Mozione n. 137
PITTALIS - MASALA - AMADU - LIPPI - BERTOLOTTI - USAI Edoardo - LOCCI - BOERO - BIGGIO - BIANCAREDDU sulla richiesta di dimissioni dell'Assessore dei lavori pubblici da parte del Presidente della Giunta regionale.
Il Consiglio regionale
appreso dalla stampa che:
- nei giorni scorsi il Presidente della Giunta regionale avrebbe revocato dall'incarico di sub-commissario per l'emergenza idrica l'Assessore dei lavori pubblici;- la revoca - sempre secondo notizie di stampa - non sarebbe imputabile, a detta dell'Assessore, ad inadempienze del medesimo sub-commissario, ma alla sopravvenuta inutilità della figura del sub-commissario;
- nel corso di una conferenza stampa l'Assessore ha illustrato lo stato di attuazione del Programma di opere commissariali e di interventi per fronteggiare l'emergenza idrica in Sardegna, relativi alla gestione del sub-commissario, tra cui il disegno di legge sulle risorse idriche e l'aggiornamento del piano delle acque;
- a seguito di tale conferenza stampa il Presidente - riferisce la stampa - avrebbe invitato l'Assessore dei lavori pubblici a dimettersi dall'incarico di Assessore con la motivazione che "aldilà del tono pacato e comunque positivo, con l'iniziativa assunta dal professor Fadda è stata segnata una distanza incolmabile non solo con il Presidente stesso, ma anche con la maggioranza di governo che ha partecipato alle trattative per la formazione della Giunta nella quale è parso chiaro che egli non si riconosce";
- altresì il Presidente avrebbe dichiarato che la revoca dell'incarico in capo all'Assessore era coerente con la volontà di quest'ultimo di non volere più fare parte del Governo regionale espressa al Presidente e ad altri prima della chiusura dell'ultima crisi regionale;
constatato che
l'inclinazione più volte manifestata dal Presidente a privilegiare le colonne dei giornali in luogo delle sedi istituzionali come sede di dibattito politico è divenuta oramai deprecabile abitudine in aperto contrasto con i principi dell'ordinamento e in totale dispregio delle più elementari regole della convivenza politica;constatato,
ancora, che il Presidente - per sua ammissione - avrebbe affidato l'incarico di sub-commissario all'emergenza idrica all'Assessore dei lavori pubblici soltanto in quanto quest'ultimo espressione della maggioranza, nel rigoroso rispetto pertanto delle regole della lottizzazione e non della dichiarata osservanza della serietà e della competenza;rilevato pertanto che
la richiesta di dimissioni - sempre per ammissione del Presidente - non attiene assolutamente all'operato dell'Assessore e del sub-commissario, ma solamente alla sua appartenenza politica, attualmente non in sintonia con la più volte manifestata volontà del Presidente di rimanere tale con qualunque tipo di coalizione;ribadito che
il Consiglio regionale rimane - fino ad una modifica statutaria in senso contrario - il titolare della potestà di esprimere il Governo della Sardegna o di negargli la fiducia;preoccupato che
tale titolarità possa essere rappresentata dalle sedi delle testate giornalistiche o dalle sedi dei partiti, tanto peggio se responsabili della disastrosa situazione economica e sociale nella quale versa la Sardegna,deplora
l'inqualificabile comportamento del Presidente nell'avere manifestato aperto dispregio per il Consiglio regionale e per le sue prerogative;impegna il Presidente della Giunta regionale a riferire immediatamente al Consiglio:
1) quali siano state le dichiarazioni dell'Assessore nel corso della conferenza stampa che abbiano indotto il Presidente a ritenere che l'Assessore "abbia segnato una distanza incolmabile con il Presidente";2) quali motivazioni - che non rispondano a logiche lottizzatrici - abbiano indotto nel passato il Presidente a nominare l'Assessore dei lavori pubblici sub-commissario all'emergenza idrica;
3) quali motivazioni - che non abbiano attinenza con quelle relative alla richiesta di dimissioni dell'Assessore - abbiano indotto il Presidente a revocare l'incarico di sub-commissario all'Assessore dei lavori pubblici;
4) quali motivazioni - che non siano rappresentate dalla esclusiva aspirazione del Presidente di ricercare maggioranza a tutti i costi o, peggio, dalla sottomissione a ricatti delle forze dell'attuale maggioranza - abbiano indotto il Presidente a richiedere in modo palesemente goffo e certamente volgare le dimissioni di un Assessore designato tale soltanto due mesi fa dal medesimo Presidente;
impegna, altresì, il Presidente della Giunta regionale a richiedere,
comunque, stante il dichiarato mutamento delle condizioni alla base dell'assetto dell'attuale Giunta, la fiducia del Consiglio.Cagliari, 16 ottobre 1997