Seduta n.236 del 27/07/2011 

CCXXXVI SEDUTA

Mercoledì 27 luglio 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

INDICE

La seduta è aperta alle ore 17 e 02.

SANJUST, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 20 luglio 2011 (229), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu, Pietro Cocco, Gian Domenico Gallus, Gavino Manca, Giovanni Mariani, Massimo Mulas, Edoardo Tocco, Carlo Sechi e Luciano Uras hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 27 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Presidente, ho qualche difficoltà, quando lei dice: "Il verbale si intende approvato", ad attirare la sua attenzione, anche se premo il pulsante, lei non guarda. Siccome mi è sfuggito quale verbale stiamo approvando, le chiedo: è il verbale del 20 luglio o del 26 luglio?

PRESIDENTE. Del 20 luglio.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Perfetto, approvato.

PRESIDENTE. Considerato che devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta per poter procedere alla prima votazione, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 03, viene ripresa alle ore 17 e 16.)

Continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, sulla vertenza relativa ai collegamenti marittimi da e per la Sardegna e sulla cessione della società Tirrenia.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, sulla vertenza relativa ai collegamenti marittimi da e per la Sardegna e sulla cessione della società Tirrenia.

Comunico che sono stati presentati due ordini del giorno.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1 e 2:

Ordine del giorno Sanna Giacomo - Dessì - Maninchedda - Planetta sulla vendita della Tirrenia e sulle iniziative da intraprendere per riaffermare il diritto alla mobilità per i passeggeri e per le merci

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione sulle comunicazioni della Giunta regionale sulla procedura di privatizzazione della società Tirrenia

RICHIAMATO il dibattito, gli atti e le iniziative politiche sviluppatesi in questi anni in Consiglio regionale sul tema dei trasporti, del diritto alla mobilità e alla continuità territoriale;

RICHIAMATO altresì il dispositivo della mozione 111/6 approvata dall'Aula lo scorso 11 marzo e l'ordine del giorno n. 57 del 4 maggio 2011 in materia di trasporto marittimo;

EVIDENZIATO l'aumento indiscriminato del prezzo dei servizi di trasporto da e per l'Isola e i relativi danni per l'economia sarda, per i cittadini sardi e anche per i non residenti;

DENUNCIATO la svendita della "Tirrenia di Navigazione Spa", procedura attivata dal governo per il tramite della partecipata dal Ministero del Tesoro, Fintecna;

DENUNCIATO altresì il pericolo che il controllo della compagnia di navigazione marittima affidata, dal commissario straordinario della Tirrenia, con il ricorso alla trattativa privata, alla "Compagnia italiana di navigazione" costituita dagli armatori napoletani Onorato, Aponte e Grimaldi possa generare un fenomeno discorsivo della concorrenza e del mercato;

CONSIDERATO che l'acquisizione della Tirrenia da parte dei tre armatori napoletani, già operanti nelle medesime rotte da e per l'Isola, consegna i Sardi all'oligopolio privato dopo oltre mezzo secolo di monopolio pubblico esercitato, in danno degli interessi dell'Isola;

VERIFICATO che nonostante grande parte del fatturato Tirrenia derivi dal traffico marittimo da e per la Sardegna, l'80% dei 1552 dipendenti della compagnia sono residenti in Campania;

CENSURATO il comportamento del Governo nazionale nei confronti della Regione, esclusa totalmente dalla successiva trattativa privata attivata dopo il fallimento delle procedure di gara per la vendita della "Tirrenia di Navigazione Spa"

esprime

contrarietà verso qualunque forma di monopolio nei servizi di collegamento marittimi tra la Sardegna e il Continente

riafferma

il diritto dei Sardi alla continuità territoriale marittima e aerea, per i passeggeri e per le merci

raccomanda, inoltre, alla Giunta regionale

- di operare in tutte le sedi giurisdizionali, nazionali ed europee, perché si proceda all'annullamento della vendita della Tirrenia di Navigazione Spa, firmata dal commissario straordinario Giancarlo D'Andrea;

- di porre in essere tutte le iniziative che ritiene possibili e necessarie per scongiurare il monopolio venutosi di fatto a creare, anche con il proseguo dell'iniziativa della Flotta Sarda;

- di organizzare iniziative di protesta a Roma e a Bruxelles coinvolgendo tutte le forze economiche, politiche e sociali al fine di sensibilizzare le istituzioni nazionali ed europee per garantire gli interessi dei Sardi messi in grave pericolo dall'assegnazione della Tirrenia alla Cin costituita dagli armatori napoletani Aponte, Grimaldi e Onorato. (1)

Ordine del giorno Bruno - Zuncheddu - Salis sulla vendita della Tirrenia e sulla continuità territoriale marittima

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione del dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione sulla procedura di privatizzazione della società Tirrenia,

EVIDENZIATO il fallimento della Giunta regionale nei rapporti con il Governo relativamente alla privatizzazione della Tirrenia e l'assenza di una strategia in grado di fronteggiare la protervia del Governo nazionale che ha preferito procedere con la vendita della Compagnia di navigazione senza tutelare minimamente i diritti dei sardi;

DENUNCIATO l'atteggiamento della Giunta regionale che in questi primi due anni e mezzo di legislatura non ha posto in essere le procedure per l'indizione della gara internazionale per la continuità territoriale marittima per i passeggeri e per le merci, nonostante le competenze attribuite alla Regione dallo Statuto ed in particolare dall'articolo 8;

CENSURATA la svendita della "Tirrenia di Navigazione Spa", attivata dal Governo per il tramite della partecipata dal Ministero del Tesoro, Fintecna;

CONSIDERATO che l'acquisizione della Tirrenia da parte degli armatori che già operano nelle medesime rotte da e per l'Isola, trasforma il monopolio pubblico esercitato in oltre cinquant'anni in un oligopolio privato ai danni della Sardegna;

PRESO ATTO del comportamento inaccettabile del Governo Nazionale nei confronti della Regione, esclusa totalmente dalla successiva trattativa privata attivata dopo il fallimento della procedura di gara per la vendita della Tirrenia di Navigazione Spa;

RIMARCATO altresì l'atteggiamento del Governo nazionale improntato sistematicamente a non tenere in considerazione i diritti dei sardi calpestati dalla mancata attuazione dell'articolo 8 dello Statuto in materia di compartecipazione alle entrate, dalla mancata revisione dei vincoli del patto di stabilità, dallo scippo dei fondi FAS e dalla manovra Tremonti che vanifîca la specialità della Sardegna,

riafferma

il diritto dei sardi alla continuità territoriale marittima e aerea, per i passeggeri e per le merci

ribadisce

- la necessità di avviare immediatamente le procedure di gara per l'imposizione di oneri di servizio pubblico relativamente alla continuità territoriale marittima, in linea con i Regolamenti comunitari, separando la procedura di vendita della Tirrenia dalla contestuale concessione di rotte agevolate e contributi;

- la ferma volontà di ottenere i 72 milioni all'anno, finora destinati alla Tirrenia, al fine di finanziare la gara europea volta alla continuità territoriale marittima da e per la Sardegna, individuando nel mercato internazionale l'operatore in grado di assicurare la migliore offerta in termini di numero di rotte e di porti interessati, tariffe, qualità dei servizi e del naviglio,

raccomanda alla Giunta regionale

1. di operare in tutte le sedi giurisdizionali, nazionali ed europee affinché si procéda all'annullamento della vendita della Tirrenia di Navigazione Spa, firmata dal commissario straordinario della medesima società;

2. di separare il procedimento di privatizzazione della Tirrenia dalla necessita di avviare la gara internazionale con oneri di servizi per la continuità territoriale marittima da e per la Sardegna;

3. di dare immediate avvio alle procedure di gara per l'imposizione di oneri di servizio pubblico aperta a tutti per selezionare l'operatore in grado di garantire il miglior vantaggio complessivo per i sardi in termini di numero di rotte e di porti interessati (al fine di favorire l'utilizzo nei trasporti delle vie del mare e l'integrazione mediterranea), frequenze, velocità, qualità del servizio e del naviglio, tariffe, sia per i passeggeri che per le merci;

4. di organizzare iniziative di protesta a Roma e a Bruxelles coinvolgendo tutte le forze economiche e sociali al fine di sensibilizzare le istituzioni nazionali ed europee per garantire gli interessi dei sardi messi in grave pericolo dalla svendita della Tirrenia con il contestuale proseguo del monopolio sulle rotte;

5. di rappresentare altresì con determinazione la "vertenza Sardegna", attraverso la più ampia mobilitazione in grado di tutelare i diritti dei sardi calpestati dalla mancata attuazione dell'articolo 8 dello Statuto in materia di compartecipazione alle entrate, dalla mancata revisione dei vincoli del patto di stabilita, dallo scippo dei fondi FAS e dalla manovra Tremonti che vanifica la specialità della Sardegna. (2).)

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto perché dobbiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno numero 1 a firma Sanna Giacomo e più.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Più che per dichiarazione di voto, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori. Chiedo un attimo di attenzione perché credo che interessi me, ma possa interessare tutti i consiglieri. Prima di passare a una votazione, alla prima votazione che faremo, io vorrei capire oggi quanto vale, come si vota, qual è il meccanismo di votazione. Noi abbiamo sempre votato in questo Consiglio, noi in questa legislatura, ma in tutte le legislature da sessant'anni a questa parte, non computando il voto di astensione, nel senso che quando un qualunque provvedimento prende più voti, i "sì" più dei "no", il provvedimento è approvato, i "no" più dei "sì", il provvedimento è bocciato.

Ieri, con un'interpretazione, non so se per un errore, questo non spetta a me valutarlo, sul passaggio all'esame degli articoli di un provvedimento di legge ci sono stati 31 voti favorevoli e 30 contrari e il provvedimento non è stato approvato! E' chiaramente un vulnus grosso per la democrazia di questo Parlamento, ma è soprattutto un precedente, nel senso che qui capiterà, potrebbe capitare, nella prossima votazione che, se fossimo tutti presenti, 40 voti favorevoli, 1 contrario, il Consiglio boccia, come è successo, io ho raccolto finora ottanta provvedimenti di questa legislatura in cui i voti di astensione sono determinanti.

Non voglio entrare nel merito del fatto che il Presidente si astiene per essere super partes ma che, se il voto viene computato insieme a quelli contrari, non sarebbe più super partes. Ma questo diciamo che è l'aspetto che mi interessa meno. A me interessa sapere se noi votiamo utilizzando il meccanismo del Senato, cioè sempre e comunque maggioranza "assoluta" dei presenti, "assoluta" dei presenti, e non maggioranza dei votanti, intesi come votanti coloro che esprimono un voto, che non sono astenuti, se i "sì" sono più dei "no" si vince, se i "no" sono più dei "sì" si boccia.

Ora io credo che sia stato un errore e che il Presidente del Consiglio regionale possa rimediare a questo errore sospendendo la discussione, prima di iniziare nuovamente la discussione del "golf", e, subito dopo questa votazione sulla Tirrenia, si possa procedere con la legge per la quale ieri erroneamente è stato proclamato un voto diverso da quello che è stato espresso da questo Consiglio.

Se così non fosse, si crea un vulnus grave, gravissimo, gravissimo, perché? Perchè non è che c'è un'altra modalità per nominare un Consiglio di amministrazione dell'ENAS, rimane acefalo, non abbiamo Presidente, non abbiamo direttore generale, abbiamo 50 milioni di euro che possono essere spesi se, al 30 settembre, non si assumono gli impegni giuridicamente rilevanti.

Quindi, se di errore si tratta, e non ho dubbi sulla buona fede della Presidente, almeno in questo caso non ho dubbi, credo che lei debba trovare un sistema per restituire la legittimità del voto espresso dalla maggioranza di questo Consiglio; se così non fosse, saremmo costretti ad adottare tutti i provvedimenti per far valere la democrazia anche in quest'Assemblea.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, il nostro Regolamento è molto chiaro, all'articolo 58 si dice che le deliberazioni del Consiglio non sono valide se non è presente la maggioranza dei suoi componenti e se le deliberazioni non sono adottate a maggioranza dei presenti-votanti. Per cui gli astenuti non vengono computati per calcolare la maggioranza relativa all'esito della votazione. Quindi non è applicabile il meccanismo del Senato ma quello seguito dalla Camera, in questo il nostro Regolamento è molto chiaro.

Lei oggi ha fatto presente agli Uffici il risultato della votazione di ieri, purtroppo il sistema ha fatto un errore nel momento in cui ha rilevato la maggioranza perché ha computato nella maggioranza anche l'astensione del Presidente, quindi…

(Interruzione del consigliere Cuccureddu)

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, mi lasci finire! E' inutile parlare di buona fede del Presidente, perché non è il Presidente che si mette a fare i calcoli, il Presidente rileva dal sistema e legge quello che c'è scritto nel sistema. Purtroppo c'è stato un errore materiale, che configura un'irregolarità nella votazione. Il nostro Regolamento all'articolo 98 contempla anche le irregolarità delle votazioni e stabilisce che, in caso di irregolarità, il Presidente, accertate le circostanze, può annullare la votazione e disporre che sia immediatamente ripetuta. Questo è il caso, l'errore materiale purtroppo c'è stato, però bisognava farlo valere immediatamente, la votazione è stata…

(Interruzione del consigliere Cuccureddu)

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, questo è il nostro Regolamento, che è chiaro per il caso che ha contemplato lei, così come per i casi di irregolarità della votazione. Il voto è stato proclamato, non si è potuto intervenire immediatamente, questa è la situazione. Quindi non si crea nessun vulnus e nessun precedente!

(Interruzione)

Onorevole Salis, su che cosa intende intervenire?

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo sull'ordine dei lavori per ricordare che, all'ordine del giorno di questo Consiglio, già da mesi, c'è una mozione sul Campus universitario di Cagliari. Non riusciamo ad avere accesso alla delibera 32/24 che è stata assunta ieri sera, fuori sacco, dalla Giunta regionale, di cui abbiamo avuto notizia dalla stampa. La Giunta regionale ha adottato ieri sera una delibera, prima che il Consiglio peraltro si esprimesse sulla mozione, che, ripeto, è all'ordine del giorno, e non abbiamo contezza e cognizione della delibera stessa. L'ha avuta L'Unione sarda, l'ha avuta sembrerebbe l'ERSU di Cagliari, non riescono ad averla i consiglieri regionali che sono interessati all'argomento!

Mi sembra un elemento importante da segnalare, perché sarebbe forse opportuno che, su un argomento, ripeto, che è all'ordine del giorno del Consiglio, una delibera del genere possa essere posta, a conoscenza dei consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, sarà mia cura chiedere alla Presidenza della Giunta che venga messa a disposizione la delibera, in modo tale che la discussione della mozione da lei richiamata possa essere compiuta.

Continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, sulla vertenza relativa ai collegamenti marittimi da e per la Sardegna e sulla cessione della società Tirrenia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno numero 1. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto contrario a questo ordine del giorno. Abbiamo assistito in queste ultime ore, da ieri a oggi, a una delle più grandi messe in scena che in questa legislatura potevamo visionare. Un Presidente che si presenta in Aula sconfitto politicamente su una questione rilevante per i Sardi, che tende la mano all'opposizione e le chiede di partecipare insieme a una rivendicazione per recuperare le cose sbagliate e l'indomani c'è chi si è accorto della sua storia o, meglio, si è accorto che forse il presidente Cappellacci non ha detto a quest'Aula, e quindi ai Sardi, tutta la verità su questa questione, che forse non ha detto che sapeva che sarebbe finita così. Allora le vostre appartenenze prevalgono sull'idea di tutela dei Sardi. Vi siete ricompattati? Bene, se questo è il principio sul quale continuate a far finta di essere una maggioranza rappresentativa degli interessi dei Sardi, vi facciamo i nostri auguri!

Noi votiamo contro, perché per migliorarsi bisogna avere il coraggio di ammettere dove si è sbagliato e non esiste differenza quando anche le parti più critiche di questa maggioranza si nascondono alla verità, quando una parte di questa maggioranza si comporta come si è comportata stamattina, minacciando di uscire dalla maggioranza per ottenere un voto su un argomento, permettetemi il termine rispetto alla situazione che viviamo, su un argomento "squallido"! Spiegherò poi perché, tempo al tempo! Ma voi vi ricompattate su queste cose! Noi siamo a conoscenza che da tre anni la maggioranza di centrodestra al Governo vive su questo presupposto, sul ricatto della fiducia: "O così o fuori!". Questo è il messaggio che voi state dando al Popolo sardo, il suo diritto di avere trasporti, comunicazione, come gli altri cittadini, è ridotto a un'esigenza di mera apparenza di maggioranza.

Quell'ordine del giorno è un atto di falsità rispetto alla vostra condizione, alla vostra crisi, alla crisi del rapporto tra la maggioranza e il Presidente…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, esprimo anch'io il voto contrario all'ordine del giorno, non foss'altro perché appunto ieri in quest'Aula sembrava si ponessero le basi di un'intesa bipartisan su temi importanti, come quello dei trasporti, ma non solo, e il nostro Gruppo, che peraltro lo rileva e lo sottolinea nell'ordine del giorno presentato, pensava che davvero dai trasporti si avviasse una rivendicazione appunto denominata "Progetto Sardegna", perché alcuni aspetti della nostra insularità sono costantemente calpestati dal Governo nazionale. Quindi si pensava o perlomeno sembrava ci fossero le condizioni perché, all'unanimità, questo Consiglio adottasse ordini del giorno, nella fattispecie per i trasporti, proprio perché, come abbiamo sottolineato, i trasporti, sia per cielo che per mare, in questo caso per mare, vedevano una Sardegna fortemente penalizzata nella sua dignità, come isola, facente parte comunque di un Governo nazionale dove le distanze dovrebbero essere uguali per tutti e quindi i costi della movimentazione dovrebbero essere uguali per tutti.

Ebbene si è scelta la via dell'andare per conto proprio, quindi vanificando il richiamo del Presidente, tendendo la mano e chiedendo al Consiglio, come in altre circostanze questo Consiglio mi pare abbia agito, ottenendo forti risultati. Penso solo all'articolo 8 che ci consentiva di dialogare con lo Stato in maniera paritaria, invece ancora una volta abbiamo abdicato a queste forme di interazione perché ognuno si voti il suo ordine del giorno. Certo è che, passando il primo ordine del giorno, il secondo verrà vanificato e quindi quella parte a noi cara, che poteva considerarsi come una battaglia unitaria, verrà meno. Credo che questo non si sia un atto che vada nella direzione che il Presidente ieri auspicava.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, mi asterrò sull'ordine del giorno numero 1 per un semplice motivo, perché sarà l'ordine del giorno che probabilmente passerà e comunque un segnale al Governo nazionale deve arrivare.

Considero l'ordine del giorno numero 1 molto blando e, usando le stesse parole che hanno usato alcuni componenti del Gruppo sardista nel giudicare l'azione del P.d.L. nel momento in cui ho chiesto il ritiro dell'ordine del giorno presentato dai Sardisti a marzo a favore della continuità territoriale e degli interventi che era utile fare in quel momento per la continuità territoriale navale e per la flotta sarda, rimarco che questo è un ordine del giorno che, in qualche modo, ci fa sentire un po' servi, delicati, lavorare di fioretto con un Governo che fino a oggi ha lavorato di spada nei confronti della Sardegna e perciò diciamo che abdica in qualche modo alla politica più che agli interessi dei sardi.

Io credo che i sardi non siano più interessati a ordini del giorno, mozioni, carte, tavoli, confronti, conferenze dei servizi e quant'altro, vorrebbero azioni! Nel contempo, ho firmato l'ordine del giorno numero 2, che è quello del centrosinistra, per meglio essere identificato, perché ne condivido i contenuti anche se, in qualche parte, ovviamente, i riferimenti dell'ordine del giorno numero 2 sono alla storia della continuità territoriale, alla storia della liquidazione della Tirrenia, da cui non è esente il centrosinistra nella gestione di questo percorso, e che, nei momenti in cui è stato chiamato a governare, non sempre ha agito con la determinazione che oggi chiede agli altri di esercitare. Mah! Guardiamo avanti!

Perciò condivido molto la critica e la proposta dell'ordine del giorno numero 2 che, ovviamente, nel momento in cui verrà votato l'ordine del giorno numero 1, non sarà approvato. Sull'ordine del giorno numero 1 ribadisco la mia astensione con le motivazioni addotte.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, il Gruppo I.d.V. non può purtroppo votare l'ordine del giorno numero 1, ci dispiace dirlo anche se, per quel che riguarda alcune conclusioni e alcuni punti, ci troviamo assolutamente in sintonia con l'ordine del giorno stesso; non lo possiamo votare perché mancano alcune premesse il cui contenuto è peraltro stato individuato in maniera precisa dal Presidente Cappellacci. E' un ordine del giorno che sembra affetto da eccesso di buonismo e che non individua le cause che hanno purtroppo portato alla necessità di una discussione quale quella che stiamo svolgendo oggi in Consiglio regionale. I fatti poi diranno come si concluderà la vicenda.

Debbo dire che, in sede di dichiarazione di voto sulla conclusione del dibattito, il numero 1 risponde solo parzialmente, ecco perché votiamo contro, risponde solo parzialmente alle domande e alle proposte che sono venute dal dibattito che abbiamo svolto in questa sede.

Vorrei riprendere una parte del ragionamento, fatto a conclusione dall'Assessore dei trasporti, sulla necessità di recuperare un'iniziativa forte, che è pur presente anche con questi dubbi e difetti nell'ordine del giorno numero 1, per tentare di scardinare l'accordo bieco che è stato sottoscritto tra Governo e privati per sottrarre al controllo della Sardegna le rotte e la continuità territoriale marittima. Mi riferisco alla proposta della manifestazione che avrebbe anche, dal punto di vista simbolico, una valenza e un'importanza significativa per portare in Europa, nella legalità del Parlamento europeo, questo problema. Assessore Solinas, il nostro Gruppo è assolutamente disponibile a sostenerla in questa proposta. Non possiamo, per evidenti omissioni dell'ordine del giorno numero 1, sostenere completamente quest'ordine del giorno, ma io penso che una possibile integrazione sia purtroppo negata per motivi di carattere politico partitico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto contrario a questo ordine del giorno. Stamattina abbiamo potuto notare davvero tantissima confusione nella maggioranza. Ieri c'è stato un intervento del presidente Cappellacci che ha chiesto all'opposizione e alle forze politiche presenti in questo Consiglio di ritrovare la massima unità per portare avanti insieme una battaglia contro il Governo nazionale, riconoscendo una grave responsabilità del Governo nazionale. Noi abbiamo riflettuto e abbiamo risposto anche dando la nostra disponibilità in tutti i nostri interventi. Poi stamattina abbiamo sentito di tutto, chi ci ha detto che la vertenza va aperta contro la Comunità europea a Bruxelles, chi ci ha detto che va aperta una vertenza contro il Governo nazionale, chi ci ha detto che bisogna attendere per conoscere meglio i risultati di queste trattative. Queste differenziazioni sono state tutte interne alla vostra maggioranza. Su che cosa dobbiamo convergere non l'abbiamo capito perché non ce l'avete fatto capire.

Poi chiedo agli amici Sardisti: qual è il punto che ci differenzia? Qual è il punto che segna la nostra distanza? E' il riconoscere una responsabilità che sta in capo a questo Governo regionale, a questa Giunta regionale, che è inadempiente, insufficiente, che non ha affrontato il tema per tempo, che ha dimostrato di non conoscere le carte! Non ce l'ho con il vostro assessore Solinas che ha da poche settimane questa responsabilità, è una responsabilità di due anni e mezzo di governo regionale in cui il tema non è stato affrontato! Lo vogliamo dire questo? Lo vogliamo riconoscere? Oppure vogliamo far finta di niente?

Queste sono le ragioni che ci portano a votare contro tutti e due gli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). A me sembra che ci sia stata ieri e oggi una fasulla disponibilità all'unità, siete un bluff! C'è un atteggiamento politicamente falso! L'ho letto nelle parole del presidente Cappellacci. Non è il vostro leader? Non è il vostro Presidente? Oppure quello che ha detto non ha alcun valore. Quale invito all'unità? Vi abbiamo chiesto un confronto! Noi vi abbiamo chiesto un confronto per arrivare a una sintesi finale nel nome degli interessi della Sardegna! L'avete rifiutato perché prevalgono le palline da golf! Perché vi hanno messo insieme! Vi siete ricompattati sulle palline da golf! Sono più importanti del diritto alla mobilità dei sardi, della vertenza entrate, più importanti, fanno superare anche gli schiaffi dati alla Sardegna dal Governo nazionale. E allora, quale trattativa? Noi votiamo convintamente contro perché siete inaffidabili, siete una delusione continua per la Sardegna, avete semplicemente il dovere di andare a casa, altro che legge sul golf!

Abbiamo cercato con un ordine del giorno di darvi un'indicazione, mantenendo separata la privatizzazione della Tirrenia (e bisogna annullare quella gara, in tutti i modi) e la gara internazionale per la continuità territoriale con oneri di servizio. Abbiamo cercato di dirvi che quei 72 milioni all'anno vanno dati alla Sardegna per garantire il miglior risultato possibile nel diritto alla mobilità per i sardi. Abbiamo cercato di dirvi alcune cose essenziali, certo insieme alle critiche per quello che non avete fatto, perché ribadiamo il fallimento di questi due anni e mezzo anche nella politica dei trasporti, il fallimento complessivo di tutti gli Assessori, di questa Giunta regionale e di questa maggioranza, incompetente e inaffidabile! Noi crediamo che si possa ancora trovare il modo per unire la Sardegna ma certamente non sulle basi che oggi ci presentate.

Quale mobilitazione a Roma? Quale mobilitazione a Bruxelles? L'unica mobilitazione è lasciare questo Consiglio regionale, è lasciare quelle poltrone! Questa è l'unica mobilitazione che vi chiediamo, perché oggi avete una volta per tutte sancito la vostra inaffidabilità politica. Vi abbiamo garantito l'unità, la mobilitazione, insieme, lo abbiamo anche scritto nel nostro ordine del giorno, cercando di rappresentare insieme la vertenza Sardegna, ma tutti gli schiaffi presi continuamente da questa Giunta regionale, da questo Governo regionale, evidentemente vi piacciono.

Continuate così, il nostro "no" è convinto e cercheremo di spiegarlo ai sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, se avessimo avuto dei dubbi, adesso abbiamo le certezze: se c'è un bluff in quest'Aula, questo è l'onorevole Bruno! Perché l'onorevole Bruno avrebbe potuto aggirare il problema se si fosse permesso di citare solo una delle raccomandazioni, a parte l'ultima che non fa parte dell'oggetto di cui stiamo parlando, se ci fosse solo uno dei primi quattro punti che non è comunque contenuto nell'ordine del giorno che noi stiamo andando a votare.

Onorevole Bruno, lei sa benissimo che non vuole trovare l'accordo, perché volete spingere questo Consiglio regionale…

(Interruzione del consigliere Bruno)

DIANA MARIO (P.d.L.). Non l'ho interrotta, per favore! Non l'ho interrotta!

(Interruzione del consigliere Bruno)

DIANA MARIO (P.d.L.). Perché lei è sempre stato un bugiardo, se lo ricordi!

Lei è un falso quando dice queste cose, ha capito?

PRESIDENTE. Onorevole Bruno! Onorevole Bruno!

(Interruzioni)

Sospendo i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 43, viene ripresa alle ore 17 e 44.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego, onorevole Diana.

DIANA MARIO (P.d.L.). Grazie, Presidente.

Volevo solo dire, onorevole Bruno, non abbasso il tono per caso, riesco anche a sollevarlo ancora, che la premessa del vostro ordine del giorno è un manifesto da campagna elettorale. Quello che voi avete scritto è quello che ripetete ormai da due anni e mezzo perché non avete idee; se aveste avuto idee, nel dispositivo, qualcosa di diverso l'avreste potuto scrivere. Avete copiato pedissequamente quello che noi abbiamo scritto nel nostro ordine del giorno! Ma dove è il bluff? Sta da questa parte il bluff o sta dalla vostra parte? Avete avuto tutto il tempo, non abbiamo votato stamattina, potevate tranquillamente aggiungere delle cose sull'ordine del giorno e le avremmo concordate.

Voi volete lo scontro politico, noi non siamo d'accordo, vi abbiamo invitato all'unità, beh, questa maggioranza, per quanto mi riguarda, andrà avanti, con o senza il concorso del centrosinistra, per questa materia e per tutte le altre che ci saranno!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Onorevole Diana, se di bluff si deve parlare, mi consenta di dire, nel rispetto più totale, dopo il dibattito di ieri sera e il dibattito di stamattina, e in modo particolare l'intervento del vostro Presidente della Giunta regionale, che non si riesce a capire che cosa sia cambiato da ieri a oggi. Mi auguro che non sia la solita rassicurazione che il vostro Presidente ha avuto oggi negli incontri romani, che ormai vanno avanti da due anni e mezzo. Mi era sembrato di capire dall'intervento dell'onorevole Cappellacci che la situazione fosse drammatica, confermando così quello che in quest'Aula più volte è stato detto da esponenti della vostra maggioranza, ossia che non siete più in grado di affrontare argomenti così rilevanti e così importanti.

L'emergenza delle emergenze della Sardegna è certamente il problema dei trasporti. Vi abbiamo detto, in tutti gli interventi che da ieri sera a stamattina si sono susseguiti, quella che era la nostra disponibilità, non per fare un favore alla vostra maggioranza (se ancora siete maggioranza in quest'Aula, certamente non lo siete più nella nostra Sardegna) ma per affrontare tutti assieme quel problema decennale dei sardi, cercando di risolvere nell'interesse dei sardi quello che voi non siete riusciti a fare in questi due anni e mezzo.

Oggi, con questo ordine del giorno, vi state assumendo una grossa responsabilità, vi state assumendo la responsabilità di dividere questo Consiglio, di dividere i sardi su un argomento, ripeto, fondamentale per la loro stessa esistenza stessa. Diceva molto bene ieri il Capogruppo del Partito Sardo d'Azione…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, in questi giorni è andata in onda una farsa, che sarebbe anche comica se la situazione non fosse drammatica, lo diceva prima l'onorevole Sabatini. Ieri il Presidente ha fatto appello all'unità delle forze politiche, raccontandoci una sua versione dei fatti e invitandoci anche a una mobilitazione a Roma. Oggi l'onorevole Diana ci mette in guardia da mobilitazioni che potrebbero anche danneggiare la vertenza, facendoci intendere che la verità è diversa rispetto a quella che ci ha raccontato il Presidente, anzi, scaricando Cappellacci e difendendo Matteoli. Nessuno dei due però, né Cappellacci né Diana, individua un vero responsabile di questo danno. Poi sentiamo l'assessore Solinas stamattina che invece ci dice quello che tutti avevamo intuito, che lo Stato ha preferito trattare con gli armatori piuttosto che con la Sardegna e poi ci dice che sarebbe opportuno ricorrere a una mobilitazione a Bruxelles per sollecitare l'Antitrust a veder chiaro su questo cartello che si viene a creare.

Voi adesso trovate l'intesa su un ordine del giorno, ovviamente un'intesa al ribasso, e non poteva che essere così di fronte alle ambiguità e alle contraddizioni che ci sono anche al vostro interno, però in questo modo vi macchiate di una grossa responsabilità. Vi voglio sottoporre quello che succede quando fate queste cose: assessore Solinas, lei ha già sulla scrivania una lettera della Keller che lamenta il continuo atteggiamento vessatorio di Trenitalia, che ieri ha disdetto un contratto, perché la stessa Trenitalia attraverso RFI non garantisce più il trasporto dei treni. Ecco, questo è quello che succede se voi siete così negligenti, se voi con le vostre ambiguità e con le vostre contraddizioni trovate ordini del giorno al ribasso, non vi assumete la responsabilità di fronte ai sardi di contrapporvi a un Governo che è nemico dei sardi! Può essere amico di Cappellacci ma è nemico dei sardi, perché con le sue aziende di Stato (Tirrenia e, ieri, oggi e sicuramente domani, Trenitalia) fa del danno al trasporto dei sardi, al trasporto delle merci dei sardi e fa del danno all'economia della Sardegna perché non consente a chi viene da fuori di arrivare.

Questo il vostro risultato: volete continuare ad andare avanti da soli, onorevole Diana? Quella che lei ha fatto è una minaccia per i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto contrario a questo ordine del giorno, oltre che per manifestare il disappunto dell'epilogo di questa discussione. Ieri ho sentito il Presidente della Regione esclamare improvvisamente che il Governo nazionale ci ha fatto un sopruso, ci ha fatto un sopruso, e quindi ha chiesto aiuto a tutti, ha chiesto l'unità dei sardi per andare a protestare, eccetera, e provare a risanare la situazione.

Il mio collega Cuccu diceva che questa è una farsa, in realtà - secondo me - è l'epilogo del "Truman Show", l'ho già detto altre volte. Come un "Truman Show" è iniziata questa legislatura e come un "Truman Show" volge al termine dove "Truman", il personaggio principale, finalmente si accorge che qualcuno decideva per lui, che era tutta una finzione: i rapporti, le decisioni, la vita, la comunità. "Un sopruso", ci ha detto il Presidente della Regione, non è il primo, finalmente ce ne siamo accorti.

Posto che è stato un sopruso, noi vorremmo dare una mano per cercare di rimediare. E' un sopruso che si è potuto compiere grazie anche alla disattenzione complice di questa maggioranza e di questa Giunta regionale. Già dal novembre del 2009, abbiamo avuto un decreto di Matteoli che diceva qual era la strada segnata, qualcuno se ne poteva accorgere, dopo qualche mese c'è stata la rettifica, in Parlamento, di quel decreto legislativo, qualcuno ha votato a favore, anche dei parlamentari sardi, potevamo accorgercene. Non è una reazione né la flotta sarda né pensare di avere una quota di minoranza! Noi vi ribadiamo oggi, mi piacerebbe che mi ascoltasse l'onorevole Diana, perché posso essere di qualche interesse, noi ribadiamo oggi che non siamo senza idee ma vi riportiamo ancora la stessa idea di sempre, non dovevamo accettare che si facesse la privatizzazione della Tirrenia mettendo assieme due cose che non si possono mettere assieme, cioè la società e la convenzione!

Chiedete, chiediamo, l'annullamento e chiediamo di fare due gare: una per vendere la società e una per imporre gli oneri di servizi, imporre gli oneri di servizio come si usa in Europa attraverso una procedura che prevede l'intesa con la Regione sarda che stabilisca quali sono le rotte, i porti, la velocità, i prezzi, la qualità! Questo occorre fare e non andare a inventarsi ancora altre soluzioni, come genericamente purtroppo trovo scritto nell'ordine del giorno che ci proponete. Noi vi proponiamo una soluzione chiara e su quella siamo anche disposti ad aiutarvi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, annuncio il nostro voto a favore. Ieri abbiamo provato a fare un appello all'unità, visto l'argomento, la delicatezza e l'importanza. Ci abbiamo provato anche stamattina con questo ordine del giorno, che non è un inno alla Giunta, che non è certo a favore della Giunta, perché sarebbe stato impossibile per qualsiasi altra forza politica non di maggioranza poterlo accettare. Ha la durezza necessaria nel censurare il comportamento del Governo nazionale e, leggendo il dispositivo finale, dove c'è la raccomandazione, non c'è molta differenza, c'è una correzione che vorrei apportare, perché, dopo le parole "possibili e necessarie", manca "per contrastare il monopolio".

Ecco, dico questo perché? Perché anche nel vostro sul dispositivo finale ci sono tre punti che sono legati a questo, gli altri due non li possiamo condividere, mi sembra anche normale. Gara non ne possiamo fare perché non siamo depositari delle risorse e non siamo nelle condizioni di poterla fare, ci sono altri passaggi, c'è il passaggio di Bruxelles per riprendere in mano la situazione.

Ecco perché l'appello all'unità! L'appello all'unità è per questo. Non ci potete chiedere di fustigare pubblicamente la Giunta; dalla vostra parte, dal vostro ruolo, è un fatto naturale; ma, da parte della maggioranza, almeno questo, se non c'è un inno alla Giunta da parte nostra, non ci può essere la fustigazione sempre da parte nostra. C'era la volontà di trovare un percorso comune e credo che ci sia ancora, non si può combattere questa battaglia e non si può pensare di scaricare le responsabilità solo ed esclusivamente su questa parte della maggioranza, il discorso finale è quello di ottenere un risultato che vale la posta in palio.

Ecco perché diciamo, andiamo tutti assieme a Bruxelles, mettiamo la nave a disposizione, non solo la nave ma anche il treno speciale, andiamo tutti insieme a Bruxelles, è una battaglia dei sardi, non più di maggioranza, non più solo di opposizione. Se questo vi può interessare, lo facciamo, se no ognuno rimanga e si chiuda nella propria realtà che forse non servirà a nessuno!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Piacerebbe anche a me poterci fermare prima di prendere in maniera inesorabile una china che porterà a dividere questo Consiglio. Devo dire che, nonostante le parole anche ragionevoli dell'onorevole Giacomo Sanna, il Capogruppo del P.d.L. non ha trovato di meglio che dare del bugiardo a un collega, un collega Capogruppo, ci ha pensato lui a non metterci nelle condizioni di non poter fino all'ultimo provare a scrivere qualcosa di comune su questa materia. Certamente non ha reso un buon servizio, lei, onorevole Mario Diana, credo neanche alla sua parte politica. Non servono mai gli insulti.

Io credo che, sui dispositivi, ci siano delle differenze, ma forse non incolmabili. La differenza principale, onorevole Sanna, è che noi non riteniamo che un monopolio privato con una quota pubblica sia meno monopolio; ma riteniamo che la privatizzazione di Tirrenia fosse cosa diversa dalla convenzione che doveva garantire il diritto alla mobilità dei sardi. Questo noi lo sappiamo dal novembre 2009, lo sappiamo dall'aprile 2010 e, su come garantire questo diritto, noi abbiamo un punto di vista diverso dal vostro, forse era ancora possibile scrivere delle cose compatibili.

Come noi riteniamo che dobbiamo stare attenti perché, se il diritto alla mobilità dei sardi si assicura con 72 milioni di euro all'anno, la vertenza entrate ne vale 600! Noi non vorremmo che questa cosa piccola diventasse la madre di tutte le battaglie e magari qualcuno, che arriva da Roma, riesca forse a metterci una qualche pezza dimenticandoci così che c'è una vertenza più grande che riguarda la Sardegna e i diritti dei sardi. Allora, se ci fosse stata maggiore disponibilità a guardare l'insieme delle vertenze dei diritti, magari partendo da questa, ma almeno facendo un richiamo ad altri diritti calpestati, forse ci sarebbero state ancora le condizioni per trovare un accordo in questo Consiglio.

Io voterò contro ma credo che oggi vi stiate assumendo una grande responsabilità, perché altre volte, in questo Consiglio, anche in momenti difficili, siamo riusciti a votare insieme o almeno ad astenerci e non dividerci. Oggi vi assumete la responsabilità di andare da soli, oggi prendete una china dalla quale sarà difficile tornare indietro. Buon viaggio!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario a questo ordine del giorno e per significare, con questa dichiarazione di voto, il disagio ma anche il fatto che si sta scrivendo una pagina davvero brutta in questo Consiglio regionale.

Dopo gli annunci roboanti che abbiamo sentito ieri sera per bocca del Presidente della Regione, che sembrava per un attimo anche un'altra persona a sentirlo parlare, la richiesta di unità e chissà quali frizzi e lazzi contro il Governo nazionale per fargli pagare il sopruso perpetrato a danno dei sardi, ebbene la montagna, dopo tutta questa roba, ha partorito veramente un topolino insignificante. Questo è l'ordine del giorno che questo Consiglio regionale si appresta a votare! Lo votate nella certezza e trastullandovi nell'autosufficienza della maggioranza, pensando di essere, appunto, autosufficienti, di saper fare da soli il bene dei sardi, di non dover condividere, con le altre parti politiche in questo Consiglio regionale, una strada che certamente non è quella tracciata in questo ordine del giorno ma che sarebbe potuta essere per noi migliore e più efficace se aveste voluto ascoltare e sentire le nostre ragioni e accoglierle.

Onorevole Diana, fino all'ultimo momento, prima che iniziasse questa discussione stasera, il Gruppo del Partito Democratico e il centrosinistra erano disponibili a sedersi per verificare la possibilità dell'ordine del giorno unitario. Proprio il suo Gruppo ha detto "no" a questa possibilità, evidentemente con la certezza che l'autosufficienza vostra basti a risolvere i problemi della Sardegna, altro che mancanza di idee nel centrosinistra! Nel nostro ordine del giorno abbiamo tracciato una linea chiara che, se aveste seguito dall'inizio della legislatura, forse oggi non saremmo arrivati a questo disastro. Dovete andare avanti così, potete farlo da soli, mi dispiace veramente molto per quest'isola, vi auguro un buon viaggio, ma spero veramente che questo viaggio sia brevissimo per il bene della Sardegna!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo con un certo disagio per annunciare il voto contrario a questo ordine del giorno. Sento il dovere di intervenire perché, dicevo, avverto molto disagio nel prendere atto che stiamo perdendo una grossa occasione. Ci siamo trovati nell'ultimo periodo a vedere i nostri diritti reiteratamente calpestati in molteplici materie. Ha ragione l'onorevole Capelli quando dice che questo problema della Tirrenia è un problema che arriva da lontano, è un problema che sarebbe dovuto essere affrontato in tempi passati, se è vero, come è innegabilmente vero, che, fin dal 1983, quando avevamo avuto la fortuna di avere vicepresidente della Tirrenia un conterraneo, l'avvocato Virgilio Maxia aveva scritto che, per essere influenti nelle scelte, all'interno della Tirrenia intendo dire, è necessario farne parte in qualità di socio, cioè è necessario che la Regione sarda partecipi al capitale azionario in modo da contribuire alle decisioni in sede di assemblea, organo sociale preminente.

Questa era forse l'occasione per poter avere davvero voce in capitolo su questa materia, la stiamo perdendo e sprecando in una maniera che oggettivamente mi lascia molto perplesso. Ha ragione anche l'onorevole Porcu, forse questa sarebbe potuta essere veramente l'occasione per riunire l'Aula intorno a un tema così importante, anche per ricostruire quella coesione che è necessaria per vincere le grandi battaglie. Nella scorsa legislatura, sappiamo bene che la coesione ha portato ai risultati che conosciamo, e che conoscete, che avete più volte reiteratamente riconosciuto, soprattutto in quest'ultimo periodo. Questa volta stiamo perdendo davvero un'occasione con un ordine del giorno che è oggettivamente troppo blando per poter affrontare un problema di così vasta portata.

Stiamo perdendo un'occasione e non è corretto dire che abbiamo cercato noi lo scontro, abbiamo cercato noi la rottura. Io credo che, se ci fossimo intesi in precedenza, se effettivamente ci fosse stata la volontà che ieri è stata sbandierata in maniera così accorata dal nostro Presidente, avremmo potuto trovare una soluzione. Stiamo cadendo invece ancora una volta nelle grinfie di un Governo che ha manifestato in quest'ultimo periodo di non esserci per niente amico; continueremo, ho paura, in questa china pericolosissima che abbiamo preso, continueremo a rotolare dentro, ma la cosa più grave è che portiamo con noi anche tutto il popolo sardo che, da noi, oggettivamente si aspettava, nei confronti del Governo nazionale, una presa di posizione sicuramente più netta rispetto a quella che abbiamo invece assunto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, io non so se sia di blandizia di un ordine del giorno che bisogna parlare. Sono convinto che sia la buona volontà che fa l'azione, l'attività e il mettere insieme le persone. Non credo sia il limare al millesimo un ordine del giorno che unisce gli animi ut unum sint come popolo sardo, invece qui si cerca di dividere comunque.

Onorevole Porcu, lei ha detto bene, ha detto che ci sono vertenze più importanti di quella della Tirrenia, ed è vero! Ce ne sono molto più importanti quanto è importante per i sardi questa della Tirrenia. Allora, non è vero quello che dice l'onorevole Bruno, né quello che ci racconta l'onorevole Sanna, che questa è una cosa che si è voluta nascondere tra due palline da golf e una ramazza. E' ben diverso! Il concetto è che state cercando una scusa pensando di rompere la maggioranza in qualunque modo e di fare una campagna elettorale sulle spalle dei sardi. Sbagliate! Non è così che si lavora, non è così che si opera, perché, comunque sia, la gente fuori è intelligente e capisce quando c'è un'azione politica seria e quando invece è strumentale, e voi la state rendendo strumentale! Credo che sia molto più importante trovare soluzioni unitarie da questa e in altre occasioni! Da questa e in altre occasioni! Non abbiamo negato all'onorevole Soru la presenza a Roma quando ha guidato un'attività contro un Governo che non gli era amico, e io ho sempre detto che non ci sono Governi centrali amici della Sardegna.

Però, onorevole Cuccu, faccio l'esempio di quando è stata chiusa la rotta "Civitavecchia-Golfo Aranci", qualcuno dovrà ricordare quando e quali attività si sono fatte in quel periodo, e da lì discendono i problemi anche per la Keller. Quindi, il problema è cercare una buona volontà, una disponibilità, e non la contrapposizione per la contrapposizione in quest'Aula. E' ora di finirla! I sardi aspettano unione, non discussioni minimali su quello che è più limato o meno limato di un ordine del giorno. Voterò a favore così come il Gruppo dei Riformatori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io voterò a favore dell'ordine del giorno numero 1, perché questo Consiglio regionale si sta sforzando e scontrando perché vuole raggiungere un obiettivo, che è quello del diritto alla mobilità e alla continuità territoriale. Io non credo che sia il voto di questo ordine del giorno che poi alla fine bloccherà il lavoro di questo Consiglio, sono convinto che il contributo dell'opposizione ci sarà successivamente, anche dopo aver votato in modo diverso questi ordini del giorno.

Però, entrando nel merito, io credo che il passaggio dalla Tirrenia alla Compagnia italiana di navigazione certamente non risolve i problemi della Sardegna, anzi sono convinto che peggiorerà la situazione per quanto riguarda la continuità territoriale in Sardegna. Sappiamo chi ha preso la Compagnia italiana di navigazione, sono privati che noi conosciamo bene, quindi questo non ci garantisce assolutamente. Pertanto, io credo che sia opportuno che il Governo regionale, in tutte le sedi giurisdizionali europee e italiane, si attivi per annullare la vendita della Tirrenia Navigazione S.p.A..

Però questo non basta, io credo che questo Consiglio regionale, tutto il Consiglio regionale, debba fare una battaglia, perché deve pretendere la continuità territoriale, imponendo anche gli oneri di servizio. Pertanto, io credo che la vera vittoria non sarà l'annullamento della gara, ma sarà il raggiungimento di un obiettivo, che è quello del riconoscimento della continuità territoriale. Nel frattempo, credo che noi ci dovremo organizzare perché dobbiamo rafforzare l'iniziativa della flotta sarda che, secondo me, è un'iniziativa positiva e importante. Noi dovremmo andare ancora in questa direzione, tentando di garantire i collegamenti marittimi e anche aerei tutto l'anno, non solo un paio di mesi l'anno.

Nel frattempo, nella speranza che si riesca a ottenere l'obiettivo principale del riconoscimento della continuità territoriale, organizziamoci da soli, perché io sono convinto che solo in questo modo noi potremo risolvere il problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, credo che non sia l'epilogo auspicato. Ieri il Presidente della Regione, a seguito, così come lo ha definito lui, di un sopruso ai danni della Regione, ha rivolto un appello, un appello innanzitutto al Consiglio regionale, un appello pertanto ai partiti, un appello alle parti sociali. Ha parlato di mobilitazione, si è dichiarato pronto a consegnare le chiavi della Regione, l'ho già detto stamattina. Si è aperta una discussione in Consiglio, tra ieri e oggi, che a me è sembrata importante, che tra l'altro si è soffermata, vorrei sottolinearlo, sulla necessità di dare un ruolo che forse finora non ha avuto, se non si offende il Presidente del Consiglio regionale, al Consiglio regionale; parole testuali del Presidente della Regione. E' sembrato, dopo quell'appello, e dopo il primo intervento a seguire del Capogruppo del Partito Democratico, aprirsi una fase nuova, una fase imperniata sulla responsabilità, ognuno per la parte che rappresenta, ma imperniata sulla responsabilità. Responsabilità, ripeto, lo dico all'onorevole Mario Diana, che veniva declinata sul tentativo di affidare al Consiglio regionale un ruolo anche di surroga alla debolezza della Giunta regionale, del Presidente della Regione nei confronti del Governo regionale, perché se di questa debolezza non si fosse trattato, non ci sarebbe stato questo sopruso.

Le cose sono due: o si tratta di debolezza, oppure il Presidente della Regione non capisce esattamente ciò che si discute nelle riunioni a cui partecipa. Le cose sono due, perché altrimenti, stamattina, autorevoli rappresentanti della maggioranza non si sarebbero precipitati preoccupati di chiarire come stanno effettivamente le cose. Noi abbiamo lavorato in quella direzione: dare un ruolo al Consiglio regionale…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORDA (P.D.). Presidente, dalle comunicazioni del Presidente fatte ieri al Consiglio, da quelle parole che contenevano molti rilievi critici nei confronti del Governo, avevamo colto anche un sentimento quasi di ribellione, di indignazione, nei confronti dello stesso e avevamo tratto convinzione, molti, che fosse facile e scontato, poiché aveva fatto appello all'intero Consiglio, all'unità, all'intero popolo sardo, di sostenerlo in questa difficile battaglia contro un fatto così grave per l'intera economia dell'Isola, quindi c'eravamo un po' illusi che l'unità del Consiglio si sarebbe raggiunta con facilità.

Da quella relazione del Presidente era ovvio che si dovesse procedere per la stesura di un ordine del giorno unitario, ma che contenesse qualche nota un tantino più severa di quelle espresse nell'ordine del giorno che state per approvare. Noi votiamo contro quell'ordine del giorno, perché è un tradire le aspettative create ieri dalle promesse del presidente Cappellacci. Voi dite che non ve ne importa più di tanto del fatto che noi possiamo votare o meno, che siete autosufficienti, voi siete soliti affermare che il vostro programma non annovera, tra le tante cose, lo scioglimento anticipato del Consiglio, però fateci sapere che cosa c'è in questo vostro programma, perché è difficile scorgere qualcosa di interessante, di importante per il popolo, per la Sardegna, che vada oltre l'interesse a mantenere in vita il Governo per l'intera legislatura; fatecelo sapere! Non c'è, secondo voi, il tanto di una ribellione, di una protesta forte nei confronti di un Governo che vede la presenza in Sardegna delle sue articolazioni…

PRESIDENTE. Onorevole Corda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Brevemente dico che tutti stiamo piangendo perché si annuncia un divorzio tra la maggioranza e l'opposizione, piangendo perché non siamo uniti a risolvere questo problema oppure a prendere una posizione unitaria; ma perché dobbiamo unirci, non siamo mica una coalizione? Non è che noi siamo i soccorritori del vostro fallimento! Ognuno deve seguire il suo cammino: voi appoggiate questo Governo e noi spogliamo voi davanti ai vostri elettori. Tutto qui! Il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Annuncio il mio voto contrario. Ieri il presidente Cappellacci è tornato in Aula, dopo una lunghissima assenza, portando ufficialmente la sua sconfitta. Lo ribadisco ufficialmente, perché tutto era preannunciato, lo sapevamo noi, e quindi lo sapeva bene anche il presidente Cappellacci, che sarebbe finita così. Purtroppo prendiamo anche atto che il nostro Presidente è assolutamente artefice dei soprusi ai danni dei sardi, un sopruso costruito chiaramente dalla sua inadeguatezza e dalla crescente sudditanza. La sudditanza in generale è una cosa brutta, non ha mai fatto bene a nessuno e ancor meno la sudditanza del nostro Presidente e della sua Giunta può far del bene ai sardi. Ieri, al suo appello di unità, abbiamo risposto molto semplicemente chiedendo di conoscere che cosa fosse successo al tavolo delle trattative, ma non è arrivata alcuna risposta. Forse il presidente Cappellacci non ama assentarsi solo nell'Aula consiliare ma, con tutta probabilità, non è presente neanche a Roma, per cui oggi dobbiamo prendere atto che lo Stato italiano, in termini molto chiari peer tutti, ha preferito trattare con i privati, escludendo la Sardegna mica per altro, escludendola solo perché priva di rappresentanza. Quindi noi dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo rappresentanza a Roma.

A distanza di due anni e mezzo di disavventure politiche sulla pelle dei sardi, io dico che sono troppi; per cui chiediamo un atto di coraggio, un'assunzione di responsabilità di fronte a un fallimento. Credo davvero che, dopo tanti episodi terribili sulla pelle dei sardi e che resteranno nella nostra storia, l'atto di coraggio debba tradursi nelle dimissioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, anch'io esprimo, come ha fatto poco fa il collega Giuseppe Luigi Cucca, disagio, disagio e delusione. C'era una disponibilità a una battaglia comune che avevano manifestato diversi, si voleva fare un taglio con il passato, anche con le negligenze, le difficoltà, le insufficienze che probabilmente nel passato possono anche esserci state, da parte del Governo innanzitutto, ma, in tempi diversi, da parte della Regione, per esempio, la stessa Regione, nel 1991, è stata abbastanza silente quando è stata firmata la convenzione ultima sulla Tirrenia. Una convenzione, però, della quale io ho sentito fare affermazioni che mi hanno lasciato, alla luce di ciò che è successo dopo, assolutamente stupito: il Presidente che dichiara che da cinquant'anni non se ne conosceva il contenuto, il Presidente del Gruppo del P.d.L. che dichiara che questa dichiarazione del Presidente è un fatto gravissimo.

Io ne ho copia qua, chi me l'ha data non l'ha certo avuta adesso. C'è stata una commedia degli inganni! C'è stata una commedia degli inganni! Io sono indignato per questa cosa, lo dico con molta franchezza. Pare che questa sia la vecchia convenzione trasformata in nuova e questa è ancora di più una beffa! Io non ho avuto neanche il tempo di leggerla perché mi è arrivata poco fa, ma avrò modo di vederla. Non c'è motivo per pensare che non sia come quella nuova che, come è stato dichiarato, è stata firmata.

Onorevole Zuncheddu, lei ha ragione, questa vicenda ci ha fatto capire che non abbiamo rappresentanza a Roma. A me questa vicenda ha fatto capire che non abbiamo rappresentanza neanche a Cagliari!

Commemorazione del militare italiano caduto in Afghanistan

PRESIDENTE. Comunico che, in questo momento, si stanno svolgendo i funerali del caporal maggiore David Tobini, tragicamente scomparso a seguito del vile attentato terroristico in Afghanistan. Tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate, in concomitanza con la celebrazione funebre, a osservare in questo preciso momento un minuto di silenzio in segno di lutto.

(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio in segno di lutto.)

Continuazione e fine della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, sulla vertenza relativa ai collegamenti marittimi da e per la Sardegna e sulla cessione della società Tirrenia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dei trasporti. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.),Assessore dei trasporti. Presidente, all'esito anche dei diversi interventi che si sono succeduti, mi pare che continui un rammarico per la ricerca di una posizione che comunque deve essere unitaria, al di là di alcune differenziazioni che sono solo formali. Le chiederei per questo la possibilità di una breve sospensione per verificare la possibilità in Aula di trovare una convergenza.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 23, viene ripresa alle ore 19 e 24.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Comunico che sono stati ritirati gli ordini del giorno numero 1 e numero 2 ed è stato presentato l'ordine del giorno numero 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 3:

Ordine del giorno Sanna Giacomo - Bruno - Diana Mario - Steri - Vargiu - Zuncheddu - Salis - Cuccureddu - Capelli sulla vendita della Tirrenia e sulla continuità territoriale marittima

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione del dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione sulla procedura di privatizzazione della società Tirrenia,

RICHIAMATO:

- il dibattito, gli atti e le iniziative politiche sviluppatesi in questi anni in Consiglio regionale sul tema dei trasporti, del diritto alla mobilità e alla continuità territoriale;

- altresì, il dispositivo della mozione n. 111/6 approvata dall'Aula l'11 marzo 2011 e l'ordine del giorno 4 maggio 2011, n. 57, in materia di trasporto marittimo;

EVIDENZIATO:

- l'aumento indiscriminato del prezzo dei servizi di trasporto da e per l'Isola e i relativi danni per l'economia sarda, per i cittadini sardi e anche per i non residenti;

- il fallimento delle trattative per la partecipazione alla privatizzazione del ramo d'azienda di Tirrenia di Navigazione Spa in a.s., che ha pregiudicato gravemente il diritto dei sardi a governare i processi di mobilità dei passeggeri e delle merci sui propri mari;

DENUNCIATA la svendita della Tirrenia di Navigazione Spa, attivata dal Governo per il tramite della partecipata dal Ministero del tesoro, Fintecna;

CONSIDERATO che l'acquisizione della Tirrenia da parte degli armatori che già operano nelle medesime rotte da e per l'Isola, trasforma il monopolio pubblico esercitato in oltre cinquant'anni in un oligopolio privato ai danni della Sardegna;

VERIFICATO che nonostante grande parte del fatturato Tirrenia derivi dal traffico marittimo da e per la Sardegna, l'80 per cento dei 1.552 dipendenti della compagnia sono residenti in Campania;

CENSURATO il comportamento del Governo nazionale nei confronti della Regione, esclusa totalmente dalla successiva trattativa privata attivata dopo il fallimento delle procedure di gara per la vendita della Tirrenia di navigazione Spa in a.s.;

EVIDENZIATA la necessità di intraprendere una nuova e diversa strategia anche alla luce dell'atteggiamento tenuto dal Governo sulla vicenda,

esprime

contrarietà verso qualunque forma di monopolio nei servizi di collegamento marittimo tra la Sardegna e il Continente,

riafferma

il diritto dei sardi alla continuità territoriale marittima e aerea, per i passeggeri e per le merci,

ribadisce

1) la ferma volontà di ottenere le risorse finora destinate alla Tirrenia, quali contributi per oneri di servizio pubblico, al fine di finanziare la gara europea volta alla continuità territoriale marittima da e per la Sardegna, individuando nel mercato internazionale l'operatore in grado di assicurare la migliore offerta in termini di numero di rotte e di porti interessati, tariffe, qualità dei servizi e del naviglio;

2) la necessità di attivare tutte le iniziative possibili atte a garantire l'avvio delle procedure di gara per l'imposizione di oneri di servizio pubblico relativamente alla continuità territoriale marittima, in linea con i Regolamenti comunitari, previa separazione della procedura di vendita della Tirrenia dalla contestuale concessione di rotte agevolate e contributi;

raccomanda alla Giunta regionale

1) di operare in tutte le sedi giurisdizionali, nazionali ed europee affinché si proceda all'annullamento della vendita della Tirrenia di Navigazione Spa, firmata dal commissario straordinario della medesima società;

2) di adoperarsi affinché il procedimento di privatizzazione della Tirrenia sia separato dall'avvio delle procedure per la gara internazionale con oneri di servizi per la continuità territoriale marittima da e per la Sardegna;

3) di porre in essere tutte le iniziative possibili e necessarie per contrastare il monopolio venutosi di fatto a creare nel cabotaggio marittimo da e per l'Isola;

4) di attivare tutte le iniziative possibili, atte a garantire l'avvio delle procedure di gara per l'imposizione di oneri di servizio pubblico aperta a tutti, per selezionare l'operatore in grado di garantire il miglior vantaggio complessivo per i sardi in termini di numero di rotte e di porti interessati (al fine di favorire l'utilizzo nei trasporti delle vie del mare e l'integrazione mediterranea), frequenze, velocità, qualità del servizio e del naviglio, tariffe, sia per i passeggeri che per le merci;

5) di organizzare iniziative di protesta a Roma e a Bruxelles coinvolgendo tutte le forze economiche e sociali al fine di sensibilizzare le istituzioni nazionali ed europee per garantire gli interessi dei sardi messi in grave pericolo dalla assegnazione della Tirrenia alla Cin, con il contestuale proseguo del monopolio sulle rotte;

6) di porre in essere tutte le possibili iniziative per la tutela delle proprie competenze e prerogative istituzionali adendo tutte le vie legali in sede costituzionale, presso l'Unione europea ed in sede civile ed amministrativa, anche per l'impugnativa presso il Tribunale amministrativo della procedura di privatizzazione e di proroga della convenzione Tirrenia e per responsabilità precontrattuali della stessa Cin, nonché presso tutte le Autorità garanti del mercato e della concorrenza. (3).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io colgo l'occasione intanto per manifestare un senso di scuse per il brevissimo alterco che c'è stato tra me e il collega Mario Bruno, non rientrava certamente nella volontà essere offensivo in alcun caso.

Però, siccome ritengo che in politica ci stia tutto quanto, credo che forse un momento di riflessione serva, infatti è servito senz'altro visto che siamo riusciti a concordare un ordine del giorno unitario che è della massima importanza. Lo abbiamo detto anche altre volte per altri ordini del giorno, ma questo credo che sia, in assoluto, uno dei più importanti. E' stato raccolto l'appello del presidente Cappellacci, abbiamo condiviso una linea comune, adesso spero solo che gli atti conseguenti siano quelli che possano portare la Sardegna ad avere un pieno riconoscimento dei propri diritti anche in aperto contrasto col Governo nazionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Io credo che l'interlocuzione che è avvenuta, forse con un po' di ritardo ma è avvenuta, anche su invito dell'assessore Solinas, abbia portato a un ordine del giorno unitario anche al di là dei toni, dell'asprezza dei toni, dove comunque non c'era niente di personale.

Credo che il risultato di questo ordine del giorno sia da sintetizzare con quella frase che dice che bisogna "intraprendere una nuova e diversa strategia anche alla luce dell'atteggiamento tenuto dal Governo sulla vicenda", e che quindi con le indicazioni che abbiamo dato, di separare innanzitutto (annullando la vendita della Tirrenia, così com'è stato stabilito e così come è stato firmato dal Commissario straordinario della Tirrenia stessa) le procedure per la gara internazionale dal procedimento di privatizzazione della Tirrenia, abbiamo indicato un percorso, un percorso molto chiaro, una strategia finalmente molto chiara che deve portare anche a una mobilitazione forte, di protesta, a Roma e a Bruxelles, individuando da subito anche le date, perché non stiamo scherzando, vogliamo andare fino in fondo.

Credo che il passo, che questo Consiglio regionale sta compiendo, di un ordine del giorno unitario, censurando da un lato il comportamento del Governo nazionale, dall'altro ribadendo una strategia e una posizione chiara, sia veramente un atteggiamento coerente e sicuramente incentrato verso il raggiungimento del bene comune e del diritto irrinunciabile alla mobilità per i cittadini sardi. Insomma è un punto di partenza che deve segnare anche una nuova fase nella strategia da affrontare in materia di trasporti marittimi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Devo dire che la soddisfazione di un documento unitario è arrivata a conclusione. Credo che quest'Aula, con questo documento, abbia stasera dimostrato tutta la sensibilità necessaria e anche quel senso di responsabilità che in queste occasioni è necessario. Allora deve, a parer mio, partire da quest'Aula il momento di mobilitazione, non possiamo lasciarlo solo ed esclusivamente alla Giunta. Credo che il Consiglio debba manifestare questa volontà, tutti assieme dobbiamo coinvolgere buona parte della società sarda. Quel percorso che ho proposto stasera, credo che sia oggi a maggior ragione percorribile: cioè tutti sulla nave e su parte di quella flotta sarda, treno speciale, da Savona si va a Bruxelles! Credo che sia il caso di ripetere un'esperienza già vissuta, come quella di Roma di qualche anno fa, durante la quale pioveva; io personalmente non ero consigliere regionale, ma ero lì a manifestare insieme a tanti miei compagni di partito. Dobbiamo ricostruire quel momento perché l'argomento è senz'altro di vitale importanza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, l'unità e l'equilibrio tra i due ordini del giorno che avevo auspicato nella dichiarazione di voto sono stati trovati. Esprimiamo il nostro plauso per essere riusciti con intelligenza politica a capire che, in questo momento, in cui siamo attaccati dai privati e dal Governo nazionale, è necessario che il Consiglio regionale manifesti tutta la sua unità. Siamo a disposizione, come abbiamo già detto, per sostenere qualsiasi iniziativa il Consiglio regionale o la Giunta regionale vogliano portare avanti per concludere definitivamente, a favore della Sardegna, questa vicenda e speriamo che, anche alla luce delle agenzie di stampa che abbiamo letto sulla vertenza entrate e sull'incontro del presidente Cappellacci col ministro Tremonti, che ha considerato interlocutorio ancora l'incontro sulla vertenza entrate, siamo convinti che dovremmo manifestare, anche in altri momenti, questa capacità di unità, perché la rivendicazione del popolo sardo nei confronti del Governo italiano non è certamente finita in questo momento e con questa votazione.

Quindi voteremo a favore del documento unitario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io intendo esprimere la soddisfazione dei Riformatori per l'ordine del giorno unitario di quest'Aula e anche i ringraziamenti all'Assessore per l'impegno che ha messo per arrivare a una soluzione che sembrava impossibile in quest'Aula. Devo dire che noi normalmente, nel concludere le discussioni, quelle sulle mozioni, quelle sulle dichiarazioni del Presidente, con un ordine del giorno, abbiamo sempre in testa quello che abbiamo sentito dire tante volte in questo Consiglio e cioè che non sono gli ordini del giorno che spostano il sentimento dell'Aula, non sono gli ordini del giorno che cambiano la storia della Sardegna.

Forse neanche questo ordine del giorno cambierà la storia della Sardegna, però sicuramente il fatto che siamo riusciti a trovare un punto di caduta su un argomento così importante che è condiviso dall'intero Consiglio regionale indica che, qualche volta, un po' di buona volontà, un po' di buon senso, un po' di capacità di ascoltare gli uni le ragioni degli altri, ci può portare a non essere divisi su questioni che rappresentano veramente la strategia della Sardegna.

Non stiamo discutendo su questioni che sono affidate alle maggioranze ed esclusivamente alle maggioranze, stiamo discutendo di questioni su cui sappiamo di essere quasi disarmati nei confronti dell'Italia e quasi disarmati nei confronti dell'Europa. Bene, affrontare battaglie che ci vedono disarmati, essendo anche disuniti tra di noi, è la garanzia certa della sconfitta. Il fatto che si riesca a trovare invece, come siamo riusciti oggi, in quest'Aula, la possibilità di discutere, di ragionare e di arrivare a condivisioni sostanziali su alcune cose, insieme, fa ben sperare che questo atteggiamento possa durare anche per il futuro e possa produrre dei risultati diversi da quelli che sino a oggi abbiamo prodotto sui temi grandi delle regole, sui temi grandi dei diritti di cittadinanza dei Sardi, che non sono temi né di maggioranza, né di minoranza, ma dell'intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Presidente, colleghi, anche a nome del Gruppo U.D.C., non posso fare a meno di esprimere la piena soddisfazione, perché finalmente c'è stato un sussulto di orgoglio in questo Consiglio e siamo riusciti a trovare una unità di intenti che è strettamente necessaria in questa circostanza. Da vecchio clericale dirò che il Vangelo dice: "Oportet ut scandala eveniant", cioè qualche volta è opportuno che avvengano anche eventi scandalosi. E un evento scandaloso è quello che è capitato a noi oggi in Sardegna, con lo schiaffo che ci ha dato il Governo nazionale! E' quindi bene che troviamo in noi quel coraggio che forse è mancato nel passato. Io, che ho fatto parte di altri Governi regionali, faccio ammenda, perché noi non abbiamo mai affrontato sufficientemente il problema della continuità territoriale e il problema della Tirrenia. Oggi il nostro obiettivo non è quello di cercare responsabilità che forse risalgono a decenni e decenni addietro, ma di trovare un fronte comune che consenta a questo Popolo sardo di far valere le sue ragioni.

Io sono convinto che, se sapremo sensibilizzare l'Europa, avremo qualche soddisfazione. Provocatoriamente dico che, se fossimo stati la Repubblica sarda, come esiste una Repubblica maltese, probabilmente avremmo avuto anche noi un membro del Governo europeo e anche noi avremmo avuto ben sei deputati europei a Strasburgo. Lo dico provocatoriamente perché stamattina qualcuno ha detto che occorre forse un livello maggiore di autonomia. Il problema rimane sempre questo, cioè la ricerca assoluta della nostra sovranità, perché solo così riusciremo veramente a risolvere anche il problema della continuità territoriale!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). E' con piacere che ho sottoscritto questo ordine del giorno che rimette a posto le cose per quanto riguarda l'unità del Consiglio su un tema così importante. Io credo che saremo chiamati a breve a ripetere questa esperienza, viste le notizie di stampa che ci raccontano di un Presidente della Regione che torna a mani vuote dall'incontro con il ministro Tremonti. Può essere, questa, normale amministrazione? No! Non può essere normale amministrazione.

Credo che, da una parte intransigente come la mia, sia doveroso comunque sottolineare che si partecipa con piacere alla costruzione di momenti di unità. L'auspicio è che si possa partecipare anche a elementi di programmazione, e non solo alla rincorsa di soluzioni, di atti e di azioni che vengono costantemente gestiti non nel modo opportuno e soprattutto costringendoci a inseguire un problema e non ad affrontarlo per tempo e nel modo dovuto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 3.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Soru - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 67

(Il Consiglio approva).

I lavori si concludono a questo punto. Il Consiglio è riconvocato domani mattina, giovedì 28 luglio, alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 46.