Seduta n.393 del 24/04/2013
CCCXCIII SEDUTA
Mercoledì 24 aprile 2013
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 13 e 00.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 28 febbraio 2013 (385), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Rosanna Floris, Giovanni Mariani, Efisio Planetta e Matteo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta del 24 aprile 2013.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunico che i colleghi Planetta e Mariani sono rientrati dal congedo.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Lunesu - Pittalis - Sanna Matteo:
"Interventi regionali per la realizzazione e il potenziamento dei servizi socio-assistenziali a favore delle persone anziane". (510)
(Pervenuta il 18 aprile 2013 e assegnata alla settima Commissione.)
Planetta:
"Moratoria quinquennale dell'attività di incenerimento o termovalorizzazione dei rifiuti". (511)
(Pervenuta il 17 aprile 2013 e assegnata alla quinta Commissione.)
Diana Giampaolo - Pittalis - Diana Mario - Sanna Matteo - Cuccureddu - Dedoni - Steri - Cocco Daniele:
"Disposizioni urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale". (513)
(Pervenuta il 23 aprile 2013 e assegnata alla sesta Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità relative alla realizzazione di un impianto solare termodinamico a Vallermosa in zona denominata Sa Nuxedda e sulla paventata omissione della procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale così come da dichiarazioni pubbliche dell'Assessore regionale dell'industria". (1095)
"Interrogazione Manca - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata espressione del parere di coerenza da parte della Giunta regionale sugli atti aziendali delle aziende sanitarie ed in particolare dell'atto aziendale dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari". (1096)
"Interrogazione Floris Vincenzo - Diana Giampaolo - Sabatini - Manca - Corda, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzo di diserbanti chimici per la pulizia ordinaria delle strade statali nel territorio sardo". (1097)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sull'incremento dei disservizi che stanno causando ritardi e cancellazioni dei voli aerei da e per la Sardegna". (1098)
"Interrogazione Locci - Tocco - Lai - Bardanzellu - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Murgioni - Lunesu - Rodin, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità della continuità territoriale aerea a tariffa unica". (1099)
"Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, al Presidente della Regione affinché precisi se intende portare a conoscenza del Consiglio l'attività svolta in materia di zona franca e delimitazione delle aree della zona franca della Sardegna in attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, e dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna". (1100)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Diana Giampaolo sul blocco della procedura integrativa relativa all' "Avviso pubblico 2010-2011 - Percorsi di rientro del programma Master & back". (418)
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Gian Vittorio Campus, Mario Diana, Claudia Lombardo e Massimo Mulas hanno aderito al nuovo Gruppo consiliare "Sardegna è già Domani" costituitosi in data 24 aprile 2013.
Il nuovo Gruppo ha eletto proprio Presidente il consigliere Mario Diana, Vicepresidente il consigliere Efisio Arbau e amministratore segretario il consigliere Gian Vittorio Campus.
Comunico che il consigliere Giuseppe Tupponi in data 18 aprile 2013 ha dichiarato di aderire al Gruppo consiliare U.D.C.-FLI e che il consigliere Giuseppe Stocchino in data 19 aprile 2013 ha dichiarato di aderire al Gruppo Misto.
Constatata l'assenza della Giunta, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 05, viene ripresa alle ore 13 e 24.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 513.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Operatività delle competenze in materia di servizi per il lavoro
1. Nelle more del riordino istituzionale degli enti territoriali e del sistema dei servizi per il lavoro e lo sviluppo, il personale impiegato a valere sulle misure 3.1, 3.4 e 3.10 del POR Sardegna 2000/2006, indipendentemente dalla forma contrattuale applicata, nonché quello di cui all'articolo 2, comma 5, della legge regionale 13 settembre 2012, n. 17 (Finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie), è trasferito all'Agenzia regionale per il lavoro.
2. Il trasferimento del personale di cui al comma 1 avviene entro i trenta giorni successivi alla pubblicazione della presente legge nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS), mantenendo presso l'Agenzia regionale del lavoro la tipologia contrattuale in essere alla data di approvazione della presente legge, ovvero l'ultimo contratto operante negli ultimi dodici mesi.
3. In attesa del riordino di cui al comma 1, il personale continua ad operare con le stesse funzioni precedentemente svolte presso gli enti territoriali di provenienza, al fine di dare continuità e garantire le competenze delegate.
4. L'Agenzia regionale per il lavoro adegua, qualora necessario, la propria pianta organica ed avvia entro novanta giorni dalla data di approvazione della presente legge le procedure per l'espletamento di "corsi-concorso" con riguardo alla esperienza lavorativa maturata.
5. La procedura selettiva individuata dal presente articolo si conclude entro il 31 dicembre 2013.
6. Agli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo si fa fronte con lo stanziamento iscritto alla UPB S06.06.004 in conto residui e, successivamente alla sua approvazione, nei corrispondenti capitoli ed UPB del bilancio annuale 2013 e in quello pluriennale.
Emendamento aggiuntivo Dessì
Articolo 1
All'articolo 1 dopo le parole "il personale impiegato a valere sulle misure 3.1, 3.4 e 3.10 del POR Sardegna 2000/2006" sono aggiunte le parole "compreso il personale professionalizzato di CSL della Provincia di Carbonia-Iglesias. (1)
Emendamento aggiuntivo Dedoni
Articolo 1
Nel comma 1 dell'articolo 1 dopo le parole "disposizioni varie" sono aggiunte le seguenti parole "e il SIL di Oristano". (3).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Intendo proporre un emendamento orale al comma 2.
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, adesso siamo in fase di discussione dell'articolo e degli emendamenti; l'emendamento orale deve essere proposto prima della votazione dell'articolo, in quel momento le ridarò la parola.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
CONTU MARIANO (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. La Giunta sugli emendamenti si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, propongo nell'inciso finale del secondo comma dell'articolo 1 di sostituire le parole "dodici mesi" con le parole "diciotto mesi".
PRESIDENTE. Nessuno opponendosi, l'emendamento è accolto.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Presidente propongo che l'articolo 1 sia così modificato: "Sono fatte salve e data integrale attuazione alle disposizioni di cui alla legge regionale numero 25 del 2012 articolo 9, numero 1/2013 articolo 3, numero 3/2013 articolo 5."
Sono fatti salvi inoltre gli atti di organizzazione di spesa già adottati in attuazione dei predetti articoli di legge. Articolo 2. Il personale già selezionato con procedure pubbliche impiegato in attuazione delle misure 3.1, 3.4, 3.10 POR 2000-2006 che abbia prestato servizio, anche non continuativo, nel periodo dal 1/1/2008 al 31/12/2012, previa verifica dei titoli di servizio culturali e professionali maturati, è assegnato a tempo indeterminato all'Agenzia regionale per il lavoro in attuazione di specifica deliberazione della Giunta regionale da adottarsi entro sei mesi dalla pubblicazione nel BURAS della predetta legge. La predetta deliberazione è sottoposta al preventivo parere della competente Commissione consiliare che si esprime entro quindici giorni".
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Cocco, mi sembra di capire che lei stia proponendo un emendamento orale (non intendeva intervenire quindi sull'emendamento orale dell'onorevole Pittalis) sostitutivo di una parte dell'articolo 1 o aggiuntivo; così appare se non lo specifica e lo legge direttamente, per cui l'Aula ha difficoltà.
COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). L'emendamento sostituisce i commi 1, 2 e 3 dell'articolo 1.
PRESIDENTE. Onorevole Cocco, sospendo per qualche minuto la seduta, in modo tale che lei fornisca il testo dell'emendamento e i consiglieri possano prenderne visione.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 29, viene ripresa alle ore 13 e 34.)
PRESIDENTE. Poiché vi sono opposizioni, la proposta di emendamento orale dell'onorevole Cocco non è accolta.
E' in votazione l'articolo 1 modificato dall'emendamento orale del consigliere Pittalis.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori sardi-Liberaldemocratici). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Porcu hanno votato a favore e che il consigliere Cossa si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Cugusi - Sechi - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cossa - Dedoni - Fois - Meloni Francesco - Mula - Pisano.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 72
votanti 65
astenuti 7
maggioranza 33
favorevoli 61
contrari 4
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 3. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento aggiuntivo numero 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu e Sechi hanno votato contro e che il consigliere Sanna Giacomo si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Biancareddu - Campus - Contu Felice - Cossa - Dedoni - Diana Mario - Fois - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Pisano - Planetta.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessi' - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Valerio - Moriconi - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cocco Daniele - Mariani - Salis - Sanna Giacomo - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 69
votanti 62
astenuti 7
maggioranza 32
favorevoli 13
contrari 49
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
Operatività dei PLUS
1. Per consentire la piena operatività dell'Ufficio di piano di ciascun Piano unitario locale dei servizi (PLUS) anche gli oneri relativi a detto personale sono da considerarsi oneri correlati all'esercizio di funzioni specifiche del settore sociale.)
E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente e colleghi, il disorientamento e l'incertezza creatasi in Aula intorno alla discussione di questa proposta di legge nasce per un problema di metodo, nel senso che viene proposta in Aula come fulmine a ciel sereno e strategicamente alle ore 13, come è già successo per altre proposte da far passare frettolosamente, senza che il Consiglio possa conoscerle nei dettagli così da esprimersi in modo compiuto e responsabile.
Questo metodo frettoloso è il trabocchetto che crea i gattini ciechi ed esclude scientificamente dalle decisioni responsabili lo stesso Consiglio. Mi ricorda tanto la cosiddetta leggina in materia di finanziamento della Carbosulcis che, con l'alibi della messa in sicurezza della miniera di Nuraxi Figus...
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, la prego di farmi recuperare.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, quando si attiva il microfono del Presidente il suo tempo si interrompe, quindi stia tranquilla.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Grazie. Quindi questa leggina, come dicevo, mi ricorda quella in materia di finanziamento della Carbosulcis attraverso la quale, con l'alibi della messa in sicurezza della miniera di Nuraxi Figus, nell'ultima seduta del Consiglio prima della pausa pasquale, una maggioranza trasversale ha voluto regalare un uovo di Pasqua agli amici della Carbosulcis, un uovo di Pasqua del costo di 10 milioni di euro. Tutto ciò nonostante la Commissione europea abbia già aperto una procedura di infrazione ritenendo aiuti di Stato i 400 e passa milioni di euro (sperperati precedentemente) concessi alla Carbosulcis negli ultimi dieci anni e non rendicontati.
Ma, a proposito di leggine insidiose, veniamo a conoscenza dalla stampa di un investimento di 250 milioni di euro per la realizzazione di un impianto termodinamico a Vallermosa, un ennesimo attacco al nostro territorio e al nostro ambiente.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, mi scusi, stiamo discutendo l'articolo 2 che parla dell'operatività dei Plus, per cui la invito ad attenersi all'argomento in discussione.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Io mi attengo, Presidente, per me ha una logica, sennò lei mi dà una traccia di intervento.
PRESIDENTE. No, io non devo dare una traccia d'intervento ad alcuno, però la prego di attenersi all'argomento in discussione.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Io voglio intervenire anche sull'aspetto del metodo, Presidente, e della cosiddetta leggina insidiosa, perché io le leggine insidiose che vengono proposte…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Zuncheddu, per contestare il metodo lei sarebbe dovuta intervenire in discussione generale, ora è in discussione l'articolo 2 che è specifico sull'operatività dei Plus. Per cui la prego di adeguarsi.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Va bene, provvederò ad altre operazioni istituzionali. Comunque in armonia con queste leggine insidiose, quella al centro del dibattito odierno, che è animata dallo stesso spirito delle leggine insidiose di cui io avrei voluto parlare e non mi è stato possibile, perché non sono libera di dare alcuna interpretazione alle vostre operazioni, è un'ennesima operazione poco chiara.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Zuncheddu, perché voglio che in Aula ci sia attenzione. Grazie.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, le diversità sono sempre scomode, purtroppo.
Voglio dire che questa legge di cui si parla oggi è animata dallo stesso spirito che ha animato altre leggine inquietanti che sono passate in questi ultimi tempi, per cui è un'ennesima operazione poco chiara che meriterebbe venisse spiegato, questo in termini chiari, chi sono i reali beneficiari di questa operazione politica, e chi discrimina visto che i beneficiari manterrebbero la stessa tipologia contrattuale con annessi e connessi.
Non si tratta quindi di mantenere dei posti di lavoro, cosa giusta e doverosa e che in tutti i settori dell'economia sarda deve ispirare il nostro intervento politico in quanto Regione autonoma della Sardegna, specialmente oggi di fronte al disastro economico che vede la distruzione di tutti i settori della nostra economia; quindi si parla esplicitamente di mantenere forme contrattuali già in essere, ora lo stesso inserimento all'interno della pianta organica dell'Agenzia regionale del lavoro attraverso il metodo del corso-concorso lascia intravedere dei percorsi inusuali e privilegiati rispetto ai lavoratori già facenti parte di quella struttura, creando sicuramente discriminazioni e nuove posizioni di rendita.
Non mi sembra questo il metodo trasparente per dare risposte alle giuste richieste di sicurezza e di stabilità di lavoro di queste categorie; ancora una volta, così facendo, si creano trasversalmente sacche elettorali per i soliti noti e lavoratori sempre più ricattati. Tutto ciò non è ammissibile in uno scenario in cui la Regione autonoma della Sardegna, il suo Presidente, la Giunta e lo stesso Consiglio non fanno alcuna pressione affinché vengano messe in atto e diventino operative tutte le decisioni istituzionali riguardanti i temi come credito, sistema bancario, che esclude imprese e famiglie, le vessazioni e lo strozzinaggio di Equitalia che di equo davvero ha poco.
Le nuove generazioni che sono sistematicamente escluse dal diritto al lavoro hanno una propria dignità, così come tutti quelli non più giovani che avevano il lavoro e che purtroppo l'hanno perso; quindi, di fronte a questa situazione di disuguaglianza, non possiamo più permettere leggine ad hoc per i soliti noti; leggine che discriminano in nome di rendite di sottogoverno, con metodi e logiche già collaudate trasversalmente nella triste storia dell'autonomia sarda e di cui, a tutt'oggi, i sardi continuano a pagare i danni economici e ambientali, oltre ovviamente alla beffa degli impunibili. Su questi la lista sarebbe talmente lunga che non meritano neanche di essere citati.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (Gruppo Misto). Presidente, circa dieci giorni fa io ho firmato una proposta di legge relativa a una "locomotiva", cioè la questione più urgente, più impellente: ridare ai comuni la possibilità di attivare i cantieri comunali per il lavoro, quindi per salvare occupazione. L'articolo 2 era invece legato alla situazione dei lavoratori CESIL e CSL. Poichè ci sono state delle richieste per stralciare l'articolo 2, abbiamo approvato solo la parte relativa ai cantieri comunali. Adesso vedo che alla locomotiva è stata aggiunta una serie di vagoni ulteriori che sinceramente non sono compatibili con l'urgenza che è propria dell'applicazione dell'articolo 102 del Regolamento.
E' stata inserita all'articolo 2 di cui stiamo discutendo ora l'operatività dei Plus. Fin qui si parla di materia socio-assistenziale e posso anche essere d'accordo; non capisco assolutamente come mai venga inserito un articolo 3 legato all'indennità dei revisori, non meglio identificati, che dovrebbero dare l'interpretazione autentica per non applicare una legge che il Consiglio regionale ha già votato e promulgato.
Ugualmente il comparto della formazione professionale, la legge numero 47, avrebbe bisogno di un approfondimento maggiore, non di una discussione approssimativa, troppo veloce e dispersiva all'una e mezzo del mattino o alle due del pomeriggio, stesso discorso vale per l'articolo 5. Pertanto, manifestando la disapprovazione per l'adozione di questa modalità legislativa, preannuncio che voterò a favore dell'articolo 2, ma voterò contro gli articoli 3, 4 e 5.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, l'articolo 2, che tratta dei PLUS, è una norma essenziale e urgentissima per consentire ai comuni di svolgere questo servizio. Detto questo, signor Presidente, noi siamo stanchi di sentire quanto detto oggi in quest'Aula: non sono leggine nostre! Queste leggi eccezionali sono chieste per lo più dall'opposizione che deve avere, quindi, il buon gusto di non dire certe cose perché non siamo più disposti a sentirle! E' una vergogna quello che abbiamo sentito oggi, se qualcuno non vuole che si applichi il "102", essendo necessaria l'unanimità, lo dica, noi siamo in quest'Aula!
Detto questo, sono tutti interventi urgentissimi! Il CSL è urgente come lo è il PLUS. Vogliamo far funzionare i comuni? Vogliamo far lavorare il personale della legge numero 47 o vogliamo mandarlo a casa? Rispondeteci: volete affrontare i problemi del lavoro o volete mettere la gente sulla strada? Il problema della norma sui revisori, ha detto bene l'onorevole Salis, è l'ennesimo esempio di malgoverno da parte degli uffici della Giunta regionale, è una legge che è stata applicata male, ma anziché aprire un contenzioso chiariamo il significato della norma; significato che era già del tutto evidente per qualsiasi persona di buon senso, non per chi fa le delibere allucinanti della Giunta!
Sul turismo, l'onorevole Salis sa benissimo che è stato chiesto di sopprimere quella norma. Noi abbiamo dato l'assenso ma, sia chiaro, che consideriamo la soppressione un errore gravissimo perché si blocca la stagione turistica. Stiamo ai patti perché siamo gente di parola, abbiamo subito il ricatto, siamo coerenti con l'impegno preso però diciamo che è un errore! In ogni caso preghiamo i colleghi dell'opposizione di non richiederci più l'applicazione dell'articolo 102, o le scuse per quello che abbiamo detto oggi in quest'Aula!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Presidente, cerchiamo di tenere toni più adeguati alla situazione.
Io voglio sottolineare che il mio assenso all'applicazione dell'articolo 102 era limitato all'articolo 1 e all'articolo 2.
Oggi l'articolo 1 credo che si sarebbe anche potuto non discutere se l'Assessore qui presente avesse mantenuto l'impegno,assunto sia dall'Assessore che dal Presidente Cappellacci nell'incontro tenutosi con gli operatori CSL e CESIL, di dare immediatamente attuazione alla legge numero 3, cioè alle disposizioni vigenti.
Quindi io mi chiedo come mai ancora non si voglia dare certezze a questi operatori. Con il nostro intervento, sostitutivo rispetto a quegli articoli, vorremmo davvero che venissero salvaguardati tutti gli operatori CSL e CESIL, mentre abbiamo qualche dubbio che questa proposta che è passata ottenga questo risultato. Però io credo che siamo ancora in tempo, se la Giunta regionale immediatamente dà attuazione alla norma approvata di dare la risposta che tutti questi operatori attendono.
Io chiedo alla sensibilità dell'assessore Contu che, tra l'altro, era uno dei consiglieri regionali che aveva approvato quella norma, di dare immediatamente attuazione a queste norme con grande determinazione. Ha ragione l'onorevole Steri quando dice che alcuni provvedimenti erano di assoluta urgenza; io però non credo, onorevole Steri, che la questione che riguarda i revisori dei conti avesse l'urgenza di essere trattata ex articolo 102. In un momento in cui parliamo di sobrietà, di persone che non riescono a combinare il pranzo con la cena, non credo sia il caso di elargire ulteriori risorse ai revisori dei conti.
Chiedo ancora all'assessore Contu di provvedere immediatamente all'attuazione della norma.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, dispiace che volino, con così tanta leggerezza, alcune parole. Da alcuni interventi traggo la conclusione che ci sono colleghi che non seguono con continuità i lavori del Consiglio in tutta la loro articolazione e, quando non si fa questo, si rischia di arrivare in Aula con un qualche vuoto di conoscenza. La cosa che dispiace ancora di più è che quel vuoto di conoscenza autorizzi questi colleghi a dire cose incredibili con una semplicità disarmante.
Questo provvedimento, sul quale si è acceduto responsabilmente da parte di tutti col "102", ha un carattere d'urgenza in tutti i suoi articoli; ma io sarei stato disponibile comunque a discuterlo, anche se il carattere d'urgenza lo avessero avuto soltanto alcuni di quegli articoli; sarei stato comunque d'accordo perché credo non ci si possa permettere il lusso, di fronte a chi chiede un intervento di questa Assemblea, di far finta di nulla.
Detto questo, il testo è frutto di un confronto impegnato, serio, non semplice, che ha interessato il Consiglio regionale, Consiglio che si è confrontato costantemente anche con l'esterno di quest'Aula, non trascurando di sentire i protagonisti, che noi richiamiamo in questo testo che spero venga approvato in tutte le sue parti.
Ci sono parti importantissime; c'è la parte relativa ai servizi all'impiego su cui siamo costretti, per l'ennesima volta come Consiglio regionale (e non voglio fare l'errore che ha fatto qualche collega che mi ha preceduto, sarebbe troppo semplice per me), assessore Contu, con tutto il rispetto e la stima, a intervenire perché, ahinoi, nonostante i reiterati interventi ancora non si arriva a una soluzione; una soluzione che avrebbe dovuto trovare l'Esecutivo.
Capisco che ci sono problemi e non voglio puntare il dito addosso a nessuno, non è questo il senso del mio intervento, dico che abbiamo il dovere di fare la nostra parte per risolvere in via definitiva quel problema. Così come mi fa specie (so che è un'espressione pesante) se non ci si rende conto che, per esempio all'articolo 4, si sta trattando di dare tutela ai lavoratori e alle lavoratrici della "47" che rischiano fra qualche settimana di restare senza niente; e tra l'altro si risolve il problema parzialmente per l'anno in corso. Spero, pertanto, che saremo impegnati per risolvere definitivamente il problema dei lavoratori della "47", così come è stato fatto per i colleghi della "42".
Finisco dicendo questo, e lo dico con il dovuto rispetto, al collega Steri, di cui comprendo il tono e il merito dell'intervento, e mi permetto di dire una cosa pleonastica è inutile per il collega Steri: l'opposizione non è un soggetto che va giudicato in maniera eguale; l'opposizione così come la maggioranza è articolata, e so bene che il destinatario dell'intervento dell'onorevole Steri non era certamente il Partito Democratico, perché se lo fosse sarei costretto a rinviare al mittente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Molto brevemente, io penso che ci siano argomenti sui quali ci si può dividere e altri, come questo, sui quali, attenendo soprattutto a problematiche del lavoro e quindi espressione di un grande disagio, non ci si può non trovare d'accordo; lo abbiamo dimostrato nelle Conferenze dei Capigruppo convocate dalla Presidente del Consiglio, lo sta dimostrando, sia pure con fatica, il nuovo Assessore del lavoro che, sulla materia, so che si sta prodigando per trovare la soluzione e, soprattutto, per dare attuazione alle leggi che abbiamo già approvato.
Io penso quindi che noi dobbiamo proseguire, ci saranno altre occasioni per gli scontri e le polemiche ma, per favore, abbassiamo i toni su questa materia, perché è materia di grande sofferenza e di grave disagio; certamente non dobbiamo fare noi da cassa di risonanza strumentale rispetto ai problemi che invece siamo chiamati a risolvere.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Art. 3
Indennità revisori
1. In via di interpretazione autentica l'articolo 6, comma 4 bis, della legge regionale 23 agosto 1995, n. 20 (Semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento degli enti strumentali della Regione e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell'ambito regionale), introdotto dall'articolo 18 comma 7, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), si interpreta nel senso che le indennità ivi previste competono anche ai componenti degli organi di controllo e di revisione nominati prima dell'entrata in vigore della citata legge n. 12 del 2011.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Cozzolino hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Ben Amara - Cocco Daniele - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi - Stocchino - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Corda - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 63
astenuti 3
maggioranza 32
favorevoli 55
contrari 8
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
Omogeneizzazione organizzativa nel comparto della formazione professionale
1. Nelle more della riorganizzazione del comparto della formazione professionale, il personale cessato o sospeso dal lavoro entro il 31 dicembre 2012 e che alla medesima data risultava inserito nel bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, già titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ai sensi della legge regionale 10 giugno 1979, n. 47 (Ordinamento della formazione professionale in Sardegna), può essere iscritto a domanda, a cura del competente Assessorato, alla lista speciale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008). Per l'attuazione della presente disposizione si provvede con le somme già stanziate dall'articolo 9, comma 2, della legge regionale 1° febbraio 2013, n. 2 (Autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis, incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario e norme urgenti in materia di sostegno al reddito dei lavoratori in regime di ammortizzatori sociali). Il comma 1 dell'articolo 9 della legge regionale n. 2 del 2013 è conseguentemente soppresso.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). L'articolo 4, che parla di formazione professionale, mi dà lo spunto per discutere più in generale di ciò che riguarda la modalità di effettuazione delle discussioni in Aula attraverso il "102".
Io vorrei ricordare che il ricorso all'articolo 102 è un'eccezione alle regole, questo vale per l'articolo 4 e vale anche per gli altri quattro articoli; un'eccezione che credo nella scorsa legislatura sia stata praticata quattro volte in cinque anni, mentre in questa legislatura credo che siamo vicini forse alle quaranta volte in cui arrivano attraverso questo sistema articoli in discussione. E perché possano arrivare in discussione è necessaria l'unanimità: non c'è ricatto da parte di alcuno, ci deve essere la condivisione totale da parte di tutti a scavalcare la normale procedura di formazione delle leggi; formazione che richiede discussione, fatica, mediazione, approfondimento. L'argomento deve essere talmente urgente da non richiedere che la Commissione si impegni a giustificare l'adozione dell'articolo 102 del Regolamento.
Io sono d'accordo con quanto diceva l'onorevole Giampaolo Diana, e cioè che su quattro dei cinque articoli c'èra l'accordo ed è stato dato, ma su uno è evidente che mancassero i presupposti, lo stesso Presidente lo ha fatto notare in Conferenza dei Capigruppo. Mancavano i presupposti perché su quell'argomento, che non è urgente in quanto non si tratta di questa stagione turistica, stiamo modificando una legge che compirà tra qualche giorno i ventinove anni, è una legge dell'84 che va riformata in toto.
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, stiamo discutendo l'articolo 4.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Sto prendendo lo spunto, perché vale anche per la formazione professionale, naturalmente, se vuole interrompo e intervengo successivamente, ma è evidente che interverrò su questo, anzi, preannuncio anche il voto favorevole sull'emendamento soppressivo, così faccio risparmiare anche i tre minuti di dichiarazione di voto sull'articolo 5.
(Interruzione)
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, non siamo in quella fase, a meno che non vogliate sovvertire le regole dell'Aula. Prego onorevole Cuccureddu, prosegua.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). C'è confusione, Presidente, lei mi conferma che c'è confusione in questa Aula sugli argomenti sui quali si vota e appunto per questo è necessario allora…
(Brusio in aula.)
Non c'è urgenza, stiamo parlando di una legge di trent'anni fa, c'è la discussione in atto su come riformarla, quello è il cuore essenziale sulla tipologia di turismo che vogliamo fare, con le descrizioni aggiuntive, con le classificazioni che non sono solo le stelle ma è altro, ma c'è soprattutto un impegno.
Qui ci sono consiglieri regionali che in riunioni pubbliche o riservate di maggioranza ci richiamano costantemente all'impegno solenne, che sia impegno assunto in maggioranza, un impegno assunto in Commissione, un impegno assunto in Conferenza. Ecco in questo caso c'è stato un impegno preciso, tra persone che ritengo serie fino a prova contraria, a votare contro per sopprimere quell'emendamento…
(Interruzione del consigliere Sanjust.)
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io credo bene che lo manterranno, per me sarà l'occasione per verificare se si tratta di persone serie o meno.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e del relativo emendamento:
Art. 5
Aggiornamento periodico tabelle
1. Dopo il settimo comma dell'articolo 7 della legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive), è aggiunto il seguente:
"Le tabelle A, B, C, D, ed E, allegate alla presente legge sono oggetto di revisione periodica da adottarsi con decreto dell'Assessore competente in materia, previa deliberazione della Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione competente per materia al fine di garantire l'adeguamento agli standard internazionali e la compatibilità con la normativa nazionale e comunitaria in materia. Le tabelle di volta in volta vigenti cessano di avere efficacia dal giorno successivo alla data di adozione del decreto.".
Emendamento soppressivo totale Cuccureddu - Diana Mario - Agus - Dessi - Peru
Articolo 5
L'articolo 5 è soppresso. (2).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, intervengo per chiederle di poter aggiungere la mia firma all'emendamento numero 2, e per ricordare ai colleghi che questa materia è oggetto di discussione da parte della Commissione competente; mi sembra improprio pertanto che l'argomento del turismo e della riclassificazione delle strutture turistiche sia trattato in questa proposta di legge senza dibattito e senza discussione. Quindi chiedo di firmare l'emendamento. Eviterò di intervenire successivamente per dichiarare il mio voto favorevole, ma credo che sia opportuno che la materia venga meglio affrontata nella Commissione competente come peraltro si sta già facendo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Presidente, io vorrei richiamare l'attenzione dell'Aula su questo articolo che ha l'obiettivo di mettere riparo a una situazione paradossale propria della Sardegna dove vige una legge, in materia di classificazione delle strutture turistiche, che essendo datata ormai da molti anni prevede parametri e una serie di altri strumenti assolutamente anacronistici. Faccio un esempio: per l'ottenimento delle stelle a certi livelli si dice che le camere devono essere dotate di televisore senza specificare se il televisore deve essere per esempio a colori o se il televisore deve essere a led, cose che al momento dell'approvazione della legge non esistevano.
E' una legge che è stata approvata dieci anni prima dell'avvento di Internet e oggi sappiamo che quando si deve scegliere una camera d'albergo a volte si tiene conto anche del fatto che ci sia la connessione Wi-Fi, ma anche una serie di parametri che non potevano essere previsti da una legge che risale ormai a moltissimi anni fa.
In merito a questo articolo mi permetto di richiamare l'Aula e il senso di responsabilità dei colleghi consiglieri e anche l'attenzione sulle modalità curiose con le quali si sta pervenendo a votare questo articolo. Articolo sul quale un consigliere, l'onorevole Cuccureddu, richiama al senso di responsabilità e al senso dell'onore i colleghi consiglieri perché se non ci fosse stato l'impegno a rigettarlo non avrebbe dato l'assenso a utilizzare il "102".
Io credo che l'onorevole Cuccureddu abbia abusato della sua posizione di Capogruppo pro tempore del Gruppo Misto e abbia messo in difficoltà molti colleghi. Dicevo, l'obiettivo di questo articolo è quello di delegificare ciò che oggi non ha più senso che sia disciplinato da una legge. Stiamo parlando infatti di parametri che mutano nel tempo in conseguenza della diversa percezione del confort nelle società civilizzate, in conseguenza dell'evoluzione della tecnologia, in conseguenza di tutta una serie di cose che non possono essere previste dalla legge.
L'onorevole Cuccureddu si chiede perché si debba approvare questo articolo se c'è un provvedimento di legge in discussione in Commissione. Il ragionamento dell'onorevole Cuccureddu avrebbe un senso se noi avessimo la garanzia che quella e molte altre leggi fossero approvate da qui alla scadenza della legislatura, garanzia che noi purtroppo non abbiamo. L'Assessore del turismo ha posto l'esigenza di eliminare questa cosa vergognosa di una Sardegna che vuole essere patria del turismo e che, per classificare le strutture ricettive, continua ad applicare parametri assurdi e anacronistici.
Noi chiediamo ai colleghi consiglieri di approvare una norma che non ha alcun colore politico ma ha a cuore l'interesse della Sardegna, la qualità della sua ricettività turistica; una norma che è richiesta con forza dagli albergatori e da tutti coloro che si sforzano di rendere le nostre strutture turistiche più accoglienti. Facciamo quello che le altre regioni d'Italia hanno già fatto e che la Sardegna che vuole essere meta del turismo non riesce a fare.
PRESIDENTE. Poiché è stato presentato, colleghi, un solo emendamento soppressivo totale si mette direttamente ai voti il mantenimento del testo.
Ha domandato di parlare il consigliere Rodin. Ne ha facoltà.
RODIN (Fratelli d'Italia). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 61
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 20
contrari 40
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Lunesu - Mariani - Stochino.)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:
Art. 6
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel BURAS.)
(E' approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 513
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano, Gallus e Pitea hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Dessi' - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Salis - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi - Stocchino.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 57
astenuti 6
maggioranza 29
favorevoli 55
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è riconvocato lunedì 29 aprile, alle ore 16, per la seduta congiunta con il Consiglio delle autonomie locali.
La seduta è tolta alle ore 14 e 15.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni e della interpellanza annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità relative alla realizzazione di un impianto solare termodinamico a Vallermosa in zona denominata Sa Nuxedda e sulla paventata omissione della procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale così come da dichiarazioni pubbliche dell'Assessore regionale dell'industria.
La sottoscritta,
PREMESSO CHE:
- sebbene in Sardegna continuino a crescere le perplessità e i dubbi di cittadini e amministratori locali sulle problematiche e criticità del settore delle energie rinnovabili nel proprio territorio, a tutt'oggi non è giunta alcuna risposta da parte dei vari assessorati competenti della Regione ai tanti interrogativi posti a tal proposito (vedi ad esempio le interrogazioni Zuncheddu: n. 1008 del 14 dicembre 2012 in merito al proliferare di impianti a biogas ed energie rinnovabili nel territorio sardo, con particolare interessamento dell'area compresa fra Decimoputzu, Vallermosa, Villasor, Villacidro e Guspini; n. 998 del 28 novembre 2012 in merito alle criticità sull'installazione di un impianto di biometanizzazione e produzione di energia elettrica da biomassa nella zona agricola denominata Terramaini, fra i Comuni di Decimoputzu e Villasor; n. 1054 del 27 febbraio 2013 sulle problematiche relative al progetto di "realizzazione di un parco eolico in comune di Carbonia (CI)" a ridosso del Parco archeologico del Monte Sirai; n. 1011 del 21 dicembre 2012 sulla realizzazione di un impianto di serre con coperture fotovoltaiche in agro di Narbolia e sulle ipotesi di violazione del decreto dell'Assessorato dell'agricoltura n. 1163 DecA75 del 27 luglio 2012);
- come già sottolineato nelle precedenti interrogazioni, si continua a denunciare la grave carenza normativa in materia energetica in Sardegna, anche e soprattutto a causa dell'assenza di un Piano energetico regionale, che agevola il proliferare del numero di istanze per la realizzazione e l'esercizio di impianti per energia da fonti rinnovabili nell'Isola (biomasse, eolico, termodinamico, ecc.), business sempre più legato ad infiltrazioni mafiose e alla criminalità organizzata internazionale;
- nei giorni scorsi, è stato costituito a Vallermosa uno dei numerosissimi comitati cittadini sardi contro le speculazioni in campo energetico da parte di società di oltre Tirreno: in questo caso la cittadinanza si oppone al progetto della centrale solare termodinamica presentato dalla Sardinia Green Island nella zona denominata Sa Nuxedda;
- i cittadini hanno espresso più volte forti perplessità, e preoccupazioni sia per il fatto che l'impianto in questione è del tutto incompatibile con le aree a forte vocazione agro-pastorale, su cui avrebbe un impatto devastante, anche in termini paesaggistico-naturalistici, sia per i rischi sul piano di inquinamento ambientale e per la salute delle popolazioni delle aree interessate;
- tali dubbi, inoltre, sono motivati anche dal fatto che già in sede di conferenza di servizi del 6 dicembre 2012 risulta siano stati espressi pareri non favorevoli alla realizzazione di questo impianto proprio per il pregio culturale, storico e identitario dell'area interessata e per la presenza di importanti emergenze archeologiche;
- nel dettaglio, le criticità evidenziate dal comitato cittadino di Vallermosa sono le seguenti:
- la localizzazione dell'impianto, previsto in una zona agricola di ben 130 ettari circa, che verrà ricoperta da 3.500 specchi eliostatici e a meno di 1 km dal centro abitato;
- la realizzazione, sempre in zona agricola, di una torre centrale alta oltre 200 metri;
- un impianto termico ausiliario alimentato a biomassa, che non sarà alimentato solo da sostanze vegetali, ma anche dai cosiddetti "assimilati", ovvero rifiuti urbani e altre sostanze non ben identificate, ma potenzialmente pericolose per la salute e per l'ambiente;
- la richiesta di garanzia delle attività di bonifica dei terreni occupati che comunque, al termine del periodo di funzionamento dell'impianto, previsto per 25 anni, non saranno più utilizzabili da pastori e agricoltori;
- l'omissione della procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (VIA);
- le ripercussioni sull'assetto idrogeologico della falda e dell'area in questione, già considerata ad alto rischio alluvionale;
- la vicinanza di importanti siti archeologici (il complesso nuragico di su Casteddu de Fanaris, il nuraghe Baccheri, tombe dei giganti), per cui i cittadini attendono un chiaro ed inequivocabile parere da parte della Soprintendenza archeologica, che dovrà esprimere una sua valutazione sulla idoneità dell'area;
- il forte rischio di variazioni microclimatiche con sicure incidenze negative sulla salute della popolazione, sulla flora e sulla fauna, con conseguente compromissione delle stesse attività agro-pastorali su cui a tutt'oggi poggia l'economia della zona;
PRESO ATTO CHE:
- per l'ennesima volta i cittadini sardi denunciano la violazione dei loro diritti all'informazione e alla trasparenza, in quanto non sarebbero stati coinvolti, né debitamente informati sui progetti che vengono importati e imposti sui territori in cui essi vivono e lavorano, soprattutto in merito ai rischi riguardanti la salute e l'inquinamento ambientale;
- tutto ciò in violazione del "principio di precauzione" previsto dalla normativa europea proprio in materia di rischio per la salute ambientale e sulla base del quale si può pretendere che la società proponente dimostri l'assenza di pericolo (tale principio prevede infatti l'adozione di misure che contemplano una valutazione scientifica completa e la determinazione del grado d'incertezza scientifica; una valutazione del rischio e delle conseguenze potenziali dell'assenza di azione; la partecipazione di tutte le parti interessate allo studio delle misure di precauzione, nel momento in cui sono disponibili i risultati della valutazione scientifica e della valutazione del rischio, l'esame dei vantaggi e degli oneri risultanti dall'azione o dall'assenza di azione; il riesame delle misure alla luce dell'evoluzione scientifica);
- ci troviamo di fronte ad un'aggressione territoriale inaudita e questo ennesimo progetto, a forte impatto ambientale, va a sommarsi a quello già realizzato dalla Sardinia Green Island a Macchiareddu, nonché ai numerosi impianti da energie rinnovabili nel Medio Campidano che hanno suscitato una forte opposizione sia da parte delle collettività locali che da parte di numerosi amministratori;
- è da sottolineare inoltre che, noncurante delle forti perplessità che arrivano dal territorio e nonostante il progetto di Vallermosa debba ancora essere sottoposto alla verifica di valutazione di impatto ambientale, l'Assessore regionale dell'industria, con arroganza e prevaricando la volontà popolare, da cui non si può prescindere, ha annunciato, così come riportato anche dalla stampa del 10 aprile 2013 che "si sta lavorando per definire una leggina, così da evitare questo passaggio che allungherebbe i tempi di realizzazione",
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e tutti gli assessorati competenti per sapere:
1) se ad oggi siano in grado di dare risposte circa i risultati della conferenza di servizi del 6 dicembre 2012 e, in particolare, i pareri negativi soprattutto alla luce dei possibili vincoli ostativi registrati in merito alla presenza di importanti emergenze archeologiche intorno all'area denominata Sa Nuxedda;
2) se intendano veramente omettere il passaggio della procedura di valutazione di impatto ambientale con "una leggina", così come annunciato dall'Assessore regionale dell'industria e, nel caso, in base a quali normative;
3) se non ritengano che quanto dichiarato dall'Assessore regionale dell'industria circa l'omissione della procedura di VIA sia in violazione del "principio di precauzione" previsto dalla normativa europea;
4) se proprio nel rispetto di quanto sancito dal "principio di precauzione" abbiano richiesto alla società proponente di dimostrare l'assenza di pericolo in merito alla realizzazione dell'impianto in oggetto;
5) se non ritengano che l'eccessiva vicinanza al centro abitato e ai terreni agricoli, nonché la presenza di importanti emergenze archeologiche (il complesso nuragico di su Casteddu de Fanaris, il nuraghe Baccheri, tombe dei giganti) rappresentino dei vincoli ostativi alla realizzazione del progetto;
6) quali risvolti sul piano occupazionale questo progetto avrà per la cittadinanza di Vallermosa e quale connessione vi sia con gli 87 lavoratori della Sardinia Green Island di Macchiareddu attualmente in cassa integrazione. (1095)
Interrogazione Manca - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata espressione del parere di coerenza da parte della Giunta regionale sugli atti aziendali delle aziende sanitarie ed in particolare dell'atto aziendale dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari.
I sottoscritti,
PREMESSO che gli atti aziendali, ai sensi della normativa vigente, costituiscono gli atti giuridici fondamentali dell'attuazione delle strategie e delle politiche sanitarie e rappresentano lo strumento che consente di organizzare in modo efficiente ed efficace tutti i servizi sanitari e amministrativi dell'azienda stessa;
CONSIDERATO CHE:
- la Giunta regionale con deliberazione n. 15/34 del 29 marzo 2013 ha deciso di non esprimere il parere di coerenza degli atti aziendali trasmessi alla Direzione generale della sanità, poiché la stessa ritiene che siano pervenuti oltre il termine ultimo di presentazione imposto dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale gli atti delle ASL n. 1 di Sassari e dalla Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari (AOU) e che non siano proprio pervenuti quelli della ASL di Cagliari e Lanusei, venendo a mancare quindi la contestualità di valutazione di tutti gli atti aziendali;
- le linee guida per la redazione degli atti aziendali stabiliscono la valutazione congiunta degli atti di tutte le aziende sanitarie regionali anche al fine di valutare la compatibilità del dimensionamento delle strutture complesse e semplici con gli standard nazionali in materia; in particolare per quanto riguarda l'ambito territoriale della Provincia di Sassari, la compatibilità degli atti delle due aziende ASL n. 1 e AOU, e per quanto riguarda la Provincia di Cagliari, la compatibilità degli atti della ASL n. 8, AOU di Cagliari e Ospedale Brotzu;
- la Giunta regionale, con la deliberazione adottata non prevede una data precisa come termine ultimo di presentazione alla Direzione regionale della sanità degli atti aziendali, penalizzando in particolare l'AOU di Sassari che dalla sua nascita, nel 2007, non ha ancora un atto aziendale pur avendolo presentato dopo un lungo confronto con le componenti universitarie, ospedaliere, sindacati ed enti locali nel settembre del 2012 senza mai ricevere parere di coerenza da parte della Direzione regionale della sanità,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali provvedimenti intendano adottare affinché, nelle more di un riesame congiunto dei due atti aziendali delle due aziende (ASL n. 1 e AOU), venga approvato l'atto aziendale dell'Azienda ospedaliero-universitaria, poiché senza il suddetto strumento di programmazione, lo stato di precarietà in cui versa l'azienda continuerebbe ad aggravarsi;
2) se intendono procedere ad un riesame dell'atto aziendale dell'ASL n. 1 di Sassari anche relativamente alle osservazioni presentate dai sindaci della Provincia di Sassari che nella riunione della Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria hanno espresso parere negativo sull'atto stesso.
In caso di mancato riscontro da parte della Giunta regionale la presente sarà trasformata in mozione. (1096)
Interrogazione Floris Vincenzo - Diana Giampaolo - Sabatini - Manca - Corda, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzo di diserbanti chimici per la pulizia ordinaria delle strade statali nel territorio sardo.
I sottoscritti,
PREMESSO CHE:
- è noto che l'Anas Spa svolge la pulizia delle strade di propria competenza usando prodotti fitosanitari ad elevato tasso di tossicità, al fine di impedire la ricrescita delle piante infestanti;
- l'attività di pulizia delle strade non può, in alcun modo, prevaricare diritti inalienabili come quello alla salute e quindi quello di preservare le condizioni di "ambiente salubre";
- l'utilizzo di tali sostanze determina danni all'agricoltura e alla composizione tipica della flora sarda primaverile, determinando pertanto degrado paesaggistico e ambientale;
- si ha notizia che l'Anas Spa utilizzi, ai fini della pulizia delle strade, il gliphosate un brevetto dell'americana Monsanto, prodotto ideato per supportare le produzioni vegetali transgeniche, le cui peculiarità constano infatti nell'evitare la crescita di qualsiasi competitore vegetale salvo appunto il mais geneticamente modificato;
- il gliphosate è attualmente usato in Sardegna per il diserbo di cunette e pertinenze stradali e ferroviarie da Anas e Ferrovie dello Stato, ma anche purtroppo da alcune province e altre amministrazioni locali;
CONSIDERATO CHE:
- l'uso dei diserbanti in oggetto compromette di fatto il suolo e soprattutto determinando un'alterazione dell'ecosistema tale da compromettere il normale svolgimento delle attività agricole, come l'apicoltura e il pascolo degli animali da produzione in quelle aree;
- viene modificato l'habitat e quindi le condizioni ambientali che determinano danni per la fauna e la flora selvatici;
- tali prodotti sono difficilmente biodegradabili e anzi spesso finiscono, a seguito di fenomeni piovosi, ad inquinare le falde acquifere e i corsi d'acqua;
- la falciatura meccanica garantirebbe invece la conservazione delle radici delle piante falciate, ostacolo naturale a eventi franosi poiché trattengono a loro il terreno;
- le imprese certificate come biologiche rischiano di perdere tale classificazione qualora dovessero risultare tracce di diserbante chimico nei terreni di pertinenza delle suddette attività, con la conseguente dovuta restituzione dei contributi e impossibilità di accedere al circuito biologico per almeno 5 anni;
- all'utilizzo dei diserbanti non segue purtroppo uno smaltimento adeguato dei rifiuti secondo la classificazione che assumono le stoppie a seguito di trattamento con prodotti chimici;
- fino a pochi anni fa, inoltre, l'Anas appaltava a piccole imprese locali il diserbo mediante sfalcio manuale o meccanico dei tratti stradali statali e tali appalti, sommati, determinavano un importante capitolo economico per le imprese e i lavoratori sardi;
- oggi gli appalti vengono spesso vinti da imprese siciliane, calabresi e pugliesi levando un'altra fetta di economia alle imprese sarde;
- il diserbo eseguito in tal modo elimina insieme alle erbe infestanti tutti quegli endemismi vegetali che determinano la biodiversità sarda, rischiando peraltro di compromettere l'entomofauna determinante per i processi di impollinazione e quindi di conservazione delle specie vegetali, di grande interesse per la geobotanica, e che sono protette dal CITES,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quale sia la risposta ottenuta dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente in merito alla richiesta inoltrata all'Anas Spa per la sospensione dell'utilizzo di diserbanti chimici per la pulizia delle strade sarde di competenza statale;
2) quali misure si intendano adottare a livello regionale e presso il Governo nazionale per rendere illegale l'uso di sostante tossiche ai fini delle attività in capo all'Anas nel merito della pulizia di strade e cunette;
3) se si intenda prevedere misure risarcitorie per gli apicoltori e in generale le imprese agricole e zootecniche che abbiano subito danni dall'utilizzo di sostanze velenose;
4) se si intenda richiedere risarcimenti presso l'Anas Spa per i danni ambientali provocati al demanio;
5) se non si intenda sottoscrivere un accordo con Anas Spa per favorire lo svolgimento dei lavori da parte di piccole e medie imprese sarde. (1097)
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sull'incremento dei disservizi che stanno causando ritardi e cancellazioni dei voli aerei da e per la Sardegna.
Il sottoscritto,
PREMESSO CHE:
- da qualche tempo si sta assistendo ad un incremento esponenziale dei disservizi, spesso apparentemente immotivati, altre volte ingiustificati o privi di motivazioni plausibili, dei voli aerei da e per la Sardegna;
- gli ultimi eclatanti episodi di disagi subiti dai passeggeri a causa di ritardi, cancellazioni e assenza di informazioni relativi ai voli prenotati, hanno trovato ampio spazio nelle cronache dei maggiori giornali e telegiornali nazionali;
considerato che:
- il perdurare di questi incresciosi accadimenti sta fortemente penalizzando la Sardegna, i sardi, e tutta l'economia isolana;
- questi disservizi sui voli aerei, nell'imminenza della stagione estiva, rischiano di compromettere seriamente l'industria delle vacanze, inficiando gli impegni profusi, anche dalla Regione, per richiamare nuovi flussi di vacanzieri e incrementare, di anno in anno, le presenze in Sardegna, allungando anche la stagione turistica;
preso atto che:
- su questi disservizi, almeno in modo pubblico e autorevole, non ci sarebbe stata alcuna presa di posizione da parte dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC);
- infatti, lo stesso ente, assolvendo a compiti di autorità e vigilanza nel settore dell'aviazione civile sottoposto al controllo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, avrebbe dovuto prendere posizione, ammonendo e ammendando le compagnie aeree che si renderebbero responsabili di forti e costanti inadempienze relativamente alle garanzie e al diritto di mobilità dei cittadini,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, anche in qualità di Assessore ad interim dei trasporti per sapere:
1) quali iniziative si intendano attivare al fine di sollecitare le compagnie aeree e l'Ente per l'aviazione civile ad un più incisivo impegno al fine di garantire che i cittadini della Sardegna, e tutti coloro che necessitano di viaggiare per motivi di lavoro, studio o turismo, possano effettuare il proprio volo nel rispetto degli orari, delle tratte prestabilite e dei tempi previsti;
2) se non ritenga necessario e urgente inoltrare all'Ente dell'aviazione civile una vibrata protesta sugli accadimenti negli aeroporti sardi e non che abbiano coinvolto nostri corregionali, al fine di richiamare le compagnie aeree al rispetto della carta dei diritti dei viaggiatori impunemente e costantemente violata dalle stesse, senza che ai passeggeri venga riconosciuta alcuna garanzia e un effettivo risarcimento sui danni subiti. (1098)
Interrogazione Locci - Tocco - Lai - Bardanzellu - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Murgioni - Lunesu - Rodin, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità della continuità territoriale aerea a tariffa unica.
I sottoscritti,
PRESO ATTO CHE:
- in conformità a quanto previsto dalla dall'articolo 36 della legge n. 144 del 1999 e dagli articoli 16 e 17 del regolamento (CE) n. 1008/2008, la Regione autonoma della Sardegna, titolare delle funzioni in materia di continuità territoriale, ai sensi dei commi 837 e 840 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006, può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea su alcune rotte fra gli scali aeroportuali di Alghero, Cagliari e Olbia e gli scali di Roma Fiumicino e Milano;
- il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture, con nota n. 5933 del 14 febbraio 2011 ha conferito al Presidente della Regione la delega per indire e presiedere una nuova conferenza dei servizi al fine di riesaminare il regime onerato dopo il ritiro dei decreti del gennaio 2011;
- la conferenza dei servizi tenutasi in data 7 settembre, 5 e 26 ottobre 2011 con il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture e con l'ENAC ha espresso parere favorevole all'applicazione della tariffa unica senza distinzione tra residenti e non residenti;
- il bando d'asta per la concessione degli oneri di servizio svoltosi ad aprile 2012 è andato deserto in quanto le compagnie aeree hanno precisato che, stante quanto prescritto nel bando, avrebbero avuto una perdita di circa 20 milioni di euro;
CONSIDERATO CHE:
- ad una lettura frettolosa fatta da molti, noi compresi, ciò è sembrato un fatto inaudito e grave nei confronti dei sardi; però, ad una rilettura delle condizioni stabilite dal bando, si possono fare alcune considerazioni che possono essere motivo di riflessione:
- il calcolo degli oneri di servizio che dovevano prevedere le compensazioni a base d'asta risultava essere stato di euro 49.644.620;
- questa cifra è il risultato del calcolo degli oneri di servizio sulla base della valutazione di un coefficiente di riempimento (di passeggeri) degli aerei delle tratte onerate di tipo teorico del 65 per cento; in realtà solo due rotte avevano questa percentuale ed esattamente la rotta Olbia-Roma e Cagliari-Roma; le altre avevano tutte un coefficiente di riempimento dell'aereo inferiore; maggiore è il valore del coefficiente di riempimento e minore sarà l'esborso degli oneri di servizio da parte della Regione;
- calcolando il coefficiente di riempimento storico (valore reale e non teorico riferito al 2010 come indicato negli allegati tecnici di riferimento) ci sarebbero voluti in più euro 13.475.380; quindi, il costo delle compensazioni per la tariffa unica sarebbe dovuto essere di euro 63.120.000 e non di euro 49.644.620;
- il calcolo dei costi del carburante era stato fatto con cambio euro/dollaro a 1.38;
- sulla base di queste considerazioni si può dire che la libertà della Sardegna e la possibilità di fare incrementi di PIL per 365 giorni all'anno costerebbe circa 14-15 milioni di euro in più valutando anche le variazioni avvenute nel frattempo;
RITENUTO CHE:
- nonostante le difficoltà economiche del momento si possa "ripulire" il bilancio su altre voci non altrettanto importanti e reperire i fondi mancanti per determinare una scelta "rivoluzionaria" per l'economia ed il rilancio sociale della nostra Regione che, non bisogna dimenticare, è un'Isola; quindi, se non si risolve il problema dei trasporti delle persone, di tutte indistintamente, residenti e non, non si potrà far fronte alla concorrenza sempre più aggressiva da parte dei nostri competitors del bacino del Mediterraneo; attualmente con i costi del trasporto aereo, oltre quello navale, su cui è più difficile incidere alle condizioni attuali, noi siamo fuori mercato soprattutto nel periodo di maggior flusso di passeggeri tra giugno e settembre dove si concentra il 90 per cento degli arrivi in Sardegna; per la Sardegna le risorse che dovranno essere impegnate per la continuità territoriale aerea non sono una spesa improduttiva ma un investimento per il proprio futuro in quanto, con il regime delle nuove entrate, a regime dal 2010, abbiamo la possibilità di incamerare i 7/10 dell'Irpef e soprattutto i 9/10 dell'IVA generata nel territorio regionale e una serie di altri tributi; quindi con l'aumento del numero dei turisti, quella che sembra una spesa, può diventare un'occasione di guadagno per la Regione e di lavoro per i sardi;
- dovremmo avere un maggiore coraggio proprio nel momento della nostra peggiore crisi perché il problema dell'insularità potrebbe in questo caso diventare un'opportunità di sviluppo;
- dovremmo puntare ad avere una continuità territoriale con una tariffa unica per tutti e per tutto l'anno, compreso il periodo di alta stagione estiva; pertanto manifestiamo molte perplessità con quanto previsto dalla delibera n. 41/22 del 15 ottobre 2012 dove si prevede che la tariffa unica dovrebbe trovare applicazione per nove mesi all'anno, a decorrere dal 16 settembre fino al successivo 14 giugno; nel restante trimestre, la tariffa resterebbe invariata per i residenti mentre per i non residenti andrebbe a variare entro un range con tetto massimo prestabilito (price-cap); in pratica la Sardegna sarebbe fuori mercato proprio nei tre mesi di maggior traffico aereo, nel periodo di maggiori presenze, che permetterebbe di rilanciare l'economia ed il PIL della Sardegna,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere se si possano riconsiderare gli impegni economici relativi al prossimo bando sulla continuità territoriale aerea prevedendo la tariffa unica per tutti i 365 giorni dell'anno e non per soli 9 mesi con la modifica della delibera n. 41/22 del 15 ottobre 2012; infatti, come risulta dai dati dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, tra giugno e settembre si concentra il 90 per cento delle presenze. (1099)
Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, al Presidente della Regione affinché precisi se intende portare a conoscenza del Consiglio l'attività svolta in materia di zona franca e delimitazione delle aree della zona franca della Sardegna in attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, e dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna.
Il sottoscritto,
PREMESSO CHE:
- con decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, si è data attuazione a quanto statuito dall'articolo 12 dello Statuto speciale, istituendo zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegati e collegabili;
- con risoluzione in data 31 ottobre 2012, la Prima Commissione permanente (Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo stato, riforma dello stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare) "sulla delimitazione delle zone franche e sulla necessità di attuare in Sardegna forme di fiscalità di vantaggio", ha impegnato la Giunta regionale a formulare al Governo: 1. in attuazione dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 1998, una proposta di delimitazione delle zone franche di Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, valutando l'opportunità che, in sede di perimetrazione, si ricomprendano anche le zone e le aree industriali interne ricomprese nel raggio di 120 chilometri dai porti stessi; 2. in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e del titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna, una proposta di attribuzione alla Regione della potestà di modificare aliquote e prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni su tutti i tributi erariali il cui gettito sia devoluto alla Regione e agli enti locali della Sardegna; 3. in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e del titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna, un pacchetto di misure, da notificare alla Commissione europea, volte a compensare gli svantaggi legati all'insularità che preveda condizioni specifiche per l'applicazione delle disposizioni europee in materia di fiscalità agevolata, aiuti di Stato e accesso ai fondi strutturali;
- con proposta di legge n. 482 (Sanna Gian Valerio, Mulas, Sabatini, Cuccu, Cucca, Manca, Cocco Pietro, Corda, Meloni Valerio, Agus, Campus, Diana Giampaolo, Cocco Daniele Secondo, Ben Amara, Diana Mario, Bruno, Porcu e Barracciu), in data 8 febbraio 2013, si proponeva l'approvazione di "norme urgenti per l'attuazione ed il funzionamento delle zone franche istituite nella Regione Sardegna", sul presupposto, precisato nella relazione, di "rimuovere ogni inerzia sia politica che procedimentale che si contrappone alla piena e responsabile attuazione di un'opportunità dell'autonomia regionale";
- il Presidente della Regione ha inoltrato note scritte in materia di zona franca sia al Presidente del Consiglio dei ministri (in data 2 marzo 2013) che al Commissario europeo alla fiscalità (in data 12 marzo 2013);
- oltre 250 comuni della Sardegna (dovrebbero essere 252) hanno deliberato per l'istituzione della zona franca integrale;
- è diffuso in tutta la Sardegna un importante movimento popolare costituito in diversi comitati zonali a favore della zona franca integrale;
RILEVATO che appare evidente la volontà di tutte le forze politiche di addivenire ad un generale riconoscimento dell'autonomia fiscale della Sardegna, attraverso un sistema di fiscalità di vantaggio e/o l'istituzione della zona franca integrale,
chiede di interrogare il Presidente delta Regione per sapere se:
1) intenda portare a conoscenza del Consiglio regionale l'attività svolta in materia di zona franca e delimitazione delle aree della zona franca della Sardegna in attuazione del decreto legislativo n. 75 del 1998 e dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna;
2) intenda promuovere una seduta del Consiglio, con il coinvolgimento degli enti locali che hanno deliberato in materia di zona franca, dei parlamentari europei (on.li Francesca Barracciu e Giommaria Uggias) e dei parlamentari eletti in Sardegna, nonché del movimento popolare che propugna l'istituzione della zona franca integrale, al fine di addivenire ad un pronunciamento del Consiglio in merito ad un generale riconoscimento dell'autonomia fiscale della Sardegna, attraverso un sistema di fiscalità di vantaggio e/o istituzione della zona franca integrale. (1100)
Interpellanza Diana Giampaolo sul blocco della procedura integrativa relativa all'Avviso pubblico 2010-2011 - Percorsi di rientro del programma Master & back.
Il sottoscritto,
PREMESSO che la Regione, attraverso l'Agenzia regionale per il lavoro, ha rettificato al 10 luglio 2011 l'Avviso pubblico 2010-2011 per i percorsi di rientro del programma Master & back, per un valore massimo complessivo di euro 9.000.000, i cui interventi sono finanziati con le risorse del Programma operativo regionale Sardegna per il Fondo sociale europeo 2007/2013 - Asse IV - Capitale umano;
CONSIDERATO CHE:
- le numerose domande di partecipazione al Master & back pervenute all'Agenzia regionale per il lavoro hanno indotto la Giunta regionale, con deliberazione n. 53/3 del 28 dicembre 2011, ad incrementare la dotazione finanziaria per ulteriori euro 9.000.000 relativi all'avviso 2010-2011 e 2.000.000 di euro sono stati destinati ai percorsi di rientro programmati per le annualità 2012 e 2013, a valere sulle disponibilità di fondi regionali sussistenti di euro 11.000.000 sul capitolo di spesa SC06.1582 - UPB S06.06.004, del bilancio della Regione per l'anno 2011;
- per completare lo scorrimento delle graduatorie degli avvisi pubblici 2011, con deliberazione n. 53/3 del 2011, la Giunta regionale ha dato mandato all'Agenzia regionale per il lavoro per procedere all'istruttoria delle domande e alla predisposizione di nuove graduatorie per gli avvisi pubblici, percorsi di rientro 2010-2011 e alta formazione 2011 autorizzando, per tale finalità, l'assunzione dell'impegno di spesa in favore dell'Agenzia stessa per euro 21.500.000, a valere sulla UPB S02.02.007, cap. SC02.0642, del bilancio della Regione 2012;
- la spesa autorizzata del totale di euro 21.500.000, quale integrazione regionale delle risorse di cui all'Asse IV - Capitale umano del POR FSE 2007/2013, prevista dalla deliberazione della Giunta regionale n. 53/3 del 2011, è stata ripartita in euro 18.000.000 per l'Avviso dei percorsi di rientro 2010/2011 ed euro 3.500.000 per l'avviso di alta formazione 2011, già pubblicati nell'ambito del programma Master & Back;
rilevato che:
- successivamente alla pubblicazione delle graduatorie relative all'Avviso pubblico 2010-2011 Percorsi di rientro - Programma Master & back, sono pervenute all'Agenzia regionale per il lavoro numerose segnalazioni in merito all'impossibilità per i candidati di proseguire o attivare i percorsi di rientro presso l'organismo ospitante con il quale avevano presentato domanda;
- anche in seguito allo stanziamento di ulteriori fondi, formalizzato oltre un anno dopo la pubblicazione dell'avviso, molti giovani si sono trovati nell'oggettiva impossibilità di iniziare o proseguire il percorso finanziato e, pertanto, un ammontare consistente dei finanziamenti disponibili a valere sull'avviso non è stato utilizzato;
- il 21 dicembre 2012, in considerazione di quanto sopra esposto, l'Agenzia regionale per il lavoro ha reso nota l'approvazione della procedura integrativa per una più corretta allocazione dei fondi destinati all'Avviso pubblico 2010-2011 - Percorsi di rientro, al fine di consentire, nelle ipotesi di interruzione o mancata attivazione del percorso dovuta ad impossibilità non imputabile al giovane destinatario del finanziamento, la presentazione di una nuova domanda per il finanziamento di un percorso di rientro;
EVIDENZIATO CHE:
- la dotazione finanziaria della procedura integrativa non prevede nuove risorse, bensì è pari alla differenza tra lo stanziamento complessivo dell'Avviso 2010-2011 - Percorsi di rientro (derivante dalla somma delle risorse originariamente stanziate sull'Avviso e degli ulteriori finanziamenti ad esso destinati dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 53/3 del 2011 e n. 32/29 del 24 luglio 2012) e i fondi impegnati alla data di pubblicazione della procedura stessa;
- l'importo complessivo disponibile a valere sulla procedura integrativa, calcolato come sopra indicato, è pari a euro 7.000.000;
appreso dalla stampa locale che:
- nonostante l'istruttoria delle domande sia stata ormai completata da tempo, la procedura del bando integrativo risulta essere bloccata per mancanza, sembrerebbe, della copertura finanziaria di euro 7.000.000;
- gli interessati alla suddetta procedura, che sono circa 40, nonostante si siano rivolti all'Agenzia regionale del lavoro e all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per cercare una spiegazione sull'incomprensibile ritardo della graduatoria per l'attivazione dei percorsi, continuano a ricevere da entrambi gli enti risposte poco chiare e contraddittorie;
- la risoluzione della questione della procedura integrativa vincola anche l'uscita del prossimo bando dei percorsi di rientro,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale perché spieghino le ragioni che hanno portato a bloccare la procedura integrativa relativa all'Avviso pubblico 2010-2011 dei percorsi di rientro e affinché provvedano a semplificare la burocrazia del procedimento e a dar avvio all'assegnazione delle risorse ad esso riferite, perché si eviti di far perdere l'ulteriore occasione attesa dai partecipanti al bando rendendo possibile l'attivazione dei percorsi nel più breve tempo possibile. (418)