Nota stampa
della seduta n. 298 pomeridiana del 27 maggio 1998
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, e successivamente dell'on. Sergio Milia.
Legge regionale n. 334, rinviata
dal Governo - Interventi dell'U.E.
in materia di pesca e acquacoltura.Il provvedimento è stato rinviato dal Governo lo scorso 8 maggio con alcuni rilievi, il primo dei quali riguarda la mancata notifica alla Commissione U.E. con la richiesta per la sospensione dell'efficacia degli aiuti previsti dalla legge in attesa del parere favorevole della Commissione europea. La inclusione di una clausola da parte della Commissione regionale ha ovviato al motivo del rinvio. Non si è invece ritenuto di modificare il testo del provvedimento su altri due punti, in quanto la Commissione regionale ha ritenuto esservi stata errata interpretazione da parte del Governo.
Dopo l'esame e l'approvazione dell'articolato, la legge è stata messa in votazione ed approvata, con il seguente risultato:
Presenti 58
Votanti 57
Favorevoli 57
Astenuti 1.Esame della PL 323 - "Norme
sulla partecipazione regionale
ai processi decisionali comunitari
e sull'esecuzione degli atti dell'Unione Europea".Il Consiglio ha concluso positivamente l'esame della proposta di legge con la quale "si vuole mettere ordine nei rapporti tra Consiglio e Giunta, per poter svolgere il ruolo importantissimo che la Regione deve avere nei confronti della Comunità Europea".
La discussione generale, sul provvedimento, si era già conclusa in una seduta precedente, il Consiglio quindi ha approvato il passaggio all'esame degli articoli.
L'Aula, quindi, ha esaminato i diversi articoli del provvedimento ai quali sono stati presentati alcuni emendamenti.
L'on. Balletto (F.I.) ha lamentato la soppressione di alcuni articoli dal testo originario, ad esempio quelli che prevedono l'intervento del Consorzio 21, dell'Ersat e della Sfirs a sostegno delle iniziative economiche.
Il relatore del provvedimento, on. Paolo Fois (Progr. Fed.) è intervenuto brevemente sugli articoli, per illustrarne l'importanza, anche in considerazione delle necessità di garantire una più ampia ed incisiva partecipazione della Regione al processo di formazione delle norme comunitarie.
La formazione delle leggi e degli atti di programmazione da parte della Regione e del Consiglio spesso contrasta con le decisioni comunitarie. Così come le direttive europee spesso non sviluppano i loro notevoli benefici, perchè le norme regionali non le recepiscono o non sono adeguate.
Fois ha illustrato gli aspetti tecnici, pratici e giuridici di questo PL, sottolineandone l'importanza, anche perchè sarà molto più costruttivo il rapporto tra lo stesso Consiglio e le diverse istituzioni comunitarie.
Questa è comunque una legge quadro che avrà bisogno di alcuni provvedimenti attuativi e di alcuni miglioramenti, che verranno decisi in fase di applicazione.L'on. Balletto (F.I.), dal canto suo, ha ribadito le perplessità personali e del suo gruppo su alcuni aspetti particolari della proposta di legge, in particolare sui compiti assegnati ad alcuni enti e consorzi regionali.
L'esponente di F.I., comunque, ha confermato le sue perplessità ed ha anticipato la sua astensione dal voto definitivo.
L'assessore Scano ha spiegato il perchè la Giunta abbia "snellito" il testo del provvedimento al fine di renderlo agile e di facile applicazione.Concluso l'esame degli articoli, dopo i chiarimenti del relatore e dell'assessore, il PL 323 è stato messo in votazione col sistema dello scrutinio elettronico.
La votazione ha avuto questo risultato:
Presenti 59
Votanti 53
Astenuti 6
Favorevoli 53.Disegno di legge n. 419
Variazione al bilancio di previsione
della Regione per l'anno 1988.Il relatore, on. Secci (Ppi), ha illustrato brevemente il provvedimento che prevede il finanziamento della legge regionale 28 con 20 miliardi.
La somma, a parere della Giunta, consentirà la creazione di nuovi imprenditori e il conseguente aumento dell'occupazione.La legge regionale n. 28 è una delle poche che realmente creano lavoro ed occupazione. L'on. Bonesu, capogruppo del PSd'Az., ha ricordato come nel dibattito sul bilancio avesse più volte chiesto nuovi stanziamenti proprio per rimpinguare i fondi della legge. Lo storno dei previsti 20 miliardi da un capitolo inutilizzato ed il loro trasferimento al finanziamento della legge n. 28 poteva, quindi, decidere questo rifinanziamento in tempi molto più rapidi.
Parere assolutamente positivo è stato espresso anche dall'on. Sassu (Progr. Fed.) il quale ha accolto favorevolmente la presentazione di un emendamento, da parte della Giunta, che eleva a 30 miliardi la somma stanziate per il rifinanziamento della legge n. 28.
L'on. Lippi (F.I.), dopo aver espresso apprezzamento per la legge, il cui rifinanziamento permetterà di completare l'iter di oltre 70 progetti e nuove iniziative imprenditoriali, ha ricordato che in sede di dibattito sul bilancio regionale il suo gruppo aveva criticato il mancato stanziamento dei fondi da parte dell'assessore della programmazione.
Secondo Lippi ai 20 miliardi, ed agli ulteriori 10 disposti con emendamento, dovrebbero potersi aggiungere altri finanziamenti per meglio rispondere alle aspettative del mondo imprenditoriale.La legge n. 28 è stata, invece, giudicata "dannosa ed iniqua, in questo particolare momento" dall'on. Marrocu (Progr. Fed.). Il Presidente della Quinta commissione ha sottolineato come non siano più i giovani disoccupati ad usufruire di queste norme particolarmente favorevoli. Troppo spesso sono imprenditori dei diversi settori, che attraverso i figli presentano progetti e programmi, al di fuori di ogni norma comunitaria, senza tener conto dei programmi regionali di settore, per mettere in atto anche operazione puramente speculative.
Marrocu ha anche denunciato che molti progetti presentati recentemente sono in violento contrasto con le direttive comunitarie e con i programmi di settore messi a punto dalla Regione.
Con la 28 infatti si finanziano caseifici, macelli, iniziative turistiche di ogni genere e vengano concessi finanziamenti agevolati e contributi molto consistenti, ben superiori a quelli previsti dalle leggi di settore. L'applicazione di questa legge, quindi, è veramente dannosa, altera la concorrenza, favorisce la peggiore speculazione e reca benefici esclusivamente alle banche. Quindi va necessariamente rivista, e modificata, in tempi brevissimi, raccordandola anche con tutte le norme statali e comunitarie, per evitare che si creino disparità di trattamento e si penalizzino gli operatori seri, che investono risorse proprie e cercano di lavorare tenendo conto delle regole e delle norme attualmente in vigore.L'on. Vassallo, capogruppo di Rifondazione Comunista, ha sostenuto che si sta ponendo sotto processo una legge che è sempre stata considerata benefica sotto il profilo dei risultati che nel tempo ha determinato. Se è vero che si sono verificati episodi non chiari, al limite della legalità, è anche vero che nel suo complesso il provvedimento è stato in linea di massima positivo. Sarà però opportuno che le istruttorie bancarie vengano controllate attentamente affinché non si registrino aberrazioni nell'applicazione della legge.
Concludendo, Vassallo ha affermato che il provvedimento è in linea con gli obiettivi della Conferenza per il lavoro che individuava nella 28 uno strumento utile per attivare il mondo della imprenditoria giovanile.La proposta di legge riveste, per l'on. Balletto (F.I.), due aspetti che sarebbe necessario approfondire: un aspetto prettamente politico, l'altro legato ai rapporti tra maggioranza ed opposizione. L'aspetto politico, secondo Balletto, deve tener conto delle attese e delle aspettative che leggi di questo genere ingenerano in coloro che ad esse si rivolgono.
I difficili rapporti tra maggioranza ed opposizione emergono, invece, anche in questa occasione. Nel dibattito sul bilancio F.I. aveva chiesto stanziamenti congrui per la legge 28 e la Giunta aveva decisamente detto no. Dopo qualche mese, l'Esecutivo fa marcia indietro e trova, nel capitolo "pozzo di S. Antonio", i fondi necessari per rifinanziare la legge per l'imprenditoria giovanile. Se i rapporti tra le forze politiche fossero stati più corretti, probabilmente questo risultato si sarebbe potuto ottenere ben prima.
Balletto ha, quindi, esaminato l'applicazione della legge 28, giudicandola "male applicata, male attuate e senza reali controlli". La legge 28 è una legge "assistenziale", ha aggiunto l'oratore, e non si può abrogare perchè ci sono "molte attese", ma è tempo di cambiare sistema, cambiare indirizzo.
Bisogna assolutamente cambiare modo di operare, ha concluso Balletto, perchè con questi sistemi non si crea nuova occupazione, non si favorisce lo sviluppo di una imprenditoria sana ed in grado di garantire lavoro reale e sviluppo durevole. E' stato mosso anche un appunto politico-tecnico, determinato dal fatto che in una decina di giorni lo stanziamento sia passato da 20 a 30 miliardi, repentinamente, "apparentemente senza ragioni concrete", ingenerando dubbi e sospetti che si sarebbero potuti certamente evitare.Secondo l'on. Montis (R.C.) la scarsa chiarezza che si sta appalesando intorno all'efficacia della legge 28 è determinata dal fatto che non esiste un monitoraggio che sia in grado di dire quanti fondi sono stati finora stanziati, quanti posti di lavoro sono stati creati e quanti, di questi posti di lavoro, sono rimasti a tutt'oggi. In mancanza di dati certi non si potrà mai sapere se finanziare la legge sia opportuno o meno.
Occorre pertanto l'istituzione di un sistema di monitoraggio, non solo per la legge in fattispecie ma anche per tutti quei provvedimenti che "a lume di naso" potrebbero creare occupazione. Gli investimenti, ha ancora detto Montis, devono essere davvero produttivi in termini di sviluppo e occupazione.Alcune considerazioni critiche sono state svolte anche dall'on. Falconi (Progr. Fed.). La 28 è una legge "datata" che per molti anni non ha operato. Dall'89 questa legge, dopo alcune modifiche, ha preso ad operare e lo ha fatto quando si è passati dal finanziamento alle cooperative a quello alle società giovanili.
I finanziamenti, inoltre, coprono abbondantemente il costo complessivo dei progetti. Tra l'altro questa è una legge che non è stata mai controllata e mai trasmessa al controllo comunitario.
Falconi ha, quindi, sollecitato un rapido ed approfondito riesame di tutte le leggi di sostegno, che aprono enormi voragini nei bilanci pubblici, ma non producono i benefici previsti. Quindi, la necessità di rivedere tutte quelle leggi che operano nei diversi comparti produttivi e che, in ogni caso, devono essere raccordate con quelle nazionali e comunitarie. E' opportuno, infine, un approfondito e reale monitoraggio delle iniziative finanziate con la 28 e dei risultati ottenuti, anche per accertarne la reale validità.L'assessore al lavoro Deiana è successivamente intervenuto per fornire "dati precisi" all'Aula. Ha affermato che probabilmente gli investimenti della legge 28 sono stati gli unici ad essere stati monitorati attraverso un lavoro capillare svolto da trenta esperti per trenta mesi. I risultati, che erano stati inviati a tutti i capigruppo, rilevavano che il costo del posto di lavoro di circa circa 92 milioni a lavoratore, che i posti di lavoro creati attraverso società e cooperative giovanili erano circa 2.000 e che la moria delle imprese è stata bassissima, poco più del 10%.
Alcune conclusioni politiche sono state fatte anche dall'assessore alla Programmazione. Scano ha ricordato, infatti, come tra Giunta e Consiglio ci sia da tempo un confronto sulla validità o meno delle leggi di sostegno ai vari comparti produttivi. Ad esempio, per ciò che riguarda il settore agricolo c'è una reale necessità di rivisitare alcune leggi, di modificarne i meccanismi e di renderle compatibili con quelle comunitarie.
Queste considerazioni, comunque, sono ampiamente trattate nel Documento di programmazione economica e finanziaria trasmesso recentemente al Consiglio.
Esaminando, nel dettaglio, il rifinanziamento della legge 28 Scano ha giudicato positivamente l'iniziativa "anche se sarà necessario rendicontare le spese", e la manovra recentemente proposta, perchè permetteranno la rapida operatività di alcune leggi, che possono servire a rivitalizzare il settore produttivo sardo.Conclusa la discussione generale il Consiglio ha approvato il passaggio all'esame dell'articolato e dell'emendamento che incrementa il fondo di 10 miliardi portando la dotazione complessiva a 30 miliardi.
Prima di procedere alla votazione, l'on. Marrocu (Progr. Fed.), per dichiarazione di voto, ha annunciato il suo consenso al provvedimento pur rinnovando le sue perplessità sulla legge 28.Anche l'on. Balletto (F.I.) si è detto favorevole al provvedimento pur sottolineando che le precisazioni dell'assessore Deiana non lo soddisfano.
L'on. Bruno Dettori (Misto) ha anch'egli annunciato il voto a favore del provvedimento ed ha invitato la Giunta ad incrementare ulteriormente il fondo.
Favorevoli al provvedimento anche gli onorevoli Lippi (F.I.), che ha chiesto maggiori sforzi finanziari per le iniziative imprenditoriali giovanili e Vassallo (R.C.) che ha rimarcato che "la legge è da approvare" perchè favorisce l'occupazione dei giovani, una fascia che è comunque da privilegiare se si vuole sperare nello sviluppo dell'economia.Il provvedimento, posto in votazione con il sistema elettronico, ha ottenuto il seguente risultato:
Presenti 51
Votanti 51
Sì 51.Legge 300 - Rinviata dal Governo -
Trasferimento di competenze in materia
di tutela paesistica dalla Regione agli Enti locali.La legge era stata rinviata dal Governo in quanto (queste le motivazioni) contrasterebbe con i principi di leggi dello Stato ed in particolare della 431/1995 che prevede l'esclusiva competenza del ministro per i beni culturali e ambientali ad annullare le autorizzazioni in materia paesistica in caso di contenzioso avverso i provvedimenti del sindaco o del Comune. Secondo il dettato della legge regionale, infatti, il giudizio su tale contenzioso è affidato alla Giunta regionale.
Motivo di contrasto è anche l'esclusione, prevista in legge, dei soprintendenti ai beni ambientali ed archeologici dalle commissioni provinciali.
La Commissione regionale, dopo aver esaminato i rilievi del Governo, ha deciso, al fine di dare immediato avvio al trasferimento di competenza delegata dalla Regione agli enti locali, di sopprimere gli articoli che sono oggetto di contrasto e di evitare in questo modo ogni ragione di slittamento dei tempi, considerata l'urgenza del provvedimento il cui fine era quello di sbloccare una situazione amministrativa regionale caratterizzata da un rilevante arretrato in tutti gli uffici di tutela del paesaggio, anche per pratiche che riguardano interventi di piccola entità.Non essendovi stati interventi in sede di discussione generale della legge, il Consiglio è passato ad esaminare gli articoli e gli emendamenti. Sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Ladu (Ppi), Ballero (Assessore agli Affari Generali), Salvatore Sanna (Progr. Fed.), Secci (Ppi), Amadu (Misto), Locci (A.N.), Bruno Dettori (Misto), Serrenti (PSd'Az), Bonesu (PSd'Az) e Balletto (F.I.).
Concluso l'esame dell'articolato la legge è stata messa in votazione. E' stata approvata con 36 voti favorevoli, 8 contrari ed un voto nullo.
I lavori del Consiglio
riprenderanno domani
alle ore 10.