Seduta n.71 del 03/12/2009
LXXI SEDUTA
Giovedì 3 dicembre 2009
(POMERIDIANA)
Presidenza del Vicepresidente COSSA
La seduta è aperta alle ore 16 e 34.
CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 25 novembre 2009 (64), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cuccureddu, Giorgio Locci, Antonello Peru, Nicola Rassu, Adriano Salis, Matteo Sanna, Paolo Sanna e Angelo Stochino hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 3 dicembre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 76/S/A.
In relazione al problema posto stamattina dall'onorevole Maninchedda, informo l'Aula che gli Uffici ritengono di non modificare il loro parere in ordine agli emendamenti ritenuti inammissibili per estraneità di materia, mentre per quanto riguarda gli emendamenti numero 48 e numero 54 e 83, uguali, che venivano ritenuti inammissibili per mancanza di copertura finanziaria, è in corso un approfondimento per cui se il problema di copertura verrà risolto verranno posti all'esame dell'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, in base a ciò che ha portato a conoscenza di quest'Aula per quanto riguarda la non ammissione di alcuni emendamenti, riteniamo che sia una decisione politica che non condividiamo e della quale terremo conto, soprattutto dopo una verifica più attenta di una serie di situazioni che comunque sono similari; al momento di discussione e di votazione, faremo presente che se l'unità di misura è uguale per tutti, lo deve essere anche per noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza.Presidente, vorrei avere anche l'elenco degli emendamenti cassati con la motivazione per l'esclusione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Mi è sfuggita la sua risposta alla domanda dell'onorevole Maninchedda.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, gli emendamenti sono stati ritenuti inammissibili per estraneità di materia rispetto al provvedimento in esame. Questo è il motivo.
BRUNO (P.D.). Chiedo se è possibile fare una copia di questo documento per i consiglieri.
PRESIDENTE. Faremo una copia per i consiglieri.
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Attendo un attimo che mi venga consegnato questo elenco, sennò darei il parere sugli emendamenti proditoriamente esclusi. Sugli emendamenti numero 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96 il parere è contrario; sull'emendamento numero 51, uguale al 97 e al 79, il parere è contrario; sugli emendamenti numero 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105 e 44 il parere è contrario; sull'emendamento numero 50, uguale al "57", il parere è contrario; sull'emendamento numero 54, uguale all'emendamento numero 83, c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento numero 6 c'è l'invito al ritiro, oppure il parere è contrario; sull'emendamento numero 126 il parere è favorevole; sull'emendamento numero 53, uguale all'emendamento numero 80, ci si rimette all'Aula.
Sugli emendamenti numero 127, 128 e 129 il parere è favorevole; l'emendamento numero 48 è tra i sospesi, se ho capito bene; sugli emendamenti numero 125 e 137, il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 140, 141 e 142 il parere è contrario; sull'emendamento numero 144 c'è l'invito al ritiro, oppure il parere è contrario; l'emendamento numero 12 è sospeso, la Giunta doveva approfondire la valutazione; sull'emendamento numero 155 il parere è favorevole, con una modifica che apporteremo al momento della discussione; sull'emendamento numero 138 il parere è favorevole; l'emendamento numero 154 è tra quelli non… chiedo scusa?
STERI (U.D.C.). Sull'emendamento numero 138, il parere è favorevole con modifica?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, anche questo sarà suscettibile di modifiche poco prima dell'approvazione.
PRESIDENTE. Quale emendamento? Mi scusi, onorevole Maninchedda, l'emendamento numero 138?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Torno indietro e chiedo scusa, sull'emendamento numero 138, ho un appunto che riguardava - poi si vedrà quando lo discuteremo - la scadenza del 31 dicembre 2012. Avevamo deciso che ci sarebbero stati degli emendamenti orali in Aula.
L'emendamento numero 154 è tra gli inspiegabilmente non resi ammissibili; l'emendamento numero 42 a me risulta ritirato.
PRESIDENTE. Non risulta ritirato, onorevole Maninchedda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Se non è stato ritirato, il parere è contrario. In Commissione si era detto che lo si ritirava perché dire "e successive…" era pleonastico, tutto qua. Dunque invito al ritiro.
Sull'emendamento numero 158 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento numero 3 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; l'emendamento numero 15 è sospeso; l'emendamento numero 26 è sospeso, la Giunta chiedeva approfondimenti; sull'emendamento numero 29 c'è l'invito al ritiro; sull'emendamento numero 30 il parere è contrario; sull'emendamento numero 38, il parere è favorevole; sull'emendamento numero 43 si invita al ritiro o alla sospensione della discussione, per venire poi discusso insieme agli emendamenti numero 135 e 136, della Giunta.
L'emendamento numero 47 è tra i non ammessi, giusto? L'emendamento numero 60 non è ammesso; l'emendamento numero 64 è ritenuto non ammissibile dalla sentenza inoppugnabile per quanto riguarda il secondo periodo, mi pare, se non sbaglio, cioè "Le disposizioni vigenti…". Sull'emendamento numero 61 il parere è contrario.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Può ripetere per l'emendamento numero 64?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 64 non è ammissibile per il secondo periodo. C'è una divinità dai mille occhi nell'antichità, è più occhiuta la nostra struttura sugli emendamenti di quanto non sia la divinità del passato. Sull'emendamento numero 61 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Maninchedda, sulla parte ammissibile dell'emendamento numero 64, qual è il parere?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, Presidente, ero preso dalla mitologia.
PRESIDENTE. Abbiamo apprezzato la citazione.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Io meno il comportamento degli Uffici. Sull'emendamento numero 64 il parere è contrario. Sugli emendamenti numero 61, 62, 63, 65 e 71 il parere è contrario; sull'emendamento numero 74 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; l'emendamento numero 75 è tra le vittime immolate nei "non ammissibili", l'emendamento numero 76 è tra i "caduti" ugualmente; così come l'emendamento numero 77, penultima vittima, e l'emendamento numero 78 non sono ammessi. Sull'emendamento numero 135 il parere è favorevole; sull'emendamento numero 136 il parere è favorevole, però sarà suscettibile di modifiche in Aula; sull'emendamento numero 145 il parere è contrario; sull'emendamento numero 1 il parere è favorevole, con modifiche sempre nei commi 6 e 7.
Sugli emendamenti numero 52 e 84, uguali, il parere è contrario; così come è contrario sugli emendamenti numero 161, 162, 163 e 164.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore per tutti gli emendamenti, a parte quelli sospesi che adesso riprendo uno per uno. Allora, per quanto riguarda l'emendamento numero 48 (proponenti Sanna Gian Valerio, Bruno, Solinas Antonio), la finalità è comprensibile e anche discutibile, abbiamo sospeso il parere anche perché non essendo quantificata l'incidenza sul bilancio ne consegue l'assenza di copertura, pur non comportando nuove spese, può però comportare una minore entrata per la Regione che non è quantificata e non è quantificabile. Io direi che su questa materia occorre un approfondimento ed eventualmente un riesame in altra sede, potrebbe essere sul collegato, ragionandoci meglio. Bisogna fare insomma un calcolo, una valutazione che non può essere fatta in poche ore perché, pur essendo comprensibile la finalità, però davvero il calcolo sulle minori entrate difficilmente è quantificabile in tempi brevi. Inviterei al ritiro per non far pasticci e fare una norma della quale poi non sappiamo bene quali conseguenze comporta; altrimenti il parere diventa negativo da parte della Giunta.
Per quanto riguarda invece l'emendamento sospeso numero 15, io inviterei al ritiro per riconsiderare la questione eventualmente nel collegato perché intervenire sugli indennizzi, si è detto anche in Commissione, può essere opportuno considerando che occorre tener presente una legge che sistematicamente affronta il problema degli indennizzi in caso di calamità e che eviti però l'elencazione, l'indicazione dei nomi dei comuni interessati, perchè ogni volta bisogna ritornare in legge; quindi intervenire in questo modo può essere improprio e pericoloso. Quindi si invita al ritiro per riconsiderare la questione.
L'emendamento numero 26 (presentato da Vargiu, a cui si è aggiunta la firma di Porcu) che riguarda l'istituzione di un fondo per l'attuazione del Protocollo d'intesa tra Regione e Ministero della difesa contempla un problema importante. Anche nella discussione in Commissione è emerso che, per quanto riguarda il costo degli interventi a carico della Regione sui beni trasferiti dal Ministero della difesa, dal Demanio dello Stato, alla Regione, gli atti d'intesa non sono sufficientemente chiari sugli oneri che deve assumere chi appunto acquisisce questi beni. Quantificare oggi tra l'altro la cifra in 6 milioni può essere o troppo poco o troppo e anche su questo credo che occorra una maggiore riflessione, per cui si invita al ritiro ed eventualmente a riesaminare la questione in sede di disegno di legge collegato.
Per quanto riguarda l'emendamento numero 12, la Giunta chiede una rivisitazione, una riconsiderazione della proposta emendativa che consiste sostanzialmente nell'aggiungere una disposizione che prevede un'ulteriore forma di controllo che in realtà era già prevista nel collegato, su proposta di un emendamento approvato dalla maggioranza o comunque anche con il parere favorevole della Giunta che però nell'attuazione si è rivelato generatore di ritardi, di un eccesso di controllo. Su questo, io potrei dire, in ultima istanza, che mi rimetto all'Aula, avvertendo però che forse può essere conveniente riconsiderare la questione con più calma, perché è opportuno prevedere un sistema di controlli contabili, anche di merito, ma che non vincoli eccessivamente l'azione tanto da paralizzare l'attività amministrativa; l'unica preoccupazione è questa, quindi non ci sono altre questioni.
Continuo poi sull'emendamento numero 6, che riguarda il Fondo unico per gli enti locali, e sugli altri emendamenti che riguardano la questione di Abbanoa, il Servizio idrico integrato.
Vediamo prima questi riguardanti Abbanoa: sono l'emendamento numero 43 e gli emendamenti numero 135 e 136, presentati dalla Giunta (su cui ovviamente la Giunta non esprime neanche parere avendoli proposti) che sono in qualche modo collegati.
La Giunta invita a ritirare l'emendamento numero 43 perché, nella soluzione proposta dai due emendamenti, "135" e "136", elaborati sulla base di un'analisi molto attenta della situazione del gestore del Servizio idrico integrato, è nata l'opportunità di intervenire finanziariamente, nella sostanza direi quasi nello stesso ordine quantitativo di risorse finanziarie da mettere a disposizione per far fronte alle difficoltà del gestore unico. Però riteniamo che la soluzione proposta dalla Giunta, oggettivamente, prescindendo dal fatto che siamo noi a proporla, tende a intervenire non unicamente, come propone l'emendamento numero 43, con 40 milioni tutti da destinare ad Abbanoa, attraverso il contributo ai comuni per la ricapitalizzazione, ma con interventi diversificati che tendono a incidere già sul conto economico del gestore in modo da intervenire immediatamente, attribuendo cioè una parte di risorse all'Ente acque Sardegna, ENAS, per 15 milioni, e poi invece attraverso il "135" con una distribuzione di risorse destinate ai comuni per la ricapitalizzazione e una parte invece da attribuire all'Autorità d'ambito per incidere anche in questo caso nella misura di 7 milioni più 2, in modo tale da incidere sul conto economico e alleggerire immediatamente la situazione gestionale di Abbanoa.
Quindi, in estrema sintesi, ne abbiamo parlato anche in Commissione, credo che sia ragionevole chiedere all'opposizione di ritirare il proprio emendamento se ritiene che la soluzione proposta dalla Giunta sia condivisibile, altrimenti il parere sull'emendamento sarebbe negativo. Mi sembra che su questo non ci siano posizioni contrapposte dal punto di vista politico, ci sia invece un'intenzione da parte di tutto il Consiglio e di tutte le forze politiche di intervenire su questo problema.
Infine, sul Fondo unico per gli enti locali, io terrei sospeso il parere sull'emendamento numero 6, nel senso che inviterei sia i presentatori sia la maggioranza ed eventualmente l'opposizione a riconsiderare un eventuale emendamento, potremmo dire di sintesi (in considerazione del fatto che su questo tema si interviene sia nell'articolo 1 sia attraverso un altro emendamento che è presentato sulla Tabella) tendente a costituire, all'interno del Fondo nuovi oneri legislativi, un accantonamento per il riordino dei rapporti finanziari tra Regione ed enti locali, che la Giunta considera un utile, anche se parziale, strumento per consentire sostanzialmente una sorta di caparra, un accantonamento che si può fare nel Fondo nuovi oneri per disciplinare adeguatamente il sistema dei trasferimenti, o comunque delle risorse da attribuire al sistema degli enti locali, però attraverso e a seguito di un confronto istituzionale che approfondisca la questione.
Si potrebbe cioè eventualmente anche con un emendamento (che io direi di sintesi, di iniziativa del Consiglio, se non della Giunta, lascio la valutazione ai Gruppi consiliari) costituire questo fondo, che potrebbe essere anche incrementato, in teoria, oltre ai 9 milioni, ritirando l'emendamento sulla Tabella. Debbo dire che ciò inciderebbe su impegni pluriennali già esistenti e non è accettabile dal nostro punto di vista perché si tratta di impegni pluriennali assunti in precedenza rispetto a questa stessa legislatura. Mentre, ripeto, potremmo arrivare a una quota più significativa trovando un'adeguata copertura, tra cui quella proposta nell'emendamento numero 6,con un emendamento di sintesi che avrebbe in questo caso il parere favorevole della Giunta. Spero di essermi spiegato bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo se sia possibile avere in anticipo gli emendamenti che la Presidenza riterrà non ammissibili eventualmente sugli altri articoli, magari nella serata odierna, al massimo domani mattina, comunque prima di andare in Commissione per esaminarli.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, certamente.
Metto in votazione l'emendamento numero 86.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per dichiarazione di voto e in più, approfitto, Presidente, chiedo il voto a scrutinio elettronico palese sull'emendamento.
Siamo alla dichiarazione di voto dell'emendamento soppressivo parziale numero 86 che dice: "Il comma 1 è soppresso".
Ho fatto un po' di conti, io voterò contro questo emendamento perché sono ormai convinto che le autorizzazioni a contrarre mutui per coprire i disavanzi per mutui che poi non si autorizzano siano una modalità attraverso la quale noi continuiamo a mantenere in piedi un sistema non veritiero all'interno del bilancio. Tra l'altro si prevede una rata di contrazione di mutui, poi specificata successivamente, per circa trent'anni, per istituire - a fronte di un miliardo e 800 milioni di euro - 3 miliardi e mezzo di euro alle banche.
Se questi mutui si accendessero, sarebbe un'altra operazione ovviamente a perdere per l'Amministrazione pubblica e per il bilancio pubblico. Per questi motivi voterò contro e chiedo lo scrutinio elettronico palese.
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 86.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Sanna Giacomo ha votato contro.
Risponde sì il consigliere: Mariani.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il consigliere: Ben Amara.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 40
votanti 39
astenuti 1
maggioranza 20
favorevoli 1
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 87. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Comunico che i consiglieri Antonello Peru e Matteo Sanna sono rientrati dal congedo.
Passiamo all'emendamento numero 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Qua non rispettiamo mai il Regolamento. Ci sono delle dichiarazioni di voto, come dobbiamo segnalarle?
PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei non era iscritto.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io mi sono iscritto! Se dobbiamo fare segnalazioni di fumo, che si metta un turibolo, così lo gestiamo, se no quest'Aula rende impossibile i lavori!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Esprimo il voto favorevole all'emendamento. Io credo che, anche dall'esame che è stato fatto sugli emendamenti e sulla non ammissibilità degli emendamenti, emerga, come abbiamo avuto modo di dire in discussione generale… Presidente, è possibile fare silenzio in aula? Grazie.
PRESIDENTE. Colleghi, chiedo scusa, sta parlando l'onorevole Bruno. Pregherei di avere un po' di rispetto nei confronti dell'Aula e nei confronti di chi parla.
BRUNO (P.D.). Grazie, Presidente. Emerge un certo modo di legiferare, l'abbiamo visto anche sugli emendamenti ritenuti non ammissibili. Per esempio, noi abbiamo presentato un emendamento con il quale abbiamo chiesto di abrogare un articolo, tra l'altro frutto di un sub-emendamento del collegato; voi avete potuto fare una pseudo-riforma della sanità su un collegato che è un'integrazione alla finanziaria, e quello non è stato ritenuto inammissibile, perché quel collegato in realtà, pur essendo un'integrazione alla finanziaria, non faceva parte della manovra di bilancio.
Ecco, credo che sia un metodo di legiferare che è stato avanzato anche con il consenso di questa Presidenza: si fa una finanziaria snella, di cinque articoli, più che snella, vuota, leggera, e poi un collegato - lo avete fatto nel 2009, lo farete nel 2010 - pesante, in cui emergono gli interessi particolari di una maggioranza e di una Giunta, in cui avanzate pseudo-riforme, mettete le mani sulla sanità, e poi non permettete che si affronti una discussione sugli esiti, sulla legittimità di un comportamento. La stessa cosa avete fatto con il Piano casa.
Allora, io credo che questo modo di fare non sia corretto, che occorra veramente legiferare sulla base di una finanziaria che sia snella, che vada a incidere velocemente sulla spesa, ma che poi sia data la possibilità anche ai consiglieri e all'intero Consiglio di avere sempre una linea coerente e uniforme. Con un emendamento, un sub-emendamento, un emendamento all'emendamento, avete modificato una materia così importante, però poi, di fronte a un altro emendamento, che noi abbiamo proposto, non consentite di affrontare la materia: credo che sia sbagliato nel contenuto e nel metodo e ciò influirà anche nel prosieguo dei lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento soppressivo del comma 3 che è coerente con gli altri emendamenti soppressivi che l'opposizione presenta; li presenta in questo articolo 1 che è anche l'articolo che definisce il limite del Fondo unico, li presenta per ricordare alla Giunta che le aperture vere sul fronte di una gestione, diciamo, concordata, non con la minoranza ma con il sistema delle autonomie locali, del bilancio regionale, quindi anche delle disponibilità finanziarie che devono andare alle amministrazioni locali, avrebbero richiesto e richiederebbero uno sforzo maggiore. Si è fatta una proposta, io credo anche condivisa dall'ANCI, di intervenire in due tempi, cioè mettere una disponibilità finanziaria significativa in questo bilancio e poi andare a verificare, anche sulle modalità di alimentazione del Fondo unico e anche attraverso la promozione di una fase di compartecipazione piuttosto che di trasferimento di risorse, partendo da una dimensione significativa comunque accettabile di disponibilità. Del resto ci diamo autorizzazione a contrarre mutui per sostenere spese, sapendo benissimo che non contrarremo i mutui e che non sosterremo le spese, al contempo tagliamo fondi che sono invece immediatamente operativi del territorio. La riflessione che chiediamo alla Giunta è una riflessione seria, non può essere rimandata; abbiamo già sbagliato prima, non continuiamo a sbagliare!
Io voterò a favore dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Anch'io voterò a favore dell'emendamento. Insomma, si cerca di trovare una sorta di pseudo trattativa sul terreno degli enti locali, credo che il problema non sia trattabile con accantonamenti o con fideiussioni create dalla Regione, perché noi abbiamo una legge e un diritto e voi questo diritto lo confermate dicendo che, comunque sia, la valutazione del riordino delle competenze… a parte il fatto che quella commissione di cui al comma 5 è una commissione di studi che non è assolutamente abilitata a rimettere in discussione, per sua stessa natura, il regime di trasferimenti, perché quella "roba" lì l'ha decisa il Governo regionale a suo tempo e l'ha sancita il Consiglio regionale; non ci possono essere commissioni di studio che rimettono in discussione il tenore di quella riforma, che è semplice: "tanto aumentano le entrate tributarie ordinarie della Regione, in percentuale identica aumenta il Fondo unico".
E' stato, badate, un risarcimento agli enti locali che, come diceva il presidente Floris stamattina, ha dato continuità alla legge numero 25, la quale ha avuto i suoi pregi ma che, dal 1993 fino al 2007, non è stata mai aggiornata per importo, lasciando i comuni a esercitare quelle funzioni senza avere una "lira" in più in tutti quegli anni. Oggi, memori di quella esperienza, abbiamo detto che la ricchezza della Sardegna, che è la ricchezza che produciamo, che siamo in maniera sinergica in grado di produrre in questa Regione, specie nei momenti di difficoltà, si realizza se noi adottiamo un sistema di compartecipazione alle responsabilità di crescita degli enti locali.
Con questo taglio e questa formulazione che preannunciano una cancellazione di questa conquista, noi stiamo facendo un passo indietro e stiamo qualificando questa finanziaria come una finanziaria di disgregazione sociale. Ve ne accorgerete, Assessore, perché i pregiudizi che stanno dentro questa finanziaria li pagheremo già dai prossimi mesi in termini di conflitto e anche di contrapposizione istituzionale che produrrà nei cittadini gli esiti che certamente noi tutti non vorremmo, cioè una tensione sociale che, in un momento del genere, la Sardegna non dovrebbe affrontare.
Riflettete, perché questa è la posta in gioco in ordine a queste scelte: una cattiva sensibilità su queste cose la pagheremo tutti in termini di legittimazione alle nostre funzioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, nel preannunciare, come dovuto, visto che siamo in dichiarazione di voto, il voto contrario a questo emendamento, vorrei solo sottolineare che la strumentalità degli interventi si evince anche dai toni e dalle enunciazioni. Nel momento in cui il consigliere Bruno accusa la Presidenza di avere un atteggiamento discriminatorio nel dichiarare inammissibili alcuni emendamenti che tenderebbero a sopprimere una norma di legge inserita attraverso il collegato alla finanziaria e si lamenta perché in questa finanziaria non vengono accettati quegli emendamenti, si evince chiaramente una maniera speciosa per esprimere certamente il suo pensiero sull'iter di quella che, ricordo, è partita come riforma attraverso un emendamento, anzi un sub-emendamento; un sub-emendamento che era esplicativo e completava quanto già inserito nell'emendamento, perché l'argomento dell'emendamento a cui è stato presentato il sub-emendamento parlava di riforma sanitaria, non è una riforma sanitaria, riconosceteci la capacità di sapere che cosa significa riforma sanitaria e cosa significa intervenire con degli emendamenti su una materia come quella della sanità.
Ebbene, consigliere Bruno, è già in Commissione bilancio il disegno di legge numero 78, si chiama anch'esso collegato, collegato alla manovra 2010; quegli emendamenti, che saranno sicuramente ripresentati in occasione della discussione del disegno di legge numero 78, saranno discussi di nuovo. Quella sarà la sede corretta, collegato con collegato, non dire: "non ci consentite di entrare in questi argomenti attraverso la legge finanziaria". Lo sa bene che sono sicuramente norme intruse, noi le abbiamo presentate al collegato e non alla manovra finanziaria. Questo per correttezza nei confronti della nostra intelligenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Signor Presidente, io sono convinto che il rapporto con gli enti locali vada salvaguardato e che il Fondo unico sia un fondo più che utile. Ma credo che sia anche il momento e il tempo di verificare quali sono le iniziative che i comuni adottano nella gestione di quelle risorse finanziarie che vengono individuate. Io ho scritto di mio pugno la legge numero 25 quando ero rappresentante dell'ANCI, perché sono uno dei fondatori dell'ANCI Sardegna. Quindi nessuno potrà dire che non sono in favore degli enti locali. Però vorrei anche ricordare all'opposizione che, nella legislatura scorsa, il Fondo unico fu tenuto in quella dimensione nonostante fossero tutti passaggi dati agli enti locali come possibilità di utilizzo in maniera certamente diversa da quella che era l'ordinarietà. Cioè sono state date in capo agli enti locali, vedi la provincia in particolare, funzioni che spesso non sono state poste in campo o hanno creato delle notevoli differenziazioni nel territorio della Regione, perché sono state usate in maniera completamente diversa disattendendo tutte le norme regionali che venivano attribuite attraverso la legge numero 9. Quindi io ritengo che sia necessaria una rivisitazione complessiva di questo dato. Prima considerazione.
La seconda considerazione (e preannuncio un emendamento all'emendamento al prossimo emendamento che tratterà di questa materia) riguarda il fatto che la "131" sta diventando un posizionamento del "Ghino Di Tacco" di vecchia memoria in cui ciascuno mette il taglieggiamento, parlo per esempio dell'amministrazione comunale di Monastir che pretende che chi viene dal Nord Sardegna debba pagare un tributo al Comune di Monastir, per cui io chiedo che venga decurtato dal Fondo unico tutto quello che percepisce in più da quella stazione di rilevamento di traffico. E' indegno che un'amministrazione comunale continui a imperversare in questa maniera soprattutto nei confronti dei cittadini del sassarese, dell'oristanese e del nuorese. Credo che la materia degli enti locali debba essere rivisitata in tutta la sua formulazione perché occorre rivedere effettivamente gli interessi veri degli enti locali e le sensibilità. Io non credo, onorevole Sanna, che avremo materia disponibile subito per sopperire alle esigenze sociali. Ci sono moltissime esigenze, ci sono giacenze di fondi che sovente non vengono utilizzate, anzi spesso e volentieri ancora qualche volta, in attesa di nuove amministrative, si utilizzano in maniera...
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 88, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 89.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento numero 89. Probabilmente, quando l'onorevole Dedoni scriveva la legge numero 25, stavo terminando le scuole dell'obbligo e non avevo ovviamente tutta la scienza e l'esperienza che ha portato lui a scrivere quelle norme di cui comunque lo ringrazio. Però io sto alle cose semplici, sto alle cose più alla portata, lasciamo perdere quella storia. Noi abbiamo sancito con la legge del 2007 un fatto importante che è presupposto di un elemento che consente, come dire, di concimare adeguatamente il terreno della crescita politica della Sardegna. Quando riconosciamo l'autonomia ai comuni e diciamo loro che il Fondo unico comporta tutte le responsabilità che hanno formato gli obblighi della legge numero 25 e che, per tutto l'altro, spetta a loro decidere, diamo loro la piena autonomia di decidere sulla base delle necessità di quella comunità, le risposte da dare e stiamo creando le condizioni perché i cittadini scelgano e facciano crescere le giuste classi dirigenti di cui questa Regione ha bisogno.
E se noi avessimo deciso di dover verificare i conti dei comuni, mi sarei aspettato una norma, Assessore, che dicesse che alla fine dell'esercizio i comuni ci devono presentare i conti e che le somme non spese tornano da noi...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Gian Valerio Sanna, stiamo parlando sull'emendamento numero 89.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Certamente!
PRESIDENTE. Se esprime la sua dichiarazione di voto sull'emendamento...
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho già espresso il voto favorevole all'emendamento numero 89, però parlo...
PRESIDENTE. Siccome sta trattando di tutt'altro, vorrei sapere se sta parlando...
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Come? Le voglio chiedere perché si interessa del contenuto di quello che dico io e non del contenuto di quello che dicono gli altri.
PRESIDENTE. Stavamo parlando del Fondo unico, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io non voglio entrare nel merito della gestione drammatica di questa istituzione, me ne sono tenuto fuori, ma mi lasci perlomeno la libertà di espressione; se ancora c'è in questa Aula un senso della democrazia, ci lasci almeno la libera espressione. Non sto offendendo nessuno, sto dicendo delle cose che sono nell'interesse di questo consesso e anche suo. Vorrei che lei, da ex amministratore, prestasse attenzione e non cercasse di interdire il mio discutere perché questo è un modo di non garantire le minoranze. L'accessibilità che noi abbiamo oggi su questi problemi è quella con la quale voi ci avete detto che siete aperti e ci avete invitato a farvi delle proposte. Ci avete detto: "Noi siamo disponibili alle buone proposte", ma lo vedo come ci state incentivando a esprimere il nostro punto di vista nel merito di questioni che sono vitali per questa Regione!
E mi fermo qui, perché mi ha consentito di bruciare il mio tempo ma interverrò sul prossimo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento soppressivo del comma 4 che dice: "Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria, la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e) della legge regionale 2 agosto 2006 numero 11… sono determinate per gli anni 2010-2013 nella misura indicata nell'allegata tabella C". Quindi questa partita, che è una partita di quantificazione di somme, è una partita che incide direttamente sul Fondo unico per gli enti locali di cui io parlerò perché questo è l'oggetto della discussione di oggi. Bisogna stapparsi le orecchie non solo per sentire quello che diciamo noi ma anche per sentire quello che hanno detto gli amministratori, anche i vostri amministratori!
Non ho invitato io il Sindaco di Cagliari a invadere l'aula del Consiglio regionale in protesta contro questa Giunta, questa maggioranza e questa finanziaria! La protesta legittima del Sindaco di Cagliari, attorno al tema del Fondo unico, è stata fatta non nei confronti del Consiglio ma di chi ha fatto la proposta della quantificazione così ridotta del Fondo unico a favore non degli enti locali ma dei cittadini della Sardegna in gestione agli enti locali. Si è detto tanto, Assessore, sulla capacità di spesa degli enti locali.
Tutti noi dobbiamo fare un esame di coscienza per capire qual è la capacità di spesa della Regione, di quella che c'era prima, di quella che c'era cinque anni fa, quando a governare era il centrodestra, e di quella che c'è adesso. Perché noi ci diamo l'autorizzazione per coprire eventualmente bisogni di cassa di 1.800 miliardi di indebitamento? Le autorizzazioni da sole concorrono a fare un bilancio che è di fatto fasullo! Che non dice la verità né sulla spesa né sulle entrate! L'unica verità vera è che noi vorremmo che quei pochi soldi che ci sono vadano ai bisogni dei cittadini piuttosto che rimanere nelle casse della Regione, piuttosto che essere gestiti da una burocrazia inefficiente, inadeguata e, in qualche caso, poco poco marcita.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Rinuncio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, intervengo per ricordare all'onorevole Sanna che io, nella trascorsa legislatura, utilizzando le parole di Tocqueville, dicevo che avevamo paura del dominio della maggioranza, della dittatura della maggioranza; pertanto stia tranquillo che noi tuteleremo, per quello che è possibile, anche la minoranza. Le voglio anche dire che il Presidente è intervenuto, in maniera corretta, semplicemente per ricordare una norma che il Regolamento consiliare prevede; niente di più e niente di meno.
Per quel che riguarda, invece, l'utilizzo della mia povera "penna", avevo dei buoni assistenti tra cui l'onorevole Cogodi e un certo Marzio Scanu, che era direttore generale allora, e Cogodi diceva che non rispondeva neanche al vescovado di via Emilia; se poi qualcuno vuole che io affondi ancora di più sull'argomento, posso anche, in altra circostanza, arrivarci.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, volevo dire ai colleghi del Consiglio che noi dobbiamo marciare senza pensare alle finanze, alle quote, ai fondi che dobbiamo mettere a disposizione dei comuni. Voglio ricordare che, nella finanziaria del 1998, la Regione stanziò 100 milioni, destinati a favore dell'Associazione regionale dei comuni della Sardegna, l'ANCI, come contributo per la realizzazione, d'intesa con la Consulta regionale dei piccoli comuni, della banca dati dell'Osservatorio sulle problematiche degli enti locali.
Colleghi, sono passati dieci anni e di questo Osservatorio se ne sono perse le tracce o, meglio, non c'è assolutamente nulla. Quell'Osservatorio doveva funzionare per stabilire - proprio per quanto riguarda i piccoli comuni - un sistema che vedesse realizzare al loro interno, in un unico insieme con la Regione, un progetto di sviluppo. Ci sono responsabilità del Consiglio regionale e dell'ANCI, che sono precise, e responsabilità dei comuni, quindi è inutile fare una battaglia adesso, noi dobbiamo cercare, entro 90 o 120 giorni, ciò che sarà, di realizzare una finanza locale che metta termine a tutte queste.
Assessore, io ho apprezzato le sue dichiarazioni, ritirerò l'emendamento numero 6, proprio perché mi rendo conto delle delucidazioni che lei ha dato circa gli impegni assunti dalla precedente Giunta regionale, che oggi vengono riconfermati, perchè anche a questa Giunta sarebbe stato possibile sradicare tutti quei finanziamenti e dedicarli altrove; quindi cerchiamo di rispettare il ruolo dei consigli comunali, ma anche del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, credo che dovremmo sicuramente rispettare il lavoro fatto negli ultimi dieci anni, ma ancor più la legge. Quindi, presidente Floris, ritengo che, sul Fondo unico per gli enti locali, non si debba fare alcuna marcia indietro. C'è una legge da applicare, bisogna applicarla così come è espressa, quindi con un contributo proporzionale all'aumento delle entrate tributarie, e dobbiamo stare attenti, perché nel frattempo, in questo momento, qualche minuto fa, il Governo per esempio ha presentato un emendamento alla finanziaria che mette in discussione il nostro Programma attuativo regionale, FAS, quello nostro, quello delle altre Regioni del Mezzogiorno e ancora, per esempio, autorizza l'utilizzazione dei fondi nell'esclusiva disponibilità della Regione - penso insomma ai fondi FAS nostri, quelli della Sardegna - per esempio per la spesa sanitaria. Era una delle misure che attendevamo, perché conosciamo anche il parere del Ministro Tremonti, e riteniamo che sia pericolosa. Oggi chiaramente il CIPE si è riunito, non ha parlato della "Sassari-Olbia", forse ne parlerà la prossima settimana, ma non basta, non basta la "Sassari-Olbia", è importantissima ma non basta! Noi abbiamo 2 miliardi e 100 da rivendicare, sono soldi della Sardegna, e credo che su questa, come su altre partite, non bisogna fare sconti, occorre una mobilitazione generale anche da parte di questo Consiglio regionale.
Per cui voto naturalmente a favore della soppressione del comma 4, su un argomento che riguarda le entrate, che riguarda il trasferimento proporzionale ai comuni delle somme necessarie, perché i comuni stessi siano in condizione di garantire risposte adeguate ai cittadini che a loro si rivolgono per il soddisfacimento dei loro problemi, e che questo sia fatto sulla base del principio di sussidiarietà, di adeguatezza, di prossimità. Credo che, su questi temi, su questi principi, non bisogna fare passi indietro e che non ci possano essere mediazioni di nessun tipo. Onorevole Dedoni, io capisco che lei voglia in qualche modo tutelare la minoranza, ma io credo che bisognerà tutelare anche la maggioranza qualche volta, tutelarla perché assuma un comportamento corretto anche nel legiferare e nell'attenersi alle leggi che questo Consiglio regionale si dà anche in materia di trasferimento di fondi agli enti locali.
Capisco che ci sono altre motivazioni, sento, non solo in quest'Aula, ma anche in dichiarazioni televisive, che dei comuni non è che ci si fidi troppo e abbastanza e che forse i comuni non spendono bene i loro soldi, ebbene io credo che noi non possiamo riportare in quest'Aula un modo anacronistico di pensare, una forma di controllo sicuramente neocentralistica. E' per questi motivi che noi apporteremo a questa finanziaria, a partire dall'articolo 1, alcune proposte emendative e ci auguriamo, anche sulla base delle dichiarazioni che avete fatto in discussione generale, che trovino necessario ascolto. Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 89.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 50
maggioranza 26
favorevoli 18
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 90.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'emendamento numero 90 è un soppressivo del comma 5 dell'articolo 1 che, come ben vediamo, discute sulle "autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge numero 11 del 2006… nella tabella D". Presidente, Assessore della programmazione e del bilancio, io non penso che la Regione si debba comportare come si sta comportando lo Stato.
Per chi non l'avesse già fatto, invito alla lettura dell'articolo 28 della legge numero 42 del 5 maggio 2009; per chi non sapesse di che cosa si tratta, la legge numero 42 del 2009 è la delega al Governo in materia di federalismo fiscale, ed è interessante l'articolo 28, perché al comma 4 dice: "Dalla presente legge e da ciascuno dei decreti legislativi di cui all'articolo 2" - che sarebbero quelli attuativi della legge - "… non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Inoltre, alla lettera b) del comma 2, dice che il trasferimento di funzioni, che comporterà verso le Regioni, verso il sistema delle autonomie locali, non deve determinare un'ulteriore pressione fiscale. E dice anche di più. Dice che il riordino e la riallocazione delle funzioni devono corrispondere alla dotazione delle risorse umane e finanziarie onde evitare ogni duplicazione di funzioni.
Allora, è esattamente la logica del trasferimento delle attribuzioni e delle competenze che lo Stato fa senza aumentare la pressione fiscale, senza incrementare gli oneri a carico dello Stato, facendo un puro e semplice trasferimento di obblighi, di personale, guarda caso, avendo l'ottica della spesa storica, le risorse finanziarie. Il risultato sarà un disastro per la Regione e siccome noi, Assessore, abbiamo la tentazione di fare la stessa cosa nei confronti delle autonomie locali, cioè di impedire loro di svolgere la funzione, di scaricarci di un problema, di un obbligo verso i cittadini, la invitiamo a ripensare sull'applicazione della norma che è stata inserita in finanziaria, perchè insieme agli enti locali abbiamo aperto e vinto la vertenza sulle entrate nei confronti dello Stato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento numero 90 perché l'articolo a cui si riferisce contiene riduzioni e aumenti della Tabella D e, conseguentemente, danneggia i comuni in vario modo, ivi compreso il Fondo unico. A maggior ragione, il Fondo unico! Vediamo anche il taglio che facciamo alla cultura, alla scuola, lì si vede tutto, che cosa riteniamo più importante, anche la riduzione dei fondi per il piano stralcio di bacino sul sistema idrogeologico, quelle sono tutte cose secondarie, quindi le possiamo fare in un altro momento. Bisognerebbe analizzare quelle scelte per capire cos'altro c'è contro i comuni.
Però io vorrei ricordare e vorrei che sia chiaro a noi stessi che anche noi abbiamo avuto nella scorsa legislatura difficoltà a far quadrare il bilancio, le abbiamo avute perché non avevamo un miliardo e 300 milioni di euro in più. E' chiaro? Anche per quella ragione, per la ristrettezza delle risorse, siamo andati, coinvolgendo la comunità sarda, a chiedere il rispetto di una parità anche in riferimento alle altre regioni e, a conclusione di quella battaglia unitaria, abbiamo riconosciuto ai comuni quello che doveva essere riconosciuto, per il semplice fatto che avevano consentito alla Regione Sardegna di avere un margine maggiore di respiro. Nonostante in tutti quegli anni noi avessimo ristrettezze economiche, non abbiamo mai messo in discussione la percentuale annua che, rispetto alle entrate tributarie, spettava ai comuni.
Non vorrei che si confondesse questo. Cioè i comuni, di destra o di sinistra che siano, devono sapere che la Giunta passata, per quanto vi stia sullo "stomaco", nei confronti del sistema degli enti locali ha avuto quell'atteggiamento: ha messo prima i comuni e poi tutto il resto. E' stata una scelta coerente fino in fondo, Assessore, mi dispiace! Sono i bilanci che lo provano. Voi, al primo bilancio totalmente vostro, state adottando invece questo sistema. I comuni devono capire quale profilo riformista si devono attendere da questo Governo, che io spero stia risolvendo i suoi problemi interni degli uffici di gabinetto perché questi sono i problemi veri che la Sardegna discuterà! Gli amici di una parte del P.d.L. sono tollerati dagli amici dell'altra parte del P.d.L.? Questo è l'ordine del giorno. Queste sono le rilevanze che interessano voi, giorno per giorno: è la cronaca nefasta della politica sarda.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Signor Presidente, esprimo il voto favorevole sull'emendamento numero 90 e approfitto per chiedere alla Giunta lo stato di salute del presidente Cappellacci che in questi giorni sarebbe dovuto essere tra noi per riferirci sulla situazione dei fondi FAS e della "Sassari-Olbia" sulla base di un ordine del giorno unanime che questo Consiglio ha approvato. Probabilmente - sentiamo magari poi la Giunta - è ancora in stato influenzale e magari questo stato influenzale può essere accresciuto anche dalla situazione della Giunta e dai contrasti con il neo assessore Angioni. Quindi riteniamo di chiedere alla Presidenza e alla Giunta stessa se in questi giorni il Presidente potrà recarsi in aula e magari riferire sulla "Sassari-Olbia". Se ci potrà anche illustrare il pensiero del Presidente emerito della Repubblica o quello del Presidente della Commissione antimafia Pisanu, oppure quello suo personale, tenuto conto dei rapporti che, pur in stato influenzale, è riuscito in questi giorni a instaurare con il Governo.
Su questa partita, alcuni consiglieri comunali, tra l'altro del centrodestra (che non credono evidentemente alle parole del premier Berlusconi che l'altro giorno a Olbia ci ha detto: "Risolverò tutto in qualche giorno. Ci sono fondi nell'intesa Stato-Regioni, nell'atto aggiuntivo dell'accordo sulle infrastrutture"), fanno lo sciopero della fame. Ci sono anche cittadini organizzati che preparano manifestazioni e concerti; inoltre noi siamo in attesa del Presidente della Regione o di un suo delegato, magari il neo Assessore del lavoro, Manca, che ha preso il suo posto questa sera, per avere delle risposte sulla "Sassari-Olbia". Le chiediamo ormai da settimane, sulla base di un deliberato di questo Consiglio regionale; ma non applicate le leggi, figuriamoci gli ordini del giorno!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Signor Presidente, anch'io intervengo a favore dell'emendamento numero 90 per richiamare l'attenzione soprattutto dei membri della seconda Commissione sulla Tabella D, in particolare sul punto che riguarda la riduzione dei contributi alle biblioteche scolastiche per l'acquisto di prodotti per l'editoria regionale. Noi abbiamo fatto una riunione in Commissione su questo argomento, anche con l'audizione dell'assessore Baire, e tutta la Commissione, in testa il presidente Ladu, si era espressa per ripristinare almeno parzialmente il finanziamento per l'acquisto dei testi.
Intervengo poi ulteriormente perché, sempre per quanto riguarda la Tabella D, sul tema della sanità, che più volte è stato ripreso oggi in aula, dispiace anche a me che alcuni emendamenti siano stati dichiarati inammissibili, francamente non ne comprendo la motivazione. Da più parti si è detto della situazione di difficoltà soprattutto dei presidi ospedalieri, mentre nel punto riguardante il miglioramento delle strutture ospedaliere esistenti è prevista una riduzione di 5 milioni di euro. Io mi aspettavo semmai un incremento! Voi richiamate costantemente una razionalizzazione della spesa, ma soprattutto un discorso sulla qualità del sistema sanitario e del mondo sanitario, facendo riferimento anche alle strutture che sono fatiscenti in molti casi; francamente poi non comprendo come mai, Assessore, l'atto conseguente, cioè lo stanziamento delle risorse per consentire un qualche minimo adeguamento, prevede invece una riduzione di 5 milioni di euro. Così pure per quanto riguarda i progetti finalizzati alla lotta contro le patologie croniche.
Comprendo che c'è stato invece uno sforzo incrementando, nella Tabella, il potenziamento della medicina specialistica extraospedaliera sicuramente finalizzato all'abbattimento delle liste di attesa; ma, per quanto nel bilancio ci siano somme consistenti e probabilmente l'argomento della sanità ci occuperà nei prossimi mesi, io credo che, prima ancora di andare a ritoccare o a ridurre delle somme, sarebbe stato opportuno fare una verifica, così come voi stessi state auspicando, per valutare, azienda per azienda, le situazioni e le posizioni di disequilibrio anche sulla base dei dati della popolazione tra provincia e provincia; stiamo parlando anche di questo, visto e considerato che le assegnazioni non sono uguali tra azienda e azienda.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Chiedo, in assenza del mio Capogruppo, la votazione nominale dell'emendamento numero 90.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 90.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Petrini e Zedda Alessandra hanno votato contro e che il consigliere Contu Felice ha votato a favore.
(Interruzioni)
La richiesta è pervenuta dall'onorevole Daniele Cocco, in assenza del Capogruppo.
Rispondono sì i consiglieri: Contu Felice - Mariani.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Sabatini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 39
Votanti 31
Astenuti 8
Maggioranza 16
Favorevoli 2
Contrari 29
(Il Consiglio non approva).
(Interruzioni)
Metto in votazione l'emendamento numero 91.
(Interruzioni)
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il mio voto è favorevole all'emendamento numero 91 che chiede la soppressione del comma 6. Volevo far notare ai colleghi in ordine al comma 6, a proposito...
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Chiedo scusa, colleghi, per cortesia.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Abbiamo passato una legislatura di offese!
CUCCU (P.D.). Non si può stare così, Presidente, non è possibile!
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, continui pure il suo intervento.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dicevo ai colleghi di prestare attenzione al comma 6 nel quale, unitamente a quello che abbiamo fatto nella scorsa finanziaria, destiniamo, signore e signori, 12 milioni e mezzo delle nostre scarsissime risorse per il supporto alla gestione liquidatoria delle ex società regionali. Ogni anno spendiamo cifre di questo genere. Io mi domando: ma quando le liquideremo infine, quando ci saremo dissanguati? Quest'anno si tratta di 800 più 4 milioni, l'anno scorso con la scorsa finanziaria 4 milioni e 2 più 3 milioni e 6 e poi ci lamentiamo che non abbiamo una "lira"! Questa è la dimensione dell'incapacità della Regione di assolvere ai suoi compiti perché non è pensabile che noi trasciniamo così queste situazioni di inefficienza; a distanza di neanche dieci mesi servono tutte queste cifre e quali sono i supporti? Vorremmo sapere anche in che cosa consistono e come si legittimano queste spese.
(Brusio in Aula)
Presidente, lei qui ha una funzione, quella di tutelare...
PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Sanna, ma purtroppo non posso prendere la gente per la gola. Prego i colleghi di accomodarsi perché così non è possibile svolgere gli interventi.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Guardi un po' dappertutto, Presidente, non guardi solo da questa parte!
PRESIDENTE. Da questa parte sono seduti, onorevole. Prego, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). E' abbastanza simpatica la situazione perché ogni qualvolta c'è una verifica di numero legale si apre in questo Consiglio una sceneggiata napoletana che è classica, cioè un'Istituzione, un Parlamento, come quello nostro, si cimenta in una cosa assurda per la dignità del Parlamento con tutti i capannelli per vedere, contare. Ma vi sembra una dignità questa? E che cosa vi sembra che la "testa mediocre" di chi governa questo Consiglio non ci metta in condizione di avere strumenti trasparenti di valutazione delle cose, e rapidi, perché perdiamo più tempo a contare quanti siamo che a votare consapevoli? Questa è la realtà di questo Consiglio, e poi urliamo perché ci hanno tolto la dignità di poter scrivere le norme fondamentali di questa Regione! Se i cittadini potessero vedere in diretta quello che siamo, qualcuno verrebbe qui con qualche carro blindato per farci uscire fuori. Questa è la realtà!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io voterò a favore dell'emendamento che prevede la soppressione del comma 6 dell'articolo 1 di questa finanziaria, e lo faccio all'interno di un'Aula che mi sembra evochi sceneggiature pirandelliana, non so se di "Uno, nessuno e centomila" o di "Sei personaggi in cerca d'autore": siamo alla totale schizofrenia! Ci appare un'indicazione nel tabellone che non vale nulla! Presidente, per che cosa abbiamo appeso quel tabellone? Il tabellone è lì per certificare davanti a tutti (perché questa è una seduta pubblica, pubblica, che tutti devono e possono vedere, anche su Internet) la presenza dei consiglieri regionali in Aula, o almeno di quelli che votano, per dare segno del voto.
Puntualmente, quando si vota un emendamento, arrivano gli impiegati, si forma un capannello, si scopre che un sacco di gente non ha votato attraverso il voto elettronico, quello che viene evocato per garantire che noi tutti siamo in Aula per garantire la regolarità delle votazioni. La rappresentazione di quella regolarità è una falsità! Cioè noi abbiamo certificato, in una seduta pubblica, attraverso lo strumento che ci siamo dati, che ha un valore regolamentare, che il risultato che si è manifestato è un risultato falso! Perché lì era scritto: 29 votanti, un astenuto e uno contrario. Questa è la realtà, Presidente! Allora di che cosa ci dobbiamo fidare? Neppure noi siamo in condizioni di verificare, neppure noi siamo in condizioni di avere una certificazione di quella veridicità, figuriamoci il cittadino che guarda quello! Allora, o si mette a punto il sistema di voto elettronico, o non è più possibile continuare in questo modo i lavori di quest'Aula, perché altrimenti io chiederò il voto…
PRESIDENTE. Onorevole Uras, le cose non sono andate così, e lo sa anche lei!
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, prima di tutto intervengo per esprimere il mio voto, quasi scontato, favorevole all'emendamento, poi per lamentare il fatto che, Presidente, credo che sia consuetudine che chi presiede un'assemblea elettiva come questa non debba necessariamente garantire la maggioranza, le maggioranze si garantiscono con i numeri e in quest'Assemblea, purtroppo per la Sardegna, i numeri parlano molto chiaramente. Vorrei soprattutto dire che stasera finalmente abbiamo capito qual è il pensiero del centrodestra nei confronti degli enti locali della Sardegna e che cosa pensa del Fondo unico. A dire la verità, già nella fase di approvazione della finanziaria 2009, qualche consigliere di maggioranza, con alcuni emendamenti, aveva cercato di condizionare quella che era, a mio avviso, una conquista politica delle autonomie locali della Sardegna, cioè il Fondo unico, il quale garantiva loro risorse certe, ma allo stesso tempo era una sfida, per loro stesse, nel governo del proprio territorio, di dimostrare le loro capacità di programmarsi il proprio futuro. Io ritengo che se lo Stato avesse messo in campo, nei confronti della Regione sarda, gli atteggiamenti che predicava qualche consigliere di maggioranza di questo Consiglio, a quest'ora lo Stato avrebbe ritirato tutti i contributi e tutte le risorse trasferite alla Regione Sardegna.
Io credo che ci sia una norma legislativa che prevede che il Fondo unico dei comuni della Sardegna vada costruito in un certo modo. Sin quando quella norma è in vigore, quella norma va rispettata, se pensate che quella norma non vada rispettata, abbiate il coraggio di dirlo, abbiate il coraggio di rimuoverla, abbiate il coraggio di cambiarla e dire che la pensate in modo diverso; altrimenti verrebbe meno uno dei criteri fondamentali per il bilancio regionale, che è quello della veridicità delle norme. Quindi abbiate il coraggio di dire che non avete fiducia nei confronti dei nostri amministratori locali, modificate la norma e così i sindaci e gli amministratori ritorneranno a Cagliari col cappello in mano a chiedere a ciascuno degli Assessori le risorse, magari per il cimitero e siccome non ci saranno per il cimitero gliele darete per qualcos'altro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, voterò contro l'emendamento numero 91, però vorrei partire proprio da questo per proporre ai colleghi del centrosinistra qualche idea di ragionamento che ci aiuti a dare una collocazione giusta a questo momento. Vorrei parlare in particolare con il collega Gian Valerio Sanna, il quale dice una cosa che io condivido. Collega Sanna, lei dice che c'è una gestione liquidatoria di alcuni enti della Regione che va avanti da troppi anni, sentendoglielo dire mi viene in mente che io l'ho ripetuto per cinque anni nella scorsa legislatura. Se volessi cogliere il gusto della polemica le direi, onorevole Sanna, che lei sembra "Alice nel paese delle meraviglie" e che le "mediocri teste" che hanno governato la Regione negli ultimi cinque anni non hanno chiuso le gestioni liquidatorie.
Siccome questo non ha senso, io sono convinto che se il centrosinistra volesse mettere in essere, durante la discussione di questa legge finanziaria, degli strumenti di carattere ostruzionistico, ne avrebbe centomila. Il collega Uras adesso studia il Regolamento; io sono convinto, per averlo studiato cinque anni fa, che di strumenti regolamentari, che consentano la dilatazione dei tempi d'Aula, ce ne sono tantissimi, anche senza essere scienziati.
Il ragionamento è un altro, vorremmo sapere dalla Giunta qual è il motivo per cui le gestioni liquidatorie vanno ancora avanti e vorremmo capire se c'è una strada che può essere intrapresa dall'intero Consiglio regionale, in modo che (quando vincerete le elezioni voi la prossima volta, come vi auguro e non auguro a noi e ai sardi) non ci sia più da discutere sulle gestioni liquidatorie, e non sia io costretto a dire le stesse cose che lei dirà in questi cinque anni e che io ho detto nei cinque anni precedenti.
Mi sembra assurdo, per ritornare al monito pirandelliano del collega Uras, che qui ci si levi la giacchetta a seconda che si sia in maggioranza o all'opposizione, e si facciano gli stessi discorsi a parti invertite; cioè, non è utile che noi, per cinque anni, spendiamo il nostro tempo così, non è utile alla Sardegna, ma soprattutto è mortificante per noi, nel senso che avremo veramente speso invano il nostro tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Credo che sia vero quanto detto adesso dall'onorevole Vargiu, tra l'altro anche sulla base dell'intervento che ha fatto l'onorevole Diana in sede di discussione sull'articolo 1. A proposito degli enti locali (gli enti locali sono rappresentati nel Consiglio delle autonomie locali), l'onorevole Vargiu ha detto: "è una delle proposte che noi abbiamo da sempre sostenuto e avanzato", invece i comuni evidentemente si organizzano in maniera diversa, quasi sindacale. Io credo che questo dipenda un po' anche dal ruolo che in questi nove mesi avete dovuto assegnare al Consiglio delle autonomie locali.
Io ho avuto modo di parlarne anche a Nuoro, nella seduta congiunta. In alcuni casi si è chiesto il parere, tra l'altro obbligatorio, seppure non vincolante, in occasione della finanziaria del 2009; in altri casi invece, per esempio nel caso del collegato d'integrazione alla manovra finanziaria, non si è neppure ritenuto di chiedere un parere. Comunque, anche nei casi in cui… vi chiedo di fare silenzio, colleghi… si è chiesto un parere, di questo parere non abbiamo tenuto alcun conto. Ci siamo interrogati, nel mese di aprile scorso, nella prima seduta congiunta di questa legislatura e qualche settimana fa a Nuoro sul tipo di poteri che dobbiamo dare al Consiglio delle autonomie locali. Possiamo almeno in Commissione, sulla base delle espressioni di un loro parere, concludere con una delibera che magari motivi anche le ragioni del nostro diniego? Oppure, semplicemente, diventa un atto dovuto, non ne teniamo minimamente conto e quindi di fatto non ce ne occupiamo, se non in maniera puntuale, una volta all'anno, una volta all'anno nel senso che è un punto durante una legislatura, durante una annualità, prima della finanziaria. Io credo che dobbiamo dare sostanza al rapporto con le autonomie locali, un rapporto che ci vede compartecipi in un sistema equiordinato.
Tra l'altro, su questa materia, il Consiglio delle autonomie locali si è espresso chiaramente! C'è una lettera al Presidente della Regione e all'Assessore della programmazione e bilancio, datata 15 settembre, quindi subito dopo l'approvazione in Giunta, nella quale si chiede di applicare la legge, di incrementare in misura percentuale identica a quella di variazione delle entrate tributarie ordinarie a destinazione non vincolata dalla Regione.
Si chiede una cosa semplicissima, nessuno potrebbe fare altrimenti: si chiede di applicare la legge, è quello che chiediamo in questo Consiglio regionale, oltre ad applicare il Regolamento nella misura corretta e coerente, come ogni volta chiediamo alla Presidenza di questa Assemblea.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ai sensi dell'articolo 96, comma 5, del Regolamento, chiedo la votazione per appello nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Dopo la votazione, chiedo che sia convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Votazione per appello nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale dell'emendamento numero 91. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.
Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (E' estratto il numero 18, corrispondente al nome del consigliere Contu Mariano.)
Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Contu Mariano.
CAPPAI, Segretario, procede all'appello.
Rispondono sì i consiglieri: Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu - Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Pietro.
Rispondono no i consiglieri: Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 62
Votanti 62
Maggioranza 32
Favorevoli 20
Contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Sospendo i lavori e convoco una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 21, viene ripresa alle ore 19 e 06.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Metto in votazione l'emendamento numero 92. Chi lo approva alzi la mano… Chiedo scusa, onorevole Uras, chiedo scusa, ma fino a un secondo fa non risultava la sua iscrizione.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io comprendo le sue difficoltà, Presidente, perché ho capito che questo sistema è un sistema strano: maltratta le minoranze, agevola le maggioranze, deve essere un sistema elettronico di parte, un vecchio sistema elettronico. Dove si colloca il sistema elettronico? Si colloca dalla parte della maggioranza, perché può essere anche che nella scorsa legislatura facesse questo tipo di effetto, ma andiamo oltre…
Io voterò a favore dell'emendamento numero 92 che chiede la soppressione del comma 7 dell'articolo 1 della legge finanziaria. Approfitto dell'occasione, Presidente, colleghi, per spendere ancora una parola (anche se affronteremo molto meglio l'argomento nel corso dell'esame del comma relativo al Fondo unico per gli enti locali) e sollecitare una riflessione sul nostro Statuto di autonomia, legge costituzionale, nel quale si dice che di norma la Regione esercita le proprie funzioni tramite gli uffici degli enti locali. Noi oggi, con una decisione secondo me improvvida, sbagliata, di non tener fede alla legge finanziaria che ha stabilito la percentuale che deve essere trasferita al fondo unico nella disponibilità libera, anche se finalizzata, degli enti locali, determiniamo una rottura del sistema istituzionale e autonomistico e conseguentemente indeboliamo la Regione nell'esercizio della sua funzione, perché è proprio l'esercizio della sua funzione che è messa a rischio da un impoverimento e un incremento, una determinazione di...
PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, consiglieri, io entro nel merito dell'emendamento numero 92 che propone la cancellazione del comma 7. Certamente gli argomenti che riguardano questo articolo sono molti, io cerco di attenermi all'emendamento, anche se bene ha fatto il collega Uras a ricordare un tema che affronteremo fra poco e al quale spero - magari anche utilizzando alcune pause dell'Aula - si possa trovare una soluzione che dia comunque una risposta al sistema degli enti locali anche se non per l'intero ammontare richiesto; sarebbe importante - anche in vista di quel tavolo interistituzionale che lo stesso assessore La Spisa ha dichiarato di essere disponibile ad aprire - che ci fosse almeno un messaggio positivo.
Il motivo per cui voterò a favore dell'emendamento numero 92, Assessore, è che mi sembra che questa finanziaria faccia figli e figliastri, cioè ci sono temi che affrontiamo, come quello del contratto collettivo dell'amministrazione, a pezzi, in parte, ad esempio non abbiamo affrontato in maniera compiuta quello per i forestali. Allora io credo che una legge finanziaria debba affrontare in maniera complessiva il tema del rinnovo dei contratti, il tema del precariato, che continua a esserci e che non è stato compiutamente affrontato; sarebbe stato meglio includere anche le altre richieste e rivendicazioni giunte e che sono comunque dipendenti direttamente o indirettamente dall'amministrazione regionale piuttosto che - come dire - dare delle risposte che rischiano di essere soltanto parziali. Il problema si ripropone anche relativamente ad altri emendamenti, come quello che riguarda per esempio l'Ente lirico, per cui si entra anche nello specifico.
Ecco io credo che se vogliamo fare una finanziaria snella, la dobbiamo fare fino in fondo, oppure quando affrontiamo un problema dobbiamo essere certi di trovare delle soluzioni che possano in qualche modo risolverlo.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, io intervengo sull'ordine dei lavori. In particolare chiedo delucidazioni, una spiegazione al Segretario generale, in relazione agli emendamenti numero 60, 75, 76, 77 e 78 che sono stati dichiarati inammissibili. Poco fa mi sono avvicinato ai banchi della Presidenza e ho chiesto, per comprendere, qual era il motivo per cui gli emendamenti che ho citato sono stati dichiarati inammissibili, emendamenti che riguardano sostanzialmente l'articolo 12 della legge regionale numero 3 del 7 agosto 2009. Il Segretario generale ha affermato che non sono ammissibili in quanto non riguardano una norma della legge finanziaria. Al che io ho richiamato l'attenzione sul comma 10 dell'articolo 1, giustamente mi è stato detto che esso riguarda la legge finanziaria e quindi non è una norma intrusa, per usare il termine tecnico. Però richiamo ancora l'attenzione sul comma 11, il quale comma 11 dice: "Il comma 25 dell'articolo 5 della legge regionale 7 agosto 2009 numero 3…" - quindi sempre collegato - "è abrogato". Fatemi capire perché questa non è una norma intrusa mentre gli emendamenti che noi abbiamo presentato sono ritenuti norme intruse rispetto alla legge finanziaria; francamente non riesco a comprendere.
PRESIDENTE. Onorevole Caria, lei capisce che non possiamo discutere di questi temi perché la decisione è già stata presa. Le motivazioni sono già state illustrate, non è possibile aprire una discussione su questo punto. Comunque approfondiremo il ragionamento perché c'è un'interlocuzione con gli Uffici.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sì, l'interlocuzione con gli Uffici va bene, però crediamo che ci debba essere coerenza nella conduzione di questa Aula. Sto intervenendo sull'ordine dei lavori. Io leggo da comunicati stampa che il presidente Cappellacci, tra l'altro polemizzando col Partito Sardo d'Azione sulla proposta di leasing della "Sassari-Olbia", affronta in altre sedi l'argomento. Noi abbiamo chiesto di affrontare in Aula, e lo chiedo per l'ennesima volta, Presidente, i problemi della "Sassari-Olbia"; c'è un ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio, se il Presidente è impedito e non può essere presente tra noi, anche se può fare comunicati stampa, ci sono autorevoli rappresentanti della Giunta, riferiscano loro a quest'Aula sullo stato della situazione dei fondi FAS e della "Sassari-Olbia". Non possiamo accontentarci di comunicati stampa e di conferenze stampa, di annunci e di appelli. Si dia dignità a questo Consiglio regionale!
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, mi farò portavoce della sua richiesta al presidente Cappellacci. Voi sapete che non sta bene di salute, però ci sono altri esponenti della Giunta che potrebbero interloquire.
BRUNO (P.D.). E' da una settimana!
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Si accerti davvero, Presidente, della salute del nostro Presidente. Siamo un po' preoccupati perché si prolunga nel tempo e siccome nella normativa è contemplato il legittimo impedimento, vorremmo sapere se dobbiamo invocarlo oppure dobbiamo in qualche modo far finta che non esista. Allora, siccome c'è stato detto: "come voi ci insegnate", e la politica si fa molto rimbalzandosi le responsabilità, siccome il futuro conta fino a un certo punto...
Il problema che volevo affrontare sull'abrogazione del comma 7 è che nessuno discute degli elementi che riguardano il carattere prescrittivo della contrattualistica degli enti locali. Ma che ci sia stato un impulso a dare risposta a quello che anche il collega Uras ha sollevato più volte e che rappresenta una patologia cronica della burocrazia regionale! Provvedimenti che, da un lato, riconoscano la progressione economica, ma che dall'altro lato introducano degli elementi di meritocrazia, di efficienza, di verifica del personale che abbiamo e delle strutture della Regione. Questo mai! Questo non è affare che riguarda la finanziaria.
Se posso aiutare il Segretario generale, vorrei dire che non c'è niente di più legittimo in finanziaria che parlare di una riforma introdotta di recente sul mondo sanitario quando stiamo discutendo di una finanziaria intorno a un blocco e a un cappello, una camicia di forza, posta dal debito della sanità. Io credo che questa sia materia perché noi vogliamo dire che quella riforma non è in grado di dare risposte rispetto ai vincoli che sta ponendo nella discussione della finanziaria. Noi vogliamo discutere, azzerando quella riforma, su come mettiamo in condizioni la sanità di non scaricare tasse sui cittadini, tagliando il Fondo unico e scaricando sulle comunità sarda i debiti prodotti dagli altri. Lo diciamo con tranquillità anche nei confronti di questi problemi del grande spoil system che non esiste, perché se il buco ci fosse stato, ci sarebbe stata ragione da vendere per mandare via i direttori generali che c'erano prima. Quindi a maggior ragione questa materia si presta a una discussione di merito nella finanziaria perché crea un vulnus che è un condizionamento alla discussione libera sulla gestione delle risorse che spettano a tutti i sardi e che, in questa circostanza, non ci fate discutere.
Quindi non c'è niente di illegittimo nel discutere di quegli argomenti e non è una prassi perché questo Consiglio si dimena. Ho sognato l'altra notte...
PRESIDENTE. Vorrei invitare l'onorevole Sanna e gli altri colleghi che sono intervenuti su questo punto a distinguere quello che è il dibattito e la polemica politica, dal ruolo degli Uffici, perché ritengo che non sia corretto attaccare gli Uffici oppure appellarsi direttamente agli Uffici, i quali danno un supporto imparziale alla Presidenza e all'intero Consiglio.
Gli emendamenti non sono stati ammessi in base alla legge di contabilità - che chi ha parlato dovrebbe conoscere piuttosto bene - che è molto restrittiva, dal mio punto di vista giustamente, però è necessario precisare ciò senza nulla togliere alle esigenze di approfondimento che sono state poste da diversi colleghi.
(Interruzione del consigliere Caria)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Onorevole Caria, lei ha già parlato.
CARIA (P.D.). Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ma quante volte vuole parlare sull'ordine dei lavori!
CARIA (P.D.). Ogni volta che serve!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Rubo solo un minuto sull'ordine dei lavori. Prima di tutto per chiarire che la mia richiesta non è una richiesta per contestare il lavoro degli Uffici, mi guarderei bene dal far questo, però, quanto meno per richiamare l'attenzione, perché potrebbe anche darsi che sia sfuggito il comma 11 dell'articolo 1, perché stiamo parlando della stessa cosa. Se no, davvero, siamo in una situazione di confusione, perché o sono norme intruse tutte, oppure no. Adesso mi sono limitato al comma 11, ma magari guardando qualche altra situazione potrebbe emergere anche qualche altro comma. Solo questo, Presidente. E siccome penso che comunque l'Aula abbia un compito…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Caria, è chiarissimo il ragionamento, non sta aggiungendo altri elementi rispetto a quello che è stato detto prima, quindi va bene.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)
PRESIDENTE. Prego i Segretari di prendere nota, per cortesia. E' stato richiesto il voto elettronico palese. Scusate, chi appoggia la richiesta?
(Proteste dai banchi dell'opposizione)
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Tutto il centrosinistra! Tutto il centrosinistra!
PRESIDENTE. Tutto il centrosinistra, perfetto. Grazie.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 92.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore e che i consiglieri Dessi' e Piras hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 57
Votanti 57
Maggioranza 29
Favorevoli 21
Contrari 36
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo agli Uffici, che sono imparziali, la garanzia che il sistema elettronico funzioni. Ci dica la Presidenza del Consiglio, accertato dagli Uffici, se il sistema elettronico funziona, perché annuncia dati diversi da quelli che appaiono sul tabellone. Noi desumiamo, ovviamente, che il sistema elettronico non funzioni e, se il sistema elettronico non funziona, noi siamo costretti a utilizzare altre forme di votazione. Quindi, si dica se funziona. Inoltre quello che appare nel tabellone deve essere esattamente quello che viene detto, chi non vota perché è distratto, non vota, stia attento e voti!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, il nostro Regolamento consente anche di votare dichiarando il voto verbalmente. Non vorrei però che ci stessimo incamminando in una strada che ci porterebbe soltanto a buttar via un po' di tempo senza risultati. Ho appena detto che entro gennaio avremo, speriamo, il nuovo sistema, quindi, se c'è da aver pazienza, la dobbiamo avere ancora per questa legge finanziaria, poi saremo tutti più tranquilli e più sicuri.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori perché mi sembrava una cosa superata questa delle ricevibilità di alcuni emendamenti, ma poiché mi pare che si stia insistendo molto, io sollevo un problema formale, se posso godere della sua attenzione. La Presidenza giudica della ricevibilità dei testi ai sensi dell'articolo 7 del Regolamento, il quale recita: "Il Presidente… giudica della ricevibilità dei testi ai sensi dell'articolo 72". L'articolo 72 prevede alcuni requisiti che mi pare siano posseduti per esempio dall'emendamento numero 154 che voi avete dichiarato inammissibile. Non è il caso che lei mi risponda subito, l'insindacabilità non vale arbitrarietà, ma ai sensi del Regolamento vorrei sapere qual è la norma della finanziaria che non rende ricevibile l'emendamento numero 154.
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 93.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'articolo 1 comma 8 dice che lo stanziamento di cui al capitolo SC01.0133 è determinato nella misura non inferiore al 30 per cento dell'importo complessivo di cui a certi capitoli della "medesima" UPB. Ogni volta che io guardo queste norme mi viene in mente un cittadino qualunque, questo cittadino qualunque, per regolarsi e per regolare la propria attività economica e la propria vita, con riferimento alle norme che sono in vigore, ha bisogno di capire che cosa c'è scritto in una legge, cioè a quale somma si sta facendo riferimento, qual è la finalità di quella dotazione finanziaria, allora com'è che può accedere o non accedere, quali sono i riferimenti normativi essenziali? Questa è una di quelle espressioni che noi chiameremmo in termini poetici "espressione della legislazione ermetica", ovverosia, se non fossimo degli addetti ai lavori, nessuno di noi capirebbe che cosa significa rideterminare "nella misura non inferiore al 30 per cento dell'importo complessivo di cui ai capitoli SC01...", eccetera. Ma, siccome c'è un riferimento, che sono i capitoli SC01…, eccetera, capita che uno voglia andare a vederlo e si attrezzi con questo libriccino per capire prima dentro quale strategia sta quel "SC", e siccome non è indicata neppure l'UPB, perché l'UPB è indicata come la "medesima" UPB, prima dovrebbe trovare la strategia, poi dovrebbe trovare l'UPB, poi dovrebbe trovare il capitolo, poi dovrebbe trovare l'importo precedente, poi dovrebbe calcolare il meno o il più 30 per cento. Noi abbiamo escluso il cittadino dalla consapevolezza delle norme che regolano la sua attività economica, che regolano la sua vita.
Ecco perché io voterò a favore dell'emendamento che sopprime questo ermetico comma di questo quasi sempre ermetico articolo 1.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Signor Presidente, l'onorevole Uras con la sua schiettezza e con la sua dialettica "ficcante" ha comunque colto un argomento fondamentale; ancora una volta devo riconoscere all'onorevole Uras questa capacità. Esiste una norma dello Stato che inibisce la possibilità che nei testi di legge sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica possano comparire norme come questa perché devono essere norme intelligibili al comune cittadino. Francamente ho più volte anch'io sollevato questo argomento, la chiarezza è una delle cose che dobbiamo a noi stessi ma che dobbiamo, come giustamente richiamava l'onorevole Uras, all'esterno di quest'Aula. Francamente questo è un emendamento inserito in Commissione bilancio, cioè è un comma che è stato aggiunto in Commissione bilancio; sicuramente in Commissione bilancio se ne sarà parlato e se ne sarà discusso, ma poiché è stato inserito in Commissione bilancio non possiamo nemmeno fare riferimento alla relazione che è stata presentata dalla Giunta. Quindi forse sarebbe utile, prima di votare questo emendamento, che qualcuno ci chiarisca, altrimenti dichiaro il mio voto di astensione sull'emendamento perché non mi sento di bocciarlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, anch'io avrei voluto sottolineare questo aspetto, bene ha fatto il collega Campus. Intanto io annuncio il voto contrario fino a quando non abbiamo un chiarimento e tra l'altro, visto che abbiamo la fortuna di avere l'Assessore del personale, le chiederei - perché fondamentalmente questo comma riguarderebbe l'indennità speciale che viene contingentata sulla base di un parametro - se questo contenimento - se corrisponde - è fatto in termini di gratuità o di diritto e se ha una copertura contrattuale in maniera che noi possiamo essere consapevoli di approvare un elemento in piena scienza e coscienza. La ringrazio, Assessore, se sarà così gentile da darci questa informazione.
PRESIDENTE. Se l'Assessore non ritiene di intervenire, passiamo alla votazione dell'emendamento numero 93...
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, abbiamo fatto una richiesta!
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.
CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione.Onorevole Sanna, scusi, lei mi ha chiesto se c'è una copertura del contratto di lavoro su questo comma. Ho capito bene? E' così?
Allora, questo riguarda il contratto dal 2010 in poi, quindi ovviamente al momento non potrebbe esserci previsto nel contratto dei dirigenti, d'altro canto se fosse previsto non ci sarebbe bisogno di fare un comma per introdurlo. E' stata una richiesta avanzata dal sindacato e noi abbiamo aderito. Nel 2010 verrà siglato, come lei sa sicuramente, il nuovo contratto, anche per quanto riguarda la parte normativa, in quell'occasione verrà introdotto se il sindacato e il CORAN decideranno di introdurlo. Noi intanto abbiamo previsto le risorse finanziarie per poterlo fare. Non so se sono stata chiara.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Come lei sa, Presidente, lo sanno anche molti colleghi, il Consiglio regionale non può deliberare in materia contrattuale. Potrebbe essere fatto in maniera diversa. Noi stiamo anticipando il contratto con una norma, cosa che non possiamo fare. Quindi queste somme devono essere collocate nel fondo adeguato e solo quando il contratto verrà siglato verranno disposte, noi non possiamo sostituirci al contratto, perché questa materia non è di competenza del Consiglio regionale, perché è surrogatoria. Allora, io sono d'accordo per lasciare la previsione della somma, ma si trovi il meccanismo per metterla a disposizione dopo, perché in questo modo noi stiamo anticipando gli esiti del contratto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Aggiungo un'ulteriore considerazione rispetto a quello che ha detto adesso l'onorevole Gian Valerio Sanna, cioè non solo è un'anticipazione, ma sostanzialmente non ci sarebbe possibilità di contrattazione successivamente perché se noi già stabiliamo e leghiamo alle retribuzioni contrattualmente la possibilità di essere portate al 30 per cento, è evidente che quando si farà la trattativa sindacale si dovrà solo ratificare un preaccordo di fatto, se c'è un preaccordo. Per cui sostanzialmente non ci sarebbe la contrattazione, quindi verrebbe meno proprio il presupposto della contrattazione.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 95.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, prima di votare questi commi, avrei voluto avere la sua risposta. Provo a immaginare quale potrebbe essere, e cerco di dirlo in tre minuti per poi parlare del comma 10 e dell'emendamento numero 95 su cui chiaramente esprimo un parere e voterò contro.
La ricevibilità è disciplinata dall'articolo 7 del Regolamento, l'irricevibilità è disciplinata dall'articolo 88. L'articolo 88 dice prima di tutto che sono inammissibili gli emendamenti formulati in termini sconvenienti; ora non mi pare che noi abbiamo usato preposizioni risorgimentali, cioè "deh", "suvvia" o ancora l'espressione "volge lo sguardo", l'emendamento è scritto in maniera conveniente. Poi dice ancora che non deve essere in contrasto con precedenti deliberazioni, quindi io devo dedurre che siano estranei all'oggetto della discussione. Per esempio un altro articolo modifica la legge regionale numero 14 del 1995, modificando anche la tabella, è un argomento che è stato inserito nella legge, è nella legge, riguarda gli enti regionali, il precedente articolo che noi abbiamo approvato autorizza la Giunta regionale a modificare gli statuti degli enti regionali, non ha valenza finanziaria, la materia degli enti regionali è in questa legge.
L'articolo 88 del Regolamento pone in capo alla Presidenza l'ammissibilità o l'inammissibilità - ma non vi ha posto in capo l'arbitrarietà - prevedendo tre requisiti per non essere ammessi: sconvenienza, estraneità e contrasto. Nel caso in oggetto: la sconvenienza della presentazione (ripeto che non ci sono le preposizioni risorgimentali, il "deh" non c'è, il "suvvia" o l' "orsù" non ci sono) non c'è, perciò è conveniente; il contrasto con precedenti delibere in quest'Aula non c'è; se lei ritiene che non abbia attinenza la materia, deve spiegarmi perché noi abbiamo lavorato per tre mesi sui commi 9, 10, 15, 16, che riguardano gli enti della Regione. Io le chiedo una risposta chiara perché diversamente voglio che rimanga a verbale che la decisione sull'emendamento numero 154 è arbitraria e costituisce un precedente di arbitrarietà.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, l'articolo del Regolamento che disciplina in particolare la legge finanziaria è l'articolo 34 bis, la rubrica reca "Legge finanziaria, stralcio delle disposizioni estranee", il quale al comma 3 recita: "Non sono ammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi concernenti materie estranee all'oggetto proprio della legge di bilancio o che contrastino con i criteri per la determinazione di nuove o maggiori spese o di nuove entrate, come definiti dalla legge".
(Interruzione del consigliere Maninchedda)
PRESIDENTE. Però l'articolo a cui si fa riferimento, onorevole Maninchedda, è questo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Allora, a maggior ragione, è immotivato, è immotivato! Siccome abbiamo l'obbligo in democrazia di giustificare le nostre scelte, è immotivato!
PRESIDENTE. Va bene, onorevole Maninchedda.
(Interruzione del consigliere Maninchedda)
PRESIDENTE. No, va bene nel senso che le faremo avere le motivazioni, onorevole Maninchedda, non volevo mancarle di rispetto e la prego di non mancare di rispetto alla Presidenza, naturalmente.
(Interruzioni)
Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, a maggior ragione, alla luce di quello che anche lei ha letto poc'anzi, io ribadisco di nuovo la richiesta in relazione al comma 11, perché il comma 11 richiama il comma 25 dell'articolo 5 della legge regionale numero 3 del 7 agosto 2009, e dice che è abrogato. Il comma 25 dice: "In attesa dell'approvazione di una legge regionale che disciplini in modo organico la materia, l'autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, numero 387…" e continua così. Che cosa c'entra? E' lo stesso ragionamento che faceva prima sull'emendamento numero 154, mi pare che fosse, l'onorevole Maninchedda. Che cosa c'entra? Mi sembra allucinante che noi andiamo avanti senza avere un chiarimento su queste cose! Come pure sugli emendamenti che sono stati dichiarati inammissibili, il numero 60, 75, 76, 77 e 78. E' la stessa identica cosa, lo stesso ragionamento! Allora credo che, se vogliamo ragionare in termini seri, sia forse opportuno fare una sospensione, chiarire bene, l'onorevole Maninchedda addirittura chiede una risposta scritta su quella proposta lì, e poi procedere, altrimenti continuiamo così a lungo, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Siamo sull'emendamento numero 95, vero? Il "95", colleghi, chiede l'abrogazione del comma 10. Il comma 10 parla di un argomento sul quale io credo che, se ci fosse stata, magari la Presidente avrebbe già chiuso l'argomento dichiarando un'insindacabilità della decisione, però noi non dobbiamo mettere gli Uffici nella condizione di doversi cimentare in un'interpretazione sugli argomenti. Le norme intruse sono norme che, anche per argomento differente dall'argomento finanziario, possono avere una correlazione di tipo finanziario e questo va disciplinato in maniera tale che tutti siano sollevati dal dover affrontare dubbi interpretativi.
La certezza del diritto in quest'Aula, che deve parlare di diritto e di leggi, è un presupposto fondamentale, come anche il funzionamento dei meccanismi di votazione, Presidente. Mi si dice che bisogna mettere una regola per cui a chi non vota il 70 per cento delle volte non viene abbuonata la giornata, per cercare di far partecipare. Io vorrei suggerire di usare il metodo del Parlamento, è quello che vi volevo dire prima quando ho detto che ho sognato di trovarmi in quest'Aula e di votare con il metodo del Parlamento. Il Presidente adesso pronuncia una serie di prologhi alla votazione, per cui impiega almeno un minuto, tipo: "Vi prego, colleghi, accomodatevi, stiamo per votare", dopodiché apre la votazione e poi ripete "se tutti hanno votato", "se tutti hanno votato", "se tutti hanno votato", solo dopo pronuncia la frase: "Chiudo la votazione". In Parlamento invece il Presidente apre la votazione, la dichiara chiusa dopo 15 secondi, legge sul tabellone e dichiara il risultato della votazione. Non c'è una disposizione nel Regolamento che dice che i consiglieri che gravitano nel "sedime" dell'aula sono abilitati a votare. Ma dov'è scritto? Questa evanescenza delle regole è una esigenza e un'urgenza che deve essere superata perché su queste cose nasce anche la credibilità di ciascuno di noi. La dobbiamo finire con queste cose!
Ecco che cosa ho sognato, di essere davvero in una sede parlamentare! Stanno dicendo: "Adesso rinnoviamo questo, adesso rinnoviamo quest'altro", ma io credo che questo sistema non sia buono neanche per giocare a battaglia navale! Questo lo si sa da un paio di anni!
PRESIDENTE. Concordo che sia urgente cambiare anche il Regolamento, onorevole Sanna.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io, che sono persona poco avvertita, sto cercando di capire, perché ancora non riesco ad orientarmi. Mi avevano insegnato che non c'è una gerarchia delle leggi regionali, questa gerarchia è stata introdotta solamente di recente nella modifica dello Statuto, in modo particolare con l'articolo 15 che fa riferimento a una modalità di votazione di tipo rinforzato e in modo specifico per la legge statutaria.
E' vero che noi ci siamo dotati di una legge di contabilità ed è vero che ci siamo dotati di una legge di contabilità nel 2006 che vincola i comportamenti della Giunta, tant'è che la Presidenza in Consiglio opera una verifica sulle norme proposte dalla Giunta nel suo progetto di legge finanziaria, perché la Giunta, che non è organo legislativo, ha l'obbligo di seguire le norme che sono previste nelle leggi regionali. Si dà il caso che il Consiglio sia l'organo legislativo, non è sullo stesso piano, sullo stesso livello, per quanto riguarda la produzione normativa della Giunta, è altra cosa, è il titolare della potestà legislativa. E' come se noi oggi decidessimo che in quest'Aula non si possano votare, in quella legge, norme che vengono proposte dalla stessa Aula, votate anche all'unanimità dalla stessa Aula, che è sovrana, che è l'organo legislativo, cioè quello in grado di modificare le norme esistenti.
Allora l'esercizio che ha fatto l'Ufficio è giusto per le proposte che provengono dalla Giunta, non è giusto per ciò che viene accolto, votato, anche a maggioranza, dalla Commissione. Questo lo voglio dire, confermando il mio voto favorevole all'emendamento in discussione, perché forse andrebbe fatta una riflessione vera sui compiti e sulle prerogative di ognuno di noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.),Assessore della difesa dell'ambiente. Ho detto prima che probabilmente la macchinetta, poiché di solito ci vogliono 3 o 4 mesi, non funzionerà neanche a gennaio, ora ho già chiesto cinque volte di parlare.
Al di là di questo, io concordo con la posizione di Maninchedda, cioè noi ci troveremo a breve nelle condizioni di bocciare, per cui di votare contro, il comma 15 e 16, perché di fatto c'è una similitudine, questo va detto subito. Io invito il Presidente a una breve sospensione, per chiarire la posizione in modo netto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, a me sembra di assistere a un dialogo tra sordi, cioè il Presidente della Commissione bilancio, che per quanto mi riguarda rappresenta un istituto importante del Consiglio, che tra l'altro salvaguarda le prerogative di tutti, ha posto un problema sul fatto che il nostro lavoro possa o meno procedere, perché noi dobbiamo dare un senso a quello che facciamo e ci deve essere anche una coerenza. Allora se questa coerenza ci deve essere, non è ammissibile che alcune materie possano essere trattate e altre no, essendo dello stesso tipo e riguardando una stessa fattispecie, in questo caso gli enti.
Poi l'onorevole Uras pone un'altra questione ancora sul fatto che comunque la legge di contabilità vincola in qualche modo il disegno di legge della Giunta, ma non vincola il Consiglio, è un qualcosa che andrebbe discusso ulteriormente. Ma anche ammettendo che l'onorevole Uras abbia in questo caso torto, succede o potrebbe succedere anche a lui, io personalmente non ho motivo di auspicarlo, rimane incomprensibile il perché sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti che richiamava il collega Caria, perché se sono inammissibili quelli è certamente inammissibile il comma 11.
Quindi, Presidente, io chiedo, non per fare polemiche, ma per dare un senso al nostro lavoro, di sospendere la seduta per il tempo necessario, eventualmente aggiorniamo i nostri lavori a domani mattina, rimanendo la piena disponibilità di questa minoranza a procedere in maniera costruttiva e utile, e a chiudere nei tempi che abbiamo in qualche modo previsto, certamente entro l'anno, dando così dignità e senso al nostro lavoro.
Ammettiamo quando ci sono delle difficoltà, non continuiamo a lavorare tappandoci le orecchie e qualche volta anche la bocca per evitare di pronunciarci! Sospendiamo la seduta, aggiorniamoci a domani mattina e procediamo nella chiarezza del nostro lavoro. Io mi appello al suo buon senso, Presidente, ho utilizzato la mia dichiarazione di voto, che in ogni caso è favorevole, e le chiedo veramente cinque minuti di sospensione per prendere una decisione che sia utile ai lavori di quest'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Onorevole Porcu, ritengo che non sia lei a dover dettare i tempi dei lavori, questa è la nostra finanziaria e, anche con i problemi che abbiamo, siamo decisi e risoluti ad andare avanti. Soprattutto, Presidente, se mi consente un attimo di attenzione, io vorrei capire di che cosa stiamo parlando, se siamo in sede di dichiarazione di voto, o se stiamo discutendo di altro, perché non ho sentito una dichiarazione di voto. Vorrei riportare l'attenzione sul comma in discussione, che è il comma 10, il quale si riferisce alle competenze in materia di ricerca scientifica sulla beta-talassemia, sul metabolismo e così via, riportandole nella competenza dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità.
Allora, che correlazione c'è con il problema che poneva l'onorevole Maninchedda? Quando arriveremo ai commi 15 e 16, tratteremo l'aspetto della questione per capire se ci può essere anche qualche incongruenza, ma mi pare che questa volta anche l'onorevole Gian Valerio Sanna abbia avuto le armi spuntate, perché non c'era l'onorevole Claudia Lombardo ad assumersi la responsabilità di una decisione, c'è un Presidente facente funzioni, moderato, c'è un Ufficio al quale dobbiamo rispetto anche quando le decisioni possono essere in contrasto con i nostri punti di vista. Io dico che, in relazione alle questioni sollevate, certamente ci dobbiamo soffermare, ma non con riferimento al comma in esame, perché con il comma in esame non c'è alcuna attinenza.
Ecco perché quando arriveremo ai commi 15 e 16, si potrà anche entrare nel merito della questione, non certo con riferimento - ripeto - a questo comma, che tratta materia che mi pare, si può essere d'accordo o no, non abbia nessuna correlazione con il tema posto all'attenzione dell'Aula, per cui il nostro voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Chiediamo una sospensione dei lavori per dieci minuti.
PRESIDENTE. Possiamo sospendere dopo che votiamo questo emendamento, onorevole Steri?
STERI (U.D.C.). Chiediamo la sospensione immediata!
PRESIDENTE. Immediata?
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Io sono d'accordo per la sospensione, perché credo che occorra un chiarimento complessivo anche nel metodo della conduzione dei lavori e sui quesiti posti dai colleghi sull'ammissibilità. Ribadisco anche, Presidente, la richiesta che ho fatto per quattro volte alla Presidenza di questo Consiglio, chiediamo, se il Presidente non è disponibile, che un rappresentante della Giunta, al massimo entro domani mattina alle ore 10, riferisca a quest'Aula sullo stato della "Sassari-Olbia" e sulle iniziative conseguenti da adottare, sulla base di un ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale. E' un argomento che ho posto prima dell'inizio dei lavori di quest'Aula sulla finanziaria e gradirei una risposta, almeno da parte sua e da parte degli Assessori qui presenti, per sapere se insomma se c'è un motivo di impedimento per il Presidente della Regione, o se dobbiamo attendere le risposte dai giornali, dai comunicati stampa e dalle agenzie. Ritengo che, anche per quanto riguarda la conduzione dell'Aula, e i deliberati di quest'Aula, ci debbano essere delle risposte; credo che sia il minimo pretenderle, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, è già stato detto tutto e credo che sia opportuno esprimersi sulla richiesta di sospensione e sull'opportunità di sospendere, per motivi diversi ovviamente, ma per giungere ad alcuni chiarimenti anche sulle interpretazioni regolamentari, che da qui a pagina 45 dovranno arrivare definitivi e chiari. Nel mentre, se dovessimo accedere alla sospensione, sarebbe opportuno anche chiarirci sull'emendamento in discussione, l'emendamento numero 95, che richiama appunto l'abrogazione del comma 10; io vorrei conoscere perché il comma 10 va ad abrogare gli interventi a sostegno della ricerca scientifica sulla beta talassemia, i commi 5, 6 e 7 dell'articolo 32 della legge regionale numero 2 del 2007, che avevano copertura con il Fondo unico per la ricerca istituito con la legge regionale 7 agosto 2007.
Prima di decidere come votare su questo emendamento, vorremmo conoscere a qual fine abrogare il comma 16 dell'articolo 8 della legge regionale numero 3 del 2008. Non se ne comprendono gli effetti. Perciò mi auguro che la sospensione richiesta (spero auspicata da tutti e concessa), possa esserci, anche per sapere, da qui a domani, dall'Assessore competente, il perché della richiesta di questa soppressione prevista dal comma 10.
PRESIDENTE. Sospendo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 59, viene ripresa alle ore 20 e 37.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Per quanto riguarda gli emendamenti che sono stati dichiarati inammissibili, prego l'onorevole Caria di ascoltarmi, devo ribadire all'Aula il parere che è già stato preventivamente espresso, cioè gli emendamenti sono stati dichiarati inammissibili in quanto afferenti a materie non aventi attinenza con la legge finanziaria; per quanto riguarda i commi 15 e 16 invece, questi rappresentano modifiche alla legge regionale numero 14 del 1995 riguardanti i controlli sugli Enti. Siamo in presenza di una norma che introduce, ai sensi della legge di contabilità, articolo 4, comma 1, lettera m), un adeguamento di una legge vigente finalizzato a un controllo della spesa attraverso un più compiuto controllo sugli enti e le agenzie regionali. Questo è il motivo per cui non si è ritenuto che siano in contrasto con la legge di contabilità.
Per quanto riguarda la richiesta dell'onorevole Bruno circa la presenza del Presidente della Regione, o comunque di avere comunicazioni circa la "Sassari-Olbia", ci sono problemi regolamentari inerenti al fatto che siamo in sessione di bilancio, onorevole Bruno, quindi domani non sarà possibile rispondere; però, naturalmente, si valuterà con la Presidente Lombardo e con il Presidente della Giunta se sarà possibile farlo eventualmente la settimana prossima in una fase successiva.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). E' vero che siamo in sessione di bilancio ma non eravamo in sessione di bilancio nel mese di ottobre quando abbiamo assunto questa decisione, c'è un impegno preciso. Io ho chiesto, prima di iniziare i nostri lavori, in via del tutto eccezionale, mi è stato riferito dal Presidente del Consiglio che il presidente Cappellacci, a parte i motivi legati all'influenza, non aveva alcun motivo di non riferire in Aula, quindi le chiedo, sulla base dello stesso principio, se domani il Presidente potrà riferire in Aula.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, domani credo che sia improbabile, però io, come già le ho detto, mi farò carico di questo e cercheremo di fare in modo di trovare un momento perché il Presidente possa riferire sulla "Sassari-Olbia".
Da parte mia non posso fare di più, onorevole Bruno.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, sto cercando di capire quali sarebbero, alla luce dell'elenco che noi abbiamo, gli emendamenti ammissibili e non ammissibili; quelli dell'elenco sono rimasti comunque tutti inammissibili?
PRESIDENTE. Sì, fatta eccezione per quelli la cui inammissibilità era legata alla copertura finanziaria, i quali sono da ritenere, più che inammissibili, sospesi perché sono in corso degli approfondimenti tecnici.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Quindi l'emendamento numero 154 è inammissibile, giusto?
PRESIDENTE. A eccezione degli emendamenti numero 48, 54 e 83, tutti gli altri restano inammissibili.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Perfetto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Intervengo sempre sull'ordine dei lavori. Lei ha risposto sul discorso degli emendamenti presentati, io posso anche - come dire - essere d'accordo, non ho neanche elementi che possano rappresentare le norme intruse all'interno della finanziaria, però lei non ha risposto sul comma 11, quello che è stato inserito, perché allora è intruso anche questo, sul comma 11 non avete risposto.
PRESIDENTE. Onorevole Caria, il comma 11 è stato inserito in Commissione, quindi è la Commissione che ha fatto le relative valutazioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Onorevole Caria, il comma 11 interviene su un argomento di pura manutenzione legislativa, avevamo approvato una legge in cui un comma contraddiceva il successivo per cui si stava bloccando la spesa; cioè l'autorizzazione a una determinata procedura e ai finanziamenti relativi, in un comma questo Consiglio ha detto che spettava ai comuni, in un altro comma ha detto che spettava alla Regione. Semplicemente per sbloccare la spesa, la Commissione, secondo me, correttamente, grazie a Dio, ha inserito questo punto. Era un problema relativo alla spesa. Poi se vogliamo discettare...
PRESIDENTE. Questa è l'interpretazione del Presidente della Commissione che aveva tutto il potere di farlo e credo che sia un'interpretazione più che corretta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, non siamo più nella condizione di capire su che cosa stiamo votando o parlando. Il comma 4 dell'articolo 34 bis, che credo sia quello che sta regolando la discussione adesso, recita: "Sull'ammissibilità degli emendamenti - presentati in Aula decide il Presidente del Consiglio; sull'ammissibilità degli emendamenti presentati in Commissione decide il Presidente della Commissione stessa". Allora, noi siamo in una condizione, vorrei dire, un po' difficile, difficile perché è connessa a persone, non è connessa a procedure, l'ammissibilità o non ammissibilità di un emendamento non può differenziarsi dalla Commissione all'Aula; l'ammissibilità o la non ammissibilità di un emendamento o di una norma non può che essere fondata sugli stessi principi e sugli stessi criteri, di questo ci deve essere certezza.
Questo lo dico perché casualmente l'onorevole Maninchedda ha fortemente polemizzato sulla presunta inammissibilità dell'emendamento numero 154, mi pare fosse questo l'emendamento oggetto della discussione, ed essendo il Presidente della Commissione è uno di quelli che ha il compito dell'interpretazione sull'ammissibilità o meno degli emendamenti. Allora, non è possibile che, dalla Commissione all'Aula, gli interpreti abbiano posizioni distinte rispetto all'ammissibilità di un emendamento, perché se no noi siamo aabbandonati all'arbitrio, ovvero all'opinione personale del singolo occasionale Presidente del Consiglio, del singolo pro tempore Presidente della Commissione. Siccome la sessione bilancio è una sessione importante perché è quella che determina la spesa della Regione, a questo livello, noi siamo ridotti da un Regolamento che va modificato e che rende molto complicata anche questa sessione. Nel corso di questa sessione sicuramente tornerà questo argomento.
PRESIDENTE. E' evidente che non sono decisioni personali ma presuppongono un'istruttoria. Nel caso specifico del comma 11, l'opinione del Presidente della Commissione è perfettamente coincidente con il parere degli Uffici e anche con il parere della Presidenza del Consiglio.
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, l'emendamento numero 154 è ritirato!
PRESIDENTE. L'emendamento numero 154 è ritirato.
(Interruzioni)
Su che cosa intende intervenire, onorevole Caria, mi scusi?
CARIA (P.D.). Sull'ordine dei lavori, non sto intervenendo sugli emendamenti, Presidente.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, mi dispiace…
PRESIDENTE. Dispiace anche a me. Prego, onorevole Caria.
CARIA (P.D.). Non è mia consuetudine fare questo ma, a maggior ragione, prendo spunto dall'intervento dell'onorevole Maninchedda che dice che questo è ammissibile perché rettifica…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Caria, la decisione sull'inammissibilità viene presa dal Presidente e la decisione è inappellabile, quella discussione non ha senso! Quindi la prego, onorevole Caria, di rinunciare all'intervento perché non possiamo discutere di queste cose, ne abbiamo discusso a sufficienza, la prego, onorevole Caria.
CARIA (P.D.). D'accordo, però, Presidente, sarò veloce, intervengo esclusivamente per dire allora che francamente non comprendo perché si usano due pesi e due misure perché neanche…
PRESIDENTE. Onorevole Caria, mi scusi, io devo toglierle la parola, mi costringe a toglierle la parola.
CARIA (P.D.). Ma, Presidente, neanche gli emendamenti che sono stati presentati incidono sull'incremento della spesa…
PRESIDENTE. Onorevole Caria, le ho già detto che la decisione è inappellabile, non possiamo discutere di questo.
Concluda, per cortesia, onorevole Caria, la prego.
CARIA (P.D.). Va bene, Presidente, rinuncio.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Caria.
Metto in votazione l'emendamento numero 95.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo il voto elettronico palese.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 95.
(Segue la votazione)
Onorevole Mariani, il suo voto risulta nullo, cortesemente la invito a esprimerlo verbalmente.
MARIANI (I.d.V.). Non voto.
PRESIDENTE. Il consigliere Mariani si è astenuto.
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore, che il consigliere Dedoni ha votato contro e che i consiglieri Bruno e Mariani si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Caria - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti i consiglieri: Bruno - Mariani.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 39
votanti 37
astenuti 2
maggioranza 19
favorevoli 3
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 96.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il mio voto due volte favorevole alla soppressione del comma 11, una volta perché non sono d'accordo sulla previsione normativa, la seconda volta perché è una norma intrusa, in quanto poco c'entra con il bilancio il comma 25 dell'articolo 5 della legge regionale numero 3 del 2009 che riguarda una funzione delle Province in materia energetica. Che cosa c'entra con il bilancio? Questa è una chiara dimostrazione - essendo stato questo punto mi pare introdotto in Commissione - che l'interpretazione data dal Presidente della Commissione sull'ammissibilità o meno delle norme è diversa da quella data dal Presidente del Consiglio che dirige occasionalmente la seduta.
Allora, prima di tutto, Presidente, si pone un problema sulla possibilità del Regolamento di interferire sulla potestà legislativa del Consiglio regionale. Io voglio ricordare a tutti noi che l'articolo 19 del nostro Statuto indica la funzione del Regolamento e recita: "Il Consiglio regionale elegge, fra i suoi componenti, il Presidente, l'Ufficio di Presidenza e le Commissioni, in conformità al Regolamento interno che esso adotta a maggioranza assoluta dei suoi componenti". Perché il Costituente inserisce questo dispositivo all'articolo 19? Lo inserisce nell'articolo 19 perché dà una chiara definizione del Regolamento: il Regolamento interviene nella organizzazione dei lavori del Consiglio, non interviene nella funzione legislativa, cioè non interviene a limitare, ampliare, ridurre o espandere la funzione legislativa. L'oggetto della funzione legislativa non può essere oggetto del Regolamento interno, per cui questo Regolamento è illegittimo. Io faccio parte della Giunta per il Regolamento e formalmente chiedo, Presidente, che essa venga convocata con urgenza per rivedere le norme alla luce di quanto è stabilito dallo Statuto di autonomia.
PRESIDENTE. Le posso garantire che la Giunta per il Regolamento verrà convocata per esaminare diversi aspetti sull'applicazione del Regolamento stesso.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, intervengo su questo comma perché mi sembra che sia l'esempio più lampante di intrusione all'interno della legge finanziaria in quanto la materia è sicuramente estranea a quella in essa disciplinata. Però voglio tornare su un argomento che io penso sia fondamentale per il prosieguo dei lavori: noi non possiamo avere, in una legge, argomenti analoghi trattati in maniera diversa; argomenti della stessa natura, che hanno una legittimazione diversa, possono essere inseriti all'interno di questa legge se la valutazione viene fatta dal Presidente della Commissione, non hanno la possibilità di essere trattati nella stessa misura se la valutazione viene fatta dal Presidente dell'Aula.
Siamo in presenza di una situazione di questo tipo. Si tratta di una norma intrusa, palesemente intrusa, perché io, con le mie modeste capacità, non riesco a trovare all'interno dell'articolo 4 della legge di contabilità la possibilità di inserire questo comma; è un comma, come ha detto bene lei, inserito in Commissione, vuol dire che la Commissione ha dato una sua valutazione, il Presidente della Commissione, rispettando il comma 4 dell'articolo 34 bis del Regolamento, ha dato una sua interpretazione sull'ammissibilità di questo emendamento. Mentre simile interpretazione non è stata data dal Presidente dell'Assemblea nel momento in cui sono stati presentati emendamenti analoghi, i quali hanno subito un trattamento diverso in base a una valutazione diversa.
Allora io voglio capire se la valutazione viene fatta motu proprio dai Presidenti o se c'è un supporto degli Uffici, perché, fino a un'ora fa, stavamo parlando di interpretazione degli Uffici, da quando abbiamo scoperto il comma 4 dell'articolo 34 bis, stiamo parlando di interpretazione dei Presidenti, della Commissione e dell'Aula. Allora se i due Presidenti sono supportati dagli stessi Uffici, e immagino che così sia, voglio capire se il parere che viene dato ai due Presidenti dagli Uffici è analogo o se si tratta di pareri diversi a seconda che si stia parlando in Aula o in Commissione. Io penso che questa sia una questione pregiudizievole per il prosieguo dei lavori e che vada chiarita assolutamente.
Inoltre penso che la foga di approvare questa legge entro il 31 dicembre abbia portato a fare le cose in maniera molto frettolosa; andando avanti troveremo degli altri casi analoghi, per cui io ritengo che se ci fermeremo ora a riflettere, forse non perderemo del tempo; oggi abbiamo impegnato tutto il pomeriggio a discutere su una questione procedurale che forse avrebbe meritato maggior attenzione da parte di tutti quanti noi. Allora, ripeto, forse faremo bene a sospendere oggi e a riprendere dopo aver fatto un esame completo di tutte le norme che hanno almeno...
PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io penso che se noi indagassimo un po' sul significato del comma 11, capiremmo anche perché avvengono determinate cose. Il comma 11 fa riferimento al comma 25 della legge regionale numero 3 del 2009 che autorizzava le province al rilascio dell'autorizzazione unica in materia di fotovoltaico, di eolico, sulla base dell'articolo 12 del decreto legislativo numero 387. Una cosa giusta per fare in modo che questi impianti, che hanno un forte impatto, siano visti e valutati nel modo più vicino al territorio. Questa norma improvvisamente dà fastidio, domandatevi: perché? Perché si agisce prima se è la Regione a operare, così come fa gli accordi di programma sul Piano casa. Ma vi sembra una cosa seria giocare sulle competenze degli enti locali a legislazione vigente per questo tipo di materia, sapendo tra di noi, perché non ce lo dobbiamo negare, quali interessi contigui alla classe politica gravitano su questa materia? Ecco l'urgenza di riportare alla Regione le decisioni.
Semmai serviva un chiarimento, come serve, perché la Sardegna è disseminata di affaristi che stanno e vogliono montare, su tutto il suo territorio, i pannelli fotovoltaici, anche su serre di agricoltori che non hanno mai prodotto un carciofo in serra; è in atto un sistema di speculazione che distruggerà i nostri comuni. Vi sembra giusto riallontanare dalla legittimità della valutazione del territorio queste scelte? Saremo coperti di serre in tutta la Sardegna. Serve una delibera urgente della Giunta regionale che dica come verranno tutelati gli agricoltori che fanno davvero quelle produzioni e cacciati via gli affaristi che sono scesi con le valigette dal continente.
Questa è la realtà, cara maggioranza! Si consumano delle finalità che vi sorvolano tutti quanti, ma che perseguono interessi diversi. Ecco perché poi si gioca sull'ammissibilità. Queste sono le verità e questo Consiglio deve sapere le verità e non le mezze verità. E poi: prima date, poi togliete. Va bene, almeno questo è coerente con il taglio del Fondo unico. Togliete perché state togliendo anche i soldi, però la verità è un'altra, la verità è che, in questa Regione, stanno maturando interessi colossali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io esprimo il voto favorevole all'emendamento numero 96 e quindi alla soppressione del comma 11. Tengo a sottolineare il fatto che in Commissione non c'è stato… attendo che il Presidente concluda la telefonata... concluso Presidente? Dicevo, che non c'è stato in Commissione alcun esame di ammissibilità o perlomeno non c'è stato riferito dal Presidente della Commissione l'esame sulla ammissibilità degli emendamenti, così come non è avvenuta, per esempio, in sede di Commissione, la relazione sul Programma regionale di sviluppo. E' chiaro che viviamo sulla base di regole che, di volta in volta, si fanno, si attuano, ma non si applicano. Credo che la stessa assenza in Aula del Presidente della Regione sia indicativa. Ho notato, non è sicuramente una coincidenza o forse lo è, che le sue assenze arrivano per malattia prima delle discussioni sulla "Sassari Olbia", è capitato sulla mozione, sta capitando adesso, evidentemente preferisce affrontare l'argomento sulla base di comunicati stampa e conferenze stampa.
Noi riteniamo che un Programma regionale di sviluppo, questo sì, vada affrontato con la presenza del Presidente della Regione e una finanziaria vada affrontata alla presenza del Presidente della Regione, oppure di un Assessore delegato a riferire in aula. Questo non sta avvenendo e lo ritengo grave perché abbiamo concordato unanimemente un ordine del giorno, un ordine del giorno unanime di questo Consiglio, sulla base di una mozione che noi abbiamo presentato, e, proprio col Presidente in persona, abbiamo concordato il dispositivo di quell'ordine del giorno.
Allora credo che sia serietà, correttezza, educazione venire in quest'Aula a riferire o perlomeno delegare qualcuno della Giunta che lo faccia al suo posto. Per cui credo che non sia questo il modo corretto di proseguire nei nostri lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, sinceramente alcune volte ho difficoltà a capire, probabilmente perché sono da poco in questa Aula, nonostante si parli di chiarezza, di educazione, di rispetto. Io credo che il mio voto, assolutamente contrario all'emendamento, e quindi sostanzialmente nel mantenere il comma 11, nasca invece dai ricordi dei lavori della Commissione durante i quali palesemente è emersa la necessità di lasciare in capo alla Regione queste competenze. Quando parliamo di enti locali, io credo che non dobbiamo metterci un vestitino a seconda delle volte e dei ragionamenti che ci sono più convenienti. Proviamo a chiedere agli enti locali le difficoltà che hanno incontrato in questo periodo in ordine alle autorizzazioni.
Per cui credo che in questo modo si faccia chiarezza, si invitino gli enti locali a capire meglio le norme e soprattutto si aiutino le persone che operano in questo settore ad avere maggiori aiuti e maggiore comprensibilità, perché in questo momento c'è confusione. Quindi io mi aspetto dai colleghi un po' più di coerenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non sono intervenuto su altre questioni, però, insomma, onorevole Gian Valerio Sanna, credo che sia arrivato il momento di smetterla perché se dobbiamo parlare di affarismo, probabilmente lei o la parte politica che ha rappresentato per cinque anni dovrebbe stare molto attento a ciò che dice. Vede non è che all'improvviso i cincillà si sono tramutati in topi, se facciamo questo ragionamento, qua, in sette mesi sono arrivati gli affaristi! Allora le autorizzazioni che sono state concesse da voi sul fotovoltaico, "fregandovene" delle amministrazioni provinciali che cosa sono? Le vogliamo dire tutte? Vogliamo dire anche quanti metri quadri sono? Vogliamo dire anche che l'autorizzazione AIA delle amministrazioni provinciali non serve a un bel niente perché tutto quanto poi ritorna alla Regione? Vogliamo dire anche questo? Vogliamo dire anche che non avete trasferito una "lira" agli enti locali per far sì che svolgano quella funzione? Vogliamo dire tutte queste cose?
Io penso che se dobbiamo misurarci, misuriamoci su altro, ma non su questo! Per quanto riguarda la "Sassari-Olbia", onorevole Bruno, è meglio che lei cambi registro, glielo dico io perché, stia tranquillo che se il CIPE non dovesse deliberare quelle risorse, la prima persona che chiederà di fare una grossa battaglia a maggioranza e opposizione sarà il presidente Cappellacci, anche contro il Governo, nel momento in cui avremo certezze che il CIPE non delibererà! Ha capito? Quindi lei si metta l'animo in pace, non dovrà chiamare il presidente Soru…
BRUNO (P.D.). Lo faccia venire in aula! Venga a dircelo!
DIANA (P.d.L.). Mi lasci parlare, non l'ho mai interrotta! Non dovrà chiamare il presidente Soru per fare le battaglie, le faremo noi, e stia tranquillo che il presidente Cappellacci non avrà timore né di Berlusconi, né di Fini, né di tutto il Governo nazionale. Chiaro? Glielo dico io, e creda a me che è così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo il voto elettronico palese.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 96.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Bruno e Zuncheddu si sono astenuti.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti i consiglieri: Bruno - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 37
Votanti 35
Astenuti 2
Maggioranza 18
Contrari 35
Il Consiglio non è in numero legale.
Apprezzate le circostanze, ritengo che possiamo interrompere i lavori a questo punto , il Consiglio è aggiornato a domani mattina, venerdì 4 dicembre, alle ore 10. Avverto i colleghi che, sulla base degli accordi adottati in sede di Conferenza di Presidenti di Gruppo, gli orari anche per domani saranno gli stessi di oggi, cioè dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 16 alle ore 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo solo per rimarcare, chiedo ausilio ai Capigruppo, che io non ricordo che ci fosse una programmazione di orario che andasse anche per venerdì dalle ore 16 alle ore 22.
PRESIDENTE. Le confermo che c'erano accordi precisi in tal senso, onorevole Capelli.
CAPELLI (U.D.C.). No, no, gli accordi in tal senso, mi permetta, Presidente, non mi risultano, però, se è così, ne prendiamo atto.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, siccome ero presente, glielo posso dire con assoluta certezza.
CAPELLI (U.D.C.). Anche per venerdì?
PRESIDENTE. Sì.
CAPELLI (U.D.C.). Ah, l'ha detto la Presidentessa… Ho capito! Va bene. Grazie.
PRESIDENTE. Il Consiglio è riconvocato alle ore 10 di domani mattina.
La seduta è tolta alle ore 21 e 09.