Seduta n.172 del 04/01/2011 

CLXXII Seduta

Martedì 4 gennaio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 20 dicembre 2010 (165), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Mario Diana, Rosanna Floris, Cesare Moriconi, Eugenio Murgioni, Antonello Peru, Antonio Pitea, Pietro Pittalis, Teodoro Venceslao Rodin, Adriano Salis e Carlo Sanjust hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 4 gennaio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sull'approvazione del piano regolatore portuale."(469)

"Interrogazione De Francisci - Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sulla precarietà, in termini di sicurezza, delle principali strade statali della Provincia di Cagliari che registrano un forte incremento di incidenti stradali, di vittime e di feriti." (470)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di correggere i criteri per la valutazione e il finanziamento dei piani personalizzati ai sensi della legge n. 162 del 1998." (471)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza Planetta - Dessì - Maninchedda - Sanna Giacomo - Solinas Christian sull'emergenza per i fenomeni di usura bancaria in Sardegna." (181)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza della Giunta e le numerose assenze dei consiglieri, sospendo la seduta per dieci minuti, sino alle ore 10 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 04, viene ripresa alle ore 10 e 23.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente, non chiedo la verifica del numero legale, ma noto l'assenza di un intero Gruppo in aula. Il Gruppo del P.d.L. è completamente assente, per cui chiedo un'ulteriore sospensione di una decina di minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Era stata già chiesta una sospensione da parte dell'onorevole Cappai.

BRUNO (P.D.). Io non sono d'accordo sulla sospensione e chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Capelli e Uras sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 21 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Piras - Planetta - Steri - Uras - Vargiu.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti, sino alle ore 10 e 55.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 24, viene ripresa alle ore 10 e 57.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Mulas e Uras sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 35 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale possiamo proseguire.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Siccome non è a disposizione dei consiglieri regionali, vorrei sapere se è stata adottata la deliberazione della Giunta regionale sulla materia delle entrate e se è possibile averne il testo, in maniera tale da consentire il corretto prosieguo dei lavori.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Sì, la Giunta ha deliberato e il testo della delibera sarà disponibile a minuti. Ho chiesto di averlo proprio all'inizio di questa seduta e sono in attesa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Credo che sia una prerogativa del Consiglio regionale e dei singoli consiglieri avere le delibere, tutte le delibere che vengono approvate dalla Giunta regionale; in particolare, quelle approvate il 30 dicembre. Mi volete spiegare come fa un consigliere di opposizione, ma anche di maggioranza, a sapere, per esempio, con quali motivazioni (magari legittime) sono stati commissariati i consorzi industriali? Mi volete spiegare perché avete abbandonato il metodo, credo anche morale ed etico, di consentire ai consiglieri e ai cittadini di conoscere in tempo reale, perché siamo nel 2011, i contenuti delle delibere che assumete e di sapere perché vengono prorogati i commissariamenti delle ASL o perché vengono sostituiti i commissari?

Magari si può aprire un dibattito nella società, in cui i consiglieri regionali sono in grado di intervenire con puntualità; magari possiamo capire se è vero, per esempio, ciò che asserisce l'ex commissario Manca rispetto all'invasione che alcuni consiglieri del P.d.L. hanno fatto nella sanità sassarese. Vogliamo sapere che cosa contengono le delibere. Prima veniva adottato un metodo normale, ordinario, e le delibere arrivavano. Ora non arrivano più né con il sistema cartaceo né in tempo reale, e credo che questo attenga alla trasparenza, all'etica, al buon funzionamento della Regione. Quindi chiedo quali sono i motivi per cui le delibere non arrivano più.

Penso che bisognerà presentare appena possibile una mozione urgente - e la presenteremo, anche se non sarà possibile discuterla nella sessione di bilancio - per capire con quale metodo volete governare la Regione, con quale trasparenza. Noi abbiamo occupato l'aula - lo diceva poco fa il collega Uras - perché riteniamo che questa finanziaria non sia in linea con il bilancio dello Stato, che vede nella quota delle entrate riservata alla Regione Sardegna 4 miliardi e 750 milioni di euro, una cifra molto diversa da quella iscritta nel bilancio della Regione. E' per questo che abbiamo occupato l'aula ed è per questo che abbiamo concordato con il Presidente della Regione e con l'assessore La Spisa un metodo che doveva portare, nella prima riunione utile, all'approvazione di una delibera che avviasse un procedimento, quello di impugnazione del bilancio dello Stato e di sollevazione del conflitto di attribuzione. Vogliamo capire che tipo di delibera è stata adottata (intanto non era la prima riunione utile di Giunta, perché il Presidente stava male) e se, per esempio, è stata affidata una consulenza a un legale.

Vogliamo chiedere all'assessore La Spisa (ancora una volta il presidente Cappellacci è assente) se abbiamo avviato un procedimento di impugnazione del bilancio dello Stato, se abbiamo avviato un procedimento di sollevazione del conflitto di attribuzione o se abbiamo fatto ancora una volta una cosa diversa da quello che questo Consiglio regionale aveva deciso con un ordine del giorno votato all'unanimità.

Noi non siamo, assessore La Spisa, in condizioni di poter proseguire questa discussione sulla legge finanziaria. Non lo siamo innanzitutto per l'atteggiamento del centrodestra, e notiamo molte assenze anche importanti in quei banchi. Vogliamo capire se è questa la vostra priorità o se ne avete delle altre. Vogliamo capire se la vostra priorità è un rimpasto, un rimpastino, l'ennesimo, per far quadrare i conti nella vostra Giunta messa insieme solo dalla gestione del potere. Vogliamo capire, dateci delle risposte e datele ai sardi una volta per tutte.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, può esplicitare la richiesta sull'ordine dei lavori?

BRUNO (P.D.). L'ho appena detto, la richiesta riguarda il fatto che non siamo in condizioni di poter fare l'opposizione, perché non ci sono le delibere in tempo reale, perché mancano le delibere del 30 dicembre e alcune del 27 dicembre. Noi chiediamo, prima di iniziare i lavori odierni, di avere almeno il testo della delibera riguardante l'impugnativa del bilancio dello Stato e la sollevazione del conflitto di attribuzione, così come scritto in quell'ordine del giorno che lei, Presidente, per prima ha il dovere di far rispettare.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, l'assessore La Spisa ha già assicurato la disponibilità affinché la delibera sia messa a disposizione dei consiglieri entro la mattinata. Lei propone pertanto una sospensione dei lavori in attesa che sia disponibile il testo della delibera. Su questa richiesta si deve pronunciare l'Aula, non può decidere il Presidente.

Sulla proposta avanzata dall'onorevole Bruno possono intervenire un oratore a favore e uno contro, dopodiché l'Assemblea vota per alzata di mano.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, parlo a favore della richiesta, perché non può sfuggire a nessuno della maggioranza, e tanto meno alla Giunta regionale, qual è stata l'evoluzione della discussione di questa finanziaria, per la quale noi abbiamo attivato una protesta istituzionale di primissimo livello.

Abbiamo attivato una protesta istituzionale perché volevamo che questo Consiglio regionale, le forze sociali, le forze politiche e il mondo della cultura, insieme a tutti i sardi, fossero impegnati nella controversia con lo Stato per tutelare le entrate di questa Regione. Le entrate sono governate da una legge finanziaria di bilancio che si sviluppa su proposta della Giunta e che quindi è sostenuta dalla maggioranza di governo. La disponibilità finanziaria riguarda i sardi, ma è governata da chi ha titolo e dovrebbe pertanto essere maggiormente interesse di chi ha titolo governare quelle risorse, avere quelle risorse. Noi non possiamo pensare che una deliberazione adottata ai sensi di un ordine del giorno votato unanimemente da questo Consiglio possa essere criptata. Non possiamo pensare che la Giunta regionale non sentisse il dovere di dire: "Invio a tutti i consiglieri, ai Presidenti dei Gruppi consiliari e alla Presidenza del Consiglio la delibera adottata, perché possano verificare la corrispondenza di quel testo all'ordine del giorno unanimemente votato da questo Consiglio". Non si sarebbe trattato di una forma di garbo istituzionale, ma di un sentimento doveroso nei confronti dell'Aula. Non posso pensare che, nelle tante conferenze stampa che si tengono, su un argomento di questo genere non si sia spesa una parola vera consegnando ai giornalisti, dopo averlo inviato ai Presidenti dei Gruppi consiliari e al Presidente del Consiglio, il testo di quella deliberazione. Quella non è una deliberazione qualunque, è il senso della battaglia di questa istituzione nei confronti dello Stato per rivendicare la pari dignità all'interno di un dettato costituzionale che la sancisce.

E' pensabile che noi continuiamo i lavori di questa legge finanziaria ritrovandoci puntualmente al punto di partenza, cioè senza aver trattato come merita la questione delle entrate della Regione? Non possiamo continuare così, Presidente. Abbiamo un dovere nei confronti dei sardi, abbiamo un dovere nei confronti delle parti sociali, abbiamo un dovere nei confronti di questa nostra economia disastrata e di questa nostra società in condizioni di totale disagio. Non possiamo continuare la discussione della finanziaria se non sappiamo qual è la risposta della Giunta e se è coerente con l'ordine del giorno adottato dal Consiglio regionale. Cosa ha fatto la Giunta? Ha approvato una deliberazione in cui assegna una consulenza oppure ha dato mandato, così come richiede l'ordine del giorno, ai legali della Regione e a chiunque altro possa assisterli al meglio, di attivare ogni procedura e quindi anche l'esame di merito del ricorso, per il quale sono previsti dei termini di scadenza, come tutti sappiamo? I termini non possono essere superati; se li si supera vuol dire che questa Regione è piegata, ed è piegata ad altri interessi, ad altri padroni che non siano i sardi. E noi non possiamo assolutamente tollerarlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, noi esprimiamo un parere contrario alla richiesta perché riteniamo che sia del tutto strumentale e ingiustificata. Vi è il consenso unanime delle forze politiche e della Giunta di agire di fronte alla Corte costituzionale qualora, prima della scadenza dei termini, non si giunga a una soluzione positiva. Si sa che la Giunta regionale ha deliberato a fine anno. Sappiamo tutti che a fine anno (è una prassi non solo di questa Giunta, ma di tutte le Giunte) ci sono centinaia di deliberazioni da approvare, per cui si creano ritardi. L'Assessore ci ha assicurato che la delibera sarà disponibile entro la mattinata, pertanto non vediamo, in questa situazione, un giustificato motivo per sospendere i lavori. Andiamo avanti, sospenderemo più tardi, appena avremo il testo della delibera. Confermo a nome di tutti i partiti della maggioranza il parere contrario alla richiesta di sospensione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Si deve votare per alzata di mano.

Metto in votazione la proposta dell'onorevole Bruno. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Onorevole Solinas, su che cosa intende intervenire?

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Espliciti subito la richiesta sull'ordine dei lavori, poi la può argomentare.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ho chiesto di intervenire vista la presenza in aula dell'Assessore della sanità. Credo che in conseguenza dell'articolo, pubblicato oggi su un giornale, che riporta le dichiarazioni fatte dall'ex commissario della ASL di Sassari, Paolo Manca, sia necessario dare informazioni a questo Consiglio sulle accuse gravi, anzi gravissime, fatte appunto dall'ex commissario nei confronti di un consigliere regionale.

Io non so chi sia il consigliere regionale che ha voluto intervenire così pesantemente sull'attività del commissario della ASL di Sassari, ma sarebbe opportuno che il Consiglio ne venisse informato. Soprattutto vorrei sapere dall'Assessore della sanità le reali motivazioni per le quali il commissario Manca è stato sostituito e se corrispondono al vero le accuse da lui fatte. Grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, praticamente lei sta chiedendo che l'Assessore della sanità faccia delle dichiarazioni e quindi sia sospeso l'esame della finanziaria. L'Aula si è già espressa, con una votazione, a favore della prosecuzione dei lavori sulla finanziaria.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Credo sia opportuno, Presidente.

PRESIDENTE. Lo so, onorevole Solinas, però su questo l'Aula si è già espressa. Devo indire comunque una nuova votazione, perché si è già deciso di proseguire con i lavori sulla finanziaria. La votazione riguardava la sospensione in attesa della delibera della Giunta regionale, ma l'Aula si è espressa a favore del proseguimento dei lavori.

Sulla proposta dell'onorevole Solinas possono intervenire un oratore a favore e uno contro, dopodiché l'Assemblea si esprimerà per alzata di mano.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, se la richiesta viene messa in votazione credo che il risultato sia scontato.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, questo è il nostro Regolamento. Lei ha la possibilità di portare all'attenzione dell'Aula l'argomento che ha richiamato, però l'Aula è sovrana e si esprime con una votazione. Stiamo seguendo il nostro Regolamento, non c'è nessuna prevaricazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Credo sia estremamente doveroso sentire l'assessore Liori, in questo momento di grande difficoltà per la sanità, in ordine alle dichiarazioni che sono state fatte.

Perché il Consiglio deve sentire l'Assessore? Perché sono state fatte dichiarazioni che riguardano questo Consiglio regionale e da questo punto di vista noi vogliamo, come è stato già chiesto dall'onorevole Solinas, che ci sia la massima trasparenza. La situazione è pesante e noi vorremmo che il Consiglio regionale fosse scevro da eventuali problemi di questa natura. Vogliamo sapere se l'Assessore ha subito influenze di natura assolutamente non politica.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare contro, metto in votazione la proposta dell'onorevole Solinas. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Onorevole Sabatini, su che cosa intende intervenire?

SABATINI (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, però espliciti immediatamente la richiesta sull'ordine dei lavori.

SABATINI (P.D.). Certamente. Intanto vorrei segnalare che lei puntualmente ci invia la comunicazione di tutte le interrogazioni che i consiglieri presentano alla Giunta e che rimangono senza risposta. L'interrogazione è uno dei pochi strumenti che i consiglieri regionali hanno a loro disposizione, pertanto lei dovrebbe adoperarsi da subito perché gli Assessori rispondano ai quesiti posti dai consiglieri regionali.

In secondo luogo, vorrei ricordarle che tra le delibere che risultano secretate, a parte il fatto che nella scorsa legislatura, quando per poche ore…

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, espliciti prima la richiesta sull'ordine dei lavori, poi può argomentare. Voglio capire se la sua richiesta sull'ordine dei lavori confligge con il voto già espresso dall'Aula.

SABATINI (P.D.). Riguarda il commissariamento dei consorzi industriali.

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, espliciti prima la richiesta sull'ordine dei lavori.

SABATINI (P.D.). Credo che ai consiglieri regionali debba essere data l'opportunità di prendere visione delle delibere sui consorzi industriali e che, per la gravità degli atti approvati dalla Giunta, il Presidente della Regione debba essere chiamato a riferire in quest'Aula sulle motivazioni che hanno portato a quegli atti. Però, adesso, mi permetta di esplicitare il mio pensiero al riguardo.

Stavo dicendo che nella scorsa legislatura se si secretava una delibera anche solo per poche ore in Consiglio regionale veniva sollevato un caso. Si parlava di atto grave, illegittimo, antidemocratico e si teneva impegnata l'Aula per ore a dibattere su una delibera secretata, ripeto, per poche ore. Adesso ci sono decine di delibere che non sono nella disponibilità dei consiglieri regionali, che vengono tenute segrete. Le delibere approvate a fine anno, cioè dieci giorni fa, non sono disponibili e quindi non ne conosciamo il contenuto.

Detto questo, voglio sottolineare che la sera del 30 dicembre, mentre la Commissione bilancio lavorava per trovare un accordo sugli emendamenti di sintesi, al fine di migliorare una finanziaria sgangherata e darle un minimo di senso, la Giunta regionale pugnalava alle spalle l'opposizione che stava collaborando al raggiungimento di quell'accordo, commissariando degli enti che, guarda caso, sono gestiti da rappresentanti delle forze di opposizione. E' una vergogna! E' un atto irresponsabile, dettato da arroganza, prepotenza e volontà assoluta di impossessarsi del potere, ma è anche un atto che io giudico politicamente scorretto, perché mentre era in corso una trattativa, mentre si svolgeva un dibattito, mentre tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, lavoravano per migliorare la finanziaria, si compiva un atto contro le forze dell'opposizione.

Le chiedo, Presidente, intanto di poter venire subito a conoscenza degli atti deliberativi che hanno portato al commissariamento dei consorzi industriali e degli atti allegati alle delibere, inoltre di far sì che il Presidente della Regione riferisca immediatamente in Aula sulle motivazioni che hanno portato all'approvazione di quegli atti.

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, mi farò portatrice della sua richiesta al Presidente della Regione per avere le delibere e per far sì che gli Assessori rispondano puntualmente alle interrogazioni per le quali viene chiesta una risposta scritta.

Voglio far rilevare, comunque, che il numero delle risposte scritte è sensibilmente aumentato rispetto anche alla precedente legislatura. Purtroppo è un problema che si trascina nel tempo e di cui si dovrà occupare la Commissione di verifica, appositamente costituita ai sensi del Regolamento consiliare.

Per quanto riguarda la richiesta di sospensione dei lavori affinché il Presidente della Regione possa riferire all'Aula, verificherò la disponibilità del Presidente in tal senso, mentre sulla sospensione dei lavori l'Aula si è già espressa, con una votazione, a favore della prosecuzione dell'esame della finanziaria.

Onorevole Uras, su che cosa intende intervenire?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sull'articolo 1.

PRESIDENTE. Non ho ancora chiamato l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Credo che le questioni che sono state sollevate dai colleghi siano oltremodo fondate, perché ci stiamo accingendo a votare una manovra finanziaria che contiene diverse disposizioni che, a seconda di come la Giunta si comporta nei suoi atti deliberativi, possono presentare delle incongruenze e dei punti che mettono in discussione anche le premesse con le quali abbiamo lavorato per trovare delle convergenze.

Ora, a parte il discorso sui consorzi industriali, che è stato già fatto, qui si tratta di un problema di carattere sociale e lei lo dovrebbe sapere. I consorzi industriali non sono affari di competenza della Regione, perché sono consorzi di comuni e il loro commissariamento attiene a norme specifiche e a fattispecie che devono essere dimostrate. Non è una questione che attiene alla discrezionalità politica. E allora, siccome non ci risulta che siano stati adottati i provvedimenti di diffida dei comuni che incidono nella loro autonomia, perché di questo si tratta, cioè di una violazione della sfera istituzionale dell'autonomia dei comuni, noi abbiamo la necessità, prima di iniziare a discutere di cose altrettanto importanti, di verificare se la Regione abbia oltrepassato i suoi limiti e se abbia adottato correttamente gli atti di diffida preventiva.

Tutto è possibile, sappiamo che avete un problema di disgregazione della maggioranza per bande varie, però non si possono usare le istituzioni locali per gestire queste operazioni. Queste operazioni devono essere fatte nel rispetto delle leggi specifiche, quindi abbiamo necessità di vedere gli atti di diffida formali nei confronti dei comuni, perché diversamente si tratta di violazione delle nostre competenze e questo non è ammesso da parte di nessuno, perché la legge numero 10 esprime le modalità e le circostanze precise entro le quali la Regione può intervenire per commissariare un comune. Trattandosi di consorzi di comuni le fattispecie devono essere identiche, perché non esiste altra condizione e perché così facendo noi interferiremmo nella sfera di competenza e di autonomia dei comuni. Quindi la prego, Presidente, di farci avere queste delibere.

Per quanto riguarda la finanziaria noi abbiamo portato avanti fino a oggi la discussione effettivamente sulla fiducia, confidando nell'adozione di quella delibera fondamentale iscritta all'ordine del giorno ed è doveroso, oltre che corretto, da parte della Giunta portare come presupposto della discussione l'adempimento che noi non abbiamo imposto, ma che abbiamo concordato, e nei termini temporali in cui l'abbiamo concordato. Credo che siano state approvate decine e decine di delibere, ma questa delibera ha un carattere prioritario e se doveva essere preparata doveva essere preparata prima di tutte le altre, tenendo conto che noi avremmo preteso di poterla legittimamente verificare, perché questa fiducia non si intende concessa illimitatamente e non vorremmo neanche essere vittime di una presa in giro di carattere istituzionale, dopo che abbiamo dedicato ore e ore a trovare un accordo su questo punto.

Le rammento, Presidente, che lei deve rappresentare tutto il Consiglio e quindi credo sia a carico suo dimostrare l'adempimento di un impegno del Consiglio affinché i lavori si svolgano con serenità.

PRESIDENTE. Lei ha perfettamente ragione, onorevole Sanna. Capisco la sua richiesta e, come ho già detto, mi farò portatrice nei confronti della Giunta della richiesta che è pervenuta dal Consiglio, di cui io ho il compito di rappresentare principalmente i diritti, anche quelli relativi al sindacato ispettivo. Tuttavia l'Aula ha una volontà suprema e poiché su questo si è già espressa la sua richiesta non può essere una pregiudiziale per il proseguimento dei lavori. Tant'è che il nostro Regolamento stabilisce anche che nel corso della sessione di bilancio non si possa affrontare nessun altro argomento, a meno che non ci sia l'accordo unanime dei Capigruppo. Per cui possiamo proseguire con i nostri lavori.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 219/S/A.

Dobbiamo procedere alla votazione dell'emendamento numero 244.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, con la soppressione dell'articolo 1 noi vogliamo sopprimere questa finanziaria, perché mi pare assolutamente evidente a noi tutti che non può essere discussa se non si chiarisce in via definitiva la vicenda che riguarda la provvista finanziaria della Regione e quindi l'intendimento vero, non del Consiglio, che si è espresso unanimemente, ma della Giunta regionale, che potremo verificare solo ed esclusivamente nel momento in cui avremo il testo della deliberazione che è stata approvata.

Presidente, vogliamo dire una volta per tutte quel è l'intendimento della Giunta? Parliamo di cose vere, se la deliberazione è stata approvata ci sarà pure un testo, ma è possibile che il testo di una deliberazione ci metta un'intera mattina a percorrere il tragitto da viale Trento a via Roma? Ma che cosa fanno il Presidente della Regione e i suoi uffici? La delibera è stata adottata il 30 dicembre, così mi pare di aver capito dalla stampa, per cui sono già passati quattro giorni e se c'era qualche errore grammaticale nella stesura c'è stato tutto il tempo di correggerlo. Ma come è possibile fare una deliberazione di questo tipo e poi occultarla? Che tipo di riflessione è in corso? Che tipo di verifica deve essere fatta sul testo? Forse la delibera si distanzia troppo dall'ordine del giorno unanimemente approvato? Forse la Giunta regionale e anche la maggioranza hanno dei ripensamenti? Noi abbiamo bisogno di saperlo perché la prosecuzione della discussione di questa finanziaria è condizionata dalla provvista finanziaria e dalla serietà della controversia con lo Stato promossa dalla Regione, che noi avremo la possibilità di verificare solo ed esclusivamente esaminando i contenuti di quella deliberazione.

E smettiamola, i nostri Uffici la smettano di scrivere le delibere dopo la loro approvazione. Non è legittimo, è illegale! Ci sono direttori generali che sottoscrivono le delibere nel testo in cui sono approvate dall'organo di governo collegiale. Stiamo attenti, perché è un vizio!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, credo che affrontare la discussione di un argomento così importante come la finanziaria in queste condizioni non sia possibile. Noi abbiamo accettato di ridiscutere della finanziaria per l'anno 2011 dopo aver fatto un'azione eclatante, cioè dopo aver occupato quest'aula per cercare di farvi capire che era indispensabile tutelare gli interessi dei sardi e non gli interessi del Governo amico. Siamo addivenuti a un accordo, ovvero la Giunta entro il 2010 avrebbe dovuto deliberare di fare opposizione al bilancio dello Stato. Ci dite che lo avete fatto, ma non ci fate vedere i relativi atti e noi non riusciamo a capire che cosa abbiate deliberato. Dalle voci che circolano pare che la Giunta abbia affidato un incarico di consulenza a uno studio legale o all'Ufficio legislativo della Regione per capire se ci sono le condizioni per poter impugnare il bilancio dello Stato.

Credo che i termini dell'accordo politico tra maggioranza e minoranza non fossero questi, pertanto, a mio avviso, stiamo perdendo del tempo. Sarebbe opportuno che la delibera della Giunta ci venisse consegnata e soprattutto che il Presidente della Regione, visto che ha rinviato la conferenza di fine anno dal 30 o dal 31 dicembre a oggi, prima di fare la conferenza stampa, prima di informare la stampa, informasse l'istituzione principale della Sardegna, che è il Consiglio regionale. Agire altrimenti credo sia una mancanza non solo di sensibilità, ma anche di rispetto nei confronti di una minoranza consiliare che ha dimostrato in queste ultime settimane grande senso di responsabilità e soprattutto la volontà di portare avanti l'impegno che abbiamo preso con tutti i sardi, quello di fare appunto gli interessi dei sardi.

Se non ci sono queste premesse, signor Presidente, signori Assessori, e visto che la Presidente è ligia all'applicazione del Regolamento, da parte nostra non potrà che essere esperita ogni azione che il Regolamento consente per evitare ai sardi la beffa dell'approvazione di questa finanziaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, da come abbiamo cominciato questa mattina è del tutto evidente che questa minoranza rivendica il proprio ruolo e chiede di poterlo esercitare pienamente nelle sue funzioni di controllo, di monitoraggio, ma anche - lo dico ai colleghi e a chi ci guarda fuori di qui - nel prendere le distanze da questo testo. E' chiaro che la richiesta di soppressione dell'articolo 1, che è il pilastro della legge, quello che realizza l'equilibrio dei conti, che copre il disavanzo, ha un significato politico che noi rivendichiamo. Allora, se è vero che la minoranza non condivide questo testo di legge e prende da esso le distanze, se è vero che non lo ritiene utile per la Sardegna, ma lo considera lo specchio del vostro modo di legiferare e di governare, è anche vero che quando essa mostra di volersi assumere la responsabilità di fare un'opposizione dura e intransigente, ma nel merito, questa responsabilità andrebbe assecondata proprio per aiutare la minoranza stessa a svolgere il suo ruolo. Ma se questa responsabilità non diviene un atto attraverso il quale ci si consente di svolgere il nostro ruolo (così come è avvenuto con l'ordine del giorno unitario che noi abbiamo ispirato, che abbiamo voluto, perché riteniamo che non ci possa essere finanziaria senza risorse e non ci possano essere politiche per lo sviluppo senza risorse) e se tale atto non viene messo a nostra disposizione per capire se siete in grado di rispettare gli accordi, almeno quelli essenziali, che non attengono ai rapporti tra maggioranza e minoranza, ma riguardano gli indirizzi fondamentali che questa Regione deve seguire nel salvaguardare i propri diritti, allora diventa veramente molto difficile per noi esercitare il nostro ruolo. Siamo dunque costretti, pur non volendo, a fare un'opposizione dura per manifestare il nostro dissenso, perché ci sentiamo un po' presi in giro e avvertiamo che la nostra buona fede, la nostra assunzione di responsabilità non trova riscontro nell'assunzione di altrettanta responsabilità da parte della maggioranza.

Noi riteniamo che sarebbe stato utile non avviare questa seduta senza la disponibilità di quella delibera. Avete scelto di fare diversamente, ma è chiaro che in questo modo e in questo clima diventa molto difficile per la minoranza svolgere il suo ruolo, così come è difficile per l'Aula lavorare serenamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La discussione della finanziaria si è avviata con innumerevoli contestazioni sulla sua stessa impostazione. Su alcune questioni ci siamo confrontati, perché effettivamente non è che mutuando nella finanziaria regionale il metodo Tremonti si possa incidere in maniera concreta nella nostra realtà: le priorità saltano, i tagli sono lineari e le poche risorse su cui facciamo affidamento peraltro poggiano la loro veridicità intorno al fatto che lo Stato ci riconosca il nuovo regime di entrate. E' questa la condizione di attuabilità di una concreta discussione sulla finanziaria, che così com'è è priva di concretezza, ma soprattutto di incisività.

Abbiamo fatto un ragionamento per quanto riguarda lo stato di sofferenza della nostra regione. Non sto qui a discutere con una Giunta distratta della condizione sociale o delle percentuali di sofferenza, però tutti noi sappiamo benissimo che non possiamo rispondere a questa crisi stando fermi o ripetendo il rituale classico di imposizione delle poste finanziarie. Abbiamo visto, infatti, che anche in questa finanziaria si sponsorizzano campionati, si fa questo e quest'altro, tutte cose che solo un'impropria consapevolezza della condizione della Sardegna ci potrebbe offrire come proposta di bilancio. Noi avevamo un'altra idea, cioè creare una priorità differente. Per esempio, in questa finanziaria non si parla di investimenti concreti sul fronte della formazione, della cultura. Mentre tutto il mondo sta affermando che la precondizione alla ripresa economica è l'investimento nella conoscenza e nella cultura, noi sopravviviamo, manteniamo le cose come stanno, non operiamo una scelta di fondo che faccia in qualche modo intravedere una Sardegna che si vuole differenziare attraverso scelte coraggiose e riformatrici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io ritengo che l'emendamento numero 244 allo stato dell'arte sia doveroso. Probabilmente è l'emendamento più importante, che salva la dignità di ogni singolo consigliere regionale, dal momento che abbiamo di fronte una finanziaria della quale non conosciamo numeri, risorse e provvista finanziaria. Per questo proponiamo all'attenzione dell'Aula questo emendamento soppressivo dell'articolo 1 e di conseguenza dell'intero provvedimento in discussione. La ragione è che dopo l'ordine del giorno unitario attendevamo con convinzione gli sviluppi. C'era stata anche una Conferenza dei Presidenti di Gruppo che aveva consentito di concordare ordine del giorno e azione comune per rivendicare dal Governo le dovute attenzioni.

Il fatto che la legge di stabilità (così si chiama oggi la legge finanziaria) sia stata approvata nello scorso mese di dicembre ci pone dei tempi, anche se non così ristretti. Mi risulta, infatti, che la Giunta regionale possa ricorrere entro sessanta giorni, però questo va fatto quanto prima, soprattutto perché ci troviamo in quest'Aula a discutere proprio della finanziaria. E allora mi chiedo: perché tenere nascoste le delibere, perché non consentire a noi per primi e a tutti i sardi di conoscere i provvedimenti della Giunta regionale? Il fatto che le delibere non siano fruibili nell'immediatezza fa venire legittimi sospetti a tutti, anche a chi è bene intenzionato e non emette giudizi temerari, come si dice.

Resta il fatto che non si conosce il contenuto della delibera conseguente all'ordine del giorno. Si dice che sia stato dato un incarico di consulenza all'Ufficio legislativo della Regione, ma c'è bisogno di una delibera per chiedere la consulenza di tale ufficio? Il provvedimento che doveva essere adottato dalla Giunta regionale sarebbe stato successivo a un'eventuale consulenza e doveva comunque essere deliberato immediatamente dopo l'approvazione dell'ordine del giorno unanimemente condiviso. Così non accade e purtroppo ci sono delibere, a parte quella del 30 dicembre, che non sono ancora accessibili e rimangono criptate e segrete. Questa situazione deve finire, per questo sosteniamo l'emendamento numero 244 e manterremo la nostra posizione fino a quando non avremo conoscenza delle reali risorse sulle quali potremo fare tutti affidamento per predisporre lo strumento di programmazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Faccio una premessa e mi rivolgo a lei, presidente Lombardo, che è garante dei diritti di ogni singolo consigliere. Nel Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale vi è anche il diritto di ogni singolo consigliere all'esercizio della funzione di ispezione, di controllo. Ovviamente non dipende da lei la mancata pubblicazione della delibera o l'impossibilità di leggerne il testo (a parte il titolo) sul sito della Regione, però, ovviamente, nel momento in cui viene leso un nostro diritto, qualsiasi consigliere di qualsiasi parte politica a lei si deve rivolgere per chiedere che quel diritto non venga negato.

Non si capisce che cosa impedisca che la delibera sia prodotta, che sia consegnata a ognuno di noi, persino a lei, Presidente. Non funziona la posta elettronica, Assessore, o un hacker ha intasato il sito della Regione Sardegna? Che cosa osta alla consegna di un documento che è stato pubblicato in parte, e cioè soltanto nell'oggetto e nel titolo, sul sito della Regione Sardegna? E come si possa discutere della finanziaria, in particolare dell'articolo 1, del tema delle entrate, delle risorse, di come spenderle senza sapere qual è la vera intenzione della Giunta e se corrisponde all'ordine del giorno votato da tutti noi all'unanimità, è un qualcosa che appunto attiene al campo dell'impossibilità.

Siamo impossibilitati, Assessore, a discutere del contenuto della finanziaria ed è per questo che sosteniamo l'emendamento soppressivo dell'articolo 1. Come si può discutere oggi senza il documento fondamentale conseguente all'ordine del giorno che ognuno di noi ha votato, che l'Aula ha approvato all'unanimità proprio perché si intervenisse su questa materia? La mancanza di quel documento non consente la discussione sui problemi reali, sulle risorse reali, sulle risorse che i sardi potranno utilizzare un domani e su ciò che noi chiediamo oggi che lei faccia.

Se servono cinque o dieci minuti perché la Presidenza possa fornire la citata delibera, prendiamoci questi cinque o dieci minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Signori Assessori, onorevoli colleghe e colleghi, intervengo per dare un parere positivo sull'emendamento che prevede la soppressione dell'articolo 1. Come hanno già detto i miei colleghi, l'opposizione si era resa disponibile a una riscrittura della finanziaria e in modo particolare dell'articolo 1, tenuto conto che si è fatta la scelta politica, ma condivisa per certi aspetti, di presentare una finanziaria snella, cioè composta solamente di uno o due articoli, al fine di accelerarne la procedura di approvazione e consentire alla manovra finanziaria di essere prontamente disponibile per i bisogni della comunità sarda.

Sicuramente questo è un aspetto ineccepibile, però si è sbagliata la partenza perché, come è stato detto dai miei colleghi, avrebbe dovuto esserci certezza sui trasferimenti di risorse da parte dello Stato. Lo dico per esperienza, l'avevo detto anche nella discussione generale: penso in modo particolare ai sindaci, che in questo momento attendono l'approvazione della legge finanziaria per dare attuazione ai propri bilanci. Bilanci sui quali però non possono esserci certezze, in quanto anche questa proposta di legge finanziaria è generalistica e grosso modo fissa lo status quo. La stessa Commissione bilancio certifica una riduzione del 4 per cento un po' su tutti i capitoli e quindi si cerca, diciamo, di far quadrare i conti.

Mi sembra molto riduttiva, molto povera questa visione, questa interpretazione della finanziaria in un momento in cui la Regione Sardegna vive uno stato di forte crisi, uno stato di crisi pericoloso e quindi la finanziaria andrebbe gestita in maniera oculata, cercando di prediligere gli aspetti più delicati per la comunità sarda, cercando di concentrare le risorse per favorire il passaggio da una situazione di grave crisi a una situazione di possibile ripresa, di cui ancora non conosciamo l'entità e non vediamo l'avvio. Mi sembra importante, in questa situazione, poter davvero collaborare, però su presupposti certi, alla discussione di una finanziaria che dia risposte in modo particolare agli enti locali, ma il testo in esame, come ho detto, è generalistico perché manca di alcuni...

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 244 che tende a sopprimere l'articolo 1 della legge finanziaria all'attenzione del Consiglio. Noi presentiamo questo emendamento perché riteniamo di avere la responsabilità di richiamare l'attenzione del Consiglio sulla totale inconsistenza di questa manovra finanziaria.

La legge finanziaria complessivamente si fonda, ha come pilastro principale l'articolo 1. Posto che in assenza di certezza sulle nuove entrate (certezza rispetto alla quale abbiamo cercato inutilmente fino a oggi di richiamare la vostra attenzione) l'articolo 1 cade e con esso cade tutta la legge, noi vogliamo sopprimerlo perché non vogliamo renderci complici di una presa in giro nei confronti della Sardegna, di tutta la comunità sarda e di tutti coloro che, a diversi livelli, hanno la responsabilità di dare risposte ai bisogni dei sardi.

Facendo riferimento alle affermazioni dei colleghi che mi hanno preceduto, che condivido, ho necessità di richiamare l'Assessore e il Presidente al rispetto degli impegni presi in relazione alle entrate con l'ordine del giorno approvato due settimane fa, perché la preoccupazione sta salendo. Ci preoccupa la vostra omertà rispetto alla delibera di Giunta che avete varato e ci preoccupano anche le parole del coordinatore regionale del Popolo della Libertà, che oggi è intervistato sulle pagine di un quotidiano regionale. Ci preoccupano le sue parole, ammesso che dobbiamo prenderle sul serio, perché provengono appunto dal coordinatore del maggiore partito del centrodestra e perché, a domanda del giornalista sulla patata bollente che sarebbe la vertenza entrate, egli risponde che il problema è più grosso di quel che sembra. "Ho parlato - dice il coordinatore del P.d.L. - con il ministro Calderoli poco prima di Natale. C'è un contenzioso aperto. Lo Stato tira l'acqua al suo mulino, ma non credo che possa darci meno di quello che ci spetta per legge". Bene, questa semplice ipotesi, e non un'affermazione assoluta da parte del coordinatore del Popolo della Libertà, fa aumentare le nostre preoccupazioni e vogliamo capire qual è la sostanza, la concretezza della situazione rispetto alla vertenza entrate, perché l'Assessore dice una cosa, il Presidente ne dice un'altra, il coordinatore del Popolo della Libertà che parla con il Ministro un'altra ancora. Non c'è una base rispetto alla quale possa essere approvata questa finanziaria e siamo nella nebulosa più totale. Vogliamo chiarezza, chiarezza politica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, è chiaro che con l'emendamento numero 244, soppressivo totale, si vuole bocciare l'intero disegno di legge finanziaria. Noi oggi siamo arrivati a Cagliari animati da buona volontà, che si è trasformata immediatamente in cattiva volontà, non per causa nostra, ma per la ragione che è stata ben rappresentata dai colleghi che mi hanno preceduto. Io mi rendo disponibile ad avvicinarmi agli Uffici della Presidenza, a prendere la delibera e a fotocopiarla. Bastano cinquanta fotocopie e tutti possiamo prendere visione della delibera. Viene il sospetto, però, che quella delibera non sia corrispondente ai contenuti dell'ordine del giorno che qualche giorno fa questo Consiglio unanimemente ha approvato. Se così non fosse, verrebbero a cadere i motivi per cui, con la buona volontà che ci ha animato nell'arrivare qui, noi potremmo fare un'opposizione responsabile per approvare nei tempi più rapidi possibili la legge finanziaria.

Credo che i sospetti nascano prima dall'assenza del Presidente, dovuta a un raffreddore, e poi dal fatto che questa delibera sembra custodita in una cripta. Penso che sia assolutamente indifferibile e necessario togliere la delibera dalla cripta in cui si trova e metterla immediatamente a disposizione di tutti i consiglieri affinché possano verificare la corrispondenza di cui si diceva. E' un sacrosanto diritto dei consiglieri - l'hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto -, per esercitare le loro prerogative di controllo, poter leggere in tempo reale le delibere della Giunta regionale. Invece si torna a un anno fa, al tempo in cui contestavamo la cattiva abitudine della Giunta di non pubblicare le delibere.

Ritengo che non si possa andare avanti in questo modo e che lei, Presidente, abbia il dovere, da garante del Consiglio, di fare in modo che le delibere siano messe in tempo reale a disposizione dei consiglieri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, colleghi, Assessori, è con grande dispiacere che assistiamo alla discussione che si sta sviluppando questa mattina in quest'Aula, perché sinceramente dopo il forte atto compiuto dall'opposizione con l'occupazione dell'aula consiliare, dopo la buona capacità politica dimostrata nel predisporre un ordine del giorno condiviso, stiamo adesso facendo, secondo me, notevoli passi indietro. Questo lo trovo assolutamente insensato. Pensavo che si fosse trovata l'opportunità di ragionare in maniera concreta sui problemi dei sardi e che tutti avessimo fatto un passo indietro proprio per cercare le soluzioni ai problemi che essi vivono.

Se si fosse ottemperato alla semplice richiesta, rivolta all'Assessore e anche a lei, presidente Lombardo, di mettere a disposizione dei consiglieri un atto della Giunta, si sarebbe evitato questo susseguirsi di dichiarazioni di voto, in alcuni casi, lo ammettiamo, anche pretestuose. Tuttavia l'opportunità per l'opposizione di avere conoscenza degli atti della Giunta penso sia assolutamente irrinunciabile, anche perché - condivido quello che diceva l'onorevole Cocco - rischiamo, a mio parere, di trovarci di fronte a un atto della Giunta che non persegue quelli che sono gli obiettivi indicati dal Consiglio regionale. La nostra perplessità è proprio questa, cioè non capiamo il perché dell'indisponibilità a sospendere per mezz'ora i lavori per mettere a disposizione di tutti la delibera della Giunta regionale e consentirci di verificare se oggettivamente il grande passo fatto dal Consiglio regionale in maniera unitaria in ordine alle entrate che lo Stato ci deve è stato rispettato. Si sarebbe, ripeto, evitata questa situazione e dico questo pensando anche che tutti noi eravamo disponibili a dimenticarci, momentaneamente, delle gravi carenze di questi ventidue mesi di amministrazione: dal G8 alla Sassari-Olbia, ai problemi della scuola, alla crisi perenne del settore dell'allevamento e dell'agricoltura, a tutte le grandi deficienze che abbiamo vissuto in quest'Aula.

Rivolgo un appello all'assessore La Spisa, del quale ho grande stima: interrompiamo i lavori e mettiamo a disposizione la delibera. Avremo così l'opportunità di discutere la finanziaria probabilmente partendo da un confronto più costruttivo per tutti, specialmente per i sardi, che in questo momento non hanno bisogno di prese di posizione né da parte della maggioranza né da parte della Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, anch'io intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento soppressivo dell'articolo 1. L'onorevole Steri poco fa ha giudicato la condotta dell'opposizione strumentale. Ne capisco le ragioni dal suo punto di osservazione, però in situazioni come queste per rendere ancora più cogente - se si può usare questo termine - la critica dell'onorevole Steri c'è un solo modo: mettere a disposizione dell'opposizione e dell'intero Consiglio regionale gli atti che sono stati chiesti. Davvero non si comprende perché non si voglia accogliere questa richiesta.

D'altronde stiamo rischiando di compromettere il clima che si era creato. Senza scomodare parole altisonanti e senza fare sviolinate a nessuno, tanto meno a noi stessi, stiamo rischiando, ripeto, di compromettere il clima che si era creato qualche giorno fa con l'approvazione di quell'ordine del giorno in materia di entrate e ancor più, direi, il clima che si è creato tra le forze politiche in Commissione bilancio nei giorni scorsi, in particolare il 30 del mese appena trascorso, nel tentativo, riuscito almeno in parte, di concordare alcuni emendamenti per rendere questa finanziaria un po' più presentabile a chi ha delle attese rispetto ad essa.

Ora, in assenza di questa disponibilità da parte vostra, è evidente che il nostro comportamento non può che essere questo. Badate bene, l'opposizione è costretta ad assumere questo atteggiamento proprio di fronte, ripeto, all'assenza totale di volontà da parte della maggioranza. Aggiungo che non aiuta - lo hanno denunciato anche altri colleghi - il fatto che nel sito della Regione le delibere siano criptate; non aiuta che la Giunta, nonostante il clima che si era creato, abbia adottato misure straordinarie in maniera unilaterale, mortificando l'intero Consiglio regionale. Penso alla proroga dei commissariamenti delle ASL e al commissariamento di alcuni consorzi industriali. Badate, questo vostro atteggiamento non è assolutamente accettabile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Signora Presidente, anch'io voterò a favore dell'emendamento numero 244, che prevede la soppressione dell'articolo 1. Sono d'accordo sulle motivazioni che hanno già esplicitato diversi miei colleghi, sulla preoccupazione che è emersa da questa prima fase di discussione e anche sul clima abbastanza pesante che si inizia a respirare in Aula, per responsabilità abbastanza precisa, evidente e inconfutabile del centrodestra.

Effettivamente, se pensiamo a ciò che è accaduto negli ultimi venti o venticinque giorni, ci rendiamo conto che eravamo riusciti a stabilire un clima sostanzialmente positivo, pur nella diversità di posizioni e valutazioni sul documento che stiamo discutendo, la finanziaria. Debbo però dire che nessuno, ribadisco nessuno, e quindi neanche il Presidente della Regione e la sua Giunta, aveva il diritto di rovinare quel clima con atti assolutamente improvvidi.

Si è parlato della mancata comunicazione della delibera sulle entrate. Non è una novità che la pubblicazione di quella delibera e la sua condivisione da parte dell'intero Consiglio fosse uno degli atti fondamentali conseguenti all'ordine del giorno che abbiamo votato e non averne tenuto conto, cioè aver approvato la delibera e non aver messo quanto meno i Capigruppo in condizioni di conoscerne il testo già dal giorno della sua approvazione, è stata una scelta assolutamente sciocca, che ha creato e creerà più problemi di quanto questa questione non meritasse.

Si è parlato, però, anche di altre questioni che hanno rovinato il clima in quest'Aula, per esempio la questione relativa alla ASL di Sassari e all'intervista dell'ex commissario, pubblicata oggi, che mi preoccupano perché rischiano di dare corpo ai sospetti e anche alle maldicenze che cominciano a circolare nella provincia di Sassari appunto su quello che è accaduto e sta accadendo nella ASL. Ma avremo modo di riparlarne.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, io credo che l'opposizione stia cercando, in maniera responsabile, di far capire alla maggioranza e alla Giunta che alcuni atti che a qualcuno possono sembrare irrilevanti tali non sono, come la mancata possibilità di prendere visione di alcune delibere che la Giunta ha approvato nei giorni scorsi.

A parte il fatto che non mi sembra rientri nel ruolo dell'onorevole Steri fustigare l'opposizione quando chiede trasparenza negli atti (probabilmente le molte assenze nei banchi del centrodestra costringono ad assumere certe posizioni anche persone che magari hanno altre idee), in ogni caso per noi questa è una questione estremamente seria. Noi abbiamo occupato l'aula perché c'era un grosso problema da risolvere. Come gli onorevoli Diana e Manca, anch'io mi domando perché non si sospendano i lavori in attesa di valutare esattamente cosa sta succedendo. Noi abbiamo utilizzato uno strumento politico, sicuramente non consuetudinario, per cercare di mettere in campo una questione che riguarda tutti, non solamente l'opposizione. Ora, se noi non vediamo atti concreti, se letteralmente non li vediamo, non possiamo proseguire.

L'onorevole Sabatini ha ricordato che nella scorsa legislatura ci si strappava le vesti e si gridava allo scandalo se la pubblicazione di una delibera veniva ritardata più di ventiquattro ore. Si era talmente fatta l'abitudine a questo esercizio di democrazia, cioè a vedere pubblicate le delibere nel giro di pochissime ore dalla loro approvazione, che se si ritardava la pubblicazione anche di un solo giorno il centrodestra si scatenava e accusava la maggioranza di oscurare le decisioni prese. Adesso i giorni passano senza sapere se un atto politico che tutti noi abbiamo approvato in quest'Aula sia stato rispettato.

Mi sembra, quindi, che la richiesta fatta dall'onorevole Bruno vada ribadita, perché non possiamo procedere nell'esame della finanziaria se non vediamo concretamente la delibera in questione. In ogni caso il mio voto sull'emendamento numero 244 è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 244 e per precisare che il presidente Cappellacci effettivamente non è in aula perché ha rinviato a oggi - me n'ero dimenticato - la conferenza stampa di fine anno. E attraverso le agenzie ci arrivano tre notizie interessanti. Intanto il Presidente dà un giudizio, non in Aula ma appunto in una conferenza stampa, sulla finanziaria e dice che fra pochi giorni la legge verrà approvata; poi afferma che non ci sarà nessun rimpasto in Giunta, per cui, insomma, vi dovrete rassegnare; infine dichiara che una persona che è stata indicata come candidato sindaco di Cagliari per lui va bene, e forse questo può essere collegato al mancato rimpasto.

Il presidente Cappellacci ci risponde, dunque, attraverso la stampa, non viene in aula, non permette la consultazione delle delibere approvate nell'ultima riunione di Giunta, non permette al Consiglio regionale di svolgere la sua funzione e noi siamo qui a trattare dell'articolo 1 di una finanziaria che però al Presidente, all'assessore La Spisa e alla Giunta regionale ha permesso di fare qualcosa che noi abbiamo cercato di chiarire nelle settimane scorse: se c'è un minore ricorso all'indebitamento ciò è dovuto a quella vertenza entrate che è stata vinta nella scorsa legislatura. Sulla base di quella vertenza abbiamo chiesto alla Giunta regionale, all'assessore La Spisa e al presidente Cappellacci due impegni. Il primo impegno riguarda la certezza delle risorse: i giorni passano e questa certezza ancora non c'è. Vi ricordo che avete preso l'impegno di definire entro venti giorni (ne sono già passati dieci) la trattativa con lo Stato, di definire quindi il quadro delle entrate. Il secondo impegno riguarda l'impugnazione del bilancio dello Stato e la sollevazione del conflitto di attribuzione. Non abbiamo visto nessun risultato, avete però assunto una delibera che ancora non abbiamo, di cui rimane semplicemente il titolo, come traccia, nel sito istituzionale della Regione.

Avete un modo di affrontare i problemi dei cittadini e di legiferare che è vergognoso per l'intero Consiglio regionale. L'atteggiamento che noi abbiamo tenuto in queste settimane, alla ricerca di un confronto per tentare di riscrivere questa finanziaria per alcuni versi dannosa e inutile, che non dà risposte, era teso ad animare un Consiglio regionale che non ha nessuna funzione se non svolge il suo compito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 244.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Felice Contu e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Randazzo - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

La PRESIDENTE proclama il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 289.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, noi voteremo a favore anche della soppressione del comma 1 dell'articolo 1. Vorrei riprendere il ragionamento che avevo iniziato sull'importanza della conoscenza degli atti che la Giunta compie. Amichevolmente un collega mi faceva notare che la considerazione che io ho fatto sull'eccesso di potere, tra virgolette, nel commissariamento dei consorzi industriali sarebbe infondata.

Colleghi, la legge numero 10 del 2008 definisce espressamente i consorzi industriali consorzi fra comuni. Il comma 1 dell'articolo 3 - ve lo voglio ricordare - dice addirittura che in ciascun ambito provinciale la gestione delle aree industriali aventi dimensione sovracomunale è affidata a un consorzio costituito ai sensi dell'articolo 31 del decreto legislativo 18 agosto, numero 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), quindi consorzi tra enti locali, province e comuni, nel cui territorio insistono le aree interessate. La stessa legge dice inoltre che la Giunta regionale esercita il potere sostitutivo in caso di inadempienze e inerzie degli enti locali e dei consorzi relativamente agli adempimenti, dalle quali possa derivare un grave pregiudizio agli interessi affidati alla cura della Regione. Il potere sostitutivo è assegnato ed esercitato ai sensi dell'articolo 9 della legge numero 9 del 2006, concernente il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, cioè il potere sostitutivo legato al sistema degli enti locali.

Chi esercita questo potere? L'Assessore competente, ma quale? L'Assessore dell'industria o quello degli enti locali? Verificheremo se le delibere sono state adottate dall'Assessore dell'industria o dall'Assessore degli enti locali, se le competenze sono state rispettate e se sono state rispettate anche le procedure contenute in quel comma. Per questo continuo a insistere sulla necessità di verificare che l'autonomia istituzionale dei comuni della Sardegna non sia stata violata sulla base di queste norme che sovrintendono alle procedure di commissariamento, oltre che sulla necessità di sapere quali siano esattamente queste gravissime condizioni di ingovernabilità che hanno portato al commissariamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il comma 1 dell'articolo 1 tratta, come risulta dal testo della legge finanziaria, esattamente l'indebitamento. Perché lo tratta? Perché è un indebitamento da sopprimere, è un indebitamento fasullo. A fronte cioè di spese non effettuate, per coprire il disavanzo degli esercizi passati diamo un'autorizzazione a contrarre mutui alla Regione, la quale non li contrae. Chiedo un attimo di attenzione, perché questo è un argomento che tra qualche mese diventerà assolutamente interessante ed è bene prepararsi. Noi abbiamo una situazione per la quale contabilmente, rispetto a spese non effettuate e a un'autorizzazione a contrarre mutui che non si contraggono, ci ritroviamo un deficit di 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Che cosa succede? Succede che nel frattempo gli altri si organizzano, le Regioni virtuose incominciano a pensare, quelle che non hanno indebitamento, quelle che si sono preparate, che ormai hanno il senso della responsabilità, che gestiscono le finanze avendo cura di non sperperare e quindi di rendere il servizio ai cittadini nell'ambito delle loro possibilità. E a questo si accompagna la partita sulle entrate, perché noi puntiamo ad avere entrate vere, quelle che cioè ci derivano dal diritto previsto dallo Statuto alla compartecipazione fiscale dei gettiti di cui gode l'erario dello Stato.

Noi vogliamo sopprimere questo comma perché vogliamo sopprimere il disavanzo, vogliamo sopprimere l'autorizzazione a contrarre mutui per spese che non faremo, vogliamo cioè portare a virtuosa stesura anche la stesura contabile, non solo la sostanza finanziaria. Per questo voterò a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, faccio soltanto due osservazioni, oltre a dichiarare il mio voto favorevole. La prima è per puntualizzare quanto detto nel mio intervento precedente. Sembra quasi che questa Giunta e questa maggioranza con l'attività dell'ultimo giorno, ovvero del 30 dicembre, si siano poste l'obiettivo di non approvare questa legge finanziaria. E' del tutto evidente, infatti, che se in piena seduta finanziaria, cioè in una seduta in cui si entra nel merito degli argomenti e si programma l'attività dell'anno successivo, non si trova di meglio che approvare i commissariamenti nella sanità, avviare quelli dei consorzi industriali e procedere con delibere su temi che hanno riguardato l'attività svolta in Consiglio in merito all'ordine del giorno sulle entrate, è chiaro che si dà l'immagine di una Giunta e di una maggioranza che anziché rispettare l'Aula e confrontarsi con essa decidono di fare altro, sottraendosi al confronto con l'opposizione. Sembra anche irriguardoso, sembra uno schiaffo volutamente dato alla minoranza, sembra che si voglia sottrarre al Consiglio e all'opposizione il loro ruolo di controllo.

Se proprio volevate fare queste cose, avreste fatto meglio a farle tra una settimana o dieci giorni. Cosa cambiava? Invece, siccome siete ansiosi, avete l'acqua alla gola, non sapete tenere insieme i pezzi di una maggioranza che evidentemente fa acqua da tutte le parti, siete stati costretti il 30 dicembre, notte tempo, ad approvare atti che a tutti gli effetti esautorano del suo ruolo questo Consiglio, che dovrebbe fare leggi ed evitare i commissariamenti.

E' chiaro, Assessore, che questo emendamento rappresenta anche un incentivo ad essere più coraggiosi. Abbiamo fatto insieme una norma cancella residui, che cioè rafforza la possibilità di eliminare i 2 miliardi e 200 milioni di residui passivi che si sono formati dal 2007 a oggi o da ancora prima. Ci avrebbe fatto piacere vedere già in questa finanziaria quei residui eliminati e il disavanzo trasformato in avanzo di amministrazione, in modo da poter con più chiarezza programmare le risorse per ulteriori interventi per lo sviluppo. Quindi il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti a parlare. Metto in votazione…

Onorevole Solinas, su che cosa intende intervenire?

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Sull'emendamento.

PRESIDENTE. Ho già chiamato in votazione l'emendamento. Ho anche specificato che non ci sono altri iscritti a parlare. Vi prego di iscrivervi per tempo.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 289.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Zedda Massimo ha votato a favore e che il consigliere Contu Felice ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Capelli - Sanna Matteo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 54

astenuti 4

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 108 e 288, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Passiamo agli emendamenti numero 110 e 287, che sono uguali.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 110, perché siamo di fronte a una manifesta incapacità e inaffidabilità della Giunta regionale. Infatti, nonostante la Giunta abbia contribuito in maniera fattiva alla predisposizione dell'ordine del giorno approvato a seguito dell'occupazione dell'aula da parte del centrosinistra e abbia quindi sottoscritto degli impegni per quanto riguarda le entrate, oggi ci troviamo di fronte a una totale incertezza sul fatto che essa tenga fede a quell'ordine del giorno. Senza chiarezza intorno alle determinazioni che la Giunta regionale ha messo in atto rispetto a quell'ordine del giorno, noi riteniamo che non si possa procedere all'esame di una legge finanziaria inutile e anche dannosa. Inutile perché crea aspettative, poche a dire il vero, trattandosi di una finanziaria assolutamente vuota e insufficiente rispetto alle necessità dei sardi; dannosa perché facendo ad essa riferimento gli enti locali e tutti coloro che hanno responsabilità rispetto al presente e al futuro della Sardegna si stanno apprestando a programmare le loro attività per l'anno che viene.

Vorremmo tra l'altro capire, Presidente, se esiste ancora un Programma regionale di sviluppo, quello che è stato approvato in questo Consiglio regionale, e se quel programma è ancora valido oppure se dobbiamo ritenere che le finanziarie che verranno debbano corrispondere a quella bellissima lettera che il Presidente della Regione ha fatto pervenire a tutti i sardi in questi giorni e che annuncia un nuovo modello di sviluppo con un titolo particolare: "La Regione è per te, tu per la Sardegna". Il Programma regionale di sviluppo aveva un altro titolo: "Lo sviluppo nasce dall'io, la persona prima di tutto", o qualcosa del genere. Oggi c'è un nuovo annuncio attraverso la lettera fatta pervenire ai sardi, per esigenze di comunicazione, si dice, e di trasparenza. Vorremmo capire se il Programma regionale di sviluppo è cambiato, se ha un altro titolo, perché anche rispetto a questo noi dobbiamo valutare se la finanziaria che stiamo approvando corrisponde alla letterina di Babbo Natale che il Presidente della Regione ha fatto pervenire ai sardi oppure al PRS, così come dovrebbe essere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, la lettera b) del comma 1, come lei può verificare, riguarda la copertura di una parte del disavanzo attraverso autorizzazione a contrarre un mutuo. Io continuo con il solito ragionamento, perché ormai è da alcuni anni che lo faccio. Noi continuiamo a trascinarci questo disavanzo fasullo, che è dato da promesse di spesa. Le promesse di spesa rappresentano una modalità anche poco trasparente che purtroppo l'amministrazione ha il vezzo di usare, per cui non si nega a nessuno una possibilità di intervento, un'opera pubblica, salvo poi verificare, e la prego di farlo perché in un'audizione tenuta proprio con l'Assessore del bilancio e con il direttore del Centro di programmazione, siamo venuti a scoprire che la durata media degli appalti per le opere pubbliche è di quindici anni. Immaginate un po', noi impieghiamo qualche anno per predisporre il programma delle opere, impieghiamo dell'altro tempo per trasferire la prima tranche di finanziamento quando la realizzazione di un'opera è delegata oppure per concedere il contributo per la sua realizzazione agli enti locali o ad altri enti di tipo settoriale, impieghiamo ancora un po' di tempo per dare loro il 10 per cento del contributo per la progettazione e dal momento in cui la progettazione è esecutiva tutti questi soggetti possono bandire la gara d'appalto. Mediamente un appalto si esaurisce in quindici anni a partire da quel momento. Ma vi pare possibile mantenere un bilancio "impestato" di queste cose per anni e un disavanzo fasullo in ordine a una modalità così disgustosa di gestione della spesa pubblica? E' una follia! Noi dobbiamo prendere questo articolo, farne una palletta e buttarla nel cestino! Dobbiamo dimenticarci di queste forme di gestione della contabilità. Se lo facessimo a casa nostra, nostra moglie ci caccerebbe via! Se lo facessimo nella nostra azienda, ci caccerebbero via, anzi ci getterebbero dentro le "chiuse"!

Sono contrario all'articolo 1 e quindi voto a favore dell'emendamento numero 110.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, anch'io voterò a favore dell'emendamento numero 110, per i motivi che ho già richiamato e che vorrei in qualche modo rafforzare. Noi siamo qui come opposizione, svolgiamo responsabilmente il nostro ruolo e vorremmo continuare a svolgerlo responsabilmente. Continuiamo quindi a segnalare, anche attraverso emendamenti come questo, che indubbiamente hanno anche un carattere strumentale, che fintanto che la Giunta non metterà a disposizione le delibere secretate e tutte le delibere approvate il 30 dicembre (non solo quella sulle entrate, ma anche quella sulle proroghe dei commissariamenti delle Aziende sanitarie nonché quelle che avviano i commissariamenti dei consorzi industriali), saremo costretti, siamo costretti, per dare senso e dignità al nostro ruolo, a intervenire anche strumentalmente, ma legittimamente, nel merito di questa legge finanziaria.

Siete voi che ci costringete a farlo. Buon gusto e bon ton istituzionale avrebbero richiesto un altro comportamento. Se c'erano delle beghe da risolvere all'interno della maggioranza, se c'erano dissidi tra voi su chi confermare e chi no, su quale commissariamento prorogare e quale no, su quale consorzio industriale commissariare e quale no, li avreste dovuti risolvere dopo l'approvazione della finanziaria. Le cose sono due: o i vostri dissidi interni sono così forti che non siete in grado di affrontare la finanziaria se non con delibere funzionali soltanto a sancire un patto all'interno della maggioranza, oppure con quegli atti intendevate dare uno schiaffo, l'ennesimo, a questo Consiglio e alla minoranza. Quindi la invito, Presidente, e credo sia utile per il buon proseguimento dei lavori, a mettere senza indugio a disposizione di questa minoranza le delibere secretate, per consentirci di entrare nel merito della finanziaria e svolgere in maniera più dignitosa il nostro ruolo di opposizione in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, l'assessore La Spisa mi ha cortesemente comunicato che a breve arriverà il presidente Cappellacci, il quale ci illustrerà la delibera assunta, che tra l'altro ha già illustrato, prima che al Consiglio regionale, ai giornalisti, a cui stamattina ha comunicato di aver dato mandato all'Ufficio legale di agire nei confronti del Governo in tutte le sedi giudiziarie per tutelare gli interessi della Sardegna.

Noi chiediamo al presidente Cappellacci - glielo chiederemo appena arriva - oltre a un'informativa sulla delibera, per capire se corrisponde agli accordi che sono stati presi qualche settimana fa con il Consiglio regionale, di riferire sui rapporti tra i consiglieri regionali della sua parte politica, del suo partito, e le Aziende sanitarie locali della Sardegna, per esempio la ASL di Sassari. Gli chiederemo se sono vere le affermazioni fatte dall'ex commissario Paolo Manca riferite a situazioni circostanziate e riconducibili a ben individuati consiglieri regionali del Popolo della Libertà. Gli chiederemo se c'è questa invasione di campo nella sanità e che rapporto c'è con chi gestisce la sanità in Sardegna. Lui ha già parlato di un mix tra tecnici e politici. Ma di che mix stiamo parlando? Qua ci sono consiglieri regionali che sono anche Assessori, che dunque hanno un ruolo diverso rispetto agli altri consiglieri regionali, e ci sono magari semplici consiglieri che a loro volta hanno un altro ruolo e perciò un potere diverso rispetto agli altri. Insomma, siamo un ottantesimo di Esecutivo (qualcuno forse qualcosa di più) oppure c'è una distinzione di ruoli? Che cosa vuol dire che il presidente Cappellacci è favorevolmente impressionato da questo mix di competenze fra tecnici e politici in Giunta, come ha detto oggi ai giornalisti?

Insomma io credo che in questo Consiglio regionale, in questa Giunta regionale sia in atto, in realtà, una manovra che tiene conto solo di meccanismi di potere, di aggiustamenti. Al Presidente non piace la parola "rimpasto", preferisce parlare di "rimescolamento"; ci dice che non ci sarà un rimpasto, che è contento dei ventiquattro Assessori che si sono avvicendati, però un rimescolamento è sempre possibile.

Io chiedo che il Presidente della Regione venga qui, in quest'Aula, a dirci parole chiare una volta per tutte, a iniziare dall'illustrazione di tutte le 49 delibere assunte il 30 dicembre, e che queste delibere siano messe a disposizione del Consiglio e di tutti i cittadini, una per una. Interverrò successivamente e avrò modo di parlare di qualche delibera in particolare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono trascorse quasi due ore da quando in Aula è stato sollevato il problema sulla delibera della Giunta riguardante il ricorso contro il bilancio dello Stato. I servizi postali sono migliorati da un pezzo, ma se anche dovessimo tornare ai tempi in cui il servizio veniva svolto con il carro e il cavallo, da viale Trento a qua i tempi di percorrenza sarebbero più che sufficienti per riportare indietro le opinioni espresse in quest'Aula! Ci sono anche strumenti molto più efficaci per trasmettere questo documento, ma come ho detto prima non comprendiamo la ragione per cui ciò non venga fatto.

Un po' tutti noi abbiamo sollevato il problema e vorremmo capire perché le delibere non vengono messe immediatamente a disposizione di chiunque, dei consiglieri regionali, ma anche di tutti cittadini che hanno interesse a seguire l'operato della Giunta regionale. Stiamo parlando di numeri e sappiamo, ce l'hanno insegnato fin da piccoli, che la matematica non è un'opinione. Bisogna far quadrare i conti, ma se non sappiamo qual è la disponibilità di risorse è difficile e complicato muoversi su questo terreno.

Così come ha richiamato il Capogruppo del P.D., Mario Bruno, in questo momento dobbiamo prendere l'impegno, e soprattutto lo devono prendere il presidente Cappellacci e l'intera Giunta, a che tutte le delibere adottate in Giunta siano immediatamente rese disponibili. Non comprendiamo la ragione della segretezza, perché oltre alle delibere del 30 dicembre, ci sono delibere precedenti che non sono ancora accessibili, e non se ne comprende il perché. Quindi io sostengo, con convinzione, l'emendamento che prevede la soppressione della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, perché allo stato delle cose non c'è chiarezza e soprattutto siamo contrari a proposte come quelle contenute in questa lettera.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto a favore dell'emendamento soppressivo numero 110. Vorrei far notare ai colleghi e ai signori Assessori che nel loro schieramento, non so se per convenienza o mistificazione, anche sul piano nazionale sono grandi sostenitori del federalismo (io credo che lo siano solo per far quadrare un po' di numeri, ma nella sostanza non lo sono) che di fatto dimostrano di non avere nessuna fede in questo principio, che in fondo è un principio attuativo del concetto democratico nel funzionamento delle istituzioni.

E allora vi vorrei dire che da quando avete iniziato a operare in questa Regione avete solo ed esclusivamente ristretto gli spazi di democrazia: avete commissariato consorzi di bonifica, sanità, consorzi industriali, enti vari. Vi rendete conto che quasi il 70 per cento del bilancio regionale è in gestione commissariale? Cioè il 70 per cento della risorsa finanziaria è affidata alla decisione di un commissario che risponde a chi l'ha nominato e non agli enti locali, che devono in qualche modo essere i protagonisti del controllo, della verifica e dell'indirizzo! Non a caso, guardate che cos'è successo nella ASL di Oristano: l'assemblea dei sindaci ha bocciato il bilancio della ASL. Chi se ne importa, tanto il commissario deve rispondere ad altri, va avanti come un bulldozer, non sta certo ad ascoltare le ragioni degli enti locali! E viene anche confermato, perché è bravo, nonostante la scontentezza di tutto il sistema!

Vorrei chiedere agli amici Sardisti, che ci hanno presentato una proposta di indipendentismo che qualche conto lo deve pur fare con il federalismo, soprattutto quello interno: siete davvero convinti che bisogna sostenere un bilancio così fatto, che bisogna andare avanti con questo sistema, ovvero con il 70 per cento del bilancio regionale affidato a monoculture commissariali?

Questo è il punto vero che penalizza la nostra funzione e noi vi terremo qua il tempo che sarà necessario per dimostrarvi che almeno uno spazio di democrazia, quello che ci è consentito, ce lo riprendiamo per intero, fino a quando voi non capirete che invece quello spazio lo dovete restituire alla Sardegna. Altro che l'isola del tesoro che il nostro Presidente scelleratamente va descrivendo! Ce la venga a raccontare qua, noi gli racconteremo realtà diverse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento soppressivo numero 110. Presidente, mi rivolgo soprattutto ai colleghi, ma anche al Presidente della Regione che è appena arrivato: sarebbe opportuno - forse a questo punto è inutile - che anche attraverso l'intervento di un collega della maggioranza ci si desse una qualche risposta ad alcune questioni che abbiamo posto. Vi abbiamo chiesto il perché dei commissariamenti nella sanità e nei consorzi industriali, ma nessuno di voi si è degnato di dare uno straccio di risposta.

Lo ripeto, e mi dispiace, ma con questo vostro atteggiamento arrogante, direi anche tracotante, state costringendo l'Aula a un esercizio che non merita. Ci è stato annunciato che il Presidente della Regione ci illustrerà le delibere assunte qualche giorno fa. Spero che oltre a illustrarle ce ne consegni copia, perché in questo clima, sia chiaro, non saranno affatto sufficienti le spiegazioni del Presidente della Regione. Abbiamo necessità, a questo punto, di vedere materialmente gli atti.

Mi chiedo un'altra cosa e mi rivolgo al Presidente della Regione: da tempo, non solo da oggi, noi chiediamo di poter avere in tempo reale le delibere adottate dalla Giunta. Non voglio richiamare il passato, però se avete un minimo di onestà intellettuale dovete riconoscere che nel recente passato i tempi nella pubblicazione delle delibere rappresentavano una qualità importante della democrazia, che voi avete offeso. Badate, se le delibere non vengono pubblicate subito sembra quasi che anche la Giunta sia commissariata: non si pubblicano immediatamente perché qualcuno le deve vedere. Dopo il parere di questo qualcuno si può fare qualche modifica e le delibere possono anche essere pubblicate.

E' avvenuto questo: delibere secretate, di cui siamo venuti comunque in possesso, sono state modificate tra la loro adozione e la pubblicazione definitiva. Credo che qualche spiegazione, presidente Cappellacci, lei oggi debba darla, ma ripeto, non basterà l'illustrazione delle delibere. La prego, insomma, di dare disposizione ai suoi collaboratori di farcene avere copia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Intervengo per esprimere anch'io il mio voto favorevole a questo emendamento e per ribadire i concetti che già nel precedente intervento mi apprestavo a dispiegare.

E' emersa la questione dei commissariamenti, che sta davvero creando preoccupazione e non a caso. Si parla di delibere che vengono predisposte, approvate e non rese note ai principali interessati, che sono senza dubbio i componenti di questo Consiglio regionale. Ci sono, però, anche altri atti che preoccupano, di cui si viene a conoscenza e sui quali si chiedono chiarimenti senza che le domande poste ottengano risposta. Mi riferisco sempre alle ASL, riprendendo il ragionamento che faceva un mio collega poco fa circa la miriade di interrogazioni che vengono presentate alla Giunta, che puntualmente vengono elencate dalla Presidenza del Consiglio all'inizio della seduta. Un lungo elenco di interrogazioni senza risposta. Ne voglio citare una: per restare in tema di ASL, mi si dice che ci sia un bando di gara, per l'importo di 2 milioni e 400 mila euro, pubblicato lo scorso mese di aprile, per l'ammodernamento degli archivi della ASL di Sassari. Non se ne è saputo più nulla. Circola voce (e questo l'ho scritto nell'interrogazione) che gli atti siano stati trasferiti tutti a Cagliari, per accentrare negli uffici di Cagliari la relativa procedura.

Se non crea perplessità e preoccupazione un fatto come questo e ancor di più che a un'interrogazione precisa non sia data una precisa risposta, io debbo dire che va assolutamente messo in evidenza che nei confronti del Consiglio in particolare e del popolo sardo in generale la Giunta deve avere un atteggiamento diverso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, anch'io esprimo il voto favorevole agli emendamenti numero 110 e 287, che prevedono la soppressione della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1. Per oggi era prevista un'eclissi che avrebbe donato tinte ancora più fosche a un presente e a un futuro della nostra regione sempre più tristi e drammatici. Ne prendiamo atto, non ce n'era bisogno, sono già strutturali le fosche tinte del nostro presente e del nostro futuro. La Befana, purtroppo, ci porterà i doni tanti annunciati, ma fermi a causa di una scopa senza più benzina. Mi rifaccio a quello che hanno appena detto l'onorevole Lotto e altri colleghi: è indifferibile che le delibere vengano tolte dalla cripta in cui si trovano. Noi abbiamo necessità di poterle leggere in tempo reale; è il minimo che la democrazia in questo Consiglio ci possa garantire. Non vorremmo che per ottenere questo dovessimo rivolgerci anche noi a Julian Assange, se non c'è altra possibilità vedremo di arrangiarci anche in questa maniera. I colleghi hanno parlato di rimpasto: speriamo che questa volta il cemento utilizzato sia di buona qualità perché il rimpasto possa andare a buon fine.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 110. Le due ultime ore sono trascorse non dico utilmente, ma quasi, perché sono servite soprattutto per capire qual è l'atteggiamento della Giunta e della maggioranza. Capisco che la Giunta non possa intervenire in questa fase del dibattito, perché il Presidente applica alla lettera il Regolamento, quello che non si riesce a capire è il comportamento dei colleghi della maggioranza che, molto probabilmente, avendo avuto l'ordine di non intervenire per cercare di accelerare i tempi dell'approvazione della finanziaria, rischiano di ottenere il risultato opposto, perché non credo che il vostro silenzio assordante sia politicamente corretto nei confronti di una minoranza consiliare che vi ha sempre dimostrato serietà e voglia di lavorare per il bene comune.

La mancata pubblicità delle delibere adottate dalla Giunta - è arrivato adesso il Presidente della Regione - non riguarda solo le delibere del 30 dicembre, ma è ormai un fatto assodato da due anni a questa parte. E' iniziato con le delibere sulle energie rinnovabili e sta proseguendo, soprattutto se le delibere riguardano un argomento importante. Oltre ai commissariamenti dei consorzi industriali, oltre ai commissariamenti di alcune ASL, c'è anche la nomina dei direttori generali degli Assessorati dell'amministrazione regionale. Non siamo in condizioni di poter verificare quali nomine siano state confermate e quali no. Una notizia giornalistica di oggi riferisce della nomina di un dirigente del Comune di Cagliari a direttore generale dell'Assessorato del turismo. Se non ricordo male, nelle scarne dichiarazioni programmatiche rese all'atto del suo insediamento, il Presidente della Regione parlò di valorizzazione del personale dell'amministrazione regionale. Credo che l'amministrazione regionale abbia dirigenti all'altezza di svolgere il ruolo di direttore generale quanto e più di quelli che si stanno nominando dall'esterno. Molto probabilmente la sistemazione del dirigente del Comune di Cagliari ha altri risvolti, attinenti più a una sistemazione politica di partito che non ad altro. Molto probabilmente si stanno preparando le condizioni perché quel dirigente possa finalmente candidarsi al Comune di Cagliari, ma credo che nell'interesse dell'amministrazione regionale si sarebbero prima dovute fare valutazioni di altro tipo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 110 e 287.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Cappellacci, Fois, Petrini e Sanna Paolo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento sulla vertenza delle entrate

PRESIDENTE. Il Presidente della Regione ha chiesto la parola per informare il Consiglio sulla delibera adottata nell'ultima riunione di Giunta circa le azioni da intraprendere nei confronti del Governo sulla vertenza entrate.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Mi limiterei semplicemente alla lettura della delibera, in modo tale che non ci sia dubbio alcuno sul suo contenuto, sia in ordine ai temi che hanno formato oggetto della trattazione propedeutica al deliberato, sia in relazione al deliberato stesso. "Il Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, riferisce che preliminarmente all'esame della manovra finanziaria per gli anni 2011-2013 e a conclusione del dibattito sulle proprie dichiarazioni in relazione alla vertenza entrate, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sottoscritto dai rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari. Con tale documento, il Consiglio, nel prendere atto delle richieste di rappresentanze istituzionali, forze economiche e sociali ed operatori del terzo settore, tese a far sì che la sessione finanziaria dia risposte concrete ai bisogni dell'isola colpita da una gravissima crisi economica, ha riaffermato la necessità di un'attuazione immediata dell'articolo 8 dello Statuto - così come novellato dall'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ed ha esternato tutta la sua preoccupazione per quanto rappresentato in Aula sullo stato della trattativa in corso con il Governo, volta alla definizione della relativa norma di attuazione. In sede di Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto permangono, infatti, divergenze in merito alla completa applicazione di quanto previsto dall'articolo 8 riformato, sul riconoscimento delle quote dei tributi sul Lotto, sul reddito delle seconde case dei non residenti, sulla completa compartecipazione regionale al gettito IVA (con particolare riferimento al computo delle quote da devolvere all'Unione europea) e su altre imposte minori derivanti dalla completa applicazione dell'articolo 8 dello Statuto. Tutti argomenti che hanno già formato oggetto di comunicazioni formali del Presidente ai Ministri competenti. Con tali note è stata, in particolare, riaffermata la posizione della Giunta regionale, che ha motivatamente deliberato una proposta di norme di attuazione del Titolo III dello Statuto perfettamente aderente a quanto negoziato nel 2006 e capace di dare completa soddisfazione alle aspettative della Sardegna. Se, infatti, così non fosse e si determinasse anche una minima messa in discussione di quegli accordi, si produrrebbe, come sottolineato con chiarezza in ogni sede istituzionale degli attuali organi regionali, un inaccettabile vulnus di prerogative costituzionalmente protette, che ne impone la difesa in sede giurisdizionale. In tale ottica, il Presidente prosegue ricordando che l'ordine del giorno esprime una forte preoccupazione sui testi della legge di stabilità e del bilancio 2011, pubblicate nei supplementi ordinari alla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre, poiché la loro lettura non consente di riscontrare la misura previsionale delle devoluzioni del gettito di entrate erariali spettanti alla Sardegna per gli anni 2010 e 2011. Al riguardo, il Presidente precisa di aver riferito agli onorevoli consiglieri che l'amministrazione regionale ha ritenuto non pienamente condivisibili le proposte d'accordo formulate dall'amministrazione statale, nonostante la stessa abbia già quantificato in 5.400 milioni la misura delle compartecipazioni regionali ai tributi erariali da devolvere nel 2011 e abbia già assicurato che gli stanziamenti del bilancio statale destinati alla devoluzione delle compartecipazioni spettanti alle Regioni a statuto speciale sarebbero stati, come di consueto, adeguati in corso di esercizio al gettito tributario in formazione, e propone alla Giunta, d'intesa con l'Assessore della programmazione, di dare attuazione agli impegni contenuti nel citato ordine del giorno approvando le conseguenti disposizioni di indirizzo politico-amministrativo. In particolare, il Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, sottopone all'attenzione della Giunta la necessità di: 1. confermare ai propri componenti della predetta Commissione paritetica il mandato ad agire in raccordo costante con Giunta e Consiglio, per la completa e corretta attuazione del novellato articolo 8 dello Statuto speciale, pervenendo al formale riconoscimento ed al conseguente trasferimento delle compartecipazioni alle entrate erariali spettanti alla Regione Sardegna; 2. dare mandato alla Direzione generale dell'Area legale, con il supporto della Direzione generale dell'Assessorato della programmazione e di professionisti esperti, anche esterni all'Amministrazione, di avviare immediatamente contro lo Stato tutte le iniziative in sede giurisdizionale, sia nanti la Corte costituzionale che il giudice ordinario, finalizzate ad attuare il disposto del Titolo III dello Statuto speciale; 3. confermare alla Direzione generale dell'Assessorato della programmazione il mandato di assicurare al Presidente ogni supporto atto a rinegoziare la disciplina del Patto di stabilità, in forma consona agli effetti del nuovo regime delle entrate. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto dal Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, acquisito il parere favorevole di legittimità dei Direttori generali della Presidenza e dell'Assessorato della programmazione, delibera: di approvare il conseguente atto di indirizzo politico-amministrativo, consistente nel...". Non leggo la parte che segue perché è esattamente identica alla parte che ho appena letto, che è la premessa. E infine: "di trasmettere la presente deliberazione al Consiglio regionale e di riferire costantemente allo stesso sulla sua attuazione".

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, sarebbe utile poter disporre del testo scritto e fare una breve sospensione, anche di dieci minuti, per leggere in particolare la parte dispositiva, in modo da poter valutare se effettivamente risponde a quanto già ribadito nell'ordine del giorno.

Siccome si tratta di materia non semplice e ogni parola ha un significato, ogni atto ha un significato, noi apprezziamo la disponibilità del Presidente a riferire in Aula e a leggere la delibera, crediamo però che se a lui e alla Giunta sono occorsi cinque giorni per trasmettere il testo della delibera all'Aula e rendercene edotti, la richiesta della minoranza di cinque o dieci minuti per poterlo leggere con attenzione non vada vista in alcun modo in termini ostruzionistici, ma come atto dovuto per darci la possibilità di dichiarare consapevolmente la nostra soddisfazione in merito alla delibera. Credo che cinque minuti contro cinque giorni siano davvero poca cosa e sarebbe strano se non ci fosse accordo unanime su questa nostra richiesta.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, intanto il Consiglio può proseguire intanto che vengono prodotte le fotocopie. Alle ore 14 sospenderemo i lavori, quindi ci sarà tutto il tempo per una lettura più approfondita del documento presentato dal Presidente della Regione. Comunque il Presidente del Consiglio deve rimettere la decisione all'Aula. Sulla richiesta dell'onorevole Porcu possono intervenire un oratore a favore e uno contro.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Concordo con la richiesta dell'onorevole Porcu.

Intanto do il benvenuto in aula al presidente Cappellacci, che ha preferito, secondo me sbagliando, fissare per oggi la conferenza stampa di inizio anno. Forse è quella della Befana! Il Presidente ha preferito i giornalisti, che giustamente devono informare i cittadini, a questo Consiglio regionale, che era comunque convocato già da qualche giorno. E' stato uno sgarbo istituzionale nei nostri confronti e anche nei confronti dei giornalisti, che lo attendevano qualche giorno fa. Invece il Presidente ha rinviato la conferenza senza esplicitarne il motivo. L'avrà magari esplicitato oggi.

Noi interverremo dopo aver visto il testo della delibera, però non siamo affatto soddisfatti del modo di procedere della Giunta regionale, che, per esempio, non rende immediatamente consultabili on line le delibere. E' un altro passo indietro della vostra Giunta, insieme a tutti gli altri che vi ho elencato a fine anno.

Proporremo a fine lavori sulla manovra finanziaria, perché così dice il Regolamento, un ordine del giorno che impegni la Giunta regionale a pubblicare e rendere accessibili dopo ciascuna riunione di Giunta le delibere dalla stessa approvate e chiederemo a tutti i consiglieri, se ritengono di dover esercitare le loro prerogative, di sottoscriverlo. E' un atto di trasparenza, è un atto di etica, perché consente ai cittadini di capire in modo diretto quali sono gli atti di governo, altrimenti ciascuno di noi può pensare che ci sia qualcosa che non si vuole immediatamente far conoscere. Possiamo pensare tantissime cose, ma vogliamo capire. Vogliamo capire, per esempio, che cosa è successo per quanto riguarda i consorzi industriali, magari ci sono elementi che non conosciamo e che vi hanno portato legittimamente a deciderne il commissariamento. Ma state commissariando tutta la Sardegna! Vogliamo capire cosa sta avvenendo nelle ASL, perché prorogate di altri tre mesi i commissariamenti senza fare un passo avanti nella riforma della sanità, perché sostituite dei commissari, perché i commissari vi accusano di fare clientela, perché accusano consiglieri del P.d.L. di fare clientela, di invadere la sfera della sanità e in particolare la sfera dell'Azienda sanitaria locale di Sassari. Su questo non c'è risposta alcuna da parte vostra. Vi chiediamo maggiore trasparenza. Non vi chiediamo semplicemente di dirci se farete o meno un rimpasto, ma vi chiediamo di dirci qual è l'orientamento di questa Giunta regionale, come essa intende affrontare il governo della regione e come intende, anche attraverso gli atti di Giunta, imprimere l'azione politica della nostra Regione.

E allora noi vi sfidiamo a votare a favore di un ordine del giorno che impegni la Giunta regionale a inserire immediatamente (come avveniva nella scorsa legislatura) le delibere di Giunta nel sito istituzionale, perché quel sito non è una vetrina, non è una vetrina sua, presidente Cappellacci. E a questo proposito devo dire che delle lettere di auguri che sono arrivate nelle case dei sardi a fine anno non riusciamo a capire il significato: non capiamo se avete cambiato marcia, se avete un nuovo Programma regionale di sviluppo e qual era il messaggio finale che si voleva dare ai cittadini sardi. Capiamo, invece, che c'è un fallimento complessivo di questa Giunta regionale e ogni minuto, ogni secondo in più è un danno per la Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare contro, metto in votazione la proposta dell'onorevole Porcu. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti numero 109 e 286, che sono uguali.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ho già chiamato in votazione gli emendamenti numero 109 e 286.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, chiedo semplicemente che ci sia certezza sulla presenza del presidente Cappellacci in aula questo pomeriggio, dopo che durante la pausa pranzo tutti noi avremo avuto la possibilità di leggere la delibera.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ho già chiamato in votazione gli emendamenti. Se vuole può intervenire per dichiarazione di voto, altrimenti le tolgo la parola.

BARRACCIU (P.D.). Chiedo semplicemente che nel pomeriggio sia certa la presenza del Presidente della Regione in aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, voterò a favore della soppressione della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1. Le ragioni le ho espresse precedentemente, nel corso delle dichiarazioni di voto sugli emendamenti soppressivi di questo articolo, quindi utilizzo, spero proficuamente, questo mio intervento per dire che tutto sommato non ha una grande utilità, e sicuramente non ce l'ha per la maggioranza, rigettare le proposte di sospensione dei lavori dell'Aula.

Se fossi uno dei Capigruppo della maggioranza, vista la situazione direi: è bene che sospendiamo adesso il Consiglio e ci rivediamo di pomeriggio. Penso che questo sarebbe utile, diversamente diventa tutto inutile! E se fossi il Presidente della Regione (ma non lo sono e non lo sarò mai perché le mie posizioni estremistiche, così vengono definite, me lo impediranno) non utilizzerei una riunione di Giunta, nel corso della discussione della legge finanziaria, per adottare deliberazioni che paiono più che altro destinate a gestire in modo quasi confuso alcune fibrillazioni interne alla coalizione di governo.

Forse bisognerebbe capire come deve funzionare questa macchina, che esempio dobbiamo dare al cittadino. Commissariare, finire sulla stampa perché siamo dei gestori clientelari della cosa pubblica, cioè ci facciamo gli affari nostri con le risorse pubbliche, è qualcosa che forse è meglio non evidenziare in questa situazione, mentre discutiamo di questa materia. Forse conviene prendersi qualche ora, rilassarsi un po' e ritornare per lavorare!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento numero 109. Al di là del fatto che questa è una regione commissariata, ormai ce ne siamo resi conto, ci sono degli aspetti così singolari che tutto sommato dovrebbero suscitare in un personale politico con normale sensibilità e vocazione alla rappresentanza popolare elettiva, qualche ribellione.

Vedete, noi siamo di fronte a una regione commissariata perché il 70 per cento dei fondi di bilancio è affidato a commissari per la gestione di consorzi di bonifica, consorzi industriali, sanità ed enti vari. Tutto il resto è parte discrezionale. Mi sa tanto che l'unica parte che rimane aperta a un livello di democrazia - e mi meraviglia che i sindacati su questo non dicano niente - è costituita dal fondo unico (fino adesso siamo riusciti a resistere all'idea di rivincolare) e da quei fondi per la programmazione negoziata che grazie alla nostra azione abbiamo ripristinato in termini di concertazione. Tutto il resto è bloccato, ma è bloccato di fronte a che cosa? Facciamo l'esempio della sanità: se un commissario, che ha un mandato per alcuni aspetti ancora più diretto, sbaglia, la meritocrazia ci porterebbe a dire: "Va sostituito e utilizziamo anche questa prerogativa per migliorare, per cercare di dare un segnale di efficienza". Ebbene in alcuni casi sì, in altri no. Non è quindi la meritocrazia ciò che ispira l'azione della Regione, può essere solo un'effimera vocazione alla mera gestione del potere.

Io questo lo vedo come un fatto preoccupante, in un momento nel quale vorremmo difendere l'autonomia e non siamo capaci al nostro interno, nel nostro articolato sistema istituzionale, di gestire in democrazia le risorse, le opportunità, le speranze e anche i bisogni. Se questo per voi è sufficiente, basta arrivare alla finanziaria e negoziarsi il piccolo emendamento che soddisfi la lobby di propria competenza. Questo è ciò che qualifica questa maggioranza, però ci dovete consentire di poterlo dire. Faccio notare, tra l'altro, che fra i commissari dei consorzi industriali c'è il sindaco di un comune di 150 abitanti. All'anima della competenza!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, approfitto della presenza in aula del Presidente della Regione per porre lo stesso quesito che ho avuto modo di porre qualche minuto fa all'Aula. Chiedo al Presidente della Regione se è sua intenzione che questa finanziaria sia approvata nei tempi più celeri possibili, naturalmente dando all'opposizione la possibilità di entrare nel merito degli argomenti e di provare a contribuire a una legge sul cui impianto evidentemente abbiamo opinioni diverse.

Chiedo, quindi, al Presidente della Regione se ritiene che abbia senso approvare in piena sessione di bilancio, in un momento serrato di confronto con il Consiglio e con l'opposizione, delle delibere che prorogano in maniera selettiva i commissariamenti in sanità e avviano i commissariamenti di tre consorzi industriali? Cioè ha senso, nel momento in cui si discute l'atto precipuo, l'atto più importante di questo Consiglio, ossia la legge finanziaria, procedere con quelli che oggi la stessa stampa definisce dei colpi di mano?

Quando succedono queste cose ci si domanda: lo si fa per inesperienza, per incapacità, per dare uno schiaffo all'opposizione, per dimostrare che ci si sottrae al confronto, che si evita di portare progetti di legge in Consiglio e di fare riforme che abbiano una minima organicità, o lo si fa - se le prime due ipotesi non sono vere - perché non se ne può fare a meno, perché ormai la vostra maggioranza è tenuta insieme soltanto dalla spartizione del potere e delle poltrone, per cui l'approvazione stessa di quelle delibere era condizione perché questa finanziaria potesse andare avanti?

Presidente, glielo chiedo come consigliere di opposizione: ci spieghi perché atti così gravi e importanti vengono approvati oggi e non tra dieci giorni e ci dica se intende dare a questa opposizione un ruolo oppure, nonostante le parole, vuole sottrarsi a qualsiasi forma di confronto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 109 e per ribadire la richiesta che ho fatto poco fa, cioè che lei chieda al Presidente della Regione di essere presente in aula questo pomeriggio, in modo che le opposizioni possano esprimere eventuali valutazioni sulla delibera che è stata gentilmente letta dal Presidente stamattina e si possa capire se c'è unanimità intorno a ciò che in essa è scritto. Tra l'altro pensiamo che senza questo chiarimento e senza la condivisione dei passi che si devono fare d'ora in avanti sia difficile continuare a discutere di questa finanziaria, anche se il Presidente della Regione continua ad annunciare le sue profezie: prima attraverso la lettera inviata a tutti i cittadini, poi attraverso Novas e stamattina nella conferenza stampa, in cui ha annunciato che la finanziaria sarà approvata entro pochi giorni e quindi il ricorso all'esercizio provvisorio è scongiurato.

Credo che il Presidente della Regione vada ripreso, vada invitato a mettere i piedi per terra, perché è evidente che non ha contezza di ciò che sta succedendo qui dentro e dei tempi che sono necessari per approvare la finanziaria, posto che noi riteniamo che questa finanziaria sia assolutamente inaccettabile e inadeguata a rispondere alle esigenze della nostra Isola e dunque utilizzeremo tutto il tempo e tutti gli strumenti a nostra disposizione per cambiarla.

Noi non sappiamo, né tanto meno lo può sapere il Presidente, che qui non c'è mai, quando questa finanziaria verrà approvata. Per cortesia, Presidente, basta con le profezie, rimetta i piedi per terra e tenga la testa sulle spalle, si renda conto della realtà che sta vivendo quest'Isola, dell'incapacità della sua Giunta, che non potrà essere salvata neanche dai prossimi cambi e rimpasti che vengono annunciati sui giornali in questi giorni!

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 109 e 286. Chi li approva alzi la mano. Chi non li approva alzi la mano

(Non sono approvati)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Signora Presidente, vorrei proporre all'Aula, in ragione anche della richiesta recentemente formulata dall'onorevole Uras di interrompere i lavori alle 13 e 30, di disporre però che stasera si possa lavorare a oltranza, fino alla notte, in maniera tale che…

(Interruzioni)

Sì, ragazzi, mi dispiace! Finiremo alle 3 del mattino!

Vorrei che la proposta venisse messa ai voti, Presidente.

PRESIDENTE. Possono intervenire un oratore a favore e uno contro, altrimenti passiamo direttamente alla votazione della proposta dell'onorevole Maninchedda.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io mi sento di dire che siamo assolutamente a favore della proposta del Presidente della terza Commissione. Non abbiamo nessun timore ad andare a oltranza, se è necessario. Ovviamente questo non fa venir meno in alcun modo il nostro ruolo e la natura dell'opposizione che porteremo avanti, almeno fino a quando non avremo contezza non soltanto della delibera sulle entrate, ma anche delle altre delibere richiamate, senza le quali credo comunque che il nostro ruolo venga meno. Quindi io personalmente sono favorevole alla proposta.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Porcu.

ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, vorrei intervenire.

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, può intervenire soltanto se intende manifestare contrarietà alla proposta dell'onorevole Maninchedda.

Metto in votazione la proposta dell'onorevole Maninchedda di concludere i lavori antimeridiani alle ore 13 e 30 e di proseguire questo pomeriggio a oltranza. Chi l'approva alzi la mano

(E' approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 101 e 285, che sono uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ovviamente annuncio il mio voto a favore dell'emendamento numero 101, ma vorrei anche sostenere che la maggioranza farebbe bene a tenere un atteggiamento diverso, perché le argomentazioni che noi portiamo non sempre sono fuori luogo e qualche volta sono persino di aiuto alla Giunta.

Vorrei tornare sulla questione delle delibere dei consorzi industriali. Fareste bene a renderle subito pubbliche perché ci viene il dubbio che abbiate adottato degli atti illegittimi e quindi che possiate ancora in qualche modo agire in autotutela annullandoli. Se l'intuito politico, che ovviamente abbiamo, porta noi a sapere comunque chi ha adottato queste delibere di commissariamento, voi dovete sapere che se quelle delibere sono state adottate dall'Assessore competente, cioè quello degli enti locali, hanno validità giuridica, se sono state invece adottate da un Assessore diverso sono illegittime, per il disposto contenuto nel comma 2 dell'articolo 9 della legge numero 9 del 2006, che dice che la procedura prevista dalla legge sul commissariamento degli enti locali "si applica in tutti i casi in cui le leggi regionali, anche di settore, prevedono poteri sostitutivi da parte della Regione".

Siccome voi questo adempimento lo dovete rispettare perché è scritto in una legge vigente, se ad adottare i commissariamenti, come presumo, non è stato l'Assessore degli enti locali quegli atti sono impugnabili da parte dei titolari dei poteri che sono stati commissariati. Fareste quindi bene a rivederli, perché il nostro compito è anche quello di controllare che gli atti siano legittimi e siano adottati nel rispetto delle leggi. Siccome ho la sensazione che non sia così, fareste bene non solo a pubblicarli subito, ma anche ad accogliere qualche suggerimento, qualche indirizzo, l'invito che viene da chi ha una certa esperienza, che non intende evidentemente fare demagogia, ma solo riferirsi a norme di legge di questa Regione. State attenti, perché ovviamente se l'invito non lo cogliete voi, le opposizioni dovranno rivolgersi agli enti locali coinvolti affinché si tutelino nelle sedi competenti. E siccome questa sarebbe una mortificazione della funzione di governo regionale, credo sia opportuno che ci diate modo di verificarla subito ed eventualmente provvedere in merito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho già detto su questo articolo che riguarda il disavanzo. Disavanzo fittizio per promesse di spesa fittizie, che ci crea contabilmente una difficoltà che peserà: peserà quando le norme sul federalismo fiscale avranno completato il loro percorso, peserà quando si chiederà ai bilanci regionali di mostrare di essere virtuosi in ragione dell'assenza totale di deficit, peserà in ragione del fatto che i trasferimenti saranno finalizzati in maniera più cospicua verso le casse di coloro che hanno questa situazione, peserà negli anni prossimi nella polemica che non finirà, anzi si svilupperà in modo notevolmente significativo tra il Nord, il Sud, le isole, le autonomie speciali, le Regioni a statuto ordinario, in ragione dell'ampliamento delle diverse sovranità. Tutto peserà.

Noi dobbiamo fare un salto di qualità che non si vede, lo dico alla maggioranza che ha una responsabilità decisamente doppia rispetto alla nostra, non foss'altro perché ha 53 consiglieri (anche se non tutti vengono in aula) rispetto ai nostri 27. Lo dico alla maggioranza, perché ha fatto promesse ai cittadini per farli uscire dalla crisi che attraversano, una crisi economica e sociale profonda. Ecco perché le prove muscolari, i passi falsi, le deliberazioni continue che riguardano anche la gestione degli enti non sono utili. Non possiamo più governare in termini di straordinarietà. La norma sulla sanità l'avete introdotta con un emendamento sostitutivo totale tanto, tanto tempo fa, per definire una riforma. Vi ricordate le macroaree, la centralizzazione delle forniture? E invece abbiamo duecento milioni di euro in più di disavanzo.

Non si può andare avanti così, dobbiamo correggere il tiro, Assessore. Lei lo sa, è un amico, ma non possiamo andare avanti così, dobbiamo fare autocritica, dobbiamo cercare le soluzioni e una riforma come quella non può passare a colpi di maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 101 ed esprimo nuovamente l'auspicio che magari il Presidente della Regione, prima della chiusura dei lavori di stamattina, quindi entro le 13 e 30, possa darci delle spiegazioni. Nel caso lui fosse disponibile in tal senso, rinuncerei al mio intervento. Gli chiederei magari di spiegarci il perché di questo modo di procedere della Giunta, che a colpi di delibere il penultimo giorno dell'anno, notte tempo, compie atti di straordinaria amministrazione che sfuggono a qualsiasi funzione di controllo di questo Consiglio.

Voglio anche preannunciare al Presidente, e questo è un atto che io considero dovuto, che non vuole essere in alcun modo un affronto personale, che insieme alla collega Barracciu chiederò l'accesso agli atti per capire qual è l'entità della spesa della letterina di fine anno che il Presidente ha voluto spedire a tutti i sardi. Il sospetto è che quella spesa, che peraltro noi riteniamo rilevante, cioè nell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro, non rientri nella pubblicità istituzionale della Regione, ma gravi sul bilancio. Questa spesa avrebbe potuto andare in economia e contribuire a produrre minore disavanzo, ponendoci nelle condizioni di poter programmare diversamente l'articolo 1 della prossima finanziaria.

Ecco, credo che con quella letterina si sia fatto tutt'altro che rendere conto di quello che si è fatto per la Sardegna. Si è chiesto ancora una volta ai sardi di fare qualcosa, visto che la Regione nel suo insieme non ci riesce. Rassegnati sulla propria capacità come amministrazione, si chiede ai sardi di attivarsi perché si è consapevoli dell'incapacità della Regione di fare qualcosa di utile. Noi chiederemo l'accesso agli atti e crediamo che da questo punto di vista le risorse di quel capitolo avrebbero potuto contribuire, visto che parliamo dell'articolo 1, a ridurre il disavanzo piuttosto che produrre l'ennesimo gesto assai demagogico di questa Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Signora Presidente, intervengo per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento numero 101 e per ribadire che si tratta di un comma fittizio di un articolo fittizio di una finanziaria fittizia. Richiamo, quindi, la Giunta e quest'Aula affinché intervengano nel merito di questo documento per migliorarlo e renderlo un minimo corrispondente alla realtà; quella realtà dalla quale questa Giunta e il Presidente della Regione sembrano scappare ormai da due anni. Si cerca di celare l'incapacità di dare risposte, di segnare una traccia, di indicare un cammino per quest'Isola; si cerca di coprire questa incapacità attraverso annunci, come quelli fatti nella lettera di cui parlava l'onorevole Porcu e del cui costo chiederemo conto.

E' tutto occultato, è tutto fittizio. La questione delle delibere è molto importante, perché lede alla base il diritto dei consiglieri regionali di poter svolgere il proprio ruolo di controllo e in questo caso il ruolo dei consiglieri regionali di opposizione di verificare la bontà degli atti assunti da questa maggioranza e da questa Giunta, anche per evitare che facciate errori macroscopici, oltre a quelli che già avete fatto. Tuttavia, cari colleghi dell'opposizione, se le delibere non sono presenti nel sito della Regione - il Presidente ride, ride ormai da due anni, rida pure, non c'è problema - sono certa che potremo trovare in particolare quelle con cui si sono commissariati i consorzi industriali presso la redazione di un giornale. Oggi, infatti, è uscito un articolo appunto nella pagina della provincia di Nuoro di un quotidiano regionale, in cui si fa riferimento esplicito ai contenuti della delibera regionale che ha commissariato i consorzi industriali.

Vorremmo sapere se corrisponde al vero che queste delibere sono nella disponibilità non dei consiglieri regionali, ma dei giornalisti di un quotidiano dell'Isola e come mai questo possa accadere. E' una vergogna, Presidente! Viene citata la delibera, di cui evidentemente la giornalista in questione è in possesso e i consiglieri regionali no. Vogliamo porre fine a questa vergogna e a questo sopruso o vogliamo andare avanti in questo modo? Credo che la Presidente del Consiglio abbia il dovere, in questo caso, di tutelare i diritti dei consiglieri regionali e di quest'Aula.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio ha anche il dovere di richiamare i consiglieri che intervengono per dichiarazione di voto ad attenersi agli argomenti in discussione, anche perché le questioni che sono state poste sono all'attenzione della Giunta e della Presidenza. Pregherei i consiglieri di intervenire nel merito degli emendamenti che sono in votazione.

Procediamo alla votazione degli emendamenti numero 101 e 285.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 101 e 285.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Oppi e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Capelli - Sanna Matteo.

Risultato della votazione

La PRESIDENTE proclama il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 56

astenuti 4

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16 e 30.

La seduta è tolta alle ore 13 e 31.



Allegati seduta

CLXXII Seduta

Martedì 4 gennaio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 20 dicembre 2010 (165), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Mario Diana, Rosanna Floris, Cesare Moriconi, Eugenio Murgioni, Antonello Peru, Antonio Pitea, Pietro Pittalis, Teodoro Venceslao Rodin, Adriano Salis e Carlo Sanjust hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 4 gennaio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sull'approvazione del piano regolatore portuale."(469)

"Interrogazione De Francisci - Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sulla precarietà, in termini di sicurezza, delle principali strade statali della Provincia di Cagliari che registrano un forte incremento di incidenti stradali, di vittime e di feriti." (470)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di correggere i criteri per la valutazione e il finanziamento dei piani personalizzati ai sensi della legge n. 162 del 1998." (471)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza Planetta - Dessì - Maninchedda - Sanna Giacomo - Solinas Christian sull'emergenza per i fenomeni di usura bancaria in Sardegna." (181)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza della Giunta e le numerose assenze dei consiglieri, sospendo la seduta per dieci minuti, sino alle ore 10 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 04, viene ripresa alle ore 10 e 23.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente, non chiedo la verifica del numero legale, ma noto l'assenza di un intero Gruppo in aula. Il Gruppo del P.d.L. è completamente assente, per cui chiedo un'ulteriore sospensione di una decina di minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Era stata già chiesta una sospensione da parte dell'onorevole Cappai.

BRUNO (P.D.). Io non sono d'accordo sulla sospensione e chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Capelli e Uras sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 21 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Piras - Planetta - Steri - Uras - Vargiu.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti, sino alle ore 10 e 55.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 24, viene ripresa alle ore 10 e 57.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Mulas e Uras sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 35 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale possiamo proseguire.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Siccome non è a disposizione dei consiglieri regionali, vorrei sapere se è stata adottata la deliberazione della Giunta regionale sulla materia delle entrate e se è possibile averne il testo, in maniera tale da consentire il corretto prosieguo dei lavori.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Sì, la Giunta ha deliberato e il testo della delibera sarà disponibile a minuti. Ho chiesto di averlo proprio all'inizio di questa seduta e sono in attesa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Credo che sia una prerogativa del Consiglio regionale e dei singoli consiglieri avere le delibere, tutte le delibere che vengono approvate dalla Giunta regionale; in particolare, quelle approvate il 30 dicembre. Mi volete spiegare come fa un consigliere di opposizione, ma anche di maggioranza, a sapere, per esempio, con quali motivazioni (magari legittime) sono stati commissariati i consorzi industriali? Mi volete spiegare perché avete abbandonato il metodo, credo anche morale ed etico, di consentire ai consiglieri e ai cittadini di conoscere in tempo reale, perché siamo nel 2011, i contenuti delle delibere che assumete e di sapere perché vengono prorogati i commissariamenti delle ASL o perché vengono sostituiti i commissari?

Magari si può aprire un dibattito nella società, in cui i consiglieri regionali sono in grado di intervenire con puntualità; magari possiamo capire se è vero, per esempio, ciò che asserisce l'ex commissario Manca rispetto all'invasione che alcuni consiglieri del P.d.L. hanno fatto nella sanità sassarese. Vogliamo sapere che cosa contengono le delibere. Prima veniva adottato un metodo normale, ordinario, e le delibere arrivavano. Ora non arrivano più né con il sistema cartaceo né in tempo reale, e credo che questo attenga alla trasparenza, all'etica, al buon funzionamento della Regione. Quindi chiedo quali sono i motivi per cui le delibere non arrivano più.

Penso che bisognerà presentare appena possibile una mozione urgente - e la presenteremo, anche se non sarà possibile discuterla nella sessione di bilancio - per capire con quale metodo volete governare la Regione, con quale trasparenza. Noi abbiamo occupato l'aula - lo diceva poco fa il collega Uras - perché riteniamo che questa finanziaria non sia in linea con il bilancio dello Stato, che vede nella quota delle entrate riservata alla Regione Sardegna 4 miliardi e 750 milioni di euro, una cifra molto diversa da quella iscritta nel bilancio della Regione. E' per questo che abbiamo occupato l'aula ed è per questo che abbiamo concordato con il Presidente della Regione e con l'assessore La Spisa un metodo che doveva portare, nella prima riunione utile, all'approvazione di una delibera che avviasse un procedimento, quello di impugnazione del bilancio dello Stato e di sollevazione del conflitto di attribuzione. Vogliamo capire che tipo di delibera è stata adottata (intanto non era la prima riunione utile di Giunta, perché il Presidente stava male) e se, per esempio, è stata affidata una consulenza a un legale.

Vogliamo chiedere all'assessore La Spisa (ancora una volta il presidente Cappellacci è assente) se abbiamo avviato un procedimento di impugnazione del bilancio dello Stato, se abbiamo avviato un procedimento di sollevazione del conflitto di attribuzione o se abbiamo fatto ancora una volta una cosa diversa da quello che questo Consiglio regionale aveva deciso con un ordine del giorno votato all'unanimità.

Noi non siamo, assessore La Spisa, in condizioni di poter proseguire questa discussione sulla legge finanziaria. Non lo siamo innanzitutto per l'atteggiamento del centrodestra, e notiamo molte assenze anche importanti in quei banchi. Vogliamo capire se è questa la vostra priorità o se ne avete delle altre. Vogliamo capire se la vostra priorità è un rimpasto, un rimpastino, l'ennesimo, per far quadrare i conti nella vostra Giunta messa insieme solo dalla gestione del potere. Vogliamo capire, dateci delle risposte e datele ai sardi una volta per tutte.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, può esplicitare la richiesta sull'ordine dei lavori?

BRUNO (P.D.). L'ho appena detto, la richiesta riguarda il fatto che non siamo in condizioni di poter fare l'opposizione, perché non ci sono le delibere in tempo reale, perché mancano le delibere del 30 dicembre e alcune del 27 dicembre. Noi chiediamo, prima di iniziare i lavori odierni, di avere almeno il testo della delibera riguardante l'impugnativa del bilancio dello Stato e la sollevazione del conflitto di attribuzione, così come scritto in quell'ordine del giorno che lei, Presidente, per prima ha il dovere di far rispettare.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, l'assessore La Spisa ha già assicurato la disponibilità affinché la delibera sia messa a disposizione dei consiglieri entro la mattinata. Lei propone pertanto una sospensione dei lavori in attesa che sia disponibile il testo della delibera. Su questa richiesta si deve pronunciare l'Aula, non può decidere il Presidente.

Sulla proposta avanzata dall'onorevole Bruno possono intervenire un oratore a favore e uno contro, dopodiché l'Assemblea vota per alzata di mano.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, parlo a favore della richiesta, perché non può sfuggire a nessuno della maggioranza, e tanto meno alla Giunta regionale, qual è stata l'evoluzione della discussione di questa finanziaria, per la quale noi abbiamo attivato una protesta istituzionale di primissimo livello.

Abbiamo attivato una protesta istituzionale perché volevamo che questo Consiglio regionale, le forze sociali, le forze politiche e il mondo della cultura, insieme a tutti i sardi, fossero impegnati nella controversia con lo Stato per tutelare le entrate di questa Regione. Le entrate sono governate da una legge finanziaria di bilancio che si sviluppa su proposta della Giunta e che quindi è sostenuta dalla maggioranza di governo. La disponibilità finanziaria riguarda i sardi, ma è governata da chi ha titolo e dovrebbe pertanto essere maggiormente interesse di chi ha titolo governare quelle risorse, avere quelle risorse. Noi non possiamo pensare che una deliberazione adottata ai sensi di un ordine del giorno votato unanimemente da questo Consiglio possa essere criptata. Non possiamo pensare che la Giunta regionale non sentisse il dovere di dire: "Invio a tutti i consiglieri, ai Presidenti dei Gruppi consiliari e alla Presidenza del Consiglio la delibera adottata, perché possano verificare la corrispondenza di quel testo all'ordine del giorno unanimemente votato da questo Consiglio". Non si sarebbe trattato di una forma di garbo istituzionale, ma di un sentimento doveroso nei confronti dell'Aula. Non posso pensare che, nelle tante conferenze stampa che si tengono, su un argomento di questo genere non si sia spesa una parola vera consegnando ai giornalisti, dopo averlo inviato ai Presidenti dei Gruppi consiliari e al Presidente del Consiglio, il testo di quella deliberazione. Quella non è una deliberazione qualunque, è il senso della battaglia di questa istituzione nei confronti dello Stato per rivendicare la pari dignità all'interno di un dettato costituzionale che la sancisce.

E' pensabile che noi continuiamo i lavori di questa legge finanziaria ritrovandoci puntualmente al punto di partenza, cioè senza aver trattato come merita la questione delle entrate della Regione? Non possiamo continuare così, Presidente. Abbiamo un dovere nei confronti dei sardi, abbiamo un dovere nei confronti delle parti sociali, abbiamo un dovere nei confronti di questa nostra economia disastrata e di questa nostra società in condizioni di totale disagio. Non possiamo continuare la discussione della finanziaria se non sappiamo qual è la risposta della Giunta e se è coerente con l'ordine del giorno adottato dal Consiglio regionale. Cosa ha fatto la Giunta? Ha approvato una deliberazione in cui assegna una consulenza oppure ha dato mandato, così come richiede l'ordine del giorno, ai legali della Regione e a chiunque altro possa assisterli al meglio, di attivare ogni procedura e quindi anche l'esame di merito del ricorso, per il quale sono previsti dei termini di scadenza, come tutti sappiamo? I termini non possono essere superati; se li si supera vuol dire che questa Regione è piegata, ed è piegata ad altri interessi, ad altri padroni che non siano i sardi. E noi non possiamo assolutamente tollerarlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, noi esprimiamo un parere contrario alla richiesta perché riteniamo che sia del tutto strumentale e ingiustificata. Vi è il consenso unanime delle forze politiche e della Giunta di agire di fronte alla Corte costituzionale qualora, prima della scadenza dei termini, non si giunga a una soluzione positiva. Si sa che la Giunta regionale ha deliberato a fine anno. Sappiamo tutti che a fine anno (è una prassi non solo di questa Giunta, ma di tutte le Giunte) ci sono centinaia di deliberazioni da approvare, per cui si creano ritardi. L'Assessore ci ha assicurato che la delibera sarà disponibile entro la mattinata, pertanto non vediamo, in questa situazione, un giustificato motivo per sospendere i lavori. Andiamo avanti, sospenderemo più tardi, appena avremo il testo della delibera. Confermo a nome di tutti i partiti della maggioranza il parere contrario alla richiesta di sospensione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Si deve votare per alzata di mano.

Metto in votazione la proposta dell'onorevole Bruno. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Onorevole Solinas, su che cosa intende intervenire?

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Espliciti subito la richiesta sull'ordine dei lavori, poi la può argomentare.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ho chiesto di intervenire vista la presenza in aula dell'Assessore della sanità. Credo che in conseguenza dell'articolo, pubblicato oggi su un giornale, che riporta le dichiarazioni fatte dall'ex commissario della ASL di Sassari, Paolo Manca, sia necessario dare informazioni a questo Consiglio sulle accuse gravi, anzi gravissime, fatte appunto dall'ex commissario nei confronti di un consigliere regionale.

Io non so chi sia il consigliere regionale che ha voluto intervenire così pesantemente sull'attività del commissario della ASL di Sassari, ma sarebbe opportuno che il Consiglio ne venisse informato. Soprattutto vorrei sapere dall'Assessore della sanità le reali motivazioni per le quali il commissario Manca è stato sostituito e se corrispondono al vero le accuse da lui fatte. Grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, praticamente lei sta chiedendo che l'Assessore della sanità faccia delle dichiarazioni e quindi sia sospeso l'esame della finanziaria. L'Aula si è già espressa, con una votazione, a favore della prosecuzione dei lavori sulla finanziaria.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Credo sia opportuno, Presidente.

PRESIDENTE. Lo so, onorevole Solinas, però su questo l'Aula si è già espressa. Devo indire comunque una nuova votazione, perché si è già deciso di proseguire con i lavori sulla finanziaria. La votazione riguardava la sospensione in attesa della delibera della Giunta regionale, ma l'Aula si è espressa a favore del proseguimento dei lavori.

Sulla proposta dell'onorevole Solinas possono intervenire un oratore a favore e uno contro, dopodiché l'Assemblea si esprimerà per alzata di mano.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, se la richiesta viene messa in votazione credo che il risultato sia scontato.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, questo è il nostro Regolamento. Lei ha la possibilità di portare all'attenzione dell'Aula l'argomento che ha richiamato, però l'Aula è sovrana e si esprime con una votazione. Stiamo seguendo il nostro Regolamento, non c'è nessuna prevaricazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Credo sia estremamente doveroso sentire l'assessore Liori, in questo momento di grande difficoltà per la sanità, in ordine alle dichiarazioni che sono state fatte.

Perché il Consiglio deve sentire l'Assessore? Perché sono state fatte dichiarazioni che riguardano questo Consiglio regionale e da questo punto di vista noi vogliamo, come è stato già chiesto dall'onorevole Solinas, che ci sia la massima trasparenza. La situazione è pesante e noi vorremmo che il Consiglio regionale fosse scevro da eventuali problemi di questa natura. Vogliamo sapere se l'Assessore ha subito influenze di natura assolutamente non politica.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare contro, metto in votazione la proposta dell'onorevole Solinas. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Onorevole Sabatini, su che cosa intende intervenire?

SABATINI (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, però espliciti immediatamente la richiesta sull'ordine dei lavori.

SABATINI (P.D.). Certamente. Intanto vorrei segnalare che lei puntualmente ci invia la comunicazione di tutte le interrogazioni che i consiglieri presentano alla Giunta e che rimangono senza risposta. L'interrogazione è uno dei pochi strumenti che i consiglieri regionali hanno a loro disposizione, pertanto lei dovrebbe adoperarsi da subito perché gli Assessori rispondano ai quesiti posti dai consiglieri regionali.

In secondo luogo, vorrei ricordarle che tra le delibere che risultano secretate, a parte il fatto che nella scorsa legislatura, quando per poche ore…

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, espliciti prima la richiesta sull'ordine dei lavori, poi può argomentare. Voglio capire se la sua richiesta sull'ordine dei lavori confligge con il voto già espresso dall'Aula.

SABATINI (P.D.). Riguarda il commissariamento dei consorzi industriali.

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, espliciti prima la richiesta sull'ordine dei lavori.

SABATINI (P.D.). Credo che ai consiglieri regionali debba essere data l'opportunità di prendere visione delle delibere sui consorzi industriali e che, per la gravità degli atti approvati dalla Giunta, il Presidente della Regione debba essere chiamato a riferire in quest'Aula sulle motivazioni che hanno portato a quegli atti. Però, adesso, mi permetta di esplicitare il mio pensiero al riguardo.

Stavo dicendo che nella scorsa legislatura se si secretava una delibera anche solo per poche ore in Consiglio regionale veniva sollevato un caso. Si parlava di atto grave, illegittimo, antidemocratico e si teneva impegnata l'Aula per ore a dibattere su una delibera secretata, ripeto, per poche ore. Adesso ci sono decine di delibere che non sono nella disponibilità dei consiglieri regionali, che vengono tenute segrete. Le delibere approvate a fine anno, cioè dieci giorni fa, non sono disponibili e quindi non ne conosciamo il contenuto.

Detto questo, voglio sottolineare che la sera del 30 dicembre, mentre la Commissione bilancio lavorava per trovare un accordo sugli emendamenti di sintesi, al fine di migliorare una finanziaria sgangherata e darle un minimo di senso, la Giunta regionale pugnalava alle spalle l'opposizione che stava collaborando al raggiungimento di quell'accordo, commissariando degli enti che, guarda caso, sono gestiti da rappresentanti delle forze di opposizione. E' una vergogna! E' un atto irresponsabile, dettato da arroganza, prepotenza e volontà assoluta di impossessarsi del potere, ma è anche un atto che io giudico politicamente scorretto, perché mentre era in corso una trattativa, mentre si svolgeva un dibattito, mentre tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, lavoravano per migliorare la finanziaria, si compiva un atto contro le forze dell'opposizione.

Le chiedo, Presidente, intanto di poter venire subito a conoscenza degli atti deliberativi che hanno portato al commissariamento dei consorzi industriali e degli atti allegati alle delibere, inoltre di far sì che il Presidente della Regione riferisca immediatamente in Aula sulle motivazioni che hanno portato all'approvazione di quegli atti.

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, mi farò portatrice della sua richiesta al Presidente della Regione per avere le delibere e per far sì che gli Assessori rispondano puntualmente alle interrogazioni per le quali viene chiesta una risposta scritta.

Voglio far rilevare, comunque, che il numero delle risposte scritte è sensibilmente aumentato rispetto anche alla precedente legislatura. Purtroppo è un problema che si trascina nel tempo e di cui si dovrà occupare la Commissione di verifica, appositamente costituita ai sensi del Regolamento consiliare.

Per quanto riguarda la richiesta di sospensione dei lavori affinché il Presidente della Regione possa riferire all'Aula, verificherò la disponibilità del Presidente in tal senso, mentre sulla sospensione dei lavori l'Aula si è già espressa, con una votazione, a favore della prosecuzione dell'esame della finanziaria.

Onorevole Uras, su che cosa intende intervenire?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sull'articolo 1.

PRESIDENTE. Non ho ancora chiamato l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Credo che le questioni che sono state sollevate dai colleghi siano oltremodo fondate, perché ci stiamo accingendo a votare una manovra finanziaria che contiene diverse disposizioni che, a seconda di come la Giunta si comporta nei suoi atti deliberativi, possono presentare delle incongruenze e dei punti che mettono in discussione anche le premesse con le quali abbiamo lavorato per trovare delle convergenze.

Ora, a parte il discorso sui consorzi industriali, che è stato già fatto, qui si tratta di un problema di carattere sociale e lei lo dovrebbe sapere. I consorzi industriali non sono affari di competenza della Regione, perché sono consorzi di comuni e il loro commissariamento attiene a norme specifiche e a fattispecie che devono essere dimostrate. Non è una questione che attiene alla discrezionalità politica. E allora, siccome non ci risulta che siano stati adottati i provvedimenti di diffida dei comuni che incidono nella loro autonomia, perché di questo si tratta, cioè di una violazione della sfera istituzionale dell'autonomia dei comuni, noi abbiamo la necessità, prima di iniziare a discutere di cose altrettanto importanti, di verificare se la Regione abbia oltrepassato i suoi limiti e se abbia adottato correttamente gli atti di diffida preventiva.

Tutto è possibile, sappiamo che avete un problema di disgregazione della maggioranza per bande varie, però non si possono usare le istituzioni locali per gestire queste operazioni. Queste operazioni devono essere fatte nel rispetto delle leggi specifiche, quindi abbiamo necessità di vedere gli atti di diffida formali nei confronti dei comuni, perché diversamente si tratta di violazione delle nostre competenze e questo non è ammesso da parte di nessuno, perché la legge numero 10 esprime le modalità e le circostanze precise entro le quali la Regione può intervenire per commissariare un comune. Trattandosi di consorzi di comuni le fattispecie devono essere identiche, perché non esiste altra condizione e perché così facendo noi interferiremmo nella sfera di competenza e di autonomia dei comuni. Quindi la prego, Presidente, di farci avere queste delibere.

Per quanto riguarda la finanziaria noi abbiamo portato avanti fino a oggi la discussione effettivamente sulla fiducia, confidando nell'adozione di quella delibera fondamentale iscritta all'ordine del giorno ed è doveroso, oltre che corretto, da parte della Giunta portare come presupposto della discussione l'adempimento che noi non abbiamo imposto, ma che abbiamo concordato, e nei termini temporali in cui l'abbiamo concordato. Credo che siano state approvate decine e decine di delibere, ma questa delibera ha un carattere prioritario e se doveva essere preparata doveva essere preparata prima di tutte le altre, tenendo conto che noi avremmo preteso di poterla legittimamente verificare, perché questa fiducia non si intende concessa illimitatamente e non vorremmo neanche essere vittime di una presa in giro di carattere istituzionale, dopo che abbiamo dedicato ore e ore a trovare un accordo su questo punto.

Le rammento, Presidente, che lei deve rappresentare tutto il Consiglio e quindi credo sia a carico suo dimostrare l'adempimento di un impegno del Consiglio affinché i lavori si svolgano con serenità.

PRESIDENTE. Lei ha perfettamente ragione, onorevole Sanna. Capisco la sua richiesta e, come ho già detto, mi farò portatrice nei confronti della Giunta della richiesta che è pervenuta dal Consiglio, di cui io ho il compito di rappresentare principalmente i diritti, anche quelli relativi al sindacato ispettivo. Tuttavia l'Aula ha una volontà suprema e poiché su questo si è già espressa la sua richiesta non può essere una pregiudiziale per il proseguimento dei lavori. Tant'è che il nostro Regolamento stabilisce anche che nel corso della sessione di bilancio non si possa affrontare nessun altro argomento, a meno che non ci sia l'accordo unanime dei Capigruppo. Per cui possiamo proseguire con i nostri lavori.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 219/S/A.

Dobbiamo procedere alla votazione dell'emendamento numero 244.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, con la soppressione dell'articolo 1 noi vogliamo sopprimere questa finanziaria, perché mi pare assolutamente evidente a noi tutti che non può essere discussa se non si chiarisce in via definitiva la vicenda che riguarda la provvista finanziaria della Regione e quindi l'intendimento vero, non del Consiglio, che si è espresso unanimemente, ma della Giunta regionale, che potremo verificare solo ed esclusivamente nel momento in cui avremo il testo della deliberazione che è stata approvata.

Presidente, vogliamo dire una volta per tutte quel è l'intendimento della Giunta? Parliamo di cose vere, se la deliberazione è stata approvata ci sarà pure un testo, ma è possibile che il testo di una deliberazione ci metta un'intera mattina a percorrere il tragitto da viale Trento a via Roma? Ma che cosa fanno il Presidente della Regione e i suoi uffici? La delibera è stata adottata il 30 dicembre, così mi pare di aver capito dalla stampa, per cui sono già passati quattro giorni e se c'era qualche errore grammaticale nella stesura c'è stato tutto il tempo di correggerlo. Ma come è possibile fare una deliberazione di questo tipo e poi occultarla? Che tipo di riflessione è in corso? Che tipo di verifica deve essere fatta sul testo? Forse la delibera si distanzia troppo dall'ordine del giorno unanimemente approvato? Forse la Giunta regionale e anche la maggioranza hanno dei ripensamenti? Noi abbiamo bisogno di saperlo perché la prosecuzione della discussione di questa finanziaria è condizionata dalla provvista finanziaria e dalla serietà della controversia con lo Stato promossa dalla Regione, che noi avremo la possibilità di verificare solo ed esclusivamente esaminando i contenuti di quella deliberazione.

E smettiamola, i nostri Uffici la smettano di scrivere le delibere dopo la loro approvazione. Non è legittimo, è illegale! Ci sono direttori generali che sottoscrivono le delibere nel testo in cui sono approvate dall'organo di governo collegiale. Stiamo attenti, perché è un vizio!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, credo che affrontare la discussione di un argomento così importante come la finanziaria in queste condizioni non sia possibile. Noi abbiamo accettato di ridiscutere della finanziaria per l'anno 2011 dopo aver fatto un'azione eclatante, cioè dopo aver occupato quest'aula per cercare di farvi capire che era indispensabile tutelare gli interessi dei sardi e non gli interessi del Governo amico. Siamo addivenuti a un accordo, ovvero la Giunta entro il 2010 avrebbe dovuto deliberare di fare opposizione al bilancio dello Stato. Ci dite che lo avete fatto, ma non ci fate vedere i relativi atti e noi non riusciamo a capire che cosa abbiate deliberato. Dalle voci che circolano pare che la Giunta abbia affidato un incarico di consulenza a uno studio legale o all'Ufficio legislativo della Regione per capire se ci sono le condizioni per poter impugnare il bilancio dello Stato.

Credo che i termini dell'accordo politico tra maggioranza e minoranza non fossero questi, pertanto, a mio avviso, stiamo perdendo del tempo. Sarebbe opportuno che la delibera della Giunta ci venisse consegnata e soprattutto che il Presidente della Regione, visto che ha rinviato la conferenza di fine anno dal 30 o dal 31 dicembre a oggi, prima di fare la conferenza stampa, prima di informare la stampa, informasse l'istituzione principale della Sardegna, che è il Consiglio regionale. Agire altrimenti credo sia una mancanza non solo di sensibilità, ma anche di rispetto nei confronti di una minoranza consiliare che ha dimostrato in queste ultime settimane grande senso di responsabilità e soprattutto la volontà di portare avanti l'impegno che abbiamo preso con tutti i sardi, quello di fare appunto gli interessi dei sardi.

Se non ci sono queste premesse, signor Presidente, signori Assessori, e visto che la Presidente è ligia all'applicazione del Regolamento, da parte nostra non potrà che essere esperita ogni azione che il Regolamento consente per evitare ai sardi la beffa dell'approvazione di questa finanziaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, da come abbiamo cominciato questa mattina è del tutto evidente che questa minoranza rivendica il proprio ruolo e chiede di poterlo esercitare pienamente nelle sue funzioni di controllo, di monitoraggio, ma anche - lo dico ai colleghi e a chi ci guarda fuori di qui - nel prendere le distanze da questo testo. E' chiaro che la richiesta di soppressione dell'articolo 1, che è il pilastro della legge, quello che realizza l'equilibrio dei conti, che copre il disavanzo, ha un significato politico che noi rivendichiamo. Allora, se è vero che la minoranza non condivide questo testo di legge e prende da esso le distanze, se è vero che non lo ritiene utile per la Sardegna, ma lo considera lo specchio del vostro modo di legiferare e di governare, è anche vero che quando essa mostra di volersi assumere la responsabilità di fare un'opposizione dura e intransigente, ma nel merito, questa responsabilità andrebbe assecondata proprio per aiutare la minoranza stessa a svolgere il suo ruolo. Ma se questa responsabilità non diviene un atto attraverso il quale ci si consente di svolgere il nostro ruolo (così come è avvenuto con l'ordine del giorno unitario che noi abbiamo ispirato, che abbiamo voluto, perché riteniamo che non ci possa essere finanziaria senza risorse e non ci possano essere politiche per lo sviluppo senza risorse) e se tale atto non viene messo a nostra disposizione per capire se siete in grado di rispettare gli accordi, almeno quelli essenziali, che non attengono ai rapporti tra maggioranza e minoranza, ma riguardano gli indirizzi fondamentali che questa Regione deve seguire nel salvaguardare i propri diritti, allora diventa veramente molto difficile per noi esercitare il nostro ruolo. Siamo dunque costretti, pur non volendo, a fare un'opposizione dura per manifestare il nostro dissenso, perché ci sentiamo un po' presi in giro e avvertiamo che la nostra buona fede, la nostra assunzione di responsabilità non trova riscontro nell'assunzione di altrettanta responsabilità da parte della maggioranza.

Noi riteniamo che sarebbe stato utile non avviare questa seduta senza la disponibilità di quella delibera. Avete scelto di fare diversamente, ma è chiaro che in questo modo e in questo clima diventa molto difficile per la minoranza svolgere il suo ruolo, così come è difficile per l'Aula lavorare serenamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La discussione della finanziaria si è avviata con innumerevoli contestazioni sulla sua stessa impostazione. Su alcune questioni ci siamo confrontati, perché effettivamente non è che mutuando nella finanziaria regionale il metodo Tremonti si possa incidere in maniera concreta nella nostra realtà: le priorità saltano, i tagli sono lineari e le poche risorse su cui facciamo affidamento peraltro poggiano la loro veridicità intorno al fatto che lo Stato ci riconosca il nuovo regime di entrate. E' questa la condizione di attuabilità di una concreta discussione sulla finanziaria, che così com'è è priva di concretezza, ma soprattutto di incisività.

Abbiamo fatto un ragionamento per quanto riguarda lo stato di sofferenza della nostra regione. Non sto qui a discutere con una Giunta distratta della condizione sociale o delle percentuali di sofferenza, però tutti noi sappiamo benissimo che non possiamo rispondere a questa crisi stando fermi o ripetendo il rituale classico di imposizione delle poste finanziarie. Abbiamo visto, infatti, che anche in questa finanziaria si sponsorizzano campionati, si fa questo e quest'altro, tutte cose che solo un'impropria consapevolezza della condizione della Sardegna ci potrebbe offrire come proposta di bilancio. Noi avevamo un'altra idea, cioè creare una priorità differente. Per esempio, in questa finanziaria non si parla di investimenti concreti sul fronte della formazione, della cultura. Mentre tutto il mondo sta affermando che la precondizione alla ripresa economica è l'investimento nella conoscenza e nella cultura, noi sopravviviamo, manteniamo le cose come stanno, non operiamo una scelta di fondo che faccia in qualche modo intravedere una Sardegna che si vuole differenziare attraverso scelte coraggiose e riformatrici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io ritengo che l'emendamento numero 244 allo stato dell'arte sia doveroso. Probabilmente è l'emendamento più importante, che salva la dignità di ogni singolo consigliere regionale, dal momento che abbiamo di fronte una finanziaria della quale non conosciamo numeri, risorse e provvista finanziaria. Per questo proponiamo all'attenzione dell'Aula questo emendamento soppressivo dell'articolo 1 e di conseguenza dell'intero provvedimento in discussione. La ragione è che dopo l'ordine del giorno unitario attendevamo con convinzione gli sviluppi. C'era stata anche una Conferenza dei Presidenti di Gruppo che aveva consentito di concordare ordine del giorno e azione comune per rivendicare dal Governo le dovute attenzioni.

Il fatto che la legge di stabilità (così si chiama oggi la legge finanziaria) sia stata approvata nello scorso mese di dicembre ci pone dei tempi, anche se non così ristretti. Mi risulta, infatti, che la Giunta regionale possa ricorrere entro sessanta giorni, però questo va fatto quanto prima, soprattutto perché ci troviamo in quest'Aula a discutere proprio della finanziaria. E allora mi chiedo: perché tenere nascoste le delibere, perché non consentire a noi per primi e a tutti i sardi di conoscere i provvedimenti della Giunta regionale? Il fatto che le delibere non siano fruibili nell'immediatezza fa venire legittimi sospetti a tutti, anche a chi è bene intenzionato e non emette giudizi temerari, come si dice.

Resta il fatto che non si conosce il contenuto della delibera conseguente all'ordine del giorno. Si dice che sia stato dato un incarico di consulenza all'Ufficio legislativo della Regione, ma c'è bisogno di una delibera per chiedere la consulenza di tale ufficio? Il provvedimento che doveva essere adottato dalla Giunta regionale sarebbe stato successivo a un'eventuale consulenza e doveva comunque essere deliberato immediatamente dopo l'approvazione dell'ordine del giorno unanimemente condiviso. Così non accade e purtroppo ci sono delibere, a parte quella del 30 dicembre, che non sono ancora accessibili e rimangono criptate e segrete. Questa situazione deve finire, per questo sosteniamo l'emendamento numero 244 e manterremo la nostra posizione fino a quando non avremo conoscenza delle reali risorse sulle quali potremo fare tutti affidamento per predisporre lo strumento di programmazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Faccio una premessa e mi rivolgo a lei, presidente Lombardo, che è garante dei diritti di ogni singolo consigliere. Nel Regolamento di funzionamento del Consiglio regionale vi è anche il diritto di ogni singolo consigliere all'esercizio della funzione di ispezione, di controllo. Ovviamente non dipende da lei la mancata pubblicazione della delibera o l'impossibilità di leggerne il testo (a parte il titolo) sul sito della Regione, però, ovviamente, nel momento in cui viene leso un nostro diritto, qualsiasi consigliere di qualsiasi parte politica a lei si deve rivolgere per chiedere che quel diritto non venga negato.

Non si capisce che cosa impedisca che la delibera sia prodotta, che sia consegnata a ognuno di noi, persino a lei, Presidente. Non funziona la posta elettronica, Assessore, o un hacker ha intasato il sito della Regione Sardegna? Che cosa osta alla consegna di un documento che è stato pubblicato in parte, e cioè soltanto nell'oggetto e nel titolo, sul sito della Regione Sardegna? E come si possa discutere della finanziaria, in particolare dell'articolo 1, del tema delle entrate, delle risorse, di come spenderle senza sapere qual è la vera intenzione della Giunta e se corrisponde all'ordine del giorno votato da tutti noi all'unanimità, è un qualcosa che appunto attiene al campo dell'impossibilità.

Siamo impossibilitati, Assessore, a discutere del contenuto della finanziaria ed è per questo che sosteniamo l'emendamento soppressivo dell'articolo 1. Come si può discutere oggi senza il documento fondamentale conseguente all'ordine del giorno che ognuno di noi ha votato, che l'Aula ha approvato all'unanimità proprio perché si intervenisse su questa materia? La mancanza di quel documento non consente la discussione sui problemi reali, sulle risorse reali, sulle risorse che i sardi potranno utilizzare un domani e su ciò che noi chiediamo oggi che lei faccia.

Se servono cinque o dieci minuti perché la Presidenza possa fornire la citata delibera, prendiamoci questi cinque o dieci minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Signori Assessori, onorevoli colleghe e colleghi, intervengo per dare un parere positivo sull'emendamento che prevede la soppressione dell'articolo 1. Come hanno già detto i miei colleghi, l'opposizione si era resa disponibile a una riscrittura della finanziaria e in modo particolare dell'articolo 1, tenuto conto che si è fatta la scelta politica, ma condivisa per certi aspetti, di presentare una finanziaria snella, cioè composta solamente di uno o due articoli, al fine di accelerarne la procedura di approvazione e consentire alla manovra finanziaria di essere prontamente disponibile per i bisogni della comunità sarda.

Sicuramente questo è un aspetto ineccepibile, però si è sbagliata la partenza perché, come è stato detto dai miei colleghi, avrebbe dovuto esserci certezza sui trasferimenti di risorse da parte dello Stato. Lo dico per esperienza, l'avevo detto anche nella discussione generale: penso in modo particolare ai sindaci, che in questo momento attendono l'approvazione della legge finanziaria per dare attuazione ai propri bilanci. Bilanci sui quali però non possono esserci certezze, in quanto anche questa proposta di legge finanziaria è generalistica e grosso modo fissa lo status quo. La stessa Commissione bilancio certifica una riduzione del 4 per cento un po' su tutti i capitoli e quindi si cerca, diciamo, di far quadrare i conti.

Mi sembra molto riduttiva, molto povera questa visione, questa interpretazione della finanziaria in un momento in cui la Regione Sardegna vive uno stato di forte crisi, uno stato di crisi pericoloso e quindi la finanziaria andrebbe gestita in maniera oculata, cercando di prediligere gli aspetti più delicati per la comunità sarda, cercando di concentrare le risorse per favorire il passaggio da una situazione di grave crisi a una situazione di possibile ripresa, di cui ancora non conosciamo l'entità e non vediamo l'avvio. Mi sembra importante, in questa situazione, poter davvero collaborare, però su presupposti certi, alla discussione di una finanziaria che dia risposte in modo particolare agli enti locali, ma il testo in esame, come ho detto, è generalistico perché manca di alcuni...

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 244 che tende a sopprimere l'articolo 1 della legge finanziaria all'attenzione del Consiglio. Noi presentiamo questo emendamento perché riteniamo di avere la responsabilità di richiamare l'attenzione del Consiglio sulla totale inconsistenza di questa manovra finanziaria.

La legge finanziaria complessivamente si fonda, ha come pilastro principale l'articolo 1. Posto che in assenza di certezza sulle nuove entrate (certezza rispetto alla quale abbiamo cercato inutilmente fino a oggi di richiamare la vostra attenzione) l'articolo 1 cade e con esso cade tutta la legge, noi vogliamo sopprimerlo perché non vogliamo renderci complici di una presa in giro nei confronti della Sardegna, di tutta la comunità sarda e di tutti coloro che, a diversi livelli, hanno la responsabilità di dare risposte ai bisogni dei sardi.

Facendo riferimento alle affermazioni dei colleghi che mi hanno preceduto, che condivido, ho necessità di richiamare l'Assessore e il Presidente al rispetto degli impegni presi in relazione alle entrate con l'ordine del giorno approvato due settimane fa, perché la preoccupazione sta salendo. Ci preoccupa la vostra omertà rispetto alla delibera di Giunta che avete varato e ci preoccupano anche le parole del coordinatore regionale del Popolo della Libertà, che oggi è intervistato sulle pagine di un quotidiano regionale. Ci preoccupano le sue parole, ammesso che dobbiamo prenderle sul serio, perché provengono appunto dal coordinatore del maggiore partito del centrodestra e perché, a domanda del giornalista sulla patata bollente che sarebbe la vertenza entrate, egli risponde che il problema è più grosso di quel che sembra. "Ho parlato - dice il coordinatore del P.d.L. - con il ministro Calderoli poco prima di Natale. C'è un contenzioso aperto. Lo Stato tira l'acqua al suo mulino, ma non credo che possa darci meno di quello che ci spetta per legge". Bene, questa semplice ipotesi, e non un'affermazione assoluta da parte del coordinatore del Popolo della Libertà, fa aumentare le nostre preoccupazioni e vogliamo capire qual è la sostanza, la concretezza della situazione rispetto alla vertenza entrate, perché l'Assessore dice una cosa, il Presidente ne dice un'altra, il coordinatore del Popolo della Libertà che parla con il Ministro un'altra ancora. Non c'è una base rispetto alla quale possa essere approvata questa finanziaria e siamo nella nebulosa più totale. Vogliamo chiarezza, chiarezza politica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, è chiaro che con l'emendamento numero 244, soppressivo totale, si vuole bocciare l'intero disegno di legge finanziaria. Noi oggi siamo arrivati a Cagliari animati da buona volontà, che si è trasformata immediatamente in cattiva volontà, non per causa nostra, ma per la ragione che è stata ben rappresentata dai colleghi che mi hanno preceduto. Io mi rendo disponibile ad avvicinarmi agli Uffici della Presidenza, a prendere la delibera e a fotocopiarla. Bastano cinquanta fotocopie e tutti possiamo prendere visione della delibera. Viene il sospetto, però, che quella delibera non sia corrispondente ai contenuti dell'ordine del giorno che qualche giorno fa questo Consiglio unanimemente ha approvato. Se così non fosse, verrebbero a cadere i motivi per cui, con la buona volontà che ci ha animato nell'arrivare qui, noi potremmo fare un'opposizione responsabile per approvare nei tempi più rapidi possibili la legge finanziaria.

Credo che i sospetti nascano prima dall'assenza del Presidente, dovuta a un raffreddore, e poi dal fatto che questa delibera sembra custodita in una cripta. Penso che sia assolutamente indifferibile e necessario togliere la delibera dalla cripta in cui si trova e metterla immediatamente a disposizione di tutti i consiglieri affinché possano verificare la corrispondenza di cui si diceva. E' un sacrosanto diritto dei consiglieri - l'hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto -, per esercitare le loro prerogative di controllo, poter leggere in tempo reale le delibere della Giunta regionale. Invece si torna a un anno fa, al tempo in cui contestavamo la cattiva abitudine della Giunta di non pubblicare le delibere.

Ritengo che non si possa andare avanti in questo modo e che lei, Presidente, abbia il dovere, da garante del Consiglio, di fare in modo che le delibere siano messe in tempo reale a disposizione dei consiglieri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, colleghi, Assessori, è con grande dispiacere che assistiamo alla discussione che si sta sviluppando questa mattina in quest'Aula, perché sinceramente dopo il forte atto compiuto dall'opposizione con l'occupazione dell'aula consiliare, dopo la buona capacità politica dimostrata nel predisporre un ordine del giorno condiviso, stiamo adesso facendo, secondo me, notevoli passi indietro. Questo lo trovo assolutamente insensato. Pensavo che si fosse trovata l'opportunità di ragionare in maniera concreta sui problemi dei sardi e che tutti avessimo fatto un passo indietro proprio per cercare le soluzioni ai problemi che essi vivono.

Se si fosse ottemperato alla semplice richiesta, rivolta all'Assessore e anche a lei, presidente Lombardo, di mettere a disposizione dei consiglieri un atto della Giunta, si sarebbe evitato questo susseguirsi di dichiarazioni di voto, in alcuni casi, lo ammettiamo, anche pretestuose. Tuttavia l'opportunità per l'opposizione di avere conoscenza degli atti della Giunta penso sia assolutamente irrinunciabile, anche perché - condivido quello che diceva l'onorevole Cocco - rischiamo, a mio parere, di trovarci di fronte a un atto della Giunta che non persegue quelli che sono gli obiettivi indicati dal Consiglio regionale. La nostra perplessità è proprio questa, cioè non capiamo il perché dell'indisponibilità a sospendere per mezz'ora i lavori per mettere a disposizione di tutti la delibera della Giunta regionale e consentirci di verificare se oggettivamente il grande passo fatto dal Consiglio regionale in maniera unitaria in ordine alle entrate che lo Stato ci deve è stato rispettato. Si sarebbe, ripeto, evitata questa situazione e dico questo pensando anche che tutti noi eravamo disponibili a dimenticarci, momentaneamente, delle gravi carenze di questi ventidue mesi di amministrazione: dal G8 alla Sassari-Olbia, ai problemi della scuola, alla crisi perenne del settore dell'allevamento e dell'agricoltura, a tutte le grandi deficienze che abbiamo vissuto in quest'Aula.

Rivolgo un appello all'assessore La Spisa, del quale ho grande stima: interrompiamo i lavori e mettiamo a disposizione la delibera. Avremo così l'opportunità di discutere la finanziaria probabilmente partendo da un confronto più costruttivo per tutti, specialmente per i sardi, che in questo momento non hanno bisogno di prese di posizione né da parte della maggioranza né da parte della Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, anch'io intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento soppressivo dell'articolo 1. L'onorevole Steri poco fa ha giudicato la condotta dell'opposizione strumentale. Ne capisco le ragioni dal suo punto di osservazione, però in situazioni come queste per rendere ancora più cogente - se si può usare questo termine - la critica dell'onorevole Steri c'è un solo modo: mettere a disposizione dell'opposizione e dell'intero Consiglio regionale gli atti che sono stati chiesti. Davvero non si comprende perché non si voglia accogliere questa richiesta.

D'altronde stiamo rischiando di compromettere il clima che si era creato. Senza scomodare parole altisonanti e senza fare sviolinate a nessuno, tanto meno a noi stessi, stiamo rischiando, ripeto, di compromettere il clima che si era creato qualche giorno fa con l'approvazione di quell'ordine del giorno in materia di entrate e ancor più, direi, il clima che si è creato tra le forze politiche in Commissione bilancio nei giorni scorsi, in particolare il 30 del mese appena trascorso, nel tentativo, riuscito almeno in parte, di concordare alcuni emendamenti per rendere questa finanziaria un po' più presentabile a chi ha delle attese rispetto ad essa.

Ora, in assenza di questa disponibilità da parte vostra, è evidente che il nostro comportamento non può che essere questo. Badate bene, l'opposizione è costretta ad assumere questo atteggiamento proprio di fronte, ripeto, all'assenza totale di volontà da parte della maggioranza. Aggiungo che non aiuta - lo hanno denunciato anche altri colleghi - il fatto che nel sito della Regione le delibere siano criptate; non aiuta che la Giunta, nonostante il clima che si era creato, abbia adottato misure straordinarie in maniera unilaterale, mortificando l'intero Consiglio regionale. Penso alla proroga dei commissariamenti delle ASL e al commissariamento di alcuni consorzi industriali. Badate, questo vostro atteggiamento non è assolutamente accettabile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Signora Presidente, anch'io voterò a favore dell'emendamento numero 244, che prevede la soppressione dell'articolo 1. Sono d'accordo sulle motivazioni che hanno già esplicitato diversi miei colleghi, sulla preoccupazione che è emersa da questa prima fase di discussione e anche sul clima abbastanza pesante che si inizia a respirare in Aula, per responsabilità abbastanza precisa, evidente e inconfutabile del centrodestra.

Effettivamente, se pensiamo a ciò che è accaduto negli ultimi venti o venticinque giorni, ci rendiamo conto che eravamo riusciti a stabilire un clima sostanzialmente positivo, pur nella diversità di posizioni e valutazioni sul documento che stiamo discutendo, la finanziaria. Debbo però dire che nessuno, ribadisco nessuno, e quindi neanche il Presidente della Regione e la sua Giunta, aveva il diritto di rovinare quel clima con atti assolutamente improvvidi.

Si è parlato della mancata comunicazione della delibera sulle entrate. Non è una novità che la pubblicazione di quella delibera e la sua condivisione da parte dell'intero Consiglio fosse uno degli atti fondamentali conseguenti all'ordine del giorno che abbiamo votato e non averne tenuto conto, cioè aver approvato la delibera e non aver messo quanto meno i Capigruppo in condizioni di conoscerne il testo già dal giorno della sua approvazione, è stata una scelta assolutamente sciocca, che ha creato e creerà più problemi di quanto questa questione non meritasse.

Si è parlato, però, anche di altre questioni che hanno rovinato il clima in quest'Aula, per esempio la questione relativa alla ASL di Sassari e all'intervista dell'ex commissario, pubblicata oggi, che mi preoccupano perché rischiano di dare corpo ai sospetti e anche alle maldicenze che cominciano a circolare nella provincia di Sassari appunto su quello che è accaduto e sta accadendo nella ASL. Ma avremo modo di riparlarne.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, io credo che l'opposizione stia cercando, in maniera responsabile, di far capire alla maggioranza e alla Giunta che alcuni atti che a qualcuno possono sembrare irrilevanti tali non sono, come la mancata possibilità di prendere visione di alcune delibere che la Giunta ha approvato nei giorni scorsi.

A parte il fatto che non mi sembra rientri nel ruolo dell'onorevole Steri fustigare l'opposizione quando chiede trasparenza negli atti (probabilmente le molte assenze nei banchi del centrodestra costringono ad assumere certe posizioni anche persone che magari hanno altre idee), in ogni caso per noi questa è una questione estremamente seria. Noi abbiamo occupato l'aula perché c'era un grosso problema da risolvere. Come gli onorevoli Diana e Manca, anch'io mi domando perché non si sospendano i lavori in attesa di valutare esattamente cosa sta succedendo. Noi abbiamo utilizzato uno strumento politico, sicuramente non consuetudinario, per cercare di mettere in campo una questione che riguarda tutti, non solamente l'opposizione. Ora, se noi non vediamo atti concreti, se letteralmente non li vediamo, non possiamo proseguire.

L'onorevole Sabatini ha ricordato che nella scorsa legislatura ci si strappava le vesti e si gridava allo scandalo se la pubblicazione di una delibera veniva ritardata più di ventiquattro ore. Si era talmente fatta l'abitudine a questo esercizio di democrazia, cioè a vedere pubblicate le delibere nel giro di pochissime ore dalla loro approvazione, che se si ritardava la pubblicazione anche di un solo giorno il centrodestra si scatenava e accusava la maggioranza di oscurare le decisioni prese. Adesso i giorni passano senza sapere se un atto politico che tutti noi abbiamo approvato in quest'Aula sia stato rispettato.

Mi sembra, quindi, che la richiesta fatta dall'onorevole Bruno vada ribadita, perché non possiamo procedere nell'esame della finanziaria se non vediamo concretamente la delibera in questione. In ogni caso il mio voto sull'emendamento numero 244 è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 244 e per precisare che il presidente Cappellacci effettivamente non è in aula perché ha rinviato a oggi - me n'ero dimenticato - la conferenza stampa di fine anno. E attraverso le agenzie ci arrivano tre notizie interessanti. Intanto il Presidente dà un giudizio, non in Aula ma appunto in una conferenza stampa, sulla finanziaria e dice che fra pochi giorni la legge verrà approvata; poi afferma che non ci sarà nessun rimpasto in Giunta, per cui, insomma, vi dovrete rassegnare; infine dichiara che una persona che è stata indicata come candidato sindaco di Cagliari per lui va bene, e forse questo può essere collegato al mancato rimpasto.

Il presidente Cappellacci ci risponde, dunque, attraverso la stampa, non viene in aula, non permette la consultazione delle delibere approvate nell'ultima riunione di Giunta, non permette al Consiglio regionale di svolgere la sua funzione e noi siamo qui a trattare dell'articolo 1 di una finanziaria che però al Presidente, all'assessore La Spisa e alla Giunta regionale ha permesso di fare qualcosa che noi abbiamo cercato di chiarire nelle settimane scorse: se c'è un minore ricorso all'indebitamento ciò è dovuto a quella vertenza entrate che è stata vinta nella scorsa legislatura. Sulla base di quella vertenza abbiamo chiesto alla Giunta regionale, all'assessore La Spisa e al presidente Cappellacci due impegni. Il primo impegno riguarda la certezza delle risorse: i giorni passano e questa certezza ancora non c'è. Vi ricordo che avete preso l'impegno di definire entro venti giorni (ne sono già passati dieci) la trattativa con lo Stato, di definire quindi il quadro delle entrate. Il secondo impegno riguarda l'impugnazione del bilancio dello Stato e la sollevazione del conflitto di attribuzione. Non abbiamo visto nessun risultato, avete però assunto una delibera che ancora non abbiamo, di cui rimane semplicemente il titolo, come traccia, nel sito istituzionale della Regione.

Avete un modo di affrontare i problemi dei cittadini e di legiferare che è vergognoso per l'intero Consiglio regionale. L'atteggiamento che noi abbiamo tenuto in queste settimane, alla ricerca di un confronto per tentare di riscrivere questa finanziaria per alcuni versi dannosa e inutile, che non dà risposte, era teso ad animare un Consiglio regionale che non ha nessuna funzione se non svolge il suo compito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 244.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Felice Contu e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Randazzo - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

La PRESIDENTE proclama il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 289.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, noi voteremo a favore anche della soppressione del comma 1 dell'articolo 1. Vorrei riprendere il ragionamento che avevo iniziato sull'importanza della conoscenza degli atti che la Giunta compie. Amichevolmente un collega mi faceva notare che la considerazione che io ho fatto sull'eccesso di potere, tra virgolette, nel commissariamento dei consorzi industriali sarebbe infondata.

Colleghi, la legge numero 10 del 2008 definisce espressamente i consorzi industriali consorzi fra comuni. Il comma 1 dell'articolo 3 - ve lo voglio ricordare - dice addirittura che in ciascun ambito provinciale la gestione delle aree industriali aventi dimensione sovracomunale è affidata a un consorzio costituito ai sensi dell'articolo 31 del decreto legislativo 18 agosto, numero 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), quindi consorzi tra enti locali, province e comuni, nel cui territorio insistono le aree interessate. La stessa legge dice inoltre che la Giunta regionale esercita il potere sostitutivo in caso di inadempienze e inerzie degli enti locali e dei consorzi relativamente agli adempimenti, dalle quali possa derivare un grave pregiudizio agli interessi affidati alla cura della Regione. Il potere sostitutivo è assegnato ed esercitato ai sensi dell'articolo 9 della legge numero 9 del 2006, concernente il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, cioè il potere sostitutivo legato al sistema degli enti locali.

Chi esercita questo potere? L'Assessore competente, ma quale? L'Assessore dell'industria o quello degli enti locali? Verificheremo se le delibere sono state adottate dall'Assessore dell'industria o dall'Assessore degli enti locali, se le competenze sono state rispettate e se sono state rispettate anche le procedure contenute in quel comma. Per questo continuo a insistere sulla necessità di verificare che l'autonomia istituzionale dei comuni della Sardegna non sia stata violata sulla base di queste norme che sovrintendono alle procedure di commissariamento, oltre che sulla necessità di sapere quali siano esattamente queste gravissime condizioni di ingovernabilità che hanno portato al commissariamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il comma 1 dell'articolo 1 tratta, come risulta dal testo della legge finanziaria, esattamente l'indebitamento. Perché lo tratta? Perché è un indebitamento da sopprimere, è un indebitamento fasullo. A fronte cioè di spese non effettuate, per coprire il disavanzo degli esercizi passati diamo un'autorizzazione a contrarre mutui alla Regione, la quale non li contrae. Chiedo un attimo di attenzione, perché questo è un argomento che tra qualche mese diventerà assolutamente interessante ed è bene prepararsi. Noi abbiamo una situazione per la quale contabilmente, rispetto a spese non effettuate e a un'autorizzazione a contrarre mutui che non si contraggono, ci ritroviamo un deficit di 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Che cosa succede? Succede che nel frattempo gli altri si organizzano, le Regioni virtuose incominciano a pensare, quelle che non hanno indebitamento, quelle che si sono preparate, che ormai hanno il senso della responsabilità, che gestiscono le finanze avendo cura di non sperperare e quindi di rendere il servizio ai cittadini nell'ambito delle loro possibilità. E a questo si accompagna la partita sulle entrate, perché noi puntiamo ad avere entrate vere, quelle che cioè ci derivano dal diritto previsto dallo Statuto alla compartecipazione fiscale dei gettiti di cui gode l'erario dello Stato.

Noi vogliamo sopprimere questo comma perché vogliamo sopprimere il disavanzo, vogliamo sopprimere l'autorizzazione a contrarre mutui per spese che non faremo, vogliamo cioè portare a virtuosa stesura anche la stesura contabile, non solo la sostanza finanziaria. Per questo voterò a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, faccio soltanto due osservazioni, oltre a dichiarare il mio voto favorevole. La prima è per puntualizzare quanto detto nel mio intervento precedente. Sembra quasi che questa Giunta e questa maggioranza con l'attività dell'ultimo giorno, ovvero del 30 dicembre, si siano poste l'obiettivo di non approvare questa legge finanziaria. E' del tutto evidente, infatti, che se in piena seduta finanziaria, cioè in una seduta in cui si entra nel merito degli argomenti e si programma l'attività dell'anno successivo, non si trova di meglio che approvare i commissariamenti nella sanità, avviare quelli dei consorzi industriali e procedere con delibere su temi che hanno riguardato l'attività svolta in Consiglio in merito all'ordine del giorno sulle entrate, è chiaro che si dà l'immagine di una Giunta e di una maggioranza che anziché rispettare l'Aula e confrontarsi con essa decidono di fare altro, sottraendosi al confronto con l'opposizione. Sembra anche irriguardoso, sembra uno schiaffo volutamente dato alla minoranza, sembra che si voglia sottrarre al Consiglio e all'opposizione il loro ruolo di controllo.

Se proprio volevate fare queste cose, avreste fatto meglio a farle tra una settimana o dieci giorni. Cosa cambiava? Invece, siccome siete ansiosi, avete l'acqua alla gola, non sapete tenere insieme i pezzi di una maggioranza che evidentemente fa acqua da tutte le parti, siete stati costretti il 30 dicembre, notte tempo, ad approvare atti che a tutti gli effetti esautorano del suo ruolo questo Consiglio, che dovrebbe fare leggi ed evitare i commissariamenti.

E' chiaro, Assessore, che questo emendamento rappresenta anche un incentivo ad essere più coraggiosi. Abbiamo fatto insieme una norma cancella residui, che cioè rafforza la possibilità di eliminare i 2 miliardi e 200 milioni di residui passivi che si sono formati dal 2007 a oggi o da ancora prima. Ci avrebbe fatto piacere vedere già in questa finanziaria quei residui eliminati e il disavanzo trasformato in avanzo di amministrazione, in modo da poter con più chiarezza programmare le risorse per ulteriori interventi per lo sviluppo. Quindi il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti a parlare. Metto in votazione…

Onorevole Solinas, su che cosa intende intervenire?

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Sull'emendamento.

PRESIDENTE. Ho già chiamato in votazione l'emendamento. Ho anche specificato che non ci sono altri iscritti a parlare. Vi prego di iscrivervi per tempo.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 289.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Zedda Massimo ha votato a favore e che il consigliere Contu Felice ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Capelli - Sanna Matteo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 54

astenuti 4

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 108 e 288, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Passiamo agli emendamenti numero 110 e 287, che sono uguali.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 110, perché siamo di fronte a una manifesta incapacità e inaffidabilità della Giunta regionale. Infatti, nonostante la Giunta abbia contribuito in maniera fattiva alla predisposizione dell'ordine del giorno approvato a seguito dell'occupazione dell'aula da parte del centrosinistra e abbia quindi sottoscritto degli impegni per quanto riguarda le entrate, oggi ci troviamo di fronte a una totale incertezza sul fatto che essa tenga fede a quell'ordine del giorno. Senza chiarezza intorno alle determinazioni che la Giunta regionale ha messo in atto rispetto a quell'ordine del giorno, noi riteniamo che non si possa procedere all'esame di una legge finanziaria inutile e anche dannosa. Inutile perché crea aspettative, poche a dire il vero, trattandosi di una finanziaria assolutamente vuota e insufficiente rispetto alle necessità dei sardi; dannosa perché facendo ad essa riferimento gli enti locali e tutti coloro che hanno responsabilità rispetto al presente e al futuro della Sardegna si stanno apprestando a programmare le loro attività per l'anno che viene.

Vorremmo tra l'altro capire, Presidente, se esiste ancora un Programma regionale di sviluppo, quello che è stato approvato in questo Consiglio regionale, e se quel programma è ancora valido oppure se dobbiamo ritenere che le finanziarie che verranno debbano corrispondere a quella bellissima lettera che il Presidente della Regione ha fatto pervenire a tutti i sardi in questi giorni e che annuncia un nuovo modello di sviluppo con un titolo particolare: "La Regione è per te, tu per la Sardegna". Il Programma regionale di sviluppo aveva un altro titolo: "Lo sviluppo nasce dall'io, la persona prima di tutto", o qualcosa del genere. Oggi c'è un nuovo annuncio attraverso la lettera fatta pervenire ai sardi, per esigenze di comunicazione, si dice, e di trasparenza. Vorremmo capire se il Programma regionale di sviluppo è cambiato, se ha un altro titolo, perché anche rispetto a questo noi dobbiamo valutare se la finanziaria che stiamo approvando corrisponde alla letterina di Babbo Natale che il Presidente della Regione ha fatto pervenire ai sardi oppure al PRS, così come dovrebbe essere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, la lettera b) del comma 1, come lei può verificare, riguarda la copertura di una parte del disavanzo attraverso autorizzazione a contrarre un mutuo. Io continuo con il solito ragionamento, perché ormai è da alcuni anni che lo faccio. Noi continuiamo a trascinarci questo disavanzo fasullo, che è dato da promesse di spesa. Le promesse di spesa rappresentano una modalità anche poco trasparente che purtroppo l'amministrazione ha il vezzo di usare, per cui non si nega a nessuno una possibilità di intervento, un'opera pubblica, salvo poi verificare, e la prego di farlo perché in un'audizione tenuta proprio con l'Assessore del bilancio e con il direttore del Centro di programmazione, siamo venuti a scoprire che la durata media degli appalti per le opere pubbliche è di quindici anni. Immaginate un po', noi impieghiamo qualche anno per predisporre il programma delle opere, impieghiamo dell'altro tempo per trasferire la prima tranche di finanziamento quando la realizzazione di un'opera è delegata oppure per concedere il contributo per la sua realizzazione agli enti locali o ad altri enti di tipo settoriale, impieghiamo ancora un po' di tempo per dare loro il 10 per cento del contributo per la progettazione e dal momento in cui la progettazione è esecutiva tutti questi soggetti possono bandire la gara d'appalto. Mediamente un appalto si esaurisce in quindici anni a partire da quel momento. Ma vi pare possibile mantenere un bilancio "impestato" di queste cose per anni e un disavanzo fasullo in ordine a una modalità così disgustosa di gestione della spesa pubblica? E' una follia! Noi dobbiamo prendere questo articolo, farne una palletta e buttarla nel cestino! Dobbiamo dimenticarci di queste forme di gestione della contabilità. Se lo facessimo a casa nostra, nostra moglie ci caccerebbe via! Se lo facessimo nella nostra azienda, ci caccerebbero via, anzi ci getterebbero dentro le "chiuse"!

Sono contrario all'articolo 1 e quindi voto a favore dell'emendamento numero 110.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, anch'io voterò a favore dell'emendamento numero 110, per i motivi che ho già richiamato e che vorrei in qualche modo rafforzare. Noi siamo qui come opposizione, svolgiamo responsabilmente il nostro ruolo e vorremmo continuare a svolgerlo responsabilmente. Continuiamo quindi a segnalare, anche attraverso emendamenti come questo, che indubbiamente hanno anche un carattere strumentale, che fintanto che la Giunta non metterà a disposizione le delibere secretate e tutte le delibere approvate il 30 dicembre (non solo quella sulle entrate, ma anche quella sulle proroghe dei commissariamenti delle Aziende sanitarie nonché quelle che avviano i commissariamenti dei consorzi industriali), saremo costretti, siamo costretti, per dare senso e dignità al nostro ruolo, a intervenire anche strumentalmente, ma legittimamente, nel merito di questa legge finanziaria.

Siete voi che ci costringete a farlo. Buon gusto e bon ton istituzionale avrebbero richiesto un altro comportamento. Se c'erano delle beghe da risolvere all'interno della maggioranza, se c'erano dissidi tra voi su chi confermare e chi no, su quale commissariamento prorogare e quale no, su quale consorzio industriale commissariare e quale no, li avreste dovuti risolvere dopo l'approvazione della finanziaria. Le cose sono due: o i vostri dissidi interni sono così forti che non siete in grado di affrontare la finanziaria se non con delibere funzionali soltanto a sancire un patto all'interno della maggioranza, oppure con quegli atti intendevate dare uno schiaffo, l'ennesimo, a questo Consiglio e alla minoranza. Quindi la invito, Presidente, e credo sia utile per il buon proseguimento dei lavori, a mettere senza indugio a disposizione di questa minoranza le delibere secretate, per consentirci di entrare nel merito della finanziaria e svolgere in maniera più dignitosa il nostro ruolo di opposizione in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, l'assessore La Spisa mi ha cortesemente comunicato che a breve arriverà il presidente Cappellacci, il quale ci illustrerà la delibera assunta, che tra l'altro ha già illustrato, prima che al Consiglio regionale, ai giornalisti, a cui stamattina ha comunicato di aver dato mandato all'Ufficio legale di agire nei confronti del Governo in tutte le sedi giudiziarie per tutelare gli interessi della Sardegna.

Noi chiediamo al presidente Cappellacci - glielo chiederemo appena arriva - oltre a un'informativa sulla delibera, per capire se corrisponde agli accordi che sono stati presi qualche settimana fa con il Consiglio regionale, di riferire sui rapporti tra i consiglieri regionali della sua parte politica, del suo partito, e le Aziende sanitarie locali della Sardegna, per esempio la ASL di Sassari. Gli chiederemo se sono vere le affermazioni fatte dall'ex commissario Paolo Manca riferite a situazioni circostanziate e riconducibili a ben individuati consiglieri regionali del Popolo della Libertà. Gli chiederemo se c'è questa invasione di campo nella sanità e che rapporto c'è con chi gestisce la sanità in Sardegna. Lui ha già parlato di un mix tra tecnici e politici. Ma di che mix stiamo parlando? Qua ci sono consiglieri regionali che sono anche Assessori, che dunque hanno un ruolo diverso rispetto agli altri consiglieri regionali, e ci sono magari semplici consiglieri che a loro volta hanno un altro ruolo e perciò un potere diverso rispetto agli altri. Insomma, siamo un ottantesimo di Esecutivo (qualcuno forse qualcosa di più) oppure c'è una distinzione di ruoli? Che cosa vuol dire che il presidente Cappellacci è favorevolmente impressionato da questo mix di competenze fra tecnici e politici in Giunta, come ha detto oggi ai giornalisti?

Insomma io credo che in questo Consiglio regionale, in questa Giunta regionale sia in atto, in realtà, una manovra che tiene conto solo di meccanismi di potere, di aggiustamenti. Al Presidente non piace la parola "rimpasto", preferisce parlare di "rimescolamento"; ci dice che non ci sarà un rimpasto, che è contento dei ventiquattro Assessori che si sono avvicendati, però un rimescolamento è sempre possibile.

Io chiedo che il Presidente della Regione venga qui, in quest'Aula, a dirci parole chiare una volta per tutte, a iniziare dall'illustrazione di tutte le 49 delibere assunte il 30 dicembre, e che queste delibere siano messe a disposizione del Consiglio e di tutti i cittadini, una per una. Interverrò successivamente e avrò modo di parlare di qualche delibera in particolare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono trascorse quasi due ore da quando in Aula è stato sollevato il problema sulla delibera della Giunta riguardante il ricorso contro il bilancio dello Stato. I servizi postali sono migliorati da un pezzo, ma se anche dovessimo tornare ai tempi in cui il servizio veniva svolto con il carro e il cavallo, da viale Trento a qua i tempi di percorrenza sarebbero più che sufficienti per riportare indietro le opinioni espresse in quest'Aula! Ci sono anche strumenti molto più efficaci per trasmettere questo documento, ma come ho detto prima non comprendiamo la ragione per cui ciò non venga fatto.

Un po' tutti noi abbiamo sollevato il problema e vorremmo capire perché le delibere non vengono messe immediatamente a disposizione di chiunque, dei consiglieri regionali, ma anche di tutti cittadini che hanno interesse a seguire l'operato della Giunta regionale. Stiamo parlando di numeri e sappiamo, ce l'hanno insegnato fin da piccoli, che la matematica non è un'opinione. Bisogna far quadrare i conti, ma se non sappiamo qual è la disponibilità di risorse è difficile e complicato muoversi su questo terreno.

Così come ha richiamato il Capogruppo del P.D., Mario Bruno, in questo momento dobbiamo prendere l'impegno, e soprattutto lo devono prendere il presidente Cappellacci e l'intera Giunta, a che tutte le delibere adottate in Giunta siano immediatamente rese disponibili. Non comprendiamo la ragione della segretezza, perché oltre alle delibere del 30 dicembre, ci sono delibere precedenti che non sono ancora accessibili, e non se ne comprende il perché. Quindi io sostengo, con convinzione, l'emendamento che prevede la soppressione della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, perché allo stato delle cose non c'è chiarezza e soprattutto siamo contrari a proposte come quelle contenute in questa lettera.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto a favore dell'emendamento soppressivo numero 110. Vorrei far notare ai colleghi e ai signori Assessori che nel loro schieramento, non so se per convenienza o mistificazione, anche sul piano nazionale sono grandi sostenitori del federalismo (io credo che lo siano solo per far quadrare un po' di numeri, ma nella sostanza non lo sono) che di fatto dimostrano di non avere nessuna fede in questo principio, che in fondo è un principio attuativo del concetto democratico nel funzionamento delle istituzioni.

E allora vi vorrei dire che da quando avete iniziato a operare in questa Regione avete solo ed esclusivamente ristretto gli spazi di democrazia: avete commissariato consorzi di bonifica, sanità, consorzi industriali, enti vari. Vi rendete conto che quasi il 70 per cento del bilancio regionale è in gestione commissariale? Cioè il 70 per cento della risorsa finanziaria è affidata alla decisione di un commissario che risponde a chi l'ha nominato e non agli enti locali, che devono in qualche modo essere i protagonisti del controllo, della verifica e dell'indirizzo! Non a caso, guardate che cos'è successo nella ASL di Oristano: l'assemblea dei sindaci ha bocciato il bilancio della ASL. Chi se ne importa, tanto il commissario deve rispondere ad altri, va avanti come un bulldozer, non sta certo ad ascoltare le ragioni degli enti locali! E viene anche confermato, perché è bravo, nonostante la scontentezza di tutto il sistema!

Vorrei chiedere agli amici Sardisti, che ci hanno presentato una proposta di indipendentismo che qualche conto lo deve pur fare con il federalismo, soprattutto quello interno: siete davvero convinti che bisogna sostenere un bilancio così fatto, che bisogna andare avanti con questo sistema, ovvero con il 70 per cento del bilancio regionale affidato a monoculture commissariali?

Questo è il punto vero che penalizza la nostra funzione e noi vi terremo qua il tempo che sarà necessario per dimostrarvi che almeno uno spazio di democrazia, quello che ci è consentito, ce lo riprendiamo per intero, fino a quando voi non capirete che invece quello spazio lo dovete restituire alla Sardegna. Altro che l'isola del tesoro che il nostro Presidente scelleratamente va descrivendo! Ce la venga a raccontare qua, noi gli racconteremo realtà diverse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento soppressivo numero 110. Presidente, mi rivolgo soprattutto ai colleghi, ma anche al Presidente della Regione che è appena arrivato: sarebbe opportuno - forse a questo punto è inutile - che anche attraverso l'intervento di un collega della maggioranza ci si desse una qualche risposta ad alcune questioni che abbiamo posto. Vi abbiamo chiesto il perché dei commissariamenti nella sanità e nei consorzi industriali, ma nessuno di voi si è degnato di dare uno straccio di risposta.

Lo ripeto, e mi dispiace, ma con questo vostro atteggiamento arrogante, direi anche tracotante, state costringendo l'Aula a un esercizio che non merita. Ci è stato annunciato che il Presidente della Regione ci illustrerà le delibere assunte qualche giorno fa. Spero che oltre a illustrarle ce ne consegni copia, perché in questo clima, sia chiaro, non saranno affatto sufficienti le spiegazioni del Presidente della Regione. Abbiamo necessità, a questo punto, di vedere materialmente gli atti.

Mi chiedo un'altra cosa e mi rivolgo al Presidente della Regione: da tempo, non solo da oggi, noi chiediamo di poter avere in tempo reale le delibere adottate dalla Giunta. Non voglio richiamare il passato, però se avete un minimo di onestà intellettuale dovete riconoscere che nel recente passato i tempi nella pubblicazione delle delibere rappresentavano una qualità importante della democrazia, che voi avete offeso. Badate, se le delibere non vengono pubblicate subito sembra quasi che anche la Giunta sia commissariata: non si pubblicano immediatamente perché qualcuno le deve vedere. Dopo il parere di questo qualcuno si può fare qualche modifica e le delibere possono anche essere pubblicate.

E' avvenuto questo: delibere secretate, di cui siamo venuti comunque in possesso, sono state modificate tra la loro adozione e la pubblicazione definitiva. Credo che qualche spiegazione, presidente Cappellacci, lei oggi debba darla, ma ripeto, non basterà l'illustrazione delle delibere. La prego, insomma, di dare disposizione ai suoi collaboratori di farcene avere copia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Intervengo per esprimere anch'io il mio voto favorevole a questo emendamento e per ribadire i concetti che già nel precedente intervento mi apprestavo a dispiegare.

E' emersa la questione dei commissariamenti, che sta davvero creando preoccupazione e non a caso. Si parla di delibere che vengono predisposte, approvate e non rese note ai principali interessati, che sono senza dubbio i componenti di questo Consiglio regionale. Ci sono, però, anche altri atti che preoccupano, di cui si viene a conoscenza e sui quali si chiedono chiarimenti senza che le domande poste ottengano risposta. Mi riferisco sempre alle ASL, riprendendo il ragionamento che faceva un mio collega poco fa circa la miriade di interrogazioni che vengono presentate alla Giunta, che puntualmente vengono elencate dalla Presidenza del Consiglio all'inizio della seduta. Un lungo elenco di interrogazioni senza risposta. Ne voglio citare una: per restare in tema di ASL, mi si dice che ci sia un bando di gara, per l'importo di 2 milioni e 400 mila euro, pubblicato lo scorso mese di aprile, per l'ammodernamento degli archivi della ASL di Sassari. Non se ne è saputo più nulla. Circola voce (e questo l'ho scritto nell'interrogazione) che gli atti siano stati trasferiti tutti a Cagliari, per accentrare negli uffici di Cagliari la relativa procedura.

Se non crea perplessità e preoccupazione un fatto come questo e ancor di più che a un'interrogazione precisa non sia data una precisa risposta, io debbo dire che va assolutamente messo in evidenza che nei confronti del Consiglio in particolare e del popolo sardo in generale la Giunta deve avere un atteggiamento diverso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, anch'io esprimo il voto favorevole agli emendamenti numero 110 e 287, che prevedono la soppressione della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1. Per oggi era prevista un'eclissi che avrebbe donato tinte ancora più fosche a un presente e a un futuro della nostra regione sempre più tristi e drammatici. Ne prendiamo atto, non ce n'era bisogno, sono già strutturali le fosche tinte del nostro presente e del nostro futuro. La Befana, purtroppo, ci porterà i doni tanti annunciati, ma fermi a causa di una scopa senza più benzina. Mi rifaccio a quello che hanno appena detto l'onorevole Lotto e altri colleghi: è indifferibile che le delibere vengano tolte dalla cripta in cui si trovano. Noi abbiamo necessità di poterle leggere in tempo reale; è il minimo che la democrazia in questo Consiglio ci possa garantire. Non vorremmo che per ottenere questo dovessimo rivolgerci anche noi a Julian Assange, se non c'è altra possibilità vedremo di arrangiarci anche in questa maniera. I colleghi hanno parlato di rimpasto: speriamo che questa volta il cemento utilizzato sia di buona qualità perché il rimpasto possa andare a buon fine.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 110. Le due ultime ore sono trascorse non dico utilmente, ma quasi, perché sono servite soprattutto per capire qual è l'atteggiamento della Giunta e della maggioranza. Capisco che la Giunta non possa intervenire in questa fase del dibattito, perché il Presidente applica alla lettera il Regolamento, quello che non si riesce a capire è il comportamento dei colleghi della maggioranza che, molto probabilmente, avendo avuto l'ordine di non intervenire per cercare di accelerare i tempi dell'approvazione della finanziaria, rischiano di ottenere il risultato opposto, perché non credo che il vostro silenzio assordante sia politicamente corretto nei confronti di una minoranza consiliare che vi ha sempre dimostrato serietà e voglia di lavorare per il bene comune.

La mancata pubblicità delle delibere adottate dalla Giunta - è arrivato adesso il Presidente della Regione - non riguarda solo le delibere del 30 dicembre, ma è ormai un fatto assodato da due anni a questa parte. E' iniziato con le delibere sulle energie rinnovabili e sta proseguendo, soprattutto se le delibere riguardano un argomento importante. Oltre ai commissariamenti dei consorzi industriali, oltre ai commissariamenti di alcune ASL, c'è anche la nomina dei direttori generali degli Assessorati dell'amministrazione regionale. Non siamo in condizioni di poter verificare quali nomine siano state confermate e quali no. Una notizia giornalistica di oggi riferisce della nomina di un dirigente del Comune di Cagliari a direttore generale dell'Assessorato del turismo. Se non ricordo male, nelle scarne dichiarazioni programmatiche rese all'atto del suo insediamento, il Presidente della Regione parlò di valorizzazione del personale dell'amministrazione regionale. Credo che l'amministrazione regionale abbia dirigenti all'altezza di svolgere il ruolo di direttore generale quanto e più di quelli che si stanno nominando dall'esterno. Molto probabilmente la sistemazione del dirigente del Comune di Cagliari ha altri risvolti, attinenti più a una sistemazione politica di partito che non ad altro. Molto probabilmente si stanno preparando le condizioni perché quel dirigente possa finalmente candidarsi al Comune di Cagliari, ma credo che nell'interesse dell'amministrazione regionale si sarebbero prima dovute fare valutazioni di altro tipo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 110 e 287.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Cappellacci, Fois, Petrini e Sanna Paolo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento sulla vertenza delle entrate

PRESIDENTE. Il Presidente della Regione ha chiesto la parola per informare il Consiglio sulla delibera adottata nell'ultima riunione di Giunta circa le azioni da intraprendere nei confronti del Governo sulla vertenza entrate.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Mi limiterei semplicemente alla lettura della delibera, in modo tale che non ci sia dubbio alcuno sul suo contenuto, sia in ordine ai temi che hanno formato oggetto della trattazione propedeutica al deliberato, sia in relazione al deliberato stesso. "Il Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, riferisce che preliminarmente all'esame della manovra finanziaria per gli anni 2011-2013 e a conclusione del dibattito sulle proprie dichiarazioni in relazione alla vertenza entrate, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno sottoscritto dai rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari. Con tale documento, il Consiglio, nel prendere atto delle richieste di rappresentanze istituzionali, forze economiche e sociali ed operatori del terzo settore, tese a far sì che la sessione finanziaria dia risposte concrete ai bisogni dell'isola colpita da una gravissima crisi economica, ha riaffermato la necessità di un'attuazione immediata dell'articolo 8 dello Statuto - così come novellato dall'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ed ha esternato tutta la sua preoccupazione per quanto rappresentato in Aula sullo stato della trattativa in corso con il Governo, volta alla definizione della relativa norma di attuazione. In sede di Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto permangono, infatti, divergenze in merito alla completa applicazione di quanto previsto dall'articolo 8 riformato, sul riconoscimento delle quote dei tributi sul Lotto, sul reddito delle seconde case dei non residenti, sulla completa compartecipazione regionale al gettito IVA (con particolare riferimento al computo delle quote da devolvere all'Unione europea) e su altre imposte minori derivanti dalla completa applicazione dell'articolo 8 dello Statuto. Tutti argomenti che hanno già formato oggetto di comunicazioni formali del Presidente ai Ministri competenti. Con tali note è stata, in particolare, riaffermata la posizione della Giunta regionale, che ha motivatamente deliberato una proposta di norme di attuazione del Titolo III dello Statuto perfettamente aderente a quanto negoziato nel 2006 e capace di dare completa soddisfazione alle aspettative della Sardegna. Se, infatti, così non fosse e si determinasse anche una minima messa in discussione di quegli accordi, si produrrebbe, come sottolineato con chiarezza in ogni sede istituzionale degli attuali organi regionali, un inaccettabile vulnus di prerogative costituzionalmente protette, che ne impone la difesa in sede giurisdizionale. In tale ottica, il Presidente prosegue ricordando che l'ordine del giorno esprime una forte preoccupazione sui testi della legge di stabilità e del bilancio 2011, pubblicate nei supplementi ordinari alla Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre, poiché la loro lettura non consente di riscontrare la misura previsionale delle devoluzioni del gettito di entrate erariali spettanti alla Sardegna per gli anni 2010 e 2011. Al riguardo, il Presidente precisa di aver riferito agli onorevoli consiglieri che l'amministrazione regionale ha ritenuto non pienamente condivisibili le proposte d'accordo formulate dall'amministrazione statale, nonostante la stessa abbia già quantificato in 5.400 milioni la misura delle compartecipazioni regionali ai tributi erariali da devolvere nel 2011 e abbia già assicurato che gli stanziamenti del bilancio statale destinati alla devoluzione delle compartecipazioni spettanti alle Regioni a statuto speciale sarebbero stati, come di consueto, adeguati in corso di esercizio al gettito tributario in formazione, e propone alla Giunta, d'intesa con l'Assessore della programmazione, di dare attuazione agli impegni contenuti nel citato ordine del giorno approvando le conseguenti disposizioni di indirizzo politico-amministrativo. In particolare, il Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, sottopone all'attenzione della Giunta la necessità di: 1. confermare ai propri componenti della predetta Commissione paritetica il mandato ad agire in raccordo costante con Giunta e Consiglio, per la completa e corretta attuazione del novellato articolo 8 dello Statuto speciale, pervenendo al formale riconoscimento ed al conseguente trasferimento delle compartecipazioni alle entrate erariali spettanti alla Regione Sardegna; 2. dare mandato alla Direzione generale dell'Area legale, con il supporto della Direzione generale dell'Assessorato della programmazione e di professionisti esperti, anche esterni all'Amministrazione, di avviare immediatamente contro lo Stato tutte le iniziative in sede giurisdizionale, sia nanti la Corte costituzionale che il giudice ordinario, finalizzate ad attuare il disposto del Titolo III dello Statuto speciale; 3. confermare alla Direzione generale dell'Assessorato della programmazione il mandato di assicurare al Presidente ogni supporto atto a rinegoziare la disciplina del Patto di stabilità, in forma consona agli effetti del nuovo regime delle entrate. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto dal Presidente, d'intesa con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, acquisito il parere favorevole di legittimità dei Direttori generali della Presidenza e dell'Assessorato della programmazione, delibera: di approvare il conseguente atto di indirizzo politico-amministrativo, consistente nel...". Non leggo la parte che segue perché è esattamente identica alla parte che ho appena letto, che è la premessa. E infine: "di trasmettere la presente deliberazione al Consiglio regionale e di riferire costantemente allo stesso sulla sua attuazione".

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, sarebbe utile poter disporre del testo scritto e fare una breve sospensione, anche di dieci minuti, per leggere in particolare la parte dispositiva, in modo da poter valutare se effettivamente risponde a quanto già ribadito nell'ordine del giorno.

Siccome si tratta di materia non semplice e ogni parola ha un significato, ogni atto ha un significato, noi apprezziamo la disponibilità del Presidente a riferire in Aula e a leggere la delibera, crediamo però che se a lui e alla Giunta sono occorsi cinque giorni per trasmettere il testo della delibera all'Aula e rendercene edotti, la richiesta della minoranza di cinque o dieci minuti per poterlo leggere con attenzione non vada vista in alcun modo in termini ostruzionistici, ma come atto dovuto per darci la possibilità di dichiarare consapevolmente la nostra soddisfazione in merito alla delibera. Credo che cinque minuti contro cinque giorni siano davvero poca cosa e sarebbe strano se non ci fosse accordo unanime su questa nostra richiesta.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, intanto il Consiglio può proseguire intanto che vengono prodotte le fotocopie. Alle ore 14 sospenderemo i lavori, quindi ci sarà tutto il tempo per una lettura più approfondita del documento presentato dal Presidente della Regione. Comunque il Presidente del Consiglio deve rimettere la decisione all'Aula. Sulla richiesta dell'onorevole Porcu possono intervenire un oratore a favore e uno contro.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Concordo con la richiesta dell'onorevole Porcu.

Intanto do il benvenuto in aula al presidente Cappellacci, che ha preferito, secondo me sbagliando, fissare per oggi la conferenza stampa di inizio anno. Forse è quella della Befana! Il Presidente ha preferito i giornalisti, che giustamente devono informare i cittadini, a questo Consiglio regionale, che era comunque convocato già da qualche giorno. E' stato uno sgarbo istituzionale nei nostri confronti e anche nei confronti dei giornalisti, che lo attendevano qualche giorno fa. Invece il Presidente ha rinviato la conferenza senza esplicitarne il motivo. L'avrà magari esplicitato oggi.

Noi interverremo dopo aver visto il testo della delibera, però non siamo affatto soddisfatti del modo di procedere della Giunta regionale, che, per esempio, non rende immediatamente consultabili on line le delibere. E' un altro passo indietro della vostra Giunta, insieme a tutti gli altri che vi ho elencato a fine anno.

Proporremo a fine lavori sulla manovra finanziaria, perché così dice il Regolamento, un ordine del giorno che impegni la Giunta regionale a pubblicare e rendere accessibili dopo ciascuna riunione di Giunta le delibere dalla stessa approvate e chiederemo a tutti i consiglieri, se ritengono di dover esercitare le loro prerogative, di sottoscriverlo. E' un atto di trasparenza, è un atto di etica, perché consente ai cittadini di capire in modo diretto quali sono gli atti di governo, altrimenti ciascuno di noi può pensare che ci sia qualcosa che non si vuole immediatamente far conoscere. Possiamo pensare tantissime cose, ma vogliamo capire. Vogliamo capire, per esempio, che cosa è successo per quanto riguarda i consorzi industriali, magari ci sono elementi che non conosciamo e che vi hanno portato legittimamente a deciderne il commissariamento. Ma state commissariando tutta la Sardegna! Vogliamo capire cosa sta avvenendo nelle ASL, perché prorogate di altri tre mesi i commissariamenti senza fare un passo avanti nella riforma della sanità, perché sostituite dei commissari, perché i commissari vi accusano di fare clientela, perché accusano consiglieri del P.d.L. di fare clientela, di invadere la sfera della sanità e in particolare la sfera dell'Azienda sanitaria locale di Sassari. Su questo non c'è risposta alcuna da parte vostra. Vi chiediamo maggiore trasparenza. Non vi chiediamo semplicemente di dirci se farete o meno un rimpasto, ma vi chiediamo di dirci qual è l'orientamento di questa Giunta regionale, come essa intende affrontare il governo della regione e come intende, anche attraverso gli atti di Giunta, imprimere l'azione politica della nostra Regione.

E allora noi vi sfidiamo a votare a favore di un ordine del giorno che impegni la Giunta regionale a inserire immediatamente (come avveniva nella scorsa legislatura) le delibere di Giunta nel sito istituzionale, perché quel sito non è una vetrina, non è una vetrina sua, presidente Cappellacci. E a questo proposito devo dire che delle lettere di auguri che sono arrivate nelle case dei sardi a fine anno non riusciamo a capire il significato: non capiamo se avete cambiato marcia, se avete un nuovo Programma regionale di sviluppo e qual era il messaggio finale che si voleva dare ai cittadini sardi. Capiamo, invece, che c'è un fallimento complessivo di questa Giunta regionale e ogni minuto, ogni secondo in più è un danno per la Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare contro, metto in votazione la proposta dell'onorevole Porcu. Chi l'approva alzi la mano. Chi non l'approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti numero 109 e 286, che sono uguali.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ho già chiamato in votazione gli emendamenti numero 109 e 286.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, chiedo semplicemente che ci sia certezza sulla presenza del presidente Cappellacci in aula questo pomeriggio, dopo che durante la pausa pranzo tutti noi avremo avuto la possibilità di leggere la delibera.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ho già chiamato in votazione gli emendamenti. Se vuole può intervenire per dichiarazione di voto, altrimenti le tolgo la parola.

BARRACCIU (P.D.). Chiedo semplicemente che nel pomeriggio sia certa la presenza del Presidente della Regione in aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, voterò a favore della soppressione della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1. Le ragioni le ho espresse precedentemente, nel corso delle dichiarazioni di voto sugli emendamenti soppressivi di questo articolo, quindi utilizzo, spero proficuamente, questo mio intervento per dire che tutto sommato non ha una grande utilità, e sicuramente non ce l'ha per la maggioranza, rigettare le proposte di sospensione dei lavori dell'Aula.

Se fossi uno dei Capigruppo della maggioranza, vista la situazione direi: è bene che sospendiamo adesso il Consiglio e ci rivediamo di pomeriggio. Penso che questo sarebbe utile, diversamente diventa tutto inutile! E se fossi il Presidente della Regione (ma non lo sono e non lo sarò mai perché le mie posizioni estremistiche, così vengono definite, me lo impediranno) non utilizzerei una riunione di Giunta, nel corso della discussione della legge finanziaria, per adottare deliberazioni che paiono più che altro destinate a gestire in modo quasi confuso alcune fibrillazioni interne alla coalizione di governo.

Forse bisognerebbe capire come deve funzionare questa macchina, che esempio dobbiamo dare al cittadino. Commissariare, finire sulla stampa perché siamo dei gestori clientelari della cosa pubblica, cioè ci facciamo gli affari nostri con le risorse pubbliche, è qualcosa che forse è meglio non evidenziare in questa situazione, mentre discutiamo di questa materia. Forse conviene prendersi qualche ora, rilassarsi un po' e ritornare per lavorare!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento numero 109. Al di là del fatto che questa è una regione commissariata, ormai ce ne siamo resi conto, ci sono degli aspetti così singolari che tutto sommato dovrebbero suscitare in un personale politico con normale sensibilità e vocazione alla rappresentanza popolare elettiva, qualche ribellione.

Vedete, noi siamo di fronte a una regione commissariata perché il 70 per cento dei fondi di bilancio è affidato a commissari per la gestione di consorzi di bonifica, consorzi industriali, sanità ed enti vari. Tutto il resto è parte discrezionale. Mi sa tanto che l'unica parte che rimane aperta a un livello di democrazia - e mi meraviglia che i sindacati su questo non dicano niente - è costituita dal fondo unico (fino adesso siamo riusciti a resistere all'idea di rivincolare) e da quei fondi per la programmazione negoziata che grazie alla nostra azione abbiamo ripristinato in termini di concertazione. Tutto il resto è bloccato, ma è bloccato di fronte a che cosa? Facciamo l'esempio della sanità: se un commissario, che ha un mandato per alcuni aspetti ancora più diretto, sbaglia, la meritocrazia ci porterebbe a dire: "Va sostituito e utilizziamo anche questa prerogativa per migliorare, per cercare di dare un segnale di efficienza". Ebbene in alcuni casi sì, in altri no. Non è quindi la meritocrazia ciò che ispira l'azione della Regione, può essere solo un'effimera vocazione alla mera gestione del potere.

Io questo lo vedo come un fatto preoccupante, in un momento nel quale vorremmo difendere l'autonomia e non siamo capaci al nostro interno, nel nostro articolato sistema istituzionale, di gestire in democrazia le risorse, le opportunità, le speranze e anche i bisogni. Se questo per voi è sufficiente, basta arrivare alla finanziaria e negoziarsi il piccolo emendamento che soddisfi la lobby di propria competenza. Questo è ciò che qualifica questa maggioranza, però ci dovete consentire di poterlo dire. Faccio notare, tra l'altro, che fra i commissari dei consorzi industriali c'è il sindaco di un comune di 150 abitanti. All'anima della competenza!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, approfitto della presenza in aula del Presidente della Regione per porre lo stesso quesito che ho avuto modo di porre qualche minuto fa all'Aula. Chiedo al Presidente della Regione se è sua intenzione che questa finanziaria sia approvata nei tempi più celeri possibili, naturalmente dando all'opposizione la possibilità di entrare nel merito degli argomenti e di provare a contribuire a una legge sul cui impianto evidentemente abbiamo opinioni diverse.

Chiedo, quindi, al Presidente della Regione se ritiene che abbia senso approvare in piena sessione di bilancio, in un momento serrato di confronto con il Consiglio e con l'opposizione, delle delibere che prorogano in maniera selettiva i commissariamenti in sanità e avviano i commissariamenti di tre consorzi industriali? Cioè ha senso, nel momento in cui si discute l'atto precipuo, l'atto più importante di questo Consiglio, ossia la legge finanziaria, procedere con quelli che oggi la stessa stampa definisce dei colpi di mano?

Quando succedono queste cose ci si domanda: lo si fa per inesperienza, per incapacità, per dare uno schiaffo all'opposizione, per dimostrare che ci si sottrae al confronto, che si evita di portare progetti di legge in Consiglio e di fare riforme che abbiano una minima organicità, o lo si fa - se le prime due ipotesi non sono vere - perché non se ne può fare a meno, perché ormai la vostra maggioranza è tenuta insieme soltanto dalla spartizione del potere e delle poltrone, per cui l'approvazione stessa di quelle delibere era condizione perché questa finanziaria potesse andare avanti?

Presidente, glielo chiedo come consigliere di opposizione: ci spieghi perché atti così gravi e importanti vengono approvati oggi e non tra dieci giorni e ci dica se intende dare a questa opposizione un ruolo oppure, nonostante le parole, vuole sottrarsi a qualsiasi forma di confronto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 109 e per ribadire la richiesta che ho fatto poco fa, cioè che lei chieda al Presidente della Regione di essere presente in aula questo pomeriggio, in modo che le opposizioni possano esprimere eventuali valutazioni sulla delibera che è stata gentilmente letta dal Presidente stamattina e si possa capire se c'è unanimità intorno a ciò che in essa è scritto. Tra l'altro pensiamo che senza questo chiarimento e senza la condivisione dei passi che si devono fare d'ora in avanti sia difficile continuare a discutere di questa finanziaria, anche se il Presidente della Regione continua ad annunciare le sue profezie: prima attraverso la lettera inviata a tutti i cittadini, poi attraverso Novas e stamattina nella conferenza stampa, in cui ha annunciato che la finanziaria sarà approvata entro pochi giorni e quindi il ricorso all'esercizio provvisorio è scongiurato.

Credo che il Presidente della Regione vada ripreso, vada invitato a mettere i piedi per terra, perché è evidente che non ha contezza di ciò che sta succedendo qui dentro e dei tempi che sono necessari per approvare la finanziaria, posto che noi riteniamo che questa finanziaria sia assolutamente inaccettabile e inadeguata a rispondere alle esigenze della nostra Isola e dunque utilizzeremo tutto il tempo e tutti gli strumenti a nostra disposizione per cambiarla.

Noi non sappiamo, né tanto meno lo può sapere il Presidente, che qui non c'è mai, quando questa finanziaria verrà approvata. Per cortesia, Presidente, basta con le profezie, rimetta i piedi per terra e tenga la testa sulle spalle, si renda conto della realtà che sta vivendo quest'Isola, dell'incapacità della sua Giunta, che non potrà essere salvata neanche dai prossimi cambi e rimpasti che vengono annunciati sui giornali in questi giorni!

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 109 e 286. Chi li approva alzi la mano. Chi non li approva alzi la mano

(Non sono approvati)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Signora Presidente, vorrei proporre all'Aula, in ragione anche della richiesta recentemente formulata dall'onorevole Uras di interrompere i lavori alle 13 e 30, di disporre però che stasera si possa lavorare a oltranza, fino alla notte, in maniera tale che…

(Interruzioni)

Sì, ragazzi, mi dispiace! Finiremo alle 3 del mattino!

Vorrei che la proposta venisse messa ai voti, Presidente.

PRESIDENTE. Possono intervenire un oratore a favore e uno contro, altrimenti passiamo direttamente alla votazione della proposta dell'onorevole Maninchedda.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io mi sento di dire che siamo assolutamente a favore della proposta del Presidente della terza Commissione. Non abbiamo nessun timore ad andare a oltranza, se è necessario. Ovviamente questo non fa venir meno in alcun modo il nostro ruolo e la natura dell'opposizione che porteremo avanti, almeno fino a quando non avremo contezza non soltanto della delibera sulle entrate, ma anche delle altre delibere richiamate, senza le quali credo comunque che il nostro ruolo venga meno. Quindi io personalmente sono favorevole alla proposta.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Porcu.

ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, vorrei intervenire.

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, può intervenire soltanto se intende manifestare contrarietà alla proposta dell'onorevole Maninchedda.

Metto in votazione la proposta dell'onorevole Maninchedda di concludere i lavori antimeridiani alle ore 13 e 30 e di proseguire questo pomeriggio a oltranza. Chi l'approva alzi la mano

(E' approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 101 e 285, che sono uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ovviamente annuncio il mio voto a favore dell'emendamento numero 101, ma vorrei anche sostenere che la maggioranza farebbe bene a tenere un atteggiamento diverso, perché le argomentazioni che noi portiamo non sempre sono fuori luogo e qualche volta sono persino di aiuto alla Giunta.

Vorrei tornare sulla questione delle delibere dei consorzi industriali. Fareste bene a renderle subito pubbliche perché ci viene il dubbio che abbiate adottato degli atti illegittimi e quindi che possiate ancora in qualche modo agire in autotutela annullandoli. Se l'intuito politico, che ovviamente abbiamo, porta noi a sapere comunque chi ha adottato queste delibere di commissariamento, voi dovete sapere che se quelle delibere sono state adottate dall'Assessore competente, cioè quello degli enti locali, hanno validità giuridica, se sono state invece adottate da un Assessore diverso sono illegittime, per il disposto contenuto nel comma 2 dell'articolo 9 della legge numero 9 del 2006, che dice che la procedura prevista dalla legge sul commissariamento degli enti locali "si applica in tutti i casi in cui le leggi regionali, anche di settore, prevedono poteri sostitutivi da parte della Regione".

Siccome voi questo adempimento lo dovete rispettare perché è scritto in una legge vigente, se ad adottare i commissariamenti, come presumo, non è stato l'Assessore degli enti locali quegli atti sono impugnabili da parte dei titolari dei poteri che sono stati commissariati. Fareste quindi bene a rivederli, perché il nostro compito è anche quello di controllare che gli atti siano legittimi e siano adottati nel rispetto delle leggi. Siccome ho la sensazione che non sia così, fareste bene non solo a pubblicarli subito, ma anche ad accogliere qualche suggerimento, qualche indirizzo, l'invito che viene da chi ha una certa esperienza, che non intende evidentemente fare demagogia, ma solo riferirsi a norme di legge di questa Regione. State attenti, perché ovviamente se l'invito non lo cogliete voi, le opposizioni dovranno rivolgersi agli enti locali coinvolti affinché si tutelino nelle sedi competenti. E siccome questa sarebbe una mortificazione della funzione di governo regionale, credo sia opportuno che ci diate modo di verificarla subito ed eventualmente provvedere in merito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho già detto su questo articolo che riguarda il disavanzo. Disavanzo fittizio per promesse di spesa fittizie, che ci crea contabilmente una difficoltà che peserà: peserà quando le norme sul federalismo fiscale avranno completato il loro percorso, peserà quando si chiederà ai bilanci regionali di mostrare di essere virtuosi in ragione dell'assenza totale di deficit, peserà in ragione del fatto che i trasferimenti saranno finalizzati in maniera più cospicua verso le casse di coloro che hanno questa situazione, peserà negli anni prossimi nella polemica che non finirà, anzi si svilupperà in modo notevolmente significativo tra il Nord, il Sud, le isole, le autonomie speciali, le Regioni a statuto ordinario, in ragione dell'ampliamento delle diverse sovranità. Tutto peserà.

Noi dobbiamo fare un salto di qualità che non si vede, lo dico alla maggioranza che ha una responsabilità decisamente doppia rispetto alla nostra, non foss'altro perché ha 53 consiglieri (anche se non tutti vengono in aula) rispetto ai nostri 27. Lo dico alla maggioranza, perché ha fatto promesse ai cittadini per farli uscire dalla crisi che attraversano, una crisi economica e sociale profonda. Ecco perché le prove muscolari, i passi falsi, le deliberazioni continue che riguardano anche la gestione degli enti non sono utili. Non possiamo più governare in termini di straordinarietà. La norma sulla sanità l'avete introdotta con un emendamento sostitutivo totale tanto, tanto tempo fa, per definire una riforma. Vi ricordate le macroaree, la centralizzazione delle forniture? E invece abbiamo duecento milioni di euro in più di disavanzo.

Non si può andare avanti così, dobbiamo correggere il tiro, Assessore. Lei lo sa, è un amico, ma non possiamo andare avanti così, dobbiamo fare autocritica, dobbiamo cercare le soluzioni e una riforma come quella non può passare a colpi di maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 101 ed esprimo nuovamente l'auspicio che magari il Presidente della Regione, prima della chiusura dei lavori di stamattina, quindi entro le 13 e 30, possa darci delle spiegazioni. Nel caso lui fosse disponibile in tal senso, rinuncerei al mio intervento. Gli chiederei magari di spiegarci il perché di questo modo di procedere della Giunta, che a colpi di delibere il penultimo giorno dell'anno, notte tempo, compie atti di straordinaria amministrazione che sfuggono a qualsiasi funzione di controllo di questo Consiglio.

Voglio anche preannunciare al Presidente, e questo è un atto che io considero dovuto, che non vuole essere in alcun modo un affronto personale, che insieme alla collega Barracciu chiederò l'accesso agli atti per capire qual è l'entità della spesa della letterina di fine anno che il Presidente ha voluto spedire a tutti i sardi. Il sospetto è che quella spesa, che peraltro noi riteniamo rilevante, cioè nell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro, non rientri nella pubblicità istituzionale della Regione, ma gravi sul bilancio. Questa spesa avrebbe potuto andare in economia e contribuire a produrre minore disavanzo, ponendoci nelle condizioni di poter programmare diversamente l'articolo 1 della prossima finanziaria.

Ecco, credo che con quella letterina si sia fatto tutt'altro che rendere conto di quello che si è fatto per la Sardegna. Si è chiesto ancora una volta ai sardi di fare qualcosa, visto che la Regione nel suo insieme non ci riesce. Rassegnati sulla propria capacità come amministrazione, si chiede ai sardi di attivarsi perché si è consapevoli dell'incapacità della Regione di fare qualcosa di utile. Noi chiederemo l'accesso agli atti e crediamo che da questo punto di vista le risorse di quel capitolo avrebbero potuto contribuire, visto che parliamo dell'articolo 1, a ridurre il disavanzo piuttosto che produrre l'ennesimo gesto assai demagogico di questa Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Signora Presidente, intervengo per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento numero 101 e per ribadire che si tratta di un comma fittizio di un articolo fittizio di una finanziaria fittizia. Richiamo, quindi, la Giunta e quest'Aula affinché intervengano nel merito di questo documento per migliorarlo e renderlo un minimo corrispondente alla realtà; quella realtà dalla quale questa Giunta e il Presidente della Regione sembrano scappare ormai da due anni. Si cerca di celare l'incapacità di dare risposte, di segnare una traccia, di indicare un cammino per quest'Isola; si cerca di coprire questa incapacità attraverso annunci, come quelli fatti nella lettera di cui parlava l'onorevole Porcu e del cui costo chiederemo conto.

E' tutto occultato, è tutto fittizio. La questione delle delibere è molto importante, perché lede alla base il diritto dei consiglieri regionali di poter svolgere il proprio ruolo di controllo e in questo caso il ruolo dei consiglieri regionali di opposizione di verificare la bontà degli atti assunti da questa maggioranza e da questa Giunta, anche per evitare che facciate errori macroscopici, oltre a quelli che già avete fatto. Tuttavia, cari colleghi dell'opposizione, se le delibere non sono presenti nel sito della Regione - il Presidente ride, ride ormai da due anni, rida pure, non c'è problema - sono certa che potremo trovare in particolare quelle con cui si sono commissariati i consorzi industriali presso la redazione di un giornale. Oggi, infatti, è uscito un articolo appunto nella pagina della provincia di Nuoro di un quotidiano regionale, in cui si fa riferimento esplicito ai contenuti della delibera regionale che ha commissariato i consorzi industriali.

Vorremmo sapere se corrisponde al vero che queste delibere sono nella disponibilità non dei consiglieri regionali, ma dei giornalisti di un quotidiano dell'Isola e come mai questo possa accadere. E' una vergogna, Presidente! Viene citata la delibera, di cui evidentemente la giornalista in questione è in possesso e i consiglieri regionali no. Vogliamo porre fine a questa vergogna e a questo sopruso o vogliamo andare avanti in questo modo? Credo che la Presidente del Consiglio abbia il dovere, in questo caso, di tutelare i diritti dei consiglieri regionali e di quest'Aula.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio ha anche il dovere di richiamare i consiglieri che intervengono per dichiarazione di voto ad attenersi agli argomenti in discussione, anche perché le questioni che sono state poste sono all'attenzione della Giunta e della Presidenza. Pregherei i consiglieri di intervenire nel merito degli emendamenti che sono in votazione.

Procediamo alla votazione degli emendamenti numero 101 e 285.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 101 e 285.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Oppi e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Capelli - Sanna Matteo.

Risultato della votazione

La PRESIDENTE proclama il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 56

astenuti 4

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16 e 30.

La seduta è tolta alle ore 13 e 31.