Seduta n.128 del 03/08/2010 

CXXVIII SEDUTA

Martedì 3 agosto 2010

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 30 giugno 2010 (121), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Felice Contu, Giuseppe Luigi Cucca, Attilio Dedoni, Rosanna Floris, Pietro Fois, Domenico Gallus, Gabriella Greco e Renato Vittorio Lai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 3 agosto 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione Cossa, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi negli aiuti a favore di imprese agricole per danni conseguenti ad eventi atmosferici". (352)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione economica della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e sulla necessità di uscire dall'indecisione politica". (353)

"Interrogazione Dessì, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione in cui versa, ormai da anni, la Carbosulcis Spa". (354)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dell'Istituto professionale agricoltura ambiente (IPAA) nell'anno scolastico 2010/2011". (355)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla emissione di cartelle di pagamento del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, in aree non raggiunte dai servizi dello stesso ente". (356)

"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura del laboratorio di analisi dell'Ospedale di Thiesi". (357)

"Interrogazione Lotto - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Agus - Barracciu - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Bruno, con richiesta di risposta scritta, in merito alle nomine delle strutture organizzative di 2° livello delle Agenzie LAORE ed ARGEA, in assenza di criteri e di valutazioni professionali di merito del personale interessato". (358)

"Interrogazione Cuccu - Meloni Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2008". (359)

"Interrogazione Espa - Bruno - Caria - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'esercizio della pratica della contenzione nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari, sulla riduzione degli orari di apertura dei servizi territoriali per la salute mentale e sull'attuazione della legge n.180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia)". (360)

PRESIDENTE. Considerata la scarsa presenza di consiglieri e constatata l'assenza della Giunta, sospendo la seduta.

Prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 04, viene ripresa alle ore 10 e 18.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla

manovra economica-finanziaria 2010-2013)". (78/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 78/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cherchi, Diana Mario e Ladu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 30 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Ladu - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo i lavori per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 20, viene ripresa alle ore 10 e 50.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Contu Mariano, Diana Mario, Mariani, Pittalis, Salis, Zedda Alessandra e Zedda Massimo sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 31 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - Diana Mario - Floris Mario - Ladu - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti preavvisando che, se al rientro dovesse mancare ancora il numero legale, la seduta stessa verrà aggiornata al pomeriggio.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 53, viene ripresa alle ore 11 e 23.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)

Terza verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Bruno, Capelli, Cossa, Dessì, Ladu, Oppi, Petrini, Planetta, Salis e Stochino sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 43 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Ladu - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, i lavori proseguono.

Eravamo in fase di esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1, in particolare in fase di votazione dell'emendamento numero 11, a firma Barracciu e più.

BARRACCIU (P.D.). Era stato ritirato, Presidente!

PRESIDENTE. Non mi risulta. E' stato ripresentato dall'onorevole Uras che l'ha fatto proprio. Onorevole Barracciu, mi dicono gli Uffici che l'onorevole Uras l'aveva ritirato e che poi lei l'aveva fatto proprio.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). A fine seduta è stato poi ritirato, Presidente. Ho fatto dichiarazione di ritiro, ricordo anche le parole.

PRESIDENTE. Io non ero presente in aula, gli Uffici mi dicono...

BARRACCIU (P.D.). "Per le rassicurazioni dell'onorevole Steri, rafforzate da quelle dell'onorevole Mario Floris", questa era la motivazione del ritiro dell'emendamento numero 11.

PRESIDENTE. Comunque, se è ritirato, è inutile proseguire in questa discussione.

Metto in votazione l'emendamento numero 12.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 12 e sollecito un'attenzione particolare, da parte della Giunta regionale, in relazione al problema del fenomeno del precariato diffuso in maniera preoccupante presso le strutture regionali. Si tratta sostanzialmente di riprendere il discorso sul percorso di stabilizzazione che era stato avviato in molti settori della Regione, in strutture della Regione, nella scorsa legislatura e che in questa legislatura si è pressoché arrestato.

Vorremmo sentire, rispetto a questo emendamento, il parere dell'assessore Corona e capire eventualmente quali sono gli intendimenti suoi e dell'assessore La Spisa, quindi gli intendimenti della Giunta, in merito a questi problemi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei registrare la mancanza del numero legale da parte della maggioranza. Nel momento opportuno, come vede l'onorevole Capelli, io sono presente in aula e ritengo di dover parlare su questo emendamento che riguarda la questione più ampia del precariato nel sistema pubblico. Dico la questione più ampia perché, attraverso l'articolo 3 della legge numero 3 del 2009 e anche attraverso l'intervento della Corte costituzionale per quel che riguarda l'amministrazione regionale, per buona parte le questioni sono risolte. Si tratta solo di convincere gli Uffici ad attuare le disposizioni di legge in vigore,

Ma, avendo rigettato, la Corte costituzionale, le perplessità sollevate dal Governo sull'articolo 3 comma 1 e avendo fatto salvi tutti quanti gli altri commi relativi ai piani di stabilizzazione della sanità e dell'amministrazione regionale, degli enti e delle agenzie, è evidente che (no?) trova compiuta normazione la questione del precariato in amministrazione regionale all'interno del sistema sanitario; cosa che, ripeto, gli Uffici devono incominciare ad acquisire come un dato sennò svolgono attività improprie in violazione, io richiamo i contenuti proprio dell'articolo 3 comma 1 perché impone l'invio di tutti gli atti in materia di assunzione a tempo determinato alla Corte dei conti al fine della verifica in caso di violazione delle percentuali delle responsabilità contabili in capo ai funzionari.

Invece rimane totalmente aperta tutta la vicenda che riguarda il sistema degli enti locali, la quale è una vicenda, badate, che purtroppo attraverso ritardi anche colpevoli della nostra stessa amministrazione ma non solo, anche di questo Consiglio, nel trattarla in maniera compiuta, ha lasciato molte questioni irrisolte. Questo emendamento tenta di trovare soluzione, io posso anche capire che la maggioranza, che si è data un orientamento su questo provvedimento, non lo voglia accogliere, però si tratta di aprire una discussione, lo dico all'onorevole Steri, lo dico ai colleghi che si sono manifestati disponibili, di tutte le parti politiche, perché questa è una vicenda che va comunque trattata e risolta. Ecco perché io voterò a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Voglio aggiungere le mie considerazioni alle dichiarazioni della collega Barracciu e del collega Uras, citando anche l'impegno di altri colleghi che hanno preso a cuore questa situazione. Lo dico agli Assessori, perché sappiamo benissimo che, in sanità, ci sono dei servizi pubblici che in questo momento sono erogati da persone senza contratto. Cioè abbiamo importantissime funzioni di responsabilità legate a situazioni di monitoraggio e di screening di patologie che, in questo momento, proprio oggi, sono incredibilmente, in un servizio pubblico, svolte da persone che sono precarie da vent'anni, da persone che non sono riuscite a mettere in campo una contrattualizzazione, una definitiva stabilizzazione, che hanno dei ruoli chiave e solo la loro volontà di responsabilità di seguire dei settori così importanti li fa andare avanti nonostante siano formalmente senza contratto e a "zero" stipendio in attesa che ci sia il rinnovo delle convenzioni annuali. Una situazione che io chiamo discriminatoria. Il collega Uras faceva appunto appello al collega Steri, al collega Meloni e ad altri colleghi che si sono mossi per capire bene questo fenomeno.

Da questo punto di vista, anch'io dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento ma il problema è grosso, non è un problema - come dire - strumentale rispetto al lavoro che stiamo facendo qui. E' un problema reale che coinvolge persone che hanno un ruolo importante nelle strategie sanitarie, addirittura nelle strategie di sicurezza, perché gli screening sanitari rispetto ad alcuni tipi di patologia non sono uno scherzo, riguardano veramente la "pelle" dei sardi. Ripeto, è un problema di cui dobbiamo occuparci in maniera estremamente veloce e in tempi rapidi per dare soluzione a persone che stanno facendo notevoli sacrifici. Comunque il mio voto sarà favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Ribadisco che questo del precariato è un problema per il quale anche la maggioranza è particolarmente attenta, tant'è che, ripeto, le norme della legge sul precariato erano nate dalla fusione di due emendamenti, uno nostro e uno dell'onorevole Uras. Mi sembra però che, vista la gravità del problema, sia proprio necessario un approfondimento anche giuridico per formulare una norma in maniera tale che non sia suscettibile di ricorso alla Corte costituzionale. Mi sembra che questo sia uno degli argomenti che dovremmo affrontare con la legge sul personale, visto che ci sono alcune difficoltà tecnico-giuridiche su come è formulato l'emendamento. Pertanto inviterei il collega al ritiro con l'impegno a esaminare il problema a settembre con la legge sul personale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io intervengo a favore dell'emendamento. Però l'onorevole Steri ha introdotto un argomento che meriterebbe una riflessione. Noi stiamo trattando una questione delicatissima, come abbiamo avuto modo di dire anche nei giorni scorsi… pregherei un minimo di attenzione, Presidente!

C'è una responsabilità di noi tutti su questo tema, si tratta di valutare se la maggioranza è nelle condizioni oggi di assumere un impegno che, anche sul piano temporale, indichi una data precisa. Per quanto mi riguarda non basterebbe comunque questo impegno di carattere temporale, sarebbe importante sapere qual è l'intendimento della maggioranza rispetto a questo fenomeno del lavoro precario che in Sardegna ormai ha assunto una dimensione drammatica sia sul piano quantitativo, per le ragioni che sappiamo, abbiamo circa 120 mila lavoratori precari, sia perché il precariato, nonostante l'impegno delle persone che lo vivono, di fatto sta derubricando sensibilmente la qualità delle prestazioni e soprattutto in alcuni settori, in particolare nella sanità e nel socio-assistenziale, si avverte questa caduta di qualità nella prestazione effettuata ai pazienti o clienti che dir si voglia.

Allora si tratta di capire se, da parte della maggioranza, c'è un impegno concreto, indicateci una data, ma nella giornata odierna diteci anche qual è la vostra volontà nell'affrontare e nel risolvere questo problema. Com'è stato ricordato poc'anzi, ci sono persone che sono precarie da vent'anni, da dieci, da quindici, è chiaro pertanto che non è una responsabilità solo vostra ma di noi tutti. Credo che questo sia un tema che debba impegnare l'intero Consiglio regionale e non soltanto l'Assessore competente di volta in volta, ci deve essere un indirizzo preciso del Consiglio regionale in questa materia rivolto nei confronti della Giunta. Se c'è questa disponibilità, forse è il caso di sospendere due minuti e verificare impegno temporale e, ripeto, intendimenti precisi dell'Amministrazione regionale e della maggioranza in questa direzione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 12. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 13.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Gli emendamenti numero 12 e 13 si differenziano in parti rilevanti. L'emendamento numero 12, diciamo, in gran parte è già operativo perché è contenuto nell'articolo 3 della legge 3 del 2009, mentre l'emendamento numero 13 introduce alcune novità e tratta alcune questioni, già sollevate in aula, che meritano un pizzico di attenzione. Meritano un pizzico di attenzione in ragione delle responsabilità che alcune amministrazioni pubbliche, dall'Università alle ASL, per esempio hanno nei confronti di alcuni lavoratori. Voi siete a conoscenza del fatto che i laboratori di analisi che operano presso strutture ospedaliere di primo livello, al Brotzu, al Microcitemico, nello stesso Policlinico, operano con lavoratori precari e non da 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 anni, ma da 15, 16, 17 anni? Con gli stessi lavoratori, assunti con le forme più fantasiose, sistematicamente, ogni anno, sottoposti a uno sfruttamento indecoroso in violazione di tutte le disposizioni di legge! Questi lavoratori devono essere stabilizzati, sono stati espunti - secondo me arbitrariamente - dai piani di stabilizzazione della sanità che sono stati predisposti, ma hanno i requisiti, anzi li hanno più di molti altri e vanno ricompresi per essere finalmente trattati.

Altrettanto vale per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni locali, per i quali la Corte costituzionale, nell'esaminare l'articolo 3, commi 2 e 3, non ha detto che non si ha competenza, che la Regione non può normare in questo caso, che non può trovare soluzione, ma che devono essere sottoposti a selezione pubblico-concorsuale.

Concordando con quanto diceva l'onorevole Diana, io penso che la maggioranza dovrebbe proprio su questo emendamento…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 13 e sottolineo quanto questo emendamento afferma in relazione agli operatori che lavorano da anni nel settore per la gestione dei beni culturali, dei luoghi della cultura, delle biblioteche e degli archivi.

Relativamente a questo problema, la situazione è altrettanto delicata, così come delicata è quella descritta dall'onorevole Uras per i settori di cui lui ha riferito. In questo settore, da anni, lavorano decine e decine di persone che costantemente, nell'arco della loro storia professionale, hanno dovuto subire di anno in anno una precarietà continua; è evidente che questo influisce sulla qualità della vita di questi lavoratori, così come sulla qualità dei servizi che gli stessi prestano in nome e per conto degli enti locali. Questo problema era stato già sollevato nella scorsa legislatura quando approvammo la legge numero 14, legge di riordino del sistema dei beni culturali. Quella legge, ricordo al Consiglio, prevedeva e prevede tuttora, perché evidentemente non è stata mai abrogata, la predisposizione del Piano regionale per la gestione dei beni culturali e dei musei. Questo Piano, che era già stato tra l'altro annunciato anche da questa Giunta, tarda ad arrivare per cui è difficile porre mano a una riorganizzazione complessiva del settore, che evidentemente dovrebbe prevedere una riorganizzazione del sistema dei servizi e quindi anche delle prestazioni dei lavoratori che in questi servizi lavorano da anni.

Il ritardo del Piano regionale (ritardo che evidentemente sta in capo a questa Giunta) e una mancata definizione di un nuovo inquadramento di questo personale determinano una situazione di precarietà, rispetto alla quale noi vorremmo conoscere, dalla maggioranza, quali prospettive affaccia e propone per risolvere il problema. Mi associo quindi a quanto richiesto dall'onorevole Uras e dall'onorevole Diana circa un pronunciamento sul tema da parte della Giunta e anche dei colleghi della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, mi perdoni, non vorrei tediare nessuno, insisto, è intervenuto l'onorevole Steri, mi dispiace sia assente in questo momento, io vorrei davvero capire se, quanto affermato dall'onorevole Steri, rappresenta la volontà della maggioranza o se invece è un'affermazione estemporanea. Conoscendo l'onorevole Steri, non credo che sia quest'ultima la fattispecie del suo intervento. Noi stiamo discutendo, Presidente, mi rivolgo anche ai due Assessori presenti in Aula, di un tema delicatissimo, non voglio ripetere le cose dette poc'anzi, ma si tratta di capire se la Giunta e la maggioranza sono intenzionate ad affrontare davvero questo problema. Da parte nostra, non c'è la volontà di agitare il precariato, e quindi la disperazione di circa 120 mila precari, per farne un uso strumentale. Io ritengo che le forme migliori, anzi la forma migliore sia sempre quella concorsuale.

Voglio richiamare l'attenzione dell'intero Consiglio anche su un'altra questione, che riguarda tutti, centrodestra e centrosinistra: da troppi anni, nelle amministrazioni pubbliche, anche per ragioni di bilancio, stiamo esternalizzando le attività, tante attività che prima si svolgevano in proprio. Questa esternalizzazione si scarica sui diritti di chi presta la propria opera lavorativa e, ripeto, sulla qualità delle prestazioni e dei servizi. Credo che sia arrivato il momento di affrontare questa questione! Insisto, assessore Corona, lei è l'Assessore competente, le chiedo: "Ha un'idea di come affrontare questo problema?". E' un problema drammatico! Se "sì", ci vuole comunicare una scadenza temporale e qual è il progetto, l'idea che avete per affrontare una questione delicata come questa? Di fronte a una dichiarazione chiara, c'è la nostra disponibilità a un confronto nell'interesse di questa gente, ma attendiamo un segnale da parte dell'Assessore e della maggioranza, sempre che siate nelle condizioni di dare un segnale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore di questo emendamento, ma vorrei approfittare per dire come effettivamente questo Consiglio (lo guardi Presidente, lo guardi!) sta svolgendo un'operazione burocratica: è poco interessato. Questo atteggiamento comprova quello che noi stavamo dicendo nei giorni scorsi, cioè non siete interessati a fare delle operazioni congiunturali che (assieme a un taglio insensato) portino la nostra Regione a dotarsi di provvedimenti urgenti, per scommettere su qualche cosa. Deduco che voi siete contrari persino a quello spot vergognoso che ha fatto il vostro Presidente del Consiglio sulla bellezza dell'Italia, che non vogliate più scommettere neanche sul turismo, visto che ormai avete mandato a catafascio anche l'industria.

Ma di che cosa volete parlare? Perché siete qua? Andatevene in ferie! Ciò dimostra l'inutilità di questo provvedimento. Ammazzate oltre misura gli enti locali, i precari non esistono. Colleghi dell'opposizione, avete idea di chi sia oggi, in quest'Aula, un nostro interlocutore? Gli Assessori leggono gli affari loro, non ci rispondono, nella maggioranza non si solleva nessuno, ho ragione io che questa è un'operazione burocratica? Assessore, è inutile che lei faccia quei gesti, la presenza degli Assessori si vede anche con la capacità di intervento e di risposta ai colleghi che parlano, non con i gesti fuori onda! E se, per rispondere all'onorevole Steri, dobbiamo aspettare sempre un nuovo evento per aggredire i problemi in un momento congiunturale, deduco che voi non siete nella consapevolezza che ci troviamo in una situazione drammatica, dove l'ordine delle cose è dettato dalla sensibilità con la quale la politica risponde alle condizioni della sua società. Voi siete fuori onda! Sempre e comunque fuori onda!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Voterò a favore dell'emendamento perché viviamo una situazione di precarietà che sovrasta l'intera società sarda, è una realtà completamente in situazione di precariato e trovo veramente inaccettabile che, dopo tanti anni, non si trovi risposta per la soluzione di una realtà che occupa uno spazio importante nel mondo del lavoro e che continua a vivere situazioni di precarietà come questa.

Fra l'altro, io credo che a monte ci sia un condizionamento cioè che, nonostante i costi siano storicizzati, perché comunque, precari o non precari, ricevono una retribuzione, non si riesce a inquadrarli all'interno di servizi che sono insostituibili. E' questo che stride e che crea veramente una situazione di disagio nei confronti di lavoratori che avrebbero comunque una serenità nel momento della stabilizzazione. Penso soprattutto a quel mondo che dovrebbe essere visto come un mondo da portare a sostegno della nostra società, il mondo degli archivi, dei musei, dei siti archeologici, delle biblioteche, creando situazioni, proprio per la loro condizione di instabilità, a volte addirittura di interruzione del servizio, per i licenziamenti e le successive assunzioni che quindi vanno oltre il disagio del lavoratore che non ha la certezza e la sicurezza di una retribuzione garantita per il futuro ma che rimane legato, sempre e comunque, agli umori di chi deve decidere la assunzione, la riassunzione o la riconferma del posto di lavoro.

Quindi è un discorso che ci porta a sostenere con convinzione la proposta avanzata e a invitare il Consiglio tutto a sostenere e a dare, attraverso un voto favorevole a un emendamento come questo, soprattutto oggi, almeno un minimo di risposte concrete per la sicurezza del lavoro e di conseguenza una risposta di futuro a coloro che, da troppi anni, vivono in situazioni di precarietà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, l'onorevole Gian Valerio Sanna ha toccato un argomento importante che riguarda il futuro dei lavori di questa aula in questa sessione perché giustamente ha chiesto chi è l'interlocutore rispetto alle proposte che l'opposizione sta facendo e ha citato l'atteggiamento dell'onorevole Steri che si è assunto una responsabilità facendo un certo tipo di dichiarazione. Poi però gli atti conseguenti sono stati: nessuna dichiarazione da parte di altri e nessun impegno formale! Lo voglio ripetere anche in questo caso in cui parliamo di questioni di cultura, rispetto a precari che non sono milioni di precari, ma sono alcune decine di persone che, per esempio, si trovano da 10 o 20 anni in una situazione di precariato o senza stipendio, svolgendo o una funzione pubblica o lavorando quotidianamente all'interno di strutture pubbliche senza avere neanche un contratto rinnovato. Siamo a questo livello!

Allora, quando ci viene chiesto che cosa facciamo qui se neanche affrontiamo questi argomenti, come argomenti successivi altrettanto delicati, e se solo un consigliere si alza in piedi per dire che siamo tutti coscienti e dobbiamo prendere una posizione sui vari temi, allora, il sospetto è quello che dice l'onorevole Gian Valerio Sanna, cioè noi non sappiamo perché siamo qui, stiamo compiendo un rituale, davanti a questioni concrete non esprimiamo alcun parere, cioè non c'è nessuno che si prenda la responsabilità di maggioranza di fare dei ragionamenti seri e costruttivi. Parlo di serietà nel senso di responsabilità davanti a cose così intense. Allora, se è così, forse è bene che si vada in ferie e non che si continui a esercitare un rituale che poi alla fine vede semplicemente una contrapposizione fra una posizione consistente nel fare un compitino votando contro e pochissimi che fanno dichiarazioni di merito rispetto a situazioni in cui decine di persone stanno esercitando una funzione pubblica senza stipendio, persone che ovviamente, come ha detto il collega Uras, sono letteralmente "sfruttate".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, dico sinceramente che trovo, anche personalmente, le parole dell'onorevole Sanna non giuste perché sia la maggioranza che io ci siamo impegnati sempre ad affrontare questi problemi, spesso in controtendenza, spesso combattendo insieme anche con l'opposizione per convincere tutti i colleghi a trovare una soluzione. Ricordo che il primo emendamento sul precariato era firmato da me e dall'onorevole Capelli, poi sono seguiti tutti gli altri, quindi è un problema di cui stiamo coscienti, è un problema che abbiamo cercato di affrontare e di risolvere.

Ieri, ho parlato prima io, per la maggioranza, perché sono stato designato relatore della legge sul personale, poi ha parlato l'onorevole Floris che è il Presidente della Commissione sul personale, l'impegno ad affrontare i problemi era su tutti gli emendamenti relativi al personale. Voi sollevate un problema serio, chiedo scusa, un problema che esiste - non voglio essere offensivo - però lo sollevate presentandoci un emendamento che tecnicamente non è approvabile, anzi è addirittura inammissibile, perché voi delegate la Giunta regionale a fare delle norme, le norme sono di competenza del Consiglio regionale.

Ecco, questo, che è un problema delicato, per il quale bisogna bilanciare e valutare vari interessi che vengono in gioco, implica anche l'affinamento giuridico per studiare delle soluzioni giuridicamente percorribili, non questa che morirebbe. Ripeto, con il primo comma, inventiamo una specie di legge delega per cui deleghiamo la Giunta a fare delle norme; mentre il secondo comma è una fotografia, non risolve il problema dell'ospedale Microcitemico, il problema è generale e riguarda tutto il personale, se no stiamo facendo una fotografia, sarà anche un caso giusto, ma quella norma deve essere generale e astratta, non può essere una norma riferita a un caso concreto. Ecco perché questo emendamento tecnicamente non è accettabile.

Il problema è serio, avete dimostrato la vostra sensibilità nel portarlo avanti però, l'onorevole Sanna e gli altri colleghi me ne daranno atto, questa sensibilità è anche nostra. Ribadisco che l'impegno ad affrontare questi problemi e a risolverli è stato assunto sia da me che dall'onorevole Floris, dovremmo incontrarci e trovarci. Non stiamo rimandando delle norme, semplicemente questo problema non è oggi risolvibile perché deve essere affinato, né io mi sono preoccupato di studiare il problema oggi per l'Aula perché, quando avevamo esaminato la legge sul personale, avevamo preso l'impegno di ritirare tutti gli emendamenti e di affrontare tutti i problemi (molti dei quali già sollevati da voi allora) in quell'occasione. Quindi ribadisco le parole mie e penso di poter ribadire anche le parole del presidente Floris.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io spero che in quest'Aula sia consentito agli Assessori, che non hanno diritto di replica, onorevole Sanna, di poter anche sbadigliare se i discorsi che spesso facciamo portano allo sbadiglio, o portano al sorriso, o portano anche alla disapprovazione. Mi consenta, io non assumo le difese d'ufficio di nessuno e men che meno dell'assessore Corona che non ha bisogno di difensori d'ufficio. Però, mi pare che, rispetto al lavoro che proprio l'assessore Corona ha posto in essere, in questo anno e mezzo di legislatura, su temi sensibili come il problema dell'occupazione e della precarietà del personale che a vario titolo ruota intorno all'Amministrazione regionale o a enti pubblici, posso soltanto dire, guardando anche all'attività pregressa, che sicuramente ha fatto qualcosa di più, forse anche meglio, di quello che è stato fatto nella scorsa legislatura.

Badate, qui si stanno prendendo in giro i precari, onorevole Uras, ma che cosa vuol dire che "la Giunta regionale provvede alla approvazione di apposite specifiche norme"? Semmai è un lavoro che dobbiamo fare noi come Consiglio regionale, dobbiamo dare noi la norma certa sulla quale poi l'Amministrazione deve adeguarsi ponendo in atto provvedimenti amministrativi. Qui stiamo cercando di creare soltanto la parvenza che ci stiamo occupando del problema, ma siamo sempre sul livello della cosiddetta idea programmatica, idea di principio, non della norma cogente che risolve "il" problema!

Di questo problema l'assessore Corona si è già occupata, è stata già su questo tema sensibilizzata, cercando di trovare le soluzioni che siano conformi non a un'idea che abbiamo, ma che siano conformi alle leggi che già esistono, non alla possibilità che questa legge o queste norme poste in essere vadano sotto il vaglio della Corte costituzionale e che, come al solito, ritornino in Regione perché non conformi a principi o a leggi sovra-ordinate dello Stato.

Allora, quando tocchiamo questi argomenti sensibili facciamolo veramente, io mi auguro, con lo spirito costruttivo da parte di tutti e, se possibile, perché la materia del lavoro non ha colore politico,…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Comunico che il consigliere Fois è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Mariani e Porcu hanno votato a favore e che i consiglieri Cappellacci, Diana Mario e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 65

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 26

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 14 e 32, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, questo è un emendamento credo piuttosto delicato, anche perché è l'unico emendamento per il quale il rappresentante della Giunta ha rilasciato delle dichiarazioni, rispetto alle quali vorremmo avere dei chiarimenti. Onorevole La Spisa, lei ha fatto delle dichiarazioni su questo emendamento dopo aver espresso un parere negativo e noi non abbiamo capito il senso.

Questo emendamento riguarda la questione dei trapiantati di cuore, di polmoni e di fegato. E' una situazione che noi riteniamo, in questo momento, discriminatoria, nel senso che le persone che hanno subito questo tipo di intervento (sono numeri estremamente limitati, ricordo circa 200 trapiantati di fegato e 87 di cuore) e che sono assistiti dagli ospedali, dal Brotzu in modo particolare, hanno bisogno di quelle provvidenze che abbiamo già riservato per i nefropatici e i trapiantati di rene. Dico discriminatoria perché queste persone non hanno la possibilità di trovare concretamente un supporto rispetto alla loro situazione precaria.

Anche la maggioranza ha presentato dei progetti di legge (ricordo quelli dell'U.D.C. e quello recentissimo del P.d.L.) sulla questione, che ha però una sua urgenza per cui noi non abbiamo utilizzato e non utilizzeremo la strada dei progetti di legge perché questa situazione va risolta subito. La nostra proposta comporta una spesa irrisoria di 100 mila euro.Mi dispiace che non ci sia l'Assessore della sanità (forse in questo momento è impegnato in qualche conferenza stampa), non so se c'è qualche polemica all'interno della maggioranza, qualche replica ad altre dichiarazioni fatte all'interno dei Gruppi di maggioranza (su questo vedremo dai comunicati di agenzia che cosa succederà) ma mi dicono che, a proposito di questo provvedimento, l'Assessore ha dichiarato "su questa questione però il parere non è negativo". Io vorrei capire dall'Assessore, per tutti i nostri atti conseguenti, che cosa significa rispetto al nostro emendamento, per noi non è stato chiaro, perché prima ho sentito il parere negativo e poi, al riepilogo degli articoli, che il parere non è negativo.

Chiedo all'Assessore se vuole chiarire per poter capire noi come comportarci, gliene saremo grati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intanto questo emendamento solleva un problema, come diceva prima il collega Espa, su cui bisogna intervenire per portare sullo stesso piano tutti coloro che subiscono interventi chirurgici di questa natura. Non rovina la manovra; non toglie diritti a nessuno anzi ne aggiunge ad alcuni; prevede una spesa irrisoria (100 mila euro). Parliamo di situazioni di particolare difficoltà, anche umana, la Giunta può scegliere di non fare nulla anche questa volta, ma secondo me farebbe una scelta sbagliata se decidesse così, perché non si qualificherebbe bene agli occhi dei cittadini sardi, soprattutto di quelli che vivono questa condizione.

Colgo l'occasione anche per sottolineare (lo dico, con la cortesia che è giusta, al collega Pittalis) che forse, tra tutte le accuse che io merito, quella di non essermi occupato o di essermi occupato male dei precari, è certamente quella meno fondata. Ce ne siamo occupati anche insieme in molte circostanze, non solo con lei ma anche con il collega Rassu, mi dispiace che non ci sia, con il collega Lai e altri colleghi della maggioranza e tantissimi di questa minoranza, anche in situazioni in cui opposizione e maggioranza si sono un po' articolate in ragione dei problemi che avevamo di fronte.

Ma noi dobbiamo risolvere queste questioni, non le possiamo lasciare aperte! Ci sono anche altri emendamenti: le cooperative dei beni culturali, che da decenni stanno gestendo il nostro patrimonio museale, i laboratori di analisi degli ospedali, le pubbliche amministrazioni locali (province e comuni), i servizi per il lavoro, che stiamo trascinando; tutta gente qualificata e selezionata, facciamola lavorare! La Corte costituzionale è intervenuta su questo (articolo 97, selezione pubblica di tipo concorsuale), va bene, però noi dobbiamo risolvere il problema, lo dobbiamo risolvere alla radice e lo dobbiamo risolvere per tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo semplicemente per dire che io ricordo che in Commissione, alla conclusione dei nostri lavori, mi era sembrato che anche l'assessore La Spisa volesse approfondire l'argomento; quindi io chiedo se c'è la necessità di una breve sospensione per verificare la possibilità accogliere questo emendamento forse facciamo una cosa buona.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio e assetto del territorio. Confermo quanto ho detto nel momento in cui ho espresso il parere: è un argomento a cui sicuramente dobbiamo prestare attenzione, non nella sede di esame di questa legge ma segnalando il problema, come abbiamo fatto, all'Assessore competente, per verificare, in un provvedimento ad hoc (e non in legge finanziaria, se riusciamo a dare alla finanziaria il suo ruolo), di poter intervenire su questo tema che ha evidentemente la sua validità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, abbiamo già preso atto in Commissione dell'impegno dell'Assessore per eliminare questa ingiustizia, perché il fatto che i trapiantati di cuore e di fegato non possano accedere alle provvidenze che sono previste per altri tipi di trapiantati è effettivamente un'ingiustizia che va sanata. L'Assessore, dobbiamo renderne atto, ha favorevolmente acquisito questo problema, si è impegnato a risolverlo in altro momento, magari in finanziaria, quando si potrà anche normativamente intervenire (perché c'è bisogno di una norma per incrementare le risorse), per cui a questo punto chiedo ai colleghi se è possibile ritirare gli emendamenti numero 14 e 32 per verificare la disponibilità dell'Assessore e della Giunta su questo aspetto. Se noi bocciamo questo emendamento, non possiamo più intervenire. L'importante è la presa d'atto della disponibilità della Giunta a intervenire.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sugli emendamenti numero 14 e 32, uguali, li metto in votazione. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 15.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Questo è un altro tema, ne abbiamo parlato anche nella Commissione che è stata istituita al fine di verificare la corretta e puntuale attuazione delle leggi regionali da parte dell'amministrazione, dell'apparato burocratico. Noi abbiamo una legge, la legge numero 20 del 2005, che è sostanzialmente non attuata da 5 anni. Certo, ci sono problemi, probabilmente anche nella sua stessa configurazione, ma quello principale è che la Regione ha deciso di non fare politiche del lavoro. Ha deciso di non attuare neppure le norme dello Stato, quelle dirette alle province; badate, noi ci siamo infilati dentro il sistema di trasferimento della competenza con il superamento del collocamento pubblico di tipo statale! Ci siamo infilati per fare da tramite tra lo Stato e le province. Abbiamo i lavoratori dei servizi per il lavoro, dei centri per lo svantaggio e delle agenzie di sviluppo locale, la cui assegnazione è prorogata di anno in anno a valere su fondi comunitari, in una fase ancora di impianto di quelle attività di cui non si conosce però, in modo chiaro, finalità, modalità operative, articolazione corretta nel territorio, esigenze da soddisfare, utenti da sostenere.

Insomma, c'è una grande confusione perché si è deciso di non fare più politiche del lavoro in questa Regione; in questa Regione da tassi di disoccupazione record rispetto a tutta l'Italia e, in alcuni casi come quella giovanile, all'Europa. E adesso c'è un'aggravante, incominciamo a introdurre il vero oggetto della questione: lo Stato si porta via 2 miliardi e mezzo di soldi che appartengono all'amministrazione regionale, quindi, alla Regione, quindi ai sardi! Quali politiche del lavoro potremmo fare domani, quali politiche per lo sviluppo potremmo fare domani e quali politiche per il rilancio del sistema produttivo ed economico potremmo fare domani se lo Stato ci scippa 2 miliardi e 500 milioni di euro!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, Assessori e colleghi, richiamandomi all'emendamento presentato dalla collega Barracciu e dagli altri Capigruppo, vorrei evidenziare un caso particolare (lo dico in presenza del Presidente che così se ne può far carico, visto che è un tema che riguarda prettamente l'Assessore del lavoro), ovvero noi ci troviamo a trattare ancora una volta, dopo che ci sono norme chiare che si ripropongono dal 2008 e che suggeriscono un percorso chiaro (probabilmente in questo caso vi è la necessità che la Commissione speciale istituita svolga la funzione appunto di verifica del perché le leggi non vengono applicate), il problema della stabilizzazione degli operatori che lavorano nei Centri servizi per l'impiego (CESIL); percorso definito per legge, dichiarato in diverse finanziarie, che, a oggi, risulta essere ancora inapplicato sempre rimandando ad annualità successive e a confronti su temi che sono già abbastanza precisati.

Io penso che, su questo tema, ci debba essere un'assoluta accelerata. Nel mese di settembre, a differenza di quello che si dice nei corridoi, ci sarà necessità prima di tutto che arrivi in questa Aula un disegno di legge per la stabilizzazione di questi operatori, così come d'altronde era già stato scritto nella finanziaria 2008 e poi che non venga procrastinata ulteriormente la situazione di persone che tra l'altro dovrebbero occuparsi esse stesse dei problemi dei disoccupati della nostra terra. Penso che questo sia uno di quei casi che possa portarsi ad esempio di come il sistema non funziona e vada sicuramente migliorato.

Presidente, mi rivolgo all'Assessore del lavoro, all'assessore Manca, che si sta occupando del problema, penso che vada un po' accelerato l'iter per portare così a soluzione un problema che ha una strada scritta, che non necessita di altri e ulteriori provvedimenti, ma probabilmente soltanto un po' di operatività da parte dell'Assessorato per portare a casa il risultato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento numero 15 che riteniamo necessario per due ordini di ragioni. Necessario perché, nella situazione odierna nella quale viviamo, è evidente l'esigenza di un piano ragionato per i servizi e le politiche del lavoro e dell'occupazione; necessario per affrontare in maniera scientifica, possibilmente con cognizione di causa, una situazione della Sardegna che vede punte di disoccupazione davvero allarmanti: dal 16 per cento si passa al 27 per cento, sino al 40 per cento quando si tratta di disoccupazione giovanile.

Poi vi è l'altra necessità (anzi, più che una necessità, perché è certamente per la Sardegna una necessità) per la quale, con questo emendamento, noi vogliamo essere d'aiuto alla Giunta regionale, d'aiuto alla maggioranza. Vogliamo dare una mano, visto il deserto politico-programmatico rispetto alle politiche del lavoro di questa Giunta, proprio proponendovi di accettare questo emendamento in modo che possiate iniziare a ragionare sulle politiche del lavoro predisponendo il piano su citato.

A oggi non c'è niente di tutto questo in relazione alla disoccupazione nella sua portata generale e tanto meno in relazione alle problematiche della disoccupazione giovanile e femminile. Perciò vogliamo dare una mano alla Giunta, suggerendo la predisposizione di questo piano, anche per affrontare quello che per noi è un paradosso nel paradosso. Il paradosso degli operatori dei Servizi per il lavoro e dei CESIL (che dovrebbero far fronte con le loro prestazioni ai problemi di entrata nel mercato del lavoro da parte dei giovani, delle donne e di coloro che sono portatori di handicap) è che loro stessi hanno il problema di essere precari. Non si capisce come in una situazione data, così come è configurata, gli stessi operatori dei servizi possano essere d'ausilio a coloro i quali sono alla ricerca di una occupazione e hanno necessità di entrare nel mercato del lavoro. Un paradosso nel paradosso!

Questo emendamento vorrebbe sollecitare una presa di posizione della Giunta nei confronti del problema dei problemi della Sardegna che è, appunto, la disoccupazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io voterò a favore. Non sono per nulla stupito dal fatto che il problema delle intermediazioni nel mercato del lavoro vi lasci del tutto indifferente e capisco anche perché; se fossero vere le cose che vengono dette in giro sui primi sintomi della ripresa, questo sarebbe uno strumento importante per andare dentro e capire alcune cose in più sull'incrocio della domanda e offerta, su che cosa può fare il Governo pubblico per l'occupazione. Ma a voi non interessa.

Onorevole Pittalis, come lei sa, di fronte alla sua autorevolezza, io mi metto sempre sull'attenti, però siamo ormai a chi la dice più grossa ancorché inverosimile sulla bravura di una Giunta che non mi pare il senso comune possa definire neppure sufficiente o al minimo vitale della dignità istituzionale. L'unica spiegazione che mi do è che siamo in piena sindrome da rimpasto che, come si sa, ha più pretendenti che posti disponibili e quindi, a chi la lancia più grossa, ci si mette un po' in qualche modo a difendere l'indifendibile, a farsi degli spazi.

Vede, le faccio anche un'ammissione, che insomma a lei non è sconosciuta, lei è stato un buon Assessore del bilancio, a mio giudizio migliore dell'attuale, non vi è ombra di dubbio, perché aveva qualche volta la lungimiranza di ascoltare, di ascoltare e di ragionare. Allora, io le chiedo se ci vuole dire lei, almeno, in parole povere, semplici, che i cittadini capiscano, sul piano tecnico e dei risultati, a che cosa servirebbe questa specie di disegno di legge che stiamo esaminando. Se ha la cortesia di spiegarmelo nella sua utilità, io le farò da megafono nei confronti dei cittadini della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, leggevo i lanci di agenzia di questo inizio di dibattito odierno e ho notato con piacere che tutti mettono in risalto questa nostra discussione sul precariato. Vuol dire che c'è sensibilità attorno a un tema drammatico come questo. L'unico luogo in cui non si registra la sensibilità dovuta, anzi nessuna sensibilità, è rappresentato dai banchi della maggioranza e dalla Giunta regionale. Vi stiamo sollecitando in tutti i modi di dirci qual è la vostra disponibilità, ma finora si è pronunciato solo l'onorevole Steri. Anche se è un pronunciamento importante, per quanto avanzato da un autorevole rappresentante della maggioranza, non me ne voglia l'onorevole Steri, ma credo che non sia esaustivo di tutta la maggioranza; oppure, diteci che rappresenta tutta la maggioranza e, se così è, per cortesia, Assessore, reitero la mia richiesta.

Le chiedo, assessore Corona, c'è un'idea della Giunta regionale, del suo Assessorato, su come affrontare un tema come il dramma del precariato? Stiamo parlando di precari dei servizi all'impiego! Come è già stato ricordato, sono quei servizi che dovrebbero far incontrare domanda e offerta, e noi sappiamo quanto sia complessa questa materia nel mercato del lavoro odierno. Ma è possibile che, essendo in discussione una materia come questa, non ci sia l'Assessore competente? E' possibile che su una materia come questa non ci sia un minimo di disponibilità di fronte a un'offerta di dialogo da parte dell'opposizione, perché preoccupata, in relazione a una situazione come questa?

Badate, è disarmante e imbarazzante il vostro atteggiamento, siete qui per far trascorrere il tempo! "Lasciamo parlare questi dell'opposizione, lasciamo dire loro quello che vogliono, tanto non ci interessa, non ci interessa quando cercano di rappresentare, a quest'Aula, attese, ansie, paure, drammi della gente". E' possibile che non siate sensibili a nulla? E' possibile che, su un tema delicato come questo, non ci sia una disponibilità per lo meno al dialogo e al confronto? E' possibile che, su una materia come questa, si debba assistere passivamente? Poi non meravigliatevi se vi definiamo inconcludenti o del tutto inadeguati a rappresentare le preoccupazioni e le ansie di questa benedetta Regione!

Insisto, Assessore, ci dica qual è la posizione della Giunta relativamente alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Ripeto, noi non siamo qui per scorciatoie…

PRESIDENTE. Onorevole Diana Giampaolo, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, dichiaro il voto a favore mio e del mio Gruppo su questo emendamento. Il paradosso è stato rappresentato benissimo dalla collega Barracciu, ove gli operatori dei CESIL sono precari anch'essi. Io credo che i CESIL, in quei comuni dove sono presenti, abbiano sinora funzionato come strumento formidabile per cercare di aggredire il problema "lavoro", un problema che vede, come diceva qualcuno che mi ha preceduto, il 14 per cento dei disoccupati sulla popolazione ordinaria e il 44,70 per cento sulla popolazione giovanile: 380 mila sardi sotto la soglia di povertà! Questo significa qualcosa! Vorremmo, davvero, avere una risposta chiara su quello che si vuole fare per i precari, perché del precariato si parla dal 19 marzo 2009, da quando ci siamo insediati, e i problemi dei precari sono sempre più drammatici. Io credo che, assolutamente, nel caso degli operatori precari del CESIL, occorra intervenire con la massima urgenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, visto che la maggioranza non interviene, provo a dare io una risposta all'onorevole Giampaolo Diana. Nel senso che a me sembra che questa maggioranza, onorevole Diana, non sia in grado di decidere niente in quest'Aula, in questo momento. Noi abbiamo cercato di mettere insieme, anche con una serie di emendamenti, le priorità: quelle del lavoro, quelle della scuola, del sociale, della sanità. Ma in questo momento (come in diciassette mesi di governo, altrimenti non avremmo presentato una mozione di sfiducia!) non emerge un'idea, non emerge una proposta, non emerge una misura anticrisi. Ve lo dice l'opposizione, ve lo dicono i sindacati: avete siglato un accordo, ma non siete in grado di attuarlo! Attuate la politica del rimando: finanziaria, collegato, non si fa il collegato, la prossima finanziaria, il prossimo collegato; nel frattempo passano gli anni, colleghi, passano gli anni! Credo che non ci sia una vera idea di sviluppo e che ci sia un abdicare al proprio ruolo di governo. Credo però che sia responsabilità anche di questo Consiglio regionale non perdere tempo con questa leggina.

Guardate, i sindacati (ma lo abbiamo fatto noi la scorsa settimana) vi hanno anche richiamato sul dovere di alzare il tiro sulla vertenza entrate, di fare quadrato, di trovare un momento nel quale chiamare a raccolta il popolo sardo, le istituzioni, le forze sociali. Credo che sia la nostra priorità, non possiamo far passare queste giornate, e anche questa giornata, inutilmente, assessore La Spisa, con un dibattito di questo tipo. Siete ancora in tempo per ritirare questo provvedimento e per tornare in aula con provvedimenti seri e con una proposta complessiva di sviluppo. Noi stiamo facendo la nostra parte e la faremo fino in fondo. Voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). E' vero che sicuramente la maggioranza ha i suoi problemi, però io penso che qualche problemino l'abbia anche l'opposizione. Se è vero, come è vero, onorevole Sanna, che c'è una minoranza loquace e c'è una minoranza silenziosa. Mi chiedo perché sentiamo interventi pronunciati sempre dalle stesse persone, forse anche noi, come maggioranza, ci poniamo il problema che vorremmo dialogare con quella minoranza silenziosa, ma probabilmente anche costruttiva.

Vedete, voi state riducendo il dibattito su un provvedimento sul quale l'assessore La Spisa è stato chiaro. Ha detto manifestamente che si tratta di una manovra (non sto qui a ripetere quello che ha detto lui, quello che ha detto il Presidente della Commissione bilancio e chi è intervenuto sull'argomento) che è stata tra l'altro asciugata, della quale è rimasto il contenuto di natura tecnica. Voi state proponendo un dialogo fra sordi, agitando argomenti che potrebbero trovare la loro sede e materia in altro provvedimento, in altri contesti. Non è questa la sede!

Allora, continuare a insistere sui problemi del precariato, sui problemi della sanità, sui problemi delle politiche del lavoro, sui quali siamo d'accordo, come ha detto l'onorevole Uras, su tanti aspetti, troveremo il modo, la sede adatta, ma non è certamente questa. Continuare ancora in un dibattito, nel quale voi seguitate a fare il monologo, da questo punto di vista, è chiaro che una maggioranza responsabile non può seguirvi, perché se tutto è improntato al filibustering, fatevelo! Noi staremo qua anche fino al giorno di Ferragosto, se questa è la vostra intenzione, ma riteniamo che non sia questo il modo per affrontare argomenti seri, che volete - certamente, nel vostro legittimo ruolo anche come opposizione - portare all'attenzione, solo che non è questo il provvedimento idoneo per affrontarli.

Ecco perché, da parte della maggioranza, non è possibile, in questo momento e per questo provvedimento, trovare un'interlocuzione che non sia quella sulla base dell'eventuale correzione di poste per migliorare eventualmente quel provvedimento, ma non per affossarlo come intende fare l'opposizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). L'onorevole Pittalis adesso ci ha ricordato che, a suo parere, questo non è il provvedimento giusto per poter parlare di alcuni argomenti che, a me piace ricordare, non riguardano strumenti di programmazione pluriennale, ma riguardano, come abbiamo già spiegato prima, la vita delle persone oggi e non fra 2 mesi. In più, io volevo dire, onorevole, che questa non è una norma finanziaria, non è neanche un assestamento di bilancio, questo è il collegato alla finanziaria nel quale i consiglieri regionali possono esercitare il loro diritto-dovere di fare delle proposte. Quindi noi possiamo essere totalmente d'accordo sul fatto che le finanziarie devono essere strumenti programmatori estremamente snelli ma (non ritorno sulla famosa polemica riguardo alla quale ci siamo chiesti come possiamo decidere da soli qual è la quota nostra sulla quale dobbiamo fare auto-taglio, se non sappiamo che cosa ci toglie il Governo) è chiaro che le proposte che portiamo meritano, non solo per la loro serietà, ma anche per lo strumento, di essere esaminate adesso. Questa è la nostra posizione, quindi il problema non è perdere tempo, anzi, è esattamente il contrario, il problema è dedicare del tempo utile per poter cercare di entrare nel merito di alcune questioni fondamentali.

Prima abbiamo visto la questione dei trapiantati di cuore, sulla quale ovviamente c'è una sensibilità comune, però la sensibilità comune deve diventare un atto amministrativo. Io so che, fra di voi, ci sono persone profondamente insoddisfatte del fatto che non si sia nemmeno sospeso il ragionamento sull'emendamento, perché lo condividono fino in fondo; però, proprio perché questa non è una finanziaria, era il momento giusto per dare una risposta a persone che sono o in attesa di trapianto o già trapiantati, cioè un problema reale, non solamente un fatto sentimentale, di buon cuore, di opportunità, ma un atto politico amministrativo per il quale bisognava prendere una posizione adesso e non fra… quanto? Quello che non sappiamo è quando sarà questo "fra"; quindi non "fra", ma "quando", perché se si tratta di un disegno di legge può essere fra due anni, se un altro strumento può essere un altro tempo. Questa era l'occasione giusta, il nostro Capogruppo ha invitato alla sospensione, ma la richiesta non è stata accolta e i colleghi del centrodestra non si sono espressi per sospendere.

Ritornando al punto, io voterò a favore. Dico questo perché il problema "CESIL" è un problema reale, abbiamo in situazione di precarietà, appunto, coloro che cercano di far lavorare le persone. Certo che c'è da ribadire, da rimettere in campo un ragionamento che permetta una larga condivisione, ma su questi argomenti, ripeto, siamo coerenti nel portare avanti…

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Interverrò molto rapidamente. Voterò contro questo emendamento, ma vorrei puntualizzare due aspetti. Il primo riguarda il contenuto, ne parlava l'onorevole Cocco. I CESIL sono nati con una misura straordinaria, che è la Misura 3.4 del POR Sardegna, nata per avere un inizio e una fine. I concorsi erano finalizzati a creare un intervento straordinario di sostegno ai soggetti svantaggiati, che poi sarebbe dovuto essere, superata la straordinarietà, ordinarizzato all'interno dei servizi comunali o provinciali. Ricordo, in quanto allora ero sindaco di un comune sede di CESIL, che l'Assessore che ci ricevette, mi pare si chiamasse Congera, ci disse proprio che non si poteva stabilizzare, con fondi regionali, un progetto e delle assunzioni, realizzate con fondi comunitari per avere un inizio e una fine. Alla Comunità europea, noi abbiamo detto che l'intervento di Obiettivo 1 era finalizzato a superare una contingenza, non a creare un costo fisso. Pertanto, io sono favorevolissimo alla stabilizzazione, favorevolissimo, ma non vorrei che ogni volta che noi pensiamo uno strumento, atto a superare un'emergenza, poi diventi ordinarietà. Quindi, ragioniamo su un disegno di legge, su questo specifico, apriamo anche ad altri soggetti che hanno altrettante capacità e che magari allora non avevano i titoli per partecipare a quella selezione.

Per quanto riguarda invece lo strumento, io sono d'accordo con quanto diceva Espa, noi stiamo perdendo la possibilità di intervenire in Consiglio regionale e, di fatto, stiamo apportando una modifica importante alle prassi finora seguite di aver uno strumento omnibus che ci consenta di ammodernare il nostro ordinamento. L'hanno tutte le Assemblee legislative regionali, l'ha il Parlamento! Con le modifiche che stiamo apportando oggi, noi non le avremo più a disposizione. Se non ci sarà, visto che, nella finanziaria, sarà solamente una norma di bilancio, il collegato pure, non so come faremo ad ammodernare l'ordinamento con piccoli interventi, interventi che necessitano anche a seguito delle riforme di carattere nazionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 15.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Pitea - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Fois - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Capelli - Milia - Mulas - Obinu - Oppi - Steri.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 56

astenuti 7

maggioranza 29

favorevoli 24

contrari 32

(Il Consiglio non approva)

Metto in votazione l'emendamento numero 17.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 17 e chiedo all'onorevole Pittalis di preoccuparsi di interpretare semmai la loquacità, soprattutto sui giornali, di parti della maggioranza di cui fa parte, anche perché, fino a prova contraria, chi tace, più che essere costruttivo o distruttivo, non dice niente, quindi le interpretazioni le faccia dalla sua parte.

L'emendamento numero 17 è un emendamento che vuole recuperare anche quanto è stato tolto, ingiustamente e in dispregio delle leggi che qui approviamo, agli enti locali con la finanziaria 2010. Sappiamo che sono stati diminuiti i trasferimenti spettanti agli enti locali, sensibilmente diminuiti, e con questo emendamento noi vorremmo che si recuperasse il maltolto della finanziaria 2010. Anche perché, recuperando questi 70 milioni di euro annui, intendiamo dotare gli enti locali delle risorse necessarie per far fronte a problemi serissimi, di cui essi hanno contezza ogni giorno e che sono quelli relativi alla mancanza di lavoro in particolare delle fasce sociali più disagiate. E' una norma che consente agli enti locali, anche se temporaneamente, per un po' di anni, di mettere mano, anzi, di avere la disponibilità finanziaria per far fronte a questi problemi. Riteniamo che, in questo senso, sia un dovere del Consiglio regionale occuparsi di questo tema e consentire effettivamente, a coloro i quali ogni giorno hanno a che fare con questi problemi direttamente, di poter dare risposte. Le difficoltà sono enormi, i dati della disoccupazione li abbiamo già riportati precedentemente, si tratta di incrementare e implementare il fondo degli enti locali per far fronte veramente a situazioni drammatiche di cui speriamo si facciano carico anche questa Giunta e questo Consiglio nell'attuale discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vi ricordate tutti i sindaci e i presidenti di provincia che hanno "invaso" quest'Aula? Qualche mese fa, non qualche anno fa, neppure qualche decennio fa, chiedevano l'aggiornamento, in relazione alle nuove entrate, della quota che compete alle autonomie locali per svolgere correttamente e produttivamente la propria funzione. Lo Stato interviene! Finalmente il Governo, quel bellissimo Governo che sta in piedi per miracolo, quando trova tempo e non è impegnato in attività edonistiche più o meno lecite, quel Governo taglia i fondi, discute le nostre entrate e noi abbiamo risolto il problema del rapporto con le autonomie locali! Perché? Perché la maggioranza e la Giunta, non so come definire questa Giunta, un tempo quando le Giunte erano lì lì per cadere si sarebbero definite "ballerine", quando stavano per cadere in estate si sarebbero definite "balneari", qualche altra volta si sarebbero definite in altro modo, ma questa Giunta e questa maggioranza hanno il problema di dover dire alle loro amministrazioni, anche quelle della loro parte, che non ci sono risorse.

Non solo non c'è quello che voi vi aspettate, cioè che noi mettiamo 70 milioni di euro, tanto per gradire, ma non c'è neppure quello che avevate! Un pezzo ve lo ha portato via già il Governo, l'altro pezzo ve lo porterà via questa Giunta di ragionieri, questi che fanno i conti e centellinano le "lire", quelli che non si occupano neppure dei trapiantati, che lasciano i lavoratori dei Servizi per l'impiego, e quindi anche i lavoratori disoccupati, in mezzo alla strada, questa Giunta "balneare", "ballerina" o come altro la vogliamo definire, e questa maggioranza, nettamente in crisi che non reggerà molto agli scrolloni che arriveranno giorno dopo giorno, mese dopo mese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò ovviamente a favore dell'emendamento numero 17 che propone il tema degli enti locali che anche voi, privi di qualunque orientamento, se non questo atteggiamento di preventiva cancellazione di tutto quello che è stato fatto dai predecessori, continuate a penalizzare; enti locali che erano stati oggetto nella scorsa legislatura di un provvedimento a dir poco rivoluzionario, attraverso il riconoscimento della compartecipazione all'efficienza della Regione nel beneficio finanziario attraverso il Fondo unico, che qui noi cerchiamo di ripristinare.

E' vero che gli enti locali sono un po' assonnati rispetto agli espropri che stanno subendo in questi ultimi 17 mesi, ma se ne accorgeranno presto. Se ne accorgeranno presto perché quei vantaggi che noi abbiamo dato loro con il Fondo unico (che in parte compensava il mancato adeguamento dei fondi della legge numero 25 e in parte andavano avanti), con i tagli dello Stato e con questi ultimi provvedimenti, sono belli che annullati. Adesso vedremo perché, se l'associazione dei comuni negozia con lo Stato la possibilità di ripristinare l'imposizione fiscale (anche se poi Berlusconi dichiara: "Noi non mettiamo mai le mani nelle tasche dei cittadini", falso, perché usate delle condizioni di costrizione legislativa per fare in modo che qualcuno lo faccia, e di fatto state tassando ulteriormente), i comuni si accorgeranno di non poter più dare i servizi e chiaramente manifesteranno la loro crisi.

Questa è una perdita per la Regione perché quando vi accorgerete di essere irrimediabilmente soli con le vostre fissazioni, con le vostre fisime, capirete che il nostro ragionamento di questi giorni non è stato una farsa, una presa di posizione, ma è stato un richiamo alla vostra responsabilità e siccome i giudizi arrivano alla fine arriveranno anche, in questo autunno caldo, i giudizi degli enti locali quando dovranno predisporre il loro bilancio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, chiedo scusa ai colleghi se mi intrometto in questa disputa tra problemi vari che avete, ma io vorrei capire una cosa. Ci siamo dati una linea fin dalla scorsa finanziaria (facciamo le cose nel momento giusto, sul testo di legge giusto, sulla norma giusta) e adesso vedo che si presentano emendamenti, anche condivisibili, in temi, che sono, sì, temi da affrontare, andiamo dal precariato agli enti locali, vedremo in seguito alcuni interventi sulla sanità, vedremo qualche intervento sul turismo, ma torniamo al concetto di omnibus, cioè del fare di tutto un po', di lanciare degli strali ogni tanto, di fare una disputa sterile in quest'Aula che sappiamo che non porterà a niente, ci controlliamo l'ANSA per vedere se abbiamo colpito nel segno, dopodiché non otteniamo nulla e questi problemi, che state giustamente mettendo in risalto, non vengono affrontati nel modo dovuto.

Noi abbiamo dei problemi, nella Regione Sardegna, che vanno affrontati con testi di legge e norme ad hoc, quindi approfonditi e non trattati superficialmente con un emendamento, soprattutto in una manovra tecnica che è stata presentata in quest'Aula per riequilibrare le entrate e quindi rivedere alcuni capitoli in uscita. Questo è il testo di legge, dopodiché possiamo parlare dei problemi in agricoltura, dei problemi della Giunta, dei problemi della maggioranza, dei grandi problemi delle minoranze, dei grandi problemi del sistema politico regionale, del sistema politico nazionale, di Berlusconi, di Bush, di Obama, di Putin, possiamo parlare di tutto, ma non stiamo facendo nulla!

Noi abbiamo presentato una manovra di riequilibrio e su questa vorremmo ragionare. Per quanto riguarda tutto il resto, non vogliamo rimandare gli argomenti, ma vorremmo fare un approfondito dibattito con proposte serie che portino a soluzioni strutturali di tutti problemi. Ecco perché, da parte nostra, e chiedo di nuovo scusa, c'è il silenzio su argomentazioni che non entrano nel merito reale del problema e che non portano ad alcuna soluzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Non abbiamo però neanche grandi chance come alternativa. E' vero che gli emendamenti possono anche essere visti come contenenti di tutto un po', però stiamo cercando di fare breccia nel vostro cuore, di capire quale può essere il lato debole, la gamma delle offerte è vasta, poi comprendiamo che c'è, invece, una chiusura su tutto.

Il Fondo unico, che è stato oggetto di discussione animata anche in quest'Aula, oggi è un problema superato, è un problema dei comuni. I comuni e gli enti locali sono alla disperazione. Voi pensate che, per raschiare i barili, oggi i comuni - sappiamo - ricorrono a un prelievo forzato addirittura attraverso le multe e le contravvenzioni che i vigili rilevano per fare quel minimo di cassa che consenta loro di avere una certa disponibilità.

In un quadro come questo, che cos'altro aggiungere se non sottolineare un problema e cercare di capire se, nei confronti degli enti locali, ci può essere un'attenzione? E' come il cane che si morde la coda: stiamo sempre girando intorno a un problema che è difficile risolvere se non sicuramente con un dibattito serio e approfondito. Oggi abbiamo questo strumento attraverso il quale cerchiamo di introdurre dei correttivi. "I trapiantati", no, "gli enti locali" no, "i precari" no, cercheremo di capire con gli emendamenti che abbiamo proposto successivamente. Ancora una volta il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, abbiamo parlato più volte, come è stato già detto, del tema del finanziamento agli enti locali e alle autonomie locali e di come aiutare queste autonomie locali proprio nel rispondere ai cittadini circa alcuni servizi essenziali che crescono in termini di costi economici per le famiglie, come per esempio per la raccolta differenziata; crescono i servizi ai cittadini in termini di costi e più volte i sindaci e i presidenti di provincia ci hanno segnalato, anche nelle riunioni col Consiglio delle autonomie locali, la necessità di avere ulteriori finanziamenti proprio per far fronte a quei servizi essenziali rivolti al cittadino.

Ebbene, il tema è proprio quello trattato, in altre occasioni, anche da tanti e tanti di voi, colleghi della maggioranza, che hanno sostenuto la necessità di ulteriori finanziamenti; certo, opportunamente indirizzati circa le migliori politiche possibili rivolte al cittadino sul territorio da parte delle province e degli enti locali, con le correzioni circa gli sprechi, con la non duplicazione dei servizi resi da altri enti locali, e quindi non sovrapponendosi a essi ulteriori servizi resi identici fondamentalmente da enti regionali. In questa direzione noi dobbiamo andare in quanto gli enti locali, i comuni, sopportano oggi, in particolar modo i comuni maggiori della nostra isola, un incremento di popolazione a fronte di uno spopolamento, purtroppo, delle zone interne. I principali comuni, anzi, tutti i comuni dell'hinterland delle maggiori città sono in una difficoltà sempre più crescente nel gestire i servizi pubblici essenziali, dai trasporti alla raccolta differenziata, ai servizi sociali rivolti ai cittadini per far fronte ai tanti bisogni e alle necessità crescenti.

Per questo motivo il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, se fosse possibile, in occasione della discussione di questo provvedimento, vorrei riprendere il tenore del dibattito che avevamo qualche giorno fa. I colleghi sanno perfettamente che non sul merito degli emendamenti si dice "sì" o "no", ma su una linea (che è quella illustrata dall'onorevole Capelli) di gestione dei provvedimenti finanziari e delle norme messe in discussione. Ogni tanto ritorna il tema delle entrate; tema che, nella discussione generale, ha assunto le caratteristiche, secondo me, più intense e più serie.

Personalmente ho contestato l'idea: "Non c'è una politica delle entrate". Io ho detto: "Una politica delle entrate c'è". Ho concordato, tutti abbiamo concordato, sul fatto che le notizie della posizione del Governo nazionale non erano confortanti rispetto alle nostre entrate. L'aspetto più positivo della nostra discussione è che tutti vogliamo partecipare a salvaguardare la politica di difesa del gettito delle entrate che la Giunta sta mettendo in atto, concorrendo anche ulteriormente a raffinarla.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, ho inoltrato una lettera al Presidente del Consiglio chiedendo che si attivasse per garantire la partecipazione del Consiglio, a fianco della Giunta, alla difesa del gettito della Sardegna. Chiederei al Presidente del Consiglio se intende sviluppare qualche iniziativa per garantire questa partecipazione. Però vorrei dire una cosa anche all'opposizione: se si parla di cose importanti, il nostro lavoro ha una dignità, se invece ogni argomento può essere strumentalizzato, io non credo che ci sia un vantaggio, non lo credo, non lo credo, né nella parte dell'opposizione né nella parte della maggioranza. Credo che si faccia un altro passo avanti nella direzione indicata da Violante e da… come si chiama l'ex radicale che fa il portavoce adesso? Non mi ricordo il nome... sì, è vero, si chiama Quagliariello. Violante e Quagliariello dicono: "I parlamenti non devono più legiferare, devono legiferare gli esecutivi". Ricordiamoci che questo è un orientamento diffuso in Italia e prende a pretesto il fatto che le aule parlamentari strumentalizzano i poteri che hanno.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che il consigliere Lai è rientrato dal congedo.

Onorevole Maninchedda, ho ricevuto la sua lettera così come ho preso atto delle sollecitazioni che sono pervenute da quest'Aula, ma anche dall'esterno di quest'Aula. E' mio preciso intendimento convocare una Conferenza dei Presidenti di Gruppo per definire insieme un'iniziativa nella direzione che lei ha indicato, magari anche simile a quella che aveva già intrapreso questo Consiglio lo scorso anno nel mese di luglio con riferimento alla vertenza con l'ENI. Quindi, in quella sede, si definirà un'iniziativa del Consiglio che coinvolgerà non solo il Consiglio ma anche le parti sociali e le associazioni di categoria per rafforzare ciò che lei ha detto e soprattutto la rivendicazione nei confronti del Governo nazionale per quanto attiene la partita delle entrate.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colgo l'occasione dell'intervento del presidente Maninchedda per dire che stamattina in quest'Aula abbiamo fatto il solito gioco delle parti, il solito dialogo tra sordi. Io credo che abbia fatto bene il presidente Maninchedda a cercare di fare un passo in avanti con la sua lettera alla Presidenza del Consiglio e credo anche che avrebbe fatto bene l'opposizione, non l'ha fatto, a presentare un ordine del giorno sugli stessi argomenti e con le stesse richieste.

Io voterò a favore di questo emendamento, così come voterò contro il provvedimento per i motivi che ho già detto, lo considero un provvedimento inutile, mentre considero invece molto importante per quest'Aula, per il nostro popolo, per il futuro dello sviluppo economico e sociale della Sardegna, che il tema delle entrate diventi il tema di questa seduta consiliare. Combattere il nulla è inutile, a volte ci si avvolge su se stessi, questa è una manovra vuota, a combattere il vuoto si inciampa, io credo che daremmo dignità a quest'Aula se lei convocasse immediatamente la Conferenza dei Capigruppo, magari aiutando quest'Aula a fare un passo in avanti e chiarendoci tutti insieme che diamo vera dignità a questo Consiglio se ci uniamo verso quella battaglia importante.

Qualsiasi cosa noi diciamo in questo momento, stiamo dicendo che la battaglia sulle entrate, quello scippo di 2.500 milioni che rischia di essere perpetrato, non è importante. Oggi la Commissione del Senato discute anche questo provvedimento. Io non so se concluderà la discussione, ma certamente fa specie che, mentre il Parlamento affronta il tema delle entrate, che è carne viva per la Sardegna, noi ci attardiamo a discutere di tutto e del contrario di tutto!

La invito, Presidente, a non dare tempo al tempo, a convocare una Conferenza dei Capigruppo e valutare se quest'Aula è in grado di rispettare l'alto mandato che le è stato assegnato affrontando prioritariamente i temi che riguardano il futuro della nostra Isola.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, ho già assicurato che è mia precisa intenzione convocare la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, però l'ordine dei lavori è già stato stabilito per cui adesso proseguiamo con l'esame del provvedimento in discussione.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, nel porre la questione pregiudiziale, qualche giorno fa, noi abbiamo posto proprio questo tema all'attenzione dell'Aula e della Giunta. Devo dire che, certo, abbiamo gli strumenti, abbiamo gli ordini del giorno, si dice che gli ordini del giorno non si negano a nessuno, noi riteniamo che occorra prendere atto della situazione e veramente porre in essere delle iniziative politiche importanti che riguardano il Consiglio ma anche il Governo della Regione. Io mi chiedo, al di là delle apparizioni che ogni tanto fa, perché il presidente Cappellacci non è qui con noi a discutere di entrate, a discutere degli attentati che il Governo, l'ultima volta con il viceministro Vegas, fa anche allo Statuto autonomo della Sardegna. E dico al collega Maninchedda: è vero, noi stiamo affrontando una legge che tecnicamente è un collegato, ma è diventata un'altra cosa per cui "possiamo discutere delle cose importanti in un altro momento, in un altro luogo, probabilmente".

Ecco, ci chiediamo ormai da 17 mesi, qual è il luogo, qual è il momento, quali sono i tempi, per discutere delle cose importanti. Lavoro, scuola, welfare, politiche per gli enti locali. Qual è il momento? Ce lo indichi il Governo di questa Regione o il Consiglio regionale deve fare la sua parte autonomamente? Credo che, con questa politica del rimando sistematico, non si vada lontano. Affrontiamo il cuore del problema, che è la vertenza entrate, che non è questa leggina, affrontiamolo, possiamo pure farlo in Conferenza dei Capigruppo ma direi che possiamo utilizzare bene il tempo anche in quest'aula consiliare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Chiedo scusa, sono d'accordo con la dichiarazione del mio Capogruppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo semplicemente per associarmi a questa richiesta che mi sembra molto significativa e politicamente rilevante. Prendo atto favorevolmente che la Presidente del Consiglio si è impegnata a inserire questo argomento tra i punti prioritari della nostra azione. Vorrei anche sottolineare e chiedere alla Presidente che, su questa vicenda, su cui c'è unanime condivisione da parte di tutti i Gruppi consiliari, possa anche essere trovato un modo, come dire, compatibile con l'ordine del giorno definito per accelerare la discussione sull'argomento delle entrate di bilancio della Regione Sardegna che è prioritario perché a esso sono legate anche tutte le future scelte che dovranno a brevissimo vederci con la manovra finanziaria 2011-2014 e tutte le scelte da farsi sui settori in difficoltà che richiamava or ora il collega Bruno.

Per cui io manifesto ancora una volta la disponibilità del nostro Gruppo ad accelerare la discussione, in Commissione, in Conferenza dei Capigruppo e in Aula, di questo importantissimo argomento.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla

manovra economica-finanziaria 2010-2013)". (78/A)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 17. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 18. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 19.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, questo emendamento non ha bisogno di copertura perché non comporta spese, ne comporterà il concorso sulla dirigenza, spesa inutile, che è in fase di svolgimento perché le perplessità, i dubbi e le preoccupazioni che sono state espresse, che sono state manifestate, i ricorsi che sono stati presentati, le precisazioni che sono state richieste in merito a questo tipo di attività concorsuale e al concorso attualmente in svolgimento, lo rendono - diciamo - pericolante e quindi probabilmente destinato a soccombere in qualche aula di tribunale con notevoli costi in capo all'amministrazione e ai dirigenti che sottoscrivono i provvedimenti. Dico questo non strumentalmente, è una preoccupazione seria, lo fanno a cuor leggero perché non pagano pegno, lo fanno a cuor leggero perché non sono chiamati a responsabilità. Siamo tutti noi chiamati a responsabilità, chi sta in Giunta, chi opera in questo Consiglio regionale, chi svolge attività amministrativa negli enti locali, tutti! Eppure ci sono ambiti di leggerezza che ancora si consentono.

Dico, ai colleghi che sono da quella parte, che ci sono momenti e casi nei quali bisognerebbe ragionare a mente fredda, non stare lì a difendere l'indifendibile. Noi affronteremo i problemi che sono stati sollevati sulle entrate, già da qualche mese parliamo di entrate, di spese, di come funziona, di come ci tratta lo Stato, di quanto pesa la Lega, il "neonordismo" dentro il sistema dello Stato italiano. In altre circostanze, badate, non ci sarebbe stata una ricerca di unità, si sarebbe scaricata integralmente la responsabilità dello sfacelo, che ci sta per arrivare, in capo a chi esercita le funzioni di governo, a chi è maggioranza! Noi manifestiamo disponibilità, non è vero che non la manifestiamo, ma deve essere chiaro che l'obiettivo non può che essere l'interesse della Sardegna...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sottoscrivo le motivazioni del collega Uras sull'emendamento numero 19. Volevo dire, rispetto alle cose che sono state dette prima dall'onorevole Maninchedda, che nessuno di noi discute sull'esigenza di attrezzarci, purché non sia una sorta di "armiamoci ma nessuno parte" perché che il Consiglio si attrezzi va bene, ma la Giunta dov'è? La Giunta, che dovrebbe assumere in sé la priorità di questa battaglia sulle entrate, che dovrebbe saldare il richiamo delle organizzazioni sindacali, che dovrebbe portare a quest'Aula quantomeno la certezza che quelle risorse, le nostre entrate, sono inviolate rispetto al futuro, dov'è? Non c'è! Voi stessi parlate dei futuri bilanci, consapevoli che neanche voi sapete come farete il bilancio prossimo.

E' inutile che ci consoliate con questo genere di questioni. L'onorevole Capelli dice: "E' inutile sollevare questi problemi perché noi ci siamo, però abbiamo una linea". Onorevole Capelli, uno che ha una linea ha un nesso, pronuncia un nesso, dichiara un fine, rende visibili gli obiettivi. Io non ne vedo! E noi stiamo facendo il lavoro che si fa e che si deve fare per cercare il miglior ristoro di una società in sofferenza, si lavora per interpretarla e non si fa il giochetto che state facendo voi delle tre scimmiette: "non vedo", "non sento", "non parlo"! Questo è quello che apparirà e siccome ciascuno di noi ha le sue regole, una delle mie regole è quella di non mangiare pane a tradimento, vengo in quest'aula e parlo dei problemi che so essere della società e cerco di negoziare, con chi ha la responsabilità, la miglior condizione di risposta a quella società. Questo è un principio anche morale, ma di questi tempi non tutti hanno questa sensibilità, anzi è molto diffusa l'orticaria alle regole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 19 e chiedo all'assessore La Spisa e all'assessore Corona qualcosa circa uno degli elementi che sta determinando anche prese di posizione, interventi sulla stampa, repliche dell'Assessorato, degli uffici e dell'Assessore in prima persona, cioè il concorso per dirigenti. Un concorso che dovrebbe meritare una certa attenzione da parte nostra perché 57 ruoli dirigenziali nell'ambito dell'amministrazione regionale comportano un'immissione, all'interno della amministrazione regionale, di diverse posizioni apicali. Va da sé che questo concorso sta determinando l'attenzione anche dei tanti che stanno partecipando e che hanno visto via via alcune difficoltà presenti nello stesso bando.

Di recente, proprio ieri, l'ultimo avvenimento, è stato segnalato che, all'interno del bando, non venivano valutati, al fine del conteggio finale del punteggio per poter accedere alla graduatoria ultima, i titoli. E' dovuto intervenire l'Assessorato ieri, con una delibera dell'Assessore, per integrare quel punto. Oggi, vedendo la delibera, si è creato l'ulteriore problema che, a fronte di un tipo di valutazione fatto in centesimi, mi pare, per quanto il titolo, c'è un altro tipo di valutazione difficilmente sommabile visto che abbiamo numeri completamente diversi circa i criteri di valutazione con gli altri requisiti previsti per il punteggio; quindi punteggi non cumulabili per ottenere il punteggio ultimo totale.

Siccome - avrebbe detto Totò - è la somma che fa il totale, sarà difficile che questo concorso possa avere il suo iter normale, con i diversi aspetti della prova scritta, della prova orale e del conteggio ultimo, insomma si presta a diversi punti di attacco, per esempio presso il TAR, senza considerare quelli addirittura alla Procura della Repubblica, che hanno altro tenore, valuteranno altre Aule la loro fondatezza. Ma perlomeno quelli al TAR, viste le tante difficoltà, forse sarebbe…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Metto in votazione l'emendamento numero 19.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 19.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Lai e Mulas hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 24

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 20.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, prima di tutto esprimo il voto favorevole a questo emendamento, poi sottolineo subito che c'è da apportare una correzione, perché l'espressione "i dipendenti che maturino entro il 31 dicembre 2009" non avrebbe alcun senso, c'è stato un refuso, la data è "il 31 dicembre 2010". Questo emendamento, Assessore, vuole proseguire la linea che, in questi anni, l'amministrazione regionale ha portato avanti, che è quella di cercare di incentivare i dipendenti regionali ad andare in pensione prima della maturazione del periodo previsto per legge, per cercare di ringiovanire l'elenco dei dipendenti dell'amministrazione regionale, ma soprattutto perché vogliamo dare a tutti i dipendenti regionali, a quelli che sono andati negli anni scorsi, e magari a quelli che nei prossimi anni andranno in pensione e potranno accedere all'incentivo, anche a quelli che hanno deciso di andare in pensione entro il 31 dicembre 2010, l'esodo incentivante.

Approfitto di questo mio intervento, signor Presidente, per riprendere la comunicazione che lei ha fatto stamattina all'Aula, in seguito alla sollecitazione del Presidente della Commissione bilancio, Maninchedda. Io credo che lei abbia dato una comunicazione molto importante dal punto di vista politico, ma soprattutto dal punto di vista dell'interesse della Sardegna. La battaglia delle entrate è una battaglia fondamentale, a mio avviso prioritaria su tutto, anche sulla sessione delle riforme che il Consiglio regionale si appresta a svolgere dal prossimo 7 settembre. Per questo, Presidente, anche alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni nella Commissione bilancio del Senato, sull'assestamento alla finanziaria del bilancio 2010, le chiedo che il dibattito in quest'Aula, magari con un Consiglio regionale aperto, come lei stessa proponeva, alla partecipazione delle organizzazioni di categoria, sindacali e forse opportunamente anche dei parlamentari sardi, sia del Senato che della Camera, avvenga possibilmente prima della chiusura di questa sessione, prima di andare in ferie. Io propongo che il Consiglio si riunisca possibilmente lunedì prossimo, per essere in tema di attualità nel momento in cui il Senato va a discutere di questi argomenti.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, ho già detto che se ne occuperà la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, che valuterà la data più opportuna, sicuramente prima della sessione delle riforme, perché altrimenti sarebbe troppo tardi.

Mi fanno presente gli Uffici che l'emendamento in discussione, il numero 20, e gli emendamenti numero 22, 30, 34 e 90 sono inammissibili perché privi di copertura finanziaria. Per cui o viene indicata la copertura finanziaria o non li possiamo votare.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, sull'emendamento numero 22, è scritto chiaramente in diminuzione…

PRESIDENTE. Adesso abbiamo all'esame l'emendamento numero 20, poi quando arriveremo all'emendamento numero 22 lo segnalerete. Per l'emendamento numero 20 non c'è copertura finanziaria e quindi non può essere ammesso.

Metto in votazione l'emendamento numero 21.

Ha domandato di parlare il consigliere Planetta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Presidente, lei stessa ha detto che non c'è copertura finanziaria e non si può votare l'emendamento numero 20, però io voglio sottolineare il fatto…

PRESIDENTE. Onorevole Planetta, siamo sull'emendamento numero 21, l'emendamento numero 20…

PLANETTA (P.S.d'Az.). Però io volevo parlare sull'emendamento numero 20 e lei è andata avanti.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 20 è inammissibile, onorevole Planetta, quindi non si può parlare su di esso.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Quindi non può parlare nessuno sull'emendamento numero 20?

PRESIDENTE. No, siamo già all'emendamento numero 21.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Sì, ma non mi ha dato la parola…

PRESIDENTE. Non gliela potevo dare, perché mi hanno fatto presente gli uffici, nel corso dell'intervento dell'onorevole Solinas, che l'emendamento era privo di copertura finanziaria, per cui non si poteva assolutamente procedere. Siccome non è stata individuata la copertura finanziaria, siamo passati all'esame dell'emendamento successivo.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Bene, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Prego.

(Interruzione)

No, non c'è copertura.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto sull'emendamento numero 21. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente,, se recuperiamo un po' di correttezza anche nella conduzione dell'Aula, lei avverta l'Aula su tutti gli emendamenti, quelli che non hanno copertura, perché i colleghi devono avere il tempo per potervi provvedere, e non all'ultimo momento, come diciamo noi, "alla fidata", per far fuori gli argomenti.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, onorevole Sanna.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Stile! Mi scusi.

L'emendamento numero 21, per il quale dichiaro il voto favorevole, è uno strumento che non ha bisogno di copertura finanziaria perché determina finanza e vorrebbe revocare le opere pubbliche finanziate ai comuni, antecedentemente ai tre anni e non avviate, per costituire - annullando una mole di residui enormi che noi tutti sappiamo essere in capo al bilancio della Regione - un fondo unico, sempre destinato per le opere pubbliche dei comuni, attraverso il quale debbano essere finanziate solo le opere pubbliche che hanno la possibilità di essere cantierabili nei dodici mesi successivi, cioè una sorta di riprogrammazione per l'accelerazione della spesa.

Se usassimo questo sistema e la Giunta fosse meno attardata in bassa ragioneria, con l'istituzione di questo fondo unico si potrebbe anche ammortizzare largamente l'effetto negativo del patto di stabilità, portando quella mole di residui a essere nel tempo un fondo sempre attivo, lasciando in attività, a valere sul patto, solo ciò che non può essere realizzato nella tempistica di lavori pubblici.

E' uno strumento importante, ma so che la sensibilità, anche per strumenti nuovi che vadano a vantaggio della gestione delle prossime economie e dei bilanci della Regione, non vi trova molto attenti in questo momento. Questo è uno strumento che avrebbe bisogno di un po' di coraggio, di un po' di determinazione, che eliminerebbe qualche miliardo di residuo di inattività e di inefficienza pubblica e rimetterebbe in corsa molte risorse che produrrebbero nell'immediato posti di lavoro e miglioramento della nostra economia, si tratterebbe di fare un po' di attenzione anche a questi strumenti innovativi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Questo pone un tema che va letto anche in combinazione con le difficoltà che i nostri enti locali hanno sia nell'operare in questa materia, cioè in opere pubbliche, sia per la necessità di recuperare risorse finanziarie che siano utilizzabili per realizzazioni immediatamente cantierabili; ed è insieme anche una politica di sostegno all'economia, io me la sarei aspettata, per esempio, in modo molto più virtuoso di quello che è stato il tentativo fallimentare, peraltro fallito, del Piano casa 1 e del Piano casa 2, come uno degli strumenti di sostegno all'edilizia.

L'edilizia non è necessariamente seconde case e residenze, l'edilizia è anche servizi, è anche realizzazione di opere pubbliche, per colmare esigenze di infrastruttura che serve alla nostra economia ma serve anche al miglioramento della qualità della vita del cittadino in Sardegna. Lo diceva prima il collega Sanna, c'è un sistema, si mette nella disponibilità anche della maggioranza un percorso che può essere facilmente condiviso, anche migliorato, ove sia necessario migliorarlo, con l'apporto dei suggerimenti che provengono da altri colleghi anche della maggioranza.

Però noi dobbiamo fare qualche cosa! Non possiamo passare l'estate senza colpo ferire, in un anno e mezzo abbiamo fatto quattro leggi che, tra virgolette, chiameremo "schinnite", prive di anima, incapaci di effetti, così magre e consunte da apparire rachitiche! Questa è la legislazione che abbiamo prodotto negli anni di questa legislatura! Adesso andiamo agli appuntamenti grandi, a parlare di riforme… stiamo attenti, le cose devono cadere per terra! Devono dare strumenti operativi e organizzativi a questa nostra Regione per operare nell'interesse dei sardi!.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per rispondere a ciò che diceva l'onorevole Sanna. Il testo dell'emendamento numero 21 nel merito è più che condivisibile, do conto anche del fatto che laddove in Commissione si è approvata la norma antiresidui, immediatamente i funzionari hanno sollevato l'attenzione sul fatto che proprio le opere pubbliche e i lavori pubblici negli enti locali potevano soffrire della restrizione che noi stiamo realizzando. Noi sappiamo che, a settembre, dovremo mettere mano alla "24", con certezza, perché altrimenti mettiamo gli enti locali nei guai. Vogliamo tenere stretta la disciplina per i funzionari regionali, ma ciò che propone l'onorevole Sanna può essere una via d'uscita per consentire ai comuni di entrare a regime. Se può servire, per quello che può servire, questo è un testo che - secondo me - andrebbe segnato per poi essere ripreso a settembre.

Se mi presta attenzione un attimo l'onorevole Sanna, intervengo sulla questione che lui pone quando dice: "Sì, è bene andare tutti insieme a difendere con la Giunta, ma che cosa fa la Giunta?". Io continuo a ripetere che, secondo me, è un errore considerare avversaria, nella politica delle entrate, la Giunta, si rischia di sbagliare l'obiettivo.

Vorrei segnalare, a chi di finanza capisce, una cosa; soprattutto vorrei segnalare all'onorevole Salis, che è ossessionato dall'evasione fiscale in Sardegna, e a chi ha anche condotto le trattative la volta scorsa, che cosa scrive il Governo nella relazione sul federalismo fiscale, per capire chi sono i nostri avversari. Attenzione! Va infine aggiunto che la compartecipazione Iva è assegnata alle Regioni sulla base dei consumi ISTAT, che però non considerano l'evasione fiscale. In questi mesi, molti giornali del Nord stanno bombardando l'Italia dicendo che gli evasori fiscali sono al Sud, il tentativo è quello di correggere il parametro dei consumi con la stima dell'evasione fiscale. Chi è il nemico: la Giunta o altri?

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU GIUSEPPE (P.D.). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. La lettera dell'onorevole Maninchedda ha toccato il problema vero, il tema centrale, che è quello dell'attuazione del nuovo regime delle entrate.

Io chiedo, se è possibile, per capire come andare avanti, di consentire ai Gruppi di riunirsi per cui chiedo di rinviare, di un'ora, di un'ora e mezzo, la convocazione dei lavori dell'Aula previsti per questo pomeriggio, in modo che sulla questione si possa avviare una discussione al nostro interno, trovare anche un modo per proseguire il dibattito e capire in che maniera eventualmente dare il sostegno a quello che è, a mio avviso, il tema centrale.

PRESIDENTE. Nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo, tenutasi la settimana scorsa, si era deciso, per la giornata odierna, di interrompere i lavori soltanto per un'ora, dalle ore 14 alle ore 15; contrariamente a questa decisione, lasciando inalterati gli altri orari, i lavori pomeridiani riprenderanno alle ore 16 per dare la possibilità ai Gruppi di riunirsi.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla

manovra economica-finanziaria 2010-2013)". (78/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Dichiaro inammissibile l'emendamento numero 22 in quanto è privo di copertura finanziaria, a meno che non venga indicata.

Metto in votazione l'emendamento numero 25. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 26. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 27. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 29. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Dichiaro l'emendamento numero 30 inammissibile in quanto è privo di copertura finanziaria, a meno che non venga indicata.

Metto in votazione l'emendamento numero 31. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 33.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io sto aspettando ancora, relativamente all'emendamento numero 34 e alcuni altri emendamenti successivi, il parere per ricomporre la norma finanziaria, perché avevamo i dati di bilancio e adesso stiamo cercando di vedere se i dati di cassa ci permettono di presentare gli emendamenti. Quindi, se per l'emendamento numero 34 abbiamo già la copertura, per altri emendamenti le chiederemo invece un momento di sospensione.

Per quanto riguarda invece questo emendamento, manca l'assessore Liori, è difficile per noi, ma sicuramente l'assessore La Spisa lo rappresenterà, però dico ai colleghi che noi stiamo riproponendo, in maniera pedissequa, l'articolo 4 del collegato alla finanziaria che voi avevate proposto. L'argomento è un argomento estremamente condivisibile cioè l'argomento relativo a considerare, per i detenuti non abbienti, la fornitura gratuita dei farmaci in fascia C, ma non solo a loro, anche a minori affidati in cura alle comunità d'accoglienza, a comunità socio-educative integrate per minori, case famiglia e comunità di pronta accoglienza, in modo da poter essere considerati con il reddito "zero" e avere quindi una serie di esenzioni. Ripeto ancora, lo dico politicamente: su questa questione, che cosa vuole fare la maggioranza? Che cosa vuole fare la Giunta? Noi stiamo proponendo semplicemente ciò che sicuramente è stato concordato con una serie di organizzazioni e che voi avevate scritto nel disegno di legge originario. Allora, su questi argomenti, noi che cosa facciamo? Li stralciamo così? Facciamo fuori tutto il percorso che si voleva fare per quanto riguarda una migliore dignità delle carceri sarde? O vogliamo considerare inutile tutto il sostegno che va fatto alle persone, ai minori in modo particolare, affidate alle comunità di accoglienza?

Ecco, su questo tema noi ci siamo interrogati responsabilmente; non avremmo presentato l'emendamento, perché, lo riconosciamo, non è un emendamento che abbiamo scritto noi, non prendetelo come una provocazione ma, davanti a tagli che voi decidete di fare su questo settore, che cosa dite? Non è cioè possibile che vengano tagliate le risorse e basta, senza prendere impegni o avviare ragionamenti o discorsi.

Allora, anche su questo passaggio, noi chiediamo, e continuiamo a chiedere, che ci sia una vostra posizione, che ci sia una presa di responsabilità, che ci sia quindi la possibilità di entrare nel merito di argomenti così delicati. Credo che su questo debbano scendere in campo le competenze, le competenze dei consiglieri regionali…

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 33. Attraverso i nostri emendamenti abbiamo sollevato temi che, ammesso e non concesso che possano essere ripresi in un altro momento, rimangono in tutta la loro importanza e in tutta la loro emergenza per la Sardegna; ci sono temi però che, secondo noi, veramente non possono aspettare e hanno necessità di risposte qui, ora e subito.

Ci siamo dati una linea: "facciamo le cose giuste al momento giusto". L'onorevole Capelli diceva che è necessario che le leggi che facciamo, in particolare le finanziarie, non diventino leggi omnibus, però noi ci chiediamo quando è questo momento giusto, quando è che arriva il momento giusto per discutere i problemi della Sardegna: ogni volta è un rimando continuo. Analizziamo e discutiamo le finanziarie e per i problemi cogenti si rimanda ai collegati, una volta che vengono presentati i collegati, questi vengono stravolti e viene tolta la possibilità di affrontare i temi che interessano la Sardegna. Tra i temi importanti che abbiamo già sollevato, e che solleveremo, c'è anche quello indicato dall'onorevole Espa, che necessita di risposte adesso! Il momento giusto per questo problema è adesso! Almeno su questo, che non stravolge certamente l'impostazione che avete voluto dare a questa specie di legge che stiamo discutendo, almeno su questo si dia una risposta, anche una piccola risposta alle esigenze importanti, di bambini, di famiglie, di persone che si trovano purtroppo momentaneamente in uno stato di difficoltà sociale ma anche economica. Almeno su ciò vogliamo concordare che questo è il momento giusto?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io non sarei intervenuto se ci fossimo attenuti scrupolosamente a quello che abbiamo concordato, che hanno concordato i Capigruppo, cioè un bilancio tecnico senza tutte queste "marchette" che continuamente ci ritroviamo, non dico nello specifico, ma arrivo anche allo specifico.

Noi siamo la prima Regione d'Italia che ha firmato un accordo di programma con il Ministero di Grazia e Giustizia per erogare ai detenuti i farmaci gratis (lo Stato non ce li ha ancora rimborsati) e anche in questi giorni discutiamo di questi problemi: io vorrei sapere perché non affrontiamo il problema globalmente, invece che a spizzichi secondo esigenze particolari, ne ho visto troppe; è un tentativo maldestro, come si suole, ma anche legittimo, di fare ostruzionismo. Io farò la proposta di andare a oltranza, come ci veniva fatto fare dagli altri.

Ci sono questi problemi ma anche tanti altri, ne cito uno, il problema degli anziani. Avete ridotto, nella passata legislatura, del 50 per cento i posti letto di coloro i quali noon possono accedere alle RSA. Lo avete fatto voi! Vogliamo rendere giustizia a questa povera gente, a queste persone che non sono volute a casa e non hanno i soldi per la retta? E' uno dei tanti problemi, io sono perché venga affrontato questo problema e gli altri, ma globalmente, non a spizzichi secondo esigenze particolari, per questa categoria rispetto a quella, sistemiamo questi rispetto a questi, abbiamo sistemato l'altra volta i biologi per alcuni anni per quanto riguarda il "Microcitemico", ma ne mettiamo altri ancora, eccetera. Cerchiamo di essere seri! Se dobbiamo affrontarlo, affrontiamo il problema globalmente, non nel tentativo maldestro di far perdere tempo! Per cui sarò costretto, mio malgrado, a dover dire, alla fine, che si vada a oltranza perché gli impegni vanno rispettati, da parte di tutti!

E smettetela con questa tiritera: "siete frustrati, siete questo, siete quello", eccetera eccetera. Smettetela! Nessuno qui è frustrato, nessuno è preso da chissà quale raptus! Noi andiamo avanti, faremo anche una Giunta più forte e autorevole per poter risolvere molti dei problemi che voi non siete stati in grado di risolvere e neanche di affrontare!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo brevemente per ricordare all'onorevole Oppi che questo emendamento è preso testualmente dal collegato approvato dalla Giunta regionale, da questa Giunta regionale, forse ne faceva parte anche lei in quel momento! E' una norma pertanto condivisa dalla Giunta regionale. Il collegato, come sapete, è stato poi ritirato con uno stratagemma, è stato sostituito con una serie di emendamenti, ed è diventato un'altra cosa. Noi riteniamo invece che questo articolo possa essere salvato e non capiamo qual è il momento e qual è il luogo dove discutere provvedimenti importanti come questo, per cui lo abbiamo ripresentato, lo abbiamo fatto nostro, proprio per poterlo discutere. Quindi, onorevole Oppi, non è una "marchetta", è il testo della Giunta: se è una "marchetta" adesso, lo era anche quando l'avete presentato voi.

Il mio voto è favorevole e chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento numero 33. Sono un po' sorpreso che l'onorevole Oppi perda la sua proverbiale tranquillità. Chi ci può dire qual è il momento? La percezione della realtà, onorevole Oppi! Qualche migliaio, forse qualche decina di migliaia di sardi, ha qualche problema a mettere insieme il pranzo con la cena, e decidere che qualcuno ci dica in quest'Aula, di fronte a questi problemi sempre più grossi, che il momento non si sa quando arriverà, mi fa ribollire il sangue, per chi vive la politica prevalentemente come una tensione al servizio. No? Siccome il tempo che viviamo è una congiuntura drammaticamente straordinaria, noi non possiamo accettare l'idea di aspettare una data che verrà, dipendente dal rimpasto, se ci sarà, e dipendente dalle condizioni che quel rimpasto determinerà.

Io non ho problemi ad andare a oltranza, perché a oltranza vanno anche i problemi di questa povera gente; se ci verrà richiesto di resistere a oltranza, andremo a oltranza ma il problema vero è: dove sta il realismo del fare di cui voi vi siete sempre ammantati? Dov'è la percezione della sensibilità verso i più derelitti, perché di questi stiamo parlando in questo momento? Non dimentichiamo, onorevole Oppi, che stiamo parlando di interventi emendativi a una manovra che voi non avete voluto ritirare per presentare quello che doveva essere un elemento tecnico, perché in Commissione terza è stata posta all'Assessore la domanda: "Ritira o no?". "No, modifichiamo". Ma allora stiamo sempre parlando di manovra economica e, se stiamo parlando di manovra economica, la definizione della sua tecnicità ve la lasciamo per intero, a noi compete il dovere di entrare nel merito di una possibile manovra che dia ristoro ai bisogni della Sardegna. In questa logica, ci sono altri problemi? Ben vengano! Ma è questo il momento della responsabilità, non quello che deciderà la complessità della vostra esigenza di rimpasto e di messa sotto tutela del Presidente della Regione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento e mi corre l'obbligo di precisare che, anche in più Conferenze dei Presidenti di Gruppo, abbiamo stabilito di concludere l'attività legislativa in questa settimana e che da parte nostra non c'è stato atteggiamento ostruzionistico, non lo abbiamo svolto in Commissione, non lo stiamo svolgendo neppure qua. Rinunciare però anche a fare opposizione, questo non ci può essere chiesto e noi non è che facciamo opposizione nella speranza di ottenere qualcosa, badate, perché sappiamo benissimo che non si può ottenere nulla da questa maggioranza e soprattutto da questa Giunta.

Una Giunta in fase di dismissione, una Giunta in saldi, e una maggioranza in difficoltà. Noi siamo due anni che non combiniamo nulla, che non combiniamo nulla! Non è che affrontiamo problemi, ci siamo trattenuti in questa Aula su fantasiose operazioni di rilancio dell'economia sarda attraverso l'edilizia, abbiamo perso tempo ad approvare fondazioni, le più immaginarie possibili, facciamo una finanziaria ogni tre mesi, finanziaria tecnica, finanziaria fotocopia, finanziaria mi verrebbe da dire "bigliettino".

Noi non stiamo combinando nulla, adesso ci siamo dati appuntamento fra un mese, per capire di che morte dobbiamo morire. Tanto per dirvelo, meritereste un'opposizione durissima per il fatto che rappresentate in Sardegna un Governo che sta distruggendo il Paese! Lo sta dividendo, lo sta dividendo! Accoglie integralmente le istanze egoiste del Nord e massacra, massacra, il Mezzogiorno d'Italia e le Isole! Meritereste di non poter uscire da quest'aula, eppure noi siamo qua a tentare di trovare anche dialoghi improbabili. Insomma! Noi non rinunciamo al nostro ruolo!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, in primo luogo, vorrei ricordare all'onorevole Uras che io e il nostro Gruppo non rappresentiamo il Governo, siamo all'opposizione e siamo rimasti all'opposizione nonostante ci siano state sollecitazioni in senso diverso, per cui la sua affermazione sarebbe opportuno precisarla ulteriormente, altrimenti allo stesso modo posso dire che l'onorevole Uras rappresenta il Governo, vedo che sorride, il che vuol dire che è soddisfatto di rappresentarlo.

(Interruzione)

Fatta questa precisazione, dico che io ho una percezione diversa di quello che è successo in Commissione rispetto a quello che è stato detto in una serie di interventi. A mia memoria (dovrei chiedere la trascrizione degli atti per vedere se sbaglio io), in Commissione, l'assessore La Spisa si è presentato rappresentandoci la situazione, cioè non si parlava ancora di mancata attuazione dell'articolo 8 ma, in conseguenza della crisi, di un minore introito; essendo il collegato non più attuale, la Giunta aveva la possibilità o di ritirare il collegato e presentare un assestamento in senso tecnico o, per brevità, vista la situazione, se d'accordo la Commissione e le forze politiche, ripresentare sotto forma di emendamenti. Questa è stata la soluzione accolta in Commissione, quindi non è vero che c'è stata una furbata con l'emendamento, è stata una soluzione a mia memoria di cui abbiamo parlato...

(Interruzione del consigliere Bruno)

STERI (U.D.C.). Prego? Sì, chiedo scusa, è stata fatta una proposta, che è stata accolta, e la Giunta ha seguito una proposta accolta dalla Commissione. Quindi, a mia memoria, è diversa la ricostruzione dei fatti. Lo dico semplicemente per correttezza perché poi non sposta niente, però mi sembra opportuno sotto questo profilo dare atto della correttezza della Giunta.

Poi, una precisazione, il rilievo dell'onorevole Oppi era rivolto al fatto che, per quanto riguarda le questioni che attengono a un problema a 360 gradi, oggi viene affrontato un singolo aspetto, domani un altro. Quindi la critica è una critica di metodo, non è una critica sul contenuto dell'emendamento. Si dice semplicemente che questi problemi devono essere affrontati globalmente e insieme. Se aveste presentato un emendamento globale, sarebbe potuto essere affrontato in maniera difforme, ma è un sistema, e sia chiaro che anche noi, quando presentiamo simili emendamenti, come maggioranza, sbagliamo, bisogna stabilire un percorso, un metodo che sia proprio di tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, votiamo contro l'emendamento in discussione e voglio dire all'Aula, per quanto possa significare, che come Riformatori non stiamo partecipando in modo particolarmente assiduo a questo dibattito in quanto ci rendiamo conto che siamo nella ritualità e non ci appassiona l'essere presenti in maniera particolarmente forte o costante nella celebrazione di un rito che comprendiamo e che non contestiamo.

Colleghi del centrosinistra, questo provvedimento che voi dite essere vuoto, arriva così in Aula proprio perché abbiamo stabilito insieme che era meglio che arrivasse così perché, essendo vuoto, poteva avere un percorso parlamentare rapido, qual era quello che voi stessi credevate che potesse avere, in quanto - lo avete ribadito diverse volte durante la discussione in Aula - ritenevate e ritenete che questo provvedimento sia un provvedimento poco importante. Allora verrebbe da pensare che un provvedimento poco importante non richieda questo estenuante tono muscolare e questa dialettica che, nel corso del dibattito d'aula, stiamo cercando di trasferirci reciprocamente.

Voi avete detto, e noi condividiamo, che l'approvazione di questo disegno di legge potrà finalmente portare al ragionamento sul tema che voi ritenete importante, quello della vertenza sulle entrate, io direi complessivamente quello dei rapporti che la Regione Sardegna deve avere con lo Stato; siamo d'accordo che questo è il tema importante.

Allora, colleghi del centrosinistra, se è un tema così importante, può essere affrontato non appena terminiamo un tema poco importante come questo, sul quale voi ci dite non dovrebbe essere perso tempo, noi condividiamo e vi invitiamo a farne perdere di meno all'intero Consiglio. Se un tema come questo, prelude all'inizio di una discussione sul tema più importante, quello della nuova stagione che la politica sarda potrebbe avere nei suoi rapporti con Roma, io dico che dobbiamo cercare di arrivarci con la maggior condivisione possibile negli schieramenti presenti in questa Aula.

Non ha un grande senso che cerchiamo di trovare la battuta polemica, il mezzo litro di benzina da aggiungere a un fuoco che poi in qualche maniera scatena le divisioni all'interno della maggioranza o, quando noi vi rispondiamo, ne scatena all'interno, perché sono uguali, della minoranza. Cerchiamo, come avete detto voi, di arrivare in fretta alla fine di questo provvedimento e di aprire quella fase che può preludere alla nuova stagione politica che è quella cui teniamo sia noi che voi per l'inizio di una vertenza unitaria con lo Stato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, in realtà è da quando si è aperta la discussione su questo disegno di legge che chiediamo di parlare d'altro, abbiamo persino chiesto di ritirare per intero il disegno di legge e finalmente parlare d'altro, di quello che conta effettivamente oggi per gli interessi dei sardi.

Capisco che sia più o meno impossibile parlare d'altro, d'altronde come potrebbe essere, leggiamo sui giornali che probabilmente domani cade il Governo, non sappiamo, durante questa discussione se si sono formati nuovi Gruppi parlamentari alla Camera, se se ne sono formati al Senato, probabilmente è stata posta l'ennesima mozione di sfiducia per un rappresentante del Governo, probabilmente cade il Governo nazionale, durante questi giorni sentiamo che la Giunta regionale è diventata una Giunta balneare che, è stata posta una scadenza, al massimo entro i primi di settembre deve essere diversa. Quindi non sappiamo di che cosa parlare e con chi parlare. Nel frattempo vi ostinate a portare avanti questa discussione e probabilmente approverete questo articolo 1, durante la discussione abbiamo cercato di impegnarvi su alcuni punti che riteniamo importanti.

In questo istante, vi stiamo proponendo il problema di madri con i mariti in carcere e con dei bambini o madri con dei bambini in centri di accoglienza, vi stiamo ponendo il problema di bambini senza madre in centri di accoglienza e vi stiamo chiedendo di assisterli: non c'è un solo argomento più importante di questo che ho sentito citare oggi in quest'Aula! E allora, visto che, se vogliamo onorare questo Parlamento parlandoci, e parlandoci vuol dire anche ascoltandoci, facciamo anche vedere che ci siamo e che qualche volta anche le ragioni degli altri hanno motivo di essere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, nel dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 33, mi permetto di osservare (ho ascoltato con attenzione l'onorevole Oppi) che se fosse tutto in capo a noi, per la nostra forza e la nostra grande opposizione, che con intransigenza e con metodi ostruzionistici impedisce alla Regione, al Governo, a chi governa la Regione, alla maggioranza, di fare leggi, saremmo riusciti nell'intento, così come dichiarato dall'onorevole Oppi, perché abbiamo approvato una finanziaria, un bilancio di previsione, un finto Piano casa inutile, un'altra finanziaria per il 2010, che non è servita, per adesso, a nulla, un altro bilancio, un po' di finanziamenti per gli oratori, un rendiconto, qualche norma di modifica sulla legge regionale numero 18 del 1998 sugli agriturismo e il turismo rurale.

Ancora, abbiamo modificato, cosa importantissima, gli orari dei centri commerciali; abbiamo dato un po' di risorse alla Dinamo Sassari; qualcosa, e questa è una cosa almeno positiva, alla "162", per i progetti alle persone, assistenza, tre fondazioni utilissime; un po' di soldi per il trasporto aereo per ripianare debiti; il SUAP per consentire di costruire ciò che non si può costruire col finto Piano casa; la proroga all'ESAF e abbiamo approvato le norme per quanto riguarda la disciplina delle attività europee e i rapporti internazionali della Regione, che è il recepimento di una normativa che l'Unione Europea ci obbligava ad adottare per adeguare meglio le nostre leggi alla fonte normativa superiore, a quella europea.

Bene, siamo riusciti nell'intento, cosa che non era neanche nella nostra volontà, perché noi vorremmo dare una mano alla Regione, anche a voi, per fare leggi utili, siamo riusciti nell'intento di non farvi fare nulla o, meglio, di farvi fare poche cose inutili, per la loro ricaduta, e qualche cosina utile anche grazie al nostro aiuto.

Bene, cambiamo rotta, onorevoli e Assessori, se ne siete capaci. Cambiamo rotta in linea con ciò che avviene nel resto d'Italia, nel Paese c'è un Governo nazionale che ci porta via le risorse, è inadeguatezza nostra nel contrastare il Governo nazionale perché non ci vengano sottratte queste nostre risorse, e forse faremo qualche cosa di buono.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 33.

BRUNO (P.D.). Ho chiesto la votazione nominale!

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Bruno, mi scusi.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 33.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Cherchi, Diana Mario e Ladu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Stochino.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 20

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

L'emendamento numero 34 è privo di copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). In seguito a una consultazione con gli Uffici, mi è stata data come indicazione la S08.01.004. Quindi, vado avanti.

PRESIDENTE. Gli Uffici dicono che non va bene neanche questa copertura.

ESPA (P.D.). Sì, ma a me l'hanno indicata gli Uffici! Allora, se dobbiamo sospendere…

PRESIDENTE. Evidentemente sono state fatte ulteriori verifiche e non c'è copertura finanziaria.

ESPA (P.D.). Sì, ma io voglio saperlo, quindi lo sospendiamo…

PRESIDENTE. Glielo sto dicendo.

ESPA (P.D.). Lo sospendiamo.

PRESIDENTE. No, se non viene indicata la copertura finanziaria, onorevole Espa.

ESPA (P.D.). Presidente, io ho diritto di vedere se è così, perché non ho avuto altre possibilità. Io ho fatto un'indicazione, mi deve dare il diritto di discutere. Non è che all'ultimo momento mi può dire che non c'è copertura finanziaria, a me gli Uffici hanno dato la copertura finanziaria. Se adesso a lei stanno dicendo che non c'è la copertura finanziaria, io le sto dicendo che lo discuteremo dopo, ma non mi può dire che non c'è copertura finanziaria e basta, Presidente, è un argomento sul quale io ho il diritto di vedere perché non c'è la copertura. L'indicazione su questo capitolo mi è stata data dagli Uffici, non l'ho inventata io!

PRESIDENTE. Onorevole Espa, intanto la copertura finanziaria dovrebbe essere presentata nell'emendamento. Gli Uffici danno il supporto per cercare di trovare una copertura finanziaria. Ma se la copertura finanziaria non c'è, noi non possiamo mettere in discussione l'emendamento.

Ho dato per tempo l'indicazione della mancanza della copertura finanziaria, e non solo per l'emendamento numero 20, come mi aveva fatto presente anche l'onorevole Gian Valerio Sanna, però proprio su questo emendamento si è dato tutto il tempo per poterla indicare. Per cui, o lei ne propone una alternativa che gli Uffici possano verificare, altrimenti noi dobbiamo procedere.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Sì, allora io propongo la S01.03.010. Ho anche altre alternative. Per questo io chiedo di poter parlare con gli Uffici, se volete possiamo rimanere a fare indicazioni. Io sto dicendo, glielo dico per l'onestà del lavoro che stiamo facendo, che io ho fatto una proposta, mi è stato detto che c'è la copertura, lei adesso mi dice che non c'è la copertura. Per cui io le sto chiedendo, per non rimanere qui a perdere tempo, di sospendere l'esame e di fare una valutazione su come sono le cose in modo da discutere serenamente. Altrimenti io ho diverse proposte da fare.

PRESIDENTE. Sospendiamo l'esame dell'emendamento numero 34. Proseguiamo con gli altri emendamenti, nel frattempo lei verifica con gli Uffici la copertura finanziaria.

Metto in votazione l'emendamento numero 35.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 35 e dico all'onorevole Vargiu che, per noi, c'è un solo modo per accelerare i lavori in quest'Aula. Lo abbiamo chiesto con la pregiudiziale all'inizio della discussione, l'unico modo era il ritiro del provvedimento perché, al contrario, se il provvedimento continua a rimanere all'attenzione di quest'Aula, noi non possiamo assolutamente andare avanti con un atteggiamento burocratico, approvarlo come se niente fosse, senza soffermarci su quelli che sono invece temi che meritano l'attenzione di quest'Aula e rispetto ai quali noi ci sentiamo una responsabilità politica e, in molti casi, anche morale. Noi ci sentiamo questa responsabilità politica e morale, voi continuate a mantenere in discussione questo provvedimento e noi cerchiamo, con la nostra attività (quella che d'altronde ci è dovuta ma c'è stata anche affidata), di migliorarlo. Riscontriamo sistematicamente un muro di gomma rispetto alle nostre sollecitazioni, ma questo non ci fa demordere rispetto al lavoro che dobbiamo fare.

Non possiamo certamente procedere in maniera burocratica, solleviamo i problemi, vorremmo che fosse posta, rispetto a questi problemi, un'attenzione seria, perché sono diciassette mesi che rimandate la discussione. Rimandate la discussione perché non avete alcuna proposta da fare per affrontarli e tanto meno alcuna capacità di fare intravedere alla Sardegna e ai sardi una via d'uscita rispetto ai temi veramente di grande emergenza. L'emendamento numero 35 è uno di quelli importanti presentati dall'onorevole Espa; speriamo, ma certamente non ci illudiamo, che almeno questo possa ottenere la vostra attenzione!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, nel merito di questo emendamento, volevo ricordare che anche questo, come è stato detto dal mio Capogruppo, è la riproposizione del testo da voi proposto nella versione originaria, che permetterebbe, con l'integrazione di 600 mila euro al Fondo nazionale del servizio civile, a tanti giovani sardi di vivere un'esperienza di servizio civile. Noi condividiamo, lo dico senza ironia, ciò che la Giunta aveva approvato a suo tempo, riteniamo che molti comuni e molte istituzioni pubbliche sono in sofferenza davanti alla carenza di servizio civile; voglio ricordare che il Governo nazionale ha effettuato un taglio selvaggio nei confronti della Sardegna mantenendo invece altrove risorse analoghe. Non capisco perché, il Governo dovrebbe essere amico lo stesso, per esempio nella Sicilia, anzi, adesso non le è più amico, o in altre Regioni dell'Italia, quindi ci sembra che questo emendamento sia assolutamente positivo e dichiaro, per questo, il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il servizio civile nasce in alternativa al servizio militare di leva, come opportunità per i giovani di maturare una propria esperienza di lavoro nella solidarietà; è uno degli istituti sicuramente meritevoli che sono stati definiti nella legislazione nazionale, ha avuto una sua funzione importante, la mantiene in tutto il territorio nazionale, noi abbiamo emanato una legge, sicuramente non all'altezza della regolamentazione più opportuna di questo istituto, che andrebbe migliorata ma che va sostenuta.

Lo dico in questa chiave di lettura della nostra iniziativa, almeno questa mattina. Che cosa stiamo tentando di fare? Stiamo tentando di fare un'operazione di convincimento della maggioranza, non per approvare questo o quell'emendamento, io sono d'accordo su alcune cose che ha detto l'onorevole Oppi, ci sono argomenti che vanno trattati nel loro complesso, ma bisogna che questa legislatura inizi - perché fino a oggi non l'ha fatto - a darsi una sua personalità, una sua fisionomia, se è in grado di farlo, se no se ne deve andare a casa, si deve sciogliere; la fisionomia è quella adatta ad affrontare i problemi veri di questa Regione utilizzando tutti gli strumenti, tutti gli istituti, tutte le opportunità possibili in campo, e lo deve fare partendo dalla vicenda delle entrate, perché senza la cassa non si può operare, senza le necessarie risorse non si può andare avanti. Lo deve fare migliorando, riqualificando, potenziando gli istituti di autogoverno di questo popolo; se non andiamo avanti in questa direzione e non comprendiamo tutti che vanno anche costruiti i percorsi, vanno anche sviluppate le relazioni, noi saremo vittime del tracollo istituzionale a cui si appresta lo Stato italiano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore di questo emendamento. Ovviamente l'onorevole Uras richiamava all'educazione e alla solidarietà, ci rendiamo persino conto che questo modello alto, che indica la civiltà di un popolo, si contrappone con il modello Grazioli, Palazzo Grazioli, che ha una sintomatologia diversa e quindi indebolisce la filosofia di uno Stato basato sulla solidarietà.

Sul piano tecnico, Presidente, vorrei che sia chiaro che, riguardo alle coperture finanziarie, poiché noi non abbiamo approvato l'articolo di variazioni al bilancio, non sono date per scontate quelle variazioni per indicare la mancata copertura, perché l'eventuale approvazione degli emendamenti costituisce variazione di bilancio e quindi non si può preventivamente dire che non c'è copertura dando per scontato che è già approvata la variazione di bilancio. Vorrei che si prestasse attenzione a non truffare i consiglieri regionali di una prerogativa che loro hanno, perché se la prima non è buona, la seconda è sicuramente buona, lo spostamento del fondo per la programmazione negoziata, in questo caso, costituirebbe una variazione di bilancio che non abbiamo ancora approvato.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, io la vorrei invitare a utilizzare termini più adeguati, perché la parola "truffare" è molto forte e implica malafede, non penso proprio che gli Uffici siano in malafede, se può essere stato sottovalutato l'aspetto che lei ha fatto presente, quello che è stato fatto, è stato fatto in buona fede. Parlare di truffa è veramente esagerato, è un termine assolutamente inadeguato perché gli Uffici sono sempre stati disponibili nei confronti dei consiglieri regionali e non hanno alcun interesse a dare risposte che non corrispondono alla situazione reale. Penso che questa sia un'accusa del tutto inadeguata e assolutamente ingenerosa nei confronti degli Uffici che hanno sempre dato il supporto ai consiglieri.

Metto in votazione l'emendamento numero 35. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Il Consiglio è riconvocato questo pomeriggio alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 14 e 05.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Cossa, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi negli aiuti a favore di imprese agricole per danni conseguenti ad eventi atmosferici.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

· con atto n. 68/34 del 3 dicembre 2008 la Regione ha deliberato di integrare l'assegnazione statale con i fondi regionali disponibili per destinare una somma a favore di aziende agricole danneggiate da eventi atmosferici verificatisi negli anni 2004-2008;

· con successiva deliberazione n. 15/1 del 31 marzo 2009 è stata ripristinata la copertura finanziaria autorizzata dalla Giunta al fine di dare celere attuazione agli aiuti suddetti;

CONSIDERATO che:

· ormai sono passati diversi anni e alcune delle imprese non hanno ancora avuto le provvidenze previste per far fronte ai danni subiti e poter riprendere a svolgere la normale attività aziendale;

· è stato demandato all'ARGEA il compito di ripartire la somma complessiva disponibile tra tutti gli eventi atmosferici,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere i motivi dei ritardi nell'erogazione degli aiuti previsti. (352)

Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione economica della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e sulla necessità di uscire dall'indecisione politica.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe, ente di primaria importanza per il sassarese, si occupa di riabilitazione e di accoglienza di anziani in regime di RSA, e da tempo risente di un pesante debito, in particolare con l'INPS, tale da mettere a rischio sia l'erogazione dei servizi quotidiani a circa 400 disabili, sia il posto di lavoro per 200 persone;

- il disavanzo, di oltre dieci milioni di euro, è all'attenzione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale che ha sempre manifestato l'interesse a salvare la struttura esprimendo per i servizi erogati dalla Fondazione un parere di coerenza con la programmazione regionale socio-sanitaria, proponendo, con il decreto n. 36 del 2 settembre 2009, una istanza per costituire un tavolo tecnico e tentare la fusione con l'Istituto delle Figlie di Maria di Sassari;

CONSIDERATO che a seguito di manifestazioni di protesta dei dipendenti, e di un sit-in a Cagliari, in una riunione tenutasi lo scorso 12 luglio 2010 nella Direzione generale della ASL n. 1 di Sassari, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, prendendo atto della impossibilità di creare la fusione tra la Fondazione e l'Istituto Figlie di Maria, ha rilanciato la volontà di salvare la Fondazione ipotizzando due possibili soluzioni da percorrere, la cui mancata attuazione ne prevede una terza, effettivamente più drammatica e più drastica, che è quella della dichiarazione di fallimento della Fondazione;

PRESO ATTO che dopo la fase di incontri, studio, proposte e quant'altro, occorre passare alla fase attuativa delle proposte avanzate uscendo dalla situazione di stallo che appare dovuta a indecisione politica,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se non ritengano maturi i tempi per portare a soluzione l'annoso problema della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe, visto che il tempo è trascorso senza l'apertura di uno spiraglio che possa dare sollievo ai tanti pazienti e dipendenti che chiedono per loro e le loro famiglie un futuro più certo;

2) quali iniziative intendano attivare allo scopo di porre in essere almeno una delle due soluzioni ipotizzate nel corso dell'incontro del 12 luglio 2010, così da evitare il fallimento dell'ente e nel contempo avviare una trattativa con l'INPS per ridurre e dilazionare il debito contratto dalla Fondazione. (353)

Interrogazione Dessì, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione in cui versa, ormai da anni, la Carbosulcis Spa.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

· la struttura mineraria è l'unica realtà italiana nella coltivazione del carbone, fonte energetica fondamentale, il cui impatto ambientale può essere ridotto fino a quasi emissioni zero grazie alle nuove tecnologie, economicamente vantaggiose e capaci di soddisfare i bisogni planetari per altri 200 anni;

· il potenziale produttivo della struttura è di 1.500.000 tonnellate di carbone mercantile all'anno e le riserve stimate del giacimento carbonifero ammontano ad oltre 2 miliardi di tonnellate;

· la società ha investito risorse per intensificare le proprie attività di ricerca per migliorare i sistemi di estrazione ed implementare le produzioni combustibili fossili;

CONSIDERATO che:

· il processo di privatizzazione della miniera si protrae, ormai, da anni ed è stato particolarmente travagliato a seguito delle numerose inadempienze sia del Governo nazionale che di quello regionale;

· già il decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1994, nell'ambito di un piano di disinquinamento del territorio del Sulcis-Iglesiente, prevedeva, ai fini dello sviluppo del bacino carbonifero del Sulcis, una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone e la realizzazione e gestione di nuovi impianti di gassificazione per la produzione di energia elettrica a ciclo combinato con una potenza netta compresa tra 350 e 450 MW nonché per la cogenerazione dei fluidi caldi e assicurava al concessionario l'acquisto dell'energia elettrica prodotta, a prezzi stabiliti, e una serie di agevolazioni finanziarie;

· il progetto prevedeva l'uso di tecnologie pulite di tipo avanzato per l'utilizzo del carbone e la realizzazione di un impianto IGGC nel Comune di Portoscuso di potenza elettrica netta di 450 MWE, con l'utilizzo prevalente del carbone proveniente dalle miniere del Sulcis;

· lo stesso decreto del Presidente della Repubblica stabiliva che l'ENEL, anche in considerazione di quanto previsto dalla legge 27 giugno 1985, n. 351, articolo 4, comma 1, acquistasse il carbone prodotto, nella misura massima impiegabile da ENEL nella centrale convenzionale Sulcis, ad una tariffa incentivata di 160 lire per chilowattora per i primi otto anni di esercizio, mentre per i successivi anni di esercizio il prezzo stabilito era quello previsto dalla delibera CIP n. 6 del 29 aprile 1992;

· dal gennaio 1996 la Carbosulcis Spa, titolare della concessione Mineraria "Monte Sinni" per la coltivazione del giacimento carbonifero del Sulcis, è stata trasferita alla Regione Sardegna che avrebbe dovuto guidare la transizione verso la definitiva privatizzazione;

· il progetto della centrale a carbone gestita insieme alla miniera, ripreso con la legge n. 80 del 2005, ha subito l'ennesimo ritardo in seguito all'apertura, da parte dell'Unione europea, di una procedura di infrazione che configurava la sovvenzione pubblica, prevista per la costruzione e il funzionamento della centrale a carbone e l'impegno dell'ENEL ad acquistare l'energia a prezzi maggiorati, aiuti di Stato;

· i gravissimi ritardi di attuazione della legge n. 99 del 2009, posta in essere sia per sanare la procedura di infrazione comunitaria sulla privatizzazione della Carbosulcis che per attuare il progetto miniera-centrale elettrica con il valore aggiunto dello stoccaggio dell'anidride carbonica "ad emissioni zero" che, ad oggi, rappresenta l'unica possibilità di sopravvivenza del giacimento carbonifero;

· fino ad oggi nulla, o quasi, è stato fatto per predisporre il bando di gara, in scadenza il 31 dicembre 2010, per rendere appetibile la cessione della miniera e risolvere definitivamente il problema degli incentivi,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria per conoscere in quali modi e quali tempi intenda intervenire affinché venga predisposto un piano serio che rilanci definitivamente il carbone del Sulcis e consenta di sfruttare le potenzialità dello stesso quale fonte di energia illimitata per porre fine ai problemi di approvvigionamento energetico che gravano sul polo industriale di Portovesme. (354)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dell'Istituto professionale agricoltura ambiente (IPAA) nell'anno scolastico 2010/2011.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- la scuola di Bono, il cui anno di fondazione risale al 2000, è caratterizzata dalla presenza costante di 5 classi IPAA;

- la comunicazione del 22 luglio 2010 dell'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna, Ufficio VI, ambito territoriale per la Provincia di Sassari, non conferma la prima classe con 17 alunni e la quarta classe con 17 alunni;

- la normativa vigente, decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2009, n. 81, prevede deroghe particolari per le scuole situate in zone montane e comunque in territori con situazioni di disagio sociale ed economico;

CONSIDERATO che:

- la scuola IPAA di Bono risulta essere un riferimento didattico indispensabile per gli alunni di tutti i nove comuni del Goceano;

- la dispersione scolastica è fattore determinante nel creare situazioni di disagio sociale, già presente in maniera drammatica nel nostro territorio;

- la soppressione delle due classi preluderebbe alla chiusura delle scuola, la quale rimane uno degli ultimi presidi civili in un contesto depauperato irrimediabilmente;

EVIDENZIATO che:

- la soppressione delle due classi IPAA di Bono rappresenterebbe l'ennesimo atto contro un territorio già in gravissima sofferenza;

- i ragazzi del Goceano sarebbero messi in condizione di dover viaggiare altrove con enormi sacrifici economici;

- il diritto allo studio rappresenta un fondamentale diritto di tutti i cittadini e non può essere negato a coloro che vivono in territori disagiati;

- la Regione Sardegna ha più volte manifestato la volontà di combattere la dispersione scolastica e di venire incontro alle criticità delle zone interne;

- il Comune di Bono ha tutti i requisiti per poter usufruire delle deroghe previste per legge,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) se sia a conoscenza della grave situazione che si sta venendo a creare nell'istituto IPAA di Bono;

2) se non ritenga che una delle scuole più importanti del Goceano debba continuare ad esistere nella sua interezza;

3) quali urgenti provvedimenti intenda adottare affinché venga scongiurata la paventata soppressione delle due classi dell'istituto IPAA di Bono. (355)

Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla emissione di cartelle di pagamento del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, in aree non raggiunte dai servizi dello stesso ente.

I sottoscritti,

PRESO ATTO che con la legge quadro 23 maggio 2008, n. 6, il Consiglio regionale della Sardegna ha proceduto al riordino delle norme in materia di consorzi di bonifica;

CONSIDERATO che, all'articolo 9, comma 2, della legge viene affermato quanto segue "I proprietari di terreni situati in aree non servite da impianti di irrigazione non sono soggetti al pagamento di contributi a favore dei consorzi di bonifica";

SENTITE le proteste delle popolazioni di molti comuni della Marmilla e dei loro rappresentanti, i quali, dopo aver per decenni subito gli effetti di una ingiusta normativa, sono stati nuovamente raggiunti, nelle scorse settimane da cartelle esattoriali emesse dal Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale relative al 2007 nonostante le norme approvate;

VALUTATO che il principio affermato nella legge n. 6 del 2008 non può che valere, a maggior ragione logica, anche per le annate pregresse;

CONSIDERATO ancora che, trattandosi di un tributo, la sua impugnazione andrebbe fatta valere per via giudiziale, con costi molto elevati, e superiori alle stesse cartelle esattoriali;

SOTTOLINEATO che nella stragrande maggioranza dei casi le cartelle sono indirizzate a persone anziane, non sempre in grado di tutelare adeguatamente i propri diritti, ovvero a eredi subentrati nel godimento dei beni, il che rende ancora più odioso il balzello,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale pastorale per conoscere se non ritenga necessario dare immediate direttive in sede di interpretazione autentica delle norme, per provvedere alla cancellazione delle cartelle emesse per il 2007 dal Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale nei confronti di territori non beneficiari di alcun servizio e ad assicurare l'attuazione a regime delle norme di cui sopra. (356)

Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura del laboratorio di analisi dell'Ospedale di Thiesi.

Il sottoscritto,

PRESO ATTO che da notizie apprese dai mass media, si apprende che la ASL n. 1 di Sassari, avrebbe disposto, a decorrere dal prossimo 1° agosto 2010, la chiusura del laboratorio di analisi del Presidio ospedaliero di Thiesi;

CONSIDERATO che:

- tale scelta appare del tutto incomprensibile sotto ogni aspetto: economico, funzionale, organizzativo; infatti la chiusura di una struttura efficiente al servizio del presidio e del territorio, impliche­rebbe disagi notevoli per l'utenza (specie per i coagulopatici, nefropatici, diabetici); per l'efficienza del servizio ospedaliero ogni prelievo dovrebbe essere trasportato quotidianamente a Sassari, dove i laboratori appaiono già intasati, per poi esser ritrasportati a Thiesi i relativi referti; ed infine dal punto di vista dell'economicità, si abbandonerebbe un laboratorio efficiente ed attrezzato;

- tale decisione sarebbe stata assunta senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni del territorio, senza un congruo preavviso per l'utenza ed in un periodo nel quale i disagi vengono amplificati;

RITENUTO che tale scelta pare preludere ad un graduale smantellamento del Presidio ospedaliero di Thiesi, e più in generale ad un processo di centralizzazione dei servizi ospedalieri e di un progressivo abbandono dei servizi territoriali per portare al congestionamento delle già non efficientissime strutture ospedaliere di Sassari,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere se intenda adottare i necessari urgenti provvedimenti per scongiurare la chiusura del laboratorio di analisi del Presidio ospedaliero di Thiesi, e per evitare quindi l'incremento dei costi di trasporto di provette e referti, il disagio per l'utenza e il congestionamento dei laboratori di analisi di Sassari. (357)

Interrogazione Lotto - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Agus - Barracciu - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Bruno, con richiesta di risposta scritta, in merito alle nomine delle strutture organizzative di 2° livello delle Agenzie LAORE ed ARGEA, in assenza di criteri e di valutazioni professionali di merito del personale interessato.

I sottoscritti,

PREMESSO che nelle agenzie agricole regionali è in atto il rinnovo degli incarichi di coordinamento delle strutture di 2° livello organizzativo;

PRESO ATTO che:

· con determinazioni del Direttore generale di LAORE n. 74 e n. 75 del 16 luglio 2010 sono stati conferiti gli incarichi di coordinamento delle strutture centrali e periferiche, senza che venisse allegata al provvedimento nessuna motivazione o giustificazione sui criteri e sulle condizioni di merito che hanno determinato tali scelte;

· con tali determinazioni sono stati destituiti dagli incarichi già ricoperti alcune decine di funzionari;

· già da diverso tempo è circolato all'interno di dette agenzie un documento contenente la classificazione del personale, interessato al coordinamento delle posizioni organizzative, sulla base delle presunte appartenenze politiche, sindacali, religiose e di stato di salute, lesivo della libertà di pensiero, di credo religioso, di associazione garantiti dalla Costituzione a qualunque cittadino italiano;

CONSIDERATO che esistono significative corrispondenze tra le determinazioni dirigenziali in argomento e i contenuti del documento di schedatura, del cui autore non si deduce l'identità, che destano allarme ancora di più per il fatto che, mancando criteri e giudizi di adeguatezza, tali provvedimenti confliggono con i giudizi di valutazione recentemente espressi dal commissario straordinario sul personale interessato a tale provvedimento, con evidente violazione del principio di meritocrazia, competenza e adeguatezza;

RILEVATO che:

· nel rispetto delle norme vigenti e del contratto collettivo regionale di lavoro è necessario preventivamente esporre e rendere pubblici i criteri di valutazione, di merito e di demerito, che determinano l'attribuzione degli incarichi all'interno delle agenzie e dell'Amministrazione regionale in generale;

· di tale procedimento non esiste traccia formale nel provvedimento sopra richiamato e appare di estrema gravità, in tale contesto, la redazione e diffusione di un documento contenente dati sensibili sulle persone e con valutazioni sulle idee e sulle appartenenze degli stessi, che trovano significative coincidenze nelle risultanze delle nomine in argomento,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, per sapere:

per quali ragioni il procedimento di attribuzione degli incarichi non abbia rispettato quanto previsto dalle norme e dal contratto vigente, non esponendo preventivamente e pubblicamente i criteri di valutazione, di merito e di demerito, che hanno determinano le scelte operate dal Direttore generale di LAORE;

quali azioni intendano intraprendere per ricondurre le valutazioni relative all'attribuzione degli incarichi nell'alveo della trasparenza e della meritocrazia;

quali azioni si intendono intraprendere per individuare l'autore o gli autori del documento che classifica il personale dell'Agenzia sulla base delle presunte appartenenze politiche, sindacali, religiose e di stato di salute, gravemente lesivo della libertà di pensiero, di credo religioso, di associazione, garantito dalla Costituzione a qualunque cittadino italiano;

quali azioni intendano intraprendere per ripristinare con immediatezza un clima di agibilità civile all'interno delle Agenzie LAORE e ARGEA. (358)

Interrogazione Cuccu - Meloni Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2008.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- in data 4 luglio 2008 è stato pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito per l'anno accademico 2007/2008, a favore degli studenti, figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni, nuovi iscritti o che frequentano corsi di laurea nelle facoltà aventi sede nel territorio nazionale;

- per la concessione degli assegni di merito agli studenti universitari capaci e meritevoli, per l'anno 2008, era previsto uno stanziamento di euro 10.000.000, così come predisposto dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 4, comma 1, lettera b);

- il bando prevedeva la definizione e pubblicazione di tre distinte graduatorie, articolate nelle seguenti categorie:

- Categoria 1: studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea, di laurea magistrale o specialistica a ciclo unico, suddivisi per iscritti in facoltà scientifiche e non scientifiche;

- Categoria 2: studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea magistrale o specialistica, suddivisi per iscritti in facoltà scientifiche e in facoltà non scientifiche;

- Categoria 3: studenti iscritti ad annualità successiva di un corso di laurea, di laurea magistrale o specialistica a ciclo unico o alla seconda annualità di laurea magistrale o specialistica, suddivisi per iscritti a facoltà scientifiche e a facoltà non scientifiche;

- con la determinazione n. 578/6576 del 18 giugno 2009 è stata approvata la graduatoria definitiva della Categoria 1 relativa a studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea, di laurea magistrale o specialistica a ciclo unico;

- con la determinazione n. 695/6847 del 3 luglio 2009 è stata approvata la graduatoria definitiva della Categoria 2 relativa a studenti iscritti al primo anno di un corso di laurea magistrale specialistica;

- la gestione delle pratiche relative al bando per l'attribuzione degli assegni di merito è stata inizialmente affidata al Servizio formazione superiore e permanente dei supporti direzionali della Direzione generale dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;

- in seguito, con la deliberazione del Presidente della Regione n. 34/27, datata 27 luglio 2009, è stata autorizzata la pubblicazione di un bando di gara a procedura aperta per le prestazioni di servizi relativi alla:

- definizione del procedimento istruttorio per la pubblicazione della graduatoria provvisoria e definitiva della Categoria 3 del bando per l'attribuzione di assegni di merito per l'anno accademico 2007/2008;

- attuazione degli interventi e delle attività relative al nuovo bando del 2009, riguardante in parte i rinnovi degli assegni di merito del 2008 e i diplomati dell'anno scolastico 2008/2009, da pubblicare in tempi brevi;

- tale bando di gara, il cui costo era stimato in 200.000 euro, gravanti sulla disponibilità finanziaria prevista per le funzioni in oggetto, pari a euro 15 milioni (esercizio finanziario 2009 a valere sull'UPB S02.01.009 POS. Fin. SC02.0183), è stato aggiudicato alla società SGT 10 di Taccori Giampiero & C. Sas, con sede legale in Via Grecale 21, Cagliari;

CONSIDERATO che dopo diciotto mesi dalla pubblicazione del citato bando e dopo diverse richieste di ulteriore documentazione da allegare alla domanda attestante l'aggiornamento del numero di CFU e la relativa media dei voti, si è riusciti ad approvare la graduatoria provvisoria relativa alla Categoria 3,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) come mai a distanza di due anni dalla pubblicazione del bando 2008 non sia stata ancora pubblicata la graduatoria definitiva relativa alla Categoria 3;

2) quali siano stati i vantaggi dell'aver affidato ad una società esterna la gestione delle domande, piuttosto che provvedere a potenziare e riorganizzare gli uffici interni oppure a instaurare una maggiore collaborazione con l'ERSU, potendo così utilizzare i 200.000 euro di risorse per soddisfare ulteriori richieste;

3) quali azioni intenda adottare per risolvere una situazione che si protrae da lunghissimo tempo e che sta creando notevoli disagi agli studenti, in qualche caso costretti anche a interrompere gli studi, e che fa venire meno una delle finalità del bando che era quella di sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli per permettere il raggiungimento di livelli più alti degli studi. (359)

Interrogazione Espa - Bruno - Caria - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'esercizio della pratica della contenzione nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari, sulla riduzione degli orari di apertura dei servizi territoriali per la salute mentale e sull'attuazione della legge n. 180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia).

I sottoscritti,

PREMESSO che la legge n. 180 del 1978, la cosiddetta legge Basaglia, ha decretato la chiusura dei manicomi ed ha contribuito all'affermazione di un principio fondamentale: le persone con sofferenza mentale fanno parte a tutti gli effetti della società;

AVENDO appreso che nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) n. 1 di Cagliari, secondo quanto riportato recentemente dalla stampa, sembra si pratichi tuttora la contenzione nei confronti di pazienti ricoverati in trattamento sanitario obbligatorio, con i gravi rischi che tale pratica può comportare, oggettivamente, per la vita delle persone, stando all'evidenza di ciò che è purtroppo successo nel passato con la morte di un paziente;

TENUTO CONTO che il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari è stato recentemente ammodernato, prevedendo anche la riduzione dei posti letto a 15, ed è stato aperto un nuovo servizio di diagnosi e cura nello stesso ospedale di Is Mirrionis;

CONSIDERATO che, negli anni precedenti la pratica della contenzione non risulta agli scriventi sia stata applicata nel reparto e, quindi, oggi costituisce evidentemente un problema di ordine strategico e culturale e quindi una pratica (che in tutta Italia viene sempre di più eliminata) che continua a resistere nonostante la positiva trasformazione logistica del reparto,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

se siano a conoscenza di questa ripresa della pratica della contenzione;

quanti pazienti del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari siano sottoposti attualmente e nel recente passato a questa pratica che è di fatto pericolosa per la vita dei pazienti;

se corrisponda al vero la notizia che i Centri pubblici territoriali per la salute mentale, atti evidentemente a diminuire i ricoveri e a servire i cittadini con disagio mentale nei momenti di crisi ed evitare l'ingolfamento degli SPDC, sono stati depotenziati con una riduzione dell'orario di servizio (da 24 ore su 24 a servizio esclusivamente diurno) e per quali motivi;

quali azioni intendano intraprendere affinché la Regione Sardegna possa continuare a garantire il rispetto dell'attuazione dei principi stabiliti dalla legge n. 180 del 1978. (360)