CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 201 del 16 giugno 2006
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In apertura di seduta il presidente ha comunicato l'avvenuta presentazione di:
Proposte di Legge ( n. 231 - 233- 234 - 235 - 236)
Interpellanze (n. 167 - 168 - 169 - 170)
Interrogazioni (n. 514 - 515 - 516 - 517 - 518 - 519 - 520 - 521 - 522 - 523 - 524 - 525 - 526 - 527 - 528 - 529 - 530 - 531)
Interpellanza n. 163 (Oppi e più) sui contributi alle università della Sardegna per l'istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle Facoltà di medicina e chirurgia e di medicina veterinaria e Mozione n. 73 (Capelli e più) sull'assenza di politiche sanitarie veterinarie volte all'eradicazione delle pesti suine
Cagliari, 16 giugno 2006 - Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidente dell'on. Spissu. Si è discusso dell'interpellanza n. 163 (Oppi e più) sui contributi alle università della Sardegna per l'istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle Facoltà di medicina e chirurgia e di medicina veterinaria e la mozione n. 73 (Capelli e più) sull'assenza di politiche sanitarie veterinarie volte all'eradicazione delle pesti suine. Il confronto tra l'opposizione e l'assessore della Sanità, Dirindin, è stato vivace. Forte la contrapposizione sui dati forniti dalla Giunta, che, secondo i presentatori, non risponderebbero alla realtà dei fatti ma sarebbero "una manipolazione" e, persino, di "frottole" (Oppi).
In apertura di lavori non si è discussa, per l'assenza del presidente Soru, impegnato in un convegno, l'interpellanza Sanjust (FI) sulla transazione dei canoni dovuti all'Ersat dalla 3A di Arborea. Non poteva essere affidata, la risposta, all'assessore Foddis, che della 3A era il direttore. L'on. Sanjust ha manifestato contrarietà ("una scorrettezza nei confronti del Consiglio"), perché al momento di predisporre l'ordine del giorno, gli impegni della giunta erano noti.
Ridotte, quest'anno, a sole 63 (43 per Cagliari e 20 per Sassari) le borse, per giunta distribuite non in quelle specialità (in particolare anestesia e radioterapia) nelle quali si registrano, in Sardegna, vistose carenze. In sostanza si specializzano medici che non troveranno lavoro. Manca - secondo Oppi - non solo un attento monitoraggio dei bisogni sanitari, ma un adeguato coinvolgimento delle università. A rettori e presidi di facoltà degli atenei è stato detto: prendere o lasciare. L'assessore è stata sollecitata , con l'assestamento di bilancio, a rimpinguare le risorse per garantire, almeno, il numero di borse del 2005.
L'assessore ha risposto che la preoccupazione è legittima, ma qui si tratta di mettere ordine al sistema ed evitare quella "pletora sanitaria" che ha fatto crescere, non solo nell'Isola, l'offerta rispetto al fabbisogno. Le risorse finanziarie sono rimaste le stesse dell'anno precedente, ma c'è stato uno sbilanciamento verso quelle pluriennali (cresciute, sommando le annate). In ogni caso gli specializzati (circa 300 ogni anno, comprese le borse statali) sono sei volte di più rispetto alle uscite, in calo e non più di 50-60 all'anno. La gente rimane senza posto e cerca altre soluzioni. La situazione va ricondotta entro un quadro più responsabile.
L'on. Oppi si è dichiarato totalmente insoddisfatto della risposta. La sanità sarda paga la politica di un assessore che ritiene esista in Sardegna un eccesso di medici "e si comporta di conseguenza". I dati forniti non rispecchiano il problema, che è anche quello di specializzare i giovani medici sardi per consentire loro di accedere ai concorsi.
Lunga e circostanziata la mozione Capelli sulla sanità animale (dei suini in particolare). E dura polemica con l'assessore circa le misure messe in campo per contrastare la peste suina africana e la trichinellosi, malattia che colpisce animali e uomo ed ha determinato uno stato di allerta dopo i casi di ricovero registrati nell'aprile dell'anno scorso. Il pascolo brado e la macellazione clandestina per uso familiare ha colpito la zona di Orgosolo, dove la zona infetta ha riguardato il territorio comunale e demaniale. L'ordinanza Soru, del gennaio di quest'anno, sarebbe stata presa, secondo Capelli, in solitudine, senza avere coinvolto la Asl, con lo scopo, fra l'altro di riabilitare i pascoli nei quali si può riprodurre la malattia. Nessun intervento strategico, dunque, ma "tolleranza ed acquiescenza" verso un problema del quale sarebbe stato tenuto all'oscuro anche il Ministero della sanità, secondo quanto affermato da un dirigente ministeriale.
"Abbiamo raccolto una pesante eredità", ha risposto l'assessore Dirindin. Nel 2004, all'atto dell'insediamento, la peste suina africana (altro flagello che si combatte da decenni) registrava "la peggiore situazione epidemiologica della storia"; 123 focolai, 396 aziende colpite, 16mila capi abbattuti per oltre quattro milioni di indennizzi. Situazione nettamente migliorata nel 2005 (195 aziende e 6mila capi abbattuti, per 1,3 milioni di indennizzi pagati) prima di arrivare al "silenzio epidemiologico" del 2006: da gennaio a oggi nessun caso registrati e due importanti riconoscimenti Ue: l'ottenimento della deroga alla macellazione nelle zone di sorveglianza e l'esportazione dei lattonzoli sotto i tre mesi.
Quanto alla trichinellosi, tutto è stato fatto in perfetta sintonia col Ministero della salute, col quale c'è stato uno scambio, anche telefonico, a testimoniare l'urgenza, d'informazioni. Intensificato i controlli sia sui cinghiali selvatici (8oo controlli sierologici e oltre 700 virologici) che sulla macellazione ad uso familiare (quattro maiali trovati positivi). Apprezzamento da parte delle autorità nazionali e internazionali sull'azione di controllo e prevenzione che ha una unità di crisi e, coinvolti, esperti dei gruppi tecnici. (adel)
La Mozione in discussione, a firma Capelli, e più è stata respinta al termine di una mattinata che ha visto ripetersi alcune interruzioni dovute alla mancanza del numero legale. Dopo l'intervento dell'Assessore Dirindin, l'on. Oppi aveva chiesto la verifica del numero legale. Constatato che in aula c'era la maggioranza dei consiglieri come richiede il regolamento, il presidente Spissu ha pertanto dato la parola all'onorevole Capelli (Udc) per la controreplica. Il vicecapogruppo dell'Udc ha detto di essere scandalizzato dalle affermazioni, giudicate non veritiere, pronunciate precedentemente dall'assessore e dall'inefficienza delle sue azioni. Conclusa la discussione, la mozione n. 73 è stata messa in votazione per appello nominale, come previsto dal regolamento nel caso in cui una mozione contenga una censura sull'operato di un componente dell'esecutivo; in questo caso, dell'assessore Dirindin. Terminata la votazione, è emersa l'inesistenza del numero legale, ed il presidente Spissu, rinviando i lavori di ai un'altra mezz'ora, ha convocato una conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori si è ripetuta la votazione e l'aula ha bocciato la mozione (Presenti 47, votanti 46, 1 astenuto, si 1 no 45). Il presidente ha quindi chiuso la seduta, riconvocando il Consiglio per venerdì prossimo, 23 giugno, alle ore 10, per il completamento dell'ordine del giorno che prevede fra l'altro, le mozioni sul metano e sulla Sfirs. (R.R.)
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