Seduta n.126 del 25/11/2015
CXXVI Seduta
Mercoledì 25 novembre 2015
(Pomeridiana)
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 33.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 7 ottobre 2015 (122), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Anna Maria ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 25 novembre 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.
Annunzio di presentazione di Disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente Disegno di legge:
"Proroga del contratto di servizio di continuità territoriale marittima tra la Sardegna, le isole minori e la Corsica"
(Pervenuto il 24 novembre 2015 e assegnato alla quarta Commissione.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanza.
Viene svolta l'interpellanza numero 83/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Anedda sulla gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalogafici e informatici relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale.
Il sottoscritto,
PREMESSO che la Regione autonoma della Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, bandiva una gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalografici e informatici, relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale, approvata con determinazione del direttore del Servizio beni culturali rep. n. 595 prot. n. 7459 del 21 aprile 2011;
EVIDENZIATO che le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa vennero dichiarate aggiudicatarie del bando di gara di cui sopra con determinazione n. 596 del 17 giugno 2013, prot. n. 9811, rettificata con determinazione n. 814 del 24 giugno 2013, prot. n. 10406;
PREMESSO che:
- le società aggiudicatarie procedettero a richiedere l'invio di curriculum vitae per l'assunzione di soggetti che potessero ricoprire gli incarichi di referenti scientifici, fotografi e catalogatori, nell'ambito del progetto di catalogazione del patrimonio culturale della Regione, e che il bando di gara richiedeva esplicitamente che i servizi oggetto di gara venissero prestati attraverso catalogatori in possesso di adeguata formazione e competenza nella catalogazione informatizzata di beni culturali secondo gli standard dell'ICCD;
- altresì, la Regione autonoma della Sardegna non ebbe a deliberare alcun tariffario per le campagne di catalogazione con standard ICCD e, pertanto, al fine di stabilire il medesimo, si dovesse far riferimento per assimilazione ad altre regioni nelle quali varia da un minimo di euro 15 netti ad un massimo di euro 27,50 netti;
CONSIDERATO che il bando prevedeva che l'appaltatore si obbligasse ad applicare nei confronti dei propri dipendenti, impiegati nelle prestazioni oggetto dell'appalto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgano le prestazioni;
APPURATO che le proposte di collaborazione delle società aggiudicatarie contemplavano delle tariffe che, al netto, risultavano fortemente ed indebitamente al di sotto dei minimi riconosciuti e rifiutavano proposte più congrue, le quali contemplavano l'utilizzo della media ponderale INSPE che risultava pari a euro 20,80 netti a catalogazione, in ogni caso inferiore a quanto commisurato nel budget che la Regione autonoma della Sardegna aveva stanziato per il progetto di cui sopra;
CONSIDERATO che, nell'espletamento delle prestazioni appaltate, l'appaltatore è tenuto ad ottemperare a tutti gli obblighi verso i dipendenti derivanti dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di tutela, sicurezza, salute, assicurazione e assistenza dei lavoratori, invece le società appaltatrici proposero più volte collaborazioni che partissero prima della stipula dei contratti effettivi, esponendoli a prestazioni lavorative prive di alcune assicurazioni, proponendo successivamente alle prestazioni effettuate contratti retrodatati divergenti da quanto concordato precedentemente con i professionisti, dei quali nessuno degli stessi è riuscito ad avere copia;
RILEVATO che le società aggiudicatarie procedevano con il contattare i singoli professionisti cercando di approfittare del momento di crisi per far accettare ai futuri collaboratori contratti di lavoro privi di alcuna garanzia nonché prevedenti, alla luce della formula al ribasso, compensi assolutamente irrisori rispetto alla delicatezza e difficoltà del lavoro richiesto;
EVIDENZIATO che alcuni professionisti che accettarono la proposta di collaborazione, constatarono l'allungarsi a dismisura dei tempi di lavoro, con consequenziale salto di qualsiasi stima fatta precedentemente, rendendo lo svolgimento del lavoro antieconomico, e che gli stessi segnalarono le difformità del lavoro posto in essere in concreto rispetto a quello proposto, con importanti e crescenti dubbi sulla copertura assicurativa nel maneggiare opere di pregio in condizioni precarie;
CONSTATATO che, nonostante tali segnalazioni, le società aggiudicatarie si rifiutavano non solo di effettuare delle modifiche contrattuali che avrebbero permesso il proseguire da parte dei professionisti la collaborazione al progetto, ma addirittura di fornire ai collaboratori i dati necessari all'accesso al sistema per la consegna del materiale;
APPURATO altresì che i collaboratori di cui sopra sono ancora in attesa dei rimborsi spese e degli importi a saldo, anche parziali, per il lavoro eseguito,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa aggiudicatarie abbiano svolto le attività necessarie alla produzione dei documenti e degli atti, pubblicazioni e relazioni connessi allo svolgimento del servizio, così come previsto dal bando di gara;
2) se le medesime società abbiano trasmesso i report periodici e i rapporti sulle attività svolte;
3) se MIDA Informatica Srl e SPACE Spa abbiano partecipato agli incontri di lavoro, riunioni e tavoli tecnici con l'Amministrazione e con i responsabili delle linee del POR interessate dal servizio;
4) se siano stati effettuati dei controlli sulla effettiva professionalità dei collaboratori assunti dalle società aggiudicatarie così come richiesto dal bando di gara;
5) in caso di risposta affermativa al quesito precedente, si chiede da chi, con quali modalità e secondo quali titoli siano state stilate le graduatorie per pervenire alle assunzioni al fine della collaborazione al progetto;
6) se siano già stati presentati dei risultati dalle società aggiudicatarie e se le somme stanziate dalla Regione autonoma della Sardegna e poi percepite dalle società di cui sopra siano sproporzionate rispetto ai compensi percepiti dai collaboratori al progetto assunti dalle medesime. (83/A).)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per illustrare la sua interpellanza.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, l'interpellanza mi dà l'occasione di portare all'attenzione dell'Aula una categoria di lavoratori intestatari di partita IVA senza tutela sindacale o datoriale. Una marea di lavoratori che non sono registrati come disoccupati ma sono alla mercé di società che aggiudicatarie di appalti della Regione autonoma della Sardegna cercano di fare maggiori profitti utilizzando questi lavoratori senza tutela. L'interpellanza è del 4 novembre 2012 ed è relativa ad una gara d'appalto a procedura aperta che l'Assessorato della pubblica istruzione beni culturali e informazione spettacolo e sport ha bandito per l'affidamento di servizi catalografici relativi al sistema informativo regionale del patrimonio culturale con determinazione del direttore dei servizi di beni culturali al repertorio numero 595 aprile 2011. Gara d'appalto aggiudicata dalle società Mida informatica Srl e SPAS SpA con determinazione del 17 giugno 2013 rettificata in data 24 giugno 2013, repertorio numero 814.
Allora il bando richiedeva esplicitamente che il servizio oggetto di gara venissero prestati attraverso catalogatori in possesso di adeguata formazione e competenze nella catalogazione informatizzata di beni culturali secondo gli standard dell'Istituto centrale del catalogo e della documentazione. Dei curriculum vitae arrivati all'Assessorato non furono fatte graduatorie per procedere all'assunzione dei soggetti più titolati che potessero ricoprire gli incarichi di referenti scientifici fotografi e catalogatori e le società aggiudicatarie procedettero alle assunzioni sulla base di prime informazioni.
Prima domanda: perché l'Assessorato non ha mai stilato la graduatoria in base ai curriculum vitae in possesso con l'obbligo di assunzione in base alle stesse; seconda domanda l'Assessorato regionale ha effettuato i controlli necessari a garantire l'effettiva professionalità dei collaboratori assunti dalle società aggiudicatarie così come richiesto nel bando di gara? Altra considerazione sui compensi: premesso che il sottoscritto il 24 settembre 2014 ha richiesto l'accesso agli atti e nell'ottobre, al momento successivo della trasmissione degli stessi, si evinceva che a distanza di un anno dall'inizio dei lavori, ottobre 2013, non risultava alcun contratto stipulato tra le società appaltatrici e i professionisti coinvolti in contrasto con quanto stabilito nel capitolato d'appalto che prevede che le società debbano consegnare alla Regione autonoma della Sardegna mensilmente tutti i contratti stipulati e le spese sostenute. L'Assessorato regionale non deliberò alcun tariffario per le campagne di catalogazione e pertanto per stabilire il medesimo si doveva fare riferimento per assimilazione ad altre Regioni nelle quali variava da un minimo di 15 euro ad un massimo di 25,50 euro netti. Terza domanda, chiedo se siano stati presentati i risultati da parte delle società aggiudicatarie e se la somma stanziata dalla Regione e poi percepite dalle società di cui sopra siano sproporzionate rispetto ai compensi percepiti dai collaboratori al progetto assunti dalle medesime. Questa domanda in virtù del fatto che le società aggiudicatarie risultano procedessero con il contattare singolarmente i professionisti cercando di approfittare della crisi del momento per far accettare ai futuri collaboratori contratti di lavoro privi di garanzie nonché previdenti alla luce della formula al ribasso compensi assolutamente irrisori rispetto alle professionalità e alla delicatezza e difficoltà del lavoro richiesto. Forma sicuramente non conforme al bando che prevedeva che l'appaltatore si obbligasse ad applicare nei confronti dei propri dipendenti, impiegati nelle prestazioni oggetto dell'appalto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti di lavoro applicabili alla categoria nelle località in cui si svolgono le prestazioni. Mentre è appurato che le proposte di collaborazione delle società aggiudicatarie contemplavano tariffe che risultavano fortemente ed indebitamente al di sotto dei minimi riconosciuti e rifiutavano proposte più congrue che contemplavano l'utilizzo della media ponderale della banca dati INSPE che risultava pari a 20,80 euro netti a catalogazione. In ogni caso parecchio inferiore al budget che la Regione autonoma della Sardegna aveva stanziato per il progetto. Ultima considerazione sul fatto che nell'espletamento delle prestazioni appaltate l'appaltatore…
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il tempo a disposizione è di cinque minuti.
FIRINO CLAUDIA, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Grazie Presidente, onorevoli consigliere e consiglieri, colleghi della Giunta, dunque il caso portato all'attenzione del Consiglio dall'onorevole Anedda è un caso preso in caso sin da subito da questo Assessorato a seguito di diverse segnalazioni da parte degli operatori, operatori in maggioranza fotografi o persone legate all'attività di catalogazione, diverse professionalità, a seguito della prima stipula dei contratti del bando indicato dall'interpellanza, bando che, ricordo, è stato realizzato nel 2011 con chiusura e aggiudicazione dei lavori nel 2013. Le segnalazioni riguardavano in particolare la difficoltà di ottenere, di fare riferimento ad un contratto, ad un compenso equo ed uniforme per quanto riguarda i lavori affidati tramite, appunto, affidamento di servizio da parte dell'Assessorato. Vorrei innanzitutto fornire alcuni elementi in risposta all'interpellanza e in risposta alle domande che sono state poste dalla sua relazione, onorevole Anedda, per poi spiegare brevemente come abbiamo gestito la situazione nel momento in cui è stata posta alla nostra attenzione. Innanzitutto, le lettere di incarico, gli affidamenti da parte della società ai singoli operatori non sono nella disponibilità di questo Assessorato per quanto noi ne siamo venuti in possesso informalmente da parte degli operatori perché sono di esclusiva competenza delle ditte aggiudicatarie. Inoltre, non esiste purtroppo un contratto nazionale e un riferimento preciso per quanto riguarda il settore della catalogazione. L'unico punto di riferimento è una documentazione fornita dall'istituto centrale per il catalogo che, nel 2010, quindi in una data precedente all'elaborazione del bando da parte della Regione Sardegna, ha stabilito alcune indicazioni di massima per quanto riguarda il compenso degli operatori della catalogazione, riferimenti che non sono stati inseriti nel bando stilato nel 2011 e che sicuramente, per quanto non vincolanti, avrebbero potuto costituire un fattore incentivante per le aziende per attenersi ad un comportamento più rispettoso della professionalità degli operatori. Per quanto riguarda gli stati di avanzamento dei lavori, le ditte appaltatrici aggiudicatarie hanno regolarmente fornito le schede e la documentazione relativa al servizio affidato, e in particolare sono state assegnate circa 24 mila schede delle 27 mila e 500 previste dall'appalto. I report periodici richiesti dal bando sono stati trasmessi, così come tutti i documenti previsti dal bando per quanto riguarda l'avanzamento dei lavori. Nel momento in cui è stato posto alla nostra attenzione da parte degli operatori il problema della difformità di compenso dei vari operatori, noi abbiamo favorito una riunione presso i locali dell'Assessorato per cercare una mediazione fra gli operatori e le ditte aggiudicatarie in modo da trovare una via d'uscita a questa situazione. Le richieste portate avanti dagli operatori sono state esaudite solo in parte, quindi non si è arrivati purtroppo ad una soluzione perfettamente condivisa di questa vertenza, e quindi questo ha portato alla rinuncia da parte di alcuni operatori all'incarico assegnato. Io penso che questa situazione che si è creata e che ovviamente noi abbiamo cercato anche al di là delle competenze dell'Assessorato di seguire e di facilitare ci insegni sicuramente un qualcosa, e in particolare il fatto, che poi è stato seguito in tutti i bandi che da un anno e mezzo a questa parte sono stati emanati dall'Assessorato che rappresento, la presenza all'interno del bando di un dettaglio preciso per quanto riguarda i contratti di riferimento, i compensi di riferimento laddove presenti e in generale un'indicazione relativa alle tutele dei diritti dei lavoratori che dal mio incarico, da quando ho assunto l'incarico, sono state prontamente rispettate.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarare se è soddisfatto.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Solo due punti. Prendo atto dell'interessamento dell'Assessore e chiederei che venga istituita la graduatoria per titoli, sentite le categorie interessate dei professionisti da utilizzare anche dalle società appaltatrici, perché non esiste a tutt'oggi una graduatoria di titoli. Quindi le gare appaltatrici dovrebbero assumere da questa graduatoria. Stabilire, mi sembra che sia stato detto dall'Assessore, le tariffe regionali o comunque fare riferimento alle tariffe medie nazionali così come applicate in altre regioni italiane, come d'altronde previsto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
PRESIDENTE. Comunico al Consiglio che non è stata presentata la relazione relativa al disegno di legge numero 273 per cui non potrà essere discusso questo pomeriggio, pertanto la seduta è tolta e il Consiglio sarà convocato a domicilio. Tra 15 minuti si riunisce la quinta Commissione.
La seduta è tolta alle ore 16 e 46.