Seduta n.389 del 26/03/2013 

CCCLXXXIX SEDUTA

Martedì 26 marzo 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 6 febbraio 2013 (381), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Capelli, Michele Cossa, Rosanna Floris, Efisio Planetta e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta del 26 marzo 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (1066)

(Risposta scritta in data 21 marzo 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla delibera n. 1777 del 21 dicembre 2012 e sulla proposta di atto aziendale della ASL n. 8 di Cagliari circa la soppressione dell'Unità operativa per le dipendenze da alcol, tabacco e gioco d'azzardo e il relativo accorpamento alla UOC - Centro per il trattamento dei disturbi psichiatrici alcol correlati afferente al Dipartimento di salute mentale". (1065)

"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (1066)

"Interrogazione Moriconi - Cuccu - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sui danni conseguenti alle mareggiate avvenute tra il 4 e il 7 marzo 2013 sulle coste sud orientali della Sardegna". (1067)

"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulle modifiche recentemente apportate all'articolo 16, comma 3, delle linee guida per la predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali (PUL)". (1068)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla sovrapposizione di analoghi corsi nelle sedi di Oristano e Macomer nel Piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione per l'anno scolastico 2013/2014". (1069)

"Interrogazione Meloni Valerio - Barracciu - Corda - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del Servizio di igiene e sanità pubblica nel Distretto sanitario di Ozieri". (1070)

"Interrogazione Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sul progetto esecutivo della strada statale n. 195, problemi di sicurezza e pubblica incolumità". (1071)

"Interrogazione Artizzu, con richiesta di risposta scritta, sulle dichiarazioni del signor Paolo Fiori, componente il Comitato regionale faunistico, in merito agli incidenti di caccia verificatisi nel corso dell'ultima stagione venatoria". (1072)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sullo smembramento dell'attuale autonomia scolastica "Manno-Cima-Conservatorio" nel Piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione per l'anno scolastico 2013/14". (1073)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata istituzione del distaccamento misto dei Vigili del fuoco di Bono". (1074)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sui forti ritardi ed ennesimi rallentamenti con cui si sta provvedendo al completamento della strada statale n. 291 Sassari-Alghero". (1075)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla imminente scadenza dell'Ente sostitutivo dell'ATO idrico e sulla improrogabile necessità di attuazione del referendum del giugno 2011 sull'acqua pubblica e in particolare sulla rimodulazione delle tariffe dell'acqua in Sardegna". (1076)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Agus - Diana Giampaolo - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Sanna Paolo Terzo - Piras - Soru - Greco in merito alla soppressione degli uffici giudiziari del territorio del Medio Campidano e aree limitrofe". (405)

"Interpellanza Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (406)

"Interpellanza Solinas Antonio sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna". (407)

"Interpellanza Solinas Antonio - DIANA Giampaolo sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna". (408)

Dimissioni di consigliere regionale

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Giuseppe Luigi Cucca, con nota del 22 marzo 2013, ha comunicato di aver esercitato l'opzione per la carica di Senatore della Repubblica ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna, dismettendo pertanto la carica di consigliere regionale.

Con precedente nota del 15 marzo 2013, indirizzata a questa Presidenza, l'onorevole Cucca, dopo aver anticipato l'intenzione di optare per la carica di senatore, comunicava quanto segue: "Colgo l'occasione per esprimere a te e all'intera Assemblea un sincero ringraziamento per l'accoglienza che mi è stata riservata all'atto del mio ingresso nell'ormai lontano 2004 e, soprattutto, per la considerazione che avete voluto tributarmi nel corso di questi anni. Da parte mia ho tentato di fare quanto era nelle mie capacità per ricoprire in maniera almeno dignitosa gli incarichi prestigiosi che mi sono stati assegnati, soprattutto nel periodo in cui ho fatto parte dell'Ufficio di Presidenza quando ho avuto l'onore e il piacere di collaborare con te, cui sento di dover manifestare la massima stima per l'operato sin qui svolto.

Sono comunque stati anni intensi ed esaltanti che mi hanno consentito di apprezzare il valore politico e umano di tanti colleghi con cui ho instaurato solidi rapporti di amicizia che prescindono dall'appartenenza ideologica e che certo non potranno essere cancellati. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno, ma mi limito simbolicamente a nominare il collega Franco Sabatini, con cui ho condiviso la quotidianità dell'impegno politico e della nostra permanenza a Cagliari per questi nove anni. A tutti i consiglieri, a tutto il personale del Consiglio, le cui competenze, capacità e professionalità non possono essere messe in discussione da chicchessia, porgo il ringraziamento per la fattiva collaborazione offerta e mi scuso per qualunque manchevolezza possa esserci stata da parte mia, nella consapevolezza di non aver mai agito dolosamente.

Con l'auspicio di mantenere con tutti il rapporto esistente sino ad oggi, spero di poter proseguire un rapporto di fattiva collaborazione nel perseguimento del supremo interesse dell'Isola e della sua popolazione che mi onoro di rappresentare. Con tanta considerazione e con la stima di sempre, ti porgo i più cordiali saluti che ti prego di estendere all'intera Assemblea. Giuseppe Luigi Cucca"

L'Assemblea prende atto dell'opzione effettuata dal consigliere Cucca al quale auguriamo buon lavoro nella sua nuova veste di Senatore della Repubblica.

Prego quindi il Presidente della Giunta delle elezioni di convocare immediatamente la Giunta stessa affinché, esaminati gli atti degli uffici circoscrizionali, si pronunci circa il candidato che subentra al consigliere Cucca. Sospendo pertanto la seduta per dieci minuti e convoco l'Ufficio di Presidenza.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 08, viene ripresa alle ore 16 e 18.)

Proclamazione e giuramento di consigliere

PRESIDENTE. Do lettura della lettera pervenutami dal Presidente della Giunta delle elezioni: "Comunico alla signoria vostra onorevole che la Giunta delle elezioni si è riunita in data 26 marzo 2013 per esaminare la situazione determinatasi a seguito della presa d'atto del Consiglio delle dimissioni del consigliere regionale Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, eletto Senatore della Repubblica.

La Giunta stessa fa presente che, dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale circoscrizionale di Nuoro relativi alle elezioni dei 15 e 16 febbraio 2009, risulta che l'onorevole Luigi Salvatore Cucca era stato eletto nella lista del collegio di Nuoro avente il contrassegno "Partito Democratico"; i candidati della stessa lista e del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Floris Vincenzo con cifra elettorale 3279; Arbau Efisio con cifra elettorale 2671; Marteddu Piero con cifra elettorale 1701; Ledda Giuseppe con cifra elettorale 1398; Farris Barbara con cifra elettorale 616.

La Giunta delle elezioni, a seguito delle verifiche effettuate, prende atto che al consigliere regionale dimissionario, onorevole Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, subentrerà Vincenzo Floris."

Sulla base di quanto comunicatomi dal Presidente della Giunta delle elezioni, proclamo eletto consigliere regionale Vincenzo Floris. Poiché constato che è presente, lo invito ad entrare in aula e a prestare il giuramento prescritto dall'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.

(Il consigliere Vincenzo Floris si reca di fronte al banco della Presidenza)

Do lettura della formula del giuramento previsto dall'articolo 3 del citato DPR; al termine risponderà "Giuro": "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".

FLORIS VINCENZO. Giuro.

(Applausi)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta nota dell'Assessore della sanità che scrive per esprimere al Consiglio le scuse per l'impossibilità ad essere presente oggi in Aula per la discussione della mozione numero 230.

"In qualità di Vicepresidente vicario della Giunta regionale" - si legge nella nota - "devo infatti partecipare in rappresentanza della nostra Regione, capofila delle regioni a statuto speciale, all'incontro che si terrà a Roma con il presidente incaricato, onorevole Bersani".

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, io ho ascoltato attentamente il contenuto della lettera inviatale dall'Assessore De Francisci. Prendo atto della sua assenza, ma mi consenta di esprimere la più totale contrarietà e stigmatizzazione.

Noi abbiamo rimandato questa mozione, Presidente, per le esigenze dell'assessore De Francisci più di una volta. Questa mozione è stata depositata il 31 gennaio del 2013, cioè più di un mese e mezzo fa, ed è stata depositata ai sensi del Regolamento che prevede la discussione urgente della mozione stessa. Col totale rispetto, fino a oggi, nei confronti degli impegni dell'Assessore e della Giunta, abbiamo più volte consentito che la discussione di questa mozione slittasse nel tempo, e se anche è una mozione che non scade, perché purtroppo è sempre attuale, abbiamo aspettato che i tempi fossero favorevoli all'assessore De Francisci, dopodiché mi risulta che sia stata lei a dare la sua disponibilità per discutere oggi in Aula la mozione.

Siamo di fronte all'ennesima fuga di questa Giunta regionale di fronte alla propria responsabilità, ma soprattutto siamo di fronte - considerato che questa data è stata concordata con lei - ad una totale mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale. Credo che questa mancanza di rispetto vada sottolineata, che non sia ammissibile e che occorra comunicare alla Giunta che questo atteggiamento non può continuare.

Non mi sorprende più niente di questa Giunta regionale perché ormai ci ha abituato a tutto, ma non posso esimermi dal sottolineare che questo comportamento è assolutamente inammissibile. Capisco anche che il tema sia caldo, anzi caldissimo, perché questa mozione richiama alla propria responsabilità la Giunta e l'assessore De Francisci, alla responsabilità di quanto, durante la discussione della legge sulla sanità avvenuta ad ottobre dell'anno scorso, è andata dicendo da quei banchi, alla responsabilità per le motivazioni che hanno indotto la Giunta regionale a portare in aula quella legge e ad approvarla nei termini in cui è stata approvata e con i contenuti con cui quella legge è stata approvata.

Questa mozione richiama in causa le affermazioni fatte dalla Giunta, portate avanti con tanta sicurezza; la presunzione che è stata mostrata da quei banchi circa la bontà di quella legge, richiama la responsabilità della Giunta regionale ad un procedimento di programmazione della sanità regionale che non sta né in cielo né in terra, che sta creando un caos inammissibile, che mette insieme, in una confusione veramente totale, leggi, delibere, linee guida, e chi più ne ha più ne metta. Chiama in causa, insomma, una incapacità totale della Giunta regionale a gestire la sanità in quest'Isola.

Quindi io capisco che lei scappi, che scappi di fronte alle sue responsabilità con una scusa, perché di mera scusa si tratta. A quell'appuntamento di oggi, con l'incaricato di formare il Governo, poteva infatti andare qualsiasi assessore, anzi, forse, per i temi che si dovevano affrontare, sarebbe stato forse più opportuno che ci andasse l'assessore della programmazione e del bilancio. Invece l'assessore De Francisci ha trovato la scusa per non essere qui presente, a rispondere delle sue responsabilità…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, l'intervento dell'onorevole Barracciu è un intervento sull'ordine dei lavori. La discussione della mozione era iscritta all'ordine del giorno, era stata concordata con l'assessore de Francisci che si era impegnata ad essere presente in aula . E' una mozione che si trascina da mesi ed è giusto offrire l'opportunità a chi l'ha presentata di esprimere in Consiglio regionale le proprie perplessità perché sono sull'ordine dei lavori di questo Consiglio regionale.

Prego, onorevole Barracciu, prosegua il suo intervento

BARRACCIU (P.D.). Vorrei ricordare ai colleghi che stiamo parlando di un tema che, da un punto di vista economico, impegna il 60 per cento di questo bilancio, e chiamare la Giunta a rispondere su questo tema significa chiamarla a rispondere del 60 per cento delle risorse pubbliche di questa Regione. Risorse che si stanno sperperando, Presidente, perché c'è una totale confusione e assenza di programmazione che passa attraverso le ASL e attraverso gli atti aziendali che sono stati predisposti e di cui noi chiediamo la revoca.

Detto questo, Presidente, io le chiedo, considerato che mi risulta esserci nei prossimi giorni una nuova convocazione del Consiglio regionale per l'elezione di coloro i quali dovranno poi partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica, che questa mozione venga messa all'ordine del giorno in quell'occasione.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ho già avuto modo ieri di rappresentare all'assessore De Francisci la mia contrarietà per la sua mancata presenza in aula qui oggi, visto e considerato che le prerogative del Consiglio molto spesso non vengono tenute in considerazione, e questo denota mancanza di rispetto nei confronti di questo Consiglio regionale.

Poiché il Regolamento prevede che quando viene presentata la richiesta di convocazione urgente il Presidente del Consiglio abbia l'obbligo di convocare il Consiglio entro dieci giorni, essendone trascorsi molti più di dieci, mi sento di accogliere la sua proposta e di concordare con l'assessore De Francisci la data, da fissarsi tra la presentazione da parte della Camera dei deputati della lettera che dà l'avvio alla procedura per l'elezione dei grandi elettori e il 15 aprile, che è la data ultima in cui dovranno essere comunicati alla Camera dei Deputati i designati di questo Consiglio per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Non intendo iniziare alcun comizio e voglio stare anche sui tempi europei, onorevole Barracciu, non su quelli consiliari, sui tempi europei che lei già sicuramente, da parlamentare europeo, conosce. Davvero è antipatico intervenire su una questione che lei ben conosce, per cui non ha necessità, in assenza soprattutto dell'interessata, e per quella sensibilità che l'ha sempre contraddistinta, di inveire nei confronti di una componente della Giunta che occasionalmente (questo le dovrebbe fare anche piacere) è Vicepresidente della Giunta e che si trova a Roma per l'incontro con l'incaricato a formare il nuovo Governo, onorevole Bersani. Tutto qui il problema.

Lei oggi ha illustrato la mozione, sicuramente avrà risalto domani sulla stampa, se questo era l'obiettivo, ma sarebbe stato molto più semplice, come ha fatto la Presidente del Consiglio, verificare e concordare con l'onorevole De Francisci, che non si vuole assolutamente sottrarre…

(Interruzione)

Guardi non ci sottrarremo neanche noi ad un dibattito sul tema e, serenamente, senza quelle strumentalizzazioni e polemiche che, davvero, anche per la sua caratura, sottolineo, di parlamentare europeo, onorevole Barracciu non le fanno onore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Se il collega Pittalis ha definito antipatico ciò che ha appena detto giustamente la collega Barracciu, ciò che dirò io sarà criminale probabilmente! Allora, innanzitutto dico che tifosi ce ne sono già troppi, non aggiungetene altri, non si tratta di fare la tifoseria oggi, si parla di una questione di correttezza e di rispetto degli impegni che si assumono. Noi siamo di fronte, Presidente Lombardo, ad un comportamento inqualificabile, perché questo Consiglio è convocato oggi a quest'ora perché era stata data la disponibilità, come è stato ricordato dalla collega Barracciu, dall'Assessore che avrebbe dovuto trarre le conclusioni o, per lo meno, provare a rispondere sulla mozione di cui è stato detto.

Badate, può non piacervi ma questo comportamento è vergognoso perché non si prende in giro un Consiglio regionale! Siamo di fronte ad un comportamento politicamente pavido, perché di questo si tratta, non può essere definito diversamente, perché anziché fermarsi e discutere si preferisce scappare su un tema così sensibile e delicatissimo.

Tra l'altro, badate - l'ha già detto la collega Barracciu - la mozione affronta anche il tema degli atti aziendali, e in quest'aula c'è stato, onorevole Pittalis, lei ricorderà, un confronto talvolta anche "in punta di forchetta" sulla necessità, che avete rinvenuto, di addossare ai direttori generali la programmazione sanitaria in questa Regione. Non è avvenuto da nessuna parte in questo Paese, solo nella nostra Isola. E' mai possibile che il Consiglio e la Giunta vengano esautorati dal solo compito che ha questo Consiglio, quello di pianificare, programmare e legiferare?

Voi avete demandato una materia delicatissima, che attiene alla salute di 1 milione e 600 mila sardi, ai direttori generali. Con tutto il rispetto, per carità, per i direttori generali, non è materia loro. A maggior ragione va stigmatizzato il comportamento dell'Assessore che, se mi permettete, assume una valenza ancora maggiore, perché stiamo parlando del Vicepresidente della Regione. Però capisco, perché chi va con lo zoppo impara a zoppicare!

Il Presidente Cappellacci è da quattro anni che fugge di fronte alla responsabilità del Consiglio regionale. Mi sarei sorpreso del contrario. Quindi, per cortesia, se volete svolgere un ruolo attivo, almeno per il prossimo futuro evitate che si continui, da parte della Giunta, con questo atteggiamento vergognoso e pavido politicamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Io intendo intervenire sull'ordine dei lavori, affinché sia consentito a qualche altro consigliere regionale, che ha ascoltato naturalmente e ha preso atto dei contenuti della mozione, di poter quanto meno esprimere qualche elemento che porti…

PRESIDENTE. No, onorevole Lai, se lei deve intervenire formuli una proposta sull'ordine dei lavori…

LAI (P.d.L.). Io voglio semplicemente dire che quell'atto…

PRESIDENTE. No, onorevole Lai, se vuole intervenire formuli una proposta sull'ordine dei lavori, come hanno fatto coloro che l'hanno preceduta. Faccia la proposta sull'ordine dei lavori.

LAI (P.d.L.). Voglio dire che quell'atto ha la sua dignità. Gli atti hanno la loro dignità in un percorso che ha la sua dignità e che noi dobbiamo difendere perché in questo momento c'è solo una voce che si esprime. E quindi volevo sapere se io posso intervenire almeno per esprimere un giudizio…

PRESIDENTE. No, lei deve intervenire con una proposta sull'ordine dei lavori!

L'argomento verrà discusso il giorno in cui la mozione verrà riscritta all'ordine del giorno del Consiglio. Se lei vuole formulare una proposta sull'ordine dei lavori, le do la parola, altrimenti gliela devo togliere.

LAI (P.d.L.). E allora, se entriamo nei contenuti, e continuiamo ad entrare nei contenuti, io penso di avere lo stesso diritto di poter difendere un atto…

PRESIDENTE. Non stiamo entrando nei contenuti, onorevole Lai. Grazie.

Svolgimento di interpellanze

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora lo svolgimento di interpellanze.

La prima è l'interpellanza numero 403.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 403:

Interpellanza Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea - Sanna Matteo sull'attuazione del verbale d'accordo del 15 giugno 2012 avente ad oggetto le prospettive produttive del Piano Sardegna Green Island.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- in data 15 giugno 2012 è stato sottoscritto, alla presenza dell'Assessore regionale dell'industria, dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e assistenza sociale, un verbale d'accordo avente tra l'altro ad oggetto le prospettive produttive del Piano Sardegna Green Island;

- in tale verbale le parti tra l'altro concordavano un cronoprogramma per la realizzazione di un impianto solare termodinamico da 50 MW da realizzarsi nel Comune di Vallermosa;

- in particolare era previsto:

a) l'impegno da parte della società di presentare la documentazione per la VIA entro il 31 luglio 2012;

b) la concessione dell'autorizzazione unica (AU) entro il termine del 30 novembre 2012;

c) compatibilmente con il rilascio delle autorizzazioni, l'inizio dei lavori entro la scadenza della CIGS prevista per il 18 gennaio 2013;

- precisato che detto cronoprogramma non pare di facile attuazione rispetto ai tempi necessari per l'espletamento delle procedure previste, in ogni caso la società ha presentato una richiesta in data 31 luglio 2012 per ottenere l'AU, senza richiedere però anche la VIA e senza, di conseguenza, presentare la relativa documentazione;

- dalla data di sottoscrizione del citato verbale d'accordo non ci sono stati passi in avanti ed è oramai scaduta la CIGS, con le evidenti negative ricadute occupazionali;

- parrebbe che, come da dichiarazioni dei rappresentanti sindacali, sia stato richiesto un parere all'Ufficio legale circa la necessità o meno di sottoporre a VIA l'impianto termodinamico di cui trattasi;

- invero, parrebbe che la società richiedente, pur avendo sottoscritto il citato verbale d'accordo, ritenga di non essere egualmente tenuta a sottoporre il progetto a VIA, essendo stata la domanda di AU presentata prima dell'entrata in vigore della deliberazione n. 34/33 di razionalizzazione delle procedure di rilascio della VIA approvata dalla Giunta regionale, presente l'Assessore dell'industria, in data 7 agosto 2012;

- è comunque dovere della Regione intervenire al fine di risolvere la drammatica situazione occupazionale;

- invero, in tutta la descritta situazione, l'interesse prioritario è quello della salvaguardia dei posti di lavoro, esigenza tanto più avvertita in un momento in cui la grave crisi occupazionale che stiamo attraversando non consente neanche di prospettare sbocchi lavorativi alternativi;

- pertanto, occorre perseguire con la massima sollecitudine ogni soluzione praticabile a tutela dei posti di lavoro;

- l'Assessore dell'industria è ben a conoscenza della situazione avendola autonomamente gestita in prima persona e non avendo ritenuto necessario il coinvolgimento dell'Assessorato della difesa dell'ambiente già dalla sottoscrizione del verbale di accordo,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali iniziative intenda porre in essere per risolvere la situazione determinatasi al fine di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. (403).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Oppi per illustrare la sua interpellanza.

OPPI (U.D.C.-FLI). Io intervengo su questa interpellanza per precisare e chiarire qual è lo "stato dell'arte", perché troppo spesso si parla ma non si è coerenti con gli atti che si portano avanti.

In data 15 giugno, tre Assessori si sono incontrati per discutere in merito alla realizzazione per la Green Island di un impianto termosolare dinamico. A seguito di questo incontro sono stati assunti diversi impegni e si è siglato un verbale di accordo (alla presenza ovviamente della ditta e dei sindacati che hanno sottoscritto il documento) nel quale veniva concordato un cronogramma per la realizzazione dell'impianto e veniva stabilito come primo atto, da parte della società, l'invio, entro il 31 di luglio, della documentazione per l'ottenimento della valutazione di impatto ambientale (VIA). Questo non è stato fatto e pertanto si sono susseguiti una serie di incontri nei quali…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Oppi, c'è un brusio in Aula che è veramente fastidioso.

Prego, onorevole Oppi.

OPPI (U.D.C.-FLI). In questo cronogramma si era stabilito addirittura che i lavori dovessero iniziare entro la scadenza del 18 gennaio 2013. Ebbene, sappiamo tutti qual è la situazione: gli operai sono perfino saliti sui silos! Quindi si tratta di fare presto chiarezza.

A questi incontri, peraltro, non ha mai partecipato l'Assessorato dell'ambiente, al primo incontro non è stato neanche invitato (erano presenti l'assessore Zedda, l'assessore La Spisa e l'assessore del lavoro Liori ). Comunque, io credo che ci voglia chiarezza nelle cose: se si è siglato un accordo di programma, se chi è preposto a esprimere dei pareri, sia a livello ministeriale sia dell'Ufficio legislativo, dice che si deve richiedere la VIA, bisogna avere l'accortezza, ma anche la correttezza, di dire agli operai come stanno le cose. E quindi, chi queste situazioni le ha determinate deve avere la correttezza di trovare soluzioni alternative, perché questi novanta lavoratori versano in una situazione veramente di grave disagio.

Esiste la possibilità di creare condizioni diverse? Lo si faccia, perché non c'è un'alternativa per questi lavoratori. E che la ditta versi in una situazione anomala è dimostrato dal fatto che, alla presenza anche dell'onorevole Giampaolo Diana, è risultato che degli otto impianti di fotovoltaico, alla data in cui si è tenuto questo incontro, ne era stato presentato uno, e che successivamente….

(Interruzione)

L'onorevole Giampaolo Diana era presente all'incontro con i lavoratori ai quali è stato consegnato un documento siglato dal responsabile del Servizio, contenente lo "stato dell'arte", poi hanno ritrattato anche il contenuto di quel documento..

Quindi io credo che su questa vicenda chi ha responsabilità debba necessariamente parlare con i lavoratori, che credo verranno domani, e cercare di trovare altre soluzioni, ma soluzioni alternative, perché non ci sono possibilità concrete. Si deve procedere alla richiesta della VIA, perché così è contenuto nell'accordo siglato anche dall'impresa, perché è un impegno che hanno sottoscritto anche loro sin dal primo giorno, quindi è inutile fare riunioni con la sua presenza di là, coi sindacati, con i Capigruppo, quando si sapeva già qual era la soluzione. Si sta disattendendo l'impegno che era stato sottoscritto da tre Assessori regionali, dalla ditta (la Green Island, cioè dal dottor Scanu) e dagli stessi sindacati.

Questo documento credo che sia in possesso di tutti; se così non fosse lo consegno alla Presidente perché tutti siano coscienti di quello che si è verificato in questo accordo di programma, che male è stato fatto e non si capisce perché poi venga tirato in ballo chi non c'entra. Le responsabilità sono facilmente intuibili in coloro i quali hanno sottoscritto un impegno che poi hanno platealmente disatteso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Non so se cinque minuti saranno sufficienti per dare contezza della situazione che, a dire il vero, è un po' ingarbugliata.

A me sembra che di accordi disattesi da parte della Giunta ce ne siano pochi, ma la complessità della situazione deriva dal fatto che ci sono interessi importanti in campo, e che tutto è partito con una normativa che inizialmente, quando la società ha presentato la domanda, peraltro largamente incompleta, perché si intende per domanda il progetto totalmente completato, non era prevista la VIA…

OPPI (U.D.C.-FLI). E' una bugia, studia, studia!

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, lei ha la possibilità di replicare dopo per tre minuti. Consenta all'Assessore di portare a termine l'intervento.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Onorevole Oppi, per carità, io ho le relazioni che mi hanno inviato gli Uffici, e a quelle mi attengo perché non ho vissuto la vicenda in prima persona; se bugie sto riferendo le chiedo fin d'ora scusa. Però, in realtà, c'è una controversia che comunque appare superata, perché nonostante in una delibera dell'88 la VIA non fosse prevista per gli impianti solari termodinamici , tuttavia era prevista attraverso altri provvedimenti di legge, e quindi l'obbligo (mi dicono gli Uffici) della VIA esisteva dall'inizio, tant'è che la società aveva accettato fin dall'inizio di sottoporsi alla VIA, come lei sta dicendo.

Oggi però la stessa società ci dice che quando ha presentato la prima domanda non sarebbe stata obbligatoria la VIA e che solo dopo pochi giorni la Regione, con una delibera del 7 di agosto, avrebbe richiesto l'integrazione della VIA anche per il solare termodinamico. E non ci sarebbe nulla da dire…

(Interruzione)

Abbia pazienza. La domanda comunque della società Sardinia Green Island, a detta degli Uffici e a detta di tutti quelli che ne capiscono più di me, era assolutamente incompleta e quindi non poteva considerarsi una domanda dalla quale potesse sorgere alcun diritto. Del resto c'è una giurisprudenza consolidata che dice che la variante normativa, che peraltro va a tutelare l'interesse pubblico sul paesaggio, sul consumo del terreno, sulla parte edificabile, su tutto, è prevalente sull'interesse privato. E che comunque la società debba assoggettarsi alla VIA l'ha riconosciuto all'origine la società stessa ed è previsto anche nell'accordo di programma a cui faceva riferimento l'onorevole Oppi e al quale, oltre alla società, ho partecipato io, l'assessore Zedda e l'assessore La Spisa.

In quell'accordo è scritto chiaramente che la società si impegna a sottoporre il progetto alla VIA. Quindi, a parere dei miei uffici, chi disattende l'accordo è la società che, non si capisce per quale motivo, non vuole sottoporre il progetto alla VIA; progetto che peraltro non è stato ancora completato neanche oggi…

PRESIDENTE. Scusi, assessore Liori, chi deve conversare per cortesia lo faccia fuori da questa aula. Onorevole Diana, non disturbi l'oratore.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Sto discutendo della problematica.

PRESIDENTE. Si discute fuori, non in aula.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Peraltro, per ribadire quanto già detto, proprio nel famoso accordo al punto 2.1 "impegni della società" terzo capoverso c'è scritto che la società Sardinia Green Island si impegna a portare avanti tutte le azioni per avviare quanto prima le sue iniziative, in particolare a presentare l'istanza di VIA entro il 31 luglio 2012. E qui si taglia la testa al toro.

Del resto la VIA non preclude nessun diritto della società, è una valutazione tecnica che permette di perfezionare un progetto e di migliorarne anche la compatibilità con tutte le necessità di salvaguardare l'interesse pubblico che, ripeto, per alcuni aspetti va tutelato.

Parliamo di un impianto solare termodinamico che riveste una superficie di 140-150 ettari di specchi, di una torre alta credo oltre 50 metri, e che quindi ha bisogno anche di una variante urbanistica che ancora non c'è, che deve superare tanti limiti a cui deve dare risposta con un progetto che deve essere ancora completato. Se poi la società cerchi di far ricadere sulla Giunta, sugli uffici responsabilità di ritardi che sono principalmente, a mio parere, sue, io non posso che dare ragione all'onorevole Oppi in quello che ha chiesto nella sua interrogazione. Ma non mi sembra di capire che da parte dell'Assessorato all'industria e della Giunta regionale ci sia alcun punto che sia stato disatteso.

Del resto tra gli uffici - tra cui quello che dà le valutazioni di impatto ambientale dell'Assessorato dell'ambiente e quello della autorizzazione unica dell'Assessorato dell'industria - c'è perfetta corrispondenza: entrambi dicono che questo progetto va assoggettato alla VIA. Ma questo è stato riferito anche da me più volte, in incontri successivi, ai dipendenti che occupano la sala della torre di viale Trento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarare se è soddisfatto.

OPPI (U.D.C.-FLI). Solo per precisare che in effetti la VIA era già prevista dalla precedente delibera.

Allora, per amore della verità, devo dire che quando la ditta ha presentato il progetto il 31 luglio era già stata avviata dall'Assessorato dell'ambiente una proposta di delibera che è stata sottoscritta e approvata dalla Giunta (ivi compreso l'assessore dell'industria) che stabiliva, ai fini della razionalizzazione, quali progetti dovevano essere sottoposti alla VIA e quali no. Ma ha detto bene l'Assessore: nel cronoprogramma contenuto nel documento siglato dalle parti veniva prevista la presentazione della documentazione per la VIA da parte della società entro il 31 luglio e la concessione dell'autorizzazione unica entro il termine del 30 novembre.

Allora è evidente che in sede di accordo è stata prevista purtroppo, e sottolineo purtroppo, la sottoposizione alla VIA. L'impresa replica che quando avevano presentato la documentazione la VIA non era prevista, ma questo non è assolutamente vero, perché c'era già una precedente delibera che stabiliva il contrario. Allora, quello che io voglio mettere in evidenza è che a questi lavoratori si deve dire la verità sin dal primo momento. Anche quando si è tenuto l'incontro qui con la Presidente in effetti non è stato mai detto che era vincolante la VIA, per cui i lavoratori sono rimasti in questa situazione di attesa nella speranza che il problema potesse essere risolto.

Io credo che la Giunta debba studiare una soluzione al problema. La VIA poi non è il danno, non è certamente un qualche cosa che è insormontabile, bisogna cercare di convincere la società a sottoporre la documentazione alla VIA oppure prevedere, da parte della Giunta regionale, soluzioni alternative per dare garanzie di lavoro a questi lavoratori. Ma bisogna smettere di far credere ai lavoratori che sia praticabile una soluzione che invece tale non è.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'interpellanza numero 408.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 408:

Interpellanza Solinas Antonio - Diana Giampaolo sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna.

I sottoscritti,

CONSIDERATO CHE:

- più volte in Consiglio regionale si è denunciata la gravità della situazione politica e gestionale in cui, da anni, versa l'Ente foreste della Sardegna;

- tale situazione ha avuto quale conseguenza le dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione dell'Ente di un rappresentante del Consiglio delle autonomie locali (CAL), sig. Emiliano Deiana, Sindaco di Bortigiadas, in particolare con riferimento alla posizione della direzione del Servizio territoriale di Sassari;

- il consigliere dimissionario, tra le altre motivazioni, così come comunicato nella nota di dimissioni inviata a tutti gli organi competenti e più volte evidenziate anche dal CAL e dai suoi tre rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione dell'Ente oltre a numerosi sindaci e amministratori comunali sulle sue dimissioni, denuncia una mancanza di strategia e di programmazione nella conduzione dell'Ente, la difficoltà nei rapporti in seno al consiglio di amministrazione tra il presidente e i consiglieri e tra lo stesso presidente e il direttore generale e i dirigenti della direzione generale;

- la gravità della situazione è stata confermata dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente nella delibera n. 35/1 del 28 agosto 2012, rappresentando diverse problematiche emerse, concernenti sia atti organizzativi che gestionali dell'Ente;

- in data 26 luglio 2012 i componenti il consiglio di amministrazione dell'Ente segnalarono procedure amministrative per le quali si potevano configurare profili di irregolarità;

- con la stessa deliberazione n. 35/1 del 28 agosto 2012, la Giunta regionale ha deliberato di attivare l'Ufficio ispettivo, per la prima volta nella pur recente storia dell'Ente foreste, per una ispezione di carattere straordinario ai sensi dell'articolo 27, comma 2 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, per accertare eventuali irregolarità nello svolgimento della attività amministrativa dell'Ente;

PRESO ATTO CHE:

- l'ispezione dell'Ufficio ispettivo parrebbe conclusa e, a tutt'oggi, nulla è dato sapere sul risultato della stessa;

- la gestione del personale dell'Ente per quanto concerne la dirigenza, appare alquanto confusa in quanto l'Ente, a fronte di 13 posti dirigenziali, compreso il direttore generale (di fatto non interno allo stesso Ente), alla data odierna ha quattro Servizi privi di titolarità (a termini di legge e indirizzi regionali circa l'individuazione degli interim) e, nonostante ciò, risulterebbero dirigenti senza incarico, a causa del mancato rispetto delle norme ed indirizzi della Giunta regionale relativamente alle regole per la nomina e/o conferma dei dirigenti;

- il presidente dell'Ente, nonostante l'evidente necessità di chiarificazione e disciplina delle procedure, continua ad adottare atti palesemente illegittimi ed inopportuni, quali quelli relativi alle delibere di urgenza circa l'attribuzione di incarichi e/o trasferimenti di personale dirigente;

- tali atti, oltre a creare confusione e spaesamento tra il personale dell'Ente, causano un immagine dell'Ente stesso verso l'esterno non rispondente alla realtà con conseguente immagine negativa dell'opinione pubblica nei confronti dell'Ente foreste e di tutta l'Amministrazione regionale,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere:

1) gli esiti della ispezione straordinaria effettuata dall'Ufficio ispettivo della Presidenza della Regione;

2) se non ritengano opportuno procedere alla rimozione degli amministratori dell'Ente con la nomina di un commissario straordinario che garantisca la legittimità dell'azione amministrativa, ne promuova l'efficacia e l'efficienza e ripristini un clima organizzativo adeguato anche attraverso l'utilizzo delle significative professionalità interne. (408).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per illustrare la sua interpellanza.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, non è la prima volta che discutiamo della situazione esistente all'interno dell'Ente foreste, l'abbiamo fatto circa un anno fa quando abbiamo discusso congiuntamente una mozione di tutto il Gruppo di minoranza e alcune interpellanze. Da allora ad oggi la situazione invece di migliorare è peggiorata e adesso anche un componente del consiglio di amministrazione indicato dal consiglio delle autonomie locali ha presentato le proprie irrevocabili dimissioni dal consiglio di amministrazione lamentando e denunciando mancanza di strategia e di programmazione nella conduzione dell'ente nonché difficoltà dei rapporti all'interno del consiglio di amministrazione tra il presidente e i consiglieri di amministrazione e tra lo stesso presidente e il direttore generale e i dirigenti della direzione generale.

Questa grave situazione non è solo il frutto di una denuncia di un componente del consiglio di amministrazione ma è stata confermata dall'Assessore regionale dell'ambiente in carica dal 28 di agosto del 2012 quando, relazionando in Giunta sulla delibera 35/1, ha rappresentato le diverse problematiche emerse concernenti sia atti organizzativi sia gestionali dell'ente.

In data 26 luglio 2012 tutti i componenti del consiglio di amministrazione hanno segnalato al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore dell'ambiente, leggo testualmente, "procedure amministrative per le quali si possono configurare profili di irregolarità". Nella stessa delibera l'allora Assessore dell'ambiente chiedeva alla Giunta di nominare un commissario straordinario, per la prima volta nella storia dell'Ente foreste, che avesse il compito di accertare eventuali irregolarità nello svolgimento dell'attività amministrativa dell'Ente. L'ispezione si è conclusa già da qualche settimana e nulla è dato sapere.

La gestione della dirigenza dell'Ente appare parimenti abbastanza confusa: a fronte di tredici posti dirigenziali alla data odierna si contano quattro servizi privi di titolarità. Nonostante ciò ci sono dirigenti senza incarico a causa del mancato rispetto da parte dell'Ente foreste delle direttive della Giunta regionale in materia. Come se non bastasse il presidente dell'Ente continua ad adottare atti palesemente illegittimi e inopportuni, quali quelli relativi alle delibere di urgenza circa l'attribuzione di incarichi o trasferimenti di personale dirigente, atti che oltre a creare confusione all'interno dell'Ente, ingenerano certamente un'immagine distorta del ruolo che esso deve esercitare in Sardegna.

In un quotidiano di Cagliari il presidente dell'Ente, commentando questa mia interpellanza, l'ha definita al limite dell'intimidazione. Io non volevo e non voglio assolutamente intimidire nessuno ma chiedevo e chiedo di conoscere solamente i risultati di quell'ispezione e chiedo soprattutto se la Giunta non ritenga che i motivi che hanno portato tutto il consiglio di amministrazione (e anche l'allora Assessore dell'ambiente) a richiedere la nomina di un commissario straordinario per ridare legittimità all'azione amministrativa dell'Ente, siano degni di essere presi in considerazione.

Soprattutto voglio chiedere all'Assessore, al Presidente della Giunta e alla Giunta intera, ma, in modo particolare, all'Assessore dell'ambiente, se non ritengano opportuno, in una situazione come questa, ridare dignità organizzativa all'Ente foreste con la nomina di un commissario straordinario.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.

BIANCAREDDU, Assessore della difesa dell'ambiente. Presidente, ringrazio l'onorevole Solinas per il garbo con cui ha posto la questione e, soprattutto, perché mi ha fornito l'occasione intanto di intervenire per la prima volta come Assessore, ma, soprattutto, di intervenire su un argomento particolarmente scottante e importante. Negli ultimi anni, infatti, la sensibilità verso i temi dell'ambiente è aumentata moltissimo, e quindi un ente che - mi permetto di ricordare - assorbe circa il 73 per cento delle risorse dell'Assessorato che attualmente dirigo, è importante sia dal punto di vista della spendita, sia anche dal punto di vista occupazionale. Questo per sottolineare la rilevanza di una gestione oculata, serena e mirata dell'Ente in questione.

Fatta questa premessa, entro nel merito delle osservazioni che in gran parte condivido, perché la verità non può non essere condivisa. Effettivamente c'é bisogno di porre un limite e di fare chiarezza sia sulle competenze presidenziali, sia sulle competenze del Consiglio di amministrazione. Ricordo che il mio predecessore, l'onorevole Oppi, è intervenuto puntualmente su questa materia, come è intervenuto puntualmente il CDA e come è anche intervenuto il Consiglio delle autonomie locali, tant'è che, in seguito alla segnalazione dell'onorevole Oppi, venne approvata una delibera di Giunta per incaricare l'Ufficio ispettivo di valutare se tali atti, chiamiamoli unilaterali e monocratici, fossero legittimi, opportuni e corretti dal punto di vista giuridico-amministrativo.

Il Presidente stesso, nel motivare i suoi interventi urgenti, paventava anche il pericolo imminente di danno grave all'Ente, e faceva riferimento sia all'articolo 13, comma 1, lettera c) dello statuto dell'Ente (che consente al Presidente, in casi urgenti ed indifferibili, di adottare provvedimenti monocratici da sottoporre, poi, a ratifica da parte del CDA), sia alla legge numero 31 del 98 che, per analogia con i poteri del Presidente e della Giunta, stabilisce che in caso di inerzia dell'organo preposto interviene il Presidente in termini sostitutivi.

E qua, in effetti, forse (anzi, senza dubbio) il Presidente è andato oltre, perché si è dimenticato di sottolineare che l'Ente e il consiglio di amministrazione erano inerti per causa sua, perché un Presidente non può omettere di convocare il Consiglio di amministrazione, e poi, per l'inerzia di tale organo, adottare lui il provvedimento d'urgenza. L'inerzia del CDA era dovuta alla mancata convocazione da parte del Presidente, che è l'unico legittimato a convocarlo; quindi era inerte lui, non il Consiglio, e quindi, con quel pretesto, non poteva adottare la delibera monocratica.

Devo dire che alcune di queste delibere sono state ritirate, alcune sono state ratificate, ma ciò non toglie che l'inopportunità, come minimo, e anche la non conferenza con le leggi in vigore, era ed è palese, tant'è che alla fine l'organo ispettivo della Regione concludeva che sì, erano inopportune, sfioravano l'illegittimità, ma in quanto o revocate, o ratificate, le delibere erano andate in porto. L'organo ispettivo suggeriva, anzi, invitava l'Ente a dotarsi di un proprio regolamento interno sul funzionamento del CDA, cosa che ancora non ha fatto, e l'Assessore invitava il Presidente ad astenersi dal compiere atti, se non veramente indifferibili ed urgenti. E qui ci fermiamo.

L'ultima notizia è che nell'ultima riunione di Giunta anche il Presidente Cappellacci ha fornito tutti i componenti della Giunta della relazione dell'Organo ispettivo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarare se è soddisfatto.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, ringrazio l'assessore Biancareddu per essere entrato molto più nel dettaglio di quanto abbia fatto io nell'illustrare l'interpellanza, credo che abbia riportato la situazione reale che vive oggi l'Ente foreste, e mi chiedo che cosa debba ancora fare il Presidente dell'Ente foreste perché venga commissariato. Vi ricordo che avete commissariato tutto in Sardegna, inventandovi anche motivazioni inesistenti.

Vorrei informarla, Assessore, che ho chiesto l'accesso agli atti per la relazione dell'Ufficio ispettivo e, in più, che nonostante l'invito (suo, del Presidente della Giunta e dell'Ufficio ispettivo) anche oggi il Consiglio di amministrazione dell'Ente foreste non ha ratificato gli atti adottati da un mese a questa parte dal Presidente sulla nomina dei dirigenti, sul trasferimento dei dirigente e quant'altro. Io, Assessore, nel chiudere questa breve replica, facendole nuovamente i complimenti per la chiarezza e per la veridicità delle risposte che ha reso, le chiedo ancora di valutare, per il bene dell'Ente, e per quelle che possono essere le conseguenze, se non sia veramente opportuno procedere immediatamente alla nomina di un commissario.

PRESIDENTE. Passiamo allo svolgimento dell'interpellanza numero 406.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 406:

Interpellanza Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF).

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- con deliberazione del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna n. 1 del 3 settembre 2012 è stato deciso di adottare in via preliminare, ai sensi della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19, e dell'articolo 1, lettera f), della deliberazione del comitato istituzionale n. 1 del 23 giugno 2011, lo stralcio funzionale del piano di bacino distrettuale denominato: "Studi, indagini, elaborazioni attinenti all'ingegneria integrata, necessari alla redazione dello studio denominato progetto di Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF)", ad esclusione dei territori dei Comuni di Bosa, Terralba, Uta e Villasor;

- con deliberazione del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna n. 1 del 31 ottobre 2013 sono state esaminate le osservazioni presentate dai Comuni di Bosa e Villasor pervenute a seguito della convocazione delle conferenze istruttorie preliminari e si è adottato, in via preliminare, anche per questi territori, lo stralcio funzionale del Piano di bacino distrettuale denominato: "Studi, indagini, elaborazioni attinenti all'ingegneria integrata, necessari alla redazione dello studio denominato progetto di Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF)";

- il Comune di Uta ha presentato al comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna proprie osservazioni in merito;

- in data 22 gennaio 2013 si è svolta a Cagliari la conferenza programmatica del PSFF, nel corso della quale l'Assessore regionale dei lavori pubblici ha precisato che "nell'interesse di valutare e tener conto delle diverse istanze giunte dal territorio, dal provvedimento di adozione preliminare sono esclusi due Comuni: Uta e Terralba, i quali hanno presentato ulteriori osservazioni articolate in complessi studi ora all'attenzione dell'ATI che ha elaborato il PSFF e della direzione scientifica"; l'Assessore ha precisato, inoltre, che "a proposito del caso del Comune di Uta, i tecnici incaricati dal Comune di Uta hanno formulato differenti valutazioni delle portate di piena. L'ADIS, su esplicita decisione del comitato istituzionale dell'autorità di bacino, ha posto un quesito all'Università di Cagliari volto a precisare l'attendibilità delle formule utilizzate"; si ricorda che l'Università di Cagliari è stata esclusa, unitamente al Genio civile, dal comitato scientifico che ha elaborato il PSFF;

CONSIDERATO CHE:

- ad oggi non risulta ancora nessun provvedimento di adozione del PSFF per il territorio di Uta;

- il PSFF ha perimetrato ad elevato rischio idrogeologico la chiesa parrocchiale, la caserma, le scuole, la casa di riposo, le strutture sportive, parte del centro storico e lo stesso comune (centro operativo della protezione civile), e questo potrebbe comportare notevoli problemi di ordine pubblico;

- le osservazioni al PSFF presentate dal Comune di Uta riguardano essenzialmente la determinazione delle portate di piena del Fluminimannu, e ciò potrebbe avere ripercussioni su tutto il territorio del Campidano e, in particolare, oltre Uta, Assemini, Villasor, Decimomannu, Villaspeciosa;

DATO ATTO CHE il PSFF è un importante strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale si pianificano e si programmano le azioni e le norme d'uso dei territori della Sardegna interessati, è necessario che la sua approvazione sgomberi ogni dubbio sia sulla sua efficacia sia sulla sua validità scientifica, visto che dal territorio sono pervenuti studi di maggior dettaglio, tra l'altro, come nel caso del Comune di Uta, predisposti da quegli stessi ricercatori dell'Università degli studi di Cagliari, ai quali solo successivamente, il distretto idrografico si è rivolto per avere rassicurazioni in merito;

SI DÀ ATTO, INFINE, che, come ribadito dall'Assessore regionale dei lavori pubblici, "anche nello studio commissionato dal Comune di Uta emerge un livello di pericolosità elevato: HI3 anziché HI4",

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per conoscere urgentemente quale sia la valutazione delle osservazioni presentata dal Comune di Uta. (406).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Moriconi per illustrare la sua interpellanza.

MORICONI (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, domani, o comunque nei prossimi giorni, si riunirà il comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna per valutare se procedere oppure no all'adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali anche per i comuni finora esclusi. Come le ho rappresentato nell'interpellanza, il Piano stralcio delle fasce fluviali ha perimetrato ad elevato rischio idrogeologico (per stare nello specifico dell'interpellanza e quindi del Comune di Uta) praticamente l'intero centro abitato, includendo, quindi, non soltanto le abitazioni private, ma anche quei luoghi che (dalla chiesa parrocchiale, alle caserme, alle scuole, alla casa di riposo) realizzano l'intero sistema socio-economico del centro abitato.

Nessuno, neppure il Comune di Uta, si è mai permesso di pensare di ottenere uno sconto relativamente alle valutazioni di rischio che invece devono essere compiute in maniera responsabile e puntuale. Però il Piano stralcio delle fasce fluviali è stato realizzato attraverso uno studio che, come lei sa, è stato condotto utilizzando un metodo, il quale metodo non è, dal punto di vista scientifico, l'unico e neppure quello che in assoluto rappresenta la verità nelle determinazioni che produce. Il Comune di Uta si è preoccupato di elaborare uno studio ugualmente approfondito, anzi, in scala certamente più dettagliata, e nelle valutazioni di rischio idrogeologico che ha potuto determinare è arrivato a delle conclusioni differenti rispetto allo studio condotto dai tecnici incaricati dal Comitato dell'autorità di bacino regionale della Sardegna.

Io vorrei anche rappresentare all'Assessore (o ricordare a me stesso, prima ancora che agli altri, quindi anche all'Assessore) che a rafforzare questo ragionamento secondo il quale non esiste uno strumento e un metodo attraverso il quale viene prodotta e determinata una verità assoluta, c'è la comparazione dello stesso PAI rispetto al Piano stralcio delle fasce fluviali. Raffrontati, i due, sulla stessa zona arrivano a conclusioni differenti.

Allora, siccome stiamo parlando di effetti conseguenti che non possono assolutamente essere valutati con superficialità, per tutta una serie di ragioni che sono ovvie e non possono essere contenute in una illustrazione di pochissimi minuti, la tensione, l'ansia di una comunità, e anche delle altre comunità che assieme a Uta vivono l'attesa delle decisioni del comitato (il comitato è costituito per i cinque settimi dalla Giunta regionale e quindi le responsabilità in termini decisionali che alla Giunta spettano sono veramente importanti) sono assolutamente giustificate perché riguardano la loro sicurezza, ma riguardano anche le prospettive di vivibilità di una comunità così importante.

Io vorrei segnalare che la stessa linea ferroviaria verrebbe sottoposta agli effetti conseguenti di valutazioni di questo tipo, non perché si voglia, ripeto, uno sconto sulle valutazioni di rischio che ne conseguirebbero rispetto al piano più giusto che dovrebbe essere definito, ma perché si attende uno sforzo da parte della Giunta affinché il lavoro fatto attraverso lo studio dei tecnici incaricati dal Comune di Uta (che utilizzano un metodo che lo stesso VAPI suggerisce di confrontare col metodo utilizzato invece dall'équipe incaricata dal comitato) venga tenuto nel debito conto.

Pertanto, l'invito, Assessore, è a che le osservazioni che sono state rappresentate con responsabilità da parte del Comune di Uta possano essere prese in considerazione, non liquidate attraverso una risposta che ha la presunzione di poter ritrovare sul metodo utilizzato tutta la verità che invece, anche nella letteratura scientifica, si esclude in capo a quello stesso metodo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore tecnico dei lavori pubblici.

NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Presidente, ringrazio l'onorevole Moriconi per avermi offerto l'opportunità di portare a conoscenza l'aspetto relativo al piano stralcio delle fasce fluviali, e in particolare dei territori di Uta e Terralba.

Prima di parlare in particolare di Uta vorrei spiegare in poche parole che cos'è il piano stralcio delle fasce fluviali. Il piano stralcio delle fasce fluviali è uno studio che definisce le aree di salvaguardia dei corsi d'acqua principali della Sardegna. E' uno studio obbligatorio per legge, nel rispetto della direttiva 2007/60/CEE del Parlamento europeo del 23 ottobre 2007, che riguarda la valutazione e la gestione dei rischi da alluvioni. Entro il 2013 il piano stralcio dovrà essere reso operativo a pieno titolo, pena la procedura di infrazione dell'Unione europea. Quindi si deve passare dalla localizzazione delle aree di pericolosità alla valutazione dei rischi, tutto questo a salvaguardia della sicurezza idrogeologica dei territori, ma in particolare a salvaguardia delle vite umane.

Allora, è opportuno ricordare tutto il percorso che è stato seguito fino all'approvazione del piano. Diciamo che tutto si è incentrato sul confronto con gli enti locali. Una prima fase di confronto si è svolta dal 27 settembre al 7 ottobre del 2011 quando si sono tenute le conferenze provinciali. In questa occasione tante delle osservazioni espresse dai Comuni sono state fatte proprie dal comitato istituzionale ed approvate, fino ad arrivare al 3 settembre del 2012, giornata in cui il comitato istituzionale, praticamente, ha adottato preliminarmente il progetto di piano con l'esclusione dei comuni di Bosa, di Terralba, di Uta e di Villasor per consentire alle suddette amministrazioni (come da loro richiesto) di completare gli studi.

Nel mese di ottobre 2012, il giorno 31, il comitato istituzionale ha approvato il piano anche per i territori di Bosa e di Villasor in quanto non avevano presentato ulteriori osservazioni, mentre rimanevano ancora fuori i comuni di Uta e di Terralba. Quindi, per tutti gli altri comuni è iniziato il percorso che è tracciato dalla legge regionale numero 19 del 2006 che porterà al varo definitivo dello stesso piano.

Subito dopo sono state attivate, ed esattamente nei giorni 21, 22, 23 del gennaio scorso sono state portate a termine, le conferenze programmatiche per l'acquisizione di ulteriori osservazioni al progetto di piano approvato a settembre 2012, per dare così avvio alla seconda fase di confronto prevista dallo stesso articolo 9 della legge regionale numero 19.

In particolare per il territorio di Uta, nella seduta del 9 gennaio 2013, è stata portata all'attenzione del comitato istituzionale l'istruttoria degli uffici. In quell'occasione, nella stessa seduta, hanno partecipato il sindaco di Uta e i tecnici del Comune di Uta per la formulazione delle osservazioni al piano stralcio. A seguito dell'audizione, il comitato ha ritenuto di sospendere l'adozione preliminare del piano stralcio delle fasce fluviali per il territorio di Uta e di formulare un quesito all'Università di Cagliari sulla attendibilità dei metodi di stima delle portate che sono stati impiegati nel piano stralcio.

Così come diceva l'onorevole Moriconi, l'ATI, che è stata incaricata di fare il piano stralcio delle fasce fluviali, si è riferita a dei dati scientifici che vengono forniti e formulati dall'Università di Cagliari, il cosiddetto studio "valutazione piene" o TCV. In quell'occasione i consulenti del comune ci hanno fatto capire che nel caso specifico di Flumini Mannu si poteva ricorrere anche ad ulteriori parametri, ovverossia ad un'alternativa dei metodi di studio, e attraverso questi nuovi studi ci hanno fatto presente che la pericolosità dello stesso Flumini Mannu risultava ridotta da un grado Hi4 a un grado Hi3. A quel punto, io per prima, avendomi gli studiosi quasi convinto della bontà del loro studio, per la modalità con cui ce l'avevano formulato...

PRESIDENTE. Assessore Nonnis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha facoltà di parlare il consigliere Moriconi per dichiarare se è soddisfatto.

MORICONI (P.D.). Assessore, credo che nel suo intervento abbia rafforzato i miei dubbi, per una semplice ragione: perché lei fa riferimento alle rassicurazioni che il comitato avrebbe avuto rispetto al quesito inoltrato all'Università, la quale Università però ha risposto al quesito posto affermando che quegli stessi studi sono affetti dalle incertezze sulle valutazioni idrogeologiche, eccetera, eccetera.

Se lei va a vedere la nota che l'Università ha inviato come risposta al quesito, può infatti notare che le determinazioni sono diverse, cioè rafforzano l'incertezza dei risultati ottenuti nello studio compiuto dai tecnici per l'elaborazione del piano stralcio delle fasce fluviali.

Allora, io nel preannunciare (a seguito della insoddisfazione alla risposta che lei ha fornito in questa sede) la trasformazione dell'interpellanza in mozione, invito vivamente la Giunta a non ritenere che il rispetto dei termini a cui lei ha fatto riferimento, di quei termini di scadenza, possa autorizzare a qualsiasi azione che non sia fondata attraverso un'attenzione e un approfondimento che territori come quelli inclusi nelle osservazioni inoltrate alla vostra attenzione (quindi il comune di Uta in modo particolare, per riferirmi all'interpellanza) necessariamente richiedono.

Io invito caldamente lei, Assessore, che fa parte del comitato, a elaborare qualsiasi momento e opportunità di approfondimento e di comparazione tra i diversi studi che sono stati condotti attraverso l'utilizzo di metodologie diverse, perché il materiale che le è stato messo a disposizione da parte del comitato, come giustificazione delle scelte che sono state compiute, è materiale imperfetto anche nell'interpretazione delle risposte ai quesiti che loro stessi hanno posto all'Università di Sassari.

Invito anche l'Assessore a tutti gli approfondimenti necessari circa la storia del fiume Flumini Mannu a cui il piano fa particolare riferimento, alle sue dinamiche anche dovute ad eventi metereologici di particolare entità, anche eccezionale, nell'ultimo secolo, per capire quale sia realmente, anche da un punto di vista storico, la capacità devastante del fiume in piena...

PRESIDENTE. Onorevole Moriconi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Elezione di un Segretario del Consiglio

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di un Segretario del Consiglio.

Il Gruppo Popolo della Libertà, non rappresentato nell'Ufficio di Presidenza, ha chiesto, ai sensi del secondo comma dell'articolo 4 del Regolamento interno, che si proceda all'elezione di un Segretario.

L'Ufficio di Presidenza, secondo il dettato del terzo comma dell'articolo 4, ha deliberato in data odierna di accogliere tale richiesta in quanto legittima e regolarmente espressa; il Consiglio può pertanto procedere alla relativa votazione.

Ricordo che ciascun consigliere può scrivere sulla scheda un solo nominativo. Risulta eletto il consigliere che, essendo iscritto al Gruppo Popolo della Libertà, ottiene il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Segretario del Consiglio

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Segretario del Consiglio. Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede.)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 63

Votanti 62

Astenuti 1

Schede bianche 13

Schede nulle 1

Hanno ottenuto voti: Antonello Peru, 44; Gian Franco Bardanzellu, 3; Edoardo Tocco, 1.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Antonello Peru.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.)

Discussione della mozione Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Manca - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Soru - Uras - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu - Capelli sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (243) abbinata all'interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei

contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede (387)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca l'esame congiunto della mozione numero 243 e dell'interpellanza numero 387.

(Si riporta di seguito il testo della mozione e dell'interpellanza:

Mozione Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Manca - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Soru - Uras - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu - Capelli sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIOREGIONALE

PREMESSO che:

- in data 21 gennaio 2013 veniva presentata l'interpellanza n. 387/A relativa al mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede;

- la Giunta regionale presieduta dall'on. Soru, nel lontano 2005 ha istituito un contributo mensile per contributi finalizzati all'abbattimento dei costi legati al fitto casa a studenti universitari frequentanti corsi di laurea presso le università della Sardegna, della Penisola o all'estero con l'evidente intento di sostenere il merito e la capacità di studio dei giovani sardi indipendentemente dalle sedi universitarie prescelte;

TENUTO CONTO che:

- con successive deliberazioni e norme di legge, detto istituto è andato consolidandosi al punto che nel 2006 lo stanziamento è stato ulteriormente incrementato di circa sei volte, vista la forte domanda sorta all'atto dell'approvazione dell'incentivo regionale a fronte della conseguente forte propensione generatasi nei giovani al conseguimento di obiettivi universitari di alta formazione;

- tale contributo, alla luce dell'attuale crisi economica regionale e nazionale, rappresenta non solo un riconoscimento al merito degli studenti che frequentano fuori sede e con profitto i corsi universitari, ma è una vera e propria ancora di salvezza per le famiglie devastate dalla crisi economica e spesso dalla stessa disoccupazione, per genitori cassintegrati ed esodati che non riescono più a mantenere i propri figli, benché meritevoli, agli studi universitari;

- la Regione, a partire dal settembre 2011, non ha più erogato tali contributi, non rispettando le previsioni delle legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, recante "Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria)" riportante una serie di priorità proprio in riferimento all'esigenza di garantire l'erogazione dei fondi per l'istruzione e la ricerca;

- l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha su questo tema la piena responsabilità sul futuro dei numerosissimi studenti che hanno fatto la scelta obbligata di andar via dalla Sardegna per accedere a percorsi accademici in grado di assicurare maggiori possibilità lavorative e che oggi si ritrovano costretti ad abbandonare gli studi, a tornare a casa propria, saltando sessioni di esami, rimandando date di laurea e tutti i propri impegni accademici;

PRESO ATTO:

- che la Regione non ha confermato il mancato pagamento dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede a partire dal settembre 2011 e non ha reso pubblici i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non considerare prioritari tali finanziamenti anche rispetto ai vincoli del patto di stabilità;

- della superficialità con la quale la Giunta regionale si rapporta con le aspettative di tutti gli studenti universitari fuori sede, ulteriormente evidenziata dalla mancata risposta all'interpellanza n. 387/A del 21 gennaio 2013,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a voler immediatamente riferire al Consiglio regionale delle ragioni che hanno impedito ed impediscono tuttora di onorare gli impegni assunti nei confronti dei tantissimi studenti sardi beneficiari del contributo per il fitto casa;

2) ad assumere con ogni immediatezza ed urgenza tutte le iniziative necessarie, ivi comprese quelle che possano discendere da una disposizione normativa in capo al Consiglio regionale, per risolvere definitivamente il problema urgente e improcrastinabile del pagamento dei contributi arretrati comunque avvalendosi dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e alla attuale fase che prevede il pagamento in dodicesimi della spesa regionale;

3) a sospendere a tal fine l'impegno e la spesa di ogni finanziamento regionale già programmato in materia di pubblicità istituzionale. (243)

Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede.

I sottoscritti,

PREMESSO che la Giunta regionale, presieduta dall'on. Soru nel lontano 2005 ha istituito un contributo mensile per contributi finalizzati all'abbattimento dei costi legati al fitto-casa a studenti universitari frequentanti corsi di laurea presso le università della Sardegna, della penisola o dell'estero;

CONSIDERATO che, con successive deliberazioni e norme di legge, detto istituto si è consolidato al punto che rispetto all'anno della sua istituzione (2005) già nel 2006 lo stanziamento era stato incrementato di circa sei volte, alla luce della forte domanda sorta a valle dell'approvazione dell'incentivo regionale;

EVIDENZIATO che alla luce dell'attuale fase critica dell'economia regionale e nazionale, tale contributo rappresenta ancora di più non solo un riconoscimento al merito degli studenti che frequentano fuori sede e con profitto i corsi universitari, ma un sostegno importante alle famiglie per i notevoli costi che derivano loro dal mantenere agli studi i propri figli;

CONSTATATO che risulterebbe che dal settembre 2011 la Regione non eroga più i contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede probabilmente avanzando come causa la applicazione dei vincoli del patto di stabilità interna e che tale condizione sta ingenerando notevoli e gravissimi disagi alle famiglie degli studenti al punto che, invece di essere sostenuti nel merito dalla Regione, molti di questi rischiano concretamente di dover interrompere i propri studi a causa del cattivo operare della stessa Regione;

RILEVATO che il Consiglio regionale, proprio per evitare che si ingenerassero delle anomale priorità nell'elenco delle spese e dei contributi che dovevano essere erogati dall'Amministrazione regionale, ha stabilito con la legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, recante "Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012)", una serie di priorità proprio in riferimento ai fondi per l'istruzione e la ricerca,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:

1) se la Regione confermi il mancato pagamento dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede a partire dallo scorso settembre 2011 e se possano essere resi pubblici i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non considerare prioritari, contrariamente a quanto previsto nella legge regionale n. 6 del 2012 citata, tali finanziamenti anche rispetto ai vincoli del patto di stabilità;

2) se non si ritenga urgente e improcrastinabile da parte della Giunta regionale provvedere immediatamente al pagamento dei contributi arretrati avvalendosi dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e al pagamento in dodicesimi della spesa regionale.

In caso di mancato urgente riscontro ci si riserva di trasformare la presente interpellanza in mozione. (387).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, colleghi, la mozione è stata presentata a seguito della mancata risposta ad una interpellanza precedente, la numero 387, che stiamo discutendo contestualmente. A tale proposito, Presidente, le chiedo, per esemplificare, un dato che per noi risulta essenziale ed illuminante per raffigurare lo "stato dell'arte" di questa legislatura: il numero delle interpellanze ed interrogazioni a cui la Giunta regionale non ha mai dato risposta, perché da questo dato si comprenderanno alcuni elementi sui quali apriremo una discussione appropriata al momento opportuno. Ecco perché c'è la mozione: la mozione c'è per darci modo di discutere in Aula chiamando la Giunta, perché la Giunta finora non ha avuto modo di risponderci.

A che cosa attiene questa mozione, Assessore? Attiene ad un fatto molto importante che riguarda il futuro dei nostri giovani, i giovani che stanno studiando e sui quali la Regione ha investito nel tempo con interventi specifici, con la possibilità di agevolare e sostenere il merito. Quando si parla di fitto casa per studenti si sta parlando di merito, perché come lei sa la disciplina individua un percorso che premia chi si trova in linea con un piano di studi intrapreso. Nel 2005 fu istituito questo contributo e noi (non la voglio fare molto lunga) in osservanza anche della strategia che fu adottata nella scorsa legislatura di investire sulla formazione, sulla cultura e sulla conoscenza, ci siamo battuti anche nella scorsa finanziaria perché questo tipo di finanziamento avesse carattere di priorità, di assoluta priorità, nell'ambito della disponibilità dei fondi soggetti al patto di stabilità.

Ora io ho visto, Assessore, che lei si è precipitato a emanare un comunicato stampa, dicendo che i fondi sono stati evasi. A leggere i giornali di oggi, e a sentire quello che dicono gli studenti, probabilmente l'effetto di questo atto di evasione non è ancora arrivato agli aventi diritto; probabile che sia così, ma questo non esclude la gravità del fatto, perché stiamo parlando di soldi dovuti dal settembre del 2011, stiamo parlando di fondi dovuti alle famiglie di studenti sardi impegnati nei corsi di studio nella Penisola, e non solo, a partire dal settembre del 2011.

Ora non ci vuole molto per capire che in questi anni, in questi mesi, le famiglie sono sottoposte ad uno stress non indifferente derivante dalla condizione economica nel quale si trova il Paese e la Sardegna in particolare, con famiglie monoreddito che si trovano a dover sostenere gli studi dei figli nella Penisola e da altre parti, in altre università. Noi pensavamo, come abbiamo scritto nella finanziaria, che questo non dovesse essere un elemento soggetto alla discrezionalità della Giunta regionale, o meglio di quella Giunta regionale entro la quale l'Assessore del bilancio appena sostituito svolgeva un'attività, assieme al Presidente, di padre padrone al di sopra delle leggi.

Ciò che è intollerabile in questa Regione è che sta passando l'idea che, a seconda di che cosa si parla, si sta oltre le leggi, mentre dev'essere chiaro che in democrazia siamo tutti soggetti alle leggi, anche il Presidente della Regione e anche gli assessori al bilancio. Quando nelle leggi c'è scritto che quella è una priorità, non significa che c'è una clausola burocratica, significa che ci sono famiglie, genitori, figli, persone in carne ed ossa che vengono prima della pubblicità istituzionale, delle convegnistiche e di tutta la marea di consulenze, che certo anche queste ultime hanno ripercussioni sulla vita della gente, ma di qualche persona più privilegiata di altre. Ecco perché io credo che la corsa di oggi a rassicurare non superi quello che è avvenuto, ma serva perché ciò non accada più, Assessore.

Io vorrei sentire, infatti, da lei parole che impegnino la Giunta, e noi con la Giunta, o con lei, ad assicurare nei prossimi mesi un flusso costante di queste risorse verso quelle famiglie. Perché il messaggio che dobbiamo inviare, per dare una credibilità complessiva della politica, è che noi non smarriamo l'idea di stare vicini a chi deve far quadrare a fine mese i suoi conti, perché questo è l'oggetto del quotidiano della credibilità della politica. Su questo noi siamo disponibili anche a condurre una ulteriore battaglia sulla prossima finanziaria, anzi noi la faremo certamente, ma è meglio farla senza contrapposizioni.

E allora questi messaggi rassicuranti vanno bene se nella sua informativa, che è ciò che chiede sostanzialmente la mozione, ci rassicurerà su questa prospettiva. E dopodiché vorremmo, e se sarà necessario lo scriveremo (anche se non credo che ce ne sarà bisogno, spero che la sensibilità femminile dell'Assessore del bilancio aiuti ad incrementare la sensibilità umana che ci deve essere di fronte a certe scelte) che così come la sanità è stata collocata al di fuori del patto di stabilità, anche questa materia sia collocata fuori.

Del resto, secondo voi, perché è stato fatto? E' stato fatto per sottrarre una materia così delicata alla sindacabilità. Io sarei d'accordo con lei, Assessore, se iniziassimo una comune battaglia per sottrarre questo tipo di finanziamenti, e forse qualche altro, alla sindacabilità dell'Assessore del bilancio di turno, ovvero del Presidente, in modo che quella norma operi direttamente, come dovrebbe essere, senza bisogno di interferenze o di giustificazioni al fatto che i budget fissati dall'Assessore al bilancio offrano copertura o meno a determinate spese. Questo è l'augurio che noi ci facciamo, anzi facciamo al futuro di questi giovani, che rappresentano una delle poche possibilità di riscatto che ha la Sardegna, perché non ne abbiamo molte, perché la stessa zona franca, per come è stata posta, non può certo costituire una rassicurazione per il futuro, così come non lo possono essere gli interventi per "oliare" piccole questioni intorno a questa nuova finanziaria.

Il presidente Capellacci avrà modo di confrontarsi con la realtà, con noi, che cercheremo di riportarlo dolcemente con i piedi per terra, facendogli capire che quando lo dicevamo noi lui ci smentiva, e adesso che lo dice lui lo smentiremo noi, perché chi fa quel mestiere deve prendere meno in giro, deve essere più concreto e più incisivo. Ecco perché, Assessore, io mi auguro che il suo intervento sia conciliante in questa direzione, soprattutto per la delicatezza degli interlocutori che ci troviamo di fronte.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Cuccu per illustrare la sua interpellanza.

CUCCU (P.D.). Presidente, io non utilizzerò tutti i dieci minuti a mia disposizione perché il collega Sanna ha, in maniera molto precisa, rappresentato quella che è la nostra intenzione con questa mozione, e utilizzerò solo alcuni minuti per sottolineare, invece, che purtroppo i nostri giovani sono vittime delle priorità della Giunta regionale. Priorità della Giunta regionale che sono priorità del Presidente, priorità dell'Assessore della programmazione, che non sono sicuramente le priorità dell'Assessore della pubblica istruzione, ma sono priorità di propaganda. E l'utilizzo delle risorse per la pubblicità istituzionale è una priorità che però non mette la Giunta in sintonia con il sentimento comune, non è una priorità della nostra gente.

Ecco perché non è pensabile che anche le risorse destinate agli studenti fuori sede siano sottoposte alla stessa procedura di utilizzo delle altre risorse, che queste risorse debbano essere centellinate dall'Assessore della programmazione di turno, a maggior ragione in un periodo come questo. Tutti i libri di storia e di politica economica ci insegnano che in periodo di crisi si deve investire in ricerca e nell'istruzione. Quindi a maggior ragione in questi periodi le famiglie hanno bisogno di queste risorse. Ma è soprattutto la nostra società che ha bisogno di queste risorse e le famiglie devono sapere che la Regione è al loro fianco, perché il rischio vero è che molti dei nostri giovani vedano pregiudicato i loro percorso di studio e lo vedano pregiudicato definitivamente perché non sono in grado di far fronte con risorse loro a ritardi così lunghi neanche temporaneamente.

Ecco perché il senso di questa mozione: perché nonostante interrogazioni, interpellanze, interlocuzioni, anche con la Giunta regionale, abbiamo visto che comunque il ritardo continuava e la priorità nell'utilizzo delle risorse veniva accordata a altri interventi che non erano prioritari secondo un nostro sentire ma nemmeno rispetto al sentire comune.

Ecco perché, Assessore, l'auspicio è che almeno tra chi ha una sensibilità comune ci sia una condivisione sul percorso e una condivisione delle priorità nell'utilizzo delle risorse del nostro bilancio.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.Presidente, colleghi, onorevole Sanna e firmatari della mozione numero 243, non vi è stata nessuna mia precipitazione nel fare il comunicato stampa, non sapevo neanche che stasera fosse calendarizzata la mozione. Il comunicato stampa è stato fatto perché le mie comunicazioni agli studenti anche per le vie brevi (in quanto qualcuno magari mi ha insultato anche con il social network) erano in direzione della prossima apertura della Ragioneria, tant'è che il primo di marzo del 2013 l'Assessorato, con le determinazioni dalla numero 13 alla numero 31, ha erogato (in ritardo sicuramente) 2 milioni 152 mila e 676, 48 euro rispetto alla materia di cui ci occupiamo. Voi sapete che noi siamo sottoposti al patto di stabilità e che le vostre considerazioni sono, per me, assolutamente condivisibili. Se alla pubblica istruzione venisse riservato lo stesso trattamento della sanità non saremmo qui a discutere di pagamenti in ritardo.

Però vi posso dire che in questi anni la Giunta regionale sul fronte istruzione, ricerca e università non ha intaccato nessuna risorsa se non qualche decimale, nonostante debba operare con un plafond di spesa, questo sì assegnato all'Assessorato della pubblica istruzione, che deve far fronte ai contributi alle province per i portatori di handicap che aumentano ogni giorno, alle emergenze scolastiche (nonostante gli investimenti effettuati dalla precedente Giunta, i bandi POR, le nuove assegnazioni ai fondi FAS) alle borse di studio, alle scuole paritarie, ai contributi ai comuni per l'abbattimento dei costi dei libri di testo. Questa è la situazione.

E nell'altra direzione, lei sa onorevole Sanna, che ormai la spesa è destinata al mantenimento di un sistema di buste paga (parlo del sistema dei Beni Culturali e delle biblioteche) e al mantenimento delle trasferte per le società che praticano lo sport in Sardegna. Per quanto riguarda i ritardi, questi ci sono stati, ci sono, l'impegno che chiederò all'Assessore della programmazione è quello di avere, rispetto alla pubblica istruzione, un occhio non di riguardo ma una corsia preferenziale così come desiderato dalla esposizione della mozione stessa.

Onorevole Sanna, io credo che dobbiamo tutti fare i conti con la situazione economica della nostra Isola e del nostro Paese, e debbo anche dire - l'ho detto più di una volta - che la prossima finanziaria sarà occasione per discutere anche di pubblica istruzione e di università rispetto all'indirizzo che le nostre risorse prendono. Per essere più chiari ancora: fitto casa sì per chi studia a Sassari e a Cagliari, facoltà che esistono in Sardegna, fitto casa con punto interrogativo per chi va a Roma, Milano o Padova, per studiare giurisprudenza. Questo è l'esempio di ciò che io vorrei fare e che vorrei questo Consiglio regionale prendesse seriamente in esame (perché su questi ragionamenti credo che potremmo ancora di più trovare un'intesa) insieme ad una spesa più rapida e a dei laccioli meno opprimenti in materie che sono in questo momento le materie della vita, le materie del futuro, le materie dei nostri giovani.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prendo atto, Assessore, dei comuni intendimenti. Tra l'altro credo che ci sarà un'opportunità, tra breve, di fare un comune esercizio. Io credo che noi dovremmo intervenire sul bilancio, vista la sua precarietà, con delle correzioni dedicate, in questo senso: se invece di finanziare 52 milioni di euro di pubblicità istituzionale ogni due anni, decidessimo di lasciarne 2 milioni e 50 milioni dedicarli nel biennio ad integrare i fondi per sostenere la crescita culturale e la formazione dei nostri giovani, questo rappresenterebbe un atto di straordinaria pubblicità per la Giunta regionale pari a quella che otterrebbe spendendo clientelarmente 50 milioni di euro. Potrebbe essere utile spiegare questo al Presidente Cappellacci, però lo farà lei perché io mi sto stancando.

Non ci possiamo più permettere quelle cifre, quindi lavoreremo per praticare tagli in funzione di ciò che vogliamo preservare: questo è il modo di procedere. Non si può continuare a lanciare allarmi come quello di oggi dicendo che sono a rischio le buste paga, quando, allo stesso tempo, non si capisce che cosa succederà con le assunzioni, non si capisce che cosa succederà con le convenzioni, con gli esperti, i controesperti, con la pubblicità istituzionale. A questo punto bisogno un po' fermarsi.

Quindi prendo atto del comune intendimento (questo era il terzo punto che riguardava la pubblicità istituzionale) e credo di potermi ritenere soddisfatto dal momento che l'obiettivo, come lei ha dichiarato, è raggiunto. Pertanto ritiriamo la mozione.

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 17 e 53.



Allegati seduta

CCCLXXXIX SEDUTA

Martedì 26 marzo 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 6 febbraio 2013 (381), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Capelli, Michele Cossa, Rosanna Floris, Efisio Planetta e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta del 26 marzo 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (1066)

(Risposta scritta in data 21 marzo 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla delibera n. 1777 del 21 dicembre 2012 e sulla proposta di atto aziendale della ASL n. 8 di Cagliari circa la soppressione dell'Unità operativa per le dipendenze da alcol, tabacco e gioco d'azzardo e il relativo accorpamento alla UOC - Centro per il trattamento dei disturbi psichiatrici alcol correlati afferente al Dipartimento di salute mentale". (1065)

"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (1066)

"Interrogazione Moriconi - Cuccu - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sui danni conseguenti alle mareggiate avvenute tra il 4 e il 7 marzo 2013 sulle coste sud orientali della Sardegna". (1067)

"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sulle modifiche recentemente apportate all'articolo 16, comma 3, delle linee guida per la predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali (PUL)". (1068)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla sovrapposizione di analoghi corsi nelle sedi di Oristano e Macomer nel Piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione per l'anno scolastico 2013/2014". (1069)

"Interrogazione Meloni Valerio - Barracciu - Corda - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del Servizio di igiene e sanità pubblica nel Distretto sanitario di Ozieri". (1070)

"Interrogazione Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sul progetto esecutivo della strada statale n. 195, problemi di sicurezza e pubblica incolumità". (1071)

"Interrogazione Artizzu, con richiesta di risposta scritta, sulle dichiarazioni del signor Paolo Fiori, componente il Comitato regionale faunistico, in merito agli incidenti di caccia verificatisi nel corso dell'ultima stagione venatoria". (1072)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sullo smembramento dell'attuale autonomia scolastica "Manno-Cima-Conservatorio" nel Piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione per l'anno scolastico 2013/14". (1073)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata istituzione del distaccamento misto dei Vigili del fuoco di Bono". (1074)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sui forti ritardi ed ennesimi rallentamenti con cui si sta provvedendo al completamento della strada statale n. 291 Sassari-Alghero". (1075)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla imminente scadenza dell'Ente sostitutivo dell'ATO idrico e sulla improrogabile necessità di attuazione del referendum del giugno 2011 sull'acqua pubblica e in particolare sulla rimodulazione delle tariffe dell'acqua in Sardegna". (1076)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Agus - Diana Giampaolo - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Sanna Paolo Terzo - Piras - Soru - Greco in merito alla soppressione degli uffici giudiziari del territorio del Medio Campidano e aree limitrofe". (405)

"Interpellanza Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF)". (406)

"Interpellanza Solinas Antonio sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna". (407)

"Interpellanza Solinas Antonio - DIANA Giampaolo sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna". (408)

Dimissioni di consigliere regionale

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Giuseppe Luigi Cucca, con nota del 22 marzo 2013, ha comunicato di aver esercitato l'opzione per la carica di Senatore della Repubblica ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna, dismettendo pertanto la carica di consigliere regionale.

Con precedente nota del 15 marzo 2013, indirizzata a questa Presidenza, l'onorevole Cucca, dopo aver anticipato l'intenzione di optare per la carica di senatore, comunicava quanto segue: "Colgo l'occasione per esprimere a te e all'intera Assemblea un sincero ringraziamento per l'accoglienza che mi è stata riservata all'atto del mio ingresso nell'ormai lontano 2004 e, soprattutto, per la considerazione che avete voluto tributarmi nel corso di questi anni. Da parte mia ho tentato di fare quanto era nelle mie capacità per ricoprire in maniera almeno dignitosa gli incarichi prestigiosi che mi sono stati assegnati, soprattutto nel periodo in cui ho fatto parte dell'Ufficio di Presidenza quando ho avuto l'onore e il piacere di collaborare con te, cui sento di dover manifestare la massima stima per l'operato sin qui svolto.

Sono comunque stati anni intensi ed esaltanti che mi hanno consentito di apprezzare il valore politico e umano di tanti colleghi con cui ho instaurato solidi rapporti di amicizia che prescindono dall'appartenenza ideologica e che certo non potranno essere cancellati. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno, ma mi limito simbolicamente a nominare il collega Franco Sabatini, con cui ho condiviso la quotidianità dell'impegno politico e della nostra permanenza a Cagliari per questi nove anni. A tutti i consiglieri, a tutto il personale del Consiglio, le cui competenze, capacità e professionalità non possono essere messe in discussione da chicchessia, porgo il ringraziamento per la fattiva collaborazione offerta e mi scuso per qualunque manchevolezza possa esserci stata da parte mia, nella consapevolezza di non aver mai agito dolosamente.

Con l'auspicio di mantenere con tutti il rapporto esistente sino ad oggi, spero di poter proseguire un rapporto di fattiva collaborazione nel perseguimento del supremo interesse dell'Isola e della sua popolazione che mi onoro di rappresentare. Con tanta considerazione e con la stima di sempre, ti porgo i più cordiali saluti che ti prego di estendere all'intera Assemblea. Giuseppe Luigi Cucca"

L'Assemblea prende atto dell'opzione effettuata dal consigliere Cucca al quale auguriamo buon lavoro nella sua nuova veste di Senatore della Repubblica.

Prego quindi il Presidente della Giunta delle elezioni di convocare immediatamente la Giunta stessa affinché, esaminati gli atti degli uffici circoscrizionali, si pronunci circa il candidato che subentra al consigliere Cucca. Sospendo pertanto la seduta per dieci minuti e convoco l'Ufficio di Presidenza.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 08, viene ripresa alle ore 16 e 18.)

Proclamazione e giuramento di consigliere

PRESIDENTE. Do lettura della lettera pervenutami dal Presidente della Giunta delle elezioni: "Comunico alla signoria vostra onorevole che la Giunta delle elezioni si è riunita in data 26 marzo 2013 per esaminare la situazione determinatasi a seguito della presa d'atto del Consiglio delle dimissioni del consigliere regionale Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, eletto Senatore della Repubblica.

La Giunta stessa fa presente che, dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale circoscrizionale di Nuoro relativi alle elezioni dei 15 e 16 febbraio 2009, risulta che l'onorevole Luigi Salvatore Cucca era stato eletto nella lista del collegio di Nuoro avente il contrassegno "Partito Democratico"; i candidati della stessa lista e del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Floris Vincenzo con cifra elettorale 3279; Arbau Efisio con cifra elettorale 2671; Marteddu Piero con cifra elettorale 1701; Ledda Giuseppe con cifra elettorale 1398; Farris Barbara con cifra elettorale 616.

La Giunta delle elezioni, a seguito delle verifiche effettuate, prende atto che al consigliere regionale dimissionario, onorevole Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, subentrerà Vincenzo Floris."

Sulla base di quanto comunicatomi dal Presidente della Giunta delle elezioni, proclamo eletto consigliere regionale Vincenzo Floris. Poiché constato che è presente, lo invito ad entrare in aula e a prestare il giuramento prescritto dall'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.

(Il consigliere Vincenzo Floris si reca di fronte al banco della Presidenza)

Do lettura della formula del giuramento previsto dall'articolo 3 del citato DPR; al termine risponderà "Giuro": "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".

FLORIS VINCENZO. Giuro.

(Applausi)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta nota dell'Assessore della sanità che scrive per esprimere al Consiglio le scuse per l'impossibilità ad essere presente oggi in Aula per la discussione della mozione numero 230.

"In qualità di Vicepresidente vicario della Giunta regionale" - si legge nella nota - "devo infatti partecipare in rappresentanza della nostra Regione, capofila delle regioni a statuto speciale, all'incontro che si terrà a Roma con il presidente incaricato, onorevole Bersani".

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, io ho ascoltato attentamente il contenuto della lettera inviatale dall'Assessore De Francisci. Prendo atto della sua assenza, ma mi consenta di esprimere la più totale contrarietà e stigmatizzazione.

Noi abbiamo rimandato questa mozione, Presidente, per le esigenze dell'assessore De Francisci più di una volta. Questa mozione è stata depositata il 31 gennaio del 2013, cioè più di un mese e mezzo fa, ed è stata depositata ai sensi del Regolamento che prevede la discussione urgente della mozione stessa. Col totale rispetto, fino a oggi, nei confronti degli impegni dell'Assessore e della Giunta, abbiamo più volte consentito che la discussione di questa mozione slittasse nel tempo, e se anche è una mozione che non scade, perché purtroppo è sempre attuale, abbiamo aspettato che i tempi fossero favorevoli all'assessore De Francisci, dopodiché mi risulta che sia stata lei a dare la sua disponibilità per discutere oggi in Aula la mozione.

Siamo di fronte all'ennesima fuga di questa Giunta regionale di fronte alla propria responsabilità, ma soprattutto siamo di fronte - considerato che questa data è stata concordata con lei - ad una totale mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale. Credo che questa mancanza di rispetto vada sottolineata, che non sia ammissibile e che occorra comunicare alla Giunta che questo atteggiamento non può continuare.

Non mi sorprende più niente di questa Giunta regionale perché ormai ci ha abituato a tutto, ma non posso esimermi dal sottolineare che questo comportamento è assolutamente inammissibile. Capisco anche che il tema sia caldo, anzi caldissimo, perché questa mozione richiama alla propria responsabilità la Giunta e l'assessore De Francisci, alla responsabilità di quanto, durante la discussione della legge sulla sanità avvenuta ad ottobre dell'anno scorso, è andata dicendo da quei banchi, alla responsabilità per le motivazioni che hanno indotto la Giunta regionale a portare in aula quella legge e ad approvarla nei termini in cui è stata approvata e con i contenuti con cui quella legge è stata approvata.

Questa mozione richiama in causa le affermazioni fatte dalla Giunta, portate avanti con tanta sicurezza; la presunzione che è stata mostrata da quei banchi circa la bontà di quella legge, richiama la responsabilità della Giunta regionale ad un procedimento di programmazione della sanità regionale che non sta né in cielo né in terra, che sta creando un caos inammissibile, che mette insieme, in una confusione veramente totale, leggi, delibere, linee guida, e chi più ne ha più ne metta. Chiama in causa, insomma, una incapacità totale della Giunta regionale a gestire la sanità in quest'Isola.

Quindi io capisco che lei scappi, che scappi di fronte alle sue responsabilità con una scusa, perché di mera scusa si tratta. A quell'appuntamento di oggi, con l'incaricato di formare il Governo, poteva infatti andare qualsiasi assessore, anzi, forse, per i temi che si dovevano affrontare, sarebbe stato forse più opportuno che ci andasse l'assessore della programmazione e del bilancio. Invece l'assessore De Francisci ha trovato la scusa per non essere qui presente, a rispondere delle sue responsabilità…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, l'intervento dell'onorevole Barracciu è un intervento sull'ordine dei lavori. La discussione della mozione era iscritta all'ordine del giorno, era stata concordata con l'assessore de Francisci che si era impegnata ad essere presente in aula . E' una mozione che si trascina da mesi ed è giusto offrire l'opportunità a chi l'ha presentata di esprimere in Consiglio regionale le proprie perplessità perché sono sull'ordine dei lavori di questo Consiglio regionale.

Prego, onorevole Barracciu, prosegua il suo intervento

BARRACCIU (P.D.). Vorrei ricordare ai colleghi che stiamo parlando di un tema che, da un punto di vista economico, impegna il 60 per cento di questo bilancio, e chiamare la Giunta a rispondere su questo tema significa chiamarla a rispondere del 60 per cento delle risorse pubbliche di questa Regione. Risorse che si stanno sperperando, Presidente, perché c'è una totale confusione e assenza di programmazione che passa attraverso le ASL e attraverso gli atti aziendali che sono stati predisposti e di cui noi chiediamo la revoca.

Detto questo, Presidente, io le chiedo, considerato che mi risulta esserci nei prossimi giorni una nuova convocazione del Consiglio regionale per l'elezione di coloro i quali dovranno poi partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica, che questa mozione venga messa all'ordine del giorno in quell'occasione.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ho già avuto modo ieri di rappresentare all'assessore De Francisci la mia contrarietà per la sua mancata presenza in aula qui oggi, visto e considerato che le prerogative del Consiglio molto spesso non vengono tenute in considerazione, e questo denota mancanza di rispetto nei confronti di questo Consiglio regionale.

Poiché il Regolamento prevede che quando viene presentata la richiesta di convocazione urgente il Presidente del Consiglio abbia l'obbligo di convocare il Consiglio entro dieci giorni, essendone trascorsi molti più di dieci, mi sento di accogliere la sua proposta e di concordare con l'assessore De Francisci la data, da fissarsi tra la presentazione da parte della Camera dei deputati della lettera che dà l'avvio alla procedura per l'elezione dei grandi elettori e il 15 aprile, che è la data ultima in cui dovranno essere comunicati alla Camera dei Deputati i designati di questo Consiglio per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Non intendo iniziare alcun comizio e voglio stare anche sui tempi europei, onorevole Barracciu, non su quelli consiliari, sui tempi europei che lei già sicuramente, da parlamentare europeo, conosce. Davvero è antipatico intervenire su una questione che lei ben conosce, per cui non ha necessità, in assenza soprattutto dell'interessata, e per quella sensibilità che l'ha sempre contraddistinta, di inveire nei confronti di una componente della Giunta che occasionalmente (questo le dovrebbe fare anche piacere) è Vicepresidente della Giunta e che si trova a Roma per l'incontro con l'incaricato a formare il nuovo Governo, onorevole Bersani. Tutto qui il problema.

Lei oggi ha illustrato la mozione, sicuramente avrà risalto domani sulla stampa, se questo era l'obiettivo, ma sarebbe stato molto più semplice, come ha fatto la Presidente del Consiglio, verificare e concordare con l'onorevole De Francisci, che non si vuole assolutamente sottrarre…

(Interruzione)

Guardi non ci sottrarremo neanche noi ad un dibattito sul tema e, serenamente, senza quelle strumentalizzazioni e polemiche che, davvero, anche per la sua caratura, sottolineo, di parlamentare europeo, onorevole Barracciu non le fanno onore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Se il collega Pittalis ha definito antipatico ciò che ha appena detto giustamente la collega Barracciu, ciò che dirò io sarà criminale probabilmente! Allora, innanzitutto dico che tifosi ce ne sono già troppi, non aggiungetene altri, non si tratta di fare la tifoseria oggi, si parla di una questione di correttezza e di rispetto degli impegni che si assumono. Noi siamo di fronte, Presidente Lombardo, ad un comportamento inqualificabile, perché questo Consiglio è convocato oggi a quest'ora perché era stata data la disponibilità, come è stato ricordato dalla collega Barracciu, dall'Assessore che avrebbe dovuto trarre le conclusioni o, per lo meno, provare a rispondere sulla mozione di cui è stato detto.

Badate, può non piacervi ma questo comportamento è vergognoso perché non si prende in giro un Consiglio regionale! Siamo di fronte ad un comportamento politicamente pavido, perché di questo si tratta, non può essere definito diversamente, perché anziché fermarsi e discutere si preferisce scappare su un tema così sensibile e delicatissimo.

Tra l'altro, badate - l'ha già detto la collega Barracciu - la mozione affronta anche il tema degli atti aziendali, e in quest'aula c'è stato, onorevole Pittalis, lei ricorderà, un confronto talvolta anche "in punta di forchetta" sulla necessità, che avete rinvenuto, di addossare ai direttori generali la programmazione sanitaria in questa Regione. Non è avvenuto da nessuna parte in questo Paese, solo nella nostra Isola. E' mai possibile che il Consiglio e la Giunta vengano esautorati dal solo compito che ha questo Consiglio, quello di pianificare, programmare e legiferare?

Voi avete demandato una materia delicatissima, che attiene alla salute di 1 milione e 600 mila sardi, ai direttori generali. Con tutto il rispetto, per carità, per i direttori generali, non è materia loro. A maggior ragione va stigmatizzato il comportamento dell'Assessore che, se mi permettete, assume una valenza ancora maggiore, perché stiamo parlando del Vicepresidente della Regione. Però capisco, perché chi va con lo zoppo impara a zoppicare!

Il Presidente Cappellacci è da quattro anni che fugge di fronte alla responsabilità del Consiglio regionale. Mi sarei sorpreso del contrario. Quindi, per cortesia, se volete svolgere un ruolo attivo, almeno per il prossimo futuro evitate che si continui, da parte della Giunta, con questo atteggiamento vergognoso e pavido politicamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Io intendo intervenire sull'ordine dei lavori, affinché sia consentito a qualche altro consigliere regionale, che ha ascoltato naturalmente e ha preso atto dei contenuti della mozione, di poter quanto meno esprimere qualche elemento che porti…

PRESIDENTE. No, onorevole Lai, se lei deve intervenire formuli una proposta sull'ordine dei lavori…

LAI (P.d.L.). Io voglio semplicemente dire che quell'atto…

PRESIDENTE. No, onorevole Lai, se vuole intervenire formuli una proposta sull'ordine dei lavori, come hanno fatto coloro che l'hanno preceduta. Faccia la proposta sull'ordine dei lavori.

LAI (P.d.L.). Voglio dire che quell'atto ha la sua dignità. Gli atti hanno la loro dignità in un percorso che ha la sua dignità e che noi dobbiamo difendere perché in questo momento c'è solo una voce che si esprime. E quindi volevo sapere se io posso intervenire almeno per esprimere un giudizio…

PRESIDENTE. No, lei deve intervenire con una proposta sull'ordine dei lavori!

L'argomento verrà discusso il giorno in cui la mozione verrà riscritta all'ordine del giorno del Consiglio. Se lei vuole formulare una proposta sull'ordine dei lavori, le do la parola, altrimenti gliela devo togliere.

LAI (P.d.L.). E allora, se entriamo nei contenuti, e continuiamo ad entrare nei contenuti, io penso di avere lo stesso diritto di poter difendere un atto…

PRESIDENTE. Non stiamo entrando nei contenuti, onorevole Lai. Grazie.

Svolgimento di interpellanze

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora lo svolgimento di interpellanze.

La prima è l'interpellanza numero 403.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 403:

Interpellanza Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea - Sanna Matteo sull'attuazione del verbale d'accordo del 15 giugno 2012 avente ad oggetto le prospettive produttive del Piano Sardegna Green Island.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- in data 15 giugno 2012 è stato sottoscritto, alla presenza dell'Assessore regionale dell'industria, dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e assistenza sociale, un verbale d'accordo avente tra l'altro ad oggetto le prospettive produttive del Piano Sardegna Green Island;

- in tale verbale le parti tra l'altro concordavano un cronoprogramma per la realizzazione di un impianto solare termodinamico da 50 MW da realizzarsi nel Comune di Vallermosa;

- in particolare era previsto:

a) l'impegno da parte della società di presentare la documentazione per la VIA entro il 31 luglio 2012;

b) la concessione dell'autorizzazione unica (AU) entro il termine del 30 novembre 2012;

c) compatibilmente con il rilascio delle autorizzazioni, l'inizio dei lavori entro la scadenza della CIGS prevista per il 18 gennaio 2013;

- precisato che detto cronoprogramma non pare di facile attuazione rispetto ai tempi necessari per l'espletamento delle procedure previste, in ogni caso la società ha presentato una richiesta in data 31 luglio 2012 per ottenere l'AU, senza richiedere però anche la VIA e senza, di conseguenza, presentare la relativa documentazione;

- dalla data di sottoscrizione del citato verbale d'accordo non ci sono stati passi in avanti ed è oramai scaduta la CIGS, con le evidenti negative ricadute occupazionali;

- parrebbe che, come da dichiarazioni dei rappresentanti sindacali, sia stato richiesto un parere all'Ufficio legale circa la necessità o meno di sottoporre a VIA l'impianto termodinamico di cui trattasi;

- invero, parrebbe che la società richiedente, pur avendo sottoscritto il citato verbale d'accordo, ritenga di non essere egualmente tenuta a sottoporre il progetto a VIA, essendo stata la domanda di AU presentata prima dell'entrata in vigore della deliberazione n. 34/33 di razionalizzazione delle procedure di rilascio della VIA approvata dalla Giunta regionale, presente l'Assessore dell'industria, in data 7 agosto 2012;

- è comunque dovere della Regione intervenire al fine di risolvere la drammatica situazione occupazionale;

- invero, in tutta la descritta situazione, l'interesse prioritario è quello della salvaguardia dei posti di lavoro, esigenza tanto più avvertita in un momento in cui la grave crisi occupazionale che stiamo attraversando non consente neanche di prospettare sbocchi lavorativi alternativi;

- pertanto, occorre perseguire con la massima sollecitudine ogni soluzione praticabile a tutela dei posti di lavoro;

- l'Assessore dell'industria è ben a conoscenza della situazione avendola autonomamente gestita in prima persona e non avendo ritenuto necessario il coinvolgimento dell'Assessorato della difesa dell'ambiente già dalla sottoscrizione del verbale di accordo,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali iniziative intenda porre in essere per risolvere la situazione determinatasi al fine di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. (403).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Oppi per illustrare la sua interpellanza.

OPPI (U.D.C.-FLI). Io intervengo su questa interpellanza per precisare e chiarire qual è lo "stato dell'arte", perché troppo spesso si parla ma non si è coerenti con gli atti che si portano avanti.

In data 15 giugno, tre Assessori si sono incontrati per discutere in merito alla realizzazione per la Green Island di un impianto termosolare dinamico. A seguito di questo incontro sono stati assunti diversi impegni e si è siglato un verbale di accordo (alla presenza ovviamente della ditta e dei sindacati che hanno sottoscritto il documento) nel quale veniva concordato un cronogramma per la realizzazione dell'impianto e veniva stabilito come primo atto, da parte della società, l'invio, entro il 31 di luglio, della documentazione per l'ottenimento della valutazione di impatto ambientale (VIA). Questo non è stato fatto e pertanto si sono susseguiti una serie di incontri nei quali…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Oppi, c'è un brusio in Aula che è veramente fastidioso.

Prego, onorevole Oppi.

OPPI (U.D.C.-FLI). In questo cronogramma si era stabilito addirittura che i lavori dovessero iniziare entro la scadenza del 18 gennaio 2013. Ebbene, sappiamo tutti qual è la situazione: gli operai sono perfino saliti sui silos! Quindi si tratta di fare presto chiarezza.

A questi incontri, peraltro, non ha mai partecipato l'Assessorato dell'ambiente, al primo incontro non è stato neanche invitato (erano presenti l'assessore Zedda, l'assessore La Spisa e l'assessore del lavoro Liori ). Comunque, io credo che ci voglia chiarezza nelle cose: se si è siglato un accordo di programma, se chi è preposto a esprimere dei pareri, sia a livello ministeriale sia dell'Ufficio legislativo, dice che si deve richiedere la VIA, bisogna avere l'accortezza, ma anche la correttezza, di dire agli operai come stanno le cose. E quindi, chi queste situazioni le ha determinate deve avere la correttezza di trovare soluzioni alternative, perché questi novanta lavoratori versano in una situazione veramente di grave disagio.

Esiste la possibilità di creare condizioni diverse? Lo si faccia, perché non c'è un'alternativa per questi lavoratori. E che la ditta versi in una situazione anomala è dimostrato dal fatto che, alla presenza anche dell'onorevole Giampaolo Diana, è risultato che degli otto impianti di fotovoltaico, alla data in cui si è tenuto questo incontro, ne era stato presentato uno, e che successivamente….

(Interruzione)

L'onorevole Giampaolo Diana era presente all'incontro con i lavoratori ai quali è stato consegnato un documento siglato dal responsabile del Servizio, contenente lo "stato dell'arte", poi hanno ritrattato anche il contenuto di quel documento..

Quindi io credo che su questa vicenda chi ha responsabilità debba necessariamente parlare con i lavoratori, che credo verranno domani, e cercare di trovare altre soluzioni, ma soluzioni alternative, perché non ci sono possibilità concrete. Si deve procedere alla richiesta della VIA, perché così è contenuto nell'accordo siglato anche dall'impresa, perché è un impegno che hanno sottoscritto anche loro sin dal primo giorno, quindi è inutile fare riunioni con la sua presenza di là, coi sindacati, con i Capigruppo, quando si sapeva già qual era la soluzione. Si sta disattendendo l'impegno che era stato sottoscritto da tre Assessori regionali, dalla ditta (la Green Island, cioè dal dottor Scanu) e dagli stessi sindacati.

Questo documento credo che sia in possesso di tutti; se così non fosse lo consegno alla Presidente perché tutti siano coscienti di quello che si è verificato in questo accordo di programma, che male è stato fatto e non si capisce perché poi venga tirato in ballo chi non c'entra. Le responsabilità sono facilmente intuibili in coloro i quali hanno sottoscritto un impegno che poi hanno platealmente disatteso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Non so se cinque minuti saranno sufficienti per dare contezza della situazione che, a dire il vero, è un po' ingarbugliata.

A me sembra che di accordi disattesi da parte della Giunta ce ne siano pochi, ma la complessità della situazione deriva dal fatto che ci sono interessi importanti in campo, e che tutto è partito con una normativa che inizialmente, quando la società ha presentato la domanda, peraltro largamente incompleta, perché si intende per domanda il progetto totalmente completato, non era prevista la VIA…

OPPI (U.D.C.-FLI). E' una bugia, studia, studia!

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, lei ha la possibilità di replicare dopo per tre minuti. Consenta all'Assessore di portare a termine l'intervento.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Onorevole Oppi, per carità, io ho le relazioni che mi hanno inviato gli Uffici, e a quelle mi attengo perché non ho vissuto la vicenda in prima persona; se bugie sto riferendo le chiedo fin d'ora scusa. Però, in realtà, c'è una controversia che comunque appare superata, perché nonostante in una delibera dell'88 la VIA non fosse prevista per gli impianti solari termodinamici , tuttavia era prevista attraverso altri provvedimenti di legge, e quindi l'obbligo (mi dicono gli Uffici) della VIA esisteva dall'inizio, tant'è che la società aveva accettato fin dall'inizio di sottoporsi alla VIA, come lei sta dicendo.

Oggi però la stessa società ci dice che quando ha presentato la prima domanda non sarebbe stata obbligatoria la VIA e che solo dopo pochi giorni la Regione, con una delibera del 7 di agosto, avrebbe richiesto l'integrazione della VIA anche per il solare termodinamico. E non ci sarebbe nulla da dire…

(Interruzione)

Abbia pazienza. La domanda comunque della società Sardinia Green Island, a detta degli Uffici e a detta di tutti quelli che ne capiscono più di me, era assolutamente incompleta e quindi non poteva considerarsi una domanda dalla quale potesse sorgere alcun diritto. Del resto c'è una giurisprudenza consolidata che dice che la variante normativa, che peraltro va a tutelare l'interesse pubblico sul paesaggio, sul consumo del terreno, sulla parte edificabile, su tutto, è prevalente sull'interesse privato. E che comunque la società debba assoggettarsi alla VIA l'ha riconosciuto all'origine la società stessa ed è previsto anche nell'accordo di programma a cui faceva riferimento l'onorevole Oppi e al quale, oltre alla società, ho partecipato io, l'assessore Zedda e l'assessore La Spisa.

In quell'accordo è scritto chiaramente che la società si impegna a sottoporre il progetto alla VIA. Quindi, a parere dei miei uffici, chi disattende l'accordo è la società che, non si capisce per quale motivo, non vuole sottoporre il progetto alla VIA; progetto che peraltro non è stato ancora completato neanche oggi…

PRESIDENTE. Scusi, assessore Liori, chi deve conversare per cortesia lo faccia fuori da questa aula. Onorevole Diana, non disturbi l'oratore.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Sto discutendo della problematica.

PRESIDENTE. Si discute fuori, non in aula.

LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Peraltro, per ribadire quanto già detto, proprio nel famoso accordo al punto 2.1 "impegni della società" terzo capoverso c'è scritto che la società Sardinia Green Island si impegna a portare avanti tutte le azioni per avviare quanto prima le sue iniziative, in particolare a presentare l'istanza di VIA entro il 31 luglio 2012. E qui si taglia la testa al toro.

Del resto la VIA non preclude nessun diritto della società, è una valutazione tecnica che permette di perfezionare un progetto e di migliorarne anche la compatibilità con tutte le necessità di salvaguardare l'interesse pubblico che, ripeto, per alcuni aspetti va tutelato.

Parliamo di un impianto solare termodinamico che riveste una superficie di 140-150 ettari di specchi, di una torre alta credo oltre 50 metri, e che quindi ha bisogno anche di una variante urbanistica che ancora non c'è, che deve superare tanti limiti a cui deve dare risposta con un progetto che deve essere ancora completato. Se poi la società cerchi di far ricadere sulla Giunta, sugli uffici responsabilità di ritardi che sono principalmente, a mio parere, sue, io non posso che dare ragione all'onorevole Oppi in quello che ha chiesto nella sua interrogazione. Ma non mi sembra di capire che da parte dell'Assessorato all'industria e della Giunta regionale ci sia alcun punto che sia stato disatteso.

Del resto tra gli uffici - tra cui quello che dà le valutazioni di impatto ambientale dell'Assessorato dell'ambiente e quello della autorizzazione unica dell'Assessorato dell'industria - c'è perfetta corrispondenza: entrambi dicono che questo progetto va assoggettato alla VIA. Ma questo è stato riferito anche da me più volte, in incontri successivi, ai dipendenti che occupano la sala della torre di viale Trento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarare se è soddisfatto.

OPPI (U.D.C.-FLI). Solo per precisare che in effetti la VIA era già prevista dalla precedente delibera.

Allora, per amore della verità, devo dire che quando la ditta ha presentato il progetto il 31 luglio era già stata avviata dall'Assessorato dell'ambiente una proposta di delibera che è stata sottoscritta e approvata dalla Giunta (ivi compreso l'assessore dell'industria) che stabiliva, ai fini della razionalizzazione, quali progetti dovevano essere sottoposti alla VIA e quali no. Ma ha detto bene l'Assessore: nel cronoprogramma contenuto nel documento siglato dalle parti veniva prevista la presentazione della documentazione per la VIA da parte della società entro il 31 luglio e la concessione dell'autorizzazione unica entro il termine del 30 novembre.

Allora è evidente che in sede di accordo è stata prevista purtroppo, e sottolineo purtroppo, la sottoposizione alla VIA. L'impresa replica che quando avevano presentato la documentazione la VIA non era prevista, ma questo non è assolutamente vero, perché c'era già una precedente delibera che stabiliva il contrario. Allora, quello che io voglio mettere in evidenza è che a questi lavoratori si deve dire la verità sin dal primo momento. Anche quando si è tenuto l'incontro qui con la Presidente in effetti non è stato mai detto che era vincolante la VIA, per cui i lavoratori sono rimasti in questa situazione di attesa nella speranza che il problema potesse essere risolto.

Io credo che la Giunta debba studiare una soluzione al problema. La VIA poi non è il danno, non è certamente un qualche cosa che è insormontabile, bisogna cercare di convincere la società a sottoporre la documentazione alla VIA oppure prevedere, da parte della Giunta regionale, soluzioni alternative per dare garanzie di lavoro a questi lavoratori. Ma bisogna smettere di far credere ai lavoratori che sia praticabile una soluzione che invece tale non è.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'interpellanza numero 408.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 408:

Interpellanza Solinas Antonio - Diana Giampaolo sulla grave situazione politica-gestionale in cui versa l'Ente foreste della Sardegna.

I sottoscritti,

CONSIDERATO CHE:

- più volte in Consiglio regionale si è denunciata la gravità della situazione politica e gestionale in cui, da anni, versa l'Ente foreste della Sardegna;

- tale situazione ha avuto quale conseguenza le dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione dell'Ente di un rappresentante del Consiglio delle autonomie locali (CAL), sig. Emiliano Deiana, Sindaco di Bortigiadas, in particolare con riferimento alla posizione della direzione del Servizio territoriale di Sassari;

- il consigliere dimissionario, tra le altre motivazioni, così come comunicato nella nota di dimissioni inviata a tutti gli organi competenti e più volte evidenziate anche dal CAL e dai suoi tre rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione dell'Ente oltre a numerosi sindaci e amministratori comunali sulle sue dimissioni, denuncia una mancanza di strategia e di programmazione nella conduzione dell'Ente, la difficoltà nei rapporti in seno al consiglio di amministrazione tra il presidente e i consiglieri e tra lo stesso presidente e il direttore generale e i dirigenti della direzione generale;

- la gravità della situazione è stata confermata dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente nella delibera n. 35/1 del 28 agosto 2012, rappresentando diverse problematiche emerse, concernenti sia atti organizzativi che gestionali dell'Ente;

- in data 26 luglio 2012 i componenti il consiglio di amministrazione dell'Ente segnalarono procedure amministrative per le quali si potevano configurare profili di irregolarità;

- con la stessa deliberazione n. 35/1 del 28 agosto 2012, la Giunta regionale ha deliberato di attivare l'Ufficio ispettivo, per la prima volta nella pur recente storia dell'Ente foreste, per una ispezione di carattere straordinario ai sensi dell'articolo 27, comma 2 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, per accertare eventuali irregolarità nello svolgimento della attività amministrativa dell'Ente;

PRESO ATTO CHE:

- l'ispezione dell'Ufficio ispettivo parrebbe conclusa e, a tutt'oggi, nulla è dato sapere sul risultato della stessa;

- la gestione del personale dell'Ente per quanto concerne la dirigenza, appare alquanto confusa in quanto l'Ente, a fronte di 13 posti dirigenziali, compreso il direttore generale (di fatto non interno allo stesso Ente), alla data odierna ha quattro Servizi privi di titolarità (a termini di legge e indirizzi regionali circa l'individuazione degli interim) e, nonostante ciò, risulterebbero dirigenti senza incarico, a causa del mancato rispetto delle norme ed indirizzi della Giunta regionale relativamente alle regole per la nomina e/o conferma dei dirigenti;

- il presidente dell'Ente, nonostante l'evidente necessità di chiarificazione e disciplina delle procedure, continua ad adottare atti palesemente illegittimi ed inopportuni, quali quelli relativi alle delibere di urgenza circa l'attribuzione di incarichi e/o trasferimenti di personale dirigente;

- tali atti, oltre a creare confusione e spaesamento tra il personale dell'Ente, causano un immagine dell'Ente stesso verso l'esterno non rispondente alla realtà con conseguente immagine negativa dell'opinione pubblica nei confronti dell'Ente foreste e di tutta l'Amministrazione regionale,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere:

1) gli esiti della ispezione straordinaria effettuata dall'Ufficio ispettivo della Presidenza della Regione;

2) se non ritengano opportuno procedere alla rimozione degli amministratori dell'Ente con la nomina di un commissario straordinario che garantisca la legittimità dell'azione amministrativa, ne promuova l'efficacia e l'efficienza e ripristini un clima organizzativo adeguato anche attraverso l'utilizzo delle significative professionalità interne. (408).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per illustrare la sua interpellanza.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, non è la prima volta che discutiamo della situazione esistente all'interno dell'Ente foreste, l'abbiamo fatto circa un anno fa quando abbiamo discusso congiuntamente una mozione di tutto il Gruppo di minoranza e alcune interpellanze. Da allora ad oggi la situazione invece di migliorare è peggiorata e adesso anche un componente del consiglio di amministrazione indicato dal consiglio delle autonomie locali ha presentato le proprie irrevocabili dimissioni dal consiglio di amministrazione lamentando e denunciando mancanza di strategia e di programmazione nella conduzione dell'ente nonché difficoltà dei rapporti all'interno del consiglio di amministrazione tra il presidente e i consiglieri di amministrazione e tra lo stesso presidente e il direttore generale e i dirigenti della direzione generale.

Questa grave situazione non è solo il frutto di una denuncia di un componente del consiglio di amministrazione ma è stata confermata dall'Assessore regionale dell'ambiente in carica dal 28 di agosto del 2012 quando, relazionando in Giunta sulla delibera 35/1, ha rappresentato le diverse problematiche emerse concernenti sia atti organizzativi sia gestionali dell'ente.

In data 26 luglio 2012 tutti i componenti del consiglio di amministrazione hanno segnalato al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore dell'ambiente, leggo testualmente, "procedure amministrative per le quali si possono configurare profili di irregolarità". Nella stessa delibera l'allora Assessore dell'ambiente chiedeva alla Giunta di nominare un commissario straordinario, per la prima volta nella storia dell'Ente foreste, che avesse il compito di accertare eventuali irregolarità nello svolgimento dell'attività amministrativa dell'Ente. L'ispezione si è conclusa già da qualche settimana e nulla è dato sapere.

La gestione della dirigenza dell'Ente appare parimenti abbastanza confusa: a fronte di tredici posti dirigenziali alla data odierna si contano quattro servizi privi di titolarità. Nonostante ciò ci sono dirigenti senza incarico a causa del mancato rispetto da parte dell'Ente foreste delle direttive della Giunta regionale in materia. Come se non bastasse il presidente dell'Ente continua ad adottare atti palesemente illegittimi e inopportuni, quali quelli relativi alle delibere di urgenza circa l'attribuzione di incarichi o trasferimenti di personale dirigente, atti che oltre a creare confusione all'interno dell'Ente, ingenerano certamente un'immagine distorta del ruolo che esso deve esercitare in Sardegna.

In un quotidiano di Cagliari il presidente dell'Ente, commentando questa mia interpellanza, l'ha definita al limite dell'intimidazione. Io non volevo e non voglio assolutamente intimidire nessuno ma chiedevo e chiedo di conoscere solamente i risultati di quell'ispezione e chiedo soprattutto se la Giunta non ritenga che i motivi che hanno portato tutto il consiglio di amministrazione (e anche l'allora Assessore dell'ambiente) a richiedere la nomina di un commissario straordinario per ridare legittimità all'azione amministrativa dell'Ente, siano degni di essere presi in considerazione.

Soprattutto voglio chiedere all'Assessore, al Presidente della Giunta e alla Giunta intera, ma, in modo particolare, all'Assessore dell'ambiente, se non ritengano opportuno, in una situazione come questa, ridare dignità organizzativa all'Ente foreste con la nomina di un commissario straordinario.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della difesa dell'ambiente.

BIANCAREDDU, Assessore della difesa dell'ambiente. Presidente, ringrazio l'onorevole Solinas per il garbo con cui ha posto la questione e, soprattutto, perché mi ha fornito l'occasione intanto di intervenire per la prima volta come Assessore, ma, soprattutto, di intervenire su un argomento particolarmente scottante e importante. Negli ultimi anni, infatti, la sensibilità verso i temi dell'ambiente è aumentata moltissimo, e quindi un ente che - mi permetto di ricordare - assorbe circa il 73 per cento delle risorse dell'Assessorato che attualmente dirigo, è importante sia dal punto di vista della spendita, sia anche dal punto di vista occupazionale. Questo per sottolineare la rilevanza di una gestione oculata, serena e mirata dell'Ente in questione.

Fatta questa premessa, entro nel merito delle osservazioni che in gran parte condivido, perché la verità non può non essere condivisa. Effettivamente c'é bisogno di porre un limite e di fare chiarezza sia sulle competenze presidenziali, sia sulle competenze del Consiglio di amministrazione. Ricordo che il mio predecessore, l'onorevole Oppi, è intervenuto puntualmente su questa materia, come è intervenuto puntualmente il CDA e come è anche intervenuto il Consiglio delle autonomie locali, tant'è che, in seguito alla segnalazione dell'onorevole Oppi, venne approvata una delibera di Giunta per incaricare l'Ufficio ispettivo di valutare se tali atti, chiamiamoli unilaterali e monocratici, fossero legittimi, opportuni e corretti dal punto di vista giuridico-amministrativo.

Il Presidente stesso, nel motivare i suoi interventi urgenti, paventava anche il pericolo imminente di danno grave all'Ente, e faceva riferimento sia all'articolo 13, comma 1, lettera c) dello statuto dell'Ente (che consente al Presidente, in casi urgenti ed indifferibili, di adottare provvedimenti monocratici da sottoporre, poi, a ratifica da parte del CDA), sia alla legge numero 31 del 98 che, per analogia con i poteri del Presidente e della Giunta, stabilisce che in caso di inerzia dell'organo preposto interviene il Presidente in termini sostitutivi.

E qua, in effetti, forse (anzi, senza dubbio) il Presidente è andato oltre, perché si è dimenticato di sottolineare che l'Ente e il consiglio di amministrazione erano inerti per causa sua, perché un Presidente non può omettere di convocare il Consiglio di amministrazione, e poi, per l'inerzia di tale organo, adottare lui il provvedimento d'urgenza. L'inerzia del CDA era dovuta alla mancata convocazione da parte del Presidente, che è l'unico legittimato a convocarlo; quindi era inerte lui, non il Consiglio, e quindi, con quel pretesto, non poteva adottare la delibera monocratica.

Devo dire che alcune di queste delibere sono state ritirate, alcune sono state ratificate, ma ciò non toglie che l'inopportunità, come minimo, e anche la non conferenza con le leggi in vigore, era ed è palese, tant'è che alla fine l'organo ispettivo della Regione concludeva che sì, erano inopportune, sfioravano l'illegittimità, ma in quanto o revocate, o ratificate, le delibere erano andate in porto. L'organo ispettivo suggeriva, anzi, invitava l'Ente a dotarsi di un proprio regolamento interno sul funzionamento del CDA, cosa che ancora non ha fatto, e l'Assessore invitava il Presidente ad astenersi dal compiere atti, se non veramente indifferibili ed urgenti. E qui ci fermiamo.

L'ultima notizia è che nell'ultima riunione di Giunta anche il Presidente Cappellacci ha fornito tutti i componenti della Giunta della relazione dell'Organo ispettivo…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarare se è soddisfatto.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, ringrazio l'assessore Biancareddu per essere entrato molto più nel dettaglio di quanto abbia fatto io nell'illustrare l'interpellanza, credo che abbia riportato la situazione reale che vive oggi l'Ente foreste, e mi chiedo che cosa debba ancora fare il Presidente dell'Ente foreste perché venga commissariato. Vi ricordo che avete commissariato tutto in Sardegna, inventandovi anche motivazioni inesistenti.

Vorrei informarla, Assessore, che ho chiesto l'accesso agli atti per la relazione dell'Ufficio ispettivo e, in più, che nonostante l'invito (suo, del Presidente della Giunta e dell'Ufficio ispettivo) anche oggi il Consiglio di amministrazione dell'Ente foreste non ha ratificato gli atti adottati da un mese a questa parte dal Presidente sulla nomina dei dirigenti, sul trasferimento dei dirigente e quant'altro. Io, Assessore, nel chiudere questa breve replica, facendole nuovamente i complimenti per la chiarezza e per la veridicità delle risposte che ha reso, le chiedo ancora di valutare, per il bene dell'Ente, e per quelle che possono essere le conseguenze, se non sia veramente opportuno procedere immediatamente alla nomina di un commissario.

PRESIDENTE. Passiamo allo svolgimento dell'interpellanza numero 406.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza numero 406:

Interpellanza Moriconi - Diana Giampaolo - Cuccu - Meloni Valerio sullo stato di attuazione dell'iter di adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino regionale della Sardegna (PSFF).

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- con deliberazione del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna n. 1 del 3 settembre 2012 è stato deciso di adottare in via preliminare, ai sensi della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19, e dell'articolo 1, lettera f), della deliberazione del comitato istituzionale n. 1 del 23 giugno 2011, lo stralcio funzionale del piano di bacino distrettuale denominato: "Studi, indagini, elaborazioni attinenti all'ingegneria integrata, necessari alla redazione dello studio denominato progetto di Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF)", ad esclusione dei territori dei Comuni di Bosa, Terralba, Uta e Villasor;

- con deliberazione del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna n. 1 del 31 ottobre 2013 sono state esaminate le osservazioni presentate dai Comuni di Bosa e Villasor pervenute a seguito della convocazione delle conferenze istruttorie preliminari e si è adottato, in via preliminare, anche per questi territori, lo stralcio funzionale del Piano di bacino distrettuale denominato: "Studi, indagini, elaborazioni attinenti all'ingegneria integrata, necessari alla redazione dello studio denominato progetto di Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF)";

- il Comune di Uta ha presentato al comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna proprie osservazioni in merito;

- in data 22 gennaio 2013 si è svolta a Cagliari la conferenza programmatica del PSFF, nel corso della quale l'Assessore regionale dei lavori pubblici ha precisato che "nell'interesse di valutare e tener conto delle diverse istanze giunte dal territorio, dal provvedimento di adozione preliminare sono esclusi due Comuni: Uta e Terralba, i quali hanno presentato ulteriori osservazioni articolate in complessi studi ora all'attenzione dell'ATI che ha elaborato il PSFF e della direzione scientifica"; l'Assessore ha precisato, inoltre, che "a proposito del caso del Comune di Uta, i tecnici incaricati dal Comune di Uta hanno formulato differenti valutazioni delle portate di piena. L'ADIS, su esplicita decisione del comitato istituzionale dell'autorità di bacino, ha posto un quesito all'Università di Cagliari volto a precisare l'attendibilità delle formule utilizzate"; si ricorda che l'Università di Cagliari è stata esclusa, unitamente al Genio civile, dal comitato scientifico che ha elaborato il PSFF;

CONSIDERATO CHE:

- ad oggi non risulta ancora nessun provvedimento di adozione del PSFF per il territorio di Uta;

- il PSFF ha perimetrato ad elevato rischio idrogeologico la chiesa parrocchiale, la caserma, le scuole, la casa di riposo, le strutture sportive, parte del centro storico e lo stesso comune (centro operativo della protezione civile), e questo potrebbe comportare notevoli problemi di ordine pubblico;

- le osservazioni al PSFF presentate dal Comune di Uta riguardano essenzialmente la determinazione delle portate di piena del Fluminimannu, e ciò potrebbe avere ripercussioni su tutto il territorio del Campidano e, in particolare, oltre Uta, Assemini, Villasor, Decimomannu, Villaspeciosa;

DATO ATTO CHE il PSFF è un importante strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale si pianificano e si programmano le azioni e le norme d'uso dei territori della Sardegna interessati, è necessario che la sua approvazione sgomberi ogni dubbio sia sulla sua efficacia sia sulla sua validità scientifica, visto che dal territorio sono pervenuti studi di maggior dettaglio, tra l'altro, come nel caso del Comune di Uta, predisposti da quegli stessi ricercatori dell'Università degli studi di Cagliari, ai quali solo successivamente, il distretto idrografico si è rivolto per avere rassicurazioni in merito;

SI DÀ ATTO, INFINE, che, come ribadito dall'Assessore regionale dei lavori pubblici, "anche nello studio commissionato dal Comune di Uta emerge un livello di pericolosità elevato: HI3 anziché HI4",

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per conoscere urgentemente quale sia la valutazione delle osservazioni presentata dal Comune di Uta. (406).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Moriconi per illustrare la sua interpellanza.

MORICONI (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, domani, o comunque nei prossimi giorni, si riunirà il comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna per valutare se procedere oppure no all'adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali anche per i comuni finora esclusi. Come le ho rappresentato nell'interpellanza, il Piano stralcio delle fasce fluviali ha perimetrato ad elevato rischio idrogeologico (per stare nello specifico dell'interpellanza e quindi del Comune di Uta) praticamente l'intero centro abitato, includendo, quindi, non soltanto le abitazioni private, ma anche quei luoghi che (dalla chiesa parrocchiale, alle caserme, alle scuole, alla casa di riposo) realizzano l'intero sistema socio-economico del centro abitato.

Nessuno, neppure il Comune di Uta, si è mai permesso di pensare di ottenere uno sconto relativamente alle valutazioni di rischio che invece devono essere compiute in maniera responsabile e puntuale. Però il Piano stralcio delle fasce fluviali è stato realizzato attraverso uno studio che, come lei sa, è stato condotto utilizzando un metodo, il quale metodo non è, dal punto di vista scientifico, l'unico e neppure quello che in assoluto rappresenta la verità nelle determinazioni che produce. Il Comune di Uta si è preoccupato di elaborare uno studio ugualmente approfondito, anzi, in scala certamente più dettagliata, e nelle valutazioni di rischio idrogeologico che ha potuto determinare è arrivato a delle conclusioni differenti rispetto allo studio condotto dai tecnici incaricati dal Comitato dell'autorità di bacino regionale della Sardegna.

Io vorrei anche rappresentare all'Assessore (o ricordare a me stesso, prima ancora che agli altri, quindi anche all'Assessore) che a rafforzare questo ragionamento secondo il quale non esiste uno strumento e un metodo attraverso il quale viene prodotta e determinata una verità assoluta, c'è la comparazione dello stesso PAI rispetto al Piano stralcio delle fasce fluviali. Raffrontati, i due, sulla stessa zona arrivano a conclusioni differenti.

Allora, siccome stiamo parlando di effetti conseguenti che non possono assolutamente essere valutati con superficialità, per tutta una serie di ragioni che sono ovvie e non possono essere contenute in una illustrazione di pochissimi minuti, la tensione, l'ansia di una comunità, e anche delle altre comunità che assieme a Uta vivono l'attesa delle decisioni del comitato (il comitato è costituito per i cinque settimi dalla Giunta regionale e quindi le responsabilità in termini decisionali che alla Giunta spettano sono veramente importanti) sono assolutamente giustificate perché riguardano la loro sicurezza, ma riguardano anche le prospettive di vivibilità di una comunità così importante.

Io vorrei segnalare che la stessa linea ferroviaria verrebbe sottoposta agli effetti conseguenti di valutazioni di questo tipo, non perché si voglia, ripeto, uno sconto sulle valutazioni di rischio che ne conseguirebbero rispetto al piano più giusto che dovrebbe essere definito, ma perché si attende uno sforzo da parte della Giunta affinché il lavoro fatto attraverso lo studio dei tecnici incaricati dal Comune di Uta (che utilizzano un metodo che lo stesso VAPI suggerisce di confrontare col metodo utilizzato invece dall'équipe incaricata dal comitato) venga tenuto nel debito conto.

Pertanto, l'invito, Assessore, è a che le osservazioni che sono state rappresentate con responsabilità da parte del Comune di Uta possano essere prese in considerazione, non liquidate attraverso una risposta che ha la presunzione di poter ritrovare sul metodo utilizzato tutta la verità che invece, anche nella letteratura scientifica, si esclude in capo a quello stesso metodo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore tecnico dei lavori pubblici.

NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Presidente, ringrazio l'onorevole Moriconi per avermi offerto l'opportunità di portare a conoscenza l'aspetto relativo al piano stralcio delle fasce fluviali, e in particolare dei territori di Uta e Terralba.

Prima di parlare in particolare di Uta vorrei spiegare in poche parole che cos'è il piano stralcio delle fasce fluviali. Il piano stralcio delle fasce fluviali è uno studio che definisce le aree di salvaguardia dei corsi d'acqua principali della Sardegna. E' uno studio obbligatorio per legge, nel rispetto della direttiva 2007/60/CEE del Parlamento europeo del 23 ottobre 2007, che riguarda la valutazione e la gestione dei rischi da alluvioni. Entro il 2013 il piano stralcio dovrà essere reso operativo a pieno titolo, pena la procedura di infrazione dell'Unione europea. Quindi si deve passare dalla localizzazione delle aree di pericolosità alla valutazione dei rischi, tutto questo a salvaguardia della sicurezza idrogeologica dei territori, ma in particolare a salvaguardia delle vite umane.

Allora, è opportuno ricordare tutto il percorso che è stato seguito fino all'approvazione del piano. Diciamo che tutto si è incentrato sul confronto con gli enti locali. Una prima fase di confronto si è svolta dal 27 settembre al 7 ottobre del 2011 quando si sono tenute le conferenze provinciali. In questa occasione tante delle osservazioni espresse dai Comuni sono state fatte proprie dal comitato istituzionale ed approvate, fino ad arrivare al 3 settembre del 2012, giornata in cui il comitato istituzionale, praticamente, ha adottato preliminarmente il progetto di piano con l'esclusione dei comuni di Bosa, di Terralba, di Uta e di Villasor per consentire alle suddette amministrazioni (come da loro richiesto) di completare gli studi.

Nel mese di ottobre 2012, il giorno 31, il comitato istituzionale ha approvato il piano anche per i territori di Bosa e di Villasor in quanto non avevano presentato ulteriori osservazioni, mentre rimanevano ancora fuori i comuni di Uta e di Terralba. Quindi, per tutti gli altri comuni è iniziato il percorso che è tracciato dalla legge regionale numero 19 del 2006 che porterà al varo definitivo dello stesso piano.

Subito dopo sono state attivate, ed esattamente nei giorni 21, 22, 23 del gennaio scorso sono state portate a termine, le conferenze programmatiche per l'acquisizione di ulteriori osservazioni al progetto di piano approvato a settembre 2012, per dare così avvio alla seconda fase di confronto prevista dallo stesso articolo 9 della legge regionale numero 19.

In particolare per il territorio di Uta, nella seduta del 9 gennaio 2013, è stata portata all'attenzione del comitato istituzionale l'istruttoria degli uffici. In quell'occasione, nella stessa seduta, hanno partecipato il sindaco di Uta e i tecnici del Comune di Uta per la formulazione delle osservazioni al piano stralcio. A seguito dell'audizione, il comitato ha ritenuto di sospendere l'adozione preliminare del piano stralcio delle fasce fluviali per il territorio di Uta e di formulare un quesito all'Università di Cagliari sulla attendibilità dei metodi di stima delle portate che sono stati impiegati nel piano stralcio.

Così come diceva l'onorevole Moriconi, l'ATI, che è stata incaricata di fare il piano stralcio delle fasce fluviali, si è riferita a dei dati scientifici che vengono forniti e formulati dall'Università di Cagliari, il cosiddetto studio "valutazione piene" o TCV. In quell'occasione i consulenti del comune ci hanno fatto capire che nel caso specifico di Flumini Mannu si poteva ricorrere anche ad ulteriori parametri, ovverossia ad un'alternativa dei metodi di studio, e attraverso questi nuovi studi ci hanno fatto presente che la pericolosità dello stesso Flumini Mannu risultava ridotta da un grado Hi4 a un grado Hi3. A quel punto, io per prima, avendomi gli studiosi quasi convinto della bontà del loro studio, per la modalità con cui ce l'avevano formulato...

PRESIDENTE. Assessore Nonnis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha facoltà di parlare il consigliere Moriconi per dichiarare se è soddisfatto.

MORICONI (P.D.). Assessore, credo che nel suo intervento abbia rafforzato i miei dubbi, per una semplice ragione: perché lei fa riferimento alle rassicurazioni che il comitato avrebbe avuto rispetto al quesito inoltrato all'Università, la quale Università però ha risposto al quesito posto affermando che quegli stessi studi sono affetti dalle incertezze sulle valutazioni idrogeologiche, eccetera, eccetera.

Se lei va a vedere la nota che l'Università ha inviato come risposta al quesito, può infatti notare che le determinazioni sono diverse, cioè rafforzano l'incertezza dei risultati ottenuti nello studio compiuto dai tecnici per l'elaborazione del piano stralcio delle fasce fluviali.

Allora, io nel preannunciare (a seguito della insoddisfazione alla risposta che lei ha fornito in questa sede) la trasformazione dell'interpellanza in mozione, invito vivamente la Giunta a non ritenere che il rispetto dei termini a cui lei ha fatto riferimento, di quei termini di scadenza, possa autorizzare a qualsiasi azione che non sia fondata attraverso un'attenzione e un approfondimento che territori come quelli inclusi nelle osservazioni inoltrate alla vostra attenzione (quindi il comune di Uta in modo particolare, per riferirmi all'interpellanza) necessariamente richiedono.

Io invito caldamente lei, Assessore, che fa parte del comitato, a elaborare qualsiasi momento e opportunità di approfondimento e di comparazione tra i diversi studi che sono stati condotti attraverso l'utilizzo di metodologie diverse, perché il materiale che le è stato messo a disposizione da parte del comitato, come giustificazione delle scelte che sono state compiute, è materiale imperfetto anche nell'interpretazione delle risposte ai quesiti che loro stessi hanno posto all'Università di Sassari.

Invito anche l'Assessore a tutti gli approfondimenti necessari circa la storia del fiume Flumini Mannu a cui il piano fa particolare riferimento, alle sue dinamiche anche dovute ad eventi metereologici di particolare entità, anche eccezionale, nell'ultimo secolo, per capire quale sia realmente, anche da un punto di vista storico, la capacità devastante del fiume in piena...

PRESIDENTE. Onorevole Moriconi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Elezione di un Segretario del Consiglio

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione di un Segretario del Consiglio.

Il Gruppo Popolo della Libertà, non rappresentato nell'Ufficio di Presidenza, ha chiesto, ai sensi del secondo comma dell'articolo 4 del Regolamento interno, che si proceda all'elezione di un Segretario.

L'Ufficio di Presidenza, secondo il dettato del terzo comma dell'articolo 4, ha deliberato in data odierna di accogliere tale richiesta in quanto legittima e regolarmente espressa; il Consiglio può pertanto procedere alla relativa votazione.

Ricordo che ciascun consigliere può scrivere sulla scheda un solo nominativo. Risulta eletto il consigliere che, essendo iscritto al Gruppo Popolo della Libertà, ottiene il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Segretario del Consiglio

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Segretario del Consiglio. Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede.)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 63

Votanti 62

Astenuti 1

Schede bianche 13

Schede nulle 1

Hanno ottenuto voti: Antonello Peru, 44; Gian Franco Bardanzellu, 3; Edoardo Tocco, 1.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Antonello Peru.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.)

Discussione della mozione Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Manca - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Soru - Uras - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu - Capelli sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (243) abbinata all'interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei

contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede (387)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca l'esame congiunto della mozione numero 243 e dell'interpellanza numero 387.

(Si riporta di seguito il testo della mozione e dell'interpellanza:

Mozione Sanna Gian Valerio - Sabatini - Cuccu - Manca - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Soru - Uras - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu - Capelli sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIOREGIONALE

PREMESSO che:

- in data 21 gennaio 2013 veniva presentata l'interpellanza n. 387/A relativa al mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede;

- la Giunta regionale presieduta dall'on. Soru, nel lontano 2005 ha istituito un contributo mensile per contributi finalizzati all'abbattimento dei costi legati al fitto casa a studenti universitari frequentanti corsi di laurea presso le università della Sardegna, della Penisola o all'estero con l'evidente intento di sostenere il merito e la capacità di studio dei giovani sardi indipendentemente dalle sedi universitarie prescelte;

TENUTO CONTO che:

- con successive deliberazioni e norme di legge, detto istituto è andato consolidandosi al punto che nel 2006 lo stanziamento è stato ulteriormente incrementato di circa sei volte, vista la forte domanda sorta all'atto dell'approvazione dell'incentivo regionale a fronte della conseguente forte propensione generatasi nei giovani al conseguimento di obiettivi universitari di alta formazione;

- tale contributo, alla luce dell'attuale crisi economica regionale e nazionale, rappresenta non solo un riconoscimento al merito degli studenti che frequentano fuori sede e con profitto i corsi universitari, ma è una vera e propria ancora di salvezza per le famiglie devastate dalla crisi economica e spesso dalla stessa disoccupazione, per genitori cassintegrati ed esodati che non riescono più a mantenere i propri figli, benché meritevoli, agli studi universitari;

- la Regione, a partire dal settembre 2011, non ha più erogato tali contributi, non rispettando le previsioni delle legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, recante "Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria)" riportante una serie di priorità proprio in riferimento all'esigenza di garantire l'erogazione dei fondi per l'istruzione e la ricerca;

- l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha su questo tema la piena responsabilità sul futuro dei numerosissimi studenti che hanno fatto la scelta obbligata di andar via dalla Sardegna per accedere a percorsi accademici in grado di assicurare maggiori possibilità lavorative e che oggi si ritrovano costretti ad abbandonare gli studi, a tornare a casa propria, saltando sessioni di esami, rimandando date di laurea e tutti i propri impegni accademici;

PRESO ATTO:

- che la Regione non ha confermato il mancato pagamento dei contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede a partire dal settembre 2011 e non ha reso pubblici i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non considerare prioritari tali finanziamenti anche rispetto ai vincoli del patto di stabilità;

- della superficialità con la quale la Giunta regionale si rapporta con le aspettative di tutti gli studenti universitari fuori sede, ulteriormente evidenziata dalla mancata risposta all'interpellanza n. 387/A del 21 gennaio 2013,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a voler immediatamente riferire al Consiglio regionale delle ragioni che hanno impedito ed impediscono tuttora di onorare gli impegni assunti nei confronti dei tantissimi studenti sardi beneficiari del contributo per il fitto casa;

2) ad assumere con ogni immediatezza ed urgenza tutte le iniziative necessarie, ivi comprese quelle che possano discendere da una disposizione normativa in capo al Consiglio regionale, per risolvere definitivamente il problema urgente e improcrastinabile del pagamento dei contributi arretrati comunque avvalendosi dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e alla attuale fase che prevede il pagamento in dodicesimi della spesa regionale;

3) a sospendere a tal fine l'impegno e la spesa di ogni finanziamento regionale già programmato in materia di pubblicità istituzionale. (243)

Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo sul mancato riconoscimento e pagamento da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede.

I sottoscritti,

PREMESSO che la Giunta regionale, presieduta dall'on. Soru nel lontano 2005 ha istituito un contributo mensile per contributi finalizzati all'abbattimento dei costi legati al fitto-casa a studenti universitari frequentanti corsi di laurea presso le università della Sardegna, della penisola o dell'estero;

CONSIDERATO che, con successive deliberazioni e norme di legge, detto istituto si è consolidato al punto che rispetto all'anno della sua istituzione (2005) già nel 2006 lo stanziamento era stato incrementato di circa sei volte, alla luce della forte domanda sorta a valle dell'approvazione dell'incentivo regionale;

EVIDENZIATO che alla luce dell'attuale fase critica dell'economia regionale e nazionale, tale contributo rappresenta ancora di più non solo un riconoscimento al merito degli studenti che frequentano fuori sede e con profitto i corsi universitari, ma un sostegno importante alle famiglie per i notevoli costi che derivano loro dal mantenere agli studi i propri figli;

CONSTATATO che risulterebbe che dal settembre 2011 la Regione non eroga più i contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede probabilmente avanzando come causa la applicazione dei vincoli del patto di stabilità interna e che tale condizione sta ingenerando notevoli e gravissimi disagi alle famiglie degli studenti al punto che, invece di essere sostenuti nel merito dalla Regione, molti di questi rischiano concretamente di dover interrompere i propri studi a causa del cattivo operare della stessa Regione;

RILEVATO che il Consiglio regionale, proprio per evitare che si ingenerassero delle anomale priorità nell'elenco delle spese e dei contributi che dovevano essere erogati dall'Amministrazione regionale, ha stabilito con la legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, recante "Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012)", una serie di priorità proprio in riferimento ai fondi per l'istruzione e la ricerca,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:

1) se la Regione confermi il mancato pagamento dei contributi fitto-casa per gli studenti universitari fuori sede a partire dallo scorso settembre 2011 e se possano essere resi pubblici i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non considerare prioritari, contrariamente a quanto previsto nella legge regionale n. 6 del 2012 citata, tali finanziamenti anche rispetto ai vincoli del patto di stabilità;

2) se non si ritenga urgente e improcrastinabile da parte della Giunta regionale provvedere immediatamente al pagamento dei contributi arretrati avvalendosi dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio e al pagamento in dodicesimi della spesa regionale.

In caso di mancato urgente riscontro ci si riserva di trasformare la presente interpellanza in mozione. (387).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, colleghi, la mozione è stata presentata a seguito della mancata risposta ad una interpellanza precedente, la numero 387, che stiamo discutendo contestualmente. A tale proposito, Presidente, le chiedo, per esemplificare, un dato che per noi risulta essenziale ed illuminante per raffigurare lo "stato dell'arte" di questa legislatura: il numero delle interpellanze ed interrogazioni a cui la Giunta regionale non ha mai dato risposta, perché da questo dato si comprenderanno alcuni elementi sui quali apriremo una discussione appropriata al momento opportuno. Ecco perché c'è la mozione: la mozione c'è per darci modo di discutere in Aula chiamando la Giunta, perché la Giunta finora non ha avuto modo di risponderci.

A che cosa attiene questa mozione, Assessore? Attiene ad un fatto molto importante che riguarda il futuro dei nostri giovani, i giovani che stanno studiando e sui quali la Regione ha investito nel tempo con interventi specifici, con la possibilità di agevolare e sostenere il merito. Quando si parla di fitto casa per studenti si sta parlando di merito, perché come lei sa la disciplina individua un percorso che premia chi si trova in linea con un piano di studi intrapreso. Nel 2005 fu istituito questo contributo e noi (non la voglio fare molto lunga) in osservanza anche della strategia che fu adottata nella scorsa legislatura di investire sulla formazione, sulla cultura e sulla conoscenza, ci siamo battuti anche nella scorsa finanziaria perché questo tipo di finanziamento avesse carattere di priorità, di assoluta priorità, nell'ambito della disponibilità dei fondi soggetti al patto di stabilità.

Ora io ho visto, Assessore, che lei si è precipitato a emanare un comunicato stampa, dicendo che i fondi sono stati evasi. A leggere i giornali di oggi, e a sentire quello che dicono gli studenti, probabilmente l'effetto di questo atto di evasione non è ancora arrivato agli aventi diritto; probabile che sia così, ma questo non esclude la gravità del fatto, perché stiamo parlando di soldi dovuti dal settembre del 2011, stiamo parlando di fondi dovuti alle famiglie di studenti sardi impegnati nei corsi di studio nella Penisola, e non solo, a partire dal settembre del 2011.

Ora non ci vuole molto per capire che in questi anni, in questi mesi, le famiglie sono sottoposte ad uno stress non indifferente derivante dalla condizione economica nel quale si trova il Paese e la Sardegna in particolare, con famiglie monoreddito che si trovano a dover sostenere gli studi dei figli nella Penisola e da altre parti, in altre università. Noi pensavamo, come abbiamo scritto nella finanziaria, che questo non dovesse essere un elemento soggetto alla discrezionalità della Giunta regionale, o meglio di quella Giunta regionale entro la quale l'Assessore del bilancio appena sostituito svolgeva un'attività, assieme al Presidente, di padre padrone al di sopra delle leggi.

Ciò che è intollerabile in questa Regione è che sta passando l'idea che, a seconda di che cosa si parla, si sta oltre le leggi, mentre dev'essere chiaro che in democrazia siamo tutti soggetti alle leggi, anche il Presidente della Regione e anche gli assessori al bilancio. Quando nelle leggi c'è scritto che quella è una priorità, non significa che c'è una clausola burocratica, significa che ci sono famiglie, genitori, figli, persone in carne ed ossa che vengono prima della pubblicità istituzionale, delle convegnistiche e di tutta la marea di consulenze, che certo anche queste ultime hanno ripercussioni sulla vita della gente, ma di qualche persona più privilegiata di altre. Ecco perché io credo che la corsa di oggi a rassicurare non superi quello che è avvenuto, ma serva perché ciò non accada più, Assessore.

Io vorrei sentire, infatti, da lei parole che impegnino la Giunta, e noi con la Giunta, o con lei, ad assicurare nei prossimi mesi un flusso costante di queste risorse verso quelle famiglie. Perché il messaggio che dobbiamo inviare, per dare una credibilità complessiva della politica, è che noi non smarriamo l'idea di stare vicini a chi deve far quadrare a fine mese i suoi conti, perché questo è l'oggetto del quotidiano della credibilità della politica. Su questo noi siamo disponibili anche a condurre una ulteriore battaglia sulla prossima finanziaria, anzi noi la faremo certamente, ma è meglio farla senza contrapposizioni.

E allora questi messaggi rassicuranti vanno bene se nella sua informativa, che è ciò che chiede sostanzialmente la mozione, ci rassicurerà su questa prospettiva. E dopodiché vorremmo, e se sarà necessario lo scriveremo (anche se non credo che ce ne sarà bisogno, spero che la sensibilità femminile dell'Assessore del bilancio aiuti ad incrementare la sensibilità umana che ci deve essere di fronte a certe scelte) che così come la sanità è stata collocata al di fuori del patto di stabilità, anche questa materia sia collocata fuori.

Del resto, secondo voi, perché è stato fatto? E' stato fatto per sottrarre una materia così delicata alla sindacabilità. Io sarei d'accordo con lei, Assessore, se iniziassimo una comune battaglia per sottrarre questo tipo di finanziamenti, e forse qualche altro, alla sindacabilità dell'Assessore del bilancio di turno, ovvero del Presidente, in modo che quella norma operi direttamente, come dovrebbe essere, senza bisogno di interferenze o di giustificazioni al fatto che i budget fissati dall'Assessore al bilancio offrano copertura o meno a determinate spese. Questo è l'augurio che noi ci facciamo, anzi facciamo al futuro di questi giovani, che rappresentano una delle poche possibilità di riscatto che ha la Sardegna, perché non ne abbiamo molte, perché la stessa zona franca, per come è stata posta, non può certo costituire una rassicurazione per il futuro, così come non lo possono essere gli interventi per "oliare" piccole questioni intorno a questa nuova finanziaria.

Il presidente Capellacci avrà modo di confrontarsi con la realtà, con noi, che cercheremo di riportarlo dolcemente con i piedi per terra, facendogli capire che quando lo dicevamo noi lui ci smentiva, e adesso che lo dice lui lo smentiremo noi, perché chi fa quel mestiere deve prendere meno in giro, deve essere più concreto e più incisivo. Ecco perché, Assessore, io mi auguro che il suo intervento sia conciliante in questa direzione, soprattutto per la delicatezza degli interlocutori che ci troviamo di fronte.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Cuccu per illustrare la sua interpellanza.

CUCCU (P.D.). Presidente, io non utilizzerò tutti i dieci minuti a mia disposizione perché il collega Sanna ha, in maniera molto precisa, rappresentato quella che è la nostra intenzione con questa mozione, e utilizzerò solo alcuni minuti per sottolineare, invece, che purtroppo i nostri giovani sono vittime delle priorità della Giunta regionale. Priorità della Giunta regionale che sono priorità del Presidente, priorità dell'Assessore della programmazione, che non sono sicuramente le priorità dell'Assessore della pubblica istruzione, ma sono priorità di propaganda. E l'utilizzo delle risorse per la pubblicità istituzionale è una priorità che però non mette la Giunta in sintonia con il sentimento comune, non è una priorità della nostra gente.

Ecco perché non è pensabile che anche le risorse destinate agli studenti fuori sede siano sottoposte alla stessa procedura di utilizzo delle altre risorse, che queste risorse debbano essere centellinate dall'Assessore della programmazione di turno, a maggior ragione in un periodo come questo. Tutti i libri di storia e di politica economica ci insegnano che in periodo di crisi si deve investire in ricerca e nell'istruzione. Quindi a maggior ragione in questi periodi le famiglie hanno bisogno di queste risorse. Ma è soprattutto la nostra società che ha bisogno di queste risorse e le famiglie devono sapere che la Regione è al loro fianco, perché il rischio vero è che molti dei nostri giovani vedano pregiudicato i loro percorso di studio e lo vedano pregiudicato definitivamente perché non sono in grado di far fronte con risorse loro a ritardi così lunghi neanche temporaneamente.

Ecco perché il senso di questa mozione: perché nonostante interrogazioni, interpellanze, interlocuzioni, anche con la Giunta regionale, abbiamo visto che comunque il ritardo continuava e la priorità nell'utilizzo delle risorse veniva accordata a altri interventi che non erano prioritari secondo un nostro sentire ma nemmeno rispetto al sentire comune.

Ecco perché, Assessore, l'auspicio è che almeno tra chi ha una sensibilità comune ci sia una condivisione sul percorso e una condivisione delle priorità nell'utilizzo delle risorse del nostro bilancio.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.Presidente, colleghi, onorevole Sanna e firmatari della mozione numero 243, non vi è stata nessuna mia precipitazione nel fare il comunicato stampa, non sapevo neanche che stasera fosse calendarizzata la mozione. Il comunicato stampa è stato fatto perché le mie comunicazioni agli studenti anche per le vie brevi (in quanto qualcuno magari mi ha insultato anche con il social network) erano in direzione della prossima apertura della Ragioneria, tant'è che il primo di marzo del 2013 l'Assessorato, con le determinazioni dalla numero 13 alla numero 31, ha erogato (in ritardo sicuramente) 2 milioni 152 mila e 676, 48 euro rispetto alla materia di cui ci occupiamo. Voi sapete che noi siamo sottoposti al patto di stabilità e che le vostre considerazioni sono, per me, assolutamente condivisibili. Se alla pubblica istruzione venisse riservato lo stesso trattamento della sanità non saremmo qui a discutere di pagamenti in ritardo.

Però vi posso dire che in questi anni la Giunta regionale sul fronte istruzione, ricerca e università non ha intaccato nessuna risorsa se non qualche decimale, nonostante debba operare con un plafond di spesa, questo sì assegnato all'Assessorato della pubblica istruzione, che deve far fronte ai contributi alle province per i portatori di handicap che aumentano ogni giorno, alle emergenze scolastiche (nonostante gli investimenti effettuati dalla precedente Giunta, i bandi POR, le nuove assegnazioni ai fondi FAS) alle borse di studio, alle scuole paritarie, ai contributi ai comuni per l'abbattimento dei costi dei libri di testo. Questa è la situazione.

E nell'altra direzione, lei sa onorevole Sanna, che ormai la spesa è destinata al mantenimento di un sistema di buste paga (parlo del sistema dei Beni Culturali e delle biblioteche) e al mantenimento delle trasferte per le società che praticano lo sport in Sardegna. Per quanto riguarda i ritardi, questi ci sono stati, ci sono, l'impegno che chiederò all'Assessore della programmazione è quello di avere, rispetto alla pubblica istruzione, un occhio non di riguardo ma una corsia preferenziale così come desiderato dalla esposizione della mozione stessa.

Onorevole Sanna, io credo che dobbiamo tutti fare i conti con la situazione economica della nostra Isola e del nostro Paese, e debbo anche dire - l'ho detto più di una volta - che la prossima finanziaria sarà occasione per discutere anche di pubblica istruzione e di università rispetto all'indirizzo che le nostre risorse prendono. Per essere più chiari ancora: fitto casa sì per chi studia a Sassari e a Cagliari, facoltà che esistono in Sardegna, fitto casa con punto interrogativo per chi va a Roma, Milano o Padova, per studiare giurisprudenza. Questo è l'esempio di ciò che io vorrei fare e che vorrei questo Consiglio regionale prendesse seriamente in esame (perché su questi ragionamenti credo che potremmo ancora di più trovare un'intesa) insieme ad una spesa più rapida e a dei laccioli meno opprimenti in materie che sono in questo momento le materie della vita, le materie del futuro, le materie dei nostri giovani.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prendo atto, Assessore, dei comuni intendimenti. Tra l'altro credo che ci sarà un'opportunità, tra breve, di fare un comune esercizio. Io credo che noi dovremmo intervenire sul bilancio, vista la sua precarietà, con delle correzioni dedicate, in questo senso: se invece di finanziare 52 milioni di euro di pubblicità istituzionale ogni due anni, decidessimo di lasciarne 2 milioni e 50 milioni dedicarli nel biennio ad integrare i fondi per sostenere la crescita culturale e la formazione dei nostri giovani, questo rappresenterebbe un atto di straordinaria pubblicità per la Giunta regionale pari a quella che otterrebbe spendendo clientelarmente 50 milioni di euro. Potrebbe essere utile spiegare questo al Presidente Cappellacci, però lo farà lei perché io mi sto stancando.

Non ci possiamo più permettere quelle cifre, quindi lavoreremo per praticare tagli in funzione di ciò che vogliamo preservare: questo è il modo di procedere. Non si può continuare a lanciare allarmi come quello di oggi dicendo che sono a rischio le buste paga, quando, allo stesso tempo, non si capisce che cosa succederà con le assunzioni, non si capisce che cosa succederà con le convenzioni, con gli esperti, i controesperti, con la pubblicità istituzionale. A questo punto bisogno un po' fermarsi.

Quindi prendo atto del comune intendimento (questo era il terzo punto che riguardava la pubblicità istituzionale) e credo di potermi ritenere soddisfatto dal momento che l'obiettivo, come lei ha dichiarato, è raggiunto. Pertanto ritiriamo la mozione.

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 17 e 53.