Seduta n.274 del 27/10/2011 

CCLXXIV Seduta

Giovedì 27 ottobre 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

Indi

del Vicepresidente BRUNO

indi

della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 02.

STERI, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 20 ottobre 2011 (267), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Felice Contu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Valerio Meloni, Sergio Obinu, Paolo Terzo Sanna, Carlo Sechi e Angelo Stochino hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 27 ottobre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che nel Buras n. 28 del 22 settembre 2011 è stato pubblicato il ricorso n. 85 presentato dal Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di illegittimità costituzionale degli articoli 3 comma 1, 17 comma 9, 18 commi 20 e 23 lettera c), 20 e 21 della legge regionale n. 12 del 30 giugno 2011 avente per oggetto "Disposizioni nei vari settori di intervento" in relazione agli articoli 3, 4, 5 e 56 dello Statuto per la Regione Sardegna nonché in relazione agli articoli 3, 97 e 117 comma 2 lettere e), l), s) e comma 3 della Costituzione.

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:

"Modifiche alla legge regionale 6 dicembre 2006, n. 18 (Disciplina delle attività di spettacolo in Sardegna)". (322)

(Pervenuto il 27 ottobre 2011 e assegnato alla ottava Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Planetta: "Istituzione del Garante regionale della famiglia". (321)

(Pervenuta il 26 ottobre 2011 e assegnata alla seconda Commissione.)

Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio: "Misure urgenti per la messa in sicurezza dell'abitato di Terralba e dei comuni limitrofi". (323)

(Pervenuta il 27 ottobre 2011 e assegnata alla quarta Commissione.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)". (265/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265, che prosegue con la votazione degli emendamenti all'articolo 1 ter. Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta prima di procedere alla prima votazione, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 05, viene ripresa alle ore 16 e 18.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 207.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 207.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Amadu e Contu Mariano hanno votato contro e che il consigliere Diana Giampaolo si è astenuto.

Risponde sì il consigliere: Cocco Daniele.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - De Francisci - Dessi' - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Giampaolo

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 31

Votanti 29

Astenuti 2

Maggioranza 15

Favorevoli 1

Contrari 28

Poiché non sussiste il numero legale, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 48.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 19, viene ripresa alle ore 16 e 49.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 207.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 3 dell'articolo 3, Presidente e Assessore, riguarda le autorizzazioni a costruire in fascia costiera. Espongo la mia dichiarazione di voto perché i funzionari e i dirigenti del Ministero che ci ascoltano in diretta prendano nota, in quanto ritengo questo uno dei punti essenziali.

Posto che la fascia costiera è costituita come "bene paesaggistico di insieme", il punto 2 dell'articolo 20 delle norme tecniche di attuazione, sulla disciplina della fascia costiera, stabilisce che non è comunque ammessa la realizzazione di nuovi interventi edificatori nelle aree non edificate ed è precluso qualunque intervento di trasformazione ad eccezione di quelli previsti dall'articolo 12 (cioè gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria). Perché quindi il comma 3 va cancellato? Perché rappresenta il vulnus centrale ad un bene paesaggistico, del quale non vi importa assolutamente niente.

Voi, infatti, sfidando il vincolo di inedificabilità assoluta in quella fascia dite: "l'importante è che le nuove volumetrie siano finalizzate agli stessi usi e al miglioramento, in agro, della qualità architettonica e del contesto paesaggistico". Ma lei, Assessore, pensa davvero che il contesto paesaggistico della ruralità possa migliorare aumentando del 10 per cento le volumetrie esistenti? E' questo quello che sostenete? E andreste a ovunque a verificare questa condizione oppure la verificate qui, considerato che la Commissione è presieduta da uno scultore che non dovrebbe avere problemi a valutare questa capacità di miglioramento architettonico?

Ecco, ho detto già abbastanza per dare l'idea di cosa siete stati in grado di scrivere in questo piano casa, sfidando e violando un articolo centrale della pianificazione paesaggistica. I vincoli, Assessore, non si violano! I vincoli si rispettano! Questo è il punto che rende illegittimo gran parte di questo provvedimento. Ecco perché noi voteremo a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sull'emendamento numero 207, Presidente Matteo Sanna, mi permetto di richiamare la sua attenzione. Ieri sera abbiamo ascoltato le sue autorevoli dichiarazioni relative alla fascia da zero a 300 metri dalla battigia e, alla luce di queste, ci aspettiamo che l'emendamento numero 207 venga accolto positivamente. Stiamo infatti parlando di incrementi di volumi nelle zone agricole all'interno della fascia dai zero ai 300 metri dalla battigia. Crediamo che ella, Presidente, non voglia contraddire le affermazioni condivisibili da lei stessa pronunciate ieri sera, perché con il nostro emendamento vogliamo solo sopprimere il comma 3 dell'articolo 3 per impedire interventi all'interno della fascia da zero ai 300 metri in deroga agli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici ed in deroga alle vigenti disposizioni e alle normative regionali.

Non comprendiamo proprio cosa possa "azzeccarci" nel Piano casa un intervento di questo genere che, oltre ad essere in contrasto con le norme vigenti del PPR, rischia anche di essere in palese contraddizione con le intese acquisite non più tardi di ieri sera sullo stesso argomento. Noi voteremo pertanto a favore dell'emendamento numero 207 e ci aspettiamo che anche la maggioranza faccia altrettanto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole a questo emendamento che mira alla cancellazione di un comma che, ancora una volta, fa finta di interessarsi di agricoltura, nel senso che si interessa di incrementi di cubature fintamente legate all'agricoltura, da realizzarsi addirittura nella fascia entro i 300 metri dalla battigia. Parliamo di un provvedimento che dovrebbe occuparsi di casa e certamente non si occupa di casa, che dovrebbe occuparsi di sviluppo della nostra Regione, delle attività produttive, e certamente non si occupa neanche di sviluppo della nostra regione e delle attività produttive ma si occupa, ancora una volta, dello sviluppo della speculazione edilizia nelle coste ai fini turistici.

E' evidente, infatti, che ormai tutto il suolo agricolo nella fascia costiera con provvedimenti di questo genere perderà la sua vocazione agricola e diventerà utile solo per la piccola, grande, diffusissima speculazione ai fini turistici. Perché chi mai continuerà a dedicarsi all'agricoltura, che può rendere 700, 800, forse 1000 euro a ettaro, quando trasformando quei terreni in un prato verde, con una vasca di raccolta dell'acqua che in realtà è una piscina, ed una casa legata alla gestione del fondo che in realtà è una villa, può ricavarne molto di più? E' una competizione impari tra la speculazione edilizia e l'attività lavorativa in agricoltura. E' una lotta impari che dovremmo cercare di riequilibrare a favore dell'agricoltura anziché permettere la continua sottrazione di suolo agricolo a favore dell'attività edilizia. Stiamo facendo esattamente il contrario di quello che va fatto.

Noi ci soffermeremo su questa posizione per tutto il pomeriggio perché occorre che l'Aula si renda conto che la Sardegna ha bisogno di agricoltura e non di un'altra villa in più lungo la costa. Vorrei anche segnalare che tra le tante aziende agricole in crisi che per un motivo o per un altro si ritrovano…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, intervengo riallacciandomi ad un ragionamento iniziato stamattina per affrontare un tema che, secondo me in maniera improvvida, è stato inserito due anni fa in questa legge numero 4 del 2009: il tema del cosa realizzare nelle aree agricole; un tema la cui mancata "presa in carico" sta mettendo in difficoltà non poco le categorie produttive che grazie all'agricoltura vivono o, meglio, sopravvivono.

Mentre, infatti, da una parte il PSR non va avanti, non si riescono a spendere i fondi europei della Misura 1 (le quote di spesa si aggirano intorno al 2-3 per cento) perché gli agricoltori non hanno risorse da investire (e quindi non si realizzano infrastrutture, non si ammodernano le aziende) dall'altra parte registriamo una corsa forsennata, di chi agricoltore non è, a fare di tutto per riuscire a farsi riconoscere, o a far riconoscere a un suo familiare, tale qualifica, e poter così realizzare strutture abitative nei terreni agricoli. È una grande contraddizione ed è anche una volontà, abbastanza diffusa tra la gente, difficile da arginare.

Quello che a me dispiace, signori colleghi, Assessore, e che noi, nonostante il ruolo di legislatori che rivestiamo, non riusciamo, non a mettere in piedi dei divieti ma a porre le basi affinché ci siano…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Intanto vorrei dichiarare il mio voto contrario, motivandolo, all'emendamento numero 207 con il quale chiedete di abrogare l'articolo 3, comma 3 della legge regionale numero 4. Qui noi stiamo parlando di fabbricati di proprietà dell'imprenditore agricolo destinati ad usi agro-silvo-pastorali e per i quali è consentito un incremento di volumetria del 10 per cento. Non sono tanti, in Sardegna, i fabbricati che rientrano in questa fattispecie, però ci sono e noi dobbiamo dare la possibilità a questi imprenditori agricoli, che hanno la fortuna (o sfortuna, chiamatela come volete) di avere l'abitazione principale della propria famiglia nella fascia entro i 300 metri dalla battigia, di realizzare questi ampliamenti.

Penso alla mia Gallura dove esistono case costruite negli anni 30, nel dopoguerra, addirittura qualcuna nell'Ottocento, vecchi stazzi che potrebbero oggi essere ampliati del 10 per cento; sono di solito costruzioni che non superano i 100 metri quadri, (quindi che consentirebbero ampliamenti non superiori ai 10 metri quadri) che potrebbero utilizzare la norma per la realizzazione di un servizio, di un bagno, di una piccola cucina, di una camera in più di 10 metri quadri. Questo era lo spirito della legge regionale numero 4 per quanto concerne la fascia dei 300 metri dalla battigia.

Io sono sicuro che dietro questa norma non vi sia alcun intento speculativo, fermo restando che rimaniamo convinti che quella sia una fascia da tutelare, sacra, dove devono essere banditi nuovi interventi o ampliamenti di seconde case, ma per queste finalità, per questa fattispecie, noi riteniamo che il potere di ampliamento vada salvaguardato.

Mi riservo poi di intervenire per leggervi la lettera di una signora, componente di una famiglia che vive da anni in campagna a 4 chilometri dal mare, sempre nel mio territorio; ve ne darò lettura così capirete che veramente esistono delle fattispecie diverse che come tali vanno considerate e, soprattutto, anche durante la discussione, prese in considerazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Onorevole Sanna, io ho ascoltato il suo intervento e mi è sembrato molto parziale, anche perché lei stesso ha affermato che non sono tanti gli imprenditori agricoli che potrebbero godere dei benefici della norma. Anch'io dubito che ci siano molti imprenditori agricoli a titolo pieno che abbiano l'azienda prospiciente il mare nella fascia dei 300 metri, mi sembra molto difficile. Credo, però, che siano molti coloro che potrebbero iscriversi come imprenditori agricoli pur non conducendo un fondo e realizzare così delle strutture che…

(Interruzione)

Sì, ma sto dicendo che questo può essere avvenuto tempo fa, prima del 2009, perché altrimenti non sembra che ci sia una ragione profonda, visto e considerato che i casi sono simili. Allora, se le costruzioni si trovano nella fascia dei 300 metri, io spingerei piuttosto perché questi imprenditori agricoli si servano dell'aumento di cubatura previsto per la demolizione e l'arretramento, anche perché io credo che il corpo aziendale si trovi più sul retro che sul mare, a meno che non si tratti dello stabile di un pescatore, ma questa credo che sia un'altra fattispecie.

Per cui, ripeto, ho forti dubbio che questa norma possa essere utile - ecco perché ne chiediamo la soppressione - se non per sanare situazioni di speculazione edilizia in quella fascia dei 300 metri. Non riesco davvero a immaginare la sede aziendale, l'abitazione in riva al mare con tutta l'attività retrostante. Io pertanto inviterei questi imprenditori, se la loro struttura effettivamente serve per l'abitazione di chi gestisce il fondo, alla demolizione della stessa e alla sua ricostruzione più indietro, con il recupero non del 10 per cento ma di una volumetria assai maggiore.

In questo modo otterremmo due risultati: garantiremmo una struttura molto più ampia all'operatore agricolo consentendogli di vivere in maniera più decente e, allo stesso tempo, preserveremmo quella fascia di massimo rispetto su cui tutti a parole concordiamo mentre, nei fatti, continuiamo a mettere a repentaglio con questi articoli.

Io non conosco molte residenze abitative di aziende agricole situate in riva al mare; può darsi ne esistano nel Nord Sardegna ma non mi risultano ce ne siano nel nostro territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento numero 207. Qualche collega faceva notare che questo piano si sta trasformando da piano casa a piano stalla, pertanto, a maggior ragione, l'Assessore dell'agricoltura potrebbe esserci utile in questo dibattito.

Veda, collega Matteo Sanna, io che la ascolto sempre, così come cerco di ascoltare tutti i colleghi quando intervengono, ieri ho apprezzato molto la sua dichiarazione quando ha ricordato che per voi la fascia dei 300 metri dalla battigia era inviolabile: oggi, sostenendo questa norma, dimostra di aver già cambiato posizione. Viviamo tutti in questo mondo e sappiamo come vanno le cose.

Se, per esempio, invece che "i fabbricati di proprietà dell'imprenditore agricolo", in questa legge ci fosse stato scritto "i fabbricati di proprietà dell'imprenditore agricolo a titolo principale", oppure si richiedesse che i proprietari degli immobili di cui si consente l'ampliamento del 10 per cento fossero già iscritti come imprenditori agricoli a titolo principale dal 2009, avremmo potuto assumere un atteggiamento diverso. Ma io credo, intanto, che pochissimi, o forse nessuno, abbia un'azienda agricola entro i 300 metri. Portare avanti questa scelta mi sembra, pertanto, solo ed esclusivamente un modo per premiare qualche caso particolare, qualcuno che magari vuole ingrandire e rendere più vivibile la propria casa al mare, e non certo un modo per andare incontro agli imprenditori agricoli.

Ripeto, si sono registrati molti casi, che talvolta hanno creato anche qualche piccolo scandalo, di imprenditori agricoli che tutto facevano tranne che gli imprenditori agricoli. E allora, o siamo seri e confermiamo che entro i 300 metri non si può fare nulla, neanche ingrandire una casa di un eventuale imprenditore agricolo, oppure diventiamo veramente ridicoli, e allora sì che dovrete spiegare ai sardi (voi non noi, perché su questo piano casa noi abbiamo fatto le barricate per evitare di approvarlo) per quale motivo in questa legge di piano casa non c'è niente, ci sono solo i piani degli amici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Stiamo parlando dell' emendamento soppressivo del comma 3.

Assessore Cherchi e assessore Rassu, questo comma, che voi sostenete essere limitato a fattispecie isolate, rarissime e quasi uniche, prevede, per le aziende che hanno finalità agrosilvopastorali e che si trovano nella fascia dei 300 metri dalla battigia, soltanto la possibilità di incrementare le volumetrie del 10 per cento. Voi affermate che questo incremento riguarda esclusivamente quella tipologia di abitazioni, di costruzioni finalizzate all'uso agrosilvopastorale e che l'intervento è finalizzato anche al miglioramento architettonico. Io ho dei dubbi grandi come questo palazzo, però voglio ugualmente credervi.

Pertanto, assessore Rassu e assessore Oscar Cherchi, vi chiedo: modificate questo comma e invece di dire quello che dite, dite che legate l'incremento di volumetria alla crescita del fatturato per gli usi agricoli, agrosilvopastorali, in modo che solo dopo aver dimostrato questo incremento se ne possa parlare. In questo modo davvero si renderebbe un servizio a quell'attività, altrimenti rimane il sospetto che quell'incremento di volumetria venga utilizzato per altre finalità. Quindi sentitevi e magari dateci una risposta tra mezz'ora.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 207 soppressivo del comma 3 dell'articolo 3 della legge numero 4. Stiamo sempre parlando di norme che consentono, grazie a voi, l'utilizzo incondizionato delle zone agricole, e in questo caso anche di quelle che si trovano nella fascia dei trecento metri dalla battigia. Meno male, onorevole Sanna, che non più tardi di ieri sera diceva e considerava la fascia dei trecento metri inviolabile. Meno male perché se non l'avesse considerata tale non so che cosa avrebbe contenuto questa norma, non riesco ad immaginarlo. Voi fatte determinate affermazioni e poi le disposizioni normative che approvate prevedono esattamente il contrario.

Sono contenta che sia presente l'assessore Oscar Cherchi perché vorremmo avere delle risposte da lui, anche se sembra assolutamente noncurante degli argomenti di cui stiamo discutendo. Probabilmente, purtroppo, sta assumendo lo stesso stile del Presidente della Regione, quello stesso stile che sembra aver condizionato tutti gli Assessori: se ne va e non ascolta.

Presidente, lei che anche la settimana scorsa è intervenuta in favore della dignità del Consiglio, non sarebbe male che intervenisse anche nei confronti della maleducazione totale, istituzionale degli Assessori che hanno l'onore, appunto, di fare gli Assessori. Una maleducazione veramente, Presidente, rispetto alla quale richiamerei il suo altissimo senso delle istituzioni.

Tra l'altro non vorrei che questo fosse un altro segno di misoginia, pure diffusa tra i banchi della Giunta, e di mancanza di rispetto oltre che della funzione di consigliere regionale anche della funzione di consigliere regionale in quanto donna. Io andrei a verificare anche questo. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Barracciu, sarà mia cura fare presente agli Assessori, soprattutto quando vengono chiamati in prima persona, la necessità di mostrare la dovuta attenzione nei confronti di chi interviene.

Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Di Pietro direbbe: "che c'azzecca?". Questo è un comma che riguarda specificatamente, singolarmente e solamente l'imprenditore a titolo principale. Io non conosco tutta la Sardegna, devo essere sincero, conosco un po' la costa nord occidentale fino a Bosa, però tolta qualche rara eccezione, qualche eccezione anche abbastanza consistente, (penso a Castelsardo, a Trinità d'Agultu), a 300 metri dal mare siamo già sulla montagna dove insistono gli stazzi di cui parlava il collega Sanna. Ebbene, con questa norma si vuole dare la possibilità a coloro i quali, per generazioni o anche da poco, abitano in quelle aziende agro pastorali (di solito sono aziende che allevano bestiame bovino di razza, diciamo così, murina, e cioè di razza sarda, oppure capre) di poter ingrandire del 10 per cento la loro casa rurale (perché stiamo parlando di imprenditori agricoli a titolo principale) o di poter ampliare l'azienda.

Allora decidiamoci: da una parte si dice che è necessario a tutti i costi mantenere gli imprenditori agricoli e tentare di salvaguardarli, dall'altra li si condanna solo perché abitano entro trecento metri dal mare, magari da 5-10-20 generazioni. Bisogna essere obiettivi: questo è un comma su cui sinceramente, a mio parere, non bisognava dir niente.

Io, manco a farlo apposta, ho aperto un libro che mi ha testé offerto il collega Salis, e ho scoperto che la Cina sta comprando terreni in Africa per produrre biocarburanti. Io la invito, se vuole, presidente Soru (ma senza polemica, non voglio essere frainteso) a leggere quello che c'è scritto a pagina 141 sulle quantità di mais che vuole produrre la Cina per creare il biocarburante, sulla quantità d'acqua che quindi si verrebbe a consumare e sui danni irreversibili che queste colture produrrebbero alla natura.

Quindi, mentre, da una parte, la Cina produce grandissimi quantitativi di cereali per creare biocarburanti, dall'altra, nella stessa nazione, chi non ha niente continua a morire di fame. Questa è la realtà. Allora adattiamoci alla nostra realtà, tentiamo di fare qualcosa di positivo (che poi forse non è proprio compreso in questa legge, che può avere senz'altro aspetti positivi e negativi) tentiamo di fare qualcosa per il domani creando i presupposti per un futuro migliore. Tutto qui.

Cerchiamo di non demonizzare più di tanto quello che è uno strumento che, pur con le sue manchevolezze, se non altro ha dato un po' di respiro. Poi vedremo, col piano paesaggistico e con la legge urbanistica, perché questa è la madre di tutti i problemi che…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io ho ascoltato con estrema attenzione l'intervento dell'onorevole Rassu. Lei, assessore, ha citato di nuovo la Cina per quanto riguarda la produzione di biocarburanti, però deve tenere conto che il mercato mondiale del grano, dei cereali, è aumentato in questi ultimi anni, i prezzi sono aumentati di 2, 3, 4, 5, 6 volte, secondo i casi, rispetto a pochi anni fa.

Quindi, al di là dell'operazione cinese (anche se qualcuno di noi sostiene che i nostri terreni agricoli sono un pozzo di petrolio, un pozzo di petrolio anche per la produzione che, se ben organizzata, può essere molto remunerativa per gli stessi agricoltori) non possiamo continuamente proporre agli agricoltori di costruirsi un pezzo di casa in più. E' questo, infatti, il senso culturale di questa operazione: cioè noi ci occupiamo di agricoltura dicendo agli agricoltori di allargarsi la casa. Adesso, lei dice: "Ci sono agricoltori che hanno la loro azienda all'interno della fascia dei 300 metri magari da venti generazioni". Io capisco che ci possano essere anche questi casi, ma di quanti casi stiamo parlando?.

Io ho un amico - lo dico molto chiaramente - che ha un sottotetto splendido a Cagliari, che mi ha avvertito che se voterò contro la norma sui sottotetti lui mi toglierà il voto; e io voto contro, non mi interessa. Il problema riguarda un valore talmente superiore, quello della salvaguardia ambientale, che ovviamente prevale su tutto. Però, ripeto, l'agricoltura in questo momento, se fosse bene organizzata, potrebbe essere molto competitiva. Quindi, l'esempio della Cina non è molto valido, perché i prezzi di mercato sono saliti in maniera verticale. Io comunque voto a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 207.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 207.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Milia hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 61

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 21

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 208.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'Assessore più spiega più ci dà la sensazione che stiamo tutti decollando verso la luna per un allunaggio che ci porterà ancora più fuori dalla realtà.

Assessore, noi eravamo consapevoli delle attività agricole inserite nella fascia di 300 metri, sappiamo quante sono, ma non abbiamo derogato alla logica per la quale tutti devono sottostare alla medesima regola. Abbiamo detto che, se ci sono condizioni di necessità aziendali, c'è nelle norme di salvaguardia la modalità per consentire all'attività agricola di avere quello che l'attività agricola richiede. Quindi, non tirate fuori scuse, perché la soluzione è contenuta nella norma di salvaguardia.

La verità è un'altra: che con l'ultimo comma di questo articolo voi, le norme di salvaguardia, le state prendendo a calci, le state cancellando; ecco perché "ci azzecca".

Ma poi le dico anche questo, Assessore: se veramente, per rilanciare l'agricoltura, fosse utile rimuovere i vincoli della pianificazione, gli indici di fabbricabilità, perché, da quel luminare dell'assessore Prato fino a oggi, i vostri assessori non hanno chiesto che si facesse un ampliamento dei parametri in zona agricola come condicio sine qua non? Perché sapete benissimo che non è lì il problema dell'agricoltura. Ma allora, perché state parlando di queste cose?

E poi, le vorrei chiedere: quando lei parla di "usi agro-silvo-pastorali", che cosa intende? Tutto?

RASSU (P.d.L), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Tutto: agricolo, silvicoltura e pastorale.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). E lei probabilmente non è in sintonia con i tantissimi capi dell'ufficio tecnico della Regione. Quindi, prima scrivete bene le norme, poi pretendete che si applichino. Questo non è quindi il Piano casa, è il "Piano stalle".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole su questo emendamento, e per dire che sono francamente sorpreso, assessore Rassu, perché non si possono trattare argomenti di questo genere con questo livello di approssimazione. Lei ha aperto un libro di Vandana Shiva per pronunciare affermazioni direi un po' troppo approssimative. Si dà il caso, infatti, che io conosca Vandana Shiva , perché, invitata dalla Regione Sardegna, si è trattenuta per tre giorni a Sassari a parlare, insieme ad altre persone, di agricoltura, di biodiversità, e così via. Pensi un po' che ho avuto modo di parlarci diverse volte, e magari possiamo anche, se vuole, in un'altra sede, o in un altro contesto che permetta un maggiore approfondimento, affrontare questi argomenti.

In Africa comprano i cinesi, comprano gli indiani, comprano i coreani, e comprano anche per realizzare colture utili alla produzione di energia, ma comprano soprattutto per produrre cibo che serve a sfamare quelle popolazioni, e questo denuncia Vandana Shiva e tanti altri, e lo fanno sia in Africa sia negli Stati Uniti, lo fanno persino in Cina e lo fanno persino in India.

Detto questo, mi sorprende il suo discorso sugli stazzi. Intanto parlavamo di costruzioni nella fascia entro i 300 metri dal mare, e non oltre i 300 metri. Ma lei ci vuole venire a raccontare che in Gallura ci sono dei poveri agricoltori che ancora abitano negli stazzi, nella fascia entro i 300 metri dalla battigia, e che bisogna permettergli di ampliare le cubature per farli vivere meglio? A 300 metri dal mare negli stazzi? Io credo che stiamo parlando di un altro mondo.

Come lei sa, in Gallura gli stazzi sono distanti dal mare, danno le spalle al mare, le porte e le finestre sono lontane dal mare, e non c'è un agricoltore che viva entro i 300 metri dal mare in uno stazzo. Evidentemente stiamo parlando di altro, stiamo parlando di vecchi edifici che ormai hanno una destinazione turistico-residenziale, e stiamo incrementando quella destinazione turistica, sottraendo terreni agricoli per destinarli al turismo. Nel suo intervento ha mostrato proprio di raccontarci un'altra storia; io cado dalle nuvole. Se vuole le parlo di altri luoghi della Sardegna, dove ci sono vecchie aziende agricole vicino al mare, i cui terreni sono all'asta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Volevo intervenire sull'emendamento, Presidente.

PRESIDENTE. Ma c'era prima l'onorevole Barracciu.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Voglio aiutare la discussione. Onorevole Soru, chiedo scusa, noi siamo disponibili…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanna, era iscritta prima di lei l'onorevole Barracciu.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Voglio aiutare l'economia dei lavori.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Non stiamo discutendo su questo comma.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Stiamo parlando del quarto.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Stiamo parlando del terzo.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Stiamo parlando del quarto, Assessore, il terzo lo abbiamo già votato. Stiamo parlando del quarto comma della legge regionale numero 4. Noi siamo disponibili ad accogliere l'emendamento soppressivo del comma 4, per tutte quelle finalità…

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, l'Assessore mi chiede un attimo la parola. Grazie, onorevole Barracciu, per la sua disponibilità.

Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Parlavo del comma terzo, e non del comma quarto, che ero già d'accordo per ritirarlo. Quindi c'è stato un fraintendimento, ecco perché c'è stato questo equivoco. Chiedo scusa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento in discussione, e per riprendere il mio ragionamento di prima. Cercavo di appellarmi alla capacità di ascolto e alla gentilezza dell'assessore Cherchi, ma ho capito che questo non è possibile, visto l'analfabetismo istituzionale dell'assessore, analfabetismo istituzionale rispetto al quale le chiedo di nuovo, Presidente, di intervenire.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente! Analfabeti saranno altri, Presidente!

BARRACCIU (P.D.). Non mi riferirò al signor Cherchi perché non parlo con i maleducati. Non mi riferirò più all'assessore Cherchi…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il Presidente interviene quando ritiene di dovere intervenire, non accetta suggerimenti da parte di nessuno. Onorevole Pittalis!

(Interruzioni)

BARRACCIU (P.D.). Non mi riferirò all'assessore Cherchi perché non intendo parlare con chi…

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. Sì, ma non sono analfabeta!

BARRACCIU (P.D.). Sei un analfabeta istituzionale, e anche un maleducato! E anche un maleducato!

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi! Onorevole Barracciu, la prego.

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, se questo è il rispetto... Un briciolo di educazione!

BARRACCIU (P.D.). E anche un maleducato! Detto questo mi riferisco ai signori di questa Giunta qui presenti, l'onorevole Floris e l'onorevole Rassu, per semplicemente ribadire i concetti che stiamo ribadendo…

(L'assessore Cherchi si alza e si allontana dai banchi della Giunta.)

BARRACCIU (P.D.). … un maleducato. Ecco, vai fuori perché questo non è posto per te. Non è posto per te!

PRESIDENTE. Assessore Cherchi, onorevole Barracciu!

BARRACCIU (P.D.). Molto meglio.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 30, viene ripresa alle ore 17 e 31.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Vorrei pregare tutti ad avere un maggior rispetto nei confronti delle istituzioni, in primis gli Assessori anche nei confronti dei…

(Interruzione dell'assessore Cherchi)

PRESIDENTE. Assessore, ho già avuto modo di richiamarla e lei mi ha fatto presente che non si era accorto che l'onorevole Barracciu si stesse rivolgendo a lei, però vorrei pregare gli Assessori di accomodarsi nei banchi riservati alla Giunta in modo tale che possano prestare più attenzione agli interventi dei consiglieri e mantenere un contegno consono. Richiamo allo stesso tempo i consiglieri a utilizzare anche termini più adeguati e meno offensivi.

Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Sì, Presidente…

(Interruzioni)

Adesso appena finisce la discussione fra l'onorevole Cherchi e l'onorevole Barracciu riprendo a parlare anche io.

(Interruzione)

Grazie a voi per consentirmi di parlare. Io intervengo abbastanza poco, ma quando intervengo vorrei dire qualche cosa e magari essere anche ascoltato. E' evidente che accolgo l'invito della Presidente, lo faccio mio e lo estendo a tutti. Forse sarebbe meglio abbassare i toni e soprattutto non cadere nell'insulto personale, anche perché tutti quanti siamo stati eletti in quest'Aula ed è opportuno che ce lo ricordiamo .

Io volevo riprendere il discorso dell'onorevole Soru per dire che non è vero che di stazzi non ce ne sono più. No, stazzi ce ne sono ancora. Il problema è che quei pochi che sono rimasti - l'onorevole Biancareddu è buon conoscitore di quelle zone e potrà confermare questo - si sta cercando di ampliarli per realizzare strutture ricettive (ci sono moltissimi stazzi che sono stati trasformati in ristoranti con piccole stanze da affittare) oppure case di abitazione per poi rivenderle, e questo io non credo rientri nello spirito di questa legge, stando anche a quanto ci ha riferito l'Assessore. Quindi forse la disponibilità all'accoglimento di questo emendamento da parte dell'onorevole Sanna, del Presidente della Commissione, è da prendere anche come un auspicio per il prosieguo.

Dovremmo cercare, infatti, di eliminare tutte le parti di questa legge che, di fatto, perseguono interessi e obiettivi oggettivamente differenti rispetto alla situazione reale. Ed è per questo, quindi, che io voterò a favore di quest'emendamento che è stato proposto, pregandovi di stare un po' più attenti a questo tema, che è molto delicato e che rischia oggettivamente di favorire dei fenomeni speculativi che credo tutti noi vorremmo evitare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io ho paura che stavolta non abbia ragione del tutto l'onorevole Gian Valerio Sanna quando definisce questo piano un "piano stalle". Magari, assessore Rassu e assessore Cherchi, fosse un "piano stalle" perché se fosse un "piano stalle" significherebbe che da parte vostra c'è una politica che vuole incrementare la produzione zootecnica. Non è nemmeno questo. Questo è un'altra cosa, onorevole Cherchi e onorevole Rassu. Questo è un imbroglio e, badate, definirlo in questa maniera non è un'offesa o, se volete, mancanza di rispetto istituzionale. Non lo è affatto perché voi state davvero imbrogliando i sardi, perché da un lato affermate di discutere di politica della casa (e così appare all'esterno) dall'altro di tutto si occupa questo provvedimento, tranne che di politica per la casa.

Ma, assessore Rassu, al di là del fatto che lei si sia confuso tra il comma 3 e il comma 4, la sostanza non cambia granché visto il tenore, la qualità della discussione su questo articolo e sui commi che stiamo cercando di sopprimere. Io chiedo a lei e al suo collega Assessore dell'agricoltura: dimostrateci che questi interventi riguardano complessi edili, in questo caso, nella fascia dei 300 metri, dai 300 metri in poi ai 2.000 metri, che hanno destinazione d'uso agro-silvo-pastorale, dimostrateci per cortesia come questi interventi consentiranno di fare crescere, non dico dell'1 per cento il PIL (perché aumentare il PIL dell'1 per cento non è facile) ma almeno il valore aggiunto in questo settore, o in una parte di questo settore, dello 0,01 per cento. Dimostratemi questo e l'atteggiamento, almeno quello del P.D., cambierà.

Per cortesia, prendetevi mezz'ora di tempo e dimostrateci scientificamente che questi interventi servono per aumentare in questo caso la produzione zootecnica. Per favore, Cherchi, dimostraci questo.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Volevo intervenire sull'incidente che è avvenuto poc'anzi in aula, signor Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, l'incidente non fa parte dell'ordine dei lavori.

SORU (P.D.). No, su un punto che anche lei ha trattato e credo che sia…

PRESIDENTE. Sì, però non fa parte dell'ordine dei lavori. E' un richiamo che ha fatto il Presidente e che non è oggetto di discussione. Quindi se non riguarda lo svolgimento dei nostri lavori, o una proposta di differente organizzazione, non può entrare nel merito di quello che ha detto il Presidente, onorevole Soru.

SORU (P.D.). No, è esattamente sullo svolgimento dei lavori, signor Presidente.

PRESIDENTE. Prego.

SORU (P.D.). Esattamente sullo svolgimento dei lavori volevo dire questo. E' importante, nel momento in cui dibattiamo, avere davanti non delle sedie vuote, ma la Giunta regionale. Io capisco che la Giunta regionale possa essere diversamente impegnata, ma quando gli Assessori regionali sono presenti in Consiglio io credo che abbiano il dovere di darci la possibilità di interloquire con loro, non come colleghi consiglieri, ma come Assessori quali essi sono. Il richiamo che lei ha fatto è importante e l'ho molto apprezzato, speriamo che in futuro ci si attenga a questa regola.

Gli Assessori sono lì, li vediamo, possiamo parlare, possiamo chiedere conto del loro operato, ci possono rispondere. Poi possiamo capire che ci possa essere, in qualche momento, l'esigenza o la voglia di spostarsi, ma non può diventare la regola, perché toglie la possibilità di dare valore al nostro lavoro.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, sono d'accordo con il collega Soru e sull'incidente in aula ritengo che sia stato il minimo che potesse succedere visto il disastro generale. Non c'è da sorprendersi, però cerchiamo di darci una regolata per frenare questo disastro veramente pazzesco.

L'argomento urbanistico si sta talmente complicando da coinvolgere totalmente la vita dei sardi. Non è più un problema urbanistico puro, ma sta coinvolgendo anche le attività tradizionali, la vocazione ambientale della nostra terra. Per cui ritengo anch'io necessario che la Giunta partecipi, che sia presente in modo attivo, costantemente, a questo dibattito. Guardate, questa è una sceneggiata che avrà veramente le gambe corte.

Io annuncio il voto favorevole all'emendamento. Viste le premesse dell'articolo 3 credo che dobbiate chiarire, una volta per tutte, il concetto di valore paesaggistico del territorio sardo, definire se questa Sardegna, conosciuta e apprezzate in tutto il mondo per le sue bellezze e per le sue peculiarità paesaggistiche, abbia davvero una valenza paesaggistica e, in caso affermativo, decidere come tutelarla. Purtroppo la legge sta andando in tutt'altra direzione rispetto alla tutela della vocazione della nostra terra e delle sue bellezze.

Sarebbe pure importante chiarire e conoscere quale sia il vostro progetto turistico per la nostra Isola, come pensate di coniugare la vocazione ambientale e culturale della Sardegna con gli interessi pazzeschi che stanno emergendo dal vostro disegno di legge che, per coerenza, sarebbe giusto definire in modo diverso. Questo disegno di legge è infatti un piano di spartizione o comunque di aggressione al nostro territorio. Questo articolo è tutto da considerarsi un reato. Quindi un reato contro il territorio, l'ambiente, la tradizione agropastorale, il turismo. Io vorrei capire davvero dove si voglia arrivare, io vorrei conoscere il progetto che voi avete per la nostra terra e la nostra gente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, in fin dei conti cosa chiediamo di sopprimere? Un comma che recita (comma 4 dell'articolo 3 della legge numero 4 del 2009): "Sono comunque ammesse varianti per i fabbricati legittimamente realizzati lasciando invariati i parametri urbanistici senza variazioni di volumi o superfici coperte". Quindi, che cosa facciamo? Che tipo di variazione facciamo? Una variazione di tipo estetico, una variazione che riguarda la destinazione d'uso? Che tipo di variante facciamo?

Perché una norma così general generica rappresenta un pericolo, onorevole Rassu? Perché noi, con queste norme, esprimiamo l'intendimento di destinare il territorio utilizzato per la produzione agricola ad altro tipo di attività. Già abbiamo avuto uno straordinario Assessore dell'agricoltura nell'onorevole Prato, che poi abbiamo scoperto essere presentatore di libri, scrittore; l'assessore Prato aveva un'idea di trasformazione dell'attività agricola in altro...

CUCCU (P.D.). La trasformazione dei prodotti agricoli!

URAS (Gruppo Misto). No, no, anche dell'attività agricola. Per esempio, nel pensiero dell'assessore Prato l'attività agricola poteva diventare fonte di produzione di energia oppure di consumo di energia, investimento finanziario oppure recupero di investimenti finanziari, cioè poteva diventare di tutto.

Noi vorremmo, assessore Rassu, che le regole fossero scritte in modo tale che non ci sia dubbio su come debbano essere applicate, e quando si viola una legge che colpisce i diritti e provoca danni all'erario è dovere dell'amministrazione regionale intervenire, quando è il caso anche con i suoi poteri sostitutivi e quindi con i commissari ad acta. E se prima ve l'abbiamo fatta passare dicendo che potevate intervenire, adesso vi diciamo che dovete intervenire perché sennò non avete titolo a rimanere dove siete...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Volevo un'informazione dal Presidente della Commissione: sull'emendamento numero 208 c'è il parere favorevole della Commissione?

PRESIDENTE. Sono contrari i tre pareri.

SALIS (I.d.V.). Contrario? Parere contrario sull'emendamento numero 208 della Commissione?

CUCCU (P.D.). Quello del relatore è favorevole

CAMPUS (P.d.L.). Era!

SALIS (I.d.V.). Ha cambiato idea? Ho capito. Quindi è confermato quello che abbiamo detto sul comma 3.

Il combinato disposto del comma 3 dell'articolo 3 e del comma 4 dell'articolo 4 è il classico imbroglio. Al di là della poesia sugli stazzi, sui pastori, sugli agricoltori eccetera, con questi due commi, il 3 e 4, si compie un'operazione assolutamente chiara di trasformazione degli ex stazzi (della Gallura, del Sulcis Iglesiente, del Medio Campidano, delle varie province sarde) in moderne unità abitative per un processo che è assolutamente conosciuto, di commercializzazione e di vendita, cioè di speculazione, su un aspetto caratteristico dell'abitare storico della Sardegna, soprattutto in determinate zone.

Per questo, noi abbiamo pensato che ieri fosse strumentale l'accoglimento di due emendamenti sulla fascia dei 300 metri, considerato anche che vi apprestate a confermare i commi 3 e 4 dell'articolo 3 della legge numero 4 del 2009 anche votando contro l'emendamento numero 208. E' chiara e palese la vostra volontà di non preoccuparvi dell'agricoltura; probabilmente l'assessore Cherchi ha anche ragione di essere nervoso perché di agricoltura qui non si deve parlare, questo è un ulteriore cavallo di Troia per permettere un ulteriore incremento di valore, oltre che di volumetria al di fuori degli strumenti urbanistici, a degli edifici, storici e meno storici, assolutamente appetibili sul mercato immobiliare sardo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GICOMO (P.S.d'Az.). Presidente, intervengo per annunciare - come ha già detto il Presidente della Commissione - il nostro voto a favore di questo emendamento. Quello che non riesco a capire è perché, dopo l'annuncio del Presidente, l'opposizione abbia continuato a far finta di niente, abbia continuato a fare opposizione anche se non ce ne era bisogno. Sta diventando difficile anche approvare qualche emendamento che riteniamo giusto, sta diventando difficile perché non accettate nessun tipo di interpretazione. Continuate sulla falsariga di una opposizione non certo costruttiva, perché pronunciate gli interventi senza sapere che cos'è successo nel frattempo, e capite meglio di me quale possa essere il risultato.

Quello che voglio raccomandare è che, quando si accetta qualcosa che si ritiene utile, questo non diventi un fatto negativo, ma diventi un fatto positivo perché comunque è segno dell'esistenza di un'interlocuzione che riconosce la validità dell'argomento che state portando all'attenzione dell'Aula. Se questo non è accettabile da parte vostra, continuiamo a fare quello che stavamo facendo, stando zitti, senza seguire niente, lasciandovi parlare finché ne avete voglia. Tanto, prima o poi arriveremo anche alla fine di questa vicenda. Credo che sabato si possa chiudere perché domenica non piace a nessuno restare in Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Intervengo per dire che noi non ci troviamo in una situazione normale, questa non è una situazione normale dell'Aula, è una situazione che io non ho mai vissuto in quarant'anni di autonomia pur avendo fatto l'opposizione: un modo così caparbio di affrontare i problemi io non l'ho mai visto.

Non c'è mancanza di rispetto da parte della Giunta regionale nei confronti degli Assessori e tantomeno nei confronti dell'Assemblea; siamo tutti, grazie a Dio, vaccinati e comprendiamo benissimo che alcuni richiami nei confronti degli Assessori sono di mera provocazione e non sono pertinenti, perché certi argomenti che vengono trattati non hanno niente a che vedere col piano casa. Se io devo parlare del piano casa, e parlo dell'edilizia economica e popolare e richiamo l'Assessore dei lavori pubblici, chiaramente sto facendo un atto non attinente con gli argomenti che stiamo discutendo. Quindi io credo che si tratti proprio di un modo di concepire i rapporti a senso unico.

Caro Presidente, quando ho fatto il Presidente del Consiglio, i componenti della minoranza se erano in Aula venivano conteggiati tutti altrimenti dovevano uscire dall'Aula, non potevano rimanere in Aula e non essere conteggiati per la verifica del numero legale. Quindi dovevano e devono essere conteggiati tutti. Pertanto questo richiamo alla Giunta regionale per essere stata scorretta mi pare fuori luogo.

Presidente Soru, io sinceramente credo che tutti quanti ci rendiamo conto che stiamo vivendo una situazione "allucinante", lunare.

PRESIDENTE. Onorevole Floris, i componenti dell'opposizione sono stati conteggiati. Quando lei era Presidente c'era un Regolamento diverso, sono state apportate delle modifiche nella scorsa legislatura.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Intervengo per dichiarare, come è già stato fatto, il nostro voto a favore di questo emendamento e per prendere atto che anche il Presidente della Commissione e altri esponenti di primo piano della maggioranza consiliare hanno dichiarato il voto a favore. Ciò sta a significare che il nostro non è solo ostruzionismo e che, se riusciste un po' a entrare nel merito ed ascoltarci qualche volta, molto probabilmente si potrebbero raggiungere anche obiettivi comuni

Assessore Floris, non siamo certamente noi che siamo fuori tema, molto probabilmente è il contenuto del disegno di legge che è fuori tema e fuori luogo in questo momento per la Sardegna. Noi vi abbiamo chiesto di discutere il piano casa nel 2009, ve lo abbiamo chiesto di nuovo l'anno scorso quando voi stessi ve lo siete bocciati a scrutinio segreto, ve lo richiediamo oggi. Discutiamo del piano casa e ci troverete pronti a discutere dei problemi della casa in Sardegna, non dei problemi di quei pochi che volete agevolare con questa legge.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 208.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 208.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato contro e che il consigliere Rassu si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Soru - Steri - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cherchi - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Tocco.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Rassu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 62

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 40

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 209.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, il rumore che c'è in quest'Aula...

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, fate parlare l'oratore.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dicevo che, probabilmente, anche a causa del caos che c'è nell'Aula l'Assessore era convinto che si parlasse dell'emendamento precedente. Per dare una risposta anche al collega Giacomo Sanna, volevo precisare che noi con questo emendamento, per esempio, stiamo chiedendo l'abolizione del comma 5 della legge numero 4 del 2009. Ora, anche voi, nel testo che ci avete proposto, ne avete previsto l'abolizione. Peccato però che mentre, da una parte, avete deciso di abolire il comma 5, dall'altra avete deciso di mantenere la stessa norma all'articolo 1 undecies.

Allora, io sono paziente, però non mi faccio trascinare sull'idea che stiamo facendo ragionamenti sconclusionati. Dite voi se tutto ciò ha una logica. Questa norma contiene il senso del vostro provvedimento: togliere le norme di salvaguardia nell'agro e sostituirle con le norme ordinarie, che sono le direttive per le zone agricole: DPGR 228. Questo vuole dire. Ci dovete spiegare perché non votate il nostro emendamento visto che successivamente possiamo tranquillamente dare conto che la lettera b) dell'articolo 1 quater è di fatto già approvata. Dovete spiegarci anche per quale ragione mantenete la lettera b) dell'articolo 1 undecies di questo provvedimento. Questo è il tipico comma che vi ha reso possibile capire che non potevate fare questa operazione senza modificare il piano paesaggistico.

Nel 2009 l'avete fatta, e avevate intenzione di violare il piano paesaggistico, adesso invece vi siete resi conto che questo comma deve essere soppresso perché non è possibile applicare la norma senza prima modificare il piano paesaggistico. Ammettete quindi che qualche volta anche l'opposizione esprime delle osservazioni fondate.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Anch'io ho poco da aggiungere al ragionamento pressoché identico che intendevo svolgere su questo comma 5 dell'articolo 3 della legge numero 4 del 2009. Di fatto, in occasione dell'approvazione di quella legge, questo Consiglio decise di intervenire in maniera pesante con il richiamo alle direttive agricole sul piano paesaggistico regionale. E' vero anche che all'articolo 1 quater si prevede la soppressione di questo comma 5, ma per riesumarlo poi in un secondo momento all'articolo 1 undecies. Ora, il problema è se questo intervento che tende a recuperare le direttive sulle zone agricole è qualcosa di credibile oppure no.

Dobbiamo prendere atto che c'era la convinzione, all'interno della stessa maggioranza, che questo disegno di legge, così come era stato a suo tempo impostato, non andasse bene. E allora lo si è voluto trasformare probabilmente in una sorta di atto indirizzo politico del Consiglio nei confronti della Giunta affinché la stessa, nel cambiare il piano paesaggistico regionale, ne tenesse conto. Il problema è troppo serio per essere affrontato in questo modo, che sa molto di sotterfugio, sa molto di non chiarezza. Su un tema così delicato come quello della gestione dei terreni agricoli non ci può essere alcun margine di ambiguità, non ci possono essere zone d'ombra o di non chiarezza.

Ecco perché io credo che sia giusto l'emendamento che abbiamo presentato, ma non è giusto quello che ci ritroveremo ad affrontare più tardi, che ci porterà a ridiscutere di questo argomento. Ecco perché voto a favore di questo emendamento, sapendo che dovremo riparlarne tra un po'.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Voto a favore di questo emendamento, signora Presidente, perché mi sembra veramente inconcepibile che vent'anni dopo, e con una sensibilità che dovrebbe essere totalmente cambiata, si cerchi di stravolgere il piano paesaggistico ritornando, con tre righe, alle vecchie direttive per le zone agricole. Ma voglio anche tentare quelli portare a termine il ragionamento che esponevo poc'anzi.

Posto quindi che in Gallura non esistono più stazzi (tanto meno a 300 metri dal mare, abitati da agricoltori che, poveretti, hanno bisogno di aggiungere una stanza per i loro figli) per quanto attiene alle altre zone della Sardegna ho cercato di spiegare la pericolosità sociale insita in questo tipo di provvedimenti. In questo momento ci sono molte aziende agricole all'asta, alcune per debiti assunti a vario titolo, altre per debiti verso Equitalia. Queste aziende raramente vengono acquistate; le uniche che vengono acquistate con facilità sono le aziende agricole situate vicino al mare, perché suscettibili di essere utilizzate a fini turistici, soprattutto a seguito della possibilità di incrementare la cubatura. In questo modo diminuisce sempre più la superficie di terreno destinata ad usi agricoli.

Questo che state facendo, inconsapevolmente certo, è un danno per gli imprenditori agricoli in crisi, che troveranno una ragione in più per vedersi sottratte le loro aziende da parte di speculatori senza scrupoli, che non solo recupereranno quelle volumetrie mettendo da parte l'agricoltura, ma a quei metri cubi ne aggiungeranno altri che gli regalerete voi.

E oltre a questo, come ricordava anche il mio collega Salis, c'è una quantità abnorme di finte case rurali vicino alle coste, realizzate e ancora utilizzabili a fini turistici, semplicemente perché nessuno è andato a verificare che in realtà dentro non ci sono attrezzi agricoli. A queste case, già illegali oggi, perché non sono ricoveri attrezzi, non sono strumentali alla gestione del fondo, voi regalate la possibilità di aggiungere ulteriori metri cubi, in maniera che possano essere vendute ancora più proficuamente. Queste norme, con la vostra inconsapevolezza, sono norme di una particolare gravità sociale nei confronti degli agricoltori della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI.). Signora Presidente, intervengo per dichiarare il nostro voto contrario all'emendamento soppressivo numero 209, un emendamento volto a cancellare il comma 5 dell'articolo 3 della legge regionale numero 4. Proprio quel comma 5 - non vedo il collega Cugusi, e altri colleghi, anche il collega Salis - che in queste giornate è stato tirato in ballo, definendo le direttive numero 228, le direttive per le zone agricole, come un baluardo per la tutela dell'agro, come un baluardo per lo sviluppo dell'agro. Come al solito vi rimangiate con i fatti ciò che avete detto magari un'ora prima.

Allora, le motivazioni per cui noi voteremo contro sono tante, ivi compresa quella a cui ho accennato nel mio intervento precedente. In quella occasione feci riferimento a una lettera inviata a un noto quotidiano sardo da una signora, la signora Francesca, che voleva costruire la sua abitazione di 96 metri quadri (e vuole ancora costruirla perché la speranza è tenuta in piedi da questa legge) in un podere di oltre 3 ettari dove la sua famiglia viveva da oltre 80 anni. Novantasei metri quadri, in una superficie di oltre 3 ettari, in un compendio agricolo di oltre 40 ettari, quindi al servizio dell'attività agricola, e soprattutto per stare vicino ai genitori anziani.

Oggi questo le viene impedito, e le viene impedito a causa di tutte quelle norme contenute nel PPR, e soprattutto per la volontà ben precisa di un'amministrazione comunale che ha concesso interventi ben più ingombranti e ben più importanti, mentre per un motivo così importante (che è quello di un ricongiungimento familiare, che è quello di aiutare una vecchia attività agricola ad andare avanti, perché i genitori sono anziani) viene negata l'autorizzazione. Mi riservo di intervenire successivamente su questo tema, quando tratteremo in maniera approfondita l'argomento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io le volevo rivolgere una domanda: se noi non dovessimo bocciare il comma 5, se questo emendamento non dovesse essere accolto, che cosa succederebbe della lettera b) dell'articolo 1 quater della legge uscita dalla commissione, che prevede la soppressione dello stesso comma? Immagino che decadrebbe. Mi sono spiegato?

PRESIDENTE. La lettera b)?

PORCU (P.D.). L'articolo 1 quater ha un comma 1, che ha una lettera a) e una lettera b); la lettera b) ha lo stesso contenuto del nostro emendamento. Allora io le chiedo: che cosa succederebbe se il nostro emendamento venisse respinto? Immagino che la lettera b) decadrebbe.

PRESIDENTE. Pronunci l'intervento e poi le darò la risposta.

PORCU (P.D.). Eh, beh, però Presidente il mio intervento è collegato alla sua risposta, ma siccome io la risposta penso di conoscerla, cioè il Consiglio non si può esprimere in modo difforme…

PRESIDENTE. Potrebbe esserci un effetto "a cascata", e in tal caso decadrebbe. Lo dobbiamo verificare, però!

PORCU (P.D.). Penso anch'io che sia così, perché mi ricordo che lei più volte è tornata sulla materia. La maggioranza, e qualche volta forse anche a ragione, accusa l'opposizione di strumentalità, ma a volte anche la strumentalità serve, fa parte di una battaglia che portiamo avanti, sempre con un obiettivo.

Io sono d'accordo con lei, onorevole Sanna: le battaglie devono avere sempre un obiettivo, le battaglie fine a se stesse servono solo a guardarsi allo specchio, che non è esattamente il fine ultimo della nostra attività politica. Allora io invito il Presidente della Commissione, che probabilmente non si è letto la legge da lui stesso esitata in Commissione, a rivedere il suo parere sul comma, perché quanto ha appena affermato in sede di dichiarazione di voto è in contrasto con la stessa legge che ha fatto esitare dalla Commissione, che abroga il comma 5.

E attenzione: l'abrogazione del comma 5 è un'abrogazione necessaria, perché introduce una fattispecie di nuovo costruito in un articolo che si occupa invece di incrementi volumetrici, ed è quindi una norma soggetta a bocciatura anche da parte del TAR. Quindi io intervengo per, insomma, invitare la maggioranza a non fare ostruzionismo a se stessa, a non contraddirsi, e a cambiare l'espressione di voto, e a votare con noi favorevolmente su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Gli inviti dell'onorevole Porcu noi li accogliamo, perché voteremo a favore dell'emendamento, come stiamo facendo, e non per sottolineare che esiste un clima di particolare tensione tra maggioranza e minoranza, perché non è così, non c'è tensione.

Badate, io ho preso il caffè con molti colleghi dello schieramento avversario anche questa mattina; all'onorevole Rassu, che è caro amico, ho rivolto parole di amicizia, però questo provvedimento è così sconcio che noi abbiamo un dovere superiore di impedirne l'approvazione. Lo abbiamo oggi, in relazione agli eventi che sono accaduti a questo Paese e di cui non si è ancora compresa la gravità. Quando approveranno la prossima manovra finanziaria per recuperare i soldi per riassestare il territorio devastato di altre parti d'Italia noi dovremmo dare la nostra parte. Quando si tratterà di intervenire sulla parte devastata dalla Sardegna non ci daranno nulla, così come stanno facendo, ci stanno portando via tutto!

Noi oggi avremmo dovuto discutere qua di tutti i disperati, i disoccupati, avremmo dovuto discutere di questi argomenti, di coloro che stanno licenziando o che hanno licenziato, piuttosto che parlare di sospensione dell'efficacia del piano paesaggistico regionale e delle sue norme di tutela, che pure si applicano, anche nella parte non ancora conclusa dello stesso piano. Piuttosto che parlare di riesumazione di regole sulle quali, lo ricordo a tutti, nella precedente legislatura noi abbiamo deciso le dimissioni della Giunta e del Consiglio per difendere le questioni di principio…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Confermo quanto annunciato dall'onorevole Porcu: nel caso in cui l'emendamento numero 209 venisse respinto la lettera d) del comma 1 dell'articolo 1 quater decadrebbe.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA Mario (P.d.L.). Chiedo 5 minuti di sospensione .

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta per 5 minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 13, viene ripresa alle ore 18 e 17.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Intervengo per esprimere parere favorevole sull'emendamento. Io non so se la maggioranza abbia deciso di votare con noi l'emendamento, se così fosse rinuncerei anche all'intervento. Mi confermano che è così pertanto rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente io quando interviene il presidente Floris ascolto con rispetto e con attenzione, e oggi lui ha definito la discussione in Aula una condizione non normale. Io sono d'accordo con la definizione del presidente Floris: siamo di fronte ad una discussione non normale. Sarebbe facile la battuta: non è normale una discussione sub-normale, ma non voglio farla.

Però vorrei dirvi che non è normale e non è di buon senso né la legge numero 4, né tanto meno questo combinato disposto della legge numero 4 del 2009 con il D.L. numero 265 che avete presentato. E' questo combinato disposto, presidente Floris, che rende non normale questa discussione. E anche l'imbarazzo che ogni tanto la maggioranza prova rispetto ai procedimenti pasticciati, contraddittori, che vi costringono a sospensioni per porre rimedio a figuracce, è lo specchio di un procedere a tentoni. E in mezzo a quei tentoni c'è il tentativo di dare qualche risposta, di onorare qualche cambiale.

E' inutile che il presidente Sanna si offenda, perché di questo stiamo parlando. Ecco cosa rende non normale questa discussione, e ci sarebbe un modo per renderla normale: ritirare tutto e iniziare a discutere di piano casa. Forse questo restituirebbe un minimo di dignità politica alla maggioranza e riavvierebbe un confronto serio in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Dopo aver confermato che la volontà della maggioranza della Commissione era in linea con l'emendamento numero 209, è chiaro che a questo punto io concludo il mio intervento e aspetto di verificare la coerenza della maggioranza rispetto agli intendimenti del D.L. n. 265.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Prendo atto della dichiarazione che ha pronunciato il Presidente del Consiglio, anche perché avrei voluto leggere la delibera della Giunta regionale del 20 ottobre 2010 dove la stessa Giunta regionale, su dichiarazione dell'Assessore degli enti locali, affermava che questa norma era inapplicabile.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 209.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 209.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanna Matteo ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Barracciu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risponde no il consigliere: Tocco.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Amadu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 52

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 quater e dei relativi emendamenti

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 1 quater

Modifiche agli interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola

1. All'articolo 3 della legge regionale n. 4 del 2009 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo il comma 2, è inserito il seguente:
"2 bis. Nella fascia tra i 300 e i 2.000 metri dalla linea di battigia, ridotti rispettivamente a 150 e 1.000 metri nelle isole minori, è consentito l'adeguamento e l'incremento volumetrico degli immobili destinati ad uso residenziale fino al 20 per cento della volumetria esistente al 31 marzo 2009, a condizione che siano previsti interventi di riqualificazione dell'intera unità immobiliare oggetto dell'intervento e tali da determinare una riduzione di almeno il 15 per cento del fabbisogno di energia primaria oppure si dimostri che l'unità immobiliare rientra nei parametri di cui al decreto legislativo n. 192 del 2005, e successive modifiche e integrazioni. Oltre la fascia dei 2.000 metri, ovvero 1.000 metri nelle isole minori, è consentito, nel rispetto delle condizioni di cui al presente comma, l'adeguamento e l'incremento volumetrico fino al 30 per cento.";

b) il comma 5 è soppresso.

EMENDAMENTO soppressivo totale LOTTO - MORICONI - MANCA - DIANA Giampaolo.

Articolo 1 quater

L'art. 1 quater è soppresso. (43)

EMENDAMENTO soppressivo parziale LOTTO - MORICONI - MANCA - DIANA Giampaolo.

Articolo 1 quater

Il comma 1 dell'art. 1 quater è soppresso. (44)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Al comma 1 dell'art. 1 quater la lettera a) è soppressa. (45)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Al comma 1 dell'art. 1 quater la lettera b) è soppressa. (46)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Stochino - Murgioni.

Articolo 1 quater

Prima della lettera a) del comma 1 dell'Art. 1 quater, è aggiunta la seguente lettera:

0 a) nel comma 2 dell'articolo 3 dopo le parole "Per gli immobili destinati ad usi agro-silvo-pastorali e per quelli ad uso residenziale, compresi nella fascia costiera tra i 300 e i 2.000 metri dalla linea di battigia, ridotti a 150 e 1.000 metri nelle isole minori, è consentito l'incremento della volumetria esistente alla data del 31 marzo 2009," sono aggiunte le seguenti parole "anche mediante la rea-lizzazione di corpi di fabbrica separati dal fabbricato principale". (142)

Emendamento aggiuntivo Contu Felice.

Articolo 1 quater

b bis) gli ampliamenti realizzati ai sensi del presente articolo possono essere alienati a condizione che l'alienazione comprenda parzialmente o totalmente l'abitazione principale. (16)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 4 della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (210)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 4, comma 1, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (211)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 4, comma 2, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (212)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 4, comma 3, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (213).).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che devono iscriversi a parlare entro la fine dell'intervento dell'onorevole Porcu che ha a disposizione dieci minuti.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, il tema delle zone agricole, il tema dell'agro, il tema degli incrementi volumetrici e delle nuove costruzioni ha caratterizzato il dibattito di questa giornata. E' stato un dibattito che ha registrato certamente toni accesi, ma io credo che se la maggioranza riuscisse a limitarsi a presentare emendamenti che possono essere esemplificativi della legge, piuttosto che cercare di inserire nuove fattispecie edificatorie, certamente il cammino di questo provvedimento sarebbe in qualche modo più snello. Invece la stessa maggioranza, che si ritrova spesso in difficoltà anche a garantire la stessa presenza in Aula, com'è avvenuto anche all'apertura della seduta pomeridiana di oggi, continua ad alzare l'asticella e continua ad avere una autentica necessità (non voglio usare la parola ossessione perché credo sia una necessità) di inserire sempre nuove opportunità edificatorie.

Voi nella vostra maggioranza avete un problema, perché la vostra non è una maggioranza politica, non è una maggioranza che ha una visione di insieme e un progetto comune, e il primo a testimoniarlo è il Presidente della Regione che l'altro giorno è stato definito da un giornale "presidente di campagna". Infatti, ormai l'onorevole Cappellacci è diventato itinerante: si allontana dalla sede di viale Trento, si mette il colbacco, la capitta, la berritta, e va in giro a raccontare come va il mondo, portandosi sulle spalle una bisaccia piena di promesse e, a volte, anche di risorse che magari sottrae ad altri Assessorati.

Ormai lui è un uomo solo, è uno che cammina, che va, che non dialoga più con le parti sociali con le quali litiga, che spesso non dialoga più neanche con i suoi Assessori che lascia soli. Magari fra un po' comincerà a dire che anche la sua Giunta lo limita, lo costringe e non gli consente di essere interprete autentico della volontà del popolo sardo. La vostra maggioranza che non è più politica ma è una maggioranza raccogliticcia (e anche oggi ci sono stati voti in Aula che hanno sancito una spaccatura tra i banchi centrali di questo Parlamento e i banchi di destra su alcuni provvedimenti) che riesce a stare unita semplicemente mettendo insieme esigenze diverse all'interno di un provvedimento.

Le vostre ormai sono leggi, normative, provvedimenti zattera, provvedimenti salvagente, dove la zattera riesce a procedere solo se ognuno ha la possibilità di collocarvi un pezzetto della sua mercanzia, un pezzetto dei propri desiderata, un pezzetto dei propri interessi, a volte magari legittimi, a volte meno legittimi, a volte nobili e a volte meno nobili. Anche la vostra ostinazione a caricare questo provvedimento di nuove possibilità edificatorie, a aprire varchi nelle coste, nell'agro, a far rivivere nuove lottizzazioni, a caricare ancora un piano casa già sbagliato nella sua filosofia è dimostrazione di ciò.

Noi ci saremmo dovuti fermare dopo l'articolo 1 ter perché, guardate, l'unico articolo che parlava di costruito e di già edificato era l'1 ter, che riprendeva perlomeno i primi due articoli del piano casa 1. Avremmo dovuto chiudere la discussione lì, avreste dovuto ritirare tutti gli emendamenti e accontentarvi della vostra "proroghina" nella speranza di poter consentire ancora qualche altro intervento edilizio e poter provare a raccontare a qualcuno che questo piano casa (che non ha creato case ma, come hanno ricordato alcuni colleghi analizzando la natura di 17 mila interventi, ha creato soltanto un paio di villette in più o qualche propaggine di villetta in più) vada ancora avanti in un racconto che è sempre più distante dalla realtà.

E allora, siccome l'appetito vien mangiando, nell'articolo 1 quater voi effettuate un'operazione semplice, e fate diventare quel 10 per cento di incremento di volumetria previsto per le zone agricole il 20 per cento, e il 30 per cento dove prima era il 20. Insomma, partite sempre dal solito principio: quello che muove l'economia è la promessa della deroga, quello che muove l'economia non è la politica coerente nel tempo, non è la linearità nelle azioni e nelle politiche pubbliche, ma quello che muove l'economia è la promessa della deroga, di una legge che transitoriamente cade e promette di regalare una fetta del bene ambientale, lo promette per un periodo limitato nel tempo che poi nel vostro caso cresce sempre di più, e consente anche nell'agro di prevedere, con la "foglia di fico" della riduzione di almeno il 15 per cento del fabbisogno di energia primaria, possibili incrementi di volumetria.

Per intenderci: non stiamo parlando, colleghi, di qualificazioni energetiche che consentano a questa casa nell'agro di diventare autosufficiente dal punto di vista energetico. Se così fosse, infatti, io sarei pronto a votare l'emendamento, perché avrebbe un senso logico. In questo modo non solo darei nuovo impulso all'industria delle costruzioni e a tutto il settore delle energie rinnovabili ma lancerei anche il messaggio che la casa nell'agro, proprio perché ha un consumo di territorio ma anche un carico di servizi più costosi (perché occorre portare lì i servizi pubblici) deve già nascere autosufficiente dal punto di vista energetico, almeno dal punto di vista energetico. Ma questo non è il caso, quella riduzione del 15 per cento di fabbisogno di energia primaria è solo una foglia di fico per nascondere la volontà di costruire di più anche nell'agro.

In realtà sull'agro noi ci prepariamo ad assistere - e lo vediamo negli emendamenti successivi - ad un'operazione ancora più ambiziosa, ancora più lontana dalla nostra visione di quello che dovrebbe essere il suo sviluppo, che consiste nel prevedere il nuovo edificato e il nuovo costruito facendo saltare definitivamente il piano paesaggistico relativamente al lotto minimo e al fatto che questo edificato debba comunque rispettare le norme paesaggistiche e architettoniche. Questa è la vostra vera intenzione, la vostra vera volontà che si nasconde nell'emendamento numero 271 all'articolo 1 decies, , un emendamento di cui parleremo più tardi ma che vi invito a leggere. Qui c'è la volontà della maggioranza che svela la vera intenzione: quella di dare il via libera a nuove costruzioni e abbattere il famigerato lotto minimo dai 3 ettari a 1 ettaro, magari prevedendo di abbassare le cubature.

Allora, io capisco che questa sia la vostra volontà; non aggiungo aggettivi denigratori ma è una visione certamente lontana dalla nostra. Voi condurrete una battaglia asprissima in questi giorni per un emendamento che rischierà di essere impugnato, perché il tentativo sarà sempre lo stesso: quello di inserire eccezioni nelle norme di salvaguardia. Un tentativo che è già stato cassato al tempo dei piani territoriali paesaggistici. Questa è solo la nuova puntata di un fallimento prossimo venturo. Il mio voto all'articolo e all'emendamento sarà pertanto contrario.

PRESIDENTE. Poiché è stato riscontrato un malfunzionamento dell'impianto di registrazione delle iscrizioni a parlare, sospendo la seduta per consentirne la riparazione.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 34, viene ripresa alle ore 18 e 44.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà. Prego i colleghi di riscriversi entro la fine dell'intervento dell'onorevole Gian Valerio Sanna.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io vorrei richiamare i colleghi sull'importanza dell'articolo 1 quater e sulle conseguenze materiali e concrete che potrebbe determinare. L'articolo 1 quater si propone di inserire tra il comma 2 e il comma 3 dell'articolo 3 del testo attuale della legge numero 4 questo comma. Ora, mentre il comma 2 e il comma 3 si interessano di volumetrie di fabbricati con finalità agrosilvopastorali (quindi annessi agricoli, stalle, depositi e locali del genere) l'articolo 1 quater fa riferimento a fabbricati ad uso residenziale. E mentre per l'uso agrosilvopastorale è previsto un incremento dei volumi del 10 per cento, per gli immobili a uso residenziale l'incremento consentito è del 20 per cento se si trovano tra i 300 e i 2000 metri dalla battigia, e del 30 per cento se si trovano oltre 2000 metri

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BRUNO

(Segue SANNA GIAN VALERIO.). Ad Arborea, per esempio, che si trova oltre 2000 metri dalla linea di battigia, le case degli agricoltori notoriamente sono un po' sproporzionate, tant'è che quando noi abbiamo esaminato le nuove domande in sede di intesa ne abbiamo respinte molte. Superfici di 600 metri quadri sono infatti più consone a delle caserme che a delle case di civile abitazione. Per quanto le famiglie siano famiglie numerose, 600 metri quadri significano mediamente 1800 metri cubi. Immaginate che cosa succederebbe se a queste abitazioni si applicasse un incremento sul volume residenziale del 30 per cento. Stiamo parlando di 500 metri cubi in più, mica di niente! 500 metri cubi quanto sono? 150 metri quadri e anche di più.

Secondo lei una di quelle famiglie numerose che abita nel quartiere di latte dolce a Sassari, visto che lei è di lì, di quanti metri quadri dispone? della metà di 180, cioè della metà di quell'incremento che io gli sto riconoscendo qua. Cioè…

(Interruzione dell'assessore Rassu.)

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Come? No guardi, Assessore, poi possiamo interloquire, io applico la norma. Un imprenditore agricolo di Arborea, ha la sua casa, e si fa un calcolo. Un altro signore che si trova nell'agro di Alghero, nell'agro di Sassari, nell'agro che abbiamo sviluppato in questi anni per un fenomeno naturale, nella migliore delle ipotesi si crea un appartamento nuovo per un altro nucleo familiare, perché stiamo parlando di superfici di 120 metri quadri. A Sassari siamo oltre 2000 metri dalla linea di battigia? Siamo nell'agro? Abbiamo una classificazione diversa? No, sono spuntate così! Quindi oltre alle piscine, oltre alle ville e oltre ai metri quadri gli regaliamo altri 120-130 metri quadri di appartamento. Vorrei che fosse chiaro che il significato di questo articolo è questo.

Poi, certo, ci può essere anche il povero pastore o il povero agricoltore che risiede in un'abitazione di minor misura, ma questo vi avrebbe dovuto suggerire, Assessore, l'idea che per seguire gli interessi dei più deboli in questo momento avreste dovuto porre un limite alle superfici alle quali questa norma poteva essere applicata, per garantire che ne potesse usufruire davvero chi ne aveva bisogno, e non chi ne ha da dare ad altri. Io sto cercando di calare la norma su una realtà che conosco, e che è conosciuta da molti; applicativamente quello che voi avete previsto significa questo.

Stamattina, Assessore, abbiamo sviluppato il ragionamento relativo al rapporto del consumo del territorio con i mutamenti che l'economia agricola e l'alimentazione avrà nei prossimi decenni. Faccio un ragionamento oggi più stringente. Se nell'agro di Sassari e di Alghero offro la possibilità, a coloro che hanno già una casa, di costruirsi un altro appartamento, è molto verosimile che domani il figlio, invece di preoccuparsi di costruirsi una nuova casa, vada ad abitare lì aumentando il carico antropico, proprio quando stiamo esaminando i PUC di Sassari e di Alghero.

Il problema è che in quei luoghi non ci sono fogne, non ci sono servizi, e si sta cercando di approvare delle norme che costringano i comuni a consorziarsi per poter realizzare le opere di urbanizzazione che mancano, per non avere le fogne perdenti, per avere le cunette, per non avere i disagi delle urbanizzazioni che mancano. Questo è un provvedimento che ne complica notevolmente la strada, perché aumentando il carico antropico, costringe i comuni a porsi problemi maggiori sulla raccolta dei rifiuti, sul trasporto degli alunni a scuola, su tutti quei cosiddetti servizi a domanda individuale che i comuni sono chiamati a erogare.

E voi, che fate parte dell'area politica di questo Governo, che non si fa scrupoli di tagliare ai comuni, pensate che nei prossimi due, tre, quattro decenni che avremo davanti - che avranno i nostri figli, noi chissà quelli che avremo - avremo una finanza pubblica in grado di buttare i soldi togliendoli ad altri servizi per realizzare servizi in aree così vaste? Davvero? Sapete perché si indigna la mia coscienza di cattolico, ma anche quella di tanti che pensano che stare qui significhi certificare ogni sera, prima di mettere la testa sul cuscino, di aver servito l'interesse generale? Si indigna perché so che per queste scelte qualcuno pagherà, qualcuno prima o poi per queste scelte pagherà. E' questo che mi indigna: la superficialità con la quale voi pensate che il tempo che verrà è un tempo di altri, che non ci interessa più di tanto. Questa è la mortificazione della politica, l'abbassamento di ogni senso di responsabilità.

Sento tanti dire: "Che noia, che barba, passiamo ad altri argomenti, abbiamo la finanziaria". E questo che cos'è? Perché pensate forse che a ogni tornata di discussione di quest'Aula non siamo in condizioni di creare o non creare un qualcosa che inciderà attivamente sulla vita, sulla non vita, o sulla sofferenza di qualcuno? Pensate davvero così? E poi ci sono persone che si intrattengono in chiacchiere da bar, perché questa alla fine sta diventando un'aula dove ci si perde in un chiacchiericcio da bar. E poi vi aspetto a ragionare con sobrietà della preoccupazione per il fatto che la gente fuori non ci può più vedere. Continuiamo, che tanto ci siamo messi a posto la coscienza con la legge sui i campi da golf!

Ecco perché sarebbe stato importante che ci foste tutti, perché così avremmo potuto capire meglio, guardandovi in faccia, fino a che punto sareste stati in grado di reggere il nostro sguardo rispetto a questi problemi. State regalando cubatura a chi ha già avuto il privilegio di non rispettare le regole, e oggi gli enti pubblici si trovano a dover sanare queste situazioni. Chiedete agli amministratori di Alghero perché le giovani coppie devono andare a Olmedo a cercarsi la casa. Secondo voi con questa norma risolverete il problema a quelli lì? Riflettete, datevi una risposta e, se riuscite ad avere la coscienza a posto, poi fate anche la propaganda. In questo caso state solamente perseguendo gli interessi di…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, effettivamente questo articolo 1 quater tocca un argomento molto sensibile, in quanto propone un incremento delle volumetrie rispetto a quello (del 10 per cento) già concesso con la legge numero 4.

Nel caso di interventi, infatti, effettuati con criteri che comportino un risparmio energetico, e quindi con un diverso approccio rispetto a tutta la tematica dei consumi energetici dell'abitazione, si consente un incremento di volumetria fino al 20 per cento. Poi, se l'immobile è ubicato oltre i 2 mila metri dalla battigia, l'incremento può arrivare anche al 30 per cento.

Apparentemente io dovrei essere entusiasta di questo articolo, perché ho sempre sostenuto che ci si dovesse muovere sulla via di concedere la possibilità di incrementare le volumetrie legandole sempre e comunque, fin dall'inizio, ai criteri della cosiddetta "qualità costruttiva". Invece non mi entusiasma perché, di fatto, l'incremento legato alla qualità energetica viene previsto, ancora una volta, in aggiunta agli altri incrementi volumetrici. Si torna, di fatto, ad affrontare il tema del costruire in zone agricole senza affrontare il problema alla radice, con la necessaria capacità di approfondimento del tema.

Io ho sempre sostenuto in questo periodo (ma anche quando si discuteva la legge numero 4) che il Governo italiano sia entrato a gamba tesa contro gli strumenti di pianificazione territoriale che gli enti locali si erano faticosamente dati. Un intervento a gamba tesa che, se in qualche caso può apparire come un venire incontro alle esigenze delle amministrazioni, di fatto crea per le amministrazioni una situazione di assoluta difficoltà e imbarazzo nei confronti della propria popolazione nella gestione del delicato strumento della pianificazione urbanistica.

Costruire le case in agro, e senza nessun controllo era, fino a quarant'anni fa, la norma. Si è faticato molto a convincere la gente nelle nostre comunità, nei piccoli comuni ma anche nelle grandi città, che forse era il caso di darsi degli strumenti urbanistici. Diciamo anche che in tante realtà (e io provengo da una di queste, abbastanza emblematica, che è la città di Sassari) il mondo politico non ha lavorato in maniera molto lineare su questo fronte; basti pensare che fino a tre anni fa, quattro anni fa, il lotto minimo per le aziende agricole era (udite udite! ) 2 mila 500 metri quadri. Questo ha consentito su 6 mila ettari di terreno attorno alla città di Sassari un intervento nell'agro molto, ma molto impattante.

Solo chi ha amministrato quella città sa che cosa ha significato e significhi ancora oggi rispondere alla, tra virgolette, legittima esigenza dei cittadini che sono andati a risiedere nell'agro, indipendentemente dalla propria professione (la gran parte sono cittadini comuni che fanno tutt'altro che gli agricoltori), all'esigenza di questa gente di avere delle normali e dignitose urbanizzazioni: strade, fogne, illuminazione. Soltanto la questione dell'illuminazione pubblica delle strade è un problema così spinoso e costoso per le amministrazioni che è diventato impossibile da affrontare.

Chi ha gestito rapporti con queste comunità spesse volte ha dovuto dire: "Non ti posso garantire la presenza del mezzo pubblico perché il mezzo pubblico in quelle strade non ci passa". La conseguenza è che questi cittadini si considerano trattati dall'amministrazione pubblica come cittadini di serie B. Non è quindi un problema di facile soluzione. Bisognerà riuscire a darci un taglio e a trovare una soluzione per quelle realtà che sono ormai ampiamente compromesse.

Il problema però che mi pongo è: noi siamo consapevoli che con la legge numero 4 abbiamo dato, e che anche con il disegno di legge numero 265 stiamo dando, una spinta ad andare in quella direzione anche dove non si è ancora compromesso tutto? Siamo consapevoli che facendo finta di venire incontro alle esigenze che il singolo sente come una propria esigenza, quella di ampliare la propria casa, stiamo creando le premesse perché anche altrove si determinino situazioni di difficilissima gestione?

E allora, se siamo consapevoli di questo, se abbiamo la capacità e la forza di guardare a queste realtà con gli occhi attenti di chi deve assumersi la responsabilità non di dire sempre e comunque sì a qualsiasi esigenza che venga posta, dobbiamo guidare lo sviluppo delle comunità con intelligenza, avendo la capacità di guardare oltre quello che può vedere il singolo cittadino, avendo la capacità di fare intravedere una gestione del territorio che miri all'interesse dei singoli cittadini, ma nel più ampio contesto dell'interesse generale dell'intera comunità.

Io credo che nel predisporre la legge numero 4 e nell'affrontare con il disegno di legge numero 265 le modifiche alla stessa si sia sbagliato allora, ma si stia ancora più colpevolmente sbagliando oggi. E noi non abbiamo il diritto di peggiorare un qualcosa che già era abbondantemente deleterio nel testo approvato due anni fa.

Ecco perché sostengo che anche questo articolo 1 quater non debba essere approvato, e che invece debba essere approvato il prossimo nostro emendamento (che prevede la soppressione dell'intero articolo) nonché quello successivo (che prevede la soppressione del comma 5 dell'articolo 3 di cui abbiamo parlato poco fa) e che si debba cogliere l'occasione per intervenire nelle zone agricole quando si parlerà, se si parlerà, del nuovo PPR.

L'auspicio è che, in quella sede, il tema venga affrontato con la dovuta serietà, con l'obiettivo di dare una risposta alle esigenze di un'intera comunità e non all'insieme dei singoli che non…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, l'articolo in questione è stato dibattuto ripetutamente in questi giorni in quest'Aula proprio perché interessa una parte importante del territorio isolano, una parte del territorio che da diversi anni (qualcuno ha detto addirittura da quarant'anni a questa parte) si è trasformata in maniera vertiginosa. Il paesaggio di tipo agropastorale si è trasformato dando vita a situazioni a dir poco caotiche, caratterizzate da insediamenti abitativi, (mi riferisco, in modo particolare, alla fascia dai 300 ai 2000 metri) sorti per permettere di usufruire, nel periodo estivo, di quel bene che è fondamento della nostra economia turistica.

Ciò ha determinato, da moltissimi anni a questa parte, il proliferare caotico di strutture spesso di poco valore, architettonicamente povere, addirittura in qualche caso realizzate con materiali recuperati, una sorta di accampamento sparso nell'agro, funzionale a un bisogno esclusivamente estivo. Questo a danno di un territorio agropastorale che dominava i paesaggi costieri dell'Isola sino sicuramente agli anni 50; un paesaggio che ci apparteneva e che deve essere recuperato. Invece ancora l'equazione "più cemento più economia" ispira e pervade la legge in oggetto .

Ma allora io mi chiedo: questa equazione fino a quando potrà reggersi? Sino a quando sarà utile ai sardi e sino a quando non penalizzerà e danneggerà non solo l'economia dell'Isola, ma i fruitori più diretti, coloro che a ridosso di questi sviluppi caotici che ormai interessano tutta l'Isola hanno costruito?

Occorre pensare a un'ipotesi di risanamento per recuperare quel patrimonio prezioso che è il bene paesaggistico, un bene apprezzato a livello nazionale e internazionale. La vita dell'uomo nell'ambiente è una vita di simbiosi totale, e tutto ciò che altera in maniera disorganica l'ambiente sicuramente danneggia anche l'equilibrio dell'uomo che vi abita.. Quindi mi sembra che sia necessario recuperare una filosofia che ci appartiene, una filosofia che è nel nostro DNA, una filosofia che è utile, come spesso abbiamo detto, per confrontarci e cimentarci nel mondo.

Un incremento di volumetria che raggiunga il 30 per cento comporta una ulteriore rappresentazione di questo paesaggio deteriore perché aggiunge cubature a quelle cubature oggi esistenti, nate senza alcuna regola, senza alcun piano regolatore. Vi invito a recarvi in uno qualunque dei nostri villaggi marini sorti negli anni '60 e '70: sono solo degli agglomerati urbani caotici dove le strade venivano tracciate a seconda della benevolenza di chi aveva acquistato il lotto, più o meno larghe, più o meno sufficienti al transito delle auto, polverose, senza nessuna infrastruttura igienico-sanitaria. Non c'è bisogno di muoversi poi tanto in Sardegna: le troviamo in moltissime località dell'Isola.

Ebbene, io credo che questi agglomerati beneficeranno dell'articolo 1 quater perché non è specificato, come si intende o si vuol far intendere, che la possibilità di incrementare la volumetria sia legata al fatto che la costruzione costituisca abitazione del proprietario dell'azienda agro-zootecnica, perché l'articolo fa genericamente riferimento a case di proprietà e quelle case sono tutte di proprietà.

Questa norma apre quindi uno scenario che sottrae spazio importante alla possibilità produttiva della nostra regione, una volta cerealicola e pastorale, oggi invece anche suscettibile di evolversi in direzione di colture più innovative e vantaggiose.

Mi fa piacere, per esempio, pensare a quei giovani, diplomati e qualcuno laureato, che in località Funtanazza (parlo del mio territorio, perché è quello che conosco) hanno deciso di stare in azienda cercando di offrire un prodotto innovativo e di qualità. Questi giovani non hanno pensato a recuperare volumi aggiuntivi (e noi sappiamo che molti volumi aggiuntivi nelle aziende prospicienti il litorale sono stati trasformati in miniappartamenti a uso turistico) ma (dopo aver scoperto le potenzialità della cosiddetta pecora nera, allevata in quei territori, che produceva un ottimo latte) hanno invece provveduto a operare un ampliamento dell'azienda, costruendo un mini caseificio e verticalizzando così produzione.

Allora, io credo che lo spazio territoriale andrebbe consegnato a loro, in modo da far si che il turista si rechi in quei luoghi per vivere la realtà agropastorale che detiene la memoria storica, che detiene la cultura delle tradizioni, dalla ricostruzione dei periodi di produzione (dalla semina al raccolto) alla produzione del pane in loco. Questo io credo che sia il futuro del nostro territorio agropastorale in prossimità del mare, in prossimità dei 2000 metri dalla battigia.

Io credo che se promuovessimo questo disegno probabilmente creeremmo un habitat più conforme e più attinente alla nostra storia, alla nostra memoria storica, e più appetibile per un turismo non destinato a risolversi nell'affitto, per due mesi all'anno, di abitazioni fatiscenti e con un carico antropico eccessivo, ma un turismo dove il turista conviva con coloro che tutto l'anno operano, agiscono e vivono lo spirito delle tradizioni proiettati in un nuovo futuro.

Quello a cui penso è un nuovo sviluppo creato non dal cemento, ma dalle mani di giovani imprenditori che, grazie alle nuove tecnologie, fanno rivivere quell'attività storica che sembrerebbe oggi obsoleta...

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo per dire subito che ritiro immediatamente quanto dichiarato nel mio precedente intervento quando ho affermato che bastava ascoltarci, seguire un po' gli interventi per arrivare a un comune sentire. Mi ero sbagliato. Mi sembrava molto strano effettivamente, c'era qualcosa che non quadrava.

Avete votato a favore del nostro emendamento che abrogava il comma 5 dell'articolo 3 della legge numero 4 e adesso arriviamo a discutere dell'articolo 1 quater. Non solo non recepite quelle che sono le nostre contrarietà, non solo confermate quello che era scritto nella legge regionale numero 4, ma con questa norma volete incrementare ulteriormente, di un ulteriore 10 per cento, le costruzioni esistenti tra i 300 e i 2000 metri e addirittura volete arrivare al 30 per cento nella fascia oltre i 2000 metri.

Assessore Rassu, mi auguro che non giustifichi anche questa come una scelta economica perché questa è - come abbiamo detto più volte in quest'Aula in questi giorni, in queste settimane - una vera e propria speculazione. Voi condizionate questi interventi ad una riqualificazione - la chiamate in questo modo - dell'intera unità immobiliare che determini una riduzione di almeno il 15 per cento del fabbisogno di energia primaria.

Badate, questo ci conferma quanto asserito in questi giorni, e cioè che questa legge non è il frutto di un confronto al vostro interno, di un confronto in quest'Aula, ma è una legge che non è stata né ideata né tantomeno scritta in questo palazzo. Questo lo dico con cognizione di causa, lo dico convinto perché ritengo che qui dentro, almeno tra di noi, non ci sia nessuno con l'anello al naso.

Cosa significa condizionare il tutto al fatto che si raggiunga almeno il 15 per cento di risparmio di energia primaria? Guardate, credo che tutti quanti siamo consapevoli che basti sostituire le finestre col vetro camera per raggiungere e superare di gran lunga il risparmio del 15 per cento di energia elettrica.

Ho detto già che incentivare e ampliare questi immobili significa porre le condizioni per un aumento della spendita di risorse che non graverà solo sui proprietari degli immobili o sui proprietari del fondo che poi andranno a vendere gli immobili, ma graverà su tutta la collettività, su tutto il popolo sardo. Perché i comuni, già oggi in crisi perché voi continuate a ridurre loro i trasferimenti, saranno costretti a mandare in giro per i territori periferici i pulmini per portare i ragazzi a scuola, saranno costretti a dotare queste zone di luce, acqua ed energia elettrica.

Qualcuno ha parlato dell'esempio del sassarese; è giusto che ognuno parli del territorio che conosce meglio. Io vi invito a verificare, ma qualcuno di voi lo sa anche più di me, vi invito a verificare cos'è successo in questi ultimi anni nel Sinis, in modo particolare nel comune di Cabras, e soprattutto quante di quelle case che erano nate come ricoveri per attrezzi sono diventate delle vere e proprie ville immesse sul mercato e vendute come tali, ed oggi magari sotto sequestro dalla magistratura.

Con queste norme voi correte il rischio di sanare quelle situazioni e di premiare chi delle norme se n'è altamente "fregato". Mi chiedo e chiedo a voi cosa sarà costretto a fare un comune come quello di Cabras nei prossimi anni con questo incremento che si verificherà non all'interno del centro urbano, ma in tutto il Sinis, territorio molto vasto.

Alcuni di voi, quelli che consideriamo più responsabili, invitano continuamente a essere responsabili anche noi, ad aprirci a un confronto più fattivo (voi lo chiamate un confronto più serio) per addivenire ad un accordo su una proposta di legge come questa. Guardate, se avevo qualche dubbio sul comportamento che il centrosinistra sta avendo in quest'Aula adesso non l'ho più. Credo che noi possiamo solo inasprire il confronto nei vostri riguardi e assumerci la responsabilità del nostro lavoro, nella speranza che il popolo sardo ci segua e capisca di che cosa stiamo parlando e capisca soprattutto chi, con queste norme, volete premiare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Marco Meloni. Poiché non è presente in Aula decade.

E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Rinuncio a parlare positivamente di questo articolo e mi preparo a dire qualcosa in negativo. La valenza di questo articolo è chiara e inequivocabile. Se sull'agro forse è stato sollecitato qualche nervo scoperto, è vero, e sono emerse, possono emergere sensibilità nobili, qui veramente diventa pesante e difficile e complesso pensare a modelli edificatori in sintonia col paesaggio. Non riesco, infatti, proprio a scorgere alcuna valenza positiva nell'incremento volumetrico, in un articolato nato con lo spirito di sottrarre quel poco di decoro che resta al paesaggio.

Sugli emendamenti di questo articolato però io mio aspetto un atteggiamento di alto profilo da alcuni componenti della maggioranza, un alto profilo che abbiamo già riscontrato in quei componenti in sede di lavoro di Commissione. E ci aspettiamo un atteggiamento che ci riporti a parlare di piano casa, possibilmente di prima casa, laddove qualche altro nervo può essere scoperto facilmente, laddove ci si può anche dissociare, ma ci si può confrontare serenamente.

Su questa norma è difficile invece anche trovare, lo diceva poc'anzi il collega Solinas, è anche difficile trovare una serenità di ragionamento. Io ritengo che pensare che l'industria turistica si possa aiutare con l'incremento volumetrico sia la cosa più sciocca, più banale; sarebbe semplicissimo, sarebbe veramente la soluzione di tutti i mali del turismo sardo, ma sappiamo bene che non è vero. E noi ci aspettiamo che abbandoniate il tentativo di riportare il turismo sul piano casa e pensiate a politiche del turismo.

Mi sembra che qualche giorno fa sia stato pubblicato un bando PIA turismo; vorrei vederlo, vorrei capire, perché è con quegli interventi che si fa politica turistica, è con quegli interventi che si può avere gioco facile nell'attrazione turistica. Purtroppo credo che poiché questa maggioranza non riesce a concepire queste politiche organiche, razionali, di settore, rischi di pensare che si possa governare la politica del turismo promettendo incrementi di volumetrie del 10-15-20 per cento, qualcosa di meno o di più a seconda del contributo o meno del risparmio energetico. Penso che tutto ciò dia l'impressione di un fallimento totale, di una carenza totale di sensibilità verso i problemi sardi sul turismo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Dispiace che non ci sia un'interlocuzione con il resto dell'Aula perché credo che sia utile poter ascoltare anche pareri diversi. E' vero che in qualche momento, anche per il tipo di attenzione che c'è in aula, sembra che affrontiamo la discussione con l'unico intento di svolgere un'opposizione anche strumentale, in realtà credo che, soprattutto quando parliamo per 10 minuti, valga la pena di ascoltarci. E mi piacerebbe che ad ascoltarci ci fosse anche l'Assessore dell'agricoltura, a meno che non debba essere considerato l'assessore alla chiusura dell'agricoltura, l'assessore, cioè, che avrebbe il compito traghettare, il meno dolorosamente possibile, con qualche intervento volto a mitigare il percorso, verso la definitiva cancellazione dell'attività agricola in Sardegna.

Non è vero, infatti, che tutto si risolve semplicemente con il calcolo di una percentuale di efficienza energetica in più, con qualche metro cubo in più. Questa impostazione è indicativa di un preciso atteggiamento rispetto ad un'importantissima attività produttiva capace di generare lavoro come ne ha generato nel passato nella nostra Regione. Ed è indicativa proprio di un atteggiamento mentale, di una incomprensione di un problema importante che il mondo sta vivendo e sempre di più vivrà.

Il collega Matteo Sanna poc'anzi ha affermato che questo piano paesaggistico in agro bloccava tutto, bloccava pure la possibilità per una famiglia di agricoltori di stare insieme e di condurre insieme un fondo agricolo di 40 ettari. In realtà il piano paesaggistico non bloccava niente e tanto meno bloccava la possibilità di risiedere in agro per chi conducesse un fondo di 40 ettari. Il piano paesaggistico si poneva come base di un diverso modello di sviluppo, di un modello di sviluppo che pensava che, ad esempio, il turismo si dovesse promuovere soprattutto partendo dai centri urbani piuttosto che dando le spalle ai centri urbani e costruendo nuovi villaggi sulla costa.

Era alla base di un nuovo modello di sviluppo per i paesi dell'interno che puntava sui piani particolareggiati per il recupero dei centri storici, per fare in modo che i paesi fossero belli, vivibili, capaci di attrarre anche loro un turismo diverso da quello costiero. Si trattava quindi di un modello di sviluppo diverso che partiva dalla valorizzazione dei piccoli centri urbani. Il piano paesaggistico che si occupava dell'edificato in agro non lo faceva con l'atteggiamento di un ufficio tecnico comunale, lo faceva con l'atteggiamento di un programmatore regionale che cercava di non dire addio all'agricoltura sapendo che l'agricoltura è importante oggi e sarà maggiormente importante nel futuro, e cercava di creare i presupposti per rendere più facile e conveniente l'agricoltura in Sardegna evitando i mille paletti che ne avrebbero potuto pregiudicare definitivamente lo sviluppo.

Rendere più facile che cosa significa, assessore Rassu? Significa fare in modo - ho cercato di dirlo in precedenza -che un terreno agricolo valga in virtù della sua capacità di produrre reddito in agricoltura, che un terreno agricolo valga in base alla capacità di produrre grano, o granoturco, o uva, o quello che vuole, e non sia distratto, spiazzato, dalla capacità di "produrre" metri cubi, perché altrimenti sarà impossibile per chi vuole vivere di agricoltura continuare a utilizzare i terreni con quella finalità. E c'è ancora gente in Sardegna che vuole vivere di agricoltura!

Per esempio, numerose famiglie di Samassi, che producono proficuamente carciofi, dopo aver utilizzato gran parte dei terreni di Samassi, hanno comprato e stanno comprando terreni a Sanluri, a Serrenti, a Nuraminis, nel circondario, perché hanno trovato una filiera che seguono per intero (dalla produzione fino alla raccolta, alla lavorazione, alla consegna, alla distribuzione nei mercati all'ingrosso della Penisola e in Germania) che gli permette di ricavarne reddito e di pagare magari, in caso di affitto, 500 euro a ettaro, o anche di effettuare ulteriori acquisti in modo da ingrandire le loro aziende. Se però queste famiglie, nel momento in cui devono acquistare si trovano davanti terreni agricoli valutati non in virtù della capacità di produrre reddito in agricoltura, ma in virtù della loro potenzialità edificatoria, sarà impossibile per loro acquistarli e ingrandire le loro aziende. E questo vale per le aziende che ho appena citato, ma vale anche per tante altri casi in Sardegna.

Il collega Valerio Meloni, che non c'è in questo momento, ieri ha pronunciato uno degli interventi più belli, citando il caso di un agricoltore di Sassari che continua a condurre con i figli la sua azienda agricola esattamente dove sempre si è trovata, senza chiedere niente per sé, nemmeno di aumentare le cubature. Questo agricoltore, però, a poco a poco si è trovato diverse persone che dopo aver costruito e essere andate a vivere vicino a lui gli dicevano in continuazione: "il problema sei tu, vattene, smetti di fare agricoltura, perché ci sono problemi igienico-sanitari, perché ci disturbi, perché noi vogliamo vivere in pace". Capovolgendo il mondo sottosopra!

Ora quel signore ci dice una cosa importante: primo, che sarà impossibile espandere quell'azienda e dare lavoro ai figli, perché attorno a lui non ci sono più aree agricole, ci sono seconde case; secondo, che sarà impossibile un domani procedere a un riordino fondiario.

Il riordino fondiario è una necessità fondamentale per il rilancio della nostra agricoltura, ed è stato fatto male anche per l'assenza di norme chiare del codice civile, anche se finalmente ne è stato fatto uno partendo da Pauli Arbarei in Sardegna, recentemente concluso. Queste seconde case rendono impossibile per sempre fare riordino fondiario e quindi accorpamento dei fondi, necessario per rendere produttivo il lavoro agricolo.

Per esempio, per quanto riguarda gli ettari coltivati a grano, nell'ultima annata agraria ne sono stati coltivati meno di 30.000 in Sardegna (28, 27, forse 25000) mentre fino a non troppi anni fa se ne coltivavano 120.000. Quest'anno se ne produrranno circa 40.000 ettari, grazie a un certo risveglio del prezzo dei prodotti agricoli, perché c'è una politica regionale che - sarebbe bene lo sapesse l'Assessore dell'agricoltura - oltre al premio di disaccoppiamento concesso in virtù delle norme europee, prevede ulteriori 250 euro a ettaro per chi effettua le rotazioni agrarie per produrre alimenti a contenuto proteico in sostituzione dei mangimi.

Che incremento di posti di lavoro comporta passare da 25.000 ettari a 40.000 ettari coltivati? E passare da 40.000 ettari per tornare a 120.000 ettari coltivati, quanti posti di lavoro in più comporta? Interessano a questa Giunta regionale i posti di lavoro? O pensa che i posti di lavoro possano essere solamente quelli semestrali legati al turismo? Pensa che possano essere solamente quelli degli "intonachini" chiamati ad aggiungere il 20 per cento di metri cubi alle case che si trovano a 2 chilometri dal mare? O pensa che ci possano essere ancora lavori dignitosi e redditizi in agricoltura, se riusciamo ad accorpare i fondi? È incredibile come questi argomenti non interessino a questo Consiglio regionale! E le chiedo, Presidente, di far fare silenzio!

PRESIDENTE. Onorevole Tocco, per cortesia, non disturbi l'oratore. Concluda, onorevole Soru.

SORU (P.D.). Più in là parlerò di alcuni conti, di quanti posti di lavoro sono stati persi passando da 120.000 ettari coltivati a 40.000 ettari, e di quanti ne state facendo perdere con queste intollerabili azioni, che forse vanno al di là di quella che è la vostra intenzione, ma certamente ci vanno in ogni caso, al di là della vostra intenzione.

PRESIDENTE. E'iscritto a parlare il consigliere Moriconi, che non è in Aula e pertanto decade.

E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, prosegue con questo articolo la discussione di questa legge, che per noi, lo abbiamo detto in questi giorni, rappresenta un male per l'ambiente, per il territorio, per il paesaggio, e a dispetto degli intendimenti da voi scritti, propagandati e dichiarati, un danno anche per l'economia della Sardegna.

Discutendo tra l'altro sull'articolo 1 ter, sia io sia i colleghi che sono intervenuti da questi banchi abbiamo sottolineato, qualora applicato, le potenzialità devastanti che avrebbe sull'agro, specificatamente in raccordo col combinato disposto con l'articolo 3 della legge numero 4 del 2009. Abbiamo cioè stigmatizzato profondamente l'articolo 1 ter e ne abbiamo appunto dichiarato la sua valenza centrale anche nell'ambito della legge che stiamo discutendo. Anche se, a ben vedere, purtroppo il peggio doveva ancora arrivare, e purtroppo sappiamo, verificando articolo dopo articolo, che il peggio non finirà neanche con questo articolo 1 quater, anzi sarà purtroppo un peggio in crescendo.

La legge numero 4 del 2009 già conteneva disposizioni per noi inammissibili, che a suo tempo denunciammo senza remore, peraltro totalmente ininfluenti per il superamento della crisi economica di cui continuate a non occuparvi, di cui sembrate non rendervi conto, tant'è che ci troviamo a discutere una legge totalmente dannosa e per certi versi inutile, quando invece dovremmo essere in Aula, o in commissione, a discutere la nuova legge di bilancio, la finanziaria, e possibilmente a mettere mano seriamente al patto di stabilità.

Quindi non solo non vi siete occupati del problema per 2 anni e mezzo, ma continuate a far finta di niente, e a portare dei surrogati di soluzioni alla crisi economica (quale la legge che stiamo discutendo) che paradossalmente, così come bene diceva il presidente Soru, danneggiano l'economia, danneggiano l'economia presente, ma soprattutto danneggiano l'economia futura, che potrebbe e dovrebbe avere proprio nell'agricoltura il suo punto di forza. I terreni agricoli, pertanto meriterebbero un'attenzione certamente diversa da quella che invece stanno subendo in queste ore e con queste leggi.

Non c'è traccia di nessun intervento per chi la casa non ce l'ha, mentre vi concentrate e vi sforzate di rispondere non a chi vive le case, ma a chi vive di case, a chi vive commercializzando case e da quest'attività vuole trarre sempre maggiori guadagni: sulle coste, sull'agro, ovunque sia possibile fare questo, ovunque i mercati indirizzino le potenzialità di espansione del mercato immobiliare. Quindi questa legge peggiora senza pudore la già disastrosa legge numero 4, spingendo l'acceleratore sul superamento dei capisaldi della tutela dell'ambiente e del paesaggio, che appunto sono stabiliti molto chiaramente nel piano paesaggistico regionale, e sull'esproprio delle competenze comunali in materia di urbanistica.

Tant'è che in questi giorni, ieri in particolare e stamattina, ho capito meglio perché ritenete irrilevante e perché non prendete in considerazione la nostra proposta di dotare i comuni delle risorse necessarie per predisporre e approvare gli strumenti urbanistici, che sono fondamentali anche per sganciarsi da molti dei vincoli che il piano paesaggistico regionale, giustamente, impone. La ritenete irrilevante e non la prendete in considerazione perché per voi sono irrilevanti gli strumenti urbanistici comunali, posto che - ed è dimostrato da questa articolato - con le vostre leggi (con questa legge e certamente con la legge numero 4) anche laddove i comuni hanno approvato i loro strumenti urbanistici, voi stabilite che si possa procedere in deroga ad essi.

Voi intervenite a derogare i piani urbanistici anche laddove sindaci assolutamente responsabili, magari con le poche risorse a disposizione (perché la maggior parte di essi non hanno risorse a disposizione) li avessero approvati. Quindi leggi come questa, e come quelle che l'hanno preceduta, devastano l'ambiente e il territorio e sono anche pedagogicamente molto negative. Interrompono infatti - e questo per noi è politicamente un aspetto importante, per questo la stigmatizziamo - interrompono un percorso di crescita culturale, di coscienza ambientale che faticosamente la Sardegna aveva intrapreso affrontando forti resistenze, perché inserirsi ed incidere in incrostazioni e atteggiamenti culturali radicati, che si sono sedimentati nel tempo, è molto difficile.

Con queste leggi, con il messaggio che recano, vanificate quindi lo sforzo meritorio profuso dalla maggior parte dei sindaci di quest'Isola, di quei sindaci che non pensano soltanto al qui e all'ora, che non pensano soltanto alla telefonata del momento del concittadino che ha bisogno di una stanza in più da realizzare nel sottotetto, di quei sindaci che hanno invece indirizzato responsabilmente i cittadini sulla strada del rispetto delle regole e della necessità che le regole in urbanistica per il rispetto dell'ambiente e del paesaggio vengano osservate.

Da sindaco vi dico che tutto ciò non è semplice, che ci vogliono anni e che distruggere il lavoro svolto dal punto di vista culturale, quindi pedagogico, dei nostri primi cittadini è un atto di grave irresponsabilità su cui credo si debba assolutamente riflettere per evitare che passi il messaggio che "fatta la legge trovato l'inganno". Questo sarebbe un messaggio politico di una valenza devastante su cui io vi inviterei a riflettere perché determinerebbe un danno difficilmente recuperabile.

Noi torneremo al governo di questa Regione e non abbiamo paura di dire che quando torneremo al governo di questa Regione, molto presto, cercheremo di riprendere la strada che voi state interrompendo. Credo che molte di queste leggi potranno essere corrette e ad alcune devastazioni del paesaggio forse riusciremo anche a porre rimedio; sarà invece molto più difficile riportare i cittadini, che voi avete convinto della bontà delle vostre disposizioni normative, al rispetto delle regole, al rispetto delle leggi e al convincimento che la necessità di rispettare le leggi risponda non all'esigenza del Governatore di turno o dell'Assessore, ma all'esigenza di garantire un futuro a quest'Isola, di garantirne davvero il rispetto dello sviluppo delle potenzialità economiche.

Quindi c'è un insieme di variabili, un insieme di condizioni in queste vostre leggi che veramente solleciterebbero il senso di responsabilità di chiunque a prendere in mano di nuovo la legge, riflettere e possibilmente ritirarla, sino a quando si è in tempo per farlo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Questo è un articolo per il quale provo anche un certo interesse; l'urbanistica di solito non mi appassiona molto, questo però riguarda l'agricoltura, che è un tema che mi appassiona un po' di più per tante ragioni, per ragioni anche affettive. Io cerco di non avere, per quanto posso, se mi riesce, un'impostazione né di tipo ideologico né dogmatica. Non penso che, per esempio, tutto quello che proviene da questa parte vada bene o sia andato bene, che tutto quello che facciamo noi o che faremo o che abbiamo fatto noi possa andare bene, non penso che noi abbiamo la verità in tasca.

Non ho neanche la pretesa di essere ascoltato però un po' mi disturba il brusio, solo questo, è un problema mio, scusatemi se vi chiedo di fare silenzio.

Dicevo, non penso nemmeno che quello che fate voi sia il male assoluto, non mi è mai passato nell'anticamera del cervello, non lo penso nemmeno adesso che state approvando una legge che non condivido, che state replicando una legge approvata due anni fa che non ho condiviso e sulla quale nemmeno questi due anni di applicazione mi hanno fatto cambiare idea .

Provo a svolgere un ragionamento dal mio punto di vista. Penso, per esempio - ho provato a dirlo in questi giorni anche ai colleghi Sardisti - che ogni porzione di territorio debba essere utilizzata secondo la sua vocazione naturale, secondo la sua naturale destinazione, e se storicamente ci si è insediati in certe zone evidentemente i nostri nonni, che erano sicuramente più saggi di noi, avevano fatto una serie di valutazioni che li avevano portati a ritenere che i centri urbani dovessero essere ubicati in quelle zone e che lì si doveva andare a vivere. La campagna, che invece ha un'altra vocazione, deve essere utilizzata anch'essa secondo la sua vocazione e quindi deve essere utilizzata per scopi legati alla produzione agricola. Pertanto nelle città e nei paesi il compito della politica, il compito nostro che facciamo le leggi, è quello di creare le condizioni perché si possa vivere, perché all'interno delle città ci siano tutti quanti i servizi, ci siano tutte quelle condizioni che permettano l'insediamento umano.

Stiamo cercando, ne abbiamo parlato spesso, di trovare il modo perché, per esempio, le famiglie continuino a vivere nei centri piccoli, seppur in periferia. Ci lamentiamo dello spopolamento dei piccoli centri: proviamo a creare le condizioni perché la gente continui a vivere lì; questo mi sembra che sia il compito del legislatore. In campagna invece abbiamo un'altra responsabilità. Dobbiamo creare le condizioni perché in campagna si svolgano adeguatamente le attività agricole e pastorali con moderni criteri imprenditoriali.

Quindi il compito della politica, ma non voglio neanche sconfinare su altri argomenti che sono quelli che attengono più alle politiche agricole, il compito della politica, e in questo caso il compito nostro che stiamo approvando la legge, è quello di valutare, anche per quello che ci interessa in questo momento dal punto di vista urbanistico, quello che si può fare in campagna. Che cosa prevede l'articolo 1 quater? Prevede incrementi volumetrici in zona agricola, del 20 per cento nella fascia costiera e del 30 per cento oltre la fascia costiera. Ecco, io mi chiedo, perché voglio essere coerente con il ragionamento che ha svolto prima: se si svolgono attività agricole produttive a chi giovano queste nuove volumetrie?

Io non penso che queste nuove volumetrie possano, per esempio, giovare agli agricoltori; questi non hanno bisogno di una modifica degli strumenti per poter edificare quello che serve loro, lo possono già fare: se devono costruire uno stabilimento per la lavorazione dei loro prodotti lo possono già fare, se devono costruirsi la residenza in campagna nella loro azienda possono già costruirla (altrimenti quelle che ci sono non so chi le avrebbe fatte). Io penso, invece, che se venissero realizzate queste nuove volumetrie si provocherebbe un danno all'agricoltura, cioè l'agricoltura non se ne gioverebbe. Mi dovete dire, infatti, qual è oggi l'agricoltore che vuole costruire un ricovero attrezzi, un ricovero per i trattori, per le mietitrebbia, per qualsiasi altro strumento di lavoro e non può farlo.

Io ho fatto il sindaco e posso assicurare che non c'è stata mai nessuna difficoltà a farlo; avevamo ovviamente un piano urbanistico approvato e chi doveva svolgere attività agricola si costruiva il capannone, si costruiva anche la casa, se serviva per abitarci. Con questa norma, invece, si provocherebbero dei danni all'agricoltura, intanto perché aumenterebbe la valutazione dei terreni, e questo è il primo danno indiretto che si causa all'agricoltura, e poi perché - e questo è anche un danno tangibile, che si può toccare con mano - si creerebbero degli ostacoli, si creerebbero delle barriere agli interventi nelle zone agricole, ve lo abbiamo provato a dire anche stamattina e questo pomeriggio.

Oggi le aziende agricole, infatti, tra le grandi difficoltà nelle quali si dibattono (e sono tante) hanno anche il problema della dimensione aziendale: abbiamo delle aziende agricole che non sono adeguate per dimensioni a stare sul mercato, però per ampliare la loro dimensione, oltre ad avere bisogno di supporti di natura economica (che oggi non ci sono) dovrebbero poter acquisire i terreni confinanti, ma spesso non lo possono fare perché occupati da civili abitazioni. Non dico che dobbiamo mettere in campo anche gli strumenti per fare il riordino fondiario - poi noi abbiamo presentato anche una proposta di legge in tal senso - ma se anche volessero procedere ad un accorpamento volontario, avrebbero delle difficoltà, perché dovrebbero recuperare terreni che invece sono già infrastrutturati in una certa maniera. Come si fa a mettere assieme questi terreni se già ci sono le case? Questo sarà un ostacolo enorme.

Un altro dei problemi che oggi avverte il mondo agricolo, tra i tanti, è quello dell'infrastrutturazione: è necessario oggi infrastrutturare ancora la campagna; alcune zone sono già infrastrutturate ma altre hanno bisogno ancora di infrastrutturazione. Adesso, per esempio, è stato finalmente appaltato il tratto Flumineddu, o Flumendosa non mi ricordo come si chiama, dell'irrigazione della Marmilla: se in quella zona c'è una forte presenza di residenze, ci sarà difficoltà ad infrastrutturarla;, è un ostacolo. Se dobbiamo eseguire dei lavori di accorpamento e di riordino e dobbiamo fare le strade per migliorare la qualità, se ci sono villette già costruite mi spiegate come facciamo a riordinare i terreni, ad accorparli?

Io penso che questo sia un danno, e che sia un danno anche per le nostre comunità, perché, nel momento in cui si creano delle scorciatoie per edificare, considerato che le risorse sono di per sé sempre insufficienti, una famiglia potrebbe essere tentata di trovare una scorciatoia e, anziché comprare il terreno a 150-200 euro a metro quadro, potrebbe acquistare il terreno vicino al paese e costruire lì la casa, ed è comprensibile…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). In questo articolo 1 quater l'intenzione del legislatore è quella di intervenire per modificare le previsioni dell'articolo 3 della legge regionale numero 4 del 2009, in particolare il comma 2 che prevede per le zone omogenee E, fra i 300 e i 2000 metri dalla battigia, interventi di ampliamento delle volumetrie esistenti nella misura del 10 per cento. Col comma 2 bis, poi,la previsione viene ampliata fino al 20 per cento, e oltre i 2000 metri dalla battigia l'ampliamento consentito viene elevato fino al 30 per cento. Anche in questo caso la scelta è comunque quella di consentire un aumento delle volumetrie complessive al di fuori della pianificazione esistente.

I colleghi che mi hanno preceduto hanno spiegato molto bene i problemi che può determinare l'incremento delle volumetrie nelle zone agricole; hanno spiegato come puntare al mattone nelle zone agricole possa portare anche a una sostanziale cacciata degli agricoltori o, come minimo, ad uno sconvolgimento dei ritmi e delle consuetudini tipiche dei nostri produttori e dei piccoli proprietari terrieri che lavorano la terra da generazioni. L'allargamento dell'azienda agricola viene ostacolato e l'infrastrutturazione legata al vivere ventiquattr'ore su ventiquattro senza avere nessuna attività agricola mina irreversibilmente la vocazione naturale del territorio.

È stato già detto ma lo voglio ripetere: è chiaro che il fatto che le persone abbiano la possibilità di vivere in maniera sempre più numerosa in terreni a vocazione agricola non potrà far altro che aumentare i costi dei servizi primari come la scuola, che in questo momento, tra l'altro, è fortemente a rischio secondo la legge delega del Governo nazionale. Quindi già questo fa capire i rischi di questo sistema, soprattutto in una situazione di crescita delle civili abitazioni, e di conseguenza della popolazione, in terreni che avevano invece ben altra vocazione .

Il problema del consumo del suolo agricolo è un problema che si scontra con una certa politica della casa e si pone assolutamente fuori dalla politica volta a facilitare l'acquisto della prima abitazione ad esempio delle giovani coppie. Questa legge ovviamente non è un piano per la casa o, meglio, è un piano casa per chi, come ha detto benissimo la collega Barracciu, vende case, o comunque per chi, della movimentazione immobiliare fa il suo mestiere. E rimane quindi una legge che interesserà veramente poche persone in Sardegna, ovverossia farà gli interessi di coloro che non hanno sicuramente a cuore il patrimonio agricolo sardo.

L'Assessore dell'agricoltura sarebbe stata probabilmente la persona, il referente più adatto in questo momento per spiegarci quali siano le ipotesi della Regione, quali saranno nella nuova finanziaria regionale che sta per arrivare i punti di forza rispetto allo sviluppo della Sardegna in questo settore. Il timore che noi abbiamo è che non ci siano punti di forza e che si continui quindi a restituire a elettori e a categorie di elettori delle cortesie, che ovviamente, in questo momento, sono messe in conto, proprio per poter dare un respiro assolutamente provvisorio a un settore che, in questo caso, non può far altro che creare, forse, una bolla ma secondo me nessuna ricchezza

Devo dire anche che alcune aree agricole (io penso al territorio dove abito) sono ormai certificate a grande rischio idrogeologico e, nonostante ciò, ci sono delle richieste, anche delle semi infrastrutturazioni, che preludono a nuove lottizzazioni. C'è un'area, in agro di Capoterra, vicino alla località di Frutti d'oro, che è stata totalmente inondata. Grazie a Dio era priva di case. Ecco, quell'area, particolarmente strategica, adiacente al rio San Girolamo, è considerata dal piano di messa in sicurezza come area di esondazione, di sfogo del fiume, sulla quale è proibito qualsiasi intervento edilizio. Invece c'è un'immobiliare che ancora presenta ricorsi perché vuole realizzare una lottizzazione. Chiaramente quello è un terreno agricolo che deve rimanere agricolo, quindi, anche da questo punto di vista, non possiamo inviare dei segnali che vadano in direzione contraria.

Per quanto riguarda poi i piani urbanistici comunali anche per questi noi dovremmo fare di tutto, prevedere tutte le agevolazioni perché siano al più presto approvati. Per esempio, sempre nel mio territorio, il piano urbanistico comunale non esiste, è ancora una chimera, sicuramente ci sono stati in passato problemi legati ad attentati, però ormai anche questo fenomeno è venuto meno. Io spero che non stia maturando la mentalità tra gli amministratori locali secondo la quale invece che puntare sui PUC sia meglio puntare alle deroghe su deroghe. Il legislatore sardo si assumerebbe una grande responsabilità se lasciasse spazio a questo tipo di intervento.

Se i PUC venissero finanziati, se la Regione spingesse per finanziare i PUC, per dare tempi certi, per dare certezze ai cittadini, per fare in modo che poi veramente i PUC diventino uno strumento veloce, moderno, efficace, si perderebbero tutti gli orpelli legati alle mille autorizzazioni a cui i privati cittadini e le imprese devono sottostare. Se mantenessimo intatta la struttura del PPR con i PUC approvati noi veramente creeremmo una situazione nella quale i cittadini potrebbero trovare risposte rapide, efficaci con molto meno burocrazia. Noi non siamo, infatti, per la burocrazia, noi speriamo che la burocrazia venga snellita, ma non deve essere snellita nel senso di continuare a concedere deroghe, di continuare a passare da un piano di sanatoria degli abusi alla concessione di nuovi incrementi di volumetria su terreni che non hanno nessuna vocazione. Per questo io credo che la riflessione sia quella di trovare una…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, apprendo adesso dagli organi di informazione che il blocco delle assunzioni, che interessa tutto il comparto del pubblico impiego, non interessa la Presidenza del Consiglio dei Ministri che assumerà infatti altri trentatré persone, di cui dodici dirigenti con firma del ministro Brunetta. Voi mi direte che non c'entra niente ma ho voluto sottolineare questa contraddizione nella discussione di un articolo che contradditorio non è, anzi è una conferma.

Io capisco le preoccupazioni dei colleghi che continuano giustamente a parlare di agricoltura, ma non serve a niente, perché il problema che vi siete posti quando avete pensato di peggiorare la legge numero 4 era quello di portare all'incasso nel peggior modo possibile, e nella maniera secondo voi più facile possibile, una serie di facilitazioni per incrementare il cemento che è già abbondantemente presente sia nella fascia da 0 a 300 metri dalla battigia sia nelle fasce immediatamente circostanti.

Badi Assessore, io ho fatto mentalmente la verifica di che cosa voglia dire applicare la lettera a) di questo articolo alla fascia della "125", da Quartu fino ad arrivare a Flumini, tutta la zona dell'agro di Maracalagonis, zona che conoscono benissimo, zona in cui è già presente una quantità di volumi, di cemento che ha assolutamente deturpato quell'area. Cosa vuol dire, lo chiedo a lei, Assessore, un incremento del 20-30 per cento di altri volumi, di altro cemento in una zona ampiamente compromessa? Altro che agricoltura! Ma perché stiamo a perdere tempo sui problemi dell'agricoltura?

L'assessore Cherchi fa bene a stare fuori, non ci fa niente in questa aula, il consigliere Cherchi può rimanere, ma l'Assessore dell'agricoltura non c'entra niente, perché qui di agricoltura non importa niente a nessuno. Il problema è di aumentare le volumetrie del 10 per cento nella fascia da 0 a 300 metri, del 20 per cento nella fascia da 300 a 2000 e del 30 per cento nella fascia circostante. E quello che succede nella zona di Flumini di Quartu e in tutto il litorale, il litorale da Quartu fino a Villasimius, in queste zone agricole (così le chiamiamo) succederà in vastissime altre parti della Sardegna, in tutta la città lineare che avete intenzione di costruire lungo le coste. E ciò in forza di una norma che peggiora assolutamente, in maniera improponibile e insopportabile, l'articolo 3 della già pur brutta legge numero 4.

Assessore e presidente Sanna, io questo articolo lo chiamo articolo 3, modificato articolo "Cetto La Qualunque", perché questa parodia di politico cialtrone, ignorante, non avrebbe potuto fare di meglio, perché uno che dichiara di essere assolutamente contro le norme, contro le regole, per avere mano libera su tutto, senza che nessuno lo disturbi, è la fotografia di quello che voi volete fare nelle zone agricole per incrementare il cemento. L'agricoltura, ripeto, non c'entra niente.

Voi dell'agricoltura - e lo vedremo nel bilancio e lo abbiamo visto nei bilanci precedenti - vi preoccupate solamente quando dovete "piazzare" qualche persona che vi interessa per definire dei rapporti spesso clientelari con le associazioni di categoria, che però si stanno accorgendo che questa politica sta portando l'agricoltura sarda alla morte. Ma in questo caso dobbiamo parlare di cemento, non di agricoltura, di cemento. Avete addirittura raddoppiato le possibilità di incremento delle volumetrie, avete inserito questo imbroglio del 15 per cento dei risparmi energetici. Sono tutti trucchetti.

Io spero che questa esagerazione nel voler incrementare, rispetto alla "4", le possibilità derogatorie già da questa ampiamente previste vi porti veramente a fare la fine che ha fatto il piano casa nel Lazio. Perché noi con i nostri numeri non possiamo fare niente, ma ci sarà pure un giudice a Berlino, qualcuno che, rispetto alle norme previste dal Governo nazionale, vostro, rispetto al Codice Urbani, uomo di centrodestra, ci sarà pure qualcuno che valuterà che queste sono ulteriori esasperazioni? Ulteriori esasperazioni di una volontà senza freni diretta ad incrementare il già consistente e spesso inutilizzato patrimonio edilizio.

Che dire quindi? Noi, la nostra battaglia, la faremo, la facciamo e continueremo a farla. Noi stiamo perdendo le speranze che ci possa essere la possibilità e la capacità di dialogo, perché non comprendiamo da che cosa possa nascere la vostra ansia edificatoria di regalare ulteriori volumetrie a persone che spesso si sono poste, con il cemento, con i volumi realizzati, in contrasto con le norme urbanistiche, e che hanno goduto abbondantemente negli anni di sanatorie. Voi state premiando proprio le persone che hanno fatto un uso oltraggioso delle norme urbanistiche.

Assessore, lei è Assessore delle attività urbanistiche della Sardegna, quindi lei è la persona che dovrebbe difendere le prerogative della Regione e, dal punto di vista urbanistico, dovrebbe difendere i comuni. Questa è una norma assolutamente antiautonomista, perché voi, anche ai pochi comuni che hanno approvato i PUC, e che hanno stabilito norme certe per tutti i loro concittadini, state dicendo che "ve ne fregate" e derogate a quegli strumenti contro la volontà dei comuni. Quindi, ripeto, questo è l'articolo che scopre gli altarini, l'articolo che scopre le carte e che mostra veramente qual è l'atteggiamento con cui pensate di dover utilizzare le norme urbanistiche nella nostra regione.

Peraltro, c'è un'ulteriore finezza in questo articolo, perché con esso si elimina la distinzione prevista nell'articolo 2 della legge numero "4", che divideva quantomeno l'incremento del 10 per cento in attività agro-silvo-pastorali, così come l'avete chiamata, e il 10 per cento per attività residenziali. Adesso avete tolto ogni distinzione, adesso c'è il 20 per cento e basta. 20 per cento per qualsiasi attività , sia essa residenziale, sia essa agro-silvo-pastorale, così come la chiamate in maniera poetica. Quindi, Assessore, io spero proprio che questa norma poi incorra nelle censure di un giudizio superiore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prende atto che i consiglieri Artizzu, Diana Giampaolo, Pitea e Salis sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 44 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto).Io ringrazio il numero legale perché ci consente, ancora una volta, di esprimere la nostra opinione e, nello specifico, di esprimerla sull'articolo 1 quater, perché anche nella numerazione vi siete resi stravaganti, diciamo la verità. Potevate fare un articolo 1, un articolo 2, un articolo 3 normali? 1 bis, 1 ter, 1 quater, sembra una formazione di giocatori di calcio di una squadra perdente, oggi, e più probabilmente domani.

L'articolo 1 quater tratta anch'esso di modifiche, ovviamente peggiorative, molte delle quali intervengono nella fascia più sensibile del nostro territorio, la fascia costiera, intervengono a modificare nuovamente l'articolo 5 della legge numero 4 del 2009, quella che disciplina gli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico ricettiva. Ora, è vero anche che il titolo di questa legge, anzi della legge numero 4 del 2009, è "disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo", ma è passata - e l'avete fatta passare voi, l'assessore Asunis, il Presidente della Regione Cappellacci - l'idea che questo fosse il Piano casa, perché voi vi siete legati a un provvedimento nazionale che avrebbe dovuto sostenere il settore edilizio attraverso la realizzazione di immobili destinati a uso abitativo, per le famiglie. E invece di tutto c'è tranne questo. Anzi tanto non c'è questo che non vi siete neppure preoccupati dei fondi a disposizione di AREA per costruire case.

L'onorevole Maninchedda è qua, è stato un ottimo Presidente della Commissione bilancio e si ricorderà dello sconcerto con il quale abbiamo assistito alle dichiarazioni dell'amministratore di AREA, che non ha saputo utilizzare (però voi lo mantenete in quell'incarico prestigioso e anche molto ben pagato, più ben pagato di quanto siano pagati i consiglieri regionali) 110-115 milioni di euro di assegnazioni statali da spendere per costruire case. AREA poi ha emanato bandi più o meno legittimi, più o meno illegittimi, che non sono andati a buon fine, che rimangono lì. Abbiamo presentato una mozione, poi non siamo stati capaci, neppure in quell'occasione, di difenderla, l'avremmo dovuta difendere meglio.

Allora, l'articolo 5 tratta, come abbiamo detto, degli immobili destinati allo svolgimento di attività turistico ricettiva (quindi di altro piuttosto che di immobili ad uso abitativo, cioè di case) situati in aree extraurbane nella fascia costiera dei 300 metri dalla linea di battigia, ridotta a 150 metri nelle isole minori. L'articolo 5, primo comma, consentiva, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, incrementi volumetrici del 30 per cento per migliorare la qualità architettonica degli edifici.

Noi abbiamo quindi un Piano paesaggistico che interviene, ma abbiamo tutta una letteratura giuridica in questo senso, perché abbiamo altre disposizioni che nel frattempo sono intervenute a tutelare questa fascia, abbiamo strumenti urbanistici che intervengono a dire cosa si può realizzare all'interno di quella fascia e allo stesso tempo abbiamo un articolo 1 quater che invece prevede un "incremento volumetrico degli immobili destinati ad uso residenziale fino al 20 per cento della volumetria esistente al 31 marzo 2009", quindi modificando il comma 2, o meglio inserendo tra il comma 2 e il comma 3 una proposizione di questo tenore: "a condizione che siano previsti interventi di riqualificazione dell'intera unità immobiliare oggetto dell'intervento e tali da determinare una riduzione di almeno il 15 per cento del fabbisogno di energia primaria, oppure che si dimostri che l'unità immobiliare rientri nei parametri di cui al decreto legislativo n. 192 del 2005, e successive modifiche e integrazioni. Oltre la fascia dei 2000 metri, ovvero 1000 metri nelle isole minori, è consentito, nel rispetto delle condizioni di adeguamento di cui al presente comma, l'incremento volumetrico fino al 30 per cento".

Quindi ho 100 metri cubi già realizzati che diventano 130 perché eseguo interventi volti a favorire il risparmio energetico nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Allora mi sono chiesto: ma quelli che vanno in vacanza ( perché queste case servono solo ad agosto e a luglio) che tipo di consumo energetico hanno? La lampadina! Potranno avere un freezer, potranno avere una pompa per drenare un po' di acqua, sicuramente non si dovranno preoccupare di riscaldamento perché in quei posti durante l'inverno non ci va nessuno, e una delle ragioni per le quali noi abbiamo un patrimonio edilizio immenso, che non viene affatto utilizzato durante l'inverno, è che qua in Sardegna i turisti vengono solo nei periodi estivi, da luglio, tranne qualcuno iper fortunato che riesce a fare le vacanze lunghe da giugno fino ai primi di settembre. Ma anche a tutto settembre in Sardegna c'è caldo. Quindi con la scusa di risparmiare energia che non consumiamo consumiamo territorio permettendo un aumento delle volumetrie del 30 per cento.

Questo provvedimento (già il primo, poi il secondo, che è stato ritirato, bocciato, grazie a un attimo di ripensamento illuminato della maggioranza) ha solo un'ossessione che peraltro non si tradurrà in uno sviluppo economico, neppure in uno sviluppo del settore edilizio, neppure in uno sviluppo del…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo all'articolo 1 quater, come ci ricordava il collega Uras, che ha per titolo "modifiche agli interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola". Pur constando di una sola lettera, dopo che è venuta meno la lettera b) qualche ora fa, modifica sensibilmente l'articolo 3 della legge numero 4 del 2009.

Anch'io, come il collega Cuccu, non pretendo grande attenzione, ma un minimo, se non altro per solidarietà di categoria. Non mi appello ad altro, non faccio appello all'etica, come ha fatto il collega Planetta, perché purtroppo l'etica non alberga in quest'Aula, quindi diventa complicato.

Allora, l'articolo 1 quater modifica l'articolo 3 della legge numero 4 soprattutto in quella fascia sensibile posta tra i 300 e i 2000 metri; lo fa consentendo un incremento volumetrico del 20 per cento tra i 300 e i 2000 metri e del 30 per cento oltre la fascia dei 2000 metri.

Vorrei chiedere all'assessore Rassu e all'assessore Cherchi (se ascolta anche se non è presente in Aula) con molta tranquillità, senza alcuna vena polemica, qual è la ragione per cui rispettivamente, nei due livelli di fascia, tra i 300 e oltre i 2000 metri, incrementate, fino ad arrivare al 30 per cento, del 10 per cento il limite di volumetria stabilito nella legge numero 4 del 2009. Vorrei sapere la ragione, l'aiuto in una riflessione Assessore.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue DIANA GIAMPAOLO.) Ci sono per caso agricoltori - perché stiamo parlando di fabbricati in zone agricole - anche uno solo (se sono due mi convincerà ancora di più) che pensano e quindi chiedono alla Regione di rendere più redditizio il lavoro nei loro campi aumentando la volumetria dei fabbricati? C'è una correlazione stretta tra la redditività del lavoro dei campi e l'aumento della volumetria dei fabbricati che insistono in quell'area? Non credo ci sia nulla di provocatorio in questa domanda.

Se avete dei dati, delle statistiche che vanno in questa direzione, sarebbe utile poterli vedere per riuscire a comprendere meglio visto che noi, a sentir voi, ci ostiniamo a svolgere una opposizione non di merito. Sono giorni e giorni che ci sforziamo di fare un'opposizione di merito ma non troviamo nessun riscontro da parte vostra, e non perché non ne siate all'altezza, lo siete ma, purtroppo, anche questo vostro essere all'altezza è mortificato dal fatto che dovete giustificare tutto senza nemmeno avere la possibilità di discutere, perché discutere vi porterebbe probabilmente a modificare sensibilmente il dettato degli articoli, commi, lettere che ci avete propinato in queste settimane. E quindi, Assessore, insisto.

Io penso che nemmeno lei, almeno sul piano personale, creda che ci sia una relazione stretta tra l'aumento della redditività del lavoro nei campi e l'aumento della volumetria dei fabbricati. E allora se non c'è questo rapporto, se l'aumento della volumetria non è il fattore che aumenta la redditività, le chiedo: perché? Badate, ci sono alcune cose che sono anche logiche: o è zuppa o è pan bagnato. Mi dica per cortesia perché, Assessore. Mi farebbe piacere che ci fosse Cherchi ma è una primula rossa: viene, ascolta, non ascolta. Anche questo non è un modo, come dire, rispettoso anche del nostro ruolo di stare in aula. Però, per carità, ognuno produce il vino che ha in botte, non pretendo di più.

Io Assessore le vorrei dire questo: o lei contraddice quello che ho appena detto, oppure si renderà responsabile della distruzione anche di quella parte di comparto agricolo che si trova in quelle aree, e le spiego anche perché, anche se lo hanno spiegato più autorevolmente di me alcuni colleghi che mi hanno preceduto.

E' evidente, assessore Rassu, che in quelle superfici tutto si potrà fare tranne che attività agricola. Quelle aree, come ha detto lei, acquisiranno valore, costeranno di più proprio grazie alla possibilità di aumento di volumetria e potranno rispondere a una domanda non di produzione agricola ma, surrettiziamente, a una domanda di industria turistica mal celata.

Lei muove la testa orizzontalmente, evidentemente non è d'accordo, mi dica allora perché non è d'accordo. Io le chiedo: ma davvero lei o chiunque altro acquisterebbe quelle aree fra qualche anno se dovessero essere messe in vendita? Acquisterebbe quelle aree per poter svolgere un'attività produttiva agricola? Credo proprio di no perché ovviamente il costo di 1 metro quadro o di 1 ettaro di terreno agricolo deve essere molto, molto basso, per poter rendere competitivo l'investimento. Se quell'area acquista valore, è chiaro che lei sta distruggendo un pezzo di economia agricola. Badi, di questo si tratta.

E allora, Assessore, a cosa serve? E qui lo dico all'Assessore dell'industria. Ma davvero pensate che il contenuto, il dettato di questo disegno di legge risponda alle ragioni per cui, per esempio, Confindustria, le organizzazioni di categoria, Cgil-Cisl-Uil l'11 manifesteranno di fronte a questo Palazzo? In quell'occasione diranno: siamo in ginocchio, questa regione sta affondando per responsabilità di una maggioranza, di una Giunta regionale che non è in grado di affrontare i problemi veri di questa regione. E voi, per tutta risposta, li affrontate in questa maniera? Io davvero vi sfido, vi sfido ad intervenire su queste questioni!

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Onorevole Diana, quando è disponibile io sono pronto ad affrontare con lei un confronto in economia agraria e in estimo. Sono ferrato, le posso garantire che sono ferrato, ma non posso, parlando del piano casa, cioè di ampliamenti (di ampliamenti dal 10 al massimo al 30 per cento nelle zone situate nella fascia oltre i 2000 mila metri, che possono essere anche Ittiri, Torralba, Orgosolo, Orune e così via) affrontare una disquisizione in economia agraria dove le dimostrerei chiaramente, con i dati alla mano di un'azienda agraria, che l'ampliamento di un'azienda ha verosimilmente ricadute sulla produttività aziendale. Perché? Perché è chiaro che se uno amplia i fabbricati strumentali in azienda anche di poco lo farà in funzione della redditività aziendale.

Detto questo noi stiamo parlando di piano casa tra virgolette, per essere chiari, che è uno strumento di legge nato, come ho sempre dichiarato, dall'accordo Stato-regioni che va in deroga (purtroppo piaccia o no ma così è, in tutta l'Italia, non solo in Sardegna, in tutta l'Italia) va in deroga ai regolamenti edilizi, agli strumenti di pianificazione comunale. Può essere sbagliato, ma è così.

Perché è stato fatto? Per dare in qualche maniera conforto all'economia, e cioè creare possibilità di lavoro. Ora non mi si può negare (sia che le richieste e i piccoli cantieri aperti siano 1000, siano 10.000, siano 15.000, perché ce ne sono) che non abbiano dato sollievo in qualche maniera alla disoccupazione. Detto questo, sa quanti ettari di terreno abbiamo in Sardegna? Abbiamo oltre 2.400.000 ettari di terreno. Se è vero quello che state dicendo voi, che questo Piano casa annienta completamente l'economia agricola, che distrugge i fondi agricoli, che mette in ginocchio, che affama le nostre campagne, dovremmo costruire qualcosa come 720 milioni di metri cubi.

Ma allora il problema è questo: o si parla, allora c'è il confronto, di questioni concrete, oppure è inutile perdere tempo. Ci sono punti di criticità? Ci sono. Ma cosa crede, che io non abbia la perplessità coscienziosa, come tutta l'Aula, che in determinate zone sensibili, qual è la zona agricola della fascia costiera, possano svilupparsi determinati fenomeni? Tentiamo di fissare dei paletti. Non li fissa la legge? Stiamo arrivando piano piano al nuovo Piano paesaggistico, e le posso garantire che i paletti ci sono, probabilmente ne emergerà qualcuno in Aula.

Ma il problema è questo: io non posso, non possiamo condannare un'intera Regione solo perché abbiamo delle coste belle che vanno regolamentate, non vincolate in tutto e per tutto. Stiamo parlando del 10 per cento nei 300 metri, perché è zona più sensibile, e del 20 per cento oltre i 300 metri, e del 30 per cento oltre i 2000 metri. E se la gente non semina più grano, ma io l'ho seminato e lo so seminare (e quest'anno ho seminato 10 ettari per essere chiari, a differenza di qualcuno che probabilmente non sa neanche distinguere, quando è verde, il grano dalla graniglia) è perché un quintale di grano si vende a 18 euro, mentre ci vogliono 23 - 24 euro per produrlo, e ve lo dico io che lo produco, perché ho del bestiame.

Perché si vuol paragonare l'ampliamento del 10-20 per cento che si sta facendo con il Piano casa, alla distruzione delle aree agricole in Sardegna? Ma di che cosa stiamo parlando? Si è parlato delle zone periurbane di Sassari, di Quartu (sono 31 le zone in Sardegna periurbane dove c'è stato un edificato urbano diffuso nell'agro) ma andiamo a vedere chi abita in quel edificato urbano diffuso nell'agro. In quello di Sassari vi abitano gli operai della petrolchimica, tutti coloro i quali sono fuggiti dalla campagna a seguito di quell'illusione purtroppo nefasta, e si sono tutti quanti giustamente riaccasati la maggior parte lì, mentre gli altri sono pastori venuti dalla montagna e dal Goceano che con 2500 metri quadri, permessi dall'allora piano regolatore di Sassari, si sono costruiti una casa monofamiliare, una casetta. A quelli, se gli diamo la possibilità di costruire il 20 per cento in più, non gli sembrerà vero, perché non possono fare più niente, e non potranno fare più niente perché la visione del piano paesaggistico prevede un piano di riqualificazione e risanamento di quelle zone ad hoc, ed impedisce, sino all'attuazione del PUC, il rilascio di concessioni edilizie.

Parliamo di cose concrete. Sono conscio e siamo consci che in determinate zone sensibili potrebbero verificarsi determinati fenomeni, ma non è vero che aumenterebbe il valore del terreno. Anzi c'è il rovescio della medaglia, perché se lei diminuisce l'offerta (ed è stata diminuita, come hanno detto stamattina, vincolando centinaia e migliaia di ettari di terreno) rimanendo la domanda costante, il prezzo aumenta. E' il rovescio della medaglia, ed è quello che ha determinato l'aumento dei prezzi delle zone agricole. Chieda agli abitanti di quei comuni quanto è aumentato, dall'adozione del piano paesaggistico in poi, il terreno agricolo.

Allora, ecco, io ho voluto rispondere, perché è giusto che si risponda ogni tanto, soprattutto per dovere di cortesia, e anche per controbattere ad alcune inesattezze, ma non risponderò più. Si vuole estremizzare a tutti i costi questo Piano, che bene o male ha offerto una boccata di ossigeno all'economia in Sardegna, ha offerto la possibilità a qualcuno - e ricordo ancora che è uno strumento tampone, in attesa che venga giustamente revisionato il piano paesaggistico - di farsi ancora qualche giornata di lavoro. Se poi vogliamo disquisire sull'economia agricola io sono pronto; però i confronti li faremo con i provvedimenti che la Giunta passata ha adottato in favore dell'agricoltura in Sardegna. State pur certi che, a questo confronto, se ci sarà, non mi sottrarrò.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è contrario sugli emendamenti numero 43, 44, 45, 210, 211, 212 e 213. L'emendamento numero 46 è decaduto.

Sull'emendamento numero 142 la Commissione si rimette all'Aula. L'emendamento numero 16 viene ritirato.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 43.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'assessore dell'urbanistica è un grande esperto di estimo agrario, però c'è anche gente che un po' di estimo ne capisce. Allora, sa Assessore che cosa succede tra il 2014 e il 2020? L'unione europea mette sul piatto 1040 miliardi di euro di fondi per la politica agricola comunitaria. Ora, siccome si doveva individuare un criterio per distribuire questi soldi, e contemporaneamente prendere atto che stiamo passando da 15 a 27 paesi, sa che criterio è stato adottato? Quello della superficie agricola utilizzabile. Sa quanto perde l'Italia rispetto agli altri? Il 6%. Il che vuol dire che noi ci dobbiamo dimenticare nei prossimi anni dai 240 ai 280 milioni.

Ed è inutile che lei neghi perché di estimo ne capisco anch'io. Comunque il consumo del territorio è insito in questo comma che, se verrà approvato l'emendamento presentato dalla maggioranza, consentirà che questi aumenti di volume (che a seconda dei casi potrebbero essere anche notevoli) possano essere utilizzati per realizzare corpi di fabbrica separati. Secondo lei che cosa è quella: occupazione di nuovo suolo o no? E questa voce che si sente in giro che in Italia 130 ettari di superficie coltivabile viene ogni anno sottratta all'agricoltura è una leggenda metropolitana, o è qualcuno che di estimo non ne capisce niente?

Io capisco che lei abbia una certa competenza sul territorio che conosce, per l'altro però si affidi anche a chi legge che cosa avviene nel mondo e sa quale è la tendenza. Noi voteremo a favore di questo emendamento soppressivo, perché crediamo che voi con questa norma non state pensando all'agricoltura, state solo pensando di mettere in moto qualche cantiere in più, ma non vi salverà dal giudizio complessivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Questa disquisizione, sulle tematiche legate all'estimo agrario e non, mi porterebbe ad intervenire con le mie reminescenze, ma evito di farlo, provo invece a sviluppare un ragionamento. Probabilmente il grido di dolore che si è levato dai banchi della Giunta attraverso l'intervento dell'assessore Rassu, se fosse riferito al singolo caso, alla singola azienda agricola, che presenta la singola proposta, probabilmente avrebbe avuto anche un minimo di senso. Ciò che noi non possiamo però dimenticare è che si sta parlando di una norma che prevede la possibilità - la prevedeva già e qua la incrementa - di interventi di costruzione che solo in rarissimi casi sono al servizio dell'attività agricola, e in quei casi io sarei tra i massimi difensori di quella opportunità.

Torniamo al discorso di questo pomeriggio. Noi purtroppo stiamo stimolando gli investimenti nel settore agricolo per tutto ciò che agricolo non è, produttivo non è, stiamo solo permettendo la creazione di nuove volumetrie che con l'attività agricola non hanno niente a che fare e, il più delle volte, non hanno niente a che fare neanche con il benessere dell'agricoltore, solo in casi molto rari questo potrebbe accadere, e in quei casi io potrei anche prendere in considerazione un simile intervento.

Di fatto però, con un provvedimento di legge come questo, stiamo aprendo le porte ad un percorso che ci conduce a quella situazione che vi ho descritto, della seconda città della Sardegna con un agro, attorno alla città compatta, di 6000 ettari completamente devastati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Com'è noto noi qua stiamo parlando delle montagne, assessore Rassu, perché l'intervento sull'articolo 1 quater inserisce una disposizione che tratta della fascia costiera, anzi della fascia di rispetto più sensibile, quella dei 300 metri. E' ovvio che tutta l'attività agricola si sviluppa da quelle parti, in modo particolare l'allevamento dei cavalli!

Io la stimo molto, Assessore, e la stimerei ancora di più se non ci portasse qualche zanzara killer di quelle che girano in questa Sardegna che reca grossi problemi dal punto di vista igienico sanitario, soprattutto nelle campagne.

Noi viviamo una tragedia, lei la conosce, abbiamo la peste suina africana che sta falcidiando la capacità di produzione e di commercio dell'allevamento suino, abbiamo una situazione pessima negli ovili perché, lei lo sa benissimo, non riusciamo a effettuare gli interventi che occorre invece effettuare per consentire a quelle attività di impresa di svilupparsi in modo coerente.

I nostri agricoltori vengono cacciati via dalle loro case, altro che ampliamenti! Gliele sta portando via la banca per le castronerie commesse anche dalla struttura amministrativa della Regione! Sono stati cacciati via con le forze dell'ordine e noi di che cosa ci stiamo preoccupando? Degli incrementi volumetrici nella fascia dei 300 metri dal mare! Ma di che cosa stiamo discutendo? Ma quale agricoltura abbiamo in mente noi? Non abbiamo in mente nessun agricoltura! La sola cosa che avete in mente voi è la speculazione edilizia immobiliare, soprattutto sulle coste. Ecco perché io voterò a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 43, soppressivo totale dell'articolo, anche perché nell'elenco degli emendamenti presentati dalla maggioranza, c'è l'emendamento numero 142, che non fa altro che aggiungere acqua ad acqua, prevedendo, per gli immobili destinati ad usi agro-silvo-pastorali e per quelli ad uso residenziale, compresi nella fascia costiera tra i 300 e i 2.000 metri dalla linea di battigia, ridotti a 150 e 1.000 metri nelle isole minori, l'incremento della volumetria esistente alla data del 31 marzo 2009.

Ora io mi chiedo: se stiamo discutendo di strutture di pertinenza dell'azienda, che senso ha un corpo di fabbrica separato? Evidentemente non è vero, ciò che è stato detto qua dentro, che si vuole aiutare l'operatore agricolo a migliorare la propria casa di abitazione, qui parliamo di case di abitazione in senso lato. Sappiamo quante case di abitazione nella fascia dai 300 metri ai 2000 esistono e che tipo di abitazione abbiamo, che tipo di strutture abbiamo. Si tratta di strutture, peraltro, insediate all'interno di appezzamenti di terreno piuttosto consistenti. Quindi è chiara l'intenzione di creare altre unità immobiliari all'interno di appezzamenti vasti che non interessano esclusivamente l'abitazione principale.

Mi sembra davvero, pertanto, che l'operazione non sia così lineare come si vorrebbe far intendere ma che ci sia sotto qualcosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assessore Rassu, glielo dico con affetto: meno male che lei c'è, perché altrimenti ci saremmo chiesti se questo disegno di legge non fosse per caso arrivato qui attraverso un messo notificatore subito volatilizzatosi. Sembra infatti che non abbia la paternità di nessuno; la sua almeno ce l'ha.

Io nel mio intervento a cui lei si è riferito mi sono limitato - proprio a dimostrazione che non è un'opposizione semplicemente ostruzionistica - a discutere l'articolo 1 quater. Nell'unico comma, nell'unica lettera di questo articolo, si parla di edifici agricoli nella fascia sensibile dei 300-2000 metri e oltre i 2000 metri. Stiamo parlando di questo, non sto parlando della piana del Campidano, dell'agricoltura che ha una nicchia di mercato per fortuna straordinaria come quella della zona di Pula o altre zone. Stiamo parlando di quelle fasce sensibili.

Assessore, le chiedevo, visto che si parla di edifici agricoli, di quegli edifici agricoli, se l'incremento di volumetria previsto dal D.L. 265 rispetto alla legge numero 4 rispondeva ad un'esigenza degli agricoltori. Non sto parlando di quei poveri cristi che sono stati cacciati via dal petrolchimico o da altre parti e si sono rifugiati in campagna, Assessore, quelli non si sono rifugiati nella fascia dei 300 metri; li conosco anch'io e lei lo sa bene che li conosco bene!

Mi creda, tante volte ho firmato anche la cacciata di quella gente, purtroppo, e so bene che non si sono rifugiati nella fascia dei 300 metri perché so dove si sono rifugiati; talvolta si sono rifugiati in campagna per la vergogna, per l'umiliazione per aver perso il lavoro. Ma per cortesia, non confondiamo il sacro col profano, non confondiamo i cavalli di Uras con gli asini! Stiamo parlando d'altro, risponda a questo.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Desidero parlare sull'ordine dei lavori. Sono le 21 e siamo da cinque ore in aula. Io credo che sarebbe giusto che ci consentisse almeno mezz'ora di pausa per andare a mangiare qualcosa. Credo che sia giusto per noi e anche per tutte le persone che lavorano per conto del Consiglio e che prestano assistenza ai lavori dell'Aula ininterrottamente, mentre noi ogni tanto possiamo assentarci. ritengo che sia necessario anche per garantire una certa qualità del lavoro. Nella passata legislatura si è sempre fatto, sarebbe bene che almeno per trenta minuti ci desse la possibilità di allontanarci.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, la Conferenza dei Capigruppo ha programmato di lavorare dalle 16 a mezzanotte. Se l'Aula vuole decidere in senso differente è ovviamente libera di farlo. Io metto in votazione la sua proposta .

Ha facoltà di parlare un oratore a favore e un oratore contro.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Nonostante alcuni momenti di tensione nella discussione e il fatto che si sia deciso di andare a oltranza, penso che non possano essere messi minimamente in discussione i tempi fisiologici dei consiglieri regionali. Sono pertanto favorevole alla proposta del presidente Soru.

Ha domandato di parlare contro il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, noi siamo contrari, ma ci sono dei motivi per i quali siamo contrari. Noi tutto il pomeriggio, presidente Soru, ci siamo preoccupati di trovare un modo per vivere più serenamente all'interno di quest'Aula, ma questo mi pare che non ci sia stato concesso. E' vero che nelle altre legislature, e nella legislatura in cui lei è stato Presidente, è successo anche questo, ma noi come opposizione ci siamo sempre imposti un modo di operare leggermente diverso da quello che lei sta adottando oggi in quest'Aula. Mi rivolgo a lei perché è lei che ha posto il problema, altrimenti mi sarei rivolto agli altri colleghi.

Avendo ormai quasi mandato in archivio l'articolo 1 quater, io credo che sia opportuno procedere prima alla sua approvazione e poi si potrà anche andare a mangiare o a fare qualcosa di diverso, ma certamente l'articolo 1 quater deve essere approvato stasera, anche prima dell'orario che abbiamo stabilito in sede di Conferenza dei Capigruppo, cioè mezzanotte.

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico e senza la registrazione dei nomi, della proposta di sospensione avanzata dall'onorevole Soru.

Chi la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Proseguiamo con le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 43.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, nella passata legislatura su temi come questo, se ricordo bene, venne persino, in funzione ostruzionistica, occupata l'aula.. Capisco che si sia sempre assicurato il massimo rispetto alle necessità del lavoro in quest'Aula, però io le propongo: compiamo un passo in avanti. Se qualcuno ha urgenza di approvare le leggi, le presenti per tempo e magari ci ragioni prima sopra.

Riallacciandomi anche agli altri emendamenti e alle diverse dichiarazioni di voto, mi preme però fare una considerazione. All'epoca del Governo De Gasperi, negli anni 50, la Democrazia Cristiana, che allora era un grande partito rivoluzionario, diede il via ad una rivoluzione chiamata riforma agraria. Non fu un'unica riforma agraria generale ma tante riforme agrarie divise per singole regioni o per aree geografiche - dal Fucino a pezzi di Sardegna, Calabria, Sicilia, soprattutto nel sud - una grande opera rivoluzionaria che aveva due obiettivi: attuare un principio di equità (dare lavoro alle persone e fare in modo che chi lavorava la terra potesse lavorarla anche in maniera indipendente, da piccolo imprenditore, senza dover pagare una cifra importante ai grandi proprietari assenteisti) e conseguire un obiettivo economico (migliorare l'utilizzo della proprietà agricola). Un principio di equità e un principio economico di migliore efficienza e di migliore utilizzo della capacità produttiva dei suoli agricoli.

Ogni epoca ha avuto la sua responsabilità storica: l'epoca del secondo dopoguerra ha avuto la responsabilità di approvare quella riforma agraria che ancora oggi è considerate la più grande riforma economico-sociale di quel periodo, la più grande riforma in favore del popolo italiano, seguendo principi di equità e principi di miglioramento della capacità di utilizzo dei suoli, l'epoca che stiamo vivendo adesso, invece ha la responsabilità di aver fatto una riforma agraria al contrario. Non ve ne state rendendo conto ma in quest'epoca storica in cui dovrebbe essere riconsiderata la necessità di compiere un passo in avanti laddove ci sono proprietari assenteisti che il fondo non lo coltivano più, laddove ci sono bisogni di equità (compresa la necessità di recuperare posti di lavoro in agricoltura) voi state approvando una riforma agraria al contrario che tiene lontano il lavoro…

PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Volete prenderci per fame ma non ci riuscirete perché noi siamo qui e continuiamo la nostra discussione.

Presidente, io voglio annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 43 e, se mi è consentito, vorrei anche fare una precisazione sul senso dei nostri interventi. Verificando i messaggi su Facebook ho avuto modo di notare che mi è arrivata una sollecitazione da parte di un cittadino che sta seguendo il nostro dibattito (perché in tanti seguano il nostro dibattito). Questo cittadino, di cui vi darò solo il nome, Pierpaolo, si è detto risentito delle posizioni che sta assumendo il P.D. e il centrosinistra, perché gli è sembrato che le nostre posizioni andassero contro l'edilizia.

Allora. io voglio chiarire, sperando di farlo bene, che le nostre posizioni non vanno contro l'edilizia, le nostre posizioni sono a favore della salvaguardia dell'ambiente, della tutela del paesaggio, contro l'abusivismo, contro lo sfruttamento senza freni del territorio e, in particolare, a difesa della possibilità che la Sardegna possa avere una strada di sviluppo diversa da quella che ha avuto fino adesso, centrata, appunto, sull'ambiente, sul turismo, e come si dice in questi minuti, sull'agricoltura. Siamo, quindi, non contro l'edilizia, ma per l'affermazione di regole certe, di regole certe per tutti cittadini, perché nella certezza delle regole stabilite ed uguali per tutti c'è la possibilità che tutti possano lavorare, progredire e anche guadagnare nella legalità.

Quindi la nostra posizione non è contro l'edilizia, ma è per le regole, per la salvaguardia dell'ambiente, per la tutela del territorio. Abbiamo massimo rispetto di chi nella legalità e nel rispetto delle regole svolge il suo ruolo. Voi invece siete per la destrutturazione totale, in favore di pochi, del sistema di regole che ci siamo dati, ma di pochi che, purtroppo, nell'assenza di regole che voi state permettendo, possono lucrare moltissimo a danno invece dei tanti che le hanno rispettate e vogliono continuare a rispettarle, di quei tanti che, nell'assenza di regole, continuerebbero a perdere.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei è già intervenuto… Sull'emendamento numero 43. Ho fatto verificare.

URAS (Gruppo Misto). Non sono intervenuto. Hanno verificato male, sono dei pasticcioni.

PRESIDENTE. No, onorevole Uras, lei risulta che sia già intervenuto prima della richiesta sull'ordine dei lavori, perché eravamo sempre nella fase della votazione dell'emendamento numero 43. Lei è intervenuto prima dell'onorevole Soru durante le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 43. L'onorevole Soru ha avanzato la richiesta di sospensione. E' già intervenuto, onorevole Uras.

URAS (Gruppo Misto). Rimangono comunque dei pasticcioni.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 43.

(Segue la votazione)

Prendo atto che consigliere Cappai ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 19

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

A seguito della bocciatura dell'emendamento numero 43 decadono gli emendamenti numero 44 e numero 45.

Passiamo alla votazione del testo dell'articolo 1 quater.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Riallacciandomi all'intervento della collega Barracciu volevo confermare che noi non ce l'abbiamo contro gli agricoltori, siete voi che ce l'avete contro gli agricoltori, perché se volete approvare questa norma non siete a favore dell'agricoltura. Voi state favorendo l'uso delle superfici a fini residenziali, e ciò è contro gli interessi delle aziende. Altro che discorsi sull'agricoltura: i temi dell'agricoltura li avreste dovuto trattare su tavoli diversi in momenti diversi e non utilizzare…

(Interruzione dell'assessore Rassu.)

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). …e non utilizzare i drammi dell'agricoltura per cercare di dare risposta al settore edilizio, finendo per non dare risposte né all'uno né all'altro.

L'operazione demagogica che state ponendo in essere con questo piano casa porta infatti esattamente a questo: non darete risposte né ha un settore né ad un altro. L''unica risultato concreto che conseguirete sarà quello di dare l'immagine di una scarsissima credibilità, scarsissima credibilità della Regione, dell'Istituto regionale nei confronti del mondo agricolo, che dovrà fare i conti con ciò che stiamo facendo noi oggi. E forse avreste fatto bene - a Cappellacci non è venuto in mente - a eliminare un Assessorato, così avreste potuto unificare l'assessorato dell'agricoltura con quello dell'urbanistica e con la competenza dell'assessore Rassu probabilmente avremmo potuto tentare di sviluppare un ragionamento che fornisse delle risposte e non portasse solo confusione.

Noi votiamo contro perché anche gli interventi della Giunta dimostrano, ancora una volta, il fatto che siamo in un altro mondo, che questa Giunta è contro la Sardegna, non è contro l'opposizione, è contro la Sardegna, è contro gli interessi dell'Isola. Il modo con cui trattate gli argomenti dimostra la vostra incapacità di avere un progetto politico. L'urbanistica moderna sa che cosa è: è progetto politico, non sono i progetti edilizi, è progetto politico, e progetto politico voi non avete. Ecco perché non andrete da nessuna parte e, sui risultati dell'approvazione di questo piano casa, faremo i conti alla fine della legislatura

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). C'è qualcuno che vorrebbe la ninnananna ma non gliela concediamo. Mah, la telefonata o il messaggio via Facebook che ha ricevuto la collega Barracciu mette in evidenza un problema serio, anche se l'avesse scritto un falso agricoltore.

Al di là, dunque, di chi l'ha scritto, il problema esiste davvero. Esiste un grandissimo equivoco in tutta questa partita, e l'equivoco riguarda chi anche nella nostra gente (elettori vostri, elettori nostri) è stato tratto in inganno da un messaggio che è stato lanciato fin da 2 anni fa, che ha fatto intravedere la possibilità di rilanciare l'economia dell'Italia, e quindi anche l'economia della Sardegna, attraverso questo strumento. Noi abbiamo cercato in tutti i modi di ribadirvelo, qualcuno si è pure addormentato nell'ascoltare queste tesi, però siamo fermamente convinti che le argomentazioni che abbiamo portato a sostegno di una tesi che tende a smontare questo grande equivoco, come è stato costruito in questi anni, siano assolutamente incontrovertibili.

Purtroppo, io dico purtroppo, la vostra idea non ha funzionato e non può funzionare e se funzionasse nel senso di rilanciare davvero la bolla edilizia, perché di questo si tratterebbe, farebbe molto ma molto danno, così come è successo altrove, così come è successo in Spagna dove ne stanno pagando le conseguenze. Quindi io credo che bene abbia fatto a rispondere in diretta alla collega cercando di chiarire questo brutto equivoco, e bene facciamo noi a ribadire oggi che su questo articolo va espresso il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Voto contro questo articolo per i motivi che ho cercato di chiarire e che cerco di ripetere ancora. Almeno perché rimanga traccia del fatto che un dibattito c'è stato.

Coerentemente l' "Assessore alla chiusura della agricoltura" non c'è perché, evidentemente, non è interessato a questi argomenti, perché il vostro progetto politico non è quello di intervenire sul mondo del lavoro, su un importante settore produttivo, ma è semplicemente quello di aggiungere qualche metro cubo in più.

Ho cercato di spiegare che la riforma agraria, la più grande conquista sociale probabilmente del Dopoguerra aveva due obiettivi: premiare chi lavora la terra a discapito di chi è assente dalla terra e l'abbandona, e aumentare la produttività e la produzione agricola. Voi vi rendete conto che state facendo esattamente il contrario, perché state sottraendo terra all'agricoltura, dando valore solamente all'edilizia nei terreni agricoli? Sottraendo terra all'agricoltura contribuite a diminuirne la capacità produttiva, e contribuendo a diminuire la produzione agricola, contribuite a svilire il vero valore della terra, che è quello di procurare cibo per l'uomo.

Allo stesso modo, anziché premiare chi vuole lavorare in agricoltura ed eventualmente voglia far crescere le aziende comprando e utilizzando i terreni per la loro vocazione produttiva, state premiando gli assenti dall'agricoltura, chi si vuole assentare dell'agricoltura, state premiando con metri cubi chi, ancora più velocemente, abbandonerà l'agricoltura e venderà il fondo con la casa che c'è sopra. State facendo esattamente il contrario di quello che si dovrebbe continuare a fare oggi, continuare a promuovere l'equità, e quindi premiare chi vuole lavorare in agricoltura, premiare chi vuole stare nella terra per l'agricoltura, e non chi la abbandona e la vuole abbandonare, e fare in modo che si produca di più e non di meno attraverso l'agricoltura.

Chi pagherà per questa vostra politica saranno le migliaia di persone che potrebbero lavorare in agricoltura, e a cui invece il posto di lavoro sarà sottratto per sempre in cambio di qualche metro cubo in più perché, per ogni azienda agricola che verrà trasformata in una abitazione privata, o due o tre seconde case private, ci saranno "n" posti di lavori in meno, che saranno sottratti per sempre alla potenzialità della nostra regione. State provocando un danno enorme rincorrendo ciecamente la possibilità di aggiungere, di regalare qualche metro cubo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, io non voglio riprendere il percorso del sacrificio delle aree agricole, mi preoccupa solo il fatto che, seguendo la logica dell'aumento delle cubature e della messa in moto dell'economia, si stiano invitando i cittadini - perché questa legge grava esclusivamente sulle tasche dei cittadini, perché non c'è risorsa pubblica che aiuti l'aumento delle cubature previste da questa norma - a spendere i pochi risparmi che possiedono, a intraprendere un investimento, a mio avviso, a perdere.

Chi conosce, infatti, le condizioni dei fabbricati situati nella fascia dai 300 ai 2.000 metri fronte mare, sa benissimo che richiedono interventi continui di manutenzione. Per cui, seppure riuscissi a dare in affitto (per un mese, non di più) quanto costruito con l' aumento di cubature, non recupererei affatto l'investimento effettuato. Oltretutto, sono strutture, sono abitazioni, che rimangono alla mercé di qualsiasi intervento vandalico, e quindi contribuiscono a depauperare il patrimonio edilizio regionale. Infatti, non è difficile individuare case ormai decadenti, abbandonate, anche all'interno dei villaggi turistici.

Stiamo pertanto spingendo i risparmiatori sardi in una direzione sbagliata, perché quelle risorse si potrebbe invece indirizzare nel recupero abitativo dei centri urbani, dove il valore dell'immobile, quindi il valore del mattone, viene mantenuto nel tempo, anzi viene accresciuto nel tempo. Dobbiamo pertanto sforzarci di dare indirizzi non fuorvianti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, oggi è una giornata lunga, lunga, lunga, anzi lunghissima. Sul rilancio dell'edilizia, assessore Rassu, (lei che sta sempre chiamando al telefono qualcuno, non si ordini la colazione, non è ancora il tempo) è chiaro ed evidente che la legge numero 4 del 2009 ha fallito l'obiettivo, considerato il crollo degli occupati in edilizia. Anche l'onorevole Cuccureddu riconosce, ormai, che i 400 mila nuovi occupati che sarebbero dovuti scaturire dall'applicazione della legge numero 4 del 2009 non ci sono, anzi, ne abbiamo perso una decina di migliaia.

Sul piano del rilancio dell'attività agricola, ci troviamo in una situazione ancora peggiore. Assessore Rassu, vuole risolvere il problema della casa per gli agricoltori? Intanto non gliela faccia portare via dall'ufficiale giudiziario, salvi quelli che stanno perdendo la casa. Non vogliono fare ampliamenti, ma se se la conservano può darsi che la amplino pure, e allora ci sarà anche la ragione per intervenire in questi termini. Allo stato le banche gli stanno portando via le case, gli stanno portando via le stalle, gli stanno portando via i terreni. E ci sono terreni che gli portano via ancora più volentieri, per esempio quelli nella zona del Sulcis che va verso il mare, quelli glieli portano via ancora più volentieri perché hanno in mente, grazie al provvedimento innovato su sua proposta, di farci sopra (le banche, quelle a cui stiamo dando i soldi di tutti) di farci sopra gli affari. Non bisogna più continuare su questo terreno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, visto che parliamo di agricoltura, forse è meglio porci il problema di chi potrà godere di questi ampliamenti di volumetria. Cinquemila e 600 aziende sarde sono alle prese con pignoramenti, con contestazioni di Equitalia, alcune sono state già pignorate, e c'è una speculazione in atto anche su questi pignoramenti. Quindi sappiamo con sicurezza che la maggior parte delle aziende sarde in crisi non ha nessun interesse, nessuna voglia di ampliare le volumetrie già abbondantemente sufficienti per l'attuale produzione agricola. L'unità di misura di questa Giunta non sono le tonnellate di merci che l'agricoltura può produrre, ma il metro cubo!

Nel dichiarare il nostro voto contrario all'articolo 1 quater, l'articolo "Cetto la Qualunque", io oggi mi permetto, visto che abbiamo tempo e lo vogliamo utilizzare tutto, di far conoscere a quest'Aula la colonna sonora del film "Qualunquemente", una straordinaria parodia di un certo politico. "Questa terra è un luogo della mente, c'era un fiume e ora non c'è niente, c'è uno scoglio che si è trasformato in pilastro di cemento armato". Questo è l'inizio della canzone. Poi ce n'è un'altra: "Questa terra è un luogo assai accogliente; se ti senti un tipo esuberante e costruisci abusivamente sotto un cielo che non ride mai". Siccome sta finendo il tempo le altre strofe le rimando al prossimo emendamento e al prossimo articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non sarò capace certamente di deliziarvi in prosa come il collega Salis, però mi fa piacere che sia presente il Presidente della Regione. Tre minuti, Presidente, sono pochi per tentare di rappresentarle il dibattito che si è svolto in queste ore. Spero che i suoi collaboratori di Giunta le abbiano riferito correttamente e voglia sostituire l'assessore Rassu che si è prodigato in questa giornata, anche in questa, nel tentare di rappresentare una posizione della Giunta; non ho capito se è la posizione della Giunta oppure la posizione dell'assessore Rassu.

Presidente Cappellacci, visto che è presente, le cito alcuni dati. Mi faceva notare l'assessore Rassu che a oggi le domande presentate in base alla legge numero 4 del 2009 sono poco meno di 11.000; i dati di cui io dispongo si fermano, invece, a poco più di 8.000. Di queste 8000 richieste (8.040 per l'esattezza) oltre 5.000 (ho fatto una somma) riguardano paesi costieri. Ora, io credo che il dato di 11.000, in proporzione, rispetti questo riferimento alla geografia.

Sarebbe interessante, presidente Cappellacci, visto che stiamo parlando di interventi che riguardano edifici destinati ad uso agricolo - stiamo parlando di questa fascia, assessore Rassu, ancora - capire in particolare di queste 5.000 richieste su 8.000 (oggi magari saranno 6.000 o 6.500 rispetto a 11.000) visto, ripeto, la distribuzione in questa fascia costiera, quante veramente stanno aspettando quell'aumento di volumetria del 10 per cento per aumentare la redditività della produzione agricola. Io è tutta la sera che chiedo questo all'assessore Rassu; non mi risponde, provi lei…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Metto in votazione il testo dell'articolo 1 quater.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 quater.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Artizzu ha votato a favore e che il consigliere Uras ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Rassu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 59

astenuti 3

maggioranza 30

favorevoli 39

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo agli emendamenti aggiuntivi. Gli emendamenti numero 142 e 16 sono stati ritirati

Metto in votazione l'emendamento numero 210.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 210, colleghi, vi propone di ritornare sull'articolo 4 della legge numero 4 che riguarda gli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico ricettive. A dire la verità non ce ne sarebbe per niente bisogno. Perché? Perché avete già avuto "gratuitamente" dal Tribunale amministrativo regionale un parere su questa norma, anzi è una sentenza che vi ha detto che tutto ciò che è scritto lì, e che un consorzio turistico stava cercando di ottenere, non si può fare. Non si può fare! L'articolo 4 è inutile! E' inutile per il semplice fatto che per poter modificare le volumetrie in fascia costiera è necessario che voi modifichiate il piano paesaggistico, nel senso che rimuoviate le norme di salvaguardia.

Questo è abbastanza evidente perché qui non si tratta neanche di attività turistiche non meglio identificate, ma si prevede che in aree extraurbane, nella fascia costiera dei 300 metri sia consentito, anche mediante superamento degli indici, un incremento di volumetria del 10 per cento. Cosa che non è possibile perché nei 300 metri c'è il vincolo di inedificabilità totale. E' una contraddizione in termini, si potrebbe dire, non solo perché c'è il PPR, ma perché c'è anche la legge numero 45. Ma mentre la legge numero 45 la potete superare con altra legge regionale, il Piano paesaggistico no, quello con legge regionale non lo potete modificare, e quindi questo articolo è inapplicabile sotto tutti punti di vista, proprio perché si propone di svolgere una funzione di superamento del vincolo.

Voglio infine sottolineare la singolarità della norma che richiede il possesso dei requisiti e poi, a cose fatte, la loro certificazione. Magari poi non si è in grado di certificarli, ma ormai l'intervento è stato eseguito. Questa è una di quelle anomalie che, invece di semplificare le procedure, le complicherà. Ecco perché io penso che dobbiate convincervi anche voi a votare favorevolmente questo emendamento e riconoscere che siete stati già bloccati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole a quest'emendamento. Finalmente, costringendoci a non andare nemmeno a mangiare, siete riusciti a fare in modo che gli agricoltori possano essere definitivamente scacciati dalle zone costiere e possa finalmente essere premiato con metri cubi in più chi dell'agricoltura "se ne frega" e chi in agricoltura non ci vuole stare. Siete riusciti diminuire il suolo agricolo della Sardegna in maniera che sempre meno si possa produrre in futuro, imponendo i dettami una legge regionale, imperativa, su tutti i comuni.

Voi, come ricordava la collega Barracciu stamattina, non considerate nemmeno che ci sia, magari, un sindaco o una comunità che si sia regolata diversamente e che, anziché aumentare i metri cubi, li voglia lasciare come stanno o addirittura diminuirli. Il centralismo regionale è pessimo quando pone delle norme di tutela o di salvaguardia o di prudenza nel consumo del territorio e invece è meritorio quando impone il consumo del territorio anche oltre gli strumenti urbanistici che delle comunità democraticamente e legittimamente si sono date.

Dopo che siete riusciti in teoria a fare tutto questo (senza che peraltro ci riuscirete in pratica, perché esistono dei tribunali, che per 1007 volte hanno sancito la regolarità dei piani paesaggistici regionali e che anche recentemente vi hanno detto che il Piano paesaggistico regionale non può essere superato con leggi di questo genere) adesso vorrei provare a dirvi qualcosa circa questa vostra bulimia di metri cubi che fa finta di intervenire positivamente nel settore turistico ricettivo e in realtà cerca ancora una volta di premiare chi ha interesse non a vivere di attività produttive ma dell'attività di vendere e comprare case, o vendere e comprare metri cubi in questo caso.

Stiamo solo sottraendo il tempo al giusto riposo nostro e di chi lavora per noi per delle norme totalmente inutili, come vi ha perfettamente ricordato il mio collega, che sono già state cassate dai tribunali mettendo freno alla bulimia di metri cubi di chi pensa che le sorti della Sardegna si possano migliorare solamente incrementando senza senso l'attività edilizia, cosa che nemmeno riesce fare visto che abbiamo assistito in questi ultimi anni alla sua diminuzione. Il collega Uras diceva...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Almeno su questo nostro emendamento che chiede di sopprimere l'articolo 4 si fa chiarezza. Cioè su questo almeno l'assessore Rassu non sarà costretto ad arrampicarsi sugli specchi, a spiegarci, erudirci insomma sulla sua cultura agricola eccetera: qui si interviene per modificare gli indici di fabbricabilità negli immobili a finalità turistico-ricettiva.

Questo è uno degli articoli, che noi abbiamo tentato in tutti i modi di contrastare, della legge numero 4 del 2009, perché abbiamo ritenuto che quello che voi chiamate piano casa nulla avesse di piano casa ma avesse soltanto l'obiettivo di favorire la speculazione, in particolare nelle aree sensibili, soprattutto per gli edifici che hanno questa destinazione. Ecco, io vorrei chiedervi questo. Questa è una delle parti che rientra in quei dati statistici che richiamavo nel precedente intervento, le 8000 richieste di interventi pervenute a marzo di quest'anno e le circa 11000 richieste a consuntivo al 30 settembre di questo anno.

Io vorrei chiedere all'assessore Rassu e al presidente Cappellacci: c'è la possibilità di dirci qual è stata la ricaduta in termini di economia e qual è la ricaduta in termini occupativi? Cioè in questi due anni di vigenza di questa legge numero 4, possiamo dire che ha prodotto un qualche risultato che abbia modificato quegli indicatori economici del mercato del lavoro nel settore edile? Sono interventi che hanno dato fiducia alle imprese? Non mi risulta né l'una e né l'altra ipotesi. Cioè è possibile su questo punto avviare e sviluppare un minimo di confronto in quest'Aula? E' presente il presidente Cappellacci, c'è l'assessore Rassu, c'è l'Assessore all'industria, è possibile un minimo di confronto su questo oppure dobbiamo...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Effettivamente in tutte le leggi composte da più articoli ci sono articoli che qualificano, caratterizzano in positivo una legge e ci sono articoli che invece la squalificano o comunque la segnano in maniera negativa. L'articolo 4 della legge numero 4 del 2009 è uno di questi, cioè è uno di quegli articoli che dà ragione a coloro i quali hanno sostenuto fin dall'inizio che la legge numero 4 del 2009 non era una legge rivolta all'operaio famoso che aveva necessità di ampliare di una stanza il proprio appartamento. Questo è un dato di fatto.

Col comma primo si interviene sulla fascia dei 300 metri, consentendo poi incrementi volumetrici del 10 per cento, e si interviene oltre i 300 metri con incrementi volumetrici del 20 per cento per interventi ordinari e del 30 se questi vengono realizzati prestando attenzione alle caratteristiche costruttive. Questo è un chiaro segnale dei reali intendimenti che caratterizzano questa legge .

Questa, infatti, non è una legge capace di conseguire il tanto conclamato e nobile obiettivo di rilanciare l'economia della Sardegna ( tant'è che non è riuscita a conseguirlo e infatti siamo nelle condizioni economiche in cui siamo) ma è una legge che rischia di conseguirne un altro, che non è un obiettivo economico, è un obiettivo paesaggistico che non vorremmo che venisse conseguito perché il risultato sarebbe la devastazione di quei territori. Ecco perché credo che sia giusto provare a sopprimere quell'articolo di quella legge di due anni fa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 210 che si propone di abrogare quell'articolo 4 della legge numero 4 che ha già comportato per voi delle situazioni a dir poco imbarazzanti. Mi riferisco alle notizie certe che riportava poc'anzi il collega Gian Valerio Sanna, relative al pronunciamento del TAR Sardegna che ha decretato sostanzialmente inammissibile una iniziativa imprenditoriale ai sensi dell'articolo 4 della legge numero 4 del 2009.

Quindi questo emendamento che propone la soppressione di questo articolo andrebbe anche nella direzione di farvi uscire dalla confusione legislativa che avete creato e avrebbe anche la funzione di preservarvi da future ulteriori brutte figure in questo senso.

A proposito poi di interventi per finalità turistico-ricettive, sono un po' stanca, quindi forse potrei ricordare male, però vorrei anche segnalare all'aula che in questi giorni c'è stata, se non sbaglio, la pubblicazione del PIA turismo. Anche in quel PIA, nonostante originariamente potessero essere finanziati sia interventi immateriali che materiali, quel bando finanzia esclusivamente interventi infrastrutturali. Cioè l'unico problema che l'assessore Crisponi si pone è quello di aiutare le aziende turistiche a incrementare le cubature, a rimettere a posto le strutture attraverso interventi edilizi, in perfetta aderenza con la politica di questa Giunta volta ad intervenire esclusivamente sulle infrastrutture attraverso il cemento e il mattone.

A mio avviso, invece, quel PIA poteva essere indirizzato in maniera diversa e sostenere quelle imprese anche con gli interventi materiali, e sono tanti quelli che occorrerebbero per lo sviluppo del turismo. Purtroppo questa Giunta conferma ancora una volta, non soltanto con queste leggi ma anche con la programmazione dei fondi a disposizione, dei pochi fondi a disposizione, di avere un unico chiodo fisso: il mattone e solo il mattone.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 210.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 210.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Uras ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 20

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 211.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, la sentenza di cui si parlava opera un confronto fra l'articolo 4 e l'articolo 13, affermando che l'articolo 13 sicuramente ha bisogno di un recepimento del piano paesaggistico mentre l'articolo 4 è "direttamente efficace", non richiedendo alcun previo intervento del P.P.R.. Però aggiunge che, "da un significativo confronto di tipo testuale tra le due disposizioni emerge inequivocabilmente che soltanto la prima (cioè l'articolo 4) e non anche la seconda (cioè l'articolo 13) è suscettibile di applicazione diretta, senza cioè il previo recepimento all'interno del piano paesaggistico regionale" - senta questa, assessore, Rassu che sta gioendo troppo - "pur con tutti i profili di sospetta illegittimità costituzionale già prospettati in relazione ad un simile modello normativo in ambito paesaggistico".

Che cosa vuol dire? Vuol dire che va bene secondo lei? Poi, giusto per confermare che siete dei geni quando fate le leggi, l'ordinanza sottolinea la illogicità del fatto che al comma 1 per incrementare del 10 per cento le cubature la norma richieda interventi di contenimento del consumo energetico e di miglioramento della qualità architettonica, la positiva valutazione della commissione regionale di cui all'articolo 7, etc, insomma moltissime incombenze, mentre al comma successivo, per ottenere la possibilità di incrementare le volumetrie del 25 per cento, richieda solo la presentazione della domanda. Cioè per avere più volumetria si fa in fretta, per averne pochina si deve seguire un percorso amministrativo lungo.

Quindi l'ordinanza del TAR vi considera quasi delle persone poco normali, ed esprime indirettamente su di voi un giudizio lapidario. Fatevene una ragione, e qualche volta leggete ciò che viene detto non da una persona che fa politica, ma da persone che giudicano la legittimità e la serietà delle norme. E vale anche per lei, Presidente del Consiglio: questo è il giudizio che viene espresso sulla qualità delle nostre leggi, la cui durezza dovrebbe fermare la boria e la supponenza di qualsiasi Governo regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole a quest'emendamento che mira a sopprimere il comma 1 dell'articolo 4 della legge, che interviene su quella fascia inviolabile dei 300 metri di cui ci avete parlato recentemente, e per dire che (non è nella vostra speranza, ma io credo che lo sarà alla fine) quella fascia non è effettivamente inviolabile perché persino in deroga ai piani urbanistici comunali eventualmente vigenti, persino in deroga quindi alla volontà di una comunità che si è data una strumentazione per la quale ha lavorato, per la quale ha pagato dei professionisti, persino in deroga a tutto, cambiando le finestre, o semplicemente certificando che in realtà alcuni parametri possano essere raggiunti, si può ottenere un premio di cubatura pari al 10 per cento, entro i 300 metri dalla linea di battigia.

Per quale motivo, io mi domando, si prevede tutto ciò? A cosa serve? Alla crescita del turismo? Serve al miglioramento della offerta ricettiva? Aiuta ad aumentare il numero delle persone che verranno venire in Sardegna, e che magari non troveranno una nave, o un aereo capace di trasportarle? Serve semplicemente per regalare un po' di valore a qualcuno, in deroga alle regole che non solo la Regione si è data legittimamente col piano paesaggistico regionale, ma persino in deroga alle eventuali norme che la comunità si è data. Perché nella vostra mente, ripeto, non c'è la possibilità che qualcuno sia più conservativo di noi; per voi i sindaci per definizione vogliono più metri cubi, mai uno in meno.

Quando, poi, parlate di interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva, immagino che questa dizione sia stata scelta a ragion veduta, quindi comprende gli alberghi, ma comprende anche i residence, le strutture turistiche che si sono organizzate come dei villaggi, con tante case, semplicemente gestite con un minimo di coordinamento e con un minimo di servizi. Per cui stiamo anche dando la possibilità non solo di ampliare un albergo, ma di ampliare anche il numero di seconde case che, dietro il titolo di residence, si nascondono nelle coste della Sardegna.

Quindi con questa norma ci dite che anche entro i 300 metri dal mare qualche altra seconda casa, sotto le false spoglie del residence, si può aggiungere, e questo giustamente ci salverà, e questo giustamente per voi è sostegno all'edilizia. Non sarebbe invece miglior sostegno all'edilizia avere delle regole, dei tempi certi per tutti, ricostruire, migliorare, riqualificare…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Con l'emendamento che prevede la soppressione del comma 1 di questo articolo 4 si va ad intervenire sulla parte più delicata di questo articolo. Si è scelto di dire di sì ad aumenti volumetrici nella fascia più delicata, si è scelto quindi di non tener conto di tutta la discussione che è durata non soltanto il periodo di predisposizione e approvazione del piano paesaggistico regionale, ma che risale agli anni precedenti.

Il fatto che non si dovesse più intervenire in quella fascia era ormai un dato acquisito dalla società sarda, ed era un fatto di cui era convinta la gran parte del popolo sardo. L'aver voluto infrangere questo che era diventato, tra virgolette, un tabù nella coscienza dei sardi, non è un fatto positivo, è un fatto assolutamente negativo, che va rimesso in discussione, se possibile. Ecco perché oggi noi proponiamo che con l'emendamento numero 211 venga soppresso questo comma.

Certo, quello successivo riguarda interventi ancora maggiori, questi si limitano soltanto al 10 per cento dei volumi esistenti, e però neanche questo giustifica interventi attuati con una semplice legge ordinaria. E' comunque necessaria una riflessione attenta affinché ciò che viene costruito sia nell'interesse davvero della collettività e non dalla mera speculazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, anche qui voglio segnalare e sottolineare il fatto che per interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva, che normalmente funzionano a luglio, agosto, al massimo sino ai primi di settembre, viene previsto un premio di volumetria legato al contenimento del consumo energetico di queste strutture. Ma voglio segnalare anche il fatto che anche nella visione del turismo in Sardegna sembra che il fascino del metro cubo sia esaustivo rispetto alla necessità di ampliare i servizi al turismo, o meglio ai vari turismi possibili nella nostra Isola.

E' una riflessione abbastanza triste quella che dobbiamo fare, perché ci conferma come la visione di questa Giunta sullo sviluppo della Sardegna sia legata in maniera arcaica, rispetto agli ultimi decenni, esclusivamente allo sviluppo del cemento, al settore dell'edilizia. E non alla nuova edilizia che cerca di rispettare i paesaggi, i luoghi, che esegue ricerche sui materiali, ma alla vecchia edilizia legata alle piccole imprese locali, ovvero alle imprese che operano per gli immobiliaristi e che quindi puntano al massimo del business possibile del settore.

Noi pensiamo che la legge del 2009 sia stata una legge sbagliata, anche alla luce dei dati sui flussi turistici del 2010 e nel 2011, che addirittura rafforzano questo nostro giudizio negativo. Quindi pensiamo che sia assolutamente necessaria un'inversione di tendenza, rispetto anche alle politiche attivate nel settore turistico. Questo intervento si rivelerà solamente come un ulteriore regalo a chi vuole creare dei momenti di occupazione molto limitati e non contribuirà assolutamente alla ripresa e al rilancio dello sviluppo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento. Se il comma 1 fosse rivolto esclusivamente alle strutture alberghiere non mi sarei posto grandi problemi, non fosse altro perché oggi le strutture alberghiere, rispetto a quelle di prima generazione, hanno necessità di spazi diversi: si parla di Hotel Resort dove si svolgono attività diverse in spazi diversi e con strutture diverse. Quindi avrei potuto capire l'intendimento dei proponenti, e anche esprimere un giudizio positivo sulla norma, tenuto conto che, pur riguardando la fascia più delicata del nostro territorio, i 300 metri dalla battigia, si sarebbe trattato di un intervento destinato esclusivamente alle strutture alberghiere. La realtà, però, è ben diversa, e per spiegarvela vi racconto una storiella.

Quando nacque l'organizzazione del villaggio turistico Torre dei corsari, con capitali di finanziatori milanesi, tutti vennero lì, investirono e costruirono la loro seconda casa. Eravamo nel periodo migliore, negli anni '70, caratterizzato da massicci investimenti edilizi e da grandi soddisfazioni economiche per chi li effettuava. Poi però, purtroppo, si verificò un fatto che credo si sia ripetuto nelle altre aree costiere: il mercato turistico si aprì ad altre opportunità (come il Marocco e altre località nel Mediterraneo) e gli investimenti nel Mediterraneo si spostarono verso altre destinazioni. Così si verificò che gli investitori esterni cedettero gli investimenti ai sardi e i sardi acquistarono e investirono i loro risparmi nella seconda casa al mare. Un investimento che si rivelò sbagliato perché incanalò risorse importantissime in strutture gravate anche di servizi costosi (per esempio la tassa per il ritiro della nettezza urbana, estremamente gravosa perché calcolata sulla superficie dell'immobile e non sul periodo d'uso). Attualmente quindi queste strutture, create con investimenti di stranieri e di continentali, rimangono sulla nostra gobba.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assessore Rassu, mi rivolgo sempre a lei, perché manca l'Assessore Crisponi: stiamo parlando della fascia sensibile dei 300 metri e della possibilità che voi, attraverso l'articolo 4 comma 1 della legge numero 4 del 2009, consentiate un incremento volumetrico del 10 per cento qualora si dimostrasse un risparmio energetico.

A parte il fatto che, per conseguire quel risparmio energetico bastano poche finestre, come ci ricordava stamattina o ieri il collega Cuccu, ma al di là di questo, Assessore Rassu, parrebbe, ecco perché avrei voluto Crisponi, parrebbe che uno dei problemi di cui soffre la nostra industria turistica sia la stagionalità: non riusciamo ad allungare la stagione. Allora vi chiedo, Assessore Rassu, questa possibilità di incremento volumetrico è finalizzata, per caso, ad aumentare, o meglio, ad allungare la stagione turistica? Perché se così fosse e foste in grado di dimostrarcelo, io firmerei, cancellerei la mia firma da questo emendamento soppressivo e voterei con voi. Però ho paura che non sia così.

Allora su questo è possibile un minimo di discussione? E' una domanda banale, per carità. Allora ditemi: è banale ed è talmente scontata che non merita risposta? A me non pare. Se la Regione decide che si possa intervenire sulla fascia dei 300 metri non può decidere che si intervenga così, tanto per farlo, perché stiamo parlando delle aree sensibili di maggior pregio che non possiamo deturpare, altrimenti rischiamo non di allungare ma di accorciare l'attuale stagione turistica. Allora è per questo, Assessore, o per cos'è? Questa è la domanda. Dov'è il Presidente della Regione? E' possibile una qualche risposta? E' possibile che non ci sia un minimo di interlocuzione in quest'aula? Lo so che lei risponde ogni tanto a qualche suo collega e si infastidisce pure perché…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, questa è una giornata lunga, lunghissima, noi siamo costretti a fare questo mestiere che non avremmo voluto fare, io sono più disposto a ragionare nel merito piuttosto che cimentarmi in operazioni di resistenza, ma ci costringerete! Questa "roba" che ci avete presentato fa accapponare la pelle! Se la facessi leggere alle mie figlie non dormirebbero per almeno un anno, non per altro, ma perché si preoccuperebbero e direbbero: "chissà che cos'altro avranno combinato questi; chissà come sarà il nostro futuro a causa delle disposizioni di legge che sono costretti a discutere e ad approvare".

Prima mi era sembrato che vi foste messi in parte d'accordo, anche senza il mio permesso, che a seguito di un defluire un po' meno lento verso la conclusione dell'1 quater saremmo andati tutti quanti a riposo. Ho capito che volete continuare, non provocateci troppo, però, perché se no potremmo tirare fuori le armi e rimanere in Aula ancora tre settimane, e non solo tre giorni.

Noi siamo veramente fantasiosi. Prendiamo questo articolo: noi consentiamo un incremento del 10 per cento della cubatura a fronte di un risparmio energetico in case che non consumano energia. Ma è accettabile? E' pensabile che si continui in questi termini? Cioè, se risparmia mezzo kilowatt ogni 25 anni gli concediamo il 10 per cento di cubatura in più, pero e se gli diamo il 10 per cento di cubatura in più consumeranno più energia perché in quella stanza ci metteranno una stufa o lo scaldabagno. Ma siamo seri!

Assessore, non si distragga, non faccia segnali…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Con delle idee meno fantasiose vorrei provare a spiegare perché i numeri sono del tutto relativi. A me fa sorridere sentire 10, 20, 30 per cento: vedo un mondo astratto, un mondo fuori dalla realtà, una forma di truffa, una truffa illusionistica. Ma quello che più sconcerta in questo sistema di truffa è che c'è una totale lesa dignità delle Amministrazioni locali, che questi 10, 20, 30 per cento hanno tutto il potere di concederli, perché possono studiare i loro bacini e capire come possa essere modulato l'indice di fabbricabilità, ma sono loro che devono farlo. Perché inventare che regaliamo volumetrie come se regalassimo risorse finanziarie? E' sbagliato. Avremmo forse potuto incoraggiare quelle realtà che necessitano un maggiore sviluppo, e i sistemi ci sono, la normativa lo consente, le revisioni dei Piani urbanistici lo consentono. Ecco perché mi sembra che sia una forma di imbroglio.

Il danno che può fare questo piano casa, poi, è legato sostanzialmente ai luoghi in cui viene applicato. Parlando molto più in generale, io penso che non facciano alcun danno, per esempio, i due o tre cittadini di Guamaggiore o di Siurgus Donigala, (il mio paesino) che hanno chiesto i benefici del piano casa; purtroppo il danno lo si fa dove intervenire vuol dire veramente speculare. Ecco perché dico: perché non lasciamo in pace le nostre Amministrazioni e diamo stimoli perché, laddove serva aumentare l'indice di fabbricabilità, lo facciano?

Noi, al limite, possiamo, con la legge urbanistica, incoraggiare procedure innovative, incoraggiare, per esempio, processi perequativi. Cagliari senza un processo perequativo ha tenuto fermi 600 ettari di aree edificabili, cioè in cifre, anziché vendere immobili a 6000 euro a metro quadrato, avrebbe potuto dire: bello mio, non costruire in via Dante, che non ha senso, perché in via Dante prima del 1977 si sono trasformati tutti i garage - regolarmente, non era un reato - tutti i garage in locali commerciale, e quindi dire…

PRESIDENTE. Onorevole Cugusi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Intervengo per esprimere il mio voto favorevole a questo emendamento e per sottolineare che, con questo articolo, in modo subdolo si continua ad insistere a fare della legge urbanistica uno spezzatino, concedendo agli immobili ad uso agro-silvo-pastorale e residenziale degli incrementi volumetrici all'interno dei 300-2000 metri dalla linea di battigia. Io credo che così facendo voi praticamente continuiate a provocare danni e confusione; voi giocate a mettere uno contro l'altro, perché i vostri giochi non sono mai chiari, per poi far prevalere rigorosamente gli interessi della grande speculazione edilizia, che non hanno nulla a che vedere con gli interessi delle attività produttive.

Come al solito siamo ai cosiddetti paradossi della vergogna, perché state permettendo che le banche e la mano lunga dello Stato italiano - e ci riferiamo ad Equitalia - sequestrino le aziende, le prime case, buttino la gente per strada, nella vostra totale indifferenza. Voi sapete bene che ci sono gli strumenti legislativi che vi permetterebbero di intervenire, invece non fate nulla, anzi direi pure che completate l'opera su un altro fronte, che è quello di cui noi parliamo oggi, cioè giocate a sottrarre la terra a chi non lavora, agli agricoltori e agli allevatori, per farne veramente altro (il piano per il golf la dice tutta) con l'obiettivo di riempire tasche e pance ai soliti ignoti. E i costi per il popolo e la Nazione sarda di questo vostro comportamento sono enormi.

Io credo che pagherete caro questo ennesimo assalto alla diligenza e questa esaltazione estrema dell'edilizia selvaggia, in una realtà come la Sardegna, dove l'ambiente è davvero l'unica risorsa e l'unica ricchezza reale per tutti i sardi. Noi continuiamo ad alimentare questo dibattito ma mi sembra che siate veramente fuori dalla realtà. Io mi auguro che la gente rinsavisca, perché sennò davvero non andremo molto lontano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 211 che si propone di abrogare il comma 1 dell'articolo 4 della legge n. 4 del 2009; comma 1 nel quale ricompare ciò che abbiamo già denunciato a proposito dell'articolo 3.

Anche con questo articolo 4 si fa carta straccia degli strumenti urbanistici di cui si sono dotati i Comuni, prevedendo incrementi di volumetria anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti appunto dagli strumenti urbanistici vigenti e dalle vigenti disposizioni normative regionali. Siamo di nuovo all'azione del legislatore regionale il quale, anziché indicare alle amministrazioni comunali e ai comuni cittadini la strada delle regole, del rispetto delle regole e con esse, in questo caso, del rispetto dell'ambiente, del paesaggio e del territorio, indica la strada per fare delle regole carta straccia, per approfittare del territorio e per agire in assenza totale di regole.

Noi pensiamo che, sia nel merito della norma sia dal punto di vista politico, culturale e, come dicevo anche stamattina e stasera, pedagogico, questa operazione non possa essere da noi assolutamente accettata. E siccome l'assessore Rassu, che ormai è chiamato in causa per l'agricoltura come per il turismo e sta per diventare un Assessore omnibus, non può rispondere certamente a tutto, rispondo io alle domande che insistentemente il mio Capogruppo formula da stamattina.

Questa legge non corrisponde alle esigenze di innalzare la redditività dell'agricoltura, così come non risponde assolutamente alle esigenze e alla finalità di incrementare lo sviluppo delle attività turistico-ricettive. D'altronde per far questo la Giunta regionale ha predisposto un'iniziativa che si chiama "Lunga estate", e io inviterei i colleghi a verificare che fine ha fatto: dal 2009 i pochi che hanno usufruito della "Lunga estate" stanno ancora aspettando le risorse che le sono state destinate, e stanno aspettando le stesse risorse quei ragazzi, pochi purtroppo, perché la crisi è imperante, che sono stati assunti e attendono ciò che spetta loro per aver lavorato…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io mi scuso per voler intervenire in un'ora così tarda, ma forse questo servirà per evitare di essere accusato di cercare solo visibilità personale, perché intervenendo a quest'ora nessun giornale riproporrà il mio intervento domani.

Indubbiamente l'articolo 4, che permette alle strutture alberghiere situate nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia un incremento volumetrico, anche se solo del 10 per cento, a seguito di interventi che consentano un risparmio energetico, colpisce, posto che oltre il 90 per cento degli alberghi situati in fascia costiera nei mesi autunnali invernali e primaverili restano chiusi E quindi nessun risparmio energetico può essere conseguito.

Però mi soffermo sul comma 3 dello stesso articolo, che vi invito a valutare anche fini dell'emendamento che avete presentato, perché nel comma 3 c'è scritto che questi incrementi, ancorché motivati in maniera curiosa, devono essere destinati al miglioramento dei servizi turistici dell'azienda, senza aumento del numero dei posti letto. Cioè devono essere destinati ad un miglioramento qualitativo dell'offerta e devono essere realizzati in arretramento rispetto all'edificio esistente e non verso il mare, quindi cercando di mitigare quello l'effetto connesso all'aumento volumetrico.

Pertanto, al di là, ripeto, dall'aspetto curioso che indubbiamente colpisce e che fa pensare che si auspichi un allungamento della nostra capacità di attrattiva turistica anche nei mesi non strettamente connessi alla stagione balneare, ritengo che la possibilità di ottenere un miglioramento qualitativo dell'offerta debba comunque essere presa in considerazione.

Ecco perché non voterò a favore dell'emendamento che avete proposto invitandovi (pur avendo, ripeto, la stessa vostra curiosità sulla capacità immaginifica di chi ha costruito all'inizio nel 2009 questo articolato) a valutare molto bene la necessità di non far saltare il comma 3, che allora davvero vanificherebbe quello che abbiamo detto e renderebbe davvero inutile anche la possibilità di migliorare l'offerta qualitativa delle nostre strutture alberghiere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario all'emendamento presentato dai colleghi dell'opposizione e per chiarire un aspetto molto velocemente. Intanto ricordo che l'articolo 4 della legge regionale numero 4 detta una disciplina specifica per il patrimonio edilizio turistico - ricettivo al fine di consentire un rilancio di questo settore.

Tutti si lamentano della inadeguatezza dei nostri alberghi, in modo particolare dei grandi alberghi, quelli più prestigiosi, quelli che proprio insistono nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Orbene, questo premio volumetrico serve solo ed esclusivamente a migliorare i servizi, quindi le beauty-farm, i centri benessere, e rendere così più competitive le strutture esistenti, quelle stesse strutture che architetti come Couelle, Busiri Vici, Vietti hanno realizzato e che molto probabilmente se in quel periodo in Sardegna avesse governato una maggioranza come la vostra opposizione, non sarebbero esistite. Con il vostro modo di fare e con la vostra impostazione ideologica avreste, infatti, sicuramente fatto in modo che queste strutture, che ci vengono invidiate in tutto il mondo e che rappresentano un fiore all'occhiello per l'economia sarda, per l'economia nazionale ed europea, non venissero alla luce.

Quindi questo era il principio che aveva ispirato l'articolo 4. Mi permetto di aggiungere che l'onorevole Steri proporrà un emendamento orale ulteriormente migliorativo dell'1 quinquies che andremo a discutere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, io voterò a favore di quest'emendamento e sono d'accordo con l'onorevole Campus quando afferma che non servono ampliamenti, che serve, invece, un miglioramento qualitativo dell'offerta, una riqualificazione, un adeguamento degli alberghi; e concordo anche quando afferma che oltre il 90 per cento degli alberghi sulla costa sono chiusi durante la stagione invernale e autunnale.

Nella città di Alghero gli alberghi si riempiono solo per 20 giorni ad agosto; sono i dati dell'ultima stagione. Credo pertanto che sperare nel rilancio del settore turistico soltanto in virtù di un ampliamento quantitativo degli alberghi sia sbagliato. Io non vedo l'assessore Crisponi, forse era stanco a causa degli impegni in Giunta ed è tornato a casa un po' prima. Però io credo che la Sardegna abbia necessità di rendere le città più accoglienti per sviluppare il turismo, e l'albergo è la ciliegina sulla torta, non l'elemento principale del turismo.

Forse bisogna programmare i servizi, andare oltre il turismo balneare, considerare, così come si sta facendo, onorevole Solinas, che con la nuova concezione della continuità territoriale, occorre parlare di turismi, capire cosa stiamo facendo per il turismo congressuale, per quello enogastronomico, per quello sportivo, per quello culturale. Credo che la riflessione debba essere un po' più vasta rispetto alla possibilità di un semplice aumento, di un ampliamento quantitativo degli alberghi sulle coste, credo che sia una visione limitativa.

Avremo modo poi, nel prosieguo dell'esame degli emendamenti, di parlare anche di seconde case e della solita mentalità, la stessa mentalità che in qualche modo vi accompagna. Per questo, insomma, il voto su questo emendamento sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, anche il mio voto sarà favorevole perché abbiamo già detto in tutte le maniere che la salvaguardia dallo sfruttamento della fascia costiera dei 300 metri è sempre stato uno degli obiettivi del nostro programma. Mi sembra di poter dire che anche pensare di superare gli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici vigenti sia una idea estremamente sbagliata, anche se ci si limitasse ad un incremento solo del 10 per cento della volumetria esistente, perché ciò creerebbe una situazione di non equità anche rispetto al turismo legato ad insediamenti al di fuori della fascia dei 300 metri. E la riduzione a 150 metri nelle isole minori, se pensiamo ad alcuni territori come La Maddalena o come Carloforte, lascia dà adito, veramente, a forti preoccupazioni.

Non ci sembra una norma equa, e soprattutto ci sembra che manchi una strategia che permetta di quantificare eventuali ritorni da parte delle imprese turistico - ricettive. E'solamente una norma che rischia di far lievitare le cubature in zone particolarmente delicate, senza portare alcun beneficio in termini di maggior sviluppo e occupazione. Quindi penso sia congruo votare a favore di questo emendamento, proprio perché la materia andrebbe ridisciplinata, tenendo conto di fattori economici, e quindi di quanto qualunque modifica delle strutture ricettive, in ogni caso, può creare a livello di ricchezza. In questo caso non è stato fatto, e dico questo al di là anche dell'aspetto più legato alla protezione dell'ambiente.

Costruire senza avere un riscontro di nessun tipo (di carattere economico, di carattere finanziario, di sviluppo del lavoro) è semplicemente un regalo per poter aumentare le cubature, e non uno strumento per conseguire obiettivi di crescita e di sviluppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento, il numero 211 e per pronunciare alcune considerazioni che ritengo doverose.

L'idea che con il Piano casa e le sue proroghe si potesse rimettere in piedi l'economia in Sardegna credo che abbia mostrato tutti i suoi limiti, così come li ha mostrati in Italia. E tutti i dati, tutti i risultati che sono stati, anche dai colleghi, posti all'attenzione di questa Assemblea, raccontano di un fallimento complessivo del Piano casa, sia a livello nazionale sia a livello regionale. Purtroppo si insiste su un'impostazione sbagliata che non tiene conto dei risultati e delle reali richieste che provengono dalla società.

Proprio mentre noi stiamo parlando, in diversi centri della Sardegna, piazze e altri luoghi vengono occupati da persone che rivendicano il diritto alla casa (famiglie sfrattate, cacciate dalle loro abitazioni) chiedono un appartamento, una casa in cui vivere, una residenza. L'idea di approvare una legge per la quale non si stanzia un euro in bilancio, e che fa affidamento sulla possibilità delle persone di avere soldi da spendere, ha dimostrato tutti i suoi limiti, e in questi due anni i risultati parlano. Occorre imparare dalla storia, dagli errori commessi, altrimenti il rischio è quello di proiettare questi errori all'infinito. Solo che sbagliare una volta è umano, e si può perdonare, ma perseverare nell'errore, evidentemente, è assolutamente da condannare.

Adesso si sta scatenando una guerra fra poveri, fra persone che chiedono di avere un alloggio e, assessore Rassu, questa è una questione sulla quale credo che sia assolutamente opportuno mettere mano, è una materia su cui bisogna intervenire, e bisogna farlo in maniera molto celere. Le ore che stiamo spendendo in questa discussione, io credo che potrebbero essere impegnate invece a trovare formule e modi per fornire risposte alle richieste che provengono dalla società.

Per quanto riguarda le questioni di cui parlava il collega Sanna, mi sembra che abbia poco senso affermare che se, negli anni in cui sono state realizzate queste strutture che oggi sono il fiore all'occhiello della Sardegna, fosse stato al governo della Regione questo centro sinistra, queste non ci sarebbero state. Io credo che, francamente, tutto ciò non stia né in cielo né in terra. Piuttosto vorrei dire che c'è una battaglia che io credo valga la pena di combattere, e che, fra tutto ciò che qui stiamo dicendo (la difesa delle coste, soprattutto nella fascia dei 300 metri dal mare) sia un principio su quale io credo non si debba neanche discutere. E non mi riferisco soltanto all'impedire il consumo del territorio per consentire nuove realizzazioni, ma anche all'impedire l'ampliamento dei volumi esistenti. Sono principi, questi, su cui io credo non ci sia e non ci debba essere discussione.

Questa è ovviamente una posizione anche dogmatica, se vogliamo, ma se non si fa così non si va da nessuna parte, e il consumo del territorio resterà certamente fuori da ogni controllo, perché è vero che in norma c'è scritto che sono cose…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Metto in votazione l'emendamento numero 211.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 211.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Soru e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 212.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 212 è soppressivo del comma 2 dell'articolo 4 della legge numero 4 del 2009.

Il comma 1 dello stesso articolo in sostanza dice: basta sostituire le finestre della struttura sita nella nei fascia dei 300 metri dalla battigia e puoi aumentare le volumetrie del 10 per cento. Se, pertanto ho una "strutturina" di 20 mila metri quadri, ho 2 mila metri cubi garantiti, che sono 600 metri quadri. La norma prevede che non possa incrementare la cubatura verso il mare (ho già costruito sul mare) però posso costruire dietro, 600 metri quadri. Se invece la struttura è posta oltre la fascia dei 300 metri, posso incrementare le cubature del 30 per cento, 2 mila metri quadri. Con la differenza che, se si vuole aumentare il volume di una struttura fuori dai 300 metri di 20 mila metri cubi, e realizzare 2 mila metri quadri di nuova struttura si deve dimostrare di abbattere del 25 per cento i consumi di energia. E questo vuol dire semplicemente sostituire oltre i vetri, come dicevano i colleghi, gli scaldabagni, sostituendoli con quelli a basso consumo, e così viene raggiunto il parametro. Poi il direttore dei lavori, che è sempre parte interessata, certifica, alla fine della conclusione dei lavori, che tutto è stato fatto in regola.

Questo è il sistema della verifica e della vigilanza urbanistica? Questo è il modo con il quale voi volete controllare l'edificazione e le trasformazioni territoriali? Con questa semplificazione criminogena? Dov'è la terzietà pubblica e l'interesse pubblico a verificare?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Chi lo dovrebbe fare? A cose fatte? Io non so se voi avete riflettuto abbastanza su tutto ciò. Questo è un liberticidio completo: mettete la gente nelle condizioni di fare, di costruire, e poi di rendere irreversibile la trasformazione, perché non c'è nessun principio di controllo, in zone che sono vincolate. Ecco perché vi devono fermare, e vi fermeranno, perché Galan credo che abbia le idee molto chiare. E se non ce le ha chiare…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 212.

"Qualcuno li fermerà", diceva l'onorevole Sanna. Non lo so, perché qui regna un delirio di onnipotenza legislativa totale. Si pensa di superare gli strumenti urbanistici comunali, il piano paesaggistico regionale, le sentenze del TAR, le disposizioni del ministro Galan, non si tiene conto assolutamente di niente, e meno che mai lo fa l'Assessore del turismo.

L'onorevole Bruno si chiedeva dove fosse l'Assessore del turismo, che ovviamente non c'è mai, stasera si è fatto vedere velocemente. D'altronde lui non è l'Assessore del turismo, lui è l'Assessore turista. E' l'Assessore turista perché dappertutto lo si vede tranne che in quest'Aula. Ogni giorno che apriamo i giornali lo troviamo una volta al nord, una volta a sud, una volta in un paese d'Europa, una volta in un'altra parte nel mondo. Salvo poi comparire qualche giorno fa sul giornale, in una fotografia con un sorriso, non lo so a quanti denti, ad annunciare che questa era la stagione turistica più disastrosa che la Sardegna avesse mai attraversato.

Se questa è la situazione del turismo in Sardegna, ammessa quindi anche dall'Assessore turista Crisponi, io mi chiedo che cosa faccia questa Giunta regionale per risolvere questo problema. Anziché incentivare il sistema Sardegna, anziché mettere mano al sistema Sardegna (ad iniziare dalla continuità territoriale e dal problema complessivo dei trasporti) propone, come rimedio di tutti i mali dell'Isola, la solita soluzione, che è quella che passa attraverso il cemento e i mattoni, negando le vere potenzialità di questa nostra regione e facendo sostanzialmente carta straccia di tutte le sollecitazioni che in questo senso provengono sempre più pressanti dal mondo esterno, dal mondo sindacale come da quello imprenditoriale e industriale.

Insomma, siamo sempre punto e a capo. Noi continueremo nella nostra doverosa azione di opposizione, che non è ostruzionismo fine a se stesso, perché ci sentiamo la responsabilità di riaffermare quella che secondo noi sarebbe la strada da perseguire e che voi, invece, avete abbandonato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Intervengo per dichiarare il mio voto a favore e per ribadire ancora meglio un concetto. A me non scandalizza la possibilità di incremento volumetrico in astratto e ritengo anche che moltissimi componenti la maggioranza non siano legatissimi agli albergatori che pressano per ottenere questi incrementi del 10 20 per cento. Non credo, credo che ci sia anche una certa buona fede in chi ha proposto questo articolato.

Mi scandalizza un po' di più l'aspetto legato ai parametri in gioco. Parametri oggettivi (fabbisogno energetico, volumetria, distanza dalla battigia) e parametri soggettivi (qualità architettonica, sicurezza strutturale, accessibilità agli immobili). In questa simulazione tridimensionale, forse quadridimensionale, ci scappa infatti un aspetto negativo: che è sempre l'albergatore onesto quello che resta "fregato". Chi è l'albergatore onesto? Lo ricordava prima il consigliere Sanna: è colui che ha provveduto in anticipo a curare l'efficienza energetica dell'immobile. E rimane "fregato" perché incrementare del 15, 20, 30 per cento un immobile già molto efficiente dal punto di vista energetico comporta costi notevoli. Risulta essere molto più favorito sicuramente chi, da una situazione disastrata sotto il profilo del risparmio energetico, deve incrementare l'efficienza energetica del 15 per cento. Questi sono gli aspetti negativi.

Ribadisco, non mi scandalizza in astratto il concetto di incremento volumetrico, mi scandalizza che sia quest'Aula a legittimare questi incrementi con motivazioni che c'entrano un "fico secco". Non sta a noi valutare zona per zona dove ci potrebbe scappare una rivisitazione degli indici previsti dai piani urbanistici, quando ci sono i piani urbanistici. L'unica cosa che noi possiamo fare è una legge molto più cornice di questa, che intraprenda processi perequativi, che incoraggi le amministrazioni a rivisitare, a prevedere, laddove serva, anche un incremento volumetrico.

I processi perequativi sono quei processi che indirizzano gli incrementi di volumetrie laddove possono favorire lo sviluppo liberando invece le zone volumetricamente congestionate. Questo è un processo che, al contrario di questo gioco algebrico, sbagliato, anche sciocco, truffaldino, di mettere assieme fattori che non c'entrano niente, può portare l'edilizia a diventare un autentico volano di sviluppo per la nostra Isola.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole a questo emendamento che riguarda il secondo comma dell'articolo, quello che si rivolge alla fascia successiva a quella dei 300 metri dalla battigia e che, allontanandosi dalla fascia costiera, diventa più generoso, prevedendo aumenti di cubatura del 20 per cento, anzi, dice subito, del 30 per cento, purché si sostituiscano le lampadine tradizionali con quelle a risparmio energetico.

Siamo dentro a una norma che si intitola "misure urgenti per lo sviluppo dell'economia mediante l'edilizia". Non foss'altro perché nell'edilizia, in questi due anni, abbiamo visto perdere 18.000 posti di lavoro, possiamo dire che questa è una legge che non ha funzionato e che porta sfortuna. Ha portato sfortuna all'economia della Sardegna e massimamente all'edilizia che ha perso questi 18.000 posti di lavoro. Oltretutto, mentre si proponeva di creare sviluppo con i posti nell'edilizia, si impegnava a cancellare ulteriori posti di lavoro in agricoltura, sottraendo terre fertili, mandando a casa gli agricoltori dalla fascia costiera, incentivando ulteriormente gli speculatori pronti a comprare a poco prezzo le aziende agricole vicino alla costa per trasformarle e incrementarne la volumetria.

Adesso vi occupate di come chiudere definitivamente il turismo in Sardegna con delle norme che sembrano studiate apposta per penalizzarlo. Tutto dev'essere penalizzato purché si possa regalare qualche metro cubo in più; e il "qualche" in questo caso è molto, è il 30 per cento. E anziché continuare a non occuparvi di ciò che occorre per far crescere il turismo (per esempio rendere efficiente il sistema dei trasporti) anziché fare propaganda e assistere passivamente allo spettacolo di migliaia e migliaia di persone che non sono potute venire in Sardegna a causa vostra (perché non ci avete ascoltato quando vi abbiamo detto di ricorrere immediatamente al Bruxelles anziché giocare e oggi in ritardo fate esattamente quello che vi avevamo detto) fareste bene ad ascoltare anche oggi ciò che continueremo a dirvi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, il 7 ottobre del 2009 noi abbiamo affrontato l'articolo 4 del primo cosiddetto piano casa con una maratona che ci ha visto impegnati tutti i giorni dalle 10 alle 14, dalle 16 alle 21 e dalle 21 e 30 alle 2 di notte. In quell'occasione abbiamo avuto modo di ribadire ampiamente la nostra posizione. Vi abbiamo chiesto di fermarvi, di riflettere, di avere più tempo per pensare, ma non ci avete ascoltato.

Erano giorni, quelli dell' ottobre 2009, in cui il presidente Cappellacci ci parlava di un'intesa quadro sulle infrastrutture che avrebbe risolto tutti i problemi infrastrutturali della Sardegna, ci parlava di fondi FAS che avrebbero comportato l'arrivo immediato di 2 miliardi e 100 milioni, ci parlava della soluzione del dramma della chimica, delle 3000 persone che rischiavano il posto di lavoro, della soluzione della vertenza Vinyls. In quei giorni, anche allora, noi dicevamo: "Guardate che i problemi della la Sardegna sono altri e voi state perdendo tempo a parlare di piano casa e di ampliamenti di alberghi".

Vi abbiamo detto che i problemi sono altri e ve lo diciamo anche oggi. Vi diciamo che i problemi non sono tutti nel cemento e vi diciamo anche che l'idea che avete di turismo probabilmente è quella che in questi giorni ha sintetizzato proprio l'assessore Crisponi nel work shop di Alghero, dove più che fare l'Assessore del turismo ha fatto l'Assessore dei trasporti.

In quell'occasione, infatti, l'assessore Crisponi ha parlato solo di trasporti, ha raccontato cosa intende fare per la continuità territoriale, che cosa ha fatto per la flotta sarda, ha cercato, insomma, di rappresentare la visione dei trasporti che ha la Regione Sardegna. Evidentemente questa Giunta regionale ha poco da dire invece sul turismo, sulla politica dell'accoglienza, ha poco da dire perché basa tutto sull'aumento generalizzato di volumetria e su quello che noi abbiamo definito allora, nell'ottobre 2009, "piano cemento" che è poi quello che ne è venuto fuori ed è quanto voi state cercando ora di completare con questa cosiddetta proroga che in realtà amplifica questi strumenti.

Invece di aggredire una situazione di crisi, preferite aggredire le coste: questa è, mi pare, la sintesi di quanto questo provvedimento di legge vuole fare in Sardegna. Mancano le idee e quindi rimane il cemento. Il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, io intervengo per sostenere l'emendamento numero 212 e concludere un concetto che avevo cominciato a illustrare prima, quello relativo alla intangibilità della fascia dei 300 metri dalla battigia, su cui io credo occorra avere una posizione forte, anche dogmatica se vogliamo, e su cui, credo, non debba essere fatta discussione alcuna.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue COCCO PIETRO.) Ora stiamo discutendo della fascia oltre i 300 metri. E anche qua io credo sia il caso di portare dei ragionamenti concreti. L'articolo prevede che sia consentito, per gli immobili di cui al comma 1 eccetera eccetera, situati nella fascia oltre i 300 metri, un aumento di volumetria fino al 30 per cento se rispettano i parametri di cui al decreto legislativo numero 192 del 2005 e successive modificazioni, cioè se osservano tutti quegli accorgimenti che la tecnica moderna ci mette a disposizione per conseguire un risparmio energetico. Poi, per ritornare all'intervento del collega Matteo Sanna che faceva riferimento ai servizi, nel comma successivo si vedrà la questione dei servizi.

Ho immaginato che cosa significasse un incremento di volumetria del 30 per cento su una struttura di carattere ricettivo alberghiero di 100 mila metri: significa 30.000 metri cubi; è un mare di cemento, è un mare di volumi! Voi pensate saranno destinati tutti a servizi? E' ovviamente una forzatura inaudita che non ha senso alcuno proporre. Oltretutto, dal punto di vista urbanistico, qua si va oltre. Lasciamo perdere il piano paesaggistico regionale e pensiamo alla programmazione che i comuni fanno dei loro territori e alle scelte che operano sui loro territori attraverso i piani urbanistici comunali che voi avreste il dovere di sostenere, per fare in modo che tutti i comuni della Sardegna ne siano dotati. Invece quei pochi che hanno un piano urbanistico comunale o quei pochi che stanno tentando di approvarlo si troveranno costretti successivamente ad apportare modifiche sostanziali.

Immaginate cosa significhi per un comune che già conta 500-600.000 metri cubi sulla fascia costiera un incremento del 30 per cento. Sono situazioni che si collocano fuori da ogni tipo di programmazione che le comunità locali si danno, e invece io credo che proprio su questa materia sia compito della Regione programmare, insieme alle comunità locali, il futuro sviluppo per dare sostegno all'economia.

Non ha senso partire da un piano che è stato fallimentare in tutti i numeri che la storia ci racconta . Questo piano ci dimostra chiaramente che dobbiamo cambiare strategia, che dobbiamo ascoltare ciò che ci viene detto dall'esterno, le richieste che vengono avanzate. E non sto pensando soltanto agli alberghi progettati dai vari architetti...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Io continuerò il discorso del collega. Per esempio pensando a un territorio particolarmente bello e importante come Sant'Anna Arresi mi chiedo: il sindaco cosa direbbe di un aumento di cubatura del 30 per cento negli alberghi ubicati nel suo territorio? E' assurdo che un sindaco non possa neanche dire una parola su incrementi del 30 per cento di cubatura in zone spettacolarmente belle e spesso ancora intatte.

Altre strutture ricettivo turistiche sono invece ubicate oltre la fascia dei 300 metri, e quindi non adiacenti alla spiaggia, ma si trovano all'interno di una zona estremamente bella, ricca anche di stagni. Se quindi il sindaco del territorio non può dire una parola su questi aumenti di cubatura è chiaro che poi, purtroppo, succede quel che succede. Io credo che il sindaco di quel comune sia il primo a concordare con me che tutto ciò non va bene, e, anzi, spero che voti insieme a noi a favore di questo emendamento.

Del resto, non possiamo continuare a pensare che lo sviluppo di una struttura ricettiva sia legato esclusivamente alla sua cubatura, noi sappiamo, e lo possiamo dire, che non è questo che fa il turismo, non è questo che rende più ricco il turismo, non è questo che promuove la Sardegna, non si tratta di costruire strutture sempre più grandi, tanto meno adiacenti a strutture esistenti.

Insomma, credo che non sia costruendo nuovi volumi che si crei ricchezza e occupazione, che si crei un turismo che permanga non solo durante la stagione estiva ma anche durante gli altri mesi dell'anno. E poi in ogni caso queste strutture hanno la necessità di trovare delle finalità che vadano oltre quelle meramente ricettive. Per queste ragioni voterò a favore di questo emendamento, e invito anche i colleghi della maggioranza a fare altrettanto

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Intervengo per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento. Pensavo che fosse colpa della crisi della politica se oggi domina tanta confusione e la subcultura del cemento.

Ma prima di parlare delle nuove colate di cemento con cui minacciate le nostre coste, come feci due anni fa con un precedente Assessore (era l'assessore Asunis) vorrei chiedere all'assessore Rassu (visto che allora non ebbi risposta) che ne sarà di uno dei peggiori orrori dell'edilizia moderna consacrata al turismo, il residence Rocce rosse di Teulada. Si tratta di un albergo sul mare che ha inglobato un tratto di demanio marittimo e che oggi è una multiproprietà che potrà usufruire del premio volumetrico. Vorrei avere delle informazioni in merito.

Un altro scempio del cemento è quello di Punta cristallo sulla costa ovest di Capocaccia per il quale era già previsto un aumento volumetrico sino al 35 per cento. Poi c'è un altro mostruoso complesso sorto in mezzo alla natura, ad Is Arenas, la cui realizzazione era stata addirittura impugnata per violazione del diritto comunitario con condanna pecuniaria giornaliera dal 1999. Pare però che i lavori siano continuati e che le condanne siano ricadute sulla Regione Sardegna e non sull'autore di queste grandi opere. Siccome non sono un'addetta ai lavori, vorrei sapere da lei chi pagherà la sanzione per non aver contrastato l'abuso.

Di esempi, comunque, ce ne sono veramente a bizzeffe. Per cui, Assessore, se non oggi, almeno nei prossimi giorni, ci aggiorni su questi sviluppi perché io credo che questa follia genererà ancora impoverimento ambientale e culturale qui in Sardegna. Quindi prima di gettare ancora colate di cemento, riflettiamo anche sull'esistente.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 212.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 212.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Contu Mariano ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 22

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo tre minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta per tre minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 23, viene ripresa alle ore 23 e 10.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Metto in votazione l'emendamento numero 213.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 213 sopprime il comma 3 dell'articolo 4. Io ho fatto dell'approccio all'urbanistica un metodo particolare. Per capire l'urbanistica bisogna cercare di realizzare le condizioni teoriche e vedere che cosa succede. Avete pensato che cosa succederebbe applicando questo articolo, per esempio a Capo Caccia, all'albergo di Calamosca, a tutti gli alberghi di Cannigione che si trovano stretti fra i moli e la strada? Dove lo effettuerebbero questo ampliamento? Avete idea di che cosa si creerebbe? Non si determinerebbe un'ingiustizia madornale, per cui qualcuno potrà effettuare gli ampliamenti mentre molti altri non li potranno fare?

In questo modo si altera il mercato e la competizione, conseguendo un risultato opposto a quello dello stimolo economico che noi vogliamo ottenere con questo incentivo, e a Capo Caccia quel bell'albergo immerso nel verde dovrà realizzare interventi aggiuntivi per 2000, 3000 metri quadri.

Allora io dico questo, Assessore, gli uffici servono anche per usare le tecnologie moderne e per rappresentare anche a lei, visivamente, le conseguenze concrete dell'attuazione delle norme. Voi, da quello che ho capito, non avete neanche la più pallida idea della ricaduta reale di queste norme. E poiché c'è, insita in questo articolo, una profonda ingiustizia, oltre che una illegalità senza fine, dovreste riflettere prima di raccogliere anche il dissenso di tutti quelli che si troveranno bypassati da questa norma.

Voi non solo non vi rendete conto che il turismo sta andando a catafascio, ma avete deciso di aiutare qualcuno a discapito di altri. Questo state facendo con questo articolo, e questo noi lo sottolineiamo chiaramente, perché poi daremo le risposte a coloro che si lamenteranno di essere stati tagliati fuori da queste vostre norme discriminatorie e faziose. Questo, purtroppo, è sempre stato il vostro modo di approcciarvi ai problemi. Una legge deve avere un carattere generale e astratto, e portare vantaggio nella sua interezza a tutti, non in questo modo. In questo modo state facendo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Intervengo per proporre a questo emendamento - e spero che ci sia un'attenzione anche da parte della maggioranza - un emendamento orale. Questo articolo si suddivide in due parti e io credo che la seconda faccia gridare allo scandalo anche le anime più belle di quest'Aula, pertanto ritengo che sarebbe meglio prevedere la soppressione di quella parte dell'articolo che inizia con la parola "degli" e finisce con la parola "cento". Manca solo il nome e il cognome di colui a cui ci si sta riferendo; è una cosa veramente scandalosa!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Sarà l'ora tarda, però questo comma 3 dell'articolo 4 mi ha destato molte perplessità. Nella fascia sotto i 300 metri blocchiamo i posti letto, sopra i 300 metri incrementiamo i posti letto, però almeno il 50 per cento deve essere destinato a servizi turistici dell'attività aziendale. Poi si prevede, per gli immobili a prevalente destinazione turistica ricettiva, con un numero di stanze non superiore a 7, la possibilità di effettuare il cambio di destinazione d'uso consentendo l'incremento delle superfici dedicate all'attività turistico-ricettiva purchè in misura non superiore al 30 per cento. E' una norma molto cervellotica.

Io non capisco se ci siano riferimenti a persone; una persona in realtà mi viene in mente, ma poiché villa Certosa si trova nella fascia sotto dei 300 metri dalla battigia non potrà beneficiare dell'incremento dei posti letto, questo è chiaro, lo dice l'articolo 3. Io credo che in questo modo si stia ledendo anche l'intelligenza dei sardi perché, lo ribadisco, su altri aspetti del Piano casa qualche nervo scoperto può esserci e qualche ragionamento si può fare ma sull'articolo 4 si scende nel ridicolo.

Quindi invito chi ha un po' di buon senso in questa maggioranza, a sub-emendarlo, a fare qualcosa, ma in qualche modo a cancellare questa norma così obbrobriosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.) Presidente, intervengo ovviamente per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 213 e per sottolineare che l'articolo 4, comma 3, della legge numero 4 del 2009 contiene una norma davvero insidiosa, un po' come quella di cui abbiamo discusso prima. Riguarda sempre la fascia dei 300 metri dalla battigia, in questo caso, però, interessa immobili di particolare valore e pregio architettonico, storico eccetera.

Diceva prima il collega Lotto, che quest'articolo potrebbe essere diviso in due parti, condivisibile la prima (nella quale si concede il permesso di ristrutturare in prossimità di emergenza ambientale, architettonica archeologica o storico-artistica) censurabile la seconda (dove si concede, in sostanza, un 45 per cento di aumento volumetrico a patto che l'immobile venga spostato oltre i 300 metri). Io non scorgo molti esempi in Sardegna in cui si possa applicare una norma simile che prevede che l'immobile venga completamente demolito e poi spostato a patto che quel lotto venga ceduto al Comune.

Inoltre, oltre all'incremento di volumetria del 45 per cento è prevista, previa deliberazione del Consiglio comunale, la possibilità di aumentare ancora l'indice di edificabilità e aumentare l'altezza. Anche qui facciamo riferimento a volumetrie di circa 100 mila metri cubi, perché nella fascia dei 300 metri dalla battigia esistono poche strutture di una certa dimensione che hanno interesse ad essere spostate. Quindi su 100 mila metri cubi stiamo permettendo di realizzare altri 45 mila metri cubi, ovvero 50 mila se includiamo gli eventuali 5000 metri cubi che con una delibera di Consiglio possono essere concessi.

Sono cose, Assessore Rassu, un po' fuori dal mondo sulle quali io credo sia opportuno assolutamente intervenire, sia per quanto riguarda il 30 per cento concesso a fronte di interventi per il risparmio energetico, sia per quanto riguarda il 50 per cento (o anche più, a seconda della variazione dell'indice di edificabilità e dell' altezza decisa dal Comune) previsto per l'ipotesi da me appena richiamata. Su questo occorrerà intervenire perché su 100 mila metri cubi concederne altri 50 mila vuol dire vanificare la programmazione territoriale di ogni Amministrazione pubblica.

Noi non possiamo avallare una operazione di questo tipo. L'amministrazione regionale ha il dovere di intervenire per correggere un obbrobrio normativo come questo sul quale io credo non ci sia molto da discutere. Forse è il caso che già da stasera si intervenga per ridurre l'effetto devastante che può avere sulle nostre coste e sui nostri territori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente noi chiediamo che all'articolo 4 comma 3 della legge numero 4, laddove è scritto: "per gli incrementi di cui al comma 1 deve essere rispettata la condizione che l'incremento volumetrico sia prioritariamente destinato a servizi turistici", sia soppressa la parola "prioritariamente" in modo tale che la destinazione sia solo servizi turistici e non altro.

Accogliamo inoltre l'emendamento orale dell'onorevole Lotto e chiediamo di cancellare l'ultimo periodo che recita: "nell'immobile a prevalente destinazione turistico ricettiva con un numero di camere superiore a 7, per le volumetrie legittimamente esistenti alla data del 31 marzo '99 avente destinazione residenziale e commerciale è sempre consentito il cambio d'uso che consente l'incremento di superficie dedicata all'attività turistico-ricettiva in misura non superiore al 30 per cento".

PRESIDENTE. Vengono accolte le proposte di emendamento orale, sì o no?

STERI (U.D.C.-FLI). Sì.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io avevo già detto ai colleghi di essere d'accordo, però qualcuno mi deve spiegare come si possa tecnicamente emendare con questo tipo di emendamento un emendamento soppressivo totale. Vorrei sapere tecnicamente come si fa…

PRESIDENTE. Non diventa un soppressivo totale ma un soppressivo parziale.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Modificato?

PRESIDENTE. Certo, l'emendamento va modificato e si formula secondo l'obiettivo che deve essere…

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Cambia la natura dell'emendamento.

PRESIDENTE. Certo.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Sorvolo sulla necessita di una discussione sul miglioramento di ciò che non è migliorabile, visto che propone di cancellare dall'articolo la parola "prioritariamente" e l'ultimo periodo che recita: "nell'immobile a prevalente destinazione turistico ricettiva" che davvero è poco chiaro. Mi riallaccio, invece, a quanto sottolineato dal collega Campus, e cioè che oltre la fascia di 300 metri il 50 per cento è destinato a servizi. Il che vuol dire che l'altro 50 per cento è destinato a nuovi posti letto, posti letto negli alberghi, così come nei residence turistico alberghieri, che di fatto sono seconde case. Quindi vi proporrei di migliorare ulteriormente la norma ponendo interamente il 100 per cento a servizi e non ad aumento di posti letto.

Non propongo però una modifica, la suggerisco semplicemente, perché non vorrei che in alcun modo il mio nome venisse associato alla possibilità di emendare, quindi di migliorare, una legge che emendabile e migliorabile non è. Perché questa "roba" è contro il turismo, perché il turismo oggi non ha bisogno di altri posti letto nelle seconde case, perché la metà delle seconde case in Sardegna quest'anno sono rimaste vuote. Il turismo non ha bisogno di altri posti letto, il turismo ha bisogno di tenere i turisti, dentro anche i famosi alberghi di Couelle, Vietti, Busiri Vici, eccetera, magari qualche giorno in più dopo il 25 di settembre visto che dal 25 di settembre è tutto chiuso!

Questo comma, così come questa legge, è contro il turismo e non è pertanto emendabile.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 213 con le modifiche testé proposte.

SALIS (I.d.V.) Chiedo la votazione nominale

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 213 nella nuova formulazione proposta dall'onorevole Steri.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.

Risponde no il consigliere: Cocco Daniele.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cuccureddu - Mula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 40

votanti 36

astenuti 4

maggioranza 19

favorevoli 35

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 quinquies e dei relativi emendamenti. Preciso che l'emendamento numero 47 non verrà posto in votazione perché, essendo soppressivo totale dell'articolo 1 quinquies si mette in votazione direttamente il testo dell'articolo.

Preciso altresì che anche l'emendamento numero 214 non verrà posto in votazione perché propone la soppressione dell'articolo 5 della legge numero 4 che è composto da sei commi per la soppressione di ciascuno dei quali sono stati presentati singoli emendamenti. Quindi è come se fosse stata richiesta una votazione per parti e non si possono mettere in votazione due richieste contrastanti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 quinquies e dei relativi emendamenti:

Art. 1 quinquies

Modifiche agli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva

1. Al comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale n. 4 del 2009 la parola "primaria" è soppressa.

Emendamento soppressivo totale Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

L'art. 1 quinquies è soppresso. (47)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5 della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (214)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 1, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (215)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 2, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso.

(216)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 3, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso.

(217)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 4, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (218)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 5, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (219)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.

Articolo 1 quinquies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. L'articolo 5, comma 6, della legge regionale numero 4/2009 è soppresso. (220).).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Matteo Sanna che ha a disposizione dieci minuti.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). L'articolo 1 quinquies, che reca modifiche agli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva, è un articolo importante e qualificante di questa legge. Da parte nostra ci sono state grandi aperture nei vostri confronti, le abbiamo dimostrate con i fatti ma da parte vostra, purtroppo, c'è stata solamente chiusura.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intanto noto l'imperversare di modalità interpretative differenti a seconda degli articoli.Ne prendo atto, perché le regole si applicano sempre; se sono inventate cammin facendo, vuol dire che non sono regole buone.

Presidente, non voglio essere preso in giro, lo dico e non voglio tornarci più: non voglio essere preso in giro! Siamo arrivati al quarto articolo e quel sistema di presentazione degli emendamenti esisteva anche per gli altri! Prendo atto che adesso c'è un meccanismo diverso, ne prendo atto, non voglio fare questioni e neanche sollevare polemiche però voglio ancora credere di essere in un posto serio. Al di là delle stanchezze di tutti: le regole si applicano dall'inizio, mai a metà percorso, perché dobbiamo essere tutti credibili. Altrimenti lei avrebbe dovuto dire, "chiedo scusa, mi sono sbagliata, precedentemente ho applicato malamente una regola ma d'ora in poi la applicherò così". Noi siamo quello che siamo anche per come ci comportiamo, e io voglio continuare a fare questo mestiere potendo tenere la testa alta, oltre che gli armadi puliti, chiaro?

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Non guardi me perché i miei armadi sono vuoti.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La guardo perché sono affezionato a lei.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. L'affetto è ricambiato.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Detto questo, Assessore, io di questo piano- casa gliene faccio una colpa relativa, perché lei è una vittima, e lo sa perché è una vittima? Perché quando il suo predecessore rimase inchiodato qui per portare avanti questo piano con il ricatto della maggioranza, io e lei ci siamo incontrati molte volte e ci siamo messi le mani nei capelli assieme, ce le siamo messi assieme, poi a seguito anche dei rapporti interni avuti con la sua maggioranza (che non mi interessano, sono cose vostre) evidentemente la sua posizione si è evoluta (molte volte si va in Giunta per imprimere un'impronta diversa e invece si viene assorbiti nell'andazzo quotidiano) ma non gliene faccio una colpa. Ne faccio una colpa invece a chi è responsabile della linea politica.

Una linea politica si deve aggiustare anche in ragione delle circostanze: pensate davvero che quello che è avvenuto quest'anno nel campo del turismo -ovviamente non c'è l'Assessore che va in giro a sorridere, è l'uomo dell'ottimismo - sia solo una crisi momentanea? O siamo a un cambiamento di fase, un cambiamento di fase che non avete neppure saputo arginare buttando - io spero che la Corte dei conti chiami Cappellacci - gettando dalla finestra i 2 milioni di euro stanziati per incentivare i turisti a venire in Sardegna?

In quell'occasione noi vi dicemmo: quei 2 milioni di euro dateli ai poveri, perché non è giusto concedere un bonus a chi ha già la possibilità di farsi la vacanza, visto che ci sono persone che la vacanza non possono farsela perché devono lavorare per far quadrare il bilancio familiare. Se lo ricorda quel ragionamento?

Noi abbiamo pagato e, nonostante ciò, abbiamo registrato un calo del 30 per cento. Perché? Anche se avessimo stanziato 15 milioni avremmo registrato ugualmente quella perdita, perché siamo ad un cambiamento di fase nel mondo e voi non ve ne siete accorti. E nonostante ci sia bisogno di far venire qua Crisponi, farlo sorridere di meno e chiedergli quale sarà, secondo lui, in una proiezione futura a medio termine, il riassetto dei posti letto, delle strutture, dei posti di campeggio rispetto a quelli alberghieri, degli standard che purtroppo non si aggiornano e non si rinnovano nel campo del turismo, per voi non è cambiato niente, sono passati due anni inutilmente.

Ma davvero pensate che noi siamo talmente assorbiti dal privilegio di stare in quest'Aula che ci dimentichiamo di avere un contatto col mondo, e che prima o poi qualcuno ci chiederà conto? Davvero voi pensate questo? Davvero pensate che la diminuzione, o anche il contenimento in questo momento di crisi, dei posti letto, magari costringendo o incentivando gli alberghi a ristrutturare secondo criteri di maggiore qualità urbanistica e architettonica, avrebbe elevato la potenzialità del valore aggiunto nel campo del turismo in Sardegna?

Solo voi, per ragioni d'ufficio, diciamo così, parlate male del Piano paesaggistico, ma se chiederete in giro l'effetto che ha prodotto l'approvazione del Piano paesaggistico della Sardegna nel contesto della valutazione ponderale della qualità della meta turistica Sardegna, vi renderete conto che è molto cambiata: informatevi, io sono l'ultima persona che lo può dire però informatevi, perché qualche cosa io l'ho letta, non me la sono inventata.

Ecco perché io dico, davvero, il tempo è trascorso e Asunis è rimasto lì, tranquillo, il mondo cambia, stanno per cacciare Berlusconi, gli ridono in faccia, succede il finimondo, ci stanno cacciando dall'Euro e noi facciamo finta di niente, è tutto normale. Ma è per questo che la gente vuole mandarci via, non perché vuole il nostro scalpo per le nostre indennità o per le nostre pensioni, non gliene importa niente di quelle, vuole il nostro scalpo perché siamo incapaci di confrontarci con la realtà politica mondiale, regionale.

Certo che io provo imbarazzo a parlare di questa norma, provo imbarazzo perché avrei voluto fare, a distanza di quasi 2 anni, un discorso diverso da quello che avevo fatto nel 2009. Avrei voluto parlare con voi, che avete rilanciato la Giunta dopo 32 nobilissimi tentativi, ragionare con voi e darvi anche una mano. Assessore, mi creda, io faccio l'opposizione ma so anche l'importanza che posso avere nel dare un consiglio e fare in modo che questo consiglio vada avanti nel miglior modo possibile.

Io ho un unico figlio, Assessore, uno, ne ho fatto uno e quello ho. Adesso studia, ha già una sua visione del mondo, naviga su Internet, e nonostante io non mi senta una persona decrepita, quando arrivano le 22 mi dice: "papà sei ancora lì, guarda che ti fa male, ti stanchi, perché non vai a riposare?" Mi consiglia, cerca di essere protettivo e quando però gli ho spiegato che sono qua per questa ragione, perché sto difendendo questo, perché cerco di difendere quell'altro, non ha avuto dubbi e ha detto: "se lo fai per queste ragioni, altro che quello servirebbe: servirebbe che venissimo anche noi a darvi una mano, noi giovani che la pensiamo nello stesso modo". Io gli ho risposto : "sarebbe stato utile, ma oggi non credete molto in quello che facciamo noi".

Questo per dire come la gente non sa neanche cosa succeda qui dentro perché l'informazione si sofferma sul titolo: il piano casa va avanti, piano, ma è il piano casa. Questa è la realtà.

Ora lei, assessore Rassu, si è privato della possibilità di distinguersi rispetto al suo collega Asunis, lo fa colpevolmente, perché avrebbe potuto imporre all'agenda politica di questa maggioranza malnata l'idea che questo piano casa dovesse rispondere ad un'esigenza di cambiamento dei parametri di orientamento della nostra economia. E se non lo fa in questa occasione quando lo vuole fare? Ecco perché noi siamo qua a spendere il nostro tempo bene, dignitosamente, con serenità e anche con orgoglio, perché io credo che nessuno di noi faccia piacevolmente e leggermente questo lavora, ma io sa stanotte dormirò…

PRESIDENTE. Scusate colleghi, tengo a precisare, onorevole Sanna, che da parte della Presidenza non c'è la volontà di prendere in giro nessuno. Lei ha sollevato un problema giusto, purtroppo gli Uffici si sono resi conto soltanto in occasione di questo articolo, visto che i commi dei quali si proponeva la soppressione erano soltanto sei, dell'errore che è stato commesso con riferimento ai precedenti articoli.

Quindi ha ragione lei: le regole non si cambiano quando la partita si sta giocando. C'è stata una disattenzione da parte degli Uffici nel non rilevare il fatto con riferimento ai precedenti articoli. Nessuna volontà di prendere in giro nessuno.

Chiedo quindi scusa per l'errore che è stato commesso. Per cui dell'articolo 1 quinquies voteremo l'emendamento numero 214, però a partire dai successivi l'attento esame da parte degli Uffici porterà all'applicazione del Regolamento. Aveva ragione e le volevo rendere merito della ragione.

E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, siamo tutti stanchi, io sono stanco, e certamente penso che tutti potremmo spendere meglio il nostro tempo invece di stare a discutere sulla opportunità di cancellare la parola "primaria" dal primo comma dell'articolo 4. Chissà chi è quella brillante persona che ha avuto questa idea e ha avvertito questa necessità? In mezzo a tutta questa legge questa era proprio la questione più impellente?

Intervengo comunque perché la discussione è utile per provare a fare un po' di chiarezza sul piano paesaggistico regionale che con questa legge cercate di cancellare. Mi scusi, Presidente, anch'io non ho la pretesa che mi ascoltino però vorrei po' di silenzio per…

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Soru. Colleghi, per cortesia, siamo in dirittura d'arrivo, un ultimo sforzo…

SORU (P.D.). Però vale la pena impiegare questi minuti per provare a ripristinare alcune verità attorno al piano paesaggistico regionale, che è il vero obiettivo di questa legge, che certo non si occupa di affrontare il problema della casa. Poiché è la terza volta che viene presentata e discussa ci saremmo aspettati che finalmente si occupasse anche del problema della casa, di come offrire una risposta alle famiglie della Sardegna ed eventualmente anche di come rilanciare l'edilizia, posto che ha gia fatto perdere 18.000 posti di lavoro in quel settore.

Credo che ciò sia anche dovuto al fatto che la legge si sia concentrata semplicemente sulla possibilità di aumentare le volumetrie, invece di dettare regole certe semplificando eventualmente le procedure di approvazione dei PUC e dei piani particolareggiati. Ma evidentemente non era quello l'obiettivo, l'obiettivo non era né di creare sviluppo attraverso l'edilizia né di risolvere i problemi di chicchessia, era certamente un altro.

E per sorridere un po' mi è venuto in mente un manifesto che è affisso nella sede del Gruppo, dove è raffigurato il volto di John Kennedy con sotto una frase che è stata tratta dal discorso che il fratello pronunciò durante la cerimonia di commemorazione. Ve la cito: "i boschi sono incantevoli, scuri e profondi ma ci sono promesse da mantenere prima di dormire". Ci sono promesse da mantenere prima di andare a dormire anche qui e oggi state cercando di mantenere alcune promesse veramente incomprensibili.

Siamo qui semplicemente perché avete promesso di liberare mattoni e cazzuole per far ripartire il settore edilizio, recando danni gravi ai diversi settori produttivi della Sardegna, primo fra tra tutti il turismo. Sono stati citati gli edifici della costa Smeralda, pensando di risolvere i problemi di quella zona regalando il 10 per cento di cubatura. Non so come ci starà il 10 per cento di cubatura a Capriccioli, non so dove ci starà il 10 per cento di cubatura a Cala di Volpe, non so dove ci starà all'Hotel Cervo; certo con fatica forse riuscirete a farceli stare. Oppure andrà avanti ancora per un po' di tempo l'inganno che lo possano fare, così come abbiamo già visto accadere per quegli alberghi le cui concessioni edilizie sono state bloccate dal TAR.

Ma se di turismo volevate parlare, forse avreste dovuto prestare maggiore attenzione a non fare danni con i trasporti. Non è tutta colpa sua, Assessore, in verità, perché occorreva iniziare a reagire a marzo del 2009, quando abbiamo iniziato a dirvelo, e persistere nel reagire a ottobre o novembre (non mi ricordo bene) del 2009 quando il decreto legge è stato convertito in legge. E tutto questo ha recato un danno enorme al turismo che certamente non verrà risarcito regalando qualche metro cubo in più agli alberghi o alle residenze turistiche alberghiere entro i trecento metri o il 30 per cento dei metri cubi in più di cui il 50 per cento per costruire altre stanze o eventualmente altre residenze turistico - alberghiere (leggi altre seconde case "camuffate") oltre i trecento metri dal mare.

Non aiuterà il turismo, aiuterà invece a scaricare altri metri cubi sulla costa e, quindi, a dequalificare il livello dell'ambiente nella nostra Regione, a minare una delle ragioni fondamentali per le quali i turisti in quegli alberghi, onorevole Matteo Sanna, avevano iniziato a recarsi. I turisti si recavano in quegli alberghi non perché erano particolarmente belli, ma perché inseriti in un contesto ambientale "pazzesco," perché distanti un tiro di schioppo da alcuni dei posti più belli del Mediterraneo. E infatti, il territorio non venne invaso da metri cubi di cemento, ma venne dotato di servizi, venne costruito un aeroporto a Olbia e lì sorsero le prime linee aeree.

Pensi un po' ai corsi e ricorsi della storia: noi adesso invece aumentiamo i metri cubi, cancelliamo le linee aeree, comprese le linee che partono da Olbia, o quelle che partono da Alghero, e blocchiamo le navi. E "casualmente" quel tipo di clientela , dal momento in cui si è esagerato con i metri cubi, e il territorio ha perso il fascino che aveva all'epoca, ha smesso di andarci.

Il Presidente della Commissione dell'urbanistica ha detto: "Se ci foste stati voi, probabilmente non ci sarebbe l'hotel Cala di Volpe progettato dall'architetto Couelle non ci sarebbe il Capriccioli di Bussiri Vici, e così via. Onorevole Matteo Sanna, se per caso, anziché avere l'Olbia di oggi, avessimo un'Olbia uguale a Cannes, sarebbe stato brutto? E se magari avessimo avuto non solo Olbia come Cannes, ma anche Alghero e tante altre località della nostra fascia costiera, privilegiando un turismo che, anziché inventare posti nuovi, avesse valorizzato i posti sedimentati da una storia vecchia di centinaia di anni, non sarebbe stato meglio? E per non parlare di Castelsardo.

Ma, del resto, arrivano più turisti durante tutto l'anno a Cannes, o arrivano più turisti durante tutto l'anno a Porto Rotondo, Porto Cervo, all'Isuledda ? Durante l'inverno in questi posti non si vede anima viva, se non qualche manutentore (sempre di meno, in verità). Eppure, forse un pensiero diverso poteva essere fatto, si poteva pensare, per esempio, che Olbia era più bella di quell'altro fiordo (non mi ricordo come si chiami) che poi è stato trasformato nel night club di Smaila; era già un luogo bellissimo, e poteva essere un luogo ancora più bello ed essere più bella di Cannes, e attorno a quel luogo e a quella comunità si poteva costruire una comunità vera e un'offerta turistica vera di lungo periodo.

Poi, magari, onorevole Cuccureddu, si sarebbe potuto riuscire fin da subito a fare quello che Cannes fa, che fa con la Provenza, ad esempio. Subito alle spalle di Cannes, infatti, non c'è un territorio che si spopola e che viene trascinato verso il mare, ma c'è ancora un territorio di villaggetti , di villaggi piccoli e meno piccoli, pieni, vivi, popolati di gente che ci abita tutto l'anno, e di turisti che li visitano tutto l'anno. Una comunità di persone che vive ancora di agricoltura, che vive ancora di produzioni agricole e di produzioni artigianali, e di una bellezza che sono riusciti a imporre in giro per il mondo. E' tutto sbagliato?

DIANA MARIO (P.d.L.). C'è anche una bella metropolitana di superficie.

SORU (P.D.). Infatti. Parliamo quindi, come vede, di infrastrutture, non di aumentare i metri cubi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). In effetti è un articolo strano questo che andiamo a esaminare. Prevede per gli immobili destinati allo svolgimento di attività turistico-ricettive, eccetera eccetera, la possibilità di un incremento volumetrico del 10 per cento qualora gli interventi siano tali da determinare il contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 10 per cento del fabbisogno di energia primaria. Con l'emendamento si chiede di cancellare la parola "primaria". Non stiamo parlando dei primari dell'onorevole De Francisci, stiamo parlando dell'energia primaria. E quindi rientrano fra le energie primarie le fonti rinnovabili.

Io non ho partecipato ai lavori della Commissione, ma immagino che invece si voglia estendere il concetto di energia anche all'energia secondaria che, a differenza di quella primaria, può essere utilizzata a valle di una trasformazione di energia e di una raffinazione chimica, come l'energia elettrica. Quindi in qualche modo stiamo estendendo il concetto e stiamo comunque consentendo questi incrementi anche per quegli immobili a finalità turistico ricettiva che consentano un contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 10 per cento anche per il fabbisogno di energia secondaria. Poi ci spiegherete la finalità vera di questo articolo.

Quello che però mi premeva chiedere all'Assessore dell'urbanistica, ma anche a quello degli enti locali, a completamento anche del mio intervento precedente (visto che stiamo parlando di immobili a finalità turistico ricettive, e quindi di turismo) è che fine hanno fatto alcuni progetti nati nella scorsa legislatura che riguardavano il riuso turistico, per esempio, di alcune borgate marine e che avevano come finalità non tanto quella di creare nuovi posti letto, ma quella di valorizzare in chiave turistica un territorio che deve essere accogliente?

Io le ricordo, Assessore, che per quanto riguarda Fertilia e per quanto riguarda San Giovanni di Sinis noi avevamo previsto uno stanziamento di 4 milioni di euro che abbiamo a un certo punto inserito in una specifica legge. Le finanziarie di questi anni hanno cancellato questi 4 milioni e sono stati reinseriti nell'ultima finanziaria ad opera dell'Assessore La Spisa su nostra sollecitazione. Mi chiedo se nel frattempo sono stati compiuti dei passi avanti o se i progetti sono rimasti lì sulla carta. Sono progetti importanti.

Le chiedo a che punto sono anche altri progetti che abbiamo iniziato nella scorsa legislatura; penso per esempio all'albergo diffuso a Cuglieri, a Villanova Monteleone. Chiedo se si possa fare un tentativo anche di valorizzare in chiave turistica alcuni progetti pilota che abbiamo proposto nella scorsa legislatura. Insomma, per dire che il turismo si fa in tanti modi, si fa anche cercando di trattenere gli ospiti all'interno della realtà dei nostri paesi, delle nostre borgate, anche quelle marine che hanno probabilmente bisogno di una riqualificazione.

Io le ricordo, per esempio, per quanto riguarda Fertilia, che essa conta centinaia di immobili fino a qualche anno fa in mano allo Stato, decadenti, che potrebbero essere valorizzati. Le ricordo che nel suo Assessorato ci sono pratiche ferme che riguardano proprio i beni di Fertilia, e non solo di Fertilia, di proprietà demaniale, che grazie all'applicazione, forse per la prima volta in sessant'anni, dell'articolo 14 dello Statuto sono rientrati nella titolarità della Regione. Questi beni aspettano ora di essere riqualificati o comunque di essere consegnati magari ai comuni (al Comune di Alghero nel caso di Fertilia) per essere destinati ad un uso collettivo.

Credo che ci sia molto da lavorare e il suo Assessorato, onorevole Rassu, deve dare anche queste risposte. Io non mi stancherò mai di presentare interrogazioni, le ho già presentate, ora attendo qualche risposta perché ritengo che il turismo abbia necessità non solo di un aumento di posti letto, ma probabilmente di un miglioramento complessivo dell'offerta. E visto che il mio è l'ultimo intervento posso anche concludere qui.

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10 e 30. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Pietro Cocco.

La seduta è tolta alle ore 23 e 54.