Seduta n.127 del 29/07/2010
CXXVII Seduta
Giovedì 29 luglio 2010
(POMERIDIANA)
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
La seduta è aperta alle ore 17 e 36.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 30 giugno 2010 (120), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Antonio Cappai, Domenico Gallus, Gabriella Greco, Eugenio Murgioni, Efisio Planetta, Carlo Sanjust e Matteo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 29 luglio 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. A termini di Regolamento, non essendo ancora trascorsi dieci minuti dall'inizio della seduta, non possiamo procedere a votazioni. Pertanto sospendo i lavori che riprenderanno alle ore 17 e 48.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 38, viene ripresa alle ore 17 e 49.)
finanziaria 2010-2013)". (78/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Onorevole Salis, reitera la richiesta di verifica del numero legale?
SALIS (I.d.V.). No, Presidente.
PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 78/A. E' in discussione l'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 11 del 2006
1. Nella legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione delle leggi regionali 7 luglio 1975, n. 27, 5 maggio 1983, n. 11 e 9 giugno 1999, n. 23), sono introdotte le seguenti modifiche:
a) nell'articolo 4, comma 1, le lettere c) e m) sono abrogate, ed è inserito il seguente comma:
"1 bis. La legge finanziaria non può contenere:
a) disposizioni che modifichino l'oggetto degli interventi delle leggi di settore e le condizioni degli stessi interventi;
b) norme di organizzazione degli uffici dell'Amministrazione regionale e degli enti e agenzie sottoposti alla sua vigilanza, nonché disposizioni relative allo stato giuridico ed economico del relativo personale dipendente.";
b) nel comma 3 dell'articolo 6, dopo le parole: "autorizzatorio" sono inserite le seguenti: ", per le sole quote che vengano a scadenza nel corso dell'esercizio medesimo,";
c) nell'articolo 24, ai commi 1 e 3, dopo le parole: "revisioni dei prezzi contrattuali", sono inserite le seguenti: "ai maggiori compensi dovuti per effetto della definizione di riserve";
d) l'articolo 38 è così sostituito:
"Art. 38 (Impegno delle spese)
1. Formano impegno, entro i limiti degli stanziamenti di competenza dell'esercizio, le somme dovute in base alla legge, a contratto o ad altro titolo, a creditori determinati, sempreché la relativa obbligazione venga a scadenza entro il termine dell'esercizio e fatto salvo quanto previsto ai commi successivi.
2. L'impegno, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata, determina la somma da pagare, individua il soggetto creditore, indica la ragione e costituisce il vincolo sulle previsioni di bilancio, nell'ambito della disponibilità finanziaria.
3. Al fine di conseguire il più efficiente e completo utilizzo delle risorse stanziate, qualora l'obbligazione abbia carattere di pluriannualità, il relativo impegno deve essere assunto nell'ambito degli stanziamenti previsti dal bilancio pluriennale e per le sole quote che vengano a scadenza nel corso degli esercizi medesimi. Per l'assunzione di obbligazioni a carico di esercizi successivi a quello in corso valgono le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 3.
4. Con l'approvazione del bilancio e successive variazioni e senza la necessità di ulteriori atti, è costituito impegno sui relativi stanziamenti per le spese dovute per:
a) le indennità del Presidente della Regione e degli altri componenti della Giunta regionale;
b) il funzionamento del Consiglio regionale;
c) il trattamento economico tabellare attribuito al personale dipendente e relativi oneri riflessi;
d) il pagamento delle somme riassegnate a fronte di reiscrizioni di residui perenti.
5. Nel corso dell'esercizio possono essere assunte prenotazioni di impegno relative a procedure in via di espletamento. Qualora entro il termine dell'esercizio tali prenotazioni non diano origine a obbligazioni giuridicamente perfezionate, i provvedimenti relativi agli impegni prenotati decadono e le prenotazioni di impegno costituiscono economie di spesa. Quando la prenotazione di impegno è riferita a procedure di gara bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e conservano validità gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara già adottati.";
e) nell'articolo 58 sono introdotte le seguenti modifiche:
1) al comma 1, punto 2), il termine del 15 maggio è sostituito con quello del 31 maggio;
2) al comma 1, punto 6), dopo le parole: "della Regione" sono inserite le seguenti: "debitamente riscontrati dal competente centro di responsabilità";
f) il punto 4) del comma 1 è sostituito come segue: "alla registrazione, entro quindici giorni utili dal ricevimento, degli impegni di spesa assunti sotto la piena responsabilità del centro di responsabilità che ha emanato l'atto. Entro tale termine la Ragioneria effettua il controllo sulla regolarità contabile dell'atto medesimo, verificando la sussistenza dei requisiti previsti dall'articolo 38, la corretta imputazione della spesa al pertinente capitolo di bilancio, che la spesa non ecceda lo stanziamento del capitolo, oppure che la stessa sia da riferire alla competenza anziché ai residui o viceversa; in caso di esito negativo del controllo si procede alla restituzione dell'atto con le osservazioni che ne impediscono la registrazione. Sulla base di modalità, di criteri percentuali e di selezione determinati dalla Giunta regionale, la Ragioneria predispone programmi annuali di controllo successivo a campione concernente la legalità della spesa degli atti di impegno. Le risultanze del controllo sono inviate ai centri di responsabilità che hanno emesso l'atto, all'organo gerarchicamente sovraordinato e al competente organo politico e, nel caso di osservazioni circa la non legalità della spesa, anche all'ufficio con compiti di vigilanza e ispettivi per gli ulteriori accertamenti di competenza e per le eventuali segnalazioni all'organo giurisdizionale di controllo.";
g) nell'articolo 60 sono introdotte le seguenti modifiche:
1) nel comma 2 è abrogata l'espressione "quelli concernenti spese per lavori, forniture e servizi possono essere mantenuti in bilancio fino al terzo esercizio successivo a quello in cui è stato iscritto il relativo stanziamento.";
2) nel comma 3 le parole: "quinto esercizio" sono sostituite con "quarto esercizio";
3) nel comma 7 le parole:"prima della chiusura" sono sostituite con le seguenti: "entro il 30 novembre";
4) il comma 10 e sostituito come segue: "Le somme stanziate quali cofinanziamento regionale per la realizzazione di programmi o iniziative comunitari o statali non impegnate alla chiusura dell'esercizio sono conservate nel conto residui sino al termine ultimo di impegnabilità previsto per la realizzazione dei medesimi";
5) il comma 11 è cosi sostituito:
"11. Le somme stanziate per la realizzazione di programmi o iniziative comunitari o statali, qualora impegnate, permangono nel conto dei residui sino al termine ultimo di pagamento stabilito dall'Unione europea o dallo Stato";
6) il comma 12 e così sostituito:
"12. Le somme stanziate per spese correnti e di investimento non impegnate correlate ad entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata; qualora le entrate siano riscosse sono mantenute in bilancio quali residui per un ulteriore esercizio.";
7) dopo il comma 12 e inserito il seguente
"12 bis. Al fine di una semplificazione delle scritture contabili la legge di bilancio determina il limite dell'importo per il mantenimento del residuo passivo successivo al secondo anno di vigenza, con esclusione di quelli destinati alla realizzazione di programmi o iniziative comunitarie e statali. Alle eventuali obbligazioni persistenti in capo all'Amministrazione regionale si provvede mediante utilizzo del fondo di cui all'articolo 26. In sede di prima applicazione tale limite è fissato nella misura di euro 1.000 per singolo impegno riferito all'esercizio 2008 e precedenti.";
h) nell'articolo 61, comma 5, sono soppresse le parole: "Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio";
i) nell'articolo 69, comma 1, lettera c), e comma 3, le parole: "e in via definitiva dal 2011" sono sostituite dalle seguenti: "e in via definitiva dalla data di entrata in vigore della legge di riforma della contabilità economica medesima ispirata ai principi di armonizzazione dei bilanci pubblici e di coordinamento della finanza pubblica di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica).";
j) nell'articolo 70, comma 9, le parole: "fino al 31 dicembre 2010" sono sostituite dalle seguenti: "fino alla data di entrata in vigore della legge regionale di riforma della contabilità di cui all'articolo 69, comma 1, lettera c).".
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Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale
Articolo 1
Al comma 1 sono introdotte le seguenti modifiche:
Nella lettera d)
- il comma 1 dell'articolo 38 è sostituito come segue: "Formano impegno, entro i limiti degli stanziamenti di competenza dell'esercizio, le somme dovute in base alla legge, a contratto o ad altro titolo, a creditori determinati, sempre che la relativa obbligazione venga a scadenza entro il termine dell'esercizio ovvero si tratti di obbligazione inscindibile che abbia inizio nell'esercizio sul quale viene assunto l'impegno medesimo; si prescinde dalla scadenza dell'obbligazione per gli impegni relativi all'attuazione di interventi inclusi nella programmazione comunitaria, statale e unitaria."
- Nel comma 5 l'ultimo periodo è sostituito dai seguenti: "Quando la prenotazione d'impegno è riferita a procedure selettive, di bando o di gara, avviate prima della chiusura dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e conservano validità gli atti e i provvedimenti già adottati.".
- La presente disposizione si applica a decorrere dall'anno 2001. (2)
Emendamento sostitutivo parziale Milia - Steri
Articolo 1, comma 1 lettera d)
Nella lettera d) del comma 1, dell'articolo 1, al comma 1 del novellato art. 38, le parole: "venga a scadenza" sono sostituite dalle parole: "venga perfezionata". (8)
Emendamento modificativo Capelli - Steri
Articolo 1
- Al comma 1 sono introdotte le seguenti modifiche:
- la lettera b) è soppressa;
- nella lettera d):
- nel comma 1 sono soppresse le parole da: "sempreché" a: "successivi.";
- nel comma 3 sono soppresse le parole: "e per le sole quote che vengano a scadenza nel corso degli esercizi medesimi."
Dopo la lettera d) è aggiunta le seguente:
d bis): "La disposizione di cui alla lettera d si applica a decorrere dall'anno 2011.'
Dopo la lettera f) è aggiunta le seguente:
f bis) "La disposizione di cui alla lettera f) si applica a decorrere dall'anno 201 1". (45)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Petrini - Sanna Paolo - Randazzo - Ladu - Campus - Locci - Pitea - Tocco - Floris Rosanna - Amadu - Peru - Pittalis
Articolo 1
Al comma 1 dopo la lettera j) è aggiunta la seguente:
j bis).il rilascio della licenza regionale di pesca di tipo sportivo in acque interne (categoria b tipo sportivo), e l'esercizio della pesca sportiva in acque interne, è soggetto al versamento di euro 10 annuali al servizio della Tesoreria della Regione Autonoma della Sardegna, utilizzabili per il ripopolamento della fauna ittica. Resta invariata la validità di cinque anni della licenza di pesca dalla data del rilascio e la durata di anni cinque del libretto tessera di riconoscimento; restano altresì invariate le disposizioni riportate nel decreto dell'Assessore regionale all'ambiente del 20 aprile 1977, n. 641. (1)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Lotto - Solinas - Cocco Pietro
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Ai fini dell'inquadramento nel IV livello impiegati - area tecnica dell'Ente Foreste del personale risultato idoneo alla selezione interna per titoli ed esami per n. 5 posti, compreso tra il 56° e 79° posto della graduatoria approvata con determinazione del Direttore Generale n. 16 del 16.02.2007 e a condizione che abbia frequentato con profitto il relativo corso di formazione di capi cantiere nell'ambito del progetto "SOFIA", l'Ente Foreste è autorizzato a inquadrare suddetto personale senza modifiche alla dotazione organica complessiva in vigore alla data del 01.02.2007 e senza ulteriori incrementi delle spese per il personale dipendente. (9)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa - Caria - Meloni Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Le scadenze delle graduatorie dei concorsi pubblici per titoli ed esami espletati nel corso degli anni 2008 e 2009 presso le ASL, le Aziende Universitarie Ospedaliere e l'Azienda Ospedaliera "G. Brotzu" sono prorogate di ulteriori 12 mesi. (10)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'Art. 1 è inserito il seguente:
ART. 1 bis
Dopo l'articolo 33 della L.R n. 3 1/98 è aggiunto il seguente:
Art. 33 bis
1. E' istituita all'interno del comparto dirigenziale della Regione Sardegna la sezione contrattuale autonoma dell'area della Vicedirigenza
2. Ai Vicedirigenti competono funzioni di direzione, di uffici preposti a livelli di gestione complessa, di pianificazione, gestione e coordinamento di programmi e progetti di elevata complessità tecnico amministrativa;
3. Le funzioni di Vicedirigente sono conferite con decreto dell'Assessore al personale su proposta dell'Assessore competente nel ramo dell'Amministrazione, sentito il Direttore Generale della struttura interessata.
4. L'attribuzione delle funzioni di Vicedirigente dura per un quinquennio e le funzioni sono soggette a valutazione ed eventuale revoca sulla base di giudizio negativo.
5. il trattamento economico fondamentale ed accessorio è definito dal contratto collettivo in relazione alle funzioni attribuite e alle connesse responsabilità.
6. Per l'accesso alla qualifica di Vicedirignte è necessario il possesso del titolo di laurea e di cinque anni nella categoria D.
7. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge il CORAN predispone e sottopone a trattativa una bozza di contratto collettivo.
8. La Giunta Regionale negli stessi termini di sessanta giorni definisce e delibera il contingente da destinare al ruolo della Vicedirigenza. (11)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo: 1 bis:
1.LaRegione, ai fini di un organica trattazione del fenomeno del precariato, definisce, tramite l'Assessorato del lavoro, d'intesa con gli Enti locali, le OO.SS. e le Associazioni datoriali, un piano pluriennale di durata massima quinquennale, di stabilizzazione dei lavoratori precari, con torme contrattuali flessibili o atipiche, del sistema pubblico e privato. Nel predetto piano costituiscono specifici allegati i "piani di stabilizzazione" della Regione e degli Enti, delle Agenzie regionali e del Sistema Sanitario regionale di cui alla L.R. 3/2010.
2.Il piano è approvato dal Consiglio regionale nell'ambito di quello previsto dall'articolo 13 della L.R. 20/2005, ed è realizzato privilegiando gli accordi decentrati tra le parti datoriali e sindacali interessate, anche ricorrendo all'applicazione di vigenti normative d'incentivazione.
3.Nell'ambito del piano di cui al precedente comma l'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, i comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, da sottoporre a specifica prova selettiva concorsuale pubblica finalizzata alla verifica dei necessari requisiti professionali e culturali, con esclusione di quelli assunti con funzioni dirigenziali e con nomina fiduciaria degli amministratori. In tali programmi è attribuita priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. I medesimi programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 10 gennaio 2002.
Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.
I programmi di cui al comma, da approvarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio. Le necessarie risorse sono valutate in 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011, 2012, 2013 a valere sul fondo regionale per l'occupazione che, a tal fine, è incrementato di pari importo a valere su FNOL 2010 e anni successivi. (12)
Emendamento Aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Per assicurare la continuità nelle attività dei beni culturali e delle biblioteche e archivi degli enti locali la Giunta regionale provvede alla approvazione di apposite specifiche norme per la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori, anche soci di cooperative, oggetto delle previsioni di cui all'art. 2 della LR. 17/2008. I finanziamenti regionali a favore degli Enti locali in scadenza al 31.12.2010 sono prorogati di ulteriori 12 mesi.
A completamento delle azioni di stabilizzazione dei lavoratori precari nel sistema regionale, sono inquadrati a domanda presso la competente amministrazione sanitaria il personale precario assunto con contratto di lavoro a termine, o con forme contrattuali flessibili, atipiche o libero professionali, già impiegati nelle attività del laboratorio delle malattie metaboliche del bambino - Ospedale Microcitemico - purché in possesso, all'atto della approvazione della presente legge, del requisito dei 30 mesi di attività anche non continuativi negli ultimi cinque anni. Gli oneri relativi sono a carico del bilancio della amministrazione competente nell'ambito degli stanziamenti per salari e stipendi per l'anno 2010 e successivi. E' altresì inquadrato con le medesime modalità il personale precario, in possesso degli stessi requisiti, che operi presso i laboratori di analisi delle aziende sanitarie e ospedaliere.
I lavoratori assunti con contratti a termine, flessibili o atipici, che abbiano prestato servizio, anche non continuativo, presso amministrazioni dello Stato, della Regione e degli Enti pubblici locali e settoriali in Sardegna per almeno trenta mesi, possono essère assunti con contratti a tempo indeterminato presso le Amministrazioni regionali e degli Enti pubblici locali, qualora abbiano superato selezioni pubbliche di tipo concorsuale e previa verifica della necessaria copertura finanziaria a carico dell'Ente procedente. A tal fine i predetti lavoratori sono iscritti in liste speciali della Provincia di residenza, avuto riguardo alle qualifiche professionali possedute, alla durata del servizio prestato, ai carichi familiari e al reddito. E' confermato il limite per le amministrazioni regionali di procedere alle stabilizzazioni occupazionali di cui alla presente norma nella misura massima del 50% delle disponibilità in organico.
Per le finalità di cui al presente articolo si provvede tramite incremento del fondo regionale per l'occupazione di euro 15 milioni per l'anno in corso, con una riduzione di pari importo su FNOL 2010 e per gli anni 2011, 2012, 2013 con specifica norma finanziaria.
COPERTURA FINANZIARIA
Esercizio anno 2010 - EURO 15.000.000 ( FNOL 2010)
Esercizio anno 2011 - EURO 15.000.000 (BILANCIO 2011)
Esercizio anno 2012 - EURO 15.000.000 (BILANCIO 2012)
Esercizio anno 2013 - EURO 15.000.000 (BILANCIO 2013). (13)
Emendamento aggiuntivo Espa - Salis - Caria - Mariani - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Barracciu - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1bis. Sono stanziati euro 100.000 destinati al sostegno dei trapiantati e trapiantandi di cuore e di fegato per l'anno 2010 secondo le modalità previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11, già modificata con la legge regionale 14 settembre 1993, n. 43, contenente norme per le provvidenze a favore dei nefropatici e trapiantati di rene.
Copertura finanziaria
In aumento
Cap. Nuova istituzione euro 100.000
In diminuzione
UPB S 0801005 euro 100.000 (14)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Il "Piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione" in prima applicazione, in deroga all'articolo 13 della Legge regionale 5 dicembre 2005 n.20, è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 ottobre 2010, in forma di legge. Il predetto Piano, è predisposto con la partecipazione delle rappresentanze sociali ed istituzionali locali; a tal fine è convocata specifica conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 22 agosto 1990, n.40. La presente disposizione si rende necessaria per l'attivazione della spesa delle risorse già destinate agli interventi in materia di lavoro ivi compresi quelli provenienti dai precedenti esercizi, che in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006 sono stati conservati nel "Fondo regionale per l'occupazione" ex L.R. 3/2008, nonché per la definizione di idonee misure finalizzate all'inserimento lavorativo o al mantenimento dell'occupazione giovanile e femminile, con particolare riguardo soggetti di età inferiore a 40 anni.
Nel Piano predetto sono inoltre definite le procedure di stabilizzazione del personale dei centri servizi per il lavoro e delle agenzie per il sostegno allo sviluppo con priorità per i nuovi bacini d'impiego di cui alle Misure 3.1, 3.4 e 3.10 del POR 2000-2006, per i quali con precedente norma regionale si è provveduto al mantenimento in servizio.
Per le finalità di cui al presente articolo il Fondo regionale per l'occupazione è incrementato per gli anni successivi al 2010 con specifica norma nella legge finanziaria, previo monitoraggio degli interventi di cui al "Piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione"di ulteriori 100 milioni di Euro annui. (15)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Il fondo regionale a favore del sistema delle autonomie locali (trasferimenti alle province e ai comuni) è incrementato di 70 milioni di Euro annui per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013. Agli oneri relativi sì provvede per il 2010 attraverso una riduzione corrispondente a valere sull'UPB S01.03.010 e per gli anni 2011 e successivi per il tramite di specifica disposizione della legge dì bilancio. Tale ulteriore dotazione a favore del fondo predetto, ferme restando le disposizione concernenti l'utilizzo delle risorse del medesimo fondo senza vincolo di destinazione, sono prioritariamente finalizzate alla realizzazione di interventi di inserimento lavorativo per giovani disoccupati.
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
in aumento euro
U. P. B. S01 .06.001Trasferimenti agli Enti Locali - Parte corrente
2010 70.000.000
in diminuzione euro
U. P. B. S01 .03.010 Interventi da realizzarsi mediate strumenti di programmazione negoziata e PIA
2010 70.000.000 (17)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. L'Amministrazione regionale alfine di promuovere la riqualificazione del patrimonio scolastico esistente, vara un piano straordinario volto ad adeguare alle norma vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene gli edifici scolastici della Sardegna e di misure volte a favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici e per interventi urgenti di edilizia scolastica previsti dalla legge regionale n. 3 del 2008, articolo 4, comma 1, lettera m).
A tal fine è istituito un fondo di euro 20 milioni per l'anno 2010 e di euro 65 milioni per gli anni
2011 e 2012.
I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e l'approvazione del programma di interventi è
approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della Pubblica Istruzione di concerto
con l'Assessore della Programmazione. Bilancio, Credito e Assetto del territorio.
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
Euro 20.000.000 annualità 2010
Euro 65.000.000 annualità 2011
Euro 65.000.000 annualità 2012
In diminuzione - FNOL
Euro 20.000.000 annualità 2010
Euro 65.000.000 annualità 2011
Euro 65.000.000 annualità 2012 (18)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1 bis. Al fine di ottimizzare le posizioni dirigenziali dell'Amministrazione regionale, degli Enti e delle Agenzie, le procedure concorsuali in corso alla entrata in vigore della presente legge sono annullate. La Giunta regionale in sede di predisposizione della manovra finanziaria propone un programma specifico di ottimizzazione delle posizioni dirigenziali nel comparto regionale, da aggiornarsi con cadenza annuale. (19)
Emendamento aggiuntivo Lotto - Solinas - Bruno - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
L'Amministrazione regionale, ivi compresi gli Enti, e le agenzie sono tenuti ad incentivare la risoluzione volontaria del rapporto di lavoro dei dipendenti che maturino entro il 31 dicembre 2009 i requisiti di legge per ottenere la pensione di anzianità, nonché i dirigenti che abbiano maturato i medesimi requisiti e compiuto cinquantasette anni d'età entro la stessa data, e chiedano la risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dello stesso anno. Nella domanda, da presentare entro il 31 dicembre 2010, deve essere indicata la data di maturazione dei requisiti predetti e la data scelta per l'estinzione del rapporto di lavoro che non può essere successiva al 30 giugno 2011.
a) A favore dei dipendenti è corrisposta un'indennità o un incentivo all'esodo pari a tre mensilità della retribuzione in godimento alla data di estinzione del rapporto di lavoro per ogni anno di differenza tra sessantaquattro anni e l'età anagrafica, ma per non più di quattro anni; la frazione di anno superiore a sei mesi è approssimata per eccesso; le indennità sono corrisposte entro novanta giorni dalla cessazione del servizio e comunque non oltre il 30 aprile 2011 per il personale che cessi nel corso del 2010 e il 30 settembre 2011 per il restante personale. Per la determinazione dell'indennità e dell'incentivo si considerano esclusivamente le voci retributive utili ai fini dell'indennità di anzianità. Alla relativa spesa si fa fronte con le risorse stanziate in conto della UPB S08.01.002.
b) Le disposizioni del seguente comma sono estese al personale dell'Ente foreste della Sardegna.
c) Il personale posto in esodo ai sensi del presente articolo non può ricoprire successivamente all'esodo incarichi dirigenziali o dì amministrazione nell'amministrazione, enti strumentali e Agenzie regionali.
In aumento UPB S08.01.002
Copertura finanziaria
FNOL (20)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
1. I finanziamenti agli Enti Locali per opere pubbliche assegnati da 3 anni o oltre e non ancora impegnati sono revocati, salvo che le procedure in corso non garantiscono la cantierabilità degli stessi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge. Tale condizione è dichiarata con autocertificazione del responsabile del procedimento.
2. Le somme risultanti dalla revoca costituiscono fondo unico per opere pubbliche per gli EE.LL. ai quali si potrà accedere tramite bando pubblico che accerti la cantierabilità degli interventi entro 12 mesi e i requisiti di interesse pubblico prevalente e di urgenza. I finanziamenti potranno essere revocati al netto delle spese di progettazione già avviate. L'assegnazione del fondo unico è realizzato nel rispetto ponderale dei territori provinciali stabilito dalla Giunta regionale con apposita deliberazione.
3. La Giunta regionale dispone con i medesimi requisiti di cui al comma 2 l'assegnazione di quote del fondo unico per opere pubbliche per l'attuazione di interventi di edilizia residenziale pubblica. (21)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
L'Amministrazione regionale è autorizzata alla spesa di euro 25.000.000/00 annui a valere sul bilancio regionale per gli anni 2010 -2013 per la concessione di assegni di reinserimento lavorativo a favore dei lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali ed abbiano perso il proprio lavoro dal 1 ottobre 2008. Tale misura è riconosciuta altresì al personale docente e non docente della scuola pubblica che verrà a trovarsi senza contratto per effetto delle disposizioni di riforma del compatto scuola. L'Agenzia regionale delle entrate, sulla base di apposita direttiva da approvarsi con delibera della giunta regionale, verifica le istanze ed i requisiti ed eroga il sussidio assegnando priorità ai lavoratori col maggior carico familiare e con la maggiore anzianità di disoccupazione negli ultimi tre anni, I benefici che avranno una durata di 12 mensilità sono commisurati all'indennità per la cassa integrazione ordinaria.
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento UPB S06.06.004 "Fondo per l'occupazione"
Anno 2010 euro 25.000.000/00
Anno 2011 euro 25.000.000/00
Anno 2012 euro 25.000.000/00
Anno 2013 euro 25.000.000/00
In diminuzione UPB
FNOL (22)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
All'articolo 27 della legge regionale 26 agosto 1988 n. 32 è aggiunto il seguente comma:
"Le funzioni di cui al precedente comma 4 sono incompatibili con le funzioni di sindaco, assessore comunale, presidente ed assessore provinciale". (25)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
I Comuni e le Province al fine di attuare gli adeguamenti organizzativi derivanti dal conferimento di competenze e dai processi di riforma. del sistema delle autonomie locali, sono autorizzati, in deroga alla normativa nazionale e regionale in materia di personale, a modificare le proprie dotazioni organiche assegnando priorità alle esigenze di stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili o comunque derivanti da processi di mobilità e all'esigente organiche del sistema, dell'assistenza sociale è della polizia locale. (26)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
Nella legge regionale 26 agosto 1988 n. 32 dopo l'articolo 27 è aggiunto il seguente:
"Al fine di garantire pari opportunità e trasparenza nelle azioni riguardanti i finanziamenti e la programmazione del sistema della autonomie locali le funzioni di cui al comma 4 del precedente articolo 27 non possono essere esercitate dai sindaci, assessori comunali, presidenti delle province ed assessori provinciali". (27)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa - Caria - Meloni Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
Le scadenze delle graduatorie dei concorsi pubblici per titoli ed esami espletati nel corso degli anni
2008 e 2009 presso le ASL, le Aziende Universitarie Ospedaliere e l'Azienda Ospedaliera "G. Brotzu" sono prorogate di ulteriori 12 mesi. (28)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 1 bis
1. Alle procedure di stabilizzazione di cui al comma 2 dell'articolo 36 della legge regionale n. 2 del 29 maggio 2007, sono ammessi i lavoratori che abbiano maturato alla data di entrata in vigore della presente legge, 24 mesi di attività lavorativa, anche non continuativa, con forme contrattuali flessibili o atipiche, comprendendo anche le forme di tirocinio retribuito svolto presso l'amministrazione regionale, negli enti, compresi quelli in fase di liquidazione, e le agenzie regionali. (29)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 1 bis
Piano Straordinario per le politiche industriali e produttive.
1. Alfine di attuare un piano organico e pluriennale di ristrutturazione e di rilancio delle politiche industriali in Sardegna, la Giunta Regionale predispone entro 90 giorni dall'approvazione della presente legge uno schema di Piano Straordinario per le politiche industriali.
2. Il Piano ha durata dì cinque anni e provvede a definire indirizzi e strategie pubbliche finalizzate a concertare con i soggetti imprenditoriali pubblici e privati operanti in Sardegna le azioni, i settori e le nuove attività che configurino l'assetto industriale regionale nel medio e lungo periodo.
3. Attraverso il coordinamento dei diversi piani industriali aziendali il Piano Straordinario definisce altresì le attività di consolidamento, di infrastrutturazione, di risanamento e di qualificazione che si rendono necessarie per l'attuazione dello stesso.
4. Il Piano provvede rispetto alle strategie di investimento e di incentivazione nonché al marketing di nuovo insediamento a programmare e finanziare le attività formative e di qualificazione professionale volte al mantenimento degli standard occupativi esistenti in Sardegna nel settore industriale.
5. Il Piano è finanziato per il 2011 con i fondi di cui al precedente comma 29 dell'articolo 1 e a partire dall'esercizio finanziario 2011, con una quota annuale di 500 milioni di euro a valere sulle nuove entrate di cui all'articolo 8 dello Statuto di autonomia.
6. La proposta della Giunta regionale è trasmessa al Consiglio che l'approva previo parere della competente Commissione Consiliare. (30)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo:
Gli inquadramenti disposti in attuazione dei commi 55 e 56 della legge regionale n. 1/2009 sono da intendersi a carattere provvisorio fino all'approvazione da parte della Giunta regionale delle tabelle di inquadramento e perequazione funzionale fra le mansioni ed i profili posseduti anteriormente all'entrata in vigore della L. R n. 1/09 e quelli di nuovo inquadramento. La Giunta regionale delibera entro 45 giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Le disposizioni di cui al primo capoverso del comma 3 della L. R. n. 37/95 non si applicano al personale di cui ai commi 55 e 56 della citata legge regionale n. 1 del 2009. (31)
Emendamento aggiuntivo Espa - Salis - Caria - Mariani - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Barracciu - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art. 1 bis/1
1) Sono stanziati euro 100.000 destinati al sostegno dei trapiantati e trapiantandi di cuore e di fegato per l'anno 2010 secondo le modalità previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11, già modificata con la legge regionale 14 settembre 1993, n. 43, contenente norme per le provvidenze a favore dei nefropatici e trapiantati di rene.
Copertura finanziaria in aumento Cap. Nuova istituzione
euro 100.000
In diminuzione
UPS08.01.005
euro 100.000 (32)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art. 1 bis/1
Disposizioni a favore dei servizi alla persona
1. Ai minori affidati in cura alle comunità di accoglienza, comunità socio-educative integrate per minori, case famiglia, comunità di pronta accoglienza e comunità di sostegno a gestanti e madri con
bambino, e ai minori figli di detenuti inabbienti è riconosciuto il "reddito zero" e le seguenti
agevolazioni:
a) esenzione del ticket sanitario;
b) iscrizione gratuita ai servizi di mensa e trasporto scolastici;
c) fornitura gratuita di libri di testo e attrezzature didattiche;
d) abbonamento a servizi di trasporto pubblico.
2. Ai detenuti inabbienti è riconosciuta la fornitura gratuita dei farmaci in fascia "C".
3. Per le finalità di cui ai commi 5 e 6 è autorizzata una spesa complessiva valutata in euro 400.000 annui da trasferire ai comuni e alle aziende sanitarie locali per i servizi erogati (UPB S05 .03.009).
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.03.009 euro 400.000
In diminuzione
UPB S08.01.005 euro 400.000 (33)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
All'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art.1 bis/1
È autorizzata la spesa di euro 7.000.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di assistenza domiciliare intensiva 24 ore su 24 per persone con disabilità grave di cui all'art. 3 comma 3 della Legge 104/92 in ventilazione assistita, e per percorsi formativi per assistenti da impiegare nell'assistenza domiciliare. Le modalità di applicazione sono definite con Delibera di Giunta Regionale su proposta dell'Assessore dell'Igiene sanità e dell'assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente.
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento Capitolo di nuova istituzione
In diminuzione
UPB S0801005 euro 3.500.000
UPB S0801006 euro 3.500.000 (34)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art.1 bis/1
Disposizioni a favore dei servizi alla persona
1. Al fine di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile volontario nel territorio regionale ed incrementare la partecipazione dei giovani ad un'esperienza di solidarietà sociale e percorsi di cittadinanza attiva è autorizzata l'integrazione annua di euro 600.000 al Fondo nazionale del Servizio civile di cui alla legge 6 marzo 2001 n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale), articolo 11, comma 1, lettera b) e comma 2, con vincolo di destinazione al finanziamento dei progetti presentati dagli enti accreditati all'albo regionale approvati ma non finanziati dallo Stato (UPB S05.03.001).
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.03.001 Euro 600.000
In diminuzione
UPB S08.01.004 Euro 600.000 (35)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art.1 bis/1
Disposizioni a favore dei servizi alla persona
1. Al fine di garantire lo svolgimento delle attività dell'assistenza sanitaria penitenziaria, nelle more del trasferimento della stessa dal Ministero della giustizia al Servizio sanitario nazionale per il tramite della Regione, è autorizzata, nell'anno 2010, la spesa di euro 1.000.000 quale anticipazione sui futuri trasferimenti da parte dello Stato (UPB S05.01.001).
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.001 Euro 1.000.000
In diminuzione
UPB S08.0 1.004 Euro 1.000.000 (36)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente:
Art. 1 bis/1
Disposizioni a favore dei servizi alla persona
1. Il comma 15 dell'articolo 8 della legge regionale n. 3 del 2009, è sostituito dai seguente: "15. Sono inclusi tra gli operatori che possono svolgere le mansioni di educatore, e comunque sino al 31 dicembre 2011, gli operatori che hanno usufruito del comma 11 dell'articolo 13 della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7, e che sono stati inseriti nei percorsi di riqualificazione, formazione area educatore, secondo quanto previsto dal POR Sardegna 2000-2006". (37)
Emendamento all'emendamento numero 38 aggiuntivo Espa - Bruno
Articolo 1
All'emendamento n. 38 sono aggiunte le seguenti parole:
"per l'anno 2010 i fondi di cui al capitolo SC05.0673 sono incrementati di euro 20.000.000".
Norma finanziaria
In aumento Cap. SC05.0673 + 20.000.000
In diminuzione
08.01.004 10.000.000 EURO
08.01.005 10.000.000 EURO (90)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio - Mariani
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è il seguente:
Art.1 bis/1
All'art. 8, comma 9, della Legge Regionale 7 agosto 2009, n.3, sono aggiunte le seguenti parole:
"Possono altresì essere utilizzate per la copertura ordinaria dei progetti finanziati dalla medesima legge. (Capitolo SC05.0673)".
Copertura finanziaria
Non comporta aumento di spesa. (38)
Emendamento aggiuntivo Cossa - Vargiu
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente
"Art. 1 bis. Dopo l'art. 15 della L.R. 5/2006 è inserito il seguente:
"Art. 15 bis - Subingresso e reintestazione dell'autorizzazione.
1. Il trasferimento per atto tra vivi dell'autorizzazione è consentito, purché non rappresenti una regola generale ma l'eccezione rispetto alla indispensabilità dell'evidenza pubblica, mantenendo il termine di scadenza inizialmente fissato.
2. Il trasferimento è subordinato al preventivo accertamento, da parte dell'amministrazione concedente, del possesso dei requisiti morali e professionali previsti dalla legislazione vigente.
3. La cessione non è ammessa qualora l'unico scopo sia la realizzazione di un profitto. Essa è ammissibile qualora vi sia l'impossibilità di prosecuzione dell'attività in quel mercato comunale e con essa si ottenga un semplice ristoro delle principali voci di spesa, purché proporzionato all'investimento coerente con la durata della concessione, eventualmente sostenute in concreto dal cedente. Per un periodo di dieci anni, il cessionario non potrà né partecipare a bandi per la concessione di nuovi posteggi nel comune concedente né esercitare l'attività come venditore occasionale (cosiddetto spuntista).
4. Nel caso che il concessionario non sia interessato alla cessione del provvedimento concessorio ma intenda invece rimettere integralmente la medesima concessione all'autorità concedente, si renderà necessario procedere allo scorrimento della graduatoria di merito iniziale al fine di accertare la presenza di altri soggetti concorrenti idonei ancora interessati mantenendo il termine di scadenza inizialmente fissato.
5. Il subentrante per causa di morte, anche se non in possesso dei requisiti di cui all'art. 2 della legge, deve darne comunicazione entro sei mesi dall'avvenuto subingresso, e ha comunque la facoltà di continuare a titolo provvisorio l'attività del dante causa per non più di. un anno alla data di acquisizione del titolo, pena la decadenza dell'autorizzazione e delle concessioni di posteggio annesse." (39)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente
1 bis. Al fine di salvaguardare e sostenere le attività agricole, la competenza al rilascio dell'autorizzazione unica di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 367/2003 per gli impianti fotovoltaici, di potenza inferiore o uguale a 5 MW, integrati in strutture agricole di imprese o società agricole che svolgono la propria attività aziendale nell'ambito integrato della produzione e della trasformazione delle produzioni agricole è dell'Assessorato all'Agricoltura previa istruttoria svolta dai Suap dei comuni interessati agli interventi. Tali interventi sono autorizzati, nel rispetto delle precedenti condizioni, anche in accordo contrattuale con aziende specializzate, già produttrici di energia alla data del 31.12.2009. Ai fini delle autorizzazioni è in ogni caso considerato prioritario il rispetto dei protocolli produttivi delle aziende. (40).)
PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e i relativi emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vale la pena in questo momento ricordare, anche per non cadere in alcuni errori sotto il profilo tecnico, che noi formalmente non trattiamo di disposizioni finanziarie ma trattiamo di un collegato alla finanziaria che sarebbe servito per attuare la finanziaria o, meglio, per rendere coerenti le norme finanziarie in relazione ad alcuni bisogni individuati con riferimento a specifici settori della spesa regionale e dell'attività dell'amministrazione. Si è provveduto, per una questione di economicità dei lavori, con emendamenti sostitutivi totali proposti dalla Giunta regionale, sostanzialmente a modificare la natura del provvedimento; da collegato alla finanziaria, che interviene quindi nella organizzazione di normative sostanziali, si è dato origine a una sorta di manovra finanziaria che invece modifica importi, individua modalità di pulizia del bilancio, interviene a ridurre le spese.
Abbiamo fatto pertanto un passaggio di questo tipo: siamo passati dal collegato alla finanziaria, attuativo delle norme, che interviene in settori di spesa, a una manovra finanziaria bis con emendamenti sostitutivi della Giunta, cancellando l'ipotesi originaria di fare un assestamento di bilancio che avesse come finalità principale quella di meglio orientare, a metà anno, le risorse disponibili per affrontare i problemi posti dalla crisi.
E' questo che noi riscontriamo nell'articolo 1 dove l'unica, vera cosa apprezzabile era stata sostanzialmente configurata in Commissione attraverso una discussione specifica che riguardava la pulizia dei residui, cioè il superamento di pratiche deleterie dell'Amministrazione attraverso le quali si dà origine a spesa su promesse che si configurano fuori dalle disposizioni di legge o, meglio, che si configurano nell'ambito di una disposizione di legge così estensiva, non più in ragione di obbligazioni giuridicamente perfezionate ma anche in ragione di impegni nei confronti di soggetti determinabili nel tempo.
Noi avevamo apprezzato questa iniziativa che coincideva con una nostra, ma era stata rappresentata in modo molto efficace, con uno studio anche approfondito sotto il profilo tecnico, dai colleghi Capelli e Steri. Si sono organizzate le truppe anche su questo tema; l'interpretazione è che la Commissione, i consiglieri regionali siano stati troppo "khomeinisti", troppo rigidi, troppo feroci nell'affrontare questo problema.
Il risultato è che è stato presentato un emendamento; questo politicamente ci differenzia rispetto alla posizione originaria perchè noi siamo per mantenere quella parte di testo che insieme abbiamo condiviso, in una rigidissima, se vogliamo, ma lo Stato funziona così, azione di pulizia dei residui. Comprendiamo le difficoltà degli uffici, comprendiamo le difficoltà dell'Esecutivo a stare dentro questo filone, ma è solo attraverso una responsabilità esercitata in modo così ferreo che noi possiamo andare avanti perché se noi ogni volta decidessimo di lasciare andare, di ascoltare ancora questo tipo di sirene, di prendere in considerazione osservazioni, critiche, pressioni, alla fine non riusciremmo a raggiungere l'obiettivo.
Mi si dice: da qui alla finanziaria potremo verificare, verificheremo. Avete i numeri, approvate la stesura rinnovata, noi rimaniamo affezionati a quella precedente che era stata già una mediazione rispetto alla stesura presentata dai colleghi Steri e Capelli che era ancora più puntuale, a noi piaceva anche di più e l'avevamo detto dichiarando la disponibilità a votarla.
Questo lo dico perché sappiamo di dover interrompere pessimi costumi, i nostri ma anche quelli degli altri, soprattutto quelli di questo Governo che io non riesco a capire come voi possiate ancora accettare. "Il Sole 24 Ore" ci fa sapere che tutti i fondi FAS delle Regioni inefficienti nella spesa, come la Sardegna, finiranno dentro un unico calderone. Su delega di Berlusconi, il Ministro Fitto farà questa opera di rastrellamento, come la facevano i nazisti! Un'opera di rastrellamento di fondi perché sono inefficienti le Regioni che anche lui ha contribuito a rendere tali, mi riferisco al suo quinquennio di governo disastroso delle Puglie. Ebbene, rastrellano i fondi e li mettono in un unico calderone per sapere dove meglio allocarli in ragione delle possibilità di spesa. Così noi che non liabbiamo mai visti, che non potevamo spenderli perché non li avevamo, noi siamo inefficienti perché quelli non ce li hanno trasferiti, e a bugie aggiungono bugie, questi falsari! Questi falsari! Gente inaccettabile, indegna di far parte di governi! Indegna!
Noi non ci piegheremo a questi, faremo un'opposizione qua per farci sentire là insieme al sindacato, alla Cgil-Cisl-Uil che rivendicano i fondi per la scuola, scippati anche quelli! Come si fa con le vecchiette: si porta via la borsa e le si butta per terra e se una è anziana e muore pazienza! Sono arrivati gli scippatori dei fondi dei sardi! Noi non lo subiremo questo affronto: faremo un'opposizione durissima, insieme o da soli.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Onorevole Uras, stia tranquillo, nessuno nella minoranza sarà solo nel portare avanti quella che credo sia una battaglia, una posizione che non vorremmo fosse di una parte di questo Parlamento. A me dispiace vedere la maggioranza che si arrocca in una posizione di difficile comprensione. Vede, Assessore, mi è arrivato finalmente il documento relativo alla risposta all'interrogazione dell'onorevole Cicu, datato 20 maggio. Mi sembra già chiaro in questo documento che la volontà del Governo fosse quella di non inserire neanche nell'assestamento la previsione delle entrate della Sardegna.
Assessore, premesso che sono sempre dell'idea che finché discutiamo e dibattiamo c'è speranza (io non sono contento di "fare testimonianza", lo dico apertamente, non mi ritrovo e non sono felice di alzare una bandiera per il gusto di alzarla se questa bandiera non può portare beneficio alla nostra comunità), che la discussione serve, io mi chiedo se lei riceve il 20 maggio una risposta all'interrogazione presentata dall'onorevole Cicu che, come dire, indica una volontà chiara del Governo di non inserire nel proprio assestamento le entrate della Sardegna, oggi è il 29 luglio, sono passati due mesi, io non ho la data della letterina che abbiamo mandato al Governo chiedendo spiegazioni, ma quanto tempo è passato?
Mi sembra di capire che sia stata mandata pochi giorni fa! E'possibile che su una questione dirimente per il nostro futuro, per la nostra Regione noi aspettiamo due mesi a chiedere un chiarimento al Governo così da incalzarlo, metterlo nell'angolo e costringerlo a produrre un documento ufficiale?
Perché capisco che la questione è questa: non possiamo sollevare il conflitto di attribuzione sulla base della risposta a una interrogazione; se ho ben capito, Assessore, mi sembra che la posizione della maggioranza sia che non si può proporre il conflitto di attribuzione su degli atti che non hanno un carattere ufficiale. Ma allora io che cosa ho fatto in questi due mesi? Perché non mi sono mosso prima, perché non "sono sul pezzo", perché appaio così scollegato dai tempi che una trattativa del genere richiede? Dobbiamo essere incalzanti, pressanti, far capire che siamo vigili e che vogliamo far valere i nostri diritti.
Rimane in piedi pertanto la domanda che ho fatto all'inizio: che cosa possiamo fare per alzare il tiro della nostra pressione sul Governo nazionale, che cosa possiamo fare tutti insieme, se è possibile? Assessore, noi non ci ritiriamo a priori, noi non abbiamo un pregiudizio a prescindere; noi abbiamo un pregiudizio sui vostri comportamenti passati, possiamo anche un attimo sospenderlo rispetto al futuro, ma vorremmo che voi ci faceste una proposta perché se questa proposta c'è , allo stato, io non ho ancora capito quale sia.
Noi diciamo: facciamo un atto forte; un atto forte tutti insieme è, per esempio, ritirare questo provvedimento. Io personalmente - è un'opinione del tutto personale e che non vincola nessuno al di fuori di me - mi sono permesso anche di proporre di considerare neutre, rispetto alla contesa con il Governo nazionale le norme "ammazza residui"; ma certamente oggi riteniamo che sia un atto debole fare un assestamento di bilancio o variazioni di bilancio. E allora, in primo luogo dateci una risposta su questo, ma nell'ottica di impegnare noi ad andare con voi a batterci con forza per i diritti della Sardegna in merito alla compartecipazione alle nuove entrate.
In secondo luogo diciamo di essere un po' scettici sulle letterine; questa letterina, se andava spedita per incalzare il Governo, andava spedita qualche giorno dopo il 20 maggio. Credo che un parere autorevole si possa avere nel giro di una settimana, ma perché questa letterina non l'abbiamo mandata il 30 maggio? Perché la mandiamo pochi giorni fa? Magari proprio per crearci una giustificazione rispetto a una mozione di sfiducia che necessariamente avrebbe toccato questo tema.
La nostra impressione è che voi, come dire, abbiate bisogno di sollecitazioni per muovervi, e noi in qualche modo cerchiamo di darvele. Allora, se noi, Assessore, ma mi rivolgo anche al Presidente della Commissione bilancio che in questo momento non è in aula, avessimo l'avvedutezza politica, la capacità di avere intenti comuni, oggi daremmo dignità alle richieste della minoranza. Se la maggioranza volesse veramente fare una battaglia nell'interesse dei sardi, darebbe dignità alle richieste della minoranza, accoglierebbe la posizione negoziale che noi proponiamo, che è quella di non fare variazioni di bilancio nel momento in cui si ha una contesa aperta con lo Stato, e organizzerebbe, anche con i buoni uffici della Giunta e del Presidente della Commissione, un'audizione immediata per esempio con il Presidente della Commissione bilancio al Senato.
Perché, invece di perdere tempo inutilmente su questo provvedimento, non andiamo martedì a Roma, almeno come Commissione bilancio e come Capigruppo, a parlare con la Commissione bilancio del Senato che ha in carico il provvedimento in questo momento? E perché non c'è una richiesta di incontro urgente con il Ministro competente degli affari regionali, e perché non con lo stesso Presidente del Consiglio e con lo stesso Ministro del Tesoro? Perché, in definitiva, non facciamo salire il livello delle nostre richieste, perché non ci date un segnale di determinazione?
Ecco allora che è molto difficile chiedere a noi di abbandonare i pregiudizi, Assessore, in un contesto in cui fino a ieri quelli che si definiscono pregiudizi non erano altro che giudizi su atti concreti; il pregiudizio è infatti un giudizio dato in anticipo ma noi non abbiamo dato giudizi in anticipo, abbiamo dato giudizi su atti concreti, cioè sul fatto che in questi mesi non è stata posta con sufficiente vigore la questione presso il Governo.
Io insisto su questo, anche se mi rendo conto che l'Aula è distratta, e me ne dispiace perché credo che su questi temi dovremmo mantenere un livello di attenzione alto fino alla fine, provando fino alla fine a trovare una soluzione che ci accomuni almeno su queste grandi istanze di popolo; grandi istanze che riguardano non questioni di parte o opinioni diverse, magari su una riforma, ma riguardano le radici stesse, le possibilità stesse di poter esercitare l'autonomia, perché non c'è autonomia senza risorse, e non ci sono risorse senza quella assunzione piena di responsabilità che questo Parlamento deve potersi prendere. Quindi, io mi chiedo che cosa vi impedisca, visto che tra l'altro i benefici derivanti da un eventuale successo sarebbero tutti, o prevalentemente, della maggioranza (è chiaro che da un punto di vista egoistico potrebbe non convenire alla minoranza darvi la forza o forza ulteriore per raggiungere questo obiettivo), di fronte a questa generosità politica, di essere altrettanto flessibili e generosi e accogliere alcune nostre semplici richieste, quale quella di ritirare questo provvedimento, o almeno le parti che riguardano le variazioni di bilancio.
Io mi auguro che in quest'Aula ci siano ancora orecchie per intendere e spazio per posizioni comuni che possono essere utili alla Sardegna.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, Assessore, colleghi, nell'affrontare la discussione generale sull'articolo 1 del disegno di legge numero 78 non intendo anticipare un dibattito che si svolgerà dopo la pausa estiva, però vale la pena di fare alcune riflessioni perché il tema dei tagli, della mancata presa di posizione della Regione a fronte delle scelte del Governo nazionale, si lega al tema, che affronteremo appunto dopo la pausa estiva, del ruolo della Regione nei confronti dello Stato, dei compiti possibilmente nuovi e rafforzati della Regione all'interno dell'organizzazione del Paese, e del ruolo della Regione rispetto all'Europa e al mondo.
Ebbene, a me pare che, pur avendo proposto e promosso un dibattito sui temi delle riforme possibili, del nuovo Statuto, del nuovo ruolo della Regione in vista del federalismo e delle riforme future, su come attrezzare la nostra isola per le sfide del domani, tenuto conto della mancanza di prese di posizione forti nei confronti dello Stato, sia in atto semplicemente un tentativo di fuga dai problemi reali. Siccome la Sardegna soffre, siccome i sardi soffrono con essa, siccome voi non siete in grado di togliere un poco di questa sofferenza e di incalzare il Governo nazionale, allora, per fuggire dai problemi reali, per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica, bisogna parlare del grande tema delle riforme; tema difficile da affrontare in quanto, anche a livello nazionale, coloro che predicano la continua riforma possibile per il miglioramento dello Stato - almeno così viene detto - poi in fin dei conti mirano ad uno smantellamento scientifico della nostra democrazia fino a vedere e a vivere come imbarazzo e come presenza ingombrante persino la Costituzione e gli organi costituzionali.
Si pone, appunto, al centro del dibattito politico il tema delle riforme in un Paese particolare dove si predica da un lato la tolleranza zero nei confronti dei poveri immigrati, dall'altro lato invece la tolleranza infinita, la più ampia possibile, nei confronti di coloro che speculano, nei confronti di coloro che si arricchiscono; tra questi, in primis, c'è il presidente del Consiglio dei Ministri che in questi ultimi anni ha triplicato il suo patrimonio, ha raddoppiato o, meglio, sta per raddoppiare, la volumetria di alcuni immobili.
Ebbene, su questi temi di recente si sono svolti dei dibattiti, a Sassari organizzati dal presidente Soddu, più di recente ad Abbasanta presso il nuraghe Losa dai sindacati. Protagonisti di questi dibattiti due importanti e diversi punti di vista; da un lato il punto di vista di chi ha sostenuto e sostiene che, anche nella situazione data, è necessario fare le riforme ripensando il ruolo dello Statoe quello della nostra Regione; dall'altro lato invece il punto di vista di chi pensa che nella situazione attuale, poichè le grandi riforme (e tutto ciò che ha comportato una ricaduta vera in termini di prospettive di vita, di felicità per le popolazioni) sono state sempre determinate da sconvolgimenti epocali quali rivoluzioni, guerre di liberazione dal colonialismo, non ci siano le condizioni per affrontare questo dibattito. Si ritiene cioè che non sia possibile affrontare questi dibattiti con coloro che non solo non riconoscono la Costituzione ma, anzi, vorrebbero smantellarla; quanto mai difficile unire e lavorare insieme su questi punti.
In teoria, Assessore, che cosa dovrebbe essere il federalismo e che cosa è stato? Il federalismo è stato un moto di generosità di alcuni Stati. In un recente saggio sull'Italia nel Risorgimento Villari esamina, attualizzandola, la tematica federalista; anche allora alcuni pensatori ipotizzavano un federalismo tra Stati per costruire un'Italia unita; altri (più vicini a un'idea di democrazia parlamentare) pensavano a una rinuncia di poteri, all'estinzione dei diversi Stati per creare un unico Stato: l'Italia futura dopo le battaglie risorgimentali. Anche il federalismo adottato dagli Stati Uniti ha visto il mantenimento dei poteri da parte degli Stati esistenti che si sono uniti sotto una bandiera, sotto un messaggio, sotto idee comuni.
Oggi il federalismo, quello alla Bossi, alla Tremonti è tutt'altro, è né più né meno che una appropriazione indebita di risorse altrui: si riduce a questo. Un po' di truffa, visto che truccano anche le carte, qualche imbroglio, visto che raccontano anche menzogne, qualche minaccia, visto che qualche volta ricattano pure; a questo si riduce: all'interesse di prendere tutto ciò che può essere preso a chi ha già poco.
Tacito, Assessore, avrebbe sintetizzato il problema in questi termini: la chiamano pace, la chiamano unità (oggi parafrasando Tacito lo chiameremmo federalismo) e là dove hanno fatto il deserto la chiamano pace. Bene, noi su questo stiamo ragionando, perché stiamo ragionando semplicemente di tagli non di idee, di uno sviluppo possibile per un Paese migliore, di una realtà che possa dare opportunità a tutti e a chi non le ha avute nel passato. Stiamo discutendo o, meglio, voi state portando noi a discutere di come peggiorare la condizione data di coloro che già stanno male.
I tagli li si vede, sono elencati in questo emendamento che ha snaturato il disegno di legge numero 78 convertendolo di fatto in una manovra di assestamento di bilancio. Qualche taglio a qualche ufficio, molti tagli all'istruzione, alla ricerca, e se non ci fosse stato il programma di assegni di ricerca oggi noi non avremmo alcuna ricerca nell'università pubblica della nostra Regione.
Bene, Assessore, lei ci deve dire in quale direzione noi dobbiamo andare, come intende affrontare il tema e come intende contrapporsi allo Stato, altrimenti diciamo subito che dello Stato ci si fida, che il Governo nazionale sta facendo bene e che, anzi, addirittura si sostiene e si apprezza il lavoro che si sta facendo a livello nazionale; ognuno per la propria parte pertanto prenderà le decisioni conseguenti e almeno eviteremo di fingere di essere tutti uniti sotto la bandiera di un'isola che non c'è. Perché noi abbiamo un'idea di Isola migliore, dove le opportunità siano date a tutti e dove un giovane trentenne possa avere una vita serena, felice e possa avere il diritto di acquistare casa e mettere su famiglia.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Intervengo per dire che ci stiamo pericolosamente addentrando nella discussione di un provvedimento che è non inutile, ma dannoso per la nostra Regione. Continuo quindi a sperare nella possibilità di un ripensamento, di una riconsiderazione se non dell'intero provvedimento di almeno parte di esso, in maniera da non danneggiare gli interessi di tutti i sardi. Come io credo in assoluta buona fede succederà.
Naturalmente la mia speranza forse è anche un po' velleitaria perché effettivamente stiamo parlando di niente, di cose poco interessanti e chiunque può continuare a fare quanto più gli aggrada, continuare conversazioni più interessanti, più piacevoli, sicuramente meno noiose di queste. Però io continuo a intervenire e non per dovere di testimonianza, come diceva Chicco Porcu, ma perché comunque ho speranza nel senso di responsabilità di qualcuno.
E mi rivolgo a lei, assessore La Spisa, avrei voluto rivolgermi all'ex presidente Mario Floris che fino a un istante fa era in Aula; vorrei rivolgermi a chi può valutare che non vale la pena danneggiare gli interessi di tutti per un mero esercizio di tattica che può valere lo spazio di una serata. Soprattutto a lei, assessore La Spisa, dico che qualche volta si lascia trascinare dal suo carattere, qualche volta ha un puntiglio di troppo, le è capitato oggi, le è capitato ieri, le è capitato altre volte. Qui non stiamo parlando di offendere eventualmente una singola persona, stiamo parlando di minare in maniera grave gli interessi di tutti i sardi. Stiamo parlando di minare in maniera grave le risorse, che sono nella disponibilità di questa Regione, per esercitare la responsabilità della politica, cosa che tutti vorremmo fare.
E, allora, recupero i temi di stamattina. Primo, innanzitutto sarebbe importante che avessimo una posizione condivisa, o meno, sull'articolo 8. Stamattina il Capogruppo del principale partito in questo Consiglio regionale, stranamente, ha parlato a titolo personale, ma io credo che sia importante comunque il suo punto di vista, e continuo a dire che non è stata fatta una cosa diversa da quello che diceva lei. In una passata legislatura è stato segnato un punto importante: la firma dell'Intesa istituzionale, tra l'allora Presidente Palomba e il Presidente del Consiglio dei ministri D'Alema, che poneva l'accento su diverse questioni: i demani, le entrate, le reti dell'energia, il famoso SAPEI, la rete del gas, il deficit infrastrutturale, le risorse.
Ognuna di queste questioni poteva essere risolta secondo procedure diverse; le più semplici con un semplice accordo di programma quadro, altre attraverso, l'ho detto stamattina, la scrittura di specifiche norme di attuazione. Questo vuol dire che non serve una legge, ma basta una norma di attuazione che chiarisca che i demani che devono essere restituiti non sono quelli precedenti alla nascita della Repubblica italiana, ma tutti, compresi quelli che eventualmente fossero stati costruiti negli anni '70. Questo Consiglio esaminò una norma di attuazione presentata dalla Giunta, discussa in Commissione paritetica, la approvò e sulla base di questa approvazione venne fatta propria dal Governo, oggi abbiamo una norma diversa sui demani.
Altre questioni, e tra queste le entrate, dovevano essere necessariamente risolte con una modifica normativa, non si possono modificare le aliquote di compartecipazione o inventarsene delle altre con un APQ; c'è un testo di legge, la massima legge di questa Regione, lo Statuto, all'interno dello Statuto andava modificato l'articolo 8, e spero di aver messo da parte questo argomento, per tutti, perché è importante che ci siamo tutti, non solo un pezzo.
Il presidente Floris ha detto: "Meglio sarebbe stato se avessimo fatto una legge ad hoc per modificare l'articolo 8"; vero, sarebbe stato un pochino più solenne, come accadde nel 1982, mi pare, quando il presidente Mario Floris, con un'apposita legge modificò quell'articolo. Noi non avevamo quella possibilità, peraltro stavamo chiedendo tanto, di tanto si trattava. L'abbiamo fatto con con l'approvazione delle Camere attraverso la legge finanziaria. Una norma approvata in legge finanziaria è una legge, non si è trattato di una posta in bilancio per un anno o per 3 anni, si è trattato di una legge, si è trattato di compiere il procedimento giusto per modificare lo Statuto di questa Regione, d'intesa col rappresentante della Regione pro tempore che all'epoca ero io. Quindi oggi c'è una legge specifica che è l'articolo 8 del nostro Statuto, c'è una norma che è l'articolo 8 del nostro Statuto.
Quella norma, lo diceva anche l'assessore La Spisa, è già cogente, dev'essere rispettata, oggi. Nel passato l'applicazione di quella norma non ha avuto bisogno di norme di attuazione, non ne ha avuto bisogno nell'82, pure avendo riguardato una modifica successivaa una grande modifica dell'impianto fiscale dell'intero Paese, a maggior ragione negli anni '70, nel '72. Modifiche, non limature come noi abbiamo fatto, dove abbiamo cambiato delle aliquote, abbiamo stabilito qualcosa sull'Iva e aggiunto nuove compartecipazioni, ma una modifica importante a seguito della modifica dell'intero impianto fiscale italiano, senza norme di attuazione. La modifica dell'articolo 8 di cui parliamo oggi è talmente chiara che la Provincia di Trento, dopo di noi ha usato pari pari gli stessi termini, le stesse virgole, ad esempio per quanto riguarda il calcolo dell'Iva, senza norme di attuazione.
A questo punto dobbiamo fare un passo successivo e dire, in maniera categorica, che noi vogliamo il rispetto, oggi, nel bilancio del 2010, delle entrate che sono un diritto acquisito di questa Regione, di cui abbiamo tenuto conto giustamente in questo bilancio e che non ci vogliamo vedere sottratte, a meno di non pagare quindici volte in più rispetto alle altre Regioni il processo di riequilibrio che lo Stato si propone di fare. Questo va detto chiaramente.
Altrettanto chiaramente, vi devo dire che nel corso della discussione in Commissione di questo disegno di legge le cose sono cambiate in maniera sostanziale; è vero che c'è un parere, anzi una comunicazione formale del sottosegretario Vegas, alla Camera, del 12 maggio, in cui diceva delle cose gravi che avrebbero già dovuto allertare e aver già fatto compiere degli atti a questa Regione, oggi. Ma ancor di più il 12 o il 13 luglio, in Commissione alla Camera ha fatto un passo avanti, purtroppo piuttosto drammatico direi per noi.
Il sottosegretario Vegas ha detto in primo luogo che è necessaria la norma di attuazione, fintanto che non c'è questa non si scrive la posta in bilancio; in secondo luogo, e questo l'assessore La Spisa ce lo dovrebbe chiarire, che sulla necessità della norma di attuazione è d'accordo la Giunta regionale. Su questo punto è bene smentire subito pubblicamente il sottosegretario Vegas, magari vi ha frainteso, magari non ha compreso quello che volevate dirgli. Il mio tempo sta finendo, però ci saranno altre occasioni dato che possiamo parlare per dieci minuti su ogni capoverso dell'articolo 1.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, a volte a voler negare la realtà, alla resa dei conti, si producono più guai di quanti invece si sarebbero potuti produrre altrimenti. La verità, tra l'altro, è che questo disegno di legge numero 78 che, di fatto, non è una manovra, ma una inutile operazione contabile, come ormai si dice in questa Aula, certo da questa parte, una manovra cosiddetta "cosmetica", in un mondo diverso, in una realtà diversa da quella nella quale viviamo, la realtà della Sardegna, quella la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, forse, dico forse, avrebbe potuto incontrare anche un atteggiamento diverso da parte nostra. Non dico che avrebbe trovato l'approvazione, il plauso e non l'opposizione che sta incontrando, ma forse il nostro atteggiamento sarebbe stato diverso. L'opposizione che stiamo mettendo in campo, quella che facciamo e che intendiamo fare da qui fino alla fine della discussione, quella che abbiamo posto in essere in Commissione, anche ieri e oggi, noi speriamo che alla fine porti questa manovra a un nulla di fatto; questo intendiamo fare.
E siamo costretti a mettere in campo questo atteggiamento di opposizione totale perché sentiamo la responsabilità di farla questa opposizione, perché ci avete sottoposto un testo che è anni luce lontano dalla realtà in cui stiamo vivendo, lontano dalla realtà che è sotto gli occhi di tutti, lontano dalla realtà che vive la maggior parte dei sardi, soprattutto quelli che non hanno lavoro, quelli che il lavoro lo stanno perdendo, quelli che hanno una famiglia a carico e non riescono a sbarcare il lunario; una realtà che peggiorerete con l'approvazione di questa manovra.
Questa realtà meriterebbe un'attenzione diversa, meriterebbe l'impegno di questo Consiglio regionale per l'approvazione di provvedimenti capaci di influire e invertire la tendenza del processo di degrado sociale ed economico intrapreso dalla Sardegna. Invece, in un anno e mezzo, non siete stati in grado neanche di difendere l'esistente, e non mi ripeto perché anche i colleghi che mi hanno preceduto hanno ricordato che non siete in grado neanche di difendere ciò che è già stato stabilito dovesse essere un nostro diritto dal 2007, e mi riferisco ovviamente, come ho fatto nella relazione generale, all'articolo 8 dello Statuto. Non siete in grado di difendere l'esistente e la situazione della realtà nella quale viviamo è drammaticamente peggiorata, però sembrate decisamente non accorgervene e questo è sconfortante: ci fa cadere le braccia.
Se, invece, a tempo debito, senza rimandare come fate ogni volta che portate un provvedimento in Consiglio e, in particolare, i provvedimenti finanziari ( rimandate, rimandate ad altri provvedimenti collegati la possibilità di affrontare i problemi veri della Sardegna, dei settori produttivi), vi foste occupati di lavorare su provvedimenti atti a influire sulla realtà per migliorarla, di mettere a punto i piani di emergenza anche a medio termine, soprattutto se vi foste occupati di mettere a punto un piano di investimenti capace di arginare davvero gli effetti della crisi, provvedimenti e investimenti anticiclici, adesso la Sardegna probabilmente non sarebbe costretta, così come la state costringendo voi, a subire l'imposizione di un provvedimento che piuttosto che correggere, essere utile per invertire la rotta, per migliorare la qualità della politica e dei provvedimenti che si mettono in campo, taglia, soltanto taglia, e taglia in un momento difficilissimo.
Ciò di cui forse ci si dimentica è che questi tagli, se l'andamento della situazione economica rimane invariato, e non pare che sia destinato a invertirsi nel medio periodo, sono destinati a diventare evidentemente strutturali, non una tantum per quest'anno di competenza, e quando approveremola manovra dell'anno prossimo, senz'altro si aggiungeranno ai tagli che per il 2011 sono già stati predisposti dal Governo nazionale e a questi si aggiungeràil mancato trasferimento delle risorse, che a oggi è un mancato trasferimento delle risorse da parte dello Stato in virtù dell'articolo 8; insomma abbiamo davanti a noi una prospettiva davvero drammatica.
Non è che non siamo coscienti, Assessore, che questo sia un momento difficile per amministrare, ne siamo perfettamente coscienti e, infatti, la nostra volontà di portare avanti la discussione, di dare il nostro contributo con la presentazione di emendamenti, nasce anche da questa consapevolezza; dalla consapevolezza, appunto, che questo è un momento difficile per amministrare e che bisogna muoversi veramente con i piedi di piombo perché qualsiasi azione che si fa se non è ponderata, se non è pensata, se non è raffrontata con la realtà che abbiamo di fronte rischia veramente di acutizzare la situazione di malessere esistente.
Quindi noi siamo coscienti che questo è un momento difficile per amministrare, però la difficoltà attuale nell'amministrare non ha e non può avere nessuna giustificazione; non può anzi giustificare il procedere, così come state facendo da un anno e mezzo, con questa politica degli annunci, dei rimandi e anche del galleggiamento. Una politica che è priva di respiro strategico, incapace di elevarsi da provvedimenti - mi scusi, Assessore - di piccolo cabotaggio, possiamo definirli così, che sono limitati e hanno un respiro temporale del "qui e ora"; provvedimenti che non fanno intravvedere le linee strategiche che eventualmente anche con piccoli provvedimenti, perché no, si possono predisporre. No, questo non lo riscontriamo e non c'è.
Tutto ciò mentre crescono la disoccupazione, la povertà, il disagio sociale, le famiglie e le imprese sono allo stremo e quindi voi sembrate davvero ubbidire a quel suggerimento del "non ti curar di loro, ma guarda e passa". Sembra che questa cosa non vi tocchi, che appartenga ad altri, e questo per noi è insopportabile. Su questo atteggiamento, che state mantenendo anche nei confronti di questa manovra, ma soprattutto su questo atteggiamento di disinteresse nei confronti di ciò che sta succedendo in Sardegna, vi ha "suonato la sveglia" anche il sindacato che, per dichiarazione del Segretario generale della CISL, ha detto che praticamente è finita la luna di miele. Fino ad oggi c'è stato forse un atteggiamento di comprensione ma anche quella è finita, si figuri se non è finita la nostra!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Amadu, Manca, Oppi, Salis, Uras e Vargiu sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 43 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - BARRACCIU - Campus - Capelli - Cherchi - CoccO Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De FranciscI - Dedoni - Dessi' - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - zeddA Alessandra.)
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
Ricordo che l'onorevole Capelli, che in precedenza aveva rinunciato per un'incomprensione, parla al posto dell'onorevole Diana che rinuncia.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, dei dieci minuti che, se non sbaglio, ho a disposizione vorrei occuparne almeno otto per parlare dell'argomento all'ordine del giorno, cioè del disegno di legge numero 78 e, nello specifico, dell'articolo 1 e degli emendamenti connessi. Perché dico questo, Presidente? Perché mi serve per invitare l'assessore La Spisa a non rispondere ad alcuni interventi che sarà costretto ad ascoltare in quest'Aula, ma di rispondere invece a tutto ciò che concerne l'ordine del giorno in discussione nella serata odierna.
Io credo, infatti, che in quest'Aula ci siano due tipi di sindrome: la sindrome del ciclista e la sindrome del presidente. Il ciclista, qualsiasi cosa gli si chieda (non so se ricordate alcune interviste), qualsiasi cosa venga posta alla sua attenzione, come per esempio: "C'è stato al chilometro 14 uno sforzo particolare da parte sua, lei ha staccato il gruppo..." comunque risponde: "Sono contento di essere arrivato "uno"".
Questa sindrome può essere tramutata anche, per altri versi, nella sindrome dell'avvocato. Chi è avvocato la conoscerà; a volte ci si spende tantissimo nel perorare delle cause e poi l'imputato o l'assistito dall'avvocato gli tira la giacca e gli dice "S'abbocà, firmadebos ca sinono inoghe perdimos sa causa!". Per chi non avesse cognizione di dialetto posso tradurla in inglese.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che stamattina per quanto ci riguarda (uso il noi perché non è più possibile usare il pronome singolare, non si parla a titolo personale in quest'Aula), ci siamo convinti della necessità di, per fare sintesi, porre resistenza nel difendere l'articolo 8, l'abbiamo detto tutti. Però, ultimamente, per tutte le argomentazioni che si stanno continuando ad addurre per convincerci a difendere questo articolo, mi sto convincendo se non sia una cosa utile e necessaria per il bilancio della Regione esattamente il contrario. Questa è la scenetta dell'avvocato.
La sindrome presidenziale fa sì che di qualsiasi cosa si parli si arriva in quest'Aula e si risponde secondo il compitino scritto che si è avuto; questo è successo nella passata legislatura e, purtroppo, devo dire che in alcuni casi è successo anche in questa legislatura. Deve essere la sindrome di alcune sedie che ci sono da queste parti. Anche perché è chiaro che noi stiamo difendendo un diritto della Sardegna (o lo dovremmo difendere), perché è una cosa gravissima che, poichè non viene riconosciuto un diritto, 1 miliardo e 600 milioni di euro manchino nel bilancio regionale;e su questo siamo disposti a fare le barricate.
Però è altrettanto vero che attraverso questo provvedimento, soprattutto in questa fase nell'articolo 1 e con l'emendamento numero 45, collega Uras, avendo condiviso l'azione di controllo e di ridimensionamento dei residui (avrei molto gradito sentire queste sue parole anche in Commissione, ma ho capito che le aveva riservate per l'Aula), stiamo cercando di recuperare con questa azione un'altra parte importante, forse più importante, dell'articolo 8 in termini di contributo finanziario di quei 7 miliardi di residui che abbiamo costantemente in bilancio e che sono destinati a diventare 9, erano 5, sono diventati 6, sono diventati 7, diventeranno 8 o 9! Stiamo cercando di arginare una mole di risorse finanziarie che non possono essere spese dalla Regione, che incidono sul bilancio regionale alla pari, se non di più, almeno in termini assoluti, sulle mancate entrate derivanti eventualmente dalla non corretta o totale inapplicazione dell'articolo 8.
Allora torniamo all'ordine del giorno, parliamo realmente dei bisogni della Regione, parliamo realmente del bisogno di mettere a punto la macchina della Regione; dobbiamo pensare alle entrate ma anche alla capacità di spesa perché molto spesso - ne sono testimonianza i Piani di rinascita - noi ci battiamo per avere, ma non sappiamo spendere! L'avete dimostrato tutti di non saper spendere. Anche la situazione che noi abbiamo adesso relativa al patto di stabilità, signori miei, deriva dal fatto che qualcuno non ha speso! Qualcuno non ha speso e ci ha portato oggi nella situazione attuale, conosciuta da tutti, del patto di stabilità i cui vincoli non ci consentono di spendere nella maniera adeguata perché non abbiamo speso in passato.
Ma non voglio tornare a questo piccolo confronto che non porta a nulla, vorrei tornare a quello di cui stiamo discutendo e che non deve essere pregiudizialmente combattuto. Ieri, soprattutto nel corso della mattinata, abbiamo portato avanti un corretto confronto di idee nel merito, abbiamo cercato e abbiamo anche trovato delle convergenze; però, siccome le convergenze non fanno "cassetta", fanno più "cassetta" gli attriti, gli scontri frontali, allora stiamo tornando a seguire l'esempio, il brutto esempio di alcuni che ci vogliono portare allo scontro perché così facciamo "cassetta", e quindi teatro, prime pagine, seconde, quarte, e si dicono anche cose non vere, ma mentire sapendo di aver mentito è la cosa più scorretta che si può fare.
L'articolo 1, lo dico io per voi, lo condividete! Lo condividete! E condividete anche l'1 bis del secondo comma e lo condivide la maggioranza, se poi qualcuno non lo condivide non conta, minoranza, via, ma minoranza insignificante. Allora se davvero ci sta a cuore fare un'azione concreta su altri grandi problemi, riconosciuti tali, facciamo il nostro lavoro, ogni tanto diamo dignità al nostro lavoro, diamo senso al nostro lavoro, facciamo in fretta su ciò che condividiamo, il "45" lo condividiamo, tutto il resto no, votiamo, approviamo, arriviamo a definire ciò che abbiamo condiviso, scontriamoci, confrontiamoci, facciamo ulteriori verifiche su ciò che non si condivide e poi ci vediamo per organizzare in maniera compiuta e non strumentale, populistica, demagogica le vertenze che dobbiamo aprire necessariamente nei confronti non di quel sottosegretario che fa le dichiarazioni alla stampa, ma nei confronti del Governo e dello Stato centrale.
Così diamo concretezza alle parole, facciamo passi in avanti, ma, Assessore, la prego, non stia dietro alle parole. Lei è una persona seria, riconosciuta come tale in quest'Aula, con il suo carattere, come ognuno di noi ha il proprio, siamo fatti di carne ed ossa, per un momento cerchi di elevarsi ancor più, lasci perdere, alcune parole non meritano cassa di risonanza. Se si torna ai dialoghi civili, corretti, non provocatori e non strumentali noi siamo qua, altrimenti parliamo d'ora in poi di articolo 1 ed emendamenti. Li volete votare? Io penso di sì. Li condividete? Io penso di sì. Quando arriveremo a confrontarci su qualcosa che non condividiamo lo faremo nel modo dovuto, con i toni dovuti, lasciando perdere quello che adesso sta iniziando a stancare. Quando si insiste troppo allora si può trovare una porta chiusa e, se era aperta, la si sbatte in faccia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Sechi è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 60 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Caria - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dessi' - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.)
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, sono quasi due giorni che stiamo discutendo oltre che di qualcosa in concreto, anche del che cosa è opportuno discutere. L'oratore che mi ha preceduto ha analizzato a lungo il problema del perché soffermarsi su una questione piuttosto che su un'altra. Da una parte abbiamo una piccola, tra virgolette, manovra di assestamento dovuta a delle variazioni sulle previsioni di entrata che avevano portato, a suo tempo, all'individuazione delle legge finanziaria, dall'altra si è detto che occorre accantonare questo argomento e ragionare su una rivisitazione dei rapporti tra lo Stato e la nostra Regione.
Si è scelto, avete scelto di concentrare l'attenzione sul primo punto, elemento giudicato non solo da noi ma anche da autorevoli esponenti della maggioranza di gran lunga di minore importanza e rilevanza per le sorti della Sardegna. Avete scelto quindi di trascurare, per ora si dice, speriamo non si faccia troppo tardi, il secondo punto e cioè la questione della vertenza sulle entrate, del federalismo fiscale, del taglio dei trasferimenti; questioni sulle quali, come diceva l'onorevole Capelli poco fa: "Se continuate a insistere non ne parleremo più".
Sembra un'esagerazione, non nei nostri confronti che continueremo a parlarne e a porre il problema in quanto servirà, ma per l'intera Regione sarda, per il popolo sardo. Noi abbiamo chiesto con forza, con determinazione, l'hanno fatto Soru, Bruno, Sabatini, Barracciu, Uras e tanti altri, di ritirare questo provvedimento e di concentrare l'attenzione politica, l'azione politica sul secondo aspetto della discussione; e non capisco questa scelta fatta dalla maggioranza che manca di lungimiranza e, in un certo senso, perdonatemi se dico che forse manca anche di coraggio. Perché più di un consigliere si è lasciato sfuggire che in effetti quello di cui stiamo tentando di convincervi a discutere è un problema importante. Però, per fare quello che serve, rispetto a questo problema, di coraggio ce ne vuole molto, ovviamente è più facile per noi della minoranza e però a mio parere è importante anche per voi.
C'è stato infatti, ed è questo che voglio ricordare, un appello reiterato a una mobilitazione unitaria con un pronunciamento impegnativo, e non di uno o due consiglieri, ma da parte dei più autorevoli consiglieri della minoranza, per una disponibilità a farsi coinvolgere in una battaglia politica. Io mi domando: "Perché questa presa di posizione, ripeto molto impegnativa, anche per il momento in cui è stata fatta, viene sottovalutata?".
Confesso che mi ha sorpreso la risposta, perché la minoranza questa posizione l'ha assunta dieci minuti dopo la fine di una lunga discussione su una propria mozione di sfiducia al Presidente della Regione respinta dalla maggioranza; e dopo una discussione, che non poteva che essere anche aspra, ha offerto il terreno comune dell'impegno, non nell'interesse proprio ma nell'interesse della Regione che tutti noi, tutti noi che siamo presenti in quest'Aula, cerchiamo di rappresentare al meglio. La risposta data ieri dall'assessore La Spisa dice che non possiamo avviare una contestazione ufficiale su atti ufficiali inesistenti.
L'ha detto con chiarezza, le dichiarazioni a cui fa riferimento, anche il contenuto di un'interpellanza della minoranza al sottosegretario Vegas, la sua risposta, sono solo dichiarazioni, non sono atti ufficiali impugnabili. E' vero che preoccupano il Presidente e l'Assessore ma, si ribadisce, non sono impugnabili. E si ribadisce, ancora, che occorre aspettarecon il fucile puntato fino a quando non venga effettivamente adottato qualche atto impugnabile.
Io non condivido questa posizione che l'assessore La Spisa ha illustrato ieri sera. Non la condivido perché seppure il ragionamento che fa ha una sua logica, non coglie la discussione che c'è stata in precedenza e neanche le importanti e significative prese di posizione che ci sono state in aula in risposta ad alcuni interventi della minoranza. Non cogliendo questo elemento, ha dato una risposta che doveva essere politica e non lo è stata. E la risposta che noi dobbiamo dare, tutti noi, al quadro che si sta delineando nei rapporti tra la Regione e lo Stato era e deve essere una risposta politica più che di impugnativa di atti davanti agli organi dello Stato. Bisognava, bisogna aprire una vertenza con il Governo affinché ciò che è stato conquistato non venga perduto. La nostra Regione non se lo può permettere.
E non basta dire: "Se non ci ascoltano ci faremo sentire successivamente". Credo che serva che noi tutti, Presidente, Giunta, Consiglio, forze politiche e sociali di tutta la Sardegna ci facciamo sentire affinché ci ascoltino. Bisogna invertire i termini, bisogna imporre l'agenda del confronto al Governo e non possiamo aspettare che sia troppo tardi. Non possiamo aspettare noi, la minoranza, ma non potete aspettare voi, non può aspettare la Regione intera, non può aspettare il popolo sardo fino a quando sarà troppo tardi.
Quello che si sta preparando per la Sardegna è una stagione di tagli insopportabili in confronto ai quali questa manovra di cui stiamo parlando oggi è un'inezia. Tagli di proporzioni gigantesche rispetto a ciò che è previsto per altre Regioni; si diceva con molta chiarezza ieri in quest'aula che per molto meno le Regioni italiane hanno tenuto sulle spine l'intero Governo per diversi mesi. Noi non abbiamo...
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Colleghi, se non disturbo la preparazione del rilancio di questa maggioranza vi vorrei dire, sinceramente, alcune cose. L'onorevole Capelli diceva prima un po' stizzito: "Insomma, se continuate così vi chiudiamo le porte". Precisiamo una cosa: le stiamo chiudendo noi prima di voi.
E poiché forse non ci siamo capiti, ripeto alcuni concetti fondamentali. Noi vi stiamo dicendo in sostanza che state sottovalutando la situazione, che il tema delle entrate va affrontato urgentemente, prima di operazioni di bassa ragioneria come quelle che ci state presentando con questo disegno di legge. Un disegno di legge pericoloso oltre che inutile perché si sta dimostrando essere uno strumento che stiamo consegnando nelle mani del Governo per facilitargli l'opera di ridimensionamento dei nostri diritti finanziari. Ci vogliamo mettere d'accordo su questo? E ve lo spiego semplicemente.
Perché? Perché, badate, il tempo non è una variabile, onorevole Rassu, perché lei sa bene che in politica una volta i tempi erano biblici, e si poteva anche compiere queste ritualità che ci sono proprie, ma non è più così, basta un giorno e veniamo "fregati"; e poiché non è che ci sia questo grandissimo rispetto, da parte di questa specie di Governo nazionale, del valore e dei principi delle autonomie speciali, io sono ancora più preoccupato. E quindi da questo tema dipenderanno i destini dei sardi nei prossimi anni, è bene che ve lo diciamo con chiarezza, perché poi non ci saranno ordini del giorno unitari per piangere con lo stesso fazzoletto, è chiaro? E' chiaro! Non ci saranno ordini del giorno unitari per piangere insieme, ci saranno attacchi appropriati all'insipienza dei comportamenti avuti.
Perché vi diciamo questo? Perché, badate, così come avete anche in parte ammesso voi, questi 17 mesi di governo sono illuminanti. Noi come ci stiamo approcciando al giudizio su questi 17 mesi? Esattamente come devono fare, o come facevano un tempo i pediatri che, dovendo individuare la malattia dei bambini, che non parlano, che non ti dicono niente, devono leggere i segni esterni, i segni che sono chiari, devono applicare cioè l'arte della cosiddetta semeiotica medica: leggere i segni. E la politica deve essere quasi un medico, deve saper leggere questi segni.
Stamattina l'Assessore ci ha detto (sulla carta è così, ma nella sua applicazione è una grande balla) di fare attenzione, di non confondere, di stare tranquilli, perché la finanza regionale non è una finanza derivata. Se ci fosse un Governo regionale che tutela e difende gli interessi nel regime pattizio con lo Stato questo potrebbe essere anche vero, ma non lo è se c'è un Governo regionale che le "prende in testa" su tutto, su tutto.
Ma guardate i fondi FAS; questo chierichetto del ministro Fitto, che vi assicuro fra paio di mesi farà la fine che, nel firmamento del presidente Berlusconi, ha fatto l'onorevole Pili, ci viene a fare delle lezioni sopra quei diritti che sono stati già violati. Dovrebbe darci i fondi FAS che ci spettano prima di dire: "Verranno riprogrammate le risorse non spese, e sottratte all'inefficienza della gestione delle Regioni", quale inefficienza? Prima metti le Regioni nelle condizioni di avere quelle risorse.
E vorrei dirvi che quelle risorse dei fondi FAS non sono state programmate alla chetichella, di nascosto, per operazioni clientelari, sono state programmate da noi, si potevano rivedere, era nel vostro diritto, dentro un quadro di programmazione unitaria per rispondere a delle grandi strategie, quelle che anche la Comunità Europea assegnava ai paesi membri nella prospettiva che avevano di fronte. Si potevano discutere, pertanto, ma accettare che quei fondi ci vengano sottratti è un segno pessimo.
L'altro segno qual è? Può piacere o no, ma questo Governo regionale ha dimostrato di essere assolutamente incapace di avere una politica delle entrate, l'unica cosa che sa fare è prendere "i detti o non detti" dei sottosegretari e degli altri. Ma è possibile? Noi che abbiamo diritto di stare nel Consiglio dei Ministri, per Statuto, quando si decidono le questioni che riguardano la Sardegna, dobbiamo leggere i documenti su Internet, perché l'Assessore di turno ci dice dopo due mesi le cose che dovrebbero essere sancite da atti ufficiali che abbiano rispetto della dignità dell'Autonomia.
Poi, non voglio riprendere un discorso, ma quella frase fatale che il nostro Presidente della Regione, e se avevo poca fiducia prima adesso proprio non ne ho nulla, ha dovuto tirare fuori per recuperare un profilo di difesa personale sulle sue vicende, definendosi quello che si è definito, ma pensate che questa classificazione che è andata in onda su tutti i giornali nazionali, e che ha classificato la Sardegna come una regione guidata da persone incapaci, non abbia un peso nella capacità di contrastare la volontà di tagliare le risorse e i diritti della Sardegna? Ma davvero pensate questo?
La vostra sorte è segnata per questo, perché ormai l'Italia intera ci chiamerà per come siamo stati definiti dal Presidente. Non porta male, dovresti toccare i tasti giusti, caro collega Contu, i tasti giusti della responsabilità che dovresti esercitareall'interno del tuo Gruppo, anzichè accettare, perché voi state accettando questo, che vi dicano: "Dobbiamo fare questa manovra, guardate non rompete le scatole, perché qui…". E allora, mica vi ponete il problema di andare a vedere che cosa implica un'azione rispetto a un'altra, accettate di stare in questo profilo mediocre dell'aspirazione politica.
E poi non venite a parlarmi di sessione straordinaria. Guardate, sarà un cortocircuito delle nostre frustrazioni, perché noi non abbiamo nessuna finestra aperta sull'autorevolezza che occorre avere nei confronti di questo Governo, ma un Governo ai cui Ministri regalano le case e manco se ne accorgono, volete che non ci metta due minuti a toglierci i soldi che non ha neanche previsto? Ma davvero pensate che non siano dei professionisti da questo punto di vista? Sono dei professionisti, purtroppo devono far dimettere alcuni professionisti dal Consiglio dei Ministri, perché di queste cose sai, ci sono sempre questi giudici comunisti, quindi li devono far dimettere indebolendo così lo spessore strategico della compagine di Governo.
Questo è, ed è per questo che, sinceramente non vogliamo ripetere una nenia, siete chiamati di fronte alle vostre responsabilità, state consegnando con questo disegno di legge uno strumento straordinario al Governo per prenderci a pernacchie, quando deciderà quanto ci darà e quanto ci toglierà. Questo è il punto, lo volete capire, non lo volete capire, l'unica cosa certa è questa, che a noi non ci dovete cercare, non ci dovete più cercare, perché sarà anche insistente la nostra protervia quando vi diciamo le cose, ma ha una ragione. E ha la ragione che noi racconteremo, la nostra funzione non è quella di disturbare la vostra placida contemplazione del nulla, è quella di informare i cittadini.
Mio figlio, l'altro giorno, prima che venissi a votare la mozione di sfiducia, mi diceva: "Ma, babbo, ma sei matto? Hanno votato questi? Fate in modo che i sardi muoiano fino alla disperazione e la paghino, perché non li vedano più per vent'anni". Questo mi diceva, e alla fine…
(Interruzioni)
Posso recuperare Presidente?
PRESIDENTE. Ho sospeso il tempo, onorevole Sanna. Bene, lasciamo concludere l'onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Eh, perché l'ingenuità dei ragazzi qualche volta rivela anche delle verità! E quindi io credo che vi state...
PRESIDENTE. Onorevole Contu, onorevole Locci!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora, onorevole Contu…
CONTU MARIANO (P.d.L.). No, mi lasci perdere!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). … bisogna che voi non veniate disturbati, e di questo vi chiedo scusa, perché state ancora cercando l'Io, e il futuro dell'Io, e quindi non l'avete trovato, pensavate che fosse una cosa semplice, e ve lo lasciamo cercare… l'unica cosa…
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato. Le assicuro che appena l'hanno disturbata ho sospeso il tempo.
E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Penso di interpretare il pensiero di quasi tutti i consiglieri regionali chiedendo al collega Sanna quanti anni ha il figlio. Mi dice 18 anni. Fizu de babbu, si vede già. Io ho seguito con attenzione e qualche perplessità l'intervento del collega Capelli, perché mi sembra che parlare di porte e finestre chiuse, eccetera, significhi parlare di cose diverse rispetto all'oggetto del testo di legge in discussione.
La Commissione bilancio, collega Locci, si è riunita su una richiesta della Giunta che ci ha sottoposto una situazione della finanza regionale disastrosa. Siamo in presenza di una manovra di tagli perché le entrate del bilancio regionale non consentono di coprire le spese previste con il bilancio 2010.
Torniamo all'essenza delle cose altrimenti non ci comprendiamo! Io mi pongo una domanda elementare che si porrebbe anche mio figlio: se lo Stato avesse garantito le entrate a cui la Sardegna aveva diritto, con l'articolo posto nella finanziaria nazionale che stabiliva che alla Sardegna spettavano X euro, ma questa manovra l'avremmo fatta? E' una domanda retorica: non l'avremmo fatta. Quindi porre il problema di una politica di rivendicazione forte della Sardegna, non solo delle istituzioni, della Sardegna nei confronti dello Stato o meglio del Governo inadempiente rispetto a un impegno assunto in una legge dello Stato è una questione prioritari.
E' una questione prioritaria ma, pur ponendo questo problema, non dimentichiamo che nell'articolo 1 in discussione sono presenti alcune disposizioni sufficientemente buone. Non dimentichiamo il fatto che si sta tentando di portare avanti un'operazione di riduzione della voragine dei residui passivi. L'abbiamo detto in Commissione, e non lo nascondiamo, su questa operazione di contenimento e di riduzione dei residui della Regione Sardegna noi stiamo in campo, non vogliamo assolutamente sottrarci a questo impegno perché è anch'esso un impegno prioritario per rendere leggibile, chiaro e vero il bilancio della Regione e, soprattutto, per tentare di utilizzare al massimo, Tremonti e il Patto di stabilità permettendo, le risorse di cui disponiamo.
Ma, detto questo, non si può negare l'essenza vera di questa manovra, pur in presenza di un credito storico che la Regione Sardegna vanta nei confronti delle altre regioni e province a Statuto speciale. Non dimentichiamo che la battaglia sulle entrate l'abbiamo fatta perché la Sardegna vantava un credito e noi, infatti, stiamo recuperando quello che nel passato è stato sottratto ai sardi: non era un chiedere in più rispetto agli altri, era un tentare di mettere la Sardegna nelle stesse condizioni delle altre regioni italiane. Quindi quando poniamo questa questione poniamo una questione regionale di rivalsa nazionale che interessa non solo la Sardegna, interessa più che altro la Sardegna ma non solo la Sardegna perché l'attacco è a tutte le regioni meridionali.
La politica di questo Governo che voi sostenete è una politica antimeridionalista che sta facendo disastri, al di là di situazioni di sprechi, aldilà di situazioni di malavita e di utilizzo malavitoso dei fondi pubblici, al di là di questi elementi presenti in alcune regioni del meridione è indubbio che la politica del governo Berlusconi è una politica antimeridionalista. Il collega Cuccureddu faceva l'esempio di Roma, l'unico comune che ha avuto una deroga sul Patto di stabilità dopo aver ricevuto centinaia di milioni di euro in più per coprire debiti o deficit che poi si sono rivelati fasulli; Roma ha avuto la deroga perché il sindaco di Roma è un ex ministro, così come pagheremo noi, e i pastori sardi insieme a noi, il favore fatto a Calderoli e Bossi per il mancato pagamento delle multe sul latte.
Quest'altro scandalo, inserito in finanziaria da Tremonti, è coperto da Tremonti, pertanto chi avrebbe dovuto pagare una multa per aver falsificato di fronte all'Unione europea i dati sui rimborsi è stato gratificato, è stato salvato e l'importo delle multe che qualche centinaio di allevatori del nord-est avrebbe dovuto pagare è stato scaricato sulla finanziaria nazionale, e lo pagheremo noi! Su "Il Sole 24 Ore" di oggi si legge che il ministro Fitto è stato richiamato, ma giustamente, perché adesso il governo Berlusconi si è messo in testa di rimodulare tutti i soldi dei fondi FAS, perlopiù annunciati, per fare un piano assurdo di cui non si capisce bene il tipo di filosofia.
Io capisco il vostro disagio, assessore La Spisa, perchè anche noi, me lo ricordava l'amico, compagno e collega Uras, con il compagno Prodi abbiamo vissuto il vostro disagio. Io personalmente quando seppi o lessi che il presidente Prodi, da me ben voluto e che tanto ha fatto per l'Italia, aveva nominato come Ministro della giustizia Mastella (oppure la lunghissima sequela di sottosegretari, di ministri di governo che poi abbiamo pagato caro) qualche problema me lo posi, qualche problema lo posi anche al mio partito per la verità, ho dovuto subire quello che state subendo voi: purtroppo è la ragione di Stato. Voglio dire con questi esempi che noi abbiamo pagato questa mancanza di coerenza ma anche voi, assessore La Spisa, pagherete il fatto che state sottovalutando l'importanza di questa battaglia.
Oggi la priorità della battaglia della Sardegna, e i capi dei sardi dovrebbero mettersi alla testa di questa battaglia, è la difesa della vertenza delle entrate ed è la difesa dell'applicazione dell'articolo 8 ed è il tentativo di modificare i parametri rigidi del Patto di stabilità che impediscono la spesa di regioni, di province, di comuni; ed è forse il caso - e qui mi spingo un po' più avanti rispetto anche alle idee del mio partito - di incominciare a pensare che dopo l'articolo 8 possiamo leggere con più attenzione l'articolo 9 che dice che la Regione può delegare…
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, Assessore, onorevoli colleghi, ero un po' tentato di non intervenire in questo dibattito che continua a essere anche ripetitivo. Ricordo che le stesse cose, che sono state dette ieri e oggi, le abbiamo dette e ridette in occasione dell'approvazione della finanziaria del 2010: anche in quell'occasione faceste orecchie da mercante sulle osservazioni che la minoranza consiliare proponeva.
Noi vogliamo sottoporre alla vostra attenzione le osservazioni che in questi giorni abbiamo formulato non solo ed esclusivamente per spirito critico, per spirito di opposizione o di minoranza, ma per cercare di costruire tutti assieme una Sardegna migliore. E anche in questa occasione, in un momento così drammatico, ancora più drammatico del momento in cui approvaste la finanziaria del 2010, certamente la Sardegna avrebbe meritato una risposta diversa.
Vi avevamo chiesto ripetutamente in quel momento di aprire un confronto aspro, un confronto duro con il Governo nazionale, vi avevamo anche detto che eravamo disponibili, su una battaglia di principio, su una battaglia in favore dei sardi, a lavorare assieme per cercare di salvaguardare i nostri diritti: avete preferito andare da soli, continuare per la vostra strada, e oggi, con questa pura e semplice variazione al bilancio - perché di questo si tratta e non di altro - vi state limitando a ben poco.
Il metodo di lavoro, il procedimento è lo stesso di quel dicembre del 2009; in quel momento avevate un'esigenza prioritaria, che era quella di far veicolare il messaggio all'esterno che per la prima volta in Sardegna si approvava una finanziaria - se non per la prima volta, dopo qualche decennio -entro i termini previsti dalla legge, e cioè entro il mese di dicembre dell'anno precedente, e in quel momento vi siete preoccupati più di questo che non di discutere, di parlare, di confrontarvi anche con noi e con le organizzazioni sociali della Sardegna per cercare tutti assieme di migliorare il testo e di dare risposte concrete.
Ora volete approvare questa semplice variazione delle entrate per circa 400 milioni, che non riguarderanno purtroppo per noi solo il bilancio del 2010 ma saranno riduzioni di entrate strutturali che riguarderanno i prossimi anni e il futuro della nostra isola. Oggi stiamo discutendo di quasi 400 milioni di euro ma, come i miei colleghi hanno più volte rimarcato e anche qualche collega della maggioranza ha avuto modo di rimarcare, il rischio è che le riduzioni dei trasferimenti per la Sardegna saranno decisamente maggiori.
In tutta questa fretta avete evitato anche di confrontarvi seriamente nelle singole Commissioni consiliari: avete richiesto delle semplici osservazioni e non dei pareri come il Regolamento prevedeva; inoltre qualche Presidente di Commissione, evidentemente impegnato in altre faccende, si è rifiutato categoricamente di convocare la propria Commissione per discutere i temi riguardanti il suo settore.
Voi siete convinti di risolvere i problemi della Sardegna effettuando dei semplici tagli alle spese, sulla base delle previsioni iniziali del bilancio, senza aver prima verificato capitolo per capitolo quanto si è impegnato e quanto ancora ci sia da spendere.
Non mi fermerò ad esaminare i singoli tagli, però qualche esempio per far capire qual è il metodo che vi ha portato a questi tagli lo voglio fare. Sarebbe interessante, Assessore, capire quali sono state le ragioni, quali le motivazioni per esempio della riduzione di quasi un terzo del capitolo relativo alla fornitura dei libri di testo in favore delle famiglie svantaggiate, oppure capire le motivazioni della riduzione del fondo per l'edilizia abitativa, per l'edilizia scolastica, per gli assegni di merito. L'unica che riusciamo a capire chiaramente è la proposta di azzeramento del fondo per la lotta all'abusivismo edilizio.
Nella scorsa settimana si è ripetuta in provincia di Oristano l'ennesima morìa di pesci, esattamente nello stagno di Santa Giusta; l'assessore Prato (con lui l'Assessore dell'ambiente e, probabilmente, qualche consigliere provinciale della maggioranza), ha svolto la sua visita rituale, ha espresso solidarietà e promesso l'impegno della Regione per un settore importante dal punto di vista economico e sociale per la nostra provincia, ma ha dimenticato di comunicare ai rappresentanti dei Comuni, della Provincia, delle organizzazioni di categoria, che con questa manovra la maggioranza sta eliminando non solo per il 2010 ma per i prossimi tre anni qualsiasi tipo d'intervento per il risanamento ambientale degli stagni dell'Oristanese, nonostante, sempre all'atto della discussione del bilancio 2010, forse per la prima volta, da tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza della provincia di Oristano, fosse stato proposto, e poi approvato all'unanimità, un emendamento che prevedeva 5 milioni di euro all'anno per cercare di dare almeno una risposta minima a un problema che attanaglia quel territorio.
Ancora una volta state penalizzando i settori più deboli della società sarda, senza curarvi del fatto che la Sardegna vive uno dei momenti più drammatici della sua storia: tutti i giorni si susseguono manifestazioni di protesta, le confederazioni sindacali hanno deciso un'altra giornata di sciopero, individuando, questa volta sì, chiaramente la Giunta regionale e la sua maggioranza come responsabili se non della crisi certamente della mancanza di un progetto, di una politica e di un'azione di governo che sia capace di aggredire una crisi che rischia di aggravarsi giorno dopo giorno.
Vi abbiamo chiesto di fermarvi per cercare tutti insieme ancora una volta di individuare un percorso per il bene della Sardegna: avete voluto continuare a decidere da soli, oggi non ci resta altro che votare contro un provvedimento per noi non solo inutile ma anche dannoso. La Sardegna nel panorama politico nazionale paga da sempre la sua debolezza; abbiamo avuto l'esperienza tutti insieme, maggioranza e opposizione, nella passata legislatura, insieme a tutte le forze politiche, sociali e sindacali, di fare una battaglia forte e siamo riusciti a vincerla, era la modifica dell'articolo 8 dello Statuto, la cosiddetta "vertenza sulle entrate", state facendo di tutto per vanificare quella battaglia, per vanificare quella vittoria; ebbene ancora una volta noi vi diamo la nostra disponibilità a fare tutti assieme una battaglia convinta perché alla Sardegna non venga tolto quello che è un suo diritto fondamentale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)
Terza verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Capelli, Cossa, Oppi, Salis, Stochino e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 41 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - CapellI - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - MelonI Francesco - Milia - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Uras - vargiU - Zedda Alessandra.)
Poichè il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, stamattina stavamo ragionando sui tagli aggiuntivi previsti dalla sciagurata manovra contenuta nel disegno di legge numero 78 del Governo nazionale, il cui numero coincide esattamente con quello della nostra manovra. Il centrodestra, soprattutto il Capogruppo del P.d.L., ci ha ricordato che in questa manovra rispetto per esempio alle tematiche del sociale non c'è un euro di meno e questo, da un punto di vista tecnico, potrebbe pacificare le nostre coscienze. Ma il discorso che da stamattina noi, esponenti del centrosinistra, stiamo facendo, è che i problemi derivano oltre che dal pericolo di non poter vedere i nostri soldi ritornare in Sardegna, per poterli utilizzare secondo le priorità che noi riteniamo opportune, anche dai danni aggiuntivi derivanti dalla manovra del Governo.
Io voglio ancora una volta sottolineare alcuni punti, uno in particolare sul quale tutti i colleghi ritengono di essere molto impegnati. Il Governo nazionale, nella persona del ministro Tremonti ha deciso di sopprimere il fondo nazionale per la non autosufficienza, quindi dall'anno prossimo il fondo conterrà zero euro. La Sardegna dal 2000, virtuosamente, ha deciso di fare un percorso con le proprie risorse e anche attraverso alcune risorse statali, quest'anno arriveranno 10 milioni di euro; ha comunque deciso di mettere in campo una congrua serie di risorse, milioni di euro che permettano di dare soddisfazione ai diritti di cittadinanza di persone in situazioni estreme. Dall'anno prossimo noi avremo meno risorse per colpa della manovra del Governo nazionale.
Senza ricordare le parole detteda alcuni colleghi, per cui forse certe cose che toccano la pelle delle persone, che toccano come diceva il mio Capogruppo stamattina in conferenza stampa, la carne viva delle persone, veramente dovrebbero suscitare un moto di ribellione, noi sappiamo, è scritto nei documenti, che l'anno prossimo le entrate destinate a questo settore saranno inferiori.
Volenti o nolenti, essendo questi dei costi aggiuntivi, i cittadini sardi si rivolgeranno alla Regione sarda chiedendo che vengano coperti i buchi provocati dai tagli del Governo nazionale. I cittadini credo che abbiano anche tutto il diritto di non capire che cosa sta succedendo, perchè se i servizi sono sempre stati erogati dai comuni o dalla Regione con fondi regionali e statali non è che dopo voi potete dire che non è colpa nostra: è colpa del Governo nazionale. Questo non viene capito e secondo noi occorre decidere oggi, occorre decidere subito perché, ripeto, gli oneri accessori che ne deriveranno per noi saranno veramente importanti, e questo anche al di là della stessa vertenza entrate. La ribellione, chiamiamola così, dovrebbe nascere subito, e così la presa di coscienza del nostro ruolo perché veramente vengono danneggiate le vite delle persone.
Stamattina dicevo che qualcuno di noi era stato tacciato di demagogia per aver detto che quando le persone si trovano in certe situazioni bisogna soccorrerle subito, senza pensare agli eventuali costi, perché la vita non ha prezzo; abbiamo anche spiegato che la soluzione la possiamo trovare attraverso dei passaggi chiari, appunto, che riguardano l'utilizzo dei nostri soldi, soldi che devono esserci riconosciuti dal Governo di Roma. Oggi possiamo anche dire che non si può farricadere su questo settore tutto il volano economico che è stato messo in campo sui territori da una seria programmazione della risorsa, dico così non autosufficienza, risorsa non per le famiglie ma come posti di lavoro. Io voglio ricordare che se oggi in questo comparto sul territorio abbiamo circa 14 mila posti di lavoro, ciò è dovuto alla saggezza della politica che ha voluto investire su questo settore.
Ora, noi non possiamo passivamente assistere a dei tagli che sono indipendenti dalla nostra volontà, anzi noi su questo credo dovremmo proprio schierarci e fare le barricate oltre ad esigere in maniera forte il rispetto dei nostri diritti.
Credo che i dati siano chiari per tutti, anche i tagli; direi che fa specie ma tocca a noi difendere la prima stesura della legge finanziaria regionale, cioè del disegno di legge numero 78, come proponiamo appunto nei nostri emendamenti. L'abbiamo detto stamattina dopo che in Commissione è passato il disegno di legge (ha visto l'approvazione di tutti) sul finanziamento al sistema sanitario nazionale dell'assistenza sanitaria penitenziaria che è un'emergenza, lo ripeto, e questo taglio di 1 milione di euro che noi ci siamo imposti per cercare di contenere le spese credo non sia una congrua operazione. Noi riproponiamo il testo che voi avete tagliato, proprio per verificare se su questi temi veramente è necessario operare dei tagli.
Mi piace ricordare anche la questione del servizio civile volontario. Io ritengo che questo istituto, che ha creato benessere nell'ambito degli enti locali, debba essere riaffermato, per esempio, riproponendo l'articolo che prevede un investimento minimo di 600 mila euro che per centinaia di giovani è un grande beneficio.
Noi vancora vorremmo proporre sia per le comunità di accoglienza dei minori sia, appunto, per le persone che sono in carcere la possibilità di ottenere gratuitamente i farmaci di fascia C. Sono disposizioni che noi abbiamo trovato nei testi che ci avete sottoposto voi e che riteniamo opportunamente di riproporre.
Vorrei fare un'ultima considerazione su ciò che, a volte, certi movimenti politici propongono. Io sono stato affascinato dalle proposte che l'IRS ha fatto, anche ultimamente; mi è piaciuto molto il loro concetto di nazione senza nazionalismo inserito in una prospettiva gandhiana. Ugualmente apprezzo il concetto di indipendenza proprio dei colleghi del Partito Sardo d'Azione; verrebbe veramente la voglia di tagliare certi ponti, ma in questo momento invece nessuno di noi può scaricare le sue responsabilità.
Adesso dobbiamo assolutamente procedere con una rivendicazione forte. Non credo che i problemi vissuti sulla loro pelle dai nostri concittadini debbano essere trascurati. Io mi soffermo su queste questioni, ma mi soffermerei, per esempio, anche sulla questione dell'utilizzo della tecnologia nella sanità su cui è stato fatto un passo indietro. La scorsa legislatura per quanto riguarda il rafforzamento delle tecnologie della sanità credo sia stata esemplare. Pertanto si tratta di reperire risorse non solo per le politiche sociali, ma anche per le politiche sanitarie che riguardano, ripeto quanto detto stamattina da Mario Bruno, la pelle dei cittadini.
E' importante ragionare in questi termini, non basta tappare i buchi, noi politicamente (non solo per i nostri cittadini) dobbiamo prendere una posizione chiara, adesso, che ci permetta di contestare subito questo processo che la finanziaria nazionale, che è stata già approvata, sta realizzando e che creerà dei problemi veramente gravi i cui effetti si avvertiranno subito, ma soprattutto negli anni seguenti. Da questo punto di vista abbiamo la possibilità di svolgere interamente il nostro ruolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, cercherò di sfruttare bene il tempo per parlare del merito delle cose in discussione, accettando però alcune richieste dell'opposizione. Parto da queste ultime. In sostanza l'opposizione dice: "Non c'è una politica delle entrate", e anche: "Questa manovra è dannosa per qualsiasi politica delle entrate"; affronto questi due argomenti cercando di portare considerazioni di merito, sebbene nel corso della passata legislatura io abbia imparato che ci sono giornate in cui il merito delle cose non conta minimamente, forse oggi è una di queste… pazienza.
In primo luogo, c'è o non c'è una politica delle entrate? Provo a rispondere sulla base di dati di fatto. Questa legislatura si apre con un evento importantissimo per le politiche fiscali italiane: l'approvazione della legge numero 42, cioè la legge sul federalismo fiscale. Io non so quanta consapevolezza noi abbiamo della filosofia della legge. La filosofia della legge ci dice che abbiamo una spesa statale di circa 459 miliardi e una spesa locale di 255 miliardi. Se togliamo da queste due voci gli interessi e le spese per il personale la cifra rimanente, è interessante saperlo questo, ci dà l'idea di quanto consumiamo in spese correnti, la spesa statale infatti passa da 459 a 84 miliardi, un calo impressionante, e la spesa locale da 255 a 171 miliardi.
Allora, qual è la filosofia della legge che è stata approvata e che incombe in questo inizio di legislatura? Emerge chiaramente che mentre la spesa statale è alimentata dalle tasse, pagate dai cittadini e dal debito pubblico, la spesa locale è programmata da governi che hanno il potere di spesa, ma non hanno il dovere del prelievo fiscale. Il federalismo fiscale punta a rompere questa asimmetria addossando a chi ha potere di spesa, anche la responsabilità fiscale. Siamo a maggio 2009.
Questa legge ha anche degli aspetti positivi per noi, perché riconosce la necessità del prelievo fiscale in capo a chi esercita la sovranità. Onorevole Espa, noi dobbiamo abituarci a ragionare su un principio che gli inglesi hanno capito nel Medioevo: la sovranità è legata al prelievo fiscale, perché senza questo potere non si possono fare scelte. Queste scelte prima le faceva il re, ma gli inglesi prima di noi (sono più sanguinari e quindi hanno combattuto duramente prima di noi), hanno detto: "Caro signore, tu, se vuoi amministrare i soldi hai bisogno di un Parlamento", e sono diventati la prima monarchia con un Parlamento che prendeva decisioni.
Noi abbiamo anche un'opportunità. Le Regioni a Statuto speciale devono negoziare questo percorso in un rapporto pattizio, lo Stato con noi deve venire a patti e si sta preparando a quell'incontro; noi questa partita la dobbiamo negoziare con un patto. A settembre si definisce la finanziaria; in quella sede si registra il primo dato della politica delle entrate della maggioranza e del Governo. La maggioranza stabilisce l'entrata in vigore dell'articolo 8 negoziato dal presidente Soru nel dicembre 2006, pubblicato nel 2007e dice: Io inscrivo le entrate e le metto nel bilancio di competenza".
A questo punto, questo è un fatto neutro? No, non è un fatto neutro; e io, per esempio, mi aspettavo che lo Stato impugnasse il bilancio di fronte alla Corte costituzionale, cioè contestasse l'applicazione della norma. Non l'ha fatto, e questo è un punto debole importante del discorso del Sottosegretario, perché se fosse vero che dovevamo scrivere le norme di attuazione avrebbe dovuto contestare l'iscrizione di quei soldi nel bilancio di competenza; non l'ha fatto, e per noi questo è un punto a favore, ma non è un punto neutro, cioè non è una decisione presa a caso, l'abbiamo pensata E, tra l'altro, di intesa, perché io ricordo le discussioni in Commissione bilancio dove era stato anche apprezzato che venisse difesa la conquista.
Poi è successo un altro fatto; noi sapevamo che comunque la sede in cui difendere questa questione e il volume delle risorse era l'accordo con lo Stato, a cui lo Stato si sta preparando; noi, in termini di cultura politica, di numeri, di fatica dobbiamo vederci di più e parlare perchè non siamo tanto pronti. Che cosa fa la Commissione bilancio? La Commissione bilancio a febbraio del 2010 approva all'unanimità una risoluzione sul federalismo fiscale e sulle entrate e la propone al Consiglio. Posso fare una proposta? Se tutti abbiamo veramente questa autentica volontà di mettere al centro questa questione, senza limiti di orario, perché parlarne in 10 minuti, con l'articolo 1 bis? Richiamare quella risoluzione non è nel potere della Commissione, è nel potere dei Capigruppo, vogliamo discuterla? Vogliamo creare la piattaforma con cui andare all'incontro con lo Stato? Io penso che sia quella la sede che ci consentirebbe di dibattere anche più liberi dalla contingenza.
Poi si sottolinea, e vengo alla seconda parte, la natura del provvedimento; io credo che se noi approviamo le finanziarie a settembre, poi sia inevitabile fare gli assestamenti; perché, ho cercato di spiegarlo ieri, si fa una previsione su alcuni dati ma dopo ci si allinea sul dato più recente. Noi siamo agganciati, fra virgolette, agli andamenti di mercato e dobbiamo essere capaci di adeguarci; non stiamo rinunciando alla rivendicazione, ci stiamo comportando come se funzionasse per cui io vedo, per esempio, che il gettito Iva probabilmente sarà inferiore, mi adeguo, ma non sto revocando assolutamente nulla, non sto revocando assolutamente nulla.
Sui tagli io sottoporrei all'attenzione dell'onorevole Espa un'altra argomentazione. Quando ci fu la riforma dell'articolo 8, Prodi (credo fosse la prima volta, se sbaglio correggetemi, perché non ho memoria di queste cose nel dettaglio), motivò la questione del Patto di stabilità, e mi stupì, dicendo che era per l'unità economica del Paese; se ci fosse l'onorevole Uras in aula avrebbe un sussulto, perché non esiste l'unità economica del Paese, non esiste. In quel caso il Governo abusò della sua sovranità, perché sui miei soldi tu non mi devi dire quanto posso spendere.
Ora, il Patto di stabilità incide moltissimo sulla decisione dei tagli, perché vi è stato spiegato che non si sta tagliando qualcosa che avremmo potuto spendere, si sta riducendo la competenza su risorse che ragionevolmente non avremmo potuto spendere; e si è anche detto che si è aperti, mantenendo i saldi, sul merito delle cose, non c'è una difficoltà in questo senso.
Terzo aspetto tecnico, la questione dei residui. L'onorevole Salis dice: "Noi ci siamo"; ma perché dobbiamo banalizzare un tentativo, compiuto da tutta la classe politica, di inoculare nella struttura della Regione livelli di efficienza superiore? Faccio un esempio per capirci. Noi abbiamo previsto l'aumento di risorse per i Consorzi fidi dell'artigianato e altro. Io ho scoperto che, inserito a settembre, approvato a dicembre, il bando scade il 31 luglio. Ma che senso ha fare le finanziarie se i bandi vengono fatti dopo sette mesi? Significa saltare un bilancio per poi spendere l'anno successivo ancora. La norma è stringente. Certo che costringiamo gli uffici a un'altra cultura. Teniamo duro! Ma non è banale! Questo è il quadro in cui è maturata questa manovra.
Possiamo chiedere di parlare delle cose importanti non costretti da un articolo? La risoluzione sul federalismo la vogliamo discutere insieme? Ci stiamo sette giorni? Forse facciamo una cosa utile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, se qualcuno dall'esterno avesse assistito alla discussione di questi due giorni probabilmente trarrebbe la conclusione che tra maggioranza e opposizione tutto sommato non c'è differenza nel ritenere che siamo creditori importanti nei confronti dello Stato, ciò che ci deriva dall'articolo 8. C'è invece una differenza tra maggioranza e opposizione sul come pretendere l'esigibilità di quanto ci è dovuto. Ora, io vorrei sviluppare alcune considerazioni su questa equazione.
Insisto nel dire che si fa una discussione, e mi rivolgo in particolare all'Assessore, approvando l'assestamento di bilancio, perché poi alla fine quest'Aula lo approverà, come se fossimo in una condizione ordinaria. A me pare, invece, che non siamo in una condizione ordinaria perché altrimenti non ci sarebbe nemmeno il confronto che finora si è sviluppato tra la maggioranza e l'opposizione. Siamo di fronte mi pare - mi scuso per il termine poco consono all'Aula - oggi a un ennesimo scippo del Governo nei confronti della Sardegna e non c'è, secondo me, almeno tra quello che riesco a vedere, un'opposizione ferma da parte della Regione per contrastare questo atto del Governo.
Ho l'impressione, assessore La Spisa, assessore Corona (siete in due autorevoli rappresentanti di questa Giunta), nessuno me ne voglia, che vi stiate rendendo responsabili di vanificare uno dei momenti forse più alti della storia autonomistica di questa Regione. Quello che è avvenuto nella passata legislatura, indipendentemente da chi fosse il Presidente, la conquista, il negoziato che c'è stato sulle entrate erariali tra la Regione e lo Stato è un fatto di straordinaria importanza. Nessuno qua dentro, almeno finora, se non per partito preso, intende disconoscere questa conquista ottenuta grazie a quell'unità di popolo di cui più volte ci ha parlato tra ieri e oggi anche il presidente Maninchedda.
Assessore, poiché lei stesso nel suo intervento, poi lo riprenderò alla fine, ha parlato di un monito da voi inviato al Governo, io le chiedo di riferire a quest'Aula come e quando intendete fermare le lancette, o per rendervi conto che quelle somme sono esigibili, e se sì quando, oppure per verificare che non sono esigibili e, in quel momento, di fronte alla non esigibilità di quelle somme, definire che cosa intende mettere in essere il Governo regionale per far rispettare un diritto.
Ieri il presidente Maninchedda, mi spiace citarlo più volte, ci ha ricordato che in questo momento per ottenere il riconoscimento di un diritto, come quello di cui stiamo discutendo, serve un clima popolare che al momento non c'è, quindi il soggetto politico che manca è il clima popolare; ma quando si dice che manca il clima popolare si sta però riconoscendo che sussistono tutte le ragioni per avanzare una rivendicazione forte. Questo è uno degli assunti emerso nel dibattito svolto finora in quest'Aula. Ebbene - e faccio riferimento anche ad alcune provocazioni che mi pare siano state del tutto gratuite -chiedo ai colleghi della maggioranza quale intervento, quale comportamento dell'opposizione tra ieri e oggi, in questa discussione, non ha evidenziato la nostra disponibilità a costruire un fronte comune per rendere dignità negoziale a questa Regione nei confronti dello Stato su questa materia. C'è forse stato un atteggiamento di chiusura da parte nostra? Davvero non capisco di quali porte parlasse l'onorevole Capelli. Forse il dibattito tra ieri e oggi, almeno su questa parte, è stato uno dei terreni di confronto su cui, lo dicevano alcuni cronisti che osservano ovviamente...
(Brusio in aula)
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate concludere l'intervento.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io davvero su questo mi interrogo, e scusate se non merita un accoglimento questo interrogativo che io pongo a me stesso, certamente, ma anche all'intera Aula. Davvero non mi sembra che da parte nostra ci siano state posizioni strumentali. Adesso l'onorevole Maninchedda ci ricordava che c'è una risoluzione della Commissione bilancio. Faccio ammenda, non la conosco. Intuisco che quella risoluzione importante, unitaria, della Commissione bilancio probabilmente affronta questo tema e forse ipotizza anche un terreno, un percorso, un'ipotesi di lavoro per il raggiungimento di questo obiettivo. Allora è già da quel momento che non c'è un atteggiamento gretto da parte dell'opposizione, come qualcuno ci ha voluto attribuire.
Mi pare ci sia invece un atteggiamento diverso che, su una materia delicata e importante come questa, si muove proprio nell'ottica dell'interesse generale di quest'isola. Se questo è il clima in quest'Aula e mi pare lo sia, non è un caso che anche la stampa, oggi, riferisca sugli interventi di Soru e di Maninchedda. Non è un caso...
(Interruzione del consigliere Capelli)
DIANA GIAMPAOLO (P.D.) ...di ieri. Sì, la stampa riferisce oggi, quindi, Roberto, non può che essere di ieri perché io mi riferivo alla carta stampata.
CAPELLI (U.D.C.). Di ieri.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Di ieri, certo. Capisco questa tua necessità di precisazione. Allora, se questo è il clima davvero non capisco perché ci sia questa chiusura totale da parte della Giunta. Inoltre, non è vero che all'esterno di quest'Aula non c'è consapevolezza di quello che stiamo discutendo. Forse non conoscono i dettagli ma abbiamo visto le prese di posizione delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, abbiamo visto la presa di posizione di tante aziende, abbiamo visto, badate, la sofferenza di chi guarda alla Regione e alle disponibilità della Regione anche per alleviare uno "star male" di tanta parte della società, in particolare di chi vive senza reddito o chi ha come reddito ciò che gli deriva dagli ammortizzatori sociali. Quindi c'è necessità davvero di guidare questo popolo.
Allora, se c'è questo spirito in quest'Aula, se c'è una voglia di confrontarsi tra le forze politiche perché, presidente Maninchedda, non fare uno sforzo per individuare all'interno dell'Aula i capi di questo popolo, coloro che capiscono le ragioni di sofferenza del popolo e che, individuando gli obiettivi che li uniscono possono di conseguenza unificare anche il popolo?
Infine (sta scadendo il tempo), onorevole La Spisa, una richiesta molto semplice; lei, a seguito delle dichiarazioni del sottosegretario Vegas, ha parlato di una diffida molto dura. Le chiedo: è possibile nei prossimi minuti fornire copia di questa diffida molto dura a quest'Aula? Credo che conoscerla sia un legittimo e sacrosanto diritto di tutti i consiglieri regionali.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, intanto io ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Maninchedda e anche l'apertura per certi versi dimostrata. Noi abbiamo avanzato una richiesta, come opposizione, l'abbiamo avanzata ieri con la questione pregiudiziale e abbiamo cercato di indicare delle priorità. Abbiamo detto che la priorità non riguarda questo disegno di legge che è un documento, così come è stato rimodulato in Commissione, sicuramente neutro che però ci impone dei tagli, ci impone di modificare il livello delle entrate, 400 milioni in meno.
Abbiamo indicato le priorità, abbiamo invitato al ritiro di questo disegno di legge al fine di cercare di rafforzare un'azione che veda la Regione con tutte le sue articolazioni, con il suo popolo, con le sue associazioni, con le sue forze sociali, con questo Consiglio regionale unito, rivendicare nei confronti dello Stato un diritto che è patrimonio di tutti i sardi e che riguarda, appunto, la riscrittura dell'articolo 8, le risorse che ci spettano e che sono messe in discussione.
L'onorevole Maninchedda ha detto poco fa che ci sono due livelli, di cui uno riguardante la "politica delle entrate" e ha cercato di spiegare quello che si è fatto soprattutto in Commissione in questi mesi. Poi ha parlato di una risoluzione, approvata all'unanimità dalla Commissione terza, sul federalismo fiscale e sulla nostra volontà di partecipare con lo Stato all'attuazione del federalismo stesso. Allora, noi vi chiediamo ancora una volta se questa è la priorità; se anche per voi questa è la priorità dobbiamo abbandonare questo disegno di legge e discutere immediatamente, da martedì prossimo se è possibile, quella risoluzionefacendo in modo che il dibattito chiarisca la linea, la piattaforma con la quale intendiamo confrontarci con lo Stato.
Mi pare, dalle interlocuzioni avute con la Presidente, che questa risoluzione fosse inserita nella settimana dedicata alle riforme, che partirà dal 7 settembre. Io ritengo, anche per le cose che ha detto l'onorevole Maninchedda, che forse dobbiamo separare la riforma istituzionale dello Statuto, la legge statutaria, persino la "questione indipendenza", onorevole Maninchedda, e anticipare la discussione della risoluzione sul federalismo fiscale e quindi sulla nostra capacità di difendere le entrate.
Io credo che arriviamo impreparati al federalismo fiscale, arriviamo impreparati anche perché è vero, è stata fatta una sessione in Commissione, ma non ha coinvolto il Consiglio regionale, non ha coinvolto la società sarda. Allora, il problema non è l'articolo 1 di questo disegno di legge (forse è il "meno peggio" dell'intero articolato), il problema non è neanche il disegno di legge numero 78 sul quale all'esterno di quest'Aula ci sono comunque forti resistenze. I sindacati oggi ci chiedono di ripristinare i 20 milioni di euro per la scuola perchè non solo i tagli ministeriali colpiscono la scuola, l'economia della conoscenza, ma con il tagliodi quei 20 milioni si colpisce la lotta contro la dispersione scolastica; e i sindacati, unitariamente, chiedono di introdurre delle modifiche per considerare prioritaria nella gerarchia delle urgenze proprio l'istruzione.
Vi chiedono di fare quello che è stato fatto nella scorsa legislatura dove il ripristino di quei 20 milioni ha consentito di finanziarie 352 progetti antidispersione per un totale di 70 mila alunni coinvolti e quasi 3.800 docenti impiegati. Vi elencano, così come abbiamo fatto noi, le priorità, vi dicono che se c'è una crisi bisogna affrontarla e tentare non solo di rappresentare i problemi ma anche di risolverli. Nel momento in cui le Regioni (lo ha fatto poco fa il presidente Errani) dicono che la manovra del Governo, ormai oggi è stata approvata, è una manovra sbagliata, che colpisce in maniera profonda gli enti locali, che colpisce in maniera profonda le Regioni noi invece vediamo, l'ho detto stamattina, un Governo regionale che semplicemente in queste ore, quando avrebbe dovuto cominciare una politica contestativa nei confronti del Governo, si limita a una manovrina da 400 milioni, forse neutra per la politica, forse neutra per i partiti, ma non neutra per i sardi.
Una manovra che non affronta i problemi veri, non affronta neanche quello che ha detto il sottosegretario Vegas in Commissione bilancio perché è vero, c'è stato il 20 maggio una risposta all'interrogazione dell'onorevole Cicu, ma in quel periodo eravate impegnati in campagna elettorale, quindi vi siete guardati bene dal diffondere quella notizia. Però il 13 luglio in Commissione bilancio il sottosegretario Vegas ha detto delle cose molto chiare. Ha detto che l'attuazione dell'articolo 8 è subordinata all'approvazione da parte della Commissione paritetica (che fra l'altro mi risulta che si sia riunita pochissime volte o forse mai in quest'anno) prevista dallo Statuto speciale e di apposite norme di attuazione.
Ha detto delle cose importanti che devono essere necessariamente contestate. Ha segnalato che, a fronte della richiesta della Regione sarda di risorse pari a 4,3 miliardi di euro circa, occorrenti per non pregiudicare l'ordinamento funzionario dell'amministrazione, sono state stanziate per l'anno in corso prudenzialmente risorse pari a 4,5 miliardi in termini di competenza e di cassa; dice anche però che, evidentemente, si renderà possibile l'integrazione degli stanziamenti di bilancio a seguito dell'approvazione delle richiamate norme di attuazione.
Poi ci dice che la previsione, contenuta nel bilancio regionale, seppure stimata per un importo maggiore, è considerata coerente con la legislazione vigente. Infatti non hanno impugnato il provvedimento di bilancio e peraltro, dice ancora Vegas che questa previsione di entrate non comporta alcuna conseguenza sull'applicazione del Patto di stabilità che invece si riferisce alle spese. Mentre, per quanto riguarda le funzioni, queste non necessitano di norme di attuazione e quindi sono già da ora immediatamente in carico alla Regione.
Allora, io credo che sia questa la priorità e sia serio, come ha detto l'onorevole Maninchedda, le priorità metterle in fila; partire da una sessione di questo Consiglio regionale che si occupi delle entrate, che si occupi della nostra partecipazione nel confronto con lo Stato all'attuazione del federalismo fiscale. Io credo che faremmo bene, lo dico ancora oggi anche in questa fase di discussione dell'articolo 1, a ritirare questo disegno di legge e ad occupare quest'Aula, a partire dal martedì della prossima settimana, su una discussione alta, nobile, che ci veda impegnati unitariamente nella creazione di una piattaforma comune di rilancio della Sardegna; e che ci veda poi, agli inizi del mese di settembre, confrontarci seriamente sulle riforme (riforma dello Statuto, statutaria, legge di organizzazione, nuova legge elettorale che ponga le basi di un rilancio della Regione), altrimenti continuiamo a campare alla giornata e magari occupiamo il tempo per manovrine come questa.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli emendamenti numero 2 e 8 sono stati ritirati. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 45. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 1, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36 e 37, 38 (emendamento all'emendamento numero 90), 39 e 40.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La Giunta, come già preannunciato dal relatore, ritira l'emendamento numero 2. Si esprime parere conforme a quello del relatore su tutti gli altri emendamenti precisando, riguardo all'emendamento numero 32, di cui si è parlato in Commissione, che l'argomento oggetto dell'emendamento verrà esaminato e approfondito da parte dell'Assessorato competente.
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 2 e 8 sono stati ritirati. Metto pertanto in votazione l'emendamento numero 45.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 45.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Petrini - Piras - Pitea - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Zedda Massimo - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 51
maggioranza 26
favorevoli 33
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Io ho pigiato quando è stato messo in votazione l'articolo sul quale pensavo di intervenire per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. La sua richiesta è comparsa solo in questo momento, onorevole Soru.
Abbiamo sempre i soliti problemi.
SORU (P.D.). Allora le chiederei, signor Presidente, visto che sappiamo di avere questi problemi, di procedere un pochino più lentamente in maniera che ci sia il tempo per il sistema di fare il suo dovere e per noi di fare le nostre scelte.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 1 è inammissibile.
Metto in votazione l'emendamento numero 9.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Presidente, intendevo semplicemente ritirare l'emendamento dichiarato inammissibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Parlo su questo emendamento, e lo farò anche nelle altre occasioni che seguiranno, per continuare a esprimere la mia posizione negativa sull'emendamento, l'articolo, la legge. E parlo, mi scuserete, anche se qualcuno rischia di infastidirsi, ma questo credo sia sbagliato perchè non è delle nostre simpatie personali che stiamo parlando, stiamo parlando di esercitare la nostra responsabilità nel migliore dei modi. Non è della mia porta che stiamo parlando, ciascuno di noi ha una porta da aprire e una casa a cui rientrare stasera, tutti noi vorremmo star qui a parlare per tutti quelli che una casa non l'hanno e per tutti quelli che hanno maggior bisogno di noi. E pertanto, ostinatamente, cercherò di parlare stasera.
Stiamo facendo degli sforzi che credo dovrebbero essere apprezzati da tutti quanti, per ultimo lo sforzo del mio Capogruppo, precedentemente lo sforzo del Presidente della Commissione, abbiamo una base di pensiero comune su cui converrebbe esercitarsi anziché esercitare la "balentia" sulle differenze. Cercherò di dare delle motivazioni, per cui chiedo ancora uno sforzo di ragionamento.
Non stiamo parlando di un oscuro sottosegretario, e non stiamo parlando di parole dette al bar, stiamo parlando di quello che il Governo ha detto nella Commissione parlamentare competente e che oggi la maggioranza al Parlamento ha votato; in questo momento stiamo parlando di norme che sono state già approvate alla Camera e che domani saranno inviate al Senato. C'è dunque urgenza di sapere stasera eventualmente che cosa fare domani mattina.
Siamo partiti da un fondo unico al quale, successivamente, sono stati sottratti circa 4 miliardi di euro; quindi il fondo unico di cui parliamo oggi è totalmente diverso da quello precedente e, oggi, parliamo di un testo approvato alla Camera che non prevede una riga espressa per la Sardegna ma che nelle tabelle allegate, e per quanto ha già dichiarato in Commissione il Governo, per competenza e per cassa in questo esercizio 2010 prevede 4 miliardi e 600 milioni di euro che è una cifra super, considerevolmente diversa da quella che è nel bilancio della Regione ad oggi.
PRESIDENTE. Onorevole Soru, chiedo scusa, poiché il tempo a sua disposizione è terminato dovrebbe dichiarare il suo voto.
SORU (P.D.). Signor Presidente, ho detto all'inizio che voterò no.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'emendamento riguarda una di quelle questioni che noi abbiamo inserito all'interno di questo provvedimento ben sapendo, peraltro, che questo tipo di emendamenti non sarebbero stati presi in considerazione nel corso della discussione, parlo degli emendamenti numero 9, 10, 11 in modo particolare. Quindi, onorevole Steri, non era un richiamo, era una ricerca della sua attenzione perché in materia di personale noi sappiamo di dover affrontare questo tema alla ripresa dei lavori, quindi entro sei mesi da oggi.
In questi emendamenti è presente una sorta di strumentalità, per capire qual è l'impegno dell'amministrazione, qual è l'impegno della maggioranza ad affrontare i temi della riorganizzazione del sistema burocratico-amministrativo della Regione. C'è l'impegno a rivisitare le posizioni? C'è l'impegno a trattare gli argomenti senza averli peraltro pregiudicati?
Dico questo perché il 3 agosto, per esempio, si svolgerà un concorso che è sicuramente illegittimo, e che finirà nelle aule dei tribunali, con un aggravio di spesa enorme per l'amministrazione regionale. Questa dovrà patire infatti un contenzioso lunghissimo che non produrrà effetti rispetto alla sua "realizzazione", se non quello di ritardare l'inserimento di dirigenti di cui l'amministrazione, forse, ha anche bisogno. Pertanto, in ragione di questo fatto, io propongo il ritiro degli emendamenti numero 9, 10 e 11.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io sono d'accordo con il ragionamento che ha appena svolto l'onorevole Uras, e sono anche disponibile, essendo uno dei firmatari, sull'eventuale ritiro dell'emendamento e la ripresa in considerazione dell'argomento quando tratteremo la questione più generale del personale, e tutte le altre tematiche, non solo quelle a cui ha fatto cenno il collega Uras.
Colgo l'occasione, nel ribadire che l'emendamento può essere ritirato, per dire che a mio parere non è mai troppo tardi (era il titolo di un'antica trasmissione televisiva) per riprendere e dare ascolto alla proposta del collega Bruno circa la necessità di lasciar cadere la discussione su questo provvedimento e cercare un nuovo terreno di confronto.
Noi dobbiamo riuscire, se serve anche impegnando il mese di agosto, a impedire al Governo di emanare atti che poi siamo obbligati a impugnare . E siccome ciò che ci attende in questi prossimi mesi è davvero drammatico, ed è niente in confronto a quello che attende le Regioni che oggi contestano la finanziaria appena approvata, abbiamo il dovere di prestare attenzione a questo aspetto; e su questo abbiamo registrato convergenze anche questa sera, però non siamo stati conseguenti, non si è stati conseguenti.
Io vorrei ribadire che non stiamo cercando lo scontro con la maggioranza su questo terreno, stiamo cercando un nuovo e un diverso terreno di incontro per affrontare uno scontro, questo sì, serio, duro, anche difficile, che non è sicuro riesca a sortire effetti positivi, ma che è nostro dovere mettere in piedi, con lo Stato. Serve, su questo, riflettere, serve che ci riflettiate con attenzione perché è il terreno sul quale si possono conseguire risultati che possono dare un senso al proseguimento di questa legislatura. Ecco perché rinnovo l'appello e ribadisco di concordare sulla proposta di ritiro.
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, in quanto prima firmataria dell'emendamento, vuole precisare per favore se lo ritira o se lo mantiene?
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, prima di decidere definitivamente di ritirare questi emendamenti, riteniamo opportuno avere alcune risposte dall'assessore Corona nel merito delle questioni sollevate da questi emendamenti. Sul personale della Regione e sulla sua riorganizzazione ci sono problemi importanti; è stato presentato anche un testo di legge che ancora non è stato discusso. Prima di ritirare l'emendamento vorremmo pertanto sentire dalla voce dell'Assessore quali impegni intende prendere in quest'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione.Onorevole Barracciu, i primi due emendamenti non riguardano assolutamente il mio Assessorato, perché il primo riguarda l'Ente Foreste il cui personale, come lei sa, è personale dello Stato; il secondo riguarda il personale ASL, e quindi attiene agli enti locali; sul terzo che riguarda la vice dirigenza abbiamo già parlato in Commissione, perché l'onorevole Sanna aveva presentato un emendamento simile, e la mia risposta è stata che questa problematica sarebbe stato affrontata nella legge di riorganizzazione.
Naturalmente siamo disponibili a valutarlo anche in sede di discussione del disegno di legge numero 71, tenendo però presente, onorevole Barracciu, che questo emendamento, così come quello presentato dall'onorevole Sanna, non prende in considerazione tutta la parte relativa alle altre posizioni, agli altri incarichi. Io vi chiedo uno sforzo in questo senso, perché naturalmente nel trattare questa materia non si può parlare solo di vicedirigenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu . Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Mi risulta che il personale dell'Ente Foreste sia regionale, non statale
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu ci deve dire se ritira oppure no gli emendamenti.
BARRACCIU (P.D.). Dicevo che, a parte la precisazione sull'emendamento numero 9, le dichiarazioni dell'Assessore non contengono nessun impegno rispetto ai problemi sollevati, per cui noi non ritiriamo gli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Volevo riprendere il ragionamento che si faceva prima, discutendo infatti si sviluppano le questioni. Diceva l'onorevole Soru che il sottosegretario smaschera la Giunta regionale quando dice che sono iscritti 4 miliardi e 600 milioni, per cui siamo fuori da ogni ragionamento di previsione della Regione. Che cosa stiamo dicendo?
Stiamo dicendo che se il viceministro Vegas afferma che dovete iscrivere in bilancio 4 miliardi e 600 milioni vuol dire che dentro quel capitolo, dove c'erano le somme destinate alla Regione a Statuto speciale, il Governo ha già una sua contabilità, quindi ci ha già "fregato". Il problema è di adesso, ci hanno già scippato le entrate, lo volete capire sì o no? Di che cosa stiamo parlando? Ci stanno certificando di avere già tolto le risorse, perché ci stanno indicando una contabilità all'interno del capitolo dello Stato, che già assegna le cose. Siamo già nella condizione di procedere a una impugnativa, e voi ci state prende in giro, stiamo parlando di altre cose!
Ecco perché vi stiamo dicendo, onorevole Maninchedda, che siamo ancora in tempo, che l'articolo 1 ter può essere tolto, se noi rinunciamo al taglio di 400 milioni, discutiamo dei provvedimenti che possono facilitare la spesa ma sospendiamo e annulliamo le variazioni al bilancio, ci diamo da fare per migliorare la spesa e voi impugnate il provvedimento sulle entrate in sede costituzionale. Questa è la proposta perché oggi sta diventando evidente che siamo già in emergenza finanziaria, ci hanno già scippato le risorse perché quei 4 miliardi e 600 milioni ne sono la certificazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, vorrei dare una risposta all'onorevole Uras. Per quanto riguarda le norme sul personale c'è la più ampia disponibilità ad affrontare i problemi perché di emendamenti sul personale ce ne sono differenti, alcuni anche estremamente rilevanti e che riguardano gli effetti della sentenza della Corte costituzionale sul precariato. Pertanto vi è una serie di problemi che deve essere sicuramente affrontata, tant'è vero che in Commissione abbiamo ritirato, sia la maggioranza che l'opposizione, tutti gli emendamenti, abbiamo inviato all'Aula un testo snello con l'intesa che tutta quella serie di problemi sarebbe stata affrontata in modo organico.
E' il caso, per esempio, della vicedirigenza per la quale è richiesta una disciplina molto più ampia per cui non basta un articolato (se non sbaglio il testo proposto è identico a quello esaminato in Commissione).
Quindi, per quanto riguarda il problema del personale, c'è la totale disponibilità ad affrontarlo, direi addirittura che, ancorché informalmente, dobbiamo incontrarci e affrontare le norme sul personale prima ancora di andare in Aula.
Non si tratta solo di riscrivere poche norme formali, si tratta di trovare il modo di incidere sul lavoro per facilitarlo, per vedere quando sia possibile farlo, bisogna decidere le politiche, se incentivare o meno il pensionamento oppure puntare sugli incentivi per favorire il pensionamento; è una serie di problemi seri che occorre affrontare e vanno affrontati in fretta, io ritengo subito dopo la sessione sulle riforme. Va da sé che in teoria sarebbe preferibile operare la riforma della legge numero 31, ma questo sinceramente non si può fare se non si fa la Statutaria; nella scorsa legislatura era stato ritenuto di non modificare la "31" prima della Statutaria, per coerenza anche questa volta non dobbiamo farlo, però dobbiamo varare subito la Statutaria e poi affrontare la "31" per avere una visione nuova e organica di tutto il personale.
Del resto la norma sulla stabilizzazione era nata da un emendamento unitario elaborato, in origine, da me e dall'onorevole Uras. Quindi sono problemi a cui siamo sensibili, a cui vorremmo dare tutti insieme una risposta per quanto possibile.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, dichiari il voto sull'emendamento numero 9.
STERI (U.D.C.). Il voto è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Soru su cosa è iscritto a parlare, perché per dichiarazione di voto è già intervenuto.
SORU (P.D.). Sull'emendamento numero 9.
PRESIDENTE. No, sull'emendamento numero 9 è già intervenuto.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, a seguito delle dichiarazioni dell'onorevole Steri decisamente esaustive, e anche per le aperture e le rassicurazioni che ha fornito nella sua dichiarazione, i 3 emendamenti sono ritirati.
PRESIDENTE. In effetti in seguito al 10 dovrebbe essere ritirato anche il 28 che è identico. Il 9, il 10 e l'11, quindi anche il 28?
BRUNO (P.D.). Solo il 9!
(Interruzione della consigliera Barracciu)
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 10.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, io ho sentito prima l'Assessore sostenere di non avere competenza rispetto a questa situazione un po' difficile sulla quale noi abbiamo presentato una interrogazione; penso che comunque l'Assessorato e la Giunta regionale nel suo complesso abbiano un potere di controllo su quello che sta succedendo al Brotzu.
E' noto che l'Azienda ospedaliera del Brotzu di Cagliari in data 27 novembre 2007, ha bandito un concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato di operatori sociosanitari. Ora (in breve perché il tempo è limitato) queste assunzioni sono state bloccate, nonostante sia stato esperito tutto il concorso, perché l'attuale Giunta ha deciso di non procedere alleassunzione per rispettare il famoso "patto del buon governo". Ciò significa che in questo momento si va verso la scadenza dei termini del concorso e, nel frattempo, vengono assunti i lavoratori interinali.
Quindi, poichè il risparmio delle risorse in realtà non esiste, è stato presentato l'emendamento per garantire i diritti di coloro che hanno svolto e superato questo concorso. Su questo punto vorremmo avere un pronunciamento e delle garanzie per capire anche quali questioni devono essere affrontate, per capire che cosa succederà in questa situazione di precariato in cui, lo leggiamo anche sui giornali tutti i giorni, continuano a essere assunti lavoratori interinali mentre rimangono fuori coloro che nel 2007 hanno vinto un concorso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Presidente, voterò contro questo emendamento che ha come presupposto il taglio di circa 400 milioni di euro dal bilancio della Regione, e questo nello stesso giorno in cui c'è già lo Stato che pensa a togliere i soldi dal nostro bilancio. Ritengo che questo modo di operare sia enormemente dannoso.
Continuo poi a richiamare tutti a un senso di responsabilità e chiedo se siamo sicuri che stiamo facendo questa discussione con piena consapevolezza, con piena lucidità, con piena attenzione. Un secondo fa ho sentito dai banchi della Giunta dire che non era di competenza di un certo Assessorato occuparsi del personale dell'Ente Foreste perché questo è un ente dello Stato. Io credo che questo sia emblematico del livello di precisione e di attenzione con cui stiamo discutendo l'intero disegno di legge.
Noi oggi siamo chiamati ad assolvere un compito storico; oggi, e lo dico a ragion veduta, stiamo vivendo un momento storico: affrontare il federalismo fiscale tocca a noi e non ad altri e oggi lo stiamo facendo con questo livello di incoscienza e di superficialità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì, stiamo lavorando con molta incoscienza anche perché quell'emendamento di cui parlava, Assessore, è esattamente lo stesso perché l'ho firmato anche io; lei è mesi che girovaga con questa storia dicendo che dobbiamo discutere… che presenterete un provvedimento… eccetera . Guardi, con i tempi che corrono, lei deve considerare quel disegno di legge molto precario perché daremo battaglia anche all'interno di quest'Aula.
Quello che vi voglio dire è questo: se voi aveste un barlume di raziocinio nel capire la situazione in cui siamo sapreste che il discorso sulla vicedirigenza è un discorso che attiene alla realizzazione di condizioni di efficienza, di maggiore efficienza e di produttività nei diversi settori dell'amministrazione. Assessore, sa qual è il problema? Chiedo che l'onorevole Uras mi ascolti un momento. Il problema vero è che noi prendiamo atto che la gestione del personale in questa Regione è gestita dal solito e storico direttore generale che rappresenta in questa Regione la lobby della dirigenza e che è una delle cause più assolute dell'irrigidimento della burocrazia, ed è uno che si è sempre opposto a questo mutamento.
Io su questo maturerei pertanto una riflessione in più, per il semplice fatto che questo emendamento non disturba nessuno, salvo la lobby della dirigenza in questa Regione; lei farebbe bene perciò ad annullare quel concorso, assolutamente illegittimo, e cercare di valorizzare la vicedirigenza per trovare quelle risposte di cui questa Amministrazione ha bisogno.
Ovviamente se, come succederà, non si discuterà approfonditamente in questa sede, ne discuteremo nella sede preposta, perché qualche volta dovreste ascoltare anche il personale, quando manifesta i bisogni e le necessità, e non solo i direttori generali che rappresentano una realtà virtuale nel comparto della Regione.
Purtroppo questa è la realtà, è la triste realtà, e nella sua responsabilità sono passati altri che si sono fatti la stessa idea: evidentemente lei ancora non ha matura la consapevolezza di che tipo di struttura regionale abbiamo e dei guai che quella struttura, per come viene lasciata andare a se stessa, sta producendo, anche relativamente al bilancio e alla spesa regionale.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, credo ci sia stato un equivoco, perché ho messo in votazione gli emendamenti numero 10 e 28 in questo momento, non il numero 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 46, viene ripresa alle ore 20 e 54.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). E' una fase un po', come dire, concitata, quindi può anche succedere che una lettura veloce degli emendamenti poi porti a posporre gli stessi.
Io voterò a favore di questo nostro emendamento per una ragione semplicissima: perché serve per porre fine a una vergogna di cui vi state macchiando! Qual è la vergogna? La definisco tale per almeno tre ragioni. Siamo in presenza di un concorso per figure di cui c'è una grandissima carenza, e quella carenza sta ledendo la qualità delle prestazioni sanitarie. In alcuni reparti si stanno allungando le liste d'attesa anche per gli interventi, proprio per l'assenza di operatori specializzati. Infine, Presidente, Assessore, siamo in presenza di un altro fatto gravissimo: voi non assumete lavoratori e lavoratrici che hanno superato il concorso e assumete lavoratori interinali. Questa è una vergogna che dovete spiegare.
Io vorrei capire qual è la ragione che vi spinge ad assumere lavoratori interinali che tra l'altro non sono, con tutto il rispetto, nelle condizioni di prestare al meglio la loro opera. Alcuni infatti sono assunti per 30 giorni, altri per 45, i più fortunati vengono assunti per 3 mesi, e ruotano; immaginatevi qual è la qualità della prestazione di questi lavoratori. Assessore La Spisa, assessore Corona, io vi chiedo su questo di dire qualcosa: non è possibile che voi continuiate ad autorizzare questa sorta di vituperio, direbbe il sommo poeta; non è davvero possibile; state continuando a peggiorare la qualità delle prestazioni sanitarie e, nello stesso tempo, ad aumentare sensibilmente la fascia dei lavoratori precari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, per fare un po' di memoria: stiamo parlando dell'emendamento numero 10?
PRESIDENTE. Sì, onorevole Uras, stiamo parlando dell'emendamento numero 10.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Con l'emendamento 10 si tenta di fare una cosa utile. Questa norma, come qualche altra contenuta negli emendamenti proposti dal centrosinistra, si sarebbe anche potuta approvare perché altro non fa che prorogare le graduatorie dei concorsi pubblici regolarmente già espletati e relativi a professionalità già sperimentate.
Qual è il problema? Il problema è che noi, quando bandiamo ed espletiamo un concorso - ce lo potranno dire meglio l'assessore Corona e l'assessore La Spisa, inseriamo una voce in bilancio non poco significativa. Avete idea infatti di quanta gente partecipi a un concorso pubblico? Ci sono concorsi pubblici in cui le domande sono 20 mila, 30 mila per cui affittiamo alberghi, in qualche caso siamo stati costretti anche ad affittare i padiglioni della Fiera, costi enormi! Vengono sostenute le preselezioni, ci sono le società che predispongono e vendono i quiz, vengono stampati i libri, vengono tenute anche le lezioni magari anche da componenti di Commissione…
MULA (Riformatori Sardi). … e non solo…
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). … e non solo e non solo. Migliaia e migliaia di giovani che tentano il terno al lotto, centinaia di migliaia di euro che si spendono per espletare concorsi, un rischio di contenzioso altissimo, un disastro.
Allora quando i concorsi li abbiamo espletati e abbiamo stilato le graduatorie che riguardano personale professionalizzato e già sperimentato e, badate, con punteggi di idoneità garantiti, manteniamoli in vita. Pertanto, se dobbiamo bocciare questo emendamento, ma siamo convinti che sia buono, ditelo, lo inseriamo nel posto giusto magari più tardi, e non costringeteci invece al ritiro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, in primo luogo vorrei sapere, tenuto conto che sono le ore 21, come procederanno i lavori sia questa sera che domani. In secondo luogo dico che preferirei non votare questo come gli altri emendamenti perché sappiamo tutti che se votiamo contro queste norme dovranno essere riproposte non prima di sei mesi;di conseguenza non stiamo facendo una cosa buona ma stiamo facendo un torto alla bontà degli articoli che si propongono. Presidente, io avrei dichiarato inammissibili tutti questi emendamenti, prima di tutto perché sono in contrasto con l'articolo 1 della legge che stiamo approvando, articolo che che recita che la legge finanziaria non può contenere norme di organizzazione degli Uffici dell'amministrazione regionale, degli enti, delle agenzie e quant'altro; quindi sono tutte norme intruse.
La maggioranza ha dichiarato di voler entrare nel merito di questi problemi in altra sede, di volerne discutere ma senza l'assunzione di impegni adesso da parte della Giunta regionale che si dovrebbe impegnare ad approvare che cosa? questi articoli che vengono predisposti e accennati adesso.
Ci sono le Commissioni consiliari competenti, ci saranno istruttorie, c'è questo impegno a voler discutere di questa materia; se così è, non capisco perché stiamo andando avanti con uno che dice lo ritira, l'altro che dice che lo vota, l'altra ancora che dice che non si può. Vorrei capire pertanto come si intende procedere.
PRESIDENTE. Onorevole Floris, i lavori termineranno dopo la votazione di questo emendamento e saranno aggiornati a domani mattina.
Per quel che riguarda la sua osservazione devo specificare che, trattandosi del collegato alla finanziaria e non della finanziaria, non sussiste il problema della norma intrusa; questo è l'orientamento manifestato dagli Uffici.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, io avevo già rappresentato il problema che domani tutti e tre i consiglieri regionali dell'Italia dei Valori sarebbero stati impegnati nei congressi provinciali del proprio partito. Quindi noi nonostante l'importanza della materia, saremo costretti a non essere presenti.
Avevamo proposto un'altra soluzione che, purtroppo, non è stata accolta, e questo non ci fa molto piacere anche perché noi abbiamo sempre manifestato la più ampia disponibilità alle richieste di carattere politico avanzate da tutti gli altri Gruppi del Consiglio.
PRESIDENTE. Onorevole Salis, era pervenuta notizia che i lavori dei congressi iniziassero nel pomeriggio, così come lei stesso ci aveva comunicato.
finanziaria 2010-2013)". (78/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, siamo contrari all'emendamento numero 10 non solo per le ragioni di cui ha parlato prima l'assessore Corona ma anche perché, nel merito, non si capisce perché dovremmo prolungare la validità di graduatorie concorsuali escludendo la possibilità di indire nuovi concorsi, ai quali possano partecipare coloro che si sono laureati e diplomati nel frattempo, e continuando a pescare nella coda delle graduatorie, collega Uras, persone certamente risultate idonee ma anche meno valide rispetto ai vincitori dei concorsi. La proposta di proroga mi pare francamente irragionevole.
I concorsi si possono rifare. Non tutti i concorsi hanno 30 mila partecipanti, la maggior parte dei concorsi espletati dalle AA.SS.LL. ne ha poche decine, se pure si arriva a questi numeri. Pertanto, se l'emendamento non viene ritirato voteremo contro.
Onorevole Diana, lei è un maestro e sa meglio di me come funzionano le logiche del mercato del lavoro; stiamo assumendo personale interinale la maggior parte del quale sostituisce il personale interinale assunto in precedenza, perché a volte non si possono fare concorsi, a volte non si trova personale e così via.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, le parole dette dall'onorevole Salis credo meritino degli approfondimenti e, di conseguenza, vorrei anche entrare nel merito dell'emendamento. L'onorevole Salis ha ragione quando dice che c'erano degli accordi informali per consentire ai consiglieri dell'Italia dei Valori di partecipare ai loro congressi; però gli accordi informali avevano configurato lo svolgimento di una discussione che stava al merito dei problemi e che, senza mai negare il diritto di parola, consentiva di procedere nei lavori con un certo ritmo. Si è fatta un'altra scelta che comporterà che si lavori anche domani.
All'onorevole Diana vorrei dire che io sto cercando di de-ideologizzarmi, per de-ideologizzarmi vado al merito delle cose. In Commissione bilancio stiamo acquisendo (l'abbiamo richiesto dopo l'audizione) il dettaglio delle ragioni della spesa sanitaria; questi documenti saranno nella disponibilità di tutti i consiglieri. Alcune cose le conosco già.
Per quanto riguarda gli interinali a Nuoro, nel 2008 180 mila ore erano coperte dal lavoro interinale mentre nel 2009-2010 ne risultano 50 mila e continuano a scendere. Il direttore generale della ASL di Sassari tre giorni prima di andare via ha emanato 121 delibere inerenti, tutte, questioni del personale (attribuzioni di posizioni organizzative, 15 septies, eccetera eccetera). L'A.S.L. di Cagliari aveva un "trionfo di 15 septies"; io sono per i concorsi, sono sempre stato per bandire i concorsi e per attingere dalle graduatorie, non è questo il problema. Di queste questioni però ne dobbiamo parlare decidendo, tutti insieme, che c'è una linearità di comportamento chiunque governi, che ci liberiamo dal compiere certe scelte in occasione degli appuntamenti elettorali, oppure non dobbiamo recuperarle nel corso di fasi polemiche.
Io proporrei la prima soluzione, perché consentirebbe a tutti di vivere meglio. Stiamo pulendo, puliamo, però il tema del lavoro interinale andrebbe approfondito perché nella precedente legislatura ha presentato degli aspetti scabrosi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, credo sia doveroso rispettare la prassi che prevede di interrompere i lavori dell'Aula quando un Gruppo politico, è impegnato nello svolgimento di lavori congressuali; come si è sempre fatto in questo Consiglio regionale sarebbe opportuno non programmare i lavori per la giornata di domani. E neanche si può legare, onorevole Maninchedda, questo principio al merito degli interventi e alla snellezza procedurale e procedimentale.
Ritengo corretto pertanto, a fronte di una richiesta in tal senso di un Gruppo politico, il cui congresso inizia domani, come è sempre stato in questo Consiglio regionale nella prassi, permettere ai consiglieri di partecipare ai lavori congressuali.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, mi riservo di convocare una Conferenza dei Capigruppo al termine della votazione di questo emendamento. Le faccio presente di aver sentito informalmente tutti i Capigruppo, compreso lei che, dieci minuti fa, è mi ha detto che i lavori sarebbero proseguiti domani mattina. Probabilmente c'era stato un malinteso. Convocheremo una Conferenza dei Capigruppo e decideremo il da farsi appena votato l'emendamento.
BRUNO (P.D.). Presidente, io ho semplicemente detto che non essendoci un accordo di alcun tipo, né sul merito né sui tempi, oggi non avremmo concluso niente e avremmo proseguito, come sempre, nelle giornate successive. In questo momento è stata avanzata una richiesta e bisogna prenderne atto.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, la richiesta è stata fatta in precedenza, io probabilmente ho capito male.
Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io non avrei difficoltà, non so che cosa pensi l'Aula in proposito, a continuare nell'esame di un certo numero di emendamenti e chiudere la seduta più tardi per consentire al Gruppo dell'Italia dei Valori di svolgere serenamente i propri congressi. Non ho espresso precedentemente, né a lei nè ad altri, un'opinione, non sono stato neppure consultato, non ho fatto accordi, penso, però, anche in ragione di quello che vedo, che dovremo lavorare la prossima settimana.
Sarebbe forse utile, a questo punto, anche per i Gruppi, per gli schieramenti, per il merito delle questioni che dobbiamo trattare pensare, al termine di questa serata, di aggiornare i lavori direttamente alla settimana prossima. Non perdiamo nessun treno, non scappa nessuno, e poichè in ogni caso andremo alla prossima settimana tanto vale andarci con la possibilità, per ciascuno di noi, di fare una riflessione anche in ordine al dibattito che si è sviluppato questa sera.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Per chiarezza; quando abbiamo calendarizzato i lavori, si era rimasti d'intesa di lavorare dal martedì al venerdì mattina, questo per la chiarezza. Se poi sono sopravvenute delle esigenze se ne può parlare, ma la prassi, onorevole Bruno, è sempre quella di sospendere i lavori in concomitanza dei soli congressi regionali, mai di quelli provinciali.
Apriamo un'altra pagina perchè se andiamo avanti di questo passo non seguiamo più la prassi, adottiamo invece le regole che di volta in volta saranno necessarie. Io dicendo questo non voglio escludere che domani si lavori o non si lavori, che non ci fossero accordi è vero, però credo che il ruolo dei Capigruppo sia anche quello di interloquire tra di loro, ma quando i Capigruppo interloquiscono e poi qualcuno non rispetta più l'interlocuzione che ha fatto con altri Capigruppo, siamo di fronte a un ragionamento diverso.
A questo punto ovviamente io chiedo che il Presidente convochi una Conferenza di Capigruppo e così vediamo se riusciamo a trovare la soluzione per stasera e per le giornate successive; però, non inventiamoci delle prassi che non esistono. La prassi dice che solo i congressi regionali fermano i lavori del Consiglio.
PRESIDENTE. Avevo già informato l'Aula che al termine della votazione dell'emendamento avrei convocato una Conferenza dei Capigruppo.
finanziaria 2010-2013)". (78/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, a seguito delle dichiarazioni dell'onorevole Steri, rafforzate da quelle dell'onorevole Mario Floris, l'emendamento numero 10 è ritirato.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 10, e quindi anche il numero 28, che è identico, sono ritirati. Sospendo la seduta e convoco una Conferenza dei Capigruppo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.). Presidente, come Presidente della Commissione settima desidero chiedere alla Presidenza di poter riunire la Commissione in concomitanza con la Conferenza dei Capigruppo e non a fine lavori come precedentemente stabilito. L'intento è quello di guadagnare un po' di tempo.
PRESIDENTE. La sospensione della seduta sarà molto breve.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 16, viene ripresa alle ore 21 e 37.)
PRESIDENTE. Colleghi la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito di sospendere i lavori a questo punto per riprenderli martedì mattina. I lavori proseguiranno a oltranza per tutta la giornata di martedì con la previsione di concludere l'esame del provvedimento in giornata. Il Consiglio è pertanto riconvocato per martedì, 3 agosto, alle ore 10.
La seduta è tolta alle ore 21 e 38.