Seduta n.32 del 30/07/2009
XXXII Seduta
(ANTIMERIDIANA)
Giovedì 30 luglio 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 21.
CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 16 luglio 2009 (25), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Michele Cossa, Eugenio Murgioni, Matteo Sanna e Christian Solinas hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 30 luglio 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza:
CAPPAI, Segretario:
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di accelerare le opere di consolidamento e sistemazione di un tratto della strada provinciale n. 9 che collega Florinas (SS) con La Rimessa e la strada statale n. 131". (83)
"Interrogazione De Francisci - Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla preclusione delle famiglie sarde alle agevolazioni previste dalla legge n. 2 del 2009". (84)
"Interrogazione Piras, con richiesta di risposta scritta, sulle cause dell'incendio di Capo Pecora, Scivu e Is Arenas, in Comune di Arbus (VS), del 23 luglio 2009". (85)
"Interrogazione Sanna Giacomo - Planetta - Dessì - Maninchedda - Solinas Christian, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione n. 30/3 del 30 giugno 2009 avente per oggetto: "Programma attuativo interregionale 2007/2013 Attrattori culturali, naturali e turismo delle regioni del mezzogiorno - PAIN - FAS: approvazione candidatura reti interregionali e poli"". (86)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza:
CAPPAI, Segretario:
"Interpellanza Solinas Christian, sul funzionamento dell'impianto di compostaggio e stabilizzazione della frazione umida gestito dalla Tecnocasic Spa (in liquidazione) in località Tanca Noa e sul monitoraggio delle relative emissioni maleodoranti nei centri abitati del Comune di Capoterra. (32/C-5)
superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 32/A. Poiché per poter procedere alla prima votazione devono essere trascorsi dieci minuti dall'inizio della seduta sospendo i lavori sino alle ore 10 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 24, viene ripresa alle ore 10 e 59.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto. Chiedo la presenza di due consiglieri Segretari, uno di maggioranza e uno di minoranza, nei banchi della Presidenza.
Avevamo sospeso la seduta di ieri dopo la votazione del testo dell'articolo 2. Riprendiamo dalla votazione degli emendamenti aggiuntivi, il primo dei quali è l'emendamento numero 374, che è un emendamento all'emendamento numero 340 ed essendo stato consegnato ieri non è enumerato insieme agli altri emendamenti.
Metto in votazione l'emendamento numero 374.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Questo primo intervento sull'erogazione dei finanziamenti per fronteggiare l'emergenza di questi giorni è quanto mai opportuno. Parlo di primo intervento perché è chiaro che non possiamo limitarci a un intervento di 3 milioni di euro a fronte dei gravissimi danni che la nostra Isola ha subito la settimana scorsa, il 23, 24 e 25 luglio. E' chiaro che sono necessari interventi ben più importanti: interi territori sono stati devastati dagli incendi, ci sono aziende che hanno subito danni, che hanno visto distrutto il loro patrimonio zootecnico e le strutture produttive. E' pertanto indispensabile, ripeto, prevedere interventi più importanti.
Io penso, Presidente, che dovremmo ragionare anche di strumenti di ristoro, quindi non solo degli interventi di emergenza effettuati dai comuni a sostegno di allevatori e cittadini che hanno subito danni, ma anche di interventi più importanti, in analogia con quanto abbiamo fatto a seguito dell'alluvione degli scorsi mesi di ottobre e novembre, quando abbiamo stanziato notevoli risorse per la ricostruzione del patrimonio abitativo dei cittadini che avevano perso la prima casa e anche per il ripristino delle dotazioni di attrezzature delle aziende che erano state danneggiate. Dovremmo, a mio avviso, estendere eventualmente ai territori danneggiati dagli incendi, considerando questi eventi alla stregua di una calamità, le misure che avevamo previsto nelle leggi numero 15 e 16 del 2008.
Sono, quindi, necessarie misure che vadano al di là dell'emergenza, volte a indennizzare i nostri allevatori per i danni subiti. Dovremmo inoltre ragionare sulla prevenzione, su come intervenire per fare prevenzione. Ci sono zone come quella di Arbus, zone SIC, dove non è possibile intervenire con mezzi meccanici e dove sicuramente la presenza di fasce antincendio avrebbe consentito di prevenire gli incendi che si sono sviluppati inizialmente a Fluminimaggiore. Penso, quindi, che in quest'Aula dovremmo ragionare in maniera più compiuta, superando le fasi dell'emergenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 374, proposto dalla Giunta, sapendo bene che l'erogazione di questi finanziamenti, a sostegno degli interventi emergenziali finalizzati alla sopravvivenza del bestiame delle nostre imprese agro-zootecniche che ancora una volta, non bastasse quello che c'è, sono state colpite, non può esaurire gli interventi che dobbiamo fare e soprattutto il ragionamento sul tipo di interventi da fare.
La nostra agricoltura è colpita da tre calamità. La prima calamità è quella economica di mercato, che è una calamità storica e noi dobbiamo cercare di ragionare in modo compiuto per vedere come la si supera e come si qualifica e si salva la nostra agricoltura, ragionando anche sulla dimensione d'impresa. Molti sostengono che il nanismo sia un difetto, io sono invece un sostenitore della piccola proprietà diffusa, anche organizzata, strutturata, cooperante.
La seconda calamità è la siccità, perché per noi le piogge abbondanti sono un evento storico. E seppure in questi anni sia piovuto abbondantemente, il prezzo dell'acqua è rimasto comunque molto alto, e non sappiamo se le piogge saranno sempre così abbondanti.
La terza calamità sono gli incendi, che colpiscono le campagne, destrutturano ancora di più il nostro territorio, lo aggrediscono, lo violentano.
Quindi questo è un primo intervento. Lo approviamo anche perché, come l'Assessore sa, si parlerà a breve del Programma regionale di sviluppo e l'agricoltura sarà uno degli argomenti fondamentali dei prossimi appuntamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole perché, come hanno detto i compagni del centrosinistra, non possiamo che essere d'accordo su questo emendamento che mette in campo un finanziamento di 3 milioni di euro per far fronte alla situazione di crisi, di sofferenza in cui versano i nostri agricoltori e allevatori.
Vorrei intanto richiamare la questione del coordinamento, che tratteremo sicuramente in un altro momento, per cui mi limito ad annunciarla. Attualmente è in corso una polemica con il sottosegretario Bertolaso, il quale anche ieri ha pronunciato un discorso molto duro. Noi abbiamo proposto un emendamento per l'istituzione, finalmente, di un dipartimento della Protezione civile, che credo sia necessario.
Un'altra questione che vorrei ricordare all'Assessore riguarda lo stanziamento qui previsto di 3 milioni di euro, ovviamente di risorse nostre, ma lo Stato, secondo noi, deve fare la sua parte. Il problema non è andare a Roma col piattino in mano, ma è giusto che in queste situazioni lo Stato intervenga con risorse proprie. Fino a che siamo nello Stato italiano credo che sia un atto dovuto, per questo è la Giunta a dover rappresentare tutte le situazioni per le quali lo Stato deve dare il proprio contributo. Noi facciamo quello che possiamo, però non è assolutamente possibile che da parte del Governo non sia previsto neanche un euro in aiuto alla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Voglio precisare che l'emendamento all'emendamento numero 340 serve proprio per ampliare il più possibile l'ambito degli interventi di ristoro e sostegno alla prosecuzione delle attività produttive. Quindi si interviene non soltanto per sostenere le imprese che non hanno più disponibilità di foraggi e mangimi, ma anche per consentire la realizzazione dei primi interventi di ripristino delle recinzioni, altrimenti in alcuni casi, per come il territorio è stato devastato, la prosecuzione dell'attività produttiva sarebbe impossibile.
Per quanto riguarda il resto siamo in attesa di fare innanzitutto un bilancio dei danni e anche di capire quanto lo Stato sarà disponibile a dare per gli indennizzi dei danni causati da questa grave calamità. Il Governo ha assicurato il suo intervento ed evidentemente, a seguito della quantificazione dei danni e nel corso delle interlocuzioni, vedremo quanto sarà possibile ottenere da parte dello Stato. Devo anche dire che si sta cercando, in queste ore, di fare in modo che il ripristino delle condizioni essenziali delle attività produttive possa avvenire attraverso le modalità più celeri possibili, anche con forme di sostegno immediato, in modo che gli allevatori possano rifornirsi di mangimi e foraggi nel più breve tempo possibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 374. Sono dell'avviso che le istituzioni, in questo momento più che mai, debbano intervenire tempestivamente in questa situazione di pesante emergenza per il ripristino del patrimonio di greggi e mandrie andato perso e per il potenziamento delle nostre economie tradizionali, già fortemente in crisi. Sicuramente l'abbandono della campagna, legato alla precedente grande crisi delle economie tradizionali, di certo non è stato d'aiuto nel fronteggiare il problema del fuoco, visto lo stato di abbandono del territorio.
Le istituzioni devono intervenire anche in senso preventivo per scongiurare il rischio che si inneschino delle dinamiche pericolose legate alla speculazione, e quindi al costo dei mangimi, causa questo della distruzione così inesorabile dei pascoli. Questo dramma andrebbe a pesare ulteriormente, in modo inesorabile, su un'economia agropastorale così forte, perché forse ci dimentichiamo che l'agricoltura e la pastorizia sono i settori su cui poggia tutto il sistema economico della nostra regione.
Bisogna intervenire per risarcire i danni alle abitazioni e ai mezzi agricoli, in modo da restituire speranze di ripresa a un'ampia fascia della popolazione delle zone colpite dagli incendi. Purtroppo mi distraggo, Presidente, perché c'è brusio.
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Zuncheddu. Onorevoli Milia, Ladu, Cherchi e Steri, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Grazie, Presidente.
Dicevo che la ripresa delle nostre economie tradizionali sarà fortemente condizionata, nel bene e nel male, dai tempi e dai modi di erogazione degli indennizzi, che devono essere certi, trasparenti, tempestivi e rigorosi. E' un'esperienza che drammaticamente abbiamo già vissuto in seguito all'alluvione di Capoterra, per la quale la precedente Giunta è intervenuta, comunque, in termini abbastanza concreti e utili.
Io ricordo sempre che il territorio è economia nel paesaggio in generale, quindi nelle risorse turistiche, nelle risorse arboree e del sottosuolo. Questa è la nostra reale ricchezza, che dobbiamo assolutamente difendere, preservare e valorizzare in armonia fra l'uomo, la terra, l'acqua e - perché no? - il fuoco. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Signora Presidente, colleghi, Assessore, anch'io intendo dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 374 ed esprimere solidarietà a tutti gli imprenditori che, a seguito di questo dramma, hanno visto messa a rischio l'esistenza stessa delle loro imprese.
Va bene, quindi, questo primo intervento e vanno bene anche le parole dell'Assessore affinché la Giunta prosegua in direzione dell'assistenza alle imprese. Penso che le imprese vadano assistite, perché non si può continuare a dare sicuramente i mangimi per diversi anni, se si tiene conto che dopo l'incendio, se non vado errato, viene vietato il pascolo per circa dieci anni. Questo dovrebbe spingere la Giunta a cercare soluzioni al problema, per non dover sempre assistere le imprese per i danni arrecati alle greggi. Va sicuramente implementato e incrementato il prato pascoli, onde evitare che le greggi siano allevate esclusivamente con mangimi, e va data assistenza alle imprese per la ricostruzione delle infrastrutture, comprese quelle più avanzate, come le mungitrici automatiche, che oggi, purtroppo, a seguito dei danni provocati dagli incendi, non possono essere utilizzate. Questo mette in pericolo la stessa produzione del latte che rischia di non poter essere conferito per mancato rispetto dei parametri normativi relativi, per esempio, alla refrigerazione, specie in zone distanti dove il trasporto e la conservazione del latte sono più difficoltosi. Quindi mi auguro che questo dramma consenta alla Regione di predisporre un piano di assistenza alle imprese perché, come ha detto l'onorevole Zuncheddu, non ci sia il rischio di abbandono delle campagne proprio per il fatto che queste situazioni spingono gli allevatori a desistere dalla loro impresa. Mi riferisco, come ha fatto l'onorevole Cuccu, alle aziende situate in siti di interesse comunitario (SIC) e in modo particolare alla zona di Scivu, in territorio di Arbus, che è stata colpita dagli incendi e che comprende diverse aziende ricadenti all'interno dell'area SIC. Non basta, dunque, il problema incendi, che ha creato disfunzioni e danni generalizzati alle imprese, c'è anche un vincolo dovuto alla particolarità del sito! Per cui anche in questo caso va valutata la possibilità di assistere le aziende che si trovano in questa situazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ovviamente è scontato il voto del Popolo della Libertà a favore dell'emendamento numero 374, ma l'occasione credo debba servire per tenere bene a mente che non si può intervenire solo nei casi emergenziali, ma che il comparto agricolo sardo ha necessità di modificare radicalmente il sistema di conduzione delle aziende se vogliamo, come diceva il collega Agus, arginare lo spopolamento delle campagne.
Credo che l'elemento fondamentale che deve ispirare tutti noi sia questo: in un momento nel quale si va verso la multifunzionalità delle aziende agricole non possiamo neanche considerare come unico elemento la produzione di latte ovino. Non è sufficiente neanche quello, perché il prezzo del latte ovino comunque tenderà non a salire, ma semmai a scendere. Per cui noi dobbiamo trovare forme alternative di sostegno, e non di sussidio. Noi dobbiamo cercare di far stare le persone con convinzione in campagna, non possiamo sempre dare sovvenzioni che diventano una forma di pensionamento anticipato. Dobbiamo dare garanzie alle giovani generazioni, dobbiamo insomma creare soluzioni alternative. E allora bisogna affrontare questo tema anche nell'ambito del Programma regionale di sviluppo, Assessore, ma credo che sia necessario, da parte di tutto il Consiglio, trovare un modo diverso per incentivare e sostenere l'agricoltura in Sardegna. E un modo può essere quello di impegnare gli agricoltori e i pastori nella prevenzione degli incendi. In altre parti d'Europa stanno ricostruendo i muretti, stanno riposizionando le siepi, stanno eliminando le reti metalliche, il filo spinato, stanno comunque forzando sulle nuove generazioni perché l'agricoltura sia vista in modo diverso, al di là della produzione agricola.
Ecco, se noi non troviamo il modo per motivare e comunque sostenere i nostri agricoltori, credo che fatti di questo genere saranno destinati a ripetersi, purtroppo, o per l'incapacità di chi opera nelle campagne o a causa di malintenzionati, alcuni dei quali negli ultimi giorni sembra siano stati scoperti e speriamo che vengano scoperti tutti, perché quella degli incendi è veramente una calamità che non possiamo permetterci. Non è una calamità naturale, non è una grandinata né un'alluvione, è un fatto dovuto solo all'incuria, all'incapacità e soprattutto alla cattiveria di molte persone. Per cui credo che si debba veramente ragionare su questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Annuncio il mio voto favorevole per il semplice fatto che ho sempre considerato l'agricoltura come parte integrante della cultura; agricoltura intesa come "cultus" e cultura come "venerazione". L'agricoltura ci dà almeno la sicurezza alimentare, è una beatitudine del naturale.
Io non sono tifoso dell'industria. Oggi si parla del concetto della decrescita, cioè la crescita si fa attraverso l'agricoltura non attraverso l'industria. Basti pensare agli Stati Uniti per vedere che negli ultimi cinque anni c'è stata una crescita del 5,7 per cento basata soprattutto sull'agricoltura. Dunque io fomento, metto in campo questo nuovo concetto della decrescita. Dobbiamo anche pensare non alla crescita, ma alla decrescita, perché il progredire non è automaticamente progresso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che nel momento in cui condividiamo un provvedimento emergenziale a seguito di alcuni eventi non possiamo non parlare anche di prevenzione. Spesso ci appaghiamo dell'idea che provvederemo, credo invece che questa sia la sede per ricordare che affrontare questi problemi è prioritariamente un'attività di prevenzione.
Noi abbiamo avuto modo di leggere, Assessore, i contenuti dell'informativa urgente resa alla Camera dei deputati dal sottosegretario Bertolaso, che per qualche verso ci preoccupa, ma che ovviamente traccia i presupposti di un'attività continua di prevenzione e di monitoraggio del territorio, perché i danni si sanano, ma devono essere anche prevenuti. E' singolare che il sottosegretario Bertolaso lasci agli atti della Camera, perché i parlamentari possano prenderne visione, la lettera che il nostro Presidente gli ha inviato, controdeducendo sui fatti e sulla ricostruzione degli eventi calamitosi, e che il Consiglio regionale della Sardegna non sia a conoscenza, neppure di striscio, dei contenuti di quella stessa lettera.
Mentre, quindi, confermo il voto favorevole e richiamo il dovere del Consiglio regionale di interessarsi dell'attività di prevenzione, invito il Presidente del Consiglio e l'Assessore a far avere al Consiglio regionale, almeno entro la giornata odierna, il testo della lettera che il Presidente della Regione ha inviato al sottosegretario Bertolaso, perché credo che noi, più di altri, abbiamo il diritto di sapere quali sono le posizioni ufficiali della Regione in ordine alle questioni sollevate.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, intervengo molto brevemente per annunciare il voto favorevole e per accogliere le osservazioni fatte dai colleghi di maggioranza e minoranza sull'esigenza di promuovere un dibattito sul tema incendi.
Il 23 luglio la nostra regione è stata colpita in maniera pesante, vi sono state anche delle vittime, perché la concomitanza di ben novantotto incendi evidentemente ha messo in crisi il sistema dei soccorsi. Non c'è alcun intento polemico, credo che le osservazioni che sono state fatte siano molto pacate, ma è evidentemente importante, anche per le osservazioni fatte dal commissario Bertolaso, che quest'Aula sia a conoscenza delle difficoltà che ci sono state e della necessità richiamata anche dal Capogruppo di maggioranza di una maggiore incisività dell'apparato di prevenzione.
Al di là di quello che possiamo fare con questa legge, con l'approvazione delle prime misure urgenti che riguardano i dati del sistema agricolo, credo sia opportuno promuovere quanto prima, possibilmente al termine di questo dibattito, una discussione, magari attraverso una mozione congiunta, su quello che è successo e su quello che possiamo auspicare e impegnare affinché questi eventi calamitosi siano almeno limitati nei loro drammatici effetti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 374 e fare i miei sinceri complimenti alla Giunta per la tempestività con cui ha adottato dei provvedimenti a favore delle aziende tragicamente colpite dagli incendi in questo mese di luglio. Giovedì scorso, ho chiesto congedo, prima dell'inizio della seduta, perché ero stato informato delle due disgrazie avvenute, e grazie a Dio il numero dei morti si è fermato a due.
Chi ha visitato i luoghi interessati penso si sia reso conto della devastazione, mai vista in precedenza, che questi incendi dolosi hanno causato. Non so quali menti criminali e pazzoidi possano premeditare una cosa del genere, fatto sta che in poche ore sono stati distrutti centinaia di anni di lavoro della natura, migliaia di ettari di bosco, decine di migliaia di ettari adibiti a pascolo ed è stato distrutto il lavoro compiuto in anni e anni da tante imprese agropastorali. E' stata cancellata, di fatto, l'economia di un territorio, il Meilogu.
L'intervento della Giunta è quanto mai opportuno, emergenziale e veloce, di questo e del suo fattivo interessamento bisogna dare atto all'assessore La Spisa. Non parlo assolutamente per piaggeria nei confronti di nessuno, ma si è potuta constatare la concretezza degli interventi sul territorio, e questa è una nota di merito per l'Assessore e la Giunta. Noi tutti siamo qui per dare il nostro contributo su un intervento del genere ed è giusto che lo diano unitamente maggioranza e opposizione, mi associo però ai colleghi dell'opposizione quando parlano della necessità di un monitoraggio preventivo, in quanto in molte occasioni, vuoi per l'emergenza vuoi anche per il momento particolare, la macchina a terra non ha funzionato così bene come avrebbe dovuto.
Faccio un appello affinché nei comuni il cui territorio è stato devastato dagli incendi per oltre il 50 per cento venga sospesa la caccia. Mi riservo di presentare un'interrogazione in questo senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Intervengo per dire che voterò a favore di questo emendamento che ritengo quanto mai opportuno, perché quello che è successo in questi ultimi giorni di luglio, quando gli incendi hanno messo in ginocchio la Sardegna e in modo particolare il mondo agropastorale, richiede la presenza immediata della Giunta regionale. E devo dire che questa presenza immediata della Giunta c'è stata ed effettivamente anche il mondo delle campagne ha notato che c'è stata una certa sensibilità da parte di questo Governo, sensibilità dimostrata nei tempi giusti, perché diverse aziende sono state devastate dagli incendi e sono adesso in piena crisi. Pertanto la Regione deve intervenire subito perché tra uno o due mesi potrebbe essere troppo tardi. Va, dunque, un plauso alla Giunta per essere riuscita, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie della Regione, a fare questo intervento.
Credo che noi dovremmo affrontare, in quest'Aula, il problema della crisi del mondo delle campagne; una crisi seria, spaventosa. Uno dei settori portanti della nostra economia è andato profondamente in crisi e io credo che sia indispensabile effettivamente fare interventi strutturali importanti, perché dobbiamo fare in modo che la Sardegna esca da questa situazione di crisi, soprattutto per quanto riguarda il settore agricolo. Sappiamo che non è facile, oggi il mercato impone determinate regole, l'Europa impone determinate regole, pertanto dovremo fare in modo che pur all'interno di queste regole questo importante settore esca dalla crisi.
Un'ultima considerazione sulla prevenzione: è chiaro che fare prevenzione significa fare in modo che situazioni di questo genere si verifichino il meno possibile, però, considerata la natura fisica del territorio della Sardegna ed essendo impossibile eliminare del tutto l'eventualità di incendi è importante perlomeno intervenire immediatamente per limitare il più possibile i danni alle campagne.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 374, associandomi a tutti i colleghi che mi hanno preceduto.
Volevo dire solo due cose, approfittando della presenza dell'assessore Prato, perché oggi come non mai è urgentissimo che i ritardi che sono stati "provocati" dall'ARGEA vengano immediatamente recuperati, perché sappiamo che ci sono allevatori che non hanno ancora ricevuto "il benessere animale", "il biologico" e l'indennità compensativa dal 2007 al 2008. So che l'Assessore si è impegnato in prima persona, però ci sono ancora di queste situazioni e credo che oggi come non mai si debba, visto e considerato l'ulteriore aggravio della situazione delle aziende agricole, intervenire nella maniera più rapida possibile.
Per quel che riguarda la prevenzione credo che finalmente l'immensa unità operativa che è in carico all'Ente foreste della Sardegna possa essere messa a disposizione, in fase preventiva, soprattutto nei comuni che non hanno la possibilità di preparare altrimenti le fasce antincendio e di provvedere alla pulizia delle strade e delle banchine. Credo che i settemila e passa dipendenti dell'Ente foreste possano essere utilizzati, soprattutto nei mesi di marzo, aprile e maggio, esclusivamente per fare prevenzione. Questo è assolutamente importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo per preannunciare il voto favorevole, naturalmente, a questo emendamento della Giunta, per riconoscere la tempestività dell'azione della Giunta e per far presente che questo genere di interventi, assolutamente utili se fatti nell'immediatezza - ne parlavo ieri con l'onorevole Pitea - possono avere effetti negativi, possono cioè costituire un incentivo per i malintenzionati, che ci sia o meno un'organizzazione o una strategia dietro gli incendi. Se, infatti, passa l'idea che la Regione, a seguito dell'azione degli incendiari, acquista mangimi a prezzi che, come dichiarato dall'assessore Prato, saranno calmierati, ricorrendo anche alle scorte di altre regioni, si potrebbe innescare un meccanismo dal quale non so se usciremmo facilmente.
Visti i risvolti e gli interessi che gli incendi possono generare - anche se non credo che esista una strategia pianificata -, potrebbe essere elemento di riflessione per questo Consiglio l'istituzione di un'apposita Commissione d'inchiesta sul fenomeno degli incendi e sugli interessi che ci possono essere dietro, da quelli sui mangimi a quelli edilizi, dalla forestazione al corretto utilizzo, per esempio, delle compagnie barracellari, e così via. L'anno prossimo potremmo così contare su una maggiore cognizione in questa materia.
Detto questo, faccio ancora i complimenti alla Giunta e in particolare all'Assessore della programmazione per la tempestività e l'efficacia dell'intervento.
PRESIDENTE. L'onorevole Porcu aveva chiesto la votazione nominale. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia richiesta il consigliere Salis.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 374.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Ben Amara - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Meloni Francesco.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 56
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Pertanto l'emendamento numero 340 è decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 122.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Annuncio il mio voto contrario a questo emendamento. Anche qui, intervenendo in maniera incomprensibile, la Giunta propone un passo indietro rispetto al processo di decentramento e conferimento di competenze agli enti locali, espropriando le province delle competenze loro attribuite dall'articolo 35 della legge numero 9 del 2006, in materia di elettrificazione rurale, realizzazione di strade interpoderali, rurali e vicinali e realizzazione di laghetti collinari, invasi e pozzi.
Credo che l'Assessore debba spiegare, non in relazione alle sue idee, ma in relazione alla coerenza con il principio sacrosanto del decentramento di funzioni, che fa parte del patrimonio giuridico di questa Regione, per quale motivo torniamo indietro di vent'anni attribuendo di nuovo alla Regione le competenze che non più di qualche anno fa abbiamo ritenuto, ripeto, in nome del principio sacrosanto del decentramento e dell'efficienza dell'intervento, di destinare alle province.
Su questa materia, così come su altre materie, lo vorrei dire anche all'assessore La Spisa, è chiarissimo, collaboreremo anche noi per la parte che ci riguarda. Vorrei, però, ricordarvi che la legge numero 1 del 2005 attua il principio costituzionale di equiordinazione e che l'articolo 9 di questa legge dice che vige l'obbligatorietà del parere del Consiglio delle autonomie locali su tutte le leggi o disegni di legge che attengono alla determinazione o modificazione delle competenze degli enti locali. In merito a questo disegno di legge manca il parere obbligatorio degli enti locali, non li avete sentiti. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali sta deliberando stamattina di procedere all'impugnativa del provvedimento e se voi non cambiate atteggiamento complessivamente su questa materia ci troverà d'accordo su queste partite, rispetto alle quali non si torna indietro, perché sono conquiste della civiltà giuridica e dell'autonomia regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Con questo emendamento si continua in un'attività che abbiamo già avuto modo di stigmatizzare, in merito alla quale non solo valgono le considerazioni del collega Gian Valerio Sanna, ma continua l'esproprio ai danni di quelle che sono le competenze proprie della prima Commissione. Si torna, infatti, indietro rispetto a una riforma che applicava in maniera concreta il decentramento di competenze verso gli enti locali, senza che la Commissione competente possa esprimere il proprio parere. Cioè si interviene sulle leggi di settore, probabilmente per sanare partite o situazioni assolutamente contingenti, e si fa un passo indietro sottraendo qualsiasi discussione sia alla Commissione competente per materia sia alla terza Commissione che ha istruito il disegno di legge in esame. Credo che questo emendamento sia del tutto improprio e inviterei la Giunta a ritirarlo e a darci una parola di spiegazione.
Finalmente oggi è comparso in aula l'assessore Prato, in ritardo rispetto alla discussione degli argomenti di sua competenza. Siamo contenti di vederla qui, Assessore, ma devo dirle, forse non gliel'hanno riferito, che avremmo gradito la sua presenza non solo in aula, ieri, quando abbiamo affrontato gli argomenti di merito del suo Assessorato, ma anche in Commissione, perché molte delle misure approvate ieri ci sono apparse improprie - l'abbiamo detto a più riprese -, insufficienti, carenti, riconducibili al Programma di sviluppo rurale (PSR) e certamente non in grado, per le risorse messe in campo, di consentire la realizzazione dei numerosi interventi di promozione del settore agricolo e dei relativi prodotti che le norme prevedono.
Quindi anche qui procediamo in maniera disorganica: torniamo indietro rispetto alle leggi di settore, sottraiamo competenze agli enti locali e sottraiamo al Consiglio e in particolare alla prima Commissione la possibilità di pronunciarsi. E' un esproprio vero di poteri, non solo delle competenze degli enti locali e delle province, di cui non abbiamo chiesto neanche il parere previsto dalle leggi di questa Regione, ma anche dei poteri propri di questa Assemblea. Spero, insomma, anche per favorire un iter celere di questo provvedimento, che nessuno di noi vuole tenere in Aula oltre misura, che ci sia una parola di spiegazione che dia un senso a questa norma, almeno per dare un segnale di rispetto, o che ci sia il ritiro di questo emendamento, su cui comunque il voto è assolutamente contrario.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Buongiorno, mi scuso intanto per la mia assenza nella giornata di ieri. Avrei desiderato essere presente, ma ero impegnato nella definizione e predisposizione dei voucher che stamattina sono in distribuzione presso i comuni che hanno subito i danni di cui si parlava prima. La mia assenza non era, quindi, dovuta a scarsa sensibilità nei vostri confronti, ma a un impegno che coinvolge tutta la Regione. Questo era l'unico motivo della mia assenza.
Per quanto riguarda quello che è stato definito un decentramento negato faccio rilevare quanto segue: il Programma di sviluppo rurale vigente, quello sul quale stiamo operando, prevede che queste competenze e gli interventi mirati alle aree rurali siano in capo alla Regione; è la Regione che determina, con una regia specifica, gli interventi che poi, in fase sussidiaria, vengono declinati verso gli enti locali. Per cui, poiché gli interventi in ambito rurale attengono all'azione del PSR e alcuni interventi che stiamo prevedendo fuori dal PSR sono comunque a sostegno della stessa azione con un'unica regia, abbiamo ritenuto estremamente importante evitare che più competenze agissero sugli stessi temi.
Credo che non sia in discussione la possibilità di dialogare e di trovare delle intese con gli enti locali, ma è assolutamente rilevante che sia una regia unica a decidere quante e quali strade fare, dove farle e per quale motivo, in funzione dello spirito del PSR che, vi ricordo, è esattamente quello che è stato approvato dalla precedente Giunta. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 122.
BIANCAREDDU (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Biancareddu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Giacomo Sanna, Paolo Sanna, Maninchedda, Planetta, Steri, Milia, Mulas, Cuccureddu, Biancareddu)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 122.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Fois, Greco, Francesco Meloni e Piras hanno votato a favore e che i consiglieri Ben Amara, Giampaolo Diana e Sechi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 60
astenuti 2
maggioranza 31
favorevoli 41
contrari 19
(Il Consiglio approva).
Passiamo agli emendamenti numero 104 e 322, che hanno lo stesso contenuto.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Signora Presidente, vorrei solo illustrare questo emendamento. Intanto sia la legge numero 16 del 1983 sia la legge numero 16 del 1997 si occupano di interventi per favorire le cooperative di produzione e lavoro e quelle del settore sociale. Tutte e due le leggi, che hanno operato negli anni scorsi, sono state disattese in questi ultimi anni perché non risultano notificate a Bruxelles. Si tratta quindi, in un momento così difficile di accesso al credito per le cooperative e di difficoltà economiche di tutti i settori produttivi della nostra Isola, di dare un'ulteriore possibilità alle cooperative. Per fare questo è necessario introdurre il sistema de minimis per la gestione delle risorse, che non graveranno sul bilancio del 2009 perché sono disponibili su un fondo di rotazione che ha ancora dei residui disponibili presso la tesoreria dell'Amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 104 e 322. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 41. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 348.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Se questo emendamento è sospeso, vorrei sapere qual è il parere della Commissione e della Giunta.
PRESIDENTE. La Giunta aveva già espresso parere contrario.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si rimette all'Aula per questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, questo emendamento tende a fare chiarezza sull'interpretazione della legge. In diversi consorzi industriali non c'è stato il coinvolgimento di alcuni soggetti che, di fatto, avrebbero dovuto partecipare alla costituzione assembleare ed eventualmente anche alla costituzione del consiglio di amministrazione. Per cui l'emendamento serve a esplicitare meglio.
Credo sia opportuno approvare questo emendamento in attesa di una riforma complessiva della legge sui consorzi industriali che, come tutti sappiamo, ha creato certamente grandi disguidi, ma soprattutto non ha operatività in quanto la composizione dei consigli di amministrazione è frutto di una mediazione che non garantisce, peraltro, la fattispecie di consorzi industriali equiparati agli enti locali, e quindi disciplinati dal Testo unico numero 267. Di fatto i consorzi, per sentenze e pronunciamenti che ci sono stati, sono invece da considerare enti pubblici economici.
Per cui credo, ripeto, che questo emendamento debba essere approvato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per un chiarimento alla Giunta. L'emendamento in discussione, di fatto, può produrre una modifica delle assemblee dei consorzi industriali. Questo comporta una fase transitoria che qui non è disciplinata, perché chi oggi è un avente titolo può non esserlo dopo questa norma, quindi decadrebbe. A quel punto ci sarebbe una fase di riconvocazione dell'assemblea che non è disciplinata dalla legge. Siccome la Giunta si è rimessa all'Aula, avrei bisogno di capire se il percorso amministrativo è chiaro fino in fondo. Tutto qua. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Se la Giunta non ha dato parere favorevole, ma si è rimessa all'Aula, è perché evidentemente capisce l'intenzione positiva di chi ha proposto questo emendamento, però si rimette alle valutazioni dell'Aula per tutti i procedimenti amministrativi e le implicazioni. Sta alle forze politiche che hanno proposto questo emendamento fare una valutazione in questi termini. Veda l'Aula se sia il caso di sospendere l'emendamento per rivederlo dopo. Noi ci rimettiamo alle valutazioni del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Credo che il disposto dell'emendamento sia chiarissimo. Di fatto, per quanto si presuppone dallo scritto, è lasciata all'interpretazione soggettiva delle varie amministrazioni provinciali la composizione del consiglio del consorzio o dell'assemblea consorziale, questo è il discorso. Qui si dice, interpretando la legge, che degli organi direttivi dei consorzi industriali fanno parte le province e i comuni. Sarò più chiaro: in determinate province, il presidente che nomina il suo rappresentante e un rappresentante della Camera di commercio di fatto è controllore e controllato, cioè esclude la partecipazione di altri organi di diritto che devono far parte dei direttivi dei consorzi. L'emendamento tende a chiarire la norma affermando che, oltre alle province, anche i comuni fanno parte degli organi direttivi. Questo è il senso di questo emendamento, almeno così io l'ho interpretato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Volevo un chiarimento dagli Uffici e anche dai presentatori. Io voto a favore dell'emendamento numero 348 ed è assolutamente inutile il numero 373.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, rinuncia all'intervento?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stiamo votando l'emendamento numero 348, quello relativo alla proposta Bardanzellu-Diana? Ma l'emendamento che tratta lo stesso argomento rimane in piedi? Ho visto un emendamento all'emendamento che tratta la questione dei consorzi industriali.
PRESIDENTE. E' l'emendamento numero 373, che è un emendamento all'emendamento numero 318.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Va bene.
PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 348, il numero 373 viene dopo.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Dichiaro il mio voto contrario e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Espa, Agus, Cuccu, Sabatini, Cucca, Caria, Manca, Lotto)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 348.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Capelli ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Caria - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cuccureddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 41
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 101.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Questo emendamento tende a proporre una soluzione al problema di un gruppo di lavoratori dell'Ente foreste, affinché sia loro riconosciuto il lavoro che svolgono dopo aver superato un concorso. Non essendoci ancora la condizione perché la cosa possa andare in porto, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 383, che rappresenta la sintesi degli emendamenti numero 40 e 241, manca il parere sia del relatore sia della Giunta.
Per esprimere il parere su questo emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 40 il parere è favorevole, così pure sull'emendamento numero 241.
PRESIDENTE. Sugli emendamenti numero 40 e 241 era già stato espresso parere contrario. Resta da esprimere il parere sull'emendamento di sintesi numero 383.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anziché sospendere e aspettare, possiamo dire fin d'ora che si può esprimere parere favorevole nei limiti di quanto scritto nell'emendamento di sintesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Intanto ringrazio per la sensibilità dimostrata l'Assessore della programmazione e anche l'Assessore dell'agricoltura, che è stato credo determinante.
Credo che questo emendamento dia una risposta immediata alle problematiche presenti in diversi comuni della Sardegna per quanto riguarda il gravame degli usi civici. Intanto invito la Giunta ad affrontare complessivamente il problema con una successiva legge, perché adesso stiamo parlando dei terreni privati gravati da uso civico (in questo caso stiamo considerando anche i contratti di enfiteusi), quindi della possibilità per i comuni di dare corso a tutti i progetti di valorizzazione, che tra l'altro possono comportare notevoli investimenti. Credo che si darà ampio respiro a tutte quelle comunità che da tanti anni stanno aspettando che si legiferi in tal senso. Ringrazio vivamente.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Una precisazione. Nell'emendamento di sintesi, ciò che nell'emendamento numero 40 era scritto alla lettera d) è stato inserito nel discorso, invece è opportuno che venga introdotto come punto fondamentale il fatto che i terreni non siano stati utilizzati in difformità dalla programmazione urbanistica comunale. Va bene?
MULA (Riformatori Sardi). Perfetto!
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 383. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 134.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta chiede il ritiro dell'emendamento numero 134, che comporta anche la conseguente decadenza dell'emendamento all'emendamento.
Scusi, Presidente, per non lasciare la comunicazione laconica, preannuncio il parere invece favorevole all'emendamento che prevede l'impegno da parte della Giunta a presentare entro sessanta giorni un disegno di legge di riordino delle aree industriali. Per cui la richiesta di ritiro dell'emendamento numero 134 è proprio nell'ottica di fare un provvedimento più organico sulla materia
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, intanto vorrei chiarire brevemente che la logica che sottende questo emendamento non è quella di cercare lo scontro, come invece è stato detto dall'onorevole Porcu, che più volte ha richiamato il fatto che passeremo il Ferragosto insieme. Personalmente ritengo che passare il Ferragosto qua, lavorando a quello per cui siamo pagati, non sia poi così drammatico.
Vorrei solo ricordare che non c'è niente di scandaloso, tanto da scatenare una minaccia di ostruzionismo, nel fatto che questa maggioranza non sia disponibile a mantenere in essere direttori, amministratori e quant'altri sono stati nominati dalla precedente maggioranza. Non trovo niente di scandaloso in questo in quanto quelle nomine erano politiche e quindi, in coerenza con la scelta politica fatta dai sardi, noi chiedevamo che tali nomine politiche decise, ripeto, dalla precedente amministrazione, venissero cambiate, potessero essere cambiate. E' un criterio di omogeneità e razionalità rispetto all'azione di governo e, consentitemi, anche un criterio assolutamente democratico, perché su chi deve governare la Regione si sono espressi con chiarezza i sardi.
Comunque, riprendendo ciò che ha detto l'Assessore, ritiro l'emendamento rimarcando il fatto che, al di là dell'aspetto politico, esiste un aspetto sostanziale, perché la legge numero 10, nata da un compromesso all'interno della vecchia maggioranza, è insufficiente e sbagliata. E che quella legge sia sbagliata non lo dice Nanni Campus, ma lo dice il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna, che ne richiama vari punti incompleti e non chiari, che hanno portato a sentenze del TAR conseguenti a ricorsi e controricorsi, sentenze il cui dispositivo era motivato proprio dall'incompletezza e insufficienza della legge, che noi chiediamo fortemente alla Giunta di modificare al più presto. Grazie.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 134 è ritirato, quindi decadono le relative iscrizioni a parlare.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per un chiarimento. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'Assessore ha fatto riferimento a un emendamento all'emendamento numero 134. Qual è?
PRESIDENTE. Ha sbagliato l'Assessore.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ho capito. Quindi non c'è un emendamento collegato al numero 134, che decade da solo.
PRESIDENTE. L'Assessore si stava riferendo all'emendamento numero 318, il numero 134 è ritirato.
Onorevole Porcu, anche lei decade dal diritto alla parola.
(Non è approvato)
Per specificare meglio il parere della Giunta sull'emendamento numero 373, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnicodella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Chiedo scusa per la confusione di prima. Era sull'emendamento numero 318 che intendevo esprimere, invece, parere favorevole, proprio perché va nell'ottica di un intervento legislativo organico sulla materia.
PRESIDENTE. Assessore La Spisa, lei ha dato parere favorevole all'emendamento numero 318, mentre c'è l'invito…
LA SPISA, Assessore tecnicodella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Esatto. Rimane l'invito al ritiro dell'emendamento numero 373, così come per il precedente.
PRESIDENTE. C'è un invito al ritiro dell'emendamento numero 373. Rimane l'emendamento numero 318, su cui il parere della Giunta è favorevole.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Ritiro l'emendamento numero 373.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per precisazioni. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Intervengo perché anch'io sono firmatario dell'emendamento numero 373 e poiché credo che gli emendamenti così come vengono firmati debbano essere ritirati, ovvero di comune accordo, credo che sia necessario capire il motivo del ritiro di questo emendamento.
Io mi sono fatto l'idea, anche se è personale, che i consorzi industriali a cui facciamo riferimento, quelli che conosco in maggior misura, e cioè il consorzio di Nuoro, presieduto da Tore Ghisu, e quello di Cagliari, presieduto da Emanuele Sanna, ma anche quello di Sassari - dove io vivo -, presieduto da Franco Borghetto e quello di Olbia, presieduto da Pietrina Murrighile, siano consorzi attualmente gestiti, a quanto pare, nel migliore dei modi. Quelle che ho citato sono persone che stimo, con le quali ho un ottimo rapporto, anche se non di carattere politico, e dal ritiro dell'emendamento ho capito che è tale il consenso che abbiamo verso questo tipo di gestione, verso queste persone, che il desiderio che esprimiamo è che continuino ad amministrare quei consorzi. Che siano di segno politico opposto poco importa, ma visto il piacere che si prova a manifestare questo consenso in Aula, prendo parte anch'io a questo piacere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, mi ha preceduto l'onorevole Giacomo Sanna esprimendo considerazioni che è opportuno fare, nel senso che anche i colleghi dell'opposizione capiranno o avrebbero potuto capire che è necessaria una discontinuità; discontinuità che è stata chiesta e che è stata consacrata con il voto per il rinnovo del Consiglio regionale, perciò è legittimo da parte della maggioranza determinare una rottura, non con le persone, che non sono mai in discussione. Anzi ribadisco che si tratta di persone stimabili, in parte, di persone che sono state degne della fiducia della passata amministrazione. Tuttavia non tutte amministrano in modo opportuno e soddisfacente. Sarebbe stato opportuno, invece, da parte della maggioranza spiegare, in quest'Aula, ai colleghi della minoranza la necessità di iniziare un cambiamento conseguente alla politica di questa maggioranza.
Però aspetteremo, faremo una nuova riforma dei consorzi industriali, anche perché la precedente riforma non ha sicuramente soddisfatto, e in quella sede, dopo l'estate, provvederemo - mi auguro - a quei cambiamenti che forse arrivano con un certo ritardo. Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. La può chiedere sull'emendamento numero 318, perché l'emendamento numero 373 è stato ritirato.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intervengo brevemente sull'emendamento numero 318, su cui il nostro voto è contrario per il fatto che attiene a una riforma che noi abbiamo fatto con fatica e difficoltà negli anni scorsi, che è stata causa anche di divisioni quando eravamo in maggioranza, ma certamente, onorevole Campus, lo dico anche all'onorevole Capelli, questa minoranza non ha la pretesa di dettare l'agenda alla maggioranza, né vuole sottrarre alla Giunta e alla maggioranza la facoltà e la responsabilità di promuovere riforme.
Il motivo delle osservazioni che abbiamo fatto ieri era un altro, cioè noi riteniamo che su materie così importanti, su cui comunque quest'Aula e le Commissioni hanno discusso per anni, sia utile offrire alla minoranza la possibilità di portare in Commissione il proprio contributo. Quindi crediamo che su leggi di riforma così importanti procedere a colpi di emendamenti o di emendamenti a emendamenti, di fatto rendendo impossibile un apporto costruttivo, sia sbagliato. La nostra opposizione riguardava questo punto specifico.
Apprezziamo il ritiro di questo emendamento, lo consideriamo un gesto importante per la dignità di quest'Aula, che certamente l'aiuterà a concentrarsi sulle cose veramente importanti per i sardi. Quindi il voto sull'emendamento numero 318 è contrario, ma c'è un apprezzamento per il fatto che riconduciamo il dibattito a quello che deve essere, dando pienamente dignità al contributo che tutti noi intendiamo offrire nell'interesse della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, desidero solo ricordare a noi stessi che una legge approvata di recente prevede la partecipazione di alcuni enti dei singoli territori al consiglio direttivo dei consorzi industriali e non è assolutamente pensabile che tale partecipazione possa essere ricondotta alla maggioranza di turno. Perché altrimenti quello che è successo l'anno scorso nel mio territorio, nella provincia di Oristano, era una cosa negativa posto che il consorzio industriale di Oristano non era certamente gestito dal centrosinistra, bensì dal centrodestra. La provincia di Oristano e la città capoluogo sono, infatti, governate dal centrodestra, per cui la maggioranza era in capo al centrodestra che ha guidato il consorzio sino a un mese fa, dopo che, per altri motivi, è stato commissariato. Quindi, se si vuole mettere mano al problema dei consorzi industriali, riformiamo la legge e poi si vedrà chi dovrà gestirli.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Per brevità non torno sull'argomento. Sicuramente nessuno voleva fare la legge a colpi di emendamenti, si voleva solo sollevare il problema, snellire le procedure per arrivare alla nuova legge, e il commissariamento è una di quelle procedure che impone di legiferare con rapidità in merito. Non ritorno sulle sentenze del TAR, chiedo solo alla Presidenza che le firme dei presentatori dell'emendamento numero 134, che è stato ritirato, siano aggiunte all'emendamento numero 318, questo solo perché rimanga agli atti anche la nostra azione.
PRESIDENTE. Sarà fatto, onorevole Campus.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Voto a favore di questo emendamento, però ne approfitto per dire due parole. Nella scorsa legislatura le zone di interesse regionale (ZIR) vennero commissariate con un voto in finanziaria. Il problema delle leggi organiche di settore è alla coscienza di noi tutti, però è anche alla coscienza di noi tutti che abbiamo una legislazione tendenzialmente consociativa, per cui quando si vincono le elezioni procedere a un cambio parallelo di tutte le articolazioni di governo è faticosissimo. Ed è questa procedura che spesso ha costretto la maggioranza, nella scorsa legislatura, a introdurre delle leggine nella finanziaria e può costringere l'attuale maggioranza a fare la stessa cosa.
Il problema politico che io pongo all'attenzione dell'Aula è se si ritiene che la Sardegna abbia un livello di responsabilità adeguato all'emergenza che sta vivendo o invece si pensa che ci siano zone franche del consociativismo e zone libere. Perché se si pensa che qui ci siano aree consociative, si sappia che il consociativismo è una palude, dove precipitano i più pesanti, non i più leggeri. Se qualcuno ha promesso cambiamenti strutturali e poi pensa di poterli fare mettendosi d'accordo con chi se n'è fregato delle bonifiche, con chi ha assunto senza concorso nelle aree industriali, con chi va ai confronti col ministro e dice che i consorzi industriali hanno costi eccessivi per gli operai, ma non per gli otto, nove dirigenti che sono rimasti là dentro, se siamo convinti che la Sardegna deve essere amministrata ancora da un ceto politico che è trasversale, non ha mai responsabilità ed è lo stesso che avete nelle Aziende sanitarie, che si permette, in una ASL soltanto, di fare 25 milioni di debito, allora chi ha l'idea - e scusate se mi accaloro - che la Sardegna possa essere ancora amministrata mettendosi d'accordo con chi l'ha affamata sta inaugurando, in questo mare limpido, una palude!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Questo emendamento, a mio avviso, riporta il Consiglio al suo ruolo, che è quello di riordinare una legge se si ritiene che ci sia bisogno di rimetterci le mani. Io mi asterrò su questo emendamento, perché penso che la legge che abbiamo approvato vada bene, casomai potrà essere migliorata. Riconosco il diritto legittimo della nuova maggioranza, se ha una diversa idea dello sviluppo e della gestione delle aree industriali, di rimetterci le mani, di organizzare diversamente, di prevedere consorzi o altri soggetti che possano gestire quelle aree, però lo si fa in legge, non con colpi di mano.
Comunque, io penso che sia un emendamento che, pur prevedendo solo un impegno politico, che forse non era opportuno, anzi non serviva sicuramente nemmeno scrivere, anche alla luce del dibattito che c'è stato tra i banchi del Consiglio in questi giorni, riporti il Consiglio al suo ruolo e riporti anche maggioranza e opposizione al loro ruolo. Su questo emendamento mi asterrò, però volevo riconoscere la legittimità della maggioranza di mettere le mani su una materia di questo genere, anche se probabilmente verrà il momento per confrontarci. Non era questo il momento per affrontare questa materia, con colpi di mano e attraverso una legge che ha tutt'altro obiettivo che quello di fare uno spoils system che probabilmente non è nemmeno appropriato, anzi è improprio, perché non si tratta di nomine che provengono da questo Consiglio, dalla maggioranza attuale, ma sono nomine che discendono dalle province, dai comuni e dalle Camere di commercio e che nulla hanno a che fare con la maggioranza che governa in questo momento o con quella che nella passata legislatura ha governato la nostra Isola.
Se questo è quello che si vuole fare, ossia ricondurre la riforma alle maggioranze di governo, noi non siamo d'accordo, però ci confronteremo quando arriverà in Aula l'apposito disegno di legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Oltre a dichiarare che anche noi ci asteniamo su questo emendamento, vorrei completare il ragionamento che poco fa ha iniziato l'onorevole Maninchedda, precisando alcune cose.
Io credo che quando una coalizione si avvicenda al governo bisogna strutturare in maniera chiara la legislazione, affinché cessi un regime di responsabilità e ne inizi uno nuovo, perché noi non vogliamo addebitarci questioni che non ci competono. Per cui, quando si tratta di competenze regionali la previsione normativa può essere modificata. E' giusto, chi ha la legittimazione si assuma la responsabilità, per cui se sulle Aziende sanitarie si vuole fare un ragionamento di riforma che sancisca questo principio lo si faccia, è giusto, non è che poi viene qui l'assessore La Spisa a dire: "Quelli che vengono dalla vostra amministrazione hanno maturato il debito!". Io so, però, che la Regione dà gli indirizzi, per cui alla fine la responsabilità non è chiara.
Altra che cosa è quello che si sta facendo qua, perché, attenzione, questo principio non vale, onorevole Maninchedda, quando ci troviamo a gestire processi di decentramento e vogliamo asservire, con leggi o provvedimenti, al centralismo regionale competenze che sono state riconosciute al sistema delle autonomie locali, per il quale noi ci siamo battuti anche attraverso le forme dell'associazionismo delle funzioni, affinché si creasse una maggiore consapevolezza dei valori locali. E le dinamiche politiche locali devono essere rispettate perché si rispetta l'autonomia.
Quando, invece, con una mano si decentra e con l'altra mano, consentitemi, si gestiscono le rese dei conti nei territori, come state facendo voi, si concretizza un illegittimo intervento della Regione in una sfera che non le compete. E su questo ci troverete in disaccordo, perché le vendette politiche ve le fate in casa vostra, ma non usando gli strumenti legislativi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il mio voto contrario all'emendamento, non per non riconoscere lo sforzo fatto dalla Giunta rispetto a una richiesta che veniva da questi banchi, ma per affermare alcuni principi su cui probabilmente noi tutti abbiamo bisogno di riflettere.
Io ho vissuto un'altra stagione; ho vissuto la stagione nella quale si diceva: "L'Amministrazione deve essere in qualche caso terza rispetto al Governo, cioè alla responsabilità politica". E deve essere terza, l'Amministrazione, perché deve rispondere da una parte alle leggi e dall'altra ai cittadini. La politica ha una funzione più ampia; ha una funzione di programmazione, di controllo e verifica della funzionalità dell'Amministrazione, ma non è direttamente protagonista. E così abbiamo inventato le direzioni di responsabilità degli uffici, attraverso procedure concorsuali oppure il riconoscimento dell'anzianità di servizio, e abbiamo - ove si trattava di elezioni indirette, cioè dell'individuazione degli amministratori - percorso la strada dei curricula, cioè delle competenze professionali specifiche. Insomma, per governare un consorzio industriale - c'è stata anche una polemica a suo tempo - cosa serve? Un esperto in botanica, un luminare, uno scienziato in biologia, magari genetica, oppure una persona che abbia maturato un'esperienza imprenditoriale, che sia nel campo dell'industria, che conosca le tecnologie industriali, che abbia bazzicato quell'ambiente? Io ritengo che una riflessione su questi temi vada fatta proprio così, al di là dello strumento con cui si interviene e al di là dell'oggetto della gestione e di chi nella gestione è impegnato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Annuncio il voto favorevole, naturalmente, a questo emendamento che ho sottoscritto ed esprimo anch'io apprezzamento per il ritiro dell'emendamento sul quale non c'era il parere favorevole della Giunta.
Se è vero che lo spoils system è un meccanismo che funziona nelle democrazie dell'alternanza (il tanto osannato Obama ha rimosso in due settimane 40 mila persone; sono stati sostituiti non soltanto i dirigenti, ma anche autisti e uscieri della Casa Bianca), ci sono aree nelle quali lo spoils system non può funzionare e sono quelle delle corrette relazioni istituzionali. I consorzi industriali non sono e non possono diventare un terreno di conquista della Regione, della Provincia o del Comune; devono essere un luogo nel quale si fa sintesi dell'attività programmatoria di diversi enti. E siccome il Presidente della Regione e questo Consiglio regionale sono stati eletti dai sardi, al pari dei presidenti delle otto province della Sardegna, non è che il voto del popolo valga di più per l'elezione del Presidente della Regione e di meno per l'elezione dei Presidenti delle Province o dei 377 Sindaci. Quindi ci deve essere un luogo nel quale le corrette relazioni istituzionali portano a orientare le politiche al di là della provenienza politica, ma nell'interesse geografico dello sviluppo di quell'area o di quel territorio.
Ritengo che l'emendamento numero 373, di cui ho apprezzato il ritiro, andasse nel senso di una epurazione in alcune province e di un regolamento di conti tra correnti di un partito o tra partiti della stessa coalizione in altre Province. Credo, quindi, che sia apprezzabile l'invito della Giunta a ritirarlo, altrettanto apprezzabile è che i presentatori lo abbiano ritirato.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 318.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Dessì ha votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Obinu - Petrini - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Caria - Cuccu - Moriconi.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 44
astenuti 4
maggioranza 23
favorevoli 32
contrari 12
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 334. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 13, di cui è stato chiesto il ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Io ritiro l'emendamento numero 13 e gli altri emendamenti che recano la mia firma. Voglio solo far presente alla Giunta e all'Assessore che la Commissione industria l'altro ieri ha esitato il provvedimento di legge sul commercio che modifica alcuni articoli della legge numero 9 del 2002 e principalmente propone la procedura a sportello, anziché a bando, per quanto riguarda l'erogazione degli incentivi. Così dicasi per il progetto di legge sull'artigianato che è all'esame della Commissione competente, la quale ha già completato le audizioni ed è in procinto di esitare il provvedimento.
Detto questo, una volta che le due leggi saranno approvate dovranno essere finanziate. Ho visto che i residui per quanto riguarda il settore del commercio ammontano a 43 milioni di euro e ci sono i 7 milioni di euro in competenza; ammontano invece a oltre 100 milioni di euro i residui relativi all'attuazione della legge numero 51 e ci sono 25 milioni di euro in competenza. La richiesta, Assessore, è che nella prossima finanziaria questi residui non vadano in economia, ma poiché rientrano nei fondi di rotazione vengano lasciati in competenza per l'artigianato e il commercio, in quanto non sono stati finora utilizzati perché le procedure a bando di fatto hanno bloccato l'elevazione degli incentivi principalmente alle piccole e micro imprese.
Io ritiro gli emendamenti, giustamente, però con l'impegno che la Giunta, così come si è impegnata a fare anche ultimamente, nella prossima finanziaria doti le due leggi che stiamo per esitare delle risorse necessarie per dare ossigeno, con la procedura a sportello, al mondo della piccola e micro impresa in Sardegna, sia nel settore dell'artigianato sia in quello del commercio.
Questo è l'impegno perché è vero che con i confidi si interviene sufficientemente sui contributi in conto interessi, ma per gli investimenti, quindi per quanto riguarda i contributi in conto capitale di fatto non c'è niente. Ci sono, sì, 25 milioni di euro in competenza per l'artigianato non utilizzati, perché il bando non ne consente l'utilizzo, di fatto però per il commercio non c'è un soldo per quanto attiene ai contributi in conto capitale. Con questo impegno, in merito al quale prego l'Assessore di dare una risposta, il sottoscritto e gli altri firmatari ritirano gli emendamenti numero 13, 14, 15 e 16.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Ringrazio l'onorevole Rassu per aver accolto il nostro invito.
L'impegno della Giunta è quello di rivalutare nel prossimo bilancio tutti gli stanziamenti per queste leggi a favore delle piccole e medie imprese. Si tratta, quindi, di interventi di semplice rivalutazione degli stanziamenti sulla base del fabbisogno.
Questo è senz'altro l'impegno, considerando però - è un'avvertenza - che per quanto riguarda queste leggi ci sono problemi di notifica all'Unione Europea attualmente si può agire soltanto in regime de minimis. Il limite degli interventi è, dunque, molto più basso di quanto noi possiamo aspettarci o sperare.
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 13, 14, 15 e 16 sono ritirati. Passiamo all'emendamento numero 56.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Dalla discussione svolta in Commissione ho capito che anche per le conseguenze dell'emergenza incendi le risorse disponibili per ulteriori iniziative, seppure importanti, non ci sono e quindi annuncio il ritiro degli emendamenti numero 56 e 57.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 104 è già stato votato insieme al numero 322.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 341.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Lo ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo 2 bis e relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 bis e dei relativi emendamenti:
Art. 2 bisDisposizioni per il superamento del precariato
1. Al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione regionale, a far data dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possono procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni organiche; le assunzioni avvengono sulla base di forme pubbliche di selezione, privilegiando quelle per soli titoli. Le assunzioni non costituiscono in alcun modo presupposto per l'ingresso nei ruoli a tempo indeterminato. I provvedimenti di assunzione in violazione dei limiti previsti sono nulli e determinano la responsabilità contabile di chi li ha posti in essere. Gli stessi provvedimenti sono immediatamente notificati alle competenti autorità di controllo.
2. L'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, di durata quadriennale.
3. I comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002. Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuite, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.
4. I programmi di cui al comma 3, da approvarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio.
5. La Regione provvede, inoltre, tramite i propri Assessorati competenti in materia di personale e igiene e sanità, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative.
6. I contratti a termine, atipici o flessibili, in essere alla data del 28 febbraio 2009, sono prorogati fino alla conclusione dei programmi di stabilizzazione previsti nel presente articolo.
7. Per l'attuazione dei programmi previsti nei commi 2 e 3 è autorizzata, per l'anno 2009, una spesa valutata in euro 3.000.000; per gli anni successivi si provvede annualmente con legge finanziaria nella misura non inferiore a quella stabilita per l'anno 2009 (UPB S01.06.001). Gli enti locali concorrono con una spesa di pari importo.
8. Per garantire la continuità del servizio svolto dal personale con contratti a termine, atipici o flessibili e di collaborazione coordinata e continuativa che opera nelle attività di disinfestazione, il contributo annuo alle province, previsto dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 15, comma 22, è incrementato di euro 850.000 per ciascuno degli anni dal 2009 al 2011 (UPB S05.01.013).
9. L'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale riferisce, con cadenza quadrimestrale, alla Giunta regionale e alle Commissioni consiliari competenti in materia di bilancio e di lavoro, sull'andamento delle spese programmate a valere sul fondo regionale per l'occupazione previsto dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 6, alla cui dotazione finanziaria concorrono le assegnazioni provenienti dal bilancio regionale, dal bilancio statale e dai fondi comunitari destinate agli interventi regionali di politica del lavoro, di formazione professionale e per l'organizzazione e qualificazione dei relativi servizi anche territoriali. L'Assessore riferisce, inoltre, sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di lavoro previste dalla legge regionale n. 1 del 2009, dalla legge regionale 30 maggio 2008, n. 8 (Interventi urgenti a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro in Sardegna e per la prevenzione degli infortuni sul lavoro), dalla legge regionale n. 3 del 2008 e dalla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego).
Emendamento soppressivo totale Zedda Alessandra - Contu Mariano Ignazio - Piras - Sanna Matteo - Stochino - Tocco
Articolo 2 bis
L'articolo 2 bis è soppresso. (326)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu.
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono èssere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa prova selettiva di verifica di professionalità, anche nelle forme del concorso per soli titoli o corsi concorso ai sensi della L.R. 31/1998. (332)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono essere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa specifica prova di verifica di professionalità. (331)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, ali1 aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono essere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa specifica prova di verifica di professionalità. (330)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all' aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturato i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti norme. In modo analogo e autonomamente provvedono gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse e le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. Son valutati inoltre i periodi di servizio sostenuti da borse di studio o di ricerca finanziate e usufruite presso l'Amministrazione, gli Enti e le Agenzie regionali. (87)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. A tal fine provvedono in modo analogo e autonomamente gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. (86)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturato i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti norme. In modo analogo e autonomamente provvedono gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse e le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. (88)
Emendamento sostitutivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno
Articolo 2 bis
Il comma 5 è così sostituito:
5. La Regione provvede tramite i propri assessorati competenti al completamento ed all'aggiornamento dei piani di stabilizzazione previsti dall'articolo36 della legge regionale n. 2 del 2007 entro il limite massimo di quattro anni al fine di stabilizzare i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge abbiano maturato i medesimi requisiti di cui al precedente comma 3. (263)
Emendamento modificativo Giunta Regionale
Articolo 2 bis
Al comma 5 dell'art. 2 bis:
- la parola "approvazione" è sostituita dalla seguente: "entrata in vigore";
- dopo le parole: "ai sensi delle vigenti normative." sono inserite le seguenti: "Alle procedure di stabilizzazione di cui al presente comma sono ammessi anche i lavoratori che abbiano maturato il periodo di trenta mesi di attività lavorativa, anche non continuativa, alla data del 31 dicembre 2008, con arrotondamento al mese della frazione finale superiore a 15 giorni". (123)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Uras - Cucca - Moriconi - Sabatini
Articolo 2 bis
Nel comma 3 dopo le parole "dei lavoratori precari" sono aggiunte le seguenti parole: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori". (336)
Emendamento aggiuntivo Mulas
Articolo 2 bis
All'articolo 2 bis, dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Il personale precario assunto con procedimento di selezione pubblica per le esigenze della gestione liquidatoria dell'ESAF in liquidazione è ammesso, al termine della gestione anzidetta, ai procedimenti di stabilizzazione di cui al comma precedente.". (51)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Bruno - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma :
5 bis . Il personale precario assunto con procedimento di selezione pubblica per le esigenze della gestione liquidatoria dell'ESAF in liquidazione è ammesso, al termine della gestione anzidetta, ai procedimenti di stabilizzazione di cui al comma precedente. (107)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
Dopo il comma 5 dell'art. 2 bis è aggiunto il seguente comma:
5 bis. La Regione provvede tramite l'Assessorato del lavoro alla puntuale verifica della attuazione delle norme di mantenimento in servizio del personale assegnato alle attività dei servizi per il lavoro, dei centri per lo svantaggio e delle agenzie di sviluppo locale di cui all'art. 6 della legge regionale finanziaria 2008, così come modificato dalla legge finanziaria regionale 1/2009.
L'Assessore ai fini della piena attuazione delle norme predette definisce i necessari specifici accordi ai sensi dell'articolo 24 della L.R. 40 /1990. (333)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Cucca - Moriconi - Sabatini - Espa
Articolo 2 bis
Dopo il comma 8 è aggiunto il seguente comma:
"Coloro i quali, dopo aver sostenuto prove di carattere concorsuale pubblico per dipendenti a tempo indeterminato, sono stati immessi nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie ed hanno di fatto prestato servizio a seguito di contratti di lavoro dipendente firmati entro il 30 aprile 2009, sono confermati negli organici dell'Amministrazione o delle Agenzie presso le quali hanno prestato servizio". (95)
Emendamento all'emendamento numero 95 sostitutivo totale Uras - Meloni Valerio.
Articolo 2 bis
L'emendamento n. 95 è così sostituito:
"Il personale immesso nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie a seguito di pubblico concorso e che abbia effettivamente prestato servizio per almeno 12 mesi continuativi, è ammesso alle procedure di stabilizzazione di cui al comma 5 del presente articolo". (370)
Emendamento all'emendamento numero 95 sostitutivo totale Sanna Gian Valerio
Articolo 2 bis
L'emendamento n. 95 è così sostituito:
"Coloro i quali, dopo aver sostenuto prove di carattere concorsuale pubblico per dipendenti a tempo indeterminato, sono stati immessi nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie ed hanno di fatto prestato servizio a seguito di contratti di lavoro dipendente, sono mantenuti negli organici dell'Amministrazione o delle Agenzie presso le quali hanno prestato servizio fino all'espletamento del concorso che sani l'intervenuta sentenza di annullamento delle procedure espletate e per le quali sono stati inquadrati negli organici della Regione". (371)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Dessì
Articolo 2 bis
Dopo il comma 9 è aggiunto:
Il comma 2 dell'art 8 della legge regionale 17 gennaio 2005 n 1, è sostituito dal seguente:
9 bis. "In attesa di una organica ridefinizione dell'organizzazione dell'Ufficio di Segreteria il personale che alla data del 31 dicembre 2008 si trovava in posizione di comando e che ne faccia richiesta entro il 30 settembre 2009, è inquadrato in ruolo come dipendente con oneri a carico del Consiglio delle Autonomie Locali. L'ufficio può essere integrato esclusivamente da dipendenti degli enti locali della Sardegna ovvero dell'amministrazione regionale collocati in posizione di comando". (315)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Bruno - Capelli - Uras - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Vargiu
Articolo 2 bis
All'articolo 2 bis, dopo il comma 9, è aggiunto il seguente:
9 bis. Nelle more della elaborazione e approvazione del nuovo Piano d'Ambito, nel quale sono definite le compatibilità tecnico-economiche del sistema anche con il ricorso a strumenti e interventi straordinari, il Gestore Abbanoa spa è impegnato nella salvaguardia dei livelli occupazionali del personale dipendente delle ditte di conduzione impianti, secondo le modalità definite nell'accordo RAS - ATO - OO.SS. e Gestore del 10 luglio 2007. Entro 12 mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Gestore provvede all'impiego, secondo le procedure di legge, di non meno di 230 unità del sistema della conduzione di potabilizzatori. Entro i successivi 36 mesi, il Gestore prosegue con la progressiva internalizzazione del sistema dei depuratori con l'impiego, secondo le procedure di legge e secondo i piani di gestione definiti dal Gestore, delle unità aventi titolo ai sensi dell'accordo programmatico del 10 luglio 2007. Il Gestore esegue un articolato programma di formazione, finanziato da RAS con una apposita linea di intervento, finalizzato all'aggiornamento professionale ed alla riqualificazione delle risorse aventi titolo, ai sensi dell'accordo programmatico del 10 luglio 2007, per la salvaguardia del livello occupazionale. (321)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Peru
Articolo 2 bis
Al termine dell'articolo è aggiunto il seguente comma:
"9 bis. Le agenzie e gli enti di cui alla legge regionale n. 31 del 1998 sono autorizzati ad inquadrare, nei limiti delle disponibilità di organico e delle risorse stanziate a copertura delle medesime, i dipendenti in servizio al 1 gennaio 2009 a tempo determinato, a condizione che il rapporto di lavoro sia stato instaurato a seguito di concorso pubblico conforme alle disposizioni della legge regionale n. 31 del 1998 e prorogato a tale data almeno una volta". (345)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
Dopo l'articolo2 bis è aggiunto il seguente articolo 2bis.2:
Il personale dipendente delle imprese private che, alla data del 31 dicembre 2005, risultava adibito ai servizi idrici di potabilizzazione e depurazione nel territorio regionale, ferma restando la risoluzione del rapporto di lavoro è trasferito al gestore affidatario del servizio idrico integrato (Abbanoa spa) nel numero e secondo le qualifiche formalmente certificati, con le medesime modalità di cui all'articolo 173 del Dlgs 152/2006. La predetta disposizione si applica inoltre al personale che sia stato assunto, entro il 31 dicembre 2006, da imprese affidatane della gestione di nuovi impianti realizzati successivamente al 31 dicembre 2005. La predetta disposizione integra l'articolo 1 della L.R. 10 del 2005. Gli oneri derivanti dal presente articolo valutati in euro 2 milioni a valere su FNOL parte corrente e conto capitale .
Il predetto personale è impiegato nello svolgimento di uno specifico periodo di aggiornamento professionale, della durata minima semestrale, finalizzato alla gestione degli impianti e delle attività di potabilizzazione e della depurazione di competenza del gestore del sistema idrico integrato regionale. Tale periodo di formazione è organizzato nell'ambito delle attività formative di cui all'art. 4, comma 1 della L.R. 1/2009, le necessarie risorse finanziarie sono individuate tra quelle stanziate nel predetto comma. (92).)
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Cossa è presente in aula, pertanto il congedo si intende revocato.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo molto brevemente perché credo che si debba andare celermente ormai verso l'approvazione di questo provvedimento. Alcuni nodi importanti sono stati affrontati soprattutto nei primi due articoli, che sono stati individuati come articoli di principio. Gli articoli 2 bis e 2 ter - parlo adesso anche del 2 ter così eviterò di intervenire successivamente - hanno un ambito di intervento che ha trovato in Commissione un'ampia, amplissima convergenza. L'ha trovata nella stesura, l'ha trovata nell'individuazione di alcuni emendamenti aggiuntivi, l'ha trovata anche nella precisazione di alcuni specifici interventi di esclusione o di estensione dei beneficiari o nelle modalità di attuazione. Quindi gli articoli 2 bis e 2 ter appartengono molto più integralmente di altri articoli all'insieme del Consiglio e soprattutto all'insieme delle forze politiche che hanno discusso questo provvedimento in Commissione. Ecco perché penso all'emendamento numero 326 come a un emendamento che la maggioranza riterrà di dover ritirare, sul quale io voterei contro, ma mi auguro di non doverlo fare proprio perché sarà ritirato.
Cosa tratta l'articolo 2 bis? Tratta della stabilizzazione e, in particolare al comma 1, dell'impedimento a produrre nuovo precariato. Voglio fare un esempio attorno a questa vicenda del precariato, su come si produce e su come si è prodotto, soprattutto negli ultimi tempi. Si è prodotto anche per un atteggiamento diciamo un po' troppo permissivo, che non è solo nella politica, è anche nell'amministrazione, è anche nella burocrazia. Il fatto che siamo riusciti a produrre precari persino nella gestione della liquidazione di un ente pubblico e della sua originaria trasformazione in S.p.A., quando avremmo potuto benissimo risolvere le esigenze di personale mantenendo in quell'ente trasformato in S.p.A. una parte del personale che abbiamo trasferito a un altro soggetto, molto la dice su come si sono comportati gli amministratori nominati per liquidare, in quel caso, l'ente trasformato in S.p.A. Quindi il comma 1 ha come primo obiettivo quello di dire chi si assume la responsabilità di incrementare le assunzioni a termine di tipo flessibile fuori dai limiti del 3 per cento e fuori da una motivazione che abbia un senso. Chi si assume questa responsabilità paga di persona, attraverso la dichiarazione di nullità dei provvedimenti adottati e attraverso l'invio all'azione di controllo di quei provvedimenti, di cui è responsabile contabilmente, quindi paga di tasca propria.
Gli altri commi, quelli che seguono, in modo particolare quello relativo al sistema delle autonomie locali, intervengono invece a regolarizzare situazioni che da anni si stanno protraendo, anche in previsione dell'accompagnamento alla pensione, del raggiungimento dell'età della quiescenza. E in proposito, a chi ha voluto osservare che proprio quei commi fossero praticamente inesigibili e in contrasto con norme regionali e nazionali mi corre l'obbligo di dare questi suggerimenti: primo, fare un approfondimento sulla gerarchia delle fonti; secondo, individuare quali sono le competenze specifiche dal punto di vista legislativo della Regione in queste materie; terzo, individuare le deroghe che in questa materia sono previste anche nella legislazione dello Stato; quarto, leggere approfonditamente l'articolo 2 bis, perché individua anche le coperture finanziarie per le attività di stabilizzazione presso le autonomie locali, che sono diventate quelle che devono rispondere ai bisogni dei cittadini in modo più diretto, ma anche quelle che noi escludiamo e lasciamo fuori dagli interventi regionali sempre con maggiore frequenza.
Chiudo, Presidente, richiamando l'attenzione dell'Aula su due questioni. La prima questione attiene al comma 3 dell'articolo 2 bis e all'esigenza di escludere in modo esplicito dai processi di stabilizzazione il personale degli staff degli amministratori. Per quanto riguarda la stabilizzazione presso l'Amministrazione regionale ci sono delle proposte, una delle quali è stata avanzata dalla Giunta. Si tratta di verificare se sono tra loro corrispondenti. A me pare di sì, può darsi che la sintesi della Giunta sia la più confacente all'esigenza che è stata manifestata, in modo da agevolare il ritiro degli emendamenti che ciascuno di noi ha presentato a questo provvedimento.
La seconda questione mi pare utile richiamarla anche per dare atto del lavoro che attorno alla vicenda della stabilizzazione dei lavoratori del sistema idrico integrato hanno fatto il Presidente della Commissione, i colleghi Renato Lai, Mario Diana e altri, nonché la stessa Giunta, che ha partecipato insieme al soggetto gestore e a chi è incaricato di lavorare attorno al Piano industriale, perché anche da quel punto di vista io credo si sia lavorato bene in funzione dell'individuazione di una specifica soluzione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, credo che l'articolo 2 bis, che anche nella sua accezione letterale ci fa capire che è stato introdotto durante la discussione in Commissione, rappresenti uno dei punti cruciali di questo disegno di legge. Pertanto credo sia necessario che venga visto con un minimo di attenzione, in quanto una parte importante delle norme che sono in esso contenute, anzi la quasi totalità - sì, avevo notato, Assessore, che non se n'era andato, ma che stava lavorando in aula -, necessita di un controllo attento da parte della Giunta regionale e in particolare dell'Assessore del personale.
Voglio dire schematicamente, senza usare l'intero tempo che mi è concesso, quello che noi Riformatori pensiamo su questo articolo. Intanto pensiamo che questo articolo sia benvenuto all'interno del testo del disegno di legge, perché incide su problemi reali. In secondo luogo pensiamo che il tema del precariato nella Regione, e in generale nell'amministrazione pubblica in Sardegna, sia sicuramente uno dei temi più scottanti che le amministrazioni si trovano ad affrontare. E devo dire che il legislatore, cioè ciascun consigliere regionale che siede in quest'Aula, ha una difficoltà ogni qualvolta affronta i temi del precariato: non ha la più pallida idea di quale sia l'universo complessivo di riferimento. Cioè è difficilissimo riuscire a capire quale sia l'entità del fenomeno all'interno dell'Amministrazione regionale e della pubblica amministrazione in generale. Quindi la prima cosa che noi chiederemo all'Assessore del personale e all'intera Giunta è se sia possibile avere, nei tempi necessari di elaborazione, un'idea complessiva quanto più possibile chiara, reale e dettagliata dei termini in cui il problema si presenta, affinché il legislatore regionale nell'affrontarlo sappia non solo qual è la punta dell'iceberg che emerge dal mare, e che ogni tanto noi cerchiamo di limare, sapendo bene che dopo sei mesi ci sarà una nuova punta con cui confrontarsi, ma anche qual è l'entità complessiva del ghiaccio che sta sotto il pelo dell'acqua, per poter definire qualunque piano di stabilizzazione - che viene puntualmente rievocato e sollecitato dal consigliere Uras - sapendo qual è complessivamente il fenomeno che dobbiamo affrontare.
Detto questo, sarebbe importante che una delle principali parole d'ordine del centrosinistra nella scorsa legislatura diventasse una reale parola d'ordine del Consiglio regionale nel suo complesso. Nella scorsa legislatura l'assessore Dadea ripeteva a oltranza che nella pubblica amministrazione si entra soltanto tramite concorso, per cui ogni tipo di riflessione che è stata fatta da quest'Aula sull'argomento aveva come principio informatore questo principio. Di fatto noi sappiamo, perché l'Aula se n'è occupata mille volte, che nella scorsa legislatura è stata creata - non perché ci fosse una colpa specifica della precedente Amministrazione, ma perché il fatto è reale - una certa quantità di nuovo precariato, di cui appunto noi vogliamo conoscere l'entità, nel senso che attraverso il meccanismo delle short list, attraverso il meccanismo dei contratti atipici senza neanche short list, attraverso il meccanismo delle consulenze rinnovate tante volte è stato introdotta, nella pubblica amministrazione, una quantità di risorse umane di cui oggi non si ha neanche un'idea precisa, non si sa cosa stia facendo né quali siano i rapporti che ha consolidato e in che modo con la pubblica amministrazione. Per cui è importante che il principio che all'interno della pubblica amministrazione si entra soltanto attraverso criteri oggettivi informi l'azione della pubblica amministrazione non solo in questa legislatura, ma anche in tutte le legislature che verranno. E' un principio che, maggioranza e minoranza, abbiamo sempre detto di condividere, ma che non abbiamo mai sostanzialmente condiviso, perché tutte le amministrazioni che si sono via via alternate alla guida della Regione Sardegna hanno tentato di trovare delle scorciatoie che, attraverso il lavoro precario, consentissero l'introduzione di nuove risorse umane, che comunque alla fine acquisiscono un know how così importante che è sempre più difficile per la pubblica amministrazione privarsi del loro apporto.
Termino dicendo che in quest'Aula noi Riformatori vorremmo difendere - e credo che questo sentimento possa essere condiviso anche fuori dalle file del nostro partito - gli indifesi veri, quelli che il nostro amico consigliere regionale Uras sostiene di voler difendere sempre attraverso il partito che rappresenta. Allora, i più indifesi sono quelli che noi abbiamo sollecitato ad andare fuori dalla Sardegna per professionalizzarsi, sono quelli che noi abbiamo esortato a raggiungere i maggiori livelli meritocratici possibili, perché la loro professionalità poteva essere una risorsa aggiunta per la nostra Isola, sono quelli che sosteniamo con le borse di studio durante il corso degli studi medi superiori o universitari, sono quelli che si impegnano fino allo spasimo attraverso i master, attraverso la frequenza dei corsi universitari, attraverso i corsi Erasmus o le esperienze fuori dalla Sardegna per raggiungere il maggior livello di professionalità possibile. E quando hanno fatto tutto questo, non conoscendo scorciatoie per entrare nell'amministrazione pubblica, ne restano al di fuori, senza mai avere neanche la possibilità di concorrere per l'ingresso nell'amministrazione pubblica.
Allora, se noi non vogliamo lanciare un messaggio contraddittorio o se, per dirla in altri termini, non vogliamo prendere in giro la gente, dobbiamo essere conseguenti rispetto a quello che diciamo e quindi dobbiamo garantire la possibilità di accesso alla pubblica amministrazione a coloro che abbiamo esortato e sollecitato a diventare davvero i migliori, a dar corso a tutte possibilità di acculturazione, di incremento della professionalità, di sviluppo delle proprie capacità e che seguendo il nostro consiglio hanno davvero fatto questo.
Ecco, collega Uras, colleghi del Consiglio, a questi ultimi, che hanno l'unica sfortuna di non conoscere consiglieri o assessori regionali e di avere un albero genealogico non di particolare rilievo, noi dobbiamo tutti insieme dare voce. Dobbiamo cercare di dare garanzie a chi non viene a protestare davanti ai palazzi della Regione, a chi non ha tamburi e fischietti, ma ha dei diritti. Calpestare i loro diritti significa calpestare i nostri stessi diritti, perché affidiamo ai mediocri la crescita della società sarda. E questo non potrà consentire alla nostra società di sottrarsi a un destino di declino che è scritto se noi non interveniamo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signor Presidente, anch'io intervengo brevemente perché su questa materia, che è forse una delle materie più "sensibili" di questo collegato, credo si sia fatto un buon lavoro in Commissione. Do atto al Presidente e a tutta Commissione di aver davvero lavorato, dal mio punto di osservazione, in maniera esaustiva. Il testo che era stato licenziato dalla Giunta, nonostante il titolo prevedesse disposizioni in materia di precariato - spiace farlo notare dal momento che si è fatto, ripeto, un ottimo lavoro in Commissione - certamente non era capace di intercettare l'ansia dei troppi lavoratori e lavoratrici che si trovano in questa condizione. Per questo credo che le forze politiche abbiano fatto bene, con grande senso di responsabilità, a produrre quel lavoro in Commissione.
Credo che i pochi minuti che abbiamo a disposizione debbano servire per mettere in evidenza e ricordare a noi tutti, nonostante ci apprestiamo a dare una risposta importante, che il fenomeno del precariato è una piaga che ha assunto dimensioni drammatiche in Sardegna. Io non mi stanco di ricordare che nonostante gli interventi che adotteremo fra qualche minuto in quest'Aula resteranno precari in questa Regione circa 100 mila lavoratori, senza considerare le decine di migliaia di lavoratori assunti attraverso le società interinali che lavorano per la pubblica amministrazione, a partire dalla sanità. Allora invito l'assessore La Spisa, l'assessore Corona, l'intera Giunta e il Consiglio regionale a mostrare la sensibilità attesa. Badate, io avverto su questo problema - ripeto, nonostante l'ottimo lavoro della Commissione - ancora una certa sufficienza. Non mi pare, cioè, che ci sia la percezione esatta del dramma che vivono, spesso individualmente, le lavoratrici e i lavoratori che si trovano in questa condizione. Stiamo parlando di persone che non sono nella condizione di guardare al loro futuro con un minimo di prospettiva, appunto perché questo il precariato non lo consente. Allora ci deve essere una spinta forte da parte di tutti per aggredire questo fenomeno.
Per la parte che ci riguarda, una parte importante, ci apprestiamo a concludere un lavoro importante, ma probabilmente non sufficiente. Nei confronti di questi lavoratori abbiamo, oltre che un dovere politico, un obbligo morale che ci deve assistere e accompagnare costantemente nella nostra attività quotidiana e penso che dovremo dare un segnale forte a tutte le pubbliche amministrazioni, ma anche al settore privato.
Sollevo un problema, assessore La Spisa - so che lei lo conosce bene -, che riguarda tutti: lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Aziende sanitarie, tutti! Per recuperare un po' di efficienza, almeno sui conti, si scarica sul lavoro una parte di questi conti. Io ritengo che sia immorale, da parte della pubblica amministrazione, continuare a esternalizzare attività attraverso il ribasso d'asta. Questo sistema genera due o tre cose drammatiche, che mi pare non siano presenti a quest'Aula, nessuno me ne voglia: impoverisce la gente che produce lavoro, perché attraverso il ribasso d'asta (riguarda tutti, ripeto, dai comuni alla Regione, dalle persone che effettuano la pulizia in questi uffici a chi garantisce l'arredo urbano nei comuni, all'assistenza socioassistenziale) si attribuiscono gli stessi lavori, anno dopo anno, abbassando il valore dell'oggetto dell'appalto. Le imprese, pur di aggiudicarsi quei lavori, propongono ribassi anche sensibili che poi, ovviamente, scaricano sulle tutele del lavoro e dei lavoratori, riducendo i loro diritti. E quando non ce la fanno più a sostenere i costi licenziano i propri dipendenti e assumono personale dalle società interinali. Badate, anche la pubblica amministrazione, che è governata dalla politica, è responsabile di questa situazione. Credo che una situazione come questa debba essere affrontata con una tensione politica che non intravedo. Nonostante stia tentando di richiamare cose arcinote, avverto in quest'Aula molta distrazione, eppure credo che sia un argomento che non merita nessuna distrazione.
Concludo con un'ultima considerazione: questa è la regione che, è vero, per nostra fortuna non ha un tasso di mortalità più alto di quello delle altre regioni, anche se in Sardegna muore una persona ogni sette od otto giorni per cause di lavoro, però è la regione - non sembri qualcosa che non ha nulla a che vedere con l'ordine del giorno - in cui si registra il tasso più alto di incidenti sul lavoro. E, badate, non soltanto nelle costruzioni o nel settore metalmeccanico, ma anche nel settore socioassistenziale. Il più delle volte ciò è dovuto proprio a quel sistema che denunciavo, perché i llavoratori sono soggetti a ritmi infernali.
Allora, questa questione, a cui sono esposti i lavoratori precari, meriterebbe da parte dell'Aula una riflessione ad hoc. Ripeto, abbiamo fatto un buon lavoro e spero che l'Aula confermi col voto il lavoro che è stato prodotto dalla Commissione, perché se questo sarà ovviamente oggi daremo una risposta importante a tanti lavoratori che si trovano in questa condizione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, questa parte della legge non ha subito nessun atto istruttorio; fa parte di quegli accordi politici più volte richiamati in quest'Aula oggi e ieri. A maggior ragione io credo che si debba sapere qual è la portata del provvedimento che stiamo discutendo, perché se c'è una cosa che un legislatore non può fare è approvare provvedimenti a scatola chiusa, senza capirne la portata e senza sapere quale impatto avranno sulla realtà socioeconomica della Sardegna.
Vedete, Renato Soru aveva una sua filosofia, portava avanti un suo ragionamento, tendente a ridurre gli organici della Regione. Aveva ridotto gli organici con legge, ma si è poi fermato al momento in cui la legge doveva entrare in vigore. Aveva ridotto il personale di tutte le categorie, maggiormente quello delle categorie A e C, c'era stato un leggero recupero della categoria D, un complessivo rallentamento dei transiti interni e un rinnovamento con incentivi all'esodo. Però questo Consiglio regionale - non c'entrano niente le Giunte - surrettiziamente continuava e continua a inquadrare personale attraverso le diverse finanziarie, prevedendo anche il transito di alcune figure dagli enti locali ai livelli dirigenziali dell'Amministrazione regionale. Il precariato è in aumento; nel 2007 era stato posto un limite percentuale massimo, c'era stata la restrizione della disciplina degli incarichi esterni e contemporaneamente la stabilizzazione, con un piano sul precariato che non è ancora attuato, del personale che aveva i previsti requisiti nel 2007. Quindi si è agito attraverso tagli e incrementi.
Questa nuova stabilizzazione del precariato ora prevista, innestandosi su questi precedenti, rischia di impedire anche per il futuro la programmazione del fabbisogno e l'adeguamento qualitativo della macchina burocratica della Regione. Ma noi ci stiamo chiedendo quale modello di Regione? Ci stiamo chiedendo se gli organici della Regione corrispondono a una Regione moderna, a una Regione che si deve attrezzare, che deve combattere - come usiamo dire - nel mercato globale, nel mercato mediterraneo?
Ci sono due cose che non sono mai state prese in considerazione: noi abbiamo bisogno di una programmazione del personale ragionata e qualitativa, abbiamo bisogno di alcune qualifiche e non di altre. Ora, l'articolo 2 bis, ai commi 2 e 3, prevede il finanziamento regionale di programmi pluriennali che devono essere realizzati da comuni e province per la stabilizzazione del proprio personale precario - non si capisce bene se ciò riguardi l'ultimo quinquennio - purché abbia trenta mesi di servizio. Poiché non è stabilito un termine finale (nonostante ciò che si è detto, un termine finale non esiste), il requisito si presume che debba essere posseduto alla data - si dice - di approvazione di questa legge, ma penso che si intenda la data di entrata in vigore. Rispetto ai requisiti previsti invece per la stabilizzazione del personale della Regione, il piano non precisa se le assunzioni avvengono previa procedura selettiva o senza procedura selettiva.
Bisogna anche considerare che quello che stiamo facendo per gli enti locali tocca un tema delicato, perché fare una legislazione dettagliata trova un limite nell'autonomia organizzativa degli enti locali, e forse non è neanche opportuno farla, perché noi possiamo approvare una legge sulla disciplina del personale, ma agire su un comparto che non è nostro, ma è dello Stato, credo abbia dei risvolti fortemente delicati. Peraltro che cosa prevede questa legge? Prevede che la Regione intervenga con uno stanziamento di 3 milioni di euro per l'anno 2009 e, attraverso le successive finanziarie, con stanziamenti non inferiori a quello stabilito nella presente legge, che non vengono però quantificati. Ma provvederò io al termine di questo mio intervento.
Questa disposizione non tiene conto delle disponibilità finanziarie degli enti locali né del personale realmente coinvolto nella stabilizzazione. Lo dice lo stesso disegno di legge al comma 4 dell'articolo 2 bis, laddove prevede che i comuni e le province devono approvare "entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge" i programmi di stabilizzazione, e occorre considerare che gli enti locali sono soggetti a limiti di assunzione del personale e di incremento degli organici nel rispetto del Patto di stabilità.
Attualmente facciamo riferimento all'articolo 36 della legge numero 2 del 2007, che prevede, quale requisito per l'inserimento nel piano di stabilizzazione dei lavoratori precari assunti con contratti a tempo presso l'Amministrazione regionale, che l'attività sia stata svolta per almeno trenta mesi, anche se non continuativi. Lo stesso articolo dice anche quali lavoratori possono essere stabilizzati a domanda e quali no. Questo disegno di legge estende alla data della relativa approvazione il termine entro il quale maturano i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Tali requisiti riguardano soltanto il periodo e non il criterio.
Infine, il comma 6 dell'articolo 2 bis prevede la proroga dei contratti a termine in essere al 28 febbraio 2009, fino alla conclusione dei programmi di stabilizzazione previsti dallo stesso articolo. Non vedo in aula l'Assessore degli affari generali e personale, il quale ha presentato il disegno di legge numero 39, che è già in carico alla prima Commissione competente per materia. Ebbene, tutti gli articoli di questo disegno di legge sono in contrasto con quanto sta decidendo oggi il Consiglio regionale per la stabilizzazione del precariato. Allora mettiamoci d'accordo: se la Giunta regionale ha previsto nel disegno di legge che la Giunta, le agenzie e gli enti regionali possono rivedere la propria dotazione organica fino al limite di incremento del 2,5 per cento ed entro il limite di spesa di 2 milioni e 810 mila euro, come fa oggi ad approvare emendamenti di altra natura? Se prevede l'inserimento delle procedure di stabilizzazione di cui all'articolo 36, come fa oggi a estendere quelle disposizioni? Se si prevede che il 50 per cento dei posti sia riservato ai concorsi pubblici, il 25 per cento ai concorsi interni e l'altro 25 per cento al precariato, mi sembra che stiamo affrontando un argomento che merita attenzione e rispetto.
Io ho dei dati per quanto riguarda il precariato. Si parla di oltre 200 lavoratori precari nell'Amministrazione regionale, oltre 600 nelle agenzie ed enti locali, oltre 50 nei consorzi industriali, oltre 100 nelle aziende miste universitarie-ospedaliere. Ci sono, inoltre, 80 lavoratori precari nell'IZS, oltre 450 nella gestione dei beni culturali e identitari, oltre 400 nelle attività CESIL e CSL e 300 nell'ARPAS. Ma cosa stiamo facendo? Credo che questo argomento, al di là della disattenzione, meriti rispetto, meriti di essere considerato e portato nelle Commissioni competenti, che devono istruire e valutare non soltanto l'impatto di quello che stiamo facendo, ma anche le spese che stiamo sostenendo.
Peraltro, in questo modo non si risolve tutto il problema del precariato. Allora chiedo agli estensori di questo provvedimento: perché non sono previste le società in house o le società di servizio? Ci sono dipendenti che hanno otto anni di servizio e che non vengono presi in considerazione in questo provvedimento. E' uno scandalo! Noi non possiamo fare figli e figliastri. Ci sono persone che stanno attendendo da otto anni e noi stiamo dicendo che questi sono patti politici. Bene, se sono patti politici, io rispondo alla mia coscienza e a nessun patto politico!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei intervenire per dar conto di alcuni processi avvenuti nell'elaborazione dell'articolo. Colgo l'occasione per fare un breve ragionamento di sintesi che sottopongo all'attenzione dell'assessore La Spisa e dell'assessore Corona.
Io mi sono fatto l'idea che la Regione sarda abbia una struttura che è ben rappresentabile con la struttura, la forma che ha la torta di pasta sfoglia. Cioè noi abbiamo un'Amministrazione regionale che, come rappresentava prima l'onorevole Floris, si è stratificata nel corso degli anni senza un sistema che la governasse. Allora, le riforme parziali sono assolutamente...
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, l'onorevole Maninchedda sta svolgendo un ragionamento, credo che debba poterlo fare.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Anche perché se mi ascoltano poi risolviamo i problemi che ci sono sull'articolo 2 bis.
Dicevo che non è possibile procedere a riforme parziali né si può dire: "Tracciamo una riga da questa o da quella data", perché inevitabilmente andiamo incontro a una serie di sollecitazioni, a cui tutti siamo stati sottoposti in questi giorni, da parte di chi rimane fuori da quella data o da quella procedura perché proviene da una deroga a un'altra procedura. Questa è la condizione in cui noi siamo.
Perché mi rivolgo anche all'assessore La Spisa? Perché, a mio avviso, l'unica soluzione per avere una struttura efficiente e che costi meno è quella di snellire la Regione. Io non so se tutti i colleghi siano consapevoli che dei 3 miliardi di euro che noi manovriamo, al netto della spesa sanitaria - mi corregga l'assessore La Spisa -, circa 1 miliardo e mezzo di euro è destinato al finanziamento della struttura amministrativa. Non possiamo permettercelo. Allora che cosa occorre fare? Occorre che alla prossima finanziaria - ecco perché mi rivolgo all'assessore La Spisa - prendiamo il toro per le corna. Dovremo dire: dateci i soldi per incentivare all'esodo il personale con oltre cinquant'anni d'età non qualificato. L'abbiamo già fatto: nella scorsa legislatura abbiamo varato norme con le quali il Consiglio regionale ha incentivato all'esodo in altri settori. Dobbiamo ragionare su come snellire la Regione. Fate una prova, andate nella rubrica del sito della Regione e vedete quanti "dott." escono fuori. Ne escono in misura, credo, sei volte inferiore rispetto al titolo - migliore - di "signor". Ma questo indica che la gran parte del personale della struttura regionale non è laureata e qualche volta neanche diplomata. Allora il problema è: come facciamo a favorire il rinnovo e a garantire efficienza e riduzione dei costi? Dobbiamo accantonare risorse per favorire l'esodo di quelle persone.
Il secondo aspetto, che, secondo me, certo si può prendere in mano con il disegno di legge sul personale, riguarda i processi di stabilizzazione mirati, per cui si stabilizzano i lavoratori assunti per venti mesi da tale data, per cinquanta da tal altra. Tentare tali processi è però inutile, perché rimarrà fuori comunque una parte di questi lavoratori, in quanto tutti hanno derogato a procedure precedenti. Bisogna avere la forza di spostare chi c'è, incentivandolo alla pensione, stabilizzare chi è stato reclutato nelle forme irregolari che conosciamo e mettere il punto fermo di cui parlava l'onorevole Vargiu. E il punto fermo si può mettere soltanto se si risolve definitivamente ciò che ci viene dal passato. L'errore delle Giunte che ci hanno preceduto è stato quello di fare riforme parziali, per cui o facciamo un esodo incentivato e una sanatoria totale e ripartiamo facendo solo concorsi o non ne usciremo mai e la spesa per il personale aumenterà.
Lo spirito con cui è stato elaborato l'articolo 2 bis è questo: tentare di cominciare a mettere il punto fermo. C'è stato un intervento di esordio dell'onorevole Diana, che non vedo in aula, che ha detto: "Io sono disponibile a un accordo sul precariato a patto che finiamo con il reclutamento di precari". Io sono convinto che, al di là delle nostre buone intenzioni, non abbiamo messo la parola fine. Non l'abbiamo fatto, ed è questo che occorre fare, cioè noi dobbiamo chiedere all'Assessore del personale e all'Assessore della programmazione di trovare il modo, nella prossima finanziaria, di mettere quel punto fermo, incentivando alla pensione chi non è titolato e ha una certa età e cominciando a stabilizzare, secondo le indicazioni che dava anche l'onorevole Floris, una macchina che funzioni perché c'è un disegno dietro. Questa è la prima parte.
Nella seconda parte, invece, sottopongo un problema alle forze politiche. Ho letto i comunicati stampa dei sindacati in questi giorni. Allora, bisogna che voi, cioè chi ha un ruolo politico, io non ne ho, mettiate all'ordine del giorno un problema: che idea hanno i partiti e i parlamentari della Sardegna del ruolo del sindacato? Perché se i sindacati, dopo una concertazione con la Giunta, ritengono che quella concertazione sia equiparabile a un percorso legislativo, per cui se viene toccato un accordo sindacale di concertazione - non un contratto - gridano alla lesa maestà, allora si pone il problema di come è diventato il nostro sistema politico. Se i sindacati ritengono di interpretare interessi politici universali, che gli ordinamenti invece incardinano nei parlamenti, allora devono dirci anche quali sono le procedure di selezione di una classe dirigente che sia legittimata a rappresentare interessi universali. A me non pare che loro abbiano questa legittimazione.
E spiace vedere, addirittura in comunicati di sigle sindacali importanti, una rappresentazione degli accordi di concertazione come accordi intangibili dalle forze politiche. Intangibili! Abbiamo i sindacati dichiaranti su ogni materia, e io sono del parere che possono e debbano dichiarare, ma quando dichiarano: "La vera sovranità appartiene a noi, quindi voi la state violando perché osate parlare, rappresentare e proporre oltre noi", allora c'è un problema politico. Così come c'è un problema politico - lo sottopongo all'attenzione anche dei colleghi del centrosinistra, che in questo momento hanno fortissimi rapporti col mondo sindacale - quando il sindacato demolisce tutte le proposte positive che non vengono dal sindacato, per cui se non si consultano i sindacati le proposte sono per definizione negative.
Mi è capitato di leggere, ieri, un comunicato sulla scuola di un sindacato importante, che proponeva un percorso assolutamente impraticabile sulla scuola, sapendo di proporlo impraticabile, con l'idea di convogliare le forze politiche in un conflitto con lo Stato inutile, ma che comunque avrebbe animato la piazza. Con quale scopo? Impedire di far vedere che il Consiglio regionale, che per i sindacati è per definizione una schifezza, può fare cose buone, perché l'unica cosa che i sindacati ritengono possa fare è ratificare ciò che dicono loro. Io so cosa rischio a dire queste cose, ma se non le dite anche voi, c'è un problema serio di sovranità, serissimo. C'è un problema serio! Io sono per il dibattito politico, per la rappresentanza, per la titolarità della rappresentatività, ma non così. Non così quando i sindacati, a proposito di quanto diceva l'onorevole Giampaolo Diana, sono tra i responsabili della gestione degli interinali nelle Aziende sanitarie, perché dividono le assunzioni con loro.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Onorevole Maninchedda, la scadenza del tempo le ha evitato il rischio di qualche querela!
Il dibattito e il confronto su questo articolo è stato, secondo me, molto interessante. Varrebbe la pena approfondirlo, varrebbe la pena tenerlo presente in tutti i momenti dell'esame di questo disegno di legge e direi anche in futuro, quando parleremo di programmazione e di manovra finanziaria. Però io vorrei partire da una considerazione fatta dall'onorevole Giampaolo Diana sugli interventi di questo disegno di legge in materia di personale e in particolare sul precariato. Sostanzialmente l'onorevole Diana dice: "La Giunta non ha dato risposte sul problema del precariato ed è stato necessario un dibattito in Commissione, così come è necessario adesso un dibattito in Aula, per poter colmare le disattenzioni della Giunta regionale". Permettetemi di dire, a nome di tutta la Giunta, e in particolare dell'Assessore del personale, che non è così.
Presidente, chiedo scusa, ma non riesco a proseguire.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, per cortesia.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io posso aspettare, tanto il conteggio del tempo è interrotto, almeno spero. Siccome sono importanti le cose che sono state dette, credo che sia utile che, al di là di sterili polemiche, ci fermiamo a ragionare un po', perché gli interventi svolti dai consiglieri di maggioranza e opposizione sono stati tutti interessanti.
Una premessa: la Giunta regionale non ha presentato in questo disegno di legge integrativo della manovra finanziaria norme sul personale (in Commissione è stato cancellato dal titolo della legge il riferimento all'organizzazione del personale) perché si è ritenuto, in particolare, lo dico qui, per decisione dei Gruppi di maggioranza, di alleggerire il testo delle norme sul personale per riservare questo argomento a uno strumento legislativo ad hoc. Poi le stesse forze politiche di maggioranza, sollecitate dall'opposizione o da altre rappresentanze di interessi legittimi in questa regione, hanno ritenuto di aggiungere a questo progetto di legge alcune norme sul personale, in particolare sul precariato, per il semplice motivo che c'è comunque un disegno di legge della Giunta regionale che darà risposte parziali o totali, non lo sappiamo, ma comunque è stato presentato.
D'altra parte io credo che l'evoluzione della discussione di questi giorni abbia mostrato chiaramente quanto fosse saggia quella decisione e quanto sia costantemente meglio che sulla materia del personale non si intervenga nel corso dell'esame di provvedimenti legislativi di carattere finanziario. Lo dico a chi ci rimprovera per il fatto che questa è una legge omnibus e poi infila di tutto e di più in questo disegno di legge, e questo da parte sia dell'opposizione sia della maggioranza. Quindi le critiche, permettetemi, le vorrei proprio respingere, perché l'intenzione della Giunta era quella di fare un provvedimento che non contenesse norme sul personale. Poi si è ritenuto opportuno introdurne alcune, che adesso stiamo esaminando, ma non certo per omissione da parte della Giunta.
D'altra parte, credo che la posizione assunta dal Presidente della Commissione competente in materia di personale, l'onorevole Floris, sia più che legittima, e lo dico non per il rispetto del ruolo che egli ricopre, ma per un motivo evidente a tutti, e cioè che noi esaminiamo norme sul personale in sede di Commissione bilancio e programmazione senza fare approfondimenti, interveniamo continuamente su leggi di settore, modifichiamo la legge numero 31, prevediamo piani di stabilizzazione di ogni tipo, prevediamo trasferimenti da associazioni private a enti regionali, tutto con dieci righe di testo normativo, salvo poi accorgerci che magari quelle norme sono inapplicabili, perché non tengono conto di tutti i fattori.
Io chiedo a tutto il Consiglio di aiutare la Giunta d'ora in poi a non dover esaminare provvedimenti di legge come questo, a fare in modo che la legge finanziaria sia tale, sia una legge che accompagna il bilancio e basta, e a riportare la normalità del procedimento legislativo, dando quindi ai consiglieri regionali che scelgono di far parte di una certa Commissione perché ritengono di poter dare il loro apporto con l'aiuto degli Uffici del Consiglio, della Giunta e di chiunque può aiutare in tal senso, la possibilità di approfondire delle materie specifiche. Spero che possiamo mantenere questo impegno.
Detto questo, c'è un'altra cosa da chiarire, perché ha ragione l'onorevole Vargiu a chiedere se si può veramente definire che cos'è il precariato, sia in termini numerici sia in termini sostanziali, di contenuto.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue LA SPISA.) Ma è più precario, oggi, chi lavora a tempo determinato presso la Regione, un'agenzia o un comune, chi lavora a tempo indeterminato nella Portovesme S.r.l, che rischia la chiusura, o nell'ex Ila, chi è in cassa integrazione o i 9.200 lavoratori che sono oggi sostenuti solo con ammortizzatori sociali? Chi è più precario tra questi? Sono più precari i lavoratori del settore pubblico rispetto a quelli del settore dell'edilizia, per esempio, cioè rispetto agli 8.000, 9.000 o forse 10.000 lavoratori edili che hanno perso il posto di lavoro, che sono a casa e non hanno nessuno che li difenda, perché non sono concentrati in uno stabilimento o perché non possono tirare la giacca al politico di turno, al consigliere, all'assessore, al presidente o al sindaco? Che cos'è il precariato? Questo è il vero problema, che cos'è il precariato!
Io non mi spingerei fino a dire che di per sé il lavoro interinale è, in quanto tale, precariato. Sono d'accordo sul fatto che certamente c'è un altro grave problema, e su questo condivido totalmente anche l'analisi che fa l'onorevole Diana, e cioè che in questo sistema sociale ed economico vi è innanzitutto una sottovalutazione del valore della dignità del lavoro. Si arriva allo sfruttamento, si arriva all'utilizzo estremo di tutti i meccanismi che le leggi, fatte per rendere più flessibile il lavoro, per ridurne il costo, complessivamente mettono a disposizione degli imprenditori e comunque di tutti coloro che sono datori di lavoro. Questo è vero, questo è un problema che in termini di equità e di giustizia lo Stato e la Regione devono prendere in considerazione, certamente, ma non possiamo non considerare che c'è anche una grande disparità tra lavoro pubblico e lavoro privato, almeno rispetto alle garanzie, e comunque su queste cose dobbiamo in qualche modo trovare dei punti d'intesa alti. Il punto d'intesa trovato adesso, con queste norme sul precariato, in qualche modo prefigura una prospettiva, ma dobbiamo renderci conto che ha ragione chi dice che nella pubblica amministrazione il precariato bisogna spegnerlo a monte, alla fonte e non fare, ogni volta, delle sanatorie.
Tenete conto che il disegno di legge della Giunta, proposto dall'assessore Corona, prevede la riduzione del 50 per cento dei contratti atipici in Regione. E' un primo tentativo, facciamolo seguire da atti concreti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 326, 332, 331, 330, 87, 86, 88, 263, 51 e 107 c'è un invito al ritiro. Sugli emendamenti numero 123 e 336, con un piccolo emendamento orale su quest'ultimo, di cui parleremo in seguito, il parere è favorevole. L'emendamento numero 333 era stato sospeso per una valutazione della Giunta, ma mi pare che il parere possa essere favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sicuramente questo emendamento contiene una norma che sostanzialmente impegna la Giunta regionale a procedere in relazione a quanto già stabilito in altre leggi, quindi può essere accolto.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 95 c'è un invito al ritiro, con l'impegno di trattare questa norma nel disegno di legge sul personale. Si invita a ritirare anche l'emendamento numero 315 per un problema legato al Consiglio delle autonomie locali.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, mi scusi, all'emendamento numero 95 sono stati presentati due emendamenti, il numero 370 e il numero 371.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non li conosco, se posso procedere li vedrò dopo.
PRESIDENTE. Sì, proceda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 315 c'è un invito al ritiro, perché il Consiglio delle autonomie locali non risulta avere un proprio ruolo, quindi c'è un aspetto formale da considerare. Sugli emendamenti numero 321 e 345 il parere è favorevole, sul numero 92 c'è un invito al ritiro.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Allora, avevamo sospeso gli emendamenti numero 370 e 371, che sono stati presentati all'emendamento numero 95. Il parere è contrario su entrambi.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 326.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Signora Presidente, sicuramente l'emendamento numero 326 sarà ritirato, però vorrei quantomeno chiarire lo spirito con cui è stato presentato, che non si discosta assolutamente da quanto appena dichiarato dalla Giunta, nelle parole dell'assessore La Spisa, e da quanto sostenuto dal Presidente della prima Commissione.
Tratteremo la materia a breve e mi sembrava opportuna una maggiore riflessione, ma ritiro l'emendamento anche per rispetto di un accordo a cui sono pervenute, in terza Commissione, maggioranza e opposizione.
PRESIDENTE. Gli emendamenti dal numero 332 al numero 88 sono stati presentati come sostitutivi parziali, in realtà sono aggiuntivi, perché riportano una parte del testo più una nuova parte, per cui verranno votati con gli emendamenti aggiuntivi.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 123. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Interruzione del consigliere Steri)
PRESIDENTE. Onorevole Steri, l'emendamento numero 123 è stato già votato.
STERI (U.D.C.). La seconda parte doveva essere cancellata.
PRESIDENTE. Ma ormai è stato approvato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi aggancio a quanto diceva l'onorevole Steri. Siccome una parte dell'emendamento è già compresa nel testo, perché la data del 31 dicembre 2008 è precedente alla data di approvazione e quindi anche di entrata in vigore della presente legge, in fase di coordinamento bisognerebbe rimuoverla.
PRESIDENTE. In sede di coordinamento provvederemo a rettificare il testo.
Metto in votazione l'articolo 2 bis. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 332.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intendo solo suggerire un'integrazione del testo di questo tipo: "analogamente operano le amministrazioni di agenzie ed enti regionali", che è una precisazione applicativa, ma di fatto è già previsto.
Ne approfitto per dire adesso, siccome è stato sollevato il problema della prova selettiva, che è contemplato anche negli emendamenti da me proposti, che ritirerei tutti questi emendamenti se venisse accolta la proposta che la prova selettiva abbia la forma del corso concorso, se è possibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La Giunta non può accogliere questa richiesta.
(Non è approvato)
Automaticamente decadono gli emendamenti numero 331 e 330.
Passiamo all'emendamento numero 87.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Allora, anche questo emendamento riguarda la valutazione dei periodi di servizio svolti presso gli enti e sostenuti da borse di studio. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 86 e 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono ritirati.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 336.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, il parere su questo emendamento è positivo, però si chiede al Consiglio, perché si tratta di un emendamento orale, di modificare l'espressione "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori" con la dizione "e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori". E' un suggerimento tecnico che ci viene dagli Uffici, non so se i presentatori possano accoglierlo.
PRESIDENTE. Può ripetere, onorevole Maninchedda?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'espressione completa dei presentatori è: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori". Si chiede di sostituire questa espressione con la seguente: "e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori".
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, ho sbagliato io. Chiedo scusa, Presidente, sono un po' stanco. Il testo reciterebbe: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori".
PRESIDENTE. Per i presentatori ci sono problemi?
CUCCU (P.D.). No, nessun problema.
(E' approvato)
(Non sono approvati)
Metto in votazione l'emendamento numero 333. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 370.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). L'emendamento numero 370 è strettamente collegato all'emendamento numero 95 e io inviterei l'Aula a prestarvi attenzione. A novembre del 2007 è stata approvata la graduatoria definitiva per l'assunzione di dodici funzionari amministrativi con competenze in materia di marketing, categoria D. Sei di loro sono stati inquadrati nei ruoli dell'Amministrazione a gennaio 2008, gli altri successivamente.
Sto parlando di nove funzionari che oggi sono inseriti negli organici della Regione e il cui concorso è stato annullato prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato. Allora, qui si tratta di nove giovani laureati che hanno maturato, in diciotto o venti mesi un'esperienza importante, io penso, per l'Amministrazione regionale e hanno anche fatto delle scelte di vita, che non sono le scelte di vita di Ibrahimovic o di Eto'o, ma sono scelte di vita vere. Hanno scelto di lavorare per la pubblica amministrazione, rinunciando ad altre possibilità di carriera, hanno assunto anche degli impegni finanziari (qualcuno di loro ha contratto un mutuo per l'acquisto della casa) e oggi rischiano di trovarsi a spasso perché c'è stata una sentenza che ha dato un'interpretazione discutibile, se vogliamo, ma che comunque va rispettata.
Questi dipendenti hanno sottoscritto un contratto in buona fede, perché in quel momento erano vincitori di concorso, quindi il senso di questo emendamento è quello di mantenere nell'organico dell'Amministrazione nove funzionari che hanno maturato un'esperienza lavorativa e che quindi costituiscono una risorsa importante per l'Amministrazione, per evitare che si ritrovino da un momento all'altro a spasso.
Invito l'Aula a valutare questo emendamento in maniera serena e a non pensare che si tratti della solita norma buttata lì per arricchire questo collegato. E' una cosa molto seria, penso che l'Assessore sappia bene di cosa sto parlando e possa eventualmente dare il suo contributo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione.Conosco perfettamente il problema, ho anche ricevuto i ragazzi ed è quasi tutto vero quello che lei ha detto. L'unico problema è che sono state fatte due tranche di assunzioni. Con la prima tranche sono stati assunti i sei vincitori del concorso, che hanno già superato il periodo di prova, e se questo emendamento riguardasse solo loro non ci sarebbero problemi. Il problema è che invece riguarda anche persone che sono in servizio da pochi mesi e che quindi non hanno superato il periodo di prova, per cui ci metteremmo nelle condizioni di farglielo superare e di trovarci poi con un problema ulteriore.
Se voi ritirate l'emendamento, prendo l'impegno di cercare con voi e con gli interessati, prima della discussione del disegno di legge sul personale, una soluzione a questo problema. Però, secondo me, occorre distinguere tra chi ha già superato il periodo di prova, che a nostro avviso ha un diritto ormai acquisito, e chi non lo ha ancora superato. Non è la stessa cosa. Quindi, se voi ritirate l'emendamento io vi do la mia parola che questo problema sarà preso in considerazione. Ho anche proposto di valutare separatamente le diverse posizioni, ma essi vogliono mantenere una posizione unitaria, però devono capire che le posizioni non sono tutte uguali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Prendo atto dell'impegno della Giunta a inserire questa materia nel disegno di legge sul personale e ad affrontare il problema di tutti e nove questi lavoratori, nonostante abbiano situazioni soggettive differenti, perché c'è chi è entrato in servizio il 10 gennaio 2008 e chi successivamente. Chiedo, però, alla Giunta di affrontare la questione complessivamente, perché si tratta comunque di nove funzionari vincitori di concorso, contraenti in buona fede, che vicende non dipendenti dalla loro volontà hanno portato in questa situazione. Penso che non sia una questione di giorni, poi se l'Assessore vuole...
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Noi per il momento...
PRESIDENTE. Questo è un modo di procedere piuttosto irrituale, per cortesia, non è consentito.
CUCCU (P.D.). Si tratta di una cosa importante, Presidente!
PRESIDENTE. Assessore Corona, non deve diventare un'abitudine il continuo interloquire durante le dichiarazioni di voto. Non è possibile andare avanti così.
CUCCU (P.D.). Prendo atto anche dell'impegno a che questi ragazzi rimangano in servizio finché non avremo portato in discussione il disegno di legge sul personale, quindi non c'è il rischio impellente che siano mandati a casa. Accolgo l'impegno della Giunta ad affrontare complessivamente la questione, per cui ritiro l'emendamento numero 95.
PRESIDENTE. Con il ritiro dell'emendamento numero 95 decadono gli emendamenti numero 370 e 371 a esso collegati.
Passiamo all'emendamento numero 315.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ritiro l'emendamento numero 315.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 345.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Vorrei proporre un emendamento orale. Per un'evidente dimenticanza nella norma si parla di agenzie e di enti, occorre aggiungere Amministrazione regionale, perché la norma deve essere di carattere generale.
Nella parte finale c'è un altro errore, laddove si dice: "prorogato a tale data almeno una volta". "A tale data" dovrebbe diventare "alla data di entrata in vigore della presente legge", se i presentatori dell'emendamento sono d'accordo. L'onorevole Diana aveva già dato il suo assenso.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 92.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ritiro l'emendamento numero 92.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale, Presidente.
PRESIDENTE. Cinque consiglieri che appoggino la richiesta dell'onorevole Porcu.
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Giampaolo Diana, Barracciu, Caria, Salis, Manca)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Valerio Meloni è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 52 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Campus - Capelli - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale possiamo proseguire con i lavori.
Passiamo all'esame dell'articolo 2 ter e del relativo emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 ter e del relativo emendamento:
Articolo 2 ter
Politiche attive del lavoro
1. Gli interventi previsti dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 6, comma 1, lettera b), destinati alla realizzazione di azioni sperimentali e a progetti mirati di inserimento e reinserimento lavorativo, anche di lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, provenienti da situazioni di crisi occupazionale, e quelli della legge regionale n. 1 del 2009, articolo 3, comma 12, finalizzati al mantenimento dei livelli occupativi in particolari settori interessati da situazioni di crisi, sono individuati e attuati dalla Regione, tramite accordi promossi dall'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di cui siano partecipi le organizzazioni sindacali e datoriali e i soggetti pubblici e privati interessati, con il ricorso alle forme pattizie previste dalla legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sul rapporto tra i cittadini e l'Amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa), articolo 24.
2. La Regione, con deliberazione della Giunta regionale, si avvale per l'attuazione degli interventi di cui al comma 1, ove lo ritenga necessario, anche in deroga alle vigenti normative, degli enti, aziende e agenzie regionali e/o istituite con legge regionale e delle società controllate o partecipate dalla Regione. A tal fine si applicano le disposizioni di cui al titolo III della legge regionale n. 40 del 1990, e i relativi accordi sono pubblicati entro dieci giorni dalla loro stipula nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna (BURAS).
3. Ai fini della massima accelerazione della spesa si provvede al finanziamento delle azioni e dei progetti mirati, previsti nel comma 1, tramite il fondo regionale per l'occupazione e con erogazioni entro le misure consentite dalla normativa comunitaria che non necessitino di preventiva notifica all'Unione europea. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le variazioni di bilancio necessarie anche in funzione dell'impegno integrale delle risorse disponibili in materia di lavoro.
Emendamento soppressivo totale Zedda Alessandra - Contu Mariano Ignazio - Piras - Sanna Matteo - Stochino - Tocco
Articolo 2 ter
L'articolo 2 ter è soppresso. (327).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Invito i presentatori a ritirare l'emendamento numero 327.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Ritiro l'emendamento numero 327.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stiamo per votare l'emendamento?
PRESIDENTE. No, l'emendamento numero 327 è stato ritirato. Sto per mettere in votazione l'articolo 2 ter.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Allora, intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo 2 ter.
Dichiaro il mio voto favorevole e intervengo molto brevemente, onorevole Sabatini, perché sento la necessità di fare riferimento ad alcune osservazioni che sono state fatte dal sindacato; quel sindacato con cui siamo assolutamente solidali nelle battaglie che sta utilmente conducendo, in questi giorni, per la Sardegna e per i lavoratori e con il quale siamo solidali rispetto alla stessa proposta di convocazione del congresso del popolo sardo. Non riusciamo, però, a capirlo quando attiva critiche, per esempio, attorno alla questione degli ammortizzatori sociali, alla proposta concreta di sostegno al reddito che è stata avanzata, accolta e discussa su proposta del Presidente e di altri componenti della Commissione bilancio e che rappresenta uno degli elementi sicuramente significativi di questo provvedimento.
Non riusciamo a capirlo perché, badate, sulla partita degli ammortizzatori sociali si fa un'operazione di questo tipo: con metà della disponibilità finanziaria si interviene per integrare il reddito, ma soprattutto per organizzare un'attività formativa funzionale al reinserimento dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo, quindi per aggiornarne e riqualificarne le capacità professionali, per incrementarne cioè l'occupabilità.
L'altro elemento, Presidente, è il sostegno a coloro che non hanno copertura alcuna. Certo, non sono somme particolarmente interessanti, rappresentano un minimo di sostegno, ma è un minimo di sostegno finalizzato. La formazione la si fa insieme e si mantiene la qualità del rapporto tra lavoratori rispetto all'obiettivo di conquistare il reinserimento occupazionale. Credo che una cosa di questo genere un sindacato confederale maturo, come quello sardo, l'avrebbe dovuta giudicare assolutamente importante e corrispondente a quanto aveva chiesto.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2 ter.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Salis, Sabatini, Cucca, Moriconi, Cuccu, Barracciu, Caria)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2 ter.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cuccu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Espa - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Obinu - Peru - Petrini - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Cappai.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 47
contrari 1
(Il Consiglio approva).
I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16 e 30. Ricordo che alle ore 15 e 30 è convocata la terza Commissione.
La seduta è tolta alle ore 13 e 56.
Allegati seduta
XXXII Seduta
(ANTIMERIDIANA)
Giovedì 30 luglio 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 21.
CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 16 luglio 2009 (25), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Michele Cossa, Eugenio Murgioni, Matteo Sanna e Christian Solinas hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 30 luglio 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza:
CAPPAI, Segretario:
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di accelerare le opere di consolidamento e sistemazione di un tratto della strada provinciale n. 9 che collega Florinas (SS) con La Rimessa e la strada statale n. 131". (83)
"Interrogazione De Francisci - Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla preclusione delle famiglie sarde alle agevolazioni previste dalla legge n. 2 del 2009". (84)
"Interrogazione Piras, con richiesta di risposta scritta, sulle cause dell'incendio di Capo Pecora, Scivu e Is Arenas, in Comune di Arbus (VS), del 23 luglio 2009". (85)
"Interrogazione Sanna Giacomo - Planetta - Dessì - Maninchedda - Solinas Christian, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione n. 30/3 del 30 giugno 2009 avente per oggetto: "Programma attuativo interregionale 2007/2013 Attrattori culturali, naturali e turismo delle regioni del mezzogiorno - PAIN - FAS: approvazione candidatura reti interregionali e poli"". (86)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza:
CAPPAI, Segretario:
"Interpellanza Solinas Christian, sul funzionamento dell'impianto di compostaggio e stabilizzazione della frazione umida gestito dalla Tecnocasic Spa (in liquidazione) in località Tanca Noa e sul monitoraggio delle relative emissioni maleodoranti nei centri abitati del Comune di Capoterra. (32/C-5)
superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 32/A. Poiché per poter procedere alla prima votazione devono essere trascorsi dieci minuti dall'inizio della seduta sospendo i lavori sino alle ore 10 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 24, viene ripresa alle ore 10 e 59.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto. Chiedo la presenza di due consiglieri Segretari, uno di maggioranza e uno di minoranza, nei banchi della Presidenza.
Avevamo sospeso la seduta di ieri dopo la votazione del testo dell'articolo 2. Riprendiamo dalla votazione degli emendamenti aggiuntivi, il primo dei quali è l'emendamento numero 374, che è un emendamento all'emendamento numero 340 ed essendo stato consegnato ieri non è enumerato insieme agli altri emendamenti.
Metto in votazione l'emendamento numero 374.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Questo primo intervento sull'erogazione dei finanziamenti per fronteggiare l'emergenza di questi giorni è quanto mai opportuno. Parlo di primo intervento perché è chiaro che non possiamo limitarci a un intervento di 3 milioni di euro a fronte dei gravissimi danni che la nostra Isola ha subito la settimana scorsa, il 23, 24 e 25 luglio. E' chiaro che sono necessari interventi ben più importanti: interi territori sono stati devastati dagli incendi, ci sono aziende che hanno subito danni, che hanno visto distrutto il loro patrimonio zootecnico e le strutture produttive. E' pertanto indispensabile, ripeto, prevedere interventi più importanti.
Io penso, Presidente, che dovremmo ragionare anche di strumenti di ristoro, quindi non solo degli interventi di emergenza effettuati dai comuni a sostegno di allevatori e cittadini che hanno subito danni, ma anche di interventi più importanti, in analogia con quanto abbiamo fatto a seguito dell'alluvione degli scorsi mesi di ottobre e novembre, quando abbiamo stanziato notevoli risorse per la ricostruzione del patrimonio abitativo dei cittadini che avevano perso la prima casa e anche per il ripristino delle dotazioni di attrezzature delle aziende che erano state danneggiate. Dovremmo, a mio avviso, estendere eventualmente ai territori danneggiati dagli incendi, considerando questi eventi alla stregua di una calamità, le misure che avevamo previsto nelle leggi numero 15 e 16 del 2008.
Sono, quindi, necessarie misure che vadano al di là dell'emergenza, volte a indennizzare i nostri allevatori per i danni subiti. Dovremmo inoltre ragionare sulla prevenzione, su come intervenire per fare prevenzione. Ci sono zone come quella di Arbus, zone SIC, dove non è possibile intervenire con mezzi meccanici e dove sicuramente la presenza di fasce antincendio avrebbe consentito di prevenire gli incendi che si sono sviluppati inizialmente a Fluminimaggiore. Penso, quindi, che in quest'Aula dovremmo ragionare in maniera più compiuta, superando le fasi dell'emergenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 374, proposto dalla Giunta, sapendo bene che l'erogazione di questi finanziamenti, a sostegno degli interventi emergenziali finalizzati alla sopravvivenza del bestiame delle nostre imprese agro-zootecniche che ancora una volta, non bastasse quello che c'è, sono state colpite, non può esaurire gli interventi che dobbiamo fare e soprattutto il ragionamento sul tipo di interventi da fare.
La nostra agricoltura è colpita da tre calamità. La prima calamità è quella economica di mercato, che è una calamità storica e noi dobbiamo cercare di ragionare in modo compiuto per vedere come la si supera e come si qualifica e si salva la nostra agricoltura, ragionando anche sulla dimensione d'impresa. Molti sostengono che il nanismo sia un difetto, io sono invece un sostenitore della piccola proprietà diffusa, anche organizzata, strutturata, cooperante.
La seconda calamità è la siccità, perché per noi le piogge abbondanti sono un evento storico. E seppure in questi anni sia piovuto abbondantemente, il prezzo dell'acqua è rimasto comunque molto alto, e non sappiamo se le piogge saranno sempre così abbondanti.
La terza calamità sono gli incendi, che colpiscono le campagne, destrutturano ancora di più il nostro territorio, lo aggrediscono, lo violentano.
Quindi questo è un primo intervento. Lo approviamo anche perché, come l'Assessore sa, si parlerà a breve del Programma regionale di sviluppo e l'agricoltura sarà uno degli argomenti fondamentali dei prossimi appuntamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole perché, come hanno detto i compagni del centrosinistra, non possiamo che essere d'accordo su questo emendamento che mette in campo un finanziamento di 3 milioni di euro per far fronte alla situazione di crisi, di sofferenza in cui versano i nostri agricoltori e allevatori.
Vorrei intanto richiamare la questione del coordinamento, che tratteremo sicuramente in un altro momento, per cui mi limito ad annunciarla. Attualmente è in corso una polemica con il sottosegretario Bertolaso, il quale anche ieri ha pronunciato un discorso molto duro. Noi abbiamo proposto un emendamento per l'istituzione, finalmente, di un dipartimento della Protezione civile, che credo sia necessario.
Un'altra questione che vorrei ricordare all'Assessore riguarda lo stanziamento qui previsto di 3 milioni di euro, ovviamente di risorse nostre, ma lo Stato, secondo noi, deve fare la sua parte. Il problema non è andare a Roma col piattino in mano, ma è giusto che in queste situazioni lo Stato intervenga con risorse proprie. Fino a che siamo nello Stato italiano credo che sia un atto dovuto, per questo è la Giunta a dover rappresentare tutte le situazioni per le quali lo Stato deve dare il proprio contributo. Noi facciamo quello che possiamo, però non è assolutamente possibile che da parte del Governo non sia previsto neanche un euro in aiuto alla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Voglio precisare che l'emendamento all'emendamento numero 340 serve proprio per ampliare il più possibile l'ambito degli interventi di ristoro e sostegno alla prosecuzione delle attività produttive. Quindi si interviene non soltanto per sostenere le imprese che non hanno più disponibilità di foraggi e mangimi, ma anche per consentire la realizzazione dei primi interventi di ripristino delle recinzioni, altrimenti in alcuni casi, per come il territorio è stato devastato, la prosecuzione dell'attività produttiva sarebbe impossibile.
Per quanto riguarda il resto siamo in attesa di fare innanzitutto un bilancio dei danni e anche di capire quanto lo Stato sarà disponibile a dare per gli indennizzi dei danni causati da questa grave calamità. Il Governo ha assicurato il suo intervento ed evidentemente, a seguito della quantificazione dei danni e nel corso delle interlocuzioni, vedremo quanto sarà possibile ottenere da parte dello Stato. Devo anche dire che si sta cercando, in queste ore, di fare in modo che il ripristino delle condizioni essenziali delle attività produttive possa avvenire attraverso le modalità più celeri possibili, anche con forme di sostegno immediato, in modo che gli allevatori possano rifornirsi di mangimi e foraggi nel più breve tempo possibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 374. Sono dell'avviso che le istituzioni, in questo momento più che mai, debbano intervenire tempestivamente in questa situazione di pesante emergenza per il ripristino del patrimonio di greggi e mandrie andato perso e per il potenziamento delle nostre economie tradizionali, già fortemente in crisi. Sicuramente l'abbandono della campagna, legato alla precedente grande crisi delle economie tradizionali, di certo non è stato d'aiuto nel fronteggiare il problema del fuoco, visto lo stato di abbandono del territorio.
Le istituzioni devono intervenire anche in senso preventivo per scongiurare il rischio che si inneschino delle dinamiche pericolose legate alla speculazione, e quindi al costo dei mangimi, causa questo della distruzione così inesorabile dei pascoli. Questo dramma andrebbe a pesare ulteriormente, in modo inesorabile, su un'economia agropastorale così forte, perché forse ci dimentichiamo che l'agricoltura e la pastorizia sono i settori su cui poggia tutto il sistema economico della nostra regione.
Bisogna intervenire per risarcire i danni alle abitazioni e ai mezzi agricoli, in modo da restituire speranze di ripresa a un'ampia fascia della popolazione delle zone colpite dagli incendi. Purtroppo mi distraggo, Presidente, perché c'è brusio.
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Zuncheddu. Onorevoli Milia, Ladu, Cherchi e Steri, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Grazie, Presidente.
Dicevo che la ripresa delle nostre economie tradizionali sarà fortemente condizionata, nel bene e nel male, dai tempi e dai modi di erogazione degli indennizzi, che devono essere certi, trasparenti, tempestivi e rigorosi. E' un'esperienza che drammaticamente abbiamo già vissuto in seguito all'alluvione di Capoterra, per la quale la precedente Giunta è intervenuta, comunque, in termini abbastanza concreti e utili.
Io ricordo sempre che il territorio è economia nel paesaggio in generale, quindi nelle risorse turistiche, nelle risorse arboree e del sottosuolo. Questa è la nostra reale ricchezza, che dobbiamo assolutamente difendere, preservare e valorizzare in armonia fra l'uomo, la terra, l'acqua e - perché no? - il fuoco. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Signora Presidente, colleghi, Assessore, anch'io intendo dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 374 ed esprimere solidarietà a tutti gli imprenditori che, a seguito di questo dramma, hanno visto messa a rischio l'esistenza stessa delle loro imprese.
Va bene, quindi, questo primo intervento e vanno bene anche le parole dell'Assessore affinché la Giunta prosegua in direzione dell'assistenza alle imprese. Penso che le imprese vadano assistite, perché non si può continuare a dare sicuramente i mangimi per diversi anni, se si tiene conto che dopo l'incendio, se non vado errato, viene vietato il pascolo per circa dieci anni. Questo dovrebbe spingere la Giunta a cercare soluzioni al problema, per non dover sempre assistere le imprese per i danni arrecati alle greggi. Va sicuramente implementato e incrementato il prato pascoli, onde evitare che le greggi siano allevate esclusivamente con mangimi, e va data assistenza alle imprese per la ricostruzione delle infrastrutture, comprese quelle più avanzate, come le mungitrici automatiche, che oggi, purtroppo, a seguito dei danni provocati dagli incendi, non possono essere utilizzate. Questo mette in pericolo la stessa produzione del latte che rischia di non poter essere conferito per mancato rispetto dei parametri normativi relativi, per esempio, alla refrigerazione, specie in zone distanti dove il trasporto e la conservazione del latte sono più difficoltosi. Quindi mi auguro che questo dramma consenta alla Regione di predisporre un piano di assistenza alle imprese perché, come ha detto l'onorevole Zuncheddu, non ci sia il rischio di abbandono delle campagne proprio per il fatto che queste situazioni spingono gli allevatori a desistere dalla loro impresa. Mi riferisco, come ha fatto l'onorevole Cuccu, alle aziende situate in siti di interesse comunitario (SIC) e in modo particolare alla zona di Scivu, in territorio di Arbus, che è stata colpita dagli incendi e che comprende diverse aziende ricadenti all'interno dell'area SIC. Non basta, dunque, il problema incendi, che ha creato disfunzioni e danni generalizzati alle imprese, c'è anche un vincolo dovuto alla particolarità del sito! Per cui anche in questo caso va valutata la possibilità di assistere le aziende che si trovano in questa situazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ovviamente è scontato il voto del Popolo della Libertà a favore dell'emendamento numero 374, ma l'occasione credo debba servire per tenere bene a mente che non si può intervenire solo nei casi emergenziali, ma che il comparto agricolo sardo ha necessità di modificare radicalmente il sistema di conduzione delle aziende se vogliamo, come diceva il collega Agus, arginare lo spopolamento delle campagne.
Credo che l'elemento fondamentale che deve ispirare tutti noi sia questo: in un momento nel quale si va verso la multifunzionalità delle aziende agricole non possiamo neanche considerare come unico elemento la produzione di latte ovino. Non è sufficiente neanche quello, perché il prezzo del latte ovino comunque tenderà non a salire, ma semmai a scendere. Per cui noi dobbiamo trovare forme alternative di sostegno, e non di sussidio. Noi dobbiamo cercare di far stare le persone con convinzione in campagna, non possiamo sempre dare sovvenzioni che diventano una forma di pensionamento anticipato. Dobbiamo dare garanzie alle giovani generazioni, dobbiamo insomma creare soluzioni alternative. E allora bisogna affrontare questo tema anche nell'ambito del Programma regionale di sviluppo, Assessore, ma credo che sia necessario, da parte di tutto il Consiglio, trovare un modo diverso per incentivare e sostenere l'agricoltura in Sardegna. E un modo può essere quello di impegnare gli agricoltori e i pastori nella prevenzione degli incendi. In altre parti d'Europa stanno ricostruendo i muretti, stanno riposizionando le siepi, stanno eliminando le reti metalliche, il filo spinato, stanno comunque forzando sulle nuove generazioni perché l'agricoltura sia vista in modo diverso, al di là della produzione agricola.
Ecco, se noi non troviamo il modo per motivare e comunque sostenere i nostri agricoltori, credo che fatti di questo genere saranno destinati a ripetersi, purtroppo, o per l'incapacità di chi opera nelle campagne o a causa di malintenzionati, alcuni dei quali negli ultimi giorni sembra siano stati scoperti e speriamo che vengano scoperti tutti, perché quella degli incendi è veramente una calamità che non possiamo permetterci. Non è una calamità naturale, non è una grandinata né un'alluvione, è un fatto dovuto solo all'incuria, all'incapacità e soprattutto alla cattiveria di molte persone. Per cui credo che si debba veramente ragionare su questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Annuncio il mio voto favorevole per il semplice fatto che ho sempre considerato l'agricoltura come parte integrante della cultura; agricoltura intesa come "cultus" e cultura come "venerazione". L'agricoltura ci dà almeno la sicurezza alimentare, è una beatitudine del naturale.
Io non sono tifoso dell'industria. Oggi si parla del concetto della decrescita, cioè la crescita si fa attraverso l'agricoltura non attraverso l'industria. Basti pensare agli Stati Uniti per vedere che negli ultimi cinque anni c'è stata una crescita del 5,7 per cento basata soprattutto sull'agricoltura. Dunque io fomento, metto in campo questo nuovo concetto della decrescita. Dobbiamo anche pensare non alla crescita, ma alla decrescita, perché il progredire non è automaticamente progresso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che nel momento in cui condividiamo un provvedimento emergenziale a seguito di alcuni eventi non possiamo non parlare anche di prevenzione. Spesso ci appaghiamo dell'idea che provvederemo, credo invece che questa sia la sede per ricordare che affrontare questi problemi è prioritariamente un'attività di prevenzione.
Noi abbiamo avuto modo di leggere, Assessore, i contenuti dell'informativa urgente resa alla Camera dei deputati dal sottosegretario Bertolaso, che per qualche verso ci preoccupa, ma che ovviamente traccia i presupposti di un'attività continua di prevenzione e di monitoraggio del territorio, perché i danni si sanano, ma devono essere anche prevenuti. E' singolare che il sottosegretario Bertolaso lasci agli atti della Camera, perché i parlamentari possano prenderne visione, la lettera che il nostro Presidente gli ha inviato, controdeducendo sui fatti e sulla ricostruzione degli eventi calamitosi, e che il Consiglio regionale della Sardegna non sia a conoscenza, neppure di striscio, dei contenuti di quella stessa lettera.
Mentre, quindi, confermo il voto favorevole e richiamo il dovere del Consiglio regionale di interessarsi dell'attività di prevenzione, invito il Presidente del Consiglio e l'Assessore a far avere al Consiglio regionale, almeno entro la giornata odierna, il testo della lettera che il Presidente della Regione ha inviato al sottosegretario Bertolaso, perché credo che noi, più di altri, abbiamo il diritto di sapere quali sono le posizioni ufficiali della Regione in ordine alle questioni sollevate.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, intervengo molto brevemente per annunciare il voto favorevole e per accogliere le osservazioni fatte dai colleghi di maggioranza e minoranza sull'esigenza di promuovere un dibattito sul tema incendi.
Il 23 luglio la nostra regione è stata colpita in maniera pesante, vi sono state anche delle vittime, perché la concomitanza di ben novantotto incendi evidentemente ha messo in crisi il sistema dei soccorsi. Non c'è alcun intento polemico, credo che le osservazioni che sono state fatte siano molto pacate, ma è evidentemente importante, anche per le osservazioni fatte dal commissario Bertolaso, che quest'Aula sia a conoscenza delle difficoltà che ci sono state e della necessità richiamata anche dal Capogruppo di maggioranza di una maggiore incisività dell'apparato di prevenzione.
Al di là di quello che possiamo fare con questa legge, con l'approvazione delle prime misure urgenti che riguardano i dati del sistema agricolo, credo sia opportuno promuovere quanto prima, possibilmente al termine di questo dibattito, una discussione, magari attraverso una mozione congiunta, su quello che è successo e su quello che possiamo auspicare e impegnare affinché questi eventi calamitosi siano almeno limitati nei loro drammatici effetti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 374 e fare i miei sinceri complimenti alla Giunta per la tempestività con cui ha adottato dei provvedimenti a favore delle aziende tragicamente colpite dagli incendi in questo mese di luglio. Giovedì scorso, ho chiesto congedo, prima dell'inizio della seduta, perché ero stato informato delle due disgrazie avvenute, e grazie a Dio il numero dei morti si è fermato a due.
Chi ha visitato i luoghi interessati penso si sia reso conto della devastazione, mai vista in precedenza, che questi incendi dolosi hanno causato. Non so quali menti criminali e pazzoidi possano premeditare una cosa del genere, fatto sta che in poche ore sono stati distrutti centinaia di anni di lavoro della natura, migliaia di ettari di bosco, decine di migliaia di ettari adibiti a pascolo ed è stato distrutto il lavoro compiuto in anni e anni da tante imprese agropastorali. E' stata cancellata, di fatto, l'economia di un territorio, il Meilogu.
L'intervento della Giunta è quanto mai opportuno, emergenziale e veloce, di questo e del suo fattivo interessamento bisogna dare atto all'assessore La Spisa. Non parlo assolutamente per piaggeria nei confronti di nessuno, ma si è potuta constatare la concretezza degli interventi sul territorio, e questa è una nota di merito per l'Assessore e la Giunta. Noi tutti siamo qui per dare il nostro contributo su un intervento del genere ed è giusto che lo diano unitamente maggioranza e opposizione, mi associo però ai colleghi dell'opposizione quando parlano della necessità di un monitoraggio preventivo, in quanto in molte occasioni, vuoi per l'emergenza vuoi anche per il momento particolare, la macchina a terra non ha funzionato così bene come avrebbe dovuto.
Faccio un appello affinché nei comuni il cui territorio è stato devastato dagli incendi per oltre il 50 per cento venga sospesa la caccia. Mi riservo di presentare un'interrogazione in questo senso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Intervengo per dire che voterò a favore di questo emendamento che ritengo quanto mai opportuno, perché quello che è successo in questi ultimi giorni di luglio, quando gli incendi hanno messo in ginocchio la Sardegna e in modo particolare il mondo agropastorale, richiede la presenza immediata della Giunta regionale. E devo dire che questa presenza immediata della Giunta c'è stata ed effettivamente anche il mondo delle campagne ha notato che c'è stata una certa sensibilità da parte di questo Governo, sensibilità dimostrata nei tempi giusti, perché diverse aziende sono state devastate dagli incendi e sono adesso in piena crisi. Pertanto la Regione deve intervenire subito perché tra uno o due mesi potrebbe essere troppo tardi. Va, dunque, un plauso alla Giunta per essere riuscita, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie della Regione, a fare questo intervento.
Credo che noi dovremmo affrontare, in quest'Aula, il problema della crisi del mondo delle campagne; una crisi seria, spaventosa. Uno dei settori portanti della nostra economia è andato profondamente in crisi e io credo che sia indispensabile effettivamente fare interventi strutturali importanti, perché dobbiamo fare in modo che la Sardegna esca da questa situazione di crisi, soprattutto per quanto riguarda il settore agricolo. Sappiamo che non è facile, oggi il mercato impone determinate regole, l'Europa impone determinate regole, pertanto dovremo fare in modo che pur all'interno di queste regole questo importante settore esca dalla crisi.
Un'ultima considerazione sulla prevenzione: è chiaro che fare prevenzione significa fare in modo che situazioni di questo genere si verifichino il meno possibile, però, considerata la natura fisica del territorio della Sardegna ed essendo impossibile eliminare del tutto l'eventualità di incendi è importante perlomeno intervenire immediatamente per limitare il più possibile i danni alle campagne.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 374, associandomi a tutti i colleghi che mi hanno preceduto.
Volevo dire solo due cose, approfittando della presenza dell'assessore Prato, perché oggi come non mai è urgentissimo che i ritardi che sono stati "provocati" dall'ARGEA vengano immediatamente recuperati, perché sappiamo che ci sono allevatori che non hanno ancora ricevuto "il benessere animale", "il biologico" e l'indennità compensativa dal 2007 al 2008. So che l'Assessore si è impegnato in prima persona, però ci sono ancora di queste situazioni e credo che oggi come non mai si debba, visto e considerato l'ulteriore aggravio della situazione delle aziende agricole, intervenire nella maniera più rapida possibile.
Per quel che riguarda la prevenzione credo che finalmente l'immensa unità operativa che è in carico all'Ente foreste della Sardegna possa essere messa a disposizione, in fase preventiva, soprattutto nei comuni che non hanno la possibilità di preparare altrimenti le fasce antincendio e di provvedere alla pulizia delle strade e delle banchine. Credo che i settemila e passa dipendenti dell'Ente foreste possano essere utilizzati, soprattutto nei mesi di marzo, aprile e maggio, esclusivamente per fare prevenzione. Questo è assolutamente importante. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo per preannunciare il voto favorevole, naturalmente, a questo emendamento della Giunta, per riconoscere la tempestività dell'azione della Giunta e per far presente che questo genere di interventi, assolutamente utili se fatti nell'immediatezza - ne parlavo ieri con l'onorevole Pitea - possono avere effetti negativi, possono cioè costituire un incentivo per i malintenzionati, che ci sia o meno un'organizzazione o una strategia dietro gli incendi. Se, infatti, passa l'idea che la Regione, a seguito dell'azione degli incendiari, acquista mangimi a prezzi che, come dichiarato dall'assessore Prato, saranno calmierati, ricorrendo anche alle scorte di altre regioni, si potrebbe innescare un meccanismo dal quale non so se usciremmo facilmente.
Visti i risvolti e gli interessi che gli incendi possono generare - anche se non credo che esista una strategia pianificata -, potrebbe essere elemento di riflessione per questo Consiglio l'istituzione di un'apposita Commissione d'inchiesta sul fenomeno degli incendi e sugli interessi che ci possono essere dietro, da quelli sui mangimi a quelli edilizi, dalla forestazione al corretto utilizzo, per esempio, delle compagnie barracellari, e così via. L'anno prossimo potremmo così contare su una maggiore cognizione in questa materia.
Detto questo, faccio ancora i complimenti alla Giunta e in particolare all'Assessore della programmazione per la tempestività e l'efficacia dell'intervento.
PRESIDENTE. L'onorevole Porcu aveva chiesto la votazione nominale. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia richiesta il consigliere Salis.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 374.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Ben Amara - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Meloni Francesco.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 56
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Pertanto l'emendamento numero 340 è decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 122.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Annuncio il mio voto contrario a questo emendamento. Anche qui, intervenendo in maniera incomprensibile, la Giunta propone un passo indietro rispetto al processo di decentramento e conferimento di competenze agli enti locali, espropriando le province delle competenze loro attribuite dall'articolo 35 della legge numero 9 del 2006, in materia di elettrificazione rurale, realizzazione di strade interpoderali, rurali e vicinali e realizzazione di laghetti collinari, invasi e pozzi.
Credo che l'Assessore debba spiegare, non in relazione alle sue idee, ma in relazione alla coerenza con il principio sacrosanto del decentramento di funzioni, che fa parte del patrimonio giuridico di questa Regione, per quale motivo torniamo indietro di vent'anni attribuendo di nuovo alla Regione le competenze che non più di qualche anno fa abbiamo ritenuto, ripeto, in nome del principio sacrosanto del decentramento e dell'efficienza dell'intervento, di destinare alle province.
Su questa materia, così come su altre materie, lo vorrei dire anche all'assessore La Spisa, è chiarissimo, collaboreremo anche noi per la parte che ci riguarda. Vorrei, però, ricordarvi che la legge numero 1 del 2005 attua il principio costituzionale di equiordinazione e che l'articolo 9 di questa legge dice che vige l'obbligatorietà del parere del Consiglio delle autonomie locali su tutte le leggi o disegni di legge che attengono alla determinazione o modificazione delle competenze degli enti locali. In merito a questo disegno di legge manca il parere obbligatorio degli enti locali, non li avete sentiti. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali sta deliberando stamattina di procedere all'impugnativa del provvedimento e se voi non cambiate atteggiamento complessivamente su questa materia ci troverà d'accordo su queste partite, rispetto alle quali non si torna indietro, perché sono conquiste della civiltà giuridica e dell'autonomia regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Con questo emendamento si continua in un'attività che abbiamo già avuto modo di stigmatizzare, in merito alla quale non solo valgono le considerazioni del collega Gian Valerio Sanna, ma continua l'esproprio ai danni di quelle che sono le competenze proprie della prima Commissione. Si torna, infatti, indietro rispetto a una riforma che applicava in maniera concreta il decentramento di competenze verso gli enti locali, senza che la Commissione competente possa esprimere il proprio parere. Cioè si interviene sulle leggi di settore, probabilmente per sanare partite o situazioni assolutamente contingenti, e si fa un passo indietro sottraendo qualsiasi discussione sia alla Commissione competente per materia sia alla terza Commissione che ha istruito il disegno di legge in esame. Credo che questo emendamento sia del tutto improprio e inviterei la Giunta a ritirarlo e a darci una parola di spiegazione.
Finalmente oggi è comparso in aula l'assessore Prato, in ritardo rispetto alla discussione degli argomenti di sua competenza. Siamo contenti di vederla qui, Assessore, ma devo dirle, forse non gliel'hanno riferito, che avremmo gradito la sua presenza non solo in aula, ieri, quando abbiamo affrontato gli argomenti di merito del suo Assessorato, ma anche in Commissione, perché molte delle misure approvate ieri ci sono apparse improprie - l'abbiamo detto a più riprese -, insufficienti, carenti, riconducibili al Programma di sviluppo rurale (PSR) e certamente non in grado, per le risorse messe in campo, di consentire la realizzazione dei numerosi interventi di promozione del settore agricolo e dei relativi prodotti che le norme prevedono.
Quindi anche qui procediamo in maniera disorganica: torniamo indietro rispetto alle leggi di settore, sottraiamo competenze agli enti locali e sottraiamo al Consiglio e in particolare alla prima Commissione la possibilità di pronunciarsi. E' un esproprio vero di poteri, non solo delle competenze degli enti locali e delle province, di cui non abbiamo chiesto neanche il parere previsto dalle leggi di questa Regione, ma anche dei poteri propri di questa Assemblea. Spero, insomma, anche per favorire un iter celere di questo provvedimento, che nessuno di noi vuole tenere in Aula oltre misura, che ci sia una parola di spiegazione che dia un senso a questa norma, almeno per dare un segnale di rispetto, o che ci sia il ritiro di questo emendamento, su cui comunque il voto è assolutamente contrario.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Buongiorno, mi scuso intanto per la mia assenza nella giornata di ieri. Avrei desiderato essere presente, ma ero impegnato nella definizione e predisposizione dei voucher che stamattina sono in distribuzione presso i comuni che hanno subito i danni di cui si parlava prima. La mia assenza non era, quindi, dovuta a scarsa sensibilità nei vostri confronti, ma a un impegno che coinvolge tutta la Regione. Questo era l'unico motivo della mia assenza.
Per quanto riguarda quello che è stato definito un decentramento negato faccio rilevare quanto segue: il Programma di sviluppo rurale vigente, quello sul quale stiamo operando, prevede che queste competenze e gli interventi mirati alle aree rurali siano in capo alla Regione; è la Regione che determina, con una regia specifica, gli interventi che poi, in fase sussidiaria, vengono declinati verso gli enti locali. Per cui, poiché gli interventi in ambito rurale attengono all'azione del PSR e alcuni interventi che stiamo prevedendo fuori dal PSR sono comunque a sostegno della stessa azione con un'unica regia, abbiamo ritenuto estremamente importante evitare che più competenze agissero sugli stessi temi.
Credo che non sia in discussione la possibilità di dialogare e di trovare delle intese con gli enti locali, ma è assolutamente rilevante che sia una regia unica a decidere quante e quali strade fare, dove farle e per quale motivo, in funzione dello spirito del PSR che, vi ricordo, è esattamente quello che è stato approvato dalla precedente Giunta. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 122.
BIANCAREDDU (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Biancareddu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Giacomo Sanna, Paolo Sanna, Maninchedda, Planetta, Steri, Milia, Mulas, Cuccureddu, Biancareddu)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 122.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Fois, Greco, Francesco Meloni e Piras hanno votato a favore e che i consiglieri Ben Amara, Giampaolo Diana e Sechi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 60
astenuti 2
maggioranza 31
favorevoli 41
contrari 19
(Il Consiglio approva).
Passiamo agli emendamenti numero 104 e 322, che hanno lo stesso contenuto.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Signora Presidente, vorrei solo illustrare questo emendamento. Intanto sia la legge numero 16 del 1983 sia la legge numero 16 del 1997 si occupano di interventi per favorire le cooperative di produzione e lavoro e quelle del settore sociale. Tutte e due le leggi, che hanno operato negli anni scorsi, sono state disattese in questi ultimi anni perché non risultano notificate a Bruxelles. Si tratta quindi, in un momento così difficile di accesso al credito per le cooperative e di difficoltà economiche di tutti i settori produttivi della nostra Isola, di dare un'ulteriore possibilità alle cooperative. Per fare questo è necessario introdurre il sistema de minimis per la gestione delle risorse, che non graveranno sul bilancio del 2009 perché sono disponibili su un fondo di rotazione che ha ancora dei residui disponibili presso la tesoreria dell'Amministrazione regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 104 e 322. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 41. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 348.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Se questo emendamento è sospeso, vorrei sapere qual è il parere della Commissione e della Giunta.
PRESIDENTE. La Giunta aveva già espresso parere contrario.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si rimette all'Aula per questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, questo emendamento tende a fare chiarezza sull'interpretazione della legge. In diversi consorzi industriali non c'è stato il coinvolgimento di alcuni soggetti che, di fatto, avrebbero dovuto partecipare alla costituzione assembleare ed eventualmente anche alla costituzione del consiglio di amministrazione. Per cui l'emendamento serve a esplicitare meglio.
Credo sia opportuno approvare questo emendamento in attesa di una riforma complessiva della legge sui consorzi industriali che, come tutti sappiamo, ha creato certamente grandi disguidi, ma soprattutto non ha operatività in quanto la composizione dei consigli di amministrazione è frutto di una mediazione che non garantisce, peraltro, la fattispecie di consorzi industriali equiparati agli enti locali, e quindi disciplinati dal Testo unico numero 267. Di fatto i consorzi, per sentenze e pronunciamenti che ci sono stati, sono invece da considerare enti pubblici economici.
Per cui credo, ripeto, che questo emendamento debba essere approvato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per un chiarimento alla Giunta. L'emendamento in discussione, di fatto, può produrre una modifica delle assemblee dei consorzi industriali. Questo comporta una fase transitoria che qui non è disciplinata, perché chi oggi è un avente titolo può non esserlo dopo questa norma, quindi decadrebbe. A quel punto ci sarebbe una fase di riconvocazione dell'assemblea che non è disciplinata dalla legge. Siccome la Giunta si è rimessa all'Aula, avrei bisogno di capire se il percorso amministrativo è chiaro fino in fondo. Tutto qua. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Se la Giunta non ha dato parere favorevole, ma si è rimessa all'Aula, è perché evidentemente capisce l'intenzione positiva di chi ha proposto questo emendamento, però si rimette alle valutazioni dell'Aula per tutti i procedimenti amministrativi e le implicazioni. Sta alle forze politiche che hanno proposto questo emendamento fare una valutazione in questi termini. Veda l'Aula se sia il caso di sospendere l'emendamento per rivederlo dopo. Noi ci rimettiamo alle valutazioni del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Credo che il disposto dell'emendamento sia chiarissimo. Di fatto, per quanto si presuppone dallo scritto, è lasciata all'interpretazione soggettiva delle varie amministrazioni provinciali la composizione del consiglio del consorzio o dell'assemblea consorziale, questo è il discorso. Qui si dice, interpretando la legge, che degli organi direttivi dei consorzi industriali fanno parte le province e i comuni. Sarò più chiaro: in determinate province, il presidente che nomina il suo rappresentante e un rappresentante della Camera di commercio di fatto è controllore e controllato, cioè esclude la partecipazione di altri organi di diritto che devono far parte dei direttivi dei consorzi. L'emendamento tende a chiarire la norma affermando che, oltre alle province, anche i comuni fanno parte degli organi direttivi. Questo è il senso di questo emendamento, almeno così io l'ho interpretato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Volevo un chiarimento dagli Uffici e anche dai presentatori. Io voto a favore dell'emendamento numero 348 ed è assolutamente inutile il numero 373.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, rinuncia all'intervento?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stiamo votando l'emendamento numero 348, quello relativo alla proposta Bardanzellu-Diana? Ma l'emendamento che tratta lo stesso argomento rimane in piedi? Ho visto un emendamento all'emendamento che tratta la questione dei consorzi industriali.
PRESIDENTE. E' l'emendamento numero 373, che è un emendamento all'emendamento numero 318.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Va bene.
PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 348, il numero 373 viene dopo.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Dichiaro il mio voto contrario e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Espa, Agus, Cuccu, Sabatini, Cucca, Caria, Manca, Lotto)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 348.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Capelli ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Caria - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cuccureddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 41
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 101.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Questo emendamento tende a proporre una soluzione al problema di un gruppo di lavoratori dell'Ente foreste, affinché sia loro riconosciuto il lavoro che svolgono dopo aver superato un concorso. Non essendoci ancora la condizione perché la cosa possa andare in porto, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 383, che rappresenta la sintesi degli emendamenti numero 40 e 241, manca il parere sia del relatore sia della Giunta.
Per esprimere il parere su questo emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 40 il parere è favorevole, così pure sull'emendamento numero 241.
PRESIDENTE. Sugli emendamenti numero 40 e 241 era già stato espresso parere contrario. Resta da esprimere il parere sull'emendamento di sintesi numero 383.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anziché sospendere e aspettare, possiamo dire fin d'ora che si può esprimere parere favorevole nei limiti di quanto scritto nell'emendamento di sintesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Intanto ringrazio per la sensibilità dimostrata l'Assessore della programmazione e anche l'Assessore dell'agricoltura, che è stato credo determinante.
Credo che questo emendamento dia una risposta immediata alle problematiche presenti in diversi comuni della Sardegna per quanto riguarda il gravame degli usi civici. Intanto invito la Giunta ad affrontare complessivamente il problema con una successiva legge, perché adesso stiamo parlando dei terreni privati gravati da uso civico (in questo caso stiamo considerando anche i contratti di enfiteusi), quindi della possibilità per i comuni di dare corso a tutti i progetti di valorizzazione, che tra l'altro possono comportare notevoli investimenti. Credo che si darà ampio respiro a tutte quelle comunità che da tanti anni stanno aspettando che si legiferi in tal senso. Ringrazio vivamente.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Una precisazione. Nell'emendamento di sintesi, ciò che nell'emendamento numero 40 era scritto alla lettera d) è stato inserito nel discorso, invece è opportuno che venga introdotto come punto fondamentale il fatto che i terreni non siano stati utilizzati in difformità dalla programmazione urbanistica comunale. Va bene?
MULA (Riformatori Sardi). Perfetto!
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 383. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 134.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta chiede il ritiro dell'emendamento numero 134, che comporta anche la conseguente decadenza dell'emendamento all'emendamento.
Scusi, Presidente, per non lasciare la comunicazione laconica, preannuncio il parere invece favorevole all'emendamento che prevede l'impegno da parte della Giunta a presentare entro sessanta giorni un disegno di legge di riordino delle aree industriali. Per cui la richiesta di ritiro dell'emendamento numero 134 è proprio nell'ottica di fare un provvedimento più organico sulla materia
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, intanto vorrei chiarire brevemente che la logica che sottende questo emendamento non è quella di cercare lo scontro, come invece è stato detto dall'onorevole Porcu, che più volte ha richiamato il fatto che passeremo il Ferragosto insieme. Personalmente ritengo che passare il Ferragosto qua, lavorando a quello per cui siamo pagati, non sia poi così drammatico.
Vorrei solo ricordare che non c'è niente di scandaloso, tanto da scatenare una minaccia di ostruzionismo, nel fatto che questa maggioranza non sia disponibile a mantenere in essere direttori, amministratori e quant'altri sono stati nominati dalla precedente maggioranza. Non trovo niente di scandaloso in questo in quanto quelle nomine erano politiche e quindi, in coerenza con la scelta politica fatta dai sardi, noi chiedevamo che tali nomine politiche decise, ripeto, dalla precedente amministrazione, venissero cambiate, potessero essere cambiate. E' un criterio di omogeneità e razionalità rispetto all'azione di governo e, consentitemi, anche un criterio assolutamente democratico, perché su chi deve governare la Regione si sono espressi con chiarezza i sardi.
Comunque, riprendendo ciò che ha detto l'Assessore, ritiro l'emendamento rimarcando il fatto che, al di là dell'aspetto politico, esiste un aspetto sostanziale, perché la legge numero 10, nata da un compromesso all'interno della vecchia maggioranza, è insufficiente e sbagliata. E che quella legge sia sbagliata non lo dice Nanni Campus, ma lo dice il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna, che ne richiama vari punti incompleti e non chiari, che hanno portato a sentenze del TAR conseguenti a ricorsi e controricorsi, sentenze il cui dispositivo era motivato proprio dall'incompletezza e insufficienza della legge, che noi chiediamo fortemente alla Giunta di modificare al più presto. Grazie.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 134 è ritirato, quindi decadono le relative iscrizioni a parlare.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per un chiarimento. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'Assessore ha fatto riferimento a un emendamento all'emendamento numero 134. Qual è?
PRESIDENTE. Ha sbagliato l'Assessore.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ho capito. Quindi non c'è un emendamento collegato al numero 134, che decade da solo.
PRESIDENTE. L'Assessore si stava riferendo all'emendamento numero 318, il numero 134 è ritirato.
Onorevole Porcu, anche lei decade dal diritto alla parola.
(Non è approvato)
Per specificare meglio il parere della Giunta sull'emendamento numero 373, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnicodella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Chiedo scusa per la confusione di prima. Era sull'emendamento numero 318 che intendevo esprimere, invece, parere favorevole, proprio perché va nell'ottica di un intervento legislativo organico sulla materia.
PRESIDENTE. Assessore La Spisa, lei ha dato parere favorevole all'emendamento numero 318, mentre c'è l'invito…
LA SPISA, Assessore tecnicodella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Esatto. Rimane l'invito al ritiro dell'emendamento numero 373, così come per il precedente.
PRESIDENTE. C'è un invito al ritiro dell'emendamento numero 373. Rimane l'emendamento numero 318, su cui il parere della Giunta è favorevole.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Ritiro l'emendamento numero 373.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per precisazioni. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Intervengo perché anch'io sono firmatario dell'emendamento numero 373 e poiché credo che gli emendamenti così come vengono firmati debbano essere ritirati, ovvero di comune accordo, credo che sia necessario capire il motivo del ritiro di questo emendamento.
Io mi sono fatto l'idea, anche se è personale, che i consorzi industriali a cui facciamo riferimento, quelli che conosco in maggior misura, e cioè il consorzio di Nuoro, presieduto da Tore Ghisu, e quello di Cagliari, presieduto da Emanuele Sanna, ma anche quello di Sassari - dove io vivo -, presieduto da Franco Borghetto e quello di Olbia, presieduto da Pietrina Murrighile, siano consorzi attualmente gestiti, a quanto pare, nel migliore dei modi. Quelle che ho citato sono persone che stimo, con le quali ho un ottimo rapporto, anche se non di carattere politico, e dal ritiro dell'emendamento ho capito che è tale il consenso che abbiamo verso questo tipo di gestione, verso queste persone, che il desiderio che esprimiamo è che continuino ad amministrare quei consorzi. Che siano di segno politico opposto poco importa, ma visto il piacere che si prova a manifestare questo consenso in Aula, prendo parte anch'io a questo piacere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, mi ha preceduto l'onorevole Giacomo Sanna esprimendo considerazioni che è opportuno fare, nel senso che anche i colleghi dell'opposizione capiranno o avrebbero potuto capire che è necessaria una discontinuità; discontinuità che è stata chiesta e che è stata consacrata con il voto per il rinnovo del Consiglio regionale, perciò è legittimo da parte della maggioranza determinare una rottura, non con le persone, che non sono mai in discussione. Anzi ribadisco che si tratta di persone stimabili, in parte, di persone che sono state degne della fiducia della passata amministrazione. Tuttavia non tutte amministrano in modo opportuno e soddisfacente. Sarebbe stato opportuno, invece, da parte della maggioranza spiegare, in quest'Aula, ai colleghi della minoranza la necessità di iniziare un cambiamento conseguente alla politica di questa maggioranza.
Però aspetteremo, faremo una nuova riforma dei consorzi industriali, anche perché la precedente riforma non ha sicuramente soddisfatto, e in quella sede, dopo l'estate, provvederemo - mi auguro - a quei cambiamenti che forse arrivano con un certo ritardo. Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. La può chiedere sull'emendamento numero 318, perché l'emendamento numero 373 è stato ritirato.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intervengo brevemente sull'emendamento numero 318, su cui il nostro voto è contrario per il fatto che attiene a una riforma che noi abbiamo fatto con fatica e difficoltà negli anni scorsi, che è stata causa anche di divisioni quando eravamo in maggioranza, ma certamente, onorevole Campus, lo dico anche all'onorevole Capelli, questa minoranza non ha la pretesa di dettare l'agenda alla maggioranza, né vuole sottrarre alla Giunta e alla maggioranza la facoltà e la responsabilità di promuovere riforme.
Il motivo delle osservazioni che abbiamo fatto ieri era un altro, cioè noi riteniamo che su materie così importanti, su cui comunque quest'Aula e le Commissioni hanno discusso per anni, sia utile offrire alla minoranza la possibilità di portare in Commissione il proprio contributo. Quindi crediamo che su leggi di riforma così importanti procedere a colpi di emendamenti o di emendamenti a emendamenti, di fatto rendendo impossibile un apporto costruttivo, sia sbagliato. La nostra opposizione riguardava questo punto specifico.
Apprezziamo il ritiro di questo emendamento, lo consideriamo un gesto importante per la dignità di quest'Aula, che certamente l'aiuterà a concentrarsi sulle cose veramente importanti per i sardi. Quindi il voto sull'emendamento numero 318 è contrario, ma c'è un apprezzamento per il fatto che riconduciamo il dibattito a quello che deve essere, dando pienamente dignità al contributo che tutti noi intendiamo offrire nell'interesse della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, desidero solo ricordare a noi stessi che una legge approvata di recente prevede la partecipazione di alcuni enti dei singoli territori al consiglio direttivo dei consorzi industriali e non è assolutamente pensabile che tale partecipazione possa essere ricondotta alla maggioranza di turno. Perché altrimenti quello che è successo l'anno scorso nel mio territorio, nella provincia di Oristano, era una cosa negativa posto che il consorzio industriale di Oristano non era certamente gestito dal centrosinistra, bensì dal centrodestra. La provincia di Oristano e la città capoluogo sono, infatti, governate dal centrodestra, per cui la maggioranza era in capo al centrodestra che ha guidato il consorzio sino a un mese fa, dopo che, per altri motivi, è stato commissariato. Quindi, se si vuole mettere mano al problema dei consorzi industriali, riformiamo la legge e poi si vedrà chi dovrà gestirli.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Per brevità non torno sull'argomento. Sicuramente nessuno voleva fare la legge a colpi di emendamenti, si voleva solo sollevare il problema, snellire le procedure per arrivare alla nuova legge, e il commissariamento è una di quelle procedure che impone di legiferare con rapidità in merito. Non ritorno sulle sentenze del TAR, chiedo solo alla Presidenza che le firme dei presentatori dell'emendamento numero 134, che è stato ritirato, siano aggiunte all'emendamento numero 318, questo solo perché rimanga agli atti anche la nostra azione.
PRESIDENTE. Sarà fatto, onorevole Campus.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Voto a favore di questo emendamento, però ne approfitto per dire due parole. Nella scorsa legislatura le zone di interesse regionale (ZIR) vennero commissariate con un voto in finanziaria. Il problema delle leggi organiche di settore è alla coscienza di noi tutti, però è anche alla coscienza di noi tutti che abbiamo una legislazione tendenzialmente consociativa, per cui quando si vincono le elezioni procedere a un cambio parallelo di tutte le articolazioni di governo è faticosissimo. Ed è questa procedura che spesso ha costretto la maggioranza, nella scorsa legislatura, a introdurre delle leggine nella finanziaria e può costringere l'attuale maggioranza a fare la stessa cosa.
Il problema politico che io pongo all'attenzione dell'Aula è se si ritiene che la Sardegna abbia un livello di responsabilità adeguato all'emergenza che sta vivendo o invece si pensa che ci siano zone franche del consociativismo e zone libere. Perché se si pensa che qui ci siano aree consociative, si sappia che il consociativismo è una palude, dove precipitano i più pesanti, non i più leggeri. Se qualcuno ha promesso cambiamenti strutturali e poi pensa di poterli fare mettendosi d'accordo con chi se n'è fregato delle bonifiche, con chi ha assunto senza concorso nelle aree industriali, con chi va ai confronti col ministro e dice che i consorzi industriali hanno costi eccessivi per gli operai, ma non per gli otto, nove dirigenti che sono rimasti là dentro, se siamo convinti che la Sardegna deve essere amministrata ancora da un ceto politico che è trasversale, non ha mai responsabilità ed è lo stesso che avete nelle Aziende sanitarie, che si permette, in una ASL soltanto, di fare 25 milioni di debito, allora chi ha l'idea - e scusate se mi accaloro - che la Sardegna possa essere ancora amministrata mettendosi d'accordo con chi l'ha affamata sta inaugurando, in questo mare limpido, una palude!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Questo emendamento, a mio avviso, riporta il Consiglio al suo ruolo, che è quello di riordinare una legge se si ritiene che ci sia bisogno di rimetterci le mani. Io mi asterrò su questo emendamento, perché penso che la legge che abbiamo approvato vada bene, casomai potrà essere migliorata. Riconosco il diritto legittimo della nuova maggioranza, se ha una diversa idea dello sviluppo e della gestione delle aree industriali, di rimetterci le mani, di organizzare diversamente, di prevedere consorzi o altri soggetti che possano gestire quelle aree, però lo si fa in legge, non con colpi di mano.
Comunque, io penso che sia un emendamento che, pur prevedendo solo un impegno politico, che forse non era opportuno, anzi non serviva sicuramente nemmeno scrivere, anche alla luce del dibattito che c'è stato tra i banchi del Consiglio in questi giorni, riporti il Consiglio al suo ruolo e riporti anche maggioranza e opposizione al loro ruolo. Su questo emendamento mi asterrò, però volevo riconoscere la legittimità della maggioranza di mettere le mani su una materia di questo genere, anche se probabilmente verrà il momento per confrontarci. Non era questo il momento per affrontare questa materia, con colpi di mano e attraverso una legge che ha tutt'altro obiettivo che quello di fare uno spoils system che probabilmente non è nemmeno appropriato, anzi è improprio, perché non si tratta di nomine che provengono da questo Consiglio, dalla maggioranza attuale, ma sono nomine che discendono dalle province, dai comuni e dalle Camere di commercio e che nulla hanno a che fare con la maggioranza che governa in questo momento o con quella che nella passata legislatura ha governato la nostra Isola.
Se questo è quello che si vuole fare, ossia ricondurre la riforma alle maggioranze di governo, noi non siamo d'accordo, però ci confronteremo quando arriverà in Aula l'apposito disegno di legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Oltre a dichiarare che anche noi ci asteniamo su questo emendamento, vorrei completare il ragionamento che poco fa ha iniziato l'onorevole Maninchedda, precisando alcune cose.
Io credo che quando una coalizione si avvicenda al governo bisogna strutturare in maniera chiara la legislazione, affinché cessi un regime di responsabilità e ne inizi uno nuovo, perché noi non vogliamo addebitarci questioni che non ci competono. Per cui, quando si tratta di competenze regionali la previsione normativa può essere modificata. E' giusto, chi ha la legittimazione si assuma la responsabilità, per cui se sulle Aziende sanitarie si vuole fare un ragionamento di riforma che sancisca questo principio lo si faccia, è giusto, non è che poi viene qui l'assessore La Spisa a dire: "Quelli che vengono dalla vostra amministrazione hanno maturato il debito!". Io so, però, che la Regione dà gli indirizzi, per cui alla fine la responsabilità non è chiara.
Altra che cosa è quello che si sta facendo qua, perché, attenzione, questo principio non vale, onorevole Maninchedda, quando ci troviamo a gestire processi di decentramento e vogliamo asservire, con leggi o provvedimenti, al centralismo regionale competenze che sono state riconosciute al sistema delle autonomie locali, per il quale noi ci siamo battuti anche attraverso le forme dell'associazionismo delle funzioni, affinché si creasse una maggiore consapevolezza dei valori locali. E le dinamiche politiche locali devono essere rispettate perché si rispetta l'autonomia.
Quando, invece, con una mano si decentra e con l'altra mano, consentitemi, si gestiscono le rese dei conti nei territori, come state facendo voi, si concretizza un illegittimo intervento della Regione in una sfera che non le compete. E su questo ci troverete in disaccordo, perché le vendette politiche ve le fate in casa vostra, ma non usando gli strumenti legislativi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il mio voto contrario all'emendamento, non per non riconoscere lo sforzo fatto dalla Giunta rispetto a una richiesta che veniva da questi banchi, ma per affermare alcuni principi su cui probabilmente noi tutti abbiamo bisogno di riflettere.
Io ho vissuto un'altra stagione; ho vissuto la stagione nella quale si diceva: "L'Amministrazione deve essere in qualche caso terza rispetto al Governo, cioè alla responsabilità politica". E deve essere terza, l'Amministrazione, perché deve rispondere da una parte alle leggi e dall'altra ai cittadini. La politica ha una funzione più ampia; ha una funzione di programmazione, di controllo e verifica della funzionalità dell'Amministrazione, ma non è direttamente protagonista. E così abbiamo inventato le direzioni di responsabilità degli uffici, attraverso procedure concorsuali oppure il riconoscimento dell'anzianità di servizio, e abbiamo - ove si trattava di elezioni indirette, cioè dell'individuazione degli amministratori - percorso la strada dei curricula, cioè delle competenze professionali specifiche. Insomma, per governare un consorzio industriale - c'è stata anche una polemica a suo tempo - cosa serve? Un esperto in botanica, un luminare, uno scienziato in biologia, magari genetica, oppure una persona che abbia maturato un'esperienza imprenditoriale, che sia nel campo dell'industria, che conosca le tecnologie industriali, che abbia bazzicato quell'ambiente? Io ritengo che una riflessione su questi temi vada fatta proprio così, al di là dello strumento con cui si interviene e al di là dell'oggetto della gestione e di chi nella gestione è impegnato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Annuncio il voto favorevole, naturalmente, a questo emendamento che ho sottoscritto ed esprimo anch'io apprezzamento per il ritiro dell'emendamento sul quale non c'era il parere favorevole della Giunta.
Se è vero che lo spoils system è un meccanismo che funziona nelle democrazie dell'alternanza (il tanto osannato Obama ha rimosso in due settimane 40 mila persone; sono stati sostituiti non soltanto i dirigenti, ma anche autisti e uscieri della Casa Bianca), ci sono aree nelle quali lo spoils system non può funzionare e sono quelle delle corrette relazioni istituzionali. I consorzi industriali non sono e non possono diventare un terreno di conquista della Regione, della Provincia o del Comune; devono essere un luogo nel quale si fa sintesi dell'attività programmatoria di diversi enti. E siccome il Presidente della Regione e questo Consiglio regionale sono stati eletti dai sardi, al pari dei presidenti delle otto province della Sardegna, non è che il voto del popolo valga di più per l'elezione del Presidente della Regione e di meno per l'elezione dei Presidenti delle Province o dei 377 Sindaci. Quindi ci deve essere un luogo nel quale le corrette relazioni istituzionali portano a orientare le politiche al di là della provenienza politica, ma nell'interesse geografico dello sviluppo di quell'area o di quel territorio.
Ritengo che l'emendamento numero 373, di cui ho apprezzato il ritiro, andasse nel senso di una epurazione in alcune province e di un regolamento di conti tra correnti di un partito o tra partiti della stessa coalizione in altre Province. Credo, quindi, che sia apprezzabile l'invito della Giunta a ritirarlo, altrettanto apprezzabile è che i presentatori lo abbiano ritirato.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 318.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Dessì ha votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Obinu - Petrini - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Caria - Cuccu - Moriconi.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 44
astenuti 4
maggioranza 23
favorevoli 32
contrari 12
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 334. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 13, di cui è stato chiesto il ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Io ritiro l'emendamento numero 13 e gli altri emendamenti che recano la mia firma. Voglio solo far presente alla Giunta e all'Assessore che la Commissione industria l'altro ieri ha esitato il provvedimento di legge sul commercio che modifica alcuni articoli della legge numero 9 del 2002 e principalmente propone la procedura a sportello, anziché a bando, per quanto riguarda l'erogazione degli incentivi. Così dicasi per il progetto di legge sull'artigianato che è all'esame della Commissione competente, la quale ha già completato le audizioni ed è in procinto di esitare il provvedimento.
Detto questo, una volta che le due leggi saranno approvate dovranno essere finanziate. Ho visto che i residui per quanto riguarda il settore del commercio ammontano a 43 milioni di euro e ci sono i 7 milioni di euro in competenza; ammontano invece a oltre 100 milioni di euro i residui relativi all'attuazione della legge numero 51 e ci sono 25 milioni di euro in competenza. La richiesta, Assessore, è che nella prossima finanziaria questi residui non vadano in economia, ma poiché rientrano nei fondi di rotazione vengano lasciati in competenza per l'artigianato e il commercio, in quanto non sono stati finora utilizzati perché le procedure a bando di fatto hanno bloccato l'elevazione degli incentivi principalmente alle piccole e micro imprese.
Io ritiro gli emendamenti, giustamente, però con l'impegno che la Giunta, così come si è impegnata a fare anche ultimamente, nella prossima finanziaria doti le due leggi che stiamo per esitare delle risorse necessarie per dare ossigeno, con la procedura a sportello, al mondo della piccola e micro impresa in Sardegna, sia nel settore dell'artigianato sia in quello del commercio.
Questo è l'impegno perché è vero che con i confidi si interviene sufficientemente sui contributi in conto interessi, ma per gli investimenti, quindi per quanto riguarda i contributi in conto capitale di fatto non c'è niente. Ci sono, sì, 25 milioni di euro in competenza per l'artigianato non utilizzati, perché il bando non ne consente l'utilizzo, di fatto però per il commercio non c'è un soldo per quanto attiene ai contributi in conto capitale. Con questo impegno, in merito al quale prego l'Assessore di dare una risposta, il sottoscritto e gli altri firmatari ritirano gli emendamenti numero 13, 14, 15 e 16.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Ringrazio l'onorevole Rassu per aver accolto il nostro invito.
L'impegno della Giunta è quello di rivalutare nel prossimo bilancio tutti gli stanziamenti per queste leggi a favore delle piccole e medie imprese. Si tratta, quindi, di interventi di semplice rivalutazione degli stanziamenti sulla base del fabbisogno.
Questo è senz'altro l'impegno, considerando però - è un'avvertenza - che per quanto riguarda queste leggi ci sono problemi di notifica all'Unione Europea attualmente si può agire soltanto in regime de minimis. Il limite degli interventi è, dunque, molto più basso di quanto noi possiamo aspettarci o sperare.
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 13, 14, 15 e 16 sono ritirati. Passiamo all'emendamento numero 56.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Dalla discussione svolta in Commissione ho capito che anche per le conseguenze dell'emergenza incendi le risorse disponibili per ulteriori iniziative, seppure importanti, non ci sono e quindi annuncio il ritiro degli emendamenti numero 56 e 57.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 104 è già stato votato insieme al numero 322.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 341.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Lo ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo all'articolo 2 bis e relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 bis e dei relativi emendamenti:
Art. 2 bisDisposizioni per il superamento del precariato
1. Al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione regionale, a far data dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possono procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni organiche; le assunzioni avvengono sulla base di forme pubbliche di selezione, privilegiando quelle per soli titoli. Le assunzioni non costituiscono in alcun modo presupposto per l'ingresso nei ruoli a tempo indeterminato. I provvedimenti di assunzione in violazione dei limiti previsti sono nulli e determinano la responsabilità contabile di chi li ha posti in essere. Gli stessi provvedimenti sono immediatamente notificati alle competenti autorità di controllo.
2. L'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, di durata quadriennale.
3. I comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002. Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuite, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.
4. I programmi di cui al comma 3, da approvarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio.
5. La Regione provvede, inoltre, tramite i propri Assessorati competenti in materia di personale e igiene e sanità, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative.
6. I contratti a termine, atipici o flessibili, in essere alla data del 28 febbraio 2009, sono prorogati fino alla conclusione dei programmi di stabilizzazione previsti nel presente articolo.
7. Per l'attuazione dei programmi previsti nei commi 2 e 3 è autorizzata, per l'anno 2009, una spesa valutata in euro 3.000.000; per gli anni successivi si provvede annualmente con legge finanziaria nella misura non inferiore a quella stabilita per l'anno 2009 (UPB S01.06.001). Gli enti locali concorrono con una spesa di pari importo.
8. Per garantire la continuità del servizio svolto dal personale con contratti a termine, atipici o flessibili e di collaborazione coordinata e continuativa che opera nelle attività di disinfestazione, il contributo annuo alle province, previsto dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 15, comma 22, è incrementato di euro 850.000 per ciascuno degli anni dal 2009 al 2011 (UPB S05.01.013).
9. L'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale riferisce, con cadenza quadrimestrale, alla Giunta regionale e alle Commissioni consiliari competenti in materia di bilancio e di lavoro, sull'andamento delle spese programmate a valere sul fondo regionale per l'occupazione previsto dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 6, alla cui dotazione finanziaria concorrono le assegnazioni provenienti dal bilancio regionale, dal bilancio statale e dai fondi comunitari destinate agli interventi regionali di politica del lavoro, di formazione professionale e per l'organizzazione e qualificazione dei relativi servizi anche territoriali. L'Assessore riferisce, inoltre, sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di lavoro previste dalla legge regionale n. 1 del 2009, dalla legge regionale 30 maggio 2008, n. 8 (Interventi urgenti a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro in Sardegna e per la prevenzione degli infortuni sul lavoro), dalla legge regionale n. 3 del 2008 e dalla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego).
Emendamento soppressivo totale Zedda Alessandra - Contu Mariano Ignazio - Piras - Sanna Matteo - Stochino - Tocco
Articolo 2 bis
L'articolo 2 bis è soppresso. (326)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu.
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono èssere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa prova selettiva di verifica di professionalità, anche nelle forme del concorso per soli titoli o corsi concorso ai sensi della L.R. 31/1998. (332)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono essere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa specifica prova di verifica di professionalità. (331)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
5. La Regione provvede, inoltre, ali1 aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di durata di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che, alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. Analogamente operano le amministrazioni di Agenzie e Enti regionali. I predetti lavoratori, qualora non siano stati sottoposti all'atto della assunzione a prova selettiva, sono inquadrati nei ruoli regionali nell'ambito delle dotazioni organiche che, allo scopo, possono essere modificate entro i limiti delle risorse finanziarie stanziate dal Bilancio regionale per stipendi, paghe e indennità del personale, solo previa specifica prova di verifica di professionalità. (330)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all' aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturato i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti norme. In modo analogo e autonomamente provvedono gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse e le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. Son valutati inoltre i periodi di servizio sostenuti da borse di studio o di ricerca finanziate e usufruite presso l'Amministrazione, gli Enti e le Agenzie regionali. (87)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturati i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative. A tal fine provvedono in modo analogo e autonomamente gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. (86)
Emendamento sostitutivo parziale Uras - Bruno - Salis - Porcu - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis il comma 5 è sostituito dal seguente :
5. La Regione provvede, inoltre, all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dalla legge regionale n. 2 del 2007, articolo 36, e dalla deliberazione 7 giugno 2007, n. 22/31, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge, abbiano maturato i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti norme. In modo analogo e autonomamente provvedono gli Enti e le Agenzie regionali che sono autorizzati a valutare anche i periodi di servizio maturati nelle strutture soppresse e le cui competenze e/o il personale sia stato trasferito in relazione ai processi di riforma. (88)
Emendamento sostitutivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno
Articolo 2 bis
Il comma 5 è così sostituito:
5. La Regione provvede tramite i propri assessorati competenti al completamento ed all'aggiornamento dei piani di stabilizzazione previsti dall'articolo36 della legge regionale n. 2 del 2007 entro il limite massimo di quattro anni al fine di stabilizzare i lavoratori precari che alla data di approvazione della presente legge abbiano maturato i medesimi requisiti di cui al precedente comma 3. (263)
Emendamento modificativo Giunta Regionale
Articolo 2 bis
Al comma 5 dell'art. 2 bis:
- la parola "approvazione" è sostituita dalla seguente: "entrata in vigore";
- dopo le parole: "ai sensi delle vigenti normative." sono inserite le seguenti: "Alle procedure di stabilizzazione di cui al presente comma sono ammessi anche i lavoratori che abbiano maturato il periodo di trenta mesi di attività lavorativa, anche non continuativa, alla data del 31 dicembre 2008, con arrotondamento al mese della frazione finale superiore a 15 giorni". (123)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Uras - Cucca - Moriconi - Sabatini
Articolo 2 bis
Nel comma 3 dopo le parole "dei lavoratori precari" sono aggiunte le seguenti parole: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori". (336)
Emendamento aggiuntivo Mulas
Articolo 2 bis
All'articolo 2 bis, dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Il personale precario assunto con procedimento di selezione pubblica per le esigenze della gestione liquidatoria dell'ESAF in liquidazione è ammesso, al termine della gestione anzidetta, ai procedimenti di stabilizzazione di cui al comma precedente.". (51)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Bruno - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto
Articolo 2 bis
All'Art. 2 bis dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma :
5 bis . Il personale precario assunto con procedimento di selezione pubblica per le esigenze della gestione liquidatoria dell'ESAF in liquidazione è ammesso, al termine della gestione anzidetta, ai procedimenti di stabilizzazione di cui al comma precedente. (107)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
Dopo il comma 5 dell'art. 2 bis è aggiunto il seguente comma:
5 bis. La Regione provvede tramite l'Assessorato del lavoro alla puntuale verifica della attuazione delle norme di mantenimento in servizio del personale assegnato alle attività dei servizi per il lavoro, dei centri per lo svantaggio e delle agenzie di sviluppo locale di cui all'art. 6 della legge regionale finanziaria 2008, così come modificato dalla legge finanziaria regionale 1/2009.
L'Assessore ai fini della piena attuazione delle norme predette definisce i necessari specifici accordi ai sensi dell'articolo 24 della L.R. 40 /1990. (333)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Cucca - Moriconi - Sabatini - Espa
Articolo 2 bis
Dopo il comma 8 è aggiunto il seguente comma:
"Coloro i quali, dopo aver sostenuto prove di carattere concorsuale pubblico per dipendenti a tempo indeterminato, sono stati immessi nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie ed hanno di fatto prestato servizio a seguito di contratti di lavoro dipendente firmati entro il 30 aprile 2009, sono confermati negli organici dell'Amministrazione o delle Agenzie presso le quali hanno prestato servizio". (95)
Emendamento all'emendamento numero 95 sostitutivo totale Uras - Meloni Valerio.
Articolo 2 bis
L'emendamento n. 95 è così sostituito:
"Il personale immesso nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie a seguito di pubblico concorso e che abbia effettivamente prestato servizio per almeno 12 mesi continuativi, è ammesso alle procedure di stabilizzazione di cui al comma 5 del presente articolo". (370)
Emendamento all'emendamento numero 95 sostitutivo totale Sanna Gian Valerio
Articolo 2 bis
L'emendamento n. 95 è così sostituito:
"Coloro i quali, dopo aver sostenuto prove di carattere concorsuale pubblico per dipendenti a tempo indeterminato, sono stati immessi nei ruoli dell'Amministrazione regionale o delle Agenzie ed hanno di fatto prestato servizio a seguito di contratti di lavoro dipendente, sono mantenuti negli organici dell'Amministrazione o delle Agenzie presso le quali hanno prestato servizio fino all'espletamento del concorso che sani l'intervenuta sentenza di annullamento delle procedure espletate e per le quali sono stati inquadrati negli organici della Regione". (371)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Dessì
Articolo 2 bis
Dopo il comma 9 è aggiunto:
Il comma 2 dell'art 8 della legge regionale 17 gennaio 2005 n 1, è sostituito dal seguente:
9 bis. "In attesa di una organica ridefinizione dell'organizzazione dell'Ufficio di Segreteria il personale che alla data del 31 dicembre 2008 si trovava in posizione di comando e che ne faccia richiesta entro il 30 settembre 2009, è inquadrato in ruolo come dipendente con oneri a carico del Consiglio delle Autonomie Locali. L'ufficio può essere integrato esclusivamente da dipendenti degli enti locali della Sardegna ovvero dell'amministrazione regionale collocati in posizione di comando". (315)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Bruno - Capelli - Uras - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Vargiu
Articolo 2 bis
All'articolo 2 bis, dopo il comma 9, è aggiunto il seguente:
9 bis. Nelle more della elaborazione e approvazione del nuovo Piano d'Ambito, nel quale sono definite le compatibilità tecnico-economiche del sistema anche con il ricorso a strumenti e interventi straordinari, il Gestore Abbanoa spa è impegnato nella salvaguardia dei livelli occupazionali del personale dipendente delle ditte di conduzione impianti, secondo le modalità definite nell'accordo RAS - ATO - OO.SS. e Gestore del 10 luglio 2007. Entro 12 mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Gestore provvede all'impiego, secondo le procedure di legge, di non meno di 230 unità del sistema della conduzione di potabilizzatori. Entro i successivi 36 mesi, il Gestore prosegue con la progressiva internalizzazione del sistema dei depuratori con l'impiego, secondo le procedure di legge e secondo i piani di gestione definiti dal Gestore, delle unità aventi titolo ai sensi dell'accordo programmatico del 10 luglio 2007. Il Gestore esegue un articolato programma di formazione, finanziato da RAS con una apposita linea di intervento, finalizzato all'aggiornamento professionale ed alla riqualificazione delle risorse aventi titolo, ai sensi dell'accordo programmatico del 10 luglio 2007, per la salvaguardia del livello occupazionale. (321)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Peru
Articolo 2 bis
Al termine dell'articolo è aggiunto il seguente comma:
"9 bis. Le agenzie e gli enti di cui alla legge regionale n. 31 del 1998 sono autorizzati ad inquadrare, nei limiti delle disponibilità di organico e delle risorse stanziate a copertura delle medesime, i dipendenti in servizio al 1 gennaio 2009 a tempo determinato, a condizione che il rapporto di lavoro sia stato instaurato a seguito di concorso pubblico conforme alle disposizioni della legge regionale n. 31 del 1998 e prorogato a tale data almeno una volta". (345)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Giampaolo Diana - Barracciu - Sabatini - Porcu
Articolo 2 bis
Dopo l'articolo2 bis è aggiunto il seguente articolo 2bis.2:
Il personale dipendente delle imprese private che, alla data del 31 dicembre 2005, risultava adibito ai servizi idrici di potabilizzazione e depurazione nel territorio regionale, ferma restando la risoluzione del rapporto di lavoro è trasferito al gestore affidatario del servizio idrico integrato (Abbanoa spa) nel numero e secondo le qualifiche formalmente certificati, con le medesime modalità di cui all'articolo 173 del Dlgs 152/2006. La predetta disposizione si applica inoltre al personale che sia stato assunto, entro il 31 dicembre 2006, da imprese affidatane della gestione di nuovi impianti realizzati successivamente al 31 dicembre 2005. La predetta disposizione integra l'articolo 1 della L.R. 10 del 2005. Gli oneri derivanti dal presente articolo valutati in euro 2 milioni a valere su FNOL parte corrente e conto capitale .
Il predetto personale è impiegato nello svolgimento di uno specifico periodo di aggiornamento professionale, della durata minima semestrale, finalizzato alla gestione degli impianti e delle attività di potabilizzazione e della depurazione di competenza del gestore del sistema idrico integrato regionale. Tale periodo di formazione è organizzato nell'ambito delle attività formative di cui all'art. 4, comma 1 della L.R. 1/2009, le necessarie risorse finanziarie sono individuate tra quelle stanziate nel predetto comma. (92).)
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Cossa è presente in aula, pertanto il congedo si intende revocato.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo molto brevemente perché credo che si debba andare celermente ormai verso l'approvazione di questo provvedimento. Alcuni nodi importanti sono stati affrontati soprattutto nei primi due articoli, che sono stati individuati come articoli di principio. Gli articoli 2 bis e 2 ter - parlo adesso anche del 2 ter così eviterò di intervenire successivamente - hanno un ambito di intervento che ha trovato in Commissione un'ampia, amplissima convergenza. L'ha trovata nella stesura, l'ha trovata nell'individuazione di alcuni emendamenti aggiuntivi, l'ha trovata anche nella precisazione di alcuni specifici interventi di esclusione o di estensione dei beneficiari o nelle modalità di attuazione. Quindi gli articoli 2 bis e 2 ter appartengono molto più integralmente di altri articoli all'insieme del Consiglio e soprattutto all'insieme delle forze politiche che hanno discusso questo provvedimento in Commissione. Ecco perché penso all'emendamento numero 326 come a un emendamento che la maggioranza riterrà di dover ritirare, sul quale io voterei contro, ma mi auguro di non doverlo fare proprio perché sarà ritirato.
Cosa tratta l'articolo 2 bis? Tratta della stabilizzazione e, in particolare al comma 1, dell'impedimento a produrre nuovo precariato. Voglio fare un esempio attorno a questa vicenda del precariato, su come si produce e su come si è prodotto, soprattutto negli ultimi tempi. Si è prodotto anche per un atteggiamento diciamo un po' troppo permissivo, che non è solo nella politica, è anche nell'amministrazione, è anche nella burocrazia. Il fatto che siamo riusciti a produrre precari persino nella gestione della liquidazione di un ente pubblico e della sua originaria trasformazione in S.p.A., quando avremmo potuto benissimo risolvere le esigenze di personale mantenendo in quell'ente trasformato in S.p.A. una parte del personale che abbiamo trasferito a un altro soggetto, molto la dice su come si sono comportati gli amministratori nominati per liquidare, in quel caso, l'ente trasformato in S.p.A. Quindi il comma 1 ha come primo obiettivo quello di dire chi si assume la responsabilità di incrementare le assunzioni a termine di tipo flessibile fuori dai limiti del 3 per cento e fuori da una motivazione che abbia un senso. Chi si assume questa responsabilità paga di persona, attraverso la dichiarazione di nullità dei provvedimenti adottati e attraverso l'invio all'azione di controllo di quei provvedimenti, di cui è responsabile contabilmente, quindi paga di tasca propria.
Gli altri commi, quelli che seguono, in modo particolare quello relativo al sistema delle autonomie locali, intervengono invece a regolarizzare situazioni che da anni si stanno protraendo, anche in previsione dell'accompagnamento alla pensione, del raggiungimento dell'età della quiescenza. E in proposito, a chi ha voluto osservare che proprio quei commi fossero praticamente inesigibili e in contrasto con norme regionali e nazionali mi corre l'obbligo di dare questi suggerimenti: primo, fare un approfondimento sulla gerarchia delle fonti; secondo, individuare quali sono le competenze specifiche dal punto di vista legislativo della Regione in queste materie; terzo, individuare le deroghe che in questa materia sono previste anche nella legislazione dello Stato; quarto, leggere approfonditamente l'articolo 2 bis, perché individua anche le coperture finanziarie per le attività di stabilizzazione presso le autonomie locali, che sono diventate quelle che devono rispondere ai bisogni dei cittadini in modo più diretto, ma anche quelle che noi escludiamo e lasciamo fuori dagli interventi regionali sempre con maggiore frequenza.
Chiudo, Presidente, richiamando l'attenzione dell'Aula su due questioni. La prima questione attiene al comma 3 dell'articolo 2 bis e all'esigenza di escludere in modo esplicito dai processi di stabilizzazione il personale degli staff degli amministratori. Per quanto riguarda la stabilizzazione presso l'Amministrazione regionale ci sono delle proposte, una delle quali è stata avanzata dalla Giunta. Si tratta di verificare se sono tra loro corrispondenti. A me pare di sì, può darsi che la sintesi della Giunta sia la più confacente all'esigenza che è stata manifestata, in modo da agevolare il ritiro degli emendamenti che ciascuno di noi ha presentato a questo provvedimento.
La seconda questione mi pare utile richiamarla anche per dare atto del lavoro che attorno alla vicenda della stabilizzazione dei lavoratori del sistema idrico integrato hanno fatto il Presidente della Commissione, i colleghi Renato Lai, Mario Diana e altri, nonché la stessa Giunta, che ha partecipato insieme al soggetto gestore e a chi è incaricato di lavorare attorno al Piano industriale, perché anche da quel punto di vista io credo si sia lavorato bene in funzione dell'individuazione di una specifica soluzione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, credo che l'articolo 2 bis, che anche nella sua accezione letterale ci fa capire che è stato introdotto durante la discussione in Commissione, rappresenti uno dei punti cruciali di questo disegno di legge. Pertanto credo sia necessario che venga visto con un minimo di attenzione, in quanto una parte importante delle norme che sono in esso contenute, anzi la quasi totalità - sì, avevo notato, Assessore, che non se n'era andato, ma che stava lavorando in aula -, necessita di un controllo attento da parte della Giunta regionale e in particolare dell'Assessore del personale.
Voglio dire schematicamente, senza usare l'intero tempo che mi è concesso, quello che noi Riformatori pensiamo su questo articolo. Intanto pensiamo che questo articolo sia benvenuto all'interno del testo del disegno di legge, perché incide su problemi reali. In secondo luogo pensiamo che il tema del precariato nella Regione, e in generale nell'amministrazione pubblica in Sardegna, sia sicuramente uno dei temi più scottanti che le amministrazioni si trovano ad affrontare. E devo dire che il legislatore, cioè ciascun consigliere regionale che siede in quest'Aula, ha una difficoltà ogni qualvolta affronta i temi del precariato: non ha la più pallida idea di quale sia l'universo complessivo di riferimento. Cioè è difficilissimo riuscire a capire quale sia l'entità del fenomeno all'interno dell'Amministrazione regionale e della pubblica amministrazione in generale. Quindi la prima cosa che noi chiederemo all'Assessore del personale e all'intera Giunta è se sia possibile avere, nei tempi necessari di elaborazione, un'idea complessiva quanto più possibile chiara, reale e dettagliata dei termini in cui il problema si presenta, affinché il legislatore regionale nell'affrontarlo sappia non solo qual è la punta dell'iceberg che emerge dal mare, e che ogni tanto noi cerchiamo di limare, sapendo bene che dopo sei mesi ci sarà una nuova punta con cui confrontarsi, ma anche qual è l'entità complessiva del ghiaccio che sta sotto il pelo dell'acqua, per poter definire qualunque piano di stabilizzazione - che viene puntualmente rievocato e sollecitato dal consigliere Uras - sapendo qual è complessivamente il fenomeno che dobbiamo affrontare.
Detto questo, sarebbe importante che una delle principali parole d'ordine del centrosinistra nella scorsa legislatura diventasse una reale parola d'ordine del Consiglio regionale nel suo complesso. Nella scorsa legislatura l'assessore Dadea ripeteva a oltranza che nella pubblica amministrazione si entra soltanto tramite concorso, per cui ogni tipo di riflessione che è stata fatta da quest'Aula sull'argomento aveva come principio informatore questo principio. Di fatto noi sappiamo, perché l'Aula se n'è occupata mille volte, che nella scorsa legislatura è stata creata - non perché ci fosse una colpa specifica della precedente Amministrazione, ma perché il fatto è reale - una certa quantità di nuovo precariato, di cui appunto noi vogliamo conoscere l'entità, nel senso che attraverso il meccanismo delle short list, attraverso il meccanismo dei contratti atipici senza neanche short list, attraverso il meccanismo delle consulenze rinnovate tante volte è stato introdotta, nella pubblica amministrazione, una quantità di risorse umane di cui oggi non si ha neanche un'idea precisa, non si sa cosa stia facendo né quali siano i rapporti che ha consolidato e in che modo con la pubblica amministrazione. Per cui è importante che il principio che all'interno della pubblica amministrazione si entra soltanto attraverso criteri oggettivi informi l'azione della pubblica amministrazione non solo in questa legislatura, ma anche in tutte le legislature che verranno. E' un principio che, maggioranza e minoranza, abbiamo sempre detto di condividere, ma che non abbiamo mai sostanzialmente condiviso, perché tutte le amministrazioni che si sono via via alternate alla guida della Regione Sardegna hanno tentato di trovare delle scorciatoie che, attraverso il lavoro precario, consentissero l'introduzione di nuove risorse umane, che comunque alla fine acquisiscono un know how così importante che è sempre più difficile per la pubblica amministrazione privarsi del loro apporto.
Termino dicendo che in quest'Aula noi Riformatori vorremmo difendere - e credo che questo sentimento possa essere condiviso anche fuori dalle file del nostro partito - gli indifesi veri, quelli che il nostro amico consigliere regionale Uras sostiene di voler difendere sempre attraverso il partito che rappresenta. Allora, i più indifesi sono quelli che noi abbiamo sollecitato ad andare fuori dalla Sardegna per professionalizzarsi, sono quelli che noi abbiamo esortato a raggiungere i maggiori livelli meritocratici possibili, perché la loro professionalità poteva essere una risorsa aggiunta per la nostra Isola, sono quelli che sosteniamo con le borse di studio durante il corso degli studi medi superiori o universitari, sono quelli che si impegnano fino allo spasimo attraverso i master, attraverso la frequenza dei corsi universitari, attraverso i corsi Erasmus o le esperienze fuori dalla Sardegna per raggiungere il maggior livello di professionalità possibile. E quando hanno fatto tutto questo, non conoscendo scorciatoie per entrare nell'amministrazione pubblica, ne restano al di fuori, senza mai avere neanche la possibilità di concorrere per l'ingresso nell'amministrazione pubblica.
Allora, se noi non vogliamo lanciare un messaggio contraddittorio o se, per dirla in altri termini, non vogliamo prendere in giro la gente, dobbiamo essere conseguenti rispetto a quello che diciamo e quindi dobbiamo garantire la possibilità di accesso alla pubblica amministrazione a coloro che abbiamo esortato e sollecitato a diventare davvero i migliori, a dar corso a tutte possibilità di acculturazione, di incremento della professionalità, di sviluppo delle proprie capacità e che seguendo il nostro consiglio hanno davvero fatto questo.
Ecco, collega Uras, colleghi del Consiglio, a questi ultimi, che hanno l'unica sfortuna di non conoscere consiglieri o assessori regionali e di avere un albero genealogico non di particolare rilievo, noi dobbiamo tutti insieme dare voce. Dobbiamo cercare di dare garanzie a chi non viene a protestare davanti ai palazzi della Regione, a chi non ha tamburi e fischietti, ma ha dei diritti. Calpestare i loro diritti significa calpestare i nostri stessi diritti, perché affidiamo ai mediocri la crescita della società sarda. E questo non potrà consentire alla nostra società di sottrarsi a un destino di declino che è scritto se noi non interveniamo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signor Presidente, anch'io intervengo brevemente perché su questa materia, che è forse una delle materie più "sensibili" di questo collegato, credo si sia fatto un buon lavoro in Commissione. Do atto al Presidente e a tutta Commissione di aver davvero lavorato, dal mio punto di osservazione, in maniera esaustiva. Il testo che era stato licenziato dalla Giunta, nonostante il titolo prevedesse disposizioni in materia di precariato - spiace farlo notare dal momento che si è fatto, ripeto, un ottimo lavoro in Commissione - certamente non era capace di intercettare l'ansia dei troppi lavoratori e lavoratrici che si trovano in questa condizione. Per questo credo che le forze politiche abbiano fatto bene, con grande senso di responsabilità, a produrre quel lavoro in Commissione.
Credo che i pochi minuti che abbiamo a disposizione debbano servire per mettere in evidenza e ricordare a noi tutti, nonostante ci apprestiamo a dare una risposta importante, che il fenomeno del precariato è una piaga che ha assunto dimensioni drammatiche in Sardegna. Io non mi stanco di ricordare che nonostante gli interventi che adotteremo fra qualche minuto in quest'Aula resteranno precari in questa Regione circa 100 mila lavoratori, senza considerare le decine di migliaia di lavoratori assunti attraverso le società interinali che lavorano per la pubblica amministrazione, a partire dalla sanità. Allora invito l'assessore La Spisa, l'assessore Corona, l'intera Giunta e il Consiglio regionale a mostrare la sensibilità attesa. Badate, io avverto su questo problema - ripeto, nonostante l'ottimo lavoro della Commissione - ancora una certa sufficienza. Non mi pare, cioè, che ci sia la percezione esatta del dramma che vivono, spesso individualmente, le lavoratrici e i lavoratori che si trovano in questa condizione. Stiamo parlando di persone che non sono nella condizione di guardare al loro futuro con un minimo di prospettiva, appunto perché questo il precariato non lo consente. Allora ci deve essere una spinta forte da parte di tutti per aggredire questo fenomeno.
Per la parte che ci riguarda, una parte importante, ci apprestiamo a concludere un lavoro importante, ma probabilmente non sufficiente. Nei confronti di questi lavoratori abbiamo, oltre che un dovere politico, un obbligo morale che ci deve assistere e accompagnare costantemente nella nostra attività quotidiana e penso che dovremo dare un segnale forte a tutte le pubbliche amministrazioni, ma anche al settore privato.
Sollevo un problema, assessore La Spisa - so che lei lo conosce bene -, che riguarda tutti: lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Aziende sanitarie, tutti! Per recuperare un po' di efficienza, almeno sui conti, si scarica sul lavoro una parte di questi conti. Io ritengo che sia immorale, da parte della pubblica amministrazione, continuare a esternalizzare attività attraverso il ribasso d'asta. Questo sistema genera due o tre cose drammatiche, che mi pare non siano presenti a quest'Aula, nessuno me ne voglia: impoverisce la gente che produce lavoro, perché attraverso il ribasso d'asta (riguarda tutti, ripeto, dai comuni alla Regione, dalle persone che effettuano la pulizia in questi uffici a chi garantisce l'arredo urbano nei comuni, all'assistenza socioassistenziale) si attribuiscono gli stessi lavori, anno dopo anno, abbassando il valore dell'oggetto dell'appalto. Le imprese, pur di aggiudicarsi quei lavori, propongono ribassi anche sensibili che poi, ovviamente, scaricano sulle tutele del lavoro e dei lavoratori, riducendo i loro diritti. E quando non ce la fanno più a sostenere i costi licenziano i propri dipendenti e assumono personale dalle società interinali. Badate, anche la pubblica amministrazione, che è governata dalla politica, è responsabile di questa situazione. Credo che una situazione come questa debba essere affrontata con una tensione politica che non intravedo. Nonostante stia tentando di richiamare cose arcinote, avverto in quest'Aula molta distrazione, eppure credo che sia un argomento che non merita nessuna distrazione.
Concludo con un'ultima considerazione: questa è la regione che, è vero, per nostra fortuna non ha un tasso di mortalità più alto di quello delle altre regioni, anche se in Sardegna muore una persona ogni sette od otto giorni per cause di lavoro, però è la regione - non sembri qualcosa che non ha nulla a che vedere con l'ordine del giorno - in cui si registra il tasso più alto di incidenti sul lavoro. E, badate, non soltanto nelle costruzioni o nel settore metalmeccanico, ma anche nel settore socioassistenziale. Il più delle volte ciò è dovuto proprio a quel sistema che denunciavo, perché i llavoratori sono soggetti a ritmi infernali.
Allora, questa questione, a cui sono esposti i lavoratori precari, meriterebbe da parte dell'Aula una riflessione ad hoc. Ripeto, abbiamo fatto un buon lavoro e spero che l'Aula confermi col voto il lavoro che è stato prodotto dalla Commissione, perché se questo sarà ovviamente oggi daremo una risposta importante a tanti lavoratori che si trovano in questa condizione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, questa parte della legge non ha subito nessun atto istruttorio; fa parte di quegli accordi politici più volte richiamati in quest'Aula oggi e ieri. A maggior ragione io credo che si debba sapere qual è la portata del provvedimento che stiamo discutendo, perché se c'è una cosa che un legislatore non può fare è approvare provvedimenti a scatola chiusa, senza capirne la portata e senza sapere quale impatto avranno sulla realtà socioeconomica della Sardegna.
Vedete, Renato Soru aveva una sua filosofia, portava avanti un suo ragionamento, tendente a ridurre gli organici della Regione. Aveva ridotto gli organici con legge, ma si è poi fermato al momento in cui la legge doveva entrare in vigore. Aveva ridotto il personale di tutte le categorie, maggiormente quello delle categorie A e C, c'era stato un leggero recupero della categoria D, un complessivo rallentamento dei transiti interni e un rinnovamento con incentivi all'esodo. Però questo Consiglio regionale - non c'entrano niente le Giunte - surrettiziamente continuava e continua a inquadrare personale attraverso le diverse finanziarie, prevedendo anche il transito di alcune figure dagli enti locali ai livelli dirigenziali dell'Amministrazione regionale. Il precariato è in aumento; nel 2007 era stato posto un limite percentuale massimo, c'era stata la restrizione della disciplina degli incarichi esterni e contemporaneamente la stabilizzazione, con un piano sul precariato che non è ancora attuato, del personale che aveva i previsti requisiti nel 2007. Quindi si è agito attraverso tagli e incrementi.
Questa nuova stabilizzazione del precariato ora prevista, innestandosi su questi precedenti, rischia di impedire anche per il futuro la programmazione del fabbisogno e l'adeguamento qualitativo della macchina burocratica della Regione. Ma noi ci stiamo chiedendo quale modello di Regione? Ci stiamo chiedendo se gli organici della Regione corrispondono a una Regione moderna, a una Regione che si deve attrezzare, che deve combattere - come usiamo dire - nel mercato globale, nel mercato mediterraneo?
Ci sono due cose che non sono mai state prese in considerazione: noi abbiamo bisogno di una programmazione del personale ragionata e qualitativa, abbiamo bisogno di alcune qualifiche e non di altre. Ora, l'articolo 2 bis, ai commi 2 e 3, prevede il finanziamento regionale di programmi pluriennali che devono essere realizzati da comuni e province per la stabilizzazione del proprio personale precario - non si capisce bene se ciò riguardi l'ultimo quinquennio - purché abbia trenta mesi di servizio. Poiché non è stabilito un termine finale (nonostante ciò che si è detto, un termine finale non esiste), il requisito si presume che debba essere posseduto alla data - si dice - di approvazione di questa legge, ma penso che si intenda la data di entrata in vigore. Rispetto ai requisiti previsti invece per la stabilizzazione del personale della Regione, il piano non precisa se le assunzioni avvengono previa procedura selettiva o senza procedura selettiva.
Bisogna anche considerare che quello che stiamo facendo per gli enti locali tocca un tema delicato, perché fare una legislazione dettagliata trova un limite nell'autonomia organizzativa degli enti locali, e forse non è neanche opportuno farla, perché noi possiamo approvare una legge sulla disciplina del personale, ma agire su un comparto che non è nostro, ma è dello Stato, credo abbia dei risvolti fortemente delicati. Peraltro che cosa prevede questa legge? Prevede che la Regione intervenga con uno stanziamento di 3 milioni di euro per l'anno 2009 e, attraverso le successive finanziarie, con stanziamenti non inferiori a quello stabilito nella presente legge, che non vengono però quantificati. Ma provvederò io al termine di questo mio intervento.
Questa disposizione non tiene conto delle disponibilità finanziarie degli enti locali né del personale realmente coinvolto nella stabilizzazione. Lo dice lo stesso disegno di legge al comma 4 dell'articolo 2 bis, laddove prevede che i comuni e le province devono approvare "entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge" i programmi di stabilizzazione, e occorre considerare che gli enti locali sono soggetti a limiti di assunzione del personale e di incremento degli organici nel rispetto del Patto di stabilità.
Attualmente facciamo riferimento all'articolo 36 della legge numero 2 del 2007, che prevede, quale requisito per l'inserimento nel piano di stabilizzazione dei lavoratori precari assunti con contratti a tempo presso l'Amministrazione regionale, che l'attività sia stata svolta per almeno trenta mesi, anche se non continuativi. Lo stesso articolo dice anche quali lavoratori possono essere stabilizzati a domanda e quali no. Questo disegno di legge estende alla data della relativa approvazione il termine entro il quale maturano i requisiti richiesti dalla normativa vigente. Tali requisiti riguardano soltanto il periodo e non il criterio.
Infine, il comma 6 dell'articolo 2 bis prevede la proroga dei contratti a termine in essere al 28 febbraio 2009, fino alla conclusione dei programmi di stabilizzazione previsti dallo stesso articolo. Non vedo in aula l'Assessore degli affari generali e personale, il quale ha presentato il disegno di legge numero 39, che è già in carico alla prima Commissione competente per materia. Ebbene, tutti gli articoli di questo disegno di legge sono in contrasto con quanto sta decidendo oggi il Consiglio regionale per la stabilizzazione del precariato. Allora mettiamoci d'accordo: se la Giunta regionale ha previsto nel disegno di legge che la Giunta, le agenzie e gli enti regionali possono rivedere la propria dotazione organica fino al limite di incremento del 2,5 per cento ed entro il limite di spesa di 2 milioni e 810 mila euro, come fa oggi ad approvare emendamenti di altra natura? Se prevede l'inserimento delle procedure di stabilizzazione di cui all'articolo 36, come fa oggi a estendere quelle disposizioni? Se si prevede che il 50 per cento dei posti sia riservato ai concorsi pubblici, il 25 per cento ai concorsi interni e l'altro 25 per cento al precariato, mi sembra che stiamo affrontando un argomento che merita attenzione e rispetto.
Io ho dei dati per quanto riguarda il precariato. Si parla di oltre 200 lavoratori precari nell'Amministrazione regionale, oltre 600 nelle agenzie ed enti locali, oltre 50 nei consorzi industriali, oltre 100 nelle aziende miste universitarie-ospedaliere. Ci sono, inoltre, 80 lavoratori precari nell'IZS, oltre 450 nella gestione dei beni culturali e identitari, oltre 400 nelle attività CESIL e CSL e 300 nell'ARPAS. Ma cosa stiamo facendo? Credo che questo argomento, al di là della disattenzione, meriti rispetto, meriti di essere considerato e portato nelle Commissioni competenti, che devono istruire e valutare non soltanto l'impatto di quello che stiamo facendo, ma anche le spese che stiamo sostenendo.
Peraltro, in questo modo non si risolve tutto il problema del precariato. Allora chiedo agli estensori di questo provvedimento: perché non sono previste le società in house o le società di servizio? Ci sono dipendenti che hanno otto anni di servizio e che non vengono presi in considerazione in questo provvedimento. E' uno scandalo! Noi non possiamo fare figli e figliastri. Ci sono persone che stanno attendendo da otto anni e noi stiamo dicendo che questi sono patti politici. Bene, se sono patti politici, io rispondo alla mia coscienza e a nessun patto politico!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei intervenire per dar conto di alcuni processi avvenuti nell'elaborazione dell'articolo. Colgo l'occasione per fare un breve ragionamento di sintesi che sottopongo all'attenzione dell'assessore La Spisa e dell'assessore Corona.
Io mi sono fatto l'idea che la Regione sarda abbia una struttura che è ben rappresentabile con la struttura, la forma che ha la torta di pasta sfoglia. Cioè noi abbiamo un'Amministrazione regionale che, come rappresentava prima l'onorevole Floris, si è stratificata nel corso degli anni senza un sistema che la governasse. Allora, le riforme parziali sono assolutamente...
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, l'onorevole Maninchedda sta svolgendo un ragionamento, credo che debba poterlo fare.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Anche perché se mi ascoltano poi risolviamo i problemi che ci sono sull'articolo 2 bis.
Dicevo che non è possibile procedere a riforme parziali né si può dire: "Tracciamo una riga da questa o da quella data", perché inevitabilmente andiamo incontro a una serie di sollecitazioni, a cui tutti siamo stati sottoposti in questi giorni, da parte di chi rimane fuori da quella data o da quella procedura perché proviene da una deroga a un'altra procedura. Questa è la condizione in cui noi siamo.
Perché mi rivolgo anche all'assessore La Spisa? Perché, a mio avviso, l'unica soluzione per avere una struttura efficiente e che costi meno è quella di snellire la Regione. Io non so se tutti i colleghi siano consapevoli che dei 3 miliardi di euro che noi manovriamo, al netto della spesa sanitaria - mi corregga l'assessore La Spisa -, circa 1 miliardo e mezzo di euro è destinato al finanziamento della struttura amministrativa. Non possiamo permettercelo. Allora che cosa occorre fare? Occorre che alla prossima finanziaria - ecco perché mi rivolgo all'assessore La Spisa - prendiamo il toro per le corna. Dovremo dire: dateci i soldi per incentivare all'esodo il personale con oltre cinquant'anni d'età non qualificato. L'abbiamo già fatto: nella scorsa legislatura abbiamo varato norme con le quali il Consiglio regionale ha incentivato all'esodo in altri settori. Dobbiamo ragionare su come snellire la Regione. Fate una prova, andate nella rubrica del sito della Regione e vedete quanti "dott." escono fuori. Ne escono in misura, credo, sei volte inferiore rispetto al titolo - migliore - di "signor". Ma questo indica che la gran parte del personale della struttura regionale non è laureata e qualche volta neanche diplomata. Allora il problema è: come facciamo a favorire il rinnovo e a garantire efficienza e riduzione dei costi? Dobbiamo accantonare risorse per favorire l'esodo di quelle persone.
Il secondo aspetto, che, secondo me, certo si può prendere in mano con il disegno di legge sul personale, riguarda i processi di stabilizzazione mirati, per cui si stabilizzano i lavoratori assunti per venti mesi da tale data, per cinquanta da tal altra. Tentare tali processi è però inutile, perché rimarrà fuori comunque una parte di questi lavoratori, in quanto tutti hanno derogato a procedure precedenti. Bisogna avere la forza di spostare chi c'è, incentivandolo alla pensione, stabilizzare chi è stato reclutato nelle forme irregolari che conosciamo e mettere il punto fermo di cui parlava l'onorevole Vargiu. E il punto fermo si può mettere soltanto se si risolve definitivamente ciò che ci viene dal passato. L'errore delle Giunte che ci hanno preceduto è stato quello di fare riforme parziali, per cui o facciamo un esodo incentivato e una sanatoria totale e ripartiamo facendo solo concorsi o non ne usciremo mai e la spesa per il personale aumenterà.
Lo spirito con cui è stato elaborato l'articolo 2 bis è questo: tentare di cominciare a mettere il punto fermo. C'è stato un intervento di esordio dell'onorevole Diana, che non vedo in aula, che ha detto: "Io sono disponibile a un accordo sul precariato a patto che finiamo con il reclutamento di precari". Io sono convinto che, al di là delle nostre buone intenzioni, non abbiamo messo la parola fine. Non l'abbiamo fatto, ed è questo che occorre fare, cioè noi dobbiamo chiedere all'Assessore del personale e all'Assessore della programmazione di trovare il modo, nella prossima finanziaria, di mettere quel punto fermo, incentivando alla pensione chi non è titolato e ha una certa età e cominciando a stabilizzare, secondo le indicazioni che dava anche l'onorevole Floris, una macchina che funzioni perché c'è un disegno dietro. Questa è la prima parte.
Nella seconda parte, invece, sottopongo un problema alle forze politiche. Ho letto i comunicati stampa dei sindacati in questi giorni. Allora, bisogna che voi, cioè chi ha un ruolo politico, io non ne ho, mettiate all'ordine del giorno un problema: che idea hanno i partiti e i parlamentari della Sardegna del ruolo del sindacato? Perché se i sindacati, dopo una concertazione con la Giunta, ritengono che quella concertazione sia equiparabile a un percorso legislativo, per cui se viene toccato un accordo sindacale di concertazione - non un contratto - gridano alla lesa maestà, allora si pone il problema di come è diventato il nostro sistema politico. Se i sindacati ritengono di interpretare interessi politici universali, che gli ordinamenti invece incardinano nei parlamenti, allora devono dirci anche quali sono le procedure di selezione di una classe dirigente che sia legittimata a rappresentare interessi universali. A me non pare che loro abbiano questa legittimazione.
E spiace vedere, addirittura in comunicati di sigle sindacali importanti, una rappresentazione degli accordi di concertazione come accordi intangibili dalle forze politiche. Intangibili! Abbiamo i sindacati dichiaranti su ogni materia, e io sono del parere che possono e debbano dichiarare, ma quando dichiarano: "La vera sovranità appartiene a noi, quindi voi la state violando perché osate parlare, rappresentare e proporre oltre noi", allora c'è un problema politico. Così come c'è un problema politico - lo sottopongo all'attenzione anche dei colleghi del centrosinistra, che in questo momento hanno fortissimi rapporti col mondo sindacale - quando il sindacato demolisce tutte le proposte positive che non vengono dal sindacato, per cui se non si consultano i sindacati le proposte sono per definizione negative.
Mi è capitato di leggere, ieri, un comunicato sulla scuola di un sindacato importante, che proponeva un percorso assolutamente impraticabile sulla scuola, sapendo di proporlo impraticabile, con l'idea di convogliare le forze politiche in un conflitto con lo Stato inutile, ma che comunque avrebbe animato la piazza. Con quale scopo? Impedire di far vedere che il Consiglio regionale, che per i sindacati è per definizione una schifezza, può fare cose buone, perché l'unica cosa che i sindacati ritengono possa fare è ratificare ciò che dicono loro. Io so cosa rischio a dire queste cose, ma se non le dite anche voi, c'è un problema serio di sovranità, serissimo. C'è un problema serio! Io sono per il dibattito politico, per la rappresentanza, per la titolarità della rappresentatività, ma non così. Non così quando i sindacati, a proposito di quanto diceva l'onorevole Giampaolo Diana, sono tra i responsabili della gestione degli interinali nelle Aziende sanitarie, perché dividono le assunzioni con loro.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Onorevole Maninchedda, la scadenza del tempo le ha evitato il rischio di qualche querela!
Il dibattito e il confronto su questo articolo è stato, secondo me, molto interessante. Varrebbe la pena approfondirlo, varrebbe la pena tenerlo presente in tutti i momenti dell'esame di questo disegno di legge e direi anche in futuro, quando parleremo di programmazione e di manovra finanziaria. Però io vorrei partire da una considerazione fatta dall'onorevole Giampaolo Diana sugli interventi di questo disegno di legge in materia di personale e in particolare sul precariato. Sostanzialmente l'onorevole Diana dice: "La Giunta non ha dato risposte sul problema del precariato ed è stato necessario un dibattito in Commissione, così come è necessario adesso un dibattito in Aula, per poter colmare le disattenzioni della Giunta regionale". Permettetemi di dire, a nome di tutta la Giunta, e in particolare dell'Assessore del personale, che non è così.
Presidente, chiedo scusa, ma non riesco a proseguire.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, per cortesia.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io posso aspettare, tanto il conteggio del tempo è interrotto, almeno spero. Siccome sono importanti le cose che sono state dette, credo che sia utile che, al di là di sterili polemiche, ci fermiamo a ragionare un po', perché gli interventi svolti dai consiglieri di maggioranza e opposizione sono stati tutti interessanti.
Una premessa: la Giunta regionale non ha presentato in questo disegno di legge integrativo della manovra finanziaria norme sul personale (in Commissione è stato cancellato dal titolo della legge il riferimento all'organizzazione del personale) perché si è ritenuto, in particolare, lo dico qui, per decisione dei Gruppi di maggioranza, di alleggerire il testo delle norme sul personale per riservare questo argomento a uno strumento legislativo ad hoc. Poi le stesse forze politiche di maggioranza, sollecitate dall'opposizione o da altre rappresentanze di interessi legittimi in questa regione, hanno ritenuto di aggiungere a questo progetto di legge alcune norme sul personale, in particolare sul precariato, per il semplice motivo che c'è comunque un disegno di legge della Giunta regionale che darà risposte parziali o totali, non lo sappiamo, ma comunque è stato presentato.
D'altra parte io credo che l'evoluzione della discussione di questi giorni abbia mostrato chiaramente quanto fosse saggia quella decisione e quanto sia costantemente meglio che sulla materia del personale non si intervenga nel corso dell'esame di provvedimenti legislativi di carattere finanziario. Lo dico a chi ci rimprovera per il fatto che questa è una legge omnibus e poi infila di tutto e di più in questo disegno di legge, e questo da parte sia dell'opposizione sia della maggioranza. Quindi le critiche, permettetemi, le vorrei proprio respingere, perché l'intenzione della Giunta era quella di fare un provvedimento che non contenesse norme sul personale. Poi si è ritenuto opportuno introdurne alcune, che adesso stiamo esaminando, ma non certo per omissione da parte della Giunta.
D'altra parte, credo che la posizione assunta dal Presidente della Commissione competente in materia di personale, l'onorevole Floris, sia più che legittima, e lo dico non per il rispetto del ruolo che egli ricopre, ma per un motivo evidente a tutti, e cioè che noi esaminiamo norme sul personale in sede di Commissione bilancio e programmazione senza fare approfondimenti, interveniamo continuamente su leggi di settore, modifichiamo la legge numero 31, prevediamo piani di stabilizzazione di ogni tipo, prevediamo trasferimenti da associazioni private a enti regionali, tutto con dieci righe di testo normativo, salvo poi accorgerci che magari quelle norme sono inapplicabili, perché non tengono conto di tutti i fattori.
Io chiedo a tutto il Consiglio di aiutare la Giunta d'ora in poi a non dover esaminare provvedimenti di legge come questo, a fare in modo che la legge finanziaria sia tale, sia una legge che accompagna il bilancio e basta, e a riportare la normalità del procedimento legislativo, dando quindi ai consiglieri regionali che scelgono di far parte di una certa Commissione perché ritengono di poter dare il loro apporto con l'aiuto degli Uffici del Consiglio, della Giunta e di chiunque può aiutare in tal senso, la possibilità di approfondire delle materie specifiche. Spero che possiamo mantenere questo impegno.
Detto questo, c'è un'altra cosa da chiarire, perché ha ragione l'onorevole Vargiu a chiedere se si può veramente definire che cos'è il precariato, sia in termini numerici sia in termini sostanziali, di contenuto.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue LA SPISA.) Ma è più precario, oggi, chi lavora a tempo determinato presso la Regione, un'agenzia o un comune, chi lavora a tempo indeterminato nella Portovesme S.r.l, che rischia la chiusura, o nell'ex Ila, chi è in cassa integrazione o i 9.200 lavoratori che sono oggi sostenuti solo con ammortizzatori sociali? Chi è più precario tra questi? Sono più precari i lavoratori del settore pubblico rispetto a quelli del settore dell'edilizia, per esempio, cioè rispetto agli 8.000, 9.000 o forse 10.000 lavoratori edili che hanno perso il posto di lavoro, che sono a casa e non hanno nessuno che li difenda, perché non sono concentrati in uno stabilimento o perché non possono tirare la giacca al politico di turno, al consigliere, all'assessore, al presidente o al sindaco? Che cos'è il precariato? Questo è il vero problema, che cos'è il precariato!
Io non mi spingerei fino a dire che di per sé il lavoro interinale è, in quanto tale, precariato. Sono d'accordo sul fatto che certamente c'è un altro grave problema, e su questo condivido totalmente anche l'analisi che fa l'onorevole Diana, e cioè che in questo sistema sociale ed economico vi è innanzitutto una sottovalutazione del valore della dignità del lavoro. Si arriva allo sfruttamento, si arriva all'utilizzo estremo di tutti i meccanismi che le leggi, fatte per rendere più flessibile il lavoro, per ridurne il costo, complessivamente mettono a disposizione degli imprenditori e comunque di tutti coloro che sono datori di lavoro. Questo è vero, questo è un problema che in termini di equità e di giustizia lo Stato e la Regione devono prendere in considerazione, certamente, ma non possiamo non considerare che c'è anche una grande disparità tra lavoro pubblico e lavoro privato, almeno rispetto alle garanzie, e comunque su queste cose dobbiamo in qualche modo trovare dei punti d'intesa alti. Il punto d'intesa trovato adesso, con queste norme sul precariato, in qualche modo prefigura una prospettiva, ma dobbiamo renderci conto che ha ragione chi dice che nella pubblica amministrazione il precariato bisogna spegnerlo a monte, alla fonte e non fare, ogni volta, delle sanatorie.
Tenete conto che il disegno di legge della Giunta, proposto dall'assessore Corona, prevede la riduzione del 50 per cento dei contratti atipici in Regione. E' un primo tentativo, facciamolo seguire da atti concreti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 326, 332, 331, 330, 87, 86, 88, 263, 51 e 107 c'è un invito al ritiro. Sugli emendamenti numero 123 e 336, con un piccolo emendamento orale su quest'ultimo, di cui parleremo in seguito, il parere è favorevole. L'emendamento numero 333 era stato sospeso per una valutazione della Giunta, ma mi pare che il parere possa essere favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sicuramente questo emendamento contiene una norma che sostanzialmente impegna la Giunta regionale a procedere in relazione a quanto già stabilito in altre leggi, quindi può essere accolto.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 95 c'è un invito al ritiro, con l'impegno di trattare questa norma nel disegno di legge sul personale. Si invita a ritirare anche l'emendamento numero 315 per un problema legato al Consiglio delle autonomie locali.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, mi scusi, all'emendamento numero 95 sono stati presentati due emendamenti, il numero 370 e il numero 371.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non li conosco, se posso procedere li vedrò dopo.
PRESIDENTE. Sì, proceda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 315 c'è un invito al ritiro, perché il Consiglio delle autonomie locali non risulta avere un proprio ruolo, quindi c'è un aspetto formale da considerare. Sugli emendamenti numero 321 e 345 il parere è favorevole, sul numero 92 c'è un invito al ritiro.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Allora, avevamo sospeso gli emendamenti numero 370 e 371, che sono stati presentati all'emendamento numero 95. Il parere è contrario su entrambi.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 326.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Signora Presidente, sicuramente l'emendamento numero 326 sarà ritirato, però vorrei quantomeno chiarire lo spirito con cui è stato presentato, che non si discosta assolutamente da quanto appena dichiarato dalla Giunta, nelle parole dell'assessore La Spisa, e da quanto sostenuto dal Presidente della prima Commissione.
Tratteremo la materia a breve e mi sembrava opportuna una maggiore riflessione, ma ritiro l'emendamento anche per rispetto di un accordo a cui sono pervenute, in terza Commissione, maggioranza e opposizione.
PRESIDENTE. Gli emendamenti dal numero 332 al numero 88 sono stati presentati come sostitutivi parziali, in realtà sono aggiuntivi, perché riportano una parte del testo più una nuova parte, per cui verranno votati con gli emendamenti aggiuntivi.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 123. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Interruzione del consigliere Steri)
PRESIDENTE. Onorevole Steri, l'emendamento numero 123 è stato già votato.
STERI (U.D.C.). La seconda parte doveva essere cancellata.
PRESIDENTE. Ma ormai è stato approvato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi aggancio a quanto diceva l'onorevole Steri. Siccome una parte dell'emendamento è già compresa nel testo, perché la data del 31 dicembre 2008 è precedente alla data di approvazione e quindi anche di entrata in vigore della presente legge, in fase di coordinamento bisognerebbe rimuoverla.
PRESIDENTE. In sede di coordinamento provvederemo a rettificare il testo.
Metto in votazione l'articolo 2 bis. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 332.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intendo solo suggerire un'integrazione del testo di questo tipo: "analogamente operano le amministrazioni di agenzie ed enti regionali", che è una precisazione applicativa, ma di fatto è già previsto.
Ne approfitto per dire adesso, siccome è stato sollevato il problema della prova selettiva, che è contemplato anche negli emendamenti da me proposti, che ritirerei tutti questi emendamenti se venisse accolta la proposta che la prova selettiva abbia la forma del corso concorso, se è possibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La Giunta non può accogliere questa richiesta.
(Non è approvato)
Automaticamente decadono gli emendamenti numero 331 e 330.
Passiamo all'emendamento numero 87.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Allora, anche questo emendamento riguarda la valutazione dei periodi di servizio svolti presso gli enti e sostenuti da borse di studio. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 86 e 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono ritirati.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 336.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, il parere su questo emendamento è positivo, però si chiede al Consiglio, perché si tratta di un emendamento orale, di modificare l'espressione "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori" con la dizione "e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori". E' un suggerimento tecnico che ci viene dagli Uffici, non so se i presentatori possano accoglierlo.
PRESIDENTE. Può ripetere, onorevole Maninchedda?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'espressione completa dei presentatori è: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e di staff degli amministratori". Si chiede di sostituire questa espressione con la seguente: "e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori".
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, ho sbagliato io. Chiedo scusa, Presidente, sono un po' stanco. Il testo reciterebbe: "fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori".
PRESIDENTE. Per i presentatori ci sono problemi?
CUCCU (P.D.). No, nessun problema.
(E' approvato)
(Non sono approvati)
Metto in votazione l'emendamento numero 333. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 370.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). L'emendamento numero 370 è strettamente collegato all'emendamento numero 95 e io inviterei l'Aula a prestarvi attenzione. A novembre del 2007 è stata approvata la graduatoria definitiva per l'assunzione di dodici funzionari amministrativi con competenze in materia di marketing, categoria D. Sei di loro sono stati inquadrati nei ruoli dell'Amministrazione a gennaio 2008, gli altri successivamente.
Sto parlando di nove funzionari che oggi sono inseriti negli organici della Regione e il cui concorso è stato annullato prima dal TAR e poi dal Consiglio di Stato. Allora, qui si tratta di nove giovani laureati che hanno maturato, in diciotto o venti mesi un'esperienza importante, io penso, per l'Amministrazione regionale e hanno anche fatto delle scelte di vita, che non sono le scelte di vita di Ibrahimovic o di Eto'o, ma sono scelte di vita vere. Hanno scelto di lavorare per la pubblica amministrazione, rinunciando ad altre possibilità di carriera, hanno assunto anche degli impegni finanziari (qualcuno di loro ha contratto un mutuo per l'acquisto della casa) e oggi rischiano di trovarsi a spasso perché c'è stata una sentenza che ha dato un'interpretazione discutibile, se vogliamo, ma che comunque va rispettata.
Questi dipendenti hanno sottoscritto un contratto in buona fede, perché in quel momento erano vincitori di concorso, quindi il senso di questo emendamento è quello di mantenere nell'organico dell'Amministrazione nove funzionari che hanno maturato un'esperienza lavorativa e che quindi costituiscono una risorsa importante per l'Amministrazione, per evitare che si ritrovino da un momento all'altro a spasso.
Invito l'Aula a valutare questo emendamento in maniera serena e a non pensare che si tratti della solita norma buttata lì per arricchire questo collegato. E' una cosa molto seria, penso che l'Assessore sappia bene di cosa sto parlando e possa eventualmente dare il suo contributo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione.Conosco perfettamente il problema, ho anche ricevuto i ragazzi ed è quasi tutto vero quello che lei ha detto. L'unico problema è che sono state fatte due tranche di assunzioni. Con la prima tranche sono stati assunti i sei vincitori del concorso, che hanno già superato il periodo di prova, e se questo emendamento riguardasse solo loro non ci sarebbero problemi. Il problema è che invece riguarda anche persone che sono in servizio da pochi mesi e che quindi non hanno superato il periodo di prova, per cui ci metteremmo nelle condizioni di farglielo superare e di trovarci poi con un problema ulteriore.
Se voi ritirate l'emendamento, prendo l'impegno di cercare con voi e con gli interessati, prima della discussione del disegno di legge sul personale, una soluzione a questo problema. Però, secondo me, occorre distinguere tra chi ha già superato il periodo di prova, che a nostro avviso ha un diritto ormai acquisito, e chi non lo ha ancora superato. Non è la stessa cosa. Quindi, se voi ritirate l'emendamento io vi do la mia parola che questo problema sarà preso in considerazione. Ho anche proposto di valutare separatamente le diverse posizioni, ma essi vogliono mantenere una posizione unitaria, però devono capire che le posizioni non sono tutte uguali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Prendo atto dell'impegno della Giunta a inserire questa materia nel disegno di legge sul personale e ad affrontare il problema di tutti e nove questi lavoratori, nonostante abbiano situazioni soggettive differenti, perché c'è chi è entrato in servizio il 10 gennaio 2008 e chi successivamente. Chiedo, però, alla Giunta di affrontare la questione complessivamente, perché si tratta comunque di nove funzionari vincitori di concorso, contraenti in buona fede, che vicende non dipendenti dalla loro volontà hanno portato in questa situazione. Penso che non sia una questione di giorni, poi se l'Assessore vuole...
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Noi per il momento...
PRESIDENTE. Questo è un modo di procedere piuttosto irrituale, per cortesia, non è consentito.
CUCCU (P.D.). Si tratta di una cosa importante, Presidente!
PRESIDENTE. Assessore Corona, non deve diventare un'abitudine il continuo interloquire durante le dichiarazioni di voto. Non è possibile andare avanti così.
CUCCU (P.D.). Prendo atto anche dell'impegno a che questi ragazzi rimangano in servizio finché non avremo portato in discussione il disegno di legge sul personale, quindi non c'è il rischio impellente che siano mandati a casa. Accolgo l'impegno della Giunta ad affrontare complessivamente la questione, per cui ritiro l'emendamento numero 95.
PRESIDENTE. Con il ritiro dell'emendamento numero 95 decadono gli emendamenti numero 370 e 371 a esso collegati.
Passiamo all'emendamento numero 315.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ritiro l'emendamento numero 315.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 345.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Vorrei proporre un emendamento orale. Per un'evidente dimenticanza nella norma si parla di agenzie e di enti, occorre aggiungere Amministrazione regionale, perché la norma deve essere di carattere generale.
Nella parte finale c'è un altro errore, laddove si dice: "prorogato a tale data almeno una volta". "A tale data" dovrebbe diventare "alla data di entrata in vigore della presente legge", se i presentatori dell'emendamento sono d'accordo. L'onorevole Diana aveva già dato il suo assenso.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 92.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ritiro l'emendamento numero 92.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale, Presidente.
PRESIDENTE. Cinque consiglieri che appoggino la richiesta dell'onorevole Porcu.
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Giampaolo Diana, Barracciu, Caria, Salis, Manca)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Valerio Meloni è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 52 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Campus - Capelli - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale possiamo proseguire con i lavori.
Passiamo all'esame dell'articolo 2 ter e del relativo emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 ter e del relativo emendamento:
Articolo 2 ter
Politiche attive del lavoro
1. Gli interventi previsti dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 6, comma 1, lettera b), destinati alla realizzazione di azioni sperimentali e a progetti mirati di inserimento e reinserimento lavorativo, anche di lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, provenienti da situazioni di crisi occupazionale, e quelli della legge regionale n. 1 del 2009, articolo 3, comma 12, finalizzati al mantenimento dei livelli occupativi in particolari settori interessati da situazioni di crisi, sono individuati e attuati dalla Regione, tramite accordi promossi dall'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di cui siano partecipi le organizzazioni sindacali e datoriali e i soggetti pubblici e privati interessati, con il ricorso alle forme pattizie previste dalla legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sul rapporto tra i cittadini e l'Amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa), articolo 24.
2. La Regione, con deliberazione della Giunta regionale, si avvale per l'attuazione degli interventi di cui al comma 1, ove lo ritenga necessario, anche in deroga alle vigenti normative, degli enti, aziende e agenzie regionali e/o istituite con legge regionale e delle società controllate o partecipate dalla Regione. A tal fine si applicano le disposizioni di cui al titolo III della legge regionale n. 40 del 1990, e i relativi accordi sono pubblicati entro dieci giorni dalla loro stipula nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna (BURAS).
3. Ai fini della massima accelerazione della spesa si provvede al finanziamento delle azioni e dei progetti mirati, previsti nel comma 1, tramite il fondo regionale per l'occupazione e con erogazioni entro le misure consentite dalla normativa comunitaria che non necessitino di preventiva notifica all'Unione europea. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le variazioni di bilancio necessarie anche in funzione dell'impegno integrale delle risorse disponibili in materia di lavoro.
Emendamento soppressivo totale Zedda Alessandra - Contu Mariano Ignazio - Piras - Sanna Matteo - Stochino - Tocco
Articolo 2 ter
L'articolo 2 ter è soppresso. (327).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Invito i presentatori a ritirare l'emendamento numero 327.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Ritiro l'emendamento numero 327.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stiamo per votare l'emendamento?
PRESIDENTE. No, l'emendamento numero 327 è stato ritirato. Sto per mettere in votazione l'articolo 2 ter.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Allora, intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo 2 ter.
Dichiaro il mio voto favorevole e intervengo molto brevemente, onorevole Sabatini, perché sento la necessità di fare riferimento ad alcune osservazioni che sono state fatte dal sindacato; quel sindacato con cui siamo assolutamente solidali nelle battaglie che sta utilmente conducendo, in questi giorni, per la Sardegna e per i lavoratori e con il quale siamo solidali rispetto alla stessa proposta di convocazione del congresso del popolo sardo. Non riusciamo, però, a capirlo quando attiva critiche, per esempio, attorno alla questione degli ammortizzatori sociali, alla proposta concreta di sostegno al reddito che è stata avanzata, accolta e discussa su proposta del Presidente e di altri componenti della Commissione bilancio e che rappresenta uno degli elementi sicuramente significativi di questo provvedimento.
Non riusciamo a capirlo perché, badate, sulla partita degli ammortizzatori sociali si fa un'operazione di questo tipo: con metà della disponibilità finanziaria si interviene per integrare il reddito, ma soprattutto per organizzare un'attività formativa funzionale al reinserimento dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo, quindi per aggiornarne e riqualificarne le capacità professionali, per incrementarne cioè l'occupabilità.
L'altro elemento, Presidente, è il sostegno a coloro che non hanno copertura alcuna. Certo, non sono somme particolarmente interessanti, rappresentano un minimo di sostegno, ma è un minimo di sostegno finalizzato. La formazione la si fa insieme e si mantiene la qualità del rapporto tra lavoratori rispetto all'obiettivo di conquistare il reinserimento occupazionale. Credo che una cosa di questo genere un sindacato confederale maturo, come quello sardo, l'avrebbe dovuta giudicare assolutamente importante e corrispondente a quanto aveva chiesto.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2 ter.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Salis, Sabatini, Cucca, Moriconi, Cuccu, Barracciu, Caria)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2 ter.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cuccu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Espa - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Obinu - Peru - Petrini - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Cappai.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 47
contrari 1
(Il Consiglio approva).
I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16 e 30. Ricordo che alle ore 15 e 30 è convocata la terza Commissione.
La seduta è tolta alle ore 13 e 56.