Seduta n.93 del 27/01/2010
XCIII SEDUTA
(POMERIDIANA)
Mercoledì 27 gennaio 2010
Presidenza della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 16 e 34.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 20 gennaio 2010 (86), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Domenico Gallus, Paolo Maninchedda, Giorgio Oppi, Antioco Porcu e Teodoro Rodin hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 27 gennaio 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
SANJUST - ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - FLORIS Rosanna - LADU - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo: "Norme sulle politiche giovanili". (100)
(Pervenuta il 26 gennaio 2010 e assegnata all'ottava Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interrogazione SOLINAS Antonio - BRUNO - CUCCU - MELONI Valerio - ESPA, con richiesta di risposta scritta, in merito al bando pubblico per l'attribuzione delle borse di studio per i diplomati nell'anno scolastico 2008/2009 e iscritti all'università nell'anno accademico 2009/2010". (223)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Mozione STERI - CAPELLI - CAPPAI - RASSU - OPPI - PETRINI - ARTIZZU - BRUNO - CUCCUREDDU - SANJUST - PITTALIS - DE FRANCISCI - MURGIONI - DIANA Mario - CONTU Felice - LADU - BIANCAREDDU - SANNA Giacomo - MILIA - MANINCHEDDA - DIANA Giampaolo - CUCCA - FLORIS Mario - OBINU - PITEA - LAI - CAMPUS - DESSÌ - SOLINAS Christian - PLANETTA - MULAS - VARGIU - MULA - MELONI Francesco - COSSA - DEDONI - CONTU Mariano Ignazio - CUCCU - SABATINI - MORICONI - MELONI Valerio - URAS - ZUNCHEDDU - SECHI - ZEDDA Massimo - SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI - SANNA Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (36)
Commemorazione del "Giorno della memoria"
PRESIDENTE. Colleghi, oggi nel "Giorno della memoria" anche il Consiglio regionale della Sardegna ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico, i deportati militari e politici di ogni nazionalità nei campi nazisti. Da dieci anni il Parlamento italiano riconosce il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come il "Giorno della memoria", ma più che una ricorrenza questa giornata deve rappresentare un profondo momento di riflessione.
Il riconoscimento dei diritti dell'uomo, il superamento delle ingiustizie, la libertà e la pacifica convivenza tra i popoli devono essere gli obiettivi perseguiti dalle istituzioni e dall'intera classe politica. In un paese civile gli errori e gli orrori del passato, a cui non si può porre rimedio, devono servire almeno a creare una società più giusta dove i diritti di ogni individuo siano rispettati e tutelati. Per questo anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole commemorare le vittime dell'Olocausto e vuole ricordare coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Un genocidio, quello nazista, che non ha risparmiato neanche il nostro popolo, anche la Sardegna ha pagato pesantemente, in termini di vite umane, il furore criminale nazista: 250 sardi sono stati deportati nei lager e 12 mila soldati sono stati imprigionati nei campi tedeschi. Ma, al di là delle appartenenze territoriali, oggi tutto il mondo ricorda le vittime di questa tragedia dell'umanità, una tragedia che deve servire come monito per lanciare un segnale di pace, di serenità e di armonia tra i popoli.
Anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole rendere omaggio alle vittime di questo odio il cui ricordo, a distanza di tanti anni, non si affievolisce, anzi, i sentimenti di indignazione che proviamo nel ricordare le vittime dell'Olocausto si rafforzano. Dal passato ci arriva una lezione che non possiamo ignorare: in un Paese democratico non ci può essere spazio per la sopraffazione, la persecuzione, l'intolleranza e la discriminazione.
Osserviamo un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.
(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio)
mediante attività di oratorio o attività similari" (60/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del testo unificato numero 8-21-60/A. Sono all'esame dell'Aula l'articolo 2 e i relativi emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il contenuto dell'articolo 2 è identico a quello del primo, anzi direi che è ripetitivo; basterebbe una lettura linguistica per notare che il contenuto di questo articolo è una vera rapsodia di non senso: stesso lessico, stesse frasi, stesso stile. Presidente, la prego…il chiasso.
PRESIDENTE. Colleghi, l'onorevole Ben Amara ha ragione. Onorevole Pitea, onorevole Capelli, per cortesia.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ci consiglia di valorizzare la cultura e di promuovere la funzione educativa. Non accenna niente né al metodo, né alla metodologia, né alla prassi, è tutto da individuare secondo le linee di programmazione della politica regionale con la benedizione del potere ecclesiastico. Ma quale programmazione? E' solo una forma di organizzazione sviluppata con l'obiettivo di escludere i veri oratori dalla determinazione sociale delle proprie vite.
Noi siamo per una grammatica negativa, una programmazione positiva che mira a distruggere tutti i rapporti in cui l'uomo è un essere avvilito, asservito, derelitto e spregiato; dunque la debolezza dei concetti di questa legge è visibile. Concetti che si basano su una idea insostenibile di falsa totalità, ovvero l'idea che la società e lo Stato abbiano le stesse frontiere e che la società sia cioè contenuta nelle frontiere dello Stato e alle dipendenze della fede, puro feticismo che soffoca ogni forma di emancipazione e di libertà di scelta. Basterebbe un unico articolo per questa legge: il pensiero è unico, l'oratorio è unico e la povertà è unica.
Non abbiamo bisogno di nessun'altra narrazione, di nessun altro articolo che ci porta a una perdita di tempo e di riflessione; il mio obiettivo oratorio qui è solo quello di delineare quella che penso essere la differenza di fondo tra i nostri punti di vista: un altro e diverso approccio umano alla questione della funzione educativa e al valore della cultura come cultus e venerazione. Il contrasto, come direbbe Blake, è la vera amicizia. Siamo gente normale, cioè ribelli, scontenti, scomodi e anche sognatori, ma sappiamo che affidare i mali della nostra società alla metafisica è pura canalizzazione di un transfer forse psicologico.
Non dimentichiamo che la maggior parte dei nostri cittadini sono vulcani soffocati, inquieti, si proiettano oltre se stessi e, se superano, in superficie hanno un'identità ma, al di sotto dell'aspetto dell'identità, c'è la forza della non identità. Questo è il mondo dell'arte, della letteratura, della psicanalisi, della poesia, e non della prosa o del congiuntivo, e della profezia cara a quell'avvocato oratore che siede nei banchi della maggioranza.
Cari colleghi, il nostro compito è di vegliare e sorvegliare, il problema non è quello di portare da fuori la coscienza ma di esprimere laicamente la coscienza che già c'è, anche se in forma embrionale, repressa e contraddittoria; è un compito simile a quello dello psicanalista che cerca di rendere cosciente l'incosciente e il represso, semplicemente però non c'è nessun psicanalista al di fuori del soggetto stesso. La psicanalisi può avere senso soltanto come autoanalisi collettiva; ciò conduce a una politica non più del parlare bensì dell'ascolto, o meglio della "parola ascolto".
Il processo educativo e integrativo della nostra società è un processo collettivo per arrivare all'eruzione dei vulcani soffocati; forse è l'unica maniera di progredire socialmente e culturalmente, di andare avanti attraverso l'autoarticolazione collettiva delle nostre psicosi. Non so ancora se i redattori di questa legge, di questo articolo, si identificano più con la rosa o con il giardiniere, se propendono più per la durata brevissima o per la lunga durata, non so quale sia l'ampiezza delle fluttuazioni entro cui si muove il loro orizzonte simbolico e di fare politica, certo è che esso non è l'essere né il nulla, ma qualcosa con cui Filone di Alessandria, nella sua interpretazione della Bibbia, spiega il significato della parola "manna".
Se non esistessero le rose il mondo sarebbe molto noioso, ma non lo sarebbe meno se non esistessero i giardinieri. Mi rivolgo a quel gran giardiniere di stamattina che parlava del profeta e della profezia - sembra che io appartenga a una casta religiosa - non risponderò a quell'avvocato oratore che siede nei banchi della maggioranza, non risponderò perché sono un grande sostenitore di quella minoranza alla quale lui stesso appartiene. Qui i profeti non c'entrano nulla.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io credo che l'articolo 2 chiarisca le questioni sollevate nel corso della discussione che si è svolta sinora; perché bene ha fatto il consigliere Uras a ritirare l'emendamento che voleva sopprimere il comma 1 dell'articolo 1 che, di fatto, scrive in legge, quindi ponendo all'attenzione di tutti, quello che poi viene richiesto nell'emendamento numero 6 temporaneamente sospeso.
Il comma 1 dell'articolo 1 recita "la Regione Sardegna sostiene gli interventi finalizzati a favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile (…) affinché i giovani possano acquisire consapevolezza, dinamismo e iniziativa rispetto ai processi di sviluppo". Il comma 1 dice chiaramente quali sono i compiti, le funzioni e le volontà di questo Consiglio regionale, quindi il sostegno a tutte le azioni, comprese quelle che vogliono essere richiamate nell'emendamento numero 6, nonché quelle di altri soggetti che svolgono azione di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale. E' già tutto compreso in questo comma 1 e bene ha fatto, ripeto, il collega Uras a ritirare l'emendamento soppressivo.
Il comma 2 chiarisce che, nell'ambito di questa azione, che quindi esclude assolutamente tutti gli altri soggetti che svolgono queste azioni, si vuole riconoscere agli oratori un supporto finanziario che altrimenti non avrebbero. E quindi l'articolo 2 discende da questa evoluzione, descritta nell'articolo 1, parlando di come la Regione vuol giungere a ottenere questa azione nei confronti e a favore degli oratori, cioè a favore di uno dei soggetti previsti dall'articolo 1 al comma 1. Quindi, mi pare chiaro che sia materia conseguente, che può essere agevolmente approvata da questo Consiglio senza trovare motivo ulteriore di suddivisioni o contrasti.
E, al limite, mi permetto senza voler apparire saccente, di suggerire ai colleghi dell'opposizione che se c'è qualcosa da cambiare, all'interno dell'articolo 2, dove si dice "Per il conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1, la Regione sottoscrive appositi protocolli d'intesa…", forse nel redigere la legge in Commissione avremmo dovuto scrivere "articolo 1, comma 2", semplicemente un maggiore chiarimento. E' chiaro infatti che nessuno pensa che la Regione, per sostenere anche l'azione così come è descritta al comma 1 dell'articolo 1, possa avvalersi di questi protocolli d'intesa.
Questo emendamento avrebbe reso più chiaro che quanto previsto nell'articolo 2 è riferito solo al comma 2 dell'articolo 1, mentre la premessa è che la Regione certamente vuole dare sostegno agli oratori ma vuole dare sostegno anche a tutti gli altri soggetti che, come richiesto nel vostro emendamento sospeso "svolgono azioni di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale", ma tutto questo è scritto già nel comma 1 dell'articolo 1.
Pertanto, qualcuno degli emendamenti che voi avete presentato potrebbe essere modificato in questo senso, per chiarire che l'articolo 2 fa riferimento solo al comma 2 dell'articolo 1, in quanto quei protocolli d'intesa non possono che essere collegati all'azione di sostegno, che comunque anche voi avete ritenuto doverosa e giusta, nei confronti solo degli oratori e non di tutti gli altri soggetti, che non possono essere sottoposti al vaglio di protocolli d'intesa attraverso la CES, la Conferenza episcopale sarda, o la Conferenza italiana superiori.
Mi permetto anche di dire alla Presidenza che, in sede di coordinamento, l'espressione "Unione superiori maggiori d'Italia", sempre al comma 1 dell'articolo 2, va modificata in "Unione superiore maggiori d'Italia", si riferisce infatti al clero femminile: è stato un errore di battitura che si è ripetuto.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che l'articolo 2, come ho già detto nel precedente intervento, sia più opportuno sopprimerlo dal momento che individua una modalità attraverso la quale l'azione della Regione trova una sua differenziazione, nei settori del sostegno alle politiche giovanili, rispetto alle programmazioni ordinarie. Io credo che non sia opportuno limitare la funzione programmatoria della Regione attraverso la stipula dei protocolli d'intesa che in qualche misura, così come sono espressi in questo articolo, lasciano libera la facoltà di addivenire a delle intese che definiscano indirizzi e le azioni finalizzate a questo fine.
Ma quando mai, dopo che con una legge regionale la Regione si propone l'obiettivo di valorizzare e riconoscere questa funzione sociale (cioè è la Regione come istituzione a volere questo atto di governo) immediatamente dopo la Regione stessa dice che va ad accordarsi per definire gli indirizzi e le azioni per la stessa finalità. E' una perdita di sovranità che dimostra ancora una volta come attraverso questo meccanismo, e badate che non si può leggere questa norma senza leggere l'articolo 8 dove, di fatto, tutta una apparente regolamentazione di questa materia viene mandata in deroga, le cose andranno come vanno di solito in questa Regione, e cioè siccome non saremo in grado di disciplinare la materia daremo i soldi, daremo i soldi e basta, non curandoci di altro.
Per esempio, nel testo del provvedimento viene usata la parola "accreditamento". Accreditamento di che cosa? Si accredita una struttura privata a svolgere funzioni di rango pubblico quando queste hanno dei requisiti, ma dei requisiti rispetto a delle obbligazioni che la parte pubblica ha nei confronti della comunità. Perlomeno si usino dei termini che siano più consoni, non un'idea libertaria, nell'esercizio di questa funzione.
Significherebbe dire: la Chiesa faccia sempre quello che ha fatto finora, io ti do i soldi e poi il pubblico lo vedo per conto mio; come se in una Regione, che si pone l'obiettivo di valorizzare questo settore, non ci sia l'idea di armonizzare in un'unica strategia, di far concorrere all'unico fine tutti i soggetti che ci sono. Questo è il punto in qualche modo più debole ma anche più esplicito di ciò che è questa legge che, ripeto, approvate perché intorno a questi appuntamenti mi rendo conto che c'è non il rigore di voler fare i legislatori, coloro che disciplinano, coloro che valorizzano le proprie scelte strategiche ma solamente la paura di venire additati come quelli che si sono rifiutati di riconoscere determinate opzioni e determinati privilegi.
E' un'altra di quelle leggi che secondo me rimarrà a lungo nella storia di questa Regione come la prova della inadeguatezza di un Consiglio regionale a fare norme all'altezza del terzo millennio; un millennio che si apre in una condizione sociale e culturale diversa e che appalesa come davvero, molte volte, ci sono delle cose che diciamo e che stridono le une con le altre. E noi saremmo il Consiglio regionale costituente che vuole dare la nuova forma di Statuto alla Regione Sardegna? Noi? Noi che apprezziamo questi problemi con la miopia di chi non esce dai luoghi comuni nell'approccio ai problemi in questione?
Questa è la vera opposizione che noi facciamo, l'opposizione ai limiti e alle contraddizioni delle nostre parole che ci poniamo noi stessi nel nostro lavoro, al fatto che basti mandare avanti le leggi e, soprattutto, all'idea che abbiamo di lavorare sulle leggi senza avere il coraggio qualche volta (perché non sarebbe un errore) di dire: un attimo, fermiamoci, fermiamoci, cerchiamo di riflettere e di fare una cosa come si deve; l'arte dell'Aula è infatti quella di cercare di aggiustare il posizionamento del palo raddrizzandolo quando è possibile, ma qualche volta un colpo in più un colpo in meno non porta il risultato che noi vorremmo.
Qualche volta bisognerebbe fare le leggi avendo il coraggio di fermarsi e di non affidare alla fase emendativa una correzione che tante volte è contraria agli obiettivi, o porta esiti contrari agli obiettivi che noi ci siamo posti.
La maggioranza è maggioranza, ha il nostro rispetto ma anche la nostra considerazione che le responsabilità di certe leggi ovviamente ricadono totalmente su chi non ha avuto l'apertura mentale di confrontarsi e di ascoltare anche le ragioni degli altri.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, nell'intervenire sull'articolo 2 farò riferimento agli interventi del relatore, l'onorevole Contu. L'onorevole Contu, che ha vissuto stagioni politiche di profondi conflitti e profonde divisioni, persino di "muri" e di blocchi contrapposti a livello internazionale, ricorderà però che quelle divisioni, quelle contrapposizioni non impedivano di ragionare e di discutere insieme.
Sono certo che se dovessimo chiedere all'onorevole Felicetto Contu di ricordare i tanti che hanno ricoperto, al nostro posto (sarebbe meglio dire noi al posto loro), la carica di consigliere regionale negli anni '70 e '80, l'onorevole Contu sicuramente oltre che le persone ricorderebbe discussioni, confronti, scontri che però consentivano di arrivare anche a un punto di incontro.
Questo senso delle istituzioni, del confronto, anche aspro, ma portato avanti nel tentativo di trovare un punto comune, non l'ho ritrovato negli interventi di altri colleghi che pure non hanno vissuto quella storia, non hanno vissuto quel periodo. Colleghi che invece hanno inserito nei loro interventi proprio quegli elementi di divisione, di contrapposizione frontale che non aiutano, non servono. Non so infatti a che cosa serva parlare di Lenin o di marxismo o di quant'altro in una discussione sugli oratori; bisognerebbe restare, così come io farò, al tema della legge e dell'articolo adesso in discussione.
L'onorevole Pittalis, invece, all'arte oratoria ha unito un'altra delle arti che veniva insegnata nella Grecia antica: la retorica; ha accusato gli altri, ha negato dei concetti e, subito dopo, ha affermato il contrario di ciò che aveva precedentemente detto, appunto secondo le regole della migliore arte della retorica. Io invito i colleghi a rileggere il contenuto del testo unificato per cui gli oratori devono servire, perché questo è scritto, al recupero delle devianze giovanili.
Assessore Liori, quando lei visiterà i diversi SERT della Sardegna, o gli uffici degli Assessorati delle politiche sociali degli enti locali che si occupano di questi temi, io non so come potrà giustificare il fatto che nel testo unificato gli oratori vengano presi ad esempio per il recupero delle devianze giovanili (droga, alcol, criminalità), tenendo conto che le problematiche attuali non sono quelle che gli oratori hanno affrontato nel corso degli anni, perchè sono cambiate, cambiano in continuazione ponendo nuovi problemi, nuove difficoltà. Non so quali capacità, quali competenze, quale conoscenza sul campo, di quali strutture gli oratori si siano dotati per affrontare i problemi nel corso degli anni.
Io, molto più semplicemente, avevo chiesto ai colleghi di poter rivedere il testo perché fossero individuati, fra gli oratori presenti sul territorio, quegli oratori che hanno, ad esempio, spazi attrezzati per lo sport, per la cultura, per il tempo libero, in modo tale da rafforzarli soprattutto laddove i comuni non riescono a raggiungere quel livello di presenza sul territorio con i servizi sociali, con gli spazi di aggregazione giovanile o, addirittura, quei comuni non sono dotati di sedi o di spazi tali da poter essere utilizzati dai loro giovani abitanti. Questo non è stato fatto.
In effetti, come ha detto anche l'onorevole Sanjust, non si tratta di politiche giovanili, si tratta di un po' di risorse pubbliche che vengono date agli oratori, non si capisce bene perché e per che cosa, anche se la motivazione riporta alle devianze giovanili. Io non so se voi avete un'immagine di ciò che è oggi la popolazione giovanile sarda e dei suoi problemi. Una parte della popolazione giovanile sarda è precaria e ha difficoltà a trovare lavoro; una parte, per fortuna minima, della popolazione giovanile sarda è caduta nella ragnatela della tossicodipendenza e dell'alcolismo; un'altra parte, minore rispetto alle precedenti, si trova purtroppo nei carceri giovanili, come quello di Quartucciu, e gli altri sparsi sul territorio; tanti altri, invece, per loro fortuna, perché hanno avuto una vita migliore, hanno trovato nella scuola, nell'istruzione e poi dopo all'università e nel lavoro la possibilità di riscatto anche rispetto alle condizioni economiche dei padri e dei nonni.
Forse sarebbe stato il caso di rafforzare la scuola insieme agli oratori, di rafforzare il SERT insieme gli oratori, di rafforzare luoghi di aggregazione insieme agli oratori, non ho difficoltà a dirlo, ma rafforzare solo gli oratori e non portare avanti politiche attive per il lavoro lasciando risorse a giacere nelle casse della Regione, non occuparsi di dare un futuro, una speranza, un'iniezione di fiducia ai giovani offrendogli la possibilità di realizzarsi con il lavoro dopo aver ottenuto un titolo di studio, dopo aver frequentato un corso di formazione professionale, non dare insomma la possibilità a tanti giovani di vivere una vita degna di essere vissuta, non so quanto riuscirà a risolvere il problema delle devianze giovanili.
Non so se voi sapete (questi dati non li hanno gli oratori), ma forse avremmo potuto o potremmo chiedere all'onorevole Gianluigi Gessa, che ora non siede più in questi banchi, quali e quanti sono i tipi di droghe, soprattutto sintetiche e devastanti, diffusi oggi nel territorio della Sardegna; sono talmente tanti che forse non basterebbero a contenerli neanche le pagine del testo di legge.
Io non so se voi avete idea di come si vive nelle periferie urbane delle città della nostra Sardegna. Ebbene, mi auguro, spero, visto che questo voi dite nel sostenere questo testo di legge, che solo con un finanziamento agli oratori potranno essere curate le devianze giovanili e data una speranza a quei giovani. Non ne sono convinto. Non credo che sia sufficiente quest'unico istituto, come voi dite, ma credo che possano essere utilizzati e potrebbero servire insieme tutti gli altri strumenti di cui ho parlato, e soprattutto la scuola pubblica, per strappare i giovani dalle devianze giovanili dando loro una speranza di vita.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la discussione continua sullo stesso canovaccio tessuto già ieri. Da parte nostra credo sia stato intrapreso ogni possibile tentativo per fare incontrare due valutazioni, due opinioni differenti. Ho però l'impressione, spero di sbagliarmi, che la maggioranza, forse immaginando i riflessi esterni, stia ponendo in essere, proprio rifiutando un minimo di confronto, un tentativo (perseguito secondo gli interventi talvolta in maniera sottile, talvolta meno, e non voglio usare altri termini, altrimenti rischierei ovviamente di offendere qualcuno, ed è l'ultima cosa che vorrei fare) di costringere l'opposizione a votare contro questo provvedimento di legge. E davvero questo non lo comprendo, se non pensando che venga fatto per un calcolo; oserei la terminologia usata dall'onorevole Artizzu, ma non voglio farlo perché ho criticato lui e non vorrei essere ovviamente criticato per la stessa ragione. Però di questo si tratta.
Noi abbiamo valutato con interesse l'apertura del Presidente della Commissione, che pure era un lumicino molto debole, con poco ossigeno per alimentare quella fiammella, però intanto era un segnale. Abbiamo cercato di capire meglio, di scrutare meglio cosa c'era dietro quell'apertura. Il Presidente ci ha anche ricordato che poi si rimette comunque all'Aula. E' in corso in questi minuti, nelle forme possibili, anche un ulteriore tentativo da parte nostra per valutare se ci può essere un impegno della maggioranza, seppure non all'interno dell'approvazione di questo progetto di legge, che si muova nella direzione che noi abbiamo auspicato e sulla quale abbiamo tentato di far riflettere, dal nostro punto di vista, la maggioranza, senza, ahinoi, riuscirci.
E' chiaro infatti che, se ci fosse una disponibilità in tale direzione, ovviamente anche la nostra condotta potrebbe essere direttamente condizionata da questo comportamento e da questo atteggiamento da parte vostra, lo vedremo nel prosieguo di questa discussione.
Però, io vorrei richiamare un aspetto, e finisco, non utilizzerò tutto il tempo a disposizione; io chiedo che interesse abbiamo in quest'Aula a trasferire all'esterno una divisione interna al Consiglio regionale, oppure che interesse c'è in quest'Aula, da parte della maggioranza, a spingerci, con atteggiamenti di chiusura, a votare in un certo mondo, oppure che interesse c'è, su un tema delicato come questo, a ricorrere a un voto di coscienza che, ovviamente, va oltre gli schieramenti politici presenti in quest'Aula.
Secondo me lavorare in questa direzione, perché si è lavorato da parte della maggioranza in questa direzione, è un atteggiamento di corto respiro che, davvero, non si pone l'obiettivo di esaltare un lavoro che può coinvolgere l'intero Consiglio, senza far venir meno nessuno degli obiettivi che la maggioranza si è posta attraverso la presentazione di questo provvedimento di legge, perché insisto nel dire che non c'è da parte nostra, da parte di nessuno di noi, una richiesta in questa direzione.
Ecco perché non comprendo veramente il vostro insistere in questa chiusura. In altre situazioni, tutto sommato, c'è stata anche qualche disponibilità da parte vostra, se non altro a prendere in considerazione alcune nostre proposte; invece, su un tema delicato come questo si vuole proprio richiamare il clima delle crociate, e scusate se evoco questo termine.
Io credo che uno degli obiettivi che la massima Assemblea elettiva che noi rappresentiamo deve avere, soprattutto su un tema così delicato, sia quello di tentare di raggiungere un minimo di unità, di tentare di offrire a tutti una base comune di ragionamento, di riflessione, all'interno della quale si possano anche esprimere posizioni differenti. E questo è un compito, una responsabilità innanzitutto della maggioranza proprio in quanto tale; la maggioranza non si esprime soltanto attraverso l'esercizio dei numeri, è maggioranza se è capace di offrire un terreno di agibilità, e con agibilità non penso soltanto all'agibilità materiale nell'esprimere un voto o meno, di agibilità nel poter esprimere una propria convinzione, un proprio pensiero, un proprio dato culturale, che si manifesta attraverso una proposta di legge. Rispetto a questo non c'è stata nessuna apertura, nessuna disponibilità da parte vostra.
Io vi chiedo, per l'ennesima volta, mi rendo conto che sta diventando un dialogo tra sordi e quindi anche un esercizio mortificante, di prendere in considerazione una serie di proposte che noi stiamo rimodulando, anche in funzione del dibattito che c'è stato in queste ore, anche in funzione delle chiusure, anche in funzione del fatto che comprendiamo che evidentemente più di alcune cose non potete concedere.
Comprendiamo anche questo e vi facciamo una serie di proposte che, pur non intervenendo, almeno in parte, sul progetto di legge, possono consentire a questo Consiglio alla fine di esprimersi, con un impegno di tutti, in una certa direzione. Pertanto, io chiedo almeno la disponibilità della maggioranza a ragionare attorno a uno schema di questa natura.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, la sua iscrizione a parlare è pervenuta oltre i termini, rappresentati dall'intervento dell'onorevole Uras di stamattina.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Sugli emendamenti all'articolo 2, esattamente i numero 20, 66 , 1 ritirato, 67, 38, 39, 40, 41, 79, 9, 80, 7, 26, 8, 27, 28, 29 e 30 si esprime parere contrario e comunque si invita al ritiro. Se la Presidente mi consente di utilizzare i cinque minuti a disposizione, ne approfitterei per illustrare i motivi per cui respingo questi emendamenti.
PRESIDENTE. Utilizzare il tempo previsto dal Regolamento è un suo diritto, non glielo concede il Presidente.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. La ringrazio. Mi rivolgo agli amici e colleghi Gian Valerio Sanna e Giampaolo Diana. Onorevole Diana, io mi sto trovando fortemente in imbarazzo, e le spiego il motivo. L'onorevole Gian Valerio Sanna, pochi minuti fa, sull'articolo 2 che riguarda i famosi protocolli, ha fatto capire di trovare un po' aberrante questa formulazione. Il mio imbarazzo nasce dal fatto che, proprio per accogliere anche le opinioni espresse dalla vostra parte, sul tema abbiamo copiato integralmente la proposta del Gruppo del Partito Democratico, almeno noi pensavamo che si trattasse del Partito Democratico.
La vostra proposta così recita: "E' riconosciuta la partecipazione delle Diocesi sarde in Commissioni consultive e organismi regionali afferenti alle materie di intervento legate all'infanzia e alla gioventù tramite la Conferenza episcopale sarda. La Regione concorda con la Conferenza episcopale sarda le forme di collaborazione e le azioni ritenute utili attraverso un protocollo d'intesa e successivi accordi operativi.(…). La Regione promuove la stipula di un protocollo d'intesa con la Conferenza episcopale per acquisire informazioni circa le attività…" e così via... Debbo dire che è stato il clericale Contu a far cambiare un po' la dizione dell'articolo dicendo: "No, non mi va bene che la Regione concordi tutto con le Diocesi della Sardegna, la cosa mi sembra un pochettino eccessiva!".
I protocolli d'intesa, scusate l'espressione, però li avete inventati voi, e siccome si tratta di un testo unificato, cioè di un testo che ha preso un po' da una proposta, un po' da un'altra proposta, lei deve convenire che io, come relatore, mi sto trovando in imbarazzo, perché questa parte dei protocolli è copiata integralmente dalla proposta di legge del Partito Democratico o, perlomeno, dei sei consiglieri che l'hanno firmata e sottoscritta.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessoredell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 20.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 20. Mi pare di poter desumere dalle discussioni in corso che le stesse non abbiano prodotto alcun effetto, e va detto che questo provvedimento - badate, non è una questione ideologica, è anche una questione pratica - è un po' confuso, lo dico con grande rispetto, però è un po' confuso.
L'articolo 1 definisce obiettivi, e gli obiettivi quali sono? Sostenere "gli interventi finalizzati a favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile". Questa è una funzione sociale, è un obbligo per l'istituzione pubblica. L'articolo 2 sostiene che per il conseguimento degli obiettivi la Regione sottoscrive appositi protocolli; e che cosa fanno i protocolli? I protocolli d'intesa "Definiscono gli indirizzi e le azioni finalizzate alla valorizzazione e alla promozione della funzione educativa, formativa, aggregativa e sociale svolta dagli oratori o attività similari di altre confessioni religiose". Sembra che la funzione regionale, che è quella che abbiamo detto, di favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile, si realizzi attraverso la definizione di indirizzi e azioni finalizzate alla valorizzazione delle attività che svolgono gli oratori e le attività, non si capisce bene, delle confessioni altre.
Poi c'è un altro elemento che è l'elemento della partecipazione agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori. Che tipo di organismi, di quali organismi stiamo parlando, assessore Liori? Ci sono soggetti della programmazione regionale che sono incardinati presso l'Assessorato della sanità? Noi possiamo definire attraverso un protocollo d'intesa, anche in violazione delle norme, la partecipazione dei soggetti esterni? E poi, gli oratori, saranno 400, in che modo partecipano? Questo articolo è pasticciato anche sotto il profilo...
PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo scusa all'onorevole Contu, perché ovviamente il mio discorrere non ha volontà di creare disagio, però la proposta di legge presentata dai colleghi del P.D. va letta dal comma 1 al comma 6. Lei ha letto il comma 2 e il comma 3. Il comma 1 dice: "La Regione stipula con le amministrazioni comunali", quelle che hanno interesse; poi "E' riconosciuta la partecipazione…" e "…promuove la stipula di protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda, per acquisire informazioni circa l'attività della stessa, nonché per la partecipazione della medesima all'elaborazione…".
Voi scrivete nel testo che i protocolli d'intesa, oltre a individuare le forme di collaborazione con la Regione, il che è già sancito dall'articolo 1, "elencano le materie, i modi e i casi in cui i soggetti", cioè gli oratori, "presentano proposte e programmi ed esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale". Scusate, è un po' troppo! Non sono loro che possono intervenire in questo perché l'attività di programmazione della Regione è autonoma e questo nella parte che lei ha citato non c'è! Non c'è!
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Sì, c'è di peggio allora!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ci sarà di peggio, però non si può confondere l'impostazione dell'articolo 2 della proposta di legge numero 21 con questa che ha una natura totalmente diversa, perché parte dal presupposto che ci sia una parificazione fra enti locali e strutture private, anche religiose. Parte da questo presupposto, quindi è una lettura totalmente diversa. In questo caso si preferisce fare un protocollo d'intesa che, a mio giudizio, limita e lede anche le prerogative della stessa Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Non posso non fare una dichiarazione di voto perché, francamente, ho fatto ogni sforzo possibile per non polemizzare, mentre avrei potuto dall'inizio leggervi tutto l'articolato della proposta del P.D.; non l'ho fatto perché capisco anche l'imbarazzo del P.D., non è che io non capisca queste cose, io capisco anche il nervosismo che c'è dato che una parte del P.D. la pensa in un modo e una parte la pensa in un altro modo!
Non spetta a me incunearmi in una divisione di questo tipo anche perché io ammiro i colleghi che hanno presentato questa proposta di legge, che hanno avuto il coraggio di ricordare le loro origini e anche le ideologie che hanno professato negli anni passati. Ma tornando all'articolo su cui io sto facendo la mia dichiarazione di voto favorevole, io ribadisco...
PRESIDENTE. Onorevole Contu, la dichiarazione di voto non è sull'articolo è sull'emendamento numero 20.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. E' sull'emendamento numero 20, ma, siccome l'onorevole Sanna ha parlato sul protocollo...
PRESIDENTE. Onorevole Contu, le ho ricordato che stiamo votando l'emendamento perché lei ha detto: "ribadisco il mio voto favorevole"....
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Il mio voto ovviamente è contrario all'emendamento, ma pensavo di poter parlare sull'articolo insieme all'emendamento. Pazienza, parlo solo sull'emendamento ma ribadisco che si dice ben altro nel testo di legge presentato dai colleghi del P.D.; è scritto, addirittura, che la Conferenza episcopale presenta proposte, programma, esprime parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione regionale! Si fa partecipare la Conferenza episcopale sarda alla programmazione regionale in materia di politiche giovanili.
Allora, onorevole Sanna, francamente non avrei mai voluto dirle queste cose, però mi avete portato voi a farlo, e cioè che questa storia dei protocolli l'abbiamo tolta proprio da questa proposta di legge. Lei potrà anche non concordare, può darsi che dentro di me posso anche non concordare neppure io però, santo Dio, questo l'avete scritto voi, non l'ho scritto io, non l'ha scritto il clericale Contu, l'ha scritto qualcun altro! Allora, siamo seri, diversamente qui ci stiamo ingannando a vicenda e questo non va assolutamente bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 20.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere ARTIZZU ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: COCCO Daniele - GRECO - MILIA - SALIS - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 50
astenuti 15
maggioranza 26
favorevoli 7
contrari 43
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
L'emendamento numero 1 è stato ritirato.
E' in votazione l'emendamento numero 67.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Tentiamo di avvicinarci a "Speedy Gonzales" però non ci arriviamo ancora! Io provo a dire la mia sotto il profilo dell'applicabilità della norma e rammento alcuni episodi che si sono già verificati in quest'Aula.
Noi abbiamo elaborato provvedimenti di legge, ci siamo posti il problema di cogliere esigenze e poi, alla fine, quelle esigenze non le abbiamo colte perché le disposizioni che abbiamo approvato non corrispondono alle procedure di applicazione di quelle disposizioni. Pertanto io lo dico, ma qua c'è scritto che noi stipuliamo protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda e con soggetti di natura generale, per fare che cosa? Per definire gli indirizzi e le azioni, individuare le forme di collaborazione, con chi? Con i soggetti di cui all'articolo 1.
Chi sono i soggetti? I soggetti sono gli oratori, le parrocchie, gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose che esercitano una funzione sociale aggregativa, educativa e formativa. Faccio un esempio. Se ci fosse una scuola cattolica senza oratorio e della quale è molto difficile che si dica che non esercita una funzione formativa ed educativa, deve stare dentro questo sistema che è regolato dai protocolli d'intesa? E' destinataria dei benefici? Non vorrei che domani nascesse tutta una serie di problemi relativi alla configurazione dei soggetti che sono così genericamente individuati nell'ambito del provvedimento legislativo. Ecco perché io voterò a favore dell'emendamento numero 67.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, chiaramente parlo dell'emendamento numero 67, che sopprime il comma 2 dell'articolo 2, ma vorrei fare riferimento anche alla precedente approvazione del comma 1 dell'articolo 2 per dire che finalmente, collega Contu, abbiamo approvato un provvedimento di federalismo nel settore degli accordi tra lo Stato e la Città del Vaticano. Nel senso che mutuando una legge nazionale, mutuando anche il Concordato, la Regione sottoscrive appositi protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda e con le altre, poche, comunità religiose che hanno stipulato intese con lo Stato italiano.
E quindi è un pasticcio. Così come è un pasticcio anche il comma 2 perché, io spero che l'Assessore voglia intervenire su questo aspetto visto che poi viene delegata completamente alla Giunta la gestione di tutta la fase successiva all'approvazione, non abbiamo ancora chiarito quali sono le attività che vengono finanziate. Chi è, qual è il soggetto a cui può essere attribuita, con precisione, la funzione di oratorio, perché con questo articolo noi stiamo ampliando le possibilità previste nel titolo, dato che nel titolo della legge parliamo di funzione sociale ed educativa degli oratori.
Con questo articolo, al comma 2 stiamo invece inserendo tutta una serie di iniziative di valorizzazione delle confessioni religiose e delle attività delle parrocchie. Assessore Liori, è un pasticcio, è un pasticcio. Anche perché poi se andiamo a vedere il punto c) e il punto d) del comma 2 ci chiediamo chi verifica la rispondenza delle linee che verranno individuate in questi protocolli d'intesa rispetto alle norme generaliste che vengono stabilite in base alla legge numero 23. Anche qui ci sono, come dire, delle "finestre di eccezione"?
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 67. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 67.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere CUCCU si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: COCCO Daniele - PITEA - SALIS - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 51
astenuti 15
maggioranza 26
favorevoli 6
contrari 45
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 40.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La lettera c) del comma 2 dice: "stabiliscono i casi e le modalità con cui i soggetti di cui all'articolo 1 partecipano agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani". Ma abbiamo idea di che cosa vuol dire questa lettera? Io non so se ci poniamo concretamente il tema! Che cosa vuol dire partecipare "agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani"? C'è una gamma di soggetti, di organismi che si occupano di queste materie a vario titolo.
Per esempio, l'ERSU è un organismo della Regione, ha un Consiglio di amministrazione che esercita funzioni che sono attinenti alle nuove generazioni, ai giovani. Come lo facciamo partecipare? Sulla base di quale disposizione in legge? Sul fatto che demandiamo alla Giunta la stipula di protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale?
Ci sono da tenere in considerazione anche profili di ordine giuridico. Io dico al dottissimo, espertissimo collega Contu che questa è una formulazione improbabile, non dico neppure che è altro. Io vi invito a sopprimere questa lettera perchè non vuol dire niente. La finalità di questa legge si poteva condensare in un paio di articoli, forse uno con qualche comma così formulato: "La Regione finanzia le attività degli oratori e di altri organismi di altre confessioni religiose che operano nell'ambito dello stesso campo. A tal fine dispone un programma di ripartizione dei fondi per diocesi", oppure si poteva scrivere "Concordando la ripartizione con la Conferenza episcopale sarda", punto! Avete "riempito di cose" questo testo che alla fine, come quasi tutte le leggi che si approvano su vostra proposta, non funzionerà.
Presidente, chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 40.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Mario FLORIS, LADU e Giacomo SANNA hanno votato contro e CHE i consiglieri BRUNO e CUCCU si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: SALIS - SANNA Gian Valerio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Pietro - CUCCU - DEDONI - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 49
astenuti 16
maggioranza 25
favorevoli 5
contrari 44
(Il Consiglio non approva).
E' in votazione l'emendamento numero 41.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, intervenire per me è un dovere; certamente, rispetto alla finalità che perseguite, avendo i numeri, potete approvare la legge, è tranquilla, ma non facciamo leggi che poi alla fine ci fanno diventare matti! La lettera d), il riferimento è ai protocolli d'intesa, dice: "elencano le materie, i modi e i casi in cui i soggetti, di cui all'articolo 1, comma 2, presentano proposte e programmi ed esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale".
La politica regionale è molto articolata, stiliamo quindi protocolli d'intesa senza mettere limiti perchè stiamo dando una delega alla Giunta, la quale Giunta potrebbe dire: "In questi protocolli d'intesa ci mettiamo tutto, e anche di più, dalle politiche urbanistiche a quelle per il rilancio dell'internazionalizzazione dell'impresa".
Siccome troviamo uno che scrive le cose a caso, siccome non ha limiti, siccome non abbiamo posto regole, nel protocollo d'intesa ci mette di tutto e di più, e stabilisce anche che debbano essere espressi pareri consultivi in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale, tali da introdurre un elemento ostruttivo alla osservanza dei tempi rispetto alla programmazione, oppure alla violazione della disposizione contenuta nella leggee nel protocollo d'intesa sottoscritto.
Ma che senso ha? Che cosa c'entra col dare 25 milioni di euro agli oratori perché organizzino un po' di attività ricreative per i giovani del quartiere, o del paese? Non c'entra nulla! Non riempiamo di contenuti enfatici disposizioni che hanno una destinazione diversa.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io ho troppo rispetto della preparazione del collega Uras per non sapere che lui sa che anche l'ultima frase del comma d), che giustamente ha un contenuto enfatico, poi in pratica, nell'interpretazione legislativa, trova applicazione solo nell'ambito dei campi di applicazione della presente legge che è il finanziamento degli oratori.
Certamente il collega Uras sa anche che nessuno potrà appigliarsi a questo comma per dire che i protocolli d'intesa parlano ad esempio del programma regionale di sviluppo, è chiaro che si ripercuote tutto nell'ambito delle competenze della presente legge, così come avviene di norma in tutte le interpretazioni legislative.
Se l'emendamento in votazione, che sopprime anche una parte utile, quella che dispone di elencare materie, modi e casi in cui i soggetti di cui all'articolo 1 presentano proposte e programmi (indubbiamente una maniera di poter rendere efficace la valutazione dei protocolli), si fosse limitato a tagliare la parte enfatica del comma probabilmente mi avrebbe trovato d'accordo.
Così come ho votato serenamente contro l'emendamento soppressivo della lettera c), in quanto i soggetti di cui all'articolo 1 "partecipano gli organismi regionali che si occupano delle materie d'intervento collegate ai minori", ma la Regione stabilisce casi e modalità. Quindi vengono previste delle limitazioni, delle razionalizzazioni.
A volte, volevo dire questo, per essere tranchant su tutto si butta via anche il bambino, mentre un emendamento che "buttava via" solo quella che, non la chiamo acqua sporca, ma sicuramente una parte eccessivamente enfatica, poteva essere accolto anche da noi o, almeno per quanto mi riguarda, da me. Voterò quindi contro il suo emendamento perché trancia via anche la parte utile del testo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io salto la prima parte della lettera d), la parte utile come dice il collega Campus, e cerco di leggere, in base alla lingua italiana, la seconda parte. Il soggetto, se non sbaglio, sono i protocolli d'intesa che vengono sottoscritti con la Conferenza episcopale sarda e che, saltando il primo periodo della lettera d), "esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale".
Volete questo? Se non è questo il vostro intendimento ditelo, perché questo concetto per come è scritto è inaccettabile per tutti, a parte il fatto che non vuol dire niente. I protocolli d'intesa, infatti, non possono esprimere un parere consultivo, soprattutto quando vengono posti in essere con un ente esterno qual è la Conferenza episcopale sarda; quest'ultima, se vuole, il parere sulle linee programmatiche della politica regionale lo esprime sul suo giornale.
Non capisco pertanto perché vi attardiate a mantenere in piedi una frase che non vuol dire niente e che, al di là del merito su cui non sono d'accordo della prima parte, e degli altri punti dell'articolo 2, chiaramente crea confusione perché è scritta anche in un pessimo italiano.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Vorrei dire all'onorevole Salis che effettivamente questa frase "linee di programmazione della politica regionale" è molto generica, io sono d'accordo su questo; mi permetta, però, di dire che la lettera d), che la contiene, va correlata alla lettera c), dove si parla di materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani. Pertanto, quando si parla di programmazione regionale è chiaro che si intende la programmazione attinente alle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani.
Comunque, siccome si tratta di interpretazione e io so molto bene che per dare l'interpretazione alle leggi a volte si prendono come base interpretativa i lavori preparatori, forse non è male in questa sede un chiarimento in merito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, intervengo per dire che anche per me questa lettera d) oltre a contenere delle imprecisioni è sicuramente di difficile comprensione. Quindi, per verificare la possibilità di presentare un emendamento orale in Aula sulla base della proposta di cassare l'ultima parte, come sostenuto dal collega Campus, e magari cambiare il verbo, perché i protocolli d'intesa possono "contenere" e non "presentare", chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 18.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 54, viene ripresa alle ore 18 e 03.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Poichè la proposta di emendamento orale è al testo dell'articolo 2 verrà illustrata in sede di votazione dell'articolo medesimo.
Metto in votazione l'emendamento numero 41 su cui l'onorevole Uras aveva chiesto la votazione nominale. Onorevole Uras, mantiene la richiesta?
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). No, Presidente.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 41.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 79.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 9.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 80.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
E' in votazione l'articolo 2.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, si propone, alla fine del punto d) dopo le parole "politica regionale", di aggiungere le parole "nelle materie di cui al comma c)".
PRESIDENTE. Basta mettere: "nelle materie di cui alla lettera c)" perché il comma è lo stesso.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Noi consentiamo con grande civiltà istituzionale la presentazione dell'emendamento orale - migliora un po' il testo che rimane per noi assolutamente insoddisfacente, anche sotto il profilo della stesura della disposizione - ma voteremo comunque contro. Questa è la nostra posizione.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2 come modificato dall'emendamento orale. Chi lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
L'emendamento numero 27 è decaduto.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:
Articolo 3
Comitato tecnico consultivo regionale
1. Con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è istituito, presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un Comitato tecnico che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale nelle materie afferenti all'oggetto della presente legge.
2. Il Comitato resta in carica per l'intera legislatura e la partecipazione alla sua attività non dà diritto a percepire alcuna indennità o gettone di presenza.
Emendamento soppressivo totale Uras - Zedda Massimo - Sechi - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (22)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 3. (42)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 3. (43)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 3
All'articolo 3, comma 1, la frase "che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale nelle materie afferenti all'oggetto della presente legge" è sostituita dalla seguente: "composto dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale o da un suo delegato, da quattro rappresentanti dei comuni della Sardegna indicati dall'Anci e da due rappresentanti delle associazioni di volontariato appartenenti all'Assemblea generale del volontariato ai sensi dell'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato". (81)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
All'articolo 3, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "Ai lavori del Comitato partecipano due rappresentanti della Consulta del Volontariato ai sensi dell'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n.39 "Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988 n.4 e 17 gennaio 1989, n. 3".. (31)
Emendamento aggiuntivo Cuccu- Porcu - Bruno.
Articolo 3
All'articolo 3 dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:
1 bis. "Il Comitato è composto dal Presidente della Regione, o da un suo delegato, che lo presiede, e da cinque membri scelti tra soggetti con specifica competenza nelle politiche per la prevenzione e il recupero del disagio giovanile." (74).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire nel corso della discussione dell'articolo 3 che devono iscriversi entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Come vede, collega Diana, stiamo procedendo a una assoluta velocità, ma non possiamo non fare almeno una considerazione. Articolo 3, Comitato tecnico consultivo regionale: "1. Con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è istituito, presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un Comitato tecnico che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale in materie afferenti all'oggetto della presente legge".
Il secondo comma dispone invece che il Comitato resta in carica per l'intera legislatura senza prendere una lira di gettone di presenza.
Allora, Assessore, io sono curioso di sapere per quale ragione abbiamo previsto i protocolli d'intesa per decidere i casi, le materie, i modi in cui si partecipa alla programmazione e il modo in cui si svolge la funzione consultiva, se poi dovevamo istituire un organismo consultivo. Potevamo istituire un organismo consultivo e il protocollo d'intesa non avrebbe trattato l'argomento.
Io ho l'impressione, lo dico con garbo, che noi stiamo facendo un'operazione da UCAS; l'UCAS è un organismo non istituito per legge che però ha un compito straordinario nella burocrazia e nella legislazione attuale, è l'ufficio complicazione affari semplici. Dovevamo semplicemente riconoscere - come è detto all'articolo 1 - che gli oratori hanno questo tipo di funzione e che per svolgere questo tipo di funzione hanno bisogno di un minimo di contributo, e individuare il canale più celere per darglielo, punto. Che bisogno c'è di fare tutta questa complicazione inutile? Perché dobbiamo dipingere un paesaggio che non esiste?
La legislazione, badate, è una cosa seria; serve per regolare la vita delle persone, serve per raggiungere obiettivi meritevoli, poi sul merito possiamo anche dividerci ma almeno che il merito sia perseguito. Tutto il disposto in discussione non serve a nulla, è fumo negli occhi, è cortina fumogena; l'articolo 3 io vi suggerisco di sopprimerlo perchè non ha funzione, non serve!
Se l'Assessore vuole sentire l'opinione della Conferenza episcopale, se vuole sentire l'opinione dei parroci, se vuole sentire l'opinione degli operatori degli oratori e delle organizzazioni similari, fa un convegno sull'argomento, chiede l'opinione, li convoca nel suo ufficio, ma che bisogno c'è di burocratizzare tutto, ma che senso ha? Noi siamo "impiccati" a impiegati che devono fare convocazioni, telefonate e telegrammi, a sedi che bisogna prendere, cioè una roba da manicomio!
Assessore, abolisca l'UCAS, l'ufficio complicazione affari semplici. Abbiamo già disciplinato la materia nell'articolo 2: si fa il protocollo d'intesa, si trova la modalità, l'Assessore sente chi deve sentire e va avanti nella sua funzione di governo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Felice Contu, relatore. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Presidente, francamente anch'io avevo notato l'esistenza di questo articolo un po' pleonastico, per non dire forse anche inutile rispetto alle norme già votate. Sempre senza fare polemica, devo dire che l'articolo 3 è stato copiato integralmente dalla proposta di legge presentata dagli amici del Partito Democratico, ed è l'articolo 5 della loro proposta di legge.
Ora, io non voglio fare polemiche, ripeto, però riconosco che in effetti si potrebbe anche abolire il Comitato tecnico, a meno che, onorevole Uras, non si ritenga che, essendo troppo generica la forma di consultazione che può fare l'Assessore con i diversi componenti degli oratori, non si ritenga che forse nel Comitato consultivo potrebbero essere presenti i rappresentanti di questi oratori.
Se però questa non è l'interpretazione, in effetti ha ragione Uras: è una ripetizione di una cosa che abbiamo già stabilito. Quindi io mi rimetto all'Aula ma, francamente, sono perplesso anch'io sulla permanenza di questo articolo 3, e ne propongo pertanto l'abolizione.
PRESIDENTE. Comunico ai colleghi Cuccu, Campus e Vargiu che si sono iscritti oltre i termini.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Dessì, Mulas e Salis sono presenti in Aula.
PRESIDENTE. Sono presenti 39 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - LOMBARDO - MARIANI - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.)
Poichè il Consiglio è in numero legale, proseguiamo con i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Intervengo per dichiarare di essere favorevole alla soppressione dell'articolo 3. Non riesco a capire infatti anche perché sia così vago il testo. Assessore Liori, nell'articolo è scritto che su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità è costituito il Comitato, eccetera, eccetera; ebbene, questa indeterminatezza relativamente alle modalità di costituzione, al numero e alle professionalità e competenze dei componenti, alle funzioni che deve svolgere, dovrebbe, assessore Liori e relatore onorevole Contu, far sì che la maggioranza possa approvare l'emendamento proposto sulla soppressione di questo articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 42, 43, 81, 31 e 74; sull'emendamento numero 22 ci si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, esprimerò un voto favorevole sull'emendamento numero 22 ancorché il Comitato tecnico consultivo, come giustamente ricordava il presidente Contu, facesse parte della proposta di legge di cui io ero primo firmatario. Quello che il presidente Contu non ha ricordato è che in quella proposta di legge era, sì, previsto il Comitato tecnico consultivo ma c'era anche un articolo 2 completamente diverso da quello oggi discusso e approvato.
Noi abbiamo approvato l'articolo 2 con un protocollo d'intesa che riguarda solo gli oratori, quell'articolo 2 riguardava i comuni e tutta un'altra serie di soggetti; pertanto istituire un Comitato tecnico significava mettere dentro una regia unica regionale tutti i centri di aggregazione giovanile, gli oratori e le attività similari. Quindi, ripeto, aveva un significato.
Oggi anche io convengo che un Comitato tecnico consultivo regionale con una legge così "asciugata" che riguarda solo gli oratori non ha più senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non mi dilungo ed esprimo semplicemente il voto favorevole alla soppressione dell'articolo 3.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 22.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Francesco - MELONI Marco - MILIA - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA paolo - SOLINAS Antonio - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 62
(Il Consiglio approva).
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 22, decadono tutti gli altri emendamenti all'articolo 3.
Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:
Articolo 4
Finanziamenti
1. La Regione sostiene le attività socio-educative individuate nei protocolli d'intesa di cui all'articolo 2 e svolte dagli oratori o da attività similari di altre confessioni religiose con finanziamenti volti a perseguire i seguenti obiettivi:
a) riadattamento e riqualificazione delle strutture esistenti e acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici;
b) realizzazione di percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità;
c) realizzazione di percorsi di formazione di cittadinanza attiva;
d) sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori o attività similari di altre confessioni religiose;
e) svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente nonché alla sperimentazione di attività e metodologie d'intervento a carattere innovativo.
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 4. (44)
Emendamento soppressivo parziale Cuccu - Porcu - Bruno.
Articolo 4
Al comma 1 dell'articolo 4 le parole da "individuate nei protocolli d'intesa" fino a "volte a perseguire" sono soppresse. (75)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera a) del comma 1 dell'articolo 4. (45)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera b) del comma 1 dell'articolo 4. (46)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera c) del comma 1 dell'articolo 4. (47)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera d) del comma 1 dell'articolo 4. (48)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera e) del comma 1 dell'articolo 4. (49)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 4
All'articolo, 4 comma 1, la frase "svolte dagli oratori o da attività similari di altre confessioni religiose" è sostituita dalla seguente: "svolte dai Comuni singoli o associati o dalle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato". (82)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1, lettera d) la frase "sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori o attività similari di altre confessioni religiose è sostituita dalla seguente: "sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono e operano presso i Comuni singoli o associati e dal personale appartenente alle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 Disciplina dell'attività di volontariato". (83)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1 lettera a) prima della parola: "riadattamento" sono aggiunte le seguenti: "costruzione di nuove strutture". (10)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1, lettera d) dopo le parole "confessioni religiose" sono aggiunte le seguenti: "e degli altri centri di aggregazione giovanile". (11)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1, dopo la lettera e) è aggiunta la seguente lettera:
"e) bis. Creazione di ludoteche e centri ricreativi per attività di spettacolo, musica, cultura e sport". (12)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "in conformità con i PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgano le attività previste dalla legge". (32) .)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire nel corso della discussione che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Planetta.
PLANETTA (P.S. d'Az.). Presidente, Assessore, colleghe e colleghi, intervengo per rimanere coerente a quanto detto ieri in merito all'articolo 118 della Costituzione italiana, modificato dalla legge costituzionale numero 3 del 2001, che al quarto comma prescrive che "Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".
Ebbene il termine di sussidiarietà sappiamo deriva dal latino e significa prestare aiuto, offrire protezione. Proprio la sussidiarietà, sconosciuta come idea e perfino come vocabolo fino a circa la metà del secolo negli ordinamenti giuridici nazionali, trova le sue prime formulazioni invece nell'ordinamento canonico. Permettetemi in questa Aula di citare l'enciclica "Quadragesimo anno" in cui Pio XI, evidenziando la funzione sussidiaria dei poteri pubblici rispetto alle formazioni sociali naturali, ne elabora una definizione, ormai classica e conosciuta, secondo la quale, siccome è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l'industria propria per virarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere ad una maggiore, più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare, perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale non già distruggerle e assorbirle
Il principio di sussidiarietà si compone quindi di due aspetti; intanto sancisce il carattere sussidiario delle strutture religiose rispetto a quelle laiche e dei pubblici poteri rispetto all'attività delle formazioni sociali naturali. Dal diritto canonico il principio penetra successivamente nel diritto statale come tutti sappiamo, o almeno credo. Ma anche sotto il profilo più strettamente giuridico, che forse maggiormente interessa la discussione di questi giorni, i significati del concetto in esame sono due.
La prima è la sussidiarietà orizzontale, ed è il paradigma ordinatore dei rapporti tra lo Stato, le formazioni sociali e gli individui. La seconda è la sussidiarietà verticale che ripropone un criterio di distribuzione delle competenze tra lo Stato e le autonomie locali. Agli enti territoriali insomma vanno lasciate non solo le competenze giuridiche o i diritti di iniziativa ma anche i mezzi finanziari e amministrativi necessari all'organizzazione e all'esercizio concreto di queste facoltà.
Al principio federale tradizionale, il principio di sussidiarietà verticale aggiunge un elemento importante costituito dalla necessità di giustificare l'esercizio, sulla base di accertate inadeguatezze, da parte del livello di governo superiore delle competenze attribuite per Costituzione al livello di governo inferiore. Ma a chi spetta l'onere di fornire la prova di tali inadeguatezze?
In Italia la legge Bassanini enuncia espressamente l'applicazione della sussidiarietà nella sua dimensione verticale: le funzioni e i compiti amministrativi devono essere conferiti in modo tale che le responsabilità pubbliche siano attribuite alle autorità territorialmente e funzionalmente più vicine ai cittadini interessati secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative, con l'esclusione delle sole funzioni incompatibili con le medesime.
E' tuttavia la prima valenza del principio di sussidiarietà quella più controversa e nei confronti della stessa si manifestano le maggiori resistenze ideologiche. Nel suo significato di sussidiarietà orizzontale questo principio afferma che lo Stato interviene solo quando l'autonomia della società risulti inefficace. La sussidiarietà così va molto al di là di un semplice principio di organizzazione delle istituzioni; si applica innanzitutto ai rapporti tra individuo e la società che lo circonda, poi ai rapporti tra la società e le istituzioni prima ancora di determinare una ripartizione di competenze nella scala istituzionale tra base e vertice.
In questa dimensione la sussidiarietà si fonda infatti sull'idea di Stato e di pubblica amministrazione, che implica la necessità dell'intervento promozionale ordinatore e coordinatore dello Stato e della stessa pubblica amministrazione a favore dell'incremento e dell'incentivazione di una cultura della responsabilità individuale. Lo Stato e le formazioni sociali intervengono secondo una logica di complementarietà.
Questo articolo 4, infatti, precisa che il sostegno alle attività socio-educative, individuate nei protocolli di intesa, si concreta in finanziamenti finalizzati al riadattamento e alla riqualificazione delle strutture esistenti, all'acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici, alla realizzazione di percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale, alla realizzazione dei percorsi di formazione di cittadinanza attiva, alla qualificazione degli operatori e allo svolgimento di ricerche o studi attinenti alla materia.
Io, a questo proposito, credo che si sarebbe dovuta affermare in maniera più esplicita la qualificazione pertinenziale, rispetto agli edifici di culto, degli immobili e delle attrezzature fisse destinate alle attività di oratorio. Questa precisazione, unitamente a quella che annovera dette realizzazioni fra le opere di urbanizzazione secondaria, non rappresenta una vera e propria novità, ma costituisce una puntualizzazione inequivocabile in un campo normativo piuttosto intricato, e permetterà di dirimere o di evitare contenziosi con gli amministratori locali in materia amministrativa e fiscale.
Un'ultima cosa aggiungerei. Noterei in tutto questo discorso la carenza della previsione della messa a disposizione, anche a titolo gratuito, di beni mobili e immobili da parte degli enti pubblici, mediante la sottoscrizione di contratti di comodato. Sarà forse, immagino, da ricomprendersi nell'ambito dei protocolli di intesa di cui all'articolo 2 che abbiamo visto.
Ma voglio spendere una parola conclusiva sulla previsione della legge nazionale, condivisa da alcune normative regionali, che equipara le attività di oratorio ad analoghe realizzazioni compiute da enti di altre confessioni religiose riconosciute dallo Stato. In linea di principio, non possono sollevarsi obiezioni al fatto che altri soggetti confessionali, in quanto promuovono e sostengono iniziative di carattere sociale di rilievo, assimilabili a quelle degli oratori degli enti cattolici, abbiano diritto a un trattamento analogo sotto il profilo normativo.
Però, voglio concludere dicendo e facendo riflettere su questa mia affermazione. Con una certa dose di realismo, ci si può tuttavia domandare se e in quale misura le altre confessioni religiose abbiano di fatto investito energie e risorse in un'area sociale e pastorale che rispecchia una tipica sensibilità educativa cattolica.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, nel mio intervento generale sulla norma forse ho usato, non a sproposito, il termine "lavoro nero". Nell'articolo 4, in effetti, oltre il contributo finanziario per la ristrutturazione degli spazi dove svolgere le attività, vi sono altri quattro punti la cui attuazione chiaramente determinerà l'assunzione di personale per lo svolgimento dei progetti. Mi sto riferendo alla realizzazione di percorsi di recupero a favore dei soggetti a rischio di emarginazione sociale; alla realizzazione di percorsi di formazione; al sostegno e qualificazione; allo svolgimento di ricerche, e così via.
Queste azioni verranno poi eseguite da personale. Tenuto conto che gli oratori spesso sono solo organismi associativi di volontariato, non costituiti in forma giuridica, non so se la legge, ma non l'ho visto da nessuna parte, abbia previsto le modalità di coinvolgimento di questo personale. Parliamo peraltro di personale qualificato: psicologi, educatori, figure professionali di un certo rilievo.
Quindi, vorrei capire se si lascia la norma così generica, oppure se è opportuna una specificazione. Negli oratori, infatti, per carenze finanziarie, succede spesso che si ricorra al volontariato, anche un volontariato di livello in questo caso, perché composto da persone con una formazione alta, universitaria, per il bene dei ragazzi; però, poiché abbiamo detto che sono finanziamenti che devono sostenere anche, perché no, l'occupazione, in questa fattispecie vorrei che almeno le risorse pubbliche andassero, come contropartita, in questa direzione.
Non vorrei che sotto le spoglie della programmazione, l'attuazione dei programmi che verranno approvati dalla Regione venga affidata al volontariato; un volontariato peraltro formato, anche puntuale nello svolgere un'attività, che sopperisce alle professionalità, però normalmente non retribuito.
Questa mia riflessione nasce dall'esperienza, anch'io ho lavorato in un oratorio, l'ho fatto gratuitamente perché credevo nell'azione educatrice, nell'azione formativa dei giovani. Sinché lo fa l'oratorio nell'ambito della sua attività va bene, ma se l'oratorio viene sostenuto con risorse pubbliche io gradirei che queste risorse andassero a beneficio puntuale delle persone che hanno titoli per affrontare queste tematiche. La mia paura, la mia sensazione è che vengano finanziati i progetti, poi si ricorra al volontariato, magari facendo figurare come se fossero delle vere e proprie assunzioni. Pongo il problema proprio per evitare che questa mia paura poi, in pratica, si realizzi.
Ritengo inoltre che sarebbe opportuno, ne parlavo relativamente al coinvolgimento dei comuni, che molti professionisti presenti nel settore educativo, nel settore formativo, con profondi principi cristiani, ne conosco molti, potessero attivare la loro professionalità anche negli ambiti cosiddetti laici, con la collaborazione, come abbiamo detto, dei comuni. Questo sarebbe un modo per far emergere professionalità fuori dall'ambito ecclesiale, professionalità che altrimenti resterebbero circoscritte in quell'ambito. si tratterebbe quindi di una evangelizzazione, qualcuno la chiamerebbe così, di professionalità che prestano volontariamente la loro opera perché credono fermamente nell'azione educativa dei nostri giovani.
Se questo problema è stato posto, non mi risulta che abbia trovato un riferimento specifico in norma su come attuare i progetti finanziati; se questo è previsto, ma non lo vedo, ne prendo atto; in caso contrario credo sia opportuno aggiungere qualche elemento che consenta di capire le modalità di attuazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'articolo 4 tratta dei finanziamenti e degli obiettivi per il cui conseguimento possono essere erogati. Ebbene, soprattutto gli obiettivi indicati mi hanno convinto, ci hanno convinto, a votare contro questo testo di legge. Gli obiettivi da perseguire sono il riadattamento e la riqualificazione delle strutture esistenti e l'acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici; percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità; percorsi di formazione di cittadinanza attiva; qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori; il più simpatico però è volto allo "Svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo".
Assessore Liori, le vorrei domandare, relativamente alle "metodologie di intervento a carattere innovativo", che immagino siano riferite agli altri obiettivi, e cioè al "recupero di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità" (devianze quali alcolismo, tossicodipendenza, eccetera), se le competenze e le professionalità presenti all'interno degli oratori sono in grado di individuare metodologie scientifiche, mediche, di assistenza, innovative rispetto alle metodologie nuove, scientifiche, degli ospedali e dei centri delle ASL presenti sul territorio. Immagino di no!
Immagino che non sia inteso così! Immagino che nessuno possa fraintendere in questo modo; spero che la Giunta, con il Comitato tecnico, eccetera, su questo punto intervenga qualora la norma venga approvata in questa formulazione. Inoltre mi chiedo, semplificando la lettera a) che tratta di riqualificazione e riadattamento delle strutture esistenti, arredamenti e attrezzature e quant'altro se fondamentalmente, magari, stiamo parlaNdo di edilizia.
Alla lettera e) si parla di ricerca e monitoraggio; ma noi non abbiamo già uffici, dall'Istat fino agli uffici del territorio, che effettuano il monitoraggio, così come è scritto, dell'esistente? Dobbiamo finanziare, come Regione, la moltiplicazione dei centri di controllo avendo centri che già hanno tutti i dati, purtroppo, circa la devianza giovanile, anziché spendere quelle risorse per azioni reali dirette all'integrazione nella società di questi soggetti a rischio? Monitoraggi dell'esistente! Come se noi non avessimo nessun dato, in nessun Assessorato, in nessun Assessorato comunale che si occupa di servizi sociali, in nessun SERT presente in Sardegna; come se noi in tema di disabilità non avessimo centri, operatori e persino liste, purtroppo, di persone con disabilità più o meno gravi.
Noi dobbiamo monitorare i disabili nei comuni grazie agli oratori. Per quanto concerne la "Formazione di cittadinanza attiva", ma io propongo di finanziare il reinserimento di una materia che, ad esempio, io ho studiato a scuola, cioè l'educazione civica; oppure "cittadinanza attiva" significa partecipazione all'associazionismo, al volontariato? Costruiamo percorsi utilizzando altri strumenti, un master and back, per esempio, rimodulato perché possa essere applicato anche alle associazioni di volontariato e quant'altro.
Insomma, non mi convincono queste azioni sull'edilizia, sull'emarginazione sociale e le devianze, sulla formazione professionale e la qualificazione degli operatori degli oratori. Abbiamo soggetti che operano da decenni nell'ambito della sanità pubblica, che magari non hanno gli strumenti, in alcune realtà decentrate potrebbe servire un finanziamento in più e noi, con questo provvedimento di legge, vorremmo distrarre risorse per finalità proprie dell'Assessorato della sanità da destinare agli oratori!
Io, lo ripeto, sono convinto che gli oratori abbiano una funzione sociale nel territorio, non li ho frequentati, però ne sono certo. Ricordo, per esserci andato una volta, che nell'oratorio di San Paolo c'era una delle poche sale di registrazione dove un gruppo musicale poteva provare, ma non ricordo centri di recupero per le devianze giovanili; non li ricordo e non ci sono.
Ci sono le comunità di recupero terapeutico, diamo aiuti a quelle! Se in un paesino c'è un campo di calcio all'interno di un oratorio, e quel comune non ha un campo di calcio, mettiamo i soldi a correre perché si rafforzi quella struttura e, in convenzione con l'oratorio, diventi una struttura del comune aperta a tutti, così come forse è già; una struttura che con quelle risorse potrebbe essere rafforzata per lo svolgimento di un ruolo sociale di integrazione.
Io non so se tra i colleghi (forse l'onorevole Stochino) qualcuno conosce uno dei più grossi centri salesiani in Sardegna, quello di Lanusei; ma l'oratorio di Lanusei è anche una comunità di recupero? O forse è un luogo di aggregazione?... Mi dicono, lo sostiene un collega della mia parte politica o, meglio, dello stesso schieramento, che è comunità di recupero per tossicodipendenze. Ma mi risulta che le attività degli oratori siano ben altre, pongono in essere grandi iniziative, attività socializzanti nei confronti dei bambini.
A questo punto pongo una questione (la pongo io per non farla porre a voi), e cioè sfido, onorevole Stochino, a dire ai genitori dei bambini di cinque anni che vanno all'oratorio, a Lanusei, che in quell'oratorio sono ospitate persone con devianze legate alla tossicodipendenza e all'alcolismo, anche se riconosco che ci sono livelli diversi di devianze, ovviamente. Io non so, Assessore, se questo sia opportuno, e non so che cosa avverrà negli oratori, perché comunque questo è scritto in legge. Una legge che, paradossalmente, stravolge il compito serio che gran parte degli oratori sardi e italiani ha svolto nel corso del tempo. Questo è il paradosso, a voi la sua risoluzione.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, intervengo in fase di discussione dell'articolo 4 perché credo che, per valutare la bontà di una norma, non si debbano dire molte parole, ma poche e chiare; e credo che questa sia una buona norma, sicuramente tale nelle buone intenzioni e nelle capacità di tutti i proponenti dei tre Gruppi che l'hanno presentata.
Credo anche che dopo questa bella e ampia discussione, cari colleghi, alcuni degli emendamenti, che io ho avuto modo di vedere proprio questa sera, siano a mio parere ormai pleonastici. L'articolo 4 parla di finanziamenti, e sinceramente quanto indicato nei vari punti mi sembra assolutamente esaustivo, ma non credo che con 5 milioni di euro si possano effettuare delle opere di costruzione, anche perché se davvero crediamo in questa legge, ne capiamo la ratio, sappiamo anche che spesso gli oratori e anche gli enti religiosi sono legati alle parrocchie. La costruzione delle parrocchie e di enti simili, ovviamente, ha altre forme di finanziamento.
Sono invece assolutamente d'accordo sul fatto che questi finanziamenti sovvenzionino, valorizzandole, le attività di supporto, di recupero, di integrazione svolte proprio negli oratori.
Permettetemi, cari colleghi, di sottolineare anche la valenza che gli oratori hanno avuto nel corso della nostra storia; se alcuni centri sociali, totalmente laici, finanziati o sostenuti anche da amministrazioni comunali, non hanno avuto gli stessi risultati degli oratori, credo che qualche domanda dobbiamo porcela. Io sono anche per il sostegno, con altre formule, degli altri centri di aggregazione, però credo che questa legge nasce con una ratio che è quella della valorizzazione degli oratori e dei centri religiosi.
A questo punto probabilmente potremmo fare un buon lavoro, e accelerare magari l'approvazione di questa norma, se riflettessimo sul ritiro di alcuni emendamenti, in particolar modo di quelli relativi all'articolo 4 e all'articolo 5.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti con l'invito ai colleghi presentatori al ritiro; si preferirebbe infatti non votarli.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'articolo 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io ho avuto modo di dire che abbiamo una capacità straordinaria di complicarci la vita; dico questo perché, pur avendo espresso sin dall'inizio la mia opinione non positiva su questo provvedimento, e quindi il mio intendimento a votare contro, ho tentato di sottolineare che almeno si sarebbe potuto fare di più sotto il profilo tecnico. Adesso questa articolazione di finalità, "volti a perseguire", alla fine complicherà l'applicazione della legge perché gli uffici dell'Amministrazione dovranno necessariamente verificare il perseguimento di questi singoli obiettivi all'atto dell'erogazione del finanziamento.
Voi l'avete connesso alla presentazione di progetti, e questo richiede attività istruttoria che complica. Le attività istruttorie sono infinite, fatevelo dire da chi per anni le ha svolte, soprattutto se i beneficiari potenziali sono alcune diverse centinaia di soggetti. Arrivano le istanze, bisogna fare gli avvisi, si presentano i documenti, gli fanno uno schema di progetto, diventa una follia! Ma che cosa ci sarebbe stato di strano se, al riconoscimento di una funzione sociale, si accompagnava l'erogazione automatica in ragione della dimensione associativa o di altri criteri generali che pure sempre si sono adottati? Noi dobbiamo tentare di fare leggi semplici, quattro, cinque proposizioni che colgono l'obiettivo, io credo che questa legge purtroppo non sia stata fatta così.
(E' approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 10.
Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, intervengo sull'emendamento numero 10 che sostanzialmente prevede la possibilità di costruzione di nuove strutture. Questo argomento è stato anche trattato in Commissione e la motivazione del suo non accoglimento da parte della maggioranza - anche se forse qualcuno poteva essere anche disponibile a rimettersi all'Aula - è stata esclusivamente di carattere economico. E' stato detto cioè che 5 milioni di euro, la portata di questa norma, non erano sufficienti per consentire anche la possibilità di apertura di nuovi oratori.
Io ho posto la questione in questi termini: troviamo un modo per consentire la possibilità di concorrere con la presentazione di progetti laddove ci sono delle parrocchie o dei comuni che non hanno oratori ma, visto e considerato che questa norma è rivolta soprattutto al mondo dei giovani, hanno invece una presenza elevata in termini percentuali di popolazione giovanile.
Per cui, chiedo ai colleghi consiglieri di valutare la possibilità di approvare questo emendamento, tanto più che tutti i progetti poi vanno valutati con tutti i criteri che sono previsti nella norma, quindi non è detto che per forza ci sia poi l'accoglimento di una domanda. Però pregiudicare la possibilità a un oratorio di poter fare comunque domanda, a mio modo di vedere, non è corretto.
Poi, apro e chiudo una parentesi anche sulla definizione di oratorio. Cioè, quali sono gli oratori riconosciuti, tra virgolette, rispetto a quelli che effettivamente svolgono attività. Qual è il titolo perché ci possa essere un oratorio presso una parrocchia? Credo che anche questo argomento poi metterà, in qualche modo, in difficoltà nell'attuazione della legge chi dovrà decidere sulla base dei progetti.
Pertanto, anziché non far arrivare neanche al battesimo la possibilità di presentare una richiesta di formulazione di un progetto, avrei tenuto maglie più aperte in questa norma consentendo anche la costituzione di nuovi oratori e valutando poi i progetti, cioè quella che è la finalità della legge, analizzando anche le situazioni oggettive, quindi la presenza o l'assenza all'interno delle parrocchie o nei paesi degli oratori. Ci sono interi centri della Sardegna, anche centri importanti, che non hanno neanche un oratorio ma hanno una presenza importante di popolazione giovanile. Di conseguenza io chiedo ai colleghi di valutare questo emendamento con più attenzione, se necessario anche sospendendolo, ed eventualmente di accoglierlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Intervengo per esprimere il mio voto favorevole sull'emendamento numero 10 e per sollecitare se è possibile un po' di attenzione da parte della maggioranza su questo emendamento. Io penso che dovrebbe prendere in considerazione l'emendamento numero 10, con particolare attenzione, specialmente chi ha sostenuto con forza, con veemenza, anche con convinzione penso, il provvedimento che sta emergendo da questi lavori e che, essendo incentrato sugli oratori, ne sottolinea l'importanza e ne mette in rilievo l'utilità ai fini educativi, aggregativi e sociali relativamente alle politiche giovanili.
Perché dico questo? Perché se hanno un ruolo, se hanno un'importanza, se si ritiene che vadano valorizzati gli oratori nelle realtà in cui sono presenti, spesso sono le uniche realtà di aggregazione sociale in alcuni comuni, a maggior ragione si deve ritenere utile e indispensabile e necessario un intervento laddove gli oratori non ci sono. E se no, colleghi, non siete coerenti con tutto il percorso che avete fatto. Avete ritenuto indispensabile, meritevole di intervento da mettere come unico argomento all'attenzione di questa legge la questione oratoriale, gli interventi negli oratori, il sostegno e l'aiuto agli oratori, sarebbe coerente, maggiormente coerente con la vostra impostazione che, laddove ci sono realtà prive di oratori, ci fosse la possibilità di costruirne di nuovi.
Quindi, io non capisco per quale ragione non si possa ragionare su un emendamento di questo tipo. Il rifiuto di questo emendamento è in contraddizione rispetto al ragionamento che voi avete fatto. Quindi io vi invito a valutarlo con attenzione perché diversamente se anche su questo emendamento c'è una chiusura, avrei ragione di credere che su tutta la legge, su tutte quante le nostre proposte la chiusura sia stata preconcetta e non si sia entrati nel merito delle questioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Intervengo intanto per dichiarare il voto contrario su questo emendamento che è stato già ampiamente esaminato in Commissione. A chi non piacerebbe allargare le maglie e consentire anche nuove costruzioni? Però ci siamo detti che forse occorreva un po' di rodaggio all'inizio pertanto ci si limitava alle ristrutturazioni, a dare qualche arredamento anche perché la somma non è poi così eccessiva. Quindi a volte l'ottimo è nemico del buono.
Francamente pregherei il collega che ha presentato questo emendamento di ritirarlo perché si tratta solo di un problema, io lo riconosco, economico, solo economico, non ci sono altre giustificazioni. Dico di più, che anche quando voi avete finanziato i centri di aggregazione sociale e giovanile ugualmente avete evitato di finanziare nuove costruzioni, avete anche lì parlato di ristrutturazione e riattamento e così via. Probabilmente nei primi anni a mio modesto avviso lasciamo solo questa possibilità, poi il legislatore regionale se è accorto, se si renderà conto che c'è la possibilità finanziaria e anche la necessità di costruire nuovi oratori, vuol dire che modificherà la legge, le leggi non sono un dogma, non sono il Vangelo, sono sempre modificabili.
Ecco perché dopo tanta discussione in Commissione, io stesso, non è che mi piaccia non lasciar costruire, io provengo da una zona, la Marmilla, di piccolissimi paesi di 400 abitanti, capisco questa esigenza, però quando il collega Caria dice: "Allarghiamo un po' le maglie", se io le allargo poi la maglia diventa talmente larga che alla fine magari costruiremo un bellissimo grande oratorio che ci costa magari un milione di euro a Cagliari oppure a Sassari o chissà dove ma non faremo quei piccoli interventi che in certi paesi salverebbero la situazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Intervengo per esprimere il mio voto contrario sull'emendamento numero 10, non perché non sia d'accordo per costruire nuove strutture, ma perché credo che come legislatori abbiamo l'obbligo morale di non prendere in giro nessuno e un finanziamento di 5 milioni di euro non ci consente di illudere chi magari vorrebbe utilizzare questa legge per fare nuove opere. Nuove opere, noi sappiamo, che comportano dispendio di molte energie e di molte risorse.
L'onorevole Pittalis stamattina ha citato l'oratorio di Nuoro e ha indicato in 6 milioni di euro la somma necessaria per realizzarlo con le strutture accessorie. Io voglio citare anche l'oratorio in fase di completamento ad Arzana, al cui interno sono previste delle strutture sportive; il costo dell'investimento si aggira attorno ai 2 milioni e seicento mila euro.
Come legislatori io credo che abbiamo l'obbligo morale di far capire a chi usufruirà di questa legge che alcune cose si possono fare e altre no. Le cose che si possono fare sono quelle rivolte al riadattamento e alla riqualificazione di strutture già esistenti e io credo che già questo sia un importante passo avanti.
Voglio anche dire, rispondo e chiudo, all'onorevole Zedda che questa proposta di legge va in una direzione ben chiara che non è quella di rieducare chi ha gravi problemi di alcol o di droga, perché per queste dipendenze ci sono già i SERT che sono finanziati con la "162" del '90. Quindi riesco a capire che si possano chiedere risorse aggiuntive e che si possa chiedere un potenziamento di questa legge, ma io credo che la legge in discussione vada verso un'altra direttrice. Noi per quello la abbiamo presentata e per quello la voteremo, fermo restando che siamo a disposizione dell'onorevole Zedda e degli altri colleghi dell'opposizione che vorranno presentare delle modifiche alle leggi esistenti o proporne nuove per altre tipologie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Le dichiarazioni di voto della maggioranza, contrarie all'emendamento numero 10, non fanno che chiarire ulteriormente il quadro. Allora, a una serie di privilegi nei confronti degli oratori si aggiunge un ulteriore carico di privilegi perché le disposizioni di questa legge si limitano solamente agli oratori esistenti. Probabilmente l'oratorio di Arzana, di cui ci ha parlato testé il collega, potrà usufruire di questi finanziamenti mentre i comuni dove l'oratorio non c'è, così come è stato detto dal collega Cuccu, potrebbero, con un sacco di punti interrogativi, non poter accedere a questi finanziamenti; e quindi torniamo alla definizione di oratorio.
Su Internet per il termine oratorio leggo: "L'oratorio è un luogo della cristianità destinato alla preghiera e al culto privato di famiglie o comunità". Il termine "privato" ricorre su tutti, voi richiamate il termine "oratorio" o i termini legati a questa proposta di legge, e torniamo sempre al termine "privato", questo elemento non lo dobbiamo dimenticare, perché altrimenti non si capisce su cosa stiamo deliberando, non si capisce.
Testé il collega Stochino ha espresso il suo voto contrario, perché le risorse, 5 milioni di euro all'anno, devono essere riservate ai Comuni che hanno già gli oratori, o ce li hanno in costruzione come Arzana. Allora, Assessore, sarebbe opportuno, molto opportuno, che prima di emanare le direttive per l'erogazione di questi finanziamenti, si chiarisca di che cosa parliamo quando utilizziamo il termine "oratorio", perché finora (ne stiamo parlando da un giorno) questo non è stato fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà..
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - LOTTO - MARIANI - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: ARTIZZU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 18
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 32.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 32, ma approfitto di questa votazione per cercare di capire un pochino meglio anche l'articolo 4, il quale rivolge i finanziamenti, leggo testualmente: "allo svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo".
Noi stiamo approvando una lettera e) che non vuol dire nulla. "Svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo". Ma che cosa vuol dire? Abbiate pazienza, io propongo un emendamento orale di abrogazione della lettera e), e ribadisco, Presidente, che noi, anche per l'attività che devono svolgere i funzionari delle Commissioni che ci devono assistere, abbiamo bisogno di assistenza, ma tanta tanta assistenza!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, le posso assicurare che gli Uffici svolgono in modo esemplare il loro dovere. Molto spesso, pur facendo presente che alcune norme magari dovrebbero essere riviste, si forma in seno alla Commissione una volontà politica differente. Lei sa perfettamente bene che la Commissione è sovrana, anche in presenza di un parere difforme degli Uffici.
L'onorevole Uras ha formulato una proposta di emendamento orale per abrogare la lettera e) dell'articolo 4. Poiché l'articolo in questione è stato già votato, la proposta delll'onorevole Uras può essere avanzata, come suggeriscono gli Uffici, sulla base dell'articolo 89 del Regolamento che attiene al coordinamento finale. Per poter proseguire con le dichiarazioni di voto occorre che l'Aula si esprima sull'accoglimento o meno, sempre ex articolo 89 del Regolamento, sulla proposta di emendamento orale.
Poiché non vi sono opposizioni possiamo proseguire con le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 32.
Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non ho nessuna difficoltà a dire che cassare la lettera e) dell'articolo 4 sia un atto di chiarificazione e di semplificazione; però vorrei solo, per smorzare delle facili ironie nei confronti del testo, sottolineare come nasce e quale percorso compie. Io non ho fatto parte del comitato ristretto, sono stato in Commissione solo all'atto dell'approvazione definitiva del provvedimento in esame, ma sono consapevole del fatto che, essendo questo un testo unificato di ben tre proposte di legge, il comitato ristretto ha cercato di dare completezza di visibilità, nei limiti delle esigenze e tenendo conto che la maggioranza doveva poi approvare il testo, anche alle disposizioni contenute nei testi presentati dagli altri Gruppi.
Questa lettera e) non è altro che la lettera d) dell'articolo 6 del disegno di legge numero 21 (proponenti buona parte dei componenti del Gruppo del P.D.), che indubbiamente poneva un limite del 40 per cento a questo tipo di spesa, pur essendo le modalità di spesa esattamente le stesse. Questa lettera d) dell'articolo 6 del disegno di legge 21 recita: "nel limite del 40 per cento della spesa complessivamente sostenuta per lo svolgimento di ricerche anche rivolte al monitoraggio ed allo studio dell'esistente nonché per la sperimentazione delle attività e metodologie di intervento, soprattutto a carattere innovativo".
Io capisco lo sforzo compiuto da un comitato ristretto di prendere un pochino da tutti i testi, così come capisco che, a volte, nel mettere insieme i tasselli di un puzzle si possono creare degli obbrobri legislativi; ma questo non è un obbrobrio legislativo, è una precisa disposizione che è stata ripresa pari pari dalla proposta di legge numero 21. Di conseguenza si può anche dire che se la cassiamo la cassiamo tutti, ma credo che il parere in merito debba essere chiesto in particolare agli onorevoli Cuccu, Caria, Cucca, Manca, Meloni Valerio, Moriconi e Sabatini, più che a noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Io non intervengo sull'emendamento orale che cassa la lettera e) perché ne hanno già parlato i colleghi; intervengo invece sull'emendamento numero 32 che parla dei Piani Unitari Locali di Servizi (PLUS), inseriti nella legge "23". Ne approfitto pertanto per chiedere all'Assessore se si stanno realizzando nei singoli distretti socio-sanitari questi Piani Unitari Locali dei Servizi, perché i centri di aggregazione sociale, che hanno le stesse funzioni che voi attribuite agli oratori, a mio avviso facendo anche molta confusione, vengono finanziati sulla base delle priorità anche all'interno dei PLUS.
Ciascun distretto socio-sanitario fa una lettura del territorio, delle esigenze sociali di quel territorio, poi esprime anche una serie di priorità tra le quali ci possono essere, come è avvenuto in molti casi, anche i centri di aggregazione sociale. Quindi se noi intendiamo, come fra l'altro voi fate nelle disposizioni transitorie dell'articolo 8, gli oratori come uno dei centri di aggregazione sociale previsti dalla "23" e dal decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, numero 4, è chiaro che devono essere in conformità con i PLUS in vigore presso ogni comune.
Quindi ne approfitto per chiedere che, magari in sede di replica, l'Assessore della sanità ma anche Assessore dei servizi sociali ci chiarisca se i Piani Locali Unitari per i Servizi stanno effettivamente funzionando, se magari volete rivedere complessivamente la normativa oppure che tipo di istruzioni state dando ai comuni e alle Unità sanitarie locali. Il mio voto è a favore dell'emendamento su cui chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 32
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere CUCCU ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCU - DEDONI - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 22
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione, in base all'articolo 89 del Regolamento, la proposta dell'onorevole Uras volta a sopprimere la lettera e) dell'articolo 4.Chi la approva alzi la mano.
Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Chiedo scusa, Presidente, mi sono distratto, ma io intendevo chiedere all'Aula di poter proporre con un emendamento orale all'articolo 4, l'inversione (è una cosa concordata tra l'altro con la Commissione) di alcuni punti.
PRESIDENTE. Se la sua richiesta è avanzata in base all'articolo 89, vediamo se è possibile accedervi.
COSSA (Riformatori Sardi). Chiedo semplicemente la possibilità di invertire la lettera a) e la lettera d) del comma unico, a questo punto, dell'articolo 4.
(E' approvata)
Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti:
Articolo 5
Modalità e criteri di finanziamento
1. La Regione eroga a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, contributi destinati al sostegno della attività socio-educative da questi svolte.
2. A tal fine, con deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4, il termine per la presentazione dei progetti e la ripartizione, tenuto conto della priorità tra gli obiettivi, del finanziamento, il quale potrà essere integrale o parziale.
3. Il piano degli interventi e dei progetti è esaminato e approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 5
L'articolo 5 è soppresso. (15)
Emendamento sostitutivo totale Cuccu - Bruno - Porcu.
Articolo 5
L'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"Art. 5
Modalità e criteri di finanziamento
1. Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1, comma 1, la Giunta regionale, acquisito il parere del Comitato di cui all'articolo 3 stabilisce il termine per la presentazione dei progetti da parte dei soggetti di cui all'articolo 2, nonché i criteri per la valutazione degli stessi tenendo conto dell'esigenza di favorire la diversificazione degli interventi nell'ambito dello stesso territorio e determina annualmente:
a) il finanziamento destinato al sostegno delle attività socio-educative svolte dagli oratori e da altri organismi parrocchiali a favore dell'infanzia, dell'adolescenza, della gioventù e della famiglia, individuate nel relativo protocollo d'intesa;
b) il finanziamento da erogare ai Comuni sulla base delle priorità individuate;
2. I finanziamenti sono concessi per:
a) il riadattamento e la riqualificazione delle strutture esistenti, nel limite del 50 per cento del valore dell'investimento complessivo, che non può superare il limite massimo di euro 50.000 di contributo in conto capitale;
b) l'acquisto di arredamento, attrezzature e strumenti didattici pari al 50 per cento del valore dell'investimento complessivo ed entro il limite massimo di euro 10.000;
c) sostenere la formazione degli operatori che agiscono nell'ambito dell'oratorio e dei laboratori formativi e socio-educativi delle parrocchie e delle diocesi nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per la formazione;
d) sostenere iniziative sperimentali e di ricerca di nuove metodologie d'intervento anche tramite progetti interdiocesani, nel limite del 50 per cento della spesa progettuale;
e) sostegno alla gestione delle attività ricreative e del tempo libero, educativo-formative ed esperienze di comunità, nel limite di euro 10.000
3. I finanziamenti di cui al comma 1, lettera a) sono erogati alle Diocesi sarde e vengono ripartiti secondo i seguenti criteri:
a) il 40 per cento sulla base della popolazione;
b) il 60 per cento sulla base del numero delle parrocchie;
4. Ogni Diocesi procede all'assegnazione dei contributi alle singole parrocchie e comunità religiose che ne facciano domanda con la presentazione di un adeguato progetto che risponda alle finalità dei protocolli d'intesa di cui. all'articolo 2.
5. I finanziamenti di cui al comma. 1, lettera b) sono, erogati ai Comuni, entro un limite massimo di euro 150.000 per beneficiario, per la creazione di ludoteche e centri ricreativi nel campo dello spettacolo, della musica e dell'attività sportiva e fino ad un massimo del 25 per cento dello stanziamento iscritto nel capitolo di bilancio istituito dall'articolo 9.
6. I finanziamenti di cui al comma 5 non sono cumulabili con altri contributi concessi, anche in anni precedenti, per analoghe finalità". (76)
Emendamento all'emendamento numero 76 sostitutivo totale Cuccu - Bruno - Porcu - Caria - Campus - Cossa - Meloni Valerio - Randazzo - Contu Felice - Floris Rosanna - Petrini - Locci - Meloni Francesco - Espa.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 2, dopo la parola "obiettivi" sono aggiunte le seguenti: "e della adeguata e proporzionale distribuzione in tutto il territorio regionale".
Al comma 3 dopo la parola "sociale" sono aggiunte le seguenti:
"sentito il parere della Commissione competente che deve essere espresso entro 30 giorni". (90)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 5. (50)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 5. (51)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 3 dell'articolo 5. (52)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 5
All'articolo 5 comma 1, la frase "La Regione eroga a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, contributi destinati al sostegno della attività socio-educative da questi svolte" è sostituita dalla seguente:
"La Regione eroga a favore dei Comuni singoli o associati e delle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R.13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell' attività di volontariato", contributi destinati al sostegno delle attività educative da questi svolte". (84)
Emendamento sostitutivo parziale Steri.
Articolo 5
Al comma 2 le parole: "sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "sentito - se costituito - il Comitato di cui all'articolo 3". (2)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 5
All'articolo 5 comma 2, la frase "sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4 " è sostituita dalla seguente: "sentiti i Comuni singoli o associati e le associazioni:di volontariato ai sensi della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato'". (85)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "ed alle associazioni di volontariato indicate nella L.R. 13 settembre 1993, n. 39. (33)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 2 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità a quanto stabilito dai PLUS adottati dai Comuni in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (34)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 3 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità a quanto stabilito dai PLUS adottati dai Comuni in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (35) .)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti eccetto sul numero 90, emendamento all'emendamento numero 76, su cui il parere è favorevole. Si invita comunque al ritiro degli emendamenti.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che gli emendamenti numero 2 e numero 33 decadono a seguito delle espressioni di voto precedenti.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 15.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io voto chiaramente a favore dell'emendamento numero 15, ma intervengo per mettere in evidenza un elemento. Il comma 2 dell'articolo 5 sembrerebbe esprimere il "massimo di democrazia" se non fosse che le persone consultate sono le stesse che poi debbono ricevere i contributi; al comma 2 infatti si dice che al fine dell'erogazione dei contributi "sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4, il termine della…"; il Piano degli interventi e dei progetti è esaminato e approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dell'igiene e sanità sentiti, questo è detto al comma 2, i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1.
Cioè Assessore e relatore, c'è una sorta di confusione di ruoli tra la Regione che definisce gli obiettivi e le priorità che però vengono concordate con le 3 o 4 persone che rappresentano la Conferenza episcopale regionale e le altre due istituzioni che sono contemplate dall'articolo.
Mi sembra che ci sia presente una tale commistione di ruoli nella gestione di questa legge da dare proprio l'idea, palesemente evidenziata anche dalla bocciatura dell'emendamento 10, che si voglia elargire al di là di ogni elemento di programmazione, al di là di ogni rispondenza anche agli obiettivi generali che la Regione si pone, dei contributi alle parrocchie e alle diocesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu, relatore. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. La scritturazione certo è un po' difficile, ma la ratio della norma (voglio rassicurare il collega Salis) è abbastanza "tranquilla" perché non dice che la Giunta "deve concordare con i soggetti", ma dice "sentiti i soggetti", il programma poi lo fa la Giunta; noi però abbiamo presentato un emendamento, di cui sono anch'io firmatario, che dice che comunque sul programma elaborato dalla Giunta deve essere sentito il parere della Commissione sanità competente, parere che deve essere espresso entro trenta giorni.
Mi pare che siano previste regole abbastanza precise relativamente al controllo da parte della Giunta e, essendo interessata la Commissione, anche del Consiglio. Sono quindi a favore della attuale formulazione dell'articolo.
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 90.
Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). L'emendamento numero 90 è l'emendamento all'emendamento 76 e porta la firma di tutti i componenti della Commissione sanità e dei tre proponenti dell'emendamento numero 76.
Intervengo perché, rispetto all'emendamento numero 90 che tende a modificare l'articolo 5 al comma 2 (dopo le parole "obiettivi" sono aggiunte le seguenti: "e dell'adeguata e proporzionale distribuzione in tutto il territorio regionale.")… è stata presentata una modifica, dall'onorevole Cossa, che però non ho capito bene se sia sotto forma di ulteriore emendamento… Mi dicono che è una questione di coordinamento finale; pertanto noi approviamo l'emendamento numero 90, così come lo abbiamo scritto.
Tengo comunque a precisare - e chiudo l'intervento - che questa parte dell'emendamento verrà sostituita, solo per una questione grammaticale, dalla proposta che è in fase di coordinamento. E' valido invece l'inserimento, poc'anzi citato dal Presidente della Commissione, onorevole Contu, al comma 3, sempre dell'articolo 5, dopo la parola "sociale" delle seguenti parole: "e sentito il parere della Commissione competente che deve essere espresso entro 30 giorni." Io voterò a favore dell'emendamento numero 90.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Io voterò a favore dell'emendamento numero 90 che coglie una, certamente non tutte, delle esigenze che noi avevamo manifestato e degli obiettivi che volevamo raggiungere con l'emendamento numero 76.
Uno di questi obiettivi era quello, ovviamente, della distribuzione territoriale degli interventi; la preoccupazione infatti era che alcune aree potessero fare incetta di finanziamenti e che altre rimanessero invece escluse dai benefici di questa legge; quindi con l'emendamento numero 90, recependo l'indicazione scritta diversamente nell'emendamento 76, si raggiunge questo obiettivo di distribuire in maniera omogenea sul territorio regionale le risorse messe a disposizione da questo provvedimento di legge.
La deliberazione della Giunta relativa al programma di distribuzione lascia, a mio avviso, dei margini di discrezionalità ancora troppo ampi: è vero che questo piano degli interventi viene sottoposto poi ad una valutazione della Commissione, così come previsto dall'emendamento numero 90, però noi con l'emendamento numero 76 intendevamo porre dei paletti, dei limiti al finanziamento a seconda della tipologia dell'intervento, per evitare che la discrezionalità della Giunta nel finanziare, o integralmente o parzialmente, gli interventi potesse essere "allargata" a seconda dei momenti.
Il termine "parzialmente" vuol dire che si può finanziare anche il 90-95 per cento dell'opera, ma può voler dire anche che si finanzia il 10 per cento; e noi abbiamo conosciuto, anche nei decenni precedenti, delle norme che ponevano un limite percentuale al finanziamento dell'intervento e poi, a seconda del momento e anche della volontà delle Giunte del momento, questa percentuale poteva allargarsi o restringersi a seconda che si volesse diminuire o aumentare il numero dei beneficiari.
Io penso che in questo modo si lasci una discrezionalità troppo ampia alla Giunta. Una parte dell'emendamento numero 76, a mio avviso, può essere recepita, laddove si pone un limite del 50 per cento, secondo gli interventi, e anche del 20 o del 10 per cento sempre in base agli altri interventi. Non si dà però questo ampio potere discrezionale alla Giunta che può decidere a seconda del momento, elettorale o meno, di ampliare o diminuire la platea dei beneficiari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento numero 90, come è stato detto dal collega Caria, è stato sottoscritto da tutti i componenti della Commissione per cui esprimo chiaramente il voto favorevole.
Vorrei inoltre precisare che il testo che è stato distribuito è praticamente il testo dell'articolo che scaturisce dall'accoglimento dell'emendamento numero 90. Pertanto informo l'Aula che il testo che sortirà dal coordinamento finale sarà appunto quello che è stato distribuito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Ho chiesto di intervenire proprio per avere questo chiarimento. Il testo che è stato distribuito è effettivamente diverso da quello che avevamo sottoscritto, e mancava la parte relativa al parere della Commissione competente, quindi chiedevo chiarimenti alla Presidenza. Se la Presidenza chiarisce a tutta l'Aula esattamente che cosa stiamo votando, è più chiaro, perché è stato distribuito un testo senza numero che rendeva complicato per molti comprendere che cosa si sarebbe votato.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 90, l'emendamento numero 76 decade.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
L'emendamento numero 2 è decaduto.
Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 33 è decaduto.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e dei relativi emendamenti:
Articolo 6
Obblighi dei beneficiari
1. I beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti.
2. La rendicontazione costituisce condizione imprescindibile per la concessione di ulteriori finanziamenti.
Emendamento soppressivo totale Uras - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Salis.
Articolo 6
L'articolo 6 è soppresso. (16)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 6. (53)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 6. (54)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 6
All'articolo 6 comma 1, la frase "i beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti", è sostituita dalla seguente: "i Comuni singoli o associati e le associazioni di volontariato beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti, con l'utilizzo di appositi schemi di rendicontazione predisposti dall'Assessorato". (86)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
All'articolo 6, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "e secondo le modalità di rendicontazione indicate nella L.R. 13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (36).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si eprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRERSIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 16. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto ora in votazione l'articolo 6.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, propongo di cassare dall'articolo 6, comma 1, dopo la parola "rendiconto" la parola "dell'utilizzo".
PRESIDENTE. E' intrinseco che sono le risorse utilizzate quindi si può cassare "dell'utilizzo" e dire "il rendiconto delle risorse percepite nell'anno precedente".
CARIA (P.D.). E' pleonastico.
PRESIDENTE. L'Aula deve esprimersi in merito dichiarando se è d'accordo o meno.
BRUNO (P.D.). No, Presidente, non siamo d'accordo.
PRESIDENTE. Poiché l'Aula non è d'accordo, metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'all'articolo 7. All'articolo 7 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 e dei relativi emendamenti:
Articolo 7
Linee guida
1. Con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente, che si esprime entro trenta giorni, vengono adottate linee guida concernenti:
a) i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività di cui all'articolo 1, comma 2;
b) le concrete modalità attuative delle disposizioni di cui all'articolo 2;
c) la composizione, l'organizzazione e il funzionamento del Comitato tecnico consultivo di cui all'articolo 3;
d) ogni altro profilo attuativo della presente legge.
Emendamento soppressivo totale Uras - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Salis.
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (17)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 7. (55)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera a) comma 1 dell'articolo 7. (56)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera b) comma 1 dell'articolo 7. (57)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera c) comma 1 dell'articolo 7. (58)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera d) comma 1 dell'articolo 7. (59)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, lettera a) la frase "i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività di cui all'articolo 1, comma 2" è sostituita dalla seguente: "i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività svolta dai Comuni singoli o associati e dalle associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39". (87)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, dopo la parola "adottata" sono aggiunte le seguenti parole: "entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge". (13)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "secondo i parametri previsti dal regolamento di cui all'art. 43 della L.R. 23 dicembre 2005 n.23 "Sistema integrato dei servizi alla persona". (71)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, lettera c) è aggiunta la seguente frase: "a cui partecipano due rappresentanti dell'Assemblea generale del Volontariato prevista dall'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (70)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "a cui partecipano due rappresentanti dell'Assemblea generale del Volontariato prevista dall'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (72)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità ai PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (73).)
PRESIDENTE. Poichè nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Presidente, si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 17, 55, 56, 57, 59, 87, 71 e 73. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 58 (c'è una correlazione con la precedente votazione) e sull'emendamento numero 13 su cui la Commissione aveva espresso parere favorevole. Il parere è negativo anche sugli emendamenti numero 70 e 72
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 70 e numero 72 sono decaduti.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 55. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 58. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 13. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Come può vedere chi è favorevole e chi è contrario se non alza neanche la testa dal foglio?
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, andrò meno veloce.
Passiamo all'esame dell'articolo 8. All'articolo 8 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8 e dei relativi emendamenti:
Articolo 8
Disposizioni transitorie
1. Le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), non si applicano alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2.
2. Nelle more dell'adozione delle linee guida di cui all'articolo 7, le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato abbia stipulato un'intesa, che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono le attività indicate all'articolo 1, comma 2, sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4.
Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 8
L'articolo 8 è soppresso. (18)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 8. (60)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 8. (61)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 8
All'articolo 8, comma 1, la. frase "le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), non si applicano alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2" è sostituita dalla seguente: "le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), si applicano alle attività svolte dai Comuni singoli e associati, a garanzia delle prestazioni e degli standard socio-assistenziali che vengono fornite agli utenti dei servizi". (88)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 8
All'articolo 8, comma 2, la frase: "le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato abbia stipulato un'intesa, che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono le attività indicate all'articolo 1, comma 2, sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4" è sostituita dalla seguente: "i comuni singoli o associati e le associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale ai sensi dell'art.5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato" che gestiscono centri di aggregazione sociale, secondo le finalità della L.R. 23 dicembre 2005 n. 23 "Sistema integrato dei servizi alla persona", sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4. (89)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
Al comma 2 dell'articolo 8, è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità ai PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (68).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 61.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). "Nelle more dell'adozione delle linee guida di cui all'articolo 7", linee guida non ancora approvate "le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un'intesa (…) sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale". Si dice che nelle more dell'approvazione della legge sono transitoriamente accreditati, e io le chiedo, Assessore, lei che deve controllare, sulla base di quali elementi? Sulla base di quali elementi?
Non riesco a capire, mi metto nei panni dell'Assessore regionale o di un funzionario regionale, sulla base di quali elementi si possono discernere gli oratori; e poi, tra l'altro, non si parla più di oratori ma si parla di nuovo di parrocchie, mantenendo in piedi un equivoco che è presente in tutto il provvedimento di legge, perchè si parla di parrocchie e di enti religiosi e non di oratori che dovrebbero svolgere funzioni innovative.
Questa legge, Assessore, è un pasticcio, sarà difficilissima da gestire per lei e per i funzionari dell'Assessorato perché si parte dall'assunto che bisogna dare questi 5 milioni di euro alla Conferenza episcopale regionale, o a chi per lei, poi tutte le altre norme vengono inserite come se si volesse dare l'impressione di realizzare un'azione socialmente utile, stabilendo dei criteri di controllo, delle verifiche sui progetti rispondenti alla programmazione sociale della Regione come stabilito dalla legge numero 23/05, ma poi non si dice niente, non si dice niente.
Sono pasticci che rendono questa legge, lo ribadisco, difficilissima da applicare. Il comma 1 dice che non si applicano le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge numero 23 alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2. Questo dice il comma 1. Il comma 2 ugualmente mette assieme una serie di elementi assolutamente incomprensibile. Per questo io esprimo un voto a favore dell'emendamento numero 61.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io condivido l'ultimo intervento dall'onorevole Salis, perché dopo la presunzione di voler coordinare come Regione le funzioni sociali, educative, formative delle parrocchie, nel comma 2 dell'articolo 8 le definiamo, seppure transitoriamente, centri di aggregazione sociale.
Centri di aggregazione sociale che, tra l'altro, si rifanno all'articolo 17 del decreto numero 4/2008 del Presidente della Regione, quindi del Regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge numero 23 del 2005; e questo perché, per una carenza, io l'ho ripetuto molte volte durante la discussione, non c'è una definizione di oratorio, non c'è una definizione di attività similari, non si capisce qual è il confine, se le parrocchie attraverso questa legge possono proporre qualsiasi iniziativa e quindi sono considerate di per sé oratorio.
Pertanto ritengo che dobbiamo necessariamente migliorare questo testo, anche con emendamenti orali. Io credo che in Commissione, onorevole Contu, vi siate anche interrogati su questo, perché non è possibile che le parrocchie che svolgono queste attività configurabili nell'articolo 1, comma 1, e poi che sottostanno a quegli obiettivi dell'articolo 4, sulla base dei quali ricevono finanziamenti, siano considerate centri di aggregazione sociale.
Io credo che gli oratori siano centri di aggregazione sociale, pertanto dovevano sottostare alla legge in vigore, la legge numero 23, e dovevano essere contemplati per distretto sanitario nei PLUS. Credo che ci sia anche un ordine nel tentare di legiferare in questa Regione, o almeno ci dovrebbe essere. Però tanta è la voglia di dare delle risposte, quali che siano, senza effettivamente legiferare bene, che probabilmente lo facciamo anche contro la stessa finalità della legge e contro la stessa attività poi degli oratori.
A mio avviso dobbiamo intervenire su questo testo e, poiché occorre approfondire, in particolare, l'articolo 8 e i successivi, chiedo una breve sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 20 e 10.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 51, viene ripresa alle ore 20 e 13.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti:
Articolo 9
Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutati in euro 5.000.000 annui. Alla relativa spesa si fa fronte, a decorrere dall'anno 2010, con quota parte delle entrate proprie della Regione ai sensi dell'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), come modificato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).
Emendamento sostitutivo totale Contu Felice.
Articolo 9
L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9
Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutatati in complessivi euro 5.000.000 annui".
2. Nel bilancio di previsione per gli anni 2010-2013 sono apportate le seguenti variazioni:
IN DIMINUZIONE
UPB S08.01.002 FNOL - Parte corrente
anno 2010 euro 5.000.000
anno 2011 euro 5.000.000
anno 2012 euro 5.000.000
anno 2013 euro 5.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 (Interventi vari) della tabella A allegata alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010)
IN AUMENTO
UPB S05.03.005 Finanziamenti per attività socio-assistenziali
anno 2010 euro 3.000.000
anno 2011 euro 3.000.000
anno 2012 euro 3.000.000
anno 2013 euro 3.000.000
UPB S05.03.006 Investimenti nel settore socio assistenziale
anno 2010 euro 2.000.000
anno 2011 euro 2.000.000
anno 2012 euro 2.000.000
anno 2013 euro 2.000.000
3. Alle spese previste per l'attuazione della presente legge si fa fronte con le suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 e con le rispettive UPB dei bilanci per gli anni successivi. (3)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 9
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 9. (62)
Emendamento sostitutivo parziale Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Uras - Ben Amara - Salis.
Articolo 9
Le parole "in euro 5.000.000" sono sostituite con le parole "in euro 1.000.000". (14)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 9
Al comma 1 dell'articolo 9 è aggiunta la seguente frase: "Le somme sono destinate ai Comuni per l'attuazione delle politiche di aggregazione sociale indicate nei PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (69).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo che venga ammessa dall'Aula la modifica della copertura finanziaria che propongo con un emendamento orale. Si chiede di spostare per l'anno in corso 4 milioni sull'UPB della pubblicità istituzionale dal FNOL.
PRESIDENTE. Per ammettere questo emenndandamento è necessario il consenso unanime dell'Aula. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Non siamo d'accordo.
PRESIDENTE. Poiché non vi è l'unanimità non possiamo ammettere l'emendamento.
SALIS (I.d.V.). Perché non possiamo ammettere l'emendamento?
PRESIDENTE. Onorevole Salis, non si può ammettere perché è stato predisposto come emendamento all'emendamento, e gli emendamenti all'emendamento devono essere presentati un'ora prima della seduta in cui si votano gli articoli di riferimento. L'unica possibilità era quella di presentare la modifica sotto la forma dell'emendamento orale, che richiede però un consenso unanime dell'Aula che non vi è stato.
Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 62, 14 e 69, mentre il parere è favorevole sull'emendamento numero 3, che è un emendamento tecnico suggerito dalla Commissione bilancio.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 62. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 3. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 14 è decaduto.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10 e del relativo emendamento:
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Articolo 10
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna (BURAS).
Emendamento soppressivo totale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 10
E' soppresso l'articolo 10. (63).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'articolo 10 è l'articolo sull'entrata in vigore, di per sé non riveste una grande rilevanza, è la conclusione di una legge, ma consente a me di esprimere una brevissima considerazione. Intanto sul modo che noi abbiamo utilizzato per affrontare questo tema: un modo pasticciato, confuso, un'istruttoria parziale.
Dicevo prima all'onorevole Contu che non l'ho invidiato per la funzione che ha dovuto esercitare nel tentare disperatamente di assemblare provvedimenti tra loro diversi in una situazione in cui, probabilmente, ha regnato la confusione sugli obiettivi, sulle modalità, sugli strumenti, sui soggetti da coinvolgere.
Io sono preoccupato, e lo dico anche all'onorevole Pittalis che ha sollevato nel corso del dibattito barriere difensive, di grande spessore morale, per sostenere le proprie convinzioni religiose, le proprie convinzioni anche religiose, perché purtroppo questo è un provvedimento così pasticciato, così confuso, così segmentato, che io dubito, conoscendo l'Amministrazione regionale, i suoi Uffici, i suoi funzionari, che potrà sortire qualche effetto.
Bisognerà tornare in Aula e piano piano, un giorno in una finanziaria, un altro giorno in un collegato, correggerlo per tentare di vedere questa norma, come tutte le altre che noi approviamo, applicata da un'Amministrazione regionale peraltro indolente sotto questo profilo.
Ecco perché ho ritenuto di dover intervenire su questo articolo e fare questo tipo di considerazione. Io voterò contro la legge, certamente non perché sono contro gli oratori. Io non ho nulla contro gli oratori, contro le parrocchie, e neppure contro la Conferenza episcopale sarda, anzi, ho stima dei nostri Vescovi che si affiancano ai lavoratori in questo momento di grande crisi, e ho anche stima nei confronti dei tanti parroci che svolgono una loro funzione, una funzione sociale, una funzione laica, oltre a quella religiosa cui sono obbligati dal loro ministero.
Questa è però una situazione pesante, nella quale, ne parlavo prima con l'assessore Liori, abbiamo difficoltà a garantire prestazioni gratuite mediche a chi è in condizioni di forte disagio economico, e rischia anche di perdere funzioni assolutamente rilevanti per vivere una condizione di vita normale, per non cadere nell'handicap fisico irreversibile; una situazione in cui noi abbiamo capitoli di spesa congelati, per cui non riusciamo a spendere 3 milioni di euro l'anno per stabilizzare alcune centinaia di precari degli enti locali, e diamo 25 milioni in cinque anni a un sistema che è già sostenuto finanziariamente, attraverso i trasferimenti dallo Stato direttamente decisi dallo stesso contribuente.
Forse, noi avremmo potuto anche intervenire su questo argomento con una dimensione e un'articolazione del tempo diversa, e assicurarci, magari, una riflessione più significativa nel corso della legislatura attorno a questo pur degnissimo tema. Per cui, io voterò contro questo testo di legge, ho utilizzato questa discussione generale per meglio argomentare le ragioni.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Il relatore si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare Assessoredell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Poiché l'emendamento numero 63 è un soppressivo totale, metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Comunico all'Aula che il consigliere Oppi, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
Riprendiamo in esame l'emendamento numero 6 all'articolo 1, precedentemente sospeso, che il relatore aveva proposto di trasformare da comma aggiuntivo ad articolo aggiuntivo. Chiedo ai proponenti se accolgono questa proposta, altrimenti devo metterlo in votazione come emendamento aggiuntivo all'articolo 1.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, nelle interlocuzioni intercorse si è concordato che questo comma diventasse un articolo aggiuntivo. Inoltre, si è concordato di proporre, con un emendamento orale, di sostituire il termine "sostiene" con le parole "riconosce e valorizza". Tutto il resto rimane uguale.
CUCCU (P.D.). Va bene, diventa quindi l'articolo 9 bis.
PRESIDENTE. Diventa un articolo 9 bis anche se, in base all'articolo 89 del Regolamento, avendo già votato l'articolo 10, l'avremmo dovuto introdurre prima.
DIANA MARIO (P.d.L.). Si farà in sede di coordinamento.
PRESIDENTE. Il testo dell'emendamento numero 6, che diventa l'articolo 9 bis, è così formulato: "La Regione, inoltre, riconosce e valorizza l'attività di altri soggetti che svolgono azioni di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale". Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, propongo di cassare la parola "inoltre" perchè non serve.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 6 così come modificato. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
E' stato presentato l'ordine del giorno numero 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Ben Amara - Sechi - Zedda Massimo - Zuncheddu - Cocco Daniele - Mariani sul sostegno dei centri di aggregazione sociale dei comuni e dei soggetti privati convenzionati. (1)
IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO del dibattito relativo al testo unificato n. 8-21-60/A (Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari);
VISTO il decreto del Presidente della Regione 21 luglio 2008, n. 7, articolo 17;
VISTA la legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1998 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali);
RILEVATA la necessità che la Regione riconosca, valorizzi e sostenga finanziariamente i centri di aggregazione sociale gestiti dai comuni o da soggetti privati convenzionati;
CONSIDERATA l'urgenza di potenziare e sostenere percorsi di crescita e responsabilizzazione di giovani e adolescenti nell'ottica della prevenzione di forme di disagio e di contrasto a comportamenti a rischio,
impegna la Giunta regionale
1) a prevedere, nelle disposizioni di cui al "collegato" alla legge finanziaria 2010, appositi stanziamenti da destinare alla valorizzazione e finanziamento dei centri di aggregazione sociale dei comuni e dei soggetti privati convenzionati;
2) a mettere a disposizione del Consiglio regionale, entro venti giorni, una relazione di rendiconto e di attuazione del programma di interventi di cui alla delibera in materia di politiche giovanili n. 21/40 dell'8 aprile 2008.) (1)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario perché questo ordine del giorno appare pleonastico dopo che abbiamo approvato una norma, quella contenuta appunto nell'emendamento numero 6, che afferma il principio per cui la Regione darà il suo sostegno anche a tutti gli altri centri ed enti che svolgano un lavoro di assistenza ai giovani. Non capisco la ratio dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore, con la specificazione che questo provvedimento di legge, del quale mi compiaccio, sorge dalla necessità di dare risposta a una carenza; relativamente al settore dei centri di aggregazione sociale invece sono già previsti degli appositi finanziamenti che la Giunta naturalmente intende mantenere e continuare a stanziare nella normale attività amministrativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Chiedo una votazione per parti. Nel dispositivo che impegna la Giunta regionale chiederei che si votasse il punto numero 1) e poi successivamente il numero 2).
PRESIDENTE. Onorevole Sanjust, occorre procedere a tre votazioni perché le singole parti abbiano un loro significato.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1 da "Preso atto" sino a "rischio".
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere PETRINI ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 20
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno: punto 1 del dispositivo.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - RANDAZZO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 55
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 19
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno: punto 2) del dispositivo.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere RANDAZZO ha votato a favore e che il consigliere Giacomo SANNA ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Gian Valerio - SANNA Paolo - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - PERU - PIRAS - PITTALIS - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - OPPI.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 57
astenuti 2
maggioranza 29
favorevoli 29
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale del testo unificato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, questa legge avrebbe dovuto avere, secondo il nostro modesto parere, un altro aspetto. L'abbiamo detto in maniera serena e abbiamo proposto delle modifiche argomentandole… Presidente, non pretendo di essere ascoltato, pretendo di poter svolgere un ragionamento, se è possibile.
Secondo il Gruppo del P.D. si perde una grande occasione e non si rende neanche merito alla grande funzione, al grande ruolo che hanno esercitato negli anni, nei decenni... Presidente...
PRESIDENTE. Scusate, colleghi, onorevole Peru, onorevole Pittalis, per cortesia.
PITTALIS (P.d.L.). Io sto ascoltando! Ho chiesto di non disturbarmi perché ascolto il collega!
CUCCU (P.D.). Io penso che quest'Aula, e la maggioranza in particolare, abbia perso una grande occasione per valorizzare in maniera compiuta il ruolo esercitato da decenni dagli oratori. E la valorizzazione - l'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto, l'abbiamo argomentato - avveniva con l'inserimento degli oratori in un sistema pluralistico organizzato dalla Regione in cui gli oratori avrebbero potuto far valere le loro ragioni.
Avete cercato in questi giorni di spingerci su posizioni estreme adottando un radicalismo forzato che non si conosce da parte vostra se non per mascherare delle differenze che a volte ci sono. Però non siete riusciti a spingerci sulla deriva in cui ci volevate marginalizzare. Il Partito Democratico non voterà contro questo provvedimento di legge. Il nostro Gruppo, anzi, avrebbe voluto votare a favore, l'ha dimostrato argomentando, l'ha dimostrato non ergendo barricate, l'ha dimostrato anche riconoscendo la validità e il valore delle cose che avete portato in questa discussione. Non ce ne avete però dato l'opportunità. Se il nostro voto non sarà favorevole sarà per una responsabilità non nostra ma esclusivamente vostra.
Noi non ci iscriviamo al partito però dei contrari agli oratori, ne riconosciamo la funzione, l'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto, e noi pensiamo che questa legge avrebbe potuto valorizzare meglio il loro ruolo. Il Partito Democratico pertanto si asterrà. Il voto di astensione non era un voto scontato, non va neanche banalizzato considerando il percorso che c'è stato...
PRESIDENTE. Prego, onorevole Cuccu, anche se il tempo è scaduto continui perché è stato interrotto.
CUCCU (P.D.). Però il nostro sarà un voto di astensione perché non vogliamo coinvolgerci e non vogliamo essere coinvolti nell'approvazione di una legge che a nostro avviso è pasticciata, è parziale, e non rende merito a quello che dovrebbe essere il ruolo degli oratori. Noi continuiamo a mantenere la convinzione che avevamo prima sul ruolo degli oratori. Avevamo pensato di incardinarli in un discorso generale e non avete voluto. Voi avete pensato che con questa legge si potesse favorire la Chiesa cattolica o i parroci. Noi pensiamo che invece con questa legge avremmo dovuto favorire i nostri figli, e voi questo non lo avete voluto fare.
Pensiamo che abbiate perso una grande occasione; il nostro voto sarà di astensione perché non vogliamo essere coinvolti in un pasticcio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Dichiaro naturalmente il voto favorevole dei Riformatori esprimendo anche una legittima soddisfazione perché è un testo di legge che noi abbiamo voluto fortemente e che abbiamo riproposto a più riprese nelle diverse legislature. Pertanto non possiamo che esprimere soddisfazione per il testo che è scaturito dall'Aula, e per la determinazione con cui questa maggioranza lo ha sostenuto e lo ha portato avanti resistendo anche alla tentazione di snaturarlo introducendo di fatto elementi ulteriori rispetto a quelli che ne rappresentavano il fondamento, cioè il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo sociale ed educativo degli oratori.
Questo testo di legge colma una lacuna vistosa presente nel nostro ordinamento giuridico regionale dando diritto di cittadinanza a strutture che, quotidianamente, svolgono un ruolo importante e che solo indirettamente erano riconosciute dall'ordinamento giuridico regionale. Da oggi gli oratori si affiancano agli altri soggetti pubblici, i centri di aggregazione sociale che trovano disciplina e finanziamento in altre normative, ai soggetti del volontariato sociale, tutti quei soggetti che sono attivi nella formazione alla vita e nella educazione dei giovani.
Io devo dire, onestamente, che l'intervento dell'onorevole Cuccu mi dà una certa amarezza perché io non credo che sia stata la maggioranza a perdere un'occasione. Credo che sia stata persa invece da parte del centrosinistra un'occasione di convergere su un testo che noi pensavamo ampiamente condiviso e che, invece, ha fatto emergere problemi che sono assai più profondi di quelli che riguardano la legge sugli oratori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, anche il Gruppo dell'Italia dei Valori si sottrarrà al tentativo di trasformare di nuovo l'Italia nel Paese dei Peppone e dei Don Camillo, perché questo tentativo è in atto e ne rilevo la presenza in questo provvedimento di legge.
Un provvedimento che ritengo intempestivo, per non urgenza, rispetto ai temi che la Sardegna deve affrontare in questo momento. Un provvedimento che utilizza parte ampia del Fondo per i nuovi oneri legislativi che il Consiglio regionale avrebbe potuto utilizzare per le tante emergenze che la Sardegna sta vivendo e, soprattutto, sul quale si è in tutti i modi evitato un accordo con le opposizioni quando, partendo dalla proposta di legge presentata da alcuni colleghi del P.D., si poteva trovare un giusto compromesso per evitare schieramenti rigidamente precostituiti e definiti e, in una parola, per evitare di trasformare un sostegno all'attività di carattere sociale, che tutti in questa Aula hanno dichiarato di apprezzare e di voler sostenere, in un risultato, in una vittoria, tra virgolette, dell'opposizione che fa anche pensare, a me che sono del segno del Cancro, quindi il segno del dubbio e della perplessità, che questa legge sia forse un atto dovuto rispetto a sostegni avuti in momenti elettorali appena trascorsi.
Perché dico questo? Perché noi abbiamo un'ottima legge. La Sardegna con questa legge si sta ponendo all'avanguardia rispetto alle altre Regioni italiane, nell'erogazione di finanziamenti, almeno fossimo riusciti a farlo con una legge che precisa il quadro di riferimento! L'abbiamo fatto con una legge che come ha detto il collega Uras, concordo con lui, è una legge pasticciata che porrà grossi, grossissimi problemi di applicazione e che viene adesso utilizzata, l'ha appena fatto in parte il collega Cossa, per dire…
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Milia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MILIA (U.D.C.). Intervengo per dichiarare il voto convinto e favorevole del Gruppo dell'U.D.C. Non abbiamo voluto interloquire più di tanto su un testo che la Commissione aveva esitato all'unanimità. Un testo che completa, noi riteniamo, un'offerta che è latente in tutta la società civile sarda, ma la completa ponendosi a fianco ai buoni maestri. Di cattivi maestri ce ne sono tanti in giro per la Sardegna e per l'Italia e molti godono di finanziamenti pubblici utilizzandoli a proprio uso e consumo.
Noi crediamo che questa legge a favore degli oratori vada nel senso della buona educazione, nel senso della solidarietà e nel senso appunto dell'aiuto a tanti che già operano nella società civile in questa direzione. Riteniamo anche che i 5 milioni di euro non riusciranno a colmare una domanda sempre crescente, ma crediamo che questi 5 milioni di euro saranno spesi bene a differenza, molte volte non abbiamo voluto fare polemiche, di quanti invece con i soldi pubblici finanziano organizzazioni, organismi, circoli che niente hanno di sociale e nessuno degli obiettivi che questa legge si prefigge.
Per questi motivi, su una legge che potrebbe essere e potrà essere anche migliorata in un secondo momento, confermiamo il nostro voto favorevole ritenendoci soddisfatti del lavoro svolto dall'Aula e prima dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Saremo forse i pochissimi che voteranno contro. Prima si diceva: "Non ci divideremo più come Peppone e Don Camillo". Io ho invece un ricordo favorevole di Peppone e Don Camillo, per due ragioni. La prima, perché raccontavano un'Italia, laica e cattolica al contempo, che riusciva a trovare sintesi positiva, collaborazione produttiva nei momenti del bisogno.
Ricordo il film nel quale Peppone e Don Camillo, insieme, affrontavano l'emergenza dell'alluvione, il sindaco e il parroco; e ricordo tanti esempi della vita comune in cui questo si è realizzato. E magari noi vivessimo una condizione come quella, magari vivessimo quella grande condizione di sviluppo, nel confronto, anche durissimo, anche politico, fatto di merito, che si è vissuto in quegli anni.
Oggi siamo un po' più cinici, siamo decisamente molto più clientelari, siamo anche meno produttivi, e siamo anche dal punto di vista, fatemelo dire, della produzione legislativa decisamente molto più scadenti. Ed è una delle ragioni per cui io non voterò a favore di questa legge, mi sarebbe piaciuto farlo, alla Don Camillo e Peppone, cioè in un clima di unità, con il riconoscimento della nostra società, che è una società a democrazia pluralista dove tutti hanno diritto di avere riconoscimento.
Io non dirò mai, perché ho vissuto la realtà degli oratori e anche quella delle parrocchie, che sono enti da demonizzare, al contrario, svolgono una funzione importante, danno a coloro che ci credono la possibilità di professare il proprio pensiero religioso, e danno anche un aiuto alla società perchè in molti casi sono sostitutivi dell'intervento pubblico. Io mi auguro che in altre circostanze si possa fare molto meglio di quanto abbiamo fatto oggi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io non voglio eccedere in toni enfatici, ma penso che il Consiglio regionale oggi abbia scritto una bella pagina e abbia nobilitato davvero la sua funzione esitando una legge di qualità come questa. Una legge che certo non ha la pretesa di risolvere né i problemi dello sviluppo, né quelli del disagio sociale, ma è un sostanzioso contributo in quella direzione.
Accogliamo pertanto anche con favore questo atto di resipiscenza di una parte dell'opposizione che, con il suo voto di astensione, dopo questa lunga discussione, probabilmente ci dà sicuramente ragione della bontà delle finalità perseguite in questo testo di legge. Ecco perché noi la votiamo, la sosteniamo con favore, ringraziando soprattutto i proponenti che hanno avuto una grande intuizione, e quindi mi pare che sia merito di tutti, maggioranza ed opposizione, aver concorso anche ad alimentare un dibattito che, certo, questo sì, fa bene a una sana democrazia.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 8-21-60/A.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA MARIO - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI FRANCESCO - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA GIACOMO - SANNA MATTEO - SANNA PAOLO - SOLINAS CHRISTIAN - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA ALESSANDRA.
Rispondono no i consiglieri: URAS - ZEDDA Massimo.
Si sono astenuti: la PRESIDENTE LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO DANIELE - COCCO PIETRO - CUCCU - DIANA GIAMPAOLO - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI MARCO - MELONI VALERIO - SABATINI - SALIS - SANNA GIAN VALERIO - SOLINAS ANTONIO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 40
astenuti 19
maggioranza 21
favorevoli 38
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Comunico che per domani mattina sono convocate le Commissioni prima, seconda, quinta, settima e ottava, alle ore 10. Comunico inoltre che il Consiglio è convocato alle ore 10 di lunedì, 1º febbraio 2010, per la seduta statutaria.
La seduta è tolta alle ore 20 e 54.
Allegati seduta
XCIII SEDUTA
(POMERIDIANA)
Mercoledì 27 gennaio 2010
Presidenza della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 16 e 34.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 20 gennaio 2010 (86), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Domenico Gallus, Paolo Maninchedda, Giorgio Oppi, Antioco Porcu e Teodoro Rodin hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 27 gennaio 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
SANJUST - ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - FLORIS Rosanna - LADU - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo: "Norme sulle politiche giovanili". (100)
(Pervenuta il 26 gennaio 2010 e assegnata all'ottava Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interrogazione SOLINAS Antonio - BRUNO - CUCCU - MELONI Valerio - ESPA, con richiesta di risposta scritta, in merito al bando pubblico per l'attribuzione delle borse di studio per i diplomati nell'anno scolastico 2008/2009 e iscritti all'università nell'anno accademico 2009/2010". (223)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Mozione STERI - CAPELLI - CAPPAI - RASSU - OPPI - PETRINI - ARTIZZU - BRUNO - CUCCUREDDU - SANJUST - PITTALIS - DE FRANCISCI - MURGIONI - DIANA Mario - CONTU Felice - LADU - BIANCAREDDU - SANNA Giacomo - MILIA - MANINCHEDDA - DIANA Giampaolo - CUCCA - FLORIS Mario - OBINU - PITEA - LAI - CAMPUS - DESSÌ - SOLINAS Christian - PLANETTA - MULAS - VARGIU - MULA - MELONI Francesco - COSSA - DEDONI - CONTU Mariano Ignazio - CUCCU - SABATINI - MORICONI - MELONI Valerio - URAS - ZUNCHEDDU - SECHI - ZEDDA Massimo - SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI - SANNA Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (36)
Commemorazione del "Giorno della memoria"
PRESIDENTE. Colleghi, oggi nel "Giorno della memoria" anche il Consiglio regionale della Sardegna ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico, i deportati militari e politici di ogni nazionalità nei campi nazisti. Da dieci anni il Parlamento italiano riconosce il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come il "Giorno della memoria", ma più che una ricorrenza questa giornata deve rappresentare un profondo momento di riflessione.
Il riconoscimento dei diritti dell'uomo, il superamento delle ingiustizie, la libertà e la pacifica convivenza tra i popoli devono essere gli obiettivi perseguiti dalle istituzioni e dall'intera classe politica. In un paese civile gli errori e gli orrori del passato, a cui non si può porre rimedio, devono servire almeno a creare una società più giusta dove i diritti di ogni individuo siano rispettati e tutelati. Per questo anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole commemorare le vittime dell'Olocausto e vuole ricordare coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Un genocidio, quello nazista, che non ha risparmiato neanche il nostro popolo, anche la Sardegna ha pagato pesantemente, in termini di vite umane, il furore criminale nazista: 250 sardi sono stati deportati nei lager e 12 mila soldati sono stati imprigionati nei campi tedeschi. Ma, al di là delle appartenenze territoriali, oggi tutto il mondo ricorda le vittime di questa tragedia dell'umanità, una tragedia che deve servire come monito per lanciare un segnale di pace, di serenità e di armonia tra i popoli.
Anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole rendere omaggio alle vittime di questo odio il cui ricordo, a distanza di tanti anni, non si affievolisce, anzi, i sentimenti di indignazione che proviamo nel ricordare le vittime dell'Olocausto si rafforzano. Dal passato ci arriva una lezione che non possiamo ignorare: in un Paese democratico non ci può essere spazio per la sopraffazione, la persecuzione, l'intolleranza e la discriminazione.
Osserviamo un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.
(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio)
mediante attività di oratorio o attività similari" (60/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del testo unificato numero 8-21-60/A. Sono all'esame dell'Aula l'articolo 2 e i relativi emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il contenuto dell'articolo 2 è identico a quello del primo, anzi direi che è ripetitivo; basterebbe una lettura linguistica per notare che il contenuto di questo articolo è una vera rapsodia di non senso: stesso lessico, stesse frasi, stesso stile. Presidente, la prego…il chiasso.
PRESIDENTE. Colleghi, l'onorevole Ben Amara ha ragione. Onorevole Pitea, onorevole Capelli, per cortesia.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ci consiglia di valorizzare la cultura e di promuovere la funzione educativa. Non accenna niente né al metodo, né alla metodologia, né alla prassi, è tutto da individuare secondo le linee di programmazione della politica regionale con la benedizione del potere ecclesiastico. Ma quale programmazione? E' solo una forma di organizzazione sviluppata con l'obiettivo di escludere i veri oratori dalla determinazione sociale delle proprie vite.
Noi siamo per una grammatica negativa, una programmazione positiva che mira a distruggere tutti i rapporti in cui l'uomo è un essere avvilito, asservito, derelitto e spregiato; dunque la debolezza dei concetti di questa legge è visibile. Concetti che si basano su una idea insostenibile di falsa totalità, ovvero l'idea che la società e lo Stato abbiano le stesse frontiere e che la società sia cioè contenuta nelle frontiere dello Stato e alle dipendenze della fede, puro feticismo che soffoca ogni forma di emancipazione e di libertà di scelta. Basterebbe un unico articolo per questa legge: il pensiero è unico, l'oratorio è unico e la povertà è unica.
Non abbiamo bisogno di nessun'altra narrazione, di nessun altro articolo che ci porta a una perdita di tempo e di riflessione; il mio obiettivo oratorio qui è solo quello di delineare quella che penso essere la differenza di fondo tra i nostri punti di vista: un altro e diverso approccio umano alla questione della funzione educativa e al valore della cultura come cultus e venerazione. Il contrasto, come direbbe Blake, è la vera amicizia. Siamo gente normale, cioè ribelli, scontenti, scomodi e anche sognatori, ma sappiamo che affidare i mali della nostra società alla metafisica è pura canalizzazione di un transfer forse psicologico.
Non dimentichiamo che la maggior parte dei nostri cittadini sono vulcani soffocati, inquieti, si proiettano oltre se stessi e, se superano, in superficie hanno un'identità ma, al di sotto dell'aspetto dell'identità, c'è la forza della non identità. Questo è il mondo dell'arte, della letteratura, della psicanalisi, della poesia, e non della prosa o del congiuntivo, e della profezia cara a quell'avvocato oratore che siede nei banchi della maggioranza.
Cari colleghi, il nostro compito è di vegliare e sorvegliare, il problema non è quello di portare da fuori la coscienza ma di esprimere laicamente la coscienza che già c'è, anche se in forma embrionale, repressa e contraddittoria; è un compito simile a quello dello psicanalista che cerca di rendere cosciente l'incosciente e il represso, semplicemente però non c'è nessun psicanalista al di fuori del soggetto stesso. La psicanalisi può avere senso soltanto come autoanalisi collettiva; ciò conduce a una politica non più del parlare bensì dell'ascolto, o meglio della "parola ascolto".
Il processo educativo e integrativo della nostra società è un processo collettivo per arrivare all'eruzione dei vulcani soffocati; forse è l'unica maniera di progredire socialmente e culturalmente, di andare avanti attraverso l'autoarticolazione collettiva delle nostre psicosi. Non so ancora se i redattori di questa legge, di questo articolo, si identificano più con la rosa o con il giardiniere, se propendono più per la durata brevissima o per la lunga durata, non so quale sia l'ampiezza delle fluttuazioni entro cui si muove il loro orizzonte simbolico e di fare politica, certo è che esso non è l'essere né il nulla, ma qualcosa con cui Filone di Alessandria, nella sua interpretazione della Bibbia, spiega il significato della parola "manna".
Se non esistessero le rose il mondo sarebbe molto noioso, ma non lo sarebbe meno se non esistessero i giardinieri. Mi rivolgo a quel gran giardiniere di stamattina che parlava del profeta e della profezia - sembra che io appartenga a una casta religiosa - non risponderò a quell'avvocato oratore che siede nei banchi della maggioranza, non risponderò perché sono un grande sostenitore di quella minoranza alla quale lui stesso appartiene. Qui i profeti non c'entrano nulla.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io credo che l'articolo 2 chiarisca le questioni sollevate nel corso della discussione che si è svolta sinora; perché bene ha fatto il consigliere Uras a ritirare l'emendamento che voleva sopprimere il comma 1 dell'articolo 1 che, di fatto, scrive in legge, quindi ponendo all'attenzione di tutti, quello che poi viene richiesto nell'emendamento numero 6 temporaneamente sospeso.
Il comma 1 dell'articolo 1 recita "la Regione Sardegna sostiene gli interventi finalizzati a favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile (…) affinché i giovani possano acquisire consapevolezza, dinamismo e iniziativa rispetto ai processi di sviluppo". Il comma 1 dice chiaramente quali sono i compiti, le funzioni e le volontà di questo Consiglio regionale, quindi il sostegno a tutte le azioni, comprese quelle che vogliono essere richiamate nell'emendamento numero 6, nonché quelle di altri soggetti che svolgono azione di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale. E' già tutto compreso in questo comma 1 e bene ha fatto, ripeto, il collega Uras a ritirare l'emendamento soppressivo.
Il comma 2 chiarisce che, nell'ambito di questa azione, che quindi esclude assolutamente tutti gli altri soggetti che svolgono queste azioni, si vuole riconoscere agli oratori un supporto finanziario che altrimenti non avrebbero. E quindi l'articolo 2 discende da questa evoluzione, descritta nell'articolo 1, parlando di come la Regione vuol giungere a ottenere questa azione nei confronti e a favore degli oratori, cioè a favore di uno dei soggetti previsti dall'articolo 1 al comma 1. Quindi, mi pare chiaro che sia materia conseguente, che può essere agevolmente approvata da questo Consiglio senza trovare motivo ulteriore di suddivisioni o contrasti.
E, al limite, mi permetto senza voler apparire saccente, di suggerire ai colleghi dell'opposizione che se c'è qualcosa da cambiare, all'interno dell'articolo 2, dove si dice "Per il conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 1, la Regione sottoscrive appositi protocolli d'intesa…", forse nel redigere la legge in Commissione avremmo dovuto scrivere "articolo 1, comma 2", semplicemente un maggiore chiarimento. E' chiaro infatti che nessuno pensa che la Regione, per sostenere anche l'azione così come è descritta al comma 1 dell'articolo 1, possa avvalersi di questi protocolli d'intesa.
Questo emendamento avrebbe reso più chiaro che quanto previsto nell'articolo 2 è riferito solo al comma 2 dell'articolo 1, mentre la premessa è che la Regione certamente vuole dare sostegno agli oratori ma vuole dare sostegno anche a tutti gli altri soggetti che, come richiesto nel vostro emendamento sospeso "svolgono azioni di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale", ma tutto questo è scritto già nel comma 1 dell'articolo 1.
Pertanto, qualcuno degli emendamenti che voi avete presentato potrebbe essere modificato in questo senso, per chiarire che l'articolo 2 fa riferimento solo al comma 2 dell'articolo 1, in quanto quei protocolli d'intesa non possono che essere collegati all'azione di sostegno, che comunque anche voi avete ritenuto doverosa e giusta, nei confronti solo degli oratori e non di tutti gli altri soggetti, che non possono essere sottoposti al vaglio di protocolli d'intesa attraverso la CES, la Conferenza episcopale sarda, o la Conferenza italiana superiori.
Mi permetto anche di dire alla Presidenza che, in sede di coordinamento, l'espressione "Unione superiori maggiori d'Italia", sempre al comma 1 dell'articolo 2, va modificata in "Unione superiore maggiori d'Italia", si riferisce infatti al clero femminile: è stato un errore di battitura che si è ripetuto.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che l'articolo 2, come ho già detto nel precedente intervento, sia più opportuno sopprimerlo dal momento che individua una modalità attraverso la quale l'azione della Regione trova una sua differenziazione, nei settori del sostegno alle politiche giovanili, rispetto alle programmazioni ordinarie. Io credo che non sia opportuno limitare la funzione programmatoria della Regione attraverso la stipula dei protocolli d'intesa che in qualche misura, così come sono espressi in questo articolo, lasciano libera la facoltà di addivenire a delle intese che definiscano indirizzi e le azioni finalizzate a questo fine.
Ma quando mai, dopo che con una legge regionale la Regione si propone l'obiettivo di valorizzare e riconoscere questa funzione sociale (cioè è la Regione come istituzione a volere questo atto di governo) immediatamente dopo la Regione stessa dice che va ad accordarsi per definire gli indirizzi e le azioni per la stessa finalità. E' una perdita di sovranità che dimostra ancora una volta come attraverso questo meccanismo, e badate che non si può leggere questa norma senza leggere l'articolo 8 dove, di fatto, tutta una apparente regolamentazione di questa materia viene mandata in deroga, le cose andranno come vanno di solito in questa Regione, e cioè siccome non saremo in grado di disciplinare la materia daremo i soldi, daremo i soldi e basta, non curandoci di altro.
Per esempio, nel testo del provvedimento viene usata la parola "accreditamento". Accreditamento di che cosa? Si accredita una struttura privata a svolgere funzioni di rango pubblico quando queste hanno dei requisiti, ma dei requisiti rispetto a delle obbligazioni che la parte pubblica ha nei confronti della comunità. Perlomeno si usino dei termini che siano più consoni, non un'idea libertaria, nell'esercizio di questa funzione.
Significherebbe dire: la Chiesa faccia sempre quello che ha fatto finora, io ti do i soldi e poi il pubblico lo vedo per conto mio; come se in una Regione, che si pone l'obiettivo di valorizzare questo settore, non ci sia l'idea di armonizzare in un'unica strategia, di far concorrere all'unico fine tutti i soggetti che ci sono. Questo è il punto in qualche modo più debole ma anche più esplicito di ciò che è questa legge che, ripeto, approvate perché intorno a questi appuntamenti mi rendo conto che c'è non il rigore di voler fare i legislatori, coloro che disciplinano, coloro che valorizzano le proprie scelte strategiche ma solamente la paura di venire additati come quelli che si sono rifiutati di riconoscere determinate opzioni e determinati privilegi.
E' un'altra di quelle leggi che secondo me rimarrà a lungo nella storia di questa Regione come la prova della inadeguatezza di un Consiglio regionale a fare norme all'altezza del terzo millennio; un millennio che si apre in una condizione sociale e culturale diversa e che appalesa come davvero, molte volte, ci sono delle cose che diciamo e che stridono le une con le altre. E noi saremmo il Consiglio regionale costituente che vuole dare la nuova forma di Statuto alla Regione Sardegna? Noi? Noi che apprezziamo questi problemi con la miopia di chi non esce dai luoghi comuni nell'approccio ai problemi in questione?
Questa è la vera opposizione che noi facciamo, l'opposizione ai limiti e alle contraddizioni delle nostre parole che ci poniamo noi stessi nel nostro lavoro, al fatto che basti mandare avanti le leggi e, soprattutto, all'idea che abbiamo di lavorare sulle leggi senza avere il coraggio qualche volta (perché non sarebbe un errore) di dire: un attimo, fermiamoci, fermiamoci, cerchiamo di riflettere e di fare una cosa come si deve; l'arte dell'Aula è infatti quella di cercare di aggiustare il posizionamento del palo raddrizzandolo quando è possibile, ma qualche volta un colpo in più un colpo in meno non porta il risultato che noi vorremmo.
Qualche volta bisognerebbe fare le leggi avendo il coraggio di fermarsi e di non affidare alla fase emendativa una correzione che tante volte è contraria agli obiettivi, o porta esiti contrari agli obiettivi che noi ci siamo posti.
La maggioranza è maggioranza, ha il nostro rispetto ma anche la nostra considerazione che le responsabilità di certe leggi ovviamente ricadono totalmente su chi non ha avuto l'apertura mentale di confrontarsi e di ascoltare anche le ragioni degli altri.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, nell'intervenire sull'articolo 2 farò riferimento agli interventi del relatore, l'onorevole Contu. L'onorevole Contu, che ha vissuto stagioni politiche di profondi conflitti e profonde divisioni, persino di "muri" e di blocchi contrapposti a livello internazionale, ricorderà però che quelle divisioni, quelle contrapposizioni non impedivano di ragionare e di discutere insieme.
Sono certo che se dovessimo chiedere all'onorevole Felicetto Contu di ricordare i tanti che hanno ricoperto, al nostro posto (sarebbe meglio dire noi al posto loro), la carica di consigliere regionale negli anni '70 e '80, l'onorevole Contu sicuramente oltre che le persone ricorderebbe discussioni, confronti, scontri che però consentivano di arrivare anche a un punto di incontro.
Questo senso delle istituzioni, del confronto, anche aspro, ma portato avanti nel tentativo di trovare un punto comune, non l'ho ritrovato negli interventi di altri colleghi che pure non hanno vissuto quella storia, non hanno vissuto quel periodo. Colleghi che invece hanno inserito nei loro interventi proprio quegli elementi di divisione, di contrapposizione frontale che non aiutano, non servono. Non so infatti a che cosa serva parlare di Lenin o di marxismo o di quant'altro in una discussione sugli oratori; bisognerebbe restare, così come io farò, al tema della legge e dell'articolo adesso in discussione.
L'onorevole Pittalis, invece, all'arte oratoria ha unito un'altra delle arti che veniva insegnata nella Grecia antica: la retorica; ha accusato gli altri, ha negato dei concetti e, subito dopo, ha affermato il contrario di ciò che aveva precedentemente detto, appunto secondo le regole della migliore arte della retorica. Io invito i colleghi a rileggere il contenuto del testo unificato per cui gli oratori devono servire, perché questo è scritto, al recupero delle devianze giovanili.
Assessore Liori, quando lei visiterà i diversi SERT della Sardegna, o gli uffici degli Assessorati delle politiche sociali degli enti locali che si occupano di questi temi, io non so come potrà giustificare il fatto che nel testo unificato gli oratori vengano presi ad esempio per il recupero delle devianze giovanili (droga, alcol, criminalità), tenendo conto che le problematiche attuali non sono quelle che gli oratori hanno affrontato nel corso degli anni, perchè sono cambiate, cambiano in continuazione ponendo nuovi problemi, nuove difficoltà. Non so quali capacità, quali competenze, quale conoscenza sul campo, di quali strutture gli oratori si siano dotati per affrontare i problemi nel corso degli anni.
Io, molto più semplicemente, avevo chiesto ai colleghi di poter rivedere il testo perché fossero individuati, fra gli oratori presenti sul territorio, quegli oratori che hanno, ad esempio, spazi attrezzati per lo sport, per la cultura, per il tempo libero, in modo tale da rafforzarli soprattutto laddove i comuni non riescono a raggiungere quel livello di presenza sul territorio con i servizi sociali, con gli spazi di aggregazione giovanile o, addirittura, quei comuni non sono dotati di sedi o di spazi tali da poter essere utilizzati dai loro giovani abitanti. Questo non è stato fatto.
In effetti, come ha detto anche l'onorevole Sanjust, non si tratta di politiche giovanili, si tratta di un po' di risorse pubbliche che vengono date agli oratori, non si capisce bene perché e per che cosa, anche se la motivazione riporta alle devianze giovanili. Io non so se voi avete un'immagine di ciò che è oggi la popolazione giovanile sarda e dei suoi problemi. Una parte della popolazione giovanile sarda è precaria e ha difficoltà a trovare lavoro; una parte, per fortuna minima, della popolazione giovanile sarda è caduta nella ragnatela della tossicodipendenza e dell'alcolismo; un'altra parte, minore rispetto alle precedenti, si trova purtroppo nei carceri giovanili, come quello di Quartucciu, e gli altri sparsi sul territorio; tanti altri, invece, per loro fortuna, perché hanno avuto una vita migliore, hanno trovato nella scuola, nell'istruzione e poi dopo all'università e nel lavoro la possibilità di riscatto anche rispetto alle condizioni economiche dei padri e dei nonni.
Forse sarebbe stato il caso di rafforzare la scuola insieme agli oratori, di rafforzare il SERT insieme gli oratori, di rafforzare luoghi di aggregazione insieme agli oratori, non ho difficoltà a dirlo, ma rafforzare solo gli oratori e non portare avanti politiche attive per il lavoro lasciando risorse a giacere nelle casse della Regione, non occuparsi di dare un futuro, una speranza, un'iniezione di fiducia ai giovani offrendogli la possibilità di realizzarsi con il lavoro dopo aver ottenuto un titolo di studio, dopo aver frequentato un corso di formazione professionale, non dare insomma la possibilità a tanti giovani di vivere una vita degna di essere vissuta, non so quanto riuscirà a risolvere il problema delle devianze giovanili.
Non so se voi sapete (questi dati non li hanno gli oratori), ma forse avremmo potuto o potremmo chiedere all'onorevole Gianluigi Gessa, che ora non siede più in questi banchi, quali e quanti sono i tipi di droghe, soprattutto sintetiche e devastanti, diffusi oggi nel territorio della Sardegna; sono talmente tanti che forse non basterebbero a contenerli neanche le pagine del testo di legge.
Io non so se voi avete idea di come si vive nelle periferie urbane delle città della nostra Sardegna. Ebbene, mi auguro, spero, visto che questo voi dite nel sostenere questo testo di legge, che solo con un finanziamento agli oratori potranno essere curate le devianze giovanili e data una speranza a quei giovani. Non ne sono convinto. Non credo che sia sufficiente quest'unico istituto, come voi dite, ma credo che possano essere utilizzati e potrebbero servire insieme tutti gli altri strumenti di cui ho parlato, e soprattutto la scuola pubblica, per strappare i giovani dalle devianze giovanili dando loro una speranza di vita.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la discussione continua sullo stesso canovaccio tessuto già ieri. Da parte nostra credo sia stato intrapreso ogni possibile tentativo per fare incontrare due valutazioni, due opinioni differenti. Ho però l'impressione, spero di sbagliarmi, che la maggioranza, forse immaginando i riflessi esterni, stia ponendo in essere, proprio rifiutando un minimo di confronto, un tentativo (perseguito secondo gli interventi talvolta in maniera sottile, talvolta meno, e non voglio usare altri termini, altrimenti rischierei ovviamente di offendere qualcuno, ed è l'ultima cosa che vorrei fare) di costringere l'opposizione a votare contro questo provvedimento di legge. E davvero questo non lo comprendo, se non pensando che venga fatto per un calcolo; oserei la terminologia usata dall'onorevole Artizzu, ma non voglio farlo perché ho criticato lui e non vorrei essere ovviamente criticato per la stessa ragione. Però di questo si tratta.
Noi abbiamo valutato con interesse l'apertura del Presidente della Commissione, che pure era un lumicino molto debole, con poco ossigeno per alimentare quella fiammella, però intanto era un segnale. Abbiamo cercato di capire meglio, di scrutare meglio cosa c'era dietro quell'apertura. Il Presidente ci ha anche ricordato che poi si rimette comunque all'Aula. E' in corso in questi minuti, nelle forme possibili, anche un ulteriore tentativo da parte nostra per valutare se ci può essere un impegno della maggioranza, seppure non all'interno dell'approvazione di questo progetto di legge, che si muova nella direzione che noi abbiamo auspicato e sulla quale abbiamo tentato di far riflettere, dal nostro punto di vista, la maggioranza, senza, ahinoi, riuscirci.
E' chiaro infatti che, se ci fosse una disponibilità in tale direzione, ovviamente anche la nostra condotta potrebbe essere direttamente condizionata da questo comportamento e da questo atteggiamento da parte vostra, lo vedremo nel prosieguo di questa discussione.
Però, io vorrei richiamare un aspetto, e finisco, non utilizzerò tutto il tempo a disposizione; io chiedo che interesse abbiamo in quest'Aula a trasferire all'esterno una divisione interna al Consiglio regionale, oppure che interesse c'è in quest'Aula, da parte della maggioranza, a spingerci, con atteggiamenti di chiusura, a votare in un certo mondo, oppure che interesse c'è, su un tema delicato come questo, a ricorrere a un voto di coscienza che, ovviamente, va oltre gli schieramenti politici presenti in quest'Aula.
Secondo me lavorare in questa direzione, perché si è lavorato da parte della maggioranza in questa direzione, è un atteggiamento di corto respiro che, davvero, non si pone l'obiettivo di esaltare un lavoro che può coinvolgere l'intero Consiglio, senza far venir meno nessuno degli obiettivi che la maggioranza si è posta attraverso la presentazione di questo provvedimento di legge, perché insisto nel dire che non c'è da parte nostra, da parte di nessuno di noi, una richiesta in questa direzione.
Ecco perché non comprendo veramente il vostro insistere in questa chiusura. In altre situazioni, tutto sommato, c'è stata anche qualche disponibilità da parte vostra, se non altro a prendere in considerazione alcune nostre proposte; invece, su un tema delicato come questo si vuole proprio richiamare il clima delle crociate, e scusate se evoco questo termine.
Io credo che uno degli obiettivi che la massima Assemblea elettiva che noi rappresentiamo deve avere, soprattutto su un tema così delicato, sia quello di tentare di raggiungere un minimo di unità, di tentare di offrire a tutti una base comune di ragionamento, di riflessione, all'interno della quale si possano anche esprimere posizioni differenti. E questo è un compito, una responsabilità innanzitutto della maggioranza proprio in quanto tale; la maggioranza non si esprime soltanto attraverso l'esercizio dei numeri, è maggioranza se è capace di offrire un terreno di agibilità, e con agibilità non penso soltanto all'agibilità materiale nell'esprimere un voto o meno, di agibilità nel poter esprimere una propria convinzione, un proprio pensiero, un proprio dato culturale, che si manifesta attraverso una proposta di legge. Rispetto a questo non c'è stata nessuna apertura, nessuna disponibilità da parte vostra.
Io vi chiedo, per l'ennesima volta, mi rendo conto che sta diventando un dialogo tra sordi e quindi anche un esercizio mortificante, di prendere in considerazione una serie di proposte che noi stiamo rimodulando, anche in funzione del dibattito che c'è stato in queste ore, anche in funzione delle chiusure, anche in funzione del fatto che comprendiamo che evidentemente più di alcune cose non potete concedere.
Comprendiamo anche questo e vi facciamo una serie di proposte che, pur non intervenendo, almeno in parte, sul progetto di legge, possono consentire a questo Consiglio alla fine di esprimersi, con un impegno di tutti, in una certa direzione. Pertanto, io chiedo almeno la disponibilità della maggioranza a ragionare attorno a uno schema di questa natura.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, la sua iscrizione a parlare è pervenuta oltre i termini, rappresentati dall'intervento dell'onorevole Uras di stamattina.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Sugli emendamenti all'articolo 2, esattamente i numero 20, 66 , 1 ritirato, 67, 38, 39, 40, 41, 79, 9, 80, 7, 26, 8, 27, 28, 29 e 30 si esprime parere contrario e comunque si invita al ritiro. Se la Presidente mi consente di utilizzare i cinque minuti a disposizione, ne approfitterei per illustrare i motivi per cui respingo questi emendamenti.
PRESIDENTE. Utilizzare il tempo previsto dal Regolamento è un suo diritto, non glielo concede il Presidente.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. La ringrazio. Mi rivolgo agli amici e colleghi Gian Valerio Sanna e Giampaolo Diana. Onorevole Diana, io mi sto trovando fortemente in imbarazzo, e le spiego il motivo. L'onorevole Gian Valerio Sanna, pochi minuti fa, sull'articolo 2 che riguarda i famosi protocolli, ha fatto capire di trovare un po' aberrante questa formulazione. Il mio imbarazzo nasce dal fatto che, proprio per accogliere anche le opinioni espresse dalla vostra parte, sul tema abbiamo copiato integralmente la proposta del Gruppo del Partito Democratico, almeno noi pensavamo che si trattasse del Partito Democratico.
La vostra proposta così recita: "E' riconosciuta la partecipazione delle Diocesi sarde in Commissioni consultive e organismi regionali afferenti alle materie di intervento legate all'infanzia e alla gioventù tramite la Conferenza episcopale sarda. La Regione concorda con la Conferenza episcopale sarda le forme di collaborazione e le azioni ritenute utili attraverso un protocollo d'intesa e successivi accordi operativi.(…). La Regione promuove la stipula di un protocollo d'intesa con la Conferenza episcopale per acquisire informazioni circa le attività…" e così via... Debbo dire che è stato il clericale Contu a far cambiare un po' la dizione dell'articolo dicendo: "No, non mi va bene che la Regione concordi tutto con le Diocesi della Sardegna, la cosa mi sembra un pochettino eccessiva!".
I protocolli d'intesa, scusate l'espressione, però li avete inventati voi, e siccome si tratta di un testo unificato, cioè di un testo che ha preso un po' da una proposta, un po' da un'altra proposta, lei deve convenire che io, come relatore, mi sto trovando in imbarazzo, perché questa parte dei protocolli è copiata integralmente dalla proposta di legge del Partito Democratico o, perlomeno, dei sei consiglieri che l'hanno firmata e sottoscritta.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessoredell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 20.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 20. Mi pare di poter desumere dalle discussioni in corso che le stesse non abbiano prodotto alcun effetto, e va detto che questo provvedimento - badate, non è una questione ideologica, è anche una questione pratica - è un po' confuso, lo dico con grande rispetto, però è un po' confuso.
L'articolo 1 definisce obiettivi, e gli obiettivi quali sono? Sostenere "gli interventi finalizzati a favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile". Questa è una funzione sociale, è un obbligo per l'istituzione pubblica. L'articolo 2 sostiene che per il conseguimento degli obiettivi la Regione sottoscrive appositi protocolli; e che cosa fanno i protocolli? I protocolli d'intesa "Definiscono gli indirizzi e le azioni finalizzate alla valorizzazione e alla promozione della funzione educativa, formativa, aggregativa e sociale svolta dagli oratori o attività similari di altre confessioni religiose". Sembra che la funzione regionale, che è quella che abbiamo detto, di favorire il recupero, l'integrazione e la prevenzione del disagio minorile, si realizzi attraverso la definizione di indirizzi e azioni finalizzate alla valorizzazione delle attività che svolgono gli oratori e le attività, non si capisce bene, delle confessioni altre.
Poi c'è un altro elemento che è l'elemento della partecipazione agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori. Che tipo di organismi, di quali organismi stiamo parlando, assessore Liori? Ci sono soggetti della programmazione regionale che sono incardinati presso l'Assessorato della sanità? Noi possiamo definire attraverso un protocollo d'intesa, anche in violazione delle norme, la partecipazione dei soggetti esterni? E poi, gli oratori, saranno 400, in che modo partecipano? Questo articolo è pasticciato anche sotto il profilo...
PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo scusa all'onorevole Contu, perché ovviamente il mio discorrere non ha volontà di creare disagio, però la proposta di legge presentata dai colleghi del P.D. va letta dal comma 1 al comma 6. Lei ha letto il comma 2 e il comma 3. Il comma 1 dice: "La Regione stipula con le amministrazioni comunali", quelle che hanno interesse; poi "E' riconosciuta la partecipazione…" e "…promuove la stipula di protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda, per acquisire informazioni circa l'attività della stessa, nonché per la partecipazione della medesima all'elaborazione…".
Voi scrivete nel testo che i protocolli d'intesa, oltre a individuare le forme di collaborazione con la Regione, il che è già sancito dall'articolo 1, "elencano le materie, i modi e i casi in cui i soggetti", cioè gli oratori, "presentano proposte e programmi ed esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale". Scusate, è un po' troppo! Non sono loro che possono intervenire in questo perché l'attività di programmazione della Regione è autonoma e questo nella parte che lei ha citato non c'è! Non c'è!
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Sì, c'è di peggio allora!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ci sarà di peggio, però non si può confondere l'impostazione dell'articolo 2 della proposta di legge numero 21 con questa che ha una natura totalmente diversa, perché parte dal presupposto che ci sia una parificazione fra enti locali e strutture private, anche religiose. Parte da questo presupposto, quindi è una lettura totalmente diversa. In questo caso si preferisce fare un protocollo d'intesa che, a mio giudizio, limita e lede anche le prerogative della stessa Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Non posso non fare una dichiarazione di voto perché, francamente, ho fatto ogni sforzo possibile per non polemizzare, mentre avrei potuto dall'inizio leggervi tutto l'articolato della proposta del P.D.; non l'ho fatto perché capisco anche l'imbarazzo del P.D., non è che io non capisca queste cose, io capisco anche il nervosismo che c'è dato che una parte del P.D. la pensa in un modo e una parte la pensa in un altro modo!
Non spetta a me incunearmi in una divisione di questo tipo anche perché io ammiro i colleghi che hanno presentato questa proposta di legge, che hanno avuto il coraggio di ricordare le loro origini e anche le ideologie che hanno professato negli anni passati. Ma tornando all'articolo su cui io sto facendo la mia dichiarazione di voto favorevole, io ribadisco...
PRESIDENTE. Onorevole Contu, la dichiarazione di voto non è sull'articolo è sull'emendamento numero 20.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. E' sull'emendamento numero 20, ma, siccome l'onorevole Sanna ha parlato sul protocollo...
PRESIDENTE. Onorevole Contu, le ho ricordato che stiamo votando l'emendamento perché lei ha detto: "ribadisco il mio voto favorevole"....
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Il mio voto ovviamente è contrario all'emendamento, ma pensavo di poter parlare sull'articolo insieme all'emendamento. Pazienza, parlo solo sull'emendamento ma ribadisco che si dice ben altro nel testo di legge presentato dai colleghi del P.D.; è scritto, addirittura, che la Conferenza episcopale presenta proposte, programma, esprime parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione regionale! Si fa partecipare la Conferenza episcopale sarda alla programmazione regionale in materia di politiche giovanili.
Allora, onorevole Sanna, francamente non avrei mai voluto dirle queste cose, però mi avete portato voi a farlo, e cioè che questa storia dei protocolli l'abbiamo tolta proprio da questa proposta di legge. Lei potrà anche non concordare, può darsi che dentro di me posso anche non concordare neppure io però, santo Dio, questo l'avete scritto voi, non l'ho scritto io, non l'ha scritto il clericale Contu, l'ha scritto qualcun altro! Allora, siamo seri, diversamente qui ci stiamo ingannando a vicenda e questo non va assolutamente bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 20.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere ARTIZZU ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: COCCO Daniele - GRECO - MILIA - SALIS - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 50
astenuti 15
maggioranza 26
favorevoli 7
contrari 43
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
L'emendamento numero 1 è stato ritirato.
E' in votazione l'emendamento numero 67.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Tentiamo di avvicinarci a "Speedy Gonzales" però non ci arriviamo ancora! Io provo a dire la mia sotto il profilo dell'applicabilità della norma e rammento alcuni episodi che si sono già verificati in quest'Aula.
Noi abbiamo elaborato provvedimenti di legge, ci siamo posti il problema di cogliere esigenze e poi, alla fine, quelle esigenze non le abbiamo colte perché le disposizioni che abbiamo approvato non corrispondono alle procedure di applicazione di quelle disposizioni. Pertanto io lo dico, ma qua c'è scritto che noi stipuliamo protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda e con soggetti di natura generale, per fare che cosa? Per definire gli indirizzi e le azioni, individuare le forme di collaborazione, con chi? Con i soggetti di cui all'articolo 1.
Chi sono i soggetti? I soggetti sono gli oratori, le parrocchie, gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose che esercitano una funzione sociale aggregativa, educativa e formativa. Faccio un esempio. Se ci fosse una scuola cattolica senza oratorio e della quale è molto difficile che si dica che non esercita una funzione formativa ed educativa, deve stare dentro questo sistema che è regolato dai protocolli d'intesa? E' destinataria dei benefici? Non vorrei che domani nascesse tutta una serie di problemi relativi alla configurazione dei soggetti che sono così genericamente individuati nell'ambito del provvedimento legislativo. Ecco perché io voterò a favore dell'emendamento numero 67.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, chiaramente parlo dell'emendamento numero 67, che sopprime il comma 2 dell'articolo 2, ma vorrei fare riferimento anche alla precedente approvazione del comma 1 dell'articolo 2 per dire che finalmente, collega Contu, abbiamo approvato un provvedimento di federalismo nel settore degli accordi tra lo Stato e la Città del Vaticano. Nel senso che mutuando una legge nazionale, mutuando anche il Concordato, la Regione sottoscrive appositi protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale sarda e con le altre, poche, comunità religiose che hanno stipulato intese con lo Stato italiano.
E quindi è un pasticcio. Così come è un pasticcio anche il comma 2 perché, io spero che l'Assessore voglia intervenire su questo aspetto visto che poi viene delegata completamente alla Giunta la gestione di tutta la fase successiva all'approvazione, non abbiamo ancora chiarito quali sono le attività che vengono finanziate. Chi è, qual è il soggetto a cui può essere attribuita, con precisione, la funzione di oratorio, perché con questo articolo noi stiamo ampliando le possibilità previste nel titolo, dato che nel titolo della legge parliamo di funzione sociale ed educativa degli oratori.
Con questo articolo, al comma 2 stiamo invece inserendo tutta una serie di iniziative di valorizzazione delle confessioni religiose e delle attività delle parrocchie. Assessore Liori, è un pasticcio, è un pasticcio. Anche perché poi se andiamo a vedere il punto c) e il punto d) del comma 2 ci chiediamo chi verifica la rispondenza delle linee che verranno individuate in questi protocolli d'intesa rispetto alle norme generaliste che vengono stabilite in base alla legge numero 23. Anche qui ci sono, come dire, delle "finestre di eccezione"?
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 67. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 67.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere CUCCU si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: COCCO Daniele - PITEA - SALIS - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 51
astenuti 15
maggioranza 26
favorevoli 6
contrari 45
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 40.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La lettera c) del comma 2 dice: "stabiliscono i casi e le modalità con cui i soggetti di cui all'articolo 1 partecipano agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani". Ma abbiamo idea di che cosa vuol dire questa lettera? Io non so se ci poniamo concretamente il tema! Che cosa vuol dire partecipare "agli organismi regionali che si occupano delle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani"? C'è una gamma di soggetti, di organismi che si occupano di queste materie a vario titolo.
Per esempio, l'ERSU è un organismo della Regione, ha un Consiglio di amministrazione che esercita funzioni che sono attinenti alle nuove generazioni, ai giovani. Come lo facciamo partecipare? Sulla base di quale disposizione in legge? Sul fatto che demandiamo alla Giunta la stipula di protocolli d'intesa con la Conferenza episcopale?
Ci sono da tenere in considerazione anche profili di ordine giuridico. Io dico al dottissimo, espertissimo collega Contu che questa è una formulazione improbabile, non dico neppure che è altro. Io vi invito a sopprimere questa lettera perchè non vuol dire niente. La finalità di questa legge si poteva condensare in un paio di articoli, forse uno con qualche comma così formulato: "La Regione finanzia le attività degli oratori e di altri organismi di altre confessioni religiose che operano nell'ambito dello stesso campo. A tal fine dispone un programma di ripartizione dei fondi per diocesi", oppure si poteva scrivere "Concordando la ripartizione con la Conferenza episcopale sarda", punto! Avete "riempito di cose" questo testo che alla fine, come quasi tutte le leggi che si approvano su vostra proposta, non funzionerà.
Presidente, chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 40.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Mario FLORIS, LADU e Giacomo SANNA hanno votato contro e CHE i consiglieri BRUNO e CUCCU si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: SALIS - SANNA Gian Valerio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Pietro - CUCCU - DEDONI - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SOLINAS Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 49
astenuti 16
maggioranza 25
favorevoli 5
contrari 44
(Il Consiglio non approva).
E' in votazione l'emendamento numero 41.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, intervenire per me è un dovere; certamente, rispetto alla finalità che perseguite, avendo i numeri, potete approvare la legge, è tranquilla, ma non facciamo leggi che poi alla fine ci fanno diventare matti! La lettera d), il riferimento è ai protocolli d'intesa, dice: "elencano le materie, i modi e i casi in cui i soggetti, di cui all'articolo 1, comma 2, presentano proposte e programmi ed esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale".
La politica regionale è molto articolata, stiliamo quindi protocolli d'intesa senza mettere limiti perchè stiamo dando una delega alla Giunta, la quale Giunta potrebbe dire: "In questi protocolli d'intesa ci mettiamo tutto, e anche di più, dalle politiche urbanistiche a quelle per il rilancio dell'internazionalizzazione dell'impresa".
Siccome troviamo uno che scrive le cose a caso, siccome non ha limiti, siccome non abbiamo posto regole, nel protocollo d'intesa ci mette di tutto e di più, e stabilisce anche che debbano essere espressi pareri consultivi in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale, tali da introdurre un elemento ostruttivo alla osservanza dei tempi rispetto alla programmazione, oppure alla violazione della disposizione contenuta nella leggee nel protocollo d'intesa sottoscritto.
Ma che senso ha? Che cosa c'entra col dare 25 milioni di euro agli oratori perché organizzino un po' di attività ricreative per i giovani del quartiere, o del paese? Non c'entra nulla! Non riempiamo di contenuti enfatici disposizioni che hanno una destinazione diversa.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io ho troppo rispetto della preparazione del collega Uras per non sapere che lui sa che anche l'ultima frase del comma d), che giustamente ha un contenuto enfatico, poi in pratica, nell'interpretazione legislativa, trova applicazione solo nell'ambito dei campi di applicazione della presente legge che è il finanziamento degli oratori.
Certamente il collega Uras sa anche che nessuno potrà appigliarsi a questo comma per dire che i protocolli d'intesa parlano ad esempio del programma regionale di sviluppo, è chiaro che si ripercuote tutto nell'ambito delle competenze della presente legge, così come avviene di norma in tutte le interpretazioni legislative.
Se l'emendamento in votazione, che sopprime anche una parte utile, quella che dispone di elencare materie, modi e casi in cui i soggetti di cui all'articolo 1 presentano proposte e programmi (indubbiamente una maniera di poter rendere efficace la valutazione dei protocolli), si fosse limitato a tagliare la parte enfatica del comma probabilmente mi avrebbe trovato d'accordo.
Così come ho votato serenamente contro l'emendamento soppressivo della lettera c), in quanto i soggetti di cui all'articolo 1 "partecipano gli organismi regionali che si occupano delle materie d'intervento collegate ai minori", ma la Regione stabilisce casi e modalità. Quindi vengono previste delle limitazioni, delle razionalizzazioni.
A volte, volevo dire questo, per essere tranchant su tutto si butta via anche il bambino, mentre un emendamento che "buttava via" solo quella che, non la chiamo acqua sporca, ma sicuramente una parte eccessivamente enfatica, poteva essere accolto anche da noi o, almeno per quanto mi riguarda, da me. Voterò quindi contro il suo emendamento perché trancia via anche la parte utile del testo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io salto la prima parte della lettera d), la parte utile come dice il collega Campus, e cerco di leggere, in base alla lingua italiana, la seconda parte. Il soggetto, se non sbaglio, sono i protocolli d'intesa che vengono sottoscritti con la Conferenza episcopale sarda e che, saltando il primo periodo della lettera d), "esprimono parere consultivo in sede di elaborazione delle linee di programmazione della politica regionale".
Volete questo? Se non è questo il vostro intendimento ditelo, perché questo concetto per come è scritto è inaccettabile per tutti, a parte il fatto che non vuol dire niente. I protocolli d'intesa, infatti, non possono esprimere un parere consultivo, soprattutto quando vengono posti in essere con un ente esterno qual è la Conferenza episcopale sarda; quest'ultima, se vuole, il parere sulle linee programmatiche della politica regionale lo esprime sul suo giornale.
Non capisco pertanto perché vi attardiate a mantenere in piedi una frase che non vuol dire niente e che, al di là del merito su cui non sono d'accordo della prima parte, e degli altri punti dell'articolo 2, chiaramente crea confusione perché è scritta anche in un pessimo italiano.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Vorrei dire all'onorevole Salis che effettivamente questa frase "linee di programmazione della politica regionale" è molto generica, io sono d'accordo su questo; mi permetta, però, di dire che la lettera d), che la contiene, va correlata alla lettera c), dove si parla di materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani. Pertanto, quando si parla di programmazione regionale è chiaro che si intende la programmazione attinente alle materie di intervento legate ai minori, agli adolescenti e ai giovani.
Comunque, siccome si tratta di interpretazione e io so molto bene che per dare l'interpretazione alle leggi a volte si prendono come base interpretativa i lavori preparatori, forse non è male in questa sede un chiarimento in merito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, intervengo per dire che anche per me questa lettera d) oltre a contenere delle imprecisioni è sicuramente di difficile comprensione. Quindi, per verificare la possibilità di presentare un emendamento orale in Aula sulla base della proposta di cassare l'ultima parte, come sostenuto dal collega Campus, e magari cambiare il verbo, perché i protocolli d'intesa possono "contenere" e non "presentare", chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 18.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 54, viene ripresa alle ore 18 e 03.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Poichè la proposta di emendamento orale è al testo dell'articolo 2 verrà illustrata in sede di votazione dell'articolo medesimo.
Metto in votazione l'emendamento numero 41 su cui l'onorevole Uras aveva chiesto la votazione nominale. Onorevole Uras, mantiene la richiesta?
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). No, Presidente.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 41.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 79.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 9.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 80.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
E' in votazione l'articolo 2.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, si propone, alla fine del punto d) dopo le parole "politica regionale", di aggiungere le parole "nelle materie di cui al comma c)".
PRESIDENTE. Basta mettere: "nelle materie di cui alla lettera c)" perché il comma è lo stesso.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Noi consentiamo con grande civiltà istituzionale la presentazione dell'emendamento orale - migliora un po' il testo che rimane per noi assolutamente insoddisfacente, anche sotto il profilo della stesura della disposizione - ma voteremo comunque contro. Questa è la nostra posizione.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2 come modificato dall'emendamento orale. Chi lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
L'emendamento numero 27 è decaduto.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:
Articolo 3
Comitato tecnico consultivo regionale
1. Con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è istituito, presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un Comitato tecnico che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale nelle materie afferenti all'oggetto della presente legge.
2. Il Comitato resta in carica per l'intera legislatura e la partecipazione alla sua attività non dà diritto a percepire alcuna indennità o gettone di presenza.
Emendamento soppressivo totale Uras - Zedda Massimo - Sechi - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (22)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 3. (42)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 3. (43)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 3
All'articolo 3, comma 1, la frase "che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale nelle materie afferenti all'oggetto della presente legge" è sostituita dalla seguente: "composto dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale o da un suo delegato, da quattro rappresentanti dei comuni della Sardegna indicati dall'Anci e da due rappresentanti delle associazioni di volontariato appartenenti all'Assemblea generale del volontariato ai sensi dell'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato". (81)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 3
All'articolo 3, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "Ai lavori del Comitato partecipano due rappresentanti della Consulta del Volontariato ai sensi dell'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n.39 "Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988 n.4 e 17 gennaio 1989, n. 3".. (31)
Emendamento aggiuntivo Cuccu- Porcu - Bruno.
Articolo 3
All'articolo 3 dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:
1 bis. "Il Comitato è composto dal Presidente della Regione, o da un suo delegato, che lo presiede, e da cinque membri scelti tra soggetti con specifica competenza nelle politiche per la prevenzione e il recupero del disagio giovanile." (74).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire nel corso della discussione dell'articolo 3 che devono iscriversi entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Come vede, collega Diana, stiamo procedendo a una assoluta velocità, ma non possiamo non fare almeno una considerazione. Articolo 3, Comitato tecnico consultivo regionale: "1. Con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è istituito, presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un Comitato tecnico che svolge funzione consultiva e di assistenza all'attività della Giunta regionale in materie afferenti all'oggetto della presente legge".
Il secondo comma dispone invece che il Comitato resta in carica per l'intera legislatura senza prendere una lira di gettone di presenza.
Allora, Assessore, io sono curioso di sapere per quale ragione abbiamo previsto i protocolli d'intesa per decidere i casi, le materie, i modi in cui si partecipa alla programmazione e il modo in cui si svolge la funzione consultiva, se poi dovevamo istituire un organismo consultivo. Potevamo istituire un organismo consultivo e il protocollo d'intesa non avrebbe trattato l'argomento.
Io ho l'impressione, lo dico con garbo, che noi stiamo facendo un'operazione da UCAS; l'UCAS è un organismo non istituito per legge che però ha un compito straordinario nella burocrazia e nella legislazione attuale, è l'ufficio complicazione affari semplici. Dovevamo semplicemente riconoscere - come è detto all'articolo 1 - che gli oratori hanno questo tipo di funzione e che per svolgere questo tipo di funzione hanno bisogno di un minimo di contributo, e individuare il canale più celere per darglielo, punto. Che bisogno c'è di fare tutta questa complicazione inutile? Perché dobbiamo dipingere un paesaggio che non esiste?
La legislazione, badate, è una cosa seria; serve per regolare la vita delle persone, serve per raggiungere obiettivi meritevoli, poi sul merito possiamo anche dividerci ma almeno che il merito sia perseguito. Tutto il disposto in discussione non serve a nulla, è fumo negli occhi, è cortina fumogena; l'articolo 3 io vi suggerisco di sopprimerlo perchè non ha funzione, non serve!
Se l'Assessore vuole sentire l'opinione della Conferenza episcopale, se vuole sentire l'opinione dei parroci, se vuole sentire l'opinione degli operatori degli oratori e delle organizzazioni similari, fa un convegno sull'argomento, chiede l'opinione, li convoca nel suo ufficio, ma che bisogno c'è di burocratizzare tutto, ma che senso ha? Noi siamo "impiccati" a impiegati che devono fare convocazioni, telefonate e telegrammi, a sedi che bisogna prendere, cioè una roba da manicomio!
Assessore, abolisca l'UCAS, l'ufficio complicazione affari semplici. Abbiamo già disciplinato la materia nell'articolo 2: si fa il protocollo d'intesa, si trova la modalità, l'Assessore sente chi deve sentire e va avanti nella sua funzione di governo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Felice Contu, relatore. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Presidente, francamente anch'io avevo notato l'esistenza di questo articolo un po' pleonastico, per non dire forse anche inutile rispetto alle norme già votate. Sempre senza fare polemica, devo dire che l'articolo 3 è stato copiato integralmente dalla proposta di legge presentata dagli amici del Partito Democratico, ed è l'articolo 5 della loro proposta di legge.
Ora, io non voglio fare polemiche, ripeto, però riconosco che in effetti si potrebbe anche abolire il Comitato tecnico, a meno che, onorevole Uras, non si ritenga che, essendo troppo generica la forma di consultazione che può fare l'Assessore con i diversi componenti degli oratori, non si ritenga che forse nel Comitato consultivo potrebbero essere presenti i rappresentanti di questi oratori.
Se però questa non è l'interpretazione, in effetti ha ragione Uras: è una ripetizione di una cosa che abbiamo già stabilito. Quindi io mi rimetto all'Aula ma, francamente, sono perplesso anch'io sulla permanenza di questo articolo 3, e ne propongo pertanto l'abolizione.
PRESIDENTE. Comunico ai colleghi Cuccu, Campus e Vargiu che si sono iscritti oltre i termini.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Dessì, Mulas e Salis sono presenti in Aula.
PRESIDENTE. Sono presenti 39 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - LOMBARDO - MARIANI - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.)
Poichè il Consiglio è in numero legale, proseguiamo con i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Intervengo per dichiarare di essere favorevole alla soppressione dell'articolo 3. Non riesco a capire infatti anche perché sia così vago il testo. Assessore Liori, nell'articolo è scritto che su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità è costituito il Comitato, eccetera, eccetera; ebbene, questa indeterminatezza relativamente alle modalità di costituzione, al numero e alle professionalità e competenze dei componenti, alle funzioni che deve svolgere, dovrebbe, assessore Liori e relatore onorevole Contu, far sì che la maggioranza possa approvare l'emendamento proposto sulla soppressione di questo articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 42, 43, 81, 31 e 74; sull'emendamento numero 22 ci si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, esprimerò un voto favorevole sull'emendamento numero 22 ancorché il Comitato tecnico consultivo, come giustamente ricordava il presidente Contu, facesse parte della proposta di legge di cui io ero primo firmatario. Quello che il presidente Contu non ha ricordato è che in quella proposta di legge era, sì, previsto il Comitato tecnico consultivo ma c'era anche un articolo 2 completamente diverso da quello oggi discusso e approvato.
Noi abbiamo approvato l'articolo 2 con un protocollo d'intesa che riguarda solo gli oratori, quell'articolo 2 riguardava i comuni e tutta un'altra serie di soggetti; pertanto istituire un Comitato tecnico significava mettere dentro una regia unica regionale tutti i centri di aggregazione giovanile, gli oratori e le attività similari. Quindi, ripeto, aveva un significato.
Oggi anche io convengo che un Comitato tecnico consultivo regionale con una legge così "asciugata" che riguarda solo gli oratori non ha più senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non mi dilungo ed esprimo semplicemente il voto favorevole alla soppressione dell'articolo 3.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 22.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Francesco - MELONI Marco - MILIA - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA paolo - SOLINAS Antonio - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 62
(Il Consiglio approva).
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 22, decadono tutti gli altri emendamenti all'articolo 3.
Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:
Articolo 4
Finanziamenti
1. La Regione sostiene le attività socio-educative individuate nei protocolli d'intesa di cui all'articolo 2 e svolte dagli oratori o da attività similari di altre confessioni religiose con finanziamenti volti a perseguire i seguenti obiettivi:
a) riadattamento e riqualificazione delle strutture esistenti e acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici;
b) realizzazione di percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità;
c) realizzazione di percorsi di formazione di cittadinanza attiva;
d) sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori o attività similari di altre confessioni religiose;
e) svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente nonché alla sperimentazione di attività e metodologie d'intervento a carattere innovativo.
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 4. (44)
Emendamento soppressivo parziale Cuccu - Porcu - Bruno.
Articolo 4
Al comma 1 dell'articolo 4 le parole da "individuate nei protocolli d'intesa" fino a "volte a perseguire" sono soppresse. (75)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera a) del comma 1 dell'articolo 4. (45)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera b) del comma 1 dell'articolo 4. (46)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera c) del comma 1 dell'articolo 4. (47)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera d) del comma 1 dell'articolo 4. (48)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
E' soppressa la lettera e) del comma 1 dell'articolo 4. (49)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 4
All'articolo, 4 comma 1, la frase "svolte dagli oratori o da attività similari di altre confessioni religiose" è sostituita dalla seguente: "svolte dai Comuni singoli o associati o dalle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato". (82)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1, lettera d) la frase "sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori o attività similari di altre confessioni religiose è sostituita dalla seguente: "sostegno alla qualificazione degli operatori che agiscono e operano presso i Comuni singoli o associati e dal personale appartenente alle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 Disciplina dell'attività di volontariato". (83)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1 lettera a) prima della parola: "riadattamento" sono aggiunte le seguenti: "costruzione di nuove strutture". (10)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4 comma 1, lettera d) dopo le parole "confessioni religiose" sono aggiunte le seguenti: "e degli altri centri di aggregazione giovanile". (11)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1, dopo la lettera e) è aggiunta la seguente lettera:
"e) bis. Creazione di ludoteche e centri ricreativi per attività di spettacolo, musica, cultura e sport". (12)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "in conformità con i PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgano le attività previste dalla legge". (32) .)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire nel corso della discussione che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Planetta.
PLANETTA (P.S. d'Az.). Presidente, Assessore, colleghe e colleghi, intervengo per rimanere coerente a quanto detto ieri in merito all'articolo 118 della Costituzione italiana, modificato dalla legge costituzionale numero 3 del 2001, che al quarto comma prescrive che "Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".
Ebbene il termine di sussidiarietà sappiamo deriva dal latino e significa prestare aiuto, offrire protezione. Proprio la sussidiarietà, sconosciuta come idea e perfino come vocabolo fino a circa la metà del secolo negli ordinamenti giuridici nazionali, trova le sue prime formulazioni invece nell'ordinamento canonico. Permettetemi in questa Aula di citare l'enciclica "Quadragesimo anno" in cui Pio XI, evidenziando la funzione sussidiaria dei poteri pubblici rispetto alle formazioni sociali naturali, ne elabora una definizione, ormai classica e conosciuta, secondo la quale, siccome è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l'industria propria per virarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere ad una maggiore, più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare, perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale non già distruggerle e assorbirle
Il principio di sussidiarietà si compone quindi di due aspetti; intanto sancisce il carattere sussidiario delle strutture religiose rispetto a quelle laiche e dei pubblici poteri rispetto all'attività delle formazioni sociali naturali. Dal diritto canonico il principio penetra successivamente nel diritto statale come tutti sappiamo, o almeno credo. Ma anche sotto il profilo più strettamente giuridico, che forse maggiormente interessa la discussione di questi giorni, i significati del concetto in esame sono due.
La prima è la sussidiarietà orizzontale, ed è il paradigma ordinatore dei rapporti tra lo Stato, le formazioni sociali e gli individui. La seconda è la sussidiarietà verticale che ripropone un criterio di distribuzione delle competenze tra lo Stato e le autonomie locali. Agli enti territoriali insomma vanno lasciate non solo le competenze giuridiche o i diritti di iniziativa ma anche i mezzi finanziari e amministrativi necessari all'organizzazione e all'esercizio concreto di queste facoltà.
Al principio federale tradizionale, il principio di sussidiarietà verticale aggiunge un elemento importante costituito dalla necessità di giustificare l'esercizio, sulla base di accertate inadeguatezze, da parte del livello di governo superiore delle competenze attribuite per Costituzione al livello di governo inferiore. Ma a chi spetta l'onere di fornire la prova di tali inadeguatezze?
In Italia la legge Bassanini enuncia espressamente l'applicazione della sussidiarietà nella sua dimensione verticale: le funzioni e i compiti amministrativi devono essere conferiti in modo tale che le responsabilità pubbliche siano attribuite alle autorità territorialmente e funzionalmente più vicine ai cittadini interessati secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative, con l'esclusione delle sole funzioni incompatibili con le medesime.
E' tuttavia la prima valenza del principio di sussidiarietà quella più controversa e nei confronti della stessa si manifestano le maggiori resistenze ideologiche. Nel suo significato di sussidiarietà orizzontale questo principio afferma che lo Stato interviene solo quando l'autonomia della società risulti inefficace. La sussidiarietà così va molto al di là di un semplice principio di organizzazione delle istituzioni; si applica innanzitutto ai rapporti tra individuo e la società che lo circonda, poi ai rapporti tra la società e le istituzioni prima ancora di determinare una ripartizione di competenze nella scala istituzionale tra base e vertice.
In questa dimensione la sussidiarietà si fonda infatti sull'idea di Stato e di pubblica amministrazione, che implica la necessità dell'intervento promozionale ordinatore e coordinatore dello Stato e della stessa pubblica amministrazione a favore dell'incremento e dell'incentivazione di una cultura della responsabilità individuale. Lo Stato e le formazioni sociali intervengono secondo una logica di complementarietà.
Questo articolo 4, infatti, precisa che il sostegno alle attività socio-educative, individuate nei protocolli di intesa, si concreta in finanziamenti finalizzati al riadattamento e alla riqualificazione delle strutture esistenti, all'acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici, alla realizzazione di percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale, alla realizzazione dei percorsi di formazione di cittadinanza attiva, alla qualificazione degli operatori e allo svolgimento di ricerche o studi attinenti alla materia.
Io, a questo proposito, credo che si sarebbe dovuta affermare in maniera più esplicita la qualificazione pertinenziale, rispetto agli edifici di culto, degli immobili e delle attrezzature fisse destinate alle attività di oratorio. Questa precisazione, unitamente a quella che annovera dette realizzazioni fra le opere di urbanizzazione secondaria, non rappresenta una vera e propria novità, ma costituisce una puntualizzazione inequivocabile in un campo normativo piuttosto intricato, e permetterà di dirimere o di evitare contenziosi con gli amministratori locali in materia amministrativa e fiscale.
Un'ultima cosa aggiungerei. Noterei in tutto questo discorso la carenza della previsione della messa a disposizione, anche a titolo gratuito, di beni mobili e immobili da parte degli enti pubblici, mediante la sottoscrizione di contratti di comodato. Sarà forse, immagino, da ricomprendersi nell'ambito dei protocolli di intesa di cui all'articolo 2 che abbiamo visto.
Ma voglio spendere una parola conclusiva sulla previsione della legge nazionale, condivisa da alcune normative regionali, che equipara le attività di oratorio ad analoghe realizzazioni compiute da enti di altre confessioni religiose riconosciute dallo Stato. In linea di principio, non possono sollevarsi obiezioni al fatto che altri soggetti confessionali, in quanto promuovono e sostengono iniziative di carattere sociale di rilievo, assimilabili a quelle degli oratori degli enti cattolici, abbiano diritto a un trattamento analogo sotto il profilo normativo.
Però, voglio concludere dicendo e facendo riflettere su questa mia affermazione. Con una certa dose di realismo, ci si può tuttavia domandare se e in quale misura le altre confessioni religiose abbiano di fatto investito energie e risorse in un'area sociale e pastorale che rispecchia una tipica sensibilità educativa cattolica.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, nel mio intervento generale sulla norma forse ho usato, non a sproposito, il termine "lavoro nero". Nell'articolo 4, in effetti, oltre il contributo finanziario per la ristrutturazione degli spazi dove svolgere le attività, vi sono altri quattro punti la cui attuazione chiaramente determinerà l'assunzione di personale per lo svolgimento dei progetti. Mi sto riferendo alla realizzazione di percorsi di recupero a favore dei soggetti a rischio di emarginazione sociale; alla realizzazione di percorsi di formazione; al sostegno e qualificazione; allo svolgimento di ricerche, e così via.
Queste azioni verranno poi eseguite da personale. Tenuto conto che gli oratori spesso sono solo organismi associativi di volontariato, non costituiti in forma giuridica, non so se la legge, ma non l'ho visto da nessuna parte, abbia previsto le modalità di coinvolgimento di questo personale. Parliamo peraltro di personale qualificato: psicologi, educatori, figure professionali di un certo rilievo.
Quindi, vorrei capire se si lascia la norma così generica, oppure se è opportuna una specificazione. Negli oratori, infatti, per carenze finanziarie, succede spesso che si ricorra al volontariato, anche un volontariato di livello in questo caso, perché composto da persone con una formazione alta, universitaria, per il bene dei ragazzi; però, poiché abbiamo detto che sono finanziamenti che devono sostenere anche, perché no, l'occupazione, in questa fattispecie vorrei che almeno le risorse pubbliche andassero, come contropartita, in questa direzione.
Non vorrei che sotto le spoglie della programmazione, l'attuazione dei programmi che verranno approvati dalla Regione venga affidata al volontariato; un volontariato peraltro formato, anche puntuale nello svolgere un'attività, che sopperisce alle professionalità, però normalmente non retribuito.
Questa mia riflessione nasce dall'esperienza, anch'io ho lavorato in un oratorio, l'ho fatto gratuitamente perché credevo nell'azione educatrice, nell'azione formativa dei giovani. Sinché lo fa l'oratorio nell'ambito della sua attività va bene, ma se l'oratorio viene sostenuto con risorse pubbliche io gradirei che queste risorse andassero a beneficio puntuale delle persone che hanno titoli per affrontare queste tematiche. La mia paura, la mia sensazione è che vengano finanziati i progetti, poi si ricorra al volontariato, magari facendo figurare come se fossero delle vere e proprie assunzioni. Pongo il problema proprio per evitare che questa mia paura poi, in pratica, si realizzi.
Ritengo inoltre che sarebbe opportuno, ne parlavo relativamente al coinvolgimento dei comuni, che molti professionisti presenti nel settore educativo, nel settore formativo, con profondi principi cristiani, ne conosco molti, potessero attivare la loro professionalità anche negli ambiti cosiddetti laici, con la collaborazione, come abbiamo detto, dei comuni. Questo sarebbe un modo per far emergere professionalità fuori dall'ambito ecclesiale, professionalità che altrimenti resterebbero circoscritte in quell'ambito. si tratterebbe quindi di una evangelizzazione, qualcuno la chiamerebbe così, di professionalità che prestano volontariamente la loro opera perché credono fermamente nell'azione educativa dei nostri giovani.
Se questo problema è stato posto, non mi risulta che abbia trovato un riferimento specifico in norma su come attuare i progetti finanziati; se questo è previsto, ma non lo vedo, ne prendo atto; in caso contrario credo sia opportuno aggiungere qualche elemento che consenta di capire le modalità di attuazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'articolo 4 tratta dei finanziamenti e degli obiettivi per il cui conseguimento possono essere erogati. Ebbene, soprattutto gli obiettivi indicati mi hanno convinto, ci hanno convinto, a votare contro questo testo di legge. Gli obiettivi da perseguire sono il riadattamento e la riqualificazione delle strutture esistenti e l'acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici; percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità; percorsi di formazione di cittadinanza attiva; qualificazione degli operatori che agiscono nell'ambito degli oratori; il più simpatico però è volto allo "Svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo".
Assessore Liori, le vorrei domandare, relativamente alle "metodologie di intervento a carattere innovativo", che immagino siano riferite agli altri obiettivi, e cioè al "recupero di soggetti a rischio di emarginazione sociale e di devianza in ambito minorile e di disabilità" (devianze quali alcolismo, tossicodipendenza, eccetera), se le competenze e le professionalità presenti all'interno degli oratori sono in grado di individuare metodologie scientifiche, mediche, di assistenza, innovative rispetto alle metodologie nuove, scientifiche, degli ospedali e dei centri delle ASL presenti sul territorio. Immagino di no!
Immagino che non sia inteso così! Immagino che nessuno possa fraintendere in questo modo; spero che la Giunta, con il Comitato tecnico, eccetera, su questo punto intervenga qualora la norma venga approvata in questa formulazione. Inoltre mi chiedo, semplificando la lettera a) che tratta di riqualificazione e riadattamento delle strutture esistenti, arredamenti e attrezzature e quant'altro se fondamentalmente, magari, stiamo parlaNdo di edilizia.
Alla lettera e) si parla di ricerca e monitoraggio; ma noi non abbiamo già uffici, dall'Istat fino agli uffici del territorio, che effettuano il monitoraggio, così come è scritto, dell'esistente? Dobbiamo finanziare, come Regione, la moltiplicazione dei centri di controllo avendo centri che già hanno tutti i dati, purtroppo, circa la devianza giovanile, anziché spendere quelle risorse per azioni reali dirette all'integrazione nella società di questi soggetti a rischio? Monitoraggi dell'esistente! Come se noi non avessimo nessun dato, in nessun Assessorato, in nessun Assessorato comunale che si occupa di servizi sociali, in nessun SERT presente in Sardegna; come se noi in tema di disabilità non avessimo centri, operatori e persino liste, purtroppo, di persone con disabilità più o meno gravi.
Noi dobbiamo monitorare i disabili nei comuni grazie agli oratori. Per quanto concerne la "Formazione di cittadinanza attiva", ma io propongo di finanziare il reinserimento di una materia che, ad esempio, io ho studiato a scuola, cioè l'educazione civica; oppure "cittadinanza attiva" significa partecipazione all'associazionismo, al volontariato? Costruiamo percorsi utilizzando altri strumenti, un master and back, per esempio, rimodulato perché possa essere applicato anche alle associazioni di volontariato e quant'altro.
Insomma, non mi convincono queste azioni sull'edilizia, sull'emarginazione sociale e le devianze, sulla formazione professionale e la qualificazione degli operatori degli oratori. Abbiamo soggetti che operano da decenni nell'ambito della sanità pubblica, che magari non hanno gli strumenti, in alcune realtà decentrate potrebbe servire un finanziamento in più e noi, con questo provvedimento di legge, vorremmo distrarre risorse per finalità proprie dell'Assessorato della sanità da destinare agli oratori!
Io, lo ripeto, sono convinto che gli oratori abbiano una funzione sociale nel territorio, non li ho frequentati, però ne sono certo. Ricordo, per esserci andato una volta, che nell'oratorio di San Paolo c'era una delle poche sale di registrazione dove un gruppo musicale poteva provare, ma non ricordo centri di recupero per le devianze giovanili; non li ricordo e non ci sono.
Ci sono le comunità di recupero terapeutico, diamo aiuti a quelle! Se in un paesino c'è un campo di calcio all'interno di un oratorio, e quel comune non ha un campo di calcio, mettiamo i soldi a correre perché si rafforzi quella struttura e, in convenzione con l'oratorio, diventi una struttura del comune aperta a tutti, così come forse è già; una struttura che con quelle risorse potrebbe essere rafforzata per lo svolgimento di un ruolo sociale di integrazione.
Io non so se tra i colleghi (forse l'onorevole Stochino) qualcuno conosce uno dei più grossi centri salesiani in Sardegna, quello di Lanusei; ma l'oratorio di Lanusei è anche una comunità di recupero? O forse è un luogo di aggregazione?... Mi dicono, lo sostiene un collega della mia parte politica o, meglio, dello stesso schieramento, che è comunità di recupero per tossicodipendenze. Ma mi risulta che le attività degli oratori siano ben altre, pongono in essere grandi iniziative, attività socializzanti nei confronti dei bambini.
A questo punto pongo una questione (la pongo io per non farla porre a voi), e cioè sfido, onorevole Stochino, a dire ai genitori dei bambini di cinque anni che vanno all'oratorio, a Lanusei, che in quell'oratorio sono ospitate persone con devianze legate alla tossicodipendenza e all'alcolismo, anche se riconosco che ci sono livelli diversi di devianze, ovviamente. Io non so, Assessore, se questo sia opportuno, e non so che cosa avverrà negli oratori, perché comunque questo è scritto in legge. Una legge che, paradossalmente, stravolge il compito serio che gran parte degli oratori sardi e italiani ha svolto nel corso del tempo. Questo è il paradosso, a voi la sua risoluzione.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, intervengo in fase di discussione dell'articolo 4 perché credo che, per valutare la bontà di una norma, non si debbano dire molte parole, ma poche e chiare; e credo che questa sia una buona norma, sicuramente tale nelle buone intenzioni e nelle capacità di tutti i proponenti dei tre Gruppi che l'hanno presentata.
Credo anche che dopo questa bella e ampia discussione, cari colleghi, alcuni degli emendamenti, che io ho avuto modo di vedere proprio questa sera, siano a mio parere ormai pleonastici. L'articolo 4 parla di finanziamenti, e sinceramente quanto indicato nei vari punti mi sembra assolutamente esaustivo, ma non credo che con 5 milioni di euro si possano effettuare delle opere di costruzione, anche perché se davvero crediamo in questa legge, ne capiamo la ratio, sappiamo anche che spesso gli oratori e anche gli enti religiosi sono legati alle parrocchie. La costruzione delle parrocchie e di enti simili, ovviamente, ha altre forme di finanziamento.
Sono invece assolutamente d'accordo sul fatto che questi finanziamenti sovvenzionino, valorizzandole, le attività di supporto, di recupero, di integrazione svolte proprio negli oratori.
Permettetemi, cari colleghi, di sottolineare anche la valenza che gli oratori hanno avuto nel corso della nostra storia; se alcuni centri sociali, totalmente laici, finanziati o sostenuti anche da amministrazioni comunali, non hanno avuto gli stessi risultati degli oratori, credo che qualche domanda dobbiamo porcela. Io sono anche per il sostegno, con altre formule, degli altri centri di aggregazione, però credo che questa legge nasce con una ratio che è quella della valorizzazione degli oratori e dei centri religiosi.
A questo punto probabilmente potremmo fare un buon lavoro, e accelerare magari l'approvazione di questa norma, se riflettessimo sul ritiro di alcuni emendamenti, in particolar modo di quelli relativi all'articolo 4 e all'articolo 5.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti con l'invito ai colleghi presentatori al ritiro; si preferirebbe infatti non votarli.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'articolo 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io ho avuto modo di dire che abbiamo una capacità straordinaria di complicarci la vita; dico questo perché, pur avendo espresso sin dall'inizio la mia opinione non positiva su questo provvedimento, e quindi il mio intendimento a votare contro, ho tentato di sottolineare che almeno si sarebbe potuto fare di più sotto il profilo tecnico. Adesso questa articolazione di finalità, "volti a perseguire", alla fine complicherà l'applicazione della legge perché gli uffici dell'Amministrazione dovranno necessariamente verificare il perseguimento di questi singoli obiettivi all'atto dell'erogazione del finanziamento.
Voi l'avete connesso alla presentazione di progetti, e questo richiede attività istruttoria che complica. Le attività istruttorie sono infinite, fatevelo dire da chi per anni le ha svolte, soprattutto se i beneficiari potenziali sono alcune diverse centinaia di soggetti. Arrivano le istanze, bisogna fare gli avvisi, si presentano i documenti, gli fanno uno schema di progetto, diventa una follia! Ma che cosa ci sarebbe stato di strano se, al riconoscimento di una funzione sociale, si accompagnava l'erogazione automatica in ragione della dimensione associativa o di altri criteri generali che pure sempre si sono adottati? Noi dobbiamo tentare di fare leggi semplici, quattro, cinque proposizioni che colgono l'obiettivo, io credo che questa legge purtroppo non sia stata fatta così.
(E' approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 10.
Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, intervengo sull'emendamento numero 10 che sostanzialmente prevede la possibilità di costruzione di nuove strutture. Questo argomento è stato anche trattato in Commissione e la motivazione del suo non accoglimento da parte della maggioranza - anche se forse qualcuno poteva essere anche disponibile a rimettersi all'Aula - è stata esclusivamente di carattere economico. E' stato detto cioè che 5 milioni di euro, la portata di questa norma, non erano sufficienti per consentire anche la possibilità di apertura di nuovi oratori.
Io ho posto la questione in questi termini: troviamo un modo per consentire la possibilità di concorrere con la presentazione di progetti laddove ci sono delle parrocchie o dei comuni che non hanno oratori ma, visto e considerato che questa norma è rivolta soprattutto al mondo dei giovani, hanno invece una presenza elevata in termini percentuali di popolazione giovanile.
Per cui, chiedo ai colleghi consiglieri di valutare la possibilità di approvare questo emendamento, tanto più che tutti i progetti poi vanno valutati con tutti i criteri che sono previsti nella norma, quindi non è detto che per forza ci sia poi l'accoglimento di una domanda. Però pregiudicare la possibilità a un oratorio di poter fare comunque domanda, a mio modo di vedere, non è corretto.
Poi, apro e chiudo una parentesi anche sulla definizione di oratorio. Cioè, quali sono gli oratori riconosciuti, tra virgolette, rispetto a quelli che effettivamente svolgono attività. Qual è il titolo perché ci possa essere un oratorio presso una parrocchia? Credo che anche questo argomento poi metterà, in qualche modo, in difficoltà nell'attuazione della legge chi dovrà decidere sulla base dei progetti.
Pertanto, anziché non far arrivare neanche al battesimo la possibilità di presentare una richiesta di formulazione di un progetto, avrei tenuto maglie più aperte in questa norma consentendo anche la costituzione di nuovi oratori e valutando poi i progetti, cioè quella che è la finalità della legge, analizzando anche le situazioni oggettive, quindi la presenza o l'assenza all'interno delle parrocchie o nei paesi degli oratori. Ci sono interi centri della Sardegna, anche centri importanti, che non hanno neanche un oratorio ma hanno una presenza importante di popolazione giovanile. Di conseguenza io chiedo ai colleghi di valutare questo emendamento con più attenzione, se necessario anche sospendendolo, ed eventualmente di accoglierlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Intervengo per esprimere il mio voto favorevole sull'emendamento numero 10 e per sollecitare se è possibile un po' di attenzione da parte della maggioranza su questo emendamento. Io penso che dovrebbe prendere in considerazione l'emendamento numero 10, con particolare attenzione, specialmente chi ha sostenuto con forza, con veemenza, anche con convinzione penso, il provvedimento che sta emergendo da questi lavori e che, essendo incentrato sugli oratori, ne sottolinea l'importanza e ne mette in rilievo l'utilità ai fini educativi, aggregativi e sociali relativamente alle politiche giovanili.
Perché dico questo? Perché se hanno un ruolo, se hanno un'importanza, se si ritiene che vadano valorizzati gli oratori nelle realtà in cui sono presenti, spesso sono le uniche realtà di aggregazione sociale in alcuni comuni, a maggior ragione si deve ritenere utile e indispensabile e necessario un intervento laddove gli oratori non ci sono. E se no, colleghi, non siete coerenti con tutto il percorso che avete fatto. Avete ritenuto indispensabile, meritevole di intervento da mettere come unico argomento all'attenzione di questa legge la questione oratoriale, gli interventi negli oratori, il sostegno e l'aiuto agli oratori, sarebbe coerente, maggiormente coerente con la vostra impostazione che, laddove ci sono realtà prive di oratori, ci fosse la possibilità di costruirne di nuovi.
Quindi, io non capisco per quale ragione non si possa ragionare su un emendamento di questo tipo. Il rifiuto di questo emendamento è in contraddizione rispetto al ragionamento che voi avete fatto. Quindi io vi invito a valutarlo con attenzione perché diversamente se anche su questo emendamento c'è una chiusura, avrei ragione di credere che su tutta la legge, su tutte quante le nostre proposte la chiusura sia stata preconcetta e non si sia entrati nel merito delle questioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Intervengo intanto per dichiarare il voto contrario su questo emendamento che è stato già ampiamente esaminato in Commissione. A chi non piacerebbe allargare le maglie e consentire anche nuove costruzioni? Però ci siamo detti che forse occorreva un po' di rodaggio all'inizio pertanto ci si limitava alle ristrutturazioni, a dare qualche arredamento anche perché la somma non è poi così eccessiva. Quindi a volte l'ottimo è nemico del buono.
Francamente pregherei il collega che ha presentato questo emendamento di ritirarlo perché si tratta solo di un problema, io lo riconosco, economico, solo economico, non ci sono altre giustificazioni. Dico di più, che anche quando voi avete finanziato i centri di aggregazione sociale e giovanile ugualmente avete evitato di finanziare nuove costruzioni, avete anche lì parlato di ristrutturazione e riattamento e così via. Probabilmente nei primi anni a mio modesto avviso lasciamo solo questa possibilità, poi il legislatore regionale se è accorto, se si renderà conto che c'è la possibilità finanziaria e anche la necessità di costruire nuovi oratori, vuol dire che modificherà la legge, le leggi non sono un dogma, non sono il Vangelo, sono sempre modificabili.
Ecco perché dopo tanta discussione in Commissione, io stesso, non è che mi piaccia non lasciar costruire, io provengo da una zona, la Marmilla, di piccolissimi paesi di 400 abitanti, capisco questa esigenza, però quando il collega Caria dice: "Allarghiamo un po' le maglie", se io le allargo poi la maglia diventa talmente larga che alla fine magari costruiremo un bellissimo grande oratorio che ci costa magari un milione di euro a Cagliari oppure a Sassari o chissà dove ma non faremo quei piccoli interventi che in certi paesi salverebbero la situazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Intervengo per esprimere il mio voto contrario sull'emendamento numero 10, non perché non sia d'accordo per costruire nuove strutture, ma perché credo che come legislatori abbiamo l'obbligo morale di non prendere in giro nessuno e un finanziamento di 5 milioni di euro non ci consente di illudere chi magari vorrebbe utilizzare questa legge per fare nuove opere. Nuove opere, noi sappiamo, che comportano dispendio di molte energie e di molte risorse.
L'onorevole Pittalis stamattina ha citato l'oratorio di Nuoro e ha indicato in 6 milioni di euro la somma necessaria per realizzarlo con le strutture accessorie. Io voglio citare anche l'oratorio in fase di completamento ad Arzana, al cui interno sono previste delle strutture sportive; il costo dell'investimento si aggira attorno ai 2 milioni e seicento mila euro.
Come legislatori io credo che abbiamo l'obbligo morale di far capire a chi usufruirà di questa legge che alcune cose si possono fare e altre no. Le cose che si possono fare sono quelle rivolte al riadattamento e alla riqualificazione di strutture già esistenti e io credo che già questo sia un importante passo avanti.
Voglio anche dire, rispondo e chiudo, all'onorevole Zedda che questa proposta di legge va in una direzione ben chiara che non è quella di rieducare chi ha gravi problemi di alcol o di droga, perché per queste dipendenze ci sono già i SERT che sono finanziati con la "162" del '90. Quindi riesco a capire che si possano chiedere risorse aggiuntive e che si possa chiedere un potenziamento di questa legge, ma io credo che la legge in discussione vada verso un'altra direttrice. Noi per quello la abbiamo presentata e per quello la voteremo, fermo restando che siamo a disposizione dell'onorevole Zedda e degli altri colleghi dell'opposizione che vorranno presentare delle modifiche alle leggi esistenti o proporne nuove per altre tipologie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Le dichiarazioni di voto della maggioranza, contrarie all'emendamento numero 10, non fanno che chiarire ulteriormente il quadro. Allora, a una serie di privilegi nei confronti degli oratori si aggiunge un ulteriore carico di privilegi perché le disposizioni di questa legge si limitano solamente agli oratori esistenti. Probabilmente l'oratorio di Arzana, di cui ci ha parlato testé il collega, potrà usufruire di questi finanziamenti mentre i comuni dove l'oratorio non c'è, così come è stato detto dal collega Cuccu, potrebbero, con un sacco di punti interrogativi, non poter accedere a questi finanziamenti; e quindi torniamo alla definizione di oratorio.
Su Internet per il termine oratorio leggo: "L'oratorio è un luogo della cristianità destinato alla preghiera e al culto privato di famiglie o comunità". Il termine "privato" ricorre su tutti, voi richiamate il termine "oratorio" o i termini legati a questa proposta di legge, e torniamo sempre al termine "privato", questo elemento non lo dobbiamo dimenticare, perché altrimenti non si capisce su cosa stiamo deliberando, non si capisce.
Testé il collega Stochino ha espresso il suo voto contrario, perché le risorse, 5 milioni di euro all'anno, devono essere riservate ai Comuni che hanno già gli oratori, o ce li hanno in costruzione come Arzana. Allora, Assessore, sarebbe opportuno, molto opportuno, che prima di emanare le direttive per l'erogazione di questi finanziamenti, si chiarisca di che cosa parliamo quando utilizziamo il termine "oratorio", perché finora (ne stiamo parlando da un giorno) questo non è stato fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà..
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - LOTTO - MARIANI - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: ARTIZZU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 18
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 32.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 32, ma approfitto di questa votazione per cercare di capire un pochino meglio anche l'articolo 4, il quale rivolge i finanziamenti, leggo testualmente: "allo svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo".
Noi stiamo approvando una lettera e) che non vuol dire nulla. "Svolgimento di ricerche rivolte al monitoraggio e allo studio dell'esistente, nonché alla sperimentazione di attività e metodologie di intervento a carattere innovativo". Ma che cosa vuol dire? Abbiate pazienza, io propongo un emendamento orale di abrogazione della lettera e), e ribadisco, Presidente, che noi, anche per l'attività che devono svolgere i funzionari delle Commissioni che ci devono assistere, abbiamo bisogno di assistenza, ma tanta tanta assistenza!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, le posso assicurare che gli Uffici svolgono in modo esemplare il loro dovere. Molto spesso, pur facendo presente che alcune norme magari dovrebbero essere riviste, si forma in seno alla Commissione una volontà politica differente. Lei sa perfettamente bene che la Commissione è sovrana, anche in presenza di un parere difforme degli Uffici.
L'onorevole Uras ha formulato una proposta di emendamento orale per abrogare la lettera e) dell'articolo 4. Poiché l'articolo in questione è stato già votato, la proposta delll'onorevole Uras può essere avanzata, come suggeriscono gli Uffici, sulla base dell'articolo 89 del Regolamento che attiene al coordinamento finale. Per poter proseguire con le dichiarazioni di voto occorre che l'Aula si esprima sull'accoglimento o meno, sempre ex articolo 89 del Regolamento, sulla proposta di emendamento orale.
Poiché non vi sono opposizioni possiamo proseguire con le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 32.
Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non ho nessuna difficoltà a dire che cassare la lettera e) dell'articolo 4 sia un atto di chiarificazione e di semplificazione; però vorrei solo, per smorzare delle facili ironie nei confronti del testo, sottolineare come nasce e quale percorso compie. Io non ho fatto parte del comitato ristretto, sono stato in Commissione solo all'atto dell'approvazione definitiva del provvedimento in esame, ma sono consapevole del fatto che, essendo questo un testo unificato di ben tre proposte di legge, il comitato ristretto ha cercato di dare completezza di visibilità, nei limiti delle esigenze e tenendo conto che la maggioranza doveva poi approvare il testo, anche alle disposizioni contenute nei testi presentati dagli altri Gruppi.
Questa lettera e) non è altro che la lettera d) dell'articolo 6 del disegno di legge numero 21 (proponenti buona parte dei componenti del Gruppo del P.D.), che indubbiamente poneva un limite del 40 per cento a questo tipo di spesa, pur essendo le modalità di spesa esattamente le stesse. Questa lettera d) dell'articolo 6 del disegno di legge 21 recita: "nel limite del 40 per cento della spesa complessivamente sostenuta per lo svolgimento di ricerche anche rivolte al monitoraggio ed allo studio dell'esistente nonché per la sperimentazione delle attività e metodologie di intervento, soprattutto a carattere innovativo".
Io capisco lo sforzo compiuto da un comitato ristretto di prendere un pochino da tutti i testi, così come capisco che, a volte, nel mettere insieme i tasselli di un puzzle si possono creare degli obbrobri legislativi; ma questo non è un obbrobrio legislativo, è una precisa disposizione che è stata ripresa pari pari dalla proposta di legge numero 21. Di conseguenza si può anche dire che se la cassiamo la cassiamo tutti, ma credo che il parere in merito debba essere chiesto in particolare agli onorevoli Cuccu, Caria, Cucca, Manca, Meloni Valerio, Moriconi e Sabatini, più che a noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Io non intervengo sull'emendamento orale che cassa la lettera e) perché ne hanno già parlato i colleghi; intervengo invece sull'emendamento numero 32 che parla dei Piani Unitari Locali di Servizi (PLUS), inseriti nella legge "23". Ne approfitto pertanto per chiedere all'Assessore se si stanno realizzando nei singoli distretti socio-sanitari questi Piani Unitari Locali dei Servizi, perché i centri di aggregazione sociale, che hanno le stesse funzioni che voi attribuite agli oratori, a mio avviso facendo anche molta confusione, vengono finanziati sulla base delle priorità anche all'interno dei PLUS.
Ciascun distretto socio-sanitario fa una lettura del territorio, delle esigenze sociali di quel territorio, poi esprime anche una serie di priorità tra le quali ci possono essere, come è avvenuto in molti casi, anche i centri di aggregazione sociale. Quindi se noi intendiamo, come fra l'altro voi fate nelle disposizioni transitorie dell'articolo 8, gli oratori come uno dei centri di aggregazione sociale previsti dalla "23" e dal decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, numero 4, è chiaro che devono essere in conformità con i PLUS in vigore presso ogni comune.
Quindi ne approfitto per chiedere che, magari in sede di replica, l'Assessore della sanità ma anche Assessore dei servizi sociali ci chiarisca se i Piani Locali Unitari per i Servizi stanno effettivamente funzionando, se magari volete rivedere complessivamente la normativa oppure che tipo di istruzioni state dando ai comuni e alle Unità sanitarie locali. Il mio voto è a favore dell'emendamento su cui chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 32
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere CUCCU ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCU - DEDONI - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 22
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione, in base all'articolo 89 del Regolamento, la proposta dell'onorevole Uras volta a sopprimere la lettera e) dell'articolo 4.Chi la approva alzi la mano.
Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Chiedo scusa, Presidente, mi sono distratto, ma io intendevo chiedere all'Aula di poter proporre con un emendamento orale all'articolo 4, l'inversione (è una cosa concordata tra l'altro con la Commissione) di alcuni punti.
PRESIDENTE. Se la sua richiesta è avanzata in base all'articolo 89, vediamo se è possibile accedervi.
COSSA (Riformatori Sardi). Chiedo semplicemente la possibilità di invertire la lettera a) e la lettera d) del comma unico, a questo punto, dell'articolo 4.
(E' approvata)
Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti:
Articolo 5
Modalità e criteri di finanziamento
1. La Regione eroga a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, contributi destinati al sostegno della attività socio-educative da questi svolte.
2. A tal fine, con deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4, il termine per la presentazione dei progetti e la ripartizione, tenuto conto della priorità tra gli obiettivi, del finanziamento, il quale potrà essere integrale o parziale.
3. Il piano degli interventi e dei progetti è esaminato e approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 5
L'articolo 5 è soppresso. (15)
Emendamento sostitutivo totale Cuccu - Bruno - Porcu.
Articolo 5
L'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"Art. 5
Modalità e criteri di finanziamento
1. Al fine di perseguire le finalità di cui all'articolo 1, comma 1, la Giunta regionale, acquisito il parere del Comitato di cui all'articolo 3 stabilisce il termine per la presentazione dei progetti da parte dei soggetti di cui all'articolo 2, nonché i criteri per la valutazione degli stessi tenendo conto dell'esigenza di favorire la diversificazione degli interventi nell'ambito dello stesso territorio e determina annualmente:
a) il finanziamento destinato al sostegno delle attività socio-educative svolte dagli oratori e da altri organismi parrocchiali a favore dell'infanzia, dell'adolescenza, della gioventù e della famiglia, individuate nel relativo protocollo d'intesa;
b) il finanziamento da erogare ai Comuni sulla base delle priorità individuate;
2. I finanziamenti sono concessi per:
a) il riadattamento e la riqualificazione delle strutture esistenti, nel limite del 50 per cento del valore dell'investimento complessivo, che non può superare il limite massimo di euro 50.000 di contributo in conto capitale;
b) l'acquisto di arredamento, attrezzature e strumenti didattici pari al 50 per cento del valore dell'investimento complessivo ed entro il limite massimo di euro 10.000;
c) sostenere la formazione degli operatori che agiscono nell'ambito dell'oratorio e dei laboratori formativi e socio-educativi delle parrocchie e delle diocesi nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per la formazione;
d) sostenere iniziative sperimentali e di ricerca di nuove metodologie d'intervento anche tramite progetti interdiocesani, nel limite del 50 per cento della spesa progettuale;
e) sostegno alla gestione delle attività ricreative e del tempo libero, educativo-formative ed esperienze di comunità, nel limite di euro 10.000
3. I finanziamenti di cui al comma 1, lettera a) sono erogati alle Diocesi sarde e vengono ripartiti secondo i seguenti criteri:
a) il 40 per cento sulla base della popolazione;
b) il 60 per cento sulla base del numero delle parrocchie;
4. Ogni Diocesi procede all'assegnazione dei contributi alle singole parrocchie e comunità religiose che ne facciano domanda con la presentazione di un adeguato progetto che risponda alle finalità dei protocolli d'intesa di cui. all'articolo 2.
5. I finanziamenti di cui al comma. 1, lettera b) sono, erogati ai Comuni, entro un limite massimo di euro 150.000 per beneficiario, per la creazione di ludoteche e centri ricreativi nel campo dello spettacolo, della musica e dell'attività sportiva e fino ad un massimo del 25 per cento dello stanziamento iscritto nel capitolo di bilancio istituito dall'articolo 9.
6. I finanziamenti di cui al comma 5 non sono cumulabili con altri contributi concessi, anche in anni precedenti, per analoghe finalità". (76)
Emendamento all'emendamento numero 76 sostitutivo totale Cuccu - Bruno - Porcu - Caria - Campus - Cossa - Meloni Valerio - Randazzo - Contu Felice - Floris Rosanna - Petrini - Locci - Meloni Francesco - Espa.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 2, dopo la parola "obiettivi" sono aggiunte le seguenti: "e della adeguata e proporzionale distribuzione in tutto il territorio regionale".
Al comma 3 dopo la parola "sociale" sono aggiunte le seguenti:
"sentito il parere della Commissione competente che deve essere espresso entro 30 giorni". (90)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 5. (50)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 5. (51)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
E' soppresso il comma 3 dell'articolo 5. (52)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 5
All'articolo 5 comma 1, la frase "La Regione eroga a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 2, contributi destinati al sostegno della attività socio-educative da questi svolte" è sostituita dalla seguente:
"La Regione eroga a favore dei Comuni singoli o associati e delle associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R.13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell' attività di volontariato", contributi destinati al sostegno delle attività educative da questi svolte". (84)
Emendamento sostitutivo parziale Steri.
Articolo 5
Al comma 2 le parole: "sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "sentito - se costituito - il Comitato di cui all'articolo 3". (2)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 5
All'articolo 5 comma 2, la frase "sentiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4 " è sostituita dalla seguente: "sentiti i Comuni singoli o associati e le associazioni:di volontariato ai sensi della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato'". (85)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "ed alle associazioni di volontariato indicate nella L.R. 13 settembre 1993, n. 39. (33)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 2 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità a quanto stabilito dai PLUS adottati dai Comuni in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (34)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 5
All'articolo 5, comma 3 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità a quanto stabilito dai PLUS adottati dai Comuni in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (35) .)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti eccetto sul numero 90, emendamento all'emendamento numero 76, su cui il parere è favorevole. Si invita comunque al ritiro degli emendamenti.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che gli emendamenti numero 2 e numero 33 decadono a seguito delle espressioni di voto precedenti.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 15.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io voto chiaramente a favore dell'emendamento numero 15, ma intervengo per mettere in evidenza un elemento. Il comma 2 dell'articolo 5 sembrerebbe esprimere il "massimo di democrazia" se non fosse che le persone consultate sono le stesse che poi debbono ricevere i contributi; al comma 2 infatti si dice che al fine dell'erogazione dei contributi "sono stabiliti annualmente le priorità tra gli obiettivi di cui all'articolo 4, il termine della…"; il Piano degli interventi e dei progetti è esaminato e approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dell'igiene e sanità sentiti, questo è detto al comma 2, i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1.
Cioè Assessore e relatore, c'è una sorta di confusione di ruoli tra la Regione che definisce gli obiettivi e le priorità che però vengono concordate con le 3 o 4 persone che rappresentano la Conferenza episcopale regionale e le altre due istituzioni che sono contemplate dall'articolo.
Mi sembra che ci sia presente una tale commistione di ruoli nella gestione di questa legge da dare proprio l'idea, palesemente evidenziata anche dalla bocciatura dell'emendamento 10, che si voglia elargire al di là di ogni elemento di programmazione, al di là di ogni rispondenza anche agli obiettivi generali che la Regione si pone, dei contributi alle parrocchie e alle diocesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu, relatore. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. La scritturazione certo è un po' difficile, ma la ratio della norma (voglio rassicurare il collega Salis) è abbastanza "tranquilla" perché non dice che la Giunta "deve concordare con i soggetti", ma dice "sentiti i soggetti", il programma poi lo fa la Giunta; noi però abbiamo presentato un emendamento, di cui sono anch'io firmatario, che dice che comunque sul programma elaborato dalla Giunta deve essere sentito il parere della Commissione sanità competente, parere che deve essere espresso entro trenta giorni.
Mi pare che siano previste regole abbastanza precise relativamente al controllo da parte della Giunta e, essendo interessata la Commissione, anche del Consiglio. Sono quindi a favore della attuale formulazione dell'articolo.
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 90.
Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). L'emendamento numero 90 è l'emendamento all'emendamento 76 e porta la firma di tutti i componenti della Commissione sanità e dei tre proponenti dell'emendamento numero 76.
Intervengo perché, rispetto all'emendamento numero 90 che tende a modificare l'articolo 5 al comma 2 (dopo le parole "obiettivi" sono aggiunte le seguenti: "e dell'adeguata e proporzionale distribuzione in tutto il territorio regionale.")… è stata presentata una modifica, dall'onorevole Cossa, che però non ho capito bene se sia sotto forma di ulteriore emendamento… Mi dicono che è una questione di coordinamento finale; pertanto noi approviamo l'emendamento numero 90, così come lo abbiamo scritto.
Tengo comunque a precisare - e chiudo l'intervento - che questa parte dell'emendamento verrà sostituita, solo per una questione grammaticale, dalla proposta che è in fase di coordinamento. E' valido invece l'inserimento, poc'anzi citato dal Presidente della Commissione, onorevole Contu, al comma 3, sempre dell'articolo 5, dopo la parola "sociale" delle seguenti parole: "e sentito il parere della Commissione competente che deve essere espresso entro 30 giorni." Io voterò a favore dell'emendamento numero 90.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Io voterò a favore dell'emendamento numero 90 che coglie una, certamente non tutte, delle esigenze che noi avevamo manifestato e degli obiettivi che volevamo raggiungere con l'emendamento numero 76.
Uno di questi obiettivi era quello, ovviamente, della distribuzione territoriale degli interventi; la preoccupazione infatti era che alcune aree potessero fare incetta di finanziamenti e che altre rimanessero invece escluse dai benefici di questa legge; quindi con l'emendamento numero 90, recependo l'indicazione scritta diversamente nell'emendamento 76, si raggiunge questo obiettivo di distribuire in maniera omogenea sul territorio regionale le risorse messe a disposizione da questo provvedimento di legge.
La deliberazione della Giunta relativa al programma di distribuzione lascia, a mio avviso, dei margini di discrezionalità ancora troppo ampi: è vero che questo piano degli interventi viene sottoposto poi ad una valutazione della Commissione, così come previsto dall'emendamento numero 90, però noi con l'emendamento numero 76 intendevamo porre dei paletti, dei limiti al finanziamento a seconda della tipologia dell'intervento, per evitare che la discrezionalità della Giunta nel finanziare, o integralmente o parzialmente, gli interventi potesse essere "allargata" a seconda dei momenti.
Il termine "parzialmente" vuol dire che si può finanziare anche il 90-95 per cento dell'opera, ma può voler dire anche che si finanzia il 10 per cento; e noi abbiamo conosciuto, anche nei decenni precedenti, delle norme che ponevano un limite percentuale al finanziamento dell'intervento e poi, a seconda del momento e anche della volontà delle Giunte del momento, questa percentuale poteva allargarsi o restringersi a seconda che si volesse diminuire o aumentare il numero dei beneficiari.
Io penso che in questo modo si lasci una discrezionalità troppo ampia alla Giunta. Una parte dell'emendamento numero 76, a mio avviso, può essere recepita, laddove si pone un limite del 50 per cento, secondo gli interventi, e anche del 20 o del 10 per cento sempre in base agli altri interventi. Non si dà però questo ampio potere discrezionale alla Giunta che può decidere a seconda del momento, elettorale o meno, di ampliare o diminuire la platea dei beneficiari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento numero 90, come è stato detto dal collega Caria, è stato sottoscritto da tutti i componenti della Commissione per cui esprimo chiaramente il voto favorevole.
Vorrei inoltre precisare che il testo che è stato distribuito è praticamente il testo dell'articolo che scaturisce dall'accoglimento dell'emendamento numero 90. Pertanto informo l'Aula che il testo che sortirà dal coordinamento finale sarà appunto quello che è stato distribuito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Ho chiesto di intervenire proprio per avere questo chiarimento. Il testo che è stato distribuito è effettivamente diverso da quello che avevamo sottoscritto, e mancava la parte relativa al parere della Commissione competente, quindi chiedevo chiarimenti alla Presidenza. Se la Presidenza chiarisce a tutta l'Aula esattamente che cosa stiamo votando, è più chiaro, perché è stato distribuito un testo senza numero che rendeva complicato per molti comprendere che cosa si sarebbe votato.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 90, l'emendamento numero 76 decade.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
L'emendamento numero 2 è decaduto.
Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 33 è decaduto.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e dei relativi emendamenti:
Articolo 6
Obblighi dei beneficiari
1. I beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti.
2. La rendicontazione costituisce condizione imprescindibile per la concessione di ulteriori finanziamenti.
Emendamento soppressivo totale Uras - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Salis.
Articolo 6
L'articolo 6 è soppresso. (16)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 6. (53)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 6. (54)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 6
All'articolo 6 comma 1, la frase "i beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti", è sostituita dalla seguente: "i Comuni singoli o associati e le associazioni di volontariato beneficiari dei finanziamenti presentano annualmente all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il rendiconto dell'utilizzo delle risorse percepite nell'anno precedente, accompagnato da una relazione sugli obiettivi raggiunti, con l'utilizzo di appositi schemi di rendicontazione predisposti dall'Assessorato". (86)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 6
All'articolo 6, comma 1 è aggiunta la seguente frase: "e secondo le modalità di rendicontazione indicate nella L.R. 13 settembre 1993 n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (36).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si eprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRERSIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 16. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto ora in votazione l'articolo 6.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, propongo di cassare dall'articolo 6, comma 1, dopo la parola "rendiconto" la parola "dell'utilizzo".
PRESIDENTE. E' intrinseco che sono le risorse utilizzate quindi si può cassare "dell'utilizzo" e dire "il rendiconto delle risorse percepite nell'anno precedente".
CARIA (P.D.). E' pleonastico.
PRESIDENTE. L'Aula deve esprimersi in merito dichiarando se è d'accordo o meno.
BRUNO (P.D.). No, Presidente, non siamo d'accordo.
PRESIDENTE. Poiché l'Aula non è d'accordo, metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'all'articolo 7. All'articolo 7 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 e dei relativi emendamenti:
Articolo 7
Linee guida
1. Con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente, che si esprime entro trenta giorni, vengono adottate linee guida concernenti:
a) i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività di cui all'articolo 1, comma 2;
b) le concrete modalità attuative delle disposizioni di cui all'articolo 2;
c) la composizione, l'organizzazione e il funzionamento del Comitato tecnico consultivo di cui all'articolo 3;
d) ogni altro profilo attuativo della presente legge.
Emendamento soppressivo totale Uras - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Salis.
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (17)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 7. (55)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera a) comma 1 dell'articolo 7. (56)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera b) comma 1 dell'articolo 7. (57)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera c) comma 1 dell'articolo 7. (58)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
E' soppressa la lettera d) comma 1 dell'articolo 7. (59)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, lettera a) la frase "i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività di cui all'articolo 1, comma 2" è sostituita dalla seguente: "i requisiti minimi per l'accreditamento delle strutture in cui si svolge l'attività svolta dai Comuni singoli o associati e dalle associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale ai sensi dell'art. 5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39". (87)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Caria - Espa - Meloni Valerio.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, dopo la parola "adottata" sono aggiunte le seguenti parole: "entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge". (13)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "secondo i parametri previsti dal regolamento di cui all'art. 43 della L.R. 23 dicembre 2005 n.23 "Sistema integrato dei servizi alla persona". (71)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
All'articolo 7, comma 1, lettera c) è aggiunta la seguente frase: "a cui partecipano due rappresentanti dell'Assemblea generale del Volontariato prevista dall'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (70)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "a cui partecipano due rappresentanti dell'Assemblea generale del Volontariato prevista dall'art. 19 della L.R. 13 settembre 1993, n. 39 'Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4, e 17 gennaio 1989, n. 3'". (72)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 7
Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 7 è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità ai PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (73).)
PRESIDENTE. Poichè nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Presidente, si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 17, 55, 56, 57, 59, 87, 71 e 73. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 58 (c'è una correlazione con la precedente votazione) e sull'emendamento numero 13 su cui la Commissione aveva espresso parere favorevole. Il parere è negativo anche sugli emendamenti numero 70 e 72
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 70 e numero 72 sono decaduti.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 55. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 58. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 13. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Come può vedere chi è favorevole e chi è contrario se non alza neanche la testa dal foglio?
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, andrò meno veloce.
Passiamo all'esame dell'articolo 8. All'articolo 8 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8 e dei relativi emendamenti:
Articolo 8
Disposizioni transitorie
1. Le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), non si applicano alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2.
2. Nelle more dell'adozione delle linee guida di cui all'articolo 7, le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato abbia stipulato un'intesa, che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono le attività indicate all'articolo 1, comma 2, sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4.
Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Salis.
Articolo 8
L'articolo 8 è soppresso. (18)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 8. (60)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
E' soppresso il comma 2 dell'articolo 8. (61)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 8
All'articolo 8, comma 1, la. frase "le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), non si applicano alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2" è sostituita dalla seguente: "le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), si applicano alle attività svolte dai Comuni singoli e associati, a garanzia delle prestazioni e degli standard socio-assistenziali che vengono fornite agli utenti dei servizi". (88)
Emendamento sostitutivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras.
Articolo 8
All'articolo 8, comma 2, la frase: "le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato abbia stipulato un'intesa, che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono le attività indicate all'articolo 1, comma 2, sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4" è sostituita dalla seguente: "i comuni singoli o associati e le associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale ai sensi dell'art.5 della L.R. 13 settembre 1993 n. 39 "Disciplina dell'attività di volontariato" che gestiscono centri di aggregazione sociale, secondo le finalità della L.R. 23 dicembre 2005 n. 23 "Sistema integrato dei servizi alla persona", sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale di cui all'articolo 17 del decreto del Presidente della Regione 22 luglio 2008, n. 4. (89)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 8
Al comma 2 dell'articolo 8, è aggiunta la seguente frase: "ed in conformità ai PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (68).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 61.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). "Nelle more dell'adozione delle linee guida di cui all'articolo 7", linee guida non ancora approvate "le parrocchie e gli enti della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un'intesa (…) sono considerati transitoriamente accreditati quali centri di aggregazione sociale". Si dice che nelle more dell'approvazione della legge sono transitoriamente accreditati, e io le chiedo, Assessore, lei che deve controllare, sulla base di quali elementi? Sulla base di quali elementi?
Non riesco a capire, mi metto nei panni dell'Assessore regionale o di un funzionario regionale, sulla base di quali elementi si possono discernere gli oratori; e poi, tra l'altro, non si parla più di oratori ma si parla di nuovo di parrocchie, mantenendo in piedi un equivoco che è presente in tutto il provvedimento di legge, perchè si parla di parrocchie e di enti religiosi e non di oratori che dovrebbero svolgere funzioni innovative.
Questa legge, Assessore, è un pasticcio, sarà difficilissima da gestire per lei e per i funzionari dell'Assessorato perché si parte dall'assunto che bisogna dare questi 5 milioni di euro alla Conferenza episcopale regionale, o a chi per lei, poi tutte le altre norme vengono inserite come se si volesse dare l'impressione di realizzare un'azione socialmente utile, stabilendo dei criteri di controllo, delle verifiche sui progetti rispondenti alla programmazione sociale della Regione come stabilito dalla legge numero 23/05, ma poi non si dice niente, non si dice niente.
Sono pasticci che rendono questa legge, lo ribadisco, difficilissima da applicare. Il comma 1 dice che non si applicano le disposizioni del regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge numero 23 alle attività svolte dagli enti di cui all'articolo 1, comma 2. Questo dice il comma 1. Il comma 2 ugualmente mette assieme una serie di elementi assolutamente incomprensibile. Per questo io esprimo un voto a favore dell'emendamento numero 61.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io condivido l'ultimo intervento dall'onorevole Salis, perché dopo la presunzione di voler coordinare come Regione le funzioni sociali, educative, formative delle parrocchie, nel comma 2 dell'articolo 8 le definiamo, seppure transitoriamente, centri di aggregazione sociale.
Centri di aggregazione sociale che, tra l'altro, si rifanno all'articolo 17 del decreto numero 4/2008 del Presidente della Regione, quindi del Regolamento di attuazione dell'articolo 43 della legge numero 23 del 2005; e questo perché, per una carenza, io l'ho ripetuto molte volte durante la discussione, non c'è una definizione di oratorio, non c'è una definizione di attività similari, non si capisce qual è il confine, se le parrocchie attraverso questa legge possono proporre qualsiasi iniziativa e quindi sono considerate di per sé oratorio.
Pertanto ritengo che dobbiamo necessariamente migliorare questo testo, anche con emendamenti orali. Io credo che in Commissione, onorevole Contu, vi siate anche interrogati su questo, perché non è possibile che le parrocchie che svolgono queste attività configurabili nell'articolo 1, comma 1, e poi che sottostanno a quegli obiettivi dell'articolo 4, sulla base dei quali ricevono finanziamenti, siano considerate centri di aggregazione sociale.
Io credo che gli oratori siano centri di aggregazione sociale, pertanto dovevano sottostare alla legge in vigore, la legge numero 23, e dovevano essere contemplati per distretto sanitario nei PLUS. Credo che ci sia anche un ordine nel tentare di legiferare in questa Regione, o almeno ci dovrebbe essere. Però tanta è la voglia di dare delle risposte, quali che siano, senza effettivamente legiferare bene, che probabilmente lo facciamo anche contro la stessa finalità della legge e contro la stessa attività poi degli oratori.
A mio avviso dobbiamo intervenire su questo testo e, poiché occorre approfondire, in particolare, l'articolo 8 e i successivi, chiedo una breve sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 20 e 10.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 51, viene ripresa alle ore 20 e 13.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti:
Articolo 9
Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutati in euro 5.000.000 annui. Alla relativa spesa si fa fronte, a decorrere dall'anno 2010, con quota parte delle entrate proprie della Regione ai sensi dell'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), come modificato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).
Emendamento sostitutivo totale Contu Felice.
Articolo 9
L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9
Norma finanziaria
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutatati in complessivi euro 5.000.000 annui".
2. Nel bilancio di previsione per gli anni 2010-2013 sono apportate le seguenti variazioni:
IN DIMINUZIONE
UPB S08.01.002 FNOL - Parte corrente
anno 2010 euro 5.000.000
anno 2011 euro 5.000.000
anno 2012 euro 5.000.000
anno 2013 euro 5.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 (Interventi vari) della tabella A allegata alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010)
IN AUMENTO
UPB S05.03.005 Finanziamenti per attività socio-assistenziali
anno 2010 euro 3.000.000
anno 2011 euro 3.000.000
anno 2012 euro 3.000.000
anno 2013 euro 3.000.000
UPB S05.03.006 Investimenti nel settore socio assistenziale
anno 2010 euro 2.000.000
anno 2011 euro 2.000.000
anno 2012 euro 2.000.000
anno 2013 euro 2.000.000
3. Alle spese previste per l'attuazione della presente legge si fa fronte con le suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 e con le rispettive UPB dei bilanci per gli anni successivi. (3)
Emendamento soppressivo parziale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 9
E' soppresso il comma 1 dell'articolo 9. (62)
Emendamento sostitutivo parziale Zedda Massimo - Zuncheddu - Sechi - Uras - Ben Amara - Salis.
Articolo 9
Le parole "in euro 5.000.000" sono sostituite con le parole "in euro 1.000.000". (14)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 9
Al comma 1 dell'articolo 9 è aggiunta la seguente frase: "Le somme sono destinate ai Comuni per l'attuazione delle politiche di aggregazione sociale indicate nei PLUS in vigore presso ogni Comune in cui si svolgono le attività previste dalla presente legge". (69).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo che venga ammessa dall'Aula la modifica della copertura finanziaria che propongo con un emendamento orale. Si chiede di spostare per l'anno in corso 4 milioni sull'UPB della pubblicità istituzionale dal FNOL.
PRESIDENTE. Per ammettere questo emenndandamento è necessario il consenso unanime dell'Aula. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Non siamo d'accordo.
PRESIDENTE. Poiché non vi è l'unanimità non possiamo ammettere l'emendamento.
SALIS (I.d.V.). Perché non possiamo ammettere l'emendamento?
PRESIDENTE. Onorevole Salis, non si può ammettere perché è stato predisposto come emendamento all'emendamento, e gli emendamenti all'emendamento devono essere presentati un'ora prima della seduta in cui si votano gli articoli di riferimento. L'unica possibilità era quella di presentare la modifica sotto la forma dell'emendamento orale, che richiede però un consenso unanime dell'Aula che non vi è stato.
Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 62, 14 e 69, mentre il parere è favorevole sull'emendamento numero 3, che è un emendamento tecnico suggerito dalla Commissione bilancio.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 62. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 3. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 14 è decaduto.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10 e del relativo emendamento:
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Articolo 10
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna (BURAS).
Emendamento soppressivo totale Sechi - Ben Amara - Zedda Massimo - Zuncheddu - Uras - Salis.
Articolo 10
E' soppresso l'articolo 10. (63).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'articolo 10 è l'articolo sull'entrata in vigore, di per sé non riveste una grande rilevanza, è la conclusione di una legge, ma consente a me di esprimere una brevissima considerazione. Intanto sul modo che noi abbiamo utilizzato per affrontare questo tema: un modo pasticciato, confuso, un'istruttoria parziale.
Dicevo prima all'onorevole Contu che non l'ho invidiato per la funzione che ha dovuto esercitare nel tentare disperatamente di assemblare provvedimenti tra loro diversi in una situazione in cui, probabilmente, ha regnato la confusione sugli obiettivi, sulle modalità, sugli strumenti, sui soggetti da coinvolgere.
Io sono preoccupato, e lo dico anche all'onorevole Pittalis che ha sollevato nel corso del dibattito barriere difensive, di grande spessore morale, per sostenere le proprie convinzioni religiose, le proprie convinzioni anche religiose, perché purtroppo questo è un provvedimento così pasticciato, così confuso, così segmentato, che io dubito, conoscendo l'Amministrazione regionale, i suoi Uffici, i suoi funzionari, che potrà sortire qualche effetto.
Bisognerà tornare in Aula e piano piano, un giorno in una finanziaria, un altro giorno in un collegato, correggerlo per tentare di vedere questa norma, come tutte le altre che noi approviamo, applicata da un'Amministrazione regionale peraltro indolente sotto questo profilo.
Ecco perché ho ritenuto di dover intervenire su questo articolo e fare questo tipo di considerazione. Io voterò contro la legge, certamente non perché sono contro gli oratori. Io non ho nulla contro gli oratori, contro le parrocchie, e neppure contro la Conferenza episcopale sarda, anzi, ho stima dei nostri Vescovi che si affiancano ai lavoratori in questo momento di grande crisi, e ho anche stima nei confronti dei tanti parroci che svolgono una loro funzione, una funzione sociale, una funzione laica, oltre a quella religiosa cui sono obbligati dal loro ministero.
Questa è però una situazione pesante, nella quale, ne parlavo prima con l'assessore Liori, abbiamo difficoltà a garantire prestazioni gratuite mediche a chi è in condizioni di forte disagio economico, e rischia anche di perdere funzioni assolutamente rilevanti per vivere una condizione di vita normale, per non cadere nell'handicap fisico irreversibile; una situazione in cui noi abbiamo capitoli di spesa congelati, per cui non riusciamo a spendere 3 milioni di euro l'anno per stabilizzare alcune centinaia di precari degli enti locali, e diamo 25 milioni in cinque anni a un sistema che è già sostenuto finanziariamente, attraverso i trasferimenti dallo Stato direttamente decisi dallo stesso contribuente.
Forse, noi avremmo potuto anche intervenire su questo argomento con una dimensione e un'articolazione del tempo diversa, e assicurarci, magari, una riflessione più significativa nel corso della legislatura attorno a questo pur degnissimo tema. Per cui, io voterò contro questo testo di legge, ho utilizzato questa discussione generale per meglio argomentare le ragioni.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Il relatore si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare Assessoredell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Poiché l'emendamento numero 63 è un soppressivo totale, metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Comunico all'Aula che il consigliere Oppi, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
Riprendiamo in esame l'emendamento numero 6 all'articolo 1, precedentemente sospeso, che il relatore aveva proposto di trasformare da comma aggiuntivo ad articolo aggiuntivo. Chiedo ai proponenti se accolgono questa proposta, altrimenti devo metterlo in votazione come emendamento aggiuntivo all'articolo 1.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, nelle interlocuzioni intercorse si è concordato che questo comma diventasse un articolo aggiuntivo. Inoltre, si è concordato di proporre, con un emendamento orale, di sostituire il termine "sostiene" con le parole "riconosce e valorizza". Tutto il resto rimane uguale.
CUCCU (P.D.). Va bene, diventa quindi l'articolo 9 bis.
PRESIDENTE. Diventa un articolo 9 bis anche se, in base all'articolo 89 del Regolamento, avendo già votato l'articolo 10, l'avremmo dovuto introdurre prima.
DIANA MARIO (P.d.L.). Si farà in sede di coordinamento.
PRESIDENTE. Il testo dell'emendamento numero 6, che diventa l'articolo 9 bis, è così formulato: "La Regione, inoltre, riconosce e valorizza l'attività di altri soggetti che svolgono azioni di rilevanza sociale ed educativa in relazione al mondo giovanile e adolescenziale". Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, propongo di cassare la parola "inoltre" perchè non serve.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 6 così come modificato. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
E' stato presentato l'ordine del giorno numero 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Ben Amara - Sechi - Zedda Massimo - Zuncheddu - Cocco Daniele - Mariani sul sostegno dei centri di aggregazione sociale dei comuni e dei soggetti privati convenzionati. (1)
IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO del dibattito relativo al testo unificato n. 8-21-60/A (Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari);
VISTO il decreto del Presidente della Regione 21 luglio 2008, n. 7, articolo 17;
VISTA la legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1998 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali);
RILEVATA la necessità che la Regione riconosca, valorizzi e sostenga finanziariamente i centri di aggregazione sociale gestiti dai comuni o da soggetti privati convenzionati;
CONSIDERATA l'urgenza di potenziare e sostenere percorsi di crescita e responsabilizzazione di giovani e adolescenti nell'ottica della prevenzione di forme di disagio e di contrasto a comportamenti a rischio,
impegna la Giunta regionale
1) a prevedere, nelle disposizioni di cui al "collegato" alla legge finanziaria 2010, appositi stanziamenti da destinare alla valorizzazione e finanziamento dei centri di aggregazione sociale dei comuni e dei soggetti privati convenzionati;
2) a mettere a disposizione del Consiglio regionale, entro venti giorni, una relazione di rendiconto e di attuazione del programma di interventi di cui alla delibera in materia di politiche giovanili n. 21/40 dell'8 aprile 2008.) (1)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare il consigliere Felice Contu, relatore.
CONTU FELICE (U.D.C.), relatore. Si esprime parere contrario perché questo ordine del giorno appare pleonastico dopo che abbiamo approvato una norma, quella contenuta appunto nell'emendamento numero 6, che afferma il principio per cui la Regione darà il suo sostegno anche a tutti gli altri centri ed enti che svolgano un lavoro di assistenza ai giovani. Non capisco la ratio dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime un parere conforme a quello del relatore, con la specificazione che questo provvedimento di legge, del quale mi compiaccio, sorge dalla necessità di dare risposta a una carenza; relativamente al settore dei centri di aggregazione sociale invece sono già previsti degli appositi finanziamenti che la Giunta naturalmente intende mantenere e continuare a stanziare nella normale attività amministrativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Chiedo una votazione per parti. Nel dispositivo che impegna la Giunta regionale chiederei che si votasse il punto numero 1) e poi successivamente il numero 2).
PRESIDENTE. Onorevole Sanjust, occorre procedere a tre votazioni perché le singole parti abbiano un loro significato.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1 da "Preso atto" sino a "rischio".
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere PETRINI ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 20
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno: punto 1 del dispositivo.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RASSU - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - RANDAZZO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 55
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 19
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno: punto 2) del dispositivo.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere RANDAZZO ha votato a favore e che il consigliere Giacomo SANNA ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Gian Valerio - SANNA Paolo - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - PERU - PIRAS - PITTALIS - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - OPPI.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 57
astenuti 2
maggioranza 29
favorevoli 29
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale del testo unificato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, questa legge avrebbe dovuto avere, secondo il nostro modesto parere, un altro aspetto. L'abbiamo detto in maniera serena e abbiamo proposto delle modifiche argomentandole… Presidente, non pretendo di essere ascoltato, pretendo di poter svolgere un ragionamento, se è possibile.
Secondo il Gruppo del P.D. si perde una grande occasione e non si rende neanche merito alla grande funzione, al grande ruolo che hanno esercitato negli anni, nei decenni... Presidente...
PRESIDENTE. Scusate, colleghi, onorevole Peru, onorevole Pittalis, per cortesia.
PITTALIS (P.d.L.). Io sto ascoltando! Ho chiesto di non disturbarmi perché ascolto il collega!
CUCCU (P.D.). Io penso che quest'Aula, e la maggioranza in particolare, abbia perso una grande occasione per valorizzare in maniera compiuta il ruolo esercitato da decenni dagli oratori. E la valorizzazione - l'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto, l'abbiamo argomentato - avveniva con l'inserimento degli oratori in un sistema pluralistico organizzato dalla Regione in cui gli oratori avrebbero potuto far valere le loro ragioni.
Avete cercato in questi giorni di spingerci su posizioni estreme adottando un radicalismo forzato che non si conosce da parte vostra se non per mascherare delle differenze che a volte ci sono. Però non siete riusciti a spingerci sulla deriva in cui ci volevate marginalizzare. Il Partito Democratico non voterà contro questo provvedimento di legge. Il nostro Gruppo, anzi, avrebbe voluto votare a favore, l'ha dimostrato argomentando, l'ha dimostrato non ergendo barricate, l'ha dimostrato anche riconoscendo la validità e il valore delle cose che avete portato in questa discussione. Non ce ne avete però dato l'opportunità. Se il nostro voto non sarà favorevole sarà per una responsabilità non nostra ma esclusivamente vostra.
Noi non ci iscriviamo al partito però dei contrari agli oratori, ne riconosciamo la funzione, l'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto, e noi pensiamo che questa legge avrebbe potuto valorizzare meglio il loro ruolo. Il Partito Democratico pertanto si asterrà. Il voto di astensione non era un voto scontato, non va neanche banalizzato considerando il percorso che c'è stato...
PRESIDENTE. Prego, onorevole Cuccu, anche se il tempo è scaduto continui perché è stato interrotto.
CUCCU (P.D.). Però il nostro sarà un voto di astensione perché non vogliamo coinvolgerci e non vogliamo essere coinvolti nell'approvazione di una legge che a nostro avviso è pasticciata, è parziale, e non rende merito a quello che dovrebbe essere il ruolo degli oratori. Noi continuiamo a mantenere la convinzione che avevamo prima sul ruolo degli oratori. Avevamo pensato di incardinarli in un discorso generale e non avete voluto. Voi avete pensato che con questa legge si potesse favorire la Chiesa cattolica o i parroci. Noi pensiamo che invece con questa legge avremmo dovuto favorire i nostri figli, e voi questo non lo avete voluto fare.
Pensiamo che abbiate perso una grande occasione; il nostro voto sarà di astensione perché non vogliamo essere coinvolti in un pasticcio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Dichiaro naturalmente il voto favorevole dei Riformatori esprimendo anche una legittima soddisfazione perché è un testo di legge che noi abbiamo voluto fortemente e che abbiamo riproposto a più riprese nelle diverse legislature. Pertanto non possiamo che esprimere soddisfazione per il testo che è scaturito dall'Aula, e per la determinazione con cui questa maggioranza lo ha sostenuto e lo ha portato avanti resistendo anche alla tentazione di snaturarlo introducendo di fatto elementi ulteriori rispetto a quelli che ne rappresentavano il fondamento, cioè il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo sociale ed educativo degli oratori.
Questo testo di legge colma una lacuna vistosa presente nel nostro ordinamento giuridico regionale dando diritto di cittadinanza a strutture che, quotidianamente, svolgono un ruolo importante e che solo indirettamente erano riconosciute dall'ordinamento giuridico regionale. Da oggi gli oratori si affiancano agli altri soggetti pubblici, i centri di aggregazione sociale che trovano disciplina e finanziamento in altre normative, ai soggetti del volontariato sociale, tutti quei soggetti che sono attivi nella formazione alla vita e nella educazione dei giovani.
Io devo dire, onestamente, che l'intervento dell'onorevole Cuccu mi dà una certa amarezza perché io non credo che sia stata la maggioranza a perdere un'occasione. Credo che sia stata persa invece da parte del centrosinistra un'occasione di convergere su un testo che noi pensavamo ampiamente condiviso e che, invece, ha fatto emergere problemi che sono assai più profondi di quelli che riguardano la legge sugli oratori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, anche il Gruppo dell'Italia dei Valori si sottrarrà al tentativo di trasformare di nuovo l'Italia nel Paese dei Peppone e dei Don Camillo, perché questo tentativo è in atto e ne rilevo la presenza in questo provvedimento di legge.
Un provvedimento che ritengo intempestivo, per non urgenza, rispetto ai temi che la Sardegna deve affrontare in questo momento. Un provvedimento che utilizza parte ampia del Fondo per i nuovi oneri legislativi che il Consiglio regionale avrebbe potuto utilizzare per le tante emergenze che la Sardegna sta vivendo e, soprattutto, sul quale si è in tutti i modi evitato un accordo con le opposizioni quando, partendo dalla proposta di legge presentata da alcuni colleghi del P.D., si poteva trovare un giusto compromesso per evitare schieramenti rigidamente precostituiti e definiti e, in una parola, per evitare di trasformare un sostegno all'attività di carattere sociale, che tutti in questa Aula hanno dichiarato di apprezzare e di voler sostenere, in un risultato, in una vittoria, tra virgolette, dell'opposizione che fa anche pensare, a me che sono del segno del Cancro, quindi il segno del dubbio e della perplessità, che questa legge sia forse un atto dovuto rispetto a sostegni avuti in momenti elettorali appena trascorsi.
Perché dico questo? Perché noi abbiamo un'ottima legge. La Sardegna con questa legge si sta ponendo all'avanguardia rispetto alle altre Regioni italiane, nell'erogazione di finanziamenti, almeno fossimo riusciti a farlo con una legge che precisa il quadro di riferimento! L'abbiamo fatto con una legge che come ha detto il collega Uras, concordo con lui, è una legge pasticciata che porrà grossi, grossissimi problemi di applicazione e che viene adesso utilizzata, l'ha appena fatto in parte il collega Cossa, per dire…
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Milia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MILIA (U.D.C.). Intervengo per dichiarare il voto convinto e favorevole del Gruppo dell'U.D.C. Non abbiamo voluto interloquire più di tanto su un testo che la Commissione aveva esitato all'unanimità. Un testo che completa, noi riteniamo, un'offerta che è latente in tutta la società civile sarda, ma la completa ponendosi a fianco ai buoni maestri. Di cattivi maestri ce ne sono tanti in giro per la Sardegna e per l'Italia e molti godono di finanziamenti pubblici utilizzandoli a proprio uso e consumo.
Noi crediamo che questa legge a favore degli oratori vada nel senso della buona educazione, nel senso della solidarietà e nel senso appunto dell'aiuto a tanti che già operano nella società civile in questa direzione. Riteniamo anche che i 5 milioni di euro non riusciranno a colmare una domanda sempre crescente, ma crediamo che questi 5 milioni di euro saranno spesi bene a differenza, molte volte non abbiamo voluto fare polemiche, di quanti invece con i soldi pubblici finanziano organizzazioni, organismi, circoli che niente hanno di sociale e nessuno degli obiettivi che questa legge si prefigge.
Per questi motivi, su una legge che potrebbe essere e potrà essere anche migliorata in un secondo momento, confermiamo il nostro voto favorevole ritenendoci soddisfatti del lavoro svolto dall'Aula e prima dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Saremo forse i pochissimi che voteranno contro. Prima si diceva: "Non ci divideremo più come Peppone e Don Camillo". Io ho invece un ricordo favorevole di Peppone e Don Camillo, per due ragioni. La prima, perché raccontavano un'Italia, laica e cattolica al contempo, che riusciva a trovare sintesi positiva, collaborazione produttiva nei momenti del bisogno.
Ricordo il film nel quale Peppone e Don Camillo, insieme, affrontavano l'emergenza dell'alluvione, il sindaco e il parroco; e ricordo tanti esempi della vita comune in cui questo si è realizzato. E magari noi vivessimo una condizione come quella, magari vivessimo quella grande condizione di sviluppo, nel confronto, anche durissimo, anche politico, fatto di merito, che si è vissuto in quegli anni.
Oggi siamo un po' più cinici, siamo decisamente molto più clientelari, siamo anche meno produttivi, e siamo anche dal punto di vista, fatemelo dire, della produzione legislativa decisamente molto più scadenti. Ed è una delle ragioni per cui io non voterò a favore di questa legge, mi sarebbe piaciuto farlo, alla Don Camillo e Peppone, cioè in un clima di unità, con il riconoscimento della nostra società, che è una società a democrazia pluralista dove tutti hanno diritto di avere riconoscimento.
Io non dirò mai, perché ho vissuto la realtà degli oratori e anche quella delle parrocchie, che sono enti da demonizzare, al contrario, svolgono una funzione importante, danno a coloro che ci credono la possibilità di professare il proprio pensiero religioso, e danno anche un aiuto alla società perchè in molti casi sono sostitutivi dell'intervento pubblico. Io mi auguro che in altre circostanze si possa fare molto meglio di quanto abbiamo fatto oggi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io non voglio eccedere in toni enfatici, ma penso che il Consiglio regionale oggi abbia scritto una bella pagina e abbia nobilitato davvero la sua funzione esitando una legge di qualità come questa. Una legge che certo non ha la pretesa di risolvere né i problemi dello sviluppo, né quelli del disagio sociale, ma è un sostanzioso contributo in quella direzione.
Accogliamo pertanto anche con favore questo atto di resipiscenza di una parte dell'opposizione che, con il suo voto di astensione, dopo questa lunga discussione, probabilmente ci dà sicuramente ragione della bontà delle finalità perseguite in questo testo di legge. Ecco perché noi la votiamo, la sosteniamo con favore, ringraziando soprattutto i proponenti che hanno avuto una grande intuizione, e quindi mi pare che sia merito di tutti, maggioranza ed opposizione, aver concorso anche ad alimentare un dibattito che, certo, questo sì, fa bene a una sana democrazia.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 8-21-60/A.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA MARIO - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MELONI FRANCESCO - MILIA - MULA - MULAS - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANNA GIACOMO - SANNA MATTEO - SANNA PAOLO - SOLINAS CHRISTIAN - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA ALESSANDRA.
Rispondono no i consiglieri: URAS - ZEDDA Massimo.
Si sono astenuti: la PRESIDENTE LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO DANIELE - COCCO PIETRO - CUCCU - DIANA GIAMPAOLO - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI MARCO - MELONI VALERIO - SABATINI - SALIS - SANNA GIAN VALERIO - SOLINAS ANTONIO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 40
astenuti 19
maggioranza 21
favorevoli 38
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Comunico che per domani mattina sono convocate le Commissioni prima, seconda, quinta, settima e ottava, alle ore 10. Comunico inoltre che il Consiglio è convocato alle ore 10 di lunedì, 1º febbraio 2010, per la seduta statutaria.
La seduta è tolta alle ore 20 e 54.