Mozione n. 141

CUGINI - MARTEDDU - BALIA - RANDACCIO - VASSALLO - DETTORI Bruno - LA ROSA sullo stato dell'informazione in Sardegna.


Il Consiglio regionale

premesso che
il mondo dell'informazione attraversa in Sardegna una grave crisi e che:

- la sede regionale della RAI è fortemente ridimensionata, non in grado di programmare ed esportare produzioni locali, mentre le TV private vivono gravi difficoltà con chiusure di emittenti e riduzione drastica degli organici, anche in quelle più affermate, una delle quali - Sardegna 1 - attraversa un momento delicatissimo con l'annunciato licenziamento dei giornalisti;

- le oltre ottanta radio locali sono alle prese con seri problemi finanziari e ora anche tecnici, dopo che il Ministero delle comunicazioni ha concesso alla Telecom di occupare frequenze in precedenza a disposizione delle emittenti;

considerato che
nel campo dell'informazione, che ha un ruolo chiave in un sistema democratico, si registrano serie distorsioni dovute soprattutto alla presenza di posizioni dominanti nel circoscritto bacino regionale, per la coincidenza in capo a un medesimo soggetto del ruolo di proprietario delle quote di maggioranza del quotidiano più diffuso, dell'emittente televisiva di maggiore audience, oltre che di un'altra tivù e di un'emittente radiofonica;

rilevato che
anche l'annunciata apertura di un nuovo quotidiano a Sassari, da parte dello stesso gruppo editoriale, potrebbe rappresentare una ulteriore escalation nel processo di concentrazione poiché appare evidente l'interesse personale e diretto dello stesso soggetto nella fornitura delle attrezzature e nella stampa del giornale;

precisato che
nel panorama sardo al fenomeno della concentrazione si è ora aggiunta una situazione di ulteriore grave anomalia per la coincidenza in capo allo stesso soggetto del ruolo di editore monopolista e di un diretto ruolo politico;

sottolineato che
la sovrapposizione dei due ruoli chiama in causa questioni fondamentali per la vita democratica, quali la completezza e la correttezza dell'informazione, il pluralismo e il principio della par condicio nella sfera politica,

impegna la Giunta regionale
a proporre al Governo e al Parlamento della Repubblica:

1) di inserire nel provvedimento di riforma della legge sull'editoria una norma antitrust che vieti la formazione o il mantenimento di posizioni dominanti in ambito regionale, tanto nell'offerta di informazione quanto nella raccolta pubblicitaria e nel settore della distribuzione;

2) di modificare la Legge 7 agosto 1990, n. 250, che prevede misure di sostegno a favore dell'editoria cooperativa e politica in crisi e delle imprese radiofoniche, garantendo la finalizzazione degli interventi di questo tipo ad obiettivi di tipo sociale e/o comunitario;

3) di introdurre norme sul conflitto d'interessi tra il ruolo di editore e quello di soggetto politico;

4) di definire lo Statuto dell'impresa giornalistica che sancisca la distinzione dei ruoli fra editore, direzione e redazione delle aziende editoriali, mettendo fine alle attuali distorsioni che rappresentano peraltro una violazione della legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti e dei contratti collettivi nazionali di lavoro;

impegna altresì la Giunta regionale
1) ad assumere le opportune iniziative affinché l'Autorità nazionale per le comunicazioni attribuisca ai costituendi nuovi Comitati competenze e deleghe che consentano alle Regioni di incidere nel piano di assegnazione delle frequenze di radiodiffusione e nell'ubicazione delle postazioni degli impianti emittenti;

2) a sollecitare per il servizio radiotelevisivo pubblico una riforma di tipo federalistico, per attribuire alle sedi regionali capacità produttive e consentire il potenziamento e il rilancio della sede RAI della Sardegna, con un'autonomia funzionale che permetta la produzione di programmi e servizi da inserire nei palinsesti nazionali;

3) ad adottare indirizzi e criteri, affinché nelle comunicazioni istituzionali della Regione e degli enti regionali vengano valutate, in coerenza con i principi su richiamati, le questioni relative alle concentrazioni editoriali e ai conflitti di interesse.

Cagliari, 11 febbraio 1998