Seduta n.31 del 29/07/2009 

XXXI Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 29 luglio 2009

Presidenza del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

INDICE

La seduta è aperta alle ore 16 e 30.

DESSI', Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta del 9 giugno 2009 (24), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Matteo Sanna, Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 29 luglio 2009.

Poiché non vi sono opposizioni i congedi si intendono accordati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, vista la scarsa presenza di consiglieri in aula, le chiedo una breve sospensione della seduta.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per dieci minuti e prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 31, viene ripresa alle ore 16 e 43.)

Commemorazione di ex consigliere

PRESIDENTE. Colleghi, è improvvisamente mancato Giampiero Aresu, componente del Consiglio regionale nell'undicesima legislatura, dal 1994 al 1999. Nato a Orroli nel 1950, dopo aver compiuto studi di filosofia, essendo diplomato in ragioneria aveva intrapreso la professione di commercialista e consulente del lavoro. Sempre sensibile verso i temi del lavoro e delle condizioni delle fasce sociali più deboli aveva svolto una lunga militanza nel Partito Comunista Italiano, aderendo successivamente al partito della Rifondazione Comunista fra le cui liste era stato eletto in Consiglio regionale.

Componente del Gruppo della Rifondazione Comunista e successivamente del Gruppo Misto, era stato consigliere questore dal febbraio del 1998 al luglio del 1999. L'onorevole Aresu aveva fatto parte della Commissione speciale per lo Statuto, ricoprendo la carica di vicepresidente, ed era stato inoltre componente della Commissione bilancio, della Commissione urbanistica e di quella per il diritto allo studio.

Nel corso della legislatura fra i banchi del Consiglio aveva affrontato con impegno numerose questioni, con particolare attenzione ai temi attinenti il mondo del lavoro e la condizione agropastorale. Presentatore insieme ad altri consiglieri della proposta di legge sull'informazione e animazione rurale, aveva approfondito anche le problematiche inerenti l'edilizia residenziale pubblica.

Nutrita l'attività ispettiva concretizzata nelle numerose mozioni, interrogazioni e interpellanze presentate e riguardanti molteplici settori. Tra le mozioni si possono ricordare quelle sull'apparato industriale e il lavoro, sullo stato di crisi dell'Enichem di Porto Torres, ad esempio, o sullo sviluppo delle zone territoriali omogenee, nonché sull'istituzione del Parco geominerario della Sardegna; ma anche quelle nel campo della difesa dell'ambiente, dal Parco dell'Asinara ai cantieri della forestazione. O ancora le iniziative sulla situazione carceraria nell'isola.

Numerose, come dicevo, anche le interrogazioni e le interpellanze che recano la firma dell'onorevole Aresu,sia sulla situazione sanitaria in Sarcidano, in Ogliastra e Barbagia di Seulo, sia sul comparto agroindustriale. Oltre alle vicende del Parco dell'Asinara aveva seguito particolarmente le problematiche del Parco marino de La Maddalena, testimoniando con ciò il suo profondo interesse per tutti quei temi di carattere ambientale, sociale e assistenziale che lo vedevano sempre in prima fila in difesa dei più deboli.

Nel formulare sincere condoglianze alla famiglia, esprimo il cordoglio dell'intero Consiglio e mio personale.

Sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 47, viene ripresa alle ore 16 e 56.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni urgenti nei settori economico e socio-sanitario, per il

superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti.

E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, anche stamane, in particolare nell'ultimo intervento dell'onorevole Contu, ma in generale nel corso del dibattito, e non è la prima volta, c'è stato un tentativo di giudicare le proposte dell'opposizione come proposte strumentali, sottolineando il fatto che sulle ragioni di quelle proposte l'attuale opposizione, pur avendo governato per cinque anni, non avrebbe fatto nulla.

Ora, io credo che questo sia un tentativo inutile, che non serve a nessuno. Scusate l'autocitazione, io sono da pochi mesi in quest'Aula e sin dal primo intervento, sulle dichiarazioni del Presidente della Regione, ho tenuto a dire, e lo ripeto oggi, che nessuno di noi si sogna minimamente di dire (apparteniamo a quella categoria di persone intelligenti) che le ragioni della crisi sono riconducibili al febbraio del 2009; non è questo il problema. Sappiamo bene quali sono le ragioni della crisi e sappiamo bene che non sono riconducibili a una sola responsabilità; il problema è che cosa facciamo oggi, che cosa fa chi ha il dovere di governare questa Regione in relazione agli strumenti, pochi o molti che siano, che ha a disposizione.

Chi ha questa responsabilità, o risolve le emergenze una volta per tutte, oppure sarà costretto, voglia o non voglia, a inseguirle, e quando le emergenze si inseguono poi diventa difficile avere la serenità per guardare oltre le emergenze stesse.

Noi, in questo momento, discutendo l'articolo 2 concernente "disposizioni per i settori produttivi e per l'occupazione", entriamo nel merito di questo collegato, chiamiamolo così impropriamente per semplicità, e verifichiamo, ripeto, indipendentemente dalle responsabilità del passato, recente e remoto, che cosa prevediamo in questo momento per risolvere questi problemi. Sulla crisi, come ci ha ricordato anche ieri nella sua replica l'assessore La Spisa, non c'è Paese al mondo, non c'è corrente di pensiero economico che non abbia indicato in due ricette le soluzioni per affrontarla: una punta sul sostegno alla domanda, l'altra sul sostegno all'impresa.

Per quanto ci riguarda il sostegno alla domanda per noi passa soprattutto attraverso il sostegno al reddito. A costo di essere maniacale, voglio ricordare a quest'Aula che quest'Isola ha bisogno di misure di sostegno al reddito ben oltre ciò che appare; ricordo a tutti infatti che la media dei salari in Sardegna è più bassa del 18-22 per cento rispetto a quella nazionale. Ricordo ancora a quest'Aula che la pensione media mensile INPS in Sardegna è pari a 614 euro, la media nazionale è di 784 euro; la cassa integrazione, come ci ricordava anche l'Assessore, è cresciuta nell'ultimo anno di oltre il 500 per cento.

Questo testimonia qual è la portata della fame di lavoro che esiste in quest'isola, fame di lavoro che determina una qualità del reddito che è quella che ho richiamato, in una Regione, tra l'altro, dove la qualità del mercato del lavoro è la peggiore del Paese, e questo, ripeto, certamente non per responsabilità di chi governa la Regione dal febbraio di quest'anno; non è questo il problema per cui vorrei che evitassimo di concentrarci su un falso problema e di rimbalzarci questa responsabilità.

Le responsabilità sono tante, ripeto, alcune hanno ragioni ataviche. Ricordo che in Sardegna su 420.000 lavoratori dipendenti, oltre 100.000 sono lavoratori precari; questo è il dato. La dinamica delle trasformazioni dei contratti di lavoro da tempo parziale a tempo indeterminato è la più lenta d'Italia, e questo porta la Sardegna ad avere il tasso più alto di lavoro precario in questo Paese; non è colpa di chi governa in questo momento, certamente non è colpa di Cappellacci, ma noi abbiamo il dovere di sapere che questo è un fenomeno drammatico, e abbiamo il dovere di intervenire e di concentrare tutti gli sforzi in questa direzione.

Noi oggi abbiamo di fronte un collegato, nella fattispecie l'articolo 2, che dovrebbe affrontare questi problemi. Noi dobbiamo intercettare in particolare i bisogni di chi è senza lavoro, dei licenziati e dei precari; questo credo sia il dovere politico e morale che ha quest'Aula, innanzitutto chi governa questa Regione. Io so, ed è stato ripetuto da chi mi ha preceduto, che il testo che è stato licenziato dalla Giunta non era connotato da questa sensibilità, do atto, però, alla Commissione e anche al Presidente, di aver creato una condizione di reciproco ascolto che ha consentito di migliorare sensibilmente il testo licenziato dalla Commissione.

Il mio auspicio è che anche l'Aula assuma delle decisioni coerenti con la disponibilità emersa in Commissione ma, soprattutto, che migliori ancora il testo in esame nella direzione che indicavo. Servono maggiori risorse per chi è senza ammortizzatori sociali, servono maggiori risorse per combattere definitivamente la piaga e il dramma del precariato, servono maggiori occasioni di lavoro a partire dal Piano giovani, così come abbiamo tentato di correggerlo con i nostri emendamenti.

L'appello - per restare agli appelli ne faccio uno anch'io - è di evitare di utilizzare anche un euro che non vada in questa direzione. Badate, è una questione morale, è una questione che attiene all'etica della responsabilità politica e istituzionale. In un momento drammatico come questo (così è riconosciuto da tutti), è immorale che una parte delle risorse a disposizione di questo strumento venga utilizzata nella maniera in cui è stata utilizzata nella proposta della Giunta, ma anche nel testo licenziato dalla Commissione.

Quindi, l'appello è quello di tagliare le risorse inutili (quelle che non vanno in questa direzione), intercettare quei bisogni e rimpinguare i capitoli con quelle risorse che effettivamente possano dare loro una risposta.

Dicevo che la prima ricetta è, appunto, il sostegno alla domanda; però si deve in qualche maniera tentare di dare un sostegno anche all'offerta e, quindi, al mondo imprenditoriale, all'impresa, perché poi è attraverso l'impresa che si produce ricchezza. Tutti, pertanto, indipendentemente dalla condizione, dalla collocazione politica, abbiamo l'obbligo di guardare con attenzione a questo mondo, compreso quello delle imprese agricole di cui parlava l'onorevole Contu nell'intervento che ha concluso i lavori questa mattina.

Io credo, assessore La Spisa, e lei lo sa bene, che attraverso questo collegato noi dobbiamo tentare di dare risposta ad alcuni problemi. Io ne indico solo due, e anche su questo chiedo che si presti attenzione al di là delle appartenenze politiche. Ci sono dei momenti in cui è necessario valutare i provvedimenti nell'interesse dei destinatari, perché i destinatari producono ricchezza e, di conseguenza, fanno gli interessi di tutti.

Dicevo che sono alla nostra attenzione due problemi. Il primo è quello energetico; su questo tema c'è un emendamento della Giunta, tra l'altro, che secondo me va valutato adeguatamente e sul quale tutti dovremmo esprimere un parere positivo. Il secondo problema è relativo alle esportazioni che in Sardegna al 97 per cento riguardano i prodotti petroliferi e i metalli pesanti…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, vorrei sapere, prima di tutto, se è stata raggiunta un'intesa sull'orario di chiusura dei lavori.

PRESIDENTE. No, onorevole Maninchedda, al momento non abbiamo ancora deciso. Concorderemo l'orario con la Presidente appena possibile.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io proporrei di lavorare a oltranza.

PRESIDENTE. Verrà convocata una Conferenza dei Capigruppo per stabilire come continuare i lavori.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Noi attendiamo la Presidente sempre con ansia e anche con piacere, ma il Presidente è ovviamente rappresentato da chi presiede quest'Assemblea. Non è un caso, credo, che il collega Maninchedda sollevi una questione circa la programmazione dei lavori. Io suggerisco di proseguire il dibattito per un'oretta ma, prima di passare alla discussione del prossimo articolo, il 2 bis, credo che sia utile procedere a una verifica, anche dal punto di vista organizzativo dei lavori, tra i Presidenti dei Gruppi e con la partecipazione del Presidente della Commissione nonché relatore di maggioranza.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il riferimento alla presidente Lombardo era dovuto al fatto che non sono a conoscenza di accordi assunti preventivamente; infatti, ho detto che eventualmente si convocherà una Conferenza dei Capigruppo.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni urgenti nei settori economico e socio-sanitario, per il

superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'argomento all'ordine del giorno. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sarò brevissimo, però penso che, per quanto svolto in un clima di grande distrazione, il dibattito sull'articolo 2 ci possa consentire di avere maggiore coscienza di quello che stiamo facendo. Il primo problema è relativo alle risorse da liberare per lo sviluppo: ritorna il tema famoso delle entrate. Ieri, con toni accorati, l'onorevole Porcu mi rimproverava un'imprecisione circa il disavanzo della Regione. Io sono convinto di quello che dico, però trasferisco le ragioni di quel che dico.

Il disavanzo (lo cito perché serve nel proseguo)al 31 dicembre del 2008 è stato calcolato in un miliardo e 413 milioni di euro; a questa cifra vanno aggiunti, credo tutti d'accordo, i 500 milioni delle anticipazioni del 2007 e i 500 delle anticipazioni del 2008 per cui arriviamo a un disavanzo pari a 2 miliardi e 500 milioni di euro.

A questo totale va sommato il disavanzo prodotto dalla sanità che, mi diceva il collega Vargiu, è di circa 170-180 milioni, quindi il disavanzo sale a 2 miliardi e 600 milioni. A questo punto c'è un altro dato che va ricordato. Nel 2006 si iscrissero, non a competenza ma nei residui attivi, 500 milioni di proventi IVA che noi in realtà non abbiamo incassato perché ne incassiamo 25 all'anno. Pertanto bisogna sommare anche quei 400 milioni che ancora mancano e arriviamo a 3 miliardi. La nostra Regione ha un disavanzo di 3 miliardi. Questi sono dati che tutti possono verificare.

Detto questo credo che bisogna partire da ciò che hanno detto in forma elegante l'assessore La Spisa e in forma netta l'onorevole Uras, e cioè che è in corso una ricognizione per diradare le nebbie sul bilancio. Probabilmente al 31 dicembre di quest'anno noi riusciremo a fare una manovra, forte, di chiarimento sul nostro indebitamento reale e, quindi, a fare anche manovre coraggiose. Se si entra nell'ordine di idee che il nostro bilancio è pari a 5 6 miliardi perché conviene sempre guardare la cassa…

(Interruzione)

…allora è molto probabile si riesca a capire che per liberare risorse per il futuro non occorrono espedienti contabili quali quelli fatti nel passato. Che cosa intendo dire? Stamattina è stato respinto un emendamento che proponeva di stanziare 500 milioni delle entrate future, cioè di quello che dovremmo ancora incassare, a favore di un piano straordinario dell'industria. Presidente, rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, ma, se riusciamo…

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non c'è problema, rinuncio. Va bene così, andiamo avanti.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Se riuscissimo a stare in silenzio, forse i lavori proseguirebbero più speditamente.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Gli interventi svolti, anche quelli interrotti bruscamente, su questo articolo (un articolo importante e interessante nel contesto di quel "brutto anatroccolo" che è questo disegno di legge), per chi ha voluto ascoltare hanno proposto alcune considerazioni importanti, e anche considerazioni critiche, certamente, da parte dell'opposizione. Io, come ho detto fin dall'inizio dell'esame di questo disegno di legge, non intendo "fare polemica" per cui non rispondo se non sottolineando alcune cose positive. D'altra parte siamo tutti d'accordo, lo devo ripetere per la decima, quindicesima volta, che questo non è un disegno di legge che ha l'obiettivo di salvare la Sardegna, di salvare la nostra economia, di rivoluzionare l'assetto sociale ed economico della nostra Regione.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue LA SPISA) E' un disegno di legge integrativo della manovra finanziaria, tutto qui, ma è un disegno di legge che contiene alcune cose positive anche rispetto ai settori produttivi. Sostenere la domanda sostenendo l'offerta del sistema produttivo significa anche intervenire nei diversi settori tentando di trovare per il nostro sistema produttivo nuove linee commerciali, strumenti di miglioramento della nostra capacità di penetrazione nei mercati, di qualificazione dei nostri prodotti, puntando più sulla qualità che sulla quantità posto che le nostre imprese devono competere con un sistema di mercato molto difficile da affrontare.

Questo è il senso di alcune norme, come quelle che riguardano il settore dell'agricoltura. Al comma 2 dell'articolo 2, infatti, sono previsti incentivi (a valere su risorse comunitarie, cofinanziate da risorse regionali), ad esempio, di sostegno alle produzioni di qualità; finanziamenti per favorire la partecipazione dei produttori agricoli a sistemi di qualità alimentare non finanziabili con il Programma di sviluppo rurale; aiuti per la realizzazione di campagne pubblicitarie nei paesi terzi; un intervento, pari a 3 milioni di euro, per incentivare le aziende agricole a ricorrere agli interventi assicurativi; un intervento, pari a 1 milione di euro, per incoraggiare i consumatori all'acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione sardo e per promuovere la vendita diretta in aree attrezzate in collaborazione con i Comuni; erogazione di contributi, tramite l'ARGEA, a favore dei produttori agricoli a copertura degli interessi derivanti da mutui contratti per la realizzazione di progetti non finanziati con fondi pubblici; stanziamento di 2 milioni di euro per la ristrutturazione dei debiti delle aziende agricole (l'Assessorato dell'agricoltura sta cercando di affrontare con decisione Il grave problema dell'indebitamento delle aziende agricole), in raccordo con i consorzi fidi convenzionati con ISMEA.

Io potrei continuare nell'elencazione degli interventi, ma se voi analizzate questo lungo articolo sui settori produttivi verificherete che sono previsti diversi interventi che finanziano o promuovono proprio azioni volte al miglioramento della nostra capacità produttiva.

Nel settore turistico è autorizzata, nell'anno 2010 (ma sono somme già in qualche modo impegnabili), la spesa di 25 milioni di euro per interventi creditizi a favore dell'industria alberghiera. Grazie inoltre - lo voglio sottolineare - al lavoro svolto in Commissione, su proposta di diverse componenti è stato previsto uno strumento, che potrebbe essere molto, molto efficace, di intervento a favore delle micro, piccole e medie imprese.

Vi suggerisco di leggere con attenzione il comma 28, al quale è collegato il successivo comma 29, nel quale si prevede la stipula di specifici accordi di programma anche ai sensi della "ormai vecchia" legge numero 14 del '96, sui Programmi integrati d'area, che è stata utilizzata solo in parte per gli investimenti e che ultimamente è stata indirizzata, invece,al sostegno delle opere pubbliche; in questo modo viene ricompresa e riportata alla ratio originaria questa legge, che prevedeva uno strumento di programmazione che integrasse pubblico e privato, infrastrutture e investimenti produttivi, con la finalizzazione e un impegno anche consistente di risorse finanziarie che vengono prenotate, in qualche modo, per essere indirizzate soprattutto a favore delle aree colpite dalla crisi, in particolare la crisi del settore industriale, con un elenco di zone a rischio che poi potrà essere ulteriormente precisato e migliorato anche con una delibera di Giunta.

Guardate, io vi chiedo davvero di non sottovalutare la portata, la potenzialità di questi strumenti perché la possibilità di sostenere il nostro sistema produttivo non dipende soltanto dalla quantità di risorse che si stanziano. All'onorevole Rassu io vorrei dire che se esamina attentamente il comma 28 vi troverà molte possibilità di intervento a favore delle piccole imprese (artigianali, commerciali, di tutti i settori produttivi), grande spazio per incentivi alla produzione, per il miglioramento della capacità produttiva delle imprese, forse anche in misura maggiore rispetto alle leggi di settore che noi, comunque, abbiamo finanziato: ho qui i dati che posso anche consegnarvi.

Sulla legge sulle imprese artigiane, i contributi in conto capitale, in questo bilancio ci sono 25 milioni di euro ancora non impegnati, con un carico di residui di 100 milioni e 551 mila euro. Quindi, 25 milioni di euro stanziati nel 2009 con un carico di residui degli anni precedenti di 100 milioni di euro! Abbiamo finanziato i consorzi fidi per le imprese artigiane, abbiamo rifinanziato l'apprendistato. Soltanto nel 2009, per questo settore, abbiamo 36 milioni di euro, residui per 132, un totale di 156 milioni di euro ancora disponibili.

Sul commercio è vero che il settore non è stato rifinanziato, soprattutto per quanto riguarda i contributi in conto capitale, ma come contributi in conto interessi abbiamo previsto, nel bilancio 2009, 7 milioni di euro. Per i consorzi fidi del commercio 4 milioni, totale 11 milioni. Ma il carico di residui per il commercio è di 66 milioni di euro! Che cosa voglio dire con questo? Voglio dire che dobbiamo tutti, pian piano, iniziare a ragionare in modo diverso, perché ci spaventiamo tutti davanti alla grande quantità di residui che speriamo in parte di riuscire anche a cancellare.

Da che cosa sono derivati questi residui? Dal fatto che per troppo tempo abbiamo caricato il nostro bilancio di stanziamenti che non potevano e non possono essere seguiti da adeguati impegni e pagamenti. Si deve razionalizzare il sistema e lo si sta già facendo attraverso queste forme di incentivazione, attraverso pacchetti integrati di agevolazioni che in qualche modo riescono più efficacemente a sostenere il sistema delle imprese.

Io quindi invito a valutare la portata di questo articolo per l'effettiva capacità di intervento che ritengo abbia su tutto il ventaglio delle nostre imprese. Certo, occorre rimandare a manovre finanziarie più complessive, ad atti di programmazione più compiuti, più ragionati per determinare strategie sicuramente più lungimiranti, ma ci stiamo arrivando; puntare sugli strumenti di incentivazione attraverso il sistema della programmazione integrata, se riusciamo a farli funzionare bene, significa che possiamo davvero dare una grande mano di sostegno al nostro sistema delle imprese. Per questo io invito, nell'esame del testo dell'articolo e degli emendamenti, a prestare attenzione alla concretezza delle misure che nell'articolo sono articolo contenute, che non sono inutili.

Qualcuno ha detto che se questo progetto di legge non venisse approvato nessuno se ne accorgerebbe, non è assolutamente vero. Se non venisse approvato questo testo di legge, dopo almeno 8-10 mesi di assenza di attività legislativa da parte di questo Consiglio regionale, noi daremmo un grave colpo al sistema delle imprese che invece attende piccoli ma significativi interventi.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 182, 181, 180, 79, 179, 178, 78, 177, 176, 175, 174, 172, 170, 169, 168, 232, 230 , 229, 228, 227, 226, 225, 224, 223, 222, 221, 219, 218, 217, 216, 215, 214, 364, 173, 363, 171, 362, 361, 360, 359, 358, 231, 213, 56, 57 e 105. L'emendamento numero 104 dovrebbe decadere. Si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 39, 340, 122, 322, 4, 41, 318, 334. Si invita al ritiro dell'emendamento numero 97 che elimina il limite dei 35 anni di età rispetto al testo del disegno di legge. Si tratta di valutare se l'orientamento del presentatore era quello di estendere la misura; misura che però insiste sui piani comunali e quindi ha altri strumenti per integrare nei piani comunali chi è sopra i 35 anni. Il comma 25 è una specifica, dettaglia e dice che sotto i 35 anni si può agire con i piani locali per l'occupazione giovanile. Si invita al ritiro dell'emendamento numero 320 perché privo di copertura finanziaria, nonché degli emendamenti numero 101, 13, 14, 15, 16 e 341. Il parere è sospeso sugli emendamenti numero 220 e 352, identici, 325, 348, 40, 241, 134.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda all'emendamento numero 318, sul quale è stato espresso parere favorevole, sono stati presentati due emendamenti all'emendamento, il 372 e il 374.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi hanno consegnato solo il 373.

PRESIDENTE. No, rimane solo il 374 perché il 372 mi dicono che è stato ritirato.

Chiedo scusa è effettivamente l'emendamento numero 373 all'emendamento numero 318.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 373 si esprime parere favorevole. L'emendamento numero 374 è invece un emendamento all'emendamento...

PRESIDENTE. L'emendamento numero 374 è presentato a un altro articolo.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No è presentato all'articolo 2, è un emendamento all'emendamento numero 340, sempre della Giunta regionale. E' esattamente l'emendamento che prevede la spesa di 3 milioni di euro per l'erogazione di finanziamenti tramite ARGEA Sardegna a favore dei comuni a titolo di rimborso delle spese sostenute, e via dicendo. E' il sostitutivo totale dell'emendamento numero 340. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per il esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore tranne che per alcuni emendamenti. In primo luogo esprime il parere negativo sugli emendamenti numero 220 e 352, identici, relativi al comma 21, perché gli approfondimenti che finora abbiamo potuto fare ci permettono di dire che la norma è stata determinata dall'esigenza di poter finanziare opere infrastrutturali in quelle aree industriali che a seguito della riforma siano passate ai comuni e per le quali non sarebbe più possibile un intervento se la legge non consentisse di intervenire anche per quelle aree; questa è la motivazione che mi è stata fornita. Se è possibile si può ancora approfondire la questione e tenere in sospeso gli emendamenti, però io confermo il parere contrario.

Per quanto riguarda invece l'emendamento numero 325, che richiama il comma 31, sul quale in queste ore si è svolto un libero dibattito sull'opportunità o meno di questo intervento, a nome di tutta la Giunta, chiedo al Consiglio di considerare l'opportunità di non approvare il comma 31, o, se si vuole, di accogliere l'emendamento soppressivo, per un motivo molto semplice. La questione del possibile trasferimento delle competenze dell'ARA e quindi degli stessi lavoratori che ne fanno parte all'interno dell'agenzia LAORE, è stato oggetto di un intervento legislativo approvato a larghissima maggioranza, se non ricordo male, nella precedente legislatura (di cui ho fatto parte); intervento che nella sua attuazione ha però incontrato notevoli ostacoli. Da più parti si chiede quindi che il problema venga affrontato non disgiungendo la questione del rapporto di lavoro degli attuali dipendenti dell'ARA dalla esigenza di razionalizzare tutta la materia dell'assistenza tecnica nel settore della zootecnia.

La richiesta che la Giunta avanza a tutto il Consiglio è quella di riconsiderare la possibilità di affrontare questa materia attraverso un altro provvedimento legislativo in maniera più organica, più complessiva e più razionale, con l'impegno da parte della stessa Giunta di presentare, in tempi rapidissimi (si potrebbe scrivere come impegno in legge), un disegno di legge che affronti la questione in maniera completa, organica e razionale, evitando cioè di affrontare questa questione facendo leva, soprattutto o quasi unicamente, sulla questione del rapporto di lavoro, dell'inquadramento del personale piuttosto che su una esigenza complessiva dell'assicurazione di un adeguato sistema di servizi di assistenza tecnica per il settore della zootecnia. Per questa motivazione la Giunta, pur rimettendosi alla valutazione delle diverse forze politiche, esprime parere favorevole sull'emendamento numero 325.

PRESIDENTE. Assessore La Spisa, richiedo il suo parere sugli altri emendamenti sospesi: il 348, il 40, il 241 e il 134.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sull'emendamento numero 348 confermo il parere negativo dato in Commissione, sull'emendamento numero 40 confermo il parere negativo trattandosi di materia che incide sulla legislazione in materia di usi civici per la quale è opportuno intervenire non nella legge finanziaria, o in leggi che abbiano natura finanziaria, ma con provvedimenti ad hoc. Il parere è ugualmente negativo sull'emendamento numero 241. La Giunta esprime poi parere favorevole sull'emendamento numero 134.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente se è possibile, chiedo una breve sospensione per una interlocuzione tra i Capigruppo e la Giunta.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori e convoco una Conferenza dei Capigruppo anche per definire la programmazione dei lavori della serata.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 45, viene ripresa alle ore 18 e 47.)

PRESIDENTE.

Comunico ai colleghi che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di concludere i lavori di questa serata alle ore 22.

Comunico ai colleghi che la consigliera Zuncheddu, precedentemente in congedo, è ora presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Metto in votazione l'emendamento numero 182.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 182.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Cocco Pietro e Zuncheddu hanno votato a favore e che il consigliere Vargiu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - ESPA - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian - STERI - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 181.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Due parole su questo emendamento, che effettivamente si pone l'obiettivo di eliminare il comma 2, per fare alcune osservazioni anche sulla scorta dell'intervento dell'Assessore, di cui invidio la serenità con la quale affronta una pseudo positività di questo documento in ordine alla crisi che sta attanagliando la Sardegna. Io non capisco sostanzialmente quale sia, non l'ho capito finora, spero di capirlo alla fine, la logica strategica per cui, mettendo insieme la finanziaria con questo provvedimento, si ottiene un risultato sul terreno economico. Sinceramente non l'ho capito.

Io so soltanto una cosa molto semplice: il bilancio della Regione è costituito da 8 miliardi di euro; di questi, per effetto del patto di stabilità, , se ci va bene, ne gestiremo dai 5 ai 6; la macchina amministrativa regionale è in grado di elaborarne, cioè di metterne in redditività, poco più della metà, stiamo parlando quindi di un bilancio che concretamente è la metà di quello di cui discutiamo nei documenti contabili.

In questa condizione, reale, aumentare la domanda pubblica significa aumentare la possibilità di far circolare denaro. Ecco i provvedimenti da adottare per quelli che non hanno copertura. Ma che cosa ci presentate? Il settore agro-alimentare nel comparto della trasformazione sta mettendo i dipendenti in cassa integrazione perché non c'è il mercato, non c'è la gente che compra; l'interlocutore non è l'industria agro-alimentare, è un problema di circolante, di gente che non ha la possibilità di consumare. Per non parlare poi della domanda pubblica, dov' è la risposta della domanda pubblica?

Ci siamo "fatti fregare" i fondi FAS; riguardo al provvedimento dello Stato protestano anche i vostri deputati perché non si dà nulla all'Isola, e noi vogliamo affrontare la crisi in questi termini? Cioè con questi palliativi che danno risposte a domande inesistenti? Questo è il problema che io mi pongo ma, sinceramente, risposte non ce ne sono. Ecco perché credo che sia del tutto inutile un'esposizione di questo comma 2 che non dà risposte ad un settore che ha bisogno di trovare mercato, ha bisogno di gente che compri, non di essere ancora incentivato a trasformare una produzione non sapendo poi dove collocarla.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 181.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 181.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Meloni Valerio e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Sanna Paolo e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: BEN AMARA - BRUNO - MARIANI - MELONI Valerio - SALIS - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OBINU - PERU - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 8

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 180.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 180, su cui dichiaro il voto favorevole, giustifica le considerazioni espresse poco fa dal collega Gian Valerio Sanna. Sostanzialmente in questo comma facciamo modifiche minime alle leggi esistenti, non c'è una dotazione finanziaria autonoma, tra l'altro prevediamo aiuti disponendo "l'ovvio dell'ovvio", e cioè che "L'Amministrazione regionale finanzia altresì la partecipazione dei produttori agricoli a sistemi di qualità alimentare non finanziabili con il Programma di sviluppo rurale..."

Non si capisce bene con quali risorse vengano finanziate l'ideazione, la progettazione, la presentazione di domande di riconoscimento per le indicazioni geografiche, perché tutte queste attività vengono ricomprese in una dotazione finanziaria di 1 milione di euro che poi prevede un'altra decina di fattispecie. Ed è del tutto evidente che si tratta di un "comma manifesto" privo di qualsiasi effettiva copertura finanziaria; è una semplice dichiarazione di intenti, come è una semplice dichiarazione di intenti gran parte di questo disegno di legge.

Si esprime un auspicio, si dà un indirizzo, si crea un'illusione, si dichiara di fare qualcosa che non si potrà fare perché risorse pari a 1 milione di euro sono quelle sufficienti per fare una campagna di comunicazione sui mass media, che al giorno d'oggi dura quattro o cinque giorni e può riguardare un solo produttore.

Si riempie pertanto di enunciati, di proposizioni un disegno di legge sapendo che le conseguenze pratiche, le ricadute pratiche, l'attuabilità pratica di quel provvedimento saranno del tutto nulle. Mi sembra perciò che anche in questo caso si insista nel fare promesse che non potranno essere mantenute, nel fare enunciazioni di principio che non potranno essere attuate perché mancano le risorse; e credo che questo sia un segno ulteriore di come il disegno di legge in discussione non possa portare alcun beneficio, tanto meno al settore agricolo che viene citato in questo comma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento, non tanto perché ci sia una contrarietà in generale sul contenuto del comma 2 (proprio questo pomeriggio abbiamo avuto un incontro con il mondo agricolo), ma perché ci sforziamo tanto di fare disposizioni che sembrano favorire i nostri produttori e , alla fine, scopriamo che ci sono disfunzioni nelle strutture, che i soggetti che devono erogare i finanziamenti non li istruiscono, che manca personale che svolga un'attività puntuale di assistenza tecnica al territorio; territorio governato dentro un sistema ordinato, quello delle agenzie, che per questo sono sorte, che per questo abbiamo istituito.

Noi continuiamo a riversare norme su norme, riferimenti e disposizioni di legge su ogni questione, poi ci blocchiamo. Su che cosa ci blocchiamo? Sulla operatività di quelle norme. In queste ore si parla, per esempio, della vicenda dei veterinari, dei tecnici dell'ARA, e si parla di questo ben sapendo tutti noi che di queste vicende ce ne siamo occupati più volte e più volte abbiamo convenuto sulla necessità di risolvere le questioni, perché il sistema non funziona, perché ormai è antiquato, perché esistono esigenze di organicità; dopodiché continuiamo a riversare norme, a ipotizzare aiuti, accettare Regolamenti comunitari, e gli agricoltori ci dicono che stanno aspettando l'erogazione degli indennizzi da quattro anni. E oggi il Presidente della Commissione annuncia che, finalmente, gli indennizzi sono in pagamento.

CAPPAI (U.D.C.). Fino a sei mesi fa c'eravate voi!

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ma lascia perdere che quando c'eri tu era la stessa cosa, ogni volta ci ritroviamo con queste insufficienze, che non sono frutto di chi governa, badate, e lo vedremo!

(Interruzione del consigliere Contu Mariano)

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Lo vedremo, caro Mariano, se è frutto di chi governa, basta aspettare. Ci sarà pure una ragione se ogni cinque anni il popolo sardo vota diversamente.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 180. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). In assenza del Presidente di Gruppo chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 180.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MARIANI - MORICONI - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 20

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 79 e 179, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 79, del quale sono presentatore, sul quale potrei fare considerazioni del tutto simili a quelle che ho già svolto sull'emendamento precedente. L'emendamento numero 79 è soppressivo della lettera b) dell'articolo 2 nella quale si prevede la possibilità, per l'amministrazione regionale, di erogare aiuti fino all'80 per cento delle spese ammissibili per campagne pubblicitarie in paesi terzi per prodotti che abbiano possibilità di esportazione e per prodotti tipici; tutto questo sempre a valere su uno stanziamento di 1 milione di euro. Con lo stesso milione di euro dobbiamo fare tutte le cose descritte prima e anche queste.

Colleghi, la conseguente riflessione che faccio è questa. Noi siamo impegnati da alcune settimane su questo provvedimento, c'è stata una grande disponibilità da parte della minoranza ad accorciare sia i termini perla presentazione delle relazioni, limitati a soli quattro giorni, sia i tempi di questo dibattito. Abbiamo accettato, senza fare ostruzionismo, una procedura proposta dalla Presidenza del Consiglio che noi abbiamo ritenuto non rispettosa dei nostri regolamenti. Ugualmente riteniamo, è giusto dirlo, non rispettoso del nostro comportamento il fatto che ancora in questa fase, nonostante l'atteggiamento costruttivo della minoranza, si continui ad inserire con emendamenti su emendamenti argomenti che nulla hanno avuto a che fare con la discussione in Commissione.

Anche rispetto a questa disponibilità costruttiva di dare risposte parziali, ma almeno delle risposte a chi è privo di ammortizzatori sociali, a chi soffre le conseguenze della crisi, pochi avrebbero dovuto essere i temi affrontati in questo provvedimento; si approfitta invece di questa disponibilità della minoranza e di questo atteggiamento costruttivo per regolare conti, per favorire gli amici tagliando le tasse sulla caccia, per regolare i conti eliminando con emendamenti agli emendamenti direttori scomodi, e così facendo ci predisponiamo tutti per passare un Ferragosto in quest'Aula. E' evidente, infatti, che una minoranza che è stata disponibile fino a questo momento, ha difficoltà ad accettare che la propria disponibilità sia utilizzata per regolamenti di conti interni alla maggioranza.

L'auspicio pertanto è che prevalga il buon senso, e che nell'esaminare questo pessimo disegno di legge che stiamo per esitare, che prima o poi esiteremo, che ha pochi elementi qualificanti, abbiamo un sussulto di dignità e proviamo a concentrarci sulle poche questioni che sono veramente rilevanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). è Ho una curiosità che vorrei mi aiutasse a soddisfare l'onorevole Dedoni, che è un carissimo amico, con il quale io stesso mi permetto di scherzare, perché ho letto con attenzione questo comma b), è un comma complesso, molto articolato... comma b), o meglio, lettera b) del comma 2 dell'articolo 2: "l'Amministrazione regionale eroga aiuti sino all'80 per cento delle spese ammissibili per la realizzazione di campagne pubblicitarie nei paesi terzi", fin qui, tutto è semplice, "conformemente a quanto previsto dal regolamento CE numero 3/2008 del Consiglio, del 17 dicembre 2007, relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei paesi terzi, alle organizzazioni di produttori (OP), alle loro unioni (OC), alle imprese agricole di trasformazione costituite in consorzi di cooperative ed ai consorzi di tutela per i seguenti prodotti: a) prodotti destinati al consumo diretto"… e così via.

E' un romanzo sceneggiato con settantacinquemila cavilli! Io mi sto chiedendo che cosa fanno le nostre strutture, quelle potenti e potentissime strutture che siamo riusciti a organizzare, quelle così efficienti che impiegano cinque anni per erogare gli indennizzi ai nostri agricoltori! E questo non solo sotto il governo di centrodestra, onorevole Mariano Contu, ma anche sotto il governo di centrosinistra, purtroppo! Per cui non vale cambiare governo, è da vent'anni che cambiamo governo, però gli indennizzi arrivano sempre in ritardo!

A questo punto mi chiedo: non sarà che facciamo norme troppo complesse che le nostre strutture non capiscono perfettamente, che dovremmo trovare un linguaggio leggermente più accessibile, che dovremmo essere più diretti nel configurare le disposizioni, che non dovremmo lasciare troppo spazio all'interpretazione? Io penso di sì. Questo è un pessimo esempio di legislazione regionale; non la capisce il cittadino, forse non la capisce neanche l'addetto ai lavori, sicuramente non la capiscono i lavoratori dell'agricoltura a cui è destinata, perché è un insieme di riferimenti che richiedono studi di giurisprudenza, ci vogliono testi e contro testi, biblioteche di leggi. Ecco perché io voterò per sopprimere questa lettera, perché è praticamente inaccessibile al popolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il nostro voto è favorevole, ovviamente, perché via via, che esaminiamo l'articolato di questo disegno di legge, credo che gradualmente emerga quello che non si è voluto dire in tutti questi mesi e in queste settimane, e che è spiegato abbondantemente da questa cortina di omertà istituzionale che il Governo regionale ha generato intorno a questo provvedimento: niente sindacati, niente forze sociali, qualche cosettina nella Commissione, però, non ne parliamo!

Le Commissioni non possono dire niente! Vadano in seduta congiunta! Si è generata una cortina fumosa di omertà intorno a questo provvedimento che si sta spiegando e rivelando a noi in queste ore: è la dissoluzione di processi legislativi coerenti, organici, a uso e consumo di politiche clientelari per accontentare oggi questo, domani quell'altro. Abbiamo abolito in finanziaria un contributo destinato all'assessore dell'agricoltura, Prato, per dare, non si sa bene a chi, dei soldi per consumare formaggi, quando nessuno in questa Regione si sta occupando di chi non ha una lira per comprarsi il pane, non il formaggio! Questa è la verità!

La realtà è che questo provvedimento non poteva essere concertato con nessuno, perché ha un obiettivo demolitore della legislazione regionale, di tutti quei processi che con fatica sono stati preceduti da un'interlocuzione. Ciò che poi è più scandaloso, rispetto a ogni altra considerazione, è che il presidente Cappellacci aveva annunciato urbi et orbi che la partecipazione sarebbe stata il fulcro del suo Governo. Questa è la verità, ed è inutile che ve la nascondiate; perché i sindacati che sono fuori dal Palazzo da giorni dicono che questo provvedimento può essere definito così come il vostro ministro Calderoli ne ha definito un altro, anzi è peggiore .

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 79 e 179, uguali.

Chi li approva alzi la mano. Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Passiamo all'emendamento numero 178.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). La lettera c) del comma 2, di cui questo emendamento chiede la soppressione, andrebbe ugualmente definita con l'aggettivo che l'onorevole Sanna non ha usato (ma che avrebbe voluto usare se avesse potuto farlo), in quest'Aula; un'Aula che ha una dignità che noi cerchiamo di difendere, nonostante il pessimo disegno di legge che avete intenzione di approvare.

Un provvedimento che era già pessimo quando è pervenuto in Commissione e che ci siamo sforzati di migliorare proponendo una serie di temi che avrebbero dovuto essere legati al titolo, titolo che faceva riferimento all'emergenza. Mi sembra che il lavoro che state facendo sia invece quello di tornare ancora indietro e, se possibile, di rendere questo testo anche peggiore rispetto a quello iniziale.

La lettera c), di cui si chiede la soppressione, è conseguenza del pasticcio contenuto in questo articolo che "tanto fa per nulla fare"; io ho contato ventisette azioni diverse, tutte finanziate con un unico milione di euro, e il comma 13, che viene abrogato, dice delle cose ovvie che riportiamo nel testo.

Io credo che quando si è legislatori di una Regione, e in particolare della nostra Regione, bisognerebbe avere la dignità di non far decadere quest'Aula ad arena, a luogo dove avvengono regolamenti di conti, a luogo dove si devono favorire gli amici o gli amici degli amici; bisognerebbe avere la dignità di non perdere di vista l'importanza di esitare delle norme che abbiano veramente a cuore gli interessi generali della Sardegna. Questo dovrebbe essere il nostro obiettivo di legislatori, ma è esattamente quello che non facciamo e cerchiamo di non fare nonostante le parole dell'Assessore, che ci ricorda tutta una serie di buone cose che questa legge dovrebbe fare, e che proprio a iniziare da questi commi non fa e non riesce a fare, perché si limita a delle mere enunciazioni di principi.

Dichiaro quindi, anche su questo emendamento, il mio voto favorevole, rimandando altre considerazioni all'esame della lettera d) che rappresenta, veramente, la sublimazione delle argomentazioni che ho appena addotto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 178.

Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano

(Non è approvato)

Passiamo agli emendamenti numero 78 e 177, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Parlando degli emendamenti in votazione, sui quali dichiaro il mio voto favorevole, credo sia importante capire che cosa si sostituisce nel testo del provvedimento. Il comma 14 (merita di essere letto, perché è quello che cancelliamo) prevedeva che i programmi di attività promozionale e pubblicitaria andassero attuati per il tramite dell'Agenzia regionale Sardegna promozione…

(Interruzione)

Sostanzialmente con la lettera d) che cosa prevediamo? Prevediamo che salta ogni forma di programmazione quadro, salta ogni ruolo di indirizzo della Agenzia Sardegna promozione; questi programmi di attività promozionale e pubblicitaria, che possono naturalmente comprendere azioni di promozione rivolte anche ai Paesi terzi, sono attivati con semplice delibera della Giunta regionale. Sostanzialmente prevediamo che una serie di attività (non la richiamo perché non potrei farlo nei tre minuti che mi sono concessi per dichiarare il mio voto), cioè sostegno alle PMI attive nella produzione di prodotti agricoli, sostegno alle PMI attive nella trasformazione dei prodotti agricoli, sostegno alle PMI attive nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca, venga approva con semplice delibera della Giunta regionale. Queste decisioni non passano per la Commissione, non passano per l'Agenzia specializzata, ma la Giunta regionale diventa il luogo dove si fa di tutto e di più, dove si fa di tutto e di più per non fare nulla.

Queste attività di sostegno, che vi ho descritto, alle PMI che trasformano tutto, dalla zootecnia, alla pesca, a prodotti agricoli di vario tipo, vengono fatte tutte con quel milione di euro che ho citato precedentemente, mentre questi programmi complessi, che richiedono professionalità specializzate, che richiedono il ricorso a consulenti esterni, che dovrebbero anche prevedere delle azioni quadro sulla promozione del settore agricolo ( dovrebbe essere una priorità strategica per la nostra regione), non possono essere liquidati con una semplice delibera di Giunta e dovrebbero prevedere certamente un momento di programmazione organica, magari da verificare dopo l'approvazione del Piano regionale di sviluppo. Noi ci stiamo dimenticando che tutta questa azione dovrebbe consentire il rilancio dei prodotti agricoli sardi e dei prodotti…

PRESIDENTE. Onorevole Porcu il tempo a sua disposizione è terminato.

PORCU (P.D.). Presidente, le segnalo che la freccia che indica il tempo non ha lampeggiato.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, non so perché la freccia non abbia lampeggiato, però le posso assicurare che i tre minuti sono scaduti.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, vorrei chiarire di che cosa stiamo parlando. Questo emendamento mira a sopprimere la lettera d) del comma 2 che tratta apparentemente la stessa materia del comma 14 che si intende sostituire; la materia è la stessa, ma sono inseriti due interventi importantissimi. Con il primo, si esautora il Consiglio regionale dal proprio ruolo perché nel comma 14, così come era stato approvato nella legge finanziaria del 2008, si dava un ruolo alla Commissione regionale agricoltura. Io non vedo in Aula il Presidente della Commissione che mi sarei aspettato saltasse in piedi a lamentarsi sul fatto che la Commissione non venga nemmeno sentita di fronte a una programmazione di questa entità. Io penso che si compia un atto gravissimo in questo momento perché si pone in capo alla Giunta, con una modifica, questa competenza. In Commissione non passa più e da questi banchi non si leva nessuno a lamentarsi di questo.

Il centrodestra per cinque anni ha avanzato lamentele e, anzi, questa norma è stata inserita anche dopo un confronto con il centrodestra sulla necessità che le Commissioni avessero il loro ruolo; le Commissioni vengono esautorate in questo collegato e ovviamente si è coerenti: quando si ha l'occasione, si toglie alle Commissioni un ruolo che già avevano. Il primo atto che si compie con la sostituzione del comma 14 di questo articolo della finanziaria 2008 è l'esautoramento del ruolo del Consiglio, e nessuno protesta dai banchi della maggioranza.

Il secondo intervento pone la promozione in capo alla Giunta regionale e in capo all'Assessorato e viene a mancare una regia unica sulla promozione del prodotto Sardegna. L

"Sardegna promozione" in questo caso aveva un senso, non si promuoveva solamente l'agricoltura, solo il turismo, solo il territorio, solo le produzioni artigianali, c'era una regia unica di promozione del prodotto Sardegna. Oggi si va avanti a compartimenti stagni, a pezzettini, così che anche il consumatore esterno, che deve approcciarsi ai prodotti della Sardegna, non sa più di che cosa si sta parlando; forse si sta parlando di formaggio, forse di latte, ma non si evidenzia ciò che è intrinseco al "prodotto Sardegna", che è il compito di "Sardegna promozione".

Io penso che questo sia coerente con tutta l'incoerenza che sta in capo a questo disegno di legge. Non c'è un filo conduttore su nulla, c'è solamente l'unica traccia, che è comune in tutti i provvedimenti, di smontare quello che è stato fatto prima, smontare tanto per smontare senza che ci sia una logica neanche...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). In effetti i colleghi hanno già esposto alcune considerazioni che spiegano meglio questo intervento della Giunta. Bisogna anche dire che la riforma introdotta con "Sardegna promozione" non solo garantiva di unificare, intorno ai prodotti dell'agricoltura, l'immagine turistica, artigianale della Sardegna, cercando quindi di razionalizzare la spesa in ordine alla promozione dell'immagine e dei prodotti della Sardegna, ma superava anche un limite posto al principio della trasparenza dato che nella legislazione precedente si assegnava una discrezionalità enorme ai singoli Assessori per pubblicizzare il formaggio di zio Antonio o la birra di Pinco Pallino.

Noi non abbiamo da contestare nulla, però, a noi potete dire che abbiamo fatto degli errori, ed è bene che ce lo precisiamo, nessuno di noi ha la presunzione di essere infallibile, ve lo dice uno che ha anche governato; avremmo fatto anche degli errori, dicevo, ma il problema è che dovete finirla di dirci che abbiamo sbagliato e dovete dimostrare di fare meglio. Ora, questa norma è un esempio del fatto che invece di fare meglio voi fate peggio, perché azzerate il contatore e vi riportate al medioevo istituzionale nel quale ogni Assessore si coltiva il suo orticello clientelare, si disperde l'immagine della Regione Sardegna e facciamo un passo indietro su una conquista che credo appartenga a tutti noi: le leggi molte volte possono avere anche dei limiti, ma concorrono alla crescita della civiltà giuridica di una regione, di uno Stato.

Queste conquiste possono essere corrette ma non annullate, perché annullarle significa rinunciare alla crescita di una cultura giuridica che fa avanzare la Sardegna e la mette in competizione con regioni e con aree più avanzate, dove la razionalizzazione di questi fondi serve per orientare la spesa pubblica (non più dilagante o dotata di una disponibilità enorme) verso i settori produttivi che davvero ne hanno bisogno. Il senso di questo comma è la distruzione di una riforma, fatta per la semplice esigenza clientelare di riportare in mano all'Assessore di turno la decisione di come spendere le promozioni, le pubblicità dei prodotti, disgregandoli dall'immagine più complessiva della Sardegna. Questa è la realtà, perché diversamente non si comprenderebbe con quale dettaglio avete analizzato questa materia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale degli emendamenti numero 78 e 177.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 78 e 177, identici.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Contu Mariano, Floris Mario, Mulas, Murgioni e Peru hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: MARIANI - SALIS - URAS.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RASSU - RODIN - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 43

astenuti 1

maggioranza 22

favorevoli 3

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 176. Chi lo approva alzi la mano.(Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 175. Chi lo approva alzi la mano.(Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 174.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 174, su cui annuncio il voto favorevole, sopprime il comma 5. Questo è un tema che vorremmo richiamare perché noto ancora adesso che vi è stata un'assenza costante dell'assessore dell'agricoltura Andrea Prato. Noi abbiamo più volte chiesto in Commissione di avere l'Assessore presente per chiedergli chiarimenti su questi commi che riguardano il suo Assessorato. L'abbiamo chiesto in Commissione, lo richiediamo ancora in quest'Aula e notiamo che l'assessore Prato, che peraltro brilla per presenze a manifestazioni, fiere, molte delle quali lui stesso organizza in giro per il territorio, feste in campagna e via discorrendo, però brilla per assenza quando si discute di argomenti che riguardano il suo Assessorato.

Io credo che questo non sia un buon viatico anche perché i temi in questione sono temi importanti. Sul comma 5 avremmo voluto sapere se la possibilità di incoraggiare i consumatori all'acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione significa che stiamo parlando del famoso chilometro zero, cioè della possibilità di creare dei mercati locali all'interno delle nostre città che possano accorciare la filiera tra produttore e consumatore.

Di conseguenza la domanda più pertinente che avremmo voluto rivolgere all'assessore Prato - che oggi non è qui, però magari potrà rispondere l'assessore La Spisa - è come mai stiamo prevedendo di utilizzare fondi regionali quando questa misura è prevista all'interno del Piano di sviluppo rurale. Non vorremmo trovarci ancora una volta, infatti, nella fattispecie in cui si utilizzano fondi regionali per l'incapacità di programmare e utilizzare i fondi europei. Per questo noi votiamo a favore dell'emendamento che sopprime il comma 5; e segnalo di nuovo l'assenza dell'assessore Prato, un'assenza costante nel corso del dibattito su molti temi specifici di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'emendamento numero 174 sopprime il comma 5 che recita: "Incoraggiare i consumatori all'acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione". Quindi, se consumiamo Chianti dobbiamo dare i soldi alla Toscana, ai comuni toscani. Se io fossi uno di quei dirigenti dell'Amministrazione regionale, uno di quelli bravi, uno di quelli che sono stati "conservati", in modo particolare all'interno delle nostre strutture di organizzazione e metodo, e dovessi leggere questa norma, direi: "Ragazzi, il giorno che ci mettono un negozio che in modo diretto vende il Chianti, e magari il Chianti di qualche comune particolare delle campagne senesi, quindi di Siena, dovremmo dare il contributo a Siena".

Perché in questo comma non c'è scritto a chi dobbiamo dare il contributo o, meglio, sì, c'è scritto che "Per incoraggiare i consumatori all'acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione" nazionale, internazionale, quello che è, "è autorizzata la spesa di un milione di euro" e anche che "I finanziamenti per la realizzazione delle aree sono prioritariamente erogati a favore dei comuni e l'attuazione dell'intervento è definita con deliberazione della Giunta regionale". Di quali comuni parliamo? Almeno di quelli sardi? E se parliamo di quelli sardi perché non l'abbiamo detto? Oppure pensavamo a quelli lombardi e non l'abbiamo detto apposta, perché ai comuni lombardi ci si riferiva quando abbiamo steso questo provvedimento?

Dico questo, onorevole Sanna, perché poi le norme non sono nella nostra disponibilità, sono nella disponibilità degli interpreti, dei funzionari, dei dirigenti, e magari anche di qualche Giunta che vuole allargare lo spazio di commercializzazione dei prodotti dei territori in uno scambio magari reciproco, che funziona sempre in un modo però, scambiano le cose nostre in cambio di nulla e noi scambiamo le cose loro in cambio di molto. Il problema è come costruiamo queste disposizioni. Io sono per l'abrogazione di questo comma. Oppure vi propongo di modificarlo, con un emendamento all'emendamento dell'emendamento, così da riuscire a trovare un senso nelle cose che approviamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Di questo argomento se n'è occupata a più riprese la Commissione agricoltura in questo scorcio di legislatura. Sulla base di tre proposte di legge la Commissione ha lavorato, ha prodotto un testo unificato che ha già approvato e trasmesso alla Commissione terza per il parere finanziario; il testo è pronto per l'Aula. All'interno di questa proposta di legge unificata, votata all'unanimità dai componenti della Commissione, anche con il contributo importante della Giunta, c'è "un pezzettino" che riguarda anche i mercati comunali per la vendita diretta che devono essere realizzati dai comuni con contributi regionali. Quindi, questo "pezzettino", questo comma 5 è inserito in una proposta di legge più organica, completa, che riguarda la promozione e la valorizzazione dei prodotti regionali attraverso un marchio per la ristorazione, norme che favoriscono il consumo dei prodotti locali nella ristorazione collettiva, una norma di revisione per gli agriturismi, la possibilità di far nascere mercati locali.

L'approvazione di questo comma costituirebbe un ulteriore insulto al Consiglio regionale perché questa tematica è stata già affrontata n Commissione ed è pronto per la discussione in Aula un testo unificato complessivo. Questo provvedimento della Commissione oltretutto viene privato della copertura finanziaria che era costituita dal milione di euro cui si è fatto più volte riferimento.

Io chiedo al Presidente della Commissione agricoltura di farsi garante di tutti i componenti della Commissione che hanno lavorato, dei presentatori delle proposte di legge, delle audizioni che sono state fatte e che hanno dato vita a un testo unificato, organico, apprezzato anche dalle associazioni di categoria. Il provvedimento esitato dalla Commissione viene incontro alle esigenze del mondo agricolo di avere una filiera corta, di poter promuovere i così detti prodotti a chilometro zero. Oggi, invece, che cosa si fa? Si trova una scorciatoia per varare una "cosa piccolina" che non fa altro che distruggere il lavoro che, pazientemente, è stato fatto da maggioranza e da opposizione per venire incontro a una richiesta avanzata da tutte le associazioni di categoria, da tutto il mondo agricolo e che promuoveva veramente i prodotti locali. Invece in questo modo si tagliano le gambe a quel provvedimento perché gli si toglie la copertura finanziaria. Il mio voto sarà favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento. Inoltre in un emendamento all'articolo 5 abbiamo previsto tagli per 20 milioni di euro e, tra questi 20 milioni di euro, c'è il milione di euro stanziato in questo comma che riteniamo una spendita del tutto inutile.

La spendita di questo milione di euro nel comma 5 la deleghiamo alla Giunta regionale che dovrebbe deliberare sulla ripartizione tra i comuni (ammettiamo siano solo quelli della Sardegna) ai quali, essendo 373, spetterebbero 2681 euro a comune per costituire queste aree attrezzate che non si sa come dovrebbero funzionare e che senso avrebbe la realizzazione di questo tappeto verde all'ingresso dei nostri comuni. Davvero un provvedimento inutile, una barzelletta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ciò che hanno ricordato con la verve propria dell'opposizione sia l'onorevole Cuccu che l'onorevole Sabatini è vero; la Commissione industria e la Commissione agricoltura hanno approvato un progetto di legge sulla tutela dei prodotti di origine regionale che prevede una disciplina, anche per la vendita diretta da parte dei produttori della Sardegna, molto più organica di quella attualmente contenuta nel comma 5 dell'articolo in discussione.

L'onorevole Uras ha ragione nel sostenere che la dizione del comma 5 è talmente ampia che potrebbe prestarsi ad equivoci. L'assessore Prato in Commissione, ne può dare conto anche il Presidente della Commissione agricoltura, aveva detto: "Badate, in finanziaria c'è una copertura sull'incentivazione alla vendita diretta, se la legge viene approvata tempestivamente". Poiché le due Commissioni l'hanno già approvata, cassiamo questo finanziamento dal comma 5 e mettiamo i relativi fondi a copertura del progetto di legge che è stato condiviso; credo non ci sia una grande difficoltà ad accedere a questa richiesta delle opposizioni.

Si tratta di interloquire brevemente con la Giunta; per cui, Presidente, se è possibile, chiederei all'opposizione di ritirare l'emendamento, nel frattempo si procede, ma noi ci impegniamo a chiedere una votazione per parti distinguendo la votazione del comma 5 dal resto dell'articolo in maniera tale che, definita l'interlocuzione con la Giunta, si possa votare tutti per sopprimerlo destinando il milione a copertura del provvedimento che abbiamo votato all'unanimità in Commissione. Quindi chiedo all'opposizione di ritirare l'emendamento e annuncio la richiesta della votazione per parti dell'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Siamo d'accordo per l'interlocuzione però ritireremo l'emendamento dopo che l'interlocuzione è finita. Non c'è nessun problema, ma non o capisco perché dobbiamo ritirare prima l'emendamento e poi fare l'interlocuzione. E, se nel frattempo l'Assessore ci spiega che i finanziamenti per la realizzazione delle aree sono prioritariamente affidati ai comuni vuol dire che anche un privato si può fare il suo mercato rionale? Se prioritariamente va ai comuni, secondariamente a chi va?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Se questo è il livello di fiducia reciproca, allora io chiedo che si voti il testo nella sua formulazione attuale e si proceda perché non ci si può assolutamente rapportare tra maggioranza, Giunta e opposizione in questi termini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io non posso certo ritirare l'emendamento ma lo sostengo per gli intendimenti che esso pone. Non mi sembra, però, neanche assolutamente ininfluente nel dibattito la proposta fatta dal Presidente della Commissione di intesa con la Giunta.

Prendo atto pertanto, positivamente, di questa disponibilità e chiedo che venga esperito questo tentativo di composizione anche perché il mio Gruppo ha presentato una delle proposte di legge che sono state poi unificate dalla Commissione sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali.

Auspichiamo, di conseguenza, che questa problematica possa trovare risposta in Consiglio nel testo unificato, secondo le procedure previste dai nostri regolamenti, in un percorso lineare, senza scorciatoie legate a provvedimenti pasticciati qual è quello che abbiamo all'esame oggi. Auspico anche che lo stanziamento previsto in questo comma venga destinato al testo unificato approvato in Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io penso sia da chiarire ai colleghi dell'opposizione che c'è già un largo consenso sulla votazione per parti. L'opposizione avrà la possibilità di esprimere il voto contrario sul comma...

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, si può votare per parti se viene ritirato l'emendamento. Se l'emendamento non viene ritirato e lo mettiamo in votazione poi non si può fare la votazione per parti perché il Consiglio non si può esprimere su un qualcosa su cui ha già votato. Quindi la condizione per poter votare per parti è che l'emendamento venga ritirato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io ritiro l'emendamento poiché è stata ufficializzata l'adozione della votazione per parti. Prima non l'ha fatto, mi aveva solo "dato la parola".

PRESIDENTE. L'emendamento numero 174 viene ritirato con l'impegno della votazione per parti dell'articolo.

Metto in votazione l'emendamento numero 172. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 170.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Con il comma 7 la Giunta, con propria deliberazione e su proposta dell'Assessore dell'agricoltura, è autorizzata a nominare tre rappresentanti, senza diritto di voto, all'interno dei Gruppi di azione locale (GAL) della Sardegna. Cioè nominiamo un certo numero di persone, che usufruiscono di gettoni di presenza, per verificare, controllare l'andamento delle riunioni, riferire all'Assessore, come se l'Assessore non avesse in primis il controllo degli atti e, secondo, non potesse inviare alle riunioni dei GAL i funzionari che, solitamente, mi pare già partecipino ad alcune riunioni, almeno a quelle più importanti .

Mi pare veramente una disposizione del tutto inutile che comporta, oltretutto, lo spreco di 10 mila euro in gettoni di presenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento e sottolineo che il processo di costituzione dei GAL è avvenuto nei mesi scorsi attraverso un lavoro faticosissimo nei territori che ha visto la partecipazione dei sindaci, dei privati, dei singoli cittadini e di tutti quelli che erano ammessi secondo il disciplinare di costituzione dei GAL. Con un percorso, sempre faticosissimo, è stata individuata l'Assemblea che determina l'orientamento generale del GAL e i vari consigli di amministrazione. Un percorso politico e di animazione territoriale faticoso, ripeto, che ha raggiunto però equilibri importanti in tutti i territori.

Non si capisce per quale motivo l'Assessorato dell'agricoltura abbia, ora, in qualche modo la pretesa di inviare tre "consoli" presso i territori per controllare non si sa che cosa, posto che la Regione partecipa comunque alle riunioni anche attraverso i funzionari delle agenzie che si occupano dei GAL; pertanto è già abbondantemente presente per controllare e vigilare sull'andamento dei GAL stessi. Questa incomprensibile intromissione, peraltro, comporterà per la Regione la spendita di risorse che, per quanto possa apparire non di grande entità, costituirà comunque un costo inutile per la collettività. Ribadisco che, secondo noi, i GAL che si sono costituiti non hanno necessità di essere ulteriormente appesantiti da presenze regionali delle quali non si capisce né la necessità né quale obiettivo abbiano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Vorrei far notare signora Presidente, sempre nell'intento di aiutare come dice il Presidente della Commissione, che i consiglieri Salis, Cocco, Mariani, Bruno ed Uras hanno presentato al comma in questione un emendamento sostitutivo parziale, il 362. Anche noi abbiamo rilevato che la ratio di questo massiccio inserimento di rappresentanti dell'Assessore nei Gruppi d'azione locale non è perfettamente comprensibile però, ritenendo necessario il coordinamento della Regione, nell'emendamento riduciamo da tre a uno il numero dei rappresentanti dell'Amministrazione regionale.

Inoltre, Presidente, la copertura finanziaria di questo comma è pari a ben 10 mila euro, i Gruppi di azione locale sono 13, con questa cifra i rappresentanti della Regione potrebbero partecipare solamente a tre riunioni, al massimo, dei GAL.

Ci sembra che sia una ulteriore previsione di fondi non necessari per cui, fatto salvo il fatto che la Regione possa, anzi debba partecipare a queste riunioni per espletare il suo compito di coordinamento, noi riteniamo che un rappresentante della Regione sia più che sufficiente, ed è quanto proponiamo con questo emendamento rispetto all'ipotesi di soppressione totale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Io non entro nel merito della volontà dell'Assessore, perché credo che sia un comma da rigettare, quindi voterò a favore dell'emendamento, non fosse altro perché è un atto di sfiducia nei confronti delle amministrazioni locali. In questo comma si annuncia la non autodeterminazione di un territorio costituito, come ha detto l'onorevole Barracciu, sulla condivisione degli enti locali e degli imprenditori, quindi con un atto che proviene dal basso. Questo comma è pertanto un atto di sfiducia nei confronti di quella parte della popolazione sarda che si organizza per valorizzare le proprie risorse, si nega alle persone capaci, alle persone che hanno capacità organizzativa, capacità propositiva nei territori questa facoltà perché devono essere, non voglio usare il termine controllati, ma diciamo affiancati dal potere centrale della Regione Sardegna. Ma per quale motivo?

Ci riempiamo spesso la bocca di termini quali autodeterminazione, di conseguenza la Regione Sardegna non può sfiduciare imponendo propri rappresentanti all'interno di organismi auto costituiti che rappresentano un territorio. Dobbiamo aver fiducia nei territori e dare la possibilità a uomini di quei territori di esprimere idee e capacità senza assumere atteggiamenti che non nobilitano la Regione Sardegna nei rapporti con i propri amministrati.

Io voterò a favore dell'emendamento per sopprimere un comma che, lo ribadisco, costituisce un atto di sfiducia nei confronti dei propri amministrati che la massima istituzione regionale non credo possa permettersi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signor Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 170. Con questo comma 7 si introduce, di fatto, un controllo politico sull'attività gestionale dei GAL perché si nominano tre rappresentanti dell'Amministrazione che parteciperanno, non si sa con quale funzione, alle riunioni dei consigli di amministrazione di soggetti gestionali di diritto privato( sono fondazioni, sono società a responsabilità limitata); non si capisce a che titolo possano partecipare questi rappresentanti regionali perché, secondo, me ci sono dei limiti anche dal punto di vista del Codice civile.

Questi soggetti hanno dei collegi sindacali che li controllano, sono soggetti al controllo comunque della Regione perché hanno l'obbligo di rendicontazione e sono inseriti nell'ambito della programmazione complessiva della Regione perché sono all'interno del PSR.

Non si capisce quali competenze questi rappresentanti debbano avere per essere nominati, che cosa vadano a fare, se debbano riferire qualcosa, se possano parlare o se debbano solo ascoltare, che rapporto abbiano con la Giunta visto che. partecipano senza diritto di voto. Sappiamo solamente che si stanziano 10 mila euro, ma questo sarebbe anche il male minore; il fatto più grave è che si introduca, surrettiziamente, un controllo politico su soggetti che non devono essere sottoposti a questo tipo di controllo.

Se dovete essere coerenti con questa norma allora io mi aspetto che nominiate tre rappresentanti della Regione che presenzino alle riunioni delle Giunte comunali, perché ricevono finanziamenti dalla Regione, tre rappresentanti che partecipino alle Assemblee delle Unioni dei comuni, tre rappresentanti regionali presso tutti i soggetti che partecipano alle attività di programmazione regionale, che partecipano ad un bando, perché i GAL comunque partecipano ad un bando, ci sarà qualcuno che verrà inviato dalla Giunta regionale a fare non si sa che cosa ma comunque a sedere allo stesso tavolo.

Io penso che il contenuto di questo comma sia un'assurdità dal punto di vista giuridico perchè viola il Codice civile in quanto rivolto a soggetti di diritto privato, sicuramente è un'aberrazione dal punto di vista politico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Credo che colleghi che mi hanno preceduto abbiano espresso bene le ragioni della contrarietà a questo comma e i motivi per cui anche io dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 170. Vorrei però manifestare alcune ulteriori perplessità. Con questo comma, di fatto, la Regione nomina tre propri rappresentanti presso organi decisionali; tra l'altro questi organi sono 13 per cui 3 per 13 fa in totale 39 rappresentanti. La prima domanda a cui dobbiamo rispondere è: perché li nomina? Le risposte sono due; o la Regione ritiene che senza questi rappresentanti non può esercitare quella funzione di controllo che, in realtà, già esercita perché in capo all'Assessorato, oppure questa funzione di rendicontazione non è attiva, non si capisce cioè se questa nomina deve supplire ad una qualche mancanza di raccordo tra i GAL e l'Assessorato.

Qual è il motivo per cui ha bisogno di nominare questi rappresentanti? Deve influenzare la decisione? La deve condizionare? Perché se il motivo fosse essere semplicemente messi al corrente, creare un canale informativo tra i GAL e l'Assessorato, mi sembrerebbe paradossale farlo con la nomina di trentanove rappresentanti. Io ho fatto anche un rapido calcolo e 10 mila euro diviso 39dà 250 euro; capisco che in questo disegno di legge si diano piccole prebende, ma qua siamo alle mance, 250 euro a testa per fare un'attività di cui non si specifica in alcun modo la finalità. Tra l'altro non ci si fida neppure di queste persone che vengono nominate, perché il direttore del GAL deve attestare l'avvenuta partecipazione.

Mi viene il sospetto che siano persone del tutto slegate da questa vicenda, e si debba veramente accontentare qualche amico, dargli qualche mancia, e quindi essere coerenti con lo spirito di questa legge, che è appunto quello di dare qualche mancia e tappare qualche esigenza che nasce nella maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 7 - scusate mi viene da ridere, perché siamo al colmo - per come è scritto è, sotto il profilo scolastico, una norma clientelare pura. Perché? Primo, non si dice che cosa devono fare questi rappresentanti. Secondo, non si dice che qualificazione devono avere. Per cui questo è un invito a farsi una bicchierata presso i GAL, tra amici, e poi il capo del GAL certificherà se il rappresentante è venuto o non è venuto a consumare. Ditemi voi se si può scrivere una cosa del genere!

Ma sottolineo anche la preparazione di chi elabora norme del genere, da presentarsi come norme di legge a un Consiglio regionale. Vergognoso! A parte il fatto che dimostra di non conoscere nulla, perché i fondi strutturali, nel passaggio dall'Obiettivo 1 all'Obiettivo competitività, hanno subito una trasformazione dettata dalla natura di questi organismi che, come diceva il collega Cucca, sono di natura privatistica; quindi questa norma va a incidere sugli atti costitutivi e societari di un soggetto che si è costituito fedelmente al mandato europeo. Ma di che cosa state parlando? Ma di che cosa state parlando? Vi dovreste vergognare! Ma non per i 10 mila euro, ma per il fatto che questa norma è il simbolo dell'incapacità legislativa. È questo! E voi vi dovreste vergognare di presentare cose di questo genere. Vi dovreste vergognare! E renderci… posso finire?

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate finire l'onorevole Sanna!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). E dovreste renderci persino gratitudine per avervelo detto. Perché fare uscire una norma scritta così vi espone al pubblico ludibrio, e vi dice che razza di legislatori siete.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non avevo dubbi sul fatto che questo comma destasse tanto interesse nei nostri amici di sinistra. Avete governato i GAL per decenni perché erano tutti in mano vostra, probabilmente non sarà così nel futuro; eravate molto appassionati soprattutto alla rendicontazione fornita dai GAL. Rendicontazione che noi confidiamo molto che l'assessore La Spisa, tramite il Centro regionale di programmazione, ci faccia pervenire per sapere esattamente come avete speso i soldi e che effetti hanno prodotto. Vorremmo sapere anche quante consulenze avete affidato con i GAL. Lo so che vi sta mancando il terreno sotto i piedi!

Onorevole Barracciu, ma proprio lei si mette a parlare dei GAL? Io avrei steso un velo pietoso, avrei ringraziato questa norma e sarei stato zitto, perché le porcherie che sono state combinate negli anni passati sono tali e tante che riparlarne credo sia veramente deleterio per voi e per i sardi. E adesso vi meravigliate se la Regione Sardegna, unica fonte di erogazione finanziaria a favore dei GAL, si permette di voler cominciare a capire come esattamente questi soldi possono essere spesi, o come devono essere spesi.

La previsione di spesa di 10 mila euro fa ridere! Il conteggio l'ha fatto l'onorevole Salis, la cui proposta forse poteva avere una ragione, ma saltare sulle sedie, sulle poltrone, dopo che anche in questa circostanza, per accaparrarvi i privati, i vostri amici hanno acquistato quote nei territori, messo i soldi "in nome e per conto di…", manipolato anche gli stessi consigli di amministrazione, e avete il coraggio di parlare? Ma per favore! Io avrei steso veramente un lenzuolo su quella materia! Perché noi siamo ancora in attesa di capire che cosa hanno prodotto i GAL in Sardegna.

In alcuni GAL forse sono state fatte cose egregie, forse hanno creato una maturità anche tra gli imprenditori, ma buona parte di quelle risorse si sono disperse in mille rivoli, in centomila studi che non hanno ancora prodotto effetti positivi per l'economia di quei territori. Ben vengano pertanto i tre rappresentanti della Regione che non hanno diritto di voto, come accade a me quando vado in una commissione in qualità di osservatore. Anche io ascolto, intervengo...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, annuncio il mio voto a favore dell'emendamento soppressivo di un comma che trovo assolutamente paradossale. Di fatto la collettività si trova nella condizione di sopportare dei costi elevati per controllare delle attività proprie di strutture di base, istituzionali di base. Quindi considero che questo comma preveda un'azione politica scorretta, grave e offensiva, che lede una pratica politica da noi tanto auspicata: quella della democrazia partecipativa. Per cui, credo che sia veramente il caso di votare a favore dell'emendamento e di rivedere un po' questo punto legislativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Per la verità anche io rilevo questo atteggiamento pessimistico della opposizione che ricorda in qualche modo quello dei flagellanti che preannunciavano la fine del mondo. Colleghi, di che cosa stiamo parlando? Si sta cercando di mettere la parola fine ad un'esperienza passata nella quale, per la verità, tra le dovute eccezioni, abbiamo avuto casi di veri e propri sultanati di soggetti, questi GAL, che si comportavano con assoluto arbitrio, siccome sono programmi che trovano nelle risorse pubbliche il loro fondamento, come se gestissero risorse proprie private. Non si comprende perché il collegamento, che necessariamente deve esserci, tra il livello delle autonomie locali e il livello regionale crei tanto scandalo.

La verità è che si sono create delle consorterie e che nessuno vorrebbe che qualcuno potesse entrare in casa per controllare e chiedere conto anche di eventuali situazioni non perfettamente regolari. Esempio ne sia la circostanza, sulla quale voi avete insistito, di prevedere ancora una volta 400.000 euro (cosa che abbiamo fatto nella finanziaria di qualche mese fa), per sostenere oneri di quei GAL che non sappiamo perché e chi li ha prodotti, ma non si sa dove sono andati a finire.

Giustamente la Giunta regionale e questa maggioranza ci vogliono vedere chiaro, l'Assessore ha il diritto di sapere che cosa succede e che cosa producono nei territori; dunque penso che non ci sia niente di scandaloso in questa disposizione ma che sia una sana, trasparente azione amministrativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per sostenere l'emendamento e dichiarare il mio voto favorevole. Mi pare di poter dire che l'atteggiamento che traspare sia quello dettato dalla mera occupazione del potere per il potere. Onorevole Pittalis, non si tratta semplicemente dei GAL, qui c'è un disegno politico che va oltre i GAL, si vogliono occupare spazi politici e adesso dirò di che cosa si tratta, perché non è una questione di denaro, o meglio non di solo denaro, di piccoli rimborsi o di grossi rimborsi.

Si tratta, dicevo, di occupazione del potere per il potere, di limitare spazi di autonomia riconosciuta dal punto di visto elettivo delle comunità locali riguardo ai GAL; si tratta della Autorità d'ambito (un diritto riconosciuto dei comuni di eleggere i propri rappresentanti per quanto riguarda il controllo dell'acqua) per cui chiedete il rinvio di un accordo stipulato per novanta giorni, entro i quali si sarebbe dovuti tornare in questa Aula per definire le cose e che fate slittare al 31 dicembre. Si tratta dei consorzi industriali che volete commissariare. Non è una questione di pochi spiccioli. Non è la sinistra che occupa gli spazi, perché la sinistra gli spazi può averli occupati con il voto, con il voto, non con il commissariamento dei consorzi, non con il commissariamento del GAL! Non è questo l'atteggiamento che si deve avere. Per cui non limitiamo le questioni a cose spicciole, perché di questo non si tratta, sono cose molto più importanti.

Questo emendamento pertanto va sostenuto, va sostenuto in maniera forte perché salvaguarda il diritto di libertà riconosciuto della gente di autodeterminare le proprie scelte, di imprenditori e di gente brava e capace di fare le scelte nei propri territori e di noi tutti di vedere riconosciute le nostre forze, le nostre autonomie, la capacità di eleggere chi vogliamo. Per cui i rappresentanti della Regione possono andare lì per avere i rimborsi, ma servono lì per avere il controllo dei consorzi industriali, dei GAL, dell'autorità d'ambito. Questo non va assolutamente bene, è un metodo che certamente va condannato fortemente e abolito. Per questo bisogna votare a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Io intervengo poco perché credo che occorra intervenire quando c'è qualcosa di importante da dire. Mi stupisce molto comunque l'ignoranza sul GAL da parte di alcuni colleghi che mi hanno preceduto, perché bisognerebbe sapere che i GAL sono composti per il 51 per cento da soci privati e per il 49 per cento da soci pubblici. I soci pubblici sono i comuni che eleggono tramite i sindaci i loro rappresentanti; quindi non è assolutamente vero che i GAL sono in mano alla sinistra, al centrosinistra o che siano stati commissariati prima dalla sinistra .

Tra l'altro quelle spese, si dovrebbe sapere, vengono sostenute direttamente dai comuni con grandissime difficoltà, perché tutti i comuni pagano le quote associative. Mi risulta inoltre che in diversi GAL siano presenti rappresentanti delle Camere di commercio oltre che delle associazioni di categoria, in zone (io mi riferisco alla Provincia di Sassari) che assolutamente non governa il centrosinistra.

Sul finanziamento di 10 mila euro, neanche mi soffermo perché, considerando che il gettone di presenza era quantificato in 100 euro, dopo due riunioni i rappresentanti sicuramente non andrebbero neanche alle riunioni, perché facendo un po' di conti ci renderemmo conto...

PRESIDENTE. Onorevole Cocco c'è un brusio in Aula che è inaccettabile. Prego i colleghi di non disturbare. Prego, onorevole Cocco.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Non proseguo, Presidente, dico solo che abbiamo perso un'ora e mezzo per parlare di una questione da 10 mila euro; sicuramente non ne valeva la pena considerando tutti gli altri problemi che ci sono fuori da quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io ho ascoltato con attenzione le preoccupazioni dell'onorevole Diana e degli altri colleghi circa il comma 7 dell'articolo 2, o meglio sull'emendamento soppressivo. Ebbene "le consulenze", il "vedremo", "l'Assessore poi riferirà", "l'assessore La Spisa, sì, che ci fornirà i dati che proveranno che cosa è avvenuto", queste espressioni rivelano che fondamentalmente non si sa nulla. Si aspetta che l'assessore La Spisa produca dati che certifichino il fatto che i GAL abbiano lavorato male. Siamo ancora in attesa che l'assessore La Spisa produca questi dati, perché chi usa frasi come "vedremo le consulenze", "vedremo che cosa avete creato", "l'assessore La Spisa mostrerà i dati, gli importi, forse anche i debiti", fondamentalmente non dice nulla; infatti non si conoscono debiti, non si conoscono consulenze, non si conoscono i dati, perché ancora l'assessore La Spisa non li ha forniti.

In attesa pertanto che l'assessore La Spisa fornisca i dati, io leggo invece cosa c'è scritto, perché l'assessore La Spisa ha già partecipato a riunioni dove ha elaborato, in Giunta, insieme alla Commissione, lo "scollegato" alla finanziaria e quindi nel comma 7 dell'articolo 2 (lo ha già scritto l'assessore La Spisa e l'ha già portato in Aula), ci dice che ad essi compete un gettone di presenza di importo pari a quello previsto per gli altri componenti e che il relativo onere è rimborsato dalla Regione a fronte di attestazione dei direttori dei GAL. Se io fossi uno di questi 50-100 consulenti indicati dall'assessore Prato, ovviamente parteciperei a tutte le riunioni, se fossi una persona interessata a quel poco di gettone di presenza, poi farei valere i miei diritti, visto che mi avete detto che io ne ho diritto nei confronti della Regione, nonostante una cifra di 10 mila euro.

Per fortuna non sono tra questi consulenti, non parteciperò a quei GAL, non avrei mai chiesto quei gettoni di presenza; però sappiate che quei 10 mila euro potrebbero crescere e che, comunque, non stiamo neanche mandando persone che possono aiutare le attività dei GAL. Per adesso c'è questo, in attesa dei dati dell'assessore La Spisa. Il voto è favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Gruppi di azione locale, lo dice il nome altrimenti li avremmo chiamati Gruppi di azione regionale. E' un incidente.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nessun incidente.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La Giunta dovrebbe serenamente ammettere che il contenuto di questo testo è un incidente, che non vi è alcuna utilità ad innestare dentro un organismo che vive di espressione esclusivamente locale la dimensione regionale; può essere infatti che questa non sia una dimensione di controllo, se vi fosse stata una attenzione da parte della Regione, quindi un contributo di competenza, di professionalità si sarebbe potuto trovare uno strumento diverso.

I nostri Gruppi di azione locale hanno bisogno di avere un innesto di capacità professionali particolari perché sono soggetti che partecipano ai bandi? Perché sono soggetti che possono accedere a finanziamenti comunitari? Perché sono soggetti che quindi sono vincolati a quelle procedure di rendicontazione? perché sono soggetti che fanno attività di programmazione locale e quindi facendo attività di programmazione locale concorrono alla programmazione regionale? Troviamo forme diverse, più tecniche.

Badate, io insisterò in maniera ossessiva non solo in questa circostanza, ma anche nelle prossime, sul fatto che noi non abbiamo una classe dirigente all'altezza del momento! La Sardegna è inequivocabilmente arretrata anche per propria responsabilità, per la nostra insufficienza! Questo riguarda la classe politica, sicuramente, anche essa è classe dirigente; ma riguarda anche la nostra classe imprenditoriale, e riguarda anche il sistema delle responsabilità pubbliche, che non sono solo di natura politica, sono anche di natura tecnica.

Il ragionamento va innestato così; noi non sprechiamo parole, non votiamo queste cose tanto per fare ostruzionismo, ne parliamo perché c'è sicuramente da fare una riflessione attorno a questo tema, e dobbiamo imparare a essere meno strumentali, meno attenti alle cose che ci riguardano più direttamente e più attenti all'interesse generale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, devo dire che intervengo un po' tirato per i capelli; non c'è effettivamente la volontà di fare ostruzionismo, ci mancherebbe, è solo per manifestare un minimo di perplessità anche in relazione a quello che si è detto stasera su questo argomento. Un argomento che, probabilmente, considerata anche la pochezza delle risorse messe a disposizione, ci sta occupando per più tempo di quanto tutti quanti noi avremmo desiderato.

Oggettivamente, mi pare che si stia sviando il problema. Quando si dice che i consigli di amministrazione dei GAL sono stati in qualche maniera turbati da interferenze, si dicono cose sbagliate, e credo che si dicano volutamente. I privati che hanno partecipato (non entro nel merito perché io stesso avevo una posizione molto critica sulla possibilità di far partecipare i privati in questo modo), peraltro, non hanno assolutamente una connotazione politica, non gli si può dare una connotazione politica e, in ogni caso, abbiamo anche prove provate che si tratta di connotazioni politiche di vario genere.

Mi pare opportuno, comunque, riportare l'attenzione sulla natura giuridica dei rappresentanti della Regione previsti nel comma. Giuridicamente come si qualificano questi signori che vengono nominati nei GAL? Per mutuare un'espressione calcistica potremmo dire che sono spettatori anziché paganti, sono spettatori pagati poco, ma sono spettatori pagati con quale ruolo? I GAL sono strutturati come società, S.r.l. o fondazioni, comunque regolate dal Codice civile, tutti hanno un collegio sindacale che ha l'obbligo, a costo di risponderne penalmente, di rilevare degli abusi, delle illegittimità, delle illegalità.

A che cosa serve, quindi, oggettivamente, prevedere queste figure stanziando tra l'altro delle risorse ridicole, ma debbo dire che altrettanto ridicole erano le risorse messe a disposizione in precedenza per il prato verde per le aree attrezzate. Mi sembra veramente che stiamo trattando questa materia troppo a lungo, e forse da parte della maggioranza sarebbe opportuna una riflessione proprio sulla natura giuridica di questi rappresentanti. Io dichiaro il voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, io, da profano di quest'Aula, mi sono stupito come mai tanti esponenti dell'opposizione siano intervenuti su una questione secondo me di lana caprina; ma ripensando alle parole di qualche esponente associato delle aziende agricole, delle associazioni di categoria diciamo che riesco a capire meglio.

Riesco a capire meglio perché secondo me, all'interno di questi GAL, come ha detto prima il Capogruppo del Popolo della Libertà, ci sono interessi legati al centrosinistra. E allora, se questi interessi non ci sono, non vedo quale sia il problema a far partecipare da un minimo di uno a un massimo di tre persone delegate dall'Assessorato all'agricoltura alle riunioni dei GAL; persone che non hanno diritto di voto, che non hanno nessun peso specifico nelle decisioni, ma hanno semplicemente il compito di ascoltare quello che succede all'interno dei GAL; qual è il problema? Secondo me il problema non c'è.

Per essere chiari, sulla questione dei GAL le associazioni agricole e le altre associazioni hanno posto dei problemi, in termini decisionali e in termini di incidenza. Quindi io credo che l'assessore Prato bene abbia fatto a prevedere che tre persone partecipino alle riunioni dei GAL per monitorarli al meglio, e anche, io credo e mi auguro, per fare meglio di quello che è stato fatto negli anni precedenti. Il mio voto, naturalmente, è contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io credo, sempre, che non bisogna perdere la capacità di indignarsi, e questo vale per tutti. Al momento abbiamo anche la fortuna di avere delle persone che assistono a questo dibattito, e credo non ci voglia molta immaginazione per ipotizzare che cosa pensino di noi. Io chiedo a Giorgio La Spisa, che è persona credo di specchiata onestà intellettuale, qual è la motivazione di questo benedetto comma. Se la ratio è quella espressa dall'onorevole Stochino, cioè non c'è fiducia nei GAL e nel loro operato, legittimo pensarlo, per cortesia, modificate la norma e sopprimete i GAL. Se i GAL sono un covo, un luogo in cui si inquina la dialettica politica, l'economia del territorio, nell'interesse del territorio si cancellino i GAL. Qualche colpo di mano siete capaci di farlo, fatelo anche per i GAL.

Ma se così non è, per cortesia, torno all'indignazione! Io, davvero, mi vergogno di partecipare a una discussione come questa! Scusate la franchezza. Ma, scusate, che senso ha nominare tre rappresentanti, osservatori, uditori (mi ricordo i tempi dell'università quando andavo in una facoltà che non era la mia a sentire) in un organo decisionale ed esecutivo senza che questi abbiano possibilità di determinare, di condizionare le scelte di quell'organo? E' inutile! Se la motivazione è la mancanza di fiducia, davvero, non è una provocazione, presentate una norma che sopprima i GAL. Ve lo chiedo! Altrimenti non si capisce il perché di questa discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io sono abbastanza sconcertato e concordo con il collega Giuseppe Cuccu che ha spiegato bene come, in mancanza di fiducia, dovremmo prevedere che delle persone ci rappresentino anche all'interno delle giunte comunali, o in altri enti o istituti il cui lavoro riteniamo debba essere messo sotto osservazione. Si è polemizzato quindi sugli incarichi e sulla questione delle consulenze e, poiché noi abbiamo detto chiaramente che questo potrebbe essere un modo surrettizio di creare posti per gli amici, c'è stato risposto che noi siamo stati maestri nell'affidare consulenze.

In proposito voglio ricordare che nei giorni scorsi è stata resa pubblica l'indagine condotta dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, relativa agli incarichi di consulenza conferiti negli anni finanziari 2006-2007; un'indagine minuziosa, dettagliata, rigorosa, che è stata appena consegnata alla Regione e che si presta ad alcune riflessioni di grande interesse e attualità. Una di queste riguarda proprio gli incarichi di consulenza, oggetto di molte polemiche fra di noi.

Nel 2006 il costo perle consulenze - lo dice la Corte dei conti, non noi - si riduce del 20 per cento rispetto al 2005 e del 19 per cento rispetto al 2003. Nel 2007 i conferimenti si riducono enormemente - lo afferma la Corte dei conti, non noi - sia sotto il profilo numerico, passando da 331 a 191, sia con riguardo agli importi, con uno scostamento del 60 per cento rispetto al 2006 e del 68 per cento rispetto al 2003.

La diminuzione della spesa della Regione in materia di consulenze, come viene evidenziato e riconosciuto dall'indagine della Corte dei conti, è la diretta conseguenza degli interventi legislativi rigorosi indotti dalla Giunta regionale precedente con le leggi finanziarie 2007-2008. La Corte dei conti conferma, quindi, la bontà di quell'azione volta a contenere e ridurre la spesa, introdurre trasparenza e rigore, premiare la meritocrazia; lo dice la Corte, non noi.

Poi ci sono delle conclusioni nell'indagine che riguardano l'ultima modifica legislativa introdotta con la finanziaria 2009, quindi dalla vostra Giunta, e la Corte dice che "rappresenta un significativo passo indietro rispetto all'impostazione di maggior rigore posta in essere nel 2007 e nel 2008". Io questo lo dico per chiarezza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Signor Presidente, devo confessare che mi ero quasi imposto di non intervenire in un dibattito come questo, ma alcuni interventi dei colleghi della maggioranza, in particolare quello del collega Stochino, mi hanno convinto a farlo.

Io ho assistito al dibattito che c'è stato nel mio territorio sulla costituzione del nuovo GAL, un dibattito animato e serio, c'è stato un confronto tra imprenditori privati ed enti pubblici che, al contrario di quanto diceva qualcuno, sono dell'area del centrodestra ma si sono confrontati con associazioni che fanno riferimento sia al centrosinistra che al centrodestra. Gli imprenditori privati si sono sentiti responsabilizzati e con il loro 51 per cento partecipano alla costituzione del GAL che è uno strumento fondamentale per l'Unione europea.

Non riesco a capire pertanto quale funzione abbiano i tre rappresentanti all'interno del consiglio di amministrazione del GAL. Intanto, chi saranno? Saranno funzionari dell'Assessorato dell'agricoltura, o dell'Assessorato della programmazione o saranno gli amici degli amici nei singoli territori? Qual è la funzione che deve svolgere il rappresentante dell'amministrazione regionale all'interno di una società per azioni ripartita per quote tra pubblico e privato,? Una funzione di controllo? Non credo.

Assessore La Spisa, mi corregga se sbaglio, presso il suo Assessorato esiste un comitato di sorveglianza per i GAL formato dai funzionari dell'Assessorato della programmazione, dell'Assessorato dell'agricoltura e dai funzionari della Commissione europea che controllano l'attività di gestione del GAL, così come la funzione di controllo è esercitata a monte da parte del comitato interassessoriale che approva il piano di sviluppo presentato dai GAL. Quindi quale miglior controllo di quello che avviene sia in una fase preventiva che nella fase di gestione?

Io ricordo anche, non vorrei sbagliarmi, che per quanto riguarda le spese dei GAL, è previsto un massimo del 10 per cento dello stanziamento per spese generali e il 10 per cento di queste spese generali va speso per gli organi costituiti. Viene detto nell'articolo che le spese sostenute per la partecipazione di tre rappresentanti dell'amministrazione saranno rimborsate direttamente dalla Regione. Ma non farebbe bene la Regione ad aumentare i fondi dei GAL e spenderli in altri modi? Non hanno funzione di controllo perché, ripeto, c'è il controllo a monte e c'è il controllo di gestione da parte del comitato dell'Assessorato della programmazione, mi sembra che sia solo un fatto politico, un voler controllare e, magari, accontentare qualcuno.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 170, sul quale il consigliere Uras ha chiesto la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 170.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Floris Mario e Ladu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: BIANCAREDDU - CUCCA - MANCA - MARIANI - MELONI VALERIO - MORICONI - SABATINI - URAS.

Rispondono no i consiglieri: ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DESSI' - FLORIS Mario - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Paolo - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - SOLINAS Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 47

votanti 45

astenuti 2

maggioranza 23

favorevoli 8

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 169.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 169. Io sono stupito dal contenuto del comma 8 che tratta ARGEA come un bancomat dal quale si prelevano 2.500 euro per fare delle cose che solitamente fanno i consorzi fidi; non si capisce perché debba essere ARGEA erogatrice di risorse a favore delle aziende agricole a copertura di interessi su mutui o per il risanamento di posizioni debitorie.

Io penso che queste risorse possano e debbano essere destinate a questa finalità (piani di rientro di posizioni debitorie, abbattimento di interessi), ma penso anche che debbano essere gestite dai soggetti competenti: i consorzi fidi. E' vero che il contenuto del comma è in linea con la filosofia di questo collegato, con i suoi piccoli interventi spot, però non è possibile che si vada anche oltre le funzioni di un'agenzia regionale. Qui stiamo addirittura modificando la legge istitutiva di ARGEA, che non ha questa funzione. Questa funzione, lo ribadisco, è propria dei consorzi fidi.

Io, pertanto, qualora in un comma successivo si parli di consorzi fidi, chiedo alla Giunta di proporre la bocciatura di questo comma, quindi l'approvazione dell'emendamento, e di destinare eventualmente questi 5 milioni di risorse sempre alla stessa finalità ma affidandone la gestione ai Consorzi fidi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sarei portato a incoraggiarvi a votare il comma 8 perché è chiarissimamente destinato a fare i conti con il controllo di legittimità. Però quello che è strano in questa proposta del comma 8 è che voi erogate contributi a soggetti privati o per la copertura di interessi sulla contrazione di mutui privati per la realizzazione, lo dite voi, di progetti non finanziati con fondi pubblici, o per risanare posizioni debitorie private. Private! Cioè qui non se ne capisce nulla. Voi prendete persone, che non hanno usufruito di finanziamenti regionali o col concorso pubblico, dal campo privato e le portate, non si sa bene con quale criterio, (pubblicità, concorso), dentro un meccanismo in cui si incarica l'agenzia ARGEA di abbattere gli interessi debitori.

Se vogliamo, visto che siamo in crisi, adottiamo analogo sistema anche per le posizioni debitorie di coloro che hanno acquistato la prima casa, abbattiamo gli interessi. Facciamolo anche nei confronti della povera gente che paga un canone sociale, abbattiamolo! Diamo uno stipendio a quelli che si sono ritrovati a zero euro! Se questo è lo spirito, va bene, però dare la precedenza a questi e lasciare fuori tutti gli altri mi sembra proprio un'indecenza. Rendiamoci conto che nell'attività legislativa un conto è il campo privato che è disciplinato da regole precise sul piano comunitario e un conto è il campo pubblico; e facendo in questo modo noi stiamo distraendo fondi pubblici per avvantaggiare non si sa bene chi, e selezionando con metodi non meglio precisati dal punto di vista della pubblicità e della trasparenza. Noi vi suggeriamo di votare il nostro emendamento, ma se volete tenere in piedi il comma 8 fate aumentare la cattiva sorte di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 169. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 168. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 232.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 232, sul quale dichiaro subito il voto favorevole, propone la soppressione del comma 10 di questo articolo. Vorrei però richiamare l'attenzione della Presidenza su questo comma che, a mio avviso, non può essere votato, e su questo chiedo anche il parere degli Uffici. E' infatti un comma illegittimo in quanto stiamo riproponendo uno stanziamento che era stato cassato nella finanziaria sul cofinanziamento di una campagna di educazione alimentare; stiamo parlando del comma 24 dell'articolo 4 della finanziaria di quest'anno.

Nella finanziaria di quest'anno avevamo originariamente previsto la somma di 2 milioni e mezzo di euro, che abbiamo poi ridotto a 1 milione e mezzo; quindi questo Consiglio ha espresso la propria volontà di ridimensionare il cofinanziamento di una campagna di educazione alimentare presso le scuole del territorio regionale. Noi, in maniera a mio avviso illegittima e surrettizia, stiamo ripristinando una disposizione come se il Consiglio non si fosse espresso in merito.

Questo comma io credo che non sia ammissibile per cui dovrebbe essere a tutti gli effetti cancellato perché rimane identica la finalità dato che si parla di un incremento di 2 milioni e mezzo di euro.

Io ricordo anche che a suo tempo avevamo espresso una perplessità sul fatto che una campagna di educazione alimentare dovesse essere fatta a tutto tondo e non limitatamente a certi prodotti, e su questo era stata anche argomentata la riduzione della cifra. Ribadisco pertanto il voto favorevole, ma chiedo anche un chiarimento agli Uffici sull'ammissibilità o meno del comma in votazione.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, il comma è ammissibile perché il divieto di ripresentazione, se non sono decorsi sei mesi, di un argomento bocciato dal Consiglio attiene a disegni o proposte di legge . Non è questa la fattispecie.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 232.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 232.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Bruno e Mariani hanno votato a favore e che i consiglieri Cappai, Greco, Ladu e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: BRUNO - MARIANI.

Rispondono no i consiglieri: BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 40

votanti 39

astenuti 1

maggioranza 20

favorevoli 2

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 230. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 229. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 228. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 227. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 226. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 225. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 224. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 223.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io sull'emendamento numero 223 esprimerò un voto contrario, mi dispiace per il collega Gian Valerio Sanna che ha posto il problema e credo che l'abbia posto correttamente. Sull'apprendistato la finanziaria precedente e questa manovra bis non avevano posto risorse sufficienti, per cui ritengo che questo comma risponda alle richieste del mondo artigiano, certo in maniera insufficiente, ma almeno dà una parziale risposta.

Lo scopo dell'emendamento presentato dal collega era indubbiamente quello di porre il problema di come l'apprendistato vada effettivamente appoggiato e finanziato, così che possa essere anche strumento per introdurre i giovani nel mondo del lavoro; ancora una volta diamo una risposta parziale e assolutamente non esaustiva, però va dato atto dello sforzo compiuto e riconosciuta questa prima risposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ringrazio l'onorevole Porcu perché chiaramente con il suo intervento ha dimostrato che l'emendamento numero 223 ha raggiunto il suo obiettivo. Pertanto ritiriamo l'emendamento numero 223.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 222.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Sull'emendamento numero 222 il mio voto è assolutamente favorevole e credo che i colleghi che l'hanno presentato volessero porre l'attenzione sul fatto che, anche in questo caso, noi stiamo prevedendo stanziamenti, nella fattispecie pari a 2 milioni e mezzo di euro, per la partecipazione a fiere e momenti di aggregazione tra imprese al di fuori di qualsiasi azione di programmazione.

Si parla in maniera generica di garantire il mantenimento e la prosecuzione dei programmi e il completamento delle misure in corso, non è chiaro chi le debba gestire, non è chiaro con quale obiettivo complessivo, non è chiaro come le azioni sull'artigianato artistico e tradizionale debbano collegarsi alle altre azioni di promozione turistica, di attrazione d'impresa, di promozione dei nostri prodotti della filiera agroalimentare.

E' un'altra di quelle norme che sembra tappare dei buchi, ma appare assolutamente slegata da qualsiasi disegno e progetto complessivi. Noi avevamo auspicato di rinviare questo tipo di misura al termine della discussione sul Piano regionale di sviluppo, dopo aver individuato i soggetti attuatori delle varie misure, dopo aver dato finalmente corso all'Agenzia Sardegna Promozione che deve occuparsi anche di questa fattispecie insieme a tutte le altre proprio per assicurare organicità di interventi.

Si è preferito in questo caso un'altra scorciatoia che non dà risposte ma tappa qualche buco rimandando ancora una volta interventi più organici su questa materia. Quindi credo che anche questo comma continui in una direzione che noi abbiamo ritenuto non opportuna e non efficace, dimostri la difficoltà di questa maggioranza a lavorare in maniera strutturale, dimostri come ci sia un desiderio di risolvere semplicemente questioni spicciole, ma al di fuori di una programmazione organica.

Quindi il voto su questo emendamento è assolutamente favorevole e c'è un invito, naturalmente ripetuto anche alla Giunta, a far funzionare l'agenzia Sardegna Promozione, a darle un ruolo. Noi non ci siamo riusciti, potete riuscirci voi perché queste iniziative hanno poco significato se non all'interno di un progetto complessivo di promozione delle attività produttive della nostra Regione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 222. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 221.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, non riesco a capire a che cosa serva autorizzare una ulteriore spesa pari a 25 milioni di euro per l'anno 2010 per finanziare il settore alberghiero. Qual è il senso? Quello forse di un "effetto annuncio"per ridare speranza nel futuro? Davvero è difficile capire questo emendamento e credo che questa volta il collega Sanna abbia visto giusto nel presentare l'emendamento che cassa il comma 20.

Ricordo che nell'immediato ci sono i PIA, i pacchetti integrati di agevolazione intervenuti nel settore turistico e, comunque, se si vogliono impegnare ulteriori risorse o lo si fa nell'anno in corso oppure lo si faccia nella finanziaria del 2010.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 221. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo agli emendamenti numero 220 e 352, identici.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto su questo emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, lei non può chiedere la votazione a scrutinio segreto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, in qualità di Capogruppo chiedo la votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Sono in votazione gli emendamenti numero 220 e 352, identici

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). L'emendamento numero 352 è stato ritirato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 220.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 220.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 60

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 25

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARDANZELLU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DIANA GIAMPAOLO - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOMBARDO - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MELONI Valerio - MILIA - MORICONI - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - PORCU - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Paolo - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: -la presidente LOMBARDO - CAMPUS.)

Metto in votazione l'emendamento numero 219. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 218. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 217. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 216.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Su questo emendamento io dichiaro il voto favorevole; mi ero già espresso nel corso della discussione generale sull'articolo e vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi anche se magari l'ora può cominciare ad essere tarda. Questo emendamento estende a una nuova fattispecie quanto previsto dalla finanziaria regionale che abbiamo approvato appena due mesi fa. In particolare estende le fattispecie che riguardano la lettera b) del comma 2 dell'articolo 3.

Questa lettera prevedeva un fondo di 15 milioni di euro per la realizzazione di interventi, sostanzialmente i vecchi cantieri di lavoro previsti dalla legge del 1988. Questo fondo andava integrato dai comuni per realizzare occasioni di occupazione. Stiamo parlando di 15 milioni di euro per 370 comuni della Sardegna, quindi un fondo che già di per sé era del tutto insufficiente e che, probabilmente, costituiva l'occasione per creare qualche centinaio di posti di lavoro.

Che cosa ha previsto la Giunta in questo comma 25? Ha previsto di lasciare la cifra del tutto inalterata, cioè sempre 15 milioni di euro, ma di estendere le fattispecie che potevano essere interessate. Quindi sostanzialmente stiamo prendendo una stessa torta, stiamo cercando di dividerla in un numero maggiore di fette, ma la ricaduta complessiva rimane la stessa, già era scarsa, rimane scarsa, ma creiamo l'aspettativa in questo caso anche per i giovani di poter dare una risposta.

Io credo che questo sia l'esempio, io l'ho stigmatizzato anche in sede di discussione generale, che dimostra, come noi sosteniamo, che questa maggioranza promette sapendo di non poter mantenere, crea una aspettativa sapendo di non poterla esaudire e quando quella promessa non si esaudisce somma alla promessa la nuova promessa che questa in qualche modo possa verificarsi.

Noi abbiamo presentato un emendamento, il numero 56, che illustrerò in un momento successivo, che dà gambe a questa misura sull'occupazione, prevede uno specifico stanziamento e non promette per promettere ma promette per mantenere. Questo è lo spirito al quale dovremmo in realtà ispirare tutto quello che facciamo e che in questo caso invece non ritroviamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento soppressivo di questo comma la cui disposizione normativa anziché aiutare le persone in difficoltà, in particolare i giovani, a trovare un'occupazione seppure momentanea e, comunque, a inserirsi nel mondo del lavoro anche per la prima volta, aumenta nei comuni, in particolare nei comuni più piccoli, la concorrenza fra le persone moltiplicando le finalità della legge ma non aumentando le risorse a disposizione.. Sarebbe stato un ottimo comma se, in aggiunta alle finalità che vengono previste, fossero state aumentate anche le risorse a disposizione.

Sostanzialmente si innesca invece nei comuni una guerra tra poveri che in questo momento semmai sarebbe necessario evitare o abolire del tutto incrementando le risorse a disposizione. Ripeto quindi che ritengo il comma assolutamente inopportuno perchè metterà in grande difficoltà i comuni e anche i privati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 216.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 216.

(Segue la votazione)

Risponde sì il consigliere MARIANI.

Rispondono no i consiglieri: ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - MANINCHEDDA - MELONI FRANCESCO - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si è astenuta la presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 43

votanti 42

astenuti 1

maggioranza 22

favorevoli 1

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 215.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 214.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 325.

Ha domandato di parlare il consigliere Contu Mariano per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (P.d.L.). Dichiaro il voto a favore dell'emendamento numero 325, soppressivo del comma 31. Credo che dalle parole dell'Assessore, che parlava a nome della Giunta, si colga il significato di questo emendamento;ci troviamo infatti di fronte a un problema che da diverso tempo è all'attenzione dell'Aula e che già nella passata legislatura è stato discusso e ridiscusso. Oggi certamente con questo emendamento soppressivo del comma 31 si vuole affermare il principio che nell'Amministrazione pubblica, e la Regione è un'amministrazione pubblica, si accede comunque sia per prove concorsuali. E questo principio, che non è nei contenuti di questo comma, credo possa essere condiviso da tutta l'Aula.

Concludo dicendo che abbiamo ancora del tempo per lavorare su questo tema; lo spirito che ha animato il pronunciamento della Giunta, credo sia anche il mio e di chi ha sottoscritto questo emendamento, è quello di fare in modo che questo tema venga affrontato specificamente e venga portato a compimento il percorso di questo personale attraverso un'azione legislativa che vada incontro agli interessi non soltanto del personale in questione ma anche dell'amministrazione che noi rappresentiamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Credo sia giusto ripercorrere brevemente un percorso di cui i colleghi sono però al corrente. Non credo che ci troviamo di fronte, io ho un grande rispetto per l'onorevole Contu, ad un testo che riguardi una valutazione, come è stata richiamata, della Giunta regionale, perchè l'assessore La Spisa si è sempre pronunciato in quest'Aula con un grande rispetto per le dinamiche interne del Consiglio. Io chiedo ai colleghi di ricordare che questo percorso consiliare, che ha delle zone di grande contrasto politico, ha avuto una cadenza dei lavori non volgare, non di trattativa, non fatta di sotterfugi, all'interno della quale c'è il comma che questo emendamento dovrebbe sopprimere.

Io credo sia giusto richiamare i colleghi alla comprensione che la rottura degli spazi fiduciari su questa materia compromette molto di più la situazione; una materia oltretutto perfettibilissima, niente da dire su questo, avremo anche altre occasioni per perfezionarla. Noi abbiamo speso parte del nostro impegno con le altre forze politiche che credo debba essere rispettato; perciò non voglio neanche entrare nel merito delle obiezioni portate al comma da chi sostiene questo emendamento perché si innescherebbe un meccanismo di critica, di rivendicazione, di ritorsione che realmente porterebbe a compromettere un clima, lo ripeto, realmente porterebbe a compromettere un clima.

Chiedo pertanto ai colleghi, che avevano individuato nella Commissione un ambito di dialogo, di rispettare quell'ambito, di non consumare quel mandato, di non far finta di niente, perché queste sono le cose che compromettono poi quegli accordi istituzionali, di cui ogni tanto facciamo echeggiare i fumi in quest'Aula, che richiedono spazi di fiducia reciproca che non vanno mai consumati. Il voto su questo emendamento, qualora non fosse ritirato come è stato richiesto, è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Rinuncio e chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Mi ero ripromesso di centellinare gli interventi durante l'esame di questo disegno di legge; intervengo comunque e dichiaro che faccio mie, in premessa, le dichiarazioni del collega Maninchedda. Aggiungerei però che stupisce vedere alcuni colleghi, in particolare il collega Contu che presiede la Commissione agricoltura, che ha ricevuto i rappresentanti dell'ARA, assumere un atteggiamento qui in Aula totalmente diverso da quello assunto in Commissione.

Stupisce quindi vedere il collega Contu, che in Commissione congiunta non ha dichiarato nessuna causa ostativa, non riportare la voce della Commissione agricoltura, e dimenticare che ha votato insieme a noi il comma 25 dell'articolo 3, della legge regionale numero 3 del 2008, perché questa procedura fosse portata a compimento. Le ricordo che nulla e nessuno ha ostato all'inserimento di questa disposizione nel testo in Commissione; ora, mi chiedo che cosa sia intervenuto nel frattempo perché un'associazione, per interessi diversi, o altri rappresentanti non componenti del Consiglio regionale suggeriscano soluzioni diverse, ledendo la libertà di espressione di voto di quest'Aula, e convincano in maniera a mio avviso immotivata alcuni colleghi, e mi rivolgo alla maggioranza, a sostenere questo emendamento, tenendo conto che tutti i commissari della terza Commissione hanno votato a favore dell'inserimento nel testo di questo comma.

Io credo che sia un atto di giustizia rispettare da galantuomini le intercorse intese con le minoranze, nel pieno rispetto dei ruoli, che sia da rispettare il testo esitato a seguito del lavoro dei commissari della Commissione terza, e che sia da rispettare un impegno che nasce da questa che oggi è maggioranza, ma ieri era opposizione; un impegno che nasce nella finanziaria del 2008, perché fu un emendamento sostenuto dall'allora minoranza che volle questi passaggi. Io, siccome sono coerente, sosterrò questo comma e voterò, come credo tutto il Gruppo dell'UDC, contro questo emendamento soppressivo, per rimandare poi a sedi diverse alcuni chiarimenti inerenti anche i rapporti di maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, le chiedo una breve sospensione perchè io e alcuni colleghi abbiamo necessità di tenere una breve interlocuzione.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 21 e 05, viene ripresa alle ore 21 e 15.)

PRESIDENTE. Proseguiamo i lavori con le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 325.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io preannuncio il voto contrario, mio personale, non parlo per il mio Gruppo, all'emendamento, principalmente perché queste persone hanno, da anni, una aspettativa di stabilizzazione. Ma devo dire che voterò contro questo emendamento con molti dubbi.

Ho molti dubbi perché il principio di accesso alla pubblica amministrazione dovrebbe essere meritocratico, ed è costituzionalmente previsto un accesso concorsuale; negli ultimi anni però si è aperta una corsa alle stabilizzazioni, e nel momento nel quale si apre la corsa a stabilizzare spesso non si fa differenza tra stabilizzazioni di coloro che comunque una prova selettiva, concorsuale, l'hanno fatta per accedere alla pubblica amministrazione, quindi operavano già per conto della pubblica amministrazione, ne erano dipendenti, e soggetti che con la pubblica amministrazione direttamente non hanno mai avuto a che fare, se non per via di una triangolazione, e cioè del fatto che i soldi che andavano all'associazione privata fossero forniti dalla Regione Sardegna.

Quindi con tutti questi dubbi, e augurandomi che con questo collegato si termini la stagione delle stabilizzazioni (non credo che la norma predisposta dall'onorevole Uras sia sufficiente ad evitare il precariato in futuro e, di conseguenza, nuove stabilizzazioni), ribadisco il mio voto, personale, contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto contrario all'emendamento, soprattutto dopo l'intervento dell'onorevole Capelli, che approvo in pieno e che mi ha fatto ricordare la fase istruttoria che ci ha portato anche a questa proposta di comma. C'è stata più di una interlocuzione in Commissione agricoltura, tra l'altro c'è stata anche un'audizione con il personale dell'ARA, e in quella fase come Commissione prendemmo l'impegno di lavorare per trovare una soluzione per questi lavoratori , non per fargli un favore, ma perché si tratta di lavoratori che ormai fanno una vita da precari da 20-25 anni. Credo che sia giunto il tempo di trovare una soluzione definitiva.

E questo mi fa ricordare anche l'intervento che avevo fatto in Commissione ambiente. Concludo dicendo che ha un senso fare tutte le audizioni possibili, un lavoro importante nelle Commissioni, se questo lavoro ha un seguito e non viene smentito alla prima occasione. Quindi, a nome mio personale, ma credo di poter fare anche a nome di tutto il centrosinistra, dichiaro il voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Presidente, rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io annuncio il voto contrario all'emendamento a nome dei Riformatori e, per quanto anch'io come il collega Capelli cerchi di non inflazionare i ragionamenti che stiamo facendo sui commi di questo disegno di legge, in questo caso ritengo doveroso aggiungere qualche parola alla dichiarazione di voto. L'unica cosa che sicuramente questa Aula non può affermare è che non si sia fatta, sul contenuto di questo comma, un'istruttoria sufficiente; nel senso che la vicenda dell'ARA e dell'ARPA, a chiunque sia passato in maniera non distratta in quest'Aula per un mese è nota.

Quindi si tratta di qualche cosa di cui i consiglieri regionali, soprattutto quelli che non sono consiglieri da questa legislatura, hanno avuto modo di discutere un'infinità di volte; il problema è stato studiato e infatti il comma è contenuto all'interno del disegno di legge, cioè non arriva in Aula attraverso un emendamento estemporaneo, che cerca in maniera casuale i voti all'interno dell'Aula, ma arriva contenuto all'interno del provvedimento di legge istruito dalla Commissione.

Pertanto non ha nessun senso che perdiamo del tempo in quest'Aula, cioè discutiamo un'ora per rivisitare un provvedimento che ha ottenuto il placet della Commissione e che è stato studiato in anni di istruttoria da parte di questo Consiglio regionale. Se poi la soluzione che è stata adottata sia una soluzione buona o non buona, penso che non sia neanche più questa la sede per discuterlo. L'argomento è stato discusso tante volte, ed è stato inserito comunque all'interno di un provvedimento che la Giunta conosce bene, che conoscono bene tutti i consiglieri regionali presenti in quest'aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non credo che sia opportuno dilungarsi troppo soprattutto con considerazioni di tipo politico. E' molto più opportuno che si dica che si è favorevoli o contrari. Perché le parole spesso e volentieri possono creare dei danni, poi bisogna rimangiarsele, poi bisogna prendere atto che comunque questo Consiglio regionale, questa maggioranza non sono nati in nome e per conto dell'ARA; questa maggioranza è nata attorno ad un progetto politico e a un Presidente che ha una sua funzione, che credo debba essere rispettato nella sua decisione che è quella di condividere l'emendamento che noi abbiamo in votazione.

Di fronte a queste considerazioni, e mi fermo qui, non voglio assolutamente replicare, perché potrei parlare per qualche ora, il Gruppo del P.d.L. voterà verde per questo emendamento, perché è convinto che la soluzione del problema sia quella di portare i dipendenti di LAORE, ripeto, i dipendenti di LAORE, e nessun altro servizio aggiuntivo, al servizio dell'agricoltura sarda.

C'è un problema molto più vasto che riguarda le APA provinciali e le APA nazionali, che riguarda l'ARA nazionale, l'ARA si regge con finanziamenti della Regione Sardegna ma anche con risorse che provengono dal Governo italiano. Io credo che forse avremmo dovuto tutti quanti, io per primo, meditare meglio su questa norma. E al collega Vargiu che afferma che tutti quanti noi conosciamo molto bene questa materia, io debbo dire che, probabilmente, esclusi sei o sette, qui dentro la materia esatta del contendere non la conosce nessuno, per lo meno non la conosce nelle sue profondità.

Questo pertanto non è uno sgarbo ai dipendenti dell'ARA che sono dipendenti a tempo indeterminato, non si tratta di stabilizzare nessuno, si tratta comunque di garantire un posto di lavoro che già hanno.

Ci sono ben altre problematiche da risolvere in Sardegna e credo che questo non debba essere motivo di attrito; e, in ogni caso, in un'Aula parlamentare è facile che ci siano posizioni contrastanti. La posizione del P.d.L. in questo momento è quella di votare a favore dell'emendamento che sopprime il comma 31 del disegno di legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente, mi trovo anche un po' in imbarazzo ad intervenire dopo le dichiarazioni del Capogruppo del P.d.L., non fosse altro perché in quest'Aula ultimamente si stanno usando dei toni che preferirei non sentire, c'è uno che dice una cosa e c'è un altro che replica in modo opposto. Quindi se si deve esaminare una situazione non si guardi solo un aspetto, onorevole Diana, si guardi anche l'altra faccia della medaglia; pertanto, non si può dire che il P.d.L. voterà verde su questo emendamento.

Io la invito a lasciare libero il suo Gruppo, perché vede il problema dei dipendenti ARA, o dei lavoratori ARA o dei dipendenti dell'associazione regionale allevatori, chiamiamola come vogliamo, è un problema nostro che non discutiamo per la prima volta;forse però è arrivato anche il momento di dire basta perché ogni volta ci lamentiamo che questi dipendenti si moltiplicano di anno in anno, ogni volta ci lamentiamo che la Regione spende troppo, e poiché li stiamo pagando noi come Regione, non vedo la difficoltà a inquadrarli, non vedo quale sia il problema dal momento che è la Regione che paga.

Avrei condiviso le vostre dichiarazioni odierne se anche nella precedente legislatura, quando c'era da sanare i precari della sanità, che vennero sanati senza concorso, vi foste opposti perchè non venivano sottoposti a concorso, comunque a selezioni pubbliche.

Anche i dipendenti della sanità sono stati inquadrati con la stessa procedura. Non vedo perché oggi ci sia un problema ad inquadrare questo personale senza procedure concorsuali. La selezione è solo per titoli, non per esami. Quindi non riesco a capire dove siano le difficoltà.

Io inviterei l'onorevole Diana a lasciare libertà al suo Gruppo, perché magari qualcuno vuole condividere questo percorso. Ciò che però mi preme sottolineare è che una volta che il Presidente della Commissione, con i Capigruppo di maggioranza e di opposizione, è stato incaricato di gestire questo problema non si può...

PRESIDENTE. Onorevole Cappai, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, molto brevemente, intervengo per dire che noi auspichiamo che questa vicenda, che ormai data da tre anni, possa oggi trovare conclusione positiva per i lavoratori ma anche per le forze politiche che con i lavoratori hanno assunto un impegno negli anni scorsi. Perché io ricordo che sono passati ormai due anni da quando il sottoscritto, insieme con qualche altro consigliere, nella scorsa legislatura pose il problema di rafforzare le strutture tecniche nel settore veterinario, agricolo e zootecnico utilizzando personale che aveva maturato sul campo esperienze che attualmente né in LAORE né in AGRIS ci sono.

Poiché dal punto di vista economico è una partita di giro e con l'approvazione del comma, che è stato cesellato pesando le parole per trovare l'accordo tra tutte le forze in Consiglio, ci sarà una positiva soluzione non solo per i lavoratori dell'ARA ma anche per la Regione e i servizi di prevenzione in materia veterinaria e di controllo degli alimenti (materia assolutamente importante),. il mio voto sarà contrario all'emendamento numero 325.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, indubbiamente il testo del comma 31 lascia perplessi, perché si parla di prove selettive concorsuali per soli titoli per l' inquadramento di persone che non sono state selezionate nel loro ingresso in questa professione attraverso un reale concorso. Immagino quali possano essere i titoli che verranno valutati in questa selezione:: hai lavorato tot, eri in servizio al 31 dicembre 2006, hai la laurea, facevi parte di quel gruppo. I titoli possono essere solo questi e su questi le persone saranno valutate.

Parlare di selezione è indubbiamente un ossimoro in questo contesto. Però è altrettanto vero che non avendo io partecipato ai lavori della Commissione congiunta agricoltura e bilancio, poiché più voci in quest'Aula, anche l'ultima, dicono che questo comma, che io ho adesso alla mia valutazione, è stato approvato in una Commissione dove esiste una maggioranza votata dagli elettori sardi, forse sarebbe stato necessario (come altre volte ho avuto modo di lamentarmi) un maggiore raccordo all'interno dei Gruppi, all'interno della maggioranza, tra Giunta e consiglieri per darci la possibilità di capire quali sono le scelte che vengono prese in Giunta, che vengono prese dal Presidente e che vengono richieste poi a noi consiglieri. Quindi, per mancanza di indizi, dichiaro il mio voto di astensione su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (U.D.C.). Presidente, certamente ci sono questioni di principio e ci sono percorsi più intensi che ognuno di noi può seguire nella sua esperienza in Aula e in Commissione. Io voglio dichiarare il mio voto contrario a questo emendamento, anche per rassicurare tutti che nel momento in cui il Capogruppo del P.d.L. dice che il Gruppo del P.d.L. ha un certo orientamento, certamente non viene tolta la libertà a ognuno di noi di agire secondo il proprio pensiero; in coerenza con il percorso seguito in Commissione, intenso, condiviso, che pure ha lasciato spazi per iniziative e per azioni, non possiamo, in questo momento, io davvero non lo posso fare (con ciò non voglio certamente rompere un contributo di lealtà e di aderenza alla coalizione a cui appartengo), venir meno all'impegno e al lavoro compiuto per dare a questo comma una configurazione che rispecchiasse la volontà di tutti noi di risolvere, o tentare di risolvere, un problema così grave come quello del precariato. Per cui, non voglio certamente che ci siano significati politici che vanno oltre questa dichiarazione, ma, ripeto, mi trovo anche costretto, per gli impegni che ho assunto nel lavoro in Commissione, a dichiarare il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Contu. Ne ha facoltà.

CONTU (P.d.L.). Presidente, ritiro l'emendamento numero 325.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 364. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 173. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 363. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 171. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 362. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 361. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 360. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 359. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 358. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 231. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 97 sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Intervengo per dire che non ritiro l'emendamento numero 97 che propone la sostituzione del comma 25, e lo fa per comodità di riscrittura. In realtà con l'emendamento si chiede di non limitare la possibilità per gli enti locali, relativamente ai Piani locali per l'occupazione, di assumere, attraverso le procedure di evidenza pubblica, esclusivamente persone sotto i 35 anni di età. Qual è la motivazione alla base di questa proposta? Anche per la mia esperienza di amministratore locale dico che porre questo limite significa chiudere la porta davanti a un sacco di gente, significa negare la possibilità di chiamare a lavorare numerosi padri e madri di famiglia, soprattutto in una situazione disastrosa, come quella che ci troviamo a vivere, di crisi sociale, economica e industriale in molte parti della Sardegna. Voglio sottolineare che un impegno di questo tipo non preclude i Piani per i giovani; infatti, e mi riservo di intervenire successivamente, abbiamo presentato anche un emendamento relativo al Piano locale per i giovani con la richiesta di stanziare risorse maggiori rispetto ai 15 milioni di euro previsti. Chiedo all'Aula di votare favorevolmente questo emendamento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 97. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 97.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus, Ben Amara, Bruno, Cocco Pietro, Sabatini, Salis e Solinas Antonio hanno votato a favore e che i consiglieri Capelli, Contu Felice, Peru e Sanna Giacomo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BEN AMARA - BRUNO - COCCO Pietro - CUCCA - MARIANI - SABATINI - SALIS - SOLINAS AntoniO - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI FrancescO - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANNA Giacomo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - SANJUST.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 52

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 12

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 320 sul quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Si tratta dell'emendamento relativo all'Azione 1 Terre pubbliche) e all'Azione 2 (Bosco), che abbiamo sottoposto all'attenzione in Commissione e l'Assessore ci ha già ricordato che lo sforzo fatto dalla Giunta riguarda uno stanziamento di 500 mila euro. Noi chiediamo un incremento di quella dotazione finanziaria, ma potremmo accogliere anche una proposta intermedia, un sostegno aggiuntivo specifico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, concordo con quello che diceva l'onorevole Uras in quanto primo firmatario, però ricordo all'Assessore che nell'emendamento numero 320 sono previsti degli interventi (li ritroviamo anche nell'emendamento numero 39 del collega Mula) che, nel particolare momento che attraversiamo, hanno due finalità. La prima è quella di avere disponibilità di lavoro per circa trecento famiglie in Sardegna, sparse su tutto il territorio regionale; la seconda è quella di mettere in campo una serie di attività (visti gli incendi, vista la drammaticità di quello che è successo) di pulizia del sottobosco che in Sardegna, a causa delle ultime abbondanti piogge, ha sicuramente necessità di manutenzione anche come prevenzione degli incendi.

La sensibilità della Giunta è dimostrata dallo stanziamento di 500 mila euro ricordato dall'Assessore ; l'onorevole Maninchedda dice chiaramente che, in questo momento, il Fondo nuovi oneri legislativi è completo. Noi sappiamo benissimo, come lo sa l'Assessore, che analizzando i capitoli di bilancio, specialmente i residui, da ora a fine anno c'è la possibilità di reperire risorse.

Io pertanto chiedo all'Assessore di valutare se può prendere un impegno per portare a compimento questi progetti, almeno per l'annualità 2009, in quanto 500 mila euro, a mio parere, risulta essere una cifra esigua rispetto alle necessità. Chiedo, eventualmente, anche l'impegno di valutare nella prossima finanziaria l'opportunità di finanziare questi interventi in maniera più cospicua anche analizzando attentamente quello che gli usufruitori di questi finanziamenti fanno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, io vorrei invitare i colleghi della minoranza a ritirare l'emendamento, se è possibile naturalmente, perché l'emendamento successivo, del quale sono il primo firmatario è simile, anzi direi che è uguale, a parte la dotazione finanziaria. Io credo che vorremmo essere rassicurati da parte dell'Assessore sul fatto che nella prossima finanziaria ci sarà piena disponibilità ad incrementare le risorse per portare a compimento quel progetto, che ha creato non solo tante aspettative ma ha portato anche risultati soddisfacenti.

Vorrei anche far notare che c'è una piccola discrasia tra l'articolo del collegato e la relazione della Giunta, in quest'ultima si parla soltanto dell'Azione 2 (Bosco). Vorrei ricordare che con questo finanziamento di soli 500 mila euro stiamo rifinanziando la legge, ma la legge numero 4 parla di Azione 1 (Terre pubbliche) e Azione 2 (Bosco); ecco il perché della specifica poi del mio emendamento.

Io credo che avremo rassicurazioni in merito da parte dell'Assessore e invito, comunque, al ritiro dell'emendamento numero 320.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Confermo che non vi è adesso la disponibilità finanziaria per incrementare le risorse, così come chiede l'emendamento numero 320; si accoglie, invece, l'emendamento numero 39.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 39 è privo di copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, la copertura finanziaria c'è perché sono esattamente gli stessi soldi, cioè si mantiene invariata la cifra indicata nel testo, è questo l'errore dell'emendamento. Corregge il dettato, però forse bisogna esprimerlo meglio. Mentre ricordo alla Giunta che nei lavori della Commissione era emersa l'opportunità di indicare ciò che l'emendamento Uras e più prevede, e cioè che i soggetti attuatori devono essere quelli della delibera…

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. E' l'emendamento numero 39.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No, la dizione dell'emendamento numero 39è "già finanziate nelle annualità precedenti". Si può adottare questa dizione se la Giunta ritiene che vada bene, altrimenti in Commissione si era detto che poteva essere richiamata la delibera della Giunta.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi sembra di capire che lo scopo dell'emendamento numero 39 sia quello.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Va bene.

(Interruzione del consigliere Manca)

PRESIDENTE. Onorevole Manca, lei è già intervenuto. non possiamo interloquire. L'assessore La Spisa non ha chiesto la parola.

Metto in votazione l'emendamento numero 320.

(Interruzione del consigliere Manca)

PRESIDENTE. Onorevole Manca, è già intervenuto. Su che cosa intende intervenire?

MANCA (P.D.). Se mi dà la parola glielo dico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Innanzitutto c'è stata una richiesta di ritiro, quindi dovremmo dire se siamo disponibili a ritirare o no l'emendamento dopo, eventualmente, i chiarimenti dell'Assessore.

Io ho sentito l'intervento del collega Mula, però mi rifaccio alle osservazioni del presidente Maninchedda. L'emendamento successivo, il 39, così come è scritto, secondo me non chiarisce per niente che i soggetti esecutori sono quelli già individuati. Non è un problema di dare disponibilità all'uno o all'altro, il problema è quello di attivare le cose nell'immediato; se dobbiamo ripercorrere tutto il percorso già fatto stiamo parlando probabilmente di quattro o cinque mesi.

Io condivido e sono anche disponibile al ritiro dell'emendamento se viene accolta la parte dove si esplicita meglio chi sono le persone che usufruiscono del finanziamento, perché se no non è chiarito; poi, rispetto a quello che ci diceva l'onorevole Mula, possiamo aggiungere un emendamento successivo, lo annuncio adesso così poi non parlo e mi sembra che l'Assessore, per quanto riguarda la prossima finanziaria, non abbia preso alcun impegno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, se ho ben capito quello che ha dichiarato l'onorevole Mula lui accoglie la finalità dell'emendamento numero 320, semplicemente ridimensiona la cifra. Allora, potremmo, se siamo d'accordo sul fatto che la cifra giusta è quella dell'emendamento numero 39 mentre la dizione più completa e più chiara è quella dell'emendamento numero 320, se lei è d'accordo come proponente, fare un emendamento di sintesi tra il "320" e il "39". Quindi all'emendamento numero 320 riscriviamo la cifra di 500 mila euro. Se questa proposta fosse accolta potremmo fare un'unica votazione che potrebbe trovare il consenso unanime dell'Aula.

PRESIDENTE. Assessore La Spisa, l'onorevole Porcu ha proposto che si uniscano i due emendamenti lasciando la formulazione dell'emendamento numero 320, modificando la cifra da 1 milione e 500 mila euro in 500 mila euro che è la cifra riportata nell'emendamento numero 39.

Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, sono pienamente d'accordo sull'emendamento di sintesi, perché intanto la finalità - e si è capito benissimo - è quella di salvaguardare i progetti, che erano stati finanziati solo per una annualità, di quelle cooperative di quei comuni. Mi sembra che l'intendimento sia questo. Infatti l'emendamento che io avevo presentato precedentemente, poi bocciato in Commissione bilancio, aveva un testo uguale a quello presentato dalla minoranza. A mio parere non vi è nessun problema sulla presentazione dell'emendamento di sintesi perché siamo d'accordo su quello che dobbiamo fare.

PRESIDENTE. Viene accettata la proposta?

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io accetto la proposta fatta adesso dall'onorevole Mula: fare un emendamento di sintesi dei due, non approvare l'emendamento numero 320 cambiando la cifra. Fare un altro emendamento di sintesi che chiarisca qual è il senso dell'emendamento numero 39 con il richiamo della delibera.

MANCA (P.D.). Va bene anche così.

PRESIDENTE. Sono stati ritirati gli emendamenti numero 320 e 39. E' stato formulato l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 320 e 39.

(Si riporta di seguito l'emendamento di sintesi numero 384:

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 39 e 320 Mula - Manca - Barracciu.

Articolo 2

Il comma 27 è sostituito dal seguente:

27. Per la prosecuzione degli interventi previsti dal comma 5, articolo 27 della legge regionale n.4 del 2006, da attuarsi mediante i soggetti esecutori individuati dalla deliberazione della Giunta regionale del 21 novembre 2006 e del 29 maggio 2007, è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 500.000 (UPB S02.03.007). (384).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento di sintesi numero 384 agli emendamenti numero 320 e 39. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 2 escluso il comma 5 che voteremo successivamente.

Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA Giampaolo (P.D.). In assenza del Capogruppo, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2 escluso il comma 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mariani ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FOIS - GRECO -- LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANNA Giacomo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: BARRACCIU - CARIA - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - PORCU - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - CUCCA - CUCCU - LOTTO - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SALIS - TOCCO - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 48

astenuti 12

maggioranza 25

favorevoli 37

contrari 11

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 5 dell'articolo 2.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Se il comma 5 viene soppresso propongo che la somma che residua venga conservata nel Fondo nuovi oneri legislativi.

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 5 dell'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Il Consiglio è riconvocato domani, giovedì 30 luglio, alle ore 10. Alle ore 9 è convocata la Commissione bilancio.

La seduta è tolta alle ore 21 e 58.