Nota stampa
della seduta n. 247 pomeridiana del 3 febbraio 1998
IIl Consiglio ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Salvatore Zucca e dell'on. Sergio Milia.
In apertura di seduta sono state date le comunicazioni riguardanti:
Regolamento 15/A
Modifiche al regolamento di esecuzione del Titolo VIII della legge 31 ottobre 1991, n. 35 Commercio su aree pubbliche. Proroga termini. Convenzione e adeguamento alla normativa nazionale. D.P.G.R. del 14 marzo 1995, n. 60.Il relatore on. Gianfranco Tunis (PPI) ha illustrato il provvedimento che adegua la normativa regionale a quella nazionale di riferimento.
Per l'on. Marco Tunis (F.I.), il provvedimento è di carattere tecnico e dovrà essere approvato per evitare un danno agli operatori, in particolare quelli del commercio ambulante.
La Giunta si è rimessa alla volontà dell'Aula.
Votato il passaggio all'esame degli articoli, questi sono stati approvati.
Il provvedimento è stato quindi messo in votazione ed approvato all'unanimità.Proposta di legge n. 352 - Sanna - Lippi - Macciotta - Bonesu - Cugini - Manunza - Marteddu - Masala - Pittalis. Modifiche a legge regionale n. 38 sul controllo sugli atti degli Enti locali.
Il relatore Salvatore Sanna (Progr. Fed.) ha illustrato il provvedimento che deve recepire l'abolizione dei controlli sugli atti degli enti locali in adeguamento alla legge Bassanini.
In Commissione si è deciso di stralciare le norme previste dalla Bassanini laddove in Sardegna esiste una legislazione primaria in materia di urbanistica per cui questa materia viene regolata in maniera differente.
Riguardo ai controlli la disciplina si discosta da quella nazionale in due punti: il mantenimento del controllo di legittimità sui piani urbanistici comunali e provinciali ed il mantenimento in capo all'organo di controllo regionale della nomina dei commissari ad acta nei casi di mancata adozione di atti obbligatori per legge. Tali controlli la legge Bassanini li attribuisce invece al difensore civico comunale ed al difensore civico regionale.Secondo l'on. Bonesu (PSd'Az) la legislazione statale è poco adatta ai nostri enti locali, spesso di piccole dimensioni. Esistono carenze anche nella legislazione regionale, ha detto Bonesu, dovuti anche ai ritardi della Giunta.
I controlli sugli Enti locali devono essere esercitati dagli stessi Enti locali, ha aggiunto Bonesu, ma questo potrà avvenire solo in futuro quando gli Enti diventeranno effettivamente autonomi.
La legge in discussione risolve solo un problema piccolo, ha concluso Bonesu, mentre permangono i problemi complessivi degli Enti locali.Per la Giunta ha parlato il presidente Palomba il quale ha ribadito che la proposta di legge in discussione è uno stralcio di un provvedimento più ampio che si è reso necessario in una materia delicata quale quella dei controlli negli enti locali e quindi della autonomia degli stessi. Ne ha chiesto l'approvazione.
Conclusa la discussione generale si è passati all'esame dell'articolato, che è stato approvato.
Messo in votazione il provvedimento è stato approvato all'unanimità dai presenti che erano 51.
Elezione di un questore del Consiglio.
Il Presidente ha ricordato che la carica di Questore è rimasta vacante dopo la nomina ad Assessore dell'on. Loddo. Il Regolamento prevede la votazione a scrutinio segreto, con l'elezione del candidato che al primo scrutinio abbia riportato la metà più uno dei voti. Se ciò non si dovesse verificare, si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati.
L'on. Masala, capogruppo di A.N., ha affermato che tutti i gruppi, eccetto quello Sardista, sono già rappresentati nell'Ufficio di Presidenza. Se l'elezione servisse per garantire la presenza del PSd'Az nell'Ufficio, allora sarebbe accettabile. Ma se il Questore eletto appartenesse ad un altro gruppo, che ha già avuto la nomina d'ufficio di un segretario per garantirne la presenza nell'Ufficio di Presidenza, allora si porrebbe un problema di decadenza, seppur non prevista dal Regolamento.
Secondo Masala, le nomine non "devono premiare nessuno", ma si devono rispettare i principi istituzionali, evitando di creare "illegalità" interne del Consiglio.Secondo il presidente on. Zucca, eventuali contestazioni potrebbero essere sollecate dopo l'elezione. In ogni caso la Presidenza si è riservata di esaminare il problema.
Pertanto la votazione per l'elezione del Questore è stata rinviata ad un momento successivo.Discussione Proposta di legge nazionale n. 18
Fantola, Scano, Pittalis, Marteddu, Masala,Balia, Amadu, Bonesu, "Autonomia statutaria della Regione Sardegna in materia di forma di governo".Il Consiglio ha quindi esaminato ed approvato una proposta di legge nazionale con la quale si dovrebbe riconoscere una "autonomia statutaria" alla Regione Sardegna in materia di forme di governo. La proposta, se accettata dal Parlamento, permetterebbe alla Regione di modificare considerevolmente la sua struttura. Una legge cornice, hanno sottolineato alcuni oratori interveniti nel dibattito, che occorrerà riempire di contenuti.
"Un provvedimento, ha sottolineato l'on. Bonesu, del PSd'Az, che può segnare un primo passo verso una sostanziale modifica del sistema elettorale isolano". Per Bonesu, quando questa legge di un unico articolo sarà approvata, la Regione potrà finalmente porre mano ad una sollecita revisione dello Statuto regionale, una revisione ormai non più rinviabile e che deve impegnare le forze politiche isolane. Bonesu si è quindi dichiarato favorevole all'approvazione di questa proposta di legge, un timido, ma importante, "primo passo" sulla strada delle riforme.
Un'ampia e dettagliata analisi della proposta di legge nazionale e delle sue molteplici implicazioni è stata fatta da un altro firmatario della proposta di legge, l'on. Masala di A.N. "Questa proposta di legge, se approvata, comporterà modifiche sostanziali dello Statuto regionale". Per Masala, infatti, l'autonomia statutaria imporrà trasformazioni radicali in materia di sovranità del Consiglio, di forma di Governo, di sistema elettorale. Ed il capogruppo di A.N. ha auspicato che anche in Sardegna si cominci finalmente a parlare di riforme, che i gruppi facciano conoscere le loro posizioni.
"Il Presidente deve essere eletto direttamente o dal Consiglio; il sistema elettorale deve essere proporzionale, maggioritario o misto; il sistema elettorale deve portare ad un reale bipolarismo o si può fare un passo indietro"? Domande alle quali, ha aggiunto Masala, il Consiglio deve dare immediata risposta. Certamente questa è una legge cornice, che va riempita di contenuti. Ma questi contenuti devono essere decisi dal Consiglio e dalle diverse forze politiche e Masala ha auspicato che l'Assemblea regionale avvii un approfondito dibattito, proprio su questi temi di vitale importanza e di grande attualità, visto che anche il Parlamento si sta attivamente occupando proprio di riforme istituzionali.L'on. Loddo, assessore agli affari generali, ha detto di condividere le preoccupazioni dell'on. Masala ed ha oservato che in effetti la proposta di legge anticipa le decisioni che si stanno assumendo in Parlamento. Tuttavia, ha detto, il provvedimento non apporta alla carta statutaria modifiche sostanziali ma si limita a disciplinare i meccanismi e le modalità per le eventuali variazioni da apportare.
Il capogruppo del PPI Marteddu ha affermato successivamente, in sede di dichiarazione di voto, che il suo gruppo voterà a favore del provvedimento anche se rimangono in essere alcune riserve di carattere sostanziale. Lo statuto sardo, ha detto, è invecchiato ed è necesario rivisitarlo globalmente. Le recenti modifiche alla legge elettorale sono infatti disastrose per la Sardegna perchè non consentono di scegliere più fornule alternative di governo e possono anzi accentuare l'ingovernabilità della Regione.
Secondo Marteddu si deve andare in tempi rapidi alle riforme decidendo subito se sia opportuno istituire una Commissione ad hoc o se si debba affidare la materia alla Prima Commissione, attualmente competente.Si è proceduto quindi alla votazione del provvedimento, votazione che ha dato i seguenti risultati:
presenti 49
votanti 46
favorevoli 46
astenuti 2
un voto nullo.Esame del DL 334 - Interventi vari in agricoltura.
Il Consiglio ha, quindi, esaminato e discusso il disegno di legge n. 334, della Giunta regionale, con il quale si prevedono interventi di vario genere nel comparto agricolo. L'on. Obino (Progr. Fed.), relatore del provvedimento, nell'illustrarne le linee generali ha sottolineato come, con questa legge, si intendano introdurre nell'ordinamento regionale alcune norme che consentano alla Regione di raggiungere importanti risultati negli interventi di sostegno al sistema agricolo, autorizzando l'applicazione nel modo migliore del Programma operativo plurifondo per il triennio 1997/99.
Il provvedimento, ha sottolineato il relatore, prevede nuove norme per accelerare la spesa delle risorse finanziarie messe a disposizione della Comunità. Ad esempio, sarà possibile ricorrere all'anticipazione, da parte della Regione, delle somme necessarie per l'attuazione delle iniziative cotenute nei programmi plurifondo per l'anno 1997.
Sarà poi possibile utilizzare queste anticipazioni per ridurre i tempi burocratici che, spesso, rendono scarsamente tempestivi gli interventi comunitari.
Il DL prevede, inoltre, interventi finanziari a sostegno dell'attività turistica ed agri-turistica-venatoria e per il recupero degli agglomerati abitativi rurali tipici.
Interventi particolari sono, infine, previsti per il risparmio idrico con finanziamenti ai consorzi di bonifica per l'acquisto dei necessari contatori e contributi agli imprenditori agricoli che intendono utilizzare impianti a basso consuno idrico.
Il disegno di legge, inoltre, come ha ricordato Obino, permette interventi per compensare "gli svantaggi naturali e permanenti" degli imprenditori agricoli sardi, in applicazione dei regolamenti comunitari in materia, per adeguare le aziende ovi-caprine alle norme comunitarie e per intervenire nelle spese che molte amministrazioni comunali hanno sostenuto per la costruzione e manutenzione di strade rurali.
Il provvedimento, infine, prevede interventi particolari in alcuni settori, con la possibilità di erogare contributi ai consorzi di garanzia e fidi fra le imprese agricole, all'Ente autonomo del Flumendosa, ai produttori del settore ovicunicolo, agli allevatori di struzzi e tacchini, alla Saprolat, al Consorzio del pecorino romano, all'Associazione regionale allevatori per il programma di assistenza tecnica, agli allevatori di bovini colpiti da "tubercolosi bovina".
Tutti questi interventi, ha concluso Obino, saranno attuati tenendo conto del parere delle necessarie direttive ed autorizzazioni comunitarie. Sarà, comunque, possibile utilizzare quasi 40 miliardi per il 1997, un intervento consistente in grado di rilanciare alcuni importanti comparti del settore agricolo.La relazione dell'on. Obino è stata giudicata positivamente dall'on. Marco Tunis (F.I.), il quale ha ricordato le "incomprensioni" che si sono registrate tra i gruppi politici, quando il provvedimento era ancora all'esame della Commissione competente. Il provvedimento, comunque, è arrivato in aula e permetterà, se approvato, alcune iniziative di particolare interesse.
Le nuove norme, ha aggiunto Tunis, permetteranno, tra l'altro, il recupero degli agglomerati tipici isolani (stazzi e furriadroxius) che rappresentano aspetti tipici della civiltà contadina isolana.
Altro aspetto particolarmente importante è quello legato al finanziamento degli allevamenti di carni alternative, specialmente degli allevamenti di struzzi, di tacchini e di conigli, che dimostrano notevole vitalità.Un giudizio negativo sul provvedimento, invece, è arrivato dall'on. Frau (A.N.), il quale ha sottolineato come anche questo non sia che un provvedimento "episodico", utile solo per dare un po' di ossigeno a qualche particolare comparto agricolo. L'agricoltura sarda, alle prese con una crisi sempre più drammatica, ha bisogno di ben altri interventi, come hanno anche recentemente sollecitato le organizzazioni professionali.
La Comunità, ha aggiunto Frau, tratta male l'agricoltura italiana e quella meridionale in particolare. Occorreno, quindi, iniziative di grande impegno per ottenere dalla Comunità reale rispetto delle esigenze e dei diritti degli imprenditori agricoli sardi, ignorati e trascurati da troppo tempo e vessati da nuove decisioni, particolarmente penalizzanti.Per l'on. Bruno Dettori (Misto), il provvedimento non riuscirà ad accontentare nessuno l'agricoltura richiede una inversione di rotta totale, con risposte organiche che affrontino con energia i problemi.
Dettori ha proposto una seduta straordinaria del Consiglio per discutere su quali sono le linee da seguire per lo sviluppo della Sardegna, con particolare approfondimento per l'agricoltura, settore per il quale occorrono indirizzi corretti e non pasticciati.
Oggi gli agricoltori vengono visti come destinatari di provvidenze, ma la politica deve avere una considerazione primaria verso il settore, ed il Consiglio dovrebbe dare segnali precisi in merito.
Dettori ha concluso giudicando il provvedimento in questione come un mezzo che tenta di saldare il debito che la politica ha nei confronti del settore.Si deve prendere atto delle nuove iniziative, ha affermato l'on. Lorenzoni (PPI); questo disegno di legge certo non rappresenta una sanatoria per tutte le segnalazioni pervenute dagli operatori del settore, ma comunque è un provvedimento importante.
Rimane il problema del risanamento debitorio delle aziende agricole, che richiedono ulteriori interventi se si vuole che il settore sopravviva, ha aggiunto Lorenzoni che ha poi analizzato alcuni aspetti relativi alla valorizzazione, anche in chiave turistica, delle risorse legate all'agricoltura. Lorenzoni ha concluso sottolineando la competenza del nuovo Assessore all'Agricoltura, rimarcando la necessità di operare nuove scelte che consentano all'agricoltura sarda di essere a livello di quelle nazionali ed europee.Augurandosi che l'Aula trovi l'unità su questo provvedimento, l'on. Marrocu (Progr. Fed.) ha ricordato i segnali positivi relativi alle esportazioni ed al PIL nel settore agricolo. Ciò vuol dire che in Sardegna, nonostante i mille ostacoli, c'è ancora chi crede nell'agricoltura. Tutto ciò richiede però un ulteriore impegno di governo.
Marrocu ha concluso lamentando che il progetto di legge sull'agriturismo non sia stato ancora inserito all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio. E' opportuno che il progetto venga discusso quanto prima perchè è collegato ad altri provvedimenti per il settore agricolo.L'on. Boero (A.N.) ha definito il disegno di legge in discussione "provvedimento minestrone" perchè i finanziamenti estremamente limitati fanno pensare che le sonme indicate siano destinate a persone già individuate.
In Commissione il nostro gruppo si è astenuto perchè la legge, se emendata nella parte economica, potrebbe comunque essere accettabile. La verità è che tutta la filosofia della Giunta presieduta da Palomba in materia di agricoltura è profondamente errata. Ma i nodi verrano al pettine, come al solito, in sede di esame del Bilancio regionale: è lì che si vedrà se il provvedimento è frutto di una riflessione seria su un settore che è stato lasciato in totale abbandono o se la filosofia che ha accompagnato il settore in questi anni sarà ancora presente nell'affrontare il programma agricolo della Sardegna per il 1998.Secondo Paolo Fois (Progr. Fed.) il problema maggiore da fronteggiare in agricoltura è il come e perchè spendere. E ciò perchè, ha detto, ormai le scelte in questo settore sono condizionate da decisioni prese altrove, in Europa.
Da questo punto di vista è vero che il provvedimento in discussione ha la caratteristica dell'abito di Arlecchino; infatti comporta interventi di natura diversa per adeguare la nostra politica agricola alle esigenze della normativa europea.
L'Europa sta definendo in questi giorni le grandi linee della riforma. La Sardegna deve fare in modo che quegli indirizzi rispettino i programmi di sviluppo agricolo delle zone mediterranee e delle isole, altrimenti ci troveremo nuovamente esposti a confrontarci in maniera inadeguata con decisioni non consone alle esigenze della Sardegna.
Per Fois sarebbe opportuno un ampio dibattito sul Piano agricolo regionale, che è in via di elaborazione, ed in quella occasione si devono cercare i rimedi per determinare le linee di intervento ed i rimedi da adottare sempre in relazione al rapporto Sardegna-U.E.La posizione dell'Esecutivo è stata illustrata dall'assessore all'Agricoltura, Giancarlo Ferrari, il quale "intervenendo per la prima volta dai banchi della Giunta, dopo tanti interventi sullo stesso argomento dai banchi del Consiglio" ha brevemente esaminato lo stato del comparto agricolo isolano.
Il settore agricolo ha grandi problemi e richiede interventi urgenti e di grandissima portata. Ma la Regione non ha molti fondi a disposizione e non può, quindi, proporre iniziative irrealizzabili. La Giunta, l'assessorato possono seguire due strade: interventi a breve per affrontare l'emergenza, iniziative a più lungo respiro per rivitalizzare un settore importantissimo e metterlo in condizioni di affrontare la competizione europea.
La Regione, per fare questo, ha intenzione di dotarsi di un piano agricolo regionale, col quale programmare lo sviluppo di un comparto in grado di favorire la ripresa economica e sociale della Sardegna.
Esaminando, quindi, il disegno di legge in discussione l'assessore Ferrari lo ha giudicato anche "tampone e particolare, ma essenziale" se si vuole affrontare la difficile realtà isolana. Contemporaneamente ha ricordato la necessità di approvare, tempestivamente, le altre leggi collegate al settore agricolo, quali quella sull'agriturismo e sui parchi.A questo punto il capogruppo di F.I. Pittalis, ha sollevato un problema già presentatosi nelle scorso anno: poichè questo provvedimento incide sulla spesa della Regione e poichè siamo in questi mesi in regime di bilancio provvisorio, sarebbe opportuno rinviare il disegno di legge e dopo l'approvazione delle leggi finanziarie e di bilancio.
Ferrari, assessore all'agricoltura, ha invece invitato l'Assemblea ad esitare tempestivamente il provvedimento.
Il presidente Milia ha a questo punto convocato la conferenza dei capigruppo per decidere sull'eccezione sollevata dall'on. Pittalis.
Alla ripresa, il Presidente Milia ha comunicato all'Assemblea che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di sospendere la discussione del provvedimento riguardante "interventi diversi in agricoltura" per consentire alla Commissione Bilancio di esaurire gli emendamenti di natura finanziaria collegati con il disegno di legge.
Discussione doc. 30
Programma di intervento per gli anni 1988-1989-1990 ex legge 263/74.Il Consiglio ha esaminato il doc. 30 con il quale si finanziano alcune importanti opere portuali ed infrastrutture industriali nella zona di Portovesme. L'on. Secci (PPI) relatore del provvedimento, illustrandone l'importanza, ha ricordato come i diversi stanziamenti per quelle zone industriali siano ormai di difficile utilizzazione.
Dal progetto originario, infatti, la situazione economica ha subito profondi mutamenti. La previsione del traffico gommato, ad esempio, è cambiata radicalmente, vanificando le ipotesi di sviluppo della rete ferroviaria per la cui realizzazione il programma prevedeva ingenti spese.
Il documento, prevedendo l'utilizzo delle somme realmente disponibili e non già impegnate, ipotizza la realizzazione di opere portuali in grado di rendere più efficiente e funzionale il porto di Portovesme. Le somme disponibili, quindi, potrebbero essere trasferite al Consorzio industriale del Sulcis-Iglesiente proprio per la realizzazione di queste nuove banchine.La proposta della Giunta è stata giudicata favorevolmente dall'on. Biggio (A.N.) il quale ha affermato l'importanza che la nuova banchina avrebbe per il traffico pesante e per la riduzione dei tempi di carico e scarico delle navi presenti nel porto, con notevoli benefici per i noli ed il costo dei trasporti.
Il nodo ferroviario, previsto da tempo, non è più "economicamente" valido ed i fondi destinati alla sua realizzazione sarebbero meglio utilizzati proprio per la costruzione delle nuove opere portuali.Per la Giunta, l'assessore alla Programmazione on. Scano ha affermato che rimane da esaminare il problema del raccordo ferroviario.
Il documento, posto in votazione col sistema elettronico, è stato approvato col seguente risultato:
presenti 51
votanti 43
astenuti 8
favorevoli 43.Documento n. 32-Contributo cacciatori per l'annata venatoria 1997-98.
Il Consiglio ha quindi esaminato il documento n. 32 che stabilisce l'ammontare del contributo che i cacciatori devono versare per l'annata venatoria 1997-98. Il contributo è stato confermato in L. 25.000 per qualsiasi tipo di fucile. Sull'argomento è stato presentato un ordine del giorno che è stato illustrato dall'on. Marrocu (Progr. Fed.). L'ordine del giorno, ha detto l'oratore, nasce dal presupposto che fino a che non interverranno decisioni in merito al contenzioso sul calendario venatorio il contributo rimarrà della stessa entità degli anni passati.
Biggio (A.N.), intervenendo sull'ordine dei lavori, ha rilevato che nell'ordine del giorno non compaiono tutte le firme dei rappresentanti dei gruppi.
All'osservazione di Biggio ha risposto Marrocu il quale ha precisato che il documento è stato sottoscritto dai consiglieri che erano presenti al momento della sua formulazione.
L'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità.
Programma n. 34/A
Programma operativo plurifondo Sardegna 1994/1999. Rimodulazione e riprogrammazione del sottoprogramma FESRIl relatore, on. Paolo Fois (Progr. Fed.) ha illustrato i documenti affermando che le Commissioni competenti hanno condiviso gli orientamenti della Giunta, eccetto che per la parte relativa alla gassificazione del carbone Sulcis che sarà discussa
con la legge finanziaria.
Sulle competenze e la procedura, Fois ha detto che le modifiche apportate dalla Giunta per assicurare un livello di spesa adeguato, condivise dalle Commissioni, dovranno essere approvate dal Consiglio.
La legislazione vigente, ha detto ancora Fois, afferma che i programmi modificati devono essere sottoposti al Consiglio, ma non prevede un intervento del Consiglio nella fase di elaborazione. Per ovviare a ciò è stata predisposta un'apposita proposta di legge.L'on. Balletto (F.I.) ha chiesto chiarimenti sulle procedure utilizzate, in quanto il programma rimodulato risulterebbe già approvato dalla U.E. completamente esautorato e che la discussione è inutile. Balletto ha chiesto se ciò risponde al vero.
Per l'on. Casu (F.I.), nella rimodulazione vi sono risorse che sarebbero state trasferite dalla legge 402, legge della quale non si riesce a conoscere l'entità globale della spesa e le opere realizzate. Se non si fa chiarezza su questa situazione non si potrà dare una risposta favorevole ai documenti in esame.
Paolo Fois (Progr. Fed.) rispondendo alle perplessità sollevate da Balletto, ha affermato che dopo l'approvazione da parte delle Commissioni consiliari, la commissione europea ha approvato il programma in tempi rapidi nel dicembre del 97, prima cioè del voto del Consiglio. Il provvedimento della Commissione europea, ha però aggiunto Fois, non ha effetti sul piano giudirico in quanto i progetti saranno comunque finanziati anche con eventuali modifiche apportate, come se si trattasse di una normale presa d'atto. Occorre tuttavia, ha concluso, che si proceda, da parte del Consiglio, alla formulazione delle procedure nei rapporti con l'Unione Europea.
Secci, presidente della Commissione bilancio, ha affermato che una riflessione deve pur essere fatta a proposito delle modifiche che si apportano ai provvedimenti approvati dal Consiglio. E' evidente che la Giunta ed in particolare l'assessore alla Programmazione si trovino, soprattutto per effetto delle decisioni dell'Unione Europea, nella situazione di dover apportare modifiche di natura finanziaria ai provvedimenti già approvati dal Consiglio. Sia però chiaro che non esistono deleghe in questo senso e che dovrà essere sempre il Consiglio a decidere in ogni materia ed in ogni momento su proposta della Giunta.
L'assessore alla Programmazione, on. Scano, ha ricordato che la scorsa settimana, nel corso di una riunione del Comitato di sorveglianza sulla spesa Comunitaria, ha esaurito i documenti oggi posti al vaglio dell'Aula.
L'obiettivo è quello di raggiungere un livello di spesa del 38% dei fondi, mentre oggi si è al 34%, mentre al 31 dicembre 98 si dovrà raggiungere il 55%. E' quindi necessario sottolineare che se si procede con il ritmo attuale questi obiettivi non saranno raggiunti.
Ecco perchè la Regione proporrà al Consiglio, entro il primo semestre 98, il documento di indirizzo relativo alla programmazione di sei anni.
Scano ha aggiunto che la riprogrammazione è stata già approvata dall'U.E., ma il pronunciamento del Consiglio non è rituale perchè se l'Aula non approvasse i documenti salterebbe tutto il programma.
Perciò l'Aula non è stata scavalcata dalla Giunta, anche perchè le Commissioni Seconda e Terza hanno espresso il loro parere. Semmai la Commissione Europea è stata più veloce di noi, ha aggiunto Scano, e ciò vuol dire che su questi temi il Consiglio deve essere investito quale che sia la situazione politica regionale.
Scano si è poi soffermato sulla necessità di modificare la legislazione esistente e, riferendosi alla legge 402, ha affermato che la legge avrebbe dovuto camminare con la programmazione. La Giunta si impegna comunque ad accelerare i tempi per sottoporre al Consiglio il programma di questa legge.Il Programma n. 34 è stato quindi approvato nelle parti relative ai singoli sottoprogrammi: Commissioni, Industria, Artigianato e Servizi alle Imprese, Turismo, Infrastrutture di supporto alle attività economiche e Assistenza tecnica, pubblicità e monitoraggio.
Approvate le tabelle del documento,, prima della votazione finale è intervenuto per dichiarazione di voto l'on. Balletto (F.I.) secondo il quale l'Assessore alla Programmazione Scano ha sminuito il grave fatto dell'esautoramento del Consiglio. Per Balletto si ripropone un problema di procedure, per evitare che la Giunta trascuri le prerogative del Consiglio. Infatti, l'esecutivo avrebbe potuto chiedere la procedura d'urgenza perchè il Consiglio potesse esprimersi per tempo. Balletto ha preannunciato il proprio voto contrario come censura di questi comportamenti.
I sardisti, ha affermato l'on. Bonesu, si asterranno in quanto il voto del Consiglio è inutile. Non si può presentare come decisione della Regione una decisione che il Consiglio non ha preso. In futuro la Giunta dovrà richiedere l'approvazione con procedura d'urgenza.
Prendendo atto dei chiarimenti forniti dall'Assessore Scano, l'on. Casu (F.I.) ha preannunciato la sua astensione.
La votazione finale del Programma 34/A ha dato il seguente risultato:
presenti 52
votanti 34
maggioranza 18
si 32
no 1
astenuti 19.Il documento è stato approvato.
I lavori del Consiglio
riprenderanno alle ore 16.30.