Nota stampa
della seduta n. 355 pomeridiana del 15 dicembre 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Salvatore Zucca.

Prosecuzione della discussione sul
Disegno di legge n. 459
Bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria);
Disegno di legge n. 460
Bilancio preventivo per il 1999
e pluriennale per il 1999-2001.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis ha fotografato in questo modo la manovra finanziaria: "miope e avventata", perché non è in grado di porre rimedio al problema dell'occupazione e dello sviluppo, avventata perché conduce, con l'ulteriore gravissimo indebitamento, verso la sicura bancarotta della Regione Sarda.
Questa manovra, ha proseguito Pittalis, è l'esatto contrario di quanto si è sempre sostenuto in questa Assemblea e cioè il Piano finanziario nel quale dovrebbero essere previsti l'ampliamento della base produttiva, il blocco dell'indebitamento e l'espansione delle strutture e dei servizi.
Pittalis ha quindi fatto appello agli interventi dei compagni di gruppo "esperti per materia", Casu e Balletto, che a suo parere hanno bene analizzato ed esattamente inquadrato la situazione della Sardegna con aperte critiche all'operato della Giunta ed, in particolare, dell'Assessore al Bilancio.
Pittalis ha quindi parlato di spese facili e irresponsabili da parte di una Regione che in quanto ad indebitamento è già in uno stato fallimentare. Una spesa che continua a disperdersi in mille rigagnoli a fronte delle dichiarazioni dell'Assessore al Bilancio che aveva annunciato il taglio dei contributi a pioggia, la riduzione delle spese inutili ed il risanamento delle finanze regionali. Quel rigore finanziario da tutti richiesto non solo non si è avuto, ma è stato addirittura messo in un conto per perseguire altri scopo che sono ravvisabili nella necessità di affrontare, in maniera clientelare, questa parte dell'anno che ci separa dalle elezioni.
Pittalis ha insistito anche sulla necessità che nel bilancio si vincoli la contrazione di mutui al 3 per cento delle risorse disponibili.
Concludendo, Pittalis ha detto che in questi cinque anni di legislatura non si è avviata alcuna riforma né è stato fatto alcunché di quanto era stato promesso al suo nascere. Il giudizio dell'urna sarà quindi di rifiuto per questa Giunta e questa maggioranza.

Gli elettori sardi daranno il loro giudizio su tutto, sull'azione della maggioranza e su quella della minoranza. Ma sarebbe prematuro anticipare questo verdetto. Sarebbe meglio, inoltre, mettere lo spumante in fresco per le prossime feste, per brindare alle elezioni forse è prematuro. L'assessore alla Programmazione ed al Bilancio, Piersandro Scano, concludendo con il suo intervento il dibattito generale sulla manovra finanziaria, ha voluto sgombrare il campo da polemiche e da interpretazioni forse troppo demagogiche e superficiali.
Questa Giunta, ha detto Scano, ha realmente qualificato la spesa regionale perché ha predisposto tutti gli strumenti necessari per giungere ad una sua reale ristrutturazione. Paragonare la Sardegna alla Sicilia, in questo quadro complessivo, è azzardato. La Sicilia ha chiesto soldi per pagare gli stipendi, la Sardegna non ha voluto ripetere l'operazione BOR per finanziare lo sviluppo, perché la ha considerata "non conveniente" per le casse regionali. Ma molte banche, anche internazionali, erano pronte a concedere questi nuovi capitali.
La Giunta e la maggioranza, ha sostenuto Scano, hanno presentato, ad esempio, un Documento di programmazione economica e finanziaria coerente con gli obiettivi di sviluppo che si volevano raggiungere. Ma lo sviluppo si può perseguire anche con situazioni politiche chiare e consolidate. Tutti, però, in questo contesto devono svolgere, con coerenza, il loro ruolo. Quindi le forze politiche devono fare proposte serie, devono assumersi le loro responsabilità, il Consiglio deve poter votare palesemente le leggi di spesa e gli emendamenti al bilancio. Quando il clima sarà quello, allora sarà possibile ristrutturare la spesa. Una spesa che non è ancora eccessivamente appesantita dai debiti contratti per fare fronte agli impegni ed ai deficit di bilancio registrati negli esercizi passati.
Gli ottocento miliardi di rata da restituire ogni anno, ha aggiunto Scano, sono un impegno importante, ma i diversi settori economici e produttivi hanno cominciato a dare positivi segnali di ripresa. Quindi non più la necessità di accendere nuovi mutui, ma la reale possibilità di attingere risorse dalla crescita del prodotto interno lordo regionale. Ulteriori segnali positivi arriveranno non appena saranno applicabili le leggi per il sostegno dell'occupazione e dell'economia, recentemente approvati dal Consiglio. Così come grande impulso verrà quando saranno elaborati ed approvati il nuovo DPEF, quando sarà stato raggiunto l'accordo sul nuovo Quadro comunitario di sostegno, che permetterà realmente al mondo produttivo isolano di affrontare, con possibilità di successo, le sfide che propone la globalizzazione del sistema economico europeo e mondiale.
Risultati positivi che è possibile raggiungere, ma che impongono alla classe politica sarda, a tutta la classe politica, scelte adeguate, moderne, razionali e funzionali. Servono modifiche alla macchina politica ed amministrativa, ma sono necessarie anche riforme politiche ed una costante evoluzione culturale.
Scano ha, quindi, giudicato un fatto estremamente positivo che molti politici chiedano interventi ed iniziative che non siano più "i soliti interventi a pioggia" destinati a sostenere imprese e redditi. Ma ha anche aggiunto che troppo spesso sembra che "molti vogliano ancora farsi bagnare da questa pioggia".
La Sardegna, ha concluso Scano, ha bisogno di una classe politica aperta alle innovazioni, che accetti la sfida europea, che sappia disegnare un futuro certo per la Sardegna, pensando anche a quando, dopo il 2006, l'intervento comunitario diventerà meno incisivo. Ma l'Isola ha bisogno anche di una borghesia colta e coraggiosa, capace di confrontarsi con le altre classi imprenditoriali più agguerrite e capaci.
Questa maggioranza, comunque, ha proposto al Consiglio, che li ha approvati, alcuni provvedimenti innovativi in grado di favorire questa crescita culturale. Ora è necessario, con l'apporto di tutti, proseguire su questa strada. E Scano ha ricordato, concludendo il suo intervento, che in questi ultimi vent'anni la Regione non ha fatto ricorso all'esercizio provvisorio solamente in due occasioni, nel 1990 e nel 1994. Anche quest'anno si potrebbe evitare il ricorso all'utilizzo dei dodicesimi, perché i tempi ci sono, e questo sarebbe un fatto assolutamente positivo non solo per la maggioranza, ma per tutta la classe politica isolana, perchè ne avrebbe un beneficio l'intera società sarda.
Comunque, sulla Finanziaria e sul Triennale, come sulle leggi a sostegno del lavoro e dello sviluppo economico, che fanno parte integrante di questa manovra, deve essere dato un giudizio positivo.
Conclusa la discussione generale con la replica dell'Assessore, il Consiglio ha approvato il passaggio all'esame degli articoli e degli emendamenti collegati dei due provvedimenti di legge.

E' stata chiesta dall'on. Sassu una sospensione di due ore perchè la Commissione Terza esaminasse e coordinasse gli emendamenti presentati. Il Consiglio ha approvato.

I lavori sono stati sospesi per alcune ore.

Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha proseguito con l'esame degli articoli della legge Finanziaria. I consiglieri segretari hanno letto integralmente, come richiesto dall'on. Casu (F.I.), il testo dei diversi articoli e dei numerosi emendamenti presentati.

Sugli articoli e sugli emendamenti (ne sono stati presentati 129), sono intervenuti anche più volte gli onorevoli Balletto (F.I.), Masala (A.N.), G. Sassu (relatore di maggioranza - Progr. Fed.),  Boero (A.N.), Casu (F.I.); Bonesu (PSd'Az)e l'Assessore alla programmazione Scano.

Con l'approvazione dell'art. 2 l'esame della legge finanziaria è stato sospeso e si è proceduto all'elezione di tre componenti del Collegio dei revisori dei conti degli ERSU di Cagliari e di Sassari.

Sono risultati eletti per Sassari:
Gaspare Picinnu con 33 voti;
Vanni Angius con 32 voti;
Antonio Pintus con 23 voti.

Per Cagliari:
Caterina Dessì con 35 voti;
Luigi Murgia con 34;
Sergio Melis con 22 voti.


Il Consiglio riprenderà i suoi lavori
domani mattina alle ore 10,00.