CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 10 pomeridiana del 4 agosto 2004
Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :
In apertura di seduta il presidente ha comunicato che il presidente della Giunta ha inviato le delibere assunte nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.
Prosecuzione discussione Mozione n. 1,
sulla "società dell'informazione".L'on. Stefano Pinna (Progetto Sardegna), nell'evidenziare l'importanza del dibattito sulla mozione, ha precisato che, contro chi vorrebbe la "disgregazione del sistema istituzionale", si ritiene, invece, che la Regione, nell'ambito delle regole democratiche, deve potere svolgere i propri compiti istituzionali.
Così, secondo Pinna, deve essere interpretata la dichiarazione di Soru sull'intero sistema: Giunta, Consiglio, amministrazione.
Pinna si è poi soffermato sull'importanza delle iniziative per la società dell'informazione" che coinvolge molti settori diversi tra loro. Ma per andare avanti occorre conoscere ciò che è stato finora realizzato, anche con l'istituzione di un nuovo e particolare servizio all'interno della Giunta.
Occorre chiaramente rispettare regole e procedure stabilite ha proseguito Pinna che poi ha commentato il testo della nuova delibera della Giunta in merito. "Non si vuole sottrarre nulla a nessuno, ha sostenuto Pinna, ma non si vuole sottrarre nulla alla democrazia e alle sue regole".
Pinna ha concluso esprimendo soddisfazione perché la mozione è servita a chiarire alcuni aspetti; la mozione è da respingere, invece, se ha solo a funzione provocatoria.A giudizio dell'on. Antonello Liori (AN), l'argomento di cui si parla è antico come la politica. I problemi di interessi privati nell'attività pubblica sono riportati in tutta la letteratura. Oggi si parla degli interessi di Berlusconi, in un momento in cui non vi sono nel nostro paese regole certe in materia, al contrario di altri paesi più avanzati.
Liori si è poi soffermato sulla "questione morale" sollevata periodicamente, ed in particolare sulla nascita e crescita dell'"impero televisivo" di Berlusconi, il quale ha dimostrato di esser un ottimo imprenditore. Ma Berlusconi non è il solo, ha aggiunto Liori, esiste la FIAT, che possiede assicurazioni e banche, ed altri imprenditori.
Il conflitto esiste nel momento in cui un cittadino può pensare che Soru possa agire per favorire le sue imprese.
Il conflitto deve essere risolto in ogni caso, ha detto ancora Liori, per ridare piena fiducia ai cittadini. "Se si attacca Berlusconi, non si può tacere su Tiscali", ha aggiunto Liori, e, visto come Soru si è presentato in quest'aula, deve al più presto risolvere il conflitto di interessi per dare un esempio di moralità.
Liori ha concluso invitando tutti ad aprire un dibattito sulla moralità della politica, nell'interesse del Consiglio e di tutta la Sardegna.E poi intervenuto l'on. Balia (SDI - SU) che ha detto di non comprender come si fa ad omologare la situazione di Soru a quella di Berlusconi. "Quest'ultimo caso, ha detto Balia, è un conflitto di interessi inamovibile, che c'è, ci sarà anche nel futuro, anche perché il capo del Governo controlla gran parte dei mezzi di comunicazione.
Balia ha sottolineato che il comportamento realmente non corretto è stato quello tenuto dalla Giunta Masala, quando ha rinnovato alcuni organi degli enti regionali il giorno prima delle elezioni.
L'esponente dello SDI - SU ha chiesto, invece, a Soru e alla Giunta di sapere quante risorse sino a questo momento sono state spese, cosa quella spesa ha prodotto e quanto si sia speso, fino ad ora , nei servizi reali (ottenendo risultati) e in studi e consulenze.
"Conflitti d'interessi, ce ne sono stati in passato, ce ne sono anche oggi e non è certo quello del Presidente Soru il più notevole - li conosciamo e nessuno parla - non è certo il silenzio degli innocenti".Nel suo intervento l'on. Biancu (La Margherita) ha detto che il problema sollevato nella mozione è un "falso problema, come può il centrodestra, ha chiesto, parlare di conflitto d'interessi".
L'on. Biancu ha sottolineato che la Margherita da tempo aveva sollevato il problema per evitare strumentalizzazioni che puntualmente sono arrivate.
"La rinuncia di Soru al suo ruolo di presidente di Tiscali è adeguata a scongiurare altre iniziative. Il conflitto d'interessi è un falso problema, è utile, invece, sapere se le risorse ingenti utilizzate stano già producendo effetti".
Per Biancu è positiva la decisione assunta, con la delibera approvata ieri dall'esecutivo, sull'istituzione di un nuovo servizio di coordinamento per la presidenza della Giunta.
Rivolgendosi al presidente Soru, Biancu lo ha invitato a governare in maniera coraggiosa. Sulle dichiarazioni del capo dell'esecutivo sullo spoil system ha detto che in qualche caso, quando vi è palese inadeguatezza, è necessario cambiare subito i dirigenti e non aspettare (l'on. Biancu ha citato come esempio la ASL di Oristano)."Sulla mozione di cui discutiamo, si è detto molto" ha esordito l'onorevole Oppi (UDC), intervenendo sul documento sulla società dell'informazione, presentato dai consiglieri del centro-destra. Un tema di grande attualità, certamente; un tema che permette anche di intervenire su altri argomenti di particolare interesse. Ad esempio, ha aggiunto Oppi, non si può continuare a governare con il metodo degli "annunci". La Giunta parla attraverso i suoi atti, con le sue delibere. "Non si comunica che si farà, si fa".
Le competenze, ad esempio, sono attribuite per legge, restano in capo agli assessori ai quali vengono attribuite dalle norme in vigore. Non va bene? Si cambia la legge; non si possono modificare le competenze con un semplice atto amministrativo. Non esiste un conflitto d'interessi, nel caso specifico, per Tiscali, ha detto anche Oppi, perché il suo presidente ha assicurato che il Gruppo non parteciperà a gare d'appalto indette dalla Regione.
Ma non è questo l'aspetto più importante della vicenda, ha detto anche Giorgio Oppi, ciò che preoccupa, in questa sede, è che esistono altre "posizioni delicate" nell'ambito della Giunta. Un assessore non può essere, contemporaneamente, controllore e controllato; alcuni autorevoli esponenti dei partiti che sostengono questa giunta, che fanno parte di questa maggioranza, hanno interessi complessi nei settori nei quali sono presenti esponenti del loro stesso partito.
Questi sono i nodi sui quali, secondo il capogruppo dell'UDC, si deve intervenire con tempestività e decisione. Ma vi sono anche altri temi politici sui quali ci si deve impegnare, ad esempio la composizione delle commissioni ed il loro immediato funzionamento. Ci sono decisioni urgentissime da prendere, ha aggiunto Giorgio Oppi, perché devono essere esaminati ed approvati provvedimenti che hanno rilevante importanza per alcuni settori della società sarda: ci sono almeno 350 dipendenti, di imprese industriali, che corrono il rischio di perdere il posto di lavoro; ci sono i borsisti e gli specializzandi, che studiano e lavorano nelle cliniche sarde, che corrono il rischio di non ricevere quanto devono avere.
Situazioni, ha concluso Oppi, da affrontare immediatamente, per non arrecare danni, anche assai gravi, a settori estremamente delicati, ed importanti, della società sarda."Poche, pochissime considerazioni", politiche e di opportunità, sono state svolte anche dall'on. Marrocu (DS). Il capogruppo dei DS ha voluto spiegare che la "seconda" delibera è stata presa dalla Giunta regionale per "rendere più chiara e comprensibile" la decisione dell'Esecutivo sull'e-government. Non voglio mettere in imbarazzo nessuno, ha aggiunto Siro Marrocu, ripercorrendo il cammino che è stato fatto per cercare di migliorare quella decisione della Giunta, "anche se il centrodestra, per le sue posizioni, dimostra un certo imbarazzo".
Ma è necessario, inoltre, trovare un modo incisivo per favorire un reale confronto tra maggioranza ed opposizione, un confronto che deve essere costruttivo, perché "le forze politiche sarde devono lavorare con gli stessi obiettivi".
Certamente, ci deve essere un opportuno confronto dialettico, in grado di favorire iniziative politiche di ampio respiro, le uniche che possano realmente portare alle tanto auspicate riforme. Anche quella della legge n. 1, in modo da garantire il compito di indirizzo, impulso e coordinamento al presidente della Giunta, che deve anche avere il compito di stimolare un sistema che appare "assonnato".
Per quanto riguarda la decisione di sospendere la gara per la realizzazione, anche in Sardegna, dei diversi programmi di "informatizzazione", ha concluso Siro Marrocu, questa decisione è stata presa per la necessità di riorganizzare l'intero settore. Queste iniziative, in ultima analisi, sono anche un importante segnale di cambiamento; cambiamento nel modo di governare, per rendere maggiormente efficienti gli interventi regionali, per evitare sprechi e sovrapposizioni, che hanno spesso ridotto l'efficacia degli programmi previsti e realizzati da altre maggioranze.Per l'on. Pili (FI) il tema "è cocente", non per la filosofia sul conflitto d'interessi, "che poco c'entra con la delibera", ma per il comportamento della presidenza che puntava a tre obiettivi: coordinare tutte le azioni che la Regione ha messo in campo nell'informatica; spostare il baricentro del coordinamento dagli Affari generali alla presidenza; bloccare tutte le procedure di gara. Ma ce n'era bisogno? L'on. Pili ha detto di no; non c'era bisogno d'intervenire nottetempo, come se la situazione stesse precipitando, quando "non c'è un solo programma, messo in campo dalla precedente amministrazione, che non sia giunto a conclusione o si stia completando". Nonostante questo, il presidente Soru interviene e forza la mano, perché era già in piedi un coordinamento in capo alla presidenza.
Questa - ha specificato l'on. Pili - è il contenuto della prima delibera. La nuova delibera intende dare all'assessorato degli Affari generali solo funzioni di gestione della spera, privandolo della decisione "sugli indirizzi, le proposte, gli atti amministrativi", col risultato che "la Regione snella che il presidente ha in mente, raddoppia" e la stessa pratica passa in due uffici. Altra stranezza, che si proponga subito un disegno di legge su questa materia. Preoccupante - ha aggiunto Pili - anche la clausola che la sospensione riguarda procedimenti di gara "con atti non irreversibili", senza connotare tale definizione. Resta il fatto, "che la gara è stata bloccata la notte dell'insediamento del presidente Soru".
E ancora, il 5 luglio scorso l'assessore Fois, che sta per lasciare l'incarico, riceve una lettera nella quale si dice che "per disposizioni già comunicate al direttore generale", gli adempimenti della gara per il progetto "Sardegna digitale" sono sospesi. "Se si tratta di presunti imbrogli si denunci il fatto - ha detto ancora il leader di FI - anziché tentare di mascherare con interessi generali altri interessi del tutto particolari".Conclusa la serie degli interventi, è stato il turno del presidente della Regione, Renato Soru, che si è soffermato sul conflitto d'interessi, "vecchio quanto è vecchia la politica". Non c'è alcun paragone con la posizione del presidente del Consiglio, accusato non tanto perché le sue aziende ricevono la pubblicità istituzionale del governo o perché qualche società assicurativa, di cui è magna pars, stipula contratti col governo; ma per le rogatorie, la depenalizzazione dei falsi in bilancio, la detassazione sulle donazioni, tutte cose "assai più importanti di 20 o 30 milioni di euro".
Anche le concessioni televisive sono motivo di conflitto. Non lo sarebbero - ha spiegato Soru - se si trattasse di licenze, non di concessioni. L'utilizzo delle risorse è scarso, lo "spettro" è tutto occupato e se la concessione premia un'azienda del premier il problema diventa scottante; "tanto più che si tratta di comunicazione, attraverso la quale si determina il consenso".
Quanto al problema sardo, sollevato dal centrodestra, Soru ha affermato che, sulla materia, "il Tar ci ha chiesto d'intervenire" perché la delibera del bando era sbagliata. Intervenire era comunque necessario perché il sito "Visit Sardinia", del quale i lavori erano quasi compiuti, era ben poca cosa rispetto alle risorse impiegate; mentre dietro il nome "pomposo" di "Sardegna digitale" c'era un programma abbastanza modesto per la contabilità regionale e il portale della presidenza. "Rispondo all'on. La Spisa che intervenire a partita iniziata e cambiare le regole del gioco è un dovere, se le regole sono sbagliate. Io sento questa responsabilità".
Una responsabilità che ha inciso sulla sospensione di una gara dove la fretta, semmai, era del precedente assessore e della commissione giudicatrice dei progetti che aveva esaminato, "con grande celerità" oltre diecimila pagine. Anche sui commissari c'era da ridire, per cui era preferibile una pausa di riflessione. "Ho chiesto perciò se non fosse il caso di sospendere l'apertura delle buste". Fra l'altro, la gara è stata fatta pur mancando alla somma dell'appalto 12 milioni, come aveva fatto rilevare l'assessorato della Programmazione, che, per suo conto e con una spesa rilevante, stava comprando il programma "Sic", del tutto analogo.
Quanto alla presunta penalizzazione dell'assessorato degli Affari generali, il presidente Soru ha smentito questa interpretazione. All'assessore resta il compito delle riforme, che sono la parte rilevante della legislatura, "ben più importante delle risorse finanziarie".
Le delibere sono legittime, "non le ho scritte sul mio portatile; hanno il parere di legittimità del direttore generale". Tutto è in regola. E se si dovesse presentare in futuro il coinvolgimento di Soru imprenditore con Soru presidente? "Giuro, davanti al Consiglio - ha concluso - che tutte le volte si dovesse presentare il conflitto fra l'interesse mio personale e quello dei sardi, non avrò mai dubbi: sceglierò l'interesse dei sardi"."Le dichiarazioni del presidente Soru nella replica sono insoddisfacenti". E' il parere del consigliere di Forza Italia Mauro Pili, primo ad intervenire dopo l'intervento del presidente della Giunta. Mauro Pili, carte alle mano, ha risposto punto su punto alle osservazioni fatte dal presidente Soru in merito alle gare d'appalto sull'informatizzazione della Sardegna. "Le accuse fatte a VISIT SARDINIA sono inesistenti, ha detto Pili, è uno degli atti autorizzati dalla Corte dei Conti che diede a suo tempo un giudizio di congruità."
Per il consigliere regionale azzurro l'unica marcia in più che ha questa giunta è la retromarcia, di cui il presidente Soru ha fatto largo uso anche questa volta. L'ex presidente della Regione ha elencato tutti gli appalti vinti da Tiscali dal 2002 al 2004. "Gli stessi funzionari della Regione che oggi non vanno bene, andavano benissimo quando Tiscali vinceva gli appalti".
Ma, ha aggiunto ironicamente Pili, non si può parlare di conflitto di interessi in Sardegna, il conflitto di interessi esiste solo per Berlusconi. Il consigliere regionale ha poi citato una lettera firmata dal direttore generale di Tiscali, in cui candidava la società, (prima che Soru diventasse presidente) visto che aveva già vinto la gara del progetto Marte, ad avere l'assegnazione, a trattativa privata, della connettività del progetto Marte.Con l'intervento dell'on. Pili si è chiuso il dibattito.
L'unico emendamento presentato (n. 1) è stato illustrato dall'on. Capelli (UDC), che ha detto che l'obiettivo era quello di richiamare il presidente Soru al pieno rispetto della legge 31 del 98. "Il presidente non ha rispettato le regole, tutti noi abbiamo degli interessi, il limite sta nel capire come vanno regolate le gare. Si deve cancellare quello che non è cristallino, ma rispettando le regole democratiche".
Il presidente Spissu ha chiesto alla Giunta il parere sull'emendamento e il presidente Soru si è dichiarato contrario
Per dichiarazione di voto, l'on. Renato Cugini (DS) ha preannunciato il voto contrario, chiedendo che al contempo La Spisa dichiari se è "soddisfatto delle risposte date dall'assessore Dadea e dal presidente Soru", perché, in questo caso, la mozione dovrebbe essere ritirata. Cugini ha affermato di essere favorevole all'applicazione rigorosa della legge 31 ed ha concluso affermando che rimettere in piedi la mozione, dopo le risposte ai quesiti contenuti, lascia pensare che i motivi della presentazione del documento siano diversi da quelli proclamati. Infine, ha invitato tutti "a giurare di non avere alcun rapporto con la Regione che possa configurare un conflitto di interessi".
L'on. Diana (AN), dopo aver confermato la validità della mozione, ha sostenuto che c'è stata "l'ammissione di colpevolezza da parte del presidente Soru, dimostrata anche dalla correzione effettuata con una nuova delibera. Diana ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo".
Il voto contrario alla mozione è stato annunciato,invece , dall'on. Paolo Maninchedda (Progetto Sardegna), il quale ha voluto spiegare le ragioni della sua "posizione". In Consiglio ci si deve confrontare sulle idee, con la possibilità di cambiarle". L'intervento dell'on. Pili, invece, è stato definito assolutamente contrario alle "tradizioni parlamentari dell'Europa democratica". Una forma di alterazione della verità, che non è assolutamente in linea con le tradizioni parlamentari democratiche. L'onorevole Maninchedda, concludendo il suo intervento, ha contestato le cifre e le date indicate nel suo secondo intervento dall'on. Pili.
Giudizio e voto favorevole alla mozione è stato espresso, invece, dall'on. Giorgio La Spisa (FI), il quale ha ribadito che, se la Giunta ha sentito il dovere, con una successiva delibera, di modificare una sua decisione precedente, ciò vuole dire che alcuni dei suoi aspetti erano illegittimi, come denunciato dai consiglieri del centro-destra.
Gli atti, le decisioni, le direttive del presidente, dell'assessore, sono stati anche contestati per i loro aspetti formali: un atteggiamento che appare intimidatorio nei confronti dei dirigenti regionali. L'esponente di Forza Italia ha, quindi, sollecitato "iniziative ed atti concreti che rimuovano sospetti ed atteggiamenti ingiustificati, pericolosi, forse lesivi anche dei diritti dei vertici delle amministrazioni regionali".Giudizio e voto decisamente positivo sull'operato del presidente Soru, "perché siamo uomini d'onore e prestiamo fede agli "impegni e ai giuramenti pronunciati in quest'aula" sono stati preannunciati dall'on. Carmelo Cachia (Insieme per la Sardegna). Il presidente e la sua Giunta hanno bene operato, ha concluso Cachia, ed hanno preso impegni che certamente saranno mantenuti. "Abbiamo fiducia nel Presidente Soru", ha concluso Cachia, e le sue indicazioni le abbiamo giudicate serie e fondate. "Per questo voteremmo contro la mozione in discussione".
La mozione sarà, invece, approvata dai consiglieri dell'UDC . Lo ha annunciato l'on. Capelli, confermando le posizioni del suo gruppo. Dobbiamo costruire regole, valide per tutti, stabilire le incompatibilità e lo dobbiamo fare quando la partita non è in corso.
Capelli ha anche ricordato che è necessario "avere rispetto per gli altri, se se ne vuole avere". D'altro canto, ha aggiunto l'esponente dell'UDC, i programmi del presidente Soru, quando era amministratore e presidente di Tiscali, erano ben noti. Gli stessi programmi sono stati illustrati, in molte occasioni, dallo stesso Soru e la loro realizzazione, da parte dell'assessore Dadea, non avrebbe sollevato tante perplessità. Perché, quindi, modificare competenze ed annullare atti legittimi? Forse il conflitto di interessi è ipotesi fondata.Il voto favorevole alla mozione in discussione è stato annunciato anche dall'on. Liori (AN). La coerenza non è una virtù diffusa, ha aggiunto il consigliere di AN. Nei confronti del presidente del Consiglio, ad esempio, i giudizi erano e sono spesso critici. Così come sono e devono essere nei confronti del presidente Soru. Ricordando la sua professione di medico, impegnato nel servizio sanitario regionale, Liori ha affermato che ogni anno deve dichiarare "di non avere interessi nel campo sanitario o farmaceutico".
In molti comuni sono stati annullati importanti atti amministrativi perché questo o quell'amministratore aveva "mille metri quadrati edificabili", ha aggiunto Liori. Perché il presidente della Giunta può essere, al contrario , al di sopra di ogni sospetto? La mozione ha sollevato un caso emblematico, sul quale è necessario fare finalmente chiarezza, anche perché gli atti in esame, le due delibere di Giunta, appaiono realmente illegittimi.Voto contrario sarà quello di Rifondazione comunista, perché, ha detto l'on. Uras, "condividiamo nella forma e nel merito la delibera della Giunta", ritenuta legittima e non in contrasto con le due leggi cardine, più volte richiamate, la numero 1 del 1977 e la numero 31 del 1998. La delibera - ha aggiunto - contrasta gli sprechi e le duplicazioni di spesa.
Qual è, allora, la paura del centrodestra nell'avversarla? Che siano controllati i conti? Che le gare di appalto e i capitolati non siano stati predisposti con cognizione di causa? Oppure che si toglie il coperchio alla macchina organizzativa regionale, che appare inadeguata, soprattutto in alcune competenze?Per l'on. Ladu (Fortza Paris) il dibattito non ha chiarito tutto; perciò il centrodestra resta dell'opinione che l'atto amministrativo venga revocato. "Se i conti sono sbagliati - ha precisato - non si correggono aggiungendo o togliendo qualche cifra, ma azzerandoli". Ladu ha ricordato l'estraneità del suo partito alla cultura del sospetto, praticata invece da altri, e la prudenza sempre dimostrata nelle ricorrenti discussioni sul conflitto d'interessi del presidente del Consiglio dei ministri.
La materia è delicata e affidarsi a giudizi incauti non giova. Ha invitato, tuttavia, il centrosinistra ad evitare retorica e demagogia, quella stessa usata dal presidente Soru quando ha promesso di "cancellare" le auto blu di rappresentanza, che, "giustamente", continuano a viaggiare come prima. Il voto è a favore della mozione.Contrario quello dell'on. Francesco Sanna (La Margherita) per "il tenore della mozione" resa "fragile dal contegno che Soru e la Giunta hanno voluto assumere. Non sono state toccate le competenze dettate dalla legge numero 1 e la disponibilità ad intervenire con una successiva delibera esplicativa, che "avrebbe dovuto soddisfare un'opposizione seria". Quanto al "contegno intimidatorio" tenuto dal presidente Soru nei confronti "di pubblici funzionari", denunciato dall'on. La Spisa, se tale giudizio fosse stato espresso fuori dall'aula, avrebbe avuto altre conseguenze. Una cosa, tuttavia, va sottolineata - ha concluso - che la presidenza Soru sta superando la "concezione feudale degli assessorati" e questo può suscitare qualche risentimento, ma è di grande utilità perché tende a far sapere "alla mano destra quel che fa la mano sinistra" ed evitare l'azione tentacolare "di troppe mani".
L'on. Vargiu (I Riformatori), non convinto delle motivazioni emerse dal dibattito, voterà a favore della mozione, non per i presunti conflitti d'interesse (materia sulla quale "abbiamo espresso più volte la nostra totale contrarietà", ma non in discussione), ma perché nei comportamenti della giunta si rileva la violazione di regole e norme, "si agisce contra legem". Le regole del gioco non si cambiano durante la partita: questa è una regola - ha affermato - con pochissime eccezioni; sulle quali è utile un approfondito confronto. Apprezzata invece la "retromarcia" del presidente Soru che vuole evitare il muro contro muro e favorire il confronto tra le forze politiche.
L'on. Pinna (Progetto Sardegna) ha dichiarato di votare contro la mozione perché "non ne condivide né lo spirito, né la lettera".
Per Pinna oggi si è discusso solo di conflitto di interessi, non del contenuto della mozione. "E' stato un procedimento schizofrenico e scorretto".Progetto Sardegna ha rinnovato la fiducia alla Giunta e al presidente.
L'on. Pisano (I Riformatori), sempre per dichiarazione di voto, ha specificato che la mozione non si riferisce al conflitto di interessi ma solo al concetto di trasparenza.
Il consigliere dei Riformatori ha ricordato che qualche anno fa, in un convegno, Renato Soru aveva apprezzato la politica internettiana del Presidente Pili e della sua squadra.
Ribadendo di credere nella buona fede del presidente Soru per quanto riguarda le delibere del 20 luglio e del 3 agosto, i Riformatori hanno dichiarato di votare a favore della mozione.L'on. Atzeri (Misto-PSD'Az) ha dichiarato l'astensione dei Sardisti.
Il Consigliere del PSD'Az ha ribadito di volere una legge sul conflitto di interessi non una legge ad personam che riguardi solo il presidente - imprenditore."Ragionevolezza, non significa ammissione di colpa. E' ragionevolezza e basta". L'on Siro Marrocu (DS) ha annunciato il voto contrario, suo e del suo gruppo, alla mozione in discussione. Perché non esistono le ragioni della sua presentazione. La delibera della Giunta è stata cambiata, le indicazioni contenute nel dispositivo del documento del centro - destra sono state completamente esaudite.
La Giunta ha fatto le sue dichiarazioni, ha aggiunto Marrocu, ha spiegato le sue ragioni, ha modificato rendendola più chiara la sua "contestata delibera".
"Perché continuare in questa sterile contrapposizione? Sarebbe stato meglio ritirare la mozione ed avviare un reale confronto sulle cose".
La maggioranza, comunque, ha concluso Marrocu, in tempi brevissimo, proporrà un testo sul conflitto di interessi, frutto di un attento studio annunciato dallo stesso presidente della Regione, che porrà la Sardegna realmente all'avanguardia, non solo in Italia, ma in Europa. "Per questo importante compito, sarà necessaria la collaborazione di tutti".Il voto contrario è stato, infine, annunciato dal presidente della Regione Renato Soru. La mozione , infatti, è superata ed infondata. Il passato è significativo, ha aggiunto Soru: Tiscali ha partecipato a molte gare pubbliche in Sardegna, ma mai come capofila, ma solo e sempre "come participata".
Questo per quanto riguarda il passato. Per il presente ed il futuro parleranno le delibere, che sono atti chiari e legittimi.
Per ciò che riguarda il conflitto d'interessi, la Giunta ha deciso di dare incarico a tre studiosi di grande valore, perché esaminino con attenzione il problema e favoriscano le più opportune e necessarie indicazioni.
Concludendo il suo intervento, Soru ha voluto ricordare come sia facile, e pericoloso, essere fraintesi. Se uno parla, è frainteso. Se uno tace, come è apparso su un giornale sardo, il suo silenzio su un particolare argomento, è inteso come "rancoroso e vendicativo". Il presidente Soru ha, comunque, annunciato, il proprio voto contrario alla mozione n. 1.Concluse le dichiarazioni di voto il presidente Spissu ha posto in votazione la mozione n. 1, che è stata respinta. Questo è il risultato della votazione: presenti 82; astenuti 3; favorevoli 29; contrari 50.
Il Consiglio regionale
sarà riconvocato a domicilio.