Seduta n.205 del 07/06/2011 

CCV SEDUTA

Martedì 7 giugno 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

SANJUST, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 5 maggio 2011 (198), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu, Radhouan Ben Amara, Pietro Cocco, Rosanna Floris, Marco Meloni, Sergio Obinu, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 7 giugno 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sulle azioni di miglioramento qualitativo dell'assistenza sanitaria sarda intraprese dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per il contenimento della mobilità passiva extraregionale (viaggi della speranza)". (370)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sulle azioni dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per la riduzione della lunghezza delle liste d'attesa in sanità". (371)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Solinas Antonio sulla mancata nomina del commissario dell'Autorità d'ambito della Sardegna". (379)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Meloni Francesco - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Mula su liste d'attesa e medicina convenzionata". (417)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Dessì in merito al programma di opere finanziate e mai realizzate dall'Autorità d'ambito ottimale della Sardegna nella Provincia di Carbonia-Iglesias". (441)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Meloni Marco - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Moriconi - Porcu - Soru sulla mancata realizzazione della manifestazione culturale internazionale Festarch e sull'utilizzo degli spazi dell'edificio denominato ex Manifattura tabacchi di Cagliari". (534)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

"Interrogazione Cossa su criteri e modalità di concessione dei contributi per attività di spettacolo da realizzarsi in Sardegna - deliberazione della Giunta regionale n. 3/5 del 26 gennaio 2011". (546)

(Risposta scritta in data 6 giugno 2011.)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza della Giunta e di diversi consiglieri, sospendo la seduta. Prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 06, viene ripresa alle ore 16 e 20.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A - Parte prima.

Passiamo al Capo I bis, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo del Capo I bis e del relativo emendamento:

Capo I bis

Riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica

Emendamento soppressivo totale Capelli

Capo I bis

Il Capo I bis è soppresso (171)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Capelli.

Passiamo all'esame dell'articolo 15 sexies, alquale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 sexies e dei relativi emendamenti:

Art. 15 sexies

Modalità e condizioni di vendita della stampa quotidiana e periodica

1. Gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 del decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170 (Riordino di sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, a norma dell'articolo 3 della legge 13 aprile 1999, n. 108), si applicano nella Regione, salvo quanto previsto agli articoli 15 septies, 15 octies e 15 nonies.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu

Articolo 15 sexies

L'articolo 15 sexies (Modalità e condizioni di vendita della stampa quotidiana e periodica) è soppresso. (117)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 sexies

All'articolo 15 sexies (Modalità e condizioni di vendita della stampa quotidiana e periodica) il comma 1 è soppresso. (118)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 sexies

Al comma 1 le parole da"… salvo" fino a "…15 nonies" sono soppresse. (172))

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Siamo arrivati alla parte del collegato che si interessa di una norma di settore, cioè è tanto collegato che si interessa di una norma di settore. Eccezione delle eccezioni, questa categoria è una categoria di privilegiati, perché incontra il favore dell'Assemblea legislativa sarda, mentre tutte le altre materie sono state mandate opportunamente alla manutenzione legislativa, in questo caso invece ha una ragione. Possiamo anche decidere di indagare se questa ragione affonda le sue radici nella valenza strategica di questo settore, che sia in grado di catapultare il PIL della Sardegna da qualche parte, potremmo vedere questo. Io credo che semplicisticamente diremmo: "E' un errore!". E' un errore di valutazione, è un qualcosa che peserà nel giudizio complessivo di questo provvedimento.

Ma io prescindo da questo, ho già detto la mia opinione; non si capisce perché si è deciso di trasferire tutta la complessa materia del personale al "71", noi viviamo nel mondo più pazzo che si può immaginare. Il "71" è un provvedimento esitato dalla Commissione risalente, né più né meno, alla Giunta dove c'era l'assessore Corona, quindi con una visione attinente a quel momento. Questa visione è stata largamente criticata dalla Commissione e comunque sull'ordine dell'esigenza di rispettare i canovacci della maggioranza, con un po' di fatica, si è portato, ma già con la riserva mentale che in Aula, su quello, ognuno si sarebbe ricondotto alle sue libertà di valutazione. Non possiamo più sostenerlo, questa è la verità.

Ci sono oggi dei giornalisti che pensano di dettare la linea politica alle forze politiche spiegando delle cose di cui non conoscono minimamente nulla e che invece si disinteressano ampiamente delle cose che offendono la dignità della nostra civiltà democratica, come quella di non considerare, in questa congiuntura strategica e politica in cui viviamo, che coloro che lavorano oggi nel comparto della Regione Sardegna, a diverso titolo, tutta questa gente, rappresentano una delle categorie più fortunate che si possano annoverare, perché hanno un lavoro. Noi, invece, basta guardare la quantità di emendamenti che abbiamo presentato in materia di personale, abbiamo un accanimento terapeutico nei confronti di questa categoria, perché dobbiamo portare queste persone dalla categoria A alla categoria D, dimenticandoci del complesso mondo di gente sfortunata che non ha mai lavorato e che non è in grado di coagulare un reddito.

Bene, noi mandiamo tutta questa materia al "71" sapendo che il "71" è già imploso nella sua concezione e dimenticando che, nel frattempo, il nuovo Assessore ha presentato una sua proposta, che è un po' un'entrata a gamba tesa, dice qualcuno, sulla volontà del Consiglio, della maggioranza; insomma, i soliti problemi che ci sono, ma comunque sempre nel rigore di un disordine. Questo disordine, lo vorrei dire all'Assessore, che va via, che stamattina ci ha parlato di cifre, assessore La Spisa, può anche essere quello che dice lei, ma sa che cosa è più preoccupante in questa comunicazione? E' il giudizio morale che la Commissione europea dà della nostra Regione, perché di fatto ci sta dicendo che abbiamo violato le regole e che, quando sono venuti qui a verificare, hanno preso atto che si vuole continuare a violare le regole.

A me non me ne "frega" niente delle cifre, mi interessa con quale amministrazione, con quale Governo sto dialogando. Qui c'è un giudizio morale, c'è e purtroppo è così e voi potete convocare tutti gli Assessorati che volete, ma inutilmente, se non c'è una ripresa autorevole, autorevole, del rispetto delle regole. Ci dicono persino, badate, che non è un problema di violare le regole, perché noi possiamo andare avanti nella riformulazione del piano operativo in maniera da ottenere maggiore competitività, da investire nello sviluppo piuttosto che continuare a utilizzarlo come un bancomat.

Questo merita una risposta, lei non può chiudersi dicendo che abbiamo 300 milioni; di questi 300 milioni, 230 e rotti sono fermi, bloccati, inutilizzati, anche se contabilizzati, o sbaglio? Li abbiamo accantonati presso la SFIRS, tempo fa? Una quantità discreta? Stanno producendo effetti sul PIL, sullo sviluppo? Abbiamo monitoraggio? In effetti questo ci stanno dicendo.

E' pesante questa lettera, però noi preferiamo interessarci delle edicole, perché le edicole stanno ferme, sono al centro della nostra comunità, insomma stiamo diventando un po' figli di Schopenhauer, cioè "tra il dolore e la noia" - diceva Schopenhauer - "ci sono dei piccoli sprazzi di gioia", adesso questo piccolo sprazzo di gioia spetta al centrosinistra perché gli è andata bene, voi siete in depressione e quindi ovviamente la riflettete, però capiterà che girerà la questione, anche se poi ci pensa Cappellacci che, tutto sommato, è una persona sveglia che ha saputo interpretare, con una puntualità micidiale, il "nuovismo" che avete saputo esprimere con la nomina del segretario Alfano, cioè lui si butta avanti, fa finta di non appartenere il centrodestra, si spende sui giornali per dire che lui è contro il nucleare, dimenticando che poi in questa aula si era ribellato all'idea di mettersi palesemente contro il Governo nazionale, si spaccia per essere grande amico di Berlusconi, qualche volta dice che non gli risponde manco al telefono, ma in questo caso ha detto che è rispettoso, però non lo vediamo mai qui dentro.

Si era accusato all'inizio, io sono testimone di quella fase, avete sparato a pallettoni contro il presidente Soru perché si diceva che non c'era mai, ma la sua presenza, al confronto di Cappellacci, era persino asfissiante.

CAPPAI (U.D.C.-FLI). Non esagerare!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, è così. In questi momenti cruciali, a parte il fatto che la congiuntura non era paragonabile alla condizione di oggi, in questa condizione, piuttosto che sentire da Cappellacci i suoi proclami sul nucleare, gli vorrei porre alcune domande, per esempio: come si colloca lui rispetto alle energie alternative e rinnovabili? Ha abbandonato la meteora dell'eolico, allora perché si sta dando al fotovoltaico? Con che cosa lo fa, con le delibere, i progetti di legge, i disegni di legge che ci sta presentando? Vorrei capire quanto è sincera la sua vocazione a un'energia pulita, pulita da che? Io mi accontenterei che fosse pulita da intromissioni e mi accontenterei anche che la smettiamo con il bloccare un sistema di incentivazione che, per un altro anno, dovrebbe essere messo a carico delle bollette dei sardi.

La situazione è questa, mentre tutta Italia beneficia dei vantaggi dell'energia pulita, in Sardegna blocchiamo tutto, i sardi continuano a pagare, nella bolletta, quota parte degli incentivi non potendo usufruire dei benefici; è una nuova tassa, voi che avete detto da sempre che vi ispirate alla filosofia di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini, l'avete fatto per un anno e adesso anche questa proposta che la Giunta ha presentato (non so se consapevolmente con l'assessore Cherchi o meno, perché a volte capita di capire che anche l'Assessore può essere scavalcato, dipende dalla velocità con la quale l'iniziativa impatta con la nuova Giunta di quel momento, può essere anche scavalcato), anche questo provvedimento è lesivo degli interessi dei sardi, come tutte le cose.

Allora di che cosa vogliamo parlare? Vogliamo parlare di tutte queste cose. Assessore La Spisa, noi le avevamo detto all'inizio di avere una proposta, ha ragione il nostro Capogruppo non è che ci possiamo sostituire però, se azzeriamo il collegato, recuperiamo una quantità finanziaria che poi si può sommare anche a un'idea di recupero, orizzontale e verticale, come lei preferisce, per formare una cifra significativa perché insieme provvediamo a curare la malattia cronica...

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Speravo che l'intervento dell'onorevole Sanna avesse sollecitato riflessioni ampie da parte di molti colleghi. Lei mi conferma, Presidente, che stiamo parlando dell'articolo 15 sexies, giusto, Presidente? La ringrazio.

Io stimo molto, lo dico subito, il collega Steri e leggo sempre con molta attenzione le cose che propone a questa Aula e alla Commissione; so che dietro il suo lavoro c'è sempre approfondimento di merito quindi certamente, se in Commissione, come credo che abbia fatto, ha proposto questi emendamenti, l'ha fatto per motivi validi.

Le ragioni per cui io mi sono permesso di avere delle perplessità risiedono nel fatto che, in una materia così complessa, così delicata, certamente non alleggerisce questo collegato ma certamente continua a renderlo una navicella, io l'ho definita un'arca, una zattera dove ognuno carica la sua merce, c'è un po' di merce buona, un po' di merce avariata, ognuno non potendo lavorare nelle Commissioni di merito raccoglie quello che ha, a volte anche con buona volontà, e cerca di salire su quest'arca, su questa zattera, sperando di portare una sua dote di saggezza, di buona volontà, a un contesto che sembra più difficile, a un diluvio che avanza, a un mare che sale e che diventa sempre più gonfio.

Quindi io apprezzo tutti questi sforzi di buona volontà ma mi chiedo se, anche alla luce delle parole pronunciate stamattina dal Presidente della Commissione, siano le cose giuste da fare, se questo sia il momento degli appesantimenti o degli alleggerimenti, se sia il momento di aggiungere o sia il momento di togliere.

Condivido quanto ha detto il Presidente della Commissione, a volte ho avuto anche delle parole critiche nei suoi confronti, ma ne apprezzo l'onestà intellettuale, apprezzo gli stimoli che non manca di dare a questa Aula e mi sento di associarmi nelle sue parole, dobbiamo far crescere in questa Aula la cultura della crescita, la cultura dello sviluppo, la cultura delle priorità. Abbiamo una cultura orientata spesso alla spesa, a un legiferare spezzettato, io credo che, con tutto il rispetto anche per il Piano casa delle edicole, che interviene sugli strumenti urbanistici, ripropone un modo per rilanciare un settore in crisi, diversifica i generi merceologici che possono essere venduti nelle edicole; io mi chiedo che cosa c'entri il Piano casa delle edicole con questo collegato, che doveva dare poche risposte, doveva rifinanziare alcune società regionali, doveva dare risposte alla crisi, doveva rimettere in moto in maniera puntuale alcuni settori strategici, doveva utilizzare bene quelle poche risorse che ci sono dietro questo collegato.

Ora, io mi chiedo se aprire un nuovo capitolo, una nuova pagina, una nuova discussione, sia utile. E perché il Piano casa delle edicole? E perché non portare invece in quest'Aula altri provvedimenti che potevamo inserire a questo punto, perché questa è una legge nella legge, appunto questa è una legge "zattera", è una legge "arca di Noè", dove ognuno carica leggi, leggine, mercanzie, fondazioni, interventi, microinterventi, grandi e piccoli, non c'è più neanche spazio per distinguere, è un bazar questo collegato. Con tutto il rispetto, io sono anche in difficoltà, rifletterò con i colleghi del mio Gruppo sul da farsi. Chiederei al collega di ritirarli, se non li ritirasse, mi costringererebbe a una posizione che… mi rimetterò al mio Capogruppo, per una volta mi rimetto al mio Capogruppo, annuncio che mi rimetto al mio Capogruppo, così non devo decidere perché, se dovessi decidere, sarei in imbarazzo.

Però io credo che l'intervento, svolto stamattina dal Presidente della Commissione, sia un intervento vero. Credo che, in quest'Aula, dobbiamo far crescere la cultura della crescita, la cultura degli investimenti. Però, presidente Maninchedda, la contraddizione è che, per farlo, e per farlo insieme, dobbiamo distinguere le responsabilità. Noi ci assumiamo la responsabilità di non frapporre ostacoli a un'operazione coraggiosa che parta anche, se lei lo vorrà, insieme ovviamente alla Giunta, da una ripulitura energica dei conti di questa Regione, isolando la spesa veramente indispensabile da quella non efficiente, andando a isolare, capitolo per capitolo, UPB per UPB, le voci strettamente funzionali alla macchina regionale, alla macchina degli enti, al corpo forestale, alla spesa sanitaria, immaginare di azzerarne perlomeno la crescita, se non tagliarne l'entità.

Io lo dico già, perché non vorrei che, da questa parte politica e da questa minoranza, ci fosse la sensazione che non abbiamo comunque la prontezza e non abbiamo la disponibilità, io credo che l'abbiamo dimostrato ampiamente nella discussione sulle entrate, lo abbiamo dimostrato votando all'unanimità una risoluzione che doveva dare centralità a questo Consiglio per esempio in materia di federalismo fiscale, una risoluzione di cui si è persa traccia, in cui avevamo parlato tutti insieme, senza distinzione di colore politico, dando dignità al nostro ruolo di legislatori eletti dal popolo, di partecipando ai tavoli, alle riunioni, che dovevano partire tra Stato e Regione per decidere il nuovo assetto federale dello Stato e quale deve essere, all'interno di questo assetto federale, il ruolo della Sardegna e il ruolo delle Regioni autonome. Abbiamo firmato, abbiamo detto di sì, ma non guidiamo noi la macchina. Quella risoluzione è rimasta lettera morta, io mi auguro che non lo sia in futuro.

Ribadisco la mia disponibilità a entrare in qualsiasi commissione, sottocommissione, tavolo, se può essere utile la mia esperienza, la mia e quella dei colleghi, noi siamo disponibili a lavorare insieme per affrontare temi concreti, che affrontino i nodi della spesa e i nodi dello sviluppo, a cominciare da una politica, noi diciamo, delle entrate, l'abbiamo proposto, credo che sia parte delle politiche di sviluppo avere delle entrate. Oggi l'onorevole Diana teorizzava il fatto che, siccome non siamo bravi a investire, a volte è meglio quasi non avere i soldi, sembrava dal suo ragionamento, poi si è in parte corretto; si è chiesto che cosa, tutto sommato, ce ne facciamo di un "miliarduccio", utile solo a innescare subito spese non virtuose, a provocare poi in qualche modo quasi un ulteriore ingorgo a una macchina che è già inceppata e a caricare altra benzina a una macchina che non riesce già a smaltire quella che ha.

Approfitto di questi articoli e dico che, veramente, se si cominciasse col ritirarli, daremmo a quest'Aula l'occasione di concentrarsi su poche cose qualificanti di questo collegato, che ci sono, io ne ho citate alcune nella mia relazione di minoranza, ci sono anche dei temi importanti, che abbiamo votato tutti, che riguardano le entrate, che riguardano l'energia, che riguardano il rifinanziamento di alcune società. Potremmo concentrarci sul tema di Abbanoa, sul quale non credo che abbiamo opinioni molto diverse, sinceramente, e ritengo che vogliamo tutti far sì che quella riforma funzioni e che Abbanoa non diventi un mostro a tante teste, ma una macchina efficiente, poi non importa qual è il capitale che la finanzia.

Voterò "sì" ai referendum, ma voterò "sì" anche per motivi politici, non lo nascondo, perché non demonizzo il capitale privato, non è un problema di come si finanziano i progetti. Se noi cominciassimo a ritirare questi articoli, accoglieremmo quella risposta di darci delle priorità; io ribadisco che, se la vostra maggioranza e la vostra Giunta sono capaci di mettere le priorità una dietro l'altra e dimostrare di avere veramente la volontà di qualificare la spesa di questa Regione nell'interesse dei sardi, noi minoranza a discutere ci saremo, e ci saremo come sempre per fare il bene del nostro popolo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Mi scusi, Presidente, io mi vorrei attenere, per quanto è possibile, strettamente al contenuto dell'articolo 15 sexies che, secondo me, anche negli emendamenti proposti, è stato liquidato con molta celerità in Commissione. Per chiarirci: l'articolo fa riferimento al decreto legislativo numero 170, la cosiddetta "Bersani", che distingue i punti vendita esclusivi dai punti vendita non esclusivi, riferiti alla stampa periodica e alla possibilità di offrire al pubblico i periodici e i quotidiani non più esclusivamente, appunto punti vendita esclusivi, presso le edicole che, come voi sapete, sono assoggettati a una regolamentazione diversa dai punti vendita non esclusivi, cioè tutti gli altri. Il termine stesso li definisce in un certo senso, per renderlo più chiaro, in punti vendita di tipo monopolistico e gli altri.

Con questa normativa sono state rese possibili le vendite dei quotidiani anche nei punti vendita non esclusivi, quindi nei supermercati, distributori di carburanti, bar e quant'altro. Ora, che cosa succede? Io credo che l'intuizione di presentare questa norma, forse collocata in un disegno di legge non proprio confacente a essa, sia comunque una corretta interpretazione di recepimento di un decreto legislativo non ancora recepito dalla Regione Sardegna. Nel recepirlo si è andati un po' oltre i riferimenti e quanto previsto dallo stesso decreto legislativo numero 170. Perciò, il mio parere su questo articolo è direttamente connesso all'esito degli emendamenti che tendono a correggere l'articolo stesso e a indirizzarlo verso il decreto legislativo numero 170; certo è che, nei punti vendita esclusivi, quindi le edicole, non è possibile aumentare la superficie secondo le modalità qui proposte, ma secondo il decreto legislativo numero 170, in misura minore, sì. Non è possibile invece che i punti vendita esclusivi diventino, a loro volta, punti vendita non esclusivi, cioè dei piccoli supermercati, perché questo andrebbe comunque contro la normativa vigente per il rilascio delle autorizzazioni amministrative nel settore degli alimentari e non.

A tal fine, assessore La Spisa, le avevo chiesto la possibilità, o quantomeno il rispetto, a seconda degli articoli che noi saremmo andati a esaminare nel tempo, della presenza degli Assessori competenti, perché era chiaro che una norma di questo genere, riguardante il commercio, avrebbe avuto necessità di alcuni chiarimenti. Per esempio, noi stiamo applicando un decreto legislativo che, nella sua interezza, non abbiamo voluto recepire negli anni per una precisa scelta di impostazione politica in Sardegna, quindi quando è stato presentato questo articolo sarebbe stato opportuno conoscere la posizione delle associazioni di categoria. Sono state consultate? Che cosa hanno risposto? Quali tra esse sono state consultate? Sono a conoscenza, ed è a conoscenza lo stesso Assessore, della presenza di questo articolo nel disegno di legge in esame? Chi può darmi queste risposte? Purtroppo non me le attendo da lei, ovviamente, anche se lo speravo, non si è potuto dare seguito alla mia richiesta di avere in Aula gli Assessori competenti per materia al momento dell'esame, appunto, di un provvedimento di settore come questo. Perciò ribadisco che il mio giudizio su questo articolo è direttamente connesso agli emendamenti che sono stati presentati…

(Interruzione del consigliere Steri)

CAPELLI (Gruppo Misto). Una cosa sono gli accordi sindacali, scusami, Giulio, un'altra cosa è il giudizio delle associazioni di categoria.

Dunque ribadisco che avranno l'assenso, se verranno compresi e recepiti, gli emendamenti di aggiustamento che credo possano dare piena risposta per il recepimento del "170". Ma non può sfuggirmi l'occasione per inserirmi nella discussione che abbiamo lasciato appesa stamattina ribadendo quanto detto nel precedente intervento e a seguito degli interventi anche dei colleghi. E' ovvio che noi dobbiamo lavorare per lo sviluppo, anche perché, con le proporzioni che abbiamo, di 6 miliardi di spesa corrente e 800 milioni di investimento, è chiaro che si tratta di una situazione insostenibile, ma da tempo in quest'Aula (sono andato a rivedere da quando, esattamente dall'inizio del 2004) si è chiesto, e mi sono permesso di dirlo, quando finiremo di pensare alla spesa e non, in maniera costruttiva, alle entrate. Cioè, in quel momento dissi che era inutile che noi continuassimo a far diventare tutti regionali, perché la Sardegna sarebbe potuta diventare l'isola dei regionali. Noi in questo modo determiniamo la spesa, ma non ci sarà mai nessuno che costituisce l'entrata, cioè il PIL, lo sviluppo.

Però in una cosa non concordo con alcuni colleghi. Il PIL, nella pubblica amministrazione, non è composto soltanto dagli investimenti e lo sviluppo; il PIL è composto anche da una grandissima attenzione alla spesa, al "come" è costruita la spesa, cioè gli sprechi. Qui continuiamo a dirci (ed ecco i suggerimenti che più volte sono stati dati, ma poche volte recepiti) che, se noi non abbiamo una grande attenzione (come faremmo come manager privati) delle nostre tasche, se noi non abbiamo una corretta indicazione della spesa, quindi eliminando tutto il superfluo, (e in momenti di vacche magre ancor di più), non potremo costruire lo sviluppo; quindi abbiamo degli sprechi che sono insiti nella pubblica amministrazione e che costruiscono quel costo che non può essere risolto soltanto potenziando le entrate. Non so se sono stato sufficientemente chiaro.

Allora come si fa? Si fa effettuando un'analisi dettagliata e iniziando a dire che, siccome le idee camminano, collega Diana, sulle gambe delle persone, degli uomini e delle donne, è inutile dare dei suggerimenti se poi chi viene chiamato a perseguire quell'idea non è capace di farlo! Abbanoa: noi possiamo mettere 50, 100, 200 milioni, 300 milioni, ma voi avete idea di come è costruita la spesa in Abbanoa? Avete idea di come viene gestito l'appalto esterno e come vengono gestiti i fontanieri, che sono pacificamente seduti nelle auto della società, girano e controllano i controllori che a loro volta hanno il compito di controllare le aziende esterne? Allora, qual è il manager (secondo me, è anche offensivo chiamarli così) pubblico che può gestire una situazione di questo genere?

Vedete, si può anche dire che Abbanoa è partita con un grosso peso sulle spalle, ma sapete come funziona nell'impresa privata? Che il capitale, l'assemblea, chiama un manager, gli consegna l'azienda, gli dice di valutarla e quali obiettivi vorrebbe raggiungere. Poi chiede che cosa propone per raggiungerli. Se il manager ritiene che quell'azienda è decotta, non assume l'incarico, invece nel pubblico assumono tutti l'incarico perché tanto chi paga è il pubblico, perciò non parliamo di manager pubblici che non esistono tra quelli scelti. Non esistono! Non hanno la capacità gestionale. Perciò noi possiamo mettere 50 milioni, 80 milioni, ma non saniamo la situazione di Abbanoa perché c'è un'incapacità gestionale che molto probabilmente porterà la gente anche a valutare nei prossimi referendum di votare "no", perché tanto il pubblico è inefficace, è incapace. Può essere questa la motivazione di un voto? Può essere questa? Quel "no" vuol dire che siamo degli incapaci! Quel "no" vuol dire questo!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, lo stimolo è dato dagli interventi dei colleghi, ma, come spesso abbiamo ripetuto in quest'Aula, anch'io ho avuto modo di dirlo, anche dal fatto che, con questo articolato, mi sembra che ci troviamo di fronte a uno strumento importantissimo per lo sviluppo economico della Sardegna, ridotto però a un insieme di dispositivi omnibus che non raggiungono sicuramente l'obiettivo prefissato. Questo mi dà lo spunto per dire che questo strumento legislativo avrebbe ben altro spessore, non quello di determinare l'articolazione di questi punti vendita per la diffusione della stampa. Se il tema fosse questo, io credo che semplicemente si sarebbe potuto raggiungere l'obiettivo consentendo la diffusione della stampa e la vendita dei giornali in tutti gli esercizi commerciali, di qualsiasi tipo. Utilizzare questa prospettiva per creare invece una serie di bazar, distribuiti peraltro all'interno dei comuni con 10 mila abitanti, a distanze di 150 metri l'uno dall'altro, mi sembra una pochezza di fronte ai temi che i miei colleghi hanno affrontato. Temi legati prima di tutto alla necessità di incamerare risorse finanziarie che lo Stato comunque ci deve, perché, sulla base dell'articolo 8 dello Statuto, ci riconosce quei trasferimenti che ancora attendiamo e che stanno portando la Regione Sardegna a un braccio di ferro che, a mio avviso, è debole, visto e considerato che appunto il Governo nazionale non fa altro che tergiversare, e poi al fatto che ci troviamo di fronte a opportunità finanziarie che comunque abbiamo in atto e che ancora non riusciamo a cogliere.

Altre volte l'ho denunciato, ho parlato della presenza in Sardegna di un parco nazionale che potrebbe recuperare tutto quel patrimonio immobiliare delle attività dismesse che ancora oggi viene governato da un commissario che altro non fa che gestire finanziamenti dello Stato per attività, a volte pseudo culturali, che non intervengono per nulla sul recupero di quel vasto patrimonio edilizio, architettonico e storico del nostro ampio, ampissimo, bacino minerario, eppure un parco nazionale ci consentirebbe di attuare un processo di recupero direttamente attingendo ai fondi europei, purtroppo, nell'ambito della nostra autodeterminazione, non riusciamo ancora a coglierlo. Per non parlare, come ho avuto modo di denunciare e che denuncerò ancora in questo percorso di definizione della normativa in discussione, di quelle risorse finanziarie che lo Stato ha messo a disposizione fin dal 2001 con il riconoscimento delle aree minerarie dismesse all'interno del piano nazionale delle bonifiche, a tutt'oggi non si è spesa una "lira" dei primi 69 miliardi assegnati per le prime priorità.

Eppure anche qui potremo affrontare il problema, ma lo affronteremo perché porterò i dati, non adesso per non caricare ulteriormente già le problematiche di Quirra, ricordatevi però che il problema del trasferimento delle patologie e la diffusione delle patologie cancerogene sono anche dovute al sistema alimentare che abbiamo, vi inviterei a verificare anche le aree minerarie dove le gallerie sono invase da milioni di metri cubi di acqua che riversano, nelle falde freatiche, tutta una serie di sostanze inquinanti. Per non parlare delle grandi vasche e dei depositi delle laverie che, con le polveri fini, non fanno altro che disperdersi nel territorio, quindi andando a incidere sulla salute dei cittadini che, presso quei depositi, vivono e sostano o transitano tutti i giorni.

E' un ampio discorso per affrontare temi che ci consentono di recuperare risorse, non di sperperarne, perché di fatto anche questa norma che consente, mascherando come diffusione, la lettura dei quotidiani, viene mascherata un po' per ampliare attività che sanno più di bazar, che abbiamo superato già dagli anni '50, mi sembra che in Italia la legislazione abbia superato attività di questo genere, dove c'era di tutto e di più, cercando di organizzare e specificare meglio la distribuzione nel territorio nazionale. Facciamo dei piccoli supermarket, va bene, però se l'obiettivo era quello della diffusione, ripeto, della cultura, non è questo il metodo da seguire per raggiungerlo. Basterebbe, ripeto, un atto più semplice.

Abbiamo temi, ripeto, ancora più interessanti: sono di questi giorni (non so se a livello regionale ne sia a conoscenza qualcuno dei nostri Assessori, in modo particolare, faccio riferimento, mi dispiace che non ci sia, l'Assessore della sanità) le linee guida sulla riabilitazione in Italia. Il Ministero dice di mettere a disposizione soprattutto delle Regioni soggette al piano di rientro, e mi sa che ci siamo in pieno, uno strumento preziosissimo per comprendere come deve essere organizzato il sistema di riabilitazione territoriale. Noi invece continuiamo a parlare di posti letto per acuti, quando sappiamo benissimo che la spesa sanitaria è annidata, per la maggior parte, all'interno degli ospedali, all'interno dell'acuto, e non facciamo nulla per creare un sistema che porti non solo il malato vicino ai propri cari, ma gli consenta di avere quell'apporto medicamentale che non troviamo certo in farmacia, ma nelle nostre case, che è l'affetto dei propri cari, quindi più vicino il malato sta ai propri cari, più opportunità di recupero sanitario e psicologico abbiamo.

Vorrei leggere ancora perché mi pare che anche su questo punto siamo lontani, visto e considerato che non riusciamo a costituire quelle linee guida per un nuovo piano sanitario, eppure anche qui c'è una voragine di denari che ancora una volta dobbiamo attingere, credo che anche in questo collegato dovremo ritagliarci qualche frammento di denari per tappare le falle della sanità. Eppure il Ministero manda, spero che le abbiano lette, le linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e in stato di minima coscienza e richiama all'ordine le Regioni come la nostra, che sono Regioni soggette a piano di rientro; non mi sembra però che in quest'Aula nulla si sia mosso.

In un passaggio si legge che, per questa importante ottimizzazione, le risorse sono disponibili, perché ci sono risorse disponibili. Noi non attingiamo alle risorse disponibili dello Stato, lo dice il Ministero, ci sono risorse importanti da ottimizzare con i fondi che, già da due anni, il Governo ha vincolato agli obiettivi del piano, per implementare, per esempio, la rete di accoglienza specializzata puntando sulla riabilitazione, poiché si tratta di malati che, sottoposti a determinati programmi, possono migliorare. Il Ministero dice ancora che, dato l'interesse generale del progetto, con ricadute in campo sociosanitario, si ritiene, per un pronto avvio, che possa essere ampiamente in grado di autofinanziarsi, come dimostrato dalle diverse esperienze effettuate in altre Nazioni, e che possono affluire anche risorse di varia provenienza, quali per esempio quelle vincolate agli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale o altre risorse come ad esempio quelle del Piano nazionale della sicurezza stradale, ai fini del raggiungimento degli obiettivi europei previsti per il 2010.

Io non so se non riusciamo a spaziare e forse incanalarci per trovare opportunità, eppure abbiamo bisogno di ingenti risorse. Con questi 50 milioni di euro, pensiamo di dare sviluppo all'economia della nostra terra? Io credo che non andremo da nessuna parte. Ripeto, vogliamo diffondere la cultura della lettura? Autorizziamo tutte le attività commerciali a vendere i giornali.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). E' evidente che l'opposizione recita il suo ruolo, indubbiamente lo fa anche bene, non possiamo disconoscerlo. Ed esercita il suo ruolo, come è ovvio che sia, sottoponendo a critica, spesso anche costruttiva, non sempre però, qualche volta è fine a se stessa, se è vero com'è vero che, rispetto a tutto ciò che è criticabile e censurabile, non viene indicata una soluzione alternativa, non viene indicato alcun correttivo, anzi si cerca di mettere nel tritacarne tutto ciò che è possibile, soprattutto per cercare di creare qualche problema all'interno della maggioranza e soprattutto, nell'ottica loro, di destabilizzare il Governo regionale.

Badate, questa maggioranza, che dimostra di vivere da sé, con le proprie forze, ha già i suoi problemi, colleghi dell'opposizione, quindi forse bisognerebbe pensare alle questioni vostre perché se è vero che avete riportato una vittoria netta, senza "se" e senza "ma", nel corso di queste ultime elezioni amministrative, questa è fatta anche a sacrificio del ruolo del partito guida del centrosinistra perché in realtà hanno vinto sindaci della estrema sinistra, ma avete dimostrato che, per battere Berlusconi e per battere il centrodestra, si può fare anche questo, è legittimo.

Siete stati intelligenti e l'operazione effettivamente vi è anche riuscita. Vedremo poi alla prova dei fatti la capacità di tenuta e la capacità che dovrà tradursi in atti e azioni concrete di governo. Noi abbiamo al nostro interno i problemi, ce lo siamo detti, ce lo diciamo, i vertici anche di questi giorni per la verità sono proprio nell'ottica di capire quale deve essere il percorso da qui alla fine della legislatura, perché è chiaro che non si può pensare che una maggioranza si regga sempre sui "mal di pancia" ora di questo, ora di quel consigliere regionale, lo dico logicamente senza avere a riferimento qualcuno in specifico, perché non posso criticare l'onorevole Capelli che ha dichiarato di non essere parte di questa maggioranza, quindi la questione logicamente non è rivolta nei suoi confronti, però certo è che non possiamo neanche qui essere inchiodati ad accettare lezioni da chi in ambito regionale, così come in ambito nazionale, rappresenta lo 0,2 per cento.

E non possiamo certamente ancora pensare che si possa continuare a ritenere che il cemento di una maggioranza sia nella critica a tutto campo di chi, come ho già detto una volta, pensa di sedersi a tavola, di gustare abbondantemente i cibi e pretenda poi anche di sputare sul piatto dove mangia. Ecco, io penso che questa maggioranza possa avere davvero una prospettiva futura nella misura in cui si chiariscono alcune questioni che non si può continuare, neanche nel corso della discussione di questo collegato, a far finta che non esistano. Per la verità, prendo atto delle dichiarazioni che hanno reso i partiti della maggioranza, non ultima anche quella del segretario nazionale del Partito Sardo d'Azione, l'avvocato Colli, che ha espresso sostegno all'azione della Giunta regionale e del presidente Cappellacci; a me basta sicuramente questo per ritenere che il Partito Sardo d'Azione sia ancora un partito che, a pieno titolo, fa parte di questa maggioranza. Allora, se è come riteniamo noi, che abbiamo vinto due anni fa le elezioni, noi tutti, dal Partito Sardo d'Azione al P.d.L., dai Riformatori all'U.D.C., passando per il Partito dell'onorevole Cuccureddu, Movimento dell'autonomia, e dei colleghi che, in qualche modo, hanno rappresentato anche forze politiche, idealità, partiti diversi, io ritengo che noi abbiamo oggi il dovere di capire gli elettori di capire e dunque anche di ascoltarli, forse in questo una salutare doccia anche di umiltà da parte di chi ritiene di avere la risposta a ogni problema, da parte di chi pensa che facendo un'azione autodistruttiva possa appunto risolvere i problemi.

Assessore La Spisa, mi pare che si stiano un po' invertendo le parti. Lei ha presentato in maniera corretta, all'attenzione prima della Commissione e poi del Consiglio, un testo talmente rigoroso, talmente asciutto, che rispondeva all'originaria istanza di essere un vero e proprio collegato alla finanziaria, che è stato però stravolto, non oso dire arricchito, perché quelle aggiunte, cari colleghi del centrosinistra, qualcuno ha chiamato, urlando, "marchette", "spot" e non so che cosa, ma vogliamo veramente fare un'analisi e capire a quante mani sono state scritte certe norme e che cosa dicono certi emendamenti che provengono non solo dalla maggioranza ma anche dai banchi del centrosinistra? E poi si pretende di fare la morale della spesa, del rigore della spesa contro i campanilismi, contro la spesa a pioggia, contro appunto quelle che, per intenderci, definiamo comunemente "marchette"!

Ci si scandalizza perché permangono norme intruse ma siccome sono proposte ora da voi, ora da qualcun altro, che pensa di avere in questa maggioranza un potere decisionale in più rispetto agli altri, rimangono. No! Sia chiaro, io parlo per me, ma penso di esprimere anche il pensiero di molti colleghi del Partito del Popolo della libertà, del Gruppo del Popolo della libertà. Noi staremo attenti e vigili, seguiremo le indicazioni della Giunta, per essere molto chiari, voteremo conformemente alle indicazioni della Giunta ma non ci presteremo a sostenere "marchette" siano di destra o siano di sinistra.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, il collega Pittalis faceva riferimento nel suo intervento alla capacità artistica dell'opposizione di recitare una parte e apprezzava anche la qualità della recitazione.

Vorrei dire all'assessore Pittalis che da questa parte non c'è nessuno che recita anche perché sono finiti i tempi, sono passati due anni e mezzo, è scaduto il tempo nel quale si possa effettivamente non pensare in maniera serissima e non sottolineare in maniera serissima, una volta in più rispetto a quello che abbiamo già fatto, che siamo di fronte a una Giunta regionale, a provvedimenti della Giunta regionale e di questa maggioranza che non corrispondono nella maniera più assoluta alle esigenze della Sardegna e neanche ai presupposti in base ai quali avete raggiunto la maggioranza due anni e mezzo fa e per i quali i sardi vi hanno dato la fiducia.

Non c'è nessuna recitazione, c'è una serietà che si cerca di marcare in ogni seduta, c'è la volontà di riportare in questo Consiglio anche una dignità istituzionale, la dignità che dovrebbe guidare ciascuno di noi nel fare le leggi, leggi serie, leggi che influiscano e si inseriscano effettivamente nel tessuto di questa nostra Regione per cambiarla, per cambiarla in meglio, per risolvere i problemi, leggi che incidano organicamente sulla struttura sociale ed economica della nostra Isola.

E' vero che dovremmo - come dire - prima di tutto noi guardare in casa nostra, ciascuno nei propri partiti, i problemi, come sono andate o come non sono andate le cose, però le urne hanno detto una cosa molto chiara, che poi è quella che noi ripetiamo da tanto tempo in questa Aula ogni volta che ci apprestiamo ad affrontare leggi che sono completamente sconnesse anche da quell'agglomerato di enunciazioni che era il Programma regionale di sviluppo, insomma l'incoerenza guida il vostro modo di procedere. Le urne hanno detto che il centrodestra, Cappellacci, non ha più la maggioranza del corpo della popolazione di questa nostra Isola e quella che ha all'interno dell'istituzione regionale traballa e non poco. Le sue parole sono una testimonianza chiara di questa maggioranza che va evidentemente sgretolandosi e che ogni tanto ha la necessità di ricordarsi quali sono i presupposti per i quali vi siete messi assieme.

Noi ci occupiamo anche dei problemi che riguardano la maggioranza nel momento in cui questi problemi influiscono, così come influiscono, in maniera negativa sul lavoro che si fa in quest'Aula, nel momento in cui influiscono in maniera negativa sulla possibilità che quest'Aula e le leggi che si producono possono dare o non dare risposte alle esigenze della nostra isola e ai sardi. Quindi ce ne occupiamo perché, sull'altare delle vostre divisioni, delle vostre dispute, dei vostri conflitti, che attengono esclusivamente alla suddivisione di poltrone e di potere per il potere, su quest'altare si sta sacrificando il bene della Sardegna, e lo si sta sacrificando nel momento in cui quest'Aula è chiamata esclusivamente ogni volta ad affrontare leggi che sono soltanto dei palliativi rispetto ai problemi che abbiamo di fronte.

Avete annunciato mille volte riforme strutturali, non c'è traccia di una riforma strutturale, a iniziare da quella della sanità che è diventata ormai una barzelletta, una chimera di cui non c'è traccia, che sappiamo ormai tutti è servita esclusivamente per commissariare le ASL, per suddividere potere per il potere, è una cosa che si sta anche consumando in questi giorni nell'aggiustamento delle nuove dirigenze delle ASL, diciamo che non c'è traccia di riforma strutturale. Quindi noi ci occupiamo di questi problemi, dei vostri problemi, delle vostre divisioni, della vostra ormai acclarata conflittualità interna, perché segna negativamente le sorti di quest'Isola.

Il problema ci tocca in maniera seria, non stiamo recitando, non vogliamo assolutamente recitare, vogliamo riportarvi ai problemi e alle priorità di questa nostra Isola. L'onorevole Sanna, forse in una necessità anche personale oltreché politica di riportare a un livello decente, diciamo anche per nobilitare, i ragionamenti che si stanno facendo attorno a questo disegno di legge, ha addirittura scomodato Schopenhauer. Onorevole Sanna, la prego, non scomodi Schopenhauer nel tentativo di nobilitare i ragionamenti attorno a questa legge che di fatto rappresenta invece una vergogna; se, come ha detto lei, noi fossimo veramente figli di Schopenhauer, avremmo ben presente che "l'essenza dell'universo è la volontà", così come era per Schopenhauer, "volontà" che si palesa attraverso gli uomini e le cose. L'unica cosa che si palesa invece in quest'Aula certamente non è il ricordo di essere figli del caro Schopenhauer, perché di traccia di volontà positiva, così come la intendeva Schopenhauer, non ce n'è! Non c'è neanche traccia di buona volontà, come diceva prima l'onorevole Porcu, perché la buona volontà, o la volontà forte, avrebbe invece almeno indotto a portare avanti con coerenza, attraverso le disposizioni legislative, un'azione e un'attività per modificare la realtà di quest'isola. Ma così non è!

E se anche nell'ultimo rapporto del CRENOS viene usata una metafora, che già la dice tutta sulla situazione della nostra isola, cioè "precipitare dal secondo piano è meglio che cadere dal quinto", così viene fotografata la situazione della nostra Isola dall'ultimo rapporto del CRENOS, è evidente che siamo di fronte a una situazione rispetto alla quale altro che recitare! Altro che recitare, onorevole Pittalis! Dobbiamo essere molto seri, così come lo siamo noi, in attesa, direi, che si portino avanti politiche di cui non c'è traccia, rispetto alle quali ogni speranza ormai è persa. Direi che è vano sperare che si mettano in campo, in questa legislatura, politiche, riforme e ragionamenti che siano in grado di favorire la crescita del PIL, come spesso ha auspicato l'onorevole Maninchedda; posto che la speranza ormai è persa rispetto a questo auspicio, almeno concentriamoci molto seriamente sul PIL che abbiamo adesso a disposizione e sulle entrate che abbiamo a disposizione.

In particolare ci saremmo aspettati, rispetto alle entrate, l'azione della Giunta a proposito di proposte per risolvere almeno i problemi più macroscopici che abbiamo di fronte, tra i quali far rispettare i nostri diritti; noi avevamo proposto ad esempio che si sollevasse da subito il conflitto di attribuzione per avere almeno nelle nostre mani, nella nostra disponibilità, le risorse che dovrebbero provenirci da ciò che produciamo in questo momento in quest'Isola, invece non c'è traccia neanche di questo. Non sappiamo che fine hanno fatto e che fine faranno quelle risorse che ci devono arrivare attraverso il percorso che avete scelto voi, che è quello delle norme di attuazione.

Assessore, ci vuole dire qualcosa? A che punto siamo di quel processo? Quand'è che presumibilmente noi entreremo nella disponibilità di quelle risorse finanziarie? Ed entreremo nella disponibilità, sì o no, di quelle risorse finanziarie? Nella nuova legge che si discuterà e che sta predisponendo il Governo, c'è traccia delle nostre risorse finanziarie, oppure possiamo già dire che, attraverso quella nuova manovra, il Governo ci sta portando via ciò che ci spetta? Siamo preoccupati di questo. In attesa di politiche (che mai ci saranno in questa legislatura, perché i segni ci sono tutti) che aumentino il PIL di quest'isola, vorremmo che si facesse un punto chiaro su quelle risorse che già sono state prodotte dal lavoro in quest'isola e che ci spettano di diritto, ma delle quali ancora non è dato sapere che fine hanno fatto.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, noto che la discussione sui singoli articoli viene utilizzata quale discussione generale sulla legge e ancor più quale discussione generale sulla situazione politica, sulla situazione della Regione sarda. Quindi è obbligatorio anche per me, anche se avrei voluto concentrarmi solo sulla specifica norma che andiamo a discutere, fare due brevi cenni. In primo luogo, per quanto riguarda l'U.D.C., l'ho già detto in altra occasione, noi non siamo abituati a mangiare su alcun tavolo, noi siamo abituati con serietà a portare il nostro contributo e quando facciamo parte di una maggioranza questo contributo non lo portiamo urlando in Aula, o urlando sui giornali, le nostre critiche, le nostre ragioni, cerchiamo, secondo correttezza, di farle valere all'interno dei rapporti tra i singoli Partiti.

Non abbiamo lo 0,2 per cento a livello nazionale, abbiamo il 5,5 per cento, e abbiamo oltre l'11 per cento a livello regionale. Non siamo d'accordo che sia stata una sconfitta sonora del centrodestra, perché ricordo che, a Cagliari, i voti di lista hanno oltre il 52 per cento. Ricordo che sia l'U.D.C che il FLI sono stati determinanti in parecchi comuni per la vittoria del centrosinistra. Perché per fare un esempio, a Olbia, le forze del centrosinistra tradizionali sono scese dal 32 per cento dell'anno scorso al 30 per cento di quest'anno e hanno potuto vincere solo grazie ai 2500 voti che ha portato il Polo per l'Italia, che se fossero stati trasferiti ad altra parte, come ben sappiamo, sarebbero stati 5000 voti. Per cui, non riteniamo di uscire sconfitti da queste elezioni, ma riteniamo di aver dato un contributo importante e di aver marcato la centralità delle forze del Polo per l'Italia. A Olbia, ovviamente, anche se non l'ho citata, c'era anche l'API. Quindi iniziamo a fare un'analisi più attenta e più articolata.

Per quanto riguarda poi questo collegato, si è parlato di tanti argomenti, si è parlato di Abbanoa, l'onorevole Cuccureddu ci ha fatto sapere che lui è l'unico che non ha responsabilità su quello che sta succedendo ad Abbanoa. Ebbene, io sono uno di quelli che è maggiormente responsabile, perché la struttura giuridica di Abbanoa l'ho scritta io, e l'ho messa giù io su un pezzo di carta, e me ne vanto, perché ritengo che il sistema Abbanoa sia un sistema ottimo, solo che è stata gestito male, solo che la Regione - che, col Piano di bacino, si era impegnata a darli - non ha dato i finanziamenti iniziali, è ovvio che in queste condizioni si fallisce. Io insisto nel dire che questo modello di Abbanoa, se ben gestito, è un modello funzionale ed efficiente. Dobbiamo risolvere i problemi, in parte imputabili anche a noi, perché gli impegni assunti col Piano di bacino non sono stati mantenuti, troviamo il sistema per risolvere il problema senza aumentare i debiti, cercando di rendere funzionale la struttura di Abbanoa. Di amministratore delegato unico se ne parla da anni, vi ricordo che già era nell'idea del presidente Soru di fare un amministratore unico, poi è stato pian piano rinviato il problema.

Quindi una serie di problemi, una serie di argomenti di cui si è parlato, si è contestato che gli emendamenti sul personale siano rimandati al D.L. 71, ma questa non è una iniziativa di parte, è un argomento di cui abbiamo discusso tutti, ripeto tutti, concordemente, e tutti abbiamo ritenuto opportuno richiamare in aula il D.L. numero 71, ancorché datato, ancorché sapendo tutti che il testo di quel D.L. numero 71 doveva essere modificato, per cambiarlo in aula, e qua richiamo quello che più volte, sicuramente con maggior calore, con maggiore abilità dialettica di quanto sia la mia, ha detto Luciano Uras. Quello che non funziona è la struttura amministrativa; noi possiamo fare tutte le leggi che vogliamo, se le leggi non vengono applicate, non risolviamo niente. Il D.L. numero 71, al di là della miriade di emendamenti che già ci sono stati preannunciati in questa occasione e che andremo ad affrontare, ci offre l'occasione per mettere due, tre, quattro norme, possibilmente concordate tra tutti, che rendano efficiente e consentano l'effettivo esercizio del potere di spesa.

Sicuramente la maggioranza ha una marea di responsabilità, ma quando qualcosa non funziona, e mai tutto funziona bene, le responsabilità ci sono sempre, l'importante è essere consci del proprio compito ed essere pronti a rimediare e porre in essere una serie di iniziative. In questo si chiede la collaborazione dell'opposizione, non perché si voglia coinvolgere nelle responsabilità della maggioranza l'opposizione, perché le responsabilità sono comunque ovviamente ben delineate e ben delimitate, semplicemente perché il metodo democratico richiede che l'opposizione porti un apporto costruttivo, pur contestando, per quanto con ragione, i vari apporti.

Con questo, passo a parlare della norma sulle edicole. Questo emendamento, di cui sono il primo firmatario, non è un emendamento che nasce dal nulla. In primo luogo trae lo spunto dagli accordi sindacali sottoscritti dagli editori, dai sindacati degli edicolanti e dai sindacati dei distributori. Cito CISL, FENAGI, CGIL, UIL e così via, quindi non è un emendamento inventato, un emendamento inserito nella norma di legge che è nato dal nulla, sono norme che trovano il loro accordo in una serie di problemi conclamati, problemi che consistono nell'evitare il fallimento del sistema delle edicole, nello svolgere una maggior possibilità di diffusione della stampa, sia periodica che quotidiana, nell'evitare che i punti vendita non esclusivi, che ancorché non disciplinati esistono e operano, possano arrecare maggior pregiudizio.

Voi sapete che le edicole acquistano la stampa col sistema del contratto estimatorio. Ora, con questo contratto, l'edicolante prende la stampa, alla fine della giornata fa la resa e paga il venduto, questo per la stampa quotidiana; per la stampa periodica è diverso, perché l'edicolante è obbligato per legge ad acquistare tutta la stampa, anche i periodici che non hanno mercato, li deve pagare e, a fine mese, se va bene, ha la resa. E' un sistema, capite bene tutti, insostenibile; ecco il perché dell'emendamento. L'emendamento, prima di essere stato presentato formalmente, è stato sottoposto alle forze politiche e la maggioranza di queste forze politiche ha ritenuto di condividere l'esigenza di inserirlo in questo provvedimento di legge; pertanto questo emendamento è stato presentato dopo aver acquisito il consenso della maggioranza delle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, a trattare questo argomento. Quindi non è un episodio, non è che si è voluta fare una forzatura e si è voluta inserire dal nulla questa norma; abbiamo concordato che c'era un'emergenza da affrontare. Se poi si vuole nel merito contestare, criticare e apportare dei contributi costruttivi, ovviamente non si può che ringraziare coloro che vogliono contribuire a migliorare il testo della norma di legge. Non basta dire di non essere d'accordo, si deve dire anche in che cosa si sbaglia.

L'onorevole Capelli l'ha fatto, ha presentato una serie di emendamenti; nessun problema ad accoglierli, così come, per quanto mi concerne, non ho alcun problema anche nel caso in cui le forze politiche, in particolare le forze dell'opposizione, che in questa sede hanno ritenuto di modificare il proprio orientamento e di rivolgere critiche anche forti, volessero presentare emendamenti orali di modifica. Per quanto mi riguarda, sono pronto ad accettare tutti gli emendamenti di modifica.

Ritengo che questa norma sia una delle norme qualificanti del collegato; deve essere esaminata con attenzione e modificata laddove si ritiene di doverla modificare. Non mi sembra che sia costruttivo limitarsi a critiche generiche, ad affermazioni forti, senza che poi a queste critiche e a queste affermazioni, al di là dei vari emendamenti soppressivi che non si negano a nessuna norma, non venga presentata anche una serie di emendamenti volta a migliorare e a contribuire a un risultato che sia positivo per queste categorie.

Credo che queste norme debbano essere esaminate con attenzione, per quanto ci riguarda il parere è totalmente contrario agli emendamenti soppressivi, onestamente non capiamo perché siano stati presentati; visto l'iter con cui si è arrivati a questa norma, siamo pronti ad accettare tutti gli emendamenti modificativi, ancorché presentati oralmente.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 117 e 118, uguali, e sull'emendamento numero 172.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 117 e 118, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 117 e 118, uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Dedoni hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Randazzo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 54

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 16

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 172.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, prima di dire "rosso" o "verde", presidente Maninchedda, siccome col proponente c'è l'accordo sugli emendamenti sostitutivi e aggiuntivi che riportano il testo alla "170", come si è detto, è ovvio che, nella premessa, il "Salvo quanto previsto negli articoli…", oltre a essere pleonastico, perché stiamo scrivendo la legge, voglio dire, può essere anche respinto, ma ha un senso con gli emendamenti successivi. Possiamo anche bocciarlo, anzi, posso anche ritirare l'emendamento, non ha nessuna importanza, perché comunque rimangono in piedi gli articoli successivi, il 15 septies, il 15 octies e il 15 nonies, perciò possiamo anche tenerlo, ma lo spirito è di dare più attenzione, al di là di quello che in Commissione è stato deciso, agli emendamenti successivi, che costruiscono un sistema.

Perciò, per evitare il voto, posso anche ritirare questo emendamento, non c'è alcun problema, se questa è la richiesta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo per dire all'onorevole Capelli che il relatore ha l'obbligo di dar conto del voto che si è espresso in Commissione, non esprime pareri favorevoli sui pareri agli emendamenti. Nella fattispecie, certo che l'invito al ritiro c'è, e sarebbe opportuno ritirarlo, sugli emendamenti successivi nel corso della discussione generale, onorevole Capelli, sarebbe opportuno che, se maturano diversi orientamenti, venissero comunicati anche nel parere della Giunta. Attualmente anche sugli emendamenti successivi c'è il parere contrario della Commissione. Onorevole Capelli, l'emendamento numero 172 rimane o è ritirato?

CAPELLI (Gruppo Misto). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 15 sexies.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15 sexies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cherchi, Dedoni e Sanna Paolo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Fois.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 56

astenuti 3

maggioranza 29

favorevoli 39

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 15 septies, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 septies e dei relativi emendamenti:

Art. 15 septies

Ammodernamento e ampliamento dei punti vendita esclusivi esistenti

1. I possessori e/o concessionari di punti vendita esclusivi di stampa quotidiana e periodica presenti nel territorio regionale possono ampliare la superficie autorizzata esistente fino alla misura massima del 100 per cento, anche in deroga alle disposizioni degli strumenti pianificatori comunali vigenti, purché la superficie complessiva dell'esercizio non superi la misura massima di 150 metri quadri. Gli ampliamenti e le opere necessari alla ristrutturazione dei punti vendita esclusivi esistenti sono assoggettati alla procedura di denuncia di inizio attività (DIA) e contestuale comunicazione ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5 (Disciplina generale delle attività commerciali). La denuncia di inizio attività o la relativa comunicazione di inizio lavori è inoltrata improrogabilmente entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e la comunicazione di fine lavori entro quarantotto mesi dalla medesima data.

2. Per gli interventi di ristrutturazione nonché di modernizzazione tecnologica di cui al comma 1 i possessori e/o concessionari possono fruire delle agevolazioni di cui alla legge regionale 21 maggio 2002, n. 9 (Agevolazioni contributive alle imprese nel comparto del commercio).

3. I possessori e/o concessionari di punti vendita esclusivi di stampa quotidiana e periodica sono autorizzati alla vendita dei seguenti prodotti non alimentari o alimentari non deperibili, purché la superficie di vendita a essi destinata non superi il 30 per cento di quella complessivamente autorizzata:

a) generi di monopolio, lotterie e giochi sog-getti a monopolio di Stato, nei limiti di quanto previsto dalle norme vigenti per l'ottenimento delle relative autorizzazioni;

b) pastigliaggi, generi alimentari non deperibili senza necessità di particolari trattamenti di conservazione, bevande pre-confezionate e pre-imbottigliate, con esclusione del latte e dei suoi derivati;

c) biglietti per l'accesso al trasporto pubblico e a eventi sportivi e culturali;

d) articoli di cancelleria e cartoleria, moduli e stampati in genere per comunicazioni e richieste indirizzate alle pubbliche amministrazioni, moduli per contratti, tessere e schede prepagate per servizi vari;

e) articoli per l'igiene e la cura della persona.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Moriconi

Articolo 15 septies

L'articolo 15 septies (Ammodernamento e ampliamento dei punti vendita esclusivi esistenti) è soppresso. (119)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 septies

All'articolo 15 septies (Ammodernamento e ampliamento dei punti vendita esclusivi esistenti) il comma 1 è soppresso. (120)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 septies

All'articolo 15 septies (Ammodernamento e ampliamento dei punti vendita esclusivi esistenti) il comma 2 è soppresso. (121)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 septies

All'articolo 15 septies (Ammodernamento e ampliamento dei punti vendita esclusivi esistenti) il comma 3 è soppresso. (122)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 septies

Al comma 3 le parole da "… non alimentari" fino a "… autorizzata" sono soppresse. (173)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 septies

Al comma, lettera b) le parole da "… generi alimentari" fino a "… derivati" sono soppresse. (160)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 septies

Al comma 3 la lettera e è soppressa. (161).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, colleghi, approfitto della discussione, che attiene all'ammodernamento e all'ampliamento dei punti vendita di concessionari di stampa quotidiana e periodica presenti nel territorio regionale, per affrontare anche un tema che è connesso a questa materia. Ci sono due profili...

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, prendete posto, così l'onorevole Uras può intervenire!

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Uno riguarda la questione dell'informazione in questa Regione, nel senso che si registra sempre di più una difficoltà crescente di emittenti e testate giornalistiche, una difficoltà che pagano prevalentemente i lavoratori che sono coinvolti in queste vicende editoriali. I lavoratori dell'informazione sono lavoratori preziosi per il livello necessario da mantenere... Presidente, c'è una grande disattenzione che...

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Uras...

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Non è una questione di avere ragione, è purtroppo...

PRESIDENTE. Onorevole Murgioni! Grazie.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Purtroppo è la natura di questo provvedimento, è un provvedimento così pasticciato, così indecoroso, che non vi è dubbio alcuno che non vi è interesse neppure per fare interventi che hanno un senso di miglioramento e di approfondimento di contenuti.

Io penso che, se la Giunta, se questa maggioranza, onorevole Pittalis, avesse poco poco di lucidità, cioè se si fosse un tantino ripresa dalle condizioni di difficoltà nelle quali vive, che non sono difficoltà passeggere, non sono difficoltà locali, sono profonde difficoltà di possibilità di rappresentazione coerente nei confronti di una comunità che ha bisogno, parlo della comunità nazionale, prima di parlare di quella regionale, se avesse un tantino di lucidità, prenderebbe questo provvedimento, acchiapperebbe il primo distruggi-documenti che si trova in uno degli uffici di questo Consiglio, lo infilerebbe dentro e ci farebbe coriandoli! Coriandoli! E' ovvio che non siamo interessati, perché ci dobbiamo arrampicare da una cosa all'altra, in una confusione totale!

Non è che hanno vinto sindaci di estrema sinistra, Giovanelli, a Olbia, chi è? Uno dei più grandi rivoluzionari che ha prodotto questa comunità, ma manco per sogno! Ha perso una proposta che non sta più in piedi, c'è una crisi profonda di questa Regione, della sua economia, della sua società, alla quale non si può rispondere e, nonostante la buona volontà di alcuni che tentano di inventarsi anche cose del tipo "ampliamo le edicole, chissà che non riusciamo a risolvere qualche problema", a parte la buona volontà di alcuni di pensare soluzioni, anche minime, per dare respiro, qua c'è una rassegnazione che si palpa in un modo assolutamente, diciamo, così consistente che ci invita a ritirarci.

Io non vedo l'ora che questo Consiglio sia sciolto, non vedo l'ora che questo Consiglio regionale sia sciolto, non vedo l'ora che si vada a elezioni, non vedo l'ora che questa maggioranza prenda atto del fallimento! Tanto è un fallimento, sarà un fallimento prolungato ma non si salva più, chiunque di voi capisca di politica lo sa. Noi stiamo recitando un de profundis da mesi, avete una struttura di Giunta impossibile, avete una maggioranza piena di crepe, Presidente!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, nell'articolo 15 septies andiamo oltre ciò che è previsto nel decreto legislativo numero 170, la c.d. "Bersani". Mi permetto di dire la mia, anche se rappresento un'inezia del popolo sardo, perché quell'inezia mi dà la facoltà di parlare e, a turno, siamo stati tutti delle inezie, chi più chi meno, e in partiti diversi. Nonostante i miei consigli o le mie valutazioni, a volte, abbiano fatto comodo, mi permetto di continuare a dare il mio contributo. Qui andiamo oltre il "170", perché stiamo consentendo l'ampliamento volumetrico nel caso specifico di locali commerciali. Credo, anzi ho contezza, perché lo leggo, che nessuna traccia c'è ovviamente sul "170" della possibilità di ampliamenti della superficie vendita. Quindi credo che sia inopportuno il 15 septies in questo caso, fuorché nel comma 2, che consente anche ai punti vendita esclusivi di poter accedere ai benefici previsti e ai contributi alle imprese nel comparto commerciale previsti dalla legge numero 9.

Ricordo che, con la legge numero 9, quando fu approvata, nel 2002, si fece un errore rigettando alcuni emendamenti, tra i quali alcuni sottoscritti e proposti da me, perché escluderemmo dai benefici della "9" gli esercizi assoggettati al regime monopolistico, per esempio appunto i tabaccai, le edicole, i distributori di carburante, che di fatto, anche se assoggettati a normativa diversa, sono delle attività commerciali. In quel caso, nel 2002, non si accettò questa tesi, allora c'era una maggioranza come quella di oggi, e si preferì non far accedere queste strutture commerciali ai benefici della legge numero 9. Ritengo quindi molto opportuno quanto proposto nell'articolo al comma 2 per reinserirli tra i beneficiari.

Così come al comma 3 sono previsti due emendamenti, uno che elimina la possibilità di trasformare i punti vendita esclusivi, ribadisco le edicole e quant'altro, in punti vendita non esclusivi, inserendo quindi anche la possibilità di vendita dei prodotti non alimentari o alimentari non deperibili. Badate bene, questo termine "alimentare non deperibile" non è un termine esatto, in quanto non esistono se non nel pastigliaggio, che già è previsto negli elenchi successivi che andremo a vedere, prodotti alimentari non deperibili, non esistono. Così come si propone l'abrogazione della lettera e) del comma 3, dove si inserisce la possibilità di vendita nei punti vendita esclusivi, quindi edicole e quant'altro, come dicevo poc'anzi, di articoli per l'igiene e la cura della persona. Già sono previsti, per quanto riguarda i punti vendita esclusivi, alcuni articoli dell'igiene personale, sono quelli "usa e getta", ma non è previsto altro perché - ribadisco - questo significherebbe trasformare le edicole e i punti vendita esclusivi in piccoli supermercati.

In sintesi, gli emendamenti presentati, accedendo anche alla proposta di alcuni colleghi per l'eliminazione del comma 1 dell'articolo 15 septies... scusate, apro una parentesi, per quanto riguarda il comma 1 dell'articolo 15 septies, mi va di ricordare una nota che è apparsa oggi su Il Sole 24 Ore: "Un altro elemento che aiuta lo sviluppo è la sburocratizzazione". Badate, vent'anni fa, per sostituire le tegole di una civile abitazione bastava una semplice comunicazione al Comune; con il principio della DIA e tutte le successive modificazioni, oggi per modificare o cambiare le tegole, i coppi, non so bene quale sia la definizione più corretta, bisogna innescare una procedura DIA costosa, dai mille ai tremila euro, attraverso un tecnico abilitato, con tutta una serie di procedure che non aiuta lo sviluppo, è ovvio che no, perché esse costituiscono maggiori costi oltre che un periodo di intervento dilatato e non immediato come in certi casi.

Questo esempio, riportato sul "New York Times" e poi da "Il Sole 24 Ore", è indirizzato proprio all'Italia, io lo farei mio anche per la Sardegna, per spiegare che, nei processi di sviluppo, bisogna inserire le semplificazioni. Badate bene che già esistevano e che invece la politica ha trasformato in burocratizzazione, a volte inutile, che blocca comunque lo sviluppo. Questa è una considerazione che ovviamente non viene da un umile consigliere regionale come me, ma da una testata giornalistica economica di grande rilevanza e importanza. E' un suggerimento che viene dato esattamente all'Italia e al Portogallo. Dopo l'esempio "sburocratizzare uguale favorire lo sviluppo", ci sono altri esempi come questi che dicono chiaramente che non basta investire nell'infrastrutturazione, nelle grandi opere, non basta, sono molto importanti i tempi di realizzazione, la velocità di intervento e il tipo di servizio che quell'intervento produce per i cittadini.

L'altro esempio è la cultura, o meglio, distinguiamo, più che la cultura, la formazione scolastica, l'istruzione del capitale umano, più si abbassa l'istruzione meno sviluppo c'è. Questi due argomenti, istruzione e formazione, uniti alla sburocratizzazione, sono elementi cardine dello sviluppo e non sono soldi, finanziamenti, è un'idea progettuale. Se non c'è l'idea progettuale, possono arrivare miliardi, in questo concordo con il collega Diana, possono arrivare miliardi ma (in qualche modo nell'intervento del collega Diana emerge la contraddizione di chi in maggioranza fa questo discorso) per che cosa date questi soldi, sono già spesi, oppure non risolvono il problema. E' un grande problema questa affermazione, perché dichiara e fa presente a tutti noi che non c'è un progetto. Badate bene, quando io dico questo, non credo che il collega La Spisa, non faccio nomi, non voglio dire che non abbia un progetto, ma il problema fondamentale è che la coalizione di governo, il Governo, la guida del Governo non ha un progetto perché non ha idea di che cosa sia un progetto. Questo è nei fatti che ci vengono raccontati in questi due anni, è semplicemente una constatazione!

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, si è iscritto in ritardo e quindi non può intervenire.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi dispiace per Pittalis. Vorrei che i colleghi leggessero attentamente la portata di questo articolo stratosferico. Noi possiamo dire ai possessori o ai concessionari di edicole che possono raddoppiare la superficie autorizzata del 100 per cento purché non superino i 150 metri quadri. Il mio collega Mario Diana sa benissimo che, a Oristano, nella piazza della Torre, che non è molto grande, considerati gli alberi, la viabilità, la torre, un po' di spazi per far circolare i bambini con le biciclette, ci sono due edicole. Io sto immaginando che cosa succederebbe se queste due edicole diventassero di 150 metri quadri ciascuna, alla fine possono fare anche una galleria, possono anche fondersi, e vendere di tutto, con la goduria di tutti gli esercenti che sono intorno, che diranno: "Siamo contentissimi, questi vendono le stesse cose che vendiamo noi!". E' un modo per mettere in pace la gente che è affamata. A parte il fatto che è inapplicabile per le stesse ragioni per cui, nelle zone vincolate, queste norme prendono la via del nulla, ma non si tiene conto di queste cose! Questo è il modo in cui noi legiferiamo!

Oggi abbiamo piazze piccolissime, con pochissimo verde, di parcheggi non se ne parla, non ce ne sono e a questi facciamo "rubare" metri quadri per vendere giornali e qualcosa in più, cioè questo non è il modo per aiutare la gente. Provate a chiedere a quegli operatori se avrebbero più bisogno, magari, di una linea di credito con qualche strumento di fido, di associazione che dia loro un supporto per ammodernare, migliorare. Provate a chiedere questo o se vogliono fare i 150 metri quadri. Io non mi voglio neanche addentrare nella irresponsabilità di queste cose. Voglio dire con amicizia al collega Pittalis che, un tempo, esisteva il teatro dei vagabondi, cioè di quelli che cambiavano in continuazione il ruolo a seconda del pubblico che avevano di fronte perché dovevano rimediare la pagnotta; è inutile che cerchiamo di prenderci in giro qua dentro! Lo stato di questa maggioranza non lo devo descrivere io, sto a quello che sento qui dentro; sento che il Partito sardo ha qualcosa da dire, poi che il segretario nazionale dica una cosa, qui dentro le preoccupazioni sono diverse; sento dal fronte dei Riformatori note stonate; vedo che, a volte, anche a voi qualche voto segreto non va dritto dritto…

(Interruzione)

Sì, anche voto palese, cioè è inutile che vogliate dipingerci uno stato di normale funzionamento. Ci prova ogni tanto il portavoce del Presidente, ma quello ha preso come emulo Capezzone, figuriamoci dove vuole andare, cioè negare la realtà! Io non credo che voi possiate, di fronte a noi, fare un ragionamento di questo genere.

Il problema è un altro e mi dispiace che il collega Steri evochi la responsabilità dell'opposizione di fronte a una materia di questo genere. Noi siamo abituati ad assumerci le responsabilità, però vorremmo assumerci le responsabilità sulle cose che contano, che contano in questo momento e non sono queste, cioè stiamo macinando provvedimenti che si fermeranno su se stessi perché non producono alcun effetto; probabilmente, se fate un giro fra gli amici vostri che vi vendono i giornali nelle edicole, sapete di che cosa hanno bisogno in questo momento? Della possibilità di far girare il denaro con banche che non fanno loro dei crediti perché hanno debiti. Di questo hanno bisogno urgentemente! Una capacità della Regione di contrattare con gli istituti di credito forme di aiuto perché fino adesso il Governo nazionale ha difeso le banche, le ha protette, mica ha protetto i clienti delle banche! Questo è il problema vero, la sofferenza, altro che andare a cercare di edificare 150 metri quadri! Vedrete, questa è una norma che susciterà la ribellione sociale, qui spareranno dei petardi uno contro l'altro perché questo innesca una guerra fratricida nell'ambito del commercio! E' evidente, perché non è calibrata, perché si autorizza a edificare 150 metri quadri senza tenere conto del contesto dove si fanno. E se c'è una piazza di 200 metri quadri, che cosa faccio? Butto giù un albero?

Secondo problema. Vi sembra giusto che chi è concessionario, cioè ha l'edicola sul suolo pubblico, lo faccia a prescindere dall'autorizzazione? Ma dove siamo? Cioè uno paga il suolo pubblico per metterci il chiosco, e questo lo autorizza, in deroga a tutto, a occupare 150 metri quadri. Questa è la legalità che andate a contrabbandare! Stiamo scherzando? Questa è l'anticamera dell'anarchia collettiva! Ecco perché io, alla fine, faccio l'analisi politica, la faccio, anche io, certo che noi possiamo fare anche un'analisi politica, onorevole Pittalis! Io ho detto dal primo momento che nessuno si doveva sognare, in un periodo come questo, di trasformare un colpo di fortuna spacciandolo per una strategia. Non va bene neanche per il centrosinistra. Il problema vero che lega i problemi del centrosinistra con i problemi del centrodestra è che, con questo modo di fare, noi non stiamo facendo la politica dell'interpretazione sociale del bisogno, stiamo volando per i fatti nostri, dimenticandoci che tutte quelle azioni corporative che mettiamo in campo, come queste, non producono più gli effetti di un tempo, non sono queste le politiche che portano voti! Le politiche sono le politiche concrete, che sanno fare delle scelte di campo e sanno dire, a chi oggi ha un vantaggio, di aver pazienza perché c'è gente che si trova in svantaggio! Questo è il punto! E' finito il tempo!

Ecco perché, alla fine dei conti, la gente ce l'ha contro la politica, non ce l'ha contro di voi. Io sono più preoccupato di questo Stato nel quale chi fa politica, tutti, sta diventando impopolare, rispetto al sentimento comune. Io sono davvero molto seccato di dovermi confondere con chi vuole fare politica con superficialità: quelli che vanno e vengono qui dentro, quelli che chiacchierano, quelli che telefonano, quelli che fanno gli affari loro, quelli che non pesano le cose che si fanno! L'unico scopo che mi rimane in questa legislatura è cercare di prendere le distanze da quel modo di fare politica, poi poco conta se io sono a sinistra, al centro o a destra, perché poi, quando pagheremo i prezzi, come si vede, li pagheremo, tutti, perché è in moto una ribellione contro una politica che dipinge realtà che non esistono! Ecco qual è il problema di questo collegato! E' un documento che è "collegato" solamente a un titolo, ma non a un bisogno e quando arriverà la prossima finanziaria la domanda sarà questa.

Come diceva il collega Maninchedda, nel 2004, noi abbiamo trovato il rapporto tra spesa manovrabile e spesa obbligatoria che arrivava al 93 o 94 per cento; siamo andati via e abbiamo portato quel rapporto al 67 per cento, con uno spazio di manovra, nel giro di due anni, abbiamo azzerato quel beneficio, per di più ci siamo introdotti nella fase del federalismo. Questo concetto indica i guai nei quali ci stiamo cacciando tutti, perché poi voi sarete risoluti all'idea che la prossima volta governiamo noi, ma dopo di noi spero che abbiate anche voi l'idea di governare. Badate, gli effetti negativi delle scelte di oggi ricadranno nei decenni, anche sulle vostre ambizioni, ed è per questo che è grave che voi non abbiate il coraggio di dire un punto di stop e di riflessione responsabile. Non tutti gli uomini in politica sono uguali e gli anni che verranno lo dimostreranno.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). A me dispiace in questo momento notare l'assenza del collega Presidente della Commissione urbanistica, l'assenza del collega Presidente della Commissione turismo e commercio, mi rallegro che sia, invece, presente il Presidente della Commissione autonomia, al quale mi rivolgo. Con questa norma, ancora una volta, si stravolgono o superano gli strumenti urbanistici dei comuni e degli enti locali, senza dar conto dell'impatto previsto, cioè quante edicole potranno usufruire di questi incrementi, dove sono posizionate le edicole, se sono posizionate in luoghi dove gli incrementi del 100 per cento si potranno fare e, ancora, il fatto che l'incremento creerà problemi al traffico e ai servizi collegati alle edicole perché magari un aumento del flusso renderà necessario creare dei sottoservizi, dei parcheggi.

Allora io mi chiedo se noi siamo edotti, se siamo a conoscenza e consapevoli dell'impatto di questa norma. Non mi risulta che sia stata in alcun modo affrontata dai colleghi delle Commissioni che ho citato, come dire, il loro interesse viene anche esemplificato dalla scarsa partecipazione con cui seguono questa parte del testo che certamente li riguarda. Mi chiedo se il Presidente della Commissione autonomia ha avuto occasione di confrontarsi con i rappresentanti dei comuni, con i rappresentanti del sistema delle autonomie che spesso richiamiamo come co-decisori, quelli famosi che dovevamo ascoltare, vi ricordate? Si diceva: "Noi non decideremo niente, noi ascolteremo, non abbiamo idee ma porteremo avanti le idee degli altri". Mi chiedo se questo è stato fatto e se noi ci rendiamo conto di che cosa stiamo andando ad approvare. Io spero di sì, ma non ne ho traccia.

Mi chiedo se sia normale che un legislatore, ancorché componente della minoranza e dell'opposizione di questo Consiglio, per cui non è detto che gli si debba far sapere tutto, non debba capire se c'è una qualche idea dell'impatto legislativo di queste norme, di che cosa provocheranno negli uffici tecnici comunali quando le richieste arriveranno; inoltre mi chiedo se siamo consapevoli che possa succedere qualcosa di simile a quello che è successo per il Piano casa che, di fatto, è stato inapplicato, così inapplicato che siamo costretti all'ennesima proroga.

Tra l'altro, in questa legge nella legge, cioè in questa zattera, in quest'arca del collegato, in cui carichiamo anche questa ulteriore norma, non mi sovviene di individuare un termine, cioè, è a vita? Non lo so, poi me lo spiegherete, il 100 per cento a vita, sempre! Immaginiamo le piazze dei nostri comuni, le rotonde, i marciapiedi, gli angoli, dove sono oggi collocate le edicole! Non so se noi abbiamo idea di come sono fatte in particolare le nostre città, non so se abbiamo idea, ecco perché chiedo al relatore di questa legge nella legge, di questa legge nella zattera e nell'arca che ci portiamo dietro per rendere conto della nostra buona volontà in questo momento in cui la buona volontà complessiva non appare ai cittadini e agli elettori, se siamo consapevoli di che cosa stiamo parlando.

Stiamo parlando di aumenti delle superfici autorizzate esistenti fino al 100 per cento e fino a 150 metri quadri complessivi! Cioè, stiamo passando dalle edicole alle case in alcuni casi! E' sostenibile questa norma? E' possibile, nelle piazze, nei marciapiedi dei nostri comuni, far diventare una struttura, di 10 metri quadri, di 20? Ci sono i servizi, ci sono i collegamenti, ci sono i parcheggi! Che impatto ha? Che cosa succede all'insieme del commercio su cui insiste? Perché spesso, accanto a quell'edicola, ci sono esercizi commerciali che hanno una natura diversa, magari proprio un negozio di generi alimentari, oppure un tabacchino, con i quali c'è già una sinergia, cioè sono già una piazza che fa sistema.

Allora, io capisco che le edicole siano in crisi perché oggi i quotidiani, i periodici, vengono venduti... Presidente, per carità, mi associo alle parole dell'onorevole Uras, io non credo che i miei colleghi siano maleducati, perché non lo penso assolutamente, credo che il loro chiacchiericcio abbia una natura politica profonda e sia dettato dalla consapevolezza che stiamo perdendo il nostro tempo, che non è utile ascoltarsi perché tanto sappiamo che approviamo una norma per dire di averla approvata, una norma che è così complessa che non potrà essere applicata perché di fatto non tiene conto degli strumenti urbanistici esistenti, non abbiamo sentito gli attori principali e, se li abbiamo sentiti, li abbiamo sentiti a titolo personale perché certamente non sono venuti nelle nostre Commissioni a raccontarci e a spiegarci perché questa norma li aiuta.

Allora, colleghi, con lo stesso spirito con cui altri sono intervenuti (spirito in alcuni casi di denuncia, ma in altri casi anche assolutamente costruttivo), io sto cercando, mi sforzo e non mi stancherò, fino alla fine di questa norma, di dire che sono disponibile da subito a concentrarmi su pochi temi che possono essere rilevanti...

(Brusio in Aula)

E' il rumore del collegato, Presidente! Questo è il tipo di attenzione che suscita questa norma! Allora, colleghi, io mi chiedo veramente se siamo consapevoli di quello che stiamo facendo o, per la necessità di tenere tutti insieme su questa arca che dovrebbe salvarvi dal diluvio che sta colpendo la vostra maggioranza, non la stiate caricando un po' troppo. Attenzione, perchè se caricate questa arca, che dovrebbe salvarvi e farvi galleggiare ancora un po', di troppe cose inutili, non è detto che vi salviate neanche per un po' di tempo, sarebbe meglio forse alleggerirsi, fare le cose che servono e ascoltare i richiami del Presidente della Commissione che mi sembrano, oggi come oggi, richiami dettati al vento.

Sarei veramente interessato ad ascoltare il collega Pittalis, sarei veramente interessato ad ascoltare il collega Matteo Sanna, sarei veramente interessato ad ascoltare gli altri colleghi delle Commissioni competenti per capire se hanno una qualche valutazione dell'impatto di questa norma e della sua applicabilità. Faccio appello al loro senso di responsabilità politica e alla loro attenzione per i problemi del settore del commercio, la loro attenzione e il rispetto per i problemi dei rapporti con il sistema delle autonomie locali, la loro attenzione e il rispetto per i problemi in genere urbanistici e chiedo loro se hanno contezza di quello che stiamo andando a fare in questo modo così frettoloso.

Io mi auguro che, al di là dell'aver approvato già l'articolo 15 sexies, ci sia ancora tempo per un ripensamento che darebbe atto non al fatto che la materia non sia rilevante, perché, ripeto, io ribadisco la mia stima per il collega Steri, certamente ha affrontato un tema che merita una risposta, ma mi chiedo se la risposta debba arrivare in questo modo, debba arrivare dentro questo collegato, debba arrivare senza aver sentito il sistema delle autonomie locali, senza aver sentito formalmente, con audizioni formali, dando a noi legislatori la possibilità di leggere che cosa pensano le associazioni di categoria. Ecco, io credo che, se siamo consapevoli che stiamo procedendo in maniera, come dire, un po' pasticciata e con scarsa consapevolezza, ci sia ancora tempo per ritirare questi articoli, altrimenti purtroppo, per senso di responsabilità, voteremo contro segnalando ancora una volta il vostro modo di procedere che è assai poco utile rispetto ai problemi della Sardegna e ai problemi che abbiamo in questo momento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, alcuni colleghi che mi hanno preceduto hanno già detto che voi, con questo articolo, proponete, tra le altre cose, l'aumento sino al 100 per cento senza superare la misura massima di 150 metri quadrati. Lo fate in deroga. Ecco, questo a me pare un altro degli esempi, credo abbastanza emblematico, del rispetto che voi avete del ruolo del sistema delle autonomie locali. Il collega Gian Valerio Sanna, riferendosi alla piazza principale di Oristano, ha rilevato alcune situazioni paradossali che potrebbero crearsi se si potesse applicare pedissequamente il testo che voi vi apprestate ad approvare.

Immaginate che cosa sarebbe il portico di via Roma a Cagliari se tutte le edicole aumentassero, anzi raddoppiassero, la propria superficie quadrata. Non ci sarebbero soltanto le condizioni per una galleria come nella piazza di Oristano, ma ci sarebbe davvero da fare un tunnel per collegare l'una e l'altra utilizzando anche quel tunnel per attività commerciali. L'importante è suscitare anche un pizzico di ilarità rispetto alla disattenzione più totale!

Ho voluto richiamare queste cose perchè semplicemente, lo hanno già detto altri che mi hanno preceduto, mi dispiace per l'assessore La Spisa, di cui ho stima, e per altri colleghi, compreso il collega consigliere Giulio Steri, davvero non capisco qual è la ratio di questa proposta fatta in questa maniera. Non nego che ci possa essere la necessità di intervenire in questo settore, però farlo, ripeto, in deroga alle norme che devono e dobbiamo rispettare soprattutto nel governo delle autonomie locali non è un esempio da imitare. Vorrei cogliere quest'occasione, nei pochi minuti che mi restano, per raccogliere una sfida che stamane ha lanciato l'onorevole Mario Diana. Chiedeva all'opposizione, in particolare riferendosi al sottoscritto, di fare qualche proposta. Io non ho la pretesa certamente di avere delle proposte originali, mi limito a ricordare alcune proposte che questa opposizione ha fatto, non una ma tante volte, alla maggioranza e in particolare alla Giunta; proposte che avevano e hanno, voglio reiterarle, il fine di dare un contributo per rimettere in moto un minimo di economia e cogliere l'obiettivo della crescita del prodotto interno lordo perché, sono d'accordo con chi lo diceva, mi pare il presidente Maninchedda, o noi mettiamo in essere degli strumenti, delle politiche che consentono di aumentare la crescita in questa Regione oppure non avremo risorse disponibili per le tante cose che dovremo fare. L'alternativa è soltanto quella di tagliare, non ci resta altra strada, allora o si taglia o si mettono in essere politiche che hanno l'obiettivo della crescita.

Allora ragioniamo un attimo su questo, io mi riferisco in particolare all'Assessore della programmazione e all'Assessore dell'industria, che hanno una qualche competenza. In questa Regione, è risaputo, onorevole Diana, non lo invento io, basta leggersi le relazioni della Banca d'Italia, del CRENOS, per non citare per carità i centri studi dei bolscevichi che ancora aleggiano attorno a questa nobilissima aula, parliamo di questi, dei centri studi di Confindustria, parliamo di questi. Tutti quanti dicono che, in una fase di crisi profonda come questa, è necessario utilizzare tutte le risorse disponibili, le risorse pubbliche disponibili per eliminare là dove è possibile le ragioni della non competitività del nostro sistema economico.

Ebbene, noi abbiamo un sistema economico, un sistema produttivo con fortissime diseconomie, siamo la Regione che, rispetto alla media nazionale, come infrastrutture materiali, ha una dotazione che è anche calata rispetto alla media nazionale negli ultimi anni, eravamo prima al 60 per cento, e non c'era da esserne orgogliosi, oggi siamo al 58 per cento della media nazionale. Ma ditemi qual è il privato che viene a investire un euro proprio in una Regione che ha una diseconomia come dotazione infrastrutturale di questo tipo? Allora vogliamo concentrarci su questo?

Noi abbiamo fatto una proposta nei mesi scorsi, anche in occasione del dibattito sull'ultima finanziaria, e lo abbiamo fatto, precedentemente a quello, anche in occasione del dibattito sulle entrate che pure si è concluso con un ordine del giorno unitario che è stato richiamato anche dai colleghi che mi hanno preceduto. Ebbene, io reitero una proposta: vogliamo dirci in questo Consiglio qual è (mi riferisco soprattutto, anzi a nessuno, mi riferisco alla Giunta) il nuovo quadro di entrate certo? Qual è? E' possibile, è legittimo chiederci qual è il nuovo quadro di entrate, per essere anche coerente con chi chiedeva, non facciamo soltanto una discussione sulla spesa ma facciamo una discussione sulle entrate, discutiamo delle entrate, discutiamo di capacità impositiva, se la vogliamo esercitare eccetera, di che cosa possiamo disporre? Possiamo disporre di 100? Allora, di questo 100, io reitero la proposta fatta dall'opposizione, per dieci anni, per dieci anni, rispetto a questo nuovo quadro di entrate, definito certo, di 100 (quale che sia in valore assoluto) utilizziamone il 40 per cento, il 30 per cento, il 60 per cento, come ha fatto il Governo federale, dopo il 1989, che aveva da recuperare competitività nell'ex DDR e ha concentrato per cinque anni, dalle risorse dello Stato federale, risorse per recuperare ritardi di sviluppo e soprattutto nel sistema infrastrutturale materiale e immateriale, perché noi siamo in forte ritardo anche in quello immateriale e non si vedono politiche per recuperare quel delta negativo!

Allora, caro onorevole Pittalis, con spirito costruttivo, se c'è questa disponibilità, utilizziamo risorse, una quota "x" per 5 o 10 anni da destinare per superare questo delta negativo. Ci sono reti di telecomunicazione, energetiche, acquedotto, c'è un problema di continuità territoriale via mare, c'è un problema di insularità, vogliamo intervenire su alcune, su una di queste questioni, per carità!, e diciamo che, in dieci anni, in cinque anni, in sette anni, utilizziamo tot milioni all'anno per intervenire in quella direzione. Se si interviene, probabilmente saremo anche capaci di proporre il sistema Sardegna a quegli investimenti privati che non vengono perché non siamo attrattivi, in quanto c'è questa condizione. Queste sono le discussioni da fare, su questo siamo disponibili, l'abbiamo ripetuto tante volte, lo ripetiamo anche oggi. Ancora, vogliamo discutere del perché alcune zone franche in questa Regione non decollano? Abbiamo discusso, appassionandoci, nei mesi scorsi di fiscalità di vantaggio anche in polemica con Tremonti relativamente a quello che voleva fare a Milano, le cose dette dall'onorevole Maninchedda sulle quali poi si è sviluppato un dibattito, a me è sembrato anche impegnato, per certi versi anche accorato e mi fermo qui per non dire altro.

Possiamo riprendere alcune di queste questioni e concentrarci su questo, non abbiamo tanto, abbiamo circa 50 milioni. Onorevole Diana, queste sono alcune proposte, sulla base di queste siamo disponibili a fermarci e a concentrarci su due o tre interventi al massimo che diano il senso di queste cose. Se daremo questo senso, verremo capiti all'esterno, in questa maniera davvero non ci capisce nessuno perché sono interventi per soddisfare egoismi personali di consiglieri regionali che intervengono soltanto su alcune questioni locali ma non portano...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

La Giunta intende intervenire?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. No.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente,iniziamo con l'emendamento numero 119. Il parere sul "119" è contrario ma chiederei una sospensione, Presidente. Siccome ho visto che ci sono state delle interlocuzioni tra l'onorevole Steri, presentatore della disciplina, e gli intervenuti sul comma 1 dell'articolo 15 septies, probabilmente cinque minuti in aula, per concordare eventuali emendamenti orali, sarebbero opportuni.

Comunque, si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 119, 120, 121 e 122. Per quanto riguarda l'emendamento numero 173, a firma dell'onorevole Capelli, il parere era contrario ma era legato al fatto che sicuramente c'è un refuso, perché così come è articolato non dà senso. Qualora il testo fosse: "da non alimentari fino a non deperibili", il parere sarebbe favorevole, perché diversamente non funziona il testo. Sugli emendamenti numero 160 e 161, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 25, viene ripresa alle ore 18 e 30.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Metto in votazione l'emendamento numero 119.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, l'emendamento numero 119 propone la soppressione dell'articolo 15 septies; nel corso della discussione dell'articolo, abbiamo spiegato i motivi che ci portano a chiederne la soppressione. Non so se la pausa dei lavori abbia dato modo alla produzione di qualche emendamento orale che possa essere migliorativo del testo ma, come si è capito nel mio intervento precedente, il mio intendimento, il nostro intendimento non è quello di frapporci a tutti i costi nel merito. Noi abbiamo sottolineato l'assoluta estemporaneità di questo modo di procedere, il rischio grave a cui stiamo andando incontro approvando una norma di cui non ci rendiamo conto delle conseguenze. Anticipo che, avendo a cuore il minor danno, eventualmente anche nel corso di interlocuzioni che si riescano a fare, non sono per oppormi a emendamenti orali, anche se evidentemente sono del tutto contrario alla norma.

Presidente, non so se mi sono bene espresso, io sono anche disposto a concludere qui la mia dichiarazione di voto, che evidentemente è a favore dell'emendamento ma, ripeto, se c'è qualche spiraglio di un miglioramento, che non sono in grado di valutare perché non ci sono stati dati gli strumenti per valutare l'impatto di questa legge, però se ci sono dei correttivi o delle proposte che vengono ritenute tali, io non mi sento di oppormi a eventuali emendamenti orali.

Quindi il mio voto è favorevole all'emendamento, ma mi rimetto di valutare e di lasciare ai colleghi la possibilità di procedere con eventuali correzioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Volevo appunto proporre all'Aula un emendamento orale di modifica del primo comma dell'articolo 15 septies, in maniera particolare, dopo le parole "misura massima del 100 per cento", cancellare o, meglio, sostituire la parte "anche in deroga alle disposizioni degli strumenti pianificatori comunali vigenti", con le parole "purché in conformità con gli strumenti pianificatori comunali vigenti". Nonché, successivamente, in luogo di "150 metri quadri", scrivere le parole "70 metri quadri". Poi, dopo il punto, cassare tutta la parte successiva, che è la parte procedurale sulla DIA, da "Gli ampliamenti" sino alla fine del comma.

PRESIDENTE. Ricapitolando: la proposta di emendamento orale riguarda tre parti. La prima parte, sempre al primo comma, anziché "anche in deroga alle disposizioni degli strumenti pianificatori comunali vigenti" diventa "purché in conformità degli strumenti pianificatori comunali vigenti". La superficie massima da "150 metri quadri" passa a "70 metri quadri". E tutto l'ultimo periodo del primo comma viene eliminato. Ci sono opposizioni?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Questa è un'ammissione di colpa, quindi bisogna essere, come dire, misericordiosi; di fronte alle ammissioni di colpa, di responsabilità, siamo misericordiosi, per cui l'emendamento orale, essendo decisamente migliorativo e venendo incontro alle perplessità dimostrate, viene accolto. Anzi, mi permetto anche di esternare il piacere che, in quest'Aula, in qualche modo ci si ascolta e quindi ringrazio anche i colleghi che hanno proposto queste modifiche, le apprezziamo.

PRESIDENTE. In virtù di questa accettazione dell'emendamento orale, possiamo considerare ritirati gli emendamenti numero 119, che è soppressivo totale, e il numero 120, che riguarda solo il comma 1?

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Sono ritirati gli emendamenti numero 119, 120 e 121.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Porcu.

Metto in votazione l'emendamento numero 122.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, vorrei sempre procedere con qualche possibilità di approfondimento. Sostanzialmente l'emendamento propone di cancellare il comma 3. Il comma 3 articola e spiega, attraverso le lettere dalla a) alla e), tutte le cose che si potrebbero fare in questi punti vendita ampliati e allargati.

Ora, anche qui mi piacerebbe che ci fosse spazio per un'interlocuzione, si parla veramente di tutto e mi chiedo, anche in questo caso, se i generi di monopolio, lotterie, giochi, biglietti, articoli, cancelleria eccetera eccetera, rispondano a un qualche criterio di mercato, di analisi della domanda, di analisi dell'offerta, cioè se scaturiscono da un dato di mercato o se sono un elenco delle possibilità che vengono inserite, ma in modo estemporaneo.

La ragione dell'emendamento è soltanto questa, per cui l'emendamento viene confermato, ma se ci fosse, da parte dei colleghi, una qualche luce per spiegarci la ratio di queste proposte, che possono apparire solo un elenco campato in aria, ne saremo estremamente grati. Il voto all'emendamento naturalmente è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Intervengo per una precisazione e magari, se mi consente il collega Porcu, anche per un abbozzo di risposta. In questi casi i prodotti elencati, esclusa la lettera e) del comma 3, sono già nella disponibilità, in vario modo, dei punti vendita esclusivi. Forse sarebbe opportuno meglio specificare, così come fa il punto 3. I generi di monopolio, intesi come giochi, gratta e vinci e queste cose qua, non necessitano di autorizzazione; generi di monopolio o tabacchi, come lei sa, sono regolati in altro modo, perciò che ci sia o meno scritto qui a poco serve.

Però, per esempio, per quanto riguarda le affrancature, non sono autorizzati, sono sempre legati al rilascio dell'autorizzazione da parte del monopolio, così come per pastigliaggi, generi alimentari non deperibili senza particolari trattamenti di conservazione, questo non è ammissibile; per cui, per errore o per distrazione, ho saltato la lettera b), quella parte inerente a "generi alimentari non deperibili senza necessità di particolari trattamenti di conservazione". Ribadisco che non esistono. Mentre la vendita di "bevande pre-confezionate e pre-imbottigliate", con esclusione del latte e dei suoi derivati, già si può fare attraverso gli erogatori automatici, cosa che già diversi fanno. Gli articoli di cancelleria sarebbero una new entry, intesi così come descritti nella lettera b).

Perciò, visto che siamo in regime di ricerca di soluzioni condivise, mi permetto di chiedere l'inserimento, con un emendamento orale, di abrogazione, alla lettera b), di "generi alimentari non deperibili senza necessità di particolari trattamenti di conservazione".

PRESIDENTE. L'onorevole Capelli ha fatto una proposta di emendamento orale. Ha chiesto di eliminare dal punto b), dopo la prima virgola, le parole "generi alimentari non deperibili senza necessità di particolari trattamenti di conservazione".

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). D'accordo sull'emendamento orale, però, se mi è consentito riassumere, per chiarezza di tutti, al comma 3, le modifiche proposte con emendamenti orali e scritti sono tre. Sostanzialmente…

PRESIDENTE. Scusatemi un attimo, stiamo procedendo in un modo sbagliato. Adesso siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 122, dopo che finiamo l'esame degli emendamenti, quando dovremo votare l'articolo, allora si faranno le proposte di emendamento orale al testo dell'articolo.

STERI (U.D.C.-FLI). Sono intervenuto solo per dare una risposta all'onorevole Porcu, il quale, prima di ritirare l'emendamento, ha detto: "Dove stiamo andando a parare?". Solo per questo motivo, in relazione a questa richiesta, gli emendamenti che, nel corso della discussione, andranno proposti e che sono stati concordati come emendamenti orali sono tre. Nel primo punto: "Sono autorizzati alla vendita dei seguenti prodotti non alimentari o alimentari non deperibili", cancellare "non alimentari o alimentari non deperibili", primo emendamento. Il secondo emendamento è l'emendamento orale che ha proposto ora l'onorevole Capelli. Il terzo emendamento prevede di cancellare la lettera e). Questi sono i tre emendamenti che si è convenuto di accettare. Lo dicevo solo per consentire all'onorevole Porcu di fare le sue valutazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo proprio sull'ordine dei lavori, Presidente. Stiamo votando l'emendamento numero 122, non ci sono emendamenti, non c'è altro. Tutto qui.

(Interruzione del consigliere Porcu)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lei è già intervenuto, può intervenire solo per ritirare l'emendamento, non si può interloquire in questo modo. Stiamo procedendo in modo sbagliato.

(Interruzione del consigliere Porcu)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lei è già intervenuto per dichiarazione di voto.

(Interruzione del consigliere Porcu)

PRESIDENTE. Non stiamo intervenendo nel merito delle modifiche. Potrà intervenire quando voteremo l'articolo. Adesso siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 122.

Metto in votazione l'emendamento numero 122.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 173. E' stato espresso un parere positivo condizionato alla modifica dell'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Praticamente al comma 3 le parole da: "Non alimentare", fino a "non deperibili", sono soppresse.

PRESIDENTE. L'onorevole Capelli è d'accordo per la modifica.

Metto in votazione l'emendamento numero 173.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 173, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Petrini - Salis - Sanna Gian Valerio.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 55

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 160.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, intervengo solo per segnalare che, insomma, abbiamo in Aula veramente una minoranza responsabile, che sta cercando di aiutare anche l'"inaiutabile", stiamo procedendo, e lo dimostra la necessità di cambiare, togliere, aggiungere, in un modo inusuale; le ragioni che abbiamo sottolineato si stanno manifestando tutte pienamente veritiere, abbiamo introdotto una norma in maniera un po' frettolosa e siamo costretti adesso a procedere in questo modo del tutto inusuale che non rende giustizia al nostro ruolo di legislatori.

Questo non significa che noi ci sottraiamo a migliorare il migliorabile, visto che la maggioranza insiste e vuole procedere in questo modo del tutto inusuale credo per motivi tutti interni alla maggioranza che evidentemente non ha fiducia o consapevolezza che, se istruisse le norme all'interno delle Commissioni di merito, come quella presieduta dal collega Randazzo, queste norme andrebbero avanti. Allora sapendo che le Commissioni non fanno le Commissioni e non istruiscono i provvedimenti di merito, si decide di caricare tutto su quest'arca di Noè, quest'arca di Noè che dovrebbe salvarvi dal diluvio ma, oddio, con il diluvio l'acqua sale e la barca traballa.

Io però manifesto soddisfazione perché fintanto che un testo, come in questo caso, con i soppressivi del comma precedente, dove abbiamo ricondotto gli ampliamenti all'interno degli strumenti urbanistici, e con l'alleggerimento di categorie di beni, che sono soggette comunque a norme sovra ordinate, quindi potevano creare un'aspettativa ingiustificata da parte di chi usufruisse di questa norma, secondo me abbiamo fatto un'operazione utile.

Per quanto riguarda l'emendamento di merito, credo che stiamo trattando l'emendamento numero 160, giusto, Presidente?

PRESIDENTE. Sì.

PORCU (P.D.). La ringrazio. Dicevo, per quanto riguarda l'emendamento numero 160, che verrà anch'esso modificato perché stiamo procedendo, io sono favorevole. Lo dico già, perché tutto quello che precisa e toglie (pur essendo contrario alla norma per cui voterò contro perché ritengo questo un modo improprio di procedere), tutto quello che, anche in corso d'opera, vista e ferma la vostra volontà di procedere - a mio avviso - errata e sbagliata,alleggerisce, chiarisce e toglie credo che sia comunque un contributo positivo che dà un qualche senso al nostro stare oggi dentro quest'aula. Quindi il mio parere anche sull'emendamento numero 160 è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, anche in questo caso, una leggera modifica: al comma 3, lettera b), le parole "da generi alimentari" fino a "di conservazione" sono soppresse.

PRESIDENTE. Non essendoci opposizioni sull'emendamento orale dell'onorevole Capelli, metto in votazione l'emendamento numero 160 nella nuova formulazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 160, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Cuccureddu, Espa, Peru, Petrini, Planetta e Sanna Giacomo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Risponde no il consigliere: Cocco Daniele.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 57

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 161.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole. Insomma, abbiamo capito il motivo, questi sono sotto emendamenti all'emendamento principale, che ha presentato la minoranza, di cancellazione complessiva dell'articolo 15 septies. Quindi essere favorevoli a un sottoinsieme di un emendamento per cui noi eravamo favorevoli, non può che vincolarci a votare a favore di tutto quello che sopprime, chiarifica e limita.

Non voglio ripetere argomenti, ma penso che sia apprezzato e apprezzabile ed è anche far giustizia ad alcune affermazioni che sono state fatte spesso in questa aula sulla necessità di ragionare insieme. Noi oggi stiamo dimostrando come opposizione, come minoranza, una grande, grandissima, esagerata forza e capacità di entrare nel merito, anche quando la stessa maggioranza nel merito non è entrata a suo tempo e cerca di entrarci in maniera tardiva durante le discussioni in aula.

Io spero, spero, che questa disponibilità ad accogliere gli emendamenti orali, ad accettare le modifiche dell'ultimo momento, che sono evidentemente finalizzate a non creare un mostro, siano o, meglio, aiutino anche in altre sedi, in altri momenti, a ragionare insieme, partendo però da proposte della maggioranza e di questo Governo regionale che abbiano un minimo di criterio, di senso, di merito. Noi vi stiamo dimostrando, lo dico anche all'onorevole La Spisa, oggi Assessore tecnico del bilancio, che siamo pronti, se si vuole essere più coraggiosi nell'affrontare la riorganizzazione della spesa, per liberare le risorse che possono essere produttive. Noi ci siamo, non si può dire che qui non c'è una minoranza pronta a confrontarsi su riforme anche difficili, vogliamo che si sappia dentro e fuori di questa Aula. Qui c'è una minoranza che non si oppone in maniera strumentale, c'è una minoranza che entra nel merito, che dà un contributo, che vi aiuta in qualche modo a non fare danni, a non aggiungere danni ai danni che, comunque, un poco con la vostra inerzia e un po' con la vostra faciloneria, tendete a fare.

Quindi noi vi chiediamo in qualche modo di evitare richiami generici e di sostituire atti concreti ai richiami generici, atti concreti su cui noi siamo pronti a confrontarci. Pertanto il voto su questo emendamento, su ogni emendamento utile come questo, è favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 161.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, emendamento numero 161.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Planetta ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 57

(Il Consiglio approva).

Metto ora in votazione l'articolo 15 septies. Ricordo che ci sono delle proposte di emendamento orale, quelle dell'onorevole Cuccureddu al comma 1 e la proposta dell'onorevole Capelli al comma 3, lettera b).

CAPELLI (Gruppo Misto). E' stata già votata.

PRESIDENTE. E' stata inserita nell'emendamento.

Metto in votazione l'articolo 15 septies.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Annuncio il voto contrario, Presidente. Credo che sia utile, anche dal punto di vista politico, chiarire la nostra posizione. Noi siamo contrari ad affrontare in questo modo una disciplina che si è dimostrata, anche nel corso della discussione, più complessa di quanto fosse fatto presente a quest'Aula, non abbiamo sentito la voce dell'onorevole Randazzo, dell'onorevole Matteo Sanna, dell'onorevole Pittalis, che sono parte in causa, il loro silenzio ci preoccupa. Noi votiamo contro perché crediamo che questo Consiglio debba avere voce, debba avere strumenti, debba entrare nel merito, quando legifera debba prevedere l'impatto delle norme che approva e crediamo che tutto questo, con questa norma, non sia stato fatto.

Richiamiamo i colleghi Presidenti di Commissione, a difendere maggiormente le loro prerogative perché, difendendo le loro prerogative, danno dignità al lavoro, all'autonomia e alla responsabilità di tutti i componenti di quest'Aula.

Quindi il voto è contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 15 septies. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 15 octies, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 octies e dei relativi emendamenti:

Art. 15 octies

Punti vendita non esclusivi

1. Possono essere autorizzate all'esercizio di un punto vendita non esclusivo:

a) le rivendite di generi di monopolio a condizione che sia rispettata la disposizione relativa alle distanze di cui al comma 3;

b) le rivendite di carburanti e di oli minerali i cui esercizi abbiano una superficie minima pari a 1.500 metri quadri;

c) i bar, inclusi gli esercizi posti nelle aree di servizio delle strade statali e nell'interno di stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime, con esclusione di altri punti di ristoro, ristoranti, rosticcerie e trattorie;

d) le strutture di vendita come definite dall'articolo 4, comma 1, lettere e), f) e g), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 (Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della L. 15 marzo 1997, n. 59), nonché dall'articolo 4 della legge regionale n. 5 del 2006, con esclusione degli esercizi di vicinato e, pertanto, i cui esercizi abbiano una superficie minima pari a 250 metri quadri;

e) gli esercizi adibiti prevalentemente alla vendita di libri e prodotti equiparati, i cui esercizi abbiano una superficie minima pari a 120 metri quadri;

f) gli esercizi a prevalente specializzazione di vendita, con esclusivo riferimento alla vendita delle riviste di identica specializzazione.

2. L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata previa valutazione della sussistenza dei presupposti di cui all'articolo 2, comma 6, del decreto legislativo n. 170 del 2001 da compiere sulla base degli indirizzi e piani di cui all'articolo 15 nonies.

3. Nei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti la distanza minima tra i punti vendita esclusivi e/o non esclusivi di stampa quotidiana e periodica non è inferiore ai 300 metri; nei comuni con popolazione superiore a 10.000 unità, la suddetta distanza non è inferiore a 150 metri.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Moriconi

Articolo 15 octies

L'articolo 15 octies (Punti vendita non esclusivi) è soppresso. (123)

Emendamento soppressivo totale Capelli

Articolo 15 octies

L'articolo 15 octies è soppresso. (162)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 octies

All'articolo 15 octies (punti vendita non esclusivi) il comma 1 è soppresso. (124)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 octies

All'articolo 15 octies (punti vendita non esclusivi) il comma 2 è soppresso. (125)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 octies

All'articolo 15 octies (punti vendita non esclusivi) il comma 3 è soppresso. (126)

Emendamento aggiuntivo Steri - Diana Mario - Cuccureddu

Articolo 15 octies

Dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 3 bis:
"3 bis. L'autorizzazione decade se non viene attivata entro 12 mesi dal rilascio, mediante l'effettivo esercizio continuativo e documentabile, dell'attività di rivendita di prodotti editoriali ovvero se interrotta per lo stesso periodo.". (28).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, intervengo per quelli che prestano un po' d'attenzione. Io credo che l'articolo che stiamo esaminando debba essere rivisto sostanzialmente alla luce degli ultimi due commi. Il secondo comma tratta l'aspetto di chi rilascia l'autorizzazione, rimandando all'articolo successivo, e il terzo comma riguarda le distanze. In entrambi i casi, nelle more, il rimando di questa disciplina è a una cosiddetta Commissione paritetica regionale, costituita presso l'Assessorato, e sappiamo bene che in questa materia le more significano tempi biblici, non dimentichiamo che i comuni non riescono a fare i piani urbanistici, figuriamoci se poi dovessero realizzare questo, ma questa situazione non vale lo scippo della competenza in capo ai comuni. Quella certa distanza che devo mantenere tra un esercizio e un altro, io la determino sulla base della mia realtà locale, sulla base della mia esigenza di collocare in un determinato contesto, storico o non storico, del mio ambito comunale di esercizio, non lo posso determinare qui preconfezionato. Per esempio, la realtà di Castiadas è una realtà di tipo sparso. Che cosa significa applicare queste norme se non tenere conto che c'è una realtà specifica? E così via.

Questo per dire che cosa? Che questa materia non può essere standardizzata, ma va riportata all'obbligazione che hanno i comuni di fare la loro pianificazione, che ormai è una pianificazione mista, è una pianificazione che si chiama urbanistico-commerciale e che mette in relazione i due aspetti tenendoli insieme. Per cui, secondo me, il terzo comma non ci sta a fare niente e va demandato alla funzione dei comuni. Così come il secondo comma che riguarda l'autorizzazione.

Io ricordo, forse lo ricordano anche quelli che hanno un po' di memoria storica, che un tempo esisteva la Commissione regionale per i carburanti, era la Regione che decideva dove ubicare le pompe, dove si dovevano chiudere, dove si dovevano trasferire; c'era un comitato, del quale facevano parte i petrolieri, i distributori, qualche rappresentante degli enti locali, e si pianificava la distribuzione delle pompe in Sardegna. Poi c'è stata la liberalizzazione e quell'organismo è stato eliminato. Adesso noi, intelligentemente, in regime di liberalizzazione, reintroduciamo una sorta di commissione paritetica regionale che, tra l'altro, opererà per i prossimi anni e che diventerà, non solo un organismo che sottrae ai comuni la loro legittima competenza, ma anche un covo di clientelismo, tipico, di quello che noi abbiamo conosciuto in altri tempi, dove se si ha l'amico dell'amico si ottiene e se non c'è l'amico dell'amico non si ottiene.

Io sono contrario a questa impostazione. Chiedo pertanto ai colleghi della maggioranza di eliminare gli ultimi due commi di questo articolo e di lasciare in piedi il primo, che va bene. Sull'articolo successivo, io chiederei di aggiornare, Presidente, perché c'è bisogno di una riscrittura che tenga conto di una fase transitoria o di termini che vanno posti, non può essere lasciato così, io sono assolutamente contrario che venga scippata ai comuni la potestà di pianificare la propria realtà. Questa è una competenza che esiste da tempo, non la possiamo togliere e sappiamo già le difficoltà che hanno i comuni nella pianificazione di questo esercizio.

Per cui, mi rimetto alla buona volontà, tenendo conto che si commetterebbe un errore di disparità. Noi dobbiamo cercare, anche in un momento difficile, di tenere coeso il nostro sistema sociale. Voi capite che questo provvedimento interesserebbe solo una nicchia, e gli altri? Gli altri sarebbero assoggettati alle classiche regole comunali mentre questi invece a una regola regionale, a una leggina regionale, non va molto bene.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Tra l'altro, per esempio, c'è una differenza reale anche nelle direttive generali che noi possiamo dare per esempio fra le realtà turistiche e le realtà non turistiche, anche sugli addensamenti stagionali e gli addensamenti non stagionali.

Quindi, sinceramente, la mia proposta è di cancellare i commi 2 e 3 e di rimettere a una riscrittura l'articolo successivo, trovando una formula. Ecco, su questo magari sono più d'accordo, nel senso che possiamo sperimentare una cosa nuova, possiamo istituire un termine entro il quale i comuni si dotano della pianificazione; scaduto questo termine, la Regione nomina dei commissari ad acta, che procederanno alla pianificazione. Educhiamo i comuni dando loro il tempo per la loro legittimazione, scaduto il quale la Regione ha bisogno che ci sia questo strumento democratico. Secondo me, è un segno di maturazione e mette in competizione i comuni perché in qualche modo si facciano carico di assumere delle decisioni. Questa è l'opinione che volevo sviluppare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Nel leggere questo testo, mi viene spontanea una domanda: questa legge a chi è rivolta? Chi vuole aiutare? La norma parte, credo, con l'intendimento di aiutare la diffusione e la vendita della stampa quotidiana e periodica. Se mi sbaglio, spero che il collega Steri, mentre si fuma una sigaretta, abbia di che rispondermi. Però, lungo strada, prevede cose che possono andare in questa direzione, e vanno in direzione contraria. Parte anche dal presupposto che, per aiutare la diffusione della stampa periodica e quotidiana e per salvaguardarla, sia sufficiente cambiare le modalità di vendita, come se, oggi come oggi, il motivo per cui non leggo e non compro i giornali sia legato al fatto che, uscendo la mattina, non riesco a comprarli perché non ho accesso a un'edicola. E' un po' come se io fossi un venditore di televisioni old style, di quelle a bassa definizione, e cercassi di vendere più televisioni a bassa definizione (che non si vendono più perché la gente compra quelle in 3D o ad alta definizione) creando più punti vendita di televisioni a bassa definizione. Delle due solo una: il motivo per cui si vendono meno giornali e periodici è legato alle diverse modalità di fruizione delle informazioni, che oggi non c'entra nulla con la localizzazione dei punti vendita nelle nostre città, con le dimensioni dei punti vendita e delle edicole, ma c'entra molto con la rivoluzione digitale e con l'accesso digitalizzato alle informazioni, alle notizie. Oggi stanno nascendo i quotidiani già on-line, multimediali, scaricabili. Io scarico un quotidiano, ascolto, vedo le notizie, cioè allora noi vogliamo cambiare il mondo che sta cambiando. Steve Jobs ha annunciato che tra poco butteremo i computer, non avremo più gli hard disk, avremo una nuvola su cui terremo tutto, tutta la nostra vita, le nostre foto, i nostri documenti non saranno più neanche fisicamente in una pennina, non saranno neanche più fisicamente in un hard disk, non saranno più sui nostri scaffali, saranno su una nuvola, una nuvola che sarà sempre quella nuvola sia che io mi trovi in America, sia che io mi trovi in Africa, in America Latina o in Asia.

Allora, di fronte al mondo che cambia, di fronte alla fruizione diversa delle informazioni, all'accesso ai contenuti dell'epoca digitale, dell'epoca della connessione perenne e dovunque, in tutti i luoghi (noi siamo sempre collegati, siamo nell'era del collegamento permanente, siamo qui e accediamo a un altro luogo), allora di fronte al cambiamento delle modalità di consumo, di fronte all'epoca della connessione totale permanente, del superamento della dimensione geografica nell'accesso alle informazioni, "io" risolvo, secondo i proponenti di questa legge, il problema del minor numero di copie vendute, come? Voi immaginate come: adattandomi ai nuovi modelli di consumo? Adattandomi alle nuove tecnologie? Incentivando gli editori a utilizzare strumenti diversi, a investire in nuove tecnologie? No. Cerco, a mio avviso, con un presupposto logico del tutto errato, con un postulato che non è dimostrabile in maniera scientifica, creando qualche posto vendita in più, esclusivo o non esclusivo, di quelli che ci sono, di riuscire a frenare il calo delle vendite di periodici e di stampa quotidiana "stampata". Diceva una canzone di Battisti dei miei tempi che "uno scoglio non può arginare il mare".

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). "Come può uno scoglio arginare il mare".

PORCU (P.D.). Ecco, come può lo scoglio di questa leggina così old style, così vecchio stile, così colletto blu, così avvitabulloni, così terroristica, che ancora pensa che il problema delle copie vendute dei quotidiani sia legato al fatto che non ho l'edicola sotto casa, arginare il mare del cambiamento delle modalità di fruizione delle informazioni e di accesso digitalizzato alle informazioni che sta cambiando la nostra vita? Non può! E' sbagliata nei presupposti!

Io capisco i primi articoli che cercano di aiutare chi ha un'edicola a farsi un reddito non solo con la vendita dei quotidiani, capisco quella logica, e allora se il target è l'edicolante sono anche d'accordo, ma la seconda parte che fa il contrario e che dice semplicemente di voler vendere più copie di quotidiani, in più posti, nell'illusione che questo cambi i modelli di consumo, e lo fa ancora in maniera così frettolosa, è veramente una cosa che non ha senso logico! Chiediamo ai nostri editori, a cominciare da quelli regionali, di investire in nuove tecnologie, aiutiamoli, aiutiamo la nascita di nuova impresa intorno all'informazione che crei prodotti che siano scaricabili sull'iPad che avete sulla scrivania, che siano scaricabili sul vostro iPhone 4. Oggi noi abbiamo un editore che ci consente di scaricarci "L'Unione Sarda", o altri giornali, "Il Gazzettino", "La Nuova", direttamente sul nostro iPad, ma, secondo voi, qual è il mio problema, di leggere o di comprare L'Unione Sarda? Come faccio a battere la scaricabilità del quotidiano su questo attrezzo?

Siccome apro cinque edicole in via Roma venderò più quotidiani stampati oppure devo capire che il mondo sta cambiando ed eventualmente intervengo con una norma che sviluppi le tecnologie e aiuti anche nuova editoria locale, magari anche affrontando il tema del pluralismo informativo, a partire dalla Sardegna, come c'è già? Voi sapete che c'è un'azienda localizzata a Cagliari che ha un modello di digitalizzazione dei quotidiani che oggi viene venduto in tutto il mondo e che consente di scaricare sul vostro iPhone 4 qualsiasi quotidiano che si venda nel mondo ed è una tecnologia made in Sardinia? Allora che cos'è meglio, ragionare su queste cose, agire perché nascano altre imprese di questo tipo, aiutare gli editori ad affrontare innovazione tecnologica o illuderli che, perché io apro cinque edicole in più o vendo i giornali anche dal benzinaio o dal panettiere, posso arginare il problema con uno "scoglietto", non è uno scoglio, questo è uno "scoglietto", è un piccolo cumulo di sabbia, è un qualcosa di inconsistente che non può alterare i modelli di consumo?

Ecco, questo dimostra tutta l'inconsistenza di questa legge e del vostro modo di legiferare, che non è sincronizzato con i tempi, non è contemporaneo, non è consapevole di quello che accade nel mondo, dimostra tutta la vostra arretratezza culturale su questo argomento e ha ragione quando parla di aspetti culturali. Avremmo bisogno tutti di studiare di più. Siamo molto bravi, non solo nei master della spesa, ma siamo anche bravi nei master delle legiferazioni accrocchiate, fatte per fare. Dovremmo studiare tutti di più e prendere dei master, non solo nella creazione di ricchezza, nella capacità di investire, ma anche dei master che ci aiutino a drizzare le antenne e a capire che cosa accade nel mondo dove oggi le aziende a maggiore capitalizzazione si occupano di beni che hanno un contenuto digitale, dove oggi per la prima volta, grazie a un attrezzo che si chiama Kindle, Amazon, che è il più grande venditore di libri nel mondo, vende oggi una copia in più di libri digitali che di libri stampati. Per la prima volta è successo in questi giorni! E io, in questi giorni, voglio ancora arginare il mare del cambiamento epocale creando nuovi modi di vendere in maniera tradizionale! Guardate, la chiudiamo qui, spero davvero che accettiate gli emendamenti soppressivi. Abbiamo aiutato le edicole a diversificare la loro offerta, a sopravvivere e a fare un reddito, mettiamoci tutti a studiare maggiormente su che cosa accade nel mondo e forse qualcosa di utile per la nostra terra riusciremo finalmente a fare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, a differenza del mio collega Chicco Porcu, io penso che non siamo nell'era dei collegamenti ma siamo nell'era dei collegati, uno peggiore dell'altro! Perché, se fossimo nell'era dei collegamenti, noi non saremmo costretti a discutere di queste vicende dentro le leggi regionali che vota questo Consiglio regionale. La cosa che mi pare particolarmente assurda, lo dico senza volerne a chi si fa promotore di queste disposizioni, è che noi stiamo vivendo in una società nella quale, per mettere dentro un tabacchino la possibilità di vendere anche una crema per il sole, dobbiamo fare una legge! Dopodiché, per l'esperienza che ho delle leggi che facciamo, potrebbe succedere che una guardia forestale, passando per un tabacchino, scopra che la crema non è abbronzante ma è invece una crema, che so io, per lucidare le scarpe e quindi metta una multa a chi ha messo in piedi quell'esercizio commerciale, per cui avremmo tutte le nostre guardie forestali adibite al controllo delle creme nei punti vendita non esclusivi, con il metro a controllare la distanza dei 150 metri o dei 300 metri e contare i comuni che da 10.000 abitanti diventano di 9.999 abitanti e quindi perdono! E noi siamo lì.

Ma in che razza di mondo viviamo? Viviamo in un mondo che non è più accettabile! Quale "era" dei collegamenti, onorevole Porcu? Delle nuvole spaziali che raccolgono in sé tutti i dati di questo mondo, della musica che si ascolta, non so neppure come si chiama, io lo chiamo ancora telefonino, "Iphone", "Iphine", "Iphane" cioè, hanno 75 nomi, tutti vanno con questi attrezzi per il mondo, inutilmente! Perché la realtà è questa! E che cosa dimentichiamo? Dimentichiamo che siamo sul tracollo finanziario ed economico, che abbiamo i nostri lavoratori in mezzo alla strada!

Oggi sono stati citati per l'ennesima volta, su un quotidiano regionale fanno il diario dei giorni di occupazione dei lavoratori della Vinyls, che ogni tanto incontrano qualcuno fino a incontrare anche il Presidente della Repubblica, di cui parla il Papa, ma ormai non fa più effetto neppure quello! Cioè, li incontrano e che cosa dicono loro? Un tempo si usava molto "a perdonare", cioè li incontrano per dire loro che non è possibile fare nulla, per dire loro che abbiamo costruito un mondo che gira sulle leggi di mercato per cui quello non lavorerà né oggi né domani. Ogni incontro è una presa in giro in più che si aggiunge prescindendo da una volontà di chi li incontra! Quante volte, onorevole La Spisa, hanno venduto a una società straniera megagalattica (quelle che si trovano nei collegamenti vari di cui parlava prima l'onorevole Porcu) quell'impresa? Quanti bandi hanno fatto, quante speranze hanno prodotto quelle iniziative? Il risultato qual è stato? Che stiamo parlando di punti vendita, di creme, di tabacchini e non affrontiamo il problema!

Onorevole Pittalis, lo dico anche a lei, che è in discussione garbata con il presidente Cucca, lo dico anche a lei: che cosa ne facciamo di questo collegato? Perché non lo buttiamo nel cestino? Perché non ci riuniamo di nuovo in Commissione bilancio? Perché non riprendiamo l'idea che avevamo di fare quattro o cinque cose? Perché non riprendiamo l'idea che avevamo di fare un assestamento di bilancio, di capire in che stato è la spesa della Regione, di capire quanto incide oggi, sulla spesa della Regione, sulle prospettive di spesa della Regione, il Patto di stabilità in vigore, i vincoli posti da quel Patto di stabilità?

Abbiamo approvato con la finanziaria, chiedo scusa, se ascoltiamo un attimo… abbiamo approvato con la finanziaria che è stata impugnata dal Governo… onorevole Cuccureddu, ascolti poco poco! Con la finanziaria abbiamo approvato alcuni provvedimenti, due li cito perché sono ridicoli, uno è, per esempio, dare "due lire" all'Associazione Gramsci e stamattina abbiamo approvato quell'altra cosa che riguarda il Comune di Ulassai, un laboratorio d'arte, un punto di riferimento per una delle nostre più capaci artiste sarde. Siamo a giugno. Allora, hanno scritto una lettera in cui dicevano: "Guarda, per avere quel contributo di cui hai diritto per legge serve questo". Siccome hanno scritto una lettera sbagliata, perché non serviva, ne hanno scritto un'altra: "Guarda che quello che ti abbiamo chiesto non vale perché avevamo letto male la legge, abbiamo sbagliato", nel frattempo non hanno dato una lira e siamo a giugno e si arriverà a settembre, a ottobre, a novembre, a dicembre, dopo di che diranno: "Siccome tu avevi titolo al contributo" - che però non è stato dato, sarebbe dovuto essere l'80 per cento anticipato e il 20 per cento conclusivo, mentre non è stato dato neppure l'80 per cento - "per darti il 20 per cento residuo dell'80 per cento, ci devi dichiarare che hai speso correttamente l'80 per cento, che non ti abbiamo dato, portaci le pezze giustificative, facci il rendiconto.". La risposta sarà: "Ma non me l'hai dato!". Di rimando si dirà: "Allora se non te l'ho dato, non mi puoi giustificare l'80 per cento, quindi non ti do neanche il 20 per cento!" e non daranno nulla! E noi avremmo imbrogliato un cittadino! Badate, è così, è sistematico, andate a chiedere negli uffici della pubblica istruzione che cosa succede.

Ma vogliamo parlare delle altre nostre imprese? Delle imprese che stanno attendendo contributi, delle imprese che stanno attendendo contributi già concessi con i provvedimenti già fatti? O vogliamo parlare dei fornitori della Regione che stanno attendendo di essere pagati, fattura su fattura? O vogliamo dire di chi sta attendendo, enti locali, i contributi spettanti per le iniziative che hanno posto in essere? Ma di che cosa parliamo? Io non voglio parlare, ne parlerò più avanti dello stato finanziario di questa Regione, perché sulle controllate e sulle partecipate poi ci ritorneremo con l'articolo 15 quater, quando dovremo andare all'approvazione, ma il sistema delle controllate e delle partecipate della Regione complessivamente piange per 400 milioni di euro, almeno!

E non voglio parlare del disavanzo che ha creato e sta creando la sanità mal gestita. Vi ricordate voi, che avete approvato i commissari che dovevano portare la riforma, dov'è la riforma a due anni e mezzo dai commissari? Noi siamo al tracollo! Perché non ci sarà bisogno di grandi movimenti politici? Perché verrete travolti dal debito di questa Regione dissestata!

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera Claudia Zuncheddu è rientrata dal congedo.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Interverrò brevemente, Presidente. Intanto sono perfettamente d'accordo con l'ultimo intervento dell'onorevole Uras. Il vero problema è che non siamo connessi con i sardi, onorevole Porcu, che non lo è questa maggioranza, questa Giunta, ed è davvero curioso che noi siamo qui a parlare di edicole, è curioso! La Sardegna è al tracollo e noi parliamo di edicole, parliamo di punti vendita, interveniamo nuovamente sul decreto Bersani, lo abbiamo fatto tre o quattro volte nella scorsa legislatura e siamo stati l'ultima Regione a recepirlo. E' curioso che, mentre noi cerchiamo di affrontare in maniera così forse superficiale una legge che è superficiale di per sé, il Presidente della Regione in queste ore distribuisce rose, regala rose a Margherita Hack, il prossimo 12 giugno è il suo compleanno, compie 89 anni ma gliene ha regalato 97 perché 97 è la percentuale dei sardi che si sono recati a votare per il nucleare. Allora è tutto uno spot! Devo dire che, al di là del valore del nucleare, dei referendum e dei quattro "sì" che noi esprimeremo, è tutto uno spot il modo con cui si rappresenta anche il Governo di questa Regione.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue BRUNO.) Il Presidente della Regione dovrebbe essere qui con noi, dovrebbe essere qui con noi perché questa è una legge che ha presentato la Giunta regionale, la Giunta presieduta da Ugo Cappellacci! Dovrebbe essere qui con noi a illustrare, insieme all'assessore La Spisa, le sue priorità, che evidentemente sono contenute in questo collegato! Allora, io credo che sia necessario essere seri fino in fondo, assessore La Spisa: questa legge è da ritirare, non possiamo procedere in questo modo, non si può continuare a parlare di punti vendita, di edicole, non si può agire in maniera così disorganica, bisogna ridurre questo provvedimento a un assestamento, bisogna che ci occupiamo di Abbanoa e che ci occupiamo una volta per tutte della sanità!

Io credo che bisogna richiamare la Giunta e la maggioranza a fare questo esercizio, staremo qui altrimenti due o tre settimane a perdere il nostro tempo mentre il Presidente della Regione continuerà a regalare rose. Credo che dovremmo fare tutti la nostra parte, al di là degli annunci, non si può andare avanti con gli annunci, gli annunci sul piano per il lavoro, quelli di oggi, gli annunci sul coordinatore che verrà scelto con le primarie, gli annunci con le rose. Credo che dobbiamo fare responsabilmente la nostra parte ed è quello che stiamo cercando di fare con le difficoltà che sono tipiche di un provvedimento così confuso e così pasticciato, come ha detto poco fa il collega Uras. Vi invitiamo ancora una volta a ritirarlo, ad asciugarlo, a presentare in questo Consiglio regionale un assestamento che affronti le emergenze vere della Sardegna e non parli di edicole!

PRESIDENTE. La Giunta intende intervenire?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. No.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 123 e 162, uguali, 124, 125 e 126. Sull'emendamento numero 28 invece si esprime parere favorevole. Però, Presidente, annuncio che si chiederà la votazione per parti dell'articolo, cioè il primo comma distinto dalla votazione...

PRESIDENTE. Non è possibile adesso. Presidente Maninchedda, quando voteremo l'articolo, si chiederà la votazione per parti.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Lo dicevo per i colleghi. Rispetto alle votazioni degli emendamenti, nel caso li volessero ritirare, si è intenzionati a eliminare il secondo e il terzo comma dell'articolo.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 123 e 162, che sono uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, siccome non sono certo di aver capito la proposta dell'onorevole Maninchedda e siccome credo che ci sia anche un ragionamento che porta a migliorare questo articolo, intanto le dico che ritiro l'emendamento numero 124 come gesto di ulteriore collaborazione, poi però le chiedo cinque minuti di sospensione in aula perché voglio capire esattamente come procediamo.

PRESIDENTE. Non c'è bisogno di sospendere i lavori. Il presidente Maninchedda ha detto che, nel momento in cui voteremo l'articolo, si chiederà la votazione per parti perché c'è l'intenzione di sopprimere i commi 2 e 3. Questo può aiutare per il ritiro degli emendamenti soppressivi parziali numero 125 e 126. Ho riassunto bene, onorevole Maninchedda?

PORCU (P.D.). Però Presidente, l'onorevole Maninchedda, nello stesso intervento, ha detto che dava parere contrario agli emendamenti numero 125 e 126 che vanno esattamente ad abrogare il comma 2 e il comma 3. Quindi non è elegante nei confronti dell'opposizione e dei colleghi che hanno presentato con me l'emendamento; se c'è un soppressivo, si vota il soppressivo e si dà a Cesare quel che è di Cesare. La considero una scorrettezza istituzionale che, secondo me, non è consona al clima positivo che si sta delineando in aula anche rispetto alla discussione di un provvedimento approvato in maniera così frettolosa.

Quindi, a questo punto, se lei non accede alla mia richiesta di cinque minuti di sospensione in aula, io discuto...

PRESIDENTE. Non concedo alcuna sospensione. Voglio precisare… mi scusi, onorevole Porcu, mi lasci precisare, è una valutazione che può servire per l'Aula.

Se gli emendamenti non vengono ritirati e il Consiglio li respinge, nel momento in cui dobbiamo votare l'articolo, non si può chiedere la votazione per parti su quelle parti perché il Consiglio si è già espresso. Volevo fare questa valutazione prima, per poter poi consentire all'Aula di avere elementi per decidere sul da farsi.

PORCU (P.D.). Ecco, allora ci può concedere un minuto di sospensione alla luce delle cose che ha detto? Poi procederemo più rapidamente, Presidente, visto l'atteggiamento costruttivo. Le chiedo un minuto di sospensione in aula.

(Interruzione del consigliere Uras)

PRESIDENTE. Scusate. Onorevole Uras, su che cosa intende intervenire?

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sul Regolamento.

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Questa è una vecchia prassi che scontra. Io sfido la maggioranza che è intervenuta a dire che voti contro i soppressivi, che voti contro i soppressivi e che si mantenga l'articolo esattamente come è scritto perché noi quando presentiamo gli emendamenti pretendiamo che vengano votati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Alla luce di ciò che lei ha comunicato e anche del richiamo al galateo istituzionale da parte dei colleghi, per gli emendamenti numero 125 e 126, si modifica il parere da contrario a favorevole; il risultato è quello che si voleva ottenere con una procedura che non voleva offendere nessuno, ma capisco perfettamente.

(Interruzione del consigliere Capelli)

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, su che cosa intende intervenire?

CAPELLI (Gruppo Misto). Sugli emendamenti.

PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 123 uguale al "162".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Il "162" è mio. Perciò sto dicendo che il "162" viene ritirato in virtù dell'accordo che prevede l'approvazione del "125" e del "126".

PRESIDENTE. Anche il "123" viene ritirato, onorevole Porcu?

PORCU (P.D.). Sì, alla luce di quanto è emerso, ritiro volentieri il "123". Sull'emendamento numero 124, glielo dico tra un istante. Il "123" è ritirato.

PRESIDENTE. Non ho sentito, mi scusi onorevole Porcu.

PORCU (P.D.). Il "123" è ritirato.

PRESIDENTE. Ha fatto qualche riferimento anche al "124"?

PORCU (P.D.). Ritiro anche l'emendamento numero 124, Presidente.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 125.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale sugli emendamenti numero 125 e 126.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 125.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Mulas, Peru e Piras hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Planetta - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Risponde no il consigliere: Pittalis.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 54

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 126, per il quale è stata chiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Rinuncio all'intervento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 126.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Mario Diana, Uras e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 54

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 15 octies.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15 octies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dedoni e Diana Mario hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 34

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 28.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). L'emendamento numero 28 viene ritirato. Le preannuncio che abbiamo raggiunto un accordo di emendamento orale sostitutivo totale dell'articolo successivo, il cui testo è stato consegnato.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 nonies, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 nonies e dei relativi emendamenti:

Art. 15 nonies

Piani comunali di localizzazione dei
punti vendita

1. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, previa consultazione delle associazioni più rappresentative a livello regionale degli editori e dei distributori nonché delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei rivenditori, con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio d'intesa con l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, sono approvati gli indirizzi per la predisposizione da parte dei comuni dei piani di localizzazione dei punti vendita esclusivi, sulla base dei seguenti criteri: valutazione della densità di popolazione, del numero di famiglie, delle caratteristiche urbanistiche e sociali di ogni zona o quartiere, dell'entità delle vendite, rispettivamente, di quotidiani e periodici, negli ultimi due anni, delle condizioni di accesso, con particolare riferimento alle zone insulari, rurali o montane, nonché dell'esistenza di altri punti di vendita non esclusivi.

2. I comuni adottano i piani di localizzazione dei punti esclusivi di vendita entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge. I comuni riformulano detti piani a seguito dell'emanazione, da parte della Regione, degli indirizzi di cui al comma 1.

3. Nelle more dell'approvazione degli indirizzi di cui al comma 1 e dei piani comunali di cui al comma 2, limitatamente al profilo autorizzatorio commerciale, le domande di apertura di nuovi punti vendita sono definite, sulla base dei criteri di cui al comma 1, previo parere reso da una commissione paritetica regionale costituita presso l'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio d'intesa con l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. La commissione è composta in misura paritetica da funzionari regionali e da rappresentanti designati dalle associazioni e dalle organizzazioni di cui al comma 1. La commissione si dota di un regolamento che ne disciplina le modalità di funzionamento. Ai rappresentanti designati dalle associazioni e dalle organizzazioni per la partecipazione alle riunioni della commissione compete il rimborso spese di cui alla legge regionale 22 giugno 1987, n. 27 (Norme per l'attribuzione di gettoni di presenza ai componenti di comitati, commissioni ed altri consessi operanti presso l'Amministrazione regionale), e un gettone di presenza pari a euro 50 per la partecipazione alle sedute dell'organismo, per un numero massimo di cinquanta sedute annue.

4. La commissione paritetica regionale ha competenza relativamente alla:

a) definizione delle domande di apertura dei nuovi punti vendita esclusivi, ricadenti nei comuni sprovvisti di piano di localizzazione;

b) individuazione dei requisiti minimi e certi che i prodotti distribuiti alle rivendite devono possedere per poter essere definiti "prodotti editoriali", al fine della corretta applicazione delle percentuali di remunerazione;

c) definizione di criteri condivisi che, nel rispetto del principio della parità di trattamento di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo n. 170 del 2001, consentano alle rivendite esclusive:

1) di rifiutare la fornitura da parte dei distributori di prodotti editoriali già oggetto di alte percentuali di invenduto;

2) di escludere dalla vendita i prodotti forniti dai distributori che non rientrano nella definizione di "prodotto editoriale";

3) la definizione di accordi tra le rispettive rappresentanze che regolino i rapporti contrattuali tra i diversi livelli delle distribuzioni, con particolare riferimento al contratto estimatorio tipico di cui all'articolo 1556 e seguenti del Codice civile.

5. Le spese previste per l'attuazione del presente articolo sono valutate in euro 30.000 per l'anno 2011 (UPB S06.03.009).

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu

Articolo 15 nonies

L'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) è soppresso. (127)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) il comma è soppresso. (128)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) il comma 2 è soppresso. (129)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) il comma 3 è soppresso.

(130)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies il comma 3 è soppresso. (163)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) il comma 4 è soppresso.

(131)

Emendamento soppressivo parziale Capelli

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies il comma 4 è soppresso. (170)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 15 nonies

All'articolo 15 nonies (Piani comunali di localizzazione dei punti vendita) il comma 5 è soppresso.

(132).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Invito, in ragione dell'accordo raggiunto sull'emendamento orale sostitutivo totale, i colleghi presentatori degli emendamenti a voler considerare la possibilità di ritirarli.

CAPELLI (Gruppo Misto). Ritiro i miei emendamenti.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Quindi sono ritirati gli emendamenti numero 163, che è uguale all'emendamento numero 130, e il 170.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, noi non abbiamo avuto modo di leggere l'emendamento orale sostitutivo; se fosse possibile, una sospensione, in Aula, per prenderne visione, ci aiuterebbe a dare una risposta consapevole.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori, intanto il testo dell'emendamento viene distribuito.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 38, viene ripresa alle ore 19 e 41.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, siamo in discussione dell'articolo 15 nonies, sul quale la minoranza ha presentato numerosi emendamenti, soprattutto perché, nell'articolo 15 nonies, si prevedeva da un lato una norma che faceva riferimento al decreto numero 170 del 2001, ma dall'altra anche un modo per superare quella norma attraverso una commissione paritetica, che di fatto era composta da funzionari regionali, da rappresentanti di varie associazioni, su proposta dell'Assessore; sostanzialmente si correva il rischio, secondo noi, di non procedere alle autorizzazioni sulla base di un'analisi compiuta, di fatto si indicava una scorciatoia che avrebbe rischiato di aggiungere danno al danno. L'emendamento, non so come chiamarlo, chiamiamolo di sintesi, perché se non fosse un emendamento di sintesi, non sarebbe probabilmente accoglibile, anche in questo caso accoglie largamente le ragioni della minoranza, che ha più volte manifestato, nel corso della discussione del provvedimento di legge, come questa parte fosse incongruente e rischiasse anche di scavalcare le prerogative dei comuni e anche delle varie associazioni di categoria. Crediamo che questo emendamento di sintesi, che di fatto ritorna completamente alla norma nazionale, sia nella direzione giusta.

Noi non possiamo che esprimere soddisfazione pur in questo modo assai originale di procedere che certamente non rende onore al lavoro delle nostre Commissioni; non abbiamo sentito in questa Aula la voce dei Presidenti delle Commissioni coinvolte (Commercio, Autonomia, Urbanistica). Quindi non posso che ribadire che, da un lato, il nostro legiferare è stato, come dire, certamente non rituale, stiamo portando in Aula problemi, discussioni, aspetti e criticità che dovevano essere affrontati meglio in Commissione, dando alla Commissione un ruolo diverso, quello di entrare nel merito delle grandi questioni, o di intervenire dove alcuni aspetti come questi, che sono quasi aspetti tecnici, di buon senso, fossero stati già risolti, così non è avvenuto per una vostra scelta, ma nello stesso tempo non possiamo che apprezzare che, in quest'Aula, anche in una discussione così confusa e così spesso distratta, ci sia ancora spazio per l'ascolto.

Annuncio pertanto il voto di astensione per l'emendamento di sintesi, astensione che significa essere favorevoli all'emendamento, ma comunque contrari alla legge nel suo insieme, alle norme nel suo insieme. Siamo contrari al fatto che si legiferi in una materia di questo tipo, che riguarda strumenti urbanistici, che riguarda autorizzazioni commerciali, senza procedere nel modo opportuno nelle Commissioni, ma non possiamo che astenerci rispetto al recepimento di una norma del 2001 che è stata fortemente voluta dal centrosinistra. Quindi ci asteniamo nel senso che prendiamo comunque le distanze dalla legge e dall'intervento nel suo insieme.

Approfitto di questo intervento per preannunciarle, in sede di questa discussione, anche per facilitare il dibattito e darci la possibilità di concentrarci sugli articoli successivi (anche questi propongono nuove e diverse materie in merito ad attività produttive, quindi avremo di che discutere a lungo), spero che il tempo recuperato adesso possa essere meglio utilizzato, il ritiro degli emendamenti della minoranza. Segnatamente le annuncio il ritiro degli emendamenti numero 127, 128, 129, 130, 131 e 132, con l'auspicio, Presidente, colleghi, che questo atteggiamento di merito, costruttivo, dell'opposizione sia apprezzato e che, soprattutto, possa rappresentare, una volta per tutte, la conferma della disponibilità di questa minoranza a ragionare in termini di merito.

L'onorevole Maninchedda ha richiamato alcune cose stamattina, da questo punto di vista, noi vi sfidiamo a entrare e a proporre norme impegnative e, uscendo da questo schema di zattera su cui si carica di tutto, a portare riforme importanti e radicali, a riqualificare la spesa, a riqualificare gli investimenti. Fatelo, se ne siete capaci, perché da questa parte avete una minoranza che, fino all'ultimo, cercherà, per la propria parte, di non trasformare quest'ultimo segmento di legislatura in una lunga agonia, ma, comunque, in un periodo che possa avere una qualche utilità. Se lunga agonia sarà, sarà interamente per vostra responsabilità, per responsabilità di una maggioranza che ha rinunciato finora a portare riforme organiche, che ha rinunciato per ora a discutere nelle Commissioni, che ha rinunciato a fare proposte che possano veramente cambiare il futuro della nostra comunità.

Noi vi sfidiamo, ma vi diciamo anche che, se non ne sarete capaci, la responsabilità sarà interamente sulle vostre spalle e ci auguriamo anche che, se non ne sarete capaci, se questo sarà il modo con cui continuerete a legiferare, abbiate un sussulto di responsabilità nell'evitare che questa Regione debba seguire una lunga agonia data dalle vostre divisioni, dalle vostre discussioni, dalla vostra incapacità di assolvere l'alto compito che i sardi, forse oggi pentiti, vi hanno tre anni fa affidato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, non c'è dubbio che l'emendamento di sintesi abbia migliorato notevolmente il testo originale. Però io intervengo per sollevare un problema, noi stiamo andando a obbligare gli enti locali della Sardegna, i comuni della Sardegna, ad adottare i piani di localizzazione dei punti di vendita entro un anno, perchè nel caso non lo facciano nomineremo commissari ad acta. Io credo che la stragrande maggioranza dei comuni della Sardegna non sia in grado di predisporre un piano di questo tipo con le risorse professionali presenti al loro interno, per cui credo che si dovranno rivolgere all'esterno, il che comporterà un esborso di risorse finanziarie che oggi, data la situazione dei comuni dell'isola, sicuramente non è permesso.

Quindi io chiedo, se fosse possibile, di dotare questo emendamento di sintesi di risorse finanziarie per finanziare gli enti locali per la predisposizione di questi piani.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Intervengo solo per segnalare che, in sede di battitura, nella seconda riga c'è scritto: "dei punti vendita attenendosi", è saltata la parola "esclusivi" per cui è invece "dei punti vendita esclusivi attenendosi". Quindi, in sede di coordinamento, l'incarico agli Uffici di provvedere.

PRESIDENTE. Andiamo direttamente a inserirla.

Do lettura dell'emendamento orale sostitutivo totale dell'articolo 15 nonies:

"1. La Regione emana entro novanta giorni gli indirizzi per la predisposizione, da parte dei comuni, dei piani di localizzazione dei punti vendita esclusivi attenendosi ai seguenti criteri:

a) Consultazione delle associazioni più rappresentative a livello nazionale degli editori e dei distributori non ché delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale dei rivenditori;

b) B) valutazione della densità di popolazione, del numero di famiglie, delle caratteristiche urbanistiche e socialii di ogni zona o quartiere, dell'entità delle vendite, rispettivamente, di quotidiani e periodici, negli ultimi due anni, delle condizioni di accesso, con particolare riferimento alle zone insulari, rurali o montane, nonché dell'esistenza di altri punti di vendita non esclusivi.

2. I comuni sono tenuti ad adottare i piani di localizzazione dei punti di vendita entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge. Gli stessi comuni sono tenuti alla riformulazione di detti piani a seguito dell'emanazione, da parte della Regione, degli indirizzi di cui al comma 1.

3: Qualora i comuni non provvedano nel termine di cui al comma 2, la Regione, con deliberazione della Giunta regionale, provvede alla nomina di commissari ad acta".

Metto in votazione l'articolo 15 nonies nella nuova stesura proposta.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

I lavori si concludono a questo punto, riprenderanno domani, mercoledì 8 giugno, alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 50.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sulle azioni di miglioramento qualitativo dell'assistenza sanitaria sarda intraprese dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per il contenimento della mobilità passiva extraregionale (viaggi della speranza). (370)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, concernente il fenomeno della mobilità sanitaria interregionale, con particolare riferimento alla mobilità passiva extraregionale, si rappresenta quanto segue.

L'analisi dei flussi informativi a disposizione dell'Assessorato consente di acquisire piena conoscenza della dimensione del fenomeno della mobilità sanitaria interregionale, pur se con una certa latenza rispetto all'erogazione delle prestazioni stesse. Infatti, il dato di primo invio tra le regioni è prodotto entro il 15 maggio dell'anno successivo a quello di riferimento, mentre lo stesso è consolidato successivamente a seguito delle procedure di compensazione della mobilità interregionale e degli accordi bilaterali.

Come noto, in Sardegna il saldo della mobilità interregionale, inteso come la differenza tra quella attiva e quella passiva, è negativo, consumando più prestazioni erogate da strutture fuori regione ai nostri residenti, rispetto a quante erogate in regione ai non residenti. Le regioni con saldo negativo sono dodici e la maggior parte sono quelle del Mezzogiorno. Tuttavia, a causa della peculiare condizione geografica dell'isola, il fenomeno in Sardegna non risulta così marcato come in altre regioni, proprio in considerazione della nostra insularità. Infatti, se rapportiamo il saldo negativo del numero dei ricoveri alla popolazione residente, la percentuale è inferiore all'1 per cento. Il fenomeno non è preoccupante quanto in altre regioni del sud (interessate da perduranti e rigidi fenomeni di mobilità passiva, da basse sacche di appropriatezza, da scarsa razionalità ed efficienza della spesa e da disomogenei e spesso insufficienti livelli qualitativi dei servizi), ma ad ogni modo questo Assessorato ha sempre tenuto sotto controllo le dinamiche che caratterizzano la propria mobilità extraregione.

Infatti, contrariamente a quanto asserito dagli onorevoli interroganti nel punto 1) dell'interrogazione, le analisi sui flussi informativi evidenziano, per l'anno 2009, un miglioramento del saldo passivo rispetto al precedente 2008. In particolare, si registra un deficit nel 2009 pari a euro 74.221.919,75, con un decremento, rispetto al 2008, del 4,77 per cento. Il miglioramento è ascrivibile, principalmente, alla componente dei ricoveri ospedalieri presso strutture extraregionali in diminuzione.

Per miglior chiarezza espositiva, si rappresenta, di seguito, il quadro di raffronto tra le due annualità delle voci componenti la mobilità passiva extraregionale:

SDO

2008 61.579.608,73

2009 56.886.285,68

Variazione percentuale - 7,62%

Medicina generale

2008 1.080.536,25

2009 1.136.813,41

Variazione percentuale 5,21%

Specialistica ambulatoriale

2008 8.158.492,65

2009 8.110.313,93

Variazione percentuale - 0,59%

Farmaceutica

2008 2.823.473,27

2009 3.469.091,63

Variazione percentuale 22,87%

Cure termali

2008 958.499,64

2009 1.013.870,60

Variazione percentuale 5,78%

Somministrazione diretta/Per conto farmaci

2008 3.111.594,95

2009 3.338.343,47

Variazione percentuale 7,29%

Trasporti ambulanza

2008 226.504,02

2009 267.201,03

Variazione percentuale 17,97%

Elisoccorso

TOTALE

2008 77.938.709,51

2009 74.221.919,75

Variazione percentuale - 4,77%

Come si evince dal quadro di raffronto delle voci componenti la mobilità passiva extraregionale del 2009 rispetto all'anno precedente, non risponde, dunque, al vero quanto asserito al punto 1) in merito al presunto peggioramento del saldo passivo rispetto al 2008. Si registra, però, un incremento sostanziale della spesa farmaceutica, spesso legata a prescrizione di farmaci oncologici ad alto costo e/o sperimentali, nelle due componenti della farmaceutica e della somministrazione diretta e per conto su cui, peraltro, sono state avviate attività di analisi specifiche per caratterizzarne i contenuti clinici e le modalità prescrittive.

Allo stesso modo, non corrisponde al vero quanto asserito nel punto 2) in merito al presunto peggioramento del saldo della mobilità extraregionale. Invero, anche il saldo della mobilità extraregionale si presenta in miglioramento rispetto al 2008, in quanto mentre è stata registrata una diminuzione della mobilità passiva, risulta in aumento la mobilità attiva.

Si rappresenta, di seguito, un quadro di raffronto tra le due annualità:

Anno 2008 Anno 2009

Mobilità attiva 15.226.818,13 17.266.676,94

Mobilità passiva 77.938.709,51 74.221.919,75

Saldo passivo 62.711.891,38 56555.242,81

Come si evince dalla tabella, risulta un sensibile miglioramento del saldo passivo per un importo di quasi 6 milioni di euro.

Per quanto concerne le patologie prevalenti, individuate per MDC di ricovero ordinario (Major Diagnostic category) che derivano dall'attribuzione del DRG sulla base delle diagnosi principali indicate, risultano, come numero di ricoveri, le seguenti:

1. Malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo 2315

2. Malattie e disturbi dell'apparato cardiocircolatorio 1434

3. Malattie e disturbi del sistema nervoso 1020

4. Malattie e disturbi dell'apparato digerente 836

5. Malattie e disturbi mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate 709

6. Malattie e disturbi dell'apparato respiratorio 531

7. Malattie e disturbi del rene e delle vie urinarie 517

8. Malattie e disturbi epatobiliari e del pancreas 515

9. Malattie e disturbi dell'occhio 494

10. Malattie e disturbi della pelle, del tessuto sottocutaneo e della mammella 432

Le cause che motivano il ricorso a prestazioni fuori regione non sono facilmente individuabili senza analisi più approfondite e, soprattutto, senza considerare anche aspetti non prettamente sanitari che influenzano scelte e decisioni dell'utenza. Infatti, se da una parte si possono rilevare delle aree in cui l'offerta di prestazioni e la relativa gestione non soddisfano i bisogni dell'utenza,, dall'altra intervengono altri fattori associati ad esempio alla disponibilità di spostamento entro i confini regionali, alla leva emozionale che motiva l'utenza stessa, o all'inevitabile domanda di prestazioni per utenti formalmente residenti in Sardegna ma domiciliati (loro stessi o i parenti più prossimi) fuori regione per lavoro o altre cause. Infatti, per alcune prestazioni, i centri di riferimento in regione hanno un'accessibilità inferiore rispetto a realtà extraregione (dalle aree limitrofe a scali aeroportuali, per i residenti nel Nord Sardegna potrebbe risultare più agevole un volo in giornata per Roma, Genova o Milano, piuttosto che una trasferta all'AO Brotzu di Cagliari).

Occorre considerare, inoltre, che, a seguito di prestazioni di particolare complessità, come ad esempio la cardiochirurgia pediatrica (per cui non ha alcun senso programmatorio prevedere una risposta locale in relazione ad un bacino d'utenza molto limitato rispetto a quello che giustificherebbe la pianificazione della capacità di erogare in loco) è forte la leva emozionale con cui i genitori tendono a gestire il follow-up del caso, che porta a rivolgersi tendenzialmente alla stessa équipe medica che ha erogato la prestazione principale.

Infine, non va dimenticato che esiste una quota assai rilevante di persone residenti formalmente in Sardegna, ma di fatto domiciliati in altre regioni d'Italia, per cui le prestazioni sanitarie ricadono nella mobilità.

Per quanto riguarda, infine, il quesito di cui al punto 3) dell'interrogazione, ovvero, quali azioni si intendano intraprendere nel futuro per il contenimento della mobilità passiva e, in particolare, delle principali cause di mobilità per patologie che possono essere trattate nel contesto del nostro territorio regionale, si informano gli onorevoli interroganti che questo Assessorato ha avviato tutta una serie di analisi sui dati disponibili per fare il punto delle direttrici di fuga e caratteristiche dell'utenza e delle prestazioni richieste ed erogate in relazione a quanto espresso in precedenza. Ovviamente, le analisi non sono semplicemente conducibili sui dati sanitari risultanti dai flussi informativi, ma necessiteranno di integrazioni specifiche con altri ambiti non prettamente sanitari, come, ad esempio, le caratteristiche del saldo migratorio di popolazione o la fiscalizzazione della sede lavorativa. Per completezza di informazione si precisa che, come ovvio, questo Assessorato sta procedendo a porre in essere tutte le procedure e azioni previste nel Testo unico 2010 per la disciplina della compensazione interregionale della mobilità sanitaria.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sulle azioni dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per la riduzione della lunghezza delle liste d'attesa in sanità. (371)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, concernente le azioni poste in essere dall'Assessorato regionale della Sanità per la riduzione della lunghezza delle liste d'attesa, si rappresenta quanto segue.

Relativamente al quesito di cui al punto 1, ossia, se esiste un sistema di monitoraggio costante delle liste di attesa per l'accesso alle prestazioni sanitarie, si evidenzia che nell'ambito del Piano nazionale di contenimento delle liste di attesa 2006-2008, l'AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha sperimentato, a livello nazionale, differenti tipologie di monitoraggio delle liste di attesa per un elenco di prestazioni di specialistica ambulatoriale. Le più recenti indagini conoscitive del fenomeno effettuate anche in Sardegna con modalità "ex ante" sono:

- monitoraggio nazionale a campione su tempi e liste d'attesa delle prestazioni per la specialistica ambulatoriale del periodo 11-14 novembre 2008;

- monitoraggio nazionale a campione sui tempi d'attesa per le prestazioni ambulatoriali erogate in attività libero-professionale intramuraria ed intramuraria allargata del periodo 19-23 ottobre 2009.

Con l'attivazione e la messa a regime del Centro unificato di prenotazione (CUP) regionale all'interno del SISAR, dal mese di dicembre 2008 la Regione dispone di un flusso informativo continuo sull'attività di prenotazione di prestazioni e visite specialistiche, sui tempi di attesa ed i volumi di attività. Tale strumento di monitoraggio delle liste di attesa e di controllo delle criticità viene periodicamente interrogato dalla RAS ma necessita di un potenziamento e, soprattutto, ha bisogno di una verifica di accuratezza e di copertura della rilevazione, essendoci ancora centri di erogazione non monitorati.

Attualmente è a sistema il 90 per cento delle prime visite/prestazioni ambulatoriali istituzionali (erogate dal SSR) e la libera professione intramuraria di alcune Aziende, ma è al momento esclusa l'attività in regime convenzionato (privato accreditato) che, comunque, ha un impatto non indifferente su alcune tipologie di prestazione. Inoltre, esiste il problema della configurazione di agende di prenotazione differenziate per primo accesso e successivi (il che implica una lettura del dato falsata dai tempi per le visite di controllo programmate). I dati delle liste di attesa pubblicati sui siti Web aziendali sono estratti ed elaborati in autonomia da questa fonte informativa. L'interpretazione dei dati deve tener conto, inoltre, del fatto che le liste d'attesa risultano "gonfiate" da prestazioni che, di fatto, l'utenza preferisce esigere attraverso altri canali, tra cui quelle erogate in ALPI (Attività libero-professionale intramuraria) o da privati accreditati.

Nella bozza del Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2010-2012, approvato definitivamente il 28 ottobre 2010, veniva individuato quale strumento di rilevazione per il monitoraggio dei tempi di attesa con modalità ex post, il flusso ex articolo 50 della legge 326/2003 delle prestazioni ambulatoriali. A tal fine la RAS provvedeva ad inserire nel tracciato del citato flusso informativo il campo "data di prenotazione", obbligatorio dal 1° gennaio 2010. Considerata la tempistica della trasmissione dei dati da parte delle Aziende sanitarie, tali dati saranno disponibili a breve ma è necessario considerare alcuni aspetti, ossia l'attendibilità delle informazioni raccolte e la completezza delle stesse. Infatti, attualmente sfuggono tutte quelle prestazioni che non passano dal canale CUP con conseguenti problemi di rendicontazione, tracciabilità e conseguente lettura dei reali tempi d'attesa. Sul versante "Prestazioni ospedaliere" esiste la possibilità di verificare i tempi dal tracciato del file A "Schede di dimissione ospedaliera", ma occorre prestare attenzione all'attendibilità di tale rilevazioni per cronici problemi di compliance degli operatori sanitari alle rilevazioni di flussi informativi e per le note difficoltà nella gestione dei flussi stessi che le aziende hanno avuto prima di SISAR, con un mosaico di processi e di sistemi a cui si è dovuto far fronte, sia sul versante organizzativo, sia su quello tecnico-conoscitivo.

Per quanto concerne i quesiti di cui al punto 2, ossia, quali siano gli interventi specifici di contenimento della lunghezza delle liste d'attesa messi in atto dall'Assessorato, anche in attuazione delle indicazioni e degli stanziamenti economici contenuti nella manovra finanziaria regionale del 2009, ed al punto 3, ovvero quali risultati specifici abbiano sortito questi interventi e il motivo per cui, eventualmente, gli effetti positivi non siano stati pari a quelli attesi, si significa quanto segue:

- le azioni poste in essere dalle aziende e che hanno caratterizzato l'attività 2009 seguivano, di fatto, le indicazioni del Piano regionale 2006-2008: tutte le aziende hanno ricevuto i fondi previsti al riguardo, ma la pianificazione strategica degli interventi posti in essere risente profondamente delle linee di indirizzo precedenti, non essendo processi attuabili e/o modificabili in tempi brevi. Per il 2009 era impensabile che a cavallo tra due legislature si potessero programmare degli interventi ulteriori, soprattutto nelle more dell'approvazione del Piano nazionale di governo delle liste d'attesa (approvato il 28 ottobre 2010).

Come noto, la riduzione delle liste d'attesa è un'esigenza primaria del nostro sistema sanitario e l'obiettivo è pienamente condiviso dal Governo regionale. Rispondendo, dunque, al quesito di cui al punto 4, ovvero, quali azioni si intendano intraprendere nel futuro per il corretto inquadramento del problema e per un'energica azione mirata che consenta di ridurre le principali criticità, il Governo regionale con la legge finanziaria, ha stanziato nel bilancio 2011, 21 milioni di euro per riorganizzare l'intero sistema. Nello specifico, la legge regionale n. 1/2011, all'articolo 13, comma 1, prevede: "Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata complessivamente la spesa aggiuntiva di euro 21.000.000 di cui:

a) euro 9.000.000 destinati a prestazioni in regime di ricovero ospedaliero, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 3.000.000 al settore privato;

b) euro 12.000.000 destinati a prestazioni di carattere ambulatoriale e/o strumentale, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 6.000.000 al settore privato.

Tale stanziamento, fondamentale per affrontare e conseguire uno degli obiettivi strategici della sanità isolana., si aggiunge alla somma di 2.500.000 euro che la Giunta regionale, con deliberazione n. 46/44 del 27.12.2010 aveva già stanziato nel bilancio regionale per una serie di interventi per il governo delle liste d'attesa, finalizzati al perseguimento degli obiettivi definiti all'intesa Stato-regioni del 28.10.2010 contenente il Piano nazionale di governo delle liste d'attesa (PNGLA) per il triennio 2010-2012, nelle more dell'attuazione del PRGLA.

In attuazione di quanto disposto dall'articolo 13, comma.1 della legge regionale n. 1/11, con deliberazione n. 20/3 del 26 aprile 2011, la Giunta regionale ha predisposto, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano nazionale, delle attività di indirizzo e di monitoraggio svolte dall'Assessorato su quanto finora attuato a livello aziendale, ed all'interno dei processi di avvio e messa a regime del CUP regionale, il Programma degli interventi per la definizione del Piano regionale delle liste di attesa (PRGLA) 2010-2012. Il PRGLA conterrà le linee di indirizzo da attuare, a livello complessivo regionale, sui seguenti aspetti:

- fissazione dei tempi massimi di attesa regionali per le prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche e prestazioni strumentali) e in regime di ricovero (ordinario e diurno);

- miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva (prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero ospedaliero) anche attraverso la sensibilizzazione dei prescrittori, la definizione di linee guida e l'applicazione di provvedimenti specifici che regolamentino le condizioni di derogabilità;

- definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici specifici su cui garantire l'appropriatezza temporale;

- sostegno alle attività del CUP regionale ed alle relative organizzazioni interne alle aziende per il coordinamento e la condivisione delle attività intra ed interaziendali;

- aumento della capacità di erogazione di prestazioni;

- monitoraggio dei tempi di attesa per un elenco di prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche e prestazioni strumentali) e di ricovero (ordinario e diurno);

- azioni per la trasparenza delle liste d'attesa.

Il succitato provvedimento deliberativo è stato trasmesso alla competente Commissione consiliare per il parere di cui all'articolo 13, comma 1 della legge regionale 1/2011.

Occorre, infine, evidenziare che l'esigenza della riduzione delle liste d'attesa non è riferibile solamente alle prestazioni di specialistica ambulatoriale (visite e strumentali) o in regime di ricovero, ma anche alle attività di postacuzie relativamente all'inserimento nelle residenze sanitarie assistite. A tal fine l'articolo 13, comma 2 della legge regionale n. 1/11 ha autorizzato per gli anni 2011 e seguenti, lo stanziamento di euro 5.000.000 per le attività di postacuzie da svolgersi nelle residenze sanitarie assistite (RSA) del territorio regionale.

Il PRGLA dovrà definire un elenco di prestazioni ambulatoriali e di ricovero per le quali fissare i tempi massimi di attesa regionali da sottoporre a monitoraggio secondo diverse modalità: ex ante attraverso il sistema CUP, ex post attraverso il flusso dell'articolo 50 (flusso SDO per i ricoveri). Per una conoscenza complessiva del fenomeno delle liste di attesa dovrà, inoltre, attivare un monitoraggio sistematico delle sospensioni delle attività di erogazione, dell'attività libero-professionale intramuraria, della comunicazione e informazione sulle liste attraverso siti web. Infine, secondo le indicazioni che fornirà l'AGENAS, si dovranno attivare le procedure per il monitoraggio dei tempi di attesa dei percorsi diagnostici e terapeutici dei pazienti con patologie oncologiche e cardiovascolari.

Nell'ambito delle attività poste in essere dall'Assessorato, inoltre, rientra l'istituzione, con determinazione dirigenziale n. 723 del 9.10.2009, di un gruppo tecnico regionale con la funzione, fra l'altro, di analizzare la situazione complessiva regionale riguardo ai tempi di attesa individuando le aree critiche, di definire proposte operative per l'ottimizzazione dei sistemi di prenotazione e di individuare i criteri di ripartizione dei fondi disponibili all'interno del territorio.

Per quanto sopra, pare potersi ragionevolmente ritenere che l'approvazione definitiva del programma degli interventi per la definizione del piano regionale delle liste di attesa che costituirà la struttura portante del PRGLA 2010-2012, consentirà di migliorare la gestione delle liste d'attesa, nonché di ridurre agli standard minimi definiti i tempi per l'accesso alle prestazioni sanitarie con "l'obiettivo di promuovere la capacità del SSN di intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l'inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda con la garanzia dei LEA" (PNGLA 2010-2012).

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Solinas Antonio sulla mancata nomina del commissario dell'Autorità d'ambito della Sardegna". (379)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto presentata in data 4 agosto 2010, inserita nel tabulato delle interrogazioni consiliari in attesa di risposta, pervenuto con nota prot. n. 3142 del 18.04.2011 dell'ufficio di gabinetto della Presidenza della Regione, si ravvisa che la nomina del Commissario dell'AATO, intervenuta successivamente, rende non più attuale l'oggetto della richiesta.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Meloni Francesco - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Mula su liste d'attesa e medicina convenzionata". (417)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, concernente le liste d'attesa per l'accesso alle prestazioni sanitarie, si rappresenta quanto segue.

Come noto, la riduzione delle liste d'attesa è un'esigenza primaria del nostro sistema sanitario e l'obiettivo è pienamente condiviso dal Governo regionale che, con la legge finanziaria, ha stanziato, nel bilancio 2011, 21 milioni di euro per riorganizzare l'intero sistema. Nello specifico, la legge regionale n. 1/2011 all'articolo 13, comma 1, prevede: "Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata complessivamente la spesa aggiuntiva di euro 21.000.000 di cui:

a) euro 9.000.000 destinati a prestazioni in regime di ricovero ospedaliero, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 3.000.000 al settore privato;

b) euro 12.000.000 destinati a prestazioni di carattere ambulatoriale e/o strumentale, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 6.000.000 al settore privato.

Tale stanziamento, fondamentale per affrontare e conseguire uno degli obiettivi strategici della sanità isolana, si aggiunge alla somma di 2.500.000 euro che la Giunta regionale, con deliberazione n. 46/44 del 27.12.2010 aveva già stanziato nel bilancio regionale per una serie di interventi per il governo delle liste d'attesa, finalizzati al perseguimento degli obiettivi definiti all'intesa Stato-regioni del 28.10.2010 contenente il Piano nazionale di governo delle liste d'attesa (PNGLA) per il triennio 2010-2012, nelle more dell'attuazione del PRGLA.

In attuazione di quanto disposto dall'articolo 13, comma 1, della legge regionale n.1/11, con deliberazione n. 20/3 del 26 aprile 2011, la Giunta regionale ha predisposto, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano nazionale, delle attività di indirizzo e di monitoraggio svolte dall'Assessorato su quanto finora attuato a livello aziendale, ed all'interno dei processi di avvio e messa a regime del CUP regionale, il programma degli interventi per la definizione del Piano regionale delle liste di attesa (PRGLA) 2010-2012. Il PRGLA conterrà le linee di indirizzo da attuare, a livello complessivo regionale, sui seguenti aspetti:

- fissazione dei tempi massimi di attesa regionali per le prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche e prestazioni strumentali) e in regime di ricovero (ordinario e diurno);

- miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva (prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero ospedaliero) anche attraverso la sensibilizzazione dei prescrittori, la definizione di linee guida e l'applicazione di provvedimenti specifici che regolamentino le condizioni di derogabilità;

- definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici specifici su cui garantire l'appropriatezza temporale;

- sostegno alle attività del CUP regionale ed alle relative organizzazioni interne alle aziende per il coordinamento e la condivisione delle attività intra ed interaziendali;

- aumento della capacità di erogazione di prestazioni;

- monitoraggio dei tempi di attesa per un elenco di prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche e prestazioni strumentali) e di ricovero (ordinario e diurno);

- azioni per la trasparenza delle liste d'attesa.

Il succitato provvedimento deliberativo è stato trasmesso alla competente Commissione consiliare per il parere di cui all'articolo 13, comma 1 della legge regionale 1/2011. L'approvazione definitiva del programma degli interventi, che costituirà la struttura portante del PRGLA 2010-2012, consentirà di migliorare la gestione delle liste d'attesa, nonché di ridurre agli standard minimi definiti, i tempi per l'accesso alle prestazioni sanitarie con "l'obiettivo di promuovere la capacità del SSN di intercettare il reale bisogno di salute, di ridurre l'inappropriatezza e di rendere compatibile la domanda con la garanzia dei LEA" (PNGLA 2010-2012).

Occorre, infine, evidenziare che l'esigenza della riduzione delle liste d'attesa non è riferibile solamente alle prestazioni di specialistica ambulatoriale (visite e strumentali) o in regime di ricovero, ma anche alle attività di postacuzie relativamente all'inserimento nelle residenze sanitarie assistite. A tal fine l'articolo 13, comma 2 della legge regionale n. 1/11 ha autorizzato per gli anni 2011 e seguenti, lo stanziamento di euro 5.000.000 per le attività di postacuzie da svolgersi nelle residenze sanitarie assistite (RSA) del territorio regionale.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Dessì in merito al programma di opere finanziate e mai realizzate dall'Autorità d'ambito ottimale della Sardegna nella Provincia di Carbonia-Iglesias. (441)

In data 11.11.2010 è stata presentata l'interrogazione n. 441, indirizzata all'Assessore dei lavori pubblici, finalizzata alla verifica della sussistenza dei finanziamenti e dello stato di avanzamento della procedura attuativa di alcuni interventi destinati a contribuire al ripristino funzionale ed al completamento degli acquedotti a servizio dello schema n. 31 "Sulcis" (rev. 2004) ex nn. 45-49 "Sulcis Nord - Sulcis Sud" del Piano regolatore generale degli acquedotti.

Trattandosi di opere afferenti al servizio idrico integrato, nella forma regolata dalla legge Galli n. 36/94, recepita con la l.r. 29/97 e successivamente trasfusa nel d.lgs. 152/2006, con nota prot. n. 2513/gab del 01/12/2010, è stata inviata all'Autorità d'ambito territoriale ottimale della Sardegna che sovrintende alla realizzazione delle opere il cui soggetto attuatore è il gestore del servizio Abbanoa Spa, una richiesta specifica finalizzata ad acquisire le informazioni necessarie per la stesura della risposta all'interrogazione in oggetto, in merito allo stato d'avanzamento degli interventi di seguito elencati:

1. "Realizzazione della condotta dorsale acquedotto Sulcis Sud - Alimentazione abitati Sant'Anna Arresi e Porto Pino - Schemi nn. 45 - 49 N.P.R.G.A. Sulcis Nord - Sud" - Importo euro 3.000.000 - Finanziamento P.O.T.- 2004-2006 annualità 2004 codice identificativo ID 2004-508;

2. "Rifacimento diramazioni per Narcao, Acquacadda, Pesus e Perdaxius" - Importo euro 3.098.743 - Finanziamento P.O.T 2004 - 2006 annualità 2004 codice identificativo ID 2004-510;

3. "Schemi n. 45 - 49 N.P.R.G.A. Sulcis Nord - Sulcis Sud: condotta dorsale I° lotto" - Importo euro 15.493.707 - Finanziamento CIPE delibera n. 142/99, n. 84/2000 codice identificativo RI 066;

4. "Schemi n. 45 - 49 del N.P.R.G.A. Sulcis Nord - Sud - Condotta dorsale II° lotto" - Importo euro 13.000.000 - Finanziamento CIPE delibera n. 17/2003 codice identificativo RI 109.

Si premette che le risorse economiche destinate alla realizzazione degli interventi, per quanto non esenti da stringenti tempistiche di realizzazione, non sono comunque soggette al definanziamento in quanto afferenti a programmazioni comunitarie e accordi di programma statali, cofinanziati e, in quanto tali, esenti dall'applicazione del comma 2 dell'articolo 2 della l.r. 14/2010, benché oggetto di specifiche procedure di rendicontazione e finanziamento che ne regolano l'utilizzo.

Degli interventi descritti sono state richieste informazioni in merito:

- al provvedimento di affidamento al gestore del servizio idrico integrato delle risorse economiche stanziate per ciascun intervento;

- All'attuale stato d'avanzamento della progettazione o della realizzazione delle opere;

- all'approvazione degli atti significativi che hanno fino ad oggi caratterizzato l'iter dell'intervento (approvazioni progetto preliminare, definitivo, esecutivo, autorizzazioni acquisite e da acquisire, aggiudicazione gara d'appalto ecc.);

- alla previsione attendibile delle fasi attuative successive a quella attuale riassunte in un sintetico cronoprogramma che riporti le tempistiche di redazione e approvazione dei progetti, di conseguimento pareri e nulla osta, di affidamento e di esecuzione delle opere, di collaudo e rendicontazione entro i termini prescritti dai provvedimenti di finanziamento.

All'istanza di cui sopra è seguita una prima nota di risposta da parte dell'AATO, trasmessa in data 13/12/2010 con prot. 3593, non insufficiente esaustiva.

Con nota successiva la richiesta è stata reiterata e in data 28.02.2011 è pervenuta la risposta corredata dei dati mancanti.

Il riscontro alla richiesta di informazioni ha consentito di redigere la relazione di sintesi di seguito allegata unitamente al cronoprogramma previsto per ciascuno degli interventi.

1. ID 2004-508 (P.O.T.) - REALIZZAZIONE CONDOTTA DORSALE ACQUEDOTTO SULCIS SUD - ALIMENTAZIONE ABITATI DI SANT'ANNA ARRESI E PORTO PINO - euro 3.000.000.

L'intervento in esame è stato finanziato con fondi del P.O.R. Sardegna 2000-2006 - Misura 1.1 Ciclo Integrato dell'Acqua - Programma Operativo Triennale 2004-2006 dell'AATO Sardegna.

Il provvedimento di affidamento al Gestore del SII delle risorse economiche stanziate per il progetto è la determinazione del direttore AATO n. 29/508 del 21.03.2005.

Il progetto definitivo, redatto da tecnici esterni ad Abbanoa Spa, su progetto preliminare della RAS., fu consegnato in data 03.0.2.2006 all'Autorità d'ambito per le attività istruttorie e di approvazione.

L'AATO, a seguito di relazione istruttoria, chiese al gestore alcune integrazioni e correzioni che vennero in parte riscontrate in data 10/03/2006.

Una successiva versione del progetto definitivo, che recepiva le integrazioni richieste in una serie di note successive, fu consegnata all'Autorità d'ambito in data 24.03.2007.

Il progetto definitivo fu approvato dall'Autorità d'ambito con deliberazione del Comitato esecutivo n. 26 del 26/05/2007.

A seguito di una serie di incontri e contatti informali successivi tra la RAS, l'Autorità d'ambito e l'ente attuatore degli interventi Abbanoa Spa avvenuti nel corso del 2007, su indicazione del servizio sostenibilità ambientale e vantazione impatti (SAVI) dell'Assessorato della difesa dell'ambiente della RAS, si convenne che il progetto, in quanto facente parte di un insieme di interventi a carattere più ampio riguardante il ripristino della dorsale principale dell'acquedotto del Sulcis, I e II lotto e delle derivazioni per i serbatoi di Acquacadda, Narcao, Pesus e Perdaxius, stante lo sviluppo delle condotte che superava complessivamente i 20 km, sarebbe stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'allegato B del DPR del 12.04.1996.

Su indicazione del SAVI, conclusa la redazione del progetto preliminare del II lotto della condotta dorsale dell'acquedotto del Sulcis, avvenuta a fine 2008, è stata conseguentemente attivata la verifica di assoggettabilità a VIA, unica per tutti gli interventi afferenti allo schema n. 31 "Sulcis" del P.R.G.A.

Contemporaneamente, tra la seconda metà del 2007 e la prima metà del 2008, si è proceduto alla predisposizione del progetto esecutivo, redatto dai progettisti incaricati da Abbanoa Spa, consegnato all'AATO in data 15.07.2008.

Nelle more dell'attivazione della procedura di verifica suddetta, l'Autorità d'ambito aveva nel frattempo avviato l'attività istruttoria finalizzata all'approvazione del progetto esecutivo, condizionata dalla consegna delle integrazioni richieste sul progetto e dagli esiti della verifica a cura del servizio SAVI.

In data 20.07.2009, con deliberazione n. 34/47, la Giunta regionale, in base alla relazione istruttoria del servizio SAVI, ha deliberato di non sottoporre il progetto alla procedura di VIA, a condizione che venissero rispettate determinate prescrizioni.

In fase successiva è stata avviata la conseguente fase finale dell'istruttoria sul progetto esecutivo.

Con nota in data 30.07.2010, inviata a diversi enti regionali, l'Autorità d'ambito richiedeva il rilascio delle autorizzazioni per consentire l'avvio delle procedure di gara in tempi utili all'assunzione dell'impegno giuridicamente vincolante entro il 31.12.2010.

In fase di chiusura dell'istruttoria, per ovviare alla non conforme destinazione urbanistica delle aree soggette ad esproprio, sono state escluse dal progetto tutte le opere fuori terra che avrebbero richiesto una preventiva variante urbanistica.

Il progetto esecutivo è stato definitivamente approvato con deliberazione commissariale AATO n. 13l del 15.11.2010 e successivamente appaltato.

Sono tuttora in corso le attività di caratterizzazione dei suoli, così come richiesto tra le prescrizioni del SAVI nella DGR n. 34/47 già richiamata.

Attualmente si sta completando la fase di verifica delle offerte anomale che precede l'aggiudicazione definitiva.

Il cronoprogramma sintetico trasmesso dall'Autorità, aggiornato alla data odierna, è il seguente:

consegna progetto

15/07/2008

approvazione

15/11/2010

conseguimento pareri e N.O.

15/11/2010

affidamento

30/05/2011

fine lavori

30/07/2012

collaudo

31/11/2012

2. ID 2004-510 (P.O.T.) - RIFACIMENTO DIRAMAZONI PER NARCAO, ACQUACADDA, PESUS E PERDAXIUS. SCHEMA n. 45-49 SULCIS NORD-SUD - euro 3.098.743.

L'intervento in esame è stato finanziato con fondi di cui alle ordinanze del Commissario governativo per l'emergenza idrica n. 397 del 27.05.2004 e n. 409 del 22.11.2004 ed è inserito nel Piano operativo triennale 2004-2006 dell'Autorità d'ambito della Sardegna.

Il provvedimento di affidamento al gestore del SII delle risorse economiche stanziate è la determinazione del direttore AATO n. 29/510 del 21.03.2005.

Il progetto esecutivo, redatto da tecnici esterni ad Abbanoa Spa, consegnato all'Autorità d'ambito in data 14.12.2005 per le attività istruttorie, fu approvato con deliberazioni del Comitato esecutivo n. 3 del 17.02.2006 e n. 8 del 22.03.2006.

A seguito di una serie di incontri e contatti informali tra la RAS, l'Autorità d'ambito e l'ente attuatore degli interventi Abbanoa Spa, avvenuti nel corso del 2007, su indicazione del servizio sostenibilità ambientale e valutazione impatti (SAVI) dell'Assessorato della difesa dell'ambiente della RAS, si convenne che il progetto, in quanto facente parte di un insieme di interventi a carattere più ampio riguardante tutti gli interventi finanziati afferenti allo schema n. 31 "Sulcis" del P.R.G.A., sarebbe stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'allegato B del D.P.R. del 12.04.1996.

Su indicazione del SAVI, conclusa la redazione del progetto preliminare del II lotto della condotta dorsale dell'acquedotto del Sulcis, avvenuta a fine 2008, è stata conseguentemente attivata la verifica di assoggettabilità a VIA, unica per tutti gli interventi afferenti allo stesso schema acquedottistico.

In data 20.07.2009, con deliberazione n. 34/47, la Giunta regionale, in base alla relazione istruttoria del servizio SAVI, ha deliberato di non sottoporre il progetto alla procedura di VIA, a condizione che venissero rispettate determinate prescrizioni.

Il progetto in forma di definitivo per appalto integrato, aggiornato in ottemperanza alle prescrizioni di cui sopra e modificato con l'esclusione di tutte le opere fuori terra, per ovviare alla non conforme destinazione urbanistica delle aree soggette ad esproprio, è stato consegnato in data 19.11.2010.

Con deliberazione del Commissario n. 233 del 30.12.2010 è stato approvato nella forma finale.

Sono tuttora in corso le attività di caratterizzazione dei suoli, così come richiesto tra le prescrizioni del SAVI nella DGR n. 34/47 già richiamata.

Si presume che la gara di appalto da espletare sulla base del progetto definitivo approvato possa essere bandita entro il mese di giugno 2011.

Il cronoprogramma sintetico trasmesso dall'Autorità, aggiornato alla data odierna, è il seguente:

consegna progetto

19/11/2010

approvazione

30/12/2010

conseguimento pareri e N.O.

30/12/2010

Affidamento

31/08/2011

fine lavori

31/10/2012

collaudo

31/01/2013

3. ID R_066 (A.P.Q.) - REALIZZAZIONE CONDOTTA DORSALE 1° LOTTO. SCHEMA n. 45-49 SULCIS NORD-SUD - euro15.493.706,97.

L'intervento in esame è stato finanziato con fondi di cui alle delibazioni CIPE n. 142 del 6.8.1999 e n. 84 del 4.8.2000.

Con deliberazione della Giunta regionale n. 23/46 del 18.07.2002, la realizzazione dell'opera fu affidata in concessione, ex articolo 5 della l.r. n. 24/87, all'ESAF, ente strumentale della Regione.

Il progetto definitivo dell'opera, sulla base del progetto preliminare predisposto dalla RAS, è stato redatto da personale dell'ente.

Nel corso degli anni 2005 e 2006 sono state acquisite, ai sensi della normativa di settore, le autorizzazioni di enti terzi e l'approvazione del Servizio infrastrutture e risorse idriche dell'Assessorato dei LL.PP. (D.D.SIR.LL.PP. n. 734 del 19.07.2006).

In data 12.01.2007 è avvenuto il trasferimento di competenze da ESAF ad Abbanoa con la firma della convenzione tra Assessorato dei lavori pubblici, ESAF in liquidazione e Abbanoa.

A seguito di una serie di incontri e contatti informali tra la RAS, l'Autorità d'ambito e l'ente attuatore degli interventi Abbanoa Spa, avvenuti nel corso del 2007, su indicazione del servizio sostenibilità ambientale e valutazione impatti (SAVI) dell'Assessorato della difesa dell'ambiente della RAS, si convenne che il progetto, in quanto facente parte di un insieme di interventi a carattere più ampio riguardante tutti gli interventi finanziati afferenti allo schema n. 31 "Sulcis" del P.R.G.A., sarebbe stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'allegato B del DPR del 12.04.1996.

Su indicazione del SAVI, conclusa la redazione del progetto preliminare del II lotto della condotta dorsale dell'acquedotto del Sulcis, avvenuta a fine 2008, è stata conseguentemente attivata la verifica di assoggettabilità a VIA, unica per tutti gli interventi afferenti allo stesso schema acquedottistico.

In data 20.07.2009, con deliberazione n. 34/47, la Giunta regionale, in base alla relazione istruttoria del servizio SAVI, ha deliberato di non sottoporre il progetto alla procedura di VIA, a condizione che venissero rispettate determinate prescrizioni.

Il progetto a livello di dettaglio definitivo, aggiornato in ottemperanza alle prescrizioni di cui sopra, in data 8.10.2009, è stato trasmesso all'AATO per l'approvazione.

Con note successive, l'ultima delle quali risale al 10.12.2009, stante il tempo trascorso dalla concessione del finanziamento, l'Autorità ha invitato Abbanoa Spa ad integrare e aggiornare il progetto al prezziario ufficiale vigente del servizio idrico integrato.

La conseguente verifica da parte di Abbanoa ha evidenziato l'impossibilità di realizzare, con il finanziamento disponibile pari a euro 15.493.710, il progetto di un lotto funzionale della dorsale principale dello schema n. 31 "Sulcis Nord-Sud" (ex schemi 45-49) utilizzando i prezzi ufficiali correnti della stazione appaltante.

A seguito di incontri tenuti in fase successiva, tra tecnici del Servizio infrastrutture dell'Assessorato dei lavori pubblici della RAS, dell'Autorità d'ambito e di Abbanoa, si è giunti a una definizione esatta dell'importo aggiuntivo necessario alla realizzazione di un lotto funzionale del progetto pari a 6,2 M€ e si sono individuate le relative risorse finanziarie attraverso la riprogrammazione delle economie di altri interventi in capo ad Abbanoa Spa.

Con deliberazione n. 9/21 del 22.02.2011 la Giunta regionale ha autorizzato la riprogrammazione suddetta delle economie a favore dell'intervento in oggetto.

Il progetto definitivo pervenuto all'AATO in forma aggiornata ha acquisito il parere favorevole dell'UTR con voto n. 73 in data 30.03.2011 ed è stato approvato dall'Autorità.

Sono tuttora in corso le attività di caratterizzazione dei suoli, così come richiesto tra le prescrizioni del SAVI nella DGR n. 34/47 già richiamata.

In fase immediatamente successiva si procederà all'appalto delle opere in conformità all'articolo 53, comma 2, lettera b) del d.lgs. 163/2006.

Il cronoprogramma sintetico trasmesso dall'Autorità, aggiornato alla data odierna, è il seguente:

consegna progetto

20/02/2011

approvazione

31/03/2011

conseguimento pareri e nulla osta

31/05/2011

affidamento

31/07/2011

fine lavori

30/12/2012

collaudo

30/04/2013

4. ID RI_109 (A.P.Q.) - REALIZZAZIONE CONDOTTA DORSALE II LOTTO. SCHEMA n. 45-49 SULCIS NORD-SUD - euro 13.000.000.

L'intervento in esame è stato finanziato con fondi della deliberazione CIPE n. 17 del 09.05.2003 ed è regolato dall'atto aggiuntivo all'Accordo attuativo sottoscritto in data 31.03.2005 tra gli Assessorati regionali dei lavori pubblici e della difesa dell'ambiente, l'Autorità di gestione del POR 2000-2006 e l'Autorità d'ambito. Il soggetto attuatore è il gestore del servizio idrico integrato Abbanoa Spa.

Con determinazione del Direttore generale n. 236 in data 12.10.2006, l'Autorità d'ambito ha impegnato a favore di Abbanoa le risorse necessaria per la realizzazione dell'intervento.

A seguito di una serie di incontri e contatti informali avvenuti in fase successiva tra la RAS, l'Autorità d'ambito e l'ente attuatore degli interventi Abbanoa Spa, nel corso del 2007, su indicazione del servizio Sostenibilità ambientale e valutazione impatti (SAVI) dell'Assessorato della difesa dell'ambiente della RAS, si convenne che il progetto, in quanto facente parte di un insieme di interventi a carattere più ampio riguardante tutti gli interventi finanziati afferenti allo schema n. 31 "Sulcis" del PRGA, sarebbe stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'allegato B del DPR del 12.04.1996.

Pertanto, conclusa la redazione del progetto preliminare del II lotto della condotta dorsale dell'acquedotto del Sulcis, avvenuta a fine 2008, è stata avviata l'istanza per la procedura congiunta della verifica di assoggettabilità a VIA concordata con il servizio SAVI.

In data 20.07.2009, con deliberazione n. 34/47, la Giunta regionale, sulla base alla relazione istruttoria del servizio SAVI, ha deliberato di non sottoporre il progetto alla procedura di VIA,a condizione che venissero rispettate determinate prescrizioni.

In data 08.10.2009, Abbanoa Spa ha trasmesso all'Autorità d'ambito copia del progetto preliminare aggiornato in ottemperanza alle prescrizioni del servizio SAVI, per l'ottenimento dell'approvazione di competenza.

Stante il tempo trascorso dalla concessione del finanziamento, l'Autorità ha invitato Abbanoa Spa ad integrare e aggiornare il progetto al prezzario ufficiale vigente del Servizio idrico integrato.

Analogamente a quanto è avvenuto per il I lotto, la conseguente verifica da parte di Abbanoa ha evidenziato l'impossibilità di realizzare, con il finanziamento disponibile, il progetto di un lotto funzionale.

I fondi aggiuntivi necessari per completare il II lotto ammontano a euro 1.400.000e deriveranno dalla riprogrammazione delle economie di ulteriori interventi in capo ad Abbanoa Spa.

Anche per il II lotto sono tuttora in corso le attività di caratterizzazione dei suoli, così come richiesto tra le prescrizioni del SAVI nella DGR n.34/47 già richiamata.

In fase immediatamente successiva si procederà all'appalto delle opere in conformità all'articolo 53, comma 2, lettera e) del d.lgs. 163/2006.

Il cronoprogramma sintetico trasmesso dall'Autorità, aggiornato alla data odierna, è il seguente:

redazione

01/04/2011

approvazione

31/05/2011

conseguimento pareri e nulla osta

31/05/2011

affidamento

31/07/2011

fine lavori

31/04/2013

collaudo

31/09/2013

Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Meloni Marco - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Moriconi - Porcu - Soru sulla mancata realizzazione della manifestazione culturale internazionale Festarch e sull'utilizzo degli spazi dell'edificio denominato ex Manifattura tabacchi di Cagliari. (534)

Lo scrivente Assessore informa i consiglieri interroganti che nel 2008 l'Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha pubblicato un. appalto concorso per l'esecuzione di lavori, finalizzati al recupero (restauro e risanamento conservativo) di alcuni edifici del complesso edilizio denominato "ex Manifattura Tabacchi" di Cagliari, destinati a Cineteca regionale/centro di documentazione, atelier di architettura e atelier artisti, sala per conferenze.

L'appalto concorso è stato aggiudicato nel dicembre 2008.

Nell'anno 2009 si è svolta la Conferenza di servizi per l'acquisizione degli atti di consenso previsti dalla normativa vigente da parte degli enti preposti, necessari all'approvazione del progetto definitivo relativo all'intervento, che si è conclusa con l'approvazione del progetto definitivo. Nell'anno 2010 è stato stipulato il contratto con l'ATI aggiudicataria che, successivamente, ha redatto il progetto esecutivo. Sul progetto esecutivo l'Unità tecnica regionale per i lavori pubblici ha dato parere favorevole.

Si sta procedendo all'approvazione del progetto esecutivo e alla conseguente consegna dei lavori.

A breve scadenza sarà effettuata l'apertura del cantiere, che durerà circa un anno. Pertanto, sotto il profilo logistico e della sicurezza, emergono elementi ostativi allo svolgimento dell'evento denominato "Festarch".

Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Cossa su criteri e modalità di concessione dei contributi per attività di spettacolo da realizzarsi in Sardegna - deliberazione della Giunta regionale n. 3/5 del 26 gennaio 2011. (546)

Lo scrivente Assessore informa il consigliere interrogante quanto segue:

(Punto 1) L'articolo 56 l.r. 1/90 così testualmente recita: "L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere, a favore di enti ed organismi operanti nel campo del teatro e della musica, contributi destinati all'attuazione di un programma di attività teatrali e musicali e al sostegno delle spese di gestione di strutture teatrali condotte stabilmente e continuativamente dagli organismi medesimi". Dall'ultimo capoverso, che riconosce le spese di gestione di strutture teatrali condotte stabilmente e continuativamente, si evince che gli organismi titolari dei contributi non possono essere che quelli dotati di una professionalità specifica nel settore dello spettacolo dal vivo, tale anche da consentire la gestione di strutture teatrali. La medesima norma destina i contributi all'attività degli organismi e non a singole manifestazioni di spettacolo, attribuendo alla stessa carattere stabile e continuativo che si estrinseca in una programmazione annuale, tipicamente attuata da "imprese" (intese nella più ampia accezione europea di organizzazioni professionistiche). In tale ottica sono stati emanati nel corso degli anni le direttive di attuazione della norma in parola di cui gli attuali criteri e modalità di concessione dei contributi (deliberazione della Giunta regionale n. 3/5 del 26 gennaio 2011) non sono che un maggiore esplicitazione e precisazione. Si evidenzia, inoltre, che parallelamente alla norma sopraccitata erano vigenti sino all'anno 2006 la l.r. 17/50 "Erogazione di contributi per lo spettacolo e per manifestazioni culturali, artistiche e sportive", che concedeva contributi a singole manifestazioni di spettacolo organizzate da organismi dilettantistici e amatoriali, e la l.r. 64/86 "Interventi regionali per lo sviluppo delle attività musicali popolari" che, nel riconoscere la funzione di promozione sociale e culturale della musica popolare e tradizionale sarda, sosteneva l'attività delle associazioni e dei complessi musicali bandistici, dei gruppi strumentali di musica sarda, dei gruppi corali polifonici e dei gruppi folkloristici isolani. Tali provvidenze per effetto della l.r. 9/06 "Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali" sono attualmente erogate dalle Province, in un'ottica di suddivisione delle competenze.

(Punto 2) I criteri e modalità di concessione dei contributi di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 3/5 del 26 gennaio 2011 produrranno la loro efficacia per l'anno 2011 poiché sono in corso le procedure per applicare sin dall'annualità 2012 la legge regionale 6 dicembre 2006, n. 18 "Disciplina delle attività di spettacolo in Sardegna".