Seduta n.328 del 08/06/2012
CCCXXVIII SEDUTA
Venerdì 8 giugno 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 00.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana dell'8 maggio 2012 (320), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Gian Vittorio Campus, Michele Cossa, Angelo Francesco Cuccureddu, Attilio Dedoni, Pietro Fois, Francesco Meloni, Valerio Meloni, Franco Mula, Onorio Petrini, Efisio Planetta, Carlo Sechi, Christian Solinas e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana dell'8 giugno 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Sabatini - Cucca - Cuccu - Sanna Gian Valerio - Moriconi: Norme a favore della famiglia e per un matrimonio consapevole. (392)
(Pervenuta il 23 maggio 2012 e assegnata alla settima Commissione.)
Meloni Francesco - Dedoni - Cossa - Fois - Mula - Vargiu: Riassetto degli enti territoriali della Regione Sardegna. (393)
(Pervenuta il 24 maggio 2012 e assegnata alla prima Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge nazionale:
Floris Rosanna: "Introduzione delle pari opportunità nello Statuto speciale della Sardegna (legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3)". (17/NAZ)
(Pervenuta il 15 maggio 2012 e assegnata alla prima Commissione)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione creata dalla pesca accidentale del tonno rosso". (884)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla marea scura che è comparsa nei giorni scorsi nelle spiagge di Alghero". (885)
"Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche del personale che opera nell'ambito del programma Sistema bibliotecario nazionale (SBN)". (886)
"Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata erogazione del contributo annuo alla Fondazione teatro lirico di Cagliari". (887)
"Interrogazione Lai - Bardanzellu - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul possibile trasferimento degli aeromobili Canadair dall'Aeroporto Costa Smeralda di Olbia a quello di Cagliari Elmas". (888)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Fois - Dedoni sulle ingiunzioni di pagamento inviate dalla Regione alle imprese del settore turistico beneficiarie dei contributi previsti dalla legge regionale n. 9 del 1998". (337)
"Interpellanza Planetta sulle selezioni interne svolte dall'Amministrazione regionale nell'anno 2005 e conseguenti sperequazioni subite dal personale del ruolo unico regionale inquadrato in "aree" costituite dal ruolo agenti e sottufficiali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna". (338/C-1.)
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Cossa e Francesco Meloni sono rientrati dal congedo.
Constatata la scarsa presenza di consiglieri in Aula, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 03, viene ripresa alle ore 10 e 10.)
PRESIDENTE. Constatata l'assenza della Giunta, il Consiglio è riconvocato martedì 12 giugno alle ore 10.
La seduta è tolta alle ore 10 e 11.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni e delle interpellanze annunziate in apertura di seduta.
InterrogazioneLocci, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione creata dalla pesca accidentale del tonno rosso.
Il sottoscritto,
VISTO:
- l'articolo 11, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 302/2009 ed il paragrafo 31 della raccomandazione ICCAT n.10-04, in virtù dei quali le unità da pesca, non espressamente autorizzate, con permesso speciale alla pesca del tonno rosso, possono effettuare solo catture accessorie (by catch) di tale specie, non oltre il 5 per cento delle catture totali presenti a bordo in peso e/o numero di esemplari;
- il regolamento (CE) n. 44/2012 del Consiglio del 17 gennaio 2012, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L25 del 27 gennaio 2012, con il quale è stato ripartito, tra le flotte degli stati membri, il totale ammissibile di cattura (TAC) del tonno rosso assegnato all'Unione europea per l'annualità 2012, attribuendo all'Italia il massimale di 1.787,91 tonnellate;
- il decreto ministeriale 3 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n. 117 del 21 maggio 2012, recante, per l'annualità 2012, la ripartizione tra i vari sistemi di pesca del predetto massimale, la cosiddetta quota indivisa (UNCL), pari a 5 tonnellate con la costituzione di una quota di riserva pari a 53,64 tonnellate;
- il provvedimento n. 10351 dell'11 aprile 2012 con cui la Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole si è riservata la facoltà di disporre l'interruzione immediata di qualsivoglia attività di pesca del tonno rosso in caso di esaurimento del contingente di cattura ad essa assegnato;
PRESO ATTO che:
- il decreto del 23 maggio 2012 della Direzione generale della pesca del Ministero delle politiche agricole afferma che le catture accessorie di tonno rosso (by catch) avrebbero superato la soglia della quota non divisa (UNCL) fino a 23,74 tonnellate;
- tale decreto sospende per motivi precauzionali il prelievo accessorio (by catch) al fine di tutelare la risorsa stessa e di non incorrere in violazioni che possano comportare l'applicazione di misure sanzionatorie da parte dei preposti organismi comunitari ed internazionali;
- tale decreto ministeriale determina un divieto immediato delle catture accessorie (by catch) di tonno rosso adducendo a motivazione lo sforamento di 18,74 tonnellate pur con un avanzo di una quota di riserva da 53,64 tonnellate a 34,9 tonnellate;
CONSIDERATO che:
- come indicato in premessa, ciascun pescatore professionista non può superare il 5 per cento del pescato per un totale di 750 kg all'anno fino alla promulgazione del decreto citato;
- un pescatore diportista sportivo può pescare un tonno al giorno per imbarcazione;
RITENUTO che:
- se questa disposizione ministeriale non venisse modificata e/o sospesa determinerà un danno incalcolabile alle marinerie di tutta la Sardegna e d'Italia con gravi ripercussioni in termini economici e quindi sociali per un comparto, come quello della pesca, in gravissime difficoltà anche per l'aggravio dei costi di gestione per il caro carburante;
- con questa disposizione si sanziona, chiaramente, la cattura accidentale (quindi per sua natura inevitabile - salvo arresto delle attività con i sistemi di pesca interessati) di tonni rossi con conseguente mortificazione degli operatori che non solo non possono trasformare in reddito la cattura di uno o più esemplari, ma sono costretti a consegnare il pescato in Capitaneria per la successiva devoluzione in beneficenza (come indica il decreto ministeriale del 23 maggio 2012);
- basterebbe ridurre la quota per la pesca sportiva, se si volesse davvero favorire la sopravvivenza della pesca professionale in un periodo di crisi conclamata,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se:
1) siano a conoscenza della grave situazione descritta;
2) verranno messe in atto con urgenza e determinazione tutte le interlocuzioni con il ministero competente affinché si giunga tempestivamente almeno ad una sospensione del citato decreto, in attesa di ulteriori chiarimenti ciò al fine di impedire il reiterarsi di provvedimenti simili, che rischiano di compromettere ulteriormente la già grave situazione in cui versano i pescatori del Sulcis e della Sardegna tutta. (884)
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla marea scura che è comparsa nei giorni scorsi nelle spiagge di Alghero.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- con una puntualità che possiamo definire inquietante, anche quest'anno, così come nei recenti anni precedenti, il mare di Alghero, dalla spiaggia di Maria Pia, fino a Fertilia passando per le Bombarde, da limpido che era è diventato di colore scuro, mettendo in allarme i diversi imprenditori balneari che operano nel litorale;
- così, anche il giorno 23 maggio 2012, i tantissimi turisti, in particolare di nazionalità tedesca e inglese che affollavano queste spiagge, si sono visti costretti a interrompere la loro permanenza in spiaggia a causa dell'inconveniente, oltremodo spaventoso e inspiegabile;
CONSIDERATO che:
- questi episodi accadono, ripetendosi nel tempo, da quando nel lago Calik confluiscono, attraverso il Rio Filibertu, i reflui dell'impianto di depurazione di San Marco che lavora acque sia di provenienza industriale sia civile;
- l'ultimo episodio citato in premessa, è avvenuto alla vigilia di una visita ispettiva allo stesso depuratore da parte di delegati della Commissione europea per verificare e controllare le opere inserite negli interventi POR 2000/2005;
- sarebbe imminente la realizzazione di un progetto per il riversamento, nel lago Calik, dei reflui provenienti anche dal depuratore di Caniga che serve la città d Sassari;
- sullo stesso impianto di depurazione sarebbe in corso un'inchiesta da parte della procura competente;
PRESO ATTO che:
- questa incresciosa situazione sta mettendo a serio rischio il già precario inizio della stagione estiva;
- tutti gli imprenditori balneari e turistici in genere sono preoccupati per l'accoglienza e per le modalità con cui si presenta il litorale compromesso dai liquami, rispetto alla pubblicità di mare azzurro-verde-turchese che caratterizza le prestigiose spiagge algheresi;
- in questa situazione di precarietà ambientale, appare incalcolabile il danno economico e occupazionale che starebbe subendo la città di Alghero, che sta registrando, fin d'ora, una forte riduzione delle assunzioni temporanee per la stagione estiva;
- a ciò si aggiunge anche il grave danno all'immagine di una delle città simbolo del turismo, non solo isolano, ma nazionale ed europeo,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) quali iniziative si stiano avviando al fine di verificare i motivi per cui questi fenomeni di inquinamento del mare sul litorale che va dalla spiaggia di Maria Pia fino a Fertilia passando per le Bombarde, si stanno verificando da tempo e in maniera periodica e ciclica;
2) quali iniziative si stiano predisponendo al fine di riportare il compendio spiaggia-laguna, su cui insiste una importante tutela da parte dell'Unione europea, al suo naturale equilibrio ambientale, onde evitare che si ripresenti questo increscioso fenomeno che sarebbe determinato dalla non naturale crescita di vegetazione che, di fatto, trasforma l'acqua di mare cristallina in un indecifrabile amalgama oscuro;
3) se siano previste forme di risarcimento per gli operatori turistici e balneari che vedono compromesso il loro servizio a causa dell'inquinamento che sta subendo il litorale algherese. (885)
Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche del personale che opera nell'ambito del programma Sistema bibliotecario nazionale (SBN).
Il sottoscritto,
PREMESSO che dalla risposta del Direttore generale dei beni culturali dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione consiliare n. 502/A, si apprende che:
- le risorse in favore degli enti locali per progetti di gestione di servizi bibliotecari e archivistici sono erogate dalla Regione ai sensi dell'articolo 21, comma 2, lettera e), della legge regionale n. 14 del 2006, modificato dall'articolo 4, comma 9, della legge regionale n. 1 del 2009 (che consente il trasferimento diretto delle risorse agli enti locali beneficiari, senza il preventivo passaggio delle risorse alle province);
- l'importo dei contributi è calcolato sulla base del 90 per cento del costo del personale, con riferimento al CCNL federculture; nel corso dell'anno 2009, in ottemperanza a quanto disposto dalla deliberazione n. 50/47 del 10 novembre 2009, si è provveduto al conguaglio dei contributi sulla base dell'adeguamento contrattuale degli operatori impegnati nei progetti a seguito del rinnovo del CCNL federculture (Federazione per le imprese di servizi pubblici culturali, turistici, dello sport e del tempo libero), con effetto dal 1° luglio 2009;
CONSIDERATO che da un recente parere dell'Associazione italiana biblioteche (AIB), si evidenzia che:
- il Comitato europeo di normazione (CEN) ribadisce categoricamente che non sono accettabili inquadramenti contrattuali inferiori al livello C1 del CCNL enti locali (o i livelli equivalenti negli altri contratti applicati) per chi lavora in biblioteca;
- sono tuttora vigenti le direttive di applicazione dell'articolo 38 della legge regionale n. 4 del 2000, in cui sono chiaramente espressi i livelli di inquadramento da applicare ai casi di specie;
- qualora venisse contestata la validità delle direttive, si deve considerare che ormai dal 1993 l'accesso ai finanziamenti regionali è vincolato al rispetto ed all'applicazione di un CCNL e, precisamente: fino al 2001 il CCNL del commercio e dal 2002 il CCNL Federculture;
APPRESO che:
- la Regione ha affidato con gara d'appalto alla Cooperativa COPAT il servizio di catalogazione del patrimonio documentale posseduto dalle biblioteche sarde in sostanziale prosecuzione del programma SBN interrotto nel febbraio 2008;
- la ditta assegnataria (Cooperativa COPAT) della gara non applica il CCNL federcultura ai suoi dipendenti, bensì il CCNL per i dipendenti da aziende di pulimento e multiservizi, nonostante il capitolato di gara preveda al paragrafo 17, secondo e terzo capoverso: "l'Appaltatore sarà tenuto, pertanto, ad applicare nei confronti dei propri dipendenti che saranno impiegati nelle prestazioni oggetto dell'appalto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili alla categoria e nelle località in cui si svolgono le prestazioni, nonché le condizioni risultanti da successive modifiche e integrazioni e, in genere, da ogni contratto collettivo applicabile successivamente applicabile alla categoria.
L'Appaltatore dovrà continuare ad applicare i suddetti contratti collettivi anche dopo la loro eventuale scadenza e fino alla loro sostituzione.";
- la CGIL funzione pubblica di Cagliari ha più volte sollecitato alle istituzioni di competenza e la stessa COPAT, l'esigenza della piena applicazione della normativa contrattuale prevista in caso di subentro nella gestione dei servizi esternalizzati e, segnatamente, quanto previsto dall'articolo 20 ter del CCNL del comparto federculture, per le lavoratrici e i lavoratori impegnati nel progetto SBN e tutt'ora collocati in CIG in deroga e in attesa del riavvio del servizio di catalogazione per il Sistema regionale SBN;
SOTTOLINEATO che:
- la sentenza della Corte costituzionale n. 226 del 19 giugno 1998 dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 36 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento), nella parte in cui non prevede che, nelle concessioni di pubblico servizio, deve essere inserita la clausola esplicita determinante l'obbligo per il concessionario di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona;
- sulla base della direttiva n. 2001/23/CE, dell'articolo 29, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e di quanto previsto dall'articolo 20 ter del CCNL federculture, la ditta aggiudicataria è tenuta a rilevare tutti i lavoratori in servizio presso la precedente ditta appaltatrice dei servizi in oggetto, riconoscendo agli stessi le qualifiche professionali e gli inquadramenti in essere;
PRESO ATTO che:
- si è visto che si verifica in Sardegna ciò che anche in altre regioni è stato segnalato, vale a dire che la Cooperativa COPAT, per l'esecuzione delle prestazioni previste nella gara di appalto di cui sopra richiede, come condizione necessaria, ai fini dell'assunzione con rapporto di lavoro subordinato e a tempo determinato, l'acquisizione della qualità di socio con conseguente grave onerosità a carico dei lavoratori;
- il personale che ha accettato di acquisire la qualità di socio della Cooperativa COPAT ai fini della assunzione è stato sotto-inquadrato ad un livello contrattuale diverso,
chiede di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:
1) quali provvedimenti intenda assumere a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente collocati in CIG in deroga e che non hanno trovato soluzione nell'ambito del riavvio del programma SBN da cui provenivano;
2) quali iniziative intenda porre in essere a tutela del personale che opera nell'ambito del programma SBN affidato alla Cooperativa COPAT, al quale, attualmente, viene applicato il CCNL per i dipendenti da aziende di pulimento e multiservizi anziché il CCNL del comparto federculture;
3) se non ritenga opportuno predisporre delle iniziative dirette al controllo e verifica sull'utilizzo delle risorse finanziarie corrisposte dalla Regione ai comuni per la gestione dei beni librari, in particolare con riferimento al personale che vi opera, e alla definizione di un albo dei fornitori che sia garante del rispetto delle clausole sociali nell'ambito della gestione del personale impegnato nei servizi pubblici esternalizzati e finanziati dalla Regione;
4) quali azioni intenda programmare per il futuro nell'ambito del sistema dei beni librari e più in generale dei beni culturali della Regione, ai quali viene riconosciuto il contributo pari al 90 per cento del costo del personale da parte della Regione, affinché sia resa obbligatoria l'applicazione del CCNL del comparto federculture. (886)
Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata erogazione del contributo annuo alla Fondazione teatro lirico di Cagliari.
Il sottoscritto,
PREMESSO che con legge regionale 15 marzo 2012, n. 6, la Regione ha disposto un contributo annuo alla Fondazione teatro lirico di Cagliari, previsto dalla legge regionale 5 dicembre 1973, n. 38, determinato, per l'anno 2012, in euro 9.200.000;
CONSIDERATO che:
- il citato contributo finanziario è finalizzato al risanamento della situazione debitoria della fondazione, nonché alla realizzazione di un programma di rilancio della fondazione con particolare riguardo all'attuazione di iniziative di divulgazione della cultura musicale in Sardegna;
- l'erogazione del contributo è subordinata all'approvazione di un piano industriale da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;
EVIDENZIATO che la Regione si era impegnata a erogare il contributo in tre distinte rate, di cui la prima nel momento della presentazione del piano industriale da parte della stessa fondazione;
PRESO ATTO che:
- il direttore amministrativo della Fondazione teatro lirico si è dimesso lasciando il teatro privo di un governo amministrativo e gestionale;
- si è provveduto alla nomina di un nuovo direttore amministrativo soltanto ieri 29 maggio 2012 che non risolve però, nell'immediato, il problema del mancato reperimento dei fondi che la Fondazione avrebbe già da tempo dovuto percepire,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché verifichino se la Fondazione teatro lirico di Cagliari abbia predisposto e già presentato un piano industriale e, nel caso in cui questo non fosse avvenuto, per conoscere quali azioni intendano porre in essere perché il teatro possa ritrovarsi nelle condizioni ottimali atte a rispondere alle richieste della Regione per l'erogazione imminente dei contributi. (887)
Interrogazione Lai - Bardanzellu - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul possibile trasferimento degli aeromobili Canadair dall'Aeroporto Costa Smeralda di Olbia a quello di Cagliari Elmas.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- si è avuta notizia che il Dipartimento della protezione civile ha presentato una proposta in base alla quale i quattro Canadair destinati alla lotta agli incendi in Sardegna saranno posizionati tutti all'Aeroporto di Cagliari Elmas, lasciando sguarnito il nord Sardegna, dove erano di stanza presso l'Aeroporto Costa Smeralda, durante le precedenti stagioni estive;
- la Gallura, da sempre, ha pagato un prezzo altissimo, sia in termini di vite umane che per quanto riguarda il suo ambiente, a causa dei danni gravissimi provocati dai roghi estivi;
EVIDENZIATO che:
- la Gallura è, da sempre, battuta da venti impetuosi che alimentano incendi particolarmente violenti e pericolosi, difficilmente controllabili con l'ausilio dei soli mezzi di terra;
- la Gallura, negli ultimi anni, è risultata vulnerabile non solo all'azione di semplici piromani, ma anche ad una strategia criminale volta ad usare il fuoco per condizionare in modo negativo sia gli investimenti che le attività produttive legate al turismo;
- il territorio gallurese, ma anche quelli confinanti, sono caratterizzati da una orografia collinare che rende l'intervento aereo antincendio decisivo per estinguere definitivamente le fiamme, soprattutto quando sono alimentate dal forte vento;
PRESO ATTO che:
- le particolari condizioni meteo che si determinano durante il periodo estivo, con venti secchi, caldi e impetuosi, richiedono operazioni di spegnimento dei roghi tempestive ed efficaci, difficilmente realizzabili se la base d'intervento degli aeromobili è lontana centinaia di chilometri;
- durante le precedenti stagioni estive la macchina antincendio ha potuto dimostrare la sua piena efficacia grazie alla posizione strategica della base di partenza dei Canadair, l'Aeroporto di Olbia Costa Smeralda, che ha consentito d'intervenire in tutta la Sardegna con efficienza e tempestività;
- non è assolutamente accettabile una politica di risparmio quando si parla sia di protezione civile, sia di scelte strategiche che incidono su vite umane e su uno dei beni fondamentali della nostra Isola, l'ambiente ed il suo patrimonio boschivo;
- lo stesso Assessore regionale della difesa dell'ambiente ha tempestivamente manifestato stupore e preoccupazione per la proposta di schieramento dell'intera flotta Canadair a Cagliari, evidenziando la necessità che non venga stravolto un dispositivo antincendio ben collaudato,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) se sia confermata la proposta del Dipartimento della protezione civile di dislocare tutti e quattro i Canadair, attualmente di stanza all'Aeroporto Costa Smeralda, all'Aeroporto di Elmas;
2) quali iniziative la Giunta regionale e il Presidente intendano assumere per chiedere alla protezione civile di rivedere questa posizione ed al Governo di garantire il posizionamento di un numero adeguato di aeromobili Canadair presso l'Aeroporto Costa Smeralda di Olbia, in considerazione del ruolo strategico di quest'ultimo per il raggiungimento delle zone più a rischio di incendio dell'intera Sardegna. (888)
Interpellanza Fois - Dedoni sulle ingiunzioni di pagamento inviate dalla Regione alle imprese del settore turistico beneficiarie dei contributi previsti dalla legge regionale n. 9 del 1998.
I sottoscritti,
PREMESSO che l'attuale crisi economica investe tutti i settori produttivi ed in particolar modo il settore del turismo, che soffre anche di gravi carenze strutturali e che aveva trovato risposte con l'erogazione dei contributi previsti dalla legge regionale n. 9 del 1998;
CONSIDERATO che tale legge, notificata alla Commissione europea che ne dichiarò la compatibilità con le norme comunitarie, prevedeva l'erogazione di contributi a fondo perduto per la riqualificazione delle strutture alberghiere fino alla copertura del 40 per cento del valore delle opere;
CONSTATATO che la Regione pretende la restituzione delle somme erogate per i costi sostenuti per opere effettuate prima dell'inoltro della domanda, anche se successive all'approvazione della legge regionale;
SOTTOLINEATO che era stata la stessa Regione a dare indicazioni alle imprese ammettendo al finanziamento anche i costi sostenuti precedentemente all'inoltro della domanda di contributo;
PRESO ATTO che a seguito delle richieste avanzate dalla Regione per la restituzione delle somme si è aperto un contenzioso tra la stessa Regione, le imprese e l'Unione europea che non è ancora arrivato ad una sentenza definitiva,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio per sapere:
1) quali siano le motivazioni che hanno portato la Regione ad avviare le procedure per dare esecuzione al deliberato dell'Unione europea di recuperare, attraverso ingiunzioni immediatamente esecutive ed addirittura l'iscrizione al ruolo, le somme erogate;
2) se non ritengano invece di dover attendere la definizione dell'iter giudiziario e quindi il definitivo giudizio della Corte di giustizia, alla quale hanno fatto ricorso sia la Regione sia le stesse imprese;
3) se non ritengano, inoltre, di dover valutare, nel caso in cui si debba procedere al recupero delle somme, l'opportunità di prevedere, in analogia a quanto disposto dal legislatore nazionale con il decreto legge n. 16 del 2012 convertito nelle legge n. 44 del 2012, la facilitazione dell'adempimento spontaneo da parte del debitore, agevolando la rateizzazione e quindi la riscossione di somme che difficilmente si potrebbero introitare attraverso una procedura coattiva. (337)
Interpellanza Planetta sulle selezioni interne svolte dall'Amministrazione regionale nell'anno 2005 e conseguenti sperequazioni subite dal personale del ruolo unico regionale inquadrato in "aree" costituite dal ruolo agenti e sottufficiali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- nell'anno 1985, dopo i terribili incendi che martoriarono la nostra Isola, il Consiglio regionale della Sardegna approvò la legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 (Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sarda) il cui articolo 5, comma 1, recita: "Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale è costituito da impiegati appartenenti alle fasce funzionali sesta, quinta, quarta e terza del ruolo unico regionale previsto dall'articolo 27 della legge regionale 17 agosto 1978, n. 51";
- nell'anno 1991, dopo una serie di lungaggini burocratiche, al termine di concorso pubblico bandito nel 1986, durato oltre quattro anni che ha visto i candidati partecipare a impegnative prove selettive e al corso di formazione presso le scuole del Corpo forestale dello Stato (Città Ducale, Sabaudia e Terminillo), vennero assunte oltre 650 guardie forestali regionali inquadrate nella IV fascia funzionale del ruolo unico regionale e successivamente vennero assunti altri impiegati nell'Amministrazione regionale con qualifica di archivista e dattilografo inquadrati nella stessa IV fascia funzionale del ruolo unico regionale;
- nell'anno 1993, con il medesimo iter burocratico vennero assunti anche 250 sottufficiali, inquadrati nella V fascia funzionale dei dipendenti regionali;
- nell'anno 2001 venne approvato il contratto collettivo regionale del lavoro (CCRL) 1998/2001 dei dipendenti regionali (i dipendenti regionali amministrativi vennero inquadrati in "categorie" e gli impiegati del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in "aree" costituite dai ruoli agenti, sottufficiali e ufficiali e fermo restando la conferma delle mansioni precedenti alla predetta riclassificazione);
- nell'anno 2003 vennero bandite le selezioni interne per le diverse fasce funzionali dei dipendenti regionali con i seguenti decreti dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione:
a) decreto n. 592/P "Selezione interna per 284 posti elevabili a 302 per l'accesso al livello economico iniziale della categoria D", riservata ai dipendenti regionali ad esclusione del Corpo forestale;
b) decreto n. 593/P "Selezione interna per 169 posti elevabili a 469 per l'accesso al livello economico iniziale della categoria C", riservata ai dipendenti regionali ad esclusione del Corpo forestale;
c) Decreto n. 594/P "Selezione interna per 57 posti, elevabili a 71 per l'accesso al livello economico iniziale dell'area B, dell'Amministrazione regionale", riservata agli appartenenti al Corpo forestale e di vigilanza ambientale (ovvero il ruolo agenti che può accedere al ruolo sottufficiali);
d) decreto n. 595/P "Selezione interna per 14 posti per l'accesso al livello economico iniziale dell'area C, dell'Amministrazione regionale", riservata agli appartenenti al Corpo forestale e di vigilanza ambientale (ovvero il ruolo sottufficiali che può accedere al ruolo ufficiali);
- nell'anno 2004 vennero modificati dalla Giunta Soru i numeri dei posti previsti nelle predette selezioni adottando le seguenti modifiche ai seguenti decreti assessoriali:
a) decreto n. 1297/P Modifica al decreto 592/P che riduceva i posti messi a concorso da 284 a 170 unità (amministrativi);
b) decreto n. 1298/P Modifica al decreto 593/P che riduceva i posti messi a concorso da 169 a 167 unità (amministrativi);
c) decreto n. 1300/P Modifica al decreto 594/P che riduceva i posti messi a concorso da 57 a 22 unità (Corpo Forestale e di vigilanza ambientale);
d) decreto n. 1299/P Modifica al decreto 595/P che rideterminava i posti messi a concorso da 14 a 29 unità (Corpo Forestale e di vigilanza ambientale);
- nell'anno 2005 vennero svolte le diverse selezioni ottenendo le diverse graduatorie pubblicate con le seguenti determinazioni della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio reclutamento e mobilità:
a) determinazioni 624/P e 913/P per l'accesso alla categoria D dei dipendenti regionali ad esclusione del Corpo forestale (170 vincitori su 218 idonei);
b) determinazioni 131/P, 267/P e P 38337/1470 per l'accesso alla categoria C dei dipendenti regionali ad esclusione del Corpo forestale (167 vincitori su 568 idonei);
c) determinazioni 138/P, 256/P e 1074/P per l'accesso all'area B del Corpo forestale (22 vincitori su 403 idonei;
d) determinazione 478/P per l'accesso all'area C del Corpo forestale (29 vincitori su 103 idonei); ai vincitori della selezione interna per la categoria C e la categoria D (amministrativi), non veniva richiesto alcun cambiamento di sede o ufficio di lavoro, mentre ai vincitori della selezione area B e C del Corpo forestale e di vigilanza ambientale erano state imposte sedi di servizio disagiate e lontane dalla propria residenza (pena la decadenza dalla graduatoria in caso di non accettazione) con i conseguenti e ben immaginabili disagi in quanto costretti, secondo una disposizione non prevista nel bando di concorso, a cambiare sede di lavoro, quindi paese quando anche provincia, quando non a rinunciare ai benefici ottenuti come vincitori di concorso e quindi perdere l'inquadramento superiore in quanto dalle zone di residenza di Cagliari e Sassari avrebbero dovuto trasferire famiglia casa ed interessi, perché destinati agli uffici o stazioni forestali della Gallura del Nuorese e dell'Ogliastra);
CONSIDERATO che:
- nell'anno 2008 tutti gli idonei alla innanzi citata selezione interna per l'accesso alla categoria B vennero beneficiati dal comma 13 dell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2008 (legge finanziaria), che recitava testualmente: "I dipendenti dell'amministrazione regionale attualmente inquadrati nella categoria B e assunti con concorsi pubblici non riservati che abbiano superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda nella categoria C al primo livello retributivo. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria C e l'uguale corrispondente riduzione della categoria B.", con esclusione degli appartenenti al Corpo forestale, perché nel citato articolo non è stata inserita la dicitura "area" ma solamente la dicitura "categoria" e pertanto, con determinazione P 37448/1056 del 23 dicembre 2008 della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro, venivano inquadrati in categoria C1 n. 261 impiegati idonei ex comma 13, articolo 3, della legge regionale n. 3 del 2008;
- nell'anno 2011 tutti gli idonei alla selezione interna per l'accesso alla categoria D e i dipendenti in possesso di laurea inquadrati in categoria C3, venivano beneficiati dal comma 3, articolo 7 della legge regionale n. 1 del 2011 (legge finanziaria 2011), che recitava testualmente: "I dipendenti laureati dell'amministrazione regionale attualmente in quadrati nella categoria C al terzo livello retributivo e assunti con concorsi pubblici e i dipendenti regionali di categoria C, assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria superiore, aventi almeno trenta mesi dl anzianità di servizio nella predetta categoria C, sono inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione della categoria C" (dunque ancora un'esclusione degli appartenenti al Corpo forestale, perché anche nel citato articolo non è stata inserita la dicitura "area" ma solamente la dicitura "categoria") e pertanto in applicazione del citato articolo della finanziaria, con determinazione P 21441/532 del 4 agosto 2011 della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro, venivano inquadrati in categoria D1 n. 66 impiegati;
CONSIDERATO ancora che quanto esposto in precedenza ha generato una evidente discriminazione e una sperequazione nei confronti del personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in qualità di lavoratori appartenenti alla medesima amministrazione, che ormai da tempo ha aspettativa di recuperare serenità, fiducia e dignità al pari dei colleghi inquadrati in "categorie", in ragione del fatto che attualmente tutti gli idonei al concorso interno per l'area B del Corpo forestale sono inquadrati nell'area A con il grado di assistente capo;
CONSTATATO che attualmente tutti gli idonei al concorso interno per l'area C del Corpo forestale sono inquadrati nell'area B con il grado di ispettore superiore e dai tabellari retributivi attuali previsti dal CCRL 2008/2009 si evince che l'area d'inquadramento immediatamente superiore ha un tabellare inferiore, in quanto l'assistente capo rappresenta l'ultimo gradino dell'area A, mentre l'ispettore rappresenta il primo gradino dell' area B e dunque, con il riconoscimento del livello superiore richiesto, i costi per le casse regionali sarebbero addirittura inferiori a quelli al momento sostenuti;
RILEVATO che l'articolo 5, comma 3, della legge regionale 5 novembre 1985, n. 26, recita testualmente: "Il contingente numerico del sottufficiali non deve superare comunque la quota di un terzo del contingente numerico delle guardie forestali",
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) se la Giunta regionale intenda adottare i provvedimenti necessari e le più opportune iniziative al fine di abrogare il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 5 novembre 1985, n. 26, in quanto si tratta di una norma ormai obsoleta e non corrispondente alla effettiva funzionalità organizzativa e operativa delle strutture del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, eventualmente sostituendolo con la più opportuna dicitura che si riferisce alle rispettive aree B e C:
a) "I dipendenti dell'amministrazione regionale attualmente inquadrati nell'area A, risultati idonei nelle selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda, con decorrenza dal 1° gennaio 2012 nell'area B al primo livello retributivo. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche nelle sedi di servizio e nella dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nell'area B e l'uguale corrispondente riduzione dell'area A. È abrogato il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 5 novembre 1985, n. 26" (per quanto riguarda il contingente di 263 idonei all'area B);
b) "I dipendenti dell'amministrazione regionale attualmente inquadrati nell'area B che abbiano superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda, con decorrenza dal gennaio 2012 nell'area C al primo livello retributivo. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nell'area C e l'uguale corrispondente riduzione dell'area B" (per quanto riguarda il contingente di 72 idonei all'area C), data soprattutto l'evidenza del fatto che tale perequazione sarebbe un doveroso riconoscimento rispetto alle gravose mansioni attribuite al personale del Corpo forestale, il quale si assume alte responsabilità come il ruolo di capopattuglia nei diversi servizi di perlustrazione e vigilanza in tutto il territorio regionale, di autista dei mezzi di servizio e mezzi pesanti, di direttore spegnimento del fuoco sugli incendi boschivi (dos), la cui responsabilità viene posta in capo al primo appartenente al Corpo forestale che interviene sul luogo dell'incendio (sia esso un sottufficiale o un agente con 20 o 2 anni di servizio), con direzione e responsabilità su tutte le squadre che intervengono sugli incendi, siano volontari singoli o associati, protezione civile, vigili del fuoco e operai comunali o dell'Ente foreste della Sardegna, direzione sugli interventi degli elicotteri e degli aerei sugli incendi, rapporti diretti con l'autorità giudiziaria, svolgimento di pratiche tecniche di elevato livello specialistico, interventi di propaganda ambientale nelle aule scolastiche con vere e proprie lezioni didattiche. (338)