Disservizi medicina di base a Serrenti, interpellanza Usula (Rossomori)
dal 16/05/2017 al 16/05/2017CagliariUn medico trasferito, un altro in pensione. Da qualche mese a Serrenti il sistema sanitario regionale non riesce a garantire il servizio di medicina di base a tutti i cittadini. Dei quattro medici operanti all’inizio dell’anno nel paese del Medio Campidano ne rimangono solo due, una situazione che sta provocando gravi disagi ai pazienti, costretti a recarsi a Samassi per poter fruire delle prestazioni sanitarie.
Lo denuncia il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula che, in mattinata, ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore alla Sanità Luigi Arru.
«I cittadini di Serrenti sono in forte difficoltà – afferma Usula – non esiste infatti nessun servizio di trasporto pubblico che garantisca in modo continuativo ed efficace la mobilità verso Samassi, i pazienti sono costretti a muoversi con i propri mezzi. A questi disagi, si aggiunge l’allungamento delle liste d’attesa dovuto all’eccessivo numero degli utenti che si rivolgono alla medicina di base di Samassi. Serve un intervento urgente dell’Ats, i pazienti più colpiti sono quelli più fragili e vulnerabili: disabili, anziani, portatori di malattie croniche e invalidanti».
Una situazione che potrebbe addirittura aggravarsi. La prossima estate – secondo notizie in possesso del consigliere regionale – un altro medico di base in servizio a Serrenti andrà in pensione. «L’assessorato è a conoscenza di questa situazione – chiede l’esponente dei Rossomori – quali azioni intende mettere in campo per obbligare il Comitato regionale per la Medicina generale a prendere opportune decisioni in merito?».
In attesa di una risposta dai vertici dell’Ats e dell’assessorato, Usula chiede che vengano garantiti i servizi essenziali: «Per tamponare l’emergenza occorre allestire un sistema di trasporto straordinario da Serrenti a Samassi, anche con bus navetta, in modo da assicurare l’erogazione delle prestazioni sanitarie ai pazienti con maggiore disagio – conclude Usula – le istituzioni hanno il dovere di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, l’assistenza primaria di base deve essere assicurata nel luogo più vicino alla residenza del paziente».
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