Seduta n.48 del 04/11/2014
XLVIII SEDUTA
Martedì 4 novembre 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 33.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 ottobre 2014 (45), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Michele Azara, Salvatore Demontis, Eugenio Lai, Ignazio Locci e Gavino Sale hanno chiesto congedo per la seduta del 4 novembre 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla decisione di sopprimere il servizio di continuità assistenziale diurna presso il presidio sanitario di Ittiri". (13)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto, con richiesta di risposta scritta sull'utilizzo indiscriminato, da parte dell'ANAS, di diserbanti chimici nelle operazioni di pulizia delle cunette delle strade sarde". (21)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Tedde sull'emergenza in materia igienico-ambientale e sui problemi provocati all'immagine delle nostre coste dai fenomeni putrefattivi della Posidonia spiaggiata". (39)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Comandini - Cocco Pietro - Cozzolino - Deriu - Forma - Moriconi - Piscedda, con richiesta di risposta scritta, sul progressivo depotenziamento del Servizio farmaceutico territoriale del distretto di Iglesias ubicato presso il Presidio ospedaliero di S. Barbara di Iglesias". (45)
"Interrogazione Busia - Desini sul risanamento dei debiti e sulla successiva trasformazione in ASP dell'IPAB Fondazione San Giovanni". (95)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Lai sul prelievo artificiale di acqua effettuato nel fiume Flumendosa per il funzionamento della centrale idroelettrica di Villagrande Strisaili e sullo sversamento nello stesso di sostanze che comportano problemi per l'ecosistema della zona della Barbagia di Seulo". (112)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Tedde sulle cause dell'incendio verificatosi in data 24 luglio 2014 presso la base militare di Torre Poglina in Alghero". (146)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Meloni sul piano di riorganizzazione dell'Enel Distribuzione e le possibili ripercussioni negative sul territorio della Provincia di Olbia-Tempio". (155)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Dedoni - Cossa - Crisponi su una presunta intrusione di tombaroli che si sarebbe verificata nel sito archeologico di Mont'e Prama". (160)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
"Interrogazione Sale sulla mancanza di un servizio di guardiania notturna all'area degli scavi di Mont'e Prama". (164)
(Risposta scritta in data 29 ottobre 2014.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Tocco - Pittalis - Peru - Zedda Alessandra - Tedde - Cherchi Oscar - Locci - Tunis - Randazzo - Fasolino - Cappellacci, con richiesta di risposta scritta, sui criteri di ripartizione delle risorse destinate all'organizzazione e al funzionamento dei centri antiviolenza, delle case di accoglienza e dei centri antistalking". (184)
"Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla condizione di disagio in cui versa il Poliambulatorio di Sadali (CA)". (185)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interpellanza Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Tedde - Zedda Alessandra - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis sul trasferimento della competenza all'irrogazione delle sanzioni in materia di pesca dalla Regione autonoma della Sardegna allo Stato". (81)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Mozione Lai - Cocco Daniele Secondo - Agus - Pizzuto - Unali - Sale - Zedda Paolo Flavio - Desini - Arbau - Ledda - Azara - Anedda - Usula - Tendas - Cherchi Augusto - Collu - Manca Pier Mario - Pinna Rossella - Deriu - Perra per esprimere solidarietà alla resistenza del popolo curdo e chiedere la cancellazione del PKK dalla lista nera dell'Unione europea, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (83)
"Mozione Crisponi - Dedoni - Cossa - Pittalis - Truzzu - Fenu - Carta - Solinas Christian - Arbau - Busia - Usula - Zedda Alessandra - Cherchi Oscar - Tunis -Cappellacci - Tocco - Locci - Fasolino - Tedde - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sulla possibile chiusura della Camera di commercio di Nuoro e sull'accorpamento del sistema camerale della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (84)
"Mozione Comandini - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Agus - Lai sul disimpegno da parte del gruppo ENI dalle attività produttive nel polo industriale di Sarroch, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (85)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge numero 71/A "Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale", che prosegue con l'esame dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
Istituzione della centrale regionale
di committenza
1. Al fine di favorire la razionalizzazio-ne della spesa e potenziare i processi di pianifi-cazione e aggregazione della domanda pubblica di beni e servizi sanitari, è istituita la funzione di Centrale regionale di committenza secondo quanto previsto dall'articolo, 1 comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanzia-ria 2007) e successive modificazioni e integra-zioni e dall'articolo 9 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89 (Conversione in legge, con modifi-cazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disci-plina per la gestione del bilancio e il potenzia-mento della funzione del bilancio di cassa, non-ché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria).
2. Con specifica deliberazione, la Giunta regionale, sentito il parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua le modalità di funzionamento della Centrale di committenza, alla quale sono attribuite le funzioni di committenza delle aziende sanitarie ed è affidata la responsabilità dei piani di razionalizzazione della spesa sanitaria regionale da conseguire attraverso il governo e la standardizzazione della relativa domanda delle aziende sanitarie.
3. Le funzioni individuate con le moda-lità di cui al comma 2, sono attribuite all'Agen-zia regionale della sanità istituita ai sensi dell'ar-ticolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5).
4. Per consentire lo svolgimento delle attività proprie della Centrale regionale di com-mittenza, il personale dell'Agenzia regionale del-la sanità di cui all'articolo 22, comma 5, della legge regionale n. 10 del 2006, è così stabilito:
a) il numero massimo complessivo di persona-le di cui alle lettere b) e c) è incrementato di ulteriori 5 unità;
b) il numero massimo di personale di cui alla lettera a) è stabilito annualmente sulla base dei compiti e del budget assegnati dalla Giunta regionale all'Agenzia.
Emendamento soppressivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
L'articolo 2 è soppresso. (17)
Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
L'articolo 2 è soppresso. (114)
Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu
Articolo 2
L'articolo 2 è soppresso. (278)
Emendamento sostitutivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
L'articolo 2 del PL 71/2014 è sostituito dal seguente articolo:
Aggregazione dei fabbisogni in sanità
1. Al fine di favorire la razionalizzazione della spesa e potenziare i processi di pianificazione e aggregazione della domanda pubblica di beni e servizi sanitari, la Giunta regionale, con specifico provvedimento, sentito il parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua le modalità di accentramento della committenza delle aziende sanitarie, mediante linee di indirizzo per la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale da conseguire attraverso il governo e la standardizzazione della relativa domanda, secondo le previsioni di cui all'articolo, 1 comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), e successive modificazioni ed integrazioni e dall'articolo 9 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria).
2. Il provvedimento di cui al comma precedente detta, in particolare, gli indirizzi per la pianificazione e la standardizzazione dell'acquisto di beni e servizi sulla base dei fabbisogni aziendali, definendo processi di aggregazione della domanda, indirizzando e monitorando le attività di acquisto dell'apposita centrale regionale ovvero delle stazioni appaltanti aziendali e sovra-aziendali."
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa (18)
Emendamento sostitutivo totale Cocco Pietro - Anedda - Arbau - Cocco Daniele - Usula - Ruggeri - Cozzolino - Forma - Pinna Rossella - Perra - Pizzuto - Desini - Cherchi Augusto
Articolo 2
L'art 2 del PL 71/2014 è sostituito dal seguente articolo:
"Articolo 2
Aggregazione dei fabbisogni in sanità
1. Al fine di favorire la razionalizzazione della spesa e potenziare i processi di pianificazione e aggregazione della domanda pubblica di beni e servizi sanitari, la Giunta regionale, con specifico provvedimento, sentito il parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua le modalità di accentramento della committenza delle aziende sanitarie, mediante linee di indirizzo per la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale da conseguire attraverso il governo e la standardizzazione della relativa domanda, secondo le previsioni di cui all'articolo, 1 comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), e successive modificazioni ed integrazioni e dall'articolo 9 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria).
2. Il provvedimento di cui al comma precedente detta, in particolare, gli indirizzi per la pianificazione e la standardizzazione dell'acquisto di beni e servizi sulla base dei fabbisogni aziendali, definendo processi di aggregazione della domanda, indirizzando e monitorando le attività di acquisto dell'apposita centrale regionale ovvero delle stazioni appaltanti aziendali e sovra-aziendali. "
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa (366)
Emendamento sostitutivo totale Cocco Pietro - Anedda - Arbau - Cocco Daniele - Usula - Ruggeri - Cozzolino - Forma - Pinna Rossella - Perra - Pizzuto - Desini - Cherchi Augusto
Articolo 2
L'articolo 2 del PL 71/2014 è sostituito dal seguente articolo:
Aggregazione dei fabbisogni in sanità
1. Al fine di favorire la razionalizzazione della spesa e potenziare i processi di pianificazione e aggregazione della domanda pubblica di beni e servizi sanitari, la Giunta regionale, con specifico provvedimento, sentito il parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua le modalità di accentramento della committenza delle aziende sanitarie, mediante linee di indirizzo per la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale da conseguire attraverso il governo e la standardizzazione della relativa domanda, secondo le previsioni di cui all'articolo, 1 comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), e successive modificazioni ed integrazioni e dall'articolo 9 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con legge 23 giugno 2014, n. 89 (Conversione in legge, , con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria).
2. Il provvedimento di cui al comma precedente detta, in particolare, gli indirizzi per la pianificazione e la standardizzazione dell'acquisto di beni e servizi sulla base dei fabbisogni aziendali, definendo processi di aggregazione della domanda, indirizzando e monitorando le attività di acquisto dell'apposita centrale regionale."
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa (384)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
All'articolo 2 il titolo "Istituzione della centrale regionale di committenza" è soppresso. (269)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (19)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, il comma 1 è soppresso. (115)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (294)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo2
Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (306)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (20)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, il comma 2 è soppresso. (116)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (295)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (307)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (21)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, il comma 3 è soppresso. (117)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (296)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (308)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Il comma 4 dell'articolo 2 è soppresso. (22)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, il comma 4 è soppresso. (118)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
Il comma 4 dell'articolo 2 è soppresso (297)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti.
Articolo 2
Il comma 4 dell'articolo 2 è soppresso (309)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
La lettera a) comma 4 dell'articolo 2 è soppressa. (23)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, comma 4, la lettera a) è soppressa. (119)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
La lettera a del comma 4 dell'articolo 2 è soppressa. (311)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Tatti - Giuseppino Pinna
Articolo 2
Alla lettera a) del comma n. 4 dell'articolo n. 2 Istituzione della centrale regionale di committenza, è soppresso il periodo "è incrementato di 5 unità". (310)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo
Articolo 2
La lettera b) comma 4 dell'articolo 2 è soppressa. (24)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, comma 4 la lettera b) è soppressa. (120)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
La lettera b) comma 4 dell'articolo 2 è soppressa. (313)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Tatti - Giuseppino Pinna.
Articolo 2
Alla lettera b) del comma n. 4 dell'articolo n. 2 Istituzione della centrale regionale di committenza, è soppressa la parola "annualmente". (312)
Emendamento sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 2
L'articolo 2 (Istituzione della centrale regionale di committenza), comma 2, viene parzialmente sostituito come segue:
Istituzione della centrale regionale di committenza
2. Con proprio provvedimento la Giunta regionale, sentito il parere dell'Autorità nazionale anticorruzione e della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua tre sedi della Centrale di committenza, dislocate al nord, al centro e al sud dell'isola, determinandone la competenza territoriale e le modalità di funzionamento, alle quali sono attribuite le funzioni di committenza delle aziende sanitarie ed è affidata la responsabilità dei piani di razionalizzazione della spesa sanitaria regionale da conseguire attraverso il governo e la standardizzazione della relativa domanda delle aziende sanitarie. (25)
Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
Il comma 2 dell'articolo 3 è così sostituito:
2. Le funzioni individuate con le modalità di cui al comma 2, sono attribuite al servizio programmazione sanitaria e economico finanziaria e controllo di gestione istituito presso la direzione generale della sanità. (253)
Emendamento sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Lacci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Al comma 2: le parole "di committenza delle aziende sanitarie" sono sostituite dalle seguenti: "di controllo sull'attività di committenza esercitata da ciascuna A.S.L. della Sardegna". (26)
Emendamento sostitutivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Al comma 2 dell'articolo 2 le parole da "Con specifica" a "in materia di sanità" sono sostituite dalle parole "Con deliberazione del Consiglio regionale". (314)
Emendamento sostitutivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Al comma 3 dell'articolo 2 le parole da "all'Agenzia" a "1995, n. 5" sono sostituite dalle parole "Ad un'ASL capofila, scelta con deliberazione della Giunta regionale". (315)
Emendamento sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 2
L'articolo 2 (Istituzione della centrale regionale di committenza), comma 4, viene parzialmente sostituito come segue:
Istituzione della centrale regionale di committenza
4. Per consentire lo svolgimento delle attività proprie della Centrale regionale di committenza, il personale dell'Agenzia regionale della sanità di cui all'articolo 22, comma 5, della legge regionale n. 10 del 2006, è così stabilito:
a) il numero massimo complessivo di dipendenti di cui alle lettere b) e c) è incrementato di ulteriori 5 unità;
b) il numero massimo di dipendenti di cui alla lettera a) è stabilito annualmente sulla base dei compiti e del budget assegnati dalla Giunta regionale all'Agenzia. (27)
Emendamento sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 2
L'articolo 2 (Istituzione della centrale regionale di committenza), comma 4, viene parzialmente sostituito come segue:
Istituzione della centrale regionale di committenza
4. Per consentire lo svolgimento delle attività proprie della Centrale regionale di committenza, il personale dell'Agenzia regionale della sanità di cui all'articolo 22, comma 5, della legge regionale n. 10 del 2006, è così stabilito:
a) il numero massimo complessivo di dipendenti di cui alle lettere b) e c) è incrementato di ulteriori 5 unità;
b) il numero massimo di dipendenti di cui alla lettera a) è stabilito annualmente sulla base dei compiti e del budget assegnati dalla Giunta regionale all'Agenzia. (28)
Emendamento sostitutivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis
Articolo
1. L'articolo 2, comma 4, lettera a) è sostituito dal seguente:
"il numero massimo complessivo di personale di cui alle lettere b) e c) è stabilito dalla Giunta Regionale in funzione del carico di lavoro". (29)
Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, comma 4, lett. a) le parole "è incrementato di ulteriori 5 unità" sono sostituite dalle parole "può essere superiore alle 15 unità." (121)
Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 2
All'articolo 2, comma 4, lett. a) le parole "è incrementato di ulteriori 5 unità" sono sostituite dalle parole "è incrementato di ulteriori 2 unità." (252)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente
"1bis. La Centrale di committenza, dietro compenso da concordare, può agire anche per i soggetti privati accreditati e contrattualizzati dal Servizio Sanitario Regionale" (122)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente
"2bis. La Giunta regionale stabilisce, con la stessa deliberazione di cui al comma precedente, le modalità di individuazione del personale da assegnare alla Centrale di Committenza e da reperire tra il personale in servizio presso le AASSLL e le Aziende ospedaliera ed ospedaliero-universitarie. Dette modalità dovranno essere oggetto di concertazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto sanità." (124)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, comma 2, dopo le parole "il parere" è aggiunta la parola "Vincolante". (123)
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Fenu
Articolo
Dopo le parole "delle aziende sanitarie" sono aggiunte le parole "l'organizzazione e gestione dei magazzini economali e farmaceutici e della relativa logistica". (243)
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Fenu
Articolo
Dopo le parole "delle aziende sanitarie" sono aggiunte le parole "la gestione e organizzazione delle reti informatiche e della relativa tecnologia, inclusi i sistemi di prenotazione centralizzata delle prestazioni sanitarie". (244)
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Fenu
Articolo
Dopo le parole "delle Aziende sanitarie" sono aggiunte le parole "la gestione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie". (245)
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Fenu
Articolo
Dopo le parole "delle Aziende sanitarie" sono aggiunte le parole "il reclutamento, la formazione e gestione delle competenze economiche della situazione contributiva e previdenziale e dei procedimenti disciplinari di tutto il personale delle aziende sanitarie". (292)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente
"3bis. La lettera a) dell'articolo 5 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 è abrogata."(125)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente
"3bis. Alla stessa Agenzia sono attribuite le funzioni unificate di reclutamento e gestione del personale medico e non medico delle aziende sanitarie, con l'esclusione delle figure dei medici direttori di struttura complessa. A tal fine il contingente di unità previsto dal comma 5 dell'articolo 22 della LR. 10/2006 è incrementato, solo per le figure di alla lett. b) del citato comma 5, fino a 250 unità." (126)
Emendamento aggiuntivo Tocco - Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis
Articolo 2
Modifiche all' articolo 2 (Istituzione della centrale regionale di committenza)
Dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
4bis "L'organizzazione della funzione di committenza all'interno dell' Agenzia, anche al fine di agevolare i processi di mobilità e/o comando del personale delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, prevede l'istituzione di tre uffici periferici dislocati rispettivamente a Cagliari, a Nuoro e a Sassari. Tali uffici dipenderanno dal Direttore dell'Agenzia e saranno localmente coordinati da un Dirigente Amministrativo. Le risorse umane necessarie perii funzionamento saranno individuate nell'ambito del personale dipendente delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Sardegna senza ulteriori oneri." (104)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 4, è aggiunto il seguente
"4bis. La lettera a) del comma 5 dell'articolo 22 della legge regionale 10/2006 è così modificato:
a) esperti di alta professionalità, esperienza e riconosciuta competenza, assunti con contratto a termine di diritto privato, che abbiano maturato esperienza dirigenziale nel ruolo di responsabile di servizio acquisizione beni o servizi nelle Aziende Sanitarie della Regione o di altre Regioni per almeno cinque anni." (127)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 4, è aggiunto il seguente
"4bis. In caso di revoca del direttore generale la Giunta regionale, ove non abbia proceduto alla nuova nomina, può nominare, per un periodo di tempo non superiore a sessanta giorni, un commissario straordinario, scelto tra coloro che hanno già esercitato le funzioni di direttore generale, sanitario o amministrativo nelle aziende sanitarie." (128)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 4, è aggiunto il seguente
"4bis. Il direttore sanitario è nominato dal direttore generale e partecipa alla direzione dell'azienda secondo quanto disposto dai commi 1 quinquies e 7 dell'articolo 3 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i., e nel rispetto di quanto previsto dall'atto aziendale. Costituiscono requisiti per la nomina a direttore sanitario, nel rispetto dei quanto previsto dal comma 11 dell'articolo 3 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i.:
1. titolo di laurea in medicina e chirurgia;
2. età non superiore ai sessantacinque anni;
3. specializzazione in discipline igienistico-organizzative;
4. esperienza almeno quinquennale di qualificata attività di direzione sanitaria in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione, con almeno 100 dipendenti e 25 milioni di fatturato, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie." (129)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 4, è aggiunto il seguente
"4bis. Il direttore amministrativo è nominato dal direttore generale e partecipa alla direzione dell'azienda secondo quanto disposto dai commi 1 quinquies e 7 dell'articolo 3 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i., e nel rispetto di quanto previsto dall'atto aziendale. Costituiscono requisiti per la nomina a direttore sanitario, nel rispetto dei quanto previsto dal comma 11 dell'articolo 3 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i.:
1. titolo di laurea in discipline giuridiche e/o economiche;
2. età non superiore ai settanta anni;
3. preferibilmente specializzazione o master in discipline conferenti con il mandato;
4. esperienza almeno quinquennale, svolta nei dieci anni precedenti la nomina, di qualificata attività di direzione sanitaria in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione, con almeno 100 dipendenti e 25 milioni di fatturato, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie." (130)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Le aziende ospedaliero-universitarie sono disciplinate sulla base dei principi fondamentali contenuti nel decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università, a norma dell'articolo 6 della L. 30 novembre 1998, n. 419). La Giunta regionale tiene conto delle finalità istituzionali e delle peculiarità organizzative di tali aziende in sede di predisposizione degli atti di programmazione. Il direttore generate adotta l'atto aziendale dell'azienda ospedaliero-universitaria, d'intesa con il rettore dell'università interessata in relazione ai dipartimenti ad attività integrata e alte strutture complesse a direzione universitaria; tale intesa è acquisita entro trenta giorni dalla trasmissione della proposta da parte del Presidente della Regione, trascorsi i quali si intende per positivamente acquisita. L'atto aziendale disciplina l'organizzazione e il funzionamento dell'azienda nel rispetto di quanto stabilito, limitatamente ai profili concernenti l'integrazione tra attività assistenziali e funzioni di didattica e di ricerca, dai protocolli d'intesa stipulati dalla Regione con te università ubicate nel proprio territorio, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, (del decreto legislativo n. 517 del 1999. Il direttore generate trasmette, entro quindici giorni, copia degli atti aziendali all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
2. L'apporto economico-finanziario dell'università e della Regione alte aziende ospedaliero-universitarie avviene secondo te modalità stabilite dall'articolo 7 e dall'articolo 8, comma 7, del decreto legislativo n. 517 del 1999.
3. Le aziende ospedaliere ed ospedaliero-universitarie sono disciplinate in analogia, per quanto applicabile, con te ASP; la Giunta regionale tiene conto delle finalità istituzionali e delle peculiarità organizzative di tali aziende, come previste dal relativo atto aziendale.
4. La remunerazione delle prestazioni e dei servizi resi dalle aziende ospedaliere e da quelle ospedaliero-universitarie è definita, in relazione ai volumi di attività ed ai tariffari regionali vigenti, salvo te eventuali assegnazioni regionali connesse a specifiche funzioni anche assistenziali, nonché i trasferimenti collegati alte procedure della mobilità sanitaria interregionale. In particolare la Regione riconosce alle aziende ospedaliere ed a quelle ospedaliero-universitarie una quota di remunerazione uniforme e basata su criteri oggettivi per coprire i costi relativi alte funzioni non tariffabili, come i servizi di urgenza ed emergenza, la rianimazione, la donazione degli organi, i centri ustionati e te attività di carattere medico-sociale per le patologie di carattere cronico. (30)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Il consiglio delle professioni sanitarie è organismo consultivo-elettivo delle ASP, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliero-universitarie; esso esprime pareri e formula proposte nelle materie per le quali l'atto aziendale b preveda.
2. I pareri sono espressi entro il termine di dieci giorni dal ricevimento degli atti trascorso inutilmente il quale si intendono acquisiti come positivi;
3. Il consiglio delle professioni sanitarie dura in carica tre anni; le elezioni del nuovo consiglio sono indette dal direttore generale nei sessanta giorni antecedenti la data di scadenza ed hanno luogo entro trenta giorni dalla data di cessazione del precedente.
4. La composizione del consiglio delle professioni sanitarie, formato da un numero di componenti compreso tra un minimo di 15 ed un massimo di 21, é determinata dall'atto aziendale; in ogni caso è assicurata l'equilibrata partecipazione di tutte le componenti presenti all'interno dell'azienda, ivi incluso il personale universitario per le aziende ospedaliero-universitarie.
5. Il direttore sanitario dell'azienda fa parte di diritto del consiglio delle professioni sanitarie e lo presiede.
6. Le modalità di elezione del consiglio delle professioni sanitarie sono definite nell'atto aziendale; in ogni caso, l'elezione avviene a scrutinio segreto.
7. In caso di dimissioni o di cessazione dalla carica di un membro elettivo si provvede alla sostituzione secondo l'ordine che è risultato dalla votazione". (31)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Il finanziamento del servizio sanitario regionale è assicurato dai fondi che la Regione, sulla base anche degli accordi raggiunti nella conferenza Stato-regioni, assegna annualmente per il funzionamento del servizio sanitario regionale.
2. La Giunta regionale individua ogni anno con criteri oggettivi e uniformi per tutta la Regione, sentita la Commissione consiliare competente in materia di sanità, i criteri per il riparto annuale del Fondo sanitario regionale tra la ASP, le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliero-universitarie tenuto conto dei livelli essenziali di assistenza e sulla base di:
a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza;
b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento;
c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi;
d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASP dalla programmazione regionale.
3. Le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliero-universitarie sono finanziate direttamente dalla Regione sulla base delle prestazioni erogate e dei progetti di miglioramento ed aggiornamento strutturale e tecnologico, potenziamento dei servizi e delle dotazioni organiche, approvati dalla Regione. Per le aziende ospedaliero-universitarie si tiene, inoltre, conto dei peculiari fini istituzionali di formazione ed aggiornamento professionale del personale del SSR, così come previsto nei relativi protocolli di intesa.". (32)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Il sistema di programmazione e controllo si compone dei seguenti strumenti:
a) programma sanitario pluriennale e annuale, di cui all'articolo 13, comma 3;
b)sistema informativo;
c) sistema budgetario;
d)contabilità analitica;
e)sistema degli indicatori.
2. Le caratteristiche e le modalità di gestione degli strumenti di cui al comma 1 sono stabilite dalla Giunta regionale, tenuto conto del sistema informativo sanitario nazionale e regionale. Il controllo degli indicatori di cui alla lettera e) riferito alte aziende ospedaliere e alle aziende ospedaliero-universitarie è effettuato direttamente dalla Regione, anche tramite l'Agenzia regionale della sanità.
3. Il sistema budgetario di cui al comma 1, lettera e), comprende:
a) limitatamente alte ASP, il budget di tutela, che raffronta il fabbisogno per macro funzioni assistenziali, quale determinato dalla Regione in sede di riparto del Fondo sanitario regionale ai sensi dell'articolo 26, con il costo di acquisto o di produzione delle prestazioni e dei servizi necessari per assicurare il raggiungimento degli obiettivi assegnati;
b) i budget delle aziende ospedaliere, e dei centri di responsabilità individuati nell'atto aziendale." (33)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Al fine di individuare la parte del patrimonio delle singole aziende sanitarie provinciali spettante alte costituende aziende ospedaliere, il commissario straordinario nominato dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 12, comma 8, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), redige, d'intesa con gli organi di direzione del presidio o dei presidi ospedalieri interessati, un progetto di scorporo. Tate progetto, redatto in osservanza delle norme sul bilancio di esercizio, contiene l'esatta descrizione degli elementi patrimoniali da trasferire all'azienda ospedaliera e l'indicazione del valore effettivo del patrimonio netto trasferito.
2. Tutti gli elementi del patrimonio delle aziende sanitarie che non sono trasferiti dai progetti di scorporo alte costituende aziende ospedaliere o la cui la destinazione non è desumibile dal progetto, rimangono in capo all'ASP. Degli elementi del passivo la cui destinazione non è desumibile dal progetto risponde in solido la ASP interessata.
3. I progetti di scorporo sono approvati con la deliberazione della Giunta regionale prevista dal comma 4, di cui costituiscono parte integrante.
4. I presidi ospedalieri indicati nell'articolo 2, comma 4, sono costituiti in azienda con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
5. Entro il termine di approvazione della delibera di cui al comma 4, si procede alla nomina del direttore generate dell'azienda ospedaliera, con te procedure indicate dalla presente legge. Per te aziende ospedaliero-universitarie è necessario acquisire, entro i termini previsti dall'articolo 18, comma 1, la preventiva intesa con i rettori delle università interessate, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 517 del 1999.
6. A seguito dello scorporo dall'azienda sanitaria focate del presidio o dei presidi ospedalieri e della costituzione in azienda degli stessi, ciascuna azienda è solidalmente responsabile, nei limiti del patrimonio netto ad essa rimasto o trasferito, dei debiti dell'azienda scissa non soddisfatti dall'azienda cui fanno carico.
7. Le procedure di cui ai commi 3, 4 e 5 si applicano anche per le modifiche previste dall'articolo 2, comma 3, per le aziende ospedaliere ed ospedaliero-universitarie già istituite.
8. Gli ospedali che non sono costituiti in azienda sono presidi dell'ASP che li gestisce direttamente.
9. I presidi ospedalieri gestiti dalla ASP, hanno autonomia economico-finanziaria con contabilità separata all'interno del bilancio dell'azienda.
10. I presidi ospedalieri sono diretti, per le funzioni igienico-sanitarie, da un medico dirigente in possesso della specializzazione in igiene, nominato dal direttore generate.
11. In merito al patrimonio delle ASP da trasferire alle preesistenti aziende ospedaliere di cui all'articolo 2, comma 3, i rispettivi commissari straordinari concordano il relativo progetto di scorporo ed integrazione, secondo quanto previsto nello stesso articolo 2, e seguendo i criteri sopra esposti. In caso di disaccordo sono predisposte due differenti proposte su cui decide la Giunta regionale in sede di emanazione della deliberazione di cui al comma 3." (34)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Il direttore generale é responsabile della gestione complessiva dell'azienda sanitaria, ne ha la rappresentanza legale e nomina i responsabili delle strutture operative secondo i criteri e le modalità stabiliti dalla normativa nazionale. Il rapporto di lavoro del direttore generale, del direttore amministrativo e del direttore sanitario é esclusivo ed é regolato da contratto di diritto privato, di durata non inferiore a cinque anni non rinnovabile, ma che comunque non può superare per oltre un anno la scadenza della legislatura regionale nella quale è stato stipulato. In particolare il direttore generale delle aziende sanitarie è nominato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, tra soggetti in possesso dei seguenti requisiti:
a) diploma di laurea magistrate;
b) anzianità dirigenziale di almeno cinque anni negli ultimi dieci in enti, aziende, strutture pubbliche o private con specifica autonomia gestionale, diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie e capacità di firma su atti di gestione a valenza esterna all'azienda. I direttori delle aziende sanitarie, ospedaliere ed ospedaliero-universitarie sono nominati, senza necessità di valutazioni comparative, tra coloro che abbiano inoltrato domanda, a seguito di avviso da pubblicarsi almeno un mese prima sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, sul Buras e sui principali organi di stampa, e sul sito internet della Regione Sardegna, Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La domanda deve contenere la dichiarazione del candidato di non trovarsi in alcuna delle condizioni di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 502 del 1992. La domanda di partecipazione alle valutazioni oggetto dell'avviso ha valore solo per le nomine in esso indicate e non costituisce precondizione per partecipare a valutazioni per nomine successive. Per quanto non disposto dal presente comma in merito alla nomina, conferma e revoca, nonché alte stato giuridico e al trattamento economico del direttore generate si applicano te disposizioni dagli articoli 3 e 3 bis del decreto legislativo n. 502 del 1992, e successive modifiche ed integrazioni.".
2. Il direttore sanitario e il direttore amministrativo sono nominati dal direttore generale e partecipano alla direzione dell'azienda secondo quanto disposto dall'articolo 3, commi 1 quinquies e 7, del decreto legislativo n. 502 del 1992, e successive modifiche e integrazioni, e nel rispetto di quanto previsto dall'atto aziendale. Costituiscono requisiti, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 3, comma 11, del decreto legislativo n. 502 del 1992, e successive modifiche e integrazioni:
a) per la nomina a direttore sanitario:
1) titolo di laurea in medicina e chirurgia;
2) età non superiore ai settanta anni;
3) Diploma di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva....
4) esperienza, svolta per almeno i cinque anni precedenti la nomina, di qualificata attività sanitaria in aziende o strutture sanitarie pubbliche o private, dotate di un minimo di cento posti letto e con attività prevalente in almeno tre discipline differenti, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie;
b) per la nomina a direttore amministrativo:
1) titolo di laurea magistrale in discipline giuridiche o economiche;
2) età non superiore ai settanta anni;
3) esperienza, svolta per almeno i cinque anni precedenti la nomina, di qualificata attività di direzione tecnico amministrativa in aziende o enti, pubblici o privati, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche e finanziarie.
Le disposizioni di cui all'articolo 3, comma 9, del decreto legislativo n. 502 del 1992, in materia di incompatibilità con la sussistenza di rapporto di lavoro dipendente, ancorché in regime di aspettativa senza assegni, con l'azienda sanitaria, ospedaliera od ospedaliero-universitaria, presso cui sono esercitate le funzioni, in riferimento alla carica di direttore generale si applicano anche ai direttori sanitari ed amministrativi.". (35)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. Il Piano regionale dei servizi sanitari ha durata triennale e rappresenta il piano strategico degli interventi di carattere generale per il perseguimento degli obiettivi di salute e di qualità del SSR al fine di soddisfare le esigenze specifiche della realtà regionale, anche con riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale.
2. La proposta di Piano regionale dei servizi sanitari, predisposta dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ed approvata dalla Giunta regionale, è presentata al Consiglio regionale, entro il 30 giugno dell'ultimo anno di vigenza del piano in scadenza; il Consiglio regionale approva il Piano dei servizi sanitari entro il successivo 31 ottobre. Spetta alla Giunta regionale approvare gli atti che costituiscono attuazione del Piano dei servizi sanitari.
3. Nella predisposizione della proposta di piano di cui al comma 1, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale promuove una larga consultazione della comunità regionale, secondo i principi stabiliti nei commi 5, 6 e 9 dell'articolo 1.
4. La Giunta regionale può presentare al Consiglio regionale una proposta di adeguamento del piano tenuto conto di eventuali priorità emergenti. La proposta di adeguamento è approvata con le modalità di cui al comma 2.
5. Il piano regionale dei servizi sanitari:
a) illustra le condizioni di salute della popolazione presente sul territorio con particolare riguardo alle disuguaglianze sociali e territoriali nei confronti della salute;
b) indica le aree prioritarie di intervento ai fini del raggiungimento di obiettivi di salute, anche attraverso la predisposizione di progetti-obiettivo;
c) individua gli strumenti finalizzati ad orientare il SSR verso il miglioramento della qualità dell'assistenza;
d) fornisce indirizzi relativi alla formazione ed alla valorizzazione delle risorse umane;
e) indica le risorse disponibili e le attività da sviluppare;
f) fornisce criteri per l'organizzazione dei servizi sanitari;
g) definisce la rete ospedaliera con criteri, per quanto possibile, oggettivi, di proporzionalità riguardo alla distribuzione dell'offerta dei posti letto pubblici e privati fra le aziende ospedaliere ed ospedaliero-universitarie, i presidi ospedalieri delle aziende sanitarie provinciali e le strutture private accreditate, avendo riguardo alla presenza nelle aziende del SSR delle diverse discipline, nonché all'individuazione dei centri di riferimento di livello regionale, ed alte necessità di raggiungimento degli standard definiti in sede nazionale per il funzionamento dei corsi di laurea e di specializzazione delle Facoltà di medicina e chirurgia di Cagliari e Sassari;
h) individuate priorità e gli obiettivi per la programmazione attuativa locale." (36)
Emendamento aggiuntivo Locci - Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
E' istituita l'Autorità indipendente per la Sanità Sarda, di seguito denominata Autorità, quale organismo tecnico- scientifico e di controllo della Regione, dotato di personalità giuridica pubblica e di autonomia organizzativa, tecnica, amministrativa, contabile e gestionale, nel rispetto degli indirizzi e delle direttive stabiliti dalla Giunta regionale e nei limiti dei finanziamenti ad essa assegnati dalla Regione. L'Autorità svolge funzioni di supporto tecnico-scientifico e di controllo nei confronti dell'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e nei confronti delle Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e Aziende Universitarie Ospedaliere in materia di programmazione sanitaria, verifica della qualità, congruità e quantità delle prestazioni; in particolare l'Autorità fornisce assistenza tecnica alle aziende sanitarie nello sviluppo degli strumenti e delle metodologie per il controllo di gestione e di valutazione di atti e contratti che comportino impegni di spesa pluriennali e valuta il fabbisogno formativo. Su indicazione della Giunta o del Consiglio regionale e nell'ambito dei compiti, del budget e delle risorse assegnate, l'Autorità svolge il ruolo di raccolta dati, studio e proposta su tematiche relative alle politiche di innovazione in sanità. Il Consiglio regionale può avvalersi dell'Autorità per le esigenze connesse all'attività legislativa; l'Autorità presenta annualmente alla Giunta e al Consiglio regionale una relazione sull'attività svolta e sui costi sostenuti.
L'Autorità si avvale di:
a) esperti di alta professionalità, esperienza e riconosciuta competenza, assunti con contratto a termine di diritto privato; b) personale delle ASL della Regione, comandato a tempo determinato; c) personale appartenente ai ruoli unici regionali, posto a disposizione con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione, d'intesa con l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale lì numero massimo complessivo di personale di cui alle lettere b) e c) del comma 5 non può essere superiore alle quindici unità; il numero massimo di personale di cui alla lettera a) del comma 5 è stabilito annualmente sulla base dei compiti e del budget assegnati dalla Giunta regionale all'Autorità. Gli oneri relativi al personale di cui alla lettera e) del comma 5, continuano a far capo alla Regione per la misura massima di cinque unità. Il Consiglio Regionale determina annualmente il piano di lavoro dell'Autorità con deliberazione adottata sentita la competente Commissione consiliare che si pronuncia entro trenta giorni dal ricevimento del medesimo. (37)
Emendamento aggiuntivo Locci - Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
1. L'Autorità è retta dal Garante della Sanità Sarda che ne ha la responsabilità organizzativa e gestionale.
Il Garante è nominato con decreto del Presidente della Regione, su conforme deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ed è scelto, previa valutazione comparativa, tra Docenti Universitari, esperti di riconosciuta competenza e qualificazione scientifica in materia di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari, in possesso di diploma di laurea e di accertata esperienza dirigenziale. Il rapporto di lavoro del direttore è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto privato di durata non inferiore a tre e non superiore a cinque anni ai sensi dei commi 8 e seguenti dell'articolo 3 bis del decreto legislativo n. 502 del 1992, e successive modifiche e integrazioni. II Garante adotta apposito atto di assetto interno nel quale sono stabilite le norme per il funzionamento e l'organizzazione dell'Autorità sulla base degli indirizzi di cui all'articolo precedente. L'Autorità applica, nella gestione della propria attività, le disposizioni che disciplinano l'amministrazione, la contabilità e i contratti della Regione. Il Garante nel rispetto delle procedure di cui al D. Lgs 502 del 1992 nomina i Direttori Generali delle ASL, delle Aziende Ospedaliere e di quelle Ospedaliere Universitarie (38)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
"Articolo 2bis. Istituzione di Aziende Ospedaliere
1. La Giunta regionale, con propria deliberazione, sentito il parere della competente commissione consiliare da rendersi entro quindici giorni dal ricevimento della richiesta, trascorsi i quali si intende positivo, può inoltre istituire ulteriori aziende ospedaliere sulla base di precise motivazioni funzionali e dei seguenti requisiti:
a) organizzazione dipartimentale di tutte le unità operative presenti nella struttura secondo le norme della L.R. 10/2006;
b) presenza di almeno tre strutture di alta specialità;
c) disponibilità di un sistema di contabilità economico patrimoniale, anche di livello regionale, e di contabilità per centro di costo;
d) servizi di pronto soccorso e di emergenza accorpati in struttura di tipo dipartimentale nel rispetto del DPR 27 marzo 1992 e s.m.i.;
e) disponibilità di un proprio patrimonio immobiliare adeguato e sufficiente per consentire lo svolgimento delle attività istituzionali di tutela della salute e di erogazione delle prestazioni sanitarie;
f) dati di performance che superino la media regionale in almeno il settanta per cento dei seguenti indicatori:
tasso di utilizzazione degenze ordinarie;
indice di rotazione degenze ordinarie;
indice di casemix;
degenza media standardizzata;
percentuale dei DRG sopra soglia;
percentuale dei DRG di alta specialità;
percentuale dei DRG a rischio di inappropriatezza;
tasso di mortalità' (131)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
"Articolo 2bis.
Organizzazione e funzioni dell'Azienda Sanitaria e delle Circoscrizioni Sanitarie
1. L'Azienda Sanitaria Sardegna assicura, tramite le Circoscrizioni Sanitarie nei rispettivi ambiti territoriali, l'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, l'assistenza distrettuale e l'assistenza ospedaliera, salvo quanto previsto dalla presente legge in ordine alle aziende ospedaliere.
2. L'Azienda Sanitaria Sardegna, l'Azienda Ospedaliera e le Aziende Ospedaliere Universitarie di Cagliari e di Sassari hanno personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale; la loro organizzazione e funzionamento sono disciplinati dall'atto aziendale, di cui al comma Ibis dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 502/1992 e s.m.i.
3. L'Azienda Sanitaria Sardegna svolge i compiti amministrativi di tutte le Circoscrizioni Sanitarie e di tutto il servizio sanitario regionale per quanto si riferisce all'acquisizione di beni e servizi, mentre l'Azienda Ospedaliera e le Aziende Ospedaliere Universitarie di Cagliari e di Sassari conservano la gestione autonoma del bilancio e del personale.
4. Le Circoscrizioni Sanitarie sono organi funzionali dell'Azienda Sanitaria Sardegna che svolgono le funzioni loro attribuite dall'Azienda Sanitaria Sardegna, sulla base dell'atto aziendale, esclusivamente nel settore di erogazione di servizi sanitari alla popolazione, o in via diretta tramite strutture proprie o tramite acquisto di prestazioni da soggetti erogatori privati.
5. Le Circoscrizioni Sanitarie non hanno compiti amministrativi, salvo quelli strettamente necessari al loro funzionamento, stabiliti dall'Azienda Sanitaria Sardegna e con esclusione di quelli relativi all'acquisizione di beni e servizi e alla gestione, assunzione e pensionamento del personale." (132)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
"Articolo 2bis.
Atti aziendali
1. Gli atti aziendali dovranno contenere elementi per:
a) la valorizzazione del coinvolgimento responsabile dei cittadini, degli operatori e degli utenti nelle questioni concernenti la salute in quanto diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività;
b) la valorizzazione delle Aziende Ospedaliere e delle Circoscrizioni Sanitarie quali strumenti operativi del servizio sanitario regionale all'interno del quale cooperano per realizzazione degli obiettivi di salute;
c) la definizione dell'assetto organizzativo dell'Azienda Sanitaria Sardegna e delle Circoscrizioni Sanitarie nonché dell'Azienda Ospedaliera e delle Aziende Ospedaliere Universitarie di Cagliari e di Sassari, tenendo conto del necessario collegamento tra assistenza ospedaliera ed assistenza territoriale, nonché dell'integrazione tra assistenza sociale ed assistenza sanitaria;
d) la specificazione delle funzioni della direzione aziendale, in ordine alla negoziazione ed alla stipulazione degli accordi e dei contratti con i produttori di prestazioni e servizi sanitari, alla garanzia della compatibilità tra la programmazione sanitaria annuale e la disponibilità delle risorse finanziarie, al controllo e alla verifica dei risultati nei confronti di ciascun soggetto erogatore di prestazioni e servizi, allo sviluppo del sistema di programmazione e controllo;
e) la specificazione delle principali funzioni del direttore sanitario, del direttore amministrativo, del direttore dei servizi sociosanitari, dei dirigenti dei presidi ospedalieri e delle circoscrizioni sanitarie, del direttore di dipartimento, del direttore di distretto socio sanitario, del coordinatore dei servizi delle professioni sanitarie e sociali di cui alla legge 251/2000, del collegio di direzione di cui all'articolo17 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i., del consiglio delle professioni sanitarie;
f) la scelta del dipartimento come modello ordinario di gestione operativa con il progressivo superamento delle strutture complesse in favore di un modello costituito prevalentemente da strutture semplici e semplici dipartimentali. (133)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente "Articolo 2bis.
Organi delle Aziende Sanitarie
1. Sono organi dell'Azienda Sanitaria Sardegna e delle Aziende Ospedaliere il direttore generale ed il collegio sindacale. Il direttore generale è coadiuvato, nell'esercizio delle proprie funzioni, dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo.
2. L'atto aziendale è adottato o modificato dal direttore generale, valutate le esigenze delle Circoscrizioni Sanitarie e sentite le rispettive Conferenze sanitaria e socio sanitaria.
3. Il direttore generale trasmette l'atto aziendale alla Giunta regionale per la verifica di conformità alla programmazione regionale; decorsi trenta giorni dal ricevimento dell'atto, la verifica si intende positiva. Ove la Giunta regionale si pronunci motivatamente nel senso della non conformità, il direttore generale sottopone alla Giunta regionale un nuovo testo entro i successivi trenta giorni; se la verifica è ancora negativa, la Giunta regionale può revocare il direttore generale oppure nominare un commissario ad acta. (134)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
''Articolo 2bis.
1. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Igiene e Sanità, provvede a definire con propria deliberazione, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, le modalità per la definizione delle funzioni e competenze degli organi delle Circoscrizioni Sanitarie e del dipartimento, nell'osservanza dei seguenti principi:
a) il direttore della Circoscrizione Sanitaria è nominato dal direttore generale dell'Azienda Sanitaria Sardegna tra i dipendenti del Servizio Sanitario Regionale con almeno cinque anni di attività dirigenziale di strutture sanitarie e/o amministrative e/o tecniche di piccole o media dimensione, anche con gestione parzialmente autonoma delle risorse umane ed economiche assegnate all'unità operativa da lui diretta;
b) il direttore delle Circoscrizioni Sanitarie è nominato per la durata di tre anni rinnovabili una sola volta, è responsabile del raggiungimento degli obiettivi assegnati, assicura il coordinamento organizzativo e gestionale, è garante della continuità assistenziale e della qualità dell'assistenza; nomina, tra i dirigenti sanitari ed amministrativi afferenti alla struttura, un dirigente sanitario ed uno amministrativo che lo coadiuvano nella gestione della struttura e sottoscrivono con lui gli atti deliberativi;
c) il direttore della Circoscrizione Sanitaria sottoscrive un apposito contratto contenente gli obiettivi da raggiungere ed il trattamento economico aggiuntivo in caso di raggiungimento di tali obiettivi;
d) il direttore del dipartimento è nominato dal direttore della Circoscrizione Sanitaria competente per territorio sulla base di una rosa selezionata dal comitato di dipartimento tra dirigenti di livello apicale da almeno cinque anni; in ogni caso non può essere un dirigente nominato in base all'art 15 septies del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i.;
e) il direttore del dipartimento, nominato per la durata di tre anni rinnovabili una sola volta, è responsabile del raggiungimento degli obiettivi assegnati, assicura il coordinamento organizzativo del dipartimento, è garante della continuità assistenziale e della qualità dell'assistenza e ne assicura la verifica e il miglioramento continuo, promuove l'aggiornamento continuo tecnico scientifico del personale, e non può rimanere titolare della struttura complessa cui è preposto;
f) il comitato di dipartimento, composto dai responsabili delle strutture che vi afferiscono e da una quota di componenti elettivi, individuati tra le professionalità presenti all'interno del dipartimento, il quale concorre alla definizione del programma d'attività ed alla verifica degli obiettivi;
g) all'assegnazione delle competenze stabili o temporanee che si intendo affidare alle Circoscrizioni Sanitarie. (135)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
"Articolo 2bis. Composizione del Servizio Sanitario Regionale
1. Il Servizio Sanitario Regionale è costituito da un'Azienda Sanitaria Locale, unica per tutta la Regione e coincidente con il suo territorio, denominata Azienda Sanitaria Sardegna (ASS); essa è dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica, patrimoniale, contabile e di gestione.
2. L'Azienda Sanitaria Sardegna è organizzata nelle seguenti Circoscrizioni Sanitarie (CS):
a) Circoscrizione Sanitaria di Sassari coincidente con l'ambito territoriale della provincia di Sassari;
b) Circoscrizione Sanitaria di Olbia coincidente con l'ambito territoriale della ex provincia di Olbia-Tempio;
c) Circoscrizione Sanitaria di Nuoro coincidente con l'ambito territoriale della provincia di Nuoro;
d) Circoscrizione Sanitaria di Lanusei coincidente con l'ambito territoriale della ex provincia dell'Ogliastra;
e) Circoscrizione Sanitaria di Oristano coincidente con l'ambito territoriale della provincia di Oristano;
f) Circoscrizione Sanitaria di Sanluri coincidente con l'ambito territoriale della ex provincia del Medio Campidano;
g) Circoscrizione Sanitaria di Carbonia coincidente con l'ambito territoriale della ex provincia di Carbonia-Iglesias;
h) Circoscrizione Sanitaria di Cagliari coincidente con l'ambito territoriale della provincia di Cagliari.
3. Il Servizio Sanitario Regionale è inoltre costituito dalle seguenti Aziende Ospedaliere:
a) l'Azienda Ospedaliera G.Brotzu di Cagliari, comprendente l'ospedale San Michele, cui vengono accorpati gli ospedali Oncologico e Microcitemico;
b) l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, cui viene accorpato l'ospedale Marino di Cagliari, e l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, la cui composizione resta immutata. (136)
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Fenu
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente
Art. 2bis
1. L'Agenzia Regionale della Sanità, istituita dall'articolo 22 della legge regionale 28 Luglio 2006, n. 10 è soppressa, trascorsi sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
2. L'articolo 22 della legge regionale 28 Luglio 2006, n. 10 è abrogato trascorsi sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
3. Le competenze dell'Agenzia in materia di programmazione sanitaria, verifica della qualità, congruità e quantità delle prestazioni, nonché quelle in materia di assistenza tecnica alle aziende sanitarie nello sviluppo degli strumenti e delle metodologie per il controllo di gestione e di valutazione di atti e contratti che comportino impegni di spesa pluriennali e valutazione del fabbisogno formativo, sono attribuite alla Direzione Generale della Sanità.
4. L'Amministrazione Regionale, succede in tutti i rapporti e gli obblighi amministrativi e giuridici, attivi e passivi, debitori e creditizi, di carattere finanziario, fiscale o patrimoniale di cui (Agenzia stessa è titolare alla data della cessazione della stessa e in tutte le cause pendenti e le pretese in corso o future facenti capo alla stessa Agenzia.
5. L'Assessore competente in materia di bilancio provvede, con proprio decreto, alle necessarie variazioni di bilancio. (251)
Emendamento aggiuntivo Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto l'articolo 2 bis:
L'articolo 2 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 è così sostituito:
1. Al fine di favorire la razionalizzazione della spesa e potenziare i processi di pianificazione ed aggregazione, il servizio sanitario regionale è composto da quattro aziende sanitarie locali (ASL).
2. La configurazione geografica delle aziende di cui al comma 1 è stabilito con atto della Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare e le rappresentanze degli enti locali.
3. Compongono il servizio sanitario regionale anche le aziende ospedaliero universitarie di Cagliari e Sassari e l'Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari. (316)
Emendamento aggiuntivo Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
L'articolo n. 22 della Legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 è abrogato. (317)
PRESIDENTE. Comunico all'Assemblea che, al fine di consentire una discussione ordinata, gli emendamenti relativi all'Agenzia regionale della sanità saranno esaminati nel seguente ordine: emendamento numero 372, 251, 120, 368, 317, 362, 125, 127. Comunico inoltre all'Assemblea che gli emendamenti numero 128, 129, 130, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 131, 132, 133, 134, 135, 136 e 316 sono spostati all'articolo 6.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, mi scusi, vorrei capire quali sono gli emendamenti da discutere, perché lei ha fatto un elenco interminabile e rischiamo veramente di parlare di cose che non sono pertinenti.
Iniziamo la discussione sugli emendamenti numero 27, a pagina 112, e numero 38, a pagina 113? Ho capito bene?
PRESIDENTE. Riepilogo brevemente; dobbiamo esaminare gli emendamenti numero 17, 114 e 278, soppressivi totali; gli emendamenti numero 18, 366, 364 e 384, sostitutivi totali; gli emendamenti numero 269, 19, 115, 294, 306, 20, 116, 295, 307, 21, 117, 296, 308, 22, 118, 297, 309, 23, 119, 311, 310, 20, 120, 313 e 312, soppressivi parziali. gli emendamenti dal numero 25 al numero 252, sostitutivi parziali; e infine gli emendamenti numero 122, 124, 123, 243, 244, 245, 292, 126, 104, 37 e 38 aggiuntivi. Tutti gli altri emendamenti sono stati spostati agli articoli successivi.
È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, propongo qualche osservazione anche perché non dovremmo fare adesso un'analisi compiuta degli emendamenti non sapendo quali saranno approvati. L'articolo 2 al momento ci pare contraddittorio e sappiamo che già si parla di una soppressione dell'Agenzia regionale della sanità che invece, con questo articolo, avrebbe dovuto acquisire tutte le competenze di cui si parla nella Centrale di committenza. Io lo vedo come un aggravio, di certo non ci porterà, per come è strutturato adesso, a una diminuzione, dei costi.
Inoltre, considerati i metodi seguiti e la normativa in materia di appalti, da un lato è vero che una Centrale unica di committenza potrebbe portarci a una razionalizzazione, più che magari in termini immediati, a una diminuzione dei costi, però certamente per il tessuto economico delle nostre imprese, che sono piccole e medie imprese in particolare, un sistema accentrato credo che potrebbe, e sottolineo "potrebbe", non certo favorire o, meglio, tenere in equilibrio la situazione delle piccole e medie aziende operanti nel mondo della sanità.
Quindi a mio avviso dovremmo prestare molta attenzione affinchè attraverso questi emendamenti, anche se dovremmo vedere nello specifico quelli citati adesso dal Presidente, si possa veramente arrivare alla standardizzazione della domanda di tutte le aziende sanitarie. Anche per quanto riguarda il personale dobbiamo farla funzionare oppure non ha alcun senso.
Mi auguro pertanto che gli emendamenti contribuiscano a definire un testo di legge che istituisca una struttura in grado di riequilibrare domanda e offerta e, soprattutto, razionalizzando i costi di giungere in sostanza a una loro diminuzione, senza però in questo caso far mancare quella qualità nei beni, nelle attrezzature, nei prodotti e nei servizi che sono invece fondamentali relativamente al settore sanitario.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). L'istituzione della Centrale unica di committenza è un obbligo di legge, quindi credo che sul fatto in sé ci sia poco da commentare. L'osservazione della collega Zedda è giusta, nell'impostazione che davano i proponenti a questo articolo questi compiti dovevano essere svolti dall'Agenzia regionale per la sanità; si va verso la soppressione di questo organismo quindi non sarebbe male che il relatore ci chiarisse, già adesso in apertura della discussione su questo articolo, il quadro di insieme che verrà fuori poi alla luce degli emendamenti che sono stati presentati, in particolare dalla Giunta e dalla maggioranza.
Così come è un problema reale quello della presenza delle imprese sarde; noi non abbiamo dubbi che l'istituzione della Centrale unica di committenza porterà non soltanto a un livellamento ma anche a un calmieramento dei prezzi, con l'eliminazione di quelle strane situazioni, più volte denunciate dalla stampa all'opinione pubblica, per cui un medesimo articolo ha un costo diverso in zone diverse della Sardegna, queste infatti sono non soltanto dinamiche di mercato ma aberrazioni del mercato. Quindi va bene il livellamento e anche il calmieramento dei prezzi, rimane però il grosso problema della partecipazione, della presenza in questo tipo di mercato delle aziende sarde, in particolare delle aziende piccole e medio-piccole che ancora riescono, faticosamente, a ritagliarsi uno spazio che, con la Centrale unica di committenza, potrebbe essere veramente ridotto ai minimi termini.
E' un pezzo di economia importante, che dà da lavorare a moltissimi addetti, tra l'altro spesso si tratta di un settore altamente specializzato, quindi stiamo parlando di manodopera pregiata e di alto livello; se la Regione contribuisce a far "scappare" anche questo pezzo di economia e questo pezzo di intelligenze che operano in Sardegna, io credo che non stia rendendo un servizio né alla sanità né all'economia sarda.
Vorrei approfittare dell'occasione per chiedere all'Assessore se la Giunta si è posta questo problema e come pensa di affrontarlo, nei limiti naturalmente in cui è possibile affrontarlo considerato che stiamo parlando di materia rigorosamente sottoposta alla vigilanza dell'Unione europea; ma è un problema che tocca da vicino il destino di centinaia di famiglie sarde, di tutto quel mondo che vive e trae sostentamento proprio dai servizi e dalle forniture erogate al mondo della sanità.
Noi abbiamo presentato un emendamento, che risegnalo al relatore e alla Giunta perché se n'è parlato in Commissione, per consentire anche ai privati di accedere ai servizi, dietro compenso naturalmente, della Centrale unica di committenza. Io credo che noi dovremmo fare una riflessione su questo perché contribuirebbe forse a introdurre elementi di moralizzazione nella spesa sanitaria perché, d'altra parte, il calderone da cui escono le risorse è unico. Potrebbe essere utile pertanto aprire una riflessione su questo tema, cioè la Regione stabilisce dei compensi per questo tipo di servizi e i privati utilizzano, a pagamento, ripeto, il servizio offerto dalla Regione per le forniture.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marcello Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARCELLO (PSd'Az). Presidente, mi permetta brevemente, visto che siamo in tema di sanità, di rivolgere un apprezzamento all'assessore Arru per il lavoro che sta svolgendo, anche da un punto di vista organizzativo, a Sassari e Cagliari per la realizzazione delle tre unità di crisi riguardanti il problema Ebola. Credo che stia procedendo nella direzione giusta, quindi, complimenti Assessore.
Detto questo, Presidente, l'articolo 2 di questa proposta di legge si evidenzia per l'istituzione di una Centrale unica di committenza che ha lo scopo, come recita l'inizio del comma 1, di favorire la razionalizzazione della spesa. Ora, sono certo e convinto che la Regione risparmierà di sicuro con la creazione della Centrale unica di committenza che, insieme alla Consip, sarà la protagonista principale di quel processo che ha l'obiettivo di inseguire il contenimento della spesa.
Il raggiungimento di questo obiettivo potrebbe, a mio avviso, verificarsi anche dannoso in quanto difficilmente terrà conto delle spese dei territori, cioè dei bisogni e delle esigenze che sono differenti nelle ASL territoriali, come non terrà conto dei bisogni e delle esigenze dei cittadini che hanno necessità di cure e servizi sanitari.
Noi oggi stiamo parlando di sanità e questo articolo all'interno di questa proposta di legge, qualora dovesse passare, avrà sicuramente un ruolo determinante in materia di razionalizzazione ma, lo ripeto, è molto importante ma anche molto pericoloso perché con la scusa di razionalizzare la spesa già da un po', cioè da quando questa Giunta si è insediata, avete iniziato a tagliare i servizi, in particolar modo nella provincia di Sassari dove in alcuni paesi avete soppresso il servizio di guardia medica, in altri il servizio di pediatria, in altri ancora il servizio di analisi.
Sempre per la razionalizzazione della spesa volete comunque far chiudere, causando anche disoccupazione, tutti i laboratori convenzionati con le ASL. Noi da poco abbiamo interloquito con i responsabili dei laboratori convenzionati che si sono detti molto preoccupati perché avete intenzione di ridurre i tariffari già miseri di tutti i laboratori che garantiscono comunque al cittadino le analisi, la fisioterapia, la radiologia, l'ecografia e le altre prestazioni che il servizio sanitario pubblico comunque non è in grado di erogare.
Oltre il taglio dei servizi, che sarebbe provocato comunque dalla Centrale unica di committenza, un altro punto che, Assessore, bisognerebbe valutare con attenzione riguarda la salvaguardia delle imprese sarde, su cui altri colleghi si sono già espressi. A mio modo di vedere la centralizzazione degli acquisti è un fattore penalizzante per le piccole aziende e per i piccoli fornitori. Io non vorrei che la Consip per le gare d'appalto, come ha già fatto in altre Regioni, imponesse come condizione nell'elenco da presentare alla Centrale unica di committenza che possano partecipare solo imprese con fatturati annui elevati, escludendo di conseguenza dalle gare d'appalto le piccole imprese sarde con bassi fatturati; imprese magari sane dal punto di vista finanziario che però non potrebbero competere con grandi aziende che hanno la possibilità di offrire prezzi convenientissimi però, ahimè, con scarsa qualità dei prodotti.
Infatti io sarò curioso di vedere che cosa succederà quando la Centrale di committenza, nell'ambito delle gare d'appalto per farmaci, per dispositivi medici e quant'altro, dovrà fronteggiare da un lato un governo clinico, cioè i professionisti che giustamente necessitano di una serie di beni e servizi indispensabili per garantire il livello di salute dei cittadini, e dall'altra le esigenze di bilancio che richiedono di ridurre e contenere la spesa e di razionalizzare i servizi; inoltre sono da considerare anche altri soggetti imprenditoriali e gli operatori attivi nel settore della sanità, cioè i produttori di farmaci, di dispositivi medici, ma anche produttori di beni e servizi non propriamente sanitari che sono comunque necessari per il funzionamento delle ASL.
Ebbene, questo quadro nell'articolo 2 è affrontato molto timidamente e in modo molto confuso; non è ben chiaro pertanto se all'interno della Centrale unica di committenza siano presenti strumenti di controllo e di monitoraggio delle procedure d'acquisto sia per il risparmio effettivo sui costi, ma in particolar modo per la qualità delle forniture che non dovrà essere una qualità bassa per il malato e per il paziente, spero.
Quindi, con tanta onestà, dico che mi viene difficile votare a favore di questo articolo perché ritengo che non sia possibile razionalizzare le spese e accentrare le procedure se non si è proceduto a una seria ricognizione delle esigenze dell'ente e a una conseguente programmazione. Comunque confido molto nell'Assessorato della sanità affinché si impegni per garantire e tutelare le imprese sarde e in particolar modo i cittadini sardi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Presidente, intervengo semplicemente per valutare con attenzione la Centrale di committenza. Si parla ovviamente di favorire la razionalizzazione della spesa e quindi di potenziare quei processi di pianificazione e di aggregazione della domanda pubblica e dei beni riguardanti i servizi sanitari; si deve adottare un nuovo centro di costo, una contabilità, una nuova gestione di bilanci pubblici, tutto quello che chiaramente poi concerne i servizi. Questo presuppone un taglio dei servizi preesistenti, perché è chiaro che accentrando da una parte ovviamente non si può sicuramente lasciare dall'altra; questa almeno credo sia la panoramica della situazione.
Posto che, a mio avviso, è indubbiamente una scelta logica questa di trovare il punto di riferimento per la razionalizzazione degli acquisti totali del servizio sanitario in Sardegna invece che disperderli, come accade adesso, però è chiaro che questo richiede anche una organizzazione e una strategia diverse. Forse i tempi saranno molto più lunghi di quelli che ci aspettiamo, perché il tempo per riorganizzare un discorso di questo genere, a fronte di quello che c'è già, chiaramente potrebbe non bastare. Di conseguenza questo tempo, la riorganizzazione, la nuova strategia nel medio-lungo termine potrebbero anche avere dei costi eccessivi. Ecco, questa è la mia riflessione.
L'obiettivo chiaramente è quello di rendere disponibili beni e servizi aumentando l'efficienza della gestione con costi minori, il discorso ovviamente è questo, rispetto al passato. Questo credo sia il quadro che ci si dovrebbe trovare davanti. Però, ripeto, Assessore, se questa scelta potrà essere proficua oppure dispersiva e diseconomica lei me lo dirà, nel medio-lungo termine. Questo è il problema. Premesso quello che ho detto prima, io trovo che sia anche un discorso nuovo, innovativo nella sua impostazione, però quello che mi preoccupa - e credo forse non solo a me - sono i tempi, i tempi lunghi, la riorganizzazione di una nuova strategia e quindi di una nuova gestione anche contabile.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppino Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA GIUSEPPINO (UDC). Presidente, giusto per rafforzare quanto già detto da altri consiglieri, l'istituzione della Centrale regionale di committenza non può che trovarci d'accordo, in quanto come già detto esiste dal 2000. Oggi voi vorreste farla entrare in funzione utilizzando un mezzo, l'Agenzia regionale della sanità, che a sua volta non ha mai funzionato. Inoltre mi insegnate che quasi il 70 per cento dei bilanci delle ASL è rappresentato dalla spesa del personale, mi volete dire allora cosa volete razionalizzare e dove, dal momento che in questo capitolo si può intervenire ben poco? Cosa tagliamo quindi del rimanente 30 per cento?
Forse volete risparmiare sulla farmaceutica, e si potrebbe fare, oppure vogliamo risparmiare sulle attrezzature elettromedicali? Anche qui si può intervenire. Sicuramente potremmo razionalizzare gli appalti per le manutenzioni. A conti fatti però la cifra non mi pare che alla fine possa cambiare i destini della Sardegna con un risparmio stimato di circa 200 milioni a fronte di 3 miliardi di euro di spese. In ogni modo, e concludo, se volete risparmiare sull'energia elettrica dal momento che lavoro all'ENEL mi offro come consulente a titolo gratuito.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Presidente, qualche collega ha fatto riferimento al 2000 impropriamente, si deve riferire al 2001, ho detto l'altra sera che nella finanziaria del 2001, sia nella relazione della Giunta ma sia soprattutto all'articolo 3, comma 10, è già presente una disposizione in materia di razionalizzazione dell'acquisto di beni e servizi teso a ottenere economie di spesa attraverso la standardizzazione degli stessi. Infatti si legge: "al fine di realizzare l'acquisizione di beni e servizi alle migliori condizioni di mercato da parte degli enti decentrati della spesa sanitaria, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale di concerto con l'Assessore della programmazione promuove l'aggregazione delle aziende", allora si chiamavano USL, "e dell'azienda ospedaliera con il compito di elaborare strategie comuni di acquisto attraverso la standardizzazione degli ordini d'acquisto per specie merceologiche e l'eventuale stipula di convenzioni valevoli su tutto o parte del territorio regionale cui aderiscono le aziende interessate".
In quel periodo ero io l'Assessore competente e, a questo riguardo, ho già detto l'altra sera che c'erano tutte le condizioni perché si potesse fare, praticamente era una committenza; si riunivano molto spesso infatti nell'Assessorato della sanità i vari direttori e i responsabili dei servizi ovviamente attribuendo alla ASL capofila (per esempio si parla delle valvole) la possibilità di decidere, è chiaro che l'azienda capofila diventa automaticamente il Brotzu di Cagliari e così come per tutte le altre patologie. Purtroppo non siamo riusciti a ottenere un risultato, non c'è riuscita in quegli anni la gestione Dirindin e non c'è riuscita successivamente prima la gestione del centrodestra e poi neanche la gestione del centrosinistra, però c'erano tutte le condizioni per poterlo fare.
Io ho fatto riferimento per esempio alla farmaceutica e ricordo che la riduzione del costo dei farmaci praticato dalle industrie farmaceutiche in tutta Italia era del 50 per cento mentre noi avevamo uno sconto del 30 per cento; è una contrattazione che questa struttura ha la forza di rivendicare. Lo stesso discorso vale, come abbiamo detto l'altra sera, per i farmaci innovativi sui quali abbiamo recuperato 10 milioni ma, di fatto, non avevamo mai chiesto niente e oggi sul mercato l'industria farmaceutica pratica degli sconti anche del 57 per cento, lo ha già fatto la Regione autonoma della Sardegna.
Consentitemi di fare due osservazioni. In primo luogo vorrei chiedere di specificare che cosa si intende, questa è la mia esigenza, con linee di indirizzo; infatti la norma così formulata lascerebbe aperta la porta sia per la costituzione di una Centrale di committenza che per altre ipotesi come la centralizzazione degli acquisti presso l'Assessorato della sanità, almeno io spero che sia presso l'Assessorato della sanità ma potrebbe non esserlo. Allora non si riesce a capire la ragione dell'inserimento rilevando che l'articolo 2 ricomprende già quanto stabilito.
Inoltre non è prevista per il presente articolo la copertura finanziaria che è necessaria, per cui vi invito a prevederla, diversamente è difficilmente realizzabile quanto disposto in norma; è chiaro che nel momento in cui si discute il relatore deve dare conto al Consiglio, infatti essendo come detto una norma che si presta a più interpretazioni è necessario che si preveda il costo del personale delle strutture da impiegare nell'attività di accentramento.
Io sono su una posizione leggermente diversa rispetto ad altre espresse in interventi precedenti, nel senso che non c'è un eccesso di spesa perché prima c'erano le varie strutture, ma in effetti chi predisponeva gli acquisti era soltanto uno, il coordinatore, gli altri erano impiegati e gli impiegati nelle ASL possono svolgere anche altre funzioni, diversamente è difficile. Io credo però che la Centrale unica di committenza ci possa dare delle grandi prospettive in termini di recupero di risorse e quindi di risparmi notevoli.
Io, pertanto, vedo molto bene l'iniziativa ma dico soltanto (ho ragione di dirlo essendo stato io nel 2001 a proporre questa Centrale di committenza), ahimè, lo dico al Presidente della Giunta, lo dico all'Assessore, che chi ha cercato in tutti i modi di evitare che queste gare andassero in porto erano i primari ospedalieri che partecipavano alle riunioni a cui io ero presente (e io ho dato incarico ad avvocati di grido affinchè fornissero dei supporti giuridici).
I primari ritenevano di dover fare le gare in proprio, così come avveniva nelle varie strutture, perché in questo modo era sempre possibile qualche piccolo scambio, nel senso che si ordinava per esempio una certa apparecchiatura che veniva richiesta anche per una struttura complementare e importante che non era in grado di poterla comprare e la ditta non era certamente ostile a fare cose di questo genere. Potrei fare nomi e cognomi di coloro che hanno dichiaratamente detto sempre di essere contrari a che si facessero le gare unificate. E' evidente che le varie ASL che si accorpano poi per la parte di competenza riverseranno nei confronti della capofila le risorse finanziarie per cui hanno risparmiato. Quindi è un'iniziativa...
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, il tempo a sua disposizione è terminato. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, come ho detto la settimana scorsa con riferimento all'articolo 1, devo dire che anche con questo articolo 2 mi trovo in qualche modo in difficoltà. E' infatti un articolo composto di quattro commi come esitato dalla Commissione, poi nel corso della discussione sono stati presentati degli emendamenti, tra cui uno presentato dalla maggioranza, anzi due, che sostanzialmente lo cambiano. Un emendamento riguarda i primi due commi, quindi l'istituzione della Centrale regionale di committenza e gli altri due l'Agenzia regionale della sanità; è anche vero che a una prima lettura nella sostanza sembrerebbero non cambiare in maniera forte il testo esitato dalla Commissione, quindi a disposizione di tutti i consiglieri, da come è emerso dalle dichiarazioni che sono state appena fatte dai colleghi si potrebbe pensare che sia solo una questione di virgole, ma a volte nelle virgole, nelle cose che possono sembrare più banali e meno interessanti si nascondono invece le cose più succose.
E anche con questo articolo noi stiamo delegando come Consiglio una serie di funzioni, cioè stiamo esitando una legge con la quale diciamo alla Giunta: "Fate voi, cioè date voi gli indirizzi sul riordino della sanità". E così avviene anche in qualche modo per la Centrale di committenza. E' anche una cosa giusta per carità, nessuno la discute, penso che si sia tutti d'accordo però poi nel provvedimento e così come nell'emendamento che è stato messo a disposizione emergono degli aspetti di fumosità che lasciano dei dubbi, di cui ha parlato la collega Zedda, di cui ha parlato l'onorevole Oppi, sul ruolo che stiamo dando alla Giunta e sul ruolo a cui noi stiamo rinunciando.
Noi oggi, in quest'Aula, siamo chiamati a discutere una proposta di legge che dovrebbe proporre un riordino della Sanità e stiamo dicendo alla Giunta di farlo lei perché noi non lo vogliamo fare. Poi aspettiamo che il coniglio esca dal cilindro e vediamo che cosa uscirà e poi magari ci ritroveremo a discuterne!
L'altra questione che è emersa anche nel dibattito di questo primo pomeriggio è legata alle conseguenze che ci possono essere per le piccole-medie aziende sarde. Possiamo parlare anche di piccole aziende perché poi la gran parte del tessuto economico sardo è fatto da piccole-piccolissime aziende. Anche su questo problema io invito la Giunta a fare molta attenzione nel corso della elaborazione delle linee di indirizzo, affinchè segua delle strade che non siano, come dire, tali da mortificare il nostro tessuto produttivo e il nostro tessuto economico.
È vero che l'accentramento degli acquisti nella Centrale di committenza spesso ha ridotto gli spazi per le piccole-medie aziende, però dobbiamo anche ricordare che proprio in Sardegna con un'attività di educazione ci sono stati incrementi nel numero delle piccole-medie aziende che hanno partecipato e vinto appalti presso le stazioni appaltanti.
Cito l'esempio dello sportello appalti di Sardegna ricerche che ha contribuito in questi anni, per esempio, ad accrescere la percentuale delle imprese sarde che si sono aggiudicate appalti del 10 per cento, se non ricordo male, proprio attraverso un'attività di educazione, perché poi i bandi si possono fare sicuramente in un certo modo, si possono dare degli indirizzi. Quindi rivolgo l'invito all'Assessore e al Presidente anche su questo aspetto di seguire le indicazioni date dallo sportello appalti di Sardegna ricerche, perché penso che possa essere utile per tutti e soprattutto per le nostre aziende.
Un'ultima considerazione sulla soppressione dell'Agenzia regionale della sanità. Come ho già detto in altre occasioni non posso che essere assolutamente d'accordo (ho visto l'emendamento presentato dalla maggioranza, ma anche quello presentato da colleghi dell'opposizione), perchè è un doppione inutile e penso che eliminandola e accentrando tutto nella struttura dell'Assessorato si riuscirà a snellire le procedure.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, qualche breve considerazione su questa norma che paradossalmente è l'unica vera novità di una riforma che non riforma proprio un bel niente. Però il paradosso non sta in questo, il paradosso sta nel fatto che la Centrale unica di committenza, unica novità insieme ad AREU per la verità, è già prevista dalla normativa nazionale. Quindi l'unica novità è una non novità. Questo è paradossale ed è l'ennesima conferma che non si vuole riformare alcunché, l'ennesima conferma che l'unico obiettivo è quello di giungere alla sostituzione dei direttori e di nominare i commissari, quindi di mettere le mani sopra la Sanità, di governare la Sanità, di gestire la Sanità.
Questo è l'obiettivo di questa riforma che non riforma alcunché, quantomeno così come ci viene proposta, poi magari verrà trasformata in modo pesante, in corsa, da qualche emendamento malandrino, e così accadrà. La questione di fondo, allorché si parla di sanità e di riforma di sanità, non è la Centrale di committenza, o anche l'AREU, la questione di fondo è vedere, verificare, accertare, approfondire il tema in relazione alle vere esigenze dei malati, cosa che non si sta facendo in questa riforma. Ai malati interessa molto poco, credo, la Centrale unica di committenza, credo che le priorità per i malati siano ben altre, credo che le priorità per la sanità siano ben altre.
Credo che ci saremmo dovuti impegnare un po' di più per garantire il funzionamento di centri di eccellenza per le patologie gravi, credo che ci saremmo dovuti impegnare un po' di più e vi sareste dovuti impegnare un po' di più, Assessore, per garantire l'efficienza dei servizi sanitari anche per le patologie non gravi in tutti i territori, cosa che non emerge da questa riforma che non riforma, così come viene oggi prospettata. Tra le altre cose purtroppo i commissariamenti porteranno all'interruzione della programmazione che gli attuali manager avevano avviato e avevano in qualche modo coltivato. E l'interruzione della programmazione porterà con sé molti problemi, e ne sentiremo parlare e ne sentirete parlare.
Peraltro, e chiudo su questo punto, si sta creando, o meglio stiamo per creare, o state per creare un mastodonte difficilmente gestibile, un mastodonte le cui funzioni vengono esercitate dall'Agenzia regionale della sanità per la quale non è previsto il personale sufficiente. Quindi penso e credo che su questo tema occorra riflettere un po' di più, perché si rischia veramente di provocare ulteriori problemi a una sanità malata che non ha necessità di vedersi catapultare ulteriori problemi sulla testa. La sanità ha necessità invece di una programmazione seria che consenta di affrontare temi delicati e sensibili così come li affronterebbe il malato.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, io credo che sia opportuno per il Consiglio, per quello che rappresentiamo, per quello che vogliamo fare ed essere al di là delle polemiche (riforma sì riforma no, che sia una non riforma lo sappiamo, serve per quel che serve e basta), porre mano seriamente a una strutturazione, a una organizzazione della sanità che serva efficacemente al malato, che dia risposte alla gente. Malato che non ha colore, che non ha identificazione partitica.
È necessario allora riprendere il discorso ricordando che parlare di committenza unica regionale non è una novità nel panorama regionale mentre lo è in quello nazionale, che la Centrale regionale di committenza viene posta oggi all'attenzione di quest'Aula per quel che riguarda la sanità, ma non riguarda solo la sanità. Quando entreremo a regime questa struttura gestirà il sistema degli appalti, siano appalti per lavori pubblici, siano appalti per forniture e per servizi.
E quando i Comuni non gestiranno più i bandi di gara, che al massimo saranno concentrati nelle Unioni dei comuni o nei Consorzi di comuni, chiamiamoli come vogliamo, noi capiremo quali sono i fattori importanti che possono toccare quel sistema di piccole-medie imprese di cui ha parlato Cossa, di cui hanno parlato altri.
Abbiamo quindi la necessità di avere una visione generale sugli appalti per lavori e servizi. Ora, siccome non ho paura, sapete sono uno libero, mi pare che qualcuno abbia detto che non c'è libertà se non c'è libero pensiero, e io mi sento tanto libero da non avere condizionamenti di alcuna natura, ricordo a chi è in quest'Aula, di destra e di sinistra, che gli appalti nelle ASL sono finiti spesso prima in mano a imprese del Nord Italia e poi in mano a imprese siciliane e campane, lasciando le briciole alle piccole imprese sarde.
Di conseguenza c'è la necessità di una legge obiettivo regionale sugli appalti, credo che sia importante, credo che saper gestire gli appalti pubblici in Sardegna comporti una prospettiva d'inserimento delle piccole imprese e, debbo dire, anche di quelle poche, si contano sulle dita di due mani, non di più, grandi imprese sarde che possono competere con appalti di grossa entità; ma in effetti neanche competono perchè per difficoltà obiettive non si sono capitalizzate, non hanno avuto la forza di crescere come è giusto che sia per partecipare a degli appalti seri, a volte non si riesce neanche a metterle insieme per costituire delle Associazioni di impresa temporanee (ATI).
Ecco perchè a tutto il Consiglio oggi dico che, aldilà delle parti, dobbiamo elaborare una legge obiettivo regionale che consenta di dare una struttura diversa al sistema degli appalti nella nostra isola, altrimenti saremo sempre soli.
Tornando in speciale modo alla sanità, io resto della mia idea che una ASL unica nella nostra Regione assolverebbe molto bene al compito della gestione del personale e della gestione amministrativa eliminando di molto lo sperpero in tanti rivoli delle risorse; questa ipotesi si contrappone all'altra, siccome siamo malati di campanilismo, per cui ognuno vuole la ASL a casa sua, possibilmente all'interno della cuccia del proprio cane per poterla controllare. Lo dico con forza: è ora di finirla, bisogna togliere le mani della politica dalla ASL e dalla sanità e su questo, su cui mi riservo di intervenire nel corso del dibattito, bisogna trovare soluzioni adeguate e aderenti.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, per la verità noi avevamo salutato con favore la formulazione dell'articolo 2, nel testo originale, perché dava il senso di un cambio di rotta vero e proprio; non è un caso infatti che l'articolo 2 recitasse già nel Titolo "Istituzione della Centrale regionale di committenza". Invece un emendamento della maggioranza introduce delle modifiche in quanto parla di "aggregazione dei fabbisogni in sanità". Una formuletta intelligente per dire qualcosa che poi nella realtà rischia di frantumarsi come spesso accade quando le cose non sono dette come si dovrebbe, cioè in modo chiaro.
Le modifiche, soprattutto, si chiede che abbiano una cogenza, perché mentre prima con l'istituzione della Centrale regionale di committenza sapevamo, sostanzialmente, che era l'organo al quale veniva demandata la spesa e in qualche modo tutti i processi di pianificazione e aggregazione, con questa modifica invece si crea una procedura tortuosa perché si dice che per quelle finalità la Giunta regionale, sentito il parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità, individua le modalità di accentramento. Stiamo già iniziando ad annacquare i propositi iniziali perchè non si dice che la spesa deve essere accentrata, ma si demanda alla Giunta regionale l'individuazione delle modalità di accentramento della committenza delle aziende sanitarie.
E come lo si fa? Mediante linee di indirizzo, quindi tutto è demandato a un'attività che è di là da venire e che dal nostro punto di vista non coglie nel segno nel momento invece in cui si sarebbe dovuto procedere con fermezza e determinazione individuando proprio nella Centrale regionale di committenza l'organo deputato alla gestione della spesa. Ecco perché a me sembra che si sia, tra l'altro, annunciato una grande rivoluzione che poi nell'operatività pratica non porta a niente di nuovo, se non al demandare ancora una volta alle linee di indirizzo, a una delibera di Giunta e a qualche codicillo che qualche bravo funzionario dell'Assessorato aggiungerà per evitare che poi nella pratica succeda (e questo in effetti succederebbe) che ogni azienda sanitaria faccia le proprie gare, ogni azienda sanitaria acquisti beni e servizi in autonomia.
Vorremmo quindi capire, gradiremmo che lo spiegasse qualcuno della maggioranza, perché è un emendamento non della Giunta, ma fatto proprio dalla Giunta esprimendo il parere favorevole, il perché si è tornati indietro, anziché semmai creare un sistema ancora più cogente e più severo, mi si consenta, proprio in funzione e in previsione di quelle che saranno le nuove regole di bilancio, che non daranno certamente più la possibilità di programmare la spesa secondo il criterio che "tanto si farà un bilancio di assestamento" per integrare l'eventuale fabbisogno che si è verificato nel corso dell'anno.
Devo dire che di questa riforma era proprio la norma che noi avevamo salutato positivamente e che avevamo apprezzato, ed è davvero paradossale che proprio quella norma che caratterizzava in qualche modo il provvedimento e che noi avremmo votato nel testo originario sia invece riformulata con un testo che davvero, non solo non ci convince, ma che ci dà ancora di più la convinzione che non di riforma si tratti, ma solo di un tentativo di dare un segnale che si voglia cambiare qualcosa per lasciar invece tutto intatto e inalterato.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, colleghi e colleghe, Assessori, l'istituzione della Centrale regionale di committenza è senza dubbio fra gli obiettivi primari e prioritari che la Giunta vuole perseguire. Sulla razionalizzazione della spesa siamo sicuramente tutti d'accordo, siamo meno d'accordo sul metodo che ancora una volta risulta approssimativo e superficiale. La centralizzazione delle spese quindi e delle scelte comporta un'organizzazione, una tempistica e una formazione del personale prima e delle strutture poi. Occorre senza dubbio utilizzare un nuovo tipo di contabilità, una contabilità di tipo analitico e individuata per centri di costo.
In Sardegna, Presidente, abbiamo già vissuto un'esperienza di questo genere, un'esperienza di centralizzazione di costi e di servizi, e siamo riusciti a creare anche il più grande mostro della burocrazia che la Regione sarda sia mai riuscita a creare, mi riferisco ovviamente ad Abbanoa, su quel tipo di modello oggi vorremmo in qualche modo creare lo stesso disagio e le stesse strutture per le ASL o per le nuove aziende che andremo a creare.
Ovviamente tutto questo porterà dei grandi disservizi ai cittadini, ai pazienti che in qualche modo dovranno cercare di sopportare. Vagamente ci sono diverse similitudini con le ASL e l'idea di accentrare e di controllare, la nostra preoccupazione sta nel fatto che le scelte sono a questo punto in capo a burocrati, con un ulteriore appesantimento della macchina amministrativa. Mi preoccupa non poco che l'accentramento degli acquisti e degli appalti, in modo particolare, comporterà definitivamente la morte sicura delle imprese sarde.
Sappiamo tutti che il limite di 134 mila euro, per le aggiudicazioni da autorità governative, di 207 mila per gli appalti pubblici di forniture e servizi, comporterà una gara internazionale e alla gara internazionale potranno partecipare pochissime imprese sarde e, come già preannunciato da alcuni colleghi, parteciperanno sicuramente imprese non sarde, siciliane e calabresi, che nulla hanno a che vedere con l'economia della Sardegna. Pertanto a questo punto ritengo che sia seriamente preoccupante centralizzare le spese e gli acquisti.
Apprendo con piacere che avete provveduto, con un emendamento, a cancellare la stortura che la Commissione sanità aveva previsto sulla assunzione di 15 più 5 unità richiamando la legge regionale numero 10 del 2006, un ulteriore appesantimento per il bilancio regionale senza aver però indicato, nello stesso articolo, alcuna copertura finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, signori consiglieri, noi pensiamo, dalle osservazioni che abbiamo fatto, dai confronti regionali, che questo testo sia un avanzamento, che avverrà ovviamente progressivamente perché la sanità è un settore particolare, nel senso che fino adesso provvedevano esperti in diritto amministrativo e provveditori di diverse aziende; però noi crediamo che progressivamente, secondo i dati che abbiamo acquisito, ci possa essere un risparmio dal 5 al 20 per cento. Per quanto riguarda la preoccupazione che i clinici vengano privati della possibilità di indicare quali sono le migliori attrezzature o i dispositivi medici che possono essere utilizzati, ricordiamo che uno dei punti fondamentali del passaggio dell'Agenzia all'Assessorato, è quello di sviluppare il cosiddetto governo clinico.
Tra i ruoli e le funzioni del governo clinico c'è la cosiddetta HTA, o Health Technology Assessment, cioè una valutazione delle migliori tecnologie che vengano confermate, a seconda di quello che prevede la letteratura. Per cui non è lasciato alla discrezione totale ma, se ci sono prove efficaci del funzionamento, si potrà convogliare l'attenzione su quattro o cinque dispositivi, non monopolizzando o favorendo la monopolizzazione, ma permettendo che il clinico abbia l'opportunità di scegliere le attrezzature migliori.
Quindi, allo stesso tempo, dai dati che abbiamo, viene garantita efficacia ed efficienza alla Centrale unica d'acquisto, maggiore trasparenza negli acquisti, maggiore rapidità, perché ricordiamo che è un obbligo di legge prevedere un'unica Centrale d'acquisto per Regione. Noi abbiamo segnalato le specificità della sanità e siamo convinti che con il coinvolgimento dei sanitari, dei professionisti della salute, possano essere fatte le scelte appropriate seguendo lo stato dell'arte della letteratura medica internazionale.
Come ho già avuto modo di sottolineare nel primo intervento, ribadisco che noi stiamo provvedendo non a togliere i servizi ma alla loro razionalizzazione e penso che, al di là degli aggettivi che vogliamo utilizzare per questa proposta di legge, si ha la possibilità di intervenire con uno sguardo che guarda avanti; sta cambiando infatti la demografia, l'abbiamo già detto, quindi la vecchiaia non può essere una maledizione ma è un successo della storia della medicina moderna e così le misure d'igiene. Per cui siamo convinti che una programmazione che prevede un rafforzamento del territorio e un superamento della concentrazione sull'acuzie dovrà tener conto di questi cambiamenti, e come abbiamo specificato nei principi, in un momento in cui i principi e i valori da parte della comunità non vengono tanto apprezzati, io ritengo siano fondamentali la prevenzione e la promozione della salute in maniera forte.
Mi permetto di citare, mi dispiace forse per l'anglofilia, gli inglesi la cui sanità è stata il modello della "833" che hanno elaborato un programma dal titolo" proviamo a immaginare cinque anni anticipatamente". Immaginare cinque anni anticipatamente vuol dire giocare decisamente sul territorio, interrompere delle barriere preconcette sulla separazione tra ospedale e territorio e questo si può fare intervenendo sul personale, promuovendo nuove forme di educazione e di formazione continua con il coinvolgimento anche dell'Università.
Infine, anche noi ci siamo messi il problema che la Centrale unica d'acquisto potesse avere un'influenza sulle attività delle imprese sarde, ma siamo convinti che bisogna superare una malattia, che è quella di guardarsi l'ombelico. Occorre cioè aprirsi a una prospettiva nazionale, e anche internazionale, sicuramente favorendo l'aggregazione delle imprese, altrimenti le nostre imprese non avranno spazio nel quadro nazionale.
Per quanto riguarda i farmaci, ripeto quello che ho già detto nell'introduzione e nella prima giornata di discussione, la possibilità di modificare i farmaci sicuramente richiede, con l'azione dell'Assessorato, una trattativa con le case farmaceutiche perché è uno dei modi per controllare i prezzi e riattivare la distribuzione in modalità attiva; a tale scopo stiamo concludendo un accordo con Federfarma per cercare di migliorare e ottenere ulteriori sconti, sicuramente però rimarco che è importante la trattativa anche con le case farmaceutiche, col ruolo dell'AIFA.
Faccio l'esempio dei nuovi farmaci antivirali per l'epatite C, su cui dovremo trattare decisamente, perché non sarà un problema solo della Sardegna, visto che nel mondo, negli Stati Uniti una terapia di tre settimane per l'epatite C costerà 37.000 dollari. Questo vuol dire che per garantire la corretta allocazione delle risorse, l'equità della distribuzione e il principio di giustizia noi dobbiamo avere la forza politica e morale di trattare con le multinazionali per garantire la progressione, perché ci sarà sempre una progressione di nuovi farmaci per malattie che fino adesso non avevano, purtroppo, risposta.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore. Si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 366, 372 e 371.
Il parere è negativo sugli emendamenti numero 384, 17, 114, 278, 18, 269, 19, 115, 294, 306, 20, 116, 295, 307, 21, 117, 296, 308, 22, 118, 297, 309, 23, 119, 311, 310, 24, 120, 313, 312, 25, 253, 26, 314, 315, 27, 28, 29, 121, 252, 122, 124, 123, 243, 244, 245, 292, 225, 126, 104, 128, 129, 130, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 131, 132, 133, 134, 135, 136.
Preannuncio inoltre, se i colleghi saranno d'accordo, una richiesta di sospensione per poter valutare la composizione di un emendamento di sintesi degli emendamenti numero 372, 251, 381, 317, 362, 125 e 127.
OPPI GIORGIO (UDC). Siamo d'accordo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 17, 114 e 278, uguali.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale degli emendamenti numero 17, 114 e 278.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 17, 114 e 278.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 52
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 23
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
E' in votazione l'emendamento numero 18.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 18.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 18.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Pigliaru ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 52
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 22
contrari 30
(Il Consiglio non approva).
È in votazione l'emendamento numero 366.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, interveniamo su questo emendamento che sostituisce integralmente l'articolo 2 della proposta di legge; e io nei pochi minuti che mi sono concessi vorrei tornare un attimo sul discorso delle imprese sarde. Assessore, lei ha ragione quando dice che il nostro vizio è l'individualismo e che non possiamo continuare a guardarci l'ombelico, per usare la sua espressione, ma è altrettanto vero che ci sono situazioni oggettive in cui non è possibile aggregarsi. Per esempio, una piccola ditta di elettromedicali che magari fornisce una piccola parte delle forniture dell'ospedale Brotzu, che ha un contrattino con la ASL e così via, con chi si aggrega? Non è pensabile far nascere una megastruttura quando non ci sono le condizioni materiali per farlo.
A mio avviso questa sarebbe l'occasione, forse, per cominciare a dare anche un indirizzo di valorizzazione del mercato elettronico per determinati prodotti, non per parcellizzare le gare d'appalto oppure per introdurre meccanismi strani e favorire Tizio perché sardo e sfavorire Caio perché viene dall'Umbria o dalla Germania ma per creare oggettivamente le condizioni perché le imprese sarde possano competere, possano partecipare almeno alla pari degli altri.
Per cui, Assessore, devo dirle sinceramente che quella parte d'intervento in cui lei si è soffermato su questo aspetto non mi ha soddisfatto; io credo che sia necessaria una riflessione attenta su questo che è un tema cruciale, perché la sanità assorbe quello che assorbe del bilancio regionale, stiamo parlando di oltre 3 miliardi di euro l'anno, e una parte importante di questi 3 miliardi di euro viene reimmessa nel circuito economico attraverso le aziende sarde che hanno contratti con le ASL. Quindi pensare che questo pezzo di economia possa essere cancellato, o quasi del tutto cancellato, a me fa venire i brividi. E credo che il Consiglio debba porsi seriamente questo problema.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Presidente, io intendo rimarcare che il cambiamento del Titolo non significa un abbandono della strada maestra che è quella dell'istituzione della Centrale di committenza. Se, infatti, si guarda nello specifico un testo che effettivamente non è immediato da decifrare, è evidente che c'è un rimando molto netto a una Centrale di committenza che viene istituita a prescindere dalle nostre determinazioni legislative.
La Centrale di committenza è definita per legge nazionale. Quello che a questo punto noi ci riserviamo come responsabilità, da ascrivere al settore della sanità, è l'aggregazione, è l'indirizzo, è il governo della domanda più ancora che ragionare sull'economia di scala che è quello che garantisce la Centrale di committenza in sé e per sé; stiamo scommettendo sul fatto che l'aggregazione dei fabbisogni debba produrre delle linee di indirizzo sulle quali si deve conformare la spesa, cioè stiamo orientando la spesa.
È chiaro invece che quando ragioniamo dei volumi parliamo di una Centrale di committenza regionale che sarà unica, che sarà quella istituita sulla base del decreto Renzi e che avrà un'articolazione per diverse competenze (una, quella della HTA, è stata molto bene esplicitata dall'Assessore); ed è anche chiaro che non possiamo criticare un sistema che fa pagare le siringhe quattro centesimi in Veneto e un euro in Calabria e poi, contemporaneamente, pretendere che questa condizione di disequilibrio economico tenga in piedi una condizione di nanismo delle nostre imprese.
Le cose non si sposano, bisognerà pensare che le nostre imprese devono specializzarsi o aggregarsi né più né meno come capita alla piccola bottega che deve confrontarsi con la grande distribuzione: non potrà fare concorrenza sul prezzo, farà evidentemente concorrenza sui servizi o, altrimenti, si strutturerà in aggregazione, in centrali di distribuzione, in centrali di acquisto, in atti sperando di poter essere operativa e di far concorrenza su questi aspetti. È chiaro che da parte dell'Assessorato ci sarà una competenza, una sensibilità specifica per far sì che un sistema di vicinato premi, appunto, la committenza locale; però è indubbio che se noi vogliamo una razionalizzazione della spesa, una riduzione dei costi non possiamo permetterci di mettere in piedi un sistema che ignora i meccanismi dell'economia di scala perché semplicemente vogliamo favorire una condizione di vicinato.
Affianco a questo è presente il tema del governo clinico, perché l'emendamento che sostituisce il testo precedente non elimina la Centrale di committenza che esiste, anzi viene ribadita, ma piuttosto tende a riaggregare, a ridefinire la qualità della domanda. Governare quella è l'ambizione che abbiamo in questa riforma.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, noi voteremo ovviamente contro questo emendamento; e, pur condividendo alcuni tratti dell'intervento dell'onorevole Ruggeri, voglio evidenziare comunque proprio all'onorevole Ruggeri che intanto sulla qualità delle nostre piccole e medie imprese io non avrei dubbi e non ho neanche dubbi su fatto che hanno la voglia di consorziarsi e di essere competitive sul mercato, anche se i tempi non sono di certo rapidissimi. Soprattutto io credo che dobbiamo valutare anche un altro aspetto, e cioè nel passato si erano istituiti enti e agenzie per avere più facilità nell'attivare le procedure, mi riferisco anche alle procedure degli appalti, alla partecipazione ai bandi internazionali, alla gestione di alcuni settori della Regione in maniera più snella, più smart, consentitemi questo.
Oggi c'è, invece, un ritorno all'Assessorato regionale. Questo non solo non mi scandalizza, ma mi trova assolutamente favorevole, posto che è anche un obbligo di legge. Dico solo però, e lo dico all'Assessore, che le carenze di personale, di organizzazione che abbiamo all'interno della nostra Regione attualmente, che sono un dato di fatto (non vuole essere una critica ma una constatazione per spingerci anche a riflettere meglio), non ci faranno essere così veloci e così rispondenti.
L'ultimo aspetto che voglio prendere in considerazione, attiene al fatto che se noi dobbiamo accelerare i processi di attivazione degli appalti, rispettando la qualità e garantendo soprattutto le piccole e medie imprese, ma io direi tutto il sistema, dovremmo avere invece delle figure specializzate, delle professionalità adeguate. Il collega Truzzu citava il servizio messo in campo da Sardegna Ricerche, che sta dando degli ottimi risultati. C'è voluto del tempo, c'è voluto un approfondimento, uno studio e delle professionalità.
Questo, ancora oggi, nell'Assessorato della sanità ovviamente non è presente, ma anche perché c'è una grande mole di lavoro. Io vedrei un servizio ad hoc per poter attivare al meglio queste nuove competenze. È uno stimolo per trovare poi velocemente la strada giusta.
Un'ultima considerazione che afferisce ai compiti di questo Consiglio regionale. Colleghi, stiamo facendo un passo indietro, non dico che sono contro i provvedimenti oppure la delega in bianco alla Giunta, però credo che stiamo facendo un passo indietro perché lo spirito, la ratio di una riforma, di una legge che sia tale…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, ahimè, questi strumenti nuovi ci consentono in tempo reale di capire da dove provengono alcune terminologie, se cliccate sul motore di ricerca "aggregazione dei fabbisogni in sanità", appare subito la Regione Sicilia. Questo per dire che ancora una volta questa Giunta, questa maggioranza non è riuscita a fare altro che scopiazzare alcuni elementi che altre Regioni stanno utilizzando per cercare di porre rimedio a certe situazioni. È chiaro che le Centrali di costo sono indubbiamente uno strumento utile per cercare di razionalizzare le spese, però abbiate almeno l'umiltà di scrivere cose che provengono dalla vostra fantasia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alberto Randazzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RANDAZZO ALBERTO (FI). Presidente, dichiaro il mio voto contrario all'emendamento numero 366 perché in Commissione, dopo due giorni di discussione, c'eravamo fatti una ragione accettando tutti la Centrale regionale di committenza, astenendoci sulla votazione in Commissione, in quanto la maggioranza, nella persona del collega Ruggeri, ci ha illustrato i risparmi apportati con la Centrale unica prevista dalla legge nazionale, per cui deve nascere in ogni caso.
Il problema, come è scritto nell'emendamento numero 366, è che non si capisce a chi va in capo. Collega Ruggeri, sono d'accordo che in ogni caso la Centrale regionale di committenza deve essere istituita, lo prevede l'accordo firmato tra le Regioni d'Italia, il problema è che io l'avrei istituita oggi, le avrei dato le gambe perchè i se le siringhe (come lei citava prima) costano 4 centesimi in Lombardia e 1 euro in Calabria, se non facciamo un'istituzione, anche se è fittizia, e non le diamo le gambe applicando la tariffazione del Consip, non abbiamo un punto di riferimento né minimo né massimo.
Oggi, come possiamo far controllare la spesa dagli uffici dell'Assessorato? Io ho tutto il rispetto per l'Assessorato, ma ho dubbi che abbia un quadro tecnico per dare le linee guida, con tutto il rispetto per l'Assessore. Il problema è che i servizi devono avere una conoscenza reale e immediata, non una lettura a schermo delle problematiche. Perché, collega Ruggeri, se un prodotto mi costa quel 5 per cento in più dei quattro centesimi, è nella tolleranza, perché l'insularità non la possiamo citare solo quando ci fa comodo e il costo reale è in quella tolleranza.
Il problema è che oggi stiamo dando carta bianca, stiamo approvando un emendamento bellissimo che non dice niente, che recepisce le linee guida che dicono: "Non deve essere istituita". Io la avrei istituita in ogni caso. Era uno dei punti portanti, lo avete detto in Commissione, ci avete anche convinto, ci siamo astenuti su quel passaggio, ritenendo l'importanza del risparmio reale per le casse pubbliche, recependo il famoso decreto Renzi che sta istituendo in via definitiva i parametri.
Però, se anticipiamo ogni tanto, anziché inseguire sempre quello che fanno gli altri, carta bianca su questo, ma carta bianca perché era veramente l'unico punto portante della legge che dava la possibilità, oltre all'AREU, poi discuteremo anche dell'AREU, reale e concreta di fare gare, di avere i servizi subito, al miglior prezzo, e di avere la tempistica, che è quello che poi richiedono le strutture.
Perché non possiamo avere diversità di prodotti nelle varie ASL, perché vorrei sapere chi fa il raccordo e chi può dare indicazioni, visto che le ASL hanno personalità giuridica, sulle indicazioni del potere di acquisto delle singole materie, dei beni e dei servizi. Questo vorrei capire, collega Ruggeri. Se la maggioranza ci illumina, li concertiamo anche noi, ma oggi, per come è scritto questo articolo, non si capisce niente.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 366. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 366 decadono gli emendamenti numero 384, 269, 19, 115, 294, 306, 20, 116, 295, 307, 21, 117, 296, 308, 22, 118, 297, 309, 23, 119, 311, 310, 24, 120, 313, 312, 25, 253, 26, 314, 315, 27, 28, 29, 121, 252, 122, 124, 123, 243, 244, 245, 292, 125, 126, 104.
Metto ora in votazione gli emendamenti riguardanti l'Agenzia regionale della sanità, a iniziare dell'emendamento numero 372.
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Presidente, chiedo una breve sospensione al fine di coordinare l'emendamento di sintesi da presentare all'Aula.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 57, viene ripresa alle ore 18 e 43.)
PRESIDENTE. È stato presentato un emendamento di sintesi, il numero 387, agli emendamenti numero 372, 251, 381, 317, 362, 125 e 127. Se ne dia lettura.
(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento:
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
2 bis "Soppressione dell'Agenzia regionale della sanità e disposizioni per il governo unitario del servizio sanitario regionale".
L'Agenzia regionale della sanità, istituita dall'articolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, numero 10, è soppressa.
L'articolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, numero 10, è abrogato.
Le competenze dell'Agenzia in materia di programmazione sanitaria, verifica della qualità, congruità e quantità delle prestazioni, nonché quelle in materia di assistenza tecnica alle aziende sanitarie nello sviluppo degli strumenti e delle metodologie per il controllo di gestione e di valutazione di atti e contratti che comportino impegni di spesa pluriennali e valutazione del fabbisogno formativo, compreso il personale e le risorse finanziarie previste, sono attribuite alla Direzione generale della sanità.
L'Amministrazione regionale, succede in tutti i rapporti e gli obblighi amministrativi e giuridici, attivi e passivi, debitori e creditizi, di carattere finanziario, fiscale o patrimoniale di cui l'Agenzia stessa è titolare alla data della cessazione della stessa e in tutte le cause pendenti e le pretese in corso future facenti capo alla stessa Agenzia. La Giunta regionale nomina un commissario liquidatore dell'Agenzia soppressa, scelto tra i dirigenti della Regione in servizio, per l'espletamento delle operazioni di liquidazione dell'Ente da concludersi improrogabilmente entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge.
La Giunta regionale, al fine di garantire il governo unitario del servizio sanitario regionale, approva le linee di indirizzo e di coordinamento delle Aziende sanitarie regionali, per la definizione degli obiettivi assistenziali ed economici; per il monitoraggio dell'appropriatezza ed economicità dei livelli assistenziali erogati; per il monitoraggio e la valutazione della gestione economico-finanziaria degli enti del servizio sanitario regionale. La Giunta inoltre emana direttive per la razionalizzazione delle dotazioni organiche delle aziende e per la gestione omogenea delle procedure concorsuali; per la gestione in maniera accentrata dei magazzini e della relativa logistica, delle reti informatiche, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, delle tecnologie sanitarie, di attività di supporto all'erogazione delle attività socio-sanitarie. (387)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 387. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati degli emendamenti. Se ne dia lettura.
(Si riporta il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:
Art. 3
Istituzione dell'azienda regionale
di emergenza e urgenza
1. Con l'obiettivo di garantire, gestire e rendere omogeneo, nel territorio della Regione, il soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale, è istituita l'Azienda regionale dell'emergenza e urgenza (AREU), dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, avente autonomia patrimoniale, organizzativa, gestionale e contabile.
2. L'Azienda è preposta allo svolgimento dei compiti relativi all'emergenza-urgenza attualmente svolti dalle centrali operative 118 presso le aziende sanitarie, ivi compreso il servizio di elisoccorso, nonché delle funzioni di coordinamento nel trasporto delle persone, anche neonati, degli organi e dei tessuti, di scambio e compensazione di sangue ed emocomponenti, e assicura il coordinamento con tutte le aziende del sistema sanitario regionale e le istituzioni coinvolte al fine di garantire l'efficacia della risposta sanitaria di emergenza e urgenza.
3. Sono organi dell'Azienda il direttore generale, il collegio dei sindaci e il collegio di direzione. Il direttore generale è coadiuvato, nell'esercizio delle sue funzioni, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Per gli organi e per le figure del direttore sanitario e amministrativo si applicano le disposizioni regionali e nazionali vigenti in materia di organizzazione delle aziende sanitarie.
4. La Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione consiliare competente, definisce la sede, la struttura organizzativa, il patrimonio e le funzioni operative dell'Azienda regionale dell'emergenza e urgenza.
Emendamento soppressivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (39)
Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (137)
Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (277)
Emendamento Soppressivo Totale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
L'articolo 3 è soppresso. (318)
Emendamento sostitutivo totale Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Pittalis - Cappellacci - Peru - Tedde - Fasolino - Randazzo - Tunis - Locci - Tocco
Articolo 3
L'articolo 3 è sostituito dal seguente:
Articolo 3 (Ambito territoriale delle ASR)
1. Il SSR è costituito da aziende, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica, patrimoniale, contabile e di gestione.
Costituiscono il SSR le seguenti aziende sanitarie regionali:
a) L'azienda sanitaria NORD SARDEGNA che accorpa gli ambiti territoriali ed ospedalieri delle ASL 1 e ASL 2;
b) Azienda sanitaria CENTRO SARDEGNA, che accorpa gli ambiti territoriali ed ospedalieri della ASL 3 di Nuoro-Ogliastra coincidente con l'ambito territoriale della Provincie di Nuoro e della ex-provincia dell'Ogliastra; ASL 4 di Oristano-Medio Campidano coincidente con l'ambito territoriale della Provincia di Oristano e della ex-provincia del Medio Campidano;
c) Azienda sanitaria regionale SUD SARDEGNA che accorpa gli ambiti territoriali ed ospedalieri della ASL 8 di Cagliari coincidente con l'ambito territoriale della Provincia di Cagliari e della ex-provincia di Carbonia-Iglesias, ASL 7, ASL 8 escluso Ospedale Businco e Microcitemico. (40)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
All'articolo 3 il titolo "Istituzione dell'azienda regionale dì emergenza e urgenza" è soppresso. (268)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 3
Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (41)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, il comma 1 è soppresso. (138)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 1 dell'Articolo 3 è soppresso. (240)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
Il comma 1 dell'Articolo 3 è soppresso. (322)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo
All'articolo 3, comma 1, le parole "con l'obiettivo di garantire, gestire e rendere omogeneo, nel territorio della Regione, il soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale" sono soppresse. (143)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, comma 1, le parole "dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, avente autonomia patrimoniale, organizzativa, gestionale e contabile" sono soppresse. (142)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 3
Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso. (42)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, il comma 2 è soppresso. (139)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso. (239)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso. (321)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, comma 2, le parole "presso le aziende sanitarie" sono soppresse. (144)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 3
Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso. (43)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3 il comma 3 è soppresso. (140)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso. (238)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso. (320)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, comma 3 le parole "e il collegio di direzione" sono soppresse. (145)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 3
Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso. (44)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3 il comma 4 è soppresso. (141)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso. (237)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso. (319)
Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
All'articolo 3, il titolo "Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza" è sostituito con il titolo "Dipartimento interaziendale di emergenza e urgenza". (241)
Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 1 dell'articolo 3 è così sostituito:
1. Con l'obiettivo di garantire, gestire e rendere omogeneo, nel territorio della Regione, il soccorso sanitario di emergenza-urgenza territoriale, è istituito il Dipartimento Interaziendale dell'emergenza e urgenza. (250)
Emendamento sostitutivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3
Al comma 1 dell'art. 3 le parole da "il soccorso sanitario" a " ...e contabile." sono sostituite da "le funzioni dell'emergenza urgenza del sistema 118 della Regione sono esercitare da un dipartimento funzionale interaziendale senza costi aggiuntivi. La direzione del Dipartimento è assegnata su indicazione della Giunta regionale tra i dipendenti delle ASL aventi titolo. La Giunta provvede altresì all'individuazione della sede ed al dimensionamento della centrale di coordinamento". (323)
Emendamento sostitutivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 3Al comma 1 dell'art 3 le parole da "il soccorso sanitario" a " ...e contabile" sono sostituite da "le funzioni dell'emergenza urgenza del sistema 118 della regione sono esercitare da un dipartimento funzionale interaziendale senza costi aggiuntivi". (324)
Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 3
Il comma 2 dell'articolo 3 è così sostituito:
2. Dipartimento Interaziendale è preposto allo svolgimento dei compiti relativi all'emergenza-urgenza attualmente svolti dalle centrali operative 118 presso le aziende sanitarie, ivi compreso il servizio di elisoccorso, nonché delle funzioni di coordinamento nel trasporto delle persone, anche neonati, degli organi e dei tessuti, di scambio e compensazione di sangue ed emocomponenti, e assicura il coordinamento con tutte le aziende del sistema sanitario regionale e le istituzioni coinvolte al fine di garantire l'efficacia della risposta sanitaria di emergenza e urgenza. (249)
Emendamento sostitutivo parziale Cocco Pietro - Anedda - Arbau - Cocco Daniele - Usula - Ruggeri - Cozzolino - Forma - Pinna Rossella - Perra - Pizzuto - Desini - Cherchi Augusto
Articolo 3
Il comma 4 dell'articolo 3 del PL 71/2014 è sostituito dal seguente:
"4. La Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione consiliare competente, definisce la sede, il patrimonio, il personale, le specifiche funzioni e le interrelazioni con le altre aziende sanitarie dell'AREU, e provvede alla nomina dei relativi organi, contestualmente al riassetto delle aziende sanitarie locali di cui alla presente legge. Stabilisce altresì la composizione del collegio di direzione, le linee di indirizzo per la definizione dell'atto aziendale dell'AREU, secondo quanto previsto all'articolo9 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10, al fine della determinazione della struttura organizzativa. Riguardo alla composizione del collegio dei sindaci si applica la normativa relativa alle aziende ospedaliere."
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa. (371)
Emendamento aggiuntivo Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 3
All'articolo 3 (Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza), dopo il comma 4, viene aggiunto il comma 4bis come segue:
4bis: L'Azienda, nello svolgimento delle sue funzioni, programma e attua il coinvolgimento di Enti, Associazioni di volontariato, Cooperative sociali nell'apparato del soccorso, favorendo la messa a disposizione di personale, mezzi e attrezzature per erogare il servizio di soccorso sanitario di base. (49)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente
"4bis. Entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Igiene e Sanità, provvede a stabilire le modalità di raccordo dell'AREU con i Comuni per quanto riguarda specificatamente le funzioni reciproche di Protezione Civile in caso di gravi calamità (146)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente
4bis. Entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Igiene e Sanità, provvede a stabilire le modalità di raccordo dell'AREU con le sedi regionale e provinciali della Protezione civile. (147)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 3
All'articolo 3, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente
4bis. Entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Igiene e Sanità, provvede a stabilire le modalità di raccordo dell'AREU con l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna e con l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, per quanto di rispettiva competenza. (148)
Emendamento aggiuntivo Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 3
Dopo l'art. 3 (Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza) viene aggiunto il seguente Art. 3 bis, come segue:
Art. 3 bis Soggetti dell'attività di soccorso sanitario
1. L'attività di soccorso viene svolta da:
a. personale medico, infermieristico e tecnico messo a disposizione delle Aziende Sanitarie del Sistema Sanitario Regionale, così come definito da specifiche convenzioni sottoscritte tra AREU e Aziende;
b. volontari e dipendenti di Enti, Associazioni di volontariato e Cooperative che svolgono l'attività di soccorritore e autista soccorritore. (45)
Emendamento aggiuntivo Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 3
Dopo l'articolo 3 (Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza) viene aggiunto il seguente art. 3 bis come segue:
Art. 3 bis Territorio e mezzi di soccorso
1. Il Direttore Generale AREU analizza a cadenze prefissate i volumi di attività, i tempi di intervento, i motivi che generano gli eventi di soccorso, i codici di gravità associati e le strutture di destinazione dei pazienti trasportati, al fine di conseguire i seguenti obiettivi:
a. raggiungere un'operatività sempre più flessibile dei mezzi di soccorso su gomma, basata non soltanto su postazioni fisse ma su posizioni baricentriche rispetto alle aree di competenza, secondo un concetto di gestione dinamica del servizio che consenta di garantire interventi tempestivi e omogenei sul territorio e di effettuare un monitoraggio dell'attività dei mezzi di soccorso;
b. disegnare una distribuzione più funzionale dei mezzi di soccorso, sia dal punto di vista quantitativo che sotto quello della tipologia. (46)
Emendamento aggiuntivo Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 3
Dopo l'articolo 3 (Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza viene aggiunto il seguente art. 3 bis come segue:
Art. 3 bis Personale e comportamenti organizzativi
1. La formazione e l'aggiornamento scientifico costituiscono leve strategiche fondamentali per lo sviluppo professionale degli operatori del sistema emergenza urgenza e garanzia di qualità delle prestazioni rese ai cittadini. Ad esse vengono destinate significative risorse umane ed economiche. (47)
Emendamento aggiuntivo Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda
Articolo 3
Dopo l'art. 3 (Istituzione dell'azienda regionale di emergenza e urgenza viene aggiunto il seguente art. 3 bis come segue:
Art. 3 bis Tecnologia
L'infrastruttura tecnologica di AREU è progettata considerando le peculiarità dell'attività svolta e dovrà essere in grado di rispondere in modo flessibile e tempestivo ai cambiamenti delle esigenze.
Caratteristiche dell'infrastruttura tecnologica sono:
a. La disponibilità di tutte le funzioni di comunicazione e gestione su tutto il territorio regionale;
b. L'accessibilità semplice ed immediata alla tecnologia da parte di tutti gli attori coinvolti;
c. L'omogeneità di tutti gli strumenti tecnologici disponibili a garanzia della continuità operativa;
d. rinnovazione continua che permetta l'adeguamento nel tempo alle nuove esigenze (48)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 40, sostitutivo totale, è stato spostato all'articolo 6. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Vorrei capire perché il numero 306, pagina 121, è decaduto.
PRESIDENTE. Anche l'emendamento numero 306 è stato spostato all'articolo 6.
È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, il disposto di questo articolo è uno degli aspetti innovativi di questo provvedimento, ed è anche quello che noi abbiamo maggiormente criticato, perlomeno uno degli aspetti sui quali maggiormente ci siamo soffermati in termini critici, perché ci sembra sbagliata la scelta di istituire una nuova azienda sanitaria, azienda a tutti gli effetti, che si deve occupare dell'urgenza ed emergenza.
Devo dire che su questo punto la maggioranza ha avuto un andamento un po' altalenante, perché inizialmente si è tentato di dire che non era proprio un'azienda, ma sarebbe stato un dipartimento, cosa che avrebbe avuto un senso diverso, però azienda è rimasta, e io spero che la discussione in Aula sia l'occasione per rivedere questa scelta perché, a parte le valutazioni di opportunità, mi pare che ormai sia diventato un obiettivo condiviso quello della riduzione del numero delle aziende sanitarie.
La nostra posizione è di azzerarle e di costituire un'unica azienda sanitaria organizzata territorialmente nel modo che si deciderà, cosa che porterebbe tutta una serie di vantaggi. Poi vedremo come la maggioranza deciderà di affrontare questo tema, ma in un quadro di razionalizzazione e di riduzione delle aziende istituirne un'altra ci sembra un'idea profondamente sbagliata anche perché dove questo esperimento è stato fatto anni addietro (perché non è che questa sia un'invenzione della Regione sarda) i risultati non sono stati soddisfacenti.
Allora, siccome io credo che noi non dobbiamo inventare nulla, su questo non c'è dubbio, ma dobbiamo almeno imparare a fare tesoro dell'esperienza degli altri, se le cose stanno così (vorrei sentire anche qualche parere da parte dei colleghi dell'opposizione che su questo punto hanno sempre un pochettino o svincolato oppure teso a dire che l'azienda forse, se parte, parte dopo la razionalizzazione... eccetera), se i problemi esistono tanto vale affrontarli da subito eliminando il problema e facendo scelte diverse sull'organizzazione dell'urgenza-emergenza.
Non c'è dubbio che, a distanza di tanti anni, ci sia necessità di mettere mano al sistema, questo è un dato assolutamente condiviso, che questa sia la strada a noi sembra una scelta, ripeto, assolutamente oltreché inopportuna sul piano politico, anche sbagliata dal punto di vista tecnico. Per questo motivo noi abbiamo presentato su questo articolo una serie di emendamenti tesi ovviamente, in prima istanza, a sopprimere l'articolo e, in seconda istanza, a migliorarne il testo professionalizzando il più possibile le figure di vertice di questa istituenda azienda regionale per l'emergenza e l'urgenza.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, ricollegandomi in parte alle parole che ha appena detto il collega Cossa, effettivamente rilevo che questo articolo adesso in discussione, e che prevede l'istituzione dell'AREU, dell'Azienda regionale emergenza e urgenza, contraddice l'emendamento che abbiamo appena votato. Nel senso che è indubbio che il 118, il servizio di emergenza-urgenza, abbia a distanza di anni necessità di una revisione complessiva, di una individuazione di linee guida uniche così che tutto il sistema regionale del 118 sia uniforme sul territorio, perché oggi abbiamo una situazione in cui le linee guida del 118 sono diverse non dico quelle del Nord Sardegna (che comprende le province del Nord e del Centro) rispetto a quelle del Sud, ma addirittura da ASL a ASL in alcuni casi. Quindi c'è una situazione di confusione che sicuramente va rinquadrata.
Il modo per rinquadrare questo servizio non è indubbiamente l'istituzione di una nuova azienda regionale, perchè significherebbe sostanzialmente creare un po' di confusione ulteriore, creare nuovi costi e nuovi centri di spesa. Per questo motivo non sono assolutamente favorevole all'articolo così come è stato formulato, ho presentato anche degli emendamenti insieme al collega Fenu per addivenire a una soluzione che permetterebbe di trovare un coordinamento e una gestione unica del servizio di emergenza-urgenza attraverso l'istituzione di un dipartimento interaziendale.
Questo sì che sarebbe in linea con quello che abbiamo appena votato; non si capisce infatti perché da un lato eliminiamo un carrozzone come l'agenzia regionale della sanità e dall'altro lato stiamo costituendo, anche se nella logica della revisione del sistema delle aziende sanitarie, quello che sicuramente rischia di essere un nuovo carrozzone, perché dobbiamo aggiungere nuova spesa quando invece l'obiettivo, anche dichiarato della legge, è quello di arrivare a una complessiva razionalizzazione e riduzione delle risorse. Risorse che poi dovrebbero servire per fare nuovi interventi, creare nuovo sviluppo e nuova occupazione nel territorio regionale sardo.
Quindi, per questo motivo invito anche su questo punto la maggioranza a una riflessione un po' più attenta perché è possibile sicuramente trovare soluzioni che consentano da un lato di risolvere, come dicevo prima, il problema del coordinamento della gestione unitaria del servizio di emergenza-urgenza senza però far gravare sui cittadini e sulla comunità nuovi costi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, io sinceramente avrei voluto proporre un emendamento soppressivo su questo articolo di questa riforma non riforma, non l'ho fatto semplicemente perché volevo dare prova che il nostro Gruppo lavora per cercare di dare un contributo per migliorare le proposte che vengono portate in quest'Aula; e abbiamo quindi presentato alcuni emendamenti che mirano a rafforzare questa benedetta AREU.
Io credo che questa struttura sia del tutto inutile perché, per funzionare in modo dignitoso, dovrà avere sedi in tutte le ASL, per garantire un servizio efficace ed efficiente dovrà necessariamente avere sedi plurime. Le conseguenze quali possono essere? Le conseguenze sono che aumentano necessariamente i costi, quindi non c'è alcuna possibilità che venga ridotta la spesa sanitaria perché l'AREU ha un'autonomia patrimoniale, funzionale, organizzativa, contabile e tutto questo porta nuovi costi. Credo che questo concetto sia difficilmente controvertibile.
Tra le altre cose stiamo istituendo l'AREU senza il necessario approfondimento in un momento in cui il sistema di emergenza-urgenza in Italia sta attraversando un periodo di grandissima, immensa difficoltà, una riflessione ulteriore non avrebbe fatto male. Una riflessione ulteriore ci avrebbe consentito anche di rapportare il sistema che si va delineando in questa proposta ad altri sistemi che stanno attraversando, ripeto, grossissime difficoltà.
In Lombardia l'AREU sta boccheggiando, allora perché non siamo andati a verificare quali sono i veri problemi dell'AREU in Lombardia in modo da non trasporli sic et simpliciter in Sardegna? Perché non l'abbiamo fatto? Era molto difficile farlo? No, non era molto difficile, solo che c'era purtroppo la fretta di arrivare a questi benedetti commissariamenti che sono il cuore, il corpo, l'obiettivo unico di questa riforma che, continuo a dire, è una riforma che non riforma alcunché.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, parto dalle ultime considerazioni svolte dai colleghi, tra l'altro l'intervento del collega Tedde mi trova assolutamente d'accordo, e aggiungo che una pausa di riflessione è stata fatta e che la riduzione, la razionalizzazione delle altre ASL, come la vogliamo chiamare è stata rinviata al momento in cui avremo ben chiaro (perlomeno queste erano le intenzioni della maggioranza) l'ordinamento degli enti locali Sarebbe questa l'occasione di soprassedere anche sull'istituzione di questa nuova ASL che, a mio avviso, striderà un poco con la nuova riforma, anche perché parliamo di voler ridurre i costi, ma intanto mi piacerebbe capire cosa dovrebbe fare questo collegio di direzione.
Comunque sia abbiamo una nuova struttura che certamente non è né snella né tanto meno produrrà minori costi. Di conseguenza, condividendo il pensiero del collega Tedde, soprattutto sull'emergenza-urgenza e sul cambio repentino in questo settore del tipo di interventi (mi riferisco a tutto ciò che sta avvenendo a livello internazionale ma anche al problema che stiamo avendo in Europa per lo sbarco dei clandestini) abbiamo presentato l'emendamento soppressivo proprio per invitarvi a soprassedere per rivedere la riforma complessivamente, magari prevedendo la creazione di un servizio, interdipartimentale. Questa ipotesi potremo prenderla in considerazione però solo quando questa riforma si potrà chiamare tale, non ora certamente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Presidente, io credo che se lo spirito della riforma, fondamentalmente, è quello di spostare progressivamente il baricentro delle cure nei luoghi di erogazione dall'ospedale al territorio e procedere a una razionalizzazione della rete ospedaliera che definisca esattamente quali sono gli hub che erogano cure in acuzie secondo la specializzazione, allora è fondamentale operare la migliore delle connessioni possibili tra questi luoghi e i luoghi dove si registra il bisogno, mettere in relazione cioè attraverso la specializzazione della rete di emergenza-urgenza tutti i nodi erogatori con appunto i luoghi dei bisogni.
Noi abbiamo pensato di farlo attraverso un'azienda che superasse problemi che già oggi esistono e sono quelli relativi alla strutturazione interaziendale, interdipartimentale e dipartimentale del 118; lo facciamo con spirito laico perché non è detto che questa sia la soluzione migliore, sembra essere la soluzione che meglio si attaglia a una situazione come la nostra in cui questa rete assume la titolarità all'erogazione di cure in acuzie necessariamente per la particolare orografia del nostro territorio che non è la Lombardia.
La Lombardia ha una strutturazione e un modello di agenzia che è collegato al fatto che ciascun ospedale che connette è un'azienda. Allora quel tipo di attività dell'AREU è diversa dalla nostra, io non so se sia migliore o peggiore, se quello che stiamo facendo è la cosa migliore, in questo momento stiamo facendo qualcosa di meglio rispetto a quello che c'è perché quello che c'è oggi, se partiamo laicamente dalle situazioni che ci sono, non funziona e se non funziona noi, nel momento in cui stiamo comprimendo e razionalizzando la qualità e i luoghi dell'acuzie, abbiamo bisogno di sostituirlo con un sistema che si presta teoricamente a un funzionamento migliore.
In capo a qualche anno chiaramente dovremo fare delle valutazioni, però quando si fa un progetto di miglioramento bisogna anche tenere conto che si investe e un conto è una spesa improduttiva, un conto è una spesa di investimento, un conto è un indebitamento per la parte di spesa corrente, un conto è un indebitamento per la parte di investimenti. Noi con l'AREU stiamo provando a fare questo, stiamo scommettendo, può darsi che sbagliamo, non abbiamo la verità in tasca, però stiamo provando a scommettere su un sistema che porta cure, riconnette e completa la rete dell'emergenza perché oggi le cose funzionano male, perché domani dovremo fare una graduazione della rete ospedaliera per le acuzie che ha bisogno di un sistema e di un tessuto connettivo, altrimenti rischiamo di creare una forte disparità nelle cure, rischiamo di individuare delle polarità che non sono in grado di soddisfare le esigenze di salute. Ci proviamo, non è detto che sia la cosa migliore in assoluto, in questo momento ci pare che però sia la cosa migliore da fare.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, probabilmente molti attenti osservatori avranno letto che "La Repubblica", in una disamina evidenziava la nota dolente rappresentata dai conti finanziari ed economici delle Regioni. Io credo che non ci sia niente da gioire da nessuna parte, se piange il centrodestra il centrosinistra non ride, e questo ci dovrebbe far riflettere un attimino sui problemi derivanti dalla situazione di crisi che viviamo e su quali accorgimenti dobbiamo porre in essere affinché non si appesantiscano i conti, che già sono dolenti, della nostra Regione.
E se si inseriscono in una legge di cosiddetta riforma, che abbiamo detto tutti riforma non è, ulteriori agenzie, altri orpelli e ornamenti (non bastassero quelli già in essere), credo che non si capisca la situazione di grave crisi che stiamo vivendo e le difficoltà che la maggioranza, ma non per questo meno interessata l'opposizione, dovrà valutare quando ci sarà da scrivere il bilancio del 2015. Ora, se la sanità impegna già 3 miliardi e mezzo circa di euro di risorse, metà abbondante del bilancio della Regione continua a essere appesantito anziché snellito nella parte relativa alla sanità se si aggiunge quanto previsto nella proposta in discussione.
Questo spiega il ritardo, se non teniamo conto di queste problematiche, aldilà delle posizioni di destra e di sinistra, noi ci troviamo in serio imbarazzo perché se abbiamo 2 o 300 milioni solo per gli investimenti alla fine del gioco io non so se l'anno prossimo ci saranno, date tutte le promesse che si fanno. Io mi chiedo ' se sia il caso, ancora una volta, di caricare ulteriormente la sanità di questi aspetti che sono, sotto certi punti di vista, deleteri e se, invece, non possa essere demandato il tutto a una riforma seria su cui ci si sforzi da ambo le parti per trovare soluzioni più attenenti e più adeguate.
Il problema, per esempio, non è soltanto che il 118 debba "navigare", è un problema anche la viabilità (e secondo l'acuzie non c'è problema) e se non c'è un elisoccorso serio, che sia aggregante di tutte le realtà della Sardegna, noi non faremo niente di buono, c'è poco da fare. C'è pertanto la necessità di ripensare il tutto, di ridurre al minimo le spese e noi vi abbiamo presentato la nostra proposta: unica ASL con distretti organici in ogni ex provincia nuova e vecchia. Si salva il tutto ma, senza spese ulteriori, si rende efficiente la strutturazione, si fanno passare bene gli ospedali, questo è un mio pensiero ribadisco ancora, organicamente per le diverse specialità e quindi per sopperire alle diverse esigenze nel territorio di tutta la Sardegna e si dà una risposta più seria e adeguata con un elitrasportato che è certamente più adeguato, più efficace ed efficiente nel dare risposte a all'acuzie del momento.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, su questa vicenda dell'AREU ognuno dice la sua, dà la sua interpretazione in merito all'argomento. Però noi abbiamo detto in tanti modi che l'obiettivo è quello di razionalizzare il sistema delle emergenze-urgenze in Sardegna, che parte da una sua storia, quella di quindici anni fa, periodo durante il quale si sono potuti ammirare tutti i pregi che il servizio ha messo in piedi in Sardegna in tutti questi anni, ma anche i difetti che sono emersi.
Noi partiamo da una proposta di riforma della legge sulla sanità che parte naturalmente dalla necessità di contenere i costi, e anche la costituzione dell'AREU, oltre che dalla necessità di razionalizzare il sistema, nasce da questa necessità. Per cui, al di là delle cose dette, anche dai colleghi che ho sentito intervenire prima di me, noi dimostreremo con i fatti che si risparmierà. Quindi si parte dall'idea che si mette in piedi un servizio funzionale e funzionante per la Sardegna e per l'emergenza e naturalmente si risparmierà.
Adesso che situazione abbiamo? Si è detto: perché non istituire i dipartimenti? E' un tema del quale si è discusso. I dipartimenti esistono adesso e abbiamo dimostrato, con i dati alla mano, che istituendo un unico servizio, con un unico protocollo d'intervento in tutti i luoghi della Sardegna, uguale per ogni ospedale, non solo si risparmierà in denaro ma si avrà un servizio migliore per tutti i cittadini.
La Sanità è soprattutto salute e miglioramento dei servizi per i cittadini, si parte dalla esperienza maturata negli anni, si mettono a punto le inefficienze o le cose che non hanno funzionato bene, si cerca di correre ai ripari e fare una proposta che abbia questo obiettivo. Com'è la situazione adesso? Abbiamo due dipartimenti, abbiamo due strutture esistenti in Sardegna, quindi abbiamo i primari che gestiscono le strutture del dipartimento del Nord Sardegna e i primari del dipartimento del Sud della Sardegna, due dipartimenti, noi ne mettiamo uno in piedi. Quanto costano i dipartimenti in Sardegna? Quanto costano le strutture amministrative in Sardegna? Costano un sacco di soldi. Quanto costa un direttore generale? Molto meno.
Se noi stiamo alla sostanza piuttosto che alla propaganda, evidentemente sappiamo anche far valere le cose che si vogliono mettere in piedi adesso in Sardegna. Noi vogliamo ridurre da due a una le strutture del 118, accorpando adesso le funzioni che sono presenti negli ospedali grandi e piccoli, il trasporto con ambulanza e quello dell'elisoccorso.
Si dice che vogliamo istituire un'altra ASL, non è così, vogliamo ridurre le ASL, lo abbiamo detto nella proposta di legge all'articolo 1, lo diciamo anche per quanto riguarda l'AREU: nello specifico esistono due dipartimenti con le strutture organizzate. Oltretutto quando si istituisce un dipartimento, ed è un male diffuso nella sanità sarda, ma lo è anche nella sanità nazionale, significa costituire reti di primariato.
I primari valgono per sempre come i diamanti: "Un diamante è per sempre". Rimangono in carica cinque anni, non li puoi spostare, mentre un direttore generale se non "funziona", se i risultati non ci sono ovviamente si può spostare quando e come si vuole. Quindi usciamo dalla propaganda, diciamo le cose come sono e come vorremmo che funzionassero. Quindi funzioneranno meglio! Metteremo in piedi un servizio di elisoccorso che adesso non esiste, si risparmieranno denari nella struttura organizzativa e si avrà la possibilità di avere un servizio migliore per i cittadini, per la salute dei cittadini e funzionale per tutti i territori della Sardegna.
Presidente, siccome non possono essere presentati emendamenti, con il consenso dell'Aula chiedo di poter presentare un emendamento orale, avendo anche sentito alcuni colleghi, non tutti purtroppo, con il quale si dispone di aggiungere una "S", che sta per "Sardegna" nell'acronimo AREU. Quindi, se l'Aula è d'accordo e non pone ostacoli, magari mi dirà che non va bene in un modo o nell'altro, io proporrei, conseguentemente, di aggiungere in tutti i punti della proposta di legge in cui ricorre l'acronimo "AREU" la parola "Sardegna" per cui diventa "Agenzia Regionale Emergenza Urgenza Sardegna".
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, Ma, per quanto mi riguarda l'onorevole Cocco può aggiungere tutte le lettere dell'alfabeto che vuole! Non ho nessuna contrarietà, perché forse sarebbe stato anche più utile, pur non essendo un filologo o comunque un conoscitore della materia, se fosse stato un problema di lettere dell'alfabeto. Il confronto sul contenuto del testo in esame è davvero la rappresentazione emblematica di quello che noi abbiamo sostenuto in Commissione e riconfermiamo in Aula: si tratta di una riforma gattopardesca.
Da un lato, all'articolo 1, enunciate la necessità di una razionalizzazione delle ASL, addirittura di una loro riduzione, però nei fatti state istituendo una nuova azienda sanitaria. Ma volete, almeno per onestà di chi vi ascolta, riconoscere questo? Cioè non vi si chiede altro che ammettere quello che voi avete scritto, non ciò che qualcuno sta inventando, o magari l'opposizione cattiva che butta fango, no! Perché se non sto leggendo male io, testualmente al punto 3 dell'articolo 3 si dice: "Sono organi dell'azienda" (la chiamate azienda non a caso) "il direttore generale, il collegio dei sindaci e il collegio di direzione. Il direttore generale è coadiuvato nell'esercizio delle sue funzioni dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario". Per evitare che qualcuno possa interpretare male aggiungete: "Per gli organi e per le figure del direttore sanitario e amministrativo si applicano le disposizioni regionali e nazionali vigenti in materia di organizzazione delle aziende sanitarie".
Mi spiegate come si concilia questa disposizione con tutto quello che avete, in maniera pomposa, scritto, detto, pubblicato sui giornali in questi giorni, e cioè che si va a una drastica razionalizzazione del sistema sanitario, a una riduzione delle ASL? Chi ne spara 4, chi ne spara 3, chi ne spara 5, comunque avete accreditato l'idea che si sta andando in questa direzione quando invece, alla prova dei fatti, questo vostro intendimento si rivela del tutto fallace, se non ipocrita. Mi chiedo e vi chiedo, pertanto, se forse non sia il caso di fermarci, e non per non ipotizzare quello che sta scritto nell'articolo 3 al punto 1 e al punto 2, che sono anche ipotesi sulle quali noi possiamo convergere.
Assessore, allora perché non fare un'ipotesi molto più adeguata ai tempi, a quello che sta dicendo in questi giorni lo stesso Presidente Renzi, a quello che abbiamo sentito dal governatore della Banca d'Italia, a quello che abbiamo sentito in questi giorni da Delrio, che dice: "Evitiamo la spesa improduttiva. Tagliamo la spesa improduttiva", e questa è spesa assolutamente improduttiva. Avete previsto uno stanziamento di 600 mila euro per l'indennità da corrispondere al direttore generale, al direttore amministrativo e al direttore sanitario. Ma ci rendiamo conto di quello che state facendo? E questo grida davvero allo scandalo in una situazione data, quella della necessità di un contenimento dei costi.
Non sarebbe stato forse più adeguato, e forse anche più opportuno, ipotizzare la creazione di una struttura dipartimentale allocata direttamente, anche presso l'Assessorato della sanità? Ma ci volevano davvero tre figure esterne per alimentare la spesa? Non sarebbe bastato un bravo funzionario dirigente dell'Assessorato della sanità? Un bravo medico, un bravo amministrativo per coordinare questo lavoro? Ecco questi sono i problemi che noi vi poniamo. Infine, mi rivolgo agli uffici, valutate la possibilità che effettivamente questa norma regga, perché è una norma di spesa che riguarda non solo direttori generali, l'istituzione dell'azienda sanitaria nuova, il trasporto delle persone, degli organi, dei tessuti… Noi abbiamo fatto una valutazione, che è prudenziale, che tutta questa cosa vale qualcosa come…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, intervengo molto brevemente per ricordare all'onorevole e amico Pietro Pittalis che sui nomi c'è poco da scherzare; mi ricordo che nella precedente legislatura voi la prima cosa che portaste in Aula fu la modifica del nome da ASL in ASP per poter poi commissariare le aziende. Quindi che la dicitura sia AREU o AREUS poco importa, ma sul merito dell'articolo che ne prevede l'istituzione io dico che ci dobbiamo fidare.
Abbiamo grande fiducia nella struttura dell'Assessorato che, con atti circostanziati e concreti, ci ha dimostrato che i costi non saranno quelli a cui lei alludeva, noi cerchiamo di istituire la nuova azienda contemporaneamente alla riduzione di altre aziende sanitarie già esistenti, soprattutto con la razionalizzazione dei costi stiamo cercando di migliorare l'emergenza della sanità oggi in Sardegna, sanità che sappiamo fa acqua da molte parti, se non da tutte le parti.
Noi siamo convinti comunque di migliorare la situazione, di dare un servizio migliore e decente a tutti cittadini e pazienti dell'isola Sardegna; nel merito la proposta prevede, e lo ripeto, che la stessa verrà istituita nel momento in cui ci sarà una riduzione del numero delle aziende sanitarie locali esistenti, quindi già su questo non ci troviamo d'accordo o, meglio, noi in maggioranza ci troviamo d'accordo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Presidente, io sono iscritta a parlare!
PRESIDENTE. Lei, come anche l'onorevole Cherchi, l'onorevole Tunis e l'onorevole Cozzolino, si è iscritta a parlare oltre i tempi.
Prego Assessore.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, vorrei cercare di ricondurre il discorso ai numeri, ma anche tranquillizzare, perchè ho avuto la fortuna di ospitare per un confronto nella mia città il dottor Zolli, direttore generale della AREU della Lombardia, e devo dire con piacere che è venuto per valutare il modello formativo che si è sviluppato in un'esperienza a Nuoro, quindi questo almeno lo diciamo come sardi in maniera orgogliosa. Accetto quindi l'osservazione dell'onorevole Cocco di aggiungere la "S" all'acronimo per significare la nostra identità.
Vediamo i numeri; noi abbiamo osservato delle criticità però penso che sia importante parlare di soldi; elisoccorso: 2 milioni e 30; centrale operativa di Sassari: 6 milioni e 34; centrale operativa di Cagliari: 7 milioni e mezzo; ventiquattro postazioni medicalizzate che sono le stesse da quando è sorto il sistema 118 con le due centrali operative: 27 milioni e 600; due postazioni infermieristiche: 620 mila euro; associazioni cooperative 118: 17 milioni di euro. La Regione nel 2013 ha stanziato per il sistema emergenza-urgenza 146 milioni ripartiti annualmente tra le aziende sanitarie e il sistema 118 ha rendicontato spese per 61 milioni.
Noi riteniamo quindi che razionalizzando il sistema possiamo accettare i costi, tra virgolette, della creazione di una nuova azienda, che tra l'altro procederà di pari passo alla scomparsa dell'Agenzia regionale sanitaria e alla riorganizzazione delle ASL.
Per la razionalizzazione del sistema noi pensiamo a una gestione centralizzata, e vi ricordo le criticità che avevo precedentemente citato come la scarsa partecipazione e il coinvolgimento delle direzioni aziendali, l'insufficiente governo delle risorse finanziarie assegnate, la scarsa capacità di monitoraggio e controllo delle attività sia in termini di efficacia che di appropriatezza, la scarsa dinamicità del sistema in termini di capacità evolutiva, la carenza di uniformità organizzativa tra le due centrali operative.
Noi pensiamo a una polis con la formazione comune moderna, e partendo da questo principio presenterò una proposta che spero trovi la condivisione anche di tutto il Consiglio, che permetterà di rendere fondamentale uno di questi due pilastri. Stiamo continuando a parlare di piccola, di grande riforma, però la riforma del territorio, la riorganizzazione del territorio con l'emergenza-urgenza, il potenziamento dell'elisoccorso a mio parere potranno fornire un servizio fondamentale per i cittadini a partire dal 2015.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore. Si esprime contrario sugli emendamenti numero 39, 137, 277, 318, 40, 268, 41, 138, 240, 322, 143, 142, 42, 139, 239, 321, 144, 43, 140, 238, 320, 145, 44, 141, 237, 319, 241, 250, 323, 324, 249, 49, 146, 147, 148, 45, 46, 47 e 48. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 371.
PRESIDENTE. Per il esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, vorrei che rimanesse agli atti che ho delle perplessità sul fatto che questa legge, così come è formulata, sia suscettibile di una impugnativa. Presidente, pongo il problema delle coperture finanziarie, perché il testo prevede impegni di spesa che, a nostro avviso, dai conti che noi abbiamo fatto, portano a una lievitazione di 11 milioni 291 mila e 97,45 euro. Abbiamo fatti i conti alla "lira" perché vogliamo essere responsabili e dare un contributo. Noi riteniamo che questa proposta non vada bene, però se la Presidenza ci dice che tutto va bene vogliamo che comunque rimanga a verbale questa nostra dichiarazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, a mio avviso siamo nel campo delle opinioni; noi, pensiamo in maniera diametralmente opposta rispetto a quello che ha detto l'onorevole Pittalis, noi pensiamo di aver messo anche più soldi di quelli che servono, in realtà i soldi li risparmieremo, anch'io voglio che rimanga agli atti questa mia riflessione.
PRESIDENTE. Il parere della Terza commissione è favorevole rispetto all'aspetto finanziario della proposta di legge.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 39, 137, 277 e 318, uguali.
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, se la maggioranza è d'accordo, qualora non si accetti altro emendamento o emendamento all'emendamento, proporrei un emendamento orale con il quale disponiamo che da domani possano essere nominati i commissari. Chiudiamo questa beffa di proposta di legge e mettiamoci a lavorare per trovare qualcosa di serio che faccia risparmiare e dare "efficace efficienza alla sanità in Sardegna". C'è una disponibilità piena e totale, scrivete l'articolato, se vi fa comodo, e noi lo firmiamo e lo votiamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, dichiaro il mio voto contrario all'emendamento in votazione; e, collegandomi anche alle dichiarazioni del collega Dedoni, che sottoscrivo, dico che è probabile che con una riorganizzazione dell'emergenza-urgenza si possano effettuare gli importanti risparmi di cui ha parlato l'Assessore, però se non costituiamo questa azienda probabilmente riusciremo a risparmiare altri 600 mila euro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, mi scuso prima di tutto per aver chiesto in ritardo di poter intervenire nella discussione generale, ma il collega che ci ha preceduto ha anticipato poi i temi della discussione. Entro nel merito dichiarando che voterò chiaramente a favore di questo emendamento, in quanto ritengo che l'istituzione della nuova Agenzia regionale di emergenza e urgenza non sia da fare. Ma lo abbiamo già detto più volte, anche durante la riflessione sugli articoli precedenti, quando abbiamo provato a farvi capire che all'interno di una razionalizzazione non può prevedersi la costituzione di un'ulteriore azienda regionale.
Non può essere a meno che la Giunta garantisca e certifichi, e fino a oggi questo non è stato fatto (è una richiesta che abbiamo posto ma la maggioranza e tanto meno la Giunta fino adesso ha fornito dati in merito) che la costituzione di una agenzia che si occupi esclusivamente di emergenza-urgenza, stiamo parlando praticamente dell'unificazione del 118, comporti effettivamente una diminuzione della spesa stessa.
Vorrei a questo punto chiedere come mai all'interno di una norma, così urgente, di riforma della sanità non si è pensato, eventualmente, di accorpare altri tipi di servizi all'interno della sanità, costituendo ulteriori aziende sanitarie. Non essendo questa effettivamente una proposta di legge di riforma, la risposta vera è che era necessario procedere in un determinato modo e oggi, probabilmente per una distribuzione di pesi differenti all'interno della maggioranza, si rende necessario costituire anche un'ulteriore agenzia.
Ma credo che chi seguirà le vicende di questa avventura e di questa nuova istituzione potrà trarne le debite considerazioni successivamente, quando si dimostrerà che l'interesse era diverso e non certo quello di razionalizzare o di spendere di meno. Tra l'altro, al comma 4, si individua anche un aumento di personale, io non credo che sia necessario inserirlo all'interno di una norma, credo che tutte queste procedure si debbano fare al di fuori.
(Non sono approvati)
Ricordo che l'emendamento numero 40 è stato spostato all'articolo 6.
L'emendamento numero 268 è inammissibile.
(Non sono approvati)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non sono approvati)
(Non è approvato)
(Non sono approvati)
(Non è approvato)
(Non sono approvati)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 371.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, anche su questo emendamento io ho qualche perplessità, nel senso che si attribuiscono alla Giunta funzioni che, a mio avviso, sono propriamente del Consiglio. Anche su questo io rappresento alla Presidenza la questione e direi che siamo ancora in tempo per una valutazione corretta, perché così come è formulato mi pare che l'emendamento possa anche essere dichiarato inammissibile. Presidente, io sottopongo questo dubbio alla valutazione sua e degli Uffici e soprattutto invito a una riflessione la maggioranza.
PRESIDENTE. Sull'inammissibilità il problema non sussiste, sull'opportunità è una valutazione che, ovviamente, deve fare il Consiglio.
Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COZZOLINO LORENZO (PD). Presidente, vorrei fare due puntualizzazioni. Primo, l'AREU non è una nuova azienda, ma nascerà contestualmente al riassetto delle aziende sanitarie e dunque comunque sia è riordino, inutile che stiamo a dirci bugie. Un'altra cosa importante invece, sulla quale siamo in ritardo di undici anni, attiene al fatto che il primo agosto 2003 sulla base delle direttive europee si sarebbe dovuto attivare su tutto il territorio nazionale il numero unico europeo di emergenza, il 112; le Regioni avrebbero dovuto addirittura adeguare le tecnologie e le procedure delle centrali operative del 118 attraverso il ricorso a centri unici di risposta. Dunque noi siamo in ritardo di undici anni. Grazie a Dio finalmente ci siamo arrivati.
Un ultimo aspetto importante, lo voglio ricordare, riguarda la decisione della Conferenza Stato Regioni di non far derivare dall'attuazione della disposizione dell'AREU nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
(E' approvato)
E' in votazione l'articolo 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, io penso che approvando l'emendamento numero 371 sia stato fatto un madornale errore perchè da un lato si esautora il Consiglio regionale di proprie competenze; dall'altro addirittura si interviene su atti rispetto ai quali sarebbe competente l'azienda stessa. Si stanno confondendo in effetti i diversi profili: quelli della Giunta regionale, quelli del Consiglio e quelli della costituenda azienda e io penso che si crei qualche problema sistematico poi interpretativo e di comprensione e comunque, avete fatto un qualcosa sulla quale, a mio avviso, dovremo ritornare.
Leggete bene quello che avete scritto perchè la fretta non mi pare che possa aiutare in questa fase a redigere un testo che salvi dal punto di vista della forma le competenze che spetterebbero partitamente al Consiglio, alla Giunta e alla costituenda azienda.
PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione dell'articolo chiedo all'Aula se accoglie la proposta del consigliere Cocco, formulata con un emendamento orale, di aggiungere la "S" finale all'acronimo AREU, quindi Agenzia regionale per l'emergenza e urgenza Sardegna.
PITTALIS PIETRO (FI). Siamo d'accordo.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Anche se la cacofonia non migliora.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 49.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 147.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 148.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 45.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, dichiaro il nostro voto favorevole a questo emendamento che in qualche modo precisa qual è il personale strumentale all'organizzazione di questa azienda. Ci pare che all'interno della norma così come veniva proposta ci fosse questa lacuna. Ora, fermo restando che noi riteniamo questa AREU una fonte di spesa veramente pesante, credo che se si deve istituire si deve istituire con tutti i crismi dando la possibilità quindi a questa azienda di avere una propria organizzazione che possa poi raggiungere gli obiettivi che voi vi ponete e che noi tutti ci poniamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 45.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 19
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 46.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 47.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, dichiaro il voto favorevole perchè essendo convinti che le nozze non si facciano con i fichi secchi cerchiamo di contribuire ad arricchire questa norma prevedendo le necessarie risorse umane ed economiche. Perché se questa AREU deve lavorare, deve funzionare, deve raggiungere gli obiettivi che voi vi ponete deve avere comunque la possibilità di mettere in campo gli strumenti idonei. E oggi ci pare che la maggioranza e la Giunta non abbiano assolutamente previsto quegli strumenti che possono farvi conseguire o far conseguire ad AREU un risultato, quale esso sia.
Noi continuiamo a essere convinti che la AREU sia inutile, che sia una fonte di spesa, però se proprio dovete istituire questa AREU mettete in campo tutti gli strumenti necessari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 47.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
E' in votazione l'emendamento numero 48.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, anche questo emendamento va nella direzione di un miglioramento della norma che propone la maggioranza. Mettiamo l'accento con questo emendamento sulla necessità di creare una infrastruttura in grado di rispondere in modo flessibile, veloce e tempestivo alle esigenze che stanno alla base dell'istituzione di quest'azienda che, per l'ennesima volta ribadiamo il concetto, è un'azienda inutile, un'azienda costosa che produce soltanto spese.
Voi vi state assumendo la responsabilità, così come il mio Presidente ha rilevato, di creare una fonte inestinguibile, straordinaria di spese. Spese che emergeranno pian piano quando la AREU inizierà a funzionare, non so quando inizierà a funzionare; però quando inizierà a operare sicuramente la AREU si caratterizzerà con il profilo che ha in qualche modo delineato il collega Presidente del nostro Gruppo, Pietro Pittalis, un profilo spendaccione, un profilo che sicuramente produrrà delle spese che voi non vorreste sostenere perché queste spese poi vanno a detrimento di tutta la sanità sarda che ha necessità non di spese ulteriori ma di efficienza e di qualità.
(Non è approvato)
Il Consiglio è riconvocato domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 10.
Ricordo che i Presidenti di Gruppo sono convocati alle ore 9 presso la Presidenza.
La seduta è tolta alle ore 19 e 49.
Allegati seduta
Risposta scritta a interrogazioni
Risposta scritta dell'assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla decisione di sopprimere il servizio di continuità assistenziale diurna presso il presidio sanitario di Ittiri. (13)
In riscontro all'interrogazione in oggetto si comunica quanto segue.
Nel 2009 l'Azienda Sanitaria di Sassari ha approvato su proposta del Comitato Aziendale per la Medicina Generale, il progetto sperimentale di continuità assistenziale diurna per i punti di Porto Torres, Ittiri, Thiesi e Sassari, con la finalità di gestire i codici bianchi e verdi coinvolgendo i medici di continuità assistenziale attraverso il completamento orario del loro incarico. Il progetto è stato via via prorogato nel corso degli anni, sino al 30 aprile 2014 per tutti e quattro i punti di erogazione del servizio e sta proseguendo tutt'ora nel punto di Porto Torres e presso il pronto soccorso di Sassari.
Trattandosi di progetto sperimentale, al fine di monitorare il perseguimento degli obiettivi previsti, in data 18.03,2014 il Comitato Aziendale per la Medicina Generale, ha analizzato i dati di attività di ciascun punto di guardia. Dall'analisi è emerso una performance molto bassa nei Presidi di Ittiri e Thiesi, ed in particolare nel Punto di Guardia Medica di Thiesi nel 2013 sono stati registrati 756 accessi (240 giorni lavorativi perché nei prefestivi e festivi opera la guardia medica) con una media di 3 prestazioni/die pari ad un costo di 139, 28 euro a prestazione in considerazione che il servizio costa € 105.000,00/anno. Nel Presidio di Ittiri invece, nel 2013 sono stati registrati 1909 accessi con una media di 7,9 prestazioni/die pari ad un costo di 55,158 euro a prestazione.
La tipologia di richiesta per cui l'utenza si rivolge al punto di guardia diurna afferisce più all'area infermieristica che a quella medica. Infatti nel punto di guardia di Ittiri, per esempio, nel 2013 su un totale di 1909 prestazioni sono state richieste 482 prescrizioni mediche (ricette), 316 medicazioni, 272 somministrazioni di medicinali etc. Tali prestazioni in alcun modo incidono nella funzione di filtro rispetto al Pronto Soccorso di Sassari, in quanto prestazioni non urgenti ed erogabili da personale infermieristico o dal medico di medicina generale presente nella stessa fascia oraria.
Da quanto sopra si evince che le guardie mediche diurne di Ittiri non garantiscono l'appropriatezza delle prestazioni erogate. Pertanto il Comitato ha espresso parere negativo rispetto al rinnovo delle stesse.
Immediatamente dopo la seduta del 18 marzo, il Sindaco di Ittiri ha chiesto un incontro al Direttore Generale ed è stato ricevuto dal Presidente del Comitato per la Medicina Generale, dal Direttore del Distretto di Alghero e dal Direttore del Servizio Amministrativo Territoriale. Durante l'incontro sono state dettagiiate le ragioni della decisione assunta ed è stato proposto al Sindaco un ventaglio di alternative quali ad esempio il potenziamento delle attività specialistiche e/o riabilitative.
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto sull'utilizzo indiscriminato, da parte dell'ANAS, di diserbanti chimici nelle operazioni di pulizia delle cunette delle strade sarde. (21)
In riferimento a quanto segnalato con l'interrogazione di cui all'oggetto, si precisa che nella scorsa legislatura c'è già stata una procedura di interpellanza identica nel contenuto (Interpellanza n. 402/A del 12.03.2013), a cui l'Assessorato della difesa dell'ambiente aveva dato seguito con l'invio della nota n. 592 del 03.04.2013, in cui l'ANAS veniva invitato a sospendere immediatamente l'utilizzo del diserbante chimico in argomento per la pulitura delle cunette stradali.
L'Assessore, con nota n. 1636/GAB del 09.07.2014, ha sollecitato l'ANAS a sospendere l'utilizzo del suddetto diserbante, richiedendo il ripristino dell'esecuzione degli interventi di pulitura con il ricorso alla falciatura manuale o meccanica.
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Tedde sull'emergenza in materia igienico-ambientale e sui problemi provocati all'immagine delle nostre coste dai fenomeni putrefattivi della Posidonia spiaggiata. (39)
In relazione a quanto segnalato nell'interrogazione in oggetto, per quanto di stretta competenza n campo ambientale, questo Assessorato ritiene che il fenomeno relativo alla Posidonia oceanica debba essere gestito dai Comuni in via prioritaria attraverso l'azione preventiva di smantellamento progressivo delle banquettes, attuata sin dai mesi di febbraio marzo.
Tale modalità consente di evitare il formarsi di depositi imponenti che diventano incompatibili con la fruizione balneare nella stagione estiva e da attuare un corretto approccio alla gestione della fascia costiera in funziona della balneazione, limitando contestualmente i processi erosivi a carico della zona infralitorale formata dall'ecosistema spiaggia-mare. Inoltre, di non minore rilievo, è il conseguente abbattimento dei costì di smaltimento e conferimento a discarica delle banquettes a carico dei Comuni.
Analoga azione di natura preventiva consiste nell'agire sulla diffusa percezione negativa della Posidonia oceanica depositata nell'ambito litorale, al fine di aumentare la tolleranza da parte dei fruitori della spiaggia nei confronti della presenza che fa parte integrante della naturalità delle spiagge sarde. Detto obiettivo può essere raggiunto attraverso opportune azioni di sensibilizzazione.
Per fornire indicazioni di maggior dettaglio agli Enti Locali, questo Assessorato ha promosso un apposito tavolo di lavoro multidisciplinare allo scopo di esaminare e definire le possibili soluzioni e prescrizioni per il ripristino della fruizione balneare in presenza di accumuli massivi di Posìdonia oceanica depositata sugli arenili con un livello di maggior dettaglio rispetto agli indirizzi stabiliti con la D.G.R, n, 27/7 del 13.05.2008, nel seguito trasposti con determinazione dell'Assessorato Enti locali finanze e urbanistica n. 942 del 7.08 2008.
Sarà cura di questo ufficio politico dare alla Direzione generale della difesa dell'ambiente gli input affinchè il tavolo produca in tempi brevi dei risultati anche in riferimento alle considerazioni presentate nell'interrogazione in oggetto.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Comandini - Cocco Pietro - Cozzolino - Deriu - Forma - Moriconi - Piscedda sul progressivo depotenziamento del Servizio farmaceutico territoriale del distretto di Iglesias ubicato presso il Presidio ospedaliero di S. Barbara di Iglesias. (45)
In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette allegata alla presente la relazione predisposta dalla competente ASL contenente elementi di risposta.
A riscontro della Vs. nota del 07/07/2014 n 0001594, meglio descritta in oggetto si precisa quanto di seguito argomentato.
Le vicende legate alla riorganizzazione del Servizio farmaceutico territoriale del Distretto di Iglesias si collocano all'interno di una più ampia rivisitazione aziendale concernente la logistica e la gestione dei magazzini siano essi economali e/o farmaceutici.
Al riguardo è opportuno evidenziare come il primo ed unico accorpamento previsto nel programma di riassetto avvenuto a gennaio del c.a. ed ha interessato il magazzino economale che è stato unificato nella sede di via Costituente in Carbonia, scelta determinata in ragione della progressiva dismissione dell'ex Presidio ospedaliero F.lli Crobu dove risultava ubicato il deposito di Iglesias.
In simultanea con la suddetta centralizzazione sono iniziati i lavori di ristrutturazione. dei locali che ospitavano il magazzino della Farmacia territoriale del Distretto di Iglesias allocati all'interno del Presidio ospedaliero S Barbara. Una volta ultimata la nuova sede sarà idonea ad accogliere il servizio di distribuzione diretta sia della Farmacia territoriale che di quella ospedaliera di Iglesias, con evidenti vantaggi per l'utenza (spazi adeguati e più confortevoli) e per l'Azienda dato che la Farmacia ospedaliera è oggi ospitata nell'ex Presidio ospedaliero F.lli Crobu perciò distante dai nosocomi attivi della cittadina (CTO e Santa Barbara).
Nelle more del completamento della ristrutturazione non è mai venuta meno la distribuzione al pubblico da. parte del Servizio Farmaceutico del Distretto di Iglesias per garantire l'utenza l'Azienda ha, infatti, approntato dei locali, all'interno del Presidio ospedaliero Santa Barbara, allo scopo destinati. Per opportuna conoscenza detta provvisorietà avrà termine nella prima decade di settembre c.a.
In ultima analisi la riorganizzazione dei magazzini Farmaceutici dell'Azienda ha interessato la 1ogistica con il recupero di spazi adeguati a garantire la distribuzione diretta concentrata all'interno di un unico Presidio ospedaliero; e la gestione di: farmaci, dispositivi ed ausili destinati alle unità operative del territorio ed ai Servizi domiciliari senza alcun riflesso negativo sull'offerta all'utenza in termini di distribuzione.
È opportuno precisare che nell'attuazione del programma di riassetto non si mai registrato un incremento nella distribuzione da parte delle farmacie esterne permanendo in capo all'Azienda ogni forma di dispensazione al pubblico senza alcuna delega per il sistema convenzionato.
Non risponde a verità neppure l'asserzione di un presunto aggravio nei costi per il servizio di trasporto interno, svolto dai corrieri, in quanto i fornitori continuano a consegnare la merce in distribuzione diretta e/o i relativi punti di dispensazione al pubb1ico convogliando nel magazzino centralizzato di Carbonia esclusivamente quei farmaci e quei presidi destinati al consumo interno delle unità aziendali dislocate nel territorio, alle strutture convenzionate ed alla distribuzione domiciliare
Per quanto concerne la forza lavoro, la riorganizzazione ha comportato il trasferimento di un'unità di magazzino dalla sede di Iglesias a quella di Carbonia, trattasi peraltro di dipendente la cui nuova destinazione non ha creato particolari disagi essendo residente in Portoscuso Altre due unità nel ruolo della Dirigenza Farmaceutica, anche loro non domiciliate in Iglesias, sono state assegnate alla sede di Carbonia per le attività di competenza del Servizio Farmaceutico Territoriale.
In ragione di quanto sopra argomentato appare evidente come la riorganizzazione interna dei magazzini aziendali non abbia originato alcuna soppressione nè tanto meno depotenziamento dei servizi all'utenza. Il nuovo assetto non ha neppure rappresentato aggravi di spesa e contrariamente a quanto paventato evidenzierà, a conclusione del programma, un significativo vantaggio in termini di efficienza cd efficacia che coinciderà con la chiusura dei depositi attualmente allocati c/o l'ex Presidio ospedaliero F.lli Crobu. Non si esclude che la nuova organizzazione possa aver creato qualche iniziale disagio per talune unità lavorative in particolare per quelle coinvolte nei trasferimenti che tuttavia rappresentano in ogni normale Azienda, un aspetto fisiologico per qualunque operazione di riordino logistico/gestionale, iniziativa, peraltro, non vietata dalle norme contrattualistiche e meno che mai dalle disposizioni contenute nella nota dell'Assessorato del 21/03/2014
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Busia - Desini sul risanamento dei debiti e sulla successiva trasformazione in ASP dell'IPAB Fondazione San Giovanni. (95)
In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, si trasmette allegata alla presente la relazione predisposta dall'ufficio competente per materia di questo Assessorato contenente utili elementi di risposta.
Premessa
Come noto, la legge finanziaria 2012, art 4, comma 34, ha autorizzato […] la spesa di euro 25 milioni a favore dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe per il risanamento dei debiti relativi al personale e per la successiva trasformazione in Azienda pubblica di Servizi alla Persona San Giovanni Battista di Ploaghe [...] attribuendo le relative risorse alla Direzione Generale della Sanità.
Dall'approvazione della legge finanziaria 2012 ad oggi, sono stati nominati tre diversi Commissari straordinari dell'Ipab Fondazione S. Giovanni Battista di Ploaghe, l'avv. Basoli, il dott. Baule e il rag. Foddai ciascuno dei quali ha svolto più mandati commissariali. Questi hanno avuto l'incarico di predisporre un piano per il risanamento dell'ente e la sua successiva trasformazione secondo quanto previsto dalla normativa regionale che disciplina la trasformazione delle Istituzioni Pubbliche di, Assistenza e Beneficenza - LR 23/2005 e regolamento di attuazione DPReg, n. 3/2007 - prevedendo tre alternative:
1. Trasformazione in Aziende pubbliche-di Servizi alla Persona (ASP)
2. Trasformazione in associazioni/fondazioni di diritto privato
3. Estinzione (In caso di estinzione, le funzioni e il patrimonio mobiliare e immobiliare sono assegnati al Comune ove hanno sede legale le Ipab, e il personale impiegato a tempo indeterminato al 31.12.2007 è assegnato al Comune al quale sono attribuiti i beni e le funzioni.
Elementi di risposta
Ciò premesso, si forniscono gli elementi di risposta relativi ai diversi punti dell'interrogazione in oggetto.
1. Utilizzo da parte dell'Ipab San Giovanni Battista di Ploaghe dell'Importo di 25 milioni di euro trasferito nel corso dell'esercizio finanziario 2012.
Nel mese di novembre 2012 la Direzione Generale della Sanità ha trasferito le risorse previste dalla legge finanziaria 2012 necessarie al pagamento dei debiti certificati dal Commissario straordinario nel mese di ottobre 2012.
La rendicontazione dell'utilizzo del finanziamento inviata dal Commissario straordinario Baule illustra l'utilizzo esclusivo delle risorse per il pagamento dei debiti relativi al personale certificati (nota prot. n. 272/DG/14 del 28 aprile 2014 - allegata alla presente nota).
2. Attuale situazione finanziaria dell'ente, con particolare riferimento all'estinzione totale dei debiti pregressi.
I debiti pregressi certificati dal Commissario straordinario Francesco Baule nella relazione sull'attività commissariale svolta dal 4 settembre 2012 all'aprile 2013, pari ad euro 25.000.052,21, risultano estinti, come rendicontato nel mese di aprile 2014 (rif. allegato).
Nel mese di agosto 2013 il Commissario straordinario Francesco Baule ha inviato un "Business plan finanziario anni 2014-2015-2016 della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe, al fine della sua trasformazione in Azienda di Servizi alla Persona, richiesto dalla Direzione Generale delle Politiche sociali nel mese di marzo 2013 contestualmente ad una relazione sull'attività svolta nel periodo commissariale.
Il documento illustra come dati previsionali per il 2013 costi pari ad euro 7.937.072,82 e ricavi pari ad euro 7.797.572,48, con una perdita di bilancio stimata in euro 139.500,34.
Nello stesso documento, la perdita di bilancio comunicata dal Commissario straordinario e riferita all'esercizio 2011 è di euro 1.131.051,79, quella riferita al 2012 è di euro 2.823.844,31.
Nel mese di settembre 2013 lo stesso Commissario straordinario ha poi inviato una "Scheda di monitoraggio dell'andamento economico primo semestre 2013" con cui certifica un sostanziale pareggio della gestione dell'attività dell'Ipab, con una differenza tra i costi (euro 3.921.989,78) e i ricavi (euro 3.867.856,02) pari ad euro - 54.133,76.
L'attuale Commissario straordinario Costantino Foddai, dopo due settimane dalla nomina avvenuta il 25 luglio 2014, ha fornito una prima rappresentazione della situazione economico finanziaria dell'Ente, evidenziando che le attuali attività svolte dall'Ipab Fondazione S. Giovanni Battista di Ploaghe consentono ricavi della produzione pari ad euro 7.320.605 e costi della produzione pari ad euro 9.011.226, con una differenza tra ricavi e costi di euro -1.690.621. Nella nota si evidenzia, inoltre, una perdita di bilancio riferita al 2013 di euro 2.586.970, mentre quella riferita al 2012 è di euro 3.221.472.
Nella stessa relazione, il Commissario Foddai ha rappresentato che nel mese di agosto, per far fronte al pagamento di stipendi, fornitori, servizi esternalizzati e mutui bancari, è stato necessario ricorrere alla cessione notarile di crediti in Banca di Sassari, e che l'istituto ha dato disponibilità per una ultima anticipazione di crediti solo per il mese di settembre, stante la situazione in perdita dei bilanci e il protrarsi della situazione commissariale.
3. Spiegazioni sulla mancata trasformazione in ASP dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.
L'Ipab S. Giovanni Battista di Pioaghe è commissariata dal 2007 a causa della grave situazione debitoria.
Ai Commissari straordinari nominati dal 2007 ad oggi è stato affidato l'incarico di porre in essere tutti gli atti necessari alla trasformazione dell'Ipab, sulla base della normativa regionale che disciplina la trasformazione delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e beneficenza.
Nel corso degli anni sono state prospettate dai diversi Commissari straordinari le seguenti ipotesi di trasformazione;
a) Prima ipotesi di trasformazione in ASP
b) Trasformazione in ASP attraverso la fusione con l'Ipab Istituto delle Figlie di Maria
c) Estinzione
d) Seconda ipotesi di trasformazione in ASP
Ciascuna di queste ipotesi non ha avuto esito, per le ragioni che verranno illustrate sinteticamente di seguito. In particolare, i diversi piani di risanamento presentati dai Commissari straordinari che si sono succeduti dal 2007 ad oggi non sono stati valutati sostenibili, e ciò ha determinato l'impossibilità, ad oggi, di concludere il procedimento di trasformazione dell'ente per mancanza di presupposti.
a) Prima ipotesi di trasformazione in ASP
Il primo Commissario straordinario, rag. Foddai, presenta nel 2008 un Piano di risanamento per la trasformazione dell'Ipab SGB di Ploaghe in ASP. Il Piano è considerato dalla Giunta Regionale coerente con la programmazione regionale socio sanitaria; nella delibera viene specificato che "[...] Per la determinazione dei volumi di attività e dei relativi tetti di spesa occorre rinviare ai contratti con le Asl nel rispetto delle linee di indirizzo regionali, in via di definizione per l'anno 2009 [...]".
Il Piano non ha avuto esecutività poiché non sono mai stati attivati i contratti ipotizzati da stipulare con la ASL 1, che costituivano parte integrante e sostanziale del piano di risanamento, nonché presupposto per la sua sostenibilità.
b) Trasformazione in ASP attraverso la fusione con l'Ipab Istituto delle Figlie di Maria
A febbraio del 2009 la Giunta regionale accoglie la richiesta di fusione e trasformazione in ASP presentata congiuntamente dall'Ipab Fondazione SGB di Pioaghe (il cui commissario straordinario è ancora Costantino Foddai) e dall'Ipab Istituto delle Figlie di Maria di Sassari, precisando che l'Assessore ritiene che "[...] ci siano le condizioni per la costituzione dell'Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona denominata "Figlie di Maria e San Giovanni Battista", una volta completati la documentazione ed il piano complessivo di risanamento, sulla base dei contratti in via di definizione con le ASL competenti e delle previsioni circa lo sviluppo dell'attività scolastica [...]".
Nei mesi di giugno e luglio 2009 vengono nominati i nuovi Commissari straordinari dell'IPAB "Fondazione S. Giovanni Battista" di Ploaghe (Bachisio Basoli) e "Istituto delle Figlie di Maria" con l'incarico di "[...] verificare la concreta attuazione del piano di risanamento presentato e [...], qualora lo stesso non sia in grado di garantire una gestione ispirata a criteri di efficienza, efficacia ed economicità nel rispetto del pareggio di bilancio ovvero non possa essere utilmente portato a termine, di provvedere alla predisposizione di un nuovo piano di risanamento che consenta la prosecuzione dell'attività [...]".
Nel mese di settembre 2009 viene istituito un Tavolo tecnico (Decreto n. 36 del 20 settembre 2009 dell'Assessore dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale) per "[…] l'esame delle criticità gestionali e delle situazioni debitorie delle due IPAB e per l'individuazione di un percorso comune per l'adozione di tutte le misure ed atti di rispettiva competenza, volti a definire il ripiano del deficit patrimoniale - finanziario, il riequilibrio della gestione economica ed il rilancio delle attività istituzionali della Fondazione San Giovanni Battista di Pioaghe e dell'Istituto delle Figlie di Maria di Sassari [...]".
Nel mese di febbraio 2010 i Commissari straordinari presentano un "Piano congiunto di risanamento e rilancio delle attività della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e dell'Istituto delle Figlie di Maria di Sassari".
Il 3 maggio 2010 il Tavolo tecnico valuta come non sostenibile il Piano presentato dai due Commissari straordinari. La trasformazione in ASP attraverso la fusione delle due Ipab non può, dunque, avvenire.
A seguito di tale valutazione negativa, la Direzione Generale delle Politiche sociali invita i Commissari straordinari delle due Ipab a predisporre un nuovo piano per la trasformazione dei due Enti.
Da quel momento in poi il percorso di trasformazione delle due Ipab procede in modo indipendente: l'Ipab Istituto delle Figlie di Maria di Sassari viene trasformata in Fondazione con personalità giuridica di diritto privato nel mese di maggio 2013: l'Ipab di Ploaghe predispone nel mese di giugno 2010 un nuovo Piano di risanamento per la trasformazione in ASP, ma anche in questo caso le forti criticità presenti nel Piano non rendono possibile la trasformazione.
c) Estinzione dell'Ipab S. Giovanni Battista di Ploaghe
Nel 2011, in assenza di un Piano di risanamento che prospetti la reale sostenibilità della trasformazione dell'Ipab S. Giovanni Battista in ASP, l'Assessore della Sanità individua quale soluzione alternativa l'estinzione dell'Ipab.
Con deliberazione n. 32/21 del 26 luglio 2011 la Giunta regionale approva la proposta di modifica della normativa regionale sulle Ipab prevedendo che, in caso di estinzione di Ipab che svolgono prevalentemente attività di erogazione di servizi sociosanitari, beni e funzioni siano trasferiti all'Azienda sanitaria locale nel cui ambito territoriale hanno la sede legale, e il personale di ruolo al 31.12.2007 venga assegnato alla ASL alla quale sono attribuiti i beni e le funzioni dell'Ipab.
Tale proposta di modifica normativa si rendeva indispensabile per evitare la situazione che si sarebbe venuta a creare a seguito dell'estinzione dell'Ipab S. Giovanni Battista di Plaghe a normativa vigente:
- assorbimento delle circa 160 unità di personale dipendenti della Fondazione da parte del Comune di Ploaghe, insieme al patrimonio mobiliare e immobiliare dell'Ipab e subentro del Comune nei rapporti giuridici attivi e passivi dell'Ipab;
- assegnazione al Comune di Ploaghe delle funzioni dell'Ipab estinta, quindi anche le funzioni socio sanitarie proprie delle Aziende Sanitarie;
- onere a carico della la Regione Sardegna relativo ai debiti e agli oneri per il personale assorbito.
Nel mese di ottobre 2011 il Commissario straordinario Bachisio Basoli presenta domanda di estinzione dell'Ipab.
Il Consiglio regionale, tuttavia, non approva la proposta di modifica normativa e, con la legge finanziaria del 2012, autorizza la spesa di 25 milioni di euro a favore dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe "[...] per il risanamento dei debiti relativi al personale e per la successiva trasformazione in Azienda pubblica di Servizi alla Persona San Giovanni Battista di Ploaghe [...]
d) Seconda ipotesi di trasformazione in ASP dell'Ipab S. Giovanni Battista di Ploaghe
Nel mese di maggio 2012 il Commissario straordinario Bachisio Basoli presenta una nuova domanda di trasformazione dell'lpab in Azienda pubblica di Servizi alla Persona.
Nel luglio 2012 l'Assessore dell'Igiene e sanità istituisce un Tavolo tecnico con il compito di esaminare e valutare il nuovo piano di risanamento e rilancio delle attività per la trasformazione in ASP dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.
Poiché la Fondazione svolge prevalentemente attività ed eroga servizi di tipo sociosanitario sulla base di contratti stipulati con il servizio sanitario regionale, nella composizione del Tavolo tecnico viene assicurata la presenza di rappresentanti della Direzione Generale della Sanità, competente per gli aspetti relativi alla programmazione sanitaria, e di rappresentanti della Direzione Generale delle Politiche Sociali in capo alla quale è il procedimento amministrativo di trasformazione delle Ipab.
La componente sanitaria del Tavolo tecnico esprime una valutazione negativa circa la sostenibilità della trasformazione dell'Ipab in ASP prospettata nel nuovo Piano di risanamento presentato dal Commissario straordinario Bachisio Basoli.
Nel mese di settembre 2012 viene conferito l'incarico di Commissario straordinario dell'Ipab al Sindaco di Ploaghe, Francesco Baule (il cui incarico verrà rinnovato fino al mese di febbraio 2014), con il mandato di garantire la gestione dell'istituzione e portare a termine gli adempimenti connessi alla trasformazione dell'Ipab.
Nel mese di novembre 2012 la Direzione Generale della Sanità provvede alla liquidazione dei 25 milioni di euro autorizzati dalla legge finanziaria 2012 per il pagamento dei debiti del personale dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe e la sua successiva trasformazione in ASP.
Nel mese di agosto 2013 il Commissario straordinario invia un "Business plan finanziario anni 2014 -2015 - 2016 della fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe, al fine della sua trasformazione in ASP; successivamente integrato con l'invio di schede di monitoraggio sull'andamento economico della Fondazione nel primo semestre 2013, con le quali il Commissario straordinario certifica il sostanziale pareggio di bilancio per il primo semestre del 2013.
Per la conclusione dell'iter di trasformazione, il Commissario straordinario viene invitato a integrare la documentazione, ritenuta carente.
L'analisi svolta dalla Direzione Generale della Sanità sulla documentazione prodotta dal Commissario straordinario evidenzia delle forti criticità rispetto al percorso di trasformazione dell'Ipab in ASP. Tali criticità riguardano, soprattutto, le politiche di gestione del personale che necessitano di interventi correttivi per il perseguimento dell'efficienza della futura ASP e la garanzia del rispetto dei requisiti per l'accreditamento delle strutture. La possibilità di raggiungere l'equilibrio economico da parte della futura ASP viene, inoltre, vincolato alla definizione da parte dell'Assessorato della Sanità di un fondo dedicato all'acquisto delle prestazioni di assistenza territoriale prodotte da strutture pubbliche.
L'attuale situazione
Nel mese di luglio 2014 è stato nominato il nuovo Commissario straordinario, Costantino Foddai, con il quale è stato riavviato l'iter di trasformazione dell'Ipab in Azienda pubblica di Servizi alla Persona.
Il Commissario ha inviato una prima relazione sulla situazione economico - finanziaria e strutturale dell'Ipab, in cui si preannuncia l'invio di una relazione descrittiva più completa della situazione economico-patrimoniaie, degli accreditamenti e delle risorse umane della Fondazione S. Giovanni Battista di Ploaghe.
Il percorso di trasformazione dell'Ipab dovrà tenere conto dell'attuale situazione dell'ente e dell'attuale politica sanitaria.
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Lai sul prelievo artificiale di acqua effettuato nel fiume Flumendosa per il funzionamento della centrale idroelettrica di Villagrande Strisaili e sullo sversamento nello stesso di sostanze che comportano problemi per l'ecosistema della zona della Barbagia di Seulo. (112)
In relazione ai contenuti dell'interrogazione in oggetto si precisa che in base alla L.R. 19/2006 la competenza in materia di tutela delle acque è in capo all'Agenzia regionale del distretto idrografico detta Sardegna (ADIS). Infatti, come previsto dall'articolo 12 comma 3 della suddetta L.R. 19/2006 l'attività dell'Agenzia è finalizzata a:
a) proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici per il fabbisogno idrico;
b) agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche sostenibili;
c) mirare alla protezione rafforzata e al miglioramento dell'ambiente acquatico;
d) assicurare la graduale riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee;
e) contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità;
f) contribuire a garantire una fornitura sufficiente di acque superficiali e sotterranee di buona qualità per un utilizzo idrico sostenibile, equilibrato ed equo
Pertanto. non sussiste in capo all'Assessorato scrivente alcuna competenza nella materia specifica. fermo restando che ci si dichiara disponibili a fornire ogni collaborazione in relazione alle tematiche ambientali.
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Tedde sulle cause dell'incendio verificatosi in data 24 luglio 2014 presso la base militare di Torre Poglina in Alghero. (146)
In relazione a quanto segnalato nell'interrogazione in oggetto, si riportano le informazioni fornite dalla Direzione generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in merito all'episodio richiamato.
"In data 24 luglio 2014, personale della Stazione forestale di Alghero a seguito di segnalazione di una colonna dì fumo proveniente dalla base militare addestrativa di Capo Poglina, si è recata presso la medesime struttura per accertare l'origine di tale evento. La colonna è stata prodotta da un "generatore di fumo'"' posto all'interno di un piazzale della struttura, nell'ambito di un'attività di addestramento antincendio.
La pattuglia intervenuta non ha rilevato danni alla vegetazione naturale.
Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione MELONI sul piano di riorganizzazione di Enel Distribuzione e le possibili ripercussioni negative sul territorio della Provincia di Olbia-Tempio. (155)
Con riferimento all'interrogazione n. 155/A del Consigliere Giuseppe Meloni concernente il riassetto Territoriale Enel Distribuzione Sardegna, si rappresenta quanto segue
Secondo quanto dichiarato a questo Assessorato da Enel Distribuzione, gli interventi di riorganizzazione previsti in Sardegna, così come in tutte le altre Regioni, sono stati decisi per garantire il perseguimento di sinergie organizzative e dei più elevati livelli di eccellenza ed efficienza operativa in un contesto di riferimento, mutato negli anni, con forti componenti di dinamismo e complessità.
Secondo quanto sostiene Enel Distribuzione, i cambiamenti non avranno alcuna ripercussione negativa verso i clienti e non comporteranno alcuna diminuzione della presenza Enel sul territorio. L'aggregazione di due zone di medie dimensioni, quali sono le attuali zone di Olbia (139 mila clienti) e Sassari (209 mila clienti) sarà secondo Enel orientata a garantire maggiore flessibilità, un più equilibrato carico di lavoro e maggiori opportunità di crescita professionale per le risorse presenti nell'area.
Enel sostiene infatti che le innovazioni tecnologiche intervenute negli ultimi anni ed i nuovi strumenti ed applicativi introdotti realizzano al meglio la loro potenzialità ed efficacia su ambiti organizzativi e territoriali di ampie dimensioni, consentendo di liberare risorse e mezzi che possono essere impiegati sulle attività di maggiore valore.
Le sinergie realizzate dovrebbero consentire di migliorare ulteriormente la qualità del servizio offerto alla clientela (Enel stima che la durata cumulata di interruzione media per cliente è passata, in Provincia di Olbia, dai 101 minuti del 2008 ai 46 minuti del 2013) e di incrementare gli interventi di manutenzione e l'efficienza della rete nei territori interessati. Nessuna modifica viene inoltre prevista rispetto all'attuale organizzazione del servizio di riparazione guasti fuori dall'orario di lavoro.
Enel Distribuzione ha assicurato che le sedi presenti nel territorio dell'attuale zona di Olbia confluiranno ne1la futura zona di Olbia-Sassari, senza la chiusura di alcun ufficio, né perdita di posti di lavoro o diminuzione di livelli professionali. La presenza di Enel Distribuzione nella Provincia di Olbia Tempio viene quindi confermata e potenziata, anche grazie all'ingresso in Azienda di 109 operai, diplomati con indirizzo tecnico, che sono stati assunti in Sardegna nel corso del 2014 con contratto di apprendistato.
Enel Distribuzione ha fatto anche notare che il numero di cabine primarie e secondarie per kmq presenti in un territorio è legato al numero di clienti da alimentare ed alla loro dispersione sul territorio stesso ed è quindi in funzione della densità abitativa, non è quindi in alcun modo rappresentativo di un minore o maggiore grado di adeguatezza strutturale della rete.
Sulla base delle motivazioni dichiarate e degli impegni assunti da Enel, e ferma restando la necessità di una costante vigilanza sul loro effettivo adempimento, pare pertanto di poter valutare che l'annunciato piano di riorganizzazione di Enel Distribuzione non dovrebbe comportare un ridimensionamento delle attività e della qualità del servizio nell'area di Olbia né in altre aree della Sardegna.
Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Dedoni - Cossa - Crisponi su una presunta intrusione di tombaroli che si sarebbe verificata nel sito archeologico di Mont'e Prama. (160)
In esito al quesito dell'interrogazione in oggetto, si evidenzia preliminarmente che il sito archeologico di Mont'e Prama ricade nella competenza esclusiva del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il turismo (di seguito MIBACT) e che, pertanto, l'amministrazione regionale non ha allo stato, alcuna possibilità di intervenire sui sistemi e sulle modalità di custodia e sorveglianza dello stesso.
Nello specifico, si precisa che:
1) ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii., i compiti di tutela sono posti in capo al MIBACT, il quale li esercita direttamente; tali compiti possono essere conferiti alle regioni, solo in caso di accordi e intese formali;
2) ai sensi dell'art. 88, comma 1, del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. "Le ricerche archeologiche e, in genere, le.opere per il ritrovamento delle cose indicate all'articolo 10 in qualunque parte del territorio nazionale
3) ai sensi, inoltre, dell'art. 89, comma 1, del D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. "Il Ministero può dare in concessione a soggetti pubblici o privati l'esecuzione delle ricerche e delle opere indicate nell'articolo 88 ed emettere a favore del concessionario il decreto di occupazione degli immobili ove devono eseguirsi i lavori';
4) allo stato attuale, l'Amministrazione regionale, nel caso dello scavo in questione, non è stata coinvolta nell'attività di ricerca e/o indagine archeologica, nè esistono al momento accordi in tal senso, benché la Regione Sardegna si stia rendendo disponibile ad interlocuzioni volte alla valorizzazione;
5) sulla base di quanto previsto dall'art. 5 del D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. e dalla legge regionale di settore, un eventuale intervento di questa Amministrazione, volto all'adozione di misure permanenti, sarebbe possibile esclusivamente a seguito di particolari accordi in tal senso con il MIBACT e dell'approvazione di una legge regionale che disponga specifiche linee di intervento e preveda la relativa copertura finanziaria;
6) dalle informazioni in possesso a questo Assessorato, risulta, infine, che le attività di scavo e ricerca in corso siano il risultato di un accordo tra la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici per la Sardegna, la Soprintendenza per i. Beni Archeologici di Cagliari e Oristano, le Università di Sassari e di Cagliari, il Comune di Cabras; pertanto, competono esclusivamente ai succitati enti "le attività di custodia, guardiania notturna ovvero la predisposizione di sistemi di videosorveglianza ed adeguata illuminazione";
7) alle suddette azioni non partecipa, al momento, la Regione Autonoma della Sardegna. Come è noto, l'unica linea di intervento di questa Amministrazione, attualmente attiva, è volta alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale degli enti locali, attraverso il finanziamento servizi di gestione dei luoghi ed istituti della cultura, con specifica esclusione dei costi di custodia e guardiania, al di fuori dell'orario di apertura degli stessi;
8) giova, infine, evidenziare che, allo attuale, nel Bilancio regionale non sussistono risorse da destinare a tali finalità.
Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Sale sulla mancanza di un servizio di guardiania notturna all'area degli scavi di Mont'e Prama. (164)
In esito all'interrogazione in oggetto, si conferma preliminarmente quanto contenuto nelle premesse della stessa, che sottolineano la previsione dell'articolo 5 dello Statuto Autonomo della Sardegna, secondo il quale alla Regione compete una potestà legislativa concorrente in materia di antichità e di belle arti.
Il combinato disposto dell'articolo 117, comma 3 della Costituzione e dell'articolo 5 dello Statuto Autonomo della Sardegna, comporta l'impossibilità per l'amministrazione regionale di intervenire in modo diretto sui sistemi e sulle modalità di custodia e sorveglianza del sito archeologico di Mont'e Prama.
Un'eventuale partecipazione di questa Amministrazione sarebbe pertanto possibile solo inseguito a specifiche intese a tal fine stipulate ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs n. 42/2004 con il MIBACT.
Con specifico riferimento alla possibilità di proporre l'utilizzo del Corpo Forestale, si evidenzia che tale evenienza, che peraltro si ritiene utile ed efficace ai fine della sorveglianza e della custodia del bene archeologico oggetto della preoccupazione dell'O.le interrogante, potrà essere valutata in sede politica mediante il preliminare coinvolgimento dell'Assessore regionale della difesa dell'Ambiente nelle cui prerogative è posta la gestione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Tocco - Pittalis - Peru - Zedda Alessandra - Tedde - Cherchi Oscar - Locci - Tunis - Randazzo - Fasolino - Cappellacci, con richiesta di risposta scritta, sui criteri di ripartizione delle risorse destinate all'organizzazione e al funzionamento dei centri antiviolenza, delle case di accoglienza e dei centri antistalking.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- con la deliberazione n. 26/9 dell'8 settembre 2014, su proposta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, la Giunta regionale ha approvato in via preliminare i criteri di ripartizione delle risorse per gli anni 2013 e 2014, in base ai quali, per il biennio 2013 e 2014, ha destinato 1.490.000 euro, reperiti dal Fondo nazionale politiche sociali 2013 e 500.000 euro, reperiti dalle risorse regionali 2014, riducendo drasticamente, rispetto agli anni passati, le risorse destinate per il medesimo servizio avviato dalla legge regionale n. 8 del 2007, nonostante la legge regionale n. 26 del 2013 abbia aumentato i carichi di lavoro dei medesimi centri antiviolenza, affidando loro le azioni di contrasto nei confronti dei comportamenti persecutori comunemente indicati con il termine "stalking";
- per tutto il corrente anno 2014, a valere sui fondi 2013, i centri antiviolenza e le case di accoglienza hanno continuato ad assicurare il servizio, nonostante a tutt'oggi, non abbiano ricevuto alcuna risorsa, impossibilitati anche a poter richiedere anticipazioni bancarie in assenza di una determinazione e di un impegno di spesa da parte regionale;
RILEVATO che:
- nel periodo citato, il servizio è stato mantenuto attivo alle stesse condizioni degli anni precedenti, nell'errata convinzione di avere disponibilità finanziarie pari a quelle degli anni intercorrenti tra il 2009 e il 2012;
- è stato stabilito che le risorse per l'anno 2013 siano ripartite per il 35 per cento, pari a 350.000 euro, quale contribuzione per i 9 centri antiviolenza e per il 65 per cento, pari a 650.000 euro, quale contribuzione per le 5 case di accoglienza;
- all'interno degli importi così determinati ha stabilito i criteri di distribuzione delle risorse, suddividendo il 40 per cento in parti uguali quale contributo minimo per la gestione e per il 60 per cento in funzione del numero delle donne prese in carico, in ragione di quanto rilevato dal monitoraggio 2012, stabilendo gli stessi criteri anche per il 2014;
CONSIDERATO che:
- dalla ripartizione così ridefinita, risulta che oltre il 72 per cento delle risorse viene destinato alle province di Sassari, Olbia e Nuoro, penalizzando i tre quarti del territorio regionale e, in particolare, la provincia di Cagliari, su cui grava buona parte del medio Campidano, oltre alla provincia di Carbonia Iglesias, attualmente priva di servizi;
- paradossalmente, le provincie di Cagliari e di Carbonia Iglesias, con oltre il 40 per cento della popolazione femminile residente, non arrivano neppure al 26 per cento delle risorse assegnate, da cui un'evidente disparità di trattamento, in termini di risorse dedicate procapite, nei confronti della popolazione femminile residente nel sud Sardegna;
- con l'attuale ripartizione delle risorse, si rischiano numerosi disservizi, se non addirittura la chiusura dei centri antiviolenza, delle relative case di accoglienza e dei centri antistalking in tre quarti del territorio regionale,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
a) se siano a conoscenza della situazione in atto e della grave disparità di trattamento operata nei confronti della popolazione femminile residente nel sud della Sardegna;
b) cosa intendano fare per riequilibrare i criteri di ripartizione su basi oggettive e documentate delle risorse destinate all'organizzazione e al funzionamento dei centri antiviolenza, delle case di accoglienza e dei centri antistalking, al fine di contrastare la violenza di genere in modo uniforme nel territorio regionale;
c) quali misure intendano intraprendere per salvaguardare la totalità dei posti di lavoro occupati nel settore. (184)
Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla condizione di disagio in cui versa il Poliambulatorio di Sadali (CA).
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- con deliberazione della Giunta regionale n. 32/4 del 13 luglio 2005 venne approvato il "Piano di informatizzazione del sistema sanitario regionale";
- sempre con deliberazione della Giunta regionale n. 34/28 del 2 agosto 2006, venne approvato il "Progetto per l'informatizzazione del sistema sanitario regionale";
PRESO ATTO che tra le finalità del SISAR - Sistema informatico sanitario integrato regionale, sussiste quella di migliorare l'efficienza delle cure primarie attraverso l'integrazione in rete dei professionisti al fine di agevolare i processi di continuità assistenziale;
REGISTRATO che obiettivo del sistema SISAR è facilitare l'accesso ai servizi potenziando e facilitando la scelta dei cittadini attraverso l'interoperabilità tra i sistemi di prenotazione;
CONSIDERATO che tali obiettivi sono resi possibili tramite la creazione di reti informatiche derivanti dalla messa a sistema di tutti i servizi sanitari regionali che coinvolgano tutti i territori;
RICORDATO che tale sistema permette di fruire di alcuni servizi quali la prenotazione della prima visita e il pagamento del ticket;
VALUTATO che tale possibilità è preclusa al Poliambulatorio di Sadali afferente alla ASL n. 8, in quanto non è stato attivato il collegamento del citato presidio sanitario al SISAR;
ne consegue che i beneficiari dei succitati servizi, in capo al poliambulatorio che risiedono nei comuni limitrofi, sono esclusi dalla piena fruizione dei servizi del SSN,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se sia a conoscenza di tale situazione e se ritenga opportuno intervenire tempestivamente per risolvere tale problema. (185)
I sottoscritti,
PREMESSO che la Regione detiene competenza esclusiva in materia di pesca, così come disposto dal decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143;
CONSIDERATO che la legge regionale 5 novembre 1985, n. 26, con cui si istituisce il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, stabilisce all'articolo 1 che il ruolo primario di vigilanza e controllo sulla pesca nelle acque interne e marittime è attribuito al Corpo forestale;
RILEVATO che con deliberazione n. 41/11 del 21 ottobre 2014 con oggetto "Contenzioso amministrativo in materia di pesca. Trasferimento della competenza all'irrogazione delle sanzioni dalla Regione autonoma della Sardegna allo Stato", la Giunta regionale attribuisce le competenze relative all'irrogazione delle sanzioni in materia di pesca marittima alle capitanerie di porto, attraverso l'adesione ad un preciso indirizzo interpretativo della legge 24 novembre 1981, n. 689, e conferisce mandato alla Direzione generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientate di PREDISPORRE il trasferimento alle direzioni marittime di Cagliari e di Olbia dei procedimenti tesi all'irrogazione delle sanzioni in materia di pesca;
PRESO ATTO che d'ora in avanti, la gestione del contenzioso sarà di competenza statale mentre la vigilanza e il controllo continuerà ad essere esercitato dal Corpo forestale,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale:
1) sulla fondatezza delle motivazioni che hanno indotto la Giunta regionale a trasferire, attraverso atti amministrativi, le competenze in materia di irrogazione di sanzioni nel settore della pesca;
2) sulla sussistenza di concrete possibilità che il trasferimento delle suddette competenze rappresenti il preludio di una progressiva riduzione delle funzioni del Corpo forestale, con particolare riferimento alle 8 basi navali presenti sul territorio;
3) sulla ragionevolezza delle motivazioni che hanno indotto la Giunta regionale a cedere parte della sovranità regionale;
4) sull'opportunità di rivalutare le misure adottate con la deliberazione 21 ottobre 2014, n. 411/11. (81)
Mozione Lai - Cocco Daniele Secondo - Agus - Pizzuto - Unali - Sale - Zedda Paolo Flavio - Desini - Arbau - Ledda - Azara - Anedda - Usula - Tendas - Cherchi Augusto - Collu - Manca Pier Mario - Pinna Rossella - Deriu - Perra per esprimere solidarietà alla resistenza del popolo curdo e chiedere la cancellazione del PKK dalla lista nera dell'Unione europea, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il Kurdistan è una regione di oltre 500.000 kmq (circa 20 volte la Sardegna), abitato da quasi 40 milioni di persone e collocabile geograficamente nel territorio che corrisponde all'antica Mesopotamia;
CONSIDERATO che il popolo curdo si distribuisce tra i territori della Siria, Turchia, Iraq, Iran (con una maggiore presenza in Turchia, dove insistono circa 24 milioni di abitanti), e in nessuno dei 4 paesi è riconosciuta ai curdi la loro specificità culturale ed etnica;
RICORDATO che la lingua parlata dai curdi è il curdo (nelle quattro varianti Kurmanji, Gorani, Sorani e Zazaki), che non ha nessuna relazione con il turco, l'arabo, il persiano;
VISTO che nella sola Turchia i curdi amministrano 105 comuni del loro territorio, incluse tutte le più grandi città, con un consenso che raggiunge percentuali elevate (fino all'85 per cento dei consensi), dotandosi di un'organizzazione moderna, democratica e capillare, caratterizzata dall'importanza data al ruolo della donna e ai diritti universali di tutti i popoli e individui;
CONSTATATO che la città di Kobane, é parte dell'autoproclamata autonomia democratica del Rojava, situata nella Siria del nord, dove si sta sperimentando una straordinaria esperienza di autogoverno comunitario, basata sulla convivenza multietnica e multireligiosa;
VERIFICATO che la città di Kobane è da qualche mese presa di mira dal sedicente Stato islamico in Iraq e Siria (ISIS) che cerca di prenderne il controllo per eliminare il popolo curdo, evitare la diffusione del pensiero democratico all'intero Medio oriente e mettere mano sulle risorse, instaurando nella regione un regime patriarcale e reazionario;
PRESO ATTO che la difesa della città curda è resa grazie alla partecipazione di tutta la popolazione e delle organizzazioni curde (PKK, Partito dei lavoratori del Kurdistan - PYD, Partito dell'Unione democratica - HPG, YPG e YPJ, Unità di difesa del popolo maschile femminile), che resistono eroicamente contro fanatici e mercenari, abbondantemente dotati di armamenti pesanti;
CONSTATATO che dal 1997 gli Stati Uniti e da 2002 l'Unione europea includono il PKK, l'organizzazione popolare che ha contrastato l'avanzata delle bande di ISIS e l'unica forza in grado di dare un futuro democratico al Rojava e al popolo curdo, nella lista delle formazioni terroristiche;
RILEVATO che il leader del PKK, Abdullah Ocalan, è carcerato da oltre quindici anni e che la sua liberazione è richiesta dalla resistenza curda quale migliore condizione per giungere a soluzioni politiche e democratiche del decennale conflitto col Governo turco;
VERIFICATO che lo stesso PKK ha da anni abbandonato l'idea dell'autonomia statuale, preferendo la via della autonomia democratica dei popoli;
VISTO che la stessa Camera dei deputati ha recentemente approvato un ordine del giorno che impegna il Governo italiano "a intervenire sul Governo turco per chiedere la piena fruizione dei valichi di frontiera non controllati dall'ISIS anche per il coordinamento degli aiuti umanitari e a operare affinché la sperimentazione democratica dei tre cantoni di Rojava in Siria possa rafforzarsi dentro la prospettiva di un paese libero, democratico e pluriconfessionale; a operare affinché le Nazioni Unite possano cooperare con le autorità autonome di Rojava con invio di aiuti e mettendo sotto la propria egida i campi profughi ospitati in questa zona",
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
a:
1) inviare aiuti umanitari, medicine e personale sanitario ai profughi e alle popolazioni stremate dagli attacchi militari;
2) avviare un processo di conoscenza e scambio culturale inviando quanto prima una delegazione del Consiglio regionale presso le aree curde ed in particolare nell'autonomia democratica del Rojava, anche in occasione del prossimo Newroz, la più grande festa della tradizione popolare curda in cui si rappresenta la civiltà e l'orgoglio identitario di quelle popolazioni e che si celebra il 21 marzo di ogni anno;
3) compiere, anche in campo nazionale e verso il Governo italiano, idonei passi per:
a) depennare il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche;
b) liberare il leader del popolo curdo, Abdullah Ocalan con tutti i prigionieri politici;
c) incrementare l'azione internazionale per fermare e disarmare le bande di ISIS;
4) sostenere presso il Governo italiano la candidatura turca alla membership europea. (83)
Mozione Crisponi - Dedoni - Cossa - Pittalis - Truzzu - Fenu - Carta - Solinas Christian - Arbau - Busia - Usula - Zedda Alessandra - Cherchi Oscar - Tunis -Cappellacci - Tocco - Locci - Fasolino - Tedde - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sulla possibile chiusura della Camera di commercio di Nuoro e sull'accorpamento del sistema camerale della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- le camere di commercio rientrano nel perimetro delle amministrazioni pubbliche indicato dall'Istat ed è intendimento del Governo procedere come previsto nell'approvazione del recente disegno di legge di stabilità, con la modifica dell'attuale sistema camerale, che verrebbe, fra l'altro, pesantemente indebolito dal minor introito sui diritti a carico delle imprese;
- in tale ottica di "spending review" verrebbe, fra le altre, colpita la Camera di commercio di Nuoro;
CONSIDERATO che la soppressione della Camera di commercio di Nuoro andrebbe a seguire, in uno stillicidio lento e insopportabile, la sorte di altri uffici governativi danneggiando soprattutto le micro, piccole e medie imprese e gli stessi cittadini, in cambio di lievi e impercettibili risparmi per lo Stato;
VALUTATO che si sta letteralmente demolendo la nervatura degli uffici di specifico interesse per le popolazioni nuoresi, ogliastrine, della bassa Gallura e della Planargia, con un conseguente ulteriore isolamento del territorio e imponendo l'inaccettabile obbligo futuro per gli utenti ad accollarsi i disagi e gli oneri per il raggiungimento di altra sede per il disbrigo e rilascio delle pratiche;
RITENUTO assurdo che si possa colpire indiscriminatamente una camera di commercio, quale quella nuorese, che può vantare, in ambito regionale, positivi parametri di efficienza in termini di costo complessivo del personale, inclusi tutti gli oneri contributivi rispetto ai ricavi generali e di numero di dipendenti (ventidue), rispetto al numero delle imprese servite (27.000), oltre, naturalmente, all'insieme di servizi erogati al sistema delle imprese, degli investimenti e interventi a favore delle filiere produttive;
TENUTO CONTO che, come rimarcato dalle stesse organizzazioni sindacali del territorio, non può essere assolutamente dimenticato il preoccupante impatto occupazionale sugli addetti della camera di commercio che, oltre ad aggiungersi all'effetto recessivo locale, produrrebbe beffardamente ulteriori oneri allo Stato, unitamente all'assenza di prospettive certe per tutto il personale e per le loro famiglie,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad adottare ogni iniziativa presso il Governo per verificare quali effetti abbia sulla manovra dei conti pubblici il taglio del sistema camerale regionale;
2) a valutare tutti i necessari provvedimenti per evitare la soppressione o l'accorpamento del sistema camerale regionale;
3) ad adottare senza indugio, anche ai fini di un decentramento degli uffici nazionali e di quelli in capo alla Regione al servizio di imprese e cittadini, le iniziative utili al concreto mantenimento della sede camerale nuorese. (84)
Mozione Comandini - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Agus - Lai sul disimpegno da parte del gruppo ENI dalle attività produttive nel polo industriale di Sarroch, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- l'ENI Spa, da oltre 50 anni, attraverso le attività legate ai settori della chimica di base, portate avanti dalla sua controllata Versalis, rappresenta una delle realtà produttive più importanti del polo industriale di Sarroch;
- in questi anni l'ENI grazie all'impegno delle amministrazioni locali, del sindacato e dei lavoratori che hanno creduto e sostenuto i vari piani industriali, ha contribuito alla crescita sociale ed economica del territorio assicurando importanti livelli occupazionali;
PRESO ATTO che:
- l'ENI recentemente ha sottoscritto un accordo preliminare con Sarlux, controllata Saras, per la cessione di un ramo di azienda di Versalis;
- gli impianti oggetto della cessione e il relativo personale sono strettamente integrati con il ciclo produttivo delle raffinerie del gruppo Saras;
CONSIDERATO che:
- se da un lato la cessione di un ramo d'azienda alla Sarlux, composto da alcuni impianti e dal relativo personale dello stabilimento Versalis, costituisce un rafforzamento dell'attività di raffinazione di Saras, dall'altro l'assenza di informazioni certe da parte di ENI Spa sul futuro delle restanti attività produttive (xileni e il pseudocumene), fa presagire un indebolimento dell'intero comparto chimico sardo;
- il gruppo ENI Spa nel 2013 ha sottoscritto impegni precisi per realizzare nell'area di Sarroch una serie di investimenti, per oltre 100 milioni di euro, con l'obiettivo di rafforzare la competitività e la strategia del comparto xileni e pseudocumene;
- nonostante il bilancio in attivo negli ultimi dieci anni nello stabilimento Versalis di Sarroch, il recente e progressivo disinteresse da parte del gruppo ENI ha portato a risultati di bilancio negativi provocati principalmente dalla mancata realizzazione degli investimenti programmati;
VERIFICATO che:
- pur a fronte delle legittime sollecitazioni dei lavoratori, delle crescenti preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali, nonché dall'incontro avvenuto questi giorni scorsi con l'assessore dell'industria, l'ENI Spa ha sì dichiarato di non voler in alcun modo sottrarsi ai propri impegni e al proprio ruolo in Sardegna e nel sito industriale di Sarroch, ma non ha ancora chiarito quale ruolo assumerà e quale politica aziendale attuerà, con particolare riferimento al mantenimento dell'attività produttiva e dei livelli di occupazionali;
- alla luce della grave mancanza di informazioni trasparenti e di relazioni costruttive fra proprietà, lavoratori e sindacati, i timori diffusi circa il rischio che la vicenda in atto possa portare ad un depotenziamento del comparto chimico e alla conseguente perdita di posti di lavoro, evento gravissimo per il tessuto socio-economico locali, sono fondati,
impegna il Presidente della Regione
1) a sostenere tutte le iniziative che le istituzioni locali, d'intesa con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, stanno portando avanti in questi giorni per garantire la permanenza dell'attività produttiva dell'ENI Spa a Sarroch, ribadendo la necessità che il gruppo ENI Spa confermi gli impegni d'investimento assunti nel 2013 con la realizzazione di progetti di potenziamento e di reindustrializzazione necessari, al fine di tutelare il territorio da ulteriori gravi crisi produttive ed occupazionali, anche in considerazione di quanto in questi anni il territorio ha speso in termini di impatto ambientale;
2) ad intervenire direttamente presso il Governo nazionale affinché si ribadisca l'importanza del comparto chimico in Sardegna e si pongano in essere tutte le azioni per impedire il disimpegno dell'ENI Spa nello stabilimento di Sarroch, e chiedendo che sulla chimica si apra un tavolo nazionale presso il Ministero dello sviluppo economico, in ragione del ruolo strategico che storicamente tale attività riveste in Sardegna rispetto alle politiche nazionali;
3) a sostenere, attraverso il coinvolgimento dell'ENI Spa con il rispetto degli impegni presi nel 2013, di investire oltre 100 milioni di euro a Sarroch (in una joint venture con altre imprese private), la costruzione di un rigassificatore che permetterebbe di avere nel giro di pochi anni un'area industriale tra le più avanzate e competitive in Europa, che aiuterebbe anche a portare avanti i progetti di riconversione verso nuovi modelli di sviluppo. (85)