CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 872/A

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione PORCU - CORDA, sulle gravi conseguenze delle discutibili modalit� con cui si � provveduto agli interventi di asportazione della posidonia da alcune spiagge della Sardegna e da aree di fondale marino.

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Con l'interrogazione in oggetto, concernente le conseguenze delle modalit� con cui si � provveduto agli interventi di asportazione della posidonia da alcune spiagge della Sardegna e da aree del fondale marino, i consiglieri regionali Porcu e Corda chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:

1. se risponde al vero quanto riportato sulla stampa circa il fatto che la Regione abbia autorizzato e assunto come "modello ideale" per la pulizia degli arenili il sistema brevettato dal Consorzio Costa Smeralda;

2. se non sia pi� opportuno, considerato che le spiagge e la sabbia sono il bene paesaggistico ed economico pi� prezioso che abbiamo e che sotto il profilo strettamente scientifico il delicato ecosistema delle spiagge subisce un danno irreversibile da queste tipologie di interventi, che le autorizzazioni rilasciate vietino l'utilizzo per la pulizia delle spiagge dei mezzi meccanici, ancorch� gommati e leggeri e che tale pulizia debba essere fatta esclusivamente a mano;

3. se non sia il caso di rendere obbligatorio l'ancoraggio a boe galleggianti nei tratti di costa dove � presente la prateria di posidonia;

4. se sia il caso di avviare un piano di difesa delle coste capace di dotare la Sardegna di un sistema di monitoraggio (sperimentalmente gi� avviato dalla Universit� di Cagliari-Osservatorio Coste e ambiente naturale sottomarino in alcuni siti pilota) che consenta di valutare l'entit� del problema della posidonia spiaggiata, delle modalit� di ingresso e di uscita dei sedimenti ad essa associati; della tendenza evolutiva (stabilit�, avanzamento, arretramento delle spiagge su basi scientifiche) e di prevedere un progetto che fornisca la mappatura a scala tecnica delle tipologie dei sedimenti in spiaggia emersa e sottomarina nonch� la presenza delle praterie di posidonia lungo le coste sarde, che valuti il fenomeno erosivo successivo all'asportazione degli accumuli di foglie morte su spiagge di particolare interesse turistico che ne verifichi e prescriva i tempi e le modalit� di intervento su tali accumuli di posidonia e sedimento da parte delle amministrazioni comunali con prescrizioni specifiche per ogni spiaggia da studiare caso per caso sotto la supervisione di esperti sedimentologi;

5. se sia il caso di predisporre delle linee guida per la tutela e la gestione integrata delle spiagge, dei sedimenti e della posidonia nell'intero ciclo vitale della pianta, dalle praterie presenti nella parte sommersa delle nostre coste, alle foglie trasportate dal moto ondoso sulle spiagge dove formano strutture denominate "banchettes" fino alla fase di produzione sedimentaria posteriore alla loro decomposizione, fornendo nutrienti indispensabili per la spiaggia (sabbia, fauna e flora dunale);

6. se sia il caso di attivare una campagna di informazione rivolta agli operatori del settore turistico balneare e agli stessi bagnanti che spieghi il ruolo ecologico della vegetazione spiaggiata con l'obiettivo di sensibilizzare e sviluppare una maggiore tolleranza nei riguardi del materiale naturale spiaggiato;

7. se non sia il caso vista la delicatezza e la gravit� della situazione, di attivare tutte le misure necessarie per accertare, anche mediante il coinvolgimento del personale regionale preposto alla salvaguardia dell'ambiente, i danni e le eventuali responsabilit� degli interventi "di pulizia" degli arenili e i danni provocati dagli ancoraggi alla fonda delle imbarcazioni da diporto e delle navi di collegamento da e per Palau da Genova e Napoli riportati dai mezzi di informazione;

8. quali provvedimenti si intendono adottare per evitare il verificarsi di nuovi episodi di depauperamento delle spiagge per effetto della presunta opera di pulizia dalla posidonia marina, elemento fondamentale per la salute e conservazione delle spiagge e degli ancoraggi alla fonda e delle navi nei porti e nelle rade in attesa di ormeggio che oltre a creare danni all'ecosistema, contribuiscono ad aumentare il cumulo della posidonia spiaggiata.

In relazione alle questioni sollevate e limitatamente agli aspetti di competenza di questa Direzione generale si fa presente quanto segue:

- le modalit� di pulizia dei litorali sabbiosi nel territorio della Sardegna sono contenute, per il corrente anno, nella allegata determinazione interdirettoriale n� 587 del 26 marzo 2007 (ali. 1), adottata di concerto dai dirigenti dei Servizi centrale e territoriali demanio e patrimonio di questa Direzione generale;

- con il citato provvedimento i Comuni costieri vengono autorizzati ad effettuare la pulizia delle spiagge libere ricadenti nel loro territorio. Le amministrazioni comunali, destinatarie a loro volta delle istanze di pulizia degli arenili presentate da soggetti privati, debbono subordinare l'accoglimento delle stesse al rispetto di tutte le indicazioni contenute nella determinazione citata.

Fra tali indicazioni ivi previste occorre richiamare l'attenzione su quelle concernenti il trattamento e la gestione della posidonia spiaggiata. Esse sono state elaborate sulla base di specifici protocolli emanati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ove si specificano e differenziano le operazioni di rimozione della posidonia in argomento, in ragione delle caratteristiche dei siti (ampiezza degli arenili e quantit� di rifiuti ed alghe da rimuovere).

Fermo restando che, secondo la prescrizione di cui al punto 3 della determinazione n� 587/07, secondo il quale le operazioni di rimozione devono essere espletate a mano, mentre il ricorso a mezzi meccanici leggeri e gommati (non cingolati), si rende, comunque, necessario nei siti di maggiore vastit� e nei quali l'accumulo della posidonia spiaggiata si presenta di- entit� particolarmente rilevante.

In particolare, in ordine alla pubblicazione sulla stampa locale, della notizia concernente lo svolgimento delle operazioni di pulizia di alcune spiagge comprese nell'ambito territoriale ricadente nella gestione del Consorzio Costa Smeralda, in Comune di Arzachena, con l'utilizzo di mezzi meccanici pesanti, inadeguati ad operare in ambiti ambientali sensibili, si fa presente che il Servizio territoriale demanio e patrimonio competente, d'intesa con l'Amministrazione comunale citata, nonch� con rappresentanti del Consorzio Costa Smeralda e con il dirigente e funzionari dell'Ispettorato forestale di Tempio si � fatto promotore di un incontro svoltosi il 25 maggio 2007, non senza aver prima accertato che le operazioni in argomento fossero state interrotte.

In tale sede si � appurato che i mezzi meccanici cui si era fatto ricorso erano stati utilizzati non per rimuovere la posidonia, ma per il trasporto della macchina pulitrice che presentava le caratteristiche di mezzo meccanico leggero, previste nella sopra richiamata determinazione interdirettoriale.

Peraltro, le operazioni di rimozione avevano avuto luogo con lo stoccaggio della posidonia nelle zone retrostanti gli arenili, in vista del riposizionamento, durante la stagione invernale, negli stessi arenili, stante l'importantissimo ruolo svolto dagli accumuli della posidonia oceanica nella protezione delle spiagge dall'erosione.

In ogni caso, nel medesimo incontro, � stata concordata, ai fini di garantire ulteriori possibilit� di verifica da parte dei competenti organi regionali e comunali, la preventiva effettuazione di sopralluoghi congiunti alla presenza, in particolare, dei responsabili e del personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, antecedentemente allo svolgimento di qualunque operazione di pulizia dei litorali.

Si allega:
1. determinazione interdirettoriale n� 587 del 26 marzo 2007.

Il Direttore Generale
Ubaldo Serra