Seduta n.297 del 09/05/2018 

CCXCVII Seduta

(POMERIDIANA)

Martedì 29 maggio 2018

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

Indi

Del Vicepresidente Eugenio LAI

Indi

Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 16 e 32.

LAMPIS GIANNI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 8 maggio 2018 (293), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Giampietro Comandini, Mariano Contu, Roberto Desini, Paolo Dessì, Luca Pizzuto e Emilio Usula hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 29 maggio 2018.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

La Conferenza dei Capigruppo ha rideterminato l'ordine del giorno con la mozione numero 420 al primo punto, la mozione numero 417 al secondo, la mozione numero 226 al terzo punto e poi sono stati presentati due provvedimenti ex articolo 102, uno che riguarda il trasporto disabili e l'altro gli oneri sulla tratta Santa Teresa - Bonifacio.

Quindi proprio procediamo con l'illustrazione della mozione numero 420, anche se mancano gli Assessori, sospendiamo?

Sospendiamo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 33, viene ripresa alle ore 16 e 36.)

Discussione e approvazione della mozione Forma - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Busia - Zanchetta - Comandini - Cozzolino - Deriu - Gaia - Meloni Giuseppe - Meloni Valerio - Moriconi - Pinna - Piscedda - Solinas sul trasferimento della gestione del Servizio idrico integrato dal Consorzio ZIR di Macomer alla Società Abbanoa Spa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (420)

PRESIDENTE. Possiamo riprendere la seduta.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 420.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

FORMA DANIELA (PD). Grazie Presidente, lo scorso mese di agosto la Giunta regionale ha attivato per il Consorzio Industriale di Macomer le procedure di cui all'articolo 3 commi 6 e 7 della legge di riordino delle funzioni in materia di aree industriali. A cosa si è quindi dato avvio? Si è dato avvio alla procedura di trasferimento del servizio idrico integrato, e quindi degli impianti acquedottistici, fognari e di depurazione, dal Consorzio ZIR di Tossilo ad Abbanoa SpA, unitamente alla messa a disposizione di 725.000 euro in favore di Egas per la realizzazione degli interventi di cui necessita il sistema idrico consortile di Macomer. Tutto questo in forza del recepimento dell'articolo 172 comma 6 del testo unico dell'ambiente, poi alla deliberazione della Giunta regionale dell'8 agosto poi è seguito il decreto del Presidente della Regione numero 85 del 2017 che ha approvato il Piano dei trasferimenti degli impianti e del personale.

Quanto vi sto raccontando potrebbe apparire come la sterile narrazione di un adempimento di legge, sennonché a fine aprile del 2018, quindi un mese fa, le aziende insediate nella zona industriale di Tossilo e Bonudrau di Macomer ricevono una nota con la quale si comunica che a far data dal primo giugno del 2018 Abbanoa subentrerà nella gestione del Servizio idrico integrato della zona industriale di Macomer, e che pertanto le aziende sono invitate a sottoscrivere con particolare celerità il nuovo contratto di servizio, pena la sospensione della fornitura idrico-potabile del servizio fognario-depurativo. A quel punto diversi imprenditori si attivano per comprendere come procedere, e cercando anche di capire se questo passaggio comporterà delle variazioni di costo rispetto a quanto mediamente corrisposto al Consorzio Industriale. È emerso così che i costi a carico delle aziende sarebbero lievitati fino al 300 per cento, e in alcuni casi anche oltre il 400 per cento rispetto a quanto ad oggi corrisposto. È evidente che ciò ha comportato la sollevazione delle aziende insediate nell'area industriale di Macomer, le quali hanno rifiutato di sottoscrivere il nuovo contratto di servizio con Abbanoa, e per il tramite delle associazioni di categoria hanno chiesto ai rappresentanti istituzionali del territorio e alla Regione Sardegna di farsi carico della questione, perché a fronte del gap conclamato, e quindi di una oggettiva difficoltà a fare impresa nella Sardegna centrale, non si aggiungesse un ulteriore elemento peggiorativo, che avrebbe mortificato ulteriormente la competitività delle nostre aziende con dei rincari tariffari insostenibili. A seguito di questo appello mi sono personalmente attivata contattando il Presidente della Regione e gli Assessori competenti, innanzitutto per sottoporre loro il problema della tariffazione di Abbanoa per le attività produttive, poi richiedendo la convocazione urgente di un tavolo tecnico regionale per trovare soluzioni a quello che si è rivelato certamente un effetto non preventivato, non calcolato, quindi non gestito a monte, ossia il vertiginoso rincaro delle tariffe sotteso al trasferimento del sistema idrico integrato dal Consorzio industriale di Macomer ad Abbanoa, e ancora ho richiesto una sospensione del termine indicato per il perfezionamento del contratto previsto per il primo giugno del 2018, in modo che venisse dato un tempo congruo a chi di dovere per affrontare e formulare le proposte prima che tale passaggio cominciasse a produrre effetti giuridici. Ora, qual è stata la reazione e la risposta dei vari soggetti aventi titolo a queste sollecitazioni? L'Assessorato regionale dell'industria davanti alla preoccupazione diffusa del tessuto imprenditoriale di Macomer ha dato la massima disponibilità a farsi carico del problema e a prendersi anche tutto il tempo necessario per coinvolgere i soggetti interessati, e formulare proposte di transizione oltre che proposte di più ampio respiro, con il coinvolgimento del Consiglio regionale. Ha dato poi disposizioni ai suoi Uffici di fare una ricognizione compiuta dei servizi offerti nelle zone industriali del nostro territorio regionale, anche perché ogni area industriale risulta essere un po' un mondo a sé, ed ha quindi palesato la propria disponibilità al confronto con l'invio di una nota ad Abbanoa ed EGAS in cui chiede di ripetere al primo novembre del 2018 la decorrenza concordata per il trasferimento. Non si può dire invece che Abbanoa SpA abbia avuto la stessa composta reazione. Nel momento in cui le associazioni di categoria hanno lamentato i rincari e nel momento in cui mi sono attivata con il deposito di questa mozione per sollecitare la convocazione del Tavolo tecnico regionale e sollecitare una proroga dei termini, la società Abano ha iniziato a produrre una serie inusuale di comunicati stampa e di note, nelle quali ribadiva, fra le altre cose, prima di tutto come il subentro di Abbanoa nella gestione del servizio fosse previsto per legge, come fosse tenuta ad applicare una tariffa valida su tutto il territorio regionale, come questa tariffa fosse già applicata a tutti quegli operatori economici che non hanno la sede fisica nell'area del Consorzio industriale, e come ancora il problema riguardasse alla fin fine maggiormente poche grandi aziende del settore agroalimentare e non fosse quindi un problema così rilevante come si voleva far apparire: "Allarmismo ingiustificato", così Abbanoa ha ritenuto di derubricare la questione. Insomma Abbanoa, piuttosto che consentire l'avvio di un sereno ragionamento politico nelle sedi deputate, si erge a difensore del rispetto dell'applicazione della legge, di cui è parte in causa, dato che beneficia direttamente del trasferimento previsto per legge, come pure fa leva sul senso di giustizia comune, a cui sempre più di frequente è solita appellarsi: "Tutti devono pagare in egual misura", perché non vi siano delle ricadute positive su alcuni, che magari riescono ancora a produrre e dare occupazione nelle aree depresse e carenti di servizi e infrastrutture del centro Sardegna, a discapito della fiscalità generale, dalle tasche di tutti, quelle che semmai sono state più volte svuotate per ricapitalizzare proprio Abbanoa e salvarla da una grave situazione debitoria e fallimentare. Il tutto farcito con il continuo richiamo alla interruzione del servizio, qualora non si proceda alla sottoscrizione del nuovo contratto e alla comunicazione dei dati richiesti. A parole comunque Abbanoa sembra mettersi a disposizione e aprire alle istanze degli imprenditori, peccato però che gli atti che mette in campo non sembrano andare nella stessa direzione. Un solo esempio; la sera del 23 maggio le 5-6 aziende che hanno scarico industriale ricevono una nota ad Abbanoa con la quale vengono invitate, entro dieci giorni, ad adempiere alla sistemazione della loro posizione autorizzativa presso il Suap del Comune di Macomer, pena la richiesta delle sanzioni previste dal testo unico dell'ambiente, nonché la segnalazione all'autorità giudiziaria. Ora, il giorno seguente, al tavolo convocato dal Sindaco del Comune di Macomer, rilevata la scorrettezza della società con i futuri utenti, date le interlocuzioni istituzionali in corso e data la richiesta già formalizzata di rivedere il termine del primo di giugno 2018 quale data di subentro di Abbanoa al Consorzio Industriale, è stato concordato l'invio di una nuova nota che sospendesse quel termine di dieci giorni intimato alle aziende. Ebbene, le aziende con scarico industriale hanno sì ricevuto una nuova nota da Abbanoa, ma in questa nota non si fa cenno alla sospensione del termine, ma si elenca nel dettaglio la documentazione da presentare al Suape. Ad oggi, quindi, non risulta nessun riscontro formale da parte di Abbanoa alla richiesta di posticipazione al primo novembre 2018 del trasferimento del servizio idrico integrato dell'Area industriale di Macomer, infine EGAS, l'Ente di governo dell'Ambito della Sardegna, che per discutere della situazione che si è venuta a creare a Macomer ha previsto la convocazione del Comitato Istituzionale d'Ambito per giovedì 31 maggio, praticamente in calcio d'angolo, il giorno prima dell'effettivo trasferimento in capo ad Abbanoa della gestione del Servizio idrico integrato del Consorzio industriale di Macomer. Quindi, ad oggi, prendo atto che non c'è dato di poter affrontare una discussione in questa Assemblea avendo certezza del termine di decorrenza del trasferimento del servizio, se il termine resta quello del primo giugno o se risulterà quello del primo novembre 2018, e tutto questo a distanza di sei giorni dal ricevimento della nota con la quale le aziende che hanno scarichi industriali vengono invitate caldamente a regolarizzare la loro posizione con il nuovo gestore, pena, lo ricordo, segnalazione all'Autorità giudiziaria per reato ambientale. Ora, è chiaro che la situazione che si è venuta a creare a Macomer mi ha indotto a fare un approfondimento normativo e giuridico sui passaggi che sono stati fatti fino ad ora, e da questo approfondimento sono emersi alcuni punti che è opportuno condividere in questa sede. Primo; il Consiglio regionale lo scorso 6 dicembre ha approvato la legge regionale numero 25 del 2017, con la quale ha apportato delle modifiche alla legge regionale 10 del 2008, proprio nella parte in cui viene normato il trasferimento del servizio di acquedotto, fognature e depurazione nelle aree industriali ad Abbanoa, ed ha previsto il recepimento integrale di quanto disposto dal testo unico in materia ambientale, vale a dire che il Piano dei trasferimenti dovrà essere successivo al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di cui all'articolo 172, comma 6, del decreto legislativo 152 del 2006. Un passaggio, questo, che era stato bypassato nel momento in cui tale previsione era stata recepita dalla legge regionale 10 del 2008, e che stranamente non era stata a suo tempo impugnata, dico stranamente perché la materia è oggetto di competenza legislativa concorrente, e quindi la legislazione regionale deve operare nel rispetto dei principi generali posti dalla normativa statale. Nel caso di specie, quindi, la modifica apportata dal Consiglio regionale con la legge regionale numero 25 del 2017, va in qualche modo a sanare, a ripristinare quello che è il corretto iter previsto dal decreto legislativo 152 del 2006, perché si possa avviare il trasferimento degli impianti acquedottistici, fognari e di depurazione dagli enti e consorzi industriali ad Abbanoa SpA. Ed è per questo che nella mozione numero 420 si chiede di comprendere come mai la Giunta regionale, a seguito delle modifiche apportate all'articolo 3 della legge regionale numero 10 del 2008, non abbia tenuto conto del chiarimento apportato dal legislatore regionale, e non abbia riconsiderato la procedura avviata con la deliberazione della Giunta regionale dell'8 agosto del 2017 e con il successivo decreto del Presidente della Regione del 27 settembre del 2017, anche e soprattutto perché gli atti conseguenti all'avvio dell'iter previsto da questi due provvedimenti risultano successivi all'approvazione della legge regionale numero 25 del 2017 e alla sua pubblicazione sul BURAS. Secondo. Da una lettura attenta della norma emerge un altro elemento che inficia la legittimità della procedura che ha dato avvio all'iter di trasferimento del servizio idrico integrato nell'agosto del 2017 per l'area industriale di Macomer. La legge regionale numero 10 del 2008, vigente nel momento in cui è stato avviato il trasferimento in questione, prevede che il piano dei trasferimenti è approvato con decreto del Presidente della Regione previa deliberazione della Giunta regionale, su proposta congiunta degli Assessorati dell'industria, dei lavori pubblici e della difesa dell'ambiente. La deliberazione dell'8 agosto del 2017, sulla quale poggia il decreto del Presidente della Regione del 27 settembre 2017, è stata presentata di concerto tra due Assessorati, manca il concerto dell'Assessorato della difesa dell'ambiente. Peraltro manca proprio nella deliberazione che riguarda la zona industriale di Macomer dove, ricordo, continua mio malgrado ad insistere il secondo polo di incenerimento dei rifiuti solidi urbani del nostro sistema regionale. Un impianto che, vorrei ricordare, giusto per distogliere l'attenzione per un attimo dalle imprese dell'agroalimentare insediate nell'area, che ha consumato nel 2017 e quindi ad impianti di incenerimento fermi, poiché è in corso il revamping, circa 8300 metri cubi d'acqua. Vorremmo quindi anche capire quali saranno in prospettiva le ripercussioni legate all'aumento dei costi qualora avvenisse il trasferimento ad Abbanoa del sistema idrico integrato sulla tariffa di conferimento dei nostri rifiuti all'impianto di Tossilo, nel quale da sempre sono state applicate le tariffe più alte in Sardegna.

Alla luce dei rilievi normativi che ho sollevato, io invito il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad annullare in autotutela la deliberazione della Giunta regionale numero 38/36 dell'8 agosto 2017 e, a cascata, tutti gli atti conseguenti che hanno disposto il trasferimento del servizio idrico integrato dell'area industriale di Macomer ad Abbanoa Spa. Presento quindi un emendamento alla mozione perché si possa votare separatamente, come previsto dall'articolo 116 del nostro Regolamento, che deposito e che vede dopo le due parti dell'impegnativa della mozione già depositata, questa terza richiesta: "Impegna il Presidente della Regione ad annullare in autotutela la deliberazione della Giunta regionale numero 38/36 dell'8 agosto 2017 in quanto carente del concerto dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, così come previsto dalla legge regionale 10 del 2008, articolo 3, comma 7 e a cascata tutti gli atti conseguenti che hanno disposto il trasferimento del servizio idrico integrato dell'area industriale di Macomer ad Abbanoa Spa". L'emendamento è a disposizione dell'Aula.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, sicuramente questa è una questione piuttosto singolare, Abbanoa chiede importi quadruplicati al Consorzio ZIR di Macomer rispetto a quelli che le imprese e le aziende pagano in questo momento. Quadruplicati, quattro volte tanto. Non c'è un aumento percentuale del 20, 30 per cento, quattro volte tanto. Questa è un altra di quelle tappe, di quelle puntate dell'epopea di Abbanoa, ma di solito l'epopea è una narrazione di fatti positivi, di cose positive, una narrazione storica di fatti positivi. Questa è una epopea in negativo, sono tutti fatti in negativo. Abbanoa, ahimè, è diventata oramai una repubblica indipendente, è indipendente rispetto a EGAS, è indipendente rispetto all'Assessorato, è indipendente rispetto alla Giunta. È una repubblica indipendente all'interno della quale succede tutto e il contrario di tutto e nessuno controlla, è questo il primo tema, il mancato controllo analogo e non solo. Controllo analogo previsto dalla legge, previsto dalle direttive europee, previsto dalle sentenze della Corte costituzionale, dell'Alta Corte di Giustizia europea, Abbanoa ha avuto un affidamento diretto, è una società in house di EGAS, ebbene, il controllo analogo non viene esercitato, non è consentito l'esercizio del controllo analogo così come prevede l'ordinamento giuridico. Perché? Evidentemente a qualcuno fa comodo che non ci siano controlli e quando qualcuno ha l'ardire di chiedere il controllo analogo, quando EGAS chiede il controllo analogo viene cacciato il presidente di EGAS, oppure viene cacciato il direttore generale di EGAS, non di Abbanoa. Il direttore generale di Abbanoa viene nuovamente prorogato, nominato per tre anni dall'amministratore unico senza che venga esercitato il controllo analogo. Ma perché? Cosa sta accadendo? Quali sono i motivi per cui Abbanoa è una repubblica indipendente? Ed ecco quindi che accade che il Consiglio di Stato confermi la sanzione di 680.000 euro dell'Antitrust per pratiche vessatorie, per pratiche aggressive nei confronti dei cittadini e degli utenti sardi, e allora mi chiedo e vi chiedo chi pagherà questa sanzione da 680.000 mila euro? Come verrà allocata questa sanzione da 680.000 euro, forse di più, adesso non ricordo, nel prossimo bilancio? Noi ovviamente saremo vigili, però senza controllo analogo non è possibile assolutamente verificare tutti questi passaggi di legge che debbono essere fatti. Io sono certo che di questa questione si occuperà anche qualche organismo di controllo, però io mi chiedo, e vi chiedo, perché dobbiamo arrivare a questo? Perché nessuno controlla Abbanoa? Ancora, conguagli regolatori, class action, che viene in qualche modo sminuita ma è una cosa importante, una cosa anche potenzialmente dannosa per le casse di Abbanoa e quindi per le casse dei sardi, ma perché si è cercato lo scontro? Perché si è cercato lo scontro frontale? Perché il braccio di ferro? Perché non si è cercato il dialogo? Perché? Perché è fuori controllo, si può permettere qualsiasi cosa, tanto poi paga Pantalone. Ancora, demansionamento di 207 lavoratori che viene fatto per ridurre i costi, ridurre i costi è sempre un obiettivo lecito e a volte necessario, però c'è da dire che i costi di questi 207 lavoratori erano già ricompresi nel plafond dell'aumento del costo dell'acqua che EGAS ha determinato nel dicembre dello scorso anno, ma qualcuno si è dimenticato. Ma perché si è dimenticato? Perché è fuori controllo, perché è fuori controllo. Quindi, c'è complessivamente una situazione non soltanto a Macomer, ma in tutta la Sardegna, una situazione in cui ci sono criticità fortissime nell'agire amministrativo, e non solo di Abbanoa, criticità che non vengono affrontate da nessuno, criticità che comunque determinano un danno per Abbanoa, ma determinano un danno anche per le casse della Regione. Un'ultima cosa vorrei ricordare: la situazione dei potabilizzatori del Nord Sardegna che è disastrosa. È disastrosa, nessuno ne parla, fra un po' ne parlerà qualcun altro, ne parlerà qualche organismo giudiziario, però non è possibile che EGAS, non è possibile che l'Assessore continuino a fare spallucce, continuino a stare alla finestra sulla gestione sconsiderata del servizio idrico.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, credo che ci sia ben poco da aggiungere se non qualche appello all'Assessore su quello che hanno detto i colleghi, in particolare questa volta i rilievi sulla gestione e sulle procedure imposte da Abbanoa non vengono da questi banchi, ma viene dai banchi della maggioranza, da parte di una collega seria, attenta, coscienziosa che credo non abbia voluto raccontare alcuna bugia perché dovete sapere in quest'Aula che qualcuno taccia questa minoranza quando dice qualcosa fuori dal coro che Abbanoa non gradisce di essere dei bugiardi, non mi pare di aver mai raccontato bugie quando siamo intervenuti, abbiamo sempre voluto essere documentati. Ecco in questo senso, Assessore, io credo che lei oggi ci debba delle risposte perché i Consorzi industriali e mi pare di ricordare, non conosco esattamente i conti di quest'ultimo periodo ma credo che l'onorevole Forma li conosca all'euro, visto che ha fatto anche una valutazione finanziaria, ma il Consorzio Industriale di Macomer è un consorzio tra l'altro in attivo sul quale mi pare che questa Giunta regionale e non solo, in questa legislatura ma anche nelle altre si sia voluto dotare il Consorzio anche di strumenti straordinari come l'impianto di termovalorizzazione. Quindi io credo che non sia l'ultimo dei Consorzi, ma non solo, non è a caso e non è in una zona che può permettersi di aggravare la situazione finanziaria delle imprese. Perché? Perché noi non controlliamo o perché qualcuno dice che le imprese si stanno allarmando per i costi? Stiamo parlando dell'acqua, Assessore, bene primario per tutti.

Quindi io dico: "Ma è possibile che in maniera schizofrenica siano le istituzioni ad affossare chi sta cercando veramente di superare il momento drammatico della crisi?" Io credo che veramente siamo in un mondo paradossale! Non solo concordo con quanto ha chiesto la collega Forma ma dico che deve essere fatto urgentemente perché da quanto abbiamo colto, i tempi sono stringenti, quindi io credo che qualsiasi cosa si possa fare, intanto per chiarire la posizione sia del Consorzio che di Abbanoa e poi soprattutto per avere un minimo di intervento, Novembre ci sembra un tempo ragionevole per approfondire tutti i percorsi. Poi Assessore qui aggiungo il rapporto tra Abbanoa e anche gli altri consorzi, anche quelli provinciali quindi assolutamente e totalmente pubblici, non è mai stato certo un rapporto buono, conviviale, di affetto, però in questo caso ovviamente stiamo arrivando ad un punto che non si era avuto con nessuno. Quindi io dico, verifichiamo la situazione anche degli altri perché mi pare che ci siano delle discrasie, però oggi su questo dobbiamo intervenire rapidamente. Io non posso neanche accettare che oramai essendo Abbanoa fuoriuscita dal controllo di tutti, si debba però assistere ad enti che invece devono quantomeno avere un rapporto privilegiato nelle trattative e nei rapporti, enti che stanno zitti e lasciamo magari le aziende o gli utenti o addirittura i cittadini più in difficoltà a lottare da soli. Guardi, siccome credo che anche la class action probabilmente darà delle indicazioni nei numeri quanto meno di tante persone che non sono contente e uso un eufemismo sulla conduzione di Abbanoa, credo Assessore davvero che forse è arrivato il momento di mettere tutto sul tavolo e di chiarire definitivamente la posizione di Abbanoa e di chi la sta subendo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Piermario Manca. Ne ha facoltà.

MANCA PIERMARIO (Partito dei Sardi). Ho seguito con attenzione la relazione che ci ha fatto l'onorevole Forma e con la stessa attenzione anche gli interventi della minoranza. La discussione secondo me può essere improntata su due livelli di discussione, uno, il fatto proprio che viene messo in evidenza dall'onorevole Forma, l'altro invece è un fattore di carattere generale messo brillantemente in evidenza invece sia dall'onorevole Tedde che dall'onorevole Zedda. Perché dico questo? Perché se il problema è politico, di una gestione di un bene strategico questo per me va bene e allora significa entrare in quest'Aula per discutere di un problema generale che è l'acqua come bene essenziale delle nostre comunità. Il fatto che invece di affrontare il fatto contingente, mi porta invece ad essere estremamente perplesso. Noi in genere affrontiamo qua sempre dei fatti particolari e secondo me questo è un errore fondamentale. In fin dei conti cosa emerge dalla relazione molto bella che ci fa l'onorevole Forma? Che in questa Sardegna ci sono due modi di pagare l'acqua, questo è il dato fondamentale.

E al che cosa diciamo? Che quelli che per esempio fanno industria a Thiesi se la devono pagare secondo il canone di Abbanoa, invece quelli che sono stati graziati nel tempo perché sono all'interno di altri fattori la pagano di meno. Ma la discussione non si può ridurre a questo, la discussione qua dentro è una discussione politica, di vedere quindi l'acqua come un bene comune pagato in modo uguale da tutti quanti. Adesso io posso anche capire e sono d'accordo con l'onorevole Forma che qua ci sono infatti delle stravaganze, aumentare anche del 400 per cento non rispettando alcune cose, ma il problema non è quello che oggi è del contentino, solamente alla zona industriale di Macomer, forse non è Macomer, è un'altra zona, io sarei più grato a questo Consesso se invece ci riuniamo e parliamo seriamente di acqua, perché questa è la cosa fondamentale, risolvere i problemi che poi agli occhi dell'esterno possono anche risultare come piccoli privilegi, secondo me non è la soluzione. La soluzione vera è il problema dell'acqua sicuramente, lo dico io, può darsi che anche Abbanoa non sia in sintonia, vediamolo questo, portiamo la discussione generale sul bene acqua qua dentro, ma non ogni volta sempre casi specifici, particolari. Io posso anche votare la relazione e quanto proposto dall'onorevole Forma, non risolviamo niente, acuiamo solamente una serie di servizi all'esterno, da una parte sono quelli che pagheranno per bontà divina l'acqua di meno e gli altri continueranno a pagarla in modo diverso senza risolvere il problema di fondo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SDP). Riparto da dove ha finito poc'anzi, anzi ora, l'amico e collega Piermario Manca. È vero quello che ha detto lui che molte volte noi qui affrontiamo delle fattispecie di alcune situazioni e non affrontiamo i problemi più in generale. Però io credo, onorevole Manca, che in questo momento questo sia un problema molto serio perché noi non più tardi di qualche settimana fa proprio in quest'Aula abbiamo discusso della crisi industriale non solo del Centro Sardegna, del depauperamento di tutte le risorse presenti in quei contesti e oggi noi non ci possiamo permettere in un sito dove ci sono degli insediamenti che sino ad oggi pur con difficoltà sono riusciti ad andare avanti, ad avallare un aumento sul pagamento del sistema idrico di queste proporzioni. E quindi credo che dobbiamo sederci a un tavolo, chiede l'onorevole Forma nella sua mozione di aprire immediatamente un tavolo tecnico con tutte le forze in campo che sono interessate dal problema per verificare quello che è possibile fare perché questo possa non avvenire e non toglie che questo tavolo tecnico possa discutere poi del problema complessivo dell'acqua e in questo caso del sistema idrico in riferimento a quelle che sono le attività produttive.

Non dobbiamo nasconderci dietro un dito, Abbanoa con tutte le situazioni che tutti i giorni leggiamo, credo che sia oggi ancora un problema irrisolto che va comunque visto per quello che deve essere il servizio. È vero che l'acqua deve essere un bene pubblico, l'ha detto anche il nostro popolo, non sbaglio dicendo che un referendum ha sancito questo principio però ancora non siamo riusciti a far funzionare Abbanoa rispetto a quelli che sono i servizi che devono essere dati alle nostre comunità. Io su questo problema che però oggi è stato presentato, credo che sia il caso e chiedo all'Assessore per quello che è di sua competenza, che si intervenga immediatamente perché se è vero quello che ha ben rappresentato la collega Forma, qui rischiamo di mandare a casa delle attività, piccole, medie o grandi, che comunque sinora hanno creato opportunità di lavoro e rappresentano la spina dorsale importante di quella parte di territorio. E, ripeto, non possiamo essere schizofrenici, noi qualche giorno fa abbiamo parlato e tutti insieme abbiamo approvato un ordine del giorno sulla crisi industriale del centro del centro Sardegna, abbiamo dato tutti grande disponibilità, non solo a parole, per cercare di risolvere i problemi di quelle comunità, e credo che oggi non andando a considerare questo problema, che a me sembra molto serio, faremo un passo indietro rispetto a quello che abbiamo approvato qualche giorno fa.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, ma io dico questo, questa non è una discussione su Abbanoa in campo largo. Credo che sia il caso che questa Assemblea possa discutere di Abbanoa, magari arriverà il momento anche abbastanza presto per fare una discussione approfondita, tenuto conto di quello che leggiamo sulla stampa, di quelli che sono gli interventi di molti rappresentanti politici in merito alla questione di Abbanoa. E quest'Aula è la sede nella quale approfondire ovviamente l'argomento. Questo in discussione oggi è un fatto specifico, è un argomento che va in continuità rispetto alla discussione che abbiamo avuto nei giorni scorsi sulla grave crisi industriale che attanaglia la Sardegna centrale, senza dire che anche altri luoghi della Sardegna hanno certamente difficoltà imponenti, soprattutto dal punto di vista delle crisi industriali, però abbiamo affrontato quel problema, una discussione che ha avuto un ordine del giorno votato all'unanimità, sublimata con una manifestazione che si è svolta ad Ottana, nella quale una partecipazione vasta di cittadini e di amministratori locali ha discusso del tema e del problema della Sardegna centrale e della sua industria in grande crisi. Ora la collega Forma ha posto un problema, dice Abbanoa facendo seguito ad una delibera di Giunta regionale, la numero 38/36 del 2017 decide di fare il passaggio ad Abbanoa, una cosa giusta sulla quale naturalmente bisogna procedere, però qua c'è un fatto specifico che causa una situazione di allarme crescente degli operatori di quelle aree, che sono sopravvissuti alle difficoltà ingenti di cui ho detto poco fa. Ed è per questo che dobbiamo ragionare di un fatto specifico e non di un'azienda, di alcune aziende che sono sopravvissute in quell'area, e alle quali noi dobbiamo prestare particolare attenzione, e una delle attenzioni che possiamo prestare a quelle aziende è proprio questo, tenere in considerazione il fatto che non possono avere aumenti consistenti, anche di quattro volte, rispetto a quelli che hanno pagato fino ad oggi. Allora è vero o non è vero, perché poi abbiamo anche letto i comunicati stampa da parte dell'azienda che fa una relazione sullo stato delle cose, quindi un po' tutti ci siamo informati per capire che cosa stesse succedendo. Pertanto questa non è una questione che riguarda Abbanoa nel caso specifico, perché Abbanoa non fa altro che, come dire, intervenire con la norma che le dà la forza di fare quello che sta facendo, allo stesso modo noi abbiamo il dovere di intervenire, noi a maggior ragione dobbiamo intervenire, quest'Aula ha il dovere di intervenire, la Giunta regionale deve essere sollecitata, e noi è quello che oggi stiamo facendo Assessore, le chiediamo di intervenire in merito, rivedendo quella delibera, correggendola, istituendo un tavolo tecnico che dia la possibilità a coloro che ne fanno richiesta, attraverso questa mozione, di discutere del problema che riguarda la Sardegna centrale, quelle aziende, coloro che a fatica cercano di sopravvivere, e che un salasso di queste dimensioni ovviamente può essere letto in maniera oltraggiosa rispetto a tutte le questioni delle quali stiamo discutendo. Quindi un passo credo importante che noi dobbiamo fare, e lo possiamo fare, e lo vogliamo fare, ed è questo lo spirito con cui presentiamo questa mozione della quale anch'io sono firmatario, insieme alla collega Forma che l'ha presentata e l'ha sottoposta alla nostra attenzione. Ed è questa la ragione per la quale le chiediamo di verificare anche l'emendamento successivo presentato alla mozione, che chiede l'annullamento della delibera. Ecco, noi lo vogliamo fare, quindi non è un atto di prevaricazione né sulla legge, né su Abbanoa, né sulla Giunta regionale, ma è una richiesta di aiuto per conto di quelle aziende sopravvissute che chiedono di essere ascoltate in una vicenda certamente difficile, delicata e complicata, sapendo bene che è una questione che riguarda tutti quanti. Pertanto non ci sono atteggiamenti schizofrenici riguardo a quelle aziende della Sardegna centrale, o le altre aziende del resto dell'isola che devono affrontare pagamenti differenti rispetto a quello, però è evidente che un aumento consistente come quello di cui si parla deve essere frutto di una trattativa, di una discussione più collegiale che deve riguardare, non può non riguardare questo Consiglio regionale. Questa è la ragione della mozione e con questo spirito le chiediamo, Assessore, di intervenire per dare, come dire, soddisfazione rispetto alle richieste che stiamo formulando.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

PIRAS MARIA GRAZIA, Assessore tecnico dell'industria. Presidente, grazie, mi prendo qualche minuto, intanto per dire da che cosa è generato tutto questo problema. È generato, come sapete, da una situazione abbastanza anomala, costosa per lo Stato, per la Regione, e costosa per il cittadino, e costosa per le aziende di cui tutti stiamo parlando e che vogliamo tutelare. Io ricordo che noi abbiamo 8 ZIR, oltre agli 8 consorzi industriali sui quali l'Assessorato all'industria ha meno competenza, se non un controllo sul bilancio, lo preciso questo, che sono state messe in liquidazione, le 8 ZIR, con legge tanto richiamata oggi, la legge 10 del 2008. In liquidazione quindi da dieci anni ormai, generando prima di tutto disfunzioni agli imprenditori che lavorano dentro le ZIR, costi di inefficienza che ricadono sempre sugli imprenditori, organizzazione, costi di illuminazione, costi dell'acqua, costi del personale che han continuato a crescere, molto spesso per pagare stipendi che sono arrivati a 240.000 euro per un direttore, questo è quanto è successo, per strutture dove ci sono quattro dipendenti, di cui un direttore, un vicedirettore e due funzionari, quindi lascio a voi la gestione. È evidente che quando sono arrivata in Assessorato mi sono occupata del problema, con l'idea di porre definitivamente fine a questa vergogna, che altri non avevano fatto, o che non hanno potuto fare, e che devo dire la verità la mia predecessora l'onorevole Zedda, che ben conosce il problema, ha tentato di risolvere, fintanto che poi nel 2012 l'Unione europea non gli ha imposto altri vincoli, e da lì sono nati anche il vincolo di non trasferimento, a pena di essere chiamati a rispondere di aiuti di Stato. E quindi su quello, in continuità, direi, con la precedente Giunta, ho deciso di porre fine ai consorzi, alle liquidazioni, e sulla base di questo abbiamo iniziato a liquidarne qualcuno: Tempio, Siniscola, con qualche problema a Siniscola, ma perché? Perché c'erano i dipendenti che non ricevevano gli stipendi da un anno e mezzo, due anni, e quindi ho iniziato da quelli che avevano più problemi, o che creavano più problemi sociali. Dopodiché ho continuato con la Valle del Tirso, e dopodiché stiamo continuando con le altre ZIR. Una delle una delle questioni che dovevamo risolvere subito, preliminare alla liquidazione, era quella di trasferire le reti idriche e quindi anche gli impianti, così come previsto dalla norma nazionale, che giustamente l'onorevole Forma nella sua perfetta relazione ha richiamato, e questo l'abbiamo fatto, abbiamo fatto questo con una delibera di Giunta, l'abbiamo fatto ad agosto, a cui poi è seguito a settembre il decreto del Presidente della Regione. Sulla delibera, onorevole Forma, e sul mancato concerto approfondirò, ma io credo che il concerto non ci sia stato perché la competenza sull'acqua è passata all'Autorità di bacino, e quindi io credo che non ci sia stato semplicemente per questa ragione. Approfondiamo, però credo veramente che questa sia stata l'unica ragione perché mancasse il terzo concerto. Per il resto quindi abbiamo lavorato perché tutto questo succedesse, e devo dire anche che, SS 11-12abbiamo trasferito sei impianti, sono in fase di trasferimento in nessuno degli altri ZIR si è verificato un problema di questo tipo, lo riconosco, per cui il problema è balzato, come dire, è diventato un problema nella ZIR di Tossilo, negli altri ZIR non è successo perché il sistema era organizzato diversamente, nella ZIR di Tempio le aziende utilizzavano i propri pozzi, non facevano ricorso all'acqua pubblica, pertanto Abbanoa non ha fatto alcun allaccio e conseguentemente alcun contratto; nella ZIR di Siniscola gli utenti hanno sottoscritto regolarmente il contratto con Abbanoa in questo consorzio però è prevista la somministrazione di acqua industriale per cui l'acqua industriale ha costi realmente di molto inferiori, quindi il problema non si è posto, nella ZIR di Valle del Tirso ci sono, come sapete, poche imprese localizzate, sparse in un territorio piuttosto vasto, dove c'è l'acqua industriale, e per le poche aziende che utilizzano l'acqua potabile viene portata con l'autobotte. Così via, a Pratosardo la rete idrica è gestita da Abbanoa, gli utenti hanno un rapporto di fornitura da diversi anni e non abbiamo avuto problemi, nonostante lì non sia prevista una rete industriale. Il Consorzio ZIR di Macomer, pur possedendo una rete industriale, e questo lo abbiamo verificato ora, purtroppo non funziona, non è prevista, e non è stata mai attivato l'uso dell'acqua industriale, è un problema che dovremo, in questo contesto che è stato posto, affrontare. Quindi, io condivido il fatto che noi ci siamo trovati nell'intento di porre fine a costi, i debiti per le imprese, ci siamo trovati con questo problema dell'area industriale di Macomer della ZIR di Macomer che, ripeto, però è un qualche cosa che non abbiamo verificato nelle altre ZIR, pertanto è un elemento nuovo. Cosa posso dire quindi al riguardo, che il costo dell'acqua, lo avete detto voi, non è un problema solamente di Macomer, per cui io credo che con questa con la relazione, con la richiesta che ci è stata posta, io credo che sia il caso di coglierla, anzi raccolgo con piacere l'invito di favorire sicuramente la convocazione di un tavolo tecnico, sapete che ho già inviato una lettera agli enti competenti per chiedere la sospensione innanzitutto dell'avvio e diciamo dell'attivazione del contratto, chiedendo che dal primo di giugno possa iniziare al 31 ottobre, contemporaneamente chiaramente condividendo quello che è stato chiesto mi attiverò per convocare questo tavolo tecnico con gli enti interessati. Coglierò l'occasione, su questo colgo l'invito di tutti gli onorevoli, di rivedere con Abbanoa e con EGAS le tariffe per le zone industriali.

Peraltro mi risulta, ma lo andremo a verificare, che EGAS sta già valutando in tal senso questo problema riducendo le tariffe e la tipologia delle tariffe a un numero inferiore, mi pare che sia giusto chiedere una sub tariffazione una sub categoria, soprattutto per le aziende che utilizzano acqua potabile e in particolare le aziende dell'agroalimentare che sono veramente aziende che veramente consumano tanta acqua, tenuto conto che il resto delle aziende utilizzano in gran parte acqua industriale e il consumo dell'acqua potabile è diciamo confrontabile con quello di qualsiasi altro utente domestico.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (PD). Io riconosco e ribadisco la grande sensibilità e la grande serietà dell'Assessore regionale dell'industria che anche questa sera ha dimostrato grande senso di responsabilità nel dare un'apertura rispetto alla situazione, purtroppo io riconosco le ragioni e le condivido, anche sollevate dal collega Piermario Manca, non ci dovremmo ritrovare ogni volta a parlare di casi specifici quando invece dovremmo affrontare l'argomento insomma nella sua nella sua complessità generale, purtroppo ecco questa diciamo scadenza impellente al primo giugno rispetto alla quale ad oggi non abbiamo avuto ancora riscontro e apertura, disponibilità formale da parte degli altri due soggetti che unitamente alla Regione hanno sottoscritto la convenzione, l'atto di trasferimento, questo ci ha portato magari ad affrontare questa sera una discussione un po' più settoriale, un po' più specifica rispetto invece magari a uno slittamento già acquisito che non c'è stato, che ci avrebbe consentito di fare qui stasera un ragionamento differente, quindi è vero io l'ho detto anche nella mia relazione, le otto ZIR presenti nel nostro contesto regionale, hanno ognuna una storia a sé, mentre appunto alcune non vedevano l'ora che il trasferimento del servizio idrico integrato passasse ad Abbanoa per delle situazioni debitorie al loro interno molto importanti, in altri casi invece, come nel Consorzio di Macomer, che comunque bene o male un consorzio relativamente virtuoso, diciamo questa impellenza non c'era ma per le questioni che l'Assessore ha riportato si è dato avvio all'iter di trasferimento. Quindi io ringrazio dell'apertura data, sia dall'Aula che dall'Assessore, e ritengo che anche l'annullamento che insomma l'Assessorato farà le sue le sue verifiche perché la previsione in legge abbastanza chiara, al di là delle modifiche che si possono essere succedute rispetto al passaggio dell'acqua all'Autorità di bacino. L'annullamento a mio avviso sarà politicamente molto utile anche per affrontare le questioni relative alla legge del riordino delle funzioni in materia di aree industriali che, a distanza di dieci anni, per le ragioni che l'Assessore ha enunciato, non è stata ancora completamente attuata. Questo ci consentirà di aprire un ragionamento più compiuto anche su questo aspetto, quindi io ringrazio per l'apertura data e quindi dichiaro come la mia richiesta di voto favorevole non solo alle due parti della mozione che erano che erano già presenti, quindi la previsione del tavolo tecnico regionale che, al di là della richiesta di annullamento della deliberazione, a mio avviso, deve essere intavolato, deve essere aperto proprio per iniziare a discutere della tariffazione delle attività produttive, perché anch'io ritengo molto intelligente l'osservazione fatta dall'Assessore, ossia quella di intravedere una soluzione anche rispetto alla diversificazione delle tariffe che Abbanoa potrebbe praticare per categorie produttive quindi questo è un aspetto che sicuramente il tavolo tecnico regionale dovrà affrontare che quindi è utile tenere in piedi anche al di là della richiesta di annullamento in autotutela della delibera di Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Ho atteso volutamente l'intervento dell'Assessore proprio per avere quell'ulteriore informazione rispetto ad una vicenda che mentre altrove ha rappresentato diciamo un vantaggio per il comparto ambientale nel nostro territorio che si pensava si trasformasse in un momento diciamo di negatività. Io faccio mie le considerazioni del collega di gruppo Piermario Manca che ha esortato l'Aula ad occuparsi del problema etico dell'acqua, un'acqua in Sardegna che è sempre più scarsa, un'acqua in Sardegna che deve necessariamente essere sottoposto al principio del chi più impiega, chi più consuma più paga, chi meno consuma meno paga. Allora, se devo trovare una chiave di lettura all'incontro di oggi dico che ben venga la digressione dell'Aula su un tema così rilevante, ma diciamo che in questi giorni si è fatta chiarezza su quelli che erano i temi della discussione e si è arrivati a capire, quindi, che, ad esempio, sarà vantaggioso, come dire, subentrare ad un ente consortile in liquidazione perché, ad esempio, l'ente consortile, sebbene praticasse un prezzo al metro cubo basso, aveva però un minimo tariffario da 100 metri cubi. Oggi il gestore ha già chiarito, nell'incontro che è stato stimolato a Macomer dal sindaco Succu, alla presenza degli imprenditori commerciali e di Abbanoa, ha chiarito che per esempio la minima tariffa di Abbanoa non è più legata ai 100 metri cubi minimi, ma effettivamente verrà fatturato quello che verrà consumato. Ci sono state poi delle aperture già favorevolmente anticipate da Abbanoa, nell'incontro di Macomer, e anche da Egas sul differimento dei termini del primo giugno. E ci risulta, peraltro, che sul tavolo Egas, proprio grazie al sindaco Succu, sia arrivato già il problema delle aziende idrovore, è un problema che è sul tavolo di Egas e che verrà dipanato nei prossimi giorni, non foss'altro che il 30 giugno c'è una scadenza importante ovverosia la ri-profilazione delle tariffe nazionali. Quindi, Egas entro questa data provvederà a farsi carico del problema delle aziende idrovore di tutta la Sardegna. Quindi, diciamo che questo dibattito ha consentito di fare chiarezza e questo dibattito ha consentito di aprire una riflessione sulle Zir. Ma io vado oltre, Assessore, e approfitto della sua presenza perché non è che con una moratoria di qualche giorno noi risolviamo il problema delle aziende, io mi sono fatto carico di presentarle una istanza per la quale vi è ancora oggi un regolamento consortile che in una situazione di liquidazione deve essere assolutamente revisionato e deve essere revisionato in tutte quelle norme che oggi sono di ostacolo, ad esempio, alla libera circolazione dei beni consortili, dei beni immobiliari delle aziende allocate nei plessi industriali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). In realtà quando si vuole deviare l'obiettivo ovvero del dibattito su altre questioni si utilizzano tutti gli strumenti che naturalmente la politica mette a disposizione, in realtà la discussione ha un obiettivo: si mette in discussione l'operato di Abbanoa punto e accapo. Poi, dopo Abbanoa, sulla quale naturalmente le cronache, l'attività consiliare, quella che quotidianamente viene portata avanti, c'è anche una questione che riguarda la Giunta e quindi l'Assessore, perché, Assessore, è assolutamente insufficiente la sua risposta alle sollecitazioni che le sono state avanzate dai colleghi che sono intervenuti poc'anzi. Lei avrebbe dovuto non dichiarare chi si sarebbe documentata, si doveva documentare e portare esattamente al centro della discussione odierna tutti i passaggi e tutte le situazioni passo per passo. E quindi non deve approfondire a posteriori, doveva documentarsi sulla base di evidenti questioni che naturalmente sono alla base della mozione che è stata presentata quest'oggi in discussione. È impensabile che, al giorno d'oggi, quello che è rimasto l'unico pilastro che sta mantenendo in piedi debba avere anche delle indecisioni da parte sua personale, della Giunta regionale. Se noi dovessimo stritolare, strangolare le imprese che coraggiosamente stanno in questo momento sopportando tutto ciò che la crisi ha portato dentro quei sistemi consortili, sfiancati dalla crisi ed anche male gestioni, visto che lei parlava anche di questo, beh, allora, saremo veramente all'anno zero e sarebbe anche lo spopolamento, non solo dalle nostre piccole comunità, ma anche delle zone industriali. E mettere il cappio al collo proprio sul bene più prezioso, che è quello dell'acqua, sarebbe una questione davvero grave e sulla quale naturalmente noi qui dentro avremo ben poco tempo da perdere perché dovremmo discutere di altro, dovremmo capire come ridare voce, vigore agli imprenditori che appunto hanno sopportato e soprattutto ai tanti lavoratori che in quelle aziende sono certamente impiegati, magari con un futuro e con un orizzonte più luminoso di quello attuale. Allora io credo che davanti a una situazione di questo genere, davanti a una situazione di questo tipo non ci sia tempo da perdere nella arretrare immediatamente quel tentativo di Abbanoa di applicare tariffe insostenibili, perché diverranno effettivamente insostenibili, e mi pare anche grave individuare come data del 31 ottobre l'eventuale entrata in azione di quello stesso tipo di tariffa che, a mio giudizio, non sarà sostenibile né il primo giugno, né nel 31 ottobre. Quella tariffa va certamente ridiscussa, andrà ripianificata, andrà certamente aperto un tavolo tecnico, ma non si deve far immaginare agli operatori che anziché chiudere battenti il primo giugno…

PRESIDENTE. Onorevole Crisponi deve dichiarare il voto, grazie.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Voto a favore della mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Io voterò a favore della mozione ma ho l'esigenza di appurare due cose. Lei ha fatto riferimento, Assessore, al fatto che queste otto Zir, da tanti anni con buchi notevoli, perché nel 2008-2009 avevamo circa 20 milioni di buco, tanto perché sia chiaro, con taluni casi particolari, lei ha citato i 240.000 euro eccetera e si riferisce certamente a Tempio. Siccome vi siete avviati in questa strada e ci sono state molte difficoltà perché le difficoltà? Perché la cosa che veniva chiesta era quella di assorbire nei Comuni il personale, cosa che nessuno ha detto. È chiaro che questo non voleva essere fatto dai Comuni perché in taluni casi aggravano la situazione economica del Comune stesso. Ma non è soltanto quello, i Comuni devono garantire l'energia elettrica, devono garantire la sistemazione delle strade, devono garantire molte volte gli impianti depurazione eccetera. Quindi ha ragione il mio amico Piermario quando dice che ci vuole un discorso di carattere generale. Io so che lei ha trovato una situazione abbastanza florida in quel di Iglesias, dal punto di vista economico dico, però di fatto la struttura non esiste, quindi si tratterà di realizzare determinate opere che saranno a carico dei Comuni. Ecco la domanda che io voglio farle, anche per quanto riguarda Tossilo, siccome in quegli anni la Giunta di sinistra aveva fatto il programma per quanto riguarda soprattutto il piano dei rifiuti e avevano messo una cifra consistente per il revamping di Tossilo, io che arrivai dopo alla fine detti questi circa 40 milioni. Anche quelli devono essere… quindi, facciamo un discorso generale, andranno ai Comuni l'interlocutore sarà il Comune non più il Consorzio,perché i Consorzi devono scomparire in un certo lasso di tempo nelle loro strutture. Quindi, la invito a fare nei tempi più rapidi possibili un quadro sistematico che ci consenta di affrontare i problemi nella loro completezza, perché si possono verificare altri casi per quanto riguarda gli impianti idrici e non soltanto a Tossilo, ma ce ne possono essere altri. Così il discorso viene fatto puntualmente per tutti i comparti e così probabilmente guadagniamo tempo e i pochi mesi che ci separano dalle elezioni probabilmente la Giunta avrà anche altri meriti. Comunque mi complimento perché è riuscita a fare quello che molti altri non sono riusciti a fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Gaia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GAIA ANTONIO (Cristiano Popolari Socialisti). Grazie Presidenti, onorevoli colleghi, solo per annunciare il mio voto favorevole ma per condividere anche alcune considerazioni fatte dalla collega Forma e per integrare però alcuni aspetti. Perché se è vero che l'argomento di oggi riguarda la Zir di Tossilo è altresì vero che ci permette di allargare la problematica che, per quanto mi riguarda, è il problema dei problemi e cioè la gestione di Abbanoa. Io mi auguro che non a ottobre o a settembre, ma quanto prima in questa assise si ponga questo benedetto problema lo affronti e lo risolva, perché la domanda che pongo a voi, e siamo tutti i legislatori, è: come è plausibile che ci sia un passaggio del servizio idrico integrato ad un soggetto che è illegittimo? E con quale legittimità poi questo soggetto va a fare le tariffe, a mettere le tariffe agli utenti della Zir di Tossilo? È legittima la tariffazione da parte di un soggetto illegittimo? Io dico di no. E allora ritengo opportuno, e faccio mie le considerazioni dell'onorevole Manca, affrontiamo una volta per tutti il problema del servizio idrico ma seriamente, lo si affronti e lo si risolva una volta per tutte, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az-La Base). Grazie Presidente. Per annunciare il voto favorevole alla mozione e per pormi una domanda: ma Abbanoa è stata costituita per fare il parafulmine? Abbanoa è il gestore del servizio idrico integrato, Abbanoa non determina tariffe, Abbanoa non ha deciso di andare a prendere il Consorzio Zir, è la Giunta regionale con una delibera che gliel'ha detto "vai e prendi in gestione il consorzio Zir". Le tariffe le stabilisce Egas, non le stabilisce Abbanoa e prima di Egas l'Autorità d'ambito. Usiamo Abbanoa perché giustamente ha fatto cose che gli sono state ordinate, non ha fatto cose che ha deciso di fare Abbanoa, perché Abbanoa è solo un gestore.

Quindi io sono molto d'accordo che si discuta del servizio idrico integrato in Sardegna, per chiarire una volta per tutte che Abbanoa è un esecutore, e io non sono il paladino o l'avvocato difensore di Abbanoa, indifendibile, è semplicemente una correttezza dei termini rispetto ai quali la legge ha posto l'ente gestore rispetto a chi lo sovrintende, a chi decide effettivamente. Se noi non chiariamo questo, se noi non ci chiariamo che Abbanoa è un parafulmine, nascondiamo le responsabilità vere che sono altrove, che sono nella Giunta regionale, che sono all'Autorità d'ambito prima e ad Egas oggi, che sono negli azionisti di Abbanoa, voglio ricordare che Abbanoa è una SpA, ha degli azionisti, anche di riferimento e di maggioranza. Allora parliamone del servizio idrico integrato e rimettiamo in ordine le cose, se non rimettiamo in ordine le cose continueremo a parlare di Abbanoa, continueremo a parlare di un gestore, continueremo a parlare di un esecutore ma non individueremo chi sono i veri responsabili del flagello che si è abbattuto in Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione la mozione numero 420.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 420.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Sull'ordine del lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierfranco Zanchetta. Ne ha facoltà.

ZANCHETTA PIEFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). La ringrazio, onorevole Presidente, sull'ordine dei lavori mi permetto, in considerazione del fatto che è in Aula il Presidente della Regione, onorevole Pigliaru, di ricordare in quest'Aula la notizia che abbiamo appreso qualche ora fa della nomina del Presidente della Regione quale commissario straordinario dell'ex Arsenale di La Maddalena. Questa è un'importantissima notizia che dà un ruolo fondamentale alla nostra Regione e che ha visto appagato l'impegno profuso in questi anni dal Presidente, dal suo staff, da questo Consiglio che ha sollecitato anche gli interventi per risolvere un'annosa vicenda che si trascinava da nove anni, e oggi esprimo ampia soddisfazione per questo risultato straordinario che mette la Regione in condizione di assumere un ruolo guida e di regia negli interventi di riqualificazione di quella importantissima struttura, ferma da nove anni è oggetto di uno sciacallaggio da parte di chi non ha voluto il G8 a La Maddalena. Grazie, Presidente, per il lavoro che ha svolto, la ringrazio e con commozione…

PRESIDENTE. Grazie a lei, non era un intervento sull'ordine dei lavori. Grazie.

Discussione e approvazione della mozione CONGIU - CHERCHI - Desini - Manca - Unali sulla liquidazione dell'Aras e l'affermarsi di un modello gestionale centralizzato dei servizi in agricoltura (417).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione della mozione numero 417, Congiu e più.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

MANCA PIERMARIO (Partito dei Sardi). Questa mozione è firmata dai cinque consiglieri del Partito dei saldi ma permettetemi di dire che in realtà è una mozione che appartiene a tutto il Consiglio regionale, non foss'altro perché in realtà andiamo a riprendere quello che è stato un ordine del giorno che è stato votato all'unanimità esattamente il 13 marzo del 2018. Parlare di Aras però e riproporlo in questo Consiglio sta a significare che c'è una volontà politica di risolvere una volta per tutte una situazione che dura da un decennio, forse da prima ma già dieci anni fa con una legge questo Consiglio aveva detto che bisognava risolvere questa situazione. Siamo arrivati nel 2018 e abbiamo risolto anche un arcano, secondo me, che in realtà l'Aras, nonostante avesse la testa a Roma, è completamente finanziata con i soldi regionali, esattamente quest'anno 13 milioni e 800 mila euro, questa è la verità. Riproporlo oggi sta a significare che da quel giorno che noi abbiamo firmato e abbiamo portato avanti un ordine del giorno all'unanimità sono successe alcune cose, fuori di questo palazzo avvengono, continuano a succedersi una serie di cose, tra cui la messa in liquidazione a testa bassa da parte dei commissari di Aras. Questo sta a significare che questo Consiglio ha il diritto e il dovere di sapere che cosa sta succedendo.

Non mi voglio dilungare, Assessore e colleghi, su quella che è stata la storia ma riprendere l'argomento e partire esattamente da che cosa stiamo chiedendo oggi come Consiglio regionale con questa mozione. "Contrastare con ogni mezzo consentito e in ogni sede, non escluse eventualmente quelle giudiziarie, il disegno accentratore dell'AIA…", dico questo perché bisogna evitare a tutti i costi che permanga una visione verticistica di quel comparto zootecnico dove la testa esula da quest'Isola e le decisioni vengono prese a Roma. È sicuro che quindi questi 290 lavoratori sicuramente devono uscire fuori da vecchie logiche, e dico questo anche perché in questo momento cade tutto a fagiolo perché bisogna verificare anche il Regolamento 216/1012 dell'Unione europea che ridisegna, proprio a favore delle nostre idee di portare in Sardegna tutto il complesso della zootecnia scardinando quello che è il sistema verticistico AIA-ARA-APA. Il secondo argomento che noi portiamo avanti, sempre per avere anche notizie in merito, è "garantire la permanenza in Sardegna di tutti i servizi e livelli occupativi attualmente esistenti in capo all'ARA", questo perché, vede Assessore, noi ci stiamo lavorando, abbiamo dato 45 giorni, poi i tempi della politica si dilatano per mille motivi, perché bisogna rispondere ai Ministeri, fare i tavoli tecnici, ci sta bene tutto però i tempi si dilatano. Cosa è successo in questo periodo, Assessore? Non solo non viene dato più lo stipendio di dicembre 2017, ma contemporaneamente non è pervenuto neanche quello di maggio, ma allora se quest'ARA è un organismo fondamentale per la nostra zootecnia, è fondamentale per la misura numero 14 del benessere animale, non possiamo continuare così, anche perché noi personalmente, come Regione, come legislatori, abbiamo trasferito a Laore 13 milioni e 800 mila euro, abbiamo dato la prima tranche di 4 milioni e 600 mila che vanno per i quattro mesi, ma siamo già al mese di maggio, risulta quindi fondamentale capire come mai non stanno transitando gli altri 4 milioni e 600 mila, perché sennò non si può andare a lavorare. Dico questo perché, Assessore, e questo vorrei che fosse ben impresso, io a breve mi accingerò a chiedere anche un accesso agli atti verso Laore, perché per quanto mi riguarda, e lo dico a voce alta, è incomprensibile che Laore ancora non abbia chiuso le partite 2014-15-16 e 17. Dico questo perché, ma se ci sono dei dirigenti che dovevano vegliare non è possibile che nel 2018 ci siano delle partite aperte, ovvero sarebbe interessante che lei riferisse all'Aula quali sono i report e tutte quelle che sono state le comunicazioni ufficiali tra Laore e Aras. Perché è insostenibile che per me che metto i soldi come legislatore che non abbia notizie in merito.

Andando sempre avanti su questo, il terzo punto promuovere immediatamente un modello gestionale dei servizi in agricoltura sottratte a qualsiasi forma di centralizzazione ed esproprio dei dati e delle conoscenze. E riprendo l'argomento iniziale: la Sardegna in questo momento ha un patrimonio genetico suo, perché noi parliamo di pecore di razza sarda e bovini di razza sarda. È inconcepibile che noi non riusciamo a conservare questo patrimonio genetico, è fondamentale che l'Assessorato, credo si stiano facendo anche gli opportuni passi, prenda una serie di iniziative per anche bloccare alcune iniziative del Governo che tendono sempre ad escludere la Sardegna dalla tenuta dei libri genealogici.

Il quarto punto, riferire a questo Consiglio lo stato di attuazione. Ho detto, son passati, Assessore, 45 giorni so che si muovendo, ci sono state una serie interlocuzioni dei tavoli e quant'altro; una cosa è certa che bisogna rassicurare quelli che sono i lavoratori. Anche perché il gruppo dirigente, quindi i commissionati dell'Aras non sono stati molto teneri, anzi hanno risposto in tono piccato a quelle che erano le nostre sollecitazioni non dandoci delle risposte adeguate su quelle che saranno poi le conseguenze per i 290 lavoratori.

L'ultimo appunto dare immediata attuazione alle disposizioni dell'articolo 2 comma 40 della legge regionale numero 3 del 2009; e questo rimane a mio parere il punto fondamentale. Io credo che la prima cosa da fare, l'ho già detto, spero che l'Assessore possa riferire all'Aula, quello di trovare una soluzione che era quella dettata da una legge: l'assunzione di 290 lavoratori all'interno di Laore. Questo naturalmente per quanto mi riguarda non significa la risoluzione del problema, come ho detto poc'anzi anche per l'acqua, per me risolvere i problemi significa vederli nella propria interezza, perché una volta che noi comunque abbiamo stabilizzato i lavoratori dato, delle risposte anche per continuare il lavoro sul benessere animale, l'assistenza tecnica rimane tutta la questione dei libri genealogici. Quindi credo che sia fondamentale da parte della Giunta, da parte dell'Assessore trovare soluzioni definitive, riorganizzando l'Assessorato e gli enti per dare una sistemazione definitiva alla zootecnia in Sardegna, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Sulla questione delicatissima dell'Aras, sono state spese oramai davvero tantissime parole, anzi direi fiumi di parole. Gli incontri che si sono via via succeduti in sede di quinta Commissione, questa deputata, quindi per l'ascolto anche dei commissari, degli stessi dirigenti di Laore mi pare abbiano abbondantemente riempito le cronache dei giornali. Anche alla luce della presenza di una parte dei lavoratori dell'Aras, allora Assessore, la faccio in breve e non ci giriamo intorno, le faccio tre domande alle quali spero lei possa dare tre risposte. Prima: le retribuzioni dei lavoratori Aras, ferme oramai in modo indegno a mesi e mesi, quindi a tempi ormai lontani, quando saranno liquidate? Seconda domanda: le posizioni contributive, le coperture contributive sono regolarmente pagate? E se sì, chi le paga e con quali risorse? Terza domanda il lavoro in itinere quotidiano di questi ultimi giorni e di quelli che inevitabilmente si spera nei successivi mesi, irrinunciabile lavoro, prezioso lavoro chi lo pagherà? Quarta e ultima domanda c'è una situazione a tutti voi, a tutti noi conosciuta di una certa confusione a livello nazionale delle questioni ben note a tutti dove la politica è capace di creare appunto questi tsunami che però a noi ci interessano per fatti specifici e quindi in questo caso l'assessore Caria che era impegnato fino a pochi giorni fa in importanti e preziosi interlocuzioni con il Dipartimento della funzione pubblica con chi in questo momento andrà a interloquire. Queste, gentile Assessore, sono le domande anche alla luce della presenza dei lavoratori Aras. Credo e spero che lei possa dare certezza nel suo intervento e soprattutto nelle sue risposte, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Grazie Presidente, io non farò delle domande specifiche all'Assessore questa sera perché abbiamo avuto modo di svolgere anche noi della quinta Commissione la nostra istruttoria sul tema, abbiamo sentito i vari protagonisti, abbiamo sentito i sindacati, abbiamo sentito quindi i rappresentanti dei lavoratori, abbiamo sentito i commissari di Aras e Arpa e ovviamente gli stessi Uffici regionali che si stanno occupando della materia.

Io lo dico sinceramente avrei preferito che fossimo tornati in Aula con il problema risolto, a costo di ritardare di quindici giorni, perché se non risolto comunque avviato concretamente a soluzione. E adesso siamo in una fase intermedia, dirà meglio ovviamente l'Assessore di questa interlocuzione col Ministero, di ciò che è accaduto, giustamente il collega Manca diceva della liquidazione di Ara, una scelta che noi abbiamo definito, io continuo a definire, scellerata, una scelta che noi non possiamo condividere e questo non potrà non avere conseguenze, come di fatto sta avendo nei rapporti tra la Regione Sardegna e questo soggetto che grazie al finanziamento della Regione Sardegna ha garantito in questi anni un servizio al nostro sistema di allevamento. È una situazione estremamente delicata dove mi auguro che i soggetti interessati ritrovino quel minimo di responsabilità che è assolutamente essenziale quando si lavora con soldi pubblici, a dire il vero anche quando si lavora con soldi privati, ma quando si lavora con soldi pubblici ancora di più.

Ovviamente i temi sono diversi da una parte c'è la questione Ara, l'assistenza tecnica al sistema allevatoriale, nonché la gestione di alcune partite legate al benessere animale, dall'altra c'è (APPA) e tutta la gestione dei libri genealogici. Noi non possiamo confondere questi compiti, sono abbastanza specifici hanno anche delle regolamentazioni di carattere locale e nazionale diverse, vanno seguite con molta attenzione per capire quali possano essere le competenze che noi possiamo acquisire. Al riguardo io mi sento di dire questo: tutto ciò che la legislazione nazionale ed europea ci consente di fare in termini di acquisizione di competenze va assolutamente perseguito e fatto. Io non so come esattamente riusciremo a fare, ma se uno spazio c'è va perseguito fino in fondo, noi di soggetti che agiscono come dei tagliatori di teste di una qualsiasi banca che interviene nei loro uffici periferici per decimare il personale senza pensare alla realtà in cui intervengono non ne abbiamo assolutamente bisogno. Certamente però anche il nuovo soggetto se dovesse arrivarsi a dover avere un nuovo soggetto, perché la speranza nostra è che l'interlocuzione avviata dall'Assessorato col Ministero vada in porto, e se va in porto, la partita è totalmente diversa, ci richiamerà a delle responsabilità più definite dal punto di vista anche organizzativo, e se questo sarà, metteremo testa su questo argomento e l'affronteremo di conseguenza. Ma se così dovesse non essere, io esprimo il mio parere fin da adesso; noi abbiamo su quel fronte bisogno di novità, non possiamo consegnarci mani e piedi a delle soluzioni che hanno portato a questo disastro, abbiamo la responsabilità di costruire percorsi percorribili, che diano una prospettiva anche di efficienza, giacché pare che non ci sia stata, ed è un eufemismo il mio, quindi costruiamo le condizioni affinché, comunque vada, da ora in poi, da quando si inizierà il nuovo corso, le cose vadano meglio e vadano meglio per i lavoratori che ci sono, quelli a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato, coloro che sono coinvolti adesso in questo sistema di assistenza, e vada bene e meglio per gli allevatori. Questo è l'obiettivo che ci dobbiamo porre. Io mi auguro che la prossima volta che ne riparliamo, e mi auguro anche che non sia troppo in là, ne riparliamo per dire come abbiamo risolto la cosa. È un invito che faccio a tutti voi, colleghi, e a me stesso; diamoci un po' di settimane di calma ed evitiamo una nuova mozione per parlarne qua, perché se no finiamo per dire le stesse cose, e anche chi ci ascolta rischia di non capire il perché non riusciamo a fare dei passi avanti. Facciamo questi passi avanti, facciamoli lavorando e istruendo le cose come devono essere istruite, e io mi auguro che a breve si possa venire qua, in Commissione prima e in Consiglio poi, e dire: "Abbiamo trovato questa soluzione e abbiamo dato risposta a tutte le problematiche che sono presenti su questo tema".

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fabrizio Anedda. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). È dall'inizio della legislatura che si sente parlare di Aras, ARA, APA, ma soprattutto in questo periodo siamo arrivati a parlarne quasi tutte le settimane. Sicuramente noi teniamo al servizio per gli allevatori, gli allevatori ci tengono al Servizio che eroga Aras, i dipendenti Aras tengono al lavoro, però noi dobbiamo tenere soprattutto sotto controllo i conti pubblici. Il servizio a suo tempo è stato esternalizzato con una decisione politica, la politica aveva deciso di esternalizzare il servizio, e oggi la politica dovrebbe riflettere se lasciare il servizio esterno, oppure riportarlo all'interno della pubblica amministrazione. La situazione liquidatoria dell'Aras è quello che sicuramente sta spingendo adesso tutti noi a portare il problema, perché è un problema imminente, l'abbiamo portato in Consiglio, lo stiamo portando in Commissione, e quello che sta venendo fuori è che ci sono anche delle responsabilità da parte nostra, perlomeno da parte di chi doveva controllare, e che molto probabilmente non ha controllato. Nel 2014 da parte di funzionari attenti di Laore sono stati scoperti rimborsi non dovuti ad APA, APA veniva rimborsata per lo stesso servizio due volte, e questo il funzionario attento l'ha scoperto e l'ha anche denunciato, e adesso abbiamo Laore che chiede indietro ad APA 2 milioni di rimborsi non dovuti, mentre invece Aras o APA chiede 1 milione e mezzo di contributi non versati da parte di Laore, per cui senza questi soldi non riesce a pagare gli stipendi. Questa è un po' la situazione, e allora io mi domando; se nel 2014 sono stati scoperti questi doppi rimborsi ad APA, cosa è successo prima del 2014? Ci sono stati anche prima del 2014 o solamente dal 2014 in poi questi doppi rimborsi? Molto probabilmente c'erano anche da prima. Sicuramente sono mancati i controlli, non si è pensato a ricontrattare il servizio, e quello che dobbiamo desumere è una pessima gestione di Aras. Gli operatori chiedono sicurezza per il loro posto di lavoro, mi sembra giusto e doveroso, e gli allevatori non possono rinunciare a questo servizio, perché è essenziale per la zootecnia, e allora mi domando: perché abbiamo aspettato così tanto, perché Laore ha aspettato così tanto a denunciare questo disservizio di mala gestione da parte di Aras? Ce lo dobbiamo chiedere questo, perché solamente adesso scopriamo questa cosa qui. Perché abbiamo parlato per quattro anni solo di stabilizzazione di questi operai? Perché non abbiamo cercato soluzioni alternative alla gestione di Aras? Oggi siamo con l'acqua alla gola, il servizio però è sempre garantito dalla Regione con 18 milioni di euro, quali sono le soluzioni alternative a questo management dell'Aras? Perché dobbiamo porci questo problema, il servizio lo eroga Aras, Aras non funziona più perché è in liquidazione, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo pensare a una soluzione. La soluzione cosa può essere, a mio avviso? Mettere a bando il servizio, il servizio che eroga Aras si mette a bando, e nel frattempo la politica decidere se lasciare esternalizzare il servizio, oppure riportarlo all'interno. Ma non si può neanche pensare di portare nella pubblica amministrazione tutto ciò che il privato convenzionato in monopolio ha distrutto con l'indifferenza, e in qualche caso con la complicità degli organismi che devono controllare. Allora, ragioniamo su un sistema societario cooperativistico da parte dei dipendenti dell'Aras, che possano convenzionarsi per gestire il servizio, evitando che siano altre società, tipo Aras che si è già prenotata per fare un'altra società, per gestire questo servizio. Sono competenti i dipendenti dell'Aras? Aiutiamoli a costituire una società, e si mettono in convenzione con il servizio erogato adesso a Laore, agli allevatori.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gaetano Ledda. Ne ha facoltà.

LEDDA GAETANO (PSd'Az-La Base). Grazie, Presidente. ARA, APA, AIA, uno che ha dolore dice aia, qui ci sono 300 esclamazioni di dolore, trecento persone che dicono aia. Mettendo un po' di ordine alla situazione; qualche collega ha parlato di ordine del giorno fatto qualche mese fa, c'è stato un ordine del giorno redatto nel 5 agosto 2014, quindi quattro anni fa, e siamo punto e a capo, l'ordine del giorno che abbiamo fatto noi è stato fatto il 13 marzo 2018 e si doveva risolvere entro 45 giorni, sono passati quasi 90 e siamo qui. Per quanto riguarda il discorso… io ho seguito in Commissione agricoltura il discorso della situazione catastrofica dei dipendenti Aras, o ARA, come li vogliamo chiamare, per non citare le APA, che stanno ancora aspettando l'erogazione dei fondi 2017, poi, tornando al discorso di ARA, sentiamo l'Assessore cosa ha da dirci. Io una domanda gliela voglio fare, qualche collega gliene ha fatto quattro, io ho solo una, e cioè che fine faranno questi dipendenti ARA o Aras? Domanda secca! Per quanto riguarda il discorso della funzionalità dei dipendenti Aras; la funzionalità è super, l'agricoltura e la zootecnia in Sardegna non può fare a meno di queste persone. Come qualche collega ha ricordato, oltre ai libri genealogici, e qui c'è stata una mozione fatta sempre nel 2014 sul settore del cavallo anglo arabo Sardo ed è lì ferma al palo anche quella, e nel libro genealogico del nostro cavallo come delle pecore, è uguale, sono sotto le grinfie del Ministero, cioè sono in un luogo inadatto, non lo posso tenere essere e se lo tengono. Quello spetta a noi, è nostro, è un nostro diritto averli, ce li hanno scippati, io ho detto qui, in un'altra seduta, che hanno fatto una rapina portandoci via il libro geologico del cavallo. Per quanto riguarda le prestazioni, oltre alle prestazioni che riguardano la zootecnia, fanno anche le prestazioni, erogano le prestazioni per quanto riguarda le industrie (…), cioè i caseifici, e i laboratori di Aras fanno sì che i prodotti alimentari di origine animale vengano messi nel mercato, quindi acquistati, e loro controllano tutto questo pacchetto. Quindi a voglia che devono esistere, abbiamo bisogno di questi, non ultimo "benessere animale". Come ben sapete la Misura 14 del "benessere animale" scade il 15 giugno, perché voglio rimarcare il 15 giugno? Da quello che ho capito in Commissione pare che questi lavoratori siano licenziati, mi auguro di sbagliarmi, il 7 giugno. Quindi non potranno presentare le domande del "benessere animale" che pare che siano sui 47 milioni di euro per la Sardegna. Mi sembra una cifra abbastanza consistente e quindi vediamo un po' cosa succede. Anch'io sono per costruire, come diceva il Presidente della Commissione Luigi Lotto, sono per costruire, mi metto a disposizione e aggiungo anche la mia firma a questa mozione, sempre per costruire non per distruggere e sono affinché questi lavoratori vengano una volta per sempre sistemati e messi in condizione di poter operare per tutto il settore agricolo sardo. Un'altra cosa e chiudo, mi sembra di aver capito, mi riservo un po' perché a volte non sempre capisco al volo le cose, mi sembra di aver capito che è quasi impossibile che questi entrino in Laore, è quasi impossibile dal punto di vista legislativo, dal punto di vista della burocrazia, dal punto di vista della legittimità. Pensavo di aver capito questo. Oltretutto Laore dice che non ha erogato i fondi a Aras perché loro non hanno rendicontato. Addirittura ho capito che una rendicontazione parziale l'abbiano fatta in questi giorni dal 2015, quindi 16, 17 e 18 non hanno ricevuto le risorse perché non hanno rendicontato. Questo hanno detto in Commissione, il direttore generale di Laore ha detto anche che vantano un credito nei confronti di Aras di 2.070.000 euro, invece l'agenzia Aras dice che Laore deve dare a loro 1.970.000. Quindi, non so chi abbia ragione qua, comunque la sostanza è che questi lavoratori probabilmente saranno a casa, quindi mi attendo risposte dall'Assessore, so che si sta impegnando, vediamo cosa si farà.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, Assessori, colleghi e colleghe, la discussione di stasera fa emergere sicuramente un aspetto molto importante, l'aspetto è che su questo tema continuiamo a barcollare nel buio. Siamo qui stasera a discutere dell'argomento Aras senza però avere la minima idea di come si possa uscire e soprattutto si possano trovare le soluzioni per la risoluzione del problema. Perché per i lavoratori che sono qui stasera verrà una domanda spontanea: che tipo di soluzione intendete adottare? Al di là delle discussioni, in alcuni casi didattiche, che stiamo facendo in questo Consiglio, dobbiamo distinguere tre aspetti fondamentali che sono in realtà i tre problemi cardine della vertenza Aras: i dipendenti che non percepiscono lo stipendio ormai da mesi; un'istanza di liquidazione che da qui a una settimana dovrebbe essere messa in pratica, che tutti quanti ci auguriamo che venga in qualche modo… si auspica che venga risolta diversamente e tradotto il licenziamento di tutti i dipendenti. Cioè noi abbiamo sette giorni di tempo per trovare una soluzione definitiva per i lavoratori di Aras. Altro aspetto non secondario, che è stato accennato anche da precedenti interventi, l'enorme danno economico che procurerebbe alla Sardegna, alla Sardegna perché la Misura 14 sul "benessere animale", dove Aras fornisce un servizio essenziale, indispensabile per poter beneficiare dei premi comunitari, che ammontano con esattezza a 47 milioni di euro, quindi la Sardegna si priverebbe di 47 milioni di euro e anche qui abbiamo quindici giorni di tempo per trovare la soluzione, perché le domande del "benessere animale" andranno a scadere il 15 giugno. Quindi, come potete capire, la soluzione è difficilissima, non è difficile, parlerei quasi di missione impossibile, ma dobbiamo avere il coraggio, Assessore, stasera qui, di dire la sacrosanta verità ai lavoratori e alle aziende agricole, perché l'idea che si voglia ulteriormente trascinare il problema con le soluzioni della legge Madia (che non è più Ministro) o le soluzioni di creare agenzie alternative, o meglio, le soluzioni di far transitare i dipendenti Aras presso Laore è una pratica impraticabile, scusate il bisticcio di parole. Quindi occorre trovare la soluzione, noi abbiamo sentito Laore cosa ha dichiarato per il tramite del suo direttore generale: è impossibile che questi dipendenti diventino dipendenti Laore, così come è altrettanto impossibile erogare dei finanziamenti nel momento in cui ci sono contestazioni sulle rendicontazioni. È altrettanto impossibile che Laore possa erogare ulteriori somme quando ha richiesto ad Aras la restituzione di 2.070.000 euro. Quindi la situazione è veramente ingarbugliata. Cosa può fare il Consiglio regionale con una legge specifica, una legge che potremmo chiamare in alcuni casi anche eccezionale e trovare delle forme per dare delle anticipazioni consistenti a Aras per prenderci un tempo di sei mesi per costituire una associazione parallela, un'associazione magari sotto il controllo della Regione, si può creare con una società mista pubblico privato, per dare veramente una soluzione, perché anche l'idea che stasera noi proponiamo qui, la soluzione alternativa di un organismo parallelo, per fare questo occorrono se va bene da quattro a sei mesi, considerato che c'è anche l'estate che incombe, quindi ritengo che sia probabilmente un tempo anche maggiore. Quindi la soluzione è, Assessore, trovare la forma per scrivere una leggina, per dare ad Aras un'anticipazione seria per poter liquidare gli stipendi arretrati, per mettere in condizione i lavoratori di sopportare anche questo momento di transizione, ma soprattutto dare alle aziende agricole quell'assistenza e quella formazione necessaria per poter beneficiare dei premi comunitari.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (SDP). Presidente, non volevo intervenire però sollecitato dai diversi interventi e dalle diverse ricostruzioni, qualche volta anche un po' fantasiose, ho preferito (confrontandomi anche con il Capogruppo) esporre ancora una volta la posizione del Gruppo che rappresento in questo momento, quella di Art. 1-SDP e fare alcune considerazioni, ribadire alcune considerazioni visto che questa discussione è già avvenuta in questo Consiglio regionale qualche tempo fa e si è anche ripetuta all'interno della Conferenza dei Capigruppo, si è ripetuta in Commissione, si è ripetuta seguendo un iter e un indirizzo ben preciso che questa maggioranza, mi pare, abbia già dato è già stia seguendo. Intanto la prima considerazione che mi viene da fare e l'ho fatta a nome del Gruppo anche 45 giorni fa, è che noi pretendiamo e vogliamo e crediamo di seguire fino in fondo la soluzione che è prevista all'interno della legge del 2009: noi vogliamo e chiediamo che i dipendenti Aras entrino all'interno dell'agenzia Laore, chiediamo rispetto per i dipendenti che fino ad oggi hanno garantito il servizio in Sardegna, hanno permesso che l'allevamento continui e abbia una determinata qualità in Sardegna, e respingiamo con forza le diverse idee e soluzioni che vengono di esternalizzare ancora una volta il servizio, magari attraverso anche una multinazionale che viene anche da qualche altro Paese, Paese d'Europa o Paese addirittura oltre Europa, per poi magari scoprire che tutto il lavoro che è stato fatto fino ad oggi per la tutela dell'allevamento in Sardegna venga addirittura portato altrove. Allora la prima considerazione che chiediamo è il rispetto per i dipendenti e seguire fino in fondo la linea prevista nella legge del 2009. La seconda considerazione che facciamo è che il tempo non è una variabile indipendente, io capisco che tutte le cose vadano fatte con calma, vadano studiate e vadano portate avanti, però qui questa vertenza continua ad andare avanti da diverso tempo e in particolar modo è scoppiata, considerati i diversi problemi che sono venuti a galla, già da inizio anno. E allora la richiesta che facciamo con forza è che tutti gli Assessorati per propria competenza si mettano in moto, ognuno di quegli Assessorati che ancora ad oggi sta lavorando sui dati e sulle questioni relative al personale acceleri il proprio lavoro, si chiuda il tavolo con il Ministero e si dia una soluzione certa e veloce per questi dipendenti. Si attivino i concorsi naturalmente, non si può fare a meno dei concorsi, ho sentito delle aberrazioni in questi giorni del tipo che con la possibile soluzione di società in house non si debbano fare concorsi, una cosa davvero fuori da ogni logica e fuori anche da ogni norma che attualmente è in vigore. E quindi noi chiediamo, uno, si faccia velocemente e si chiuda velocemente l'iter interassessoriale che porta all'attivazione del tavolo vero e proprio con il Ministero, due, si chiuda in tempi rapidi il tavolo con il Ministero, tre, se c'è bisogno di un'ulteriore normativa che aggiusti anche alcune situazioni precedenti, siamo disponibili a sederci e a discuterne. La terza considerazione che facciamo, che è quella anche che mi è parso di capire dall'intervento dell'onorevole Piermario Manca e che in diverse occasioni anche l'onorevole Congiu pone sul tavolo, è quella di un'idea generale dell'allevamento e dell'agricoltura in Sardegna. Probabilmente oggi bisognerebbe discutere di un completo mutamento del panorama, di un completo mutamento anche dell'organizzazione della burocrazia degli enti e delle agenzie regionali. Lo capiamo, capiamo il fatto che un agricoltore o un allevatore non può subire cinque controlli sempre sulla stessa cosa per poi arrivare a pagamenti che stentano sia ad arrivare ma anche a decollare. Allora pensiamo che però ad oggi il tempo non è dalla nostra parte, crediamo che sia indispensabile dare risposte immediate ai lavoratori e allo stesso tempo vorrei dire anche a chi parla in nome e per conto di direttori generali, di riportare esattamente ciò che dicono e pensano i direttori generali, anche perché i direttori generali non si possono sostituire alla politica, non si vogliono sostituire alla politica, ed è la politica che deve decidere quale sia il futuro di questi lavoratori e quale sia il futuro dello stesso servizio così come sugli stipendi. I lavoratori qui dietro mi potranno confermare che sono solo due gli stipendi in questo momento in arretrato, non è la situazione dell'AIAS che continua a dire al Presidente che bisogna risolvere, sono solo due, quello di dicembre e quello di maggio e quindi senza ombra di dubbio è una situazione estremamente particolare anche da questo punto di vista, però non penso che si possa chiedere ai funzionari di firmare atti che non vedono delle rendicontazioni estremamente esatte. Noi chiediamo che Aras sia regionale, che si abbia una visione dell'agricoltura e dell'allevamento che tuteli il servizio, tuteli i lavoratori e abbia una prospettiva lungimirante per quanto concerne uno dei settori più…

PRESIDENTE. In qualità di Capogruppo.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD). Collega Anedda, lei ha dichiarato che da cinque anni sente parlare di Aras, di APA, io le assicuro, sono alla terza legislatura, è da 15 anni che si parla di Aras, di APA e c'è una legge che risale a tanti anni fa e che non è stata mai applicata. E capisco anche il brusio che è seguito alle affermazioni fatte dall'onorevole Lotto quando dice: "Andiamo con calma a vedere quali siano le soluzioni". Credo che ormai il tempo della calma, onorevole Lotto, ma lei credo che condivida con me, sia finito e bisogna lavorare davvero a trovare una soluzione, a puntare all'obiettivo e a superare l'impasse in cui oggi Aras e APA si trovano. Però credo allo stesso tempo che noi non brancoliamo assolutamente nel buio ma anzi abbiamo costruito un percorso chiaro, trasparente che va nella direzione giusta e che ha mosso i passi giusti. Ci sono due azioni che viaggiano in contemporanea, una è volta a risolvere i problemi nell'immediato e una a risolvere i problemi organicamente e quindi una riforma complessiva che riveda i servizi di assistenza tecnica a cui stiamo lavorando contemporaneamente a risolvere i problemi dell'immediato e a trovare una soluzione definitiva al problema. Spesso le due azioni vengono confuse e creano preoccupazioni, dissensi, inutili discussioni. Io credo che per risolvere definitivamente il problema noi abbiamo messo in campo l'interlocuzione col Ministero della funzione pubblica per ottenere lo sblocco dei limiti assunzionali che è quello che forse avremmo dovuto fare da subito per l'applicazione di questa norma, ma dobbiamo anche dirci che in tutti questi anni se quella norma, se la legge cioè che prevedeva il trasferimento di personale da Aras a Laore non si è applicata è perché ci sono state molte resistenze, molte resistenze a tutti i livelli, a livello politico, a livello di rappresentanza delle confederazioni agricole e resistenze che provenivano anche dallo stesso organismo Aras che gestiva l'assistenza zootecnica, questo dobbiamo dircelo per chiarezza.

Oggi la politica ha deciso di porre fine a questi dubbi e di andare spediti verso la soluzione, quindi sblocco dei vincoli assunzionali che abbiamo chiesto e ottenuto dalla funzione pubblica, adesso siamo in attesa di un parere del MEF che dovrà pronunciarsi sullo svincolo di questi vincoli, chiedo scusa, in modo che si possa procedere all'applicazione, così come ci è stato suggerito dallo stesso Ministero, di quella legge che prevedeva il trasferimento del personale Aras dentro Laore, quello è il percorso che noi abbiamo scelto, che abbiamo preso in prima considerazione come soluzione definitiva del problema.

Oggi c'è una presa di posizione che conoscevamo già e che è stata diffusa dagli organi di stampa, l'Assessore dell'agricoltura ha attivato l'impugnazione del decreto del Ministero per quanto riguarda la gestione degli albi genealogici, cioè quell'ordine del giorno che noi abbiamo approvato, le posizioni espresse in Commissione, le posizioni espresse in questo Consiglio regionale hanno detto con chiarezza che gli albi genealogici del patrimonio genetico zootecnico della nostra Regione devono essere gestiti dalla Regione autonoma della Sardegna e quindi io sostengo che questa è la direzione verso cui dobbiamo indirizzare il nostro sforzo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LAI EUGENIO

(Segue SABATINI FRANCESCO.) La seconda considerazione è il lavoro che si sta facendo per gestire l'immediato perché non possiamo pensare che in pochi giorni noi arriviamo a una soluzione organica del problema. Noi dobbiamo risolvere i problemi di contenzioso che esistono tra Laore, APA e Aras e io ho partecipato attivamente e sono stato presente in Commissione, ho partecipato in Commissione e ho assistito alle audizioni che sono state tenute, sia dei rappresentanti di Laore sia l'audizione dei commissari di APA e Laore nominati da AIA e devo dire, devo constatare e posso affermare che oggi Laore è pienamente disponibile a trovare le soluzioni perché il contenzioso venga superato e le risorse vengano trasferite.

L'atteggiamento dei commissari ritengo che sia insopportabile ancora una volta, perché non solo questi commissari hanno proceduto nel licenziare il personale senza interloquire col sindacato, senza interloquire con la Regione che è uno degli azionari che mette risorse, tante risorse per quei servizi. E ancora oggi ha continuato intanto a modificare lo Statuto, intanto a…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, dopo chilometriche audizioni in Commissione, che hanno impegnato la Commissione V per molti giorni, finalmente questo tema arriva in quest'Aula legislativa con una mozione che cerca di fotografare la situazione, mettendo sotto la giusta luce la posizione dell'Assessore che è completamente inadempiente, tentando di attaccare anche un'organizzazione agricola molto importante in Sardegna, e cercando di trovare le soluzioni per questa situazione che è veramente drammatica a nostro avviso. È drammatica perché abbiamo 291 dipendenti di Aras a rischio, è drammatica perché 81 dipendenti di APA sono ugualmente a rischio, è drammatica perché sono in gioco servizi indispensabili per la nostra agricoltura, è drammatica perché stanno ballonzolando sul filo del rasoio 47 milioni di euro che rischiamo di perdere. Oggi l'Assessore informa l'opinione pubblica di un'altra iniziativa, l'ennesima. Mi pare proprio che l'Assessore allorché si avvicinano i momenti topici, i momenti dei dibattiti, i momenti dei confronti, riesce sempre a togliere dal cilindro un leprotto. Oggi ci racconta che sta impugnando un decreto, la volta scorsa ci ha raccontato che aveva incontrato il Ministro che ci avrebbe dato una deroga ai limiti assunzionali di Laore. Quando c'è il momento cruciale l'Assessore ci dice qualcosa di importantissimo, si dimentica però di dirci qual è lo stato di attuazione degli ordini del giorno che abbiamo approvato. Perché non abbiamo approvato soltanto l'ordine del giorno ultimo, c'è stato anche un ordine del giorno vecchio del 2014, ovviamente l'Assessore non era in carica, ma la sua predecessora era in carica. E, sinteticamente, quell'ordine del giorno, quella mozione prevedeva gli stessi impegni per l'Assessore di allora, che abbiamo previsto nell'ordine del giorno ultimo del 13 di marzo, se non ricordo male, che impegnava l'Assessore a fare tutta una serie di attività che non state fatte. Si fanno ipotesi di riforma che ci paiono abbastanza confuse, non c'è una linea univoca, si parla di applicazione della legge 3 del 2009, ma non abbiamo capito ancora se Laore la vuole applicare, se i dirigenti di Laore la vogliono applicare, a prescindere dalla deroga del Ministro sui limiti assunzionali. C'è mancanza di chiarezza complessiva, c'è mancanza di proposte serie, c'è mancanza di convinzione nelle proposte che si fanno, nel frattempo Laore e i commissari, siccome non c'è il governo della problematica da parte della Giunta regionale, Laore e i commissari litigano, assumendo vicendevolmente di essere creditori. Laore vanta crediti nei confronti di ARA, ARA vanta crediti nei confronti di Laore, è un pastrocchio immenso, non si riesce a capire come ne usciremo. E questo pastrocchio immenso è partecipato di fatto anche da un revisore che è stato nominato dall'Assessorato.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GANAU GIANFRANCO

(Segue TEDDE MARCO.) Perché abbiamo anche un collegio sindacale con un revisore nominato dall'assessorato, che ha detto ok agli atti contabili di ARA, e poi questi documenti contabili di ARA vengono completamente smentiti da Laore, che è un'agenzia della Regione, che a sua volta ha espresso questo revisore che ha detto sì a quei documenti contabili. Quindi un pasticciaccio brutto, con alcune proposte in campo abbastanza nebulose, la prima proposta è quella della costituzione di una nuova associazione privata convenzionata con la Regione, qui qualche problemino me lo porrei, perché poi la Regione deve fare un affidamento diretto. Applicazione della legge 3 del 2009, che dovrebbe essere la via maestra sotto tanti profili, ma non mi pare che ci sia la voglia, la convinzione e la forza di attuare la legge 3 del 2009. Una società in house, o società di servizi, questa è la terza ipotesi, che però anch'essa è abbastanza nebulosa. Nel frattempo Aras vanta 1.987.000 euro di crediti verso Laore, Laore contesta e rilancia chiedendo 2.075.000 euro. Insomma un pasticciaccio brutto di gaddiana memoria. Nebbia totale!

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

CARIA PIER LUIGI, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Allora, intanto questa è una partita, una questione molto complessa, anche dagli interventi che sono stati fatti oggi, non solo perché l'ordine del giorno che voi avete approvato in Consiglio regionale aveva sostanzialmente due indirizzi fondamentali: la tutela del mondo allevatoriale e la tutela dei posti di lavoro, ma è una partita complessa perché riguarda le funzioni dell'assessorato, le funzioni di Laore, o meglio tutte queste funzioni, quelle che vengono esercitate da ARA, per norma sono state trasferite a Laore, e poi ha in mezzo le ARA, le APA, le AIPA, con i contratti in essere fino al 2020 per quanto riguarda il sistema ARA, e quelle che sono invece le prerogative, le funzioni e le decisioni a livello nazionale portate avanti dal Ministero. C'è un contratto in essere fino al 2020 con il sistema Aras, ancorché Aras sia stata messa in liquidazione il contratto è ancora in essere. Che cosa abbiamo fatto in questo periodo? Allora intanto sgombriamo dal campo subito l'idea di qualcuno che non c'è un'idea di fondo o una strategia, o una strada da perseguire, l'idea principale di fondo portata avanti dall'Assessorato, in relazione ai deliberati del Consiglio, e agli incontri avuti, e anche alla presenza dei passaggi che abbiamo fatto anche sul livello nazionale, è quella di dare applicazione alla legge numero 3 del 2009, diciamolo subito, è questa la strada che stiamo cercando di percorrere. Perché questa? Perché così sgombriamo dal campo anche la messa in mora dell'Assessore rispetto ai 45 giorni. Perché avrei dovuto presentare un disegno di legge entro i 45 giorni, ci siamo consultati con la funzione pubblica, se avessimo presentato un disegno di legge che dice sostanzialmente le stesse cose della legge del 2009 ce l'avrebbero impugnata magari l'indomani. Noi abbiamo una legge, la stiamo utilizzando, quella "3" del 2009 che non è stata impugnata su quell'articolo là, e non essendo impugnata, le ragioni che abbiamo portato con la presenza prima sul tavolo politico, e siamo andati come Assessori io e l'assessore Filippo Spano al personale, c'erano presenti i due Presidenti di Commissione bilancio e Attività produttive, è stata quella di dire mah questa norma c'è, la possiamo cavalcare, la possiamo utilizzare? La Regione sostiene questa spesa per il personale da più di trent'anni, non dal 2009, ma anche da prima, e da lì abbiamo allora deciso di aprire un tavolo tecnico, che si è aperto, quindi anche la risposta qual è l'interlocutore oggi con il quale noi ci stiamo confrontando? È il tavolo tecnico. E non a caso abbiamo scelto di passare al tavolo tecnico, perché il quadro politico sapevamo che poteva cambiare anche dopo 48 ore dal nostro incontro… sapevamo che poteva cambiare anche dopo 48 ore dal nostro incontro, avevamo quindi necessità di avere un interlocutore che ci fosse, ma soprattutto, essendo una partita molto tecnica era necessario il parere di tutti e di tutti i ministeri coinvolti, e anche della nostra agenzia Laore, siamo andati a quel tavolo tecnico con il Direttore generale dell'assessorato all'agricoltura, con il Direttore generale dell'Assessorato al personale, con il Direttore generale di Laore, con l'assessore Spanu, con me, per incontrare sul tavolo tecnico i rappresentanti dei vari Ministeri, cosa è avvenuto in quel tavolo? Io l'ho già detto in Commissione, il Ministero della funzione pubblica non ha posto problematiche, il Ministero dell'agricoltura non ha posto problematiche, il Ministero del lavoro non ha posto problematiche, il MEF non ha posto problematiche, si è riservato di fare una valutazione a seguito di una relazione tecnica dettagliata che gli uffici hanno predisposto, ed è nella fase finale proprio della redazione, contiamo di mandarla proprio nei prossimi giorni, faremo un ultimo incontro domani per essere sicuri di aver assolto a tutte le posizioni, perché abbiamo fatto, come Agricoltura come Laore, tutta una serie di paragrafi ad una relazione corposa e come Ufficio del personale, come Assessorato al personale, si sta predisponendo la parte di applicazione normativa, il concetto di fondo che stiamo utilizzando sostanzialmente è questo: se non è stato impugnato quell'articolo della legge, allora sono due i ragionamenti, o non c'era la copertura finanziaria, e allora il MEF l'avrebbe impugnato all'epoca, o altrimenti è stato inteso che la copertura finanziaria esisteva per quello che era il livello di spesa sostenuto dalla Regione per i dipendenti via ARA attraverso la convenzione Laore, questo è il percorso che stiamo cercando di seguire, ci riusciremo a portarlo a compimento con esito favorevole? Noi ci auspichiamo di sì, non ci riusciamo? Abbiamo tentato tutto fino all'ultima possibilità, non so se in passato questo percorso lo si sia approvato, il quadro normativo nel tempo è cambiato, alcune posizioni politiche nel tempo sono cambiate, per cui tutta una serie di cose probabilmente ha determinato scelte diverse nel passato, noi abbiamo tentato di seguire questa strada e la stiamo portando avanti fino alla fine, quindi dico subito a chi ogni tanto ritorna sul tema "sei in mora perché non hai rispettato i 45 giorni" avrei fatto il più grosso autogol rispetto a quello che è il quadro normativo, perché ci avrebbero probabilmente impugnato, sulla base dell'attuale quadro normativo vigente, la norma che magari veniva definita dal Consiglio regionale. Che cosa stiamo facendo però in parallelo? Perché bisogna capirci, c'è quindi una situazione e non la vogliamo portare avanti, sosteniamo l'ok? Si entrerà nell'Agenzia Laore quindi togliamo dal campo il dubbio, Laore-dirigenti: i dirigenti daranno attuazione, tra l'altro la dotazione organica di lavoro era stata anche a suo tempo aggiornata, quindi daranno attuazione a quello che ci verrà concesso di fare, probabilmente servirà un piccolo passaggio normativo o comunque degli atti per dargli attuazione, in ogni caso se il percorso sarà positivo, si entrerà nel sistema Laore, previo espletamento di un concorso, nell'immediato abbiamo avviato tutta una serie interlocuzioni, ci son state diverse audizioni anche in Commissione attività produttive, non solo la mia audizione, i Commissari, l'audizione del Direttore generale di Laore e anche altri soggetti che davanti a questo a questo sistema, a questo momento di difficoltà, si sono fatte avanti, c'è stata un'audizione che ha riguardato il Consorzio di tutela del pecorino romano con il sistema Arborea o (…) insomma, che dir si voglia, in quella partita la, dicendo che noi siamo qua e possiamo essere interlocutori per dare una mano. Quindi c'è una fase comunque di transizione da affrontare, qualunque sia la decisione sul Piano nazionale, sul Piano ministeriale, abbiamo chiesto quindi di sospendere ai commissari in quella fase, l'avete detto, è andato sulla stampa, anche gli atti straordinari, anche quella delibera che ha portato alla messa in liquidazione di ARA argomentando anche con due fatti nuovi, l'interlocuzione ministeriale e altri interlocutori che volevano proporsi per intervenire sul sistema della Associazione Allevatori regionale. Loro sono andati avanti, hanno deciso di seguire la strada andando avanti, non solo hanno costituito delle altre associazioni, degli altri contenitori per poter eventualmente utilizzare altre soluzioni. Abbiamo avuto delle interlocuzioni tra Laore e i commissari anche in Assessorato, almeno a una delle quali è stato presente anche il Presidente della Commissione attività produttive, per capire che cosa volevano fare loro che cosa come dire volevano portare avanti in questa fase comunque delicata e abbiamo invitato a presentare i rendiconti, quelli di cui qualcuno di voi ha parlato, per dire che occorre consentire di chiudere i conti vecchi perché le poste del bilancio, quelle stanziate dal Consiglio regionale sono state trasferite a Laore e nel trasferimento abbiamo pagato sostanzialmente, col sistema degli acconti, il 97 per cento dell'assegnazione complessiva, ogni anno è saltato il 3 per cento, e fa più o meno nei diversi anni circa un milione e mezzo, quello che loro rivendicavano come credito per il quale Laore le ha detto "dateci pezzi i carta", dateci i documenti, e rispetto a questa richiesta loro hanno detto che erano impossibilitati in quella fase a produrre la documentazione. Noi attendiamo ancora, gli è stato chiesto anche recentemente di produrre la documentazione dei rendiconti, il tema del 2014 è perché l'applicazione della Convenzione ha dentro una serie di parametri quindi se non ci si siede a completare e a verificare se tutti quei parametri siano stati rispettati è chiaro che l'Agenzia Laore dice se non ho gli strumenti non solo non ti devo un saldo del 2014 ma siamo a credito di una quota sulla quale non c'è una chiusura, perché è stato chiesto a loro entro un termine, mi pare di 7 o di 10 giorni, comunicateci se avete controdeduzioni da fare rispetto a questa nostra comunicazione. Quindi ribadisco quello che è stato detto a qualcuno di voi, la disponibilità a ragionare c'è tutta da parte di Laore nell'interesse generale. Il tema APA, e poi concludo con ARA però, sul decreto legislativo: io ho fatto quella comunicazione, non ho tirato fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro, non l'ho tirato fuori, no! Su questo tema possiamo discutere in maniera ampia, io posso anche dire che esiste una norma, che anzi vi cito perché molto spesso la utilizziamo ma magari molti non l'hanno guardata con attenzione, dove nel richiamare il decreto legislativo 6 aprile 2004 numero 70, recante: "Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna concernenti il conferimento di funzioni amministrative della Regione in materia di agricoltura, che nella materia dei libri genealogici del bestiame all'articolo 2 riserva allo Stato compiti di disciplina generale e coordinamento nazionale". Quindi non c'è stata quindi alcuna espropriazione di competenze da parte dello Stato, il tema è se noi possiamo avere un soggetto di tipo regionale che può svolgere quelle competenze, perché il decreto legislativo che è stato approvato l'8 maggio ri perimetra le possibili organizzazioni che possono partecipare per l'assegnazione delle funzioni individuando nello spirito della liberalizzazione del Regolamento dell' Unione Europea, individuando alcune come dire organizzazioni come associazioni di primo livello, senza finalità di lucro, che abbiano una dimensione anche nazionale, non cito per brevità perché ho poco tempo, com'era impostato il sistema sulla base della normativa della legge numero 30 del 1991, laddove attribuiva e faceva svolgere alcune funzioni ad AIA, che voi avete citato, alla Assoarpa che non è stata citata per niente, a sistema ARA, APA, AIPA, poi se volete vi lascerò una relazione scritta per chi ha più voglia perché il tempo non è tanto. Dove siamo oggi, dice bene l'onorevole Lotto, siamo in una fase interlocutoria, abbiamo chiuso le interlocuzioni con gli altri soggetti, in questo caso i liquidatori dell'APA e AIPA e i commissari attuali? No, siamo in una fase proprio di interlocuzione, c'è di fatto che fino al 15 maggio le prestazioni sono state tutte quante eseguite, fino al 15 maggio, quindi ieri sostanzialmente, e c'è una comunicazione che è stata inviata da Laore ai liquidatori per chiedergli se intendono onorare quello che è il contenuto della convenzione e quindi procedere con l'effettuazione delle prestazioni, perché così rispondo a una delle tante domande, gli stipendi eccetera, perché non è vero che Laore ha detto che non pagherà le prestazioni e quindi non ci sarà la trasmissione dei denari necessari per il pagamento delle retribuzioni, questo avverrà, chiaramente se le prestazioni verranno da loro, come noi riteniamo, per le notizie che abbiamo, verranno effettuate regolarmente. Questo perché non vogliamo arrecare danni al mondo degli allevatori, e questo perché vorremmo garantire tutti i posti di lavoro, non solo, anche quelli che sono stati nel sistema APA e AIPA mandati a casa, perché io ho rispettato in tutte le interlocuzioni avute con loro il mandato che voi mi avete affidato, non solo, anche quello di dirgli, su questo ha ragione l'onorevole Lotto, che non sarà uguale il sistema del domani qualunque decisione, anche nel momento della transizione ci sarà un contenitore che può essere Aras, o la nuova Aras, chiamiamola come vogliamo. Quel contenitore non può essere uguale a quello che è accaduto fino a ieri, quantomeno sulla governance, e cioè la governance, io l'ho detto a più riprese, deve, come dire, vedere la partecipazione non solo di una organizzazione agricola, ma deve avere la partecipazione almeno di tutte le organizzazioni agricole, in modo tale che in questo modo ci sia una equa partecipazione e davvero la realizzazione di un soggetto che effettivamente è terzo rispetto al sistema. E su questo noi abbiamo anche trovato disponibilità da parte loro, non ci hanno detto no, lo hanno anche scritto nelle comunicazioni che hanno lasciato agli atti del Consiglio regionale, hanno fatto una serie di proposte ora bisogna, e lo faremo a brevissimo, calarsi e capire qual è la loro proposta. Per poi ritornare in Consiglio regionale, o nella Commissione competente, prima fare un lavoro preliminare, per dire accettiamo andiamo in questa direzione apriamo, oppure cambiamo totalmente il sistema. Certo è, e questo lo voglio dire, che anche nella peggiore delle ipotesi una soluzione, piano B o piano C, verrà messa in campo noi non lasceremo a terra i dipendenti e non lasceremo a terra le aziende per dargli i servizi. Per cui abbiamo anche avviato una serie di valutazioni di tipo legale per poter consentire una formula che possa far effettuare le prestazioni dei servizi e mantenere il livello occupazionale. Quindi, non siamo senza un progetto, ripeto, non è una trattativa semplice, ha un interlocutore dall'altra parte, che sì è vero ha cercato in qualche misura di non ascoltare la politica laddove richiedeva anche un rinvio, ma in questo momento ha un contratto con noi. Quindi, o è adempiente o se è inadempiente noi reagiremo di conseguenza mettendo in atto tutte le azioni a tutela.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Pier Mario Manca. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Partito dei Sardi). Grazie Presidente. Ho seguito con attenzione la lunga esposizione e la risposta dell'Assessore, diciamo che l'Assessore, e glene diamo anche atto, è in sintonia con quelle che sono anche le decisioni di questo Consiglio, ma ci sono alcuni aspetti, Assessore, che forse è meglio precisare. Vede io sono di quelli che sostiene che non ci sono governi amici a Roma, non ci sono mai stati, quindi è vero che noi andiamo a cercare la cosiddetta soluzione A, cerchiamo di parlare in modo semplice, e questo gliene sto dando atto, però è anche vero che se dovesse dirci che c'è una soluzione o un diniego per la soluzione A, secondo me, lei deve avere già pronta la soluzione B. Non è rientriamo da Roma ed riniziamo "bisogna affrontare la discussione per approntare il piano B", quello che le chiedo io per soddisfare le esigenze non di questo Consiglio, ma di 290 lavoratori visto che il tempo stringe, che comunque la soluzione alternativa sia già pronta, qualunque sia la decisione che viene presa comunque a Roma. La seconda cosa che secondo me è importante chiarire, in parte l'ha chiarita ma la ribadisco io qua per il Consiglio, ormai è chiaro che c'è una frattura tra noi e la governance sarda e l'AIA quello che ha fatto fino adesso. Io credo che quindi le soluzioni, Assessore, son da chiarire qua dentro e saranno comunque delle soluzioni che non prevedano più l'intervento dell'AIA, questo deve essere chiaro. Non esistono soluzioni immediate con chi ha usato i soldi nostri e poi ha tolto il lavoro a 290 persone, la soluzione va ricercata, è stato chiaro anche l'onorevole Lotto, all'interno delle nostre competenze in Sardegna riorganizzando tutto il settore, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Grazie Presidente. Dichiaro subito il mio voto favorevole chiedendo ai presentatori della mozione se fossero d'accordo di cancellare dal punto primo del deliberato la parola "della Coldiretti". Credo che noi abbiamo a che fare con un'associazione e non con una associazione di categoria. Ma io voglio esplicare il comportamento scorretto che l'AIA nazionale ha avuto nei confronti dell'Amministrazione regionale, Amministrazione regionale che paga da più di qualche anno di tasca l'attività di questa associazione, che svolge un ruolo fondamentale nel settore zootecnico della Sardegna. Certamente, cambiare lo Statuto e mettere in liquidazione la società senza essersi prima confrontata con l'Amministrazione regionale credo che sia un comportamento a dir poco scorretto. C'è un problema di fondo che è quello di salvaguardare i lavoratori, lavoratori che hanno dimostrato in questi decenni grande professionalità e dei quali la Sardegna non può certamente fare a meno. Io per brevità cercherò di accelerare il mio intervento però mi preme dire che se noi nei nostri dibattiti continuiamo a dire cose non vere, oppure a creare confusione credo che non aiutiamo la risoluzione del problema. Dire che Laore o che il direttore generale di Laore ha detto che la legge 3 è inapplicabile non corrisponde al vero, certamente il direttore di Laore è un ottimo direttore generale però non compete certamente a lui decidere o meno se applicare o no la legge regionale numero 3, così come non compete ai funzionari o dirigenti di Laore dire che non sono d'accordo sull'applicabilità della legge numero 3. Certamente, qualche errore lo abbiamo fatto nel passato quando la legge numero 3 era applicabile e non l'abbiamo fatto, però siccome il tempo sta scadendo Assessore io son d'accordo col collega Pier Mario Manca che noi dobbiamo avere una forma alternativa applicabile immediatamente. Quindi se la legge numero 3 è applicabile ben venga, saremmo tutti ben contenti, altrimenti dobbiamo trovare una forma giuridica che ci consente di continuare a svolgere il servizio nei confronti delle nostre aziende zootecniche, ma che ci consente anche di salvaguardare il personale che ci lavora. Quindi, non entro nel merito oggi se sia più opportuno un consorzio, una società in house però Assessore lavoriamo su due binari paralleli, lavoriamo a Roma per trovare la soluzione della legge numero 3, ma prepariamoci anche ad affrontare l'eventualità di dover costituire un nuovo soggetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianmario Tendas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TENDAS GIANMARIO (PD). Grazie Presidente. Innanzitutto per preannunciare il mio voto favorevole a sostegno della mozione presentata dal collega Congiu e più. Credo però che valga la pena utilizzare questo brevissimo lasso di tempo disponibile per evidenziare un problema che, a mio avviso, merita di essere affrontato da subito. Tutti noi sappiamo le difficoltà legate all'applicazione dell'articolo 2 comma 40 della legge numero 3 del 2009, diversamente in questo lasso di tempo è ovvio che si sarebbe concretizzato quel percorso che era stato disegnato in quello strumento normativo. La preoccupazione che io ho, lo dico molto chiaramente all'Assessore, è che nonostante l'impegno profuso dall'Assessore stesso, dalla Commissione ci possano essere inevitabilmente delle difficoltà gestionali e applicative di cui tutti noi dobbiamo essere pienamente consapevoli. E allora stante la situazione io credo che bisogna anche prepararsi al peggio e delineare anche quelle che possono essere eventualmente l'opzione B o anche l'opzione C. Se ne è discusso se la cosa migliore sia quella di una società in house, una società pubblico-privata, una società consortile, richieste anche sono state avanzate in tal senso da società private che meritano di essere approfondite. Allora, io se il primo firmatario è d'accordo, visto che stiamo parlando di una mozione, sarei dell'idea di apportare un emendamento orale, un emendamento orale che sostanzialmente recita questo: nell'eventualità il punto 5 non sia perseguibile, ovvero nell'eventualità che non sia possibile dare immediata attuazione alle disposizioni contenutenell'articolo 2, comma 40, della legge regionale numero 3 del 2009, sarei per inserire un sesto punto che recita testualmente in questo modo: "Nell'eventualità che il punto 5 non sia perseguibile, si impegna la Giunta - visto che di questo si tratta - ad adottare ogni possibile soluzione finalizzata a salvaguardare e tutelare gli attuali livelli occupazionali e contestualmente l'attività di assistenza tecnica in zootecnia svolta attualmente dal personale in dotazione ad ARA ed APA", dico questo perché la partita, come è già stato evidenziato, riguarda i livelli occupazionali ma riguarda…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Tendas, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Gruppo Misto). Intanto sarebbe stato più interessante a questo punto, visto che siamo tutti d'accordo su quello che debba essere fatto immediatamente, magari trasformare questo in un ordine del giorno, con le modifiche che sono state proposte da parte dei colleghi che mi hanno preceduto, ma io, prima di fare una dichiarazione di voto comunque a favore della mozione, faccio delle osservazioni a seguito proprio della premessa che è stata fatta dall'Assessore, e cioè dal punto principale e più importante che è stato rilevato. Esiste un impegno, esiste un contratto in essere con Aras fino al 2020, e allora io mi permetto di ricordare, a me stessa, ai colleghi e all'Assessore, che esiste un principio di conservazione che deve sicuramente ispirare l'interpretazione degli atti giuridici, siano essi sentenze, siano atti legislativi o atti amministrativi, e quindi preservare l'efficacia di tutti gli atti che vengono compiuti e che evidentemente, nel momento in cui sono stati posti in essere e sono stati oggetto di adempimento, hanno creato una serie di conseguenze. Ebbene, il dato della necessità di preservare l'efficacia giuridica degli atti compiuti deve essere un dato implicito di natura logica prima ancora che giuridica, ecco perché, al di là di tutte le osservazioni e le questioni che sono state poste nel corso di questo periodo in cui ci si è occupati della questione Aras, non si può non tener conto del fatto che c'è alla base un contratto, una convenzione, per cui tutte le osservazioni svolte dai commissari, tutte le questioni rilevate dai direttori generali in ordine alla possibile applicabilità o meno, o all'ottemperanza e applicazione della legge numero 3, devono tener conto di questo principio, che è un principio che deve informare l'interprete nella sua attività di redazione degli atti ma nella sua attività interpretativa. Gli atti giuridici posti in essere portano a delle conseguenze, e di quelle conseguenze bisogna tener conto. Quali sono le conseguenze? I lavoratori, il rapporto che esiste con i lavoratori…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Busia, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az-La Base). Per esprimere il voto favorevole a questa mozione e ovviamente per dare un sostegno comunque a questi lavoratori che meritano tutta la nostra attenzione. Le loro professionalità saranno e devono essere ancora utili per quanto riguarda il mondo dell'agricoltura sarda; sono anche sinceramente più tranquillo riguardo al loro destino e a quello che ne sarà, anche perché rinfrancato dalle puntuali delucidazioni che ci ha dato l'assessore Caria, al quale riconosco grande onestà intellettuale, e quindi dal punto di vista dell'impegno sicuramente porterà a termine ciò che ha detto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Ho preso atto e mi felicito per la decisione dell'Assessore e della struttura di dare mandato all'Ufficio legale per la valutazione sulla impugnabilità per eccesso di delega del decreto legislativo. Per me che ho sollevato la questione sull'applicabilità del Regolamento numero 1012 del 2016, mi pare che il quadro si chiuda bene in questo modo, ma sottolineo anche un altro aspetto, speriamo di fare in tempo ma soprattutto speriamo che si riesca… anche in una interlocuzione politica perché, sebbene il decreto legislativo sia all'attenzione del Presidente della Repubblica, non è che non possa essere modificato, e lì c'è un aspetto che ricondurrebbe il sistema a razionalità, ad equità e a legittimità, ed è l'aspetto che il Regolamento numero 1012 contempla le amministrazioni pubbliche tra i soggetti che possono avviare o attivare un ente selezionatore, il decreto legislativo italiano no, e soprattutto la legge delega richiamava l'operatività sul punto del "1012", ma l'attuazione che è stata fatta non lo ha richiamato. Allora, è molto più veloce in questo momento intervenire sulla Presidenza della Repubblica per segnalare questa necessità di ricondurre il sistema ad equità e a legittimità, piuttosto che andare incontro ad un'impugnazione di fronte alla Corte costituzionale: è una questione di economia dei tempi, sostanzialmente. Dopodiché dico anche che è un'opportunità per la zootecnia italiana, e sono assolutamente consapevole che la potestà esclusiva sul coordinamento del sistema dei libri genealogici appartenga allo Stato, ma ciò non toglie che la Sardegna ha titolo: primo, di avere una norma che riconosca la legittimità ad una pubblica istituzione, secondo, ad essere presente con un suo ente selezionatore, in un'ottica di politica generale agrozootecnica coordinata dal Governo italiano, non c'è dubbio, ma l'opportunità che intravedo per la zootecnia italiana è questa.

Chiudo sulle APA. Sono in asfissia finanziaria perché non vengono erogate le anticipazioni sulla corrente annualità: è un grande problema, siamo arrivati ad una situazione di insopportabilità, le faccio un appello, verifichi la possibilità di una erogazione di queste anticipazioni, perché il sistema è in assoluta agonia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIAN LUIGI (U.D.C.-Sardegna). Corre l'obbligo di fare una precisazione, perché il collega Solinas ha dichiarato che non corrisponde al vero che la dottoressa Ibba, Direttore generale di Laore, ha dichiarato, rispondendo alla precisa domanda se c'era la possibilità di assumere come Laore questi dipendenti, che non è possibile e in Commissione lei sa bene che le conversazioni sono tutte registrate. Io non voglio entrare nel merito perché non è questo problema, probabilmente ha sbagliato la dottoressa Ibba, però sappia che non è un'invenzione mia ma l'ha detto in Commissione in una la riunione di qualche giorno fa.

Detto questo, Assessore, ovviamente lei ha fatto la sua parte, riconosco in lei tutta la buona fede nel gestire questo tema con serietà e correttezza, però continua a non convincerci, soprattutto perché la sua ipotesi di poter applicare la legge 3 del 2009 è ancora molto leggera, e quindi la preoccupazione è che poi si arrivi al 7 di giugno con il licenziamento di tutti i dipendenti. Quindi occorre accelerare la soluzione A, B, C o D, come la si vuol chiamare, perché riteniamo che le condizioni per poter avere pronta per il 7 di giugno l'ipotesi dell'assunzione per il tramite della legge 3 del 2009 è veramente ormai quasi incredibile; io mi auguro di sbagliarmi fortemente perché tutti quanti vogliamo che i lavoratori passino ad una struttura pubblica come quella di Laore e vogliamo altresì che le aziende possano beneficiare di quei servizi che Aras ha sempre fatto. È altrettanto vero però che nel momento in cui dovessero passare a Laore si sappia che il 50 per cento di questi lavoratori dovranno essere sottoposti ad un concorso pubblico e l'altro 50 per cento dovrà essere libero. Quindi si innescano dei meccanismi perversi dove non stiamo garantendo anche in questo caso l'assunzione a tutti i 270 o 290 lavoratori. L'augurio che faccio all'Assessore è che veramente da domani mattina prenda a cuore questo problema e non si perda neanche un minuto per trovare la soluzione, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (SDP). Grazie Presidente, per esprimere il voto favorevole del Gruppo di Articolo 1 - SDP alla mozione. Per dire che siamo d'accordo con l'onorevole Solinas sulla proposta di emendamento orale sul fatto di eliminare la dicitura "Coldiretti" dalla mozione. Siamo però nettamente contrari ad individuare all'interno della stessa mozione soluzioni B o soluzioni C. Pensiamo che la partita sia estremamente seria, che questo Consiglio regionale non debba sperare che qualcosa vada male ma debba credere con tutte le forze di impegnarsi, sostenere l'Assessore nei tavoli che ci saranno con il Ministero. Deve ribadire con forza la propria autonomia normativa, deve ribadire con forza il fatto che questo è un servizio essenziale, deve ribadire con forza che 290 lavoratori di Aras, elemento in più elemento in meno, devono entrare all'interno di Laore. Questo vogliamo dalla politica, questo vogliamo dall'intero Consiglio regionale, non l'individuazione di soluzioni A, B, C, D, sembra quasi che qui all'interno di questo consesso si stia sperando che la soluzione A vada male per individuarne una B o una C. Noi chiediamo con forza di seguire la soluzione A, di impegnarsi in tutte le forme legittime, politiche di pressing nei confronti del Governo, nei confronti del Ministero perché la soluzione A sia applicabile e chiediamo di farlo nel minor tempo possibile, per questo ribadiamo la richiesta anche nei confronti di quegli Assessori, di quegli Assessorati che sono un po' ritardatari nella consegna dei numeri dei propri dati di farlo nel minor tempo possibile in maniera tale che il tavolo si possa chiudere nel più breve tempo possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gaetano Ledda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LEDDA GAETANO (Psd'Az-La Base). Grazie Presidente, per dare il mio voto favorevole e ribadire, come ho detto nel mio intervento precedente, aggiungere la mia firma a questa mozione. Invece io sono controcorrente e sono d'accordo che ci sia la soluzione A; la soluzione A, ho capito benissimo, è la soluzione basta applicare la legge numero 3 del 2001, se va in porto e sono d'accordo che ci sia la soluzione B e possibilmente anche la soluzione che C, certo l'impegno eccetera ci sarà, per qualsiasi motivo non va in porto la soluzione A questi se ne devono andare a casa. Lo ha detto l'Assessore dove siamo oggi, dove sono oggi, loro sono sulla soglia della porta del cimitero o vanno dentro o vanno fuori. Quindi se la soluzione A lavorativamente parlando (sulla soglia del cimitero) se la soluzione va in porto questi se ne vanno dentro e invece con la soluzione B o la soluzione C se c'è si potrebbero salvare. Sempre dal punto di vista lavorativo parlando.

Per quanto riguarda, ho sentito nuovamente la chiacchiera e bla bla bla, dei libri genealogici, non ci credo più. I libri genealogici che sono di nostra competenza sono dati alla Regione sarda, in questo caso ce li ha il Ministero. Mi sembra di aver sentito dall'Assessore che non abbiamo la figura che potrebbe riceverli. Io per esempio parlo del settore cavallo dell'anglo-arabo-sardo, abbiamo un'associazione l'Anacav che è anche persona giuridica che è l'unica associazione a livello nazionale che potrebbe riceverlo, non li ha ricevuti perché li ha in capo al Ministero, quindi ripeto ancora: bla bla bla libri genealogici, sia per i cavalli sia per gli albi dei bovini e sia per gli ovini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie Presidente, ma intanto noi voteremo a favore dei contenuti di questa mozione, concordiamo con la proposta dell'onorevole Busia, vista l'unanimità dell'Aula, di stilare subito un ordine del giorno. Anche perché l'altra volta abbiamo fatto un ordine del giorno e quindi se possiamo rafforzare i contenuti lo vogliamo fare anche in questa occasione. Così magari abbiamo anche modo di intervenire sul punto 1 e concordiamo con la posizione dell'onorevole Solinas perché non dobbiamo fare guerre a nessuno c'è un'ottica di collaborazione, un'ottica di risolvere i problemi e quindi almeno chiariamo alcune posizioni. Però, Assessore, il mio pensiero in questo momento le dico va alle persone che sono state licenziate, prima di tutto. Quindi crediamo che bisogna intervenire anche su questo rapidamente, si tratta di una moral suasion, perché la possibilità di essere richiamate al lavoro dipende direttamente dall'Aras, dagli enti competenti, però noi le chiediamo, Assessore, di fare in modo che ci possa essere un'accelerazione e questo, guardi, viene garantito se ci sarà chiarezza nei rapporti di convenzione, ma soprattutto nei pagamenti e quindi quei debiti o crediti in sospeso che soprattutto Aras e Laore fanno ballare sul tavolo. Ecco noi vogliamo che questo venga chiarito al più presto, anche perché la liquidazione, ai sensi della normativa delle società private, era dovuta e poi se è opportuno o meno questo a noi ancora non è stato per noi possibile comprenderlo a fondo, però ecco noi abbiamo la possibilità di intervenire da subito almeno per chiarire queste posizioni. Poi noi confermiamo che la strada maestra è certamente quella di applicazione della legge numero 3 del 2009 in questo senso, Assessore, la nostra autonomia normativa, io concordo qui con il consigliere Lai, deve essere portata avanti prima di tutto, poi troveremo anche i correttivi, però quell'impianto deve restare valido. Non solo anche perché è l'unico modo che abbiamo per mantenere davvero in Sardegna e sotto l'egida della Regione la valorizzazione e l'attività di incremento e miglioramento delle produzioni animali, nonché tutta la valorizzazione della zootecnia.

Quindi da questo punto di vista continui il lavoro alacremente e velocemente e soprattutto cerchiamo di risolvere tutto ciò che è possibile fare al di fuori della parte normativa anche a costo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Grazie Presidente, Assessore, io non sono intervenuto nel dibattito generale perché volevo capire se ci fosse stato qualche passo in avanti rispetto agli incontri che abbiamo avuto ultimamente, anche all'ultimo che è stato fatto con i Capigruppo. Perché su alcune cose penso che ci fosse ormai un parere condiviso dell'Aula e mi fa piacere anche, devo dire, la Giunta e la cosa più importante è ovviamente il fatto che siamo tutti concordi sul fatto, scusate la ripetizione, che la gestione del servizio deve rimanere sotto il controllo della Regione. Perché questa è la vera ricchezza, perché non possiamo assolutamente perdere. Devo dire però che anche oggi, sentendo quello che è stato detto dai colleghi, le dichiarazioni dell'Assessore quando sento parlare di piani A, B e C mi viene da pensare che questi poveri dipendenti dell'Aras siano un po' come le palline da tennis che vengono rimbalzate da una parte all'altra del campo, per cui una volta il colpo lo dà la Giunta, una volta il colpo lo dà il direttore di Laore poi nuovamente la Giunta, poi ritorniamo al direttore di Laore perché mi sembra che non si sappia quello che fa la mano destra con quello che fa la mano sinistra. Perché le dichiarazioni del direttore di Laore sono state in Commissione decisamente differenti. E allora io penso che una volta per tutte noi dobbiamo capire, e per primi i dipendenti, che mai come oggi penso abbiamo fatto gli scongiuri, devono comprendere chi è che decide e chi è che porterà alla decisione finale questa situazione. Perché noi oggi, io sono favorevole al momento, come detto da diversi colleghi a fare un ordine del giorno condiviso, perché sui contenuti siamo tutti d'accordo, però non mi sembra, a parte le interlocuzioni romane, che rispetto all'ordine del giorno di 60 o 90 giorni fa, si sia andati molto in avanti, e questo dobbiamo avere la forza di dirlo, di dirlo chiaramente, perché le soluzioni mi sembra che siano molto, ma molto lontane. Non ultima la cosa che chiedo qualora si dovesse riuscire a realizzare questo benedetto piano A, che gli Assessorati competenti incomincino a lavorare per le soluzioni, perché poi non vorrei che ci vogliano altri tre, quattro mesi per far sì che si arrivi all'immissione in Laore dei dipendenti; questo lo dobbiamo assolutamente scongiurare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD). Ci sarà chiarezza se non ci complichiamo la vita. L'onorevole Truzzu faceva l'esempio delle palle; a me sembra di assistere a una lezione di geometria: lato A, B, C, D. Esiste una soluzione che noi dobbiamo perseguire, ed è l'applicazione della legge numero 3 del 2009; perché lo Stato dovrebbe dirci di no! Quella legge non è impugnata, le risorse sono messe a disposizione interamente da questa Regione, che cosa dovrebbe dirci il MEF riguardo l'applicazione di questa norma! Per quanto riguarda l'APA, il collega Congiu ha detto chiaramente cosa è espresso dentro le norme europee sulla gestione degli altri genealogici, e quella è l'unica soluzione che dobbiamo perseguire, internalizzare i servizi, non sono ipotizzabili altre soluzioni! Se c'è una battaglia da fare, facciamo la battaglia, ma lo Stato su questo punto non ci può dire di no!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). I Riformatori Sardi, a nome dei quali parlo, conoscono solo una soluzione, che è quella dell'applicazione della legge numero 3, punto! Non vediamo soluzioni alternative, si lavori solo ed esclusivamente in quella direzione. E la presenza silenziosa ma attenta, magari non in questo momento, di Filippo Spanu, dell'assessore Spanu, è confortante, perché di tutto il dibattito non ha perso una sola parola, perché la procedura lo impegnerà, dal momento che è a completamento di quello che ha detto poc'anzi il collega Rubiu, la precisa affermazione della dottoressa Ibba in sede di audizione è stata che Laore non aveva, nell'ambito di un'eventuale ricomprensione dei lavoratori Aras all'interno di Laore null'altro se non un potere sottordinato rispetto alla Giunta regionale, e quindi rispetto all'Assessorato al personale, quindi lei bene ha fatto Assessore a seguire con attenzione tutto il dibattito, le riconosco impegno e dedizione in tante occasioni, e quindi sono molto convinto che lei, anche in questo caso, saprà elaborare, insieme al suo collega Caria, le dovute strategie per arrivare all'unica soluzione possibile, che è quella di battere i pugni sul tavolo nei confronti dei nemici romani e arrivare a ciò che è prescritto dalla legge numero 3 del 2009, punto e basta, e non c'è nient'altro. Le ricordo anche che avrete il dovere di confrontarvi con i confederali da una parte, che hanno detto alcune cose, e i sindacati indipendenti che hanno detto, e mi pare condiviso questo tipo di valutazione che adesso sto portando alla sua attenzione. Quindi voto favorevole alla mozione, eventualmente ad un ordine del giorno condiviso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Nel dare il mio parere favorevole per la mozione vorrei solamente riportare un'osservazione degli allevatori in Commissione sul servizio erogato dagli specialisti, dai professionisti di Aras: "ottimo servizio questo erogato agli allevatori", e hanno aggiunto, "ottimo servizio che normalmente in un ente pubblico non abbiamo mai trovato". Ora, noi dobbiamo ragionare: serve portare Aras in un ente pubblico o ci serve lascialo privato? Questa è una riflessione che spetta alla politica, la politica aveva deciso di lasciarlo privato, adesso spetta a noi fare questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az-La Base). Per esprimere il voto favorevole alla mozione e per dire che le soluzioni non possono essere tante, la soluzione individuata dal Consiglio deve essere una, perché se noi indicassimo 1, 2, 3 e diverse soluzioni, non capirebbe sicuramente qual è la forza di un documento che il Consiglio approva, per cui il Consiglio deve esprimersi, mi pare all'unanimità, su una soluzione, la soluzione A, perché quella deve essere portata avanti con tutto il più grande supporto che può esserci se nel documento viene individuata una soluzione, non la busta 1, 2, 3, me le prendo tutte e tre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Anch'io intervengo per esprimere il voto favorevole, però siccome c'è stato anche qualche passaggio, che ci sta, per carità, siamo in un Consiglio regionale, si fa politica e quindi è anche comprensibile che si cerchino e si individuino responsabilità, però va detto con molta chiarezza che questa legge, la numero 3, non è del 2017, è una legge del 2009, è da nove anni che non si è riusciti ad applicarla, e a me non piace andare a cercare responsabilità, però mi sento in dovere di dire che la responsabilità non è certo degli attuali Assessori che sono seduti qui di fronte; non si è riusciti a farla, punto, vediamo se ci riusciamo, e finalmente lo stiamo affrontando. Però, nel richiamare le responsabilità, e non solo dei politici, che sarebbe nostro compito sempre cercare di limitarci alle loro responsabilità, va chiarito il che cosa è successo in Commissione relativamente all'audizione di Laore, perché se no resta un qualcosa… sembra che la dottoressa Ibba non ha voluto assumere fino ad oggi. Gli è stata fatta una domanda precisa, gli è stato detto: "Mah, dopodomani, domani lei, oggi, uscendo dall'Aula, dalla sala Commissioni, può dare corso alla stabilizzazione di queste persone? Lei ha detto: "no", se non ci sono fatti nuovi. Ha fatto un'assunzione di responsabilità con onestà intellettuale che gli va riconosciuta non criticata. Allora, noi oggi abbiamo intavolato un tavolo con il Ministero, non l'abbia fatto perché stiamo giocando, è perché serviva se si voleva risolvere la cosa, l'abbiamo messo in piedi, lavoriamo perché vada a conclusione questo percorso nella maniera più positiva possibile, nei tempi più brevi possibili, mettiamoci tutto l'impegno necessario, poi possiamo anche dire: "Non parliamo d'altro fino a quel giorno, il giorno che arriva la soluzione in quella direzione la applichiamo, qualora non fosse questa la sciagurata eventualità che non fosse possibile, ci ritroviamo il giorno dopo qua o in Commissione, e decidiamo cosa fare". Io, se qualcuno ci pensa a eventuali soluzioni secondo me non fa male a farlo, come dice Piermario Manca, se si arriva ad avere le idee chiare qualsiasi scenario ci si ritrovi ad affrontare non sarebbe male, però partiamo pure dall'idea che applichiamo una legge non impugnata, portiamo a compimento il percorso. Portiamolo a compimento il prima possibile…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Gaia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GAIA ANTONIO (Cristiano Popolari Socialisti). Anche io per annunciare Il voto favorevole, ma voglio assolutamente, per onestà intellettuale, mettere in evidenza un aspetto. Io mi auguro che chi difende l'applicazione della legge numero 3, che è il percorso sicuramente più naturale, però abbia l'onestà intellettuale di dire chiaramente che l'espletamento della legge numero 3 non garantisce a 290 lavoratori che quei 290 lavoratori conservino un posto di lavoro, questo dev'essere chiaro, perché attraverso l'espletamento di un concorso pubblico può darsi che 290 rimangano a casa e che ne entrino altri 290 diversi, non gli stessi soggetti; questo deve essere chiaro. Quindi anche i lavoratori devono sapere che qualcuno verrà perso per strada, tutti, 10, 20, 30, ma noi non possiamo dare certezze da questo punto di vista, pur essendo la strada maestra, però è giusto essere chiari, non prendere in giro soprattutto 290 padri e madri di famiglia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SDP). Per dire che siamo tutti d'accordo, mi sembra di aver capito, sulla votazione della mozione e non su un ordine del giorno perché è importante e mi sembra di aver capito che siamo tutti d'accordo per perseguire esclusivamente in questo momento il piano A perché altrimenti, secondo me, andremo a perdere tempo ulteriore. È chiaro, l'ha detto Luigi Lotto, non siamo qui per fare processi a nessuno, è vero che una legge approvata dal 2009 non ha avuto la possibilità di essere attuata sino ad oggi, oggi finalmente ci stiamo provando in maniera seria, in maniera convinta, in maniera unitaria. Onorevole Gaia, le ricordo che Aspal ha fatto i concorsi da poco e mi risulta che nessuno sia rimasto fuori dalla stabilizzazione, quindi io credo che questo potrà avvenire anche per i dipendenti…

GAIA ANTONIO (Cristiano Popolari Socialisti). Sono due cose diverse!

COCCO DANIELE (SDP). No, sono uguali! Noi votiamo convintamente la mozione proposta e ben rappresentata da Piermario Manca e siamo convintissimi che tutta l'attività svolta sinora dagli Assessori presenti possa arrivare finalmente a un punto di caduta positivo. Se poi così non fosse siamo qui per cercare altre soluzioni, però per adesso perseguiamo solo il piano A e arriviamo a un punto di caduta rispetto a quello.

PRESIDENTE. Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Se non si vuole approvare un ordine del giorno, noi abbiamo la necessità di chiedere che al punto 1, come proposto anche dal consigliere Solinas, si tolga la parola "e della Coldiretti".

PRESIDENTE. C'è un parere favorevole del relatore, chiedo se ci sono osservazioni, no, quindi viene eliminata dal testo "e della Coldiretti"

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 417.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta e il Consiglio è convocato domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 30.