Nota stampa
della seduta n. 282 antimeridiana del 8 aprile 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, quindi dell'on. Sergio Milia.

In apertura di seduta sono state date le comunicazioni relative a:


Intervenendo sull'ordine dei lavori l'on. Montis (R.C.) ha chiesto di sapere quando il Consiglio potrà esaminare e discutere il documento sul lavoro predisposto dalla Giunta e presentato alle organizzazioni sindacali, alle forze sociali ed imprenditoriali.
Il Consiglio è ancora il luogo nel quale si devono fare le scelte politiche fondamentali, ha chiesto Montis, o si deve tranquillamente e silenziosamente ritornare allo stato corporativo?

Mozione n. 37 - Amadu sulla gravissima situazione dell'informazione in Sardegna
Mozione n.141 - Cugini, Marteddu, Balia, Randaccio,Vassallo, B. Dettori, La Rosa sullo stato dell'informazione in Sardegna.

Il presidente della Giunta, Palomba, nel concludere il dibattito sulle mozioni, ha affermato che sono emersi alcuni temi di grande importanza.
Dopo aver ribadito la necessità che la politica prevalga sugli interessi di altro genere, Palomba ha sottolineato l'importanza che l'informazione riveste nella società moderna. Recentemente, però, c'è stato un tentativo di delegittimare le istituzioni; di portare fuori dal luogo deputato al suo svolgimento il confronto politico.
Il Presidente della Giunta ha, quindi, ricordato di essere stato oggetto di attacchi anche violenti, ma di aver proseguito nella propria azione politica e di governo con grande serenità.
Esaminando i documenti dai quali ha preso il via il dibattito, Palomba ha sottolineato come un punto della mozione presentata dalle opposizioni sia anche condivisibile, mentre la Giunta si ritrova completamente nel documento proposto dalla maggioranza.
Se in campo nazionale, ha aggiunto il Presidente, esistono norme che limitano il fenomeno della concentrazione e cercano di evitare i conflitti di interesse perchè non si possono applicare anche in mercati ridotti quali quelli regionali? Proprio nelle isole, la concentrazione delle fonti di informazione è più preoccupante che in campo nazionale.
Un altro aspetto sul quale Palomba si è soffermato è quello legato all'utilizzo delle risorse destinate alla pubblicità istituzionale. La Giunta ha sempre seguito i criteri della massima trasparenza e del più assoluto pluralismo. Se il Consiglio vuole cambiare questo metro di valutazione può farlo, nei modi dovuti, e l'esecutivo osserverà immediatamente queste nuove indicazioni.
Rispondendo ai presentatori delle mozioni, Palomba ha respinto quella presentata dall'on. Amadu, perchè "datata" mentre ha accolto quella della maggioranza.
A conclusione del suo intervento il capo dell'Esecutivo ha respinto i contenuti dei diversi ordini del giorno presentati in materia dalle opposizioni, ma si è detto disposto a decidere nuove ed incisive iniziative a favore del pluralismo e delle libertà del settore dell'informazione isolana.

Al termine del dibattito sono stati illustrati tre diversi ordini del giorno con i quali si prevedono impegni di particolare interesse.

Il capogruppo di F.I. Pittalis, illustrando l'ordine del giorno presentato dal suo gruppo, ha sostenuto che da parte della Giunta non vengono dati chiarimenti sull'attività svolta dall'esecutivo. Anche questo è informazione, ha detto. A questo proposito ha chiesto a Palomba di riferire in Aula i risultati dell'incontro avuto ieri con il ministro dell'Ambiente Ronchi sul problema del Parco del Gennargentu.
Ritornando sul tema dell'ordine del giorno, Pittalis ha riaffermato la validità delle richieste contenute nel documento soprattutto per quanto si riferisce alle azioni che la Giunta dovrebbe porre in atto riguardo al servizio televisivo regionale.

Il capogruppo di A.N., Masala, dal canto suo ha chiesto la votazione per parti dell'ordine del giorno n. 3, presentato dalla maggioranza.
Il presidente Palomba ha, quindi, dichiarato di non accogliere l'ordine del giorno n. 1, "perchè riduttivo". L'ordine del giorno n. 2 presenta alcuni spunti "interessanti ed accoglibili", mentre l'ordine del giorno n. 3 è stato giudicato "completamente accoglibile".

Prima di passare alla votazione dei diversi provvedimenti in esame, i proponenti hanno ritirato la mozione n. 141, mentre è stata confermata la mozione presentata dall'on. Amadu.

Il capogruppo del PSd'Az. on. Bonesu ha annunciato, per dichiarazione di voto, che voterà a favore degli ordini del giorno presentati dalle opposizioni, mentre il suo voto sarà contrario nei confronti dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Ne ha spiegato anche i motivi. Il documento della maggioranza si incentra sulla posizione dell'editore dell'Unione sarda senza proporre soluzioni in una materia così delicata come l'informazione in Sardegna.

Secondo il capogruppo di Federazione Democratica on. Balia è necessario riequilibrare tutto il sistema dell'informazione in Sardegna, con una serie di regole nuove. Il ruolo dell'informazione è importante perchè informa, fa cultura, crea indirizzi e forma coscienze.
Nel dibattito di questi giorni c'è stata esasperazione da parte della maggioranza e delle opposizioni. Quel che occorre, ha aggiunto Balia è evitare le estremizzazioni proprio quando si affronta un argomento così importante.
L'oratore ha quindi svolto un'analisi della situazione editoriale sarda ed ha concluso affermando che il suo gruppo voterà per l'ordine del giorno della maggioranza pur condividendo alcuni punti contenuti nei documenti presentati dalle opposizioni.
La posizione del Ppi è stata illustrata dal capogruppo on. Marteddu, il quale ha annunciato il voto a favore dell'ordine del giorno n. 3. Anche negli altri ordini del giorno esistono, però, punti che sono del tutto condivisibili e Marteddu ha "fatto proprio" ad esempio il punto dell'ordine del giorno di F.I. con il quale si chiede un sostegno deciso a Radio Radicale specialmente per la sua trasmissione dei lavori parlamentari e dell'attività politica.
Marteddu, infine, ha duramente stigmatizzato l'ennesimo attacco mosso dal direttore dell'Unione Sarda nei confronti di un consigliere regionale, preso a caso per colpire tutto il Consiglio.
Evidentemente il dibattito ha toccato temi ed interessi di grande respiro e chi difende e tutela questi interessi non vuole essere "disturbato". Significa che il Consiglio ha lavorato bene. Nei diversi ordini del giorno, ha concluso Marteddu, ci sono spunti di rilievo, ed il Consiglio dovrà continuare a lavorare ancora su questi importanti temi.

Il Consiglio ed il suo presidente devono respingere gli attacchi e le accuse che arrivano anche dalla stampa, perchè il Consiglio deve dettare norme generali e non soffermarsi solamente su casi particolari. L'on. Ghirra (Progr. Fed.) intervenendo per dichiarazione di voto ha sollecitato l'approvazione dell'ordine del giorno n. 3, anche se negli altri due documenti esistono molti spunti interessanti e condivisibili.
Per Ghirra la funzione della stampa deve essere di stimolo e di critica, ma devono esistere norme e regole chiare e ben definite, perchè pur nella diversità dei ruoli, giornalisti, editori e politici devono poter lavorare ed esprimere le proprie idee ed opinioni.

Si è quindi proceduto alle votazioni dei vari documenti. La mozione Amadu è stata respinta a maggioranza. L'ordine del giorno n. 1 presentato dal gruppo F.I. è stato votato per parti dopo alcune precisazioni fatte dall'on. Marteddu (che si è detto favorevole alla parte che riguarda Radio Radicale), da Pittalis (F.I.), da Ghirra (Progr. Fed.), dal presidente Palomba e da Cugini (Progr. Fed.). Il documento è stato respinto ad eccezione degli ultimi cinque punti, che si riferiscono agli "inviti" che si rivolgono al governo, compreso quello per il salvataggio di Radio Radicale.

E' stato votato per parti anche il secondo ordine del giorno presentato dal gruppo di A.N. E' stata approvata la prima parte (premesse e considerazioni), mentre è stata respinta la parte relativa agli impegni per la Giunta regionale.

Infine è stato messo in votazione il terzo ordine del giorno, quello presentato dalla maggioranza. Anche questo ha subito la stessa sorte degli altri, nel senso che la votazione è avvenuta per parti.

L'on. Pittalis (F.I.), ha annunciato in sede di dichiarazione di voto che il suo gruppo avrebbe votato contro il documento nel suo complesso.

L'ordine del giorno è stato interamente approvato.

A questo punto il capogruppo di A.N.on. Masala ha rilevato che nelle varie parti dei tre documenti che sono state approvate sorgono contraddizioni, soprattutto laddove gli "impegni a fare" sono rivolto sia al Governo che alla Giunta.
L'on. Marteddu (Ppi) ha sostenuto che sarebbe opportuno che l'ordine del giorno che verrà formulato in sede di coordinamento abbia la massima diffusione con la pubblicazione anche sui giornali sardi.
Dal canto suo l'on. Pittalis (F.I.) ha chiesto che siano pubblicati a pagamento tutti gli interventi che si sono svolti e si svolgono in Consiglio su questo argomento.
L'on. Marracini (Misto) intervenendo sull'argomento ha proposto la più ampia diffusione del documento pubblicandolo anche su autorevoli giornali inglesi, francesi e di altri paesi europei. Si potrebbe fare anche un volantinaggio sul territorio nazionale.
L'on. Bonesu (PSd'Az.) ha chiesto, se si dovesse ricorrere a pubblicazioni a pagamento, la pubblicazione integrale dell'ordine del giorno, anche di quelle bocciate.
Il capogruppo di R.C. on. Vassallo si è detto contrario alla pubblicazione del documento. Sarebbe più opportuno destinare questi soldi ad attività produttive.
Anche l'on. Floris (F.I.) è stato della stessa opinione ed ha sviluppato il suo pensiero con diverse argomentazioni.
L'on. Lippi (F.I.) nel dirsi sicuro che la stampa riferirà ampiamente sui lavori del Consiglio ha affermato di essere contrario alla pubblicazione dell'ordine del giorno della maggioranza integrato con le parti approvate degli altri documenti.


Discussione del Disegno di Legge n. 393,
Proroga del termine di cui al comma 1
dell'art. 1 della L.R. 15 febbraio 1996.

Il Consiglio ha quindi iniziato l'esame del disegno di legge con il quale si fissa il termine per l'adeguamento dei PUC ai Piani territoriali paesistici.
Il provvedimento è stato dato per illustrato.
Nella discussione generale è intervenuto l'on. Bonesu (PSd'Az.) il quale ha messo in dubbio la validità giuridica del provvedimento, a suo avviso viziato di incostituzionalità. L'oratore ha anche indicato alcune incongruenze del testo in esame ed ha lamentato che si stabiliscano con legge alcune norme regolamentari.
"Un testo decisamente migliorabile, ha concluso Bonesu, che non risolve i problemi per i quali è stato proposto".

Nessuno è intervenuto nella discussione generale e l'assemblea ha approvato il passaggio all'esame degli articoli.

Gli articoli del provvedimento, ai quali sono stati presentati alcuni emendamenti, sono stati approvati.
Nel corso della discussione, sugli articoli e sugli emendamenti, sono intervenuti gli onorevoli Bonesu (PSd'Az.), gli assessori Cogodi (Urbanistica) e Ballero (Pubblica istruzione), Locci (A.N.), Ladu (Ppi), Marras (F.I.).
Il Consiglio ha poi votato, col sistema dello scrutinio palese, il provvedimento nel suo complesso.
La votazione ha avuto questo risultato:
Presenti 69
Votanti 68
Astenuti 1
Favorevoli 63
Contrari 5.


Disegno di legge n. 281
Disposizioni per l'attuazione degli interventi finanziari
dell'Unione Europea in materia di pesca e acquacoltura.

L'on. Marrocu (Progr. Fed.) ha illustrato il disegno di legge dicendo che il provvedimento agevola l'accesso alle norme comunitarie ed in particolare affronta il problema dei sistemi di pesca "sciabica" e "a strascico". La Commissione ha già concluso l'esame della legge quadro generale sulla pesca per cui è possibile che il provvedimento venga portato in Aula a fine primavera. Secondo Marrocu la parte che si riferisce ai sistemi di pesca sopra indicati è bene discuterli adesso perchè i relativi problemi sono da tempo sulla carta ed occorre decidere subito sulla sorte di gran parte dei pescatori sardi, rimasti senza una direttiva precisa dopo il divieto dei sistemi di pesca a sciabica ed a strascico.

L'importanza della legge sulla pesca, per il suo stretto rapporto con i programmi comunitari di intervento, è stata rimarcata dall'on. Paolo Fois (Progr. Fed.) il quale ha ricordato le notevoli implicazioni economiche e sociali.
Fois ha lamentato un "certo appiattimento" di questa legge sulle norme comunitarie, condizionato non poco dagli operatori del settore dei Paesi del Nord Europa. La Sardegna, invece, deve imporre le sue esigenze e, d'intesa con altre regioni rivierasche degli stati mediterranei, deve proporre alla Comunità europea soluzioni maggiormente rispondenti alle esigenze ed alle tradizioni isolane.
La Comunità intende rivolgere, infatti, una nuova, maggiore, attenzione alle esigenze delle regioni insulari e del Sud Europa. Quando la Commissione competente affronterà la legge organica sulla pesca, la commissione Politiche comunitarie, della quale Fois è presidente, fornirà il proprio consistente contributo.

Anche l'on. Zucca (Progr. Fed.) si è detto favorevole al provvedimento. La legge in discussione, ha aggiunto, è comunque in perfetta sintonia con la legge quadro.

L'assessore all'Ambiente Onida, ha sottolineato che il disegno di legge è parziale ma si inquadra nel provvedimento generale in materia di pesca ed ha invitato l'Aula a proporre soluzioni emendative soprattutto nell'ambito della discussione della legge quadro.

Il Consiglio ha, quindi, approvato il passaggio all'esame degli articoli, ai quali sono stati presentati numerosi emendamenti. Articoli ed emendamenti saranno esaminati nella seduta pomeridiana.


I lavori del Consiglio proseguiranno
nel pomeriggio alle ore 16,30.