Seduta n.176 del 10/01/2011 

CLXXVI Seduta

(POMERIDIANA)

Lunedi' 10 gennaio 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

INDICE

La seduta è aperta alle ore 16 e 33.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 28 dicembre 2010 (169), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Roberto Capelli, Michele Cossa, Paolo Luigi Dessì, Mario Diana, Domenico Gallus, Silvestro Ladu, Sergio Obinu, Adriano Salis, Matteo Sanna e Massimo Zedda hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 10 gennaio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

De Francisci - Diana Mario - Pittalis - Amadu - Bardanzellu - Contu Mariano Ignazio - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Ladu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo Terzo - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra:

"Istituzione della unità di senologia denominata 'Breast unit'". (241)

(Pervenuta il 5 gennaio 2011 e assegnata alla settima Commissione)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 219/S/A, legge finanziaria 2011.

Poiché siamo in fase di votazione e devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta per procedere alla prima votazione, sospendo i lavori per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 35, viene ripresa alle ore 16 e 46.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. I nostri lavori di questa mattina si sono conclusi votando l'emendamento numero 427. Comunico che l'emendamento numero 430 è stato ritirato dai presentatori.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Chiedo cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta fino alle ore 17.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 47, viene ripresa alle ore 17 e 01.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, intervengo per manifestare piena solidarietà al sindaco di Benetutti che è stato oggetto di un pesantissimo atto intimidatorio la notte scorsa. Quindi chiedo di manifestare la mia solidarietà e, spero, quella di tutto il Consiglio contro l'ennesimo atto contro sindaci e amministratori dei piccoli paesi delle zone interne che diventano sempre più difficili da amministrare. I colleghi mi fanno presente che anche il sindaco di Siliqua è stato oggetto di atti intimidatori, quindi chiedo che il Consiglio manifesti la più ampia solidarietà.

PRESIDENTE. Mi associo a quanto da lei portato all'attenzione dell'Aula esprimendo la solidarietà ai sindaci di Benetutti, e Siliqua, nonché al Capogruppo in consiglio comunale di Cagliari, dottor Ugo Stornelli, anche'esso oggetto di atti intimidatori. Ho già avuto modo di esprimere la solidarietà attraverso gli organi di informazione, ma mi sembra giusto ricordare questi eventi anche qui in Aula.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, volevo conoscere il parere della Commissione su questo emendamento.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione e della Giunta è favorevole. E' l'emendamento che stanzia 30 mila euro a favore del Premio Maria Carta 2010.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, chiedevo qual era il parere della Commissione e della Giunta perché a me non sembra che questo emendamento vada nella direzione che la Giunta ha seguito quando si è espressa su emendamenti simili. Non che io non sia d'accordo, anzi sono assolutamente d'accordo sullo stanziamento a favore della fondazione Maria Carta, ma credo che questo emendamento possa trovare giusta allocazione nel collegato alla finanziaria.

La mia è solo una contrarietà a riaprire le porte a un certo tipo di vecchio indirizzo in finanziaria, ma nel merito sono d'accordo. Del resto se non fossimo e non fossimo stati d'accordo, non esisterebbe la fondazione Maria Carta, come non esisterebbe la fondazione Cambosu, come non esisterebbe la fondazione Asproni (peraltro ho visto che i fondi a questa destinati sono stati dimezzati radicalmente nel bilancio). Io chiedo solo che questo stanziamento trovi la giusta allocazione nel collegato alla finanziaria. Pertanto inviterei -e chiedo scusa ai collega Bruno, Sabatini, Barracciu, non sta a me chiederlo -al ritiro dell'emendamento con la garanzia (che, spero, la Giunta possa presentare) di un corretto inserimento nella finanziaria. Questo spetterebbe alla Giunta, però è chiaro che ne farei una questione di principio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta in Commissione e in Aula, fin dall'inizio, ha chiesto alla Commissione prima e poi all'Aula di non inserire in finanziaria norme di questo tipo per non stravolgere l'impostazione stabilita dalla legge di contabilità. Sulla base di una discussione avvenuta in Commissione e come è accaduto anche stamattina in Aula, se i Gruppi hanno inteso o intendono fare delle eccezioni con un'ampia convergenza la Giunta si rimette alle valutazioni del Consiglio, trattandosi di questioni di minima rilevanza dal punto di vista finanziario, ma l'impostazione di fondo è quella di lasciare la finanziaria il più possibile libera da interventi di questo tipo.

Trattandosi, mi sembra di capire, di una questione che non raccoglie l'unanimità o un grande consenso, la Giunta chiede il ritiro di questo emendamento ai presentatori perché trovi una più adeguata valutazione nel collegato.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, avevo chiesto di intervenire subito dopo il collega Cocco per esprimere anch'io la solidarietà al Sindaco di Benetutti, ma anche per esprimere la solidarietà al Sindaco del Comune di Siamaggiore che nei giorni scorsi è stato vittima di attentati. Fra un'ora si terrà una seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Siamaggiore, aperta a tutte le forze politiche e sociali, nella quale il Sindaco dovrà decidere cosa dovrà fare. Credo che sia opportuno che anche il Consiglio regionale si esprima nei confronti dei Sindaci dei piccoli comuni, soprattutto sui gravi atti intimidatori che si stanno compiendo in quest'ultimo periodo. Tra l'altro, anche gli amministratori comunali di Santu Lussurgiu in queste settimane sono stati più volte sottoposti ad attentati. Credo pertanto che un'azione forte da parte di questo Consiglio sia necessaria.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Continuiamo con l'esame del disegno di legge numero 219. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale sull'emendamento numero 462.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 462.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Rassu hanno votato a favore e che il consigliere Cappellacci ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cappai - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cucca - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Oppi - Planetta - Porcu - Rassu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 28

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 118.

Ha domandato di parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Volevo intervenire sull'emendamento della fondazione Carta, ma non è stato possibile vista la fretta di tutti i consiglieri. E' stato non approvato, mi consenta, abbastanza male...

PRESIDENTE. Onorevole Planetta, non è possibile esprimere una valutazione sui voti del Consiglio.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, l'emendamento numero 118 è un emendamento che attiene sostanzialmente al tema delle povertà, che io richiamo in questo momento in ragione di quello che avevamo anche deciso nel corso della mattinata, cioè dell'esigenza di trattare questo argomento con un provvedimento complessivo che creasse finalmente una struttura capace di organizzare al meglio le disposizioni che già sono anche presenti nell'ordinamento, in modo tale da rendere più efficace, più organica l'azione dell'amministrazione pubblica di contrasto alle vecchie e nuove povertà.

Io dichiaro il mio voto favorevole su questo emendamento; se dovesse venir ritirato (ovviamente questo dipende anche dai colleghi che l'hanno firmato insieme a me) richiamo l'esigenza di un ordine del giorno unitario su questo argomento.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 118, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo agli emendamenti numero 126 e 232, di identico contenuto ma con copertura non idonea, per cui se non si modifica la copertura non posso metterli in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io come copertura avrei indicato il FNOL, però voglio spiegare meglio la nostra posizione.

il nostro emendamento è l'emendamento legato - qui manca l'Assessore della sanità - ai progetti sperimentali per le persone malate di SLA, che sono sparse un po' in tutta la Sardegna. Sappiamo che è stato proposto un protocollo sperimentale da parte della Commissione SLA, quindi approvato da un organismo della Regione, che prevede progetti personalizzati per dare risposte ventiquattr'ore su ventiquattro ai nostri concittadini che si trovano in questa situazione. E' però intervenuto un fatto nuovo, di cui sono stato informato dalle associazioni: c'è stato un accordo con l'Assessore della sanità per quanto riguarda l'inizio della sperimentazione. Questo è accaduto recentemente, quindi io ritirerò l'emendamento perché c'è già un accordo, siamo però pronti a ripresentarlo nel collegato alla finanziaria, qualora questo processo non venisse attivato.

Dico questo, Assessore, non per fare una minaccia, ma perché siamo preoccupati per le risorse che mancano. Ad esempio, sulla "162", da un punto di vista meramente contabile noi abbiamo una copertura di 94 milioni di euro, nonostante il Consiglio avesse deciso all'unanimità di stanziare 116 milioni di euro. Quindi (purtroppo non c'è niente di scritto) mancano 22 milioni di euro, e anche su questo sicuramente non faremo marcia indietro. Ma sui progetti personalizzati c'è un processo avviato e quindi ritiro gli emendamenti.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 129 era stato sospeso.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, l'emendamento era stato sospeso perché in Commissione era stato invitato il presentatore ad accertare il fabbisogno con gli uffici e con l'Assessorato del bilancio. Per cui chiederei al presentatore di indicare quale sia il fabbisogno accertato, per rispetto ad un bisogno che anche la Giunta aveva condiviso, si tratta della vigilanza nelle aree portuali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Sì, Presidente, avevamo già concordato con l'assessore La Spisa che il fabbisogno accertato dai responsabili dell'Assessorato dei trasporti non è di 400 mila euro, bensì di 150 mila euro. Sono risorse che servono a garantire la sicurezza dei porti secondari, che sono privi di autorità portuale.

PRESIDENTE. Per cui si modifica lo stanziamento finanziario da 400 mila euro a 150 mila euro. Su questo c'è il parere favorevole sia della Giunta sia della Commissione.

Metto in votazione l'emendamento numero 129. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 207.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presumo che su questo emendamento ci sia il parere contrario della Giunta e della Commissione. Passi per il parere contrario della Commissione, ma vorrei ben capire il parere contrario della Giunta. Potremmo infatti richiamare la pagina del DAPEF che annuncia l'abolizione delle nuove province di istituzione regionale, potremmo prendere anche in considerazione le dichiarazioni ultime - non so se chiamarle dichiarazioni o annunci - di volontà politica della Giunta e di questa maggioranza di abrogazione delle nuove province. E badate bene, l'abrogazione delle nuove province non è contro Olbia, contro qualcuno o qualcosa, ma è nell'indirizzo di una razionalizzazione più efficace ed efficiente. Io se potessi cancellerei anche le vecchie Province, ma questo lo delego agli amici del Governo amico, affinché questo succeda.

La cancellazione delle nuove Province non compromettere i collegi regionali, perché è chiaro che poi va agganciata una riforma della legge elettorale, mi sembra evidente. Così come è evidente che questo emendamento si propone di iniziare a discutere una razionale rivisitazione e riforma degli enti locali e dell'istituto e dell'organizzazione amministrativa della Regione sarda. E' chiaro che cancellare le nuove Province significa anche decentramento regionale.

Da anni vado dicendo in quest'Aula che non capisco perché l'Assessorato del turismo non possa aver sede a Olbia, da anni vado chiedendo perché l'Assessorato dell'ambiente non possa avere sede a Nuoro, o quello dell'agricoltura ad Oristano. E' chiaro che per chi ha una visione di riforma deve avere una visione di riforma completa, e non a mosaico, o a pezzi di mosaico. Vorrei quindi capire la contraddizione sul parere. Mi scrivete nel DAPEF che volete cancellare le nuove Province (e sono d'accordo) che bisogna ridurre il numero dei consiglieri regionali (e sono d'accordo) non scrivete però che bisogna decentrare, non scrivete però che bisogna modificare la legge elettorale, non scrivete però che bisogna mantenere anche i collegi elettorali regionali così come sono, perché garantiscono rappresentanza a tutti i territori della Sardegna. E allora perché non provate a motivare il no all'emendamento che finalmente è stato presentato in Aula assieme ad altri? Perché non provate a dire perché non volete cancellare l'obbrobrio delle nuove Province regionali, che non è secondo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io sono tra coloro che vanno controtendenza su questo argomento, e spiego anche la ragione per la quale vado controtendenza. La nostra Repubblica si è strutturata in un certo modo, ha stabilito cioè di articolarsi in Stato, Regioni, Province, Città metropolitane. Il nostro territorio è un territorio ampio, e ha una configurazione che non ha agevolato la relazione tra alcune comunità e il resto delle comunità isolane. Mi riferisco ad alcune comunità che si sono sviluppate in modo specifico, anche con un alto livello di autonomia, e che hanno sempre manifestato l'esigenza di poter esercitare una funzione di autogoverno, almeno della programmazione delle azioni in sede locale, spinti dalla cultura della programmazione dal basso.

Del resto i Piani integrati d'Area nascono così; c'è una ampissima letteratura in questa materia, lo stesso Consiglio regionale ha riempito di norme il proprio ordinamento in questa direzione. Ora si sono andate a costituire quattro province con legge regionale, passando attraverso la consultazione delle popolazioni, passando attraverso il referendum dei comuni, passando cioè attraverso le procedure che sono stabilite dalla legge. Io penso che sia legittimo ridiscutere tutto, ma ritengo che questa discussione non debba partire da qui, come un'azione centralista, in contrasto o superando la volontà dei territori.

Penso che debba avvenire lì, penso che ci siano state delle forzature, che ci siano delle province che hanno più senso e province che ne hanno meno, penso che avremmo potuto anche utilizzare altri strumenti, sta di fatto che ci sono questi. Se questa esigenza è vera, sia la popolazione e la comunità di questi territori a manifestarla, e noi saremmo disponibili ad accoglierla.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Intervengo solo per precisare che l'emendamento è firmato anche dal collega Cuccureddu, che ha apposto la sua firma come Capogruppo del Gruppo Misto, solo perché potesse essere presentato l'emendamento, pur non condividendolo. Avevo preso l'impegno di farlo presente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io condivido per la verità alcuni concetti espressi delle cose dette dall'onorevole Capelli, soprattutto la necessità di una rivisitazione complessiva del sistema delle circoscrizioni, del rapporto tra Regione e sistema delle autonomie locali, di una legge più adeguata ad un sistema moderno, ma ritengo che la Giunta abbia fatto bene ad esprimere un voto contrario su questo emendamento proprio perché la complessità del tema non può essere relegata ad un emendamento da approvare o bocciare in aula.

Mi pare che la questione debba interessare tutte le forze politiche trasversalmente, costituire oggetto di istruttoria e approfondito dibattito nella Commissione competente, ed è quindi in quella sede e nell'ambito di un progetto organico che il problema deve essere affrontato. Quindi, fermo restando che è stato posto un giusto problema, riteniamo che lo strumento non sia adeguato. Per queste ragioni il volto del P.d.L. è contrario per queste ragioni all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io vorrei dire al collega Capelli che appongo io la firma su questo emendamento perché lo spirito con il quale è stato presentato è assolutamente condivisibile. L'onorevole Capelli sostiene che se il DAPEF è vero, è credibile, occorre esplicitare meglio come vogliamo fare queste riforme, in particolare come vogliamo portare avanti il processo di riorganizzazione delle circoscrizioni provinciali, se invece il DAPEF è falso, è l'ennesima promessa, e allora questo emendamento mette il dito nella piaga! Per questo mi sento di sottoscriverlo.

La verità è che noi ci troviamo di fronte ad un Presidente della Regione che ha dichiarato solennemente che questo sarà l'anno delle riforme, delle grandi riforme istituzionali, ma noi abbiamo la sensazione che poi, negli atti concreti (che sia questo emendamento o sia dare seguito all'ordine del giorno delle riforme approvate ad ottobre o sia nominare il Presidente della Commissione autonomia che è ancora vacante) questa maggioranza latiti. Ho quindi un po' il sospetto triste che stiamo assistendo all'ennesima politica degli annunci voluti. Buon senso infatti vorrebbe che nel momento in cui io annunciassi la stagione delle riforme questa stagione delle riforme io l'avessi perlomeno concordata con la mia maggioranza, e avessi fatto in modo che a quell'annuncio seguisse qualche atto concreto.

Noi purtroppo di atti concreti non ne vediamo, quindi io non so se l'onorevole Capelli ritirerà o meno questo emendamento, non so cosa vorrà fare ma se intendesse mantenerlo il mio voto sarà a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, io invece sono contrario a questo emendamento, sono contrario anche se devo dire che il ragionamento svolto dall'onorevole Capelli non lo condivido in parte, lo condivido totalmente ad eccezione della soluzione proposta, perché sembra quasi che le province, in particolare le quattro nuove province, rappresentino o siano il problema.

Io sono d'accordo per il decentramento, più volte sono intervenuto in quest'Aula, sono d'accordo perché si approvi una legge elettorale e si stabiliscano le regole per i nuovi collegi elettorali, anche mantenendo magari le rappresentanze così come è stato detto. Però, francamente, parlare di soppressione delle province in un momento in cui si parla di riforme (e abbiamo parlato, appena accennandone, del tema del federalismo senza avere nemmeno sviluppato, o aver sentito, anche dai banchi della maggioranza, che cosa pensano di federalismo, e non solo di tipo esterno) ma anche di federalismo di tipo interno, francamente mi sembra anacronistico.

Condivido molto anche le osservazioni espresse dall'onorevole Uras in relazione al fatto che è difficile pensare che si possa approvare un provvedimento calato nella situazione attuale. Forse se qualcosa si è sbagliato - ma questo lo apprendo da colleghi che provengono magari da altre province -è stato nella fase istitutiva, quando sono state istituite quattro nuove province piuttosto che una o due che potevano avere già una storia e delle tradizioni, forse quello è stato il momento in cui si è commesso un errore, però oggi francamente tornare indietro mi sembra abbastanza complicato e difficile, soprattutto perché mi sembra che queste province in qualche modo stiano iniziando a decollare e stiano presentando quel collante tra i vari territori per il quale sono state individuate ed espresse.

Se si deve avanzare una proposta di riforma credo che debba essere una riforma condivisa, che parta dal basso per poter, assieme ai rappresentanti dei territori, costruire un eventuale assetto organizzativo differente per la nostra Regione. In quest'ottica io sono contrario a votare questo emendamento e quindi, quando si parlerà di province, continuerò a mantenere la mia posizione contraria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi pare che il significato dell'emendamento sia molto chiaro, non c'è bisogno neanche di prenderlo troppo sul serio. Quello che è evidente è che è stato commesso un errore di frettolosità a causa di questo atteggiamento quasi di onnipotenza che a volte il Consiglio regionale assume quando le istanze localistiche prendono il sopravvento. La storia delle quattro nuove province - è noto - non ha seguito il percorso indicato dalla legge numero 4 perché se lo avesse seguito non saremmo qui oggi a parlarne. Oggi non dobbiamo commettere lo stesso errore di frettolosità, per rispondere all'istanza immediata.

Credo quindi che l'emendamento sia sostanzialmente una provocazione; è una provocazione come è stata una provocazione quella a cui si è trovata di fronte la maggioranza di allora nella scorsa legislatura quando dovette gestire la novità di quattro province. Non pensate, infatti, che fosse del tutto soddisfatta di questa situazione, però ha raccolto la sfida e ha lavorato sul terreno del sistema delle autonomie locali producendo atti, che sono oggi leggi, che vanno nella direzione di quella sfida, cancellando le comunità montane, organizzando i comuni per l'unione di comuni, cercando di decentrare compiti e funzioni alle province e ai comuni. Ha raccolto quella sfida, ha rispettato il dettato costituzionale della formazione di queste province.

Volevo dire a lei, sommessamente Presidente, che il richiamo ad una discussione pacata e costruttiva nelle sedi competenti, non può avvenire, un po' per i dati che ha annunciato alla fine dell'anno, che indicano la nostra improduttività e un po' perché da più di due mesi la prima Commissione che si dovrebbe interessare di questi argomenti non ha neppure il suo Presidente e noi siamo nel caos totale. Ai colleghi direi che noi siamo pronti a discutere di tutto, abbiamo le nostre idee e abbiamo la nostra storia, quando deciderete di parlare di questi argomenti nelle sedi deputate ci troverete con le nostre idee.

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Massimo Zedda e Roberto Capelli sono rientrati dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente io annuncio il mio voto a favore di questo emendamento che peraltro è stato costruito dal collega Capelli in un modo molto prudente e oculato, nel senso che non parla di una abolizione tout court delle quattro nuove province, come invece prevede l'emendamento di cui io sono primo firmatario, ma prefigura un processo che è finalizzato alla razionalizzazione del sistema delle province e delle circoscrizioni provinciali che non mi sembra rappresenti una violenza nei confronti delle autonomie ma che rappresenta invece uno stimolo al ragionamento e alla riflessione che in qualche misura è coordinato dalla Regione.

Però, detto questo, non si può non condividere quanto afferma Gian Valerio Sanna e cioè che ci siano delle sedi regionali deputate all'istruzione delle pratiche di riforma e che queste dovrebbero essere privilegiate rispetto alle estemporaneità. Collega Sanna, come succede nel suo stesso partito (il collega Porcu ha annunciato il suo voto a favore, il collega Caria ha annunciato il suo voto contro) io credo che in questo Consiglio regionale la frontiera che separa coloro che vogliono fare le riforme da coloro che preferiscono che si vada avanti così non sia una frontiera né ideologica né di schieramento né di partito.

Quindi, alla fine, emendamenti come questi consentono, in linea di principio, di poter esprimere la propria valutazione sui progetti e quindi di cominciare a fare una distinzione tra coloro che sono disponibili a ragionare di riforme, che iniziano a condividere dei principi come quello di riavvicinare la cosa pubblica al cittadino e agli interessi del cittadino (e non a quelli della classe politica che governa su indicazione e su delega del cittadino) e coloro che invece preferiscono (nella sanità, nella amministrazione pubblica, nella burocrazia, in tutti quegli altri settori su cui, tante volte, ci siamo riempiti la bocca qui in Consiglio regionale sulla necessità di riforme) continuare ad andare avanti nel solito modo. Con il voto a favore di questo emendamento noi vogliamo significare che la nostra volontà è quella di procedere verso le riforme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto contrario a questo emendamento perché ritengo anch'io, come altri, che le questioni relative alle nuove province meritino ben altro approfondimento e interessino in maniera trasversale tutti gli schieramenti. Si affrontano questioni molto serie e la serietà attiene soprattutto, certamente, al contenimento, al controllo, alla razionalizzazione della spesa e alla riduzione dei disavanzi in questa Regione, che sono un aspetto di approfondimento ineluttabile e necessario.

Però ritengo che decisioni di questo tipo, che interrompono un percorso, un importante percorso di rappresentazione dei territori, non possano essere oggetto di un semplice emendamento nella legge finanziaria. E quindi occorre domandarci se le province non rappresentino invece un'occasione di crescita in risposta ai bisogni di popolazioni lontane, che non si sentono rappresentate quando ogni atto sorge da un rigido centralismo burocratico di una città lontana.

Ricordo anche che, in un nuovo assetto, la Provincia Gallura verrebbe a far parte di una provincia quella di Sassari, che era la più grande d'Italia. Del resto le radici storiche della sua nascita come Provincia affondano in un percorso che intraprese non solo sotto la spinta di esigenze di carattere amministrativo da aggiornare ma anche sotto la spinta dell'esigenza dell'affermazione di un'identità culturale che aveva pienamente giustificato il traguardo conseguito con la legge del 2001.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, ritengo che il Consiglio regionale non sia la sede giusta per sopprimere le province benché sia tendenzialmente dell'avviso che le province vadano soppresse. Ma nel rispetto della volontà popolare questa decisione è di competenza territoriale oggi più che mai, mentre sono dell'avviso che la Regione Sardegna debba porsi sicuramente in un'ottica di decentrare i propri poteri e di rivedere soprattutto le sue relazioni con gli enti locali, e quindi con i comuni, secondo criteri di pari dignità, perché ho la sensazione che dopo l'occupazione dell'aula, avvenuta circa un anno fa, gli umori non si siano sedati.

Mi sembra che si stia aprendo una nuova stagione di conflitti tra Regione Sardegna ed enti locali. Sono dell'avviso che sia il caso di restituire poteri ai comuni ridistribuendo in modo equo le risorse dovute, perché questo contribuirebbe sicuramente anche a frenare le azioni di intimidazione denunciate con forte preoccupazione anche oggi in aula. Quindi dichiaro il voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il Presidente della Commissione è il relatore, deve rappresentare in aula la volontà che si esprime collegialmente in Commissione nella valutazione degli emendamenti. In Commissione questo emendamento ha ricevuto il parere negativo, e io devo stare a questa posizione, perché questo è il mio compito, è il mio ruolo.

Mi sento di dire nel merito - come è noto, personalmente ho sottoscritto anche un documento in tal senso - che credo che le province debbano essere organizzate. Ho votato a favore in Commissione sull'emendamento dell'onorevole Vargiu, che poi è stato dichiarato inammissibile, e tanti come me si trovano in questa situazione, cioè in quelle di mantenere fede a un mandato della Commissione che in questo momento esprime questo parere, ma che ha in testa esattamente quello che ha indicato l'onorevole Vargiu, cioè una grande riforma della struttura amministrativa della Regione. Per cui io manterrò il voto contrario per le ragioni che sto dicendo, perché anche nei lavori dell'aula - e soprattutto nei lavoratori d'aula - credo serva una linearità, anche se costa un sacrificio delle proprie convinzioni personali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, non è per dichiarazione di voto, volevo conoscere, perché forse mi è sfuggito, il parere della Giunta.

PRESIDENTE. Il parere della Giunta è stato conforme a quello della Commissione.

CAPELLI (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 207.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Soru ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Capelli - Dedoni - Diana Giampaolo - Fois - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Pitea - Porcu - Soru - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Valerio - Moriconi - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Bruno - Cocco Daniele - Lotto - Mulas - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 58

astenuti 6

maggioranza 30

favorevoli 15

contrari 43

(Il Consiglio non approva).

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Abbiamo ancora un emendamento, onorevole Maninchedda. Avevamo sospeso l'emendamento numero 59.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo per dire che l'emendamento resta così come è, l'unica intenzione è quella di legare la concessione di 24 milioni di euro, quindi il programma, di riportarlo alla Commissione competente per il parere.

PRESIDENTE. Il parere c'è già nell'emendamento.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta anche in Commissione aveva espresso un orientamento favorevole con l'inserimento dei termini di 20 giorni come per prassi. Trascorsi 20 giorni il parere si intende espresso.

PRESIDENTE. Aggiungiamo: "entro il termine di 20 giorni".

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 59, con la nuova formulazione proposta dall'onorevole Solinas, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Chiedo una sospensione di 30 minuti.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 44, viene ripresa alle ore 18 e 30.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3

Piano straordinario per l'occupazione
e per il lavoro

1. La Regione promuove, con le parti sociali e gli enti locali, un piano pluriennale di azioni volte al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

a) l'aumento del tasso di occupazione e la riduzione di quello di disoccupazione;

b) il reimpiego e l'accompagnamento al lavoro dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, anche con la istituzione di un apposito strumento operativo;

c) la riqualificazione ed il rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà;

d) la riduzione della dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale;

e) la valorizzazione delle aree rurali interessate da fenomeni di spopolamento.

2. Per l'attuazione del piano di cui al comma 1 è autorizzato uno stanziamento complessivo, nel periodo 2011-2014, di euro 200.000.000 che data la situazione di particolare criticità del fenomeno della disoccupazione, in particolare di quella giovanile, e della dispersione scolastica, per l'anno 2011 impiega la somma di euro 65.000.000, di cui 20.000.000 a valere sulle risorse già destinate per le medesime finalità nella programmazione comunitaria 2007-2013 di cui ai fondi FESR e FSE, già iscritti nel bilancio della Regione per lo stesso anno. Con deliberazione della Giunta regionale, emessa su proposta degli assessori competenti per materia, sono definiti il programma degli interventi e il relativo riparto tra gli stessi. Alle conseguenti variazioni di bilancio provvede, con proprio decreto, l'Assessore competente in materia di programmazione e bilancio.

3. Per le annualità successive, nel disegno di legge collegato alla presente manovra finanziaria, è definito il programma articolato degli interventi alla cui copertura finanziaria si fa fronte con l'utilizzo delle riserve appositamente allocate nel fondo nuovi oneri legislativi di cui all'UPB S08.01.002.

Emendamento soppressivo totale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (175)

Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (242)

Emendamento sostitutivo totale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - porcu

Articolo 3

L'articolo 3 è così sostituito:

1. La Regione attua con gli Enti locali e con le parti sociali un piano di azioni volte all'aumento del tasso di occupazione e la riduzione di quello di disoccupazione nonché per il rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà.

2. Per l'attuazione del piano di cui al comma 1 è autorizzato uno stanziamento per il 2011 di euro 65.000.000, di cui 20.000.000 a valere sulle risorse già destinate per le medesime finalità nella programmazione di cui ai fondi FESR e FSE.

3. I fondi dovranno essere ripartiti e utilizzati secondo le modalità di cui all'articolo 19 della L.R. 24.12.98 N.37.

4. I commi dovranno, pena la revoca, impegnare interamente gli importi loro assegnati entro 12 mesi dall'attribuzione. (169)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, il comma 1 è soppresso. (176)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (257)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera a) è soppressa. (177)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera a) è soppressa. (256)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera b) è soppressa. (183)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera b) è soppressa. (255)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera c) è soppressa. (182)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

La lettera c, comma 1, dell'articolo 3 è soppressa. (254)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera d) è soppressa. (181)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

La lettera d, comma 1, dell'articolo 3 è soppressa. (253)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, comma 1, la lettera e) è soppressa. (180)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

La lettera e, comma 1, dell'articolo 3 è soppressa. (252)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, il comma 2 è soppresso. (179)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso. (251)

Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

All'articolo 3, il comma 3 è soppresso. (178)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso. (250)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Alla fine della lettera d) del comma 1, è inserita la seguente frase: "anche attraverso un apposito strumento di supporto". (44)

Emendamento aggiuntivo Cocco Daniele Secondo - Uras

Articolo 3

All'articolo 3 comma 1, dopo la lettera e) è aggiunta la seguente:

e bis) "I termini di impegnabilità ed eventuale versamento disposti dall'articolo 3 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 15 (Integrazioni e modifiche alla legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002), alla legge regionale 22 aprile 2002, n.8 (legge di bilancio) e alla legge regionale 24 aprile 2001, n, 6 (legge finanziaria 2001)), per i comuni che hanno ricevuto un finanziamento con deliberazione della Giunta regionale n.. 28/25 del 28 agosto 2001 per i progetti di potenzia memento di elettrificazione rurale ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 14 novembre 2000, n. 21 (Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell'agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura), sono prorogati di un ulteriore anno. Inoltre, i termini di presentazione dei programmi e dei progetti, compresi quelli per il potenziamento delle reti di elettrificazione rurale, finanziati con impiego delle risorse di cui alla legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37 (Norme concernenti interventi finalizzati all'occupazione e allo sviluppo del sistema produttivo regionale e di assestamento e rimodulazione del bilancio) e successive modifiche ed integrazioni,.e quelli dei relativi impegni, sono prorogati al 31 dicembre 2011". (223)

Emendamento aggiuntivo Zuncheddu - Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara

Articolo 3

L'articolo 3, comma 1 è integrato dalla seguente lettera:

e bis). Il superamento del precariato con la stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali. (295)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Lai

Articolo 3

Dopo il comma 2 dell'articolo 3 è aggiunto il comma 2 bis: "E' autorizzata la spesa di € 3.000.000 per favorire le attività legate ai graniti sardi. Tale stanziamento è destinato allo studio ed alla valorizzazione delle peculiarità dei graniti sardi ed agli interventi più idonei per lo sviluppo e la crescita delle aziende sarde legate al settore, nella prospettiva di attuare produzioni di seconde e terze lavorazioni a livello regionale, con riferimento anche ai sottoprodotti ed agli scarti di cava, nonché di ridurre i costi di trasporto in nave. Il relativo programma è approvato dalla Giunta regionale ai termini dell'Art. 4, lettera i) della L.R. n. 1 del 1977. (UPB S06.03.018)

Copertura Finanziaria

In aumento

UPB S06.03.018 Sostegno agli investimenti del settore industriale.

Anno 2011 euro 3.000.000

In diminuzione

FNOL parte corrente, Voce 3 Tabella A

Anno 2011 euro 3.000.000". (202)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Planetta - Uras - Cocco Pietro - Lotto

Articolo 3

Al comma 3 è aggiunto il seguente:

"3 bis). I benefici di cui al comma 16 dell'articolo 11 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale") sono estesi ai dipendenti e ai dirigenti che maturino entro il 31 dicembre 2011 i requisiti dì cui al medesimo comma 16.

2. Per tali dipendenti e dirigenti tutti i termini di cui ai commi 16 e 17 dell'articolo 11 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 sono differiti di un anno.

3. Alla relativa spesa si fa fronte con le risorse stanziate in conto della UPB S 08.01.002.". (53)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Diana Giampaolo - Uras - Porcu

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto il comma 3 bis.

"Modifica degli articoli 1 e 2 della legge regionale n. 57/1987:

Dopo le parole 'dell'Unione Autonoma Partigiani Sardi (UAPS)' sono aggiunte le seguenti: 'e l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI)'".

Copertura Finanziari

In aumento

UPB 03.02.005 euro 25.000 2011

In diminuzione

UPB 08.01.002 euro 25.000

Voce 2 (55)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Cocco Pietro - Lotto - Uras

Articolo 3

Al comma 3 è aggiunto il seguente:

"3 bis. Per l'anno 2011 è concesso un contributo straordinario in favore della Società Bonifiche Sarde (SBS) di euro 1.000.000 per far fronte alle difficoltà finanziarie in corso.

Copertura finanziaria

UPB 08.01.002 FNOL parte corrente 2011 euro 1.000.000". (56)

Emendamento all'emendamento numero 28 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 3

Il testo dell'emendamento n. 28 è sostituito dal seguente:

"3 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 l'ulteriore spesa di euro 1.000.000 per le finalità di cui all'articolo 7, comma 47 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 da destinare alla prestazione di garanzie per gli investimenti nei quali è prevista nuova occupazione di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 40 anni (UPB S06.03.001 e UPB S06.03.019).

A valere sull'UPB S06.03.001 una quota pari ad euro 1.000.000 è destinata all'integrazione del Fondo di garanzia del Consorzio fidi di II grado.

3 ter. All'articolo 4, comma 4, della legge regionale n. 1 del 2009, come modificato dall'articolo 1, comma 7, della legge regionale n. 5 del 2010, dopo le parole "settore commercio" sono aggiunte le parole "nonché degli altri settori, o delle tipologie di spesa, non ammissibili al fondo regionale di garanzia già istituito".

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S01.03.010 Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 1.000.000

In aumento

UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane

2011 euro 500.000

UPB S06.03.019 Incentivi di parte corrente alle imprese industriali

2011 euro 500.000 (484)

Emendamento all'emendamento numero 492 aggiuntivo Sabatini - Stochino - De Francisci - Cuccu - Steri

Articolo 3

All'emendamento n. 492 è aggiunto il seguente comma:

"1 sexies. E' autorizzata la concessione di un contributo annuale di euro 100.000 a favore della sezione regionale dell'Unione Nazionale Pro-Loco Italiane (UNPLI) per i compiti di istituto (UPB S06.02.001)."

COPERTURA FINANZIARIA

in aumento

UPB S06.02.001 Enti turistici - Spese di funzionamento

Anno 2011 euro 100.000

Anno 2012 euro 100.000

Anno 2013 euro 100.000

in diminuzione

S08.01.002 - FNOL - parte corrente

Anno 2011 euro 100.000

Anno 2012 euro 100.000

Anno 2013 euro 100.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 2 della tabella A allegata al DL finanziaria. (499)

Emendamento all'emendamento numero 28 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 3

Il testo dell'emendamento n. 28 è sostituito dal seguente:

"3 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 l'ulteriore spesa di euro 1.000.000 per le finalità di cui all'articolo 7, comma 47 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 da destinare alla prestazione di garanzie per gli investimenti nei quali è prevista nuova occupazione di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 40 anni (UPB S06.03.001 e UPB S06.03.019).

A valere sull'UPB S06.03.001 una quota pari ad euro 1.000.000 è destinata all'integrazione del Fondo di garanzia del Consorzio fidi di II grado.

3 ter. All'articolo 4, comma 4, della legge regionale n. 1 del 2009, come modificato dall'articolo 1, comma 7, della legge regionale n. 5 del 2010, dopo le parole "settore commercio" sono aggiunte le parole "nonché degli altri settori, o delle tipologie di spesa, non ammissibili al fondo regionale di garanzia già istituito".

3 quater. Gli stanziamenti recati dalle UPB S06.03.001 - cap. SC06.0381 - e UPB S06.03.008 - cap. S06.0480 - per l'anno 2011 possono essere utilizzati per lo scorrimento delle graduatorie relative ai bandi 2009.

3 quinques. Le risorse relative all'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 24 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, riferite all'annualità 2008, ancorché impegnata, e all'annualità 2010 sono destinate allo scorrimento della graduatoria relativa al bando 2009; a tal fine le somme stanziate nel bilancio 2010 in conto dei capitoli SC04.0026 e SC04.0034 sono conservate nel conto residui.".

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S01.03.010 Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 1.000.000

In aumento

UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane

2011 euro 500.000

UPB S06.03.019 Incentivi di parte corrente alle imprese industriali

2011 euro 500.000 (492)

Emendamento aggiuntivo Sabatini - Bruno - Sechi - Cocco - Uras

Articolo 3

Dopo il comma 3 è inserito il seguente:

"Art. 3 bis. Per il funzionamento della facoltà di architettura di Alghero è autorizzata nell'anno 2011 a favore dell'Università di Sassari la spesa di euro 800.000."

In aumento

UPB S02.01.009 - Formazione universitaria

2011 euro 800.000

2012 --------

2013 ---------

In diminuzione

S01.03.010 - Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 800.000

2012 -------

2013 ------- (170)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Lai

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto il comma 3 bis: "per la valorizzazione ed il rilancio del settore del sughero attraverso azioni finalizzate allo sviluppo della sughericoltura di qualità, all'innovazione ed al potenziamento della capacità produttiva, alla promozione del tappo di sughero ed al controllo e certificazione della qualità è autorizzata la spesa di euro 3.000.000 nell'anno 2010". (UPB S04.08.009)

Copertura Finanziaria

In aumento

UPB S04.08.009 Anno 2011 euro 3.000.000

Investimenti per favorire la forestazione

In diminuzione

UPB S 08.01.002 Anno 2011 euro 3.000.000

FNOL - parte corrente - (199)

Emendamento all'emendamento numero 130 sostitutivo totale Porcu - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Cocco

Articolo 3

Dopo il comma 1 dell'articolo 3 è inserito il seguente:

"Nel piano di cui al comma 1 uno stanziamento pari a 5 milioni di euro, per l'anno 2011, è finalizzato ad avviare un programma urgente per la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico di proprietà degli enti locali.

E' assegnata priorità agli interventi di immediata cantierabilità e che garantiscano i maggiori benefici in termini di miglioramento della funzionalità e di risparmio energetico degli edifici scolastici. Il contributo regionale non potrà superare il 50 per cento del costo complessivo dell'intervento.

Il programma di interventi con le relativa modalità di attuazione è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della pubblica istruzione di concerto con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".

Copertura finanziaria

Non sono previsti oneri aggiuntivi. (477)

Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo il comma 14 dell' articolo 2 è aggiunto il seguente:

"14 bis. L'amministrazione regionale promuove la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico regionale. A tale fine vara un piano volto a:

a) adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene;

b) favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici degli stessi edifici, attraverso interventi di miglioramento della loro efficienza energetica.

Per tale piano è istituito un fondo di euro 75 milioni per l'anno 2011 e di euro 100 milioni per gli anni 2010 e 2011.

I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e il programma di interventi è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della pubblica istruzione di concerto con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".

Copertura finanziaria

In diminuzione

Tabella A Fondo nuovi oneri legislativi parte corrente

competenza 2011 euro 75.000.000

competenza 2012 euro 100.000.000

competenza 2013 euro 100.000.000 (130)

Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo il comma 14 dell' articolo 2 è aggiunto il seguente:

"14 bis. L'amministrazione regionale promuove la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico regionale. A tale fine vara un piano volto a:

a) adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene;

b) favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici degli stessi edifici, attraverso interventi di miglioramento della loro efficienza energetica.

Per tale piano è istituito un fondo di euro 75 milioni per l'anno 2011 e di euro 100 milioni per gli anni 2010 e 2011.

I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e il programma di interventi è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della Pubblica Istruzione di concerto con l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".

Copertura finanziaria

In diminuzione

Tabella A Fondo nuovi oneri legislativi parte corrente

competenza 2011 euro 75.000.000

competenza 2012 euro 100.000.000

competenza 2013 euro 100.000.000 (131)

Emendamento aggiuntivo Sabatini - Porcu

Articolo 3

Dopo il comma 14 dell' articolo 2 è aggiunto il seguente:

"14 bis. L'amministrazione regionale promuove la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico regionale. A tale fine vara un piano volto a:

a) adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene;

b) favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici degli stessi edifici, attraverso interventi di miglioramento della loro efficienza energetica.

Per tale piano è istituito un fondo di euro 75 milioni per l'anno 2011 e di euro 100 milioni per gli anni 2010 e 2011.

I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e il programma di interventi è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della Pubblica Istruzione di concerto con l'Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".

Copertura finanziaria

In diminuzione

Tabella A - Fondo nuovi oneri legislativi - parte corrente

competenza 2011 euro 75.000.000

competenza 2012 euro 100.000.000

competenza 2013 euro 100.000.000 (229)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto:

3 bis. Al fine di assicurare il concorso delle parti sociali alla determinazione delle politiche attive per il lavoro e alla definizione delle relative scelte programmatiche e di indirizzo della Regione, fino alla piena operatività della Commissione regionale per i servizi e le politiche del lavoro, di cui all'articolo 11 della L.R. 20/2005, l'Assessorato regionale competente in materia di lavoro e i Presidenti delle province sarde o i loro delegati operano tramite conferenza dei servizi convocata dall'Assessorato del lavoro di norma ogni bimestre, alla quale partecipano oltre al consiglio delle autonomie e il presidente del CREL, le OO.SS. confederali e le associazioni di categoria dell'impresa più rappresentative su base regionale. Tale disposizione si rende necessaria ai fini della tempestiva e integrale spesa delle risorse stanziate per l'attuazione degli obiettivi di politica del lavoro indicati nel PRS e dai suoi aggiornamenti annuali DAPEF. (312)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto:

"3 bis. L'Assessore regionale del lavoro riferisce, anche in forma scritta, con cadenza trimestrale alla Giunta regionale e alle Commissioni consiliari competenti in materia di bilancio e di lavoro sull'andamento delle spese programmate a valere sul "Fondo regionale per l'occupazione" di cui all'articolo 6 della legge regionale 3/2008, alla cui dotazione finanziaria concorrono le assegnazioni provenienti dal bilancio regionale, dal bilancio statale e dai fondi comunitari; destinati agli interventi regionali di politica del lavoro, di formazione professionale e per la organizzazione e qualificazione dei relativi servizi anche territoriali. L'Assessore riferisce inoltre sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di lavoro previste dalla L.R.1/2009, dalla L.R. 8/2008, dalla citata L.R. 3/2008 e dalla LR. 20/2005." (320)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente comma:

"3 bis. E' autorizzata per ciascuna delle annualità 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 7.000.000 per la realizzazione di un programma di messa a norma e di completamento dei porti turistici di interesse regionale."

Finanziamento

FNOL Parte corrente

Voce 2 Tab. A (428)

Emendamento all'emendamento numero 41 aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Le risorse disponibili nel conto dei residui e della competenza al 31 dicembre 2010 in conto dell'UPB S01.02.003 (Cap. SC01.0216) e in conto dell'UPB S01.02.001 (Cap SC01.0139) sono conservate nel conto dei residui per essere utilizzate nell'anno 2011 per l'attuazione delle progressioni professionali previste dal contratto collettivo regionale di lavoro. (493)

Emendamento all'emendamento numero 77 aggiuntivo Uras - Giampaolo Diana - Steri - Espa - Francesco Meloni - Vargiu - Maninchedda

Articolo 3

Il personale attualmente utilizzato dall'Università di Cagliari per lo studio delle malattie ereditarie del metabolismo, in attesa di una nuova disciplina, è mantenuto a domanda in servizio presso la ASL n. 8 con rapporto di CO.CO.CO. sino al 31 dicembre 2011. (500)

Emendamento all'emendamento numero 447 sostitutivo totale Meloni Francesco - Steri

Articolo 3

L'emendamento numero 447 è cosi sostituito:

"3 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 la spesa complessiva di euro 5.000.000 in ragione di euro 2.500.000 per il restauro ed il consolidamento di chiese di particolare interesse storico artistico (UPB S03.01.004 - CAP. SC03.0057) e di euro 2.500.000 per la concessione di contributi ai Comuni per edifici di culto (UPB S03.01.004 - CAP SC03.0059); il relativo programma di interventi è approvato dalla Giunta a termini dell'articolo 4, comma 1, lettera i) della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1."

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S03.01.004 Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Anno 2011 euro 5.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010 Fondo per la programmazione negoziata.

Anno 2011 euro 5.000.000 (497)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente articolo 3 bis:

"Il 'piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione' in prima applicazione, in deroga all'articolo 13 della Legge regionale 5 dicembre 2005, n.20, è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 marzo 2011 su proposta della Giunta Regionale. Il predetto Piano è predisposto con la partecipazione delle rappresentanze sociali e istituzionali; a tal fine è convocata specifica conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 22 agosto 1990, n.40. La presente disposizione interviene per il superamento del blocco pluriennale della spesa dei fondi già destinati agli interventi in materia di lavoro ivi compresi quelli provenienti dai precedenti esercizi, che in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006 sono conservati in conto residui per essere impegnati nell'anno in corso." (311)

Emendamento all'emendamento numero 31 modificativo Giunta regionale

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente articolo 3 bis:

"Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro

Dopo le parole "in ATI" sono inserite le seguenti: "di intesa con la regione siciliana".

L'importo di euro 10.000.000 è sostituito con "1.000.000".

La copertura finanziaria è così rideterminata:

In aumento

UPB S01.05.002 Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 1.000.000 (486)

Emendamento all'emendamento numero 40 aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Nel testo dell'emendamento n. 40, alla fine del comma 11 ter, sono inserite le seguenti parole: "Le eventuali mancate assegnazioni statali restano a carico del bilancio della Regione, senza ricorso all'indebitamento". (485)

Emendamento all'emendamento numero 10 sostitutivo totale Diana Mario - Zedda Alessandra - Lai - Locci - Sanjust - Steri

Articolo 3

L'emendamento numero 10 è così sostituito:

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:

"3 bis. (Disposizioni in materia di alienazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica)

1) Le alienazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica di cui articolo 1 della legge 24 dicembre 1993. n. 560 (Norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) che insistono sul territorio regionale sono effettuate con le seguenti modalità:

a) pagamento in un'unica soluzione, con riduzione pari al 10 per cento del prezzo di cessione;

b) pagamento immediato di un quota non inferiore al 30 per cento del prezzo di cessione, con dilazione del pagamento della parte rimanente in non più di 15 anni, ad un interesse pari al tasso applicato ai sensi della L.R. 32 del 1985.

2) L'alienazione di detto patrimonio dovrà riguardare il 90 per cento dell'intera consistenza immobiliare." (478)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Zedda Alessandra - Lai - Locci - Sanjust

Articolo 3

Dopo l'art. 3 è inserito il seguente:

"3 bis. (Disposizioni in materia di alienazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica)

Le alienazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica di cui all'articolo 1 della Legge 24 dicembre 1993. n. 560 (Norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) che insistono sul territorio regionale sono effettuate con le seguenti modalità:

a) pagamento in un'unica soluzione, con riduzione pari al 10 per cento del prezzo dì cessione;

b) pagamento immediato di un quota non inferiore al 30 per cento del prezzo di cessione, con dilazione del pagamento della parte rimanente in non più di 15 anni, ad un interesse pari al tasso applicato ai sensi della L.R. 32 previa iscrizione ipotecaria a garanzia della parte del prezzo dilazionata. Detto termine può essere esteso a 25 anni subordinatamente all'accertamento, da parte dei competenti servizi comunali delle condizioni di effettivo disagio degli acquirenti. (10)

Emendamento all'emendamento numero 25 aggiuntivo Lotto - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Diana Giampaolo - Agus

Articolo 3

All'emendamento n. 25 è aggiunto il seguente:

"Modifiche ai limiti di reddito

1. Il limite di reddito di cui all'articolo 2, primo comma, lettera f) della legge regionale 6 aprile 1989, n. 13, è elevato ad euro 12.943,98.

2. Tale limite è applicabile:

- quale limite massimo di reddito per l'accesso alle procedure per l'assegnazione di alloggi di edilizia sovvenzionata.

3. Il limite massimo di reddito per nucleo familiare oltre il quale non è possibile la prosecuzione della permanenza negli alloggi edilizia sovvenzionata è fissato in euro 35.894. Tale importo è determinato ai sensi del primo comma dell'articolo 5 di cui alla legge regionale n. 32 del 1985.

4. I limiti di reddito di cui ai commi 1 e 3 sono adeguati ai sensi della lettera o), dell'articolo 3, della legge 5 agosto 1978, n. 457, come modificato dall'articolo 13 della legge 15 febbraio 1980, n. 25. In mancanza di tale adeguamento è riservata alla Giunta regionale, sentita la competente Commissione del Consiglio regionale, la facoltà di rideterminare il limite di reddito, con decorrenza dal 1° gennaio, sulla base delle variazioni dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati accertato dall'ISTAT, intervenute successivamente alla data del precedente adeguamento.

5. In sede di prima applicazione ed in deroga a quanto disposto dalle precedenti norme di cui alle leggi regionali 6 aprile 1989, n. 13 e 5 luglio 2000, n. 7, alla data di approvazione della presente legge è disposta la cessazione dei procedimenti legali in corso attivati dai Comuni e dall'AREA, relativi alla dichiarazione di decadenza dall'assegnazione, inerenti al superamento del limite massimo di reddito." (465)

Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Agus - Diana Giampaolo

Articolo 3

Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:

"14 bis. Le esecuzioni di sfratto agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, passati in giudicato entro il 2010, sono prorogati di 12 mesi.

Nello stesso tempo dei 12 mesi AREA provvede ai processi di sanatoria sulla base dei requisiti per l'accesso agli alloggi di edilizia residenziale." (25)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:

"Art. 3 bis - Consorzi

1. Al fine di dare attuazione agli impegni assunti dall'Amministrazione regionale, tra gli altri, con l'Accordo di Programma del 2006 e con il Patto per il territorio del 13 marzo 2010, relativi al sito industriale dell'area di Ottana, è favorito l'esodo volontario del personale con qualifica non dirigenziale del Consorzio provinciale di Nuoro, che maturi i requisiti di legge per il pensionamento di anzianità entro il triennio dalla data di entrata in vigore della presente legge e che chieda la risoluzione del rapporto di lavoro mediante corresponsione di un'incentivazione da definire con delibera della Giunta regionale.

2. Il Consorzio può presentare istanza di accesso ai relativi finanziamenti all'Assessorato regionale dell'Industria, corredata di dettaglio e idoneo progetto di ristrutturazione e organizzazione.

3. I finanziamenti ricevuti ai sensi del comma 1 impegnano il Consorzio destinatario delle risorse a non assumere nuove unita lavorative di pari livello e qualifica per il triennio successivo a quello di iscrizione delle somme nei rispettivi bilanci.

4. Per far fronte agli oneri derivanti dall'applicazione della presente disposizione è autorizzata una spesa di euro 1.800.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012, 2013 e 2014 (UPB S06.03.029)."

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S06.03.029 Interventi per le aree industriali

(Cap. SC06.0763)

2011 euro 1.800.000

2012 euro 1.800.000

2013 euro 1.800.000

2014 euro 1.800.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

(Voce 2)

2011 euro 1.800.000

2012 euro 1.800.000

2013 euro 1.800.000

2014 € 1.800.000 (45)

Emendamento aggiuntivo Cappai - Steri

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo 3 bis

"Art. 3 bis Disposizioni varie

1. E' autorizzato per gli anni 2011 - 20l3 l'incremento di euro 400.000,00 annui sul capitolo di spesa SC04.2279 - UPB S04.08.16 - Danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, zootecniche e ittiche.

2. Al titolo II della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, dopo l'articolo 59, è aggiunto il seguente Capo V e l'articolo 59 bis

CAPO V

Prelievi in deroga in applicazione dell'articolo 9 della direttiva 2009/147/CE.

Articolo 59 bis - Disciplina dei prelievi in deroga.

1. I principi sui prelievi in deroga di cui all'articolo 9 della direttiva n. 2009/147/CE, vengono attuati nella Regione Sardegna in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 16 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, ed in armonia alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 3 e 4, nell'articolo 9 e nell'articolo 19 bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157.

2. La Regione adotta le deroghe di cui all'articolo 1, di durata non superiore a un mese, e sempre che non vi siano altre soluzioni soddisfacenti, per le seguenti ragioni:

a) nell'interesse della salute e della sicurezza pubblica;

b) nell'interesse della sicurezza aerea;

c) per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca ed alle acque;

d) per la protezione della flora e della fauna;

e) ai fini della ricerca, dell'insegnamento, del ripopolamento e della reintroduzione, nonché per l'allevamento connesso a tali operazioni;

f) per consentire, in condizioni rigidamente controllate ed in modo selettivo, la cattura, la detersione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità.

3. L'Assessore della difesa dell'ambiente, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dello stesso Assessore d'intesa con l'Assessore dell'agricoltura e della riforma agro-pastorale e con l'Assessore dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale, adotta le deroghe con provvedimento motivato sulle ragioni che ne impongono l'applicazione, sentito l'Istituto regionale per la fauna selvatica (IRFS) ovvero, se non ancora istituito, un comitato tecnico scientifico composto da un esperto in materia di ambiente e fauna selvatica, un esperto in materia di coltivazioni agricole, un esperto in materia di salute pubblica. Il comitato tecnico scientifico è istituito con delibera della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore della difesa dell'ambiente d'intesa con l'Assessore dell'agricoltura e della riforma agro pastorale e con l'Assessore dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale.

4. Il parere dell'organo scientifico di cui al comma 3, a supporto della motivazione sui presupposti, sulla necessità e sulle modalità di applicazione della deroga, deve dare atto delle indagini scientifiche svolte, prendendo in considerazione anche le segnalazioni, se pervenute, degli uffici tecnici degli assessorati della Regione, degli uffici tecnici degli assessorati della difesa dell'ambiente e dell'agricoltura delle Province, nonché del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

5. L'atto di deroga deve specificamente contenere l'indicazione:

a) delle specie che ne formano oggetto;

b) del numero dei capi prelevabili complessivamente nell'intero periodo, in relazione alla consistenza delle popolazioni di ogni singola specie, per le deroghe motivate ai sensi del comma 1, lettere e) ed f);

c) dei controlli e le forme di vigilanza cui il prelievo è assoggettato;

d) delle condizioni di rischio e le circostanze di tempo e di luogo di applicazione delle deroghe;

e) dei mezzi, degli impianti e dei metodi di cattura o di abbattimento consentiti nonché dei soggetti a ciò autorizzati, fermo restando quanto previsto dai commi 6 e 7 per i prelievi in deroga.

6. Le deroghe di cui alla presente legge non possono essere attivate per le specie per le quali sia stata accertata una grave diminuzione della consistenza numerica, durante il periodo di nidificazione degli uccelli o durante la fase di migrazione per ritorno degli stessi al luogo di nidificazione.

7. I prelievi venatori in deroga autorizzati in applicazione del presente articolo possono essere effettuati esclusivamente da parte dei soggetti individuati nell'Atto di deroga o da agenti del Corpo forestale regionale.

8. I prelievi di cui al comma precedente possono essere realizzati con le modalità ed i mezzi previsti dagli artt. 40 e 41 della presente legge. All'articolo 41 citato, dopo la parola "anima liscia" sono aggiunte le parole "o a canna rigata".

9. Il numero di capi prelevati deve essere annotato al termine di ogni giornata venatoria sulla scheda di rilevamento che i soggetti autorizzati a partecipare agli abbattimenti in deroga dovranno ritirare presso il proprio Comune di residenza. Le schede di monitoraggio di cui alla precedente disposizione, devono essere riconsegnate a cura dei soggetti autorizzati, tramite il Comune di residenza o avvalendosi delle associazioni venatorie, alla Provincia competente la quale, dopo aver estratto dalle schede acquisite i dati di prelievo, provvede a trasmetterli all'Assessorato della difesa dell'ambiente.

10. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione pari ad euro 20.000 per l'anno 2010 si provvede a valere sulle risorse iscritte all'UPB S01.03.003 (funzionamento organismi di interesse regionale).

11. Agli oneri derivanti dagli esercizi successivi, valutati in euro 40.000 annui si provvede mediante utilizzo di quota parte delle entrate proprie della Regione di cui all'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna)."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S04.08.016

Anno 2011 euro 400.000

Anno 2012 euro 400.000

Anno 2013 euro 400.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL parte corrente

Anno 2011 euro 400.000

Anno 2012 euro 400.000

Anno 2013 euro 400.000 (63)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo 3 bis:

"Conferenza agraria regionale

1. E istituita la Conferenza agraria regionale. La Giunta regionale, con propria deliberazione e su proposta dell'assessore dell'agricoltura e della riforma agropastorale, d'intesa con la competente Commissione consiliare e con la partecipazione dì tutti le organizzazioni dei lavoratori e delle imprese agricole e agroalimentari della Sardegna, organizza una Conferenza agraria regionale che si proponga di individuare le principali direttive della politica agraria regionale. La stessa dovrà avere cadenza triennale e dovrà contribuire a predisporre le linee di intervento della Regione Sardegna nello sviluppo economico dell'isola con particolare riferimento al settore agroalimentare nell'ambito della politica agricola comunitaria.

2 A tal fine la spesa è stimata in euro 100.000."

In aumento

UPB S06.04.003 euro 100.000

In diminuzione

FNOL euro 100.000. (171)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo 3 bis:

"La Giunta regionale, d'intesa con la Commissione, predispone affinché vengano create le condizioni per agevolare la pratiche per lo smaltimento degli imballaggi e plastiche in agricoltura. Al fine di affrontare la problematica in modo or-ganico e complessivo, senza costi aggiuntivi per gli operatori agricoli, con la collaborazione delle centrali cooperative dei vari settori che potrebbero fungere da centri di raccolta, la giunta predispone un regolamento per la concessione di agevolazioni creditizie per quei soggetti associati che andassero alla la stipula di appositi accordi con i Consorzi obbligatori operanti in Sardegna.

A tal fine è prevista una spesa di 500.000".

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S04.05.002 Euro 500.000

In diminuzione

FNOL Euro 500.000. (173)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto il seguente articolo 3 bis:

"Ai fini dell'inquadramento nel IV livello impiegati - area tecnica dell'Ente foreste del personale risultato idoneo alla selezione interna per titoli ed esami per n. 55 posti, compreso tra il 56° ed il 79° posto della graduatoria approvata con determinazione del direttore generale n. 16 del 16.012007, e a condizione che abbiano frequentato con profitto il relativo corso di formazione per capi cantiere nell'ambito del progetto "S.O.F.I.A.", l'Ente foreste è autorizzato a inquadrare il suddetto personale senza modifica di dotazione organica complessiva e senza ulteriori spese per il personale dipendente. (174)

Emendamento aggiuntivo Tocco - Diana Mario

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente articolo 3 bis:

"L'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare, nell'anno 2011, un contributo straordinario di euro 150.000 (centocinquantamila) a favore delle squadre sarde di pallacanestro militanti nei campionati nazionali."

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S05.04.001 anno 2011 euro 150.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL.- parte corrente anno 2011 euro 150.000. (192)

Emendamento aggiuntivo Sanna Matteo - Artizzu - Capelli - Mulas - Bruno - Barracciu

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 la spesa complessiva di euro 8.000.000 a favore dei Comuni di Budoni, Loiri Porto San Paolo, Torpé, San Teodoro, Padru, Posada e Siniscola/Orosei per gli interventi di ripristino conseguenti agli eventi alluvionali del mese di settembre 2009. Il programma degli interventi è approvato dalla Giunta regionale a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera i) della legge regionale n. 1 del 1977 (UPB S04.03.002)."

COPERTURA FINANZIARIA

IN AUMENTO

UPB S04.03.002 - Emergenza idrica ed eventi alluvionali - investimenti

Anno 2011 euro 8.000.000

Anno 2012 euro

Anno 2013 euro

IN DIMINUZIONE

S08.01.003 - Fondo speciale in conto capitale per nuovi oneri legislativi

Anno 2011 euro 8.000.000

Anno 2012 euro

Anno 2013 euro

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1, lettera a) della tabella B allegata al DL finanziaria. (26)

Emendamento all'emendamento numero 460 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Capelli - Sanna Matteo - Bruno

Articolo 3

Dopo l'emendamento è aggiunto il seguente:

"I programmi previsti all'articolo 3, comma 2, lettera b, numero 1 e 2 della legge regionale n. 1/2009 vengono trasmessi alla Commissioni consiliari competenti che esprimono il parere entro 15 giorni dal ricevimento, trascorsi i quali il suddetto parere si intende acquisito. (491)

Emendamento all'emendamento numero 213 aggiuntivo Campus

Articolo 3

L'articolo 27 ter, comma 7, della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 è soppresso.

All'articolo 31 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) è aggiunto il seguente comma: "7. Per le squadre vincitrici dei rispettivi campionati nazionali e della Coppa Italia è prevista una premialità pari al 50 per cento del contributo assegnato nel precedente esercizio finanziario." (464)

Emendamento all'emendamento numero 213 aggiuntivo Zedda Alessandra - Diana Mario - Locci - Sanjust - Lai - Steri - Tocco

Articolo 3

Dopo le parole: "2010/2011." è aggiunto il seguente periodo: "A valere sulla medesima UPB una quota pari ad euro 140.000 è destinata al rimborso a favore del CONI regionale delle spese sostenute nell'anno 2010 per la partecipazione della rappresentativa regionale delle federazioni sportive "ai giochi delle isole" (Jeux des illes)."

Copertura finanziaria

FNOL. (469)

Emendamento all'emendamento numero 213 aggiuntivo Cocco Daniele - Steri - Uras - Vargiu - Cuccureddu - De Francisci - Sanna Giacomo - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'emendamento 213 è aggiunto:

"I componenti delle Compagnie barracellari regolarmente in servizio sono esonerati dal pagamento dei certificati medici necessari per poter accedere ai corsi annuali di tiro a segno. Alla spesa valutata in euro 200.000 annui, si provvede per gli esercizi 2011, 2012. 2013, tramite una riduzione di pari importo a valere sul capitolo UPB S05.04.002 (interventi a favore dello sport).". (496)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Zedda Alessandra - Locci - Sanjust - Lai

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"3 bis. A valere sul capitolo SCO5.0851 - UPB S05.04.001 - una quota non inferiore ad euro 600.000 è destinata alla integrazione dei contributi a sostegno della partecipazione ai campionati federali nazionali di maggior rilievo, previsti dall'articolo 31 della L.R. 17 maggio 1999, n. 17, per la stagione sportiva 2010/2011.

COPERTURA FINANZIARIA

IN AUMENTO

UPB S05.04.001

CAP.SC05.0851

ANNO 2011 euro 600.000

IN DIMINUZIONE

UPB -----------

CAP. ----------

ANNO 2011 euro 600.000. (213)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sabatini - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

L'Amministrazione regionale su proposta della Giunta regionale interviene con un proprio programma di integrazione e sostegno al reddito nei confronti dei lavoratori in cassa integrazione in deroga e mobilità, da approvarsi in Consiglio regionale entro trenta giorni dalla promulgazione della presente legge, al fine di assicurare un reddito netto minimo annuo di 12 mila euro a ciascun lavoratore per almeno un anno. Al finanziamento del programma stimato in euro 50 milioni si provvede con uno stanziamento di pari importo a valere su FNOL 2011.". (218)

Emendamento all'emendamento numero 219 aggiuntivo Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 3

Dopo l'articolo 1, 1° comma della legge regionale 30.5.2008, n. 8 è istituito il comma 1 bis:

"1 bis. L'Amministrazione regionale autorizzata a concedere un contributo straordinario a favore dei familiari delle vittime ex esposti all'amianto.

La Giunta regionale stabilisce criteri e modalità per l'erogazione del contributo."

COPERTURA FINANZIARIA

Fondo nuovi oneri legislativi parte corrente Voce 2 Tabella A. (501)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sabatini - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

Il Fondo di cui all'articolo 6, comma 1 della L.r. 5 marzo 2008 n. 3 è costituito per gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 tramite le risorse non ancora impegnate e già destinate al predetto Fondo- nei precedenti esercizi presenti in conto competenza e in conto residui, nel rispetto delle vigenti disposizioni di contabilità regionale.

Il predetto fondo è integrato inoltre con uno stanziamento annuale per il quadriennio 2011/2014 pari a 50 milioni anno a valere su FNOL da destinarsi prioritariamente alla realizzazione del Piano regionale di cui all'articolo 13 della L.R. 20/2005 e delle azioni sperimentali di cui all'articolo 43 della medesima legge.". (219)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sabatini - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

Ai sensi della lettera m), comma 1, articolo 4, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, la Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di approvazione della presente legge, sentite le organizzazioni sindacali confederali e le associazioni di categoria dell'impresa maggiormente rappresentative, provvede alla definizione di un d.d.l. di assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2011/2014 finalizzato alla riduzione di almeno il 10 per cento delle spese di funzionamento dell'apparato amministrativo burocratico attraverso procedure di ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse finanziarie, professionali e strumentali. Le somme tal modo individuate sono stanziate per il contrasto alle povertà tramite integrazione delle disponibilità finanziarie nelle UPB di riferimento per il trasferimento di risorse ai comuni per le stesse finalità. (220)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sabatini - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

Ai fini della stabilizzazione occupazionale del personale in servizio presso i centri servizi per il lavoro, e quelli comunali ed intercomunali per lo svantaggio e le agenzie per il sostegno allo sviluppo di cui alla lettera e) (misure 3.1, 3.4, 3.10), del 1 comma dell'articolo 6 della L.r. 5 marzo 2008 n. 3, la Giunta regionale provvede alla presentazione di apposito d.d.l. entro 90 giorni dalla approvazione della presente disposizione, da definire sentite le Province e le associazioni degli. Enti locali sardi.

Il personale in servizio già impiegato nell'attuazione delle predette misure presso le citate strutture per il lavoro e lo sviluppo locale è mantenuto in servizio con le medesime funzioni fino alla avvenuta stabilizzazione, a tal fine è disposto per l'anno 2011 uno stanziamento a valere sul FNOL pari a 12 milioni di euro." (221)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. Per la razionalizzazione della spesa relativa al personale dell'amministrazione regionale e degli enti, delle agenzie regionali e di ogni altra amministrazione locale sostenuta finanziariamente dal bilancio regionale ai fini del suo funzionamento, si applica la disposizione di cui al comma 1 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 che si intende autorizzi per assunzioni dì carattere straordinario esclusivamente contratti di lavoro a tempo determinato e previa selezione pubblica, preferibilmente per soli titoli. E' fatto perciò esplicito divieto al ricorso di contratti di lavoro di somministrazione tramite agenzie di lavoro interinali e ogni altro tipo di contratto atipico. Pertanto si ribadisce che a far data dall'entrata in vigore della predetta legge regionale 3/2009 al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione regionale, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possano procedere ad assunzioni di personale solo a tempo determinato, esclusivamente per motivate esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni organiche; che le assunzioni debbano avvenire sulla base di forme pubbliche di selezione privilegiando quelle per soli titoli. Le assunzioni non dovranno costituire in alcun modo presupposto per l'ingresso nei ruoli a tempo indeterminato. I provvedimenti di assunzione in violazione dei limiti previsti sono nulli e determinano la responsabilità contabile di chi li ha posti in essere. Gli stessi provvedimenti sono immediatamente notificati alle competenti autorità di controllo." (222)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Il contratto a tempo parziale verticale del personale di cui al comma 26 dell'articolo 15 della L.R. 29 maggio 2007 n. 2 è trasformato a tempo pieno con le stesse modalità previste nel medesimo comma e tramite ulteriore finanziamento assegnato allo scopo all'Ente foreste pari a euro 300 mila per l'anno 2011, a valere su FNOL. (225)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

Il personale in servizio presso l'Ente foreste, in forza di intese con gli Enti locali in relazione al conferimento di porzioni territoriali per attività di forestazione e/o salvaguardia dei patrimonio boschivo pubblico, qualora sia stato o venga posto in quiescenza è sostituito da un numero pari di dipendenti per il proseguimento delle predette attività. Alla spesa valutata in euro 6 milioni annui per gli esercizi 2011, 2012, 2013, 2014 si provvede tramite una riduzione di pari importo a valere sul FNOL." (226)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

Ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 3 della L.R. 3/2009 la Regione provvede tramite i propri Assessorati competenti in materia di personale e igiene e sanità alla stabilizzazione del personale precario, ivi compreso quello operante per i servizi di emergenza ex articolo 118, entro il limite massimo di quattro anni dalla approvazione della presente legge e prioritariamente rispetto a nuove procedure di reclutamento del personale, avuto riguardo ai requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative.

La Regione, inoltre, provvede, tramite l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, alla puntuale verifica della attuazione delle norme di mantenimento in servizio del personale assegnato alle attività di servizi per il lavoro, dei centri per lo svantaggio e delle agenzie di sviluppo locale di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2008, così come modificato dalla legge regionale n. 1 del 2009, almeno fino al 31 dicembre 2011. L'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, ai fini della piena attuazione delle predette norme definisce i necessari specifici accordi con le Province ai sensi della legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sul rapporto tra i cittadini e l'Amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa), articolo 24, e predispone entro 90 giorni dalla approvazione della presente legge uno specifico disegno di legge per la stabilizzazione definitiva del personale in questione." (227)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente comma:

"Ai fini dell'attuazione degli obiettivi di cui all'articolo 1, comma 5, della legge regionale n. 20/2005 che impone che negli atti di programmazione generale (PRS - DAPEF) siano contenute disposizioni concernenti il superamento delle condizioni di precarietà del lavoro e della vita dei lavoratori, a completamento delle azioni di stabilizzazione dei lavoratori precari, è inquadrato a domanda presso la competente amministrazione sanitaria il personale precario assunto con contratto di lavoro a termine, o con forme contrattuali flessibili, atipiche, libero professionali, o mediante contratto con impresa individuale, che risulti, o comunque, sia già stato impiegato con le predette forme nelle attività del laboratorio delle malattie metaboliche del bambino - Ospedale Microcitemico - purché in possesso, all'atto della approvazione della presente legge, del requisito dei 30 mesi di attività complessiva, anche non continuativa, negli ultimi cinque anni. Gli oneri relativi sono a carico del bilancio della amministrazione sanitaria competente nell'ambito degli stanziamenti per salari e stipendi per l'anno 2011 e successivi. E' altresì inquadrato con le medesime modalità il personale precario, in possesso degli stessi requisiti, che operi o abbia operato presso i laboratori di analisi delle aziende sanitarie e ospedaliere, a tal fine ove occorra è valutato il possesso dei requisiti di studio e professionali maturati anche nel periodo di servizio precario; al personale in argomento è attribuito il profilo professionale necessario all'inquadramento." (235)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. Al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione regionale, a far data dalla entrata in vigore della presente legge, la Regione, gli Enti e le Agenzie regionali possono procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate esigenze straordinarie ed entro la misura massima del tre per cento delle proprie dotazioni organiche; l'assunzione avviene sulla base di forme pubbliche di selezione, privilegiando quella per soli titoli, e non può costituire presupposto per l'ingresso nei ruoli. I provvedimenti di assunzione in violazione dei predetti limiti sono nulli, e immediatamente notificati alle competenti autorità di controllo.

2. L'Amministrazione regionale, in funzione della finalità suddetta è inoltre autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle Amministrazioni regionali e locali e del sistema sanitario regionale, di durata massima di un quadriennio.

3. I Comuni e le Province provvedono alla realizzazione dei piani di propria competenza, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico. Tali piani di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che entro la data di entrata in vigore della presente legge abbia maturato almeno ------ mesi anche non continuativi, a far data dal 1 maggio 2002. Tale personale è individuato dando ulteriore priorità alla anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. Al predetto personale è attribuito l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie, ai fini del superamento dei limiti posti dalla vigente normativa in materia di organici negli enti locali.

4. La Regione provvede inoltre tramite i propri Assessorati competenti in materia di personale e igiene e sanità all'aggiornamento e prolungamento dei piani di stabilizzazione previsti dall'articolo 36 della L.R. n. 2/2007 e dalla deliberazione n. 22/31 del 7.6.2007, entro il limite massimo di quattro anni, al fine di ricomprendere tutti i lavatori precari che alla data di approvazione della presente legge abbiano maturato i requisiti richiesti dalle rispettive amministrazioni ai sensi delle vigenti normative.

5. Ai fini della attuazione dei predetti piani la Regione integra gli stanziamenti già attribuiti al sistema delle autonomie locali con ulteriori 75 milioni di euro, di cui 25 a valere sul Fnol 2011 parte corrente e conto capitale 50 a valere sui degli anni 2012, 2013.

UPB (n.i.)

Esercizio 2011 euro 20.000.000 (FNOL parte corrente)

Le risorse finanziarie, in conto residui, di cui alle UPB S04.08.001 e S04.08.002, non ancora spese, sono conservate per essere impiegate nel corso dell'esercizio 2011." (321)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

"La Regione, in attuazione dell'articolo 1, comma 5 della legge 20/2005, che impone all'amministrazione di prevedere nei propri atti di programmazione generale (PRS, DAPEF) politiche di effettivo contrasto alla precarizzazione del lavoro e della condizione di vita dei lavoratori, assumendo tali politiche come necessarie allo sviluppo equilibrato della società sarda, definisce, tramite l'Assessorato del lavoro, d'intesa con gli Enti locali, le OO.SS. e le Associazioni datoriali, un piano pluriennale di durata massima quinquennale, di stabilizzazione dei lavoratori precari, con forme contrattuali flessibili o atipiche, del sistema pubblico e privato. Nel predetto piano costituiscono specifici allegati i "piani di stabilizzazione" della Regione e degli Enti, delle Agenzie regionali e del Sistema sanitario regionale, approvati secondo le rispettive disposizioni normative.

Il piano è approvato dal Consiglio regionale entro 90 giorni dalla promulgazione della presente legge, nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 13 della L.R. 20/2005, ed è realizzato privilegiando gli accordi decentrati tra le parti datoriali e sindacali interessate, anche ricorrendo all'applicazione di vigenti normative d'incentivazione. E' fatto divieto alle Amministrazioni pubbliche regionali e a quelle sottoposte al controllo della Regione di procedere, nei cinque anni successivi all'entrata in vigore della presente legge, ad assunzioni con forme contrattuali atipiche. Sono, comunque, sospese tutte le assunzioni di personale non dirigente, a qualunque titolo effettuate, che non prevedano procedure selettive pubbliche concorsuali.

E' fatto divieto alle stesse amministrazioni di effettuare assunzioni a tempo determinato nella copertura di vacanze permanenti di organico tali da determinare, con l'utilizzo di ricorrenti proroghe, posizioni precarie di lavoro. E' fatta salva la disposizione di cui al comma 1 dell'articolo 3 della L.R. 3/2009.

Le risorse necessarie alla attuazione della presente norma sono valutate in 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012, 2013 a valere sul Fondo per l'occupazione." (314)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

"La Regione, ai fini di un organica trattazione del fenomeno del precariato, definisce, tramite l'Assessorato del lavoro, d'intesa con gli Enti locali, le OO.SS. e le Associazioni datoriali, un piano pluriennale di durata massima quinquennale, di stabilizzazione dei lavoratori precari, con forme contrattuali flessibili o atipiche, del sistema pubblico e privato. Nel predetto piano costituiscono specifici allegati i "piani di stabilizzazione" della Regione e degli Enti, delle Agenzie regionali e del Sistema sanitario regionale, approvati secondo le rispettive disposizioni normative.

Il piano è approvato dal Consiglio regionale entro 90 giorni dalla promulgazione della presente legge, nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 13 della L.R. 20/2005, ed è realizzato privilegiando gli accordi decentrati tra le parti datoriali e sindacali interessate, anche ricorrendo all'applicazione di vigenti normative d'incentivazione. Le necessarie risorse sono valutate in 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012, 2013 a valere sul fondo per l'occupazione. La copertura finanziaria graverà sul FNOL 2011, 2012, 2013." (315)

Emendamento aggiuntivo Zuncheddu - Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo 3 bis:

"1. Al fine del superamento delle forme di lavoro precario l'Amministrazione regionale è autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali di durata quadriennale.

2. A tal fine i comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002 previo espletamento di prova selettiva pubblica.

3. L'inserimento dei lavoratori precari individuati sulla base dei requisiti di cui al precedente comma 2 avverrà senza l'espletamento di prova selettiva pubblica solo per i lavoratori precari il cui rapporto di lavoro sia stato instaurato a seguito di concorso pubblico, sempre che esso sia stato sostenuto presso la medesima amministrazione che procede all'inquadramento ed in riferimento alla tipologia ed al livello delle funzioni che il lavoratore è chiamato a svolgere.

4. Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.

5. L'Amministrazione regionale, le agenzie e gli enti di cui alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione) sono autorizzati ad inquadrare, nei limiti delle disponibilità di organico e delle risorse stanziate a copertura delle medesime, i dipendenti in servizio al 1 gennaio 2009 a tempo determinato, a condizione che il rapporto di lavoro sia stato instaurato a seguito di concorso pubblico conforme alle disposizioni della legge regionale n. 31 del 1998 e prorogato, alla data di entrata in vigore della presente legge, almeno una volta, sempre che la citata prova selettiva sia stata sostenuta presso la medesima amministrazione che procede all'inquadramento e che essa abbia riguardato la medesima tipologia e livello delle funzioni che il lavoratore è chiamato a svolgere.

6. La spesa per l'attuazione della presente norma è valutata in 4 milioni e si provvede tramite riduzione di pari importo del FNOL 2011 parte corrente e al corrispondente incremento per il 2011 della UPB relativa ai trasferimenti di cui la Fondo unico per gli enti locali." (296)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sabatini - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

La legge regionale 3 del 2009 all'articolo 3 è integrata con i seguenti commi:

1.b) L'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, di durata quadriennale, che si realizzeranno tramite la definizione di graduatorie di merito previa selezione dei titoli di servizio, di studio e professionali in possesso del personale precario.

1.c) I comuni e le province provvedono a tal fine alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di sevizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002. Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema della autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.

1.ter) I programmi di cui al comma precedente, da approvarsi entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio. Per l'attuazione dei predetti programmi è autorizzata, per l'anno 2011, 2012, 2013 e 2014, una spesa valutata in euro 3.000.000 a valere su FNOL. Gli enti locali concorrono con una spesa di pari importo." (228)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

"Gli interventi di cui all'articolo 6 della LR. 3/2008, comma 1, lettera b), destinati alla realizzazione di azioni sperimentali e a progetti mirati di inserimento e reinserimento lavorativo, anche di lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, provenienti da situazioni di crisi occupazionale, e quelli dell'articolo 3, comma 12, della LR 1/2009 finalizzati al mantenimento dei livelli occupativi in particolari settori interessati da situazioni di crisi, sono individuati e attuati dalla Regione, tramite accordi promossi dall'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di cui siano partecipi le organizzazioni sindacali e datoriali e i soggetti pubblici e privati interessati, con il ricorso alle forme pattizie di cui all'articolo 24 della LR 40/1990.

La Regione, con specifica deliberazione della Giunta regionale, si avvale per la attuazione dei predetti interventi, ove lo ritenga necessario, anche in deroga alle vigenti normative, degli Enti, Aziende e Agenzie regionali e/o istituite con legge regionale e delle Società controllate o partecipate dalla Regione. A tal fine sì applicano le disposizioni di cui al titolo III della citata LR 40/1990 e i relativi accordi sono pubblicati entro 10 giorni dalla loro stipula nel Bollettino Ufficiale (BURAS).

Ai fini della massima accelerazione della spesa si provvede al finanziamento delle azioni e dei progetti mirati di cui al precedente comma 1, tramite il Fondo regionale per l'occupazione e con erogazioni entro le misure consentite dalla normativa comunitaria che non necessitino di preventiva notifica all'Unione Europea. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le variazioni di bilancio necessarie anche in funzione dell' impegno integrale delle risorse disponibili in materia di lavoro." (319)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

"Ai fini della attuazione degli obiettivi sociali ed economici indicati nel PRS e nel DAPEF 2011 l'articolo 3 della L.R. 3 del 2009, in accoglimento delle osservazioni della Corte costituzionale concernenti il superamento dell'obbligatoria selezione di tipo concorsuale per il personale precario delle amministrazioni locali, è integrato come segue:

1 bis) L'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, di durata quadriennale, previo superamento di specifica selezione concorsuale funzionale alla verifica della idoneità all'espletamento delle mansioni di servizio della qualifica di inquadramento.

1 ter) I comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 10 gennaio 2002.

1 quater) Tale personale è individuato dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza, sulla base di specifica graduatoria di merito formulata a seguito della selezione di cui al precedente comma 1 bis. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali.

1 quinquies) I programmi di cui al comma 1 ter, da approvarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio. Per l'attuazione dei programmi previsti al comma 1 ter è autorizzata, per l'anno 2011, una spesa valutata in euro 4.000.000; per gli anni successivi si provvede annualmente con legge finanziaria nella misura non inferiore a quella stabilita per l'anno 2011 (UPB S01.06.001). Gli enti locali concorrono con una spesa di pari importo".

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

FNOL 2011 4 milioni di euro

In aumento

UPB S0l.06.001 4 milioni di euro. (325)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto il seguente articolo 3 ter che sostituisce il comma 3 dell'articolo 3 della legge 7 agosto 2009, n. 3:

"3. I comuni e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati attraverso l'espletamento di concorsi, consistenti nel superamento di una prova selettiva pubblica avuto riguardo al personale precario che, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal l° gennaio 2002. Nelle procedure concorsuali gli enti locali potranno inoltre attribuire specifici punteggi per titoli ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Al personale così individuato è attribuita ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali. (172)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. I comuni e le province al fine di attuare gli adeguamenti organizzativi derivanti dal conferimento di competenze e dai processi di riforma del sistema delle autonomie locali, sono autorizzati, in deroga alla normativa nazionale e regionale in materia di personale, a modificare le proprie dotazioni organiche assegnando priorità alle esigenze di stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili o comunque derivanti da processi di mobilità e all'esigenze organiche del sistema dell'assistenza sociale e della polizia locale. (115)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. I comuni e le province al fine di attuare gli adeguamenti organizzativi derivanti dal conferimento di competenze e dai processi di riforma del sistema delle autonomie locali, sono autorizzati, in deroga alla normativa nazionale e regionale in materia di personale, a modificare le proprie dotazioni organiche assegnando priorità alle esigenze di stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili o comunque derivanti da processi di mobilità e all'esigenze organiche del sistema dell'assistenza sociale e della polizia locale. (116)

Emendamento all'emendamento numero 321 aggiuntivo Solinas Antonio - Cuccu - Meloni Valerio - Sabatini - Manca - Uras - Zedda Massimo

Articolo 3

All'emendamento n. 321 è aggiunto il seguente:

"Per assicurare la continuità nelle attività dei beni culturali, delle biblioteche e archivi degli Enti locali, la Regione è autorizzata a finanziare le province nella misura pari alla spesa storica già stanziata allo scopo nel bilancio regionale incrementata del 20 per cento, ai fini dell'organizzazione dei servizi generali di programmazione e gestione delle relative attività e per lo svolgimento delle connesse competenze regionali delegate o trasferite.

Il finanziamento è destinato, prioritariamente, nell'ambito dell'organizzazione dei predetti servizi generali provinciali, alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori, anche soci di cooperative, oggetto delle previsioni di cui all'articolo 2 della L.R. 17/2008, impiegati nello svolgimento delle attività di cui al precedente comma.

Gli inquadramenti nelle dotazioni organiche sono effettuate dalle Amministrazioni provinciali previa verifica dei requisiti per l'accesso alla P.A. degli aventi diritto, che abbiano svolto almeno 24 mesi di attività lavorativa negli ultimi cinque anni o che maturino tale periodo entro il 30/1/2011."

COPERTURA FINANZIARIA

Agli oneri derivanti dalla presente disposizione si provvede tramite il "Fondo unico degli Enti locali - Quota amministrazione provinciale - integrato dalla dotazione stanziata dal bilancio della Regione per l'esercizio 2011 per l'attività di cui al primo comma.

Per l'incremento dell'ulteriore 20 per cento si provvederà mediante riduzione del FNOL - parte corrente. (495)

Emendamento aggiuntivo Uras - Barracciu - Bruno - Sabatini - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

A modifica ed integrazione delle disposizioni di precedenti leggi finanziarie, e ai fini dell'adeguamento delle leggi di bilancio agli obiettivi del PRS e del suo annuale aggiornamento (DAPEF 2011) per assicurare la continuità nelle attività dei beni culturali, delle biblioteche e archivi degli Enti locali, la Regione è autorizzata a finanziare le province in misura pari alla spesa storica già stanziata allo scopo nel bilancio regionale incrementata del 20 per cento, ai fini dell'organizzazione dei servizi generali di programmazione e gestione delle relative attività e per lo svolgimento delle connesse competenze regionali delegate o trasferite.

Il finanziamento è destinato, prioritariamente, nell'ambito dell'organizzazione dei predetti servizi generali provinciali, alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori, anche soci di cooperative, oggetto delle previsioni di cui all'articolo 2 della L.R. 17/2008, impiegati nello svolgimento delle attività di cui al precedente comma.

Gli inquadramenti nelle dotazioni organiche sono effettuate dalle Amministrazioni provinciali previa verifica dei requisiti per l'accesso alla P.A. degli aventi diritto, che abbiano svolto almeno 24 mesi di attività lavorativa negli ultimi cinque anni o che maturino tale periodo entro il 31/12/2010.

I predetti inquadramenti sono effettuati, avuto riguardo alle mansioni effettivamente svolte nell'ambito delle attività di provenienza e nel rispetto dei titoli di studio o accademici richiesti dall'ordinamento professionale delle Amministrazioni provinciali.

Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate a decorrere dall' anno 2011 in euro 21.600.000 annui; alle stesse si fa fronte quanto ad euro 18.000.000 con le disponibilità recate dalla UPB S03 01.003, quanto ad euro 3.600.000 con la variazione di cui al comma 2."

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010 2013 sono apportate le seguenti variazioni:

in aumento

UPB S03.01.003 - Tutela conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale - spese correnti.

anno 2011 euro 3.600.000

anno 2012 euro 3.600.000

anno 2013 euro 3.600.000

in diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL - Parte corrente.

anno 2011 euro 3.600.000

anno 2012 euro 3.600.000

anno 2013 euro 3.600.000

mediante riduzione della riserva prevista dalla voce e della tabella A allegata alla legge regionale finanziaria 2011.

Le spese previste per l'attuazione della presente legge fanno carico alla suddetta UPB del bilancio della Regione per gli anni 2011 - 2013 ed a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi. (298)

Emendamento aggiuntivo Steri - Diana Mario - Meloni Francesco

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. Per consentire la completa e definitiva attuazione dell'art. 36 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), integrato dall'articolo 3, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), ai lavoratori in possesso dei requisiti ivi previsti è riservato il 40 per cento dei posti vacanti della dotazione organica inseriti nel programma di reclutamento 2010-2012. La riserva opera relativamente ai posti messi a concorso ed agli altri posti che si rendano disponibili sino al 31.12.2013 per effetto delle cessazioni dal servizio.

2. Per l'applicazione delle premialità previste nell'ultimo periodo del comma 2 dell'articolo 36 della L.R. n. 2/2007, i concorsi relativi alle aree funzionali cui siano riconducibili le attività svolte dai lavoratori ivi indicati e comprese nel programma di reclutamento 2010-2012, ancorché banditi, sono espletati per titoli e colloquio, con esonero per i predetti lavoratori dalla eventuale preselezione. (18)

Emendamento aggiuntivo Zuncheddu - Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo 3 bis:

"Al fine di aggiornare il bilancio regionale agli obiettivi del DAPEF 2011 e nelle more della approvazione della riforma per la difesa, valorizzazione e diffusione della lingua sarda, parlata e scritta, è istituito un "fondo speciale di emergenza per la salvaguardia della lingua sarda con una prima dotazione annuale di euro 15.000.000 (quindici milioni), da ripartire secondo le seguenti finalità:

a) istituire il collegio scientifico regionale della lingua sarda e delle lingue alloglotte, formato da esperti, di madre lingua sarda e lingue alloglotte, che operi dunque esclusivamente in tali lingue;

a.1) predisporre uno standard linguistico con la doppia articolazione delle prevalenti forme, campidanese e logudorese, scritto e orale, nonché dello standard linguistico delle lingue alloglotte;

a.2) predisporre tutti gli strumenti necessari dei quali devono dotarsi la lingua sarda e le lingue alloglotte affinché possano essere utilizzate nelle scuole, nelle università, negli uffici e nella comunicazione ed informazione regionale;

a.3) avviare e realizzare un nuovo progetto di legge sulla lingua sarda;

a.4) istituire l'ufficio regionale della Scuola e dell'Università, formato da esperti del settore della lingua sarda e della didattica, di madre lingua sarda e lingue alloglotte, che operi dunque esclusivamente in tali lingue;

a.5) programmare l'ingresso della lingua sarda e delle lingue alloglotte (queste ultime nei territori ove esse sono in uso) in orario curricolare in tutte le scuole di ogni ordine e grado, secondo lo standard e le norme di cui al punto a.1);

a.6) creare i presupposti per la nascita dell'Università di sardistica, che prevede lo studio, in lingua sarda, e nei territori competenti nelle lingue alloglotte, della lingua e della letteratura sarda, del latino e greco (per l'indirizzo classico), della storia, della storia dell'arte, della geografia, dell'ambiente, delle scienze naturali e sociali, della musica e delle tradizioni della Sardegna;

a.7) istituzione del corso di laurea in sardistica, analogo al corso di laurea in lettere per l'italiano, che dovrà avere durata quadriennale e consentire l'abilitazione e l'inclusione in apposita graduatoria per l'accesso al ruolo di insegnamento nella scuola pubblica;

a.8) formare i futuri docenti di sardistica;

a.9) organizzare la ricerca, le metodologie ed i contenuti relativi ai vari temi e materie della sardistica, anche programmando e creando i necessari testi in lingua sarda e nelle lingue alloglotte per tutte le materie previste nel curriculum scolastico di tutte le scuole di ogni ordine e grado;

a.10) collaborare e vigilare con l'Ufficio scolastico regionale affinché i programmi e gli strumenti didattici, soprattutto libri di testo, adottati nelle due lingue, italiano e sardo (nonché nelle lingue alloglotte), non contengano falsità storiche, scientifiche o omissioni. Nessun libro di testo potrà d'ora in poi essere adottato dalle scuole della Sardegna, se esso non sarà adeguato alla nostra storia, che è diversa da quella della Lombardia!

a.11) partecipare alla stesura della nuova legge sulla lingua sarda;

a.12) istituzione della Radio - Tv Sarda, consistente in:

a.13) acquisto da parte della Regione di un canale satellitare;

a.14) allestimento della Radio - TV;

a.15) creazione di una Redazione che operi esclusivamente in lingua sarda e lingue alloglotte, secondo lo standard e le norme, di cui al punto a1);

a.l6) trasmissione di programmi (radio-giornali, notizie sportive, culturali ecc.) esclusivamente in lingua sarda e lingue alloglotte, secondo lo standard e le norme, di cui al punto a1);

a.17) predisposizione dei cartelli indicatori bilingue in tutte le strade della Sardegna; Carta geografica della Sardegna; cancellazione di tutti i toponimi italianizzati e reintroduzione dei toponimi sardi anche nei libri di testo da adottare a scuola;

a.l8) predisposizione di un accordo di programma con la Chiesa allo scopo di introdurre nella stessa il bilinguismo.

La spesa per l'attuazione della presente norma è valutata in 4 milioni e si provvede tramite riduzione di pari importo del FNOL 2011 parte corrente e al corrispondente incremento per il 2011 della UPB - Nuova istituzione. (297)

Emendamento aggiuntivo Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto il seguente

"Art. 3 bis

Gli interventi di cui all'articolo 6 della L.R. 3/2008, comma 1, lettera b, e quelli dell'articolo 3, comma 12, della L.R. 1/2009 destinati alla realizzazione di azioni sperimentali e a progetti mirati di inserimento e reinserimento lavorativo, anche di lavoratori disoccupati, in mobilità o in cassa integrazione, provenienti da situazioni di crisi occupazionale, e al mantenimento dei livelli occupativi in particolari settori interessati da situazioni di crisi, sono individuati e realizzati dalla Regione, tramite accordi promossi dall'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di cui siano partecipi le organizzazioni sindacali e datoriali e i soggetti pubblici e privati interessati, con il ricorso alle forme pattizie di cui all'articolo 24 della L.R. 40/1990.

La Regione, con specifica deliberazione della Giunta regionale, si avvale, per la attuazione dei predetti interventi, ove lo ritenga necessario anche in deroga alle vigenti normative, degli Enti, Aziende e Agenzie regionali e/o istituite con legge regionale e delle Società controllate o partecipate dalla Regione. A tal fine si applicano le disposizioni di cui al titolo III della citata L.R. 40/1990 e i relativi accordi sono pubblicati entro 10 giorni dalla loro stipula nel Bollettino Ufficiale (BURAS)." (323)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente:

"Art. 3 bis

La Sardegna riconosce la funzione del volontariato per la salvaguardia dell'ambiente e ne favorisce lo sviluppo per le seguenti specifiche finalità:

- diffondere la conoscenza ed il rispetto dei valori ambientali;

- concorrere con le istituzioni pubbliche alla tutela del patrimonio naturale e dell'ambiente.

A tali fini la Regione promuove la formazione di guardie ecologiche volontarie. Le guardie ecologiche volontarie si organizzano in uno o più raggruppamenti provinciali o comunali, dotati di propri statuti e di regolamenti di servizio. I regolamenti di servizio sono approvati dall'Autorità di pubblica sicurezza. Le guardie ecologiche volontarie svolgono la propria attività organizzativa nei raggruppamenti provinciali o comunali, nell'ambito dei programmi predisposti dalle Amministrazioni provinciali o comunali.

Le guardie ecologiche volontarie:

a) promuovono e diffondono l'informazione in materia ambientale, con particolare riferimento alla legislazione relativa e concorrono ai compiti di protezione dell'ambiente;

b) accertano violazioni comportanti l'applicazione di sanzioni pecuniarie - di disposizioni di legge o di regolamento in materia di raccolta differenziata;

L'espletamento del servizio di vigilanza ecologica volontaria non dà luogo a costituzione di rapporto di pubblico impiego o di lavoro ed è prestato a titolo gratuito.

Con delibera di Giunta, adottata su proposta degli Assessori competenti in materia di ambiente ed enti locali, sono stabilite le modalità attuative della presente disposizione." (431)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3bis

Soppressione di Province regionali

1. Allo scopo di ridurre i costi dell'apparato pubblico regionale, anche mediante l'accorpamento delle funzioni di Enti intermedi regionali e la conseguente contrazione delle spese di funzionamento dello stesso, con effetto dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge regionale, le Province regionali di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio, di cui alla legge regionale 12 luglio 2001, n. 4, sono soppresse.

2. Il Consiglio regionale, entro sessanta giorni dalla data di cui al precedente comma 1, provvede con legge regionale ad approvare uno schema di nuovo assetto provinciale della Regione sarda, che delimiti l'ambito delle circoscrizioni territoriali provinciali risultante dalla soppressione delle Province regionali di cui al precedente comma 1, nonché preveda la disciplina del trasferimento ad altri enti delle risorse finanziarie, strumentali ed umane delle citate soppresse Province regionali." (456)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3bis

Soppressione di Province regionali

1. Allo scopo di ridurre i costi dell'apparato pubblico regionale, anche mediante l'accorpamento delle funzioni di Enti intermedi regionali e la conseguente contrazione delle spese di funzionamento dello stesso, con effetto dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge regionale, le Province regionali di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio, di cui alla legge regionale 12 luglio 2001, n. 4, sono soppresse.

2. Il Consiglio regionale, entro sessanta giorni dalla data di cui al precedente comma 1, provvede con legge regionale ad approvare uno schema di nuovo assetto provinciale della Regione sarda, che delimiti l'ambito delle circoscrizioni territoriali provinciali risultante dalla soppressione delle Province regionali di cui al precedente comma 1, nonché preveda la disciplina del trasferimento ad altri enti delle risorse finanziarie, strumentali ed umane delle citate soppresse Province regionali." (458)

Emendamento all'emendamento numero 64 soppressivo parziale Giunta regionale

Articolo 3

Art. 3 bis

Sono eliminate le parole ", nonché il personale a tempo determinato in servizio presso l'Agenzia al 30 giugno 2010" e le parole "a tempo determinato in servizio al 30 giugno 2010". (487)

Emendamento all'emendamento numero 64 aggiuntivo Sabatini - Sanna Gian Valerio - Porcu - Barracciu - Cuccu

Articolo 3

Nell'emendamento è aggiunto il seguente comma:

"bis. Con effetto dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge è altresì soppressa l'Agenzia regionale per il lavoro, istituita dall'articolo 15 della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego), e le relative funzioni sono attribuite secondo le competenze stabilite dalla legge regionale 1 gennaio 1977, n. 1. Le risorse finanziarie, strumentali e umane della soppressa Agenzia sono attribuite all'Amministrazione regionale, la quale succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi instaurati dalla medesima; le risorse allocate nei fondi previsti dai contratti collettivi regionali per la retribuzione accessoria sono trasferite ai corrispondenti fondi per il personale dell'Amministrazione regionale; il personale a tempo indeterminato è inquadrato nella dotazione organica dell'Amministrazione regionale con la posizione giuridica, economica e previdenziale in atto; per i restanti rapporti di lavoro l'Amministrazione succede nelle relative titolarità, fatta eccezione per quelli derivanti da posizioni di comando o di aspettativa che cessano dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge; la dotazione organica complessiva del personale dipendente dell'Amministrazione regionale è incrementata, per ciascuna categoria, di un numero di unità corrispondente a quello del personale a tempo indeterminato dell'Agenzia soppressa in servizio fino al primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge; ai fini dell'applicazione del presente comma, l'Assessore competente in materia di bilancio, provvede alle conseguenti variazioni di bilancio." (468)

Emendamento all'emendamento numero 64 aggiuntivo Uras

Articolo 3

Nell'emendamento è aggiunto il seguente comma:

"bis. Con effetto dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, è altresì soppressa l'Agenzia governativa regionale "Osservatorio economico", istituita dall'articolo 26 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, e le competenze in materia di statistica e per i rapporti con il sistema statistico nazionale sono attribuite alla Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale. Le risorse finanziarie, strumentali e umane della soppressa Agenzia sono attribuite all'Amministrazione regionale, la quale succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi instaurati dalla medesima; le risorse allocate nei fondi previsti dai contratti collettivi regionali per la retribuzione accessoria sono trasferite ai corrispondenti fondi per il personale dell'Amministrazione regionale; il personale a tempo indeterminato è inquadrato nella dotazione organica dell'Amministrazione regionale con la posizione giuridica, economica e previdenziale in atto; per i restanti rapporti di lavoro l'Amministrazione succede nelle relative titolarità, fatta eccezione per quelli derivanti da posizioni di comando o di aspettativa che cessano dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge; la dotazione organica complessiva del personale dipendente dell'Amministrazione regionale è incrementata, per ciascuna categoria, di un numero di unità corrispondente a quello del personale a tempo indeterminato dell'Agenzia soppressa, in servizio fino al primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge; ai fini dell'applicazione del presente comma, l'Assessore competente in materia di bilancio, provvede alle conseguenti variazioni di bilancio." (473)

Emendamento all'emendamento numero 64 aggiuntivo Steri - Sanna Giacomo - Vargiu

Articolo 3

All'emendamento n. 64 è aggiunto, in fine, il seguente periodo:

"Le competenze in tema di Innovazione tecnologica e Società dell'Informazione, ivi comprese quelle inerenti al Sistema informativo di base dell'Amministrazione regionale (SIBAR) e il Sistema informativo sanitario, sono trasferite alla Presidenza della Regione che le esercita anche per il tramite della società in house Sardegna IT." (481)

Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Steri - Vargiu - Diana Mario

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3bis

Allo scopo di ridurre i costi dell'apparato pubblico regionale, mediante l'accorpamento delle funzioni delle agenzie di piccola dimensione e la contrazione delle spese di funzionamento, con effetto dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, l'Agenzia della Regione autonoma della Sardegna per le entrate, istituita dall'articolo 1 della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), è soppressa e le relative funzioni sono attribuite secondo le competenze stabilite dalla legge regionale 1 gennaio 1977, n. 1; le risorse finanziarie, strumentali e umane della soppressa Agenzia sono attribuite all'Amministrazione regionale, la quale succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi instaurati dalla medesima; le risorse allocate nei fondi previsti dai contratti collettivi regionali per la retribuzione accessoria sono trasferite ai corrispondenti fondi per il personale dell'Amministrazione regionale. Il personale a tempo indeterminato, nonché il personale a tempo determinato in servizio presso l'Agenzia al 30 giugno 2010, è inquadrato nella dotazione organica dell'Amministrazione regionale con la posizione giuridica, economica e previdenziale in atto; per i restanti rapporti di lavoro l'Amministrazione succede nelle relative titolarità, fatta eccezione per quelli derivanti da posizioni di comando o di aspettativa che cessano dal primo giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore dèlla presente legge; la dotazione organica complessiva del personale dipendente dell'Amministrazione regionale è incrementata, per ciascuna categoria, di un numero di unità corrispondente a quello del personale a tempo indeterminato e a tempo determinato in servizio al 30 giugno 2010; ai fini dell'applicazione del presente comma, l'Assessore competente in materia di bilancio, provvede alle conseguenti variazioni di bilancio." (64)

Emendamento all'emendamento numero 14 aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 3

Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:

"Il personale cessato dal servizio nel periodo dal 1.1.2007 al 31.12.2009 è ricompreso nelle graduatorie dei dipendenti ammessi a partecipare alle progressioni professionali di cui agli accordi relativi ai medesimi anni, con attribuzione, nella rispettiva categoria o area di inquadramento, del livello economico superiore a quello di appartenenza, con decorrenza, ai fini economici, dal primo giorno del mese antecedente la data di collocamento in quiescenza." (470)

Emendamento all'emendamento numero 14 aggiuntivo Pittalis - Vargiu

Articolo 3

Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:

"Per assicurare con carattere di continuità la prosecuzione delle attività svolte, i dipendenti a tempo indeterminato, comandati presso l'Amministrazione, le agenzie e gli enti regionali da oltre 16 mesi, alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere inquadrati negli organici, rispettivamente dell'Amministrazione, delle agenzie e degli enti medesimi. L'inquadramento è disposto a domanda secondo le modalità e i criteri previsti dall'articolo 18 della legge regionale 14 giugno 2000, n. 6, nella categoria professionale corrispondente a quella di appartenenza con il connesso trattamento retributivo e con la salvaguardia della retribuzione in godimento. La domanda deve essere presentata entro trenta giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è accolta nei limiti della dotazione organica e delle risorse disponibili nei bilanci." (471)

Emendamento all'emendamento numero 14 aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 3

Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:

"I dirigenti dell'Amministrazione regionale, Agenzie ed Enti compreso l'Ente foreste, che per almeno un anno nell'ultimo quinquennio abbiano prestato servizio di ruolo come ufficiali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale ed il cui rapporto di lavoro non sia stato risolto per demerito, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, a domanda degli interessati, possono essere reinquadrati nel corpo medesimo con la qualifica posseduta di dirigente." (472)

Emendamento all'emendamento numero 121 aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Agus - Lotto

Articolo 3

I progetti di investimento in campo turistico a titolarità comunale di cui al 3° comma dell'articolo 9 della L.R. 7/6/84 n. 28 e successive modificazioni e integrazioni sono prorogati su base triennale, sia finanziariamente, sia per la loro attuazione, sino al 31/12/2012.

All'attuazione e verifica di tali progetti provvede l'Assessorato regionale al turismo, artigianato e commercio. (466)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 9, 467, 417, 439 sostitutivo totale Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Locci - Maninchedda - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Campus - Bardanzellu - Ladu

Articolo 3

L'emendamento n. 9 è sostituito dal seguente:

"all'articolo 2 dopo il comma 14 sono aggiunti i seguenti:

l4 bis. Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata complessivamente la spesa aggiuntiva di euro 21.000.000, di cui

a) euro 9.000.000 destinati a prestazioni in regime di ricovero ospedaliero, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 3.000.000 al settore privato;

b) euro 12.000.000 destinati a prestazioni a carattere ambulatoriale e/o strumentale, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 6.000.000 al settore privato.

L'Assessore dell'igiene e sanità predispone, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un programma completo degli interventi, sentita la competente Commissione consiliare, secondo criteri definiti dallo stesso Assessorato."

l4 ter. E' autorizzata per gli anni 2011 e seguenti una spesa massima di euro 5.000.000 per le attività di postacuzie da svolgersi nelle RSA del territorio regionale. A tal fine ogni ASL dovrà predisporre, entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BURAS della presente legge, un progetto di espansione dell'attività delle RSA già operative nel proprio territorio. Tali progetti devono mirare alla progressiva riduzione del costo delle attività di ricovero ospedaliero tradizionale in rapporto alla espansione dell'attività di assistenza attraverso le RSA nell'arco di un quadriennio.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S05.01.004 - Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del servizio sanitario

Anno 2011 euro 26.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010 - Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

Anno 2011 euro 26.000.000. (494).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Sanna, che ha a disposizione dieci minuti.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Colleghi, vorrei preliminarmente dire che fra i tanti emendamenti che sono stati presentati a questo articolo non ce n'è uno che modifichi il titolo, perché, ipotizzando l'esito di questo articolo, non si potrà dire che l'articolo 3 rappresenta il piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro con tutti quegli interventi che dobbiamo discutere. Quindi, preliminarmente va posta questa eccezione.

Seconda questione: questo non è neppure un piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro. La nostra contrarietà sta nel fatto che questo è il racconto di un'idea di un piano straordinario che vorrebbe dedicarsi all'occupazione e al lavoro. Comincio col dire una cosa, che dovrebbe essere spiegata nel dettaglio ai sindacati che sono - non tutti a dire il vero nello stesso modo - i grandi incubatori di questo articolo. Vorrei dirgli che loro dovrebbero sapere che il nostro bilancio, tolte le spese obbligatorie, tolta la spesa sanitaria, ha un margine molto molto contenuto, dentro il quale noi vorremmo realizzare numerosi interventi, molti dei quali abbiamo già affrontato in sede di esame dell'articolo 1 e dell'articolo 2.

Ora questo piano contenuto nell'articolo 3 sembrerebbe nel suo enunciato un'operazione strategica, invece, primo, è privo di risorse adeguate già in partenza, e, secondo, considerata l'inadeguatezza delle risorse, rischiamo di non avere nessun tipo di applicazione. Questo significa che la risposta che questo Consiglio regionale sta dando all'occupazione e al lavoro rischia di essere il racconto inutile di un'aspirazione. Noi che siamo i politici responsabili dobbiamo offrire una risposta a questa Regione. Ma qual è la risposta? Quella che assolverebbe la nostra coscienza rispetto al dovere di fornire risposte sicure e certe. Voi siete tutti convinti che quello che noi stiamo facendo qua rappresenti risposta? O non rappresenta, invece, l'elencazione spesso virtuale, non contabile, non reale di quello che vogliamo fare?

Questa finzione, che un po' ci viene suggerita dall'applicazione del patto di stabilità, non è una finzione, dal momento che noi, la nostra responsabilità, dovremmo esercitarla sapendo scindere ciò che andrà in porto da ciò che sappiamo già non andrà in porto. Ecco perché ci abbiamo messo un bel po' di tempo per fare chiarezza sulle entrate, ma non abbiamo fatto altrettanta chiarezza su ciò che stiamo facendo in quest'Aula, sulla responsabilità che stiamo esercitando.

Questo piano si incaricherebbe della riduzione della dispersione scolastica, col potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale, la riqualificazione e il rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà. Che belle cose! Mi evocano, poiché conosco la musa ispiratrice, quella sorta di assistenzialismo di vecchia maniera, di quella vecchia formazione che aveva dato vita a dei carrozzoni dove l'occupazione non era quella che si generava formando i lavoratori, ma è quella che si generava mantenendo in piedi quei carrozzoni formativi, che hanno costituito, all'inizio dell'esperienza della legislatura scorsa, una bolla speculativa che ci ha prodotto un'infinità di guai. Anche perché, quando si producono queste bolle, si generano delle aspettative che non sempre la Regione - meno che mai allora, che già aveva il suo deficit - poteva avere la forza finanziaria di soddisfare.

Noi dovremmo imparare - lo dico all'Assessore, alla Giunta, che dovrebbero essere lì - il realismo delle cose possibili: fare poche cose con le giuste risorse, ma realizzabili, verificabili e riscontrabili. Questa è l'unica cosa che possiamo fare, se vogliamo sfuggire dal populismo propagandistico che ci accompagna da anni, perché tanto, noi ve lo diciamo ora, ma prima o poi, quando arriveremo alle verifiche, le parole roboanti, i piani straordinari e strategici cadranno tutti, cadranno tutti nell'impossibilità di trovare un'applicazione. Basta vedere le sorti di quanti abbiamo deciso nella prima finanziaria, nella seconda finanziaria, nei cosiddetti collegati (che poi non sono collegati a niente, perché sono approvati in tempi diversi: i collegati hanno la funzione di esplicitare nell'immediatezza delle autorizzazioni di spesa le modalità attuative, pertanto chiamarli collegati e approvarli dopo sei mesi significa prendere in giro le persone) basta vedere ciò per rendersene conto.

Io sono contrario a questo articolo per questa ragione, perché è l'enunciazione di una comprensibile aspirazione, ma chi governa, chi ha la responsabilità di governare deve dimostrare di voler realizzare questo concretamente, non dicendo che questo piano è finanziato con 200 milioni che non esistono, e di cui non si sa se potranno essere spesi neanche nei prossimi anni, perché considerata l'incertezza con la quale ci muoviamo oggi, non lo sappiamo. Non si sa neppure chi saranno i gestori di questo piano, chi lo controllerà.

Dice la Giunta, come al solito, in un disegno di legge collegato: "Verrà definito il programma dettagliato"; ma chi ha fame, chi ha problemi in famiglia, chi ha i figli da mandare a scuola, chi ha il dovere di portare il mangiare la mattina e la sera, chi ha l'angoscia - e quello che diceva scherzosamente Uras è vero - la depressione di non sapere come passare la giornata, ormai stanco di andare a chiedere lavoro a destra e a sinistra, secondo voi può rimandare tutto ad un collegato?

Mi domando: ma i sindacati stanno pensando a questa gente, o stanno pensando a creare sovrastrutture per rimettere in circolazione i vecchi apparati della vecchia formazione professionale? Perché c'è un emendamento della Giunta, a questo articolo, che è illuminante, perché dice che tutto ciò si può fare anche con le strutture operative preposte. Di chi? Di chi sono queste strutture operative? E se è vero che voi vi siete dotati nella passata finanziaria e anche adesso di super comitati (non dico di esperti, perché non voglio insultare l'esperienza) per capire meglio la situazione economica, beh, almeno qualche collegamento logico fornitecelo, perché io non capisco.

Se la risposta alle povertà è l'osservatorio che abbiamo istituito l'anno scorso, al quale si somma il comitato della Carta di Zuri, che adesso è in una sede di Ghilarza, dove si metteranno insieme dei super server, dei super computer per esplorare la povertà della Sardegna (come se noi venissimo dalla luna) allora collegate una cosa con l'altra. O stiamo asservendo il Governo di questa Regione ai capricci di qualcuno, mettendoci le bende sugli occhi e non facendo il nostro dovere?

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Per quello che ha ricordato lei, con riferimento al titolo, ha perfettamente ragione, infatti in sede di coordinamento si provvederà.

E' iscritto a parlare il consigliere Marco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Presidente, signori componenti della Giunta, colleghi, credo che in termini generali questo articolo sia un'enunciazione di buone intenzioni, ma davvero il rischio è che noi ci poniamo dinanzi degli obiettivi che sia poi molto difficile perseguire in maniera organizzata, efficace, valutabile, verificabile, perché dire che promuoviamo azioni per aumentare l'occupazione e ridurre la disoccupazione, non è una novità (direi: ci mancherebbe altro!) però trovo davvero eccessiva la sciatteria con cui poi si affida tutto a un programma che la Giunta elaborerà.

Noi dobbiamo riflettere qua, decidere qua sul contenuto specifico delle politiche che possono promuovere lo sviluppo dell'economia, la crescita e dunque generare sviluppo, generare occupazione. Sono tutte disposizioni peraltro molto generiche. Trovò anche preoccupante il riferimento per cui la dispersione scolastica si combatte senza nessuna azione specifica, ma reimmettendo nel circuito la formazione professionale che, secondo me, ha una funzione differente, l'abbiamo detto più volte. Dunque lo scetticismo è più che giustificato e più che motivato.

Io in realtà intervengo anche perché credo che nel corso della discussione sugli emendamenti non sarà possibile sviluppare un ragionamento articolato, perché abbiamo pensato di inserire in questo articolo una serie di norme che corrispondono all'obiettivo di procedere alla definizione più stabile delle modalità di organizzazione del lavoro di personale occupato nel settore pubblico, le cosiddette stabilizzazioni. Siccome ho visto in questi giorni circolare bozze, proposte di emendamenti che sono stati anche frutto di una sintesi condivisa dalle principali forze politiche in quest'Aula, vorrei esprimere una qualche preoccupazione, perché ci orientiamo a legiferare perlomeno avendo la consapevolezza del fatto che dovremmo corrispondere agli interessi generali della collettività, delle tante persone che vivono una condizione di difficoltà, perché sono precari nelle amministrazioni pubbliche, e delle ancor più numerose persone che non hanno mai avuto neanche l'opportunità di lavorare temporaneamente nelle amministrazioni pubbliche, senza eccedere in un senso che voglio spiegare.

Se noi qua approvassimo, senza ragionarci, delle norme che non corrispondono al requisito di essere costituzionalmente legittime, commetteremmo forse un errore e prenderemmo in giro molte persone che attendono anche oggi, dal Consiglio regionale, una risposta. A me è capitato, qualche mese fa, di incontrare delle persone che protestavano perché avevano vinto, non qui, dei concorsi pubblici, e prima di loro, avendo loro vinto dei concorsi pubblici da diversi anni, sono state assunte persone in seguito a delle stabilizzazioni; sono operazioni che ha fatto il Governo nazionale di centrosinistra nella scorsa legislatura.

E' un conflitto davvero angosciante quello di vedere persone che vivono comunque una condizione di enorme disagio e metterlo in competizione con altre che vivono analoghe difficoltà. Però certo che noi dobbiamo condividere un obiettivo che qua abitualmente ripetiamo, ma poi non troviamo la modalità di conseguire, ovvero quello di interrompere questa spirale, nella consapevolezza diffusa dei cittadini che nelle amministrazioni pubbliche si viene assunti non attraverso un concorso, come vorrebbe la Costituzione della Repubblica italiana, ma in qualsiasi modo.

Adesso sono di gran moda i contratti interinali: comunque entri con un contrattino temporaneo, entri in qualche modo e poi nessuno ti manderà mai via. Nessuno ti vuole mandare via, però, il problema è che così non si può andare avanti, e noi dovremmo fare tutti quanti insieme una battaglia per ristabilire il principio per cui nel pubblico impiego si entra solo attraverso dei concorsi, e dobbiamo scriverlo nelle leggi, dobbiamo attuarlo nelle leggi che approviamo, a partire dalla legge finanziaria, trovando il modo di valorizzare l'esperienza di chi ha prestato il proprio servizio per la Regione. Ma c'è modo e modo di valorizzare questa esperienza!

Penso che abbiate letto tutti quanti i giornali. Cosa è accaduto in Sicilia qualche settimana fa? Sono state stabilizzate migliaia di persone. Pare che l'Assemblea regionale siciliana sapesse che, in fondo, quella norma era incostituzionale, e che sarebbe stata in ogni caso rinviata alla Corte, però intanto si sono lavati la coscienza, ma sono migliaia di persone che possono ingolfare l'amministrazione pubblica oltretutto a danno di coloro che hanno diritto di poter concorrere apertamente con un concorso pubblico. Scandalo nazionale a cui non vorrei che ci accordassimo.

In fondo noi siamo in grande difficoltà perché in una regione piccola (ma in generale anche se sono grandi non cambia molto) chi ha un interesse organizzato ben individuabile preme legittimamente attraverso le rappresentanze sindacali, attraverso gruppi che si costituiscono in Consiglio regionale, per assumere delle decisioni. Dobbiamo contemperare questa esigenza con la capacità di guardare a tutti coloro che stanno fuori, e sono i tantissimi ragazzi che perdono la fiducia nelle istituzioni, anche perché pensano che studiare fino alla laurea e studiare dopo non serva a nulla per poter fare qualcosa che dovrebbe essere un onore e un orgoglio per chi ha la vocazione, il talento e la voglia di farlo, ovvero lavorare per la pubblica amministrazione della propria Regione e del proprio Stato.

Ci sono tre articoli della Costituzione che sono stati richiamati anche nella sentenza della Corte costituzionale relativa ad una nostra norma da noi adottata nella scorsa finanziaria, che ci impegnano esattamente ad operare nel modo che ho indicato: l'articolo sull'uguaglianza (articolo 3), l'articolo 51 sull'uguaglianza per l'accesso ai pubblici uffici e l'articolo 97. Invece noi cosa abbiamo fatto finora? I provvedimenti principali, oltre a tanti provvedimenti settoriali che vengono periodicamente adottati, sono stati: una norma del 2007 che prevedeva l'assunzione non in seguito a concorso solo per chi aveva già sostenuto una selezione pubblica di natura concorsuale, la legge finanziaria del 2009, che all'articolo 3 prevedeva una serie di norme per la stabilizzazione del personale assunto a vario titolo (nel senso che erano diverse le tipologie, non solo i lavoratori con contratto a termine ma anche quelli flessibili, atipici e con collaborazioni coordinate e continuative negli enti locali) e infine un'altra norma (per il personale della Regione e gli enti regionali) destinata ai casi in cui si fosse già sostenuto un concorso.

Queste norme sono state dichiarate incostituzionali non tanti anni fa, in maniera oscura, ma con una sentenza, che sarà nota a tutti, immagino, del maggio scorso, la quale ha affermato che, pensate, si viola il principio del concorso pubblico anche quando chi è stato assunto a tempo determinato ha sostenuto un pubblico concorso perché la qualificazione richiesta dalle assunzioni a termine rispetto a quelle a tempo indeterminato è differente e perché non si offre garanzia né della sussistenza delle professionalità necessarie per lo stabile inquadramento nei ruoli degli enti pubblici regionali, né del carattere necessariamente aperto delle procedure selettive.

Allora, se noi approviamo norme analoghe a quelle dichiarate incostituzionali, dicendo semplicemente che si bandirà un concorso riservato ai lavoratori precari per valutare le capacità di adempiere ai compiti che devono svolgere nelle amministrazioni pubbliche, noi adottiamo una norma che sarà dichiarato quasi certamente incostituzionale. Ne ho parlato con dei costituzionalisti, professori dell'Università di Cagliari e di Sassari, e mi hanno confermato quest'opinione.

C'è una norma - l'ho vista negli scorsi giorni - legata al personale della Regione che presenta gli stessi rischi. Io chiedo a questo Consiglio di essere molto rigoroso perché adottare norme che dovessero essere ancora incostituzionali, oltre a non farci fare una gran bella figura, sarebbe, qualsiasi cosa si pensi, non del tutto giusto nei confronti di quelli che sono fuori dal recinto di chi lavora negli enti regionali e negli enti locali, sarebbe comunque un'ingiustizia doppia.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi Lotto, Zuncheddu, Barracciu e Daniele Cocco che si sono iscritti ritardo per cui non potranno intervenire.

E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, io vorrei preliminarmente raccontare un aneddoto. Quando mi sono avvicinato a lei per iscrivermi a parlare e per vedere quando mi sarebbe spettato intervenire, mi ha risposto molto simpaticamente chiedendomi come mai volessi intervenire così presto, dopo appena due interventi dei colleghi, spiegandomi che stava cercando di alternare gli interventi e che perciò dopo due dell'opposizione doveva dare la parola a un collega della maggioranza! E' così? Benissimo e allora cerchiamo di parlare...

(Interruzione dell'assessore La Spisa)

CAPELLI (Gruppo Misto). Era per sorridere, Assessore. Non pretendo da molti di essere compreso, ma almeno da lei sì!

Tornando alle questioni serie, io ho ascoltato con attenzione gli interventi del collega Sanna e del collega Meloni, e al di là di ciò che è già stato detto sul titolo (perché io sul titolo avrei ben poco da dire se il contenuto dell'articolo rimanesse quello originario: è un piano straordinario sul lavoro, perciò il titolo mi sembra più che appropriato) mi sembra che il problema siano gli emendamenti che, di fatto, snaturano l'articolo e la stessa finanziaria, perché questo è il prezzo che la maggioranza deve pagare per farsela approvare. Ed è brutto farsi votare una finanziaria sotto il ricatto politico.

Noi abbiamo una regione commissariata, assessorati non ancora completati perché stiamo aspettando di vedere cosa succede alla finanziaria. Stiamo attenti a come votiamo nella finanziaria perché altrimenti non ci nominano il nostro commissario, il nostro rappresentante in quell'ente, il nostro rappresentante nello staff, il direttore generale senza titoli, rigorosamente senza titoli! Perché questa Giunta ha la particolarità - e vorrei essere smentito in un confronto tranquillo, sereno, obiettivo - questa Giunta ha la particolarità, e in particolare il Presidente (perché vorrei sollevare da responsabilità alcuni Assessori) di scegliersi le persone che non hanno i titoli per coprire i ruoli ai quali vengono assegnati.

Allora, colleghi, io vorrei invitare almeno 20 o 25 di voi a darmi una mano a presentare una mozione che avrà come conseguenza un ordine del giorno (ma non sarà la mia mozione o il mio ordine del giorno perché so che bisogna stare attenti a non sollevare problemi di primogenitura) per istituire una Commissione speciale consiliare che accerti i titoli e il rispetto delle norme nella nomina di Tizio, Caio o Sempronio. Io chiedo a voi di sottoscrivere insieme a me questo atto dovuto. Istituiamo subito questa Commissione ed evitiamo che si ripetano casi come quello dell'ultimo commissario che ha detto: "Sono laureato, sono un bocconiano" invece ha solo frequentato un master alla Bocconi, ed è laureato - tanto di cappello - all'Università di Sassari. Queste persone con solo tre anni di dirigenza, è stato nominata commissario (cioè con un grado pari a quello di un direttore generale) in quel di Sassari e ricopre un ruolo che non può ricoprire! E mi si dice, come per altri: "Se è stato sostituito mi fa piacere". Però, Assessore, può anche dire che è stato sostituito perché qualcuno ha segnalato questo fatto. Il che vuol dire che prima di emanare quella delibera nessuno ha controllato i titoli, nessuno ha controllato il curriculum, e allora qualche direttore generale, anche della Presidenza, che non è la prima volta che sbaglia, andrebbe sostituito.

Questa è la norma. Perché se la norma fosse "nominiamo quelli che sono bravi" io sarei - sono presuntuoso sotto questo punto di vista, consentitemelo un pochino - un ottimo direttore generale della ASL, farei anche risparmiare moltissimo, però non lo posso fare, non sono laureato, quindi non sono neanche dirigente, perciò né io mi posso proporre né altri possono propormi. Allora, o cambiamo la norma e diciamo: "La politica decide a suo insindacabile giudizio chi è bravo, e può ricoprire quel ruolo" oppure rispettiamo le norme, rispettiamo la meritocrazia.

Mi riaggancio a quello che diceva Meloni poc'anzi: qui dentro, caro collega Meloni, c'è gente che alla parola meritocrazia si drizzano i capelli! Primo perché non sa che cosa sia. Secondo perché la meritocrazia è contraria alla libertà, è contraria al clientelismo. Il mancato rispetto della meritocrazia è quello che taglia le gambe ai giovani, perché i giovani devono essere giudicati per i loro meriti, non perché figli di Tizio, figli di Caio o "accozzati" da Sempronio, sono i giovani quelli che prima degli altri pagano la mancata attuazione del principio e del concetto di meritocrazia.

Badate, noi tutti parliamo di principi, di valori, del rispetto del prossimo, del rispetto dei giovani, del rispetto - come dice lei, collega Meloni, e condivido - della meritocrazia, dei bandi, delle gare, dei concorsi, lo diciamo tutti, vi sfido a parlarne sempre e comunque nelle pubbliche piazze dove saremo e sarete chiamati al momento opportuno a dimostrare che abbiamo tutti attuato il principio e il concetto di meritocrazia e saremo e sarete tutti, noi tutti, chiamati a risponderne e a dare conto se è vero o no che si è tutelato e si è seguito questo principio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue CAPELLI.) Non si è seguito, mi sento già di dirlo. E in particolar modo, visto che sto facendo anche questa denuncia, approfittando di questa situazione che ha, nel merito, piena integrazione con quello che diremo per la finanziaria, chiedo del perché non si è seguito. Perché ci si riduce così?

Noi perseguiamo un consenso politico del fare, vogliamo essere giudicati per quello che faremo e che stiamo facendo per il prossimo o vogliamo continuare, come da anni ormai è, a essere giudicati dall'elettorato per quello che riusciamo a controllare? Piace molto questa frase ai politici: "Lei è un mio uomo, io la controllo, perché sennò lei va via, sennò io la allontano". Sorride giustamente il collega Liori (mi permetto di chiamarla collega, non si offenderà per questo) perché ha capito il senso di questa mia frase.

Questa non è la politica che ci chiede la gente, questa non è la politica che ci chiedono i nostri giovani, questa non è la politica che raccontiamo a casa ai nostri figli, mi auguro, perché sennò staremmo allevando dei mostri, dei mostri senza futuro in una società senza futuro, in una società che sotto ricatto politico, ovviamente, o per concussione politica, approva una finanziaria. Perché noi approveremo, voi approverete questa finanziaria per ricatto o concussione politica, non per pieno convincimento di quelle azioni che, tra l'altro, non ci sono. Discuteremo emendamento per emendamento le proposte che provengono da questi banchi, emendamento per emendamento, sentiremo le vostre risposte sulle proposte costruttive, propositive e sentiremo, altresì, quali saranno le controproposte della Giunta alla vostra richiesta di negazione delle nostre proposte consiliari.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, onorevoli Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, l'articolo 3 è un articolo decisamente importante, è un articolo di peso, così come si suol dire, anche alla luce delle notizie di oggi sulla stampa, che ci richiamano alla situazione marginale della Regione Sardegna sotto l'aspetto della povertà, e della nostra accettazione di questo periodo difficile che sta attanagliando la Sardegna. Però, come al solito - l'hanno detto anche i miei colleghi - il titolo del tema è diverso dallo svolgimento del tema, non fosse altro per tutti quegli emendamenti che sicuramente sono utili e interessanti, ma non riflettono assolutamente il titolo del tema. Tema che, appunto, i colleghi che mi hanno preceduto hanno affrontato, così come diceva l'onorevole Capelli.

Certo, andiamo a verificare i titoli e le qualità, se è vero com'è vero che ci sono leggi che impongono l'accesso alle carriere negli enti pubblici attraverso i concorsi, però c'è tutto un caleidoscopio di operatori negli enti pubblici che da tempo prestano la propria opera e sui quali l'ente pubblico ha anche investito in formazione diretta che meriterebbero, perlomeno anche loro, chiaramente in sede di concorso, una certa considerazione. Un titolo, dicevo interessante sotto molti aspetti, ma che ben poco descriva il contenuto dell'articolo.

Uno dei temi principali, l'occupazione, è un tema sacrosanto, ma per lenire i disagi e le mortificazioni delle famiglie, dei giovani in attesa di occupazione, l'unica medicina è il lavoro, il lavoro, il lavoro. Non c'è altro, ci vuole lavoro. Allora, ben vengano tutti gli interventi, però non ne conosciamo l'attuazione concreta. Questa manovra finanziaria è generica perché rimanda tutto alla Giunta. Da qui la difficoltà dei consiglieri di capire e magari sostenere e condividere scelte definite, perché occorre capire se gli interventi a favore di persone in gravi difficoltà siano riportati a criteri di mero assistenzialismo, o se tengono conto anche della necessità di riconoscere dignità alle persone.

Spesso noi abbiamo assistito nel nostro territorio da anni (ma sotto questo profilo devo dare atto che l'Assessore del lavoro ci sta meditando, ci sta pensando e qualche passaggio lo sta facendo) all'espulsione di migliaia e migliaia di lavoratori dalla produzione (parlo dei lavoratori delle industrie petrolchimiche del nostro territorio) costretti a vivere per anni in cassa integrazione con soldi pubblici. Credo che sia arrivato il tempo di riconoscere dignità a queste persone. Non possono essere lasciate a casa senza far niente, nei nostri enti locali c'è un gran bisogno di interventi, molti di questi lavoratori hanno professionalità, i Comuni potrebbero acquistare le materie prime e affidare l'esecuzione dei lavori ai lavoratori in cassa integrazione.

Quanti di quei lavoratori sono capaci, per esempio, di fare gli imbianchini? Si potrebbe affidare la manutenzione delle nostre scuole impegnando i Comuni solo nell'acquisto delle materie necessarie per l'esecuzione dei lavori. Questo restituirebbe non solo dignità alla persona, ma eliminerebbe anche l'eventuale lavoro nero, perché sappiamo quanto di questo lavoro nero abbia precluso risorse agli operatori (parlo delle piccole e medie imprese in modo particolare degli artigiani) che si sono visti sottrarre attività che avrebbero dato ricchezza alle loro imprese. Quindi è un tema di vasta portata che, a mio avviso, meriterebbe ancora una volta una riflessione più generale.

In alcuni articoli si parla della dispersione scolastica; la dispersione scolastica spesso viene associata, appunto, al riavvio di quell'attività di formazione professionale, che a mio avviso, sicuramente, come hanno detto i colleghi, andrebbe rivista. A questo proposito, come più volte ho detto e ho suggerito, si potrebbe anche pensare di mettere a disposizione delle società di formazione, l'uso dei nostri plessi scolastici, perché spesso queste società devono pagarsi anche i costi di affitto. Si potrebbe, invece, fare in modo che la parte teorica venga svolta all'interno degli istituti pubblici, magari attingendo a docenti che sono in lista di attesa, perché con la soppressione di numerose classi molti docenti che erano stabilizzati da tempo nelle proprie sedi, si sono dovuti rimettere a viaggiare. Abbiamo molti docenti che hanno capacità e sono in grado di insegnare quella parte teorica, il suo insegnamento precede la parte pratica come la sicurezza sul lavoro, le materie letterarie, l'informatica.

Per quanto riguarda la parte pratica della formazione abbiamo detto anche qui che vogliamo aiutare il mondo imprenditoriale, e lo possiamo aiutare chiedendogli di fare la formazione pratica. Certo, bisogna anche entrare nel merito e capire quali siano le esigenze e i bisogni attuali di formazione, questo lo si può fare, io credo, collaborando con il mondo dell'impresa, con le piccole e medie imprese sarde, che possono esternare le loro necessità, legate anche (perché no?) alle proiezioni di mercato. Occorrerebbe un centro studi che cercasse di capire in prospettiva quali saranno i bisogni delle imprese, quale sviluppo della Sardegna è possibile, quale formazione professionale è utile e necessaria per soddisfare il bisogno imminente. Un simile centro studi, però, mi sembra che non esista, non abbiamo quindi dati, numeri, prendiamo decisioni con la speranza che tutto vada bene, e invece spesso tutto si ferma e si blocca all'interno della burocrazia regionale, in balia di funzionari che non hanno direttive, e non sanno quindi in che modo operare.

Un esempio, è quello dei contributi agli oratori, che poi sono state tolti perché nessuno ha dato direttive su come fare per attingere da quei fondi. Mi sembra che sia un esercizio legislativo a tempo perso. Stiamo qua spesso a proporre norme e azioni che poi non hanno efficacia, e ciò mi sembra un esercizio legislativo a tempo perso. Quindi penso che anche qui ci sia la necessità di capire, di approfondire i temi ripeto, temi importantissimi, fondamentali in questa fase di transizione, sperando nella possibile imminente (così si dice ma io non ci credo) ripresa dello sviluppo. La Sardegna purtroppo paga lo scotto del ritardo dello sviluppo, e quindi presenta accentuate situazioni di non lavoro, di povertà, di dispersione scolastica, per non parlare dello spopolamento dei piccoli comuni.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera De Francisci. Ne ha facoltà.

DE FRANCISCI (P.d.L.). Presidente, direi, per restare alla battuta dell'onorevole Capelli, che questa volta non si è sbagliato nelle alternanze. Ma era solo una battuta ovviamente.

Io intervengo sull'articolo 3 per porre ai colleghi dell'Aula una riflessione, che non ha nulla di formale, tantomeno vuole proporsi come ripasso di numeri che conosciamo bene e sui quali abbiamo discusso in questi giorni. Vorrei semplicemente ricordare che questo articolo, al di là delle posizioni politiche, esprime larghissima parte di ciò che ognuno di noi vuole fare, di ciò che mettiamo al centro della nostra azione istituzionale, di ciò che promettiamo ai giovani e a tutta la società sarda. Io associo a questo articolo e alla sua grande valenza strategica, ciò che il presidente Cappellacci nei giorni scorsi ha detto nella conferenza stampa: una proiezione del cantiere delle cose e delle speranze che vuole aprire e non tradire.

Il Presidente ha detto: "Dobbiamo passare dalla società dell'attesa alla società dell'azione", e non era uno slogan, onorevole Gian Valerio Sanna, ma una sintesi. Una sintesi efficace che ci richiama alla responsabilità di essere innanzitutto chiari in quello che proponiamo, e poi efficaci, costanti, attenti a tradurre in leggi, naturalmente che sappiano camminare davvero, le richieste che ci arrivano dai sardi. Questa, non dobbiamo dimenticarlo, è una finanziaria che nasce dalla concertazione, una proposta che vuole essere un aggiornamento del programma, e a questo programma dinamico assegna risorse strategiche. L'articolo 3 è un articolo dedicato al lavoro e alla messa in sicurezza di chi affronta la crisi del proprio lavoro, è un articolo-progetto, un articolo-strategia, che la Regione propone in pratica. Propone in pratica ciò che le parti sociali indicano. E' un articolo che questa maggioranza mette in campo, ma io direi che è un articolo di tutti, e vorrei che proprio per questo sull'articolo 3 si potesse sviluppare un confronto sereno, aperto, senza pregiudiziali, rivolto esclusivamente a renderlo efficace, a farne un punto qualificante, non tanto di questa finanziaria, ma di un rinnovato sistema di relazioni tra le componenti di questo Consiglio. Anche perché, mi domando colleghi, come si faccia a dividersi su un tema come il lavoro, Onorevole Diana, lei che è stato dall'altra parte, più di tutti gli altri dovrebbe probabilmente capirlo. Come si fa a fare schermaglia politica quando il lavoro è la prima cosa che i sardi ci chiedono?

Per questo sono convinta che abbiamo davanti una grande occasione di concretezza, sia per la maggioranza sia per l'opposizione, perché qui possiamo fissare anche gli elementi di una riforma, di un piano complessivo che consolidi e rilanci una politica che ha già conseguito eccellenti risultati. Sul tema delle riforme, per esempio la riforma dell'obbligo formativo, l'onorevole Maninchedda - mi spiace non sia presente in aula -nei giorni scorsi ha tentato di spiegare in quale direzione questa riforma stesse andando. E a proposito di alta formazione, e in particolare di Master and Back, io volevo rassicurare l'onorevole Porcu e l'onorevole Zedda (che non è presente in questo momento in Aula) visto che questa mattina hanno fatto dell'allarmismo, intanto dell'importanza che il Master and Back, che l'alta formazione hanno per questa Giunta, poi che non c'è stata alcuna riduzione nelle spese, e anzi le risorse per il Master and Back sono, se possibile, addirittura aumentate, quindi vi invito ad andare a verificare.

Abbiamo investito importanti risorse nelle borse di studio per aiutare i giovani ricercatori. La Giunta sta lavorando con l'università sarda e straniera, e col Master di economia e finanza etica è già partito il primo bando e ne seguiranno altri due, prevalentemente sul turismo. Poi sul back, che sta tanto a cuore all'onorevole Giampaolo Diana, come a tutti noi, sul back ci saranno interventi importanti, finalizzati a limitare la presenza di "backisti" nel settore pubblico, perché non si vuole aumentare la precarietà. Tornando al tema di oggi, noi non abbiamo abbandonato nessuno, il sistema degli ammortizzatori sociali sta funzionando, le vertenze principali hanno una soluzione davanti e altre sono risolte, stiamo lasciando una fase buia per entrare in quella delle possibilità concrete. E' un passaggio delicato, e si gioca la possibilità di pensare al futuro, di farsi una famiglia, di vedere risolti i propri problemi. Per questo noi faremo la nostra parte con la massima chiarezza e con la massima determinazione, per non sprecare il percorso fatto, e per dare nuova forza a quello che si sta per compiere.

Noi staremo sulla prospettiva del dialogo e del confronto ma voglio ricordare che il dialogo è un esercizio che si sviluppa nel riconoscimento reciproco: non ci piacciono le enunciazioni formali di disponibilità quando all'atto pratico si sceglie la strada della polemica per guadagnare un po' di visibilità. La visibilità che vorremmo è semmai quella delle cose concrete: non ci sono effetti speciali che possano convincere i sardi su una crisi generale rientrata o su un futuro ormai chiaro alla portata di tutti. La situazione è ancora difficile, lo ha detto in conferenza stampa il Presidente Cappellacci, ha detto che ci sono segnali di ripresa, lo hanno ripetuto nei giorni scorsi gli assessori La Spisa e Manca.

Essere pronti significa avere gli strumenti per scongiurare ogni ritardo, per dotare le imprese di strumenti che funzionano, per dare alle famiglie una protezione vera e un futuro possibile. Per questo l'articolo 3 è un pilastro della finanziaria e del programma di governo, ed è anche l'indicatore di una classe dirigente che in Sardegna sa confrontarsi, sa ascoltare e sa proporre obiettivi conseguibili. Con questo auspicio la maggioranza affronta la discussione su questo articolo, un progetto che ci chiamerà ad una verifica quotidiana e del quale tutti ci chiederanno conto dopo il voto di quest'Aula.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, speravo di non dover intervenire proprio adesso, perché, devo dire, che è proprio difficile intervenire subito dopo la collega De Francisci. Lascia infatti effettivamente senza parole un intervento di questo genere. Noi siamo abituati alla propaganda, siamo abituati ai luoghi comuni, siamo abituati alle parole a ruota libera, ma sentirle così con tanta forza, fin dentro quest'Aula, dentro una discussione che ci vede impegnati, anche a confrontarci con la realtà, non solo con quello che vorremmo che fosse, effettivamente disarma. Io provo a fare esattamente il contrario.

Lei ha detto che in questi giorni abbiamo parlato tanto di numeri e i numeri li conosciamo tutti quindi è inutile continuare a parlarne, è inutile avere qualche riferimento con la realtà. Io invece qualche riferimento con la realtà per questo piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro lo vorrei avere. Vorrei avere qualche riferimento con la realtà, per questo caposaldo, questo pilastro alla finanziaria che si pone l'obiettivo di diminuire il tasso di disoccupazione, aumentare il tasso di occupazione, facilitare il reimpiego di persone attualmente sospese dal lavoro, interessate da provvedimenti di cassa integrazione ordinaria o straordinaria, aumentare il livello di istruzione e diminuire quello della dispersione scolastica della nostra Regione. Tutto questo alla fine effettivamente è il pilastro di questa legge finanziaria.

Al di là delle facili interviste di fine anno e delle rosee prospettive che finalmente si dispiegano davanti a noi, succede che nell'ultimo bollettino congiunturale la Banca d'Italia ci dica che negli ultimi due trimestri il livello di disoccupazione regionale è salito fino al 14,7 per cento. Si pensi che nella passata legislatura il livello di disoccupazione era sceso fin sotto il 10 per cento per arrivare al 12, 2 - 12, 3 per cento al finire della stessa. Nel primo semestre di quest'anno ha raggiunto invece il 14,7 per cento.

I numeri contano, Onorevole De Francisci, i numeri contano e contano affianco al 14,7 per cento i numeri della cassa integrazione guadagni che l'anno scorso è cresciuta del 90 per cento, quest'anno è cresciuta del 40 per cento, mentre la cassa integrazione straordinaria è addirittura triplicata! Se non ci fossero stati questi…

(Interruzione del consigliere Pittalis)

SORU (P.D.) Mi permetta, io l'ascolto sempre in silenzio, con tutto il silenzioso rispetto che il suo intervento merita, onorevole Pittalis, ma la prego di non interrompere neanche me, per le poche cose che ho da dire.

Tra le poche cose che ho da dire e che credo possano interessare anche lei, se non vogliamo ancorarci solamente ai luoghi comuni, c'è il fatto che il livello di disoccupazione ha quel 14,7 per cento, se si toglie l'effetto positivo della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e si qualificano le persone che effettivamente oggi sono state allontanate e sono lontane dalla possibilità di essere occupate, ha superato il 20 per cento; questo è un dato totalmente stravolto rispetto a pochi anni or sono. C'è oltre il 20 per cento dei sardi, onorevole De Francisci, che in questo momento è lontana dal lavoro ed è un dato di una difficoltà straordinaria, e non bastano le conferenze di fine anno o i riassuntini per cancellarlo a meno che qui non stiamo "a far gazzosa"!

Una situazione di questo genere la risolviamo con 65 milioni di investimenti nel prossimo anno (o in quest'anno, anzi) che devono servire per affrontare il problema di quella quantità enorme di persone che sono state allontanate dal posto di lavoro? Voglio solamente citare che l'ultimo dato (in cui non le percentuali vengono rilevate ma le teste in valore assoluto) ci dice che circa 20 mila persone avevano un posto di lavoro un anno fa e non ce l'hanno più oggi. Non 100 mila nuovi posti di lavoro, ma 20 mila posti di lavoro perduti! Questa è l'eredità di questa Giunta regionale, a poco più di un anno e mezzo dal suo insediamento. I numeri contano e vale la pena tenerli a mente. A tutto questo noi vogliamo rispondere con 65 milioni di euro che sono un mero titolo e, per i motivi che vi ha iniziato a dire il mio collega Gian Valerio Sanna, continueranno ad esser un titolo e saranno con pochissima probabilità dei veri interventi.

Questi interventi dovrebbero anche servire ad un'altra cosa, poiché i posti di lavoro non si inventano, e facciamo difficoltà a farli spuntare da sotto terra. I posti di lavoro si creano con calma, con il tempo, con gli sforzi, con gli anni, con politiche consistenti per diversi anni, e tra queste politiche consistenti ci sono quelle per la scuola. Noi con un comma dell'articolo 2 abbiamo stravolto le politiche sulla scuola e sull'istruzione degli scorsi anni che (i numeri contano) hanno fatto sì che la dispersione scolastica scendesse da oltre il 32 per cento a circa il 25 per cento. Non è vero che non si può far nulla contro la dispersione scolastica, o che l'unica cosa da fare è prendere i ragazzini della scuola e fargli frequentare l'obbligo formativo nella formazione privata: con i laboratori la formazione è scesa dal 32 al 25 per cento. Nello stesso periodo la qualità del nostro insegnamento (e cioè la conoscenza delle competenze di base nei nostri ragazzi intorno ai 15 anni) è passata dall'ultimo posto al quart'ultimo posto degli ultimi 2 anni.

Ora queste politiche vengono abbandonate, queste politiche vengono stravolte ritornando all'obbligo formativo che prendeva i ragazzi della scuola che li riportava nel sottoscala della formazione privata, dove talvolta il livello era effettivamente bassissimo, oltre che costosissimo! Non siamo riusciti nemmeno a stanziare 10 milioni di euro per sostenere la scuola nei piccoli centri, nemmeno quando i comuni creano unioni di comuni per cercare di difendere la presenza della scuola.

Per questo, l'articolo che stiamo discutendo, così come totalmente modificato in virtù degli emendamenti che sono stati presentati e che poi discuteremo uno per uno, è veramente debolissimo rispetto all'obiettivo che si pone. Occorre recuperare quei 20 mila posti di lavoro che sono stati perduti e provare a crearne almeno qualcuno dei 100 mila che sono stati promessi, occorre cercare di aiutare quel 20 per cento di persone che un posto di lavoro non lo possono nemmeno sognare, a meno che non siano attratti dai cartelli pubblicitari che tappezzano Cagliari o dalle nuove pagine del sito istituzionale della Regione che mettono da parte l'informazione (a cui non abbiamo diritto) e la sostituiscono con quella stessa propaganda che a piene mani ci viene propinata anche in quest'Aula, purtroppo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'esperienza e forse qualcos'altro ci consente, nel corso della discussione di una finanziaria, che è sempre più anomala e complicata da comprendere e giustificare, di entrare nel merito di argomenti che magari ci stanno a cuore e la cui occasione per parlarne ci è offerta da quell'enorme quantità di norme intruse che sono introdotte proprio in questa finanziaria e che in qualche modo la snaturano, la alterano e vanno in direzioni diverse, a volte addirittura contrapposte rispetto all'impostazione originaria.

Il richiamo che ha fatto la Presidente del Consiglio in questi giorni sulla stampa ad una operatività e operosità del Consiglio che è mancata nei due anni precedenti sicuramente ci fa ben sperare per il futuro e ci fa guardare con ottimismo ad un 2011 che inizia oggi e che sicuramente ci darà l'opportunità di entrare in modo più puntuale nel merito degli argomenti che stanno a cuore a noi tutti.

Fra l'altro abbiamo assistito, anche nel corso di questa giornata, ad interventi che si sono susseguiti così, alla spicciolata, cercando tra una dichiarazione di voto e l'altra di procedere ad una discussione a tappe su un argomento che magari sta particolarmente a cuore rispetto ad altri, ma questo non è un modo di procedere.

Siamo arrivati quindi adesso all'articolo 3, a quell'articolo al quale dell'articolo 1 e dall'articolo 2, abbiamo trasferito un'enormità di argomenti, di emendamenti attirati forse da un titolo accattivante: "Piano straordinario per l'occupazione e il lavoro", anche se, come ha sottolineato il collega Sanna in precedenza, divenuto ormai superato dallo stravolgimento subito a causa di tutti gli emendamenti presentati.

Per realizzare un progetto come questo piano straordinario per l'occupazione e il lavoro sicuramente sono necessarie idee straordinarie perché tutti siamo consapevoli della situazione che investe la nostra terra e le nostre genti. Occorrono molte idee, magari idee geniali, perché il momento è difficile e richiede un contributo importante per offrire risposte alle tante aspettative. Soprattutto occorrerebbero molte risorse, che sappiamo di non avere, perché qui chi con i numeri ha più confidenza di me ha sottolineato la disponibilità reale di spesa della Regione nel corso del 2011. Di fatto abbiamo perso due anni, e concludo questo mio discorso intorno alla poca operatività e scarsa operatività del Consiglio.

Con questo articolo 11 si vuole entrare nel merito di quello del problema più grave dei sardi, quello della disoccupazione. Però l'ambizione della norma non è solo quella di prevedere un aumento del tasso di occupazione ma anche quella di riuscire ad ottenere una forte riduzione della disoccupazione. Io però, mi chiedo come, perché non trovo all'interno della finanziaria argomenti, proposte e progetti che consentano di guardare al futuro con un minimo di ottimismo; non vediamo in che modo possa essere data risposta ad una disoccupazione sempre crescente, come il dato citato dal collega Soru, di 20 mila posti di lavoro persi nell'arco di un anno e poco più, dimostra.

Penso alle molte reali occasioni che potrebbero esserci, e cito pochi singolari esempi di un territorio che presenta sicuramente potenzialità maggiori di altri, come quello che da oltre vent'anni viene definito "area di crisi di Alghero, Sassari e Portotorres" dove il crollo dell'industria ha messo un'intera popolazione in ginocchio senza che si sia fatto neanche lo sforzo di trovare vie d'uscita alternative. Penso, per esempio, al porto di Alghero, un porto che è costato 40 milioni di euro alle casse regionali, che non ha creato un solo posto di lavoro e che adesso è lasciato in mano alla speculazione e ai privati che lucrano su un bene pubblico, su un bene di tutti, anche di coloro che non possiedono barche, che non trafficano in attività marinare. E' un insulto vedere abbandonata una risorsa come quella, mentre con una società di gestione si potrebbero creare reali posti di lavoro.

Penso al parco naturale di Porto Conte, penso al parco dell'Asinara, penso a quella grande risorsa che è il paesaggio e il bene ambientale, completamente abbandonata e spesso addirittura lasciata in mano alla speculazione edilizia che lucra e la privatizza a suo vantaggio.

Penso ad una risorsa che è stata citata questa mattina quando si è fatto riferimento ai beni alienabili (e mi auguro che questa non rientri tra quelli alienabili) che è la grande superficie di Surigheddu e Mamuntanas: 1200 ettari ad alta vocazione agricola da oltre vent'anni abbandonati all'incuria e alla rapina dei pastori che abusivamente ci portano le greggi.

Io credo che questo elenco che ho introdotto in riferimento all'area del Nord ovest della Sardegna possa essere ampliato con mille altri esempi.

Si fa riferimento, inoltre, al rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà, ma la povertà è un dramma che è sempre crescente; giorno dopo giorno il numero di nuovi poveri aumenta, mentre sappiamo che le risorse a disposizione sono sempre meno.

E vengo a un punto che mi tocca in modo particolare e mi interessa: la dispersione scolastica. Io credo che la dispersione scolastica si combatta soprattutto con un'offerta formativa qualificata e attraente, cosa che non accade. Una scuola pubblica dovrebbe essere dotata di edifici scolastici moderni, funzionali, efficienti e adeguati ai tempi, così come accade in gran parte delle regioni d'Italia e in quasi tutte le regioni d'Europa.

Sarà sicuramente capitato a voi tutti di visitare realtà scolastiche dell'Europa, soprattutto dell'Europa settentrionale, ma anche dell'Europa mediterranea, completamente diverse da quella della Sardegna con scuole integrate da biblioteche moderne, da aule speciali, laboratori per le attività musicali, artistiche e teatrali, tutte cose che mancano, in Sardegna. In molte scuole manca addirittura lo spazio per l'attività motoria. Bisogna togliere dalla precarietà gli insegnanti i quali vanno motivati e gratificati per il difficile compito che svolgono e soprattutto gli va garantita la continuità del lavoro.

Vanno contrastate le disposizioni ministeriali che non tengono conto della nostra insularità, della situazione dei nostri paesi e va garantita al mondo della scuola, soprattutto nei piccoli centri, una presenza dell'istituzione scolastica che non può essere soppressa per un semplice discorso di economia e di tagli ai finanziamenti.

Va rivendicata un'autonomia scolastica a vantaggio dei valori del nostro patrimonio linguistico, culturale e storico, che offrirebbe motivazione ai nostri alunni e opportunità soprattutto di ampliare il numero e la sfera dei docenti, sempre più emarginati per la situazione nella quale abbiamo vissuto in questi tempi e soprattutto in questo anno.

Non ho tempo per affrontare un discorso sulle zone rurali ma ci ritornerò nel corso del dibattito che seguirà.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, intervengo sull'articolo 3 che così come è stato detto da chi mi ha preceduto, in particolare dal collega Gian Valerio Sanna, sicuramente avrebbe bisogno di una modifica del titolo. Comunque, rimanendo al titolo e ai contenuti di questo articolo 3, credo che l'obiettivo che è indicato, cioè quello di favorire l'aumento del tasso di occupazione e ridurre il tasso di disoccupazione, possa essere considerato un obiettivo comune e non certamente un obiettivo che ci può trovare divisi. Come pure la riduzione della dispersione scolastica, con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale.

L'obiettivo sicuramente è un obiettivo che noi condividiamo, che io almeno mi sento di condividere; certamente ci troviamo in una posizione diversa in relazione alla ricetta che voi avete individuato per il raggiungimento di questi obiettivi, cioè quella di stanziare 200 milioni senza nessuna indicazione, creando di fatto un grande cassetto dal quale attingere negli anni 2011-2014 attraverso dei provvedimenti della Giunta o degli Assessori competenti per materia. Ciò definisce un programma di interventi che, a mio modo di vedere, non ha dietro una strategia.

Secondo me, in questa circostanza questa Giunta, e lo stesso Consiglio regionale, navigano a vista; non c'è una strategia definita e chiara per raggiungere l'obiettivo della diminuzione della disoccupazione. Con questo non voglio che sia facile individuare e trovare strategie chiare, condivise e semplici per raggiungere questo obiettivo, sennò forse si sarebbe già fatto, però uno sforzo supplementare è necessario, e in quest'ottica credo che noi non ci sottrarremo dal collaborare per trovare tutte le forme.

Sulla scuola. Io penso che, finché si continua a pensare alla scuola senza pensare che la scuola c'è perché ci sono gli alunni e non perché ci sono i docenti o perché ci sono le strutture, noi non affronteremo mai in maniera compiuta il problema. Il collega che mi ha preceduto ha fatto un riferimento forte alla scuola nel momento in cui ha parlato di migliorare l'offerta formativa, affermando che l'offerta formativa deve essere qualificata e attraente. Io condivido questa definizione per la scuola, perché l'offerta formativa deve essere qualificata per consentire una migliore qualità dell'istruzione e attraente perché deve essere anche coniugata con le prospettive concrete di una possibile occupazione nel mercato del lavoro. Oggi credo che, con la mancata approvazione dell'emendamento all'articolo 2 proposto dal collega Manca, questo Consiglio abbia perso un'occasione per qualificare in modo positivo questa finanziaria, e spero che ci siano altre occasioni per recuperare il tempo perso rispetto a questo problema.

L'onorevole Vargiu, intervenendo sull'articolo 2, ha diviso i colleghi consiglieri, noi tutti, a prescindere dall'appartenenza di partito, in due categorie, o in due famiglie: quella a favore delle riforme e quella che vuole mantenere la situazione invariata, e ha fatto riferimento a me forse per inserirmi nella seconda categoria. Io invece voglio dire che sono favorevole alle riforme, ma sono favorevole a quelle riforme che servono a cambiare qualcosa che non funziona, non qualcosa che non si è finito di regolamentare.

Se prendiamo ad esempio - visto che è un tema caro sia a me sia all'onorevole Vargiu, ma penso anche a molti che stanno in quest'Aula - il tema della sanità, non è possibile non vedere che avete usato il tema delle riforme per commissariare le AA.SS.LL., così come lo avete usato per commissariare per i Consorzi industriali. Io credo che questo atto rappresenti un danno per l'intera Sardegna e un danno per le stesse Aziende, perché vorrei capire, visto che molto spesso si parla di razionalizzazione della spesa e di risparmi, quale capacità contrattuale possono avere i commissari inseriti nel contesto delle Aziende sanitarie o i commissari inseriti nei Consorzi prorogati di tre mesi in tre mesi. Credo che sia uno sbaglio e credo anche di spingermi oltre dicendo che rappresenta una vergogna per la nostra Regione.

Voi volete fare le riforme e poi proponete di cambiare l'assetto delle AA.SS.LL. che funzionano, senza invece andare a toccare - perché è difficile - quelle AA.SS.LL. che non funzionano, come quelle di Cagliari e Sassari che spendono peraltro la maggior parte delle risorse del Sistema sanitario regionale. Forse si stanno allungando i commissariamenti, di proroga in proroga, per poter magari presentare il prossimo anno un emendamento alla finanziaria volto a stabilizzare i commissari. A parte questa battuta ironica, si rischia di fare le riforme pensando di cambiare qualcosa per poi, magari fra qualche anno, scoprire che c'è qualcosa che non va e approvare un'altra riforma.

Credo che il tema della stabilizzazione dei precari - e qua mi rivolgo in particolare all'Assessore della sanità, che non è presente, ma anche all'Assessore del personale - si sia deciso di rinviarlo magari al collegato alla finanziaria (mi riferisco ad una stabilizzazione a costi zero) forse perché conviene mantenere precari nel mondo della sanità, forse perché magari la condizione di precari tiene le persone sotto scacco, ma questo è valso anche quando c'eravamo noi, per essere chiari. Io credo invece che occorre intervenire per eliminare questo problema.

Del resto, ripeto, è una stabilizzazione, a mio modo di vedere, a costo zero, che riguarda molti vincitori di concorso che lavorano a tempo determinato e che riguarda molti precari delle Aziende sanitarie. Basta semplicemente adottare i criteri per poter aggiornare le dotazioni organiche, criteri che siano uguali per tutte le Aziende per consentire anche di stabilire quali devono essere e quanti devono essere i dipendenti nelle varie categorie, in modo da evitare che in qualche Azienda ci siano percentuali di amministrativi elevate rispetto al personale sanitario, o che in altre Aziende ci siano molti più infermieri rispetto ad altre per stessi tipi di reparto, per lo stesso numero di posti letto, per lo stesso tipo di struttura. Io credo che sia sufficiente questo, cioè avere il coraggio di approvare pochi criteri che stabiliscano una volta per tutte come devono essere costituite le dotazioni organiche nelle Aziende sanitarie.

Sempre in tema di sanità, richiamo l'emendamento che abbiamo spostato dall'articolo 2 sulla riduzione delle liste d'attesa. Io credo che siamo tutti favorevole alla riduzione delle liste d'attesa. Ho sentito molti colleghi affermare di essere a favore del settore pubblico, io sono uno di coloro che spinge per il pubblico, e la riduzione delle liste d'attesa principalmente riguarda la sanità pubblico, perché la quantità maggiore di prestazioni di servizi viene erogata nell'ambito pubblico. Ecco perché nel nostro emendamento avevamo integrato (anche se è una funzione delle Aziende ma molto spesso non si fa) un sistema di controllo tra attività intra moenia e le attività istituzionali svolte dai medici, perché sono convinto che ci siano degli spazi di recupero per la riduzione e l'abbattimento delle liste d'attesa.

Non siamo neanche contrari ai privati, io non sono contrario ai privati quando erogano servizi che il pubblico non offre o quando è più conveniente che vengano gestiti dai privati, perché si realizzano economie di scala o comunque risparmi.

Sul tema delle RSA, che oggi è stato rimesso al centro dell'attenzione ed è contemplato da un emendamento all'articolo 3, c'è semmai da chiedersi quale sarebbe il loro dimensionamento corretto nella nostra Regione, perché ci sono aziende che forse hanno troppi posti, aziende che ne hanno meno e aziende che forse hanno i posti assegnati anche se non totalmente occupati.

L'ultimo tema, ma non meno importante, previsto nell'emendamento numero 40 presentato dalla Giunta, riguarda la Sassari-Olbia. Io credo che ci sia la volontà dell'Aula - almeno spero e mi è sembrato di coglierla - di realizzare questa infrastruttura importante, non per la Gallura ma per l'intera Sardegna, perché mette in collegamento porti e aeroporti e perché rappresenta un completamento importante delle infrastrutture della nostra Regione. Non meno importante è però ricordare che cos'è successo: è successo che abbiamo perso i tempi accelerati delle procedure del G8, e questa è una responsabilità della Giunta. Noi abbiamo cercato di sollecitare in tutti i modi il Presidente e la Giunta per non perdere questo treno e invece l'abbiamo perso.

Sappiamo tutti com'è andata finire la storia dei fondi FAS: il Presidente è venuto anche ad Olbia a parlare con gli amministratori del centrodestra (l'unico presente del centrosinistra come consigliere regionale ero io) per dire che si faceva il leasing in costruendo per partire a dicembre, ma l'epilogo dell'operazione del leasing in costruendo è noto a tutti. Si è parlato poi del mutuo BEI, e anche quello mi pare che sia naufragato; oggi arriviamo a questo emendamento. Ebbene, questo emendamento intanto fissa i tempi…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'articolo 3 - è stato ricordato da diversi consiglieri che mi hanno preceduto, a partire dal Presidente e dagli Assessori nei giorni scorsi -è anche il prodotto del confronto tra la Giunta e le organizzazioni sindacali, in particolare dell'accordo del 4 giugno dello scorso anno appena trascorso. Stamane, lo stesso sindacato, in una conferenza stampa, ha denunciato che la finanziaria accoglie solo in minima parte il dettato di quell'accordo. I temi dello sviluppo, dell'occupazione, delle protezioni sociali, dovrebbero essere oggetto di un confronto serio in Consiglio regionale. Ripeto, io forse non mi sarò ancora adattato a questo ruolo, ma ho difficoltà a comprendere e ad accettare che la Giunta si confronti con tutti tranne che con il Consiglio regionale.

Il Presidente non è presente, sono comunque in aula gli Assessori che hanno una competenza specifica sui temi dello sviluppo e dell'occupazione, non manca nessuno, c'è anche l'Assessore che ha la responsabilità della gestione del personale. Io chiedo a questi Assessori: nelle forme che riterrete più opportune, è mai possibile che su questi temi di straordinaria importanza per il presente, ma soprattutto per il prossimo futuro di quest'Isola, non ci sia un confronto in Consiglio regionale nelle forme che eventualmente ritenete più opportune? Io pensavo che la finanziaria potesse essere, ovviamente, una di queste occasioni, ma per come si stanno svolgendo i lavori mi pare che nemmeno la finanziaria assolva a questo compito.

L'articolo 3, come è stato ricordato, recita: "Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro". Con questo articolo, la Giunta, la Regione dovrebbe aggredire il tasso di occupazione, che ha perso quattro punti in percentuale nell'ultimo periodo; dovrebbe aggredire il tasso di disoccupazione, che è tornato di poco inferiore al 15 per cento; dovrebbe aggredire quel tasso di disoccupazione giovanile che ha il primato negativo in Europa, il 44,7 per cento; dovremmo tentare di dare una risposta alla fascia più debole, che è quella tra i quaranta e i cinquantacinque anni; dovremmo in qualche maniera tentare di dare una risposta agli oltre 300 mila sardi che vivono sotto la soglia della povertà; dovremmo in qualche maniera invertire una tendenza del tasso di crescita, che è di poco superiore allo zero per cento, e che fa sì che aumenti sempre più la forbice tra la nostra Regione e il resto di questo Paese; dovremmo in qualche maniera, attraverso queste politiche contenute nell'articolo 3, invertire un altro dato preoccupante, che è il tasso di fiducia delle imprese.

Il tasso di fiducia delle imprese - non so come queste reagiranno dopo le dichiarazioni di Tremonti dell'altro ieri - in Italia cresce del 6 per cento, in Sardegna perde tre punti in percentuale. Vorrà pur dire qualcosa? Sono indicatori macroeconomici che in qualche maniera ci impongono una riflessione? Io credo di sì. Ancora - lo sa bene l'assessore Manca - vogliamo fare una discussione, un'analisi sui troppi sardi in cassa integrazione ordinaria in deroga, e quant'altro, sul sistema degli ammortizzatori sociali? Ecco, la finanziaria dovrebbe porsi l'obiettivo di affrontare questi temi, questi drammi che affliggono la nostra Regione.

Io lo dico all'onorevole De Francisci, con stima: se la finanziaria contenesse una proposta che aggredisse questi nodi, noi saremmo d'accordo; se la finanziaria aggredisse questi temi non ci divideremmo? Il problema è che con questa finanziaria non ci si può nemmeno dividere, non ci si può dividere perché non c'è una proposta che affronti questi nodi. Magari potessimo dividerci su un confronto di merito, su una proposta di governo della maggioranza non condivisa dall'opposizione, perché quella non condivisione ci porterebbe a un confronto che dovrebbe, alla fine, autorizzare gli uni e gli altri, (chi ha responsabilità di governo e chi no) a trovare una sintesi nell'interesse più generale di quest'Isola. Il problema è questo: non c'è una proposta che aggredisca questi temi.

Io - lo faccio con rispetto, in particolare degli Assessori presenti in aula anche sul piano personale - mi chiedo: avete un'idea di che tipo di disoccupati abbiamo? E' prevalente la disoccupazione intellettuale? E, se sì, che tipo di disoccupazione intellettuale? E' prevalente la disoccupazione senza scolarizzazione, senza titoli di studio? E' prevalente, o comunque è presente in maniera significativa una disoccupazione di persone con qualifiche, con specializzazioni? E, ancora, se conosciamo la tipologia della domanda di lavoro (io ho un'idea, che penso, più o meno approssimativamente, risponda al vero) l'offerta che noi mettiamo a disposizione è un'offerta in grado di intercettare quella domanda, oppure è un'offerta che non è capace neanche di incontrarsi con questa domanda?

Sono quesiti, io credo, che meriterebbero un minimo di attenzione in quest'Aula, invece mi pare che continuiamo nella disattenzione più totale. Faccio un esempio pratico: la metanizzazione pare un concetto acquisito, un auspicio di tutti. Allora, io mi chiedo, in questa Regione, dove si sta ridando fiato alla formazione professionale, si sta pensando a che tipo di manodopera servirà nei prossimi cinque anni in quest'Isola per realizzare il progetto di metanizzazione? C'è una riflessione su questo, c'è un'indicazione, un orientamento, una programmazione della Regione in questo settore?

DEDONI (Riformatori Sardi). Abbiamo i saldatori.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Neanche i saldatori abbiamo, perché i saldatori TIG e MIG non li troviamo mai, dobbiamo prenderli dalla Sicilia. Ho fatto un esempio banale per dire che purtroppo non siamo capaci, non soltanto da oggi, beninteso - chi mi conosce sa che non pecco di disonestà intellettuale - a fare una formazione mirata; sono cose semplici, però non le facciamo.

Allora, c'è una sede in cui si può discutere di questo? Oppure dobbiamo continuare in un dialogo tra sordi, così come sta avvenendo anche stasera? Ancora, lo chiedo agli Assessori presenti, avete un'idea (senz'altro l'avrete, per carità, io non sono così sciocco da pensare che non l'abbiate) del modello di sviluppo per i prossimi dieci, quindici anni? Se ce l'avete, per cortesia discutiamone e orientiamo in base a quell'idea di sviluppo, anche il sistema dell'istruzione e della formazione. Non mi pare però ci sia questa disponibilità.

Siccome il tempo sta finendo, io concludo affrontando un'altra questione: noi dobbiamo riqualificare anche l'occupazione attuale. Noi abbiamo, su 410 mila lavoratori dipendenti in quest'Isola, oltre 120 mila lavoratori precari. E' un dovere morale e politico lavorare per stabilizzare questi lavoratori. Poi, è vero, quello che chiede il collega Meloni è vero, perché questo, ovviamente, non deve contrastare con la possibilità di offrire una prospettiva a chi un lavoro non ce l'ha. Io dico, assessore La Spisa, assessore Manca, iniziamo a stabilire un punto fermo, ditelo voi, però: da oggi non si fa più una sola assunzione…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, ho l'impressione che alla fine si cada nel solito errore. E' una recita a copione; a seconda che si stia in maggioranza o all'opposizione (il ruolo ognuno se lo determina) il problema è sulle cose da fare. Sembra quasi un torto l'aver scritto sull'articolo 3: "Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro". Certo, credo che la bacchetta magica non ce l'abbia nessuno, come nessuno può dire che dal 2009 a oggi tutto ciò che c'è di negativo è solo ed esclusivamente responsabilità di questa Giunta, sarebbe un po' troppo riduttivo. E allora se su alcuni temi - che sono di vitale importanza, vista la crisi mondiale che si riversa con un'incidenza impressionante su quest'Isola - si ricreasse quell'unità di intenti che in alcune circostanze sembrava maturare per la soluzione dei problemi, se ognuno di noi smettesse di cercare di apparire quello che non è, se non per lo spirito di appartenenza, e si iniziasse a parlare in termini di maggiore concretezza e lealtà, credo che alcuni problemi potremmo risolverli, anche se non con questa finanziaria.

Il margine di manovra - non ve lo devo spiegare io -in questa finanziaria è così limitato che quando sento determinati discorsi, anche l'ultimo del collega che mi ha preceduto, mi sembra impossibile che non si riesca a comprendere quanto sia difficile riuscire a realizzare grandi interventi con un margine di manovra così limitato, con un patto di stabilità che comunque ci limita: limita noi, limita gli enti locali, limita chi ha speso molto nel passato e si è indebitato, ma limita anche chi ha speso meno e in modo accurato, e viene penalizzato ulteriormente. E' una limitazione insopportabile.

Ma per capire come si evolve poi l'atteggiamento di ognuno di noi prendiamo l'esempio dei poligoni. Quando noi denunciavamo la situazione ad esempio dei poligoni militari, 15, vent'anni fa, non è che non fossero inquinanti, non è che non ci fossero i tumori, non è che gli animali nascessero senza malformazioni. Evidentemente è un tema che, a seconda delle circostanze, ritorna di moda. Oggi, però, il problema non è venuto meno. E allora l'elemento essenziale, se parliamo di sistema economico, è quello di spiegare a chi è prigioniero di quel sistema economico che vede la presenza del poligono, che abbiamo un'alternativa, ce l'abbiamo noi, ce l'hanno le comunità locali, ce l'hanno gli imprenditori privati che in quel territorio operano.

Abbiamo la capacità di mettere tutto assieme e capire che si può aver una evoluzione di carattere economico diverso, e senza essere più prigionieri di una presenza che comunque ci uccide, ma è necessaria perché ci dà da mangiare?... Da qui bisogna uscire. Non è che La Russa sia meno bravo di Parisi; Parisi ha lasciato i poligoni nello stesso modo in cui li sta lasciando La Russa. Forse uno li starà potenziando più dell'altro, forse l'uno rispetto all'altro li starà vedendo con un aspetto diverso, non certo negativo come lo vediamo noi, ma il problema è capire se siamo in grado di assumerci la responsabilità di decidere quale evoluzione, quale strategia di carattere economico le nostre popolazioni debbano avere, in alternativa a ciò che non condividiamo e non abbiamo mai condiviso.

Ma guardate, è facile dire tante cose, come quelle che ho sentito anche dal collega Caria: sono rimasto per giorni in silenzio, stasera mi sono deciso a parlare perché si parla di commissariamenti, si parla di limitazione della democrazia, si parla in termini negativi. Io in questi giorni sono andato a vedere quanti commissariamenti ci sono stati nella passata legislatura, ed erano una quantità impressionante. Perché, i consorzi non venivano commissariati? Perché, le linee guida non nascevano dopo 3 anni dal commissariamento avvenuto? Perché, l'ASL numero 8 non è stata commissariato, nel senso che Aste è stato cacciato via, ed è stato nominato un suo sostituto? Cosa c'era, una gara con la Siemens di 160 milioni che non andava bene? Perché forse a seguito dell'annullamento di quella gara, l'appalto non è stato poi assegnato con una semplice delibera a trattativa privata alla stessa società?

Ci sono delle operazioni che se fatte dagli altri diventano automaticamente negative; è la cosiddetta doppia morale, che ogni tanto mi piace richiamare. E' così. Perché, quando si è commissariata l'ARST, che era di nomina del Consiglio regionale, qualcuno ha detto niente perché l'ha commissariata la Giunta? Vi siete scandalizzati? E' successa la fine del mondo? Parlate di trasparenza; guardate, quella delibera, che è la delibera 7/12, ancor oggi non è stata pubblicata nel sito della Regione.

Quello che voglio dire è che a strumentalizzare siamo bravi tutti. Se vogliamo dire che gli stessi commissari (o quasi gli stessi commissari) prorogati per altri 3 mesi, con l'impegno di carattere politico di fare questa riforma, di discutere in Commissione e arrivare in Aula a una definitiva approvazione, siano lo strumento nel quale molti di noi hanno posto la fiducia, beh, allora vogliamo far apparire quello che non è. Vogliamo, per scoraggiare, che poi la politica risponda, fuori da questo Palazzo, solo in termini negativi? La negatività poi non ricadrà soltanto su alcuni, la negatività poi si estenderà agli occhi di chi sta all'esterno di questo Palazzo, su tutti noi, in eguale misura. E nessuno pensi di salvarsi, perché non si salverà nessuno, la disperazione della gente si spalmerà su ognuno di noi, che sia in maggioranza o sia all'opposizione, questa è la verità.

E allora, ritornando all'argomento principale, ci sono alcuni emendamenti di sintesi che sono stati condivisi, si è fatto uno sforzo, e io credo che quel qualcuno che ha fatto lo sforzo, abbia interesse a garantire l'approvazione, cioè a portare a casa qualcosa che comunque noi, quelli che ci credono, definiamo positivo. Poi, se c'è una parte che continua a dire che è meglio lo sfascio, e che se non si fa niente si gode di più, beh, quella parte si assuma le proprie responsabilità. Io non appartengo a quella parte, io sono tra coloro che quando stringe la mano e raggiunge un accordo, tiene a mantenerlo fino in fondo, ed è ora che in quest'Aula si riprendano queste buone abitudini.

Non si sta in Commissione giornate intere, a discutere su temi specifici, a trovare convergenze, a trovare accordi e poi arrivare in quest'Aula e stravolgere tutto quanto. Facciamone a meno allora di andare in Commissione, non ci facciamo niente, sarebbe una perdita di tempo se così fosse. Io però credo che non sia così, credo che in quest'Aula, tra queste forze politiche, ci sia la possibilità di dialogare su temi importanti, nel rispetto delle differenze, nel rispetto dei ruoli, nel rispetto delle responsabilità che ognuno di noi si porta appresso, nello stare in maggioranza e nello stare all'opposizione. E' questo che ci preoccupa; si sta cercando in qualche modo di sminuire il lavoro svolto positivamente, per mettere dentro l'Aula un elemento di divisione, continua e costante, che porti poi al "tanto peggio, tanto meglio".

A questo non ci stiamo, su questo io credo che la maggioranza abbia l'obbligo di stringersi in se stessa, di focalizzare sono le direttrici sulle quali ritiene giusto dover andare avanti, e approvarsele, qualora qualcuno tentasse di distruggere quel dialogo. Conosco molti di voi, ho la sensibilità di capire le difficoltà, so che fra gente che ha voglia di fare ci si può intendere con facilità. Quindi, se evitiamo nuovamente di parlare di commissariamenti, di democrazia e di quant'altro, forse riusciamo anche a parlare con maggiore giudizio degli stessi precari, a iniziare da quei precari che abbiamo stabilizzato noi al vostro posto, quelli dell'Ente foreste per esempio. Fate memoria per ricordare quanti ne abbiamo stabilizzato.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, colleghi del Consiglio, anch'io cerco di approfittare di questi dieci minuti scarsi - spero di non usarli tutti - della discussione dell'articolo per fare insieme all'Aula il punto sul percorso di questa legge finanziaria, oltre che per discutere nel merito dei contenuti dell'articolo 3, parlando anche, come avevamo preso l'impegno di fare, di quegli strascichi provenienti da altri articoli che riguardano la sanità e che ci troveremo a discutere per nostra scelta all'interno dell'articolo 3.

Inizio da una riflessione di carattere generale, quindi, sul contenuto dell'articolo che è un articolo che ha come riferimento fondamentalmente le politiche del lavoro e, per scelta della Commissione, anche l'attività di stabilizzazione di professionalità che attualmente operano in regime di precariato. Devo dire che ho ascoltato con interesse doveroso (ma nel mio caso non solo doveroso ma anche curioso culturalmente) gli interventi di alcuni dei colleghi del centrosinistra, e in particolare di quelli che hanno un atteggiamento maggiormente critico sul percorso della legge finanziaria, perché sono convinto, da liberale, che la parte più interessante dei ragionamenti non sia quella che viene prodotta dalla mia parte politica (quella la conosco, sostanzialmente ho idea di qual è la proposizione che arriva da questa parte dell'aula) quella che m'interessa approfondire, che mi interessa capire, con la quale mi interesserebbe arricchire di contenuti l'azione politica della mia parte e dei Riformatori, è ovviamente quella che proviene da un'altra formazione culturale, quindi che proviene da un'altra impostazione, e che è alternativa alla cultura e all'eredità di valori di cui io mi sento portatore.

Bene, io voglio porre al presidente Soru, ma lo potrei porre anche a Giampaolo Diana e a qualcun altro degli intervenuti più recenti, una domanda alla quale spero ci possa essere una risposta, se pensiamo che anche l'Aula sia un terreno di confronto e quindi che anche in Aula si possa portare avanti un confronto tra schieramenti. Presidente Soru, io ho ascoltato e ho cercato di capire che cosa lei ci volesse comunicare. Lei ci ha detto: "Guardatevi i dati della disoccupazione, guardatevi i dati degli occupati, guardatevi tutti gli indicatori economici di questa regione e capirete che gli indicatori di questa regione sono in sofferenza".

Se io volessi fare un discorso di parte le dovrei dire: "Presidente, lei sa meglio di me che i risultati dell'azione politica di un governo non si vedono 3 o 6 mesi dopo, ma magari si vedono a distanza di 2 o 3 anni e quindi magari questo è il portato dell'azione governativa di un'altra parte politica". Oppure le potrei anche dire: "Presidente Soru, siamo in una congiuntura mondiale in cui i numeri sono uguali da tutte le parti. E' abbastanza ragionevole pensare che in Sardegna la sofferenza, per il tessuto economico che è strutturato nella maniera debole che ben noi conosciamo, sia peggiore che altrove". Ma in realtà questo, dopo che io glielo avessi detto, dopo che lo avessi significato al suo schieramento, non avrebbe cambiato di una virgola ciò che stiamo facendo per la Sardegna. Sarebbe stato semplicemente quello che Giacomo Sanna ben definisce il gioco di fioretto tra parti, dove ognuno tenta di piazzare la stoccata allo schermidore rivale, ma l'obiettivo non è quello di far crescere complessivamente il livello degli interventi che si fanno per la Sardegna ma semplicemente quello di piazzare una stoccata all'avversario, al concorrente.

Io invece le voglio rivolgere una domanda di altro genere, e cioè: meno di due anni fa, presidente Soru, il suo progetto per la Sardegna è stato giudicato dagli elettori e - ognuno ha nella sua testa i motivi per cui questo è avvenuto - è stato giudicato negativamente, il che significa che o non era valido il progetto, o è stato comunicato male, o non si è riusciti a raggiungere fasce della Sardegna che dovevano capire quel progetto e non sono riuscite a capirlo oppure, forse più semplicemente, la grave sofferenza economica che la Sardegna viveva due anni fa, come vive adesso e come viveva quattro anni fa, rende facile contestare chi governa, e contestarlo anche dandogli un voto negativo alle elezioni, e rende assai difficile costruire.

Io credo che questo sia stato il problema fondamentale che lei e il suo schieramento avete dovuto affrontare nelle elezioni di due anni fa: il fatto che in un momento di difficoltà estrema è facile trovare dei colpevoli, è facile punirli, ma non è facile sostituirli con altri che siano più accettabili rispetto a quelli che si avevano in passato. Però siccome lei è notoriamente molto intelligente, qualcuno dice geniale - io sono tra coloro che le attribuiscono veramente una capacità propositiva fuori dall'ordinario - allora adesso è chiamato a fare cose diverse da quelle che ha fatto stasera.

Lei e il suo schieramento adesso siete chiamati a trarre le conseguenze logiche e coerenti di ciò che è successo al termine della vostra amministrazione, cioè siete chiamati paradossalmente a dare forza a chi governa attraverso proposizioni di azioni, di progetti, di proposte di governo complessivo attraverso quell'apporto costruttivo che una minoranza può dare, in modo da aiutare l'intera Sardegna a migliorare la propria capacità di gestire un momento che è drammatico, difficilissimo (e questo è chiaro a tutti) per affrontare il quale la povertà delle risorse che siamo in grado di mettere in campo (e non sto parlando certo di risorse esclusivamente economiche) è palese ed è davanti a tutti ed è presente anche nella nostra azione quotidiana di consiglieri regionali.

Ecco, io credo che questo sia, presidente Soru - ma mentre dico presidente Soru ovviamente mi rivolgo a tanti dello schieramento di centrosinistra -, credo che questo sia il redde rationem di questa fase della legislatura, che sia l'argomento sul quale dobbiamo confrontarci. Se poi non vogliamo farlo sappiamo che non stiamo facendo probabilmente gli interessi della nostra terra, ma siamo liberissimi di continuare nel gioco degli schermidori o nel gioco delle casacche diverse, come lo definisce Giacomo Sanna.

E sulla sanità - così torniamo sull'emendamento che abbiamo spostato a quest'articolo - vale la stessa cosa. Presidente Soru, le farò avere (mi sono dimenticato, ed è colpa mia) i dati certificati del Ministero, cioè i dati che indicano qual è lo scostamento tra gli stanziamenti che il CIPE dice essere sufficienti per gestire i livelli essenziali di assistenza in Sardegna e il consuntivo finale. Poi certo se io, presidente Soru, inserisco nel bilancio della mia famiglia 300 milioni di euro in più non avrò disavanzo. Il centrodestra non ha disavanzo perché abbiamo sempre coperto il disavanzo, quindi alla fine ci abbiamo messo le risorse necessarie, ma non quelle che lo Stato dice. Abbiamo stanziato molte più risorse di quelle che lo Stato dice che dovrebbero essere sufficienti per garantire i livelli essenziali di assistenza in Sardegna e le avete stanziate anche voi quando ai vostri tempi avete tentato - io riconosco che ci avete tentato - di fare opere di cambiamento all'interno della sanità sarda.

Ecco, anche sulla sanità la sfida è questa. Non ci è riuscito il governo di centrodestra quando io ero consigliere regionale dieci anni fa, non ci è riuscito il governo di centrosinistra con l'assessore Dirindin alla sanità, non ci sta riuscendo a oggi il nuovo governo di centrodestra. Perché? Ma perché è difficilissimo riformare la sanità sarda! Chi ha in carico la gestione della sanità sarda ha la croce più pesante che un politico sardo possa sopportare se ha voglia davvero di cambiare. Certo, se non gliene importa niente di cambiare e deve semplicemente gestire il quotidiano, spostare un paio di infermieri e nominare un paio di primari, probabilmente è una sinecura, ma siccome sappiamo che non è questo che serve alla sanità sarda, è un lavoro da titani cambiarla, ed è un lavoro in cui un solo assessore o uno schieramento da solo non è sufficiente, come hanno dimostrato i 15 anni più recenti della storia della sanità sarda.

Che senso ha ribaltare l'uno sull'altro accuse incrociate che cambiano man mano che cambiano gli schieramenti? Quando voi risarete in maggioranza - tanto succederà - noi vi dovremmo ridire, a parti invertite, quello che ci state dicendo voi adesso, e vi impediremo di fare i cambiamenti come voi rischiate di impedircelo adesso. Ha un senso questo? Beh, io credo che non saremmo in grado di spiegarlo ai sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io sono molto interessato alla chiamata a corresponsabilità nelle funzioni di governo. Purtroppo è una chiamata sterile a cui non si può neppure rispondere perché è una chiamata finta, è una chiamata ad una corresponsabilità che non si vuole, ad un destino che chi lo propone non vuole realizzare.

Articolo 3. Io avrei evitato un titolo così pomposo: "Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro". Intanto abbiamo fatto una bella distinzione, che è giusto, perché in letteratura viene fatta: l'occupazione è diversa dal lavoro. C'è chi è occupato e c'è chi lavora. La pubblica amministrazione, per dirne una, ma anche questo Consiglio regionale, possono essere un ottimo esempio: noi siamo tutti occupati, poi c'è chi lavora. Questa è l'Italia, non è l'Italia che ho costruito io, che ho una tradizione di presenza minoritaria all'interno delle stanze dei bottoni. Anche quando ho governato, tra virgolette, cioè ero partecipe del destino del Governo, c'era chi aveva una forza preponderante e mi diceva: "Sì, tu puoi governare facendo esattamente quello che io ti chiedo di fare oppure assumendo posizioni di opposizione a quello che io faccio, sapendo benissimo che comunque non cambierai il destino del percorso". Quindi, diciamo, mi sento una croce un pochino meno grande di quella che si sente addosso chi ha esercitato effettivamente funzioni di governo, cioè ha deciso puntualmente su dove, come destinare le risorse di tutti.

Oggi io ho ascoltato con grande interesse gli interventi che si sono pronunciati in sede di discussione di questo pomposissimo articolo 3. Io mi ricordo i Piani straordinari per il lavoro, me ne ricordo uno nel '98, era costituito da tre leggi che avevano una dotazione finanziaria di 2 mila e 400 miliardi di vecchie lire, era un assestamento di bilancio e un pezzo importante del bilancio pluriennale. Era un Piano, cioè prevedeva interventi, agiva su diversi fronti, metteva in piedi strutture, aveva un ragionamento dietro. Questo - mi esprimo così perché si è impegnato anche il sindacato, quindi ne ho grande rispetto - è un elenco di speranze: aumento del tasso di occupazione, riduzione di quello di disoccupazione, reimpiego e accompagnamento al lavoro dei lavoratori per i quali operano gli ammortizzatori sociali, istituzione di un apposito strumento operativo, riqualificazione e rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà, riduzione della dispersione scolastica, potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione, valorizzazione delle aree rurali interessate da fenomeni di spopolamento, e poi ne abbiamo aggiunti altri anche in Commissione. Poi abbiamo 65 milioni, di cui 20 milioni di fondi comunitari recuperati da esercizi precedenti!

E che cos'è, un piano straordinario per il lavoro? 65 stitici milioni di euro di cui 20 a vincolo comunitario? No! E' un insieme di punti, un elenchetto supportato da minime risorse che forse riusciremo a spendere al meglio dopo la lunga discussione tenutasi in Commissione e che sta, mi auguro, concretizzandosi positivamente per quel poco in Aula. Quindi, io avrei scritto qualcosa un pochino più funzionale, avrei detto: interventi minimi per rispondere alle emergenze occupazionali, oppure per rispondere alla crisi devastante a cui è sottoposto il lavoro e a cui sono sottoposti i lavoratori e le famiglie dei lavoratori. Avrei fatto una cosa di questo genere, sarebbe stato più giustificabile anche nella discussione di stasera.

Per cui, per tornare alla corresponsabilità, per essere corresponsabili bisognerebbe tracciare un orizzonte che ci apparteneva, che apparteneva a tutti, che sia comune. Dovremmo avere gli stessi interessi. Dov'è che casca l'asino? Io, per esempio, mi preoccupo dei precari e c'è chi si preoccupa dei disoccupati, di tutti gli altri milioni di disoccupati che non sono lavoratori precari e ogni volta ci ricorda che se ne preoccupa. Poi gli chiediamo: "Sì, ma come te ne preoccupi, cosa mettiamo, cosa facciamo, in che modo agisci?", lui invece se ne preoccupa in alternativa ai lavoratori precari, perché la cosa più facile è dire che altri disperati, più disperati dei disperati di cui stiamo parlando, hanno titolo ad avere una risposta e magari li mettiamo in conflitto con gli altri e suscitiamo interesse e impegniamo avvocature di Stato e andiamo a chiedere ricorsi al Governo e promuoviamo ogni tipo di iniziativa perché rimangano nella fame anche quelli! Tanto noi problemi non ne abbiamo, molti di noi non ne hanno proprio mai avuto, hanno vissuto con i piedi al caldo tranquillamente, ci vivono, parlano dell'esistenza degli altri come si parla nei salotti!

E' facile dire: "Bisognerebbe fare, sarebbe utile", ma quelli si uccidono, quelli vivono la disperazione integralmente, non vogliono scherzare! Quelli sono noi, saremo noi, diventeremo noi! Qualcuno si salverà, non ho dubbi. Qualcuno si salverà. Ma questa è una Regione che va verso lo sbando, scende alla deriva perché non solo non ha un'idea, ma è subalterna, non ha carattere, è piegata, è inginocchiata, e siccome siamo poveri siamo anche più scemi, siamo anche più egoisti, siamo anche più miserabili sotto il profilo dei nostri sentimenti, siamo peggio degli altri!

Corresponsabilità. Io vorrei accettare la sfida, se viene proposta. Però poi quando andiamo a discutere su come si spendono i soldi e quali soldi abbiamo da spendere diciamo tutti la verità? Se la dobbiamo dire tutti io ci sto. Allora sappiamo tutti che facciamo un bel bilancio di competenza gonfio gonfio, che però c'è il limite del Patto di stabilità, che i soldi veri che possiamo spendere (tolte le spese correnti) sono quelli, che ogni Assessore ha litigato per farsi, nel bilancio regionale, la sua provvistina un po' nascosta, da manovrare in funzione del consenso politico ed elettorale, che quel bilancio lo deve tirare fuori e mettere a disposizione della comunità e che ogni atto di spesa generale (a cominciare dalla trimestrale che bisogna fare per stare dentro i limiti del Patto) deve diventare oggetto di comune riflessione, che le priorità si individuano insieme e che si deve fare in modo che, anziché trovare elementi di incostituzionalità che lascino fuori 400 dipendenti comunali che lavorano dentro l'amministrazione da quindici o vent'anni, ormai sulla soglia della pensione minima sociale, che hanno passato la vita nella miseria, questi lavoratori siano poco poco considerati, come sono stati considerati tutti coloro, a cominciare dai docenti universitari, che sono passati a frotte dentro la pubblica amministrazione, grazie alla corruzione che esiste in questo Paese. Se è così, la corresponsabilità c'è, io sono disponibile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, colleghi, l'articolo 3 è l'ultimo articolo di contenuto sostanziale della finanziaria, quindi con l'esame dell'articolo 3 volgono al termine le discussioni e gli approfondimenti sulla legge finanziaria. In Aula ci sono stati diversi interventi, spesso ripetitivi, ma è indubbio che sono stati portati all'attenzione anche elementi di interesse. Si è parlato più volte dei Commissari, ora l'onorevole Diana ci consigliava, se non sbaglio, di stabilizzare anche i Commissari. Peraltro, siccome la delibera è pubblicata, basta leggere la delibera di proroga dei commissariamenti per rendersi conto che, proprio in base alla motivazione addotta per la proroga (cioè è l'esigenza di dare la comunicazione agli esclusi dalle liste) non sarà possibile, una volta eseguito questo adempimento, un'ulteriore proroga.

E' quindi indubbio che entro il 30 marzo i direttori generali dovranno essere nominati, il che ci porterà a discutere, in tempi anche abbastanza ravvicinati, di riforma sanitaria. In quell'occasione ne approfitterò per parlare, portando anche dati e documentazione del disavanzo, perché oggi sono state dette alcune imprecisioni, e quindi avrei piacere di confrontarmi, già in Commissione, con i colleghi su questi dati.

Così, per esempio, un elemento che nessuno mai ricorda è che la Giunta Palomba aveva chiuso la legislatura senza accantonare mai la quota di spesa sanitaria a carico della Regione, e la prima Giunta Floris si era dovuta fare carico di stanziare centinaia di miliardi per coprire questo buco. Quindi si può parlare molto, ma poi, ripeto, non è questo il momento, e sicuramente anche con i documenti in mano sono sicuro che arriveremo a risultati concordi, anche fermo rimanendo che in ogni caso a me il termine "disavanzo" non piace, perché, come è stato detto, il disavanzo è in relazione ad una spesa stimata dal Governo nazionale, secondo degli indici di riferimento che sono estremamente penalizzanti per quanto riguarda la Regione Sardegna. Quindi un disavanzo rispetto ad una spesa stimata che è errata. Pertanto il termine disavanzo è improprio, si dovrebbe parlare semmai di "maggiore spesa" rispetto a quella così preventivata.

Allora il problema è se questa maggiore spesa sia più o meno giustificata, e quali siano gli interventi che possono essere posti in essere per ridurre eventualmente le spese inutili. Si è parlato di nomine illegittime, ma parliamoci chiaro, nomine illegittime ne abbiamo visto anche nella passata legislatura. Sicuramente in questa legislatura, per quanto a mia conoscenza, nessun direttore generale, o commissario, si è permesso di "mobbizzare" esponenti della passata legislatura. Ritengo che questo non sia mai successo. Abbiamo invece esempi di ciò nella passata legislatura. Basti pensare a quel che è successo al Brotzu (mi riferisco al caso del dottor Calamida) dove l'allora direttore generale ha subito una condanna penale per mobbing. Tutto ciò con questa amministrazione non è avvenuto.

Per quanto riguarda le nomine illegittime si pensi a quelle del vecchio direttore amministrativo della ASL di Cagliari, Soro, che poi è stata sanata con norma di legge. Quindi il discorso di commissariamento e delle nomine illegittime è un discorso inutile che non ci porta da nessuna parte, e mi auguro che si chiuda, perché sarebbe un discorso senza fine, perché si può dire veramente tanto su questi argomenti.

Ma, detto questo, noi ci troviamo ad avere una finanziaria che sostanzialmente si muove lungo alcune direttrici. La prima direttrice è quella che ha guardato al bilancio, alla pulizia del bilancio, all'eliminazione dei residui. Ci sono, a questo proposito, norme che portano ad un'accelerazione della spesa. Ricordo che è stato previsto espressamente la necessità che entro 15 giorni dall'approvazione della finanziaria la Giunta provveda all'assegnazione dei fondi agli Assessorati, entro i successivi 15 giorni approvi le delibere sul patto di stabilità, entro i successivi 60 giorni emani i bandi per le gare. E quindi le norme ci sono; in mancanza ne rispondono i direttori generali che non hanno raggiunto gli obiettivi loro assegnati per legge. Quindi c'è tutta una serie di norme sicuramente rilevanti, e sono norme rilevanti che abbiamo fatto insieme, perché così come tante altre norme queste norme le abbiamo ampiamente discusse in Commissione, e sono emendamenti che sono stati approvati con l'apporto di tutti. L'onorevole Uras mi darà atto che abbiamo svolto un lavoro enorme sotto questo aspetto.

Io ritengo che questo sia un elemento particolarmente qualificante della legge finanziaria, perché finalmente abbiamo posto mano all'eliminazione del fenomeno dei residui. Peraltro già anticipando quello che sarà il compimento dell'operazione, che dovrà poi arrivare con la legge di assestamento, è già stato previsto un fondo di 100 milioni per le opere immediatamente cantierabili. Una volta che avremmo il dato esatto di tutte le somme a residuo con l'assestamento io sono convinto che arriveremo ad eliminare il deficit della Regione, e che le somme sui fondi cantierabili potranno essere incrementate notevolmente.

Questo è un risultato di particolare significato, e ripeto è un risultato a cui siamo arrivati insieme, lavorando insieme, lavorando al di là degli schieramenti e delle contrapposizioni sulle questioni concrete. Certo, è un risultato sicuramente migliorabile, qualsiasi cosa facciamo è sicuramente migliorabile, sicuramente se ci avessimo lavorato un mese in più avremmo fatto meglio, però un risultato l'abbiamo conseguito. Ecco quindi che l'articolo 1 ha conferito una connotazione particolare e ben precisa a questa legge finanziaria. Ma anche altre norme conferiscono una connotazione particolare.

Ora con l'articolo 3 dovremo esaminare gli emendamenti sul precariato degli enti locali, sul precariato della Regione, tutti emendamenti che abbiamo formulato insieme, sono problemi che esistono, perché, come diceva l'onorevole Uras, il problema dell'occupazione è il problema fondamentale. Ma non ci siamo limitati ad occuparci dei precari, ci siamo occupati anche dei disoccupati, prevedendo degli assegni di accompagnamento (se ricordo bene c'è un emendamento che prevede a tal fine uno stanziamento di 10 milioni) siamo intervenuti sulla legge 32 per eliminare alcune storture. Ecco quindi perché ritengo che questa finanziaria presenti elementi particolari, che indicano la volontà di intervenire seriamente sia sulle politiche del bilancio, sia sulle politiche occupazionali, sia sull'esigenza di creare lavoro e di aiutare chi ha necessità di essere accompagnato in momenti di particolare difficoltà. Sono interventi in cui si è dimostrata una sensibilità comune di maggioranza e di opposizione, in cui si è riusciti a lavorare insieme ottenendo risultati.

Auspico che questo sistema, questo confronto sui problemi concreti vada avanti non solo nel collegato, ma anche in tutte le altre norme di legge che dovremo approvare. Dovremo approvare la norma di legge sulla sanità, dovremo approvare la norma di legge urbanistica, c'è un testo di legge che è stato presentato dall'onorevole Sanna che ricalca per lo più (non l'ho ancora approfondito bene) il disegno di legge che si stava esaminando in Commissione. Sono sicuramente problemi che dobbiamo affrontare insieme, sono problemi di fondo che dettano delle regole per cui è auspicabile un confronto.

Ma in questa situazione le polemiche sterili sembrano francamente inutili e fuori luogo, perché, ripeto, a fare polemica tutti siamo bravi, abbiamo anche noi "carrettate" di argomenti su cui possiamo fare polemica. Ripeto, si parlava dei commissariamenti delle AA.SS.LL. come se dovessero andare avanti per una vita, e invece abbiamo visto che il 30 marzo questi commissariamenti cesseranno. Noi auspichiamo che ci sia la volontà comune di affrontare i problemi concreti, soprattutto per quanto riguarda il lavoro e la creazione di occupazione. Riteniamo che con l'assestamento avremo risorse sufficienti per aggredire questo problema in maniera veramente seria.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, io ho apprezzato l'intervento ecumenico del collega Steri, però questo è un articolo incredibile perché questa era una finanziaria snella, così come l'ha proposta la Giunta, poi c'è stato il confronto con i sindacati e dal confronto con i sindacati è scaturito questo piano straordinario, così chiamato, per l'occupazione e per il lavoro (200 milioni per il triennio, 65 milioni per il 2011) che poi si riduce ad un programma di interventi che dovrà predisporre la Giunta con il riparto. Di fatto stiamo stanziando delle risorse che poi si deciderà come utilizzarle, però con obiettivi nobilissimi: ridurre la disoccupazione, aumentare l'occupazione, accompagnare al lavoro, riqualificare, rafforzare il contrasto alla povertà, ridurre la dispersione scolastica (e magari lo facciamo aumentando anche la formazione professionale) valorizzare le aree rurali. C'è un altra finanziaria in quest'articolo 3.

Ma non bastasse questo poi in aula in queste giornate, abbiamo raccolto tutti gli emendamenti che non trovavano casa (un po' per le nostre divergenze, un po' perché magari si voleva aumentare il livello di interlocuzione) e li abbiamo spostati all'articolo 3.

Quindi, insomma, oltre che del lavoro in questo articolo ci occupiamo di sanità, ci occupiamo di agricoltura, ci occupiamo di ambiente, ci occupiamo di emergenze alluvionali, ci occupiamo della Sassari-Olbia, ci occupiamo di tantissime materie. E' un'altra finanziaria, è un elenco di buoni principi che ha trovato, nel confronto tra maggioranza ed opposizione, prima in Commissione e poi in aula, l'apertura a riscriverne il testo, non solo nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità (lo dico al collega Sanna) ma anche tenendo conto di una proposta complessiva presentata dal centro sinistra e che ha dato vita a quella che poi, per comodità, chiamiamo emendamento di sintesi, scaturito dal confronto dell'accoglimento di diverse nostre proposte.

Però mi ha colpito, tra i tanti interventi, quello dell'onorevole Capelli, che si chiedeva perché ci riduciamo così; perché questa Giunta, questo Consiglio si riduce così? Ha detto, sono parole sue e le condivido: "Ma lavoriamo per il prossimo (cioè per la persona, tanto cara all'Assessore La Spisa) o lavoriamo perché vogliamo controllare e gestire il potere?" Lavoriamo e siamo per ciò che controlliamo: questo mi è sembrato di leggere nelle sue parole, che condivido. Le condivido perché - e lo dico a chi è intervenuto parlando di commissariamenti - oggettivamente questa mi sembra veramente la sintesi di questi 22 mesi, caratterizzati da una gestione del potere e da una lottizzazione selvaggia di antica memoria, basate su logiche clientelari che non tengono conto neanche di un disegno, che pure in passato c'era, di un progetto. Non si capisce quale sia il confine e dove si voglia arrivare, che Sardegna abbiate in mente. Tutto questo non emerge, non emerge in questa finanziaria, non emerge negli interventi che avete fatto sia amministrativi, sia legislativi.

Allora, ritorno sulla Sardegna commissariata: l'ARPAS, l'AGRI, l'istituto zooprofilattico, l'Agenzia delle entrate, l'Autorità d'ambito, le AA.SS.LL., i consorzi di bonifica, i consorzi industriali, il parco geominerario, l'autorità per il servizio idrico, perfino i consorzi di enti locali, tutto commissariato! Perché ci si riduce così? E' una domanda legittima che non trova risposta se non in un moto d'orgoglio, in un sussulto di dignità che stenta ad arrivare. Dov'è il disegno di questa finanziaria, dov'è il progetto anche di questo articolo 3?

Diceva il collega Vargiu che i dati sull'economia, i dati sull'occupazione e sulla disoccupazione, se li dovessimo guardare attentamente, riflettono risultati che vedono a distanza l'operato di un governo regionale e quindi sono più da attribuire, forse, all'attività della precedente legislatura. Io credo che non sia così e il giudizio dei sardi, espresso nell'ultimo sondaggio del "Sole 24 Ore", (per quanto valgano i sondaggi) che indica il Presidente Cappellacci come l'ultimo tra i Presidenti di Regione, è un altro elemento che dovrebbe farvi riflettere. Io non lo sottovaluterei.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che col nostro atteggiamento, con la nostra opposizione vi stiamo impedendo di fare cambiamenti? Chi vi impedisce di fare la riforma della sanità, onorevole Vargiu? Chi ve lo impedisce? Avete i numeri, li avete utilizzati anche nel braccio di ferro di questi giorni, nell'imporre le vostre decisioni non con la ragione, non con le parole, non con la discussione, non con il confronto, con i numeri. L'altro giorno io sono intervenuto e ho portato avanti una tesi e ho trovato la risposta della collega De Francisci sul giornale, non in aula. Mi sarebbe piaciuto interloquire con lei in aula e magari confrontarci, è più semplice, fa parte del dibattito parlamentare. I giornali sono un altro strumento, si può utilizzare anche quello, però il Parlamento serve proprio per questo. Forse può servire anche a noi fare un po' di "ginnastica" per attrezzarci a dare risposte anche alla Sardegna, anche nel confronto tra di noi, quindi nessuno sta impedendo il cambiamento.

Anche questa finanziaria (e in particolare quest'articolo 3) sta diventando una finanziaria omnibus dove c'è dentro qualcosa di buono, qualche emendamento di sintesi, ma anche molta "spazzatura", anche negli emendamenti che avete proposto. E' una finanziaria che è diventata un'altra cosa, assessore La Spisa, e questo articolo 3 ne è l'emblema: un'altra finanziaria! In seguito, negli interventi successivi sugli emendamenti, negli interventi che pronunceremo anche a conclusione e sul voto finale della finanziaria avremo modo di chiarire ancora meglio e di spiegare anche ai sardi quale è stato il ruolo che ha svolto l'opposizione di centro sinistra e qual è stato il ruolo complessivo che ha svolto la maggioranza. Però credo che dovremmo riflettere attentamente sul nostro modo di legiferare e anche sul nostro modo di rappresentare il potere che i sardi vi hanno affidato, non per gestirlo e per controllarlo ma per metterlo a frutto al servizio dei cittadini. Credo che questo abbia caratterizzato anche questa finanziaria e stia caratterizzando i vostri giorni al governo della Regione.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessoredella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nel 2009 le elezioni regionali hanno assegnato a questo Consiglio regionale, al Presidente e alla Giunta che si è formata, il compito, onorevole Bruno, di affrontare la situazione che in quel momento si stava già manifestando particolarmente grave e che poi, nelle evoluzioni di questi ultimi due anni, si è ulteriormente aggravata. Io non ho alcuna intenzione di fare polemica, non serve, non sarebbe utile a nessuno, però, rispetto ad alcune osservazioni fatte, almeno la lettura dei dati (per come sono, senza alcun commento) credo che sia utile per ristabilire quanto meno la verità, la verità sulla base della quale poi possiamo effettuare le nostre valutazioni.

Preliminarmente vorrei puntualizzare che il tasso di disoccupazione oggi (quello del 2010 può essere solo stimato, e potrebbe attestarsi intorno al 14,7-14,8 per cento) conosciamo il tasso Istat di disoccupazione del 2009 che è del 13,3 per cento (andiamo indietro nel tempo perché non basta fare soltanto la differenza tra quello che si prevede per il 2010 e quello registrato nel 2009) nel 2009 era del 13,3 nel 2008 del 12,2 (e non c'eravamo noi al governo) nel 2007 del 9,8 per cento, nel 2006 del 10,8 fino ad arrivare al 2004 in cui era ancora alto.

Cosa ci dicono questi dati? Se vogliamo essere obiettivi, realisti, se non vogliamo cadere in interpretazioni faziose il significato di questi dati è evidentissimo: il tasso di disoccupazione (così come quello di occupazione, che sicuramente è più realistico e che fotografa bene la situazione del mercato del lavoro) è un effetto registrabile statisticamente che deriva da condizioni strutturali o congiunturali di natura economica, del mercato dei beni che influenza poi il mercato del lavoro e che, come vedete, ha un andamento altalenante. Ma voi non potete dire che l'incremento del tasso di disoccupazione in questi 2 anni deriva dall'azione dell'attuale Giunta regionale come noi realisticamente non possiamo dire che l'incremento dal 2007 al 2008 di più di 2 punti percentuali sia colpa della Giunta Soru. Allora, se vogliamo essere realisti, seri nel confrontarci, leggiamo i dati per quello che sono, e guardiamo anche la situazione che non riguarda certamente soltanto la Sardegna.

Oggi, Il sole 24 ore, in un articolo riporta il tasso di disoccupazione giovanile, che a novembre è salito a livello nazionale al 28,9 per cento, cioè più 0,9 per cento su ottobre e più 2,4 su novembre del 2009. In regioni come Toscana ed Emilia-Romagna l'incremento della disoccupazione nel settore giovanile è del 3,6 per cento in più nella prima e del 4 per cento in più per le persone al di sotto dei 35 anni nella seconda. La realtà dei fatti è che noi stiamo destinando, soltanto per politiche del lavoro iscritte in un capitolo collegato o meglio assegnato (la parola collegato è meglio non pronunciarla se no vi scandalizzate) 45 milioni di fondi regionali più 20 di fondi europei (fondo sociale europeo e fondo europeo di sviluppo regionale) che costituiscono un acconto di quei 200 milioni che intendiamo stanziare nei 4 anni, secondo un accordo stretto dignitosamente, in maniera forte con il sindacato. Io credo che il sindacato abbia la sua dignità non soltanto quando fa comodo, ma anche quando, chiamando il Governo regionale, il Consiglio regionale ad un confronto, chiede delle risposte che sono state recepite prudenzialmente in un accantonamento finanziario a cui deve seguire un intervento legislativo.

Onorevole Sanna, lei diceva che i poveri, i disoccupati non possono aspettare, ma noi abbiamo già stanziato nell'articolo che abbiamo già approvato, l'articolo 2, ingenti risorse finanziarie, più di 200 milioni di euro per intervenire su povertà, emarginazione sociale, sono tantissime risorse che nel tempo la Regione sta assicurando per queste categorie particolarmente svantaggiate. A questa quantità di risorse stiamo aggiungendo, per un piano rivolto proprio alle politiche del lavoro, altri 65 milioni in quest'esercizio 2011 di cui 45 di fondi regionali, che non sono poco, non sono poco certamente rispetto a quello che altre Regioni.

In quello stesso articolo de Il sole 24 ore, l'articolista stima intorno ai 900 milioni o 1 miliardo di euro gli interventi in tutte le Regioni italiane, che sono 20 e che hanno molti più abitanti residenti della Regione Sardegna. Non è facile fare una comparazione, ma se la facessimo scopriremmo che la Regione Sardegna stanzia per le politiche del lavoro molte risorse. Si tratta di usarle bene, si tratta di programmarle bene, di fare un intervento legislativo rapido, che potrebbe partire dai prossimi giorni con la discussione in Commissione, collegato strettamente alla legge finanziaria, alla manovra che contiamo di approvare rapidamente non per un nostro calcolo ma per gli interessi di quei lavoratori, di quelle categorie che aspettano risposte da questo Consiglio regionale, e per le quali questo Consiglio regionale sta lavorando mattina, sera e notte, come stiamo facendo in questi giorni, per assicurare alla Regione nei tempi più rapidi possibili un bilancio valido e la possibilità quindi di accantonamento finanziari che attraverso una legge apposita possano essere orientati per favorire l'occupazione.

Siamo partiti con l'idea di approvare una finanziaria essenziale (la parola snella ormai è inflazionata e forse ha assunto caratteristiche e significati diversi da quelli che noi avevamo inteso attribuire a questo termine) che indicasse, cioè, la quantità di risorse disponibili per tutte le funzioni e compiti che ha la Regione e in particolare (come fa nell'articolo 2 e nell'articolo 3) affronta gli argomenti specifici della povertà e dell'emarginazione sociale e delle politiche del lavoro. E' un intervento serio e dignitoso che però il Consiglio regionale ha voluto o vuole ancora modificare attraverso norme che sono oggettivamente intruse rispetto a ciò che stabilisce la legge di contabilità. E' una scelta che il Consiglio può fare, la Giunta non ha voluto operare questa scelta, ma rispetta la volontà di questo Consiglio. Se queste scelte e se queste decisioni rimarranno nei limiti del ragionevole non è escluso che si possa anche approvare alla fine una legge finanziaria interessante e utile per i sardi.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per un'ora. I lavori riprenderanno alle ore 10.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 56, viene ripresa alle ore 22 e 01.)

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati sei emendamenti di sintesi.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti numero 505, 506, 509, 507, 508 e 510:

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 311, 228 e 319 Pittalis - Bruno - Giacomo Sanna - Vargiu - Uras - Steri - Maninchedda - Sabatini

Articolo 3

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

"Il 'piano regionale per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione' in prima applicazione, in deroga all'articolo 13 della legge regionale 5 dicembre 2005 n. 20, è approvato dal Consiglio regionale entro il 30 aprile 2011 su proposta della Giunta regionale. Il predetto Piano è predisposto con la partecipazione delle rappresentanze sociali e istituzionali; a tal fine è convocata specifica conferenza di servizio ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 22 agosto 1990, n. 40. La presente disposizione interviene per l'accelerazione della spesa dei fondi già destinati agli interventi in materia di lavoro ivi compresi quelli provenienti dai precedenti esercizi, che in deroga alle disposizioni di cui alla L.R. 11/2006 sono conservati in conto residui per essere impegnati nell'anno in corso. Il predetto piano è predisposto a cura di un gruppo di lavoro costituito con deliberazione della Giunta regionale da personale regionale presieduto da un incaricato scelto dalla stessa Giunta anche tra esterni alla pubblica amministrazione in possesso di comprovata e pluriennale esperienza in materia di politiche del lavoro. Nella medesima deliberazione è stabilito il compenso del presidente e quello accessorio dei componenti il gruppo di lavoro. (505)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 26, 201 e 460 Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Dessì - Lai - Maninchedda - Planetta - Solinas Christian

Articolo 3

Dopo il comma 18 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma:

"18 bis. L'autorizzazione di spesa, disposta dall'articolo 4, comma 34, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione. Legge finanziaria 2009), è incrementata di euro 4.000.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012, e 2013 al fine di completare il Programma degli interventi urgenti approvato dal Presidente della Regione in qualità di Commissario delegato per il superamento dell'emergenza alluvionale. Il completamento del programma è approvato su proposta dell'Assessore dei lavori pubblici, previo parere della competente Commissione consiliare, secondo le seguenti priorità:

a) incremento fino ad euro 1.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 dei contributi ai Comuni, Province e Comunità Montane per interventi urgenti in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità atmosferiche; rimborso agli stessi Enti delle spese anticipate per interventi svolti su richiesta della Regione o per anticipazioni a gruppi di volontari in occasione di eventi calamitosi (UPB S04.03.005);

b) completamento delle opere già finanziate ai sensi delle norme speciali appositamente approvate nell'ultimo triennio fino ad euro 2.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 (UPB S04.03.004);

c) ripristino e/o delocalizzazione delle opere sportive di interesse pubblico devastate dall'esondazione del Rio San Girolamo fino ad euro 500.000 (UPB S04.03.004);

d) completamento degli interventi di cui alla legge regionale 12 novembre 1982, n. 40, fino ad euro 500.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 (UPB S04.03.004)."

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento: UPB S04.03.004

Anno 2011 euro 3.000.000

Anno 2012 euro 3.000.000

Anno 2013 euro 3.000.000

Per incrementare il capitolo SCO4.0389

In aumento:

UPB S04.03.005

Anno 2011 euro 1.000.000

Anno 2012 euro 1.000.000

Anno 2013 euro 1.000.000

Per incrementare il capitolo SCO4.0406

In diminuzione:

UPB S08.01.004 (somme per le quali sussiste l'obbligo di pagare)

Anno 2011 euro 4.000.000

Anno 2012 euro 4.000.000

Anno 2013 euro 4.000.000

Mediante riduzione del capitolo SCO8.0045. (506)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 218 e 323 Maninchedda - Sabatini - Bruno - Pittalis - Vargiu - Steri - Uras

Articolo 3

"1. E' autorizzata la spesa di euro 10.000.000 a favore dei comuni per la concessione di vaucher per tirocini in imprese a favore di soggetti disoccupati o inoccupati. I comuni possono integrare tali interventi con risorse proprie. Con delibera di Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore competente in materia di lavoro entro il termine perentorio di trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità attuative del suddetto intervento. Le somme sono ripartite tra i comuni sulla base del numero dei soggetti disoccupati o inoccupati ivi residenti.

2. Entro il termine perentorio di trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di lavoro, predispone un programma di riqualificazione, aggiornamento o specializzazione professionale dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali finalizzato all'utilizzo degli stessi presso le pubbliche amministrazioni o il sistema delle imprese. Il predetto programma stabilisce anche le modalità di integrazione del reddito dei lavoratori coinvolti. Le amministrazioni pubbliche concorrono con risorse proprie al finanziamento del suddetto programma. L'utilizzazione non determina l'instaurazione di un rapporto di lavoro tra lavoratore e Amministrazione pubblica o impresa. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono determinati in euro 5.000.000 per l'anno 2011.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S06.06.004 Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti

2011 euro 15.000.000

In diminuzione

FNOL

2011 euro 15.000.000. (509)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 219, 220 e 221 Maninchedda - Sabatini - Bruno - Vargiu - Capelli - Cocco Daniele - Pittalis - Uras

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è introdotto il seguente articolo 3 bis:

"1. I contratti di lavoro del personale di cui alla lettera e), articolo 6 della L.R. n. 3 del 5 marzo 2008 già impiegati nelle medesime funzioni in attuazione delle Misure 3.1, 3.4 e 3.10 del POR 2000-2006 sono prorogarti fino al 31.12.2012. Alla spesa valutata in annui euro 12.000.000 a valere sulle risorse derivanti dalla programmazione di cui al FSE per gli anni 2007-2013, per il consolidamento e il potenziamento dei centri servizi per il lavoro e delle agenzie per il sostegno allo sviluppo con priorità per i nuovi bacini d'impiego di cui alle predette misure.

2. Per il superamento dell'albo di cui alla legge regionale 13 giugno 1989, n. 42 concernente il personale della formazione professionale di cui alla lettera f), articolo 6, della L.R. n. 3 del 5 marzo 2008 è autorizzato un ulteriore stanziamento di 3.350.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013. A tal fine è aumentata del predetto importo la dotazione finanziaria della UPB S06.06.004 e ridotta la UPB S08.0l.002 FNOL - Parte corrente." (507)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 463 e 226 Maninchedda - Sabatini - Bruno - Cocco Daniele

Articolo 3

All'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 2, della L.R. 1/2009 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo le parole: "per l'aumento" sono inserite le seguenti: "la manutenzione e la valorizzazione";

b) dopo le parole: "da fonte fossile" sono inserite le seguenti: "nonché ricadenti nei comuni che hanno subito rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione".

Per tali finalità, l'importo di euro 10.000.000 per l'anno 2011 è rideterminato in euro 15.000.000 (S02.03.006 - capitolo SC02.0890).

COPERTURA FINANZIARIA

FNOL. (508)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 314, 315 e 18 Maninchedda - Zedda - Sabatini - Barracciu

Articolo 3

1. Per consentire nelle amministrazioni di cui alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, la completa e definitiva attuazione dell'articolo 36 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria 2007), integrato dall'articolo 3, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, ai dipendenti regionali in possesso dei requisiti ivi previsti è riservato il 40 per cento dei posti vacanti della dotazione organica inseriti nel programma di reclutamento 2010-2012. La riserva opera relativamente ai posti messi a concorso ed agli altri posti che si rendano disponibili sino al 31.12.2013 per effetto delle cessazioni dal servizio. Per l'applicazione delle premialità previste nell'ultimo periodo del comma 2 del citato articolo 36, i concorsi relativi alle aree funzionali cui siano riconducibili le attività svolte dai dipendenti regionali ivi indicati e comprese nel programma regionale di reclutamento 2010-2012, ancorché banditi, sono espletati per titoli e colloquio, con esonero per i predetti lavoratori dalla eventuale preselezione.

2. I dipendenti laureati dell'Amministrazione regionale attualmente inquadrati nella categoria C al terzo livello retributivo e assunti con concorsi pubblici e i dipendenti regionali di categoria C, assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31/12/2006 per il passaggio alla categoria superiore, aventi almeno 30 mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, sono inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione della categoria C.

3. Al fine di razionalizzare e accelerare le procedure di spesa di cui all'articolo 34 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6, nel comma 11 del medesimo articolo le parole "453" sono sostituite dalle seguenti "390". (510).)

PRESIDENTE. Comunico che l'emendamento numero 242, che è uguale all'emendamento numero 175, è stato ritirato. L'emendamento numero 242 è stato ritirato. L'emendamento numero 169 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 504. Gli emendamenti numero 176, 257, 177, 256, 183, 255, 182, 254 sono stati ritirati. Dopo il testo dell'articolo si vota l'emendamento numero 504, che è l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 169, 235, 321, 325, 172, 115, 116, 298, 495, 227, 296 e 118.

Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi, l'emendamento numero 223 decade; l'emendamento numero 53 è inammissibile perché sul personale; l'emendamento numero 55 è inammissibile perché modifica una legge organica; l'emendamento numero 484 è ricompresso nell'emendamento 492; l'emendamento numero 499 è spostato all'emendamento 213.

E' stato presentato l'emendamento di sintesi numero 505, sintesi degli emendamenti numero 311, 222 e 319. L'emendamento numero 212 è inammissibile; l'emendamento numero 465, che è un emendamento all'emendamento numero 25, decade perché è inammissibile l'emendamento 25, in quanto modifica una legge di settore; altrettanto dicasi per gli emendamenti numero 63 e 171, mentre gli emendamenti numero 173 e 174 sono inammissibili perché richiedono una disciplina organica.

E' stato presentato l'emendamento di sintesi numero 506, sintesi degli emendamenti numero 26, 201 e 460. L'emendamento numero 491, emendamento all'emendamento 460, è inammissibile perché non è strettamente connesso, così come l'emendamento numero 496, che un emendamento all'emendamento 213.

E' stato presentato l'emendamento di sintesi numero 509, sintesi degli emendamenti numero 218 e 323. L'emendamento numero 501 è inammissibile perché non è strettamente connesso all'emendamento numero 219 che, assieme agli emendamenti numero 220 e 121, rientra nell'emendamento di sintesi numero 507. Gli emendamenti numero 463 e 226 sono oggetto di un emendamento di sintesi che è il numero 508. L'emendamento numero 453 è inammissibile perché riguarda norme sul personale.

Sono inoltre inammissibili l'emendamento numero 297, perché manca la disciplina organica, l'emendamento numero 431 e l'emendamento numero 456, che è uguale all'emendamento 458, mentre gli emendamenti numero 490 e 123 non vengono votati in quanto ricompresi nell'emendamento numero 15, votato all'articolo 1.

E' stato ritirato l'emendamento numero 14, per cui decadono gli emendamenti numero 470, 471 e 472; l'emendamento numero 466, che è l'emendamento all'emendamento numero 121, è inammissibile perché non è strettamente connesso.

Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, manca, tra gli emendamenti agli emendamenti, l'emendamento numero 5, che era in corso di digitazione e che è emendamento di sintesi degli emendamenti numero 314, 315 e 18. Occorre quindi dargli una classificazione come quella che è stata data agli altri.

PRESIDENTE. Allora, gli emendamenti numero 314, 315 e 18 sono oggetto dell'emendamento di sintesi numero 510.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sull'emendamento numero 175, sull'emendamento numero 181 uguale al 253, sull'emendamento numero 180 uguale al 252, sull'emendamento numero 179 uguale al 251 e sull'emendamento numero 178 uguale al 250. Il parere è invece favorevole sull'emendamento numero 44, mentre l'emendamento numero 233 è decaduto. Sull'emendamento numero 295 il parere è contrario, mentre sull'emendamento numero 202 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Gli emendamenti numero 53 e 55 sono inammissibili. Il parere sull'emendamento numero 56 è contrario.

L'emendamento numero 484 è ricompreso nell'emendamento 492 e il parere è favorevole, e così pure l'emendamento numero 28 che è ricompreso nell'emendamento 492. Sugli emendamenti numero 170 e 199 c'è l'invito al ritiro, mentre il parere è contrario sull'emendamento numero 477. Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, anche sull'emendamento numero 130, uguale al 131 e al 229, e sugli emendamenti numero 320 e 428. Il parere sull'emendamento numero 312 è contrario mentre è favorevole sugli emendamenti numero 493 e 41. Il parere è contrario sull'emendamento numero 500, emendamento all'emendamento numero 77, come pure è contrario sugli emendamenti numero 77 e 234, di identico contenuto. Il parere è invece favorevole sull'emendamento numero 497, emendamento all'emendamento numero 447.

L'emendamento numero 447 è decaduto. Sull'emendamento numero 185, uguale al numero 365, il parere è contrario. L'emendamento numero 311 è compreso nell'emendamento di sintesi numero 505. Sull'emendamento numero 486 della Giunta regionale il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 31 il parere è favorevole. L'emendamento numero 212 è inammissibile.

CAPELLI (Gruppo Misto). Perché?

PRESIDENTE. Perché manca una disciplina organica.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Per quanto riguarda l'emendamento numero 485 chiederei di sospenderlo per alcune modifiche, come pure il numero 40. Sull'emendamento numero 478 il parere è favorevole, che comprende anche il numero 10, che è successivo. Gli emendamenti numero 465 e 25 sono inammissibili. Sull'emendamento numero 45 il parere è favorevole. Gli emendamenti numero 63, 171, 173, 174 sono inammissibili. Sull'emendamento numero 192 c'è l'invito al ritiro. L'emendamento numero 189 è ritirato, è già assorbito. Anche l'emendamento numero 144?

PRESIDENTE. Sì. Gli emendamenti numero 26, 201 e 460 fanno parte dell'emendamento di sintesi numero 506. Mentre l'emendamento numero 491 è inammissibile perché non è strettamente connesso.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 474 ci si rimette all'Aula. Sull'emendamento numero 469 il parere è favorevole. L'emendamento numero 496 è inammissibile. Sugli emendamenti numero 499 e 213 il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 454 il parere è favorevole con delle correzioni: vengono cassate le lettere a), b), d), e), f) e si modifica anche la copertura finanziaria. Sull'emendamento numero 191 il parere è favorevole. Mi risulta che l'emendamento numero 43 verrà ritirato dalla Giunta, o corretto. E' ritirato il numero 43, Assessore?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 217, uguale all'emendamento numero 65, è già ricompreso nell'emendamento che abbiamo approvato sulla velocizzazione della spesa e delle opere cantierabili all'articolo 1. Onorevole Sabatini, l'emendamento numero 65, uguale all'emendamento numero 217, è già ricompreso nell'emendamento che abbiamo approvato di sintesi all'articolo 1. Quindi dovrebbero essere ritirati, immagino?

SABATINI (P.D.). Sì, sono ritirati.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli emendamenti numero 65 e 217 sono ritirati. L'emendamento numero 218 è oggetto dell'emendamento di sintesi numero 509, insieme al numero 223. L'emendamento numero 501 è inammissibile. L'emendamento numero 219 è oggetto di sintesi nell'emendamento numero 507, insieme al 220 e al 221. L'emendamento numero 222 è assorbito dall'emendamento di sintesi numero 505. L'emendamento numero 225 è inammissibile. Gli emendamenti numero 463 e 226 sono ricompresi nell'emendamento di sintesi numero 508. L'emendamento numero 227 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 504, così come il 235 e il 321. L'emendamento numero 314 è oggetto dell'emendamento di sintesi numero 510, insieme al 315 e al 18.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 296 e 228 sono ricompresi nell'emendamento di sintesi numero 504. L'emendamento numero 453 è inammissibile. L'emendamento numero 319 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 505. L'emendamento numero 325 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 504, insieme agli emendamenti numero 172, 115, 116, 495, 498. L'emendamento numero 18 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 510. L'emendamento numero 297 è inammissibile. L'emendamento numero 323 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 509. Gli emendamenti numero 431, 456 e 458 sono inammissibili. Gli emendamenti numero 490 e 123 sono ricompresi nell'emendamento numero 15 che è stato votato all'articolo 1.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. E quindi decadono?

PRESIDENTE. Quindi non si mettono in votazione, sono decaduti.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 487 chiederemo delle modifiche alla Giunta al momento della discussione.

PRESIDENTE. Quindi è sospeso?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì. Sull'emendamento numero 468 il parere è contrario. Sull'emendamento numero 473 il parere è contrario. Sull'emendamento numero 481, che è emendamento all'emendamento numero 61, il parere è favorevole. L'onorevole Steri ritira la sua firma. Sull'emendamento numero 64 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 470, 471 e 472 decadono per effetto del ritiro dell'emendamento numero 14.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 14 è ritirato. Sugli emendamenti numero 378, 377, 374, 376 e 375 il parere è contrario. L'emendamento numero 466 è inammissibile.

Sull'emendamento numero 121 il parere è contrario, sull'emendamento numero 494, quello sulle liste d'attesa, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Con l'eccezione del numero 481, per il quale la Giunta esprime parere negativo, il parere è conforme a quello del Relatore, con la precisazione, però, che le coperture le indichiamo di volta in volta, quand'è necessario la Giunta chiederà una modifica, prima della votazione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti. Emendamento numero 175.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che l'emendamento numero 175 sia l'emendamento più chiaro di tutti quelli che affronteremo in questa serata, perché si propone di approvare una finanziaria aderente a quella che dovrebbe essere normalmente una finanziaria, piuttosto che fare altre cose. Poi discuteremo anche sull'inammissibilità di alcuni emendamenti, perché se la sintesi vale per la materia del personale, vale anche per altre materie; non si può utilizzare alternativamente un criterio piuttosto che un altro un sistema piuttosto che un altro.

L'emendamento numero 175 esprime il giudizio che abbiamo espresso finora dell'articolo 3, a maggior ragione anche con questo intricarsi di emendamenti. Vorrei però replicare all'intervento della Giunta. Molte volte proporre i dati per smentire l'interlocutore, se i dati non sono buoni, o perlomeno se sono gli stessi degli interlocutori, non smentisce niente. L'assessore La Spisa ci ha fornito dei dati che, tutto sommato, confermano quello che abbiamo detto noi, solo che siamo anche dell'avviso che parlare di dati in un momento in cui quello sull'occupazione è totalmente adulterato dalla triplicazione degli oneri per la cassa integrazione e per tutti questi interventi finanziari sul fronte del contenimento della disoccupazione, lasci il tempo che trova.

Quello che io voglio domandarvi è questo: siete davvero convinti di quello che apparentemente sostenete? Non abbiamo sondaggi che esprimono la posizione delle persone, ma non vi dice niente il fatto che il vostro Presidente sia l'ultimo d'Italia? Non vi dice niente sulle politiche che continuate a portare avanti? Il Sindaco Alemanno ha azzerato la Giunta a Roma, perché si è reso conto che le cose non funzionavano, e voi, che avete il vostro Presidente all'ultimo posto d'Italia, venite qui a sostenere una tesi che non sta né in cielo né in terra; un ragionamento virtuale per un indirizzo di sviluppo che non c'è, è un'adulterazione delle verità sull'occupazione. Sentiste almeno il bisogno di adeguarvi al richiamo che il Presidente della Repubblica ha fatto a fine anno sul ruolo dei giovani, sul fatto che con questa formazione, spacciata per istruzione, vogliamo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo a favore di questo emendamento per gli stessi motivi che ho cercato di esprimere in sede di discussione sull'articolo, semplicemente perché questo articolo, per come è scritto, non è adeguato allo scopo. Sarebbe pertanto bene riprendere i diversi interventi, anche della maggioranza, condivisibili in buona parte, in cui venivamo invitati a esprimere suggerimenti, valutazioni con spirito costruttivo, cercando insomma di dare una mano nell'interesse generale; è questo che vorremmo fare credo tutti noi, seduti qui, e lo vorremmo fare innanzitutto se condividessimo un po' l'analisi, perché se non condividessimo l'analisi difficilmente ci potremmo mettere d'accordo sulle terapie, sulle cure necessarie.

Ho cercato, nel mio intervento precedente, di ristabilire un minimo di verità sui numeri, sulla situazione in Sardegna, che certamente non è molto diversa da quella che esistente in altre Regioni del Mezzogiorno, però è importante che ne siamo consapevoli e che la conosciamo con attenzione, in maniera da non continuare a raccontarci delle storielle e sbagliare sulle azioni da intraprendere. Io mi aspettavo che l'assessore La Spisa nel suo intervento mi dicesse qualcosa di più, perché si è limitato ad affermare: "Devo ristabilire la verità", e poi mi ha confermato che i tassi di disoccupazione, stimati dall'Istat e riportati dal bollettino della Banca d'Italia registrano esattamente che siamo al 14,7 per cento, senza considerare il ricorso alla cassa integrazione che è schizzato in alto e senza considerare quella in deroga, che porta l'inattività al 20 per cento. E mi ha anche sorpreso che abbia detto: "Beh, ma le azioni del Governo non c'entrano nulla". Ma allora che ci stiamo a fare? E mi ha sorpreso ancora di più che abbia detto: "Ma d'altronde noi non abbiamo mai fatto una colpa a voi se poi nel 2008 la disoccupazione ha ripreso a salire, dopo che per 3 anni aveva preceduto in senso contrario, scendendo, a fronte di politiche evidentemente buone".

Ma come, assessore La Spisa, in questa stessa aula e in ogni luogo vi siete espressi contro il disastro di una Giunta che stava impoverendo la Sardegna, che aveva fatto crescere le vecchie e le nuove povertà, che stava facendo crescere la disoccupazione, e ora lei se ne viene stasera, quatto quatto, e ci dice che d'altronde voi lei non ci avete mai accusato? Ma è un altro film che sto vedendo, o questo è continuare a spingerci a un confronto serio e non semplicemente a delle battute?... Continueremo nel corso della serata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, mi rendo conto che questo dibattito, fatto in questa maniera, rischia anche di irritare alcuni colleghi, io comprendo l'intervento pronunciato anche prima dell'interruzione da parte dell'onorevole Giacomo Sanna, lo comprendo sinceramente, però anche voi dovete comprendere noi.

Vedete, quest'emendamento soppressivo è firmato anche da alcuni di noi che si sono impegnati in Commissione bilancio per trovare dei momenti di sintesi, quindi non c'è una contraddizione tra l'impegno sincero, sviluppato nelle settimane scorse anche dai colleghi dell'opposizione con quelli della maggioranza, per trovare dei punti di sintesi con la necessità, comunque, di utilizzare questi strumenti per tentare di fare un minimo di discussione. Allora, anch'io colgo questa occasione per dire non comprendo (però senz'altro è un limite mio) le ragioni dell'ammissibilità di alcuni emendamenti agli emendamenti, così come non comprendo la non ammissibilità di altri. E' davvero complicato capire la ratio dell'inammissibilità che avete dichiarato verso alcuni emendamenti agli emendamenti e l'ammissibilità di altri.

Io dico questo, onorevole Vargiu: è vero, noi giustamente siamo stati sollecitati di fronte ad alcune osservazioni a avanzare delle proposte concrete. Io ne faccio una semplicissima, onorevole Vargiu, che è questa: noi viviamo in un periodo dove l'organizzazione del lavoro ha bisogno di flessibilità (questo nessuno lo nega) dove c'è bisogno di flessibilità, ma la flessibilità ha necessità di un sistema di protezioni sociali che faccia vivere questo bisogno di flessibilità dell'impresa in modo non drammatico per i lavoratori. Noi abbiamo un sistema di protezione sociale nazionale che è del tutto insufficiente a garantire che chi è costretto alla flessibilità lavorativa non ne subisca sulla propria pelle gli effetti negativi.

Io propongo: utilizziamo risorse, discutiamo quante, per un sistema di protezione sociale regionale integrativo a quello nazionale e per un periodo limitato al superamento della crisi. E' una proposta concreta. Per cortesia, vi sfido a discuterne.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, io per senso di responsabilità sono contrario all'emendamento numero 175 e voterò contro la soppressione dell'articolo 3 anche se, come già detto in precedenza, non mi entusiasma. Vorrei però tornare sull'invito che hanno rivolto il collega Steri e il collega Sanna prima dell'interruzione dei lavori, e non parole più di commissariamenti. Io vorrei dire al collega Sanna e al collega Steri che, sotto un certo punto di vista, loro che non c'erano nella scorsa legislatura hanno pienamente ragione, però io non mi sentirei di fare come faccio oggi e guardare negli occhi il presidente Soru che ho combattuto, tra l'altro, per le nomine illegittime, per i commissariamenti che ha effettuato nella scorsa legislatura, coscientemente o incoscientemente non m'interessa.

Ricordo per tutti il caso del professor Harris dell'ASL numero 1 di Sassari. Ho smosso il mondo perché era una palese violazione della legge. Quindi ha effettuato delle nomine palesemente in contrasto con la legge, senza titoli, senza il benché minimo riguardo nei confronti di chi, invece, i titoli li avesse. Io, insieme ad alcuni rappresentanti anche della Giunta oggi seduti a ricoprire deleghe assessoriali e ad altri colleghi, ho fatto una battaglia in quest'Aula contro quelle azioni, perciò, per coerenza, dal Presidente e dalla Giunta e dalla maggioranza che ho partecipato a costruire, ancora di più pretendo che questo non venga assolutamente fatto.

Perciò io dei commissariamenti ne parlo, io dei commissariamenti continuo a dire che non condivido nulla di quello che è stato fatto, dico che le illegittimità vanno sanate e domando anche come si possa pretendere che qualcuno che non ha titoli o che non è stato nominato nel rispetto delle norme possa giudicare la legittimità delle norme, stesse sulle quali è chiamato ad esprimersi.

Se mi sarà concessa la parola subito dopo poi interverrò in relazione ad alcune inammissibilità che io condivido, nel senso che concordo nella dichiarazione di inammissibilità di alcuni emendamenti. Devo semplicemente rivolgere qualche domanda alla Giunta sul perché non si è mossa per tempo per renderli ammissibili. Ma lo farò dopo, visto che il tempo sta terminando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, quest'articolo 3 è stato definito come il cuore della finanziaria, grazie al quale sarà possibile dare risposte ai bisogni della Sardegna e in particolare ai problemi più urgenti; la disoccupazione (ovverossia l'occupazione), la riduzione della dispersione scolastica e la valorizzazione delle aree rurali interessate ai fenomeni di spopolamento. Nella discussione noi abbiamo messo in evidenza come questi obiettivi - che certamente sono obiettivi che la Regione e la Giunta regionale, qualsiasi essa sia, deve porsi - non possono essere affrontati né è credibile che possano essere affrontati attraverso le disposizioni contenute esattamente in questa finanziaria che per noi continua ad essere (ma cercheremo certamente di migliorare questo articolo 3, anche condividendo alcune misure importanti) assolutamente insufficiente e inadeguata per affrontare i problemi.

L'assessore La Spisa ha affermato nella sua replica che nel 2009 le elezioni "ci hanno asseganto il compito di affrontare la situazione grave nella quale la Sardegna si trovava nel 2009, situazione grave che poi si è ulteriormente aggravata". Voglio ricordare all'assessore La Spisa che è vero che le elezioni vi hanno affidato questo compito, questo onere e questo onore, ma voglio anche ricordare che questo compito vi è stato affidato anche grazie a una campagna elettorale molto precisa, che è stata fatta, basata sulla distruzione di ciò che era stato fatto negli ultimi cinque anni ma anche sulla descrizione di ciò che sarebbe stato fatto negli anni a seguire attraverso le grandi riforme (che invece non sono state fatte) e attraverso le leggi che voi avreste proposto. Beh, sono passati due anni e di tutto questo effettivamente non c'è traccia, ma c'è traccia di un livello di disoccupazione che invece è cresciuto.

Per le aree rurali anziché innalzare il livello dei diritti di cittadinanza (come quelli dei piccoli comuni in riferimento all'emendamento che è stato bocciato nell'articolo 2, che voleva finanziare l'articolo 21 della legge numero 5) abbiamo registrato l'assenza di un'idea per lo sviluppo delle zone interne e per i piccoli comuni. Abbiamo invece assistito al ripristino dei corsi "ghetto" - lo ripeterò fino alla fine - dell'obbligo formativo e alla bocciatura dei tirocini per il Master and Back. Insomma ci sembra che anche in questo articolo 3, seppur con il titolo, si vuole recuperare il nulla che per queste...

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato. Metto in votazione l'emendamento numero 175.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. E' stato chiesto il voto elettronico palese. Prego i colleghi di prendere posto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 175.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Espa e Soru hanno votato a favore e che i consiglieri Contu Felice, Contu Mariano e Sanna Giacomo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Artizzu - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 62

astenuti 3

maggioranza 32

favorevoli 23

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Gli emendamenti numero 242 e 175, di identico contenuto, sono stati ritirati. L'emendamento numero 169 è ricompreso nell'emendamento di sintesi numero 504 che verrà votato dopo il testo dell'articolo. Gli emendamenti dal numero 176 al numero 254 sono stati ritirati.

Passiamo agli emendamenti numero 181 e 253 di identico contenuto.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, colleghi, in effetti quest'articolo 3 è curioso. Prevedete degli obiettivi straordinari: l'aumento del tasso di occupazione e la riduzione di quello di disoccupazione, il reimpiego e l'accompagnamento al lavoro dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali - e va benissimo - e infine "la riqualificazione e il rafforzamento delle politiche di contrasto alla povertà". Ma ciò non lo abbiamo già fatto? Lo rifate all'articolo 3? Abbiamo istituito un bel po' di osservatori, scritto carte di Zuri, abbiamo già risolto il problema della povertà, perché dobbiamo quindi ritornarci? Ci dite almeno con che strumenti, anche finanziari, intendete intervenire?

Alla lettera d) dove si parla di "riduzione della dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale", la Giunta propone di aggiungere "anche attraverso appositi strumenti operativi". Occorre capire che cosa siano, di che cosa stiamo parlando. Stiamo parlando della famosa questione che abbiamo già trattato, che confonde ancora l'istruzione con la formazione? Penso di sì. L'ultimo punto è "la valorizzazione delle aree rurali interessate da fenomeni di spopolamento". Complimenti! Avete approvato un emendamento che concede più soldi ai comuni grandi sul fondo unico falciando i comuni piccoli e ne venite fuori con questa norma? Mussolini il giorno dopo la condanna a vent'anni a Gramsci disse: "Dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare per i prossimi vent'anni". Ma guarda un po' quanto sembra attuale, l'idea che vi siete fatti di non farci funzionare il cervello...

PITTALIS (P.d.L.). Il problema è che manca Gramsci!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, è che in casa vostra deve ancora nascere uno come Gramsci, quando nascerà parlerete, per il momento ne possiamo parlare noi. Poi ci sono persone che hanno percorso tutto l'arco costituzionale, quindi possono citare da Moro a Sturzo, possono citare tutti, ma io sono stato sempre da una parte, quindi ho titolo per poterne parlare serenamente e anche con il vostro rispetto. Però, non scriviamo norme che fanno ridere la gente. Abbiamo approvato un emendamento che ha falciato i piccoli comuni e voi volete, con questo articolo, aiutare i paesi rurali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, chiedo scusa se qualche dubbio mi rimane, ma credo che stiamo discutendo dell'emendamento numero 181 che riguarda la soppressione della lettera d) del comma 1. La lettera d) esplicita uno degli obiettivi di questo articolo 3, e cioè "la riduzione della dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale". Su questo punto voglio soffermarmi.

Non è con la formazione professionale che si diminuirà la dispersione scolastica. Nella passata legislatura noi abbiamo avuto un momento in cui in un solo anno tra fondi regionali - per oltre 100 milioni di euro - e fondi sociali europei, abbiamo speso più di 300 milioni di euro in formazione professionale, con la dispersione scolastica sopra il 30 per cento. Anzi, in qualche modo sembra addirittura che un certo tipo di formazione professionale, certamente l'obbligo formativo, abbia persino contribuito a far crescere la dispersione scolastica. Casualmente, nel momento in cui si è intervenuti sulla scuola, sulla possibilità di tenere i ragazzi a scuola maggiormente, sul tempo prolungato, sui laboratori, sui laboratori non su qualunque argomento, ma sulle competenze di base, abbiamo visto crescere le competenze di base e diminuire la dispersione scolastica dal 32 a sotto il 25 per cento.

Oggi stiamo andando in controtendenza, anziché continuare su una politica che ha portato dal 32 al 25 per cento la dispersione scolastica, risparmiando soldi investendo nella scuola pubblica, torniamo a favorire la dispersione facendo finta che quel tipo di formazione professionale serva a diminuire la dispersione scolastica. Pericolosamente sul giornale abbiamo letto che costa più di 20 mila euro formare un parrucchiere a Nuoro, questi sono i dati ottenuti in maniera poco ortodossa.

Noi vorremmo invece continuare a lavorare in maniera costruttiva, continuando a dire quello che abbiamo da dire, siamo tutti interessati a diminuire la dispersione scolastica, ma non è finanziando la formazione professionale privata che ci riusciremo, non è invitando i ragazzini ad abbandonare la scuola pur di andare a finanziare i privati che ci riusciremo, non è essendo scostanti e abbandonando politiche che si sono mostrate positive negli ultimi anni, non è così che ci riusciremo! E cercare di ricordarlo a quest'Aula non significa far perdere tempo a quest'Aula, ma onorare quest'Aula come un luogo di discussione e onorare il lavoro svolto in Commissione, cercando di portare qualche approfondimento e qualche parere in più.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, non pronuncerò molti interventi in questa serata, però credo che la lettera d) di questo primo comma dell'articolo 3 meriti un breve commento. Io ritengo che se dovessimo questo emendamento probabilmente faremmo solo un po' di pulizia in questa legge che rischia veramente di essere troppo pasticciata, in quanto ciò che è previsto alla lettera d) l'abbiamo già approvato con l'articolo 2, laddove fa riferimento alla necessità di ridurre e prevenire gli indici di dispersione scolastica (poi possiamo discutere, noi non siamo d'accordo che si intervenga in questo senso con la formazione professionale) pertanto non ha senso ripetere lo stesso concetto in un articolo che dovrebbe essere rivolto all'occupazione e al lavoro.

Qui viene un dubbio: all'articolo 2 abbiamo approvato una norma programmatica che stabilisce gli obiettivi e non prevede risorse, qui ribadiamo il concetto e vogliamo utilizzare le stesse risorse che si dovranno utilizzare per almeno cinque obiettivi, dal tasso di occupazione al rafforzamento e contrasto della povertà, ai fenomeni di spopolamento, che sono a loro volta dei sotto obiettivi. Poi avevamo approvato nella finanziaria 2009 un piano di formazione per 100 milioni. Poi ne abbiamo approvato un altro che metteva a disposizione 22 milioni (che erano previste per le autonomie scolastiche, però senza obiettivi) per rivedere la rete scolastica. Insomma, noi stiamo normando in maniera estremamente pasticciata, e diventa molto difficile anche controllare e verificare quello che si fa.

Allora, forse sarebbe bene, invece di riempirsi la bocca di slogan, di promesse, ripetendo lo stesso concetto nella speranza che per il fatto che lo si ripeta questo si avveri, in mancanza d'altro, fare un po' di pulizia. Parliamo di scuola, di istruzione all'articolo 2 e mettiamoci qualche euro (magari diciamo quanto, almeno, visto che non definiamo gli strumenti), e all'articolo 3 parliamo di lavoro e occupazione. E' il minimo che vi chiediamo: almeno un po' d'ordine, un po' di pulizia. Poi ve la approverete questa finanziaria (che non è la nostra, che non la vogliamo) ma fate almeno un po' di pulizia per aiutarci a controllare e a verificare quello che fate. In questo modo non solo la finanziaria non è più snella, ma è estremamente pasticciata, ma rischiate veramente di essere confusi voi e di confondere gli altri, anche se credo che i sardi non saranno confusi perché hanno capito bene e che alla fine non realizzerete niente e continuerete a proclamare promesse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io proseguo con una critica e facendo una proposta. Se non ricordo male eravamo nell'ottobre, novembre del 2004 (poi magari domani mattina saprò essere più preciso) quando il Crenos e la Banca d'Italia fecero - Crenos per la Sardegna, la Banca d'Italia naturalmente a livello nazionale, ma soffermandosi anche sulla nostra Regione - una stima dei costi della formazione professionale. Ebbene, in Sardegna (parlo dell'ottobre, novembre 2004) un'ora di formazione professionale rivolta a un ragazzo costava l'80 per cento in più di quanto costasse nella regione Lombardia. E mi risulta che la regione Lombardia venisse in Sardegna a prendersi i ragazzi formati dalla formazione professionale sarda.

Ciò detto, con la lettera d) dell'articolo 3 voi fate un riferimento alla necessità di combattere la dispersione scolastica. Io trovo molto pericoloso assimilare la lotta alla dispersione scolastica coinvolgendo anche la formazione professionale. Ho già detto qualche giorno fa che ho denunciato alla Procura della Repubblica enti che inviavano propri incaricati presso famiglie con pochi strumenti di analisi per convincerle a ritirare i ragazzini dalla scuola d'obbligo e iscriverli alla formazione professionale, per ragioni intuibili.

La proposta che vi faccio io è questa: stralciate completamente questa parte, la parte relativa alla formazione professionale. Io vi ho chiesto in sede di discussione dell'articolo 3 se avete una fotografia dei disoccupati sardi, se sapete, cioè, che tipo di domanda di lavoro avanzano se siete in grado di predisporre un programma che attuerà la formazione professionale per quella gente, possibilmente finalizzata poi a un impiego (ho fatto prima l'esempio della metanizzazione, ma se ne possono fare tanti). Allora, la proposta che vi faccio è questa: togliete il riferimento alla formazione professionale dall'obbligo scolastico, cioè dalla lotta alla dispersione scolastica, perché altrimenti è facilmente prevedibile che in Sardegna nei prossimi mesi si ripeterà la situazione vergognosa che avevamo nel periodo ante 2004. Di questo si tratta, io su questo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, colleghi, diceva Quintino Sella: "Il bilancio dello Stato contiene vizi e virtù di un popolo", io volendo esprimere un giudizio sulla nostra legge finanziaria, aggiungerei che contiene i vizi e le virtù della nostra classe dirigente di oggi, non necessariamente fedele espressione del Popolo sardo. Le virtù, dicevamo, sono diverse, la più evidente è la fantasia, ricca di tante buone intenzioni e di nobili propositi e, per le enunciazioni presenti, condivisibile.

Non vi è nessuno di noi contrario, anzi, alla vostra attenzione posta a contrasto della povertà e della disoccupazione, e a beneficio dello sviluppo delle zone interne, troppe interessate da fenomeni di spopolamento, naturalmente con il supporto indispensabile dell'Agenzia regionale del lavoro e di esperti del settore, con un piano attuativo che dovrà dispiegarsi attraverso le ricognizioni progettuali analitiche dello stato di fatto dell'economia e del lavoro in Sardegna, con un costante monitoraggio dei risultati attesi, attivando la riqualificazione e la ricollocazione della forza lavoro, la riconversione del tessuto imprenditoriale e la nascita di nuove imprese. Così ai buoni propositi e alla bontà delle intenzioni, ovvero "l'ottimismo della volontà", si affianca, aggiungo io, "il pessimismo della ragione", quel pessimismo sostanziato da 65 milioni di euro, meno addirittura di quanto serve per la gestione di questo palazzo. Fantasia produttiva, finanza creativa!

Diceva un illustre pensatore. "Finita è la gamma del possibile, infinita quella dei sogni". Qui inizia il vizio della nostra politica, nascondere alla gente la verità del possibile sotto sofisticate espressioni, somministrando sogni a piene mani. Questo vizio lo attribuisco a tutti noi; pare sia il mezzo più idoneo per conservare il potere e per conquistarlo. La fase politica dell'ascolto doveva finire dopo un po' di mesi dal vostra insediamento, ma l'ascolto si è trasformato in voi in un assordante silenzio. La crisi non è psicologica, i crampi allo stomaco non sono dovuti allo stress ma alla fame, che ormai è endemia in larghi strati del popolo sardo.

Approfitto di questo intervento per la votazione a scrutinio segreto sull'emendamento numero 473.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Io ho ascoltato molti interventi stasera e ne riporto una sensazione di profonda delusione, perché ho sempre pensato che in Sardegna noi abbiamo maturato nel corso dei secoli la consapevolezza che a ripetere le abitudini della intellettualità e della politica italiana ci siamo sempre fatti male.

Oggi registro una tecnica che ho conosciuto da ragazzo, con l'estrema sinistra, non quella dell'onorevole Uras, un'altra estrema sinistra di cui non voglio ricordare i fasti, la tecnica di non dire mai la verità rispetto alle cose che si vedono, se le cose che si vedono e si fanno non hanno come epicentro la parte politica a cui si appartiene. Io credo che in questo modo non si costruirà mai una Nazione, mai, che questo sia il modo peggiore per costruire una Nazione, né credo che leadership importanti possano continuare ad esserlo se non accettano un concetto sostanziale, cioè la poligenesi dell'innovazione, se non accettano un principio sostanziale della cultura liberale: che bisogna presupporre l'onestà degli altri.

Ma è possibile che sull'emendamento sulla formazione non si accetti la buona fede di ciò che c'è scritto? E non si accetti un concetto basilare, che là dove funziona il sistema dell'istruzione, il sistema è integrato come è scritto in quell'articolo? Perché si deve presupporre che si voglia tornare alla dissipazione del 2004? Dissipazione che aveva molti genitori, molti, molte parti politiche, molte, certamente non io!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Nemmeno io!

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non lo so! Però un fatto è certo: che quel sistema presuppone una visione ottimistica della Sardegna, e cioè che sia possibile che le imprese, la scuola, la formazione professionale, possano funzionare in maniera integrata e virtuosa. E' possibile chiedere di partire dal presupposto dell'onestà degli altri, e non soltanto dall'idea che l'onestà si concretizzi solo in se stessi? E' possibile? E' una cosa che fa ribrezzo vedervi parlare in maniera così sprezzante su questioni che hanno una dignità che è superiore a quella dell'agone politico. E dimostrate di non avere l'intelligenza di guardare cosa c'è dietro, anche il pensiero degli altri, che magari vi riguarda.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo anche per dire che non è messa in discussione l'onestà di coloro che hanno proposto queste formule, che riguardano la formazione professionale, la scuola e l'integrazione tra l'una e l'altra per superare la dispersione scolastica, non è messa in discussione l'onestà, è messa in discussione la validità di questa proposta, e in particolare è messo in discussione il carattere innovativo di questa proposta. Anche perché…

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Funziona in tutta Italia! In Lombardia funziona!

BARRACCIU (P.D.). No, intanto non funziona in tutt'Italia, e se funziona in tutt'Italia, funziona laddove i sistemi di formazione professionale e il sistema istruzione e formazione sono stati adeguatamente riformati.

Io sono andata a visitare quei sistemi e li ho studiati, e le posso assicurare che funzionano solo laddove sono stati riformati. Bene, allora noi oggi facendo passare l'idea che quello strumento che lei ha predisposto, e che è stato approvato da quest'Aula, sia uno strumento innovativo, facendo passare quest'idea, nascondiamo un pezzo di quella verità a cui lei ci richiamava poc'anzi.

La verità è che non saremo certamente noi a evitare gli strumenti di innovazione, né tantomeno ad opporci ad essi, quando il sistema della formazione in Sardegna sarà adeguatamente riformato e smantellato in maniera adeguata. Perché noi abbiamo una colpa: quella di non averlo adeguatamente smantellato, ad iniziare da coloro i quali gestiscono gli uffici dell'Assessorato del lavoro, ad iniziare da loro. Noi abbiamo quella colpa, e io la ammetto, come abbiamo la colpa forse di non avere approvato la legge per l'istruzione e per la formazione, anche quella è una nostra colpa, ma questo non giustifica - visto e considerato che siete innovatori riformisti - che iniziate a parlare di istruzione e formazione con "emendamenti spot", che non risolvono niente e che si calano su un sistema che è ancora profondamente malato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Intervengo perché, a quest'ora, un intervento come quello dell'onorevole Maninchedda ci sveglia, quindi va bene. Il problema è: che cosa c'è, di fantasia, di innovazione, di pensiero, dietro le proposte su come integrare il sistema dell'istruzione, della formazione, del lavoro? Qua non c'è scritto, quindi non lo sappiamo, non ce l'avete detto. Vediamo, ripeto - mi rifaccio agli interventi dei colleghi - una gran confusione, una enunciazione di un principio che è una speranza più che altro, e soprattutto l'idea errata che si debba potenziare l'istruzione di base, prevedendo modalità di collegamento tra formazione professionale e lavoro. Questo è un errore che risiede nella cultura che sta proponendo il governo di centrodestra al Paese.

Io ricordo che il governo di centrodestra, col ministro Sacconi, sostiene che noi abbiamo bisogno di meno laureati e di più persone che passino in anticipo dall'istruzione alla formazione e a meccanismi di apprendistato che ne riducano il livello formativo. Questo proclama è una enorme sciagura, che sta scritta anche negli atti del governo, perché noi in realtà, rispetto ai paesi con i quali ci confrontiamo, i paesi europei, registriamo dei livelli di istruzione che sono decisamente inferiori (istruzione secondaria superiore e di istruzione universitaria), per cui il nostro modello culturale, un modello culturale perdente, perché non investe sulla innovazione, sulla capacità di competere sulle idee, sulla capacità di inventare. Pertanto, sull'intensità del lavoro vuol dire essere evidentemente perdenti.

Quindi io vedo solo questo però, se dietro questi interventi ci sono tutti questi bei pensieri, tutta questa bella elaborazione, questa apertura ad un confronto, diteci qualcosa e magari riusciremo a capire. Qua c'è solo confusione, ripetizioni e il rischio di riprodurre norme ed obiettivi che già sarebbero presenti in altre leggi che peraltro non avete attuato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 181.

BRUNO. Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 181.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Milia e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Artizzu - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 64

astenuti 3

maggioranza 33

favorevoli 25

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Gli emendamenti numero 180, 252, 179, 251, 178 e 250 sono stati ritirati.

Metto in votazione il testo dell'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

All'articolo 3 è stato presentato l'emendamento numero 504, che è l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 169, 235, 321, 325, 172, 115, 116, 298, 495, 227, 296 e 228.

(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento numero 504:

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 169 - 235 - 321 - 325 - 172 - 115 - 116 - 298 - 495 - 227 - 296 - 228 aggiuntivo Bruno - Steri - Vargiu - Uras - Sanna Giacomo - Maninchedda - Sabatini

Articolo 3

Nell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2009 sono introdotti i seguenti commi:

"1 bis. L'Amministrazione regionale, in funzione delle finalità di cui al comma 1 è, inoltre, autorizzata a finanziare programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali, di durata triennale, previo superamento di specifica selezione concorsuale funzionale alla verifica della idoneità all'espletamento delle mansioni di servizio della qualifica di inquadramento.

1 ter. I comuni, singoli, associati e consorziati, e le province provvedono alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari, fatta eccezione per quelli assunti con funzioni dirigenziali e per quelli di nomina fiduciaria degli amministratori, attribuendo priorità ai lavoratori provenienti dai cantieri a finanziamento regionale e a quelli già assunti con contratti a termine, di natura flessibile, atipica e con collaborazioni coordinate e continuative in ambito di analoghe attività a finanziamento pubblico regionale. Tali programmi di stabilizzazione sono attuati dagli enti locali interessati avuto riguardo al personale precario, entro la data di entrata in vigore della presente legge, abbia maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal l° gennaio 2002.

1 quater. Tale personale è individuato tra quello che svolga o abbia svolto il proprio servizio come ultima sede nell'ente locale proponente il programma, dando ulteriore priorità all'anzianità anagrafica anche ai fini dell'accompagnamento alla maturazione dei requisiti di anzianità per la collocazione in quiescenza, sulla base di specifica graduatoria di merito formulata a seguito della selezione di cui al precedente comma 1 bis. A tale personale sono attribuiti, in via prevalente, l'esercizio di funzioni e compiti relativi a materie delegate o trasferite dalla Regione al sistema delle autonomie locali, ai fini delle necessarie deroghe ai limiti posti in materia di spesa e organici negli enti locali, e in attuazione dell'articolo 14, comma 24 bis del decreto legislativo 31.5.2010 n.78.

1.quinquies. I programmi di cui al comma l.ter, da approvarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge; prevedono l'elenco degli aventi diritto, il relativo piano di spesa, i tempi di attuazione e le procedure di monitoraggio. Per l'attuazione dei programmi previsti al comma l.ter è autorizzata, per l'anno 2011, una spesa valutata in euro 4.000.000; per gli anni successivi si provvede annualmente con legge finanziaria nella misura non inferiore a quella stabilita per l'anno 2011 (UPS S01.06.001). Gli enti locali concorrono con una spesa non inferiore a quella posta a disposizione dall'Amministrazione per ciascun ente richiedente." (504).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessoredella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Vorrei indicare come copertura la UPBS 0606004 anziché il FNOL.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Marco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Io intervengo per dichiarare il dissenso dal mio Gruppo, il voto contrario all'emendamento numero 504. Ho già espresso, in sede di discussione sull'articolo, le ragioni che mi inducono a manifestare questa mia indicazione di voto. Ho l'impressione che noi stiamo legiferando, non voglio dire con leggerezza, (perché so che c'è un accordo politico, una collaborazione importante di cui capisco le motivazioni e le ragioni) ma senza comunque i dovuti approfondimenti, e ciò rischia di rendere questa norma, che ha buone intenzioni, non pienamente efficace perché riproduce sostanzialmente (non accogliendo alcuno dei richiami della Corte costituzionale) una norma già approvata nella legge finanziaria del 2009, che è stata dichiarata, per ragioni precise indicate con la sentenza di pochi mesi fa, incostituzionale.

Credo che noi dovremmo procedere accogliendo quel tipo di indicazioni e non mettendo - come giustamente diceva l'onorevole Uras, e come non è mia intenzione fare - in competizione chi lavora nelle amministrazioni e chi invece ne è rimasto fuori. Esistono meccanismi per cui potremmo (come si era fatto nella finanziaria 2007; bisogna poi attuarli) aprire delle selezioni concorsuali vere, riconoscendo anche, tra i titoli preferenziali, l'esperienza che è una caratteristica individuale e una utilità per le amministrazioni, di chi ha prestato la propria opera all'interno delle stesse e nelle amministrazioni e dunque, in questo modo, consentendo a chi già vi lavora e a chi sta fuori la possibilità di competere ad armi pari. In ogni caso è auspicabile un maggior attenzione collegamento con i nostri uffici affinché ci aiutino e ci indichino i limiti della nostra capacità di legiferare nel rispetto di norme che non inventiamo noi ma che sono contenuto nella nostra Costituzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, devo ammettere di avvertire un certo imbarazzo nell'esaminare questo emendamento, non certo per la sostanza e la bontà delle idee, però credo che, per alcuni ordini di motivi, mi asterrò. In particolare perché credo - come sottolineava anche poc'anzi il collega Meloni - che questa legge sarà inapplicabile, in quanto non si tiene conto assolutamente della situazione in cui si trovano oggi gli enti locali, in particolar modo i grandi comuni.

Forse ci siamo dimenticati, nell'affrontare questo problema, che i comuni sono vincolati al patto di stabilità, che ci sono state due norme di carattere nazionale, che recano la firma dei ministri Tremonti e Brunetta, che sono assolutamente cogenti e imperative e pertanto credo che rendano assolutamente inapplicabile questo tipo di procedura. Tra l'altro vorrei anche capire un po' meglio il discorso della quantificazione finanziaria, perché 4 milioni credo che siano assolutamente insufficienti per un ragionamento completo. Vorrei anche aggiungere che mi dispiacerebbe tanto illudere persone che si trovano in gravissima difficoltà. Io quindi, sinceramente, non me la sento di assicurare il mio sostegno con un voto favorevole anche perché con un turn-over di appena il 20 per cento, riuscire a stabilizzare tutte queste persone - penso per esempio al mio Comune, che è quello di Cagliari - mi sembra praticamente impossibile. Quindi stiamo ingenerando delle illusioni in persone che aspettano invece da anni di poter essere stabilizzate degnamente.

Tra l'altro vorrei anche osservare un altro particolare: che questo è un modo per eludere i concorsi pubblici. Vorrei infatti capire come si possa giudicare una persona, anche a seguito di selezione, non capace di svolgere le funzioni che svolgeva fino al giorno prima. Ecco, per tutte queste motivazioni non posso votare a favore di questo emendamento. Ripeto, non è un voto contrario, è un voto di astensione, non di certo contro le stabilizzazioni ma contro questo tipo di stabilizzazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io apprezzo molto tutte le buone animano che pensano i colleghi che ci annunciano le loro preoccupazioni sulla costituzionalità delle norme. Io sono il più preoccupato di questa terra sulla costituzionalità delle norme che approva sia il Parlamento nazionale che questo Consiglio regionale o altri consigli regionali e capisco anche tutte le titubanze; basterebbe qualche volta anche leggere quello che c'è scritto. Per esempio, non c'è scritto che si stabilizzano tutti i lavoratori precari di tutti i comuni e di tutte le province della Sardegna, c'è scritto che ci sono enti locali che hanno la possibilità e l'interesse di varare programmi di stabilizzazione e c'è scritto anche come li devono fare. E c'è scritto che la gran parte delle risorse che servono per stabilizzare le devono mettere proprio i comuni e le province e c'è scritto anche che la Regione dà un contributo.

Può essere che nel Comune di Villagrande ciò sia possibile e non vedo perché glielo dobbiamo impedire solo perché non è possibile, per esempio, nel Comune di Quartucciu. Parliamo di persone che noi abbiamo impegnato per molti anni in lavori sottopagati e in una condizione di sfruttamento che la pubblica amministrazione ha inaugurato in altre parti e con altri protagonisti rispetto a noi, di ogni tipo di governo, di ogni colore, di ogni tipo di maggioranza. Nella stessa seduta odierna noi tratteremo di stabilizzazioni di altri soggetti che troveranno l'assenso di quelli stessi che contestano questo pur essendo quelle stabilizzazioni, diciamo, la prosecuzione di tante altre stabilizzazioni avvenute in ragione di norme approvate dai partiti, da tutti i partiti in quest'Aula.

E' come dire che la coerenza è solo quella che ci conviene, Io pretendo di essere coerente rispetto ad un unico obiettivo: chiunque sia in una condizione di precarietà di vita e di lavoro per me merita la stabilità della propria condizione di vita e della propria condizione di lavoro e non m'interessa altro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo su questo emendamento annunciando che voterò a favore per disciplina di Gruppo...

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Le ha fatte Prodi!

SORU (P.D.). Prodi le ha fatte in maniera diversa.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Le ha fatte peggio!

SORU (P.D.). Certamente, peggio, sicuramente, per definizione, però le ha fatte diversamente. Parlava di 36 mesi negli ultimi 5 anni e qui parliamo di 30 mesi negli ultimi 8 anni. Intervengo però perché un aspetto non mi ha convinto, onorevole Maninchedda, del suo ragionamento. E' vero che è tardi, se la seduta fosse stata aggiornata alle 10 di domani mattina sicuramente avremmo fatto tutti una discussione migliore e più serena, ma poiché ci chiedete di discutere adesso, discutiamo adesso. E come sono certo che tutti voi che avete lavorato in Commissione - lei che ne è Presidente innanzitutto - avete lavorato in buona fede, non è che siccome decidiamo di onorare questo Parlamento parlando (anche qui e non solamente nei corridoi) si debba dire che adottiamo le tecniche dell'ostruzionismo fine a se stesso dei comunisti di tanti anni fa.

Qui non ci sono né comunisti né persone in malafede né alcuna volontà ostruzionistica, ci sono però persone che responsabilmente vogliono esprimere la loro opinione, sbagliata certamente, ma è la loro. La posso esprimere a quest'ora? Bene, vorrei continuare a esprimerla, e se lei Presidente avesse diretto un po' più lentamente i lavori, io che non sono abituato e non ho una lunghissima esperienza, avrei fatto a tempo a intervenire qualche volta di più.

Avrei preferito poter parlare di più all'interno di una riforma sistematica, il che non vuol dire voler rimandare sine die ma vuole dire che non ci accontentiamo di cinque righe, di un comma che non si può discutere separatamente (diversamente da come abbiamo fatto nel passato) e della possibilità di intervenire solo per dichiarazione di voto per fare delle scelte così radicali di cambiamento nella politica dell'istruzione e della formazione.

Sono d'accordo che si possa fare e che sia necessaria la complementarietà tra la formazione e l'istruzione, ma stiamo parlando di una complementarietà che si fa a scuola, dove si complementa l'istruzione scolastica con un po' di formazione, o stiamo parlando di portare i ragazzi fuori, nella formazione professionale, per fare un po' di scuola? E' una cosa totalmente diversa, che non è chiarita nelle poche righe che stiamo affrontando. E siccome nel passato su questi temi ci siamo sbagliati, abbiamo il dovere di intervenire a qualunque ora per dire in maniera chiara quello che intendiamo, e mi piacerebbe poter continuare ad intervenire e continuare a discutere su questo argomento senza che nessuno...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Saranno pur poche righe, onorevole Soru, ma sono sempre righe destinate a stabilizzare i lavoratori precari, a creare o a superare un sistema che si trascina ormai da tanti anni e rispetto al quale c'è stata una carenza (diciamo così) da parte di tutto il sistema politico. Così liquidiamo la faccenda senza andare ad indagare sulle responsabilità.

Noi stiamo provando, ci stiamo provando con quella parte dell'opposizione dialogante che non sta facendo sceneggiate, ma sta contribuendo fattivamente, a dare una soluzione a questo problema. Sottolineo il concorso fattivo "di una parte" dell'opposizione perché, anche all'interno dell'opposizione, mi pare ci siano espressioni diversificate, tutte rispettabilissime ma che davvero iniziano a far sorgere il dubbio che ci sia forse qualcosa che trascenda la ricerca di una soluzione al problema e che si sostanzi nel tentativo - quello di fare come lei stesso onorevole Soru diceva in qualche altro intervento - di fare propaganda fine a se stessa.

Allora almeno sugli emendamenti sui quali siamo d'accordo, dove c'è la firma del Capogruppo del P.D. e quella del Capogruppo del P.d.L (e chiedo Presidente di aggiungere anche la mia a nome del Gruppo del P.d.L. pur nel rispetto di chi già si è espresso anche con un voto di astensione, a questo emendamento, perché il P.d.L. condivide questo emendamento, per essere chiari) mi pare che almeno sui punti sui quali l'Aula e le forze politiche sono d'accordo, si debba procedere. Altrimenti l'onorevole Diana continuerà a lamentarsi, come ha giustamente fatto. Io lo seguo sempre, ma diventa difficile continuare a seguire gli interventi e trovare punti di interlocuzione quando tutto si risolve in un mero esercizio retorico che poco ha a che fare con la questione di sostanza e la soluzione di problemi che stiamo affrontando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io ho il sospetto che l'onorevole Maninchedda, ma anche il collega Pittalis, abbiano intenzione di allungare i tempi del dibattito. Io cercherò di accorciarli semplicemente per dichiarare il mio voto favorevole e chiedere di aggiungere la mia firma sia all'emendamento numero 504 ma all'emendamento numero 510 motivando così il mio voto a favore.

Io ho rispetto per il lavoro che hanno svolto i colleghi, io faccio parte della Commissione bilancio e ci sono alcuni colleghi che hanno approfondito particolarmente queste tematiche e sono convinto che l'abbiamo fatto tenendo conto di tutti gli aspetti, comprese le possibili eccezioni di incostituzionalità. In questo caso io mi sono affidato a loro, credo che abbiamo svolto un buon lavoro istruttorio e li ringrazio, è una di quelle occasioni poche, pochissime in questa finanziaria, in cui questo è avvenuto, per cui in questa circostanza, senza entrare nel merito, mi sento di poter dire che il mio voto a favore deriva da una fiducia che sono certo ben riposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io invece intervengo per esprimere il mio voto convinto su questo emendamento e ne approfitto anche per dire due cose. Io in genere, per carattere, mi accaloro quando intervengo, ma lo faccio perché sono convinto, lo faccio con passione, tutto quello che ho fatto nella vita compreso quest'impegno l'ho fatto con passione. Io non ho mai dubitato dell'onestà intellettuale di nessuno. Molti di coloro che mi stanno di fronte mi conoscono personalmente; ho avuto momenti di scontro pesante, anche con Pittalis quando è stato Assessore, con il presidente Floris, con la Spisa e con altri, ma non ho mai offeso nessuno. Io l'ho fatto nei giorni precedenti, lo farò stasera e per il prosieguo della legislatura, interverrò ogni qualvolta riterrò di avere qualcosa da dire, poi magari per altri che magari hanno di più la predisposizione alla cattedra saranno sciocchezze, però intervengo con altrettanta onestà intellettuale e non permetto a nessuno di giudicare in questa maniera, così come non permetto a nessuno di tacciare i nostri interventi come sceneggiate!

Io non ho nulla da presupporre relativamente all'onestà intellettuale della Giunta e dei colleghi, proprio nulla, vorrei però che ci fosse altrettanta serenità (non pretendo onestà intellettuale) nel giudicare la condotta dei consiglieri di opposizione quando intervengono come una condotta che ha l'obiettivo di offire un contributo. Sono intervenuto pensando di avanzare qualche proposta concreta, probabilmente erano sciocchezze, per carità, ma da questo presupposto sono partito e mi dispiace che non ci si ascolti, che non si intervenga sul merito, che si continui in questa maniera. Poi, badate, il tentativo da parte nostra, o da parte vostra, di dividere la maggioranza o l'opposizione, è un esercizio patetico, che a quest'ora davvero è anche difficile da digerire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, intervengo per chiedere di aggiungere la mia firma a quella dei firmatari dell'emendamento che convintamente sostengo. Stiamo parlando da due anni di superamento del precariato e, se vi sono occasioni in cui si può giungere a sintesi unitarie, sono ben lieto di poterle condividere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Io capisco che l'ora tarda faccia perdere un po' di lucidità però credo che anche nell'intervento dell'onorevole Pittalis, che evidentemente si riferiva al suo Gruppo e quindi alla posizione espressa dall'onorevole Zedda, ci sia una valutazione errata dell'atteggiamento che sta tenendo l'opposizione di centrosinistra. Qui nessuno fa sceneggiate, stiamo intervenendo nel merito e lo stiamo facendo tutti in maniera veramente attenta e responsabile, per cui la invito a misurare i termini, anche perché rischiamo, come diceva qualche collega in precedenza, di allungare i tempi, e probabilmente l'obiettivo suo è un altro.

Dico anche che, per esempio, l'intervento di poco fa dell'onorevole Soru, che voterà a favore, come ha dichiarato, di questo emendamento, non tendeva ad esaminare l'emendamento in discussione ma si riferiva alla precedente discussione, così come legittimamente un collega del Gruppo che ha ritenuto, dichiarandolo pubblicamente, di non dover votare questo emendamento, lo ha fatto confrontandosi con il Gruppo ed esprimendosi legittimamente, sulla base del Regolamento interno che noi abbiamo e che applichiamo in maniera responsabile e pluralista.

Quindi invito la maggioranza - in questo caso l'onorevole Pittalis - ad un confronto più sul merito, tenuto conto che almeno su questo emendamento c'è una convergenza cui si è giunti anche sulla base di una interlocuzione positiva avvenuta in Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento, non foss'altro perché - al di là delle perplessità manifestate sulla correttezza dell'emendamento perché riguarda aspetti sicuramente delicati, così come anche il mio collega di Gruppo affermava - mi pongo il problema che a questi emendamenti sono interessate centinaia di persone che hanno alle spalle anni di lavoro, peraltro finanziato dalla Regione Sardegna. Faccio solo l'esempio di Sa corona Arrubia la cui direzione ha di chiudere il museo e gettare sul lastrico i lavoratori.

Abbiamo una ricchezza inestimabile - l'ho detto io ma l'ha ripetuto anche il Presidente della Regione affermando che non abbiamo nulla da invidiare alle piramidi d'Egitto - il nostro patrimonio culturale è un patrimonio culturale di grande spessore internazionale che potrebbe essere un elemento aggiuntivo alla ricchezza della nostra terra, ma il nostro sistema è sgangherato, costituito da centinaia di cooperative che decidono chi inserire a fare da guida turistica in maniera, diciamo, anomala. Ci troviamo di fronte a persone che hanno acquisito titoli, hanno acquisito esperienza da più di vent'anni e si ritrovano dopo vent'anni ad essere messi da parte perché non c'è un meccanismo di stabilizzazione. Ragioniamoci un attimo su, cerchiamo di trovare delle risposte, poi vediamo se queste risposte sono costituzionalmente legittime, se non lo fossero bandiamo i concorsi interni, e procediamo alla stabilizzazione tramite gli strumenti giusti, ma affrontiamoli questi problemi.

Io ho citato un caso ma credo che questo emendamento di sintesi riguardi tanti altri lavoratori. C'è una pagina importante del futuro della nostra Isola ancora da scrivere e credo che il settore dei beni culturali vada preso in considerazione perché è uno dei settori più utili alla nostra possibile riscossa anche economica, che non sfruttiamo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'intervento dell'onorevole Pittalis non ha aiutato. Come spesso accade, per poter difendere l'indifendibile, si scade in una velata offesa degli altri. Noi non facciamo sceneggiate, ognuno vive, caro collega Pittalis, la dimensione della sua responsabilità esercitando anche il diritto a dissentire, senza che nessuno sia autorizzato, per stanchezza, a confonderla con la presunta offesa a chicchessia. Circa le responsabilità del passato, io, lei e pochi altri eravamo in quest'Aula alla fine della legislatura prima del 2004, e siccome io parlo perché ho gli armadi aperti (e scheletri non ce ne sono, tanto che vi ci potete coricare dentro) ricordo quanto quell'opposizione si oppose a quella scelta dell'obbligo formativo, e non è cambiato nulla. Dopodiché: abbiamo il diritto di dissentire? Penso di sì, poi i risultati si vedranno.

Io so una cosa: questo articolo contraddice o ripete affermazioni già fatte, e la ragione la so perché l'hanno dichiarata coloro che l'hanno voluto questo articolo, e poiché quelli che l'hanno voluto li conosco bene ho il diritto di dissentire perché quello che noi diciamo ha un fondamento che si radica su un passato; questo è il punto. Poi saranno i fatti a stabilire se avete ragione voi o avevamo ragione noi, però è giusto che agli atti rimanga che noi queste cose le abbiamo dette, le abbiamo dette all'articolo 3, e ripetute rispetto all'articolo 2 e all'articolo 1, perché la fonte è diversa. E l'attore che lo scrive e che lo impone indirettamente a un Consiglio regionale che non se ne vuole rendere conto, è diverso dal potere legislativo. Il fatto stesso che mettete prima le forze sociali e poi gli enti locali è la prova che firma un articolo che deve essere portato in dono a chi l'ha chiesto, il quale ha anche detto i giorni scorsi che non esprime un giudizio su questa finanziaria fino a quando non verrà approvata definitivamente. Aveva ragione…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, io non avrei voluto assolutamente intervenire stasera, perché credo che, arrivati a questo punto, dobbiamo solo approvare la finanziaria. Come opposizione, però, credo, onorevole Pittalis, che noi abbiamo espresso una posizione unitaria, abbiamo espresso un giudizio chiaro su questa finanziaria, e abbiamo avuto occasione, in modo approfondito, di dichiarare le nostre posizioni sin dall'inizio in sede di discussione generale e ancora prima della discussione generale.

Siamo anche arrivati a scrivere degli emendamenti di sintesi, che sono stati condivisi, e su cui credo non si debba ridiscutere, ma si debba procedere alla loro approvazione, e non perché tutto quello che è contenuto in questi emendamenti sia condiviso da ciascuno di noi (sicuramente no, perché quando si arriva a un emendamento di sintesi vuol dire che ci sono state reciproche concessioni) ma perché c'è un impegno che va onorato, e questo impegno credo che noi lo stiamo onorando, pur nelle differenze. Questo non significa che l'opposizione sia divisa, l'opposizione è compatta su un'idea ben precisa di ciò che è scritto e di ciò che non è scritto in questa finanziaria.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento di sintesi numero 504, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 44.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 44 ci illumina. La Giunta ci chiede di aggiungere "alla riduzione della dispersione scolastica con il potenziamento degli interventi per la scuola e la formazione professionale" la dicitura: "anche attraverso un apposito strumento di supporto". Di che cosa stiamo parlando? E' lecito che conosciamo quale sia lo strumento di supporto? La Regione ha un magazzino di strumenti di supporto che può mettere a disposizione? Oppure l'autore remoto di questo articolo si è accorto che ha bisogno di un veicolo più celere?

Perché per lo sviluppo, la valorizzazione delle aree di interesse rurale, per combattere lo spopolamento, non abbiamo bisogno di un soggetto, di uno strumento di supporto, mentre per la riduzione della dispersione scolastica abbiamo bisogno di uno strumento di supporto? Da che cosa nasce questa esigenza? Vorremmo saperlo. O è rinviato a ciò che si discuterà dopo? E' giusto spiegarle queste cose, è altrettanto obbligatorio capire perché per un intervento c'è bisogno di un supporto e per altri interventi non c'è bisogno di un supporto. Io rimango convinto, qualunque cosa si dica, che tutto ciò opponga una firma più chiara sull'origine di questo articolo 3. Allora, ecco che si fa più chiaro il disegno. Cari colleghi, ponetevi queste domande, ma, siccome le risposte ve le confezionano, accontentatevi, però rispettate anche coloro che di quelle risposte non si accontentano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intanto chiedo la votazione a scrutinio segreto sull'emendamento numero 40 e poi voglio intervenire sul numero 44 perché ho il terrore degli strumenti di supporto; e dirò anche perché.

Di strumenti di supporto ce ne sono già; uno è stato istituito con il primo piano per l'occupazione nel 1988, con la legge numero 33. La legge numero 33 dell'88 è quella istitutiva dell'Agenzia regionale del lavoro, che avrebbe dovuto occuparsi anche di politiche del lavoro. Non le fa oggi e non le ha fatte per quasi venticinque anni, cioè da quando è stata istituita. Ha avuto scarse, piccole, forse anche non sufficientemente significative parentesi. Gli strumenti di supporto servono un po' come i primariati che non servono, lo dico all'Assessore della sanità. Ci sono primariati che servono, servono a rendere un servizio, per curare meglio i cittadini, per fare diagnosi più puntuali, per mettere in campo terapie più adeguate, e ci sono primariati che servono ai primari. Io ho l'impressione che anche per la pubblica amministrazione ci siano strumenti che servono, che operano in funzione dell'interesse della comunità, e qualche supporto tecnico che invece viene creato più che altro per supportare appetiti, assalti alla diligenza amministrativa pubblica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per annunciare il mio voto sfavorevole a questo emendamento, veramente oscuro (non si capisce cosa sia questo strumento di supporto), ma oscuro come oscuri sono, purtroppo (perché non abbiamo avuto la possibilità di approfondirli a sufficienza, e magari di articolarli meglio) gli interventi che stiamo approvando in favore di un importante settore come quello della scuola e della formazione. Precedentemente ho cercato di dire che sarebbe stato utile quasi stralciare il punto d) del comma 1, cercando di limitare gli obiettivi che questo articolo 3 si pone, troppo vasti rispetto agli strumenti che ha a disposizione.

Se l'onorevole Pittalis mi avesse ascoltato meglio, avrebbe capito che non si tratta di divisioni dentro il nostro Gruppo perché ho annunciato subito che avrei votato favorevolmente quel comma, ma approfittavo anche della possibilità di poter esplicitare meglio la mia posizione, la nostra posizione, e quella di tanti di noi in tema di formazione professionale. Glielo vorrei dire, se mi ascolta, onorevole Pittalis, con chiarezza. Non cambierà la finanziaria, però aiuta parlare tra di noi e provare ad ascoltarci, con la volontà di capire.

Io non sono contro la formazione professionale, anzi, sono per la formazione professionale. Davanti a una legislazione che ha mutato l'obbligo scolastico in obbligo formativo portandolo a sedici anni, io ho la speranza in un'Italia o in una Sardegna, che porti l'obbligo scolastico a diciotto anni e dopo i diciotto anni faccia la formazione professionale secondo parametri europei, ma non a 14 anni in sostituzione dell'obbligo scolastico! E' necessario l'obbligo scolastico fino a 18 anni e poi la formazione professionale secondo parametri europei, perché un elettrauto oggi non è l'elettrauto di 15 anni fa, un meccanico oggi ha bisogno di competenze che non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di un meccanico di 15 anni fa.

Vorrei anche dire, Assessore, per tornare ai dati della Banca d'Italia che abbiamo provato a citare stamattina, che l'occupazione diminuisce, la disoccupazione aumenta, ma la disoccupazione aumenta in maniera più drastica laddove è più basso il livello d'istruzione. Ci sono dei dati che riguardano la Sardegna che ci fanno vedere che nei livelli più alti di istruzione l'occupazione è addirittura aumentata, nei livelli più bassi d'istruzione la disoccupazione cresce e cresce drasticamente. E allora vale la pena parlare di scuola? Vale la pena dire che forse stiamo sbagliando strada?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io sono tra quei consiglieri che auspica che la discussione di questa finanziaria si concluda nei tempi più brevi possibili; se fosse possibile anche nella giornata di domani. Credo che tutto quello che si doveva dire sia stato detto, non credo che ripetere possa giovare, anzi, credo che in qualche modo a volte le ripetizioni possano fare l'effetto di disco rotto. Però, se questo mio intendimento fosse condiviso dalla Giunta regionale, se questa volontà che io manifesto di concludere rapidamente l'iter della finanziaria fosse condivisa dalla Giunta regionale, io credo che la Giunta dovrebbe ritirare questo emendamento, onde evitarci analisi semantiche di un emendamento oscuro.

Le parole dell'onorevole Uras a me hanno preoccupato, io pensavo che l'espressione "anche attraverso un apposito strumento di supporto" fosse soltanto una ridondanza, altrimenti potrebbe far supporre che ci siano degli strumenti che non supportano, cioè degli strumenti che impediscono, e quindi si sente il bisogno, in una situazione confusa, in una legge assai disomogenea, di chiarire che quando si parla di strumenti si sto parlando di misure attuative che aiutano a raggiungere l'obiettivo e non lo bloccano. Ma poi l'onorevole Uras mi spiega che lo strumento di supporto non è di per sé un piano, non è un programma, ma potrebbe essere anche un'unità amministrativa, un'unità operativa, cioè stiamo legiferando, creando strutture in maniera criptica.

Allora io mi domando: è possibile non avere un minimo di pudore legislativo? Io capisco che il Presidente della Commissione ci inviti a fare innovazione legislativa, materia per la quale credo non esistano corsi di laurea dove ci si possa in qualche modo qualificare, però invito veramente la Giunta ad aiutarci a concludere l'iter della finanziaria al più presto e a ritirare emendamenti di questa natura e di questa tipologia. Se lo facesse veramente ne saremo assai grati

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 44.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Maninchedda ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Bruno - Capelli - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Cuccu - Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 63

astenuti 3

maggioranza 32

favorevoli 37

contrari 26

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 223 è decaduto, gli emendamenti numero 295 e 202 sono stati ritirati. Gli emendamenti numero 53 e 55 sono inammissibili.

Passiamo all'emendamento numero 56.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, innanzitutto mi meraviglia che lei abbia dichiarato inammissibile l'emendamento numero 55…

PRESIDENTE. E' inammissibile perché modifica una legge organica.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). A me purtroppo è sfuggito questo particolare, altrimenti, molto probabilmente, le avrei fatto notare che nel corso della discussione dell'articolo 1e dell'articolo 2 di questa finanziaria, ma anche delle altre finanziarie, molte modifiche simili a questa sono state approvate senza nulla eccepire; vorrà dire che la prossima volta staremo più attenti.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 56 è una proposta, una proposta che cerca di affrontare un'emergenza che esiste nella Società bonifiche sarde di Arborea; da tre mesi i dipendenti sono senza stipendio perché le casse della società sono vuote. Con questo emendamento si intende erogare un po' di ossigeno alla società e, soprattutto, far sì che chi lavora da tre mesi senza stipendio possa finalmente ricevere una risposta anche dal punto di vista finanziario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 56. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 484 è assorbito dall'emendamento numero 492, l'emendamento numero 499 è stato spostato all'emendamento numero 213. Metto in votazione l'emendamento numero 492, con eccezione del secondo capoverso del comma 3 bis: "A valere sul UPB S0603001". Tutto il capoverso è infatti già ricompreso nell'emendamento numero 383 all'articolo 1 che è stato già votato.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Di conseguenza decade l'emendamento numero 28. Sull'emendamento numero 170 c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Siamo disponibili a ritirare l'emendamento, sempre che la Giunta regionale, in particolare l'Assessore della pubblica istruzione Milia ci chiarisca come viene finanziata la facoltà di architettura di Alghero, che presenta un'anomalia rispetto agli altri corsi perché è l'unica facoltà della Sardegna che non ha sede nell'Ateneo, tutti gli altri corsi universitari sono corsi gemmati. Mi risulta, però mi può correggere l'Assessore, che vi sia un il protocollo con l'Università e che, sulla base anche delle rassicurazioni che ha fornito il presidente Cappellacci durante una visita alla città di Alghero dovrebbe esserci un finanziamento specifico per questa facoltà, considerando che, essendo una delle 11 facoltà dell'Università di Sassari, rientra nel fondo unico.

Mi pare di capire che per l'anno 2010 non c'è stata un'adeguata copertura, probabilmente anche per scelte che ha fatto il Senato accademico dell'Università di Sassari. Quindi voglio capire, tenendo conto anche dell'importanza di questa facoltà per la Sardegna, ai primi posti tra le Facoltà di architettura d'Italia, come verrà finanziata e a che punto è il protocollo. Sulla base delle rassicurazioni che fornirà la Giunta, procederanno al riitiro dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Ne ha facoltà.

MILIA (U.D.C.), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.Presidente, colleghi consiglieri, sul protocollo d'intesa che è prossimo alla firma la Regione si è riservata un 10 per cento, d'accordo con i due rettori di Cagliari e di Sassari, da destinare alla premialità, chiamiamola così, per i poli di eccellenza, fra i quali rientra certamente la Facoltà di architettura di Alghero che è una, forse l'unica Facoltà dell'Università della Regione autonoma della Sardegna classificata fra le eccellenze. Quindi per il prossimo triennio non avremo problemi.

Per il 2010 il Senato accademico e il rettore dell'Università di Sassari si faranno parte diligente (con il 35 per cento di spettanza del fondo unico) perché le spese di funzionamento, insieme ad altri finanziamenti che sono arrivati alla Facoltà di Alghero, vengano assicurate. In ogni caso c'è l'impegno della Giunta perché questo avvenga.

BRUNO (P.D.). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 199.

LAI (P.d.L.). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 199 è ritirato.

Passiamo all'emendamento all'emendamento numero 477.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, nella discussione svoltasi in sede di Commissione era stato ritenuto valido l'obiettivo dell'emendamento, ma si era ritenuto che non ci fosse la dotazione finanziaria e si era proposto di ricomprenderlo all'interno della dotazione prevista nell'articolo 3 relativa alle misure per l'occupazione.

Qui stiamo parlando di riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico e l'idea era di prevedere che una dotazione pari a 5 milioni del fondo complessivo fosse messa a disposizione per incentivare gli enti locali ad avviare progetti che puntassero alla riqualificazione energetica e funzionale. E' una misura aggiuntiva ad altre misure che si stanno portando avanti, ma è una misura che certamente sarebbe di stimolo alla domanda in quanto la riqualificazione energetica certamente può offrire lavoro a piccole imprese, può sviluppare competenze e, se sono i comuni a farsi promotori di questa attività, noi crediamo che possa poi avere una ricaduta sinergica sul sistema economico.

Quindi, trattandosi di un emendamento dove non sono previsti, tra l'altro, oneri aggiuntivi, e sul quale non era stato espresso parere perché, si ricorderà anche l'Assessore, ne erano state condivise le finalità, io credo di poter chiedere, oltre a esprimere personalmente il voto favorevole, che sia considerato alla luce della discussione che abbiamo svolto in Commissione. Credo infatti che quest'emendamento accolga fino in fondo la richiesta avanzata in quella sede, aiutando questo articolo 3, che è assai vago negli strumenti, a definire almeno una delle politiche per l'occupazione che intende perseguire. Quindi voto a favore e auspico che altrettanto faccia l'Aula.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 477. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10 e 30.

La seduta è tolta alle ore 23 e 58.