Seduta n.301 del 22/02/2012
CCCI SEDUTA
(POMERIDIANA)
MERCOLEDI' 22 FEBBRAIO 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 16 e 02.
CUCCU, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta del 9 febbraio 2012 (293), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Attilio Dedoni, Antonello Peru, Antonio Pitea, Antioco Porcu e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 22 febbraio 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 6, 13 e 27 ottobre 2011, del 4, 10, 16 e 21 novembre 2011 e del 1°, 7, 16, 23 e 28 dicembre 2011.
Considerate le numerose assenze in Aula, compresa quella della Giunta, sospendo i lavori, che riprenderanno alle ore 16 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 03, viene ripresa alle ore 16 e 25.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 332/S/A.
Avevamo sospeso i lavori, questa mattina, prima della votazione degli emendamenti sostitutivi parziali.
Passiamo all'emendamento numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). L'emendamento numero 1, che non a caso porta questo numero, è stato presentato agli inizi della discussione per emendare il testo, così come era stato proposto dalla Giunta, su un argomento assolutamente serio e importante come quello del contenimento e del controllo della spesa sanitaria. Io avevo cercato di fare presente anche in Commissione che era assolutamente velleitario presentare un emendamento in cui si annunciasse (quasi che l'advertising stesse diventando la filosofia di governo di questa Giunta) la possibilità di mandare a casa i manager che non rispettano il budget assegnato, dimenticando che, ad esempio, qualche giorno fa la Commissione sanità ha dato parere favorevole all'approvazione dei criteri preliminari di assegnazione alle ASL del budget per l'anno 2011. Mi chiedevo, quindi, come fosse possibile pensare di far decadere i manager che non rispettano il budget, quando questo viene loro assegnato due anni dopo l'anno di competenza. Allora ho presentato un emendamento per migliorare il testo, per renderlo più plausibile, meno da annuncio e più da effettiva possibilità di correzione. Questo, chiaramente, impegnava la Giunta ad assegnare il budget per l'anno in corso e su quello confrontarsi con i manager.
Devo dire che la Commissione ha affrontato il problema e ha trovato una formulazione che, mi si consenta di dirlo, è di dubbia efficacia, perché è estremamente interpretativa, lascia cioè eccessivo spazio a interpretazioni e non chiarisce quale sarà il destino di queste aziende e in particolare di tutta la struttura di gestione delle ASL. Pertanto ho presentato questo emendamento in Commissione bilancio. Mi è stato chiesto di ritirarlo per lasciare posto alla formula che è stata trovata in Commissione, per quanto sia lacunosa e per molti aspetti difficilmente applicabile.
Io comunque addivengo all'invito e ritiro l'emendamento, invitando però la Giunta a una maggiore attenzione alle osservazioni che vengono fatte perché, se mi è consentito citare Giuseppe Giusti, di essere gabellato per antitedesco semplicemente perché cerco di migliorare dei testi legislativi francamente non l'accetto.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, l'emendamento numero 1 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 19, di cui è ammissibile soltanto la prima parte, sino alle parole "società in house", mentre la parte finale è inammissibile.
Colleghi, vedo che è rientrato l'Assessore dell'ambiente. Assessore Oppi, a nome di tutto il Consiglio, sento di darle il bentornato in Aula. Abbiamo sentito la sua assenza e siamo felici di poterci riconfrontare e anche "scontrare" con lei, perché anche gli scontri sono il sale della democrazia.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto).L'emendamento numero 19, Presidente, riguarda un argomento che noi abbiamo già trattato in relazione al comma 6 dell'articolo 3, in quanto recita: "A decorrere dal 1° gennaio 2012 è soppresso il trattamento economico per missioni o trasferte svolte in Italia e all'estero da parte del personale dell'amministrazione regionale, degli enti e agenzie regionali (…)". Questo emendamento è quindi sostitutivo parziale di quel comma. Le chiederei una sospensione di cinque minuti, perché forse vale la pena riflettere su quello che stiamo facendo.
PRESIDENTE. Sospendo i lavori sino alle ore 16 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 30, viene ripresa alle ore 16 e 58.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, vorrei proporre, se l'Aula è d'accordo, un emendamento orale all'emendamento numero 19 della Giunta regionale, la cui formulazione diventerebbe: "A decorrere dal 1° gennaio 2012 è soppresso il trattamento di diaria per missioni o trasferte svolte in territorio regionale e nazionale. Sono fatti salvi i rimborsi delle spese effettivamente sostenute e documentate come previsto dalle relative norme contrattuali".
PRESIDENTE. Onorevole Uras, mi scusi, la frase "da parte del personale dell'amministrazione regionale, degli enti e agenzie regionali e delle società in house" rimane?
URAS (Gruppo Misto). La parte da "delle società in house" fino a "comparto regionale" no.
PRESIDENTE. Quindi si elimina la parte da "società in house" fino alla fine.
URAS (Gruppo Misto). Sì.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo sulla proposta di emendamento orale?
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Per "trattamento economico" noi intendiamo il trattamento di diaria, lasciando impregiudicata la possibilità dei rimborsi. Questo è già nel testo, quindi non capisco il motivo della proposta. Poi non capisco nemmeno perché si parli di missioni "in territorio regionale e nazionale" e invece non "all'estero".
Il testo dell'emendamento numero 19 è molto chiaro: si escludono tutte le missioni e trasferte in Italia e all'estero. Ma era già chiaro, forse non ci siamo intesi, che per trattamento economico si intende proprio la diaria e non i rimborsi spesa, che quindi non verrebbero assolutamente toccati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Purtroppo la dicitura che è riportata in tutti i documenti formali…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Uras, stiamo affrontando una materia delicata, non intendo continuare in questa situazione. Onorevole Maninchedda, prenda posto. Onorevole Planetta, prenda posto anche lei, per cortesia!
URAS (Gruppo Misto). Presidente, i documenti, e per documenti intendo i contratti di lavoro, e soprattutto il contratto di lavoro di riferimento, richiamano una disposizione che deriva dal DPGR numero 193 del 1986, in base alla quale il trattamento di trasferta comprende, in modo esplicito, il rimborso a piè di lista delle spese sostenute. Perché questo, Presidente? Per un fatto molto semplice, cioè perché il trattamento di missione è differenziato in ragione della qualifica di appartenenza, quindi anche i mezzi che possono essere utilizzati o gli hotel che possono essere prenotati sono definiti in ragione della qualifica posseduta o del livello funzionale posseduto. La seconda motivazione è che tale trattamento si intreccia con la diaria. La diaria viene percepita integralmente qualora non si utilizzino gli hotel e la possibilità del rimborso pasto, ed è ridotta di un terzo in caso di spese effettivamente sostenute, documentate e richieste di rimborso per vitto e alloggio. La dicitura è "Missioni - Indennità relative", ed è presente nei documenti ufficiali della Regione che sono richiamati in tutti i contratti di lavoro.
Presidente, ne approfitto solamente per dire che noi legislatori purtroppo "indegni" - indegni per il popolo che ci ha nominato - dovremmo essere assistiti in questo, non dovremmo essere noi ad assistere. Io ho dovuto provvedere personalmente a riprodurre tutte le disposizioni (a cominciare dalla legge numero 421 del 1992 in materia di riconduzione al diritto privato) che regolano questa materia e ogni volta devo dimostrare che dico la verità, stampare i documenti e portarli qui.
PRESIDENTE. Assessore La Spisa, intende intervenire?
Ho chiesto prima all'Aula se era d'accordo sulla proposta di emendamento orale e non ho registrato contrarietà, per cui devo mettere in votazione l'emendamento secondo la nuova formulazione.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. E' chiaro che non mi permetto di contestare la possibilità di presentare un emendamento orale, ci mancherebbe altro, l'Aula è padrona di decidere se ammetterlo o no. Faccio però presente che la dicitura del testo proposto dalla Giunta contiene già la parola indennità, comprendendo le diarie ed escludendo i rimborsi, che quindi rimangono. Se si vuole precisare che i rimborsi rimangono per vitto, alloggio e trasporto lo si può fare, ma il testo va bene così come è stato proposto dalla Giunta. Io mi fido di quello che gli Uffici scrivono, per cui su questo emendamento…
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si toglie la parte che la Presidenza ha dichiarato non essere ammissibile, il resto rimane.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 193.
Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Solo per proporre una modifica. Nella seconda parte, prima delle parole "dalle amministrazioni pubbliche" occorre aggiungere "soggetti diversi". E' un errore di scrittura.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 25.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 25.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cherchi, Oppi, Rassu e Sanna Giacomo hanno votato a favore e che la consigliera Barracciu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Pietro - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 59
astenuti 3
maggioranza 30
favorevoli 41
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Dichiaro il mio voto contrario all'articolo 3. Presidente, vorrei tentare di recuperare un po' di lucidità. Io non riesco a percepire - e mi piacerebbe saperlo dagli altri Presidenti di Gruppo, soprattutto da quelli della maggioranza - se intendiamo stare dentro un "seminato" che ci siamo dati in questi giorni, cioè pur segnando le differenze tentiamo di lavorare per licenziare la manovra finanziaria in modo tale che sia pronta per affrontare, seppure in modo molto ma molto inadeguato, la condizione di crisi della nostra società e della nostra economia, oppure se abbiamo deciso che le turbolenze devono aumentare e che dobbiamo attrezzarci per passare qualche serata in più qua dentro inutilmente.
Questo lo dico perché chi vi parla non sta facendo questioni di natura politica o ideologica, ma sta tentando di rimanere nel merito delle questioni. Non possiamo però essere posti puntualmente, Presidente, in una condizione di disagio! Non dobbiamo essere noi a fare la lotta perché la Regione funzioni. Questo dovrebbe essere compito soprattutto della Giunta, perché governa e ne ha la responsabilità. Non è mia la responsabilità se si sospende un'attività o una linea amministrativa, se si blocca la spesa. Non è mia, è di chi regge le sorti di questo Governo e noi siamo qua a reggere con grande, oltremodo grande comprensione, ma ancora per poco!
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.) Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 40
contrari 23
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 361, che è un emendamento all'emendamento numero 23.
Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Chiedo di sospendere gli emendamenti numero 361 e 23.
PRESIDENTE. La Giunta chiede di sospendere l'emendamento numero 23 e quindi anche l'emendamento numero 361. Se non ci sono opposizioni la richiesta è accolta.
Passiamo all'emendamento numero 359, che è un emendamento all'emendamento numero 316.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Questo emendamento è più che altro patrimonio della proposta del collega Uras. Si tratta di ripristinare una condizione in base alla quale l'amministrazione regionale, le pubbliche amministrazioni, comprese le università, quando sono finanziate con fondi della Regione devono rendere pubbliche le ragioni e le determinazioni dei dirigenti che pongono una giustificazione al ricorso all'esterno per l'affido di incarichi di progettazione e direzione dei lavori.
Come tutti sanno, da questo punto di vista ci sono amministrazioni che sistematicamente ricorrono all'esterno pur avendo le professionalità necessarie. Siccome questo è un caso eccezionale e deve essere giustificato, è bene rendere pubbliche sul sito Internet le determinazioni che giustificano il ricorso all'esterno, affinché anche la funzione di controllo dell'amministrazione e del Consiglio regionale sia più incidente, intervenga più nel merito e ognuno possa verificare per quale ragione si è fatto ricorso all'esterno. E' una misura di contenimento della spesa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questa stesura, che è stata migliorata rispetto alla proposta iniziale che era stata valutata in Commissione, e per richiamare un tema che penso sia di interesse comune.
Le università di Cagliari e Sassari per noi sono un grande patrimonio e hanno un grandissimo valore, tanto che in ogni finanziaria ci spendiamo perché queste due università abbiano, da parte della Regione, il massimo sostegno economico possibile. L'onorevole Maninchedda ne è testimone, ci siamo sempre battuti insieme a lui, anche quando era Presidente della Commissione bilancio, perché le due università sarde avessero il massimo sostegno finanziario possibile. Detto questo, dobbiamo però chiedere loro università un ritorno a beneficio del territorio, che non è solamente quello che può venire, diciamo, dalla funzione istituzionale che loro esercitano, ma è qualcosa di più.
Presidente, faccio un esempio: l'onorevole Espa ha presentato - ne ha dato notizia la stampa oggi - un emendamento per procedere a un ulteriore ripascimento della spiaggia del Poetto. Personalmente sono contrario, perché ho la preoccupazione di che cosa può succedere quando si fanno operazioni di questa natura in un sistema ecoambientale di quel tipo, però le università, sia quella di Cagliari che quella di Sassari, hanno facoltà scientifiche, hanno facoltà di ingegneria, e in particolare di ingegneria idraulica, che possono essere impegnate nello studio degli interventi che è possibile realizzare all'interno di compendi ambientalmente significativi come quello del Poetto-Molentargius-Saline.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 316, che proviene dall'articolo 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 316 è esattamente quello che in Commissione è stato chiesto di rielaborare e non si capisce perché la maggioranza abbia bocciato l'emendamento precedente. Il significato è lo stesso, ma era più logico l'altro perché tutelava l'autonomia dei dirigenti nel decidere quando e come ricorrere all'esterno. Cioè questo è un Consiglio regionale, Presidente, che mi sembra in tutt'altre faccende affaccendato, che boccia e promuove emendamenti senza considerarne il merito. Noi voteremo comunque a favore dell'emendamento numero 316.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Io non riesco più a orientarmi. Abbiamo capito che il clima di cui parlavo prima è definitivamente compromesso e noi dobbiamo cambiare atteggiamento. Volete che rimanga questa la vostra finanziaria? Noi siamo convinti che debba rimanere la vostra finanziaria. In attesa che il Capo dello Stato intervenga presso il Governo per farci riconoscere quello che ci deve riconoscere, noi prendiamo atto che stiamo discutendo una finanziaria e un bilancio fasulli, senza copertura.
Avevamo capito che avremmo dovuto lavorare insieme proprio per senso di responsabilità, quella a cui siamo stati richiamati anche in queste giornate di cerimonia, e invece non è così, perché il significato di questa cosa è semplice: voi sapete che esiste la legge Merloni per cui quando uno deve fare dei progetti e ha dei progettisti all'interno dei propri organici "forse" deve utilizzare quei progettisti, tuttavia avviene sistematicamente il contrario, per cui c'è chi gode e chi deve sacrificarsi. Quindi da una parte le pubbliche amministrazioni sperperano i soldi riversando a professionisti altolocati quantità di danaro pubblico incontrollabili in un regime - come vogliamo definirlo? - abbastanza opaco delle relazioni tra gli interessi privati e quelli pubblici, dall'altra parte noi contiamo di salvare il bilancio della Regione togliendo la diaria agli impiegati e ai funzionari della Regione! Cioè togliamo 12 euro agli impiegati e ai funzionari della Regione e regaliamo a gruppi di avvocati, a gruppi di ingegneri e professionisti di ogni tipo quantità industriali di danaro pubblico. E' questa la finanziaria che volete? Se è questa la finanziaria che volete noi ci opporremo fino a quando avremo respiro!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Vorrei ricordare all'onorevole Uras che in Commissione noi avevamo dato parere favorevole all'emendamento numero 316, non all'emendamento numero 361, che è un emendamento all'emendamento numero 23, del quale non abbiamo parlato perché non era stato ancora presentato. Quindi per quanto riguarda l'emendamento numero 316 non abbiamo problemi e votiamo a favore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 316.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Ben Amara e Peru sono rientrati dal congedo.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 316.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Cherchi, Lunesu e Sanna Matteo hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Dessì.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Murgioni - Zedda.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 60
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 59
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Agli emendamenti numero 4 e 20 è stato presentato un emendamento di sintesi che recita: "All'articolo 3, comma 5, dopo le parole 'Geni civili' sono aggiunte le parole 'nonché di quelle connesse alle attività di espletamento del servizio pubblico essenziale per la fornitura idrica svolte dall'ENAS'".
Metto in votazione l'emendamento di sintesi. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Gli emendamenti numero 21 e 22 sono inammissibili. L'emendamento numero 192 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 363, che è un emendamento all'emendamento numero 336.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Siccome l'emendamento numero 66 è stato spostato all'articolo 4, limitatamente alla parte che è stata ritenuta ammissibile, cioè l'ultimo comma, chiederei, atteso che tratta lo stesso argomento, di spostare all'articolo 4 anche l'emendamento numero 336, per consentire ai Gruppi di fare un emendamento di sintesi concordato.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, gli emendamenti numero 336 e 363 sono spostati all'articolo 4.
L'emendamento numero 24 è stato ritirato. L'emendamento numero 221 è stato spostato all'articolo 4. Gli emendamenti numero 26 e 27 sono inammissibili.
Passiamo all'emendamento numero 195.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 195.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Capelli e Cocco Pietro hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Greco - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Obinu - Planetta - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - Diana Mario - Floris Rosanna - Gallus - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cossa - Fois - Vargiu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 59
astenuti 4
maggioranza 30
favorevoli 34
contrari 25
(Il Consiglio approva).
Scusate colleghi, vorrei un po' di attenzione!
Passiamo all'emendamento numero 318, che proviene dall'articolo 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, avevamo affrontato il problema di cui all'emendamento numero 318 in Commissione e anche raccolto un assenso generale. Non so se però la stesura di questo emendamento sia esatta diciamo, per cui chiederei di metterlo in coda alla discussione della finanziaria. E' solo una questione procedurale, l'emendamento non riguarda movimenti di spesa, ma riguarda la modalità di semplificazione delle procedure di rendicontazione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, l'emendamento numero 318 è spostato all'articolo 4 bis.
Gli emendamenti numero 28 e 332 sono inammissibili.
Passiamo all'emendamento numero 333, che proviene dall'articolo 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Questo emendamento, erroneamente presentato all'articolo 2, di fatto è riconducibile all'articolo 3 che attiene alle semplificazioni. E' un emendamento presentato a completamento del comma 31 e quindi forse è meglio riallacciarci a questo comma, che prevede la proroga dal gennaio 2004 al luglio 2010 di quella che si chiama in gergo, con un brutto termine, sanatoria per chi ha occupato abitazioni pubbliche mai assegnate. Detto così sicuramente, astraendoci dal contesto più ampio della gravissima crisi abitativa in atto, non si capisce perché si dovrebbe tollerare che chi occupa abusivamente una casa di proprietà pubblica debba sanare la propria situazione. Ma, ribadisco, ancora prima di esprimermi sull'emendamento numero 333, che è una specifica sul comma 31, vorrei ricondurmi al contesto.
Faccio alcuni riferimenti: negli ultimi anni la città di Cagliari ha rigettato 12 milioni di euro stanziati dal Ministero per le infrastrutture sull'edilizia sociale; all'AREA sono stati accantonati 114 milioni di euro per realizzare 1.500 unità abitative. Il canone concordato, che è l'ultima generazione dei contratti d'affitto, anche se stiamo parlando di unità abitative pubbliche, fa riferimento a una struttura privatistica dei canoni, basti pensare che oggi il canone concordato è di 64 euro al metro quadro all'anno, il che significa che l'affitto di una casa pubblica è di circa 400-500 euro mensili. Queste case vengono assegnate alle famiglie più disagiate ed ecco perché l'80 per cento degli sfratti è dovuto a morosità.
Il sistema degli alloggi pubblici è una polveriera. Sappiate che se fosse caduto il comma 31 dell'articolo 3, che invece non è stato rigettato, mille famiglie in Sardegna, parlo di 5-6 mila persone… Molte stazioni dei carabinieri in questi giorni sono in apprensione, perché ormai gli sgomberi sono centinaia e centinaia. Il comma 31 sicuramente evita lo sgombero di centinaia di famiglie. Soltanto a Cagliari sono 400, ci sono poi dei picchi a Sassari e a Carbonia, ma in tutto sono un migliaio le famiglie interessate .
C'è poi il sistema del canone-sanzione: chi occupa abusivamente una casa oggi si ritrova a pagare 350 euro al mese; chi lo ha fatto negli anni passati riceve da parte di Equitalia delle cartelle esattoriali così esose da arrecare pregiudizio non soltanto all'occupante, ma sicuramente - la Giunta lo sa - anche a tutti i suoi parenti, fino al terzo grado, conviventi. E' capitato in questi ultimi anni che magari il figlio di questi poveri disgraziati abbia acquistato la casa e ora la stia perdendo. Questo per darvi un'idea di quello che sta accadendo nel settore degli alloggi pubblici.
Inoltre i piani di edilizia pubblica sono assenti. Soltanto nella città di Cagliari settanta famiglie…
PRESIDENTE. Onorevole Cugusi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, non so se riusciremo, come dire, ad affrontare in modo organico il tema che stava sviluppando il collega Cugusi, che è un tema significativo, del quale un po' tutti noi ci siamo dovuti occupare in ragione delle situazioni drammatiche che si determinano attorno agli alloggi, alla loro assegnazione, alle occupazioni abusive, al depauperamento complessivo del patrimonio edilizio pubblico, alla difficoltà di rispondere in modo efficace al bisogno della casa, soprattutto nelle aree urbane, ma non solo in quelle.
E' presente l'assessore Rassu, al quale chiederei se può assumere l'impegno - e in tal caso ritireremo gli emendamenti - di trattare questo argomento in uno specifico provvedimento legislativo che consenta all'Amministrazione regionale di regolare tutte queste situazioni. Del resto, già nel progetto di legge che stiamo approvando ci sono alcune disposizioni che in qualche misura prorogano determinati benefici che sono già stati riconosciuti dalla legge. Quindi se l'Assessore assume l'impegno di predisporre un provvedimento legislativo che affronti il problema del patrimonio edilizio residenziale pubblico e quindi, insieme con i comuni, dia una risposta al bisogno della casa, noi ci sentiremo soddisfatti e potremo ritirare gli emendamenti che abbiamo proposto proprio per sollevare la questione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sull'emendamento numero 333, Presidente, vorrei far presente ai colleghi che quando si opera secondo la disciplina dell'articolo 40 della legge regionale numero 13 del 1989 vige un obbligo in capo all'Amministrazione regionale. Infatti è scritto nella norma che gli Uffici provvedono alla regolarizzazione dei rapporti previo accertamento della sussistenza dei requisiti. I requisiti di adeguatezza sono i requisiti principali dell'Amministrazione regionale, per cui in quell'affermazione oltre al rispetto degli standard è compresa anche l'eventuale operatività della mobilità che renda quei requisiti rispettati. L'emendamento non ha dunque alcun significato, perché il suo contenuto è implicito nella verifica preventiva dei requisiti, pertanto chiederei di ritirarlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Preso atto di queste ultime considerazioni ritiro l'emendamento numero 333.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 334 è inammissibile.
Metto in votazione l'emendamento numero 29. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 30.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, non avremmo obiezione alcuna su questo emendamento se non fossimo sicuri che la deroga che contiene sia in contrasto con la normativa nazionale, duramente in contrasto. Tra l'altro se dovesse passare questo emendamento ci sarebbero, secondo me, grossissimi problemi di copertura.
(Interruzione)
Come no? Si tratta di partecipare ai capitali delle società partecipate, qualcuna in deficit, per la copertura delle perdite. E so anche a che cosa mi sto riferendo!
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 30. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 40. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Onorevole Sanna, sto procedendo piano!
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Le chiedo la gentilezza, Presidente, di procedere lentamente in particolare sull'articolo 3, non avendo la minoranza partecipato ai lavori della Commissione, dove si sono prese delle decisioni senza ascoltare le nostre ragioni. Vorremmo avere il tempo di leggere il contenuto dell'emendamento e poter dire qualcosa a beneficio della legalità, non per disturbare i lavori!
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 341.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, oltre che esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 341 della Giunta, vorrei far presente che l'approvazione dell'emendamento numero 195 comporta, con sicurezza, la revisione della tabella E. Lo dico ai colleghi, dobbiamo rivedere la tabella E.
L'emendamento numero 30, testé approvato, Presidente, a mio avviso crea un problema alla finanziaria, perché modifica il recepimento di una norma nazionale, differendolo di due anni. Cioè qui si è deciso di continuare a concorrere al capitale di società pubbliche e private. Credo si sia fatto un errore clamoroso! Addirittura la data è posticipata al 31 dicembre 2013!
Non abbiamo votato con il sistema elettronico, io non ho chiesto la controprova, ma è successa una cosa grave, si sappia, anzi gravissima! Noi avevamo recepito una norma nazionale di finanza pubblica corretta, adesso la Regione autonoma della Sardegna, unica in Italia, continuerà a partecipare al capitale di aziende private, senza regola! Lo sappia il Consiglio regionale!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, sull'emendamento numero 341 dichiaro il mio voto di astensione, ma francamente sono già intervenuti i colleghi Sanna e Maninchedda per dire che stiamo trattando questioni di una delicatezza assoluta, perché l'emendamento numero 340, in combinato disposto con i ragionamenti che abbiamo fatto stamattina, reintroduce sistematicamente il concetto di una transazione tra debitori e creditori (e di una discrezionalità nell'individuazione dei punti di caduta della transazione), in cui il creditore è la Regione attraverso i suoi Assessorati. Noi abbiamo terrore di quello che sta avvenendo.
Presidente, vorrei essere ascoltato da lei, perché attribuire agli Assessorati competenti per materia l'autorizzazione ad accordi transattivi speciali, così com'è scritto, significa dire ai nostri dirigenti: vedete voi come mettervi d'accordo. Sono procedure, queste, assolutamente ad alto rischio di questi tempi. Lo dico per coloro che dovranno esercitare questa funzione.
Questa non è materia che possa essere trattata in questo modo. Devo dire che la Commissione si rimette all'Aula, però l'Aula è distratta, c'è confusione, non si capisce nulla e passano le cose più a rischio che si possano approvare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Il mio intervento verterà, se mi è consentito, Presidente, sull'emendamento numero 30. Stavo ancora leggendo l'emendamento quando è intervenuta la votazione e vorrei sottolineare che la lettura del comma 42 dell'articolo 18 della legge numero 12 del 2011 ci fa veramente pensare, assessore La Spisa, che abbiamo votato qualcosa di molto delicato e probabilmente di poco legittimo, perché stiamo intervenendo in contrasto con una disposizione nazionale. Leggo il comma 42 della legge numero 12: "In attuazione delle finalità (…) del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito nella legge 30 luglio 2010, n. 122 (…) la Regione e gli enti regionali non possono, salvo quanto previsto dall'articolo 2447 del Codice civile, effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate, non quotate, che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali". E' una disposizione precisa, disposta da una legislazione nazionale e noi stiamo derogando e spostando il termine di applicazione di questa legge al 31 dicembre 2013.
Penso che sia necessaria un'ulteriore riflessione, un esame più attento di quanto non lo sia una veloce votazione, come quella avvenuta sull'emendamento numero 30, che peraltro non è stato neanche oggetto di discussione in Commissione bilancio, perché gli emendamenti alla parte finale dell'articolo 3 non sono stati discussi dalla minoranza in Commissione bilancio. Sarebbe forse opportuno un esame più attento di questa norma.
PRESIDENTE. Ricordo che siamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento numero 341.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 341 destina l'importo di 1 milione di euro annui per la concessione di aiuti all'acquacoltura, mitilicoltura, ostricoltura. Vorrei far presente ai colleghi che la UPB di cui trattiamo dispone di una dotazione complessiva di 1 milione 346 mila euro. La Giunta, cioè l'Assessore, sta dicendo che in materia di investimenti a favore della pesca dobbiamo immobilizzare 1 milione solo per quel comparto. Non ne capiamo la ragione, non c'è a monte un'analisi dei fabbisogni evidentemente che giustifichi questo, se non una non meglio identificata propensione dell'Assessore a favorire un comparto piuttosto che un altro.
Il nostro parere è contrario, tra l'altro si tratta di fondi comunitari, perché la dotazione non è di fondi regionali, e io non sono assolutamente sicuro che i criteri che possono autorizzare l'Assessore a utilizzare in questo modo le risorse siano corrispondenti alla disciplina comunitaria. Noi voteremo contro perché non ci vediamo niente di chiaro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 341.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Rassu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 62
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 40
contrari 22
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 342.
Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI (P.d.L.). Presidente, con l'emendamento numero 342 si porta all'attenzione dell'Aula un problema rilevante. Con l'articolo 1 bis della legge numero 148 del 2011 il Parlamento ha conferito delega al Governo per il riordino delle circoscrizioni giudiziarie, stabilendo tra i diversi principi anche quello di prevedere la riduzione o soppressione degli uffici dei giudici di pace che sono dislocati in sede diversa da quella circondariale. Tali uffici, quindi, sono destinati a essere accorpati a quelli ubicati nelle città che sono sede di tribunale e procura della Repubblica. Non è previsto il mantenimento di questi uffici nelle sedi staccate dei tribunali. Quindi lo schema di decreto del Governo prevede conseguenze rilevanti in Sardegna, ovvero la soppressione di quarantadue uffici, fatta eccezione per i sei ubicati nei comuni sede di tribunale circondariale.
Il decreto, conformemente alla legge delega, dà però facoltà ai comuni interessati di richiedere, entro sessanta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, l'istituzione degli uffici del giudice di pace nel territorio, anche consorziandosi, sostenendo tutte le spese relative e con il supporto del proprio personale. E' chiaro che le conseguenze sono rilevanti in Sardegna perché, pur condividendo il criterio di razionalizzare la localizzazione delle risorse umane, intese come personale giudicante e amministrativo, certamente ci sono comuni più interessati rispetto ad altri. Sicuramente sono interessati i comuni che sono sede staccata di tribunale e quelli in cui gli uffici del giudice di pace sono caratterizzati da un numero notevole di iscrizioni di cause.
Ora l'emendamento è finalizzato a consentire ai comuni interessati di utilizzare la propria capacità finanziaria e, facendo riferimento alla legge 19 novembre del 2010, numero 16, di rimodulare gli obiettivi per il patto di stabilità solidale. Ritengo quindi che sia importante, almeno per gli uffici che sono ubicati in sedi che ne giustificano il mantenimento, approvare questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, spero di risultare chiaro in ciò che sto per dire. Intervengo sul Regolamento per porre una questione e vedere se la si può risolvere. Torno sulla questione dell'emendamento numero 30, che autorizza la Regione a ripianare le perdite delle società partecipate e quindi comporta costi, ma non ha copertura finanziaria. Tra l'altro dal 2011 la Regione Sardegna non poteva iscrivere nel bilancio 2012 poste per questo scopo, proprio perché era vigente questa norma. Quindi noi non troviamo in bilancio una posta dedicata a questi argomenti, per cui la domanda è: l'emendamento approvato può essere considerato privo di copertura finanziaria alla luce di ciò che le sto dicendo, e cioè del fatto che non c'è una voce corrispondente in bilancio, perché la legge lo impedisce? Volevo porre il problema, poi se è il caso ne riparliamo in un altro momento.
PRESIDENTE. Ormai il Consiglio ha già votato. Se sarà il caso si porrà il problema ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, prima della votazione finale della legge. Si approfondirà la questione, si faranno delle proposte secondo quanto prevede l'articolo 89 e poi l'Aula si pronuncerà, ma non possiamo tornare adesso su un emendamento già approvato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io invece voglio parlare proprio dell'emendamento numero 342, a firma dell'onorevole Lai, per dire che stiamo intervenendo sulla legge numero 16, e quindi sul patto di stabilità, e che non stiamo dando una grande mano ai comuni sedi di giudici di pace, ovvero nel nord Sardegna sicuramente Olbia, ma anche Sorso, Alghero e così via. In tutte le altre sedi che non sono anche sedi di tribunale, esclusi Lanusei, Tempio e Sassari, i comuni hanno la facoltà… Con questo emendamento ci stiamo limitando ad aggiungere, come punto 5), la possibilità di ricorrere al patto solidale, cioè al patto di solidarietà orizzontale o verticale fra gli enti locali, per consentire ai comuni di affrontare questa spesa. Quindi, io chiederei alla Giunta di rivedere il proprio parere negativo, perché non c'è assolutamente alcun impegno di spesa per la Regione.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. E' già cambiato.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). E' già cambiato? Perfetto, allora annuncio il mo voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo sul Regolamento, Presidente, perché si presti un attimo di attenzione quando si valuta. Sono d'accordo con lei che si faccia questa valutazione ai sensi dell'articolo 89, ma chiedo agli Uffici di capire una cosa importante, cioè che con legge regionale non si può sempre fare tutto o mostrarsi onnipotenti. Con l'emendamento numero 30 noi abbiamo a che fare con il diritto societario e una norma di questo genere libera l'esercizio del diritto societario per le perdite e genera una richiesta a piè di lista in funzione del diritto societario che dà ragione alle tesi sostenute dal collega Maninchedda.
Allora, io propendo per l'ipotesi che dietro quell'emendamento ci sia un fatto specifico e chiedo che, ai sensi dell'articolo 89, si precisi di cosa si tratta e si verifichi che ci sia la copertura, perché molte volte si fanno delle norme che poi non possono essere governate dalla Regione, ma che sono governate da un diritto estraneo alla Regione e talora sovraordinato. Quindi chiedo che si faccia questo approfondimento.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, come lei sa, in base all'articolo 89, l'onorevole Maninchedda spiegherà i motivi per i quali l'emendamento approvato è inconciliabile con lo scopo della legge. Poi la Giunta, la Commissione e il proponente l'emendamento interverranno per esprimere il loro parere e sarà quella la sede per poter avere le precisazioni da lei richieste.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 342.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 342.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai, Maninchedda, Milia, Planetta, Sanna Giacomo e Sanna Paolo hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Meloni Valerio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 60
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 44
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 343. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 66 è inammissibile, per cui torniamo all'emendamento numero 361, che è un emendamento all'emendamento numero 23, che la Giunta aveva chiesto di sospendere, ma sul quale ora dobbiamo votare.
Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Onorevole Presidente, colleghi, l'emendamento che ho presentato è un emendamento un po' tecnico e riguarda una problematica che è emersa in questi ultimi tempi. Spiego di che si tratta: molti cittadini hanno avuto dei contenziosi col demanio dello Stato e hanno chiesto le sdemanializzazioni. Quando lo Stato sdemanializza un bene, questo passa al patrimonio dello Stato, però in base alle ultime norme ormai il patrimonio dello Stato in Sardegna non esiste più, il che vuol dire che passa al patrimonio della Regione. Quindi bisogna che prevediamo anche il caso in cui la Regione venga autorizzata a dismettere questi cespiti, che una volta appartenevano al demanio e poi sono passati al patrimonio dello Stato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Noi voteremo a favore di questo emendamento, perché in effetti coglie un aspetto che è molto frequente nella gestione delle cosiddette aree reliquate, che possono derivare dall'esito di frazionamenti, ma anche dalla modifica delle linee di demanio e che devono essere in qualche modo alienate a favore di chi è confinante o ne detiene direttamente la proprietà. In effetti, poiché le linee del demanio vengono, anche sulla base di richieste di sdemanializzazione, modificate secondo le prerogative dell'autorità competente, le aree reliquate rimangono spesso non assegnate. Si tratta di attribuire un diritto di priorità a coloro che le detengono o comunque, paradossalmente, in molti casi anche a soggetti che non solo ne detengono il possesso, ma vi abbiano edificato sopra. Sono casi clamorosi, tant'è che a distanza di venticinque, trent'anni (anche nell'area di Oristano ne sono capitati di recente alcuni) taluni proprietari hanno scoperto che la loro casa era costruita in area demaniale. E' stata fatta la sdemanializzazione ed è ovvio che quella proprietà deve ritornare ai legittimi possessori. Quindi l'emendamento è utile e aiuta la Regione a chiarire anche i limiti della sua reale proprietà.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 361.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 361.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Espa, Piras e Sanna Paolo hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Lai - Locci - Lottoo - Lunesu - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Rispondono no le consigliere: Barracciu - Greco.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 60
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 23.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Esterno in Aula quello che ho già detto riservatamente all'Assessore poc'anzi. L'emendamento numero 23 introduce una novità nella legislazione, cioè tende a trattare in maniera differenziata e anche, da un certo punto di vista, in maniera giustificata la materia dell'alienazione del patrimonio regionale di provenienza agricola o a vocazione agricola. Nulla da dire sul fatto che questo patrimonio possa essere alienato in maniera agevolata, però la formulazione di questo emendamento introduce, Assessore, un vulnus che non è accettabile. La competenza in materia di demanio e patrimonio è dell'Assessorato degli enti locali e lei con questo emendamento deroga surrettiziamente alla legge numero 1 del 1977, introducendo il concorso dell'Assessore dell'agricoltura, il quale non ha nessuna competenza - e non ne deve avere - nella disciplina della gestione del demanio. Io sono contrario, perché il demanio è di competenza degli enti locali.
Vogliamo fare una disciplina che riguardi in maniera agevolata quel patrimonio? La sede non è la legge numero 35 del 1995 che, di fatto, comprende, in senso generale e astratto, anche il patrimonio proveniente dal settore agricolo. Quando il legislatore ha fatto la legge numero 35, intendeva disciplinare anche quello, per cui stiamo introducendo una deroga.
Io non sono contrario in astratto, ma questo aspetto non può essere introdotto nel contesto della legge numero 35, perché ha una natura diversa e perché va a giustificare un trattamento di favore, spesso invece ingiustificato, in un ambito di equità che deve avere la disciplina generale. Per cui sarei più propenso a che questa disciplina faccia parte di una legge apposita, specifica, che sia anche un segnale per il settore agricolo e però non generi disomogeneità nel trattamento del patrimonio regionale rispetto a tutti gli altri cittadini che, per esempio, pagheranno la casa a prezzo pieno e secondo valutazione. Tutto qua.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, io voterò contro questo emendamento perché introduce elementi distorsivi di una gestione del patrimonio pubblico regionale che dovrebbe essere finalizzata all'interesse dell'istituzione pubblica e non a fare cassa e tanto meno dovrebbe essere una gestione politica, occasionale o contingente. E' il caso, per esempio, della deroga che introduce un'irrituale interferenza nelle procedure da parte dell'Assessorato dell'agricoltura.
Il patrimonio della Regione, quello immobiliare, che noi pensiamo si arricchisca o si debba arricchire anche ai sensi del trasferimento previsto dall'articolo 14 dello Statuto, non è necessariamente da liquidare, e lo dico perché sulla base di quel patrimonio noi potremmo probabilmente domani fare o non fare cose che pesano notevolmente sulla prospettiva di sviluppo di questa Regione. L'interpretazione che si sta dando in questi anni, in questa legislatura, con questa Giunta, è un'interpretazione deleteria, perché tratta il patrimonio come una sorta di cassaforte necessariamente da svuotare, prescindendo anche dall'utilità finale.
Io non so se tra le righe di questo emendamento devo leggere SBS, se devo leggere che dei lavoratori vengono scaricati per strada, se devo leggere che ci sono alcune proprietà, anche agricole, di valore sotto il profilo ambientale e turistico che sono particolarmente desiderate. So solo che voterò contro, proprio perché il contenuto di questo emendamento non mi è stato spiegato, ed è difficilmente spiegabile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Presidente, colleghi, ho ascoltato con attenzione le osservazioni che sono state fatte in quest'Aula dai colleghi Sanna e Uras, però l'emendamento, in realtà, consta di due parti: una riguarda i cosiddetti alloggi popolari, che nulla hanno a che vedere con i terreni agricoli, l'altra riguarda i terreni agricoli, i cosiddetti fondi rustici. Per quanto riguarda la prima parte, quella sugli alloggi di edilizia popolare, a me pare che la ratio per la quale questo emendamento è stato fatto potrebbe anche essere convincente, cioè mi pare giusto che siano applicate le riduzioni del 10 e del 20 per cento sul prezzo di cessione e ci sia un diritto di prelazione per chi utilizza come abitazione questi alloggi. Per quanto riguarda invece l'altra parte, quella sui fondi rustici, alcune osservazioni fatte dal collega Gian Valerio Sanna effettivamente sono pertinenti.
Certo, sarebbe stato meglio per la parte relativa ai fondi rustici fare un testo di legge ad hoc, però se rinviamo questo problema a un testo di legge futuro purtroppo l'esperienza ci dice che normalmente è così difficile far pervenire disegni di legge e discuterli in quest'Aula che tutti noi cerchiamo a volte di inserire un testo di legge nella finanziaria, proprio perché abbiamo paura che un apposito progetto di legge non venga mai presentato.
Ora, per quanto riguarda il merito, di che cosa si tratta? Io credo che la ratio sia la seguente: c'è stata, diciamocelo con molta franchezza, una richiesta da parte dell'organizzazione sindacale dei coltivatori diretti affinché molti beni immobili oggi di proprietà dell'ente pubblico Regione o di enti similari vengano dismessi a favore dei cosiddetti coltivatori diretti e agricoltori professionali, cioè imprenditori agricoli a titolo principale. E' una richiesta, per me, legittima che indubbiamente va normata. Qui è normata, poi sulla materia ci potrebbero essere dei contrasti, per esempio la riduzione del 40 per cento io la prevederei solo per le zone svantaggiate e non anche per quelle non svantaggiate. Quindi se dovessimo votare i singoli commi proporrei un emendamento orale…
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Contu, siccome il tempo a sua disposizione era terminato e il microfono si è spento non si è sentita la sua proposta. Può ripetere il testo dell'emendamento orale?
CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). L'emendamento orale è il seguente. E' prevista una riduzione a favore dei coltivatori diretti, cioè al terzo comma si dice che qualora i concessionari rivestano la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale (il che vuol dire imprenditore agricolo a titolo principale, colui cioè che dall'agricoltura ricava la maggior parte del suo reddito, ovvero il 75 o il 50 per cento a seconda che si tratti di zona svantaggiata o di zona avvantaggiata) il prezzo di vendita è calcolato in base ai valori determinati dalla Banca dati delle quotazioni immobiliari ridotti del 40 per cento. Questa riduzione del 40 per cento io la accetto se si tratta di fondi agricoli…
PRESIDENTE. Onorevole Contu, deve specificare che cosa intende modificare nel testo dell'emendamento.
CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). L'emendamento orale è il seguente: dopo le parole "40 per cento" aggiungere "per i fondi nelle zone svantaggiate".
PRESIDENTE. L'onorevole Contu ha fatto una proposta di emendamento orale, non so se si è capita.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione per parti.
PRESIDENTE. Non siamo nella fase della votazione, onorevole Uras. Ci sono ancora molti iscritti a parlare.
Voglio innanzitutto capire se l'Aula accoglie la proposta di emendamento orale dell'onorevole Contu. La proposta non è accolta.
Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Mi permetto di proporre un emendamento orale sperando che venga accolto. Cioè nel comma 4 dell'articolo 3 la lettera c) del novellato punto 8) dell'articolo 1 della legge numero 35 del 1995 parla di fondi interclusi o parzialmente interclusi. Ora io proporrei alla Giunta e all'Aula di accettare che all'inizio dell'emendamento della Giunta si inserisca la frase: "Al punto 8 novellato, lettera c), le parole 'parzialmente interclusi' sono cassate", in quanto l'espressione 'parzialmente intercluso' non è definita né nel Codice civilistico né in giustizia amministrativa, quindi crea notevoli problemi e potrebbe dare adito a qualche interpretazione non lineare. Credo che convenga a tutti semplificare togliendo questa definizione di fondi parzialmente interclusi, in quanto non abbiamo un riferimento normativo a cui appellarci.
La proposta è banale. Ripeto, andrebbe specificato all'inizio dell'emendamento che nel comma 4, lettera c) del novellato punto 8 dell'articolo 1 della legge 35/95 le parole "parzialmente interclusi" sono soppresse. Questo sarebbe l'emendamento, chiaramente se l'Aula e la Giunta, che ha proposto l'emendamento, sono d'accordo.
PRESIDENTE. E' un emendamento aggiuntivo che non modifica il testo, ma modifica la legge, è una cosa un po' diversa.
CAMPUS (P.d.L.). Se non si può…
PRESIDENTE. Non si sta modificando il testo dell'emendamento. L'emendamento orale è funzionale a modificare il testo dell'emendamento.
CAMPUS (P.d.L.). Va bene.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo? No, per cui la proposta di emendamento orale non è accolta.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, noi chiediamo alla Giunta di farci la cortesia di ritirare l'emendamento ed è per questo che ci siamo opposti agli emendamenti orali, non per poco riguardo né nei confronti dell'onorevole Contu né nei confronti dell'onorevole Campus, che cercavano di migliorare il testo.
Noi chiediamo alla Giunta di ritirare l'emendamento, diversamente voteremo contro, perché non è possibile che si sottopongano all'attenzione dei consiglieri regionali, durante la discussione della legge finanziaria, questioni relative alla cessione di beni della Regione in agro, con una disciplina minuziosa circa interessi, trattative dirette, modalità di pagamento, in unica soluzione, con sconto o senza sconto, e il tutto venga deciso in tre minuti.
Su una cosa di questo genere si decide insieme, ma prima mi spiegate perché se uno paga in unica soluzione è premiato oppure no, perché si prevede un mutuo di quindici anni oppure no, perché si dà questa definizione, ovvero si parla di fondi interclusi, e perché l'ammissibilità è prevista soltanto per taluni e non per altri, perché altrimenti io sono legittimato a pensare che mi state prendendo per ignoranza, visto che non ho potuto approfondire questo argomento. Quando si vendono beni della Regione non lo si fa così, attraverso la finanziaria, perché viene il sospetto che si vogliano vendere le case a qualcuno! Non è giusto presentare queste cose! E' una norma fatta in fretta che mi dice quanto pago di interesse e quanto risparmio sull'acquisto della casetta nel fondo intercluso. Ma stiamo ricominciando? Ritirate l'emendamento, ritiratelo per dignità!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Non essendo presente in Aula, decade dal diritto alla parola.
Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 23.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione nominale.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). E per parti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Voglio che sia chiaro un concetto: posso senz'altro convenire che la materia debba essere oggetto di una norma specifica, ma dal momento che con il comma 4 dell'articolo 3 si sta variando la legge numero 35, si è voluto inserire l'emendamento numero 23 per facilitare la vendita di fabbricati e fondi rustici non utilizzabili per finalità istituzionali, attualmente in uso a locatari o concessionari, e dare sinceramente un'accelerazione alla procedura di alienazione di tali immobili. Non si può assolutamente pensare che dietro questa norma ci possano essere nomi e cognomi. Comunque sia a me non piace che possano nascere dubbi tanto sulla legittimità quanto sulla bontà della norma, nata, ripeto, per accelerare le procedure di vendita di tali immobili ai coltivatori diretti, a quei pochi che ancora stanno in campagna.
Detto questo, voglio aggiungere un'altra cosa: il coinvolgimento dell'Assessorato dell'agricoltura è dipeso dal fatto che solo l'Assessorato dell'agricoltura sa se in quei terreni ci sono gravami civici o d'altro genere. L'Assessorato degli enti locali purtroppo non è in condizioni di appurarlo. E' solo questo il motivo.
La tentazione di lasciare la norma in finanziaria è grande, ma poiché ho visto che è difesa da qualche parte della maggioranza, mentre da qualche altra parte ci sono delle perplessità, ritiro l'emendamento numero 23.
PRESIDENTE. Siccome la Commissione non ha ancora espresso il parere sugli emendamenti agli articoli 4 e 4 bis, proporrei all'Aula di proseguire con la discussione sia dell'articolo 4 che dell'articolo 4 bis, in modo tale che domani la Commissione si riunisca per esprimersi sugli emendamenti.
Sospendo i lavori per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 23, viene ripresa alle ore 18 e 33.)
PRESIDENTE. Faccio presente all'Aula che l'emendamento numero 361, che era stato approvato, decade a seguito del ritiro dell'emendamento numero 23, al quale era stato presentato. L'emendamento numero 318 è stato ritirato.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Prima di passare all'articolo 4, potremmo recuperare l'emendamento numero 362, che credo possa essere discusso con sufficiente rapidità.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 362 era l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 60 e 356, a firma Cappai ed Espa.
Se l'Aula è d'accordo possiamo prima votare l'emendamento numero 362.
Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo sull'emendamento numero 362, a firma Cappai ed Espa, che è composto di due parti. La prima parte dice che è autorizzata, a valere sul fondo sanitario regionale, la spesa di 3 milioni di euro a favore dei reparti di rianimazione di tutta la Sardegna tramite le ASL di competenza, finalizzata a migliorare e incentivare il servizio sperimentale di dimissione e presa in carico dei pazienti complessi dalle rianimazioni direttamente a domicilio. Indubbiamente è un intervento assolutamente importante che però potrebbe essere disposto attraverso direttive regionali, senza bisogno di inserirlo in maniera così precisa nella legge finanziaria; la seconda parte fa riferimento a specifiche strutture sanitarie.
Credo che comunque questo emendamento non possa davvero trovare spazio nella discussione della finanziaria in quest'Aula. Quindi davvero inviterei a ritirarlo, perché la parte nobile dell'emendamento può valere come stimolo per l'Assessorato perché intervenga. Più volte in Commissione abbiamo sollecitato, da questo punto di vista, l'Assessorato della sanità a porre in essere interventi di questo tipo per pazienti che possono liberare degli spazi in rianimazione ed essere assistiti più degnamente, ma pur sempre adeguatamente, a domicilio. Tutto il resto davvero non può trovare spazio in questa discussione, e non dico altro, perché non possiamo parlare solo di due strutture particolari, sanitarie addirittura di un reparto clinico in sede di discussione di finanziaria. Quindi davvero invito i presentatori a ritirare questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ancora prima di sentire l'onorevole Campus intendevo proprio chiedere ai presentatori di soprassedere all'esame di questo emendamento in Aula, quindi di ritirarli, con l'impegno della Giunta, e in particolare dell'Assessore della sanità, con cui è stato affrontato il problema, a tener conto di alcuni utili suggerimenti sicuramente riguardo ai pazienti in rianimazione che potrebbero essere seguiti a domicilio, attuando quindi una razionalizzazione del servizio, ma anche riguardo a interventi specifici che obiettivamente e più coerentemente, rispetto anche al metodo che si sta attuando con questa finanziaria, possono essere contemplati in atti di programmazione a valere sulle risorse indicate nell'emendamento, ma tenendo conto di queste particolari segnalazioni sui problemi e gli interventi da attuare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Premetto che alcuni di questi problemi sono all'attenzione delle ASL, perché per esempio la ASL numero 8 ha già attivato il servizio per l'assistenza domiciliare per quanto riguarda la rianimazione. Credo che sia la prima ASL in tutta la Sardegna ad averlo fatto. Noi prendiamo atto dell'impegno dell'onorevole La Spisa e per quanto ci riguarda ritiriamo l'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). La parte che abbiamo curato del nostro emendamento, poi diventato emendamento di sintesi dopo l'intervento del collega Cappai dell'U.D.C., era finalizzata a trovare sistemi ancora migliori, disciplinandoli con legge, per la presa in carico dei pazienti dalle rianimazioni direttamente a domicilio, onde evitare i costi che per quanto riguarda i reparti di rianimazione sappiamo essere elevatissimi.
Mi sembra che l'assessore La Spisa stia prendendo un impegno sostanziale, addirittura fa riferimento all'utilizzo delle stesse risorse indicate nell'emendamento, e questo era uno degli obiettivi. Probabilmente sarà il caso di presentare un ordine del giorno, in coda alla discussione della finanziaria, che possa sancire questo impegno. Cercheremo di prepararlo e anche per me l'emendamento può essere ritirato visto l'impegno della Giunta, tenendo conto che comunque questo intervento fa risparmiare in maniera concreta risorse alla sanità e riguarda i reparti di rianimazione di tutta la Sardegna, senza alcuna differenza.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 362 è ritirato.
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
Autorizzazioni di spesa
1. Al fine della compartecipazione alla realizzazione di un gasdotto destinato all'importazione di gas naturale dall'Algeria all'Italia attraverso la Sardegna (GALSI) è autorizzata una spesa complessiva valutata in euro 150.000.000 di cui euro 38.000.000 per l'anno 2012 a valere sulle risorse disponibili in conto del titolo di spesa 12.5.02 della contabilità speciale di cui alla legge 23 giugno 1994, n. 402 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 26 aprile 1994, n. 248 recante provvedimenti urgenti per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna, in attuazione dell'articolo 13 dello statuto speciale), e di euro 56.000.000 per ciascuno degli anni 2013 e 2014 a valere sull'UPB S04.01.003.
2. Per l'anno 2012 l'ammontare del fondo unico di cui al comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, è determinato in euro 580.000.000 ed è ripartito per euro 510.300.000 a favore dei comuni e per euro 69.700.000 a favore delle province (UPB S01.06.001).
3. Gli enti locali aventi insufficiente capacità di spesa in relazione ad opere pubbliche di prioritario interesse ed urgenza, possono chiedere che la Regione definanzi i relativi importi per riversarli all'unione dei comuni designata dallo stesso ente locale perché provveda all'appalto e alla realizzazione delle opere previste. Le unioni di comuni così designate operano come ente tecnico di attuazione. Alle unioni di comuni è riconosciuto per tale funzione il 15 per cento delle spese generali del quadro economico.
4. A valere sul Fondo unico di cui all'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, per le finalità connesse alla difesa del suolo, concernenti in particolare la sicurezza delle popolazioni e dei territori, è destinata per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014 la spesa di euro 6.000.000 da destinarsi agli interventi di pulizia e manutenzione dei corsi d'acqua, naturali o inalveati, presenti sul proprio territorio. Con deliberazione della Giunta regionale, da assumersi su proposta dell'Assessore dei lavori pubblici, sono stabiliti i criteri di ripartizione del contributo e le principali linee di intervento.
5. Per gli interventi di recupero e di valorizzazione dei centri storici previsti dalla legge regionale 13 ottobre 1998, n. 29 (Tutela e valorizzazione dei centri storici della Sardegna), è autorizzato l'ulteriore limite di impegno di euro 10.600.000 per l'anno 2012 e di euro 15.000.000 per ciascuna annualità dal 2013 al 2022 (UPB S04.10.001).
6. Il comma 3 dell'articolo 8 della legge regionale n. 1 del 2011, è sostituito dal seguente:
"3. Per fare fronte alle azioni e studi in corso e a quelli successivi necessari ad affrontare l'emergenza della proliferazione di specie esotiche infestanti, in particolare nel Mar'e Foghe, è concesso all'Amministrazione provinciale di Oristano il contributo di euro 500.000 (UPB S04.06.002).".
7. E' autorizzata la spesa annua valutata in euro 1.000.000 per garantire l'attivazione e il funzionamento dell'Agenzia regionale della sanità di cui all'articolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5) (UPB S05.01.004).
8. Considerata l'urgenza di intervenire sull'allestimento e l'organizzazione dei servizi della protezione civile è autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 500.000 (UPB S01.02.001).
9. Nell'articolo 9, comma 7, della legge regionale n. 3 del 2009 l'importo di euro 2.000.000 è sostituito con quello di euro 1.000.000.
10. Al fine di migliorare la gestione e pianificazione del territorio, anche nell'ottica del recupero della fiscalità locale, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 2, della legge regionale n. 3 del 2009 è destinata alla realizzazione di un programma di interventi a favore dei comuni e loro forme associate. Il programma ha lo scopo di rendere disponibili strumenti, dati territoriali e catastali, nonché supporto organizzativo ed è attuato, sia attraverso interventi da parte dell'Amministrazione regionale sia mediante la concessione di contributi. Il relativo programma di intervento è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di urbanistica, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera i), della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali), e successive integrazioni.
11. Alla quota di cofinanziamento regionale al Programma di sviluppo rurale (PSR), pari a euro 13.070.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013, si provvede attingendo dalle disponibilità recate dall'UPB S01.03.010 (cap. SC01.0628).
12. Le economie di spesa realizzate nei bandi per le annualità 2006, 2007, 2008 e 2009 per la concessione di incentivazioni a favore delle imprese artigiane di cui alla legge regionale 19 ottobre 1993, n. 51 (Provvidenze a favore dell'artigianato sardo, modifiche alla legge regionale 31 maggio 1984, n. 26, alla legge regionale 11 aprile 1985, n. 5, alla legge regionale 4 giugno 1988, n. 11, alla legge regionale 30 aprile 1991, n. 13 e abrogazione della legge regionale 21 luglio 1976, n. 40), possono essere utilizzate per un bando nell'esercizio 2012 per le medesime finalità sino all'importo di euro 30.000.000.
13. Sono riversate in conto entrate del bilancio della Regione le somme resesi disponibili, a seguito di provvedimenti di disimpegno, in conto residui del capitolo SC06.0277 per un importo di euro 18.750.000 per essere riassegnate, con decreto dell'Assessore competente in materia di bilancio, alle finalità di cui all'articolo 16 della legge regionale 14 settembre 1993, n. 40 (Interventi creditizi a favore dell'industria alberghiera)(UPB S06.02.006) per euro 15.000.000, e dall'articolo 7, comma 45, della legge regionale n. 3 del 2008, per euro 3.750.000 (UPB S06.03.002).
14. Al fine di consentire la prosecuzione degli interventi di bonifica dei siti inquinati dalle pregresse attività estrattive e/o industriali, ivi comprese la relativa assistenza tecnica e la direzione dei lavori, è autorizzata nell'esercizio 2012, la spesa di euro 4.500.000, da ripartire sulla base di un programma approvato con deliberazione della Giunta regionale (UPB S04.06.005).
15. Per l'espletamento nell'anno 2012 di un bando destinato alle famiglie finalizzato alla diffusione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili, mediante la concessione di incentivi a favore delle persone fisiche per l'installazione di impianti per il riscaldamento/raffreddamento degli ambienti, per la produzione di acqua calda sanitaria e per altri sistemi innovativi, è autorizzata una spesa complessiva di euro 4.500.000 in ragione di euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014 (UPB S04.01.003).
16. E' autorizzata una spesa valutata in euro 100.000 annui per azioni di supporto e assistenza tecnica rivolte agli sportelli unici per le attività produttive e agli imprenditori per la gestione dei procedimenti unici SUAP anche in seguito all'entrata in vigore della riforma nazionale sullo sportello unico (UPB S04.01.001).
17. Il contributo concesso al Consorzio industriale della Valle del Tirso per il completamento del proprio centro servizi, ai sensi dell'articolo 24, comma 17, della legge regionale n. 2 del 2007, può essere destinato, anche in parte, al completamento e/o ampliamento della piattaforma per la raccolta differenziata rifiuti di proprietà consortile.
18. Il contributo concesso al Consorzio di bonifica del Cixerri ai sensi degli articoli 4 e 10 della legge regionale 22 aprile 1987, n. 24 (Norme di semplificazione e snellimento delle procedure e disposizioni varie in materia di lavori pubblici), con deliberazione della Giunta regionale n. 15/41 del 30 marzo 2000 può essere destinato, anche in parte, per l'abbattimento dei costi diretti ed indiretti attinenti l'attività istituzionale dell'ente.
19. Al fine di provvedere al supporto della gestione liquidatoria della controllata regionale Fluorite di Silius Spa, è autorizzata, nell'esercizio 2012, la spesa complessiva di euro 2.979.000 (UPB S06.03.023).
20. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 8, comma 14, della legge regionale n. 3 del 2008, destinata all'implementazione di un Piano di sorveglianza e di monitoraggio delle malattie infettive e diffusive sulla fauna selvatica, è valutata in euro 200.000 annui (UPB S05.01.001).
21. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 29, comma 1, lettera a), della legge regionale n. 2 del 2007, a favore del Comune di Cagliari per la realizzazione del Palazzetto dello sport è destinata alla riqualificazione e al completamento di impianti sportivi già esistenti nel medesimo comune. I Comuni di Oristano e di Nuoro possono chiedere di utilizzare il contributo ad essi destinato dalla stessa norma anche in parte per la riqualificazione e il completamento di impianti sportivi già esistenti. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia, definisce le modalità di concessione dei contributi.
22. Per le finalità di cui all'articolo 4, comma 1, lettera a) della legge regionale n. 3 del 2008, è autorizzata, nell'anno 2012, la spesa di euro 4.000.000 (UPB S02.01.006).
23. Per le finalità d cui all'articolo 6 della legge regionale n. 12 del 2011, è autorizzata la spesa di euro 45.000.000 per l'anno 2012, euro 55.000.000 per l'anno 2013 ed euro 28.000.000 per l'anno 2014 (UPB S04.03.012). La Giunta regionale, con propria deliberazione, da adottarsi previo parere della competente Commissione consiliare, da esprimersi entro il termine di venti giorni, decorso il quale si intende acquisito, definisce le modalità di utilizzo delle somme. L'economia di spesa realizzata sugli stanziamenti di cui all'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007 e di cui all'articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, a conclusione delle sottoscrizioni per i previsti aumenti di capitale è destinata ad incrementare la spesa di cui al presente comma. E' abrogato il comma 13 dell'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009.
24. A valere sulle risorse recate dall'UPB S05.03.005 una somma pari a euro 184.815 è destinata all'attuazione di progetti sperimentali nel settore della sicurezza sociale, a seguito di apposita procedura di evidenza pubblica, alla quale possono partecipare gli enti e organismi di cui all'articolo 32, commi 4 e 13, della legge regionale n. 8 del 1997, secondo criteri e indirizzi definiti con deliberazione della Giunta regionale.
25. E' autorizzata nel 2012 la spesa di euro 25.000.000 a favore dell'Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe per il risanamento dei debiti relativi al personale e per la successiva trasformazione in ASP San Giovanni Battista di Ploaghe (UPB S05.01.001).
26. Per la realizzazione di interventi a favore della famiglia è autorizzata, nell'anno 2012, la spesa di euro 17.000.000; il relativo programma di intervento è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di politiche sociali (UPB S05.03.009).
27. E' autorizzata la spesa complessiva di euro 4.500.000 in ragione di euro 1.000.000 per l'anno 2012, euro 1.500.000 per l'anno 2013 ed euro 2.000.000 per l'anno 2014 destinati a investimenti nel settore socio-assistenziale (UPB S05.03.006).
28. Per le finalità di cui all'articolo 32, comma 19, della legge regionale n. 2 del 2007, concernente gli accordi integrativi regionali della medicina generale e pediatria di libera scelta, è autorizzata una spesa valutata in euro 2.000.000 per l'anno 2012 e per gli anni successivi (UPB S05.01.001).
29. Il Consorzio per l'assistenza alle piccole e medie imprese Sardegna ricerche è autorizzato a partecipare alla Fondazione IMC - Centro marino internazionale - onlus, organismo pubblico di ricerca con sede a Torregrande, Oristano.
30. Per le finalità dell'articolo 24 della legge regionale 9 dicembre 1997, n. 32 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 8 marzo 1997, n. 8 (legge finanziaria 1997) e disposizioni varie), è autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 80.000 (UPB S02.01.009).
31. E' autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 10.000 a favore del Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari, quale contributo straordinario per le spese di funzionamento (UPB S03.01.003).
32. E' autorizzata per gli anni 2012, 2013 e 2014 la spesa di euro 500.000 per il sostegno finanziario ed organizzativo agli sportelli linguistici sovracomunali a regia regionale, come previsto nel Progetto obiettivo 2.2 del Piano triennale degli interventi di promozione e valorizzazione della cultura e della lingua sarda 2011-2013 di cui all'articolo 12 della legge regionale 15 ottobre 1997, n. 26 (Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna) (UPB S03.02.001).
33. E' autorizzata la spesa complessiva di euro 3.800.000, in ragione di 1.000.000 per l'anno 2012 e di euro 1.400.000 per ciascuno degli anni 2013 e 2014, destinata al finanziamento delle domande delle parrocchie non finanziate con la selezione "Invito a manifestare interesse di cui alla delibera della Giunta regionale n. 43/40 del 27 ottobre 2011: legge regionale 8 febbraio 2010, n. 4 (Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa svolta attraverso la attività di oratori e similari) - Piano finanziamenti destinati al riadattamento e riqualificazione delle strutture esistenti e acquisto di arredamenti attrezzature e strumenti didattici", per documentazione incompleta da regolarizzare entro il 30 marzo 2012 (UPB S05.03.006 - cap. SC05.656).
34. Per le finalità di cui all'articolo 4, comma 3, della legge regionale n. 1 del 2009, è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 7.000.000 per l'anno 2012 e di euro 20.000.000 per ciascuno degli anni 2013 e 2014. I contributi sono assegnati ai consorzi fidi per essere prioritariamente utilizzati in concorso con il fondo di garanzia costituito presso la SFIRS. I criteri e le modalità di erogazione sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore competente in materia (UPB S06.03.001, S06.03.008, S06.03.019, S06.03.028, S06.05.003).
35. E' autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 18.000.000 per il potenziamento del programma Master and back quale integrazione regionale delle risorse di cui all'Asse IV del PO FSE 2007/2013. Gli stanziamenti per l'anno 2012 possono essere utilizzati per lo scorrimento delle graduatorie relative ai bandi del 2011.
36. Per le finalità di cui all'articolo 17, comma 4, della legge regionale 12 del 2011, è autorizzata, a valere sugli stanziamenti recati dall'UPB S06.04.004 per l'anno 2012, la spesa di euro 500.000.
37. Per l'anno 2012 l'intervento per la riduzione dell'IRAP a favore delle piccole e medie imprese già previsto dall'articolo 2 commi da 9 a 12 della legge regionale n. 1 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni, è valutato in ulteriori euro 7.000.000.
38. Al fine di consentire alle imprese sarde iscritte all'Albo regionale appaltatori di adeguare, per effetto della sentenza della Corte costituzionale 7 dicembre 2011, n. 328, la propria qualificazione ai pubblici appalti per categorie di opere generali e specializzate, il termine di cui all'articolo 35, commi 1 e 3, della legge regionale 9 agosto 2002, n. 14 (Nuove norme in materia di qualificazione delle imprese per la partecipazione agli appalti di lavori pubblici che si svolgono nell'ambito territoriale regionale), è prorogato al 31 dicembre 2012.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, l'articolo 4 reca complessivamente autorizzazioni di spesa. Ovviamente ce ne sono diverse, ma io mi soffermerò su alcune autorizzazioni che sono più rilevanti e che hanno in qualche modo animato il dibattito in Commissione.
La prima questione riguarda il progetto Galsi, su cui si è detto di tutto e di più. Il vero problema che noi abbiamo posto non è di critica al progetto; d'altra parte le questioni che riguardano l'approvvigionamento del gas in queste ultime settimane ci dicono quanto potrà essere importante per il futuro questa infrastruttura e quale ruolo potrà rivestire per la Sardegna. Il problema è un altro e attiene al fatto che in un momento di difficoltà finanziaria dobbiamo avere la certezza che la quota parte che a partire da quest'anno dobbiamo destinare a questo progetto sia realmente da impegnare quest'anno. Se spendiamo questi soldi è giusto che questo venga previsto, diversamente io sarei dell'avviso che un'analisi più meticolosa possa evidenziare che per il 2012 probabilmente questi 38 milioni di euro non sono tutti necessari e che quindi possiamo spostare nel tempo la copertura del nostro impegno complessivo di 150 milioni. Questo perché l'andamento dei lavori molto spesso non è simmetrico o parallelo all'andamento del finanziamento e noi ci ritroviamo con delle risorse accantonate e improduttive per un certo periodo di tempo.
Il secondo punto che vorrei segnalare ai colleghi, che spesso parlano del patto di stabilità come di una difficoltà, è un'ipotesi di soluzione parziale, un'idea che è contenuta nel comma 3. Assessore, con questo provvedimento noi proponiamo un meccanismo in base al quale gli enti locali che sono soggetti al patto, che hanno, come capita per molti comuni, 20 o 25 milioni di euro bloccati per opere pubbliche (questo si lega al discorso delle opere immediatamente cantierabili, ma si estende alle opere che non hanno quel requisito immediato), possono, per opere di proprio interesse, chiedere alla Regione di definanziare quegli importi, che ovviamente sono stati già assoggettati al patto di stabilità da parte della Regione, essendo stato accreditato il finanziamento, e di riversarli alle unioni di comuni e, aggiungerò io in sede di discussione, anche all'AREA, come agenzia regionale che opera in questo campo, perché si realizzi l'opera in nome e per conto dell'ente locale interessato, essendo sia l'AREA che le unioni di comuni non assoggettate a quel vincolo. Ne risulterebbe che l'opera viene realizzata in quanto necessaria e urgente, i soldi vengono sbloccati, e in qualche modo i cantieri vengono riaperti in aggiunta a quelli che noi tentiamo di riaprire con quanto previsto all'articolo 4 bis. Che cosa ne viene? Da un lato le unioni di comuni si devono attrezzare con professionalità idonee a operare come agenzia tecnica (l'AREA lo fa già), e l'ente locale nel quadro economico riconosce a chi realizza le opere, cioè all'unione di comuni o all'AREA, il 15 per cento delle spese generali, con cui si possono autofinanziare anche le unioni.
Se questo meccanismo dovesse trovare una sua applicazione otterremmo un doppio vantaggio: gli enti locali sottoposti al vincolo del patto di stabilità sbloccano delle risorse e realizzano opere pubbliche necessarie, le unioni di comuni si attrezzano di professionalità idonee a svolgere questa funzione e le stesse unioni e l'AREA si approvvigionano di risorse utili ad autofinanziare il loro funzionamento. Credo che tutto sommato, se ci pensiamo un po', questo sia un metodo che aiuta l'applicazione o la performance dell'articolo 4 bis, che vedremo dopo, e che dovrebbe essere utilmente promosso dalla Giunta regionale, al di là di quello che questa disciplina promuove, con una specifica circolare che aiuti i comuni a usufruire di questo meccanismo. D'altra parte non potremo in futuro tenere, lo dico perché ne ho contezza, un'agenzia come l'AREA solo per operare nell'ambito dell'edilizia economica popolare. Abbiamo una struttura tecnicamente idonea a essere considerata agenzia tecnica pubblica a disposizione delle autonomie locali e delle università, per cui dobbiamo dare un indirizzo affinché diventino delle strutture tecniche che disimpegnino professionalità a favore del sistema regionale. Non possiamo pagare il doppio o il triplo, in termini di parcelle, per affidamenti all'esterno quando, con solo il 15 per cento del finanziamento, abbiamo la possibilità di coprire queste funzioni con alte professionalità e con dotazioni organiche già esistenti.
Credo che tutti questi spunti dimostrino come in Commissione si sia affrontata nel merito la possibilità, anche attraverso questi accorgimenti, non solo di liberare più risorse, ma anche di economizzare risorse pubbliche che diversamente avremmo dovuto spendere all'esterno. Da questo punto di vista mi raccomando alla Giunta perché promuova queste iniziative non considerandole norme che subisce per iniziativa del Consiglio regionale, ma norme che aiutano la performance della spesa regionale e aiutano i comuni che hanno bisogno e urgenza di quelle opere pubbliche a liberarle dal vincolo del patto di stabilità. Poi questo non significa che noi ci sentiamo appagati da questa norma da non sollevare nella sua pienezza il problema dell'adeguamento dei vincoli del patto di stabilità. Questi vincoli vanno combattuti e anche modificati, però si vuole significare come, al di là delle autorizzazioni di spesa, siano necessari spesso dei provvedimenti che aiutino la stessa spesa attraverso degli accorgimenti che allentino i vincoli quando possono essere allentati.
Vorrei dire un'ultima cosa: non so cosa succederà in futuro per quanto riguarda le province, ma temo che il sentiero sia segnato. Ci sono competenze di carattere tecnico che riguardano la manutenzione stradale, l'edilizia scolastica, nonché opere ambientali, che sono in capo alle province e che gradualmente dovremo decentrare a strutture tecniche in grado di sostenerle con efficacia e professionalità. Patto di stabilità e futuro delle province ci insegnano che probabilmente questa riflessione andrà approfondita e innestata, con la collaborazione della Giunta, anche nella prospettiva della riforma degli enti locali. E' per questo che noi ci teniamo particolarmente a che l'articolo 4 non sia visto solo come un articolo di mera autorizzazione di spese varie, ma anche come spunto per utilizzare le norme a sostegno dei comuni in difficoltà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, chiedo, se è possibile, una sospensione di trenta minuti per un confronto all'interno della minoranza.
PRESIDENTE. Sospendo i lavori sino alle ore 19 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 49, viene ripresa alle ore 18 e 51.)
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che la seduta si conclude qui. Il Consiglio è riconvocato alle ore 12 di domani, mentre la terza Commissione è convocata alle ore 9 e 30 per l'esame degli emendamenti.
La seduta è tolta alle ore 18 e 52.