Seduta n.434 del 01/10/2013 

CDXXXIV SEDUTA

Martedì 1° ottobre 2013

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 10.

MORICONI, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta del 22 luglio 2013 (425), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Rosanna Floris, Francesco Sabatini e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 1 ottobre 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Lunesu - Pittalis - Amadu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Lai - Randazzo - Stochino - Tocco - Sanna Matteo - Gallus - Locci - Murgioni - Rodin:

"Interventi di prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Istituzione di strutture specializzate appropriate". (561)

(Pervenuta il 25 settembre 2013 e assegnata alla settima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Ladu sulle problematiche relative all'erogazione dei contributi concessi in base alla legge regionale n. 9 del 2002". (70)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Amadu sulle problematiche relative ai mancati indennizzi alle società balneari e ai gestori di punti di ristoro nelle spiagge del nord ovest della Sardegna a seguito dei danni provocati dai nubifragi dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2008". (115)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Mulas sulla delibera n. 30/20 del 3 agosto 2010 che stabilisce un incremento delle tariffe del servizio di trasporto pubblico di linea". (385)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Sanjust sulla condizione di criticità relativa ai finanziamenti destinati alle società di gestione aeroportuali Sogaer, Sogeaal, Geasar". (399)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Diana Giampaolo - Manca - Moriconi - Lotto - Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio sulla grave situazione del trasporto ferroviario e di pullman dei passeggeri del Sulcis-Iglesiente". (401)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Mulas - Cuccureddu - Manca - Fois - Sechi - Meloni Valerio - Bruno - Cocco Daniele Secondo - Amadu - Milia - Peru - Rassu - Campus - Lotto sulla soppressione da parte della Grimaldi delle tratte Porto Torres - Barcellona e Porto Torres - Civitavecchia". (408)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Porcu - Moriconi sull'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale del CTM di Cagliari". (423)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Bruno sulla soppressione del collegamento navale Porto Torres - Barcellona - Porto Torres operato dalla compagnia Grimaldi lines". (435)(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio sulla vertenza tra i lavoratori della società GEAS e Trenitalia in merito ai lavori in appalto di pulizia delle carrozze ferroviarie". (459)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Lai sulla grave situazione dei trasporti ferroviari in Sardegna e sulla cancellazione di tutti gli interventi previsti dal contratto di servizio tra lo Stato e le ferrovie". (462)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Tocco sull'approvazione del Piano regolatore portuale". (469)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Tocco sui tagli ai servizi di trasporto pubblico locale che riguarderanno il Ctm e l'Arst". (476)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Amadu sull'aumento indiscriminato per passeggeri e auto delle tariffe fissate dalle compagnie di navigazione nelle tratte da e per la Sardegna". (477)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione De Francisci relativamente ai disagi provocati dalla compagnia aerea Ryanair ai passeggeri sardi respinti all'imbarco nonostante presentino una denuncia di furto o smarrimento del documento di identità personale". (490)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Locci sulla gravissima ed inaccettabile situazione legata ai disagi patiti dai pendolari del Sulcis Iglesiente". (517)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Mulas sui disagi della compagnia Saremar". (592)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Piras sui disagi denunciati dagli utenti provocati dal servizio trasporti gestito dalla Trenitalia Spa, e sulla mancata stipula del contratto di servizio fra la Regione e la Trenitalia Spa". (680)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale". (698)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Mulas sull'opportunità, in considerazione delle linee guida per lo sviluppo del Parco nazionale dell'Asinara, dell'area marina protetta e delle direttive del Piano del parco, di attivare le strutture competenti alla redazione e pubblicazione di bandi specifici per l'insediamento di diving center". (700)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Mulas sulla semplificazione e riordino della regolamentazione regionale vigente sulle attività extra alberghiere di bed & breakfast". (762)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Sabatini sul programma regionale "Lunga Estate"". (830)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Lotto - Porcu - Agus - Cocco Pietro sulle scelte dell'Assessorato relativamente all'esclusione degli ostelli della gioventù dal bando "Interventi materiali e immateriali per completare e migliorare l'offerta delle imprese turistiche". POR FESR 2007/2013". (857)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Greco sulla moratoria per le piccole e medie imprese artigiane della Sardegna beneficiarie delle agevolazioni previste dall'articolo 37 della legge n. 949 del 1952 e dall'articolo 23, comma 1, della legge n. 240 del 1981". (862)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Gallus sulla revoca del finanziamento all'Unione dei comuni del Guilcier dei fondi PO Sardegna 2007-2013, Competitività regionale e occupazione - Asse IV - Ambiente, attrattività naturale, culturale e turismo. Linea di intervento 4.2.4.c. Promozione di itinerari tematici che valorizzano il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo". (881)

(Risposta scritta in data 25 settembre 2013.)

"Interrogazione Cuccu - Meloni Marco - Sabatini sulle disinformazioni del portale www.italia.it nella sezione relativa alla Sardegna". (283)

(Risposta scritta in data 26 settembre 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Ladu, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche relative all'erogazione dei contributi concessi in base alla legge regionale n. 9 del 2002". (1211)

"Interrogazione Ladu, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche relative all'erogazione dei contributi concessi in base alla legge regionale n. 9 del 2002". (1212)

"Interrogazione Ladu, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche relative all'erogazione dei contributi concessi in base alla legge regionale n. 9 del 2002". (1213)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Dedoni, sull'apertura dell'anno scolastico in Sardegna". (458)

"Interpellanza Arbau, sulle azioni poste in essere a favore della concessione della deroga per l'istituzione della prima classe dell'Istituto alberghiero di Desulo". (459)

"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle urgenti modifiche da apportare alle nuove linee di indirizzo per il programma regionale "Ritornare a casa", allegate alla deliberazione della Giunta regionale n. 44/8 del 7 novembre 2012, che introducono modifiche nella compilazione della scala di valutazione specialistica clinical dementia rating scale (CDRs), tendenti a favorire l'esclusione degli aventi diritto piuttosto che l'inclusione e ciò non per mancanza dei requisiti sanitari, ma per lentezza delle procedure burocratiche". (460)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Mozione Cuccu - Diana Giampaolo - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Espa - Floris Vincenzo - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Mariani - Solinas Antonio - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Salis sulla deliberazione della Giunta regionale n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale vengono trasferite dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris le funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (278)

Discussione della proposta di legge Sanna Matteo: "Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni". (532/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 532/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Bardanzellu, relatore di maggioranza.

BARDANZELLU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, mi rimetto alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Lotto, relatore di minoranza.

Poiché non è presente in Aula, decade.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, la prima cosa che vorrei fare è invitare alla calma perché stiamo parlando di un provvedimento per niente generico e neppure superficiale, ed è necessario che le dinamiche del Consiglio, che in questo periodo si sono notevolmente appiattite sulle procedure del "102" e affini, ritornino a normalità quando si tratta di provvedimenti di questa delicatezza e di questa complessità.

Stiamo parlando della terza proroga del Piano casa. Vorrei ricordare ai colleghi che il Piano casa era uno strumento straordinario, individuato dal Governo Berlusconi per fronteggiare la crisi edilizia. La realtà però era un'altra, si voleva in qualche modo utilizzare i 500 milioni di euro per l'edilizia abitativa, stanziati dal precedente Governo Prodi, stornandone una parte per attività diverse da quella del Piano casa. Con un decreto legge, un decreto peraltro mai ratificato dal Parlamento.

(Brusio in Aula)

Presidente, capisco le circostanze, però vorrei che i colleghi prestassero un attimo di attenzione perché questa partita, nel bene e nel male, non verrà liquidata con facilità; ho depositato infatti 130 emendamenti per cui parleremo di tutto il Piano casa, riparleremo del Piano casa, riparleremo delle scelte urbanistiche di questa maggioranza, riparleremo del fatto che ci avete negato, nonostante l'offerta fatta e ripetuta, che io ripeto in questa sede, di affrontare la legge urbanistica come chiesto a gran voce da tutta la società sarda, la parte attiva, compresi i cittadini e gli imprenditori.

Voi preferite invece la proroga di un Piano fasullo che ripresentate in quest'Aula senza aver messo i consiglieri regionali nella condizione di conoscere gli effetti e le ricadute di quello che avete fatto con le ultime due proroghe. Assessore, io voglio sapere che cosa avete combinato con questo Piano casa; voglio sapere perché è così prezioso, perché chiedete la terza proroga di illegittimità, ovviamente, perché voi state dicendo che la pianificazione urbanistica comunale per il terzo anno consecutivo è sospesa, in questa Isola sono sospese le regole per dare sfogo a chi deve ampliare.

Ci volete far sapere che cosa abbiamo concluso, come abbiamo ristorato le imprese edilizie che sono tutte felici per il Piano casa, quel Piano casa che state ulteriormente prorogando, perché di questo vi state facendo carico? E' possibile che solo io abbia sentito il lamento dei rappresentanti delle imprese che chiedono di varare la legge urbanistica? Di apportare le modifiche anche culturali alla concezione delle autorizzazioni urbanistiche? L'Assessore sa bene quanto ci sarebbe bisogno di una legge urbanistica per dare piena autorevolezza e legittimità anche agli uffici regionali, non solo agli uffici comunali, lo sa bene, perché viviamo nel caos.

Oggi, per aggiungere due mattoni su un muro esistente, per parlare del luogo in cui siamo, Cagliari, il capo dell'Ufficio tecnico del Comune di Cagliari chiede due fogli interi di documentazione, compresa l'agibilità sanitaria di locali già esistenti! Vi rendete conto in che mondo viviamo? E voi vi state preoccupando di una proroga del Piano casa? E pensate sia questa la ragione per cui noi dobbiamo ridare fiducia all'economia nel settore edilizio? O ci sarà bisogno di togliere a questa burocrazia fasulla poteri che non gli sono stati dati da nessuno? Cose assurde, vessazioni sui cittadini, burocrazia, carte da bollo, marche da bollo su ogni cosa!

Onorevole Bardanzellu, quando sono venuto da voi in Commissione vi ho fatto un'offerta precisa invitandovi a ritirare il Piano casa perché noi eravamo disposti a contingentare i tempi per affrontare in Aula la legge urbanistica di comune accordo, con un impegno fra persone onorabili, per dare alla Sardegna una fase diversa del rapporto fra cittadino e diritti sul territorio. Neanche ne avete voluto parlare. Prima la proroga, prima i salti della quaglia piuttosto che le regole!

Eppure un progetto di legge sull'urbanistica c'è, all'80 per cento già approvato di comune accordo tra il centrosinistra e il centrodestra; un testo che ci impegnerebbe al massimo dieci giorni per trovare l'accordo su poche cose, e con una accelerazione anche procedurale in Aula perché sulle cose su cui abbiamo trovato già la convergenza non si torna a discutere, è ovvio. Semmai le possiamo arricchire di ulteriori elementi che nel frattempo abbiamo appreso.

Ma vi sembra, questa, l'offerta di una forza politica irresponsabile, con un'opposizione così fasulla? Questa è la proposta saggia di una opposizione consapevole che la Sardegna si deve muovere dai suoi punti deboli, e uno dei punti deboli è questa concezione burocratica del rapporto fra cittadino e suoi diritti. Io voglio capovolgere questo rapporto, vorrei che il cittadino, come in altre parti d'Italia e anche dell'Europa, sapesse che deve dichiarare la verità autocertificando quello che chiede. Se per caso sbaglia la pena che gli deve essere inflitta, di esempio anche per gli altri, deve essere molto severa. perché questo nel giro di qualche anno consentirà di inculcare in una comunità, in una società una mentalità positiva, responsabile, ed è tempo che questa avvenga, avvenga in tutti i campi.

Così come bisogna rivedere, nell'ambito della nostra competenza, il livello sanzionatorio in materia urbanistica. Sì, colleghi, perché se un poveraccio con la pensione sociale fa un abuso io non lo devo colpire come colpirei un costruttore miliardario; se infatti vogliamo che la percezione della pena sia uguale per chi è povero e per chi è ricco, questa deve essere proporzionale al giro di affari. Questo è un principio che andrebbe affermato perché i fenomeni di abusivismo in Italia dipendono dal fatto che questo principio non viene seguito e chi paga sono sempre gli ultimi, i più poveri, i più indifesi. Se capovolgessimo alcune di queste prerogative cambieremmo.

Per non dire poi della grande enfasi che state mettendo in tutti questi mesi, in questi anni, inutilmente, sulla modifica del Piano paesaggistico. Attenzione, alcuni principi del Piano paesaggistico potranno essere cambiati solo se gli viene steso per terra un tappeto di norme urbanistiche in grado di ospitarle perché sennò sarà un disastro, ci troveremo ancora una volta in un conflitto di attribuzioni fra poteri paesaggistici e poteri urbanistici.

Allora, perché non accogliere questa nostra offerta che, peraltro, politicamente mi fa rischiare di essere cacciato via anche dal mio partito perché, con una proposta di questo genere, sto dando alla maggioranza fallimentare di questa legislatura un vantaggio competitivo indescrivibile! La legge urbanistica non è una cosa da niente, è uno strumento che qualifica una legislatura! Però, siccome la situazione drammatica di quest'isola non può lasciarci indifferenti, noi dobbiamo spogliarci di questa idea di un conflitto perenne tra di noi quando si tratta di mettere in gioco gli interessi dei cittadini e gli interessi dell'economia.

Se dal prossimo anno noi avremo un benché minimo segnale di ripresa economica, dovremo supportarlo immettendo nelle vene di questo corpo strano della Sardegna la sburocratizzazione, cioè una rivoluzione burocratica che abbatta il potere della burocrazia, un potere assunto a causa della debolezza della politica. Ne parlo per inciso visto che è attuale: non pensiate che la magistratura in Italia abbia assunto questo potere perché ce l'aveva, l'ha assunto perché la politica è debole, è debole ed è divisa. E' debole ed è divisa e non fa il suo dovere, alla stessa stregua la burocrazia impera sulla politica perché la politica è assente, è assente.

Ecco perché noi abbiamo pensato dall'inizio di fare questa proposta, non siamo in ritardo, siamo in tempo, spero che il collega Pittalis che guida con responsabilità il Gruppo di maggioranza relativa voglia ascoltare anche questo appello. Non abbiamo così tante possibilità, abbiamo questa e a fronte di una "non regola" noi vi proponiamo di fare assieme un percorso per costruire un complesso di regole. Decidiamo, sediamoci, vediamo i tempi più congrui e ragionevoli che ci possiamo dare, ma la risposta della legalità in questa comunità equivarrà all'opportunità di riprendere la strada dello sviluppo.

Gli investitori di cui parlate, il Qatar, io lascio perdere queste fesserie del Qatar, penso solamente agli imprenditori che, responsabilmente portati a un eventuale investimento in Sardegna, devono fare i conti con la burocrazia. Se devono perdere qui un paio di anni della loro vita se ne vanno da un'altra parte, ovviamente se ne vanno da un'altra parte; e noi abbiamo necessità di cambiare il paradigma della cultura urbanistica in questa Regione mettendo "alla stanga" anche una certa classe di burocrati che sono diventati pericolosi per la comunità, pericolosi e anche mettendo al riparo alcune norme che oggi navigano nell'equivoco.

Ci sono infatti discipline urbanistiche che alcuni uffici interpretano in un modo e altri in un altro. Ho avuto occasione in questi tempi di discutere di una pratica, purtroppo giudiziaria, a carico di persone inquisite perché avendo costruito delle residenze, stagionali, in zona F gli è stato detto che non potevano. Cioè oggi se noi non offriamo anche alla magistratura la possibilità di capire con norme modernizzate, chiare, che escano dai dubbi interpretativi, che cos'è il diritto in materia urbanistica, noi non ne usciamo e mettiamo a rischio decine e decine di amministratori senza avere la possibilità di avvicinarci a un'idea di sviluppo che trovi nella cultura della responsabilità e non dell'inquisizione il suo rapporto diretto con i cittadini e con le imprese.

Il presidente di Confindustria ci ha chiesto questo, i vari imprenditori ci chiedono questo. Che cosa volete fare? Vogliamo prorogare un'altra volta, la terza volta, un provvedimento illegittimo? Perché io vi dico che la terza proroga non è proprio nella grazia di Dio perché il Piano casa è stato un provvedimento straordinario una tantum che noi abbiamo prorogato in maniera illegittima anche grazie alla disattenzione del Governo. Io spero che il prossimo controllo su questa eventuale proroga sia un po' più efficace, come è avvenuto per la regione Calabria, come è avvenuto per la regione Lazio i cui provvedimenti il Governo ha ritenuto di dover bloccare per evidenti violazioni del principio di straordinarietà. Quei provvedimenti non erano straordinari nella misura in cui violavano la legge urbanistica, erano straordinari perché non potevano superare il livello superiore rappresentato dalla tutela paesaggistica, come in effetti fa anche la legge sarda.

Allora io offro a voi ulteriormente questa possibilità, quella di addivenire a un accordo che ci porti a riprendere il confronto sulla legge urbanistica e portarla a casa. Io credo che sia necessario in questo contesto difficile dell'economia della Sardegna mettere un punto fermo su questa materia, nessuna rivoluzione, semplificazione burocratica è più significativa che quella sul terreno urbanistico.

Vorrei anche dire una cosa, c'è qui l'estensore, oggi siamo ancora sui parametri e sugli standard del decreto Floris, un provvedimento eccezionale dal punto di vista della qualità ma che, ne converrà anche l'estensore, oggi ha bisogno di una sua rivisitazione e modernizzazione perché certe norme oggi sono totalmente superate, comprese le direttive per le zone agricole perché l'agricoltura è cambiata. Non è che noi dobbiamo cambiare le regole, dobbiamo prendere atto che è cambiata l'agricoltura e in ragione di come è cambiato quel settore dobbiamo cambiare le direttive, adeguare le direttive.

Quello che vi offriamo è al di sopra di ogni ragionevole disponibilità dell'opposizione, sta a voi accettarla, diversamente faremo un lavoro paziente su cui chiedo gentilmente alla Presidenza di non portare accelerazioni di sorta perché io voglio parlare di tutti gli articoli della legge numero 4; li voglio affrontare, voglio che voi (come li respingerete o come li confermerete) siate assolutamente consapevoli di che cosa stiamo parlando e di come questi articoli si confrontino con il bisogno, invece, di affrontare la legge urbanistica che noi vi vogliamo accreditare dopo che avete passato anni propagandando l'intenzione di farla da un giorno all'altro e non l'avete mai fatta.

Quindi questa è la nostra posizione, io spero che possiate ragionarci, spero che anche i miei colleghi apporteranno ulteriori elementi in questa direzione e quindi l'invito è quello di, al di là delle circostanze e dei tempi, cogliere un'occasione che credo non sarà facile possa ripetersi in questo scorcio di legislatura; ma su questo argomento credo che porterà utilità non solo alla politica ma anche alla comunità sarda.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bardanzellu. Ne ha facoltà.

BARDANZELLU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, onorevole Sanna è sempre un piacere ascoltarla anche se spesso non sono d'accordo con lei. Per quanto riguarda la sua proposta di discutere la legge urbanistica può essere accettata in parte; oggi in Commissione urbanistica giacciono tre proposte di legge, possiamo rivederle e pensare anche (è una mia proposta questa non so se il Capogruppo sarà l'accordo) di approvare oggi il Piano casa ma di ritirarlo nel momento in cui approveremo la legge urbanistica, abbiamo alcuni mesi di tempo.

Il Piano casa lei dice che arriva da un altro pianeta, invece noi ci accorgiamo che a livello nazionale è una questione sentita ed è sentita molto nelle vostre fila perché, come leggiamo sui giornali, nella Puglia di Vendola il Piano casa è prorogato al 31 dicembre 2014; in Piemonte fino al 31 dicembre 2014; in Veneto (questo credo che quest'Aula debba prima o poi iniziare a rivederlo) si sta valutando la possibilità di un Piano casa a tempo indeterminato. Quindi vediamo che anche altri governi regionali sfruttano questo Piano per creare sviluppo economico nel territorio.

Ma vediamo attraverso i dati che cosa succede in Sardegna con questo Piano casa.

Qualcuno dice che i dati non ci sono. No, i dati ci sono, il Piano caso in questione è stato monitorato e che cosa è emerso? E' emerso che il trend di incremento delle istanze in relazione al terzo Piano casa è continuo e ciò conferma il fatto che la domanda di interventi non si è ancora esaurita.

Le domande riguardano nel 99 per cento dei casi proponenti privati. La DIA è il procedimento edilizio più usato nell'83 per cento dei casi, a conferma del fatto che si tratta di interventi contenuti e in coerenza con uno degli obiettivi della legge regionale di favorire l'applicazione della semplificazione procedurale. Gli interventi con procedimento SUAP sono in numero molto limitato, il 4 per cento. Gli interventi ricadono generalmente in zone urbane, in zone B e C, con percentuali complessive del 70 per cento rispetto al totale degli interventi nei singoli comuni censiti, a eccezione di Sassari con il solo 30 per cento in zone B e C.

Gli interventi in zona E nei casi censiti sono in genere molto limitati; spiccano, come dicevo, a Sassari, dove sono pari al 77 per cento. Molto limitati o assenti sono gli interventi in zona D, con l'eccezione di Sestu. L'incremento volumetrico medio per intervento si colloca con maggiore frequenza nella fascia fra i 60 e i 100 metri cubi. Si conferma il carattere prevalentemente residenziale degli interventi previsti nel Piano casa, come testimoniato dal fatto che la destinazione d'uso richiesta in genere è di tipo abitativo, con un valore medio del 92 per cento e con valori percentuali che vanno dall'89 al 100 per cento.

Questo dato sembra confermare il target del Piano casa rivolto in particolare a soddisfare le modificate esigenze abitative e i fabbisogni delle famiglie. In riferimento alle altre destinazioni si osserva come il basso valore della destinazione turistico-ricettiva, presente significativamente solo sulle coste di Castelsardo, con un dato del 9 per cento, sia presumibilmente dovuto alla caratteristica del campione. In relazione alle destinazioni d'uso in agro prioritariamente si rileva un valore che si discosta notevolmente dalla media, per ciò che concerne le residenze in agro relative al comune di Sassari, del 57 per cento degli interventi, mentre per il restante il comune di Castelsardo spicca con il valore del 9 per cento.

In riferimento all'anno di costruzione oltre il 55 per cento degli interventi ricade su edifici costruiti tra il '67 e il 2000, il 10 per cento su edifici precedenti il '67; quest'ultimo dato risponde a una delle finalità della legge numero 4: il rinnovo del patrimonio edilizio ed edifici datati.

Interessante, dal punto di vista più strettamente sociale, è il dato relativo agli immobili più recenti i quali, per il 23 per cento dei casi, pari a 128 interventi, prevedono la realizzazione di nuove volumetrie; l'applicazione della legge numero 4 potrebbe evidenziare come, grazie alla premialità prevista dal Piano, i proprietari di immobili costruiti nell'ultimo decennio, quando l canoni costruttivi hanno risentito in maniera sostanziale della crisi economica e dell'aumento del costo a metro quadrato, con conseguente diminuzione della superficie degli immobili, hanno potuto ingrandire la propria residenza per adeguarla all'allargamento del nucleo familiare.

Per quanto riguarda le tipologie previste (pluripiano, a schiera uni-bifamiliare) la distribuzione è legata alla tipologia di insediamento del comune; pur prevalendo in genere o gli edifici pluripiano o gli edifici uni-bifamiliari, si iniziano a rilevare alcune istanze relative a sottotetti ed edifici pluripiano. Le percentuali di incremento utilizzate più frequentemente sono quelle del 20 e del 30 per cento, mentre sono meno utilizzate quelle maggiori e premiali che richiedono particolari azioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche.

Come vediamo questo Piano casa utilizzato su questo territorio sta portando uno sviluppo continuo in Sardegna, e una richiesta continua di sviluppo non solo in Sardegna, come abbiamo potuto vedere, ma in altre regioni italiane dove addirittura pensano di strutturarlo in maniera definitiva.

Io credo che ci siano i presupposti intanto per approvare ancora questa proroga, ma soprattutto per poterla rivedere all'interno della legge urbanistica. Io credo che se noi oggi approviamo questo Piano casa all'interno della nuova legge urbanistica potremmo inserire tutti quegli atti che possono continuare a creare sviluppo e, a quel punto, se siamo tutti d'accordo, ritirare anche il Piano casa.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Presidente, mi dispiace che un piccolo disguido mi abbia impedito di illustrare la relazione di minoranza; cercherò pertanto di fare alcune considerazioni su questo tema dando per letta la relazione che è stata depositata.

Oggi, stiamo forse discutendo una delle ultime leggi di questo mandato elettorale che riguarda, di fatto, la proroga dei termini di una delle prime leggi esitate in questa legislatura; abbiamo iniziato su un tema e chiudiamo sullo stesso tema, in maniera un po' ingloriosa perché nel frattempo, volendo, ci sarebbe stata la possibilità di intervenire sulle tematiche a cui il mondo economico della nostra Isola tiene molto, quelle del rinnovamento della legislazione urbanistica della nostra Regione, mentre ci è attardati a discutere, molto, di come smontare un patrimonio legislativo acquisito nello scorso mandato: il Piano paesaggistico regionale.

Quindi il Piano casa, quella legge che in questo momento il relatore di maggioranza dice che sarebbe il caso diventasse essa stessa parte integrante della legge urbanistica, diventa l'unica, assieme alla legge sulle provvidenze per il turismo golfistico, che ha caratterizzato questo mandato. Non è che non ci fosse bisogno di intervenire su questo tema rinnovando la legislazione urbanistica, non è che non ci fosse bisogno, anche al di là della legislazione urbanistica, di creare le condizioni affinché si potesse intervenire sul patrimonio esistente; anzi, forse proprio nell'assenza di norme nuove e moderne adeguate ai tempi in materia di adeguamento dei volumi esistenti alle nuove esigenze, anche di carattere energetico, sta proprio il limite dell'attività edilizia in questa Regione.

Il fatto che questo stesso Piano casa in altre regioni, molto intelligentemente, sia stato utilizzato per far sì che le norme relative alla premialità venissero condizionate a interventi sulla qualità edilizia ha reso quei provvedimenti più accettabili di quello varato quattro anni fa da questo Consiglio regionale che prevedeva incrementi volumetrici del 20 per cento e più senza alcun legame con la tipologia degli interventi.

Il segnale che è stato dato è che gli strumenti urbanistici esistenti sono un intralcio, sono un impiccio: bisogna creare le condizioni affinché la gente possa, se vuole, prendere, intervenire e fare al di là del fatto che quello che intende e vuole fare sia o no all'interno di una norma di gestione della crescita ordinata delle nostre comunità urbane. Eppure da fare sul terreno dell'intervento relativamente, se serviva, anche all'ampliamento, ma in particolare alla riqualificazione delle volumetrie esistenti, ce n'era e ce n'è molto, si è voluto ignorare del tutto questo aspetto e lo si è ignorato in tutti questi anni.

C'è stato un timido accenno, esaminando la normativa europea in materia, a provare a parlare di incentivare gli interventi sulla certificazione energetica degli edifici, creando le condizioni per dare la possibilità al mondo dell'edilizia di effettuare massicci investimenti nel settore della residenza. Non si è fatto niente al riguardo, la stessa legge numero 4 inseriva questa opportunità soltanto per giustificare nuove volumetrie e nuove premialità volumetriche, oltre il 20 per cento e fino al 35 per cento.

Di fatto si è voluto stravolgere uno strumento che in altre regioni, invece, è stata utilizzato per migliorare, e ce n'è tanto bisogno, il patrimonio edilizio esistente. Perché dico questo? Perché di nuovo patrimonio vedremo e verificheremo quando parleremo della nuova legge urbanistica e quando vedremo i piani urbanistici per i quali vanno create le condizioni affinché siano predisposti e approvati dai vari comuni, così che anche il Piano paesaggistico regionale possa esplicare fino in fondo la propria attività.

Su questo fronte, a mio parere, noi abbiamo ignorato il problema per quattro anni, e oggi stiamo determinando un'ennesima proroga di un ulteriore anno, fino al 2014; un provvedimento che doveva avere validità fino a metà di questo mandato lo stiamo prorogando perché arrivi all'altro. Poi eventualmente ad altri la responsabilità di determinarne l'interruzione dell'operatività oppure renderlo, come qualcuno ha appena proposto, un provvedimento di carattere permanente.

Signori, la discussione che ha accompagnato il varo della prima legge, il cosiddetto Piano casa, la legge numero 4, la discussione che ha accompagnato il secondo tentativo di ampliarne l'operatività in maniera diciamo così negativa, tant'è vero che lo stesso Consiglio ne determinò la decadenza in quest'Aula durante il dibattito, la stessa discussione che si fece ancora un anno dopo, di fatto impegnando tutto l'arco della legislatura, non hanno consentito di affrontare, sempre nell'ambito di questa materia, il vero tema all'ordine del giorno della politica regionale fin dalla scorsa legislatura: come modificare le norme urbanistiche per creare le condizioni affinché in questo settore lo sviluppo venga davvero promosso e non bloccato. Non se n'è fatto nulla! Ci si è limitati sempre e comunque ad aggirare qualche norma, a dare qualche proroga, e questo ci stiamo di fatto limitando a fare anche oggi.

Con quale prospettiva? Non certo con la prospettiva di promuovere chissà quale sviluppo, perché non ci sono le condizioni affinchè questo Piano casa possa promuovere chissà quale attività; però è certo che in una situazione di immobilismo totale rischia di essere interpretata come l'unico strumento che consente di fare comunque qualcosa. Si tratta di un'interpretazione al ribasso, lo sviluppo ha bisogno di ben altro, le prospettive devono essere di ben altro spessore e di ben altra intensità.

Ora non so come andrà a finire questa discussione, la maggioranza di centrodestra ha la forza e i numeri per poter approvare questa ennesima proroga; noi abbiamo votato contro in Commissione, abbiamo votato contro ripetutamente nelle altre occasioni negli anni scorsi, voteremo contro anche oggi, consapevoli però che di un intervento in questa materia la Sardegna (la sua economia, il suo territorio) ha assoluta necessità. La Sardegna ha assoluta necessità che la Commissione urbanistica finalmente metta all'ordine del giorno le proposte depositate per una nuova disciplina urbanistica; invece di attardarci nel concedere queste proroghe serve che quel tema venga davvero sviscerato e portato in Aula.

Si potranno creare in questo modo, anche se io dubito che questo avvenga, le condizioni affinché il tema dell'edilizia, il tema dello sviluppo del territorio, il tema della salvaguardia del territorio possano essere riportati all'attenzione di quest'Aula all'interno un provvedimento di cui la Regione sarda, lo ribadisco, ha assoluta necessità. Non rientra invece tra le principali priorità l'approvazione di questa proroga. Non siamo d'accordo che venga concessa, come non eravamo d'accordo a suo tempo che venisse varata questa legge; siamo quindi orientati a esprimere un voto contrario.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, assessore e colleghi, siamo alle solite! Il Piano casa e le proroghe al Piano casa sono diventati ormai un sequel, riproposto all'infinito, (un po' come i film di cassetta che però al botteghino suscitano sempre meno interesse) con la speranza di coprire una assoluta povertà di idee e di programmi per la Sardegna.

Voi nelle prossime ore, nei prossimi giorni, non so se oggi o domani, approverete questa ennesima proroga del Piano casa, ma quello che a voi potrebbe sembrare un successo è, in realtà, il segno del vostro fallimento politico, della vostra povertà di idee, della vostra incapacità di prevedere un qualsiasi programma di sviluppo per la Sardegna che non sia di breve termine, che non sia contingente. Un fallimento a tutto campo che avete manifestato a più riprese con la vostra incapacità di programmare e legiferare in qualsiasi materia, in primis quella urbanistica.

In questa materia avete rinunciato a fare chiarezza attraverso una legge urbanistica, avete rinunciato a mettere mano alla burocrazia che a tutti i livelli, da quello comunale a quello regionale, affligge un settore economico importante per la nostra Sardegna, e come unica ricetta riproponete all'infinito la deregolamentazione. Siccome le regole non riuscite ad applicarle e a farle applicare, non riuscite a fare leggi, non riuscite a programmare, la vostra unica scorciatoia è dire: non ci riusciamo, abbiamo fallito, non riusciamo a far funzionare gli uffici tecnici comunali, non riusciamo a far funzionare l'ufficio tutela del paesaggio della Regione dove si accavallano migliaia e migliaia di pratiche, promettiamo che le regole si cancelleranno o cambieranno con modifiche del Piano paesaggistico. Modifiche che non riuscite a portare a termine e alla fine l'unica arma che vi rimane è quella di un'ennesima proroga dei termini del Piano casa.

Piano casa che, di fatto, le norme le salta a favore di una semplificazione e di una deregolamentazione che se in alcuni casi noi abbiamo detto poteva essere anche comprensibile e accettabile, come in alcune zone urbane per periodi limitati, certamente non lo è quando consente interventi che sono di tutt'altra natura, e ricordiamoci che il Piano casa non è un Piano casa perché interessa anche l'agro e le coste.

Nonostante la relazione di maggioranza dica che questo Piano casa porterà sicuramente un beneficio per l'asfittica economia isolana, e per il comparto dell'edilizia in particolare, io vi invito a leggere le ultime rilevazioni ISTAT sul dato degli occupati nel settore delle costruzioni; paragonati questi dati a quelli del 2008 e del 2009 si registra che gli occupati nel settore dell'edilizia sono scesi di almeno 20 mila unità. Non c'è traccia quindi di un beneficio del Piano casa tanto meno nel settore delle costruzioni che è afflitto da ben altro, è afflitto da ben altro; è afflitto sostanzialmente da una crisi economica e sociale a cui voi in non siete riusciti a porre argine.

Certamente non tutti i mali della nostra economia possono essere fatti ricadere su di voi, ma su di voi ricade la responsabilità di non aver posto argini; di non aver varato riforme che potevano consentire con il taglio della spesa della Regione (per esempio, il disavanzo della sanità di 400 milioni drena risorse che potrebbero essere destinate all'economia e alle famiglie) una maggiore efficienza; di non avere mai portato a soluzione la vertenza entrate per cui ogni anno vengono sottratti 600 milioni di euro alla spesa regionale. Quando abbiamo lasciato la guida della Regione cinque anni fa il Patto di stabilità era di 3 miliardi e 100 milioni; oggi, nonostante le vostre rivendicazioni con lo Stato, nonostante le bandiere che impugnate e lasciate sventolare come quella della zona franca, è pari a 2 miliardi e mezzo: abbiamo perso 600 milioni di spesa. Anche questo è un segnale del vostro fallimento, della vostra scarsa credibilità, della scarsa capacità di incidere.

Invece di discutere con lo Stato, nell'ambito della legge sul federalismo fiscale, la legge numero 42 del 2009, nuove attribuzioni in tema fiscale quantificando in maniera precisa gli svantaggi della insularità, e magari negoziare la manovrabilità a cominciare dalle imposte regionali come l'IRAP, preferite sbandierare un'idea, come quella della zona franca integrale, sapendo che non sarà mai accolta per poter dire che la colpa è di qualcun altro, è dello Stato, è degli armatori cattivi, è dell'Unione europea, è sempre di qualcun altro ma non vostra che pure governate.

Quindi per tenere, come dire, tutti insieme, tutti uniti, ma in realtà ancora una volta manifestando il vostro vuoto di proposte, la vostra debolezza politica, ci riproponete l'ennesima proroga del Piano casa., Approvatevela, nulla cambierà nella nostra economia perché oggi le imprese hanno bisogno di certezze all'interno del quadro delle regole, le imprese hanno bisogno di investimenti anche pubblici e anticiclici rispetto alla situazione della nostra economia, oggi le imprese hanno bisogno di uffici comunali che funzionino, che blocchino anche il Piano casa, che riescano a trovare cavilli per non far funzionare il vostro Piano casa anche dove potrebbe funzionare, anche nelle zone urbane.

Gli uffici in qualche modo poi aggravano con richieste di documentazioni improbabili l'iter delle famiglie che presentano domanda, nonostante le semplificazioni che avete introdotto, rendendo comunque molto oneroso per una famiglia presentare un Piano casa. Voi, pertanto, cercate con la scorciatoia e con la scorciatoia delle scorciatoie di porre rimedio a un problema molto più ampio: quello del diritto di un cittadino e di una impresa di avere una risposta in tempi certi e ragionevoli da parte della pubblica amministrazione.

Una pubblica amministrazione che in questi anni di vostro governo si è ingrossata e non si è arricchita di competenze. Una pubblica amministrazione, non lo dico io ma lo dicono gli economisti, che oggi in termini di qualità istituzionale vede la nostra Regione in coda alle Regioni europee, intorno al duecentesimo posto per qualità istituzionale, per certezza del diritto, per capacità di risposta, per chiarezza della spesa, per chiarezza dei bandi, per chiarezza dei programmi. Allora è senza speranza, oggi, la vostra proposta di portare l'ennesimo Piano casa in un quadro in cui chi vuole fare impresa, o la singola famiglia, sa che non c'è certezza del diritto, non c'è certezza del vostro programma, non c'è certezza di dove investire delle risorse anche per chi volesse farlo.

Quindi oggi in realtà vi auguro, come dire, buon viaggio, fate pure, andate avanti, ma sapete bene, sapete meglio di me che non basterà questo Piano casa, posticcio, a risolvere i problemi della nostra economia tanto meno del settore delle costruzioni; non basterà approvare questo Piano casa per ricompattare una maggioranza che non è mai stata politica, che ha al suo interno crepe profonde, divisioni per un operato in questi anni non condiviso; una maggioranza che ha perso pezzi e altri ne sta perdendo e ne perderà in vista delle prossime elezioni regionali.

Quindi buon viaggio, fate pure, cercate, come dire, di perpetuare la strategia del fumo e dell'inganno; lo stesso inganno perpetrato sulle province che avete detto che sono state cancellate ma così non è, e rimangono in piedi e chissà quando mai questo governo, che oggi non c'è, o questo Parlamento potranno approvare quella ipotesi di cancellazione delle province dietro la quale però non c'è un'ipotesi di che cosa le sostituisca.

Avete avuto anche il coraggio di festeggiare, festeggiare che cosa? Festeggiare la vostra pochezza politica? Festeggiare il fatto che oggi non sia depositata in Consiglio regionale una proposta della vostra maggioranza che superi le province e chiarisca qual è l'ente intermedio che dovrà collocarsi tra Regione e comune? Saranno delle agenzie che si occuperanno di strade e di istruzione? Saranno le unioni dei comuni che si occuperanno di cultura e di sociale? Qual è la vostra proposta?

Voi riuscite a sbandierare la bandiera demagogica della cancellazione delle province lasciando nella disperazione e nella preoccupazione centinaia di persone, centinaia di imprese che non sanno più a chi rivolgersi. Dite di cancellare le province ma istituite i commissari, commissari che rimangono in carica, non li avete cancellati, rimangono gli enti, rimangono i commissari senza controllo democratico. Questo è il fil rouge, il filo conduttore della vostra azione: promettete la riforma per avere le mani libere e commissariare; l'avete fatto nella sanità, i commissari sono diventati direttori generali, lo avete fatto nei consorzi industriali, lo avete fatto nelle province, e lo avete fatto in urbanistica, avete promesso la riforma e il cambiamento del Piano paesaggistico, avete detto che avreste messo mano alla legge urbanistica e non l'avete fatto, però ci riproponete la scorciatoia: il Piano casa che non funziona. Non funziona perché non può funzionare, perché le famiglie che vorrebbero almeno chiudere una veranda si trovano davanti una burocrazia infernale, infernale a tutti i livelli, cominciando da quello comunale per finire a quello regionale.

Quindi buon viaggio, noi andremo in giro e diremo queste cose, le diremo in quest'Aula e le diremo fuori di qui. Io non intendo consumare l'ennesimo teatrino, né stare giorni in questa Aula tra di noi a dirci che il vostro è un fallimento, a dire che mai come oggi il tasso di occupazione è stato così basso, avevate promesso 100 mila posti di lavoro all'inizio della legislatura ne abbiamo perso 54 mila. Gli occupati in Sardegna sono 550 mila oggi, non sono mai stati così pochi da quando l'Istat ha cambiato i sistemi di rilevazione. Siamo al "fondo del fondo" e ci sono sempre più famiglie, 380 mila in Sardegna, che sono sotto la soglia di povertà, il cui reddito non raggiunge il 60 per cento del reddito medio nazionale disponibile.

La cassa integrazione è cresciuta del 600 per cento, sono sempre meno i giovani che si laureano, sempre meno i giovani che raggiungono il diploma, scivoliamo all'indietro in tutte le classifiche sulla conoscenza. Le aziende non investono in innovazione, siamo allo 0,5 del PIL; altre regioni d'Europa sono al 2,5 o al 3. Siamo una comunità che dopo cinque anni di false promesse, dopo cinque anni di fumo, dopo cinque anni di litigi tra di voi, dopo cinque anni di un Presidente che non fa il Presidente ma fa propaganda, è scivolata pesantemente all'indietro, molto di più e al di là di ogni ragionevole correlazione con la situazione generale di crisi economica in cui versa tutto il mondo occidentale.

Buon viaggio! Approvatevi il Piano casa! Noi siamo pronti, siamo pronti da ieri, da quando abbiamo indicato un candidato Presidente della Regione nella persona dell'onorevole Barracciu, siamo pronti a raccontarlo in giro per i comuni, siamo pronti a raccontare in mezzo alla gente che il vostro è un fallimento e che la Sardegna deve cambiare pagina. Buon viaggio con il Piano casa. Questa è la vostra soluzione, questa è la vostra idea di Sardegna: deregolare, saltare gli ostacoli, non affrontare i problemi, commissariare, promettere e non mantenere. Noi lo diremo, lo diremo oggi in quest'Aula ma lo diremo soprattutto fuori da quest'Aula.

Io non intendo perdere qui molto tempo o molti giorni; ho rispetto per il collega Gian Valerio Sanna che, come dire, è il principe degli stacanovisti e interpreta il suo ruolo con grande rigore morale ed etico, io gliene sono grato ma farvi stare qui in quest'Aula toglie tempo a noi per andare fuori a raccontare del vostro fallimento. Noi qui siamo già convinti tutti che avete fallito, bocceremo questa ennesima proroga, ma andremo fuori di qui a indicare un diverso modello di sviluppo e una diversa strada per restituire un futuro di speranza alle nostre comunità.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Presidente, credo che ci si possa molto rapidamente avviare, spero, alla fine di questa discussione generale anche perché ci stiamo parlando addosso, come sempre più sovente capita in quest'Aula. Però non posso non lasciare, almeno agli atti, due brevissime riflessioni che non hanno nulla di personale, in particolare non hanno nulla di personale nei confronti del relatore; anzi, l'onorevole Bardanzellu ha fatto un'ottima esposizione andando a ricercare, giustamente, dati, numeri e riferimenti di altre regioni. Giusto: ha applicato un'ottima strategia difensiva, però è indubbio che è mancata una risposta.

Nel momento in cui nell'ottobre del 2009 veniva approvata una legge che parlava di "disposizioni straordinarie per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente", nel momento in cui negli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 di quella legge si diceva, ed era il cardine di quella legge "è consentito il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici e in deroga alle vigenti disposizioni normative regionali", significava che tutti gli interventi previsti dagli articoli della legge numero 4 iniziavano con questo incipit: è necessario andare contro le regole, è necessario superare le norme che democraticamente i vari consigli comunali si sono dati o, ancora, le disposizioni normative che democraticamente i Consigli regionali negli anni si sono dati.

Per carità, era una norma di carattere eccezionale, era ribadito in più punti di quella legge, e così io stesso l'ho affrontata e votata perché era giusta: era un piano nazionale identificato in sede governativa come uno degli strumenti che potevano muovere un'edilizia, e quindi un'economia, che in campo nazionale iniziava allora ad andare, o forse era già abbastanza ben avviata, al tracollo.

Queste parole però avrebbero dovuto spingere questa maggioranza e questa Giunta a capire che se erano necessarie deroghe alle disposizioni normative regionali la risposta migliore, quella duratura, quella di uno che sa governare o di una maggioranza che vuole governare, che ha chiesto e ha avuto il diritto-dovere di governare, è chiedersi (se le norme, così come si è successivamente appurato, non sono più adeguate) qual è lo strumento più adatto. Una norma straordinaria o una nuova norma moderna, adeguata, calata sulla realtà attraverso il confronto con gli amministratori locali, così come è stato tanto sbandierato?

Ebbene, in questa legislatura non si è riusciti purtroppo a coagulare in maggioranza né una legge urbanistica né, appunto, nuove, più adeguate e più aggiornate disposizioni regionali in tema di edilizia, di edificabilità, di indici di abitabilità; insomma non si è riusciti a fare niente e - mi si consenta un brevissimo inciso - non certo per colpa dell'Assessore attualmente in carica, al quale ricordo, sempre per inciso, che non è stato neppure consentito di nominarsi uno staff di propria fiducia.

Dobbiamo allora riconoscere che con l'ennesima proroga si certifica che si è abdicato al dovere e al potere di governare per l'incapacità di avere un idem pensare all'interno della maggioranza, per l'incapacità di questa maggioranza di avere, in qualsiasi settore, in qualsiasi campo, su qualsiasi problema si sia dovuto affrontare a favore della nostra isola, una linea condivisa, insomma di essere davvero una maggioranza; e questo fallimento, dispiace dirlo, ricade in prima persona su chi ha preteso dapprima di candidarsi come leader di una coalizione e quindi attraverso il voto popolare di diventare il leader, il governatore di tutta un'isola, ma che, di fatto, non è mai riuscito nemmeno, lo ribadisco, a guidare la sua maggioranza.

Certo è stato capace, più volte anche in quest'Aula, di blandire in maniera subdola e di minacciare in maniera arrogante questa maggioranza e i suoi componenti, ma questa maggioranza non gli ha mai di fatto riconosciuto nessuna leadership perché non gli ha di fatto consentito di governare, certamente incapacità sua, certamente incapacità di gestire la maggioranza. E allora come si fa davvero a continuare a presentarsi in Aula certificando da se stessi il proprio fallimento? Come si fa a non capire che con questa ennesima proroga si dice che in cinque anni non siamo stati capaci di fare quelle norme che sarebbe stato necessario fare per cui ricorriamo a uno strumento straordinario ed eccezionale che va in deroga. E' così, onorevole Sanna, purtroppo è così, questa è la realtà. Io sarei stato ben felice di poter dire altre cose.

In più, ricordiamoci che in queste varie proroghe siamo riusciti, al di là delle disposizioni straordinarie per riequilibrare il patrimonio edilizio esistente, con l'applicazione ponderata e graduale degli incrementi volumetrici a inserire di tutto, dai sottotetti agli interrati, abbiamo fatto diventare abitabili i sottani e le cucce dei cani, e questo sotto la spinta necessaria e straordinaria del rilancio dell'edilizia. No, questo è avvenuto perché si era incapaci di gestire e di governare, perché si è stati incapaci di andare avanti se non attraverso, per parafrasare il celebre film, chiacchiere e comunicati stampa e basta; questo leader, così come si era presentato ai sardi, si è dimostrato solo chiacchiere e comunicati stampa.

Questa è l'ennesima dimostrazione, questa è - potrà essere macabro o di pessimo auspicio, non m'interessa - davvero la pietra tombale di questa legislatura e sotto questa lapide, di questa ennesima proroga, giacciono le spoglie di una promessa denegata, di una grande speranza delusa e, soprattutto, della totale incapacità di un governatore di gestire non solo la sua maggioranza, ma soprattutto e purtroppo di gestire quell'Isola che gli si era affidata con tanta speranza, con tanto entusiasmo e con altrettanta intensa delusione si trova ora a dovere valutare la fine di un triste mandato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Sardigna Libera). Presidente, intervengo provando ad andare anche al di là del solo giudizio critico già ribadito da tanti altri colleghi in precedenti interventi. Giudizio critico su questa e su tutte le altre leggi che derogano la norma per periodi temporali ben definiti e che appartengono a un modello politico che fortunatamente volge, almeno così appare questi giorni, al suo definitivo declino. Modello politico che in questi ultimi vent'anni ha stimolato, premiandoli, atteggiamenti e comportamenti fuori dalla legge. Per questo appare urgente la predisposizione di una legge organica che metta a regime norme e procedimenti urbanistici semplici, praticabili, con definizione dei tempi certi di approvazione delle richieste sia del cittadino che della stessa pubblica amministrazione.

Per inciso, in tal senso, sulla certezza dei tempi appare interessante l'articolo 30 del recentissimo decreto legge numero 98 del 2013 sulle semplificazioni in materia edilizia, con definizione del silenzio assenso sul rilascio dei titoli abilitativi.

Ebbene, solo in una legge, quella urbanistica (con favore ho raccolto lo stimolo che ci ha lanciato il Presidente della Commissione urbanistica in tal senso) possono essere nobilitati alcuni punti interessanti presenti nella proposta di legge in discussione oggi, punti che di fatto rientrano in quella aspettativa del cittadino che ha a cuore la propria casa.

Vorrei focalizzare l'attenzione su cinque di questi punti. Per esempio, tutto il pacchetto normativo relativo alla semplificazione del procedimento edilizio, di fatto, sono norme intruse nel Piano casa. Infatti i procedimenti hanno più a che fare con la legge che li ha introdotti, la numero 23 dell'85; quella legge avrebbe dovuto essere modificata, perché spesso il problema del cittadino, ma anche del tecnico, è di capire dove andare a cercare una legge che parla di urbanistica, qualche volta troverà norme urbanistiche nella legge gli usi civici, altre volte in una legge finanziaria.

Altro punto: la premialità volumetrica per interventi di demolizione e ricostruzione di edifici incongruenti, vecchi, poco funzionali e di scarsa qualità. Altro punto condivisibile e degno di essere normato a regime in una legge organica è la premialità volumetrica con interventi di ampliamento. Questo è un aspetto un pochino più complesso; sicuramente è un intervento edilizio più complicato che in una legge urbanistica può essere recepito se inserito e applicato in contesti edilizi privi di congestione volumetrica di tipo estensivo e con certe condizioni. Credo che anche su questo punto possa esserci un comune denominatore tra le forze di questo Consiglio.

Altro punto: recupero dei sottotetti a uso abitativo attraverso interventi edilizi che assicurino gli standard di aeroilluminazione. Quest'ultimo punto, di fatto, è già presente in proposte di legge di diverse forze politiche del centrodestra e del centrosinistra. Molto più complesso appare invece il recupero dei seminterrati, così come introdotto nella stesura attuale che, di fatto, è in totale contrasto con le normative sugli standard di aeroilluminazione. Però penso che anche per i locali con parti interrate e parti fuori terra sia possibile ragionare per un loro parziale recupero abitativo.

Ribadisco: una legge urbanistica organica che superi la sua vecchia stesura del 1989 può fornire molte più occasioni di sviluppo economico rispetto al banale rinnovo di un Piano casa, che se di fatto ha prodotto un gran numero di interventi edilizi ha però innescato anche tensioni, conflitti, difficoltà applicative e azioni frequentissime da parte della magistratura. Ebbene, soprattutto questo è mancato, un approccio sereno e lineare a una legge densa di contraddizioni. Si è innescata una conflittualità o, peggio, una incomunicabilità tra il potere legislativo e il potere amministrativo, cioè l'apparato tecnico burocratico dei comuni a cui è delegata l'applicazione della legge.

Nei corridoi degli uffici tecnici dei comuni la critica è tutta verso il legislatore che scrive questa e anche altre leggi con i piedi. In quest'Aula spesso la critica su questa e su altre leggi è rivolta ai funzionari e ai dirigenti che troppo spesso si rifiutano di applicare le leggi o le applicano male.

Vorrei concludere facendo riferimento ad alcune criticità che hanno creato e innescato difficoltà applicative della legge. Faccio alcuni esempi. E' consentito il recupero abitativo di seminterrati privi di areazione diretta e illuminazione diretta con altezza utile ridotta a metri 2.40. Non è consentito da questa legge invece il recupero abitativo di locali illuminati direttamente, areati direttamente e con altezza 2.40 fuori terra, totalmente fuori terra. Perché recuperare a uso abitativo il seminterrato senza luce e senza aria e non i piani fuori terra con luce e areazione? Qualcuno ha scritto una cosa grottesca nella stesura di questa norma.

Altra criticità: i locali sottotetto devono avere un'altezza media ponderale di 2.40 per essere recuperati a uso abitativo. Ebbene, alcune amministrazioni, dando una lettura sostanzialmente letterale, interpretano la norma non applicandola, nel senso che non si può avere un'altezza media ponderale né un centimetro in meno né un centimetro in più. Questo ha fatto sì che questa parte, da cui sicuramente il legislatore intendeva ottenere un risultato, non ha dato alcun risultato. Altra gravissima criticità: in questi ultimi due anni non c'è stato un solo incontro Regione-Comuni per fare il punto sull'applicazione di questa legge, sulle sue criticità, sul numero di pratiche evase, su quante sono state le richieste.

La soluzione, ribadisco (su questo mi trovo in linea, almeno per quanto riguarda questo invito, con quanto ha indicato il Presidente della Commissione urbanistica), è una legge urbanistica di grande condivisione e di forte innovazione, che stimoli atteggiamenti e comportamenti di alto profilo morale e che definisca meccanismi chiari che consentano agli uffici tecnici comunali di offrire ai cittadini un servizio e non un disservizio come sta succedendo ormai da troppo tempo.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, c'è da dire che a distanza di cinque anni, cioè per tutta la legislatura, l'ossessione del cemento è stata la priorità per questo centrodestra. Mentre la Sardegna è dilaniata dalla crisi qui si continua a parlare di cemento. I tre pseudo Piani casa (parlo di pseudo Piani casa perché di Piano casa vero questi vostri progetti non hanno assolutamente nulla, nel senso che non sono mai stati ideati per dare la casa a chi la casa non ce l'ha), a cui aggiungerei anche la legge sul golf, per non parlare poi della recentissima legge sulla gestione delle terre gravate da usi civici, che io assolutamente non ho condiviso, sono i segni chiari di un ennesimo progetto di aggressione al territorio sardo, senza regole.

La proposta di legge all'ordine del giorno è parte integrante del progetto di aggressione che questa maggioranza per cinque anni (mi riferisco a un'aggressione territoriale) ha portato avanti, scegliendo proprio di dormire sulle emergenze e i bisogni reali dei sardi, nonché sulla necessità di affrontare in termini seri la legge urbanistica e la assoluta necessità di regole.

Oggi parliamo di proroga per la presentazione della domanda finalizzata all'ottenimento del bonus volumetrico, come se l'aumento della volumetria fosse davvero un contributo reale al superamento della crisi economica in corso. Infatti, si continua a insistere sul demagogico rilancio del settore edilizio a sostegno dell'economia sarda. Sicuramente le politiche di riqualificazione e di qualità del costruire, quindi nel rispetto dell'ambiente e dell'ecosostenibilità, darebbero respiro al settore edile.

Per la riqualificazione dei manufatti edili è indispensabile oggi, ad esempio, per dirlo in termini molto pragmatici, un aiuto finanziario e che la Regione si prodighi per un sostegno al credito per le imprese del settore, un sostegno al credito che una Regione virtuosa dovrebbe chiedere e attuare anche per questo settore economico profondamente in crisi. Per gli enti pubblici si pone urgentemente la necessità di una riqualificazione degli edifici di proprietà e in uso, quindi con la riqualificazione energetica ed ecosostenibile si creerebbe immediatamente lavoro per le imprese edili e per tutto l'indotto.

La stessa politica di riqualificazione edilizia, energetica ed ecosostenibile può essere attuata immediatamente anche per il privato sostenendo il bonus della riqualificazione energetica e creando anche con esso lavoro subito per l'edilizia e per l'indotto. Oggi questo è l'unico modo per creare occupazione continua in edilizia e salvare le imprese dai vampiri delle banche, per non parlare ancora una volta di Equitalia, bloccando principalmente la disoccupazione.

Nei lunghi e insistenti dibattiti che hanno accompagnato questa legislatura, dai vari Piano casa alla legge sul golf, questi, sì, sono stati tutti tentativi tesi a distruggere il PPR a favore della cementificazione scriteriata e, direi, anche cafona dell'isola; questa maggioranza per troppo tempo ha dirottato volutamente l'attenzione dell'Aula dai problemi prioritari della Sardegna, anche da quelli del settore edile, all'esigenza della mera speculazione "mattonara". Noi non abbiamo mai creduto che questa fosse la strada che la politica deve seguire per far uscire la Sardegna dalla crisi.

Lo scontro politico che oggi si ripropone in quest'Aula nasce dalla diversa concezione che le forze politiche rappresentate hanno del territorio e dell'ambiente, beni irriproducibili da salvaguardare per alcuni e beni da consumare per altri. Abbiamo già detto che in Sardegna l'abnorme sviluppo edilizio già esistente non solo non ha creato ricchezza per i sardi ma ha impoverito il territorio e il nostro ambiente. Ora nell'ipotesi, virtuale, di un'equa spartizione delle case esistenti nella nostra terra ne spetterebbero ben quattro al cittadino sardo, per cui la domanda che ci si pone è: "Per chi costruire ancora nella nostra terra e perché nel solito modo lesivo per l'ambiente?"

Il rilancio dell'edilizia in Sardegna come "volano di sviluppo" sostenuto dalla maggioranza di centrodestra in questi anni, nonché dal presidente Cappellacci sin dalle sue dichiarazioni programmatiche di inizio legislatura, è un concetto distorto di sviluppo dell'economia sarda, un concetto che si scontra con la crisi italiana ed europea e, come tale, non può essere realizzato. E' una semplice chimera.

Se di edilizia dobbiamo parlare partendo dai bisogni concreti dei sardi, vorrei ricordare lo stato di abbandono di tutti i centri storici dell'isola a partire, senza andare molto lontano, dalla città di Cagliari e, paradossalmente, la periferia nella vostra città parte esattamente dal cuore, quindi parte dai centri storici, per non parlare dell'edilizia scolastica fatiscente, dei casolari legati alle nostre attività tradizionali che meriterebbero di essere ristrutturati e riconvertiti, per non parlare ancora del patrimonio di architettura di pregio, mi riferisco all'architettura mineraria eccetera, eccetera. Un'idea intelligente di edilizia potrebbe con la ristrutturazione e riqualificazione di questi siti creare occupazione certa per le nostre imprese restituendo nello stesso tempo decoro e funzionalità all'edilizia esistente senza incidere ulteriormente sull'ambiente.

La proposta di legge oggi al centro del dibattito, centrata sull'aumento delle volumetrie, non solo è fuorviante e falsa ai fini di un reale sviluppo economico, ma è palesemente espressione di interessi che ai sardi più che dare, ancora e per l'ennesima volta, continueranno a sottrarre. Quindi questo dibattito che io considero strumentale, palesemente fuorviante rispetto alle reali cause della crisi del settore edilizio, continua a dirottare l'attenzione di quest'Aula dai temi e dai modelli economici da costruire che permettano ai sardi di uscire dalla crisi; una crisi, specifichiamo, non voluta da noi.

Ciò che la classe politica oggi dovrebbe assolutamente affrontare è la predisposizione della legge urbanistica salvaguardando e perfezionando il Piano paesaggistico regionale perché è un buon strumento di cui la Sardegna è stata dotata. Abbiamo necessità di regole certe su questo tema anche se, purtroppo, ho la preoccupazione che si continuino a fare grandi campagne elettorali senza affrontare i problemi concreti. Io ho davvero paura che sia tardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

Poiché non è presente in Aula, decade.

E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

Poiché non è presente in Aula, decade.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, sarò velocissimo. Io ho ascoltato con attenzione alcuni interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, a iniziare dall'onorevole Sanna e ritengo che da parte nostra, sia della maggioranza che dell'opposizione, ci sia la necessità di intendersi su alcuni punti e su alcuni aspetti fondanti che ora illustrerò.

Sappiamo perfettamente che le difficoltà interpretative, in molti casi, delle norme del Piano paesaggistico regionale hanno portato a un lavoro intenso, in questi ultimi quattro anni, che sta per concludersi, essendo in dirittura d'arrivo l'istruttoria del Comitato scientifico misto tra Ministero, Regione e Sovrintendenza, alla presentazione del documento finale.

Sappiamo tutti che sempre queste difficoltà interpretative hanno causato, bisogna essere obiettivi, uno stop dell'attività edilizia, non sulle coste ma nei nostri centri, nei piccoli centri dove (lo diceva poc'anzi nel suo intervento l'onorevole Sanna) l'interpretazione delle norme è stata lasciata, purtroppo, all'interpretazione soggettiva dell'impiegato di quel comune, del dipendente di quella sovrintendenza, del dipendente dell'Ufficio per la tutela del paesaggio (UTP), diventati i soggetti attuatori della legge ognuno secondo il suo pensiero personale. E, forse, la responsabilità di questa difficoltà interpretativa, che ha portato a questi eccessi, è nostra.

Ora, è vero che il Piano casa sin dalla sua origine è stato giustamente definito come un intervento straordinario, vero, ma è anche vero che è del tutto straordinaria la situazione che vive oggi la nostra economia, sono del tutto straordinarie le condizioni socioeconomiche della Sardegna e del nostro popolo. Questo strumento, comunque, che è stato tanto vessato, che è stato tanto criticato, malgrado tutto ha portato una boccata d'ossigeno nel settore edilizio favorendo anche l'occupazione.

Il monitoraggio effettuato su 71 comuni ha accertato la presentazione di quasi 22 mila istanze che, proiettate su un milione e 600 mila abitanti, la popolazione dell'intera Sardegna porterebbe a oltre 35 mila il numero delle istanze presentate. Se calcoliamo una spesa dai 35 ai 38 mila euro circa per ogni intervento, ammettendo che a seguito dell'istruttoria il 50 per cento delle istanze abbia esito positivo, otteniamo investimenti per un valore pari a oltre 600 milioni di euro.

E' necessario affrontare obiettivamente questa questione; anche l'ANCI riconosce che, malgrado tutto, dal punto di vista qualitativo e dal punto di vista dell'occupazione l'ultimo trimestre del 2012 è stato superiore in termini percentuali all'ultimo trimestre del 2011, e questo chiaramente grazie anche al Piano casa e alla qualità degli interventi; non dimentichiamo che stiamo parlando di ampliamenti, non stiamo parlando di consumo di territorio.

Gli interventi mediamente vanno dai 60 ai 100 metri cubi, non stiamo parlando di mega costruzioni, non stiamo parlando di costruzioni di villaggi, non stiamo parlando di costruzioni di mega alberghi, stiamo parlando di interventi di portata limitata che usufruiscono della premialità legata a interventi di risparmio energetico. Relativamente al dato occupazionale, ogni intervento ha determinato l'impiego, tra operai specializzati e operai comuni, di tre unità, ciò vuol dire che abbiamo totalizzato in Sardegna alcune decine di migliaia di posti di lavoro a tempo determinato.

Non è giusto mettere da parte questi elementi e agitare sempre lo spauracchio della devastazione del territorio perché tutto ha fatto il Piano casa fuorché devastare il territorio. Stiamo arrivando, io spero, me lo sono sempre augurato, a una revisione del Piano paesaggistico in vigore. Credetemi, non solo da parte mia ma da parte della Giunta, sarebbe stato ottimale operare d'intesa con l'opposizione perché ci sono delle difficoltà obiettive, ci sono degli errori macroscopici che è necessario correggere.

E' anche necessario adattare questo Piano paesaggistico al nuovo decreto Urbani, alle nuove normative, alle sentenze del TAR, alle sentenze del Consiglio di Stato, a quanto tutte le comunità interessate delle coste hanno suggerito per superare quegli handicap negativi che sino a oggi si sono riscontrati.

In questa difficoltà obiettiva e interpretativa che ha bloccato per l'80 per cento, almeno nei nostri centri, l'attività edilizia, cioè i piccoli interventi, si è inserito il Piano casa; Piano casa che ha dato un po' di ossigeno al settore, quindi ha dato del lavoro e sta continuando a dare del lavoro alle nostre comunità ed è l'unico strumento che oggi può consentire questo. Perché non essere obiettivi? E' sulla base dei dati obiettivi, dati certi, che la Commissione, quindi il Consiglio, non la Giunta, ritengo abbia proposto la deroga.

Tenete presente che, se non insorgono ostacoli, noi entro la fine dell'anno dovremmo avere il Piano paesaggistico revisionato, parlo di revisione. Quando si parla di revisione non si parla di un nuovo Piano paesaggistico, si parla di revisione di quelle parti del Piano che dovevano essere per forza rettificate, sulle quali si doveva per forza intervenire. E' stata citata la legge urbanistica, io posso garantire che in tempi brevissimi, perché l'abbiamo già istruito con gli uffici (se tutto va bene la settimana entrante), il nuovo disegno di legge verrà presentato in Giunta e subito dopo sarà trasmesso al Consiglio e quindi in Commissione; nulla osta che la Commissione, chiaramente se vorrà, inizi anche l'istruttoria della nuova legge urbanistica, laddove giustamente sono contemplati anche determinati passaggi che sono presenti nel Piano casa.

Chiaramente non si vuole a tutti costi prevaricare la norma, si vuole dare nelle more della approvazione della revisione del Piano paesaggistico la possibilità di uno sbocco occupazionale in Sardegna. Questo è il vero motivo che ispira questo Piano casa. Per quanto ci riguarda, quindi, noi siamo consenzienti alla proroga prevista nella proposta di legge.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Sospendo la seduta per consentire agli uffici di riprodurre e distribuire gli emendamenti presentati.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 43, viene ripresa alle ore 11 e 57.)

PRESIDENTE. Colleghi, considerato il grande numero di emendamenti presentati e dare modo agli uffici di riordinarli e distribuirli, sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 58, viene ripresa alle ore 12 e 57.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame del titolo. Al titolo è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il titolo e il relativo emendamento:

Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi
di cui alla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Valerio

Titolo

Al titolo è aggiunta la seguente frase: "nonché norme di semplificazione amministrativa".

(124).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, abbiamo notato come, al di là delle belle parole di condivisione sul voler mettere mano alla legge urbanistica, la sostanza non cambia: si vuole andare avanti; va bene, vi approverete questo testo! Tuttavia noi dobbiamo dire alcune cose, anche rispetto a ciò che ci è stato replicato.

La prima cosa che vorrei dire, onorevole Bardanzellu, è questa; io ho sempre saputo il numero degli evangelisti, fra questi non c'è Vendola. Di conseguenza Vendola può fare quello che vuole con il suo Governo, non rappresenta per me un punto di riferimento e di esempio su quello che interessa la Regione sarda, questo lo vorrei chiarire in maniera definitiva. L'ho detto più volte in quest'Aula, so che molti colleghi storceranno il "muso" ma, per quel che mi riguarda, ognuno in casa sua risponde di quello che fa, quindi Vendola per me non è un punto di riferimento.

Inoltre il tasso di esigenze di sanatoria in questo Paese va crescendo spostandosi dal Nord verso il Sud, e quindi è ovvio che determinate realtà regionali si trovano di fronte alla necessità di dover in qualche modo sanare i propri abusi. Il punto è un altro. Io non sono assolutamente meravigliato dai dati che ha esposto il collega Bardanzellu, è quello di cui indirettamente si è parlato perché questi Piani casa hanno registrato alcuni elementi di negatività.

Il primo elemento è che, indirettamente, il Piano casa costituisce una scusante per tenere in piedi e in sospensione l'approvazione dei Puc. Che interesse avrebbero i comuni a portare avanti i Puc, se in questa Regione, la regola urbanistica ed edilizia è sospesa? Perché noi con questo compendio di norme della legge numero 4, così come modificata dalla "21", abbiamo di fatto sospeso lo Stato di diritto. A chi ci rivolgiamo infatti? A una platea limitata, cioè a quelli che possono avere qualche lira per farsi un ampliamento, non sempre motivato col bisogno sociale.

È servito questo a porre alla Sardegna il problema dell'accesso al credito delle imprese edili, dei cittadini? No, stiamo parlando di altre cose. Il problema dell'accesso al credito non è posto, e non lo possiamo neanche risolvere perché non abbiamo probabilmente le risorse necessarie, però nessuno se l'è posto.

Secondo, il problema occupazionale ha segnato negli ultimi due anni, in maniera costante, un trend negativo proprio nel settore edilizio, per cui non mi si venga a dire che questo Piano casa serve per tenere in piedi il sistema edilizio, non serve, sono stati persi migliaia di posti di lavoro, e non può rappresentare neppure un'alternativa. Terzo, significa lavoro per qualche ingegnere? Non lo so.

A proposito di interventi per la messa in sicurezza delle scuole (lo dico alla Giunta che molte volte la Giunta diventa vittima di questi procedimenti), vi inviterei a stare attenti! Il giorno 13 settembre è stato pubblicato un bando per l'accesso al finanziamento di progetti immediatamente cantierabili sulla messa in sicurezza delle scuole, venerdì 13. Sapete quando scadeva il bando? Lunedì 16. Avete mai visto un bando la cui validità si limita a questi tre giorni?

E sapete chi ha lavorato nottetempo, venerdì, sabato e domenica per fare i progetti? Andate a vederli! Leggete i nomi dei professionisti ai quali sono stati assegnati questi progetti! Vi dico queste cose perché spesso, io spero, voi siate vittime anche della burocrazia, perché chi inserisce un parere di legittimità all'interno di un bando la cui validità dura per un fine settimana, deve essere quantomeno proprio uno sciagurato dirigente. Andate a vedere questi nomi!

Non pensiate poi che i comuni siano disattenti, perché i comuni hanno vista questa porcata indecente, scusate il termine, che è stata fatta e che dovrebbe portare la Giunta a fare un atto di autotutela in annullamento, immediatamente. Questa mia considerazione è in rapporto all'ambizione che avete e che non potete coltivare, anche perché c'è illegittimità ovunque. L'altro giorno il Presidente con l'assessore Zedda, nel corso di in una bella conferenza stampa, ha parlato di 200 cantieri e 500 persone! Ora, siamo messi anche un po' male, perché se abbiamo 200 cantieri e 500 posti di vuol dire che sono cosettine di poco conto.

A questo punto vorrei sapere perché in questa legislatura abbiamo azzerato i fondi della "29" sul recupero dei centri storici. Volevate dare una mano all'edilizia? Potevate darla nel pieno della legittimità mettendo le risorse sulla "29". Sono stati annullati i fondi alla "32". Il fabbisogno dei fondi della "32" è superiore a quello che noi abbiamo, perché non li destiniamo a quella voce? Assessore Nonnis, ci sono dei comuni interamente paralizzati da questa storia dei vincoli e delle fasce fluviali, abbiamo gli attributi per andare a Roma e rovesciare qualche scrivania, per impedire che ci siano delle comunità che non possono svilupparsi, invece di dire che non possiamo fare niente contro la burocrazia ottusa e con il paraocchi?

Possiamo finalizzare le scarse risorse per sbloccare queste condizioni, invece di seguire fantasiosi criteri e graduatorie stilate da non meglio identificati dirigenti? Possibile? Lei sa che le comunità di Terralba e di Uta sono paralizzate? Altro che Piano casa! Mi spiegate come fate a garantire la parità di diritti in questa Regione, se in queste comunità (differentemente da altre che ne possono beneficiare) il Piano casa non si può applicare perché ci sono delle altre condizioni? Vi dovete porre degli interrogativi in merito a queste situazioni. Siamo in una Regione nella quale dobbiamo risolvere i diritti fondamentali di eguaglianza di fronte alla legge. Altro che parlare di fenomeni di rilancio dell'economia.

Vogliamo parlare del rilancio dell'economia? Io vi posso dire due o tre cose rintracciabili anche fra questi emendamenti. Vogliamo decidere che si fa l'istruttoria unica per quanto riguarda l'approvazione dei Puc? Abbiate il coraggio: approvatela. Avete il coraggio di eliminare il Comitato tecnico regionale per l'urbanistica (CTRU), che è una sovrastruttura inutile, pletorica e medievale? Cancelliamolo. Troviamo la forza per portare avanti riforme. La legge urbanistica avrebbe offerto spunti interessanti da questo punto di vista. Ma voi dite no perché ci sono un paio di affarucci da compiere in diversi comuni.

Tre anni, tre proroghe, per fare un ampliamento! È una cosa che non si combina neanche con il buonsenso. Se noi dovevamo fare il Piano casa che vi ha detto Berlusconi, avevamo bisogno davvero di un anno. A parte il fatto che il Governo controlla gli atti in maniera difforme, io spero che il Governo blocchi oggi per ieri quel Piano casa, lo blocchi, perché di fatto è un impedimento a leggere la realtà della Sardegna! Ecco perché secondo me era importante fare un tentativo.

Onorevole Bardanzellu, lei siede da poco su quella sedia da dove oggi esercita il ruolo di Presidente della Commissione, ma ci sono state altre persone che hanno avuto tutto il tempo di attivare con noi una mediazione. Se Cappellacci avesse voluto parlare con autorevolezza con i suoi presunti investitori provenienti dall'Arabia, avrebbe potuto discutere con noi quale strada e quale viatico realizzare per una migliore politica di investimenti in Sardegna, e invece no, vi interessa…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Bardanzellu, relatore di maggioranza.

BARDANZELLU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione il Titolo. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del Titolo.

(Segue la votazione)

Prendo atto che consigliere Pitea ha votato a favore e i consiglieri Porcu ed Espa contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Diana Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Dessì - Mulas - Planetta - Sanna Giacomo - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 59

astenuti 7

maggioranza 30

favorevoli 37

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 124. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà

ESPA (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 124

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Bardanzellu e Peru hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Diana Mario - Mulas - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 62

astenuti 5

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

A seguito della non approvazione dell'emendamento numero 124, decadono gli emendamenti numero 125, 126 e 127

Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Proroga ed estensione di termini

1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 23 novembre 2012, n. 22 (Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni), le parole "ventiquattro mesi" sono sostituite dalle parole "trentasei mesi".

2. Il termine più favorevole di quarantotto mesi per la comunicazione di fine lavori, di cui all'articolo 8, comma 2, della legge regionale 21 novembre 2011, n. 21 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 22 del 1984, ed altre norme di carattere urbanistico), e successive modifiche, si estende anche a tutte le richieste di titoli abilitativi già presentate, sin dalla data di entrata in vigore della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo), e successive modifiche ed integrazioni, ed assentite.

Emendamento soppressivo totale Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso.

(2)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Nell'articolo 1 il comma 1 è soppresso.

(3)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Nell'articolo 1 il comma 2 è soppresso.

(4)

Emendamento aggiuntivo Cugusi

Articolo 1

Dopo il comma 2 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma:

2 bis: All'articolo 14 comma 1 della legge regionale 21 novembre 2011, n. 21 dopo il punto 1) della lettera a) è aggiunto il punto 1 bis): le parole "l'altezza media ponderale di" sono sostituite con le parole: "un'altezza media ponderale uguale o maggiore a".

(1)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 1 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009 n. 4 e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(5)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 della legge regionale 23 ottobre 2009 n. 4 e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(6)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(7)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(8)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 comma 2 lettera a della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(9)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 comma 2 lettera b) della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(10)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 2 comma 2 lettera c) della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(11)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4. e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(12)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(13)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(14)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 2 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(15)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(16)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 4 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(17)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 3 comma 5 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(18)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 4 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(19)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 4 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(20)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 4 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(21)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 4 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(22)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(23)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(24)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(25)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(26)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 4 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(27)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 5 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(28)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 5 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(29)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 6 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(30)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 5 comma 6 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(31)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 6 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(32)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 6 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(33)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 6 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(34)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 6 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(35)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 7 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(36)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 7 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(37)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 7 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(38)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 7 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(39)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 7 comma 4 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(40)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(41)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(42)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 1 lettera a) della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(43)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 1 lettera b) della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(44)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 1 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(45)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(46)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(47)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 4 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(48)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 5 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(49)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 5 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(50)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 8 comma 5 ter della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(51)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 9 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(52)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 9 comma 1 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(53)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 9 comma 2 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(54)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 9 comma 3 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(55)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 9 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(56)

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Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(57)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(58)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 bis dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(59)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(60)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(61)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera c) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(62)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera d) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(63)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera e) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(64)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera f) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(65)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera g) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(66)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera h) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(67)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera j) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(68)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera i) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.(69)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(70)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 3 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(71)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(72)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Valerio Meloni - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 5 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(73)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 6 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(74)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 7 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(75)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 8 dell'articolo 10 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(76)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 11 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(77)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 12 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(78)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 12 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(79)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 12 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(80)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 3 dell'articolo 12 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(81)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 12 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(82)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(83)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(84)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(85)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(86)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera c) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(87)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera d) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(88)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera e) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(89)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera f) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(90)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera f bis) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(91)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera g) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(92)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera h) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(93)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera i) del comma 1 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(94)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(95)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 13 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(96)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 13 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(97)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 13 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(98)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 3 dell'articolo 13 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(99)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 13 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(100)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 14 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(101)

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Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(102)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(103)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(104)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(105)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 3 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(106)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(107)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 5 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(108)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 6 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(109)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 7 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(110)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 8 dell'articolo 15 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(111)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(112)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(113)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 2 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(114)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 3 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(115)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera a) del comma 3 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(116)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. La lettera b) del comma 3 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppressa.

(117)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 4 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(118)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 5 dell'articolo 15 bis della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(119)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 16 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(120)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Il comma 1 dell'articolo 17 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni è soppresso.

(121)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Ad integrazione di quanto già previsto dalla legge regionale n. 40 del 1990, nessun procedimento amministrativo a carico dell'amministrazione regionale può avere durata eccedente i quarantacinque giorni.

2. I casi per cui si debba disporre di un tempo superiore sono oggetto di specifica ricognizione e studio dimostrativo da approvarsi con delibera della Giunta regionale entro novanta giorni dall'approvazione delle presenti norme su proposta degli Assessorati competenti al procedimento in oggetto, previo parere della Commissione consiliare competente.

3. I termini del procedimento non possono essere interrotti per più di due volte, anche se consecutive e mai per le stesse motivazioni. In sede di prima interruzione dei termini dovranno essere notificate all'interessato anche le eventuali carenze documentali comunque necessarie al buon esito dell'istruttoria e sempre accompagnate da una sintetica motivazione della richiesta.

4. Anche le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) e valutazione ambientale strategica (VAS) sono assoggettate alle prescrizioni temporali di cui al comma 1 e con le eventuali eccezioni di cui al comma 2.

5. I cittadini che abbiano subito un documentato danno o un evidente disguido dal protrarsi di un procedimento amministrativo oltre i termini previsti dalle presenti norme possono dichiararlo con nota argomentata e indirizzata all'Assessore regionale a cui fa capo l'ufficio preposto al procedimento amministrativo che ne darà formalmente conto in sede di valutazione degli obiettivi conseguiti dalla dirigenza generale dei propri uffici.

(125)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. Gli articoli 31 e 32 della legge regionale n. 45 del 1989 sono soppressi.

(126)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

1. L'istruttoria regionale di valutazione della conformità dei PUC alla pianificazione sovraordinata o di settore è svolta, nei termini già fissati dalla legge e prorogabili motivatamente una sola volta, attraverso un unico procedimento.

2. Le risultanze istruttorie dovranno essere notificate dagli uffici regionali ai comuni nel loro insieme e accompagnate con le motivazioni sia delle osservazioni che dei dinieghi o delle imprecisioni di cui si chiede rettifica. I comuni provvedono al complessivo riscontro dei rilievi ed entro trenta giorni dal deposito presso la Regione della documentazione adeguata o rettificata il Direttore generale dell'urbanistica emette, senza possibilità di proroghe, determinazione di conformità ovvero di non conformità.

(127).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo e sugli emendamenti, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Bardanzellu, relatore di maggioranza.

BARDANZELLU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, tranne che sull'emendamento numero 1.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Giampaolo Diana)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 66

Votanti 65

Astenuti 1

Maggioranza 33

Favorevoli 28

Contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 3 è un emendamento soppressivo del comma 1 il cui contenuto denuncia la qualità legislativa di questo Consiglio regionale. Infatti recita: "alle parole 24 mesi sono sostituite le parole 36 mesi"; questo significa che poi i mesi potranno essere 48, 72, e possiamo continuare all'infinito. Che qualità e che attenzione!

Ricordo che il Piano casa delle Regioni è nato in maniera rocambolesca sulla base di un accordo al tavolo delle Regioni, senza nessun atto legislativo conseguente che consentisse alle Regioni di n derogare alla propria disciplina. Faccio questa sottolineatura perché qualcuno pensa che la forza della legge regionale sia onnipotente, però se qualcun altro si svegliasse in questi anni e contestasse qualcuno di quegli interventi io sono sicuro che la spunterei e la farei demolire, perché potrei dimostrare che quell'accordo al tavolo delle Regioni non ha forza di decreto legislativo e, come tale, non può avere effetto derogatorio nei confronti della disciplina urbanistica.

Ciò che non capisco è come mai gli organi del Governo (lo capivo all'inizio di questa legislatura quando avevate le protezioni a Roma) non abbiano impugnato questa legge, ma purtroppo a livello nazionale viviamo in una condizione di incertezza continua. Se ci fosse stato un filo di coerenza anche rispetto alle osservazioni, assessore Rassu, che fanno i funzionari del Ministero quando esaminano le nostre questioni, questo provvedimento non sarebbe neanche durato i 24 mesi previsti.

Questa legge sarebbe stata bloccata prima per il semplice fatto che non possiamo abusare delle leggi andando oltre lo Stato di diritto; e lo Stato di diritto stabilisce che la legge urbanistica prevale, quindi è sovraordinata rispetto a qualunque altro strumento, compresi gli accordi ai tavoli della Regione tra Regione e Governo.

Stiamo molto attenti pertanto a quello che facciamo. Spero vivamente che adesso almeno questo Governo abbia uno sguardo maggiormente attento e, attraverso una più lineare impugnativa di una legge che viola persino la pianificazione paesaggistica, sappia sanare anche il passato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Mula e Milia hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Pisano - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Espa - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 31

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 4.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'articolo 1. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dessì, Porcu e Christian Solinas hanno votato contro e i consiglieri Lunesu e Petrini hanno votato a favore

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 66

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 37

contrari 29

(Il Consiglio approva).

PRESIDENTE. Sono ora in votazione gli emendamenti aggiuntivi. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 1, non me ne voglia il collega Cugusi (ma questo è un caso che io conosco perfettamente) è un emendamento che noi siamo costretti a presentare per far diventare norma di legge un'interpretazione che il capo dell'Ufficio tecnico del Comune di Cagliari non dà su una pratica o più pratiche edilizie.

Mi volete spiegare perché questo Consiglio regionale, la più alta carica della Regione, si deve inginocchiare di fronte alla cocciutaggine di un dirigente che ha bisogno di questa interpretazione per far andare avanti un provvedimento le cui regole sono già scritte correttamente nella legge? Quando io dico che la media non deve essere inferiore a 2 metri e 40 centimetri significa che se la media è 2 metri e 60 centimetri devo dare la concessione. A casa mia è così! Lui si incaponisce su questo. Valutate voi!

Questo fatto è l'esempio di ciò che noi siamo: una Regione che ha bisogno di fare una legge per costringere la burocrazia a cambiare comportamento. Vuol dire che la burocrazia è più forte di noi, non c'è altra spiegazione. Io vorrei, invece, creare un'altra condizione per cui è la legge che deve essere più forte della burocrazia. Ecco perché serve la legge urbanistica, una legge urbanistica scritta perché tutti i cittadini la possano comprendere, una legge che possa impedire a questi soloni di continuare a condizionare.

Lo sapete voi che a 500 metri dalla linea di battigia per mettere una rete, per evitare l'usucapione, pretendono l'autorizzazione paesaggistica? Lo sapete? A che punto siamo arrivati: una rete metallica per impedire l'usucapione! Allora, ragionateci. Questi sono casi concreti di aberrazione e con questo Piano casa non risolverete nulla perché questi emendamenti sono la prova della nostra inferiorità culturale, politica e anche istituzionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Sardigna Libera). Lo stimolo alla presentazione dell'emendamento non me lo ha dato alcun dirigente; me lo ha dato la sofferenza dei cittadini perché le leggi secondo me non sono mai di destra, di centro o di sinistra, sono leggi e in quanto tali vanno applicate. A fronte di quella cocciutaggine io ho visto la grande sofferenza di cui ho detto e anche la grande parte ridicola che ha svolto la mia amministrazione.

Detto questo, il motivo per cui io ritiro l'emendamento è un altro: io queste cose le ho già scritte, ma in modo migliorativo, in una "cosa" che si chiama legge urbanistica; legge urbanistica che stiamo scrivendo nel mio Gruppo, per SEL, ha già scritto la sua il P.D., so che anche altri partiti stanno scrivendo la loro, e anche perché accolgo l'invito del Presidente della Commissione urbanistica perché al più presto si esamini la legge urbanistica

Sappiate soltanto che circa l'80 per cento delle cose scriteriate scritte nel Piano casa noi possiamo riabilitarle e scriverle con dignità in una legge urbanistica, e questo vorremmo fare, anche con questa mia correzione che risolve centinaia di situazioni, soprattutto nel Comune di Cagliari: io credo che sia più dignitoso, visto che abbiamo queste stesse intenzioni, inserirle nella legge urbanistica a una condizione.

Io conosco i tempi di questa legislatura e quindi vorrei che il Presidente attivasse tutti i meccanismi a sua disposizione perché già dalla prossima riunione di Commissione si dia il "la" alla discussione nel merito della legge urbanistica. L'emendamento che ho presentato è riduttivo perché di fatto voleva soltanto correggere un'espressione letterale.

Vi dico che cosa mi ha raccontato un funzionario. Mi ha detto: "Se voi aveste esitato una legge sul reddito minimo garantito e aveste scritto 700 euro, che cosa intendevate scrivere: 710 euro o 700 euro?". Mi ha quasi convinto che forse quell'aspetto letterale andava rivisto e corretto, però se si vive di sola burocrazia non solo non vanno avanti l'urbanistica e l'edilizia, ma non va avanti lo sviluppo in nessun altro settore. Quindi confermo il ritiro auspicando che questo mio emendamento possa essere inquadrato in modo più globale, più ampio e più certo nella legge urbanistica.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 1 è stato ritirato. Ha domandato di parlare il consigliere Bardanzellu, relatore di maggioranza.

(Interruzioni)

BARDANZELLU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Faccio mio l'emendamento numero 1.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 5 tenderebbe a portare un segno di verità abolendo il comma 1 dell'articolo 1. Voi dite nella legge numero 4: "La Regione autonoma della Sardegna promuove il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio favorendo interventi diretti alla riqualificazione ed al miglioramento della qualità architettonica e abitativa, della sicurezza strutturale, della compatibilità paesaggistica e dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio…", mai vista una concentrazione di balle colossali come questa prevista al comma 1. Mai vista! Perché?

Sul rilancio del settore edilizio, se mi permettete, a distanza di due proroghe già fatte, potremmo tirare qualche somma. Dov'è? Chi lo dimostra? Quali numeri ce lo dicono? "Favorendo interventi diretti alla riqualificazione e al miglioramento della qualità architettonica e abitativa", come? Facendo delle cuccette pensili nelle stanze che si allargano sulla via? Sicurezza strutturale non ne parliamo; qualcuno aveva chiesto durante la discussione della legge numero 4 che venisse dimostrata la sicurezza statica degli ampliamenti e avete bocciato questa richiesta: sicurezza statica, ma stiamo scherzando? Compatibilità paesaggistica? Dio ne scampi e liberi!

In merito alla questione dell'efficienza energetica, mi pare che il provvedimento sull'efficienza energetica sia in seconda Commissione ancora all'esame delle sottocommissioni, dimenticato; eppure nel testo stavamo portando anche delle importanti semplificazioni. Per esempio, perché chiedere l'efficientamento energetico nei centri storici che già subiscono un vincolo?

Siccome è data facoltà alle Regioni di stabilire le esenzioni da quell'obbligo della certificazione noi abbiamo lavorato su questo (c'era il presidente Contu in Commissione quando ci abbiamo lavorato) portando avanti un lavoro di insieme intelligente. Esattamente quello che avremmo potuto fare in questo comma invece che scrivere e inseguire queste bugie colossali di cui ci riempiamo la bocca. E' una legge totalmente disattesa che io chiedo umilmente di cancellare per la nostra dignità, perché ormai non ci crede più nessuno.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 28

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 6.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Con questo emendamento si vorrebbe sopprimere l'articolo 2 della legge numero 4. Avevo accennato a questo problema già in Commissione. Se un cittadino in questi tre lunghi anni avesse fatto il primo anno l'ampliamento del 20 per cento e poi avesse fatto un contrattino di compravendita con un altro signore, questo signore ha diritto o non ha diritto? Al contrario se lo stesso signore ha fatto l'ampliamento e fa un atto di donazione al figlio, che cosa può succedere? E' lo stesso o non è lo stesso?

Ci sarebbe l'urgenza di intervenire sulla legge numero 32, io lo farò con una proposta, perché nella legge numero 32, per esempio, se io lasciassi a mio figlio la casa mio figlio sarebbe impossibilitato, in linea teorica, ad accedere alla legge numero 32, mentre io credo che siccome costituisce un nucleo familiare nuovo e sarebbe la sua casa, l'oggetto della donazione, prima e unica casa, io dovrei trasferire il diritto, anche in sede di donazione, di poter accedere ai contributi per la trasformazione, e ci troveremmo anche nella condizione di consumare meno territorio.

Adesso però non è così; quindi, invece di fare l'atto di donazione, uno dice al figlio: "Compra il terreno e fai un'altra casa" invece di utilizzare magari una casa che è nella disponibilità della famiglia e che può essere oggetto di donazione. In questo caso noi abbiamo in un primo tempo previsto tutte le tipologie, abbiamo persino introdotto la facoltà di intervenire sulle case a schiera costruendo, in alcuni casi che io ho potuto vedere, delle perfette aberrazioni perché là dove ci sono dei consorzi edilizi questa operazione ha consentito di accentrare l'incremento volumetrico costituendo non proprio un ampliamento di ogni singola unità immobiliare. Un domani questa trasformazione dovrebbe essere registrata, nei tempi che saranno, ma nel frattempo costituisce elemento di commercio immobiliare: un fatto negativo che rientra tra le cose che questa legge ha prodotto.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 7. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

A seguito della non approvazione dell'emendamento numero 7 decadono gli emendamenti numero 8, 9, 10 e 11.

Metto in votazione l'emendamento numero 12.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 26

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 13.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Giampaolo Diana)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanna Paolo ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 27

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Decadono gli emendamenti numero 14, 15, 16, 17 e 18.

Metto in votazione l'emendamento numero 19.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 4 è quanto di più pericoloso ci sia all'interno della legge numero 4 perché parla degli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva; interessa quindi gli immobili che dovrebbero essere situati in aree extraurbane nella fascia costiera dei 300 metri dalla linea di battigia. Assessore, si dice "anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici vigenti". E' chiaro questo punto?

Stiamo parlando di derogare in fascia costiera al limite degli indici di fabbricabilità che, a loro volta, erano stati già ridotti del 50 per cento in zona F, per effetto dell'entrata in vigore della legge numero 45, per cautelare l'inurbamento della fascia costiera più sensibile; e noi, in linea esattamente opposta a quel provvedimento che dimezzava le volumetrie in zona F, introduciamo proprio lì, proprio in quella zona, la possibilità di ritornare indietro. Vi rendete conto che in questa zona le volumetrie ancora da edificare sono enormi?

Se ci siamo potuti permettere il lusso di dimezzare al 50 per cento le volumetrie di zona F vuol dire che abbiamo potuto preservare una quantità enorme di territorio dall'invasione del cemento, nella parte più sensibile. E oggi voi, rispetto a questa conquista che fu salutata da tutti quanti, da tutta l'opinione pubblica competente come un atto di lungimiranza della Regione sarda, riproponete l'aumento del 10 per cento che può arrivare addirittura fino al 30 per cento. E' questo il rilancio del settore dell'economia che state procurando?

Io, assessore Rassu, non ho capito qual è il senso di mantenere in piedi una proroga su questo punto. A chi dovete dare ascolto ancora? Perché a questa norma qualcuno dovrà pur rispondere. Ecco perché io vi chiedo un attimino di lungimiranza, anche se capisco che avete iniziato e volete finire questa legislatura avendo delle interlocuzioni molto particolari.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 19.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Bruno ha votato a favore e che il consigliere Cuccureddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Dessì - Mulas - Planetta - Sanna Giacomo.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti la Presidente Lombardo - Meloni Valerio - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 42

astenuti 3

maggioranza 22

favorevoli 6

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 20. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Decadono gli emendamenti numero 21 e 22.

Metto in votazione l'emendamento numero 23.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 23.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 30

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrinii - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.)

Metto in votazione l'emendamento numero 24. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Decadono gli emendamenti numero 25, 26, 27, 28, 29, 30 e 31.

Metto in votazione l'emendamento numero 32. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 33. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Decadono gli emendamenti numero 34 e 35.

Metto in votazione l'emendamento numero 36.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 36.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Meloni Valerio, Planetta e Sanna Giacomo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 64

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 27

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, anche per semplificare il suo lavoro, chiedo la votazione elettronica su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, non semplifica il mio lavoro, lo aggrava.

Metto in votazione l'emendamento numero 37.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 7 della legge regionale numero 4 ha istituito la Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica. Assessore, vorrei ci dicesse (ho la necessità di capire) attraverso un progress chi fa parte attualmente di questa qualificatissima Commissione per il paesaggio e la qualità architettonica, l'attività che ha svolto e il consuntivo dell'apporto alla qualità architettonica che avrebbe dato e attraverso che cosa l'avrebbe dato.

Credo sia un atto dovuto al Consiglio nel momento in cui conferma la fiducia a questa fantomatica Commissione regionale che mi risulti abbia solamente, attraverso il suo presidente, sponsorizzato la pubblicazione di un libro di fotografie sul paesaggio della Sardegna. Se è così gentile da dirci da chi è formato e il consuntivo del lavoro svolto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il mio voto sull'emendamento sarà contrario, ma a brevissimo termine fornirò a questo Consiglio tutti i dati richiesti dall'onorevole Sanna.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 37.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Mula e Sanna Paolo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 62

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Decadono gli emendamenti numero 38, 39 e 40.

Metto in votazione l'emendamento numero 41.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 41.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Contu Mariano ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 42.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 42.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Manca - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 43.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 43.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 44.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 26

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 45.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 45.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cugusi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENT. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 46.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 46.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Espa e Porcu hanno votato a favore, che i consiglieri Cappai, Cuccureddu, Petrini e Sanna Paolo hanno votato contro e che il consigliere Diana Mario si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 62

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 47.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 47.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Meloni Valerio ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario - Petrini.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 62

astenuti 3

maggioranza 32

favorevoli 27

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 48.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 48.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 27

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 49.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Artizzu e Manca hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Artizzu - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 64

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 28

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 50.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale con procedimento elettronico dell'emendamento numero 50.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fois ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 65

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 28

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 51.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 51.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Greco ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Diana Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 52.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 52 riguarda l'articolo 9 della legge numero 4, ovvero il capitolo degli oneri. Tanto vogliamo facilitare la ripresa edilizia che con l'articolo 9, in perfetta e lineare contraddizione, incrementiamo in maniera esponenziale gli oneri concessori, dopo aver detto che dobbiamo consentire alla povera famiglia che ha un figlio di farsi la stanza per poterlo ospitare. Cappellacci ha citato un caso umano di questo genere, io mi stavo persino commuovendo poi ho capito che forse era una mezza frottola e mi sono frenato.

Come si poteva conciliare quello che stava dicendo con questo incremento esponenziale degli oneri concessori? Se voi volete favorire la ripresa edilizia, non potete aumentare i costi perché è una contraddizione, a meno che il vero vostro interlocutore non siano le famiglie e i singoli cittadini ma siano l'impresa, gli impresari, gli speculatori, altra gente.

Inoltre, Assessore, fra gli atti che mi deve trasmettere mi può mandare anche un rendiconto dei maggiori introiti che sarebbero arrivati ai comuni a compensazione della cancellazione dell'IMU, chiaramente anche quelli a valere sul Piano casa, per dire quale cifra macroscopica abbiamo potuto dare in più ai comuni per effetto di questo provvedimento? Sono tutti dati interessanti perché dall'incremento delle entrate si capirebbe l'efficacia del provvedimento.

Mi risulta che i comuni stiano protestando perché gli sta mancando l'introito dell'IMU, figuriamoci! Non siamo riusciti a compensarlo? Ma guarda un po'! Evidentemente è un grande fallimento e soprattutto una cosa che non serve. Fate un atto di coerenza: eliminate l'articolo 9, se volete favorire questo settore togliete i maggiori oneri, pagano già gli oneri esistenti ed è definita la musica! Perché questo è un articolo chiaramente rivolto a produrre speculazione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Due secondi solo per precisare che la prima casa è tutelata poiché gli oneri sono abbattuti del 40 per cento. Solo negli altri casi sono aumentati.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 52.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Solinas Antonio ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Diana Mario - Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 63

astenuti 4

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Il Consiglio è riconvocato alle ore 16 e 30 del pomeriggio.

La seduta è tolta alle ore 13 e 55.



Allegati seduta

Testo delle risposte scritte annunziate in apertura di seduta

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Ladu sulle problematiche relative all'erogazione dei contributi concessi in base alla legge regionale n. 9 del 2002. (70)

In risposta all'interrogazione consiliare di cui all'oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio rappresenta che la problematica evidenziata è stata da diverso tempo, totalmente risolta.

Com'è noto, vi è la necessità da parte dell'Ente istruttore, di effettuare la verifica sul normale ammortamento del finanziamento prima di autorizzare l'Ente tesoriere alla liquidazione delle agevolazioni spettanti. I tempi connessi a tale adempimento propedeutico, normalmente ristretti, con riferimento agli enti creditizi indicati dall'interrogante hanno subito dei ritardi, in conseguenza di fenomeni di incorporazione-concentrazione aziendale di una certa rilevanza. Si ricorda l'incorporazione per fusione del Banco di Napoli Spa, nell'Istituto San Paolo IMI Spa, ex Banca San Paolo Spa e nel mese di febbraio del 2009 la trasformazione della Banca CIS Spa in Banca dei Territori, con assunzione della nuova denominazione di Banca di Credito Sardo Spa.

Circa un mese più tardi è avvenuto il conferimento da parte di Intesa Sanpaolo Spa, ex San Paolo IMI Spa, banca conferente, a favore della Banca di Credito Sardo Spa, banca conferitaria, del ramo d'azienda costituito dai novantacinque punti operativi in Sardegna dell'Intesa Sanpaolo Spa con sostituzione nell'adempimento delle obbligazioni e nella titolarità dei debiti e dei crediti discendenti dalle convenzioni con l'Amministrazione regionale.

Dette operazioni hanno comportato comprensibilmente una fase di adeguamento e collaudo di tutti i sistemi informativi degli enti creditizi coinvolti.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Amadu sulle problematiche relative ai mancati indennizzi alle società balneari e ai gestori di punti di ristoro nelle spiagge del nord ovest della Sardegna a seguito dei danni provocati dai nubifragi dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2008. (115)

In relazione all'interrogazione consiliare di cui all'oggetto si comunica che non sussistendo in capo all'Assessorato del turismo, artigianato e commercio alcuna competenza sulle materie indicate nella medesima, non possono essere fornite le informazioni richieste.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Mulas sulla delibera n. 30/20 del 3 agosto 2010 che stabilisce un incremento delle tariffe del servizio di trasporto pubblico di linea. (385)

Si comunica alla S.V. On.le che il precedente sistema tariffario del servizio urbano di trasporto pubblico di linea era definito dalla deliberazione della Giunta regionale n. 59/27 del 13.12.2005, e dai dati ISTAT disponibili al momento della deliberazione, l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati era incrementato dell'8,55 per cento. Si consideri, poi, che nelle principali voci della struttura dei costi delle aziende di trasporto ed in particolare il prezzo del gasolio, dei lubrificanti e dei ricambi, l'incremento è stato anche superiore.

Inoltre, attraverso l'acquisto di autobus di tipo urbano da destinarsi alle maggiori aziende pubbliche di trasporto urbano, è stato rinnovato, anche a vantaggio degli utenti, il parco mezzi con autobus di nuova generazione e specificamente attrezzati per il trasporto di persone con disabilità e dotati delle moderne apparecchiature per la bigliettazione elettronica.

Si evidenzia, inoltre, che nel periodo intercorrente negli anni dal 2005 al 2010 è stata potenziata l'offerta di trasporto delle principali città isolane con conseguente ulteriore vantaggio della collettività.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Sanjust sulla condizione di criticità relativa ai finanziamenti destinati alle società di gestione aeroportuali Sogaer, Sogeaal, Geasar. (399)

Si comunica alla S.V. On.le che, con la presente, si dà seguito alle considerazioni argomentate nell'interrogazione in oggetto e specificatamente che "... nel corso del biennio 2008-2009 sono stati più volte evidenziati i fabbisogni finanziari necessari a far fronte agli impegni con i vettori per consolidare e sviluppare nuove linee aeree, (…) con deliberazione n. 71/37 del 16 dicembre 2008, la Regione Sardegna ha dato mandato al direttore dell'Agenzia Sardegna promozione di pagare alle società di gestione aeroportuale complessivi euro 8.200.000 per interventi destinati ad ampliare flussi turistici verso la Sardegna per l'intero anno 2008, (…) con successiva deliberazione n. 29/8 del 25 giugno 2009, la Regione Sardegna ha stabilito di erogare, per il 2008, euro 1.020.731,71 a favore della Sogaer anziché euro 2.700.000; inoltre, nel medesimo documento, è stato stabilito di deliberare all'aeroporto di Cagliari euro 1.679.000 per l'anno 2009, che a tutt'oggi non sono stati erogati, nonostante tutta la rendicontazione sia stata tempestivamente presentata".

Si evidenzia che entrambe le deliberazioni sopra richiamate sono state adottate dalla Giunta regionale condividendo quanto rappresentato dal Presidente, d'intesa con gli Assessori della programmazione, bilancio. credito e assetto del territorio, del turismo, artigianato e commercio e dei trasporti.

La stessa interrogazione richiede anche, informazioni sul fatto che "per tutto il 2010 le seguenti rotte sono state cancellate: Manchester, Bristol, Oslo, Bruxelles, Edimburgo, Stoccarda, Basilea" ed inoltre, che "nel marzo 2009 il vettore Ryanair ha inaugurato una base operativa presso l'aeroporto di Cagliari, che prevedeva il basamento di un terzo aeromobile sullo scalo e, vista l'incertezza delle determinazioni della Giunta regionale, nel dicembre 2009, la Sogaer è stata costretta a rinunciare all'arrivo di questo nuovo aeromobile che avrebbe rappresentato numerosi nuovi collegamenti (...)".

Si tratta, anche in questi ultimi casi, di situazioni verificatesi nell'ambito di accordi e di un arco temporale precedente alla legge regionale 13 aprile 2010, n. 10, "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo" la quale ha formalmente dato competenze specifiche all'Assessorato dei trasporti "per il finanziamento degli aeroporti isolani, per il potenziamento e lo sviluppo del trasporto aereo, quale servizio di interesse economico generale, anche attraverso la destagionalizzazione dei collegamenti aerei, ai sensi degli orientamenti comunitari, contenuti nella comunicazione della Commissione 2005/C 312/01 concernenti il finanziamento degli aeroporti e degli aiuti pubblici di avviamento concessi alle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali".

Tutto ciò premesso, con l'interrogazione in oggetto si chiedeva di interrogare l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:

1) per quali motivi non risultino spese per le risorse stanziate a favore delle società di gestione aeroportuale;

2) per quali ragioni, con la citata deliberazione n. 29/8, la Regione abbia dimezzato i fondi destinati alla Sogaer, ridotti perciò a soli euro 1.020.731,71;

3) per quali motivi non sia stata erogata all'aeroporto di Cagliari, per il 2009, la somma di euro 1.679.000 nonostante l'intera rendicontazione sia stata tempestivamente presentata;

4) quali azioni intenda promuovere per scongiurare il pericolo che siano cancellate le rotte citate;

5) quali azioni intenda promuovere per scongiurare il pericolo che siano inoltre cancellate anche le rotte per Monaco e Colonia;

6) quali iniziative intenda attivare per garantire che Ryanair possa basare il terzo aeromobile sullo scalo cagliaritano;

7) se siano stati calcolati gli ingentissimi danni, diretti e indiretti, derivanti dal previsto calo dei flussi passeggeri conseguenti alle azioni poco trasparenti della Regione;

8) se sia vero che, e in caso affermativo con chi e perché, la Regione abbia convocato compagnie aeree senza coinvolgere le società di gestione;

9) per quali ragioni strategiche Ryanair potrà garantire otto collegamenti internazionali ad Alghero mentre a Cagliari solo quattro;

10) quali misure promozionali in tema di marketing territoriale la Regione abbia intenzione di attivare in occasione;".

Per quanto rappresentato in precedenza, si sottolinea che nel merito di ciascuna delle domande sopra richiamate non può essere fornita una risposta adeguata in quanto si riferiscono ad un periodo nel quale l'Assessorato dei trasporti non aveva competenza specifica nella materia.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Diana Giampaolo - Manca - Moriconi - Lotto - Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio sulla grave situazione del trasporto ferroviario e di pullman dei passeggeri del Sulcis-Iglesiente. (401)

Si comunica alla S.V. On.le che il servizio di trasporto ferroviario sardo esercìto nella rete di proprietà RFI risultava regolato, oltre che dalla normativa di settore, dal Contratto di servizio tra Trenitalia Spa ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Nel luglio del 2012 è stato sottoscritto apposito Accordo di programma tra il Ministero dei trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Regione, con il quale sono stati individuati i servizi ferroviari trasferiti e la determinazione delle risorse finanziarie necessaria a garantire un livello di erogazione del servizio, in termini di percorrenze prodotte e di qualità resa, adeguato alle esigenze di mobilità della popolazione, comunque non inferiori agli attuali.

Solo nell'estate del corrente anno, infatti, è stato avviato il trasferimento alla Regione autonoma della Sardegna di tutte le funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione relativamente ai servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale erogati da Trenitalia Spa secondo quanto previsto al Titolo II, articoli 4, 5 e 6 del d.lgs. n. 46/2008.

Pertanto come previsto all'articolo 3 dello schema di Accordo di programma, le risorse annualmente trasferite alla Regione, riferite al primo semestre 2013, ammontano a euro 20.233.725 riferiti ad una produzione pari a 1.838.102 treni/km compresi gli autobus sostitutivi su gomma in essere alla data di trasferimento.

Successivamente a tale sottoscrizione si è proceduto ad attivare le attività istruttorie finalizzate alla stipulazione, e conseguente applicazione come richiesta anche nella presente interrogazione, del Contratto di servizio tra la Regione autonoma della Sardegna ed il futuro erogatore dei servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale attualmente erogati da Trenitalia Spa, prevedendo nello stesso tutte le misure necessarie ad evitare in futuro simili disservizi.

Per quanto concerne il rinnovo del parco rotabile delle ferrovie ordinarie si ricorda che la Giunta regionale con deliberazione n. 55/28 del 29/12/2009 ha disposto l'acquisto di due composizioni del treno diesel ad assetto variabile di cui alla fornitura aggiudicata alla ditta CAF di Madrid per essere utilizzati nelle tratte di Cagliari-Sassari, Cagliari-Olbia, e Cagliari-Carbonia-Iglesias.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Mulas - Cuccureddu - Manca - Fois - Sechi - Meloni Valerio - Bruno - Cocco Daniele Secondo - Amadu - Milia - Peru - Rassu - Campus - Lotto sulla soppressione da parte della Grimaldi delle tratte Porto Torres-Barcellona e Porto Torres-Civitavecchia. (408)

Si comunica alle SS.VV. On.li che, il regolamento CEE 3577/92 è la norma di riferimento per gli Stati membri che intendono regolamentare i servizi di cabotaggio marittimo di loro interesse.

Tale regolamento ha definitivamente contribuito a liberalizzare il cabotaggio marittimo in modo che "a decorrere dal 19 gennaio 1993 la libera prestazione di servizi di trasporto marittimo in uno Stato membro (cabotaggio marittimo) è applicabile agli armatori comunitari che impiegano navi che sono registrate in uno Stato membro e che battono bandiera del medesimo Stato membro, sempre che tali navi soddisfano tutti i requisiti necessari per l'ammissione al cabotaggio in detto Stato membro, incluse le navi iscritte nel registro EUROS, non appena quest'ultimo sarà stato approvato dal Consiglio" (Art.1).

Sulla base di tale principio, qualsiasi armatore comunitario in regola con i requisiti può esercitare una linea di navigazione con l'unico vincolo di ottenere dalle Autorità marittime dei porti scalati le relative autorizzazioni di accosto. In linea generale, l'iniziativa dell'armatore è vincolata al solo rischio imprenditoriale.

Tuttavia, il regolamento concede agli Stati membri di imporre specifici obblighi di servizio pubblico per tutelare i servizi di continuità territoriale delle isole. In proposito, all'articolo 4 dispone: "Uno Stato membro può concludere contratti di servizio pubblico, o imporre obblighi di servizio pubblico, come condizione per la fornitura di servizi di cabotaggio, alle compagnie di navigazione che partecipano ai servizi regolari da, tra e verso le isole. no Stato membro, se conclude contratti di servizio pubblico o impone obblighi dì servizio pubblico, lo fa su base non discriminatoria per tutti gli armatori comunitari".

"Nell'imporre obblighi di servizio pubblico gli Stati membri si limitano alle esigenze relative ai porti che devono essere serviti, alla regolarità, alla continuità, alla frequenza, alla capacità di fornitura del servizio, alle tariffe richieste ed all'equipaggio della nave".

"Qualsiasi compenso dovuto per obblighi di servizio pubblico, se previsto, deve essere reso disponibile a tutti gli armatori comunitari".

La linea Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona, attivata su libera iniziativa imprenditoriale, ha ottenuto certamente il plauso della Regione ma non è nata in virtù di un contratto di servizio pubblico siglato a conclusione di una regolare procedura di gara internazionale nel rispetto delle sopraccitate disposizioni comunitarie.

Pertanto, nonostante il tentativo da parte della Regione di trovare una soluzione per il mantenimento della linea anche nel periodo invernale, i vincoli normativi comunitari non hanno consentito di fornire un contributo finanziario diretto alla compagnia Grimaldi senza l'espletamento di una regolare procedura di gara.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Porcu - Moriconi sull'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale del CTM di Cagliari. (423)

Si comunica alle SS.VV. On.li che l'indicazione della delibera della Giunta regionale n. 30/21 del 3 agosto 2010 è inesatta. Infatti la deliberazione della Giunta regionale che ha ridefinito il sistema tariffario del servizio urbano di trasporto pubblico locale di linea è la deliberazione n. 30/20 del 3 agosto 2010. Inoltre l'interrogazione prosegue affermando che "a seguito delle proteste della cittadinanza, ed in particolare degli studenti, con determinazione n. 582 del 30 agosto 2010 dei servizio della pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto della Direzione generale dell'Assessorato dei trasporti, si è proceduto a modificare ulteriormente le tariffe medesime, disponendo una riduzione degli aumenti previsti e modificando in senso ampliativo il parametro ISEE che consente di usufruire di tariffe agevolate". Anche tale affermazione è inesatta, in quanto la suddetta determinazione n. 582 prende semplicemente atto e dà attuazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 30/20 del 3 agosto 2010, senza modificare tariffe e contenuto.

Specificato quanto sopra detto, si sottolinea che il precedente sistema tariffario del servizio urbano di trasporto pubblico di linea - definito dalla deliberazione della Giunta regionale n. 59/27 del 13.12.2005 - è rimasto immutato nel corso degli anni. Nel periodo intercorrente dall'ultima ridefinizione delle tariffe, risalente appunto al dicembre del 2005, e gli ultimi dati ISTAT disponibili al momento in cui è stata adottata la deliberazione sulle nuove tariffe, l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati era incrementato oltre l'8 per cento. Ad oggi tale incremento è prossimo al 10 per cento. Si consideri, poi, che per alcune delle principali voci della struttura dei costi delle aziende di trasporto l'incremento è stato anche superiore.

Si riferisce, inoltre, che con deliberazioni della Giunta regionale n. 25/13 del 26.05.2009 e n. 34/32 del 20.07.2009 è stata portata avanti, soprattutto a vantaggio degli utenti, l'azione già intrapresa per il rilancio del trasporto pubblico locale costituita dal rinnovo del parco rotabile su gomma. La prima delle deliberazioni in oggetto prevede, infatti, l'acquisto di 282 autobus di tipo urbano da destinarsi alle maggiori aziende pubbliche di trasporto urbano, di cui 170 al solo CTM di Cagliari, autobus di nuova generazione conformi almeno alla normativa Euro 5, specificamente attrezzati per il trasporto di persone con disabilità e dotati delle moderne apparecchiature per la bigliettazione elettronica.

Si desidera ricordare, in fine, che la legge regionale di riforma del Trasporto pubblico locale 7 dicembre 2005, n. 21, impone al sistema del trasporto obiettivi significativi in termini di raggiungimento di un rapporto minimo, ricavi da traffico-costi operativi, del 35 per cento.

Tutto ciò premesso, la citata deliberazione n. 30/20 del 3 agosto 2010 ha determinando il quadro tariffario e gli incrementi percentuali sotto riportati.

- CTM Spa di Cagliari: come si evince dalla tabella (la tabella è agli atti del Consiglio) l'incremento della tariffa è stato contenuto al di sotto del 20 per cento ad eccezione degli abbonamenti studenti e ultrasessantacinquenni sopra soglia ISEE, la quale è fissata da recente provvedimento ad euro 25.459,88.

Si sottolinea, a ogni buon conto, che la validità degli abbonamenti per gli studenti è stata ridotta da un anno a dieci mesi, escludendo in tal modo la validità nei mesi di luglio e agosto.

- ATP Sassari: in questo caso, come si evince dalla tabella (la tabella è agli atti del Consiglio), l'incremento percentuale della tariffa è stato più elevato in quanto la tariffa di partenza era più bassa rispetto a quella precedentemente applicata a Cagliari.

- Altri comuni (la tabella è agli atti del Consiglio).

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Bruno sulla soppressione del collegamento navale Porto Torres-Barcellona-Porto Torres operato dalla compagnia Grimaldi lines". (435)

Si comunica alla S.V. On.le che il regolamento CEE 3577/92 è la norma di riferimento per gli Stati membri che intendono regolamentare i servizi di cabotaggio marittimo di loro interesse.

Tale regolamento ha definitivamente contribuito a liberalizzare il cabotaggio marittimo in modo che "a decorrere dal 19 gennaio 1993 la libera prestazione di servizi di trasporto marittimo in uno Stato membro (cabotaggio marittimo) è applicabile agli armatori comunitari che impiegano navi che sono registrate in uno Stato membro e che battono bandiera del medesimo Stato membro, sempre che tali navi soddisfano tutti i requisiti necessari per l'ammissione al cabotaggio in detto Stato membro, incluse le navi iscritte nel registro EUROS, non appena quest'ultimo sarà stato approvato dal Consiglio" (Art.1).

Sulla base di tale principio, qualsiasi armatore comunitario in regola con i requisiti può esercitare una linea di navigazione con l'unico vincolo di ottenere dalle Autorità marittime dei porti scalati le relative autorizzazioni di accosto. In linea generale, l'iniziativa dell'armatore è vincolata al solo rischio imprenditoriale.

Tuttavia, il regolamento concede agli Stati membri di imporre specifici obblighi di servizio pubblico per tutelare i servizi di continuità territoriale delle isole. In proposito, all'articolo 4 dispone: "Uno Stato membro può concludere contratti di servizio pubblico, o imporre obblighi di servizio pubblico come condizione per la fornitura di servizi di cabotaggio, alle compagnie di navigazione che partecipano ai servizi regolari da, tra e verso le isole. Uno Stato membro, se conclude contratti di servizio pubblico o impone obblighi dì servizio pubblico, lo fa su base non discriminatoria per tutti gli armatori comunitari. "Nell'imporre obblighi di servizio pubblico gli Stati membri si limitano alle esigenze relative ai porti che devono essere serviti, alla regolarità, alla continuità, alla frequenza, alla capacità di fornitura del servizio, alle tariffe richieste ed all'equipaggio della nave".

"Qualsiasi compenso dovuto per obblighi di servizio pubblico, se previsto, deve essere reso disponibile a tutti gli armatori comunitari".

La linea Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona, attivata su libera iniziativa imprenditoriale, ha ottenuto certamente il plauso della Regione ma non è nata in virtù di un contratto di servizio pubblico siglato a conclusione di una regolare procedura di gara internazionale nel rispetto delle sopraccitate disposizioni comunitarie.

Pertanto, nonostante il tentativo da parte della Regione di trovare una soluzione per il mantenimento della linea anche nel periodo invernale, i vincoli normativi comunitari non hanno consentito di fornire un contributo finanziario diretto alla compagnia Grimaldi senza l'espletamento di una regolare procedura di gara.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio sulla vertenza tra i lavoratori della società GEAS e Trenitalia in merito ai lavori in appalto di pulizia delle carrozze ferroviarie. (459)

Si comunica alle SS.VV. On.li che, il giorno 23 del mese di dicembre 2010, presso gli uffici dell'Assessorato del lavoro, alla presenza dei rappresentanti regionali del lavoro e dei trasporti, è stato siglato un accordo tra i succitati Assessorati e le organizzazioni sindacali.

Detto accordo stabilisce che:

- le aziende del Consorzio nazionale servizi, che hanno già assunto i lavoratori in questione in data odierna, procederanno al collocamento in mobilità ex L. 223/91 dei lavoratori ricompresi nell'allegato elenco che hanno già raggiunto o che raggiungeranno i requisiti per l'accompagnamento alla pensione negli anni 2010 e 2011;

- le aziende del Consorzio nazionale servizi procederanno, inoltre, a presentare la necessaria istanza al competente Ministero del lavoro per l'attivazione di un contratto di solidarietà da applicare ai restanti lavoratori, il cui orario di lavoro sarà ridotto a 29 ore settimanali per i lavoratori a tempo pieno, e del 23,68 per cento per i lavoratori part-time;

- le aziende del Consorzio nazionale servizi predisporranno un apposito piano formativo per i lavoratori in regime di contratto di solidarietà, per l'aggiornamento delle competenze professionali, la cui durata è prevista in sei mesi eventualmente rinnovabili, da svolgersi fuori dall'orario di lavoro. I percorsi formativi di cui sopra al fine di riscontrare le espresse esigenze aziendali saranno sostenuti con risorse rinvenienti dal bilancio della Regione ed attualmente sussistenti nella UPB del Servizio politiche per il lavoro;

- le aziende del Consorzio nazionale servizi si incaricano altresì di gestire i percorsi formativi di aggiornamento professionale, mediante l'impiego diretto di proprie maestranze in funzione di docenti tecnico-pratici e di tutor, o con l'ausilio di agenzie esterne all'uopo individuate, che avranno inizio entro il prossimo mese di gennaio 2011, a seguito del completamento delle previste procedure in capo alle Province e CSL competenti per domicilio del lavoratore;

- per l'attuazione del programma di cui sopra la Regione, attraverso risorse del proprio bilancio, si impegna a stanziare, per l'anno 2011, le risorse necessarie rinvenienti dalle disponibilità di cui all'articolo 43 della legge regionale n. 20 del 2005 e secondo le indicazioni contenute nell'articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2008 istitutivo del "Fondo regionale per l'occupazione". Le predette risorse, verificato l'andamento dei percorsi, potranno essere eventualmente implementate In funzione di un più efficace perseguimento degli obiettivi citati; le risorse di cui sopra sono destinate prioritariamente a sostenere economicamente i lavoratori nei percorsi di orientamento e di aggiornamento professionale ai quali saranno sottoposti;

- le aziende del Consorzio nazionale servizi si impegnano, d'intesa con Trenitalia e Regione, a rendere disponibili le strutture per l'attuazione delle attività previste e si impegnano altresì ad accettare fin da ora i controlli e le verifiche che la Regione, anche in termini autonomi, e le Province attraverso i CSL dovranno svolgere;

- i sostegni economici "bonus", in ragione di euro 250 mensili lordi, saranno erogati direttamente al lavoratori interessati dal programma secondo la tempistica prevista nel medesimo e comunque a cadenza mensile, anche attraverso il coinvolgimento dell'Agenzia regionale per il lavoro che potrà altresì svolgere la funzione di supporto tecnico alle parti firmatarie il presente accordo.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Lai sulla grave situazione dei trasporti ferroviari in Sardegna e sulla cancellazione di tutti gli interventi previsti dal Contratto di servizio tra lo Stato e le ferrovie. (462)

Si comunica alla S.V. On.le che attualmente il servizio di trasporto ferroviario esercìto nella rete ferroviaria sarda è regolato, oltre che dalla normativa di settore, dal Contratto di servizio tra Trenitalia Spa ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Non ha infatti ancora raggiunto piena operatività il trasferimento alla Regione autonoma della Sardegna di tutte le funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione relativamente ai servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale erogati da Trenitalia Spa, secondo quanto previsto al Titolo II, articoli 4, 5 e 6, d.lgs. n. 46/2008.

Secondo il succitato decreto è stato sottoscritto nel luglio 2012 apposito Accordo di programma tra il Ministero dei trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Regione, con il quale sono stati individuati servizi ferroviari trasferiti e la determinazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire un livello di erogazione del servizio, in termini di percorrenze prodotte e di qualità resa, adeguato alle esigenze di mobilità della popolazione.

Solo con il trasferimento delle risorse finanziarie intervenute nel luglio corrente anno, è stato possibile avviare la conclusiva istruttoria finalizzata alla stipulazione, e conseguente applicazione, del Contratto di servizio tra la Regione autonoma della Sardegna ed il futuro erogatore dei servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale attualmente erogati da Trenitalia Spa.

La linea ferroviaria gestita da RFI è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi interventi tendenti ad aumentare lo standard tecnologico in modo da migliorare la competitività del vettore ferroviario rispetto al mezzo gommato in particolare quello privato:

- è stato completato il raddoppio della linea tra Cagliari-Decimomannu-San Gavino;

- sono stati realizzati ed altri sono in corso di realizzazione interventi di velocizzazione della rete con soppressione dei passaggi a livello e modifiche ai deviatoi nelle stazioni, misura quest'ultima che consente al treno di mantenere una maggiore velocità nel passaggio sugli scambi;

- è stato realizzato un sistema tecnologico per la gestione e il controllo della marcia del treno su tutta la rete, la comunicazione terra-treno e l'informazione ai viaggiatori;

- è stata completata la fermata all'aeroporto di Elmas;

- sono state realizzate alcune nuove fermate per migliorare l'accessibilità al treno nell'area vasta di Cagliari;

- sono stati realizzati interventi diffusi lungo tutta la rete per migliorare la sicurezza del trasporto e ridurre i tempi di percorrenza.

Sono in programma ulteriori interventi per migliorare le caratteristiche infrastrutturali della linea e ridurre ulteriormente i tempi di percorrenza in particolare a nord di Oristano e sulla diramazione Cagliari-Iglesias-Carbonia, migliorando al contempo la potenzialità della rete.

Le azioni di adeguamento dell'infrastruttura sono accompagnate dal rinnovo del parco rotabili:

- sono già in esercizio n. 8 nuovi treni minuetto;

- sono in fase di fornitura n. 8 nuovi treni ad assetto variabile in grado di migliorare sensibilmente sia i tempi che la qualità del viaggio;

- sono previste estensioni delle forniture di nuovo materiale rotabile al fine di proseguire nel rinnovo del parco.

L'Assessorato dei Trasporti conferma l'interesse a sostenere, sviluppare e migliorare il trasporto ferroviario e l'interconnessione e l'interscambio dello stesso con le altre modalità di trasporto per cui adotta direttamente e nei confronti dello Stato, della Unione europea e del Gruppo Ferrovie dello Stato tutte le azioni necessarie per il reperimento delle risorse finanziarie e per renderle disponibili per gli interventi pianificati.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sull'approvazione del Piano regolatore portuale. (469)

Si comunica alla S.V. On.le che, in merito al piano regolatore portuale "PRP", si ricorda che l'Assessorato dei trasporti non ha competenza in merito all'istruttoria e all'approvazione del piano. Il porto di Cagliari ricade sotto la competenza dell'Autorità portuale, quindi dello Stato. Le aree oggetto dell'interrogazione sono demanio dello Stato e quindi il regolamento d'uso delle aree è di competenza dell'ente statale.

La Regione Sardegna, in data 2 febbraio 2009, ha firmato l'accordo di programma per la ripartizione delle risorse per lo sviluppo del porto industriale di Cagliari. In conseguenza di .quest'atto il Servizio delle infrastrutture dell'Assessorato dei trasporti ha siglato la convenzione rep. 12 del 6.12.2009 con la quale si finanziano M€ 31,336 per gli interventi:

a) di realizzazione delle opere di infrastrutturazione primaria (strade, reti tecnologiche e di servizi) necessarie per la realizzazione del "Distretto della nautica da diporto" da localizzarsi nelle aree dell'avamporto di Levante del Porto Canale. Tale distretto ha lo scopo di accogliere al proprio interno la filiera di attività di supporto alla nautica, sia raggruppando le aziende che già attualmente operano nella circoscrizione portuale cagliaritana (liberando così spazi all'interno del porto storico di Cagliari utilizzabili per gli scopi definiti nel Piano regolatore portuale), sia richiamandone di nuove ad elevato livello di specializzazione, con particolare riferimento agli ambiti produttivi attualmente scoperti;

b) di realizzazione nell'avamporto di Ponente del Porto Canale delle opere di connessione fra le reti ferroviarie e stradali esterne ed il nuovo scalo specializzato per natanti Ro-Ro e ferroviari, dedicate esclusivamente al traffico merci da e per la Sardegna. Il nuovo scalo dovrà essere realizzato per poter accogliere le navi di nuova generazione, con velocità pari o superiori ai 23 nodi, con elevate capacita di carico e ridotti costi di gestione. Inoltre esso dovrà comprendere le infrastrutture ed i sistemi tecnologici più avanzati finalizzati a realizzare le operazioni di preimbarco (preorganizzazione dei carichi in banchina), al fine di limitare al minimo i tempi di attesa di carico e scarico sulle navi ed aumentare così la competitività del sistema. Nel dettaglio le opere sono così identificate:

1) Avamporto di Levante (regolarizzazione del terreno dell'intera area, realizzazione di viabilità e piazzali, realizzazione di reti tecnologiche), per un importo totale di euro 12.000.000 - Infrastrutturazione primaria ed opere di urbanizzazione dell'avamporto di Levante del Porto canale del Distretto della nautica da diporto

L'intervento riguarda la realizzazione delle opere di infrastrutturazione dell'avamporto di Levante del Porto Canale che è destinato allo svolgimento dell'attività cantieristica e di servizio per la nautica da diporto di media e grande dimensione.

La realizzazione di un polo cantieristico in quest'area consentirà il trasferimento delle attività di grande cantieristica e di rimessaggio attualmente insediate nella zona di "Su Siccu" e di "Sa Perdixedda" del porto storico di Cagliari, che è opportuno vengano svolte in aree meno pregiate e, comunque, non in prossimità di zone urbanizzate.

Detti lavori di infrastrutturazione riguardano esclusivamente opere a terra e, in particolare, la regolarizzazione del terreno dell'intera area (23 ettari circa), la realizzazione di viabilità e piazzali, nonché delle reti tecnologiche (rete idropotabile, rete per l'acqua industriale; rete fognaria; rete di smaltimento delle acque bianche; impianto per il trattamento delle acque di prima pioggia; impianto di sollevamento, rete di distribuzione dell'energia elettrica in media e bassa tensione; rete di illuminazione e di viabilità e piazzali; rete telefonica; rete di distribuzione della fibra ottica).

2) Avamporto di Ponente (infrastrutturazione piazzali ed attrezzaggio con sistemi automatizzati, realizzazione parcheggio per semirimorchi, realizzazione infrastruttura stradale interna al porto (circa 5 km), realizzazione infrastruttura ferroviaria interna al porto (circa 5 km), per un importo totale di euro 19.335.604,13

Sistemazione dei piazzali antistanti il nuovo terminal Ro-Ro nell'avamporto di Ponente del Porto Canale di Cagliari e realizzazione rete stradale e ferroviaria interna al Porto Canale, di connessione con il nodo di accesso al Porto Canale.

L'intervento prevede innanzitutto la realizzazione di piazzali antistanti l'avamporto di Ponente: in tali piazzali verranno effettuate le operazioni di preordinamento precaricamento dei convogli, attraverso l'utilizzo di sistemi automatizzati (parzialmente o in toto) per il caricamento dei semirimorchi e delle casse mobili sui natanti. Ciò consentirà di ridurre in forma consistente i tempi di carico e di scarico delle navi, limitando così le ore di sosta in porto e conseguentemente aumentando la competitività e l'appetibilità dello scalo.

Parte dei piazzali verranno trasformati in aree da adibire a parcheggio per semirimorchi, controllato ed automatizzato mediante sistemi di controllo degli ingressi/uscite connessi con il sistema informativo centralizzato del terminal.

L'intervento prevede anche la realizzazione, nell'area del sedime portuale, dell'infrastruttura stradale e di quella ferroviaria, di connessione fra i nodi di accesso al porto (localizzato in corrispondenza dello svincolo della SS 195 con la strada CASIC - Contivecchi) e le aree operative del terminal: sul lato settentrionale i piazzali di deposito e smistamento dei container, e sul lato meridionale le aree di preordinamento e caricamento automatico dei convogli Ro-Ro. Il Servizio delle infrastrutture sta verificando lo stato di attuazione degli interventi presso l'Autorita portuale al fine di consentire I'avvio dei lavori nel più breve tempo possibile stante il fatto che la convenzione che li finanzia è stata sottoscritta alla fine del 2009.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sui tagli ai servizi di trasporto pubblico locale che riguarderanno il CTM e l'ARST. (476)

Si comunica alla S.V. On.le che le risorse destinate al TPL per l'anno 2010 ammontavano ad euro 167.187.900, mentre la manovra di bilancio per il 2011 ha assegnato al TPL l'importo di euro 150.068.000.

Tale importo ha sostenuto il fabbisogno finanziario scaturente dai contratti di servizio in essere nonché quello relativo ai servizi erogabili dalle ex gestioni governative FdS e FMS.

Se si considerano gli attuali contratti di servizio e i chilometri attualmente effettuati dalle aziende come FdS che sono confluite in ARST, si ha che, in base al costo standard e al conseguente corrispettivo, stante lo stesso livello quantitativo dei servizi offerti, le risorse necessarie per i contratti di servizio di TPL, compreso il trasporto ferroviario esercìto da ARST, ammontavano nel 2011 a euro 154.777.793,12.

Pertanto le risorse stanziate non erano sufficienti a coprire i servizi contrattualizzati.

In seguito alla fusione tra ARST e ARST gestione FdS, l'azienda di trasporto regionale ha operato una razionalizzazione dei servizi su gomma con una riduzione di chilometri pari a 1,5 milioni/anno; riduzione prevista a partire dal 1° aprile 2011 che ha portato un risparmio economico di circa 1.734.000 per l'anno 2011.

Inoltre per le altre aziende pubbliche è stata operata una razionalizzazione dei servizi che non pregiudichi comunque l'attuale livello del servizi e che non le costringa a dichiarare lo stato di crisi.

In particolare per il CTM è stata prevista una riduzione di km annui pari a 167.000 che ha comportato un risparmio di circa 400.000 euro all'anno.

Lo scenario ipotizzato ha portato ad una razionalizzazione dei servizi con un ammontare di risorse necessarie pari a euro 152.324.481,85.

Al fine di dare copertura alla richiamata differenza, si evidenzia che con le procedure di cui all'articolo 9, comma 6, della legge regionale n. 11/2006, sarebbe stato possibile operare alcune variazioni compensative tra capitoli accesi nella medesima UPB e nello specifico, pertanto, le risorse occorrenti sarebbero potute essere "recuperate" dal fondo per la copertura degli oneri annuali di esercizio relativi ai servizi di TPL posti in capo agli enti locali il cui stanziamento, come sopra riportato, risultava pari ad euro 9.000.000.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Amadu sull'aumento indiscriminato per passeggeri e auto delle tariffe fissate dalle compagnie di navigazione nelle tratte da e per la Sardegna. (477)

Si comunica alla S.V. On.le che, con l'entrata in vigore dell'articolo 19-ter "Disposizioni di adeguamento comunitario in materia di liberalizzazione delle rotte marittime" del d.l. 135/2009 - convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 2009 n. 166 - è stato completato il trasferimento dallo Stato alla Regione delle competenze esclusive in materia di cabotaggio marittimo con le isole minori. Infatti, prima di tale data rimanevano esclusi da tali competenze i collegamenti marittimi operati dalle compagnie dell'ex gruppo Tirrenia le cui convenzioni erano state stipulate con lo Stato.

Il Presidente ricorda la situazione venutasi a creare a seguito dei consistenti rincari sulle tariffe del trasporto marittimo da e per la Sardegna.

In particolare, sottolinea la risonanza che il fenomeno ha avuto nei mass media e nell'opinione pubblica, determinando una significativa contrazione della domanda turistica per la stagione in corso ed una preoccupazione diffusa nei settori produttivi dell'Isola che necessitano di collegamenti con la terraferma a tariffe contenute in relazione ad importazioni o esportazioni di materie prime e prodotti finiti o semilavorati.

L'incremento dei costi finisce per penalizzare trasversalmente l'intero sistema economico-sociale regionale ed impone l'esigenza di intervenire con misure urgenti che consentano un ritorno alla normalità nella libera circolazione di persone e merci a tariffe adeguate per contrastare l'attuale congiuntura economica e la condizione di insularità della Sardegna.

A tale proposito, il Presidente ricorda ancora che la Regione ha aperto fin dal primo marzo un tavolo tecnico sul trasporto marittimo, al quale sono state chiamate le principali compagnie di navigazione operanti nei collegamenti da e per la penisola.

L'auspicio che il tavolo tecnico chiudesse in tempi rapidi, proponendo soluzioni di breve, medio e lungo termine tese a stabilizzare le tariffe all'interno di livelli accettabili anche per i prossimi anni, non si è invero realizzato.

Le compagnie hanno mostrato una certa riluttanza a voler aderire all'appello della Regione, che le ha richiamate ad uno sforzo comune teso ad incrementare i flussi turistici, intercettando la domanda che va riposizionandosi nel Mediterraneo in conseguenza della grave situazione di instabilità politico-sociale dell'intero Maghreb.

Sotto il profilo del trasporto merci, il Presidente informa che anche gli autotrasportatori hanno denunciato con forza e preoccupazione l'aumento esponenziale delle tariffe da parte dei vettori, sollecitando interventi urgenti da parte della Regione.

Il Presidente ricorda, quindi, che la Giunta regionale, prendendo atto del fatto che da parte dei vettori non vi sia stata la giusta sensibilità ad affrontare la questione sia nel breve che nel lungo periodo, ha già evidenziato come le tariffe praticate rischiano di comprimere le possibilità di ripresa e sviluppo del sistema Sardegna e con propria deliberazione n. 18/24 del 5 aprile 2011 ha deciso di proporre, sul punto, ricorso all'Antitrust, anche aderendo ad un fermo orientamento dell'intero Consiglio regionale.

Ciò premesso, il Presidente valuta indubitabile l'interesse pubblico prioritario della Regione ad intervenire con tempestività ed estrema urgenza nei collegamenti marittimi con il continente al fine di fornire ai residenti, ai turisti, ai vettori merci e a tutte le imprese operanti nel territorio della Sardegna un'alternativa competitiva rispetto alle tariffe attualmente applicate dalle compagnie di navigazione, al fine di tutelare il sistema economico-sociale dell'Isola e di garantire il diritto costituzionalmente riconosciuto dei sardi alla mobilità.

A tal riguardo l'Antitrust, con decisione adottata nel mese di luglio u.s., ha ritenuto che le argomentazioni formulate dalla Regione Sardegna fossero condivisibili ed ha comminato alle compagnie di navigazione una sanzione pecuniaria.

Il Presidente, pertanto ed al fine di contrastare l'esponenziale aumento delle tariffe marittime e di tutelare il diritto alla libera circolazione dei cittadini e gli interessi economico-sociali del sistema produttivo isolano di accedere in condizioni di parità al libero mercato, prevenendo altresì la formazione di oligopoli e/o cartelli di operatori sulle tratte da e per la Sardegna, ricorda che la Giunta - alla luce dell'imminente conclusione della privatizzazione di Tirrenia di Navigazione Spa in A.S. e dell'evolversi della situazione del trasporto marittimo - con DGR n. 20/57 del 26.4.2011 ha considerato indubitabile l'interesse pubblico prioritario della Regione ad intervenire, mediante la SAREMAR Spa, di proprietà regionale al 100 per cento che, ai sensi dell'articolo 4 del proprio Statuto, "può effettuare l'esercizio dei trasporti marittimi di cabotaggio ed ogni altro servizio a questo direttamente connesso e, in particolare, oltre alle attività già previste dalla legge istitutiva e successive disposizioni normative ed attuative pro tempore vigenti in materia per l'espletamento dei servizi postali e commerciali con le isole minori della Sardegna, con la Corsica, anche l'espletamento di servizi con il continente ed internazionali, con tempestività ed estrema urgenza nei collegamenti marittimi con il continente al fine di fornire ai residenti, ai turisti, ai vettori merci e a tutte le imprese operanti nel territorio della Sardegna, un'alternativa competitiva rispetto alle tariffe (aumentate in modo esponenziale) attualmente applicate dalle compagnie di navigazione, al fine di tutelare il sistema economico-sociale dell'Isola e di garantire il diritto costituzionalmente riconosciuto dei sardi alla mobilità.

A tal fine, la SAREMAR Spa, verificata in particolare la possibilità di attivare - anche ricorrendo all'istituto del nolo con scafo armato - sperimentalmente per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre 2011 almeno due delle seguenti linee, ha attuato, dopo essersi avvalso per garantire il buon esito degli indirizzi del supporto di broker specializzati selezionati attraverso apposite procedure d'urgenza ad evidenza pubblica e ricorrendo all'istituto del nolo con scafo armato - tali collegamenti, per soddisfare sia il traffico passeggeri che il traffico merci, in condizioni di libero mercato e tenendo contabilità separata tesa a garantire l'equilibrio economico-finanziario in regime dì concorrenza.

Il Presidente rappresenta come l'attivazione di tali collegamenti a mezzo della SAREMAR Spa abbia rappresentato una grande opportunità di rilancio complessivo dell'immagine della Sardegna sia sotto il profilo turistico che economico-produttivo, che ha consentito peraltro di veicolare un bacino di utenza molto ampio a favore dell'offerta ricettiva, culturale, enogastronomica, agroalimentare e del mercato dell'export.

In riferimento ai collegamenti con la penisola ed alla privatizzazione della Tirrenia, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti evidenzia che la Regione ha - in quanto direttamente interessata visto che la quasi totalità dei servizi di trasporto marittimo gestiti dalla compagnia medesima si riferisce ai collegamenti da e per la Sardegna - l'esigenza-necessità di essere parte attiva e concorrente in relazione all'applicazione del contratto/convenzione di servizio, stipulato fra lo Stato e CIN-Tirrenia Spa, con particolar riguardo ai programmi d'esercizio, alle tariffe applicate, alle penali ecc.; ciò al fine di tutelare la continuità territoriale dei sardi, e di esercitare il conseguente potere di impulso e controllo.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione De Francisci relativamente ai disagi provocati dalla compagnia aerea Ryanair ai passeggeri sardi respinti all'imbarco nonostante presentino una denuncia di furto o smarrimento del documento di identità personale. (490)

Si comunica alla S.V. che l'interrogazione in oggetto si riferisce al fatto che "una giovane cagliaritana in viaggio a Barcellona con il vettore aereo Ryanair (…) dopo aver subito un borseggio, si è trovata privata dei documenti personali (…) ha ricevuto un sonoro rifiuto all'imbarco da parte degli addetti di Ryanair, per il volo verso Cagliari, non ritenendo valida la presentazione della denuncia di furto dei documenti di identità".

La stessa interrogazione argomenta che "la compagnia Ryanair attiverebbe tale procedura di non riconoscimento di una denuncia di smarrimento del documento d'identità in quanto batte bandiera irlandese, una nazione che non si riconosce negli accordi di Schengen in base alla clausola opt out che consente alle nazioni dell'Unione europea di non partecipare alle strutture comuni in un determinato campo legislativo o nei trattati".

Tutto ciò premesso, l'interrogazione in oggetto chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:

1) quali iniziative intendano assumere per richiamare la compagnia aerea Ryanair al rispetto dei diritti di tutti i passeggeri, in particolare dei sardi, che sempre più frequentemente utilizzano tale vettore per viaggiare in Europa;

2) se non ritengano urgente è necessario investire della problematica in oggetto di questa interrogazione i Ministeri degli affari esteri, del turismo, delle infrastrutture e trasporti e delle politiche comunitarie, e segnalare loro i disagi che stanno subendo o potrebbero subire altri cittadini italiani in viaggio con Ryanair, a cui potrebbe succedere di perdere o subire il furto del documento d'identità personale;

3) quali altre iniziative intendano assumere allo scopo di prevenire e/o evitare altri spiacevoli disguidi di questo genere e non solo, che coinvolgano la compagnia Ryanair e altri passeggeri sardi che vedrebbero lesi i loro diritti fondamentali.

Si rappresenta, a tal proposito, che gli attuali servizi di trasporto aereo erogati dal vettore Ryanair sono regolati nell'ambito di accordi stipulati direttamente con le società di gestione aeroportuale.

La Regione provvederà, pertanto, a prendere contatti con le società di gestione aeroportuale dell'isola in modo tale da intercedere presso la compagnia aerea in questione affinché questa possa accettare, in sostituzione di un valido documento d'identità, anche la denuncia fatta presso le autorità competenti.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Locci sulla gravissima ed inaccettabile situazione legata ai disagi patiti dai pendolari del Sulcis Iglesiente. (517)

Si comunica alla S.V. On.le che attualmente il servizio di trasporto ferroviario sardo esercìto nella rete di proprietà RFI risulta regolato, oltre che dalla normativa di settore, dal Contratto di servizio tra Trenitalia Spa ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Nel luglio del 2012 è stato sottoscritto apposito Accordo di programma tra il Ministero dei trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze e la Regione, con il quale sono stati individuati i servizi ferroviari trasferiti e la determinazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire un livello di erogazione del servizio, in termini di percorrenze prodotte e di qualità resa, adeguato alle esigenze di mobilità della popolazione, comunque non inferiori agli attuali.

Solo nell'estate del corrente anno, infatti, è stato avviato il pieno trasferimento alla Regione autonoma della Sardegna di tutte le funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione relativamente ai servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale erogati da Trenitalia Spa secondo quanto previsto al Titolo II, articoli 4, 5 e 6 del d.lgs. n. 46/2008.

Pertanto come previsto all'articolo 3 dello schema di Accordo di programma, le risorse annualmente trasferite riferite al primo semestre 2012, ammontano a euro 20.233.725 a cui corrisponde una produzione pari a 1.838.102 treni/km compresi gli autobus sostitutivi su gomma in essere alla data di trasferimento.

Successivamente a tale erogazione si è proceduto ad attivare le conclusive attività istruttorie finalizzate alla stipulazione, e conseguente applicazione come richiesta anche nella presente interrogazione, del Contratto di servizio tra la Regione autonoma della Sardegna ed il futuro erogatore dei servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale attualmente erogati da Trenitalia Spa, prevedendo nello stesso tutte le misure necessarie ad evitare in futuro simili disservizi

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Mulas sui disagi della compagnia Saremar. (592)

Si comunica alla S.V. On.le che, come anche da lei constatato, con DGR n. 20/57 del 26/04/2011, la Giunta regionale ha dato mandato alla controllata Saremar Spa di istituire in tempi brevissimi nuovi collegamenti marittimi con la penisola, al fine di contrastare l'aumento tariffario applicato da tutte le compagnie di navigazione operanti in Sardegna, in conseguenza del quale l'intera continuità territoriale marittima della Sardegna è stata messa in seria difficoltà.

La Saremar Spa e l'Assessorato dei trasporti si sono attivati immediatamente per poter dare attuazione alla sopracitata delibera e in circa venti giorni, quindi in tempi record, con tutte le difficoltà e criticità del caso, sono state avviate e concluse le seguenti attività:

1) ricerca di mercato propedeutica finalizzata a definire l'attuabilità dell'operazione;

2) predisposizione delle procedure concorsuali e acquisizione di due traghetti misti con la formula del noleggio a scafo armato;

3) creazione ex novo di un sistema on line di bigliettazione e organizzazione di un call center per la gestione delle prenotazioni;

4) analisi del mercato e definizione della politica tariffaria;

5) predisposizione del programma di promozione;

6) attivazione del sistema di prenotazione e vendite on line dei biglietti per la linea Golfo Aranci-Civitavecchia e v.v.

A questa prima fase è seguita una seconda fase operativa, oltremodo impegnativa, per:

1) l'approntamento tecnico funzionale dei traghetti noleggiati;

2) l'arruolamento del personale di bordo per i servizi di camera, ristorazione e bar;

3) definizione di tutti gli aspetti amministrativi e procedurali connessi all'attività commerciale delle navi come: richiesta degli accosti alle autorità competenti, individuazione delle imprese portuali, dei raccomandatari marittimi, del personale di terra e definizione dei rapporti operativi ed economici con la Saremar Spa ecc.;

4) apertura delle prenotazioni on line per la linea Porto Torres-Vado Ligure e v.v.

A tutto questo va sommata l'attività di routine svolta da Saremar S.p.A. e dal suo personale per assicurare i collegamenti con le isole minori di Carloforte e la Maddalena e la Corsica, attività resa ancor più impegnativa dall'approssimarsi della stagione estiva e dal consistente aumento della domanda di trasporto.

L'intera attività è stata portata avanti con strutture amministrative dimensionate al servizio ordinario dei collegamenti con le isole minori, che, comunque, e grazie alle professionalità presenti nella Saremar, sono riuscite a risolvere gran parte dei disagi subiti dall'utenza nei giorni successivi all'avvio delle prenotazioni.

In concreto si è proceduto a rinforzare la struttura commerciale della società con personale specializzato in procedure di agenzia e di gestione prenotazioni e biglietti. Inoltre si è proceduto al potenziamento dei server di gestione dei software di prenotazione e vendita e alla risoluzione dei problemi procedurali relativi alle operazioni di vendita.

Pertanto, in circa due settimane dall'avvio delle prenotazioni, con grande impegno e abnegazione del personale della Saremar si è riusciti a risolvere quasi tutti i problemi iniziali, e sono state superate le normali problematiche di routine tipiche nei rapporti con l'utenza.

In conclusione si può affermare che, vista la straordinarietà e la ristretta tempistica dell'operazione, il numero di reclami e di richieste di correzione per errate prenotazioni o malfunzionamento del sistema è stato inferiore a quanto temuto in origine e che la procedure risolutive messe in atto sono state immediate ed efficaci.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Piras sui disagi denunciati dagli utenti provocati dal servizio trasporti gestito da Trenitalia Spa, e sulla mancata stipula del contratto di servizio fra la Regione e Trenitalia Spa. (680)

Si comunica alla S.V. On.le che questo Assessorato è sicuramente a conoscenza dei notevoli disagi sopportati dagli utenti del servizio ferroviario gestito da Trenitalia; a conferma di ciò si ricorda come si siano tenute presso la sede dell'Assessorato dei trasporti molteplici riunioni con i rappresentanti di alcune associazioni di categoria e dei vertici di Trenitalia Spa, ed aventi quale fine ultimo proprio quello di ricercare una soluzione alle problematiche richiamate dalla interrogazione in oggetto.

Come è evidente a tutti l'attività intrapresa non ha condotto al raggiungimento degli obiettivi prefissati e pertanto si auspica che si possa addivenire al più breve alla stesura, e successiva firma, del Contratto di servizio con il futuro gestore del servizio di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale attualmente gestito da Trenitalia Spa.

Con riferimento al secondo quesito, ed a parziale ulteriore integrazione rispetto a quanto già espresso in merito al primo quesito, si ricorda che il trasferimento alla Regione autonoma della Sardegna di tutte le funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione relativamente ai servizi di trasporto pubblico ferroviario di passeggeri di interesse regionale e locale erogati da Trenitalia Spa è previsto al Titolo II, articoli 4, 5 e 6 del d.lgs. n. 46/2008.

Nel luglio 2012 è stato sottoscritto apposito Accordo di programma tra il Ministero dei trasporti (MIT), il Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) e la Regione autonoma della Sardegna (RAS), con il quale sono stati individuati i servizi ferroviari trasferiti e la determinazione delle risorse finanziarie necessari a garantire un livello di erogazione del servizio, in termini di percorrenze prodotte e di qualità resa, adeguato alle esigenze di mobilità della popolazione, comunque non inferiori agli attuali.

Solo nel luglio c.a., a seguito del trasferimento dallo Stato alla Regione delle risorse finanziarie riferite al primo semestre 2013, si sta procedendo alla definizione delle linee guida per la successiva stipulazione del contratto di servizio.

Risposta scritta dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione all'interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale. (698)

La risposta non attiene alle competenze di questo assessorato.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale. (698)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che questo Assessorato non ha alcuna competenza specifica sulle materie indicate nella medesima e non può quindi fornire informazioni in merito.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale. (698)

La risposta non attiene alle competenze di questo assessorato.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Mulas sull'opportunità, in considerazione delle linee guida per lo sviluppo del Parco nazionale dell'Asinara, dell'area marina protetta e delle direttive del Piano del parco, di attivare le strutture competenti alla redazione e pubblicazione di bandi specifici per l'insediamento di diving center. (700)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che - fermo restando le competenze che la legge assegna ai Parchi nazionali e alle Capitanane di porto, è stato dato mandato al Servizio sviluppo dell'offerta e disciplina di settore dell'Assessorato di prendere gli opportuni contatti con il Parco dell'Asinara e con la Capitaneria di Porto Torres al fine di approfondire la problematica e pervenire a soluzioni condivise.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Mulas sulla semplificazione e riordino della regolamentazione regionale vigente sulle attività extra alberghiere di bed & breakfast. (762)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che la Giunta regionale su proposta di questo Assessorato è intervenuta allo scopo di affrontare e risolvere le problematiche evidenziate nell'interrogazione medesima, anche attraverso il concerto con le associazioni di categoria. Sono state adottate, infatti, le seguenti deliberazioni:

- DGR n. 10/43 del 21.02.2013 "Linee guida per l'esercizio saltuario del servizio di alloggio e prima colazione (B&B) che, abrogando le precedenti deliberazioni, ha fornito linee guida organiche per l'esercizio dell'attività, allo scopo di chiarire alcuni aspetti salienti utili agli enti locali, competenti in materia, per poter realizzare il controllo sul territorio, volto a tutelare le strutture regolarmente autorizzate e a contrastare quindi l'abusivismo, a fornire ai consumatori-utenti - da un lato - e agli operatori - dall'altro - le necessarie informazioni e garanzie sul regolare svolgimento dell'attività;

- DGR n. 21/11 del 5.06.2013 contenente il disegno di legge "Disciplina dell'attività ricettiva di bed and breakfast", con l'obiettivo di colmare le carenze di regolamentazione normativa in materia di B&B, attualmente disciplinata dall'articolo 6 della l.r. 12 agosto 1998, n. 27, proponendo una disciplina organica, completa e attuale di questo importante segmento della ricettività turistica.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Sabatini sul programma regionale "Lunga Estate". (830)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che tutte le attività inerenti il programma "Lunga Estate", rientrano nelle competenze dell'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Lotto - Porcu - Agus - Cocco Pietro sulle scelte dell'Assessorato relativamente all'esclusione degli ostelli della gioventù dal bando "Interventi materiali e immateriali per completare e migliorare l'offerta delle imprese turistiche - POR FESR 2007/2013". (857)

In risposta all'interrogazione consiliare di cui all'oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che l'Assessorato attraverso il Servizio gestione progetti nazionali e comunitari ha approvato e pubblicato il bando oggetto dell'interrogazione in ossequio a quanto disposto dalle direttive di attuazione approvate in via definitiva con deliberazione GR 48/58 dell'1.12.2011.

Tali direttive - esaminate, prima dell'approvazione definitiva, dalla competente Commissione Consiliare, la quale ha avuto la possibilità di apportare le modifiche ritenute opportune - prevedono che le agevolazioni possano essere concesse alle PMI che svolgono le seguenti attività ricettive:

1) albergo, villaggio albergo, albergo diffuso e albergo residenziale;

2) campeggio e villaggio turistico;

3) affittacamere e case e appartamenti per le vacanze (CAV);

4) turismo rurale.

Non è pertanto nella disponibilità del Servizio competente dell'Assessorato aggiungere ulteriori fattispecie oltre a quelle approvate dall'organo esecutivo secondo la procedura prevista dall'articolo 26, comma 4, della l.r. 29 maggio 2007, n. 2.

Risposta scritta dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio all'interrogazione Greco sulla moratoria per le piccole e medie imprese artigiane della Sardegna beneficiarie delle agevolazioni previste dall'articolo 37 della legge n. 949 del 1952 e dall'articolo 23, comma 1, della legge n. 240 del 1981. (862)

In risposta all'interrogazione in oggetto, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio precisa che la Giunta regionale ha accolto l'istanza dell'Onorevole interrogante con la deliberazione 25/21 del 12 giugno 2012.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Gallus sulla revoca del finanziamento all'Unione dei comuni del Guilcier dei fondi PO Sardegna 2007-2013 - Competitività regionale e occupazione - Asse IV - Ambiente, attrattività naturale, culturale e turism -. Linea di intervento 4.2.4.c. - Promozione di itinerari tematici che valorizzano il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo. (881)

In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio comunica che l'adesione della RAS al Piano di azione e coesione (DGR n. 10/20 del 28.02.2012) ha comportato una riduzione delle risorse destinate ai beneficiari del bando in questione fino al valore di euro 6.647.281, con conseguente impossibilità di procedere al finanziamento della proposta presentata dall'Unione dei comuni del Guilcer. Al riguardo si specifica che l'Assessorato del turismo, in data 7.05.2012 (prot n. 4872), ha richiesto all'Autorità di gestione del PO FESR se fosse possibile integrare la dotazione finanziaria del bando in parola, sì da poter finanziare la proposta di cui trattasi: In considerazione della risposta dell'Autorità di gestione del PO FESR (prot. Turismo n. 5306 del 15.05.2012), con la quale si comunica l'impossibilita di procedere alla predetta integrazione, l'Assessorato del turismo ha provveduto, con determinazione del Direttore del Servizio gestione progetti nazionali e comunitari n. 743 del 3.07.2012, a ridurre la dotazione finanziaria del bando, secondo quanto previsto dalla DGR n. 10/20 del 28.02.2012, ed alla relativa notifica all'Unione dei comuni del Guilcer.

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Fois, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione degli organici e dei mezzi terrestri in dotazione del Corpo dei vigili del fuoco in Sardegna.

Il sottoscritto,

PREMESSO che la Sardegna è la regione italiana più isolata rispetto al resto d'Italia e questo crea già da sé enormi difficoltà nel caso si debbano affrontare soccorsi tecnici urgenti, quali ad esempio alluvioni (vedasi da ultimo quelle causate dal Rio San Girolamo a Capoterra e dal Cedrino in Baronia ) e nel caso di incendi boschivi di vaste proporzioni (purtroppo ogni estate) che necessitano di invio di personale e mezzi dei vigili del fuoco da altre regioni d'Italia in tempi rapidi;

CONSIDERATO che nelle altre regioni tutti i distaccamenti sono posti in posizioni strategiche che permettono di raggiungere anche i luoghi impervi e lontani nel giro dei famosi trenta minuti in cui il Corpo nazionale dei vigili del fuoco (CNVVF) è chiamato ad intervenire secondo la normativa europea;

CONSTATATO che nella stagione estiva l'incremento della popolazione si traduce in un aumento dei possibili rischi e di conseguenza in un aumento di interventi in carenza di personale e di mezzi adeguati;

SOTTOLINEATO che la nostra Isola presenta distanze che superano più di ogni altro la media nazionale, aggravate per lo più dalle gravi condizioni delle vie di comunicazione sarde, dall'orografia del vasto territorio isolano e dalla mancata apertura di distaccamenti già decretati e messi nel dimenticatoio (ad esempio quello di Bono);

RITENUTO che un servizio così utile e indispensabile per l'incolumità delle persone e del grande patrimonio ambientale non possa essere sminuito né in termini di qualità né in termini di quantità e di sicurezza per garantire in Sardegna l'incolumità e la sicurezza di tutti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:

1) siano a conoscenza di quanto su esposto;

2) intendano intervenire con la dovuta urgenza affinché:

- si attivino le procedure necessarie perché si preveda l'istituzione di altri distaccamenti nelle varie zone strategiche dell'Isola (vedi isole minori) oltre le sedi di Bono, Portotorres, Olbia e Mandas;

- si chieda il potenziamento degli aerei d'estate e l'ammodernamento dei mezzi a terra necessari per tutti gli interventi;

- in particolare, si colmi la carenza di organico presente nella situazione attuale con l'utilizzo degli oltre 300 vigili del fuoco sardi sparsi nel resto della Penisola e in possesso di alte professionalità riconosciute. (1211)

InterrogazioneStocchino - Salis, con richiesta di risposta scritta, sull'attuale situazione dei lavoratori della Associazione italiana assistenza spastici (AIAS) e sui crediti che l'ente assume vantare nei confronti della Regione.

I sottoscritti,

PREMESSO che diversi lavoratori dipendenti dell'Associazione italiana assistenza spastici (AIAS) denunciano di non ricevere le proprie spettanze da circa quattro mesi;

RILEVATO che, così come segnalato da diverse organizzazioni sindacali, la mancata liquidazione degli stipendi è accompagnata da una serie di episodi in contrasto con l'attuale normativa di diritto del lavoro: mancato versamento degli assegni familiari, non riconoscimento degli straordinari, organizzazione dei turni in violazione delle norme in materia di tutela della salute del lavoratore, condotte antisindacali nei confronti dei lavoratori particolarmente attivi durante la vertenza con l'associazione, aggiramento delle tutele previste dalla legge a favore dei lavoratori conviventi con disabili e malati gravi (legge n. 104/ del 1992);

EVIDENZIATO che l'AIAS ha deciso di avviare una fase di ristrutturazione aziendale attraverso una riduzione della pianta organica da perfezionare a seguito di un licenziamento collettivo di 131 lavoratori così come previsto dall'attuale ordinamento giuslavoristico; risoluzioni di rapporti di lavoro che fanno seguito a circa quattrocento licenziamenti intervenuti in precedenza;

CONSIDERATO che, sempre in base alle segnalazioni delle organizzazioni sindacali, risulterebbero delle nuove assunzioni di personale, riguardanti anche lavoratori precedentemente licenziati, attraverso forme contrattuali flessibili; aumento della forza lavoro che non impedisce di considerare come pericolosamente lacunosa la qualità del servizio erogato ai pazienti assistiti ed alle loro famiglie, soprattutto in quelle realtà particolarmente distanti dai grandi centri urbani dell'Isola;

CONSTATATO che, per giustificare i licenziamenti, l'AIAS ha dichiarato di vantare nei confronti dell'Amministrazione regionale, di vari enti locali e delle aziende sanitarie locali crediti per un totale superiore ai quaranta milioni di euro, cifra che si raggiunge sommando le prestazioni relative al periodo 1988/2011 (euro 27.429.367,72), a quelle relative al 2012 (euro 13.227.172,11);

RICORDATO che, nonostante l'importanza della vertenza, non è stata fatta chiarezza, né dalla Regione né dall'associazione, in merito alla natura dei crediti vantati ed al loro effettivo ammontare;

RIMARCATO che, l'attuale situazione rischia di compromettere irrimediabilmente, per gli assistiti, il diritto alla salute previsto e garantito dalla Costituzione,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

1) la reale natura del rapporto creditorio tra la Regione e l'Associazione italiana assistenza spastici;

2) se siano a conoscenza della situazione evidenziata e come intendano riparare ai disservizi denunciati da lavoratori e pazienti;

3) se sia loro intendimento intervenire per evitare un pericoloso danno all'intero sistema sanitario regionale;

4) se abbiano preso in considerazione l'ipotesi di internalizzare alcuni dei servizi erogati oggi dall'AIAS;

5) se interverranno per evitare che l'AIAS assuma condotte in contrasto con l'attuale normativa del diritto del lavoro;

6) come la Regione interverrà per garantire adeguate tutele ai lavoratori rimasti privi di impiego;

7) se la Regione intenda fornire, agli uffici territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali competenti per territorio, elementi utili a chiarire la legittimità delle procedure di licenziamento collettivo attivate dall'AIAS. (1212)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Zuncheddu - Sechi - Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione che si è venuta a creare a causa della mancata attuazione di quanto stabilito all'articolo 8, lettera m) dello Statuto sardo.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- il comma 2 dell'articolo 4 del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento) ha esteso a tutto il territorio nazionale la modifica, in tributo proprio derivato delle province, dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, prevedendo, altresì, la possibilità di variare l'aliquota dell'imposta predetta;

- il comma 2 dell'articolo 4 del decreto legge n. 16 del 2012, nel richiamare le disposizioni contenute nell'articolo 17 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario) ha disposto di estendere anche alle regioni a statuto speciale tale precetto;

- in virtù di tale supporto normativo la Provincia di Sassari, con delibera n. 96 del 9 agosto 2013, ha deliberato di aumentare, per l'esercizio 2013, l'aliquota dell'imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore nella misura del 3,50 per cento, portando conseguentemente l'aliquota applicabile per l'anno 2013 al 16 per cento;

- la scelta della Provincia di Sassari appare essere anacronistica rispetto al particolare momento storico; infatti, tutta la Sardegna, ma in particolare il sassarese, sta attraversando una crisi economica seconda solo a quella del 1929;

- il 20° Rapporto del Crenos, il Centro ricerche economiche nord sud, nel definire lo stato di salute del tessuto economico in Sardegna si esprime in termini molto critici e preoccupanti;

- da una parte si conferma la stagnazione in termini di crescita del reddito e dei consumi, dall'altra c'è una preoccupante riduzione degli investimenti;

- in tale contesto la scelta della Provincia di Sassari viene percepita da parte dei cittadini come un segnale di abbandono da parte delle istituzioni, cioè di coloro che dovrebbero tutelarli;

- la situazione appare ancora più grave se si considera che l'attuale situazione è frutto dell'inerzia del Governo regionale;

- il Governo regionale, invero, nonostante la previsione contenuta nell'articolo 8, lettera m), dello statuto regionale, che prevede che spettano alla Regione i sette decimi di tutte le entrate erariali, non ha mai provveduto a dare esecuzione a tale precetto, lasciandolo, di fatto, lettera morta e legittimando comportamenti quali quello della Provincia di Sassari ed autorizzando quest'ultima a disporre di un gettito di spettanza regionale;

- invero, come recentemente è stato chiarito dalla Corte costituzionale, chiamata ad esprimersi in merito alla legittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo n. 16 del 2012 "i tributi propri derivati, istituiti e regolati da legge dello Stato, il cui gettito è destinato ad un ente territoriale, conservano inalterata la natura di tributi erariali"; (Corte costituzionale n. 97/2013);

- pertanto, l'imposta RCA, pur dopo la sua riqualificazione in tributo proprio derivato provinciale, seguita a ricadere nell'alveo dei tributi erariali e come tale spetta alla Regione nella misura in cui è riscossa nell'ambito del suo territorio (sette decimi), così come previsto dall'articolo 8 dello Statuto;

- la Regione nonostante tale panorama giurisprudenziale, oltre che normativo, di supporto, non ha mai fatto nulla per dare attuazione al precetto di cui all'articolo 8 dello Statuto ed avocare a sè il diritto/potere di riscuotere i tributi erariali, quale l'imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile;

- nel corso degli anni si è succeduto un insieme di delibere, a partire dal 2010 per finire nel 2012, aventi ad oggetto la predisposizione delle norme di attuazione del modificato articolo 8 dello Statuto, determinando ad oggi un nulla di fatto;

- è necessario che il Governo regionale provveda a delegittimare la Provincia di Sassari rispetto al potere che la stessa ha avocato a sé per la riscossione dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile e rivendichi il proprio ruolo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere quali siano i provvedimenti che la Regione intende porre in essere al fine di dare attuazione all'articolo 8 dello Statuto sardo e delegittimare la Provincia di Sassari rispetto al potere di riscuotere l'imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile. (1213)

Interpellanza Dedoni, sull'apertura dell'anno scolastico in Sardegna.

Il sottoscritto,

PREMESSO che la scuola, fonte di educazione e di conoscenza, è ormai da diversi anni in uno stato di sussistenza senza i giusti finanziamenti e senza l'adeguamento strutturale e innovativo nell'insegnamento per formare giovani all'altezza nella competizione globale; ancor di più in Sardegna si vive una sofferta condizione di degrado poiché non si realizza in modo adeguato il dimensionamento scolastico tenendo, appunto, nella dovuta considerazione i vari fattori aggreganti della società sarda e ancor di meno gli aspetti dell'orografia, della viabilità e dei trasporti;

CONSIDERATO che il fallimento della politica statale nella scuola sarda è stato ammesso, in questi giorni, proprio dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza; infatti in Sardegna il tasso di dispersione scolastica è del 25 per cento contro una media nazionale del 17,6 per cento; un fallimento delle politiche accentratrici dello Stato e dei suoi funzionari in Sardegna che non rispettano neppure le decisioni della Giunta regionale; bene avrebbero fatto i funzionari ad arginare e combattere la dispersione proponendo modelli alternativi e una scuola adeguata alle esigenze della nostra Isola, anziché dedicare rilevanti risorse per un difficile compito quale quello del recupero della dispersione; in sintesi, i finanziamenti dovrebbero essere dedicati maggiormente alla strutturazione e organizzazione di una scuola diversa che accolga e non respinga;

ATTESO che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è più attento alle esigenze dei propri burocrati che degli studenti sardi e delle loro famiglie; è evidente, infatti, lo strabismo con cui si occupa della scuola sarda "preferendo guardare altrove" lasciando che nell'Isola i suoi funzionari pongano in essere in modo arbitrario le proprie decisioni trascurando le sentenze dei tribunali e le decisioni della Giunta regionale;

RITENUTO che l'atteggiamento sinora assunto dalla Direzione scolastica regionale sia colpevolmente negligente nei confronti delle sentenze, anche di quella della Corte costituzionale che ha sancito la dipendenza funzionale del Dirigente scolastico regionale dalla Regione autonoma della Sardegna pur essendo dipendente e pagato dal Ministero, ciò anche perché la sentenza della Consulta è stata inserita in norma regionale;

CONSTATATO che anche in questo inizio di anno scolastico si è proceduto agli accorpamenti di istituti nella città di Cagliari in modo non consono alle esigenze di studenti e famiglie, ma soprattutto si sono volute ignorare del tutto le peculiarità della nostra Isola che manifesta una composizione tale nel suo variegato e tormentato paesaggio e nella dislocazione dei piccoli agglomerati urbani spesso distanti tra loro con difficoltà nei collegamenti anche per la condizione della rete viaria; cosa ben diversa dalla condizione del settentrione d'Italia alla quale si è ispirata la legislazione nazionale in materia di istruzione e organizzazione scolastica;

SOTTOLINEATO che si è proceduto in maniera aberrante ad accorpamenti ed in particolare nel sostenere e istituire la costituzione, nelle zone interne, di pluriclassi che sono la negazione stessa dell'educazione, della cultura e quindi della concezione originaria della scuola,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:

1) siano a conoscenza di questi atti e fatti che mortificano studenti e famiglie della Sardegna, impedendo una giusta crescita nella costruzione di personalità adeguate ai compiti e alle sfide che la nostra Isola ha da affrontare nella propria possibilità di crescita e di sviluppo;

2) non ritengano necessario ed opportuno intervenire in modo deciso ed adeguato con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca affinché vengano riconosciute le prerogative e le peculiarità della nostra Regione;

3) abbiano preso o intendano prendere provvedimenti nei confronti della Direzione scolastica regionale che in modo quasi arrogante dichiara di voler disattendere e non riconoscere le deliberazioni del governo regionale. (458)

Interpellanza Arbau, sulle azioni poste in essere a favore della concessione della deroga per l'istituzione della prima classe dell'Istituto alberghiero di Desulo.

Il sottoscritto,

PREMESSO CHE:

- l'IPSSCTA di Desulo è la principale agenzia educativa capace di formare le professionalità necessarie per la gestione dell'immenso patrimonio ambientale ed identitario della Barbagia e del Mandrolisai a fini turistici; è una delle poche scuole alberghiere dotate di eccellenti e costosi laboratori di cucina, sala, bar e ricevimento, oltre che di laboratori informatici e linguistici, con strumentazioni di ultima generazione (come le LIM), che consentono le simulazioni aziendali e lo svolgimento di programmi in linea con i tempi e coerenti con le esigenze di una scuola moderna;

- i ragazzi della prima classe dell'Istituto alberghiero di Desulo si vedono, tuttavia, negare il diritto allo studio e l'opportunità di scegliere l'indirizzo più consono ai propri interessi e alle proprie attitudini, nonostante gli iscritti alla prima classe siano dodici, di cui un ragazzo portatore di handicap, una ragazza extracomunitaria con difficoltà nella lingua italiana e altri ragazzi con bisogni educativi speciali; a questi si aggiungono altri cinque studenti che hanno fatto richiesta di nulla osta per trasferirsi da altri istituti;

- sulla decisione di frequentare l'Istituto ubicato a Desulo hanno sicuramente inciso la realtà sociale, geografica ed economica del territorio, con paesi di montagna investiti, in questi ultimi, anni da un lento e progressivo processo di spopolamento; il paese di Desulo in particolare, dista 60 km circa da Nuoro, capoluogo di provincia, 150 km da Cagliari capoluogo di Regione, 25 km dal primo pronto soccorso, 20 km da altre scuole, 100 km da altri istituti con corsi analoghi; la viabilità è di paese di montagna, con altitudini medie sopra i mille metri che rendono difficile e talvolta impossibile il transito di queste arterie per i mezzi pubblici e privati; pertanto i tempi di percorrenza, nel territorio in questione, sono enormemente superiori a quelli standard delle altre zone dove le vie di comunicazione più moderne e un'ampia disponibilità di mezzi di trasporto consentono spostamenti molto più agevoli;

- i genitori ritengono inconcepibile che non venga concessa la prima classe e che, inevitabilmente, in pochi anni, si arrivi alla chiusura di una scuola così importante non solo per il paese di Desulo ma di tutto il territorio della Barbagia-Mandrolisai; si fa inoltre presente che l'istituzione della prima classe non comporterebbe costi aggiuntivi eccessivi per lo Stato, in quanto molti degli insegnanti dell'istituto (diritto-economia, matematica, francese e sala bar) hanno dalle cattedre con delle ore a disposizione che potrebbero impiegare con le lezioni alla classe prima;

- appare opportuno che la Regione chieda una deroga agli standard ministeriali per tutti i motivi sopra meglio indicati, frutto di una elaborazione di genitori e ragazzi che vogliono vivere e formarsi nei nostri paesi di montagna;

CONSIDERATO che appare, pertanto, necessario conoscere l'attività posta in essere e le azioni che intende assumere il competente Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, da sempre sensibile ai problemi attinenti alle piccole realtà del territorio del nuorese,

chiede di interpellare la il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché precisino quali siano state le azioni poste in essere a favore della concessione della deroga per l'istituzione della prima classe dell'Istituto alberghiero di Desulo e se intendano assumere provvedimenti a riguardo. (459)

Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle urgenti modifiche da apportare alle nuove linee di indirizzo per il programma regionale "Ritornare a casa", allegate alla deliberazione della Giunta regionale n. 44/8 del 7 novembre 2012, che introducono modifiche nella compilazione della scala di valutazione specialistica clinical dementia rating scale (CDRs), tendenti a favorire l'esclusione degli aventi diritto piuttosto che l'inclusione e ciò non per mancanza dei requisiti sanitari, ma per lentezza delle procedure burocratiche.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- con la deliberazione regionale n. 42/11 del 4 ottobre 2006 partiva il programma sperimentale triennale "Ritornare a casa", un provvedimento a favore della non autosufficienza, finalizzato a sviluppare la domiciliarità dei servizi alla persona in difficoltà attraverso l'elaborazione di un progetto personalizzato che mette al centro dell'intervento la persona stessa con i suoi bisogni reali;

- il programma regionale nasceva per favorire la de istituzionalizzazione, con rientro in famiglia, dei soggetti che lo richiedevano, o a superare l'istituzionalizzazione dei soggetti non autosufficienti o a grave rischio di perdita di autosufficienza attraverso il sostegno alle famiglie sulle quali gravava il carico assistenziale;

- lo scopo era quello di ottenere un risparmio di risorse fornendo nel contempo un servizio più consono ai bisogni della persona, migliorandone la qualità di vita;

- il programma sperimentale rivolto prioritariamente a soggetti con deterioramento cognitivo, gravi patologie degenerative o nella fase terminale della loro vita, presupponeva l'elaborazione di un piano personalizzato basato su una valutazione multidimensionale effettuata dall'unità di valutazione territoriale (UVT), istituita con deliberazione n. 7/5 del 21 febbraio 2006, unità valutativa dell'azienda sanitaria locale (ASL) composta da un medico di assistenza distrettuale con conoscenza della rete dei servizi, responsabile del percorso assistenziale e supervisore circa l'idoneità dei requisiti del soggetto richiedente, e da un operatore sociale della ASL o del comune del distretto di riferimento;

- questo nucleo doveva avvalersi della collaborazione del medico di medicina generale e di un medico specialista con preparazione specifica nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da valutare;

- lo specialista di riferimento, liberamente scelto dal paziente in base ad un rapporto fiduciario, quello che sta alla base di ogni relazione medico-paziente, indipendentemente dal fatto che fosse convenzionato ASL o libero professionista, provvedeva alla elaborazione della relazione medico-specialistica e alla compilazione della scala di valutazione CDRs attestante il grado di severità del deterioramento cognitivo per i soggetti affetti da demenza;

- nel primo triennio 2006-2008 l'accesso al programma era garantito da un punteggio almeno pari a 3 nella scala CDRs, accesso poi riservato, dal 2009 a seguire, ai soli soggetti con punteggio pari a 5, visto il crescente numero di domande presentate, escludendo di fatto tutti quei soggetti a grave rischio di perdita di autosufficienza e comunque necessitanti di assistenza continua e snaturando in parte quelli che erano gli obiettivi iniziali del programma;

CONSTATATO che a partire dal 2013, l'accesso è diventato ancor più restrittivo grazie alla revisione delle linee di indirizzo del programma "Ritornare a casa", in allegato alla deliberazione n. 44/8 del 7 novembre 2012, dove, al punto 8 relativamente alla valutazione multidimensionale, specifica che "le scale di valutazione strettamente cliniche (Karnoskj e CDRs) devono essere somministrate e firmate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata con preparazione professionale ed esperienza nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da valutare";

CONSIDERATO CHE:

- l'unità di valutazione Alzheimer (UVA) o il sevizio specialistico ambulatoriale del distretto di Alghero (ma presumo anche di tutti gli altri distretti ASL) non sono in grado di evadere le richieste di visita neurologica entro i tempi previsti per la procedura del piano personalizzato (trenta giorni per una prima attivazione, due mesi per il rinnovo annuale), a causa di liste d'attesa anche di sei-otto mesi, questo comporterà l'impossibilità di presentare la domanda di accesso al finanziamento con conseguente esclusione dei soggetti aventi diritto non per mancanza dei requisiti richiesti ma a causa di impedimenti organizzativi indipendenti dalla volontà dei cittadini;

- poiché l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale è a conoscenza del problema delle lunghe liste d'attesa presente nella Regione, il provvedimento di modifica su menzionato sembra essere subdolamente finalizzato all'esclusione, piuttosto che alla inclusione, dei soggetti beneficiari; aumentano gli anziani, aumentano le persone non autosufficienti e quindi bisogna trovare artifici burocratici per ridurre il numero degli aventi diritto;

- a questo si aggiunge la palese violazione del diritto di ciascun cittadino di scegliere liberamente lo specialista a cui affidare la gestione della propria salute, o di continuare ad affidarsi al proprio specialista di fiducia, quello che magari lo segue da anni, in quanto lo si obbliga a rivolgersi esclusivamente allo specialista della struttura pubblica;

- infatti, i medici che operano come specialisti convenzionati per la ASL non sono autorizzati a certificazioni in quanto non rientrano nei livelli essenziali di assistenza (LEA); le certificazioni possono essere rilasciate al di fuori dell'orario di servizio, e in solo regime libero-professionale, cioè dietro pagamento: in merito poi alle visite a domicilio del paziente, è altresì tassativamente vietato ai medici svolgere visite domiciliari finalizzate alla compilazione di una certificazione, ma solo ed esclusivamente per giungere ad una diagnosi;

- il paradosso che si è venuto a creare in merito alla compilazione di questi CDRs, costringe i pazienti, persone che nella maggior parte dei casi sono già profondamente segnate da gravi problematiche sociali ed economiche, ad affidarsi ai propri specialisti di fiducia, sia per evitare i lunghissimi tempi di attesa, sia perché se si affidano agli stessi medici che operano presso la struttura pubblica, devono comunque sostenere a proprio carico le spese sanitarie dovute;

- la critica situazione venutasi a creare ha fatto registrare un vuoto normativo che impedirà agli aventi diritto di accedere al finanziamento proprio perché, secondo quanto stabilito arbitrariamente, non è prevista una figura abilitata alla compilazione della scala di valutazione per le demenze;

- la compilazione di una specifica scala di valutazione non è un mero atto burocratico ma è un atto tecnico, attestante la gravità della patologia da cui un soggetto è affetto e può essere redatto da qualsiasi specialista (neurologo o geriatra per quanto riguarda il CDRs) regolarmente abilitato all'esercizio della professione, a prescindere dal fatto che sia un medico di struttura pubblica o un libero professionista;

- è anche questo un atto medico come quello diagnostico e terapeutico, come la stesura di una certificazione, che fanno parte del normale svolgimento dell'attività di un sanitario; non se ne comprende dunque la ragione di questa limitazione se non quello di creare ulteriori disagi agli utenti già in difficoltà per la propria disabilità o quella dei loro congiunti;

- non può certo addursi a giustificazione di un simile provvedimento il fatto che bisogna attuare un maggiore controllo sulla procedura affinché venga espletata correttamente poiché questo compito di supervisione viene già svolto dal medico dell'UVT che è un medico dipendente della ASL che redige la sua relazione dopo aver preso visione del documento specialistico e dopo aver visitato il soggetto richiedente;

- queste nuove linee di indirizzo oltre che gravemente lesive del diritto dei cittadini appaiono gravemente lesive per l'esercizio della professione medica del libero professionista, a cui vengono sottratti i pazienti non per incapacità nello svolgimento del proprio lavoro ma solo perché una deliberazione ha stabilito, in maniera assolutamente arbitraria, che i liberi professionisti non sono abilitati alla compilazione delle scale di valutazione pur essendo specialisti nel campo;

- il contenuto di questa deliberazione appare lesivo della dignità dei medico che esercitano la libera professione considerati a priori disonesti da parte delle istituzioni politiche,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinché riferisca su quali iniziative abbia intrapreso per provvedere alla eliminazione in tempi rapidi della dicitura "specialista di struttura pubblica o convenzionata" contenuta nelle nuove linee di indirizzo del programma regionale "Ritornare a casa", ripristinando lo "status quo ante", in modo da garantire il diritto dei cittadini e salvaguardare la dignità dei medici libero professionisti. (460)

Mozione Cuccu - Diana Giampaolo - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Espa - Floris Vincenzo - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Mariani - Solinas Antonio - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Salis sulla deliberazione della Giunta regionale n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale vengono trasferite dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris le funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- l'Agenzia Laore è stata istituita con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, al fine di promuovere lo sviluppo dell'agricoltura, lo sviluppo integrato dei territori rurali, la compatibilità ambientale delle attività agricole e di favorire la multifunzionalità delle aziende agricole, le specificità territoriali, le produzioni di qualità e la competitività sui mercati;

- la Giunta regionale con le deliberazioni n. 51/19 del 24 settembre 2008 e n. 17/34 del 27 aprile 2010 ha designato l'Agenzia Laore quale autorità di controllo per le produzioni DOP e IGP;

- l'Agenzia Laore attualmente svolge attività di controllo sulle seguenti produzioni a marchio tutelato dalla Comunità europea: Agnello di Sardegna IGP, Fiore sardo DOP, Carciofo spinoso di Sardegna DOP e Zafferano Sardegna DOP;

- con deliberazione n. 43/45 del 6 dicembre 2010 la Giunta regionale ha approvato, ai sensi dell'articolo 28, comma 1, lettera a), della legge regionale n. 13 del 2006, il nuovo statuto dell'Agenzia Laore Sardegna che ha sostituito il precedente documento, approvato con deliberazione n. 25/37 del 3 luglio 2007, intendendo adeguare la struttura organizzativa alle nuove competenze dell'Agenzia e attribuendo al Dipartimento per gli affari generali e della contabilità le attività di controllo finalizzate alla certificazione volontaria, incluse quelle previste dagli articoli 10 e 11 del regolamento (CE) n. 510/2006, relative alle produzioni DOP e IGP regionali per le quali i soggetti richiedenti il marchio di origine non scelgano un organismo di controllo privato;

- tale statuto è stato approvato in via definitiva con deliberazione n. 5/15 del 3 febbraio 2011 dopo l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare, parere che, come sancisce l'articolo 28 della legge regionale n. 13 del 2006, deve essere acquisito prima che la Giunta regionale approvi o modifichi gli statuti delle agenzie;

APPRESO che la Giunta regionale in data 8 agosto 2013 con la deliberazione n. 33/54, ha designato, con decorrenza 1° gennaio 2014, l'Agenzia Agris quale autorità pubblica di controllo sulle produzioni DOP e IGP regionali e le produzioni a marchio di qualità garantita dalla Regione di cui alla deliberazione n. 34/18 del 7 agosto 2012;

VERIFICATO che tale deliberazione non è stata preceduta da alcuna modifica degli statuti delle due agenzie relativamente alle funzioni e alle competenze ad esse spettanti;

PRESO ATTO che, di fatto, sono state trasferite all'Agenzia Agris competenze e funzioni che per statuto sono attribuite all'Agenzia Laore;

RICORDATO che con deliberazione n. 18/37 del 23 aprile 2013 la Giunta regionale ha adottato l'atto di indirizzo strategico confermando in capo all'Agenzia Laore le funzioni di autorità di controllo anche per il triennio 2013-2015;

CONSIDERATO che:

- l'attribuzione delle funzioni di autorità pubblica di controllo sulle DOP/IGP regionali all'Agenzia Agris è in contrasto con quanto previsto negli statuti delle due agenzie;

- l'Agenzia Laore ha investito ingenti risorse finanziarie nella formazione del personale, potenziando e rafforzando il gruppo di tecnici impegnati nelle attività ispettive e di controllo sulle produzioni DOP/IGP;

- nel corso degli anni l'Agenzia Laore, grazie anche alle competenze acquisite dal suo personale, ha aumentato la propria efficienza e operatività, riscontrabile dal numero delle verifiche ispettive effettuale salito, nel triennio 2010-2012, da 457 a 1.275, dal numero degli operatori sottoposti a verifica salito, nello stesso arco di tempo, da 3.406 a 3.772 e dal crescente numero di prodotti certificati tali da consentire l'erogazione agli operatori agricoli di premi comunitari per un importo superiore a 5 milioni di euro;

- l'Agenzia Agris, per i controlli per l'olio DOP Sardegna, si è avvalsa in passato degli ispettori dell'Agenzia Laore, a dimostrazione del fatto che non dispone dei mezzi e delle professionalità adeguate per poter svolgere attività di certificazione;

RILEVATO che tra le motivazioni addotte dalla Giunta regionale per giustificare il trasferimento di competenze dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris delle funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, vi sarebbe la necessità che l'Agenzia Laore indirizzi totalmente le professionalità a disposizione verso altre attività di sviluppo in agricoltura e che vengano risolte le difficoltà, evidenziate anche dalle ripetute incomprensioni tra l'Agenzia e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, connesse alla coesistenza in capo allo stesso soggetto dell'attività di assistenza tecnica e di organismo di controllo;

APPURATO che:

- il servizio Laore preposto alle funzioni dell'autorità di controllo impiega meno di 30 dipendenti su un totale di circa 600 e che, quindi, non trova alcuna giustificazione l'asserita necessità di indirizzare la totalità delle risorse umane verso altre attività di sviluppo locale;

- relativamente alle incomprensioni in merito alla coesistenza delle attività di assistenza tecnica e di controllo, cui fa riferimento la deliberazione, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non ha mai sollevato obiezioni all'Agenzia Laore e che nel corso degli anni non è mai stato presentato all'Agenzia alcun reclamo che abbia posto dei dubbi sull'imparzialità dell'operato svolto;

- la società CERMET, che ha fornito all'Agenzia la consulenza finalizzata alla presentazione della domanda per l'accreditamento delle procedure di certificazione di Laore, ha affermato che "il requisito di imparzialità è garantito dall'essere autorità pubblica senza interessi diretti nelle attività economiche, l'indipendenza di operato dei valutatori è garantita attraverso un sistema di incarichi e controlli per valutatore che garantisce che non vi siano rapporti di assistenza tecnica tra controllato e controllore";

VALUTATO che:

- lo spostamento delle funzioni di controllo avrà notevoli ripercussioni negative sul settore agricolo isolano essendo a rischio i riconoscimenti delle produzioni certificate per l'anno 2013;

- altresì, per le attività di controllo e certificazione delle produzioni DOP e IGP l'Agenzia Agris, per far fronte alle nuove competenze, dovrà inevitabilmente formare un nuovo corpo ispettivo dotato delle qualifiche necessarie o si troverà costretta a ricorrere a professionalità esterne, in ogni caso con un ingiustificato dispendio di risorse pubbliche;

impegna la Giunta

a revocare la deliberazione n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale si stabilisce il trasferimento delle competenze sulla certificazione delle produzioni DOP e IGP e a marchio di qualità regionale dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris. (278)