CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 19
pomeridiana del 7
ottobre 2004
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Claudia Lombardo.
Prosecuzione discussione della Mozione n. 4, sui provvedimenti
di revoca adottati dalla Giunta il 25/08/2004.Nella seduta pomeridiana il primo intervento è stato dell'on. Pierangelo Masia (Misto - SDI SU), presidente della commissione Sanità, che ha definito "fuori luogo" le due mozioni, in quanto "è legittimo per una nuova amministrazione entrare nel merito di delibere adottate in zona Cesarini e alle quali deve dare applicazione". Di sanità si parlerà a lungo in questi mesi, ha ricordato, prendendo finalmente in esame il piano sanitario regionale e la razionalizzazione della rete ospedaliera.
Soffermandosi sulla delibera che annulla le 24 strutture complesse istituite in due mesi, l'on. Masia ha rilevato che esse modificano il piano sanitario e, come atto di programmazione, sono competenza del Consiglio non della Giunta. Per altre delibere è stata rilevata l'incompletezza del provvedimento. Per questo motivo l'assessore ha preferito non condividere responsabilità ma approfondire i problemi, tutti di particolare interesse per la società sarda.L'on. Antonio Cappai (UDC) ha invitato l'assessore a rivedere alcune decisioni sottolineando come, sull'adozione dei nuovi tariffari, il centrosinistra sollecitava i provvedimenti . La Giunta di centrodestra, avvalendosi di esperti "senza tessera politica", ha lavorato per quattro o cinque mesi per definire il provvedimento e meraviglia il fatto che l'assessore Dirindin in appena 30 giorni, per giunta ad agosto, sia entrata in possesso di tutte le informazioni necessarie per assumere una decisione definitiva. Quanto alla pubblicità istituzionale, ne ha beneficiato "qualche suo collega, che siede in quest'Aula", per dimostrare che nessuno ha mai avuto porte chiuse.
A questo punto, ha concluso l'on. Cappai, l'assessore adotti un altro atto, sospenda e non revochi, acquisisca gli atti e poi decida.Respingendo qualunque addebito di "superficialità, populismo e demagogia" e chiedendo "rispetto reciproco e un dialogo aperto e franco", l'assessore Dirindin ha replicato ricordando che ad alcune delibere adottate dalla precedente Giunta è stata data "coraggiosamente" attuazione ispirandosi, "dove possibile", al principio di continuità amministrativa. Nessun pregiudizio, dunque, ma consapevolezza di limiti e lacune che le delibere sospese o revocate contenevano.
Sulla sanità sarda "c'è poco da stare allegri"; ieri ,ha riferito l'assessore, "abbiamo partecipato alla Conferenza Stato-Regioni per cercare di recuperare la concertazione col ministro dell'economia". La Sardegna non è stata puntuale negli adempimenti di risanamento del bilancio, eccetto che nel 2002, "ed ora siamo in grave difficoltà a mettere in atto alcune azioni definite dalla Conferenza". La Regione ha chiesto tempo, essendosi la nuova Giunta insediata da poco, ma alcuni risultati saranno difficili da conseguire. Fra questi: la quantità di posti letto di day hospital e day surgery; il tetto del 4 più 1 per mille per l'acuzie e la post acuzie ("siamo vicini al totale, ma non alla ripartizione"); la verifica sul due per cento delle dimissioni per valutare se i ricoveri sono appropriati. Ma, su tutto, la pesantezza di un bilancio che nel 2004 tende a crescere anche per l'aumento delle tariffe Drg. Per risanare la Sanità - ha detto l'assessore - sarà necessario un piano triennale e comunque l'atto di giustizia non è l'applicazione delle nuove tariffe, attese dagli operatori, ma l'avvio di servizi, come la radioterapia, lungamente attesi dai cittadini.
Sulla pubblicità istituzionale (altra revoca) sono indispensabili criteri di trasparenza e chiarezza, sia sulla spesa che sulla valutazione delle campagne di educazione e prevenzione. Quelle autorizzate, ha precisato l'assessore, non hanno questi requisiti.
Sulle nuove tariffe Drg, la signora Dirindin ha precisato che la delibera non conteneva alcune informazione indispensabile, come l'indicazione del budget globale, i tetti di spesa, le valutazioni sulle degenze. Le tariffe "sono un pezzo solo di un puzzle che nell'insieme determina la valutazione del provvedimento. Bisogna anche fare attenzione alla spesa, perché ormai la Sardegna si avvicina alla media nazionale (è al di sotto di appena una decina di euro) ed ha pochi margini di crescita - a queste condizioni - nel rapporto prezzo-qualità.
Infine, le linee di indirizzo della riabilitazione globale. Motivo della revoca, le vistose lacune (dalla riabilitazione estensiva alla lungodegenza post acuzie) nelle procedure, nella individuazione dei soggetti autorizzati alla dimissione ed al percorso successivo dei pazienti.
"Noi pensiamo di migliorare i provvedimenti, ha concluso l'assessore, per dare ai sardi una visione della Sanità senza compromessi e con elevato grado di efficacia".Nella controreplica, l'on. Capelli (UDC) si è dichiarato totalmente insoddisfatto. Le critiche di populismo e demagogia, ha affermato, non sono di carattere personale ma sono rivolte agli atti intrapresi.
Replicando ad alcune affermazioni dell'assessore riguardanti le delibere soppresse, Capelli ha rivendicato maggiore correttezza di giudizio.
Capelli ha contestato la insufficiente informazione alla base delle decisioni della Giunta, ed ha lungamente contestato molteplici aspetti di merito della replica dell'assessore considerata insufficiente e lacunosa.Ha, quindi, preso la parola l'on. Oppi (UDC) ricordando che sulle questioni del DRG la delibera del 2001 era stata ritirata nel proseguire nella sua controreplica, Oppi ha, quindi, contestato gran parte delle decisioni assunte dall'assessore ed ha ricordato come altre iniziative, non possono essere considerate un rimedio contro gli sprechi.
Dopo una serie di approfondimenti di natura squisitamente tecnica, Oppi ha auspicato un livello maggiore di reciproca collaborazione, per contribuire a risolvere i problemi dell'isola.Il presidente ha, quindi, posto in votazione la mozione n°4.
Al termine della votazione a scrutinio palese la mozione è stata respinta con 25 Si; 39 No; 3 astenuti.
E' stata, quindi posta in votazione la seconda mozione.
Discussione Mozione n. 5, sui provvedimenti
di sospensione adottati dalla Giunta regionale
in data 25 agosto 2004.Il Consiglio ha discusso, quindi, la mozione n°5, anche questa presentata per "contestare" la sospensione d'alcune delibere di Giunta, in materia di sanità, adottate alla fine dello scorso mese d'agosto.
La mozione è stata illustrata, anche in questo caso, dal primo firmatario l'on. Roberto Capelli.
Il presentatore della mozione, in apertura d'intervento, ha polemizzato con alcuni esponenti della maggioranza. Confermando il suo giudizio di illegittimità degli atti decisi dall'assessore della sanità e dall'intera Giunta.
L'on. Capelli, ha anche spiegato la differenza fra sospensione e revoca e si è, in particolare soffermato sulla necessità di un "reale interesse pubblico" per giungere alla revoca di un atto. Le decisioni dell'assessore alla Sanità, ha aggiunto Capelli, invece, violano tutte le norme, tutte le regole amministrative che regolano anche l'apparato burocratico, quindi anche delle aziende sanitarie locali.
In particolare, Roberto Capelli, ha ricordato che la soppressione di 25 primariati è avvenuta nonostante questi nuovi primariati fossero stati chiesti, sollecitati dal territorio e decisi al termine del solito, lungo, e "garantista" iter amministrativo.
Quanta strumentalizzazione, quindi, di vicende che non nascondono alcun abuso, alcun secondo fine, La verità è che tutte le regole sono state rispettate e le decisioni prese dallo stesso Capelli e dal suo predecessore erano formalmente e sostanzialmente esatte.
Negli ultimi anni ha aggiunto Capelli, le cose sono state fatte bene, tenendo anche ben presenti le esigenze delle strutture sanitarie nelle quali questi primari avrebbero dovuto operare.
Abbiamo cercato di dare risposte serie alle esigenze della popolazione, ha concluso Capelli, tenendo ben presenti le esigenze di garantire servizi efficaci e tempestivi perché come commentato di recente in occasione di un drammatico episodio "la morte non ripassa tra mesi".Ha parlato anche l'on. Nello Cappai (UDC), che ha che ha contestato come gli atti di sospensione sono stati presi con eccessiva fretta. Secondo Cappai, l'assessore Dirindin non ha "studiato a sufficienza gli atti esistenti precedentemente". Al riguardo ha ricordato come alcune nomine siano state fatte dal precedente assessore dopo tre anni dalla proposta del direttore generale di assistenza sanitaria competente. Cappai ha, quindi, denunciato come siano stati sospesi anche atti concernenti unità sanitarie uniche in Sardegna, come per esempio il centro per le malattie dismetaboliche.
Probabilmente l'assessore Dirindin non ha studiato attentamente gli atti esistenti, ha soggiunto, auspicando maggiore umiltà ha sottolineato come gli interventi svolti siano stati dettati unicamente dal desiderio di migliorare l'assistenza. Ha denunciato infine come, a suo giudizio, l'assessore non conosca a fondo il sistema sanitario sardo.E', quindi, intervenuto, l'on. Pierangelo Masia (Misto - SDI - SU), che al di là delle mozioni presentate ha auspicato che si possa avviare un dibattito più generale. Nella sostanza l'on. Masia ha replicato con fermezza nei confronti dell'on. Capelli, sostenendo che il suo intervento è stato fuori tema e generico.
Affermando che la precedente giunta abbia privilegiato certe cose trascurandone altre, probabilmente per motivi elettorali, Masia ha sottolineato che l'assessore ha fatto bene a sospendere le delibere in discussione.
Ed ha annunciato una prossima audizione dell'assessore davanti alla commissione Sanità per cominciare ad affrontare la questione del Piano Sanitario.Per l'on. Antonello Liori (AN) non si può negare che una delibera di sospensione come quella in discussione non aveva alcuna urgenza. Nel suo intervento, Liori, ha anche criticato le iniziative assunte con nuovi centri di trapianto di midollo. Ed ha a questo proposito lamentato sarcasticamente l'improvviso afflusso in Sardegna di esperti e consulenti sanitari provenienti dal Piemonte, esprimendo grande apprezzamento per la capacità professionale e le capacità degli operatori sanitari sardi. Liori ha proseguito esprimendo la convinzione che l'assessore non abbia la sufficiente conoscenza del sistema sanitario sardo, criticando anche la lacunosità e l'immobilismo del piano sanitario sardo.
Breve l'intervento dell'on. Gianluigi Gessa (Progetto Sardegna), il quale, riferendosi alla precedente mozione ha espresso parere negativo su iniziative pubblicitarie "senza un filo conduttore", lamentando la mancanza di competenze ("la pubblicità è a favore di chi la elargisce").
L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha dichiarato di intravedere, nelle revoche delle delibere, "tracce di rodaggio" di un'assessore estranea al territorio ma anche alla ragnatela di interessi ed amicizie ed ha precisato che i Drg "servono al paziente in egual misura della radioterapia". Vargiu ha citato il caso di cardiochirurgia, un fiore all'occhiello della sanità sarda, dove le liste di attesa, dai sei agli ottocento malati all'anno, sono dovute al fatto che, con i Drg in vigore, l'ospedale è in perdita netta. Si creato perciò il paradosso che i sardi andavano a farsi curare fuori dall'isola in quelle strutture che, grazie a tariffe più elevate e a conseguenti investimenti in uomini e macchine, erano altamente competitive.
A parte questa considerazione e la nota di "fondamentalismo" che traspare dai toni dell'assessore, l'on. Vargiu ha proposto un "patto per la buona salute", come base di un ragionamento comune, per comprendere anche la filosofia di fondo dell'assessore che gestirà la Sanità e che ispirerà il Piano Sanitario Regionale.
Prenda la signora Dirindin questa iniziativa, ha suggerito l'esponente dei Riformatori, certa che troverà il consenso di quest'Aula.
Vargiu ha anche ricordato la legge istitutiva dell'Agenzia regionale della Sanità, "un pool di cervelli, non un carrozzone" per affiancare l'assessorato e assecondarlo "rispetto al nuovo che avanza". All'Agenzia l'assessore Dadea, da responsabile della Sanità dei DS, s'era dichiarato favorevole; "crediamo, ha aggiunto, che questo strumento possa essere realizzato".A sua volta l'on. Giorgio Oppi (UDC) ha affermato di ritenere "che il clima possa cambiare" e ci sia più collaborazione; "non sono un bipolare, ha precisato, e non alterno fasci ascensionali a depressioni; so vivere anche situazioni intermedie e sono sempre disposto a collaborare". Ha ricordato come la sanità sarda abbia incontrato spesso difficoltà, come la vicenda della radioterapia sia un esempio emblematico e come siano spesso richiesti (come per la blue tongue, quando tutti erano contrari alle vaccinazioni, "che io ho voluto far fare ed oggi le pecore non si ammalano più") atti di coraggio. In passato si è lavorato molto, si è fatto, ha aggiunto, anche un piano sanitario ("non piacerà, ma è lì"), spesso ci sono state incomprensioni, ma non tutto può essere liquidato senza una attenta riflessione, come la delibera sulle Rsa, le Residenze Sanitarie per Anziani. Revocarla è stato un errore, perché quella delibera riassumeva (una sorta di testo unico) le disposizioni esistenti e il provvedimento del nuovo assessore a creato un vuoto legislativo paralizzando il settore (chi stava realizzando nuove Rsa si è trovato spaziato, in assenza di standard e riferimenti) e creando ricorsi sui quali la Regione rischia di essere parte soccombente.
Val la pena, allora, di rivedere le cose con spirito sereno e rilanciare un settore dove la domanda è forte e l'offerta troppo bassa.La posizione della Giunta è stata illustrata anche in questa occasione dall'assessore Nerina Dirindin, la quale ha "dato per illustrata" la difficile situazione del sistema sanitario isolano.
Entrando nel merito della mozione, l'assessore ha ringraziato "alcuni esponenti, anche della minoranza, per il contributo costruttivo offerto nel dibattito".
In particolare l'assessore Dirindin ha ringraziato gli onorevoli Vargiu e Oppi "per i loro costruttivi consigli".
Rispondendo alle critiche, l'assessore ha chiesto di essere giudicato per gli atti assunti, anche se le decisioni sono "di tutta la Giunta" a prescindere "dai tempi e dai luoghi di nascita".
L'assessore ha anche voluto rimarcare, come negli ultimi mesi, sono state istituite 24 strutture complesse, mentre negli anni passati erano state istituite una struttura complessa e due strutture semplici.
Ma queste 24 strutture complesse sono state istituite in assenza di un piano Sanitario regionale. Questa accelerazione improvvisa nell'istituire nuove strutture ha "consigliato" l'attuale Giunta a "riesaminare" le ultime delibere.
Ci sono altri aspetti della vicenda come l'istituzione della struttura per il "cuore meccanico". Che consigliano un complessivo riordino dell'intero sistema, per allinearlo ai parametri nazionali, per avvicinarlo agli standard che saranno indicati anche nel piano sanitario regionale, del quale c'è assoluta esigenza.
Analizzando le situazioni complessive, l'assessore ha assicurato che non cui sarà alcuna lesione dei diritti soggettivi, così come non saranno lesi i diritti degli operatori del settore.
Il cattivo funzionamento delle strutture sarà attentamente analizzato, ha aggiunto l'assessore, fatti incresciosi ed episodi disdicevoli. E' importante, però, che sul dolore non si speculi e non si faccia demagogia.
Altro aspetto preso in considerazione è stato quello relativo alla sospensione della delibera che istituiva 43000 posti letto in residenze sanitarie assistenziali. Ci sono stati incontri con gli operatori di questo settore, ha detto l'assessore Dirindin, con i quali sono stati avviati "incessanti rapporti di buona collaborazione".
Nelle prossime settimane, ha aggiunto l'assessore, ci saranno nuovi incontri, che serviranno anche per elaborare una reale ed efficiente rete di residenze sanitarie, di strutture socio - sanitarie diffuse. Altro argomento "delicato" è stato quello delle tariffe applicabili, per le quali esiste la necessità di omogenizzare le situazioni, gli standard, le capacità di assistenza ed il numero dei posti letto.
La situazione, comunque, è stata, e sarà, attentamente analizzata per migliorare il livello complessivo di un sistema che è già di buon livello, "la qualità degli operatori, è anzi, decisamente elevata" e che si cercherà di migliorare ulteriormente.Ha poi replicato l'on. Roberto Capelli (UDC), il quale ha lamentato, da parte dell'assessore, una carenza di comunicazione quando si citano alcune parti e si omette di ricordarne altre.
Contestando alcune contraddizioni emerse, a suo giudizio, nella replica dell'assessore, ha lamentato l'assenza di risposte da parte dello stesso alle domande rivoltegli. Denunciando gli atti di "bassa politica" perpetrati, Capelli ha contestato il fatto che si vogliano confondere giudizi politici con giudizi personali.
Finora "ci sono stati atti di denigrazione" e "gli atti di furbizia non sono sempre atti di intelligenza" ha detto Capelli. Esprimendo riserve sulle "presunte concertazioni con le parti sociali" riportate dall'assessore, l'oratore ha proseguito ricordando gli interventi pervenuti dai vari gruppi per sollecitare la delibera successivamente sospesa.
Definendo "poco equilibrate reazioni" quelle venute da parte dell'assessore in risposta alle "critiche leali" che sono state mosse verso le sue decisioni, Capelli ha ricordato che in un sistema parlamentare il voto in quest'aula non sarebbe stato quello che sarà.Per dichiarazione di voto è intervenuto, poi, l'on. Nazareno Pacifico (DS) per ricordare che le delibere sono state sospese in attesa di approfondimenti e certo non per strumentalizzazione politiche. Ricordando che la mozione parcellizza le situazioni, Pacifico ha ripetuto, che il Consiglio dovrà esprimere un voto sulle questioni di carattere generale, e non sulla scorta delle decisioni dei singoli direttori generali.
Per dichiarazione di voto è intervenuto anche l'on. Ignazio Artizzu (AN), il quale ha "bonariamente" contestato l'affermazione dell'assessore di non conoscere a fondo la realtà della Sardegna. Certe sue decisioni possono, e devono, essere prese solamente da un'assessore che "deve conoscere molto bene la realtà isolana". Queste decisioni, quindi, devono essere state ispirate da "una furia iconoclasta", che può ricadere anche sulla Giunta, visto che gli atti degli assessori sono "dell'intero esecutivo". Dopo avere sollecitato più chiarezza nei rapporti ed una maggiore sensibilità nei confronti di chi soffre Ignazio Artizzu ha annunciato il proprio voto a favore della mozione N°5.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti anche gli onorevoli Giorgio Oppi (UDC), il quale ha riconosciuto che le strutture complesse richieste dalla Asl sono molte, ma alcune, come oculistica e urologia a Carbonia, sono molto utili; Roberto Capelli (UDC), per il quale "il diritto a parlare di sanità viene dopo aver firmato una dichiarazione che neghi qualunque interesse personale nel settore"; Luciano Uras (PRC), il quale ha sottolineato che è urgente capire come si spendono i soldi per create danti buchi; Antonello Liori (AN), che rispondendo ad Uras ha sostenuto che la delibera bloccata non porta risparmio; Siro Marrocu (DS), che, "dopo queste prove di guerriglia in attesa degli altri appuntamenti della sanità" ha ringraziato l'assessore per la linea adottata; Nello Cappai (UDC), il quale ha protestato per non aver avuto dall'assessore risposta sul coinvolgimento dei funzionari ("in tre mesi avranno cambiato parere?"); Giovanni Moro (AN), che ha protestato per il taglio "drammatico" che riguarda il servizio di oncologia medica a Sassari; Carmelo Cachia (Insieme per la Sardegna) il quale ha dichiarato di essere soddisfatto dei chiarimenti forniti dall'assessore.
E, ancora, sono intervenuti Giuseppe Pirisi (DS), polemico sulle assunzioni elettorali a Macomer dell'assessore uscente; Mario Diana (AN) che ha lamentato il no alla struttura complessa di Ghilarza, necessaria per servire il centro Sardegna; Stefano Pinna (Progetto Sardegna) il quale ha sostenuto Ghilarza ma ha condiviso il no alla delibera "che si prefigura come una programmazione"; Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), per il quale la sanità sarda, nonostante tutto, è di qualità e sono vane le attese messianiche del futuro.
Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente ha posto in votazione, col sistema elettronico palese, la mozione n. 5, che è stata respinta con 36 no e 24 si.
I lavori proseguiranno
domani alle ore 10.00.