Seduta n.377 del 30/01/2013 

CCCLXXVII SEDUTA

Mercoledì 30 gennaio 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 05.

COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta dell'11 dicembre 2012 (369), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Pietro Fois, Marco Meloni, Onorio Petrini, Antonio Pitea e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta del 30 gennaio 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 28 gennaio 2013 è pervenuto il decreto numero 17 del 21 gennaio 2013 concernente l'attribuzione delle funzioni di Vicepresidente della Regione all'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sig.ra Simona De Francisci.

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

"Modifiche all'articolo 45 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), nonché degli articoli 19 e 20 della legge regionale 13 settembre 1993, n. 39 (Disciplina dell'attività di volontariato e modifiche alle leggi regionali 25 gennaio 1988, n. 4 e 17 gennaio 1989, n. 3)". (468)

(Pervenuto il 10 gennaio 2013 e assegnato alla settima Commissione.)

"Autorizzazione alla partecipazione del rilancio della Eurallumina Spa - Intervento finanziario della SFIRS Spa". (471)

(Pervenuto il 15 gennaio 2013 e assegnato alla terza Commissione.)

"Interventi urgenti per le spese di funzionamento delle sedi della formazione professionale". (472)

(Pervenuto il 15 gennaio 2013 e assegnato alla sesta Commissione.)

"Modificazioni alle leggi regionali 9.6.1999, n. 24 (Istituzione dell'Ente foreste della Sardegna, soppressione dell'Azienda delle Foreste Demaniali della Regione Sarda e norme sulla programmazione degli interventi regionali in materia di forestazione) in materia di personale". (477)

(Pervenuto il 28 gennaio 2013 e assegnato alla prima Commissione.)

"Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2011". (478)

(Pervenuto il 29 gennaio 2013 e assegnato alla terza Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Planetta - Sanna Giacomo:

"Istituzione dell'Istituto per l'incremento ippico della Sardegna con sede a Ozieri". (469)

(Pervenuta il 10 gennaio 2013 e assegnata alla quinta Commissione.)

Contu Mariano - Pittalis - Piras - Stochino - Lai - Sanna Paolo:

"Norme per la valorizzazione della raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi". (470)

(Pervenuta il 14 gennaio 2013 e assegnata alla quinta Commissione.)

Meloni Francesco - Dedoni - Cossa - Fois - Mula - Vargiu:

"Misure per incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e per favorire la loro crescita professionale nelle aziende". (473)

(Pervenuta il 17 gennaio 2013 e assegnata alla sesta Commissione.)

Amadu - Pittalis - Floris Rosanna - Locci - Lai - Tocco - Contu Mariano - Peru - Murgioni - Randazzo - Bardanzellu - Rodin - Petrini - Lunesu:

"Provvedimenti a sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà". (474)

(Pervenuta il 22 gennaio 2013 e assegnata alla settima Commissione.)

Uras - Sechi - Cugusi - Cocco Daniele - Porcu:

"Norme concernenti la redazione di piani di utilizzo dei litorali e proroga delle attività di servizio in strutture amovibili". (475)

(Pervenuta il 23 gennaio 2013 e assegnata alla quarta Commissione.)

Cocco Daniele - Uras - Sechi - Cugusi - Zuncheddu:

"Disposizioni per favorire l'accesso dei giovani all'agricoltura e contenere il consumo dei suoli agricoli". (476)

(Pervenuta il 25 gennaio 2013 e assegnata alla quinta Commissione.)

Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Uras - Diana Mario - Salis - Sanna Giacomo:

"Autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione , il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario". (479)

(Pervenuta il 29 gennaio 2013 e assegnata alla terza Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco". (348)

(Risposta scritta in data 14 gennaio 2013.)

"Interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco". (616)

(Risposta scritta in data 14 gennaio 2013.)

"Interrogazione Zuncheddu sulle urgenti e improrogabili iniziative che il Presidente della Regione, anche in qualità di commissario straordinario, intende intraprendere per far fronte alle imminenti scadenze previste per la realizzazione della strada Sassari-Olbia e per le incompiute nell'Isola de La Maddalena, infrastrutture legate alle cosiddette grandi opere previste per il G8 a La Maddalena". (911)

(Risposta scritta in data 14 gennaio 2013.)

"Interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di S. Antioco". (937)

(Risposta scritta in data 14 gennaio 2013.)

"Interrogazione Dedoni sul rischio di estinzione della rete dei sardi nel mondo". (1002)

(Risposta scritta in data 14 gennaio 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

COCCO DANIELE, Segretario:

"Interrogazione Corda, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione dell'ufficio postale di Berchiddeddu in comune di Olbia". (1019)

"Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull'avviso pubblico dell'Agenzia regionale per il lavoro per l'attivazione dei tirocini formativi e di orientamento con voucher annualità 2013". (1020)

"Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione centralizzata dei Tirocini formativi orientamento (TFO)". (1021)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulle presunte irregolarità della gestione della procedura di attivazione dei voucher relativi ai tirocini formativi e di orientamento (TFO) riscontrate in data 15 gennaio 2013". (1022)

"Interrogazione Solinas Antonio - Barracciu - Agus - Espa - Corda, con richiesta di risposta scritta, in merito ai costi inerenti all'attivazione, da parte della ASL n. 1, della convenzione CONSIP per il servizio integrato della gestione energetica degli immobili". (1023)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sull'ordinanza del Presidente della Regione contingibile e urgente n. 1 del 4 gennaio 2013, per il conferimento di rifiuti urbani e di rifiuti derivanti dal trattamento di rifiuti urbani in discarica per rifiuti non pericolosi in Sardegna". (1024)

"Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di molte stazioni ferroviarie della Sardegna e sulle condizioni del sistema ferroviario sardo". (1025)

"Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, in merito alla revoca dell'avviso pubblico di nomina per il finanziamento di progetti per l'erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati, determinazione n. 16697, rep. n. 764, del 21 dicembre 2012 e del decreto 17 gennaio 2013, n. 1, sulla nomina del commissario ad acta ex articolo 21, comma 6, della legge regionale n. 31 del 1998, in relazione al suddetto bando". (1026)

"Interrogazione Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano i lavoratori dello stabilimento ex Ila di Portovesme e sulla prospettiva annunciata di rilancio della produzione a seguito dell'acquisto dell'azienda da parte della Reno Srl (Portal)". (1027)

"Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul risarcimento alle aziende ovi-caprine del Comune di Barisardo in seguito all'abbattimento di alcuni capi di bestiame per prevenire la diffusione della blue tongue". (1028)

"Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari nell'Isola e sulla disparità di trattamento tra i due poli SBN della Sardegna". (1029)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di trasparenza nell'informazione dei cittadini rispetto ai frequenti episodi dì anomalie all'interno della raffineria SARAS". (1030)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'incarico temporaneo conferito, da parte della ASL n. 5 di Oristano, con delibera n. 45 del 2 gennaio 2013, al dott. Giovanni Andrea Ruiu in sostituzione del direttore della Struttura complessa di ortopedia del P.O. San Martino di Oristano". (1031)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata programmazione con nuovi criteri dei piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con disabilità grave da attuarsi nel 2013 alla luce delle posizioni critiche espresse dalle organizzazioni di settore, da quelle sindacali e dall'Anci". (1032)

"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla partecipazione della Regione Sardegna al Salone internazionale della nautica Boot Düsseldorf". (1033)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

COCCO DANIELE, Segretario:

"Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sui gravi problemi legati al ridimensionamento del Presidio ospedaliero San Marcellino previsto dall'atto aziendale dell'ASL n. 8 di Cagliari". (383)

"Interpellanza SANNA Gian Valerio sulla paventata chiusura della stazione dei carabinieri di Aidomaggiore (Oristano)". (384/C1.)

"Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Gianpaolo sulla grave anomalia nelle procedure per l'assegnazione dei voucher relativi ai tirocini formativi". (385)

"Interpellanza Uras - Sechi - Cugusi - Cocco Daniele Secondo sull'attivazione dei tirocini formativi promossi dall'Agenzia regionale del lavoro, e in particolare sulla procedura web per la presentazione delle istanze". (386)

"Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede". (387)

"Interpellanza SANNA Gian Valerio sulla qualità e l'efficacia degli interventi sanitari relativi ai progetti di prevenzione in atto e riferiti al Piano regionale di prevenzione 2010/2012 (patologie tiroidee a partire dall'età pediatrica)". (388/C7.)

"Interpellanza Cocco Daniele Secondo - Uras - Sechi sul mancato riscontro da parte dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale relativamente alla richiesta di accesso agli atti formulata dal firmatario del presente atto consiliare, in merito al bando e all'avviso pubblico "Impresa Donna" - Sviluppo dell'imprenditoria femminile". (389)

"Interpellanza Lotto - Solinas Antonio - Cucca - Diana Giampaolo - Cuccu - Corda - Porcu - Sabatini sul persistere della anomalia nella gestione delle agenzie agricole AGRIS e LAORE". (390)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

COCCO DANIELE, Segretario:

"Mozione Lunesu - Pittalis - Amadu - Bardanzellu - Contu Mariano Ignazio - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo Terzo - Stochino - Tocco sulla necessità che venga reso effettivo il principio di territorializzazione della pena con il trasferimento in Sardegna dei detenuti che stanno scontando la pena fuori dall'Isola e venga assicurato il diritto alla mobilità degli agenti penitenziari che da anni lavorano fuori dal territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (228)

PRESIDENTE. Considerate le numerose assenze, compresa quella della Giunta, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 12, viene ripresa alle ore 16 e 36.)

Iscrizione immediata all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento e discussione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Uras - Diana Mario - Salis - Sanna Giacomo: "Autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario" (479)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 479.

Poiché il provvedimento arriva in aula in base all'articolo 102 non è accompagnato da una relazione di maggioranza e di minoranza, pertanto passiamo direttamente alla discussione generale. Dichiaro aperta la discussione generale.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, sull'ordine dei lavori, il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

Ha a disposizione cinque minuti di tempo.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Ne impiegherò molti di meno Presidente.

Intervengo per confermare che la nostra posizione non è mutata. Noi siamo profondamente convinti che la cosa migliore da fare sia portare in aula la legge di riforma delle province. Riteniamo che non discutere della legge sulle province e inserire all'ordine del giorno altri provvedimenti, costituisca un tradimento della volontà degli elettori che, a maggio di quest'anno, si sono presentati in numero massiccio alle urne (525 mila) e che quasi all'unanimità (il 97 per cento) nel referendum si sono espressi a favore dell'abolizione delle province.

Il Consiglio regionale aveva approvato una "leggina" che traslava il problema di circa un anno, a febbraio di quest'anno, il 28 febbraio. Si avvicina la scadenza e il Consiglio regionale non ha fatto nulla e, a nostro parere, non intende fare nulla, ma di questo parleremo più dettagliatamente in seguito. Tuttavia, considerata l'urgenza e il peso della proposta di legge in discussione, abbiamo responsabilmente deciso di stare in aula e di votare (poi vedremo se a favore o contro) partecipando comunque solo ai lavori su questa "leggina". Riteniamo, peraltro, che sia anche questo, in un certo senso, un tradimento della volontà popolare, perché le priorità non sono certo i provvedimenti che sono oggi all'ordine del giorno.

Continuazione della discussione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Uras - Diana Mario - Salis - Sanna Giacomo: "Autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario" (479)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Zuncheddu che ha a disposizione venti minuti.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). La proposta di legge numero 479, che nelle intenzioni dei presentatori vorrebbe essere una risposta alla grave crisi occupazionale, alla deindustrializzazione del Sulcis, merita alcune considerazioni preliminari. La crisi del Sulcis richiede politiche che vadano ben oltre le probabili strumentalizzazioni del disagio sociale legate ad altri scopi di questo periodo e intervenute senza entrare nel merito di un nuovo modello di sviluppo culturale ed economico necessario a questi territori. Purtroppo questo è un progetto che questa Giunta dimostra di non avere, visto che ama ripercorrere sentieri fallimentari ben noti. Per dirla in breve ci troviamo di fronte a una riproposizione acritica di un modello di sviluppo industriale ampiamente fallito.

Non si riesce a capire la ragione per la quale, infatti, all'interno di questa legge, sia stato inserito (e mi risulta anche all'ultimo minuto, quindi in "zona Cesarini", e senza che siano stati coinvolti i consiglieri) l'incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il parco geominerario (di cui all'articolo 11 della legge regionale 17 dicembre del 2012 numero 25) per ulteriori 3 milioni di euro per ciascuno degli anni che vanno dal 2013 al 2016. Questo dispositivo interno alla legge che riguarda il parco (parco che, pur con tutte le sue controverse vicissitudini comunque ha rappresentato e continua a rappresentare un presidio per l'occupazione e una possibilità per intraprendere un nuovo progetto di rilancio economico per quelle zone, con iniziative tendenti a riconvertire, bonificare e ripristinare gli ambienti degradati dai disastri causati dall'attività industriale) ritengo che vada votato non come articolato all'interno della legge stessa ma come punto a se stante, considerata la sua importanza che prescinde dal possibile rifinanziamento e dall'intervento tramite la SFIRS in attività industriali che purtroppo fino ad oggi hanno dimostrato i propri limiti sia in termini occupazionali, di ricaduta di reddito sul territorio, e ancor più di disprezzo per il bene ambientale e della salute delle popolazioni.

E' noto che gli organi competenti della Regione autonoma della Sardegna hanno fortissime difficoltà a concordare e ad imporre progetti di ripristino dei territori e dei siti industriali, specialmente a quelle aziende che, pur avendo beneficiato delle contribuzioni pubbliche, dopo aver conseguito i loro profitti stanno abbandonando il nostro territorio senza pagare nessun dazio e senza che gli organi competenti istituzionali chiedano peraltro conti. Ma tornando alla nostra proposta di legge dobbiamo chiederci responsabilmente... Però, Presidente, abbia pazienza, non si può andare avanti così...

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Zuncheddu. Colleghi, onorevole Solinas, onorevole Moriconi, onorevole Uras, per favore non disturbate l'oratore.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Tornando alla proposta di legge, dobbiamo chiedere alla Giunta, a fronte dell'intervento finanziario della RAS attraverso la SFIRS, quali siano le possibilità reali di occupazione di maestranze sarde che verrebbero a determinarsi in quei territori e, a grandi linee, in che tempi e per quale durata.

Noi auspichiamo e chiediamo che, per tamponare il presente occupazionale nel Sulcis e non solo, a cui è dovuta una risposta urgente, la Regione sostenga un intervento finanziario di apertura di credito (per le famiglie, disoccupati, precari e per le imprese sarde) con le dovute azioni sulle banche affinché i cordoni del credito oggi chiusi in Sardegna, che strozzano la nostra economia, si riaprano. Questo tipo di intervento sulle banche, peraltro, è contemplato anche da alcuni articoli dello Statuto speciale. Quindi non stiamo chiedendo l'impossibile, ma vogliamo un chiaro intervento politico su questi temi da parte della Giunta e da parte della stessa Assemblea dei sardi.

Non vorremmo che, ancora una volta, sotto la pressione di un problema occupazionale reale e grave, si ricorresse, come troppo spesso è avvenuto, ad interventi finanziari della Regione autonoma della Sardegna su imprese multinazionali, che dietro il dramma occupazionale, e quindi del ricatto, hanno incamerato fiumi di finanziamenti pubblici, creando utili per se stesse e disoccupazione sempre più drammatica e feroce per i sardi .

Ecco perché, di fronte a situazioni già subite e ben conosciute, oggi è indispensabile fare chiarezza su questi processi di reindustrializzazione e sui loro costi in termini non solo di spendita di risorse pubbliche, ma anche ambientali, sociali e di salute per le nostre popolazioni. Senza questa analisi e senza le garanzie opportune (in alcuni passi della legge, fra l'altro, si parla addirittura di garanzie europee, che dovrebbero essere chieste a priori) non possiamo certo rischiare di impiegare ancora una volta in modo maldestro le esigue risorse finanziarie sarde.

Quindi nel rilanciare la nostra economia anche industriale non possiamo più fidarci di generici protocolli d'intesa (così come ho visto fare alle ore 13 e 30, quando è stata resa pubblica l'ultima versione della legge) di Ministri dello sviluppo economico, di Ministri delle politiche sociali, di Ministri della coesione territoriale (ovviamente tutti ministri del Governo italiano) che dopo aver esposto le loro tesi e le loro miracolose risposte (pozioni di benessere e sviluppo per i nostri disoccupati e per i nostri precari, per la nostre imprese, le nostre famiglie, e per la coesione, questo sì, della società sarda) senza incontrare le richieste degli operai scappano (compreso il nostro Presidente) in maniera ignobile con gli elicotteri, lasciando i nostri operai e i nostri disoccupati con la loro rabbia in balia delle forze dell'ordine, così come è successo a Carbonia.

Quindi ricordiamoci che non possiamo permettere che il disagio sociale, la disoccupazione e la precarietà vengano trattate come questioni di ordine pubblico. Il nostro Presidente con la sua fuga in elicottero ha permesso tutto questo. Quindi il mio appello è alla responsabilità di questa Assemblea affinché si trovino soluzioni concrete ed urgenti al dramma della disoccupazione ed alla deindustrializzazione di questi territori. Purtroppo in questi quattro anni di legislatura non mi sembra di aver mai sentito in Aula, da parte di chi governa le sorti della Sardegna, un minimo di progetto di sviluppo economico reale che tenesse conto delle esigenze occupazionali delle nostre popolazioni - delle potenzialità e delle vocazioni dell'ambiente sardo proprio non se ne parla - di progetti atti a sostenere l'economia tradizionale dall'agro alimentare, alla pastorizia, alla pesca, alle piccole imprese, agli artigiani, quindi ai professionisti e i ai commercianti, per non parlare della continuità territoriale per persone e merci da e per la Sardegna.

Mi dispiace Presidente, io ho la sensazione che questa legge fosse destinata ad essere votata molto velocemente senza promuovere il dibattito!

PRESIDENTE. Non è così, onorevole Zuncheddu, ci sono molti iscritti a parlare, prego prosegua con il suo intervento.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Grazie e concludo. Parlavo appunto dell'isolamento a cui noi siamo costretti, perché mai come oggi le piccole isole sono state così "isolate". Quindi anche il problema della continuità territoriale fa parte di un progetto di sviluppo a cui in quest'Aula non è stata mai data alcuna risposta. Il mio pertanto non è un no a priori, ma è una richiesta forte di chiarezza per noi che stiamo in Aula, e anche per tutti i sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, credo che questa legge sia estremamente importante, per lo meno per quanto riguarda il supporto all'infrastrutturazione del Sulcis Iglesiente che ancora mantiene una fetta di industrializzazione di livello nazionale che merita di essere tutelata e supportata. Penso quindi che sia giusto intervenire perché vi siano le condizioni affinché la grande industria permanga in Sardegna, perlomeno nelle aree laddove questa ha avuto sviluppo e ha dimostrato cultura industriale. Quindi la legge mi trova favorevole. Così come mi trova favorevole anche l'altro intervento.

Va bene, infatti, che si intervenga con 3 milioni di euro per quanto riguarda la società geoparco (penso che siano destinati alla stabilizzazione dei lavoratori della Rockwool) però vorrei ribadire che noi con questi interventi non stiamo procedendo alle bonifiche ambientali, e che quindi permane la necessità di mettere mano ad una seria politica di riordino delle aree ex minerarie, a tutta quella parte di inquinamento, che è un inquinamento pesantissimo, sulla quale ancora non ci si sofferma. Si pensi, per esempio, a Montevecchio, dove ci sono 270 chilometri di gallerie interamente allagate, a contatto con i filoni minerari scoperti, e dove l'acqua si disperde nelle falde a valle, con grave compromissione della salute pubblica. Di situazioni come questa è ormai ricca la storia delle miniere.

Io credo che bisognerebbe intervenire seriamente, utilizzando la legge nazionale che ci ha collocato nell'ambito delle bonifiche nazionali e che ci permette quindi di disporre di risorse finanziarie sino al recupero definitivo delle aree. In passato vi è stato un progetto predisposto dall'Ente minerario sardo che prevedeva mille miliardi di lire di investimento, in un arco di tempo pluriennale chiaramente, ma con un progetto serio di recupero ambientale, perché quella è una bomba sulla quale nessuno si vuole soffermare. E' di poco tempo fa la denuncia dell'inquinamento della spiaggia di Piscinas - quella famosa spiaggia che tutti apprezzano - a causa di un fiume rosso ricolmo di sostanze inquinanti (dall'arsenico, al piombo e così via).

Insomma, io credo che bisogna davvero intervenire e recuperare quelle risorse ministeriali che abbiamo avuto per la prima volta nel 2001 (69 miliardi di vecchie lire) quando chiudemmo l'accordo col Parco Geominerario, e a latere riuscimmo ad inserire le aree minerarie del Sulcis Iglesiente Guspinese all'interno del Piano nazionale di bonifica. Bisogna sciogliere questo nodo che da più di dieci anni ormai mette in conflitto il Geoparco con l'IGEA, quell'IGEA detentrice del patrimonio minerario che ha avuto in dote grazie a Dio dall'ENI, e che oggi continua a lasciare in quelle condizioni.

Quindi, ripeto, ben venga il supporto al Geoparco perché continui le sue opere, però queste sono solo piccoli interventi, non sono interventi di bonifica. Noi abbiamo una società in house che ha i titoli per effettuare queste operazioni. Io credo che bisognerebbe rivedere l'accordo col Ministero e far in modo che quelle risorse possano arrivare nuovamente nella Regione Sardegna ed essere utilizzate per le finalità preposte. Ci vorranno 30, 40, 50 anni, quello che ci vorrà, però questo vuol dire occupazione costante, vuol dire anche finalmente recuperare un paesaggio minerario che è estremamente importante e che in altre aree d'Europa ha offerto grandi opportunità, che ha portato alla creazione di nuovi percorsi turistici e ha determinato anche importantissimi incrementi del PIL delle zone interessate.

Noi abbiamo un patrimonio minerario che è il più grande del mondo e che ancora giace una situazione di abbandono e di degrado continuo. Quindi, sono d'accordo perché questa norma passi ma vorrei ricordare anche all'Assessore qui presente la necessità di impegnarsi su questo fronte perché, a mio avviso, può offrire nuovi posti di lavoro duraturi e un recupero di un patrimonio naturalistico, storico ed archeologico di estrema valenza.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, colleghi, io credo che se c'è un rimprovero che dev'essere mosso in questo caso a questa Giunta regionale sia quello di arrivare con un provvedimento di questo tipo con forte ritardo rispetto alle aspettative e a ciò di cui si parla da qualche anno a questa parte.

La costituzione attraverso la SFIRS - cosa per la quale si poteva anche fare a meno di venire in Aula, ma questo va bene - di una NewCo tra Regione sarda e Eurallumina che gestisca quella fabbrica, è un progetto del quale dibattiamo da molti anni, di cui abbiamo parlato in tantissime occasioni, sia in incontri a livello locale, sia in incontri a livello regionale, perché il problema non è un problema prettamente locale, non è un problema prettamente di industria. Bisogna infatti decidere se in Sardegna la grande industria ha un senso e può continuare a vivere o se in Sardegna la grande industria deve morire.

Qua stiamo dicendo, come abbiamo detto tante volte, che se la filiera dell'alluminio può stare in piedi l'Eurallumina deve essere considerata un elemento fondamentale di questa filiera, perché l'Eurallumina lavora la bauxite che trasforma in allumina, la quale poi, attraverso l'Alcoa, o quello che era dell'Alcoa, diventa alluminio che può essere poi commercializzato.

Pertanto io sono assolutamente favorevole che il provvedimento venga approvato da quest'aula, che venga costituita la NewCo perché le sorti di quella fabbrica, ma soprattutto il destino dei lavoratori (perché questo mi interessa in modo specifico) deve essere garantito nel futuro. Naturalmente, signor Assessore regionale dell'industria, questo è soltanto il primo passo, io credo che le azioni che possano essere intraprese perché quella fabbrica possa ripartire siano tante altre, siano molte altre! Questa è la costituzione dal punto di vista formale della struttura societaria che servirà per iniziare ma, se non si seguiranno passo passo i lavori, chiaramente non si andrà da nessuna parte. Anche i proclami che qua vengono lanciati, le aspettative che vengono alimentate non potranno avere un futuro se non si lavorerà perché il tutto possa decollare. Pertanto, sul tema specifico io naturalmente non posso che essere d'accordo.

Altra questione riguarda i 3 milioni di euro destinati a implementare i 25 milioni di euro stanziati la volta scorsa relativi, in particolare, ai lavoratori della ex Rockwool che saranno assorbiti dalla ATI-Ifras, società che si occupa delle bonifiche in Sardegna. Ovviamente anche su questo punto io voterò a favore. Anche qua però va compiuta un'analisi approfondita che invito l'assessore a fare, anche raccogliendo i suggerimenti del collega che mi ha preceduto. Il tema delle bonifiche - un tema scottante, e non solo nel Sulcis Iglesiente Guspinese, che tanto ha dato in termini di patrimonio compromesso, ma anche in tutta l'Isola - è un tema che va affrontato. Perché va affrontato? Perché c'è un problema di competenze che devono essere chiarite, ci sono enti regionali gestiti in house dalla Regione come l'IGEA, la quale ha delle competenze che riguardano le bonifiche ma riguardano anche il patrimonio immobiliare.

C'è un altro ente, che è il Parco Geominerario della Sardegna, al quale deve essere garantita una struttura in grado di funzionare perché il commissariamento venga superato una volta per tutte (questa del commissariamento è una situazione che non sta né in cielo né in terra) così come deve essere garantito un riassetto dal punto di vista organizzativo con la partecipazione dei comuni. Sono temi che voglio soltanto citare per non sviare l'attenzione sul tema centrale, che è quello del finanziamento della Newco e del finanziamento della ATI-Ifras per finalità che ritengo assolutamente condivisibili. Però sono temi, Assessore, che io invito ad affrontare immediatamente perché altrimenti non si va da nessuna parte. E' come la coperta che, tirata per risolvere un problema, scopre tanti altri problemi che devono essere risolti. Io ritengo che si possano affrontare gli uni e gli altri problemi, basta un po' di buona volontà e di buon senso.

Se questa è la strada che si intende intraprendere noi siamo d'accordo, se la strada è diversa incalzeremo perché invece si vada nella direzione da noi indicata

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Io voglio in primo luogo precisare che questa proposta di legge è stata sottoscritta dai Presidenti di Gruppo ma in realtà è una proposta che è stata redatta dalla Giunta regionale, la sottoscrizione da parte dei Presidenti di Gruppo si giustifica con l'urgenza di consentirne l'ingresso immediato in aula. Quindi questa proposta è sostanzialmente un disegno di legge della Giunta regionale, e di questo deve essere dato atto.

Per quanto riguarda specificatamente la costituzione della nuova società, noi riteniamo che in sede di attuazione debba essere ben chiarito di chi sono le responsabilità degli atti che andranno ad essere sottoscritti, fermo rimanendo che, essendo di tutta evidenza configurabile come possibile aiuto di Stato, bisognerà al momento opportuno chiedere le debite autorizzazioni all'Unione europea. L'importante, comunque, è che questa legge non rimanga un pezzo di carta.

Purtroppo - mi dispiace doverlo sottolineare - troppo spesso le norme che vengono approvate da quest'Aula non vengono applicate, addirittura abbiamo di recente assistito ad un caso in cui un funzionario ha scritto: "quella legge è suscettibile di impugnazione quindi non applicatela!". Questo non è consentito a nessuno! E' un sistema che deve cessare, deve cambiare! Noi siamo in maggioranza e le leggi si devono applicare! Questa è una condizione per noi essenziale, in mancanza della quale vengono meno tutti presupposti. L'ho detto altre volte ma questa è l'ultima volta che lo dico: le norme che approviamo devono essere immediatamente applicate.

Ugualmente all'articolo 6 - si parla della Rockwool - viene integrato lo stanziamento di cui all'articolo 11, comma 1, della legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25. Sia ben chiaro che l'errore - so già che poi l'Assessore ce ne darà espressamente atto - non è imputabile al Consiglio regionale, perché la quantificazione era stata operata espressamente da un assessorato regionale. Anche questo è inammissibile: noi abbiamo pochi strumenti, non abbiamo risorse di personale per procedere, ma la Giunta ha uno stuolo di funzionari per effettuare queste valutazioni, quindi deve fornirci dati certi e precisi. Non sono più ammissibili errori di questo genere!

Il voto è favorevole. Ripeto, il progetto di legge è della Giunta, quello che importa è verificare come sarà applicato; che vengano ben chiarite di chi sono le responsabilità delle decisioni e che venga applicato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, intervengo solo perché lei, molto correttamente, ha invitato i Gruppi consiliari d'ora in avanti a fornire anche un minimo di supporto nella illustrazione degli emendamenti. Ritengo però di dover semplificare producendo, e quindi chiedendo che venga messa agli atti, la nota che l'Assessore del lavoro ha inviato alla sua attenzione, e quindi alla attenzione di tutti i consiglieri regionali, in quanto costituisce il supporto di natura tecnica e la ratio che ha ispirato quell'emendamento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la nostra posizione è stata già espressa dal collega Pietro Cocco, quindi non ho da aggiungere molto a quanto da lui affermato in ordine alla necessità - e questo provvedimento può essere un primo passo - di consolidare oltre che mantenere l'attività produttiva di un sito industriale importante come quello di cui stiamo parlando.

Ora l'intervento per la costituzione di una nuova società, in cui partecipa la SFIRS nelle forme definite dallo statuto della stessa, è un fatto importante e testimonia la necessita di affrontare (però probabilmente questa Regione dovrà attrezzarsi meglio, e forse potrà farlo nella prossima legislatura, perché questa non mi pare abbia le risorse, non economiche, per farlo) un tema decisivo che in Sardegna si pone con un'acutezza maggiore di come si sta ponendo per il resto del Paese.

Questo è un Paese che sta disperdendo il suo patrimonio industriale, lo sta disperdendo perché, ahinoi, non investe in innovazione, sia di processo sia di prodotto, nei siti industriali che abbiamo, sia perché in questo Paese il costo del lavoro è di quattro - cinque punti percentuali superiore a quello degli altri paesi europei e le imprese, non curandosi della qualità delle produzioni, preferiscono delocalizzarle.

C'è necessità, come si sta dicendo in questi giorni nel dibattito tra le forze politiche, di un intervento diverso da quello che si è avuto in questi ultimi vent'anni da parte dello Stato, della pubblica amministrazione. Ora noi abbiamo la SFIRS che può, non dico svolgere il ruolo di banca d'affari ma certamente, di fronte alla validità del progetto, intervenire e sostenere il progetto stesso.

Io vorrei chiederle, Assessore, se di fronte a situazioni analoghe a quelle che stiamo affrontando oggi (con l'intervento che tra qualche minuto voteremo, credo, all'unanimità) di fronte a situazioni difficili in altri territori attraversati da una crisi industriale profonda, la Giunta e il suo assessorato intendono dare un contributo importante come quello che stiamo dando doverosamente e necessariamente a quell'area industriale e a quel comparto. Io auspico di sì, però mi piacerebbe sentirle dire qualcosa in merito. E non glielo chiedo, Assessore, per derubricare l'importanza di ciò che stiamo facendo, ma perché guardo con preoccupazione alla situazione drammatica in cui versa il nostro sistema produttivo.

In questa proposta di legge che presenta i connotati di un disegno di legge, come ricordava Steri, si affrontano anche altre due questioni, in particolare si affronta il problema della Rockwool. Assessore, lei sa che ero e resto convinto che i lavoratori della ex Rockwool andassero trattati diversamente, io sono convinto che quei lavoratori dovevano necessariamente rientrare nel sistema che sta dentro IGEA che si è assunta il compito, per volontà del legislatore regionale, di recuperare le attività finanziate a suo tempo dalla legge numero 221, la legge che prevedeva la riconversione delle attività minerarie dismesse.

Vorrei che fosse chiaro, Assessore, che per una scelta della maggioranza che governa questa Regione che io non condivido, si stanno trattando questi lavoratori in maniera diversa da altri lavoratori. Questo non si doveva fare, ci siamo opposti in tutte le forme ma ovviamente non possiamo, di fronte alla vostra scelta, che accettare questa soluzione.

Però, considerato che questi lavoratori confluiranno nella ATI-Ifras, colgo l'occasione per chiedere all'Assessore e al Presidente della Regione - e lo faccio in aula perché voglio che resti agli atti in maniera ancora più chiara - che l'Assemblea venga messa nelle condizioni di conoscere quanto prima l'attività che sta svolgendo ATI-Ifras, verso la quale non abbiamo nessuna riserva, sappiamo che sta svolgendo un'attività importante, ma vorremmo conoscere qual è l'attività di pianificazione che sta facendo la Giunta e la maggioranza che governa la Regione. Infine reitero la richiesta, Assessore, di conoscere la dinamica del turn-over almeno dal 2009 ad oggi.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, certamente non per piaggeria, ma perché ne sono convinta e lo dicono i fatti, credo di dover ringraziare i Capigruppo e comunque tutti i consiglieri perché, come ha appena sottolineato l'onorevole Steri, questa proposta di legge, che sostanzialmente è un disegno di legge, sicuramente non sarebbe arrivata così rapidamente in Aula se non vi fosse stato il loro consenso alla trattazione.

Evidentemente è stata colta veramente l'importanza di questo provvedimento. Ricordo che è un provvedimento che è successivo ad una trattativa che si è avuta anche con il Governo nazionale - e quindi, onorevole Cocco, non nasce in ritardo - a seguito del difficile e lungo rapporto che ha portato al coinvolgimento della RUSAL. Mentre un imprenditore va via la RUSAL, quindi la Eurallumina, conferma la volontà di restare in Sardegna e di rilanciare lo sviluppo produttivo nel sito di Portovesme.

Devo anche dire che questo provvedimento nasce come conseguenza della legge numero 12 del 2011, e quindi è il Consiglio regionale che autorizza la SFIRS a partecipare, sotto forma sia di prestito partecipativo sia di capitale, in altre società. Io credo che il percorso sia abbastanza delineato, nel senso che con l'addendum sottoscritto dal presidente Cappellacci con il Governo italiano e con la società Rusal, con i sindacati e con le rappresentanze territoriali della Sardegna, si conferma chi fa e che cosa fa. Quindi la realizzazione della NewCo ci auguriamo che possa portarci a questo tipo di prospettiva. Credo comunque che dovremmo cercare di accelerare i tempi.

Voglio anche precisare che sono state rispettate le altre norme di riferimento, e in particolare quelle sulla concorrenza, perché la SFIRS, costituendo la NewCo, non fa altro che partecipare ad un'impresa di tipo commerciale produttivo, quindi la norma sulla concorrenza è rispettata. E' rispettato anche lo statuto della SFIRS perché questa partecipa per una quota pari al 40 per cento, e credo che sia stato rispettato anche quanto voluto da questo Consiglio regionale quando è stata decisa la ripartizione degli interventi della legge numero 5 del 2009 per l'infrastrutturazione dei territori e, in questo caso, stiamo parlando del Sulcis-Iglesiente. Ricordo che la decisione di destinare i 20 milioni per l'infrastrutturazione energetica del Sulcis nasce da una volontà della Regione Sardegna, di questo Consiglio, ma anche dei territori, e quindi di tutti i comuni coinvolti.

Per quanto riguarda invece la parte relativa ai tempi, ovviamente la NewCo non appena costituita inizierà a lavorare, perché lo scopo, come sappiamo tutti, è la costruzione della centrale, una centrale che, ricordo, è l'elemento fondante della ripresa produttiva, una centrale ovviamente di cogenerazione, e soprattutto è rilevante la tipologia di centrale, che è quella della produzione di energia termica.

Negli articoli successivi, poi, è stato affrontato il discorso dei lavoratori della Rockwool. Mi preme sottolineare che i lavoratori sono stati trattati, con questa legge e con la legge numero 25 del 2012, tutti in maniera uguale. E' proprio questa la motivazione, proprio l'esigenza di garantire la parità di trattamento dei lavoratori ci ha portato a ragionare e ad approvare queste leggi. Tra l'altro, l'IGEA è una società in house,e quindi è sottoposta alle regole previste per le società in house, tra l'altro aggravate e complicate con la norma sulla spending review.

Sono fermamente convinta che le soluzioni che abbiamo trovato e che stiamo trovando consentiranno a questi lavoratori di essere ricollocati da subito e quindi di rientrare più velocemente nel mondo del lavoro. Ricordo a questo proposito che il contratto di servizio applicato ai lavoratori sarà identico, proprio per confermare le parità di trattamento.

Devo anche ricordare che è vero, come qualcuno sottolineava, che i lavori di ATI-Ifras non sono delle bonifiche, sono tuttavia dei lavori importanti che rientrano assolutamente nella ratio e nella mission del Parco Geominerario, ma soprattutto dei ripristini ambientali. In questo senso assolutamente ritengo che la ricollocazione di questi lavoratori sia la soluzione migliore possibile considerata la situazione. Aggiungo che, per amore della verità, c'è stato, è vero, come ha sottolineato l'onorevole Steri, e come è già emerso nella riunione dei Capigruppo, un errore di valutazione che è afferente ai calcoli che sono stati fatti con l'Assessorato del lavoro, però il tutto nasce da quel turnover ricordato dall'onorevole Diana, che ha fatto pensare che si potesse partire nel corso del 2013. Invece, il turnover dei lavoratori partirà dal 2014.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI). Chiedo una sospensione della seduta di cinque minuti. Ricordo, infatti, che noi abbiamo consentito di andare avanti, dopo una serie di incontri, e stante l'esigenza di avere un dato analitico preciso. Ma per gli ulteriori 3 milioni abbiamo chiesto un conto analitico, non che qualcuno ci facesse il compitino, perché non abbiamo mai concordato quanto c'è nella relazione a lei inviata da parte dell'assessore Liori. Quindi, a questo riguardo, chiedo cinque minuti di sospensione per consentire un incontro.

PRESIDENTE., Sospendo la seduta sino alle ore 17 e 25 e convoco la Conferenza dei Capigruppo

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 20, viene ripresa alle ore 18 e 01.)

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io vorrei pronunciare una dichiarazione di voto senza alcuna polemica e con molto rispetto per tutti i colleghi e gli assessori presenti, però vorrei che rimanesse agli atti che io voto secondo l'indirizzo indicato dal mio Gruppo per esclusivo dovere di disciplina, ed è l'ultima volta che lo farò di fronte a provvedimenti che, in maniera irresponsabile, a mio giudizio, vengono adottati fuori da qualunque contesto e dimenticandosi della vita e del dolore di tutti i sardi, di tutti indistintamente, perché questa nostra società sta soffrendo, da qualunque parte si voglia girare il volto.

Noi stiamo assumendo via via una monocultura che dobbiamo cercare di combattere, e spetta al Governo regionale adottare criteri che destinino le risorse di tutti con equilibrio, equità e giustizia. Tutti noi capiamo le difficoltà di un territorio, ma capiamo anche le difficoltà dei territori che non hanno mai visto in vita loro una fabbrica e che hanno difficoltà a comprendere come dovranno vivere i prossimi mesi e i prossimi anni.

Per quello che mi riguarda, per la responsabilità che mi compete, io sento in coscienza di dover lasciare agli atti quest'osservazione, perché stiamo scendendo su una china che non è una china di governo saggio, con l'orizzonte e con l'equilibrio che guarda a tutti. Guardate qualche volta anche al Centro Sardegna, alle aree periferiche e a quello che stanno pagando in termini sociali, forse renderete un servizio a tutti quanti, perché la Sardegna è una, non vanno guardati solo i propri collegi elettorali, bisogna osservarla nella sua interezza, con equità e con rispetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, anch'io voglio fare una considerazione per mettere in evidenza come questi stanziamenti della Regione, concepiti per venire incontro a situazioni difficili, a territori che versano in situazione di grave difficoltà, oggi rischiano di essere assolutamente in contrasto con la situazione generale della Regione. Il collega Sanna ha fatto riferimento alla zona di Ottana e alle zone interne, io richiamo l'attenzione di quest'Aula su un'altra zona industriale, che è quella di Porto Torres, dove nell'arco degli ultimi 10 anni sono stati persi oltre 10 mila posti di lavoro. Noi non possiamo, pertanto, non aprire un ragionamento a tutto tondo su come utilizziamo le risorse della Regione per venire incontro e per sostenere le situazioni di difficoltà, perché se non lo facessimo faremmo un torto alla gran parte del popolo sardo.

Ovviamente non metto in discussione il voto a questo progetto di legge, credo che, però, servirà un momento di riflessione maggiore, più avanti, affinché, su questo tema, si faccia un ragionamento di maggiore giustizia ed equità tra territori.

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame del titolo e del relativo emendamento.

(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:

Autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Diana Mario - Sanna Giacomo - Pittalis - Steri

Titolo

Nel titolo, dopo la parola "geominerario" sono introdotte le seguenti parole: "e norme urgenti in materia di sostegno al reddito dei lavoratori in ammortizzatore sociale". (3).)

Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta lo accoglie

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione il titolo.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del titolo.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Milia, Rassu e Vargiu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Planetta - Tocco - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 66

astenuti 3

maggioranza 34

favorevoli 66

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1:

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalità

1. Ai sensi dell'articolo 18, comma 43, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), ed in coerenza con gli impegni di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 46/9 del 21 novembre 2012, è autorizzato l'intervento finanziario della SFIRS Spa, società in house e soggetta a direzione e coordinamento della Regione autonoma della Sardegna, per:

a) sottoscrivere e contestualmente concedere in leasing finanziario le azioni del capitale sociale di una nuova società, di seguito denominata NewCo, per i fini e ai sensi dell'articolo 3;

b) concedere, alla NewCo, un finanziamento soci nella forma del prestito partecipativo, per i fini e ai sensi dell'articolo 4.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, colleghi, segnalo alla vostra attenzione un aspetto dell'articolo, che va coordinato con gli interventi che la Regione sta effettuando in quell'area. La Regione in quell'area sta realizzando sostanzialmente un accordo di programma che tenta di replicare, e qualche volta anche di "efficientare", tutta una serie di previsioni normative che in questa legislatura sono state pensate per altre aree, le cosiddette aree di crisi (nelle quali rientrano le aree di Porto Torres, Ottana, Olbia, La Maddalena eccetera) in aggiunta a una procedura che prevede bandi, selezioni, manifestazioni di interesse, e che non prevede le formule finanziarie qui inserite. Quindi, in aggiunta al tentativo di far emergere un'imprenditoria che si confronti con le previsioni europee, che si confronti con il rilancio dell'economia a partire da chi c'è in questo territorio, si pensa di intervenire in una NewCo.

Ora, in una NewCo si può intervenire, per esempio, con un prestito partecipativo, però quando in un articolo prevediamo di intervenire con un leasing finanziario e con un prestito partecipativo, noi stiamo, di fatto, intervenendo con intero capitale regionale a costruire e a costituire una società privata. Io sono contrario alla sommatoria degli interventi, cioè al prestito partecipativo unito al leasing finanziario. Questa formula, infatti, domani potrebbe essere esportata, e allora ci troveremo da una parte a concludere gli accordi di programma per le piccole e medie imprese, dall'altra a elargire i capitali alle grandi imprese sotto forma di leasing finanziario e di prestito partecipativo.

Se questa è la formula che noi pensiamo di mettere in atto rispettando poi gli obblighi di equilibrio di finanza pubblica, e contemporaneamente tener fede all'impegno di ridurre le spese generali di gestione della Regione e ridurre la spesa sanitaria, beh, io credo che ci sia qualche contraddizione. Per sviluppare questo genere di politica ci vuole una cassaforte ricchissima! Perché, ripeto, non stiamo intervenendo con una quota, stiamo coprendo e, secondo me, è sbagliata l'impostazione, è sbagliata dal punto di vista dello Stato.

Quindi, Presidente, quando si arriverà al voto io le chiederei la cortesia di indire la votazione per parti fino alla lettera a), e poi la lettera b).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, proprio in merito a quanto sostenuto ora dal collega Maninchedda vorrei sottolineare che il prestito partecipativo è una formula finanziaria che mira alla remunerazione del capitale investito da parte di un socio che copre anche la quota di pertinenza di altro socio, e sono prestiti partecipativi a breve e medio periodo. Ora, è chiaro che qui si usa una dicitura, "prestito partecipativo", per qualcosa che poi prestito partecipativo non è, che in nessun caso può essere denominato o equiparato a un prestito partecipativo, per il meccanismo di partecipazione della SFIRS che è stato previsto, anche perché bisognerebbe stabilire un tasso di riferimento che generalmente è riferito all'utile d'impresa. Questo è il meccanismo del prestito partecipativo. Ora mi sembra che nessuno in quest'Aula intenda ostare all'ennesimo "pannicello caldo" che si cerca di trovare per risolvere la gravosa situazione occupazionale del Sulcis.

Vorrei ricordare ai colleghi che questi interventi, come anche quelli per salvare il Teatro Lirico di Cagliari (soltanto nell'annata 2012 c'è costato 19 milioni e 200 mila euro) rientrano tutti nel patto di stabilità. Come possono allora gli Assessori affermare di non poter finanziare, per esempio, un intervento di 25 mila euro sulla coltura, o sui trasporti, sull'industria, sull'agricoltura, con la giustificazione che il patto di stabilità non lo consente, oppure negare il finanziamento degli assegni di merito agli studenti fuori sede, e allo stesso tempo trovare sempre il modo di spendere centinaia di milioni per interventi urgenti quali quelli che ho richiamato poc'anzi? Fra l'altro l'intervento per il Sulcis non fa nemmeno parte di un piano industriale di largo respiro che possa fornire qualche indicazione per una soluzione definitiva dei gravosi problemi di quel territorio.

Sono voluto intervenire adesso, dopo aver votato a favore, per dire che quelle popolazioni soffrono della sindrome di Stoccolma; la povera gente del Sulcis soffre della sindrome di Stoccolma, cioè hanno dei carcerieri, che decidono la politica di quel territorio, che li costringono a rincorrere soluzioni di bisogno. Siamo vent'anni che interveniamo! Ho fatto due conti molto veloci. La Regione Sardegna è intervenuta nel Sulcis per circa 1 miliardo negli ultimi 12 anni e io chiedo alla gente del Sulcis: ve ne siete accorti? Cosa vi è arrivato di tutto questo fiume di denaro che con diversi provvedimenti urgenti e continui il Consiglio regionale ha approvato per venirvi incontro, per darvi un futuro, una speranza, un lavoro, una libertà, perché il lavoro è libertà? Io mi chiedo dove vogliamo andare se si continua a intervenire con il solito pannicello caldo proposto dai carcerieri di quel territorio senza che per esso si intraveda una soluzione praticabile.

Signori, noi ci dobbiamo abituare a fare anche di conto. Negli articoli successivi abbiamo stanziato per i 500 lavoratori socialmente utili del Sulcis circa 25 milioni di euro ma a seguito di un errore della Giunta nel quantificare l'intervento e il numero delle persone abbiamo dimenticato i 54 lavoratori della Rockwool. Adesso stiamo cercando di rimediarvi inserendo 3 milioni di euro in più. Ma avete fatto una divisione? Avete diviso 25 milioni per 500 posti di lavoro? Sapete quanto fa? Fa 50 mila euro a posto di lavoro.

Allora io chiedo agli operai del Sulcis: avete ricevuto 50 mila euro all'anno per posto di lavoro? No! Il costo massimo di un operaio, anche specializzato, è di 28 mila euro l'anno, e allora la società che gestisce questi fondi cosa ne fa degli altri 22 mila? Li utilizza per costruire muretti a secco? Oltretutto per costruire i muretti a secco non si deve neppure spendere per comprare la materia prima perché si trova in loco! Per i 54 operai della Rockwool stanziamo 3 milioni; ora quanto fa 3 milioni diviso 54? Fa 55 mila euro a posto di lavoro, e quel posto di lavoro non costa più di 24 mila euro l'anno. Dove vanno questi soldi? Cosa producono? Che futuro state costruendo? E, relativamente agli altri 3 milioni di euro che stiamo stanziando con l'emendamento per gli altri 70 che abbiamo dimenticato, quanto fa la divisione? Fate di conto: fa 43 mila euro a posto di lavoro.

Non sono dirigenti, purtroppo, sono operai che per quanto specializzati non costeranno mai né 44, né 50, né 55 mila euro, ma l'Ifras sì, costa anche di più! Ci costa 25 milioni, più 3 milioni, più altri 3 milioni, cioè 31 milioni, ai quali vanno aggiunti agli altri centinaia di milioni che abbiamo stanziato nel 2011. E tutto questo per ritrovarci un Sulcis in ginocchio, che ci si costringe anche a non dare risposte a Porto Torres, a non dare risposte a Olbia, a Oristano, a Nuoro, ad Arbatax, ad alcune zone della vasta provincia di Cagliari, al Medio Campidano, all'agricoltura, alla scuola, agli studenti, ai giovani, alla ricerca, alla sanità. Sono centinaia di milioni che state buttando via perché non avete nessun concetto di programmazione del lavoro, di costruzione di opportunità di lavoro, perché non spetta alla politica, a noi, a voi, dare lavoro, spetta a noi creare le opportunità per il lavoro.

Invece stiamo continuando a percorrere la via dell'assistenza, che è molto più conveniente per la politica, perché con l'assistenza la politica lega, crea le condizioni di dipendenza, non dà la libertà, tant'è che questi territori più poveri, questi territori più costosi alla comunità e più assistiti, sono anche quelli meno liberi. Ecco perché, dico, è vero che non possiamo togliere il pane a questa gente, ma è anche vero che sta arrivando il momento in cui questa gente forse ci farà inghiottire dei bocconi amari perché è stanca dell'elemosina della Regione e vuole progetti seri per il futuro dei giovani e delle famiglie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 1, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

(Interruzione del consigliere Gian Valerio Sanna)

PRESIDENTE. Mi scusi, ha ragione, aveva chiesto la votazione per parti. Annullo la votazione e riprocediamo.

Articolo 1, è stata chiesta la votazione per parti, quindi votiamo sino alla lettera a).

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 fino alla lettera a).

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Capelli, Diana Mario, Lotto, Solinas Antonio e Stochino hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Campus - Mulas - Piras - Planetta - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 62

astenuti 5

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la lettera b) dell'articolo 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Presidente, pronuncerò una brevissima dichiarazione di voto perché non posso non lasciare una traccia agli atti, anche se poi con la votazione dimostrerò la mia intenzione di voto, perché ci sono dei passaggi, di questo testo di legge (e questo è uno) che mi lasciano estremamente perplesso. Sembra un contratto, sembra un accordo di affari tra imprese. Quando al comma 3 dell'articolo 4 leggiamo che "le condizioni del contratto di prestito partecipativo sono oggetto di specifiche pattuizioni, coerenti con il principio dell'investitore privato in un'economia di mercato" e che "gli impegni finanziari discendenti dal contratto di prestito partecipativo sono soggetti all'approvazione della United Company Rusal PLC ed al consenso delle sue banche creditrici", ci sembra di trovarci di fronte a commi e postille di un contratto finanziario!

Questo è un consesso legislativo. Io mi chiedo davvero quanti dei miei colleghi (incluso me stesso) siano consci di quello che stanno votando, per cui io mi asterrò su questa votazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Voglio solo richiamare l'attenzione sul fatto che questo comma si collega all'articolo 4, che stabilisce le modalità di concessione ed erogazione del prestito partecipativo. Io non ho tempo di illustrare il mio pensiero sulla formulazione del contratto previsto all'articolo 4 ma vi invito alla lettura perché così vi renderete conto che il rimborso del prestito partecipativo avviene in quota capitale. E' detto, infatti, chiaramente che si prevede "l'accollo del rimborso delle quote in linea capitale da parte della Eurallumina Spa e della United Company Rusal PLC e la successiva conversione del credito nascente dal suddetto accollo in capitale e/o riserva in conto capitale della NewCo".

Io presumo che questa legge dovrà essere comunicata alla Unione europea, e chiedo che rimanga agli atti che sarà cassata e respinta, soprattutto per come è contrattualmente strutturato il prestito partecipativo all'articolo 4. E' così ovvio che non possiamo prendere in giro nessuno; lo sappiamo già da ora che da Bruxelles ci verrà negata l'autorizzazione

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Anch'io mi asterrò su questo punto perché più leggo questa norma e più mi rendo conto che ci sono delle questioni che probabilmente dovevano essere affrontate con maggior chiarezza. Quando si mette in piedi una NewCo, alla NewCo si affida la parte buona della società mentre quella parte che deve essere messa in discussione va affidata a una bad company. Allora io non vedo in questo dispositivo una soluzione che ci possa mettere al riparo dalle considerazioni che ha fatto l'onorevole Capelli.

Ci sono esperienze diffuse in Italia sulle NewCo, ce n'è una caterva in tutte le Regioni e in tutte le province. Credo che solo una o due siano andate avanti, tutte le altre hanno avuto grossissimi problemi. Allora io spero che chi ha studiato questa materia, l'abbia studiata con la convinzione di dare serenità alla NewCo ma soprattutto a noi che votiamo, e siccome io questa serenità in questo momento non ce l'ho preferisco astenermi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1, lettera b).

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Espa, Murgioni, Pittalis e Solinas Antonio hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Murgioni - Obinu - Peru - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Maninchedda - Planetta - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Diana Mario - Manca - Meloni Valerio - Mula - Mulas - Piras - Randazzo - Sanna Gian Valerio - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 54

astenuti 12

maggioranza 28

favorevoli 51

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entità dell'intervento e copertura finanziaria

1. L'intervento finanziario della SFIRS Spa, per le azioni di cui ai punti a) e b) del comma 1 dell'articolo 1, è determinato in un ammontare complessivo non superiore ai 20 milioni di euro, finalizzato all'infrastrutturazione, al risparmio e all'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis.

2. Le spese derivanti dall'attuazione dell'intervento di cui al comma 1 trovano copertura a valere sui fondi di cui all'articolo 5 della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010) (UPB S01.03.010).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). L'articolo 2 prevede che gli oneri finanziari ammontino in totale a 20 milioni di euro, ma l'articolo 7 al secondo comma prevede lo stesso stanziamento per le annualità 2014, 2015 e 2016, quindi 20 milioni l'anno per quattro anni. Se non si vuole questo il secondo comma deve essere emendato altrimenti non è comprensibile.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Per quanto riguarda l'articolo 6 lo stanziamento è riferito agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016, però per gli anni successivi si fa riferimento alla legge di bilancio.

PRESIDENTE. L'articolo 6 è relativo all'incremento finanziario per la Rockwool; non c'entra niente con la SFIRS.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Ma anche l'articolo 7 si riferisce al fondo per nuovi oneri legislativi e riguarda la copertura finanziaria relativa alla stabilizzazione dei lavoratori ex Rockwool.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, la legge non si riferisce esclusivamente all'Eurallumina, si riferisce anche all'incremento finanziario necessario per dare copertura alla stabilizzazione dei lavoratori ex Rockwool.

Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Modalità di intervento nel capitale sociale della NewCo

1. La SFIRS Spa, mediante la sottoscrizione e concessione in leasing finanziario delle azioni, detiene una quota di minoranza, comunque non superiore al 40 per cento, del capitale sociale della NewCo, da liberare in funzione del fabbisogno finanziario connesso all'investimento.

2. La partecipazione della SFIRS Spa al capitale sociale della NewCo e la contestuale concessione in leasing finanziario delle azioni é subordinata all'avvenuto dissequestro del bacino dei fanghi rossi da parte del Tribunale di Cagliari ed all'esito positivo dell'accertamento del merito di credito in capo ad Eurallumina Spa e United Company Rusal PLC che assumono la veste di soggetti obbligati al pagamento dei canoni di leasing.

3. Le condizioni del contratto di leasing finanziario di azioni sono oggetto di specifiche pattuizioni, coerenti con il "principio dell'investitore privato in un'economia di mercato" (cosiddetto PIEM). Gli impegni finanziari discendenti dal contratto di leasing sono soggetti all'approvazione della United Company Rusal PLC e al consenso delle sue banche creditrici.

4. L'oggetto sociale della NewCo prevede la costruzione di una centrale a cogenerazione, alimentata a carbone, e le infrastrutture correlate per la produzione di vapore ed energia.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Modalità di concessione ed erogazione del prestito partecipativo

1. Il finanziamento soci, in forma di prestito partecipativo, é previsto nella misura massima di 6,8 milioni di euro da erogare in funzione del fabbisogno finanziario della NewCo connesso all'investimento, e prevede l'accollo del rimborso delle quote in linea capitale da parte della Eurallumina Spa e della United Company Rusal PLC e la successiva conversione del credito nascente dal suddetto accollo in capitale e/o riserva in conto capitale della NewCo.

2. La concessione da parte della SFIRS Spa del finanziamento di cui al comma 1 è subordinata all'esito positivo dell'accertamento del merito di credito in capo alla NewCo, a Eurallumina Spa e alla United Company Rusal PLC che assumono le vesti di soggetti obbligati al pagamento degli interessi e al rimborso del capitale finanziato.

3. Le condizioni del contratto di prestito partecipativo sono oggetto di specifiche pattuizioni, coerenti con il "principio dell'investitore privato in un'economia di mercato". Gli impegni finanziari discendenti dal contratto di prestito partecipativo sono soggetti all'approvazione della United Company Rusal PLC ed al consenso delle sue banche creditrici.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Ulteriori adempimenti in capo alla SFIRS Spa

1. La sussistenza delle condizioni di cui agli articoli 3 e 4 è accertata e garantita dalla SFIRS Spa.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Milia, Rassu e Tocco hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Campus - Capelli - Diana Mario - Mulas - Piras - Planetta - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 62

astenuti 7

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6 e del relativo emendamento. (Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e del relativo emendamento:

Art. 6

Incremento di stanziamento

1. Lo stanziamento finanziario di cui all'articolo 11, comma 1, della legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi), è incrementato di ulteriori euro 3.000.000 per ciascuno degli anni 2013-2014-2015-2016.

Emendamento sostitutivo parziale Pittalis - Diana Giampaolo - Daniele Cocco - Meloni Francesco - Uras - Sanna Giacomo - Diana Mario

Articolo 6

Lo stanziamento finanziario di cui all'artICOLO 6, comma 1, è incrementato di ulteriori euro 3.000.000 per ciascuno degli anni 2013-2014-2015-2016. (1).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Intervengo per chiedere un chiarimento alla Giunta in merito alla coerenza delle cifre. Faccio riferimento al testo originario, quello presentato dalla Giunta, dove si dice che c'è la necessità di intervenire per ulteriori 3 milioni su 54 lavoratori. Stiamo parlando, come è stato già evidenziato in un intervento precedente, di 55 mila euro per anno per ognuno dei 54 lavoratori, cioè 4500 e passa euro per 13 mensilità. Ora vorrei conoscere dalla Giunta quanto finisce realmente in tasca a questi lavoratori e sulla base di quali qualifiche, e dove vanno a finire gli altri soldi. Io non posso approvare una spendita di questo livello così poco chiara per 54 lavoratori senza entrare nel merito. E ricordo che provengo da un territorio dove ci sono problemi come quello della Vinyls, e i lavoratori non hanno visto né 4500 euro per 13 mensilità né 55 mila euro per annualità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Vorrei capire se questo emendamento è un sostitutivo parziale.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 1, che poi sarà oggetto di un emendamento orale che illustrerà l'onorevole Uras, è formulato comunque male, perché intendeva sostituire l'importo indicato all'articolo 6 (3 milioni di euro) con altro importo (6 milioni di euro).

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, alla luce di ciò che ci ha comunicato la Giunta e della precisazione che lei cortesemente ha voluto fare, voglio esprimere alcune considerazioni. Certo il comma 1 dell'articolo 7 fa riferimento esclusivamente all'incremento finanziario relativo ai lavoratori ex Rockwool, il problema è che così (ponendo che il comma 2 sia coordinato con il comma 1, per cui si stia parlando esclusivamente, ma il comma 2 non lo dice, di quanto disposto dall'articolo 6) entriamo nel merito di quello che diceva l'onorevole Campus.

Lo stanziamento di 3 milioni è infatti comprensibile, ma immaginare che questi 3 milioni vengano spalmati per cinque anni, senza nessun piano che ci consenta di capire come stiamo riutilizzando questi lavoratori e li stiamo ricollocando sul mercato, conferisce all'intervento un carattere completamente diverso. Cioè una cosa è coprire le spalle ai lavoratori e indirizzarli, altro è stabilizzarli sostanzialmente per sempre. Io ho sempre votato le leggi di stabilizzazione, ma facciamo attenzione perché noi non avremo più le risorse per risolvere l'emergenza in questi termini, non le avremo più. Noi potremo fare degli interventi annuali, biennali, ma farli quadriennali diventa una operazione insostenibile.

Avevo capito bene, quindi, che l'esborso complessivo per questa legge alla fine diventa di 32 milioni: 20 milioni per il capitale e altri 12 milioni (3 milioni all'anno per 4 anni) per i lavoratori. Colleghi, io credo che ci si debba riflettere un po'. Possiamo decidere di stanziare quei 3 milioni per un anno, per due anni, ma perché stiamo già rinunciando all'idea di ricollocare sul mercato questi lavoratori? Non lo so. Domani altri lavoratori ci chiederanno la stessa tutela, uguale, e non potremo non dargliela, e non avremmo le risorse finanziarie per dargliela! Quindi mantengo le mie perplessità.

PRESIDENTE. Allora mi corre l'obbligo, onorevole Maninchedda, per far capire meglio all'Aula, fare qualche precisazione alla luce anche di quanto da lei richiamato. Se dovesse essere approvato l'articolo 6, senza l'emendamento di cui poi dirà l'onorevole Uras, il finanziamento a favore della ATI-Ifras verrebbe incrementato di altri 3 milioni di euro, quindi il finanziamento complessivo alla ATI-Ifras sarebbe di 28 milioni di euro. Questi 3 milioni di euro richiamati all'articolo 6 si riferiscono ai lavoratori ex Rockwool.

C'è poi un altro emendamento orale, che sostituisce completamente l'emendamento numero 1, sempre che l'Aula sia d'accordo, e che prevede un ulteriore stanziamento di 3 milioni di euro, ma non a favore della ATI-Ifras, ma a favore dei Comuni che abbiano ancora i lavoratori LSU del decreto legislativo numero 468 del 97 (come riformato dal decreto legislativo numero 81 del 2000) che non sono stati oggetto di alcuna stabilizzazione. In tutto alla ATI-Ifras andrebbero 28 milioni di euro, se l'articolo 6 della presente legge dovesse essere approvato; i 3 milioni aggiuntivi di oggi sono relativi ai lavoratori ex Rockwool.

Prima di dare la parola all'onorevole Gian Valerio Sanna faccio illustrare, se lei è d'accordo onorevole Sanna, all'onorevole Uras un emendamento orale, sostitutivo totale dell'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Come è ben noto quasi tutti i lavoratori del bacino LSU sono stati stabilizzati, chi in società in house degli enti locali, chi in società private che hanno ricevuto in assegnazione diretta appalti dalla pubblica amministrazione accollandosi i lavoratori socialmente utili che dovevano essere impegnati nella realizzazione di quei servizi, chi addirittura dentro le pubbliche amministrazioni, integrando la dotazione organica e quindi finendo dentro i ruoli di quelle pubbliche amministrazioni. Questo riguarda la Regione, ma riguarda anche le pubbliche amministrazioni dello Stato, riguarda anche le pubbliche amministrazioni locali.

Rimane un esiguo numero di lavoratori che ancora sono assegnati senza alcuna copertura previdenziale. Questi lavoratori stanno in alcuni Comuni, e la finalità di questo provvedimento è consentire ai Comuni di mantenerli in quella condizione, ed eventualmente verificare se è possibile attivare procedure di contribuzione volontaria che gli garantiscano un minimo di copertura previdenziale. Gli LSU sono, infatti, una vicenda tragica di lavoro nero di Stato.

Quindi la finalità dei 3 milioni che noi assegniamo ai Comuni è questa, non è altra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voglio solo rivolgere una domanda alla Giunta. Siccome stiamo incrementando un finanziamento, deduco che questo finanziamento si incrementi rispetto ad un altro finanziamento, che nella fattispecie è un finanziamento che stiamo gestendo ad horas in dodicesimi, se capisco bene. La domanda è questa, Assessore: qual è l'urgenza?

Io vorrei, infatti, che venisse fugata da questa'Aula l'idea che si approvino questi provvedimenti sotto elezioni per scopi diversi dai bisogni reali. Quale ragione straordinaria ci porta oggi a discutere di questo, al di fuori del bilancio di previsione della Regione per il 2013? Vorrei una risposta precisa, perché sono fondi aggiuntivi a fondi che esistono già, e che per il momento avrebbero potuto dare copertura. E le chiedo anche se le sembra legittimo che questi fondi vengano attinti dal fondo nuovi oneri legislativi senza bilancio di previsione.

Da dove li prende questi soldi, se non c'è bilancio di previsione, e nuovi oneri legislativi non esistono, se non ipotecando parte di quegli oneri a valere sul bilancio del 2013? Siamo coscienti di tutto ciò? Se siamo coscienti facciamolo pure, io comunque ho necessità di capire l'urgenza di questo provvedimento al di fuori della discussione del bilancio di previsione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'industria. Ne ha facoltà.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Preliminarmente vorrei chiarire all'onorevole Campus che la quota prevista, e quindi stanziata, assolve a due aspetti: uno è ovviamente la retribuzione e la posizione dei contratti dei lavoratori; l'altro è l'impegno per i lavori. Se infatti ATI-Ifras ha il finanziamento per il ripristino ambientale, per eventuali bonifiche dei lavori del Parco geominerario, la quota deve intendersi comprensiva dell'uno e delle altre. Quindi i lavoratori non percepiranno cifre strabilianti, percepiranno, come ho detto prima, quanto gli spetterà in base a contratti di servizio che potranno essere poi eventualmente integrati con le contrattazioni di secondo livello.

L'altro aspetto che volevo sottolineare è che questi soldi alla fine dovranno essere rendicontati, perché ATI-Ifras non li riceve tout court, ma dovrà dimostrare di aver pagato tot lavoratori e tot lavori e tot servizi. Se non rendiconterà non gli verranno erogarti i fondi.

Vorrei anche precisare che la parte integrativa di cui parlava l'onorevole Uras nel suo emendamento trova copertura con il risparmio complessivo, che è andato ad integrare ovviamente il fondo per nuovi oneri legislativi che viene proprio da un risparmio del Consiglio regionale già comunicato all'Assessorato della programmazione…

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Quale bilancio?

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Quello per l'anno 2013.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Non c'è! Non l'abbiamo approvato!

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. No! Stiamo parlando di soldi programmati, che sono stati indicati. La copertura è stata data dall'Assessorato della programmazione e del bilancio, quindi le indicazioni sono presenti in legge. Vorrei anche chiarire che la convenzione può essere firmata e sottoscritta esclusivamente per tutte le persone che sono coinvolte.

Vorrei ricordare che abbiamo approvato la legge numero 25 del 2012 per 500 lavoratori che facevano parte del pacchetto di ATI Infras, quindi i 3 milioni integrativi per i lavoratori ex Rockwool sono 3 milioni che rientrano nella disponibilità nel corso dell'anno 2013.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Poiché non vi sono opposizioni alla presentazione dell'emendamento orale, metto in votazione l'emendamento orale sostitutivo totale dell'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7 e del relativo emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 e del relativo emendamento:

Art. 7

Norma finanziaria

1. Per quanto disposto all'articolo 6 si fa fronte mediante incremento di pari importo nella UPB S04.06.005 (cap. SC04.1369) nel bilancio della Regione per l'annualità 2013 mediante prelievo dalla UPB S08.01.002 (Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente).

2. Per le annualità 2014, 2015 e 2016, si provvede mediante la legge di bilancio per i medesimi anni.

Emendamento aggiuntivo Uras - Pittalis - Giampaolo Diana - Mario Diana - Steri - Sanna Giacomo - Dedoni - Salis - Dessì

Articolo 7

Dopo l'articolo 7 è introdotto il seguente articolo:

"Art. 7 bis

Formazione professionale ex L.R. 47/1979

Nelle more della definitiva riorganizzazione del sistema della formazione professionale regionale e del superamento della lista speciale di cui alla L.R. 3/2008, al personale ex L.R. 47/1979, in cassa integrazione o mobilità in deroga, oltre la seconda proroga scaduta al 31.12.2012, è assicurato per l'anno 2013, con provvedimento dell'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, previa deliberazione della Giunta regionale, il trattamento economico in godimento al 31 dicembre 2012, con sussidio integrativo e/o sostitutivo delle misure nazionali di sostegno al reddito, attribuite nel precedente esercizio, al fine di dare continuità alle attività svolte dal predetto personale presso le P.A. regionali e locali.

Agli oneri derivanti dalla applicazione del presente articolo, valutati in euro 600.000, si fa fronte nell'ambito dello stanziamento del Fondo regionale per l'occupazione di cui alla UPB S06.06.004 determinato tramite la legge di bilancio per l'anno 2013." (2).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). L'Assessore ha chiarito quali sono gli incrementi e quali sono le finalità, io però vorrei ricordare all'Assessore, anche se arriviamo in tempi in cui i costumi politici ed amministrativi sembrano la legge e non questioni a cui sarebbe opportuno contrapporsi, che non si possono elargire finanziamenti senza chiedere poi un minimo di rendicontazione.

L'ATI Infras ha infatti vinto la gara per la gestione dei lavoratori e, insieme ai lavoratori, si aggiudica i lavori che lei giustamente ha detto vengono finanziati. Vogliamo rimanere in queste logiche? Vogliamo rimanerci per altri cinque anni? Questa è la mia domanda, perché io sono d'accordo a salvare i lavoratori, però mi pare il minimo che alla fine si debba rendicontare sull'utilizzo di questi finanziamenti.

Ma vogliamo rimanere in queste logiche? Io sono prontissimo a farmi carico dell'ultimo disoccupato, l'ho sempre fatto! Non sono più disponibile a farmene carico creando ogni volta processi che non producono sviluppo, producono stipendi e che noi distribuiamo a valere su un Irpef e su un'IVA che stanno diminuendo perché non stiamo producendo più niente. ATI-Ifras è il paradigma: conquista la gestione di uomini e attraverso gli uomini si "ciuccia" le bonifiche!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna già Domani). Siccome stiamo votando per alzata di mano vorrei che fosse chiaro che io nutro fortissimi dubbi che si possa votare l'articolo 7. Noi siamo praticamente all'inizio del secondo mese dell'anno e non abbiamo ancora la legge finanziaria perché la Giunta ha scelto di procedere con l'esercizio provvisorio per non esporsi in campagna elettorale. Però noi oggi stiamo votando, o meglio voi state votando affinché questo disegno di legge trovi copertura nel bilancio 2013 (che non abbiamo visto) in una specifica unità previsionali di base, cioè il fondo per nuovi oneri legislativi.

Mettiamo il caso che la Giunta ci presenti una legge finanziaria dove non c'è copertura per questa voce o che questo Consiglio decida diversamente. E' chiaro che se stiamo votando questo finanziamento ci dobbiamo anche moralmente e materialmente impegnare a far sì, sia come Giunta, sia come Consiglio, che ci siano almeno 30 milioni su quella UPB. E per la mia esperienza in materia di finanziarie approvate in questo Consiglio regionale non ci metterei davvero, se fossi al posto di quei lavoratori, la mano sul fuoco! Per cui io, Presidente, anche se non verrà chiesta la votazione nominale che renderebbe evidente il mio voto, dichiaro la mia astensione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Valgono le stesse considerazioni del collega Campus, con l'aggiunta che l'Esecutivo farebbe bene a suggerire all'Aula un emendamento orale che prevedesse la comunicazione e la notifica alla Unione europea. Lo sappiamo bene che è obbligatorio, ma in questa Regione, dove costumi legislativi cambiano a seconda delle esigenze, è anche capitato che l'obbligo della notifica non sia stato rispettato e che si siano generati debiti che stiamo pagando proprio a causa di queste inadempienze e dimenticanze. Allora siccome questo finanziamento costituisce un aiuto sarebbe logico che lei ci chiedesse di deliberare anche l'obbligatorietà della notifica all' Unione europea.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Faccio mia la proposta dell'onorevole Gian Valerio Sanna e non attendo neanche che sia la Giunta a presentare l' emendamento orale, lo presento io, perché questo discorso della notifica sta diventando un problema non di poco conto.

Proprio in quest'aula sulla legge numero 10 del 2010 (norme per lo sviluppo del trasporto aereo) è successo quello che normalmente non dovrebbe succedere (cioè la notifica non è stata fatta) e oggi ci troviamo con le società di gestione degli aeroporti a rischio chiusura per fallimento. Voi capite benissimo che dietro questa società ci sono dipendenti, lavoratori che non hanno nessuna responsabilità e allora, per impedire che accada per l'ennesima volta quello che è accaduto agli agricoltori, alla società di gestione degli aeroporti, a tanti altri, credo che sia un obbligo dell'Aula chiedere che questa legge vada notificata, se no avremo funzionari e dirigenti di turno che non l'applicheranno per paura che venga censurata dall'Unione europea. Si verificherà quindi un gioco al rimpallo con in mezzo la parte più debole: i lavoratori! Per evitare questo, Presidente, propongo all'Aula un emendamento orale che preveda l'obbligo di notifica.

PRESIDENTE. Sì, però deve comunicare il testo dell'emendamento orale, da aggiungere nell'articolo 7…

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). "La presente legge è notificata all'Unione europea per l'esame di competenza".

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, la proposta di presentazione dell' emendamento orale è accolta.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Io volevo comunque precisare che quando abbiamo predisposto la legge, che è nata come disegno di legge di Giunta, l'abbiamo costruita in modo tale che non avesse, in questa fase, necessità di notifica, perché questa sarà fatta successivamente dalla SFIRS. In questo momento non c'è la necessità di notifica perché non si sta violando nessuna legge di mercato.

Se voi guardate l'articolo 5, che è molto chiaro…

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Se ne rispondesse personalmente lei in solido io sarei d'accordo!

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. No perché comunque è la SFIRS che la notificherà poi. Noi in questo momento non stiamo autorizzando nessun aiuto di Stato, sto dicendo quello che sto dicendo.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, la discussione è chiusa.

URAS (Gruppo Misto). Volevo sapere se l'onorevole Zedda sta parlando come Assessore o come consigliere.

PRESIDENTE. L'Assessore ha parlato come Assessore e ha pronunciato l'intervento conclusivo della discussione sull'articolo 7.

(Interruzioni)

Scusate, un attimo di pazienza, l'onorevole Steri ha detto che la notifica all'Unione europea ovviamente si limita alla parte relativa all'Eurallumina e non all'incremento finanziario per i lavoratori della ex Rockwool e per gli altri. Siccome la norma finanziaria dell'articolo 7 si riferisce invece ai lavoratori ex Rockwool, in sede di coordinamento verrà inserita una norma che prevederà la notifica all'Unione europea limitatamente alla parte riguardante l'Eurallumina. Il Consiglio è d'accordo su questa soluzione?

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Intervengo solo per chiarire, e perché rimanga agli atti, che il prestito partecipativo è nei confronti di società private, di SpA, perciò non è vero che non si entra nelle considerazioni - che io non so saranno positive o negative, ritengo negative - della Unione europea, considerato anche, come è scritto nella relazione, che la NewCo è una società che avrà, come unici obiettivi, la costruzione e la gestione della centrale e delle infrastrutture correlate per la produzione di vapore ed energia elettrica.

Non è vero, quindi, che non stiamo intervenendo sul mercato; stiamo intervenendo sul mercato attraverso la capitalizzazione utilizzando lo strumento - aggiungo io, anomalo - del prestito partecipativo. Perciò credo che la comunicazione alla Unione europea sia assolutamente necessaria e obbligatoria, poi vedremo quali saranno le considerazioni che l'Unione europea farà. Ma non può dire l'Assessore in questa aula che non è parificabile ad un'attività di impresa.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cherchi - Corda - Diana Mario - Meloni Valerio - Mulas - Planetta - Porcu - Sanna Gian Valerio - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 54

astenuti 14

maggioranza 28

favorevoli 54

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 8

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo perché siano chiare a tutti noi le ragioni per le quali abbiamo votato tutti gli articoli e gli emendamenti di questo provvedimento e ci siamo assunti la responsabilità di condividere anche scelte che sappiamo avere profili di dubbia legittimità.

L'intervento sull'Eurallumina, come tutti gli interventi che hanno riguardato le imprese multinazionali che hanno operato in Sardegna e che si sono lasciate dietro "cadaveri sociali" e disastri ambientali, aveva una funzione che non era quella di garantire la ripresa dell'attività della filiera dell'alluminio ma quella di affrontare l'emergenza anche con ammortizzatori sociali e sostenere il reddito di quei lavoratori.

Che tutti gli interventi che riguardano quella filiera siano interventi, come dire, difficili, certamente osteggiati, qualche volta anche censurati dall'Unione europea, lo sanno anche i banchi di questo Consiglio. Come sanno tutti, e questo riguarda i lavoratori ex Rockwool, molti esponenti di organizzazioni dei lavoratori, di parti politiche, si sono recati nel luogo dove stavano questi lavoratori, cioè dentro la miniera, ottenendo anche un notevole ritorno mediatico (pagine intere di telegiornali) per richiamare questa politica ad assumersi la responsabilità di trovare una soluzione. E poi le soluzioni sono quelle che ci propone la Giunta.

Se io fossi la Giunta proporrei altre soluzioni, ma la Giunta che abbiamo è quella che ci meritiamo, e le responsabilità per questo tipo di Giunta sono maggiormente a carico di chi siede in certi banchi piuttosto che di chi siede in altri banchi. Però quella era la proposta, poi ha pasticciato l'Assessore del lavoro, hanno pasticciato i sui dirigenti, e non è la prima volta.

Noi abbiamo 27.600 lavoratori aventi titolo per la cassa integrazione e la mobilità in deroga e non abbiamo un trasferimento di un euro da parte dello Stato e non l'abbiamo neppure chiesto, e non siamo andati a seguire le procedure così come hanno fatto altri Presidenti e altri Assessori di altre Giunte. Abbiamo una tragedia sociale che si consuma giorno dopo giorno in questa Regione, abbiamo approvato un ordine del giorno un anno fa sulla vicenda Rockwool, abbiamo concluso un accordo più di un anno fa sulla stessa vicenda e adesso scopriamo che abbiamo assunto degli impegni, che la Giunta, la sua maggioranza ha assunto degli impegni, che questo Consiglio regionale votando all'unanimità quell'ordine del giorno ha assunto degli impegni.

Questi impegni li abbiamo assunti, e quindi io penso che sappiamo tutti in quale terreno difficile ci muoviamo, e sappiamo tutti che ci dobbiamo assumere responsabilità, ce le dobbiamo assumere anche perché non siamo stati in grado di tutelare questa Sardegna dallo "scippo" che lo Stato ha perpetrato trattenendo indebitamente risorse finanziarie che invece sarebbero dovute essere destinate a lenire i mali di questa Regione.

E allora facciamo quello che è possibile fare, io non mi vergogno di farlo, anche in mezzo alla confusione, io non mi vergogno di farlo, perché alla fine ci sono di mezzo i diritti dei lavoratori. Chiederei alla Giunta - e in questo ha ragione l'onorevole Capelli, ha ragione l'onorevole Campus, ha ragione l'onorevole Sanna, ha ragione l'onorevole Maninchedda - una maggior attenzione anche nei confronti dei soggetti su cui si interviene, perché non ci può essere chi soffre e chi approfitta delle sofferenze, chi ha diritti e chi invece ha privilegi.

La Giunta deve vigilare di più, perché in ogni caso arriverà la vigilanza su queste materie, a prescindere dalla volontà di ciascuno di noi, e quindi è meglio provvedere direttamente. Quindi, dove ci sono o si ipotizza ci siano sprechi è meglio intervenire prima, si può risparmiare. Quando noi mettiamo un tetto finanziario non spendiamo di meno, perché siamo obbligati comunque ad andare in fondo alla dotazione finanziaria che abbiamo speso, che abbiamo stanziato.

Ha ragione infine chi dice - e ce lo ricordava l'onorevole Campus - che gli impegni che stiamo assumendo adesso in legge hanno bisogno di essere poi confermati nella manovra finanziaria e di bilancio, e questa cosa pesa di più sulle spalle della maggioranza che ha i numeri per portare a compimento, ad approvazione, la manovra di bilancio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 8, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Sono stati presentati due ordini del giorno. Se ne dia lettura.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno:

Ordine del giorno Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Uras - Dedoni - Sanna Giacomo - Diana Mario - Oppi - Capelli - Obinu - Manca - Cuccu - Cucca - Planetta - Zuncheddu - Sechi - Ben Amara - Espa - Mariani - Barracciu - Solinas Antonio - Porcu - Corda - Agus - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Mula - Cossa - Cuccureddu - Rodin - Dessì - Vargiu - Peru - Campus - Sanna Matteo - Moriconi - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Lotto - Contu Felice - Lunesu - Contu Mariano Ignazio - Murgioni - Lai - Locci - Greco - Tocco - Piras - Floris Rosanna - Randazzo - Amadu - Artizzu - Bruno - Cappai - Cugusi - Gallus - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Sabatini - Sanjust - Sanna Paolo Terzo - Stochino sull'attuazione della legge regionale n. 25 del 2012. Delega all'Agenzia regionale del lavoro.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a seguito della discussione della proposta di legge n. 479 sull'autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e l'incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario,

PREMESSO che:

- il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi), nella quale è previsto espressamente che "nelle more della piena attuazione della legge regionale 25 maggio 2012, n. 11, concernente il riordino generale delle autonomie locali, gli organi che in via provvisoria garantiscono, in adempimento della legge regionale, la gestione delle funzioni amministrative delle soppresse province sarde, provvedano alla prosecuzione del servizio pubblico disciplinato dalla legge regionale 5 dicembre 2005, n.20 al quale sono preposti i Centri servizi per il lavoro (CSL), i Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e le Agenzie di sviluppo locale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008);

- nella stessa legge è inoltre previsto che la Giunta regionale può provvedere "per l'anno 2013, in attesa della riallocazione del predetto servizio pubblico nel competente livello istituzionale, a disciplinare, con propria deliberazione, le modalità operative a cui si devono attenere i predetti organi provvisori ovvero, quando sia impedito da ragioni oggettive, l'Agenzia regionale del lavoro a ciò delegata" al fine di assicurare la prosecuzione dell'attività dei CSL, CESIL e delle Agenzie di sviluppo locale, anche con riferimento all'utilizzo del personale professionalizzato di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 3 del 2008";

- permangono difficoltà ad operare, in alcune realtà, da parte degli organi delle soppresse province,

impegna Presidente della Regione e la Giunta regionale

a garantire l'integrale attuazione della legge regionale in argomento, delegando con proprio atto l'Agenzia regionale del lavoro ad operare in via sostitutiva. (1)

Ordine del giorno Uras - Ben Amara - Dedoni - Sanna Giacomo - Sechi - Cugusi - Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Diana Giampaolo - Cocco Pietro - Steri - Oppi - Pittalis - Diana Mario sul reinserimento dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2000.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a seguito della discussione della proposta di legge n. 479 sull'autorizzazione all'intervento finanziario della SFIRS Spa per l'infrastrutturazione, il risparmio e l'efficientamento energetico dell'area industriale di Portovesme - Sulcis e l'incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario,

VISTI:

- l'accordo sottoscritto in data 22 dicembre 2011;

- la convenzione sottoscritta il 21 dicembre 2001 tra la Regione Sardegna e l'ATI-Ifras, attuativa della convenzione quadro sottoscritta in data 23 ottobre e 4 dicembre del 2001 tra lo Stato, attraverso i Ministeri del lavoro e politiche sociali, dell'ambiente e della tutela del territorio, per i beni e le attività culturali ed il Ministero delle attività produttive e la Regione autonoma della Sardegna per l'affidamento dei servizi e delle attività necessarie per la predisposizione e la realizzazione di un piano pluriennale finalizzato alla stabilizzazione occupazionale dei soggetti impegnati in attività socialmente utili, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2000, rinvenienti dal progetto interministeriale ed interregionale denominato "Parco Geominerario della Sardegna";

CONSIDERATO che, al fine di perseguire gli obbiettivi socio-economici richiamati nelle citate convenzioni, esse sono rinnovate per il periodo 2013-2014-2015-2016, così come disposto dall'articolo 11, comma 1 della legge regionale n. 25 del 2012;

DATO che i lavoratori ex Rockwool saranno assunti a tempo indeterminato dalla società ATI-Ifras, nell'ambito degli interventi di cui alla sopra richiamata convenzione del 21 dicembre 2001;

RITENUTO che, nel caso venisse meno il rapporto di lavoro con la società ATI-Ifras, per ragioni non imputabili agli stessi lavoratori, debba essere garantita la salvaguardia della loro posizione lavorativa,

conferma

la validità delle prescrizioni contenute nell'accordo siglato in data 22 dicembre 2011 e impegna la Giunta regionale a ritenerle tali, e in particolare ad attivarsi per il reinserimento dei lavoratori in società anche diverse da ATI-Ifras operanti nel settore delle bonifiche, così come già espressamente citato nell'accordo del 22 dicembre 2011. (2).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 479.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.

Risponde no il consigliere: Piras.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Diana Mario - Meloni Valerio - Mulas - Planetta - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 59

astenuti 9

maggioranza 30

favorevoli 58

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Discussione della proposta di legge Maninchedda: "Modifiche alla legge regionale 28 ottobre 2002, n. 21 (Disciplina del referendum sulle leggi statutarie)". (405/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 405/A. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.

Scusi, onorevole Contu, non avevo visto l'iscrizione dell'onorevole Cossa sull'ordine dei lavori.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare sull'ordine dei lavori il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA (Riformatori Sardi). Presidente, io vorrei riproporre il problema che è stato posto dall'onorevole Meloni circa le priorità che si è data quest'Aula. Vorrei ricordare al Consiglio che noi ci troviamo nell'imminenza di una scadenza, che è quella del 28 febbraio, relativa alla legge sulle province, e abbiamo visto che anche la Giunta regionale, secondo noi inopportunamente, si è sentita in dovere di intervenire su una materia con un proprio disegno di legge, a suo dire per scongiurare il caos istituzionale. Peccato che le argomentazioni contenute nella relazione del disegno di legge vadano in senso esattamente contrario alle indicazioni referendarie.

Noi esprimiamo un giudizio negativo sul disegno di legge che ha approvato la Giunta regionale, aggiungendo che la decadenza del "decreto Monti" in materia di riordino delle province non sposta minimamente i termini del problema per quanto riguarda la Sardegna, dove alcuni referendum hanno fornito indicazioni chiare, non negoziabili per quanto riguarda le nuove province, fortemente vincolanti per quanto riguarda le province storiche.

Presidente, da quest'Aula parte un messaggio sbagliato: il messaggio che le province possano continuare a fare quello che hanno sempre fatto, come dimostrano anche recenti fatti di cronaca, ma l'elenco potrebbe essere molto lungo. E vorrei anche ricordare che c'è una provincia, quella di Cagliari, che ormai da un anno opera in una condizione di perfetta illegalità, perché è stata accordata una sorta di proroga tacita che non trova nessun riscontro e che si pone in violazione del testo unico e comunque di tutti i principi fondamentali in materia di enti locali.

Soprattutto il messaggio che parte è che il sistema resiste, che il sistema non riesce a farsi scalfire nemmeno da una spinta così forte, che lo status quo è immodificabile. Io credo Presidente - ed è questo il motivo per cui intervengo e insisto sulla richiesta di invertire l'ordine del giorno - che oggi, soprattutto oggi, quest'Istituzione non possa permettersi il lusso di inviare un segnale di questo genere.

Questo è il motivo per cui, Presidente, chiedo che venga invertito l'ordine del giorno e chiedo che la Conferenza dei Capigruppo ritorni sulle decisioni assunte ed esamini immediatamente il testo di legge approvato dalla Commissione in materia di province (che è sicuramente migliorabile) e affronti e risolva il problema delle stesse prima che si determinino situazioni difficilmente gestibili.

PRESIDENTE. Onorevole Cossa, essendo le leggi già iscritte all'ordine del giorno, la materia è sottratta alla disponibilità della Conferenza dei Capigruppo, e quindi su un'eventuale inversione si può esprimere soltanto l'Aula. Lei ha posto una questione sull'ordine dei lavori, che prevede l'intervento di un oratore a favore e un oratore contro, dopodiché l'Aula voterà, ed è necessaria la maggioranza dei due terzi dei votanti.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Sarò brevissimo. Io intervengo a favore della proposta, però, siccome sono stato assente qualche giorno, probabilmente ho perso qualche puntata. Vorrei pertanto capire se i Riformatori sono in Giunta e in maggioranza, considerato che mi informano su questo D.L. della Giunta che ha prorogato le province.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare contro il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io vorrei intervenire contro, perché, come ha anche ricordato il collega Cossa, mi sembra che la nostra legislatura manifesti un momento di impasse, c'è una confusione istituzionale non piccola, con una Giunta regionale che prende iniziative legislative in contrasto non solo con la sua maggioranza, ma anche con il Consiglio regionale, che va per conto suo, denuncia un caos legislativo che, evidentemente, essa stessa genera (non riuscendo a mettere insieme una maggioranza politica in questo Consiglio) e prende iniziative (come gli anticorpi di un malato grave) addirittura contro se stessa.

Ma allora, in questo caos, autogenerato e autoimmune, di cui la stessa Giunta è protagonista, noi, purtroppo, (dico purtroppo perché non me ne rallegro) possiamo soltanto affidarci all'opera pia della Conferenza dei Capigruppo che cerca, in questo mare in tempesta, di portare questa legislatura a una conclusione che non potrà essere dignitosa, ma speriamo almeno tappi qualche buco.

Credo che l'onorevole Cossa non debba essere anche lui protagonista di questa confusione e rassegnarsi al fatto di una maggioranza che non c'è, ma debba trarne le conseguenze. E' in una Giunta che è in contrasto con le stesse cose che ci ha detto, e quindi anche lui, credo, per il bene e per un prosieguo che non può essere dignitoso ma spero, ripeto, sufficiente, di questa legislatura, non possa far altro che rimettersi a quella che speriamo possa essere la saggezza della Conferenza dei Capigruppo. Per cui il mio voto è contrario, con tutto quello che ne consegue sul piano politico, che spero possa essere recepito dai colleghi Riformatori.

PRESIDENTE. L'Aula adesso è chiamata a votare sulla proposta dell'onorevole Cossa. Il Regolamento prevede…

(Interruzioni)

Scusate! A favore ha parlato l'onorevole Capelli… onorevole Vargiu! Ha argomentato come ha ritenuto opportuno, però ha detto che era a favore della proposta.

FRANCESCO MELONI (Riformatori Sardi). L'onorevole Capelli è contro!

PRESIDENTE. No, scusi, onorevole Meloni, per cortesia, ognuno argomenta come ritiene, non compete al Presidente entrare nel merito delle dichiarazioni.

(Interruzioni dell'onorevole Francesco Meloni)

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, sta sbagliando di grosso! Onorevole Meloni, se lei mi ascolta… io poi le do la parola per fatto personale, lei adesso ascolti la Presidente.

(Interruzioni dell'onorevole Francesco Meloni)

PRESIDENTE. Onorevole Meloni! Non mi costringa a farla allontanare dall'Aula! Le ho già detto che le do la parola dopo che fornirò le spiegazioni all'Aula. Lei si sta comportando in modo molto scorretto! Le ho detto che le do la parola!

(Interruzioni dell'onorevole Francesco Meloni)

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, io ho detto una cosa diversa…

(Interruzioni dell'onorevole Francesco Meloni)

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, mi faccia parlare, altrimenti sospendo i lavori! Sospendo la seduta!

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 19, viene ripresa alle ore 19 e 20.)

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, lei da un paio di sedute ha espresso la posizione del Gruppo dei Riformatori, dichiarando che il Gruppo non avrebbe partecipato ai lavori in quanto non condivideva l'ordine stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo. Ora, l'onorevole Cossa ha avanzato una proposta di inversione dell'ordine dei lavori che è perfettamente coerente con la posizione che lei ha espresso anche all'inizio della seduta odierna, pertanto intervenire contro la proposta dell'onorevole Cossa francamente contraddiceva quanto da lei sostenuto non solo in Conferenza dei Capigruppo, ma anche in tutte le sedute del Consiglio, come risulta anche dai processi verbali.

Per questi motivi, alla luce delle opinioni da lei espresse, mi sono permessa di fare quell'osservazione. L'onorevole Capelli ha deciso di intervenire a favore dell'onorevole Cossa, L'onorevole Capelli può argomentare come ritiene la sua decisione. Non intendo aprire una discussione su questo.

Sulla proposta di inversione dell'ordine del giorno il Regolamento prevede che si proceda con la votazione per alzata di mano, però il comma 3 dell'articolo 92 consente al Presidente di provvedere col voto elettronico, senza registrazione dei nomi. Pertanto metto in votazione la proposta dell'onorevole Cossa col procedimento elettronico senza registrazione dei nomi. Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Il Consiglio non approva.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Le chiedo semplicemente una sospensione di dieci minuti .

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta sino alle ore 19 e 32.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 22, viene ripresa alle ore 19 e 48.)

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, non è assolutamente mia intenzione sollevare polemiche, tanto meno con lei, però l'articolo 82 del Regolamento, relativo - come lei sa meglio di me - ai richiami pregiudiziali, recita: "dopo la proposta, che deve essere illustrata per non più di 5 minuti" - cosa che ha fatto il collega Cossa - "possono parlare solo un oratore contro e uno a favore, motivando il proprio punto di vista e per non più di 5 minuti ciascuno. L'Assemblea decide per alzata di mano. Non sono ammesse dichiarazioni di voto".

Ora a me pare che qui non ci sia alcun divieto per un consigliere dello stesso Gruppo, dello stesso partito politico, di parlare a favore di una proposta che è stata avanzata da un componente del suo Gruppo, quindi mi sarei aspettato di poter parlare a favore della proposta, cosa che invece non è successa perché è stata data la parola a un consigliere regionale che ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni ma che è notoriamente contrario alle posizioni dei Riformatori su questa e anche su altre vicende, talmente contrario che non perde occasione, anche quando interviene, di chiedersi (non so perché la cosa lo riguardi) cosa facciamo noi, se siamo nella Giunta o no.

A me spiace ripetermi, Presidente, perché ho già pronunciato diversi interventi su questo argomento, sul tema, ma purtroppo non mi pare che abbiamo altra scelta. Noi che rispettiamo, vogliamo rispettare - vogliamo essere rispettati anche - la gente che il 12 maggio è andata a votare i referendum, referendum che la maggior parte delle forze politiche presenti in quest'Aula, anche fuori di qua (la maggior parte, non tutte) hanno ostacolato con tutti i mezzi, prima pensando e sperando che non raggiungessimo le firme necessarie, poi dicendo che non avremmo convinto un numero sufficiente di cittadini a recarsi alle urne, cosa che invece non è successa, chiediamo semplicemente di rispettare la volontà popolare perché non intendiamo comunque avallare in alcun modo con la nostra partecipazione quello che consideriamo un vero e proprio tradimento della volontà popolare.

Voi volete portare in aula la legge elettorale invece che la legge sui referendum perché sapete che molto probabilmente poi si dovrà approvare la legge finanziaria che, come al solito, ci impegnerà per un paio di mesi, e quindi la legge sulle province rischia di non poter essere più approvata.. Il 25 o il 26 o il 27 febbraio qualcuno presenterà una leggina per prorogare la durata delle province di 6 mesi o di un anno, tradendo ulteriormente la volontà popolare.

Abbiamo visto che la Giunta regionale si è già preoccupata inopinatamente di presentare un provvedimento di questo genere, ci riserviamo naturalmente di trarre le nostre conclusioni al momento opportuno, però siamo stupefatti dalla fretta per approvare la legge elettorale che sembra essersi impossessata di tutti quanti. Sembra che se non approviamo questa legge crolli il mondo.

Allora la legge elettorale è importante, per carità, nessuno lo vuole discutere, ma sappiamo già che ci sono accordi per eliminare da questa legge elettorale alcune parti sulle quali non si è trovato l'accordo. Noi concordiamo con il collega Maninchedda che è contrario all'eliminazione di quelle parti perché la legge elettorale deve essere un unicum che si sviluppa in maniera coerente, in maniera omogenea e armonica, non può essere fatta a pezzettini. Abbiamo paura che ne verrà fuori una leggina miserabile e modesta come purtroppo in quest'Aula qualche altra volta è accaduto.

Ci sono decine di leggi e di provvedimenti ben più importanti che sono attesi dei sardi e che attendono di essere approvati; tra questi vi è senz'altro la legge che abolisce le province. Abbiamo chiesto numerose volte di cambiare l'ordine del giorno ma purtroppo il Consiglio si è mostrato sordo a questa richiesta. E' chiaro, volete abolire il "listino" (perché questa è in fondo la riforma elettorale) solo per aumentare il numero dei seggi disponibili nei collegi, e se io fossi un consigliere regionale eletto con le preferenze dei collegi forse la penserei così, non voglio impartire lezioni di etica a nessuno, però sia ben chiaro che volete approvare una legge per il Palazzo, che è del Palazzo e che interessa solo al Palazzo invece di fare quella sulle province che è una legge per i cittadini, che hanno chiesto a gran voce i cittadini…

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.

Colgo comunque l'occasione per farle presente, rispetto alla questione che ha sollevato con riferimento al Regolamento, che l'onorevole Capelli aveva richiesto la parola prima di lei ed era opportuno poter dare la parola a qualcuno che esprimesse un punto di vista differente rispetto a quello che era stato già espresso dal suo Gruppo. Comunque la scelta era legata al fatto che l'onorevole Capelli si era iscritto prima di lei.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Le chiedo se è possibile sospendere l'esame della proposta di legge numero 405/A e passare al punto successivo dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'onorevole Giampaolo Diana ha avanzato la proposta di sospendere l'esame della legge e di passare al successivo punto. Può intervenire un oratore a favore e un oratore contro e l'Aula vota per alzata di mano. Il successivo punto e' la discussione sul testo unificato numero 1: "Legge statutaria elettorale sulla forma di governo ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna".

(Interruzione del consigliere Cuccureddu)

PRESIDENTE. No, non si può proporre nessuna pregiudiziale! Mi scusi onorevole Cuccureddu!

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Non m'interessa intervenire né a favore né contro, vorrei solo capire se per l'inversione dell'ordine del giorno, perché non ho il Regolamento sottomano...

PRESIDENTE. Non è un'inversione, l'onorevole Diana ha chiesto di sospendere per passare al successivo punto..

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Se si sospende si sospende altrimenti si chiede un'inversione dell'ordine del giorno. L'inversione dell'ordine del giorno richiede una maggioranza qualificata? Se è richiesta una maggioranza qualificata ne prendiamo atto e ...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, avevo già dato la parola all'onorevole Mariano Contu, quindi stavamo già esaminando il provvedimento. L'onorevole Diana ha posto una questione sospensiva non un'inversione, l'inversione si chiede quando l'esame dell'argomento non è ancora iniziato…

(Interruzioni)

Ognuno argomenta come vuole. L'onorevole Diana ha chiesto semplicemente una sospensione, non dovete sindacare se la vuole argomentare o non la vuole argomentare.

Ha domandato di parlare contro il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Intendo intervenire sulla sospensiva richiesta dal collega Diana.

PRESIDENTE. Perfetto. Siccome l'onorevole Cuccureddu è intervenuto contro quindi lei è a favore?

VARGIU (Riformatori Sardi). No, io avevo capito che l'intervento di Cuccureddu era a favore quindi io sono contro.

PRESIDENTE. Siccome l'onorevole Cuccureddu si è contraddetto un paio di volte, allora lei è contro. Questo spirito è davvero fuori luogo perché stiamo parlando di argomenti seri.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io sono consapevole che stiamo parlando di argomenti seri, credo che quest'Aula però non stia dando prova di serietà. Noi abbiamo infatti una scadenza che tutti i colleghi conoscono, che è la scadenza del 28 febbraio relativa alla legge di abrogazione delle province, e in questa situazione, da un lato vengono portati in aula due provvedimenti, uno che riguarda i referendum e l'altro che riguarda la legge elettorale, dall'altra il maggior Gruppo di opposizione adesso ci fa sapere che non è neanche in grado di discutere il provvedimento sui referendum.

Allora il maggior gruppo di opposizione dovrebbe avere il coraggio di dire ai sardi che il fatto che il 6 maggio si siano votati i referendum per l'abolizione delle province era uno scherzo e quindi il Presidente...

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta. Onorevole Dedoni la seduta è sospesa, i lavori li dirige il Presidente. Le darò la parola quando le competerà!

DEDONI (Riformatori Sardi). La ringrazio per la democrazia!

PRESIDENTE. La democrazia è rispetto delle regole, quindi lei deve rispettare le regole, non le compete la parola!

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 59, è ripresa alle ore 20 e 01.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Onorevole Vargiu concluda il suo intervento.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, lo inizio visto che non è facile.

PRESIDENTE. Ha quattro minuti perché un minuto l'ha già utilizzato.

VARGIU (Riformatori Sardi). Benissimo, mi sono più che sufficienti. Io credo che il Partito Democratico invece di giocare a rimpiattino in aula rimangiandosi l'ordine del giorno su cui ha appena votato contro l'inversione, farebbe bene a dire ai sardi che i referendum del 6 maggio erano uno scherzo e che questo Consiglio regionale non intende rispettare in nessuna maniera il risultato del 6 maggio.

Questo non fa onore ai colleghi del Partito Democratico perché il Partito Democratico aveva detto in aula che avrebbe rispettato i risultati referendari... questo Consiglio regionale meriterebbe di andare a...

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 59, viene ripresa alle ore 20 e 01.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di far concludere l'onorevole Vargiu.

VARGIU (Riformatori Sardi). Forse hanno ragione i colleghi del Partito Democratico quando non si vogliono assumere l'intera responsabilità di quello che sta succedendo. La responsabilità è dell'intero Consiglio perché quando è stato detto... Presidente però questa è una bolgia, non è un posto dove si può parlare! Presidente faccia rispettare un po' d'ordine!

PRESIDENTE. Ho chiesto più volte di rispettare l'ordine. Il Consiglio deve votare sulla richiesta dell'onorevole Diana. Quando viene avanzata una proposta sull'ordine dei lavori si pronuncia un intervento a favore e un intervento contro, si vota e poi si può dare agli altri la parola sull'ordine dei lavori. Studiatevi il Regolamento! Scusi onorevole Vargiu, credevo che avesse concluso l'intervento.

Prego onorevole Vargiu, ha due minuti di tempo per concludere.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, però non due minuti in cui mi si parla sopra! Il ragionamento che io sto cercando di sviluppare è che questo Consiglio regionale ha il dovere di rispettare la volontà dei sardi, come peraltro tutti i partiti hanno detto che volevano fare il giorno dopo i referendum; ci sono state tante dichiarazioni sui giornali in tal senso. Allora rispettare l'esito referendario vuol dire commissariare entro il 28 febbraio, così come stabilito da una legge di questo Consiglio, le province. Se questo non viene fatto si tratta di un fatto gravissimo e cioè di un pronunciamento popolare contro il quale si pone il Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale in questo momento sta facendo delle operazioni che sovvertono l'ordine democratico in Sardegna; chi lo fa (oltre che parlarmi addosso e sopra, cosa che si può sempre fare) si assume una responsabilità gravissima, cioè in pratica sancisce che l'istituto referendario in Sardegna è stato abolito e l'ha abolito il Consiglio regionale, l'hanno abolito i partiti che non vogliono portare in aula la legge che la prima Commissione ha licenziato. Quindi il Consiglio regionale sta sospendendo la democrazia in Sardegna, che è un fatto gravissimo, e tutti voi che siete maestri di democrazia sapete quanto me che è vero.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta dell'onorevole Giampaolo Diana. Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Vorrei argomentare il perché di questo mio intervento. Il Consiglio regionale è deputato a approvare leggi e a fornire le indicazioni per un'etica, una morale e un comportamento civile corretto. A tutto ciò si deve però improntare anche l'azione delle stesse istituzioni, ad iniziare da quest'Assemblea, per arrivare alle Province, ai Comuni e alle autonomie locali in genere.

Io credo che sia evidente a tutti noi, ma anche a coloro che si trovano all'esterno di questo Palazzo, che le istituzioni, a livello regionale (ma anche a livello nazionale attraverso la mala politica) stanno attraversando un periodo di profonda crisi. Non si rivolge più l'attenzione dovuta a momenti importanti di innovazione quali quelli che richiede la gente. Ora io mi chiedo se il 28 febbraio non vengono commissariate, giustamente onorevole Uras, ma spariscono tutte le Province in quanto non esiste più una regolamentazione…

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Dedoni, sul Regolamento…

DEDONI (Riformatori Sardi). Arrivo al dunque se lei me lo lascia fare! Arrivo al dunque se lei me lo lascia fare! Lei ha l'abitudine di interrompere! Conduca un po' meglio questo Consiglio! Faccio richiamo all'articolo 86 del Regolamento, relativo alle questioni pregiudiziali e sospensive, e chiedo che sia sospesa e rinviata in Commissione la legge elettorale, perché certamente - e ne abbiamo avuto anche dimostrazione poc'anzi - non c'è preparazione né niente, mentre vi è la necessità di discutere di cose serie, di dare istituzioni serie alla Regione Sardegna.

Se foste capaci sapreste trainare veramente la democrazia all'interno di quest'Aula e fuori da quest'Aula, ma mi pare che qui le istituzioni non siano governate fermamente; sicuramente è colpa anche del P.D. che fa delle scenate che non capisco che cosa vogliano risolvere. Forse il Parlamento europeo ha dato alla testa all'onorevole Barracciu, ma vorrei capire qual è la ragione vera che l'ha fatta uscire da un dibattito simile!

Le istituzioni vanno rispettate sino alla fine! Non avete capito qual è l'importanza di poter dare testimonianza di rispetto di un voto popolare. Voi vi riempite la bocca con parole come popolo e istituzioni, voi parlate di democrazia ad ogni piè sospinto, poi quando arrivate al dunque non siete capaci, rifiutate di comprendere le esigenze di una Sardegna che è in crisi e ha bisogno di istituzioni forti, ferme, e quindi di innovare e rinnovare il sistema istituzionale sardo. Voi state bloccando ogni possibilità di cambiamento.

(Interruzioni)

Io guarda non mi spavento, puoi urlare quanto vuoi! Qui non si tratta di Giunta, caro Giuseppe, qui si tratta di un Consiglio regionale che è immobile da due anni. Ci avete fermato costringendoci ad attardarci nella discussione di ordini del giorno e mozioni, senza che, con la crisi che galoppa, si potessero discutere leggi di settore. Vi limitate esclusivamente a chiedere l'approvazione di leggine quasi ad personam, nella speranza di raccogliere suffragi dal Sulcis Iglesiente in crisi. E' deplorevole che non si guardi quanto meno, come ha detto giustamente l'onorevole Sanna, alle condizioni dell'intera Sardegna.

Comunque sia voglio avvalermi dell'articolo 86 e porre la questione pregiudiziale.

PRESIDENTE. Ha posto una questione sospensiva, non una pregiudiziale. L'articolo 86 prevede che si possano porre più questioni sospensive su cui si svolge un'unica discussione, per cui se qualcuno in Aula deve porre un'altra questione sospensiva gli do la parola e dopo si apre un'unica discussione. Si legga bene l'articolo 86, onorevole Dedoni. La discussione è unica con un intervento per Gruppo. Guardi glielo leggo, così se ne renderà conto.

Comma 5 dell'articolo 86: "In caso di concorso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione, nella quale può prendere la parola oltre ai proponenti soltanto un Consigliere per Gruppo". Questo per sua conoscenza, onorevole Dedoni.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già domani). Presidente, mi sono assentato tre settimane e vi ho ritrovati assolutamente indisciplinati, decisamente peggiorati. Non so cosa prevedano le agende che sono in circolazione, ma se prevedono questo credo che queste agende siano assolutamente da scartare. L'onorevole Dedoni parla di questione sospensiva e pregiudiziale. Mi fa molto piacere che l'onorevole Dedoni abbia messo in campo questo argomento, io intervengo proprio per questo, e siccome, come ha detto il Presidente, ho diritto di intervenire come componente di un Gruppo, io chiedo formalmente che vengano stralciati il Capo I e il Capo III della legge che abbiamo in discussione e rimandati in Commissione e che si affronti solo ed esclusivamente la legge elettorale.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda anche lei chiede di parlare per porre una questione sospensiva, o vuole intervenire sulla discussione? Siccome la discussione è unica, chi deve porre questioni sospensive interviene, dopodiché si apre la discussione su tutte le questioni sospensive poste con un intervento per Gruppo. Quindi lei deve intervenire nella discussione sulla richiesta di sospensiva o deve proporre anche lei una questione sospensiva?

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Devo porre una questione sospensiva. Io capisco le forze politiche e anche i ragionamenti che tatticamente pongono in campo, però credo che si debbano veramente sospendere i lavori per riacquisire un minimo di razionalità. Perché i provvedimenti che stiamo andando ad esaminare non sono casualmente posti in un ordine. L'onorevole Diana, capogruppo del P.D., ha chiesto di sospendere l'esame del provvedimento numero 405/A. Il provvedimento 405/A nasce come allineamento delle nostre previsioni di legge alla previsione dell'articolo 138 della Costituzione, per consentirci di procedere nell'esame della legge successiva, in modo da organizzare gli strumenti di partecipazione popolare, e nella fattispecie il referendum confermativo, secondo i dettati della Costituzione italiana.

La Commissione aveva quindi esitato un sistema di leggi in cui regolava le modalità di partecipazione, proponeva una nuova disciplina elettorale, e disciplinava con una legge procedimentale la modalità di svolgimento delle elezioni. Io chiedo che il Consiglio, oltre che fare il suo dovere di approvare o di bocciare, tenga conto della razionalità dell'impostazione. Le inversioni determinano irrazionalità. Per cui credo che sia opportuno sospendere un attimo per meglio capire, perché va recuperata quel minimo di intelligenza che noi abbiamo messo a fondamento delle decisioni.

Io chiedo scusa all'onorevole Diana, però schiacciare la discussione dello stralcio in questa fase pregiudiziale credo sia una azione compressiva di diritti di tutti perché i consiglieri potranno parlare uno per Gruppo su questi argomenti. Ora non è cosa banale dire che quest'Aula ritiene urgente discutere del capo II, cioè del meccanismo di assegnazione dei seggi e invece non vuole addirittura discutere dell'equilibrio dei poteri, previsto nel capo I, non vuole discutere della migliore informazione dei consiglieri regionali sul bilancio della Regione, della partecipazione dei consiglieri regionali alla formazione degli atti per l'Unione europea, del controllo sull'applicazione delle leggi contenute nel capo I, e non vuole discutere del conflitto di interessi.

Noi, stretti in una norma, in una richiesta quale la sua, non potremmo neanche discutere della sua proposta liberamente, ne potranno parlare solo i Capigruppo. Lei certamente rifarà la stessa proposta perché questa è una decisione che avete preso come Gruppo, ma è possibile chiedervi di poterne discutere in un clima differente, in un clima più ragionevole, in un clima in cui avete capito cosa c'è in gioco? Io ho infatti la sensazione che dinanzi a sollecitazioni esterne, le più disparate, non si abbia chiaro la delicatezza della posta in gioco. Per cui io ribadisco la mia proposta di una sospensione dei lavori ora, per poi riprendere domani in un clima che forse potrebbe far recuperare un po' di ragionevolezza.

PRESIDENTE. Votiamo prima la richiesta dell'onorevole Maninchedda sulla sospensione dei lavori. Ha facoltà di parlare un oratore a favore e uno contro.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCO (Riformatori Sardi). Io parlo a favore della proposta, perché ritengo che sia utile a tutti sospendere la discussione e cercare di ricostruire un'atmosfera più serena in cui sia possibile eventualmente fare qualcosa di ben fatto.

Noi però siamo convinti che comunque da questa discussione uscirà una legge malfatta, siamo favorevoli all'idea dell'onorevole Maninchedda di sospendere per recuperare un po' di serenità e approvare la migliore legge possibile in un tema delicato come questo, restiamo sempre naturalmente del nostro parere che si stia tradendo la volontà popolare nel non fare la legge di abolizione delle province, e lo ripeteremo fino a quando sarà necessario, soprattutto quando qualcuno ci porterà qui la legge di proroga delle province.

Tuttavia, Presidente, volevo dirle anche che il nostro Gruppo, convinto che si stia tradendo la volontà popolare, non parteciperà ai lavori per la discussione della legge elettorale neppure dopo la sospensione di oggi. Quindi noi domani non saremo in aula per ragioni politiche perché non vogliamo avere nulla a che fare con lo scempio che state perpetrando su questi temi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Il Gruppo del P.d.L. chiede tre minuti di sospensione in aula per concordare il da farsi.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 18, viene ripresa alle ore 20 e 28.)

PRESIDENTE. Metto in votazione la richiesta dell'onorevole Maninchedda di sospendere i lavori e rinviarli a domani mattina.

Anche in questo caso, per agevolare il computo dei voti, ai sensi del comma 3 dell'articolo 92 dispongo la votazione elettronica senza registrazione dei nomi.

(Segue la votazione)

Il Consiglio non approva.

Sono state presentate due questioni sospensive, una dall'onorevole Mario Diana e un'altra dall'onorevole Dedoni. Le due richieste sospensive convergono per quanto attiene i capi primo e terzo mentre divergono per il capo secondo. Quindi verrà votata prima la richiesta di rinvio in Commissione dei capi primo e terzo e poi quella del capo secondo.

Sulle questioni sospensive può intervenire un consigliere per Gruppo per un tempo massimo di cinque minuti.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, mi pare corretto, almeno tra noi, dire che questo precipitare ci ha lasciato alquanto sorpresi, perché alcune procedure erano state pensate in una fase diversa dell'esame dei provvedimenti che sono iscritti all'ordine del giorno. Ciò detto, io ritengo necessario chiarire perché la nostra componente assume la decisione di accogliere le pregiudiziali dell'onorevole Diana e rigettare le altre.

La ragione è una soltanto: che noi non vediamo l'ora che il Presidente della Regione attuale sia costretto a rassegnare le dimissioni, a prendere atto del fallimento del suo Governo, a liberare la Sardegna dall'angoscia di una Giunta regionale inadeguata ai problemi della crisi, e per fare questo è necessaria una legge elettorale praticabile. La legge elettorale in vigore, infatti, è in contrasto con la norma costituzionale di recente approvata che ha portato alla riduzione a 60 del numero dei seggi del Consiglio regionale e ha dettato indicazioni precise sui contenuti della legge elettorale, prima fra tutti la impossibilità di ricorrere, nel rapporto tra maggioranza e minoranza, ad estendere il numero dei consiglieri regionali, poi l'obbligo di garantire la rappresentanza per le aree spopolate e sotto popolate della Sardegna (quindi l'equilibrio territoriale) e infine l'equilibrio di genere nell'accesso alla carica elettiva.

A queste indicazioni noi aggiungiamo l'esigenza di una rappresentanza politica delle minoranze e il mantenimento certo delle pluralità dei soggetti che devono far parte dell'Assemblea regionale della Sardegna. Noi riteniamo, infatti, che la democrazia in questo Paese si salvi se c'è una pluralità di poteri e anche una pluralità di posizioni e opinioni politiche, e tutte queste vanno salvaguardate.

Per questa ragione - perché vogliamo la legge elettorale e la vogliamo fatta secondo quello che è stato scritto nella Costituzione, che è stato scritto nello Statuto speciale di recente con la doppia lettura in Parlamento - accettiamo che non ci siano due argomenti essenziali per noi (la forma di governo e il conflitto di interessi) che comunque si pongono all'attenzione del Consiglio regionale e che non possono essere risolti a favore di chi il conflitto di interessi ce l'ha e ce l'ha nella sua persona e nelle sue attività.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, colleghi, io sono a dir poco sconcertato dalla modalità con cui questo Consiglio procede anche a scelte serie, perché niente impedisce che si proceda allo stralcio della prima parte e della terza ma mi sembra veramente sbagliato che si decida di farlo ora e che si impedisca la discussione generale nella quale sarebbe stato possibile confrontarsi su questa posizione.

Si sarebbe potuto procedere alla discussione generale e alla fine decidere lo stralcio. Invece lo si fa a sera tarda, in maniera precipitosa, e a seguito di una richiesta pregiudiziale. Però nel merito io, Presidente, devo dichiarare che sono contrario, sarò il solo a non votarla, ma vorrei ricordare (perché ho la certezza, onorevole Uras) che ci sono persone qua dentro che hanno affrontato questo argomento con la sua stessa preoccupazione.

Io sono da due anni che dico che questo Consiglio deve rivolgersi nuovamente all'elettorato e per questo, con tanti colleghi, ho preparato una legge elettorale. La legge elettorale non è il mero calcolo della proiezione dei voti degli elettori sui seggi, non è semplicemente il meccanismo che determina la minoranza che governerà il popolo sardo (noi siamo una minoranza eletta a governare una grande maggioranza); non è questo. La legge elettorale deve garantire, per esempio, l'eguaglianza dell'accesso dei cittadini alle cariche elettive, e la ricchezza determina una differenza di possibilità di accesso, una differenza nella possibilità di partecipare a una campagna elettorale.

Non si capisce per quale ragione (o meglio: lo si capisce) noi rinunciamo a ragionare in una legge elettorale (differentemente da quello che si era previsto nella norma originaria) sul naturale conflitto tra chi esercita alcune funzioni e chi non le esercita quando chi non le esercita si presenta ad una campagna elettorale, nonostante questo lo si potesse fare subito bene emendando gli articoli e non i capi, gli articoli che si ritenevano esagerati e non congruenti. Invece si taglia questa parte e si taglia anche la parte sull'equilibrio dei poteri.

Da una parte, cioè, si "decide di non decidere" sulla uguaglianza dell'accesso alla competizione elettorale, dall'altra (dopo otto anni di discussioni qua dentro sull'equilibrio dei poteri) si rinuncia, per esempio, a che sulle nomine fatte dal Presidente della Regione i consiglieri regionali possano procedere a verificare i requisiti, si rinuncia a che i consiglieri regionali siano informati delle variazioni di bilancio (perché voi sapete, perché l'avete sperimentato in otto anni, che un conto è il bilancio formale votato qui e un conto è il bilancio vero fatto in Giunta di cui voi non sapete nulla) si rinuncia all'articolo che prevede che il Consiglio regionale partecipi alla produzione dei documenti e degli atti di programmazione delle risorse europee, si rinuncia alla norma di "raffreddamento" delle dimissioni del Presidente della Giunta per cui il prossimo Presidente della Giunta minaccia le dimissioni, le presenta e scioglie il Consiglio.

Si rinuncia anche a discutere di questi argomenti, si rinuncia a stabilire di quanti Assessori è composta la Giunta e si rinuncia a decidere se vale l'incompatibilità o la compatibilità, si rinuncia a imporre alla Giunta - lo dico alle colleghe donne - che ci sia l'uguaglianza, almeno per una soglia superiore a uno, di genere nella Giunta, si rinuncia a tutto questo. E perché si rinuncia? Perché qualcuno era contrario? Si rinuncia perché ci sono due, tre articoli di cui non si vuole parlare, o tre o quattro che riguardano persone che hanno aziende in contrasto con l'interesse della Regione, o un altro perché c'è la soglia dei 5 milioni, e di questo non si vuole parlare perché si ha paura di confrontarsi su questi temi. Io ho fatto un referendum quasi da solo la volta scorsa, l'ho fatto.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Chi ha seguito i lavori in Commissione e mi ha visto come presentatore di una proposta di legge statutaria elettorale sa che io non sono certo un fautore (anzi auspicavo delle modifiche radicali e sostanziali) del testo così come uscito dalla Commissione. Però cerco di essere pratico, pragmatico (forse sarà una mia deformazione professionale) e pertanto non posso che prendere atto che non si può fare quello che secondo me era meglio, e che stiamo vivendo una situazione in cui è evidente la precarietà di governo di questa Regione, e lei me ne dà atto, onorevole Maninchedda, con una maggioranza che è a dir poco "schizzata", per non dire "schizoide", a numeri variabili.

Ci sono gruppi di maggioranza che criticano la Giunta e nonostante alcuni loro esponenti facciano parte dell'Esecutivo se ne vanno. Altri gruppi di maggioranza che vanno in minoranza rispetto al resto della maggioranza. In tutto questo non si riesce a fare nulla, perché nulla si sta facendo per la Sardegna, se non interventi che, secondo me, non fanno bene. Quello che noi oggi abbiamo votato (io mi sono astenuto) sicuramente non fa bene, perché è l'ulteriore ennesimo precedente.

E allora io credo, onorevole Maninchedda, che, considerato che non possiamo andare a votare con la legge attuale, perché la riduzione del numero dei consiglieri rende incompatibile la presenza del listino, la legge che ci viene proposta, per quanto pessima, sia meglio di niente. Non voglio peraltro essere ipocrita, noi sappiamo che, se dobbiamo affrontare (e lo dovremo affrontare) in qualche maniera l'argomento province, lo potremo affrontare solo dopo aver dato serenità a quei troppi colleghi che, se non riceveranno assicurazioni sulla permanenza degli otto collegi elettorali, non ci faranno toccare comunque quell'argomento.

E' inutile negarlo: sappiamo benissimo che una delle spinte maggiori, se non la maggiore spinta ad approvare quell'aborto di legge regionale che ha portato la Sardegna a farsi ridere dal mondo, portandoci ad avere otto province, è stata la possibilità di avere otto collegi elettorali. Salviamoli, confermiamo per iscritto che rimarranno; non si potrà procedere all'abolizione delle province se non garantiremo che gli otto collegi elettorali rimarranno anche se le province diventeranno due, anche se le province diventeranno quattro, anche se le province diventeranno sei.

Allora, onorevole Maninchedda, io - lo ripeto- sono convinto che questa sia una pessima legge (e lei lo sa) però sono altrettanto convinto che sia migliore, anche se di poco, di quella che attualmente c'è, ed è il motivo per cui preferisco l'uovo oggi alla gallina domani, perché la gallina domani probabilmente non ci sarà.

La realtà è che con questa Giunta non si governa, con questa Giunta non si riesce a fare riforme, e se anche noi nel tentativo di fare la migliore delle riforme (o comunque una riforma accettabile, non dico la migliore) rinunzieremo a compiere anche quel piccolo passo che comunque ci farebbe migliorare, ne saremo responsabili. Sono pertanto favorevole alla proposta dell'onorevole Diana di affrontare subito la legge elettorale perché darebbe serenità almeno su questo punto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, dire che si sta vivendo una fase di confusione è usare un eufemismo. Io però affermo questo dicendo che la responsabilità esclusiva di questa situazione è solo e soltanto della maggioranza. Stiamo discutendo di leggi importanti che attengono a regole che non possono limitarsi a essere definite sulla base della contingenza che si vive in questo momento, sono regole per oggi e per il domani e non devono essere condizionate dalle aspettative che i singoli partiti possono avere in relazione alle prossime scadenze elettorali. C'è una maggioranza che si è dissolta, i Riformatori hanno annunciato di voler abbandonare l'aula e non sono presenti a questa discussione.

Gli stessi Riformatori che abbandonano l'aula perché non si discute del riordino degli enti locali, ma nella fattispecie delle province, ieri hanno però partecipato alla riunione della Giunta regionale che ha prorogato i termini di scadenza della legge attraverso la quale abbiamo tenuto in vita le province. Partecipano a quella riunione di Giunta, si astengono e stasera organizzano la sceneggiata cui abbiamo assistito!

Mi pare, se non ho capito male in questa confusione (nel caso prego il collega Maninchedda di smentirmi) che stamattina c'è stato un altro fatto politico di non trascurabile importanza: le dimissioni del Presidente della prima Commissione. A me pare non sia un fatto marginale se vogliamo dare una valenza politica alla discussione che è in atto. Tutto ciò è lo specchio di una maggioranza divisa profondamente (e non da oggi) e la divisione che attraversa questa maggioranza è la causa delle difficoltà profonde, che rischiano di essere irreversibili, in cui versa il sistema economico e sociale di quest'Isola. Ma la cosa singolare e grottesca è che davvero pronunciate delle affermazioni assurde con una semplicità disarmante.

Io ho sentito, qualche minuto fa, autorevoli rappresentanti della maggioranza di centrodestra cercare di scaricare le responsabilità di questa confusione - per non usare un termine non appropriato a quest'aula - sul Partito Democratico e sull'opposizione. Davvero siamo al grottesco! Abbiate pazienza! Siete voi i protagonisti in negativo in questa stagione politica e state cercando anche…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Passiamo alla votazione. Chiedo un attimo di attenzione in modo tale che non ci siano fraintendimenti. Le due proposte dell'onorevole Diana e dell'onorevole Dedoni convergono per una parte, sul rinvio in Commissione dei capi I e III. Quindi prima votiamo il rinvio in Commissione dei capi I e III.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Separatamente…

PRESIDENTE. No, I e III insieme. Non è una votazione per parti, onorevole Cuccureddu, lei una questione sospensiva non l'ha posta. Guardi, evitiamo ogni discussione.

Metto in votazione la proposta di rinvio in Commissione dei capi I e III.

Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Metto in votazione la proposta di rinvio in Commissione del capo II.

Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

I lavori del Consiglio proseguiranno domani mattina alle ore 10 e 30.

La seduta è tolta alle ore 20 e 50.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco. (348)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rammenta che la competenza, riguardo agli impianti di depurazione, rientra nell'ambito del Servizio idrico integrato e pertanto, ai sensi della L.R. n. 19/2006, della Direzione generale della Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco. (616)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rammenta che la competenza, riguardo agli impianti di depurazione, rientra nell'ambito del Servizio idrico integrato e pertanto, ai sensi della L.R. n. 19/2006, della Direzione generale della Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

In particolare, con nota prot.1368/gab. del 27/07/2011 dell'Assessore dei LL.PP., sono state richieste le necessarie informazioni alla Autorità d'ambito territoriale ottimale della Sardegna.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Zuncheddu sulle urgenti e improrogabili iniziative che il Presidente della Regione, anche in qualità di commissario straordinario, intende intraprendere per far fronte alle imminenti scadenze previste per la realizzazione della strada Sassari-Olbia e per le incompiute nell'Isola di La Maddalena, infrastrutture legate alle cosiddette grandi opere previste per il G8 a La Maddalena. (911)

In relazione all'interrogazione consiliare n. 911 e per gli aspetti di propria competenza, si rappresenta che la stessa pertiene interamente ad adempimenti in capo all'Ufficio commissariale di supporto alla realizzazione della strada Sassari-Olbia (Ordinanza O.P.C.M. 3869 del 23.04.2010) sulle quali non ha informazioni puntuali o aggiornate l'Assessorato dei LL.PP.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Locci sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco. (937)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rammenta che la competenza, riguardo agli impianti di depurazione, rientra nell'ambito del Servizio idrico integrato e pertanto, ai sensi della L.R. n. 19/2006, della Direzione generale della Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Dedoni sul rischio di estinzione della rete dei sardi nel mondo. (1002)

In riscontro all'interrogazione in oggetto si premette che non è stata proposta da questo Assessorato né tantomeno approvata dalla Giunta regionale alcuna deliberazione che preveda tagli a danno delle organizzazioni dei sardi nel Mondo.

Appare inoltre fondamentale aggiungere che, proprio nell'ottica del rafforzamento del settore, del consolidamento dei legami con le comunità sarde situate fuori dall'Isola, del potenziamento dell'interscambio sia culturale che commerciale tra la nostra Isola ed i Paesi dove si registra una massiccia presenza di connazionali con conseguente valorizzazione del made in Italy e del coinvolgimento attivo delle nuove generazioni, questo Assessorato ha proposto alla Giunta regionale l'approvazione del DDL "Interventi a favore dei sardi nel mondo", che ha introdotto importanti e significative innovazioni nel settore di riferimento. In particolare, le principali innovazioni contenute nella legge sono:

- l'enfatizzazione del ruolo della programmazione tramite l'anticipazione del termine dì approvazione del Piano triennale e del Programma annuale dei Sardi al 31 dicembre rispettivamente del triennio e dell'anno precedenti a quello di riferimento, in modo tale da accelerare il più possibile lo svolgimento delle attività ed il conseguente finanziamento, anticipando le ricadute degli interventi;

- l'ampliamento della platea dei destinatari degli interventi, ricomprendo anche le associazioni di promozione sociale al fine di garantire un'attività più mirata a favore del settore di riferimento, favorendo la qualità;

- l'istituzione del Coordinamento dei giovani sardi nel mondo, importante elemento di innovazione rispetto al precedente disposto normativo, con funzione di: sviluppare proposte, favorire iniziative organizzate rivolte alle nuove generazioni, promuovere occasioni di scambio e confronto approfittando di una platea giovane ed aperta al cambiamento.

Il DDL in argomento è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 40/20 del 10.10.2012.

A riprova dell'attenzione dell'Assessore del lavoro per il mondo dell'emigrazione si evidenzia inoltre che:

- il settore dei sardi nel mondo, pur avendo subito per decisione del Consiglio regionale un taglio significativo, ha potuto assicurarsi la totalità dei contributi previsti per il corrente anno per il funzionamento e l'attività di circoli, federazioni e associazioni;

- attraverso risorse recuperate dallo scrivente Assessorato sulla gestione pregressa, evitando economie di spesa, in modo da non gravare sullo stanziamento del bilancio 2012:

- è stata garantita, per tutto il 2012, la prosecuzione dei servizi di edizione, stampa e distribuzione del Messaggero Sardo, nonostante i tagli imposti in seguito all'applicazione del patto di stabilità interno;

- è stata assicurata, per tutto il 2012, la diffusione di notizie relative al mondo dell'emigrazione tramite il programma televisivo "Sardegna nel mondo";

- si è recentemente concluso il bando di gara per la messa a punto della banca dati dei talenti sardi, il cui servizio è stato aggiudicato nel mese di novembre e la cui realizzazione e pubblicazione "on line" avrà luogo nel corso del 2013;

- è in corso di pubblicazione il nuovo portale, che diventerà il principale strumento di dialogo, comunicazione, informazione e sviluppo a favore dei sardi nel mondo;

- l'ufficio si è attivato, nell'anno in corso, per l'effettuazione di una puntuale analisi della spesa, allo scopo di intervenire con proposte di razionalizzazione e modernizzazione del settore di riferimento, considerata anche la destinazione delle risorse, spesso utilizzate per l'organizzazione di eventi non sempre coerenti con gli obiettivi posti dalla normativa dì riferimento. Tali spese non sono più sostenibili con le limitazioni imposte dal patto di stabilità interno che hanno peraltro investito anche lo Stato e, a cascata, l'Amministrazione regionale.

Quanto sopra illustrato fa emergere con chiarezza l'impegno profuso da questo Assessorato a favore dei sardi nel mondo, nonostante la carenza di risorse.

Ciò premesso, appare doveroso evidenziare che le limitazioni imposte alla spesa a seguito dell'applicazione del patto di stabilità interno per l'anno 2012 hanno imposto scelte difficili, la cui logica è stata quella di finanziare e sostenere la qualità degli interventi, sfruttare le potenzialità del Web in modo tale da compensare gli svantaggi generati dalla diminuzione delle risorse a favore della comunicazione istituzionale e premiare la progettualità di qualità a basso costo. Ciò ha generato un comune malcontento nel settore di riferimento.

Per meglio chiarire la dinamica dei fatti susseguitisi nell'anno in corso e consentire le necessarie valutazioni in merito alle distorsioni provocate dalle modalità di applicazione delle limitazioni di spesa imposte dal patto di stabilità interno, si evidenzia quanto segue:

- con deliberazione della giunta regionale n. 16/34, del 18 aprile 2012, è stato approvato il programma annuale per l'emigrazione 2012, che prevedeva la gestione di risorse pari a euro 3.529.000;

- tale programma veniva realizzato in concomitanza con l'adozione della legge finanziaria regionale che approvava un elenco di spese prioritarie (tabella E), indicando tassativamente i capitoli di spesa su cui l'Amministrazione regionale poteva effettuare pagamenti nell'anno in corso. Nell'elenco sopra citato non era prevista alcuna priorità per il mondo dell'emigrazione;

- la legge regionale n. 10, del 7 maggio 2012, sopprimeva la tabella E ed individuava un elenco di settori ritenuti prioritari quali: stanziamenti destinati al fondo unico di cui all'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), emergenza sociale, contrasto alle povertà, istruzione e alla ricerca, occupazione e interventi a favore delle aree di crisi. Anche in questo caso non esiste alcuna indicazione del Consiglio regionale di destinazione di risorse prioritariamente al mondo degli emigrati;

- la deliberazione della Giunta regionale 21/1 del 21 maggio 2012 ha meglio precisato le ulteriori spese ritenute prioritarie dall'Amministrazione regionale e in particolare: spese per il funzionamento del Consiglio regionale e dell'Amministrazione regionale e dei suoi enti, agenzie e società; spese per la riassegnazione delle somme perenti; spese obbligatorie e d'ordine; spese la cui mancata realizzazione comporta detrimento del pubblico servizio o danno; e spese destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari.

La medesima delibera ha assegnato all'Assessorato del lavoro un plafond pari a euro 160.000.000; tali risorse, non sufficienti neppure per far fronte alle spese relative agli ammortizzatori sociali e a quelle derivanti dalla programmazione, comunitaria, si sono esaurite a settembre 2012;

- in una tale situazione, l'Assessorato ha cercato, nell'immediato, di garantire il pagamento di un'anticipazione pari al 35 per cento del contributo a favore di tutti gli organismi beneficiari di contributi, la cui spesa non rientrasse nelle tipologie sopra richiamate;

- nell'assenza totale di certezza circa un eventuale impinguamento del plafond dell'Assessorato, il competente servizio ha emanato una serie di comunicati volti ad allertare i circoli al fine di evitare il rischio di indebitamento o di dissesto che sarebbe potuto derivare da una scarsa oculatezza nella gestione delle risorse;

- si è inoltre proceduto, nel corso della Consulta regionale dell'emigrazione del 29 giugno 2012, ad una selezione di tutti gli interventi da garantire per l'anno in corso che ha portato alla comune decisione di privilegiare: i contributi per spese di funzionamento e attività delle organizzazioni degli emigrati e la Consulta regionale dell'emigrazione; per un totale pari a circa 2.500.000 euro. Sono stati, invece, sospesi i progetti regionali, sia a favore dei sardi nel mondo che a favore degli immigrati (ciò a riprova che non vi è stato alcun pregiudizio a danno dell'emigrazione ma soltanto un tentativo di razionalizzazione attuata con tagli trasversali in tutti i settori non considerati prioritari dalla normativa sopra citata);

- in data 19.11.2012 è stato incrementato il plafond attribuito all'Assessorato del lavoro, in seguito ad una rimodulazione operata con deliberazione della Giunta regionale. Ciò ha consentito, tra l'altro, di far fronte all'ulteriore 35 per cento del contributo di funzionamento e attività a favore di circoli, federazioni e associazioni di tutela (allineando l'ammontare dell'acconto alle disposizioni della finanziaria 2012 in materia di provvidenze a organismi pubblici: le :anticipazioni sono state quindi pari al 70 per cento del contributo in ossequio all'articolo 3, comma 21 );

- in sintonia con gli indirizzi generali impartiti a livello di programmazione della spesa, lo scrivente Assessorato ha indicato, in occasione dell'invio all'Assessorato della programmazione della proposta di bilancio per l'anno 2013, un taglio lineare del 30 per cento allo stanziamento a favore dell'emigrazione, come si è proceduto negli altri comparti.

Da quanto sopra rappresentato emerge come la precarietà nell'assetto finanziario regionale, che impone oculatezza nella gestione delle risorse, investa tutti i settori che non sono stati ritenuti prioritari dal legislatore e dalla Giunta regionale, indipendente dalla volontà politica di un singolo Assessorato,

In riscontro a quanto richiesto, si precisa infine che:

I) le linee di indirizzo che si intende proporre nelle politiche regionali relativamente all'emigrazione, alla luce di quanto riferito in premessa, non possono che prevedere la prosecuzione delle linee di intervento impostate con la DGR n. 16/34 del 18.04.2012 concernente "L.R. n, 7/1991 - Interventi in favore dell'emigrazione, delle Organizzazioni dei sardi emigrati e delle Associazioni di tutela operative in Sardegna. Programma annuale per l'emigrazione 2012, bilancio regionale 2012. UPB S05.05.002, PF SC 05.1068, c.d.r. 10.01.04" ed in particolare il perseguimento dell'obiettivo generale di impostare politiche di sviluppo basate sul rigore, la razionalizzazione e il contenimento della spesa e la revisione delle politiche per l'emigrazione dando una impronta gestionale decisiva ed irreversibile affinché, attraverso un coinvolgimento più incisivo e responsabile delle Organizzazioni dei sardi nel mondo, si concretizzi un'efficace ed energico aiuto alla ripresa dell'economia isolana. Se infatti da un lato l'Amministrazione riconosce l'importanza del lavoro svolto fino ad oggi dalle rete mondiale creata dai Circoli e dalle Federazioni dall'altro non può non tener conto del disagio in cui versano migliaia di residenti e migranti ai quali per svariati motivi è precluso l'uso di qualsiasi forma di finanziamento. Occorre pertanto scegliere di intraprendere una strada che possa generare sinergie positive, favorendo la promozione dell'immagine della Sardegna in Italia e all'estero. Il mondo dell'emigrazione deve infatti costituire un'opportunità, e i Circoli devono diventare delle vere e proprie basi operative che - sfruttando il grande privilegio della conoscenza di realtà territoriali diverse - da un lato mettano al servizio dei sardi l'esperienza del territorio e del tessuto sociale in cui operano e dall'altro promuovano le peculiarità del territorio d'origine. In un tale scenario è intendimento dell'Amministrazione regionale potenziare l'attività dei Circoli favorendo la partecipazione delle nuove generazioni, considerate risorse uniche e imprescindibili per il rilancio ed il rinnovamento di tali strutture.

Da tale obiettivo generale, sono stati declinati gli obiettivi specifici di seguito riportati:

1) favorire il coinvolgimento delle realtà territoriali interessate a vario titolo dal fenomeno dell'emigrazione promuovendo iniziative finalizzate alla conoscenza ed al reciproco riconoscimento delle componenti valoriali della terra di origine e delle attuali realtà di vita;

2) rafforzare e consolidare la presenza giovanile favorendo la partecipazione dei giovani ai programmi e alle iniziative promosse nel mondo dell'emigrazione;

3) potenziare e promuovere la capacità di programmazione dei Circoli ed esaltarne le eccellenze mettendo in campo una sana azione di competizione;

4) potenziare il collegamento di quei Circoli che, per diffusione territoriale, isolamento e/o complessità del sistema di trasporti, non permettono un'efficace attivazione di contatti, sviluppando sistemi di comunicazione "a distanza" ("circoli virtuali") mediante l'utilizzo ed il potenziamento delle nuove tecnologie e del nuovi sistemi di comunicazione;

5) utilizzare i circoli collocati in aree territoriali considerate strategiche per la particolare situazione economica in atto, quali motori di sviluppo tramite la creazione di contatti e relazioni per future attività di promozione e scambio.

Per il perseguimento degli obiettivi specifici sopra riportati l'Assessorato si è attivato, nell'anno in corso, con le risorse a disposizione, mettendo in campo i seguenti strumenti:

- obiettivo specifico 2: istituzione del Coordinamento dei giovani sardi nel mondo, nel DDL approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 40/20 dell'11.10.2012;

- obiettivo specifico 3: individuazione di sistemi premiali per favorire meccanismi virtuosi all'interno dei circoli;

- obiettivo specifico 4: restyling grafico del portale "Sardegna Migranti" con l'individuazione di spazi ad hoc per: diffusione e divulgazione di informazioni utili a favore del mondo dell'emigrazione, definizione di contenuti virtuali con materiali finalizzati ad una corretta gestione e ad una efficace attività; pubblicazione del periodico Messaggero Sardo on line; etc;

Quale strumento trasversale, è in corso la realizzazione, nel sito www.sardegnamigranti.it, di una sezione dedicata agli emigrati, in particolare ai talenti che si sono affermati fuori dalla Sardegna e alle nuove generazioni di emigrati e l'implementazione di una banca dati interattiva capace di valorizzare intelligenze e talenti di prima, seconda, terza e generazioni successive, stabilire con loro legami stabili anche al fine di potenziare la rete dei contatti con i sardi nel mondo e facilitare la possibilità di scambi, attivazione di progetti comuni, iniziative e manifestazioni varie, convegni di studio, progetti di natura economica o imprenditoriale, attraverso i soggetti interessati e gli eventuali partner di settore.

Nel corso del 2012 sono stati inoltre sostenuti tutti gli interventi di solidarietà (es. erogazione di contributi per il trasporto in Sardegna delle salme di emigrati deceduti in Italia e all'estero, contributi straordinari per i danni causati dall'alluvione al circolo di Genova).

Nell'ottica di una programmazione coerente, le iniziative avviate nel 2012 dovranno procedere nel corso del 2013. Ciò comporterà, da un lato, economie di scala nei costi per la realizzazione degli interventi, dall'altro produrrà ricadute stabili e durature nel settore di riferimento.

Tuttavia è bene precisare che alcuni degli interventi previsti nella programmazione non hanno potuto avere compimento per le ragioni più sopra descritte, ci si riferisce ai progetti regionali. La mancata realizzazione degli stessi non ha comunque inficiato l'impianto complessivo della programmazione; si ritiene infatti che il maggiore pregiudizio arrecato al mondo dell'emigrazione derivi più che altro dalla crisi economica che investe tutti i settori e dagli effetti generati dall'applicazione del patto di stabilità interno sulla spesa regionale.

Infatti, considerato che il settore di cui si tratta non è stato ricompreso né dal legislatore né dalla Giunta regionale tra quelli prioritari, le risorse originariamente stanziate (euro 3.529.000) non hanno coinciso con quelle effettivamente impegnate è pagate. Ciò non discende certamente da una politica miope di questo Assessorato che anzi, come è evidente da quanto finora descritto, ha dispiegato tutti i mezzi possibili per salvaguardare le proprie politiche di spesa e tutelare anche i settori non considerati prioritari dalla Giunta regionale, in termini di patto di stabilità, bensì dallo scostamento che si crea, annualmente, tra lo stanziato e l'impegnato e tra l'impegnato e il pagato. In quest'ottica se, da un lato, si ingenerano aspettative in capo ai destinatari di risorse pubbliche con l'approvazione del bilancio, dall'altro, non essendo le risorse attribuite con il patto di stabilità interno sufficienti a coprire neppure il 70 per cento di quanto stanziato annualmente, la Giunta regionale e, a, cascata, gli Assessori e i dirigenti pubblici, sono costretti a operare scelte dolorose in termini di spesa.

E' infatti evidente che, se per l'anno in corso non è stato possibile garantire la realizzazione dei progetti regionali, difficilmente sarà auspicabile agire diversamente per l'anno 2013 a meno di un impegno comune da parte di Consiglio e Giunta regionale finalizzato ad allineare lo stanziamento di bilancio con le risorse spendibili ai sensi del patto di stabilità interno;

II) Si ritiene auspicabile il mantenimento dello stanziamento a favore del mondo dell'emigrazione, sempreché la Giunta regionale concordi nel considerare lo stesso prioritario e non assoggettabile al taglio lineare del 30 per cento richiesto per le spese non comprimibili. In proposito, lo scrivente Assessore, già in occasione della Consulta regionale dell'emigrazione del 7 dicembre, si è impegnato a predisporre un'informativa da sottoporre alla Giunte regionale al fine di consentire l'individuazione di soluzioni condivise. Deve essere infatti chiaro che la riproposizione dello stanziamento del 2012 a favore del capitolo finalizzato ai contributi ex L.R. n. 7/1991 non comporta di per se stesso la garanzia del pagamento di una eguale somma. Se pertanto tale stanziamento non è accompagnato dalla disponibilità di risorse a seguito dell'applicazione del patto di stabilità interno, non si farà altro che ingenerare aspettative nel settore di riferimento ed incrementare il malcontento generale.

Considerato che quasi tutti i circoli sostengono ingenti spese per l'affitto delle sedi (obbligatorie per legge), che tali affitti sono legati a contratti pluriennali e che è necessario garantire certezza circa l'entità delle risorse disponibili, questo Assessorato ha sempre mirato a favorire un'informazione chiara e circostanziata in merito ai rischi di indisponibilità delle risorse. Se tale informazione ha provocato ansie e malcontento nel mondo dell'emigrazione, ha certamente parimenti reso consapevoli tutti gli operatori dei rischi che i settori non qualificati come prioritari corrono in caso di carenza di risorse, non legata alle scelte operate dai singoli Assessori.

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Corda, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione dell'ufficio postale di Berchiddeddu in comune di Olbia.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- l'Ente Poste ha recentemente comunicato al sindaco di Olbia la decisione, nell'ambito dell'adozione delle politiche per il contenimento dei costi, di dover procedere all'attuazione del programma di riduzione dell'operatività di diversi uffici anche nel territorio comunale;

- l'attuazione del suddetto programma ha comportato, fra l'altro, la chiusura dell'ufficio postale di Berchiddeddu dal 1° gennaio 2013;

CONSIDERATO che:

- la decisione dell'Ente Poste, motivata da esigenze di risparmio dei costi, razionalizzando i servizi all'utenza sulla base di mere valutazioni economiche, causerà gravi disagi alla popolazione;

- a Berchiddeddu e frazioni, la situazione assume una gravita ancor più rilevante trattandosi di una realtà sociale ove risiedono oltre 1.000 abitanti con prevalenza di persone anziane per le quali la soppressione del servizio postale è fonte di notevoli problemi viste le difficoltà dei collegamenti con Olbia;

- nell'accordo tra Ente Poste e Ministero dello sviluppo sono disciplinati l'attività ed i servizi che deve svolgere l'Ente Poste, tra cui l'apertura degli uffici postali, almeno uno per comune, e la comunità di Berchiddeddu, essendo un isola amministrativa del Comune di Olbia, ben può essere assimilata ad un comune autonomo;

RILEVATO che il settore delle comunicazioni è un servizio universale che deve essere integralmente garantito ed assicurato dall'amministrazione pubblica o direttamente o attraverso la concessione del servizio a privati oppure a società a parziale o totale capitale pubblico;

SOTTOLINEATO che il primario obiettivo dichiarato dall'Ente Poste è quello del contenimento dei costi, e che questo può essere raggiunto, vista la dichiarata disponibilità dell'amministrazione comunale a farsi carico di parte delle spese mettendo a disposizione, per esempio, anche i locali pubblici,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per conoscere se intenda intervenire presso l'Ente Poste e presso il Ministero dello sviluppo per impedire l'attuazione unilaterale del programma di riduzione dell'operatività e, peggio, di chiusura di tanti uffici postali, al fine di garantire anche ai cittadini dei piccoli paesi dell'interno l'importante servizio universale quale è quello del settore delle comunicazioni. (1019)

Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull'avviso pubblico dell'Agenzia regionale per il lavoro per l'attivazione dei tirocini formativi e di orientamento con voucher annualità 2013.

Il sottoscritto,

VISTO:

- l'avviso pubblico per l'attivazione di tirocini formativi e di orientamento con voucher annualità 2013 dell'Agenzia regionale per il lavoro finalizzato a facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro di soggetti disoccupati e inoccupati residenti in Sardegna, attraverso il finanziamento di percorsi tirocinio formativi e di orientamento che consentono l'acquisizione di nuove competenze e conoscenze spendibili nel mercato del lavoro;

- che le risorse disponibili per realizzare l'intervento sono state stanziate sul POR FSE 2007-2013 nella misura di 5 milioni di euro per permettere le attività di animazione, l'attivazione del tirocinio e l'erogazione di voucher di importo pari a 500 euro mensili lordi;

PRESO ATTO che nell'avviso pubblico dell'Agenzia del lavoro i progetti di tirocinio dovevano essere presentati a partire dalle ore 10 del 15 gennaio 2013 esclusivamente con modalità on-line sul portale "Sardegnatirocini.it";

CONSIDERATO che:

- in tutti i territori della Sardegna, dalle ore 10 del 15 gennaio 2013, invano molti disoccupati/inoccupati hanno tentato di accedere al sito "Sardegnatirocini.it" e che dalle ore 12 è apparsa la scritta lampeggiante rossa sul sito che annunciava "siamo sotto attacco hacker. Voucher 2013 terminati";

- molti giovani disoccupati della Sardegna avevano riposto molte aspettative sull'avviso pubblico in oggetto,

chiede di interrogare l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere:

1) che cosa effettivamente sia successo dalle ore 10 in poi del 15 gennaio 2013 nel sistema informatico di "Sardegnatirocini.it";

2) se il sistema di registrazione on-line abbia garantito il preciso ordine cronologico delle richieste e se non ritenga opportuno l'annullamento delle richieste pervenute e procedere ad un nuovo bando individuando altri sistemi di acquisizione delle richieste al di fuori del sistema on-line, considerato che non è la prima volta che si verifica un blocco nel sistema informatico regionale nel recepimento delle istanze. (1020)

Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione centralizzata dei Tirocini formativi orientamento (TFO).

Il sottoscritto,

VISTI:

- la deliberazione della Giunta regionale n. 41/12 del 13 ottobre 2011 "Legge regionale n. 1/2011, art. 6, comma 13. Tirocini formativi e di orientamento (TFO) DL n. 138/2011. Modalità attuative";

- la deliberazione n. 42/45 del 23 ottobre 2012 "Tirocini formativi e di orientamento (TFO) con voucher. Attività di supporto all'attuazione del pacchetto anticrisi - Politiche Attive";

- la deliberazione n. 46/12 del 21 novembre 2012 "Tirocini formativi e di orientamento (TFO) con voucher. Attività di supporto all'attuazione del pacchetto anticrisi - Politiche Attive, modifica parziale della delib. G.R. n. 42/45 del 23/10/2012";

- l'avviso pubblico per l'attivazione di tirocini formativi e di orientamento (TFO) con voucher, annualità 2013;

CONSIDERATO che:

- l'ampia promozione dei tirocini con voucher da parte dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ha creato numerose aspettative fra gli utenti disoccupati, spingendo quelli non informatizzati a retribuire professionisti per poter accedere al sistema on line;

- la gestione dello strumento del tirocinio con voucher, effettuata esclusivamente attraverso il portale www.sardegnatirocini.it, è stata centralizzata a livello regionale;

- lo scorso anno vennero adottate procedure che prevedevano una ripartizione proporzionale dei voucher ai disoccupati residenti nei vari comuni, e solo in minima parte, relativamente alla quota non esaurita dagli stessi, si fece ricorso ad una procedura centralizzata regionale;

- già in quella occasione si riscontrarono difficoltà, per gli utenti e per gli operatori professionali, a caricare i progetti di tirocinio nel sistema on line per la lentezza del medesimo, che aumentava in relazione alla carenza di infrastrutture locali;

VERIFICATI:

- il disagio creato tra gli utenti, gli operatori professionali e gli intermediari delle aziende dalla procedura adottata dall'Assessorato competente per la presentazione dei progetti di tirocinio formativo con voucher, con concrete possibilità di forti discriminazioni per le difficoltà incontrate dai singoli utenti, in particolare per quelli residenti in territori sforniti di infrastrutture a fibre ottiche, e pertanto con una diversa velocità di connessione rispetto alle località dotate di tale copertura;

- l'inadeguatezza del sistema on line per la gestione dei tirocini regionali a sopportare una ingente mole di accessi al medesimo,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) quali misure intenda adottare per porre rimedio ai disagi creati dalla procedura centralizzata che potrebbe aver creato evidenti discriminazioni tra utenti diversamente dislocati nel territorio regionale;

2) se non ritenga di rendere immediatamente pubblici i dati relativi al numero di pratiche pervenute e accettate dal sistema per ciascun territorio in risposta al bando di cui sopra. (1021)

Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulle presunte irregolarità della gestione della procedura di attivazione dei voucher relativi ai tirocini formativi e di orientamento (TFO) riscontrate in data 15 gennaio 2013.

La sottoscritta,

PREMESSO che:

- il 15 gennaio 2013 è scaduto il termine per "l'attivazione e il finanziamento di tirocini formativi e di orientamento" promosso dall'Agenzia regionale del lavoro;

- si tratta di un finanziamento di quasi 10 milioni di euro per l'erogazione di un voucher, di importo pari a 500 euro mensili lordi per un orario di 32 ore settimanali, destinato a disoccupati e inoccupati di età maggiore di 26 anni se diplomati e di 30 anni se laureati;

- vista la fascia di età è facile intuire che non si tratta di tirocini di orientamento, tesi a facilitare realmente l'ingresso nel mondo del lavoro di cittadini privi di esperienze o comunque con titolo di studio appena conseguito con agevolazioni per le imprese in caso di assunzione del tirocinante, contrariamente con quanto previsto da Piani di inserimento professionali (PIP) che invece offrono maggiori possibilità di sbocco occupazionale al termine dell'esperienza formativa;

- oltre alle perplessità riguardanti i criteri adottati dall'Agenzia regionale del lavoro per selezionare le offerte delle imprese (mansioni di basso profilo tali da non necessitare di alcun tirocinio formativo o profili professionali che non richiedono titoli di studio particolari, con casi limite come quello dell'annuncio comparso sulla "Vetrina domanda e offerta" da parte di sexyshop, per cui c'è da porsi la domanda su quali possano essere le specifiche competenze richieste e quali siano i criteri di assegnazione dei voucher per un'attività di questo tipo);

- restano anche da chiarire le incomprensibili circostanze in cui la procedura è stata inficiata proprio nella fase di assegnazione dei voucher;

- è noto infatti che intorno alle ore 11 del 15 gennaio 2013 il sito www.sardegnatirocini.it abbia subito un blocco, impendendo a centinaia di persone che avevano provveduto alla registrazione di poter ultimare la procedura: "Siamo sotto attacco di hacker: vi preghiamo di continuare a provare" è la scritta che segnalava la difficoltà di accesso al server anche se, da quanto si è poi appreso successivamente dalla stampa con l'intervento della Polizia postale, l'ipotesi di hackeraggio è stata esclusa, lasciando spazio ad altre ipotesi a tutt'oggi da chiarire;

- fra i numerosissimi potenziali beneficiari esclusi, a creare forti perplessità e dubbi sulla trasparenza e regolarità della procedura, si è aggiunto anche l'elenco dei tirocinanti la cui domanda è andata a buon fine; a tal proposito fra i titolari di voucher è stata riscontrata una percentuale sorprendente di organizzazioni religiose e parrocchie, di studi professionali e società riconducibili a personaggi di spicco e/o che rivestono alte cariche nelle istituzioni sarde e addirittura partiti politici;

- va, inoltre, evidenziato l'aspetto tecnico della vicenda che, oltre al sistema informatico, evidentemente inadeguato per gestire operazioni di tale portata, riguarda anche la possibilità o meno di accedere all'iscrizione online che, infatti, sicuramente agevola coloro che utilizzano connessioni a banda larga, più veloci rispetto ad altre più lente e meno stabili con la facile perdita di connessione, specialmente nei casi come questo, in cui si registra un notevole traffico in rete; per non dimenticare i casi di numerosi cittadini che non possono disporre continuativamente di una connessione Internet,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:

1) quali misure intendano adottare rispetto ai problemi riscontrati in data 15 gennaio 2013 nella procedura di attivazione dei voucher e se intendano annullare l'intera procedura;

2) se abbiano stabilito a cosa sia attribuibile il blocco del server nella mattina del 15 gennaio 2013;

3) quali provvedimenti abbiano intrapreso o intendano intraprendere per far sì che in futuro sia garantita efficienza e trasparenza nella gestione di tali operazioni nel sistema informatico;

4) se abbiano preso in considerazione la possibilità di introdurre eventuali altre modalità di attivazione dei voucher al fine di garantire le stesse probabilità di successo anche alle persone che non hanno in dotazione connessioni internet ad alta velocità o che ne siano sprovviste;

5) se dispongano dei dati relativi alle richieste inoltrate al server di Sardegna tirocini con riferimento ai casi con esito positivo e negativo. (1022)

Interrogazione Solinas Antonio - Barracciu - Agus - Espa - Corda, con richiesta di risposta scritta, in merito ai costi inerenti all'attivazione, da parte della ASL n. 1, della convenzione CONSIP per il servizio integrato della gestione energetica degli immobili.

I sottoscritti,

APPRESO che con deliberazione n. 903 del 20 dicembre 2012, la ASL n. 1 ha aderito alla convenzione CONSIP Servizio integrato energia 2 - Lotto 12, per la durata di anni 7, accettando una proposta della RTI con capogruppo la società Ecosfera Servizi dell'11 dicembre 2012, che prevede la conduzione e la manutenzione degli impianti di condizionamento delle strutture, nonché la fornitura dei combustibili, l'adeguamento normativo e l'espletamento pratiche, la certificazione, la diagnosi energetica, e le attività di misurazione e controllo;

RILEVATO che la proposta della RTI Ecosfera Servizi ammonta ad euro 32.922.754,83 + IVA per 7 anni, pertanto con una spesa annua pari a euro 4.703.250,69 + IVA;

CONSIDERATO che la ASL n. 1 ha un contratto in essere con Cofely Italia Spa fino al 31 aprile 2013, il quale, oltre al servizio energia, erogato anche con la proposta Ecosfera, eroga anche il "servizio di gestione e manutenzione degli impianti idraulici" ed il "servizio di misura e verifica certificata degli impianti elettrici all'interno delle stanze ad uso medico", e il suddetto contratto ha avuto nell'ultimo triennio i seguenti costi:

stagione termica 2009-2010 euro 3.050.000 + IVA circa

stagione termica 2010-2011 euro 3.110.000 + IVA circa

stagione termica 2011-2012 euro 3.440.000 + IVA circa

stagione termica 2012-2013 euro 3.550.000 + IVA circa

RILEVATO che la spesa per l'ottenimento del servizio erogato da Ecosfera Servizi, il quale peraltro parrebbe meno completo rispetto a quello erogato da Cofely Italia Spa (mancherebbe infatti, nel nuovo contratto, la prestazione sugli impianti idraulici e le misurazioni elettriche nelle stanze ad uso medico), avrebbe un maggior costo per la ASL n. 1, stimabile in euro 1.200.000 + IVA all'anno, rispetto ai costi avuti fino ad ora, e che tali somme costituirebbero un insensato aggravio di spesa per la collettività;

OSSERVATO che:

- inoltre, la Cofely Italia Spa è aggiudicataria dal mese di ottobre 2012 di una convenzione CONSIP per il Lotto 6 Sardegna, denominata "multiservizio tecnologico integrato con fornitura di energia per gli immobili adibiti ad uso sanitario", specifica per strutture sanitarie, attivata sul sito acquisti in rete CONSIP dal 14 dicembre 2012, mentre la convenzione CONSIP a cui la ASL n. 1 ha aderito con Ecosfera Servizi è una convenzione di servizio energia creata da CONSIP per stabili ospitanti uffici;

- nella delibera n. 903 del 20 dicembre 2012 con la quale la ASL n. 1 aderisce all'offerta di Ecosfera Servizi, non pare essere ravvisabile alcun riferimento o cenno ad analisi e valutazioni tecnico/economiche eseguite dall'ente, con risorse proprie o utilizzando risorse esterne,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

1) quali iniziative si intendano intraprendere per verificare effettivamente l'opportunità di un servizio che comporterebbe maggiori costi per la ASL n. 1 a partire dal mese di maggio 2013, rispetto ai costi storici sostenuti dall'azienda;

2) quali siano state le valutazioni di carattere tecnico e/o le eventuali analisi economiche effettuate dall'ente ai fini della scelta dell'adesione alla nuova convenzione per la gestione energetica degli stabili. (1023)

Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sull'ordinanza del Presidente della Regione contingibile e urgente n. 1 del 4 gennaio 2013, per il conferimento di rifiuti urbani e di rifiuti derivanti dal trattamento di rifiuti urbani in discarica per rifiuti non pericolosi in Sardegna.

La sottoscritta,

CONSIDERATO che:

- sono venuti a mancare i presupposti dell'ordinanza n. 1 del 4 gennaio 2013 in quanto il decreto legislativo 14 gennaio 2013, n. 1, ha prorogato sino al 31 dicembre 2013 il divieto di conferire rifiuti con PCI maggiore di 13.000 kJ/kg, rendendo di fatto inutile e non più contingibile ed urgente la stessa ordinanza;

- con questa ordinanza urgente, il Presidente Cappellacci intende costruire, in tempi molto brevi, diversi termovalorizzatori nel territorio sardo, diversamente da quanto espresso dagli amministratori e dalle comunità interessate;

- quest'atto ha suscitato forti preoccupazioni tra cittadini, tra comitati che operano per la difesa del territorio, dell'ambiente e della salute, tra associazioni ambientaliste, nonché tra l'Associazione scientifica internazionale medici per l'ambiente (ISDE) che, a livello locale e globale, analizza la gestione del bene ambiente e le ricadute sanitarie relative alle cattive pratiche messe in atto da amministratori locali e non;

RIBADITO che:

- l'ordinanza contingibile e urgente del Presidente è in totale violazione della attuale normativa comunitaria e statale che, attraverso la direttiva quadro n. 2008/98/CE, indica la scala delle priorità nella gestione dei rifiuti e afferma come prioritaria "la preparazione per il riutilizzo, il riciclo", per cui, all'interno del recupero diverso dal riciclo, va privilegiato il recupero di materia rispetto al recupero di energia; tale scala gerarchica è già recepita nella normativa italiana con la modifica dell'articolo 179 del decreto legislativo n. 152 del 2006 operata dal decreto legislativo n. 295 del 2010;

- il Sesto programma di azione per l'ambiente dell'Unione europea, in materia di riduzione dei rifiuti prevede la riduzione della produzione dei rifiuti del 20 per cento al 2020 e del 50 per cento al 2050 rispetto alla produzione del 2000 e prevede, inoltre, la sostituzione di tutti i termovalorizzatori in attività in Europa con impianti di riciclo completo entro il 2020;

- la costruzione di termovalorizzatori in termini temporali non risolve eventuali condizioni di emergenza essendo necessari, compreso l'iter autorizzativo, almeno quattro-cinque anni per la loro costruzione;

- la costruzione degli impianti di riciclo a freddo ha tempi di realizzazione di alcuni mesi e di massimo due anni;

- i costi per costruire un termovalorizzatore sono 6-7 volte superiori a quelli degli impianti che separano a freddo i rifiuti solidi urbani, dai quali si ricavano materie post consumo e post utilizzo per avviare processi produttivi di filiera con evidenti ricadute economiche e occupazionali;

- la tecnologia dell'incenerimento dei rifiuti è da sempre stata oggetto di fortissimo contrasto da parte di settori della ricerca scientifica, in particolare quelli della medicina ambientale e della medicina oncologica, essendo tali impianti classificati all'articolo 216 del testo unico sanitario (GU n. 220 del 20 settembre 1994) come "impianti insalubri di classe I°";

- le organizzazioni e i comitati civici delle popolazioni circostanti impianti esistenti od in progettazione, a causa di numerosi studi ed indagini epidemiologiche, hanno sviluppato la consapevolezza dei danni determinati dalle emissioni di particolato (in particolare le polveri fini, ultrafini e il nano particolato) prodotto in fase di combustione e associato a centinaia di molecole quali diossine/furani, pcb, e metalli pesanti;

- le evidenze scientifiche mostrano che tali composti hanno azione cancerogena e mutagena con documentati effetti letali sulla salute umana attraverso l'azione irreversibile di contaminazione della catena biologica e alimentare;

EVIDENZIATO che:

- la costruzione di termovalorizzatori, cioè di inceneritori, è funzionale solo ed esclusivamente a interessi speculativi, con costi sempre più elevati non solo per le finanze pubbliche, ma anche per le tasche dei cittadini, e comporta gravi ripercussioni per la stessa salute dei cittadini e dell'ambiente, nonché la perdita delle ricadute economiche e occupazionali derivanti dalla filiera del riciclo;

- è dovere degli amministratori proteggere l'ambiente e la salute umana secondo gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986, nella consapevolezza che le nostre società sono complesse e interdipendenti e non è possibile separare la salute delle comunità dagli altri obiettivi;

- è dovere degli amministratori assicurare una informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti e salute secondo quanto prescritto dalle normative internazionali, comunitarie e statali attraverso la Carta di Ottawa del 1986, dall'articolo 13 del decreto legislativo n. 502 del 2006 e dalla Carta di Aalborg del 1994;

- tali normative stabiliscono che i cittadini debbano essere messi in grado di controllare i determinanti di salute per la promozione della stessa (Carta di Ottawa 1986) e di partecipare alla formazione delle decisioni istituzionali per la gestione dei rischi ambientali e sanitari in tutte le fasi connesse al ciclo dei rifiuti (Convenzione di Aarhus 26 giugno 1998, direttiva n. 2003/35/CE, direttiva n. CC2008/98/CE),

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e tutti i componenti della Giunta per sapere:

1) se, con la formula di "Ordinanza contingibile e urgente", intendano contrapporsi alle normative internazionali comunitarie e statali;

2) quali siano i benefici reali per le collettività sarde e per la Sardegna in termini economici e di smaltimento dei rifiuti con i termovalorizzatori e non con gli impianti di riciclo a freddo;

3) quali siano i sistemi di controllo delle emissioni degli impianti proposti verificato che il sistema di centraline gestito dall'ARPAS non si è uniformemente adeguato alle normative comunitarie e statali sul monitoraggio del PM 2,5;

4) quali siano le conoscenze riguardo le ripercussioni sulla salute delle popolazioni e dei territori derivanti dall'uso e dall'attività dei termovalorizzatori;

5) perché, in un'ottica di bene comune e di sviluppo sostenibile come auspicato dal Patto delle isole e dei comuni, non abbiano previsto una corretta e razionale gestione dei rifiuti, con impianti di riciclo a freddo che separano gli RSU, così da ricavare materie post consumo e post utilizzo da avviare a processi produttivi di filiera con evidenti ricadute economiche e occupazionali;

6) quali siano i criteri adottati secondo cui i costi di smaltimento con incenerimento siano stimati inferiori rispetto a pari sistemi di riciclo a freddo;

7) quali siano i criteri sanitari per cui i termovalorizzatori, con i loro fumi e residui, sono ritenuti dal Presidente della Regione e dagli organismi preposti, più sicuri per la salute dei cittadini rispetto ai sistemi di riciclo. (1024)

Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di molte stazioni ferroviarie della Sardegna e sulle condizioni del sistema ferroviario sardo.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- da un comunicato stampa della FIT-CISL, a firma del segretario generale Sardegna, si è appreso che, entro il 2013, saranno chiuse le sale d'attesa per i passeggeri delle seguenti stazioni ferroviarie: Bonorva, Borore, Elmas, Golfo Aranci, Marrubiu, Monti, Pabillonis, Paulilatino, Ploaghe, Porto Torres, Sanluri, Serramanna, Siliqua, Solarussa e Uras, chiusure che si aggiungono a quelle di molti anni fa;

- ha già richiamato l'attenzione di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e della stessa Regione, sia in questa che nella precedente legislatura, con interrogazioni, lettere, articoli, note sulla stampa e interlocuzioni che hanno evidenziato la drammatica condizione in cui si trova il sistema ferroviario sardo;

CONSIDERATO che:

- in questi ultimi anni il Gruppo FSI ha posto in essere un vero e proprio smantellamento del sistema ferroviario sardo;

- la Divisione cargo di Trenitalia aveva già eliminato le stazioni periferiche per il trasporto merci e il relativo scambio intermodale nel nord est dell'Isola, determinando così la fine dello stesso trasporto merci in Sardegna;

- rispetto alla media nazionale il grado degli investimenti nella rete ferroviaria sarda è molto basso e interessa soprattutto il sud dell'Isola, in particolare per quanto riguarda l'elettrificazione della linea (in fase di smantellamento) e il doppio binario;

- il Gruppo FSI deve essere chiamato a rispondere della scarsa attenzione nei riguardi della Sardegna, con gravi conseguenze che hanno colpito non solo i passeggeri sardi, ma anche il nostro sistema produttivo, che non può più usufruire di un servizio, quello del trasporto merci, senza il quale non è pensabile una seria prospettiva di sviluppo economico ed occupazionale;

PRESO ATTO che:

- le decisioni relative agli investimenti del comparto ferroviario sardo sono state prese a Roma senza un giusto coinvolgimento della Regione e si sono concretizzate, di fatto, in iniziative di contenimento straordinario sia dei costi che degli investimenti;

- quest'ultima iniziativa di RFI è inaccettabile perché elimina uno dei luoghi cruciali attorno al quale nasce e si sviluppa una stazione ferroviaria, la sala d'attesa, spazio climatizzato in cui i passeggeri hanno diritto di aspettare comodamente la partenza e l'arrivo del treno, utilizzare i servizi igienici, la possibilità di ripararsi entro quattro mura dal caldo e dal freddo, nonché acquistare con facilità il biglietto;

- può pertanto destare perplessità e apparire contradditorio l'annuncio fatto dalla Regione e RFI della messa in servizio per il 2013-14 di otto nuovi mezzi diesel veloci, acquistati con fondi della Regione dall'azienda spagnola CAF;

EVIDENZIATO che:

- è sintomatico delle politiche attuate da RFI in questi ultimi anni l'esempio della stazione ferroviaria di Olbia, ove non solo manca una sala d'aspetto adeguata all'importanza di quel centro (assenza di bar, di una rivendita di giornali, ecc.), ma addirittura, una parte di essa è stata data in locazione ad una società assicuratrice;

- la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria ad Olbia arretrandola di 400 metri, in via Vittorio Veneto, ma lasciando irrisolto il gravissimo problema dei passaggi a livello per la continuità della linea ferroviaria per Golfo Aranci, è stata progettata e finanziata al di fuori di una razionalizzazione e rimodulazione delle infrastrutture ferroviarie nell'attraversamento urbano, senza precise indicazioni progettuali sull'utilizzo delle aree da dismettere, senza riferimenti alla prevista circonvallazione esterna alla città,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se:

1) risponda al vero che RFI chiuderà le sale d'attesa di circa quindici stazioni ferroviarie, in aggiunta a quelle chiuse in precedenza;

2) è reale la mancata sottoscrizione da parte di Trenitalia del contratto di servizio pubblico con la Regione e quali siano i motivi di questo vuoto contrattuale che impedisce, di fatto, le eventuali sanzioni in caso di inadempienza;

3) non ritengano indispensabile che la Regione s'impegni ad aprire un tavolo di confronto col management del Gruppo FSI per quanto riguarda la situazione dell'intero sistema ferroviario sardo, che ha perso competitività a causa delle scarse politiche d'investimento nell'Isola;

4) quali passi intendano fare per ripristinare, laddove è venuto meno, e salvaguardare il diritto dei sardi di godere di tutti i servizi che compongono un dignitoso trasporto ferroviario, al passo col resto d'Italia e d'Europa e che comprenda: le sale d'attesa, i servizi igienici e biglietterie fruibili, senza le quali non è neppure pensabile l'esistenza di una stazione ferroviaria, anche se periferica;

5) abbia avuto seguito il procedimento legale sui beni statali dismessi avviato dalla Regione contro RFI, in seguito al mancato trasferimento, a titolo gratuito, in seno alle disponibilità del patrimonio della Regione, dei beni e dei diritti non più funzionali alle esigenze del trasporto ferroviario, come prescritto dall'articolo 14 dello Statuto sardo e della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3. (1025)

Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, in merito alla revoca dell'avviso pubblico di nomina per il finanziamento di progetti per l'erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati, determinazione n. 16697, rep. n. 764, del 21 dicembre 2012 e del decreto 17 gennaio 2013, n. 1, sulla nomina del commissario ad acta ex articolo 21, comma 6, della legge regionale n. 31 del 1998, in relazione al suddetto bando.

Il sottoscritto,

PREMESSO che, con determinazione prot. n. 14715, rep. 712, del 22 novembre 2012, veniva approvato il bando con oggetto: POR FSE asse II "Occupabilità" obiettivo operativo f, linea di attività f.2.1 e asse III "Inclusione sociale" obiettivo operativo g.3 e g.5, linea di attività g.2.1 e g.5.2. "Approvazione avviso pubblico per il finanziamento di progetti per l'erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati attraverso esperienze formative professionalizzanti in imprese Lav...Ora";

CONSIDERATO che, a seguito di rilevate incongruenze, si è proceduto alla modifica del suddetto bando con la determinazione n. 16697, rep. n. 764, del 27 dicembre 2012, con oggetto: "Modifica dell'avviso pubblico per il finanziamento di progetti per l'erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati attraverso esperienze formative professionalizzanti in imprese "Lav...Ora" POR FSE - Asse II "Occupabilità" obiettivo operativo f, linea di attività f.2.1 e Asse III "Inclusione Sociale" obiettivo operativo g.3 e g.5, linea di attività g.2.1 e g.3.2;

PRESO ATTO che:

- il suddetto bando riconosce finalmente e giustamente il ruolo dei piani unitari locali dei servizi alla persona (PLUS) così come stabilito dalla legge regionale n. 23 del 2005 sul sistema integrato dei servizi alla persona;

- le suddette determinazioni sono state regolarmente pubblicate sul sito regionale e i PLUS, in stretto raccordo con i comuni a loro afferenti, hanno avviato tutte le procedure per l'individuazione dei soggetti ospitanti idonei ad accogliere l'utenza individuata nel bando nello spirito dell'inclusione sociale e nel rispetto di quanto sancito dalla legge regionale n. 23 del 2005;

- i PLUS hanno accolto favorevolmente l'iniziativa, cito ad esempio il PLUS del distretto di Guspini che, con una nota trasmessa all'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale da parte dell'Assessore ai servizi sociali, a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione del Bando, ha espresso tutta la sua approvazione sull'iniziativa anche a nome di tutti i comuni limitrofi;

- i PLUS si sono immediatamente attivati e hanno anche concluso le procedure; a titolo esemplificativo al PLUS distretto di Guspini, sono pervenute alla data di scadenza 44 richieste da parte di soggetti ospitanti che hanno espresso disponibilità per 66 beneficiari,

chiede, in virtù di quanto suesposto, con riferimento al decreto 17 gennaio 2013, n. l, che ha portato alla revoca del direttore generale del servizio, nonché esautorato lo staff preposto al bando, di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

1) con quale atto siano state date le direttive generali dei piani e dei programmi definiti dagli organi di direzione politica agli uffici competenti;

2) quale contenuto dell'avviso non corrisponda alle direttive e agli indirizzi politico-amministrativi impartiti per un più rapido ed efficiente utilizzo delle risorse;

3) che tempo sia stato dato al direttore generale ed al suo staff per l'inerzia o ritardo denunciato, entro il quale il dirigente deve adottare gli atti o i provvedimenti;

4) quale sia, nello specifico, il pubblico interesse leso che viene citato nel decreto di cui sopra;

5) quali siano state le manifestazioni di disapprovazione sul contenuto dell'avviso e le richieste di annullamento presentate dalle associazioni e cooperative sociali, nonché dall'Unione delle province sarde (UPS), visto e considerato che l'essenza del bando è prettamente, per la sua delicatezza e per quanto disposto dalla legge n. 328 del 2000 e dalla legge regionale n. 23 del 2005, di competenza dei PLUS, anche alla luce del fatto che le borse lavoro disposte con il bando si configurano come interventi di natura socio-educativa e non come interventi rientranti nell'ambito delle politiche del lavoro;con quali tempi ed azioni intenda attivarsi per porre urgente rimedio al bando che rischia di esautorare tutto il delicato lavoro posto in essere dai PLUS in raccordo con i comuni. (1026)

Interrogazione Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano i lavoratori dello stabilimento ex Ila di Portovesme e sulla prospettiva annunciata di rilancio della produzione a seguito dell'acquisto dell'azienda da parte della Reno Srl (Portal).

Il sottoscritto,

PREMESSO che nel giugno 2012 fu annunciato con enfasi, a distanza di oltre quattro anni dal fallimento, l'acquisto della ex Ila di Portovesme da parte della nuova società Reno Srl (Portal);

CONSIDERATO che fu comunicato il riavvio della produzione di laminati di alluminio con lavorazioni più sofisticate e, attraverso la costituzione di un'altra società, la realizzazione di costruzioni nautiche;

PRESO ATTO che, i circa 160 lavoratori della ex Ila, ai quali dopo tanti anni di cassa integrazione fu garantito il ricollocamento nella nuova società, si trovano ancora oggi senza occupazione e in regime di mobilità,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

1) a che punto sia arrivato il processo di riavvio della fabbrica ex Ila di Portovesme dopo l'acquisto della nuova società;

2) quali soluzioni intendano attivare per tutelare, dal punto di vista occupazionale, i circa 160 lavoratori ancora oggi senza occupazione. (1027)

Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul risarcimento alle aziende ovi-caprine del Comune di Barisardo in seguito all'abbattimento di alcuni capi di bestiame per prevenire la diffusione della blue tongue.

Il sottoscritto,

PREMESSO che nel mese di novembre 2012 la ASL n. 4 di Lanusei ha proceduto all'abbattimento di circa 600 capi di bestiame appartenenti a sei aziende site nel Comune di Barisardo per prevenire la diffusione della malattia infettiva blue tongue;

CONSIDERATO che:

- le aziende hanno subito gravi danni economici e, per questo, hanno diritto al risarcimento per i capi di bestiame abbattuti;

- nonostante siano già trascorsi alcuni mesi il Servizio prevenzione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale non si è ancora espresso sugli indennizzi alle aziende;

- il manager della ASL di Lanusei, Francesco Pintus, si è detto disponibile ad anticipare le risorse necessarie per risarcire gli allevatori, a patto però che ci sia un chiaro pronunciamento del Servizio prevenzione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;

- inoltre, se il rimborso non sarà effettuato entro novanta giorni dalla data di abbattimento degli animali, è a rischio il cofinanziamento del 50 per cento da parte dell'Unione europea, previsto in casi come questo,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) quali azioni intenda adottare per sbloccare questa delicata situazione;

2) se non ritenga opportuno sollecitare il Servizio prevenzione affinché attivi tutte le procedure di indennizzo per le aziende ovi-caprine di Barisardo che hanno subito l'abbattimento dei capi di bestiame. (1028)

Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari nell'Isola e sulla disparità di trattamento tra i due poli SBN della Sardegna.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- da circa un decennio in Sardegna è presente una situazione che vede le biblioteche sarde divise fra chi rientra nella rete regionale del Sistema bibliotecario nazionale (SBN), finanziata direttamente dalla Regione, e chi non ne fa parte;

- attualmente sono circa 250 le biblioteche che aderiscono al polo SBN di Cagliari con software Sebina e 242 le biblioteche che non vi rientrano e utilizzano il software di gestione SoSeBi;

- la rete SBN di Cagliari, sulla base di quanto disposto dalla legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 (Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura) e, in particolare dall'articolo 21, comma 1, lettera l), ha sempre ottenuto appositi finanziamenti per la gestione e l'aggiornamento del sistema informativo dedicato ai beni librari;

- nel maggio 2010, il Comune di Ussana ha presentato all'Ufficio beni librari una proposta per la costituzione di una nuova rete regionale delle biblioteche, il polo SBN USS, con l'obiettivo di consentire a tutte le biblioteche sarde con software SoSeBi di accedere alla rete nazionale SBN senza dover cambiare il programma di gestione e senza dover ricaricare i dati inseriti, chiedendo la medesima copertura finanziaria ricevuta dal polo SBN CAG ai sensi della legge regionale n. 14 del 2006;

- con la delibera n. 40/14 del 16 novembre 2010 per la prima volta è stata auspicata la nascita di altri poli SBN per una migliore organizzazione e fruibilità del sistema bibliotecario sardo;

- nel gennaio 2012 il Servizio beni librari della Regione autonoma della Sardegna ha rilasciato al Ministero per i beni culturali parere favorevole alla costituzione del polo regionale SBN USS, che nel settembre 2012 ha avviato la sua attività chiedendo alle biblioteche interessate, in attesa di una risposta da parte della Regione sulla richiesta di un contributo specifico, di aderire autofinanziandosi;

- con determinazione prot. n. 21115/rep. n. 1807 del 21 dicembre 2012 e determinazione prot. n. 21319/rep. n. 1855 del 28 dicembre 2012, il Servizio beni librari della Regione autonoma della Sardegna ha comunicato gli esiti istruttori dei procedimenti di cui agli avvisi pubblici relativi ai contributi da assegnare per l'anno 2012 ai sensi della legge regionale n. 14 del 2006, articolo 21, comma 2, lettera d) ed e), per il funzionamento dei sistemi bibliotecari e per la costituzione, il funzionamento e l'incremento delle biblioteche di ente locale, contributi ridotti, rispetto al 2011, del 44 per cento per gli enti locali e del 30 per cento per i sistemi bibliotecari;

PRESO ATTO che il polo SBN USS, pur rientrando nel sistema bibliotecario regionale di cui alla legge regionale n. 14 del 2006, non ha mai usufruito di alcun finanziamento regionale per la manutenzione del software e l'assistenza informatica, come invece è accaduto per il polo SBN CAG;

CONSIDERATO che:

- le biblioteche che aderiscono al polo CAG non hanno mai dovuto sostenere costi legati alla gestione del software, all'assistenza e alla formazione, come invece hanno dovuto e devono fare le biblioteche che utilizzano il programma SoSeBi;

- con il decreto n. 40 prot. 21226 del 27 dicembre 2012 è stato ulteriormente incrementato il finanziamento destinato al polo SBN CAG per le spese di adeguamento e aggiornamento software, formazione, manutenzione e assistenza;

- in assenza di specifici contributi regionali, le biblioteche con software SoSeBi interessate a far parte del polo SBN USS devono sostenere le spese necessarie all'adesione, all'aggiornamento, all'assistenza, alla manutenzione e alla formazione attingendo dalle poche risorse provenienti dall'applicazione dell'articolo 21, comma 2, lettera d) della legge regionale n. 14 del 2006 o dai fondi di bilancio degli enti locali,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, per sapere:

1) come mai per il polo SBN USS non sia stato previsto alcun contributo regionale;

2) se non ritenga opportuno, vista la disparità di trattamento tra i due poli SBN, porre in essere tutte le pratiche per finanziare la rete SBN regionale USS, permettendo così alle biblioteche sarde che utilizzano software SoSeBi di partecipare alla rete nazionale SBN e ai cittadini di usufruire di un servizio ancora più completo. (1029)

Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di trasparenza nell'informazione dei cittadini rispetto ai frequenti episodi dì anomalie all'interno della raffineria SARAS.

La sottoscritta,

PREMESSO che:

- in questi ultimi giorni si ripropone la questione ancora irrisolta del controllo delle emissioni in atmosfera entro i limiti consentiti dalla normativa vigente e della carenza di azioni concrete finalizzate non solo al monitoraggio e alle rilevazioni di inquinanti nell'aria, ma soprattutto alla tutela della salute dei cittadini, oltre che del territorio e dell'ambiente;

- infatti, oltre ai vari episodi che si sono verificati e continuano a verificarsi negli anni, fra i mesi di dicembre 2012 e gennaio 2013 si sono registrate diverse situazioni limite che hanno messo in allarme la popolazione dell'area intorno alla raffineria della SARAS ed in particolare i cittadini di Sarroch, rafforzandone preoccupazioni e perplessità, fondate sulle ripetute segnalazioni che si sono succedute nel tempo riguardo al superamento della soglia di rischio prevista per molti agenti inquinanti e dannosi per la salute dell'uomo;

- già nell'interrogazione n. 649/A si era portata all'attenzione del Presidente della Regione e dei competenti Assessorati regionali dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e della difesa dell'ambiente la problematica dello stato di inquinamento dell'aria a Cagliari e in provincia, come già fortemente denunciato anche dall'Associazione medici per l'ambiente (ISDE) e dalle competenti associazioni ambientaliste (Amici della terra e Gruppo d'intervento giuridico);

- in particolare erano stati riportati i dati del report dell'ARPAS sulla qualità dell'aria:

- già nel marzo 2011 la centralina CENSA1 (Sarroch - Guardia di finanza), in relazione alle polveri sottili (PM10), registra 9 superamenti complessivi della media giornaliera, con un valore massimo di 112 microgrammi per metro cubo nella CENSA1 (Sarroch - Guardia di finanza);

- nel giugno 2011 nella centralina CENSA8 (Cagliari-Macchiareddu) in relazione alle polveri sottili (PM10) ci sono stati 6 superamenti complessivi della media giornaliera, con un valore massimo di 162 microgrammi per metro cubo;

- si tratta di dati allarmanti non solo relativamente ai valori relativi al PM10 che non corrispondono ancora ai valori della direttiva del Consiglio europeo n. 1999/30/CE, ma soprattutto al fatto che continuano a non far riferimento al PM2,5 (ritenuto dagli studiosi ben più nocivo del PM10 in quanto contiene le cosiddette nano particelle di dimensioni inferiori a 100 nm che, pertanto, possono indurre una serie di eventi avversi a livello polmonare e cardiocircolatorio e anche a livello di sistemi e organi diversi, incluso il sistema nervoso centrale);

- fra i dati più allarmanti si ricordano quelli registrati in occasione di un altro episodio, analogo a quelli riscontrati negli ultimi giorni e nella giornata di ieri, verificatosi nel febbraio 2008 quando, infatti, come anche riportato dalla stampa, "per molte ore il valore del solfuro di idrogeno rilevato dal sistema antinquinamento successivo all'incidente, e cioè alla rottura di un impianto Cracking di 134,10 alle quattro del pomeriggio, di 291,63 alle 17, di 611.44. due ore più tardi, di 434,39 alle 19 di mercoledì, di 222,33 alle 21";

- oltre alla gravità dei dati sopra riportati, che negli anni continuano a registrare un progressivo incremento di tali anomalie, a causare dubbi e preoccupazioni è anche il fatto che si registra sempre la mancanza di chiarimenti, spesso riconducibili solo a delle spiegazioni verbali da parte delle autorità competenti e quasi sempre solo a seguito delle forti e continue sollecitazioni dei cittadini che, come accaduto anche ieri, non sono stati messi al corrente di ciò che era accaduto se non dopo le tantissime segnalazioni telefoniche alle quali è stato dato, come giustificazione, un blackout che avrebbe mandato in tilt la rete elettrica della raffineria, causando la fuoriuscita di idrocarburi gassosi nell'aria e, quindi, la fumata nera che si è estesa per diversi chilometri, tanto che alcune segnalazioni sono arrivate anche da aree che distano decine di chilometri dalla raffineria;

- inoltre, le paure trovano fondamento anche nel fatto che tali episodi, ormai sempre più frequenti, possano essere ricondotti a falle e/o criticità all'interno degli impianti per cui sarebbe doveroso e urgente intraprendere misure atte a evitare il verificarsi di situazioni più gravi,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) quali siano i dati di cui dispongano in relazione alle emissioni nell'aria relative ai giorni in cui tali episodi si sono verificati, con particolare riferimento a quelli citati in premessa del dicembre 2012 e del 24 gennaio 2013;

2) se abbiano ricevuto note e chiarimenti da parte della SARAS in merito;

3) se non ritengano opportuno attivarsi, in sinergia con tutte le autorità competenti a tutti i livelli, per studiare delle misure finalizzate non solo al monitoraggio e alle rilevazioni di inquinanti nell'aria, ma soprattutto alla tutela della salute dei cittadini, oltre che del territorio e dell'ambiente;

4) se, nel rispetto della massima trasparenza dovuta ai cittadini e al fine di evitare situazione di allerta, intendano provvedere ad adottare un sistema di informazione immediata o quantomeno celere nel momento in cui tali episodi hanno luogo. (1030)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'incarico temporaneo conferito, da parte della ASL n. 5 di Oristano, con delibera n. 45 del 2 gennaio 2013, al dott. Giovanni Andrea Ruiu in sostituzione del direttore della Struttura complessa di ortopedia del P.O. San Martino di Oristano.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- con delibera n. 1117 del 17 dicembre 2010 è stato conferito, da parte della ASL n. 5 di Oristano, l'incarico quinquennale di dirigente medico direttore della Struttura complessa di ortopedia del P.O. San Martino di Oristano al dott. Carlo Doria;

- come appreso dalla stampa locale, questa nomina è stata oggetto di contestazione da parte di alcuni che sostenevano il candidato locale dando luogo ad una vera e propria guerra mediatica contro l'amministrazione della ASL n. 5 di Oristano;

- in particolare il dott. Giovanni Andrea Ruiu, partecipante alla procedura concorsuale, ha manifestato il suo aperto dissenso rispetto alla decisione della Azienda sanitaria n. 5 di Oristano, citandola per ben due volte in giudizio;

- invero, il dott. Giovanni Andrea Ruiu nel febbraio del 2011 adiva il TAR Sardegna al fine di chiedere l'annullamento della delibera n. 1117/2010 assumendo che la ASL n. 5 di Oristano avesse posto in essere dei comportamenti violativi della legge ed ecceduto, nel suo agire, del proprio potere;

- stante il rigetto del ricorso da parte del TAR Sardegna, il dott. Ruiu, non soddisfatto, attivava un altro procedimento giudiziario contro la ASL n. 5 di Oristano, chiamandola come resistente di fronte al tribunale ordinario di Oristano, sezione lavoro, al fine di chiedere ed ottenere l'annullamento, tra le altre cose, della delibera n. 1117/2010, adducendo irregolarità da parte della ASL n. 5 nell'emanazione di tale provvedimento;

- il dirigente medico direttore della Struttura complessa di ortopedia del P.O. San Martino di Oristano, dott. Carlo Doria, ha chiesto, nel dicembre del 2012, di essere collocato in aspettativa non retribuita per un periodo di dodici mesi con decorrenza dal 15 dicembre 2012 fino al 14 dicembre 2013;

- la ASL n. 5 di Oristano, con delibera n. 1093 del 12 dicembre 2012, accoglieva tale istanza;

- pertanto, stante la vacanza del ruolo ricoperto dal dott. Doria, la ASL n. 5 di Oristano, nonostante le premesse ed in presenza di altre professionalità di pari e/o superiore anzianità di servizio e di curriculum professionale, ha nominato, con incarico temporaneo, in sostituzione del dott. Doria il dott. Giovanni Andrea Ruiu, con delibera n. 45 del 2 gennaio 2013;

RILEVATO che:

- dalla lettura dei documenti e delle circostanze sopra dettagliate emergono, a parere dello scrivente, delle importanti incongruenze gestionali che necessitano di chiarimenti;

- invero, la ASL n. 5 di Oristano ha provveduto a conferire un incarico fiduciario di primaria rilevanza per il presidio ospedaliero di Oristano ad un soggetto che ha dimostrato di essere in aperto contrasto con gli indirizzi e le scelte della azienda di appartenenza;

- tale contrasto è stato palesato con l'introduzione di due contenziosi dei quali uno ancora in essere e pendente innanzi al tribunale di Oristano;

- si ritiene che il dott. Ruiu, stante il contenzioso in essere, allo stato attuale si trovi in una posizione di assoluta incompatibilità rispetto all'incarico attribuitogli;

- invero, il dott. Ruiu, stante il dissenso manifestato rispetto alle decisioni aziendali, si è posto nella condizione di non condividere la politica aziendale, di modo che tale conflittualità potrebbe avere effetti negativi anche nello svolgimento dell'incarico;

- invero, l'atto aziendale si prefigge, tra i tanti obiettivi quello della "efficienza gestionale e organizzativa intesa come flessibilità e capacità di adeguare i comportamenti, l'uso delle risorse e la varietà dei prodotti/servizi, ai continui e rapidi cambiamenti interni ed esterni all'azienda. Ciò presuppone un'attenzione costante e un coinvolgimento del personale sugli obiettivi aziendali, sollecitando la comunicazione tra le diverse strutture e l'integrazione tra professionalità.";

- il comportamento posto in essere dal dott. Ruiu, seppur nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di difesa, appalesa, indubbiamente, un divario rispetto a quanto prefissosi dall'Azienda;

- infatti, il conflitto giudiziario in essere è esplicativo della non condivisione da parte del Ruiu dell'obiettivo sopra esposto che altro non è che la sintesi di un progetto più ampio volto a creare all'interno dei vari dipartimenti un clima armonico e collaborativo nel precipuo interesse dell'utenza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere se:

1) siano a conoscenza delle vicende sopra rappresentate;

2) siano a conoscenza della circostanza che il soggetto chiamato a sostituire il dott. Doria si trova in condizione di conflittualità con la ASL n. 5 di Oristano;

3) intendano intervenire al fine di fare luce su questa situazione e rendere i comportamenti della ASL n. 5 di Oristano coerenti rispetto agli obiettivi annunciati nel piano aziendale. (1031)

Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata programmazione con nuovi criteri dei piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con disabilità grave da attuarsi nel 2013 alla luce delle posizioni critiche espresse dalle organizzazioni di settore, da quelle sindacali e dall'Anci.

Il sottoscritto,

PREMESSO che con delibera n. 48/46/2012 e poi n. 51/15 ex legge n. 162 del 1998, la Giunta regionale della Sardegna a fine anno ha approvato, e quindi confermato, i criteri per la valutazione e il finanziamento dei piani personalizzati in favore delle persone con disabilità grave per il 2013 di fatto replicando il provvedimento dell'anno precedente;

CONSIDERATO che già per il programma 2012 erano state sollevate dalle organizzazioni delle persone con disabilità e dai sindacati una serie di negatività e carenze quali l'ingiustificato ricorso ad un'altra valutazione medica, il criterio discriminatorio dell'età e della patologia anziché della disabilità, l'assenza di distinzione fra servizi e prestazioni di assistenza generica diventata ormai preminente rispetto all'assistenza socio-sanitaria personale;

RILEVATO che fra l'altro si ipotizza, fra i criteri di valutazione approvati, la riduzione percentuale di tutti i piani personalizzati in presenza di una maggiore richiesta finanziaria e dunque di domanda rispetto al finanziamento disponibile con una chiara lesione dei diritti delle persone con disabilità a fronte di nessun tipo di indagine conoscitiva o di valutazione di merito che consenta di affrontare il tema di una maggiore domanda con criteri selettivi e di opportunità anziché attraverso il criterio dei tagli orizzontali tanto deprecati e dannosi;

EVIDENZIATO che nell'attuazione di tale progetto non può non tenersi conto delle mutate e mutevoli condizioni sociali ed economiche in cui versa la società sarda di fronte alla profonda crisi di questi anni che a maggior ragione dovrebbero sollecitare l'Amministrazione regionale ad adottare criteri maggiormente selettivi e rigorosi nell'uso della risorsa finanziaria pubblica e tali da coprire i bisogni primari ed indifferibili mentre si osserva ancora l'adozione di criteri che non sembrano partire dal bisogno vero e proprio, ma tali da generare, nei casi concreti, distorsioni nelle finalità, varie disparità di trattamento e vere e proprie discriminazioni;

CONSTATATO che anche la Corte dei conti nell'indagine di controllo effettuata sulla gestione del fondo regionale per la non autosufficienza richiama l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'adozione di criteri che consentano un'attribuzione più equa dei fondi con un chiaro riferimento anche all'esigenza di decentrare, presso gli organismi territorialmente competenti, le procedure di valutazione dei progetti e che, al contrario, la citata delibera regionale n. 48/46 dispone di procrastinare i lavori della commissione consultiva regionale di cui all'articolo i della legge n. 162 del 1998 per la revisione dei criteri e delle modalità di finanziamento anche in considerazione delle posizioni critiche recentemente espresse dalle organizzazioni di settore, da quelle sindacali e dall'Anci,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere se non si ritenga necessario ed urgente, stanti le attuali condizioni finanziarie della Regione, provvedere a dare immediata conclusione operativa ai lavori della commissione consultiva regionale di cui all'articolo 1 della legge n. 162 del 1998 al fine di modificare, anche nelle more delle procedure di approvazione della manovra finanziaria della Regione per il 2013, i criteri di valutazione e di finanziamento dei piani personalizzati in grado di corrispondere con giustizia ed equità alla crescente domanda di assistenza e sostegno da parte delle famiglie delle persone con disabilità, ma anche accelerando i processi in grado di permettere "che le risorse siano attribuite ai luoghi laddove i bisogni nascono e che in esso devono essere gestiti, dotando quindi gli enti locali degli strumenti finanziari necessari per svolgere al meglio i loro compiti istituzionali in termini di organizzazione dei servizi ed interventi, favorendo il rafforzamento della reale presa in carico delle persone con disabilità". (1032)

Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla partecipazione della Regione Sardegna al Salone internazionale della nautica Boot Düsseldorf.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- nel programma elettorale presentato dall'attuale Presidente della Regione in occasione delle elezioni regionali del 2009, si legge quanto segue: "Dobbiamo smetterla una volta per tutte di concepire il turismo come un optional nello sviluppo economico della nostra Isola. Il turismo è un elemento strategico. Il turismo è il settore che può generare i più ampi effetti diffusivi e di stretta integrazione fra un'articolata gamma di comparti produttivi", ed inoltre: "Quale fondamentale obiettivo delle politiche di rilancio del settore del turismo intendiamo portare l'incidenza del settore sul totale del PIL regionale dall'attuale 8 per cento al 15 per cento nei prossimi cinque anni. A ciò contribuirà principalmente l'incremento dei flussi e della loro migliore distribuzione nell'arco dell'anno, per passare in cinque anni dai quasi 12 milioni attuali ai 20 milioni di presenze";

- inoltre, nel suddetto programma elettorale, sono inseriti i seguenti due punti:

- "Adottare un Piano di comunicazione per promuovere la valorizzazione integrata di tutte le risorse ambientali, culturali, archeologiche in modo da favorire un preciso posizionamento competitivo - a livello nazionale e internazionale - dell'offerta turistica sarda";

- "Rilanciare l'immagine positiva della Sardegna nel mondo anche attraverso interventi di web marketing e, contestualmente, sostenere gli operatori per una maggiore posizione competitiva sui mercati evoluti";

CONSIDERATO che la Regione è tra i partecipanti al Salone internazionale della nautica Boot Düsseldorf in corso di svolgimento in Germania;

CONSTATATO che, secondo quanto affermato dall'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione "L'Isola che danza", la partecipazione al Boot Düsseldorf rientra nel contesto di tale manifestazione, finanziata dalla Regione con euro 240.000;

RAMMENTATO che, già in occasione della partecipazione alla Fiera turistica Reiselivsmessen di Oslo, inserita, anch'essa nella manifestazione "L'Isola che danza", Confindustria Sardegna ha lamentato la carenza di materiale promozionale nello stand della Regione: "Solamente un foglio con un QR code. Nessun altro materiale, nessuna foto, niente che consentisse di capire se la Sardegna è in Italia o se ci troviamo in una qualche isola sperduta della Polinesia", si legge in un comunicato stampa del Presidente dell'associazione di categoria,

chiede di interrogare l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio affinché riferisca:

1) se risponda al vero che, all'apertura del Boot Düsseldorf, lo stand della Regione risultava totalmente sprovvisto di materiale promozionale, tanto da doverne richiedere in prestito agli altri stand di soggetti provenienti dalla Sardegna presenti al Salone;

2) a chi è in capo la responsabilità di predisporre il materiale promozionale per gli stand della Regione nelle esposizioni turistiche internazionali e per quali ragioni tale materiale risulta solitamente carente quand'anche non del tutto assente;

3) quali siano le fonti di finanziamento della manifestazione "L'Isola che danza" e quali siano le previsioni di spesa dettagliate delle risorse ad essa destinate;

4) quali risultati siano stati finora ottenuti dalla Giunta regionale nella realizzazione degli obiettivi programmatici in materia di turismo riportati in premessa. (1033)

Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani, sui gravi problemi legati al ridimensionamento del Presidio ospedaliero San Marcellino previsto dall'atto aziendale dell'ASL n. 8 di Cagliari.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- l'atto aziendale dell'ASL n. 8 di Cagliari recentemente pubblicato nel relativo sito internet, prevede un pesantissimo ridimensionamento dell'Ospedale San Marcellino di Muravera;

- con il previsto accorpamento al Santissima Trinità di Cagliari, il San Marcellino perderebbe infatti ben 12 degli attuali 18 posti letto nel reparto chirurgia, il laboratorio di analisi e la Direzione sanitaria, che passerebbero alla gestione del Santissima Trinità, la chiusura del Pronto soccorso con la gestione delle emergenze delegate al Servizio 118 e la scomparsa del Punto Donna e dell'ambulatorio ortopedico;

CONSIDERATO che:

- sul Presidio ospedaliero San Marcellino gravita il vasto territorio del Sarrabus Gerrei, che si estende per circa 1.140,36 kmq e ospita nel suo complesso circa 20.500 abitanti, residenti nei comuni di Burcei, Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius, in un territorio caratterizzato da un punto di vista morfologico da colline e montagne con i noti problemi legati alla rete viaria ed ai lunghi tempi di percorrenza verso i presidi ospedalieri del cagliaritano;

- la razionalizzazione della rete ospedaliera regionale, tanto richiamata negli ultimi anni, passa per valutazioni che appaiono quantomeno sconcertanti e schizofreniche, in quanto solo di recente si è proceduto alla sistemazione, ampliamento ed apertura di nuovi servizi nel San Marcellino che verrebbero a vanificarsi ove si procedesse alla chiusura degli stessi servizi appena attivati, determinando altresì un pesantissimo sperpero di risorse economiche pubbliche;

- il ridimensionamento ipotizzato ha suscitato le legittime proteste delle popolazioni del Sarrabus Gerrei, già pesantemente colpite dai ripetuti tagli su tutti i servizi essenziali;

- con gli ulteriori tagli ora previsti, le popolazioni del Sarrabus Gerrei vedrebbero gravemente pregiudicato il proprio diritto alla salute, soprattutto ove si procedesse alla prevista soppressione del Pronto soccorso, data l'assenza di servizi come l'elisoccorso, atti a garantire rapidi tempi di percorrenza,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

1) quali siano le nuove motivazioni che giustificherebbero l'inversione di valutazione del nuovo atto aziendale nei confronti del San Marcellino, che in un brevissimo arco temporale passerebbe dai recenti interventi di ampliamento ed apertura di nuovi reparti alla prevista pesantissima riduzione dei servizi sanitari;

2) quali iniziative intenda assumere per evitare un ulteriore aggravio delle condizioni di vita alla popolazione di un territorio già martoriato nei propri diritti essenziali e costituzionalmente garantiti;

3) se non ritenga essenziale mantenere gli attuali servizi sanitari per il territorio del Sarrabus Gerrei, con particolare riguardo a i servizi inerenti il Pronto soccorso, vista l'impossibilità di garantire tempi di percorrenza in linea con le esigenze di sicurezza. (383)

Interpellanza Sanna Gian Valerio sulla paventata chiusura della stazione dei carabinieri di Aidomaggiore (Oristano).

Il sottoscritto,

PREMESSO che la stazione dei carabinieri di Aidomaggiore svolge un'importante azione di prevenzione e contrasto contro la spirale di violenza e di insicurezza sociale che attraversa oggi l'intera Regione sarda in un area geografica di indiscutibile delicatezza e baricentro di un più vasto territorio a prevalente vocazione agro-pastorale, e dunque suscettibile di fenomeni come l'abigeato che sta nuovamente prendendo piede in questa delicata area territoriale;

CONSIDERATO che, con una recente deliberazione, il Comune di Aidomaggiore ha approvato un ordine del giorno contro l'eventuale chiusura della locale stazione dei carabinieri e si sono svolte altresì importanti manifestazioni popolari di informazione e sensibilizzazione;

EVIDENZIATO che la paventata chiusura del presidio di sicurezza locale si configura in contrasto con le previsioni e le stesse indicazioni rilasciate dal Ministro degli interni nella recente visita nell'Isola a sostegno dei diversi amministratori locali fatti segno di numerosi atti intimidatori e di minaccia;

CONSTATATO che, anche se la caserma dei carabinieri attualmente manifesta svariate carenze strutturali e, negli anni trascorsi, si siano investiti importanti finanziamenti per la manutenzione di tale struttura, si possono ricercare, presso le amministrazioni preposte, gli ulteriori finanziamenti di emergenza necessari a ripristinare le eventuali carenze operative della caserma in oggetto,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per conoscere se la Regione sia stata informata della decisione dell'arma dei carabinieri di dismettere la propria presenza nel Comune di Aidomaggiore e se non ritengano di dover disporre con straordinaria sollecitudine un'azione di contrasto e di blocco del paventato smantellamento di un presidio straordinario ed importantissimo per la sicurezza dell'intera area centrale della Sardegna nella quale è inserito il Comune di Aidomaggiore; si chiede altresì all'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica la disponibilità ad un adeguato finanziamento straordinario ed urgente per le opere necessarie al ripristino immediato dell'agibilità e della funzionalità del presidio delle forze dell'ordine situato nel Comune di Aidomaggiore. (384)

Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Gianpaolo sulla grave anomalia nelle procedure per l'assegnazione dei voucher relativi ai tirocini formativi.

I sottoscritti,

PREMESSO che nella giornata del 15 gennaio 2013 il portale di Sardegna Tirocini, che avrebbe dovuto essere disponibile per l'invio delle domande congiunte di organismi ospitanti e aspiranti al tirocinio, ha subito un immotivato blocco operativo sottolineato alcune ore più tardi da un messaggio impartito dal sistema e che dichiarava di essere sotto l'attacco di hacker e dunque pregava chi fosse interessato a continuare a provare;

CONSIDERATO che, con una ulteriore comunicazione del sistema, si informava che già dalle ore 12 la disponibilità dei voucher era ultimata e dunque si poteva dedurre che l'intervento dei presunti hacker aveva di fatto consentito ad altre entità non meglio identificate di procedere alla provvista dei voucher disponibili con un'evidente lesione del principio di pari opportunità da parte di tutti gli aventi diritto;

EVIDENZIATO che la modalità di assegnazione individuata nel bando di fatto necessitava dell'approntamento da parte dell'Assessorato procedente di una serie di accorgimenti e di cautele volte a prevenire tali eventi, e che al contrario si è potuto verificare un vero e proprio caos negli aspiranti e nelle aziende interessate, oltre ad un evidente danno anche all'immagine della stessa Amministrazione regionale;

CONSTATATO che anche in altre occasioni il bando aveva previsto, al fine di dare una equilibrata distribuzione dei voucher nel territorio regionale e dunque alle varie imprese ed aziende interessate, un riparto degli stessi nei diversi distretti provinciali sulla base di condivisi parametri di demografia, incidenza della disoccupazione e altri indicatori tendenti tutti a proporzionare le opportunità di tirocinio nelle diverse aree della Regione,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere se la Regione, oltre alla già manifestata intenzione di provvedere all'immediato annullamento delle procedure di assegnazione dei voucher formativi, abbia altresì la volontà di aprire un'indagine conoscitiva volta ad accertare perché e a causa di quali atti interni o esterni all'amministrazione procedente sia accaduto il blocco degli accessi al portale e chi ne avesse eventualmente potuto trarre degli indebiti vantaggi, e se non ritenga la Giunta regionale, in sede di ripubblicazione del bando e delle procedure di assegnazione, più opportuno e perequativo suddividere preventivamente i voucher formativi per distretti provinciali sulla base di condivisi indicatori e parametri territoriali che consentano un'equa distribuzione delle opportunità e delle prerogative a tutte le aree della Regione a dunque indistintamente a tutti i cittadini sardi che ne volessero usufruire. (385)

Interpellanza Uras - Sechi - Cugusi - Cocco Daniele Secondo sull'attivazione dei tirocini formativi promossi dall'Agenzia regionale del lavoro, e in particolare sulla procedura web per la presentazione delle istanze.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- è stato comunicato, come risulta dalle notizie apparse sulla rete in data odierna, che il sistema informatico predisposto per l'accettazione delle istanze di tirocinio formativo dall'Agenzia regionale del lavoro è stato oggetto di attacco hacker (pirateria informatica);

- tale situazione ha determinato forti perplessità sulla regolarità della procedura;

- tali perplessità si sono successivamente trasformate in sospetti in considerazione del fatto che alle 12,10, dopo poco più di due ore, l'Agenzia regionale è stata sommersa di richieste per i voucher dei tirocini formativi per il 2013 e ha dovuto chiudere il click day, lasciando fuori un numero vastissimo di richieste,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se intendano, oltre che annullare la procedura di richiesta dei voucher attivata in data 15 gennaio 2013, ormai palesemente viziata, modificare integralmente il bando indirizzandolo, nell'interesse dei giovani tirocinanti, in conformità alla normativa vigente in materia, solo verso esperienze qualificate presso aziende private e pubbliche. (386)

Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede.

I sottoscritti,

PREMESSO che la Giunta regionale, presieduta dall'onorevole Soru nel lontano 2005 ha istituito un contributo mensile per contributi finalizzati all'abbattimento dei costi legati al fitto-casa a studenti universitari frequentanti corsi di laurea presso le università della Sardegna, della penisola o dell'estero;

CONSIDERATO che, con successive deliberazioni e norme di legge, detto istituto si è consolidato al punto che rispetto all'anno della sua istituzione (2005) già nel 2006 lo stanziamento era stato incrementato di circa sei volte, alla luce della forte domanda sorta a valle dell'approvazione dell'incentivo regionale;

EVIDENZIATO che alla luce dell'attuale fase critica dell'economia regionale e nazionale, tale contributo rappresenta ancora di più non solo un riconoscimento al merito degli studenti che frequentano fuori sede e con profitto i corsi universitari, ma un sostegno importante alle famiglie per i notevoli costi che derivano loro dal mantenere agli studi i propri figli;

CONSTATATO che risulterebbe che dal settembre 2011 la Regione non eroga più i contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede probabilmente avanzando come causa la applicazione dei vincoli del patto di stabilità interna e che tale condizione sta ingenerando notevoli e gravissimi disagi alle famiglie degli studenti al punto che, invece di essere sostenuti nel merito dalla Regione, molti di questi rischiano concretamente di dover interrompere i propri studi a causa del cattivo operare della stessa Regione;

RILEVATO che il Consiglio regionale, proprio per evitare che si ingenerassero delle anomale priorità nell'elenco delle spese e dei contributi che dovevano essere erogati dall'Amministrazione regionale, ha stabilito con la legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, recante "Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012)", una serie di priorità proprio in riferimento ai fondi per l'istruzione e la ricerca,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:

1) se la Regione confermi il mancato pagamento dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede a partire dallo scorso settembre 2011 e se possano essere resi pubblici i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non considerare prioritari, contrariamente a quanto previsto nella legge regionale n. 6 del 2012 citata, tali finanziamenti anche rispetto ai vincoli del patto di stabilità;

2) se non si ritenga urgente e improcrastinabile da parte della Giunta regionale provvedere immediatamente al pagamento dei contributi arretrati avvalendosi dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e al pagamento in dodicesimi della spesa regionale.

In caso di mancato urgente riscontro ci si riserva di trasformare la presente interpellanza in mozione. (387)

Interpellanza Sanna Gian Valerio sulla qualità e l'efficacia degli interventi sanitari relativi ai progetti di prevenzione in atto e riferiti al Piano regionale di prevenzione 2010/2012 (patologie tiroidee a partire dall'età pediatrica).

Il sottoscritto,

PREMESSO che il Piano sanitario nazionale prevede che le regioni adottino un proprio piano regionale di prevenzione e che lo stesso piano richiama le aziende sanitarie ad una rigorosa messa a regime dei sistemi di sorveglianza e dei flussi informativi, attivandosi compiutamente per la costituzione, in ogni ASL, del Centro epidemiologico aziendale (CEA), così come disposto dalla legge regionale n. 16 del 1991

CONSIDERATO che, con una apposita deliberazione, l'Azienda ASL di Oristano ha adottato il progetto di "Eziopatologia, monitoraggio e valutazione delle patologie tiroidee a partire dall'età pediatrica" contenuto fra l'altro in ulteriori 18 progetti di cui si compone complessivamente il Piano operativo della nuova programmazione PRP 2010/2012;

RILEVATO che la ASL n. 5 di Oristano ha iscritto nel proprio bilancio la somma di euro 24.639,20, col progetto finalizzato n. 2012-9 "Eziologia, monitoraggio e valutazione delle patologie tiroidee a partire dall'età pediatrica" ed ha altresì individuato l'equipe responsabile del progetto aziendale;

EVIDENZIATO che nell'attuazione di tale progetto, che nel territorio provinciale interessa una popolazione pediatrica di circa 740 bambini, si sono verificati numerosi casi di refertazioni ecografiche tiroidee contenenti conclusioni di assoluta gravità sanitaria che, in mancanza di qualunque consenso informato o altra specifica informazione, hanno ingenerato evidente preoccupazione e sconcerto in molti genitori i quali, supportati dallo specialista di libera scelta e con ingenti spese a corredo per ulteriori esami e analisi, hanno potuto determinare in via definitiva la totale insussistenza delle patologie indicate nei referti dai responsabili del progetto;

CONSTATATO che il piano operativo indica l'esigenza di trasmettere idonea documentazione sulle attività svolte alla direzione operativa del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), al fine di consentire alla medesima direzione, con il supporto del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità (CNEPS), di certificare l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere se:

1) la Regione sia costantemente informata dell'andamento e dei risultati dei progetti di cui si compone il Piano operativo della nuova programmazione PRP 2010/2012 di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 47/24 del 30 dicembre 2010 e se siano state attivate presso le aziende sanitarie regionali forme di controllo della qualità professionale dei soggetti preposti all'attuazione dei progetti di che trattasi alla luce delle gravi disfunzioni professionali e dei gravami familiari che si sono manifestati numerosi in alcune realtà territoriali e specificamente in quella di Oristano nell'attuazione del progetto "Eziologia, monitoraggio e valutazione delle patologie tiroidee a partire dall'età pediatrica";

2) intendano svolgere specifiche azioni di indagine a questo fine presso le strutture aziendali per rendere credibili ed utili le informazioni e i documenti che dovranno essere inviati alla direzione operativa del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie per certificare l'esito delle azioni svolte che sono state finanziate per prevenire e contenere la spesa sanitaria e non per aggravarla con comportamenti superficiali e poco professionali. (388)

Interpellanza Cocco Daniele Secondo - Uras - Sechi sul mancato riscontro da parte dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale relativamente alla richiesta di accesso agli atti formulata dal firmatario del presente atto consiliare, in merito al bando e all'avviso pubblico "Impresa Donna" - Sviluppo dell'imprenditoria femminile.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- nel rispetto dei principi di trasparenza che dovrebbero animare l'agire della pubblica amministrazione il legislatore ha previsto e regolamentato, ex legge n. 241 del 1990, integrata e modificata dalla legge n. 15 del 2005 e del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184, l'accesso, da parte dei soggetti interessati, all'esame ed estrazione di copie di documenti relativi a procedimenti di natura pubblica;

- tale principio è ribadito e rafforzato per i cittadini che rivestono la carica di consiglieri regionali, dall'articolo 105 "Diritto all'informazione del Consigliere", del Regolamento interno del Consiglio regionale della Sardegna;

- il sottoscritto Daniele Cocco Secondo, in data 11 dicembre 2012, formulava formale istanza di accesso, indirizzata all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, e volta ad esaminare gli atti che hanno portato alla determinazione del Servizio politiche del lavoro e per le pari opportunità n. 53280-6806 dell'8 novembre 2012 "approvazione elenchi candidate ammesse alla fase 3", avente ad oggetto: Avviso pubblico "Impresa Donna" - procedura a sportello per la concessione di contributi per favorire l'imprenditoria femminile - POR FSE 2007/2013, Asse II - Occupabilità, Linea d'azione F.1.1 "Progetti integrati finalizzati all'autoimpiego";

- invero, sembrerebbe che l'iter che ha preceduto la determinazione conclusiva sia stato caratterizzato da alcune irregolarità rispetto a quanto richiesto nell'avviso pubblico;

CONSIDERATO che:

- nonostante il lungo arco di tempo intercorso, ad oggi non è pervenuta risposta alcuna da parte dell'Assessorato in merito alla disponibilità degli uffici di porre a disposizione la documentazione relativa alla suindicata procedura pubblica;

- tale comportamento omissivo costituisce gravissima lesione di diritti, anche, costituzionalmente protetti, impedendo di fatto il raggiungimento dello scopo perseguito dal legislatore attraverso la previsione normativa di cui alla legge n. 241 del 1990,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere quali siano:

1) le motivazioni che finora hanno impedito di evadere la richiesta inoltrata dal sottoscritto Daniele Cocco Secondo;

2) gli intendimenti rispetto a questo ingiustificabile ritardo il quale, di fatto, impedisce ai cittadini di vedere rispettati i diritti loro riconosciuti anche dalla Costituzione. (389)

Interpellanza Lotto - Solinas Antonio - Cucca - Diana Giampaolo - Cuccu - Corda - Porcu - Sabatini sul persistere della anomalia nella gestione delle agenzie agricole AGRIS e LAORE.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- il sistema agricolo sardo ha bisogno che l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e le agenzie agricole regionali svolgano al meglio il loro ruolo, affinché si operi con puntualità per aiutare l'intero settore produttivo ad uscire dalla profonda crisi in cui versa;

- con la riforma di cui alla legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, si è voluto creare un sistema di agenzie al servizio del settore che fosse più efficiente e rispondente alle esigenze degli agricoltori e delle filiere agro-alimentari;

- da tempo serpeggia tra gli agricoltori una generale insoddisfazione su come le agenzie stesse svolgono il proprio ruolo di assistenza e sostegno al settore;

- da lungo tempo le agenzie AGRIS e LAORE sono commissariate, con tutti i limiti che da un tale tipo di conduzione derivano alla operatività delle stesse;

CONSIDERATO che:

- con l'interrogazione presentata in data 12 dicembre 2012, venivano evidenziate queste problematiche e si chiedeva al Presidente della Regione e all'Assessore competente di adoperarsi per superare quanto prima lo stato di stallo nella gestione delle agenzie agricole e di lavorare alla valorizzazione delle risorse umane delle stesse;

- la legge regionale n. 13 del 2006, articolo 30, prevede che "il direttore generale dell'Agenzia Laore Sardegna è scelto con procedura di evidenza pubblica, tra persone in possesso di comprovata esperienza e competenza che abbiano ricoperto, per almeno 5 anni, incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale, in strutture pubbliche o private";

- in data 1° marzo 2012 è stata avviata, con scadenza 20 marzo 2012, la procedura di individuazione dei candidati all'incarico di direttore generale dell'Agenzia LAORE;

- in data 27 marzo 2012 veniva nominata la commissione per valutare le domande e predisporre la lista degli idonei a ricoprire il ruolo di direttore generale;

- detta commissione concludeva i suoi lavori in data 23 aprile 2012 e i risultati della stessa venivano trasmessi all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale in data 28 maggio 2012;

- la Giunta regionale deliberava in data 4 aprile 2012 (delibera n. 14/47) la nomina del commissario straordinario dell'Agenzia LAORE, nomina che veniva, inspiegabilmente, prorogata in data 11 luglio 2012 (delibera n. 30/25) per altri 6 mesi pur in presenza delle condizioni per poter individuare, tra gli idonei, il nuovo direttore generale;

VERIFICATO che:

- non sono ancora pervenuti alla Quinta Commissione del Consiglio regionale i piani operativi delle Agenzie LAORE e AGRIS per l'anno 2012;

- è pervenuto alla Quinta Commissione del Consiglio regionale il piano operativo dell'Agenzia Argea soltanto alla fine del 2012 ed il relativo parere è stato espresso solo nel mese di gennaio 2013;

APPRESO che:

- la controversa situazione della gestione delle agenzie ha indotto diversi dirigenti delle stesse a presentare ricorso al TAR Sardegna per contestare le procedure seguite dalla Giunta e dall'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale;

- con sentenza del n. 22 dell'11 gennaio 2013, il TAR Sardegna si pronunciava in merito ad uno di tali ricorsi dando ragione al ricorrente e certificando così il fallimento dell'operato della Giunta anche sul piano della legalità;

- diversi dirigenti dell'Agenzia LAORE hanno indirizzato alle principali autorità politiche regionali una lettera appello in cui denunciano tutto il disagio vissuto dal personale per questa situazione di incertezza;

- da diversi giorni si ha notizia di due delibere della Giunta regionale, le n. 2/22 e 2/23 del 16 gennaio 2013, relative alla nomina dei direttori generali delle Agenzie AGRIS e LAORE, ma non si conoscono ancora i nomi delle persone prescelte,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere quali atti intenda porre in essere affinché nelle agenzie agricole abbia finalmente termine una gestione non all'altezza dei gravosi compiti che alle stesse vengono assegnati dalla legislazione regionale nel programma di rilancio dell'agricoltura sarda. (390)

Mozione Lunesu - Pittalis - Amadu - Bardanzellu - Contu Mariano Ignazio - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo Terzo - Stochino - Tocco sulla necessità che venga reso effettivo il principio di territorializzazione della pena con il trasferimento in Sardegna dei detenuti che stanno scontando la pena fuori dall'Isola e venga assicurato il diritto alla mobilità degli agenti penitenziari che da anni lavorano fuori dal territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la legge n. 354 del 1975 prevede che nel disporre il trasferimento dei detenuti deve essere favorito il criterio di destinare gli stessi in istituiti prossimi alla residenza delle famiglie;

- circa 160 detenuti sardi stanno scontando la pena in istituiti penitenziari situati fuori dalla Sardegna e ciò costituisce una grave violazione dei loro diritti e del principio di territorializzazione della pena;

CONSIDERATO che:

- la detenzione fuori dall'Isola impedisce nei fatti ai detenuti di mantenere, migliorare e ristabilire le relazioni con le proprie famiglie e comporta disagi e gravi ripercussioni anche di carattere economico;

- la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo richiama le istituzioni italiane ad adoperarsi in maniera fattiva per porre rimedio alla condizione di insostenibilità nella quale vive gran parte dei detenuti nelle carceri italiane costretti a scontare la pena in condizioni disumane;

- con il protocollo d'intesa siglato il 7 febbraio 2006 tra il Ministero della giustizia e la Regione autonoma della Sardegna, il Ministero della giustizia si impegnava, in attuazione del principio generale di territorializzazione della pena previsto dalla citata legge n. 354 del 1975 e successive modifiche, "a destinare e/o favorire il rientro in istituti della Sardegna dei detenuti di origine, residenza o interessi nel territorio sardo che aspirano a tale rientro";

- le risoluzioni della Seconda Commissione n. 1 del 16 aprile 2009 (sulle problematiche del settore penitenziario in Sardegna) e n. 15 del 3 marzo 2010 (sull'attuazione del Protocollo d'intesa tra Ministero della giustizia e Regione autonoma della Sardegna) impegnano la Giunta regionale a portare all'attenzione del Governo le problematiche nelle quali versano le carceri sarde e ad attivare tutte le misure necessarie all'attuazione del protocollo d'intesa;

PRESO ATTO che:

- il 6 marzo 2012 il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la mozione n. 168/16 nella quale è denunciato il rischio che le carceri sarde vengano trasformate in istituiti di massima sicurezza e nella quale viene constatata la completa inattuazione del principio di territorializzazione della pena;

- numerosi agenti penitenziari sardi lavorano da anni fuori dal territorio regionale e auspicano, dopo un ragionevole periodo, di essere trasferiti in Sardegna;

- la mobilità rappresenta un diritto degli agenti penitenziari e il loro trasferimento nell'Isola potrebbe rappresentare una risposta concreta alla cronica carenza di personale che si rileva negli istituiti penitenziari sardi anche in prospettiva dell'apertura delle nuovi sedi carcerarie,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad adottare nei confronti del Governo ogni iniziativa utile a favorire il trasferimento nell'Isola dei detenuti sardi che stanno scontando la pena fuori dalla Sardegna affinché sia reso finalmente effettivo il principio di territorializzazione della pena;

2) a verificare presso il Governo se sussistano le condizioni per attivare la mobilità degli agenti penitenziari sardi che lavorano da anni fuori dal territorio regionale;

3) a insediare la Commissione interistituzionale permanente prevista dal Protocollo d'intesa siglato dalla Regione con il Ministero della giustizia nel 2006 con il compito di dare esecuzione e controllare lo stato di attuazione del suddetto protocollo. (228)