CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 6/A

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanza ed urbanistica e dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione PORCU - CORDA - FRAU - MANINCHEDDA sulla colata d'asfalto sulla valle del Rio Oridda, patrimonio dell'umanità riconosciuto dall'Unesco. 

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Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanza ed urbanistica.

In seguito al ricevimento della nota del Sig. Direttore Generale prot. n. 2149/D.G. del 17.08.2004 (All. n. 1), cui era allegata la nota del Sig. Capo di Gabinetto dell'Assessore degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica prot. n. 2318/GAB del 11.08.2004 (All. n. 2) nonché l'interrogazione in oggetto (All. n. 3), con propria nota prot. n. 2060 del 24.08.2004 (All. n. 4), indirizzata al Sig. Presidente della Comunità Montana n. 19 ed al Sig. Responsabile dell'Ufficio Tecnico della medesima Comunità Montana n. 19, inviata anche via telefax (All. n. 5), lo scrivente ha provveduto a richiedere che, in occasione del sopralluogo previsto in data 26.08.2004, venissero consegnati, in copia, gli elaborati progettuali relativi alle opere previste nonché gli atti e/o i dati relativi all'approvazione, a eventuali nulla-osta ed al finanziamento delle stesse opere.

Il sopralluogo è avvenuto alla data prevista e in tale occasione, dal Sig. Marco Marras, Presidente della Comunità Montana n. 19, e dall'Ing. Giovanni Tocco, Responsabile del Procedimento, sono stati consegnati:

a) gli elaborati progettuali delle opere relative alla Viabilità Rurale inserite nel P.I.A. CA04-2C (Lattiero-Caseario) su CR-Rom (All. n. 6), dal quale sono state stampate le tavole C2.1 - Corografia generale in scala 1:25000 (All. n. 6/a), C3.1 - Inquadramento in carta tecnica regionale in scala 1:10000 (All. n. 6/b), C3.3.1 - Planimetria in scala 1:2000 (All. n. 6/c) e C5.2 - Sezioni tipo e particolari costruttivi in scala 1:20 (Ali. n. 6/d);
b) la deliberazione n. 40 del 10.09.2003 della Giunta Esecutiva della Comunità Montana n. 19, relativa alla approvazione del progetto esecutivo delle opere di cui alla precedente lett. a) (All. n. 7) con allegata la Relazione Istruttoria del Responsabile del Procedimento (All. n. 8);
c) la determinazione n. 8812 del 30.07.2003 del Direttore Generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (All. n. 9), relativa al nulla-osta ai fini della trasformazione di terreni sottoposti al vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 30.12.1923, n. 3267 e successive modificazioni ed integrazioni;
d) la nota prot. n. 5293 del 16.06.2003 del Direttore del Servizio Tutela del Paesaggio di Cagliari (All. n. 10), relativa all'autorizzazione ex art. 151 del D.Lgs. 29.10.1999, n. 490.

Dall'esame degli atti succitati e dal sopralluogo effettuato, insieme ai colleghi Ing. Silvia Lallai e Geom. Giuseppe Dessalvi, nella Valle del Rio Oridda, nel tratto compreso fra la fine della strada provinciale (sottostante la ex diga dei fanghi di Cea de Mesu) ed il villaggio minerario di Arenas (in agro di Fluminimaggiore), passando per le miniere dismesse di Barraxiutta, Sa Duchessa e Tinny, nonché fra la detta ex miniera di Barraxiutta ed il villaggio ex minerario (ora recuperato e trasformato in agriturismo) di Perda Niedda, è stato rilevato che:

Nel tratto Barraxiutta-Perda Niedda (strada "C" del prospetto):

1) le opere realizzate riguardano, sommariamente, la scarificazione della preesistente fondazione in misto granulometrico e la realizzazione di una nuova fondazione in misto calcareo dello spessore di cm. 10/12 con sovrastante ricarica in binder aperto dello spessore di cm. 8;
2) le ulteriori opere previste riguardano la realizzazione, sulla ricarica di binder aperto di cui al precedente punto 1), di uno strato di conglomerato bituminoso bistrato per finitura ecologica in granulare colorato naturale dello spessore di cm. 1,6.

Le dette opere di viabilità rurale, insieme ad altre, quali le strade Collina Aru/Sa Stoia e San Benedetto/Medau Lenzu in agro di Iglesias, Truncu Abruxiau/Pardu Iscas in agro di Musei e Is Cambeddas in agro di Siliqua, sono comprese nel suddetto PIA CA04-2C (Lattiero-Caseario) oggetto di un finanziamento dell'importo di € 1.549.370,70 da parte della Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato dei Lavori Pubblici con determinazione n. 336 del 26.04.1999.

Per quanto riguarda la tipologia delle opere in fase di realizzazione nel tratto Barraxiutta-Perda Niedda occorre rappresentare che:

- non risulta siano stati effettuati movimenti di terra né che siano stati tagliati alberi (forse è stato sradicato qualche poco significante cespuglio) né, tanto meno, che siano stati realizzati muri di contenimento di qualsiasi tipo;
- il preesistente fondo in misto granulometrico, insieme a quello ancora presente nel summenzionato tratto compreso fra la fine della strada provinciale ed il villaggio minerario di Arenas, con buona probabilità è costituito da "sterili " provenienti da discariche minerarie della stessa zona. Tali "sterili ", che pertanto sono da considerarsi quanto meno altamente inquinanti, allo stato attuale, nei periodi di scarsa piovosità, con il passaggio di automezzi e con la ventilazione naturale, provocano il sollevamento di nubi di polvere che poi formano dei depositi sulla vegetazione circostante, come può essere osservato anche dall'allegato elaborato fotografico (All. n. 11);
- una soluzione simile a questa venne adottata, qualche anno fa, dalla Comunità Montana n. 24 di Serpeddì, per la pavimentazione del tratto di strada dalla S.S. n. 125 fino all'altipiano di Codoleddu ma, dopo pochissimo tempo dalla realizzazione, lo strato di conglomerato bituminoso bistrato con finitura ecologica in granulare colorato andò in disfacimento (poiché non legò con quello sottostante in binder aperto) tanto che ne sono rimaste solo alcune insignificanti parti, infatti, proprio per questo, nel secondo lotto dei lavori, per il tratto da Codoleddu a Sa Corti fino al guado del Rio Sa Ceraxia, la pavimentazione venne, invece, realizzata con uno strato di calcestruzzo misto a granulare di cava e a coloranti.

Per quanto riguarda, invece, la sistemazione della strada dorsale presente nella Valle del Rio Oridda, nel tratto compreso fra la fine della strada provinciale (sottostante la ex diga dei fanghi di Cea de Mesu) e l'abitato di Fluminimaggiore, al momento non esiste alcun progetto esecutivo ma, dal Presidente della Comunità Montana n. 19, è stato rappresentato che rientra fra gli obiettivi della Giunta Esecutiva la realizzazione della pavimentazione, con le stesse modalità e tecniche stabilite per il tratto Barraxiutta-Perda Niedda, anche perché con il D.P.G.R. del 12.06.2003, n. 62, all'Ente risulta sia stato attribuito il relativo finanziamento di € 6.000.000,00 da parte dell'Amministrazione Regionale.

Stante quanto sopra esplicitato, al fine di impedire che possano prodursi danni irreparabili al compendio ambientale di cui trattasi, si ritiene di rappresentare che:

A) nel tratto Barraxiutta-Perda Niedda, considerato che lo strato di conglomerato bituminoso bistrato con finitura ecologica in granulare colorato dello spessore di soli cm. 1,6 non è stato ancora realizzato, per evitare il verificarsi del disfacimento, come avvenuto nel tratto di strada dalla S.S. n. 125 fino all'altipiano di Codoleddu, dovrebbe darsi luogo alla posa in opera di un manto di finitura di maggiore consistenza e, possibilmente, non impattante sull'ambiente circostante;
B) se mai dovesse rendersi necessario, e/o inderogabile, procedere anche alla realizzazione della pavimentazione della citata strada dorsale della Valle del Rio Oridda, sarebbe opportuno procedere alla progettazione prevedendo soluzioni del tutto differenti rispetto a quelle in corso di attuazione nel tratto Barraxiutta-Perda Niedda evitando, per quanto possibile, l'utilizzazione del binder bituminoso aperto.


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Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente.

In riferimento all'interrogazione in oggetto, si segnala che non è stata presentata al Servizio Conservazione della Natura di questo Assessorato alcuna richiesta di autorizzazione per strade interessanti il Comune di Domusnovas.

Il Comune di Domusnovas ricade all'interno del Parco del Monte Linas previsto dalla L.R. 31/89 ed è sede del Monumento naturale "Le grotte di San Giovanni" istituito con D.A.D.A. n° 2777 del 6.11.1999. Il Comune, ricompreso all'interno del Parco Geominerario, storico e ambientale della Sardegna, non risulta, invece, ricompreso in aree interessate dai siti di importanza comunitaria (p-SIC) né da zone di protezione speciale (ZPS).

La citata L.R. 31/89 prevede che i parchi naturali debbano essere istituiti e perimetrati con legge regionale (art. 10). Allo stato attuale il Parco Monte Linas non è stato formalmente istituito e sono di conseguenza decadute anche le norme di salvaguardia provvisorie previste dalla citata L.R. n° 31.

L'appartenenza del Comune di Domusnovas al Parco Geominerario comporta altresì l'osservanza della disciplina di tutela prevista all'art. 3 del decreto 16 ottobre 2001 di istituzione del Parco, che però non prevede specifiche autorizzazioni del Servizio Conservazione della Natura dello scrivente Assessorato.

Il Comune di Domusnovas ha inoltre presentato agli Uffici competenti, nell'ambito del PIT CA II, un progetto relativo a "Valorizzazione ambientale e turistica del Monumento naturale "Grotte di San Giovanni", per l'importo di € 748.862,00 da finanziarsi sulla misura 1.5, rete ecologica regionale.

Tale intervento, che comprende anche la "rinaturalizzazione delle aree di pertinenza della strada di collegamento fra l'abitato di Domusnovas e l'ingresso sud delle grotte" risulta ancora in fase istruttoria, in quanto si è in attesa di documentazione integrativa richiesta al Comune.

Il Corpo Forestale e di V.A. ha rilasciato, con determinazione del Direttore Generale n° 8812 del 30 luglio 2003, l'autorizzazione per gli interventi relativi al primo lotto della lunghezza di Km. 5 circa, consistenti nella risagomatura della sede stradale, realizzazione di uno strato bituminoso, pulizia e risagomatura delle cunette e delle banchine, apposizione di barriere di sicurezza in legno e adeguamento dei tombini. L'autorizzazione è stata rilasciata ai soli fini idrogeologici ed è stata accompagnata dall'imposizione di tutte le prescrizioni necessarie per il mantenimento della stabilità del suolo e del buon regime delle acque. Nessuna autorizzazione, viceversa, è stata rilasciata in relazione al secondo lotto dei lavori, non essendo pervenuta in tal senso alcuna istanza da parte della società.

E' intendimento dell'Assessorato regionale dell'Ambiente sottoporre ad una rigorosa verifica le opere finora realizzate a seguito degli atti autorizzativi rilasciati nella trascorsa legislatura e valutare con altrettanto rigore le eventuali richieste di nuove autorizzazioni, al fine di evitare le conseguenze paventate dagli interroganti.

 

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