Nota stampa
della seduta n. 307 antimeridiana del 3 luglio 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione da parte del gruppo di A.N. di una mozione di sfiducia nei confronti dell'Esecutivo regionale

Mozione n. 157
sulla nomina
del Presidente del Consorzio 21.

La mozione, particolarmente polemica nei confronti dell'esecutivo per la nomina dell'on. Cappelloni alla presidenza del Consorzio 21, è stata illustrata dal primo firmatario, l'on. Bonesu (PSd'Az.). L'oratore ha ricordato che in consiglio è stata presentata una proposta di legge, a firma dell'on. Macciotta, che fissa requisiti e criteri da seguire nel nominare i vertici delle società, degli Enti, delle istituzioni regionali.
Bonesu ha sottolineato quindi come le ragioni dell'opposizione a questa nomina siano legate più alla obiettiva mancanza di qualità professionali che non a giudizi pesanti e negativi nei confronti di un esponente politico assolutamente estraneo alla vita sociale ed economica dell'Isola.
La nomina di Cappelloni, quindi, non è altro che un ennesimo esempio di lottizzazione, un "metto un amico mio, perchè più manovrabile, rispetto ad altri candidati professionalmente più preparati".
L'esponente sardista ha, infine, auspicato un reale cambiamento di rotta nella nomina degli amministratori pubblici, fissando criteri e metodi obiettivi e non continuando a governare lottizzando nel modo peggiore tutto quanto è lottizzabile.

"Da che pulpito viene la predica!" Con questa affermazione il capogruppo di Rifondazione comunista on. Walter Vassallo ha cominciato la sua requisitoria contro il sistema attuale che si avvale del dileggio e degli attacchi personali come strumenti di azione politica, mancando al fondo vere motivazioni per assolvere al ruolo di opposizione al governo. "Se ne sono sentite di tutti i colori, si sono superati i limiti della decenza, ed è invalsa la prassi che se uno ruba tutti rubano. Ma meno male che non è così, ha aggiunto Vassallo, anche se devo insistere sul fatto che è vergognoso che vi siano persone, qua dentro, che si prestino a questo gioco al massacro e si facciano essi stessi strumenti di attacchi denigratori senza costrutto".
Tuttavia, ha ancora detto il capogruppo comunista, avete esercitato un diritto, quello della libertà di espressione, dimenticandovi però che quando si superano certi limiti questo diritto può portare alla distruzione del sistema democratico.
Rivolgendosi all'opposizione, Vassallo ha anche aggiunto che poteva essere presentata un'interpellanza su un argomento di questo genere, ma che la presunzione di conoscere tutto sull'argomento ha indotto i firmatari a presentare una mozione , che si basa tuttavia sulla maldicenza e sulle supposizioni.
Dopo aver sostenuto che non vuole essere il difensore d'ufficio del dottor Cappelloni, in quanto non ce n'è la necessità, Vassallo ha affermato che il vero scopo della mozione è quello di alimentare una campagna politica anticomunista , messa in atto per altri fini.
Si accusa il direttore del Consorzio 21 di non essere sardo: è una argomentazione becera che va contro l'innovazione democratica, contro il tentativo di aprire la Sardegna al mercato, all'esterno ed al moderno. La verità è che "si stanno cercando momenti di frizione per rompere il giocattolo e si tenta con vane accuse di affondare un progetto politico che è una delle buone cose messe in atto dalla Giunta Palomba".
Secondo Vassallo, infine, l'unico obiettivo è di impedire il lavoro dell'Aula e del governo regionale. Pienamente dimostrato dal recente atteggiamento, volto esclusivamente a evitare che il Consiglio svolga attività legislativa attraverso l'uso, certamente legittimo, degli strumenti accordati da un regolamento vecchio e anacronistico. "Ma siete stati eletti, ha soggiunto, per lavorare, non per abbandonare l'Aula ad ogni pie' sospinto".
Concludendo Vassallo ha affermato che questi sistemi "non pagano e non costruiscono consenso". Di qui l'invito ai presentatori della mozione a ritirare il documento perché " non ha ragione di esistere".

Anche il presidente Palomba, successivamente, ha detto che questa mozione è singolare in quanto sembra voler sostenere una discriminazione politica che nell'assemblea non dovrebbe ottenere udienza. Palomba ha quindi riepilogato il profilo professionale e politico del dottor Cappelloni, come dedotto dal suo curriculum personale.
Cappelloni si considera sardo ed ha deciso di concludere nella nostra isola la sua vita terrena: non mi parrebbe giusto, per questo, escluderlo. Cappelloni è in età avanzata?: ma non siamo ridicoli! Cappelloni ha titoli inesistenti? E il presidente Palomba ha elencato gli incarichi politici e civili ricoperti dal direttore del Consorzio 21.
Palomba ha concluso dicendo che si sta operando una discriminazione politica che non si può accettare, per cui ha chiesto che l'Assemblea respinga la mozione.

Dal canto suo il consigliere Bonesu, dopo aver sottolineato che Palomba ha enunciato solo esperienze di natura politica svolte da Cappelloni, ha chiesto che la Giunta nomini alla presidenza del Consorzio un sardo competente e che la votazione e si svolgesse a scrutinio segreto considerato che l'argomento in oggetto riguarda una persona.

La mozione, votata a scrutinio segreto, è stata approvata.
La votazione ha avuto il seguente risultato:
Presenti 64
Votanti 63
Astenuti 1
Si 39
No 24.

Subito dopo l'approvazione della mozione è intervenuta, sull'ordine dei lavori, l'on. Noemi Sanna (A.N.), la quale ha lamentato la "discriminazione istituzionale" che una parte del Consiglio è costretta a subire sulla scottante vicenda dello scontro in atto tra la Fondazione e l'Azienda bancaria Banco di Sardegna.
Il Consiglio non può discutere di questo problema in aula e non lo può fare neppure in Commissione percè i capigruppo della maggioranza hanno deciso che di questi temi non se ne può e non se ne deve parlare.
Una situazione inaccettabile, perchè il credito ha un'importanza fondamentale nella vita della società sarda e perchè Fondazione ed Aziende di credito hanno una notevolissima presenza nella vita economica e sociale della Sardegna.

Discussione Mozione n. 143
su ticket per centro antitumori di Oristano.

L'on. Vassallo (R.C.), illustrando il documento, ha premesso che la normativa sulla partecipazione alla spesa per le prestazioni dei Centi antitunori prevede l'esenzione del pagamento del ticket, per le prestazioni che i Centri sono in grado di erogare autonomamente presso le loro strutture.
Il Centro di Oristano è però carente di strutture e macchinari adeguati e le prestazioni vengono effettuate in un reparto situato nel medesimo edificio del Centro. Per di più, l'applicazione del ticket ha comportato un notevole calo delle mammografie che rientrano nella medicina preventiva. La mozione, ha concluso Vassallo, tende a far applicare al Centro antitumori di Oristano l'esenzione del ticket per le prestazioni, uniformando le norme con quelle in vigore nelle diverse entità operative pubbliche facenti parte di uno stesso ospedale.

L'assessore alla sanità, on. Paolo Fadda, nel riconoscere la fondatezza delle osservazioni avanzate dall'on. Vassallo, ha informato che l'assessorato ha già dato disposizioni alla ASL di Oristano per superare il problema.

Per dichiarazione di voto, l'on. Bonesu (PSd'Az.) ha affermato che il proprio gruppo voterà a favore della mozione.

Anche il gruppo di F.I., attraverso l'on. Floris, ha preannunciato il voto favorevole, sollecitando nel contempo l'estensione della norma a tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private.

La mozione è stata approvata.

Mozione n. 139
sulla violazione da parte della Giunta
dell'art. 4, comma 3, della legge regionale
2 gennaio 1997, n. 4,
per il riassetto generale delle Province.

La legge n. 4/1997 per il riassetto generale delle Province prevede una nuova organizzazione del sistema degli enti locali. Il Consiglio ha approvato questa importante legge di riforma con grande tempestività, ma non si è poi passati a trasformare in atti concreti quanto previsto dalle stessi leggi. Questa Giunta, ha detto l'on. Biancareddu (F.I.) illustrado il documento, è brava quando si tratta di fare e di accogliere mozioni, documenti, ordini del giorno, che poi non vengono mai tenuti nel debito conto.
Solo quando si avvicinano le elezioni assessori ed esponenti di punta di questa maggioranza vanno in giro nelle diverse zone dell'Isola promettendo riforme ed interventi urgenti, salvo poi fare mano contraria all'attuazione di queste riforme ed alla realizzazione del tanto promesso decentramento amministrativo stabilito dalle leggi.
La verità, ha aggiunto Biancareddu, è che le nuove province creerebbero nuovi collegi elettorali e chi è abituato a cercare e ricervere voti in lungo ed in largo si sarebbe potuto trovare a mal partito.
Quindi, ha concluso Biancareddu, questa Giunta è assolutamente inadempiente, viola palesemente la legge, deve essere violentamente censurata e deve presentare, entro dieci giorni, uno schema di nuovo assetto provinciale.

Il tema è stato affrontato anche dall'on. Bonesu (PSd'Az.), primo firmatario dell'interpellanza n. 430, presentata con i colleghi di gruppo G. Sanna e Serrenti, sullo stesso argomento del decentramento amministrartivo.
Bonesu, dopo aver ricordato che è passato quasi un anno dall'ultima Conferenza provinciale, prevista proprio per l'attuazione della legge n. 4 del 1997 e che entro tre mesi la Giunta avrebbe dovuto proporre al Consiglio uno schema del nuovo assetto provinciale, ha accusato l'esecutivo in carica, in particolare l'assessore competente Cogodi, di omissione di atti d'ufficio e di sfuggire al confronto con il Consiglio.
"Siamo di fronte all'ennesimo episodio di malcostume politico che crea forti contrasti all'interno di quelle zone interessate alle nuove province. Le recenti dichiarazioni dell'assessore Cogodi, inoltre, hanno accresciuto questo stato di forte tensione e rischiano di creare nuovi, pericolosi contrasti", ha aggiunto Bonesu.
Bonesu, quindi, ha chiesto di sapere se l'assessore Cogodi ha assunto posizioni personali o se la Giunta ha una analoga posizione politica. In ogni caso l'esponente sardista ha criticato questo "mancato confronto" tra assessore e forze politiche ed ha ricordato le "omissioni e le continue violazioni delle stesse leggi" che caratterizzano l'azione politica dell'assessore agli Enti locali.

Per l'on. Montis (R.C.), il quale ha ricordato di aver presentato una specifica interrogazione sull'argomento, la Giunta regionale deve presentare un disegno di legge di modifica del riassetto delle Province per inserire quella del Medio Campidano. In caso contrario, la Giunta violerebbe le decisioni e gli impegni assunti dal Consiglio.
Dopo aver ricordato l'esperienza delle zone omogenee, Montis ha affermato che ogni governo deve comportarsi democraticamente, senza arroganza e con molta umiltà, per evitare di perdere della fiducia da parte delle popolazioni.
Citando alcuni passi della legge sull'istituzione delle Province, Montis ne ha sottolineato la validità e l'applicabilità per quanto riguarda la richiesta della Provincia del Medio Campidano, le cui motivazioni sono da accogliere, sostenere e difendere.

E' necessario completare il percorso per le province, ha detto l'on. Schirru (Progr. Fed.), anche se è utile continuare ad ascoltare le istituzioni locali sul nuovo assetto territoriale. Un confronto necessario, ha aggiunto, perchè aiuterebbe a snellire e chiarire i compiti della Regione e quelli degli enti locali, evitando le sovrapposizioni e agevolando le forme di sussidiarietà.
Questa mozione ha lo scopo di servire da stimolo per la Giunta per disegnare realtà istituzionali funzionali ed efficienti.

Agli intervenuti nel dibattito ha replicato l'assessore Cogodi, il quale dopo aver annunciato che l'approvazione della mozione 157 avrà senza dubbio ripercussioni politiche, ha ricordato come l'attuazione della legge per l'istituzione di nuove province prevede un iter lungo e complesso.
La Regione ha iniziato l'attuazione di questo lungo percorso. Sono stati sentiti Comuni, Province e tutti gli altri soggetti previsti dalle norme di attuazione della legge n. 4/1997.
La Regione, ha aggiunto Cogodi, ha operato nel modo previsto, ma le indicazioni che ne sono scaturite non sono assolutamente univoche. La Giunta, infatti, non è riuscita ad osservare tutte le previsioni che tra l'altro si basano su criteri severi e certi. Questi parametri non sono opinabili, sono fatti dei quali si deve "necessariamente" tener conto. Assolutamente, ha aggiunto Cogodi, possono essere proposte, seguendo le leggi e le indicazioni esistenti, solamente tre Province: la Gallura, l'Ogliastra e il Sulcis-Iglesiente. Questo seguendo le norme in essere. Se si vuole la provincia del Medio Campidano si deve cambiare la legge ed il Consiglio questo lo può fare.
Le accuse di mistificazione, di aver male operato, di omissioni di atti d'ufficio sono, quindi, ingiustificate e vanno respinte.
Quindi "facciamo chiarezza, ha aggiunto Cogodi, ed affrontiamo nel modo più razionale il problema delle nuove province, tenendo conto anche dei diritti degli altri".
Il territorio del Medio Campidano ha ragione di chiedere d'essere provincia, ma esistono anche i diritti della parte residua della provincia che gravita su Cagliari ed ha diritto alla istituzione della nuova area metropolitana, così come è da tener sulla giusta considerazione anche l'aspirazione dei paesi del Sarrabus-Gerrei.
Quindi è possibile istituire le tre province della Gallura, dell'Ogliastra, del Sulcis-Iglesiente e se il Consiglio vuole le può istituire. Ma gli altri casi devono essere affrontati e risolti, perchè autonomia vuol dire relazioni corrette, perchè specialità e democrazia significano anche rispetto dei diritti dei vicini, non solo tutela di quelli propri.
Cogodi ha, quindi, sottolineato la necessità di una riorganizzazione complessiva dell'intero sistema del nuovo "ordinamento degli enti locali", approfondendo i temi, i diversi aspetti, esaminando i rapporti che si devono instaurare, approntando un quadro complessivo armonico e concreto nel quale i diritti di tutti devono trovare ampia tutela o la massima garanzia.
Comunque è possibile fare ciò che si vuole o si deve fare. Non si può fare tutto e subito, perchè spesso non si fa niente.

L'on. Bonesu (PSd'As.) si è dichiarato insoddisfatto, come firmatario della interpellanza, delle dichiarazioni dell'assessore Cogodi. Ha lamentato che si sta inceppando il meccanismo perchè la Giunta non intende presentare lo schema complessivo dell'assetto territoriale.

Anche l'on. Pittalis (F.I.), dicendosi d'accordo con Bonesu, si è dichiarato insoddisfatto, l'assessore non ha spiegato perchè la Giunta in questa materia è in ritardo.
Il Consiglio regionale ha il ruolo di indirizzare ma il compito di proporre e di rispondere alle esigenze espresse dall'assemblea è proprio della Giunta. Se manca l'iniziativa, quindi, ha detto Pittalis, non si otterranno risultati.
Siccome su tali omissioni della Giunta A.N. ha presentato una mozione di sfiducia, Pittalis ha proposto di ritirare dalla mozione la parte riguardante la censura e di invitare la Giunta a presentare entro 10 giorni uno schema di assetto territoriale definitivo.

Dopo una breve sospensione per consentire ai Gruppi di concordare alcune modifiche al testo della mozione, per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Montis (R.C.) il quale ha preannunciato l'astensione a seguito delle modifiche apportate alla mozione che avrebbe invece approvato nella sua stesura originale.

L'on. Locci (A.N.) ha affermato che il proprio gruppo non voterà a favore della mozione modificata che di fatto "rimette in termini la Giunta". A.N., quindi, si asterrà.

Sempre per dichiarazione di voto, l'on. Pittalis (F.I.) ha affermato che ciò che interessa è la soluzione del problema. La mozione modificata impegna la Giunta a presentare il piano del riassetto delle Province entro il mese di luglio.

La mozione è stata approvata.

Proposta di legge n. 251
sul riordino fondiario.

Il Presidente ha comunicato che si sarebbe dovuto procedere alla votazione del provvedimento. Subito dopo l'on. Masala (A.N.) ha aannunciato che, per le motivazioni espresse nella seduta di ieri, i gruppi di A.N., F.I. e PSd'Az. avrebbero abbandonato l'Aula.

La votazione non è stata valida per la mancanza del numero legale.

In seguito ad una breve Conferenza dei Capigruppo il presidente Milia ha annunciato che il Consiglio sarà convocato martedì 21 luglio con al primo punto all'ordine del giorno la votazione della legge sul riordino fondiario.


I lavori del Consiglio proseguiranno
martedì 21 luglio alle ore 17