Seduta n.58 del 14/10/2009
LVIII SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 14 ottobre 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 34.
CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 7 ottobre 2009 (51), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Paolo Luigi Dessì, Domenico Gallus e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 14 ottobre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
dell'articolo 54 del Regolamento (21)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 21.
(Si riporta di seguito il testo della mozione:
Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu, sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIOREGIONALEPREMESSO che:
- l'allargamento della strada Olbia-Sassari rientrava tra il novero delle opere finanziate dal Governo Prodi e dalla Giunta regionale della Sardegna, presieduta da Renato Soru, in previsione del vertice G8 che si sarebbe dovuto tenere nell'Isola della Maddalena;
- a tale opera veniva data la massima priorità in quanto l'intensità del traffico, soprattutto di mezzi pesanti, e il tasso di incidentalità erano e sono così elevati da rendere improcrastinabile l'allargamento a quattro corsie di questa arteria che è il principale collegamento trasversale del nord Sardegna;
- mentre il Presidente Cappellacci si sofferma ad annunciare enfaticamente l'avvenuto trasferimento dal Ministero dello sviluppo economico alla Struttura di missione della seconda tranche dei fondi FAS, oltre 111 milioni di euro per la realizzazione della nuova Sassari-Olbia, in questa stessa arteria gli incidenti nel solo mese di settembre hanno provocato la morte di otto persone;
- sono giustificati i dubbi e le preoccupazioni che seguono questo enfatico annuncio del Presidente Cappellacci in quanto il Ministero dello sviluppo economico non ha competenza a decidere in materia di fondi FAS essendo la stessa materia riservata al CIPE;
- è invece ragionevole ritenere che la Struttura di missione utilizzi le somme trasferite per le opere fondamentali per il G8, tra le quali risulta esclusa la Sassari-Olbia, considerata opera collaterale all'evento e non centrale;
PRESO ATTO che:
- di fronte ad un autentico scippo dei fondi FAS, già destinati alla Sardegna nella delibera CIPE del 2007 e nel 2008 resi utilizzabili a favore della Regione, è necessario e urgente che si promuova una forte iniziativa perché sia certo che un provvedimento straordinario renda disponibili nell'immediato i 111 milioni di euro esclusivamente per la realizzazione della Sassari-Olbia;
- l'inaffidabilità delle promesse del Presidente dei Consiglio e delle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione sta generando confusione sia sulla destinazione dei fondi sia sulla loro entità, che in ogni caso risulterebbe inferiore a quella che necessita per la realizzazione della nuova strada;
- la vicenda rischia di portare le amministrazioni provinciali e gli enti locali del nord Sardegna a forme di protesta inusitate come quelle annunciate per mezzo stampa e che devono destare preoccupazione;
CONSIDERATO che:
- la realizzazione della Sassari-Olbia è ricompresa nelle infrastrutture oggetto dell'intesa istituzionale tra la Regione Sardegna, la Provincia di Sassari e i comuni dell'area di crisi Sassari, Alghero e Porto Torres, siglata nell'aprile del 2007;
- è necessario mantenere gli impegni presi nella conferenza di servizi di Sassari, ovvero due anni e mezzo per la realizzazione dell'arteria, grazie alle procedure accelerate;
- la Regione, nello scorso dicembre, ha stipulato un accordo con il Dipartimento della protezione civile, la Struttura di missione e l'Anas che vedevano a quel momento già prequalificate mediamente 80 imprese per ciascuno dei lotti dell'arteria e quel procedimento è stato inopinatamente interrotto,
impegna il Presidente della Regione
1) a riferire in Aula se risulta avvenuto il trasferimento della somma di 111 milioni di euro a favore della Struttura di missione e se tale somma è destinata realmente alla realizzazione della quattro corsie Sassari-Olbia;
2) a riferire in Aula se e quando queste risorse saranno disponibili per rendere immediatamente cantierabili le opere secondo il progetto già approvato e concertato con le comunità locali;
3) a riferire in Aula le ragioni per le quali le risorse trasferite alla Struttura di missione costituiscono solo un quarto della somma necessaria per la realizzazione dell'intera opera,
impegna la Giunta regionale
1) ad assumere tutte le iniziative necessarie perché sia disposta l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione di 522 milioni di euro sui fondi FAS 2007/2013 della Regione Sardegna, disposta con ordinanza dell'agosto 2008 per la realizzazione delle opere collaterali al G8, in particolare il collegamento Sassari-Olbia;
2) ad ottenere garanzie dal Governo affinché lo stesso adotti tutti quei provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera;
3) ad assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento inopinatamente interrotto, che consentirebbe di realizzare l'arteria stradale in tempi rapidi, attraverso procedure accelerate.)
PRESIDENTE. Sospendo brevemente la seduta. Prego però i consiglieri presenti di rimanere in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 10 e 42.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
BRUNO (P.D.). Signora Presidente del Consiglio, signor Presidente della Regione, signor Assessore, colleghi consiglieri, il centrosinistra con questa mozione si pone l'obiettivo di chiarire i motivi che impediscono la realizzazione immediata, urgentissima, non più rinviabile, della strada Sassari-Olbia.
Il tasso di mortalità e il numero sempre crescente di incidenti, oltre 70 morti e 200 feriti dal 1995 a oggi, come ci ricordano i comitati di cittadini e i familiari delle vittime, rendono l'attuale strada a causa dell'intensità del traffico e del numero di mezzi pesanti che la percorrono un attentato, appunto, alla vita.
Quelle stesse morti non ci permettono oggi una discussione accademica rituale, tanto meno inconcludente, Presidente. Ci chiedono invece senso di responsabilità, volontà di arrivare immediatamente al risultato che non è soltanto l'apertura del cantiere ma la realizzazione dell'arteria stradale in tempi certi e celeri. C'eravamo quasi, con il precedente Governo la strada era stata inserita tra le opere collaterali del G8; la Regione aveva ottenuto dal Governo nazionale, dopo lunghe trattative, la messa a disposizione di 522 milioni quale anticipazione a valere sulle attribuzioni del programma attuativo FAS 2007-2013. Fondi a esclusiva disponibilità della Regione, quindi fondi dei sardi, formalizzati nella famosa delibera CIPE del 21 dicembre 2007, numero 166.
Berlusconi aveva poi accettato la martellante richiesta del presidente Soru, disponendo l'anticipazione dei fondi FAS con una ordinanza, anch'essa famosa, la numero 3698 del 29 agosto 2008. Si trattava di 740 milioni complessivi, tra questi 522 per le opere collaterali, di cui 470 per la Sassari-Olbia. Soldi dei sardi, a cui si aggiunsero 96 milioni di fondi statali, fondi FAS interregionali, come ricorderete, per gli attrattori culturali.
Nell'ottobre scorso, con un decreto legge dell'attuale Governo quei 740 milioni diventano 233 ma sono destinati alle opere principali di La Maddalena. In quel decreto-legge compaiono 111,44 milioni di risorse destinate alla Sardegna dalla delibera CIPE numero 166 del 2007, mentre non sono confermati i 96 milioni di fondi statali (fondi FAS interregionali) di cui all'ordinanza precedente e riguardanti gli attrattori culturali.
Tale procedura incontra la formale protesta del presidente Soru e dell'Assessore dei lavori pubblici Carlo Mannoni, in qualità di Vicepresidente della Regione. Nel frattempo comunque vengono completate le progettazioni e avviate dalla Regione le procedure d'appalto grazie sia alla delibera CIPE numero 166 del 2007, sia all'ordinanza numero 3698/08; anche a seguito di un accordo sancito tra l'ANAS, la Protezione civile, la struttura di missione, la Regione, a gennaio di quest'anno, gennaio 2009, ci sono già 80 imprese pre-qualificate per lotto, la certezza di una procedura accelerata che secondo la Conferenza di servizi di Sassari doveva portare a realizzare l'arteria stradale in due anni e mezzo.
Nel mese di febbraio di quest'anno una nota del Ministero dello sviluppo economico informa la Regione che l'ordinanza del Presidente del Consiglio Berlusconi, la numero 3698 del 2008, non è più operativa dal momento che il decreto legge numero 162 ha ridefinito il quadro degli interventi relativi al G8 e che l'utilizzo delle risorse FAS 2007-2013 da assegnare alla Regione Sardegna non può essere autorizzato senza una nuova delibera CIPE che confermi l'ammontare di risorse destinate all'Isola.
Il CIPE infatti qualche mese dopo, nella delibera del 6 marzo scorso, dopo le promesse e gli impegni precisi assunti dal premier Berlusconi nel corso della campagna elettorale (anche nella conclusione della sua campagna elettorale, presidente Cappellacci), a elezioni vinte, non prevede i fondi per le opere collaterali del G8. Sappiamo tutti come è andata a finire per il G8 a La Maddalena; e, insieme al grande evento, è venuta meno anche la prospettiva immediata della nuova strada Sassari-Olbia. Ma non sono venuti meno purtroppo gli incidenti, non sono venute meno le morti.
Il 23 settembre scorso, infine, il presidente Cappellacci ha annunciato - l'ha fatto con grande enfasi, con toni trionfalistici -il trasferimento dal Ministero dello sviluppo economico di quei 111,44 milioni per la Sassari-Olbia. In realtà (in tanti abbiamo manifestato preoccupazione per questo), il Ministero per lo sviluppo economico non ha nessuna competenza sui fondi FAS, detiene le risorse che trasferisce ad altri centri di spesa, la competenza è del CIPE e quei 111,44 milioni sono esattamente quella quota di risorse FAS già assegnate alla Sardegna ma rese disponibili al Dipartimento della protezione civile con l'ordinanza di cui ho parlato prima, autorizzate per le opere principali di La Maddalena. Quindi si tratta, probabilmente, di un trasferimento di cassa alla Protezione civile, Presidente, a fronte di analoghi fondi verosimilmente anticipati per le spese di cui al G8 mai avvenuto a La Maddalena.
Arriviamo allo scorso 2 ottobre, data in cui è stato sottoscritto, e solo oggi alle ore 10 e 15 consegnato, un accordo, in realtà un atto aggiuntivo tra Stato e Regione dell'Intesa infrastrutture del 2002. Annuncio di fondi futuri, secondo noi, per un importo di 3.864 milioni ma con una certezza, ci ha detto il presidente Cappellacci in una nota di sintesi consegnata immediatamente ai giornalisti, cioè la certezza che avremo immediatamente cantierabile la Sassari-Olbia; subito disponibili pertanto 560 milioni di euro.
A pagina 5 di quella nota è scritto: "Con riferimento al fondamentale intervento riguardante l'asse viario Sassari-Olbia la Regione assicurerà, con i fondi rivenienti dal proprio FAS, la gran parte della copertura dell'intervento". Oggi leggiamo nell'accordo vero e proprio (pervenuto a questo Consiglio il 12 di ottobre e soltanto qualche minuto fa consegnato) che, con riferimento alla suddetta opera, data l'urgenza di avviare rapidamente le attività di cantierizzazione per la relativa realizzazione, il Governo si impegna ad individuare le possibili fonti di finanziamento, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria, sulle quali far valere le risorse necessarie per la copertura del fabbisogno residuo; è vero, si dice che il programma attuativo FAS prevede 470 milioni di euro, ma non c'è la certezza dello sblocco immediato.
Pertanto, che cosa c'è di nuovo, Presidente? Peccato che i fondi FAS non siano ancora stati deliberati dal CIPE, che non sia stato dato ancora il via libera al programma attuativo regionale, approvato dalla Giunta Soru nel dicembre 2008 e inviato immediatamente al CIPE (prima Regione in Italia, prima anche della Sicilia) e successivamente ritirato dalla Giunta Cappellacci - come ha fatto notare anche l'onorevole Nizzi - rimodulato solo lo scorso agosto con modifiche limitatissime, marginali, e con una perdita di tempo di almeno otto mesi.
Il Governo nel frattempo ha presentato il suo DPEF che nell'allegato "Infrastrutture" contiene solo cifre veramente ridicole per la Sardegna, rimandandoci ancora una volta, e lo fa anche l'Intesa del 2 ottobre (l'atto aggiuntivo all'Intesa), al DPEF successivo, alla programmazione successiva e quindi, per gran parte delle opere, al quadriennio 2011-2014.
Che cosa fare, dunque? Noi vogliamo essere propositivi: è troppo grave la situazione per non mostrare senso di responsabilità. Vi chiediamo di approvare questa mozione che impegna la Giunta regionale a pretendere dal Governo l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione dei 522 milioni di fondi per le aree sottoutilizzate 2007-2013, di cui 470 per la Sassari-Olbia, e ripartire da quelle procedure inopinatamente interrotte (80 imprese pre-qualificate per lotto). Approfittiamo dell'unica cosa buona che è stata fatta, l'attribuzione della qualifica di grande evento della Louis Vuitton a La Maddalena, per garantire quelle stesse procedure accelerate, quegli impegni presi nella Conferenza di servizi di Sassari, quei due anni e mezzo per la realizzazione dell'opera.
Tra l'altro, lo stesso decreto legge numero 39 del 28 aprile 2009, che trasferisce il G8 a L'Aquila, ci dice che la struttura di missione può continuare le procedure straordinarie intraprese con i fondi messi a disposizione dalla Regione, quindi abbiamo la possibilità di ripartire da lì, di ripartire da quel procedimento che è stato inopinatamente e colpevolmente interrotto.
Noi attendiamo le sue risposte, Presidente, attendiamo le sue risposte e vogliamo degli atti concreti: non ci bastano più annunci di fondi futuri, non ci bastano più le promesse, non bastano più ai sardi. Sono dovute risposte concrete, sono dovute all'intero Consiglio regionale, ai sardi, ai familiari delle vittime, ai cittadini del Nord Sardegna; sono risposte che dobbiamo dare anche ai vescovi, vescovi che hanno chiesto con un appello di sbloccare immediatamente quei fondi e l'avvio dei cantieri, lo dobbiamo allo sviluppo complessivo dell'Isola.
Presidente, attendiamo le sue risposte. Noi, naturalmente, parteciperemo al dibattito e vorremmo arrivare a una conclusione comune che, partendo dall'approvazione di questa mozione, ci porti in tempi rapidissimi ad avviare i cantieri e a concluderli nei tempi prefissati dalla Conferenza di servizi di Sassari.
Non ci accontenteremo di promesse, non ci accontenteremo di impegni per quanto riguarda promesse di fondi futuri. Credo che (è vero che avete lo stesso colore politico) dobbiamo mostrare di non essere subalterni al Governo e, perciò, dobbiamo fare qualcosa di più; per esempio dobbiamo avviare una politica anche conflittuale, che consenta di raggiungere il risultato. La Sardegna aspetta e dalle risposte che lei ci darà (anche sulla Sassari-Olbia) credo che possa partire una nuova stagione di impegno che ci veda protagonisti anche nella vita politica nazionale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, nel merito della mozione numero 21, io credo che se chiedessimo a tutti i presenti in Aula se qualcuno sia contrario alla realizzazione della Sassari-Olbia, probabilmente la risposta, scontata, sarebbe che nessuno lo è. La stessa domanda magari se la sono posta i consiglieri regionali presenti in quest'Aula dieci anni fa, e alla stessa domanda c'è stata uguale risposta: anche allora nessuno era contrario.
L'allargamento della strada Olbia-Sassari rientrava nel novero delle opere finanziate dal Governo Prodi e dalla Giunta regionale della Sardegna, presieduta da Renato Soru, in previsione del vertice del G8 che si sarebbe dovuto tenere nell'isola di La Maddalena; a tale opera era stata data la massima priorità in quanto l'intensità del traffico, soprattutto dei mezzi pesanti, e il tasso di incidentabilità, a cui faceva prima riferimento anche il collega Bruno, erano e sono così elevati da rendere improcrastinabile l'allargamento a quattro corsie di questa arteria che è il principale collegamento trasversale del Nord Sardegna.
A fronte di un autentico scippo dei fondi FAS già destinati alla Sardegna nella delibera CIPE 2007-2008 e resi utilizzabili a favore della Regione, è necessario e urgente che si promuova una forte iniziativa perché sia certo che un provvedimento straordinario renda disponibili nell'immediato almeno i 111 milioni di euro esclusivamente per la realizzazione della strada Sassari-Olbia.
Sul sito della Regione è scritto "La Sassari-Olbia è cantierabile, sono subito disponibili 560 milioni"; è così o non è così? L'Intesa tra il Governo e la Regione, di cui ho avuto copia solo stamattina, a una prima lettura a me appare vuota, sia perché i soldi per la strada che arrivano dai FAS devono essere sbloccati dal CIPE, non ancora convocato, sia perché, quando le risorse saranno stanziate da Roma, i cantieri per la quattro corsie potranno aprire solo nella primavera del 2011, tra un anno e mezzo.
Signor presidente Cappellacci, la dichiarazione o, meglio, l'annuncio fatto da lei a seguito della firma dell'Intesa Stato-Regioni siglata a Roma il 2 ottobre è stato: "E' il primo risultato che la Sardegna aspettava da lungo tempo", forse dimenticandosi, o dimenticandoci, dell'Intesa sottoscritta nell'ottobre del 2002 e mai attuata. La domanda che ci si pone è se, sette anni dopo, i soldi inseriti nella nuova Intesa rischiano di restare ancora una volta solo sulla carta.
Il prossimo, decisivo, passaggio sarà a Roma perché l'elenco delle opere prioritarie della Sardegna deve essere inserito nel Documento di programmazione economica e finanziaria dello Stato, in modo che queste opere possano essere realizzate nel triennio 2010-2013; ma, se così è, oggi di cantierabile non c'è niente, tanto meno la Sassari-Olbia. L'Intesa sottoscritta il 2 ottobre contiene una tabella relativa a "Corridoi stradali - opere strategiche cantierabili", al suo interno è presente la voce "completamento e adeguamento della strada 597 Sassari-Olbia", a fianco c'è la copertura finanziaria: 470 milioni di euro; questa è la stessa cifra che aveva stanziato la Regione guidata dal centrosinistra, presidente Renato Soru, la stessa cifra che con fondi FAS era stata messa nel bilancio dello Stato per i lavori del G8 e poi cancellata.
Giusto un anno fa, ad agosto del 2008, con un'ordinanza il presidente Berlusconi aveva sbloccato i 470 milioni della strada (in tutto erano 522 milioni perché dovevano essere realizzate altre opere collaterali al G8), a ottobre, con un decreto legge, Berlusconi aveva azzerato i 470 milioni, tanto che la macchina organizzativa aveva sospeso tutto, espropri e bandi di gara per i lotti della strada. Il ministro Bertolaso, commissario del G8 e Sottosegretario del Governo, il 14 novembre alla Camera aveva annunciato che in una delle successive sedute del CIPE sarebbero state contabilizzate le somme necessarie per la Sassari-Olbia. Il CIPE si è riunito più volte, ha riprogrammato i fondi FAS, questo anche nella seduta del 6 marzo 2009, ma non ha mai sbloccato i soldi né per il sud né per la Sardegna, e nemmeno per la Sassari-Olbia. Fino ad ora, Presidente, abbiamo assistito solo ad annunci e dichiarazioni solenni.
La delibera del CIPE è fondamentale, per comprendere ciò è sufficiente leggere solamente la nuova Intesa: accanto alla voce 470 milioni c'è una nota, "quei fondi - è scritto - sono specificamente previsti nel programma attuativo regionale FAS 2007-2013", è il programma che la sua Giunta, presidente Cappellacci, ha riapprovato lo scorso mese di agosto, l'atto era stato infatti approvato dalla Giunta Soru nel novembre 2008 e mandato al Governo.
Signor Presidente, da qui nasce la nostra preoccupazione e, per sgombrare il campo da ogni pensiero di tipo demagogico, sottolineo che ad essere preoccupati non siamo solo noi del centrosinistra ma anche autorevoli esponenti del centrodestra (uno per tutti l'ex sindaco di Olbia e oggi parlamentare, Settimo Nizzi), associazioni importanti come la Confindustria, organizzazioni al di sopra delle parti secondo le quali, senza pronunciamento del CIPE, i milioni della Sassari-Olbia non sono subito spendibili.
La domanda ricorrente allora è: quando si riunirà il CIPE? Ad oggi non è dato saperlo, è certo che nessun cantiere della Sassari-Olbia sta aprendo; questo non solo per colpa delle decisioni assunte da Roma e, in particolare, dal presidente Berlusconi, infatti ci sono anche responsabilità della Regione. I finanziamenti per la strada li ha messi in bilancio nel programma attuativo regionale FAS, quello riapprovato dalla sua Giunta il 6 agosto del 2009. Nell'allegato alla deliberazione regionale (è prevista la tempistica e la realizzazione della strada a quattro corsie) c'è scritto che il completamento delle procedure di gara d'appalto integrato avverrà nella primavera del 2010, quindi tra sei mesi; la redazione e l'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo nella primavera del 2011. Già nel giugno 2006 l'allora assessore dei lavori pubblici, Carlo Mannoni comunicava che erano state completate le procedure per l'affidamento dell'incarico di progettazione.
A questo punto sorgono altri interrogativi. Che fine hanno fatto i progetti già pronti? Verranno buttati via? Si riparte da capo, così come accade per altre situazioni che sta portando avanti questa Giunta? Se i cantieri per la Sassari-Olbia apriranno, questo avverrà solo tra un anno e mezzo con previsione dell'esecuzione dei lavori per la primavera 2014, tra cinque anni. Altro che subito! Altro che procedura di realizzazione con le norme e la velocità delle opere realizzate per il G8!
Nel frattempo quella strada, Presidente, continua a causare vittime. Dal '95 al 2009 sono ben settantatre le vittime, le ultime delle quali nei giorni scorsi. Tale situazione, divenuta insostenibile, ha spinto a intervenire anche i vescovi delle diocesi di Sassari, Ozieri e Tempio che hanno inviato un documento al Presidente del Consiglio, a lei Presidente, ai Presidenti delle province e dei comuni interessati delle province di Olbia e Sassari spinti dalle pressanti richieste che arrivano ogni giorno dalle popolazioni delle diocesi del Nord Sardegna, stanche di assistere impotenti, e sempre più deluse e sfiduciate per le tante promesse non mantenute fino ad oggi, al costante e quasi quotidiano stillicidio di incidenti in ogni tratto dell'arteria. Una arteria totalmente inadeguata, non da oggi, ad assorbire l'ingente traffico di mezzi pesanti e leggeri.
E' evidente che l'intervento eccezionale dei vescovi è dovuto ad altrettanto eccezionale urgenza di una soluzione che non può essere più dilazionata nel tempo; ne sono tragica istanza le vittime degli ultimi giorni, il grido di dolore e le ferite indelebili delle famiglie e delle comunità che hanno perso un loro caro. Le settantatre vittime rappresentano numeri da catastrofe naturale o bellica non più tollerabili né giustificabili dalla pur acclarata imprudenza nella guida di alcuni.
Dovevamo, meglio dovevate farvi rimproverare anche dai vescovi, dovevamo io dico perché ci mettiamo in mezzo anche noi, farci rimproverare anche dai vescovi! I 111 milioni ci sono veramente o sono quelli finti del Monopoli? Perché il vergognoso, altalenante rincorrersi di annunci e promesse, di smentite ed illusori inizi del lavori non possono che mettere a dura prova la credibilità di chi li fa. Il politico di turno ma anche tutta la classe politica, signor Presidente. E mettono anche a dura prova la pazienza della gente.
Non si può giocare sulla fiducia della gente, non si può giocare sulla sicurezza di coloro che quella strada la percorrono per raggiungere il posto di lavoro, di studio o della meritata vacanza. La nostra terra ha diritto anche a delle infrastrutture moderne che consentano la non mortificazione della sua volontà di sviluppo.
Una sola richiesta viene dalla gente del Nord Sardegna: la Sassari-Olbia sia fatta e sia fatta subito altrimenti altri lutti e disoccupati saranno sulle vostre, io dico anche sulle nostre, coscienze. Noi consiglieri regionali del P.D. chiediamo a lei, signor Presidente, e la impegniamo su questo, di assumere tutte le iniziative necessarie affinché sia disposta l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione dei 522 milioni di euro dei fondi FAS 2007-2013 della Regione Sardegna, affinché si ottengano garanzie reali, vere, concrete, affinché vengano adottati tutti i provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera. In conclusione, chiediamo che vengano assunte tutte le iniziative in modo tale che i tempi non siano quelli lunghi (30 anni) dei lavori sulla strada 131, ma siano quelli stabiliti per le procedure del G8.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, signor Presidente della Giunta, Assessori, colleghe e colleghi del Consiglio, è doveroso intervenire sulla mozione numero 21 presentata dai colleghi Bruno, Uras e più inerente una strada ormai oggetto di grande attenzione da parte dell'opinione pubblica, della politica e non ultimo anche della Chiesa, così come citato dal collega Caria.
Cari colleghi, consentitemi però di ringraziare soprattutto la Giunta, il presidente Cappellacci per la grande attenzione prestata con forte determinazione, in silenzio non con proclami, senza strumentalizzazioni a un problema che è di carattere generale, un problema che interessa tutti, che ci riguarda tutti non solo come appartenenti a questo territorio, la Gallura in questo caso, o al sassarese come molti di noi, ma come cittadini della Sardegna, come cittadini che su questa strada hanno perso amici, hanno perso parenti; come cittadini che su questa strada transitano quotidianamente, come cittadini che su questa strada vorrebbero continuare a transitare in maniera sicura e soprattutto anche in maniera celere.
Questa è una strada importante, lo sappiamo tutti, è una strada importante anche per lo sviluppo della Sardegna, è una strada che mette in collegamento i due porti principali della Sardegna, per quanto riguarda i passeggeri: Olbia e Porto Torres; è una strada che mette in collegamento due importanti scali aeroportuali: quello di Alghero Fertilia e quello di Olbia Costa Smeralda.
Su questa strada ci sarebbe tanto da dire, ci sarebbe anche da ricordare a molti dei colleghi del centrosinistra come è nata questa strada. E' nata malissimo; pensate che questa strada è stata realizzata dalla comunità montana Monte Acuto. Una strada che poi negli anni è stata ceduta all'Anas, una strada per la quale sono stati spesi centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire. Una strada realizzata malissimo, una strada per la quale nessuno ha mai pagato, non ha mai pagato neanche per i danni erariali perché su questa strada, già dagli anni '90, si sono spese centinaia di migliaia di euro senza che sia mai stato chiamato qualcuno a risponderne.
Una strada realizzata malissimo, una strada che per anni ha presentato delle voragini; e in quegli anni governava il centrosinistra, non è che governasse il centrodestra, cari colleghi. Eppure i morti c'erano allora, i morti purtroppo ci sono anche adesso, anche ultimamente, spesso per la pericolosità della strada, spesso perché su quella strada, cari colleghi, si corre; spesso perché su quella strada, che a tratti è larghissima ed è molto ingannevole da questo punto di vista, si sorpassa anche quando dal lato opposto sopraggiungono veicoli. In modo particolare il tratto da Berchidda a Oschiri consente questo tipo di manovre spericolate perché la strada fino all'altezza della località Su Campu, da dove poi si restringe, è larga.
Noi riponiamo una grande fiducia nel presidente Cappellacci, nella sua Giunta, negli Assessori, ma consentitemi anche di ringraziare personalmente, e a nome di tutto il Gruppo del P.d.L., il Ministro delle infrastrutture per l'attenzione riservata a questa strada, non solo in campagna elettorale, ma anche durante questa delicata fase iniziale del Governo regionale di centrodestra. Ho parlato di fiducia perchè io sono sicuro (ne abbiamo parlato tantissimo, con gli attori principali del territorio e riservatamente anche in colloqui con i colleghi Lai e Bardanzellu) che gli impegni presi su questa strada si concretizzano con questo atto importante, questo atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna sottoscritta a Roma in data 2 ottobre 2009.
Noi riteniamo che questa strada sia importante, riteniamo e siamo convinti che questa strada verrà realizzata nei modi e nei tempi stabiliti dalle leggi di livello regionale e nazionale. Noi chiediamo ovviamente, se fosse possibile, una procedura celere; chiediamo che questa strada venga realizzata con le stesse procedure con le quali sono state realizzate le opere del G8.
Noi però vogliamo anche ricordare, mi sento di farlo, che prima della presentazione di questa mozione il sottoscritto, come Presidente della quarta Commissione, in data 22 aprile 2009, aveva convocato una Commissione ad hoc (i colleghi dell'opposizione che fanno parte della Commissione quarta lo ricorderanno) per ricevere una delegazione del comitato spontaneo degli amministratori locali del nord Sardegna. Nel corso di quella riunione noi abbiamo preso degli impegni, e abbiamo, cari colleghi, votato all'unanimità, nella seduta del 22 aprile 2009 una risoluzione della Commissione, la risoluzione numero 2.
Io ritengo che, mi rivolgo ai presentatori, questa mozione, per la sua importanza, oltre a non meritare soprattutto di essere strumentalizzata, perchè questo cavallo di battaglia non appartiene al centrodestra ma non appartiene neanche al centrosinistra, appartiene a tutti i cittadini sardi, debba essere trasformata in un ordine del giorno unitario, solo così noi potremo dare più forza e sostegno allo stesso presidente Cappellacci e alla sua Giunta.
Credo inoltre che in questi ultimi mesi siano state fatte numerose considerazioni, anche da parte di amministratori locali, devo dire sia di centrodestra che di centrosinistra, forse dettate dall'impulsività e dall'emozione; perché comunque quando ci sono i morti non si pensa alle difficoltà che comporta, anche a livello burocratico, un intervento di questo tipo. Si ragiona ovviamente con l'istinto e, spesso, si fanno considerazioni che sarebbe meglio lasciare ad altre occasioni. Io penso che chi riveste un ruolo di amministratore pubblico, come noi, debba avere soprattutto l'onestà intellettuale di non strumentalizzare una situazione di questo tipo, ma di far fronte comune in maniera serena, democratica.
Le manifestazioni vanno bene, tutti abbiamo partecipato a varie manifestazioni su quella strada che era diventata, fra l'altro, uno dei cavalli di battaglia della precedente amministrazione regionale. Ricordo che l'ex Assessore dei lavori pubblici, persona che peraltro io stimo, l'assessore Mannoni, un giorno sì e l'altro pure stava a Su Canale ad organizzare - in campagna elettorale devo dire - movimenti, a incontrare persone insieme a qualche ex consigliere regionale del territorio, al Presidente della Provincia che spesso si trasforma in ultrà su quella strada; ricordo per esempio la manifestazione dove fermava le macchine, quasi incitando alla rivolta popolare.
Noi dobbiamo chiaramente allontanarci da certi comportamenti, prendere le distanze, tenendo ben presente l'obiettivo principale: la realizzazione della messa in sicurezza di questa strada; una strada che non è né di centrodestra né di centrosinistra, ma è di tutti i sardi, tutti quei sardi che vi transitano, tutti quei sardi che hanno perso familiari, hanno perso amici, e che vogliono mettere in sicurezza questa strada per se stessi, ma anche per le generazioni future.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, io più che con la testa, che lascio ai colleghi più bravi di me, vorrei parlare con il cuore. Riparto dall'intervento del collega Matteo Sanna per dire, caro Matteo, che io in questo momento non mi sento di ringraziare alcuno, né il Ministro delle infrastrutture, né il presidente Cappellacci, ma neanche gli esponenti del centrosinistra che precedentemente hanno governato sia a livello centrale che a livello regionale, perché è vero che queste morti si sono verificate nel corso di amministrazioni diverse.
Non ripeto quello che già hanno detto, bene, i colleghi Bruno e Caria sugli avvenimenti che si sono succeduti nel tempo, anche a livello amministrativo. Su questa strada, sono stati versati fiumi di inchiostro e, purtroppo, anche fiumi di sangue; e in merito a questo noi dobbiamo riflettere molto attentamente. Io credo che discutere questa mozione in questo scorcio di legislatura sia fondamentale, perché oggi noi pretendiamo dal presidente Cappellacci di avere delle risposte esaustive e chiare sui tempi di apertura di questi cantieri che già da tempo non dovevano avere lucchetti.
Io ricordo benissimo che cosa disse il presidente Cappellacci quando, durante la seduta congiunta del Consiglio regionale con il Consiglio delle autonomie locali, tenuta a Oristano, giunse la notizia del trasferimento dei lavori del G8 da La Maddalena a L'Aquila. Il presidente Cappellacci disse che considerava questo un atto assolutamente inopinabile. Io credo che davvero ritenesse tale quel trasferimento, e che ancora continui a pensarlo; proprio per questo, oggi, dobbiamo prendere degli impegni ben precisi sulla Sassari-Olbia.
Io credo inoltre, e rispondo anche all'onorevole Sanna, che sia assolutamente urgente e indifferibile che oggi noi approvando o la mozione o un ordine del giorno unitario, diamo forza al presidente Cappellacci per dargli la possibilità di tramutare gli intendimenti non solo della Giunta regionale, ma di tutto questo Consiglio, in risposte certe, in atti concreti quali appunto l'apertura immediata dei cantieri.
Credo che l'attenzione, anche di questa Giunta, specificatamente sulla Sassari-Olbia, sia stata manifestata a più riprese. Io ricordo una manifestazione al Comune di Oschiri in cui erano presenti tutte le forze politiche, tutte le associazioni di categoria, la Chiesa, la Giunta regionale rappresentata dall'assessore Sannitu; anche in quella occasione si assunsero degli impegni ben precisi.
Pertanto, ribadisco che occorre assolutamente assumere, al di fuori dei pregiudizi ideologici e prescindendo dalle appartenenze politiche, una posizione unitaria; posizione di cui più volte si è parlato, e che però, sino ad oggi, non abbiamo visto anche sul caso specifico tradotta in atti concreti.
Io voglio ricordare una seduta del Consiglio regionale, la definirei storica, alla quale presenziarono tutti i senatori, i deputati, i rappresentanti delle associazioni di categoria; quella seduta del Consiglio si concluse con un pizzico di emozione e con le parole dell'onorevole Pisanu che a gran voce, ricordando le tante e tali emergenze della nostra Isola, rispetto a quelle, rivolgendosi direttamente al presidente Cappellacci, disse: "Si ricordi, Presidente, che la Sardegna deve venire prima di tutto, anche prima del centrodestra".
Penso che tutti, chi più chi meno, concordiamo su questa considerazione, ma credo che anche i nostri amici e colleghi dell'attuale maggioranza debbano fare in modo che su queste tragedie, su queste persone che piangono i loro figli e i loro parenti, non si creino speculazioni e strumentalizzazioni. Sono d'accordo anche sulla presentazione di un ordine del giorno unitario con il quale noi diamo forza al nostro Presidente nella rappresentazione di questa istanza che è assolutamente indifferibile. Anche su questo punto ritengo che si sia tutti d'accordo: bisogna assolutamente agire nel più breve tempo possibile.
A mio avviso hanno un fondamento le dichiarazioni mediatiche; così come non credo non ci sia traccia dei milioni di euro di cui si parla. Credo anche che ci siano risorse reali e immediatamente spendibili. Di conseguenza, penso che il nostro Presidente abbia gli strumenti per darci oggi su questo problema una risposta esaustiva e certa. Ribadisco comunque, e mi ripeto, che tutto il Consiglio deve assolutamente adottare un provvedimento unitario.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.
Comunico ai colleghi Amadu e Bardanzellu che, essendosi iscritti oltre il termine, non gli potrà essere data la parola.
LAI (P.d.L.). Signora Presidente, presidente Cappellacci, signori Assessori, colleghe e colleghi, parlerò anch'io in parte, onorevole Cocco, e penso di farlo legittimamente, con una forte componente emotiva, anche per ragioni personali. E' una grande questione quella del completamento della strada Olbia-Sassari e sicuramente fra i doveri di una maggioranza di governo vi è quello, importantissimo, di assumersi la responsabilità di assicurare ai cittadini la migliore organizzazione possibile del territorio.
Ritengo, quindi, legittimo che sia stata presentata una mozione da parte del centrosinistra, posso anche coglierne il valore, proprio perché come rappresentante del territorio sono persona fortemente coinvolta in questa importante vicenda. Ne colgo l'importanza relativamente al richiamo sulla necessità della realizzazione in tempi brevi di questa importante opera e ne colgo, anche negli interventi degli onorevoli Bruno e Caria, gli spunti di unitarietà che vanno sicuramente implementati. Non colgo naturalmente - e la questione va affrontata con molta lucidità, con razionalità, non solo come questione di cuore - il disconoscimento dell'azione svolta dalla Giunta e dal presidente Cappellacci, che ritengo si sia adoperato al meglio per ottenere procedure più efficaci e brevi per la realizzazione di questa infrastruttura.
Dico anche che al raggiungimento dell'obiettivo dello stanziamento dei fondi, della certezza di un impegno in questo senso, e che la sua presenza oggi in Aula conferma, ha fatto seguito una sorta di scetticismo, quasi un voler auspicare che la Olbia-Sassari non possa essere mai realizzata e resti vivo un argomento che, di fatto, è importante per l'opposizione.
La strada, invece, sono sicuro che si farà, si farà in tempi brevi e con le procedure più rapide possibili. Ritengo anche che l'ultimo incontro a Palazzo Chigi abbia il significato di un importante atto amministrativo, di un preciso impegno politico assimilabile, così è stato detto e così è di fatto, a un DPCM e, quindi, possa rappresentare un atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna; un atto che consente di accedere al programma della legge obiettivo, legge obiettivo che rappresenta sicuramente una linea di finanziamento che prevede che le spese strategiche possano essere finanziate anche con impegni aggiuntivi da parte dello Stato.
Inoltre contiene, è stato detto, anche importanti opere sul corridoio stradale, sui sistemi idrici e sull'area metropolitana; va rilevato anche che sul Programma attuativo regionale (PAR) FAS, predisposto dal governo Soru a dicembre, mi risulta che ci fossero delle richieste di integrazioni che le improvvide dimissioni del Presidente hanno in pratica sospeso. Non parlo di responsabilità, ma queste cose vanno dette.
Penso fosse legittimo che il presidente Cappellacci rivedesse i contenuti di quell'accordo per confrontarli con la coerenza del programma, ma non penso siano trascorsi tanti mesi. Ci sono state anche importanti vicende, il terremoto, il G8, che sicuramente hanno gravato su questa amministrazione, ma penso che non appartenga alla buona cultura di governo strumentalizzare questi fatti, che sono oggettivamente importanti, per mettere in difficoltà un'amministrazione.
Relativamente all'intesa Stato-Regione, io penso che a breve il Consiglio dei Ministri (il Programma attuativo regionale è stato ripresentato ad agosto) sarà chiamato ad approvare questi atti e quindi le risorse saranno presto disponibili. Penso che non possano mettersi in discussione questi fatti, né l'impegno che la Regione e lo Stato hanno assunto. Inoltre ritengo che sia importante che la strada Olbia-Sassari sia stata definita un'opera strategica inserita nell'Intesa generale quadro e che la continuità si debba al fatto che quest'opera è già progettata e cantierabile. Questo può solo dare valore a un'intesa raggiunta e favorire la realizzazione concreta degli atti precedentemente assunti.
Non c'è solo, quindi, un atto di programma, ma vi è un impegno concreto, vero, che noi siamo sicuri verrà mantenuto: è nostro compito far sì che questo avvenga. Pertanto, mettere in dubbio la concretezza dell'accordo può rappresentare un tentativo di mantenere in piedi argomentazioni che noi riteniamo non più valide. E' legittimo, certo, presentare una mozione, ma sarebbe scorretto usarla per mistificare un obiettivo raggiunto con impegno e perseveranza e che, pur con la dovuta vigilanza, non ammette distrazioni rispetto alle richieste precise che sono state fatte unitariamente; quindi, tornare indietro con argomentazioni relative alla vicenda del G8, allo storno dei fondi, al ruolo del CIPE, può solo creare, in questo momento in cui siamo vicini al traguardo, confusione e strumentalizzazione.
Occorre fare uno sforzo per essere uniti, per valutare positivamente, serenamente il risultato raggiunto, al quale hanno contribuito certamente anche gli atti del precedente Governo, nell'interesse di tutti. Non sono giustificati i dubbi e le preoccupazioni che la mozione esprime, a mio avviso, e non vanno alimentati tenendo in piedi polemiche prive di riscontro.
La sollecitudine mostrata dall'Esecutivo penso non possa essere messa in discussione e noi auspichiamo che i tempi di realizzazione siano rapidi. Su questa base ritengo che si possano indurre le amministrazioni locali, le istituzioni ad assumere un atteggiamento diverso, anche se appartenenti a schieramenti antitetici. Pur consapevoli di questo risultato noi, consiglieri regionali del territorio della provincia Olbia-Tempio, saremo vigili e attenti fino al completamento dell'opera, ma nello svolgere questo compito saremo fiduciosi nell'azione e nella determinazione dell'Esecutivo e non mancheremo di sostenerlo.
Quanti di noi hanno conosciuto fino in fondo la sofferenza e il dolore causati da questa strada, avendo perso amici e conoscenti, sanno che valore ha la memoria dei caduti. Di conseguenza si deve mantenere sicuramente alto il livello di attenzione su un percorso del quale noi auspichiamo e intravediamo la fine.
Le proteste sono legittime quando provengono spontaneamente dalla popolazione; critico invece l'uso strumentale e politico delle difficoltà che qualsiasi amministrazione può trovare (e questa amministrazione ne ha trovato e sono state davvero onerose), e ritengo che questo atteggiamento non possa - l'ho già detto - far parte di una cultura di governo.
Io sono parte di questa maggioranza che, insieme al presidente Cappellacci, ha preso precisi, concreti impegni. Continuerò a vigilare, a premere anche, ma lo farò esprimendo il mio supporto all'intenso lavoro che la Giunta e il Presidente stanno portando avanti, lavoro che deve continuare.
Le espressioni di dissenso possono assumere un taglio anche demagogico; si parla di imbroglio, di consapevoli reticenze. Penso sia arrivato il momento, invece, di valorizzare l'azione perché per quest'opera, facendo riferimento anche alle strategie concordate col Governo nell'ambito dell'azione G8 per le opere collaterali, si possano utilizzare le procedure per attuarla in tempi brevi. Penso quindi che sia auspicabile un atteggiamento unitario in quanto più opportuno e costruttivo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, io ho provato perplessità nel seguire gli interventi dei colleghi della maggioranza, il Presidente della Commissione, l'onorevole Lai, che ci hanno richiamato a un senso di responsabilità, a una sensibilità di governo su un tema che, questo è indubbio, tutti riteniamo - e in particolare coloro che vivono nel territorio del Nord Sardegna e quindi i colleghi intervenuti in quest'Aula oggi - che ci coinvolga e ci richiami a fare in modo che un problema così vecchio e così nuovo, ma così pesante in termini di prezzo di vite umane che si paga tutti i giorni, debba essere risolto.
Ora, io ricordo, presidente Cappellacci, che nel mese di aprile (potrei sbagliare, potrebbero essere anche i primi giorni di maggio), in occasione degli "stati generali" convocati dalla Presidente della Provincia di Sassari, lei partecipò a un'assemblea molto affollata dove si parlò, tra l'altro, oltre che del petrolchimico, anche di questo problema.
In maniera molto plateale, lo ricorderà più di me senz'altro, lei tirò fuori di tasca la penna e disse alla Presidente della Provincia: "Io questo documento lo firmo"; e lo firmò davanti a tutti noi, riscuotendo anche gli applausi entusiasti delle persone presenti. In quel documento si chiedeva l'immediato inizio dei lavori della Sassari-Olbia; lavori per i quali lei disse di aver chiesto al presidente Berlusconi di poterli realizzare seguendo le procedure urgenti legate al G8. Lei ricorderà senz'altro quella occasione.
Ricordo anche un'altra occasione in cui era presente il suo predecessore; nel mese di novembre del 2008 nel corso di una Conferenza di servizi, a cui erano stati invitati tutti i Comuni interessati da questa importante arteria (ero presente nella veste di assessore del Comune di Sassari), si parlava delle ultime correzioni da apportare alla progettazione della Sassari-Olbia. In quella occasione si chiese, lo feci io, lo fece qualcun altro, che si inserisse nella progettazione anche quel "lotto zero" di cui parla oggi il documento di intesa di cui ci ha consegnato copia e cioè il collegamento dalla "131", alla "597" all'altezza del bivio di Ploaghe perchè c'erano le condizioni per far partire i lavori prima possibile.
Non furono le dimissioni di Soru a bloccare tutto, onorevole Lai, fu la scelta del Governo Berlusconi di non rendere più disponibili quei fondi. Questo è il problema vero, noi da allora siamo passati attraverso diversi pronunciamenti, anche attraverso quella iniziativa di cui parlavo prima in Provincia di Sassari a cui lei era presente, siamo passati da una situazione di quasi certezza di inizio dei lavori ad una situazione di annunci successivi fino alla situazione attuale.
E la situazione attuale, colleghi del centrodestra, è che siamo all'anno zero: stiamo cercando i soldi. Sono stati individuati canali di finanziamento e questo documento che c'è stato consegnato lo dice, stiamo però ancora attendendo una qualche delibera del CIPE che li renda davvero disponibili mentre erano già utilizzabili un anno fa. Io non capisco, signori, quale motivazione adottiate per fare i complimenti a un Governo che ci tratta in questo modo. Non è obbligatorio fare i complimenti a chi non li merita, anche se è della stessa parte politica, perché non fa il nostro gioco di uomini, non di questo o di quel partito, ma di amministratori delle nostre popolazioni, della nostra Sardegna.
Allora, lungi dal fare complimenti a chi non li merita, purtroppo non li merita, io avrei preferito vedere i lavori iniziati e poter dire: "Il Governo Berlusconi ha consentito alla Giunta Cappellacci di agire in continuità amministrativa con la Giunta Soru e sta realizzando l'opera". Avrei, a denti stretti, rivolto un complimento concreto, sarei stato più in difficoltà io, ma oggi mi ritrovo a dover dire che invece queste condizioni non ci sono, ma principalmente non ci sono le condizioni perché l'opera venga realizzata in tempi accettabili, ripeto, in tempi accettabili.
E' vero, onorevole Matteo Sanna, il problema della strada in sé non è né di destra né di sinistra, ma un'opera pubblica non lo è mai stata di destra o di sinistra. Di destra o di sinistra e cioè a dire in capo agli uomini di governo oggi di destra e domani di sinistra sono gli atti che questi uomini di governo mettono in campo e questi sono quelli che noi dobbiamo giudicare, chiunque li ponga in essere, perché neanche la gente di Sardegna, nel suo insieme, è di destra o di sinistra, è solo un popolo che ha bisogno di essere amministrato nel migliore dei modi possibili; e il popolo del Nord Sardegna ha diritto a quella strada, non da oggi ma da anni, e non deve essere privato della possibilità di vederla già iniziata.
Questa è una responsabilità, lo dico senza voler fare polemica, che è in capo a chi governa adesso a livello nazionale e a livello regionale. Certo, io mi auguro che l'onorevole Cappellacci, la sua Giunta, riescano a mettere in campo tutti gli atti possibili e immaginabili affinché quella situazione di quasi inizio dei lavori di un anno fa venga ripristinata al più presto possibile; però ogni giorno che passa, che ci distanzia da quella situazione, è un giorno perso perché fino a quando non inizieremo i lavori saremo sempre in ritardo rispetto ad allora, sempre in ritardo.
Nessuno strumentalizza i terremoti, ma per carità!, però non possiamo non giudicare gli atti e i comportamenti conseguenti, le strumentalizzazioni, l'utilizzo di questi fatti luttuosi per poter prendere i soldi dalla Sardegna e portarli altrove! Noi questo non lo possiamo giudicare in modo positivo e mi rammarico che non venga sufficientemente rimarcato dai miei colleghi della maggioranza.
Per riprendere il discorso della strada (il documento non ho tempo di leggerlo adesso, perché mi è stato consegnato in questo momento), tempo fa dissi all'onorevole Matteo Sanna, lei ricorderà benissimo, che nell'arco dei 15 giorni o 20 giorni successivi alla presentazione della mozione il presidente Cappellacci...
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Per la verità, e mi rivolgo al collega Bruno come primo firmatario della mozione, non mi pare che la stessa rappresenti un buon biglietto da visita per affrontare un problema serio, di grande rilevanza; un problema che ancora una volta il centrosinistra mi pare utilizzi per porre questioni che, pur appartenendo al confronto, alla dialettica e anche allo scontro, non possono diventare oggetto (è il caso di una strada simbolo) di lotta politica. Mi pare non sia questo lo strumento per lavorare su una ipotesi, come hanno auspicato il Presidente della Commissione, lo stesso onorevole Renato Lai, lo stesso onorevole Cocco dai banchi dell'opposizione, che consenta di addivenire a una sintesi unitaria.
Vedete, è sempre presente quella vostra tentazione, tutta di sinistra, per cui dividete sempre i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. I buoni, si legge in questa mozione, sarebbero il governo Prodi e la Giunta regionale presieduta da Renato Soru, i cattivi sarebbero il governo Berlusconi e il presidente Cappellacci. Ed è un modo davvero strumentale di affrontare il problema, è un modo di comporre una sintesi che non risponde alla realtà e che, certamente, non aiuta a risolvere il problema in questione affrontandolo in una discussione pacata e serena.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue PITTALIS.) Capiamo pertanto che fare la morale agli altri è sempre più facile e più comodo che farla in casa propria; per noi infatti sarebbe agevole porvi questa semplice domanda: "Come mai l'allora governo Prodi e l'allora governo Soru non hanno dato attuazione immediata?". Come mai? "Come mai il presidente Soru almeno prima delle dimissioni non ha dato corso all'invio a Roma delle richieste di integrazioni per l'attuazione del Programma attuativo regionale?". Tutta questa tensione, tutto questo interesse che oggi mostrate nel puntare l'indice contro gli altri, quando almeno il senso del pudore vi avrebbe dovuto portare, voi dell'opposizione, a introdurre il dibattito utilizzando un diverso approccio metodologico, a guardare prima in casa vostra per capire quali possono essere le corresponsabilità, le negligenze, i ritardi, le disattenzioni. Responsabilità che non si possono porre in capo a un Presidente eletto da appena pochi mesi, che ha fatto i salti mortali per poter riprendere le fila di un intervento che rischiava di essere davvero rimesso nel dimenticatoio.
Se mai, al presidente Cappellacci si potrebbe chiedere, questo sì, quali sono i successivi interventi, quali sono le assicurazioni, le garanzie su cui fare affidamento, perché questa opera che ha già superato le fasi preliminari, le fasi della progettazione, possa finalmente veder messa la prima pietra, possa dirsi dunque cantierabile. E questo è l'approccio, colleghi, attraverso il quale un problema come questo che, come è stato ricordato, non è né di destra né di sinistra va affrontato. Ma, continuare ancora nella rincorsa delle responsabilità, nel dire che voi siete stati bravi e chi c'è ora invece deve essere iscritto nella lista dei cattivi, è una esercitazione alla quale noi non ci prestiamo.
Allora, siccome penso che l'interesse di tutti sia quello di dare una voce forte e autorevole al Presidente della Giunta nel rapporto e nel confronto con il Governo nazionale, l'invito è, riprendo la proposta del collega Matteo Sanna, Presidente della quarta Commissione, al ritiro di questa mozione perché è una mozione intrisa di pregiudizio ideologico se non anche di livore, ma così non rendiamo certamente un buon servizio alla memoria delle vittime di quella strada.
Questa mozione non costituisce la base per un confronto sereno; riprendiamo pertanto la risoluzione della quarta Commissione, votata anche dal centrosinistra, e su quella base possiamo stilare un ordine del giorno unitario, un ordine del giorno che ci veda uniti almeno su questo tema e soprattutto per dare forza ancor di più al presidente Cappellacci nel confronto con il Governo nazionale.
Badate, a chi ci ascolta poco importa delle nostre beghe, dei nostri scontri; chi ci ascolta ha la necessità di capire se questo Consiglio regionale è in grado di "sollevare l'asticella", di fare un salto di qualità, di rispondere a un bisogno urgente qual è la realizzazione di quella strada a quattro corsie.
Poichè mi pare che ci siano tutte le condizioni è inutile attardarsi su questioni o fare la storia delle responsabilità; noi ora a questo governo e al presidente Cappellacci, sul quale confidiamo, non avendo certamente nessun dubbio in ordine agli impegni che sono stati assunti, che sono stati messi nero su bianco, chiediamo di andare avanti sulla strada che ha tracciato con grande autorevolezza, con grande impegno e con grande determinazione; alle opposizioni, invece, rivolgiamo un invito a riconsiderare il contenuto della mozione.
Siamo tutti d'accordo, infatti, sulla necessità che si realizzi quella strada; eliminiamo pertanto da quella mozione tutte le falsità e le strumentalizzazioni che vi sono contenute e cerchiamo di pensare meno alle questioni partitiche o interne nostre e più all'interesse dei sardi; in questo modo avremmo tutti svolto un buon servizio e avremmo anche restituito dignità a questo Consiglio regionale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Non ho nessuna pretesa di dare lezioni, lezioni di etica, a nessuno e pretendo anche che gli altri non abbiano niente da insegnarci. Insultare è molto facile; la questione "strada Sassari-Olbia" non saprei dire se sia una questione "vescoviana" oppure "gramsciana", a ognuno il suo approccio. C'è chi vescovizza e c'è chi laicizza. Signor presidente Cappellacci, bentornato!
Onorevoli colleghi, siamo alle solite, il solito noioso e sempre mai digerito spettacolo di ciò che chiamerei "la metapolitica" che mette in scena promesse, per apparire, per fare bella figura, conquistare consensi, simpatia, visibilità; promesse che poi non mantiene trovando mille scuse e mille giustificazioni. E' la politica delle promesse e delle premesse; le parole certamente sono gratuite ma i fatti no; manca sempre l'atto performativo. Invece per concretizzare occorre innanzitutto essere "uomini di parole" (non posso dire "uomini d'onore" perché ci hanno scippato anche questa parola) e rispettare la parola data; poi, occorre la puntualità e che si abbiano anche a disposizione i mezzi per attuare gli impegni.
Di fronte ad una situazione come quella di cui stiamo discutendo, la realizzazione di un'opera fondamentale e necessaria, come il raddoppio delle linee di corsia della Sassari-Olbia e della sua messa in sicurezza, bisogna essere "uomini puntuali" se non altro per il rispetto delle persone che hanno perso la vita su quella strada che noi, amministratori del bene pubblico, abbiamo il dovere di mettere in sicurezza.
E' mio preciso dovere, quale portatore di diritti e interessi dei cittadini, chiedere, con forza e gran voce, un urgente intervento affinché quanto promesso venga mantenuto e che si agisca subito, adesso, non chissà quando, data la situazione di pericolo di quella strada. E chiedo a voi, onorevoli colleghi di maggioranza, e soprattutto a lei, signor Presidente, che ha firmato il protocollo d'Intesa Stato-Regioni sulle infrastrutture, di far conoscere a tutti noi dove sono i fondi per la realizzazione dell'opera dato che, secondo le informazioni in nostro possesso, tali fondi non esistono.
L'accordo si limita infatti a individuare una serie di interventi da inserire, col prossimo DPEF, tra le opere strategiche della legge obiettivo per un fabbisogno pari a 1,269 milioni da reperire, però, nell'arco del quadriennio 2010-2013, risorse su cui non c'è alcuna certezza. L'allegato infrastrutture del DPEF nazionale 2010-2013 è stato infatti già approvato dal Parlamento e la Sardegna vi figura con una ridicola previsione di 18 milioni di euro, una somma leggerissima.
Bisognerà dunque attendere il prossimo DPEF per vedere qualcosa di più sostanzioso per la Sardegna, questa terra sfruttata e rimodellata. Tra l'altro tra gli stanziamenti disponibili per la Regione, l'86 per cento risulta già programmato e finanziato con atti della Giunta Soru, compresi i 470 milioni di fondi FAS della Sassari-Olbia, fondi che peraltro non sono utilizzabili perché il CIPE non ha dato il via al programma regionale approvato dalla Giunta Soru a dicembre del 2008, bloccato dal Presidente e approvato lo scorso agosto con modifica marginale.
Dunque, i fondi non sono immediatamente disponibili ma si dovranno trovare nei prossimi quattro anni, dal 2010 al 2013. So bene che nei Paesi europei c'è una tendenza a non investire nelle infrastrutture tipo strade, ponti e opere gigantesche ma nel sociale, nella ricerca e nella formazione, vedi il caso Germania e Stati Uniti. Ma il caso Sassari-Olbia è un caso particolare, anzi una questione di coscienza e di memoria. La Sassari-Olbia rimane sempre iscritta dentro quella questione forse "gramsciana" del sud, non è una questione "vescoviana" come pensano alcuni.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, dal giorno in cui noi discutiamo questa mozione, e ascoltiamo il Capogruppo del P.D. illustrare l'argomento con toni positivi di ricerca di una larga intesa su un argomento molto importante, l'ex assessore dei lavori pubblici Carlo Mannoni attacca l'attuale Assessore dei lavori pubblici, Angelo Carta, ricordandogli che i lavori erano già stati appaltati dalla Giunta Soru, lavori di cui l'attuale Assessore non conoscerebbe neanche il numero dei lotti.
Allo stato si pone una questione politica, del merito dirò dopo, perchè noi abbiamo di fronte un P.D. che da una parte comincia a voler dialogare, perché l'onorevole Gian Valerio Sanna ha detto in quest'Aula: "Noi abbiamo governato e possiamo anche aver sbagliato, non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscerlo, non siamo affezionati all'idea di difendere a oltranza tutto ciò che è stato fatto". Il Capogruppo del P.D. oggi nell'intervento che abbiamo appena sentito si chiede, sostanzialmente, come possiamo schierare il Consiglio regionale a difesa di un'opera importante.
Dall'altra parte vi è una serie di interventi formulati da rappresentanti del P.D., che godono anche dell'appoggio di importanti organi di stampa, che fuori da quest'Aula invece impostano il problema politico in questi termini: per cinque anni è stato fatto solo bene, non abbiamo sbagliato nulla, chi si è contrapposto o è un palazzinaro o è un ladro, e chi si permette oggi di dire che si dovrebbe correggere il tiro e quant'altro … è un collaborazionista!
Allora, se il P.D. ha in testa di rinchiudersi nel recinto della costruzione a posteriori dell'eroe, faccia pure, si isoli dal sistema politico sardo, contempli se stesso, il proprio eroe, e noi rinunceremo anche a dialogarci. Ieri l'onorevole Mario Diana mi chiedeva: "Insomma voi sardisti che cosa volete fare, volete costruire il terzo polo con l'U.D.C.?". Ma non ci passa neanche per la testa! Noi vogliamo rompere i poli italiani! L'idea che abbiamo è convincere il centrodestra e il centrosinistra che queste categorie non sono utili alla Sardegna: l'unica categoria utile è schierare un grande partito dei sardi e contrapporlo allo Stato. E il caso della Olbia-Sassari è emblematico delle nostre ragioni.
Per cui, dato che noi non ci collochiamo in un'ottica di furbizia politica né in un'ottica di propaganda politica, decidetevi: o voi rimanete prigionieri della venuta del "messia" - non riconosciuto, ovviamente - oppure apritevi, ma apritevi a ragionare con categorie differenti, non con quella della pretesa del riconoscimento dell'eccellenza del temporis acti per cui, probabilmente, passato il quinquennio dell'estinzione delle colpe, ci ritroviamo sempre su una posizione così, discutibile. Allora, il problema politico del P.D. è se è prigioniero del suo eroe oppure no: risolva questo problema.
Perché Mannoni, quindi, usa toni di questo genere mentre noi stiamo cercando tutti quanti con fatica, io con grande fatica, di trovare il modo di dialogare con un Governo italiano che, francamente, come tutti i Governi italiani, ci impone un grande sforzo per riconoscerlo come un vero Governo, perché Mannoni fa così, a che titolo? Io vorrei ricordare, in materia di finanziamenti che "vanno via", che il progetto per la quattro corsie Olbia-Palau era pronto e che venne smontato per un fatto ideologico; soltanto chi non va a La Maddalena da Olbia può non sapere che cosa vuol dire aver smontato quel percorso, per un fatto ideologico, quando era tutto pronto!
E, quanto a fondi che "vanno via", io vorrei chiedere ai colleghi del P.D. se nel loro congresso hanno discusso dei 42 milioni di euro previsti nella finanziaria 2008 per il welfare mandati in economia del vicepresidente Mannoni. Questo è di destra o di sinistra? Un finanziamento dovuto ad una battaglia di Rifondazione Comunista (lo dico non perché mi è simpatico, lo sapete tutti, è perché lo stimo) messi a bilancio, in economia, al 31 dicembre, in economia! Nel vostro congresso ne state parlando di queste cose? Dobbiamo quindi farci fare la lezione da uno che manda in economia 42 milioni di euro, oppure dobbiamo farci fare la lezione da uno che otto giorni prima delle elezioni promette un intervento per Buggerru e lo realizza nonostante non avesse copertura finanziaria?
A me dispiace dire queste cose perché finché continuiamo a punzecchiarci tra di noi, noi non reggiamo il confronto con lo Stato. Dite dove volete stare, io mi augurerei che domani mandiate al diavolo il congresso del Partito Democratico italiano e facciate una cosa con noi, insieme anche a quella parte del P.d.L. che volesse starci - chiaramente questo è il mio sogno - ma il P.d.L. grazie al dialogo con noi sta migliorando, naturalmente. Chiedo scusa per la battuta.
Nel merito, riprendo la questione della Sassari-Olbia. Io contesto l'impostazione data dalla Giunta Soru; voi dovete dirmi perché lo Stato paga la Salerno-Reggio Calabria con fondi statali e invece noi dobbiamo mettere soldi regionali, anticipazioni di fondi FAS regionali, su una strada statale. Dovete dircelo e dobbiamo chiedercelo! La delibera dei 522 milioni, dei 470 milioni, è relativa ad anticipazioni di fondi regionali, non c'è nessun'altra Regione d'Italia che finanzia le strade statali con fondi FAS regionali: nessuna, solo noi! Non c'è nessun'altra Regione in Italia in cui l'ANAS trattiene quello che risparmia dai ribassi d'asta; questo lo sapevate? E questo risparmio non lo lascia in Sardegna, non lo lascia in Sardegna!
Io contesto questa impostazione decisa col Governo Berlusconi, il Governo Berlusconi come voi sapete ha spostato le anticipazioni FAS dal G8 di La Maddalena al terremoto, perché l'Italia è un Paese in difficoltà finanziaria, per cui l'unico margine di manovra è sui fondi FAS; aspettiamoci pertanto di tutto per la ricostruzione di Messina, perché non ci sono margini nella finanza italiana per le emergenze, non ce ne sono!
Allora, cosa doveva fare una Giunta, a proposito di continuità amministrativa? A parte che non è vero quello che dice Mannoni che era stata appaltata, perché non è assolutamente vero: il problema era far camminare il documento FAS 2007-2013 dal MISE, che aveva fatto obiezioni, e farlo avvicinare il più possibile alla delibera CIPE. Cioè, se noi ci mettiamo, da un punto di vista politico e ideologico qual è quello che, io vi dico, contesto, dovrei dire "questa parte va tutta buttata per aria e i soldi li deve mettere lo Stato". Da un punto di vista pratico, invece, recuperiamo l'impostazione, secondo me sbagliata ma ormai in itinere, della Giunta Soru che diceva "anticipo i soldi miei per la strada tua" e cerco di far camminare quella delibera verso la delibera CIPE: e questo si sta facendo.
Qual è la novità di un'Intesa fatta di promesse? Io ho letto tutte le Intese, da Palomba in poi: non c'è un Governo italiano che prometta nell'anno di esercizio, sempre per l'anno successivo, dopo inizia una battaglia per tirare dentro il perimetro che si è costruito i soldi che ci spettano. Le Intese si fanno così e se non le fai non hai il pre-requisito per poi tirare dentro i soldi nella delibera CIPE.
Allora, ci mettiamo d'accordo per costruire una posizione chiara del Consiglio regionale su queste cose, oppure continuiamo a far finta di non sapere queste cose? Perché non le so solo io ma le sapete tutti. Io mi auguro che noi si esca all'esterno con una posizione chiara verso il Governo: non abbiamo bisogno di una distinzione tra di noi su queste cose.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, l'onorevole Maninchedda esagera sempre. In primo luogo non mi risulta che l'ex assessore Mannoni sia iscritto al P.D., in secondo luogo penso che noi dobbiamo ringraziarlo per il lavoro svolto sino al raggiungimento dell'accordo con ANAS, Protezione civile e Struttura di missione, quindi di fatto alla pre-qualificazione di 80 imprese per lotto, che oggi ci consente di ripartire da lì. Quindi ringraziamo l'ex assessore Mannoni per il lavoro che ha portato avanti.
Il collega Maninchedda parla del congresso del Partito Democratico; noi avremo le primarie fra una settimana, ma abbiamo qualche dubbio sul loro congresso che, per la prima volta nella storia, li ha visti schierarsi con la destra, non so sulla base di quali motivazioni, sulla base di quali programmi, sulla base di quali affinità. Però io voglio essere concreto e ritornare invece al merito della mozione.
La nostra mozione non è ideologica, è invece molto pragmatica: noi puntiamo alla cantierabilità immediata, noi puntiamo a ripristinare quelle procedure; pertanto non chiediamo alla Giunta e al presidente Cappellacci annunci di fondi futuri, neanche quella presa in giro dei 111 milioni, circa, che in realtà sono una partita di giro riguardante il Ministero dello sviluppo economico, così come anche questa Intesa, come ha detto l'onorevole Maninchedda, come tutte le intese, come quella di Pili del 2002, non porta neanche un euro vero per quanto riguarda la spendibilità immediata per nuove infrastrutture, ma si limita a individuare una serie di interventi da inserire nel prossimo DPEF, per cui gran parte delle opere saranno cantierabili nel quadriennio 2011-2014. Tutto viene rimandato al prossimo DPEF.
Ricordo che l'allegato "Infrastrutture" al DPEF nazionale, già approvato dal Parlamento, contiene cifre veramente ridicole per la Sardegna; contiene quello che poi riporta l'Intesa nella parte relativa agli impegni e cioè gli schemi idrici e la metropolitana (quindi il fatto che dobbiamo, con altre città del Mezzogiorno, ripartire quei 330 milioni: cifre ridicole per quanto riguarda i sistemi urbani) e poi i collaudati sistemi idrici. Questo contiene l'allegato "Infrastrutture" al DPEF nazionale già approvato dal Parlamento e quello era lo strumento nel quale il Governo doveva essere conseguente.
Noi abbiamo invece l'obbligo di pretendere dal Governo e dal CIPE una delibera che riporti in Sardegna i soldi dei sardi, quindi quei 2 miliardi e 100 milioni che, a mio avviso colpevolmente, la Giunta Cappellacci ha rimodulato perdendo otto mesi, e comunque occorre una delibera per sbloccare quei soldi e all'interno di quei fondi trovare i 470 milioni per la Sassari-Olbia. Dobbiamo fare questo.
Abbiamo un'altra possibilità, io la prospetto e non è una provocazione, presidente Cappellacci, che è proprio in contrasto con quello che diceva l'onorevole Maninchedda: anticipiamo in finanziaria i 470 milioni per la Sassari-Olbia in attesa di quella delibera CIPE. Abbiamo i soldi della vertenza entrate, 1 miliardo e 600 milioni, destiniamone una quota in finanziaria per realizzare la Sassari-Olbia, per rendere immediatamente cantierabile l'opera sulla base di quella progettazione, sulla base di quei lotti che di fatto, con 80 imprese pre-qualificate per lotto, sono stati già avviati.
Ripartiamo da lì, da una proposta molto concreta: noi dobbiamo sbloccare i fondi altrimenti ci accontentiamo di briciole, di annunci di fondi futuri, ci accontentiamo di un rapporto con il Governo che non tiene conto della nostra autonomia e della nostra forza. Voi ci chiedete un ordine del giorno unitario per dare mandato al presidente Cappellacci; il presidente Cappellacci il mandato ce l'ha già, glielo hanno dato i cittadini, ha tutta la forza per espletarlo.
E' un discorso di volontà politica; non bisogna trattare con i Governi amici, bisogna trattare una volta per tutte all'interno di un rapporto Stato-Regione, e fare in modo che la Regione Sardegna in modo autorevole ponga il problema della Sassari-Olbia così come di tutte le altre opere, ponga il problema dei 2 miliardi e 100 milioni, fondi ad esclusiva disponibilità della Regione, soldi dei sardi. Ponga anche il problema degli altri fondi, dei fondi FAS nazionali scippati, mi riferisco ai 4 miliardi e 300 milioni, perché abbiamo perso quella percentuale di riparto del 12,61 per cento che invece era stata sancita dall'intesa Soru-Prodi. Percentuale di riparto che ci avrebbe consentito di attuare tantissimi progetti per la Sardegna a partire dal progetto "salute e mezzogiorno", a partire proprio dal progetto sulle infrastrutture, sulla bonifica dei siti inquinati, eccetera.
Il problema pertanto non è soltanto la Sassari-Olbia, la Sassari-Olbia è un caso emblematico, la Sassari-Olbia è un problema urgentissimo, ma credo che il problema vero stia nel rapporto tra Stato e Regione; un rapporto che ritengo sia stato svilito in una campagna elettorale in cui c'è stata una identificazione tra il presidente Cappellacci e il presidente Berlusconi. Ecco perché penso che si debba dire basta, che la Regione si debba comportare da Regione con la sua autonomia, con la sua specialità, con i suoi poteri e che lo Stato debba fare lo Stato, cercando di riequilibrare i rapporti tra le Regioni, cercando di riequilibrare i rapporti tra il Nord e il Mezzogiorno d'Italia.
Da questo punto di vista bisogna essere uniti. Noi questa unità l'abbiamo dimostrata anche sull'industria, anche sull'industria c'è una partita apertissima, Presidente, non si è chiuso niente, non si è chiuso niente! Vogliono dividerci tra Macchiareddu e Porto Torres; ne riparleremo quando discuteremo la mozione presentata sulla questione. Dobbiamo essere autorevoli, dobbiamo fare in modo che questi fondi FAS siano sbloccati perchè sono soldi dei sardi; e dobbiamo andare oltre, oltre i generici impegni, oltre anche gli atti aggiuntivi delle intese che come quella principale, l'intesa del 2002 sottoscritta da Pili e Berlusconi, alla Sardegna non hanno portato veramente neanche un euro.
Ripartiamo quindi da una politica seria, concreta, non ideologica anche perchè riteniamo che nella nostra mozione non ci siano né falsità né strumentalizzazioni. C'è il quadro di quello che è avvenuto, potremo confrontarci sui numeri, sui soldi che sono stati prima deliberati e poi scippati fino all'ultima ordinanza, fino alla lettera che ha mandato il Ministero dello sviluppo economico nel mese di febbraio con la quale ci ha detto che tutto quello che è stato fatto nei mesi precedenti non ha più valore perché dobbiamo attendere un'altra delibera del CIPE che sblocchi quei finanziamenti. Siamo fermi lì, siamo fermi lì!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Di fronte a un problema drammatico come questo mi viene in mente di dire: mentre a Cagliari si discute e si bisticcia, sulla Sassari-Olbia si muore. Questo è il dramma che noi tutti conosciamo e probabilmente, fuori dal giochino della politica di cui tutti siamo abili giocatori, quando vogliamo giocare, ci troviamo invece a parlare, come diceva il consigliere Caria all'inizio del suo intervento, di un problema sul quale si registra l'unanimità dei consensi. Nel senso che tutti avvertono la necessità di dare una risposta definitiva a una situazione drammatica.
Io credo che l'urgenza, la priorità assoluta rappresentata da un'opera pubblica come questa sia condivisa da tutti i sardi e non solo in quest'Aula. Il problema è poi come affrontarla e come risolverla soprattutto in una realtà come la Sardegna in cui la viabilità in ogni caso è diffusamente inadeguata, superata dai tempi, ad alta pericolosità e con presenza di situazioni drammatiche anche in termini di collegamenti.
L'inadeguatezza della rete viaria sarda è dimostrata dal fatto che esistono ancora antichi tracciati come quello della Sassari-Olbia, è stato ricordato prima, ma non solo. Nel mese di luglio rientrando a casa, ad Alghero, dopo una seduta del Consiglio regionale, nel giorno di quell'incendio pauroso che tutti ricordiamo, mi sono trovato bloccato all'altezza di Giave.
Mentre le macchine, i camion, i mezzi si assiepavano lungo l'arteria della 131 a qualcuno, anche al sottoscritto, è venuto in mente di trovare una via d'uscita e da Giave ho fatto la strada Giave, Romana, Villanova Monteleone, Alghero. Quando ho imboccato il tratto di strada Giave-Romana mi sono reso conto di aver fatto una scelta imprudente e pericolosa a causa delle fronde degli alberi che arrivano fin sul ciglio della strada, delle strade non segnalate, del manto stradale sconnesso; e questa è una condizione che tutti conosciamo. Cito questa strada per averla fatta in quel momento, ma ce ne sono molte altre ugualmente in situazioni drammatiche.
Penso anche, per esempio, alla Sassari-Porto Torres, conosciuta da tutti come la strada dei due mari, che ha i suoi tanti morti; ed è una arteria importantissima, nevralgica per la comunicazione in Sardegna, alla cui pericolosità solo in parte si è rimediato con la realizzazione della rotonda all'altezza di Porto Conte, Capocaccia che finalmente ha imposto un alt ai morti in quell'incrocio. Ma rimane comunque intatta e inalterata la pericolosità di una arteria che viene percorsa ogni giorno da migliaia di persone che vanno a lavorare e che si muovono per mille e una ragione.
Io credo che l'importanza della Sassari-Olbia non sfugga a nessuno, come hanno detto prima altri colleghi, perché unisce due realtà territoriali straordinariamente importanti, nevralgiche per il movimento turistico, per l'economia dell'intera Sardegna. Collega il porto di Porto Torres con il porto di Olbia e viceversa; collega l'aeroporto di Alghero con l'aeroporto di Olbia e viceversa, ma rappresenta una arteria fondamentale per due tra le aree di maggior importanza turistica come l'area di Alghero e del Nord-Ovest della Sardegna con la costa Smeralda e il nord-est della Sardegna.
Possiamo allungare la lista dei motivi che rendono importante fare questa arteria soprattutto per dare sicurezza a chi la percorre, per riuscire ad evitare che la gente che si muove su quell'arteria muoia.
Tutti l'abbiamo percorsa, magari scendendo da un traghetto a Olbia per ritornare verso Sassari e verso altre destinazioni, e ci siamo trovati incolonnati dietro Tir, camion, autoarticolati e quant'altro, magari anche dietro una carovana di spettacoli viaggianti, di un circo o di un parco divertimenti che, avendo l'obbligo di camminare a 40 chilometri orari, creano situazioni di tensione difficili da superare perché mancano le condizioni. La pericolosità di quella strada è data dal tracciato ma anche dall'alto numero di mezzi che la percorrono.
Io credo quindi, senza arrampicarci sugli specchi invocando un ordine del giorno unitario o meno, che l'importante sia stato affrontare in questa Aula un tema così urgente e drammatico. Nel gioco delle parti noi, come opposizione, facciamo il nostro dovere che è quello di sollevare il problema e di porlo all'attenzione di chi, oggi, ha la responsabilità di governo a livello regionale e nazionale, perché è competenza di chi governa risolvere i problemi, dar corso agli impegni e agli accordi.
Tutti abbiamo responsabilità, perché il problema non risolto di questa strada è di vecchia data; tutti abbiamo le nostre responsabilità, però oggi tocca a chi governa risolverlo, perché questa è un'arteria indispensabile, come ho detto prima, per la sicurezza dei sardi e per lo sviluppo economico della Sardegna. Per questo motivo i sardi la pretendono, la pretendono ben fatta, subito; pertanto, l'appello che ancora una volta, presidente Cappellacci, rivolgiamo alla Giunta è quello di adoperarsi affinchè "fuori dalle ciance" si dia risposta a questa situazione drammatica e urgente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, non vedo l'onorevole Bruno, ma so che qualcuno gli potrà riferire che non ricorda quando abbiamo fatto il nostro congresso; perché era il nostro congresso, non era il suo, perché è la nostra storia politica, non è la sua. Noi abbiamo fatto un congresso, e abbiamo deciso che la nostra libertà non era a disposizione di alcuno; abbiamo fatto un "congresso di libertà" per cacciare via un tiranno. Oggi, essendoci riusciti, a quest'Aula è consentito di esprimersi liberamente, senza timore o paure di alcun genere.
Ma ritorniamo al merito della mozione. Questa storia della Sassari-Olbia per me è roba piuttosto anziana, non voglio dire vecchia. L'ho vissuta come amministratore provinciale, ho cercato di combattere quando si stava facendo la Monti-Oschiri perché si facesse la metà di quel percorso a quattro corsie; non ci riuscii. Allora, la Comunità montana del Monte Acuto, presidente Vanni Fadda, preferì farla tutta a due corsie, Monti-Oschiri, l'ultimo pezzo portato a compimento. Io ho capito, almeno da alcuni interventi di maggioranza e della stessa opposizione, che essendo la realizzazione della strada l'obiettivo principale non ci possiamo prestare a strumentalizzazioni, né che ci sia al governo Prodi, che i soldi non ci ha dato, né che ci sia al governo Berlusconi che ancora i soldi non ce li ha dati.
Presidente Cappellacci, siccome c'è anche la possibilità di trovare altre soluzioni, io provo stamattina, con modestia, a vedere se con quei soldi nostri, con i quali dovremmo realizzare la Sassari-Olbia, potremmo trovare invece soluzioni che ci consentano di anticipare il costo dell'opera, in attesa che poi il CIPE deliberi, ci vengano dati i nostri fondi FAS, tutto quello che poi dovrà attivarsi come procedure per la realizzazione dell'opera.
Io voglio ricordarvi che, in questi giorni, proprio la Regione e l'Assessorato dei trasporti hanno fatto una gara di appalto, con un leasing di 110 milioni, se non vado errato, per l'acquisto di 456 autobus; tra questi 456 autobus, Presidente, ci sono anche gli autobus dei privati, cosiddetti, che hanno le linee in concessione. Di quel leasing, se non dovessero risponderne i privati, ne risponderebbe la Regione. Questa è una procedura che la Regione ha voluto attivare: autobus, aziende private e pubbliche, Regione, questa è la filiera.
Allora, siccome esiste anche un leasing in costruendo, frutto della volontà della legge numero 296 del 2006 (finanziaria 2007)che sancisce che le pubbliche amministrazioni, al fine di realizzare, acquisire o completare opere pubbliche o di pubblica utilità possono avvalersi della, così chiamata, locazione finanziaria, il leasing in costruendo dovrebbe coobbligare lo Stato.
Cerco di spiegarmi meglio. La filiera che vorrei si mettesse in piedi, per non perdere più tempo e per realizzare quest'opera, poi il CIPE delibererà quando vorrà, è quella di includere la strada, la Sassari-Olbia, la Regione e lo Stato in un leasing in costruendo che dovrebbe vedere la Regione contattare banche locali e internazionali per mettere assieme i soggetti interessati; e, poiché le banche vendono denaro, credo che questo sia anche fattibile.
Dopo questo passo potremo tranquillamente comprovare l'attendibilità delle promesse del Governo italiano per capire, in attesa di avere quella liquidità e quella disponibilità, e quindi la delibera del CIPE che andrebbe a sancire l'esborso di denaro nostro per realizzare la Sassari-Olbia, se il tutto possa essere invece anticipato attraverso questo percorso. Credo sia un tentativo di arrivare a una soluzione, può piacere o non piacere, può essere comunque un tentativo per accelerare più che anticipare risorse, come qualcuno ha suggerito, dalla nostra finanziaria.
Noi non siamo più in condizione di anticipare alcunché dalla finanziaria; cioè, sono i soldi nostri, dovremmo anche anticiparli in finanziaria, aspettando che lo Stato ce li metta a disposizione: credo sia pretendere troppo dalle risorse di questa benedetta Regione. Io invece credo che vincolare lo Stato, e quindi coinvolgerlo in questa coobbligazione, come la possiamo chiamare, possa essere anche la soluzione al problema per capire quanto sia attendibile la volontà di destinarci prima o poi queste benedette risorse.
E' la loro spendibilità che è in difficoltà, questo lo capiamo, ma se non c'è nell'immediatezza la spendibilità di queste risorse perché non aggirare l'ostacolo trovando una soluzione che, del resto, trae origine da una legge che lo Stato ha voluto nel 2007? Non ci impegna finanziariamente perchè impegna più lo Stato in questo rapporto, come del resto viene impegnata la Regione nel contratto di leasing stipulato per acquistare gli autobus; autobus che non sono tutti dell'ARST o delle aziende di trasporto pubbliche, parte sono di quei privati che hanno le linee in concessione.
Allora, se noi rispondiamo alle banche per i privati in quel leasing, perché con la stessa procedura lo Stato non può rispondere alle banche dell'anticipazione coobbligata fatta per la costruzione della Sassari-Olbia, visto che siamo d'accordo sull'utilizzo delle procedure accelerate del G8? Questo è il sistema che ancora regge, credo, a destra e a sinistra con tanta volontà, perché l'obiettivo resta quello.
Io quello che sto cercando di dire, soprattutto a me stesso, è che forse ci possiamo aiutare meglio, possiamo stimolare meglio la nostra fantasia, però potremmo anche scardinare una posizione, romana, che, a prescindere dai governi di turno, è sempre deficitaria nei nostri confronti. Se la gente ci sta chiedendo questo, a noi tocca trovare le soluzioni.
Bene ha fatto il presidente Cappellacci a sottoscrivere l'accordo, ma il problema è la tempistica, perché nel frattempo la gente continua a morire sulla strada, continua a non vedere le risposte. La gente ci chiede l'immediatezza, forse vorrebbe la strada domani mattina, ma questo sappiamo tutti che non è possibile. Ma l'apertura dei cantieri è possibile. Io non sono un tecnico e non sono del mestiere, ho cercato con fantasia di trovare una soluzione che non fosse né avveniristica e né impossibile, visto e considerato che pochi giorni fa l'abbiamo adottata per altre cose, proprio in questa amministrazione.
Di conseguenza la mozione non ci può dividere, nel senso che credo che il centrosinistra non possa pretendere che una mozione del genere possa essere approvata, ma se vogliamo trovare unità di intenti allora bisogna percorrere altre strade. Dopo l'intervento di chiusura del presidente Cappellacci, verifichiamo se riusciamo a percorrere altre strade per capire noi stessi se un ordine del giorno appropriato, più ricco di contenuti, che spingono verso la realizzazione dell'opera, piuttosto che di critiche e di accuse, possa essere utile per il raggiungimento di quell'obiettivo che, ho capito, è l'obiettivo di tutti quanti, e tale resta.
In chiusura, a me dispiace che l'ex Assessore, nonché vicepresidente Mannoni, che io stimo, avendolo conosciuto come tecnico, non come vicepresidente, non sia iscritto tra i partiti dell'opposizione. Io non posso prenderlo come "figlio d'anima", ma gli posso dare un consiglio: ha fatto i sui cinque anni di esperienza amministrativa e, poiché non si è candidato, non partecipa alla vita politica, ma si è ritirato in buon ordine, lo invito a continuare a ritirarsi in buon ordine, a smettere di fare il resuscitato di turno, perché sicuramente lui non potrà resuscitare politicamente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io posso dire con grande onestà intellettuale che se dal centrodestra arrivasse una qualunque iniziativa (una mozione, un'interpellanza, una proposta di legge), che si muovesse nell'interesse della società sarda, certamente da parte nostra non verrebbe tacciata di strumentalità. Questo vorrei che fosse chiaro e lo dico perché è davvero spiacevole, di fronte a una proposta fatta con senso di responsabilità, sentire in Aula dai colleghi della maggioranza una semplificazione nel giudizio della stessa come quelli che ho sentito.
Allora, io invito tutti quanti, a partire dal Presidente, a recuperare quel senso dell'etica della responsabilità istituzionale che credo ci debba permeare tutti. Quindi, per cortesia, evitiamo di offrirci lo spettacolo che abbiamo offerto stamane in qualche intervento.
Noi abbiamo posto un problema serio e lo abbiamo fatto perché vogliamo impegnare tutto il Consiglio, perché se si impegna tutto il Consiglio a mio avviso si da una forza maggiore all'Esecutivo e in particolare al Presidente che rappresenta non soltanto l'intera Aula ma anche altro. Credo, invece, che in quest'Aula, Presidente e colleghi, sia necessario recuperare il valore dell'autonomia regionale, anche in una questione delicata come questa.
Io non voglio citare le vittime, mi limito ad alcune considerazioni di altra natura. Sappiamo bene che ci sono vittime ed è per questa ragione che ci siamo impegnati su questa questione più che su altre. Io invito pertanto il centrodestra, Partito sardo compreso, nel recupero dell'autonomia a prendere esempio da un altro Presidente, il presidente Lombardo, di un'altra Regione autonoma, la Sicilia,. A me pare che in questi ultimi mesi, in quest'ultimo periodo, il Presidente di quella Regione, dotata anch'essa di uno Statuto speciale, utilizzando il coefficiente di elasticità sino al limite della rottura nel rapporto con lo Stato, si sia avvalso della forza autonomistica per avere un potere contrattuale maggiore nei confronti dello Stato; eppure è un Governo per Lombardo non certamente nemico, politicamente parlando, e i risultati, anche questo è indubbio, non sono paragonabili a quelli che noi abbiamo ottenuto finora. Vorrà pur dire qualcosa?
Io credo che esaltare lo spirito autonomistico paghi sempre e invito tutti, nessuno escluso, ovviamente a partire da chi ha maggiori responsabilità in quest'Aula e di rappresentanza del Governo regionale, a seguire questi esempi. D'altronde, se volete anche nel piccolo, per ridurre un risultato del recente passato, io mi permetto di ricordare a quest'Aula, con grande rispetto, che nel corso della vertenza sulle entrate erariali, che si è divisa in due momenti, c'era sempre un Governo regionale di centrosinistra guidato da Renato Soru mentre al Governo si sono alternati prima il centrodestra e poi il centrosinistra guidato da Prodi -non sono mancati, lo sapete, e non soltanto per la straordinaria manifestazione del 1° di dicembre del 2005, momenti di frizione alta, però è prevalso sempre il bisogno di esaltare il ruolo autonomistico della Regione. A me pare che sotto questo aspetto, presidente Cappellacci - glielo dico con il rispetto dovuto, non me ne voglia - ci sia da recuperare qualcosa anche da parte vostra e sua.
Io non voglio sottrarmi dal dare una risposta, seppure molto umilmente, al presidente Maninchedda. Io intanto - non lo vedo, ma so che è sempre attento, ha le trombe di Eustachio sempre orientate verso l'Aula - gli dico che lo inviterò al prossimo congresso del Partito Democratico così seguirà direttamente il nostro dibattito e potrà avere ragioni, occasioni e opportunità per esprimere meglio e congruamente un voto sul Partito medesimo.
Così come dico all'onorevole Giacomo Sanna che io non ho mai creduto, provenendo da una cultura laica e socialista come tanti dei nostri consiglieri del Gruppo del P.D. ai messia; non ci abbiamo mai creduto, non ci crediamo ora, ma non crediamo nemmeno alla infallibilità di chi governa nel momento dato.
E, proprio perché non crediamo in questa infallibilità, ci assumiamo la responsabilità, anche dall'opposizione, di far notare qualche limite nell'azione di governo e se foste, nessuno me ne voglia, intelligenti politicamente (politicamente, per carità) dovreste avere un atteggiamento diverso da quello che avete nei nostri confronti.
Presidente, la domanda è semplice, è contenuta nella mozione, l'ha ripetuta Bruno in due interventi e gli altri colleghi che mi hanno preceduto. La domanda è semplice: quanti e dove sono i soldi, quando possono essere spendibili, quando si può iniziare a cantierare il lavoro. Questa è la domanda. Si può discutere, si può tergiversare, possiamo utilizzare mille sostantivi e aggettivi, ma il senso della mozione è questo, non di speculare politicamente come state cercando di dire. E questa affermazione davvero non fa merito e non fa onore all'onestà intellettuale.
Presidente, lei il 2 ottobre ha sottoscritto l'atto aggiuntivo all'Intesa Stato-Regione per l'infrastruttura strategica. Certamente è un atto importante ma, attenzione, voglio ricordarle che anche in quel settore delle infrastrutture materiali, dato 100 alla media nazionale, la Sardegna ha il 59 per cento. Noi abbiamo un deficit strutturale drammatico che è una sorta di palla al piede per le occasioni di sviluppo, perché queste opere certo rispondono a un bisogno di sicurezza, ma rispondono, Presidente, lei lo sa bene e lo sappiamo bene tutti, anche a pre-condizioni per rimettere in moto un ciclo economico virtuoso. Senza infrastrutture materiali - di quelle stiamo parlando oggi e poi bisognerebbe aggiungere quelle immateriali - non si va infatti da alcuna parte.
Quindi, anche l'Intesa che lei ha sottoscritto, Presidente, nel triennio non contiene tutte le risorse necessarie per superare quel deficit infrastrutturale. Non è una critica strumentale, è una denuncia che riguarda tutti. La Sardegna guarda a noi, talvolta non fa distinzione: la classe politica regionale è in quest'Aula e a noi si chiedono risposte. Allora, se è questo l'approccio di chi ci guarda, io credo che da parte nostra ci debba essere un atteggiamento diverso e anche più attento e rispettoso verso il tentativo, lo sforzo, anche delle parti politiche diverse, per fare una proposta nella direzione degli interessi generali.
C'è stata una proposta di Giacomo Sanna. Bene. E' fattibile? A lei, Presidente, che credo abbia anche qualche competenza professionale e forse è la persona adatta per darci una risposta, chiediamo se è possibile quella soluzione che consente certezza di risorse e immediatezza della disponibilità. Vediamo. Altrimenti noi le chiediamo - e non ha ragione Pittalis -che la Regione anticipi anche sulle future entrate delle entrate erariali, scusate il bisticcio di parole, le risorse per cantierare immediatamente quelle opere con le procedure d'urgenza che sono necessarie. Non è vero che se non si farà la finanziaria…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Comunico all'Aula che l'onorevole Paolo Dessì, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Signor Presidente, Presidente della Regione, colleghi consiglieri, Assessori, io non mi dilungherò e neanche entrerò nel merito di alcune considerazioni tecniche, di numeri, fatte già in maniera brillante dal Capogruppo e dagli altri colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno preso la parola in quest'Aula. Io mi riserverò solo alcune riflessioni di natura politica partendo da un proposito, da più parti messo in campo in quest'Aula, che è quello di evitare strumentalizzazioni all'insegna di un maggior rispetto, di un senso del pudore.
Io accolgo tutti questi richiami, lo dico al collega Pittalis, li accolgo con positività, però dico allo stesso tempo che queste terminologie, questo modo di essere in quest'Aula, secondo me, dovrebbero essere applicati sempre, anche nel momento in cui noi parliamo di Piano casa, ad esempio. Nel momento in cui si parla di Piano casa e c'è una opposizione, una minoranza che fa proposte serie, concrete, e una maggioranza che non interviene, che non dà pareri, una maggioranza che in Commissione non prende in considerazione nessun elemento della proposta di legge che era un'alternativa valida, e va avanti, io ribadisco che questo approccio al lavoro deve valere sempre, non soltanto in momenti in cui si chiede unità su temi così importanti.
Di fronte alle argomentazioni ribadite in quest'Aula c'è, secondo me, Presidente, solamente da agire e abbandonare tutte le forme di immobilismo che hanno contraddistinto in tempi diversi probabilmente un po' tutte le parti politiche presenti in quest'Aula. Questo è un problema decennale, ventennale, è un problema che ha attraversato tutti i partiti politici, tutti i Gruppi politici che hanno avuto un ruolo in quest'Aula.
Penso che però, con questo gioco delle tre carte, di rimbalzo di responsabilità, noi non facciamo altro che fare del danno ai nostri cittadini e a tutta la nostra regione. Sul tema, adesso il Presidente non c'è, lo dico agli Assessori presenti, però, ad esempio, nel leggere il famoso atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna (in Consiglio regionale c'è stato consegnato il 12 di ottobre), io non riesco, probabilmente sarà un mio limite, a trovare cose assolutamente chiare.
Ad esempio, io mi sarei aspettato che nell'articolo 5 relativo - forse è l'aspetto più importante - agli impegni (lo leggo in maniera chiara perché possa rimanere anche agli atti) si parla di strada statale 131, si parla di sistemi idrici, c'è un quadro riepilogativo, ma non vedo citata la Sassari-Olbia. Questo lo dico perché in un Accordo di programma, che dovrebbe concludersi con un articolo 5 che parla di impegni, sarebbe stato sicuramente meglio far comprendere quali finanziamenti ci sono già, quali cercheremo tra i residui ed eventualmente anche quanti chilometri della strada Sassari-Olbia progettiamo e appaltiamo nei diversi lotti. Stando infatti a quello che c'è scritto in questa Intesa si dovrebbe arrivare, se sbaglio non faccio, al chilometro 21 e 879.
Questi chiarimenti, queste precisazioni sicuramente possono aiutare quest'Aula a trovare una strada positiva, anche comune, per rivendicare con forza quanto, secondo me, a noi spetta. E un'altra cosa; molti colleghi hanno richiamato in quest'Aula le responsabilità della precedente Giunta o delle precedenti Amministrazioni regionali. Questo va bene, io posso ricordare però che la scorsa legislatura noi non abbiamo indossato il burqa dell'obbedienza, anzi, abbiamo messo in campo un'azione forte.
Io parlo per esperienza personale avendo un "ministro" vicino a me che si occupava dei temi della difesa;anche sulle servitù militari abbiamo messo in campo una serie di rivendicazioni importanti che hanno portato risultati, alcune volte non riconoscendo neanche l'impegno o i risultati ottenuti per la grande disponibilità da parte del Governo.
Quindi, non abbiamo guardato il colore politico di chi governava a Roma, ma abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili con forza, con determinazione. Io penso che si debba proseguire su questi temi con questo atteggiamento, ricercando un rapporto con lo Stato, col Governo, io dico, presidente Cappellacci, quando necessita, anche duro.
Io comprendo le appartenenze politiche, comprendo il gioco delle parti, ma in questo caso è in ballo una situazione particolare di un'arteria, una delle principali della nostra isola, che purtroppo ha lasciato una traccia di sangue di tutte le vittime che ci sono state negli anni, è inutile speculare su queste cose, è inutile citarle più volte in quest'Aula, però si tratta di un valore aggiunto, di quel qualcosa in più che ci deve portare, con spirito costruttivo, a impegnarci seriamente nel rispetto delle parti, senza scaricare le responsabilità. Non lo facciamo noi nei vostri confronti non lo dovreste fare, secondo me, voi nei nostri confronti.
Un'ultima, brevissima considerazione. Presidente Cappellacci, io penso sia importante, che questa Intesa (probabilmente ci sarà un atto aggiuntivo, ci saranno delle delibere CIPE che preciseranno meglio le cose), sia resa chiara in maniera indiscutibile. Presidente, ripeto per lei, poco fa lei era assente dall'Aula, che l'articolo 5 relativo agli impegni non è chiaro, nel senso che non figura tra gli impegni concreti l'intervento sulla Sassari-Olbia.
Con serietà, senza rimbalzarsi le responsabilità, almeno per gli aspetti in cui viene coinvolta la vita umana, io penso che dobbiamo ritrovare all'interno di quest'Aula unità, forza e determinazione non pensando a chi sta a Roma ma ricercando veramente gli interessi della nostra comunità. Noi l'abbiamo fatto nella scorsa legislatura, sicuramente con carenze, io non dico che non ce ne siano state, però se consideriamo questo come il punto di partenza almeno su questi temi riusciremo a portare a casa i risultati che la nostra Regione e specialmente i nostri cittadini meritano.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che il consigliere Adriano Salis, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, il Presidente della Regione.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signor Presidente, si è molto discusso sulla Sassari-Olbia, sui fondi FAS, si è discusso prima di oggi, si è discusso in quest'Aula, si è discusso fuori da quest'Aula, a volte a proposito, altre volte a sproposito. Ci sono state parole in libertà; le parole in libertà sono un qualcosa di ben diverso dalla libertà di parola e sono un fatto anche grave quando sono sulla bocca di persone che hanno un ruolo istituzionale.
Ci sono state chiacchiere, ciance come è stato richiamato e il limite tra le chiacchiere, le ciance, la verità e la menzogna è sempre molto labile e quindi talvolta, non so se volontariamente o involontariamente, si è lasciato anche spazio a falsità. Io credo che questa sia una buona occasione per cercare di riportare un po' di serenità su un tema così importante, cercare di riportare verità, cercare di riportare - facendo riferimento ai dati certi -la fotografia di una situazione. Una fotografia di un percorso che presenta delle luci e delle ombre. E' condivisibile infatti una serie di preoccupazioni, e fra queste, prima fra tutte, quella richiamata in Aula secondo la quale un'arteria stradale così importante, una infrastruttura strategica, come è stata definita anche nel documento di cui si è parlato e di cui tra poco vi parlerò, sia stata finanziata con risorse regionali.
Questo è un dato di fatto, questo è un dato acquisito che nessuno di noi può modificare a meno di voler mettere in dubbio la realizzazione dell'opera nei tempi che tutti quanti auspichiamo. E' anche vero che, attraverso un decreto legge, nello scorso anno 2008 è stata rimodulata una certa impostazione finanziaria che ha fatto sì che un importo pari a 500 milioni e rotti, che era stato prima previsto in un'ordinanza, sia stato poi sottratto e quindi eliminato.
Ma su questo vorrei veramente, con grande serenità, invitare tutti quanti ad avere contezza di quello che si dice perché in quel decreto, che contiene quella decisione non positiva per la Sardegna (anche su questo abbiamo dovuto lavorare), in alcun momento si mette in dubbio l'esistenza delle risorse. Si parlava di una anticipazione su risorse della Regione, fondi FAS regionali che non sono mai stati messi in dubbio. Quindi non si può in alcun modo parlare di scippo di risorse, perché le risorse ci sono.
È anche vero che il PAR FAS della Sardegna non è ancora pervenuto all'approvazione nella sede naturale, cioè nel CIPE, in cui questo deve avvenire. E questo è un altro dei problemi che la Regione si è trovata ad affrontare perché vorrei ricordare (va credo sottolineato anche questo a onor del vero), che la riunione del CIPE dove non venne esaminato il PAR FAS della Sardegna, si tenne il 6 marzo; questa Giunta si è insediata l'8 marzo trovando quindi nell'elenco dei problemi da risolvere anche questo problema fresco, freschissimo. Quindi anche su questo abbiamo dovuto lavorare. Così come è vero che se il documento non è arrivato al CIPE per quella data, se il Ministero ha chiesto che venissero fatte delle rimodulazioni, evidentemente tra l'una e l'altra cosa doveva esserci un nesso.
Abbiamo iniziato a lavorare con in mente l'obiettivo, il risultato, e abbiamo provveduto a riapprovare il testo con alcune modifiche; dico alcune perchè ci sarebbe piaciuto apportare modifiche più profonde però, con senso di responsabilità, per continuità amministrativa abbiamo apportato le modifiche strettamente necessarie, quelle che ritenevamo indispensabili preferendo mandare avanti il documento così come era impostato, per grandi linee e fra tutte la più importante è la Sassari-Olbia.
Così facendo abbiamo anche confermato la tempistica che era stata indicata nel documento approvato dalla precedente Giunta. Ringrazio per questo l'onorevole Caria, mi pare, che ha voluto ricordare la cronologia:completamento delle gare d'appalto, primavera 2010, redazione del progetto definitivo esecutivo, primavera 2011, completamento lavori, primavera 2014.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue CAPPELLACCI.) Questi erano i tempi che la precedente Giunta aveva sancito in quel documento per la Sassari-Olbia e su questo io credo che qualche ragionamento per migliorare lo stato dell'arte si possa fare e, anzi, sia stato fatto.
Consentitemi pertanto, molto rapidamente perché alcune considerazioni sulla tempistica sono state già dette, e pur ritenendo importante avere contezza certa di quello che è stato, di ritenere molto più importante che si sappia quello che deve essere, quello che è necessario fare perché si arrivi alla fine di questo percorso nel più breve tempo possibile.
Un primo stanziamento, parliamo delle opere generali che afferiscono all'evento del G8, venne concesso nel marzo 2008 attraverso una prima ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, la numero 363 del marzo 2008, che stanziava 100 milioni di euro e autorizzava il MISE a trasferire le risorse sulla contabilità speciale. Un secondo stanziamento venne definito attraverso l'ordinanza numero 3698, già citata, per un importo di 740 milioni di euro a valere su fondi destinati comunque alla Sardegna per programmazione FAS 2000-2006 e 2007-2013 e così articolati: 18 milioni circa, somme rinvenienti da delibere CIPE, la numero 165 e la numero 179, di applicazioni delle sanzioni sulle assegnazioni della Regione ex delibere CIPE 36 del 2002 e 17 del 2003.
Sanzioni che la Regione ha subìto perché era stata incapace di spendere le risorse, non voglio parlare di quali governi regionali abbiano questa responsabilità perché non è questo il momento, e perché la responsabilità è del governo che ha preceduto questo e del governo che ha preceduto quello che ha preceduto questo, quindi non è questo il tema, non vi è il desiderio di fare l'analisi delle responsabilità. Quanto a euro 103 milioni circa, sulle assegnazioni della Regione ex delibera CIPE numero 20/04, parliamo sempre di sanzioni; quanto a euro 522 milioni quale anticipazione a valere sulle attribuzioni del PAR FAS 2007-2013. Infine ancora, 96 milioni e 200 mila euro quale anticipazione a valere sul programma interregionale FAS 2007-2013 "Attrattori culturali, naturali e turismo". Questo è il quadro. Si trattava quindi di 122 milioni riguardanti programmazione FAS 2000-2006 rinvenienti da recuperi di sanzioni e di 618 milioni a valere sui fondi destinati alla programmazione FAS 2007-2013. All'interno di questi 618 milioni erano compresi quei 522 milioni.
Il decreto-legge numero 162 dell'ottobre 2008 ha rimodulato il quadro delle risorse prevedendo uno stanziamento di 122 milioni di euro riguardante la programmazione 2000-2006, e un nuovo stanziamento di 111 milioni di euro a valere sul PAR FAS 2007-2013 eliminando l'ipotesi, precedentemente prevista nella 3698, dell'anticipazione per 522 milioni di euro da destinare agli altri interventi. Da dove siamo partiti? Siamo partiti prima di tutto dall'esame del documento di cui ho detto e che come sapete, è stato detto anche in quest'Aula, è stato approvato nell'agosto di quest'anno ed è ormai prossimo alla adozione da parte del CIPE. Su questo mi dispiace dover parlare, come dire, in termini di prospettiva futura; avrei preferito discutere di questo argomento in Aula tra una ventina di giorni, perché credo che questi siano i tempi che ci separano da quel risultato. L'impegno del sottoscritto, della Giunta, è comunque teso al massimo verso l'ottenimento di questo risultato.
Si è parlato però anche dei 111 milioni, si è parlato di annunci trionfalistici, fatti con enfasi; credetemi, difficilmente quando do comunicazioni, quando come in questo caso riferisco all'Aula mi faccio prendere dall'enfasi e dagli atteggiamenti trionfalistici, non è nel mio stile, non è nel mio carattere. Quella informazione nasceva da una comunicazione del Ministero per lo sviluppo economico del 21 di settembre inviata alla Struttura di missione e, per conoscenza, al Presidente della Regione, di cui leggo ora quei passaggi che poi hanno portato a quel comunicato. E' il contenuto che ad oggi è l'unico valido, dichiarato, formalmente espresso e che comunque, evidentemente, continueremo a difendere. Quella nota del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, a firma del Capo Dipartimento, diceva: "Con nota del 26 maggio 2009 la Direzione Generale (DG) per la programmazione e la gestione delle risorse nazionali e di politica regionale di questo Dipartimento ha comunicato il trasferimento delle risorse in oggetto, destinate alla realizzazione di interventi connessi all'evento G8, tra cui 111,044 milioni di euro a valere sull'assegnazione del programma attuativo FAS 2007-2013.
Come è noto le risorse in questione sono destinate ad interventi strategici di interesse regionale aventi come soggetto attuatore la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra questi interventi l'opera principale è la strada statale Sassari-Olbia, realizzazione della nuova quattro corsie. In tale contesto si fa presente che queste risorse devono essere rese disponibili per il finanziamento di questa infrastruttura strategica per lo sviluppo della Regione, andando a unirsi agli ulteriori finanziamenti per oltre 400 milioni di euro destinati alla Sassari-Olbia all'interno del programma attuativo FAS".
Questo è il comunicato, noi su questo ci siamo basati e su questo continuiamo a basarci e ad andare avanti. Però si è detto, si evince anche da questo documento, che parliamo di una dotazione complessiva di 470 milioni contro un fabbisogno di 632 milioni. La copertura della differenza era un altro problema che dovevamo risolvere e che abbiamo, io dico felicemente, risolto.
Consentitemi intanto di fare una piccola osservazione perché adesso vorrei introdurre il tema dell'Intesa generale quadro. Si è detto del CIPE che ancora non ha esaminato il PAR FAS della Sardegna mentre nella seduta del luglio scorso ha esaminato il PAR FAS della Sicilia. Si è detto dei nostri cugini ed amici siciliani che hanno ottenuto un risultato importante. Io credo che ciascuno debba utilizzare le strategie che ritiene più opportune perché, secondo me, attraverso il lavoro, il dialogo, un approccio basato sul buon senso e sull'onestà intellettuale si può ottenere il risultato; e penso che possa essere un dato di cui tutto sommato andare orgogliosi come sardi, nel riconoscere che la Sicilia è arrivata prima di noi sul PAR FAS, riconoscere anche che la Sardegna è arrivata seconda solo all'Emilia-Romagna nell'ottenimento della stipula dell'Intesa generale quadro: qualche risultato è stato portato.
L'Intesa generale quadro per quale motivo è risolutiva rispetto alle questioni di cui stiamo parlando? Per un motivo molto semplice, perché questa Intesa certifica l'impegno del Governo alla copertura della differenza pari ai 162 milioni; e, facendo proprio i conti molto alla buona, ragionando in termini semplici, da che cosa si evince che viene certificato questo impegno? ? Alla tabella 1, articolo 3, "corridoi stradali", se non sbaglio, viene esplicitato (è detto anche nella parte descrittiva) quali sono le opere strategiche cantierabili, quali le coperture finanziarie esistenti e quali gli ulteriori fabbisogni da reperire.
Se esaminate il punto in cui si parla della Sassari-Olbia, vedrete che rispetto ai 632 milioni, contrariamente a quello che avviene per altre opere per le quali esplicitamente si elencano le opere e anche le risorse ancora da reperire, si dice che le risorse totali necessarie sono pari a 632 milioni, di questi 470 derivano dai fondi FAS regionali, 162 sono il fabbisogno necessario per il triennio 2010-2013, ulteriore fabbisogno da reperire: zero.
Si certifica pertanto che questo impegno ha una valenza e un valore. Tanto ha un valore che stiamo già lavorando, su indicazione del Ministero, alla soluzione. Di conseguenza riprendo la proposta dell'onorevole Sanna relativa anche ad un meccanismo che possa consentire di realizzare questo impegno sul piano finanziario. Non abbiamo bisogno di ricorrere a quello strumento, non ne abbiamo bisogno perché esiste - e a questo stiamo lavorando - una convenzione, attiva e operativa, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la BEI che è lo strumento attraverso il quale noi possiamo ottenere l'anticipazione; noi andremo semplicemente a incassare la nostra quota di risorse perché è il Ministero che deve provvedere in quel senso, che sta lavorando insieme a noi per ottenere questo risultato.
Quindi, cercando di concludere, il problema dei 470 milioni delle risorse iniziali come da PAR FAS, peraltro certificato anche in questi documenti, è sostanzialmente definito e io sono sicuro, nel giro di poche settimane, di poter portare qui la delibera del CIPE. Lo dico consapevolmente, e credo che questo debba diventare un motivo di tensione positiva e propositiva, di speranza, di lavoro, di impegno di tutti quanti noi perché è una cosa importante per la Sardegna.
Abbiamo risolto il problema delle risorse aggiuntive che tra l'altro non ammonteranno neanche ai 162 milioni perché 20 li avevamo recuperati da altra fonte e li abbiamo già messi a disposizione per un lotto sul quale stiamo proprio per arrivare alla parte finale, cioè alla cantierizzazione. Speriamo inoltre, e su questo stiamo lavorando, raccogliendo l'invito del Presidente del Consiglio, di poterci attivare perché si lavori non solo con le procedure speciali e accelerate ( sono state confermate con legge quindi non sono in discussione), ma anche con il meccanismo dei doppi turni, quindi accelerando ulteriormente la realizzazione di quest'opera.
Quanto detto credo basti per comprendere che non c'è volontà di dire parole in libertà, c'è invece la volontà di sedersi, di lavorare seriamente verso gli obiettivi; c'è la volontà di dare alla nostra comunità la possibilità, almeno nei servizi di base, di avere non solo gli stessi doveri ma i medesimi diritti di tutti i cittadini italiani. E poter percorrere una strada sicura per andare al lavoro, a scuola, all'Università, per tornare sicuri e tranquilli a casa la sera, credo sia qualche cosa in più di un diritto Credetemi, non ho alcuna intenzione di fare demagogia o considerazioni di basso profilo o di politica spicciola. Ho ricevuto una e-mail da un cittadino con l'elenco di quelle 73 vittime, ognuna con il nome e il cognome. Io questa e-mail ce l'ho sulla scrivania, l'ho davanti agli occhi tutti i giorni e mi impegno, quotidianamente, perché questo problema sia risolto. Mi auguro che con un impegno comune, con uno sforzo comune, con un senso propositivo comune di tutti i sardi, unendo le forze, come fanno qualche volta meglio di noi gli amici siciliani, si riesca ad arrivare al risultato prima e nel modo migliore.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Il senso della mozione era quello di stimolare ancora una volta la Giunta regionale sulla base di una storia, che è quella che abbiamo illustrato nella presentazione della mozione. Noi attendiamo, Presidente, fra qualche settimana la delibera del CIPE che sblocchi quei 2 miliardi e 100 milioni E, di conseguenza, che sblocchi la Sassari-Olbia, ma anche tante altre importanti opere, compresi gli ospedali che sono previsti nel Piano sanitario regionale.
Diciamo subito che noi ci attendiamo non solo lo sblocco dei fondi, importantissimi, ma anche, come lei ha assicurato, il ripristino delle procedure interrotte, quindi il lavoro per le 80 imprese pre-qualificate per ciascun lotto, quegli otto lotti che devono partire insieme in un unico appalto, per realizzare l'arteria stradale, così come stabilito nella Conferenza di servizi di Sassari, in due anni e mezzo. Credo che questo sia l'obiettivo del Consiglio regionale.
A nostro avviso quei 111 milioni - lei fa bene, Presidente, a far onorare quel documento -in realtà non ci sono perché, essendo già destinati alle opere principali di La Maddalena, riteniamo che vadano in qualche modo a finire nelle casse della Protezione civile magari, verosimilmente, per le somme anticipate. In ogni caso credo che bene abbiamo fatto a presentare questa mozione e che l'impegno assunto debba essere poi concretizzato nelle prossime settimane.
Inoltre il Consiglio regionale, con il voto su questa mozione, ritengo che continui a indirizzare l'attività, anche già svolta, della Giunta regionale e la induca a sollecitare, il Governo ad assumere un atteggiamento di maggiore responsabilità e di maggiore attenzione nei confronti della Sardegna.
Questo atto aggiuntivo all'Intesa credo che in realtà non produca nell'immediato alcuna risposta in termini di risorse immediatamente disponibili, e anche la frase relativa alla Sassari-Olbia, che impegna il Governo ad individuare, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria, le possibili fonti di finanziamento, credo non possa che portarci a mantenere un atteggiamento di vigilanza e a porre in essere tutte le iniziative, come può essere quella della convenzione, per ottenere l'anticipazione, affinché quell'opera sia resa immediatamente cantierabile, con l'impegno che i cantieri partano prima della fine dell'anno e i lavori siano portati avanti e conclusi in due anni e mezzo, così come previsto dalla Conferenza di servizi di Sassari e così come concordato con le autonomie locali.
Si porta così a compimento una procedura che, è vero, è iniziata nel 2007 con una prima ordinanza con la quale sono stati inseriti quei 122 milioni di euro necessari per le opere collaterali, poi non previsti nel successivo decreto legge, sulla base di quelle cifre che lei stesso ha elencato e che riportano lo stato reale delle cose. Io credo, insomma, che con la prossima delibera CIPE debba essere preso un impegno chiaro e ripristinato lo stato dell'arte, che invece quella delibera del 6 marzo scorso ha messo in discussione, riportando i fondi FAS a esclusiva disponibilità della Regione e anche i 470 milioni per la Sassari-Olbia.
Per questo credo che il voto sulla mozione stimoli e rafforzi l'azione che la Giunta sta svolgendo.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. E' in votazione la mozione numero 21.
Ha domandato di parlare il consigliere Amadu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AMADU (P.d.L.). Presidente, intervengo per annunciare il mio voto contrario e per dare, in questi pochissimi minuti, mi sia consentito, una notizia che può essere utile soprattutto ai colleghi consiglieri dell'opposizione eletti per la prima volta in quest'Aula. A beneficio del ripasso della storia contro l'ignoranza dei fatti, ma anche per ribadire la valenza storica delle azioni compiute, ricordo a tutti che nella finanziaria regionale approvata il 29 aprile 2003, all'articolo 18, comma quinto (Governo regionale di centrodestra, Presidente di centrodestra e peraltro in modo modesto anch'io Assessore all'epoca), furono stanziati da questo Consiglio regionale 3 milioni di euro per la pprogettazione esecutiva della Sassari-Olbia. Oggi stiamo parlando di un'opera che si avvia a essere "cantierata" anche grazie a questo atto fondamentale, che non può essere ignorato da chicchessia.
Ricordo a tutti - a chi c'è, a chi è stato eletto in questa legislatura per la prima volta e a chi era stato eletto anche nella passata legislatura - un altro episodio, oltre quello già citato. Nel marzo 2004, grazie all'Intesa del 2002, fu firmato dai Capi dipartimento del Ministero dei trasporti e degli altri settori l'Accordo di programma quadro su mobilità e trasporti; questo Accordo di programma fu abbandonato dalla giunta Soru che riteneva di non dover riconoscere l'importanza di un atto che avrebbe consentito a questa opera, e forse anche ad altre, di fare dei passi avanti. Stiamo parlando di cose concrete che sono state dimenticate. Allora si ricordi che nella finanziaria 2003 i 3 milioni di euro sono stati determinanti per poter parlare oggi, concretamente, della possibilità di realizzare la Sassari-Olbia. Peraltro do il pieno sostegno all'azione della Giunta e del presidente Cappellacci che sta facendo di tutto per ottenere un risultato che sarà di valenza storica per tutta la Regione e che dimostra l'affidabilità, non solo di questa Giunta regionale, ma anche delle persone, e in particolare del Presidente, che ogni giorno sono in trincea per difendere i nostri interessi anche oltre Tirreno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo per annunciare il mio voto favorevole e anche perché voglio ricordare all'onorevole Lai che noi, non essendo parte della maggioranza, abbiamo il compito di vigilare, di proporre, di stimolare la maggioranza sulle varie problematiche. Consentitemi in proposito un piccolo fuori tema, cioè un richiamo proprio alle dichiarazioni rese in passato dall'onorevole Lai in materia di sanità. Io ieri ho visto la delibera sulla sanità, la rimando e poi avremo modo di discutere rispetto agli impegni che erano stati assunti.
All'onorevole Maninchedda dico che io non sono prigioniero di alcun eroe e condivido la sua proposta, il suo intervento in relazione a un partito dei sardi che difenda in tutti i modi la nostra regione, la Sardegna. Certamente durante il governo del Vicepresidente Mannoni sono andati dei fondi in economia: vedremo cosa succederà alla fine di quest'anno e quale sarà l'entità di questi fondi. A mio avviso il sistema in questione presenta qualche problema, per cui è da migliorare in modo che tutte le risorse che vengono impegnate nel bilancio vengano spostate.
Trovo vi sia una contraddizione, poi, tra l'affermazione dell'onorevole Maninchedda, Presidente della Commissione bilancio, sulla mancanza di risorse" e quella invece del Presidente della Regione sulla disponibilità delle risorse e sul fatto che i fondi FAS non sono in discussione. Io spero che la versione buona sia quella del nostro Presidente, e cioè che le risorse ci sono.
L'obiettivo della mozione che noi abbiamo presentato, Presidente, era quello annunciato dal nostro Capogruppo: noi vogliamo la strada, la vorremmo nel minor tempo possibile, per cui spero che, nel momento in cui si reperiranno tutte le risorse necessarie, i progetti siano pronti, gli espropri siano eseguiti e anche le gare d'appalto espletate in modo dai recuperare il tempo perso.
Questo noi le chiediamo e, per il raggiungimento di questo obiettivo, daremo tutto il sostegno possibile a questa maggioranza. La nostra disponibilità è totale, fermo restando che svolgeremo il nostro ruolo, così come ci è stato attribuito dagli elettori, di verifica e di stimolo nei confronti della maggioranza affinché si raggiungano al più presto determinati risultati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io, a dire la verità, pensavo e speravo che il collega Bruno, a seguito delle dichiarazioni del presidente Cappellacci, ritirasse la mozione o proponesse un ordine del giorno perché, solitamente, questo si fa quando c'è grande condivisione. Se si vuole andare al voto su questa mozione, posto che la terminologia usata non mi pare sia quella che ci possa unire, anzi, ci può solo separare, non posso che annunciare il voto contrario. Noi non possiamo assolutamente accettare né l'enfasi citata del presidente Cappellacci, né lo scippo dei fondi FAS, né gli annunci fantomatici di cui voi avete parlato secondo i quali il presidente Cappellacci avrebbe dato delle notizie che non corrispondono al vero.
Peraltro chiedete l'impegno della Giunta regionale su tre fatti piuttosto importanti; la invitate ad "assumere tutte le iniziative", e mi pare che il Presidente abbia sgombrato il campo su questo perchè le iniziative sono state assunte tutte e altre ce ne sono in itinere; a "ottenere garanzie dal Governo", e credo che il presidente Cappellacci abbia dato tutte le garanzie possibili che gli sono derivate dai rapporti che questa maggioranza e questa Giunta regionale hanno con il Governo nazionale; ad "assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento inopinatamente interrotto", altro termine che ovviamente non può trovare il nostro consenso.
Per cui mi aspettavo, e mi aspetto ancora, il ritiro di questa mozione e la sua trasformazione in un ordine del giorno, se volessimo; ma credo che anche dell'ordine del giorno, alla luce delle considerazioni molto precise fatte dal Presidente, non ci sia alcun bisogno. L'Aula dovrebbe prendere atto che tutta la strada che voi avete voluto indicare con questa mozione per un verso aveva delle imprecisioni, definiamole così, e per quanto mi riguarda questa maggioranza, il Popolo della Libertà in particolare, non può che condividere l'operato della Giunta e del presidente Cappellacci;pertanto non possiamo assolutamente accettare di votare a favore di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Mi ha anticipato il collega Diana; visto l'argomento, l'importanza e la condivisione dello stesso, come in altre circostanze è stato fatto, chiedo all'Aula di sospendere i lavori in questo momento e di trovare la volontà comune per la formulazione di un ordine del giorno piuttosto che arrivare ad un voto sulla mozione che non servirebbe a chi ha presentato la mozione ma non servirebbe neanche alla soluzione del problema in sé stesso.
Questa è una proposta che, se gli amici dell'opposizione vogliono essere costruttivi ancora una volta, come lo sono stati in altre circostanze, credo sia possibile concretizzare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Se si arriverà al voto ovviamente voterò a favore della mozione, ma mi chiedevo perché ci innamoriamo sempre delle premesse e invece non stiamo più attenti alle conclusioni. Le mozioni hanno una parte di premessa che chiaramente è espressione della visione politica, dell'analisi dei fatti che fa una parte, cioè la parte che presenta la mozione, e poi hanno un altro capitolo che è quello dispositivo che impegna la Giunta che è l'organo di governo, che è chi rappresenta la Sardegna nelle relazioni, nei rapporti con lo Stato. Sarebbe molto complicato dire che "il Consiglio si impegna a..." chi ha questo tipo di rappresentanza, costituzionalmente attribuita, è il Presidente della Regione, è la Giunta.
Quindi noi che cosa chiediamo al Presidente della Regione e alla Giunta? Chiediamo esattamente di assumere (se le ha già assunte tanto di guadagnato, se ce ne sono altre da assumere che vengano assunte), tutte le iniziative necessarie perché sia immediatamente disposta l'autorizzazione di spesa relativa all'anticipazione. La cifra che indichiamo è quella che a suo tempo era stata già indicata come trasferimento possibile per questo fine a favore della Regione sarda. Che cosa chiediamo inoltre? Chiediamo che si tratti con il Governo per ottenere le garanzie perché l'opera venga fatta, venga completata, venga finalmente superata questa condizione e ci si ritrovi con la strada in piena efficienza.
E poi al di là del "inopinatamente", del "interrotto" sono tutte parole che danno il senso della nostra critica politica che è ovvia, ma chiediamo che vengano assunti tutti gli atti necessari per consentire la realizzazione della arteria in tempi rapidi. Ora, questi contenuti sono contenuti condivisibili? A me pare che lo siano; di conseguenza, se c'è lo spazio per una interlocuzione tra gli schieramenti io credo che vada indagato, se questo spazio si dovesse ridurre il mio voto è favorevole alla mozione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo una sospensione per verificare gli intendimenti dell'Aula.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ritengo opportuno chiudere i lavori e riprenderli questo pomeriggio alle ore 16 con la votazione della mozione o dell'ordine del giorno, qualora venisse presentato.
Comunico inoltre che la Commissione ottava è convocata alle ore 9 e 30 di domani, giovedì 15 ottobre.
La seduta è tolta alle ore 13 e 26.
Allegati seduta
LVIII SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 14 ottobre 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 34.
CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 7 ottobre 2009 (51), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Paolo Luigi Dessì, Domenico Gallus e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 14 ottobre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
dell'articolo 54 del Regolamento (21)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 21.
(Si riporta di seguito il testo della mozione:
Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu, sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIOREGIONALEPREMESSO che:
- l'allargamento della strada Olbia-Sassari rientrava tra il novero delle opere finanziate dal Governo Prodi e dalla Giunta regionale della Sardegna, presieduta da Renato Soru, in previsione del vertice G8 che si sarebbe dovuto tenere nell'Isola della Maddalena;
- a tale opera veniva data la massima priorità in quanto l'intensità del traffico, soprattutto di mezzi pesanti, e il tasso di incidentalità erano e sono così elevati da rendere improcrastinabile l'allargamento a quattro corsie di questa arteria che è il principale collegamento trasversale del nord Sardegna;
- mentre il Presidente Cappellacci si sofferma ad annunciare enfaticamente l'avvenuto trasferimento dal Ministero dello sviluppo economico alla Struttura di missione della seconda tranche dei fondi FAS, oltre 111 milioni di euro per la realizzazione della nuova Sassari-Olbia, in questa stessa arteria gli incidenti nel solo mese di settembre hanno provocato la morte di otto persone;
- sono giustificati i dubbi e le preoccupazioni che seguono questo enfatico annuncio del Presidente Cappellacci in quanto il Ministero dello sviluppo economico non ha competenza a decidere in materia di fondi FAS essendo la stessa materia riservata al CIPE;
- è invece ragionevole ritenere che la Struttura di missione utilizzi le somme trasferite per le opere fondamentali per il G8, tra le quali risulta esclusa la Sassari-Olbia, considerata opera collaterale all'evento e non centrale;
PRESO ATTO che:
- di fronte ad un autentico scippo dei fondi FAS, già destinati alla Sardegna nella delibera CIPE del 2007 e nel 2008 resi utilizzabili a favore della Regione, è necessario e urgente che si promuova una forte iniziativa perché sia certo che un provvedimento straordinario renda disponibili nell'immediato i 111 milioni di euro esclusivamente per la realizzazione della Sassari-Olbia;
- l'inaffidabilità delle promesse del Presidente dei Consiglio e delle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione sta generando confusione sia sulla destinazione dei fondi sia sulla loro entità, che in ogni caso risulterebbe inferiore a quella che necessita per la realizzazione della nuova strada;
- la vicenda rischia di portare le amministrazioni provinciali e gli enti locali del nord Sardegna a forme di protesta inusitate come quelle annunciate per mezzo stampa e che devono destare preoccupazione;
CONSIDERATO che:
- la realizzazione della Sassari-Olbia è ricompresa nelle infrastrutture oggetto dell'intesa istituzionale tra la Regione Sardegna, la Provincia di Sassari e i comuni dell'area di crisi Sassari, Alghero e Porto Torres, siglata nell'aprile del 2007;
- è necessario mantenere gli impegni presi nella conferenza di servizi di Sassari, ovvero due anni e mezzo per la realizzazione dell'arteria, grazie alle procedure accelerate;
- la Regione, nello scorso dicembre, ha stipulato un accordo con il Dipartimento della protezione civile, la Struttura di missione e l'Anas che vedevano a quel momento già prequalificate mediamente 80 imprese per ciascuno dei lotti dell'arteria e quel procedimento è stato inopinatamente interrotto,
impegna il Presidente della Regione
1) a riferire in Aula se risulta avvenuto il trasferimento della somma di 111 milioni di euro a favore della Struttura di missione e se tale somma è destinata realmente alla realizzazione della quattro corsie Sassari-Olbia;
2) a riferire in Aula se e quando queste risorse saranno disponibili per rendere immediatamente cantierabili le opere secondo il progetto già approvato e concertato con le comunità locali;
3) a riferire in Aula le ragioni per le quali le risorse trasferite alla Struttura di missione costituiscono solo un quarto della somma necessaria per la realizzazione dell'intera opera,
impegna la Giunta regionale
1) ad assumere tutte le iniziative necessarie perché sia disposta l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione di 522 milioni di euro sui fondi FAS 2007/2013 della Regione Sardegna, disposta con ordinanza dell'agosto 2008 per la realizzazione delle opere collaterali al G8, in particolare il collegamento Sassari-Olbia;
2) ad ottenere garanzie dal Governo affinché lo stesso adotti tutti quei provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera;
3) ad assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento inopinatamente interrotto, che consentirebbe di realizzare l'arteria stradale in tempi rapidi, attraverso procedure accelerate.)
PRESIDENTE. Sospendo brevemente la seduta. Prego però i consiglieri presenti di rimanere in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 10 e 42.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
BRUNO (P.D.). Signora Presidente del Consiglio, signor Presidente della Regione, signor Assessore, colleghi consiglieri, il centrosinistra con questa mozione si pone l'obiettivo di chiarire i motivi che impediscono la realizzazione immediata, urgentissima, non più rinviabile, della strada Sassari-Olbia.
Il tasso di mortalità e il numero sempre crescente di incidenti, oltre 70 morti e 200 feriti dal 1995 a oggi, come ci ricordano i comitati di cittadini e i familiari delle vittime, rendono l'attuale strada a causa dell'intensità del traffico e del numero di mezzi pesanti che la percorrono un attentato, appunto, alla vita.
Quelle stesse morti non ci permettono oggi una discussione accademica rituale, tanto meno inconcludente, Presidente. Ci chiedono invece senso di responsabilità, volontà di arrivare immediatamente al risultato che non è soltanto l'apertura del cantiere ma la realizzazione dell'arteria stradale in tempi certi e celeri. C'eravamo quasi, con il precedente Governo la strada era stata inserita tra le opere collaterali del G8; la Regione aveva ottenuto dal Governo nazionale, dopo lunghe trattative, la messa a disposizione di 522 milioni quale anticipazione a valere sulle attribuzioni del programma attuativo FAS 2007-2013. Fondi a esclusiva disponibilità della Regione, quindi fondi dei sardi, formalizzati nella famosa delibera CIPE del 21 dicembre 2007, numero 166.
Berlusconi aveva poi accettato la martellante richiesta del presidente Soru, disponendo l'anticipazione dei fondi FAS con una ordinanza, anch'essa famosa, la numero 3698 del 29 agosto 2008. Si trattava di 740 milioni complessivi, tra questi 522 per le opere collaterali, di cui 470 per la Sassari-Olbia. Soldi dei sardi, a cui si aggiunsero 96 milioni di fondi statali, fondi FAS interregionali, come ricorderete, per gli attrattori culturali.
Nell'ottobre scorso, con un decreto legge dell'attuale Governo quei 740 milioni diventano 233 ma sono destinati alle opere principali di La Maddalena. In quel decreto-legge compaiono 111,44 milioni di risorse destinate alla Sardegna dalla delibera CIPE numero 166 del 2007, mentre non sono confermati i 96 milioni di fondi statali (fondi FAS interregionali) di cui all'ordinanza precedente e riguardanti gli attrattori culturali.
Tale procedura incontra la formale protesta del presidente Soru e dell'Assessore dei lavori pubblici Carlo Mannoni, in qualità di Vicepresidente della Regione. Nel frattempo comunque vengono completate le progettazioni e avviate dalla Regione le procedure d'appalto grazie sia alla delibera CIPE numero 166 del 2007, sia all'ordinanza numero 3698/08; anche a seguito di un accordo sancito tra l'ANAS, la Protezione civile, la struttura di missione, la Regione, a gennaio di quest'anno, gennaio 2009, ci sono già 80 imprese pre-qualificate per lotto, la certezza di una procedura accelerata che secondo la Conferenza di servizi di Sassari doveva portare a realizzare l'arteria stradale in due anni e mezzo.
Nel mese di febbraio di quest'anno una nota del Ministero dello sviluppo economico informa la Regione che l'ordinanza del Presidente del Consiglio Berlusconi, la numero 3698 del 2008, non è più operativa dal momento che il decreto legge numero 162 ha ridefinito il quadro degli interventi relativi al G8 e che l'utilizzo delle risorse FAS 2007-2013 da assegnare alla Regione Sardegna non può essere autorizzato senza una nuova delibera CIPE che confermi l'ammontare di risorse destinate all'Isola.
Il CIPE infatti qualche mese dopo, nella delibera del 6 marzo scorso, dopo le promesse e gli impegni precisi assunti dal premier Berlusconi nel corso della campagna elettorale (anche nella conclusione della sua campagna elettorale, presidente Cappellacci), a elezioni vinte, non prevede i fondi per le opere collaterali del G8. Sappiamo tutti come è andata a finire per il G8 a La Maddalena; e, insieme al grande evento, è venuta meno anche la prospettiva immediata della nuova strada Sassari-Olbia. Ma non sono venuti meno purtroppo gli incidenti, non sono venute meno le morti.
Il 23 settembre scorso, infine, il presidente Cappellacci ha annunciato - l'ha fatto con grande enfasi, con toni trionfalistici -il trasferimento dal Ministero dello sviluppo economico di quei 111,44 milioni per la Sassari-Olbia. In realtà (in tanti abbiamo manifestato preoccupazione per questo), il Ministero per lo sviluppo economico non ha nessuna competenza sui fondi FAS, detiene le risorse che trasferisce ad altri centri di spesa, la competenza è del CIPE e quei 111,44 milioni sono esattamente quella quota di risorse FAS già assegnate alla Sardegna ma rese disponibili al Dipartimento della protezione civile con l'ordinanza di cui ho parlato prima, autorizzate per le opere principali di La Maddalena. Quindi si tratta, probabilmente, di un trasferimento di cassa alla Protezione civile, Presidente, a fronte di analoghi fondi verosimilmente anticipati per le spese di cui al G8 mai avvenuto a La Maddalena.
Arriviamo allo scorso 2 ottobre, data in cui è stato sottoscritto, e solo oggi alle ore 10 e 15 consegnato, un accordo, in realtà un atto aggiuntivo tra Stato e Regione dell'Intesa infrastrutture del 2002. Annuncio di fondi futuri, secondo noi, per un importo di 3.864 milioni ma con una certezza, ci ha detto il presidente Cappellacci in una nota di sintesi consegnata immediatamente ai giornalisti, cioè la certezza che avremo immediatamente cantierabile la Sassari-Olbia; subito disponibili pertanto 560 milioni di euro.
A pagina 5 di quella nota è scritto: "Con riferimento al fondamentale intervento riguardante l'asse viario Sassari-Olbia la Regione assicurerà, con i fondi rivenienti dal proprio FAS, la gran parte della copertura dell'intervento". Oggi leggiamo nell'accordo vero e proprio (pervenuto a questo Consiglio il 12 di ottobre e soltanto qualche minuto fa consegnato) che, con riferimento alla suddetta opera, data l'urgenza di avviare rapidamente le attività di cantierizzazione per la relativa realizzazione, il Governo si impegna ad individuare le possibili fonti di finanziamento, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria, sulle quali far valere le risorse necessarie per la copertura del fabbisogno residuo; è vero, si dice che il programma attuativo FAS prevede 470 milioni di euro, ma non c'è la certezza dello sblocco immediato.
Pertanto, che cosa c'è di nuovo, Presidente? Peccato che i fondi FAS non siano ancora stati deliberati dal CIPE, che non sia stato dato ancora il via libera al programma attuativo regionale, approvato dalla Giunta Soru nel dicembre 2008 e inviato immediatamente al CIPE (prima Regione in Italia, prima anche della Sicilia) e successivamente ritirato dalla Giunta Cappellacci - come ha fatto notare anche l'onorevole Nizzi - rimodulato solo lo scorso agosto con modifiche limitatissime, marginali, e con una perdita di tempo di almeno otto mesi.
Il Governo nel frattempo ha presentato il suo DPEF che nell'allegato "Infrastrutture" contiene solo cifre veramente ridicole per la Sardegna, rimandandoci ancora una volta, e lo fa anche l'Intesa del 2 ottobre (l'atto aggiuntivo all'Intesa), al DPEF successivo, alla programmazione successiva e quindi, per gran parte delle opere, al quadriennio 2011-2014.
Che cosa fare, dunque? Noi vogliamo essere propositivi: è troppo grave la situazione per non mostrare senso di responsabilità. Vi chiediamo di approvare questa mozione che impegna la Giunta regionale a pretendere dal Governo l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione dei 522 milioni di fondi per le aree sottoutilizzate 2007-2013, di cui 470 per la Sassari-Olbia, e ripartire da quelle procedure inopinatamente interrotte (80 imprese pre-qualificate per lotto). Approfittiamo dell'unica cosa buona che è stata fatta, l'attribuzione della qualifica di grande evento della Louis Vuitton a La Maddalena, per garantire quelle stesse procedure accelerate, quegli impegni presi nella Conferenza di servizi di Sassari, quei due anni e mezzo per la realizzazione dell'opera.
Tra l'altro, lo stesso decreto legge numero 39 del 28 aprile 2009, che trasferisce il G8 a L'Aquila, ci dice che la struttura di missione può continuare le procedure straordinarie intraprese con i fondi messi a disposizione dalla Regione, quindi abbiamo la possibilità di ripartire da lì, di ripartire da quel procedimento che è stato inopinatamente e colpevolmente interrotto.
Noi attendiamo le sue risposte, Presidente, attendiamo le sue risposte e vogliamo degli atti concreti: non ci bastano più annunci di fondi futuri, non ci bastano più le promesse, non bastano più ai sardi. Sono dovute risposte concrete, sono dovute all'intero Consiglio regionale, ai sardi, ai familiari delle vittime, ai cittadini del Nord Sardegna; sono risposte che dobbiamo dare anche ai vescovi, vescovi che hanno chiesto con un appello di sbloccare immediatamente quei fondi e l'avvio dei cantieri, lo dobbiamo allo sviluppo complessivo dell'Isola.
Presidente, attendiamo le sue risposte. Noi, naturalmente, parteciperemo al dibattito e vorremmo arrivare a una conclusione comune che, partendo dall'approvazione di questa mozione, ci porti in tempi rapidissimi ad avviare i cantieri e a concluderli nei tempi prefissati dalla Conferenza di servizi di Sassari.
Non ci accontenteremo di promesse, non ci accontenteremo di impegni per quanto riguarda promesse di fondi futuri. Credo che (è vero che avete lo stesso colore politico) dobbiamo mostrare di non essere subalterni al Governo e, perciò, dobbiamo fare qualcosa di più; per esempio dobbiamo avviare una politica anche conflittuale, che consenta di raggiungere il risultato. La Sardegna aspetta e dalle risposte che lei ci darà (anche sulla Sassari-Olbia) credo che possa partire una nuova stagione di impegno che ci veda protagonisti anche nella vita politica nazionale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, nel merito della mozione numero 21, io credo che se chiedessimo a tutti i presenti in Aula se qualcuno sia contrario alla realizzazione della Sassari-Olbia, probabilmente la risposta, scontata, sarebbe che nessuno lo è. La stessa domanda magari se la sono posta i consiglieri regionali presenti in quest'Aula dieci anni fa, e alla stessa domanda c'è stata uguale risposta: anche allora nessuno era contrario.
L'allargamento della strada Olbia-Sassari rientrava nel novero delle opere finanziate dal Governo Prodi e dalla Giunta regionale della Sardegna, presieduta da Renato Soru, in previsione del vertice del G8 che si sarebbe dovuto tenere nell'isola di La Maddalena; a tale opera era stata data la massima priorità in quanto l'intensità del traffico, soprattutto dei mezzi pesanti, e il tasso di incidentabilità, a cui faceva prima riferimento anche il collega Bruno, erano e sono così elevati da rendere improcrastinabile l'allargamento a quattro corsie di questa arteria che è il principale collegamento trasversale del Nord Sardegna.
A fronte di un autentico scippo dei fondi FAS già destinati alla Sardegna nella delibera CIPE 2007-2008 e resi utilizzabili a favore della Regione, è necessario e urgente che si promuova una forte iniziativa perché sia certo che un provvedimento straordinario renda disponibili nell'immediato almeno i 111 milioni di euro esclusivamente per la realizzazione della strada Sassari-Olbia.
Sul sito della Regione è scritto "La Sassari-Olbia è cantierabile, sono subito disponibili 560 milioni"; è così o non è così? L'Intesa tra il Governo e la Regione, di cui ho avuto copia solo stamattina, a una prima lettura a me appare vuota, sia perché i soldi per la strada che arrivano dai FAS devono essere sbloccati dal CIPE, non ancora convocato, sia perché, quando le risorse saranno stanziate da Roma, i cantieri per la quattro corsie potranno aprire solo nella primavera del 2011, tra un anno e mezzo.
Signor presidente Cappellacci, la dichiarazione o, meglio, l'annuncio fatto da lei a seguito della firma dell'Intesa Stato-Regioni siglata a Roma il 2 ottobre è stato: "E' il primo risultato che la Sardegna aspettava da lungo tempo", forse dimenticandosi, o dimenticandoci, dell'Intesa sottoscritta nell'ottobre del 2002 e mai attuata. La domanda che ci si pone è se, sette anni dopo, i soldi inseriti nella nuova Intesa rischiano di restare ancora una volta solo sulla carta.
Il prossimo, decisivo, passaggio sarà a Roma perché l'elenco delle opere prioritarie della Sardegna deve essere inserito nel Documento di programmazione economica e finanziaria dello Stato, in modo che queste opere possano essere realizzate nel triennio 2010-2013; ma, se così è, oggi di cantierabile non c'è niente, tanto meno la Sassari-Olbia. L'Intesa sottoscritta il 2 ottobre contiene una tabella relativa a "Corridoi stradali - opere strategiche cantierabili", al suo interno è presente la voce "completamento e adeguamento della strada 597 Sassari-Olbia", a fianco c'è la copertura finanziaria: 470 milioni di euro; questa è la stessa cifra che aveva stanziato la Regione guidata dal centrosinistra, presidente Renato Soru, la stessa cifra che con fondi FAS era stata messa nel bilancio dello Stato per i lavori del G8 e poi cancellata.
Giusto un anno fa, ad agosto del 2008, con un'ordinanza il presidente Berlusconi aveva sbloccato i 470 milioni della strada (in tutto erano 522 milioni perché dovevano essere realizzate altre opere collaterali al G8), a ottobre, con un decreto legge, Berlusconi aveva azzerato i 470 milioni, tanto che la macchina organizzativa aveva sospeso tutto, espropri e bandi di gara per i lotti della strada. Il ministro Bertolaso, commissario del G8 e Sottosegretario del Governo, il 14 novembre alla Camera aveva annunciato che in una delle successive sedute del CIPE sarebbero state contabilizzate le somme necessarie per la Sassari-Olbia. Il CIPE si è riunito più volte, ha riprogrammato i fondi FAS, questo anche nella seduta del 6 marzo 2009, ma non ha mai sbloccato i soldi né per il sud né per la Sardegna, e nemmeno per la Sassari-Olbia. Fino ad ora, Presidente, abbiamo assistito solo ad annunci e dichiarazioni solenni.
La delibera del CIPE è fondamentale, per comprendere ciò è sufficiente leggere solamente la nuova Intesa: accanto alla voce 470 milioni c'è una nota, "quei fondi - è scritto - sono specificamente previsti nel programma attuativo regionale FAS 2007-2013", è il programma che la sua Giunta, presidente Cappellacci, ha riapprovato lo scorso mese di agosto, l'atto era stato infatti approvato dalla Giunta Soru nel novembre 2008 e mandato al Governo.
Signor Presidente, da qui nasce la nostra preoccupazione e, per sgombrare il campo da ogni pensiero di tipo demagogico, sottolineo che ad essere preoccupati non siamo solo noi del centrosinistra ma anche autorevoli esponenti del centrodestra (uno per tutti l'ex sindaco di Olbia e oggi parlamentare, Settimo Nizzi), associazioni importanti come la Confindustria, organizzazioni al di sopra delle parti secondo le quali, senza pronunciamento del CIPE, i milioni della Sassari-Olbia non sono subito spendibili.
La domanda ricorrente allora è: quando si riunirà il CIPE? Ad oggi non è dato saperlo, è certo che nessun cantiere della Sassari-Olbia sta aprendo; questo non solo per colpa delle decisioni assunte da Roma e, in particolare, dal presidente Berlusconi, infatti ci sono anche responsabilità della Regione. I finanziamenti per la strada li ha messi in bilancio nel programma attuativo regionale FAS, quello riapprovato dalla sua Giunta il 6 agosto del 2009. Nell'allegato alla deliberazione regionale (è prevista la tempistica e la realizzazione della strada a quattro corsie) c'è scritto che il completamento delle procedure di gara d'appalto integrato avverrà nella primavera del 2010, quindi tra sei mesi; la redazione e l'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo nella primavera del 2011. Già nel giugno 2006 l'allora assessore dei lavori pubblici, Carlo Mannoni comunicava che erano state completate le procedure per l'affidamento dell'incarico di progettazione.
A questo punto sorgono altri interrogativi. Che fine hanno fatto i progetti già pronti? Verranno buttati via? Si riparte da capo, così come accade per altre situazioni che sta portando avanti questa Giunta? Se i cantieri per la Sassari-Olbia apriranno, questo avverrà solo tra un anno e mezzo con previsione dell'esecuzione dei lavori per la primavera 2014, tra cinque anni. Altro che subito! Altro che procedura di realizzazione con le norme e la velocità delle opere realizzate per il G8!
Nel frattempo quella strada, Presidente, continua a causare vittime. Dal '95 al 2009 sono ben settantatre le vittime, le ultime delle quali nei giorni scorsi. Tale situazione, divenuta insostenibile, ha spinto a intervenire anche i vescovi delle diocesi di Sassari, Ozieri e Tempio che hanno inviato un documento al Presidente del Consiglio, a lei Presidente, ai Presidenti delle province e dei comuni interessati delle province di Olbia e Sassari spinti dalle pressanti richieste che arrivano ogni giorno dalle popolazioni delle diocesi del Nord Sardegna, stanche di assistere impotenti, e sempre più deluse e sfiduciate per le tante promesse non mantenute fino ad oggi, al costante e quasi quotidiano stillicidio di incidenti in ogni tratto dell'arteria. Una arteria totalmente inadeguata, non da oggi, ad assorbire l'ingente traffico di mezzi pesanti e leggeri.
E' evidente che l'intervento eccezionale dei vescovi è dovuto ad altrettanto eccezionale urgenza di una soluzione che non può essere più dilazionata nel tempo; ne sono tragica istanza le vittime degli ultimi giorni, il grido di dolore e le ferite indelebili delle famiglie e delle comunità che hanno perso un loro caro. Le settantatre vittime rappresentano numeri da catastrofe naturale o bellica non più tollerabili né giustificabili dalla pur acclarata imprudenza nella guida di alcuni.
Dovevamo, meglio dovevate farvi rimproverare anche dai vescovi, dovevamo io dico perché ci mettiamo in mezzo anche noi, farci rimproverare anche dai vescovi! I 111 milioni ci sono veramente o sono quelli finti del Monopoli? Perché il vergognoso, altalenante rincorrersi di annunci e promesse, di smentite ed illusori inizi del lavori non possono che mettere a dura prova la credibilità di chi li fa. Il politico di turno ma anche tutta la classe politica, signor Presidente. E mettono anche a dura prova la pazienza della gente.
Non si può giocare sulla fiducia della gente, non si può giocare sulla sicurezza di coloro che quella strada la percorrono per raggiungere il posto di lavoro, di studio o della meritata vacanza. La nostra terra ha diritto anche a delle infrastrutture moderne che consentano la non mortificazione della sua volontà di sviluppo.
Una sola richiesta viene dalla gente del Nord Sardegna: la Sassari-Olbia sia fatta e sia fatta subito altrimenti altri lutti e disoccupati saranno sulle vostre, io dico anche sulle nostre, coscienze. Noi consiglieri regionali del P.D. chiediamo a lei, signor Presidente, e la impegniamo su questo, di assumere tutte le iniziative necessarie affinché sia disposta l'immediata autorizzazione di spesa per l'anticipazione dei 522 milioni di euro dei fondi FAS 2007-2013 della Regione Sardegna, affinché si ottengano garanzie reali, vere, concrete, affinché vengano adottati tutti i provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera. In conclusione, chiediamo che vengano assunte tutte le iniziative in modo tale che i tempi non siano quelli lunghi (30 anni) dei lavori sulla strada 131, ma siano quelli stabiliti per le procedure del G8.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, signor Presidente della Giunta, Assessori, colleghe e colleghi del Consiglio, è doveroso intervenire sulla mozione numero 21 presentata dai colleghi Bruno, Uras e più inerente una strada ormai oggetto di grande attenzione da parte dell'opinione pubblica, della politica e non ultimo anche della Chiesa, così come citato dal collega Caria.
Cari colleghi, consentitemi però di ringraziare soprattutto la Giunta, il presidente Cappellacci per la grande attenzione prestata con forte determinazione, in silenzio non con proclami, senza strumentalizzazioni a un problema che è di carattere generale, un problema che interessa tutti, che ci riguarda tutti non solo come appartenenti a questo territorio, la Gallura in questo caso, o al sassarese come molti di noi, ma come cittadini della Sardegna, come cittadini che su questa strada hanno perso amici, hanno perso parenti; come cittadini che su questa strada transitano quotidianamente, come cittadini che su questa strada vorrebbero continuare a transitare in maniera sicura e soprattutto anche in maniera celere.
Questa è una strada importante, lo sappiamo tutti, è una strada importante anche per lo sviluppo della Sardegna, è una strada che mette in collegamento i due porti principali della Sardegna, per quanto riguarda i passeggeri: Olbia e Porto Torres; è una strada che mette in collegamento due importanti scali aeroportuali: quello di Alghero Fertilia e quello di Olbia Costa Smeralda.
Su questa strada ci sarebbe tanto da dire, ci sarebbe anche da ricordare a molti dei colleghi del centrosinistra come è nata questa strada. E' nata malissimo; pensate che questa strada è stata realizzata dalla comunità montana Monte Acuto. Una strada che poi negli anni è stata ceduta all'Anas, una strada per la quale sono stati spesi centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire. Una strada realizzata malissimo, una strada per la quale nessuno ha mai pagato, non ha mai pagato neanche per i danni erariali perché su questa strada, già dagli anni '90, si sono spese centinaia di migliaia di euro senza che sia mai stato chiamato qualcuno a risponderne.
Una strada realizzata malissimo, una strada che per anni ha presentato delle voragini; e in quegli anni governava il centrosinistra, non è che governasse il centrodestra, cari colleghi. Eppure i morti c'erano allora, i morti purtroppo ci sono anche adesso, anche ultimamente, spesso per la pericolosità della strada, spesso perché su quella strada, cari colleghi, si corre; spesso perché su quella strada, che a tratti è larghissima ed è molto ingannevole da questo punto di vista, si sorpassa anche quando dal lato opposto sopraggiungono veicoli. In modo particolare il tratto da Berchidda a Oschiri consente questo tipo di manovre spericolate perché la strada fino all'altezza della località Su Campu, da dove poi si restringe, è larga.
Noi riponiamo una grande fiducia nel presidente Cappellacci, nella sua Giunta, negli Assessori, ma consentitemi anche di ringraziare personalmente, e a nome di tutto il Gruppo del P.d.L., il Ministro delle infrastrutture per l'attenzione riservata a questa strada, non solo in campagna elettorale, ma anche durante questa delicata fase iniziale del Governo regionale di centrodestra. Ho parlato di fiducia perchè io sono sicuro (ne abbiamo parlato tantissimo, con gli attori principali del territorio e riservatamente anche in colloqui con i colleghi Lai e Bardanzellu) che gli impegni presi su questa strada si concretizzano con questo atto importante, questo atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna sottoscritta a Roma in data 2 ottobre 2009.
Noi riteniamo che questa strada sia importante, riteniamo e siamo convinti che questa strada verrà realizzata nei modi e nei tempi stabiliti dalle leggi di livello regionale e nazionale. Noi chiediamo ovviamente, se fosse possibile, una procedura celere; chiediamo che questa strada venga realizzata con le stesse procedure con le quali sono state realizzate le opere del G8.
Noi però vogliamo anche ricordare, mi sento di farlo, che prima della presentazione di questa mozione il sottoscritto, come Presidente della quarta Commissione, in data 22 aprile 2009, aveva convocato una Commissione ad hoc (i colleghi dell'opposizione che fanno parte della Commissione quarta lo ricorderanno) per ricevere una delegazione del comitato spontaneo degli amministratori locali del nord Sardegna. Nel corso di quella riunione noi abbiamo preso degli impegni, e abbiamo, cari colleghi, votato all'unanimità, nella seduta del 22 aprile 2009 una risoluzione della Commissione, la risoluzione numero 2.
Io ritengo che, mi rivolgo ai presentatori, questa mozione, per la sua importanza, oltre a non meritare soprattutto di essere strumentalizzata, perchè questo cavallo di battaglia non appartiene al centrodestra ma non appartiene neanche al centrosinistra, appartiene a tutti i cittadini sardi, debba essere trasformata in un ordine del giorno unitario, solo così noi potremo dare più forza e sostegno allo stesso presidente Cappellacci e alla sua Giunta.
Credo inoltre che in questi ultimi mesi siano state fatte numerose considerazioni, anche da parte di amministratori locali, devo dire sia di centrodestra che di centrosinistra, forse dettate dall'impulsività e dall'emozione; perché comunque quando ci sono i morti non si pensa alle difficoltà che comporta, anche a livello burocratico, un intervento di questo tipo. Si ragiona ovviamente con l'istinto e, spesso, si fanno considerazioni che sarebbe meglio lasciare ad altre occasioni. Io penso che chi riveste un ruolo di amministratore pubblico, come noi, debba avere soprattutto l'onestà intellettuale di non strumentalizzare una situazione di questo tipo, ma di far fronte comune in maniera serena, democratica.
Le manifestazioni vanno bene, tutti abbiamo partecipato a varie manifestazioni su quella strada che era diventata, fra l'altro, uno dei cavalli di battaglia della precedente amministrazione regionale. Ricordo che l'ex Assessore dei lavori pubblici, persona che peraltro io stimo, l'assessore Mannoni, un giorno sì e l'altro pure stava a Su Canale ad organizzare - in campagna elettorale devo dire - movimenti, a incontrare persone insieme a qualche ex consigliere regionale del territorio, al Presidente della Provincia che spesso si trasforma in ultrà su quella strada; ricordo per esempio la manifestazione dove fermava le macchine, quasi incitando alla rivolta popolare.
Noi dobbiamo chiaramente allontanarci da certi comportamenti, prendere le distanze, tenendo ben presente l'obiettivo principale: la realizzazione della messa in sicurezza di questa strada; una strada che non è né di centrodestra né di centrosinistra, ma è di tutti i sardi, tutti quei sardi che vi transitano, tutti quei sardi che hanno perso familiari, hanno perso amici, e che vogliono mettere in sicurezza questa strada per se stessi, ma anche per le generazioni future.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, io più che con la testa, che lascio ai colleghi più bravi di me, vorrei parlare con il cuore. Riparto dall'intervento del collega Matteo Sanna per dire, caro Matteo, che io in questo momento non mi sento di ringraziare alcuno, né il Ministro delle infrastrutture, né il presidente Cappellacci, ma neanche gli esponenti del centrosinistra che precedentemente hanno governato sia a livello centrale che a livello regionale, perché è vero che queste morti si sono verificate nel corso di amministrazioni diverse.
Non ripeto quello che già hanno detto, bene, i colleghi Bruno e Caria sugli avvenimenti che si sono succeduti nel tempo, anche a livello amministrativo. Su questa strada, sono stati versati fiumi di inchiostro e, purtroppo, anche fiumi di sangue; e in merito a questo noi dobbiamo riflettere molto attentamente. Io credo che discutere questa mozione in questo scorcio di legislatura sia fondamentale, perché oggi noi pretendiamo dal presidente Cappellacci di avere delle risposte esaustive e chiare sui tempi di apertura di questi cantieri che già da tempo non dovevano avere lucchetti.
Io ricordo benissimo che cosa disse il presidente Cappellacci quando, durante la seduta congiunta del Consiglio regionale con il Consiglio delle autonomie locali, tenuta a Oristano, giunse la notizia del trasferimento dei lavori del G8 da La Maddalena a L'Aquila. Il presidente Cappellacci disse che considerava questo un atto assolutamente inopinabile. Io credo che davvero ritenesse tale quel trasferimento, e che ancora continui a pensarlo; proprio per questo, oggi, dobbiamo prendere degli impegni ben precisi sulla Sassari-Olbia.
Io credo inoltre, e rispondo anche all'onorevole Sanna, che sia assolutamente urgente e indifferibile che oggi noi approvando o la mozione o un ordine del giorno unitario, diamo forza al presidente Cappellacci per dargli la possibilità di tramutare gli intendimenti non solo della Giunta regionale, ma di tutto questo Consiglio, in risposte certe, in atti concreti quali appunto l'apertura immediata dei cantieri.
Credo che l'attenzione, anche di questa Giunta, specificatamente sulla Sassari-Olbia, sia stata manifestata a più riprese. Io ricordo una manifestazione al Comune di Oschiri in cui erano presenti tutte le forze politiche, tutte le associazioni di categoria, la Chiesa, la Giunta regionale rappresentata dall'assessore Sannitu; anche in quella occasione si assunsero degli impegni ben precisi.
Pertanto, ribadisco che occorre assolutamente assumere, al di fuori dei pregiudizi ideologici e prescindendo dalle appartenenze politiche, una posizione unitaria; posizione di cui più volte si è parlato, e che però, sino ad oggi, non abbiamo visto anche sul caso specifico tradotta in atti concreti.
Io voglio ricordare una seduta del Consiglio regionale, la definirei storica, alla quale presenziarono tutti i senatori, i deputati, i rappresentanti delle associazioni di categoria; quella seduta del Consiglio si concluse con un pizzico di emozione e con le parole dell'onorevole Pisanu che a gran voce, ricordando le tante e tali emergenze della nostra Isola, rispetto a quelle, rivolgendosi direttamente al presidente Cappellacci, disse: "Si ricordi, Presidente, che la Sardegna deve venire prima di tutto, anche prima del centrodestra".
Penso che tutti, chi più chi meno, concordiamo su questa considerazione, ma credo che anche i nostri amici e colleghi dell'attuale maggioranza debbano fare in modo che su queste tragedie, su queste persone che piangono i loro figli e i loro parenti, non si creino speculazioni e strumentalizzazioni. Sono d'accordo anche sulla presentazione di un ordine del giorno unitario con il quale noi diamo forza al nostro Presidente nella rappresentazione di questa istanza che è assolutamente indifferibile. Anche su questo punto ritengo che si sia tutti d'accordo: bisogna assolutamente agire nel più breve tempo possibile.
A mio avviso hanno un fondamento le dichiarazioni mediatiche; così come non credo non ci sia traccia dei milioni di euro di cui si parla. Credo anche che ci siano risorse reali e immediatamente spendibili. Di conseguenza, penso che il nostro Presidente abbia gli strumenti per darci oggi su questo problema una risposta esaustiva e certa. Ribadisco comunque, e mi ripeto, che tutto il Consiglio deve assolutamente adottare un provvedimento unitario.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.
Comunico ai colleghi Amadu e Bardanzellu che, essendosi iscritti oltre il termine, non gli potrà essere data la parola.
LAI (P.d.L.). Signora Presidente, presidente Cappellacci, signori Assessori, colleghe e colleghi, parlerò anch'io in parte, onorevole Cocco, e penso di farlo legittimamente, con una forte componente emotiva, anche per ragioni personali. E' una grande questione quella del completamento della strada Olbia-Sassari e sicuramente fra i doveri di una maggioranza di governo vi è quello, importantissimo, di assumersi la responsabilità di assicurare ai cittadini la migliore organizzazione possibile del territorio.
Ritengo, quindi, legittimo che sia stata presentata una mozione da parte del centrosinistra, posso anche coglierne il valore, proprio perché come rappresentante del territorio sono persona fortemente coinvolta in questa importante vicenda. Ne colgo l'importanza relativamente al richiamo sulla necessità della realizzazione in tempi brevi di questa importante opera e ne colgo, anche negli interventi degli onorevoli Bruno e Caria, gli spunti di unitarietà che vanno sicuramente implementati. Non colgo naturalmente - e la questione va affrontata con molta lucidità, con razionalità, non solo come questione di cuore - il disconoscimento dell'azione svolta dalla Giunta e dal presidente Cappellacci, che ritengo si sia adoperato al meglio per ottenere procedure più efficaci e brevi per la realizzazione di questa infrastruttura.
Dico anche che al raggiungimento dell'obiettivo dello stanziamento dei fondi, della certezza di un impegno in questo senso, e che la sua presenza oggi in Aula conferma, ha fatto seguito una sorta di scetticismo, quasi un voler auspicare che la Olbia-Sassari non possa essere mai realizzata e resti vivo un argomento che, di fatto, è importante per l'opposizione.
La strada, invece, sono sicuro che si farà, si farà in tempi brevi e con le procedure più rapide possibili. Ritengo anche che l'ultimo incontro a Palazzo Chigi abbia il significato di un importante atto amministrativo, di un preciso impegno politico assimilabile, così è stato detto e così è di fatto, a un DPCM e, quindi, possa rappresentare un atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna; un atto che consente di accedere al programma della legge obiettivo, legge obiettivo che rappresenta sicuramente una linea di finanziamento che prevede che le spese strategiche possano essere finanziate anche con impegni aggiuntivi da parte dello Stato.
Inoltre contiene, è stato detto, anche importanti opere sul corridoio stradale, sui sistemi idrici e sull'area metropolitana; va rilevato anche che sul Programma attuativo regionale (PAR) FAS, predisposto dal governo Soru a dicembre, mi risulta che ci fossero delle richieste di integrazioni che le improvvide dimissioni del Presidente hanno in pratica sospeso. Non parlo di responsabilità, ma queste cose vanno dette.
Penso fosse legittimo che il presidente Cappellacci rivedesse i contenuti di quell'accordo per confrontarli con la coerenza del programma, ma non penso siano trascorsi tanti mesi. Ci sono state anche importanti vicende, il terremoto, il G8, che sicuramente hanno gravato su questa amministrazione, ma penso che non appartenga alla buona cultura di governo strumentalizzare questi fatti, che sono oggettivamente importanti, per mettere in difficoltà un'amministrazione.
Relativamente all'intesa Stato-Regione, io penso che a breve il Consiglio dei Ministri (il Programma attuativo regionale è stato ripresentato ad agosto) sarà chiamato ad approvare questi atti e quindi le risorse saranno presto disponibili. Penso che non possano mettersi in discussione questi fatti, né l'impegno che la Regione e lo Stato hanno assunto. Inoltre ritengo che sia importante che la strada Olbia-Sassari sia stata definita un'opera strategica inserita nell'Intesa generale quadro e che la continuità si debba al fatto che quest'opera è già progettata e cantierabile. Questo può solo dare valore a un'intesa raggiunta e favorire la realizzazione concreta degli atti precedentemente assunti.
Non c'è solo, quindi, un atto di programma, ma vi è un impegno concreto, vero, che noi siamo sicuri verrà mantenuto: è nostro compito far sì che questo avvenga. Pertanto, mettere in dubbio la concretezza dell'accordo può rappresentare un tentativo di mantenere in piedi argomentazioni che noi riteniamo non più valide. E' legittimo, certo, presentare una mozione, ma sarebbe scorretto usarla per mistificare un obiettivo raggiunto con impegno e perseveranza e che, pur con la dovuta vigilanza, non ammette distrazioni rispetto alle richieste precise che sono state fatte unitariamente; quindi, tornare indietro con argomentazioni relative alla vicenda del G8, allo storno dei fondi, al ruolo del CIPE, può solo creare, in questo momento in cui siamo vicini al traguardo, confusione e strumentalizzazione.
Occorre fare uno sforzo per essere uniti, per valutare positivamente, serenamente il risultato raggiunto, al quale hanno contribuito certamente anche gli atti del precedente Governo, nell'interesse di tutti. Non sono giustificati i dubbi e le preoccupazioni che la mozione esprime, a mio avviso, e non vanno alimentati tenendo in piedi polemiche prive di riscontro.
La sollecitudine mostrata dall'Esecutivo penso non possa essere messa in discussione e noi auspichiamo che i tempi di realizzazione siano rapidi. Su questa base ritengo che si possano indurre le amministrazioni locali, le istituzioni ad assumere un atteggiamento diverso, anche se appartenenti a schieramenti antitetici. Pur consapevoli di questo risultato noi, consiglieri regionali del territorio della provincia Olbia-Tempio, saremo vigili e attenti fino al completamento dell'opera, ma nello svolgere questo compito saremo fiduciosi nell'azione e nella determinazione dell'Esecutivo e non mancheremo di sostenerlo.
Quanti di noi hanno conosciuto fino in fondo la sofferenza e il dolore causati da questa strada, avendo perso amici e conoscenti, sanno che valore ha la memoria dei caduti. Di conseguenza si deve mantenere sicuramente alto il livello di attenzione su un percorso del quale noi auspichiamo e intravediamo la fine.
Le proteste sono legittime quando provengono spontaneamente dalla popolazione; critico invece l'uso strumentale e politico delle difficoltà che qualsiasi amministrazione può trovare (e questa amministrazione ne ha trovato e sono state davvero onerose), e ritengo che questo atteggiamento non possa - l'ho già detto - far parte di una cultura di governo.
Io sono parte di questa maggioranza che, insieme al presidente Cappellacci, ha preso precisi, concreti impegni. Continuerò a vigilare, a premere anche, ma lo farò esprimendo il mio supporto all'intenso lavoro che la Giunta e il Presidente stanno portando avanti, lavoro che deve continuare.
Le espressioni di dissenso possono assumere un taglio anche demagogico; si parla di imbroglio, di consapevoli reticenze. Penso sia arrivato il momento, invece, di valorizzare l'azione perché per quest'opera, facendo riferimento anche alle strategie concordate col Governo nell'ambito dell'azione G8 per le opere collaterali, si possano utilizzare le procedure per attuarla in tempi brevi. Penso quindi che sia auspicabile un atteggiamento unitario in quanto più opportuno e costruttivo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, io ho provato perplessità nel seguire gli interventi dei colleghi della maggioranza, il Presidente della Commissione, l'onorevole Lai, che ci hanno richiamato a un senso di responsabilità, a una sensibilità di governo su un tema che, questo è indubbio, tutti riteniamo - e in particolare coloro che vivono nel territorio del Nord Sardegna e quindi i colleghi intervenuti in quest'Aula oggi - che ci coinvolga e ci richiami a fare in modo che un problema così vecchio e così nuovo, ma così pesante in termini di prezzo di vite umane che si paga tutti i giorni, debba essere risolto.
Ora, io ricordo, presidente Cappellacci, che nel mese di aprile (potrei sbagliare, potrebbero essere anche i primi giorni di maggio), in occasione degli "stati generali" convocati dalla Presidente della Provincia di Sassari, lei partecipò a un'assemblea molto affollata dove si parlò, tra l'altro, oltre che del petrolchimico, anche di questo problema.
In maniera molto plateale, lo ricorderà più di me senz'altro, lei tirò fuori di tasca la penna e disse alla Presidente della Provincia: "Io questo documento lo firmo"; e lo firmò davanti a tutti noi, riscuotendo anche gli applausi entusiasti delle persone presenti. In quel documento si chiedeva l'immediato inizio dei lavori della Sassari-Olbia; lavori per i quali lei disse di aver chiesto al presidente Berlusconi di poterli realizzare seguendo le procedure urgenti legate al G8. Lei ricorderà senz'altro quella occasione.
Ricordo anche un'altra occasione in cui era presente il suo predecessore; nel mese di novembre del 2008 nel corso di una Conferenza di servizi, a cui erano stati invitati tutti i Comuni interessati da questa importante arteria (ero presente nella veste di assessore del Comune di Sassari), si parlava delle ultime correzioni da apportare alla progettazione della Sassari-Olbia. In quella occasione si chiese, lo feci io, lo fece qualcun altro, che si inserisse nella progettazione anche quel "lotto zero" di cui parla oggi il documento di intesa di cui ci ha consegnato copia e cioè il collegamento dalla "131", alla "597" all'altezza del bivio di Ploaghe perchè c'erano le condizioni per far partire i lavori prima possibile.
Non furono le dimissioni di Soru a bloccare tutto, onorevole Lai, fu la scelta del Governo Berlusconi di non rendere più disponibili quei fondi. Questo è il problema vero, noi da allora siamo passati attraverso diversi pronunciamenti, anche attraverso quella iniziativa di cui parlavo prima in Provincia di Sassari a cui lei era presente, siamo passati da una situazione di quasi certezza di inizio dei lavori ad una situazione di annunci successivi fino alla situazione attuale.
E la situazione attuale, colleghi del centrodestra, è che siamo all'anno zero: stiamo cercando i soldi. Sono stati individuati canali di finanziamento e questo documento che c'è stato consegnato lo dice, stiamo però ancora attendendo una qualche delibera del CIPE che li renda davvero disponibili mentre erano già utilizzabili un anno fa. Io non capisco, signori, quale motivazione adottiate per fare i complimenti a un Governo che ci tratta in questo modo. Non è obbligatorio fare i complimenti a chi non li merita, anche se è della stessa parte politica, perché non fa il nostro gioco di uomini, non di questo o di quel partito, ma di amministratori delle nostre popolazioni, della nostra Sardegna.
Allora, lungi dal fare complimenti a chi non li merita, purtroppo non li merita, io avrei preferito vedere i lavori iniziati e poter dire: "Il Governo Berlusconi ha consentito alla Giunta Cappellacci di agire in continuità amministrativa con la Giunta Soru e sta realizzando l'opera". Avrei, a denti stretti, rivolto un complimento concreto, sarei stato più in difficoltà io, ma oggi mi ritrovo a dover dire che invece queste condizioni non ci sono, ma principalmente non ci sono le condizioni perché l'opera venga realizzata in tempi accettabili, ripeto, in tempi accettabili.
E' vero, onorevole Matteo Sanna, il problema della strada in sé non è né di destra né di sinistra, ma un'opera pubblica non lo è mai stata di destra o di sinistra. Di destra o di sinistra e cioè a dire in capo agli uomini di governo oggi di destra e domani di sinistra sono gli atti che questi uomini di governo mettono in campo e questi sono quelli che noi dobbiamo giudicare, chiunque li ponga in essere, perché neanche la gente di Sardegna, nel suo insieme, è di destra o di sinistra, è solo un popolo che ha bisogno di essere amministrato nel migliore dei modi possibili; e il popolo del Nord Sardegna ha diritto a quella strada, non da oggi ma da anni, e non deve essere privato della possibilità di vederla già iniziata.
Questa è una responsabilità, lo dico senza voler fare polemica, che è in capo a chi governa adesso a livello nazionale e a livello regionale. Certo, io mi auguro che l'onorevole Cappellacci, la sua Giunta, riescano a mettere in campo tutti gli atti possibili e immaginabili affinché quella situazione di quasi inizio dei lavori di un anno fa venga ripristinata al più presto possibile; però ogni giorno che passa, che ci distanzia da quella situazione, è un giorno perso perché fino a quando non inizieremo i lavori saremo sempre in ritardo rispetto ad allora, sempre in ritardo.
Nessuno strumentalizza i terremoti, ma per carità!, però non possiamo non giudicare gli atti e i comportamenti conseguenti, le strumentalizzazioni, l'utilizzo di questi fatti luttuosi per poter prendere i soldi dalla Sardegna e portarli altrove! Noi questo non lo possiamo giudicare in modo positivo e mi rammarico che non venga sufficientemente rimarcato dai miei colleghi della maggioranza.
Per riprendere il discorso della strada (il documento non ho tempo di leggerlo adesso, perché mi è stato consegnato in questo momento), tempo fa dissi all'onorevole Matteo Sanna, lei ricorderà benissimo, che nell'arco dei 15 giorni o 20 giorni successivi alla presentazione della mozione il presidente Cappellacci...
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Per la verità, e mi rivolgo al collega Bruno come primo firmatario della mozione, non mi pare che la stessa rappresenti un buon biglietto da visita per affrontare un problema serio, di grande rilevanza; un problema che ancora una volta il centrosinistra mi pare utilizzi per porre questioni che, pur appartenendo al confronto, alla dialettica e anche allo scontro, non possono diventare oggetto (è il caso di una strada simbolo) di lotta politica. Mi pare non sia questo lo strumento per lavorare su una ipotesi, come hanno auspicato il Presidente della Commissione, lo stesso onorevole Renato Lai, lo stesso onorevole Cocco dai banchi dell'opposizione, che consenta di addivenire a una sintesi unitaria.
Vedete, è sempre presente quella vostra tentazione, tutta di sinistra, per cui dividete sempre i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. I buoni, si legge in questa mozione, sarebbero il governo Prodi e la Giunta regionale presieduta da Renato Soru, i cattivi sarebbero il governo Berlusconi e il presidente Cappellacci. Ed è un modo davvero strumentale di affrontare il problema, è un modo di comporre una sintesi che non risponde alla realtà e che, certamente, non aiuta a risolvere il problema in questione affrontandolo in una discussione pacata e serena.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue PITTALIS.) Capiamo pertanto che fare la morale agli altri è sempre più facile e più comodo che farla in casa propria; per noi infatti sarebbe agevole porvi questa semplice domanda: "Come mai l'allora governo Prodi e l'allora governo Soru non hanno dato attuazione immediata?". Come mai? "Come mai il presidente Soru almeno prima delle dimissioni non ha dato corso all'invio a Roma delle richieste di integrazioni per l'attuazione del Programma attuativo regionale?". Tutta questa tensione, tutto questo interesse che oggi mostrate nel puntare l'indice contro gli altri, quando almeno il senso del pudore vi avrebbe dovuto portare, voi dell'opposizione, a introdurre il dibattito utilizzando un diverso approccio metodologico, a guardare prima in casa vostra per capire quali possono essere le corresponsabilità, le negligenze, i ritardi, le disattenzioni. Responsabilità che non si possono porre in capo a un Presidente eletto da appena pochi mesi, che ha fatto i salti mortali per poter riprendere le fila di un intervento che rischiava di essere davvero rimesso nel dimenticatoio.
Se mai, al presidente Cappellacci si potrebbe chiedere, questo sì, quali sono i successivi interventi, quali sono le assicurazioni, le garanzie su cui fare affidamento, perché questa opera che ha già superato le fasi preliminari, le fasi della progettazione, possa finalmente veder messa la prima pietra, possa dirsi dunque cantierabile. E questo è l'approccio, colleghi, attraverso il quale un problema come questo che, come è stato ricordato, non è né di destra né di sinistra va affrontato. Ma, continuare ancora nella rincorsa delle responsabilità, nel dire che voi siete stati bravi e chi c'è ora invece deve essere iscritto nella lista dei cattivi, è una esercitazione alla quale noi non ci prestiamo.
Allora, siccome penso che l'interesse di tutti sia quello di dare una voce forte e autorevole al Presidente della Giunta nel rapporto e nel confronto con il Governo nazionale, l'invito è, riprendo la proposta del collega Matteo Sanna, Presidente della quarta Commissione, al ritiro di questa mozione perché è una mozione intrisa di pregiudizio ideologico se non anche di livore, ma così non rendiamo certamente un buon servizio alla memoria delle vittime di quella strada.
Questa mozione non costituisce la base per un confronto sereno; riprendiamo pertanto la risoluzione della quarta Commissione, votata anche dal centrosinistra, e su quella base possiamo stilare un ordine del giorno unitario, un ordine del giorno che ci veda uniti almeno su questo tema e soprattutto per dare forza ancor di più al presidente Cappellacci nel confronto con il Governo nazionale.
Badate, a chi ci ascolta poco importa delle nostre beghe, dei nostri scontri; chi ci ascolta ha la necessità di capire se questo Consiglio regionale è in grado di "sollevare l'asticella", di fare un salto di qualità, di rispondere a un bisogno urgente qual è la realizzazione di quella strada a quattro corsie.
Poichè mi pare che ci siano tutte le condizioni è inutile attardarsi su questioni o fare la storia delle responsabilità; noi ora a questo governo e al presidente Cappellacci, sul quale confidiamo, non avendo certamente nessun dubbio in ordine agli impegni che sono stati assunti, che sono stati messi nero su bianco, chiediamo di andare avanti sulla strada che ha tracciato con grande autorevolezza, con grande impegno e con grande determinazione; alle opposizioni, invece, rivolgiamo un invito a riconsiderare il contenuto della mozione.
Siamo tutti d'accordo, infatti, sulla necessità che si realizzi quella strada; eliminiamo pertanto da quella mozione tutte le falsità e le strumentalizzazioni che vi sono contenute e cerchiamo di pensare meno alle questioni partitiche o interne nostre e più all'interesse dei sardi; in questo modo avremmo tutti svolto un buon servizio e avremmo anche restituito dignità a questo Consiglio regionale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Non ho nessuna pretesa di dare lezioni, lezioni di etica, a nessuno e pretendo anche che gli altri non abbiano niente da insegnarci. Insultare è molto facile; la questione "strada Sassari-Olbia" non saprei dire se sia una questione "vescoviana" oppure "gramsciana", a ognuno il suo approccio. C'è chi vescovizza e c'è chi laicizza. Signor presidente Cappellacci, bentornato!
Onorevoli colleghi, siamo alle solite, il solito noioso e sempre mai digerito spettacolo di ciò che chiamerei "la metapolitica" che mette in scena promesse, per apparire, per fare bella figura, conquistare consensi, simpatia, visibilità; promesse che poi non mantiene trovando mille scuse e mille giustificazioni. E' la politica delle promesse e delle premesse; le parole certamente sono gratuite ma i fatti no; manca sempre l'atto performativo. Invece per concretizzare occorre innanzitutto essere "uomini di parole" (non posso dire "uomini d'onore" perché ci hanno scippato anche questa parola) e rispettare la parola data; poi, occorre la puntualità e che si abbiano anche a disposizione i mezzi per attuare gli impegni.
Di fronte ad una situazione come quella di cui stiamo discutendo, la realizzazione di un'opera fondamentale e necessaria, come il raddoppio delle linee di corsia della Sassari-Olbia e della sua messa in sicurezza, bisogna essere "uomini puntuali" se non altro per il rispetto delle persone che hanno perso la vita su quella strada che noi, amministratori del bene pubblico, abbiamo il dovere di mettere in sicurezza.
E' mio preciso dovere, quale portatore di diritti e interessi dei cittadini, chiedere, con forza e gran voce, un urgente intervento affinché quanto promesso venga mantenuto e che si agisca subito, adesso, non chissà quando, data la situazione di pericolo di quella strada. E chiedo a voi, onorevoli colleghi di maggioranza, e soprattutto a lei, signor Presidente, che ha firmato il protocollo d'Intesa Stato-Regioni sulle infrastrutture, di far conoscere a tutti noi dove sono i fondi per la realizzazione dell'opera dato che, secondo le informazioni in nostro possesso, tali fondi non esistono.
L'accordo si limita infatti a individuare una serie di interventi da inserire, col prossimo DPEF, tra le opere strategiche della legge obiettivo per un fabbisogno pari a 1,269 milioni da reperire, però, nell'arco del quadriennio 2010-2013, risorse su cui non c'è alcuna certezza. L'allegato infrastrutture del DPEF nazionale 2010-2013 è stato infatti già approvato dal Parlamento e la Sardegna vi figura con una ridicola previsione di 18 milioni di euro, una somma leggerissima.
Bisognerà dunque attendere il prossimo DPEF per vedere qualcosa di più sostanzioso per la Sardegna, questa terra sfruttata e rimodellata. Tra l'altro tra gli stanziamenti disponibili per la Regione, l'86 per cento risulta già programmato e finanziato con atti della Giunta Soru, compresi i 470 milioni di fondi FAS della Sassari-Olbia, fondi che peraltro non sono utilizzabili perché il CIPE non ha dato il via al programma regionale approvato dalla Giunta Soru a dicembre del 2008, bloccato dal Presidente e approvato lo scorso agosto con modifica marginale.
Dunque, i fondi non sono immediatamente disponibili ma si dovranno trovare nei prossimi quattro anni, dal 2010 al 2013. So bene che nei Paesi europei c'è una tendenza a non investire nelle infrastrutture tipo strade, ponti e opere gigantesche ma nel sociale, nella ricerca e nella formazione, vedi il caso Germania e Stati Uniti. Ma il caso Sassari-Olbia è un caso particolare, anzi una questione di coscienza e di memoria. La Sassari-Olbia rimane sempre iscritta dentro quella questione forse "gramsciana" del sud, non è una questione "vescoviana" come pensano alcuni.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, dal giorno in cui noi discutiamo questa mozione, e ascoltiamo il Capogruppo del P.D. illustrare l'argomento con toni positivi di ricerca di una larga intesa su un argomento molto importante, l'ex assessore dei lavori pubblici Carlo Mannoni attacca l'attuale Assessore dei lavori pubblici, Angelo Carta, ricordandogli che i lavori erano già stati appaltati dalla Giunta Soru, lavori di cui l'attuale Assessore non conoscerebbe neanche il numero dei lotti.
Allo stato si pone una questione politica, del merito dirò dopo, perchè noi abbiamo di fronte un P.D. che da una parte comincia a voler dialogare, perché l'onorevole Gian Valerio Sanna ha detto in quest'Aula: "Noi abbiamo governato e possiamo anche aver sbagliato, non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscerlo, non siamo affezionati all'idea di difendere a oltranza tutto ciò che è stato fatto". Il Capogruppo del P.D. oggi nell'intervento che abbiamo appena sentito si chiede, sostanzialmente, come possiamo schierare il Consiglio regionale a difesa di un'opera importante.
Dall'altra parte vi è una serie di interventi formulati da rappresentanti del P.D., che godono anche dell'appoggio di importanti organi di stampa, che fuori da quest'Aula invece impostano il problema politico in questi termini: per cinque anni è stato fatto solo bene, non abbiamo sbagliato nulla, chi si è contrapposto o è un palazzinaro o è un ladro, e chi si permette oggi di dire che si dovrebbe correggere il tiro e quant'altro … è un collaborazionista!
Allora, se il P.D. ha in testa di rinchiudersi nel recinto della costruzione a posteriori dell'eroe, faccia pure, si isoli dal sistema politico sardo, contempli se stesso, il proprio eroe, e noi rinunceremo anche a dialogarci. Ieri l'onorevole Mario Diana mi chiedeva: "Insomma voi sardisti che cosa volete fare, volete costruire il terzo polo con l'U.D.C.?". Ma non ci passa neanche per la testa! Noi vogliamo rompere i poli italiani! L'idea che abbiamo è convincere il centrodestra e il centrosinistra che queste categorie non sono utili alla Sardegna: l'unica categoria utile è schierare un grande partito dei sardi e contrapporlo allo Stato. E il caso della Olbia-Sassari è emblematico delle nostre ragioni.
Per cui, dato che noi non ci collochiamo in un'ottica di furbizia politica né in un'ottica di propaganda politica, decidetevi: o voi rimanete prigionieri della venuta del "messia" - non riconosciuto, ovviamente - oppure apritevi, ma apritevi a ragionare con categorie differenti, non con quella della pretesa del riconoscimento dell'eccellenza del temporis acti per cui, probabilmente, passato il quinquennio dell'estinzione delle colpe, ci ritroviamo sempre su una posizione così, discutibile. Allora, il problema politico del P.D. è se è prigioniero del suo eroe oppure no: risolva questo problema.
Perché Mannoni, quindi, usa toni di questo genere mentre noi stiamo cercando tutti quanti con fatica, io con grande fatica, di trovare il modo di dialogare con un Governo italiano che, francamente, come tutti i Governi italiani, ci impone un grande sforzo per riconoscerlo come un vero Governo, perché Mannoni fa così, a che titolo? Io vorrei ricordare, in materia di finanziamenti che "vanno via", che il progetto per la quattro corsie Olbia-Palau era pronto e che venne smontato per un fatto ideologico; soltanto chi non va a La Maddalena da Olbia può non sapere che cosa vuol dire aver smontato quel percorso, per un fatto ideologico, quando era tutto pronto!
E, quanto a fondi che "vanno via", io vorrei chiedere ai colleghi del P.D. se nel loro congresso hanno discusso dei 42 milioni di euro previsti nella finanziaria 2008 per il welfare mandati in economia del vicepresidente Mannoni. Questo è di destra o di sinistra? Un finanziamento dovuto ad una battaglia di Rifondazione Comunista (lo dico non perché mi è simpatico, lo sapete tutti, è perché lo stimo) messi a bilancio, in economia, al 31 dicembre, in economia! Nel vostro congresso ne state parlando di queste cose? Dobbiamo quindi farci fare la lezione da uno che manda in economia 42 milioni di euro, oppure dobbiamo farci fare la lezione da uno che otto giorni prima delle elezioni promette un intervento per Buggerru e lo realizza nonostante non avesse copertura finanziaria?
A me dispiace dire queste cose perché finché continuiamo a punzecchiarci tra di noi, noi non reggiamo il confronto con lo Stato. Dite dove volete stare, io mi augurerei che domani mandiate al diavolo il congresso del Partito Democratico italiano e facciate una cosa con noi, insieme anche a quella parte del P.d.L. che volesse starci - chiaramente questo è il mio sogno - ma il P.d.L. grazie al dialogo con noi sta migliorando, naturalmente. Chiedo scusa per la battuta.
Nel merito, riprendo la questione della Sassari-Olbia. Io contesto l'impostazione data dalla Giunta Soru; voi dovete dirmi perché lo Stato paga la Salerno-Reggio Calabria con fondi statali e invece noi dobbiamo mettere soldi regionali, anticipazioni di fondi FAS regionali, su una strada statale. Dovete dircelo e dobbiamo chiedercelo! La delibera dei 522 milioni, dei 470 milioni, è relativa ad anticipazioni di fondi regionali, non c'è nessun'altra Regione d'Italia che finanzia le strade statali con fondi FAS regionali: nessuna, solo noi! Non c'è nessun'altra Regione in Italia in cui l'ANAS trattiene quello che risparmia dai ribassi d'asta; questo lo sapevate? E questo risparmio non lo lascia in Sardegna, non lo lascia in Sardegna!
Io contesto questa impostazione decisa col Governo Berlusconi, il Governo Berlusconi come voi sapete ha spostato le anticipazioni FAS dal G8 di La Maddalena al terremoto, perché l'Italia è un Paese in difficoltà finanziaria, per cui l'unico margine di manovra è sui fondi FAS; aspettiamoci pertanto di tutto per la ricostruzione di Messina, perché non ci sono margini nella finanza italiana per le emergenze, non ce ne sono!
Allora, cosa doveva fare una Giunta, a proposito di continuità amministrativa? A parte che non è vero quello che dice Mannoni che era stata appaltata, perché non è assolutamente vero: il problema era far camminare il documento FAS 2007-2013 dal MISE, che aveva fatto obiezioni, e farlo avvicinare il più possibile alla delibera CIPE. Cioè, se noi ci mettiamo, da un punto di vista politico e ideologico qual è quello che, io vi dico, contesto, dovrei dire "questa parte va tutta buttata per aria e i soldi li deve mettere lo Stato". Da un punto di vista pratico, invece, recuperiamo l'impostazione, secondo me sbagliata ma ormai in itinere, della Giunta Soru che diceva "anticipo i soldi miei per la strada tua" e cerco di far camminare quella delibera verso la delibera CIPE: e questo si sta facendo.
Qual è la novità di un'Intesa fatta di promesse? Io ho letto tutte le Intese, da Palomba in poi: non c'è un Governo italiano che prometta nell'anno di esercizio, sempre per l'anno successivo, dopo inizia una battaglia per tirare dentro il perimetro che si è costruito i soldi che ci spettano. Le Intese si fanno così e se non le fai non hai il pre-requisito per poi tirare dentro i soldi nella delibera CIPE.
Allora, ci mettiamo d'accordo per costruire una posizione chiara del Consiglio regionale su queste cose, oppure continuiamo a far finta di non sapere queste cose? Perché non le so solo io ma le sapete tutti. Io mi auguro che noi si esca all'esterno con una posizione chiara verso il Governo: non abbiamo bisogno di una distinzione tra di noi su queste cose.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, l'onorevole Maninchedda esagera sempre. In primo luogo non mi risulta che l'ex assessore Mannoni sia iscritto al P.D., in secondo luogo penso che noi dobbiamo ringraziarlo per il lavoro svolto sino al raggiungimento dell'accordo con ANAS, Protezione civile e Struttura di missione, quindi di fatto alla pre-qualificazione di 80 imprese per lotto, che oggi ci consente di ripartire da lì. Quindi ringraziamo l'ex assessore Mannoni per il lavoro che ha portato avanti.
Il collega Maninchedda parla del congresso del Partito Democratico; noi avremo le primarie fra una settimana, ma abbiamo qualche dubbio sul loro congresso che, per la prima volta nella storia, li ha visti schierarsi con la destra, non so sulla base di quali motivazioni, sulla base di quali programmi, sulla base di quali affinità. Però io voglio essere concreto e ritornare invece al merito della mozione.
La nostra mozione non è ideologica, è invece molto pragmatica: noi puntiamo alla cantierabilità immediata, noi puntiamo a ripristinare quelle procedure; pertanto non chiediamo alla Giunta e al presidente Cappellacci annunci di fondi futuri, neanche quella presa in giro dei 111 milioni, circa, che in realtà sono una partita di giro riguardante il Ministero dello sviluppo economico, così come anche questa Intesa, come ha detto l'onorevole Maninchedda, come tutte le intese, come quella di Pili del 2002, non porta neanche un euro vero per quanto riguarda la spendibilità immediata per nuove infrastrutture, ma si limita a individuare una serie di interventi da inserire nel prossimo DPEF, per cui gran parte delle opere saranno cantierabili nel quadriennio 2011-2014. Tutto viene rimandato al prossimo DPEF.
Ricordo che l'allegato "Infrastrutture" al DPEF nazionale, già approvato dal Parlamento, contiene cifre veramente ridicole per la Sardegna; contiene quello che poi riporta l'Intesa nella parte relativa agli impegni e cioè gli schemi idrici e la metropolitana (quindi il fatto che dobbiamo, con altre città del Mezzogiorno, ripartire quei 330 milioni: cifre ridicole per quanto riguarda i sistemi urbani) e poi i collaudati sistemi idrici. Questo contiene l'allegato "Infrastrutture" al DPEF nazionale già approvato dal Parlamento e quello era lo strumento nel quale il Governo doveva essere conseguente.
Noi abbiamo invece l'obbligo di pretendere dal Governo e dal CIPE una delibera che riporti in Sardegna i soldi dei sardi, quindi quei 2 miliardi e 100 milioni che, a mio avviso colpevolmente, la Giunta Cappellacci ha rimodulato perdendo otto mesi, e comunque occorre una delibera per sbloccare quei soldi e all'interno di quei fondi trovare i 470 milioni per la Sassari-Olbia. Dobbiamo fare questo.
Abbiamo un'altra possibilità, io la prospetto e non è una provocazione, presidente Cappellacci, che è proprio in contrasto con quello che diceva l'onorevole Maninchedda: anticipiamo in finanziaria i 470 milioni per la Sassari-Olbia in attesa di quella delibera CIPE. Abbiamo i soldi della vertenza entrate, 1 miliardo e 600 milioni, destiniamone una quota in finanziaria per realizzare la Sassari-Olbia, per rendere immediatamente cantierabile l'opera sulla base di quella progettazione, sulla base di quei lotti che di fatto, con 80 imprese pre-qualificate per lotto, sono stati già avviati.
Ripartiamo da lì, da una proposta molto concreta: noi dobbiamo sbloccare i fondi altrimenti ci accontentiamo di briciole, di annunci di fondi futuri, ci accontentiamo di un rapporto con il Governo che non tiene conto della nostra autonomia e della nostra forza. Voi ci chiedete un ordine del giorno unitario per dare mandato al presidente Cappellacci; il presidente Cappellacci il mandato ce l'ha già, glielo hanno dato i cittadini, ha tutta la forza per espletarlo.
E' un discorso di volontà politica; non bisogna trattare con i Governi amici, bisogna trattare una volta per tutte all'interno di un rapporto Stato-Regione, e fare in modo che la Regione Sardegna in modo autorevole ponga il problema della Sassari-Olbia così come di tutte le altre opere, ponga il problema dei 2 miliardi e 100 milioni, fondi ad esclusiva disponibilità della Regione, soldi dei sardi. Ponga anche il problema degli altri fondi, dei fondi FAS nazionali scippati, mi riferisco ai 4 miliardi e 300 milioni, perché abbiamo perso quella percentuale di riparto del 12,61 per cento che invece era stata sancita dall'intesa Soru-Prodi. Percentuale di riparto che ci avrebbe consentito di attuare tantissimi progetti per la Sardegna a partire dal progetto "salute e mezzogiorno", a partire proprio dal progetto sulle infrastrutture, sulla bonifica dei siti inquinati, eccetera.
Il problema pertanto non è soltanto la Sassari-Olbia, la Sassari-Olbia è un caso emblematico, la Sassari-Olbia è un problema urgentissimo, ma credo che il problema vero stia nel rapporto tra Stato e Regione; un rapporto che ritengo sia stato svilito in una campagna elettorale in cui c'è stata una identificazione tra il presidente Cappellacci e il presidente Berlusconi. Ecco perché penso che si debba dire basta, che la Regione si debba comportare da Regione con la sua autonomia, con la sua specialità, con i suoi poteri e che lo Stato debba fare lo Stato, cercando di riequilibrare i rapporti tra le Regioni, cercando di riequilibrare i rapporti tra il Nord e il Mezzogiorno d'Italia.
Da questo punto di vista bisogna essere uniti. Noi questa unità l'abbiamo dimostrata anche sull'industria, anche sull'industria c'è una partita apertissima, Presidente, non si è chiuso niente, non si è chiuso niente! Vogliono dividerci tra Macchiareddu e Porto Torres; ne riparleremo quando discuteremo la mozione presentata sulla questione. Dobbiamo essere autorevoli, dobbiamo fare in modo che questi fondi FAS siano sbloccati perchè sono soldi dei sardi; e dobbiamo andare oltre, oltre i generici impegni, oltre anche gli atti aggiuntivi delle intese che come quella principale, l'intesa del 2002 sottoscritta da Pili e Berlusconi, alla Sardegna non hanno portato veramente neanche un euro.
Ripartiamo quindi da una politica seria, concreta, non ideologica anche perchè riteniamo che nella nostra mozione non ci siano né falsità né strumentalizzazioni. C'è il quadro di quello che è avvenuto, potremo confrontarci sui numeri, sui soldi che sono stati prima deliberati e poi scippati fino all'ultima ordinanza, fino alla lettera che ha mandato il Ministero dello sviluppo economico nel mese di febbraio con la quale ci ha detto che tutto quello che è stato fatto nei mesi precedenti non ha più valore perché dobbiamo attendere un'altra delibera del CIPE che sblocchi quei finanziamenti. Siamo fermi lì, siamo fermi lì!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Di fronte a un problema drammatico come questo mi viene in mente di dire: mentre a Cagliari si discute e si bisticcia, sulla Sassari-Olbia si muore. Questo è il dramma che noi tutti conosciamo e probabilmente, fuori dal giochino della politica di cui tutti siamo abili giocatori, quando vogliamo giocare, ci troviamo invece a parlare, come diceva il consigliere Caria all'inizio del suo intervento, di un problema sul quale si registra l'unanimità dei consensi. Nel senso che tutti avvertono la necessità di dare una risposta definitiva a una situazione drammatica.
Io credo che l'urgenza, la priorità assoluta rappresentata da un'opera pubblica come questa sia condivisa da tutti i sardi e non solo in quest'Aula. Il problema è poi come affrontarla e come risolverla soprattutto in una realtà come la Sardegna in cui la viabilità in ogni caso è diffusamente inadeguata, superata dai tempi, ad alta pericolosità e con presenza di situazioni drammatiche anche in termini di collegamenti.
L'inadeguatezza della rete viaria sarda è dimostrata dal fatto che esistono ancora antichi tracciati come quello della Sassari-Olbia, è stato ricordato prima, ma non solo. Nel mese di luglio rientrando a casa, ad Alghero, dopo una seduta del Consiglio regionale, nel giorno di quell'incendio pauroso che tutti ricordiamo, mi sono trovato bloccato all'altezza di Giave.
Mentre le macchine, i camion, i mezzi si assiepavano lungo l'arteria della 131 a qualcuno, anche al sottoscritto, è venuto in mente di trovare una via d'uscita e da Giave ho fatto la strada Giave, Romana, Villanova Monteleone, Alghero. Quando ho imboccato il tratto di strada Giave-Romana mi sono reso conto di aver fatto una scelta imprudente e pericolosa a causa delle fronde degli alberi che arrivano fin sul ciglio della strada, delle strade non segnalate, del manto stradale sconnesso; e questa è una condizione che tutti conosciamo. Cito questa strada per averla fatta in quel momento, ma ce ne sono molte altre ugualmente in situazioni drammatiche.
Penso anche, per esempio, alla Sassari-Porto Torres, conosciuta da tutti come la strada dei due mari, che ha i suoi tanti morti; ed è una arteria importantissima, nevralgica per la comunicazione in Sardegna, alla cui pericolosità solo in parte si è rimediato con la realizzazione della rotonda all'altezza di Porto Conte, Capocaccia che finalmente ha imposto un alt ai morti in quell'incrocio. Ma rimane comunque intatta e inalterata la pericolosità di una arteria che viene percorsa ogni giorno da migliaia di persone che vanno a lavorare e che si muovono per mille e una ragione.
Io credo che l'importanza della Sassari-Olbia non sfugga a nessuno, come hanno detto prima altri colleghi, perché unisce due realtà territoriali straordinariamente importanti, nevralgiche per il movimento turistico, per l'economia dell'intera Sardegna. Collega il porto di Porto Torres con il porto di Olbia e viceversa; collega l'aeroporto di Alghero con l'aeroporto di Olbia e viceversa, ma rappresenta una arteria fondamentale per due tra le aree di maggior importanza turistica come l'area di Alghero e del Nord-Ovest della Sardegna con la costa Smeralda e il nord-est della Sardegna.
Possiamo allungare la lista dei motivi che rendono importante fare questa arteria soprattutto per dare sicurezza a chi la percorre, per riuscire ad evitare che la gente che si muove su quell'arteria muoia.
Tutti l'abbiamo percorsa, magari scendendo da un traghetto a Olbia per ritornare verso Sassari e verso altre destinazioni, e ci siamo trovati incolonnati dietro Tir, camion, autoarticolati e quant'altro, magari anche dietro una carovana di spettacoli viaggianti, di un circo o di un parco divertimenti che, avendo l'obbligo di camminare a 40 chilometri orari, creano situazioni di tensione difficili da superare perché mancano le condizioni. La pericolosità di quella strada è data dal tracciato ma anche dall'alto numero di mezzi che la percorrono.
Io credo quindi, senza arrampicarci sugli specchi invocando un ordine del giorno unitario o meno, che l'importante sia stato affrontare in questa Aula un tema così urgente e drammatico. Nel gioco delle parti noi, come opposizione, facciamo il nostro dovere che è quello di sollevare il problema e di porlo all'attenzione di chi, oggi, ha la responsabilità di governo a livello regionale e nazionale, perché è competenza di chi governa risolvere i problemi, dar corso agli impegni e agli accordi.
Tutti abbiamo responsabilità, perché il problema non risolto di questa strada è di vecchia data; tutti abbiamo le nostre responsabilità, però oggi tocca a chi governa risolverlo, perché questa è un'arteria indispensabile, come ho detto prima, per la sicurezza dei sardi e per lo sviluppo economico della Sardegna. Per questo motivo i sardi la pretendono, la pretendono ben fatta, subito; pertanto, l'appello che ancora una volta, presidente Cappellacci, rivolgiamo alla Giunta è quello di adoperarsi affinchè "fuori dalle ciance" si dia risposta a questa situazione drammatica e urgente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, non vedo l'onorevole Bruno, ma so che qualcuno gli potrà riferire che non ricorda quando abbiamo fatto il nostro congresso; perché era il nostro congresso, non era il suo, perché è la nostra storia politica, non è la sua. Noi abbiamo fatto un congresso, e abbiamo deciso che la nostra libertà non era a disposizione di alcuno; abbiamo fatto un "congresso di libertà" per cacciare via un tiranno. Oggi, essendoci riusciti, a quest'Aula è consentito di esprimersi liberamente, senza timore o paure di alcun genere.
Ma ritorniamo al merito della mozione. Questa storia della Sassari-Olbia per me è roba piuttosto anziana, non voglio dire vecchia. L'ho vissuta come amministratore provinciale, ho cercato di combattere quando si stava facendo la Monti-Oschiri perché si facesse la metà di quel percorso a quattro corsie; non ci riuscii. Allora, la Comunità montana del Monte Acuto, presidente Vanni Fadda, preferì farla tutta a due corsie, Monti-Oschiri, l'ultimo pezzo portato a compimento. Io ho capito, almeno da alcuni interventi di maggioranza e della stessa opposizione, che essendo la realizzazione della strada l'obiettivo principale non ci possiamo prestare a strumentalizzazioni, né che ci sia al governo Prodi, che i soldi non ci ha dato, né che ci sia al governo Berlusconi che ancora i soldi non ce li ha dati.
Presidente Cappellacci, siccome c'è anche la possibilità di trovare altre soluzioni, io provo stamattina, con modestia, a vedere se con quei soldi nostri, con i quali dovremmo realizzare la Sassari-Olbia, potremmo trovare invece soluzioni che ci consentano di anticipare il costo dell'opera, in attesa che poi il CIPE deliberi, ci vengano dati i nostri fondi FAS, tutto quello che poi dovrà attivarsi come procedure per la realizzazione dell'opera.
Io voglio ricordarvi che, in questi giorni, proprio la Regione e l'Assessorato dei trasporti hanno fatto una gara di appalto, con un leasing di 110 milioni, se non vado errato, per l'acquisto di 456 autobus; tra questi 456 autobus, Presidente, ci sono anche gli autobus dei privati, cosiddetti, che hanno le linee in concessione. Di quel leasing, se non dovessero risponderne i privati, ne risponderebbe la Regione. Questa è una procedura che la Regione ha voluto attivare: autobus, aziende private e pubbliche, Regione, questa è la filiera.
Allora, siccome esiste anche un leasing in costruendo, frutto della volontà della legge numero 296 del 2006 (finanziaria 2007)che sancisce che le pubbliche amministrazioni, al fine di realizzare, acquisire o completare opere pubbliche o di pubblica utilità possono avvalersi della, così chiamata, locazione finanziaria, il leasing in costruendo dovrebbe coobbligare lo Stato.
Cerco di spiegarmi meglio. La filiera che vorrei si mettesse in piedi, per non perdere più tempo e per realizzare quest'opera, poi il CIPE delibererà quando vorrà, è quella di includere la strada, la Sassari-Olbia, la Regione e lo Stato in un leasing in costruendo che dovrebbe vedere la Regione contattare banche locali e internazionali per mettere assieme i soggetti interessati; e, poiché le banche vendono denaro, credo che questo sia anche fattibile.
Dopo questo passo potremo tranquillamente comprovare l'attendibilità delle promesse del Governo italiano per capire, in attesa di avere quella liquidità e quella disponibilità, e quindi la delibera del CIPE che andrebbe a sancire l'esborso di denaro nostro per realizzare la Sassari-Olbia, se il tutto possa essere invece anticipato attraverso questo percorso. Credo sia un tentativo di arrivare a una soluzione, può piacere o non piacere, può essere comunque un tentativo per accelerare più che anticipare risorse, come qualcuno ha suggerito, dalla nostra finanziaria.
Noi non siamo più in condizione di anticipare alcunché dalla finanziaria; cioè, sono i soldi nostri, dovremmo anche anticiparli in finanziaria, aspettando che lo Stato ce li metta a disposizione: credo sia pretendere troppo dalle risorse di questa benedetta Regione. Io invece credo che vincolare lo Stato, e quindi coinvolgerlo in questa coobbligazione, come la possiamo chiamare, possa essere anche la soluzione al problema per capire quanto sia attendibile la volontà di destinarci prima o poi queste benedette risorse.
E' la loro spendibilità che è in difficoltà, questo lo capiamo, ma se non c'è nell'immediatezza la spendibilità di queste risorse perché non aggirare l'ostacolo trovando una soluzione che, del resto, trae origine da una legge che lo Stato ha voluto nel 2007? Non ci impegna finanziariamente perchè impegna più lo Stato in questo rapporto, come del resto viene impegnata la Regione nel contratto di leasing stipulato per acquistare gli autobus; autobus che non sono tutti dell'ARST o delle aziende di trasporto pubbliche, parte sono di quei privati che hanno le linee in concessione.
Allora, se noi rispondiamo alle banche per i privati in quel leasing, perché con la stessa procedura lo Stato non può rispondere alle banche dell'anticipazione coobbligata fatta per la costruzione della Sassari-Olbia, visto che siamo d'accordo sull'utilizzo delle procedure accelerate del G8? Questo è il sistema che ancora regge, credo, a destra e a sinistra con tanta volontà, perché l'obiettivo resta quello.
Io quello che sto cercando di dire, soprattutto a me stesso, è che forse ci possiamo aiutare meglio, possiamo stimolare meglio la nostra fantasia, però potremmo anche scardinare una posizione, romana, che, a prescindere dai governi di turno, è sempre deficitaria nei nostri confronti. Se la gente ci sta chiedendo questo, a noi tocca trovare le soluzioni.
Bene ha fatto il presidente Cappellacci a sottoscrivere l'accordo, ma il problema è la tempistica, perché nel frattempo la gente continua a morire sulla strada, continua a non vedere le risposte. La gente ci chiede l'immediatezza, forse vorrebbe la strada domani mattina, ma questo sappiamo tutti che non è possibile. Ma l'apertura dei cantieri è possibile. Io non sono un tecnico e non sono del mestiere, ho cercato con fantasia di trovare una soluzione che non fosse né avveniristica e né impossibile, visto e considerato che pochi giorni fa l'abbiamo adottata per altre cose, proprio in questa amministrazione.
Di conseguenza la mozione non ci può dividere, nel senso che credo che il centrosinistra non possa pretendere che una mozione del genere possa essere approvata, ma se vogliamo trovare unità di intenti allora bisogna percorrere altre strade. Dopo l'intervento di chiusura del presidente Cappellacci, verifichiamo se riusciamo a percorrere altre strade per capire noi stessi se un ordine del giorno appropriato, più ricco di contenuti, che spingono verso la realizzazione dell'opera, piuttosto che di critiche e di accuse, possa essere utile per il raggiungimento di quell'obiettivo che, ho capito, è l'obiettivo di tutti quanti, e tale resta.
In chiusura, a me dispiace che l'ex Assessore, nonché vicepresidente Mannoni, che io stimo, avendolo conosciuto come tecnico, non come vicepresidente, non sia iscritto tra i partiti dell'opposizione. Io non posso prenderlo come "figlio d'anima", ma gli posso dare un consiglio: ha fatto i sui cinque anni di esperienza amministrativa e, poiché non si è candidato, non partecipa alla vita politica, ma si è ritirato in buon ordine, lo invito a continuare a ritirarsi in buon ordine, a smettere di fare il resuscitato di turno, perché sicuramente lui non potrà resuscitare politicamente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io posso dire con grande onestà intellettuale che se dal centrodestra arrivasse una qualunque iniziativa (una mozione, un'interpellanza, una proposta di legge), che si muovesse nell'interesse della società sarda, certamente da parte nostra non verrebbe tacciata di strumentalità. Questo vorrei che fosse chiaro e lo dico perché è davvero spiacevole, di fronte a una proposta fatta con senso di responsabilità, sentire in Aula dai colleghi della maggioranza una semplificazione nel giudizio della stessa come quelli che ho sentito.
Allora, io invito tutti quanti, a partire dal Presidente, a recuperare quel senso dell'etica della responsabilità istituzionale che credo ci debba permeare tutti. Quindi, per cortesia, evitiamo di offrirci lo spettacolo che abbiamo offerto stamane in qualche intervento.
Noi abbiamo posto un problema serio e lo abbiamo fatto perché vogliamo impegnare tutto il Consiglio, perché se si impegna tutto il Consiglio a mio avviso si da una forza maggiore all'Esecutivo e in particolare al Presidente che rappresenta non soltanto l'intera Aula ma anche altro. Credo, invece, che in quest'Aula, Presidente e colleghi, sia necessario recuperare il valore dell'autonomia regionale, anche in una questione delicata come questa.
Io non voglio citare le vittime, mi limito ad alcune considerazioni di altra natura. Sappiamo bene che ci sono vittime ed è per questa ragione che ci siamo impegnati su questa questione più che su altre. Io invito pertanto il centrodestra, Partito sardo compreso, nel recupero dell'autonomia a prendere esempio da un altro Presidente, il presidente Lombardo, di un'altra Regione autonoma, la Sicilia,. A me pare che in questi ultimi mesi, in quest'ultimo periodo, il Presidente di quella Regione, dotata anch'essa di uno Statuto speciale, utilizzando il coefficiente di elasticità sino al limite della rottura nel rapporto con lo Stato, si sia avvalso della forza autonomistica per avere un potere contrattuale maggiore nei confronti dello Stato; eppure è un Governo per Lombardo non certamente nemico, politicamente parlando, e i risultati, anche questo è indubbio, non sono paragonabili a quelli che noi abbiamo ottenuto finora. Vorrà pur dire qualcosa?
Io credo che esaltare lo spirito autonomistico paghi sempre e invito tutti, nessuno escluso, ovviamente a partire da chi ha maggiori responsabilità in quest'Aula e di rappresentanza del Governo regionale, a seguire questi esempi. D'altronde, se volete anche nel piccolo, per ridurre un risultato del recente passato, io mi permetto di ricordare a quest'Aula, con grande rispetto, che nel corso della vertenza sulle entrate erariali, che si è divisa in due momenti, c'era sempre un Governo regionale di centrosinistra guidato da Renato Soru mentre al Governo si sono alternati prima il centrodestra e poi il centrosinistra guidato da Prodi -non sono mancati, lo sapete, e non soltanto per la straordinaria manifestazione del 1° di dicembre del 2005, momenti di frizione alta, però è prevalso sempre il bisogno di esaltare il ruolo autonomistico della Regione. A me pare che sotto questo aspetto, presidente Cappellacci - glielo dico con il rispetto dovuto, non me ne voglia - ci sia da recuperare qualcosa anche da parte vostra e sua.
Io non voglio sottrarmi dal dare una risposta, seppure molto umilmente, al presidente Maninchedda. Io intanto - non lo vedo, ma so che è sempre attento, ha le trombe di Eustachio sempre orientate verso l'Aula - gli dico che lo inviterò al prossimo congresso del Partito Democratico così seguirà direttamente il nostro dibattito e potrà avere ragioni, occasioni e opportunità per esprimere meglio e congruamente un voto sul Partito medesimo.
Così come dico all'onorevole Giacomo Sanna che io non ho mai creduto, provenendo da una cultura laica e socialista come tanti dei nostri consiglieri del Gruppo del P.D. ai messia; non ci abbiamo mai creduto, non ci crediamo ora, ma non crediamo nemmeno alla infallibilità di chi governa nel momento dato.
E, proprio perché non crediamo in questa infallibilità, ci assumiamo la responsabilità, anche dall'opposizione, di far notare qualche limite nell'azione di governo e se foste, nessuno me ne voglia, intelligenti politicamente (politicamente, per carità) dovreste avere un atteggiamento diverso da quello che avete nei nostri confronti.
Presidente, la domanda è semplice, è contenuta nella mozione, l'ha ripetuta Bruno in due interventi e gli altri colleghi che mi hanno preceduto. La domanda è semplice: quanti e dove sono i soldi, quando possono essere spendibili, quando si può iniziare a cantierare il lavoro. Questa è la domanda. Si può discutere, si può tergiversare, possiamo utilizzare mille sostantivi e aggettivi, ma il senso della mozione è questo, non di speculare politicamente come state cercando di dire. E questa affermazione davvero non fa merito e non fa onore all'onestà intellettuale.
Presidente, lei il 2 ottobre ha sottoscritto l'atto aggiuntivo all'Intesa Stato-Regione per l'infrastruttura strategica. Certamente è un atto importante ma, attenzione, voglio ricordarle che anche in quel settore delle infrastrutture materiali, dato 100 alla media nazionale, la Sardegna ha il 59 per cento. Noi abbiamo un deficit strutturale drammatico che è una sorta di palla al piede per le occasioni di sviluppo, perché queste opere certo rispondono a un bisogno di sicurezza, ma rispondono, Presidente, lei lo sa bene e lo sappiamo bene tutti, anche a pre-condizioni per rimettere in moto un ciclo economico virtuoso. Senza infrastrutture materiali - di quelle stiamo parlando oggi e poi bisognerebbe aggiungere quelle immateriali - non si va infatti da alcuna parte.
Quindi, anche l'Intesa che lei ha sottoscritto, Presidente, nel triennio non contiene tutte le risorse necessarie per superare quel deficit infrastrutturale. Non è una critica strumentale, è una denuncia che riguarda tutti. La Sardegna guarda a noi, talvolta non fa distinzione: la classe politica regionale è in quest'Aula e a noi si chiedono risposte. Allora, se è questo l'approccio di chi ci guarda, io credo che da parte nostra ci debba essere un atteggiamento diverso e anche più attento e rispettoso verso il tentativo, lo sforzo, anche delle parti politiche diverse, per fare una proposta nella direzione degli interessi generali.
C'è stata una proposta di Giacomo Sanna. Bene. E' fattibile? A lei, Presidente, che credo abbia anche qualche competenza professionale e forse è la persona adatta per darci una risposta, chiediamo se è possibile quella soluzione che consente certezza di risorse e immediatezza della disponibilità. Vediamo. Altrimenti noi le chiediamo - e non ha ragione Pittalis -che la Regione anticipi anche sulle future entrate delle entrate erariali, scusate il bisticcio di parole, le risorse per cantierare immediatamente quelle opere con le procedure d'urgenza che sono necessarie. Non è vero che se non si farà la finanziaria…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Comunico all'Aula che l'onorevole Paolo Dessì, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Signor Presidente, Presidente della Regione, colleghi consiglieri, Assessori, io non mi dilungherò e neanche entrerò nel merito di alcune considerazioni tecniche, di numeri, fatte già in maniera brillante dal Capogruppo e dagli altri colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno preso la parola in quest'Aula. Io mi riserverò solo alcune riflessioni di natura politica partendo da un proposito, da più parti messo in campo in quest'Aula, che è quello di evitare strumentalizzazioni all'insegna di un maggior rispetto, di un senso del pudore.
Io accolgo tutti questi richiami, lo dico al collega Pittalis, li accolgo con positività, però dico allo stesso tempo che queste terminologie, questo modo di essere in quest'Aula, secondo me, dovrebbero essere applicati sempre, anche nel momento in cui noi parliamo di Piano casa, ad esempio. Nel momento in cui si parla di Piano casa e c'è una opposizione, una minoranza che fa proposte serie, concrete, e una maggioranza che non interviene, che non dà pareri, una maggioranza che in Commissione non prende in considerazione nessun elemento della proposta di legge che era un'alternativa valida, e va avanti, io ribadisco che questo approccio al lavoro deve valere sempre, non soltanto in momenti in cui si chiede unità su temi così importanti.
Di fronte alle argomentazioni ribadite in quest'Aula c'è, secondo me, Presidente, solamente da agire e abbandonare tutte le forme di immobilismo che hanno contraddistinto in tempi diversi probabilmente un po' tutte le parti politiche presenti in quest'Aula. Questo è un problema decennale, ventennale, è un problema che ha attraversato tutti i partiti politici, tutti i Gruppi politici che hanno avuto un ruolo in quest'Aula.
Penso che però, con questo gioco delle tre carte, di rimbalzo di responsabilità, noi non facciamo altro che fare del danno ai nostri cittadini e a tutta la nostra regione. Sul tema, adesso il Presidente non c'è, lo dico agli Assessori presenti, però, ad esempio, nel leggere il famoso atto aggiuntivo all'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Sardegna (in Consiglio regionale c'è stato consegnato il 12 di ottobre), io non riesco, probabilmente sarà un mio limite, a trovare cose assolutamente chiare.
Ad esempio, io mi sarei aspettato che nell'articolo 5 relativo - forse è l'aspetto più importante - agli impegni (lo leggo in maniera chiara perché possa rimanere anche agli atti) si parla di strada statale 131, si parla di sistemi idrici, c'è un quadro riepilogativo, ma non vedo citata la Sassari-Olbia. Questo lo dico perché in un Accordo di programma, che dovrebbe concludersi con un articolo 5 che parla di impegni, sarebbe stato sicuramente meglio far comprendere quali finanziamenti ci sono già, quali cercheremo tra i residui ed eventualmente anche quanti chilometri della strada Sassari-Olbia progettiamo e appaltiamo nei diversi lotti. Stando infatti a quello che c'è scritto in questa Intesa si dovrebbe arrivare, se sbaglio non faccio, al chilometro 21 e 879.
Questi chiarimenti, queste precisazioni sicuramente possono aiutare quest'Aula a trovare una strada positiva, anche comune, per rivendicare con forza quanto, secondo me, a noi spetta. E un'altra cosa; molti colleghi hanno richiamato in quest'Aula le responsabilità della precedente Giunta o delle precedenti Amministrazioni regionali. Questo va bene, io posso ricordare però che la scorsa legislatura noi non abbiamo indossato il burqa dell'obbedienza, anzi, abbiamo messo in campo un'azione forte.
Io parlo per esperienza personale avendo un "ministro" vicino a me che si occupava dei temi della difesa;anche sulle servitù militari abbiamo messo in campo una serie di rivendicazioni importanti che hanno portato risultati, alcune volte non riconoscendo neanche l'impegno o i risultati ottenuti per la grande disponibilità da parte del Governo.
Quindi, non abbiamo guardato il colore politico di chi governava a Roma, ma abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili con forza, con determinazione. Io penso che si debba proseguire su questi temi con questo atteggiamento, ricercando un rapporto con lo Stato, col Governo, io dico, presidente Cappellacci, quando necessita, anche duro.
Io comprendo le appartenenze politiche, comprendo il gioco delle parti, ma in questo caso è in ballo una situazione particolare di un'arteria, una delle principali della nostra isola, che purtroppo ha lasciato una traccia di sangue di tutte le vittime che ci sono state negli anni, è inutile speculare su queste cose, è inutile citarle più volte in quest'Aula, però si tratta di un valore aggiunto, di quel qualcosa in più che ci deve portare, con spirito costruttivo, a impegnarci seriamente nel rispetto delle parti, senza scaricare le responsabilità. Non lo facciamo noi nei vostri confronti non lo dovreste fare, secondo me, voi nei nostri confronti.
Un'ultima, brevissima considerazione. Presidente Cappellacci, io penso sia importante, che questa Intesa (probabilmente ci sarà un atto aggiuntivo, ci saranno delle delibere CIPE che preciseranno meglio le cose), sia resa chiara in maniera indiscutibile. Presidente, ripeto per lei, poco fa lei era assente dall'Aula, che l'articolo 5 relativo agli impegni non è chiaro, nel senso che non figura tra gli impegni concreti l'intervento sulla Sassari-Olbia.
Con serietà, senza rimbalzarsi le responsabilità, almeno per gli aspetti in cui viene coinvolta la vita umana, io penso che dobbiamo ritrovare all'interno di quest'Aula unità, forza e determinazione non pensando a chi sta a Roma ma ricercando veramente gli interessi della nostra comunità. Noi l'abbiamo fatto nella scorsa legislatura, sicuramente con carenze, io non dico che non ce ne siano state, però se consideriamo questo come il punto di partenza almeno su questi temi riusciremo a portare a casa i risultati che la nostra Regione e specialmente i nostri cittadini meritano.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che il consigliere Adriano Salis, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, il Presidente della Regione.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signor Presidente, si è molto discusso sulla Sassari-Olbia, sui fondi FAS, si è discusso prima di oggi, si è discusso in quest'Aula, si è discusso fuori da quest'Aula, a volte a proposito, altre volte a sproposito. Ci sono state parole in libertà; le parole in libertà sono un qualcosa di ben diverso dalla libertà di parola e sono un fatto anche grave quando sono sulla bocca di persone che hanno un ruolo istituzionale.
Ci sono state chiacchiere, ciance come è stato richiamato e il limite tra le chiacchiere, le ciance, la verità e la menzogna è sempre molto labile e quindi talvolta, non so se volontariamente o involontariamente, si è lasciato anche spazio a falsità. Io credo che questa sia una buona occasione per cercare di riportare un po' di serenità su un tema così importante, cercare di riportare verità, cercare di riportare - facendo riferimento ai dati certi -la fotografia di una situazione. Una fotografia di un percorso che presenta delle luci e delle ombre. E' condivisibile infatti una serie di preoccupazioni, e fra queste, prima fra tutte, quella richiamata in Aula secondo la quale un'arteria stradale così importante, una infrastruttura strategica, come è stata definita anche nel documento di cui si è parlato e di cui tra poco vi parlerò, sia stata finanziata con risorse regionali.
Questo è un dato di fatto, questo è un dato acquisito che nessuno di noi può modificare a meno di voler mettere in dubbio la realizzazione dell'opera nei tempi che tutti quanti auspichiamo. E' anche vero che, attraverso un decreto legge, nello scorso anno 2008 è stata rimodulata una certa impostazione finanziaria che ha fatto sì che un importo pari a 500 milioni e rotti, che era stato prima previsto in un'ordinanza, sia stato poi sottratto e quindi eliminato.
Ma su questo vorrei veramente, con grande serenità, invitare tutti quanti ad avere contezza di quello che si dice perché in quel decreto, che contiene quella decisione non positiva per la Sardegna (anche su questo abbiamo dovuto lavorare), in alcun momento si mette in dubbio l'esistenza delle risorse. Si parlava di una anticipazione su risorse della Regione, fondi FAS regionali che non sono mai stati messi in dubbio. Quindi non si può in alcun modo parlare di scippo di risorse, perché le risorse ci sono.
È anche vero che il PAR FAS della Sardegna non è ancora pervenuto all'approvazione nella sede naturale, cioè nel CIPE, in cui questo deve avvenire. E questo è un altro dei problemi che la Regione si è trovata ad affrontare perché vorrei ricordare (va credo sottolineato anche questo a onor del vero), che la riunione del CIPE dove non venne esaminato il PAR FAS della Sardegna, si tenne il 6 marzo; questa Giunta si è insediata l'8 marzo trovando quindi nell'elenco dei problemi da risolvere anche questo problema fresco, freschissimo. Quindi anche su questo abbiamo dovuto lavorare. Così come è vero che se il documento non è arrivato al CIPE per quella data, se il Ministero ha chiesto che venissero fatte delle rimodulazioni, evidentemente tra l'una e l'altra cosa doveva esserci un nesso.
Abbiamo iniziato a lavorare con in mente l'obiettivo, il risultato, e abbiamo provveduto a riapprovare il testo con alcune modifiche; dico alcune perchè ci sarebbe piaciuto apportare modifiche più profonde però, con senso di responsabilità, per continuità amministrativa abbiamo apportato le modifiche strettamente necessarie, quelle che ritenevamo indispensabili preferendo mandare avanti il documento così come era impostato, per grandi linee e fra tutte la più importante è la Sassari-Olbia.
Così facendo abbiamo anche confermato la tempistica che era stata indicata nel documento approvato dalla precedente Giunta. Ringrazio per questo l'onorevole Caria, mi pare, che ha voluto ricordare la cronologia:completamento delle gare d'appalto, primavera 2010, redazione del progetto definitivo esecutivo, primavera 2011, completamento lavori, primavera 2014.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue CAPPELLACCI.) Questi erano i tempi che la precedente Giunta aveva sancito in quel documento per la Sassari-Olbia e su questo io credo che qualche ragionamento per migliorare lo stato dell'arte si possa fare e, anzi, sia stato fatto.
Consentitemi pertanto, molto rapidamente perché alcune considerazioni sulla tempistica sono state già dette, e pur ritenendo importante avere contezza certa di quello che è stato, di ritenere molto più importante che si sappia quello che deve essere, quello che è necessario fare perché si arrivi alla fine di questo percorso nel più breve tempo possibile.
Un primo stanziamento, parliamo delle opere generali che afferiscono all'evento del G8, venne concesso nel marzo 2008 attraverso una prima ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, la numero 363 del marzo 2008, che stanziava 100 milioni di euro e autorizzava il MISE a trasferire le risorse sulla contabilità speciale. Un secondo stanziamento venne definito attraverso l'ordinanza numero 3698, già citata, per un importo di 740 milioni di euro a valere su fondi destinati comunque alla Sardegna per programmazione FAS 2000-2006 e 2007-2013 e così articolati: 18 milioni circa, somme rinvenienti da delibere CIPE, la numero 165 e la numero 179, di applicazioni delle sanzioni sulle assegnazioni della Regione ex delibere CIPE 36 del 2002 e 17 del 2003.
Sanzioni che la Regione ha subìto perché era stata incapace di spendere le risorse, non voglio parlare di quali governi regionali abbiano questa responsabilità perché non è questo il momento, e perché la responsabilità è del governo che ha preceduto questo e del governo che ha preceduto quello che ha preceduto questo, quindi non è questo il tema, non vi è il desiderio di fare l'analisi delle responsabilità. Quanto a euro 103 milioni circa, sulle assegnazioni della Regione ex delibera CIPE numero 20/04, parliamo sempre di sanzioni; quanto a euro 522 milioni quale anticipazione a valere sulle attribuzioni del PAR FAS 2007-2013. Infine ancora, 96 milioni e 200 mila euro quale anticipazione a valere sul programma interregionale FAS 2007-2013 "Attrattori culturali, naturali e turismo". Questo è il quadro. Si trattava quindi di 122 milioni riguardanti programmazione FAS 2000-2006 rinvenienti da recuperi di sanzioni e di 618 milioni a valere sui fondi destinati alla programmazione FAS 2007-2013. All'interno di questi 618 milioni erano compresi quei 522 milioni.
Il decreto-legge numero 162 dell'ottobre 2008 ha rimodulato il quadro delle risorse prevedendo uno stanziamento di 122 milioni di euro riguardante la programmazione 2000-2006, e un nuovo stanziamento di 111 milioni di euro a valere sul PAR FAS 2007-2013 eliminando l'ipotesi, precedentemente prevista nella 3698, dell'anticipazione per 522 milioni di euro da destinare agli altri interventi. Da dove siamo partiti? Siamo partiti prima di tutto dall'esame del documento di cui ho detto e che come sapete, è stato detto anche in quest'Aula, è stato approvato nell'agosto di quest'anno ed è ormai prossimo alla adozione da parte del CIPE. Su questo mi dispiace dover parlare, come dire, in termini di prospettiva futura; avrei preferito discutere di questo argomento in Aula tra una ventina di giorni, perché credo che questi siano i tempi che ci separano da quel risultato. L'impegno del sottoscritto, della Giunta, è comunque teso al massimo verso l'ottenimento di questo risultato.
Si è parlato però anche dei 111 milioni, si è parlato di annunci trionfalistici, fatti con enfasi; credetemi, difficilmente quando do comunicazioni, quando come in questo caso riferisco all'Aula mi faccio prendere dall'enfasi e dagli atteggiamenti trionfalistici, non è nel mio stile, non è nel mio carattere. Quella informazione nasceva da una comunicazione del Ministero per lo sviluppo economico del 21 di settembre inviata alla Struttura di missione e, per conoscenza, al Presidente della Regione, di cui leggo ora quei passaggi che poi hanno portato a quel comunicato. E' il contenuto che ad oggi è l'unico valido, dichiarato, formalmente espresso e che comunque, evidentemente, continueremo a difendere. Quella nota del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, a firma del Capo Dipartimento, diceva: "Con nota del 26 maggio 2009 la Direzione Generale (DG) per la programmazione e la gestione delle risorse nazionali e di politica regionale di questo Dipartimento ha comunicato il trasferimento delle risorse in oggetto, destinate alla realizzazione di interventi connessi all'evento G8, tra cui 111,044 milioni di euro a valere sull'assegnazione del programma attuativo FAS 2007-2013.
Come è noto le risorse in questione sono destinate ad interventi strategici di interesse regionale aventi come soggetto attuatore la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra questi interventi l'opera principale è la strada statale Sassari-Olbia, realizzazione della nuova quattro corsie. In tale contesto si fa presente che queste risorse devono essere rese disponibili per il finanziamento di questa infrastruttura strategica per lo sviluppo della Regione, andando a unirsi agli ulteriori finanziamenti per oltre 400 milioni di euro destinati alla Sassari-Olbia all'interno del programma attuativo FAS".
Questo è il comunicato, noi su questo ci siamo basati e su questo continuiamo a basarci e ad andare avanti. Però si è detto, si evince anche da questo documento, che parliamo di una dotazione complessiva di 470 milioni contro un fabbisogno di 632 milioni. La copertura della differenza era un altro problema che dovevamo risolvere e che abbiamo, io dico felicemente, risolto.
Consentitemi intanto di fare una piccola osservazione perché adesso vorrei introdurre il tema dell'Intesa generale quadro. Si è detto del CIPE che ancora non ha esaminato il PAR FAS della Sardegna mentre nella seduta del luglio scorso ha esaminato il PAR FAS della Sicilia. Si è detto dei nostri cugini ed amici siciliani che hanno ottenuto un risultato importante. Io credo che ciascuno debba utilizzare le strategie che ritiene più opportune perché, secondo me, attraverso il lavoro, il dialogo, un approccio basato sul buon senso e sull'onestà intellettuale si può ottenere il risultato; e penso che possa essere un dato di cui tutto sommato andare orgogliosi come sardi, nel riconoscere che la Sicilia è arrivata prima di noi sul PAR FAS, riconoscere anche che la Sardegna è arrivata seconda solo all'Emilia-Romagna nell'ottenimento della stipula dell'Intesa generale quadro: qualche risultato è stato portato.
L'Intesa generale quadro per quale motivo è risolutiva rispetto alle questioni di cui stiamo parlando? Per un motivo molto semplice, perché questa Intesa certifica l'impegno del Governo alla copertura della differenza pari ai 162 milioni; e, facendo proprio i conti molto alla buona, ragionando in termini semplici, da che cosa si evince che viene certificato questo impegno? ? Alla tabella 1, articolo 3, "corridoi stradali", se non sbaglio, viene esplicitato (è detto anche nella parte descrittiva) quali sono le opere strategiche cantierabili, quali le coperture finanziarie esistenti e quali gli ulteriori fabbisogni da reperire.
Se esaminate il punto in cui si parla della Sassari-Olbia, vedrete che rispetto ai 632 milioni, contrariamente a quello che avviene per altre opere per le quali esplicitamente si elencano le opere e anche le risorse ancora da reperire, si dice che le risorse totali necessarie sono pari a 632 milioni, di questi 470 derivano dai fondi FAS regionali, 162 sono il fabbisogno necessario per il triennio 2010-2013, ulteriore fabbisogno da reperire: zero.
Si certifica pertanto che questo impegno ha una valenza e un valore. Tanto ha un valore che stiamo già lavorando, su indicazione del Ministero, alla soluzione. Di conseguenza riprendo la proposta dell'onorevole Sanna relativa anche ad un meccanismo che possa consentire di realizzare questo impegno sul piano finanziario. Non abbiamo bisogno di ricorrere a quello strumento, non ne abbiamo bisogno perché esiste - e a questo stiamo lavorando - una convenzione, attiva e operativa, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la BEI che è lo strumento attraverso il quale noi possiamo ottenere l'anticipazione; noi andremo semplicemente a incassare la nostra quota di risorse perché è il Ministero che deve provvedere in quel senso, che sta lavorando insieme a noi per ottenere questo risultato.
Quindi, cercando di concludere, il problema dei 470 milioni delle risorse iniziali come da PAR FAS, peraltro certificato anche in questi documenti, è sostanzialmente definito e io sono sicuro, nel giro di poche settimane, di poter portare qui la delibera del CIPE. Lo dico consapevolmente, e credo che questo debba diventare un motivo di tensione positiva e propositiva, di speranza, di lavoro, di impegno di tutti quanti noi perché è una cosa importante per la Sardegna.
Abbiamo risolto il problema delle risorse aggiuntive che tra l'altro non ammonteranno neanche ai 162 milioni perché 20 li avevamo recuperati da altra fonte e li abbiamo già messi a disposizione per un lotto sul quale stiamo proprio per arrivare alla parte finale, cioè alla cantierizzazione. Speriamo inoltre, e su questo stiamo lavorando, raccogliendo l'invito del Presidente del Consiglio, di poterci attivare perché si lavori non solo con le procedure speciali e accelerate ( sono state confermate con legge quindi non sono in discussione), ma anche con il meccanismo dei doppi turni, quindi accelerando ulteriormente la realizzazione di quest'opera.
Quanto detto credo basti per comprendere che non c'è volontà di dire parole in libertà, c'è invece la volontà di sedersi, di lavorare seriamente verso gli obiettivi; c'è la volontà di dare alla nostra comunità la possibilità, almeno nei servizi di base, di avere non solo gli stessi doveri ma i medesimi diritti di tutti i cittadini italiani. E poter percorrere una strada sicura per andare al lavoro, a scuola, all'Università, per tornare sicuri e tranquilli a casa la sera, credo sia qualche cosa in più di un diritto Credetemi, non ho alcuna intenzione di fare demagogia o considerazioni di basso profilo o di politica spicciola. Ho ricevuto una e-mail da un cittadino con l'elenco di quelle 73 vittime, ognuna con il nome e il cognome. Io questa e-mail ce l'ho sulla scrivania, l'ho davanti agli occhi tutti i giorni e mi impegno, quotidianamente, perché questo problema sia risolto. Mi auguro che con un impegno comune, con uno sforzo comune, con un senso propositivo comune di tutti i sardi, unendo le forze, come fanno qualche volta meglio di noi gli amici siciliani, si riesca ad arrivare al risultato prima e nel modo migliore.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Il senso della mozione era quello di stimolare ancora una volta la Giunta regionale sulla base di una storia, che è quella che abbiamo illustrato nella presentazione della mozione. Noi attendiamo, Presidente, fra qualche settimana la delibera del CIPE che sblocchi quei 2 miliardi e 100 milioni E, di conseguenza, che sblocchi la Sassari-Olbia, ma anche tante altre importanti opere, compresi gli ospedali che sono previsti nel Piano sanitario regionale.
Diciamo subito che noi ci attendiamo non solo lo sblocco dei fondi, importantissimi, ma anche, come lei ha assicurato, il ripristino delle procedure interrotte, quindi il lavoro per le 80 imprese pre-qualificate per ciascun lotto, quegli otto lotti che devono partire insieme in un unico appalto, per realizzare l'arteria stradale, così come stabilito nella Conferenza di servizi di Sassari, in due anni e mezzo. Credo che questo sia l'obiettivo del Consiglio regionale.
A nostro avviso quei 111 milioni - lei fa bene, Presidente, a far onorare quel documento -in realtà non ci sono perché, essendo già destinati alle opere principali di La Maddalena, riteniamo che vadano in qualche modo a finire nelle casse della Protezione civile magari, verosimilmente, per le somme anticipate. In ogni caso credo che bene abbiamo fatto a presentare questa mozione e che l'impegno assunto debba essere poi concretizzato nelle prossime settimane.
Inoltre il Consiglio regionale, con il voto su questa mozione, ritengo che continui a indirizzare l'attività, anche già svolta, della Giunta regionale e la induca a sollecitare, il Governo ad assumere un atteggiamento di maggiore responsabilità e di maggiore attenzione nei confronti della Sardegna.
Questo atto aggiuntivo all'Intesa credo che in realtà non produca nell'immediato alcuna risposta in termini di risorse immediatamente disponibili, e anche la frase relativa alla Sassari-Olbia, che impegna il Governo ad individuare, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria, le possibili fonti di finanziamento, credo non possa che portarci a mantenere un atteggiamento di vigilanza e a porre in essere tutte le iniziative, come può essere quella della convenzione, per ottenere l'anticipazione, affinché quell'opera sia resa immediatamente cantierabile, con l'impegno che i cantieri partano prima della fine dell'anno e i lavori siano portati avanti e conclusi in due anni e mezzo, così come previsto dalla Conferenza di servizi di Sassari e così come concordato con le autonomie locali.
Si porta così a compimento una procedura che, è vero, è iniziata nel 2007 con una prima ordinanza con la quale sono stati inseriti quei 122 milioni di euro necessari per le opere collaterali, poi non previsti nel successivo decreto legge, sulla base di quelle cifre che lei stesso ha elencato e che riportano lo stato reale delle cose. Io credo, insomma, che con la prossima delibera CIPE debba essere preso un impegno chiaro e ripristinato lo stato dell'arte, che invece quella delibera del 6 marzo scorso ha messo in discussione, riportando i fondi FAS a esclusiva disponibilità della Regione e anche i 470 milioni per la Sassari-Olbia.
Per questo credo che il voto sulla mozione stimoli e rafforzi l'azione che la Giunta sta svolgendo.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. E' in votazione la mozione numero 21.
Ha domandato di parlare il consigliere Amadu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AMADU (P.d.L.). Presidente, intervengo per annunciare il mio voto contrario e per dare, in questi pochissimi minuti, mi sia consentito, una notizia che può essere utile soprattutto ai colleghi consiglieri dell'opposizione eletti per la prima volta in quest'Aula. A beneficio del ripasso della storia contro l'ignoranza dei fatti, ma anche per ribadire la valenza storica delle azioni compiute, ricordo a tutti che nella finanziaria regionale approvata il 29 aprile 2003, all'articolo 18, comma quinto (Governo regionale di centrodestra, Presidente di centrodestra e peraltro in modo modesto anch'io Assessore all'epoca), furono stanziati da questo Consiglio regionale 3 milioni di euro per la pprogettazione esecutiva della Sassari-Olbia. Oggi stiamo parlando di un'opera che si avvia a essere "cantierata" anche grazie a questo atto fondamentale, che non può essere ignorato da chicchessia.
Ricordo a tutti - a chi c'è, a chi è stato eletto in questa legislatura per la prima volta e a chi era stato eletto anche nella passata legislatura - un altro episodio, oltre quello già citato. Nel marzo 2004, grazie all'Intesa del 2002, fu firmato dai Capi dipartimento del Ministero dei trasporti e degli altri settori l'Accordo di programma quadro su mobilità e trasporti; questo Accordo di programma fu abbandonato dalla giunta Soru che riteneva di non dover riconoscere l'importanza di un atto che avrebbe consentito a questa opera, e forse anche ad altre, di fare dei passi avanti. Stiamo parlando di cose concrete che sono state dimenticate. Allora si ricordi che nella finanziaria 2003 i 3 milioni di euro sono stati determinanti per poter parlare oggi, concretamente, della possibilità di realizzare la Sassari-Olbia. Peraltro do il pieno sostegno all'azione della Giunta e del presidente Cappellacci che sta facendo di tutto per ottenere un risultato che sarà di valenza storica per tutta la Regione e che dimostra l'affidabilità, non solo di questa Giunta regionale, ma anche delle persone, e in particolare del Presidente, che ogni giorno sono in trincea per difendere i nostri interessi anche oltre Tirreno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo per annunciare il mio voto favorevole e anche perché voglio ricordare all'onorevole Lai che noi, non essendo parte della maggioranza, abbiamo il compito di vigilare, di proporre, di stimolare la maggioranza sulle varie problematiche. Consentitemi in proposito un piccolo fuori tema, cioè un richiamo proprio alle dichiarazioni rese in passato dall'onorevole Lai in materia di sanità. Io ieri ho visto la delibera sulla sanità, la rimando e poi avremo modo di discutere rispetto agli impegni che erano stati assunti.
All'onorevole Maninchedda dico che io non sono prigioniero di alcun eroe e condivido la sua proposta, il suo intervento in relazione a un partito dei sardi che difenda in tutti i modi la nostra regione, la Sardegna. Certamente durante il governo del Vicepresidente Mannoni sono andati dei fondi in economia: vedremo cosa succederà alla fine di quest'anno e quale sarà l'entità di questi fondi. A mio avviso il sistema in questione presenta qualche problema, per cui è da migliorare in modo che tutte le risorse che vengono impegnate nel bilancio vengano spostate.
Trovo vi sia una contraddizione, poi, tra l'affermazione dell'onorevole Maninchedda, Presidente della Commissione bilancio, sulla mancanza di risorse" e quella invece del Presidente della Regione sulla disponibilità delle risorse e sul fatto che i fondi FAS non sono in discussione. Io spero che la versione buona sia quella del nostro Presidente, e cioè che le risorse ci sono.
L'obiettivo della mozione che noi abbiamo presentato, Presidente, era quello annunciato dal nostro Capogruppo: noi vogliamo la strada, la vorremmo nel minor tempo possibile, per cui spero che, nel momento in cui si reperiranno tutte le risorse necessarie, i progetti siano pronti, gli espropri siano eseguiti e anche le gare d'appalto espletate in modo dai recuperare il tempo perso.
Questo noi le chiediamo e, per il raggiungimento di questo obiettivo, daremo tutto il sostegno possibile a questa maggioranza. La nostra disponibilità è totale, fermo restando che svolgeremo il nostro ruolo, così come ci è stato attribuito dagli elettori, di verifica e di stimolo nei confronti della maggioranza affinché si raggiungano al più presto determinati risultati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io, a dire la verità, pensavo e speravo che il collega Bruno, a seguito delle dichiarazioni del presidente Cappellacci, ritirasse la mozione o proponesse un ordine del giorno perché, solitamente, questo si fa quando c'è grande condivisione. Se si vuole andare al voto su questa mozione, posto che la terminologia usata non mi pare sia quella che ci possa unire, anzi, ci può solo separare, non posso che annunciare il voto contrario. Noi non possiamo assolutamente accettare né l'enfasi citata del presidente Cappellacci, né lo scippo dei fondi FAS, né gli annunci fantomatici di cui voi avete parlato secondo i quali il presidente Cappellacci avrebbe dato delle notizie che non corrispondono al vero.
Peraltro chiedete l'impegno della Giunta regionale su tre fatti piuttosto importanti; la invitate ad "assumere tutte le iniziative", e mi pare che il Presidente abbia sgombrato il campo su questo perchè le iniziative sono state assunte tutte e altre ce ne sono in itinere; a "ottenere garanzie dal Governo", e credo che il presidente Cappellacci abbia dato tutte le garanzie possibili che gli sono derivate dai rapporti che questa maggioranza e questa Giunta regionale hanno con il Governo nazionale; ad "assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento inopinatamente interrotto", altro termine che ovviamente non può trovare il nostro consenso.
Per cui mi aspettavo, e mi aspetto ancora, il ritiro di questa mozione e la sua trasformazione in un ordine del giorno, se volessimo; ma credo che anche dell'ordine del giorno, alla luce delle considerazioni molto precise fatte dal Presidente, non ci sia alcun bisogno. L'Aula dovrebbe prendere atto che tutta la strada che voi avete voluto indicare con questa mozione per un verso aveva delle imprecisioni, definiamole così, e per quanto mi riguarda questa maggioranza, il Popolo della Libertà in particolare, non può che condividere l'operato della Giunta e del presidente Cappellacci;pertanto non possiamo assolutamente accettare di votare a favore di questa mozione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Mi ha anticipato il collega Diana; visto l'argomento, l'importanza e la condivisione dello stesso, come in altre circostanze è stato fatto, chiedo all'Aula di sospendere i lavori in questo momento e di trovare la volontà comune per la formulazione di un ordine del giorno piuttosto che arrivare ad un voto sulla mozione che non servirebbe a chi ha presentato la mozione ma non servirebbe neanche alla soluzione del problema in sé stesso.
Questa è una proposta che, se gli amici dell'opposizione vogliono essere costruttivi ancora una volta, come lo sono stati in altre circostanze, credo sia possibile concretizzare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Se si arriverà al voto ovviamente voterò a favore della mozione, ma mi chiedevo perché ci innamoriamo sempre delle premesse e invece non stiamo più attenti alle conclusioni. Le mozioni hanno una parte di premessa che chiaramente è espressione della visione politica, dell'analisi dei fatti che fa una parte, cioè la parte che presenta la mozione, e poi hanno un altro capitolo che è quello dispositivo che impegna la Giunta che è l'organo di governo, che è chi rappresenta la Sardegna nelle relazioni, nei rapporti con lo Stato. Sarebbe molto complicato dire che "il Consiglio si impegna a..." chi ha questo tipo di rappresentanza, costituzionalmente attribuita, è il Presidente della Regione, è la Giunta.
Quindi noi che cosa chiediamo al Presidente della Regione e alla Giunta? Chiediamo esattamente di assumere (se le ha già assunte tanto di guadagnato, se ce ne sono altre da assumere che vengano assunte), tutte le iniziative necessarie perché sia immediatamente disposta l'autorizzazione di spesa relativa all'anticipazione. La cifra che indichiamo è quella che a suo tempo era stata già indicata come trasferimento possibile per questo fine a favore della Regione sarda. Che cosa chiediamo inoltre? Chiediamo che si tratti con il Governo per ottenere le garanzie perché l'opera venga fatta, venga completata, venga finalmente superata questa condizione e ci si ritrovi con la strada in piena efficienza.
E poi al di là del "inopinatamente", del "interrotto" sono tutte parole che danno il senso della nostra critica politica che è ovvia, ma chiediamo che vengano assunti tutti gli atti necessari per consentire la realizzazione della arteria in tempi rapidi. Ora, questi contenuti sono contenuti condivisibili? A me pare che lo siano; di conseguenza, se c'è lo spazio per una interlocuzione tra gli schieramenti io credo che vada indagato, se questo spazio si dovesse ridurre il mio voto è favorevole alla mozione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo una sospensione per verificare gli intendimenti dell'Aula.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ritengo opportuno chiudere i lavori e riprenderli questo pomeriggio alle ore 16 con la votazione della mozione o dell'ordine del giorno, qualora venisse presentato.
Comunico inoltre che la Commissione ottava è convocata alle ore 9 e 30 di domani, giovedì 15 ottobre.
La seduta è tolta alle ore 13 e 26.