Seduta n.16 del 11/06/2014 

XVI SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

Mercoledì 11 giugno 2014

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 10 e 15.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 27 maggio 2014 (13), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Alessandro Collu, Antonello Peru e Franco Sabatini hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana dell'11 giugno 2014.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Arbau - Azara - Ledda - Perra - Daniele Cocco - Lai: "Disposizioni intese a garantire l'accesso universale alla risorsa idrica nella Regione". (43)

(Pervenuta il 28 maggio 2014 e assegnata alla quarta Commissione.)

Tocco - Pittalis - Cappellacci - Peru - Oscar Cherchi: "Norme urgenti in materia di promozione di attività rivolte a facilitare e supportare l'inserimento degli immigrati nel territorio regionale anche per il tramite della istituzione della nuova figura professionale di assistente all'immigrazione". (44)

(Pervenuta il 28 maggio 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)

Oscar Cherchi - Pittalis - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda - Tocco: "Legge regionale per l'incentivazione dell'allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell'Apis mellifera ligustica". (45)

(Pervenuta il 28 maggio 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)

Tocco - Pittalis - Cappellacci - Tunis - Oscar Cherchi - Locci - Alessandra Zedda - Fenu - Truzzu - Dedoni - Crisponi - Peru: "Interventi a favore delle persone affette da dislessia e da altri disturbi specifici dell'apprendimento". (46)

(Pervenuta il 28 maggio 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)

Locci - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda - Orru' - Giuseppino Pinna: "Norme per il riutilizzo dei medicinali e dei presidi sanitari". (47)

(Pervenuta il 4 giugno 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)

Cozzolino - Cocco Pietro - Comandini - Deriu - Forma - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Tendas: " Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimenti della rilevanza sociale dell'endometriosi ". (48)

(Pervenuta il 5 giugno 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)

Cherchi Oscar: " Istituzione del marchio collettivo "Qualità garantita dalla Regione Sardegna" per promuovere la valorizzazione dei prodotti agricoli e agro-alimentari sardi e garantirne la tracciabilità ". (49)

(Pervenuta il 5 giugno 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)

Lotto - Solinas Antonio: " Tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità della flora spontanea della Sardegna ". (50)

(Pervenuta il 6 giugno 2014 e assegnata alla quarta Commissione.)

Cherchi Oscar: " Previsione di attività e prestazioni in sostituzione alle sanzioni amministrative in materia forestale ". (51)

(Pervenuta il 10 giugno 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)

COZZOLINO - SABATINI - COCCO Pietro - COMANDINI - MORICONI - DERIU - PINNA Rossella - FORMA: " Riorganizzazione delle unità valutative Alzheimer e istituzione della Rete regionale di riabilitazione cognitiva ". (52)

(Pervenuta il 10 giugno 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione Truzzu sul mancato rinnovo del collegio sindacale di Sardegna ricerche e il conseguente rischio di paralisi della società". (24)

(Risposta scritta in data 3 giugno 2014.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Tedde, con richiesta di risposta scritta, sulla paralisi di AGRIS, ARGEA e LAORE indotta dalla cessazione dei direttori generali delle agenzie, senza previsione della loro sostituzione". (48)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione che si verrà a creare a causa del rinvio sine die delle prove di guida relative al concorso volto all'assunzione di 800 autisti ARST". (49)

"Interrogazione Comandini - Cozzolino - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Piscedda, con richiesta di risposta scritta, sulla rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione destinati alla realizzazione della strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 16/1 del 6 maggio 2014". (50)

"Interrogazione Lai - Cocco Daniele Secondo - Agus - Cozzolino, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata e irregolare corresponsione degli stipendi ai dipendenti dei centri AIAS della Sardegna". (51)

"Interrogazione Zedda Alessandra - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis, sul lodo Tuvixeddu. (52/c-4)

"Interrogazione Sale, con richiesta di risposta scritta, relativa alla volontà da parte della multinazionale olandese Rijk Zwaan con base a De Lier in Olanda, ma avente una filiale anche in Italia sita a Calderara di Reno (BO), via dell'Industria n. 13, di raccogliere erbe sarde al fine di poter sviluppare nuove varietà specifiche da poter commercializzare per il mercato italiano". (53)

"Interrogazione TRUZZU, con richiesta di risposta scritta, sui disagi recati dalla mancata riparazione della condotta Sa Minna (Desulo)". (54)

"Interrogazione Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Lai, con richiesta di risposta scritta, in merito alla locazione degli immobili siti in Via Posada da parte dell'ARST Spa". (55)

"Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dei lavori di bonifica ambientale dell'area ex Sardamag di Sant'Antioco". (56)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla decisione di chiudere l'autoparco dell'Ente foreste di Bena Majore". (57)

"Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla proposta di realizzazione di due centrali elettriche nei territori di Isili e Laconi e una doppia linea elettrica ad alta tensione da 150.000 volt che collega tali stazioni e che attraverserà il territorio di Nurallao". (58)

"Interrogazione Lai - Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'area del dismesso Genio militare di Siliqua (CA)". (59)

"Interrogazione Truzzu sulla situazione del personale dell'Associazione regionale allevatori. (60)

"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sul coordinamento del servizio di prevenzione, sicurezza e assistenza sanitaria del Rally di Sardegna". (61)

"Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi relativi ai trasferimenti 2012 e 2013 al Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro". (62)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Locci - Tunis sull'insufficienza delle risorse finanziarie necessarie all'erogazione dei contributi economici in favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro di cui alla legge regionale 30 maggio 2008, n. 8, articolo 3". (19/C2.)

"Interpellanza Locci, sulla condizione dei LSU del bacino regionale sardo". (20/C2.)

"Interpellanza Locci sulla situazione dei trasporti marittimi da e per la Sardegna". (21/C4.)

"Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sulle azioni poste in essere e da porre in essere per ottenere il trasferimento al demanio della Regione dei beni dismessi già di proprietà delle aziende statali". (22)

"Interpellanza Truzzu sulla situazione della Fondazione Film Commission". (23/C2.)

"Interpellanza Arbau - Azara - Ledda - Perra, sulla necessità di avviare un progetto regionale per promuovere la sana alimentazione con l'utilizzo di prodotti tipici, tradizionali, a filiera corta nelle mense pubbliche della Sardegna. (24)

"Interpellanza Arbau - Azara - Ledda - Perra sulla necessità di promuovere la predisposizione di criteri e obiettivi energetico-ambientali nei regolamenti edilizi in tutti i comuni della Sardegna". (25)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Mozione Manca Pier Mario - Cherchi Augusto - Usula - Zedda Paolo sulla mancata istituzione dell'organismo pagatore, così come previsto dall'articolo 22, comma 3, della legge regionale 8 agosto 2006, n. 13". (36)

"Mozione Manca Pier Mario - Cherchi Augusto - Usula - Zedda Paolo sulla necessità di intervenire presso AGEA per non modificare i codici relativi all'utilizzo dei macrosuoli a seguito di "refresh"". (37)

"Mozione Lai - Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto sulla necessità di garantire livelli uniformi di qualità nella gestione delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari comunali". (38)

"Mozione Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Tunis - Locci - Peru - Randazzo - Zedda Alessandra - Tatti - Rubiu - Pinna Giuseppino - Dedoni - Crisponi - Fenu - Truzzu sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (39)

"Mozione Fenu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Truzzu - Cappellacci - Zedda Alessandra - Solinas Christian - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Cossa - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Randazzo - Tatti - Tocco - Tunis sull'attuazione immediata della zona franca integrale in Sardegna, in ottemperanza e nel rispetto dello Statuto sardo, delle leggi regionali e dello Stato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (40)

"Mozione Pizzuto - Sale - Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai sulla difesa della biodiversità sarda". (41)

Discussione e approvazione del disegno di legge "Copertura oneri continuità territoriale isole minori". (25/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 25/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Comunico che il consigliere Sabatini, relatore di maggioranza, non essendo presente in Aula si rimette alla relazione scritta.

Ha facoltà di parlare il consigliere Christian Solinas, relatore di minoranza.

SOLINAS CHRISTIAN (Psd'Az), relatore di minoranza. Mi rimetto alla relazione scritta.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Presidente, assessore Deiana, finalmente siamo riusciti ad avere una risposta alle tante e pressanti richieste che io e qualche altro collega abbiamo inoltrato all'inizio di questa legislatura, ma non solo, anche nell'altra. Io a dire il vero devo imputarle una piccola scorrettezza, non si offenda perché ci conosciamo da ragazzi e non c'è nulla di personale nei suoi confronti. D'altra parte però lei sa bene il perché dico questo.

Tra le tante interrogazioni che ho presentato negli ultimi periodi gliene ho inoltrato una su questo argomento, chiedendole (con una notevole pressione) lumi e risposte perché le istanze di quei territori erano talmente importanti e talmente anche, passatemi il termine, seccanti da un certo punto di vista, che veramente non se ne poteva più. A ragion veduta, anche perché il problema, soprattutto per i residenti in Sardegna che attraversano quel tratto di mare, parlo di Carloforte o San Pietro che si dica, La Maddalena, anche Santa Teresa-Bonifacio, era diventato veramente ormai di grande importanza.

Quindi, sono certo che lei farà presente all'Aula, e a chi di dovere, che nessuno vuole la paternità delle soluzioni al problema: siamo tutti qui per raggiungere, combattendo, un obiettivo comune a favore della Sardegna. Ben venga pertanto la previsione di questi ulteriori 8 milioni di euro per la gestione operativa della continuità territoriale marittima per le isole minori. Io credo che lei poi mi risponderà, o risponderà a quest'Aula, in maniera corretta, dicendo che probabilmente entro l'estate questo aggiustamento non sarà possibile

Ora, come ben sa, l'estate non è più alle porte (le porte sono già sfondate), ma ormai è arrivata, e il problema di queste persone è proprio quello delle tariffe; tariffe quasi impossibili per le tasche di molti e che, soprattutto, pesano su coloro che hanno necessità di andare in questi posti per motivi familiari, o perché in queste località hanno le seconde case.

Però è giusto che noi, che voi, che lei portiamo avanti celermente questo discorso perchè è un diritto di queste persone. Ovviamente, si è condizionati dal fatto che la risposta deve arrivare da Bruxelles, dove so che lei è già andato; su questo veramente le faccio un encomio e le chiedo, a nome di tutti i colleghi che credo saranno d'accordo, di accelerare la soluzione, perché è una questione atavica che sta andando avanti da tanto tempo, compatibilmente con le regole dettate dalla Comunità europea.

Io ancora una volta le dico grazie per aver risposto intanto alla mia interrogazione (dovrebbe essere arrivata oggi, un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai), e mi auguro che lei possa farci fare bella figura con questi nostri conterranei in modo che abbiano la possibilità di recepire il lavoro di quest'Aula e di tutti quelli che come noi adempiono al loro dovere di sardi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, molto rapidamente, per sostenere questo provvedimento di legge e dire che la terza Commissione permanente, nella seduta del 6 giugno, lo ha approvato condividendone lo spirito con cui l'Assessore lo ha presentato. Anch'io vorrei fare una sottolineatura, Assessore, della quale credo che potrà dare conto. Il trasporto degli uomini e delle merci è un tema che riguarda coloro che viaggiano dalla Sardegna verso la penisola, ma è un problema che riguarda naturalmente anche coloro che viaggiano dalla Sardegna verso le isole minori o viceversa.

È importante quindi riflettere sulla necessità di stanziare gli ulteriori 8 milioni di euro per chiudere il bilancio per quest'anno correggendo anche un errore materiale che si era verificato. Però la questione delle tariffe e dei trasporti è un tema importante che va evidenziato. Io non so se l'Unione europea sarà in grado di darci risposte in tempi rapidi per consentire che anche durante questo periodo estivo noi forniamo biglietti con prezzi adeguati a coloro che viaggiano verso le isole minori, Carloforte, La Maddalena, eccetera.

È una questione sulla quale noi avremo necessità di insistere con urgenza, perché il tema dei temi è questo: i mezzi, i trasporti, garantire le corse in numero sufficiente per fare in modo che coloro che abitano in quei luoghi possano essere garantiti per qualsiasi evenienza, e coloro che vanno anche a trascorrere le vacanze in quelle isole molto belle possano farlo pagando costi adeguati. Noi siamo assolutamente favorevoli al disegno di legge presentato in Aula.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Presidente anche il nostro Gruppo sostiene il provvedimento e anche noi ci permettiamo di sottolineare, in senso positivo, l'impegno che l'Assessore e la Giunta stanno mettendo sul tema dei trasporti e, in particolare, sul tema complicato e annoso della Saremar.

Anche noi auspichiamo, ma ne siamo convinti, che la Giunta prenda tempestivamente provvedimenti su un tema, quello delle tariffe, che non è semplicemente un tema di economia locale (la stagione estiva per le due isole rappresenta un momento di produzione di economia e di benessere), ma è anche un tema di natura sociale, perché il caro prezzi dei traghetti per i non residenti nell'isola attiene alla vita e ai legami che le persone hanno.

Intendo dire che tra La Maddalena e Carloforte si calcolano circa 8 mila persone non residenti; queste persone pagano, vado a memoria, 43 euro di biglietto per una macchina e due persone, andata e ritorno, per andare a trovare i loro cari, una cifra che in questa fase di crisi è poco sostenibile. Il costo di queste tariffe ostacola gravemente la riunione delle famiglie.

Quindi, auspichiamo il varo tempestivo di provvedimenti che possano correggere questo disservizio, anche perché pagando tutto noi possiamo, speriamo anche col benestare dell'Unione europea, riuscire da questo punto di vista a dare soluzioni e a fare in modo che un servizio di questa portata possa, anche se in forme nuove e diverse rispetto a quelle che conosciamo oggi, rimanere un servizio pubblico a garanzia della dignità e della vita delle persone. Con questa sicurezza e con questa certezza votiamo a favore.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Anche noi siamo favorevoli a questo tipo di copertura finanziaria perché riteniamo importantissimo dare spazio economico alle attività produttive generate nell'isola e, soprattutto, venire incontro ai cittadini sardi che hanno necessità di collegarsi con le isole minori. Occorre prestare un'attenzione maggiore ai problemi della Saremar, soprattutto quelli legati alla scarsa attenzione che questo tipo di lavoratori ha nei confronti dei passeggeri. Spesso, infatti, chi lavora nelle isole ha difficoltà a ottenere gli abbonamenti mensili. Ritengo che questa sia un'occasione per mettere mano anche a questo tipo di problematiche.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dei trasporti.

DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. Io ringrazio i consiglieri che sono intervenuti e tengo a precisare che gli argomenti che sono stati trattati afferiscono a due piani distinti, seppure collegati. Oggi noi stiamo approvando un provvedimento che, da un lato, sana una piccola incomprensione legislativa, perché nella finanziaria 2014 era stata prevista la proroga della convenzione ponte con Saremar per tutto il 2014, ma era stato finanziato solamente il primo semestre con uno stanziamento di 8 milioni, mentre ovviamente per l'intero anno era necessario un finanziamento di 16 milioni. Quindi, con questo provvedimento legislativo in questo momento stiamo ottemperando a questo onere.

Per quanto riguarda il problema delle tariffe, ringrazio l'onorevole Tocco con il quale sono sicuramente in debito, ma sono praticamente sicuro che tra la giornata di oggi e di domani partirà la risposta formale alla sua interrogazione, siccome il problema è stato sollevato anche da altri, tengo a precisare che nella finanziaria 2014 è stata prevista l'applicazione di tariffe scontate per tutti i residenti in Sardegna, e per fare questo è stata stanziata una somma di 1 milione e 500 mila euro.

Gli uffici, su mio input, in primo luogo hanno dovuto verificare la capienza del capitolo nel quale era stato inserito questo milione e mezzo per far fronte alle eventuali diseconomie. Una volta verificato questo, hanno dovuto ottemperare a un altro obbligo, previsto peraltro dalla stessa legge finanziaria, e cioè la notifica a Bruxelles della misura di applicazione della tariffa ai cittadini residenti in Sardegna. Si tratta, come è noto, di una forma di discriminazione positiva che viene sanzionata a livello comunitario.

In questi giorni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, abbiamo esaminato sei provvedimenti di contestazione da parte della Commissione europea sulla applicazione di tariffe scontate a tutti i residenti. Ovviamente nelle more della risposta di Bruxelles non abbiamo la possibilità di dare applicazione al provvedimento. Ricordo che le regole sul trattato del funzionamento nell'Unione europea prevedono che la notifica, che mi risulta sia stata inoltrata circa due settimane fa, giaccia per 60 giorni presso gli uffici della Commissione; se la Commissione non muove alcuna osservazione, chi ha inoltrato la notifica deve sollecitare la risposta attendendo altri 15 giorni, passati i quali si può ritenere approvata la norma in esame. Questo significa che, presumibilmente, per il succedersi di questi termini, ove ci sia un parere positivo, l'ottenimento dello stesso non ci sarà prima di 90 giorni.

Noi faremo di tutto, e abbiamo già avviato le necessarie interlocuzioni, per avere delle risposte in tempi più rapidi, e di questo, ovviamente, cercheremo di dare adeguata evidenza sia agli interroganti, sia a tutto il Consiglio.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Copertura oneri
continuità territoriale isole minori

1. Nel comma 32 dell'articolo 5 della legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2014) le parole "fino ad euro 8.000.000" sono sostituite dalle seguenti: "fino a euro 16.000.000".

2. Agli oneri derivanti dalla presente legge, valutati in euro 8.000.000, si fa fronte con le risorse in conto della UPB S07.06.001 (cap. SC07.6011) del bilancio della Regione per l'anno 2014.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale dell'articolo 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Carta, Demontis, Deriu, Desini, Fasolino, Manca Gavino e Oppi hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 25/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Carta, Fasolino, Manca Pier Mario, Oppi e Rubiu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del testo unificato: "Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica". (20-28/A) delle proposte di legge: Pizzuto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Usula - Agus - Lai - Perra - Zedda Paolo: "Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica" (20) e Cozzolino - Comandini - Deriu - Forma - Moriconi -Pinna Rossella - Piscedda: "Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica". (28)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato numero 20-28/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. La sesta Commissione, nella seduta del 10 giugno 2014, ha approvato all'unanimità il presente testo unificato recante: "Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica". L'assunzione di alcol in gravidanza, purtroppo, può essere estremamente dannosa per l'embrione e il feto e può esporre la gestante al rischio di aborti spontanei e parti prematuri; l'etanolo, infatti, è in grado di attraversare la barriera placentare e raggiungere il feto il quale, non essendo in grado di metabolizzarlo come un adulto, è esposto più a lungo ai suoi effetti nocivi.

Nonostante l'effetto nocivo del consumo di alcol sia ormai un fatto scientificamente conclamato, le statistiche dimostrano che un'alta percentuale di donne, specialmente le giovanissime, durante la gravidanza continua ad assumere bevande alcoliche, mettendo così a rischio la propria salute e quella del bambino. La più grave delle patologie provocate dall'assunzione di alcol in gravidanza è la sindrome alcolico fetale (FAS - Fetal Alcohol Syndrome), che è caratterizzata da un deficit della crescita che si manifesta sia durante la vita endouterina, con un embrione e un feto molto piccoli, sia al momento della nascita con neonati a basso peso con un deficit di altezza e di circonferenza cranica, e sia, ahimè, nel periodo post natale, con un difetto di accrescimento. Inoltre, varie malformazioni fisiche, soprattutto al viso, al cuore, alle articolazioni, agli arti, e un ritardo mentale che varia di intensità da limitata a grave.

Peraltro, però, non tutte le predette alterazioni coesistono nello stesso bambino, e talvolta si presentano in modo tanto attenuato da non poter essere immediatamente diagnosticate alla nascita.

Le quantità di bevande alcoliche necessarie per indurre la fetopatia non sono stabilite (ed è verosimile che varino da individuo a individuo), per cui non esiste una soglia minima di assunzione sicura, pertanto durante la gravidanza ci si dovrebbe astenere dall'assumere anche occasionalmente alcol, cioè mai assumere alcol.

I dati recentemente diffusi dall'Istituto superiore di sanità in occasione della prima "Giornata internazionale della consapevolezza sulla sindrome fetale alcolica" (stiamo parlando del settembre 2011) rivelano che oltre il 7 per cento dei neonati italiani è esposto all'alcol materno. In Sardegna, secondo alcuni dati riferiti al 2010 e diffusi da associazioni che si occupano di questi problemi, tra le donne in stato di gravidanza si sarebbero verificati 650 casi di aborti spontanei causati dall'abuso di alcol, mentre 65 sarebbero stati i bambini affetti da fetopatia alcolica.

Gli effetti della FAS sono permanenti, i difetti fisici e le deficienze mentali permangono per tutta la vita dell'individuo, condannandolo, ahimè, a una condizione irreversibile di disabilità; circostanza questa, resa ancora più intollerabile dal fatto che con uno sforzo lievissimo la Fas potrebbe essere se non definitivamente eliminata, per lo meno significativamente ridotta.

Proprio da questo presupposto parte il presente testo unificato, il quale si propone di introdurre strumenti efficaci per la prevenzione e, giacché la FAS rappresenta al contempo un problema medico e sociale, l'intento del provvedimento è di agire su entrambi i fronti. Dal punto di vista medico, per la diagnosi precoce, diventa fondamentale il primo contatto con il medico, che per confermare un eventuale sospetto di abuso di alcol non dichiarato (di solito l'alcolista è mendace) può avvalersi di test ematochimici, semplici, attendibili e soprattutto gratuiti per l'assistita.

Dal punto di vista socio-culturale, invece, il testo prevede percorsi di presa in carico, iniziative di sensibilizzazione e campagne di prevenzione.

Con il presente provvedimento, la Sardegna, prima tra tutte le regioni d'Italia e prima che provveda lo stesso legislatore nazionale, potrà colmare un grave vuoto normativo e adempiendo un dovere morale, oltre che istituzionale, farsi carico di un problema che se trascurato rischia di divenire una piaga sociale.

Non va sottovalutata, poi, la circostanza che un'efficace prevenzione rappresenta anche un investimento in termini economici, giacché con una spesa minima si possono sottoporre le mamme a rischio a dei semplici esami diagnostici ed è possibile contenere in maniera rilevante i costi futuri che deriverebbero dalle malformazioni e dalle disabilità attese a carico del nascituro. Va detto, inoltre, che l'identificazione e la diagnosi precoce della malattia permettono di fornire tempestivamente ai bambini che ne sono affetti…

(Brusio in Aula)

Presidente, qui o sono italiano o sono greco! Non si riesce a finire una relazione perché c'è questo brusio terrificante!

PRESIDENTE. Onorevole Cozzolino, può andare avanti. Prego.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Va detto, inoltre, che l'identificazione e la diagnosi precoce della malattia permettono di fornire tempestivamente ai bambini che ne sono affetti servizi e forme di assistenza adeguati, nonché di accertare nelle gestanti un'eventuale abortività alcol correlata che, senza una rigorosa anamnesi e adeguate verifiche, rimarrebbe apparentemente, ma colpevolmente, inspiegata.

Il presente provvedimento nasce dall'esame di due proposte di legge, la proposta di legge numero 20 e la proposta di legge numero 28 delle quali la sesta Commissione ha deliberato l'esame congiunto e ha incaricato i proponenti di predisporre un testo unificato; quest'ultimo è stato ampiamente condiviso e assunto come base della discussione. Il testo approvato definitivamente dalla Commissione tiene conto delle considerazioni formulate dai singoli consiglieri nel corso del dibattito e delle osservazioni contenute nel parere trasmesso dalla Commissione finanze ai sensi dell'articolo 45 del Regolamento interno e si differenzia solo in minima parte dai singoli progetti di legge da cui ha avuto origine.

Nell'entrare nella più specifica illustrazione del testo approvato, si evidenzia che lo stesso si compone di sette articoli.

L'articolo 1 riassume le finalità del provvedimento, ossia la prevenzione della fetopatia alcolica secondaria all'abuso dell'alcol delle donne in età fertile o in gravidanza.

L'articolo 2 demanda alla Giunta la predisposizione, avvalendosi dell'apporto di esperti del settore, di apposite linee guida che tengano conto dell'approccio medico-scientifico sull'argomento e prevedano il riconoscimento del diritto all'esenzione, uno schema tipo di questionario da sottoporre in forma anonima alle donne a rischio di abuso di alcol, in età fertile o in gravidanza, nonché proporre percorsi di presa in carico.

L'articolo 3 prevede l'esenzione dalla partecipazione al costo del dosaggio della Gamma-GT e della Transferrina desialata che sono ritenuti i test più semplici e affidabili per confermare il sospetto di abuso di alcol. La diagnosi tempestiva, lo dicevo, oltre a consentire di fornire con tempestività ai bambini affetti da fetopatia servizi e assistenza mirati, consentirà, al contempo, la possibilità di affiancare le pazienti nella riflessione e, possibilmente, sostenerle in un percorso di vita che preveda future gravidanze responsabili e analcoliche.

L'articolo 4 demanda alla Giunta, senza oneri per il bilancio regionale, l'istituzione di un "tavolo permanente per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati".

L'articolo 5 contiene una clausola valutativa, l'articolo 6, la norma finanziaria e il 7 l'entrata in vigore.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, è anomalo che nella discussione su un testo di legge che riguarda un problema sanitario la Giunta sia rappresentata dall'Assessore dei trasporti e da quello della pubblica istruzione. Noi chiediamo la presenza in Aula dell'Assessore competente, al quale dovremmo porre alcune questioni che attengono anche alla problematica in esame, e per quanto siano autorevoli gli Assessori presenti penso che non abbiano i dati che a noi servono per poter discutere del testo.

Inoltre chiedo al Presidente come mai c'è stata un'inversione dell'ordine del giorno, perché il punto 2 recava le disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica. Quindi, Presidente, se si tratta di questioni organizzative forse è il caso di sospendere e tenere anche una breve Conferenza dei Presidenti di Gruppo per capire come dobbiamo andare avanti, soprattutto in merito alla presenza, che reclamiamo, dell'Assessore della sanità.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda il disegno di legge che era iscritto all'ordine del giorno non è in discussione perché non sono pervenute le due relazioni, di maggioranza e di minoranza; qualora siano depositate entro la mattinata il provvedimento potrà essere discusso nella seduta di questo pomeriggio. In merito alla presenza della Giunta, evidentemente gli Assessori presenti hanno una delega per dare risposte.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, come lei ha già detto, relativamente al disegno di legge sulla edilizia scolastica mancano le relazioni; non so se la minoranza intenda chiedere i termini regolamentari per la presentazione della sua relazione o se si possa, invece, iniziare la discussione stasera o domani mattina…

PITTALIS PIETRO (FI). Manca la relazione di maggioranza!

COCCO PIETRO (PD). La nostra relazione è pronta…

PITTALIS PIETRO (FI). Ma manca comunque, la vorremmo vedere.

COCCO PIETRO (PD). Sull'altra richiesta, Presidente, io ritengo necessario proseguire la discussione sul testo unificato delle proposte di legge perché la Giunta è rappresentata dagli Assessori presenti.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, io non voglio alimentare polemiche, però è una forma di rispetto, che è una cosa seria, anche nei confronti dei presentatori delle proposte di legge. Io, per esempio, su questo testo unificato, anche se è presentato da colleghi del centrosinistra, non ho alcuna difficoltà ad annunciare il sostegno da parte del mio Gruppo.

Presidente, però è un problema serio; noi vorremmo avere per ogni legge di settore l'interlocuzione con l'Assessore competente. Pertanto, se ci sono difficoltà, se c'è un problema, se si tratta di spostare la discussione da qui a un'ora o al pomeriggio per avere la presenza dell'Assessore, verifichiamo perché, ripeto, è un gesto di rispetto anche nei confronti del Consiglio, collega Cocco. Dove sta la collaborazione tra Giunta e Consiglio? Se noi procediamo in questo modo stiamo sminuendo e svalutando il ruolo del Consiglio; qualora gli Assessori presenti abbiano competenza e possano rispondere, pur con una delega, non ci sarebbe nessun problema, però cerchiamo di restituire serietà e dignità a questa Assemblea, serietà e dignità anche attraverso il giusto ruolo che ciascuno di noi deve svolgere e la giusta interlocuzione con gli Assessori competenti.

Presidente, se è il caso, si può sospendere e tenere una breve Conferenza dei Capigruppo per valutare se è possibile che sia presente in Aula l'Assessore competente al quale vorremmo porre alcune domande. Il Consiglio può porre questioni all'Assessore competente? Si tratta di un testo sul quale siamo d'accordo e sul quale però vorremmo anche qualche approfondimento, in caso contrario approvatevelo voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, chiedo una breve sospensione per valutare la prosecuzione dei lavori, anche insieme ai colleghi dell'opposizione, sulla base delle richieste che sono state formulate. Verifichiamo se l'Assessore è disponibile a essere presente in Aula di mattina o di pomeriggio e, conseguentemente, faremo le opportune valutazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, concordiamo sulla richiesta di sospensione ma voglio sottolineare che anche noi sosterremo questo testo di legge perché riteniamo che sia un problema vero, e anche l'autorevolezza del relatore ci induce ad assumere questa posizione.

Stiamo parlando però, e noi poniamo la questione non tanto sul piano formale quanto su quello sostanziale, di un problema talmente specifico che ci sembra impossibile che questo Consiglio possa affrontarlo senza la presenza dell'Assessore competente. Abbiamo infatti bisogno di chiarimenti sugli aspetti che al di là, ripeto, dell'autorevolezza degli argomenti che sono stati presentati a sostegno, confortino l'urgenza e la necessità di approvare questo testo unificato.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 58, viene ripresa alle ore 11 e 16.)

Discussione e approvazione del testo unificato: "Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica". (20-28/A) delle proposte di legge: Pizzuto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Usula - Agus - Lai - Perra - Zedda Paolo: "Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica" (20) e Cozzolino - Comandini - Deriu - Forma - Moriconi -Pinna Rossella - Piscedda: "Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica". (28)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Onorevole Presidente, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, signori Assessori, non posso che esprimere viva soddisfazione per il testo di legge oggi in discussione, il prima del settore sanitario, che approda oggi in Aula dopo la sua approvazione in Commissione. Il tema è di grande rilevanza per la salute pubblica ma, in particolare, per quella delle donne e dei futuri nascituri; la sindrome alcolico fetale, cioè la più grave delle patologie del feto, è indotta dal consumo di alcol durante la gravidanza.

Tali patologie tuttavia si inseriscono in un quadro più generale, che è quello dell'uso dannoso di alcol che risulta responsabile in Europa del 3,8 per cento di tutti i decessi e di un'alta percentuale di disabilità conseguente. I dati riportati dall'Organizzazione mondiale della Sanità evidenziano che al mondo il 38,3 per cento della popolazione globale consuma alcolici, mentre nella nostra regione non si dispone di dati certi ma alcune ricerche attestano che il dato è decisamente più alto, 57 per cento. In Sardegna si stima che tra questi consumatori abituali più di un adulto su quattro abbia abitudini considerate a maggior rischio per quantità o modalità di assunzione, mentre tra i giovani il dato è allarmante, quasi uno su tre con un'età che tende ad abbassarsi sempre di più.

Parliamo dunque di comportamenti che si stanno diffondendo sempre di più tra i giovani e le donne, che hanno un impatto notevole sulla mortalità e sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie. Ho già detto del 3,8 per cento dei decessi in Europa, ma in tutte le Regioni italiane si calcolano oltre 17 mila decessi l'anno, con quote prevalenti per neoplasie maligne e incidenti stradali come prime cause evitabili di mortalità da alcol.

Senza soffermarmi su aspetti specifici vorrei tuttavia sottolineare che oltre a creare dipendenza, generare violenza e incidenti, il consumo di alcolici accresce anche il rischio di sviluppare oltre duecento patologie tra cui la cirrosi epatica e il cancro, le malattie neuropsichiatriche e cardiovascolari e rende le persone maggiormente suscettibili alle malattie infettive come per esempio la tubercolosi e la polmonite. Il danno causato dall'alcol oltre che alla persona che beve si estende quindi alle famiglie e alla collettività gravando sull'intera società.

Anche l'impatto economico è notevole; si stima che i costi indotti dal consumo di alcol nei Paesi ad alto e medio reddito oltrepassino l'un per cento del prodotto interno lordo. I dati sulla mortalità cui ho fatto cenno sottolineano che la percentuale di decessi per cause alcol correlate è più alta tra gli uomini rispetto alle donne, 7,6 per cento contro il 4, anche se l'evidenza mostra che le donne sono soggetti più vulnerabili ad alcune patologie legate al consumo alcolico. E' accertato che nella donna il danno organico è più grave a fronte di un minor numero di anni di esposizione all'alcol.

In età fertile o in gravidanza la donna che consuma alcolici anche in modeste quantità, o in quantità abbondanti ancorché sporadiche, può dare alla luce un bambino con deficit intellettivi, cognitivi e psicosociali come ha ben evidenziato il relatore, l'onorevole Cozzolino. In qualsiasi momento della vita intrauterina l'alcol rappresenta dunque un pericolo per lo sviluppo del feto. La fetopatia alcolica, oggetto della legge, è una patologia invalidante e permanente che colpisce, come già detto, circa il 7 per cento dei neonati, un problema medico e sociale che non si può più trascurare per il carico di sofferenza personale, familiare e per gli elevati costi economici per la collettività.

Nonostante la sindrome non sia curabile, tuttavia essa si può prevenire al 100 per cento, evitando l'assunzione di alcolici in gravidanza. Preoccupa il dato epidemiologico secondo cui l'incidenza della FAS è in aumento nonostante l'evidenza degli effetti dannosi correlati all'abuso di alcol; ciò è dovuto alla mancanza di una adeguata consapevolezza nell'opinione pubblica che tende a sottovalutare in genere i pericoli legati al consumo di alcolici e nello specifico in gravidanza.

Per questo motivo assume ancor maggior rilievo la promozione e la sensibilizzazione previste all'articolo 4 della proposta di legge e rivolte alla generalità della popolazione e agli studenti delle scuole. Sostengo convintamente l'approvazione di questa norma, perché in linea con quanto da tempo afferma la comunità scientifica che richiama i governi ad affrontare con determinazione la prevenzione sia dei decessi che delle patologie alcol-correlate, un atto di civiltà per tutelare chi nasce, proteggendo la vita e il diritto alla salute.

E' un passo decisivo in tema di prevenzione per le patologie prenatali che valorizza l'esperienza del volontariato e dell'associazionismo, potenzia il ruolo degli operatori sanitari e in particolare dei medici di medicina generale ma anche quello dei Servizi consultoriali e delle dipendenze, attraverso l'identificazione precoce delle donne a rischio di consumo alcolico nocivo, della prevenzione e della presa in carico.

Il carattere sperimentale dall'applicazione della legge, con l'istituzione del tavolo permanente per la prevenzione della FAS e delle patologie alcol-correlate e il monitoraggio dei risultati consentiranno in tempi brevi di disporre dei dati ancora più precisi che permetteranno di valutare il fenomeno e la stessa efficacia della legge. Sono convinta che tale sperimentazione confermerà che abbiamo fatto la scelta giusta, tra l'altro con un impegno finanziario modesto rispetto alle ricadute positive che si potranno avere nel breve termine. Annuncio chiaramente il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Presidente, devo dire che sono veramente contento di essere oggi in quest'Aula ed è con orgoglio che preannuncio il mio voto favorevole, ma anche quello del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, per un lavoro che si è saputo fare di concerto tra tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione. Stiamo dando un segnale importante e significativo, secondo me, a chi ci guarda perché questa legge stabilisce intanto un principio generale ponendo la prevenzione al centro del sistema sanitario. È un piccolo segnale nel contesto del sistema generale della sanità sarda, ma c'è: si parla di prevenzione, si introduce "a sistema" una misura sulla prevenzione a favore della salute delle donne e dei bambini.

Oltre questo la legge prevede anche un riconoscimento importante delle associazioni che da anni lottano nel territorio sui problemi alcol-correlati, e che hanno strutturato nei territori anche i cosiddetti AMA, i gruppi di Auto Mutuo Aiuto, riconosciuti nel testo di legge e centrali all'interno del percorso di presa in carico della donna a cui viene diagnosticata la fetopatia alcolica.

Credo che sia stato dato anche un altro segnale molto importante; normalmente, anche dall'esterno di questo Consiglio, io ero abituato a vedere nelle tribune la protesta, oggi invece mi sembra di vedere un segnale di riavvicinamento, perché le persone presenti negli spazi destinati al pubblico sono, da diciotto anni a questa parte, i portatori di una proposta che mette al centro la necessità di mappare i problemi alcol-correlati e di intervenire su un tema così importante come quello della fetopatia alcolica.

Credo sia significativo il fatto che, in modo trasversale, ci stiamo riavvicinando, come Consiglio, alla persona, alla gente e alle istanze presenti in questo momento in Sardegna. Questo è un primo caso significativo, simbolico, molto forte, molto potente, che dovremmo tenere in considerazione; un piccolo cambiamento di rotta rispetto al passato.

E questo provvedimento dovrebbe essere ribattezzato col nome dell'associazione che da anni porta avanti queste battaglie e quindi potrebbe essere titolato: "Legge degli Amici della Vita", questa è infatti l'associazione che da diciotto anni porta al centro del dibattito questo tema, capitanata dal dottor Giorgio Madeddu e da Simonetta Uccheddu che da anni lavorano con azioni forti di prevenzione nel territorio. Stiamo ristabilendo, ripeto, quel fondamentale collegamento tra il nostro popolo e quest'Aula che, forse, per anni è mancato. Quindi con grande gioia e con orgoglio noi dichiariamo il nostro voto favorevole, sperando che questo sia un inizio di riforma strutturale dei vari sistemi con i quali avremo a che fare nel corso di cinque anni. Grazie a tutti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Raimondo Perra. Ne ha facoltà.

PERRA RAIMONDO (Sardegna Vera). Presidente, intanto preannuncio il voto favorevole su questo testo unificato. Dico subito che per noi socialisti è veramente una legge importante perchè va nella direzione della difesa dei diritti di civiltà, i diritti degli esseri umani, i diritti alla vita. Attraverso le norme contenute in questo testo, che io immagino oggi potrà diventare legge, anche perché nel percorso compiuto in Commissione nessuno dei consiglieri che ne fa parte ha avanzato alcun dubbio, si salvaguarda sempre la vita umana, in modo particolare quella di persone inconsapevoli perchè ancora non venute al mondo e che, per tale ragione, vanno tutelate in modo particolare.

Sto sottolineando, con queste parole, che ancora una volta si va nella direzione non della cura ma della prevenzione delle malattie, di quelle forme patologiche che possono gravare anche sulla spesa sanitaria; invece in questo testo di legge è stata impegnata una somma modestissima, 150 mila euro, per sottoporre soggetti a rischio a un esame molto importante che previene ed evita che un nascituro possa ammalarsi in futuro.

Chi ha illustrato la proposta di legge ha detto bene che in Sardegna non sono tantissimi i casi di bambini affetti da questa patologia, però se pure il numero è limitato (cinquanta, sessanta, settanta unità), sicuramente facciamo una grande cosa se riusciamo a garantire una vita tranquilla, serena e senza gli effetti causati da questa patologia.

Quindi, in quale direzione muoverci? Intanto formando le donne in gravidanza, in particolar modo quelle donne che sono abituate a bere, e poi investendo in tutte quelle strutture sanitarie quali i consultori familiari, i SERD, e tutti i poliambulatori delle ASL, dove i medici, ma anche a partire dal medico di medicina generale, informano la donna, in questo caso la donna che è incinta, dei rischi che potrebbe far correre al suo bambino se non evita di bere. E poi una sensibilizzazione attraverso forme che decideranno le ASL, come per esempio l'informazione attraverso degli opuscoli. Quindi una diagnosi precoce può certamente prevenire la malattia e questo è lo spirito di questa proposta di legge. Nient'altro da aggiungere; ho già annunciato il mio voto favorevole, così come credo di poterlo annunciare per Sardegna Vera, il Gruppo del quale faccio parte.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, intervengo per sostenere questo testo di legge, e lo faccio con convinzione; ricordo infatti che nella scorsa legislatura io, insieme ad altri colleghi del centrosinistra, avevamo presentato una proposta di legge analoga che aveva superato l'esame della Commissione competente, e delle altre interessate per un parere, senza però trovare il modo di arrivare alla discussione in Aula, pertanto la si ripropone.

Si tratta di un provvedimento normativo che risulta essere il primo in Italia su questo argomento; pur essendo l'Italia un paese nel quale certo non mancano provvedimenti su ogni tipo di questione (siamo un paese con tante leggi), su questo argomento, evidentemente, il legislatore non era riuscito ancora a trovare la strada per poterlo affrontare.

Noi lo stiamo facendo, credo sia una azione importante, un piccolo granello di sabbia in mezzo a un deserto sotto questo punto di vista; pertanto si interviene per prevenire, si interviene per formare, si interviene per rendere gratuiti i due test della Gamma GT e della Transferrina desialata che sono assolutamente necessari per accertare un eventuale abuso di alcol. Naturalmente ottenere dei risultati nella fase della prevenzione, significa avere un risparmio notevole anche in termini di costi sanitari per la società.

Anch'io concordo sul fatto che questo è un riconoscimento per le associazioni che da tanti anni, è stato riconosciuto e detto anche in questa Aula, si sono battute affinchè il provvedimento sulla fetopatia alcolica potesse diventare una legge della Regione autonoma della Sardegna. È anche vero che in Commissione è passato un provvedimento bipartisan, nel senso che tutte le forze politiche, grazie al superamento di posizioni ideologiche e quindi al di là dell'appartenenza di schieramento, hanno ritenuto di essere di fronte a una materia, quella della salute e della prevenzione, che occorre affrontare superando gli steccati che ci appartengono. Pertanto preannuncio con piacere il voto favorevole, mio personale e del Gruppo del Partito Democratico su questa proposta di legge.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, Assessori, consiglieri, parto da un dato statistico: in Europa l'alcol è il terzo fattore di rischio di malattia e morte prematura dopo il fumo e l'ipertensione. L'assunto è ben specificato nei dettagli tecnico scientifici, tra l'altro, nella relazione del Ministero della Salute dello scorso anno. L'iniziativa legislativa di cui oggi stiamo discutendo, che personalmente intendo sostenere, si inserisce tra gli interventi di natura preventiva diretti a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su un fenomeno complesso che non conosce limiti di spazio, di tempo, di genere, oltre che di età.

In particolare il problema dell'uso e dell'abuso dell'alcol si evince dai dati forniti sulla diffusione del consumo di alcolici tra le donne e le donne in gravidanza in particolare. Dall'osservazione del fenomeno nasce la proposta della legge per sostenere l'emergenza attraverso una campagna informativa che ha come obiettivo fondamentale la salvaguardia della salute della donna e della donna madre, nonché quello della protezione del feto. L'intento del testo di legge, attraverso l'informazione e le linee guida che ne ispirano il contenuto, è scoraggiare il consumo di sostanze alcoliche da parte delle donne sin dal momento del concepimento e durante tutto il resto della gravidanza, al fine di scongiurare il rischio specifico della cosiddetta Sindrome feto alcolica; questo in poche parole è il punto di arrivo del presente provvedimento di legge.

Nell'analisi delle problematiche non si possono non segnalare le ulteriori conseguenze connesse all'uso di alcol, fra queste i sempre più frequenti episodi di violenza, nella sua più ampia accezione (argomento che merita un approfondimento a sè e che ci riserviamo di trattare a breve in un'altra occasione, e anche in una eventuale proposta di legge), oltre gli innumerevoli incidenti stradali e sul lavoro. Dal dibattito è emerso che la criticità legata all'uso di bevande alcoliche investe in particolare i giovani, gli anziani e le donne, a cui vanno pertanto destinati molti specifici interventi di prevenzione come quello di cui stiamo disquisendo.

A titolo di esempio sottolineo che l'importante obiettivo del Piano di azione europeo per l'alcol 2012-2020, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato raggiunto attraverso l'articolo 14 della legge numero 189 del 2012, che ha introdotto il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di diciott'anni; la nuova direttiva del Parlamento del Consiglio europeo, del 3 aprile 2014, contiene tra l'altro diversi moniti relativi alla etichettatura e al confezionamento dei prodotti del tabacco.

Lo stesso effetto deterrente che accompagna gli strumenti sopracitati con importanti ricadute in termini di prevenzione sulla salute pubblica verrebbe agevolmente svolto dalla dicitura: "l'assunzione di alcolici in gravidanza espone il feto a gravi malformazioni, a ritardo mentale, e la gestante all'aborto e al parto prematuro", riportata su tutte le confezioni di sostanze alcoliche. Preannuncio che voterò a favore del testo unificato pur non condividendone alcuni passaggi, ma ritengo che sia un atto dovuto per le donne e soprattutto per l'associazione che da anni si batte per queste problematiche.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, gentili consiglieri, consideriamo positivamente questo testo di legge del quale abbiamo preso visione e che consideriamo importante da un punto di vista non solo sostanziale ma anche simbolico perché valorizza la prevenzione in un percorso integrato che, prevedendo l'impegno di diversi protagonisti del sistema sanitario, dal medico di famiglia al ginecologo, mette in rilievo la necessità di un lavoro di team identificando e privilegiando anche due modalità educative rispetto ai test clinici che integrano il percorso e non aiutano di per sé a prevenire la fetopatia alcolica.

Fetopatia alcolica che, sostanzialmente, in questo momento di crisi sociale, come numerosi di voi hanno sottolineato, può contribuire alla non soluzione di un problema oggi fondamentale: la diminuzione della natalità. Dobbiamo cercare pertanto di accompagnare in un momento di crisi sociale tutte le coppie o le donne che portano in grembo un bambino attraverso un percorso di educazione, un percorso materno-infantile.

Questa misura è fondamentale soprattutto per quelle fasce di persone che possono soffrire di disadattamento sociale per cui, con questo intervento di team, possono essere sostenute dal nostro sistema sanitario, tra l'altro con una misura che, come è stato rimarcato, prevede oltre che l'aspetto relazionale anche la determinazione di due esami con ottima sensibilità e specificità che ci aiutano a monitorare se il percorso di accompagnamento educativo è efficace.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalità

1. La Regione, nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto della Costituzione e dello Statuto, promuove la prevenzione della fetopatia alcolica secondaria all'abuso dell'alcol delle donne in età fertile o in gravidanza.)

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Chiedo scusa, Presidente, avendo invertito i posti con la collega Busia la prenotazione è mia. Adesso rinuncio all'intervento, interverrò in dichiarazione di voto finale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale dell'articolo 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Comandini, Floris, Manca Pier Mario, Sale, Tedde e Truzzu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Christian - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 46

Votanti 45

Astenuti 1

Maggioranza 23

Favorevoli 45

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Linee guida

1. Per il conseguimento delle finalità previste dall'articolo 1, la Giunta regionale, con propria deliberazione, adottata entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, approva linee guida che tengono conto dell'evoluzione dell'approccio medico-scientifico sull'argomento e prevedono:

a) il riconoscimento del diritto all'esenzione;

b) uno schema tipo di questionario da sottoporre in forma anonima alle donne a rischio di abuso di alcol, in età fertile o in gravidanza;

c) proposte di percorsi di presa in carico delle donne a rischio di abuso di alcol, in età fertile o in gravidanza e dei soggetti affetti da fetopatia attraverso consultori, SERD o associazioni di auto-mutuo aiuto che si occupano di problemi alcol correlati.

2. L'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, per la predisposizione della proposta di linee guida previste nel comma 1, si avvale, senza che da ciò derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale, della collaborazione di medici di medicina generale, dei ginecologi, dei consultori sanitari distrettuali e di tutte le figure professionali competenti in materia.)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Presidente, cercherò di essere rapidissimo. Relativamente al punto a) che concerne il riconoscimento del diritto all'esenzione, sono d'accordo, di applicarlo per il dosaggio del Gamma-GT; non ritengo utile invece la predisposizione di uno schema tipo di questionario da sottoporre alle donne a rischio di abuso di alcol in età fertile o in gravidanza in quanto questa condizione patologica può essere riscontrata solo, come ben sa l'Assessore, al termine della gravidanza e perciò a danno avvenuto.

Inoltre, il questionario con finalità preventiva del danno è già stato elaborato da illustri ricercatori e distribuito nei reparti di ginecologia delle varie ASL universitarie della Sardegna grazie a un finanziamento del Ministero della sanità, di cui si è perfettamente a conoscenza, assegnato dall'Assessorato alla ASL numero 8 che lo ha elaborato e poi trasmesso alle altre. Il questionario, ripeto, è stato elaborato da ricercatori eccellenti, tra i più qualificati in Sardegna, che lavorano nella Facoltà di medicina. Ritengo superfluo, pertanto, predisporre un altro questionario (a fini preventivi c'è già), e consegno quello già elaborato all'Assessore, insieme ad altri documenti, in modo tale che resti agli atti del Consiglio e dell'Assessorato.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.

SALE GAVINO (Gruppo Misto). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Demontis, Meloni e Truzzu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 49

Votanti 48

Astenuti 1

Maggioranza 25

Favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Esenzione dalla compartecipazione alla spesa

1. La Regione riconosce il diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo del dosaggio della Gamma-GT e del dosaggio della Transferrina desialata, quando i predetti esami sono essenziali per la conferma del sospetto diagnostico di abuso di alcol nelle donne in età fertile o in stato di gravidanza. La Giunta regionale individua le modalità di riconoscimento del diritto all'esenzione.)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Per quanto concerne l'articolo 3, concordiamo sul diritto all'esenzione per il test del Gamma-GT in gravidanza. Tale esenzione però ritengo non opportuna per la Transferrina desialata che risulta positiva, questo va detto perché sono state dette delle cose anche non puntuali, solo qualora il soggetto abbia consumato 60 grammi di alcol, corrispondenti a circa tre quarti di un litro di vino o addirittura a un litro e mezzo circa di birra, al giorno, per almeno due settimane che precedono l'esame. Pertanto al di sotto di tali quantitativi l'analisi della Transferrina desialata può risultare negativa.

Lo stesso può avvenire per altre patologie, le ha citate Cozzolino; per esempio un sovrappeso può creare dei problemi, così come lo può creare alle malattie polmonari, cardiologiche, ugualmente se non sbaglio citate da Cozzolino, eccetera. Pertanto, non esistendo una quantità di alcol al di sotto della quale il feto non corre alcun pericolo di danno correlato all'alcol, la misurazione della CDT non risulterebbe in alcun modo sia utile che discriminante, potendo risultare addirittura negativa.

Però, al di là della convinzione che mi sono portato dietro perché non ho visto bene l'entità del finanziamento tolto al Sisar, sa benissimo anche l'Assessore, che stando alla legge di stabilità ci saranno delle restrizioni finanziarie nei confronti della sanità soprattutto in settori specifici. Per esempio, questo potrebbe verificarsi per l'ex San Raffaele. Comunque lo stanziamento previsto, 150 mila euro, mi sembra abbastanza contenuto e, per quanto riguarda l'intervento di prevenzione, il Ministero a favore della Regione ha stanziato 11 mila euro.

Anche i dati riportati non sono puntuali. Si parla di 650 casi di aborti spontanei a fronte di 65 casi di FAS, ma tenete conto che nel Sulcis, a Carbonia quest'anno ci saranno 200 parti, 200 a Iglesias, con questa base del 7 per cento le cifre sono molto basse, proprio per essere chiari.

Per quanto riguarda l'esenzione dalla partecipazione al costo delle analisi, occorre sottolineare un dato molto importante: sia la Gamma-GT sia la CDT non sono utili allo screening in quanto poco sensibili, riconoscono infatti solo una piccola percentuale di pazienti con consumo rischioso e dannoso di alcol. Inoltre, relativamente alla CDT, questo va detto all'Assessore (io gli fornirò tutti i dati scientifici, i più qualificati, a livello nazionale), perché poi se ne assume la responsabilità, gli studi rivelano che non c'è un metodo standardizzato per la valutazione dello screening; per cui sarà esaminato, valutato da organi competenti che potrebbero addirittura ritenere che non sia compatibile l'intervento fatto.

Quindi, nonostante il fatto che io possa avere molte perplessità, poiché dobbiamo andare anche al di là delle posizioni e dei convincimenti personali, non volevo ma alla fine voterò a favore del testo di legge nell'interesse generale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Giovanni Battista Tatti. Ne ha facoltà.

TATTI IGNAZIO GIOVANNI BATTISTA (UDC). Io concordo pienamente con le dichiarazioni del consigliere Oppi, ma vorrei comunque rimarcare altre due questioni su questo articolo. Innanzitutto, per come è scritto, non si evince che solo le persone in stato di gravidanza possono avere l'esenzione dalla partecipazione al costo della Transferrina desialata. Ora, poiché in particolare si parla di donne in età fertile (sarebbe il caso che l'Assessore prestasse attenzione perché penso che sia una cosa che interessa un po' tutti ma lui soprattutto), se a una donna in età fertile viene ritirata la patente poi ha diritto, secondo la stesura di questo articolo, a effettuare questo esame a titolo gratuito. Penso sia discriminante nei confronti degli uomini che subiscono la stessa procedura.

Naturalmente stiamo parlando di una problematica molto, molto importante e quindi ritengo che questo aspetto vada valutato per verificare se può essere eventualmente corretto

Altra questione che voglio segnalare, soprattutto all'Assessore, è che non tutti i laboratori in Sardegna, soprattutto i laboratori del centro Sardegna, vedi Isili per esempio, effettuano questo esame. Quindi non vorrei che ci fosse una discriminazione anche in questo senso. Assessore, si faccia carico anche di questi aspetti perché, come sottolineava, appunto, il consigliere Oppi, essendoci dei tagli nella sanità se dobbiamo fare degli esami in più ben vengano questi esami in più, però che non ci siano territori e cioè cittadini di serie A e cittadini di serie B.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.

SALE GAVINO (Gruppo Misto). Rinuncio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 4

Prevenzione e promozione culturale

1. La Giunta regionale, senza che dall'applicazione del presente articolo derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, istituisce un tavolo permanente per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati.

2. Il tavolo, che include le istituzioni sociali e le realtà associative che si occupano dei problemi alcol correlati previsti dalla presente legge, elabora campagne di prevenzione e sensibilizzazione nei vari settori della società e nelle scuole di ogni ordine e grado.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Rubiu, Tatti, Tedde e Usula hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 5

Clausola valutativa

1. La Giunta regionale presenta ogni due anni al Consiglio regionale una dettagliata relazione che illustra i dati concernenti l'attuazione della presente legge, con particolare riferimento alla verifica dell'efficacia degli interventi.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Rubiu e Tatti hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 6

Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 3 della presente legge, valutati in euro 150.000 annui a decorrere dall'anno 2014, si fa fronte mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, nell'ambito del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016, nella UPB S05.01.001, capitolo SC05.0093; è corrispondentemente ridotta la relativa autorizzazione di spesa determinata per gli anni 2014-2016 nella misura indicata nella tabella D) allegata alla legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 (legge finanziaria 2014).

2. Gli oneri derivanti dalla presente legge gravano sull'UPB S05.01.001 del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 7

Entrata in vigore

La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Tocco e Truzzu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Oppi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale del testo unificato 20-28/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Presidente, in Commissione abbiamo dibattuto su questo testo di legge che, fra l'altro, devo sottolinearlo, è arrivato in Aula con una velocità impressionante. Io non ricordo che un testo di legge sia mai arrivato in Aula in tre, quattro giorni, e una mia proposta di legge è ferma da quattro anni. Va bene, comunque. Diciamo che le vie del Signore sono infinite, questo è il problema.

Io ci tenevo a ribadire, a lei, Pizzuto, e ai colleghi componenti della Commissione, che in quella sede la discussione di questo testo non è stata agevole, o ricordo male, Pizzuto? Non è che siete andati così lisci in Commissione. Ricordo questo fatto perché vorrei fare alcune valutazioni.

Noi abbiamo chiesto in Commissione, io l'ho chiesto più volte, di convocare anche i consultori, i rappresentanti delle associazioni, così, giusto per coinvolgerli, prima di mandare avanti una leggina che prevede, al comma 2 dell'articolo 4, che al tavolo istituito dalla Giunta siedano anche le istituzioni sociali, le realtà associative che si occupano di problemi alcol correlati. I rappresentanti di queste realtà troveranno però la proposta praticamente pronta sul tavolo e sulla quale, una volta approvata, non potranno obiettare più di tanto; attenzione, magari non devono neanche obiettare però sentirli significava poter capire se fossero d'accordo o meno su tutti i passaggi di questo testo di legge.

Ovviamente il mio Gruppo voterà a favore perché ha già votato in Commissione al di là di tutto. È una procedura che si sta portando avanti per la collettività, però mi chiedo se altre persone vorranno chiedere, io non sono medico, ma penso a coloro che sono affetti per esempio da sindrome di Down, che venga svolta attività di prevenzione attraverso una proposta di legge…

(Interruzione del consigliere Lorenzo Cozzolino)

TOCCO EDOARDO (FI)., Cozzolino, non te la prendere, stavo esemplificando, non sto parlando di stadio, sto semplicemente parlando di queste cose, non te la prendere, stai calmo. Comunque, noi la votiamo, Pizzuto, siamo d'accordo, intendevo semplicemente sottolineare alcuni problemi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Esprimo naturalmente il voto favorevole e ribadisco che questo provvedimento di legge, che oggi viene esitato, è sicuramente una prima risposta, importante, a un determinato problema. A volte, quando si citano i numeri, non ci si rende conto effettivamente della realtà, che invece è ben chiara a chi la vive, la vivono i territori. Io e l'Assessore abbiamo una provenienza comune da un territorio dove non riusciamo a combattere la piaga dell'alcol, perché veramente l'unico baluardo che oggi noi abbiamo è il volontariato perché i comuni non hanno gli strumenti a disposizione per poter combattere adeguatamente questo fenomeno.

Abbiamo famiglie distrutte dall'alcol, abbiamo dei giovani sprovvisti di punti di riferimento, a volte quindi l'alcol è un rifugio anche troppo facile da trovare. Per cui, oggi, con questo testo diamo una prima, importante risposta a una patologia, conseguenza del consumo di alcol; io faccio proprio le riflessioni che ha fatto l'Assessore in Commissione mentre parlava di "lingua blu", quando ha detto che è necessario fare prevenzione, è necessario impegnarsi nel coinvolgere tutti i soggetti perché si possa veramente affrontare questo argomento in maniera radicale, perché veramente vi sia un'efficace prevenzione.

Quindi, oggi si propone questo intervento, domani credo che sia obbligo di questa Regione impegnarsi per fornire strumenti a supporto del volontariato, risorse ai comuni, e per istituire presso le ASL delle task force a disposizione del territorio, disponibili ad aiutare il volontariato con i centri di ascolto territoriali che sono importantissimi, e tutti coloro che si stanno impegnando per combattere questa piaga facendo molta, molta prevenzione. Annuncio naturalmente il voto favorevole del mio Gruppo su questo testo di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Presidente, mi associo, anche a titolo personale, alla gioia espressa in discussione generale dall'onorevole Pizzuto, ma soprattutto voglio fare i complimenti all'onorevole Cozzolino per questa iniziativa legislativa così importante e interessante che convintamente voteremo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luca Pizzuto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Voglio ringraziare pubblicamente l'onorevole Tocco perché ci riconosce una velocità storica nel portare in Aula i provvedimenti; velocità che speriamo diventi una prassi consolidata del nostro lavoro. Dopodiché, vorrei anche fare una specificazione su una questione che poneva il collega Tocco in merito al tavolo tecnico; il tavolo tecnico non ha la funzione di far trovare una legge pronta, ma ha la funzione di mettere al centro le realtà associative dandogli anche la possibilità di interloquire e di costruire, alla pari, percorsi di prevenzione sul tema. C'è quindi un riconoscimento ampio da questo punto di vista.

Inoltre lo devo ringraziare con affetto perché le riunioni di Commissione in cui abbiamo discusso le proposte di legge sono state proprio una lezione su che cosa è il Consiglio regionale e su che cosa ci aspetta. È stata un'esperienza bellissima, ed è bene sottolinearlo, da questo punto di vista.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Mi associo a quanto hanno detto i colleghi; anch'io sono orgoglioso di far parte di questa Assemblea e mi auguro, onorevole Tocco, che questa sia una nuova stagione con un'inversione di tendenza dei tempi molto lunghi, spesso, delle istituzioni e della burocrazia; d'altra parte ne è la testimonianza la celerità con la quale è stata portata in Aula e si sta approvando questa legge.

Di solito in ambito sportivo si ricorda sempre chi arriva primo e nessuno si ricorda dei secondi o dei terzi, è con piacere pertanto che noi possiamo vantarci di essere la prima Regione in Italia ad adottare una legge su questa materia, ed è anche la prima legge in materia sanitaria che questo Consiglio della XV legislatura sta approvando. Inoltre, i numeri, le risorse che stiamo impegnando per questa legge, sono la testimonianza che per portare a casa dei risultati non serve un grande dispendio di energie e di risorse finanziarie.

Grazie a un'azione di prevenzione possiamo cercare di risolvere dei problemi che forse, in termini numerici, non investono così tante persone, ma io faccio un ragionamento soprattutto da padre che ha anche la fortuna di essere un rappresentante istituzionale, e penso che diamo la possibilità ai neonati di non iniziare una vita in salita, e soprattutto contribuiamo, ripeto come padre e come rappresentante istituzionale, a cercare di creare le condizioni migliori perché possano avere una vita normale e possano affrontarla nel migliore dei modi.

Pertanto, con grande piacere voterò a favore insieme al mio Gruppo, e soprattutto ringrazio i colleghi proponenti, in particolar modo l'onorevole Cozzolino per avermi portato a conoscere nei dettagli, in maniera più approfondita, una malattia di cui ero marginalmente a conoscenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Molto brevemente, intervengo per associarmi ai complimenti verso l'onorevole Cozzolino e l'onorevole Pizzuto, che hanno creduto e portato avanti questa proposta in maniera determinata, e oggi la stessa sarà esitata, penso all'unanimità, da quest'Aula. Questo è un segnale importante, è un segnale forte, è un segnale di grande civiltà nei confronti di quella parte di popolo troppe volte dimenticato.

Ritengo che la Giunta sia attenta (rispondo all'intervento di qualche collega che mi ha preceduto) alle diverse problematiche e cerchi di portare tutti i cittadini allo stesso livello come ha già dimostrato estendendo l'esenzione ticket, con una norma peraltro attuata nella precedente legislatura, ad esempio, a tutti coloro i quali operano all'interno della Protezione civile per la campagna antincendi; e in tempi rapidi, di concerto mi auguro con il Consiglio, ritengo che si lavorerà per estendere l'esenzione ticket agli inoccupati che, come ben sappiamo tutti (noi lo avevamo già segnalato nella scorsa legislatura,) non hanno diritto all'esenzione del ticket. Oggi stiamo iniziando bene, credo che proseguiremo su questa strada, che è quella di dare risposte a chi per troppo tempo risposte non ha avuto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Il Gruppo Sardista, come preannunciato dall'onorevole Carta, voterà a favore della proposta. Ringraziamo anche il nostro Vicepresidente della Commissione per il lavoro svolto in sede di istruttoria e tutta la Commissione, perché ha dato prova di tempestività e celerità. Mi consenta la presenza dell'Assessore di fare una piccola osservazione; io ho condiviso peraltro interamente le riflessioni che ha voluto dedicare a quest'Aula, ma parliamo di una legge che impegna 150 mila euro all'anno e su cui abbiamo portato avanti una discussione prima in sede di Commissione, poi in sede d'Aula, coinvolgendo tutte le istituzioni.

Mentre questo Consiglio regionale discute di 150 mila euro, fuori da questo Consiglio regionale si discute di centinaia di milioni di euro, di 1 miliardo, leggo sui mass media. Io chiederei all'Assessore pertanto di voler far presente al Presidente della Regione che sarebbe opportuno che, sulla questione del San Raffaele di Olbia, venisse immediatamente a riferire a questo Consiglio.

Vorremmo capire infatti se i sardi sono i protagonisti della programmazione sanitaria di quest'isola o se, ultimamente, siano i mediatori di interessi che vedo essere molto presenti nella politica nazionale, e in particolare, addirittura, con la disponibilità a rivedere il patto della salute, con una facilità che, ben venga, se è vera. Alcuni quesiti in quest'Aula, però, vanno assolutamente affrontati; vorremmo capire infatti che incidenza avrà tutto questo, se sarà un ospedale pubblico, se sarà un ospedale privato convenzionato.

Sono questioni che vogliamo affrontare in maniera costruttiva perché non abbiamo preconcetti sul tema; però riteniamo che se quest'Aula per uno stanziamento di 150 mila euro affronta l'iter in Commissione e in Consiglio, a maggior ragione, su investimenti di tale portata, sarebbe opportuno che l'Aula venisse coinvolta il più presto possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Dichiaro semplicemente il voto favorevole e la soddisfazione per l'approvazione in Aula di questa legge, importante per la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Soberania e Indipendentzia). Dichiaro il voto favorevole anche del Gruppo di Soberania e Indipendentzia su questo importante testo di legge che, come hanno ricordato sia i relatori che l'Assessore, ha il merito di porre una pietra miliare nel percorso di prevenzione della salute nella nostra terra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, annuncio il voto favorevole del Gruppo Sardegna Vera e rassicuro l'onorevole Solinas che il presidente Perra e la Commissione saranno sicuramente capaci, a seguito del lavoro dei tavoli tecnici che puntualmente la Giunta e l'Assessorato hanno messo in campo, di illustrare la proposta relativa al progetto San Raffaele con la stessa celerità con la quale hanno istruito questa legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). "Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi"; non sono parole mie ma di Hemingway, che sono contenute in questo opuscoletto che gli "Amici della Vita" del Sulcis si sono fatti premura di consegnare. E in questo caso li ringrazio perché penso che il primo pensiero, al di là dei meriti indiscussi e indiscutibili dei consiglieri che si sono fatti promotori delle proposte di legge, debba andare al mondo dell'associazionismo e del volontariato che, nel corso di tutti questi anni, è stato sempre in prima linea. È proprio grazie al loro lavoro di sensibilizzazione, grazie alle loro iniziative, a quanto hanno saputo seminare, che oggi noi possiamo raccogliere tutti insieme, con loro, il frutto di un impegno che è a salvaguardia della vita.

Io penso che questo Consiglio su questi temi dovrà ancora confrontarsi perché, come avete giustamente ricordato: " Gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo", è un aspetto, è un seme che avete giustamente gettato nell'ampio dibattito di un tema etico, qual è quello della vita, sul quale questo Consiglio, seriamente, ripeto, dovrà nuovamente confrontarsi. Ed è questa la ragione per la quale il nostro grazie va innanzitutto alle associazioni, a coloro che si sono fatti sempre portatori e interpreti del grave problema, e in questo, debbo dire, oggi sicuramente la politica scrive nel suo insieme una bella pagina.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 20-28/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Demontis, Lotto, Manca Gavino e Sale hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Continuazione della discussione e ritiro della mozione Floris - Orrú - Dedoni - Truzzu - Fenu - Solinas Christian - Pinna Giuseppino - Tocco - Carta - Pittalis - Peru - Tunis - Cherchi Oscar - Tedde - Randazzo - Fasolino - Zedda Alessandra - Locci - Cappellacci - Rubiu - Tatti - Cossa - Crisponi sullo Statuto sardo di autonomia e riforma del Titolo V della Costituzione, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (22)

PRESIDENTE. Continuiamo con l'ordine del giorno. Ricordo che era stato sospeso l'esame della mozione numero 22.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.

SALE GAVINO (Gruppo Misto). Presidente, vorrei fare una richiesta sul problema che si sta affrontando, lo troviamo sulle prime pagine di tutti i giornali, relativo ai poligoni e alle servitù militari. Noi ovviamente appoggiamo l'iniziativa coraggiosa e determinata del Presidente e della Giunta sulla trattativa in corso con lo Stato italiano, ma sarebbe bene che il Presidente riferisse in Aula sull'andamento dei lavori, perché è insufficiente quanto si apprende dai giornali.

Chiedo pertanto di invitare il nostro Presidente a riferire, se è possibile, su come sta procedendo questo confronto. Credo sia cosa buona e giusta, e chiediamo ufficialmente la sua presenza in Aula, quando sarà possibile ma con una certa urgenza.

PRESIDENTE. La sua richiesta sarà puntualmente trasmessa. Quando l'esame della mozione numero 22 è stato sospeso eravamo in fase di dichiarazione di voto e si attendeva la presentazione di un ordine del giorno che non è arrivato. Metto quindi in votazione la mozione Orrù, Dedoni e più.

Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Presidente, eravamo rimasti d'accordo che avremmo predisposto un ordine del giorno unitario. Siccome ieri mi è stato consegnato un documento, qualora ci fosse la disponibilità dei Capigruppo, chiedo una breve sospensione per valutare se inserirlo nella discussione odierna o parlarne in una prossima riunione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, in linea di principio non siamo contrari, però nell'ultima tornata consiliare si è discusso su questo tema, ognuno di noi è intervenuto e ha detto la sua opinione, è stato chiesto che il punto all'ordine del giorno venisse sospeso perché si intendeva presentare un ordine del giorno, possibilmente unitario, da vedere, valutare, eccetera. È passato diverso tempo, oggi si arriva in Aula, di ordine del giorno non si è vista traccia, non è stata palesata neanche la possibilità di una discussione per trovare una sintesi.

Non è il caso quindi che adesso arrivi per l'ennesima volta il consigliere Fenu, con tutto il rispetto, e chieda l'ennesima sospensione dei lavori dell'Aula per discutere un ordine del giorno. Abbiamo avuto circa venti giorni di tempo per affrontare questa discussione; noi aspettavamo però che voi vi faceste promotori di un ordine del giorno: non l'avete fatto. Quindi, Presidente, va bene una breve sospensione, ma il punto va affrontato oggi e chiuso, non possiamo trascinare gli argomenti in eterno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). La preparazione di questo ordine del giorno era ed è complessa; richiedeva attenzione, studio, impegno, elaborazione delle informazioni. Mi è stato consegnato ieri, non c'è stata occasione di vederci in Conferenza dei Capigruppo per parlarne, ne sto parlando adesso. Nessuna forzatura in materia, si sta solo chiedendo eventualmente di sospendere brevemente e decidere che cosa fare.

PRESIDENTE. Colleghi, io ne faccio però una questione di metodo e propongo di sospendere brevemente la seduta. Io non ritengo corretto che se si hanno venti giorni di tempo per concordare un ordine del giorno così complesso e delicato si interrompa il Consiglio per verificarne la predisposizione. Evidentemente non c'è la volontà di farlo. Quindi, mi pare che sia un metodo di lavoro da non ripetere.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Io credo che se non sono stati sufficienti venti giorni per concordare un ordine del giorno non saranno sicuramente sufficienti cinque o dieci minuti di sospensione, quindi io propongo di votare direttamente .

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di interruzione dei lavori. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 22, viene ripresa alle ore 12 e 35.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Presidente, vista l'importanza dell'argomento e considerato il poco tempo a disposizione per valutare insieme, così come io stesso avevo proposto, l'ordine del giorno per il Consiglio, lo ritiriamo, ne riparleremo in Commissione e in Capigruppo e lo ripresenteremo.

PRESIDENTE. La mozione numero 22 è ritirata.

FENU MODESTO (Sardegna). No, Presidente, l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, l'ordine del giorno non è mai stato presentato quindi non esiste l'ordine del giorno. Stiamo parlando della mozione.

Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Si ricorda che era stata presentata una mozione con primo firmatario l'onorevole Floris? L'accordo era che avremmo presentato un ordine del giorno congiunto. Non c'è stato il tempo, ci riproponiamo di farlo successivamente, però rimane la mozione dell'onorevole Orrù.

PRESIDENTE. Rimane in piedi la mozione di cui è primo firmatario il consigliere Orrù.

Ha domandato di parlare il consigliere Marcello Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARCELLO (PSd'Az). Presidente, su questa mozione io sono già intervenuto, è stata già discussa poco tempo fa quando il primo firmatario era l'onorevole Mario Floris che poi aveva ritirato sia la firma che la mozione. Pertanto anche io chiedo di ritirare sia la firma che la mozione stessa.

PRESIDENTE. La mozione numero 22 è ritirata.

Comunico che la mozione numero 23 sarà discussa più avanti nel corso della seduta.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 25. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, come preannunciato sono in corso sulla mozione interlocuzioni che mirano ad ampliare la base di consenso sul contenuto e sul testo per cui le chiederei, come concordato, di rinviarla alla prossima sessione di lavori.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, la richiesta è accolta e la mozione sarà discussa nel corso della prossima sessione dei lavori.

L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 26 che, per assenza dei presentatori, è rinviata alla prossima sessione dei lavori.

Discussione della mozione Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Tunis - Locci - Peru - Randazzo - Zedda Alessandra - Tatti - Rubiu - Pinna Giuseppino - Dedoni - Crisponi - Fenu - Truzzu sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (39) e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 39.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Tunis - Locci - Peru - Randazzo - Zedda Alessandra - Tatti - Rubiu - Pinna Giuseppino - Dedoni - Crisponi - Fenu - Truzzu sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- lo scorso anno la Provincia di Oristano è stata interessata da numerosi incendi, alcuni dei quali hanno interessato alcune migliaia di ettari di aree agricole e zone boschive;

- l'aeroporto di Oristano - Fenosu, per la sua posizione baricentrica nella nostra Regione permette, in caso di emergenza, il raggiungimento nel più breve tempo possibile di tutto il territorio regionale, ottimizzando i tempi e i costi degli interventi;

CONSIDERATO che la delibera della Giunta regionale del 20 maggio 2014, n. 18/17 (Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016. Revisione 2014 Piano generale), prevede al punto 6.6.1.3 - Caratteristiche e dislocazione dei mezzi aerei nazionali, che "Gli aeroporti di Elmas, Oristano e Olbia, rappresentano infrastrutture idonee sia per il rischieramento temporaneo dei mezzi aerei, che per il rifornimento di carburante.";

PRESO ATTOinoltre che dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 si evince, sempre al punto 6.6.1.3, che "La flotta aerea del servizio regionale antincendi è all'occorrenza implementata da una serie di velivoli, ad ala fissa e rotante, messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile che, al momento della redazione del presente Piano non hanno ancora dislocazione definita nella regione Sardegna",

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti

a predisporre tutti gli atti e gli indirizzi per gli uffici al fine di dislocare presso l'aeroporto di Oristano-Fenosu almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, messo a disposizione dal Dipartimento della protezione civile. (39).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, la discussione di questa mozione si rende necessaria perchè, come da tempo ben si sa, l'aeroporto di Fenosu ha avuto delle difficoltà finanziarie ed era in liquidazione, ma negli ultimi mesi attraverso un concordato è stata trovata una soluzione per chiudere il deficit e, di conseguenza, le difficoltà finanziarie in essere. Sull'aeroporto di Fenosu, nell'arco dell'ultimo ventennio c'è stato un esborso di risorse pubbliche piuttosto importante per raggiungere un obiettivo fondamentale: il decollo visto che stiamo parlando di un aeroporto, di quel sito.

Per un breve periodo l'aeroporto ha funzionato, però successivamente, come ho già detto, è insorta qualche difficoltà che è in via comunque di risoluzione. C'è da aggiungere però che nell'ultimo periodo, la Polizia di Stato ha trovato alloggio, diciamo così, all'interno dell'aeroporto perché è stata spostata la base operativa da Abbasanta dando così avvio a un rilancio dell'aeroporto stesso.

Negli anni scorsi il tentativo di far individuare l'aeroporto come centro di smistamento di tutti i velivoli ad ala fissa o ad ala rotante, parliamo di un elitanker o eventualmente del canadair, non ha avuto riscontro in quanto, l'aeroporto si trovava in un momento particolare della sua gestione. Oggi, come accennavo, la richiesta è completamente diversa. Forti del fatto che Oristano è al centro della Sardegna, che dall'aeroporto di Fenosu i mezzi di soccorso della Protezione civile potrebbero raggiungere nel più breve tempo possibile qualsiasi punto del territorio regionale, considerando che invece gli attuali due aeroporti dove possono avere sede i Canadair sono Cagliari e Olbia, chiediamo alla Giunta un impegno particolare perché trovi riscontro dislocare presso questo aeroporto almeno un velivolo ad ala fissa o ad ala rotante.

Ricordo che nell'ultima stagione estiva gli incendi hanno causato importanti danni, anche nello stesso oristanese, sia alle produzioni agricole che, chiaramente, al sistema ambientale, a Ghilarza si è verificato addirittura il decesso di un allevatore nel tentativo di salvare il suo bestiame. Quindi riteniamo che sia importante l'assunzione di questo impegno da parte della Giunta stante anche, non ultime, le dichiarazioni dello stesso Assessore che hanno, bisogna riconoscerlo, spaventato il territorio e quindi il popolo oristanese stesso, se da parte dalla classe politica non ci fosse più attenzione ma Fenosu dovesse eventualmente essere completamente abbandonato.

Quindi l'impegno che io chiedo alla Giunta, insieme a tutti i colleghi che hanno sottoscritto questa mozione, è di predisporre tutti gli atti necessari in modo da riuscire a far dislocare a Fenosu (vista l'ultima delibera della Giunta regionale per quanto riguarda il Piano regionale di prevenzione e lotta agli incendi), di un velivolo ad ala fissa o ad ala rotante della Protezione civile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Giovanni Battista Tatti. Ne ha facoltà.

TATTI IGNAZIO GIOVANNI BATTISTA (UDC). Io ringrazio innanzitutto l'onorevole Cherchi per aver presentato questa mozione che propone una iniziativa interessante non solo per il territorio della provincia di Oristano ma per l'intera Sardegna, tenuto conto della posizione strategica che ha l'aeroporto di Oristano. E' impensabile non sfruttare una struttura come quella dell'aeroporto di Oristano, un aeroporto chiuso, che non sta funzionando, per cercare di combattere gli incendi nella Sardegna.

Far stazionare un aereo implicherebbe attrezzare tutta la struttura come aeroporto aperto, ma sicuramente vi può essere posizionato un elitanker. Il collega Cherchi ha ricordato che l'anno scorso ci sono stati vari incendi e che quelli maggiori hanno interessato soprattutto le zone interne della Sardegna; ricordiamo quello che è successo a Nurallao, Laconi sino a Meana, a Ghilarza e nella zona del lago Omodeo, la perdita di vite umane, un decesso in provincia di Oristano.

Quindi io ritengo che il Presidente e l'Assessore dell'ambiente debbano farsi carico di concretizzare questa possibilità che è stata prospettata per poter al meglio combattere gli incendi nella nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Presidente, dopo qualche anno si riparla dell'aeroporto di Fenosu; non voglio adesso ricordare le vicissitudini di un'infrastruttura, importante per quel territorio, che purtroppo anche per responsabilità di chi ha governato la gestione di quella fase dell'aeroporto, oggi si trova quasi nella impossibilità di poter svolgere il ruolo che in passato per qualche periodo ha svolto e che soprattutto il territorio sperava potesse svolgere.

Questa mozione riguardando il problema dell'antincendio attiene al settore ambientale e quindi all'Assessorato dell'ambiente. Non c'è dubbio che essendo l'aeroporto di Fenosu al centro della Sardegna, se l'anno scorso, ricordava bene il collega Cherchi, fosse stata operativa la base antincendio al suo interno, molto probabilmente l'incendio avvenuto a Ghilarza non avrebbe causato un morto, l'incendio in Marmilla non avrebbe causato i danni che ha causato.

Detto questo, io credo di poter dire come PD e anche come centrosinistra, che siamo favorevoli a quanto proposto nella mozione, anche perché la base antincendio di Fenosu non è un problema di centrodestra, non riguarda la provincia di Oristano ma riguarda tutto il centro Sardegna, per cui se il proponente della mozione fosse d'accordo io proporrei una breve sospensione in Aula per predisporre la presentazione di un ordine del giorno unitario.

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se sono disponibili sulla proposta di predisporre un ordine del giorno unitario.

CHERCHI OSCAR (FI). Per noi va bene!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianmario Tendas. Ne ha facoltà.

TENDAS GIANMARIO (PD). Presidente, intervengo soltanto per sostenere e rafforzare l'iniziativa proposta dall'onorevole Cherchi che condivido appieno perchè gli elementi che caratterizzano anche questa proposta tengono in debito conto la posizione baricentrica, particolarmente favorevole, della struttura aeroportuale di Fenosu.

La possibilità di disporre di un servizio antincendio in quella struttura anche nel passato avrebbe sicuramente consentito di evitare le tragedie che proprio nell'ultima stagione estiva hanno caratterizzato e funestato il nostro territorio. In questo contesto ritengo molto sensata l'ipotesi sostenuta dal collega Solinas, per cui se da parte del proponente esiste la possibilità e la volontà di trasformare la mozione in ordine del giorno, preannuncio la mia disponibilità a sostenerla in maniera convinta.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori). Mi rivolgo a lei, signor Presidente Ganau, perché nello svolgimento dei lavori, questo, che è il Consiglio regionale della Sardegna odierno, a parte la parentesi felice in apertura con l'approvazione della legge sulla fetopatia alcolica, sta dando un esempio brutto e anche imbarazzante: cinque minuti di sospensione, si riprende a parlare, dieci minuti di sospensione che è diventata un'ora di sospensione, non c'è fluidità dei lavori.

E all'assessore Deiana devo dire anche che oggi praticamente dovrebbe essere un tuttologo; in apertura dei lavori l'hanno investita di questioni riguardanti la sanità su cui avrebbe dovuto darci alcune indicazioni; adesso, su questioni su cui sarebbe stata necessaria la presenza dell'Assessore dell'ambiente, dobbiamo parlare ancora con lei su temi rigorosi e serissimi.

Tutti noi abbiamo ancora negli occhi la devastazione del territorio di Laconi che, probabilmente, si sarebbe potuta evitare se fosse stato dislocato lo scorso anno un elitanker nell'aeroporto ormai chiuso di Fenosu. Insomma c'è ormai davvero una situazione difficile da arginare, incomprensibile nel suo sviluppo, visto che parliamo con gli interlocutori sbagliati o, comunque, non con quelli direttamente interessati a un tema così delicato come quello che stiamo affrontando.

Certo siamo decisamente a favore di quanto proposto nella mozione, perché l'elitanker è un mezzo importante che si è dimostrato, anche a detta dei tecnici e degli stessi dirigenti del Corpo Forestale, il migliore nel raggiungere con immediatezza la destinazione e nel dosare i suoi 8000 litri di acqua per lo spegnimento dei fuochi accesi in tutto il territorio della Sardegna. Siamo, ripeto, certamente a favore della mozione presentata dall'onorevole Cherchi, primo firmatario, e siamo anche a favore dell'eventuale ordine del giorno che veda unite destra e sinistra, maggioranza e opposizione.

PRESIDENTE. In ordine allo svolgimento dei lavori, stiamo procedendo cercando di mantenere in piedi le mozioni, soprattutto nel caso in cui i presentatori non sono presenti in Aula. Altrimenti le consideriamo decadute a tutti gli effetti e abbiamo risolto molto rapidamente il problema, e andiamo avanti con i lavori.

Per quanto riguarda la presenza della Giunta, voglio ricordare che nella mozione che abbiamo in discussione, primo firmatario l'onorevole Cherchi, viene citato proprio l'Assessore regionale dei trasporti perchè si dice: "…impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dei trasporti a predisporre...", quindi la competenza è esattamente in capo all'Assessore presente in Aula per dare risposte e per dare il parere della Giunta su questa mozione.

E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori). Presidente, dichiaro di essere favorevole alla proposta, perché credo che non ci sia da dilungarci molto su tutti gli argomenti. La centralità operativa dell'aeroporto di Fenosu nel panorama isolano sardo in funzione antincendio è stata dimostrata nel tempo. Su questo credo non ci sia discussione alcuna, perché nel periodo in cui non si è usato Fenosu per l'antincendio si sono aggravate le condizioni, non nell'oristanese, ma in tutta la Sardegna, relative alla tutela del territorio e alla possibilità di poter gestire incendi di vasta portata.

Il richiamo, e non sarà l'ultimo, a questo aeroporto, lo faccio perché credo che sia importante capire (ma tratterò l'argomento in altra circostanza) che per andare alle Baleari o alle Azzorre la maggior parte delle persone non prende la nave, prende l'aereo, e le presenze sono ben diverse da quelle della Sardegna sotto certi aspetti, quindi più approdi aerei abbiamo e più abbiamo possibilità di incidere anche sul comparto turistico. Questo argomento però richiederà un'altra occasione di dibattito del Consiglio.

Se poi qualcuno ha delle remore a utilizzare quell'aeroporto, ricordo che oggi come oggi lo utilizzano la Polizia e i Vigili del Fuoco, ma la struttura non è adatta ad alloggiare tutti quei mezzi che devono essere utilizzati per una lotta vera e compiuta agli incendi dolosi in Sardegna. Ritengo comunque che non ci sia alcun problema a riconoscere l'operatività di Fenosu e la possibilità che possa incidere sulla capacità del sistema sardo di prevenzione e di spegnimento degli incendi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore tecnico dei trasporti.

DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti.Presidente, mi permetto di segnalare alcune circostanze oggettive che ritengo opportuno che il Consiglio consideri molto attentamente, sia nel caso in cui si decida di votare questa mozione, sia che si intenda predisporre un ordine del giorno. In questo momento l'aeroporto di Oristano è tecnicamente chiuso in quanto privo di certificazione, questo elemento dipende non dall'Assessorato dei trasporti, dalla Regione, ma dall'Ente nazionale per l'aviazione civile.

Un aeroporto tecnicamente chiuso e privo di certificazione non è quindi scalabile da mezzi che abbiano un MTOW, max take-off weight, cioè il massimo peso al decollo, superiore ai 5000 chili. In questo momento quindi un elitanker, o peggio ancora un canadair che pesa 17.000 chili, come peso massimo a vuoto ovviamente al decollo, non è materialmente collocabile su Oristano.

A prescindere da questo dato, ma non credo che ciò sia possibile, c'è un altro elemento che voglio sottoporre all'attenzione del Consiglio. Oristano in questo momento ha una situazione gestoria complessa e molto delicata; come è noto il gestore aeroportuale è sostanzialmente in liquidazione, soggetto a una procedura concorsuale, quindi manca sostanzialmente l'interlocutore amministrativo per qualunque tipo di attività all'interno dell'aeroporto di Oristano.

Per questo motivo non posso e non sono nelle condizioni di dare un parere positivo, per quanto di mia competenza, a quanto richiesto nella mozione dove mi si chiede di predisporre tutti gli indirizzi per gli uffici al fine di dislocare presso l'aeroporto di Oristano almeno un velivolo, eccetera. In alcuni casi, come quello della chiusura tecnica dell'aeroporto, non è un'attività che dipende dalla Regione ma dipende dalla certificazione rilasciata dall'Ente nazionale dell'aviazione civile, certificazione che in questo momento Oristano non ha.

Inoltre, per quanto riguarda le vicende della società di gestione, anche queste sono totalmente al di fuori del controllo dell'Amministrazione regionale in quanto, come ho detto, siamo in presenza di una procedura concorsuale che vede la società di gestione in liquidazione. Al momento quindi tecnicamente e amministrativamente sarebbe inverosimile, e da parte della Giunta poco serio, assumersi l'obbligo di garantire la dislocazione di una macchina che in questo momento non è, ad avviso del sottoscritto, dislocabile tecnicamente e amministrativamente nell'aeroporto di Oristano.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Non intendo replicare, ma voglio ringraziare anche l'Assessore che ha chiarito tecnicamente lo stato di attività o, meglio, di inattività dell'aeroporto di Fenosu, di cui siamo tutti ben consapevoli. Sono d'accordo però con la proposta dell'onorevole Solinas di addivenire a un ordine del giorno unitario; ordine del giorno con il quale impegnare comunque l'Esecutivo a individuare nell'aeroporto di Fenosu, nel momento in cui dovesse riprendere la sua capacità operativa, il sito di dislocamento della Protezione civile per la compagna antincendi del 2014, ove chiaramente questo fosse possibile.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni alla richiesta di sospensione per la definizione di un ordine del giorno unitario, sospendo la seduta per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 03, viene ripresa alle ore 13 e 22.)

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuto un ordine del giorno a firma dei Presidenti dei Gruppi, che modifica sostanzialmente l'impianto finale della mozione.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

ORDINE DEL GIORNO CHERCHI Oscar - COCCO Pietro - PITTALIS - DESINI - FENU - ARBAU - USULA - RUBIU - ANEDDA - SOLINAS Christian - DEDONI - COCCO Daniele Secondo sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione della mozione n. 39, sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante,

PREMESSO che:

- lo scorso anno la Provincia di Oristano è stata interessata da numerosi incendi, alcuni dei quali hanno interessato alcune migliaia di ettari di aree agricole e zone boschive;

- l'aeroporto di Oristano - Fenosu, per la sua posizione baricentrica nella nostra Regione permette, in caso di emergenza, il raggiungimento nel più breve tempo possibile di tutto il territorio regionale, ottimizzando i tempi e i costi degli interventi;

CONSIDERATO che la delibera della Giunta regionale del 20 maggio 2014, n. 18/17 (Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016. Revisione 2014 Piano generale), prevede al punto 6.6.1.3 - Caratteristiche e dislocazione dei mezzi aerei nazionali, che "Gli aeroporti di Elmas, Oristano e Olbia, rappresentano infrastrutture idonee sia per il rischieramento temporaneo dei mezzi aerei, che per il rifornimento di carburante.";

PRESO ATTO inoltre che dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 si evince, sempre al punto 6.6.1.3, che "La flotta aerea del servizio regionale antincendi è all'occorrenza implementata da una serie di velivoli, ad ala fissa e rotante, messi a disposizione dal Dipartimento della protezione civile che, al momento della redazione del presente Piano non hanno ancora dislocazione definita nella regione Sardegna",


impegna il Presidente della Regione

a predisporre tutti gli atti e gli indirizzi idonei a individuare nell'aeroporto di Fenosu un punto logistico per il Dipartimento della protezione civile nella campagna antincendio 2014. (1).)

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori). Presidente, voglio ricordare quanto già ho detto, e cioè che essendoci dei mezzi poteva essere utilizzabile; concordo poi con l'Assessore, non so se ho capito bene, sul fatto che sia stato l'ENAC a sospendere, non oggi ma a suo tempo, l'autorizzazione. In attesa di poterla ridare, io dico che la Regione autonoma della Sardegna potrebbe acquistare l'aeroporto con un euro! Questa è una cosa possibile. Quindi si potrebbe fare di tutto e di più proprio nell'interesse in questo caso dell'antincendio ma riservandosi per altro. Dichiaro, concludendo, il voto favorevole sull'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Per il esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dei trasporti.

DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta esprime parere favorevole sull'ordine del giorno.

PRESIDENTE. La mozione si intende ritirata. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Discussione e non approvazione della mozione Dedoni - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Fenu - Cossa - Crisponi - Locci - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Randazzo - Truzzu - Peru - Cherchi Oscar - Cappellacci - Pinna Giuseppino - Carta - Tatti sulla costituzione e nomina, ai sensi dell'articolo 53 del Regolamento, di una Commissione speciale sulla situazione degli istituti di credito in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (23)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame della mozione numero 23. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei premettere che ho voluto sottoporre questo argomento all'attenzione del Consiglio, se l'attenzione ci fosse o ci sarà, perché ho seguito una via che nella scorsa legislatura il senatore Uras volle proporre all'Assemblea, perché permangono le problematiche esposte allora dal senatore Uras e da noi nella stesura di un'identica mozione.

Abbiamo infatti davanti a noi il panorama della società sarda in difficoltà, morsa dalla crisi, priva di sbocco occupazionale, in cui le cosiddette partite Iva non fanno altro che manifestare il disagio, le imprese non fanno altro che lamentarsi della non disponibilità verso l'imprenditoria, l'imprenditoria agricola è aggredita dalle banche, si toglie a chi non può più pagare anche l'unica possibilità di ricoverarsi dal gelo e da ogni intemperie.

La coscienza di ognuno di noi ritengo debba prestare attenzione a chi ha sofferenze di questo tipo e vive fuori dal Palazzo. Non dovremmo trascurare, per la nostra coscienza in primis, quanto male a volte si fa soltanto omettendo. È vero, la Chiesa dice che ci sono anche i peccati di omissione, e io soggiungo che a volte sono più gravi di quelli di "compimento". Perché omettere è non voler vedere, pur avendole ben visibili davanti a noi, le sofferenze altrui, anzi, significa passarci sopra. È come passare su un cadavere.

Se abbiamo davanti a noi questo panorama e se è vero quello che noi diciamo, ebbene, io vorrei che ciascuno, oltre che interrogare la propria coscienza, interrogasse la propria razionalità, la propria esperienza, rileggesse i giornali per verificare quanto le banche spesso e volentieri, non una banca, come in una mozione a suo tempo fu scritto, ma tutte le banche, hanno usato i finanziamenti per guadagnare sui tassi di interesse arrivando a praticare l'anatocismo e creando anche delle condizioni di tale peculiarità che hanno fatto veramente del male alle famiglie, alle imprese, alla società sarda.

Se questo è vero, abbiamo il dovere come consiglieri regionali di attuare lo Statuto della Regione autonoma della Sardegna, di non fare coloro i quali sono ignavi e camminano dietro lo straccio. Perché vorrei capire quanta coscienza c'è in chi vuole o non vuole approvare l'istituzione di una Commissione che deve verificare quello che il sistema creditizio fa nei confronti di famiglie, impoverendole, di imprese, distruggendone il tessuto produttivo.

Se questo è, io credo che bisognerà porci mano, attuando lo Statuto che, all'articolo 4, dà competenze specifiche sul sistema del credito in Sardegna. Occorre vedere con attenzione quello che fuori da quest'Aula vivono quelle famiglie deboli, quelle imprese deboli, quel sistema Sardegna che non fa altro che piangere sulle proprie pochezze e miserie.

Se questo è, io credo che ciascuno di noi debba fare quell'esame di coscienza e decidere che cosa fare in quest'Aula, se lasciare che le cose continuino ad andare così come stanno andando, se omettere ancora una volta la conoscenza delle proprie cose; io non ho da dire niente, ho solo da proporvi questo a tutti, per avere coscienza e per non dire poi che in quest'Aula non si è deciso alcunché, che nessuno ne ha parlato e altro davanti al pubblico.

I mass media di spazio me ne danno direi poco, ma io mi auguro che i mass media diano spazio per verificare che cosa si realizza, in concreto, per attenuare il male che sta colpendo i punti più deboli della nostra società. Se questo problema è presente nella coscienza di ciascuno di noi, ognuno di noi deve operare sapendo quello che avviene. Ci estraniamo? Vogliamo passare sul cadavere di quei poveri che vengono espropriati anche delle poche cose che hanno? Vogliamo dimenticarci delle partite iva che soffrono? Vogliamo dimenticarci delle imprese agricole che sono in sofferenza? Benissimo, non facciamo niente, lasciamo che un capitalismo aberrante, perché questo è un capitalismo aberrante, possa essere portato a compimento in un liberismo sfrenato all'interno del sistema creditizio.

Ma la coscienza di ciascuno di voi, e di ciascuno di noi, non potrà non operare seguendo le necessità per lo meno per arginare posizioni gravi che sinora hanno compromesso, in maniera così preponderante, il sistema sardo e, devo dire, non solo sardo. Ma in particolare noi dobbiamo curarci degli aspetti e delle difficoltà che vivono la nostra società e la nostra popolazione. Quindi, non ho da proporre di più, non ho da dire di più, io ho portato davanti a voi e alla vostra coscienza il problema. Ciascuno lo risolva come meglio ritiene.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Presidente, io sono d'accordo nel merito perché è vero che gli istituti di credito, tutti e non solamente uno come diceva poc'anzi il consigliere Dedoni, sono ormai diventati di fatto controparte sia delle famiglie che delle imprese. Tutti noi operatori politici abbiamo conoscenza di imprese, in particolare quelle del mondo dell'edilizia, che con patrimoni immobiliari anche molto consistenti, ma in crisi di liquidità per la crisi economica che conosciamo, vengono messe in sofferenza dalle banche. Le banche mettono in sofferenza le imprese, pignorano il patrimonio, lo svendono e spesso lo svendono a società che, a volte, sono ricollegabili alle banche stesse. Tutto questo evidentemente a svantaggio dell'imprenditore locale e a vantaggio, invece, di chi per vari motivi ha liquidità da investire.

È una situazione non solo economicamente insostenibile ma anche eticamente intollerabile, è eticamente intollerabile. E tutto ciò dopo che gli istituti di credito, quanto meno inizialmente quelli americani, vi ricorderete tutti la crisi della Lehman Brothers del 2008, ne sono stati per buona parte responsabili. Ci ricordiamo tutti la questione dei mutui subprime, cioè dei mutui concessi senza le garanzie dovute, dei derivati sui mutui subprime, delle assicurazioni sui derivati, una speculazione intollerabile che ha portato o quanto meno ha aggravato una crisi economica che è oggi europea e statunitense.

Gli istituti di credito però i bilanci li hanno ripuliti; li hanno ripuliti dai titoli tossici con i soldi freschi della Comunità europea a un tasso pari a 0, o quasi, li hanno ripuliti con i soldi dei cittadini. Per questo motivo è quindi, ancora di più, un atteggiamento intollerabile; è un atteggiamento che non possiamo non considerare se pure gli istituti di credito sono privati, ma noi facciamo politica e abbiamo il ruolo di registi della politica e della situazione economica, e quel ruolo dovremmo esercitare.

Sono d'accordo con il consigliere che mi ha preceduto quando ha fatto riferimento a una classe dominante sovranazionale di natura finanziaria, tanto è vero che gli Stati, compreso il nostro, investono molto di più sull'aspetto finanziario e molto meno su quello sociale. Parliamo di miliardi in derivati e parliamo di milioni sul sociale. È chiaro che occorre cambiare strada ed è la politica che deve riuscire a farlo.

Ritengo siano necessarie mobilitazioni importanti che diano alla politica la forza per cambiare strada, perché la classe sovranazionale dominante spesso si occupa anche di politica, quasi che non avesse responsabilità in tutto ciò che è successo; e faccio riferimento non a caso al Governo Monti e allo stesso ministro Passera, per sottolineare come non si possa dire che la responsabilità sia solo della politica. Certo, la politica ha avuta una grande responsabilità ma la classe dominante dei dirigenti, dei grandi dirigenti, ha avuto le stesse responsabilità, se non anche maggiori, della politica. Oggi non possono spacciarsi pertanto per salvatori della patria.

Sono molto d'accordo quindi nel merito, ho qualche dubbio (mi permetterà il collega di esprimerlo) sull'efficacia della Commissione d'inchiesta perchè io credo che poi le commissioni d'inchiesta non raggiungano grandi risultati. Quindi invito a ragionare con maggiore attenzione sull'opportunità della Commissione d'inchiesta ma sono certamente d'accordo sulla censura a un atteggiamento che, ripeto, è non solo economicamente insostenibile ma è eticamente, e voglio sottolinearlo, eticamente insopportabile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Presidente, il mio intervento nasce anche dall'essermi occupato, attraverso un'associazione, di dare consulenza gratuita a una serie di imprese, di aziende sarde che sono vessate dalle banche in modo ingiusto e, oserei dire, illegale.

Vorrei richiamare il fatto che diverse volte l'Unione europea ha ufficialmente condannato la Banca d'Italia e le banche italiane in merito all'applicazione del calcolo del tasso alla francese che determina di fatto un tasso di interesse d'usura e anatocismo bancario.

Numerose sono ormai le condanne anche da parte dei tribunali nei confronti delle banche che vengono costrette a restituire la parte estorta, come dire, in eccedenza rispetto al giusto calcolo degli interessi. E la situazione sarda da questo punto di vista è drammatica. Sono numerose le imprese, le aziende e i singoli cittadini che rischiano il pignoramento dell'intero patrimonio e seri guai per non essere riusciti a pagare magari i mutui, i leasing o quanto avrebbero dovuto restituire. Però ci troviamo di fronte a degli strumenti finanziari che sono, appunto, viziati spesso e volentieri da anatocismo e da tasso di interesse da usura applicato dagli istituti di credito ufficialmente operanti nel mercato come privati, ricordiamocelo, come privati.

Se a questo si aggiunge che, di fatto, alcuna banca sarda, alcuna banca operante in Sardegna è sarda, la situazione è ancora più drammatica e più grave. Da studi recenti, realizzati da diversi cultori della materia, emergerebbe un dato drammatico: l'87 per cento, ribadisco l'87 per cento dei mutui sardi, dei leasing e dei conti correnti, sono gravati da tasso d'interesse d'usura e da anatocismo bancario. Di fronte a questa situazione e alle drammatiche conseguenze che ne conseguono per la nostra economia appare a mio avviso assolutamente indispensabile che, come Consiglio, ci facciamo carico di questo problema anche perché la Regione sarda che finanzia e cofinanzia tutta una serie di interventi, compresi i mutui casa per esempio, potrebbe essere direttamente chiamata in causa come parte civile per essersi vista sottrarre in tutti questi anni cifre importanti sotto forma di interessi non dovuti alle banche.

In virtù di questa situazione, pare a mio avviso doveroso istituire una Commissione d'inchiesta, o favorire uno studio apposito che metta in tutela la Regione sarda e soprattutto tutti i sardi di fronte a questa gravosa situazione.

Pertanto io e i miei colleghi siamo assolutamente favorevoli alla istituzione della Commissione d'inchiesta di cui facciano parte anche esperti e docenti di economia finanziaria che ci spieghino i meccanismi del credito, facendoci capire definitivamente come è la situazione da questo punto di vista in Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, certo bene fa il Consiglio regionale a occuparsi di un tema così serio, così importante, di un tema caro a tutti noi, di un tema caro a tutti i sardi, alle famiglie, caro a tutto il mondo delle imprese. E bene fa il Consiglio regionale a occuparsene, certamente non perché voglia dichiarare o debba dichiarare guerra al sistema delle banche che sappiamo essere un partner prezioso, importante per i giovani che vogliono avviare una loro attività, per le famiglie che vogliono accendere un mutuo, per le imprese che vogliono proseguire la loro attività nonostante queste ondate di criticità che quotidianamente feriscono e colpiscono il sistema produttivo.

C'è però una verità: le banche in questo momento non sono al fianco delle imprese, le banche hanno un atteggiamento, così è stato già definito dai colleghi, di vessazione e, cosa reale, la quotidianità ce lo riporta attraverso i media, incredibilmente non seguono quello che sta accadendo attraverso gli interventi della BCE che, ricordo ai colleghi del Consiglio, ha portato ai minimi storici, allo 0,15 per cento, il costo del denaro, vicenda mai conosciuta da alcuno che si sia occupato di finanza o di impresa.

Eppure queste risorse non sembrano aiutare, in un momento difficile come questo, le attività del mondo delle imprese, anzi mi pare che il cimitero vanti purtroppo tanti caduti, migliaia e migliaia solo nel corso del 2013, ma si sfiorano addirittura le 25 mila imprese che hanno fermato la loro attività produttiva nel corso dell'ultimo triennio, quello colpito con la maggiore severità da uno tsunami economico che sembra ancora non avere fine.

Eppure ci si domanda come mai oggi, mercoledì, la proposta e la messa in vendita di un pacchetto di BOT pari a 6 miliardi e 500 milioni di euro andrà completamente acquisito, e come mai si raggiungano valori come quelli toccati in questi ultimi giorni dal Nasdaq, il listino tecnologico, ai suoi massimi storici, e lo stesso accade al Dow Jones, sembrano tutte cose lontane. Ogni volta che la BCE ritocca la sua percentuale, queste risorse vanno direttamente a vantaggio delle banche. Le stime che sono state fatte in questi giorni sulla decisione della BCE pare che assegnino alle banche una movimentazione in termini positivi che varia fra i 200 e i 400 miliardi. Di tutto questo noi non vediamo davvero nulla, non c'è un minimo di risorse destinato a dare quel minimo di serenità che le imprese, le famiglie richiedono.

Mi pare allora molto importante quel gesto che è stato fatto con l'apertura di questa mozione oggi in Consiglio regionale, che va ad affiancarsi a quello fatto alcuni mesi fa in Sicilia, dove una locale associazione di categoria ha deciso di affiancare il mondo delle imprese con la costituzione di parte civile ogni volta che un'impresa si viene a trovare in una situazione di vessazione da parte dello strumento bancario. Credo che quella iniziativa, che non è mai stata vista prima, abbia avuto un effetto dirompente, ed è una ragione importante per la quale anche questo Consiglio si deve preoccupare e occupare di un'attività di questo genere.

Noi dobbiamo dare la sensazione al mondo produttivo isolano che siamo al fianco delle imprese, e quindi ritengo davvero importante e improcrastinabile l'opportunità che si decida e si voti unanimemente di istituire una commissione d'inchiesta sulle attività della filiera del credito nei confronti della filiera sofferente delle attività produttive e di tutte le famiglie della nostra terra.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pier Mario Manca. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Io mi trovo sufficientemente d'accordo sul contenuto di questa mozione, anzi ringrazio il primo firmatario, l'onorevole Dedoni, perchè il problema dell'atteggiamento non benevolo delle banche nei nostri confronti effettivamente esiste; e in particolare posso dire che l'atteggiamento è ancora meno benevolo nel caso di una società che non ha un tessuto produttivo consolidato.

Forse noi come isolani, come sardi, stiamo ricevendo i colpi maggiori. Le nostre famiglie, effettivamente, non hanno più credito, ma le stesse imprese, come ha detto Demontis, nel comparto edile in particolare è stato sostenuto da Crisponi, sono al tracollo, migliaia di aziende vengono chiuse. Quindi è un problema reale come è reale il fenomeno dell'anatocismo, che colpisce sicuramente le imprese ma anche le famiglie, i privati.

Mentre per quanto riguarda le imprese ormai ci sono delle forme, possiamo dire anche consolidate, per poter reagire e rivendicare i diritti che sono stati usurpati dalle banche, niente si sta facendo per le famiglie. Molte volte i conti sono comunque truccati palesemente dalle banche come lo dimostra il fatto stesso che si stia trascinando questa situazione di degrado economico, nonostante le banche siano impegnate in una ristrutturazione interna senza però venire incontro, consigliere Dedoni, alle esigenze dei privati e delle imprese.

La ristrutturazione consiste, ed è palese anche da noi, nella chiusura degli sportelli, non in una ristrutturazione effettiva su come dare il denaro e partecipare a una ricrescita economica di quest'isola. Quindi, nel merito sono perfettamente in linea. Sul dispositivo mi permetta di dire che avrei qualche difficoltà perchè si impegna il Presidente della Regione a riferire sulla situazione del credito e a intervenire con la massima urgenza per scongiurare il rischio, eccetera, e si impegna altresì il Consiglio regionale a istituire una Commissione, eccetera.

I presentatori della mozione ritengo abbiano fatto bene a portare in Aula un argomento indubbiamente estremamente interessante ma che ha bisogno di approfondimenti. Io ritengo che in questo momento non sia il caso, perché mancano proprio i dati concreti per capire la dimensione e l'incidenza reale del fenomeno sui privati, sulle famiglie e sulle imprese; si tratta quindi di riportare un argomento del genere in Commissione in tempi veloci, studiare questo problema e dopo vedere se è il caso di istituire una Commissione.

In questo momento io non credo alla utilità di una Commissione; a noi serve capire il fenomeno come Consiglio, per capire come Consiglio ci servono dei dati, si tratta di approfondire da un punto di vista razionale, intellettuale, le situazioni. In base a questo, secondo me, noi possiamo, se è il caso, anche istituire una Commissione d'inchiesta

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Io, con la stessa enfasi forse che ha caratterizzato gli interventi di chi mi ha preceduto, condivido in linea di principio il fatto che esista il problema dell'anatocismo, il problema del credito, il problema delle banche che non danno alle aziende la possibilità di stare in piedi, ma che anzi sembra che godano a mettere ancora più in difficoltà coloro che a loro si rivolgono. Tutto vero questo, onorevole Dedoni, però, per farla breve, non discuto ora della questione, avremo occasione per farlo in maniera più dettagliata.

La conclusione della mozione mi pare però, per certi aspetti, fuori luogo Si dice, per esempio, che si impegna il Presidente della Regione a riferire sulla situazione del credito in Sardegna; cioè il Presidente della Regione deve riferire sulla situazione del credito in Sardegna? Oppure si dice che è necessario intervenire con la massima urgenza per scongiurare il rischio di tracollo del sistema produttivo, economico e sociale isolano.

Quindi il Presidente della Regione viene in Aula e ci dice come si evita il tracollo del sistema produttivo, economico e sociale isolano? Oppure si dice che si impegna il Consiglio regionale, ancora una volta, a istituire l'ennesima Commissione d'inchiesta sulla situazione degli istituti di credito in Sardegna, anche alla luce di imminenti notizie di chiusura di numerosi sportelli. Personalmente su questo non sono d'accordo, ed è una mia posizione sulla conclusione, sulla sostanza dell'argomento.

D'altra parte, siccome ritengo l'argomento non solo meritevole di attenzione ma, anzi, meritevole di attenzioni particolari, proprio perché è un tema importante sul quale occorre intervenire, e questo Consiglio regionale deve dire la sua in merito a un tema come questo, io credo che noi abbiamo strumenti, intendo le Commissioni consiliari, che si occupano di approfondire le problematiche. Proprio perché l'argomento è serio, proprio perché l'argomento ha bisogno di essere ulteriormente analizzato, approfondito, sviscerato nella sua drammaticità, credo che la Commissione consiliare competente abbia il dovere di occuparsene.

Esaurito questo percorso, si può ritornare in Aula con un problema argomentato, discusso e, magari, anche con una documentazione sotto mano che ci dica realmente com'è la situazione del credito in Sardegna. A questo punto potremo chiedere al Presidente della Regione di venire in Aula a riferire sul credito; ma riferire sul credito sulla base di una mozione che racconta in tre righe, con tre "considerato", qual è la situazione del credito in Sardegna e del dramma che ne sta derivando per come si stanno comportando, credo sia esagerato. Presidente, personalmente, non condivido la mozione in questa formulazione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (FI). Presidente, mi sarei astenuto volentieri dall'intervenire se non fosse per alcune affermazioni dell'onorevole Pietro Cocco che, per la verità, mi sorprendono. Il Presidente della Regione non vive su Marte e rispetto alle problematiche del credito, vivaddio, può e deve poter riferire al Consiglio regionale. Non abbiamo chiesto l'intervento del professor Antonello Arru, né quello dell'onorevole Cabras, e neanche stiamo scomodando una parte politica che del credito conosce quello operante in Sardegna a fondo in quanto da anni ne gestisce e ne controlla le dinamiche.

Non stiamo ponendo un problema politico sulle Fondazioni, per quanto ci sarebbe qualcosa da dire, stiamo ponendo un problema che attiene a una situazione denunciata da associazioni di categoria, denunciata soprattutto dal sistema delle imprese. I fenomeni che si stanno verificando, per la verità, sono anche effetto di una schizofrenia del sistema legislativo, perché il superamento delle vecchie norme, che risalivano ai primi anni del novecento, inizia nel '76, poi nel '93 è stato varato il testo unico in materia bancaria, nel '96 la legge antiusura, gli interventi additivi della Corte costituzionale, nel '99 la legge che ha reso possibile il comitato per il credito, famosa la deliberazione del 2000 con la quale si disciplina soprattutto il fenomeno della capitalizzazione degli interessi, proprio per evitare quel fenomeno dell'anatocismo, che è stato richiamato, e il conseguente accumulo di cause che sta invadendo i tribunali di tutta Italia sul tema con una significativa ricaduta sul nostro sistema.

Per quanto si cerchi di minimizzare l'interferenza della politica sulle dinamiche del credito, e questo non è, l'abbiamo detto tante altre volte, vivaddio, mi pare che in questa mozione si pongano, in maniera garbata, questioni che non possono non trovare risposta. E allora, vale anche per te, amico mio, Antonio Solinas, poiché l'Assessore della programmazione si chiama, inopportunamente, a mio avviso, ma si chiama ancora Assessore della programmazione, del bilancio, del credito e dell'assetto del territorio, o lui o il Presidente riferiscano sulla situazione e facciano una ricognizione.

La Regione inoltre (lo voglio ricordare al collega Pietro Cocco) organizza ogni anno una conferenza sul credito, ed è una conferenza molto partecipata, una conferenza alla quale io ho avuto il piacere di partecipare e intervenire, anche con il collega Giampaolo Diana, allora Capogruppo del PD. Mi pare perciò che davvero non sia una bella cosa quella che stiamo facendo: minimizzare il problema solo perché proposto da una parte politica.

Io penso che se c'è necessità di un ulteriore approfondimento, perché la maggioranza ritiene che possa partecipare anche nella definizione di un percorso, perché queste tematiche però possano costituire oggetto di un'attenzione da parte del Consiglio o della Commissione competente, ben venga, ma non si può liquidare così semplicisticamente il problema dicendo: "Non ci va che venga scomodato il Presidente della Regione a riferire", o anche l'idea della stessa Commissione di inchiesta, chiamatela poi come volete, si tratta semplicemente di trovare un luogo istituzionale nel quale poter affrontare il problema.

Quindi, io formulo l'invito a un supplemento di riflessione e a non liquidare, e men che meno a banalizzare un problema che ha grande rilevanza soprattutto sul sistema produttivo, ma anche sulle famiglie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti

DEIANA MASSIMO, Assessore dei trasporti. La Giunta si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io ho posto il problema sapendo che esiste, che è grave, che fa male, che turba le coscienze, ma il turbamento di coscienza, caro onorevole Demontis, non passa per la citazione dell'etica: "Sic et simpliciter", passa attraverso l'etica che si conforma nell'azione umana o sociale, e l'etica è qualcosa di più di quello che si declama, cosa diversa dalla morale, ma non lontana per alcuni aspetti. Allora, onorevole Cocco, come gli altri intervenuti, ritenete che non vada bene la Commissione d'inchiesta? Ne prendiamo atto, ma che la gente, il popolo sardo sappia che non si vuole applicare lo Statuto sardo, e non si vuole dare corso a uno strumento che consentirebbe alla politica sarda di sapere dove va chi oggi affama le partite Iva e le famiglie e le imprese; questo si sappia fuori da quest'Aula!

Poi si vuole trovare una soluzione diversa? Benissimo! Io dico che la Commissione d'inchiesta, che riferisce al Consiglio, poteva essere un ottimo osservatorio; non può essere tale il Consiglio e neanche la Commissione, se il riferimento è alla terza Commissione, che è già oberata di lavoro e che è difficile che possa operare in quella direzione esclusiva. Caro onorevole Cocco, sembra che lei piova dalla luna e non conosca le prassi e le capacità delle Commissioni.

Io vorrei capire se non abbiamo bisogno di un osservatorio, potremmo non aver bisogno della presenza del Presidente, vivaddio, anche quello va bene, ma un Presidente, ci ricordava qualcuno, non è che viva avulso dalla realtà, dovrebbe conoscere specificatamente il tessuto, la carne, il sangue della società sarda, se è vero che è tormentata o no, se è vero quello che dite voi che dovevate essere risolutori dei problemi di un sistema. Ora io mi chiedo: non si vuole fare niente? Benissimo! Che a ognuno resti la propria coscienza, in pieno, ma noi stiamo abdicando come classe politica dal fare il nostro dovere.

Se ci sono forconi fuori che reclamano, è perché noi non riusciamo a fare il nostro dovere, a testimoniare di essere un'istituzione funzionante e cosciente di quello che fa attraverso i consiglieri. E' la negazione; benissimo! Se è quello che si vuole, che così sia, sancito da una maggioranza; ma, attenzione, tutto questo rischia di rivolgersi contro chi pone in essere simili situazioni.

A me non interessava una Commissione qualunque, non mi interessa, a me interessa che ci sia il palpitare serio della conoscenza della gravità dei problemi, un osservatorio partecipe di queste situazioni di gravità che vive la società sarda, e di cui il Consiglio prendesse coscienza in via definitiva se riferito da una comunità, che non è la singola persona, che non è il singolo partito, ma è il'insieme dei partiti all'interno di quella Commissione istituita in funzione di osservatorio.

Non va bene? Lasciate l'alibi che ci siano altre, terze persone, che comandano sulla vostra testa, cioè che ci siano poteri forti, magari quelli bancari, quelli che qualcuno potrebbe o vorrebbe rappresentare, quelli che altri ipotizzano presenti nella conduzione della politica del centrosinistra sardo. Se io facessi polemica arriverei a ben altro e non voglio essere sfidato su questi termini, ma chiedo la coscienza pulita di ciascuno di voi perché rispetto ciascuno di voi.

Allora, se così è, che ciascuno voglia lavarsi con il pronunciamento di un'etica che poi non pratica e poi svolta per trovare altre soluzioni ben diverse, ben altre da quelle che sono le vie che deve percorrere un Consiglio regionale che ha valore in sé, se lo si riconosce da parte della società, ma la società non lo riconosce in queste condizioni, in questo modo, per questo tipo di trattazione degli argomenti che sono di vitale interesse per il prossimo futuro. Presidente, chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. E' in votazione la mozione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, non è mia intenzione fare dichiarazioni di voto, ribadisco il mio no anche dopo l'intervento dell'onorevole Dedoni. Io continuo a sostenere che i problemi esistono, ma esiste anche la testardaggine delle persone. Io non vivo in mezzo a persone testarde. Ho proposto delle soluzioni. Se poi ognuno si vuole arroccare sulle proprie convinzioni, questo faccia e buon pro gli venga.

Consigliere Dedoni, le ricordo solamente una cosa e cioè che lei è in Consiglio da tantissimi anni, almeno rispetto a me, con una crisi fuori che ci sta attanagliando da almeno cinque anni. Credo che questa proposta forse era più lecito, più doveroso e più corretto farla qualche anno prima.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). È stata fatta! Forse lei non ne è a conoscenza. Si informi prima di parlare!

MANCA PIERMARIO (Soberania e Indipendentzia). Ho forti dubbi sulle sue capacità quando era in maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Onorevole Manca, mi rivolgo a lei solo perché ha parlato adesso, ma la mia richiesta è rivolta a tutta la maggioranza e a tutto il Consiglio. Tutti quanti abbiamo condiviso il fatto che il problema esiste, è reale, è drammatico per gli impatti che ha nei confronti delle nostre imprese e delle nostre famiglie. Noi abbiamo formulato una proposta che riteniamo utile, valida e funzionale. Allora, onorevoli colleghi, fate voi una proposta che affronti il medesimo problema, ovviamente con delle soluzioni, che possiamo condividere anche noi perché sino adesso abbiamo visto solamente respingere la nostra proposta di istituzione di una Commissione d'inchiesta.

Fateci capire come, secondo voi, si risolve questo problema, come lo si può affrontare. Se ritenete che la nostra proposta possa essere superata da una vostra proposta migliorativa, proponetecela, perché sino adesso non l'abbiamo sentita.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Dichiaro il voto contrario del Gruppo di Sardegna Vera e preciso che non esiste una parte collusa con le banche e una parte che collusa non è, non esiste una politica sporca e un'altra politica. Esistono gli atti di indirizzo, esistono tutte le attività collaterali a un'economia che è fortemente imperniata tra l'attività politica e l'attività economica. Se nascondiamo questo siamo persone abbastanza ipocrite che poi potranno anche mettersi la maglietta dei moralisti per puntare il dito su Dedoni per altre cose, su Efisio Arbau per altre ancora e così via, quindi evitiamo di fare dei moralismi fine a sè stessi.

Sulla questione delle banche il Capogruppo del Partito Democratico non ha fatto la proposta, vi ha detto quello che farà la maggioranza e spero che la minoranza sia collaborativa in quest'attività, che è l'attività consiliare. È cambiata la maggioranza, è cambiato anche il metodo di lavoro. Stamattina abbiamo discusso di una proposta di legge che è arrivata velocemente in Aula e non è arrivata con il "102", è arrivata con un'attività in Commissione, ci siamo impegnati in Commissione e abbiamo portato un risultato. Adesso sugli istituti di credito portiamo gli stessi argomenti nella Commissione e arriviamo a una rapida approvazione di un documento che prenda atto di queste cose.

Sulla questione antipatica che aleggia in quest'Aula relativamente al fatto che alla Fondazione Banco di Sardegna o al Banco di Sardegna ci siano esponenti riconducibili a partiti politici, io mi ricordo solo una cosa di quest'Aula, perché ci sono da neanche un anno. Negli ultimi giorni della scorsa legislatura tutta l'opposizione uscì dall'Aula quando la maggioranza presentò una rosa di nomi di personalità che dovevano andare a ricoprire un ruolo all'interno del comitato di indirizzo - se non ricordo male - del Banco di Sardegna ed erano tutti nomi a forte caratterizzazione politica, qualcuno forse era un ex Presidente di Regione e altri erano nel gabinetto del Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Leggo l'impegno che viene richiesto al Presidente della Regione: "riferire sulla situazione del credito e intervenire con la massima urgenza per scongiurare il rischio di tracollo del sistema produttivo isolano". La Regione autonoma della Sardegna ha un bilancio di 6 miliardi e 700 milioni annui, una media di 7 miliardi, per ogni annualità. Non vi è Assessorato, non c'è a Villa Devoto, non c'è in Viale Trento un caveau che contenga questi denari.

Questi denari sono allocati presso gli istituti di credito e spesso le difficoltà del sistema produttivo isolano sono determinate non dalla lentezza dei funzionari regionali, ma proprio da un'attività che viene svolta maldestramente dal sistema del credito. Tengono in cassa risorse che fanno riferimento a bandi del 1980 e le hanno in cassa loro, non sono nel caveau di alcun istituto regionale, sono nei caveau delle banche che li utilizzano per le loro attività che non sono esattamente coerenti al sistema produttivo o a quello delle famiglie isolane. È di questo che si sta parlando, onorevole Cocco.

Quindi se si ritiene che il Presidente della Regione, così come l'Assessore della programmazione, debbano fare esclusivamente sintesi di un sistema produttivo che è in crisi, nel quale è presente una serie di criticità, e al di là di quelle che sono conosciute da tutti su un sistema farraginoso e burocratico, sul quale dovrete dare prova di attivismo, c'è un problema che è quello per cui il sistema del credito deve avere per una sintesi una valutazione superiore da parte dei riferimenti massimi della Giunta regionale: quelli che hanno il cordone della borsa, l'Assessore della programmazione e, soprattutto, il Presidente della Regione.

Quindi venire in quest'Aula a riferire sulle criticità che si riscontrano in relazione alla operosità, alla operatività e alla velocizzazione della messa in moto del volano produttivo regionale, almeno attraverso le risorse che fanno capo alla Regione sarda, ritengo sia una cosa seria; questo Consiglio ha diritto di ascoltare e, come è nella sua capacità, ha diritto di poter avere non solo relazione diretta con questi due interlocutori preziosi, ma anche e soprattutto dare suggerimenti attraverso ognuno di voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, la mozione credo abbia assolto la sua prima funzione: far sfiorare a questo Consiglio un argomento che non è stato scoperto dai sottoscrittori della mozione, ma è noto a tutti. È un argomento col quale ci scontriamo tutti i giorni direttamente o indirettamente tramite le persone che vengono a chiederci aiuto.

La mozione naturalmente poneva un obiettivo: andare oltre una semplice discussione per cercare di costituire uno strumento che consentisse al Consiglio regionale e ai consiglieri singoli di poter avere una maggiore contezza della situazione del credito in Sardegna. Ha assolto anche a un'altra funzione, perchè abbiamo sentito la maggioranza assumersi la responsabilità di far sì che la Giunta e il Presidente della Giunta si impegnino maggiormente in questo settore, e vedremo i passi che intenderanno fare per concretizzare gli obiettivi della mozione.

Infatti la mozione non è stata bocciata nel merito, nel merito delle premesse e della descrizione della situazione della Sardegna; la mozione ha assolto bene il suo ruolo pertanto e votare a favore ritengo sia la conferma di questi obiettivi e la risposta alla richiesta di aiuto che arriva sicuramente tramite il Consiglio regionale da parte di coloro che oggi hanno problemi.

E non indugio a parlare di anatocismo, di interessi usurari, di vessazioni e dell'impossibilità, anche per i giovani, di andare in banca a chiedere un aiuto; sono cose note a tutti, è un problema che richiede un impegno urgente e importante del Consiglio e della Giunta regionale. La mozione aveva questo obiettivo, se poi non vogliamo costituire la Commissione chiedo comunque che non manchi l'impegno verso il conseguimento degli obiettivi veri della mozione stessa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, semplicemente dico che non c'era l'intenzione di non accettare altro; io ho parlato di osservatorio, onorevole Manca, quindi non dica che io mi sono arroccato perché questo non l'ho fatto, vi ho lasciato l'ampia libertà, è la mia coscienza stavolta a non entrare in termini politici rituali; però mi dispiace pensare che l'onorevole Pietro Cocco dica che boccia la richiesta al Presidente della Regione di venire a riferire in Consiglio sulla situazione del credito.

Udite, udite! Ragazzi, resto sbalordito, in quest'Aula ognuno ha la propria coscienza, onorevole Arbau, ma io so di non aver proposto nel mio Gruppo alcun nome politico per la Fondazione, quindi su questo stia tranquillo e lei lo sa bene perché c'era! Non sono e non voglio entrare nelle dinamiche interne alla Fondazione o al Banco, non mi interessa, a me interessa l'Unicredit più degli altri istituti di credito, ho citato uno per dire gli altri.

Tornerò in quest'Aula, Presidente, per mostrarvi singole pratiche per le quali una banca non sarda, o non vicina alla Sardegna ma operante in Sardegna con finanziamenti della Regione sarda, utilizza una società siciliana per analizzare quello che avviene e dopo mesi si chiede di pagare il primo e il secondo SAL, ormai da anni e non viene pagato; vorrei capire quali sono i tormenti, quali sono le difficoltà! Voi state negando queste cose, è un diritto nel vero senso della parola, fate quello che meglio ritenete, io non sono arroccato ma so una cosa che con coscienza si sta rifiutando di avere un'attivazione dello Statuto regionale sardo, Statuto di autonomia e dare corpo e anima a un osservatorio perché garantisca per sempre le attività di ricognizione nel mondo del credito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, intervengo molto brevemente perché ritengo che sia un'occasione persa per il Consiglio, però se si vuol fare l'esercizio muscolare dei numeri è chiaro che la maggioranza ha i numeri, bocci la mozione, questo rimarrà agli atti e noi esprimeremo, anche in sedi fuori da quest'Aula, le nostre perplessità per questo atteggiamento. Ma qualcuno che sta da quella parte ci eviti lezioni pretenziose, se le faccia in casa dove sicuramente ne ha proprio bisogno.

Ancora quel qualcuno eviti di richiamare qualche ex Presidente della Regione al quale non è neanche in grado di slegare il laccio della scarpa, eviti di inserire nella polemica insulsa persone che non lo cercano neanche perché è veramente anacronistico che si debba sempre scadere nella contumelia, nel richiamare anche all'interno di un normale confronto, di un normale dibattito, il pericolo di un attentato alla democrazia o chiedersi quale prebenda sia nascosta rispetto all'esercizio legittimo di un'attività che ha svolto il Consiglio regionale nell'indicare una terna di nomi; nomi fra i quali vi è anche quello di un ex Presidente della Giunta regionale, certo, di cui andiamo orgogliosi.

Se questo è il modo per affrontare i discorsi sulle banche, va bene, vuol dire che ha inaugurato, questa maggioranza, un altro sistema, un altro modo di procedere, quello che leggiamo sulla stampa quando si dissente; allora davvero mi pare che si stia perdendo la bussola. Noi attendiamo la prova dei fatti sulle questioni che contano, sulle questioni concrete a iniziare anche dal nuovo ruolo che assumerà l'opposizione; se oggi infatti è arrivata in Aula la legge sulla fetopatia alcolica questo non è dovuto al fatto che siete degli speedy gonzales, voi, ma è dovuto al fatto che la minoranza ha rinunciato anche alla presentazione della relazione nei termini.

Non assumete quindi questo atteggiamento perché l'opposizione modulerà, pur sapendo di non avere i numeri, anche in relazione a questo atteggiamento così pretenzioso di qualcuno della maggioranza, il suo atteggiamento, se è così che volete impostare i termini del confronto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Presidente, non intendevo intervenire, però voglio sottolineare che mi sembra vergognoso utilizzare la crisi delle imprese e la crisi economica in generale per denunciare delle nomine politiche negli istituti di credito. Si sta parlando di crisi delle imprese dovuta al mancato credito; certo, per le imprese il credito è necessario, ma la crisi delle imprese non dipende dalle banche che, a loro volta, sono delle imprese che intervengono, o dovrebbero intervenire, per aiutare le imprese.

Oggi il vero ruolo della banca (e questo aspetto non l'abbiamo esaminato) è emanazione dello Stato che le finanzia concedendo un credito allo 0 per cento, mentre alle altre imprese concede un credito lo Stato, che poi a distanza di tre anni o di cinque anni va reso triplicato.

Questo è il ruolo che oggi hanno le banche; non dimentichiamo però che la crisi delle imprese non è solo delle banche e le nomine politiche ci sono sicuramente, non lo metto in dubbio, però non utilizziamo questo argomento della crisi delle imprese per denunciare le nomine nelle banche.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). La mia dichiarazione l'ho fatta prima, avrei gradito anche concluderla così. Mi sono già espresso in merito alla sostanza dell'argomento e ribadisco il fatto che è un argomento importante, serio, sul quale questa maggioranza farà la sua parte e la farà con gli strumenti che questo Consiglio ci mette a disposizione a cominciare dai prossimi giorni. Non capisco l'atteggiamento dell'onorevole Pittalis di voler a tutti i costi richiamare la discussione su questo tema in una maniera un po' più aspra, in effetti mi è sembrato di sentire nomi provenire da quella parte, piuttosto che da questa . Ho sentito fare nomi di istituti di credito, con nomi e cognomi, quasi a mettere in evidenza la vera natura dell'interrogazione e della mozione.

Noi riteniamo che sia assolutamente necessario, invece, slegare la politica dalle questioni delle banche, noi riteniamo che sia questo il tema del quale questo Consiglio regionale si deve occupare. I tempi di oggi lo dicono chiaramente, voler a tutti costi insistere su una strada come quella della quale l'onorevole Pittalis si è fatto portavoce adesso, con nomi e cognomi, voglio dire, mette in evidenza la natura vera della mozione, e lo scopo che ha questa minoranza in Consiglio regionale sulla discussione, perché i temi dei tassi usurai delle banche, dell'anatocismo (insomma tutto quello di cui si è parlato in questa mattinata) sono temi concreti dei quali naturalmente vogliamo parlare.

Non è che c'è una parte sensibile della società rappresentata da voi e una parte insensibile, rappresentata da noi, che non ha a cuore le sorti delle cosiddette partite Iva, che non ha a cuore tutti coloro che chiedono soldi alle banche che non gliene danno, e quelli a cui li danno con tassi di interesse esagerati. Non è così e voi lo sapete bene! Noi non vogliamo fare prove muscolari, non vogliamo essere quelli che dimostrano di avere i numeri a tutti i costi su un argomento, perché abbiamo dato prova in tutti questi mesi, tre mesi da quando ci siamo insediati, invece di voler sempre trovare un punto di mediazione che ci accompagnasse nel lavoro.

Oggi questo invece è altro, condividiamo le premesse, non condividiamo la conclusione della mozione, ed è semplicemente questa la ragione per la quale riteniamo non debba essere approvata, nient'altro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Presidente, noi siamo assolutamente d'accordo sul "premesso", sul "rilevato", sul "considerato", sul "sottolineato", sull'"evidenziato" e sull'ultimo "rilevato", però crediamo che non sia questo lo strumento migliore per affrontare un problema che effettivamente esiste e di cui abbiamo già parlato, e di cui dovremo tornare a parlare anche in tempi rapidi. Io credo che la proposta del consigliere Manca poteva essere presa seriamente in considerazione da parte dei presentatori della mozione. Io, come Capogruppo di un partito della maggioranza, dico che ci impegniamo già da oggi, già da domani, a valutare con grande serietà, con grande contezza, quali strumenti ci possano mettere in condizioni di entrare nel merito di tutta la premessa che fa questa mozione. E, ripeto, che come Gruppo condividiamo tutta la parte della premessa e assumiamo l'impegno, non solo come SEL ma credo come maggioranza, di entrare immediatamente nel merito del problema che è un problema molto serio, di cui abbiamo sicuramente percezione che così non può continuare. Il nostro voto è comunque contrario.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 23.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere LEDDA ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Orru' - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Busia - Desini.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 47

votanti 44

astenuti 3

maggioranza 23

favorevoli 16

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Il Consiglio è riconvocato alle ore 16 del pomeriggio per la discussione delle mozioni numero 26 e 40.

La seduta è tolta alle ore 14 e 31.



Allegati seduta

isposte scritte

Risposta scritta dell'assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio all'interrogazione TRUZZU sul mancato rinnovo del collegio sindacale di Sardegna ricerche e il conseguente rischio di paralisi della società.

In riferimento alla Interrogazione dì cui all'oggetto, si segnala che, in data 13 maggio 2014 il giorno successivo rispetto alla data di ricezione della copia dell'interrogazione, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 17/13, ha provveduto a nominare il Collegio sindacale del consorzio Sardegna Ricerche.

In ottemperanza con quanto previsto dalla DGR n. 27/45 del 19 giugno 2012, il Collegio sindacale deve esercitare anche la revisione legale dei conti del consorzio.

Si segnala che, così come previsto dall'art. 8 delta legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 e dall'articolo 13 dello statuto di Sardegna Ricerche, il Collegio sindacale è composto da un presidente e due membri effettivi, nominati su proposta del Presidente della Regione, scelti tra i revisori legali iscritti nell'apposito registro e che i componenti durano in carica per un periodo di tre anni.

Il Collegio sindacale ha la seguente composizione:

presidente: Agostino Galizia nato a Nuoro il 26 novembre 1968;

componente: Monica Pilloni nata a Cagliari il 20 febbraio 1963;

componente: Salvatore Angelo Pinna nato a Abbasanta il 24 luglio 1952.

Per questa ragione, risulta non fondato il rischio di paralisi del consorzio Sardegna Ricerche. (24)

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

INTERROGAZIONE TEDDE, con richiesta di risposta scritta, sulla paralisi di AGRIS, ARGEA e LAORE indotta dalla cessazione dei direttori generali delle agenzie, senza previsione della loro sostituzione.

Il sottoscritto,

premesso che:

- con nota del Direttore generale dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale prot. n. 3552/VII.10 del 21 febbraio 14, inviata al Direttore generale dell'agenzia LAORE Sardegna e al Direttore generale dell'agenzia AGRIS Sardegna, veniva comunicato ai destinatari che gli incarichi di direttore generale delle agenzie agricole non deve essere di durata superiore a quella della legislatura, ai sensi del disposto dell'articolo 30, comma 5, della legge regionale n. 13 del 2005, e si conclude al massimo entro i novanta giorni successivi alla fine della stessa; a detti fini il termine "a quo" della fine della legislatura veniva fatto coincidere "con la prima seduta del nuovo Consiglio regionale risultante dalle elezioni del 16 febbraio u.s.", prima seduta poi tenutasi in data 20 marzo 2014;

- con nota del Direttore generale dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione, prot. n. 5909 del 7 marzo 2014, inviata al sindacato dirigenti e direttivo regione Sardegna (Sdirs), e per conoscenza al Presidente della Regione, agli Assessori degli affari generali e dell'agricoltura, alla Direzione dell'agricoltura, ai due predetti direttori generali di AGRIS e LAORE e a quello dell'agenzia ARGEA, veniva comunicato che gli incarichi di direttore generale delle due agenzie agricole sarebbero cessati al novantesimo giorno successivo alla scadenza della legislatura, salvo che nel frattempo non venissero nominati i nuovi direttori generali, e detto termine era stato previsto dal legislatore al fine di consentire alla nuova Giunta di espletare le procedure, ad evidenza pubblica, per il conferimento dei nuovi incarichi come previsto dal comma 4 della norma citata;

- con tre successive e distinte note in data 16 maggio 2014, l'attuale Direttore generale dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, inviate ai tre direttori delle agenzie agricole regionali, contraddiceva le precedenti note sul tema e comunicava ai destinatari la cessazione dei rapporti e delle cariche al novantesimo giorno dalla scadenza della legislatura (15 febbraio 2014) e, quindi, al 16 maggio 2014, pur in difetto di nomina di sostituti commissari;

- tali intempestive comunicazioni del 16 maggio 2014 hanno, di fatto, paralizzato l'attività delle tre agenzie perché le ha private del rappresentante legale, non sostituibile legittimamente da altro dirigente in servizio, come invece può avvenire con i direttori generali degli assessorati regionali, in quanto la natura di "organo" rivestita dai direttori delle agenzie agricole non consente l'applicabilità delle norme di sostituzione previste dalla legge regionale n. 31 del 1998 per le funzioni dirigenziali;

- tale azione amministrativa contraddittoria e confusa, oltre a danneggiare l'operatività delle agenzie agricole, con pesanti riflessi sui comparti di pertinenza, lede il principio buon andamento della pubblica amministrazione, secondo il quale l'attività della pubblica amministrazione che tende alla realizzazione dell'interesse pubblico si deve conformare a criteri di efficacia ed efficienza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere quali iniziative intendano assumere, in tempi brevissimi, al fine di restituire alle agenzie agricole la piena funzionalità per evitare ulteriori danni ad un comparto economico che attraversa una crisi epocale. (48)

INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo - AGUS - LAI - PIZZUTO, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione che si verrà a creare a causa del rinvio sinedie delle prove di guida relative al concorso volto all'assunzione di 800 autisti ARST.

I sottoscritti,

premesso che:

- in data 25 ottobre 2010 è avvenuta la fusione tra le società ARST Spa e ARST Gestione FdS Srl che ha dato vita all'azienda unica regionale dei trasporti pubblici ARST Spa per l'erogazione di servizi di trasporto pubblico locale su gomma e su ferro;

- l'ARST, così costituita, nel corso dell'annualità 2013 ha bandito un concorso volto alla assunzione di 800 autisti;

- forse tale iniziativa era, anche, volta a dare una risposta ed una collocazione a coloro che, attraverso forme contrattuali poco tutelanti, per anni hanno lavorato presso la suddetta azienda salvo poi trovarsi in situazione di precariato perenne;

- al concorso hanno partecipato 2.800 soggetti ed hanno superato le prime due prove solo 800 di loro;

- grande era l'aspettativa per gli 800 aspiranti autisti i quali potevano sperare nell'agognato posto di lavoro dopo il superamento della prova di guida che si sarebbe dovuta tenere nell'immediato;

- di fatto, da circa due settimane gli aspiranti autisti non hanno più notizia delle sorti di tale concorso;

- invero, sul sito istituzionale dell'azienda, in riferimento alla selezione, volta alla assunzione di autisti di autobus per servizio di linea, è apparsa la comunicazione di rinvio delle prove di guida a data da destinarsi;

- tale informazione ha destato molto allarmismo, soprattutto, anche, in considerazione del comportamento tenuto da parte dell'ARST e dell'Assessorato regionale dei trasporti;

- tali due soggetti, tempestivamente contattati da parte del segretario generale regionale della Filt Cgil, non hanno fornito spiegazione alcuna rispetto a tale rinvio sine die;

- tale atteggiamento, purtroppo, non fa ben sperare rispetto ad una risoluzione del problema in tempi brevi;

- ciò desta molta preoccupazione in previsione dell'imminente stagione estiva;

- invero, è palese che in tale stagione aumenta la necessità di personale in servizio al fine di sopperire alla assenza dei soggetti in ferie e garantire un efficiente servizio pubblico ;

- inoltre, non può sottacersi la necessità di completare nell'immediato la selezione al fine di fronteggiare la carenza di organico conseguente ai prossimi pensionamenti;

- altresì, non può trascurarsi la frustrazione delle aspettative degli aspiranti autisti i quali avendo già superato le due prove, ed avendo investito energie e danari per tale scopo, si ritrovino in mano con un pugno di mosche e senza alcuna prospettiva;

- ciò è ancora più grave in questo particolare momento ove i tassi occupazionali sono al minimo storico e l'aspettativa di un posto di lavoro non può essere frustrata senza spiegazione alcuna,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere quali siano:

1) i provvedimenti che la Regione intende attuare al fine di far sì che vengano rimossi gli ostacoli alla esecuzione delle prove di guida e perfezionamento della selezione;

2) le tempistiche per poter dare una soluzione al suindicato e delicato problema. (49)

INTERROGAZIONE COMANDINI - COZZOLINO - LOTTO - MANCA Gavino - MORICONI - PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione destinati alla realizzazione della strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 16/1 del 6 maggio 2014.

I sottoscritti,

premesso che:

- il progetto per la realizzazione della strada di collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis dagli anni Ottanta ha visto la mobilitazione della comunità di Burcei per il superamento dell'isolamento territoriale;

- il Comune di Burcei per la sua collocazione geografica è penalizzato sia dal punto di vista sociale che economico;

- dal 2000 il progetto della strada è stato inserito nei piani delle opere pubbliche della Provincia di Cagliari;

considerato che:

- con determinazione dirigenziale n. 57 dell'11 giugno 2008 della Provincia di Cagliari è stata aggiudicata la progettazione dell'intervento "lavori di realizzazione della strada di collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis-SS 125" alla RTI con Capogruppo SERING Srl;

- con deliberazione della Giunta provinciale di Cagliari n. 109 del 27 maggio 2009 è stato approvato in linea tecnica il progetto preliminare;

- con deliberazione n. 218 dell'8 agosto 2011 la Giunta provinciale di Cagliari ha approvato il progetto preliminare della strada per un costo dell'opera pari a 35.200.000 euro;

- con la delibera CIPE n. 62/2011 per la realizzazione della strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis erano state assegnate risorse FAS 35.200.000 euro;

preso atto che:

- nella deliberazione della Giunta regionale n. 16/1 del 6 maggio 2014, si stabilisce che "in considerazione della presenza di una criticità finanziaria pari a circa 13,5 milioni di euro e della tempistica proposta per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (31 dicembre 2018), si propone una rimodulazione del finanziamento assegnato con delibera CIPE n. 62/2011 per la strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis a favore di interventi di viabilità nella SS 131 e nella SS 125 tratto Tertenia-San Priamo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per:

1) conoscere le motivazioni e le responsabilità che hanno portato a non rispettare le scadenze per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti necessari alla realizzazione della strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis;

2) sapere per quali motivi, nella riunione del CIPE del 3 agosto 2012 (delibera n. 93/2012), la Regione abbia liberato risorse pari 13.718.504 milioni di euro riducendo lo stanziamento iniziale dei 35.200.000 euro necessari per il collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis a 21.481.496 euro, comportando la "criticità finanziaria" di cui si parla nella deliberazione della Giunta regionale n. 16/1 del 6 maggio 2014 e che di fatto ha compromesso la realizzazione dell'opera,

i sottoscritti invitano, inoltre, la Giunta regionale a trovare la necessaria copertura finanziaria per la realizzazione della strada Burcei-Sinnai-Maracalagonis nella nuova programmazione 2014-2020 del FSC, riconoscendo a questa viabilità una rilevanza strategica regionale. (50)

INTERROGAZIONE LAI - COCCO Daniele Secondo - AGUS - COZZOLINO, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata e irregolare corresponsione degli stipendi ai dipendenti dei centri AIAS della Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che:

- l'Associazione italiana per l'assistenza agli spastici (AIAS), è fortemente radicata sul territorio sardo erogando servizi che per loro natura hanno un ruolo socio-assistenziale fondamentale ed indispensabile;

- la suddetta associazione, nelle sue diverse e numerose ramificazioni, svolge un ruolo riconducibile all'intervento riabilitativo dal quale consegue anche il livello qualitativo delle relazioni sociali e dell'integrazione con il territorio;

- l'attività dell'AIAS viene svolta in regime di convenzione con l'azienda sanitaria e detiene l'80 per cento delle convenzioni nell'ambito socio-riabilitativo;

- da anni gli operatori socio-sanitari, dipendenti dell'AIAS e della Fondazione Randazzo, vivono una situazione altamente penalizzante posto che gli emolumenti loro spettanti per lo svolgimento dell'attività lavorativa vengono corrisposti con notevole ritardo rispetto alla maturazione del diritto;

- l'articolo 1676 del Codice civile, nel tutelare i diritti degli ausiliari dell'appaltatore recita: "Coloro che, alle dipendenze dell'appaltatore, hanno dato la loro attività per eseguire l'opera o per prestare il servizio possono proporre azione diretta contro il committente per conseguire quanto è loro dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l'appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda.";

evidenziato che;

- i dipendenti succitati svolgono un lavoro encomiabile in contesti in cui, oltre alla competenza e professionalità, necessitano di molta pazienza, umanità e disponibilità;

- il malcontento e la sfiducia nei confronti dei propri datori di lavoro non predispongono il lavoratore al giusto stato d'animo richiesto e necessario per operare in questi contesti;

- oramai da anni i dipendenti dell'AIAS percepiscono il loro stipendio con 4/5 mesi di ritardo;

- il mancato percepimento degli stipendi maturati determina un inevitabile ritardo, per le famiglie, nel pagamento delle rate del mutuo, utenze domestiche e quant'altro possa avere una improcrastinabile scadenza mensile,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se siano a conoscenza del problema AIAS che da anni determina una insostenibile situazione che grava sulle condizioni materiali dei lavoratori e quale sia l'intendimento per il futuro;

2) quali siano i provvedimenti che possono essere attuati al fine di far sì che i diritti costituzionalmente garantiti vengano rispettati. (51)

INTERROGAZIONE ZEDDA Alessandra - PITTALIS - CAPPELLACCI - CHERCHI Oscar - TEDDE - LOCCI - FASOLINO - PERU - RANDAZZO - TUNIS, sul lodo Tuvixeddu.

I sottoscritti,

preso atto che:

- l'accordo di programma che prevede il progetto di riqualificazione urbana e ambientale dei colli di Sant'Avendrace è datato 15 settembre 2000;

- a tutt'oggi le opere ricomprese nell'accordo non sono state ancora realizzate;

- l'incompiuta delle stesse opere potrebbe concretizzarsi oltre che in un danno evidente per la città anche in grave deterioramento ambientale;

dato atto che:

- lo stesso progetto per la realizzazione del parco urbano e archeologico è parte integrante del programma ed è inserito nel PIA CA 17 finanziato con risorse finanziarie regionali;

- i lavori per la realizzazione del progetto si sono interrotti nell'ottobre 2006, due mesi dopo il decreto con cui l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport aveva fermato i lavori;

- dal 9 agosto 2006 al 4 agosto 2008 la Regione ha sospeso i cantieri edili a Tuvixeddu, ma i vincoli imposti dal Piano paesaggistico regionale non potevano bloccare l'investimento privato perché l'intesa tra Comune, Regione e impresa risaliva a prima dell'entrata in vigore del Ppr;

- ancora non è stata siglata la copianificazione fra Regione, Comune di Cagliari e il MIBAC;

- è in corso un contenzioso tra la Regione e la società NIC Nuova Iniziative Coimpresa srl sottoscrittori dell'accordo di programma;

- a seguito del contenzioso citato la Corte d'appello civile di Roma ha respinto il ricorso in appello presentato dalla Regione, che chiedeva ai giudici di sospendere l'esecutività del lodo arbitrale in attesa della sentenza di merito;

- in data 23 aprile 2013 il tribunale ordinario di Roma ha reso esecutivo il lodo arbitrale che vede soccombere la Regione per un importo pari a euro 77.827.800,00 oltre interessi legali dalla domanda di arbitrato a far data dal 19 aprile 2010;

- in data 11 marzo 2014 è stato notificato alla Regione atto di precetto intimante il pagamento dell'importo totale pari a euro 83.575.339,72 oltre gli interessi legali maturati a far data dal 09 marzo 2014;

- l'atto di pignoramento nei confronti della Regione è immediatamente esecutivo;

- l'ufficiale giudiziario ha pignorato le somme maturate e maturande spettanti alla NIC Nuova Iniziative Coimpresa srl in possesso di Unicredit spa in qualità di tesoriere regionale per un importo pari a 125 milioni di euro a garanzia di capitale interessi e spese;

- la Regione non può a nessun titolo sottrarre alla garanzia del credito le somme pignorate;

considerato che:

- la Regione, ai sensi dell'articolo 495 del codice di procedura civile, può chiedere di sostituire ai beni o ai crediti pignorati una somma di denaro pari, oltre alla spese dell'esecuzione, all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale degli interessi e delle spese la conversione del pignoramento;

- la Corte d'appello di Roma con ordinanza del 17 aprile 2014 osserva che il reclamo proposto depositato dalla stessa Regione in data 17 aprile 2014 avverso l'ordinanza della Corte d'appello di Roma con la quale è stata rigettata l'istanza di inibitoria formulata dalla Regione nell'atto di citazione per l'impugnazione del lodo arbitrale del 23 aprile 2013 e di quello non definitivo emesso in data 16 giugno 2011è stato dichiarato inammissibile;

- si è in attesa della sentenza di merito in ordine allo stesso ricorso della Regione;

- se si arrivasse alla risoluzione per l'inadempimento della pubblica amministrazione si dovranno attivare due procedure: la prima per la Regione e la seconda per il Comune di Cagliari, e che ciò potrebbe coinvolgere le due amministrazioni in critiche posizioni finanziarie, in particolare si avrebbe una esposizione nel bilancio regionale fortemente penalizzante, considerata la già grave crisi finanziaria;

- la Regione, in caso di sentenza di merito sfavorevole, dovrebbe considerare sia il danno emergente che il lucro-cessante;

ritenuto che sarebbe opportuno e necessario affrontare e risolvere il problema nella sua complessità e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale della pubblica istruzione beni culturali per sapere:

a) se sono a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

b) come intendono procedere per la definizione dell'Accordo di programma colli di Sant'Avendrace datato 15 settembre 2000 e del PIA CA 17;

c) come intendono procedere sulla copianificazione con il Comune di Cagliari e i MIBAC, al fine di poter realizzare il Parco di Tuvixeddu, opera importante non solo per la città di Cagliari ma per l'intera Sardegna, considerato che l'area archeologica dello stesso sito merita di essere annoverata come bene unico paesaggistico culturale e ambientale;

d) quali urgenti iniziative intendano adottare in ordine all'adempimento disposto dall'atto di precetto notificato alla Regione in data 11 marzo 2014 intimante il pagamento dell'importo totale pari a euro 83.575.339,72 oltre gli interessi legali maturati a far data dal 9 marzo 2014 fino al saldo effettivo. (52)

INTERROGAZIONE SALE, con richiesta di risposta scritta, relativa alla volontà da parte della multinazionale olandese Rijk Zwaan con base a De Lier in Olanda, ma avente una filiale anche in Italia sita a Calderara di Reno (BO), via dell'Industria n. 13, di raccogliere erbe sarde al fine di poter sviluppare nuove varietà specifiche da poter commercializzare per il mercato italiano.

Il sottoscritto,

premesso che:

- gli obiettivi generali in tema di biodiversità sono stati codificati dalla Convenzione delle Nazioni unite sulla diversità biologica (United nations convention on biological diversity - CBD) ratificata dalla Conferenza delle Nazioni unite su ambiente e sviluppo che si è tenuta a Rio de Janeiro nel giugno 1992;

- il tema della biodiversità è un argomento di vitale interesse per il futuro del pianeta tanto che l'Organizzazione delle Nazioni unite ha definito il 2010 come l'Anno internazionale della biodiversità e il decennio 2011-2020 è stato dichiarato decennio della biodiversità (risoluzione n. 65/161 della 65a Assemblea generale delle Nazioni unite);

- i tre obiettivi principali dello Strategie plan for biodiversity 2011-2020 e degli Aichi Targets sono:

1) conservazione delle biodiversità;

2) uso sostenibile della biodiversità;

3) una condivisione equa dei benefici provenienti dall'uso delle risorse genetiche;

- con il termine biodiversità si indica l'insieme di tutti gli organismi viventi nelle loro diverse forme e degli ecosistemi ad essi correlati. Implica tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat ed ecosistemi. Le risorse genetiche sono considerate una componente della biodiversità;

valutato che:

- così come è riportato nel sito web aziendale, la multinazionale Rijk Zwaan opererebbe in tutto il mondo come società di breeding dedicata allo sviluppo e alla commercializzazione di varietà orticole di alta qualità per professionisti del settore agroalimentare che producono in serra, in tunnel o in pieno campo; Rijk Zwaan è tra le prime 5 società di breeding attive a livello mondiale;

- nell'edizione dell'Unione sarda del 24 maggio 2014 viene riportata la notizia di un interessamento da parte della Rijk Zwaan verso la ricerca e lo sviluppo genetico di erbe presenti nel territorio nazionale sardo a fini di commercializzazione nel mercato italiano, la qual cosa ha provocato una forte preoccupazione sia nel mondo accademico che in quello dell'industria agroalimentare;

preso atto che:

- nel medesimo articolo il dott. Martino Muntoni, direttore generale uscente di AGRIS afferma che, rispetto alle intenzioni di raccolta delle erbe sarde messe in atto da parte della multinazionale Rijk Zwaan "tutto quel abbiamo potuto fare è imporre un controllo: la raccolta si farà alla presenza di funzionari di AGRIS e università";

- ad oggi non risulta essere chiaro:

1) se le popolazioni dei territori in cui verranno raccolte le erbe sono state informate delle intenzioni della multinazionale olandese;

2) quali saranno le ricadute economiche sulla comunità locale;

3) quale sarà la quantità di erbe raccolta;

4) chi darà l'autorizzazione affinché il patrimonio di biodiversità sardo possa essere usato a fini di commercializzazione e di sperimentazione genetica;

- il problema della sottrazione alle comunità locali di materiale bio-diverso è iniziato alla fine degli anni '50 in Africa, Asia e Sud America: oggi tutto quel materiale viene utilizzato nei programmi di miglioramento genetico senza nessun beneficio per le zone di origine e per le popolazioni locali che si sono viste private delle loro risorse genetiche;

considerato che:

- nell'Università di Sassari sono in atto numerosi progetti di ricerca in tema di biodiversità e che tutto il patrimonio delle razze e varietà locali appartiene al patrimonio di interesse agrario, zootecnico e forestale della Sardegna;

- la biodiversità presente in Sardegna è un bene comune del popolo sardo che non deve essere oggetto di vendita e speculazione da parte di nessun tipo di istituzione o multinazionale;

- obiettivo principe della Giunta regionale e del Consiglio regionale è quello di tutelare la salvaguardia e la valorizzazione delle entità e degli ecosistemi che compongono l'ambiente naturale della Sardegna, in un'ottica di disponibilità collettiva e di sviluppo sostenibile,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per domandare se siano informati, al fine di tutelare la biodiversità presente in Sardegna, delle reali intenzioni della multinazionale olandese Rijk Zwaan con base a De Lier in Olanda, ma avente una filiale anche in Italia, sita a Calderara di Reno (BO), via dell'Industria n. 13. (53)

INTERROGAZIONE TRUZZU, con richiesta di risposta scritta, sui disagi recati dalla mancata riparazione della condotta Sa Minna (Desulo).

Il sottoscritto,

considerato che:

- l'alluvione del novembre 2013 ha causato un'interruzione della condotta idrica di adduzione, in località "Serra 'e Taula" di Sa Minna che rifornisce con acqua potabile il centro abitato del Comune di Desulo;

- ciò ha generato un conseguente aggravio di spesa per Abbanoa spa, ente gestore del servizio idrico, determinato dal necessario e inevitabile pompaggio dell'acqua del Torrei (circa il 20 per cento del fabbisogno);

- Abbanoa spa non ha mai riparato il guasto alla condotta, nonostante sia di lieve entità, che per sei mesi avrebbe potuto fornire acqua anche ai paesi limitrofi;

valutato che:

- la soluzione adottata potesse essere funzionale e corretta purché in tempi brevi si fosse ripristinato il normale servizio attraverso la condotta di Sa Minna;

- in passato, a causa di perdite idriche, vi sono stati notevoli disagi e incrementi del costo del servizio per la popolazione desulese;

- inoltre, in seguito ad analisi dell'Arpas, che rivelavano valori fuori norma, il sindaco di Desulo, recentemente, ha dovuto emanare un'ordinanza che vietava l'utilizzo dell'acqua per usi alimentari;

appurato che:

- il sindaco di Desulo ha più volte richiesto l'intervento dell'Ente gestore per la riparazione del guasto alla condotta senza però trovare soddisfazione alle sue richieste, tanto da dover emettere in data 29 maggio 2014 l'ordinanza n. 15, intimando alla società Abbanoa spa di provvedere immediatamente, e comunque entro e non oltre il termine di 48 ore dalla notifica della stessa, alla riparazione della perdita idrica esistente in località "Serra 'e Taula", al fine di salvaguardare la salubrità della cittadinanza;

- il predetto intervento determinerebbe un risparmio economico non solo per Abbanoa spa, ma anche per i cittadini desulesi,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:

a) sia legittimo per Abbanoa spa non riparare la condotta di Sa Minna, eludendo le richieste del primo cittadino desulese;

b) sia legittimo per Abbanoa spa non preoccuparsi dell'evidente aggravio di costi determinato dal proprio comportamento, anche in considerazione della grave crisi economica e gestionale che vive l'Azienda, della difficile situazione economica dell'Isola e della generale scarsità di risorse pubbliche;

c) quali provvedimenti intenda prendere per far sì che Abbanoa spa assicuri da un lato il ritorno al normale funzionamento della rete idrica e dall'altro l'inutile spreco di risorse pubbliche. (54)

INTERROGAZIONE AGUS - COCCO Daniele Secondo - PIZZUTO - LAI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla locazione degli immobili siti in Via Posada da parte dell'ARST Spa.

I sottoscritti,

considerato che:

- l'ARST Spa, società in house con il 100 per cento di capitale della Regione e soggetta a controllo analogo, rappresenta una delle più importanti aziende italiane di trasporto pubblico locale e possiede in Provincia di Cagliari diverse sedi operative site in Via Zagabria 54, Via Dante 1, Piazza Matteotti 9 a Cagliari, e via Pompeo a Monserrato;

- in data 4 dicembre 2013 è stato stipulato dall'ARST un contratto di locazione per i locali della TEPOR Spa siti in Via Posada a Cagliari da parte di ARST con un canone di affitto di 1.135.000 euro all'anno per la durata di sei anni;

- il contratto segue la delibera ARST di aggiudicazione alla TEPOR Spa e le delibere soggette a controllo analogo della Regione successive e modificative della stessa che adducono alla convenienza economica dell'operazione e alla possibilità di locazione e vendita dei locali di proprietà dell'azienda utilizzati sino a questo momento;

- la Regione, con nota n. 9305 del 21 novembre 2012 del Direttore generale dei trasporti nel richiamare la responsabilità dell'ARST ha espresso forti perplessità sugli stessi atti e non ha mai approvato in modo formale la procedura;

rilevato che

- le sedi possedute dall'azienda appaiono di difficile collocazione sul mercato immobiliare;

- la costruzione della sede di Via Dante 1 è stata finanziata da fondi europei per cui appare evidente la non esistenza dei presupposti per l'alienazione o la locazione;

- la convenienza economica dell'intera operazione non appare supportata da condizioni oggettive;

constatato che:

- il decreto del Governo Monti in materia di riduzione dei costi della politica nelle regioni e le politiche che si sono succedute negli ultimi anni hanno imposto una limitazione delle spese per le locazioni e per le acquisizioni di nuovi immobili anche da parte delle società partecipate;

- il Consiglio di amministrazione dell'ARST era stato convocato per il 9 novembre 2012 con all'ordine del giorno l'opzione dell'acquisto degli immobili della TEPOR al costo di euro 18.860.000;

- nella precedente legislatura analoga interpellanza (n. 368/A) non ha avuto risposta,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:

1) se esistano margini per il blocco della procedura, visto che il conduttore può sempre chiedere la risoluzione con sufficiente preavviso;

2) quale sia la situazione finanziaria, patrimoniale e debitoria dell'Azienda ARST Spa, anche alla luce dei recenti tagli di bilancio all'ARST quantificati dall'Assessorato regionale dei trasporti in euro 20.000.000, con la concreta possibilità di drastiche riduzioni di personale e di taglio dei servizi;

3) se sia strettamente necessario e non esista alternativa, in un momento di grave crisi economica e di blocco alla spesa pubblica, a spendere cifre simili e peggiorare ulteriormente il saldo della spesa corrente della Regione nonostante i nostri enti, l'ARST in particolare, abbiano nella propria disponibilità sedi idonee alle loro esigenze di accorpamento, tra l'altro difficilmente reinseribili nel mercato immobiliare, e con costi di edificazione di gran lunga inferiori;

4) se esistano nuovi dati e nuove considerazioni mutate negli ultimi mesi tali da giustificare con effetti positivi sul miglioramento del servizio di trasporto pubblico locale il costo di questa locazione, superiore ai 3.100 euro al giorno. (55)

INTERROGAZIONE LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dei lavori di bonifica ambientale dell'area ex Sardamag di Sant'Antioco.

Il sottoscritto,

preso atto che:

- in data 30 giugno 2008 è stata sottoscritta la convenzione Progemisa/Regione autonoma della Sardegna relativa all'affidamento-incarico dell'esecuzione del piano di caratterizzazione dell'area Se-amag;

- per l'anno finanziario 2009 sono stati stanziati per le bonifiche ambientali complessivamente 7.500.000 euro con la legge regionale 14 maggio 2009, n. 1;

- con deliberazione della Giunta regionale n. 54/28 del 10 dicembre 2009, sono stati assegnati 2,5 milioni di euro, di cui 150.000 euro per la progettazione ambientale per l'area ex Sardamag di Sant'Antioco;

considerato che:

- in data 23 dicembre 2009 è stato definito l'accordo mediante convenzione tra Regione, Assessorato regionale dell'industria e IGEA Spa per la progettazione ed esecuzione degli interventi di messa in sicurezza permanente e/o di bonifica dell'area ex Sardamag nel Comune di Sant'Antioco;

- è stato firmato l'accordo entro fine anno 2009, pena la revoca dei finanziamenti e la perdita del valore generato da tutti gli studi precedenti;

- sembrerebbe che la durata dell'accordo sia di 30 mesi, il tempo di predisposizione, approvazione e progettazione di 6 mesi ed il tempo di realizzazione degli interventi di 24 mesi;

- gli interventi da attivare mirerebbero al trattamento o bonifica di suoli contaminati da mercurio, piombo, zinco e soprattutto idrocarburi pesanti e leggeri;

- per l'attivazione di progetti di messa in sicurezza d'emergenza e/o bonifica è necessario disporre delle autorizzazioni sul Piano di investigazione iniziale (PIN) e della successiva elaborazione di analisi di rischio;

- la Progemisa sembrerebbe aver trasmesso il documento finale sul Piano di investigazione iniziale al Servizio attività estrattive dell'Assessorato regionale dell'industria, il quale dovrà trasmetterlo al Ministero per le dovute autorizzazioni;

- nella fase di istruttoria del PIN da parte dell'ARPAS sembrerebbe che sia stata evidenziata la necessità di attivazione di interventi di messa in sicurezza d'emergenza e che tale proposta sarebbe già stata accolta dal Ministero dell'ambiente, che avrebbe già trasmesso la relativa richiesta di attuazione degli interventi agli enti preposti;

- già in passato, nel corso della XIII Legislatura, non si è riusciti a portare a compimento i bandi pubblici di cessione a causa della mancanza della bonifica ambientale;

- si è perso anche troppo tempo;

ritenuto che:

- la situazione descritta determina un grande nocumento alla fragile economia della Provincia del Sulcis-Iglesiente in quanto l'ultimazione della bonifica permetterebbe di poter rifare il bando per la cessione dell'area, che prevede nel PUC di Sant'Antioco la possibilità di costruire un importante porto turistico con area cantieristica, servizi e residenze turistiche;

- questa realizzazione permetterebbe di avviare in maniera compiuta l'unica forma di sviluppo sostenibile per il nostro territorio: il turismo portuale e residenziale legato all'area urbana salvaguardando le zone costiere di inestimabile valore ambientale e paesaggistico;

- l'attività portuale turistica con la cantieristica e i servizi a regime porterebbero centinaia di posti di lavoro fissi e non stagionali;

- gli allungamenti dei tempi determinano un danno incalcolabile in termini occupazionali,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

a) se siano a conoscenza della situazione descritta;

b) quali provvedimenti urgenti intendano mettere in atto per risolvere in maniera organica, celere e con tempi certi questa situazione che rischia di allungare e compromettere il potenziale sviluppo economico di tutto il Sulcis-lglesiente;

c) se intendano prendere in considerazione ogni opzione tecnica e amministrativa, oltre quelle ipotizzate fino a ora, per una risoluzione più rapida del problema, non ultima la cessione delle aree al Comune di Sant'Antioco, ovvero la cessione immediata delle aree attraverso bando pubblico a privati con obbligo di bonifica. (56)

INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla decisione di chiudere l'autoparco dell'Ente foreste di Bena Majore.

Il sottoscritto,

premesso che:

- l'autoparco di Bena Majore è il centro logistico per la gestione degli automezzi dell'Ente foreste del centro-nord Sardegna;

- le attività istituzionali dell'autoparco prevedono lavori forestali, operatività antincendio nella stagione calda e supporto alla protezione civile;

- pertanto, il parco automezzi dell'Ente è dotato di molteplici tipologie di mezzi motorizzati (autocarri e pianali per trasporto merci e legna, pick-up per il trasporto persone, fuoristrada attrezzabili con dispositivi antincendio, autobotti per il trasporto dell'acqua potabile vari mezzi agricoli e forestali, mezzi d'opera);

- pochi giorni fa èpervenuta la notizia della chiusura del suddetto autoparco a causa della dichiarata inagibilità dello stesso;

rilevato che:

- l'autoparco di Bena Majore rappresenta una importante fonte di lavoro per gli abitanti del territorio;

- infatti, conta al suo attivo circa 50 dipendenti;

- inoltre, la presenza dell'autoparco nel territorio ozierese costituisce un indotto per l'intera zona e rappresenta, dal punto di vista istituzionale, data la posizione geografica strategica, un importante ed efficiente ausilio in circostanze di necessità quali incendi e/o calamità naturali;

- esso, invero, è dotato di un parco mezzi vastissimo e in grado di servire, data appunto la posizione strategica, più territori in tempi brevi e con l'apporto di mezzi efficienti;

considerato che:

- le notizie rispetto alla permanenza dell'autoparco nel territorio ozierese non sono confortanti in quanto non accompagnate da alcuna nota ufficiale proveniente dalle istituzioni, atta a dare certezza e fondatezza alle stesse;

- invero, allo stato rileva che i dipendenti sono stati collocati in ferie e alcuni automezzi, sembrerebbe, sono stati spostati negli altri autoparchi;

- il territorio ozierese è stato, negli ultimi anni, vittima di scippi importanti sia nel campo sanitario che dell'ordine pubblico. Si pensi alla chiusura del reparto di ginecologia ostetricia o all'annunciata chiusura della caserma di Ozieri, piuttosto che dello sportello postale;

- tale decisione, pertanto, di chiusura dell'autoparco appare essere in linea con quelle sopra indicate, alimentando la paura e lo sconforto della popolazione e dei lavoratori;

- inoltre, nonostante le notizie rispetto alla chiusura dell'autoparco parlino di scelta temporanea, di fatto, stante il silenzio assordante delle istituzioni, si ha il fondato timore che tale scelta possa diventare definitiva arrecando un altro grave danno al territorio già gravemente compromesso da scelte poco attente ed oculate effettuate sulla base di sterili calcoli matematici;

- è un dovere delle istituzioni fornire dettagliate informazioni rispetto al destino dell'autoparco; è un atto dovuto nei confronti delle 50 famiglie che dipendono da quel posto di lavoro nonché nei confronti di tutto il territorio,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) se siano a conoscenza di tale gravissima situazione e quali interventi nell'immediato intendano attuare per riaprire l'autoparco nel territorio ozierese;

2) quali siano le tempistiche per provvedere in tal senso. (57)

INTERROGAZIONE LAI, con richiesta di risposta scritta, sulla proposta di realizzazione di due centrali elettriche nei territori di Isili e Laconi e una doppia linea elettrica ad alta tensione da 150.000 volt che collega tali stazioni e che attraverserà il territorio di Nurallao.

Il sottoscritto,

premesso che:

- la tutela della salute dei cittadini è un inderogabile punto di partenza per l'attivazione di qualunque intervento nei territori della nostra isola;

- qualsiasi intervento di impatto sul territorio deve tener conto del rispetto dell'ambiente e del paesaggio nel territorio coinvolto dagli stessi interventi;

- le popolazioni che insistono e risiedono in una determinata zona geografica devono essere consultate e rese partecipi degli interventi che si intende attivare nel proprio territorio;

considerato che:

- la disponibilità di energia è un fattore importante per lo sviluppo economico e sociale di un territorio, tanto più quanto esso per fattori storici, geografici e per la scarsa disponibilità di servizi, risulta periferico rispetto al centro di maggiore disponibilità energetica;

- la produzione e la distribuzione di energia deve avvenire comunque nel rispetto della sostenibilità ambientale, economica e sociale;

- stante la sostenibilità degli interventi, è comunque sempre auspicabile una ricaduta positiva immediata sulle popolazioni che mettono a disposizione il loro territorio per la creazione di infrastrutture con impatto ambientale importante;

- diversi studi hanno dimostrato che l'esposizione delle persone ai campi elettromagnetici generati aumenta la possibilità di manifestazione di tumori per la leucemia infantile e per la leucemia linfatica cronica;

valutato che:

- la società TERNA sta per ottenere l'autorizzazione per la costruzione di due centrali elettriche nei territori di Isili e Laconi e una doppia linea elettrica ad alta tensione da 150.000 volt che collega tali stazioni e che attraverserà il territorio di Nurallao;

- tale progetto prevede la costruzione di due linee elettriche parallele per una lunghezza di oltre 10 Km, con tralicci affiancati alti circa 40 metri e cavi che possono giungere a circa 10 metri di altezza;

- il tracciato passerà a 40 metri di distanza dalle case più vicine allo stesso e sarà realizzato sulle strade che la popolazione locale utilizza per accedere e usufruire del proprio territorio;

- che tale opera occuperà i boschi, i terreni percorsi dal fuoco, le aree agricole e produttive senza comportare alcun benessere e ricaduta economica per le popolazioni locali;

- numerosi comitati sono sorti in diverse zone della Sardegna con l'intento di opporsi alla costruzione di impianti come quella in progetto nei Comuni di Nurallao e Isili,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:

a) è stata svolta attenta analisi sulle ricadute che potrebbero manifestarsi sia sull'ambiente che sulla fauna e avifauna in seguito alla costruzione delle due centrali elettriche e della doppia linea elettrica ad alta tensione da 150.000 volt che collega tali stazioni che potrebbero, altresì, essere nocive per la salute dei cittadini residenti nelle aree interessate dall'intervento;

b) è stata svolta una valutazione sull'impatto sociale ed economico che comporta la creazione di tale infrastruttura. (58)

INTERROGAZIONE LAI - COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'area del dismesso Genio militare di Siliqua (CA).

I sottoscritti,

premesso che:

- il Genio militare di Siliqua (comune della Provincia di Cagliari) occupa un'area di circa 16.500 mq, ubicata nel pieno del centro abitato e ospita costruzioni coperte per un totale di 300 mq;

- un tempo adibito a deposito di materiali e attrezzature, giace inutilizzato da anni; nonostante ciò le abitazioni civili confinanti (che coprono tre lati del perimetro) sono tuttora costrette a mantenere, all'interno della loro proprietà, zone di rispetto palesemente obsolete;

- l'area è attualmente accessibile da un cancello laterale danneggiato, fatto che rende vane le segnalazioni di divieto d'accesso collocate in tutti gli ingressi;

- il Genio militare di Siliqua è, quindi, abbandonato da anni, lasciato in balia delle intemperie e dei vandali che hanno fatto razzia di quanto possa avere un pur minimo valore;

- lo spazio, restituito al paese, trattandosi di un'area verde contenuta nel centro abitato, presenterebbe un notevole potenziale per lo svolgimento di attività sociali, culturali, ambientali e di volontariato;

- recentemente si è costituito un comitato spontaneo di cittadini denominato "Liberiamo il genio" che rivendica al Ministero della difesa la pronta smilitarizzazione del sito, in maniera tale da porre la Regione autonoma della Sardegna nelle condizioni di richiedere l'acquisizione al Demanio regionale dell'area, in base a quanto disposto dall'articolo 14 dello statuto regionale e al Comune di Siliqua di attivarsi per il trasferimento del bene, una volta dismesso, per pubbliche finalità;

- ricordato che dall'articolo 14, comma primo, dello statuto d'autonomia, che recita "La Regione [...] succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali" è di ogni evidenza come la possibilità per la Regione di esercitare il proprio diritto alla successione sia subordinata alla cessazione delle ragioni istitutive della proprietà statale;

- nel caso specifico perciò appare necessario un atto di "smilitarizzazione" dell'area in questione,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere se la Regione abbia intenzione di procedere alla richiesta di acquisizione al Demanio regionale dell'area su concessione del Ministero della difesa, al fine di consentire al Comune di Siliqua di attivarsi per il trasferimento del bene, una volta dismesso, per pubbliche finalità. (59)

INTERROGAZIONE TRUZZU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del personale dell'Associazione regionale allevatori.

Il sottoscritto,

premesso che:

- la legge regionale n. 3 del 2009 all'articolo 2 comma 40 autorizza l'Agenzia Laore a inquadrare al proprio interno, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006, che abbia prestato la propria attività lavorativa nei servizi di assistenza tecnica a favore degli allevatori della Sardegna, ivi compresa l'attività di laboratorio e di amministrazione, finanziati con risorse regionali o statali, per almeno tre anni, riconoscendo nel passaggio l'anzianità di servizio;

- la legge regionale n. 16 del 2011 all'articolo 6, comma 3 dispone che la previsione di cui sopra, si applica utilizzando i posti vacanti nella pianta organica dell'Agenzia LAORE approvata con le deliberazioni della Giunta regionale n. 27/13 del 17 luglio 2007 e n. 73/1 del 20 dicembre 2008;

- la sentenza n. 212 del 2012 della Corte costituzionale ha dichiarato l'inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'articolo 6, commi 1, 3, 4, 5 e 6, della legge regionale n. 16 del 2011, promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri;

valutato che:

- gran parte dell'attività lavorativa dei dipendenti ARAS è finalizzata a portare avanti la Misura 215-Benessere animale, limitando l'efficace svolgimento dell'assistenza tecnica, così come sinora garantito a buona parte del mondo allevatoriale;

- un servizio di assistenza tecnica globale, efficiente, tempestivo e di natura continuativa, è oggi più che mai basilare, anche in considerazione del fatto che la misura 215 è destinata inevitabilmente a terminare;

precisato che sarebbe interesse precipuo della Regione, anche alla luce dei recenti avvenimenti, implementare e potenziare l'assistenza tecnica, estendendola a tutti gli allevatori affinché sia giustamente garantita l'efficienza riproduttiva, sanitaria, alimentare e quindi economica delle aziende zootecniche,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se intenda applicare le leggi regionali n. 3 del 2009 e n. 16 del 2011 e, pertanto, quando intenda bandire le prove selettive concorsuali per il personale dell'Associazione regionale allevatori. (60)

INTERROGAZIONE TRUZZU, con richiesta di risposta scritta, sul coordinamento del servizio di prevenzione, sicurezza e assistenza sanitaria del Rally di Sardegna.

Il sottoscritto,

premesso che tra il 5 e l'8 giugno 2014 si è disputato tra Cagliari e Alghero il Rally Italia Sardegna;

considerato che:

- si apprende dalla stampa locale che la manifestazione ha goduto di un finanziamento pubblico di 950.000 euro tramite l'Agenzia regionale Sardegna promozione;

- la stessa manifestazione è stata ripresa da importanti emittenti nazionali generando un ritorno positivo in termini di immagine per la Sardegna;

- è indubbio che manifestazioni come il Rally di Sardegna, oltre a promuovere l'immagine dell'Isola in Italia e nel resto del mondo, costituiscano occasioni importanti di promozione e attrazione turistica generando effetti positivi sull'economia locale;

appreso che:

- il coordinamento del servizio di prevenzione e sicurezza nonché l'assistenza sanitaria per la manifestazione parrebbero essere stati affidati alla Croce rossa della Lombardia, anche perché l'Azienda sanitaria locale di Sassari non ha ancora provveduto a liquidare ai Servizi di pronto intervento (118) isolani le competenze relative al Rally 2013 e il preventivo di spesa redatto dalla Azienda sanitaria locale di Cagliari per la manifestazione di quest'anno non è stato accettato dagli organizzatori;

- anche il servizio di copertura radio della manifestazione parrebbe essere stato affidato ad aziende non isolane;

valutato che:

- in Sardegna esistono le competenze e le capacità per svolgere al meglio detti servizi, come del resto ha dimostrato l'eccellente gestione del servizio sanitario nelle precedenti edizioni del Rally (dal 2004 al 2013) ottenendo attestazioni di efficienza e qualità dalla Federazione internazionale automobilistica (FIA) e nelle visite del Pontefice a Cagliari nel 2009 e recentemente a settembre 2013;

- anche alla luce della difficile situazione economica che vive l'Isola, le poche risorse pubbliche disponibili dovrebbero essere utilizzate primariamente per consentire alle imprese e ai cittadini isolani di ricevere un seppur minimo sostegno economico,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se sia vero che il Rally di Sardegna ha ricevuto un finanziamento regionale e in caso positivo di quale entità;

2) se sia vero che il servizio di prevenzione, sicurezza, assistenza sanitaria e radio sia stato affidato ad aziende non isolane;

3) se sia possibile affidare il coordinamento del servizio di prevenzione e sicurezza e assistenza sanitaria ad aziende private senza il coinvolgimento delle strutture locali del Servizio 118;

4) se ritengano opportuno che manifestazioni nate per favorire la promozione turistica dell'Isola e per offrire opportunità economiche e di sviluppo alle imprese e alle famiglie locali, pur godendo di finanziamenti pubblici, finiscano per creare vantaggi e opportunità economiche per soggetti non sardi;

5) quali azioni intendano porre in essere per evitare che episodi simili, se veritieri, possano ripetersi in futuro. (61)

INTERROGAZIONE FORMA - ARBAU, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi relativi ai trasferimenti 2012 e 2013 al Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale di Nuoro.

I sottoscritti,

premesso che:

- il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale attende il trasferimento da parte della Regione del saldo del 2012 e di quanto dovuto per il 2013 (deliberazione della Giunta regionale n. 53/53 del 20 dicembre 2013 "Ripartizione del fondo a favore delle sedi universitarie decentrate");

- la Cooperativa Ecotopia che gestisce diversi ed essenziali servizi a supporto del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale attende il pagamento delle fatture emesse a carico dello stesso Consorzio dal mese di settembre del 2013 a oggi;

considerato che, a causa dei suddetti ritardi, non vengono garantiti da diversi mesi gli stipendi ai circa 40 dipendenti della Cooperativa Ecotopia,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:

a) siano a conoscenza dei gravi disagi che il ritardo dei trasferimenti regionali stanno causando al Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale e alla Cooperativa Ecotopia;

b) ritengano di dare maggiore priorità ai trasferimenti alle sedi universitarie decentrate di modo che gli stessi non rientrino tra le risorse che rischiano il blocco a causa del rispetto del patto di stabilità. (62)

INTERPELLANZA LOCCI - TUNIS sull'insufficienza delle risorse finanziarie necessarie all'erogazione dei contributi economici in favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro di cui alla legge regionale 30 maggio 2008, n. 8, articolo 3.

I sottoscritti,

premesso che:

- i familiari superstiti dei lavoratori residenti in Sardegna, vittime di infortunio sul lavoro avvenuto nella stessa Regione, nel territorio nazionale o all'estero, lavoratori comunitari ed extracomunitari, dipendenti di imprese con sede legale oppure operativa in Sardegna e deceduti a causa di incidenti sul lavoro avvenuti nella stessa Regione, possono beneficiare del contributo secondo il seguente ordine di preferenza:

a) il coniuge;

b) i figli;

c) gli ascendenti al momento del decesso;

d) fratelli e sorelle;

e) i conviventi (anche senza figli);

- secondo quanto disposto dalla delibera della Giunta regionalen. 40/13 del 22 luglio 2008, l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale deve provvedere ad erogare il contributo di legge con procedura d'urgenza, entro venti giorni dalla presentazione dell'istanza;

- presso gli uffici dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale risultano in via di definizione numerose pratiche di cui alla misura in oggetto, per le quali non si è dato corso all'erogazione del contributo per insufficienza di risorse economiche a disposizione;

considerato che gli istanti devono fronteggiare situazioni traumatiche di disagio economico come diretta conseguenza del decesso del congiunto;

evidenziato che appare sconcertante che la burocrazia possa aggiungere ansia e turbamento, nonché danno economico, in famiglie già duramente provate;

ritenuto che appare necessario un intervento del Presidente della Regione e del competente Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale al fine di risolvere tale situazione, penosa e non degna di un paese civile,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se siano a conoscenza di tale sconcertante situazione e quali siano i provvedimenti che intendono assumere al fine di accelerare l'erogazione dei contributi di cui alla legge regionale n. 8 del 2008, articolo 3, a favore dei familiari delle vittime di incidenti sul lavoro. (19)

INTERPELLANZA LOCCI, sulla condizione dei LSU del bacino regionale sardo.

Il sottoscritto,

premesso che:

- i LSU (lavoratoti socialmente utili), di cui al decreto legislativo n. 468 del 1997 e alla legge regionale n. 37 del 1998 e successive modifiche e integrazioni, sono in totale n. 74 unità suddivise in 26 amministrazioni pubbliche;

- tali lavoratori si trovano nella condizione di cui al decreto legislativo n. 81 del 2000, articolo 2;

- in data 30 giugno 2014 scadranno tutti i progetti di "utilizzo";

considerato che tali lavoratori dalla soprarichiamata data si troveranno definitivamente senza impiego;

evidenziato che nei confronti di questi ultimi LSU è stata perpetrata una odiosa discriminazione e un differente trattamento rispetto alle centinaia di lavoratori che sono stati "stabilizzati" dalle amministrazioni pubbliche presso cui si trovavano in utilizzo;

ritenuto che appare necessario un intervento del Presidente della Regione e del competente Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale al fine di risolvere tale situazione, penosa e non degna per un Paese civile,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se siano a conoscenza di tale sconcertante situazione e quali siano i provvedimenti che intendono assumere al di fine evitare che dal 30 giugno 2014 tutte le famiglie di tali lavoratori si trovino senza sostentamento economico.(20)

INTERPELLANZA LOCCI sulla situazione dei trasporti marittimi da e per la Sardegna.

Il sottoscritto,

premesso che:

- Tirrenia e Moby Lines garantiscono i collegamenti marittimi sovvenzionati e non tra la Sardegna e l'Italia;

- tali compagnie navali che gestiscono i trasporti marittimi con la Sardegna praticano tariffe che appaiono oltremodo afflittive, costituendo il mezzo navale l'unica possibilità per i residenti in Sardegna, di spostarsi nel resto d'Italia con proprio mezzo al seguito e per i turisti di percorrerla senza ricorrere all'oneroso mercato del servizio di autonoleggio;

- è sufficiente provare a fare alcune semplici simulazioni di prenotazione dai siti internet delle compagnie per verificare gli alti costi dei trasporti (una famiglia di 4 persone composta di genitori e due bambini con auto al seguito nel periodo a cavallo tra luglio e agosto deve sopportare tariffe tra i 1.000 e i 1.200 euro);

- l'influenza del costo dei trasporti rischia dunque di comportare una riduzione considerevole dei flussi di visitatori per l'imminente stagione turistica, con grave danno per l'economia della Sardegna. Gli operatori del settore ricettivo alberghiero denunciano che il caro-prezzi nel trasporto marittimo passeggeri è la causa di un rilevantissimo riorientamento della domanda a danno delle pur rinomate mete turistiche sarde,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se:

1) abbiano disposto una verifica riguardante la reale situazione dei prezzi praticati dalle compagnie navali per quanto riguarda le rotte marittime da e per la Sardegna;

2) la Giunta regionale stia disponendosi ad adottare misure volte ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del trasporto marittimo rivolto a ridurre gli svantaggi che derivano, a causa dell'insularità, all'economia sarda nel suo complesso. (21)

INTERPELLANZA OPPI - RUBIU - PINNA Giuseppino - TATTI sulle azioni poste in essere e da porre in essere per ottenere il trasferimento al demanio della Regione dei beni dismessi già di proprietà delle aziende statali.

I sottoscritti,

premesso che:

- ai sensi dell'articolo 14 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, contenente lo Statuto della Regione: "1. La Regione, nell'ambito del suo territorio succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. 2. I beni e i servizi connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione" e che tale principio ha ricevuto conferma anche nelle norme di attuazione dello statuto, che pure hanno valenza di disposizioni di rango costituzionale, da ultimo con il decreto legislativo 18 settembre 2006, n. 267;

- in forza di tali disposizioni non è contestabile che tutti i beni appartenenti allo Stato devono necessariamente essere trasferiti alla Regione non appena cessi la loro destinazione ad uso istituzionale e che in tale obbligo sono ricompresi pure i beni di titolarità della aziende dello Stato (ancorché successivamente soppresse o modificate nella loro natura);

- pertanto, anche i beni già appartenenti alle Ferrovie dello Stato ed alle Poste, acquisiti prima della loro trasformazione in Spa, devono essere trasferiti alla Regione;

- nella scorsa legislatura, a seguito di alcune interpellanze presentate in materia, in sede di risposta, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica aveva assicurato che la Regione avrebbe provveduto a porre in essere tutte le azioni opportune per giungere al trasferimento alla Regione stessa dei beni in questione dismessi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere quali iniziative, anche giudiziarie, siano state adottate per ottenere il trasferimento alla Regione dei beni già di proprietà delle Ferrovie dello Stato e delle Poste dei quali sia cessato l'uso istituzionale. (22)

INTERPELLANZA TRUZZU sulla situazione della Fondazione Film Commission.

Il sottoscritto,

premesso che:

- di recente alcune testate giornalistiche hanno pubblicato notizie sulle condizioni in cui versa la Fondazione Film Commission e hanno riportato critiche sulla gestione della fondazione da parte del presidente e del direttore;

- in data 2 ottobre 2013 si dimetteva dal consiglio di amministrazione (CdA) della fondazione la signora Rosanna Castangia, membro del CdA, con una la lettera di forte denunzia circa la scarsa trasparenza nella gestione della fondazione nonché l'assenza di qualsiasi progetto;

- il presidente Antonello Grimaldi ha attirato le lamentele degli altri operatori del settore in quanto il festival di cui era direttore artistico sino a pochi giorni prima della sua nomina a presidente, ha ricevuto, per il 2013, la metà delle risorse destinate a tutti i festival ed egli, come affermato dalla signora Castangia non ha ritenuto opportuno astenersi in occasione delle votazioni;

- il CdA dal 2011 ad oggi non ha mai deliberato, come prevede lo statuto della Film Commission (articolo 10), sull'ammissione dei nuovi soci (enti locali - soggetti pubblici - soggetti privati) che debbono far parte del consiglio generale, organo fondamentale previsto dallo statuto, i cui membri sono chiamati anche a concorrere alla formazione del patrimonio della stessa fondazione e a nominare i componenti del CdA (dopo la prima nomina da parte della Giunta regionale, articolo 9.1) e il revisore dei conti;

- il CdA della fondazione ha continuato a riunirsi e deliberare nonostante due dei suoi membri si fossero dimessi e nonostante lo statuto ne preveda la sostituzione entro 30 giorni (articolo 9.3); tutt'ora un nuovo membro si è dimesso e non è dato sapere se sia stato sostituito;

appurato che:

- con deliberazione della Giunta regionale n. 46/2012 alla fondazione veniva assegnata la somma di 520.000 euro da destinare a favore degli operatori del settore tramite bandi pubblici previa l'approvazione di appositi regolamenti che definissero esattamente criteri e modalità dell'erogazione dei benefici; non è dato sapere se tali regolamenti, criteri e modalità siano mai stati approvati dal CdA;

- non è dato sapere se l'ultimo bando per la nomina del nuovo direttore, scaduto il 19 maggio 2014 sia stato adeguatamente pubblicizzato, visto e considerato che non è neppure comparso sulla pagina istituzionale della Film Commission;

- la Film Commission, pur essendo un organo di promozione, così definita dalla legge istitutiva e dallo stesso statuto, dalla sua istituzione ha dato prova di scarsa capacità di promozione e comunicazione delle sue stesse iniziative e ad oggi pare non abbia mai aperto un tavolo pubblico con le associazioni che operano in Sardegna al fine di avviare una valida politica di confronto e sostegno all'attività cinematografica;

- la Film Commission non ha personale ad esclusione della direttrice che ha operato da sola dal 2012 ad oggi con un carico di lavoro eccezionale, tant'è vero che le richieste degli operatori rimangono spesso inevase e solo ultimamente sono state pubblicate le graduatorie dei bandi pubblicati un anno fa, relativi alla formazione del personale, ma ancora gli esiti non si conoscono;

valutato che attraverso le immagini di un film è possibile promuovere un territorio e diverse regioni italiane hanno favorevolmente sperimentato negli ultimi anni il valore del cosiddetto cineturismo, nonché la capacità dello stesso di produrre importanti ricadute economiche ed occupazionali per il territorio, come dimostra l'operato dell'Apulia Film Commission che nel 2013 in Puglia, con ben 56 progetti filmici, ha fatto ricadere sulla regione 10 milioni e mezzo di euro, a fronte di uno stanziamento di 2 milioni e mezzo circa,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:

1) quale sia l'apporto che lo sviluppo delle attività cinematografiche possa arrecare allo sviluppo della Sardegna dal punto di vista economico, occupazionale, promozionale e turistico, così come è avvenuto in Puglia e in Piemonte;

2) se intendano confermare il signor Antonello Grimaldi presidente della Fondazione Film Commission;

3) se intendano provvedere, ed eventualmente come, agli inconvenienti derivati dalla legge n. 15 del 2006 istitutiva della Film Commission e dallo statuto stesso della Fondazione, al fine di attribuire alla fondazione tutti i poteri e facoltà necessarie per promuovere lo sviluppo del cinema in Sardegna, definendo le necessarie regole e criteri, anche al fine di evitare gestioni personalistiche e discrezionali;

4) quali azioni intendano porre in essere affinché venga conferita la giusta importanza alla promozione dell'Isola e quali bandi intendano attivare per le attività di sola promozione del cinema in Sardegna, come previsto dall'articolo 15 della legge regionale n. 15 del 2006;

5) quali azioni intendano promuovere per fare sì che il CdA deliberi in merito all'ammissione di nuovi soci che debbono formare il consiglio generale previsto dallo statuto e dovrebbero conferire la quota del fondo di dotazione della Fondazione Film Commission;

6) quali azioni intendano porre in essere affinché tutta l'attività svolta dalla Fondazione Film Commission sia resa pubblica con la pubblicazione dei verbali, dei bilanci e di qualsiasi altro documento necessario a verificare l'operato;

7) come intendano ottemperare all'articolo 14 della legge regionale n. 15 del 2006 che prevede la costituzione della Fondazione "Cineteca Regionale Sarda";

8) quali azioni intendano porre in essere per sostenere l'aggiornamento tecnologico del settore, stante la chiusura di alcune importanti sale cinematografiche in Sardegna a seguito degli enormi costi derivati dal processo di digitalizzazione. (23)

INTERPELLANZA ARBAU - AZARA - LEDDA - PERRA, sulla necessità di avviare un progetto regionale per promuovere la sana alimentazione con l'utilizzo di prodotti tipici, tradizionali, a filiera corta nelle mense pubbliche della Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che:

- da tutto il mondo scientifico, in particolare medici pediatri, dietologi, nutrizionisti, da tempo giungono segnali d'allarme sul ruolo fondamentale di una buona alimentazione per la salute, con viva preoccupazione soprattutto per i bambini, che troppo presto (se rapportati ai genitori e alle famiglie d'origine) e "troppo spesso" consumano solo prodotti delle multinazionali, confezionati, "imbellettati" e caricati, centinaia di migliaia per volta, in enormi "containers", nei luoghi più svariati del pianeta;

- è da tempo in atto, anche in Italia, una rivoluzione della cultura alimentare che si basa sulla salvaguardia dei prodotti tipici, tradizionali e biologici, per cui molte regioni italiane hanno dettato indirizzi legislativi, linee guida per l'utilizzo di prodotti locali, a "filiera corta" nelle mense pubbliche;

- anche in Sardegna, soprattutto nell'ultimo decennio, sono stati avviati importanti progetti volti a riavvicinare le nuove generazioni al mondo rurale e ai suoi prodotti tipici, nell'ottica di "contaminare" in senso positivo, la formazione culturale dei nostri figli, a partire proprio dalla cultura alimentare;

- per i risultati raggiunti assume particolare rilievo il progetto "Satu po imparai", nato nell'anno scolastico 2009/2010, realizzato dalla collaborazione tra la Provincia del Medio Campidano (Assessorato alla pubblica istruzione) e l'Agenzia Laore Sardegna, e che coinvolge le scuole dell'obbligo dell'intera provincia e le fattorie didattiche accreditate iscritte all'albo regionale (deliberazione della Giunta regionale n. 33/10 del 5 settembre 2007);

evidenziato che:

- per promuovere l'utilizzo dei prodotti tipici locali, a "chilometri zero" nelle mense scolastiche, i comuni, per la parte amministrativa, la ASL 6, per la parte igienico sanitaria, l'Agenzia Laore, per i prodotti alimentari, hanno definito il capitolato d'appalto tipo sulla ristorazione scolastica, inviato da parte della Provincia del Medio Campidano a tutti i propri 22 comuni. Gli elementi cardine del capitolato sono i seguenti:

1) almeno il 70% del numero di derrate alimentari impiegate nelle mense devono essere prodotti di qualità certificata (DOP, IGP, Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta, di cui almeno il 30% biologici.

2) merenda di metà mattina con prodotti locali inclusa nel servizio;

3) modalità di gara basata sull'offerta economicamente più vantaggiosa;

4) durata dell'appalto a tre anni con possibilità di rinnovo per altri due;

5) obbligo di presentare un piano di educazione alimentare;

6) elementi di sostenibilità ambientale: uso dell'acqua di rete, di stoviglie lavabili o biodegradabili e compostabili, rilevazione informatica presenze, detersivi ecocompatibili, elettrodomestici a risparmio energetico;

- attualmente il capitolato tipo d'appalto è stato utilizzato da 19 comuni sui 22 che erogano un servizio di ristorazione scolastica nel Medio Campidano e nel 2011 il comune di Pabillonis, uno dei primi ad adottare il capitolato, ha ricevuto, nel concorso nazionale Premio Mensa Verde, una menzione per l'adozione di un nuovo approccio nella definizione delle caratteristiche del servizio;

rilevato che:

- la Sardegna vanta una ricchissima, peraltro universalmente riconosciuta e apprezzata, tradizione alimentare (sono noti numerosi studi a livello mondiale sui nostri centenari) e il connubio educazione alimentare - valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità è indispensabile per il perseguimento di fondamentali obiettivi di natura igienico sanitaria, per preservare e migliorare la salute dei sardi e soprattutto delle nuove generazioni e di carattere economico sociale, nel dare nuovo impulso all'economia agroalimentare;

- l'esperienza del Medio Campidano dimostra che è possibile impiegare i prodotti agro-alimentari sardi di qualità nelle mense scolastiche con ricadute economiche, sociali e ambientali positive;

- sulla ristorazione scolastica, universitaria e ospedaliera in Sardegna, dove annualmente sono messe a bando risorse per oltre 60 milioni di euro e sono erogati poco meno di 11 milioni di pasti all'anno, per un valore degli alimenti compreso tra i 18-23 milioni di euro, può stimarsi un mercato potenziale per i prodotti sardi che oscilla tra i 14 e i 18 milioni di euro,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale d'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se, anche alla luce degli encomiabili risultati raggiunti in pochi anni dal progetto "Satu po imparai ", non ritengano opportuno predisporre delle linee guida che promuovano l'utilizzo dei prodotti di qualità certificata (DOP, IGP, Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta nelle mense pubbliche, ospedaliere e scolastiche, nell'ottica di perseguire i fondamentali diritti, già previsti e tutelati dai nostri padri costituenti, alla salute e al lavoro. (24)

INTERPELLANZA ARBAU - AZARA - LEDDA - PERRA sulla necessità di promuovere la predisposizione di criteri e obiettivi energetico-ambientali nei regolamenti edilizi in tutti i comuni della Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che:

- i regolamenti edilizi comunali si stanno confermando validi strumenti per promuovere l'evoluzione dell'edilizia verso nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali sempre più sostenibili: rappresentano oggi uno snodo fondamentale del processo edilizio, perché in essi convergono le competenze in materia di urbanistica, edilizia e energia di Stato, regioni e comuni;

- dall'analisi del Rapporto ONRE per il 2013, il 12,4 per cento dei comuni italiani, negli ultimi cinque anni, ha introdotto nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali che vanno oltre la normativa in vigore, fenomeno più rilevante di quanto lasci intendere il dato percentuale, in quanto complessivamente nei 1.003 comuni più avanti nell'innovazione energetica e ambientale abitano oltre 21 milioni di persone, e questo processo accomuna grandi città e piccoli comuni;

- lo strumento si presta e agevola i necessari aggiustamenti nell'accompagnare l'innovazione in edilizia, in modo attento e flessibile, e nella possibilità di farli diventare fertile terreno di confronto tra tecnici, progettisti e imprenditori: sono molti i comuni che hanno rivisto i propri regolamenti per innalzare obiettivi e prestazioni;

considerato che:

- il settore edile, in termini di consumi (si parla di 40 per cento di energia e materie prime consumate nel solo campo edile a livello mondiale) e di rifiuti (ben il 30 per cento sono attribuibili all'edilizia) impatta sul piano energetico in maniera particolarmente rilevante;

- la sostenibilità non è riconducibile al solo impiego di energia rinnovabile, ma è soprattutto connessa al risparmio delle risorse, materiali ed energetiche;

- in questo ultimo ventennio il mondo della ricerca, le imprese, e le stesse amministrazioni locali hanno investito ingenti risorse sulla questione energetica e sulla ricerca di nuove fonti di energia rinnovabile;

- per tutti questi motivi questione ambientale e questione energetica sono divenute via via e sempre più, problematiche assimilabili e coincidenti;

- l'attenzione si è spostata dagli impatti ambientali al risparmio energetico che, in questi ultimi anni, è stato interpretato, dai più, come un efficace sistema di risparmio economico;

evidenziato che:

- l'analisi critica della normativa regionale sarda in materia di edilizia e ambiente e delle procedure di valutazione ambientale attualmente vigenti ha messo in evidenza la necessità di strumenti attuativi maggiormente sensibili alle istanze ambientali ed energetiche;

- il Piano paesaggistico regionale invita le amministrazioni locali a dotarsi di strumenti disciplinari che promuovano la cultura della sostenibilità e del recupero, senza però ancora proporre degli indirizzi o delle linee guida regionali a cui fare riferimento,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere se:

1) siano a conoscenza e quali siano le valutazioni sul crescente affermarsi, a livello internazionale e nazionale, dei regolamenti edilizi come strumenti e strategie abbondantemente sperimentate, capaci di interpretare i cambiamenti in corso nel modo di progettare e costruire;

2) non ritengano opportuno e indifferibile avviare la predisposizione di linee guida snelle ed essenziali, basate sulla cultura della sostenibilità e del recupero, del ritorno alla tradizione e alle buone pratiche dei nostri paesi, sapientemente tramandate dai nostri avi (ingiustamente abbandonate nella nostra "evoluzione edilizia") e prossime alle problematiche reali, al fine di promuovere la predisposizione di criteri e obiettivi energetico-ambientali nei regolamenti edilizi in tutti i comuni della Sardegna. (25)

MOZIONE MANCA Pier Mario - CHERCHI Augusto - USULA - ZEDDA Paolo sulla mancata istituzione dell'organismo pagatore, così come previsto dall'articolo 22, comma 3, della legge regionale 8 agosto 2006, n. 13.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSOche la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13 all'articolo 22, comma 3, attribuiva all'Agenzia ARGEA le funzioni di organismo pagatore degli aiuti, contributi o premi, finanziati o cofinanziati dall'Unione europea, a favore delle imprese agricole operanti in Sardegna;

CONSIDERATO che, a distanza di circa 8 anni, l'Agenzia ARGEA non ha ancora provveduto all'istituzione dell'organismo pagatore e che la gestione e il controllo delle spese finanziate dai fondi FEAGA e FEASR è in capo all'Agenzia AGEA con sede in Roma;

EVIDENZIATO che, in Italia, sono riconosciuti dall'autorità competente, designata a livello ministeriale (decreto ministeriale 17 giugno 2009), 11 organismi pagatori di cui 8 operanti a livello regionale e 2 operanti a livello nazionale, in relazione a specifiche misure (riso ed esportazioni) e l'AGEA che svolge tale ruolo per le regioni che non hanno un proprio organismo pagatore;

ACCERTATO che le performances di spesa degli organismi pagatori regionali risultano superiori a quelli delle regioni che si avvalgono di AGEA;

RILEVATOche l'attivazione dell'organismo pagatore garantirebbe il rispetto delle regole e delle priorità stabilite dalla nostra Regione diventando, nei confronti degli imprenditori agricoli, l'organismo regionale responsabile dell'intero procedimento amministrativo, evitando al contempo le complessità burocratiche spesso insormontabili e lo "scaricabarile" delle responsabilità sui numerosi ritardi dei pagamenti che in questi anni ha caratterizzato la gestione del PSR;

CONSIDERATO che l'istituzione dell'organismo pagatore non comporterebbe un consistente incremento dei costi a carico della Regione, dal momento che l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha già attivato un suo sistema informativo (SIAR) compatibile con il sistema nazionale (SIAN) e che l'unico aggravio di costi potrebbe essere rappresentato dalla convenzione con i CAA per la tenuta dei fascicoli aziendali,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura
e riforma agro-pastorale

1) a porre in essere tutte le azioni necessarie per l'immediata istituzione dell'organismo pagatore sardo così come previsto dalla legge regionale n. 13 del 2006;

2) a verificare, tenendo conto che il termine ultimo per l'operatività dell'organismo pagatore per l'annualità 2014/2015 è il 16 ottobre 2014, che l'iter procedurale per completare l'istanza di riconoscimento, presso la direzione del Ministero delle politiche agricole, avvenga necessariamente entro il mese di settembre 2014;

3) a far in modo, qualora non si riesca a rendere operativo l'organismo pagatore sardo per l'annualità 2014/2015, ad avocare le competenze dei controlli in loco e lasciando ad AGEA le sole attività di pagamento, contabilizzazione e rendicontazione sino al riconoscimento dell'organismo pagatore sardo. (36)

MOZIONE MANCA Pier Mario - CHERCHI Augusto - USULA - ZEDDA Paolo sulla necessità di intervenire presso AGEA per non modificare i codici relativi all'utilizzo dei macrosuoli a seguito di "refresh".

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSOche in Sardegna non è stato attivato l'organismo pagatore così come previsto dalla legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, all'articolo 23, comma 3, e che la gestione e il controllo delle spese finanziate dai Fondi FEAGA e FEASR è in capo all'Agenzia AGEA con sede in Roma;

OSSERVATOche l'AGEA ha incaricato la struttura Sin Sofiter di realizzare il 2° ciclo di "refresh" per l'aggiornamento della banca dati grafica così come richiesto dai servizi della Commissione europea al fine di riscontrare modifiche sull'utilizzo del suolo rispetto all'anno 2010, 1o ciclo di refresh;

CONSTATATOche il progetto è finalizzato alla certificazione preventiva delle superfici territoriali delle aziende agricole italiane, con l'obiettivo di intercettare preventivamente errori o anomalie nell'ambito delle dichiarazioni degli agricoltori per l'accesso agli aiuti comunitari (in ultima analisi per il pieno sfruttamento dei fondi comunitari assegnati all'Italia evitando sanzioni della Commissione);

ACCERTATOche su queste basi l'organismo pagatore AGEA ha avviato, per ciascun agricoltore che presenta domande per l'accesso ad aiuti e premi comunitari, una procedura che consiste nel raffronto su quanto dichiarato dallo stesso, sia relativamente alla consistenza totale dell'azienda, sia all'utilizzo del territorio su tutte le particelle presenti nel fascicolo aziendale del produttore;

EVIDENZIATOche AGEA, incurante delle procedure stabilite con la Regione e con un atteggiamento vessatorio verso le peculiarità della nostra agricoltura, ha dato indicazioni operative ai suoi tecnici rilevatori per la classificazione dei suoli con l'utilizzo di maglie di raffronto che tengono conto più delle percentuali di copertura vegetale che delle caratteristiche reali di un territorio;

VERIFICATOche questa riclassificazione ha comportato per la Sardegna la perdita di migliaia di ettari di superficie, precedentemente riconosciuti, con la conseguenza che in tantissime domande presentate a valere sul PSR (misure 211, 212, 214, 215) e sulla PAC (domanda unica) oggi sono riscontrabili gravi anomalie particellari, e, di conseguenza, il rischio reale che centinaia o migliaia di operatori del settore debbano restituire somme già percepite; in particolare le superfici riconosciute, prima dello scarico del 2° ciclo di "refresh", con codice 650 (bosco), avevano la possibilità di pascolo sottochioma, così come avviene normalmente nella maggior parte delle nostre aziende zootecniche, mentre oggi con la riclassificazione le stesse superfici non sono riconosciute e si presentano con nessuna eleggibilità a SAU; allo stesso modo, tantissime superfici già riconosciute con codici 653 (pascolo arborato con tara 20 per cento) o con codice 659 (pascolo cespugliato con tara 20 per cento) o ancora 654 (pascolo arborato con tara 50 per cento) sono diventati, in questo 2° ciclo di "refresh", superfici con codice 650 (bosco); gravi diminuzioni di superficie sono riscontrabili anche sui codici che riguardano i nostri pascoli con macchia mediterranea e cespugli che in svariati casi sono passati da codici 653 e 659, superfici con tara 20 per cento, nella migliore ipotesi a superfici con codice 654 (tara 50 per cento), in tanti casi superfici con codice 650 (bosco) o addirittura con codice 770 (tare) e di conseguenza eleggibilità a SAU 0 per cento;

PRESOATTOche l'aggiornamento (refresh) dei codici attribuiti ai terreni su cui si chiedono i contributi all'Unione europea sta provocando danni economici consistenti agli agricoltori e ai contadini sardi e che le decisioni prese presso i palazzi di Roma ignorano e privano di valore l'ambiente endemico della Sardegna, come il pascolo arborato, vale a dire quella macchia mediterranea, che non solo è una peculiarità del nostro paesaggio, ma è anche ciò di cui si cibano i nostri animali e che fa l'unicità della qualità e del gusto dei nostri prodotti;

ACCERTATOche, a seguito della nuova situazione aziendale determinata dal "refresh", parte delle superfici che risultano non agricole non possono essere oggetto di contributo comunitario e, conseguentemente, il calcolo dell'aiuto a suo tempo corrisposto viene rideterminato, dando luogo a riduzioni dell'importo ammissibile o al recupero di importi già erogati con successiva ed eventuale applicazione delle relative sanzioni (circolare AGEA ACIU.2010.103 del 1° febbraio 2011);

CONSTATATOche le nuove superfici non agricole non potranno più essere oggetto di contributo comunitario con la nuova programmazione PSR 2014-2020 e che gli effetti del "refresh", secondo stime attendibili, incideranno con una decurtazione media di 250 euro ad azienda per gli anni pregressi e alla perdita di aree agricole (SAU) che con la nuova programmazione determineranno una perdita, per le 12 mila aziende sarde, di circa 12 milioni di euro per ciascuna annualità,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e
riforma agro-pastorale

1) ad interrompere le procedure poste in essere da AGEA perché vessatorie per i nostri agricoltori e non legittimate dal manuale delle procedure sottoscritte dalle parti e fornendo alla Regione la lista di lavorazione con tutte le particelle che oggi risultano in eclatanza generando anomalie e di conseguenza esiti aziendali catastrofici;

2) affinché l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale intervenga su AGEA, in conferenza Stato-regioni, chiedendo la riapertura di tutti gli usi del territorio in modo da poter effettuare una nuova mappatura rispettosa dei nostri interessi e della nostra biodiversità;

3) affinché la competenza dell'inserimento delle nuove mappature sia affidata all'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Argea). (37)

MOZIONE LAI - AGUS - COCCO Daniele Secondo - PIZZUTO sulla necessità di garantire livelli uniformi di qualità nella gestione delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari comunali.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che la valorizzazione dei beni culturali, che rappresentano un fattore di sviluppo, di aggregazione sociale e di educazione capace di generare occupazione e investimenti, deve costituire un obiettivo primario dell'azione legislativa e programmatica della Regione;

CONSIDERATO l'impegno storicamente dimostrato da questa Assemblea, anche nella precedente legislatura, nonostante non sia stata ancora approvata una normativa organica di riordino del sistema dei beni culturali, nella difesa delle prerogative dei lavoratori ex legge regionale n. 28 del 1984, ed ex progetti speciali, anche soci di cooperative, impegnati nella gestione dei beni culturali, delle biblioteche e degli archivi degli enti locali;

CONDIVISA la correlata opportunità di interventi regionali che, nel segno della continuità e della tutela delle professionalità degli operatori garantiscano, perlomeno nel medio periodo, la conservazione delle posizioni lavorative e dei ruoli esistenti nei siti operativi in Sardegna;

CONSIDERATA, altresì, la specificità del settore "biblioteche e archivi" nel più vasto ambito dei beni culturali, laddove le peculiarità si rinvengono sia sul piano tecnico scientifico, sia, soprattutto, sul piano più strettamente gestionale, specie in relazione alla circostanza che l'accesso ai siti da parte del pubblico è libero e gratuito a differenza degli accessi ai musei e alle aree archeologiche che, di norma, prevedono il pagamento di un biglietto;

RILEVATO pertanto il differente afflusso di risorse finanziarie nel settore bibliotecario e archivistico rispetto agli altri settori e preso atto della difficile congiuntura economica del momento e, di riflesso, della situazione di emergenza nella quale versano le imprese del settore, perlopiù cooperative, con conseguente riverbero sui compensi dei soci-lavoratori;

PRESO ATTO della normativa vigente, in particolare del sistema dei finanziamenti previsto dalla legge regionale 20 settembre 2006, n. 14, che rimette in capo alla Regione la gestione dei siti bibliotecari e degli archivi storici di ente locale e di interesse locale;

CONSTATATA, tuttavia, l'assenza di una disciplina omogenea di riferimento che stabilisca razionalmente i parametri economici ai quali agganciare i finanziamenti regionali e rilevata, soprattutto, la mancanza di un richiamo oggettivo al contratto applicabile ai lavoratori del comparto bibliotecario, ciò che ha dato luogo a illogiche e inammissibili disparità di trattamento degli stessi operatori;

CONSIDERATO che, per i suddetti motivi, si corre il rischio paventato da più parti sociali coinvolte, e in queste ore portato all'attenzione dell'opinione pubblica, che le amministrazioni locali procedano ad applicare ai siti operanti sul proprio territorio clausole contrattuali penalizzanti rispetto ai trattamenti economici attuati sino a questo momento, con conseguente svilimento delle professionalità esistenti e inevitabile aumento delle difficoltà oggettive di gestione del sistema,

impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali,
informazione, spettacolo e sport

1) ad emanare direttive rivolte agli enti locali al fine di uniformare l'applicazione dei modelli di contrattazione per il personale del sistema bibliotecario da parte delle imprese operanti nel settore e, in particolare, da parte delle cooperative;

2) a procedere ad un monitoraggio dell'intero sistema bibliotecario della Sardegna volto in particolare ad accertare: l'entità del personale attualmente impiegato nei progetti finanziati ai sensi della legge regionale n. 14 del 2006, i relativi livelli di inquadramento, la quantità delle ore effettivamente lavorate e il costo reale annuale di ciascun lavoratore;

3) ad assicurare una verifica ed un adeguamento continuo degli standard;

4) a garantire la vigilanza sul rispetto della normativa sugli appalti nell'intero comparto;

5) a procedere, in tempi brevi, ad un riordino complessivo ed organico del sistema dei beni culturali. (38)

MOZIONE CHERCHI Oscar - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - TUNIS - LOCCI - PERU - RANDAZZO - ZEDDA Alessandra - TATTI - RUBIU - PINNA Giuseppino - DEDONI - CRISPONI - FENU - TRUZZU sul dislocamento presso l'aeroporto di Oristano - Fenosu di almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- lo scorso anno la Provincia di Oristano è stata interessata da numerosi incendi, alcuni dei quali hanno interessato alcune migliaia di ettari di aree agricole e zone boschive;

- l'aeroporto di Oristano - Fenosu, per la sua posizione baricentrica nella nostra Regione permette, in caso di emergenza, il raggiungimento nel più breve tempo possibile di tutto il territorio regionale, ottimizzando i tempi e i costi degli interventi;

CONSIDERATO che la delibera della Giunta regionale del 20 maggio 2014, n. 18/17 (Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016. Revisione 2014 Piano generale), prevede al punto 6.6.1.3 - Caratteristiche e dislocazione dei mezzi aerei nazionali, che "Gli aeroporti di Elmas, Oristano e Olbia, rappresentano infrastrutture idonee sia per il rischieramento temporaneo dei mezzi aerei, che per il rifornimento di carburante.";

PRESO ATTOinoltre che dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 si evince, sempre al punto 6.6.1.3, che "La flotta aerea del servizio regionale antincendi è all'occorrenza implementata da una serie di velivoli, ad ala fissa e rotante, messi a disposizione dal Dipartimento della Protezione Civile che, al momento della redazione del presente Piano non hanno ancora dislocazione definita nella regione Sardegna",

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti

a predisporre tutti gli atti e gli indirizzi per gli uffici al fine di dislocare presso l'aeroporto di Oristano-Fenosu almeno un velivolo ad ala fissa o rotante, messo a disposizione dal Dipartimento della protezione civile. (39)

MOZIONE FENU - PITTALIS - RUBIU - DEDONI - TRUZZU - CAPPELLACCI - ZEDDA Alessandra - SOLINAS Christian - CARTA - CHERCHI Oscar - CRISPONI - COSSA - FASOLINO - FLORIS - LOCCI - OPPI - ORRÙ - PERU - PINNA Giuseppino - RANDAZZO - TATTI - TOCCO - TUNIS sull'attuazione immediata della zona franca integrale in Sardegna, in ottemperanza e nel rispetto dello Statuto sardo, delle leggi regionali e dello Stato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la Sardegna si trova ormai da troppo tempo in una condizione oggettiva di grave crisi economica e finanziaria, dovuta sia alla atavica carenza infrastrutturale, che alla congiuntura negativa internazionale e alla globalizzazione che viene avvertita dalle nostre popolazioni più come un'aggravante che un'opportunità;

- gli enormi svantaggi competitivi dovuti all'insularità e ad altri fattori oggettivi presenti nella nostra terra che aggravano complessivamente la già drammatica situazione occupazionale;

- a tutto ciò si aggiunge un'altra crisi di cui pochi parlano, ma che nell'imminente futuro si manifesterà in tutta la sua gravità: la crisi demografica;

CONSIDERATO che:

- la zona franca è uno straordinario strumento di politica economica e di compensazione di svantaggi competitivi, utilizzato in Europa e nel mondo per il rilancio delle economie stagnanti e delle aree in gravi crisi economico- occupazionale;

- la legge costituzionale n. 3 del 1948 (Statuto autonomo della Regione Sardegna), all'articolo 12 prevede per la Sardegna l'attuazione della zona franca;

- l'articolo 1 del decreto legislativo n. 75 del 1998, Istituzione della zona franca, non viene mai reso operativo con grave danno erariale e pregiudizio gravissimo dell'intero tessuto socio-economico della Sardegna, dell'Italia e del bacino del Mediterraneo;

- la legge regionale n. 20 del 2 agosto 2013, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Sardegna, definisce norme urgenti per l'attuazione e il funzionamento delle zone franche al fine di dare piena operatività alla medesima in Sardegna;

- la legge regionale n. 20 del 2 agosto 2013 è ritenuta conforme alla Costituzione dal Governo italiano, il quale esplicitamente dichiara di non impugnarla nei termini di legge;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 39/30 del 26 settembre 2013 estende di fatto l'attuazione della zona franca dai porti franchi a tutto il territorio regionale intendendo come confini, così come da diritto internazionale e da codice doganale in materia, gli attuali confini della Regione autonoma della Sardegna;

- la risoluzione n. 42 del 31 ottobre 2012 che impegna la Giunta a formulare senza indugio al Governo, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione e del titolo terzo dello Statuto speciale della Sardegna, un pacchetto di agevolazioni volte a compensare gli svantaggi legati all'insularità che prevede condizioni specifiche in materia di fiscalità agevolata, aiuti di Stato e accesso ai fondi strutturali;

STIMATO che:

- l'attuazione della zona franca al consumo in Sardegna porterebbe ad annullare il gap competitivo con il resto del continente europeo, ponendo l'economia sarda nelle medesime condizioni di capacità produttiva e concorrenzialità;

- così come verificatosi in altre realtà, è sensibilmente aumentata l'occupazione, anche a seguito dell'attrazione esercitata dalle migliori condizioni competitive proprie del regime di zona franca su imprese e capitali esteri e che migliorano considerevolmente le opportunità e le capacità di creare reddito e occupazione delle imprese private locali;

- l'attuazione della zona franca al consumo favorirebbe un risparmio alle famiglie, calcolato sulla base del paniere dei consumi e dei prodotti che, di volta in volta, usufruiscono delle agevolazioni previste per le zone franche al consumo, variabile, a nucleo familiare, da 3.000 a 5.000 euro annui e oltre. Tali risparmi economici rimarrebbero nella disponibilità delle famiglie prontamente utilizzabili per l'esigenza delle stesse, per migliorare i consumi interni e per il rilancio dell'economia. Si aggiungano a questi i potenziali benefici derivanti dalla fiscalità di vantaggio per le imprese, di cui già alcune zone della Sardegna usufruiscono;

- i Comuni che attualmente si trovano in forti difficoltà finanziarie dovute alle aumentate esigenze e alla contestuale diminuzione delle risorse disponibili, così come previsto dalla normativa in vigore per le zone franche, beneficerebbero della possibilità di incameramento dei diritti speciali e si troverebbero a poter disporre delle entrate derivanti dal fatturato territoriale, che possiamo stimare, sempre sulla base del panieri dei consumi e della normativa in vigore, in una cifra che verosimilmente si attesta tra i 2.000 e i 3.500 euro e oltre annui per nucleo familiare residente;

- tali somme concorrerebbero per una percentuale di circa il 50% ai bilanci comunali;

CONSIDERATO che appare evidente che l'attuazione della zona franca porterebbe alla Sardegna e nelle tasche dei Sardi la disponibilità di diverse centinaia di milioni di euro annui che allontanerebbero definitivamente la crisi economica dalla Sardegna e del suo popolo, favorendo di fatto la non dipendenza dalle economie degli altri, ponendo le basi e le condizioni per il benessere del popolo sardo attuale e delle future generazioni;

TENUTO CONTO che:

- pur nel totale rispetto dell'autonomia legislativa della Regione autonoma della Sardegna, il Prefetto di Cagliari ha ritenuto necessario organizzare un'apposita riunione in merito, nella giornata del 10 giugno 2014 alle ore 10.00, invitando al tavolo i soggetti protagonisti per l'attuazione della zona franca;

- gli effetti dell'attuazione incrociata di alcuni articoli dei regolamenti comunitari e norme doganali in materia, determinano di fatto per la Sardegna la perdita definitiva del diritto alla zona franca entro il 2016;

- la campagna elettorale è ormai alle spalle e deve motivarci solo ed esclusivamente il bene della Sardegna e del suo popolo, appare opportuno, anche alla luce delle recenti espressioni favorevoli in merito, da parte di autorevoli esponenti politici e intellettuali appartenenti alla compagine non firmataria della presente mozione, abbandonare ogni pregiudizio strumentale e affrontare definitivamente e in maniera risolutiva, l'argomento dell'attuazione della zona franca integrale in Sardegna con serenità e oggettività intellettuale, consapevoli che questa sia una straordinaria occasione di rilancio della Sardegna attraverso uno strumento di politica economica-sociale e finanziaria;

CONSIDERATO che:

- è interesse comune, in ottemperanza al quadro legislativo in vigore, dare definitiva attuazione in Sardegna della zona franca integrale;

- si ha motivo di ritenere che nessuno voglia assumersi la responsabilità morale nei confronti dei Sardi e delle future generazioni del mancato riconoscimento di tale diritto, nonché degli enormi danni derivanti dalla sua disattesa attuazione,

impegna il Presidente della Regione
la Giunta Regionalee gli Assessori competenti in materia

ad attuare ogni iniziativa necessaria a rendere definitivamente la Sardegna zona franca integrale d'Italia, d'Europa e nel Mediterraneo, riconoscendo finalmente ai sardi un loro diritto troppo a lungo negato. (40)

MOZIONE PIZZUTO - SALE - COCCO Daniele Secondo - AGUS - LAI sulla difesa della biodiversità sarda.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- il Parlamento italiano ha ratificato con la legge 6 aprile 2004, n. 101, il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura della FAO, i cui obiettivi sono:

- riconoscere l'enorme contributo degli agricoltori nella conservazione delle colture che alimentano il pianeta;

- stabilire un sistema globale che consenta agli agricoltori, ai selezionatori di materiale vegetale e ai ricercatori di accedere facilmente e gratuitamente al materiale genetico vegetale;

- assicurare che i vantaggi provenienti dal miglioramento vegetale o dall'uso di biotecnologie siano condivisi con i paesi di origine del materiale;

- tale legge affida alle regioni e alle province autonome le competenze in merito all'attuazione ed esecuzione del trattato internazionale e al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) il compito di monitorare gli interventi effettuati dalle regioni e province autonome e riferire sul piano internazionale circa lo stato di applicazione del trattato stesso;

CONSIDERATO che il rapporto Concentration of market power in the EU seed market, del 29 gennaio 2014 del gruppo europarlamentare Greens European Free Alliance, in cui si indicano le cinque multinazionali Pioneer, Syngenta, Monsanto, Limagrain e Kws come detentrici di più del 50 per cento del mercato delle sementi e che il prezzo delle sementi è aumentato di circa il 30 per cento in Europa dal 2000 al 2008 e le sementi si stanno uniformando con una perdita stimata del 75 per cento delle biodiversità;

VALUTATO che in Sardegna sono già state brevettate semenze e biodiversità tipiche e dato il fatto che specie endemiche della Sardegna non possano essere utilizzate se non a pagamento;

APPURATO che:

- la multinazionale olandese Rijk Zwaan ha richiesto il prelievo per uno studio ed un'eventuale modifica di 37 specie di piante della flora sarda;

- Rijk Zwaan è attiva in tutto il mondo come una compagnia di riproduzione vegetale che si focalizza sullo sviluppo e la vendita di varietà e semi di alta qualità per coltivatori professionali nell'orticoltura, e per la produzione di cibo, il cui ufficio principale di trova a De Lier, in Olanda, ma che vende i semi in più di cento paesi in tutto il mondo attraverso distributori esclusivi, e attraverso la vendita diretta effettuata tramite delegazioni; una di queste è la Rijk Zwaan Italia Srl, che si trova a Bologna e che si occuperebbe della Sardegna; in totale la Rijk Zwaan ha all'incirca 30 delegazioni in tutto il mondo, attive nella riproduzione e nella vendita di semi; dato il ciclo vegetale delle specie a cui la Rijk Zwaan è interessata, il momento adatto per la raccolta dei campioni dovrebbe essere tra agosto e settembre; lo scopo ultimo del suo programma è quello di sviluppare nuove specie vegetali da vendere in tutto il mondo; col materiale campione collezionato vorrebbe sviluppare nuove varietà, specifiche per il mercato italiano (per esempio nuove varietà più produttive, e più resistenti alle malattie); di seguito la lista delle specie richieste dalla multinazionale olandese Rijk Zwan:

Allium ampeloprasum;

Allium commutatum;

Allium guttatum;

Allium sphaerocephalon;

Apium graveolens;

Ammi majus;

Ammi visnaga;

Beta trigyna;

Beta vulgaris;

Brassica fruticulosa;

Brassica insularis;

Brassica oleracea;

Brassica tournefortii;

Brassica tyrrhena;

Cichorium endivia;

Cichorium intybus;

Cicorium pumilum;

Daucus carota;

Daucus minusculus;

Daucus muricatus;

Daucus pumilus;

Diplotaxis erucoides;

Diplotaxis muralis;

Diplotaxis viminea;

Diplotaxis tenuifolius;

Eruca sativa;

Eruca vesicaria;

Foeniculum vulgare;

Lactuca longidentata;

Lactuca saligna;

Lactuca serriola;

Lactuca virosa;

Petroselinum crispum;

Raphanus raphanistrum;

Raphanus sativus;

Ridolfia segetum;

Solanum linneanum;

PRESO ATTO che il patrimonio genetico sardo appartiene ai sardi e si deve poter usare e scambiare liberamente e che, inoltre, tra le varietà indicate dalla ditta sementiera ve ne sono alcune (Beta, Brassica, Daucus, Eruca, Solanum, Rafanus) presenti nell'Allegato I - Elenco delle specie coltivate incluse nell'accordo multilaterale del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura della FAO di cui l'articolo 12.3 consente l'accesso alla raccolta di tali specie alle seguenti condizioni:

a) l'accesso è accordato quando ha per unico scopo la conservazione e l'uso a fini di ricerca, selezione e formazione per l'alimentazione e l'agricoltura, a condizione che non sia destinato ad usi chimici o farmaceutici o ad altri usi industriali non alimentari e non foraggeri. Nel caso delle piante coltivate a uso multiplo (alimentare e non alimentare), la loro inclusione nel sistema multilaterale e l'applicabilità del regime d'accesso facilitato dipende dalla loro importanza per la sicurezza alimentare;

b) i beneficiari non possono rivendicare alcun diritto di proprietà intellettuale o altro diritto che limiti l'accesso facilitato alle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura o a loro parti o componenti genetiche nella forma ricevuta dal sistema multilaterale,

impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente

1) ad applicare la normativa europea contenuta nel Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura della FAO;

2) a mettere in atto tutti gli strumenti e le azioni possibili e necessarie per non fornire le semenze alla multinazionale Rijk Zwaan;

3) a brevettare e campionare tutte le semenze endemiche del territorio in possesso delle agenzie sarde;

4) a dare mandato all'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente di creare un registro di tutte le biodiversità presenti sull'Isola entro i prossimi sessanta giorni. (41)