Seduta n.69 del 02/12/2009
LXIX Seduta
Mercoledì 2 dicembre 2009
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
indi
del Vicepresidente COSSA
La seduta è aperta alle ore 12 e 39.
ZUNCHEDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 15 ottobre 2009 (61), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Marco Meloni, Nicola Rassu e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 2 dicembre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Poiché è in corso la riunione con i rappresentanti dell'ANCI e i Capigruppo si trovano in quella sede, sospendiamo i lavori fino alle 13 e pertanto il Consiglio si riunirà nuovamente alle 13, fra 20 minuti. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 41, viene ripresa alle ore 13 e 23.)
Votazione sul passaggio all'esame degli articoli del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A) e dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione sul passaggio all'esame degli articoli del documento numero 9/A, del disegno di legge numero 76/S/A e del disegno di legge numero 77/A.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, per dichiarare il mio voto contrario alla manovra nel suo complesso, in modo particolare al Programma regionale di sviluppo e alla legge finanziaria per le ragioni che ho avuto modo anche di esprimere ieri nel corso della discussione generale e che ho verificato non siano state, anche nella replica dell'Assessore, considerate per quella parte di proposta che contenevano. Noi adesso veniamo da una riunione che i Capigruppo hanno sviluppato con una delegazione degli enti locali, una riunione che non è stata risolutiva, che è interlocutoria, ma il tema è proprio questo: come si colloca, in quale contesto si colloca questa manovra finanziaria? E' stata pensata - ce l'ha detto l'Assessore - mesi fa, gli Uffici hanno lavorato mesi fa in ragione di una situazione che era quella di mesi fa. In questi giorni, in questi ultimi dieci, quindici giorni noi abbiamo visto lo scenario politico, istituzionale, dell'economia, del lavoro modificarsi e non modificarsi in meglio, ma esprimere di più il disagio, esprimere di più la difficoltà, esprimere di più l'esigenza di una comune visione almeno su alcuni importanti argomenti, per cui questa manovra finanziaria dovrà subire modifiche nel corso della sua discussione in aula e le dovrà subire tenendo conto e relazionandosi con il sistema istituzionale, sociale ed economico della Sardegna. Se non farete questo la manovra sarà inadeguata e insufficiente e il prezzo si pagherà già dai prossimi mesi e sarà un prezzo senza sconti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente e colleghi, io voterò contro il passaggio agli articoli, contro questo Programma regionale di sviluppo e devo dire che ho trovato estremamente deludente la replica dell'Assessore. Noi ci siamo sforzati già in Commissione, ci siamo sforzati nel corso del dibattito di formulare proposte, di cercare di riempire di contenuti una finanziaria che non ci appare snella ma ci appare vuota e l'Assessore non ha trovato di meglio con il suo candore che far diventare la mancanza di idee una filosofia. Ci ha detto che è vero, non c'è un'idea, e non c'è un'idea perché una vera idea è una scelta, ci ha spiegato che i programmi non servono perché rimangono nei cassetti, ci ha spiegato addirittura che non servono i fattori materiali di sviluppo. Il futuro della Sardegna quindi è affidato a un po' d'improvvisazione, a qualche speranza che qualcuno si svegli, è affidato a una serie di norme che non sono organiche e che soddisfano soltanto forse promesse, ma certamente promesse spicciole che sono state fatte durante la campagna elettorale.
Noi però, Assessore, non ci arrendiamo, continueremo a fargliele delle proposte che partono certamente dalla condizione di disagio sociale delle nostre popolazioni, che partono da un rilancio di un'idea di sviluppo che ci deve essere non perché debba rimanere nei cassetti, perché deve orientare una società. La politica ha la responsabilità di spiegare quali sono le scelte, le priorità perché una comunità e una società si possano orientare. Dobbiamo spiegare il valore del paesaggio, dobbiamo spiegare il valore della cultura, dobbiamo spiegare il valore delle politiche per l'istruzione, dobbiamo restituire una speranza cercando attraverso le nostre politiche, attraverso la rotta che dovremo saper indicare ai sardi, dove indirizzare le migliori energie. Senza questa azione della Regione noi avremo soltanto un grande caos, una serie di azioni caotiche lasciate all'individuo, lasciate a singole parti della società senza che questo nell'insieme riescano a imprimere una rotta, una direzione che nell'insieme riescano ad avere quella capacità, quella sinergia da cambiare il futuro del nostro popolo. Siamo estremamente insoddisfatti, votiamo contro ma non rinunciamo e non rinunceremo a fare proposte nella speranza che il vostro vuoto sia accolto dalle nostre idee, quelle idee che voi non avete neanche il coraggio di presentare perché non vi volete assumere la responsabilità di averle.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Per annunciare il voto contrario in relazione al passaggio agli articoli e al successivo lavoro che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane. Noi ci siamo impegnati come centrosinistra in Commissione, ma anche in questi giorni cercando di portare il più possibile fedelmente in quest'aula, in Commissione, le ragioni del nostro dissenso in relazione ai documenti presentati in questa sessione di finanziaria e di bilancio. L'abbiamo fatto con senso di responsabilità. Le nostre posizioni, voglio dire in maniera chiara, non sono state e non sono e non saranno posizioni preconcette di una opposizione che sterilmente si mette di traverso rispetto alle posizioni del governo regionale. L'opposizione rappresenta così come i consiglieri, i consiglieri dell'opposizione così come i consiglieri della maggioranza rappresentano evidentemente istanze del popolo sardo.
Sono a conoscenza definita di quelli che sono i problemi del popolo sardo, delle comunità, delle persone, in particolare in relazione a quella che è la situazione socio-economica attuale. E in maniera responsabile, non preconcetta, non ostruzionista porta nell'aula la via, la possibilità, le proposte perché questi problemi vengano affrontati e perché si diano risposte ai problemi e ai bisogni delle comunità e delle persone. L'abbiamo fatto responsabilmente e non abbiamo avuto risposte in Commissione tanto meno nelle relazioni che abbiamo sentito in discussione generale da parte dei colleghi della maggioranza, del relatore di maggioranza della manovra e in particolare nella replica dell'Assessore, abbiamo ravvisato anche una presa in considerazione di quelli che sono i problemi che noi abbiamo portato in relazione alla finanziaria, al bilancio, al Piano regionale di sviluppo. Anzi, siamo stati tacciati, in più di una relazione che noi abbiamo potuto sentire, siamo stati tacciati di superficialità, di ostruzionismo puro e semplice e non c'è stato un ascolto sincero, l'ascolto di cui lei parla, Assessore, secondo la sua cultura e la sua formazione, è un ascolto attivo in relazione alle nostre proposte. Per questo votiamo contro e nei giorni che seguiranno con gli altri emendamenti riproporremo le nostre posizioni, le istanze che non sono personali, non sono di una parte, ma sono evidentemente del popolo sardo e riteniamo che debba essere ascoltato e avere diritto di cittadinanza così come le posizioni della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Assessore, è vero, lei nella replica non ha risposto alle tante sollecitazioni anche forse per il poco tempo che aveva a disposizione. Quindi si è concentrato sulla filosofia di fondo che anima il Programma regionale di sviluppo.
Però colgo positivamente il fatto che lei ha voluto sottolineare che ci sono stati diversi interventi nell'opposizione che tendevano appunto ad aprire una collaborazione e anche a dare delle indicazioni fattive su come migliorare la manovra finanziaria del 2010. Da altre parti invece si sono sollevate e non ne capisco davvero le ragioni, si sono sollevate le polemiche e un assoluto rifiuto a riconoscere appunto alcune posizioni, alcune proposte che sono venute dai banchi dell'opposizione. Da un lato ci richiamate di continuo ad una collaborazione per migliorare la finanziaria e per affrontare alcuni temi di politica finanziaria generale di questa Regione, dall'altro vi rifiutate di prendere atto delle proposte, non volete discuterle, non le volete considerare, alzate il tono della polemica e davvero non ne capisco la ragione, qual è il tipo, il progetto, la strategia che voi volete mettere in atto. Allora le ripeteremo, il collega Campus ha detto che in discussione generale si è solitamente distratti, che nell'articolato siamo tutti più interessati a partecipare. Allora nell'articolato, articolo per articolo, emendamento per emendamento, riproporremo le nostre proposte a chi non ha voluto ascoltare, le riproporremo e staremo a vedere se voi avrete la disponibilità di raccogliere le proposte, di volerle discutere, di volerle esaminare insieme. Se quello che dite e per quello che dite, volete e sarete disponibili e conseguenti, altrimenti ecco, sarà del tutto inutile questo dibattito, è stato inutile il dibattito in discussione generale e sarà inutile il dibattito sull'articolato di questa manovra. Per questo, per le mancate risposte voteremo e voterò contro al passaggio agli articoli di questa manovra finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per annunciare il voto contrario perché il combinato disposto del Piano regionale di sviluppo, del bilancio e della finanziaria, Assessore, non ci ha convinto. Abbiamo colto alcune sue aperture circa alcuni punti sollevati dall'opposizione, però è vero che la finanziaria e il bilancio così come predisposti non rispondono a quelle esigenze che noi abbiamo segnalato. Per questo abbiamo preparato diversi emendamenti che vanno nella direzione di colmare quelle lacune che noi abbiamo avvertito sia nel bilancio che nella legge finanziaria in modo tale da correggere e andare nella direzione che abbiamo in più interventi segnalato perché le priorità sono quelle di uno sviluppo fondato sull'ambiente, la sua conservazione e la sua valorizzazione, uno sviluppo a lungo termine fondato sulla cultura, la ricerca, l'innovazione, con un supporto di queste anche all'impresa, e perché si crei in Sardegna un sistema produttivo che possa in qualche modo colmare le difficoltà, e superare le difficoltà create da un sistema industriale che invece viene meno. Sistema industriale che certo non può essere sostituito con un sistema industriale d'altro tipo, l'industria è quella. Però sicuramente l'aiuto alle popolazioni e ai comuni che sono colpiti dal dramma della disoccupazione del lavoro che manca, quello che c'era e sparisce. Quindi anche l'aiuto agli enti locali con nuovi fondi, così come chiesto dall'Anci e dai comuni, è un modo per alleviare le sofferenze e dare una risposta a quei bisogni e a quelle esigenze delle popolazioni della nostra Isola. Per questo siamo impegnati, e in questo ci impegneremo nei prossimi giorni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sì, anch'io, Presidente, per annunciare il voto contrario, però questi tre minuti per ritornare su una questione che a me pare importante. Ho cercato di esporre le ragioni di questo voto contrario nell'intervento di ieri, nella tarda mattinata, sulla discussione generale, l'ho fatto anche sollecitato credo da alcuni inviti, della maggioranza rivolti all'opposizione, di non prestarci ad un dialogo sterile, e quindi di accompagnare i nostri interventi in Aula con delle proposte concrete. Ora a me pare che noi abbiamo presentato delle proposte concrete. Onestamente, Assessore, mi aspettavo una qualche considerazione in più nella replica, non pretendevo per carità risposte positive ad una serie di questioni che abbiamo posto, però mi aspettavo davvero che da parte vostra ci fosse un minimo, ripeto, di attenzione e di considerazione. Tutto potete dire all'opposizione tranne che in questo dibattito non abbia presentato delle proposte. Mi pare che stavolta siete voi che avete voluto erigere una sorta di diga foranea tra la maggioranza e l'opposizione, e ho l'impressione che vi apprestiate a fare questo anche nel passaggio agli articoli, perché se non ci fosse questa volontà, ieri, nella replica dell'Assessore, della Giunta, probabilmente ci sarebbe stato un atteggiamento diverso. Ebbene ieri abbiamo avanzato proposte su tutto, sia sulla finanziaria, che alcune considerazioni sul programma, Assessore, regionale di sviluppo, perché lei ieri ha disquisito sulla filosofia differente tra Piano, che è un retaggio sembrerebbe quasi della politica quinquennale della ex Unione sovietica, riportata nella cultura liberale di questi ultimi 10 o 15 anni, e quindi ci ha ricordato che è un programma. Sul programma abbiamo detto alcune cose, abbiamo avanzato proposte sulle politiche di sviluppo, sui fattori alle politiche di sviluppo, abbiamo avanzato proposte sulle politiche del lavoro, sulle politiche sociali, abbiamo indicato obiettivi che voi non indicate sulla dinamica del mercato del lavoro, ebbene mi aspettavo qualcosa, assessore La Spisa, insomma io la so e le riconosco essere una persona attenta, è possibile - con questo concludo -…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io annuncio il mio voto contrario, consapevole del fatto che questa finanziaria è avara, priva di contenuti performativi, ci sono solo intenzioni, niente attenzione al tessuto socio-culturale e produttivo dalla nostra Isola. Ma vorrei anche confessare un'amarezza, che considero questo Consiglio prigioniero dei Capigruppo, che si incontrano, decidono, e non filtrano nessuna notizia agli altri consiglieri regionali. Noi non sappiamo che cos'è successo nell'incontro con gli enti locali. Io non sono al corrente di niente, e questo fatto io lo condanno con tutto il mio peso. La politica dovrebbe essere divulgazione, la politica non si decide fra quattro mura. Non è che uno si alza e fa la sua dichiarazione e se ne va, deve essere al corrente soltanto lui, e questo io lo condanno con tutta la mia forza!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente e colleghi, io credo che il nostro voto sia più che mai limpido nell'annunciare la nostra contrarietà a questa finanziaria, semplicemente per il fatto che se voi cominciate dall'individuo, c'è tutta una cultura europea, storicamente consolidata in questi ultimi decenni, che invece sostiene che lo sviluppo, onorevole Assessore, si basa sostanzialmente sulla coesione sociale, quella coesione sociale che rende sinergiche le energie di una comunità e le pone di fronte alle problematiche per risollevare le sorti della nostra Regione. Ma noi coesione sociale non è produciamo con questo provvedimento, ci mettiamo contro i comuni, non ascoltiamo e non affrontiamo i problemi dell'industria con la schiena adeguata di una Regione autonomista, non ascoltiamo le decine di migliaia di disoccupati, che ogni giorno aumentano anche nella nostra Regione, non facciamo un accenno solo ad un intervento di ristrutturazione della pubblica amministrazione regionale che è una concausa…
Presidente, io non parlo in questa condizione. E' il chiasso!
…e, dicevo, non avanzando una sola proposta strutturale per intervenire su una pubblica amministrazione regionale, che è una delle cause centrali del ritardo della spesa, dell'incapacità di dare attuazione ai nostri programmi. Il nostro voto è compiutamente contrario, perché abbiamo una visione diversa. Lo sviluppo pretenderebbe legalità e onestà istituzionale, e noi assistiamo tanta gente anche con questa finanziaria, ma ci dimentichiamo che non possiamo aspettare che la ripresa, lo sviluppo reale, venga dal cielo, dobbiamo fare delle cose concrete, e si avrebbe bisogno di istituzioni un po' più affidabili di quello che dimostriamo di essere in quest'aula disattenta, disincantata, che tutto potrebbe far supporre all'esterno, fuorché siamo in un contesto di crisi incredibile, per la quale la classe politica non dimostra nessuna attenzione e nessuna sensibilità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per annunciare il mio voto contrario in merito al Programma regionale di sviluppo, che rappresenta a mio avviso la parte debole della proposta che abbiamo in discussione in quest'Aula, perché rappresenta l'autentica debolezza del progetto di questa amministrazione rispetto ai due punti che stiamo trattando la finanziaria segue quelle che sono le indicazioni avanzate e presentate nel Programma regionale di sviluppo.
Ma la finanziaria, come dire, è come il conto di quello, la sostanza e il progetto sta ed è contenuto in un programma che noi abbiamo definito vuoto e debole rispetto alle esigenze che oggi vive la Sardegna e il popolo sardo.
E' vero che l'onorevole Mario Floris nel suo intervento, è stato il primo intervento, ha consigliato a tutti noi di dismettere i panni del protagonista e a rivendicare primogeniture, ma voi l'avete preso troppo alla lettera e avete presentato un programma regionale di sviluppo vuoto, partendo da un concetto che ha portato poi a discutere…
PRESIDENTE. Scusate, c'è un brusio di sottofondo, non si sente e chi parla non riesce a seguire un filo conduttore.
Sechi (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori),… perché, come si è commentato anche ieri, questo slogan: "lo sviluppo nasce dall'io" voi stessi peraltro lo definite uno slogan che può apparire oscillante tra banalità demagogica ed ermetismo filosofico, poi l'Assessore ieri nella sua replica ci ha spiegato quali erano le intenzioni, ne prendiamo atto, suggerendoci ad non interpretarlo né in un modo, né nell'altro. Però rimane poi nei contenuti, come dicevo, la debolezza della vostra proposta che voi indicate in tre punti: l'impresa, la cultura e l'ambiente. Se il buongiorno si vede dal mattino io credo che abbiamo, a parte questa enunciazione, questo disegno di puntare a questi temi poi non troviamo riscontro nè nel Programma regionale di sviluppo né nella finanziaria. Ed è per questo che ieri, nel corso del dibattito, come ha ricordato prima anche il collega Sabatini, tutti i consiglieri di opposizione si sono sforzati di indicare proposte e progetti sui quali ci misureremo da qui a poco nel merito dei contenuti e del perché ci siamo sentiti di voler collaborare con questo Esecutivo, con questa Giunta e con questa maggioranza su aspetti che noi individuiamo prioritari per uscire dalla crisi e per dare risposte ai sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BIANCAREDDU (U.D.C.). Io voterò a favore del passaggio agli articoli anche se l'Assessore non ha chiarito le mie perplessità nella replica, ma interpreto il silenzio dell'Assessore come un silenzio assenso. Però colgono l'occasione brevemente per spiegare meglio il motivo anche dell'emendamento interpretativo che ho presentato, era solo per ribadire il principio della separazione dei poteri non tanto tra la Giunta e il Consiglio ma soprattutto tra il Consiglio e gli uffici della Regione perché se noi arriviamo a delle leggi e gli stessi funzionari della Regione nei pubblici convegni dicono che la legge non serve, che non è applicabile eccetera… è ancora più grave rispetto al problema che ha sollevato il Procuratore della Repubblica di Oristano perché, giusto per dire parole della Cassazione, e quindi dei giudici stessi nei confronti della separazione dei poteri, si stabilisce che non è mai concepibile uno straripamento del potere legislativo, quindi dell'Assemblea regionale anche, essendo la funzione giurisdizionale, quella loro, necessariamente applicativa delle disposizioni vigenti, per cui se la legge muta o c'è una ulteriore legge, il giudice non può non essere vincolato alla volontà del legislatore. Tornando al problema nostro, io mi rivolgo anche alla Presidenza del Consiglio in quanto l'emendamento presentato da me e dagli altri colleghi parrebbe o potrebbe essere dichiarato inammissibile. Io volevo specificare e anche ricordare… dottrina anche dell''800, anche ribadendo una frase latina: cuius est combere eius est interpretare, cioè chi ha facoltà e potestà di fare leggi ha anche potestà di interpretarle.
Quindi il dichiarare questa norma interpretativa inammissibile è una ulteriore violazione di legge in quanto le leggi interpretative hanno natura dichiarativa non hanno bisogno di copertura finanziaria ma si rivolgono a leggi già esistenti, come nel caso nostro, il fatto che il Consiglio regionale poche volte abbia acconsentito, oppure non siano mai state presentate norme interpretative, non significa che non siano ammissibili in quanto la legge che si va ad interpretare esiste già, quindi non c'è copertura finanziaria, non c'è intrusione, c'è solo un chiarimento di legge già esistenti qui nella natura della norma è dichiarativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Sì Presidente, per preannunciare il voto favorevole del gruppo del P.d.L., è un voto si dirà scontato, ma è un voto convinto e lo dico senza enfasi, non facciamo atti fideistici, lo facciamo convintamente perché riteniamo che sia il segnale che questa Giunta regionale, che questa maggioranza in avvio vuole dare e che dovrà essere completato il progetto che abbiamo proposto ai sardi anche nel corso delle ulteriori proposte di bilancio e di finanziaria.
Ed è il massimo sforzo possibile che si poteva fare dato il quadro delle disponibilità finanziarie che tutti conosciamo, allora, il mio vuole essere tanto un invito a tutta la maggioranza ad essere in questo sforzo compatti ed uniti per portare a casa un risultato davvero considerevole, se si tiene conto degli interventi che dovrebbero rimettere in moto lo sviluppo e anche incidere sulla occupazione. Dunque riteniamo che dobbiamo essere partecipi e sentirci protagonisti dal P.d.L. come partito di maggioranza all'U.D.C., ai Riformatori, ai Sardisti, e allo stesso gruppo che con l'onorevole Cuccureddu, l'onorevole Floris e l'onorevole Mulas fanno parte integrante e costitutiva di questa maggioranza.
Ma un invito anche alla opposizione, noi non sappiamo ancora quanti emendamenti presenterà o ha presentato però l'invito è se fra questi emendamenti ve ne sono di quelli che possono anche migliorare la proposta esitata dalla Commissione, bene, io dico che si può aprire un dialogo franco-costruttivo, ma abbandoniamo però i toni, anche quelli che abbiamo sentito oggi in dichiarazione di voto che non ci aiutano a fare alcun passo avanti aiutano cioè a rimanere ciascuno nelle proprie posizioni, quindi con voi se è possibile confrontarci sulle tematiche dello sviluppo e del lavoro senza di voi…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Grazie Presidente, per esprimere il mio voto contrario perché la proposta è priva, oltre che di risorse, di una progettualità di sviluppo che permetta alla Sardegna e ai sardi di fronteggiare la crisi in corso e di prospettare la possibilità di uno sviluppo reale per il futuro in armonia con le evocazioni storiche, culturali ed ambientali della Sardegna.
Manca il progetto che orienti i sardi verso un modello di società diversa, più giusta, più equa, una società di maggiore benessere per la nostra gente, ora, di fronte ad una crisi sociale, economica ed occupazionale così drammatica con un impoverimento di tutti i settori che ormai è inesorabile e sotto gli occhi di tutti, non ci sono risposte quindi la manovra economica mi sarei aspettata che si facesse davvero carico della condizione tragica dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori dell'industria. Ma quale alternativa all'industria? Un'industria pure che ormai sta chiudendo i battenti, forse da un certo punto di vista anche giustamente ma le modalità non sono le modalità giuste, mancano le alternative.
Di fatto si sta esprimendo una forte inadeguatezza politica ad affrontare i problemi reali dello sviluppo della nostra terra. Esprimo il mio voto contrario anche perché si prospetta, a mio avviso, una difficoltà nel confronto fra la maggioranza e l'opposizione. C'è un confronto che in teoria potrebbe dare una svolta a questo progetto, una svolta di benessere: ho seri dubbi che questo sia fattibile, a parte la volontà politica, si pone anche il problema anche delle risorse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Grazie, Presidente. Noi esprimiamo parere contrario all'intera manovra. Non è neanche il nostro, onorevole Pittalis, un voto scontato, così come non lo è il voto del P.d.L. favorevole. Noi abbiamo riflettuto, abbiamo considerato questa finanziaria non più attuale, poco coraggiosa, non affronta… non è all'altezza insomma della situazione, del dramma che viviamo in Sardegna. E le stesse considerazioni di ieri dell'assessore La Spisa, che ci ha confermato quello che già noi diciamo cioè che nel Programma regionale di sviluppo non vi è, per scelta, un'idea di Sardegna quindi di sviluppo socio-economico della Sardegna, vi è un metodo, un working progress, che non vorremmo fosse un campare alla giornata. E allora noi riteniamo che la finanziaria, la manovra di bilancio nel suo complesso, abbia necessità di alcuni correttivi; prendiamo atto anche delle dichiarazioni dell'onorevole Pittalis, noi baseremo la nostra proposta emendativa, al di là della quantità degli emendamenti che presenteremo, su alcuni pilastri: il lavoro, la famiglia, in particolare le famiglie che vivono una situazione di disagio socio-economico, le imprese, gli enti locali, e noi proporremo ancora una volta che venga applicata la legge anche sul fondo unico per gli enti locali. Cercheremo di fare delle proposte che vanno nella direzione del contributo alla soluzione dei drammi che affronta la Sardegna.
Avremmo voluto affrontare altri temi che non sono presenti nel Programma regionale di sviluppo, che riguardano comunque le azioni che abbiamo cominciato a mettere in campo anche nella scorsa legislatura, sia sul versante del contenimento dei costi sia sul versante del rafforzamento delle politiche nelle zone interne, sia sulle politiche che riguardano per esempio l'ambiente, i parchi, anche i parchi regionali, sia per quanto riguarda le servitù militari e il patrimonio demaniale. Lo faremo, lo faremo anche affrontando la situazione di crisi che necessita di una ricapitalizzazione per quanto riguarda Abbanoa, lo faremo anche affrontando la decontribuzione, la defiscalizzazione, riproponendo nell'articolo 2 le zone franche urbane. Insomma, ci sarà un tentativo di dialogo, una proposta emendativa complessiva che vada a migliorare complessivamente questa manovra di bilancio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Grazie, Presidente. Noi stiamo discutendo e facendo la nostra dichiarazione di voto sulla legge finanziaria, è esattamente sul "76/S/A", perciò il nostro Gruppo si esprime con questo voto sulla legge finanziaria e non sulla manovra di bilancio: rimandiamo al momento della discussione del bilancio e del Programma regionale di sviluppo le nostre posizioni e le nostre valutazioni. Sulla legge finanziaria, come già annunciato, c'è una totale condivisione, per cui il nostro voto non è scontatamente favorevole ma convintamente favorevole. E' chiaro che come altri, abbiamo presentato i nostri emendamenti, i nostri emendamenti che saranno, alcuni di essi, oggetto di discussione per riportare all'attenzione dell'Aula alcuni temi che probabilmente non potranno trovare risposta in finanziaria ma che vogliono riportare all'attenzione dell'Aula e della Giunta alcune situazioni che devono essere affrontate e che presumibilmente verranno affrontate con i prossimi atti legislativi, tra questi anche il bilancio, per cui la posizione che noi assumiamo e di totale condivisione della linea esposta nella finanziaria regionale. Aggiungo che in fase di discussione generale abbiamo già espresso la nostra posizione anche sul bilancio e sul Programma regionale di sviluppo, riteniamo che in sede di discussione si potranno avere diverse interlocuzioni e valutazioni anche sulle posizioni che sono già state esposte in Commissione, e che presumo verranno ribadite in sede di discussione in aula, da parte delle minoranze, per quanto ci riguarda ci poniamo con un atteggiamento costruttivo e di grande attenzione a quello che tutti i colleghi e tutti i Gruppi vorranno rappresentare nell'esporre le loro priorità di intervento nel settore economico, sociale e culturale. Per cui c'è la massima apertura al dialogo e al confronto, no ad un inutile e sterile ostruzionismo, che finora non si è verificato neanche in sede di discussione in Commissione, ma totale apertura al dialogo. Spero che su questa base anche i consigli e i suggerimenti della minoranza possano contribuire a migliorare, eventualmente fosse necessario, il testo della finanziaria e degli atti conseguenti tutta la manovra di bilancio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del Gruppo del P.d.L. e per significare che il nuovo metodo che è stato portato all'attenzione dell'Aula da parte della Giunta e dell'assessore La Spisa ha certamente limitato il numero degli emendamenti, ma certamente a questo ha contribuito anche, mi pare di capire, l'atteggiamento dell'opposizione. Mi pare che ci sia una volontà diffusa di voler velocemente approvare la manovra finanziaria, pur con tutti i distinguo che si sono manifestati sia in Commissione che in Aula; io credo che stiamo facendo una cosa buona e giusta nell'approvare tempestivamente la manovra finanziaria, credo che i problemi della Sardegna che possiamo ancora affrontare nelle settimane, nei mesi e negli anni successivi siano tali e tanti che ci impongono certamente l'approvazione veloce dei provvedimenti. Ovviamente questi provvedimenti che sono stati sottoposti all'attenzione di tutti, li leggiamo politicamente in maniera diversa, su questo non c'è dubbio; noi siamo convinti che questa sia la strada maestra, siamo convinti che da questa finanziaria inizi il vero governo di questa coalizione, siamo convinti che il contributo indispensabile delle minoranze, o delle opposizioni a seconda di come si vogliano considerare, sia un elemento fondamentale non tanto per la manovra finanziaria ma per quegli altri provvedimenti che invece molto più opportunamente devono essere portati all'attenzione dell'Aula, che sono le grandi riforme della Regione Sardegna. Deve assolutamente iniziare una stagione di riforme, io sono convinto che con il nostro contributo, con l'impegno della Giunta, del Presidente, di tutte le forze sociali, di tutte le organizzazioni, credo che questo sia un concorso importantissimo, e pertanto non posso che essere felice del fatto che stiamo arrivando al voto agli articoli, e non so se il mio sarà l'ultimo intervento, Presidente, se lo fosse chiederei comunque di poter votare il passaggio agli articoli alle ore 15 e 30. Grazie.
PRESIDENTE. Sì, onorevole Diana, il suo era l'ultimo intervento.
Se non ci sono opposizioni per la proposta che è stata fatta dall'onorevole Diana, possiamo sospendere i lavori…
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, solo per comprendere poi però come si prosegue nei lavori, nel senso che poi la Commissione dovrà riunirsi e quindi stasera il Consiglio si riunisce a che ora?
PRESIDENTE. Al termine della Commissione eventualmente si farà una breve Conferenza dei Capigruppo, una volta che si sarà espletato il voto per il passaggio all'esame degli articoli per stabilire…
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Cioè dopo il passaggio agli articoli c'è una riunione dei Capigruppo?
PRESIDENTE. Si riunirà la Commissione per l'esame degli emendamenti e ovviamente ci sarà una breve conferenza dei capigruppo per stabilire l'orario della ripresa dell'aula. In maniera da sapere anche quanti siano gli emendamenti presentati e potersi regolare di conseguenza. Quindi se non ci sono opposizioni la seduta si sospende adesso e si riprende alle 15 e 30 con il voto per il passaggio all'esame degli articoli. La seduta è sospesa. Senza dichiarazioni di voto che sono già terminate.
(La seduta, sospesa alle ore 14 e 09, viene ripresa alle ore 15 e 41.)
PRESIDENTE. Possiamo riprendere i lavori; stiamo votando il passaggio agli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, forse è opportuno sospendere 10 minuti perché i colleghi stanno ancora arrivando in Aula e il passaggio agli articoli merita una presenza più qualificata.
PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo 10 minuti i lavori... sospendiamo 10 minuti di lavori. I lavori riprenderanno alle ore 15 e 50.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 42, viene ripresa alle ore 15 e 50.)
Votazione sul passaggio all'esame degli articoli del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A) e dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e
bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, siamo in fase di votazione. Prego i colleghi.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Per chiedere il voto elettronico palese.
PRESIDENTE. Se i colleghi si predispongono per la votazione è stato richiesto il voto elettronico palese.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'esame al passaggio agli articoli.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Ladu ha votato a favore e che i consiglieri Ben Amara e Moriconi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 65
maggioranza 33
favorevoli 45
contrari 20
(Il Consiglio approva).
Sospendiamo i lavori; è convocata la Commissione terza per l'esame degli emendamenti. Sospendiamo i lavori, quindi, per consentire alla Commissione l'esame degli emendamenti. La Commissione è convocata per le ore 17... e i lavori... chiedo scusa perché gli Uffici comunicano che in effetti in mezz'ora riescono ad ordinare gli emendamenti. Pertanto la Commissione viene convocata alle ore 16 e 30 e alle ore 17 e 30 è convocato il Consiglio in prosecuzione. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 55, viene ripresa alle ore 18 e 30.)
Approvazione del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, se i colleghi prendono posto. I lavori proseguono adesso con il Piano regionale di sviluppo, con l'illustrazione delle risoluzioni che sono state presentate. Sono pervenute due risoluzioni che verranno illustrate da uno dei proponenti.
(Si riporta di seguito il testo delle risoluzioni:
RISOLUZIONE Diana Mario - Capelli - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu sul Programma regionale di sviluppo XIV legislatura 2010-2014.IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO l'articolo 2 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, relativo alla disciplina del Programma regionale di sviluppo;
ATTESO CHE la Giunta regionale ha presentato il Programma regionale di sviluppo 2010-2014 contestualmente ai disegni di legge n. 76/S/A e n. 77/A relativi rispettivamente al disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 e al bilancio per gli anni 2010-2013;
VISTO l'articolo 33 bis, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio e ritenuto opportuno utilizzarne la disciplina prevista per l'approvazione del Programma regionale di sviluppo;
RITENUTO di condividere i contenuti del Programma regionale di sviluppo, così come approvati dalla Commissione bilancio in data 10 novembre 2009,
DELIBERA DA APPROVARE
il Programma regionale di sviluppo 2010-2014 così come approvato dalla Commissione, quale strumento principale per la programmazione finanziaria ed economica regionale, avente la finalità di definire le strategie di azione e di coordinamento dei progetti attuativi nei diversi settori del sistema economico per l'intera legislatura.
Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu
Sul Programma Regionale di Sviluppo allegato alla manovra finanziaria 2010
Al termine del dibattito sul Piano Regionale di Sviluppo (PRS) ai sensi dell'articolo 33 bis del regolamento Consiliare i firmatari propongono le seguenti integrazioni e modifiche:
Integrazioni al punto 1) Istituzioni - La Riforma della Regione
Inserire a p 52 PRS
Le istituzioni per lo sviluppo
Etica e regole della politica.
Va affrontato con forza il tema del conflitto d'interessi che rimane privo di efficace regolazione anche per la mancata promulgazione della legge Statutaria. Si rende necessaria perciò una disciplina degli obblighi di trasparenza nelle attività dei Consiglieri regionali, degli Assessori e del Presidente della Regione. Vanno definite le modalità secondo cui Presidente, Consiglieri ed Assessori sono tenuti a rendere pubblici i diritti di proprietà, i redditi, le eventuali partecipazioni e le cariche di amministratore o sindaco presso società, nonché le associazioni, di qualsiasi natura, delle quali facciano parte, le spese sostenute o le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale, queste già peraltro oggetto di specifica normativa che impone rendicontazione e pubblicità.
Va inoltre definito un sistema chiaro di regole che disciplinino l'ineleggibilità e l'incompatibilità a cariche elettive e di governo.
Riduzione del numero dei consiglieri regionali
Alla crisi della rappresentanza e della politica più in generale bisogna dare una risposta di carattere complessivo, con riferimento al funzionamento della P.A. in generale e all'efficienza delle assemblee elettive in particolare.
Al fine di garantire una più adeguata rappresentanza della volontà popolare e una migliore funzionalità del Consiglio Regionale si propone la riduzione a 60 del numero dei parlamentari regionali, salvaguardando la rappresentanza dei territori meno popolosi dell'Isola e assicurando modalità di elezione atte a favorire la parità di genere.
Inserire a p 53 PRS
Un nuovo rapporto con lo Stato
Federalismo solidale.
L'azione di governo sarà caratterizzata dal consolidamento dell'autonomia fiscale regionale, iniziata con la vertenza sulle entrate, che ha portato alla riforma dell'articolo 8 dello Statuto speciale. Dal riconoscimento da parte dello Stato delle maggiori entrate si è potuta sviluppare la politica di risanamento del bilancio.
Va confermata e rafforzata la scelta di:
• rinegoziare il patto di stabilità interno per rendere pienamente disponibili per la spesa il l nuovo regime delle entrate
• rivendicare dallo Stato tutte le competenze e le risorse necessarie per avere piena
responsabilità delle politiche regionali;
• rivendicare forme di fiscalità di vantaggio;
• prevedere strumenti fiscali di riequilibrio territoriale;
• costruire un federalismo fondato sulla solidarietà sociale.
Le servitù militari.
In questi anni abbiamo portato avanti con tenacia le nostre rivendicazioni per il riequilibrio delle servitù militari che gravano sulla Sardegna, sottraendo alla nostra disponibilità intere porzioni di territorio. Un risultato storico è stato la chiusura della base USA di La Maddalena, che ci viene restituita dopo 35 anni. Lotteremo per una Sardegna interamente smilitarizzata. Continueremo a chiedere con forza che anche le basi del Salto Quirra, di Teulada e di Capo Frasca ritornino nella disponibilità dei sardi così com'è avvenuto per gli immobili del demanio statale. Continueremo a chiedere con forza a livello nazionale ed europeo progetti di bonifica ambientale per recuperare i territori da anni oggetto di "giochi di guerra" e per salvaguardare la pesca, l'agricoltura e il turismo ad oggi fortemente penalizzate nelle aree soggette a servitù militari.
Demanio.
L'applicazione sistematica dell'articolo 14 dello Statuto ha portato allo straordinario risultato del trasferimento al demanio della Regione Sardegna di oltre 400 immobili e terreni per una superficie di circa mille ettari di cui sono stati avviati la dismissione e il trasferimento alla Regione. Proseguiremo nella rivendicazione di tutti i beni che saranno dismessi dallo Stato.
L'azione della Regione sarà orientata:
1. Alla costante rivendicazione della piena applicazione dell'Art.14 dello Statuto, in particolare per quanto attiene al comma 1°, quindi alla successione nei beni e diritti patrimoniali dello Stato;
2. Alla gestione pubblica del demanio, anche produttiva e per finalità di tipo sociale;
3. Al ricorso solo in alcuni specifici casi all'alienazione, con priorità all'utilizzo produttivo ed a fini sociali.
Entrate
L'azione della Regione sarà orientata a una più decisa lotta contro l'evasione fiscale, con particolare riguardo a quella derivante dall'affitto delle seconde case, anche al fine di garantire una riduzione della pressione fiscale regionale sui redditi da lavoro (addizionale IRPEF).
A tal fine si rivendica la piena applicazione dell'Art.9 dello Statuto d'Autonomia in materia di collaborazione fra Stato e Regione nell'accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio fiscale nel suo territorio (comma 2°), di segnalazione di fatti, dati, elementi rilevanti e documentazione per la determinazione di un maggiore imponibile (comma 3°) ed all'attivazione degli uffici finanziari per quanto attiene alle loro competenze e doveri nei confronti della Giunta regionale.
Integrazioni al punto 2) Educazione
p 57 Cambiare il titolo in: Politiche per la Conoscenza
Istruzione
La Sardegna non si arrende alla pericolosa descolarizzazione che i tagli nazionali alla scuola, di fatto, comportano. Pensiamo che la scuola debba, invece, essere potente fattore di emancipazione: chi nasce con meno opportunità deve poter acquisire libertà, possibilità e speranza grazie alla scuola.
La dispersione scolastica nasce precocemente, noi vogliamo prevenirla dando grande importanza all'intervento rivolto ad ogni studente. Ai primi segni di difficoltà noi daremo subito aiuto e attenzione ad ogni bambino, fin dalla scuola primaria.
Un sistema di controllo rigoroso.
Intendiamo ristabilire una valutazione per incentivare l'acquisizione delle conoscenze e competenze al termine della scuola primaria e secondaria secondo protocolli internazionalmente accreditati (OCSE PISA). La "verifica sarda della scuola sarda" sarà anche occasione per valorizzare il nostro lavoro. Un sistema di controllo ripetuto, rigoroso, capace di aiutare chi è rimasto indietro, sarà un sostegno al lavoro prezioso di ogni insegnante e un segnale dato alle famiglie e a tutta la società.
Una buona scuola superiore, una buona formazione professionale.
Le nostre scuole superiori fanno un lavoro educativo prezioso e molte funzionano bene. Dobbiamo continuare a fare quel che abbiamo avviato: rafforzare ogni azione che già funziona, consolidare le innovazioni messe in campo, ivi comprese la regia e il coordinamento tra le diverse competenze e risorse.
Intendiamo sostenere ogni iniziativa dedicata alla costruzione di una vera alleanza educativa con le famiglie, le istituzioni, le altre agnzie educative presenti nel territorio. La cura comune degli adolescenti deve far parte di un'azione concorde di tutti.
Daremo, poi, nuovo slancio ai percorsi integrati e agli stage; garantendo continuità a ogni azione innovativa capace di conquistare i ragazzi allo studio.
Ma non basta; intendiamo raggiungere ogni ragazzo e ogni ragazza che si trovi fuori dal sistema di istruzione e formazione. Ognuno deve avere una seconda opportunità e tutti fino ai 18 anni devono poter frequentare un percorso formativo curvato sulle proprie aspirazioni, incentivando anche con borse di studio chi si trovi in particolare difficoltà.
Vogliamo inoltre:
• cambiare i luoghi della scuola razionalizzando le rete degli immobili per adeguarla a standard qualitativi europei;
• mettere in sicurezza i luoghi frequentati dai nostri studenti, stanziando quanto è necessario anche per costruire, come già abbiamo fatto per la scuola pubblica dell'infanzia (118 edifici scolastici costruiti ex novo o ristrutturati);
• favorire l'utilizzo delle strutture scolastiche durante tutta la giornata con servizi per la mobilità, servizio mensa, tempo pieno e prolungato, integrazione e sostegno didattico;
• proseguiremo nella collaborazione con le autonomie locali e con le autonomie funzionali per dare concretezza al principio - che già abbiamo affermato e cominciato a costruire - di scuola aperta, in una prospettiva di educazione e apprendimento permanenti, dall'infanzia all'adolescenza ed all'età adulta;
• daremo in comodato d'uso agli alunni della scuola primaria un computer portatile che servirà a favorire l'apprendimento dell'informatica fin dai primissimi anni d'istruzione;
• implementeremo in ogni scuola le aule tematiche, i laboratori e le strutture di supporto alle attività (spazi polifunzionali per l'accoglienza, le attività culturali, impianti sportivi, spazi esterni attrezzati);
• ogni scuola avrà una palestra attrezzata, laboratori musicali, scientifici e linguistici, polifunzionali, specialistici e declinati a seconda dell'indirizzo;
• gli studenti, i docenti e gli esterni potranno usufruire degli spazi delle unità di accoglienza dotate di biblioteca, strutture di ristoro e servizi finalizzati all'impiego utile di tutti i tempi della scuola.
Integrare da pag. 65 PRS
Università e ricerca di eccellenza.
· Sosterremo con ulteriori fondi le normali attività accademiche penalizzate dalle decurtazioni nazionali.
· Favoriremo la venuta di visiting professors nelle università di Sassari e di Cagliari monitorando la reale ricaduta sui corsi e la capacità di interazione con il lavoro di ogni giorno.
· Continueremo a finanziare i giovani ricercatori meritevoli con bandi biennali che già mostrano una ricaduta immediata sulla ricerca e la qualità diffusa dei nostri atenei. Continueremo a sostenere sia le borse di merito legate al reddito sia i nuovi assegni di solo merito a tutti i ragazzi che si iscrivono per la prima volta o sono già iscritti all'università e che o abbiano superato l'esame di maturità di scuola superiore con il voto di almeno 80/100 o che mantengano la media del 27 all'università.
· Continueremo a dare a tutti i neo-iscritti all'università sarda un aiuto a fondo perduto e subito di almeno 1200 euro per acquisto di libri e computer, a sostenere con almeno 5000 euro tutti gli studenti fuorisede, ad assicurare il contributo di almeno 2500 euro per ogni borsa Erasmus e a consolidare gli importanti stanziamenti per i nuovi alloggi per studenti nelle Università di Sassari e di Cagliari.
Il programma di governo per i prossimi anni prevede inoltre:
• la formazione universitaria telematica, continuerà l'offerta per venire incontro alle esigenze dei numerosissimi studenti sardi pendolari, nonché degli studenti lavoratori, degli adulti e di quanti, in genere, siano costretti a gestire la propria attività di studio in tempi flessibili;
• l'internazionalizzazione della didattica e della ricerca al fine di aprire le nostre Università ad esperienze nuove e proficue che provengono dall'Europa. Continueremo a sostenere progetti comunitari Socrates e Leonardo per studenti interessati ad esperienze di studio e formazione all'estero, ed è previsto un fondo di 3 milioni di euro per favorire il rientro di docenti e ricercatori sardi che abbiano maturato importanti esperienze professionali e di studio all'estero;
• la prosecuzione di Master and Back che ha incentivato l'alta formazione e il successivo inserimento nel lavoro di giovani laureati con un curriculum eccellente, programma per il quale nel 2008 è stato emanato il terzo bando. Allo stato attuale hanno beneficiato del programma oltre 3000 giovani, intendiamo aumentare ancor di più il numero dei participanti.
Ricerca e produzione.
Nei prossimi 5 anni ci impegneremo a conseguire nuovi e più grandi risultati del sistema produttivo della Sardegna con:
• consistente crescita e rafforzamento delle imprese ad alto livello di innovazione e attrazione di nuovi settori e di soggetti economici dall'esterno;
• rafforzamento dei settori strategici con un adeguato numero di uomini e di mezzi;
• accumulazione di un valido patrimonio di brevetti e conoscenze tecnologiche trasferibili
al sistema produttivo;
• costruzione di un sistema di conoscenze per la soluzione delle maggiori criticità in materia sanitaria, agroindustriale, ambientale ed energetica;
• sostegno alla partecipazione a progetti nazionali e internazionali di ricerca;
• miglioramento dell'insegnamento scientifico nelle scuole di ogni ordine e grado, incoraggiamento dell'iscrizione alle facoltà scientifiche;
• organizzazione di un'efficiente attività di divulgazione scientifica, predisposizione di un sistema museale della scienza e della tecnologia;
• sostegno allo sviluppo di tecnologie finalizzate alla crescita e alla valorizzazione delle attività artistiche;
• promozione della ricerca tesa alla tutela, alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, e l'identità della Sardegna;
• ulteriore attuazione alla legge per la ricerca, istituendo sistemi di valutazione autonomi;
• incentivi ancora maggiori alla meritocrazia e alla qualità dei progetti di ricerca;
• realizzazione, a partire dalla rete unitaria dell'innovazione, di una forte integrazione e cooperazione dei gruppi di ricerca;
• regole che consentano il pieno utilizzo delle piattaforme e attrezzature tecnologiche esistenti individuando regole per la loro gestione e per la definizione di procedure condivise per la priorità nell'accesso;
• attrazione di cervelli dall'esterno e favorire il rientro di quelli sardi;
• incentivazione della domanda di ricerca e innovazione da parte delle imprese locali, anche pretendendo livelli minimi di qualità come condizione per l'ottenimento di agevolazione alla produzione di beni e servizi;
• adeguati sostegni finanziari, creditizi e di fornitura di servizi reali alle imprese innovative;
• selezione accurata di azioni di animazione economica evitando il moltiplicarsi di convegni inutili e di viaggi per fiere ed eventi vari senza un concreto obiettivo.
Inserire a pag. 64 PRS
Lo Sport come fondamentale strumento pedagogico
Nei prossimi 5 anni l'impegno è di rafforzare il ruolo dello Sport come disciplina fondamentale per la crescita dei giovani sardi.
• Sarà ampliato il programma sperimentale di borse di studio e assegni di merito per gli atleti che raggiungono risultati di rilievo a livello nazionale ed internazionale.
• Verrà istituito presso il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna il Gruppo sportivo con lo scopo di agevolare la ricerca dell'eccellenza sportiva da parte degli atleti sardi di potenziale interesse olimpico.
• Un maggior numero di Società sportive potrà accedere ai contribuiti per le attività giovanili previsti dall'art. 22 della LR 17/99 . Sarà, infatti, abbassato il numero di anni di attività nazionale e il numero di tesserati necessario per l'ottenimento delle risorse regionali.
• La Regione istituirà un fondo di garanzia presso un primario Istituto di Credito in modo da rendere più agevole e meno oneroso, per le Società sportive, l'accesso ad anticipazioni finanziarie sui contributi previsti dalla normativa regionale sullo Sport.
• Sarà previsto un rafforzamento degli incentivi per le squadre che partecipano ai più rilevanti campionati nazionali utilizzando atleti provenienti da vivai regionali.
• Saranno valutati e monitorati gli effetti della delega di competenze alla province (LR 9/2006) in materia di Sport allo scopo di prevenire eventuali disparità nell'accesso alle agevolazioni tra provincia e provincia e per promuovere un più ampio utilizzo degli impianti sportivi scolastici.
• In raccordo con la Direzione Scolastica Regionale e la "Scuola dello Sport" del CONI, verrà promossa l'istituzione di un "Liceo regionale dello Sport". Una scuola che possa coniugare la grande tradizione liceale italiana con quella anglosassone prevedendo, nel programma didattico, la pratica sportiva come strumento pedagogico fondamentale per la crescita culturale e personale dei giovani.
Integrazioni al punto 4) Ambiente e Governo del Territorio
Inserire a pag. 103 PRS
È volontà della Giunta regionale e del Consiglio rafforzare gli investimenti sui progetti di qualità, sullo sviluppo virtuoso basato su comparti economici innovativi che incorporano il paesaggio come valore aggiunto, come marchio distintivo della Sardegna nel mondo. Le azioni prioritarie sono le seguenti:
• la pianificazione paesaggistica sarà estesa agli ambiti interni, proponendo direttrici e principi di valorizzazione per le zone interne che evidenzino problemi di spopolamento,
di regressione economica e di difficile coesione sociale;
• la pianificazione territoriale, improntata sull'omogeneizzazione degli strumenti di governo del territorio, consentirà ai 103 Comuni costieri di dotarsi di una pianificazione urbanistica comunale coerente con il dettato del PPR;
• i diversi programmi di ristrutturazione urbanistica dei villaggi minerari dismessi, delle borgate marine cresciute in uno spontaneismo disordinato e dei diversi insediamenti industriali dell'archeologia industriale, troveranno crescente applicazione e compimento, ricostruendo i paesaggi in armonia fra esigenze di sviluppo e sostenibilità;
• nei Puc si presterà attenzione a una crescita equilibrata delle città, così che le nuove costruzioni siano proporzionate rispetto ai fabbisogni, le aree industriali e dei servizi siano localizzate in zone compatibili con la tutela del paesaggio e della salute, e i centri storici diventino obiettivi per la ricostruzione fisica dei contesti storici e identitari delle comunità;
• un nucleo interdisciplinare sarà adibito al monitoraggio costante del territorio regionale, per prevenire e combattere ogni forma di abusivismo edilizio ed urbanistico;
• al fine poi di incentivare gli strumenti di conoscenza e di capacità di intervento sul territorio, proseguirà l'opera di infrastrutturazione e di delocalizzazione sui Comuni e sulle province del Sistema informativo territoriale. Inoltre si perseguirà il completamento e l'aggiornamento della copertura catastale di tutta la Regione attraverso la digitalizzazione vettoriale dei dati catastali;
• la qualità ambientale e urbana è il presupposto di sviluppo del territorio e la risposta immediata alle esigenze di occupazione in coerenza con il PPR, con lo sviluppo sostenibile e con i progetti integrati di sviluppo locale. Gli interventi si svilupperanno secondo le direttrici della sostenibilità e attrattività.
Una legge per il governo del territorio
L'approvazione della legge che disciplina il governo del territorio sarà uno dei primi atti legislativi. Nel rispetto della pianificazione paesaggistica tre saranno i principi intorno ai
quali ruoterà il nuovo testo normativo:
• la drastica riduzione del consumo del territorio;
• il rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza;
• la semplificazione delle procedure amministrative riconoscendo la centralità del
cittadino e dell'impresa.
Tra le finalità che essa intenderà perseguire avranno grande rilevanza:
• il conseguimento di più elevati livelli di qualità architettonica, edilizia ed insediativi;
• lo sviluppo di un sistema equilibrato ed integrato delle aree urbane per promuovere
l'integrazione tra le diverse vocazioni territoriali della Regione;
• la tutela delle identità storico-culturali attraverso il recupero e la riqualificazione degli
aggregati esistenti;
• la tutela del paesaggio rurale e montano dei territori costieri e delle aree di importanza
naturalistica;
• la messa in sicurezza degli abitati e dei territori a rischio di dissesto idrogeologico;
• la conferma dei livelli di tutela e di vincolo di inedificabilità totale dei territori costieri
compresi in una profondità di 300 metri dal mare.
I tre livelli istituzionali (Comuni, Province e Regione) nel rispetto del principio della leale collaborazione svolgeranno ciascuno funzioni distinte e integrate
Inoltre verranno predisposti manuali sulle culture abitative della Sardegna per perseguire l'elevata qualità architettonica delle nuove costruzioni; garantire adeguati criteri di ristrutturazione e restauro degli edifici nelle aree e nei nuclei storici e contrastare l'ancora
diffusa consuetudine del "non finito".
Integrazioni al punto 5) Servizi alla Persona. Servizi Sanitari
Inserire a pag. 120
Una sanità pubblica.
Va confermata la scelta strategica a favore di una sanità pubblica, universale, globale e solidale.
Venticinque anni di assenza di programmazione sanitaria e mancato adeguamento normativo, una gestione personalistica dell'immenso bacino di posti di lavoro e del denaro pubblico, una assoluta mancanza di controllo della spesa sanitaria e dei finanziamenti alla sanità privata, avevano portato la sanità sarda sull'orlo del collasso. Occorre ripartire dalle importanti riforme della legislatura passata:
il Piano regionale dei Servizi sanitari 2006-2008, che ha visto un'ampia e attiva partecipazione di tutti gli operatori del settore e non solo: istituzioni, amministratori, medici, infermieri, società scientifiche, associazioni di volontariato, cittadini;
la legge regionale n. 10 detta regole chiare per il Servizio Sanitario Regionale e ne definisce l'organizzazione e il funzionamento; specifica i diritti delle persone e le regole per gli operatori, detta regole per l'accreditamento di tutte le strutture sanitarie (pubbliche e private), introduce i tetti di spesa per ogni singola struttura privata (ponendo fine al pagamento a piè di lista di quanto fatturato), con l'obiettivo di finanziare al meglio il Sistema pubblico e di non arricchire smisuratamente pochi.
Integrazioni al punto 6) Il Lavoro come intrapresa
Inserire a pag. 150 PRS
LA CENTRALITA' DEL LAVORO.
La politica regionale assume la centralità del lavoro come valore fondamentale e come sua priorità la realizzazione di interventi volti a favorire una piena e migliore occupazione, un incremento sostanziale dei livelli di reddito, una serie di misure volte a rendere più stabile e sicura la condizione occupazionale. Anche attraverso nuove forme di intervento pubblico orientate da una parte a gestire la crisi economica e i suoi effetti sociali, dall'altra a favorire le condizioni per una vera rinascita economica, sociale e culturale della Sardegna attraverso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo centrato sull'ambiente e i diritti degli uomini e delle donne.
I circuiti virtuosi.
Punteremo sull'attivazione di circuiti virtuosi per la creazione di occupazione e lo sviluppo sociale ed economico dei territori, a cominciare dagli investimenti nei servizi per le famiglie, che alleggeriscano il carico di cura che grava soprattutto sulle donne, consentendo ad un numero crescente di loro di rendersi disponibili a lavorare e al contempo di trovare opportunità di lavoro nell'ambito dei servizi stessi e delle diverse attività connesse. Allo stesso modo, le politiche per l'istruzione, con il potenziamento e la diffusione di servizi volti a favorire l'uso delle strutture scolastiche durante tutta la giornata, saranno in grado di ridurre le disuguaglianze sociali, sostenere le famiglie, ma anche di creare nuove e buone opportunità di lavoro. Così pure l'attivazione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro potrà alimentare un circuito virtuoso che utilizzi competenze elevate, migliori la spesa pubblica, favorisca la conoscenza e la responsabilizzazione di tutti.
Crediamo soprattutto che attraverso gli investimenti nel capitale umano (istruzione, formazione, università e ricerca) sapremo dotare la Sardegna di forze di lavoro più competenti e competitive che facciano crescere l'economia e la società, favorendo da subito nuovi spazi occupazionali.
Il potenziamento del sistema dei servizi per il lavoro.
Strumento essenziale per gli interventi nel mercato del lavoro è il sistema provinciale dei servizi per il lavoro: ai 28 CSL esistenti (Centri Servizi per il Lavoro), rafforzati dall'esperienza dei CESIL, si farà pieno affidamento per il rafforzamento delle misure volte a promuovere l'occupabilità e l'inserimento lavorativo delle persone prive di occupazione o esposte a ricorrenti periodi di disoccupazione.
L'instabilità crescente dei percorsi lavorativi può tradursi in una cronica precarizzazione dell'esistenza: contro questo rischio sosterremo le province nel potenziamento dei servizi per il lavoro perché siano sempre più capillari ed efficienti, capaci di offrire opportunità formative, costruire passaggi rapidi da un impiego all'altro, erogare indennità sostitutive del reddito, garantire l'accoglienza e l'accesso alle informazioni.
Un sostegno attivo al reddito contro la povertà
Al centro degli interventi per il lavoro ci sarà l'introduzione di un sostegno attivo per i lavoratori e le lavoratrici colpiti dalla disoccupazione o in stato di inoccupazione. Pensiamo ad un intervento diretto e indiretto di sostegno del reddito che riduca le difficoltà economiche delle persone prive di lavoro e dei numerosi casi di sottoretribuzione e consenta loro di disporre delle risorse necessarie per affrontare attivamente la ricerca di una nuova occupazione o la costruzione di un percorso di lavoro autonomo.
Tali risorse riguardano non solo la disponibilità di un reddito minimo di cittadinanza e di un pacchetto di servizi essenziali in linea di massima garantiti a ogni cittadino, ma anche di servizi efficienti per l'inserimento nel mercato del lavoro. Il reddito di cittadinanza dovrà infatti proteggere dalla povertà, promuovere l'occupabilità e premiare la disponibilità effettiva alla formazione e al lavoro.
Gli interventi contro la disoccupazione dovranno in primo luogo ridurne nettamente la durata, l'aspetto più grave di questo fenomeno, rafforzando le opportunità di inserimento lavorativo soprattutto per le persone più deboli e per coloro che sono esclusi da più tempo.
La promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Gli infortuni e le morti sul lavoro sono un fenomeno drammaticamente diffuso, che impone un rafforzamento dell'impegno anche da parte del governo regionale. Sarà pertanto realizzato un sistema integrato per la sicurezza nei luoghi di lavoro che favorisca il coordinamento e il potenziamento dell'azione di vigilanza svolta dagli enti preposti e la promozione della cultura della sicurezza e della responsabilità, delle imprese e dei lavoratori.
La detassazione dei redditi da lavoro, a partire dalla cancellazione dell'addizionale regionale IRPEF.
La stabilizzazione dei lavoratori precari.
La Regione continuerà nell'azione di stabilizzazione dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione e predisporrà un piano volto a favorire la progressiva stabilizzazione dei lavoratori precari nel settore privato.
La conciliazione del lavoro con la vita familiare.
Saranno promossi e sostenuti i progetti volti a facilitare la conciliazione dell'impegno lavorativo con quello familiare, per uomini e donne, attraverso incentivi per la sperimentazione di modalità flessibili di organizzazione del tempo e dello spazio di lavoro (flessibilità dell'orario in entrata e in uscita, banche del tempo, telelavoro e altre misure), agevolazioni per l'accesso alla formazione, offerta di servizi per lavoratori e lavoratrici con responsabilità di cura.
La promozione delle pari opportunità e la lotta alle discriminazioni.
Continueremo ad investire nella promozione di una più ampia partecipazione delle donne e dei giovani alla vita economica, contrastando le disparità e le discriminazioni di genere e generazionali che penalizzano una parte rilevante della popolazione indebolendone le aspirazioni e la fiducia.
Il Fondo regionale per l'imprenditorialità femminile.
Sarà istituito un fondo regionale dedicato al sostegno dell'imprenditoria femminile.
Un progetto speciale per l'imprenditorialità giovanile.
I buoni risultati raggiunti in questi anni incoraggiano a proseguire gli investimenti nei talenti dei giovani e nelle loro capacità imprenditoriali. La Regione sosterrà l'avvio da parte dei giovani di nuove iniziative imprenditoriali in forma societaria (cooperativa, piccola società cooperativa, cooperativa sociale).
Il monitoraggio e la valutazione degli interventi per il lavoro.
Sarà avviato, nell'ambito delle attività dell'Agenzia regionale per il lavoro, un sistema di monitoraggio e valutazione di tutti gli interventi per il lavoro, necessario a verificarne l'impatto di genere, l'efficacia e l'efficienza. Il sistema coordinerà anche la verifica della qualità dei servizi erogati alle persone in cerca di occupazione.
I progetti speciali
La crisi economica mondiale ha ulteriormente accentuato la crisi industriale della Sardegna, causando la chiusure degli impianti più esposti alla competizione internazionale e delle produzioni maggiormente esposte ad elevati consumi e costi dell'energia e facendo schizzare il numero dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali su livelli mai conosciuti.
E' cosa nota che la struttura economica di un territorio, dopo una crisi profonda e di ampie dimensioni, ha necessità di ristrutturarsi perché la geografia produttiva globale cambia, cambiano i competitori, cambiano i parametri che permettono di essere competitivi non solo sui mercati internazionali e nazionali, ma anche in quelli interni.
E' necessario quindi dotarsi di strumenti che "gestiscano" la crisi: attraverso la definizione precisa dei contorni e delle probabili conseguenze sui territori, il coordinamento delle pubbliche e private investite per farne "massa critica", l'elaborazione di linee d'azione che contrastino le fasi di crisi acuta e al contempo indichino nuovi possibili scenari
Finalità e obiettiviFinalità del progetto è incrementare la capacità di gestione delle crisi economiche territoriali da parte delle istituzioni pubbliche attraverso la creazione e sperimentazione di modelli di intervento efficaci e partecipati.
L'utilizzo dei modelli velocizzerà l'azione pubblica sia nelle azioni di contrasto agli effetti economici e sociali della crisi, sia nella definizione di strategie di uscita.
Obiettivi del progetto sono:
· La costruzione di un sistema di intercettori dei fattori di crisi (osservatori) e delle prospettive di sviluppo in ambito Mediterraneo e della Sardegna in particolare;
· La sperimentazione di modelli di anticipazione dei fenomeni di crisi;
· La sperimentazione, anche su scala locale nei luoghi ove insistono i fenomeni più consistenti di desertificazione produttiva, di modelli di bonifica, formazione e riconversione produttiva, coerenti con le vocazioni produttive originarie del territorio;
La complessità dell'intervento impone una partnership altamente qualificata che comprenda gli attori istituzionali, sociali, economici, della conoscenza, della finanza.
Strutture tecniche di alto profilo per il supporto alla elaborazione, alla gestione e alla valutazione delle linee d'azione da ricercarsi in ambito Mediterraneo, europeo e extra-europeo (regioni d'Italia, Francia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia, Marocco che si affacciano sulla sponda mediterranea)
Durata e risorse finanziarieIl progetto avrà una durata di legislatura, anche al fine di consentire la valutazione degli effetti indotti dalle azioni di progetto.
Le risorse debbono essere reperite realizzando un concorso finanziario fra i partner del progetto e le disponibilità del Fondo Sociale Europeo, creando una sinergia e concorrendo a finanziare le azioni nei diversi territori dei Paesi coinvolti.
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I Settori Produttivi
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Prevediamo un Piano organico di incentivi alle imprese fondato sui principi fondamentali della semplificazione (servizi on line, riduzione della complessità procedurale prevedendo il più pssibile l'autocertificazione; riduzione della numerosità degli strumenti), della razionalizzazione del sistema, della riduzione e certezza dei tempi di istruttoria e erogazione delle risorse.
In particolare si prevede di:
• attivare un nuovo strumento per favorire gli investimenti nel capitale di rischio delle imprese;
• assicurare alla generalità delle imprese e del lavoro autonomo la riduzione del peso della fiscalità locale IRAP nella misura massima consentita alla Regione;
• potenziare le politiche di distretto e dei sistemi produttivi locali, puntando sulla valorizzazione dei distretti industriali tradizionali del lapideo, del sughero e intervenendo anche su quelli a forte capacità innovativa e con maggiori potenzialità, quali quelli della scienza della vita e della biomedicina, delle fonti rinnovabili, dell'ICT, della logistica, della nautica e cantieristica, dell'agro-industria e la creazione di nuovi distretti produttivi legati alle produzioni "eccellenti" quali quelle della moda;
• supportare gli investimenti dell'industria, dell'artigianato e dei servizi finalizzati alla competitività delle imprese e a promuovere innovazione, ricerca, internazionalizzazione, miglioramento del capitale umano e sostenendo politiche di collaborazione e di integrazione che coinvolgano il mondo dell'impresa e dell'artigianato in una logica competitiva; si opererà una decisa semplificazione degli strumenti attualmente vigenti (pacchetti integrati di agevolazione e contratti d'investimento) sulla base dell'esperienza accumulata in questi anni;
• promuovere ulteriormente la creazione di imprese che nascono dalla valorizzazione dell'innovazione prodotta nei centri di ricerca, favorendo i centri di competenza promossi congiuntamente da imprese e centri di ricerca; inoltre, attraverso lo strumento dei cluster innovativi territoriali si vogliono favorire le attività innovative comuni a gruppi di imprese, intervenendo sui nodi problematici che ne limitano lo sviluppo e le potenzialità tecnologiche.
Una nuova legge per la cooperazione sociale.
In diverse Regioni d'Italia così come in molti Paesi europei le cooperative sociali rappresentano parte integrante del tessuto produttivo e partecipano attivamente alla progettazione delle politiche di sviluppo locale.
L'Unione europea, anche attraverso la progettazione comunitaria, sta incentivando da una parte la collaborazione transnazionale fra le cooperative operanti nei diversi Paesi membri e, dall'altra, la progressiva loro evoluzione in Impresa sociale.
In numerose Regioni d'Italia le cooperative, in particolare di tipo B, si sono specializzate nel corso degli anni nella gestione ed organizzazione di importanti ambiti esternalizzati dalla gestione pubblico, garantendo al contempo elevati standard nell'erogazione del servizio e qualità sociale dell'impresa.
La Regione riconosce, anche a fronte della crisi economica presente, alla cooperazione sociale un ruolo decisivo di coesione sociale, quindi individua la necessità di un maggiore coinvolgimento nella progettazione delle politiche per il lavoro e lo sviluppo, per la costruzione di un nuovo welfare e di nuovi e maggiori servizi per i cittadini e, a tal fine, intende definirà una nuova legge regionale, volta alla piena valorizzazione del ruolo delle cooperative, al loro potenziamento e radicamento nel territorio, ad incentivarne l'evoluzione verso la forma dell'impresa sociale, a favorirne l'aggregazione in consorzi e l'accesso al credito.
Un progetto per l'internazionalizzazione dei prodotti artigianali tipici.
Nell'era della globalizzazione, il principale valore aggiunto nei mercati internazionali è rappresentato dalle diversità, dalla non riproducibilità dei prodotti.
Tra le sue funzioni lo sportello per l'internazionalizzazione delle imprese avrà l'obiettivo di valorizzare e vendere le produzioni di numerose piccole e medie imprese artigiane sarde di talento avvalendosi del supporto dei servizi offerti da un ufficio marchio, stile, marketing, comunicazione, logistica e da uno legale dotato di esperti in contrattualistica internazionale che aiuteranno gli artigiani sardi a raggiungere i mercati su una dimensione mondiale. Il progetto dovrà andare oltre il semplice supporto all'export, dovrà essere infatti un osservatorio internazionale sulle tendenze proprie delle nicchie dei mercati del lusso nel mondo per il rilancio delle produzioni locali, anche mediante la produzione di nuovi prodotti che vedano recuperati e valorizzati i segni e le tecniche produttive tradizionali. Vogliamo pertanto ricercare, innovare, promuovere e vendere il Made in Sardinia arredo casa ( tappeti, ceramiche, cestini, complementi d'arredo), prodotti agroalimentari, ma anche gioielli nelle principali capitali del mondo in cui si stanno sviluppando nuovi mercati del lusso.
Costruire un nuovo piano di rinascita.
La crisi dell'economia sarda è innanzitutto crisi di un modello sostanzialmente estraneo alle vocazioni produttive dell'Isola, eccessivamente esposto alla competizione internazionale, alla concorrenza sul costo del lavoro e sul terreno dell'innovazione tecnologica, che nei decenni precedenti ha diffuso reddito e occupazione ma che oggi lascia sui territori disperazione, povertà e inquinamento.
La Regione deve difendere gli insediamenti produttivi e i livelli occupazionali esistenti e, tuttavia, al contempo predisporre un piano organico che definisca i contorni di un nuovo modello di sviluppo. In tal senso appare sempre più necessario attivare percorsi compiuti di partecipazione popolare, delle forze sociali e produttive, del mondo della cultura e delle associazioni.
Verrà perciò convocato il secondo Congresso del popolo sardo, nel quale i soggetti vivi della società verranno chiamati a rivendicare la piena applicazione dello Statuto, a partire dall'Art.13, e a dare un contributo di co-progettazione sul quale costruire un nuovo piano di rinascita economica e sociale.
Quindi una nuova industria, un nuovo sistema integrato di piena valorizzazione dei fattori ambientali, un nuovo modello di turismo, nuovi sistemi democratici di partecipazione nella gestione della cosa pubblica, un nuovo piano per il lavoro, la formazione e la ricerca.
Un esempio per tutti di industria al servizio dell'ambiente potrebbe essere quello delle sperimentazioni legate allo sfruttamento del carbone locale: produzione di energia attraverso tecnologie e processi produttivi innovativi che promuovano la ricerca e favoriscano la riduzione delle emissioni e l'individuazione di soluzioni per abbattere le conseguenze dell'utilizzo di combustibili fossili; in tal senso la Regione ha già proposto allo Stato Italiano di sostenere centrali elettriche dimostrative a combustibili fossili dotate di strutture per cattura, trasporto e stoccaggio di CO2.
Integrazioni al punto 7) Crescita delle Reti Infrastrutturali - Energia
Inserire a pag. 228
Linee strategiche di piano per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio sardo
I principi, gli obiettivi e la strategia definita nel pacchetto UE - Climate Change attribuisce agli Stati membri la responsabilità del cambio di rotta verso un nuovo paradigma energetico-economico attraverso misure dirette al recupero dell'efficienza energetica, dell'incremento nell'uso delle energie rinnovabili e della riduzione dell'emissione della CO2.
L'obiettivo di favorire una consistente riduzione delle emissioni di CO2 non può limitarsi al raggiungimento di una quota del 25% dell'energia consumata prodotta mediante ricorso a fonti rinnovabili.
Occorre promuovere una localizzazione della produzione e del consumo dell'energia in modo da raggiungere una maggiore efficienza nella distribuzione di energia elettrica ed un effettivo vantaggio per la bolletta energetica delle famiglie e delle imprese sarde.
E' del tutto evidente che l'attuale sistema degli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non sarà eterno. Saranno disponibili per un periodo limitato sia per motivi economici sia per la stabilità della rete elettrica messa alla prova dalla discontinuità della produzione di energia da fonte eolica o solare.
ll Governo nazionale assegnerà nei prossimi mesi le quote di competenza di produzione da rinnovabili per ogni singola regione e gli incentivi andranno a cadere una volta raggiunto l'obiettivo complessivamente stabilito a livello nazionale.
La Sardegna rischia di trovarsi impreparata a questo eventualità avendo privilegiato la costruzione di grandi impianti di energia rinnovabili e senza incidere sugli alti costi della distribuzione energetica (fino al 20% dell'energia prodotta viene persa nel trasporto).
Oggi gli incentivi alle rinnovabili sono finanziate con un sovrapprezzo del Kwh nella bolletta delle famiglie e attraverso l'acquisto, da parte delle imprese, dei certificati verdi. Per le sole famiglie sarde tale finanziamento + stimato in circa 42 milioni di Euro all'anno.
L'eliminazione della obbligatorietà dei bandi pubblici, avvenuta con LR 2/09, che vincola l'assegnazione di quote di produzione di energia eolica a consistenti vantaggi per le famiglie o per le imprese, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Occorre invertire questa logica utilizzando la quota disponibile per la Sardegna di produzione incentivata dallo Stato di energia da fonti rinnovabili, per produrre benefici economici permanenti per le famiglie e per le imprese sarde.
L'azione di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio è fondamentale per lo sviluppo di una politica che potenzialmente sia di tipo "zero emission" e che porti concreti benefici alla casse della Regione, a quella degli enti locali ed alla bolletta energetica delle famiglie.
Uno dei principali fattori di emissioni di CO2 è dato, infatti, dai livelli di scarsa efficienza energetica rinvenibile nel patrimonio edilizio pubblico e privato.
La strategia sopra delineata potrebbe partire dalla riqualificazione di una consistente quota percentuale del patrimonio edilizio pubblico regionale, stimato in circa 6.000-8.000 edifici.
Gli obiettivi fondamentali perseguibili attraverso questa strategia:
· il recupero consistente di efficienza energetica e quindi di minori costi energetici;
· il rilancio del settore edilizia
· la riqualificazione del personale di altri settori attualmente in crisi verso le attività di auditing energetico e l'individuazione delle migliori soluzioni dal punto di vista della bioedilizia;
· sviluppo parallelo del settore delle rinnovabili, attualmente considerabile come uno dei mercati più promettenti.
Inoltre la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico in senso energetico rappresenterebbe una vera e propria "testimonianza" della volontà politica della classe regionale verso le istanze energetico - ambientali, e un volano verso iniziative simili in campo privato.
Infatti farebbe da indirizzo strategico ad un piano complessivo di riqualificazione energetica dell'edilizia abitativa privata, attraverso progetti diretti a coinvolgere fino a 100.000 famiglie sarde.)
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della risoluzione numero 2 ha facoltà di illustrarla.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, si dà per illustrata.
PRESIDENTE. C'è anche la seconda però, va illustrata anche questa. Io spiegavo le modalità di come andranno avanti i lavori. Sono state, dicevo, presentate due risoluzioni, verranno illustrate da uno dei proponenti, dopodiché si aprono le dichiarazioni di voto e si passa successivamente alla votazione. Attendiamo, mancano i Capigruppo dell'opposizione.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, per chiedere cinque minuti di sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo i lavori per cinque minuti, riprenderanno alle ore 18 e 40.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 33, viene ripresa alle ore 18 e 45.)
PRESIDENTE. Se volete riprendere posto, riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sì, Presidente, se magari possiamo prendere posto.
PRESIDENTE. Riusciamo a riprendere posto e iniziamo.
BRUNO (P.D.). Presidente, io le chiederei in apertura dei lavori di questo pomeriggio una Conferenza dei Capigruppo, anche sull'ordine dei lavori, anche per capire come intendiamo procedere, compresa la discussione e l'approvazione della risoluzione che riguarda il programma regionale di sviluppo. La Commissione ha ritenuto di non dover presentare una specifica relazione, come invece anche il parere autorevole della Presidente del Consiglio suggeriva, quello che ha formulato all'onorevole Presidente della terza Commissione il 17 novembre del 2009, nella quale la presidente Lombardo, nell'esprimere le modalità di esame del programma regionale di sviluppo, interpretando il Regolamento interno, dava atto alla Commissione della facoltà di rappresentare all'Assemblea le esigenze modificative o integrative del programma in essere anche attraverso una relazione della Commissione. La Commissione ha ritenuto di non dover avanzare una relazione, ma devo dire che su questo punto non c'è stata neanche una votazione all'interno della Commissione stessa. Io credo che sia bene convocare una Conferenza dei Capigruppo per decidere collegialmente come proseguire i nostri lavori.
PRESIDENTE. Va bene, convoco una Conferenza dei Capigruppo, ci spostiamo immediatamente. La seduta è sospesa. Dieci minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 47, viene ripresa alle ore 19 e 21.)
Approvazione del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
PRESIDENTE. Scusate, se i colleghi vogliono riprendere posto, comunico le decisioni della Conferenza dei Capigruppo, che sono le seguenti: si procederà all'illustrazione delle due risoluzioni, la risoluzione di maggioranza e la risoluzione di minoranza, dopodiché, con un procedimento che non costituisce precedente, si darà la facoltà ai singoli Gruppi di intervenire sulle due risoluzioni per un tempo non superiore a dieci minuti a Gruppo.
Continuiamo con i lavori. Chi desidera intervenire per l'illustrazione delle risoluzioni?
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della risoluzione numero 1 ha facoltà di illustrarla.
PORCU (P.D.). Colleghi, chiedo ovviamente la cortesia dell'Aula di poter ascoltare questa illustrazione, che vuole essere non solo l'illustrazione della mozione, ma anche l'intervento che hanno previsto i Capigruppo. Quindi, prenderò qualche minuto in più, Presidente, dei dieci minuti che sono previsti per l'illustrazione della mozione. Chiedo agli uffici di tenerne conto perché il mio intervento conterrà, anche da parte del Gruppo del Partito Democratico, l'intervento di carattere più generale politico su quello che è il Piano regionale di sviluppo. Mi rivolgo all'Assessore, oltre che ai colleghi di minoranza, e toccherò sostanzialmente due punti nell'intervento, uno che riguarda l'adeguatezza o meno di questo Piano regionale di sviluppo, il fatto che risponda o meno a quanto previsto nella nostra legge di contabilità… io mi richiamo ancora alla cortesia dei colleghi, non stiamo discutendo un documento di importanza secondaria, abbiamo detto che è importante esercitare in quest'Aula l'ascolto, e il Piano regionale di sviluppo è senz'altro lo strumento di programmazione economica, politica, finanziaria più importante che ci troveremo ad affrontare nel corso della legislatura. Quindi, capisco che magari la stanchezza per una lunga giornata d'Aula ci porti a essere distratti, ma io credo che abbiamo la responsabilità reciproca di ascoltarci e provare a ragionare su quello che deve essere il futuro della Sardegna, cercando di capire se questo documento ci aiuta ad individuarlo e, soprattutto, se può essere fonte di ispirazione per chi, anche fuori da quest'Aula, dovrà utilizzarlo come bussola per il proprio agire economico, per il proprio agire sociale, per il proprio agire politico e istituzionale, per esempio quando parliamo degli enti locali con cui si articola anche l'assetto istituzionale della nostra Regione. E da questo punto di vista, Assessore, ho avuto modo di sottolinearlo anche nei miei interventi precedenti, l'hanno fatto anche altri colleghi del Partito Democratico, io non posso non osservare, noi non possiamo non osservare che questo Piano regionale di sviluppo è un documento fortemente incompleto. Io ho provato a seguirla nei suoi ragionamenti, lei ha, in qualche modo, giustificato questa incompletezza, noi la chiamiamo inadeguatezza, per motivi di fretta, ha detto che ha dovuto fare due leggi finanziarie di bilancio e un Piano regionale di sviluppo in pochi mesi, e poi si è spinto più in là, e questo diventa un terreno di discussione anche sulla valenza degli atti programmatori, diventa un terreno che potrebbe essere anche meglio discusso dagli economisti, è arrivato a spiegarci, a dirci che, tutto sommato, i piani, i programmi non servono a nulla, quindi possiamo anche non farli, e poco importa che poi qualcuno che magari cerca di capire i motivi del nostro agire vorrebbe sapere su che base agiamo, perché lei dice alla fine: quello che conta nelle prospettive di sviluppo di una comunità è l'Io, è l'individuo, è l'agire e la rinascita che parte in qualche modo dal basso. Quindi, la sua è una visione un po' passiva, anzi, quella di disturbare il meno possibile, non sia mai che un programma dando un'indicazione disturbi qualcuno, vincoli qualcuno, lo limiti, e quindi la nostra unica speranza non risiede, secondo il suo intervento, nella capacità, nella responsabilità della politica di fare delle scelte, di indicare una direzione, ma la speranza per la nostra comunità risiede in qualche modo nelle iniziative individuali, nell'Io che si sprigiona, che si libera. Le nostre azioni, quindi, in questo comincia a vedere una coerenza anche negli atti di deregolamentazione che questa maggioranza ha portato avanti per esempio nel campo della sanità, o anche nel campo della pianificazione urbanistica, quindi diventa il compito della politica non indirizzare, non regolamentare, ma liberare, svincolare, fare sì che l'Io si affermi; si affermi per fare che cosa? Questo non importa, purché si affermi, poco importa se poi questo affermarsi dell'Io possa portare magari a situazioni di disuguaglianza, di sperequazione, purché si affermi. Allora, io credo che sia una visione monca, e sia una visione anche abbastanza di deresponsabilizzazione, Assessore. Io credo che lei non possa, con queste affermazioni, ritenere di avere le mani libere per fare qualsiasi cosa, io credo che lei e questa maggioranza dobbiate avere il coraggio di spiegare ai sardi quale sia la vostra proposta per la Sardegna, e voi state molto attenti a non farlo. Non lo fate a tal punto che venite meno a quanto previsto dalla legge di contabilità del 2 agosto numero 11, e vi riguardata bene dal fare quello che prevede il comma 1 dell'articolo 2, cioè di definire, per esempio, gli obiettivi generali e specifici che nel periodo dell'intera legislatura andrebbero conseguiti, e, tantomeno, indicata quelle che devono essere le risorse da legare a ogni singola politica e quelli che devono essere i risultati attesi. Ma fate ancora di meno, non di più, fate ancora di meno, vi guardate bene dal fare un rapporto dettagliato sullo stato di attuazione del Programma regionale di sviluppo vigente, che non era il Programma regionale di sviluppo di una realtà estranea, ma era il Programma regionale di sviluppo di un'istituzione, dal quale comunque bisogna ripartire, di cui comunque bisogna tener conto. E certamente non fate specifici piani, o non parlate di specifici piani di intervento per esempio finalizzati, come prevede il comma 3 alla lettera c) in maniera dettagliata, a poter recuperare risorse aggiuntive attraverso la lotta all'evasione fiscale, che dovrebbe essere uno degli strumenti attraverso il quale la Regione collabora lealmente anche con lo Stato per far sì che il gettito fiscale possa in qualche modo aumentare. E ancora meno lo fate non presentando del tutto quanto previsto dal comma 2 sempre dell'articolo 2 della legge di contabilità, cioè trasmettere al Consiglio l'elenco dei progetti di intervento in attuazione degli obiettivi generali e specifici che avreste dovuto delineare e che non delineate. Ancora meno, quindi, parlate di risultati attesi di questi progetti di intervento e di risorse necessarie. Io non ho piacere di fare quest'intervento, Assessore, e non ho piacere, non ce l'ha nessuno di noi, mi creda, mi creda sinceramente, di elencare queste manchevolezze, anzi, siamo preoccupati, siamo molto preoccupati, perché noi crediamo che la politica sia assunzione di responsabilità, sia mettere la propria faccia dietro scelte precise, scelte che possono a volte anche non trovare il consenso generale, ma devono avere la misura, il coraggio di una generazione politica, di una classe dirigente politica che sa guardare lontano, che sa fissare asticciole sempre più alte, obiettivi sempre più alti e ambiziosi da raggiungere, e non ha il coraggio di mettere la propria faccia, le proprie idee, la propria azione politica al servizio di quella visione. Io non credo che la politica del laissez-faire, dal lasciare andare, del deresponsabilizzarsi, dal lasciare tutto all'iniziativa individuale sia la risposta adatta per il futuro dei nostri giovani, delle future generazioni, o per il futuro delle nostre comunità. Pensiamo, per esempio, alle comunità dell'interno, alle zone rurali, a quelle zone che sono in situazioni di emarginazione. Io credo che il tempo sia per i dieci minuti, mi conferma, Presidente?... posso proseguire?
PRESIDENTE. Sì.
PORCU (P.D.). Allora, cosa succede lì dove l'Io non ha possibilità di affermarsi, dove l'iniziativa individuale non c'è, come interviene la Regione a creare opportunità anche in quelle zone, le zone che poi sono il cuore, sono l'identità di una terra, quel cuore pulsante che se smette di battere fa morire l'intera nostra Regione. Allora, io ho l'impressione che questa mancanza e carenza di programmazione, Assessore, sia soltanto e solamente e volutamente una politica delle mani libere che declina ogni assunzione di responsabilità; alla fine di questa legislatura, che io spero sia breve, sia il più breve possibile per il bene della Sardegna, voi potrete dire: ma io ho detto esattamente quello che ho promesso! Ho detto esattamente che non avevo idee, che la mia grande idea era non avere idee, e in questo trovo, se non altro, coerenza nel suo intervento, che si richiama in maniera così precisa alle dichiarazioni programmatiche fatte in quest'Aula dal presidente Cappellacci, l'idea di non avere idee, l'ideologia delle non idee, la grande idea delle non idee per non rendere conto ai cittadini, ma lei dovrebbe sapere che nelle politiche più moderne, anche quelle che ci richiede l'Unione europea, c'è la politica della trasparenza, della countability, cioè del rendere conto delle proprie azioni politiche, di ogni linea progettuale, di ogni euro speso, il rapporto di obiettivi precisi che tutti dobbiamo poter essere in grado di misurare; voi vi chiamate fuori! Voi non volete rendere conto a nessuno della vostra azione politica! Magari soltanto e unicamente ai vostri grandi elettori che, in qualche modo, hanno contribuito a favorire il vostro successo politico. Vado nella seconda parte dell'intervento, Assessore, e mi scusi, mi scuso anche con l'Aula se mi accaloro, perché credo che la materia di oggi, quella di cui stiamo dibattendo, non sia materia di poco conto, perché anche alcuni colleghi in quest'aula che si affannano a volte a puntare il dito, a chiamare responsabilità comuni, magari perché ci sforziamo di fare proposte a modo nostro, certamente, non nei modi in cui vorrebbe qualcun altro. Anche i fustigatori di costumi che sono in quest'aula dovrebbero spendere una parola per questa mancata assunzione di responsabilità che traspare da questo documento. E io vorrei toccare brevemente alcuni contenuti, Assessore, che mancano, mancano sinceramente, io spero anche che vogliate porre rimedio. Io credo che oggi parlando, per esempio, di riforma della Regione, saltare a piè pari il tema dell'etica e delle regole della politica, del conflitto di interesse, degli obblighi di trasparenza dell'attività dei consiglieri regionali, degli Assessori e del Presidente della Regione, insomma, quei contenuti che eravamo riusciti a fissare in una legge statutaria che io credo non una parte politica, ma questo intero Consiglio dovrebbe avere il coraggio di riproporre, ecco, quei riferimenti alle regole, anche alle regole nostre di trasparenza e di convivenza, di far sì che un potere non possa sovrapporsi all'altro e che chi oggi è in una situazione di vantaggio, anche nell'accedere a una carica pubblica, possa cedere quella posizione di vantaggio o possa metterla in discussione. Tutto questo non c'è e io spero che sia solo un caso, ma dico spero.
Non si parla certamente, o si parla in maniera insufficiente, del rapporto con lo Stato. Noi crediamo, Assessore, e saremo con lei - glielo rinnovo questo invito -, saremo accanto a una Regione che rivendica pienamente la possibilità di spendere le risorse del nuovo accordo sulle entrate, che ha l'ambizione di sollevare il tetto del patto di stabilità che vincola il deficit nazionale, ma abbia il coraggio di farlo con proposte concrete, spiegando che oggi la Sardegna è in una situazione straordinaria, andando a spiegare al Governo che i soldi che spenderemo (800 milioni, 1.000 milioni, 1.200 milioni di euro) sono spesi bene, possono essere spesi bene per la crescita economica e sociale della Sardegna. Certamente, Assessore, questo documento non ci aiuta a rivendicare quelle risorse perché è un documento debole, che non spiega che cosa andremo a fare e che cosa vogliamo fare se anche avessimo la piena disponibilità di quelle risorse. Non si parla, Assessore - e me ne dispiace assai ed io spero che almeno su questo punto lei voglia accogliere quanto contenuto nella nostra risoluzione -, non si parla di servitù militari; quel carico anomalo che oggi vede - e spero che su questo punto anche alcuni colleghi che si dicono e si dichiarano autonomisti, addirittura indipendentisti, possano magari far valere la loro voce -, non c'è una parola di rivendicazione per quel 60 per cento di demanio militare, 60 per cento del totale delle servitù militari italiane che ricade in territorio sardo, bloccando, vincolando le nostre comunità, impedendo in zone come Teulada, come Capo Frasca, come Salto di Quirra, che si possa mettere in campo un modello di sviluppo alternativo. Io credo che questa rivendicazione sia una rivendicazione dei sardi e non sia una rivendicazione di una parte, sia una rivendicazione dei sardi che veramente vogliono rinascere e vogliono prendere in mano il proprio futuro innanzitutto chiedendo e rivendicando di poter utilizzare in prima persona le proprie risorse, per esempio quelle paesaggistiche e di una natura che non ha certamente eguali in altre parti del mondo.
Noi chiediamo che - e questo mi rendo conto che è un tema politico - nelle politiche dell'istruzione o nelle politiche sanitarie si stia molto attenti a mettere al centro i diritti della persona e non si alieni, o non si riduca, o non si minimizzi un sistema che per noi deve rimanere pubblico perché il pubblico ci garantisce che veramente l'obiettivo è il diritto soggettivo alla migliore educazione possibile e il diritto soggettivo alla migliore assistenza possibile. Questo non vuol dire che questi sistemi non vadano regolati, che non vadano ottimizzati, che le spese non vadano riportate sotto controllo. Sistema pubblico, ma dico servizio pubblico, non vuol dire che noi non dobbiamo, anche in un servizio che rimane imperniato proprio sull'ente pubblico, utilizzare al meglio ogni euro che i cittadini in definitiva ci consegnano attraverso il sistema di tassazione. Vediamo una difesa modesta del nostro territorio e del nostro paesaggio - ce ne siamo ovviamente accorti anche col piano cemento - e vediamo sinceramente una posizione marginale, un accento marginale su quella che deve essere la centralità del lavoro, cioè il fatto che la politica regionale debba assumere il lavoro come valore fondamentale e come la priorità per la realizzazione di interventi che devono favorire una piena e migliore occupazione, certamente attraverso forme di intervento pubblico che non solo devono gestire la crisi economica, ma devono essere capaci di accompagnare ogni individuo, ogni soggetto anche in quei periodi in cui si trova a transitare da un lavoro all'altro, ma anche quando si trova all'interno del sistema del lavoro per far sì che l'occupabilità e le prospettive di questo individuo, anche di inserirsi e di rimanere inserito all'interno del mondo del lavoro, possono rimanere sempre estremamente elevate. Io credo che avremmo dovuto parlare di più di sostegno attivo al reddito contro la povertà e in definitiva di quelle misure che possono garantire una maggiore e più piena cittadinanza a ogni cittadino della Sardegna. Avremo dovuto certamente parlare di più anche di quello che accade in queste settimane, dove il sistema economico e sociale ci chiede, anche attraverso...
Colleghi, capisco e chiedo ancora una --- di attenzione, sto per completare il mio intervento, e credo che lo faccio anche in un contesto...
PRESIDENTE. Scusate, ha ragione l'onorevole Porcu. Per cortesia.
PORCU (P.D.). ...e credo di farlo anche un contesto che forse avrebbe meritato proprio su questo documento un miglior approfondimento. Così come credo che quando parliamo dei settori produttivi avremmo dovuto essere certamente più specifici nell'indicare su quali settori intendiamo portare la nostra attenzione. E' facile parlare di incentivi, ma gli incentivi non sono infiniti e non possono coprire tutti i settori industriali e dobbiamo chiarire, avremmo dovuto chiarire su quali settori puntiamo, sul turismo, sulle energie rinnovabili, sull'industria culturale, sulla difesa del nostro sistema industriale, ma attraverso misure precise che certamente non si possono limitare a provvedimenti meramente assistenziali o provvedimenti tampone. Avremmo dovuto parlare di come promuovere in maniera più efficace anche i prodotti tipici della Sardegna, non solo quelli artigianali, ma certo anche quelli derivanti dalla nostra tradizione agropastorale. Avremmo dovuto anche parlare della nostra ambizione a un grande piano di rinascita, delle reti di energia come possibilità di creare uno sviluppo più duraturo. Ecco, tutto questo manca. E' un piano regionale di sviluppo carente, noi riteniamo volutamente carente, che vuole lasciare le mani libere. E' un piano di sviluppo su cui noi voteremo contro, sempre con l'auspicio di dare un contributo sia nel corso del dibattito, sia nel corso di altri momenti di questa legislatura, per far sì che questi mesi e questi anni non siano soltanto un tempo da dimenticare ma anche un tempo che sappia dare risposte ai bisogni del popolo sardo.
PRESIDENTE. Rammento all'Aula che la risoluzione di maggioranza è stata data per illustrata dal Capogruppo del P.d.L.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il piano di sviluppo. Sviluppo di che cosa e quale sviluppo? Sviluppo sostenibile? Che cosa sostiene questo piano di sviluppo? Io sarò forse orientato a predicare un piano non di sviluppo o di crescita, ma forse un piano di decrescita, decrescita nel senso che lo sviluppo non implica automaticamente progresso. Anche se il programma di sviluppo nasce dall'io, avrei preferito Dio, questo piano di sviluppo è una vera trappola epistemologica perché non tiene in considerazione ciò di cui il popolo ha bisogno. Il piano di sviluppo deve mirare a dei settori ben precisi, deve tenere in considerazione l'aspetto della pluridisciplinarietà tra i vari campi che possono dare uno slancio alla nostra isola. Quali sono questi campi? Il patrimonio culturale, il turismo ecologico, la green economy, l'innovazione, la ricerca e la sicurezza alimentare, perché si tratta di cibo qui. Il Piano di sviluppo non passa attraverso la competitività o attraverso le imprese, ma passa attraverso la cooperazione, il confronto, il dialogo, il consenso se c'è. Il Piano di sviluppo deve passare attraverso la concertazione e il coinvolgimento della polis nella sua dimensione umanistica e umanizzante, ridurre la povertà...
PRESIDENTE. Onorevole Ben Amara, il tempo a sua disposizione è terminato. Avete dieci minuti complessivi, quindi se qualcuno del suo Gruppo desidera intervenire per gli altri otto minuti è libero di farlo.
(Interruzione del consigliere Ben Amara)
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Ben Amara, lei ha dichiarato che parlava per due minuti e due minuti sono stati. Se chiede altri minuti glieli diamo, non ci sono problemi.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Un altro minuto.
PRESIDENTE. Un altro minuto, perfetto.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo dicendo quando il sistema politico cade in tribunale, ormai ne abbiamo diretta esperienza, non sarà seguito da un sistema migliore. Quando il potere inciampa nelle sue stesse regole non tarderà a risollevarsi più arrogante di prima e l'antipolitica ci avrà regalato nuova cattiva politica.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signor Presidente, io credo che non utilizzerò i dieci minuti stabiliti per il commento alle risoluzioni, ma credo che a nome del mio Gruppo debba anche una spiegazione ai colleghi del perché il Gruppo dell'UDC ha espresso un voto di astensione in Commissione sulla valutazione del Piano regionale di sviluppo e del perché oggi è sottoscrittore della risoluzione di sostegno del Piano regionale di sviluppo. Devo dire che nella formulazione di questo parere, nella valutazione fatta dal Gruppo dell'UDC non si è non tenuto conto della replica in sede di discussione della manovra finanziaria fatta dall'Assessore alla programmazione. Una replica che per certi versi ha carpito la fiducia del Gruppo e quindi, come dire, si rinnova un atto di fiducia che consegniamo nelle mani dell'Assessore alla programmazione che ben ha spiegato gli intendimenti, mi permetta Assessore, non sempre individuabili dalla lettura del Piano regionale di sviluppo, ma, diciamo, che apriamo e confermiamo, non apriamo, confermiamo una linea di credito nei suoi confronti e sulle intenzioni da lei esposte e dalle spiegazione corrette date in Aula sugli obiettivi che intende raggiungere attraverso la formulazione del Programma regionale di sviluppo. Perché noi abbiamo - e non mi addentro perché le spiegazioni sono state date ampiamente in Commissione - abbiamo avuto qualche titubanza, non contrarietà, al Programma regionale di sviluppo. Perché nella lettura stessa della legge numero 11, la legge di contabilità, è ben articolato, e ricordo anche la discussione fatta in quest'Aula in sede di approvazione della nuova legge di contabilità, lo svolgersi del Piano regionale di sviluppo, quindi determina le strategie e gli obiettivi generali e specifici che nel periodo dell'intera legislatura la Regione intende perseguire e questo credo che ci sia una risposta di indirizzo nello stesso programma presentato; effettua una stima delle risorse disponibili individuando le fonti di copertura per l'attuazione delle azioni previste, questo forse non è stato possibile concretamente e compiutamente in questa fase, ma sarà, presumo, meglio articolato nei futuri atti di programmazione; stabilisce e riguarda l'esigenza di inquadrare in termini attuativi le politiche regionali, le funzioni obiettivo e qui ritroviamo invece parzialmente la risposta al punto c) dell'articolo 2; individua le eventuale modifica, pardon, su cui trova riscontro nel bilancio regionale l'azione strategica dell'Amministrazione regionale; individua le eventuali modifiche e integrazioni alla normativa vigente, nonché di ulteriori provvedimenti legislativi e così via. Io credo che noi tutti siamo coscienti che sono questi i primi passi, indubbiamente i primi passi non solo della legislatura, ma di una corretta interpretazione della legge numero 11 del 2006 e quindi stiamo segnando in qualche modo il futuro stesso di questa legge nell'interpretazione corretta e come deve essere attuata per una migliore comprensione e progettazione delle sviluppo in Sardegna e su questo noi apriamo completamente alla proposta della Giunta.
Rimane ovviamente, essendo una linea di credito, l'auspicio che si possa effettivamente attuare quanto previsto dall'articolo 2 con gli atti successivi di programmazione. Per questo motivo, per questi motivi, ribadisco, hanno in primis la chiara, concreta, appassionata spiegazione da parte dell'assessore La Spisa, degli intendimenti suoi e quindi credo della Giunta che ha saputo e potrà meglio interpretare anche nel prossimo futuro gli intendimenti dell'intera maggioranza e, perché no, dell'intero Consiglio facendo proprie anche le eventuali indicazioni che perverranno dai banchi della minoranza con la propria risoluzione, sulla quale credo vada aperto un momento di riflessione e di valutazione che nei mesi futuri potrebbe anche qui, perché no, trovare risposta negli atti conseguenti che la Giunta e l'esecutivo porrà in essere per recepire le indicazioni della stessa minoranza. Per questi motivi noi votiamo favorevolmente al Piano regionale di sviluppo, votiamo favorevolmente la risoluzione proposta dalla maggioranza. In questo periodo tra Commissione e valutazioni che sono state fatte in Aula, siamo stati attenti alle spiegazioni, agli impegni assunti dalla Giunta in quest'Aula nei confronti del Consiglio regionale e credo che tutto ciò meriti il nostro sostegno e la nostra approvazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signor Presidente facente funzioni, anch'io utilizzerò meno di dieci minuti, ma ritengo doveroso chiarire anch'io il fatto che in Commissione mi sono astenuto, si è astenuto il nostro Gruppo sul Piano regionale di sviluppo al pari dell'UDC e oggi abbiamo deciso, per un atto di fiducia, di sostenere la mozione della maggioranza. Io partirò dall'intervento fatto ieri, anche se molto rapidamente, per alcune puntualizzazioni. La prima è che io ieri, naturalmente, sono intervenuto come Capogruppo, parlavo a nome del Gruppo e quindi il votare a favore del Piano regionale di sviluppo non significa votare a favore della finanziaria. Voteremo a favore della finanziaria qualora quegli emendamenti che per noi sono assolutamente rappresentativi e caratterizzanti per il nostro Gruppo che rappresenta, ripeto, più partiti autonomistici, non indipendentisti, ma autonomistici, che hanno nella tutela delle autonomie locali o funzionali una particolare attenzione e quindi ciò si valuterà, mi fa piacere che già oggi in Commissione sia stato accolto. C'era già stata una volontà di massima da parte della Giunta nella prima discussione ma non si era approvato, ci sia stata una volontà e quindi un parere favorevole della Giunta per quanto attiene il patto di stabilità che è uno dei due grandi pilastri sui quali questa manovra... devo dire che il Piano regionale di sviluppo io tendo sempre a distinguerlo in due parti: le prime 35 pagine che hanno una forte motivazione e anche delle idee abbastanza ben definite anche per quanto riguarda il federalismo interno, anche per quanto riguarda la responsabilizzazione degli enti locali, anche per quanto riguarda le politiche per esempio in materia di educazione, di ricerche di Università; e le restanti pagine, le 254 pagine dalla 35 alla 254 dove invece c'è un po' di confusione, meno chiarezza, sembrano una serie di concetti che anche è difficile riportare ad unità soprattutto per quanto riguarda due materie importanti e le ribadisco, l'ho già detto ieri e rimangono per noi significative, per questo accolgo la disponibilità della quale ha parlato l'onorevole Capelli e della quale mi pare che l'assessore La Spisa abbia in qualche maniera dato la disponibilità ad accogliere indicazioni, poi vedere un po' la Giunta in quale atti li trasformerà, se in atti amministrativi concreti oppure nei successivi documenti DAPEF dei prossimi anni. Mi rivolgo in maniera particolare ai progetti presentati in materia di turismo, quindi in riferimento e richiamo al Piano strategico che era uno dei punti del programma di governo del quale peraltro non c'è traccia in questo documento. Per quanto riguarda la mobilità innovativa che punta a trasformare l'insularità da punto di debolezza in un vero punto di forza, mi riferisco alla mobilità innovativa, ne abbiamo accennato ieri, le metrò del mare sino a un eliporto per ogni comune, il trasferimento veloce che consente di ripensare i servizi nella nostra Regione, i servizi territoriali da quelli sanitari a quelli scolastici qualora ci fossero questi strumenti o si pensassero questi strumenti, sino a ciò che dicevo a proposito del fatto che il centro regionale di programmazione, l'Assessorato alla programmazione, la Presidenza si debba dotare di strumenti moderni di pianificazione attraverso il ricorso alla pianificazione strategica e quindi a quelle scelte che non possono essere di una maggioranza o di un quinquennio ma devono essere le scelte strategiche che attraverso una metodologia partecipativa possano essere le scelte condivise da tutti e che quindi non cambiano di quinquennio in quinquennio. Così come le politiche sugli enti locali. Dicevo, un pilastro fondamentale è stato posto almeno in Commissione che è quello del patto di stabilità, resta da discutere e valuteremo gli impegni che si prenderanno per quanto riguarda invece il problema del fondo unico e quindi se la volontà della Regione per quest'anno e per gli anni futuri sarà ancora quella di mantenersi delle riserve, per esempio abbiamo parlato del fondo di interesse esclusivo degli enti locali per le opere pubbliche in capo all'Assessorato dei lavori pubblici, oppure se ci sarà la volontà netta, chiara, precisa, di trasferire tutto ciò che riguarda gli enti locali in un unico fondo in cui gli enti locali saranno responsabili delle proprie scelte senza che ci sia la Regione a dire: "sì a te ti concedo il finanziamento per il cimitero o a te per un'altra opera." Dobbiamo trasferire tutto, se questa sarà la tendenza, il nostro voto favorevole e quindi l'accoglimento di alcuni emendamenti in questo senso presentati ci sarà anche per la finanziaria. In caso contrario evidentemente il nostro voto favorevole si limiterà al DAPEF. Volevo poi soltanto dire che sono rimasto un po' sorpreso dagli interventi che hanno seguito il mio intervento di ieri, fatti da componenti, da Capigruppo di maggioranza anche perché contraddittori fra loro, in uno si diceva che facevo soltanto critiche e non proposte, però in quelli successivi mi si diceva che le proposte erano forse eccessivamente complesse quali quella di ipotizzare una valenza di seconda camera, per esempio, lo diceva il consigliere Vargiu per il Consiglio delle autonomie, qualcuno mi diceva che invece si ricercavano soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Io credo che come abbiamo dimostrato anche in altre occasioni i problemi, le tematiche che ci riguardano le affrontiamo studiandole, le poniamo all'attenzione del Consiglio, crediamo per dignità del nostro Gruppo avendo partecipato a una coalizione, di avere il diritto come tutti gli altri partiti e come tutte le altre coalizioni a poter sentire un po' nostri gli strumenti di bilancio. Non è stato possibile nel Piano regionale di sviluppo, speriamo di poter incidere in maniera significativa sulla finanziaria regionale.
PRESIDENTE. Io non ho altri iscritti a parlare. Vorrei pregare i gruppi o i pezzi di gruppo che non hanno ancora preso la parola di iscriversi perché se no non riusciamo...
E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io concordo su una cosa che è contenuta nella premessa del Programma regionale di sviluppo, che questo strumento è lo strumento principale di programmazione finanziaria ed economica regionale e prendiamo atto che questo è, come dire, il vostro battesimo, è la prima volta che questa maggioranza presenta questo strumento nella formula così come prevista dalla norma. Però poi non ci perdiamo all'interno di questo Programma regionale di sviluppo perché è vero che voi sottolineate con una certa enfasi quasi, il fatto che i primi due strumenti di pianificazione economica li avete quasi subiti, e con questo voi dite: "ora, lo schema che vi presentiamo pur condizionato da fattori esterni contingenti è più propriamente riconducibile al nuovo indirizzo politico."
Quindi, a voi, a voi che lo avete rielaborato. E' legittimo, anzi doveroso domandare pertanto quali siano le novità, e così siamo andati avanti nell'analisi di questo strumento e le novità non le abbiamo però ahimè trovate, e credo che così come ho già anticipato, i tre punti che voi mettete all'attenzione del Consiglio che sono l'intrapresa, la cultura e l'ambiente, poi alla fine riscontrano difficoltà concrete in quello che dovrebbe essere la loro attuazione. Nell'intrapresa voi fate riferimento alla forma di una particolare cultura del lavoro, di un lavoro che non c'è, che non c'è né nel lavoro di tipo imprenditoriale né in quello subordinato e soprattutto non c'è per tutti coloro che il lavoro non ce l'hanno. Per quanto riguarda la cultura e l'ambiente che voi ponete al centro del vostro progetto, poi riscontriamo una totale disattenzione su quelli che dovrebbero essere strumenti che pongono realmente al centro della vostra azione questi punti che sono punti irrinunciabili soprattutto per un popolo e una nazione che rivendica anche all'interno di quest'aula con forza un ruolo che non può che avere nella difesa dei valori identitari, lingua, cultura, tradizioni e soprattutto l'ambiente e quindi il valore ambientale, una priorità assoluta. Allora io credo che su queste cose vada chiarito un aspetto che poniamo anche noi in evidenza, che alla difficoltà del momento in cui questo argomento viene dibattuto ed è la drammaticità del momento che voi evidenziate e sottolineate per quanto riguarda l'economia isolana e non solo, direi italiana e mondiale. Ma questo programma non è idoneo ad affrontare il momento drammatico che un po' tutti riconosciamo e sottolineiamo perché se penso alle risposte che questo strumento dovrebbe dare per esempio al lavoro, al lavoro sul quale noi avanziamo una proposta nella relazione, nel programma di opposizione che abbiamo posto all'attenzione di questa Aula o al problema della casa al quale avete pensato di dare una risposta con quello strumento beffa del Piano casa o al discorso della scuola che ogni tanto emerge in quest'aula, la scuola e l'università, ma che risposta dà questo strumento ai precari e a coloro che dalla scuola vengono espulsi! Oppure alla povertà, la povertà estrema che è sempre più crescente e sempre più incalzante nei confronti soprattutto delle realtà locali che non sono in grado di dare risposte. Ancora, lo statuto del quale noi non comprendiamo qual è la vostra filosofia, la vostra proposta, il vostro progetto, e l'ambiente sul quale io insisterei nel porre all'attenzione anche da parte vostra l'esigenza di un progetto di rinaturalizzazione del nostro territorio che vuol dire soprattutto pensare alla terra, all'acqua, all'aria di questa Sardegna, alla rinaturalizzazione della fascia costiera, dei siti industriali, dei siti minerari. Ed è per questo che voglio sottolineare all'interno di questa risoluzione che vi abbiamo posto cercando di attirare la vostra attenzione su quelli che sono i problemi del lavoro come intrapresa, la centralità del lavoro nell'azione di questo Consiglio e di questo Governo regionale, ed è riguardo soprattutto a quelle che noi chiamiamo finalità-obiettivo, le finalità del progetto, e per noi incrementare la capacità di gestione delle crisi economiche e territoriali da parte delle istituzioni pubbliche attraverso la creazione e sperimentazione…
…e partecipativi e concludo…
PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Sechi, il suo gruppo ha ancora due minuti e mezzo, li utilizza tutti lei, o li utilizza qualche collega? Per saperlo! Benissimo, grazie.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo l'intervento, perché poi alla fine a spezzettare diventa complicato esprimere dei concetti. E quindi dicevo gli obiettivi del progetto che noi poniamo all'attenzione di quest'Aula sono la costruzione di un sistema di intercettori dei fattori di crisi e delle prospettive di sviluppo in ambito mediterraneo e della Sardegna in particolare. È fondamentale conoscere, sapere, individuare, la sperimentazione di modelli di anticipazione dei fenomeni di crisi, e questo vuol dire che dobbiamo essere un minimo lungimiranti, guardare a quello che accadrà, o ipotizziamo possa accadere tra 10 anni. Nessuno è maestro indovino, però dobbiamo fare lo sforzo di capire che cosa succederà più in là per mettere in atto e in cammino iniziative e provvedimenti che possano dare risposte concrete e reali. La sperimentazione, anche su scala locale, nei luoghi ove insistono i fenomeni più consistenti di desertificazione produttiva, di modelli di bonifica, formazione, riconversione produttiva, coerenti con le vocazioni produttive originarie del territorio e dei territori in particolare. La complessità dell'intervento impone una partnership altamente qualificata, che comprenda gli attori istituzionali, sociali ed economici della conoscenza e della finanza, strutture tecniche di alto profilo per il supporto all'elaborazione, alla gestione, alla valutazione delle linee d'azione da ricercarsi in ambito mediterraneo, europeo ed extraeuropeo. Con le regioni d'Italia, della Francia, del Spagna, della Grecia, di Malta, della Tunisia, del Marocco, e di tutti coloro che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo, il 2010 sarà nel Mediterraneo area di libero scambio, noi siamo il centro del Mediterraneo, e dobbiamo pensare di recitare un ruolo da protagonisti all'interno di un'area che può dare veramente risposte, se opportunamente valorizzate, utilizzate e sfruttate in risposta a quelli che sono i problemi drammatici del momento che vive questa Sardegna, e la drammaticità che è conseguente alla forte crisi economica e internazionale, che ha travolto i più deboli, e tra i più deboli si trova esattamente il nostro popolo e il nostro territorio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, sulle modalità di voto. Voto elettronico palese.
PRESIDENTE. E' così per Regolamento, onorevole Diana.
Io non ho altri iscritti a parlare, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto. Volevo comunicare all'Aula che l'onorevole Marco Meloni, che era in congedo, è rientrato.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, ritengo giusto e anche mio dovere brevissimamente intervenire, per confermare che l'intendimento della Giunta è stato quello di proporre un Programma regionale di sviluppo che avesse molto chiari gli obiettivi fondamentali, e che nell'elaborazione delle parti più dettagliatamente indirizzate a descrivere quali sono le misure e anche le risorse finanziarie ha tenuto conto di un dato di fatto, che vorrei richiamare, cioè che la programmazione è davvero un sistema di atti complesso, che non si esaurisce nel Programma regionale di sviluppo, che è proprio un atto di programma appunto generale, e che poi dopo richiede tutta una serie, dopo ma anche contemporaneamente, nello stesso momento in cui viene presentato, esaminato, e approvato il programma regionale di sviluppo, si intreccia poi con successivi atti di programmazione che poi devono rientrare in un sistema di programmazione unitaria, su cui si sta continuamente lavorando, non soltanto in questi mesi, è uno sforzo che la Regione da anni sta portando avanti, e che si materializza in programmi che utilizzano fondi regionali, fondi statali, fondi di provenienza comunitaria, e che cerca in qualche modo di collegare in una strategia unitaria. Sapete bene quanto gli interventi previsti negli atti di programmazione che utilizzano i fondi FAS si intrecciano e si possono rendere in qualche modo compatibili o complementari con le risorse finanziarie previste e destinate nei diversi assi, nelle diverse linee di attività, dal Fondo europeo di sviluppo regionale, e dal Fondo sociale europeo, dal Piano rurale di sviluppo, che utilizza il …, cioè tutto un insieme di strumenti finanziari e di atti di programmazione che si debbono in qualche modo coordinare. Sarebbe ingeneroso dire che questo programma regionale di sviluppo non contiene i dettagli, se non si considerasse che si interseca, individuando gli obiettivi generali, e poi dopo si materializza attraverso atti di programmazione molto più specifici che stiamo già attuando, già nella legge finanziaria abbiamo visto che alcune misure per esempio del programma operativo … vengono già utilizzate risorse per finalità ad esempio proprio indirizzate ad affrontare la crisi e l'esigenza di sostenere il lavoro in Sardegna, o le difficoltà che incontrano le piccole e medie imprese. Quindi bisogna vedere tutto questo in un quadro coordinato e in una ripresa di fiducia nella programmazione. Noi abbiamo verificato, girando sul territorio, che c'è molta sfiducia nei confronti della programmazione, molti non credono più che la programmazione serva. Noi crediamo che la programmazione serva, onorevole Porcu, non vogliamo dire assolutamente che sia inutile, diciamo semplicemente che il PRS indica obiettivi generali, e che altri atti di programmazione dettagliano le scelte, e che ulteriori atti potranno quindi anche migliorare quanto noi prevediamo. Alcuni suggerimenti contenuti nella risoluzione, che ho letto velocemente nel corso della illustrazione, alcuni punti possono essere ripresi e anche fatti propri da atti di programmazione successivi all'approvazione di questo Programma regionale di sviluppo, altri evidentemente sono caratterizzanti di un'impostazione politica che non coincide assolutamente con quella dell'attuale maggioranza. Potrei dire che sulle servitù militari abbiamo sicuramente posizioni diverse, su alcune misure riguardanti le politiche per il lavoro ci sono scelte diverse, anche se condividiamo totalmente la preoccupazione che viviamo tutti quotidianamente, cioè che questa crisi economica è innanzitutto crisi del lavoro, è innanzitutto crisi dell'occupazione, e che su questo vogliamo stare in un fronte comune di tutte le forze politiche per far fronte alla situazione attuale. Quindi l'impegno è che non potendosi emendare il programma, anche per come la legge-regolamento disciplinano questa materia, la Giunta si impegna comunque ad accogliere alcune parti, anche contenute nella risoluzione dell'opposizione, per essere poi rimesse al confronto e inserite in parti importanti di altri atti di programmazione.
PRESIDENTE. Sì, Assessore, devo chiederle di esprimere un parere formale sull'una e sull'altra risoluzione.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ovviamente il parere è favorevole per la risoluzione numero 2, che accoglie integralmente il contenuto del Programma regionale di sviluppo proposto dalla Giunta. Sulla risoluzione numero 1, in quanto tale, contenendo alcune parti che sono assolutamente incompatibili con le scelte della maggioranza e del Governo, non possono certamente esprimere un fare un parere favorevole, quindi il parere è complessivamente negativo perché formalmente non può che essere così, ma con l'impegno di cogliere alcune parti, perché possano integrare successivamente atti di programmazione, o la verifica dello stesso PRS nel prossimo DAPEF.
PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Allora mettiamo in votazione la risoluzione numero 2, si procede con il voto elettronico palese… è aperta la votazione…
Ah, chiedo scusa, onorevole Bruno.
Chiedo scusa non l'avevo vista, la votazione è sospesa. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sull'ordine dei lavori, vorrei chiedere i motivi per cui si mette in votazione prima la Risoluzione numero 2.
PRESIDENTE. Perché è quella che è stata accettata dalla Giunta, onorevole Bruno, è per Regolamento che procediamo così.
PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione.
(Interruzione)
Io ho chiesto se ci fossero dichiarazioni di voto, lei non ha chiesto la parola onorevole Porcu. Si è scritto adesso onorevole Porcu! Abbia pazienza!
Avevo già aperto la votazione onorevole Porcu, abbia pazienza!
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, della Risoluzione numero 2.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu e Floris Mario hanno votato a favore e che i consiglieri Bruno, Caria, Diana Giampaolo e Lotto hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 62
maggioranza 32
favorevoli 46
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati i seguenti emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Disposizioni di carattere istituzionale
e finanziario
1. Alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2009, stimato in complessivi euro 1.800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a pareggio delle precedenti manovre finanziarie, si provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2010 delle predette autorizzazioni:
a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);
b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);
c) euro 568.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005);
d) euro 389.724.782,70 ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 3 dicembre 2004, n. 9 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004), alla legge regionale 9 giugno 1999, n. 24 (Istituzione dell'Ente foreste), variazioni di bilancio e disposizioni varie);
e) euro 176.516.217,30 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004).
2. La contrazione dei mutui di cui al comma 1 è effettuata, sulla base delle esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e a un tasso di riferimento non superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti; i relativi oneri sono valutati in euro 117.093.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2040 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).
3. Nelle tabelle A e B sono indicate le voci da iscrivere nei fondi speciali per il finanziamento di provvedimenti che si prevede possano essere approvati nel corso dell'esercizio 2010; i relativi stanziamenti sono determinati come segue:
a) UPB S08.01.002
Fondo speciale per spese correnti
fondi regionali (cap. SC08.0024)
2010 euro 108.315.000
2011 euro 81.145.000
2012 euro 81.145.000
2013 euro 81.145.000
b) UPB S08.01.003
Fondo speciale per spese in conto capitale
fondi regionali (cap. SC08.0034)
2010 euro 20.000.000
2011 euro 20.000.000
2012 euro 20.000.000
2013 euro 20.000.000
4. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria. la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e) della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), sono determinate per gli anni 2010-2013 nella misura indicata nell'allegata tabella C.
5. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006, , sono determinate, per gli anni 2010-2013, nella misura indicata nell'allegata tabella D.
6. Per le finalità di cui alla legge regionale n. 1 del 2009, articolo 1, comma 15 è stanziata una spesa valutata in annui euro 800.000 (UPB S01.05.001) e per le finalità di cui all'articolo 4, comma 12, della stessa legge una spesa valutata per l'anno 2010 in euro 4.000.000 (UPB S06.03.024).
7. Ai fini di quanto disposto dall'articolo 62, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), l'ammontare massimo delle risorse da destinare alla contrattazione collettiva relativa al personale dell'Amministrazione, degli enti e delle agenzie regionali, per il triennio economico 2010-2012, è determinato in euro 32.480.000, con il limite di spesa a regime di euro 16.482.000 (UPB S01.02.003).
8. Lo stanziamento di cui al capitolo SC01.0133 (UPB S01.02.001) è determinato nella misura non inferiore al 30 per cento dell'importo complessivo di cui ai capitoli SC01.0129 e SC01.0131 della medesima UPB.
9. Gli enti soggetti all'applicazione della legge regionale n. 31 del 1998, i cui oneri di funzionamento gravano su risorse proprie, provvedono a quantificare le risorse da destinare alla contrattazione collettiva attenendosi ai criteri e ai parametri, anche metodologici, utilizzati per il personale dell'Amministrazione regionale.
10. Il comma 16 dell'articolo 8 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), è abrogato.
11. Il comma 25 dell'articolo 5 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è abrogato.
12. È autorizzato il ricorso al contratto di locazione finanziaria (leasing immobiliare) previsto dall'articolo 160 bis del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), per la realizzazione di interventi di infrastrutture pubbliche aventi rilevanza strategica su scala regionale; per tale finalità è autorizzata, nell'anno 2010, la spesa di euro 500.000 a valere sul fondo della programmazione negoziata (UPB S01.03.010).
13. Ai fini del rispetto del patto di stabilità interno per l'anno 2009, in deroga alle vigenti norme in materia di conservazione, le somme stanziate per spese correnti e di investimento, rilevanti ai fini del patto, correlate a entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, qualora non impegnate, possono essere trasferite all'esercizio successivo con pari reiscrizione di entrata. L'accertamento della posta di entrata correlata ai capitoli interessati è rideterminato, in sede di consuntivo, dalla Ragioneria generale.
14. Le somme residue, comprensive di interessi, rinvenienti da finanziamenti trasferiti dall'Amministrazione regionale nonché da finanziamenti dei cessati interventi straordinari per il Mezzogiorno, a favore dei consorzi industriali soppressi, ai sensi dell'articolo 7, comma 38, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), possono essere utilizzate per la realizzazione di opere urgenti e necessarie, anche accessorie, per il perseguimento delle finalità del consorzio medesimo. In alternativa, tali somme residue possono essere utilizzate per la copertura finanziaria della quota di cofinanziamento, a carico degli stessi consorzi, per la realizzazione degli interventi, in corso di attuazione e non ancora collaudati o da avviare. L'utilizzo di tali somme è subordinato alla preventiva autorizzazione rilasciata dall'Assessorato competente, sulla base di un piano di utilizzo predisposto dal consorzio industriale interessato.
15. Gli enti strumentali della Regione e le agenzie regionali sono soggetti ai controlli previsti dalla legge regionale 15 maggio 1995, n. 14 (Indirizzo, controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali). Sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili con il presente comma. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di bilancio, di concerto con gli assessori competenti per materia, è approvata una revisione organica degli statuti degli enti di cui alla tabella A, in conformità alla presente disposizione.
16. Alla legge regionale n. 14 del 1995 sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo il comma 3 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"3 bis. La richiesta di elementi giustificativi può essere effettuata, per gli atti di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 3, anche dall'Assessore competente in materia di bilancio, con le modalità e nei termini previsti dal comma 3.";
b) la tabella A è modificata come segue:
TABELLA A
Presidenza
1) Osservatorio economico
2) Sardegna ricerche
Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio
3) Agenzia della Regione autonoma della Sardegna per le entrate
Difesa dell'ambiente
4) Ente foreste della Sardegna
5) Conservatoria delle Coste della Sardegna
6) Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Sardegna (ARPAS)
Agricoltura e riforma agro-pastorale
7) Agenzia regionale sarda per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura (ARGEA Sardegna)
8) Agenzia per la ricerca in agricoltura (AGRIS Sardegna)
9) LAORE Sardegna
Turismo, artigianato e commercio
10) Sardegna promozione
Lavori pubblici
11) Ente acque Sardegna (ENAS)
12) Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)
Lavoro
13) Agenzia regionale per il lavoro
Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport
14) Enti regionali per il diritto allo studio universitario (ERSU)
15) Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)
Igiene, sanità e assistenza sociale
16) Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS).
c) nella lettera f) del comma 1 dell'articolo 3 le parole "500 milioni di lire" sono sostituite con "500 mila euro";
d) nel comma 6 dell'articolo 4 la parola "raddoppiati" è sostituita con "pari a venti giorni lavorativi".
17. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge finalizzato alla semplificazione dei procedimenti amministrativi.
18. Al fine della definizione dell'ammontare e delle modalità di ripartizione e gestione del fondo unico di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 e in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione, la commissione, prevista dal comma 5 del medesimo articolo 10, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, elabora una proposta di riordino del regime dei rapporti finanziari tra regione ed enti locali, da sottoporre alla Giunta regionale. Nelle more della stessa proposta, l'ammontare del fondo unico per l'anno 2010 è determinato in euro 600.000.000 ed è assegnato ai comuni per la quota di euro 528.000.000 di cui il 3 per cento da destinare al finanziamento delle gestioni associate di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e di controllo di cui alla legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni), alle quali si applicano i requisiti e i criteri di riparto di cui alla medesima legge e alle province per la quota di euro 72.000.000 (UPB 01.06.001).
19. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 19, comma 4, della legge regionale n. 2 del 2007, confluisce nel fondo di cui al comma 18.
20. Il comma 31 della legge regionale n. 1 del 2009 è sostituito dal seguente:
"31. Le somme resesi disponibili sui capitoli di spesa relativi al finanziamento degli interventi inclusi nella programmazione comunitaria del periodo 2000-2006, a seguito della rendicontazione all'Unione europea di progetti coerenti, permangono nel conto dei residui del bilancio regionale per essere utilizzate entro il 30 settembre 2012, termine ultimo fissato dall'Unione europea, per finalità rispondenti agli obiettivi fissati dall'Asse prioritario di riferimento. L'Assessore competente in materia di bilancio provvede, con proprio decreto, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta del medesimo, di concerto con gli Assessori competenti, alle conseguenti e necessarie variazioni di bilancio.".
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 1 è soppresso. (86)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 2 è soppresso. (87)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 3 è soppresso. (88)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 4 è soppresso. (89)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 5 è soppresso. (90)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 6 è soppresso. (91)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 7 è soppresso. (92)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 8 è soppresso. (93)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 9 è soppresso. (94)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 10 è soppresso. (95)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 11 è soppresso. (96)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (51)
Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (79)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (97)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 13 è soppresso. (98)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 14 è soppresso. (99)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 15 è soppresso. (100)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 16 è soppresso. (101)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 17 è soppresso. (102)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 18 è soppresso. (103)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 19 è soppresso. (104)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 20 è soppresso. (105)
Emendamento sostitutivo parziale Cuccu - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Uras.
Articolo 1
Nel comma 7, l'importo di "16.482.000", è sostituito da "19.182.000" con l'aggiunta della frase seguente:
"di cui euro 2.700.000 finalizzati all'adeguamento dell'assegno di funzione del Corpo forestale alla misura del 40 per cento dell'analoga indennità pensionabile vigente per il parigrado del Corpo Forestale dello Stato".
Copertura finanziaria:
FNOL parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 3 e 4 della Tabella A allegata alla legge: € 2.700.000. (44)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della:presenta legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge fina1izzato:
a) alla razionalizzazione e semplificazione della. normativa regionale mediante testi unici la cui predisposizione è assunta dalla Commissione consiliare competente in materia di affari costituzionali, con una maggioranza che rappresenti almeno due terzi dei Consiglieri regionali.
b) Alla definizione di un programma d'azione finalizzato alla riduzione e/o alla soppressione degli oneri amministrativi inutili secondo le indicazioni della vigente legislazione comunitaria;
c) Al. completamento della rete regionale degli SUAP e alla predisposizione delle norme di adeguamento degli stessi previste nell'articolo 1 della legge regionale 3/2008;
d) Alla individuazione di un sistema per monitorare l'applicabilità delle norme regionali in specie quelle di settore. (50)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della:presenta legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge fina1izzato:
a) alla razionalizzazione e semplificazione della. normativa regionale mediante testi unici la cui predisposizione è assunta dalla Commissione consiliare competente in materia di affari costituzionali, con una maggioranza che rappresenti almeno due terzi dei Consiglieri regionali.
b) Alla definizione di un programma d'azione finalizzato alla riduzione e/o alla soppressione degli oneri amministrativi inutili secondo le indicazioni della vigente legislazione comunitaria;
c) Al. completamento della rete regionale degli SUAP e alla predisposizione delle norme di adeguamento degli stessi previste nell'articolo 1 della legge regionale 3/2008;
d) Alla individuazione di un sistema per monitorare l'applicabilità delle norme regionali in specie quelle di settore. (57)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sabatini - Gian Valerio Sanna - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Il fondo unico di cui alla legge regionale 29 maggio 2007, n.2 (legge finanziaria 2007), articolo 10, comma 1, nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 ed in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione per l'anno 2010 è determinato in euro 708.800.000 ed è assegnato ai Comuni per la quota di 607.200.000 euro e alle Province per la quota di euro 82.800.000.
La quota di 18.800.000 pari al 3% del Fondo è destinata alle Unioni dei Comuni ai sensi della legge regionale 12/2005.
Al fine di fronteggiare la grave crisi economica le maggiori entrate a valere sul fondo unico possono prioritariamente essere destinate ai Comuni al finanziamento dei cantieri comunali, sussidi per le famiglie e soggetti bisognosi, per servizi sociali e infrastrutture locali. (54)
Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Il fondo unico di cui alla legge regionale 29 maggio 2007, n.2 (legge finanziaria 2007), articolo 10, comma 1, nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 ed in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione per l'anno 2010 è determinato in euro 708.800.000 ed è assegnato ai Comuni per la quota di 607.200.000 euro e alle Province per la quota di euro 82.800.000.
La quota di 18.800.000 pari al 3% del Fondo è destinata alle Unioni dei Comuni ai sensi della legge regionale 12/2005.
Al fine di fronteggiare la grave crisi economica le maggiori entrate a valere sul fondo unico possono prioritariamente essere destinate ai Comuni al finanziamento dei cantieri comunali, sussidi per le famiglie e soggetti bisognosi, per servizi sociali e infrastrutture locali. (83)
Emendamento modificativo Floris Mario - Cuccureddu - Mulas.
Articolo 1
Dopo il comma 19 è inserito il seguente:
"19 bis. Il comma 44 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato".
Nella tabella B è inserita la seguente voce:
"2) Riordino rapporti finanziari tra Regione ed Enti locali
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
COPERTURA FINANZIARIA
in aumento
UPB S08.01.003 (FNOL - investimenti)
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
in diminuzione
UPB S06.03.020 (Interventi infrastrutturali nelle aree attrezzate)
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
mediante riduzione del capitolo SC06.0612. (6)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 5 sono inseriti i seguenti:
5 bis Le somme stanziate e non impegnate nell'esercizio 2009 a favore del fondo di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008 sono conservate in conto residui per essere utilizzate, per le medesime finalità, nell'esercizio successivo.
5 ter L'autorizzazione di spesa di euro 5.000.000 di cui all'articolo 4, comma 4, della legge regionale n. 1 del 2009 è destinata a favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore del commercio, la stessa è conservata in conto residui per essere utilizzata nell'esercizio 2010. (126)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma:
6. bis Entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta trasmette alle Commissioni consiliari Terza e Quarta, una relazione dettagliata sullo stato della messa in liquidazione delle società a partecipazione regionale. (53)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma :
6 bis . Entro 30 giorni dall'approvazione delle presente legge la Giunta trasmette alle Commissioni consiliari Terza e Quarta, una relazione dettagliata sullo stato della messa in liquidazione delle società a partecipazione regionale. (80)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è inserito il seguente:
6 bis. "Nel comma 7 dell'articolo 1 della legge regionale n. 3 del 2009 le parole "per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, una spesa valutata in euro 4.000.000" sono sostituite dalle parole: "nell'anno 2009, una spesa valutata in euro 12.000.000, a valere sul titolo di spesa 12.3.01 della contabilità speciale di cui alla legge n. 402 del 1994,"
COPERTURA FINANZIARIA
In diminuzione
U.P.B. S01.05.002 Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale
2010 € 4.000.000
2011 € 4.000.000
In aumento
U.P.B. S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente
2010 2011
2010 € 4.000.000
2011 € 4.000.000 (127)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è inserito il seguente:
6 bis. Una quota fino ad euro 500.000 dello stanziamento iscritto in conto dell'U.P.B. S05.04.003 è destinata quale contributo integrativo a favore del Teatro lirico di Cagliari per l'anno 2009.
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B, S05.04.003 Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo
2010 € 1.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata
2010 € 1.000.000 (128)
Emendamento aggiuntivo giunta regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 7 è inserito il seguente:
7 bis. E' autorizzata, nell'anno 2010 e successivi, una spesa valutata in euro 800.000 per il funzionamento del BIC Sardegna (U.P.B. S01.04.002)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S01.04.002 Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali
2010 € 800.000
2011 € 800.000
2012 € 800.000
2013 € 800.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente
2010 € 800.000
2011 € 800.000
2012 € 800.000
2013 € 800.000 (129)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Bruno - Solinas Antonio.
Articolo 1
"Dopo il comma 12 è inserito il seguente comma:
12 bis. Al fine di conseguire più efficacemente gli obiettivi di sviluppo e di coesione territoriale, la Regione è autorizzata a riversare ai comuni i canoni concessori da essa percepiti per strutture di proprietà regionale adibite ad attività imprenditoriali private. Tali canoni sono destinati dai comuni alle attività di sviluppo e miglioramento delle condizioni infrastrutturali, sociali e culturali dei tenitori interessati. (48)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
14 bis. Gli stanziamenti di bilancio destinati ad attività di promozione a sostegno dei settori economici possono essere utilizzati anche a copertura di programmi di interventi da realizzarsi nell'esercizio successivo. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche ai programmi di spesa relativi all'anno 2009. (125)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
14 bis. Al fine del contenimento dei costi di funzionamento dell'Amministrazione Regionale e dei suoi enti e agenzie regionali, il termine previsto dal comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è prorogato al 31 dicembre 2010. (137)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore del Comune di Porto Torres per il completamento del mercato ittico (UPB S07.10.005)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.10.005 Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (140)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore del Comune di Sassari per il completamento dell'ex mattatoio (UPB S07.10.005)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.10.005 Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (141)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna per interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare dell'ente (UPB S05.02.002)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S05.02.002 Istituto Zooprofilattico. Investimenti
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (142)
Emendamento aggiuntivo Steri - Biancareddu - Capelli - Milia - Obinu.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la spesa complessiva di euro 20.000.000 in ragione di euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2010 e 2012 per interventi di bonifica negli stagni di Oristano" (UPB S06.05.001)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S06.05.001 Interventi a tutela degli stagni
anno 2010 10.000.000
anno 2011 10.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 10.000.000
anno 2011 10.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (144)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Steri - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu.
Articolo 1
Al comma 15, dopo il primo periodo, è inserito il seguente ulteriore periodo:
Il controllo si estende anche agli atti attinenti le procedure concorsuali, la costituzione di rapporti di lavoro e l'attribuzione di incarichi di consulenza. (12)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Solinas Christian - Dessi' - Maninchedda - Planetta.
Articolo 1
Al comma 15 dell'articolo 1 dopo le parole "per materia" sono aggiunte le seguenti:
"previa acquisizione del parere favorevole espresso dalla competente Commissione Consiliare,". (155)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 16 è inserito il seguente:
16 bis. I termini di cui all'articolo 4, comma 10, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 sono prorogati fino al 31 dicembre 2012 per i progetti già in essere al 31 dicembre 2006, realizzati dalle società esecutrici degli interventi finanziati. (138)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Solinas Christian - Dessi' - Maninchedda - Planetta.
Articolo 1
Dopo il comma 16 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma: 16 bis
16 bis. Al comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, come sostituito dall'articolo 4 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 12, le parole da "esperti" fino a "privati" sono sostituite dalle seguenti: "in possesso dei requisiti di cui all'articolo 4 della legge regionale 23 agosto 1995, n. 20,". (154)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Barracciu - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Nel comma 18 dopo le parole: "legge regionale 2 agosto 2005, n. 12"
sono aggiunte le seguenti parole: "e successive modificazioni e integrazioni". (42)
Emendamento aggiuntivo Cossa - Cucca - Espa - Cappai - Milia.
Articolo 1
Dopo il comma 19 è aggiunto il seguente:
"19bis. Per le finalità previste dall'articolo 9, comma 10, lettera i) della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 è autorizzata la spesa annua valutata in euro 25.000 annue (UPB S03.02.005)"
COPERTURA FINANZIARIA
in aumento
UPB S03.02.005 Interventi per manifestazioni e attività culturali
anno 2010 euro 25.000
anno 2011 euro 25.000
anno 2012 euro 25.000
anno 2013 euro 25.000
in diminuzione ;
UPB S08.01.002 Fondo nuovi oneri legislativi - Parte corrente
anno 2010 euro 25.000
anno 2011 euro 25.000
anno 2012 euro 25.000
anno 2013 euro 25.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (158)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Floris Mario - Mulas.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. A seguito della pronuncia di illegittimità da parte della Corte di giustizia europea delle disposizioni contenute nell'art. 4 della legge regionale 11 maggio 2006 n. 4 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata la spesa pari ad euro 5.000.000 per la restituzione delle somme indebitamente introitate dalla Regione Sardegna per le annualità 2006, 2007 e 2008 relativamente allo scalo in Sardegna di imbarcazioni ed aeromobili.
COPERTURA FNOL. (3)
Emendamento aggiuntivo Milia - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Steri.
Articolo 1
All'articolo 1, dopo il comma 20, è aggiunto il seguente comma 20 bis:
20 bis. Per le finalità previste dalla Legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15, articolo 1, comma 2, lettera e), è autorizzata, per l'anno 2010, a favore dei Comuni di Alghero, Villanova Monteleone, Olmedo, Sassari, Porto Torres, Sorso, Castelsardo, Valledoria, Viddalba, S. Maria Coghinas, Badesi, Trinità D'Agultu la spesa di euro 5.000.000 per i danni conseguenti agli eventi calamitosi del 12 settembre 2009 (UPB S 04.03.002)".
Copertura Finanziaria.
IN AUMENTO:
UPB S 04.03.002 - Emergenza Idrica ed eventi alluvionali - INVESTIMENTI
2010 - euro 5.000.000
IN DIMINUZIONE - FNOL - parte corrente
2010 - euro 5.000.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (15)
Emendamento aggiuntivo Vargiu.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. E' istituito il fondo per l'attuazione del Protocollo d'intesa sottoscritto dalla Regione Sardegna, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio in data 7 marzo 2008. L'ammontare per l'anno 2010 è determinato in euro 6.000.000 (UPB S01.05.002)
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S01.05.002 - Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale.
Anno 2010 euro 6.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente
Anno 2010 euro 6.000.000 (26)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Bruno - Uras - Salis.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
E' autorizzata la spesa di euro 2.000.000 per le annualità 2010 - 2011 e 2012 a valere sul bilancio regionale per la realizzazione di corsi per la formazione di personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione ai sensi dell'art. 6 comma 3 del dlgs 502/92.
Copertura finanziaria
In aumento UPB S02.01013 - capitolo SC 020346 (NI) Realizzazione di corsi di formazione personale sanitario infermieristico tecnica e della prevenzione dlgs 502/92 art. 6 comma 3)
2.000.000,00
Annualità 2010: euro 2.000.000,00
Annualità 2011: euro 2.000.000,00
Annualità 2012: euro 2.000.000,00
In diminuzione: FNOL. (29)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Cucca - Bruno - Sanna Gian Valerio - Espa - Uras - Salis - Sabatini - Porcu.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è inserito il seguente:
20 bis. Nell'ambito di programmi dell'Ente Foreste è finanziato per l'esercizio 2010, il Progetto Supramonte" di cui allo specifico accordo di Programma.
Copertura finanziaria
In aumento UPB.S04.08.007
Euro 3.500.000
In diminuzione
FNOL - Parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 2, 3 e 4 della tabella A allegata alla legge
Euro 3.500.000 (30)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Meloni Valerio - Manca - Caria.
Articolo 1
Al comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Nel comma 11 dell'articolo 12 della Legge regionale 29 maggio 2007, n° 2 le parole "... dai comuni…" sono sostituite con "dagli Enti Locali…" (38)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Uras.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. "Per proseguire nell'azione di sostegno all'attuazione della gestione unitaria del servizio idrico integrato, è autorizzata, per il 2010, la spesa di euro 40.000.000, per la concessione di un contributo straordinario, a favore dei singoli comuni, determinato in misura pro-capite per abitante (secondo i dati demografici risultanti dal censimento ISTAT 2001) finalizzato alla sottoscrizione di partecipazioni azionarie a seguito di aumento di capitale sociale, riservato ai comuni che fanno parte dell'attuale assetto societario di Abbanoa Spa, gestore unico affidatario del servizio da parte dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale per la Sardegna (UPB S07.07.003)"
Copertura finanziaria
FNOL Parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 3 e 4 della Tabella A allegata alla legge
Euro 40.000.000 (43)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Bruno.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è inserito il seguente:
20 bis. L'articolo 12 della L.R. 3/04 è abrogato. (47)
Emendamento aggiuntivo Meloni - Mariani - Manca - Caria - Espa - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. Il comma 8 dell'art. 12 (Disposizioni in materia di sistema sanitario regionale) della l.r. n. 3 del 7 agosto 2009 è abrogato. (60)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria - Espa.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. La Giunta Regionale entro 60 giorni dall'approvazione della presente legge approva un disegno di legge in materia di "Riforma del sistema sanitario regionale" da trasmettere al parere delle commissioni consiliari di competenza. Le disposizioni previste dall'art. 12 comma 8 della l.r. n. 3/2009 ( Disposizioni in materia di sistema sanitario regionale) sono abrogate. (64)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. Al fine di consentire l'ultimazione dei lavori inerenti il Il lotto dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia per la realizzazione di opere non coperte da finanziamento regionale e per gli adeguamenti legislativi intervenuti successivamente all'appalto, in particolare per i gas medicali (ISO 7391-1 ISO 7396-2) e di prevenzione incendi (UNI 10779 del 2007) è autorizzata la spesa di Euro 12.500.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale (UPB. S05.01.003 cap.SC05.0060) per il completamento e variante al secondo lotto attuativo del Nuovo Ospedale Civile di Olbia.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 12.500.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 12.500.000,00.. (61)
Emendamento aggiuntivo Caria - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 3.000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per il completamento "Residenza Sanitaria Assistita" di Tempio Pausania.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie)
Cap. SC05.0060
Euro 3.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 3.000.000,00 (62)
Emendamento aggiuntivo Caria - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 10.000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la riorganizzazione e messa a norma dell'ospedale "Paolo Dettori" di Tempio Pausania
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie)
Cap. SC05.0060
Euro 10.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 10.000.000,00 (63)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 200.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01 .003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la realizzazione di un poliambulatorio a Oschiri;
20 ter. E' autorizzata la spesa di euro 200.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per l'ampliamento del poliambulatorio di Berchidda ;
20 quater. E' autorizzata la spesa di euro 100.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie ) Cap. SC05.0060, per il completamento del poliambulatorio di Calangianus;
20 quinquies. E' autorizzata la spesa di euro 100,000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per il completamento del poliambulatorio di Monti;
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 600.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 600.000,00. (65)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spèsa di euro 300.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la messa a norma e apertura di un poliambulatorio a Buddusò nei locali ex scuola ceduti dalla Amministrazione comunale.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S 05.01.003 ( Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 300.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 300.000,00. (71)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. La Regione entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge attiva le procedura di acquisizione per il controllo della Società INSAR INIZIATIVE SARDEGNA SPA. (74)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 10 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. (75)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 7 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. (76)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. L'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. ...(77)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 6 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. ..(78)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 20 sono introdotti i seguenti:
20 bis. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma 14 della legge regionale 14 maggio 2009 n. 1, e s.m.i. per l'anno 2009 è destinata quale contributo straordinario all'autorità d'ambito ottimale per la SSardegna per far fronte all'emergenza ambientale e alle relative spese sostenute dal Gestore in ragione dei limiti riscontrati negli impianti acquisiti dai precedenti gestori; per le stesse finalità e autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di euro 2.000.000 quale quota integrativa dell'annualità 2009. (U.P.B. S07.07.003)
20 ter. La lettera b), comma 14, dell'articolo 4 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1, è sostituita dalla seguente:
"b) l'importo che residua dagli stanziamenti di cui all'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007 e di cui all'art. 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, a conclusione delle sottoscrizioni per i previsti aumenti di capitale, e l'importo dei suindicati stanziamenti autorizzati per gli anni 2010, 2011 e 2012 sono assegnati, anche in quote annuali, a parziale copertura degli oneri trasferiti al soggetto gestore del servizio idrico integrato, ai comuni, singoli, che hanno ceduto il possesso degli impianti alla società affidatala del servizio per far fronte alle spese sostenute dai medesimi comuni, successivamente alla cessione degli impianti medesimi".
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S07.07.003 - Finanziamenti a favore degli Enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato - Investimenti
2010 € 2.000.000
2011
2012 € 7.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata
2010 € 2.000.000
2011
2012 € 7.000.000 (135)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. È autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di euro 15.000.000 quale contributo straordinario a favore dell'Ente Acque Sardegna (ENAS) per l'abbattimento del costo dell'acqua grezza fornita al Gestore Unico del servizio idrico integrato regionale a tutto il 31 dicembre 2009 (U.P.B S07.07.003)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S07.07.003 - Finanziamenti a favore degli Enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato - Investimenti
2010 € 15.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 - FNOL - Investimenti
2010 € 15.000.000..(136)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. E' autorizzata la spesa di Euro 2,000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale (UPB. S05.01.004 cap. SC05.0101) per il finanziamento alle Aziende sanitarie finalizzato all'acquisto di ambulanze .
Copertura finanziaria
In aumento
UPB. S 05.01.004
cap.SC05.0101
Euro 2.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 2.000.000,00. (145)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Floris Mario - Mulas.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente art. 1 bis:
(Concorso degli enti locali al riequilibrio della finanza pubblica)
1. Per l'anno 2010, la Giunta regionale con propria deliberazione, previo parere del Consiglio delle Autonomie Locali e in accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, definisce le misure per la razionalizzazione e il contenimento della spesa relativa al personale degli enti locali, contestualmente alla definizione del patto di stabilità per gli enti locali medesimi.
2. I meccanismi del patto di stabilità attraverso il quale gli enti locali della Sardegna, ivi comprese le comunità montane e le unioni di comuni se superiori a 5.000 abitanti, concorrono agli impegni di stabilità finanziaria assunti dallo Stato italiano per il 2010, saranno sostanzialmente ispirati a tenere sotto controllo il "saldo finanziario", alla riduzione o al più al mantenimento del debito, al contenimento delle spese per il personale e per incarichi esterni e consulenze. La deliberazione dovrà contenere idonee misure atte, al contempo, ad evitare che le risorse trasferite dalla regione al sistema delle autonomie locali siano sottoposte ad un doppio computo ai fini del calcolo del patto di stabilità e che il computo delle spese per il personale, stabilizzato in attuazione di specifiche leggi regionali ed assistito o meno da finanziamenti regionali, sia assoggettabile alla disciplina del patto definita in sede statale.
3. La stessa deliberazione della Giunta regionale dovrà prevedere un regime particolarmente attenuato delle sanzioni per gli enti che non fossero riusciti a rispettare i vincoli del patto nell'esercizio finanziario 2009, per cause riferibili all'attività legislativa o amministrativa della regione Sardegna, ed in particolare a causa dell'affidamento prestato alla norma contenuta nell'art. 1, e. 28, della legge regionale 14 maggio 2009, poi abrogata dall'art. 1, e. 10, lett. b, della legge regionale 3 agosto 2009 n. 3, ed a causa della sospensione dell'accreditamento della tranche del fondo unico; non si potranno prevedere fra le sanzioni:
a) il divieto di ricorso all'indebitamento per investimenti, soprattutto se si tratta di cofinanziamento di interventi finanziati con fondi comunitari, statali o regionali;
b) il divieto di ricorso all'indebitamento per il pagamento degli oneri di esproprio derivanti da sentenze esecutive o transazioni, a seguito del nuovo principio formulato dalla sentenza della Corte costituzionale 348/2007, e specificamente disciplinato con le nuove modalità previste dalla modifica al Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001 n. 327, introdotta dall'art. 2, commi 89 e 90, della legge 24 dicembre 2007 n. 244.
c) Il divieto di assunzione del personale, soprattutto per quanto concerne i processi di stabilizzazione, le assunzioni a tempo determinato per specifici progetti finanziati o cofinanziati dalla regione (cantieri di lavoro, ecc.), le assunzioni stagionali (antincendio, vigilanza, assistenza alla balneazione, ecc.)
4. La deliberazione di cui al precedente comma 1, dovrà contenere in particolare i meccanismi di calcolo finalizzati al miglioramento del "saldo finanziario", la differenza fra le entrate proprie dell'ente (comprendendo fra queste anche il contributo statale compensativo dell'abrogazione dell'ICI sulla prima casa) e le spese correnti, tale differenza non potrà superare di oltre il 5%, oltre al tasso di inflazione, la media dei "saldi", accertati in sede di approvazione del conto consuntivo, relativi al quinquennio 2004/2008.
5. La stessa deliberazione dovrà contenere, opportuni provvedimenti per scomputare eventuali interventi attuati dagli enti locali, con risorse proprie , per far fronte alla crisi economica, che ha colpito imprese, famiglie e singoli cittadini nonché gli interventi urgenti effettuati a fronte di dichiarazione dello stato di calamità naturale, ai sensi della legge regionale 21 novembre 1985 n. 28 o la dichiarazione di stato di emergenza nazionale, (ari 5 legge 24 febbraio 1992).
6. Non dovranno rilevare ai fini del patto, neppure in termini di cassa, le spese sostenute per investimenti effettuati con risorse comunitarie, statali o regionali, né quelle sostenute ricorrendo a risorse proprie o all'indebitamento, se necessario per far fronte ai cofinanziamenti relativamente ai suddetti trasferimenti.
7. Non dovranno essere computati, altresì, fra le spese rilevanti ai fini del calcolo del patto di stabilità degli enti locali della Sardegna, le spese sostenute, anche ricorrendo all'indebitamento, per gli oneri di esproprio derivanti da sentenze esecutive o transazioni, a seguito del nuovo principio formulato dalla sentenza della Corte costituzionale 348/2007, ed in base alle nuove modalità previste dalla modifica al T.U. 327/2001, introdotta con la legge finanziaria dello Stato per il 2008. (1)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente :
Art. 1 bis
Disposizioni finalizzate al risanamento del bilancio e di formazione degli impegni.
1.Al fine del risanamento del bilancio regionale, sono abrogate tutte le disposizioni legislative che prevedono la conservazione nel conto dei residui passivi delle somme non impegnate allo scadere del relativo esercizio finanziario.
2. In attuazione della disposizione dì cui al comma 1, alla data del 31 dicembre 2009 sono eliminati i residui passivi per i quali non sussiste un'obbligazione giuridicamente perfezionata; l'obbligazione si intende giuridicamente perfezionata allorché sia determinato l'importo da pagare, determinato il soggetto creditore, indica la ragione.
3. In deroga al contenuto di cui ai commi. 1 e 2, sono conservate nel conto dei residui passivi le somme correlate a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione.
4. In attesa di una disciplina organica di riforma della legge di contabilità, in deroga all'articolo 38 della legge regionale 2 agosto 2006, n °11, formano impegni sugli stanziamenti di competenza, fatti salvi quelli correlati a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione, le sole somme dovute alla Regione a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate a creditori determinati semprechè la relativa obbligazione venga a scadenza dell'esercizio cui il bilancio si riferisce.
5. Gli atti di impegno sono sottoposti al visto di legittimità della Ragioneria generale della Regione; il controllo della Ragioneria è diretto esclusivamente a verificare la legittimità dell'impegno a termini del comma 4. Gli atti di impegno diventano esecutivi e le somme previste possono essere iscritte nel conto dei residui solo dopo l'approvazione del visto della Ragioneria; qualora la Ragioneria non ravvisi i presupposti per l'approvazione del visto di legittimità, restituisce l'atto all'organo che l'ha sottoscritto motivando le ragioni e ne informa la Presidenza della Giunta regionale.
6. Sono abrogati la legge regionale 12 marzo 1976. n ° 12, il comma 8 dell'articolo 60 della legge regionale n ° 11 del 2006 e il comma 13, lettera c) dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2009, n ° 3. (52)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente :
Art. 1 bis
Disposizioni finalizzate al risanamento del bilancio e di formazione degli impegni.
1.Al fine del risanamento del bilancio regionale, sono abrogate tutte le disposizioni legislative che prevedono la conservazione nel conto dei residui passivi delle somme non impegnate allo scadere del relativo esercizio finanziario.
2. In attuazione della disposizione dì cui al comma 1, alla data del 31 dicembre 2009 sono eliminati i residui passivi per i quali non sussiste un'obbligazione giuridicamente perfezionata; l'obbligazione si intende giuridicamente perfezionata allorché sia determinato l'importo da pagare, determinato il soggetto creditore, indica la ragione.
3. In deroga al contenuto di cui ai commi. 1 e 2, sono conservate nel conto dei residui passivi le somme correlate a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione.
4. In attesa di una disciplina organica di riforma della legge di contabilità, in deroga all'articolo 38 della legge regionale 2 agosto 2006, n °11, formano impegni sugli stanziamenti di competenza, fatti salvi quelli correlati a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione, le sole somme dovute alla Regione a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate a creditori determinati semprechè la relativa obbligazione venga a scadenza dell'esercizio cui il bilancio si riferisce.
5. Gli atti di impegno sono sottoposti al visto di legittimità della Ragioneria generale della Regione; il controllo della Ragioneria è diretto esclusivamente a verificare la legittimità dell'impegno a termini del comma 4. Gli atti di impegno diventano esecutivi e le somme previste possono essere iscritte nel conto dei residui solo dopo l'approvazione del visto della Ragioneria; qualora la Ragioneria non ravvisi i presupposti per l'approvazione del visto di legittimità, restituisce l'atto all'organo che l'ha sottoscritto motivando le ragioni e ne informa la Presidenza della Giunta regionale.
6. Sono abrogati la legge regionale 12 marzo 1976. n ° 12, il comma 8 dell'articolo 60 della legge regionale n ° 11 del 2006 e il comma 13, lettera c) dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2009, n ° 3. (84)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. I finanziamenti e i contributi per le infrastrutture civili e i contributi di risarcimento danni alle popolazioni, sono da effettuarsi entro il termine massimo di 90 giorni dalla data di dichiarazione dello stato di calamità, secondo le modalità seguenti:
a) tramite anticipazione almeno nella misura minima del 60% del dichiarato con specifica auto-certificazione dagli aventi titolo, previa verifica di massima sulla congruità della richiesta a cura delle strutture competenti nelle procedure di risarcimento;
b) con successivo eventuale saldo sulla base delle attestazioni prodotte della spesa effettivamente sostenuta. (161)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Ai fini della tempestiva situazione della spesa prevista in materia di tutela dei suoli e in funzione di prevenzione dei danni al sistema regionale delle infrastrutture di impianti ed attività produttive alle abitazioni in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006:
1) E' istituita una Commissione consiliare speciale, ai sensi dell'articolo 53 del Regolamento interno del Consiglio, composta da undici consiglieri e nominata dal Presidente del Consiglio regionale, con la finalità di indagare sullo stato del territorio regionale.
2) La Commissione, nello specifico, ha il compito di indagare sulle cause delle ricorrenti tragiche conseguenze relative al verificarsi di eventi calamitosi alluvionali e di dissesto idrogeologico del territorio regionale, che in particolare abbiano interessato insediamenti abitativi, anche legittimamente realizzati, impianti ed aziende produttive. Tale indagine, che riguarda tutte le funzioni di responsabilità regionale, è estesa agli atti delle amministrazioni delle zone interessate, con riferimento anche ai provvedimenti di pianificazione urbanistica e territoriale, di gestione dei fenomeni di abusivismo edilizio, di intervento pubblico o privato obbligatorio in funzione della tutela del territorio o del recupero degli ambiti naturali compromessi.
3) Può essere oggetto dell'attività della Commissione ogni altro argomento che risulti utile per il conseguimento delle finalità di cui al presente articolo e per il potenziamento degli interventi di prevenzione dei danni originati dai predetti eventi calamitosi.
4) La Commissione ha il compito di raccogliere tutti gli elementi conoscitivi utili e di elaborare studi nelle materie di cui al presente articolo, promuovendo, nello svolgimento della propria attività, la più ampia consultazione dei poteri locali, delle categorie e formazioni sociali e degli organismi culturali e di ricerca. (162)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Per la-realizzazione di interventi di politiche di sviluppo e per l'occupazione "nel settore ambientale, la Giunta regionale provvede alla adozione definitiva della proposta istitutiva di parchi naturali regionali fra quelli individuati ai sensi della normativa regionale in materia, previa acquisizione della preliminare intesa dei comuni interessati, anche attraverso le procedure in materia di istruttoria pubblica e conferenza dei servizi di cui alla L.R. 40/1990. La proposta trasmessa alla V Commissione Consiliare permanente ed esaminata ai sensi di legge entro 30 giorni è inserita all'Odg del Consiglio regionale nella prima seduta utile. I relativi oneri finanziari sono quantificati in Euro 20 milioni per gli anni dal 2010 al 2013 per la realizzazione di interventi di tutela all'interno dei perimetri demarchi per i quali sia stata raggiunta l'intesa preliminare con i comuni interessati. In tali interventi sono prioritariamente impiegati, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di collocamento, i lavoratori disoccupati residenti nei comuni sottoscrittori dell'intesa. Alla copertura finanziaria si provvede tramite FNOL per parte corrente. (163)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il "piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione" in prima applicazione, in deroga all'articolo 13 della Legge regionale 5 dicembre 2005 n.20, è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 marzo 2010 su proposta della Giunta Regionale. Il predetto Piano, è predisposto con la partecipazione delle rappresentanze sociali e istituzionali; a tal fine è convocata specifica conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 22 agosto 1990, n.40. La presente disposizione si rende necessaria per l'attivazione della spesa dei fondi già destinati agli interventi in materia di lavoro ivi compresi quelli provenienti dai precedenti esercizi, che in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006 sono conservati in conto residui per essere impegnati nell'anno in corso. (164)
Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 6 e 9 (alla tabella D) Mario Diana.
Nella tabella A è inserita la seguente voce (UPB S08.01.002):
3 bis) Riordino rapporti finanziari tra Regione ed enti locali
anno 2010 euro 15.000.000
anno 2011 euro 15.000.000
anno 2012 euro 15.000.000
anno 2013 euro 15.000.000
Copertura finanziaria
In diminuzione
UPB S04.01.003
UPB S04.06.005
UPB S06.03.020
UPB S08.02.002
anno 2010 euro 1.700.000
anno 20 10 euro 2.700.000
anno 2010 euro 10.600.000
anno 2011 euro 15.000.000
anno 20 12 euro 15.000.000
anno 2013 euro 15.000.000 (170).)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la parola sull'ordine dei lavori Presidente, vorrei capire a che ora pensiamo di concludere e come si pensa di procedere.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, come da accordi con la Conferenza dei Capigruppo andremo avanti fino alle ore 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
Mi scusi onorevole Porcu, ricordo ai colleghi che devono iscriversi entro l'intervento dell'onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Io credo… aspetti che c'è un'altra richiesta sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Io vorrei far notare a lei e all'Aula anche le modalità con le quali oggi si è proseguito, c'è stata una sospensione praticamente nulla, perché tra i colleghi era in Commissione bilancio, quindi chiedo la cortesia di tener conto anche di questo.
PRESIDENTE. Va bene onorevole Sanjust, mi consulterò con i Capigruppo e brevemente decideremo come procedere, intanto però procediamo con i lavori.
Scusate facciamo minuto dispensiere in aula. Prego i colleghi di rimanere in aula.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 21, viene ripresa alle ore 20 e 24.)
Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Se ho ben capito… mi dà 30 secondi di comprensione? Se ho ben capito, dopo il mio intervento ci aggiorniamo a domani, ho capito bene?
PRESIDENTE. Sì.
PORCU (P.D.). Ecco, benissimo, e durante il mio intervento i colleghi che vogliono intervenire si iscrivono. Chiarissimo, bene, la ringrazio.
Allora, Assessore, io credo che l'articolo 1 ci offra la possibilità, al di fuori anche della discussione che abbiamo fatto se vogliamo di carattere più strategico, politico, di fare…. colleghi, la buona volontà ve la chiedo… Presidente, mi aiuti, visto che ho anche quest'onere, oggi, di chiudere. Va beh! Credo che ci dia la possibilità di parlare, Assessore, di un cammino incompiuto, che noi le riconosciamo lei ha avviato presentando nei termini la manovra di bilancio, ma che a nostro avviso è incompiuto nel rendere la proposta che è stata fatta a quest'Aula pienamente, chiamiamola realistica, io non voglio dire veritiera perché è veritiera ma realistica. Noi abbiamo fatto quest'anno, abbiamo inserito propriamente, e noi glielo abbiamo riconosciuto di essere anche tornato sui suoi passi, pienamente gli effetti della vertenza entrate all'interno del bilancio. Rimane un aspetto di cui tutti noi dobbiamo essere consapevoli che il bilancio, così come è formulato e che prevede un totale al netto del disavanzo di 7 miliardi e 840 milioni di euro, è un bilancio che sappiamo già oggi non potrà essere speso. Noi dobbiamo essere pienamente consapevoli che, tenendo conto dei vincoli previsti dal Patto di stabilità che sono pari a circa 3 miliardi e 2 che, tenendo conto della spesa sanitaria, di questo bilancio di 7 miliardi e 8, a meno di qualche posta che non rientra strettamente nel Patto di stabilità non limitatamente alla spesa sanitaria, noi potremo spendere una cifra intorno ai 6 miliardi e 2, 6 miliardi e 3. Cioè abbiamo, in questo bilancio, come peraltro nei precedenti, quindi la mia non vuol essere una, come dire… è un'ammissione di responsabilità comune perché anche noi lo abbiamo fatto, ma che questo bilancio rimane, ma in maniera più piena se vogliamo perché va a regime la nuova vertenza entrate, una cifra che se non affrontiamo in maniera coraggiosa e decisa… C'è un'altra riunione in corso? Forse per non disturbare mi devo fermare.
PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Porcu. Chiedo ai colleghi di avere rispetto per l'oratore. Prego.
PORCU (P.D.). C'è una cifra che è pari - e le chiedo anche, Assessore, eventualmente di affrontarlo questo tema - a circa un miliardo e mezzo che, se non riusciremo ad elevare secondo alcune prime misure che lei ha indicato cioè per esempio riportare l'intera finanza locale all'interno della competenza della Regione e sbloccare una cifra tra i 400 e i 500 milioni di euro, rischiano comunque di andare a far crescere il monte residui, perché noi dobbiamo essere consapevoli che i 3 miliardi e 2 previsti dai vincoli che ci pone la finanziaria dello Stato, che ci pone lo Stato per limitare il crescere del deficit pubblico, incidono sia in conto competenza che in conto residui, quindi la situazione potrebbe essere ancora peggiore di questa, perché, se vogliamo oltre che spendere in competenza spendere in conto residui, non avremo 3 miliardi e 2 oltre la spesa sanitaria, ne avremo ancora di meno, e quindi il rischio di aumentare quel monte residui che è pari a 7 miliardi e 2 e farlo arrivare ad 8 miliardi e mezzo o 9 miliardi e ancora più alto.
Perché le faccio questo ragionamento? Perché io credo che siano maturi i tempi di un bilancio che sia commisurato perlomeno agli impegni, non dico ai pagamenti ma agli impegni, gli impegni con un differenziale del 10 per cento, cioè un bilancio che dia la possibilità a questo Consiglio, e non espropri questo Consiglio delle sue prerogative. Perché quello che accade, Assessore, nel momento in cui lei decide di spendere magari quei 200, 300 milioni che rimangono da spendere su un totale di 2 miliardi, è che lei decide al posto del Consiglio come spendere le risorse, di fatto, con un margine di discrezionalità che diventa enorme: le vere leggi le fanno le delibere, cioè fatto 100 la quantità prevista di impegni, fatto 2 miliardi, dove vanno quei 200, 300 milioni di euro che possiamo effettivamente spendere dei 2 miliardi è una decisione che va in capo alla Giunta. Noi riteniamo che questo modo di legiferare sia sbagliato, che occorra porre rimedio, ci assumiamo la responsabilità per la nostra parte per non averlo forse capito pienamente in passato, forse nel timore che non indicando in bilancio tutte le cifre, non portandole per esempio a copertura del disavanzo, questo potesse vanificare in qualche modo la validità della vertenza entrate. E noi questo tema lo solleviamo con alcuni emendamenti che, come le abbiamo spiegato in Commissione, danno priorità ad alcune spese, danno priorità perché siano spesi in conto competenza e non ci accontentiamo di recuperarle in conto residui perché è il gatto che si mangia la coda, perché poi li recupero in conto residui, quelli in conto competenze non riesco a spenderli, vanno a residui e l'anno prossimo fatalmente la spesa sociale rimane nei cassetti o fatalmente i trasferimenti agli enti locali rimangono nei cassetti. E uno degli emendamenti che presentiamo è quello di dare priorità, per esempio, ai trasferimenti per intero nell'arco del bilancio di competenza e nell'arco dell'annualità ai trasferimenti per gli enti locali, perché se è vero che il principio di sussidiarietà prevede che l'ente che è più vicino ai cittadini debba dare le prime risposte, riteniamo che sia giusto che l'ente locale abbia immediatezza e prontezza, senza aspettare che altre spese vengano erogate, delle proprie disponibilità di bilancio. E questa è una delle proposte, una delle riflessioni che le offriamo, come vede anche al di fuori della polemica politica, perché riteniamo che quest'Aula debba e possa affrontare i problemi concreti e debba stabilire priorità, ed è questo che le chiediamo, far sì che questo Consiglio possa stabilire le priorità della spesa anche in un bilancio che ha maglie estremamente larghe. Poi certamente interveniamo di nuovo sulla discussione, sul fatto che sia opportuno o meno che l'ente locale veda riconosciuto pienamente, così come prevede la finanziaria 2007, l'incremento dei tributi propri, di entrate proprie dalla Regione: noi proponiamo un emendamento dove quegli 80 milioni di euro siano messi a disposizione dell'ente locale, e riteniamo che sarebbe accettabile anche che noi, all'interno di quell'incremento, ricomprendiamo altre misure che comunque indirizziamo agli enti locali, per esempio per cantieri di lavoro, per le opere pubbliche, pur di non far venir meno un principio che è quello sancito dall'articolo 119 della Costituzione, che noi in qualche modo in Sardegna abbiamo anticipato e che prevede, Assessore, di passare da un regime di trasferimenti agli enti locali a un regime di compartecipazioni, cioè un regime dove l'ente locale possa avere accesso diretto al tributo; certamente un accesso con una quota che sia tale da coprire le funzioni che abbiamo trasferito all'ente locale e che gli chiediamo di assolvere. Allora, noi riteniamo che proprio nella cornice federale che si sta delineando sia importante che questo principio non venga meno, ripeto, eventualmente accorpando altre misure previste per gli enti locali all'interno del fondo unico, e riteniamo che quella via saggia di anticipazione del quadro federale non possa venir meno ed è questo il senso di alcuni emendamenti che le facciamo.
Su altre materie interverremo nel corso del dibattito, ma sempre con questo intendimento cioè quello di rendere trasparenti e rendicontabili le vostre azioni di governo affinché siano comprese dai cittadini e affinché i cittadini possano tener conto di chi ha la proposta migliore da presentare per la Sardegna.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Porcu. I lavori dell'Aula si concludono qui e riprenderanno domani mattina alle ore 10. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Mario Floris.
La seduta è tolta alle ore 20 e 34.
Allegati seduta
LXIX Seduta
Mercoledì 2 dicembre 2009
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
indi
del Vicepresidente COSSA
La seduta è aperta alle ore 12 e 39.
ZUNCHEDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 15 ottobre 2009 (61), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Marco Meloni, Nicola Rassu e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 2 dicembre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Poiché è in corso la riunione con i rappresentanti dell'ANCI e i Capigruppo si trovano in quella sede, sospendiamo i lavori fino alle 13 e pertanto il Consiglio si riunirà nuovamente alle 13, fra 20 minuti. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 41, viene ripresa alle ore 13 e 23.)
Votazione sul passaggio all'esame degli articoli del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A) e dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione sul passaggio all'esame degli articoli del documento numero 9/A, del disegno di legge numero 76/S/A e del disegno di legge numero 77/A.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, per dichiarare il mio voto contrario alla manovra nel suo complesso, in modo particolare al Programma regionale di sviluppo e alla legge finanziaria per le ragioni che ho avuto modo anche di esprimere ieri nel corso della discussione generale e che ho verificato non siano state, anche nella replica dell'Assessore, considerate per quella parte di proposta che contenevano. Noi adesso veniamo da una riunione che i Capigruppo hanno sviluppato con una delegazione degli enti locali, una riunione che non è stata risolutiva, che è interlocutoria, ma il tema è proprio questo: come si colloca, in quale contesto si colloca questa manovra finanziaria? E' stata pensata - ce l'ha detto l'Assessore - mesi fa, gli Uffici hanno lavorato mesi fa in ragione di una situazione che era quella di mesi fa. In questi giorni, in questi ultimi dieci, quindici giorni noi abbiamo visto lo scenario politico, istituzionale, dell'economia, del lavoro modificarsi e non modificarsi in meglio, ma esprimere di più il disagio, esprimere di più la difficoltà, esprimere di più l'esigenza di una comune visione almeno su alcuni importanti argomenti, per cui questa manovra finanziaria dovrà subire modifiche nel corso della sua discussione in aula e le dovrà subire tenendo conto e relazionandosi con il sistema istituzionale, sociale ed economico della Sardegna. Se non farete questo la manovra sarà inadeguata e insufficiente e il prezzo si pagherà già dai prossimi mesi e sarà un prezzo senza sconti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente e colleghi, io voterò contro il passaggio agli articoli, contro questo Programma regionale di sviluppo e devo dire che ho trovato estremamente deludente la replica dell'Assessore. Noi ci siamo sforzati già in Commissione, ci siamo sforzati nel corso del dibattito di formulare proposte, di cercare di riempire di contenuti una finanziaria che non ci appare snella ma ci appare vuota e l'Assessore non ha trovato di meglio con il suo candore che far diventare la mancanza di idee una filosofia. Ci ha detto che è vero, non c'è un'idea, e non c'è un'idea perché una vera idea è una scelta, ci ha spiegato che i programmi non servono perché rimangono nei cassetti, ci ha spiegato addirittura che non servono i fattori materiali di sviluppo. Il futuro della Sardegna quindi è affidato a un po' d'improvvisazione, a qualche speranza che qualcuno si svegli, è affidato a una serie di norme che non sono organiche e che soddisfano soltanto forse promesse, ma certamente promesse spicciole che sono state fatte durante la campagna elettorale.
Noi però, Assessore, non ci arrendiamo, continueremo a fargliele delle proposte che partono certamente dalla condizione di disagio sociale delle nostre popolazioni, che partono da un rilancio di un'idea di sviluppo che ci deve essere non perché debba rimanere nei cassetti, perché deve orientare una società. La politica ha la responsabilità di spiegare quali sono le scelte, le priorità perché una comunità e una società si possano orientare. Dobbiamo spiegare il valore del paesaggio, dobbiamo spiegare il valore della cultura, dobbiamo spiegare il valore delle politiche per l'istruzione, dobbiamo restituire una speranza cercando attraverso le nostre politiche, attraverso la rotta che dovremo saper indicare ai sardi, dove indirizzare le migliori energie. Senza questa azione della Regione noi avremo soltanto un grande caos, una serie di azioni caotiche lasciate all'individuo, lasciate a singole parti della società senza che questo nell'insieme riescano a imprimere una rotta, una direzione che nell'insieme riescano ad avere quella capacità, quella sinergia da cambiare il futuro del nostro popolo. Siamo estremamente insoddisfatti, votiamo contro ma non rinunciamo e non rinunceremo a fare proposte nella speranza che il vostro vuoto sia accolto dalle nostre idee, quelle idee che voi non avete neanche il coraggio di presentare perché non vi volete assumere la responsabilità di averle.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Per annunciare il voto contrario in relazione al passaggio agli articoli e al successivo lavoro che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane. Noi ci siamo impegnati come centrosinistra in Commissione, ma anche in questi giorni cercando di portare il più possibile fedelmente in quest'aula, in Commissione, le ragioni del nostro dissenso in relazione ai documenti presentati in questa sessione di finanziaria e di bilancio. L'abbiamo fatto con senso di responsabilità. Le nostre posizioni, voglio dire in maniera chiara, non sono state e non sono e non saranno posizioni preconcette di una opposizione che sterilmente si mette di traverso rispetto alle posizioni del governo regionale. L'opposizione rappresenta così come i consiglieri, i consiglieri dell'opposizione così come i consiglieri della maggioranza rappresentano evidentemente istanze del popolo sardo.
Sono a conoscenza definita di quelli che sono i problemi del popolo sardo, delle comunità, delle persone, in particolare in relazione a quella che è la situazione socio-economica attuale. E in maniera responsabile, non preconcetta, non ostruzionista porta nell'aula la via, la possibilità, le proposte perché questi problemi vengano affrontati e perché si diano risposte ai problemi e ai bisogni delle comunità e delle persone. L'abbiamo fatto responsabilmente e non abbiamo avuto risposte in Commissione tanto meno nelle relazioni che abbiamo sentito in discussione generale da parte dei colleghi della maggioranza, del relatore di maggioranza della manovra e in particolare nella replica dell'Assessore, abbiamo ravvisato anche una presa in considerazione di quelli che sono i problemi che noi abbiamo portato in relazione alla finanziaria, al bilancio, al Piano regionale di sviluppo. Anzi, siamo stati tacciati, in più di una relazione che noi abbiamo potuto sentire, siamo stati tacciati di superficialità, di ostruzionismo puro e semplice e non c'è stato un ascolto sincero, l'ascolto di cui lei parla, Assessore, secondo la sua cultura e la sua formazione, è un ascolto attivo in relazione alle nostre proposte. Per questo votiamo contro e nei giorni che seguiranno con gli altri emendamenti riproporremo le nostre posizioni, le istanze che non sono personali, non sono di una parte, ma sono evidentemente del popolo sardo e riteniamo che debba essere ascoltato e avere diritto di cittadinanza così come le posizioni della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Assessore, è vero, lei nella replica non ha risposto alle tante sollecitazioni anche forse per il poco tempo che aveva a disposizione. Quindi si è concentrato sulla filosofia di fondo che anima il Programma regionale di sviluppo.
Però colgo positivamente il fatto che lei ha voluto sottolineare che ci sono stati diversi interventi nell'opposizione che tendevano appunto ad aprire una collaborazione e anche a dare delle indicazioni fattive su come migliorare la manovra finanziaria del 2010. Da altre parti invece si sono sollevate e non ne capisco davvero le ragioni, si sono sollevate le polemiche e un assoluto rifiuto a riconoscere appunto alcune posizioni, alcune proposte che sono venute dai banchi dell'opposizione. Da un lato ci richiamate di continuo ad una collaborazione per migliorare la finanziaria e per affrontare alcuni temi di politica finanziaria generale di questa Regione, dall'altro vi rifiutate di prendere atto delle proposte, non volete discuterle, non le volete considerare, alzate il tono della polemica e davvero non ne capisco la ragione, qual è il tipo, il progetto, la strategia che voi volete mettere in atto. Allora le ripeteremo, il collega Campus ha detto che in discussione generale si è solitamente distratti, che nell'articolato siamo tutti più interessati a partecipare. Allora nell'articolato, articolo per articolo, emendamento per emendamento, riproporremo le nostre proposte a chi non ha voluto ascoltare, le riproporremo e staremo a vedere se voi avrete la disponibilità di raccogliere le proposte, di volerle discutere, di volerle esaminare insieme. Se quello che dite e per quello che dite, volete e sarete disponibili e conseguenti, altrimenti ecco, sarà del tutto inutile questo dibattito, è stato inutile il dibattito in discussione generale e sarà inutile il dibattito sull'articolato di questa manovra. Per questo, per le mancate risposte voteremo e voterò contro al passaggio agli articoli di questa manovra finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per annunciare il voto contrario perché il combinato disposto del Piano regionale di sviluppo, del bilancio e della finanziaria, Assessore, non ci ha convinto. Abbiamo colto alcune sue aperture circa alcuni punti sollevati dall'opposizione, però è vero che la finanziaria e il bilancio così come predisposti non rispondono a quelle esigenze che noi abbiamo segnalato. Per questo abbiamo preparato diversi emendamenti che vanno nella direzione di colmare quelle lacune che noi abbiamo avvertito sia nel bilancio che nella legge finanziaria in modo tale da correggere e andare nella direzione che abbiamo in più interventi segnalato perché le priorità sono quelle di uno sviluppo fondato sull'ambiente, la sua conservazione e la sua valorizzazione, uno sviluppo a lungo termine fondato sulla cultura, la ricerca, l'innovazione, con un supporto di queste anche all'impresa, e perché si crei in Sardegna un sistema produttivo che possa in qualche modo colmare le difficoltà, e superare le difficoltà create da un sistema industriale che invece viene meno. Sistema industriale che certo non può essere sostituito con un sistema industriale d'altro tipo, l'industria è quella. Però sicuramente l'aiuto alle popolazioni e ai comuni che sono colpiti dal dramma della disoccupazione del lavoro che manca, quello che c'era e sparisce. Quindi anche l'aiuto agli enti locali con nuovi fondi, così come chiesto dall'Anci e dai comuni, è un modo per alleviare le sofferenze e dare una risposta a quei bisogni e a quelle esigenze delle popolazioni della nostra Isola. Per questo siamo impegnati, e in questo ci impegneremo nei prossimi giorni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sì, anch'io, Presidente, per annunciare il voto contrario, però questi tre minuti per ritornare su una questione che a me pare importante. Ho cercato di esporre le ragioni di questo voto contrario nell'intervento di ieri, nella tarda mattinata, sulla discussione generale, l'ho fatto anche sollecitato credo da alcuni inviti, della maggioranza rivolti all'opposizione, di non prestarci ad un dialogo sterile, e quindi di accompagnare i nostri interventi in Aula con delle proposte concrete. Ora a me pare che noi abbiamo presentato delle proposte concrete. Onestamente, Assessore, mi aspettavo una qualche considerazione in più nella replica, non pretendevo per carità risposte positive ad una serie di questioni che abbiamo posto, però mi aspettavo davvero che da parte vostra ci fosse un minimo, ripeto, di attenzione e di considerazione. Tutto potete dire all'opposizione tranne che in questo dibattito non abbia presentato delle proposte. Mi pare che stavolta siete voi che avete voluto erigere una sorta di diga foranea tra la maggioranza e l'opposizione, e ho l'impressione che vi apprestiate a fare questo anche nel passaggio agli articoli, perché se non ci fosse questa volontà, ieri, nella replica dell'Assessore, della Giunta, probabilmente ci sarebbe stato un atteggiamento diverso. Ebbene ieri abbiamo avanzato proposte su tutto, sia sulla finanziaria, che alcune considerazioni sul programma, Assessore, regionale di sviluppo, perché lei ieri ha disquisito sulla filosofia differente tra Piano, che è un retaggio sembrerebbe quasi della politica quinquennale della ex Unione sovietica, riportata nella cultura liberale di questi ultimi 10 o 15 anni, e quindi ci ha ricordato che è un programma. Sul programma abbiamo detto alcune cose, abbiamo avanzato proposte sulle politiche di sviluppo, sui fattori alle politiche di sviluppo, abbiamo avanzato proposte sulle politiche del lavoro, sulle politiche sociali, abbiamo indicato obiettivi che voi non indicate sulla dinamica del mercato del lavoro, ebbene mi aspettavo qualcosa, assessore La Spisa, insomma io la so e le riconosco essere una persona attenta, è possibile - con questo concludo -…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io annuncio il mio voto contrario, consapevole del fatto che questa finanziaria è avara, priva di contenuti performativi, ci sono solo intenzioni, niente attenzione al tessuto socio-culturale e produttivo dalla nostra Isola. Ma vorrei anche confessare un'amarezza, che considero questo Consiglio prigioniero dei Capigruppo, che si incontrano, decidono, e non filtrano nessuna notizia agli altri consiglieri regionali. Noi non sappiamo che cos'è successo nell'incontro con gli enti locali. Io non sono al corrente di niente, e questo fatto io lo condanno con tutto il mio peso. La politica dovrebbe essere divulgazione, la politica non si decide fra quattro mura. Non è che uno si alza e fa la sua dichiarazione e se ne va, deve essere al corrente soltanto lui, e questo io lo condanno con tutta la mia forza!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente e colleghi, io credo che il nostro voto sia più che mai limpido nell'annunciare la nostra contrarietà a questa finanziaria, semplicemente per il fatto che se voi cominciate dall'individuo, c'è tutta una cultura europea, storicamente consolidata in questi ultimi decenni, che invece sostiene che lo sviluppo, onorevole Assessore, si basa sostanzialmente sulla coesione sociale, quella coesione sociale che rende sinergiche le energie di una comunità e le pone di fronte alle problematiche per risollevare le sorti della nostra Regione. Ma noi coesione sociale non è produciamo con questo provvedimento, ci mettiamo contro i comuni, non ascoltiamo e non affrontiamo i problemi dell'industria con la schiena adeguata di una Regione autonomista, non ascoltiamo le decine di migliaia di disoccupati, che ogni giorno aumentano anche nella nostra Regione, non facciamo un accenno solo ad un intervento di ristrutturazione della pubblica amministrazione regionale che è una concausa…
Presidente, io non parlo in questa condizione. E' il chiasso!
…e, dicevo, non avanzando una sola proposta strutturale per intervenire su una pubblica amministrazione regionale, che è una delle cause centrali del ritardo della spesa, dell'incapacità di dare attuazione ai nostri programmi. Il nostro voto è compiutamente contrario, perché abbiamo una visione diversa. Lo sviluppo pretenderebbe legalità e onestà istituzionale, e noi assistiamo tanta gente anche con questa finanziaria, ma ci dimentichiamo che non possiamo aspettare che la ripresa, lo sviluppo reale, venga dal cielo, dobbiamo fare delle cose concrete, e si avrebbe bisogno di istituzioni un po' più affidabili di quello che dimostriamo di essere in quest'aula disattenta, disincantata, che tutto potrebbe far supporre all'esterno, fuorché siamo in un contesto di crisi incredibile, per la quale la classe politica non dimostra nessuna attenzione e nessuna sensibilità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per annunciare il mio voto contrario in merito al Programma regionale di sviluppo, che rappresenta a mio avviso la parte debole della proposta che abbiamo in discussione in quest'Aula, perché rappresenta l'autentica debolezza del progetto di questa amministrazione rispetto ai due punti che stiamo trattando la finanziaria segue quelle che sono le indicazioni avanzate e presentate nel Programma regionale di sviluppo.
Ma la finanziaria, come dire, è come il conto di quello, la sostanza e il progetto sta ed è contenuto in un programma che noi abbiamo definito vuoto e debole rispetto alle esigenze che oggi vive la Sardegna e il popolo sardo.
E' vero che l'onorevole Mario Floris nel suo intervento, è stato il primo intervento, ha consigliato a tutti noi di dismettere i panni del protagonista e a rivendicare primogeniture, ma voi l'avete preso troppo alla lettera e avete presentato un programma regionale di sviluppo vuoto, partendo da un concetto che ha portato poi a discutere…
PRESIDENTE. Scusate, c'è un brusio di sottofondo, non si sente e chi parla non riesce a seguire un filo conduttore.
Sechi (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori),… perché, come si è commentato anche ieri, questo slogan: "lo sviluppo nasce dall'io" voi stessi peraltro lo definite uno slogan che può apparire oscillante tra banalità demagogica ed ermetismo filosofico, poi l'Assessore ieri nella sua replica ci ha spiegato quali erano le intenzioni, ne prendiamo atto, suggerendoci ad non interpretarlo né in un modo, né nell'altro. Però rimane poi nei contenuti, come dicevo, la debolezza della vostra proposta che voi indicate in tre punti: l'impresa, la cultura e l'ambiente. Se il buongiorno si vede dal mattino io credo che abbiamo, a parte questa enunciazione, questo disegno di puntare a questi temi poi non troviamo riscontro nè nel Programma regionale di sviluppo né nella finanziaria. Ed è per questo che ieri, nel corso del dibattito, come ha ricordato prima anche il collega Sabatini, tutti i consiglieri di opposizione si sono sforzati di indicare proposte e progetti sui quali ci misureremo da qui a poco nel merito dei contenuti e del perché ci siamo sentiti di voler collaborare con questo Esecutivo, con questa Giunta e con questa maggioranza su aspetti che noi individuiamo prioritari per uscire dalla crisi e per dare risposte ai sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BIANCAREDDU (U.D.C.). Io voterò a favore del passaggio agli articoli anche se l'Assessore non ha chiarito le mie perplessità nella replica, ma interpreto il silenzio dell'Assessore come un silenzio assenso. Però colgono l'occasione brevemente per spiegare meglio il motivo anche dell'emendamento interpretativo che ho presentato, era solo per ribadire il principio della separazione dei poteri non tanto tra la Giunta e il Consiglio ma soprattutto tra il Consiglio e gli uffici della Regione perché se noi arriviamo a delle leggi e gli stessi funzionari della Regione nei pubblici convegni dicono che la legge non serve, che non è applicabile eccetera… è ancora più grave rispetto al problema che ha sollevato il Procuratore della Repubblica di Oristano perché, giusto per dire parole della Cassazione, e quindi dei giudici stessi nei confronti della separazione dei poteri, si stabilisce che non è mai concepibile uno straripamento del potere legislativo, quindi dell'Assemblea regionale anche, essendo la funzione giurisdizionale, quella loro, necessariamente applicativa delle disposizioni vigenti, per cui se la legge muta o c'è una ulteriore legge, il giudice non può non essere vincolato alla volontà del legislatore. Tornando al problema nostro, io mi rivolgo anche alla Presidenza del Consiglio in quanto l'emendamento presentato da me e dagli altri colleghi parrebbe o potrebbe essere dichiarato inammissibile. Io volevo specificare e anche ricordare… dottrina anche dell''800, anche ribadendo una frase latina: cuius est combere eius est interpretare, cioè chi ha facoltà e potestà di fare leggi ha anche potestà di interpretarle.
Quindi il dichiarare questa norma interpretativa inammissibile è una ulteriore violazione di legge in quanto le leggi interpretative hanno natura dichiarativa non hanno bisogno di copertura finanziaria ma si rivolgono a leggi già esistenti, come nel caso nostro, il fatto che il Consiglio regionale poche volte abbia acconsentito, oppure non siano mai state presentate norme interpretative, non significa che non siano ammissibili in quanto la legge che si va ad interpretare esiste già, quindi non c'è copertura finanziaria, non c'è intrusione, c'è solo un chiarimento di legge già esistenti qui nella natura della norma è dichiarativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Sì Presidente, per preannunciare il voto favorevole del gruppo del P.d.L., è un voto si dirà scontato, ma è un voto convinto e lo dico senza enfasi, non facciamo atti fideistici, lo facciamo convintamente perché riteniamo che sia il segnale che questa Giunta regionale, che questa maggioranza in avvio vuole dare e che dovrà essere completato il progetto che abbiamo proposto ai sardi anche nel corso delle ulteriori proposte di bilancio e di finanziaria.
Ed è il massimo sforzo possibile che si poteva fare dato il quadro delle disponibilità finanziarie che tutti conosciamo, allora, il mio vuole essere tanto un invito a tutta la maggioranza ad essere in questo sforzo compatti ed uniti per portare a casa un risultato davvero considerevole, se si tiene conto degli interventi che dovrebbero rimettere in moto lo sviluppo e anche incidere sulla occupazione. Dunque riteniamo che dobbiamo essere partecipi e sentirci protagonisti dal P.d.L. come partito di maggioranza all'U.D.C., ai Riformatori, ai Sardisti, e allo stesso gruppo che con l'onorevole Cuccureddu, l'onorevole Floris e l'onorevole Mulas fanno parte integrante e costitutiva di questa maggioranza.
Ma un invito anche alla opposizione, noi non sappiamo ancora quanti emendamenti presenterà o ha presentato però l'invito è se fra questi emendamenti ve ne sono di quelli che possono anche migliorare la proposta esitata dalla Commissione, bene, io dico che si può aprire un dialogo franco-costruttivo, ma abbandoniamo però i toni, anche quelli che abbiamo sentito oggi in dichiarazione di voto che non ci aiutano a fare alcun passo avanti aiutano cioè a rimanere ciascuno nelle proprie posizioni, quindi con voi se è possibile confrontarci sulle tematiche dello sviluppo e del lavoro senza di voi…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Grazie Presidente, per esprimere il mio voto contrario perché la proposta è priva, oltre che di risorse, di una progettualità di sviluppo che permetta alla Sardegna e ai sardi di fronteggiare la crisi in corso e di prospettare la possibilità di uno sviluppo reale per il futuro in armonia con le evocazioni storiche, culturali ed ambientali della Sardegna.
Manca il progetto che orienti i sardi verso un modello di società diversa, più giusta, più equa, una società di maggiore benessere per la nostra gente, ora, di fronte ad una crisi sociale, economica ed occupazionale così drammatica con un impoverimento di tutti i settori che ormai è inesorabile e sotto gli occhi di tutti, non ci sono risposte quindi la manovra economica mi sarei aspettata che si facesse davvero carico della condizione tragica dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori dell'industria. Ma quale alternativa all'industria? Un'industria pure che ormai sta chiudendo i battenti, forse da un certo punto di vista anche giustamente ma le modalità non sono le modalità giuste, mancano le alternative.
Di fatto si sta esprimendo una forte inadeguatezza politica ad affrontare i problemi reali dello sviluppo della nostra terra. Esprimo il mio voto contrario anche perché si prospetta, a mio avviso, una difficoltà nel confronto fra la maggioranza e l'opposizione. C'è un confronto che in teoria potrebbe dare una svolta a questo progetto, una svolta di benessere: ho seri dubbi che questo sia fattibile, a parte la volontà politica, si pone anche il problema anche delle risorse. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Grazie, Presidente. Noi esprimiamo parere contrario all'intera manovra. Non è neanche il nostro, onorevole Pittalis, un voto scontato, così come non lo è il voto del P.d.L. favorevole. Noi abbiamo riflettuto, abbiamo considerato questa finanziaria non più attuale, poco coraggiosa, non affronta… non è all'altezza insomma della situazione, del dramma che viviamo in Sardegna. E le stesse considerazioni di ieri dell'assessore La Spisa, che ci ha confermato quello che già noi diciamo cioè che nel Programma regionale di sviluppo non vi è, per scelta, un'idea di Sardegna quindi di sviluppo socio-economico della Sardegna, vi è un metodo, un working progress, che non vorremmo fosse un campare alla giornata. E allora noi riteniamo che la finanziaria, la manovra di bilancio nel suo complesso, abbia necessità di alcuni correttivi; prendiamo atto anche delle dichiarazioni dell'onorevole Pittalis, noi baseremo la nostra proposta emendativa, al di là della quantità degli emendamenti che presenteremo, su alcuni pilastri: il lavoro, la famiglia, in particolare le famiglie che vivono una situazione di disagio socio-economico, le imprese, gli enti locali, e noi proporremo ancora una volta che venga applicata la legge anche sul fondo unico per gli enti locali. Cercheremo di fare delle proposte che vanno nella direzione del contributo alla soluzione dei drammi che affronta la Sardegna.
Avremmo voluto affrontare altri temi che non sono presenti nel Programma regionale di sviluppo, che riguardano comunque le azioni che abbiamo cominciato a mettere in campo anche nella scorsa legislatura, sia sul versante del contenimento dei costi sia sul versante del rafforzamento delle politiche nelle zone interne, sia sulle politiche che riguardano per esempio l'ambiente, i parchi, anche i parchi regionali, sia per quanto riguarda le servitù militari e il patrimonio demaniale. Lo faremo, lo faremo anche affrontando la situazione di crisi che necessita di una ricapitalizzazione per quanto riguarda Abbanoa, lo faremo anche affrontando la decontribuzione, la defiscalizzazione, riproponendo nell'articolo 2 le zone franche urbane. Insomma, ci sarà un tentativo di dialogo, una proposta emendativa complessiva che vada a migliorare complessivamente questa manovra di bilancio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Grazie, Presidente. Noi stiamo discutendo e facendo la nostra dichiarazione di voto sulla legge finanziaria, è esattamente sul "76/S/A", perciò il nostro Gruppo si esprime con questo voto sulla legge finanziaria e non sulla manovra di bilancio: rimandiamo al momento della discussione del bilancio e del Programma regionale di sviluppo le nostre posizioni e le nostre valutazioni. Sulla legge finanziaria, come già annunciato, c'è una totale condivisione, per cui il nostro voto non è scontatamente favorevole ma convintamente favorevole. E' chiaro che come altri, abbiamo presentato i nostri emendamenti, i nostri emendamenti che saranno, alcuni di essi, oggetto di discussione per riportare all'attenzione dell'Aula alcuni temi che probabilmente non potranno trovare risposta in finanziaria ma che vogliono riportare all'attenzione dell'Aula e della Giunta alcune situazioni che devono essere affrontate e che presumibilmente verranno affrontate con i prossimi atti legislativi, tra questi anche il bilancio, per cui la posizione che noi assumiamo e di totale condivisione della linea esposta nella finanziaria regionale. Aggiungo che in fase di discussione generale abbiamo già espresso la nostra posizione anche sul bilancio e sul Programma regionale di sviluppo, riteniamo che in sede di discussione si potranno avere diverse interlocuzioni e valutazioni anche sulle posizioni che sono già state esposte in Commissione, e che presumo verranno ribadite in sede di discussione in aula, da parte delle minoranze, per quanto ci riguarda ci poniamo con un atteggiamento costruttivo e di grande attenzione a quello che tutti i colleghi e tutti i Gruppi vorranno rappresentare nell'esporre le loro priorità di intervento nel settore economico, sociale e culturale. Per cui c'è la massima apertura al dialogo e al confronto, no ad un inutile e sterile ostruzionismo, che finora non si è verificato neanche in sede di discussione in Commissione, ma totale apertura al dialogo. Spero che su questa base anche i consigli e i suggerimenti della minoranza possano contribuire a migliorare, eventualmente fosse necessario, il testo della finanziaria e degli atti conseguenti tutta la manovra di bilancio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del Gruppo del P.d.L. e per significare che il nuovo metodo che è stato portato all'attenzione dell'Aula da parte della Giunta e dell'assessore La Spisa ha certamente limitato il numero degli emendamenti, ma certamente a questo ha contribuito anche, mi pare di capire, l'atteggiamento dell'opposizione. Mi pare che ci sia una volontà diffusa di voler velocemente approvare la manovra finanziaria, pur con tutti i distinguo che si sono manifestati sia in Commissione che in Aula; io credo che stiamo facendo una cosa buona e giusta nell'approvare tempestivamente la manovra finanziaria, credo che i problemi della Sardegna che possiamo ancora affrontare nelle settimane, nei mesi e negli anni successivi siano tali e tanti che ci impongono certamente l'approvazione veloce dei provvedimenti. Ovviamente questi provvedimenti che sono stati sottoposti all'attenzione di tutti, li leggiamo politicamente in maniera diversa, su questo non c'è dubbio; noi siamo convinti che questa sia la strada maestra, siamo convinti che da questa finanziaria inizi il vero governo di questa coalizione, siamo convinti che il contributo indispensabile delle minoranze, o delle opposizioni a seconda di come si vogliano considerare, sia un elemento fondamentale non tanto per la manovra finanziaria ma per quegli altri provvedimenti che invece molto più opportunamente devono essere portati all'attenzione dell'Aula, che sono le grandi riforme della Regione Sardegna. Deve assolutamente iniziare una stagione di riforme, io sono convinto che con il nostro contributo, con l'impegno della Giunta, del Presidente, di tutte le forze sociali, di tutte le organizzazioni, credo che questo sia un concorso importantissimo, e pertanto non posso che essere felice del fatto che stiamo arrivando al voto agli articoli, e non so se il mio sarà l'ultimo intervento, Presidente, se lo fosse chiederei comunque di poter votare il passaggio agli articoli alle ore 15 e 30. Grazie.
PRESIDENTE. Sì, onorevole Diana, il suo era l'ultimo intervento.
Se non ci sono opposizioni per la proposta che è stata fatta dall'onorevole Diana, possiamo sospendere i lavori…
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, solo per comprendere poi però come si prosegue nei lavori, nel senso che poi la Commissione dovrà riunirsi e quindi stasera il Consiglio si riunisce a che ora?
PRESIDENTE. Al termine della Commissione eventualmente si farà una breve Conferenza dei Capigruppo, una volta che si sarà espletato il voto per il passaggio all'esame degli articoli per stabilire…
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Cioè dopo il passaggio agli articoli c'è una riunione dei Capigruppo?
PRESIDENTE. Si riunirà la Commissione per l'esame degli emendamenti e ovviamente ci sarà una breve conferenza dei capigruppo per stabilire l'orario della ripresa dell'aula. In maniera da sapere anche quanti siano gli emendamenti presentati e potersi regolare di conseguenza. Quindi se non ci sono opposizioni la seduta si sospende adesso e si riprende alle 15 e 30 con il voto per il passaggio all'esame degli articoli. La seduta è sospesa. Senza dichiarazioni di voto che sono già terminate.
(La seduta, sospesa alle ore 14 e 09, viene ripresa alle ore 15 e 41.)
PRESIDENTE. Possiamo riprendere i lavori; stiamo votando il passaggio agli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, forse è opportuno sospendere 10 minuti perché i colleghi stanno ancora arrivando in Aula e il passaggio agli articoli merita una presenza più qualificata.
PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo 10 minuti i lavori... sospendiamo 10 minuti di lavori. I lavori riprenderanno alle ore 15 e 50.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 42, viene ripresa alle ore 15 e 50.)
Votazione sul passaggio all'esame degli articoli del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A) e dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e
bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, siamo in fase di votazione. Prego i colleghi.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Per chiedere il voto elettronico palese.
PRESIDENTE. Se i colleghi si predispongono per la votazione è stato richiesto il voto elettronico palese.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'esame al passaggio agli articoli.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Ladu ha votato a favore e che i consiglieri Ben Amara e Moriconi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 65
maggioranza 33
favorevoli 45
contrari 20
(Il Consiglio approva).
Sospendiamo i lavori; è convocata la Commissione terza per l'esame degli emendamenti. Sospendiamo i lavori, quindi, per consentire alla Commissione l'esame degli emendamenti. La Commissione è convocata per le ore 17... e i lavori... chiedo scusa perché gli Uffici comunicano che in effetti in mezz'ora riescono ad ordinare gli emendamenti. Pertanto la Commissione viene convocata alle ore 16 e 30 e alle ore 17 e 30 è convocato il Consiglio in prosecuzione. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 55, viene ripresa alle ore 18 e 30.)
Approvazione del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, se i colleghi prendono posto. I lavori proseguono adesso con il Piano regionale di sviluppo, con l'illustrazione delle risoluzioni che sono state presentate. Sono pervenute due risoluzioni che verranno illustrate da uno dei proponenti.
(Si riporta di seguito il testo delle risoluzioni:
RISOLUZIONE Diana Mario - Capelli - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu sul Programma regionale di sviluppo XIV legislatura 2010-2014.IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO l'articolo 2 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, relativo alla disciplina del Programma regionale di sviluppo;
ATTESO CHE la Giunta regionale ha presentato il Programma regionale di sviluppo 2010-2014 contestualmente ai disegni di legge n. 76/S/A e n. 77/A relativi rispettivamente al disegno di legge finanziaria per l'anno 2010 e al bilancio per gli anni 2010-2013;
VISTO l'articolo 33 bis, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio e ritenuto opportuno utilizzarne la disciplina prevista per l'approvazione del Programma regionale di sviluppo;
RITENUTO di condividere i contenuti del Programma regionale di sviluppo, così come approvati dalla Commissione bilancio in data 10 novembre 2009,
DELIBERA DA APPROVARE
il Programma regionale di sviluppo 2010-2014 così come approvato dalla Commissione, quale strumento principale per la programmazione finanziaria ed economica regionale, avente la finalità di definire le strategie di azione e di coordinamento dei progetti attuativi nei diversi settori del sistema economico per l'intera legislatura.
Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu
Sul Programma Regionale di Sviluppo allegato alla manovra finanziaria 2010
Al termine del dibattito sul Piano Regionale di Sviluppo (PRS) ai sensi dell'articolo 33 bis del regolamento Consiliare i firmatari propongono le seguenti integrazioni e modifiche:
Integrazioni al punto 1) Istituzioni - La Riforma della Regione
Inserire a p 52 PRS
Le istituzioni per lo sviluppo
Etica e regole della politica.
Va affrontato con forza il tema del conflitto d'interessi che rimane privo di efficace regolazione anche per la mancata promulgazione della legge Statutaria. Si rende necessaria perciò una disciplina degli obblighi di trasparenza nelle attività dei Consiglieri regionali, degli Assessori e del Presidente della Regione. Vanno definite le modalità secondo cui Presidente, Consiglieri ed Assessori sono tenuti a rendere pubblici i diritti di proprietà, i redditi, le eventuali partecipazioni e le cariche di amministratore o sindaco presso società, nonché le associazioni, di qualsiasi natura, delle quali facciano parte, le spese sostenute o le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale, queste già peraltro oggetto di specifica normativa che impone rendicontazione e pubblicità.
Va inoltre definito un sistema chiaro di regole che disciplinino l'ineleggibilità e l'incompatibilità a cariche elettive e di governo.
Riduzione del numero dei consiglieri regionali
Alla crisi della rappresentanza e della politica più in generale bisogna dare una risposta di carattere complessivo, con riferimento al funzionamento della P.A. in generale e all'efficienza delle assemblee elettive in particolare.
Al fine di garantire una più adeguata rappresentanza della volontà popolare e una migliore funzionalità del Consiglio Regionale si propone la riduzione a 60 del numero dei parlamentari regionali, salvaguardando la rappresentanza dei territori meno popolosi dell'Isola e assicurando modalità di elezione atte a favorire la parità di genere.
Inserire a p 53 PRS
Un nuovo rapporto con lo Stato
Federalismo solidale.
L'azione di governo sarà caratterizzata dal consolidamento dell'autonomia fiscale regionale, iniziata con la vertenza sulle entrate, che ha portato alla riforma dell'articolo 8 dello Statuto speciale. Dal riconoscimento da parte dello Stato delle maggiori entrate si è potuta sviluppare la politica di risanamento del bilancio.
Va confermata e rafforzata la scelta di:
• rinegoziare il patto di stabilità interno per rendere pienamente disponibili per la spesa il l nuovo regime delle entrate
• rivendicare dallo Stato tutte le competenze e le risorse necessarie per avere piena
responsabilità delle politiche regionali;
• rivendicare forme di fiscalità di vantaggio;
• prevedere strumenti fiscali di riequilibrio territoriale;
• costruire un federalismo fondato sulla solidarietà sociale.
Le servitù militari.
In questi anni abbiamo portato avanti con tenacia le nostre rivendicazioni per il riequilibrio delle servitù militari che gravano sulla Sardegna, sottraendo alla nostra disponibilità intere porzioni di territorio. Un risultato storico è stato la chiusura della base USA di La Maddalena, che ci viene restituita dopo 35 anni. Lotteremo per una Sardegna interamente smilitarizzata. Continueremo a chiedere con forza che anche le basi del Salto Quirra, di Teulada e di Capo Frasca ritornino nella disponibilità dei sardi così com'è avvenuto per gli immobili del demanio statale. Continueremo a chiedere con forza a livello nazionale ed europeo progetti di bonifica ambientale per recuperare i territori da anni oggetto di "giochi di guerra" e per salvaguardare la pesca, l'agricoltura e il turismo ad oggi fortemente penalizzate nelle aree soggette a servitù militari.
Demanio.
L'applicazione sistematica dell'articolo 14 dello Statuto ha portato allo straordinario risultato del trasferimento al demanio della Regione Sardegna di oltre 400 immobili e terreni per una superficie di circa mille ettari di cui sono stati avviati la dismissione e il trasferimento alla Regione. Proseguiremo nella rivendicazione di tutti i beni che saranno dismessi dallo Stato.
L'azione della Regione sarà orientata:
1. Alla costante rivendicazione della piena applicazione dell'Art.14 dello Statuto, in particolare per quanto attiene al comma 1°, quindi alla successione nei beni e diritti patrimoniali dello Stato;
2. Alla gestione pubblica del demanio, anche produttiva e per finalità di tipo sociale;
3. Al ricorso solo in alcuni specifici casi all'alienazione, con priorità all'utilizzo produttivo ed a fini sociali.
Entrate
L'azione della Regione sarà orientata a una più decisa lotta contro l'evasione fiscale, con particolare riguardo a quella derivante dall'affitto delle seconde case, anche al fine di garantire una riduzione della pressione fiscale regionale sui redditi da lavoro (addizionale IRPEF).
A tal fine si rivendica la piena applicazione dell'Art.9 dello Statuto d'Autonomia in materia di collaborazione fra Stato e Regione nell'accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio fiscale nel suo territorio (comma 2°), di segnalazione di fatti, dati, elementi rilevanti e documentazione per la determinazione di un maggiore imponibile (comma 3°) ed all'attivazione degli uffici finanziari per quanto attiene alle loro competenze e doveri nei confronti della Giunta regionale.
Integrazioni al punto 2) Educazione
p 57 Cambiare il titolo in: Politiche per la Conoscenza
Istruzione
La Sardegna non si arrende alla pericolosa descolarizzazione che i tagli nazionali alla scuola, di fatto, comportano. Pensiamo che la scuola debba, invece, essere potente fattore di emancipazione: chi nasce con meno opportunità deve poter acquisire libertà, possibilità e speranza grazie alla scuola.
La dispersione scolastica nasce precocemente, noi vogliamo prevenirla dando grande importanza all'intervento rivolto ad ogni studente. Ai primi segni di difficoltà noi daremo subito aiuto e attenzione ad ogni bambino, fin dalla scuola primaria.
Un sistema di controllo rigoroso.
Intendiamo ristabilire una valutazione per incentivare l'acquisizione delle conoscenze e competenze al termine della scuola primaria e secondaria secondo protocolli internazionalmente accreditati (OCSE PISA). La "verifica sarda della scuola sarda" sarà anche occasione per valorizzare il nostro lavoro. Un sistema di controllo ripetuto, rigoroso, capace di aiutare chi è rimasto indietro, sarà un sostegno al lavoro prezioso di ogni insegnante e un segnale dato alle famiglie e a tutta la società.
Una buona scuola superiore, una buona formazione professionale.
Le nostre scuole superiori fanno un lavoro educativo prezioso e molte funzionano bene. Dobbiamo continuare a fare quel che abbiamo avviato: rafforzare ogni azione che già funziona, consolidare le innovazioni messe in campo, ivi comprese la regia e il coordinamento tra le diverse competenze e risorse.
Intendiamo sostenere ogni iniziativa dedicata alla costruzione di una vera alleanza educativa con le famiglie, le istituzioni, le altre agnzie educative presenti nel territorio. La cura comune degli adolescenti deve far parte di un'azione concorde di tutti.
Daremo, poi, nuovo slancio ai percorsi integrati e agli stage; garantendo continuità a ogni azione innovativa capace di conquistare i ragazzi allo studio.
Ma non basta; intendiamo raggiungere ogni ragazzo e ogni ragazza che si trovi fuori dal sistema di istruzione e formazione. Ognuno deve avere una seconda opportunità e tutti fino ai 18 anni devono poter frequentare un percorso formativo curvato sulle proprie aspirazioni, incentivando anche con borse di studio chi si trovi in particolare difficoltà.
Vogliamo inoltre:
• cambiare i luoghi della scuola razionalizzando le rete degli immobili per adeguarla a standard qualitativi europei;
• mettere in sicurezza i luoghi frequentati dai nostri studenti, stanziando quanto è necessario anche per costruire, come già abbiamo fatto per la scuola pubblica dell'infanzia (118 edifici scolastici costruiti ex novo o ristrutturati);
• favorire l'utilizzo delle strutture scolastiche durante tutta la giornata con servizi per la mobilità, servizio mensa, tempo pieno e prolungato, integrazione e sostegno didattico;
• proseguiremo nella collaborazione con le autonomie locali e con le autonomie funzionali per dare concretezza al principio - che già abbiamo affermato e cominciato a costruire - di scuola aperta, in una prospettiva di educazione e apprendimento permanenti, dall'infanzia all'adolescenza ed all'età adulta;
• daremo in comodato d'uso agli alunni della scuola primaria un computer portatile che servirà a favorire l'apprendimento dell'informatica fin dai primissimi anni d'istruzione;
• implementeremo in ogni scuola le aule tematiche, i laboratori e le strutture di supporto alle attività (spazi polifunzionali per l'accoglienza, le attività culturali, impianti sportivi, spazi esterni attrezzati);
• ogni scuola avrà una palestra attrezzata, laboratori musicali, scientifici e linguistici, polifunzionali, specialistici e declinati a seconda dell'indirizzo;
• gli studenti, i docenti e gli esterni potranno usufruire degli spazi delle unità di accoglienza dotate di biblioteca, strutture di ristoro e servizi finalizzati all'impiego utile di tutti i tempi della scuola.
Integrare da pag. 65 PRS
Università e ricerca di eccellenza.
· Sosterremo con ulteriori fondi le normali attività accademiche penalizzate dalle decurtazioni nazionali.
· Favoriremo la venuta di visiting professors nelle università di Sassari e di Cagliari monitorando la reale ricaduta sui corsi e la capacità di interazione con il lavoro di ogni giorno.
· Continueremo a finanziare i giovani ricercatori meritevoli con bandi biennali che già mostrano una ricaduta immediata sulla ricerca e la qualità diffusa dei nostri atenei. Continueremo a sostenere sia le borse di merito legate al reddito sia i nuovi assegni di solo merito a tutti i ragazzi che si iscrivono per la prima volta o sono già iscritti all'università e che o abbiano superato l'esame di maturità di scuola superiore con il voto di almeno 80/100 o che mantengano la media del 27 all'università.
· Continueremo a dare a tutti i neo-iscritti all'università sarda un aiuto a fondo perduto e subito di almeno 1200 euro per acquisto di libri e computer, a sostenere con almeno 5000 euro tutti gli studenti fuorisede, ad assicurare il contributo di almeno 2500 euro per ogni borsa Erasmus e a consolidare gli importanti stanziamenti per i nuovi alloggi per studenti nelle Università di Sassari e di Cagliari.
Il programma di governo per i prossimi anni prevede inoltre:
• la formazione universitaria telematica, continuerà l'offerta per venire incontro alle esigenze dei numerosissimi studenti sardi pendolari, nonché degli studenti lavoratori, degli adulti e di quanti, in genere, siano costretti a gestire la propria attività di studio in tempi flessibili;
• l'internazionalizzazione della didattica e della ricerca al fine di aprire le nostre Università ad esperienze nuove e proficue che provengono dall'Europa. Continueremo a sostenere progetti comunitari Socrates e Leonardo per studenti interessati ad esperienze di studio e formazione all'estero, ed è previsto un fondo di 3 milioni di euro per favorire il rientro di docenti e ricercatori sardi che abbiano maturato importanti esperienze professionali e di studio all'estero;
• la prosecuzione di Master and Back che ha incentivato l'alta formazione e il successivo inserimento nel lavoro di giovani laureati con un curriculum eccellente, programma per il quale nel 2008 è stato emanato il terzo bando. Allo stato attuale hanno beneficiato del programma oltre 3000 giovani, intendiamo aumentare ancor di più il numero dei participanti.
Ricerca e produzione.
Nei prossimi 5 anni ci impegneremo a conseguire nuovi e più grandi risultati del sistema produttivo della Sardegna con:
• consistente crescita e rafforzamento delle imprese ad alto livello di innovazione e attrazione di nuovi settori e di soggetti economici dall'esterno;
• rafforzamento dei settori strategici con un adeguato numero di uomini e di mezzi;
• accumulazione di un valido patrimonio di brevetti e conoscenze tecnologiche trasferibili
al sistema produttivo;
• costruzione di un sistema di conoscenze per la soluzione delle maggiori criticità in materia sanitaria, agroindustriale, ambientale ed energetica;
• sostegno alla partecipazione a progetti nazionali e internazionali di ricerca;
• miglioramento dell'insegnamento scientifico nelle scuole di ogni ordine e grado, incoraggiamento dell'iscrizione alle facoltà scientifiche;
• organizzazione di un'efficiente attività di divulgazione scientifica, predisposizione di un sistema museale della scienza e della tecnologia;
• sostegno allo sviluppo di tecnologie finalizzate alla crescita e alla valorizzazione delle attività artistiche;
• promozione della ricerca tesa alla tutela, alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, e l'identità della Sardegna;
• ulteriore attuazione alla legge per la ricerca, istituendo sistemi di valutazione autonomi;
• incentivi ancora maggiori alla meritocrazia e alla qualità dei progetti di ricerca;
• realizzazione, a partire dalla rete unitaria dell'innovazione, di una forte integrazione e cooperazione dei gruppi di ricerca;
• regole che consentano il pieno utilizzo delle piattaforme e attrezzature tecnologiche esistenti individuando regole per la loro gestione e per la definizione di procedure condivise per la priorità nell'accesso;
• attrazione di cervelli dall'esterno e favorire il rientro di quelli sardi;
• incentivazione della domanda di ricerca e innovazione da parte delle imprese locali, anche pretendendo livelli minimi di qualità come condizione per l'ottenimento di agevolazione alla produzione di beni e servizi;
• adeguati sostegni finanziari, creditizi e di fornitura di servizi reali alle imprese innovative;
• selezione accurata di azioni di animazione economica evitando il moltiplicarsi di convegni inutili e di viaggi per fiere ed eventi vari senza un concreto obiettivo.
Inserire a pag. 64 PRS
Lo Sport come fondamentale strumento pedagogico
Nei prossimi 5 anni l'impegno è di rafforzare il ruolo dello Sport come disciplina fondamentale per la crescita dei giovani sardi.
• Sarà ampliato il programma sperimentale di borse di studio e assegni di merito per gli atleti che raggiungono risultati di rilievo a livello nazionale ed internazionale.
• Verrà istituito presso il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna il Gruppo sportivo con lo scopo di agevolare la ricerca dell'eccellenza sportiva da parte degli atleti sardi di potenziale interesse olimpico.
• Un maggior numero di Società sportive potrà accedere ai contribuiti per le attività giovanili previsti dall'art. 22 della LR 17/99 . Sarà, infatti, abbassato il numero di anni di attività nazionale e il numero di tesserati necessario per l'ottenimento delle risorse regionali.
• La Regione istituirà un fondo di garanzia presso un primario Istituto di Credito in modo da rendere più agevole e meno oneroso, per le Società sportive, l'accesso ad anticipazioni finanziarie sui contributi previsti dalla normativa regionale sullo Sport.
• Sarà previsto un rafforzamento degli incentivi per le squadre che partecipano ai più rilevanti campionati nazionali utilizzando atleti provenienti da vivai regionali.
• Saranno valutati e monitorati gli effetti della delega di competenze alla province (LR 9/2006) in materia di Sport allo scopo di prevenire eventuali disparità nell'accesso alle agevolazioni tra provincia e provincia e per promuovere un più ampio utilizzo degli impianti sportivi scolastici.
• In raccordo con la Direzione Scolastica Regionale e la "Scuola dello Sport" del CONI, verrà promossa l'istituzione di un "Liceo regionale dello Sport". Una scuola che possa coniugare la grande tradizione liceale italiana con quella anglosassone prevedendo, nel programma didattico, la pratica sportiva come strumento pedagogico fondamentale per la crescita culturale e personale dei giovani.
Integrazioni al punto 4) Ambiente e Governo del Territorio
Inserire a pag. 103 PRS
È volontà della Giunta regionale e del Consiglio rafforzare gli investimenti sui progetti di qualità, sullo sviluppo virtuoso basato su comparti economici innovativi che incorporano il paesaggio come valore aggiunto, come marchio distintivo della Sardegna nel mondo. Le azioni prioritarie sono le seguenti:
• la pianificazione paesaggistica sarà estesa agli ambiti interni, proponendo direttrici e principi di valorizzazione per le zone interne che evidenzino problemi di spopolamento,
di regressione economica e di difficile coesione sociale;
• la pianificazione territoriale, improntata sull'omogeneizzazione degli strumenti di governo del territorio, consentirà ai 103 Comuni costieri di dotarsi di una pianificazione urbanistica comunale coerente con il dettato del PPR;
• i diversi programmi di ristrutturazione urbanistica dei villaggi minerari dismessi, delle borgate marine cresciute in uno spontaneismo disordinato e dei diversi insediamenti industriali dell'archeologia industriale, troveranno crescente applicazione e compimento, ricostruendo i paesaggi in armonia fra esigenze di sviluppo e sostenibilità;
• nei Puc si presterà attenzione a una crescita equilibrata delle città, così che le nuove costruzioni siano proporzionate rispetto ai fabbisogni, le aree industriali e dei servizi siano localizzate in zone compatibili con la tutela del paesaggio e della salute, e i centri storici diventino obiettivi per la ricostruzione fisica dei contesti storici e identitari delle comunità;
• un nucleo interdisciplinare sarà adibito al monitoraggio costante del territorio regionale, per prevenire e combattere ogni forma di abusivismo edilizio ed urbanistico;
• al fine poi di incentivare gli strumenti di conoscenza e di capacità di intervento sul territorio, proseguirà l'opera di infrastrutturazione e di delocalizzazione sui Comuni e sulle province del Sistema informativo territoriale. Inoltre si perseguirà il completamento e l'aggiornamento della copertura catastale di tutta la Regione attraverso la digitalizzazione vettoriale dei dati catastali;
• la qualità ambientale e urbana è il presupposto di sviluppo del territorio e la risposta immediata alle esigenze di occupazione in coerenza con il PPR, con lo sviluppo sostenibile e con i progetti integrati di sviluppo locale. Gli interventi si svilupperanno secondo le direttrici della sostenibilità e attrattività.
Una legge per il governo del territorio
L'approvazione della legge che disciplina il governo del territorio sarà uno dei primi atti legislativi. Nel rispetto della pianificazione paesaggistica tre saranno i principi intorno ai
quali ruoterà il nuovo testo normativo:
• la drastica riduzione del consumo del territorio;
• il rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza;
• la semplificazione delle procedure amministrative riconoscendo la centralità del
cittadino e dell'impresa.
Tra le finalità che essa intenderà perseguire avranno grande rilevanza:
• il conseguimento di più elevati livelli di qualità architettonica, edilizia ed insediativi;
• lo sviluppo di un sistema equilibrato ed integrato delle aree urbane per promuovere
l'integrazione tra le diverse vocazioni territoriali della Regione;
• la tutela delle identità storico-culturali attraverso il recupero e la riqualificazione degli
aggregati esistenti;
• la tutela del paesaggio rurale e montano dei territori costieri e delle aree di importanza
naturalistica;
• la messa in sicurezza degli abitati e dei territori a rischio di dissesto idrogeologico;
• la conferma dei livelli di tutela e di vincolo di inedificabilità totale dei territori costieri
compresi in una profondità di 300 metri dal mare.
I tre livelli istituzionali (Comuni, Province e Regione) nel rispetto del principio della leale collaborazione svolgeranno ciascuno funzioni distinte e integrate
Inoltre verranno predisposti manuali sulle culture abitative della Sardegna per perseguire l'elevata qualità architettonica delle nuove costruzioni; garantire adeguati criteri di ristrutturazione e restauro degli edifici nelle aree e nei nuclei storici e contrastare l'ancora
diffusa consuetudine del "non finito".
Integrazioni al punto 5) Servizi alla Persona. Servizi Sanitari
Inserire a pag. 120
Una sanità pubblica.
Va confermata la scelta strategica a favore di una sanità pubblica, universale, globale e solidale.
Venticinque anni di assenza di programmazione sanitaria e mancato adeguamento normativo, una gestione personalistica dell'immenso bacino di posti di lavoro e del denaro pubblico, una assoluta mancanza di controllo della spesa sanitaria e dei finanziamenti alla sanità privata, avevano portato la sanità sarda sull'orlo del collasso. Occorre ripartire dalle importanti riforme della legislatura passata:
il Piano regionale dei Servizi sanitari 2006-2008, che ha visto un'ampia e attiva partecipazione di tutti gli operatori del settore e non solo: istituzioni, amministratori, medici, infermieri, società scientifiche, associazioni di volontariato, cittadini;
la legge regionale n. 10 detta regole chiare per il Servizio Sanitario Regionale e ne definisce l'organizzazione e il funzionamento; specifica i diritti delle persone e le regole per gli operatori, detta regole per l'accreditamento di tutte le strutture sanitarie (pubbliche e private), introduce i tetti di spesa per ogni singola struttura privata (ponendo fine al pagamento a piè di lista di quanto fatturato), con l'obiettivo di finanziare al meglio il Sistema pubblico e di non arricchire smisuratamente pochi.
Integrazioni al punto 6) Il Lavoro come intrapresa
Inserire a pag. 150 PRS
LA CENTRALITA' DEL LAVORO.
La politica regionale assume la centralità del lavoro come valore fondamentale e come sua priorità la realizzazione di interventi volti a favorire una piena e migliore occupazione, un incremento sostanziale dei livelli di reddito, una serie di misure volte a rendere più stabile e sicura la condizione occupazionale. Anche attraverso nuove forme di intervento pubblico orientate da una parte a gestire la crisi economica e i suoi effetti sociali, dall'altra a favorire le condizioni per una vera rinascita economica, sociale e culturale della Sardegna attraverso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo centrato sull'ambiente e i diritti degli uomini e delle donne.
I circuiti virtuosi.
Punteremo sull'attivazione di circuiti virtuosi per la creazione di occupazione e lo sviluppo sociale ed economico dei territori, a cominciare dagli investimenti nei servizi per le famiglie, che alleggeriscano il carico di cura che grava soprattutto sulle donne, consentendo ad un numero crescente di loro di rendersi disponibili a lavorare e al contempo di trovare opportunità di lavoro nell'ambito dei servizi stessi e delle diverse attività connesse. Allo stesso modo, le politiche per l'istruzione, con il potenziamento e la diffusione di servizi volti a favorire l'uso delle strutture scolastiche durante tutta la giornata, saranno in grado di ridurre le disuguaglianze sociali, sostenere le famiglie, ma anche di creare nuove e buone opportunità di lavoro. Così pure l'attivazione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro potrà alimentare un circuito virtuoso che utilizzi competenze elevate, migliori la spesa pubblica, favorisca la conoscenza e la responsabilizzazione di tutti.
Crediamo soprattutto che attraverso gli investimenti nel capitale umano (istruzione, formazione, università e ricerca) sapremo dotare la Sardegna di forze di lavoro più competenti e competitive che facciano crescere l'economia e la società, favorendo da subito nuovi spazi occupazionali.
Il potenziamento del sistema dei servizi per il lavoro.
Strumento essenziale per gli interventi nel mercato del lavoro è il sistema provinciale dei servizi per il lavoro: ai 28 CSL esistenti (Centri Servizi per il Lavoro), rafforzati dall'esperienza dei CESIL, si farà pieno affidamento per il rafforzamento delle misure volte a promuovere l'occupabilità e l'inserimento lavorativo delle persone prive di occupazione o esposte a ricorrenti periodi di disoccupazione.
L'instabilità crescente dei percorsi lavorativi può tradursi in una cronica precarizzazione dell'esistenza: contro questo rischio sosterremo le province nel potenziamento dei servizi per il lavoro perché siano sempre più capillari ed efficienti, capaci di offrire opportunità formative, costruire passaggi rapidi da un impiego all'altro, erogare indennità sostitutive del reddito, garantire l'accoglienza e l'accesso alle informazioni.
Un sostegno attivo al reddito contro la povertà
Al centro degli interventi per il lavoro ci sarà l'introduzione di un sostegno attivo per i lavoratori e le lavoratrici colpiti dalla disoccupazione o in stato di inoccupazione. Pensiamo ad un intervento diretto e indiretto di sostegno del reddito che riduca le difficoltà economiche delle persone prive di lavoro e dei numerosi casi di sottoretribuzione e consenta loro di disporre delle risorse necessarie per affrontare attivamente la ricerca di una nuova occupazione o la costruzione di un percorso di lavoro autonomo.
Tali risorse riguardano non solo la disponibilità di un reddito minimo di cittadinanza e di un pacchetto di servizi essenziali in linea di massima garantiti a ogni cittadino, ma anche di servizi efficienti per l'inserimento nel mercato del lavoro. Il reddito di cittadinanza dovrà infatti proteggere dalla povertà, promuovere l'occupabilità e premiare la disponibilità effettiva alla formazione e al lavoro.
Gli interventi contro la disoccupazione dovranno in primo luogo ridurne nettamente la durata, l'aspetto più grave di questo fenomeno, rafforzando le opportunità di inserimento lavorativo soprattutto per le persone più deboli e per coloro che sono esclusi da più tempo.
La promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Gli infortuni e le morti sul lavoro sono un fenomeno drammaticamente diffuso, che impone un rafforzamento dell'impegno anche da parte del governo regionale. Sarà pertanto realizzato un sistema integrato per la sicurezza nei luoghi di lavoro che favorisca il coordinamento e il potenziamento dell'azione di vigilanza svolta dagli enti preposti e la promozione della cultura della sicurezza e della responsabilità, delle imprese e dei lavoratori.
La detassazione dei redditi da lavoro, a partire dalla cancellazione dell'addizionale regionale IRPEF.
La stabilizzazione dei lavoratori precari.
La Regione continuerà nell'azione di stabilizzazione dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione e predisporrà un piano volto a favorire la progressiva stabilizzazione dei lavoratori precari nel settore privato.
La conciliazione del lavoro con la vita familiare.
Saranno promossi e sostenuti i progetti volti a facilitare la conciliazione dell'impegno lavorativo con quello familiare, per uomini e donne, attraverso incentivi per la sperimentazione di modalità flessibili di organizzazione del tempo e dello spazio di lavoro (flessibilità dell'orario in entrata e in uscita, banche del tempo, telelavoro e altre misure), agevolazioni per l'accesso alla formazione, offerta di servizi per lavoratori e lavoratrici con responsabilità di cura.
La promozione delle pari opportunità e la lotta alle discriminazioni.
Continueremo ad investire nella promozione di una più ampia partecipazione delle donne e dei giovani alla vita economica, contrastando le disparità e le discriminazioni di genere e generazionali che penalizzano una parte rilevante della popolazione indebolendone le aspirazioni e la fiducia.
Il Fondo regionale per l'imprenditorialità femminile.
Sarà istituito un fondo regionale dedicato al sostegno dell'imprenditoria femminile.
Un progetto speciale per l'imprenditorialità giovanile.
I buoni risultati raggiunti in questi anni incoraggiano a proseguire gli investimenti nei talenti dei giovani e nelle loro capacità imprenditoriali. La Regione sosterrà l'avvio da parte dei giovani di nuove iniziative imprenditoriali in forma societaria (cooperativa, piccola società cooperativa, cooperativa sociale).
Il monitoraggio e la valutazione degli interventi per il lavoro.
Sarà avviato, nell'ambito delle attività dell'Agenzia regionale per il lavoro, un sistema di monitoraggio e valutazione di tutti gli interventi per il lavoro, necessario a verificarne l'impatto di genere, l'efficacia e l'efficienza. Il sistema coordinerà anche la verifica della qualità dei servizi erogati alle persone in cerca di occupazione.
I progetti speciali
La crisi economica mondiale ha ulteriormente accentuato la crisi industriale della Sardegna, causando la chiusure degli impianti più esposti alla competizione internazionale e delle produzioni maggiormente esposte ad elevati consumi e costi dell'energia e facendo schizzare il numero dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali su livelli mai conosciuti.
E' cosa nota che la struttura economica di un territorio, dopo una crisi profonda e di ampie dimensioni, ha necessità di ristrutturarsi perché la geografia produttiva globale cambia, cambiano i competitori, cambiano i parametri che permettono di essere competitivi non solo sui mercati internazionali e nazionali, ma anche in quelli interni.
E' necessario quindi dotarsi di strumenti che "gestiscano" la crisi: attraverso la definizione precisa dei contorni e delle probabili conseguenze sui territori, il coordinamento delle pubbliche e private investite per farne "massa critica", l'elaborazione di linee d'azione che contrastino le fasi di crisi acuta e al contempo indichino nuovi possibili scenari
Finalità e obiettiviFinalità del progetto è incrementare la capacità di gestione delle crisi economiche territoriali da parte delle istituzioni pubbliche attraverso la creazione e sperimentazione di modelli di intervento efficaci e partecipati.
L'utilizzo dei modelli velocizzerà l'azione pubblica sia nelle azioni di contrasto agli effetti economici e sociali della crisi, sia nella definizione di strategie di uscita.
Obiettivi del progetto sono:
· La costruzione di un sistema di intercettori dei fattori di crisi (osservatori) e delle prospettive di sviluppo in ambito Mediterraneo e della Sardegna in particolare;
· La sperimentazione di modelli di anticipazione dei fenomeni di crisi;
· La sperimentazione, anche su scala locale nei luoghi ove insistono i fenomeni più consistenti di desertificazione produttiva, di modelli di bonifica, formazione e riconversione produttiva, coerenti con le vocazioni produttive originarie del territorio;
La complessità dell'intervento impone una partnership altamente qualificata che comprenda gli attori istituzionali, sociali, economici, della conoscenza, della finanza.
Strutture tecniche di alto profilo per il supporto alla elaborazione, alla gestione e alla valutazione delle linee d'azione da ricercarsi in ambito Mediterraneo, europeo e extra-europeo (regioni d'Italia, Francia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia, Marocco che si affacciano sulla sponda mediterranea)
Durata e risorse finanziarieIl progetto avrà una durata di legislatura, anche al fine di consentire la valutazione degli effetti indotti dalle azioni di progetto.
Le risorse debbono essere reperite realizzando un concorso finanziario fra i partner del progetto e le disponibilità del Fondo Sociale Europeo, creando una sinergia e concorrendo a finanziare le azioni nei diversi territori dei Paesi coinvolti.
Inserire da pag.158
I Settori Produttivi
Inserire da pag. 159
Prevediamo un Piano organico di incentivi alle imprese fondato sui principi fondamentali della semplificazione (servizi on line, riduzione della complessità procedurale prevedendo il più pssibile l'autocertificazione; riduzione della numerosità degli strumenti), della razionalizzazione del sistema, della riduzione e certezza dei tempi di istruttoria e erogazione delle risorse.
In particolare si prevede di:
• attivare un nuovo strumento per favorire gli investimenti nel capitale di rischio delle imprese;
• assicurare alla generalità delle imprese e del lavoro autonomo la riduzione del peso della fiscalità locale IRAP nella misura massima consentita alla Regione;
• potenziare le politiche di distretto e dei sistemi produttivi locali, puntando sulla valorizzazione dei distretti industriali tradizionali del lapideo, del sughero e intervenendo anche su quelli a forte capacità innovativa e con maggiori potenzialità, quali quelli della scienza della vita e della biomedicina, delle fonti rinnovabili, dell'ICT, della logistica, della nautica e cantieristica, dell'agro-industria e la creazione di nuovi distretti produttivi legati alle produzioni "eccellenti" quali quelle della moda;
• supportare gli investimenti dell'industria, dell'artigianato e dei servizi finalizzati alla competitività delle imprese e a promuovere innovazione, ricerca, internazionalizzazione, miglioramento del capitale umano e sostenendo politiche di collaborazione e di integrazione che coinvolgano il mondo dell'impresa e dell'artigianato in una logica competitiva; si opererà una decisa semplificazione degli strumenti attualmente vigenti (pacchetti integrati di agevolazione e contratti d'investimento) sulla base dell'esperienza accumulata in questi anni;
• promuovere ulteriormente la creazione di imprese che nascono dalla valorizzazione dell'innovazione prodotta nei centri di ricerca, favorendo i centri di competenza promossi congiuntamente da imprese e centri di ricerca; inoltre, attraverso lo strumento dei cluster innovativi territoriali si vogliono favorire le attività innovative comuni a gruppi di imprese, intervenendo sui nodi problematici che ne limitano lo sviluppo e le potenzialità tecnologiche.
Una nuova legge per la cooperazione sociale.
In diverse Regioni d'Italia così come in molti Paesi europei le cooperative sociali rappresentano parte integrante del tessuto produttivo e partecipano attivamente alla progettazione delle politiche di sviluppo locale.
L'Unione europea, anche attraverso la progettazione comunitaria, sta incentivando da una parte la collaborazione transnazionale fra le cooperative operanti nei diversi Paesi membri e, dall'altra, la progressiva loro evoluzione in Impresa sociale.
In numerose Regioni d'Italia le cooperative, in particolare di tipo B, si sono specializzate nel corso degli anni nella gestione ed organizzazione di importanti ambiti esternalizzati dalla gestione pubblico, garantendo al contempo elevati standard nell'erogazione del servizio e qualità sociale dell'impresa.
La Regione riconosce, anche a fronte della crisi economica presente, alla cooperazione sociale un ruolo decisivo di coesione sociale, quindi individua la necessità di un maggiore coinvolgimento nella progettazione delle politiche per il lavoro e lo sviluppo, per la costruzione di un nuovo welfare e di nuovi e maggiori servizi per i cittadini e, a tal fine, intende definirà una nuova legge regionale, volta alla piena valorizzazione del ruolo delle cooperative, al loro potenziamento e radicamento nel territorio, ad incentivarne l'evoluzione verso la forma dell'impresa sociale, a favorirne l'aggregazione in consorzi e l'accesso al credito.
Un progetto per l'internazionalizzazione dei prodotti artigianali tipici.
Nell'era della globalizzazione, il principale valore aggiunto nei mercati internazionali è rappresentato dalle diversità, dalla non riproducibilità dei prodotti.
Tra le sue funzioni lo sportello per l'internazionalizzazione delle imprese avrà l'obiettivo di valorizzare e vendere le produzioni di numerose piccole e medie imprese artigiane sarde di talento avvalendosi del supporto dei servizi offerti da un ufficio marchio, stile, marketing, comunicazione, logistica e da uno legale dotato di esperti in contrattualistica internazionale che aiuteranno gli artigiani sardi a raggiungere i mercati su una dimensione mondiale. Il progetto dovrà andare oltre il semplice supporto all'export, dovrà essere infatti un osservatorio internazionale sulle tendenze proprie delle nicchie dei mercati del lusso nel mondo per il rilancio delle produzioni locali, anche mediante la produzione di nuovi prodotti che vedano recuperati e valorizzati i segni e le tecniche produttive tradizionali. Vogliamo pertanto ricercare, innovare, promuovere e vendere il Made in Sardinia arredo casa ( tappeti, ceramiche, cestini, complementi d'arredo), prodotti agroalimentari, ma anche gioielli nelle principali capitali del mondo in cui si stanno sviluppando nuovi mercati del lusso.
Costruire un nuovo piano di rinascita.
La crisi dell'economia sarda è innanzitutto crisi di un modello sostanzialmente estraneo alle vocazioni produttive dell'Isola, eccessivamente esposto alla competizione internazionale, alla concorrenza sul costo del lavoro e sul terreno dell'innovazione tecnologica, che nei decenni precedenti ha diffuso reddito e occupazione ma che oggi lascia sui territori disperazione, povertà e inquinamento.
La Regione deve difendere gli insediamenti produttivi e i livelli occupazionali esistenti e, tuttavia, al contempo predisporre un piano organico che definisca i contorni di un nuovo modello di sviluppo. In tal senso appare sempre più necessario attivare percorsi compiuti di partecipazione popolare, delle forze sociali e produttive, del mondo della cultura e delle associazioni.
Verrà perciò convocato il secondo Congresso del popolo sardo, nel quale i soggetti vivi della società verranno chiamati a rivendicare la piena applicazione dello Statuto, a partire dall'Art.13, e a dare un contributo di co-progettazione sul quale costruire un nuovo piano di rinascita economica e sociale.
Quindi una nuova industria, un nuovo sistema integrato di piena valorizzazione dei fattori ambientali, un nuovo modello di turismo, nuovi sistemi democratici di partecipazione nella gestione della cosa pubblica, un nuovo piano per il lavoro, la formazione e la ricerca.
Un esempio per tutti di industria al servizio dell'ambiente potrebbe essere quello delle sperimentazioni legate allo sfruttamento del carbone locale: produzione di energia attraverso tecnologie e processi produttivi innovativi che promuovano la ricerca e favoriscano la riduzione delle emissioni e l'individuazione di soluzioni per abbattere le conseguenze dell'utilizzo di combustibili fossili; in tal senso la Regione ha già proposto allo Stato Italiano di sostenere centrali elettriche dimostrative a combustibili fossili dotate di strutture per cattura, trasporto e stoccaggio di CO2.
Integrazioni al punto 7) Crescita delle Reti Infrastrutturali - Energia
Inserire a pag. 228
Linee strategiche di piano per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio sardo
I principi, gli obiettivi e la strategia definita nel pacchetto UE - Climate Change attribuisce agli Stati membri la responsabilità del cambio di rotta verso un nuovo paradigma energetico-economico attraverso misure dirette al recupero dell'efficienza energetica, dell'incremento nell'uso delle energie rinnovabili e della riduzione dell'emissione della CO2.
L'obiettivo di favorire una consistente riduzione delle emissioni di CO2 non può limitarsi al raggiungimento di una quota del 25% dell'energia consumata prodotta mediante ricorso a fonti rinnovabili.
Occorre promuovere una localizzazione della produzione e del consumo dell'energia in modo da raggiungere una maggiore efficienza nella distribuzione di energia elettrica ed un effettivo vantaggio per la bolletta energetica delle famiglie e delle imprese sarde.
E' del tutto evidente che l'attuale sistema degli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non sarà eterno. Saranno disponibili per un periodo limitato sia per motivi economici sia per la stabilità della rete elettrica messa alla prova dalla discontinuità della produzione di energia da fonte eolica o solare.
ll Governo nazionale assegnerà nei prossimi mesi le quote di competenza di produzione da rinnovabili per ogni singola regione e gli incentivi andranno a cadere una volta raggiunto l'obiettivo complessivamente stabilito a livello nazionale.
La Sardegna rischia di trovarsi impreparata a questo eventualità avendo privilegiato la costruzione di grandi impianti di energia rinnovabili e senza incidere sugli alti costi della distribuzione energetica (fino al 20% dell'energia prodotta viene persa nel trasporto).
Oggi gli incentivi alle rinnovabili sono finanziate con un sovrapprezzo del Kwh nella bolletta delle famiglie e attraverso l'acquisto, da parte delle imprese, dei certificati verdi. Per le sole famiglie sarde tale finanziamento + stimato in circa 42 milioni di Euro all'anno.
L'eliminazione della obbligatorietà dei bandi pubblici, avvenuta con LR 2/09, che vincola l'assegnazione di quote di produzione di energia eolica a consistenti vantaggi per le famiglie o per le imprese, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Occorre invertire questa logica utilizzando la quota disponibile per la Sardegna di produzione incentivata dallo Stato di energia da fonti rinnovabili, per produrre benefici economici permanenti per le famiglie e per le imprese sarde.
L'azione di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio è fondamentale per lo sviluppo di una politica che potenzialmente sia di tipo "zero emission" e che porti concreti benefici alla casse della Regione, a quella degli enti locali ed alla bolletta energetica delle famiglie.
Uno dei principali fattori di emissioni di CO2 è dato, infatti, dai livelli di scarsa efficienza energetica rinvenibile nel patrimonio edilizio pubblico e privato.
La strategia sopra delineata potrebbe partire dalla riqualificazione di una consistente quota percentuale del patrimonio edilizio pubblico regionale, stimato in circa 6.000-8.000 edifici.
Gli obiettivi fondamentali perseguibili attraverso questa strategia:
· il recupero consistente di efficienza energetica e quindi di minori costi energetici;
· il rilancio del settore edilizia
· la riqualificazione del personale di altri settori attualmente in crisi verso le attività di auditing energetico e l'individuazione delle migliori soluzioni dal punto di vista della bioedilizia;
· sviluppo parallelo del settore delle rinnovabili, attualmente considerabile come uno dei mercati più promettenti.
Inoltre la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico in senso energetico rappresenterebbe una vera e propria "testimonianza" della volontà politica della classe regionale verso le istanze energetico - ambientali, e un volano verso iniziative simili in campo privato.
Infatti farebbe da indirizzo strategico ad un piano complessivo di riqualificazione energetica dell'edilizia abitativa privata, attraverso progetti diretti a coinvolgere fino a 100.000 famiglie sarde.)
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della risoluzione numero 2 ha facoltà di illustrarla.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, si dà per illustrata.
PRESIDENTE. C'è anche la seconda però, va illustrata anche questa. Io spiegavo le modalità di come andranno avanti i lavori. Sono state, dicevo, presentate due risoluzioni, verranno illustrate da uno dei proponenti, dopodiché si aprono le dichiarazioni di voto e si passa successivamente alla votazione. Attendiamo, mancano i Capigruppo dell'opposizione.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, per chiedere cinque minuti di sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo i lavori per cinque minuti, riprenderanno alle ore 18 e 40.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 33, viene ripresa alle ore 18 e 45.)
PRESIDENTE. Se volete riprendere posto, riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sì, Presidente, se magari possiamo prendere posto.
PRESIDENTE. Riusciamo a riprendere posto e iniziamo.
BRUNO (P.D.). Presidente, io le chiederei in apertura dei lavori di questo pomeriggio una Conferenza dei Capigruppo, anche sull'ordine dei lavori, anche per capire come intendiamo procedere, compresa la discussione e l'approvazione della risoluzione che riguarda il programma regionale di sviluppo. La Commissione ha ritenuto di non dover presentare una specifica relazione, come invece anche il parere autorevole della Presidente del Consiglio suggeriva, quello che ha formulato all'onorevole Presidente della terza Commissione il 17 novembre del 2009, nella quale la presidente Lombardo, nell'esprimere le modalità di esame del programma regionale di sviluppo, interpretando il Regolamento interno, dava atto alla Commissione della facoltà di rappresentare all'Assemblea le esigenze modificative o integrative del programma in essere anche attraverso una relazione della Commissione. La Commissione ha ritenuto di non dover avanzare una relazione, ma devo dire che su questo punto non c'è stata neanche una votazione all'interno della Commissione stessa. Io credo che sia bene convocare una Conferenza dei Capigruppo per decidere collegialmente come proseguire i nostri lavori.
PRESIDENTE. Va bene, convoco una Conferenza dei Capigruppo, ci spostiamo immediatamente. La seduta è sospesa. Dieci minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 47, viene ripresa alle ore 19 e 21.)
Approvazione del Programma regionale di sviluppo 2010-2014 (DOC. 9/A)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
PRESIDENTE. Scusate, se i colleghi vogliono riprendere posto, comunico le decisioni della Conferenza dei Capigruppo, che sono le seguenti: si procederà all'illustrazione delle due risoluzioni, la risoluzione di maggioranza e la risoluzione di minoranza, dopodiché, con un procedimento che non costituisce precedente, si darà la facoltà ai singoli Gruppi di intervenire sulle due risoluzioni per un tempo non superiore a dieci minuti a Gruppo.
Continuiamo con i lavori. Chi desidera intervenire per l'illustrazione delle risoluzioni?
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della risoluzione numero 1 ha facoltà di illustrarla.
PORCU (P.D.). Colleghi, chiedo ovviamente la cortesia dell'Aula di poter ascoltare questa illustrazione, che vuole essere non solo l'illustrazione della mozione, ma anche l'intervento che hanno previsto i Capigruppo. Quindi, prenderò qualche minuto in più, Presidente, dei dieci minuti che sono previsti per l'illustrazione della mozione. Chiedo agli uffici di tenerne conto perché il mio intervento conterrà, anche da parte del Gruppo del Partito Democratico, l'intervento di carattere più generale politico su quello che è il Piano regionale di sviluppo. Mi rivolgo all'Assessore, oltre che ai colleghi di minoranza, e toccherò sostanzialmente due punti nell'intervento, uno che riguarda l'adeguatezza o meno di questo Piano regionale di sviluppo, il fatto che risponda o meno a quanto previsto nella nostra legge di contabilità… io mi richiamo ancora alla cortesia dei colleghi, non stiamo discutendo un documento di importanza secondaria, abbiamo detto che è importante esercitare in quest'Aula l'ascolto, e il Piano regionale di sviluppo è senz'altro lo strumento di programmazione economica, politica, finanziaria più importante che ci troveremo ad affrontare nel corso della legislatura. Quindi, capisco che magari la stanchezza per una lunga giornata d'Aula ci porti a essere distratti, ma io credo che abbiamo la responsabilità reciproca di ascoltarci e provare a ragionare su quello che deve essere il futuro della Sardegna, cercando di capire se questo documento ci aiuta ad individuarlo e, soprattutto, se può essere fonte di ispirazione per chi, anche fuori da quest'Aula, dovrà utilizzarlo come bussola per il proprio agire economico, per il proprio agire sociale, per il proprio agire politico e istituzionale, per esempio quando parliamo degli enti locali con cui si articola anche l'assetto istituzionale della nostra Regione. E da questo punto di vista, Assessore, ho avuto modo di sottolinearlo anche nei miei interventi precedenti, l'hanno fatto anche altri colleghi del Partito Democratico, io non posso non osservare, noi non possiamo non osservare che questo Piano regionale di sviluppo è un documento fortemente incompleto. Io ho provato a seguirla nei suoi ragionamenti, lei ha, in qualche modo, giustificato questa incompletezza, noi la chiamiamo inadeguatezza, per motivi di fretta, ha detto che ha dovuto fare due leggi finanziarie di bilancio e un Piano regionale di sviluppo in pochi mesi, e poi si è spinto più in là, e questo diventa un terreno di discussione anche sulla valenza degli atti programmatori, diventa un terreno che potrebbe essere anche meglio discusso dagli economisti, è arrivato a spiegarci, a dirci che, tutto sommato, i piani, i programmi non servono a nulla, quindi possiamo anche non farli, e poco importa che poi qualcuno che magari cerca di capire i motivi del nostro agire vorrebbe sapere su che base agiamo, perché lei dice alla fine: quello che conta nelle prospettive di sviluppo di una comunità è l'Io, è l'individuo, è l'agire e la rinascita che parte in qualche modo dal basso. Quindi, la sua è una visione un po' passiva, anzi, quella di disturbare il meno possibile, non sia mai che un programma dando un'indicazione disturbi qualcuno, vincoli qualcuno, lo limiti, e quindi la nostra unica speranza non risiede, secondo il suo intervento, nella capacità, nella responsabilità della politica di fare delle scelte, di indicare una direzione, ma la speranza per la nostra comunità risiede in qualche modo nelle iniziative individuali, nell'Io che si sprigiona, che si libera. Le nostre azioni, quindi, in questo comincia a vedere una coerenza anche negli atti di deregolamentazione che questa maggioranza ha portato avanti per esempio nel campo della sanità, o anche nel campo della pianificazione urbanistica, quindi diventa il compito della politica non indirizzare, non regolamentare, ma liberare, svincolare, fare sì che l'Io si affermi; si affermi per fare che cosa? Questo non importa, purché si affermi, poco importa se poi questo affermarsi dell'Io possa portare magari a situazioni di disuguaglianza, di sperequazione, purché si affermi. Allora, io credo che sia una visione monca, e sia una visione anche abbastanza di deresponsabilizzazione, Assessore. Io credo che lei non possa, con queste affermazioni, ritenere di avere le mani libere per fare qualsiasi cosa, io credo che lei e questa maggioranza dobbiate avere il coraggio di spiegare ai sardi quale sia la vostra proposta per la Sardegna, e voi state molto attenti a non farlo. Non lo fate a tal punto che venite meno a quanto previsto dalla legge di contabilità del 2 agosto numero 11, e vi riguardata bene dal fare quello che prevede il comma 1 dell'articolo 2, cioè di definire, per esempio, gli obiettivi generali e specifici che nel periodo dell'intera legislatura andrebbero conseguiti, e, tantomeno, indicata quelle che devono essere le risorse da legare a ogni singola politica e quelli che devono essere i risultati attesi. Ma fate ancora di meno, non di più, fate ancora di meno, vi guardate bene dal fare un rapporto dettagliato sullo stato di attuazione del Programma regionale di sviluppo vigente, che non era il Programma regionale di sviluppo di una realtà estranea, ma era il Programma regionale di sviluppo di un'istituzione, dal quale comunque bisogna ripartire, di cui comunque bisogna tener conto. E certamente non fate specifici piani, o non parlate di specifici piani di intervento per esempio finalizzati, come prevede il comma 3 alla lettera c) in maniera dettagliata, a poter recuperare risorse aggiuntive attraverso la lotta all'evasione fiscale, che dovrebbe essere uno degli strumenti attraverso il quale la Regione collabora lealmente anche con lo Stato per far sì che il gettito fiscale possa in qualche modo aumentare. E ancora meno lo fate non presentando del tutto quanto previsto dal comma 2 sempre dell'articolo 2 della legge di contabilità, cioè trasmettere al Consiglio l'elenco dei progetti di intervento in attuazione degli obiettivi generali e specifici che avreste dovuto delineare e che non delineate. Ancora meno, quindi, parlate di risultati attesi di questi progetti di intervento e di risorse necessarie. Io non ho piacere di fare quest'intervento, Assessore, e non ho piacere, non ce l'ha nessuno di noi, mi creda, mi creda sinceramente, di elencare queste manchevolezze, anzi, siamo preoccupati, siamo molto preoccupati, perché noi crediamo che la politica sia assunzione di responsabilità, sia mettere la propria faccia dietro scelte precise, scelte che possono a volte anche non trovare il consenso generale, ma devono avere la misura, il coraggio di una generazione politica, di una classe dirigente politica che sa guardare lontano, che sa fissare asticciole sempre più alte, obiettivi sempre più alti e ambiziosi da raggiungere, e non ha il coraggio di mettere la propria faccia, le proprie idee, la propria azione politica al servizio di quella visione. Io non credo che la politica del laissez-faire, dal lasciare andare, del deresponsabilizzarsi, dal lasciare tutto all'iniziativa individuale sia la risposta adatta per il futuro dei nostri giovani, delle future generazioni, o per il futuro delle nostre comunità. Pensiamo, per esempio, alle comunità dell'interno, alle zone rurali, a quelle zone che sono in situazioni di emarginazione. Io credo che il tempo sia per i dieci minuti, mi conferma, Presidente?... posso proseguire?
PRESIDENTE. Sì.
PORCU (P.D.). Allora, cosa succede lì dove l'Io non ha possibilità di affermarsi, dove l'iniziativa individuale non c'è, come interviene la Regione a creare opportunità anche in quelle zone, le zone che poi sono il cuore, sono l'identità di una terra, quel cuore pulsante che se smette di battere fa morire l'intera nostra Regione. Allora, io ho l'impressione che questa mancanza e carenza di programmazione, Assessore, sia soltanto e solamente e volutamente una politica delle mani libere che declina ogni assunzione di responsabilità; alla fine di questa legislatura, che io spero sia breve, sia il più breve possibile per il bene della Sardegna, voi potrete dire: ma io ho detto esattamente quello che ho promesso! Ho detto esattamente che non avevo idee, che la mia grande idea era non avere idee, e in questo trovo, se non altro, coerenza nel suo intervento, che si richiama in maniera così precisa alle dichiarazioni programmatiche fatte in quest'Aula dal presidente Cappellacci, l'idea di non avere idee, l'ideologia delle non idee, la grande idea delle non idee per non rendere conto ai cittadini, ma lei dovrebbe sapere che nelle politiche più moderne, anche quelle che ci richiede l'Unione europea, c'è la politica della trasparenza, della countability, cioè del rendere conto delle proprie azioni politiche, di ogni linea progettuale, di ogni euro speso, il rapporto di obiettivi precisi che tutti dobbiamo poter essere in grado di misurare; voi vi chiamate fuori! Voi non volete rendere conto a nessuno della vostra azione politica! Magari soltanto e unicamente ai vostri grandi elettori che, in qualche modo, hanno contribuito a favorire il vostro successo politico. Vado nella seconda parte dell'intervento, Assessore, e mi scusi, mi scuso anche con l'Aula se mi accaloro, perché credo che la materia di oggi, quella di cui stiamo dibattendo, non sia materia di poco conto, perché anche alcuni colleghi in quest'aula che si affannano a volte a puntare il dito, a chiamare responsabilità comuni, magari perché ci sforziamo di fare proposte a modo nostro, certamente, non nei modi in cui vorrebbe qualcun altro. Anche i fustigatori di costumi che sono in quest'aula dovrebbero spendere una parola per questa mancata assunzione di responsabilità che traspare da questo documento. E io vorrei toccare brevemente alcuni contenuti, Assessore, che mancano, mancano sinceramente, io spero anche che vogliate porre rimedio. Io credo che oggi parlando, per esempio, di riforma della Regione, saltare a piè pari il tema dell'etica e delle regole della politica, del conflitto di interesse, degli obblighi di trasparenza dell'attività dei consiglieri regionali, degli Assessori e del Presidente della Regione, insomma, quei contenuti che eravamo riusciti a fissare in una legge statutaria che io credo non una parte politica, ma questo intero Consiglio dovrebbe avere il coraggio di riproporre, ecco, quei riferimenti alle regole, anche alle regole nostre di trasparenza e di convivenza, di far sì che un potere non possa sovrapporsi all'altro e che chi oggi è in una situazione di vantaggio, anche nell'accedere a una carica pubblica, possa cedere quella posizione di vantaggio o possa metterla in discussione. Tutto questo non c'è e io spero che sia solo un caso, ma dico spero.
Non si parla certamente, o si parla in maniera insufficiente, del rapporto con lo Stato. Noi crediamo, Assessore, e saremo con lei - glielo rinnovo questo invito -, saremo accanto a una Regione che rivendica pienamente la possibilità di spendere le risorse del nuovo accordo sulle entrate, che ha l'ambizione di sollevare il tetto del patto di stabilità che vincola il deficit nazionale, ma abbia il coraggio di farlo con proposte concrete, spiegando che oggi la Sardegna è in una situazione straordinaria, andando a spiegare al Governo che i soldi che spenderemo (800 milioni, 1.000 milioni, 1.200 milioni di euro) sono spesi bene, possono essere spesi bene per la crescita economica e sociale della Sardegna. Certamente, Assessore, questo documento non ci aiuta a rivendicare quelle risorse perché è un documento debole, che non spiega che cosa andremo a fare e che cosa vogliamo fare se anche avessimo la piena disponibilità di quelle risorse. Non si parla, Assessore - e me ne dispiace assai ed io spero che almeno su questo punto lei voglia accogliere quanto contenuto nella nostra risoluzione -, non si parla di servitù militari; quel carico anomalo che oggi vede - e spero che su questo punto anche alcuni colleghi che si dicono e si dichiarano autonomisti, addirittura indipendentisti, possano magari far valere la loro voce -, non c'è una parola di rivendicazione per quel 60 per cento di demanio militare, 60 per cento del totale delle servitù militari italiane che ricade in territorio sardo, bloccando, vincolando le nostre comunità, impedendo in zone come Teulada, come Capo Frasca, come Salto di Quirra, che si possa mettere in campo un modello di sviluppo alternativo. Io credo che questa rivendicazione sia una rivendicazione dei sardi e non sia una rivendicazione di una parte, sia una rivendicazione dei sardi che veramente vogliono rinascere e vogliono prendere in mano il proprio futuro innanzitutto chiedendo e rivendicando di poter utilizzare in prima persona le proprie risorse, per esempio quelle paesaggistiche e di una natura che non ha certamente eguali in altre parti del mondo.
Noi chiediamo che - e questo mi rendo conto che è un tema politico - nelle politiche dell'istruzione o nelle politiche sanitarie si stia molto attenti a mettere al centro i diritti della persona e non si alieni, o non si riduca, o non si minimizzi un sistema che per noi deve rimanere pubblico perché il pubblico ci garantisce che veramente l'obiettivo è il diritto soggettivo alla migliore educazione possibile e il diritto soggettivo alla migliore assistenza possibile. Questo non vuol dire che questi sistemi non vadano regolati, che non vadano ottimizzati, che le spese non vadano riportate sotto controllo. Sistema pubblico, ma dico servizio pubblico, non vuol dire che noi non dobbiamo, anche in un servizio che rimane imperniato proprio sull'ente pubblico, utilizzare al meglio ogni euro che i cittadini in definitiva ci consegnano attraverso il sistema di tassazione. Vediamo una difesa modesta del nostro territorio e del nostro paesaggio - ce ne siamo ovviamente accorti anche col piano cemento - e vediamo sinceramente una posizione marginale, un accento marginale su quella che deve essere la centralità del lavoro, cioè il fatto che la politica regionale debba assumere il lavoro come valore fondamentale e come la priorità per la realizzazione di interventi che devono favorire una piena e migliore occupazione, certamente attraverso forme di intervento pubblico che non solo devono gestire la crisi economica, ma devono essere capaci di accompagnare ogni individuo, ogni soggetto anche in quei periodi in cui si trova a transitare da un lavoro all'altro, ma anche quando si trova all'interno del sistema del lavoro per far sì che l'occupabilità e le prospettive di questo individuo, anche di inserirsi e di rimanere inserito all'interno del mondo del lavoro, possono rimanere sempre estremamente elevate. Io credo che avremmo dovuto parlare di più di sostegno attivo al reddito contro la povertà e in definitiva di quelle misure che possono garantire una maggiore e più piena cittadinanza a ogni cittadino della Sardegna. Avremo dovuto certamente parlare di più anche di quello che accade in queste settimane, dove il sistema economico e sociale ci chiede, anche attraverso...
Colleghi, capisco e chiedo ancora una --- di attenzione, sto per completare il mio intervento, e credo che lo faccio anche in un contesto...
PRESIDENTE. Scusate, ha ragione l'onorevole Porcu. Per cortesia.
PORCU (P.D.). ...e credo di farlo anche un contesto che forse avrebbe meritato proprio su questo documento un miglior approfondimento. Così come credo che quando parliamo dei settori produttivi avremmo dovuto essere certamente più specifici nell'indicare su quali settori intendiamo portare la nostra attenzione. E' facile parlare di incentivi, ma gli incentivi non sono infiniti e non possono coprire tutti i settori industriali e dobbiamo chiarire, avremmo dovuto chiarire su quali settori puntiamo, sul turismo, sulle energie rinnovabili, sull'industria culturale, sulla difesa del nostro sistema industriale, ma attraverso misure precise che certamente non si possono limitare a provvedimenti meramente assistenziali o provvedimenti tampone. Avremmo dovuto parlare di come promuovere in maniera più efficace anche i prodotti tipici della Sardegna, non solo quelli artigianali, ma certo anche quelli derivanti dalla nostra tradizione agropastorale. Avremmo dovuto anche parlare della nostra ambizione a un grande piano di rinascita, delle reti di energia come possibilità di creare uno sviluppo più duraturo. Ecco, tutto questo manca. E' un piano regionale di sviluppo carente, noi riteniamo volutamente carente, che vuole lasciare le mani libere. E' un piano di sviluppo su cui noi voteremo contro, sempre con l'auspicio di dare un contributo sia nel corso del dibattito, sia nel corso di altri momenti di questa legislatura, per far sì che questi mesi e questi anni non siano soltanto un tempo da dimenticare ma anche un tempo che sappia dare risposte ai bisogni del popolo sardo.
PRESIDENTE. Rammento all'Aula che la risoluzione di maggioranza è stata data per illustrata dal Capogruppo del P.d.L.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il piano di sviluppo. Sviluppo di che cosa e quale sviluppo? Sviluppo sostenibile? Che cosa sostiene questo piano di sviluppo? Io sarò forse orientato a predicare un piano non di sviluppo o di crescita, ma forse un piano di decrescita, decrescita nel senso che lo sviluppo non implica automaticamente progresso. Anche se il programma di sviluppo nasce dall'io, avrei preferito Dio, questo piano di sviluppo è una vera trappola epistemologica perché non tiene in considerazione ciò di cui il popolo ha bisogno. Il piano di sviluppo deve mirare a dei settori ben precisi, deve tenere in considerazione l'aspetto della pluridisciplinarietà tra i vari campi che possono dare uno slancio alla nostra isola. Quali sono questi campi? Il patrimonio culturale, il turismo ecologico, la green economy, l'innovazione, la ricerca e la sicurezza alimentare, perché si tratta di cibo qui. Il Piano di sviluppo non passa attraverso la competitività o attraverso le imprese, ma passa attraverso la cooperazione, il confronto, il dialogo, il consenso se c'è. Il Piano di sviluppo deve passare attraverso la concertazione e il coinvolgimento della polis nella sua dimensione umanistica e umanizzante, ridurre la povertà...
PRESIDENTE. Onorevole Ben Amara, il tempo a sua disposizione è terminato. Avete dieci minuti complessivi, quindi se qualcuno del suo Gruppo desidera intervenire per gli altri otto minuti è libero di farlo.
(Interruzione del consigliere Ben Amara)
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Ben Amara, lei ha dichiarato che parlava per due minuti e due minuti sono stati. Se chiede altri minuti glieli diamo, non ci sono problemi.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Un altro minuto.
PRESIDENTE. Un altro minuto, perfetto.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo dicendo quando il sistema politico cade in tribunale, ormai ne abbiamo diretta esperienza, non sarà seguito da un sistema migliore. Quando il potere inciampa nelle sue stesse regole non tarderà a risollevarsi più arrogante di prima e l'antipolitica ci avrà regalato nuova cattiva politica.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signor Presidente, io credo che non utilizzerò i dieci minuti stabiliti per il commento alle risoluzioni, ma credo che a nome del mio Gruppo debba anche una spiegazione ai colleghi del perché il Gruppo dell'UDC ha espresso un voto di astensione in Commissione sulla valutazione del Piano regionale di sviluppo e del perché oggi è sottoscrittore della risoluzione di sostegno del Piano regionale di sviluppo. Devo dire che nella formulazione di questo parere, nella valutazione fatta dal Gruppo dell'UDC non si è non tenuto conto della replica in sede di discussione della manovra finanziaria fatta dall'Assessore alla programmazione. Una replica che per certi versi ha carpito la fiducia del Gruppo e quindi, come dire, si rinnova un atto di fiducia che consegniamo nelle mani dell'Assessore alla programmazione che ben ha spiegato gli intendimenti, mi permetta Assessore, non sempre individuabili dalla lettura del Piano regionale di sviluppo, ma, diciamo, che apriamo e confermiamo, non apriamo, confermiamo una linea di credito nei suoi confronti e sulle intenzioni da lei esposte e dalle spiegazione corrette date in Aula sugli obiettivi che intende raggiungere attraverso la formulazione del Programma regionale di sviluppo. Perché noi abbiamo - e non mi addentro perché le spiegazioni sono state date ampiamente in Commissione - abbiamo avuto qualche titubanza, non contrarietà, al Programma regionale di sviluppo. Perché nella lettura stessa della legge numero 11, la legge di contabilità, è ben articolato, e ricordo anche la discussione fatta in quest'Aula in sede di approvazione della nuova legge di contabilità, lo svolgersi del Piano regionale di sviluppo, quindi determina le strategie e gli obiettivi generali e specifici che nel periodo dell'intera legislatura la Regione intende perseguire e questo credo che ci sia una risposta di indirizzo nello stesso programma presentato; effettua una stima delle risorse disponibili individuando le fonti di copertura per l'attuazione delle azioni previste, questo forse non è stato possibile concretamente e compiutamente in questa fase, ma sarà, presumo, meglio articolato nei futuri atti di programmazione; stabilisce e riguarda l'esigenza di inquadrare in termini attuativi le politiche regionali, le funzioni obiettivo e qui ritroviamo invece parzialmente la risposta al punto c) dell'articolo 2; individua le eventuale modifica, pardon, su cui trova riscontro nel bilancio regionale l'azione strategica dell'Amministrazione regionale; individua le eventuali modifiche e integrazioni alla normativa vigente, nonché di ulteriori provvedimenti legislativi e così via. Io credo che noi tutti siamo coscienti che sono questi i primi passi, indubbiamente i primi passi non solo della legislatura, ma di una corretta interpretazione della legge numero 11 del 2006 e quindi stiamo segnando in qualche modo il futuro stesso di questa legge nell'interpretazione corretta e come deve essere attuata per una migliore comprensione e progettazione delle sviluppo in Sardegna e su questo noi apriamo completamente alla proposta della Giunta.
Rimane ovviamente, essendo una linea di credito, l'auspicio che si possa effettivamente attuare quanto previsto dall'articolo 2 con gli atti successivi di programmazione. Per questo motivo, per questi motivi, ribadisco, hanno in primis la chiara, concreta, appassionata spiegazione da parte dell'assessore La Spisa, degli intendimenti suoi e quindi credo della Giunta che ha saputo e potrà meglio interpretare anche nel prossimo futuro gli intendimenti dell'intera maggioranza e, perché no, dell'intero Consiglio facendo proprie anche le eventuali indicazioni che perverranno dai banchi della minoranza con la propria risoluzione, sulla quale credo vada aperto un momento di riflessione e di valutazione che nei mesi futuri potrebbe anche qui, perché no, trovare risposta negli atti conseguenti che la Giunta e l'esecutivo porrà in essere per recepire le indicazioni della stessa minoranza. Per questi motivi noi votiamo favorevolmente al Piano regionale di sviluppo, votiamo favorevolmente la risoluzione proposta dalla maggioranza. In questo periodo tra Commissione e valutazioni che sono state fatte in Aula, siamo stati attenti alle spiegazioni, agli impegni assunti dalla Giunta in quest'Aula nei confronti del Consiglio regionale e credo che tutto ciò meriti il nostro sostegno e la nostra approvazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signor Presidente facente funzioni, anch'io utilizzerò meno di dieci minuti, ma ritengo doveroso chiarire anch'io il fatto che in Commissione mi sono astenuto, si è astenuto il nostro Gruppo sul Piano regionale di sviluppo al pari dell'UDC e oggi abbiamo deciso, per un atto di fiducia, di sostenere la mozione della maggioranza. Io partirò dall'intervento fatto ieri, anche se molto rapidamente, per alcune puntualizzazioni. La prima è che io ieri, naturalmente, sono intervenuto come Capogruppo, parlavo a nome del Gruppo e quindi il votare a favore del Piano regionale di sviluppo non significa votare a favore della finanziaria. Voteremo a favore della finanziaria qualora quegli emendamenti che per noi sono assolutamente rappresentativi e caratterizzanti per il nostro Gruppo che rappresenta, ripeto, più partiti autonomistici, non indipendentisti, ma autonomistici, che hanno nella tutela delle autonomie locali o funzionali una particolare attenzione e quindi ciò si valuterà, mi fa piacere che già oggi in Commissione sia stato accolto. C'era già stata una volontà di massima da parte della Giunta nella prima discussione ma non si era approvato, ci sia stata una volontà e quindi un parere favorevole della Giunta per quanto attiene il patto di stabilità che è uno dei due grandi pilastri sui quali questa manovra... devo dire che il Piano regionale di sviluppo io tendo sempre a distinguerlo in due parti: le prime 35 pagine che hanno una forte motivazione e anche delle idee abbastanza ben definite anche per quanto riguarda il federalismo interno, anche per quanto riguarda la responsabilizzazione degli enti locali, anche per quanto riguarda le politiche per esempio in materia di educazione, di ricerche di Università; e le restanti pagine, le 254 pagine dalla 35 alla 254 dove invece c'è un po' di confusione, meno chiarezza, sembrano una serie di concetti che anche è difficile riportare ad unità soprattutto per quanto riguarda due materie importanti e le ribadisco, l'ho già detto ieri e rimangono per noi significative, per questo accolgo la disponibilità della quale ha parlato l'onorevole Capelli e della quale mi pare che l'assessore La Spisa abbia in qualche maniera dato la disponibilità ad accogliere indicazioni, poi vedere un po' la Giunta in quale atti li trasformerà, se in atti amministrativi concreti oppure nei successivi documenti DAPEF dei prossimi anni. Mi rivolgo in maniera particolare ai progetti presentati in materia di turismo, quindi in riferimento e richiamo al Piano strategico che era uno dei punti del programma di governo del quale peraltro non c'è traccia in questo documento. Per quanto riguarda la mobilità innovativa che punta a trasformare l'insularità da punto di debolezza in un vero punto di forza, mi riferisco alla mobilità innovativa, ne abbiamo accennato ieri, le metrò del mare sino a un eliporto per ogni comune, il trasferimento veloce che consente di ripensare i servizi nella nostra Regione, i servizi territoriali da quelli sanitari a quelli scolastici qualora ci fossero questi strumenti o si pensassero questi strumenti, sino a ciò che dicevo a proposito del fatto che il centro regionale di programmazione, l'Assessorato alla programmazione, la Presidenza si debba dotare di strumenti moderni di pianificazione attraverso il ricorso alla pianificazione strategica e quindi a quelle scelte che non possono essere di una maggioranza o di un quinquennio ma devono essere le scelte strategiche che attraverso una metodologia partecipativa possano essere le scelte condivise da tutti e che quindi non cambiano di quinquennio in quinquennio. Così come le politiche sugli enti locali. Dicevo, un pilastro fondamentale è stato posto almeno in Commissione che è quello del patto di stabilità, resta da discutere e valuteremo gli impegni che si prenderanno per quanto riguarda invece il problema del fondo unico e quindi se la volontà della Regione per quest'anno e per gli anni futuri sarà ancora quella di mantenersi delle riserve, per esempio abbiamo parlato del fondo di interesse esclusivo degli enti locali per le opere pubbliche in capo all'Assessorato dei lavori pubblici, oppure se ci sarà la volontà netta, chiara, precisa, di trasferire tutto ciò che riguarda gli enti locali in un unico fondo in cui gli enti locali saranno responsabili delle proprie scelte senza che ci sia la Regione a dire: "sì a te ti concedo il finanziamento per il cimitero o a te per un'altra opera." Dobbiamo trasferire tutto, se questa sarà la tendenza, il nostro voto favorevole e quindi l'accoglimento di alcuni emendamenti in questo senso presentati ci sarà anche per la finanziaria. In caso contrario evidentemente il nostro voto favorevole si limiterà al DAPEF. Volevo poi soltanto dire che sono rimasto un po' sorpreso dagli interventi che hanno seguito il mio intervento di ieri, fatti da componenti, da Capigruppo di maggioranza anche perché contraddittori fra loro, in uno si diceva che facevo soltanto critiche e non proposte, però in quelli successivi mi si diceva che le proposte erano forse eccessivamente complesse quali quella di ipotizzare una valenza di seconda camera, per esempio, lo diceva il consigliere Vargiu per il Consiglio delle autonomie, qualcuno mi diceva che invece si ricercavano soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Io credo che come abbiamo dimostrato anche in altre occasioni i problemi, le tematiche che ci riguardano le affrontiamo studiandole, le poniamo all'attenzione del Consiglio, crediamo per dignità del nostro Gruppo avendo partecipato a una coalizione, di avere il diritto come tutti gli altri partiti e come tutte le altre coalizioni a poter sentire un po' nostri gli strumenti di bilancio. Non è stato possibile nel Piano regionale di sviluppo, speriamo di poter incidere in maniera significativa sulla finanziaria regionale.
PRESIDENTE. Io non ho altri iscritti a parlare. Vorrei pregare i gruppi o i pezzi di gruppo che non hanno ancora preso la parola di iscriversi perché se no non riusciamo...
E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io concordo su una cosa che è contenuta nella premessa del Programma regionale di sviluppo, che questo strumento è lo strumento principale di programmazione finanziaria ed economica regionale e prendiamo atto che questo è, come dire, il vostro battesimo, è la prima volta che questa maggioranza presenta questo strumento nella formula così come prevista dalla norma. Però poi non ci perdiamo all'interno di questo Programma regionale di sviluppo perché è vero che voi sottolineate con una certa enfasi quasi, il fatto che i primi due strumenti di pianificazione economica li avete quasi subiti, e con questo voi dite: "ora, lo schema che vi presentiamo pur condizionato da fattori esterni contingenti è più propriamente riconducibile al nuovo indirizzo politico."
Quindi, a voi, a voi che lo avete rielaborato. E' legittimo, anzi doveroso domandare pertanto quali siano le novità, e così siamo andati avanti nell'analisi di questo strumento e le novità non le abbiamo però ahimè trovate, e credo che così come ho già anticipato, i tre punti che voi mettete all'attenzione del Consiglio che sono l'intrapresa, la cultura e l'ambiente, poi alla fine riscontrano difficoltà concrete in quello che dovrebbe essere la loro attuazione. Nell'intrapresa voi fate riferimento alla forma di una particolare cultura del lavoro, di un lavoro che non c'è, che non c'è né nel lavoro di tipo imprenditoriale né in quello subordinato e soprattutto non c'è per tutti coloro che il lavoro non ce l'hanno. Per quanto riguarda la cultura e l'ambiente che voi ponete al centro del vostro progetto, poi riscontriamo una totale disattenzione su quelli che dovrebbero essere strumenti che pongono realmente al centro della vostra azione questi punti che sono punti irrinunciabili soprattutto per un popolo e una nazione che rivendica anche all'interno di quest'aula con forza un ruolo che non può che avere nella difesa dei valori identitari, lingua, cultura, tradizioni e soprattutto l'ambiente e quindi il valore ambientale, una priorità assoluta. Allora io credo che su queste cose vada chiarito un aspetto che poniamo anche noi in evidenza, che alla difficoltà del momento in cui questo argomento viene dibattuto ed è la drammaticità del momento che voi evidenziate e sottolineate per quanto riguarda l'economia isolana e non solo, direi italiana e mondiale. Ma questo programma non è idoneo ad affrontare il momento drammatico che un po' tutti riconosciamo e sottolineiamo perché se penso alle risposte che questo strumento dovrebbe dare per esempio al lavoro, al lavoro sul quale noi avanziamo una proposta nella relazione, nel programma di opposizione che abbiamo posto all'attenzione di questa Aula o al problema della casa al quale avete pensato di dare una risposta con quello strumento beffa del Piano casa o al discorso della scuola che ogni tanto emerge in quest'aula, la scuola e l'università, ma che risposta dà questo strumento ai precari e a coloro che dalla scuola vengono espulsi! Oppure alla povertà, la povertà estrema che è sempre più crescente e sempre più incalzante nei confronti soprattutto delle realtà locali che non sono in grado di dare risposte. Ancora, lo statuto del quale noi non comprendiamo qual è la vostra filosofia, la vostra proposta, il vostro progetto, e l'ambiente sul quale io insisterei nel porre all'attenzione anche da parte vostra l'esigenza di un progetto di rinaturalizzazione del nostro territorio che vuol dire soprattutto pensare alla terra, all'acqua, all'aria di questa Sardegna, alla rinaturalizzazione della fascia costiera, dei siti industriali, dei siti minerari. Ed è per questo che voglio sottolineare all'interno di questa risoluzione che vi abbiamo posto cercando di attirare la vostra attenzione su quelli che sono i problemi del lavoro come intrapresa, la centralità del lavoro nell'azione di questo Consiglio e di questo Governo regionale, ed è riguardo soprattutto a quelle che noi chiamiamo finalità-obiettivo, le finalità del progetto, e per noi incrementare la capacità di gestione delle crisi economiche e territoriali da parte delle istituzioni pubbliche attraverso la creazione e sperimentazione…
…e partecipativi e concludo…
PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Sechi, il suo gruppo ha ancora due minuti e mezzo, li utilizza tutti lei, o li utilizza qualche collega? Per saperlo! Benissimo, grazie.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo l'intervento, perché poi alla fine a spezzettare diventa complicato esprimere dei concetti. E quindi dicevo gli obiettivi del progetto che noi poniamo all'attenzione di quest'Aula sono la costruzione di un sistema di intercettori dei fattori di crisi e delle prospettive di sviluppo in ambito mediterraneo e della Sardegna in particolare. È fondamentale conoscere, sapere, individuare, la sperimentazione di modelli di anticipazione dei fenomeni di crisi, e questo vuol dire che dobbiamo essere un minimo lungimiranti, guardare a quello che accadrà, o ipotizziamo possa accadere tra 10 anni. Nessuno è maestro indovino, però dobbiamo fare lo sforzo di capire che cosa succederà più in là per mettere in atto e in cammino iniziative e provvedimenti che possano dare risposte concrete e reali. La sperimentazione, anche su scala locale, nei luoghi ove insistono i fenomeni più consistenti di desertificazione produttiva, di modelli di bonifica, formazione, riconversione produttiva, coerenti con le vocazioni produttive originarie del territorio e dei territori in particolare. La complessità dell'intervento impone una partnership altamente qualificata, che comprenda gli attori istituzionali, sociali ed economici della conoscenza e della finanza, strutture tecniche di alto profilo per il supporto all'elaborazione, alla gestione, alla valutazione delle linee d'azione da ricercarsi in ambito mediterraneo, europeo ed extraeuropeo. Con le regioni d'Italia, della Francia, del Spagna, della Grecia, di Malta, della Tunisia, del Marocco, e di tutti coloro che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo, il 2010 sarà nel Mediterraneo area di libero scambio, noi siamo il centro del Mediterraneo, e dobbiamo pensare di recitare un ruolo da protagonisti all'interno di un'area che può dare veramente risposte, se opportunamente valorizzate, utilizzate e sfruttate in risposta a quelli che sono i problemi drammatici del momento che vive questa Sardegna, e la drammaticità che è conseguente alla forte crisi economica e internazionale, che ha travolto i più deboli, e tra i più deboli si trova esattamente il nostro popolo e il nostro territorio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, sulle modalità di voto. Voto elettronico palese.
PRESIDENTE. E' così per Regolamento, onorevole Diana.
Io non ho altri iscritti a parlare, per cui passiamo alle dichiarazioni di voto. Volevo comunicare all'Aula che l'onorevole Marco Meloni, che era in congedo, è rientrato.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, ritengo giusto e anche mio dovere brevissimamente intervenire, per confermare che l'intendimento della Giunta è stato quello di proporre un Programma regionale di sviluppo che avesse molto chiari gli obiettivi fondamentali, e che nell'elaborazione delle parti più dettagliatamente indirizzate a descrivere quali sono le misure e anche le risorse finanziarie ha tenuto conto di un dato di fatto, che vorrei richiamare, cioè che la programmazione è davvero un sistema di atti complesso, che non si esaurisce nel Programma regionale di sviluppo, che è proprio un atto di programma appunto generale, e che poi dopo richiede tutta una serie, dopo ma anche contemporaneamente, nello stesso momento in cui viene presentato, esaminato, e approvato il programma regionale di sviluppo, si intreccia poi con successivi atti di programmazione che poi devono rientrare in un sistema di programmazione unitaria, su cui si sta continuamente lavorando, non soltanto in questi mesi, è uno sforzo che la Regione da anni sta portando avanti, e che si materializza in programmi che utilizzano fondi regionali, fondi statali, fondi di provenienza comunitaria, e che cerca in qualche modo di collegare in una strategia unitaria. Sapete bene quanto gli interventi previsti negli atti di programmazione che utilizzano i fondi FAS si intrecciano e si possono rendere in qualche modo compatibili o complementari con le risorse finanziarie previste e destinate nei diversi assi, nelle diverse linee di attività, dal Fondo europeo di sviluppo regionale, e dal Fondo sociale europeo, dal Piano rurale di sviluppo, che utilizza il …, cioè tutto un insieme di strumenti finanziari e di atti di programmazione che si debbono in qualche modo coordinare. Sarebbe ingeneroso dire che questo programma regionale di sviluppo non contiene i dettagli, se non si considerasse che si interseca, individuando gli obiettivi generali, e poi dopo si materializza attraverso atti di programmazione molto più specifici che stiamo già attuando, già nella legge finanziaria abbiamo visto che alcune misure per esempio del programma operativo … vengono già utilizzate risorse per finalità ad esempio proprio indirizzate ad affrontare la crisi e l'esigenza di sostenere il lavoro in Sardegna, o le difficoltà che incontrano le piccole e medie imprese. Quindi bisogna vedere tutto questo in un quadro coordinato e in una ripresa di fiducia nella programmazione. Noi abbiamo verificato, girando sul territorio, che c'è molta sfiducia nei confronti della programmazione, molti non credono più che la programmazione serva. Noi crediamo che la programmazione serva, onorevole Porcu, non vogliamo dire assolutamente che sia inutile, diciamo semplicemente che il PRS indica obiettivi generali, e che altri atti di programmazione dettagliano le scelte, e che ulteriori atti potranno quindi anche migliorare quanto noi prevediamo. Alcuni suggerimenti contenuti nella risoluzione, che ho letto velocemente nel corso della illustrazione, alcuni punti possono essere ripresi e anche fatti propri da atti di programmazione successivi all'approvazione di questo Programma regionale di sviluppo, altri evidentemente sono caratterizzanti di un'impostazione politica che non coincide assolutamente con quella dell'attuale maggioranza. Potrei dire che sulle servitù militari abbiamo sicuramente posizioni diverse, su alcune misure riguardanti le politiche per il lavoro ci sono scelte diverse, anche se condividiamo totalmente la preoccupazione che viviamo tutti quotidianamente, cioè che questa crisi economica è innanzitutto crisi del lavoro, è innanzitutto crisi dell'occupazione, e che su questo vogliamo stare in un fronte comune di tutte le forze politiche per far fronte alla situazione attuale. Quindi l'impegno è che non potendosi emendare il programma, anche per come la legge-regolamento disciplinano questa materia, la Giunta si impegna comunque ad accogliere alcune parti, anche contenute nella risoluzione dell'opposizione, per essere poi rimesse al confronto e inserite in parti importanti di altri atti di programmazione.
PRESIDENTE. Sì, Assessore, devo chiederle di esprimere un parere formale sull'una e sull'altra risoluzione.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ovviamente il parere è favorevole per la risoluzione numero 2, che accoglie integralmente il contenuto del Programma regionale di sviluppo proposto dalla Giunta. Sulla risoluzione numero 1, in quanto tale, contenendo alcune parti che sono assolutamente incompatibili con le scelte della maggioranza e del Governo, non possono certamente esprimere un fare un parere favorevole, quindi il parere è complessivamente negativo perché formalmente non può che essere così, ma con l'impegno di cogliere alcune parti, perché possano integrare successivamente atti di programmazione, o la verifica dello stesso PRS nel prossimo DAPEF.
PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Allora mettiamo in votazione la risoluzione numero 2, si procede con il voto elettronico palese… è aperta la votazione…
Ah, chiedo scusa, onorevole Bruno.
Chiedo scusa non l'avevo vista, la votazione è sospesa. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sull'ordine dei lavori, vorrei chiedere i motivi per cui si mette in votazione prima la Risoluzione numero 2.
PRESIDENTE. Perché è quella che è stata accettata dalla Giunta, onorevole Bruno, è per Regolamento che procediamo così.
PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione.
(Interruzione)
Io ho chiesto se ci fossero dichiarazioni di voto, lei non ha chiesto la parola onorevole Porcu. Si è scritto adesso onorevole Porcu! Abbia pazienza!
Avevo già aperto la votazione onorevole Porcu, abbia pazienza!
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, della Risoluzione numero 2.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu e Floris Mario hanno votato a favore e che i consiglieri Bruno, Caria, Diana Giampaolo e Lotto hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 62
maggioranza 32
favorevoli 46
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati i seguenti emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Disposizioni di carattere istituzionale
e finanziario
1. Alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2009, stimato in complessivi euro 1.800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a pareggio delle precedenti manovre finanziarie, si provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2010 delle predette autorizzazioni:
a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);
b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);
c) euro 568.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005);
d) euro 389.724.782,70 ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 3 dicembre 2004, n. 9 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004), alla legge regionale 9 giugno 1999, n. 24 (Istituzione dell'Ente foreste), variazioni di bilancio e disposizioni varie);
e) euro 176.516.217,30 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (legge finanziaria 2004).
2. La contrazione dei mutui di cui al comma 1 è effettuata, sulla base delle esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e a un tasso di riferimento non superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti; i relativi oneri sono valutati in euro 117.093.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2040 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).
3. Nelle tabelle A e B sono indicate le voci da iscrivere nei fondi speciali per il finanziamento di provvedimenti che si prevede possano essere approvati nel corso dell'esercizio 2010; i relativi stanziamenti sono determinati come segue:
a) UPB S08.01.002
Fondo speciale per spese correnti
fondi regionali (cap. SC08.0024)
2010 euro 108.315.000
2011 euro 81.145.000
2012 euro 81.145.000
2013 euro 81.145.000
b) UPB S08.01.003
Fondo speciale per spese in conto capitale
fondi regionali (cap. SC08.0034)
2010 euro 20.000.000
2011 euro 20.000.000
2012 euro 20.000.000
2013 euro 20.000.000
4. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria. la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e) della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), sono determinate per gli anni 2010-2013 nella misura indicata nell'allegata tabella C.
5. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006, , sono determinate, per gli anni 2010-2013, nella misura indicata nell'allegata tabella D.
6. Per le finalità di cui alla legge regionale n. 1 del 2009, articolo 1, comma 15 è stanziata una spesa valutata in annui euro 800.000 (UPB S01.05.001) e per le finalità di cui all'articolo 4, comma 12, della stessa legge una spesa valutata per l'anno 2010 in euro 4.000.000 (UPB S06.03.024).
7. Ai fini di quanto disposto dall'articolo 62, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), l'ammontare massimo delle risorse da destinare alla contrattazione collettiva relativa al personale dell'Amministrazione, degli enti e delle agenzie regionali, per il triennio economico 2010-2012, è determinato in euro 32.480.000, con il limite di spesa a regime di euro 16.482.000 (UPB S01.02.003).
8. Lo stanziamento di cui al capitolo SC01.0133 (UPB S01.02.001) è determinato nella misura non inferiore al 30 per cento dell'importo complessivo di cui ai capitoli SC01.0129 e SC01.0131 della medesima UPB.
9. Gli enti soggetti all'applicazione della legge regionale n. 31 del 1998, i cui oneri di funzionamento gravano su risorse proprie, provvedono a quantificare le risorse da destinare alla contrattazione collettiva attenendosi ai criteri e ai parametri, anche metodologici, utilizzati per il personale dell'Amministrazione regionale.
10. Il comma 16 dell'articolo 8 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), è abrogato.
11. Il comma 25 dell'articolo 5 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è abrogato.
12. È autorizzato il ricorso al contratto di locazione finanziaria (leasing immobiliare) previsto dall'articolo 160 bis del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), per la realizzazione di interventi di infrastrutture pubbliche aventi rilevanza strategica su scala regionale; per tale finalità è autorizzata, nell'anno 2010, la spesa di euro 500.000 a valere sul fondo della programmazione negoziata (UPB S01.03.010).
13. Ai fini del rispetto del patto di stabilità interno per l'anno 2009, in deroga alle vigenti norme in materia di conservazione, le somme stanziate per spese correnti e di investimento, rilevanti ai fini del patto, correlate a entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, qualora non impegnate, possono essere trasferite all'esercizio successivo con pari reiscrizione di entrata. L'accertamento della posta di entrata correlata ai capitoli interessati è rideterminato, in sede di consuntivo, dalla Ragioneria generale.
14. Le somme residue, comprensive di interessi, rinvenienti da finanziamenti trasferiti dall'Amministrazione regionale nonché da finanziamenti dei cessati interventi straordinari per il Mezzogiorno, a favore dei consorzi industriali soppressi, ai sensi dell'articolo 7, comma 38, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), possono essere utilizzate per la realizzazione di opere urgenti e necessarie, anche accessorie, per il perseguimento delle finalità del consorzio medesimo. In alternativa, tali somme residue possono essere utilizzate per la copertura finanziaria della quota di cofinanziamento, a carico degli stessi consorzi, per la realizzazione degli interventi, in corso di attuazione e non ancora collaudati o da avviare. L'utilizzo di tali somme è subordinato alla preventiva autorizzazione rilasciata dall'Assessorato competente, sulla base di un piano di utilizzo predisposto dal consorzio industriale interessato.
15. Gli enti strumentali della Regione e le agenzie regionali sono soggetti ai controlli previsti dalla legge regionale 15 maggio 1995, n. 14 (Indirizzo, controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali). Sono abrogate tutte le disposizioni incompatibili con il presente comma. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di bilancio, di concerto con gli assessori competenti per materia, è approvata una revisione organica degli statuti degli enti di cui alla tabella A, in conformità alla presente disposizione.
16. Alla legge regionale n. 14 del 1995 sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo il comma 3 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"3 bis. La richiesta di elementi giustificativi può essere effettuata, per gli atti di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 3, anche dall'Assessore competente in materia di bilancio, con le modalità e nei termini previsti dal comma 3.";
b) la tabella A è modificata come segue:
TABELLA A
Presidenza
1) Osservatorio economico
2) Sardegna ricerche
Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio
3) Agenzia della Regione autonoma della Sardegna per le entrate
Difesa dell'ambiente
4) Ente foreste della Sardegna
5) Conservatoria delle Coste della Sardegna
6) Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Sardegna (ARPAS)
Agricoltura e riforma agro-pastorale
7) Agenzia regionale sarda per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura (ARGEA Sardegna)
8) Agenzia per la ricerca in agricoltura (AGRIS Sardegna)
9) LAORE Sardegna
Turismo, artigianato e commercio
10) Sardegna promozione
Lavori pubblici
11) Ente acque Sardegna (ENAS)
12) Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)
Lavoro
13) Agenzia regionale per il lavoro
Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport
14) Enti regionali per il diritto allo studio universitario (ERSU)
15) Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)
Igiene, sanità e assistenza sociale
16) Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS).
c) nella lettera f) del comma 1 dell'articolo 3 le parole "500 milioni di lire" sono sostituite con "500 mila euro";
d) nel comma 6 dell'articolo 4 la parola "raddoppiati" è sostituita con "pari a venti giorni lavorativi".
17. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge finalizzato alla semplificazione dei procedimenti amministrativi.
18. Al fine della definizione dell'ammontare e delle modalità di ripartizione e gestione del fondo unico di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 e in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione, la commissione, prevista dal comma 5 del medesimo articolo 10, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, elabora una proposta di riordino del regime dei rapporti finanziari tra regione ed enti locali, da sottoporre alla Giunta regionale. Nelle more della stessa proposta, l'ammontare del fondo unico per l'anno 2010 è determinato in euro 600.000.000 ed è assegnato ai comuni per la quota di euro 528.000.000 di cui il 3 per cento da destinare al finanziamento delle gestioni associate di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e di controllo di cui alla legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni), alle quali si applicano i requisiti e i criteri di riparto di cui alla medesima legge e alle province per la quota di euro 72.000.000 (UPB 01.06.001).
19. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 19, comma 4, della legge regionale n. 2 del 2007, confluisce nel fondo di cui al comma 18.
20. Il comma 31 della legge regionale n. 1 del 2009 è sostituito dal seguente:
"31. Le somme resesi disponibili sui capitoli di spesa relativi al finanziamento degli interventi inclusi nella programmazione comunitaria del periodo 2000-2006, a seguito della rendicontazione all'Unione europea di progetti coerenti, permangono nel conto dei residui del bilancio regionale per essere utilizzate entro il 30 settembre 2012, termine ultimo fissato dall'Unione europea, per finalità rispondenti agli obiettivi fissati dall'Asse prioritario di riferimento. L'Assessore competente in materia di bilancio provvede, con proprio decreto, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta del medesimo, di concerto con gli Assessori competenti, alle conseguenti e necessarie variazioni di bilancio.".
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 1 è soppresso. (86)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 2 è soppresso. (87)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 3 è soppresso. (88)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 4 è soppresso. (89)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 5 è soppresso. (90)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 6 è soppresso. (91)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 7 è soppresso. (92)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 8 è soppresso. (93)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 9 è soppresso. (94)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 10 è soppresso. (95)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 11 è soppresso. (96)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (51)
Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (79)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è soppresso. (97)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 13 è soppresso. (98)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 14 è soppresso. (99)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 15 è soppresso. (100)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 16 è soppresso. (101)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 17 è soppresso. (102)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 18 è soppresso. (103)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 19 è soppresso. (104)
Emendamento soppressivo parziale Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 20 è soppresso. (105)
Emendamento sostitutivo parziale Cuccu - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Uras.
Articolo 1
Nel comma 7, l'importo di "16.482.000", è sostituito da "19.182.000" con l'aggiunta della frase seguente:
"di cui euro 2.700.000 finalizzati all'adeguamento dell'assegno di funzione del Corpo forestale alla misura del 40 per cento dell'analoga indennità pensionabile vigente per il parigrado del Corpo Forestale dello Stato".
Copertura finanziaria:
FNOL parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 3 e 4 della Tabella A allegata alla legge: € 2.700.000. (44)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della:presenta legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge fina1izzato:
a) alla razionalizzazione e semplificazione della. normativa regionale mediante testi unici la cui predisposizione è assunta dalla Commissione consiliare competente in materia di affari costituzionali, con una maggioranza che rappresenti almeno due terzi dei Consiglieri regionali.
b) Alla definizione di un programma d'azione finalizzato alla riduzione e/o alla soppressione degli oneri amministrativi inutili secondo le indicazioni della vigente legislazione comunitaria;
c) Al. completamento della rete regionale degli SUAP e alla predisposizione delle norme di adeguamento degli stessi previste nell'articolo 1 della legge regionale 3/2008;
d) Alla individuazione di un sistema per monitorare l'applicabilità delle norme regionali in specie quelle di settore. (50)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della:presenta legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale un disegno di legge fina1izzato:
a) alla razionalizzazione e semplificazione della. normativa regionale mediante testi unici la cui predisposizione è assunta dalla Commissione consiliare competente in materia di affari costituzionali, con una maggioranza che rappresenti almeno due terzi dei Consiglieri regionali.
b) Alla definizione di un programma d'azione finalizzato alla riduzione e/o alla soppressione degli oneri amministrativi inutili secondo le indicazioni della vigente legislazione comunitaria;
c) Al. completamento della rete regionale degli SUAP e alla predisposizione delle norme di adeguamento degli stessi previste nell'articolo 1 della legge regionale 3/2008;
d) Alla individuazione di un sistema per monitorare l'applicabilità delle norme regionali in specie quelle di settore. (57)
Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Sabatini - Gian Valerio Sanna - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Il fondo unico di cui alla legge regionale 29 maggio 2007, n.2 (legge finanziaria 2007), articolo 10, comma 1, nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 ed in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione per l'anno 2010 è determinato in euro 708.800.000 ed è assegnato ai Comuni per la quota di 607.200.000 euro e alle Province per la quota di euro 82.800.000.
La quota di 18.800.000 pari al 3% del Fondo è destinata alle Unioni dei Comuni ai sensi della legge regionale 12/2005.
Al fine di fronteggiare la grave crisi economica le maggiori entrate a valere sul fondo unico possono prioritariamente essere destinate ai Comuni al finanziamento dei cantieri comunali, sussidi per le famiglie e soggetti bisognosi, per servizi sociali e infrastrutture locali. (54)
Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Il comma 12 è sostituito dal seguente comma:
Il fondo unico di cui alla legge regionale 29 maggio 2007, n.2 (legge finanziaria 2007), articolo 10, comma 1, nel rispetto delle finalità di cui al comma 2 del medesimo articolo 10 ed in conformità all'entrata in vigore del nuovo regime delle entrate tributarie della Regione per l'anno 2010 è determinato in euro 708.800.000 ed è assegnato ai Comuni per la quota di 607.200.000 euro e alle Province per la quota di euro 82.800.000.
La quota di 18.800.000 pari al 3% del Fondo è destinata alle Unioni dei Comuni ai sensi della legge regionale 12/2005.
Al fine di fronteggiare la grave crisi economica le maggiori entrate a valere sul fondo unico possono prioritariamente essere destinate ai Comuni al finanziamento dei cantieri comunali, sussidi per le famiglie e soggetti bisognosi, per servizi sociali e infrastrutture locali. (83)
Emendamento modificativo Floris Mario - Cuccureddu - Mulas.
Articolo 1
Dopo il comma 19 è inserito il seguente:
"19 bis. Il comma 44 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato".
Nella tabella B è inserita la seguente voce:
"2) Riordino rapporti finanziari tra Regione ed Enti locali
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
COPERTURA FINANZIARIA
in aumento
UPB S08.01.003 (FNOL - investimenti)
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
in diminuzione
UPB S06.03.020 (Interventi infrastrutturali nelle aree attrezzate)
anno 2010 euro 9.000.000
anno 2011 euro 6.000.000
anno 2012 euro 6.000.000
anno 2013 euro 6.000.000
mediante riduzione del capitolo SC06.0612. (6)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 5 sono inseriti i seguenti:
5 bis Le somme stanziate e non impegnate nell'esercizio 2009 a favore del fondo di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008 sono conservate in conto residui per essere utilizzate, per le medesime finalità, nell'esercizio successivo.
5 ter L'autorizzazione di spesa di euro 5.000.000 di cui all'articolo 4, comma 4, della legge regionale n. 1 del 2009 è destinata a favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore del commercio, la stessa è conservata in conto residui per essere utilizzata nell'esercizio 2010. (126)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma:
6. bis Entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta trasmette alle Commissioni consiliari Terza e Quarta, una relazione dettagliata sullo stato della messa in liquidazione delle società a partecipazione regionale. (53)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma :
6 bis . Entro 30 giorni dall'approvazione delle presente legge la Giunta trasmette alle Commissioni consiliari Terza e Quarta, una relazione dettagliata sullo stato della messa in liquidazione delle società a partecipazione regionale. (80)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è inserito il seguente:
6 bis. "Nel comma 7 dell'articolo 1 della legge regionale n. 3 del 2009 le parole "per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, una spesa valutata in euro 4.000.000" sono sostituite dalle parole: "nell'anno 2009, una spesa valutata in euro 12.000.000, a valere sul titolo di spesa 12.3.01 della contabilità speciale di cui alla legge n. 402 del 1994,"
COPERTURA FINANZIARIA
In diminuzione
U.P.B. S01.05.002 Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale
2010 € 4.000.000
2011 € 4.000.000
In aumento
U.P.B. S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente
2010 2011
2010 € 4.000.000
2011 € 4.000.000 (127)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 6 è inserito il seguente:
6 bis. Una quota fino ad euro 500.000 dello stanziamento iscritto in conto dell'U.P.B. S05.04.003 è destinata quale contributo integrativo a favore del Teatro lirico di Cagliari per l'anno 2009.
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B, S05.04.003 Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo
2010 € 1.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata
2010 € 1.000.000 (128)
Emendamento aggiuntivo giunta regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 7 è inserito il seguente:
7 bis. E' autorizzata, nell'anno 2010 e successivi, una spesa valutata in euro 800.000 per il funzionamento del BIC Sardegna (U.P.B. S01.04.002)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S01.04.002 Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali
2010 € 800.000
2011 € 800.000
2012 € 800.000
2013 € 800.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente
2010 € 800.000
2011 € 800.000
2012 € 800.000
2013 € 800.000 (129)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Bruno - Solinas Antonio.
Articolo 1
"Dopo il comma 12 è inserito il seguente comma:
12 bis. Al fine di conseguire più efficacemente gli obiettivi di sviluppo e di coesione territoriale, la Regione è autorizzata a riversare ai comuni i canoni concessori da essa percepiti per strutture di proprietà regionale adibite ad attività imprenditoriali private. Tali canoni sono destinati dai comuni alle attività di sviluppo e miglioramento delle condizioni infrastrutturali, sociali e culturali dei tenitori interessati. (48)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
14 bis. Gli stanziamenti di bilancio destinati ad attività di promozione a sostegno dei settori economici possono essere utilizzati anche a copertura di programmi di interventi da realizzarsi nell'esercizio successivo. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche ai programmi di spesa relativi all'anno 2009. (125)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
14 bis. Al fine del contenimento dei costi di funzionamento dell'Amministrazione Regionale e dei suoi enti e agenzie regionali, il termine previsto dal comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è prorogato al 31 dicembre 2010. (137)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore del Comune di Porto Torres per il completamento del mercato ittico (UPB S07.10.005)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.10.005 Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (140)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore del Comune di Sassari per il completamento dell'ex mattatoio (UPB S07.10.005)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.10.005 Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (141)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Porcu - Salis - Sabatini - Manca - Meloni - Lotto - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la concessione di un contributo straordinario di euro 1.000.000 a favore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna per interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare dell'ente (UPB S05.02.002)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S05.02.002 Istituto Zooprofilattico. Investimenti
anno 2010 1.000.000
In diminuzione
UPB S08. 01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 1.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (142)
Emendamento aggiuntivo Steri - Biancareddu - Capelli - Milia - Obinu.
Articolo 1
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata nell'anno 2010 la spesa complessiva di euro 20.000.000 in ragione di euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2010 e 2012 per interventi di bonifica negli stagni di Oristano" (UPB S06.05.001)."
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S06.05.001 Interventi a tutela degli stagni
anno 2010 10.000.000
anno 2011 10.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente
anno 2010 10.000.000
anno 2011 10.000.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (144)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Steri - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu.
Articolo 1
Al comma 15, dopo il primo periodo, è inserito il seguente ulteriore periodo:
Il controllo si estende anche agli atti attinenti le procedure concorsuali, la costituzione di rapporti di lavoro e l'attribuzione di incarichi di consulenza. (12)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Solinas Christian - Dessi' - Maninchedda - Planetta.
Articolo 1
Al comma 15 dell'articolo 1 dopo le parole "per materia" sono aggiunte le seguenti:
"previa acquisizione del parere favorevole espresso dalla competente Commissione Consiliare,". (155)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 16 è inserito il seguente:
16 bis. I termini di cui all'articolo 4, comma 10, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 sono prorogati fino al 31 dicembre 2012 per i progetti già in essere al 31 dicembre 2006, realizzati dalle società esecutrici degli interventi finanziati. (138)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Solinas Christian - Dessi' - Maninchedda - Planetta.
Articolo 1
Dopo il comma 16 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma: 16 bis
16 bis. Al comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, come sostituito dall'articolo 4 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 12, le parole da "esperti" fino a "privati" sono sostituite dalle seguenti: "in possesso dei requisiti di cui all'articolo 4 della legge regionale 23 agosto 1995, n. 20,". (154)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Barracciu - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Nel comma 18 dopo le parole: "legge regionale 2 agosto 2005, n. 12"
sono aggiunte le seguenti parole: "e successive modificazioni e integrazioni". (42)
Emendamento aggiuntivo Cossa - Cucca - Espa - Cappai - Milia.
Articolo 1
Dopo il comma 19 è aggiunto il seguente:
"19bis. Per le finalità previste dall'articolo 9, comma 10, lettera i) della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 è autorizzata la spesa annua valutata in euro 25.000 annue (UPB S03.02.005)"
COPERTURA FINANZIARIA
in aumento
UPB S03.02.005 Interventi per manifestazioni e attività culturali
anno 2010 euro 25.000
anno 2011 euro 25.000
anno 2012 euro 25.000
anno 2013 euro 25.000
in diminuzione ;
UPB S08.01.002 Fondo nuovi oneri legislativi - Parte corrente
anno 2010 euro 25.000
anno 2011 euro 25.000
anno 2012 euro 25.000
anno 2013 euro 25.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (158)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Floris Mario - Mulas.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. A seguito della pronuncia di illegittimità da parte della Corte di giustizia europea delle disposizioni contenute nell'art. 4 della legge regionale 11 maggio 2006 n. 4 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata la spesa pari ad euro 5.000.000 per la restituzione delle somme indebitamente introitate dalla Regione Sardegna per le annualità 2006, 2007 e 2008 relativamente allo scalo in Sardegna di imbarcazioni ed aeromobili.
COPERTURA FNOL. (3)
Emendamento aggiuntivo Milia - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Steri.
Articolo 1
All'articolo 1, dopo il comma 20, è aggiunto il seguente comma 20 bis:
20 bis. Per le finalità previste dalla Legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15, articolo 1, comma 2, lettera e), è autorizzata, per l'anno 2010, a favore dei Comuni di Alghero, Villanova Monteleone, Olmedo, Sassari, Porto Torres, Sorso, Castelsardo, Valledoria, Viddalba, S. Maria Coghinas, Badesi, Trinità D'Agultu la spesa di euro 5.000.000 per i danni conseguenti agli eventi calamitosi del 12 settembre 2009 (UPB S 04.03.002)".
Copertura Finanziaria.
IN AUMENTO:
UPB S 04.03.002 - Emergenza Idrica ed eventi alluvionali - INVESTIMENTI
2010 - euro 5.000.000
IN DIMINUZIONE - FNOL - parte corrente
2010 - euro 5.000.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (15)
Emendamento aggiuntivo Vargiu.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. E' istituito il fondo per l'attuazione del Protocollo d'intesa sottoscritto dalla Regione Sardegna, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio in data 7 marzo 2008. L'ammontare per l'anno 2010 è determinato in euro 6.000.000 (UPB S01.05.002)
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S01.05.002 - Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale.
Anno 2010 euro 6.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente
Anno 2010 euro 6.000.000 (26)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Bruno - Uras - Salis.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
E' autorizzata la spesa di euro 2.000.000 per le annualità 2010 - 2011 e 2012 a valere sul bilancio regionale per la realizzazione di corsi per la formazione di personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione ai sensi dell'art. 6 comma 3 del dlgs 502/92.
Copertura finanziaria
In aumento UPB S02.01013 - capitolo SC 020346 (NI) Realizzazione di corsi di formazione personale sanitario infermieristico tecnica e della prevenzione dlgs 502/92 art. 6 comma 3)
2.000.000,00
Annualità 2010: euro 2.000.000,00
Annualità 2011: euro 2.000.000,00
Annualità 2012: euro 2.000.000,00
In diminuzione: FNOL. (29)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Cucca - Bruno - Sanna Gian Valerio - Espa - Uras - Salis - Sabatini - Porcu.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è inserito il seguente:
20 bis. Nell'ambito di programmi dell'Ente Foreste è finanziato per l'esercizio 2010, il Progetto Supramonte" di cui allo specifico accordo di Programma.
Copertura finanziaria
In aumento UPB.S04.08.007
Euro 3.500.000
In diminuzione
FNOL - Parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 2, 3 e 4 della tabella A allegata alla legge
Euro 3.500.000 (30)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Meloni Valerio - Manca - Caria.
Articolo 1
Al comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Nel comma 11 dell'articolo 12 della Legge regionale 29 maggio 2007, n° 2 le parole "... dai comuni…" sono sostituite con "dagli Enti Locali…" (38)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Uras.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. "Per proseguire nell'azione di sostegno all'attuazione della gestione unitaria del servizio idrico integrato, è autorizzata, per il 2010, la spesa di euro 40.000.000, per la concessione di un contributo straordinario, a favore dei singoli comuni, determinato in misura pro-capite per abitante (secondo i dati demografici risultanti dal censimento ISTAT 2001) finalizzato alla sottoscrizione di partecipazioni azionarie a seguito di aumento di capitale sociale, riservato ai comuni che fanno parte dell'attuale assetto societario di Abbanoa Spa, gestore unico affidatario del servizio da parte dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale per la Sardegna (UPB S07.07.003)"
Copertura finanziaria
FNOL Parte corrente mediante riduzione della riserva di cui ai punti 3 e 4 della Tabella A allegata alla legge
Euro 40.000.000 (43)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Bruno.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è inserito il seguente:
20 bis. L'articolo 12 della L.R. 3/04 è abrogato. (47)
Emendamento aggiuntivo Meloni - Mariani - Manca - Caria - Espa - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. Il comma 8 dell'art. 12 (Disposizioni in materia di sistema sanitario regionale) della l.r. n. 3 del 7 agosto 2009 è abrogato. (60)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria - Espa.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. La Giunta Regionale entro 60 giorni dall'approvazione della presente legge approva un disegno di legge in materia di "Riforma del sistema sanitario regionale" da trasmettere al parere delle commissioni consiliari di competenza. Le disposizioni previste dall'art. 12 comma 8 della l.r. n. 3/2009 ( Disposizioni in materia di sistema sanitario regionale) sono abrogate. (64)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. Al fine di consentire l'ultimazione dei lavori inerenti il Il lotto dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia per la realizzazione di opere non coperte da finanziamento regionale e per gli adeguamenti legislativi intervenuti successivamente all'appalto, in particolare per i gas medicali (ISO 7391-1 ISO 7396-2) e di prevenzione incendi (UNI 10779 del 2007) è autorizzata la spesa di Euro 12.500.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale (UPB. S05.01.003 cap.SC05.0060) per il completamento e variante al secondo lotto attuativo del Nuovo Ospedale Civile di Olbia.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 12.500.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 12.500.000,00.. (61)
Emendamento aggiuntivo Caria - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 3.000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per il completamento "Residenza Sanitaria Assistita" di Tempio Pausania.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie)
Cap. SC05.0060
Euro 3.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 3.000.000,00 (62)
Emendamento aggiuntivo Caria - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 10.000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la riorganizzazione e messa a norma dell'ospedale "Paolo Dettori" di Tempio Pausania
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie)
Cap. SC05.0060
Euro 10.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 10.000.000,00 (63)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma:
20 bis. E' autorizzata la spesa di euro 200.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01 .003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la realizzazione di un poliambulatorio a Oschiri;
20 ter. E' autorizzata la spesa di euro 200.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per l'ampliamento del poliambulatorio di Berchidda ;
20 quater. E' autorizzata la spesa di euro 100.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie ) Cap. SC05.0060, per il completamento del poliambulatorio di Calangianus;
20 quinquies. E' autorizzata la spesa di euro 100,000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per il completamento del poliambulatorio di Monti;
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 600.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 600.000,00. (65)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente comma :
20 bis. E' autorizzata la spèsa di euro 300.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale UPB S05.01.003 (Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie) Cap. SC05.0060, per la messa a norma e apertura di un poliambulatorio a Buddusò nei locali ex scuola ceduti dalla Amministrazione comunale.
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S 05.01.003 ( Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie )
Cap. SC05.0060
Euro 300.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 300.000,00. (71)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. La Regione entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge attiva le procedura di acquisizione per il controllo della Società INSAR INIZIATIVE SARDEGNA SPA. (74)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 10 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. (75)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 7 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. (76)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. L'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. ...(77)
Emendamento aggiuntivo Caria - Espa - Meloni Valerio - Manca - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
All'art. 1 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. Il comma 6 dell'art. 12 della L.R. n. 3 del 7 Agosto 2009 è abrogato. ..(78)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 20 sono introdotti i seguenti:
20 bis. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma 14 della legge regionale 14 maggio 2009 n. 1, e s.m.i. per l'anno 2009 è destinata quale contributo straordinario all'autorità d'ambito ottimale per la SSardegna per far fronte all'emergenza ambientale e alle relative spese sostenute dal Gestore in ragione dei limiti riscontrati negli impianti acquisiti dai precedenti gestori; per le stesse finalità e autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di euro 2.000.000 quale quota integrativa dell'annualità 2009. (U.P.B. S07.07.003)
20 ter. La lettera b), comma 14, dell'articolo 4 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1, è sostituita dalla seguente:
"b) l'importo che residua dagli stanziamenti di cui all'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007 e di cui all'art. 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, a conclusione delle sottoscrizioni per i previsti aumenti di capitale, e l'importo dei suindicati stanziamenti autorizzati per gli anni 2010, 2011 e 2012 sono assegnati, anche in quote annuali, a parziale copertura degli oneri trasferiti al soggetto gestore del servizio idrico integrato, ai comuni, singoli, che hanno ceduto il possesso degli impianti alla società affidatala del servizio per far fronte alle spese sostenute dai medesimi comuni, successivamente alla cessione degli impianti medesimi".
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S07.07.003 - Finanziamenti a favore degli Enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato - Investimenti
2010 € 2.000.000
2011
2012 € 7.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata
2010 € 2.000.000
2011
2012 € 7.000.000 (135)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. È autorizzata, per l'anno 2010, la spesa di euro 15.000.000 quale contributo straordinario a favore dell'Ente Acque Sardegna (ENAS) per l'abbattimento del costo dell'acqua grezza fornita al Gestore Unico del servizio idrico integrato regionale a tutto il 31 dicembre 2009 (U.P.B S07.07.003)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. S07.07.003 - Finanziamenti a favore degli Enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato - Investimenti
2010 € 15.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 - FNOL - Investimenti
2010 € 15.000.000..(136)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria.
Articolo 1
Dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:
20 bis. E' autorizzata la spesa di Euro 2,000.000,00 per l'annualità 2010 a valere sul bilancio regionale (UPB. S05.01.004 cap. SC05.0101) per il finanziamento alle Aziende sanitarie finalizzato all'acquisto di ambulanze .
Copertura finanziaria
In aumento
UPB. S 05.01.004
cap.SC05.0101
Euro 2.000.000,00
Annualità 2010
In diminuzione
FNOL
Euro 2.000.000,00. (145)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Floris Mario - Mulas.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente art. 1 bis:
(Concorso degli enti locali al riequilibrio della finanza pubblica)
1. Per l'anno 2010, la Giunta regionale con propria deliberazione, previo parere del Consiglio delle Autonomie Locali e in accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, definisce le misure per la razionalizzazione e il contenimento della spesa relativa al personale degli enti locali, contestualmente alla definizione del patto di stabilità per gli enti locali medesimi.
2. I meccanismi del patto di stabilità attraverso il quale gli enti locali della Sardegna, ivi comprese le comunità montane e le unioni di comuni se superiori a 5.000 abitanti, concorrono agli impegni di stabilità finanziaria assunti dallo Stato italiano per il 2010, saranno sostanzialmente ispirati a tenere sotto controllo il "saldo finanziario", alla riduzione o al più al mantenimento del debito, al contenimento delle spese per il personale e per incarichi esterni e consulenze. La deliberazione dovrà contenere idonee misure atte, al contempo, ad evitare che le risorse trasferite dalla regione al sistema delle autonomie locali siano sottoposte ad un doppio computo ai fini del calcolo del patto di stabilità e che il computo delle spese per il personale, stabilizzato in attuazione di specifiche leggi regionali ed assistito o meno da finanziamenti regionali, sia assoggettabile alla disciplina del patto definita in sede statale.
3. La stessa deliberazione della Giunta regionale dovrà prevedere un regime particolarmente attenuato delle sanzioni per gli enti che non fossero riusciti a rispettare i vincoli del patto nell'esercizio finanziario 2009, per cause riferibili all'attività legislativa o amministrativa della regione Sardegna, ed in particolare a causa dell'affidamento prestato alla norma contenuta nell'art. 1, e. 28, della legge regionale 14 maggio 2009, poi abrogata dall'art. 1, e. 10, lett. b, della legge regionale 3 agosto 2009 n. 3, ed a causa della sospensione dell'accreditamento della tranche del fondo unico; non si potranno prevedere fra le sanzioni:
a) il divieto di ricorso all'indebitamento per investimenti, soprattutto se si tratta di cofinanziamento di interventi finanziati con fondi comunitari, statali o regionali;
b) il divieto di ricorso all'indebitamento per il pagamento degli oneri di esproprio derivanti da sentenze esecutive o transazioni, a seguito del nuovo principio formulato dalla sentenza della Corte costituzionale 348/2007, e specificamente disciplinato con le nuove modalità previste dalla modifica al Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001 n. 327, introdotta dall'art. 2, commi 89 e 90, della legge 24 dicembre 2007 n. 244.
c) Il divieto di assunzione del personale, soprattutto per quanto concerne i processi di stabilizzazione, le assunzioni a tempo determinato per specifici progetti finanziati o cofinanziati dalla regione (cantieri di lavoro, ecc.), le assunzioni stagionali (antincendio, vigilanza, assistenza alla balneazione, ecc.)
4. La deliberazione di cui al precedente comma 1, dovrà contenere in particolare i meccanismi di calcolo finalizzati al miglioramento del "saldo finanziario", la differenza fra le entrate proprie dell'ente (comprendendo fra queste anche il contributo statale compensativo dell'abrogazione dell'ICI sulla prima casa) e le spese correnti, tale differenza non potrà superare di oltre il 5%, oltre al tasso di inflazione, la media dei "saldi", accertati in sede di approvazione del conto consuntivo, relativi al quinquennio 2004/2008.
5. La stessa deliberazione dovrà contenere, opportuni provvedimenti per scomputare eventuali interventi attuati dagli enti locali, con risorse proprie , per far fronte alla crisi economica, che ha colpito imprese, famiglie e singoli cittadini nonché gli interventi urgenti effettuati a fronte di dichiarazione dello stato di calamità naturale, ai sensi della legge regionale 21 novembre 1985 n. 28 o la dichiarazione di stato di emergenza nazionale, (ari 5 legge 24 febbraio 1992).
6. Non dovranno rilevare ai fini del patto, neppure in termini di cassa, le spese sostenute per investimenti effettuati con risorse comunitarie, statali o regionali, né quelle sostenute ricorrendo a risorse proprie o all'indebitamento, se necessario per far fronte ai cofinanziamenti relativamente ai suddetti trasferimenti.
7. Non dovranno essere computati, altresì, fra le spese rilevanti ai fini del calcolo del patto di stabilità degli enti locali della Sardegna, le spese sostenute, anche ricorrendo all'indebitamento, per gli oneri di esproprio derivanti da sentenze esecutive o transazioni, a seguito del nuovo principio formulato dalla sentenza della Corte costituzionale 348/2007, ed in base alle nuove modalità previste dalla modifica al T.U. 327/2001, introdotta con la legge finanziaria dello Stato per il 2008. (1)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Porcu - Barracciu.
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente :
Art. 1 bis
Disposizioni finalizzate al risanamento del bilancio e di formazione degli impegni.
1.Al fine del risanamento del bilancio regionale, sono abrogate tutte le disposizioni legislative che prevedono la conservazione nel conto dei residui passivi delle somme non impegnate allo scadere del relativo esercizio finanziario.
2. In attuazione della disposizione dì cui al comma 1, alla data del 31 dicembre 2009 sono eliminati i residui passivi per i quali non sussiste un'obbligazione giuridicamente perfezionata; l'obbligazione si intende giuridicamente perfezionata allorché sia determinato l'importo da pagare, determinato il soggetto creditore, indica la ragione.
3. In deroga al contenuto di cui ai commi. 1 e 2, sono conservate nel conto dei residui passivi le somme correlate a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione.
4. In attesa di una disciplina organica di riforma della legge di contabilità, in deroga all'articolo 38 della legge regionale 2 agosto 2006, n °11, formano impegni sugli stanziamenti di competenza, fatti salvi quelli correlati a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione, le sole somme dovute alla Regione a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate a creditori determinati semprechè la relativa obbligazione venga a scadenza dell'esercizio cui il bilancio si riferisce.
5. Gli atti di impegno sono sottoposti al visto di legittimità della Ragioneria generale della Regione; il controllo della Ragioneria è diretto esclusivamente a verificare la legittimità dell'impegno a termini del comma 4. Gli atti di impegno diventano esecutivi e le somme previste possono essere iscritte nel conto dei residui solo dopo l'approvazione del visto della Ragioneria; qualora la Ragioneria non ravvisi i presupposti per l'approvazione del visto di legittimità, restituisce l'atto all'organo che l'ha sottoscritto motivando le ragioni e ne informa la Presidenza della Giunta regionale.
6. Sono abrogati la legge regionale 12 marzo 1976. n ° 12, il comma 8 dell'articolo 60 della legge regionale n ° 11 del 2006 e il comma 13, lettera c) dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2009, n ° 3. (52)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente :
Art. 1 bis
Disposizioni finalizzate al risanamento del bilancio e di formazione degli impegni.
1.Al fine del risanamento del bilancio regionale, sono abrogate tutte le disposizioni legislative che prevedono la conservazione nel conto dei residui passivi delle somme non impegnate allo scadere del relativo esercizio finanziario.
2. In attuazione della disposizione dì cui al comma 1, alla data del 31 dicembre 2009 sono eliminati i residui passivi per i quali non sussiste un'obbligazione giuridicamente perfezionata; l'obbligazione si intende giuridicamente perfezionata allorché sia determinato l'importo da pagare, determinato il soggetto creditore, indica la ragione.
3. In deroga al contenuto di cui ai commi. 1 e 2, sono conservate nel conto dei residui passivi le somme correlate a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione.
4. In attesa di una disciplina organica di riforma della legge di contabilità, in deroga all'articolo 38 della legge regionale 2 agosto 2006, n °11, formano impegni sugli stanziamenti di competenza, fatti salvi quelli correlati a finanziamenti statali e comunitari aventi specifica destinazione, le sole somme dovute alla Regione a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate a creditori determinati semprechè la relativa obbligazione venga a scadenza dell'esercizio cui il bilancio si riferisce.
5. Gli atti di impegno sono sottoposti al visto di legittimità della Ragioneria generale della Regione; il controllo della Ragioneria è diretto esclusivamente a verificare la legittimità dell'impegno a termini del comma 4. Gli atti di impegno diventano esecutivi e le somme previste possono essere iscritte nel conto dei residui solo dopo l'approvazione del visto della Ragioneria; qualora la Ragioneria non ravvisi i presupposti per l'approvazione del visto di legittimità, restituisce l'atto all'organo che l'ha sottoscritto motivando le ragioni e ne informa la Presidenza della Giunta regionale.
6. Sono abrogati la legge regionale 12 marzo 1976. n ° 12, il comma 8 dell'articolo 60 della legge regionale n ° 11 del 2006 e il comma 13, lettera c) dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2009, n ° 3. (84)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. I finanziamenti e i contributi per le infrastrutture civili e i contributi di risarcimento danni alle popolazioni, sono da effettuarsi entro il termine massimo di 90 giorni dalla data di dichiarazione dello stato di calamità, secondo le modalità seguenti:
a) tramite anticipazione almeno nella misura minima del 60% del dichiarato con specifica auto-certificazione dagli aventi titolo, previa verifica di massima sulla congruità della richiesta a cura delle strutture competenti nelle procedure di risarcimento;
b) con successivo eventuale saldo sulla base delle attestazioni prodotte della spesa effettivamente sostenuta. (161)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Ai fini della tempestiva situazione della spesa prevista in materia di tutela dei suoli e in funzione di prevenzione dei danni al sistema regionale delle infrastrutture di impianti ed attività produttive alle abitazioni in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006:
1) E' istituita una Commissione consiliare speciale, ai sensi dell'articolo 53 del Regolamento interno del Consiglio, composta da undici consiglieri e nominata dal Presidente del Consiglio regionale, con la finalità di indagare sullo stato del territorio regionale.
2) La Commissione, nello specifico, ha il compito di indagare sulle cause delle ricorrenti tragiche conseguenze relative al verificarsi di eventi calamitosi alluvionali e di dissesto idrogeologico del territorio regionale, che in particolare abbiano interessato insediamenti abitativi, anche legittimamente realizzati, impianti ed aziende produttive. Tale indagine, che riguarda tutte le funzioni di responsabilità regionale, è estesa agli atti delle amministrazioni delle zone interessate, con riferimento anche ai provvedimenti di pianificazione urbanistica e territoriale, di gestione dei fenomeni di abusivismo edilizio, di intervento pubblico o privato obbligatorio in funzione della tutela del territorio o del recupero degli ambiti naturali compromessi.
3) Può essere oggetto dell'attività della Commissione ogni altro argomento che risulti utile per il conseguimento delle finalità di cui al presente articolo e per il potenziamento degli interventi di prevenzione dei danni originati dai predetti eventi calamitosi.
4) La Commissione ha il compito di raccogliere tutti gli elementi conoscitivi utili e di elaborare studi nelle materie di cui al presente articolo, promuovendo, nello svolgimento della propria attività, la più ampia consultazione dei poteri locali, delle categorie e formazioni sociali e degli organismi culturali e di ricerca. (162)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Per la-realizzazione di interventi di politiche di sviluppo e per l'occupazione "nel settore ambientale, la Giunta regionale provvede alla adozione definitiva della proposta istitutiva di parchi naturali regionali fra quelli individuati ai sensi della normativa regionale in materia, previa acquisizione della preliminare intesa dei comuni interessati, anche attraverso le procedure in materia di istruttoria pubblica e conferenza dei servizi di cui alla L.R. 40/1990. La proposta trasmessa alla V Commissione Consiliare permanente ed esaminata ai sensi di legge entro 30 giorni è inserita all'Odg del Consiglio regionale nella prima seduta utile. I relativi oneri finanziari sono quantificati in Euro 20 milioni per gli anni dal 2010 al 2013 per la realizzazione di interventi di tutela all'interno dei perimetri demarchi per i quali sia stata raggiunta l'intesa preliminare con i comuni interessati. In tali interventi sono prioritariamente impiegati, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di collocamento, i lavoratori disoccupati residenti nei comuni sottoscrittori dell'intesa. Alla copertura finanziaria si provvede tramite FNOL per parte corrente. (163)
Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.
Articolo 1
Dopo l'art. 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il "piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione" in prima applicazione, in deroga all'articolo 13 della Legge regionale 5 dicembre 2005 n.20, è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 marzo 2010 su proposta della Giunta Regionale. Il predetto Piano, è predisposto con la partecipazione delle rappresentanze sociali e istituzionali; a tal fine è convocata specifica conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 22 agosto 1990, n.40. La presente disposizione si rende necessaria per l'attivazione della spesa dei fondi già destinati agli interventi in materia di lavoro ivi compresi quelli provenienti dai precedenti esercizi, che in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006 sono conservati in conto residui per essere impegnati nell'anno in corso. (164)
Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 6 e 9 (alla tabella D) Mario Diana.
Nella tabella A è inserita la seguente voce (UPB S08.01.002):
3 bis) Riordino rapporti finanziari tra Regione ed enti locali
anno 2010 euro 15.000.000
anno 2011 euro 15.000.000
anno 2012 euro 15.000.000
anno 2013 euro 15.000.000
Copertura finanziaria
In diminuzione
UPB S04.01.003
UPB S04.06.005
UPB S06.03.020
UPB S08.02.002
anno 2010 euro 1.700.000
anno 20 10 euro 2.700.000
anno 2010 euro 10.600.000
anno 2011 euro 15.000.000
anno 20 12 euro 15.000.000
anno 2013 euro 15.000.000 (170).)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la parola sull'ordine dei lavori Presidente, vorrei capire a che ora pensiamo di concludere e come si pensa di procedere.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, come da accordi con la Conferenza dei Capigruppo andremo avanti fino alle ore 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
Mi scusi onorevole Porcu, ricordo ai colleghi che devono iscriversi entro l'intervento dell'onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Io credo… aspetti che c'è un'altra richiesta sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Io vorrei far notare a lei e all'Aula anche le modalità con le quali oggi si è proseguito, c'è stata una sospensione praticamente nulla, perché tra i colleghi era in Commissione bilancio, quindi chiedo la cortesia di tener conto anche di questo.
PRESIDENTE. Va bene onorevole Sanjust, mi consulterò con i Capigruppo e brevemente decideremo come procedere, intanto però procediamo con i lavori.
Scusate facciamo minuto dispensiere in aula. Prego i colleghi di rimanere in aula.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 21, viene ripresa alle ore 20 e 24.)
Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione
(legge finanziaria 2010)" (76/S/A)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Se ho ben capito… mi dà 30 secondi di comprensione? Se ho ben capito, dopo il mio intervento ci aggiorniamo a domani, ho capito bene?
PRESIDENTE. Sì.
PORCU (P.D.). Ecco, benissimo, e durante il mio intervento i colleghi che vogliono intervenire si iscrivono. Chiarissimo, bene, la ringrazio.
Allora, Assessore, io credo che l'articolo 1 ci offra la possibilità, al di fuori anche della discussione che abbiamo fatto se vogliamo di carattere più strategico, politico, di fare…. colleghi, la buona volontà ve la chiedo… Presidente, mi aiuti, visto che ho anche quest'onere, oggi, di chiudere. Va beh! Credo che ci dia la possibilità di parlare, Assessore, di un cammino incompiuto, che noi le riconosciamo lei ha avviato presentando nei termini la manovra di bilancio, ma che a nostro avviso è incompiuto nel rendere la proposta che è stata fatta a quest'Aula pienamente, chiamiamola realistica, io non voglio dire veritiera perché è veritiera ma realistica. Noi abbiamo fatto quest'anno, abbiamo inserito propriamente, e noi glielo abbiamo riconosciuto di essere anche tornato sui suoi passi, pienamente gli effetti della vertenza entrate all'interno del bilancio. Rimane un aspetto di cui tutti noi dobbiamo essere consapevoli che il bilancio, così come è formulato e che prevede un totale al netto del disavanzo di 7 miliardi e 840 milioni di euro, è un bilancio che sappiamo già oggi non potrà essere speso. Noi dobbiamo essere pienamente consapevoli che, tenendo conto dei vincoli previsti dal Patto di stabilità che sono pari a circa 3 miliardi e 2 che, tenendo conto della spesa sanitaria, di questo bilancio di 7 miliardi e 8, a meno di qualche posta che non rientra strettamente nel Patto di stabilità non limitatamente alla spesa sanitaria, noi potremo spendere una cifra intorno ai 6 miliardi e 2, 6 miliardi e 3. Cioè abbiamo, in questo bilancio, come peraltro nei precedenti, quindi la mia non vuol essere una, come dire… è un'ammissione di responsabilità comune perché anche noi lo abbiamo fatto, ma che questo bilancio rimane, ma in maniera più piena se vogliamo perché va a regime la nuova vertenza entrate, una cifra che se non affrontiamo in maniera coraggiosa e decisa… C'è un'altra riunione in corso? Forse per non disturbare mi devo fermare.
PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Porcu. Chiedo ai colleghi di avere rispetto per l'oratore. Prego.
PORCU (P.D.). C'è una cifra che è pari - e le chiedo anche, Assessore, eventualmente di affrontarlo questo tema - a circa un miliardo e mezzo che, se non riusciremo ad elevare secondo alcune prime misure che lei ha indicato cioè per esempio riportare l'intera finanza locale all'interno della competenza della Regione e sbloccare una cifra tra i 400 e i 500 milioni di euro, rischiano comunque di andare a far crescere il monte residui, perché noi dobbiamo essere consapevoli che i 3 miliardi e 2 previsti dai vincoli che ci pone la finanziaria dello Stato, che ci pone lo Stato per limitare il crescere del deficit pubblico, incidono sia in conto competenza che in conto residui, quindi la situazione potrebbe essere ancora peggiore di questa, perché, se vogliamo oltre che spendere in competenza spendere in conto residui, non avremo 3 miliardi e 2 oltre la spesa sanitaria, ne avremo ancora di meno, e quindi il rischio di aumentare quel monte residui che è pari a 7 miliardi e 2 e farlo arrivare ad 8 miliardi e mezzo o 9 miliardi e ancora più alto.
Perché le faccio questo ragionamento? Perché io credo che siano maturi i tempi di un bilancio che sia commisurato perlomeno agli impegni, non dico ai pagamenti ma agli impegni, gli impegni con un differenziale del 10 per cento, cioè un bilancio che dia la possibilità a questo Consiglio, e non espropri questo Consiglio delle sue prerogative. Perché quello che accade, Assessore, nel momento in cui lei decide di spendere magari quei 200, 300 milioni che rimangono da spendere su un totale di 2 miliardi, è che lei decide al posto del Consiglio come spendere le risorse, di fatto, con un margine di discrezionalità che diventa enorme: le vere leggi le fanno le delibere, cioè fatto 100 la quantità prevista di impegni, fatto 2 miliardi, dove vanno quei 200, 300 milioni di euro che possiamo effettivamente spendere dei 2 miliardi è una decisione che va in capo alla Giunta. Noi riteniamo che questo modo di legiferare sia sbagliato, che occorra porre rimedio, ci assumiamo la responsabilità per la nostra parte per non averlo forse capito pienamente in passato, forse nel timore che non indicando in bilancio tutte le cifre, non portandole per esempio a copertura del disavanzo, questo potesse vanificare in qualche modo la validità della vertenza entrate. E noi questo tema lo solleviamo con alcuni emendamenti che, come le abbiamo spiegato in Commissione, danno priorità ad alcune spese, danno priorità perché siano spesi in conto competenza e non ci accontentiamo di recuperarle in conto residui perché è il gatto che si mangia la coda, perché poi li recupero in conto residui, quelli in conto competenze non riesco a spenderli, vanno a residui e l'anno prossimo fatalmente la spesa sociale rimane nei cassetti o fatalmente i trasferimenti agli enti locali rimangono nei cassetti. E uno degli emendamenti che presentiamo è quello di dare priorità, per esempio, ai trasferimenti per intero nell'arco del bilancio di competenza e nell'arco dell'annualità ai trasferimenti per gli enti locali, perché se è vero che il principio di sussidiarietà prevede che l'ente che è più vicino ai cittadini debba dare le prime risposte, riteniamo che sia giusto che l'ente locale abbia immediatezza e prontezza, senza aspettare che altre spese vengano erogate, delle proprie disponibilità di bilancio. E questa è una delle proposte, una delle riflessioni che le offriamo, come vede anche al di fuori della polemica politica, perché riteniamo che quest'Aula debba e possa affrontare i problemi concreti e debba stabilire priorità, ed è questo che le chiediamo, far sì che questo Consiglio possa stabilire le priorità della spesa anche in un bilancio che ha maglie estremamente larghe. Poi certamente interveniamo di nuovo sulla discussione, sul fatto che sia opportuno o meno che l'ente locale veda riconosciuto pienamente, così come prevede la finanziaria 2007, l'incremento dei tributi propri, di entrate proprie dalla Regione: noi proponiamo un emendamento dove quegli 80 milioni di euro siano messi a disposizione dell'ente locale, e riteniamo che sarebbe accettabile anche che noi, all'interno di quell'incremento, ricomprendiamo altre misure che comunque indirizziamo agli enti locali, per esempio per cantieri di lavoro, per le opere pubbliche, pur di non far venir meno un principio che è quello sancito dall'articolo 119 della Costituzione, che noi in qualche modo in Sardegna abbiamo anticipato e che prevede, Assessore, di passare da un regime di trasferimenti agli enti locali a un regime di compartecipazioni, cioè un regime dove l'ente locale possa avere accesso diretto al tributo; certamente un accesso con una quota che sia tale da coprire le funzioni che abbiamo trasferito all'ente locale e che gli chiediamo di assolvere. Allora, noi riteniamo che proprio nella cornice federale che si sta delineando sia importante che questo principio non venga meno, ripeto, eventualmente accorpando altre misure previste per gli enti locali all'interno del fondo unico, e riteniamo che quella via saggia di anticipazione del quadro federale non possa venir meno ed è questo il senso di alcuni emendamenti che le facciamo.
Su altre materie interverremo nel corso del dibattito, ma sempre con questo intendimento cioè quello di rendere trasparenti e rendicontabili le vostre azioni di governo affinché siano comprese dai cittadini e affinché i cittadini possano tener conto di chi ha la proposta migliore da presentare per la Sardegna.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Porcu. I lavori dell'Aula si concludono qui e riprenderanno domani mattina alle ore 10. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Mario Floris.
La seduta è tolta alle ore 20 e 34.