Nota stampa
della seduta n. 224 antimeridiana del 24 ottobre 1997
Il Consiglio ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Salvatore Zucca, e successivamente dell'on. Gian Mario Selis.
In apertura di seduta sono state quindi date le comunicazioni riguardanti:
Mozione n. 137 - Pittalis e più sulla
richiesta di dimissioni dell'Assessore ai Lavori Pubblici
da parte del Presidente della Giunta Regionale.La mozione è stata illustrata dall'on. Pittalis (F.I.), per il quale "il documento è stato strumentalizzato" e pertanto si rendono necessarie alcune precisazioni da parte del Polo per le Libertà.
In primo luogo deve essere stigmatizzato l'atteggiamento del mondo politico e della stampa che ha cercato di sviare l'attenzione dai veri problemi, deviandola in altre direzioni. Secondo Pittalis, gli atti dell'opposizione hanno il fine di verificare se la maggioranza rispetta la legge o ne supera i confini. Questi sono i soli obiettivi degli atti dell'opposizione, che ha comportamenti cristallini, e non si possono attribuire ad essi fini inesistenti.
Da questo dibattito, ha proseguito Pittalis, non usciranno vincitori e vinti; le interpretazioni date in questi giorni sono inutili e faticose. Questo è il rispetto della democrazia. L'opposizione vuole conoscere ogni cambiamento e avvenimento politico che riguardi la Giunta. I giornali non possono essere i portavoce della situazione politica. L'opposizione deve essere messa al corrente qui, in consiglio regionale, del ritiro del mandato all'Assessore ai Lavori Pubblici e non deve apprenderlo dalla stampa.
Rivolgendosi poi a Palomba, Pittalis ha chiesto di conoscere ufficialmente i motivi di revoca del mandato all'assessore Fadda. Tutto deve avvenire alla luce del sole, ha proseguito Pittalis, che ha poi contestato a Palomba le critiche rivolte all'assessore Fadda e la richiesta di dimissioni.
"Non siamo i difensori dell'assessore Fadda", ha aggiunto Pittalis, mentre si tenta di "licenziare" un componente dell'esecutivo con atti che dimostrano lo sbando di questa Giunta. Il Presidente della Giunta non può richiedere le dimissioni di un assessore, la cui nomina compete al Consiglio regionale. Le dimissioni si possono richiedere qualora vi siano contrasti di carattere politico. Se il Presidente non si riconosce più nell'esecutivo, si dimetta dopo aver riferito al Consiglio. E' il Consiglio che nomina gli assessori, o ne richiede la revoca, ha ribadito Pittalis, per il quale la mozione ha il solo scopo di difendere le prerogative del Consiglio regionale.
Rivolgendosi al vicepresidente Zucca, Pittalis ha affermato che la mozione presentata è di censura e non di sfiducia, come la maggioranza vuol far credere. Qualunque decisione sulle modalità di discussione è comunque irrilevante, perché è importante che la mozione venga discussa. Non saranno i cavilli procedurali a nascondere il fatto che la maggioranza è inesistente. I problemi sono sempre gli stessi; si tratta di questioni di poltrone. La crisi c'è ed è insuperabile. Ma questa maggioranza è incapace di governare, ed è "incartata nei suoi stessi trabocchetti".
Il Consiglio sarà ancora oltraggiato e delegittimato e l'Isola non avrà un governo, come ormai succede da tre anni. Pittalis ha quindi concluso chiedendo all'on. Masala di chiarire preliminarmente alcuni aspetti procedurali della mozione.Il Presidente del gruppo di A.N.,on. Masala, ha sollevato un problema procedurale affermando che la mozione non doveva essere disciplinata dall'art. 116 del Regolamento, secondo il quale si presuppongono due casi applicabili: 1) fiducia o sfiducia al Governo; 2) ipotesi di censura nei confronti della Giunta.
Questa mozione non ricade in nessuno dei due casi. Infatti, ha detto Masala, nel caso che la mozione dovesse essere approvata non farebbe insorgere una rottura del rapporto fiduciario tra il Consiglio ed il Governo e non ne comporterebbe la caduta. Anche nella seconda ipotesi non si configurerebbero effetti e di conseguenza, ha concluso Masala, si è sbagliato nel contemplare la mozione nell'art. 116 del Regolamento.Sullo svolgimento dei lavori, chiedendo di conoscere se si "interviene su una mozione di sfiducia o su una mozione di censura" perchè questa interpretazione decisamente influenzerebbe gli interventi, è intervenuto l'on. Bertolotti, di F.I.
Il presidente Zucca ha, quindi, chiesto un pronunciamento al Consiglio, ribadendo l'interpretazione della Presidenza, ossia che il documento in discussione deve essere inteso come "mozione di sfiducia" visto che si chiede l'applicazione dell'art. 116, del Regolamento consiliare.
L'interpretazione favorevole all'art. 116, che quindi si tratta di una mozione i sfiducia, è stata sostenuta dall'on. Bonesu, del PSd'Az., il quale ha anche sostenuto che, in caso di approvazione di questo documento, il Presidente della Giunta dovrebbe trarne le negative conclusioni.
Agli oratori intervenuti nel dibattito "pregiudiziale" ha risposto il Presidente dell'Assemblea. L'interpretazione del presidente Zucca, che ha esaminato i diversi aspetti formali e sostanziali della vicenda, è stata quella che la mozione 137 deve, assolutamente e necessariamente, essere considerata "mozione di sfiducia". Quindi si deve applicare, a tutti gli effetti, quanto previsto dall'articolo 116 del Regolamento consiliare sulla "mozione di fiducia o di sfiducia.
Richiamandosi all'intervento dell'on. Pittalis, il capogruppo Progressista Federativo on. Scano ha affermato che anche gli atti dell'opposizione possono essere criticati. La mozione del Polo ' "debole", sotto il profilo giuridico e formale, perchè se l'Assemblea è titolare della potestà di dare o revocare la fiducia, è perfettamente coerente con l'ordinamento che il capo dell'esecutivo possa o debba invitare un assessore a dimettersi.
In passato, secondo Scano, il Presidente della Giunta avrebbe fatto bene ad esercitare questa sua potestà. Naturalmente è poi compito dell'Assemblea accettare o respingere le dimissioni.
Secondo Scano la condotta del Presidente della Giunta è stata corretta, quindi la mozione "non regge". Analizzando il testo della mozione, Scano ha fatto rilevare che il Presidente della Giunta viene accusato di "lottizzazione", offendendo sia Palomba che l'assessore Fadda. Sul carattere della mozione, il vicepresidente Zucca ha già esposto la posizione della Presidenza. E' evidente che si tratta di una mozione di sfiducia, come previsto dall'art. 116 del Regolamento, e ciò è stato accettato dall'opposizione nel momento in cui ha accettato di aumentare il numero delle firme.
Scano ha poi illustrato i motivi per i quali la mozione dovrà essere votata a scrutinio palese. Per il gruppo Progr. Federativo non vi è alcuna violazione delle prerogative del Consiglio, ha aggiunto Scano, che ha poi affermato che esiste un rapporto anche conflittuale all'interno della maggioranza. Ma questi conflitti si devono risolvere sul piano politico.
La censura al Presidente e la situazione politica sono due fatti distinti e separati, ha detto ancora Scano; l'assessore Fadda e i consiglieri che lo sostengono sanno che vi sono stati alcuni aspetti politici che hanno influito sulla composizione della Giunta. Ma non si può chiedere a nessuno di accettare di essere mandato al rogo.
Scano ha poi affermato che la vita politica sarda nei decenni scorsi si è caratterizzata per grande dignità politica. Oggi la polemica politica sta trascendendo, ma nessuno ne trarrà giovamento, anzi, la Sardegna ne avrà danno. Quindi, solidarietà a Palomba, oggetto di attacchi indiscriminati. Sul quadro comunitario di sostegno e il presunto dirottamento dei fondi non c'è chiarezza. Si dovra capire cosa è successo, come sta facendo la Terza Commissione.
La legislatura, ha detto ancora Scano, è travagliata ed instabile. Vi sono ragioni politiche già discusse e valutate. Ad agosto è stata riproposta la medesima Giunta, come "estrema ratio"! Per evitare il caos. Ma la crisi deve essere risolta con l'intesa tra tutte le forze della coalizione e con un patto di programma con Rifondazione. Questo è l'obiettivo da perseguire per questa e la prossima legislatura ed è per questo obiettivo che i Progressisti si impegneranno. Scano ha concluso affermando che la mozione dovrà essere respinta dalla maggioranza.L'on. Montis, capogruppo di Rifondazione Comunista, ha detto che il suo gruppo non voterà a favore della mozione presentata dalla destra, a meno che non venga votata per parti.
Secondo Montis, "l'episodio Fadda" è infatti assolutamente marginale; diverso sarebbe stato se la mozione avesse avuto l'intendimento di azzerare questa Giunta per ricostituirla secondo i patti stipulati preelettoralmente e cioè con la presenza in Giunta di Rifondazione Comunista.
Montis ha quindi criticato duramente la Giunta per gli esigui risultati ottenuti in anni di governo. Ha poi dichiarato che non esiste alcun rapporto corretto tra il Consiglio e la Giunta, che sta interpretando una autentica gestione blindata dei suoi poteri. Ha ricordato che l'attuale esecutivo non si preoccupa di rispondere alle interpellanze, agli inviti ed ai suggerimenti del Consiglio, nè persegue gli impegni approvati in mozioni ed ordini del giorno in merito a provvedimenti in settori di vitale importanza per l'avvenire della Sardegna.
Montis ha rilevato che la sua forza politica è costretta a confrontarsi con molte difficoltà per tentare di contrastare l'intendimento degli altri partiti della maggioranza di rappresentarla come forza marginale e residuale. Occorre, ha detto, voltare pagina e procedere al governo democratico della Sardegna con un totale cambiamento dei metodi e della filosofia. Non si può continuare lasciando la Sardegna senza prospettive di sviluppo, in piena crisi economica e occupazionale, senza un piano sanitario ed in preda all'arrembaggio verso i posti di potere. Tutto questo marasma, questa confusione, ha continuato Montis, ci rende necessariamente critici nei confronti di questa Giunta e della maggioranza e rende difficile accordi di collaborazione più avanzata e duratura.La mozione del centro-destra ha raggiunto un duplice scopo: esaminare la situazione esistente all'interno dell'attuale maggioranza, analizzare l'azione sin qui svolta dall'Esecutivo e fare chiarezza su molte illazioni che circolano in questi giorni. Su questi due temi si è soffermato l'on. Macciotta del Patto dei Democratici-Gruppo Misto, il quale ha anche esaminato "le illazioni" che sono sorte su questa vicenda.
Secondo queste "voci" l'assessore Paolo Fadda, quindi sarebbe stato scelto perchè "lottizzato" e non per le sue capacità personali. Così come le posizioni politiche dell'assessore ai Lavori pubblici devono essere intese "come posizioni personali" e non come posizione politica del gruppo che lo ha espresso e che sostiene "con coerenza e correttezza" l'attuale esecutivo.
Dopo aver contestato questa impostazione, Macciotta ha, quindi, ricordato come il presidente della Giunta non debba "imporre" la sua visione politica agli assessori che fanno parte della sua Giunta, ai quali è riconosciuta ampia libertà politica, specialmente se si tratta di una Giunta di coalizione.
L'esponente del Patto ha poi brevemente ricordato la travagliata vicenda che ha portato alla riproposizione, come nuova, della precedente Giunta della quale l'assessore Paolo Fadda faceva parte. Macciotta ha, quindi, ricordato il proprio travaglio personale, dopo lo scioglimento del gruppo politico originario, e la propria volontà di estraniarsi da tutte le trattative che hanno portato alla soluzione della crisi.
Macciotta, dopo aver ribadito le personali valutazioni politiche sulla vicenda, ha confermato il proprio giudizio sulla composizione e sul programma della Giunta.
Le proprie convinzioni politiche liberal-democratiche, infatti sono state ribadite dallo stesso Macciotta, che ha anche confermato il giudizio positivo sul programma e sulla composizione del nuovo esecutivo.
Macciotta si è poi soffermato sulla "vicenda Fadda" ricordando come lo stesso assessore avesse confermato la sua personale volontà ad essere riconfermato nell'incarico ed ha illustrato come in molti si siano comportati in maniera "poco corretta" nei confronti del prof. Fadda, la cui correttezza personale è assolutamente "fuori discussione".
Le norme giuridiche in vigore, infine, non prevedono censura o revoca nei confronti di un signolo assessore. Se si vuole sostituire un componente dell'esecutivo, si devono seguire le norme previste, così come la maggioranza deve tenere conto di ciò che realmente accade, non deve solo fermarsi ad "esaminare le illazioni".
In ogni caso, ha concluso Macciotta, la mozione dell'opposizione deve essere respinta, perchè infondata. D'altra parte se esistono tensioni o contrasti anche all'interno della maggiornaza, non è possibile rinviare tutto o risolvere le cose con giochi e sotterfugi, facendo togliere "le castagne dal fuoco, dagli altri".Secondo l'on. Boero (A.N.), si formulano ipotesi procedurali complesse davanti ad un fatto evidente: la maggioranza è scollata, si dedica all'occupazione e alla distribuzione del potere, con danni gravissimi per la Sardegna. La vicenda dell'Assessore Fadda è "una delle tante perle della collana di questa triste legislatura".
Boero ha ricordato gli oltre 300 mila disoccupati, la crisi economica che attanaglia l'Isola, mentre continuano i bizantinismi di Rifondazione, e la crisi diventa eterna. Oggi siamo al ricatto politico: si dice che i patti devono valere anche per la prossima legislatura, minacciando l'esclusione di "cespugli e cespuglietti" che non si vorranno adeguare.
La verità è che si vuole sostituire un assessore con un altro, ma tutti gli assessori devono state attenti perchè tutte le poltrone sono a rischio, specialmente perchè ci si avvia verso la fine della legislatura. E si continua con la politica delle poltrone finalizzata al clientelismo, trascurando l'azione di governo che è inesistente.
Tutto ciò a danno dei disoccupati, ha proseguito Boero, e oggi si assiste "all'ennesima sceneggiata". Se al di fuori di quest'aula tutti insorgono, politici, operatori, economisti, stampa, ciò vuol dire che le istituzioni sono delegittimate per colpa di questa maggioranza che con la sua inconsistenza non riesce a svolgere alcuna politica di governo.
"Siete uno scandalo permanente" ha concluso Boero "con l'invenzione di un personaggio, Palomba, che oggi sta affondando"."Come capogruppo di Federazione Democratica, ha detto successivamente l'on. Balia, mi limiterò a cenni anche autocritici con l'intenzione di consentire alla maggioranza di ritrovare il suo equilibrio". Secondo Balia è opportuno essere consapevoli del fatto che l'Ulivo nell'organizzazione delle aggregazioni elettorali, ha mancato al compito di ricercare un elemento di collegamento tra le diverse forze, quel collante progettuale che accomuna tutti gli "alleati" nell'interesse primario dello sviluppo della Sardegna. "Questa è la vera lacuna dell'Ulivo e lo si deve riconoscere. Come è da riconoscere la persistenza di una crisi strisicante che rischia di annullare qualsiasi progetto per il futuro".
Tuttavia, ha continuato Balia, questa maggioranza ha cominciato un processo di accumulazione di idee e di cose che devono ancora essere tradotte in risultati concreti, ma che rappresentano in senso positivo l'azione di governo ed il lavoro del Consiglio.
Balia ha insistito sull'esistenza di una situazione di disagio, avvertita anche dal suo gruppo, per non essere riusciti a trovare linee progettuali comuni.
Affrontando il tema specifico della mozione presentata dalle opposizioni, Balia ha sostenuto che la minoranza pare non aver mai dubbi sul proprio ruolo e sul modo di portarlo avanti. Ha criticato infatti la supponenza ed i toni esagerati della opposizione, che dimostra di essere al di fuori di quel minimo di laicità che la politica richiede. Un elogio infine al Presidente Palomba che è sempre stato, ha detto Balia, chiaro, dignitoso, e lineare nei suoi comportamenti. Federazione Democratica respinge perciò la mozione, seppure è indubbio che questa maggioranza dovrà avviare un chiarimento politico al suo interno.La mozione presentata dal Polo delle libertà ha il grande pregio di affrontare temi istituzionali di grande importante: i rapporti tra il Presidente della Giunta e gli assessori; i rapporti tra il Presidente della Giunta ed il Consiglio regionale. L'on. Bonesu, capogruppo del PSd'Az, è partito da questa considerazione per affrontare i problemi politici legati "ad un contrasto personale tra Palomba e Fadda", che esulano dai compiti e dai poteri dell'esecutivo.
Bonesu ha, quindi, esaminato i compiti del commissario straordinario per l'emergenza idrica e quelli del sub-commissario straordinario per l'emergenza idrica ed ha ricordato i contrasti esistenti tra Palomba e Fadda, legati quindi a quell'incarico e non e tensioni esistenti all'interno dell'esecutivo.
Per Bonesu, quindi, l'assessore Fadda ha sbagliato quando ha "confuso" i due diversi ambiti ed ha polemizzato con il presidente Palomba, come capo dell'esecutivo.
La mozione del Polo è, quindi, "inconsistente" anche perchè non esiste il potere di revoca da parte del capo dell'esecutivo, nei confronti di un assessore. Un caso politico di queste genere in Consiglio non è mai arrivato, quindi il Consiglio deve esprimersi su quello che è avvenuto o su quello che avviene. Certamente i consiglieri dell'opposizione hanno diritto di criticare e di contestare l'operato di questa maggioranza. D'altro canto non sembra che questa coalizione sia molto solida. La crisi è più che strisciante, a questo punto, ma la maggioranza sarà messa in crisi anche in altre occasioni.
Bonesu ha, quindi, esaminato l'attuale situazione politica dibadendo il proprio giudizio negativo sull'allargamento dell'attuale coalizione a Rif. Comunista. Le posizioni del PSd'Az sono decisamente antitetiche rispetto a quelle comuniste e non solo in Sardegna, ma anche nelle sedi politiche nazionali ed europee.
Tra Sardismo e Comunismo non esistono possibilità di incontro ed anche riconoscendo la "coerenza" di Rifondazione le distanze tra le due concezioni politiche sono assolutamente insuperabili. Questa mozione, quindi, può essere respinta, ma all'interno della maggioranza deve esserci estrema chiarezza e grande correttezza.Prendendo atto degli interventi precedenti, l'on. Masala (A.N.) ha affermato che, secondo il "taglio" dato dalla maggioranza, la mozione può essere considerata di sfiducia. Ciò perchè la maggioranza ha conflitti e problemi interni e quindi ha voluto utilizzare la mozione del Polo per riaffermare la fiducia a Palomba.
E' facile, a gioco fermo, confermare la fiducia a Palomba, perchè così i "diniani" avranno il loro assessore, mentre il PSd'Az si oppone a Rifondazione per non cedere un assessorato.
Il dibattito, nei fatti, ha riaperto la crisi di governo, ancora molto lontana dall'essere chiusa in quanto riemergono sempre i problemi mai risolti. Il governo regionale vive alla giornata perchè non è sorretto da una maggioranza compatta, in grado di dare respiro all'azione di governo.
Dalle dichiarazioni degli oratori precedenti, ha ribadito Masala, ci si rende conto che si è davanti ad una situazione di crisi. Masala si è quindi soffermato sui temi della mozione, affermando che alcuni consiglieri si sono sentiti lesi nel momento in cui Palomba ha reagito, dopo la conferenza stampa dell'assessore Fadda, quando ha parlato di "distanza incolmabile con il Presidente e la maggioranza di governo". Palomba, di fatto, avrebbe ammesso il problema politico di una Giunta che si regge in una situazione di crisi.
Secondo Masala, il nodo centrale sono le dichiarzioni di Palomba, se esse rappresentino o meno una lesione delle prerogative del Consiglio.
Masala, dopo aver ricordato che il Consiglio ha la titolarità della nomina dei singoli assessori, ha affermato che quando ci furono le "esternazioni del Presidente del Consiglio" la minoranza le aveva criticate in quanto riteneva che il presidente avesse travalicato i suoi confini, occupandosi di temi di competenza del Presidente della Giunta. Oggi la situazione è invertita, perchè si accusa Palomba di aver esercitato potestà del Consiglio.
Masala si è poi soffermato sull'episodio relativo alle dimissioni del Ministro Mancuso, quando il Senato approvò una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro.
Altrettanto avrebbe dovuto fare l'attuale maggioranza, presentando una mozione di sfiducia individuale o, in alternativa, il Presidente della Giunta avrebbe dovuto proporre al Consiglio la nomina di un altro assessore. Il Presidente Palomba, che in passato ha dato dimostrazione di moderazione, davanti alla mozione del Polo ha avuto una reazione scomposta, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Masala ha poi rivolto l'accusa di "malafede" a Palomba per aver accusato il Polo di sostenere l'assessore Fadda.
La mozione si basa su dichiarazioni rilasciate alla stampa, ha concluso Masala. Se le reazioni sono state così scomposte, questo è il segno di paura nei confronti di un dibattito serio che avrebbe posto seri rischi a questa Giunta e a questa maggioranza, terrorizzata dal voto segreto.Il capogruppo dei Popolari on. Marteddu, dopo aver annunciato che la sua parte politica voterà contro la mozione, ha detto che comunque non può esimersi dal fare alcune considerazioni, prima fra tutte quella sul rispetto che si deve avere, in ogni caso, sul ruolo delle opposizioni e sul loro modo di gestirlo in sede assembleare. Subito dopo ha però aggiunto che la mozione della minoranza è confusa negli obiettivi che intende raggiungere, mirando in realtà a creare uno scontro fra i sostenitori ed i denigratori del presidente Palomba.
E' una mozione, ha continuatoMarteddu, che tende a distruggere e non a costruire, una mozione che vuole far arenare il Consiglio su un problema che non ha eccessiva rilevanza ai fini della gestione della cosa pubblica.
Secondo Marteddu, l'unico motivo che ispira la mozione è il tentativo di evitare che venga votata palesemente e di cercare di portarla verso le forche caudine del voto segreto. Ma Marteddu è andato ancora più in là: ha accusato il Polo delle libertà di comportamente goliardico "che non si addice ad una seria opposizione".
Addentrandosi quindi nel merito dell'episodio che ha offerto lo spunto per la mozione, Marteddu ha detto che la maggioranza sta conducendo al suo interno delle valutazioni politiche, il cui esito dovrà essere considerato come linea di comportamento per la Giunta e per la coalizione. Non si può infatti sfuggire alle riflessioni politiche sollevate dalla mozione per il fatto che questa legislatura è stata segnata da continue instabilità le quali, pur non derivando da problemi di poltrone, come ha sostenuto il consigliere Boero, tuttavia sono insite nell'essenza stessa di ciascuna forza chiamata a far parte della maggioranza.
La verità è, ha affermato ancora Marteddu, che si sta creando una distanza incolmabile tra la Sardegna, la sua popolazione, ed il Palazzo; una distanza per colmare la quale non servono i pannicelli caldi ma occorrono cambiamenti sostanziali che colpiscano al cuore dell'attuale sistema. Ed è quindi un dovere da parte di tutti non soltanto della maggioranza, di non abbandonarsi alla contemplazione dello stato di crisi,, ma di scomporre e di ricomporre per assicurare alla Sardegna stabilità, speranza e sviluppo.Agli intervenuti ha replicato lo stesso presidente dell'Esecutivo. L'on. Palomba ha giudicato il documento presentato dall'opposizione come una mozione di sfiducia. In caso di sua approvazione, quindi, Palomba ha dichiarato la propria volontà di "raccordarsi con la maggioranza, per trarne le opportune conseguenze".
Dopo aver brevemente spiegato la volontà di non "voler ingaggiare" alcuna lotta col Consiglio o con l'assessore Fadda, il presidente della Giunta ha confermato la propria personale stima nei confronti dello stesso assessore ai lavori pubblici.
Questi sono, comunque, i punti sui quali il presidente della Giunta si è particolarmente soffermato: il caso del sub-commissario per l'emergenza idrica è chiaro e le motivazioni della revoca sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Nessuna censura personale, quindi. Sull'emergenza idrica Palomba ha difeso l'operato della Giunta ed i notevoli risultati ottenuti, grazie anche al lavoro dello stesso prof. Fadda, dei suoi collaboratori, dei funzionari e degli impiegati regionali.
La scelta e la revoca dell'assessore Fadda non sono due episodi di lottizzazione. Le ragioni di queste decisioni sono chiare e sono state sufficientemente illustrate. Nessun vulnus nei confronti del Consiglio, quindi. Il Presidente della Giunta è il coordinatore dell'attività dell'esecutivo. Un opportuno riserbo avrebbe dovuto caratterizzare questa vicenda, tanto è vero che nessuna interevista e nessuna dichiarazione ufficiale dello stesso Presidente è stata mai pronunciata.
Infine, Palomba ha chiesto di essere giudicato per i fatti realizzati, non per le illazioni e le chiacchiere. A questo proposito ha smentito di aver mai chiesto le dimissioni allo stesso assessore ai lavori pubblici.
Certamente una valutazione politica, su questa vicenda, è giusto venga fatta. E la valutazione dello stesso Palomba, sull'azione dell'assessore Fadda è e deve essere esclusivamente di ordine politico. Sono comunque numerosi i risultati ottenuti e Palomba ha indicato i principali traguardi raggiunti. Questo è, quindi, un esecutivo in grado di accettare le sfide e di dare risposte positive alle sollecitazioni che vengono dalle forze politiche e dalla società sarda.
Questo esecutivo, ha concluso Palomba, risponderà quindi al Consiglio ed al giudizio del Consiglio al quale intende rimettersi.Per dichiarazione di voto, l'on. Bruno Dettori (Misto-Patto), ha affermato che la mozione ha fatto chiarezza su alcuni fatti. Dichiarandosi d'accordo con l'intervento dell'on. Macciotta, ha sostenuto la necessità di puntualizzare alcuni aspetti. Si deve difendere l'assessore Fadda che, al servizio dei sardi, ha interpretato il progetto politico del Patto.
Non accettiamo lezioni da nessuno, ha aggiunto Dettori, nè tantomeno è accettabile la soppressione della dignità che deve essere difesa fino in fondo. Ci vogliono coraggio, dignità, perseveranza e volontà per difendere i valori nell'interessse di tutti i sardi, ha detto ancora Dettori, per il quale il compito della maggioranza è lo sviluppo di un programma di governo che deve essere portato avanti ad ogni costo.
Dettori ha quindi preannunciato il suo voto contro la mozione.Sempre per dichiarazione di voto, l'on. Randaccio (Misto-Rinnovamento) ha affermato che il suo schieramento non sarà mai responsabile di una crisi di governo che danneggerebbe la Sardegna. Gli accordi "tra gentiluomini" prevedevano una rappresentanza di Rinnovamento in Giunta. Il caso Fadda non è un caso di incompatibilità con il Presidente, ma semmai è un caso politico.
Randaccio ha quindi dichiarato di prendere atto che il "patto tra gentiluomini" non è stato onorato. Segno di mancanza di lealtà e correttezza. Quindi Rinnovamento si autospende dall'Esecutivo, ma non lascia la maggioranza, con l'impegno di lavorare per creare un centro sinistra.
Randaccio ha poi comunicato che l'Assessore al Turismo Costantino ha già inviato le sue dimissioni. Rinnovamento darà comunque il suo appoggio esterno alla Giunta, con l'augurio che il presidente Palomba assuma l'interim dell'assessorato al Turismo.
Randaccio ha quindi ringraziato l'assessore Costantino e il presidente Palomba per l'azione svolta, annunciando poi il voto contrario alla mozione.La risposta del presidente Palomba alla mozione presentata dal Polo è stata giudicata "poco esauriente" dall'on. Floris, (F.I.). Il presidente della Giunta, infatti, ha contestato le critiche dell'opposizione, ma si è ben guardato dal rispondere alle stesse, gravi, contestazioni mosse dai capigruppo della sua stessa maggioranza.
Floris ha, quindi, sottolineato la debolezza di questa maggioranza sempre impegnata nella "costante ricerca di un programma comune, di una linea strategica comune. Come si può giudicare liberal-democratica una coalizione sostenuta da forze assolutamente contraria ad ogni principio liberal-democratico? Ha chiesto Floris. D'altro canto sembra che questa maggioranza si regga solamente sulla semplice spartizione delle poltrone.
Questa maggioranza, infatti, non ha programmi politici, manca di regia esterna ed interna, ha chiaramente mostrato il fallimento, in Sardegna, dell'esperienza dell'Ulivo. Forse sarebbe il caso di ritirare la mozione perchè questa è una maggioranza in perenne crisi e non è in grado di affrontare alcuno dei problemi dell'Isola.
L'unica cosa che Palomba può fare, ha concluso Floris, è comunicare le decisioni e le vicende della Giunta direttamente al Consigliio, evitando che i consiglieri le apprendano dai giornali e dalle televisioni.Un giudizio negativo sull'intera vicenda è stato espresso dall'on. Montis, (R.C.), il quale ha ribadito la decisione del suo gruppo di astenersi nella votazione su questo documento. In questa maggioranza manca un programma politico serio e concreto, che tenga conto delle esigenze, delle necessità della società sarda. Questa coalizione sembra incapace di affrontare questi gravi problemi, di trovare una azione politica comune tra le sue diverse componenti.
Montis ha, comunque, chiesto una "interpretazione autentica" degli articoli 115 e 116 del Regolamento consiliare per poter votare, per parti, la mozione delle opposizioni. In questo caso, R.C. si asterrebbe sul testo intero, ma voterebbe a favore della richiesta di un nuovo voto di fiducia del Consiglio, su questo esecutivo."Le dichiarazioni del presidente Palomba sono del tutto insoddisfacenti" ha detto l'on. Pittalis, presidente del gruppo di F.I., il quale ha ribadito che questa mattina si sono verificati fatti gravissimi. Il Presidente Palomba non ha infatti ritenuto di dover portare a conoscenza del Consiglio quei fatti nuovi di cui era a conoscenza, e cioè le dimissioni dell'assessore Costantino.
"Tale fatto ci induce a chiedere le dimissioni del Presidente", ha affermato Pittalis che ha poi aggiunto, rivolgendosi a Marteddu, che la mozione lungi dall'essere un documento pretestuoso, è servita per fare ancora una volta maggiore chiarezza.
Pittalis ha concluso che, stante la nuova situazione di evidente crisi, la mozione non ha piiù valore e che quindi il Polo delle libertà la ritira.Il presidente Palomba ha quindi affermato di aver appreso in Aula la notizia delle dimissioni dell'assessore Costantino e dell'autosospensione di Rinnovamento dall'Esecutivo. Appena ci saranno le comunicazioni formali, ha concluso Palomba, verrà data notizia ufficiale al Consiglio.
Il presidente Selis ha quindi sospeso la seduta e ha convocato la Conferenza dei Capigruppo per decidere sul calendario dei lavori del Consiglio.
Alla ripresa dei lavori il Presidente ha annunciato che nella prossima riunione il Consiglio avvierà l'esame dell'assestamento del bilancio, della modifica della legge elettorale e del progetto di legge sull'agriturismo.
I lavori del Consiglio riprenderanno
martedì 4 novembre alle ore 17