Seduta n.453 del 15/01/2014 

CDLIII SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

Mercoledì 15 gennaio 2014

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 08.

SECHI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 21 novembre 2013 (443), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Tarcisio Agus, Efisio Arbau, Ignazio Artizzu, Mario Bruno, Paolo Luigi Dessì, Francesco Meloni, Francesco Mula, Massimo Mulas, Sergio Obinu, Antonio Pitea, Efisio Planetta e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 15 gennaio 2014.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Mozione Rovelli - Agus - Zuncheddu - Stocchino sulle armi chimiche siriane. Pericoli per la salute dei sardi e per l'ecosistema dell'Isola". (294)

"Mozione Arbau - Stocchino - Zuncheddu per il divieto di approdo in Sardegna del carico di armi chimiche siriane". (295)

PRESIDENTE. Constatate le numerose assenze, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 09, viene ripresa alle ore 10 e 41.)

Continuazione della discussione generale congiunta del Documento annuale di programmazione economica e finanziaria (DAPEF). Manovra finanziaria 2014/2016. (41/XIV/A) e dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2014). (576/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno 2014 e bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016". (577/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione generale congiunta del Documento numero 41/XIV/A e dei disegni di legge numero 576/S/A e 577/A. Nella seduta precedente sono state già svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza.

Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Sorgia. Ne ha facoltà.

SORGIA (Gruppo Misto). Presidente, la manovra finanziaria e le politiche che ci vengono presentate ricadono, come tutti noi sappiamo, nel periodo conclusivo della presente legislatura. Nel Documento annuale di programmazione economica e finanziaria, approvato dalla terza Commissione alcuni giorni fa, viene evidenziata tutta una serie di obiettivi per il raggiungimento dei quali, recita testualmente: "La Sardegna è impegnata in una negoziazione responsabile ma ferma con lo Stato e con l'Unione europea su alcune partite di grande portata, come la vertenza entrate, il patto di stabilità e il riconoscimento della condizione di insularità". Peccato che la realtà sia un'altra, dove la manovra finanziaria evidenzia la vertenza infinita con lo Stato, che è stata solo annunciata come spot, come tanti spot in questi cinque anni, ma mai definita: un vero e proprio fallimento! Con un pessimo risultato per i sardi: meno risorse, meno possibilità di spendita. Occorre un progetto per il rilancio della Sardegna, ma niente di tutto ciò.

E' stata presentata dalla Giunta, in Commissione, una serie di emendamenti, così come a voler dire che la Giunta non ha neanche la minima idea di programmazione, non è mai apparsa l'idea di un progetto per il rilancio della Sardegna che, ahimè, è in ginocchio. Il 50 per cento delle norme di questa finanziaria sono state ritenute inammissibili dalla Presidenza del Consiglio; che cosa rimane, allora, di questa finanziaria? E che cosa dire del rilancio del lavoro? Si continuano a promettere cose non vere ai sardi. Quel poco che si è riusciti a costruire è stato effettuato da questo Consiglio, non sicuramente dalla Giunta! Vi è un fortissimo imbarazzo nel parlare di una cosa che non esiste. Riproiettate gran parte di ciò che viene detto da due o tre anni alla prossima legislatura; è un segnale forte e chiaro dell'incapacità di questa Giunta.

Mentre il controllo della spesa pubblica compete all'istituzione regionale e, peraltro, lasciatemi dire, rappresenta un dovere ben preciso, evidenziamo da un lato gli sprechi degli interinali, dall'altro lato gli sprechi di numerosi incarichi, il più delle volte agli amici degli amici, talvolta senza neanche le adeguate competenze; ci sono delle cose fuori controllo apposta e alcune per distrazione. Esempio: fondi statali programmati dentro il bilancio regionale, circa 820 milioni che, se potessero essere spesi, la struttura deve suggerire su come spenderli, e, invece, anche qua nulla. Altri esempi: 335 milioni per la viabilità; 21 milioni per la prevenzione delle alluvioni; 9 milioni per le bonifiche ambientali, iscritte regolarmente in bilancio, per citarne solo alcune. Si affida il tutto alla burocrazia, pertanto con fondi virtuali non si può usare il bilancio come strumento di propaganda. Perché non dedicare un solo articolo per sburocratizzare alcuni processi?

Poi i fondi di importi madornali per la ristrutturazione di edifici scolastici, che sono letteralmente allo sfascio, stanno crollando in tutta la Sardegna; se la Sicilia prende 14 miliardi dalla Sardegna, è la bocciatura della Sardegna da parte del Governo, altro che discussioni con il Governo, non ci considerano, perché ci reputano probabilmente incapaci di poter gestire e di poter programmare. Tre miliardi e 800 milioni in sei anni dell'Amministrazione regionale per i cosiddetti fondi di coesione. Non si vedono lavori a Capoterra, non si vedono lavori a Villagrande: che senso ha mettere una posta impegnata, se poi non viene neanche spesa e quindi diventa inutile? Sei milioni circa di spese inutili per consulenze. E' stato dichiarato che è discrezionale. A che cosa servono 60 milioni, mi domando e vi domando, alla futura Giunta regionale? Tutti gli Assessori sentiti in Commissione bilancio hanno denunciato i tagli effettuati. Ma allora mi chiedo: chi ha predisposto questo bilancio? E' frutto del lavoro di un Assessore e del Presidente e gli altri Assessori non sono considerati? Sarebbe molto grave se fosse così! Capisco anche l'imbarazzo degli Assessori che sono venuti in Commissione e hanno denunciato questi aspetti. Come mai non c'è stata la necessaria e indispensabile collegialità della Giunta e di tutti gli Assessori? Leggo che ci sono circa 250 milioni per le opere pubbliche a fronte delle varie emergenze; ma è una programmazione? Ci stiamo prende in giro? Continuiamo a prendere in giro i sardi?

Sull'ambiente, poi… ho partecipato alla seduta della Commissione ambiente e, con grande meraviglia, la Giunta non ritiene tra le priorità il funzionamento del meccanismo "premialità e penalità" e lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel territorio regionale. Addirittura in Commissione la dottoressa Liuzzi esalta giustamente il meccanismo "premialità e penalità" ed è in contraddizione con quello che poi l'assessore Biancareddu dice e non rientra tra le priorità; mettetevi d'accordo! Anche questo denuncia che non c'è collegialità tra Uffici e Assessorato. Altro esempio per l'ambiente, dove mi voglio soffermare più che sugli altri settori. Non rientra tra le priorità la spesa per la realizzazione di interventi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale in aree interessate allo smaltimento incontrollato di rifiuti; ma probabilmente non girate la Sardegna! Parliamo tanto del fatto che, nella nostra Sardegna, il volano dell'economia è il turismo e poi fatevi un giro dove vanno i turisti, verso bellissime spiagge, Torre delle Stelle, Mare Pintau, anche lì so della presenza di discariche abusive! Eppure quella spesa di cui sopra, non rientra tra le priorità! Cerchiamo di capire che cosa vogliamo fare! Anche qui altri spot! Non rientra neanche tra le priorità lo smaltimento dell'amianto. So che vi sono tantissime domande inevase per lo smaltimento dell'amianto, non so se sia stato fatto un monitoraggio, perché prima di dire che non rientrano tra le priorità vedete quante domande inevase ci sono presso le amministrazioni provinciali. Allora, probabilmente, cambierete sicuramente idea.

Per continuare, abbiamo 640 milioni di euro per studi e consulenze che stiamo approvando con questa norma. Occorre conoscere per quali finalità, sapendo che abbiamo speso oltre 5 milioni e 300 mila euro da gennaio 2012 sino a oggi! Ripeto: 5 milioni e 300 mila euro per consulenze, studi e progetti, in meno di due anni! Mi sembra assurdo e la gente muore di fame fuori da questo Palazzo. Abbiamo una pianta organica che aumenta e paradossalmente chiediamo consulenze all'esterno: assenza anche qui di programmazione? Occorre fare chiarezza. Dove sono le professionalità che mancano? In quali Assessorati? Non abbiamo professionalità in questa struttura? Non mi pare! Occorre togliere poi dalla discrezionalità della struttura l'utilizzo di tali fondi e dare un segnale di cambiamento all'esterno. Questo vuole la gente. Occorre ridurre al minimo tali consulenze con la struttura interna in grado di soddisfare le esigenze di volta in volta.

Paghiamo tasse sui beni più di quanto essi producano, totale dominio della direzione generale. E' indispensabile indicare una programmazione, la funzione di bilancio è indispensabile. Sulla sanità ci sarebbe molto da dire ma mi soffermo su un particolare: che senso ha che una parte della sanità pubblica sia a carico dell'Università? Abbiamo il Fondo unico per l'Università. In cinque anni non è stato discusso neanche un disegno di legge sulla famiglia né in Consiglio né tanto meno in Commissione. Questo programma in che modo viene espletato? Chi lo espleta? Quali saranno i criteri? E' inutile promettere ulteriori programmi che non saranno mai realizzabili. Cerchiamo almeno di mantenere le promesse disattese in tutti questi cinque anni.

A questo punto, è ovvio, per le considerazioni che ho fatto in premessa (avrei tanto da dire ma voglio dare spazio anche ai colleghi che sicuramente avranno altre cose da dire), il mio giudizio è nettamente contrario e critico perché soprattutto non siamo stati in grado di gestire le emergenze che sono reali per i sardi.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Ritengo molto grave e improponibile il dibattito sulla legge finanziaria oggi. Una legge assolutamente all'insegna dell'inganno, portata in Aula, se vogliamo, anche abbastanza all'improvviso, è avvenuto ieri, abbiamo avuto i testi ieri, senza che ciascuno di noi abbia avuto il tempo necessario per analizzarli ed eventualmente emendarli in tempi utili. Non penso che affrontare oggi e con questa fretta la legge finanziaria significhi fare un favore ai sardi, ancor meno penso che si possa governare da qui al nuovo Consiglio regionale con una spesa in dodicesimi. Questa è una finanziaria frettolosa e fraudolenta, siamo di fronte a un classico golpe istituzionale dove i generali per garantire i loro eserciti sono disponibili a qualsiasi infrazione delle regole, sono disponibili a rimescolare le carte affinché, sotto le voci più disparate, avvenga, prima della fuga da L'Avana del generale Batista, la distribuzione dei favori ai propri prinzipales. La cosa è ancora più grave perché ciò avviene a trenta giorni dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio e la richiesta di discussione e di approvazione veloce e indolore di questa finanziaria sa tanto di truffa sulla pelle dei sardi che vedono ancora una volta le proprie emergenze sacrificate sull'altare delle clientele, degli inciuci, delle botteghe di questo bel centrodestra.

Questa prassi di una certa politica, purtroppo, è alla base del malcostume, della mancata trasparenza di atti amministrativi e contabili che stanno vedendo l'intera macchina regionale annaspare in mezzo alle questioni giudiziarie. Prassi che, al di fuori delle responsabilità personali, ha generato, non da oggi ma da almeno trent'anni, un cancro che ha arricchito poche oligarchie politiche e impoverito un popolo. Questa prassi ha generato odio e disprezzo nei confronti di tutta la classe politica sarda, alimentando disprezzo e diffidenza nei confronti della stessa istituzione democratica. La finanziaria al centro del dibattito oggi rispecchia fedelmente questo spirito. La finanziaria, che è l'asse principale su cui si sviluppano le politiche sociali, economiche e culturali della nostra terra, non può essere affrontata alla cieca, a tradimento, in tempi ristrettissimi e ancor meno nel pieno della campagna elettorale.

Questa maggioranza dell'"astuto" presidente Cappellacci ci vuole imporre la sua bottega, la bottega elettorale, ai danni delle nostre collettività. Non ci faremo coinvolgere. Questa è solo una lista, una lista di clientele con nomi, cognomi e persino numero di scarpa, tanto per non sbagliare. Questa finanziaria dà il colpo di grazia alle nostre economie tradizionali, alle imprese, alla cultura, all'ambiente. Ribadisco che è solo una lista di clientele con nomi e cognomi per cui noi non ci saremo, la combatteremo e chiaramente voteremo contro.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Presidente, ribadisco quello che già abbiamo detto in Commissione: noi riteniamo inutile e inopportuno che si vada a discutere e approvare questa legge finanziaria. Fra trenta giorni avremo un nuovo Presidente, non credo che sia il caso che questo nuovo Presidente debba eseguire, attuare, un compitino già scritto da chi sta andando via da questo Consiglio. Crediamo assolutamente che dobbiamo fermarci un attimo a riflettere, decidere di andare a casa e far approvare la legge finanziaria al nuovo Consiglio che arriverà.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, con l'esame di questa norma di legge (che solo il senso di serietà della maggioranza e dell'opposizione consente oggi di portare in Aula avendo attenzione non alle rispettive posizioni politiche, ma all'interesse della Sardegna) si chiude la legislatura. E' un momento di bilanci, è il momento di andare a ripensare a quello che è stato fatto in questi ultimi cinque anni. Ovviamente non mi pare che sia il caso di fare interventi propagandistici o elettorali, anche perché spesso questi interventi "tirano alla mano", così si dice; introducete, in questa legge, norme per semplificare la burocrazia, fermo rimanendo che, come vedremo, le abbiamo già inserite due anni fa, sappiamo tutti che dopo le modifiche alla legge finanziaria questi sono interventi inammissibili, quindi spesso la polemica induce a gravi errori.

Detto questo, devo ribadire che, sin dal primo momento, nell'intervento che feci quando esaminammo le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione il 26 marzo 2009, sin da quel momento nel mio intervento erano stati toccati e affrontati tutti gli argomenti che poi avrebbero costituito in questi cinque anni oggetto di dibattiti. In quell'occasione dissi: "Noi non abbiamo prìncipi, abbiamo princìpi". A questa dichiarazione ci siamo attenuti per tutta la legislatura, per far fronte ai princìpi abbiamo spesso e volentieri lasciato da parte tutte le questioni, come si suol dire, di bottega, questioni che non ci hanno interessato, abbiamo sempre (in tutte le cose che abbiamo fatto) cercato di perseguire l'interesse della Sardegna. Ci potranno essere valutazioni differenti, però è sicuro che lo scopo era l'interesse della Sardegna.

Ovviamente sovente la politica è valutazione di interessi, è componimento di interessi, spesso e volentieri abbiamo dovuto fare dei passi indietro rispetto a quelle che erano le nostre posizioni pur di giungere a questa composizione di interessi, composizione di interessi che spesso ha visto anche delle fratture all'interno dell'Aula. Ricordo tutte le battaglie sul precariato, sulle stabilizzazioni, battaglie che hanno visto rotture sia all'interno dalla maggioranza, sia all'interno dell'opposizione. Ma già in quelle dichiarazioni programmatiche avevamo posto l'accento su tutti i problemi delle riforme che, ahimè, non abbiamo fatto. Nel bilancio che farò di questa mia esperienza, quello è sicuramente un fattore negativo, un fattore che peserà sulle mie valutazioni. Già in quell'occasione avevamo richiamato l'attenzione sul problema della Zona Franca, si era parlato di articolo 8, si era parlato pure di accise, argomento che, nei due anni e mezzo successivi all'inizio della legislatura, è stato più volte affrontato in terza Commissione con l'approvazione di una serie di ordini del giorno. Sono argomenti che, forse tardivamente, sono diventati di attualità a fine legislatura.

Abbiamo iniziato la legislatura nel 2009 con una finanziaria tecnica. I tempi di insediamento del Consiglio, avvenuto il 19 marzo, non consentivano indugi per cui in quell'occasione è stata approvata una finanziaria tecnica. Va dato atto all'opposizione di non aver fatto un'opposizione ostruzionistica, ma di aver contribuito a una celere approvazione di quella norma di legge. Subito dopo si è arrivati al collegato del 2009. Nei primi due anni e mezzo, ricordo, abbiamo lavorato moltissimo in terza Commissione e sia la legge finanziaria che i collegati hanno contenuto spesso anche delle norme di intervento organico su svariati settori. Nel collegato 2009, di che cosa ci siamo occupati? Ci siamo occupati della scuola, ci siamo occupati degli organici della scuola, abbiamo evitato che, nelle zone interne, le scuole venissero chiuse. Ricordo che il Governo ha contestato questi nostri interventi e che la Corte costituzionale ci ha, invece, dato ragione riconoscendo che avevamo una competenza concorrente e che, nel rispetto dei principi, potevamo intervenire.

C'è stata una particolare attenzione al settore sociale, ricordo i primi interventi che sono stati approvati sugli ammortizzatori sociali, gli interventi sulle stabilizzazioni, gli interventi sul precariato, gli interventi sulla cassa integrazione. Attenzione, nel collegato 2009, era stata inserita una norma che prevedeva degli interventi anche a favore di coloro che erano privi di cassa integrazione! La norma era una norma innovativa, oggi svariate parti politiche ce la chiedono, l'abbiamo fatta nel 2009! La colpa è stata semmai di non averla reiterata, di non averla pubblicizzata e di non averle dato una piena attuazione. Nel 2010 è stato approvato il primo PRS: "La persona prima di tutto, lo sviluppo nasce dall'io". Io segnalavo che questo titolo era un richiamo ai principi del liberalismo, era per noi estremamente significativo; questo era il titolo, ma anche qua il problema è l'attuazione concreta che ha avuto, questo PRS richiamava l'attenzione sul passaggio dalla prima alla seconda Repubblica.

Abbiamo avuto una prima Repubblica in cui il principio di solidarietà è stato inteso come solidarismo e in cui i problemi sociali venivano risolti con il sistema delle partecipazioni statali (ricordo l'EFIM), laddove c'erano problemi, interveniva lo Stato che acquisiva le aziende e, anche se in perdita, in questo modo si garantiva la pace sociale e il lavoro. Il sistema è entrato in crisi con l'adesione alla Comunità europea, con l'affermazione dei principi di divieto degli aiuti di Stato. Ecco che il sistema muta, si passa dall'intervento delle partecipazioni statali a quello dell'assegnazione dei contributi a pioggia; contributi a pioggia assegnati senza un progetto organico, dopo abbiamo visto le conseguenze fallimentari.

Bisogna individuare un nuovo modello per intervenire, per cercare di dare un ulteriore sviluppo. Già in questa occasione del 2010 abbiamo inserito, proprio per quanto riguarda il problema del lavoro, norme innovative; ricordo le norme sui cantieri forestali, i cantieri verdi, che sono una delle poche norme che hanno creato occupazione, ricordo il problema dei piani di sviluppo locale, la possibilità di estendere i programmi alle zone svantaggiate dal punto di vista industriale. Ma già nell'intervento del 2010 ribadivo la necessità di avviare tutte le grandi riforme, si riparlava di articolo 8 dello Statuto, articolo 8 dello Statuto per cui, in quest'Aula, per primi abbiamo detto che non servono norme di attuazione. Ricordo che la scorsa legislatura nell'ultimo PRS si ribadiva che, per l'approvazione dell'articolo 8, servivano norme di attuazione. E' una posizione che poi ha fatto presa, è stata condivisa ed è stata accolta anche dalla Corte costituzionale, ma nella finanziaria del 2010 c'erano numerose norme sullo sviluppo infrastrutturale, numerose norme sull'agricoltura.

Nel 2011 il bilancio è stato molto più snello e si è mosso fondamentalmente secondo due direttrici. La prima direttrice è stata quella della pulizia del bilancio di tutte le norme per l'eliminazione dei residui, le norme che richiamavo prima per l'accelerazione della spesa, prevedendo dei tempi entro cui i funzionari dovevano provvedere alla spesa oltre che una serie di conseguenze qualora ciò non fosse stato fatto. La norma non ha avuto applicazione e, purtroppo, devo notare che, a tutt'oggi, non abbiamo ancora imparato bene a lavorare sul bilancio pluriennale che consente l'eliminazione totale dei residui. Attenzione che questa politica ha portato a un drastico ridimensionamento del deficit della Regione, che oggi si limita a qualche centinaio di milioni a fronte di oltre un migliaio al momento dell'inizio della legislatura.

Sempre nel 2011 ricordo quanto è stato fatto sul federalismo fiscale, si è parlato di servitù militari, si è affrontato e si è dibattuto il problema della crisi del sistema industriale. Nel collegato 2011, abbiamo richiamato l'attenzione sul problema dell'articolo 8 e sul fatto che la contestazione con lo Stato non si limitava alla rivendicazione dell'applicazione dell'articolo 8, ma si riferiva anche ad altre norme, così abbiamo inserito una norma che imponeva alla Giunta regionale di chiedere norme di attuazione anche per ottenere il rimborso di quanto pagato dalla Regione sarda per il Corpo forestale, funzioni statali esercitate dalla Regione, cioè 50 milioni di euro. Questo è un esempio. In prima Commissione abbiamo bloccato l'applicazione delle norme di attuazione sostenendo che il Governo non si deve limitare a trasferirci delle competenze e a stabilire chiedendo a noi solo un parere sui costi di quelle funzioni, il Governo ci deve dare anche pro quota il costo dell'apparato amministrativo. Quindi una serie di questioni che è stata esaminata con attenzione.

Abbiamo approvato la riforma del FITQ, abbiamo difeso fortemente, con una serie di norme, le autonomie locali. Sostanzialmente la direttrice è stata, utilizzando una famosa frase, "cambiare per conservare", solo cambiando si riesce a creare la comunità e a garantire l'unità. Questa finanziaria contiene interventi rilevanti e, ripeto, può venire in Aula solo grazie al senso di responsabilità di tutti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non utilizzerò tutto il tempo a disposizione. Mi rendo conto che siamo all'ultimo atto di questa legislatura e che probabilmente avrebbe meritato anche una presenza diversa da quella che stiamo registrando in questi momenti. Mi rendo anche conto che c'è voglia di fare un bilancio di questa legislatura; io non sono nelle condizioni di farlo perché è difficile fare un bilancio su una legislatura che non ha prodotto quasi nulla, è un esercizio complicato, bisognerebbe arrampicarsi sugli specchi e inventarsi qualcosa. E' una legislatura nata sotto il segno di un'ossessione da parte del Presidente della Regione, che era quella di deregolamentare tutto.

Si è iniziato modificando le norme per l'approvazione dell'allocazione degli impianti da energia elettrica da fonte rinnovabile, avete proseguito deregolamentando il settore della sanità, caratterizzando uno dei primi atti che avete compiuto, quello di commissariare tutte le ASL, annunciando ai sardi che quel commissariamento era giustificato dalla necessità di procedere immediatamente alla riforma del sistema sanitario, riforma che stiamo ancora aspettando. Avete iniziato la legislatura accusando il centrosinistra della passata legislatura di aver bloccato, attraverso il PPR, qualsiasi iniziativa economica in questa Regione, avete annunciato la rivisitazione sensibile di quello strumento, non è arrivato nulla se non uno straccio di proposta sul finire di questa legislatura deludendo anche sotto quell'aspetto le tante attese che c'erano in questa Regione.

Siamo una Regione che, in questi cinque anni, ha visto peggiorare tutti gli indicatori economici! In questi giorni, un po' tutti i candidati Presidenti alla Regione parlano di istruzione, di formazione, di Università, ebbene in questa Regione in questi ultimi cinque anni anche quegli indicatori sono peggiorati sensibilmente. Ne cito soltanto uno: la dispersione scolastica, che avevate il dovere di aggredire, in questi cinque anni è peggiorata portando la Sardegna ad avere il primato negativo non soltanto in Italia ma collocandola tra le ultime regioni in Europa. Nei confronti dell'istruzione e della formazione e dell'Università, con tutte le finanziarie che avete presentato in questi anni alla Commissione bilancio... vorrei avere almeno l'attenzione dell'Assessore della programmazione, che ringrazio per la presenza, assieme all'assessore Rassu. Dicevo che, anche sull'Università, Assessore, siamo riusciti a recuperare qualcosa proprio a seguito del dibattito e del confronto che c'è stato tra le forze politiche nella Commissione bilancio, poi trasferitosi con una proposta certamente migliorativa dei testi che voi avete approvato in Giunta e trasmessi in Aula.

Oggi discutiamo della finanziaria. Vorrei essere chiaro e voglio dire, anche ai colleghi dell'opposizione che sono intervenuti, che noi abbiamo acceduto ad approvare questa finanziaria per determinate ragioni, le ha richiamate ieri il collega Sabatini, ne voglio sottolineare soltanto alcune. La prima. Abbiamo acceduto ad approvare la finanziaria in tempi strettissimi perché riteniamo sia importante dare delle risposte in particolare a quelle parti della Sardegna (e sono tante, ahinoi) che soffrono e non poco in questo momento, parlo di categorie produttive, parlo di lavoratori che hanno perso ogni assistenza, parlo degli studenti che hanno voglia di continuare a frequentare i due Atenei sardi, se non fossimo intervenuti in un certo modo in Commissione bilancio (e spero nelle prossime ore in Aula), non avremmo avuto la possibilità di ripristinare le somme per consentir loro di proseguire la propria attività all'interno dei due Atenei sardi, questo vale anche per il corpo docente, per gli insegnanti, come sapete.

Ripeto, abbiamo acceduto ad approvare questa finanziaria per varie ragioni: perché era importante mettere a disposizione delle popolazioni che sono state colpite dall'alluvione circa 60 milioni di euro, 40 per interventi strutturali e i primi 20 milioni per quanto riguarda il ristoro ai privati che hanno subito danni; perché riteniamo che il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari dell'Ente foreste sia un fatto importante soprattutto se, così come abbiamo deciso in Commissione bilancio, a quell'Ente si danno anche la funzione e il compito relativo ad attività di protezione civile. Ancora, abbiamo acceduto ad approvare questa manovra finanziaria perché, attraverso questo strumento, abbiamo ripristinato le somme e gli stanziamenti per tante associazioni, rappresentanze di categoria, organizzazioni di categoria che ci chiedevano di intervenire.

Ecco, queste sono alcune delle ragioni che ci hanno convinto ad assumerci un grande senso di responsabilità, a stare in Aula in campagna elettorale e anche a correre il rischio di essere strumentalizzati. Vorrei lanciare un appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale: "Attenzione, evitiamo di utilizzare queste ore e la discussione sulla manovra finanziaria perché, ripeto, almeno per quanto ci riguarda, ha quel carattere di utilizzare strumentalmente questa discussione per tentare di rimbalzare su altri responsabilità che non esistono". Non abbiamo voluto accedere all'approvazione della manovra finanziaria certamente per favorire interessi o botteghe, non c'è assolutamente questo! Credo che abbia svolto un ruolo importante anche la Presidenza del Consiglio e che continuerà a svolgerlo anche in queste ore evitando il tentativo, attraverso emendamenti, non dell'ultima ora, ma degli ultimi minuti, di introdurre argomenti che non hanno la dignità di stare al pari delle ragioni che ci hanno autorizzato e spinto ad approvare la manovra finanziaria.

Sia chiaro, lo dico all'onorevole Pittalis, con grande rispetto e senso di responsabilità, noi siamo qui ma attrezzatevi per approvare la manovra finanziaria voi come maggioranza, non penserete davvero che, insieme al senso di responsabilità che ci siamo assunti forse anche oltre quello necessario, ci sia pure la responsabilità da parte nostra di garantire il numero legale per approvare la manovra finanziaria. Ve lo dico fin d'ora: se non siete in grado di garantire il numero legale, sappiate che questa manovra finanziaria non andrà da nessuna parte.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

ZEDDA (F.I.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, intanto voglio aprire il mio intervento con un ringraziamento alla maggioranza e alla minoranza per aver deciso con grande senso di responsabilità di portare in Aula la trattazione dell'argomento più importante che riguarda il governo di questa Regione. Credo che, in questi cinque anni, comunque si sia dato veramente corso, sempre con concretezza, stabilità, mai litigiosità, qualcuno accennava delle lamentele da parte di alcuni colleghi, io credo che vada ripristinata con chiarezza (così come sono stati chiari tutti gli interventi che si sono avuti in quest'Aula) la verità. Questa finanziaria è nata come esigenza di avere un bilancio al fine di evitare la spesa in dodicesimi che, quella sì, consigliere Sorgia, sfugge al controllo politico e all'indirizzo di chi governa rimanendo nelle sole mani, come lei l'ha definita, della parte amministrativa. Quindi, al fine di evitare gli errori dell'anno precedente, i ritardi che abbiamo avuto nell'approvazione della manovra dell'anno 2013, quest'anno con grande senso di responsabilità e molta consapevolezza, da una parte si è voluto dar corso a una finanziaria che potesse veramente essere uno strumento di aggressione alla crisi (aggravata anche dagli ultimi eventi drammatici che hanno colpito la nostra Regione) e, dall'altra parte, provare veramente a inserire quelle condizioni di sviluppo che servono (anche queste) per far sì che, già dal 2014, si parli di altri valori e parametri.

Credo che la decisione, da parte della Giunta, di portare in Aula una finanziaria asciuttissima, molto tecnica, in modo da rispettare dei termini per avere in Aula uno strumento per la trattazione, sia stato atto assolutamente di responsabilità. Devo dire che ho detto da subito che, proprio per il momento che stavamo attraversando e per il fatto che è una legge finanziaria di fine legislatura, sarebbe stato più opportuno concertare, condividere e confrontarci, anche in maniera aspra e dura, in Commissione bilancio e nella stessa Aula, perché ricordo che la finanziaria è di fatto lo strumento centrale della vita finanziaria, economica e sociale della nostra Regione. Ringrazio ancora veramente tutti coloro che hanno dato questa opportunità.

Andiamo a parlare di alcuni aspetti importanti: intanto credo che, con la finanziaria 2013, siamo stati lungimiranti, nel senso che quest'anno il Parlamento ha approvato la legge di stabilità che tiene conto di una competenza che non è più in termini di euro compatibilità, ma sfugge alla cassa; in questo senso credo che, in termini di impegni, questo bilancio possa ovviamente avere un approccio completamente differente, diciamo, passatemi questo termine, di "più serenità" e anche di maggiori accorgimenti nel corso dello sviluppo gestionale. Credo che, tra le altre cose, un ulteriore aspetto importante sia quello di dare veramente la massima correlazione all'integrazione delle risorse comunitarie con quelle del bilancio regionale, in questo senso da subito abbiamo stanziato nel Fondo per i nuovi oneri legislativi, in conto investimenti, 30 milioni di euro per consentire di partecipare e di compartecipare alle politiche comunitarie.

Ritengo che, da questo punto di vista, l'anno 2014 sia non solo l'anno di inizio della nuova programmazione 2014-2020, ma anche un altro anno determinante per la programmazione precedente. Anche qui finalmente è venuta fuori la verità, la Regione Sardegna non è il fanalino di coda dell'Italia ma la spesa è stata certificata in una maniera che possiamo definire congrua e crediamo che sia veramente la strada che ci porterà, a giugno 2015, a certificare le nostre risorse in modo tale che non vi sia alcuna restituzione all'Unione europea.

Devo anche dire che sarà determinante il rapporto con le risorse nazionali che, ahinoi, come qualcuno notava, sono sempre più scarse. Soprattutto più scarse nei confronti delle nostre istituzioni locali a cui invece questa Regione, da sempre, lo voglio dire, in questi cinque anni, non ha mai fatto mancare il sostegno, né nell'effettiva spendita del Fondo unico, già nel 2013 abbiamo avuto assolutamente un cambio di passo, siamo riusciti a pagare entro i primissimi di ottobre l'intero Fondo unico, dico grazie anche alla lungimiranza del Consiglio regionale, e la stessa procedura sarà attivata nell'arco del 2014. Voglio fare solo un inciso a chi ha fatto notare che c'era una ripartizione differente: la finanziaria che aveva proposto una diversa ripartizione tra i comuni e le province teneva conto di un'imminente approvazione di una legge di riordino degli enti locali. Questa non c'è ancora stata e la Commissione ha corretto le poste di bilancio così come riguarda la reale composizione delle istituzioni, quindi ripristinando le misure dell'anno precedente. Ma certamente senza mai diminuire il Fondo unico.

Voglio ancora ricordare che c'è una parte della finanziaria che tende ad aggredire la burocrazia e soprattutto a tener conto degli eventi, soprattutto quelli del mese di novembre, ma dico in particolare anche quegli eventi che ormai hanno incancrenito il sistema di spesa, ecco abbiamo proceduto alla conservazione dei residui da un lato, ma abbiamo nel contempo applicato per la prima volta la riassegnazione dei residui. Crediamo che sia molto importante perché rende il bilancio ancora più vero e, soprattutto, le poste corrispondono a ciò che sono realmente i titoli riferiti alle poste di bilancio in materia ovviamente di residui attivi e passivi. L'hanno detto altri colleghi e l'onorevole Steri ha fatto una cronistoria della vita di questa finanziaria, voglio dire anche io che ancora conserviamo l'attenzione massima alla famiglia, all'impresa e a tutte le principali politiche e tra queste, colleghi, dico che non dobbiamo dimenticare il funzionamento di questa Regione che non è afferente solo alla spesa e alle entrate interne, ma deve anche considerare gli enti, le agenzie e qualsiasi altro istituto che ruota intorno al comparto regionale. Andiamo veramente orgogliosi di non aver mai messo in discussione una busta paga, mai messo in discussione una spesa obbligatoria e, credetemi, nel corso del 2013, monitorando la spesa, non voglio essere banale dicendo mese per mese, ma credetemi con grande assiduità, abbiamo fatto sì che le risorse fossero tutte impegnate e soprattutto tutte spese.

Credo che forse questo sia forse l'aspetto veramente più importante e più positivo che abbiamo potuto dare ai sardi quest'anno. Ma non abbiamo di certo dimenticato l'istruzione, l'Università, il sociale, le politiche ambientali in particolare, quindi i grandi interventi che devono andare, come qualcuno ha citato, agli eventi alluvionali, io dico a tutte le situazioni di criticità. Infatti, per quanto riguarda questa emergenza improvvisa, abbiamo stanziato il fondo per il ristoro di coloro che hanno subito i danni oltre che incrementato la parte per la prevenzione del dissesto idrogeologico, trovando anche delle formule di collaborazione con associazioni esterne e con gli enti locali, che probabilmente ci aiuteranno ancora di più a prevenire i drammatici eventi.

Diciamo ancora che qualcuno ha avuto da dire "niente sviluppo", ma come niente sviluppo? E' da anni che le nostre finanziarie contengono azioni di sviluppo, che quest'anno sono concretizzate in un fondo (così lo abbiamo chiamato) destinato a opere cantierabili e programmi integrati d'area. Abbiamo deciso insieme di lasciare una congrua somma, 40 milioni, che fa il paio però con tutto ciò che è già stato messo in campo e tutto ciò che potrà essere incrementato con le leggi di settore. Credo che bisogna smetterla di parlare per slogan e riconoscere invece quello che, in questi anni, ritengo che si sia fatto con assoluto pragmatismo, molta concretezza, molta stabilità di governo e soprattutto con un buon confronto e una condivisione di alcune politiche e di alcune azioni anche con le minoranze che, ripeto, voglio ancora ringraziare per l'approccio.

L'ultimo argomento, che di fatto è un'altra innovazione, riguarda i ragionamenti sulla Zona Franca. Abbiamo creduto, ci crediamo, crediamo che sia, tra tutte le azioni che abbiamo intrapreso con il Governo, una delle battaglie più importanti per la nostra Regione. Nessuno è pazzo da inventarsi improvvisamente diminuzioni drastiche di entrata o stravolgimenti. Però dico che è questo Consiglio, proprio questo Consiglio, all'unanimità, che ha scelto di intraprendere una strada diversa in materia di entrate, l'abbiamo fatto insieme l'anno scorso con l'IRAP, insieme abbiamo continuato a lottare, lo dico proprio a gran voce, contro tutto lo Stato italiano e abbiamo fatto sì che la modifica dell'articolo 10 del nostro Statuto potesse avere l'approvazione definitiva ed essere legge. Ecco, da lì ripartiamo, l'anno scorso abbiamo scelto l'IRAP, quest'anno la sfida è sulle accise, va ancora costruita, c'è da lottare, ma è un altro percorso che credo sia importante. Ritengo anche che la modifica dell'articolo 10 ci consenta di continuare quella battaglia che va a rivendicare le entrate, anche se voglio ricordare, onorevole Zuncheddu, che abbiamo ottenuto l'incremento delle entrate, siamo fermi a 1 miliardo e 300 milioni, dobbiamo arrivare a 1 miliardo e 800 milioni, quella è l'altra parte della battaglia, ma la vera sfida sarà nella chiusura definitiva e non più tardi del 21 gennaio andremo ad aprire l'altro tavolo sull'adeguamento del Patto di stabilità. La vera misura, la vera sfida è questa: riuscire veramente a poter spendere le nostre entrate.

Un'ultima osservazione. Credo che, in questi ultimi due anni, siamo riusciti insieme a trattare (perché poi ovviamente l'Aula sarà sovrana e le decisioni verranno prese qua) due finanziarie in un momento credo il più drammatico della storia economica dal dopoguerra a oggi. Spero veramente che si possa approvare questa finanziaria perché avere un bilancio certo, l'ho già detto altre volte, spendibile in maniera chiara, come è scritto in una legge, e non con libero arbitrio, sia veramente la possibilità, che diamo ai nostri sardi, di avere lo strumento non solo per continuare ad affrontare questa drammatica crisi, ma per costruire insieme lo sviluppo per il futuro.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Approvazione del Documento annuale di programmazione economica e finanziaria (DAPEF). Manovra finanziaria 2014/2016. (41/XIV/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli. E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli del documento numero 41/XIV/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rodin ha votato a favore e che i consiglieri Cocco Daniele e Rovelli hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Buccelli - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lunesu - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Rovelli - Sorgia - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 36

votanti 35

astenuti 1

maggioranza 18

favorevoli 31

contrari 4

(Il Consiglio approva).

E' stata presentata una Risoluzione.

(Si riporta di seguito il testo della Risoluzione numero 1:

RISOLUZIONE PITTALIS - STERI - DEDONI - RODIN sul Documento annuale di programmazione economica e finanziaria 2014.

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTI gli articoli 2 e 3 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, relativi rispettivamente alla disciplina del Programma regionale di sviluppo (PRS) ed al Documento annuale di programmazione economica e finanziaria (DAPEF);

ATTESO chela Giunta regionale ha presentato il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria 2014 contestualmente ai disegni di legge n. 576 e n. 577, relativi rispettivamente al disegno di legge finanziaria per l'anno 2014 e al bilancio per gli anni 2014-2016;

CONSIDERATOche la Giunta regionale, nel corso della discussione in Commissione, ha presentato una nuova stesura del DAPEF, che la Commissione ha approvato;

VISTO l'articolo 33 bis, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio;

RITENUTO di condividere i contenuti del DAPEF, così come approvati dalla Commissione bilancio in data 9 gennaio 2014,

DELIBERA DI APPROVARE

il DAPEF 2014 così come approvato dalla Commissione.(1))

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della Risoluzione numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore e che i consiglieri Cocco Daniele, Corda, Cozzolino, Cugusi, Espa, Lotto, Mariani, Porcu, Rovelli, Sechi, Solinas Antonio e Zuncheddu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Buccelli - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Lai - Licandro - Locci - Lunesu - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Mariani - Moriconi - Porcu - Rovelli - Sechi - Solinas Antonio - Sorgia - Stocchino - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 30

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, ho acceduto a una richiesta del collega Pittalis, che credo non potesse che essere accolta da parte mia. Ho detto alcune cose nel breve intervento che ho fatto, so che non può essere lei la destinataria di quello che sto per dire, Presidente, però sia chiara una cosa, lo dico ai colleghi della maggioranza, lo ripeto, mi scuso per il tedio: da questo momento non siamo disponibili a garantirvi il numero legale. E' intollerabile che, durante la campagna elettorale, in Aula si discuta la finanziaria e numeri importanti della maggioranza non siano qui, ma in giro a fare la campagna elettorale, accusando tra l'altro il centrosinistra, in particolare il Partito democratico, di chissà quali nefandezze.

Sappiate che non siamo disponibili, nemmeno un secondo, a permettervi, con i nostri consiglieri, di proseguire questa discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Onorevole Diana, le do perfettamente ragione. Sono sempre in disaccordo con lei ma è dovere della maggioranza garantire il numero legale, questo va da sè, non possiamo nasconderci dietro un dito. Presidente, sono stati presentati alcuni emendamenti sui quali, per come ci siamo organizzati, c'era la valutazione che dovessero nascere da un accordo complessivo, si tratta ora di vederli, se è possibile anche con un passaggio di tipo formale in Commissione, se ritiene, così almeno abbiamo contezza degli emendamenti che devono essere poi eventualmente valutati con un consenso unanime dell'Aula.

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, in Commissione andiamo però dopo la votazione sul passaggio all'esame degli articoli. Siccome mi è stato fatto presente che la Giunta deve presentare ancora degli emendamenti, penso che sia necessaria una sospensione prima.

(Interruzioni)

In Commissione per la valutazione degli emendamenti si va dopo la votazione sul passaggio all'esame degli articoli.

PITTALIS (F.I.). Ma non lo abbiamo già votato?

PRESIDENTE. Scusate. Onorevole Pittalis, abbiamo votato il passaggio all'esame degli articoli per il DAPEF, per la finanziaria ancora no, altrimenti la Giunta non potrebbe presentare gli emendamenti.

PITTALIS (F.I.). Chiedo scusa, Presidente.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta che sarà ripresa puntuale alle ore 12. Entro quell'ora devono essere presentati gli emendamenti perché si voterà il passaggio all'esame degli articoli. Non attenderò oltre!

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 41, viene ripresa alle ore 12 e 00.)

Votazione del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2014). (576/S/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 576/S/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Presidente, debbo riconoscere per onestà che la maggioranza questa mattina ha qualche problema per i numeri, perché alcune persone sono in congedo. Debbo dire che è una responsabilità tutta della maggioranza, su questo voglio essere assolutamente chiaro, stamattina c'è qualcuno che purtroppo è rientrato dall'ospedale, da visite mediche, ciò nondimeno penso che non dobbiamo assolutamente vanificare il prezioso lavoro che la Commissione bilancio ha fatto nelle scorse settimane. Dico ora (l'avrei voluto dire a chiusura dei lavori) che devo riconoscere davvero il grande lavoro che hanno fatto le forze politiche di maggioranza e soprattutto di opposizione, perché questa è una finanziaria che affronta alcuni problemi emergenziali (il problema dell'alluvione, il problema dei precari, dei forestali, della stabilizzazione di alcune categorie di lavoratori, alcuni problemi che attengono anche alla ridefinizione per quanto riguarda il quantum di risorse che prima originariamente erano state tagliate in alcuni settori e che sono state riviste e reintegrate, penso al mondo della cultura, della scuola, dell'università, degli asili), insomma un grande lavoro con una grande attenzione per il sistema economico produttivo e sociale della nostra Isola.

Rivolgo un invito, un richiamo, un appello al senso di responsabilità di tutti quanti noi perché questa finanziaria, appunto, possa trovare il suo approdo naturale con l'approvazione. Penso che sia un grande lavoro della politica nel suo insieme, anche per sconfiggere quel sentimento di antipolitica che aleggia nelle piazze e nelle strade della nostra Isola.

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera Zuncheddu è rientrata dal congedo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 576/S/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cherchi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Buccelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lunesu - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 36

votanti 35

astenuti 1

maggioranza 18

favorevoli 35

(Il Consiglio approva).

La Commissione bilancio è convocata alle ore 12 e 30.

Il Consiglio è convocato alle ore 16 di questo pomeriggio, mercoledì 15 gennaio.

La seduta è tolta alle ore 12 e 05.



Allegati seduta

Testo delle mozioni annunziate in apertura di seduta

MOZIONE ROVELLI - AGUS - ZUNCHEDDU - STOCCHINO sulle armi chimiche siriane. Pericoli per la salute dei sardi e per l'ecosistema dell'Isola.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSOche:

gli organi di stampa hanno in più circostanze sottolineato la concreta possibilità che un consistente quantitativo di armi chimiche siriane venga trasferito in Sardegna per il temporaneo stoccaggio finalizzato ad un successivo trasferimento su una nave appositamente attrezzata per effettuare la rischiosa inertizzazione dei veleni chimici;

sulla base delle notizie diffuse dai media regionali e nazionali, sono stati indicati come possibili porti di destinazione dei veleni siriani, quelli di Cagliari, Oristano, La Maddalena, Santo Stefano e che il Ministro degli esteri, On. Emma Bonino, ha annunciato che in data 16 gennaio 2014 verranno resi noti i porti italiani interessati dalle operazioni di trasferimento e stoccaggio;

lo stesso Presidente della Regione, On. Ugo Cappellacci, in alcuni interventi sulla stampa ed in alcune esternazioni sui social network ha evidenziato la concretezza di tale rischio, comunicando di aver diffidato il Governo italiano dal porre in essere un'iniziativa che potrebbe gravemente pregiudicare la sicurezza e la salute dei sardi e mettere a repentaglio l'ecosistema dell'intera Isola;

lo stoccaggio di tale pericolosissimo materiale bellico per un periodo non meglio determinato potrebbe creare non solo un irreparabile danno ambientale, ma pregiudicherebbe comunque l'immagine internazionale della Sardegna e conseguentemente anche tutto il comparto turistico sardo;

il Presidente della Regione è stato invitato a riferire al Consiglio regionale nell'odierna seduta sull'evolversi della situazione ed in particolare sulle posizioni assunte dal Governo nazionale e dall'OPAC;

CONSIDERATOche:

appare della massima urgenza acquisire tutte le opportune e dettagliate informazioni in ordine alla destinazione delle armi chimiche siriane per il transito e lo stoccaggio nei porti sardi;

ancora una volta la nostra Isola viene individuata come territorio utile per operazioni di natura bellica gravemente pericolose per la salute dei cittadini, per l'ambiente e con ritorni assai negativi per la già provata economia isolana,

impegna il Presidente della Regione

a svolgere tutti gli opportuni e doverosi interventi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Enrico Letta, presso il Ministro degli affari esteri, On. Emma Bonino e il Ministro della difesa, On. Mario Mauro, perché vengano acquisite ufficialmente tutte le informazioni relative a tale progetto di smaltimento delle armi chimiche siriane e perché venga intrapresa ogni iniziativa atta a scongiurare il pericolo che lo stesso materiale bellico transiti o venga stoccato nei porti sardi. (294)

MOZIONE ARBAU - STOCCHINO - ZUNCHEDDU per il divieto di approdo in Sardegna del carico di armi chimiche siriane.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che nel porto siriano di Latakia si è svolta l'operazione di prelievo di centinaia di tonnellate di armi chimiche utilizzate in Siria e destinate alla distruzione, che vengono caricate a bordo di due navi cargo nell'ambito dell'operazione coordinata dall'ONU e dall'OPAC, Organizzazione internazionale per le armi chimiche, finalizzata alla distruzione dell'arsenale proibito;

CONSIDERATO che il Governo italiano ha dato la sua disponibilità ad ospitare l'arsenale in attesa del trasferimento in Germania e negli Stati Uniti, dove le armi verranno finalmente distrutte, e che tale disponibilità si traduce nell'offerta di un porto provvisorio nel quale i cargo rimarranno attraccati per un periodo indefinito in attesa dell'ulteriore trasbordo del carico;

RILEVATO che da notizie di stampa si apprende che tra gli scali candidati ad ospitare il carico di morte ci sarebbero alcuni approdi sardi, come il deposito di Guardia del Moro a Santo Stefano, nell'Arcipelago della Maddalena e il Porto di Cagliari, nei quali, quindi, nei prossimi giorni potrebbe giungere un'enorme quantità di sostanze pericolose senza che ci sia stata alcuna intesa con le istituzioni locali, alle quali non è stata fornita alcuna informazione riguardo a entità, procedure e dettagli dell'operazione in oggetto;

CONSIDERATO altresì che il porto italiano di destinazione dovrebbe essere reso noto in via ufficiale non prima di qualche giorno e che si rende quindi necessaria una immediata presa di posizione da parte di codesta amministrazione al fine di impedire l'attracco delle navi dalla Siria,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad adottare con la massima urgenza qualunque provvedimento ritengano necessario al fine di impedire, in via preventiva l'approdo dell'arsenale siriano sul territorio o nelle coste della Sardegna. (295)