Seduta n.322 del 16/05/2012
CCCXXII SEDUTA
(Antimeridiana)
Mercoledì 16 maggio 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 04.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 22 marzo 2012 (314), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Roberto Capelli, Gavino Manca, Francesco Meloni, Marco Meloni, Valerio Meloni, Antioco Porcu e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 16 maggio 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Greco - Stochino - Pittalis - Diana Mario - Pitea - Contu - Campus - Lai - Piras - Bardanzellu - Lunesu - Tocco - Floris Rosanna - Randazzo:
"Interventi a sostegno delle imprese mediante la previsione di misure atte ad evitare i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione. Istituzione del servizio per la cessione dei crediti". (388)
(Pervenuta il 10 maggio 2012 e assegnata alla terza Commissione.)
Meloni Francesco - Dedoni - Cossa - Fois - Mula - Vargiu:
"Norme sull'abolizione dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie regionali, delle società partecipate in toto o in parte maggioritaria dalla Regione Sardegna". (389)
(Pervenuta il 15 maggio 2012 e assegnata alla prima Commissione.)
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:
"Interrogazione Dedoni - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula - Vargiu sul sistematico differimento dell'erogazione degli assegni integrativi FITQ". (840)
(Risposta scritta in data 14 maggio 2012.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di utilizzare parte dei fondi comunitari POR-FESR sugli interventi ritenuti strategici (pari a 463 milioni di euro) per il completamento dei lotti 1 e 4 della strada statale n. 291 Sassari-Alghero". (869)
"Interrogazione Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla drammatica situazione in cui versano i cittadini alloggiati nei moduli abitativi provvisori (MAP) a Bacu Abis frazione di Carbonia". (870)
"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sull'istituzione del presidio medico sull'Isola dell'Asinara". (871)
"Interrogazione Corda - Barracciu - Cocco Pietro - Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata nomina, dopo quasi tre anni, del direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna, sull'ennesimo rinnovo (otto) del commissario straordinario e sulla sua discutibile gestione". (872)
"Interrogazione Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulle scelte del Presidente della Regione relativamente all'affidamento di servizi di trasporto pubblico locale alla luce della nuova disciplina introdotta dall'articolo 25 della legge n. 27 del 2012". (873)
"Interrogazione Barracciu - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulle nomine dei componenti dei consigli di amministrazione delle società regionali Carbosulcis, Igea e Sotacarbo nonostante l'esito, avverso a tali nomine, del recentissimo referendum regionale n. 9 recante l'interrogazione: "Siete voi favorevoli all'abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli enti strumentali e agenzie della Regione autonoma della Sardegna?"". (874)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Bruno - Sechi sullo stato di attuazione del procedimento riguardante la realizzazione di opere di completamento e razionalizzazione del porto di Alghero". (331)
PRESIDENTE. Constatata l'assenza del Presidente della Regione, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 08, viene ripresa alle ore 10 e 22.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta della mozione numero 177 e dell'interpellanza numero 194.
(Si riporta di seguito il testo della mozione e dell'interpellanza:
Mozione Diana Giampaolo - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru sulla gara d'appalto per l'affidamento delle rotte aeree per la continuità territoriale della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- l'11 febbraio 2012 è stato pubblicato l'avviso del bando per l'aggiudicazione delle rotte per la continuità territoriale aerea della Sardegna;
- il bando prevedeva una tariffa unica per i residenti in Sardegna e non, e la scadenza delle offerte delle compagnie interessate dovevano pervenire entro due mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea;
CONSIDERATO che:
- alla scadenza del termine previsto dal bando nessuna compagnia aerea ha dimostrato interesse a partecipare e le compagnie Meridiana ed Alitalia hanno comunicato che il modello di continuità territoriale previsto dalla Regione, pur rispettando gli obblighi contrattuali, è antieconomico per le stesse aziende;
- in tutte le occasioni in cui la Giunta regionale è stata chiamata a rendere noto in Consiglio regionale quale sarebbe stato il nuovo modello di continuità territoriale per la Sardegna, il centrosinistra si è dimostrato sempre contrario alla soluzione di una tariffa unica per i residenti e non, il cui maggior costo va a gravare ulteriormente sul bilancio delle casse regionali, senza un sicuro ritorno economico sia dal punto di vista turistico che di aumento della mobilità per la Regione;
- il fatto che nessuna compagnia aerea abbia dimostrato interesse a partecipare alla gara indetta dalla Regione rischia di far ripiombare i cittadini sardi in una stagione di incertezza sui costi che dovranno sostenere da e per la Sardegna;
PRESO ATTO che:
- il diritto alla mobilità è il principio base della continuità territoriale che, se non garantita dall'accessibilità dei costi da sostenere, significherà un crollo per la Sardegna dal punto di vista economico, sociale e turistico;
- le compagnie aeree hanno considerato la rigidità della struttura tariffaria come una possibile causa di negativa ricaduta sui costi di gestione,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti
1) a operare in tutte le sedi giurisdizionali, nazionali ed europee affinchè si rispetti il diritto alla mobilità dei cittadini sardi secondo le regole del mercato e le esigenze economiche della Sardegna;
2) a sollecitare l'intervento del Governo affinché, in raccordo con l'ENAC, le compagnie aeree e la Regione stessa, assicuri la libertà di movimento dei cittadini sardi nel rispetto della continuità territoriale;
3) a garantire un tempo di proroga adeguato della vecchia continuità per rivedere e formulare un nuovo bando rispettoso del miglior vantaggio per i sardi;
4) a porre in essere tutte le iniziative possibili e necessarie per contrastare una futura e possibile situazione di monopolio della continuità aerea in Sardegna. (177)
Interpellanza Bruno - Lotto - Manca - Moriconi sulle problematiche relative ai decreti del Ministro delle infrastrutture sull'imposizione di oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea da e per la Sardegna, al fine di assicurare la continuità territoriale.
I sottoscritti,
PREMESSO che in data 27 gennaio 2011 sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana i decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottati il 14 gennaio 2011, relativi all'imposizione di oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea, da e per la Sardegna, al fine di assicurarne la continuità territoriale;
CONSIDERATO che tali decreti danno conto:
- della ormai prossima scadenza del vecchio regime di continuità territoriale;
- della avvenuta delega del Ministro delle infrastrutture al Presidente della Regione Sardegna per convocare e presiedere la conferenza dei servizi per l'individuazione dei contenuti degli oneri di servizio da imporre ai trasporti aerei di linea;
- della sottoscrizione di un protocollo di intesa per la continuità aerea avvenuta il 7 settembre 2010 tra il Ministero delle infrastrutture, l'Ente nazionale per l'aviazione civile e la Regione autonoma della Sardegna, nel quale protocollo sono indicati i contenuti e le conclusioni della conferenza dei servizi che si è articolata in quattro sedute tra il marzo e il giugno del 2010;
- in data 13 aprile 2010 il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale n. 10 contenente misure per lo sviluppo del trasporto aereo che, all'articolo 2, finanzia la continuità territoriale;
CONSIDERATO che:
- tali decreti individuano un sistema di tariffe onerate massime agevolate a favore di residenti in Sardegna, disabili, giovani, anziani e studenti e un sistema di tariffe onerate massime non agevolate riservate a tutti gli altri passeggeri;
- gli stessi decreti dispongono che gli oneri di servizio pubblico definiti dalla conferenza di servizi entrano in vigore il 27 marzo 2011;
PRESO ATTO che, successivamente alla pubblicazione dei decreti ministeriali, un comunicato ufficiale della Regione informava che il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti avrebbero chiesto la sospensione del decreto, l'esame del contenuto ed eventualmente la sua revisione al fine di garantire la parità di trattamento tra i passeggeri residenti e i non residenti, introducendo quindi la tariffa unica agevolata;
AVENDO APPRESO dalla stampa che il Ministro delle infrastrutture ha sospeso la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea dei decreti, e che tale sospensione di fatto blocca l'intera procedura dei bandi contenuta nelle disposizioni;
RICHIAMATE le norme stringenti, sia come procedure, sia come tempistica, contenute nell'articolo 16 del regolamento CE n. 1008/2008 che detta disposizioni per la prestazione di servizi aerei nel territorio comunitario;
CONSIDERATE le conseguenti, gravissime problematiche sia in relazione all'imminenza della nuova stagione turistica, sia perché le compagnie aeree hanno già predisposto l'organizzazione dei propri voli in base ai decreti pubblicati, e infine perché è reale il pericolo che il tempo necessario per la revisione dei decreti e per l'avvio delle nuove procedure superi la scadenza del vecchio regime di continuità, costringendo i sardi a non essere garantiti da tariffe agevolate nei loro spostamenti aerei da e per la Sardegna;
CONSIDERATO altresì che il 10 febbraio 2011 il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti ha risposto alla Camera dei deputati all'interrogazione dell'on. Pili ribadendo quanto segue: "(…) i parametri sulla cui base si articolano i nuovi provvedimenti impositivi, nonché il nuovo regime onerato sulle rotte della Sardegna, sono stati determinati dalla conferenza di servizi presieduta dal Presidente della Regione, che ha delegato, per l'occasione, l'Assessore ai trasporti, dottoressa Lorettu, nel pieno rispetto della vigente normativa nazionale e comunitaria in materia. Tale conferenza si è conclusa l'8 giugno 2010 ed i relativi verbali sono stati trasmessi al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dalla Regione in data 5 novembre 2010. Da quanto risulta dalle delibere della Giunta regionale, consultabili sul sito internet della Regione stessa, le varie richieste presentate dai rappresentanti della Regione alla conferenza di servizi sono state preventivamente discusse ed approvate dalla Giunta regionale";
PRESO ATTO che il Governo ha inoltre dichiarato che "non intende venir meno agli impegni assunti in sede di accoglimento della risoluzione n. 8-00064, anche per quanto riguarda il raggiungimento dell'obiettivo della tariffa unica per residenti e non residenti",
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se:
1) il Presidente abbia chiesto un incontro con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sui temi indicati, in seguito alla richiesta di sospensione della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dei provvedimenti di cui trattasi;
2) l'opzione della tariffa unica agevolata sia stata mai proposta dalla Regione Sardegna nel corso della conferenza dei servizi;
3) sia in corso una revisione dei contenuti dei decreti su citati per consentirne la modifica nel senso della proposizione di una unica tariffa agevolata valida per tutti i passeggeri senza distinzione tra residenti e non residenti;
4) la Regione Sardegna abbia valutato l'entità delle risorse necessarie per coprire le compensazioni a favore dei vettori aerei nel caso si revocassero i decreti e ne vengano adottati altri che prevedono l'estensione della tariffa onerata agevolata a tutti i passeggeri nelle rotte aeree da e per la Sardegna;
5) non ritengano opportuno e necessario, vista l'importanza e l'urgenza dell'argomento oggetto di tale interpellanza, che essa, ai sensi dell'articolo 109, commi 1 e 2 del Regolamento del Consiglio regionale, sia iscritta all'ordine del giorno e venga svolta nella prima seduta utile. (194).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signor Presidente, la mozione del centrosinistra che mi appresto a illustrare è stata depositata il 12 aprile scorso e conteneva, come è a lei ben noto, la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. Alle 15 e 30 dell'11 aprile, il giorno prima, scadevano i termini per la presentazione delle offerte per la gara della continuità territoriale aerea, gara andata deserta: una delle ragioni che ci hanno convinto a presentare questa mozione all'indomani di quella gara che lei, Presidente, in completa solitudine ha voluto e imposto a tutti con un modello a tariffa unica che si è rivelato fallimentare.
Questa esigenza nasceva dalla necessità di impegnare… chiedo la cortesia all'assessore Rassu di non distrarre il Presidente… dicevo che questa esigenza nasceva dalla necessità di impegnare il Consiglio regionale nella ricerca di una soluzione alternativa alla sua, presidente Cappellacci, una soluzione alternativa capace di continuare a rappresentare innanzitutto gli interessi dei sardi, cosa che lei finora non è riuscito a fare! Infatti, fino al 1° giugno, viaggeremo con la tariffa scontata grazie alla proroga in essere della continuità territoriale varata nella passata legislatura: tariffa per i residenti, biglietto più caro per gli altri.
Presidente, ci dica lei e ci dica l'assessore Solinas in particolare, che cosa succederà a partire dal 2 giugno. Siamo verosimilmente di fronte al rischio di un ritorno al libero mercato con tariffe folli per i residenti nell'isola. I nostri tre aeroporti sono in grado di offrire, nei confronti dei passeggeri e degli aeromobili, servizi di eccellenza. Forse è utile ricordare che, nel nuovo piano nazionale degli aeroporti, in corso di adozione, i tre principali aeroporti sardi sono tutti di livello nazionale con Cagliari incluso in quelli strategici e Olbia e Alghero tra quelli primari.
Anche il dato sulla mobilità aerea della Sardegna è cresciuto sensibilmente, infatti si è passati dai 5 milioni e 771 nel 2007 ai quasi 7 milioni e 100 nel 2011, un incremento del 22,8 per cento, più del doppio rispetto a quello registrato nello stesso periodo a livello nazionale che è pari al 9,24 per cento. Io chiedo, senza polemiche se è possibile, so che non interessa, un po' di silenzio, perché diventa fastidioso...
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Diana. Colleghi, questo brusio è veramente insopportabile!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Un incremento analogo a quello che ho testé ricordato, sempre riferito al periodo 2007-2011, si è registrato per il traffico internazionale, più 18,25 per cento in Sardegna rispetto al 6,90 a livello nazionale, anche se, è bene evidenziarlo, il movimento internazionale registrato in Sardegna relativamente ai dati del 2011...
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Diana. Colleghi!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non per me, per il Presidente della Regione che è in aula. Dicevo, è bene ricordare che il dato registrato sul movimento internazionale relativo al 2011 rappresenta in Sardegna appena il 27 per cento del movimento complessivo, mentre a livello nazionale supera il 56 per cento.
Credo che valga la pena di soffermarmi un attimo ad analizzare alcuni altri elementi significativi che si evidenziano dall'esame dei dati mensili di traffico riferiti al 2011. Notiamo che, nell'area di Cagliari, degli oltre 4 milioni di passeggeri, arrivati e partiti, circa il 92 per cento ha utilizzato l'aereo e solo l'8 per cento il trasporto marittimo. Percentuale, quella relativa all'aereo, che scende al 64 per cento nell'area Alghero-Porto Torres-Sassari, per attestarsi al 35 per cento in Gallura dove il vettore marittimo, nonostante il calo del porto di Olbia di oltre meno un milione e 143 passeggeri nel 2011, rispetto al 2010 mantiene ancora una posizione preponderante. Nel periodo di aprile-ottobre 2011, il movimento complessivo di passeggeri, aereo più nave, è stato poco meno di 10 milioni di cui il 57 per cento ha scelto l'aereo mentre, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre, il movimento complessivo è stato soltanto di 1 milione e 714 mila nei tre aeroporti sardi, appena il 25 per cento di quello avvenuto nello stesso periodo negli aeroporti delle Baleari.
Quali sono, presidente Cappellacci, assessore Solinas, le ragioni che hanno determinato queste dinamiche? Certamente positive, così come si evince dai dati che ho richiamato, seppure con l'impietoso paragone con le Baleari; siamo comunque in presenza, nel periodo 2007-2011, di un risultato sensibilmente positivo. Una delle ragioni credo che sia da ascrivere certamente alla continuità territoriale che noi abbiamo ancora in essere seppure in regime di prorogatio e anche al fatto che siamo riusciti in questo periodo a incrementare e ad attivare i voli low cost con diversi aeroporti italiani. Oggi tre aeroporti sardi sono collegati con poco meno di 50 città italiane e con decine di capitali europee; la spesa per la Regione è stata di qualche milione di euro l'anno, vorrei sottolineare questo aspetto. Stiamo parlando di questi risultati straordinari, di una continuità territoriale con un modello noto e con un costo per la Regione di pochi milioni di euro. Ben diversa dai 57,5 milioni all'anno che avete deciso di spendere per collegare i nostri aeroporti a Roma e Milano con la tariffa unica; questa è una delle questioni sulle quali oggi non potete esimervi dal confrontarvi con il Consiglio regionale.
Alla luce di quanto ho appena detto, le chiedo, presidente Cappellacci: "La tariffa unica è davvero un'esigenza imprescindibile per garantire la mobilità dei sardi?". Com'è noto a tutti, in quest'aula e fuori, il centrosinistra non si è pronunciato contro la tariffa unica in linea di principio, abbiamo contestato che fosse la Regione a pagarla! Per responsabilità sua, Presidente, la Regione paga una continuità territoriale che resta di competenza statale, onorando i suoi impegni, mentre lo Stato non ha fatto altrettanto violando il principio di leale collaborazione. Quanto avvenuto, nei giorni scorsi, alla Camera ci preoccupa ulteriormente, ho l'impressione che siamo di fronte a un Governo che non ha le idee chiare su che cosa fare della continuità aerea nonostante manchino pochi giorni alla scadenza dell'ultima proroga e a una Giunta che idee proprio non ne ha. Oggi, per cortesia, dimostrateci il contrario! Se non è quella l'idea che avete, diteci quale idea avete per continuare a garantire il diritto alla mobilità per i sardi.
Spesso ci accusate, lo fa il vice Capogruppo del P.d.L., onorevole Pittalis, di fare opposizione strumentale senza avanzare proposte, eppure il 2 dicembre 2011, in quest'Aula, con il nostro voto contrario, vi siete approvati la legge regionale numero 25, che ha per titolo "Norme per la copertura finanziaria della continuità territoriale aerea", che prevede 172,5 milioni per il triennio 2012-2014, per favorire una continuità territoriale da e per la Sardegna sulle rotte di Roma e Milano.
In quell'occasione vi abbiamo suggerito di non affidarvi alla propaganda spicciola che non porta alcun risultato, così come è avvenuto. Vi abbiamo esortato a non confondere il diritto dei sardi alla tariffa scontata, previsto da legge nazionale, con una operazione per rafforzare il turismo in Sardegna: sono due cose diverse, non possono essere confuse. Non si può, come avete fatto voi, introdurre, nell'impianto giuridico costruito per garantire la continuità territoriale, la tariffa unica quale strumento per portare più turisti in Sardegna; vi è stato dimostrato che è stato un errore clamoroso.
Non si può confondere la continuità territoriale con la promozione turistica, sono due cose importanti, ma non possono essere mischiate e confuse, lo ripeto, a scanso di equivoci, soprattutto per l'onorevole Pittalis, noi non siamo ideologicamente contrari alla tariffa unica ma questa deve essere una scelta dell'intero Paese, non può essere la Sardegna a pagarla. La nostra proposta ha funzionato bene finora, mi riferisco all'attuale continuità territoriale, tant'è che i sardi, in questi anni recenti, hanno potuto volare stabilmente non solo su Roma e Milano.
Nella discussione del 2 dicembre scorso abbiamo suggerito, totalmente inascoltati, di ipotizzare un regime di tariffa ridotta nei mesi che fanno da spalla al periodo estivo (aprile - maggio e ottobre - novembre), nonché di sviluppare accordi con le compagnie low cost, mettendo a sistema un'offerta turistica coordinata e organizzata, capace di allargare la stagione. Quanto è avvenuto ieri nella conferenza stampa ad Alghero di RYANAIR ci dimostra che, pure sul settore low cost, state fallendo e rischiamo di perdere anche vettori importanti.
Nessuna attenzione da parte vostra, eppure erano e sono proposte concrete, onorevole Pittalis, avete preferito l'approccio ideologico e propagandistico, i risultati, ahinoi, sono sotto gli occhi di tutti!
Signor Presidente della Regione, qual è lo stato del confronto con il Governo relativamente alle nuove competenze previste per l'autorità di regolazione dei trasporti di cui al decreto numero 201 del 2011? Le chiedo: "Sta forse sollecitando il Governo per accelerare il passaggio definitivo delle funzioni alla Regione? Dando così, senza strumentalizzazioni" - lo dico ai colleghi della maggioranza - "piena attuazione al nuovo regime di compartecipazione alle entrate erariali dello Stato ai sensi della '296' del 2006?". Glielo chiedo, Presidente, vorrei che ci desse una qualche risposta!
E, ancora, nelle more di questo passaggio, cioè delle funzioni della continuità territoriale dallo Stato alla Regione, in che misura sta partecipando lo Stato per garantire l'integrale rispetto dei principi posti dall'Unione europea per offrire un servizio essenziale a condizioni non discriminatorie? Sono forse, Presidente, i 16 milioni per ciascuno degli anni del quadriennio 2010-2014 che il Ministero dell'economia e delle finanze deve trasferire alla Regione Autonoma della Sardegna, previsti da quell'accordo di programma che doveva avere decorrenza dal 1° gennaio 2010? Sono arrivati questi 16 milioni in ragione d'anno? E, se sono arrivati, come sono stati impegnati? Si sommano ai 57,5 milioni che avete messo con la legge numero 25 del 2 dicembre 2011? Attendiamo una risposta anche su questo. Presidente, per finire, che cosa intendete fare? Sta chiedendo la proroga dell'attuale regime almeno per i mesi estivi?
Credo che quest'Aula abbia il diritto di sapere che cosa sta facendo il Governo regionale di fronte a una condizione di prorogatio che scade il 1° giugno, cioè fra qualche giorno. Nella scorsa settimana avete illustrato questi orientamenti giustamente e doverosamente alle organizzazioni sindacali, vi sarei grato, Presidente e assessore Solinas, se metteste anche il Consiglio nelle condizioni di conoscere la vostra volontà e che cosa state facendo in ordine a queste questioni. State parlando di flotta sarda, leggo sulla stampa, di trattativa privata, badate, sono proposte fantasiose che sembrano venire più da artisti di strada, che non da chi dovrebbe avere chiari i limiti imposti dalla normativa europea e nazionale, che non consentono voli pindarici; questi lasciateli, ripeto, agli artisti di strada, con tutto il rispetto per questa categoria.
Leggo che intendete rifare la gara. Che cosa volete fare? Volete riproporla così come è? E' chiaro che non è possibile! Modificate il modello? Quanto ci vuole per modificare il modello? Oppure volete lasciare questo modello e rispondere alle compagnie, che vi hanno detto che non sono economicamente vantaggiose le condizioni della gara, e allora intendete rimpinguare i 57,5 milioni in ragione d'anno?
Ecco queste sono le questioni alle quali vorremmo una risposta da parte sua, presidente Cappellacci innanzitutto, e da parte dell'Assessore. Tra l'altro l'assessore Solinas e il Presidente della Regione la scorsa settimana, esattamente il 7 maggio, se non ricordo male, hanno dichiarato alla stampa che la settimana successiva, cioè questa, avrebbero avuto risposta dal Governo sulla situazione in cui versa la continuità territoriale aerea. Oggi siamo a mercoledì, ci giunge notizia che il Governo domani alla Camera riferirà su questi stessi argomenti all'interpellanza presentata dall'onorevole Giulio Calvisi. E' possibile che il Governo regionale, di fronte a un impegno a rispondere alle stesse domande, e ad altre che per brevità non sono riuscito a porre, non abbia nulla da dirci? Io credo che sarebbe intollerabile oggi assistere a un silenzio da parte della Giunta o, in alternativa, a risposte che nulla hanno di cogente rispetto agli impegni futuri.
Presidente, volevo, volevamo, chiederle queste cose con la mozione che abbiamo presentato. E' chiaro ed evidente che la mozione è stata presentata, ripeto, il 12 aprile e aveva un senso una discussione immediata, purtroppo la sua assenza non ha consentito di far questo, ne discutiamo a distanza di tanti giorni, e ne discutiamo a distanza di pochissimi giorni dalla scadenza della proroga in essere. Oggi vogliamo chiarezza e soprattutto conoscere quali sono gli intendimenti della Regione. Noi riteniamo che, a questo punto, Pittalis, per restare alle proposte, delle ipotesi fantasiose che la tua Giunta ha affacciato, ce ne sia solo una praticabile, ed è quella della proroga.
Così come vorremmo sapere in quest'Aula l'esito del confronto che la Giunta ha avuto con la Comunità europea relativamente a questo tema. Io credo che siano temi e questioni che il Consiglio ha diritto di conoscere. Presidente Cappellacci, senza nessuna sfida, se non quella in termini positivi per contribuire a garantire continuità di diritto alla mobilità per i sardi, le chiediamo, una volta tanto, almeno in questi tre anni, di mettersi a disposizione di un confronto vero su queste questioni, altrimenti ci dica, senza farlo palesare attraverso le sue continue assenze in Consiglio regionale, che proprio non ha nessuna voglia, come ha dimostrato finora, di confrontarsi con il Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza numero 194. Nessuno chiede di illustrarla.
Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Signora Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, Assessore, colleghe e colleghi, l'estenuante lotta contro i poteri forti non conosce sosta in questa Regione, così come non ha fine la lista nera degli affossatori della nostra isola e degli affamatori del nostro popolo. Prima erano le banche, poi le burocrazie ministeriali, i governi, quindi le lobby finanziarie, oggi scopriamo invece che i veri poteri forti sono gli armatori delle navi e le compagnie aeree. Così ci dice il Presidente della Giunta, così ci spiega l'Assessore dei trasporti, così ribadiscono molti in maggioranza in quest'Aula. Io do ragione a tutti coloro che, in questi giorni, si arruolano, si sono arruolati, in questa armata che dice di essere in battaglia, e anche io dico: "Sì, gli armatori delle navi e le compagnie aeree sono poteri forti". Lo affermo sapendo di dire una cosa scontata oltreché datata, perché è così da sempre e non da oggi, Presidente, perché, in un settore a forte vocazione monopolista come quello dei trasporti, per di più in un'isola, armatori e padroni degli aerei sono poteri forti per definizione, non possiamo dire di averlo scoperto oggi. Certamente il rischio di monopolio nei mari e nei cieli non rappresenta una novità per la Sardegna, né tanto meno può essere considerato come un imprevisto nella politica dei trasporti della nostra Regione.
I signori dei mari e dei cieli, per utilizzare le parole del Presidente della Giunta, sono una condizione nota e, oserei dire, una caratteristica storica dei collegamenti aerei e navali da e per l'Isola. Non è dunque una novità dire che Alitalia, Meridiana, Onorato, Aponte, Grimaldi e la Tirrenia sono poteri forti in Sardegna e, soprattutto, non è questo il problema della Sardegna di oggi. Il problema dei sardi di oggi è rappresentato infatti dai poteri deboli. Presidente, il primo potere debole della nostra Regione è proprio chi comanda l'esercito in lotta contro i padroni dei mari e dei cieli sardi! Infatti è assai debole la credibilità del Presidente della Giunta, non fosse altro perché, sui trasporti, come su tutti gli altri grandi temi dell'agenda politica, è difficile distinguere tra gli indirizzi politici amministrativi e le dichiarazioni dettate dalle strategie comunicative. Ogni parola è un proclama e ogni proclama non si traduce in fatti! E' stato così per la privatizzazione della Tirrenia ed è così per la continuità territoriale aerea. L'utilizzo senza precedenti degli strumenti buoni per fare un'ottima propaganda, di questo si tratta, oggi disorienta anche chi cerca nelle parole del Presidente della Giunta un'indicazione utile per conoscere la linea di azione della nostra Regione su un tema chiave per il futuro della nostra economia e della nostra gente.
Presidente, la berritta sulla testa del principe-padrone di Meridiana vuol dire incoronare un potere forte o coprire un potere debole? Incoronare l'Aga Khan come Sardus Pater vuol dire onorare un alleato dei sardi o cerchiare la fronte di un nemico dei sardi? Per noi significa una cosa sola: è l'ennesima operazione mediatica senza alcuna ricaduta positiva per i sardi e per l'azione di governo della Regione nei settori chiave del turismo e dei trasporti.
Quando si chiede chiarezza, su questo come sugli altri temi, così come ha fatto il mio Capogruppo, lo si fa perché è inammissibile proseguire nell'altalena del Governo amico che si trasforma in nemico o del principe illuminato che diventa un cinico speculatore ai danni dei sardi.
Questa altalena fatta di visibilità comprata e di vuoto operativo ha fatto, di chi rappresenta la Regione, un "non potere", cioè un potere inadeguato ad affrontare le grandi battaglie della nostra Isola: i trasporti, il credito, le entrate e tutte le altre vertenze con lo Stato. Così, davanti a questo potere debole, tutti diventano poteri non solo forti ma anche invincibili e il tutto si traduce nei sardi sconfitti, oggi sui biglietti aerei, domani sulle risorse per il lavoro, piuttosto che in aiuti per le imprese; lo dice la storia travagliata di questi tre anni di legislatura del Governo di centrodestra in Regione e lo dicono i pochi risultati conseguiti per aiutare la Sardegna a reggere l'urto della crisi che la investe.
La questione dei trasporti è, prima di tutto, una questione politica e strategica, ma per il Presidente della Giunta è diventata una priorità, non tanto perché è tema vitale per l'Isola ma perché i comunicatori di Villa Devoto hanno suggerito che, su navi, aerei e treni, si gioca buona parte della campagna elettorale che ha da venire.
Questo sistema nell'affrontare i grandi problemi dei sardi, Presidente, non ci piace affatto, rifiutiamo questa impostazione strumentale del confronto quando il Presidente chiede collaborazione in Consiglio, perché la bagarre sulla continuità territoriale non deriva certo dalla critica, risultata ben fondata, di noi dell'opposizione, l'attenzione sui trasporti è creata principalmente dalla ricerca di visibilità e consenso da parte del Presidente della Giunta che, mentre domanda un fronte unitario e compatto, di questo si tratta, pensa alla sua ricaduta mediatica prima ancora che alle azioni utili per risolvere la questione delle navi e degli aerei. E' fin troppo evidente che in queste condizioni sia difficile combattere insieme contro i tanti nemici dei sardi, anche perché al potere debole del Presidente si aggiunge una Giunta politicamente debole, perché è debole la maggioranza che la sostiene. La riprova sono le carte bollate che il Presidente minaccia all'ex Presidente della Giunta del suo stesso partito, proprio su questo tema. Per avere un'idea del livello di scontro proprio all'interno del partito di maggioranza relativa è sufficiente sfogliare i dossier e leggere i comunicati che, negli ultimi mesi, si sono scambiati i rappresentanti del P.d.L., in Sardegna e a Roma. Il tutto potrebbe rientrare nella dialettica interna di una forza politica in evidente difficoltà, ma così non può essere perché nello scontro del P.d.L. vengono tirate in ballo le istituzioni e la responsabilità di Governo, il futuro dei sardi. Sulla continuità territoriale dei mari e dei cieli, la guerra tra il Presidente della Giunta e il suo datato predecessore della Casa delle libertà a Villa Devoto penalizza ulteriormente la Sardegna, mortifica la Regione e compromette l'azione del Consiglio regionale.
Davanti a questa situazione, è doveroso domandarsi perché il Presidente della Giunta chieda un'azione comune all'opposizione piuttosto che pretenderla prima di tutto dal suo partito, anzi di più, perché non domanda unità d'intenti alla maggioranza prima di auspicarla nel confronto con chi sta all'opposizione. Proprio sui trasporti e in particolare sulla continuità aerea, mi sembra che le idee della coalizione che sostiene la Giunta siano per certi versi opposte, ricordiamo molto bene le differenti vedute fra la tariffa residenti e la tariffa unica; ebbene, non sono qui certo per cercare facili polemiche, nessuno di noi è qui per questo, ma qualcosa sull'applicabilità di questa benedetta tariffa unica va detta con chiarezza perché la sensazione che abbiamo in molti è che sia molto difficile unire la garanzia per i collegamenti a tariffa agevolata per i cittadini sardi con le eventuali azioni di promozione turistica attraverso una riduzione del costo dei biglietti aerei per tutti.
Se così è, mi sembra che puntare il dito solo sugli appetiti delle compagnie aeree sia un comportamento un po' troppo superficiale; allora c'è da attendersi una spiegazione da parte del Presidente sul perché non si siano valutati per bene i rischi che la tariffa unica avrebbe comportato sugli esiti della gara. Vogliamo sentir dire dal Presidente che cosa ha sbagliato, perché con la tariffa unica non si vola e perché la nuova continuità del centrodestra è fallita e com'è che, per sperare di scongiurare il salasso in aeroporto, bisogna prorogare la tanto da voi vituperata continuità del centrosinistra.
Noi abbiamo fatto decine di interventi e avvisi circa la non percorribilità e anche l'inopportunità della tariffa unica, è una grama soddisfazione sapere che avevamo ragione e alla fine non c'è niente di cui gioire nel constatare che, nonostante le decine di annunci e le ripetute dichiarazioni del Presidente della Giunta, il Consiglio riparte da ciò che è stato cinque anni fa, mentre i sardi non sanno ancora se quest'estate si potrà partire a Roma con gli aerei senza dover sostenere i costi di una traversata transoceanica.
Con tutta probabilità il Presidente ci parlerà di una trattativa privata, di una proroga, di una trattativa in corso con lo Stato, di un confronto aperto, soprattutto crediamo che non mancherà di elencare i nuovi nemici all'orizzonte. Tutto ciò è aberrante, Presidente, certo che è aberrante, come ha detto lei ieri, non dar corso in quest'Aula all'esito del referendum, più lo ripete e più stiamo cominciando a pensare che non voglia dar corso all'esito del referendum, ma è di sicuro più aberrante l'esito della sua politica, anzi della sua non politica, sulla continuità territoriale. E' più aberrante, ancora, che, anziché fare riforme che restino in piedi e per le quali è stato eletto, costringa parte di sardi a promuovere referendum e a sprecare 10 milioni di euro, è decisamente molto più aberrante che, in questo, lei faccia il paio con un partito della sua maggioranza, che ha l'ardire di definirsi Partito dei Riformatori, ma che di riforma non ne ha fatta una in questo Parlamento perché vive di referendum e possibilmente di rimborsi che dai referendum derivano.
Noi preferiamo metterla a riposo, Presidente, in anticipo ma a lungo. Con le urne si vince o si perde, non possiamo dire con certezza che vinceremo, non siamo sprovveduti, ma ormai, in questo Consiglio e fuori, è certo che lei rimarrà a casa, questa volta senza bisogno di certificato medico!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Gruppo Misto). Presidenti, cari colleghi, se la Giunta continua a collezionare dei flop in merito alla continuità territoriale, i sardi pagheranno anche 500 euro a testa per un viaggio di andata e ritorno da Roma a Cagliari e viceversa. Serve dunque un po' di serietà politica, delle proposte credibili da portare sul tavolo del Ministro. Non si possono obbligare ad esempio le aziende private, in crisi oggi, a partecipare a una gara incolore e inodore. Come dice il Capogruppo del P.D., non confondiamo la continuità territoriale con la promozione turistica, anche perché l'Europa non farebbe passare una continuità strutturata in questo modo.
Dobbiamo affrontare la questione delle compensazioni che dovrebbero essere erogate sulla base di alcuni parametri fondamentali, i costi netti dei vettori, i ricavi dei trasporti, uniti alla ragionevole, con un calcolo di tariffa unica, che verifichi bene se i soldi che vengono offerti per la compensazione siano sufficienti. Per ciò che attiene alla continuità marittima, non esiste una legge dello Stato a costruire una cornice legislativa e normativa in coerenza con le norme europee, la Regione nella scorsa legislatura ha concorso al salvataggio pubblico e privato della Tirrenia, si è creato sul mercato un cartello di fronte al quale la flotta sarda ha rappresentato più una forma di denuncia che una forma di concorrenza.
Occorre allora una legge nazionale e una gara a livello europeo che possa garantire il diritto necessario. Così evitiamo anche di subire le esibizioni di quel deputato sardo che fantastica ogni giorno sul destino della continuità territoriale, senza portare nulla se non la sua continuità linguistica di propaganda mediatica.
Cari colleghi, la tariffa unica, intesa come diritto di tutti, non può essere garantita e sostenuta dalla Sardegna, ma deve essere una scelta della collettività italiana perché, se si vuole che la continuità sia un diritto di ogni cittadino italiano, allora deve essere una scelta congiunta.
Inoltre, bisogna distinguere, lo dico un'altra volta, la continuità territoriale dalla promozione turistica, sebbene entrambe necessitino di pari dignità politica, economica, ma sulla base dell'attivazione di diversi strumenti e forse anche di sentimenti. La tariffa unica deve inserirsi come obiettivo di scelta del Paese, tenere in considerazione i costi dei privati e dei conti pubblici e puntare su obiettivi misurabili che non trasformino automaticamente una strategia economica in un diritto.
Non si possono considerare le compagnie aeree come se non fossero dei soggetti economici nella costituzione di partnership per un investimento comune proprio in un momento in cui l'essere un soggetto pubblico non è sufficiente per fare fronte a un mercato finanziario feroce che non rispetta né pubblico né privato.
Noi abbiamo assistito a una situazione a dir poco kafkiana in cui lo Stato italiano ha presentato una gara per appaltare la continuità con le somme stanziate dalla Regione Sardegna, ma i 57 milioni di euro messi in campo dalla Regione vanno intesi in un contesto di oneri dello Stato che, in alcun modo, possono ricadere sulla nostra comunità. La Giunta regionale, dopo la gara andata deserta, anziché correre ai ripari e definire delle strategie per trovare una soluzione equa e ragionevole, non ha fatto altro che lanciare accuse verso il Ministro e le compagnie accusandoli di aver creato un oligopolio. Forse hanno ragione, ma la Regione qualche mese fa non si è dichiarata pronta a entrare nel capitale di Meridiana con 40 milioni di euro?
Il problema della continuità territoriale non rappresenta solo un problema dei sardi, ma dell'intera comunità nazionale e dello Stato che deve farsi carico degli assi di collegamento tra le varie regioni d'Italia, così come del collegamento con la Sardegna e l'Italia, per cui i costi della continuità territoriale non possono ricadere solo sui sardi.
Cari colleghi, la continuità territoriale significa attualizzazione dello spazio degli eventi ed è accompagnata sempre da una spazializzazione. La situazione di ogni sardo suppone uno spazio dove poter muoversi, un insieme di relazioni di scambio, di direzioni che fissano in qualche modo il luogo della sua esistenza. Ogni sardo ha il diritto di scoprire la spazialità del luogo al quale appartiene, penso che il problema della continuità territoriale sia legato alla mancanza della continuità politica sarda in seno al Parlamento italiano. Se oggi non c'è una vera continuità territoriale, è perché mancano quegli altri territori, quelli delle ispirazioni e delle aspirazioni. Infatti, la nozione stessa di territorio trova la sua nascita nella filosofia politica, giuridicamente potrei anche dire che la continuità territoriale è la zona dove si applica il diritto nazionale ed è il luogo di applicabilità delle leggi, il territorio non è un sito, è un popolo.
l'Unione europea considera la continuità territoriale - cito - "comme un principe de service public qui se donne pour objectif de renforcer la cohésion entre différents territoires d'un meme État. En pratique ce principe se traduit par un système d'aide ou facilités fournies par l'État envers les citoyens ou les entitées régionales concernées. Traduco succintamente: " E' un principio di servizio pubblico che ha come obiettivo quello di rafforzare la coesione tra diversi territori di uno stesso Stato". La continuità territoriale è un problema dello Stato, non della Regione. Si applichino le norme dell'Unione europea. Pensate alla Corsica, la Corsica non paga niente per la sua continuità territoriale, ma è lo Stato che paga nel rispetto delle norme europee. E mi fermo qui perché c'è molto chiasso...
PRESIDENTE. Comunico che i colleghi Cuccureddu e Sanna Matteo si sono iscritti in ritardo per cui non potranno intervenire.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). E' la scheda che non funziona! L'ho tolta cinque volte!
PRESIDENTE. No, onorevole Cuccureddu.
E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.
PLANETTA (P.S.d'Az.). Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, Assessori, colleghe e colleghi, credo che questa mozione, come del resto tante altre che l'hanno preceduta, sia l'espressione, ormai consolidata, di una prassi di questo Consiglio, volta esclusivamente, secondo me, a ingenerare confusione e avvelenamento sociale, non so per quali interessi.
Onorevole Diana, considerare la flotta sarda, aerea e navale, come un discorso di artisti di strada mi sembra, da parte sua, molto deludente. Noi sardisti crediamo da una vita alla costituzione di una flotta sarda, navale e aerea; è una nostra battaglia! Credo che questa sua posizione continui a essere, come altre e di tanti, una posizione di dipendenza che noi sempre abbiamo deciso di rifiutare. Mi dispiace, con questa affermazione mi ha deluso. Invece di provare a concorrere nella ricerca di soluzioni concrete si sceglie ancora una volta di trasformare l'Assemblea sarda in una fabbrica di mozioni pretestuose, ben sapendo che il problema della continuità territoriale aerea non si risolve alimentando le contrapposizioni e in sostanza facendo gli interessi delle compagnie che non a caso avevano disertato la gara bandita dalla Giunta regionale.
Credo che tutti sappiate che questo argomento, subito dopo la gara andata deserta, l'hanno discusso a Roma, con il team del Ministero e l'ENAC, anche i funzionari dell'Assessorato. Ebbene ci risulta che proprio l'ENAC, l'ente che regola il traffico aereo, abbia criticato la scelta delle due compagnie aeree nazionali di non partecipare alla gara, ma, la prima volta che accadde, mesi fa, fu quando Alitalia e Meridiana adottarono la stessa strategia, cioè la rinuncia anche in altre gare, a cominciare da quella per la continuità aerea in Sicilia. Dunque mi pare chiaro che, alla base di tutto, vi sia una strategia, neppure tanto velata; una strategia di gioco al ribasso da parte delle compagnie e, a questi giochi, cari colleghi, noi sardi dobbiamo dire basta! Qui è in gioco un nostro sacrosanto diritto, il diritto dei sardi a spostarsi liberamente, il diritto a rompere l'isolamento e i limiti dell'insularità, un diritto che non può essere negato o vulnerato da nessun cartello di compagnie aeree e da nessuna pretesa di rendita di posizione.
Mi rendo ugualmente conto che non vi sia un numero infinito di strade percorribili per la Sardegna e per la Regione che definiscano soluzioni immediate e certe sulla continuità territoriale aerea, soprattutto dopo che Alitalia e Meridiana non hanno presentato offerte per i voli da Alghero, Cagliari e Olbia per Roma e Milano, desidero perciò esprimere in questa sede il mio sincero apprezzamento all'Assessore dei trasporti che, per individuarne qualcuna, si è subito precipitato a Bruxelles per discutere con la Commissione europea il da farsi, e anche l'apprezzamento verso il Presidente che ha creduto e crede nella flotta sarda.
Il mercato aereo, come sappiamo bene, è un mercato molto particolare e redditizio, perciò molto appetibile pure da chi pensa prima di tutto di fare cassa, anche a discapito della qualità del servizio. In questo mercato, vi sono operatori che si vogliono misurare con gli altri, in un regime di libera concorrenza e con estrema chiarezza, e vi sono però anche altri operatori che sognano di continuare a vivere di rendita, di posizioni acquisite, di monopoli mascherati, magari anche sulle spalle dei sardi e sulle casse della Regione. Non si spiegherebbe altrimenti, se mi è consentita una piccola divagazione, il giro d'affari delle compagnie low cost, che ha convinto la Regione a continuare sulla strada degli aiuti, attraverso un sostegno che permette tariffe aeroportuali più convenienti per queste compagnie, calcolate in poco più di 21 milioni erogati al settore ogni anno; non parlo di aiuti di Stato contro la libera concorrenza ma del rispetto della legge numero 10, nella coerenza totale con quanto comunicato dalla Commissione europea, che consente contributi nel caso in cui le attività degli aeroporti abbiano un interesse economico generale.
Ora, qualcuno potrebbe obiettare che i rapporti tra compagnie low cost e società di gestione non siano improntati sulla trasparenza; credo anche che non sia un caso che i concorrenti delle compagnie a basso prezzo lamentino discriminazioni e disparità di trattamento in ambito tariffario e sui servizi offerti, ma per l'appunto non bisogna confondere i servizi delle compagnie low cost con quelli offerti dalle compagnie di linea, perché la Sardegna ha bisogno di entrambi.
Per tornare alla continuità territoriale aerea e alle conseguenze del flop della gara andata deserta su Roma e Milano, ho già detto come questo fatto sia capitato anche alle rotte siciliane, con l'ENAC che dice, confermando un'ipotesi di soluzione molto condivisibile, che farà una trattativa privata. La verità è che siamo davanti a un problema complesso, che ha una dimensione ben più grande di quella della Sardegna, e che perciò riguarda l'Italia e dunque anche il Governo italiano, e anche l'Europa, poiché nessun vettore sta partecipando alle gare della continuità e questa è una palese strategia di chi vuole giocare al ribasso.
Credo, proprio per questi motivi, che noi dovremmo trovare in quest'Aula la forza costruttiva e onesta di unirci nelle rivendicazioni e nell'impegno affinché il regime delle tariffe agevolate diventi un fatto strutturale. Mi sento di esprimere un suggerimento, a beneficio di tutti, che consiste in definitiva nel ponderare le scelte, tenendo conto di tutti gli attori in causa ma con un occhio di riguardo ai residenti e agli emigrati sardi, perché sappiamo bene che i tempi incalzano e non ci possiamo permettere ulteriori indugi, con gli inevitabili danni connessi al perdurare di situazioni di incertezza. Pertanto, onorevoli colleghi…
PRESIDENTE. Onorevole Planetta, il tempo a sua disposizione è terminato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Innanzitutto vorrei, per curiosità, capire quanti secondi o quante frazioni di secondo ci sono state tra la mia prenotazione e l'ultima sillaba pronunciata dall'onorevole Barracciu, però vorrei anche chiedere che queste schede che vengono distribuite innanzitutto rimangano al loro posto, perché quando andiamo lì evidentemente perdiamo una facoltà, un diritto che abbiamo, che è quello di intervenire, soprattutto in un dibattito su temi che hanno questa importanza. Quindi chiederei, a chi ha dato disposizioni di toglierle, perché non ci vengono messe quando siamo qui seduti, mentre invece dobbiamo andare lì per chiederle e poi metterle, così perdiamo un diritto, una facoltà, non è una gentile concessione del Presidente del Consiglio quella di farci intervenire, ma è un diritto che abbiamo quello di poter esprimere la nostra opinione.
Allora, visto che queste schede sono sicuramente vecchie, sicuramente smagnetizzate (io ho testimoni, come l'onorevole Mulas, che ho dovuto inserirla otto volte prima di farla funzionare e quei preziosi secondi vengono in qualche maniera addebitati a noi per impedirci di esprimere la nostra opinione e di dare eventualmente il modesto contributo che possiamo dare alla discussione), chiedo, per una corretta organizzazione dei lavori, che vengano quantomeno sostituite rapidamente, in maniera tale che, al primo tentativo, possano funzionare e non andiamo a perdere secondi preziosissimi o, quantomeno, che ogni consigliere venga dotato di uno smagnetizzante, in maniera tale che possa dire ciò che pensa senza essere censurato per qualche frazione di secondo.
PRESIDENTE. Le ricordo, onorevole Cuccureddu, che i consiglieri hanno a disposizione dieci minuti per potersi iscrivere, non quindi pochi secondi, se si evitasse…
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Questo non è assolutamente vero!
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, io l'ho ascoltata per cui la invito a stare zitto! La deve smettere continuamente di tirare fuori questioni pretestuose!
I consiglieri regionali hanno a disposizione dieci minuti per iscriversi, se evitassero di aspettare l'ultimo momento…
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Non è assolutamente vero, l'intervento può durare anche solo un minuto!
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, la devo invitare a lasciare l'Aula?
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Semmai sono io che me ne vado.
PRESIDENTE. Prego, allora si accomodi.
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
PRESIDENTE. Le schede devono essere tenute dai consiglieri…
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu! Non le rispondo più!
(Interruzione del consigliere Mario Diana)
PRESIDENTE. Onorevole Diana, se i consiglieri regionali evitassero, quando non ci sono i colleghi consiglieri, di votare con la scheda… la scheda viene ritirata per questo motivo!
Quindi, onorevole Cuccureddu, non tiri fuori questioni che non hanno alcuna attinenza con la questione. Deve essere sua cura tenere la scheda e riporla nel banco ogni volta che viene in aula, perché c'è la pratica di votare per conto dei colleghi consiglieri!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, il tema che si sta discutendo questa mattina ovviamente interessa molto quest'Aula, però è anche sotto l'attenzione, la lente di ingrandimento dei nostri concittadini.
Diciamo che la continuità territoriale (aerea, marittima) si dovrebbe inserire nelle nostre riflessioni dentro una questione più generale che è il diritto alla mobilità dell'uomo nel suo complesso, di tutti, e dei sardi in particolare per la peculiare condizione in cui sono, dei sardi con la penisola, dei sardi dentro la Sardegna; quindi un diritto alla mobilità che significa anche un diritto a poter disporre di infrastrutture adeguate. C'è una situazione particolarmente difficile in Sardegna, una sorta di cesura che sta diventando sempre più inaccettabile, che taglia in due l'Isola lasciando il Nord Sardegna sempre più isolato rispetto alla zona del cagliaritano. E' un problema che dovremo affrontare, che non è all'ordine del giorno questa mattina ma che non può non essere uno dei problemi principali che questo Consiglio deve affrontare.
Oggi il problema al centro della nostra attenzione è il collegamento della Sardegna con la Penisola, la continuità territoriale aerea, la figuraccia che abbiamo fatto di fronte a tutti i sardi di una gara che è andata deserta e che sta rischiando di riportare indietro di anni le lancette dell'orologio. Si è parlato tanto di tariffa unica e dei suoi risvolti. Si è parlato tanto dei fondi, ingenti quantitativi di denaro, che la Regione Sardegna ha messo a disposizione affinché si applicasse, appunto, una tariffa unica per tutti. Certo non c'è alcuna pregiudiziale, anzi, c'è un interesse di tutti a che i collegamenti da e per l'Isola siano collegamenti agevolati per tutti, per i sardi ma anche per tutti gli altri. La Sardegna ha il diritto che venga frequentata, non con tariffe capestro, da tutti quanti, ne va del suo sviluppo economico, della crescita della sua attività turistica, però va detto con forza che il diritto dei sardi alla mobilità e il diritto degli italiani a poter frequentare la Sardegna è un dovere per l'intera comunità nazionale.
Questo è un concetto che non può essere sottovalutato, noi non possiamo lasciare passare inosservata la questione di chi ha messo i soldi e per che cosa, perché non può essere, con il tentativo che si è dimostrato velleitario (perché il risultato questo ha dimostrato, poi io spero sempre che la soluzione che si adotterà possa dimostrare che una via d'uscita c'è), aver pensato, con i fondi dei sardi, di poter garantire la tariffa agevolata per tutti (si è dimostrato particolarmente penalizzante per i sardi), appunto che i sardi, dal prossimo mese di giugno, se non ci sarà qualche intervento riparatore, rischino di dover pagare l'aereo come tantissimi anni fa. Una situazione che ormai ritenevamo potesse considerarsi dimenticata.
Il problema è quindi l'immediata proroga. L'impegno che la Giunta, il Presidente deve porre su questo tema è che si prepari un terreno per una nuova gara che deve tenere presente chi paga, per chi e per che cosa, e quali implicazioni ci potranno essere per i sardi e quali per l'economia. Il nostro Capogruppo ha parlato di valutare eventuali interventi che possano tener conto dei periodi che sono di spalla, diceva, alla stagione estiva che tanta importanza riveste per la nostra economia.
Credo che sia assolutamente urgente che l'Assessore, il Presidente, chi sta gestendo per la nostra Regione questa materia, tenga assolutamente presenti queste questioni; però oggi stiamo discutendo (ne abbiamo parlato in queste settimane in Commissione lavori pubblici) della continuità territoriale marittima oltre che più avanti anche di quella aerea ed eventualmente del trasporto pubblico locale. Ieri è stata licenziata la prima parte del disegno di legge che prevede, appunto, all'interno del suo articolato, l'istituzione di una flotta sarda. Noi, nello stesso articolato, parliamo degli impegni che devono essere presi per privatizzare la SAREMAR e stiamo discutendo contemporaneamente di tutto quello che è stato in quest'anno il tema della privatizzazione della TIRRENIA. Si può dire che stiamo andando a privatizzare (lo Stato per quanto gli compete della TIRRENIA e noi per quanto ci compete per la SAREMAR) due società attualmente a controllo interamente pubblico, stiamo andando a privatizzarle e contemporaneamente stiamo decidendo di costituire un'altra società pubblica.
Una società che si dice dovrebbe garantire i servizi di cabotaggio marittimo essenziali per i sardi. Si pensa di poterla far funzionare a periodi, in momenti particolari. Io prendo atto che ci sarà (se andrà in porto e si concluderà la gara per la privatizzazione della Tirrenia) una società privata che potrà contare su un contributo di 72 milioni l'anno da parte dello Stato alla quale noi dovremo fare una concorrenza con le nostre piccole forze e con una nostra società. L'ho detto in Commissione e lo ripeto oggi, avremo occasione di parlarne quando affronteremo quel disegno di legge, a me sembra una posizione troppo velleitaria.
Certamente il discorso può essere affascinante, può destare interesse, non solo qui dentro ma anche fuori, però io non riesco a intravedere in quella scelta la soluzione del problema che stiamo cercando di seguire. Io non credo che la Sardegna possa pensare di risolvere il problema dei suoi collegamenti aerei e marittimi con una guerra con il Governo e i privati. Non ne ha le forze e non serve; serve che invece si costruisca, di intesa con il Governo, un accordo e un percorso che porti alla gestione della partita nell'interesse dei sardi e della comunità nazionale; serve che le rotte vengano messe a gara; serve che si mettano in piedi meccanismi che la Comunità economica europea nell'arco di qualche anno non ci rimetta immediatamente in discussione, perché non si può, adottando provvedimenti che uno dopo l'altro decadono, restare di fatto…
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Credo che l'occasione di oggi sia un'occasione utile, l'ho detto anche al collega Diana, devo solo dire che mi dispiace molto lo scarso interesse con cui i colleghi del centrosinistra seguono questa vicenda. E mi dispiace molto che, anziché approfittare dell'opportunità per dare magari qualche suggerimento, dobbiamo anche ascoltare interventi come quello dell'onorevole Barracciu, che sembra misurare la qualità dei suoi interventi, più che dalla qualità delle proposte che fa, dalla dose di veleno che riesce a mettervi, tra l'altro introducendo concetti curiosi. L'onorevole Barracciu ha parlato di una continuità territoriale del centrosinistra che sarebbe contrapposta a una continuità territoriale del centrodestra (poi magari mi soffermerò un pochettino di più su queste cose) facendo anche affermazioni che francamente io trovo rischiose, rischiose per se stessa, perché abbiamo oggi scoperto chi è che propala su Internet la calunnia secondo la quale i referendum regionali sarebbero fonte di rimborso per i promotori! Onorevole Barracciu, la invito a non continuare a propalare queste calunnie, perché ci costringerebbe ad attivare azioni sgradevoli che riteniamo contrarie alla politica, la invito inoltre a recuperare un po' di etica, quell'etica di cui spesso lei e molti suoi colleghi si riempiono la bocca, perché credo che, nell'etica, ci sia anche capacità di rispetto, capacità di dosare le cose che si dicono e di evitare di diffondere notizie di questo genere, che lei sa perfettamente essere totalmente false.
Mi permetterò, Presidente, di approfittare di questa occasione per fare qualche considerazione su quella che è stata la continuità territoriale finora e su quello che, secondo me, si dovrebbe fare per cercare di migliorare la situazione. Dire che la continuità territoriale che abbiamo avuto finora è stata un successo, mi sembra francamente che sia una cosa non vera, la continuità territoriale che abbiamo avuto in Sardegna è stata una continuità territoriale che forse ha garantito biglietti a un prezzo accettabile, mentre non ha garantito il resto, non ha garantito un'adeguata qualità del servizio, non ha messo al riparo la Sardegna dall'arbitrio delle compagnie, perché le compagnie hanno cancellato voli e hanno spostato orari senza che nessuno dicesse alcunché e, da ultimo, le due compagnie che operavano sulla continuità territoriale, Alitalia e Meridiana, hanno commesso - dal mio punto di vista - un atto gravissimo, facendo cartello per far fallire la gara sulla continuità territoriale, la gara di cui si sta parlando stamattina. Perché hanno fatto questo? Per aumentare il loro potere contrattuale nei confronti della Regione. L'onorevole Planetta ha sottolineato poco fa che questa è una strategia che hanno seguito anche in altre circostanze, vedasi il caso di Pantelleria, perché ritengono meno remunerativo incassare i contributi pubblici piuttosto che avere mano libera su tutto. Quindi, io credo che di questo noi dovremmo tenere conto nel prosieguo di questa vicenda.
Credo che la scelta fatta dalla Giunta di orientarsi verso la tariffa unica sia una scelta positiva, perché finora, colleghi, è successo che la bassa tariffa per i sardi è stata pagata dai biglietti alti dei non sardi. Questo ha determinato conseguenze gravi. E' evidente che, se uno deve spendere per un biglietto aereo quanto spende per una settimana a Sharm el Sheik, questo comporta conseguenze pesanti sul flusso dei turisti in Sardegna. Ma la gente in Sardegna non viene solo per turismo. Il problema è quello dell'accessibilità della Sardegna, accessibilità della Sardegna che non possiamo pensare di limitare soltanto ai sardi, credo che non sia corretto dire che noi garantiamo la continuità territoriale quando i sardi possono entrare e uscire dalla Sardegna a un prezzo accettabile. Io credo che il tema dell'accessibilità della Sardegna debba riguardare tutti coloro che decidono, per qualsiasi motivo, di entrare e uscire dalla Sardegna e che questo non debba essere limitato a un discorso di promozione turistica.
Da questo punto di vista, io credo che la scelta della tariffa unica sia una scelta corretta. Meno corretta o meno giusta potrebbe essere (e io ritengo che non sia giusta) la scelta di caricare sulla Sardegna il costo della continuità territoriale e in generale il costo dei trasporti, perché la continuità territoriale è stata sottratta a un principio di solidarietà, di compensazione, di cui deve farsi carico la comunità nazionale, esattamente come quando si prende un'autostrada per andare da Roma a Milano, non avendo noi la possibilità di prendere un'autostrada, ma dovendoci servire di navi e di aerei, lo Stato deve ragionare in questa logica, se si deve parlare di continuità territoriale. E' evidente che, se la logica è questa, non possiamo pensare che l'autostrada possa essere percorsa a determinate tariffe dai sardi e ad altre tariffe dagli altri. Però, in questa questione, c'è almeno un vantaggio che dà alla Regione una maggiore capacità di manovra perché, dovendo utilizzare soldi suoi, può decidere che tipo di modello attivare e che tipo di strada percorrere.
Il discorso delle risorse. Io ho sempre sostenuto che non è pensabile fare una continuità territoriale senza mettere risorse, è una cosa velleitaria pensare di dare un servizio adeguato ai sardi senza che si investano delle risorse. Naturalmente, le risorse debbono essere spese in maniera oculata, ricordo che, in passato, la scelta fatta è stata di erogare contributi a pioggia alle dieci rotte diverse da Roma e Milano, che avevano un contributo per il quale che ci fossero due persone o ci fosse il velivolo pieno comunque quei soldi arrivavano, potrei anche fornire dati precisi su alcune rotte che sono state in totale perdita, cioè voglio dire che la Regione ha speso dando a determinate compagnie soldi per un servizio totalmente inadeguato.
Allora, questo è utile in un momento in cui noi dobbiamo stare attenti a ogni euro che spendiamo? E' utile pensare di poter dare i contributi a pioggia? Io credo di no. Secondo me, bisognerebbe orientarsi su una strada diversa, su una strada di premialità, una strada che valuti, senza prescindere naturalmente da valutazioni di tipo tecnico o oggettive sul costo di un'ora volata, elemento che non può essere fissato a sentimento, e in base a queste stabilire qual è il break-even e conseguentemente dare alle compagnie contributi in base alle persone che fanno viaggiare da e per la Sardegna.
Poiché il tempo sta per scadere, non posso ulteriormente approfondire alcuni concetti che credo potrebbero essere utili. Mi limito soltanto a dire, Presidente, che forse è il caso di aprire la gara oltre i confini che sono stati limitati a Meridiana e ad Alitalia, e dare la possibilità a tutti i vettori di partecipare. Credo che, se si introducesse un meccanismo di reale concorrenza, molti problemi si appianerebbero. Vorrei utilizzare gli ultimi secondi per richiamare l'attenzione sul problema RYANAIR e sulla necessità che modifichiamo la legge del 2010 che ha reso praticamente impossibile…
PRESIDENTE. Onorevole Cossa, il tempo a sua disposizione è terminato.
Comunico che il collega Capelli è rientrato dal congedo.
E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Presidente della Giunta, onorevoli Assessori, onorevoli colleghe e colleghi, ormai la continuità territoriale è un tema ricorrente da parecchio tempo, è un problema annoso, un problema che quasi ci assilla e per il quale non riusciamo a trovare una via d'uscita, una via corretta che consenta ai sardi prima di tutto la mobilità all'interno dello Stato nazionale. Mi trovo concorde con coloro che hanno sottolineato che forse dovremmo mettere a disposizione le nostre risorse più per opportunità di sviluppo che per una continuità territoriale che, anche a mio avviso, deve essere garantita dallo Stato nazionale; non foss'altro perché in uno Stato unitario credo che i costi di mobilità e di trasporto all'interno dello Stato siano garantiti in ugual misura a tutti i cittadini della nazione. Quindi, se noi siamo parte integrante della nazione, credo che questo concetto vada richiamato e inserito all'interno della piattaforma di rivendicazioni che oggi si sta portando avanti con lo Stato italiano e quindi con il Governo Monti. Credo che debba essere inserita anche questa partita riguardo alla mobilità dei sardi a livello nazionale.
Ben altro argomento, invece, è quello di valutare la possibilità e l'importanza (come alcuni miei colleghi hanno citato) della continuità territoriale non solo a livello nazionale, ma internazionale, perché questo dovrebbe essere non solo un diritto dei sardi ma (noi sappiamo quanta importanza ha la possibilità di movimentazione) dell'uomo all'interno della globalità internazionale, per la nostra necessità e il bisogno di sostenere uno dei tasselli, perlomeno lo è al momento, più importanti dell'economia territoriale (parlo di turismo), quindi non mi dispiacerebbe l'idea di utilizzare le nostre risorse per sostenere la mobilità non solo dei sardi, ma anche dei non sardi che scelgono la Sardegna per le loro vacanze, per le loro visite e anche, perché no, per i loro commerci e le loro attività economiche.
Per quanto riguarda la possibilità che l'Isola di Sardegna non sia rinchiusa all'interno dei mari, quindi come una volta impossibilitata allo scambio (anche se questa è una leggenda metropolitana, perché chi conosce la storia della Sardegna sa che i sardi si muovevano agilmente all'interno del Mediterraneo e non solo, perché allora ci si muoveva via mare, essi conoscevano benissimo le rotte del Mediterraneo, quindi il continente emerso e conosciuto, di conseguenza questa nostra volontà di movimento è una volontà innata, è una volontà che ci appartiene), ripeto, condivido e suggerisco che l'azione nei confronti dello Stato sia quella di mantenere per i sardi la tariffa unica, ma non limitata esclusivamente alle rotte di Roma e Milano. Credo che ci sia la necessità, laddove lo consente l'infrastruttura, di potersi muovere nel resto dell'Italia e quindi individuare anche altri scali, se non con una continuità giornaliera dei voli, almeno con continuità periodica, garantendo così la possibilità alla mobilità dei sardi all'interno del contesto nazionale.
Questo è un elemento fondamentale, per il resto, ripeto, investiamo le nostre risorse per incentivare i voli low cost. In questi giorni c'è stato un segnale da parte di RYANAIR che denuncia le difficoltà di mantenere le tratte con gli aeroporti dell'Isola, che hanno portato milioni di turisti e quindi milioni di persone a frequentare la nostra Isola, portando reddito aggiuntivo a quello possibile e producibile all'interno della nostra Isola.
In questi termini, io dico che le risorse della Regione vanno investite per promuovere, così come è stato detto, in senso lato, una vera e propria concorrenza, concorrenza con i vettori disponibili, i vettori aerei che sono tantissimi e che hanno già assaporato la possibilità di attuazione di rotte con la Sardegna. Credo che, in una concorrenza diffusa, siano diverse le compagnie aeree che possano intravedere la possibilità di collegamenti nazionali e internazionali con la Sardegna. Questo per noi è vitale appunto perché la continuità territoriale implementa certamente il reddito dell'isola e la possibilità di sviluppo economico e sociale diffuso. Le infrastrutture aeroportuali in Sardegna non mi sembrano così ridotte, nonostante la necessità probabilmente di migliorarle ulteriormente, anche valorizzando gli aeroporti di secondo livello proprio in funzione di una promozione turistica diffusa. Quindi credo che questo aspetto vada incentivato e incrementato.
Così come va potenziata la continuità marittima. Pure questo settore per i sardi non è nuovo, ci hanno fatto credere che i sardi, a causa del mare, non si muovevano, mentre invece hanno avuto importanti scambi con i Paesi del Mediterraneo. Credo che questo tratto storico dell'Isola possa essere utile per una nuova era di sviluppo, ben vengano i contatti, è stato dimostrato anche di recente con i contatti con gli Emirati arabi che, nelle loro infrastrutture commerciali, vorrebbero prediligere i nostri prodotti perché c'è attinenza culturale anche nella produzione dell'agroalimentare, quindi ci accomuna la cultura, ci accomuna la produzione di derrate alimentari.
Questo ci riporta al centro del Mediterraneo, in un contesto che la Sardegna ha già vissuto e che, ancora oggi, non riusciamo, per la nostra negligenza, a rivalutare e riportare al centro della nostra attenzione, al centro delle possibilità enormi che la Regione Sardegna ha nel Mediterraneo. Mi fa piacere e saluto anche con favore questo accordo con l'Uruguay, che pone il porto di Cagliari al centro delle rotte internazionali con l'America. Sono felice perché credo che questo nasca anche dai contatti che personalmente ho avuto con l'Uruguay e dai quali è nata l'idea, con la Camera di Commercio internazionale, per queste cose che ha proseguito il mio carissimo amico, il dottor Martino Contu, grazie alla sua relazione, al suo incarico di Console onorario dell'Uruguay.
Quindi io credo che abbiamo potenzialità enormi, abbiamo capacità nascoste e abbiamo la possibilità davvero di investire sulle nostre infrastrutture e consentire al mondo di conoscerci, perché non siamo affatto conosciuti nel mondo, crediamo di essere conosciuti, ma siamo un'Isola nel Mediterraneo, un'Isola che sa avviare rapporti dialettici e di collaborazione seria e puntuale; di questo hanno bisogno gli scambi internazionali e i movimenti internazionali. Credo che questo sia l'obiettivo al quale dobbiamo puntare, lasciando, ancora una volta, ripeto, la continuità territoriale interna alle responsabilità dello Stato, che ci consenta la mobilità così come qualsiasi cittadino dello Stato italiano la attua all'interno della nazione e, mentre guardiamo, investiamo le nostre risorse per una concorrenza allargata e favorendo questi accordi, ripeto, internazionali, che incominciano a scoprire la Sardegna come punto importante del Mediterraneo e quindi dell'Europa.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.
LAI (P.d.L.). Presidente del Consiglio, colleghe e colleghi, presidente Cappellacci, Assessori, nell'esercizio del mio mandato elettorale sono sempre intervenuto con intensità sulle problematiche dei trasporti nella loro articolazione (trasporto ferroviario, marittimo e aereo) e interverrò anche oggi con particolare motivazione come rappresentante di un territorio che da oggi ha perso il diritto di chiamarsi provincia in forza di un pronunciamento referendario che siamo chiamati a rispettare e che rispetteremo purché se ne interpretino correttamente i risultati, se ne valutino le questioni che sono in campo in questa fase di transizione e che sono di particolare rilievo per il nostro territorio, che è interessato invece, dopo l'attuazione di un decentramento amministrativo, a un processo di smantellamento degli uffici giudiziari, degli uffici di rappresentanza dello Stato, che vive ancora grandi criticità nella sanità.
Il rispetto del referendum non ci esime dal dovere di continuare a rappresentare queste problematiche rilevanti, le istanze del territorio, le caratteristiche e i connotati del territorio, perché riteniamo che il referendum non abbia sollecitato un ritorno tout court a un modello del passato improntato a creare, nelle funzioni di ente intermedio, subalternità che consideravamo superate e che la gente continua a considerare superate, ma elementi di riforma organica, giusta e condivisa nell'equilibrio auspicato di contemperare costi, risorse ed esigenze legittime di democrazia nella rappresentazione e nell'esigenza della governance territoriale.
Ci sarà sicuramente presto l'occasione per i chiarimenti politici ma, per cortesia (e mi rivolgo ai promotori del referendum, che sono persone che stimo e continuerò a stimare, mi rivolgo al Presidente della Regione, che pure ha avuto attenzioni e riguardo per il nostro territorio, e ce li ha confermati anche recentemente), non chiamateci mestatori che sbraitano, non chiamateci sterili e strani residui e prodotti della politica, non chiamateci orchestranti, onorevole Franco Meloni, della vecchia politica che non si rassegna al risultato del referendum. Nella maniera più assoluta!
Noi vogliamo e abbiamo il dovere di prospettare, come sempre abbiamo fatto, le istanze e le aspettative di un'area geografica, la nostra, e di una città che è intensamente interessata alle problematiche della continuità territoriale perché sede del porto che ha il più elevato numero di movimenti passeggeri a livello nazionale e di un aeroporto qualificato. Quindi dico subito che la continuità territoriale pensata dal presidente Cappellacci e dall'assessore Solinas rappresenta un passo avanti rispetto al passato.
Infatti, alla base di essa, c'è la tariffa unica per residenti e non, questa - a mio avviso - è l'unica via percorribile se vogliamo, com'è stato detto, creare strumenti efficaci di vera continuità per superare i vincoli ancestrali dell'insularità. Si raggiungerebbe in questo modo oltretutto un duplice obiettivo: da un lato si garantirebbe ai sardi di volare a costi contenuti, dall'altro si offrirebbe una tariffa altrettanto conveniente a tutti coloro che decidessero non solo di venire come turisti ma di visitare la nostra regione. Se le compagnie aeree hanno rifiutato l'offerta dello stanziamento relativo alle compensazioni per gli oneri di servizio, le cause devono essere ricercate non certamente in un approccio errato della Giunta a questo problema, ma a un'azione posta in atto dalle stesse compagnie., E' legittimo, in questo momento, considerate le difficoltà di mercato del settore aereo, proteggersi dai rischi, che sono complessi, di un mercato in continua evoluzione e fluttuazione che forse non permette di compiere una programmazione a lungo termine in un momento di grave crisi economica mondiale e con oscillazioni del prezzo del carburante che impongono scelte strategiche dinamiche e magari impediscono di accollarsi il rischio di stanziamenti che potrebbero non coprire le stesse spese delle compagnie. Questo ci è stato detto nelle interlocuzioni che abbiamo avuto e che sicuramente avrà avuto anche la Giunta, e questo io mi auguro sia la reale ragione e non invece, lo si è visto per il settore marittimo, una strategia di cartello fine a se stessa.
Dico con serenità e con lealtà che, in un contesto simile, mi sembra che l'operato dell'Assessore e della Giunta sia stato il migliore possibile e che abbia avuto come primaria finalità l'interesse dei passeggeri sardi con il contenimento massimo dei costi delle tratte in continuità e il serio tentativo di non compromettere la voce più importante della nostra economia. Non parlo di un interesse diretto, parlo però di un elemento necessario, di un elemento strategico fondamentale, parlo del turismo che non può fare a meno di strategie che rendano possibile la necessaria movimentazione fra le persone, fra i sardi e i non sardi.
Io rimango quindi agli elementi di principio, con la consapevolezza delle difficoltà da superare e delle strategie da adottare e ritengo che la norma finanziaria che ha stanziato la copertura necessaria per la continuità aerea rappresenti essa stessa il segno tangibile dell'impegno della Giunta e della maggioranza che la sostiene per garantire una continuità aerea con tariffa unica, che dia ai sardi il diritto di volare a prezzi molto contenuti e rilanci, anche con azioni, queste sì, indirette, il turismo. Le stime sull'aumento dei passeggeri non sardi a fronte della nuova tariffa unica costituiscono la prova che ci si sta muovendo nella giusta direzione.
E' questo che la gente dei nostri territori, così interessati a queste scelte, a una scelta strategica che è legata anche al connotato del nostro territorio, il turismo, è questo che la gente ci dice e ce lo dicono le forze sociali, ce lo dicono gli imprenditori. E' evidente che anche le compagnie aeree avranno compiuto le loro stime di crescita del numero dei passeggeri, ma evidentemente non siamo ancora arrivati a una continuità che permetta di contemperare vari punti irrinunciabili: contenimento dei costi per i sardi e per non sardi che decidono di volare per l'isola e capacità delle compagnie di soddisfare la domanda futura dei passeggeri che usufruiranno della nuova tariffa unica, che non saranno più solo residenti.
Onorevole Barracciu, per noi l'Aga Khan, berritta o non berritta in testa, continua a essere considerato con rispetto come alleato dei sardi, così come lo è per noi Meridiana, per la quale non vogliamo, e siamo convinti che non possano esserci, privilegi, ma che continuiamo a vedere come la società che garantisce mille posti di lavoro per cui, nel rispetto delle regole, nel rispetto delle procedure, è auspicabile che non si interrompano pregiudizialmente i percorsi di interlocuzione asettici e, mi ripeto, improntati alle regole.
Ora, pare quindi davvero troppo comodo e semplicistico dire che la gara sulla continuità andata deserta rappresenta un flop per la Regione. Siamo davanti alla chiara volontà delle compagnie di non sottostare ad alcuna regola relativa agli oneri di servizio; quindi questa nuova continuità territoriale speriamo possa garantire un maggior controllo da parte della stessa Regione perché non si fonda su alcuna demagogia o populismo, come ingenerosamente è stato detto, ma esprime la chiara volontà e determinazione di far uscire la Sardegna dalla crisi che ha colpito particolarmente il settore del turismo. Noi siamo in questo percorso, un percorso di lealtà, di aderenza anche politica alla maggioranza, ma che vorremmo veder confermato dal rispetto verso il nostro territorio e non da affermazioni che ledono il diritto di essere...
PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Sarà forse un mio limite ma, per la verità, come me anche altri colleghi forse non hanno inteso bene il senso dell'intervento dell'onorevole Giampaolo Diana; mi scuso anticipatamente se abbiamo compreso che, nella sostanza, lei antepone l'interesse dei sardi a quello delle compagnie aeree e marittime, quasi a voler rimproverare il presidente Cappellacci e l'Assessore dei trasporti di non aver steso tappeti rossi alle compagnie. Questo mi è parso il senso del suo intervento, onorevole Diana, senza considerare che proprio la mancata partecipazione delle compagnie alla gara costituisce la prova provata che la stessa non si prestava ad appetiti dei gruppi di interesse sulla nostra Isola.
Allora perché mistificare la realtà? Perché attardarsi in una continua e pervicace disinformazione anziché su un risultato che può essere ascritto, non solo al Presidente e all'Assessore dei trasporti, ma a tutta l'Assemblea, a tutta la Regione, attardandosi lei ancora a far camminare a braccetto mezze verità con mezze bugie? Tra l'altro dimenticando, perché il rischio è che, a furia di ripetere concetti non rispondenti a verità, qualcuno poi finisca anche per crederci, che le spese della continuità territoriale sono state accollate alla Sardegna, onorevole Giampaolo Diana, ricordiamocelo tutti quanti, dall'accordo Prodi-Soru e non certo, come vorrebbe farci credere ancora, da questo Presidente della Regione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue PITTALIS.) Mi sfugge davvero che, di fronte a una battaglia coraggiosa per la continuità territoriale aerea e marittima che sta portando avanti questo Presidente e l'Assessore dei trasporti, lei ancora continui a insinuare segnali di debolezza e, mi stava sfuggendo, bene hanno fatto l'onorevole Planetta prima e l'onorevole Cossa dopo, a metterlo bene in evidenza, il limite e il senso dell'autonomia che voi avete a corrente alternata, posto che (con quella infelice espressione di richiamare gli artisti di strada quasi fossero chissà chi o chissà che cosa da evidenziare negativamente ruolo e funzione) avete ritenuto che la flotta sarda sia un fenomeno assimilabile agli artisti di strada.
Tanto guardi, presidente Cappellacci, se lei non avesse fatto niente, stia tranquillo e sicuro che oggi l'avrebbero accusata di immobilismo, le avrebbero fatto un processo a 360 gradi per non essersi mosso, siccome lei si è mosso e dal nostro punto di vista si è mosso anche bene, capisco l'imbarazzo dell'onorevole Giampaolo Diana che non può però tradursi in una sequenza di dati strumentalmente artefatti e non corrispondenti alla realtà. La verità è che proprio per difendere il diritto alla mobilità dei sardi, il presidente Cappellacci sta sfidando, onorevole Diana, proprio quei poteri forti; le ostilità che incontra ogni processo di cambiamento avrebbero dovuto vedere anche voi schierati al fianco del presidente Cappellacci perché non si possono disperdere le energie in sterili polemiche e anche perché, per la verità, vivaddio, al di là di un'affermazione che tutta l'impostazione risente di un approccio ideologico, non abbiamo capito e non abbiamo compreso quale sia il senso della proposta vostra, della proposta alternativa. Allora si comprende che non tutto è perfetto, ma proprio per questa ragione ci saremmo aspettati un confronto di natura operativa sulle cose concrete da fare e non appunto tutta una sequenza di interventi impostati soprattutto alla polemica.
Presidente Cappellacci, lei ebbe a dire che i sardi vogliono essere protagonisti del processo che deve condurre a dare continuità al diritto alla mobilità e alla realizzazione di una vera continuità territoriale: continui su questa strada. A quel modello Prodi-Soru, costruito a Roma per intenderci, lei ha preferito un modello costruito in Sardegna, una soluzione non calata dall'alto, e ha fatto bene a fare in modo che i processi decisionali si svolgessero in terra sarda ed è su questa strada che, per quanto ci riguarda, Presidente, Assessore dei trasporti, noi vi invitiamo a proseguire perché riteniamo che siano davvero preminenti gli interessi dei sardi rispetto a quelli delle compagnie aeree e marittime che mi pare certa opposizione voglia salvaguardare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, io parto dal riferimento all'accordo Prodi-Soru, testé fatto dall'onorevole Pittalis, diciamo che è la base di partenza per la giustificazione del fatto che la Sardegna, ovvero i sardi si stanno accollando quasi completamente l'onere della continuità territoriale, dell'accessibilità alla Sardegna, come l'ha chiamata il vicepresidente Cossa. L'accordo Prodi-Soru, è vero, diceva che la Sardegna si sarebbe fatta carico dei costi della continuità territoriale, del trasporto pubblico locale. E' anche vero però che questo accordo non è stato rispettato, quindi non comprendiamo perché dobbiamo caricare sui sardi gli oneri di un accordo disapplicato mentre ci vengono rifiutati gli onori dell'accordo stesso cioè la partita legata alla vertenza entrate che faceva parte integrante, collega Pittalis, dell'accordo Prodi-Soru. Il problema di fondo e le distinzioni, le differenze di valutazione tra la maggioranza e l'opposizione in questo Consiglio sulla questione della continuità territoriale, badate bene, è proprio questa.
Noi consideriamo un errore aver evitato di porre la pregiudiziale sul diritto all'accessibilità della Sardegna costituito dalla continuità territoriale. La continuità territoriale è un diritto costituzionale che deve essere garantito ai sardi, alla stessa stregua e misura di quanto viene garantito alle altre regioni italiane. E' un dovere dello Stato ed è un diritto dei sardi chiederne il rispetto e l'applicazione. Noi siamo di fronte, con l'aver caricato sulla Sardegna gli oneri della continuità territoriale, a una lesione grave di questo principio costituzionale, che pagano tutti i sardi.
Ecco perché, di fronte agli evidenti problemi di bilancio che noi abbiamo, di fronte al mancato rispetto dell'accordo sulla vertenza entrate che avrebbe consentito di avere maggiori disponibilità finanziarie per la Sardegna, è chiaro che abbiamo posto il problema e ci siamo opposti al fatto che non solo non venga rispettato e finanziato dallo Stato il diritto alla continuità territoriale dei sardi, ma che i sardi paghino anche la quota relativa alla continuità territoriale e all'abbattimento dei costi per i non residenti.
La nostra opposizione alla tariffa unica tra residenti e non residenti deriva da questo: i sardi non solo stanno pagando la disattenzione dello Stato, ma stanno pagando anche per garantire ai non residenti l'accessibilità alla Sardegna. Badate, questo è un problema serissimo che ci troviamo ad affrontare perché, nonostante le tante rassicurazioni, alla fine ci siamo trovati davanti la sorpresa della mancata partecipazione, alla gara per le rotte da Roma e Milano, delle compagnie italiane più importanti, le compagnie di bandiera, Alitalia e Meridiana.
Ecco il perchè della presentazione della mozione ad aprile, questa è la novità che ci siamo trovati ad affrontare e che necessita di una risposta immediata. La flotta sarda a me pare un'idea affascinante, un sogno anche importante, non la considero e non la rifiuto a priori ideologicamente, il problema è che vorremmo valutarne la fattibilità, i costi, le ricadute. Può essere un'opzione, una possibilità di superamento dell'handicap dell'isolamento della Sardegna, ma va valutata in termini di effettiva realizzabilità, al di fuori soprattutto del periodo molto ristretto dei due mesi estivi.
Ecco perché oggi mi aspetto dal Presidente, dall'Assessore dei trasporti, da entrambi se interverranno entrambi, una risposta per risolvere il problema che dal 1° giugno ci scoppia tra le mani e sapere quali sono le strade che la Giunta intende intraprendere per garantire ai sardi la possibilità di superare il mare e di avere collegamenti e accessibilità garantite e a basso costo.
La Giunta vuole uscire dalla tenaglia delle due compagnie aeree che vogliono lucrare sull'indispensabile necessità di spostamento dei sardi da e per la Sardegna? Vuole allargare la platea dei possibili interlocutori per la gestione di questo servizio? Ce lo dica, ma ce lo dica velocemente, anche perché dal 1° giugno, dal 2 giugno, probabilmente c'è il rischio che si debba tornare a tariffe ancora più esose di quanto vengono praticate finora, e questo è un rischio che non possiamo correre.
Ecco quindi, Presidente, concludo, non utilizzerò tutto il tempo a mia disposizione, dicendo che oggi, anche perché ripeto i tempi stanno scorrendo velocemente, vorremmo avere un'indicazione precisa su come la Giunta intende ovviare a questi problemi enormi che ci troviamo ad affrontare e che angustiano i sardi.
Noi pensiamo che, di fronte a questa situazione, di fronte allo stallo anche sulla vertenza delle entrate e alla negazione di un diritto previsto quanto quello della continuità territoriale, sia necessario immediatamente quantomeno superare l'indicazione della tariffa unica, per consentire di poter dare risposte migliori e più efficaci anche nella transizione ai residenti nella Sardegna.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, il dibattito di oggi sarebbe dovuto essere estremamente importante per cercare di recuperare quel senso di rivendicazione di un'isola che ha tormenti attorno a sé. Richiama alla mente comunque la vertenza Sardegna nel suo complesso, all'interno della quale c'è anche la possibilità che i sardi possano andare e tornare, ma spesso si può andare e non tornare, in quanto ci può essere la cancellazione del volo e addirittura la necessità del pernottamento, quindi anche la ricerca di un albergo per qualche giorno, com'è capitato ai più e a qualcuno di noi.
Bisogna riflettere! Certo che non posso essere d'accordo con qualcuno del centrosinistra che si richiama a cose passate e che, se avesse visto quello che è avvenuto, ricorderebbe anche - come hanno già ripetuto altri colleghi - che, grazie a Dio, questa continuità territoriale l'abbiamo in base al novellato articolo 8, che "sanzionò" che la Sardegna dovesse accollarsi i trasporti interni e, guarda caso, anche la continuità territoriale.
Io vado spesso raccontando quali difficoltà ha un cittadino sardo. La Sardegna è come un'oasi, dico, in mezzo a un deserto dove l'oasi più vicina è a 240 chilometri (Olbia con Civitavecchia) e per attraversare questo deserto c'è necessità di cammelli, che siano navi o che siano aerei. C'è proprio necessità, perché treni e autostrade non ce ne sono! E, per poter garantire che questo popolo di 1.600.000 abitanti possa vivere, produrre, svilupparsi e avere un futuro, è necessario che ci sia un collegamento e che siano garantiti questi collegamenti, come sono garantiti quelli per coloro che stanno a Milano, o che stanno a Roma, e che possono raggiungere le due capitali cosiddette dell'Italia, una economica e l'altra istituzionale, con poche "lire", con molti mezzi (via gomma, via ferro, via aerea) e certamente con notevole meno dispendiosità di quella per andare e tornare dalla Sardegna.
In questa logica bisogna ragionare, in questa logica bisogna entrare nei problemi che dobbiamo risolvere! Mi consenta, Presidente, un richiamo, in quest'Aula, io stesso ho ricordato che, prima di fare il bando, quando si parlava di continuità, chiesi che si facesse un dibattito e che la Giunta avesse un indirizzo su come comportarsi per il bando. Ciò non è avvenuto! Consentiamo ancora una volta all'opposizione di chiedere qui giudizi attraverso una mozione, non è corretto!
Dobbiamo agire di conseguenza e avere un amalgama come maggioranza e anche come Giunta per poter dare risposte serie e pronte all'esigenza dei sardi. Non lo diciamo per dire, ci siamo fatti protagonisti perché vogliamo che ci sia quel partito dei sardi che rivendichi alla Sardegna un ruolo diverso e che non abbia già alleati, a destra o a sinistra, che si facciano gli interessi di altri e non quelli della Sardegna!
Noi vogliamo guidare un processo innovativo e, piaccia o non piaccia, volenti o nolenti, anche il percorso dei referendum… mi permetta, onorevole Barracciu, la nomineremo amministratrice delegata, se non per querela, quello che lei proclama avere un movimento referendario come contributo, se per caso ha avuto qualche suggeritore, lo faccia emergere! Comunque sia, sono avvenuti questi processi e bisogna che siano, anche in via istituzionale, risolti!
Vorremmo che, sulla continuità territoriale, non si scherzasse perché su questa linea si gioca la possibilità di sviluppo, di collegamento e di protagonismo della nostra Isola. Chiunque non si accorge che è questa la strada? Per cui non comprendiamo quale sia la proposta della sinistra, salvo Attili che qualche volta ha fatto proposte che invece dalla sinistra non sono venute! Che le facciate! Questo è il momento! Questo è il tempo! Finora abbiamo sentito solo accuse e solo incapacità di dare un giudizio di prospettiva.
La tariffa unica è stata necessaria e doverosa e io credo che bisogna migliorare la qualità e la quantità del servizio che viene offerto, non limitato! A proposito di limiti, io vengo a chiedere che si presti attenzione anche all'ultimo momento che si sta per vivere nella continuità, una continuità diversa ma pur sempre quella che porta turisti e affranca la Sardegna dal suo isolamento: RYANAIR! Che cosa vogliamo fare prima che dicembre arrivi e si possa tornare a una condizione di perdita di un rapporto che è di circa 2 milioni di persone che vanno e vengono dalla Sardegna? Bisogna affrontare con serietà gli argomenti e dare risposte più che serie!
Certo, come diceva Cossa, la soluzione migliore forse è un voucher che garantisca un abbattimento dei costi per quelli che percorrono la tratta Sardegna -Continente. Qualcuno ha ricordato che basta la bassa tariffa per i sardi e c'è l'alta tariffa per i non sardi. E gli emigrati? E i turisti che dovrebbero venire qui? Qualcuno ha richiamato Sharm el Sheik. Ma vedetevi le condizioni e le capacità di attrazione della nostra Isola dal punto di vista turistico! A Sharm el Sheik, da 600 a 800 euro per settimana completa! Volo andata e ritorno compreso!
Siete sicuri che, in Sardegna, possiamo fare una proposta simile quando voi capite che qui, solo per venire, una famiglia da Milano deve sopportare lo stesso costo per via aerea e, ancor peggio, per via marittima? Bisogna cominciare a riflettere per dire che apriamo le porte della Sardegna e, a proposito di porte, Presidente, voglio ricordarle che, siccome si viene o per nave o per aereo, abbiamo necessità di più porti e più aeroporti, non bisogna chiuderli perché sarebbe un disastro. Abbiamo speso 40 miliardi di vecchie lire e più 20 milioni di euro e non si utilizzano le infrastrutture o le sovrastrutture che possono servire ad avvicinare la Sardegna e comunque a garantire alternativa nei percorsi. Parlo di Fenosu, parlo dell'Ogliastra. Voglio dire che ci sono opportunità che vanno messe in campo e non si può più scherzare né aspettare, bisogna che affrontiamo seriamente l'insieme del trasporto aereo e navale in Sardegna se vogliamo garantire a questa Regione, a quest'Isola, a questo popolo di Sardegna, la possibilità di essere aperti verso il mondo in un dibattito più ampio, in quell'apertura dei mercati che, dal 2010, ha il Mar Mediterraneo, nella competitività (perché in questo siamo, dopo che ci hanno escluso dall'Obiettivo 1) che dobbiamo recuperare per tutta la nostra Isola!
In questa possibilità, si innescano anche le capacità di sviluppo che possiamo dare ai nostri concittadini. Quanto costa una merce che deve passare il mare? Quanto costa? Disegnate con un compasso una circonferenza attorno alla Sardegna e fate altrettanto da Roma in su, qui ci sono 1.600.000 abitanti, vecchi e bambini compresi, parti da 10 mila, 15 mila, 20 mila e anche 30 mila abitanti, che differenza fa per vendere, per distribuire, per dare opportunità di sviluppo? Su queste cose ci dovremo confrontare. Allora capiremo che la continuità territoriale ha valenza essenziale per la nostra Isola e per il nostro sviluppo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Io ti voglio bene, Attilio, però che cosa c'entri tutto quello che hai detto adesso sulla mozione che abbiamo sollevato al Presidente, io proprio non l'ho capito. Non l'ho capito perché le domande, che sono state presentate all'interno della mozione, sono domande semplici: "Chiediamo che il Presidente della Regione operi in tutte le sedi giurisdizionali, nazionali ed europee, affinché si rispetti il diritto di mobilità dei cittadini sardi". Che cosa vuol dire? Vuol dire che pensiamo che sia violato un diritto, quello della mobilità, che, anche in questo Stato, anche in questa Europa, certamente è tutelato dalle leggi, e anche da leggi di valore costituzionale. Che cosa chiediamo? Chiediamo che si solleciti l'intervento del Governo, affinché le compagnie aeree e la Regione stessa assicurino la libertà di movimento dei cittadini sardi nel rispetto della continuità territoriale. Che cosa vuol dire? Avere lo stesso diritto concreto di mobilità di tutti gli altri cittadini che stanno in Italia e in Europa!
Abbiamo chiesto di garantire in tempo, prima del disastro, una proroga della vecchia continuità e infine abbiamo chiesto di porre in essere tutte le iniziative possibili e necessarie per contrastare una probabile situazione di monopolio. Su queste cose bisogna dare risposta! La maggioranza farebbe bene a parlare di queste cose dando risposte! Sei o non sei d'accordo, Attilio Dedoni, a prorogare la vecchia continuità? In che modo tu ti vuoi attivare perché sia garantita la mobilità dei sardi, almeno in emergenza, con un intervento di quel tipo? A questa domanda devi rispondere! Che cosa c'entra il resto? Di che cosa stiamo parlando? Possiamo fare una censura alla Giunta e al suo Presidente qualche volta, questa minoranza, questa opposizione, quando ci troviamo di fronte a una situazione, a pochi giorni dalla scadenza di una tutela, di confusione totale dove non c'è un intervento che abbia un inizio e una fine logica e di questo intervento non sia stato informato il Consiglio regionale, i cittadini sardi.
Spendiamo un sacco di soldi in comunicazione istituzionale e non sappiamo se possiamo prendere l'aereo e in che modo possiamo prenderlo fra un paio di settimane. L'unica cosa che sentiamo, stamattina ho acceso il televisore, Raitre mi ha informato, è che tutta la partita low cost è in pericolo. Onorevole Dedoni, mi ha informato! … Non è che mi dovete dire, dovete fare perché state governando! Ma che cosa dovete dire! Dovete fare perché state governando!
(Interruzione del consigliere Dedoni)
URAS (Gruppo Misto). Dovete fare, è molto semplice! E' molto semplice lavarsi le mani dei problemi, non siamo uguali, voi avete la responsabilità del Governo, noi abbiamo il dovere della critica!
Ma di che cosa parliamo? Abbiamo assistito alla votazione, non più tardi di qualche mese fa, 2 dicembre 2011, vi faccio leggere le dichiarazioni dell'Assessore del turismo? Perché è venuto l'Assessore del turismo a parlare di questa legge! Non è venuto l'Assessore dei trasporti! "La continuità territoriale dei milanesi verso la Sardegna", perché così sarebbe decollato il turismo! Abbiamo messo 57,5 milioni per tre anni, cioè 180 milioni circa. Non so se si sono spesi, non so se si è attuata questa legge e in che modo dovevamo fare le gare. So che è a rischio la nostra mobilità, altro che quella dei milanesi che si scelgono un'altra spiaggia dove fare le vacanze, perché le stiamo rovinando con la vostra incapacità di essere forza di Governo!
Io penso che sia venuto il tempo, perché sono passati più di tre anni e non si è visto nulla; tanto non si è visto nulla che anche voi vi siete accorti che non si vede nulla e ogni tanto, quando volete fare qualcosa, andate da altre parti a sollecitare il contributo di un giudizio pesante nei vostri confronti, prima che nei nostri, perché non siamo uguali! Voi avete una maggioranza eletta di 53 consiglieri regionali con la quale potevate tranquillamente, in ogni circostanza, promuovere processi di consolidamento dell'economia e della capacità di stare in campo, anche sul piano sociale, della Sardegna; invece, siamo una terra devastata da disoccupazione, dimenticata dal Governo con il quale noi non abbiamo alcun tipo di rapporto serio, abbiamo sempre avuto, grazie a questa Giunta, grazie a questo Presidente, con il Governo, un rapporto subalterno, strumentale, appiattito, privo di personalità, incapace di ottenere il benché minimo risultato! Questo è il punto!
Io voglio sentire risposte. La mozione, anzi l'interpellanza, presentata dai colleghi Bruno, Lotto, Manca, Moriconi, che tratta di questi argomenti, che si pone il problema, è stata presentata il 10 febbraio 2011; il 10 febbraio, abbiamo presentato una mozione del centrosinistra, con carattere d'urgenza. Quindi a termine di regolamento si sarebbe dovuta discutere entro i primi cinque giorni, il 12 aprile! E' passato un mese, la legge sulla continuità territoriale con i 57 milioni è di dicembre, sono passati sei mesi! Presidente, se questi sono i tempi che lei si dà, non dico per risolvere i problemi ma per approcciarli e se le modalità che lei utilizza sono quelle che abbiamo visto fino a oggi, non ci possiamo stupire del disastro economico e sociale di quest'Isola. Non ce ne stupiamo più! Bisogna prendere atto dell'incapacità di dare un governo serio a questa Regione e bisogna dimettersi, per consentire a questo Popolo, di dare una risposta ai propri problemi in maniera più consapevole e più efficace.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, colleghi, la mozione che noi abbiamo presentato descrive dei fatti che credo nessuno, neanche oggi, abbia minimamente posto in discussione. Descrive un fatto, un inadempimento, un fallimento, un ritardo, un'inefficienza e pone le domande che, con umiltà, una forza politica di opposizione, che crede ancora nella funzione parlamentare, pone prima di tutto a se stessa indicando le cose che avrebbe fatto, se si fosse trovata nella condizione di governare e di porre rimedio.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Ma questo è un ragionamento un po' complicato. Fare una trattazione di questo genere senza la giusta attenzione, tanto per incominciare, e senza tener conto che non viviamo oggi il primo giorno di questa legislatura ma siamo al terzo anno, e sappiamo benissimo di trovarci, lo dico con molto rispetto, ma vorrei anche far cogliere ai colleghi e alla Presidente il senso vero di questo momento, di ciò che rappresentiamo, non possiamo non capire che, anche a causa di qualche responsabilità, ci troviamo, caro collega Dedoni, in un Parlamento di falliti e di buggerati! Di "buggerati", perché chi doveva tenere alta la bandiera dell'autonomia e del rispetto dei diritti dei sardi, l'ha ammainata da chissà quanto tempo, e di "falliti", perché si percepisce che forse non abbiamo, alle nostre spalle, neppure l'entusiasmo delle nostre famiglie a portare fino in fondo i doveri per i quali siamo stati eletti.
Lo spiego a coloro che hanno scelto un loro modo di essere in politica a geometria variabile; chiamati a governare e a realizzare il programma, escono fuori il tempo che serve loro per lanciare programmi populisti e dire: "Abbiamo demolito, avete visto!". Un Presidente che certifica la sua incapacità e il suo fallimento istituzionale e politico, che supporta questa modalità di governare! Beh, ascoltate, il Parlamento esiste per un'altra funzione! Quando chiedete a noi proposte e idee, noi esercitiamo questa funzione e lo continuiamo a fare, perché noi non siamo usciti di qui a fare i movimentisti, vi stiamo aspettando sul terreno delle proposte e delle vostre responsabilità per accettare l'onta del voto di maggioranza che avete, quando è necessario, e anche per cimentare la nostra capacità di proposta, quando la nostra è ritenuta utile da voi. Questa è la regola democratica, non ce n'è un'altra!
E allora? Questo è un inganno che cammina. Oggi che cosa ci dirà il Presidente? "No, non è stato un errore, non ci hanno buggerato, dobbiamo stare uniti". Sinceramente, sull'unità bisogna anche trovare la condizione fisica, e la condizione fisica dell'unità, Presidente, sa qual è? E' quest'Aula, è la democrazia, la dialettica, la tolleranza delle opinioni altrui, la presenza, non essere un parlamentare a cottimo ("quando mi va vado", "quando non mi va non vado" e via!), non è questa la nostra natura! E quando noi vi stiamo spiegando (perché lo abbiamo spiegato a tutti) che, sul discorso della tariffa unica, poniamo una critica per un piccolo aspetto, non è perché vogliamo andare contro di voi o perché amiamo contraddirvi, ma perché c'è una differenza, che colgono anche i cittadini più semplici e più umili, tra i diritti e le opportunità. Noi, con la tariffa unica, vorremmo da un lato tutelare il diritto dei cittadini sardi a essere trattati come tutti gli altri (sulla base di un principio sancito e sottoscritto dalle leggi) e contemporaneamente vorremmo cogliere l'opportunità di far venire della gente. E' chiaro, lo capisce pure un ragazzino, che, combinando le due cose, si attenua il diritto e si avvantaggia l'opportunità. Ma noi, Parlamento pro tempore dei sardi, indegnamente ancora in carica, possiamo permetterci di mettere sullo stesso piano i diritti e le opportunità? Possiamo continuare a sostenere che la statalizzazione del sistema di trasporto sia il correttivo di un palese difetto del mercato e della competitività sul tema del trasporto?
Facciamo la flotta sarda… non perché noi siamo contrari che ci siano i sardi, anzi, ma perché siamo contrari alla statalizzazione del servizio che devono svolgere le imprese. C'è una differenza tra lo Stato e le imprese; quando lo Stato diventa impresa è chiaro che non può correggere il mercato (e quindi la competitività) ma lo inquina ulteriormente, lo condiziona ulteriormente e ci allontana dalla possibilità di vedere stabilizzato quel diritto: lo capisce? E' l'ABC, se lo chiedete a quattro studenti di ragioneria questi principi ve li spiegano: il rapporto tra Stato e impresa. Vi stiamo dicendo delle cose assurde? Non sono questi, gli spunti di un confronto di principio sulle soluzioni da dare utili a chi governa per trarne le legittime conclusioni? Dobbiamo essere ancora accusati da quelli che il lunedì stanno fuori dalla politica e fanno i Ponzio Pilato e dicono: "no, come"?
Leggo qui, ve la fornirò, una sfilza di leggi, dal 1999 fino al 2004, tutte le leggi istitutive delle Province, votate da Fantola; da Fantola, Pisano e Vargiu; da Cassano, Fantola, Pisano e Vargiu, con i voti favorevoli; giustamente, stavano facendo il governo del Parlamento, delle loro responsabilità, e perché, se hanno cambiato idea, non dovevano portare qua quelle proposte, formalizzarle, combattere con noi e far prevalere il buon senso e il Presidente, che è più titolato di tutti, venire qui a farci le proposte invece di imboscarsi?
Questo è il punto, il punto del nostro fallimento! E il nostro fallimento sta nel fatto che adesso siamo tutti impauriti, posso dire, non voglio uscire dalla mia sobrietà, siamo tutti impauriti, impauriti quasi che sia venuto meno quel mandato. Io non mi sento impaurito, né da un referendum né dall'espressione di un consenso apparentemente molto grosso, dato su quesiti illegittimi che nessun legislatore di buon senso e nessun ufficio serio avrebbe potuto ammettere in una civiltà democratica normale. Siamo in questa realtà, ma possiamo dirlo o no? Pensate che io mi carichi di impopolarità? Ma! Vedremo quanta popolarità si caricheranno quelli che se ne sono fatti vanto fino a oggi.
Tuttavia, siamo un Parlamento di impauriti e, sino a quando non troveremo la verticale della nostra spina dorsale, nessuno di noi potrà difendere alcuna maggioranza, alcuna coalizione e ancor meno il proprio mandato, in queste condizioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Non essendovi opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 41, viene ripresa alle ore 12 e 48.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.
Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. La Giunta impiegherà il proprio tempo dividendo l'intervento in due parti…
PRESIDENTE. Presidente, mi scusi, si può alzare in piedi?
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Solo per dire che inizia l'assessore Solinas.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. La discussione odierna ci ha consegnato il perimetro di un dibattito che sicuramente investe questioni che sono al di sopra, a mio avviso, della polemica politica. Sono questioni di complessità e di rilevanza tale per il nostro popolo e per la nostra regione, che io accolgo appieno il richiamo dell'onorevole Giampaolo Diana allorquando ci invita a una maggiore sobrietà, a una maggiore attenzione, a un buon senso e a una onestà intellettuale rispetto ai temi che stiamo trattando.
Però viene da chiedersi, onestamente, come si concili con questa sobrietà il dover rappresentare, con termini come "artisti di strada" (per i quali io nutro peraltro grandissimo rispetto) o come "soluzioni e ipotesi fantasiose", percorsi sia normativi che amministrativi che di fatto non sono il frutto dell'elaborazione di questo Assessore, di questa Giunta o di questa maggioranza ma sono il frutto delle esperienze maturate a livello internazionale sul tema.
E, su questo, consentitemi di dire che se i market failures, cioè i fallimenti del mercato, e gli unsucces-ful attempts, cioè i tentativi che non vanno a buon fine di gare sulla continuità territoriale, appartengono oramai alla letteratura della continuità territoriale, non solo e non tanto per quanto riguarda le isole minori siciliane ma anche la Calabria, vorrei ricordare che i voli da Reggio verso Milano Malpensa hanno visto gare che sono andate deserte, così come sono andate deserte le gare per la continuità territoriale dell'Islanda all'inizio degli anni 2000, le gare per la continuità territoriale delle isole norvegesi, allora verrebbe qui da chiedersi se sobriamente si possa sostenere che l'Europa sia popolata da artisti di strada.
In realtà dovremmo ricondurre questo tema e questo argomento a una considerazione di carattere generale più ampia, cioè in questi dieci anni nel settore del cabotaggio aereo è cambiato totalmente il mondo, noi continuiamo a ragionare con i numeri e con gli strumenti, sia concettuali che politici, che appartengono ai vettori tradizionali e di linea degli anni passati. E' vero, l'onorevole Diana ha riportato in maniera corretta l'evoluzione del traffico passeggeri degli ultimi cinque anni, da 5700 a 7080, però bisognerebbe andare a verificare qual è il dato disgregato, cioè i 7 milioni e 80 mila passeggeri si sono toccati grazie all'incremento del traffico aereo low cost, i passeggeri in continuità territoriale, nell'ultimo triennio, hanno segnato un meno 500 mila.
Questo è un problema non di questa maggioranza o di chi l'ha preceduta, io credo che sia un problema che si deve porre il sistema nel suo complesso, interrogarsi sul perché si siano persi 500 mila passeggeri sulla continuità territoriale aerea e si siano invece implementati quelli sul traffico low cost.
Questo chiaramente è bene evidenziato dall'ultimo rapporto dell'ENAC sul traffico nel 2011 che ci fa vedere come le quote di mercato tra vettori tradizionali e vettori low cost siano arrivate a un rapporto 60-40 per cento; questo che cosa significa? Significa che, di fatto, con l'erosione di quote di mercato sulle compagnie tradizionali, il sistema che noi abbiamo conosciuto finora è entrato in crisi. Guardate i dati di bilancio di società come Lufthansa: perde nell'ultimo anno 370 milioni di euro e non è senz'altro una compagnia minore o marginale; Meridiana, per restare in casa nostra, perde 110 milioni di euro. Vi è una congiuntura internazionale che pone criticità assai complesse in questo momento.
Perché falliscono le gare? Le gare falliscono in Sardegna, come nel resto d'Europa, come abbiamo detto, perché evidentemente domanda e offerta non si incontrano. Questa è un'affermazione che, nella sua banalità, ha però un senso, ma in questo caso specifico della Regione Sardegna le gare vanno deserte perché per la prima volta il bando di gara va a porre dei paletti abbastanza fermi sui sistemi di controllo del rispetto della continuità territoriale.
Su questo, vede, onorevole Diana, io sono un po' meno d'accordo con lei quando afferma in maniera politica che la continuità territoriale che abbiamo ha ben funzionato; questo, in base ai dati e cioè, è vero che, dal 1999 a oggi, si è riusciti a introdurre un sistema di calmiere sui prezzi che ha fatto funzionare il sistema aereo con tariffe vantaggiose per i residenti, però non è riuscito a garantire, perché non c'erano strumenti di controllo, che venissero rispettate le frequenze, la qualità del trasporto, che è il nodo vero della continuità territoriale per i residenti. Noi non possiamo scegliere se partire o meno, lo avete detto tutti e lo condividiamo, noi abbiamo bisogno di un servizio di linea rispondente alle esigenze.
Allora, io sono andato a far rilevare quale sia stata la media dei voli effettuati rispetto alla continuità territoriale dal 2007 a oggi e vi posso dire, per fare qualche esempio perché sono pagine e pagine, che la media, fino al 2010 compreso, di quella continuità territoriale ha visto delle frequenze su 11 voli da Cagliari a Fiumicino, previsti dal decreto, l'effettuazione di 8 voli, su 12 per settembre 9, sugli 11 da Fiumicino a Cagliari, previsti per il mese di marzo, se ne sono fatti 7,78 e su 12 di settembre 9,5. Che cosa voglio dire con questo? Voglio dire che uno degli strumenti che non è stato previsto da quel modello di continuità territoriale era lo strumento di controllo e uno strumento correttivo che imponesse alle compagnie di rispettare gli accordi che avevano assunto.
Al di là del meccanismo elastico, flessibile, di scarico della compensazione sul biglietto dei non residenti, di fatto il vero valore di quella continuità territoriale era la possibilità per le compagnie di gestire gli scambi tra gli aeromobili, cioè spostarli dalle linee che riguardavano la Sardegna ogni volta che c'era un guasto di un aeromobile su un'altra linea, cosa che non potrebbe avvenire con questo modello di continuità territoriale.
Che cosa farà la Regione? La Regione ha inteso porsi il problema in termini complessivi e non ha cercato soluzioni autarchiche. La flotta sarda l'abbiamo sostenuta sul cabotaggio marittimo, sul cabotaggio aereo abbiamo detto fin dal primo momento che si trattava di una congiuntura e di un mercato talmente complesso che era meglio circoscrivere il novero delle possibilità da percorrere a tre ipotesi sostanzialmente. La prima: bandire nuovamente la gara, perché? Perché siamo convinti che i tecnici che hanno lavorato sull'elaborazione del costo "ora volata" (cioè l'ENAC, il Ministero, i consulenti accademici, l'Assessorato), non abbiano elaborato quel costo "ora volata" in maniera non scientifica, come ci è capitato di leggere sui giornali, cioè sappiamo bene che il processo è quello di stare a calcolare di quanto deve essere la compensazione, quanto incide il bunkeraggio o il jet fuel. Tutto questo è stato fatto, e tutto questo rappresenta una base d'asta per le gare che, dal punto di vista tecnico, risulta sufficiente; chi non ha partecipato ha addotto come motivazione che vi sarebbero delle perdite "molto molto" superiori. In realtà la gara era aperta a tutti i vettori comunitari, non solo ai vettori tradizionali che noi conosciamo ed era aperta proprio per cercare di vincere non solo l'isolamento ma anche il cartello che si stava creando.
Abbiamo anche un'altra ipotesi che è quella di operare una scelta pragmatica, cioè prendere atto del fatto che il mercato in questo momento non riesce a supportare questo tipo di modello e apportare dei correttivi al modello. Questo implica una riconvocazione della Conferenza di servizi e pone la questione di come gestire il tempo, da qui all'esito della nuova Conferenza dei servizi e della gara, e di come si gestisca e si garantisca la continuità territoriale. Il 22 e il 23 prossimi venturi saremo al Ministero insieme all'ENAC per chiudere definitivamente il quadro che abbiamo avviato con dei confronti a Bruxelles già dal primo momento e che ci consente sostanzialmente: uno, di differire…
PRESIDENTE. Assessore Solinas, i dieci minuti sono trascorsi.
(Interruzione)
Prego, assessore Solinas.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. Grazie Presidente. La prima ipotesi è quella di differire l'entrata in vigore del nuovo regime di oneri alla winter 2013, quindi al 24 ottobre di quest'anno, garantendo così la stagione estiva di quest'anno. Differita l'entrata in vigore del nuovo regime di oneri, ci sono ancora due possibilità: si trascina l'attuale sistema oppure si fa un sondaggio sul mercato per l'individuazione di un vettore che garantisca comunque gli oneri. Questa, badate, non è un'ipotesi fantasiosa, è quello che ha fatto il professor Riggio con ENAC per quanto riguarda Pantelleria e che ha realizzato in tutta Europa la maggior parte delle società che gestiscono il traffico aereo.
Io ho colto però che, nell'Aula, vi sia una condivisione abbastanza ampia sul concetto e sulla filosofia di fondo che riguarda la tariffa unica. Mi pare che sia emerso anche dalla considerazione fatta da diversi esponenti di quest'Aula dell'opposizione. Io vorrei ricordare che questa impostazione nasce dall'accoglimento, da parte del Governo, di una risoluzione presentata in Commissione al Parlamento, cioè la tariffa unica per residenti e non residenti. L'accoglimento della risoluzione è la numero 800064 del 2011, che ha portato poi il Presidente della Regione a richiedere al Ministro di allora la riapertura della Conferenza dei servizi.
Quello su cui discutiamo è la copertura finanziaria di questa continuità territoriale. Io per primo vengo da un partito e da un Gruppo che, dal primo momento, si è posto il problema di capire per quale motivo dovessimo farci carico per intero di questa spesa. Allora, su questo abbiamo fatto due ordini di considerazioni, il primo è che questo può rappresentare un investimento, può essere vissuto come investimento e non come spesa nel momento in cui ci restituisca un numero di passeggeri che alimenti comunque i flussi di traffico, perché c'è un indotto che va a pesare non solo e non tanto col solito calcolo che ci siamo raccontati del turista, quindi in quel caso confondendo la politica del turismo con la politica della continuità territoriale, il vero valore è per le società di gestione aeroportuale, perché l'indotto del traffico rappresenta entrate per le società di gestione aeroportuale che consente loro di andare avanti, diversamente anche i bilanci delle società patiscono il calo del traffico rispetto ai passeggeri di continuità e rispetto ai vettori di linea, perché mentre i vettori di linea hanno tariffe chiare per ogni toccata, hanno tariffe chiare per l'handling, sulle low cost la politica di incentivo della destagionalizzazione porta molto spesso a tagliare i costi su queste categorie di spesa.
L'altra considerazione purtroppo, signori, che dobbiamo fare, è che (perdonatemi la "grevità" dell'affermazione) la continuità territoriale, intesa in senso ortodosso, è morta nel 2006; perché, nel momento in cui una Regione ritiene di farsi carico per intero della continuità territoriale, questo concetto muore, perché trattandosi di continuità tra due territori di uno stesso Stato è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine materiale che si frappongono all'eguaglianza sostanziale dei cittadini, è interesse primario di uno Stato conservare l'integrità del proprio territorio e quindi unire le porzioni insulari con le porzioni peninsulari. Nel momento in cui si accetta che sia la Regione a farsi carico per intero di tutto questo, probabilmente si fa anche una secessione al contrario, cioè è lo Stato che si disinteressa di unire una porzione del suo territorio al resto dello Stato stesso.
Allora, sulla copertura finanziaria della continuità territoriale, noi abbiamo chiesto (a seguito degli ultimi incontri fatti anche con le forze sociali, con i sindacati, abbiamo firmato un documento con il Presidente) al Governo l'introduzione di un'ottava scheda sul tavolo che è stato aperto per la vertenza Sardegna, una scheda che riguarda i trasporti e che chiede di rimettere in discussione quella copertura finanziaria. Se fosse stata una responsabilità di questa maggioranza, perché si è detto anche che la legge numero 144 del 1999 consente ancora di tenere in capo allo Stato la copertura finanziaria, in verità l'articolo 1, comma 840, della legge numero 296 del 2006, stabilisce che gli oneri finanziari sono a carico dello Stato fino al 2009, questa legge è del 2006, se non si fosse stati d'accordo perché lo Stato non stava rispettando il resto dei patti sulle entrate, questo Consiglio, questa politica, avrebbe dovuto impugnare le leggi finanziarie dello Stato del 2007, del 2008, del 2009, perché non prevedevano già più gli stanziamenti per la continuità territoriale aerea per la Sardegna, ma questo non è stato fatto, e non lo abbiamo fatto perché non vi era dubbio sul disegno che si aveva in mente, cioè quello di prendere in carico comunque questa copertura finanziaria.
Quindi, andando a sintesi, per poi lasciare al Presidente lo svolgimento del resto del tempo, concordiamo sull'esigenza di far concorrere lo Stato sulla partita della copertura finanziaria. Questo necessita di una nuova contrattazione e di una vertenza forte. Nelle more della risoluzione di questa vertenza, comunque, se vogliamo la continuità territoriale, dobbiamo pensare che, già da qualche anno, vi facciamo fronte e dovremo continuare purtroppo a farvi fronte. Il 22 e il 23 chiuderemo questo accordo, verosimilmente con il differimento dell'entrata in vigore dei nuovi oneri che ci darà il tempo di valutare, di più e meglio, dentro una nuova Conferenza dei servizi, eventuali miglioramenti e modifiche da apportare al sistema.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Intervengo molto brevemente perché credo che la trattazione dell'Assessore sia stata esaustiva e abbia toccato i punti più importanti. Voglio però fare alcune sottolineature, riferendomi a quelli che sono stati gli interventi in Aula. Ho sentito parlare di continuità del centrosinistra e di continuità del centrodestra, quasi che un sistema, una garanzia, l'affermazione di un diritto per i sardi fosse non una cosa di valore assoluto e uguale per tutti, ma una cosa riconducibile a una parte politica piuttosto che all'altra, un qualche cosa che può funzionare solo se è di nostro gradimento la sfumatura e il colore con cui l'abbiamo tracciata o immaginiamo di tracciarla.
Ho sentito dire che la continuità territoriale, sino a oggi, è stata un successo. Io credo che forse l'unico successo sia stato quello delle compagnie aeree, che hanno potuto su quella base, su quel meccanismo, svolgere un servizio, facendo business, come è anche giusto, normale che sia, facendo profitti; oggi forse il sistema entra in crisi perché la crisi generale, come richiamava l'Assessore, rende un po' più difficile, un po' più problematico, andare a fare quei profitti.
Allora, io credo che la scelta di fondo che noi dobbiamo fare, che è quella su cui dobbiamo intenderci, è capire se stiamo parlando di una continuità territoriale in senso proprio, cioè che riguarda i territori, oppure se stiamo parlando di una continuità che riguarda le persone, perché si è parlato anche di diritto e di opportunità, intendendo per diritto quello dei sardi alla mobilità, poter raggiungere il territorio italiano a un prezzo accessibile e invece come una mera opportunità quello di poter portare in Sardegna delle persone.
Io non condivido, questa è la mia opinione, questo tipo di impostazione. Credo che la continuità territoriale debba essere tra territori e debba dare analoghe opportunità ai territori; non può essere considerata un'opportunità quella di portare gente in Sardegna, perché il nostro sistema, l'esiguità della nostra popolazione, un po' tutte le caratteristiche della nostra terra, fanno sì che, se non si riesce a portare la gente in Sardegna, viene meno una necessità, non un'opportunità, viene meno la necessità, la possibilità, chiedo scusa, di far sviluppare un sistema.
Allora manca un diritto, un diritto che è una delle precondizioni per lo sviluppo, che è quella di poter avere un mercato che sia un mercato di riferimento, capace di creare quelle condizioni di sviluppo. Allora, se così è, bisogna che ci intendiamo con le compagnie, perché sino a ieri, con l'attuale sistema di continuità territoriale, la leva che le compagnie hanno utilizzato per poter mantenere in equilibrio i conti, per poter far profitto, è stata quella del prezzo, ovverossia il prezzo basso per i sardi, un prezzo che invece poteva variare, e talvolta abbiamo visto anche arrivare a cifre folli, per quanto riguarda gli altri passeggeri. L'altro elemento, evidentemente, era quello della rigidità del sistema, ovverossia mancanza di sanzioni adeguate che hanno consentito alle compagnie di lavorare su uno standard che è diventato sempre più basso, cancellazioni di voli e quant'altro.
Ecco, noi ci ribelliamo a questo tipo di sistema, noi riteniamo che le compagnie debbano fare profitto, perché è giusto che facciano profitto, lo debbano fare con la leva della quantità, non con la leva del prezzo, quindi facendo di tutto per portare più persone possibili, e lo debbano fare sulla base di uno standard di servizio che sia altrettanto motivo di attrazione, che sia qualcosa di accattivante, che sia un elemento che può determinare il successo piuttosto che l'insuccesso del sistema, e questo si realizza attraverso un meccanismo di controlli e di sanzioni.
Questo è il nostro pensiero di continuità, questo è lo scenario al quale stiamo pensando, è uno scenario che abbiamo proposto e che ha trovato resistenze forti, fortissime, ostilità, da parte di un sistema che preferisce la via più comoda della leva del prezzo, anziché l'impegno a lavorare sugli altri fattori. Noi continuiamo per la nostra strada, riteniamo che ci sia ancora spazio e margine, l'Assessore ha aggiornato rispetto a quello che è lo stato attuale dell'arte, riteniamo che ci sia ancora spazio e margine per realizzare una continuità che sia tra territori e per creare quelle precondizioni che per noi sono assolutamente indispensabili per lo sviluppo. Nel giro di pochi giorni penso che potranno essere sciolte le ultime riserve; parlo di riserve da sciogliere perché i soggetti in campo, gli attori, sono molteplici, non c'è solo la Regione, c'è il Ministero, c'è l'ENAC, c'è la Comunità europea, c'è una serie di soggetti che concorrono alla definizione del quadro, noi andiamo avanti nella definizione di questo quadro, in quella cornice che è quella che io e l'Assessore abbiamo richiamato, che è quella che parte da quel principio di assicurare le due esigenze: il diritto alla mobilità dei sardi, che ci sta molto a cuore, e la possibilità di portare questa terra a uno sviluppo consono a quelle che sono le sue potenzialità, attraverso la possibilità di incrementare gli arrivi in Sardegna.
PRESIDENTE. Comunico che il collega Porcu è rientrato dal congedo.
Ha domandato di replicare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo anch'io brevemente. Ringrazio l'assessore Solinas perché ha declinato il suo intervento dichiarando innanzitutto di aver assistito a un dibattito che non si è soffermato sulla polemica politica, ma ha tentato di affrontare un tema complesso. Non per questo ha evitato, ovviamente, di riprecisare alcune convinzioni sue, e della Giunta di cui fa parte, relativamente al tema che oggi abbiamo in discussione.
Voglio proseguire brevemente accogliendo questo invito e ribadisco una cosa, lo dico soprattutto al presidente Cappellacci, ma anche all'assessore Solinas, io ho sentito parlare in quest'Aula di continuità territoriale della passata legislatura, proprio perché chi ha fatto riferimento a questo, presidente Cappellacci, ha ben presente quanto lei ha detto relativamente al fatto che strumenti come questi non possono avere colore politico. Una cosa però è certa, cioè siamo ancora in presenza di un'esplicitazione e di una praticabilità di un nuovo modello di continuità territoriale che dovrebbe trovare il battesimo in questa legislatura, ancora non c'è stato, ci avete rimandato al 21 o 22 prossimi, ovviamente aspetteremo in messianica attesa questa data fatidica.
Dico solo, a onor del vero, che c'è stato l'accordo Prodi-Soru del 2008, è vero, attraverso quell'accordo la Regione Autonoma della Sardegna si faceva carico, oltre che della sanità, anche del trasporto pubblico locale e della continuità territoriale. Ma sa bene l'assessore Solinas, di cui non dubito minimamente sulla sua onestà intellettuale, che quell'accordo prevedeva anche trasferimenti importanti, proprio per il trasferimento di quelle competenze, trasferimenti importanti di rilevanti risorse dalle quote di compartecipazione. Ahinoi, quell'accordo è stato gestito da voi e fin dall'inizio avete messo in essere un'azione politica che non sembrava orientata a rendere esigibile quell'accordo, ma a vanificarlo. Vi siete inventati le norme di attuazione che recentemente tutti vi hanno detto che non servivano. Non lo dice solo l'attuale opposizione, noi ve l'abbiamo detto sin dall'inizio che stavate perdendo tempo, ma su questo argomento, probabilmente, il presidente Cappellacci ci dirà qualcosa questo pomeriggio.
Quindi, assessore Solinas, siamo in presenza di questo, è vero quello che dice lei, ma quell'accordo prevedeva trasferimenti importanti: non c'è stato il trasferimento di un euro! E lei si trova a gestire una continuità territoriale in una condizione difficile, proprio perché quell'accordo, per responsabilità di chi governa la Regione oggi, non è stato attuato. Di questo stiamo parlando! Ma quale vena polemica? Fotografare la situazione è polemizzare? A me non pare! Però, ripeto, spero che qualche elemento su questo si chiarisca questo pomeriggio.
Noi abbiamo posto, lo diceva il collega Uras, mi pare molto semplicemente, passatemi questo termine, quattro domande al Presidente della Regione: quattro! Non difficili, tra l'altro, non siamo capaci di porre domande difficili, erano semplici, l'unica risposta pervenuta è pervenuta per bocca dell'assessore Solinas, ed è un rinvio a una sorta di proroga, mi consenta la semplificazione, per carità, una sorta di proroga del regime di continuità territoriale in essere; stiamo parlando di questo!
Allora, qual è la grande progettualità, a dispetto di chi, bene o male, insomma, nella passata legislatura un modello lo ha reso usufruibile a tutti i sardi? Voi vi state ancora fermando a questo! L'assessore Solinas (lei non ne ha fatto cenno, Presidente) insiste sulla tariffa unica; abbiamo detto che non siamo contrari pregiudizialmente. Giustamente Solinas dice: "Il problema sono le risorse". Guarda caso è una delle domande. A domanda si risponde con una domanda: "Dove si trovano le risorse?". Presidente Cappellacci, io mi aspettavo una risposta da lei. Non so se c'è il tempo, ma si possono fare quattro conti, assessore Solinas. Noi sappiamo che sono circa 40 i voli, tra andata e ritorno, in continuità territoriale dai tre aeroporti sardi ai due della Penisola. Sappiamo che, mediamente, in ognuno di questi voli, viaggiano circa 100 persone a tariffa piena. Sappiamo che la differenza, sempre all'ingrosso, tra la tariffa piena e quella scontata è di circa 100 euro. Se facciamo le dovute moltiplicazioni, ma è chiaro che è un conto così, fatto in piedi, a quest'ora, insomma risulta che servono circa 85-90 milioni di euro, garantendo i livelli del numero dei trasportati. Dove sono queste risorse?
Io ho fatto un'altra domanda semplice: i 16 milioni, Presidente e Assessore, dell'Accordo di programma per il quadriennio 2010-2013, dove sono? Perché non si risponde? Si può anche dire: "Non lo so". Sarebbe grave! Sono convinto che non è questa la risposta, dove sono questi 16 milioni in ragione d'anno per quel quadriennio? Sono somme che vanno aggiunte ai 56 milioni, 57 milioni e mezzo che avete messo con la legge numero 25? E quanto è a disposizione per la tariffa unica?
Non mi pare siano domande strumentali, sono domande che hanno l'unico obiettivo di provocare qualche elemento di chiarezza per quest'Aula, scusate la presunzione; ma perché non si risponde? E ancora, assessore Solinas, lei sa meglio di chiunque altro (adesso c'è la domanda, mi dà la risposta e io mi fermo) che a ottobre scade la continuità territoriale due. Anche in questo caso, domanda: avete già messo in essere le Conferenze di servizio? Con quali risorse pensate di fare la continuità territoriale due?
Un'altra domanda: pensate di spendere i 57 milioni e mezzo della continuità territoriale uno? Resta qualcosa per la continuità territoriale due? Non lo so, davvero non si comprende perché non abbiate voluto in qualche maniera fornire qualche elemento di chiarezza al dibattito che ha posto queste questioni. E' vero, assessore Solinas, i voli low cost hanno un'incidenza importantissima sulla dinamica di crescita dei voli in questa Regione. Mi sarei aspettato qualche parola, per esempio, su quello che ha denunciato ieri RYANAIR. Allora resta qualche euro?
Noi siamo pronti a discutere, insistiamo per la continuità territoriale per i sardi, che è cosa diversa dalla promozione turistica anche in relazione al mercato, come diceva Gian Valerio Sanna. Non sono cose banali, lo sa bene soprattutto chi ha una cultura liberista come lei, Presidente.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.
Metto in votazione la mozione numero 177.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). In tre minuti non so se riuscirò a dire ciò che penso di questa materia, ma in più occasioni, da qualche anno fa, da quando l'onorevole Pili parlava di tariffa unica, espressi tutte le mie perplessità; tutte le mie perplessità perché, l'onorevole Gian Valerio Sanna parlava di diritti e opportunità, io direi che è necessario distinguere in maniera netta l'aspetto "trasportistico" dall'aspetto turistico; una volta fatta questa distinzione, che è una distinzione netta, tutti gli altri ragionamenti vengono di conseguenza.
Se l'insularità è la ragione della nostra specialità e quindi la continuità territoriale è la ragione stessa per la quale la Sardegna è una Regione a Statuto speciale, come il bilinguismo lo è per l'Alto Adige o per la Valle d'Aosta, è evidente che il turismo è un modello di sviluppo, il modello più adatto a un'isola, sicuramente il modello più adatto, quello che può trasformare l'insularità in un punto di forza piuttosto che in un punto di debolezza, ma è un modello di sviluppo, non è l'essenza della specialità.
Io voglio analizzarlo solo dall'aspetto turistico, tutti ne hanno parlato sotto l'aspetto "trasportistico" e non ci torno su. Sotto l'aspetto turistico, io chiedo alla Giunta (se ci fosse ancora la possibilità di una nuova Conferenza dei servizi, la terza delle ipotesi delle quali parlava l'Assessore) di ragionare su questo: se l'obiettivo che ci siamo posti, se l'obiettivo che il Presidente della Regione si è posto in dichiarazioni programmatiche, è quello di incrementare il PIL sul turismo, l'unica possibilità è non applicare la tariffa unica, l'unica possibilità è dare un bonus a chi va in albergo, a chi non alimenta il nero che c'è nel turismo, a chi non va a occupare, magari beneficiando di una tariffa ridotta, le seconde case, i B&B e le attività non imprenditoriali; dobbiamo dare un bonus per abbattere i costi a chi fa realmente uscire dal nero la gran parte del nostro sistema turistico.
Questo è il mio appello in extremis, poi mi sono allineato e mi continuerò ad allineare su questa scelta della Giunta, ma se ci fosse la possibilità, per incrementare il turismo, di dare il bonus, che funzioni, alle strutture ricettive che rimborsino piuttosto che alla tariffa unica che alimenta il sistema di nero che vige nel nostro turismo, solo così potremmo realmente avere una prospettiva e un modello di sviluppo incentrato sul turismo e non sulle industrie decotte, così come invece lo abbiamo caratterizzato in questi ultimi trent'anni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, io voterò a favore della mozione. Mi dichiaro sin d'ora insoddisfatto della risposta, non mi pare che sia stata una risposta e arrivo a dire che l'assessore Solinas si è sforzato almeno di raccontare su un'ipotesi eventuale di proroga, ma mi pare che anche questo aspetto è molto fumoso, vago, e le ipotesi alternative che sono state avanzate sono tutte abbastanza a rischio. Tutto questo perché nasce? Lo sa il Presidente della Regione, lo sa perfettamente, perché il Presidente della Regione ha condiviso con noi, dopo l'ennesimo richiamo all'unità, che questa volta non verrà accolto, almeno da parte mia, non chiedetemi unità su cose su cui non è possibile poi verificare la affidabilità di chi chiede uno sforzo comune. Noi abbiamo fatto un ordine del giorno, approvato a larghissima maggioranza, è l'ordine del giorno numero 76, che poneva tra le questioni da affrontare con il Governo (ve lo ricordate?) la vertenza Sardegna, gli Stati generali, l'attivazione immediata dei percorsi di relazione con l'autorità pubblica dello Stato; insomma abbiamo fatto un ordine del giorno che impegnava il Presidente, proprio anche in materia di continuità territoriale, ad agire sul piano istituzionale, legale e politico senza indugio alcuno per la realizzazione anche di questo argomento e, insieme a questo, c'era la mobilitazione dell'intero popolo sardo a sostegno di questo tipo di azione. Non abbiamo visto la mobilitazione, ma non abbiamo visto, purtroppo, Presidente, neppure l'impegno e siccome senza impegno non si ottiene nulla, noi siamo convinti che non otterremo più nulla.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io intervengo intanto per le modalità di voto, ma anche per suggerire ai colleghi del centrosinistra che probabilmente gran parte delle risposte sono state date da parte della Giunta e del Presidente, per cui io chiederei, senza dare ulteriori spiegazioni, che il punto 3 venga messo in votazione in questo modo: "a garantire un tempo di proroga adeguato della vecchia continuità". Punto. Eliminerei "per rivedere e formulare un nuovo bando rispettoso del miglior vantaggio per i sardi". Credo che sia questo il momento nel quale sappiamo tutti che cosa c'è da fare e che cosa bisogna fare.
Direi di essere totalmente contrario, invece, all'ultimo punto, al quarto: "a porre in essere tutte le iniziative possibili e necessarie per contrastare una futura e possibile situazione di monopolio della continuità aerea in Sardegna". Su questo sono contrario e quindi il voto del P.d.L. sarà perché venga eliminato il punto 4. Non spiego le motivazioni, le lascerei alla fantasia, credo, fervida e anche all'immaginazione di che cosa vuol dire questo punto; se dobbiamo andare a una gara, credo che sia assolutamente impossibile che esista il punto 4, quindi per questo chiedo che venga votato in questo modo.
PRESIDENTE. Viene accolta la proposta dell'onorevole Diana di eliminare dal punto 3 le parole "per rivedere e formulare un nuovo bando rispettoso del miglior vantaggio per i sardi"?
(Interruzione del consigliere Salis)
PRESIDENTE. Sto chiedendo. L'onorevole Diana ha fatto una proposta all'Aula, l'Aula si deve esprimere.
(Interruzione del consigliere Mario Diana)
PRESIDENTE. Non si può votare quel punto per parti, onorevole Diana, perché le singole parti non hanno contenuto autonomo.
(Interruzione del consigliere Mario Diana)
PRESIDENTE. Scusi, c'è il periodo "a garantire un tempo di proroga adeguato della vecchia continuità", poi c'è "per rivedere…
(Interruzione del consigliere Mario Diana)
PRESIDENTE. No, onorevole Diana, non è così. Se per caso venisse bocciata la prima parte, se rimanesse in piedi "per rivedere e formulare un nuovo bando rispettoso del miglior vantaggio per i sardi", mi scusi, onorevole Diana…
(Interruzioni)
Allora, colleghi, "per rivedere e formulare…" è collegato a "garantire un tempo di proroga adeguato della vecchia continuità". Se gli si vuole attribuire un significato diverso e quindi gli si attribuisce "impegna la Giunta a rivedere e formulare un nuovo bando rispettoso del miglior vantaggio per i sardi" è un altro discorso, ma non è collegato alla prima parte.
L'Aula accoglie la proposta dell'onorevole Diana di togliere dal punto 3 la parte finale? Se non c'è opposizione...
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Penso di aver capito l'osservazione del collega Mario Diana, però non è accoglibile perché la seconda parte del punto 3 segue la proroga dell'attuale continuità territoriale, quindi se si ottiene la proroga è dentro un po' anche le cose che diceva l'Assessore e si cerca di fare un nuovo bando che migliori la condizione attuale, altrimenti...
(Interruzioni)
E' meglio lasciarlo così com'è.
PRESIDENTE. Metto in votazione sino al punto 2, onorevole Diana, e poi i punti 3 e 4 a parte?
DIANA MARIO (P.d.L.). Perfetto.
PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale della mozione numero 177, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte della mozione 177.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Rodin e Solinas Christian hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Maninchedda - Mariani - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 66
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 66
contrari 0
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte della mozione.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore e che i consiglieri Cappai e Solinas Christian hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cossa - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 61
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 20
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo per le ore 16. Il Consiglio è riconvocato invece per le ore 16 e 30 di questo pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 34.
Allegati seduta
Risposta scritta dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione all'interrogazione Dedoni - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula - Vargiu sul sistematico differimento dell'erogazione degli assegni integrativi FITQ.
All'inizio dell'esercizio finanziario 2012, il FITQ registrava una carenza di cassa, alla quale avrebbe dovuto rimediare disinvestendo una quota del suo patrimonio. Ma poiché nel mese di gennaio l'approvazione del bilancio della Regione (che com'è noto reca annualmente un contributo a favore del FITQ) si ipotizzava prossima, su questa considerazione il competente servizio ritenne opportuno evitare il disinvestimento. Purtroppo, slittati i tempi di approvazione del bilancio, il Fondo si è trovato in difficoltà nell'erogazione tempestiva degli assegni integrativi nei primi tre mesi del 2012. A seguito dell'approvazione del bilancio regionale (in vigore dal 16 marzo 2012), il servizio ha subito operato in modo che, saldati i pagamenti degli assegni integrativi di gennaio, febbraio e marzo, le integrazioni pensionistiche verranno corrisposte da aprile con regolarità, alla date stabilite.
Per consentire in futuro la copertura finanziaria degli assegni integrativi di pensione in godimento al 31 dicembre 2011 e quelli cristallizzati alla stessa data, che verranno corrisposti a coloro che cesseranno dal servizio successivamente al 1° gennaio 2012, l'Amministrazione ha allo studio ritocchi della legge regionale n. 27/2011, che terranno conto anche delle ragioni dell'impugnativa del Governo alla Corte costituzionale degli articoli 4, comma 2, e 7, comma 5, della legge. (840)
Testo delle interrogazioni ed interpellanze annunziate in apertura di seduta.
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di utilizzare parte dei fondi comunitari POR-FESR sugli interventi ritenuti strategici (pari a 463 milioni di euro) per il completamento dei lotti 1 e 4 della strada statale n. 291 Sassari-Alghero.
Il sottoscritto,
premesso che l'8 maggio 2012 l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio ha annunciato la disponibilità di 463 milioni di euro di fondi comunitari POR-FESR, destinati al finanziamento di interventi ritenuti strategici;
considerato che:
i lavori per il completamento della strada statale n. 291 Sassari-Alghero risultano inseriti nel Programma delle infrastrutture strategiche fissate dalla legge n. 443 del 2001 (legge obiettivo) e confermati in sede di Atto integrativo all'intesa generale quadro, sottoscritto tra il Governo nazionale e la Regione autonoma della Sardegna in data 2 ottobre 2009;
al momento, sono in corso i lavori relativi ai lotti 2 (svincolo Mamuntanas-Olmedo) e 3 (Olmedo-intersezione attuale statale n. 291) per una copertura finanziaria, rispettivamente, di 48,372 milioni di euro e 54,666 milioni di euro mentre, per i lotti 1 (Alghero-bivio Rudas) e 4 (bretella per l'Aeroporto di Fertilia), si stava procedendo all'attivazione dell'iter per l'ottenimento dei finanziamenti valutati rispettivamente in 96,362 milioni di euro e 50,600 milioni di euro;
preso atto che:
la strada statale n. 291, che collega la città di Sassari alla città di Alghero, proseguendo verso l'aeroporto di Fertilia, rappresenta una fra le più importanti arterie della rete stradale della Sardegna rivestendo anche interesse nazionale soprattutto nella lunga stagione estiva per il collegamento con prestigiose località turistiche;
i lotti 1 e 4, al momento senza la dovuta copertura finanziaria, necessitano dì essere iniziati e portati a compimento nel più breve tempo possibile onde evitare il proseguimento dei disagi agli automobilisti attraverso, appunto, il reperimento dell'intera somma necessaria,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se non ritengano opportuno predisporre lo stanziamento delle risorse necessarie per il completamento della strada statale n. 291 Sassari-Alghero, relativamente ai lotti 1 e 4, dai fondi europei POR-FESR, disponibili per finanziare interventi ritenuti strategici, come citato in premessa, valutando anche la possibilità di reperire, con urgenza, le stesse risorse, attraverso altri canali di finanziamento qualora le sopraccitate risorse abbiano già una destinazione più urgente. (869)
Interrogazione Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla drammatica situazione in cui versano i cittadini alloggiati nei moduli abitativi provvisori (MAP) a Bacu Abis frazione di Carbonia.
I sottoscritti,
premesso che:
a Bacu Abis, frazione di Carbonia, insistono degli alloggi popolari che, nel corso degli anni, sono diventati inagibili e pericolanti per via di fenomeni di subsidenza;
le istituzioni hanno previsto la loro demolizione e ricostruzione con ultimazione dei lavori in un tempo stimato di un anno e mezzo;
ad oggi, a distanza di oltre venti mesi, le famiglie alloggiano ancora in strutture provvisorie MAP (moduli abitativi provvisori di circa 25 mq);
l'area in questione è in uno stato di assoluto degrado strutturale che mortifica tutta la frazione di Bacu Abis;
considerato che:
nel 2008 l'Assessorato regionale dei lavori pubblici ha individuato l'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA) come soggetto attuatore dell'intervento che ha ricevuto un finanziamento iniziale di circa 5,5 milioni di euro con l'obiettivo di risanare l'intero quartiere;
la sistemazione delle famiglie nei moduli abitativi da provvisoria è diventata prolungata nel tempo e si sta riscontrando, da diversi mesi, una situazione altamente critica sia sotto il profilo della sicurezza pubblica che su quello igienico-sanitario;
preso atto che:
i ritardi nell'esecuzione dei lavori risultano causati anche dalle carenze di personale in AREA che nel 2010, per cercare di rispettare i tempi programmati, ha assegnato al distretto di Carbonia ulteriori dipendenti;
a distanza di due anni, nonostante l'emergenza più volte denunciata dai cittadini alle istituzioni, anche in sede di comitato di verifica che dovrebbe monitorare la situazione dei lavori, pochissimo è stato fatto;
i cittadini, oltre a subire un danno fisico e psicologico a causa del disagio abitativo, devono fare i conti con le richieste di pagamenti ENEL, TARSU, ecc., nonostante il loro status di indigenza e precarietà;
ritenuto che:
la problematica trattata ha un elevata importanza sociale per i cittadini e per la pianificazione della loro vita familiare;
tra le varie cause che ostacolano e a volte sospendono i lavori si riscontrano i mancati pagamenti ai gestori dei servizi primari quali ENEL, ABBANOA ecc.,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
quali siano i tempi certi per la conclusione dei lavori e la consegna delle nuove abitazioni;
se sia stato redatto un progetto per la realizzazione delle opere previste e da ultimare;
quali siano le risorse finanziarie cui fare ricorso per la realizzazione ed ultimazione delle opere, considerato che la cifra iniziale, anche a causa del lungo periodo trascorso, non risulta più sufficiente per rispettare il programma iniziale degli interventi;
se esistano ulteriori carenze di personale in AREA che ostacolano l'iter burocratico dei pagamenti agli enti erogatori dei servizi primari. (870)
Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sull'istituzione del presidio medico sull'Isola dell'Asinara.
Il sottoscritto,
premesso che, da parecchi anni l'Isola dell'Asinara non è più una colonia penale e il suo territorio, gestito dall'ente parco, richiede la necessità di divenire fruibile da chi abbia a cuore la bellezza di un territorio a suo modo incontaminato, relativamente ad aspetti di carattere ambientale, culturale, storico e turistico che rendono l'isola ricca di attrattive;
considerato che l'ente parco:
oltre a compiere tutte le azioni necessarie alla salvaguardia ambientale, ha anche il compito di promuovere, riorganizzare e migliorare il rendimento delle attività economiche sull'isola;
a più riprese, ha evidenziato numerose difficoltà al raggiungimento degli obiettivi per i quali è stato istituito, tra cui l'inesistenza di un presidio sanitario, esigenza importantissima e fondamentale per rendere questo territorio un valido scalo turistico;
vista la necessaria istituzione di un distretto medico-sanitario efficiente ed attrezzato sia per interventi di lieve entità sia alla luce di episodi verificatesi in passato in cui, data la mancanza di un riferimento in loco, è stato richiesto l'utilizzo di mezzi di soccorso aereo con conseguenti costi molto elevati;
constatato che, il problema che riguarda l'istituzione di un presidio sanitario ha carattere d'urgenza in quanto è a tutela della salute dei cittadini,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinchè possa trovare una soluzione in cui si valuti di istituire d'urgenza un presidio medico per colmare le carenze che in questo campo si fanno pressanti, considerando che lo sviluppo dell'Isola dell'Asinara non può prescindere da servizi essenziali e necessari per far fronte alle esigenze dei visitatori, dei cittadini e degli operatori presenti sull'isola. (871)
Interrogazione Corda - Barracciu - Cocco Pietro - Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata nomina, dopo quasi tre anni, del direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna, sull'ennesimo rinnovo (otto) del commissario straordinario e sulla sua discutibile gestione.
I sottoscritti,
richiamate le interrogazioni n. 428/A del 20 ottobre 2010, n. 671/A e n. 672/A del 7 settembre 2011, tutte rimaste senza risposta, nonché l'interpellanza n. 327/A dell'11 aprile 2012;
viste:
la delibera n.14/46 del 4 aprile 2012 della Giunta regionale, con la quale si rinnova per ulteriori tre mesi l'incarico di commissario straordinario dell'Agenzia AGRIS Sardegna;
la legge regionale n. 13 del 2006, che all'articolo 30 recita: "il direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna è scelto, con procedura ad evidenza pubblica, tra persone in possesso di comprovata esperienza e competenza che abbiano ricoperto, per almeno cinque anni, incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale in strutture pubbliche o private, in possesso di un'alta qualificazione scientifica e professionale nelle materie di competenza dell'Agenzia";
considerato che da quasi tre anni l'Agenzia AGRIS Sardegna continua la sua attività, come denunciato nelle precedenti diverse interrogazioni e interpellanze, in regime di commissariamento straordinario, senza motivazioni dichiarate, e svolge le sue funzioni in condizioni d'instabilità amministrativa e precarietà programmatica a causa anche delle limitate competenze che la norma attribuisce al commissario straordinario;
visto l'articolo 4 della legge regionale n. 1 del 1977 che demanda alla Giunta regionale la nomina e la revoca dei commissari degli enti ed aziende sottoposte a vigilanza della Regione, prevedendo il limite temporale non superiore a 6 mesi;
considerato che:
il rinnovo ultimo del commissario straordinario di AGRIS Sardegna, è l'ottavo in ordine di tempo;
nonostante le numerose manifestazioni di interesse per la direzione generale, presentate in risposta ai due bandi pubblicati negli ultimi due anni e mezzo da parte di personale in possesso di titoli e requisiti richiesti dalla legge e con alta qualificazione scientifica, non si è proceduto, inspiegabilmente, alla relativa selezione;
di fatto l'attuale commissario straordinario svolge l'attività del direttore generale e ne percepisce i compensi, pur non essendo in possesso dell'alta qualificazione richiesta dalla legge istitutiva di AGRIS Sardegna;
tali limitazioni funzionali, unite ad una gestione inadeguata, rappresentano un grave ostacolo al pieno ed effettivo svolgimento delle attività cui l'agenzia è preposta, in particolar modo tenuto conto del momento di crisi che attraversa il settore;
preso atto che:
tutte le numerose interrogazioni presentate a questo proposito in due anni non hanno mai avuto risposta;
il consiglio direttivo e il comitato scientifico non sono mai stati riuniti in quasi tre anni di commissariamento, decretando di fatto l'abolizione di due organi fondamentali per l'attività dell'Agenzia;
l'attività tecnica e di ricerca dell'Agenzia, che era già fortemente rallentata negli ultimi due anni, è stata di fatto paralizzata dagli ultimi tagli di bilancio dovuti anche a questa oltremodo deficitaria gestione;
da più parti viene denunciato il perdurare di una situazione di illegittimità e di atti vessatori nei confronti dei dipendenti;
ritenuto che la mancata nomina del direttore generale, col trascorrere del tempo, appare sempre più inspiegabile e non riconducibile a oggettive motivazioni amministrative, ma ascrivibile esclusivamente a inaccettabili ragioni di carattere squisitamente politico-clientelari,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
quali gravi cause impediscano la nomina del direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna, nel rispetto delle vigenti norme di cui alla citata legge regionale n. 13 del 2006, soprattutto in considerazione del carattere di eccezionalità delle gestioni commissariali che la stessa legge prevede;
se non ritengano che tale modo di operare, oltre a causare un grave danno economico, non rappresenti un pessimo esempio di gestione delle pubbliche risorse, quando, come in questo caso, il soggetto deputato a fare le leggi è il primo a non rispettarle, e dimostri, se mai ce ne fosse bisogno, che la volontà della Giunta regionale è quella di nominare discrezionalmente un proprio commissario, senza competenze, in totale spregio alla norma regionale. (872)
Interrogazione Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulle scelte del Presidente della Regione relativamente all'affidamento di servizi di trasporto pubblico locale alla luce della nuova disciplina introdotta dall'articolo 25 della legge n. 27 del 2012.
Il sottoscritto,
premesso che il trasporto pubblico locale costituisce l'aspetto "interno" della mobilità della Sardegna e dei sardi il quale, nonostante la sua importanza per i cittadini residenti, non ottiene la stessa attenzione che l'Esecutivo regionale sta dedicando ai pur importanti settori della continuità territoriale marittima ed aerea che ne rappresentano il profilo "esterno";
considerato che la materia del trasporto pubblico locale è stata compiutamente regolata dal legislatore regionale con la legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21, alla quale l'attuale Esecutivo non ha dato benché minima attuazione, vanificando anzi gli importanti interventi già effettuati dalla precedente Giunta regionale di centrosinistra e determinando, di fatto, un arretramento in tale campo;
tenuto conto che la recente disciplina introdotta dall'articolo 25 della legge 24 marzo 2012, n. 27 (legge sulle liberalizzazioni) detta importanti novità in tema di affidamento dei servizi pubblici in generale e, nello specifico, per i servizi di trasporto pubblico locale, prevedendo che spetta alla Regione, entro il 30 giugno 2012, organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete individuando ambiti o bacini territoriali di riferimento ottimali e omogenei, e stabilendo la dimensione degli stessi anche su proposta dei comuni;
visto che, quasi a ridosso della scadenza prevista, la Giunta regionale non ha ancora adottato nessun atto al riguardo, né ha formulato alcun indirizzo in materia e neppure ha espresso una qualche dichiarazione in argomento;
preso atto che, invece, l'organo di amministrazione dell'azienda di trasporto controllata dalla Regione, come risulta da notizie di stampa non smentite, ha avanzato la candidatura della stessa ARST ad azienda unica del trasporto pubblico locale in Sardegna, esercitando così il ruolo del proprio controllore, invadendo un campo di competenza dello stesso Consiglio regionale e provvedendo persino ad effettuare proprie consultazioni con le organizzazioni sindacali, in breve, dettando la linea all'Esecutivo;
constatato che in Sardegna esistono diversi territori, comunità, aziende di trasporto pubblico locale che costituiscono uno scenario rispetto al quale, come la stessa legge n. 27 del 2012 prevede, si possono effettuare scelte di "differenziazione territoriale e socio-economica e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio" sentendo e coinvolgendo gli enti locali di riferimento che, essi sì, hanno titolo a interloquire con la Regione,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) quale sia la linea della Giunta regionale sulla materia degli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale;
2) quali azioni intendano mettere in atto per fare sì che non vada disperso il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze rappresentate dalle varie aziende di trasporto pubblico locale che insistono sui diversi ambiti urbani ai quali numerosi atti programmatori della Regione, particolarmente in tema di mobilità, già attribuiscono particolare valenza quali centri di riferimento del tessuto economico e sociale isolano;
3) se intendano coinvolgere gli enti locali per l'individuazione delle soluzioni ritenute più idonee in materia e la predisposizione di un apposito progetto di attuazione che tenga conto delle specificità territoriali. (873)
Interrogazione Barracciu - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulle nomine dei componenti dei consigli di amministrazione delle società regionali Carbosulcis, Igea e Sotacarbo nonostante l'esito, avverso a tali nomine, del recentissimo referendum regionale n. 9 recante l'interrogazione: "Siete voi favorevoli all'abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli enti strumentali e agenzie della Regione autonoma della Sardegna?".
I sottoscritti,
premesso che:
in data 6 maggio 2012, il popolo sardo si è espresso con il 35 per cento degli aventi diritto su 5 referendum abrogativi e 5 referendum consultivi, superando di due punti percentuale il quorum previsto per la validità del voto;
in particolare, al referendum n. 9 che chiedeva: "Siete voi favorevoli all'abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli enti strumentali e agenzie della Regione autonoma della Sardegna?" i cittadini hanno risposto di si per il 97,06 per cento dei votanti;
durante le settimane precedenti il voto, il Presidente Cappellacci si è speso in prima persona, con molteplici apparizioni televisive e sugli organi di stampa, in favore della partecipazione ai referendum e per l'esercizio del voto;
appurato che in data 14 maggio 2012 alcuni organi di stampa riportano la notizia che sarebbero all'ordine del giorno le nomine regionali dei consigli di amministrazione (CDA) di Carbosulcis, Igea e Sotacarbo, società partecipate dalla Regione;
constatato che, qualora effettuate, tali nomine sarebbero in palese contrasto con le indicazioni emerse dall'esito dei referendum e dimostrerebbero un intollerabile dispregio nei confronti della volontà popolare più volte sollecitata e enfatizzata dal Presidente della Regione,
chiedono di interrogare il presidente della Regione affinché, nel dovuto rispetto all'esito dei referendum del 6 maggio 2012, blocchi immediatamente le nomine dei CDA di Carbosulcis, Igea e Sotacarbo e ogni altro tipo di atto connesso che fosse in contrasto con la volontà popolare emersa, fino all'approvazione della legge di riforma. (874)
Interpellanza Bruno - Sechi sullo stato di attuazione del procedimento riguardante la realizzazione di opere di completamento e razionalizzazione del porto di Alghero.
I sottoscritti,
premesso che:
con deliberazione n. 20/8 del 1° aprile 2008 (Programma quadro mobilità - Settore portualità) la precedente Giunta regionale, su proposta dell'Assessore Mannoni, aveva finanziato la realizzazione dell'intervento di completamento e razionalizzazione del porto di Alghero, con uno stanziamento complessivo di euro 3.000.000;
la copertura finanziaria di detto stanziamento era assicurata dai fondi assegnati dallo Stato alla Regione con delibera CIPE n. 3 del 22 marzo 2006;
rilevato che, a causa dei ritardi nella progettazione degli interventi, l'attuale Giunta regionale è intervenuta imputando il finanziamento, precedentemente accordato, nell'ambito del POR-FESR 2007-2013 (deliberazione n. 12/36 del 25 marzo 2010);
considerato che l'Autorità di gestione del POR, con nota n. 8375 del 25 novembre 2009, ha espresso parere favorevole all'intervento in quanto coerente con gli indirizzi dell'Obiettivo specifico 5.1 del POR e ricompreso nella pianificazione strategica intercomunale del Sistema urbano policentrico di Sassari;
preso atto che nell'elenco ufficiale dei beneficiari della Regione POR-FESR 2007-2013, come inviato all'Unione europea entro il 31 dicembre 2011, detto intervento non compare,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) i motivi per i quali l'intervento riguardante i lavori di completamento e razionalizzazione del porto di Alghero non sia stato inserito nell'elenco dei beneficiari dei finanziamenti POR-FESR 2007-2013 della Regione;
2) quali misure intendano assumere per assicurare il finanziamento dell'opera ed evitare che la Città di Alghero sia privata di un investimento di tale rilevanza. (331)