Seduta n.207 del 08/06/2011 

CCVII Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 8 giugno 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 18 maggio 2011 (200), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu, Radhouan Ben Amara e Antioco Porcu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana dell'8 giugno 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Biancareddu - Steri - Obinu - Cappai - Contu Felice - Sanna Matteo - Artizzu:

"Istituzione del 28 luglio (Tempio Pausania) quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna". (285)
(Pervenuta il 7 giugno 2011 e assegnata alla quinta Commissione)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza della Giunta e di numerosi consiglieri in aula, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 10.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 02, viene ripresa alle ore 16 e 17.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222. Questa mattina è stato approvato l'articolo 22.

Passiamo all'esame dell'articolo 22 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22 bis:

Art. 22 bis

Politiche di sviluppo

1. La Regione pone a fondamento delle politiche di sviluppo l'approccio territoriale e assicura, nell'attuazione dei programmi, il coinvolgimento diretto del partenariato istituzionale, economico e sociale, nel rispetto dei seguenti indirizzi:

a) garantire idonee procedure di concertazione con gli attori locali al fine di condividere l'individuazione delle priorità di intervento;

b) assicurare la concentrazione delle risorse e l'integrazione degli strumenti di intervento in modo da favorire l'azione combinata sui fattori di svantaggio territoriale e di eventuale crisi;

c) privilegiare le azioni di creazione e potenziamento delle imprese locali e la qualificazione e riqualificazione del capitale umano;

d) assicurare che gli interventi infrastrutturali siano direttamente connessi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo locale.

2. I progetti di sviluppo locale, a seguito della concertazione territoriale, sono formalizzati mediante accordi di programma sottoscritti dall'Amministrazione regionale e dal partenariato istituzionale locale.

3. Per le attività di animazione territoriale e assistenza tecnica finalizzate allo sviluppo locale e per quelle di orientamento, promozione e assistenza tecnica finalizzate alla creazione e allo sviluppo d'impresa in ambito regionale, la Regione si avvale della società in house Sardegna impresa e sviluppo - BIC Sardegna Spa.

4. Nell'ambito dei programmi definiti dalla Regione o dagli enti locali la società di cui al comma 3 può assumere il ruolo di soggetto attuatore anche attraverso protocolli di collaborazione con le amministrazioni locali e le agenzie locali nel rispetto degli indirizzi definiti dalla Regione e con oneri a carico degli stessi programmi.

5. I progetti e le attività realizzate dal soggetto attuatore in esecuzione dei programmi sono sottoposti al controllo della Regione.)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo 22 bis.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore, credo che l'articolo 22 bis contenga dei principi indiscutibili e incriticabili da parte nostra, peccato che siano solo principi e che il quotidiano ci offra esempi di tutt'altra matrice.

"La Regione pone a fondamento delle politiche di sviluppo l'approccio territoriale e assicura, nell'attuazione di programmi, il coinvolgimento diretto del partenariato istituzionale, economico e sociale, nel rispetto dei seguenti indirizzi".

Oggi i giornali pubblicano la notizia del varo di questo piano per l'occupazione e per lo sviluppo, che era insito nella finanziaria mi pare del 2010, e che assorbiva un po' di milioni nei diversi anni. Contestualmente giornali e giornalisti, che fanno politica, non fanno informazione, proclamano: "200 milioni di euro per lo sviluppo e l'occupazione" e poi spiegano, in piccolo (perché le persone che hanno tempo possono leggere, ma le persone che vanno di corsa devono avere il flash, il populismo schiaffato sulla faccia, bello e grasso come sempre) spiegano che ci sono 65 milioni a valere sul 2010, di cui una parte fondi comunitari. Quindi, secondo me, quella parte, Assessore, rientrerà in quella riprogrammazione che probabilmente interesserà i fondi comunitari, mentre la parte restante sarà scaglionata negli anni. Bisogna allora vedere se i trasferimenti, se le condizioni complessive, se le spese obbligatorie, se i patti di stabilità ci consentiranno di averla.

Però, oggi la notizia è partita, il processo della grande occupazione, dell'uscita dalla depressione è iniziato, così titolavano i giornali. Peccato che c'era un fastidioso commento dei sindacati, a margine, proprio fastidioso e anche un po' inappropriato, che recitano: "Ma cosa ne sappiamo noi, non ci ha chiamato nessuno, non siamo stati interpellati". Peccato! Una cosa proprio antipatica, che non doveva essere riportata, intanto perché avete scritto in legge che avreste garantito il massimo della concertazione istituzionale, del partenariato, e che non vi sareste fatti prendere in castagna ma soprattutto perché questo piano è nato nella testa del sindacato, non di tutto il sindacato, di una parte del sindacato, di quelli che la mattina condizionano la Giunta regionale con il vecchio sistema del "do ut des", cioè dello scambio elettorale. In sostanza: meglio tenersi i sindacati tranquilli, perché ci possono procurare dei vantaggi.

Ecco il motivo di quel meraviglioso articolo contenuto nella finanziaria che lanciava questo populismo sfrenato, che poi non ha portato a nulla, perché noi continuiamo a registrare il tasso più alto in Italia di disoccupazione giovanile, continuiamo a non vedere fatti concreti che portino che qualche nostro cittadino a trovare un lavoro. Questi sindacati, che hanno ipotecato tutti quei soldi per 3 anni in una finanziaria nata in nome della pace sociale e in nome della concertazione, la sera dopo, che si sono svegliati un po' meno sobri della mattina, hanno rilasciato un comunicato stampa dove hanno affermato: "Marciamo contro Villa Devoto, perché di tutto quello che c'è stato promesso, non è stato fatto niente". Come? Ci avete ipotecato 200 milioni di euro in tre anni per un vostro capriccio, per una vostra idea, cattiva idea, teorica idea dello sviluppo e dell'occupazione, e oggi…?

Allora, io Assessore do un'interpretazione di questo principio del 22 bis, cominciando a dire che il cosiddetto approccio territoriale, la concertazione istituzionale deve essere prima di tutto esercitata nei luoghi della democrazia, non nei luoghi solo del partenariato, perché il partenariato è qualcosa che nella piramide delle concezioni democratiche viene dopo la democrazia. Non è pensabile che voi spacciate sui giornali un provvedimento di quella portata come i risultati di un processo di concertazione, avendolo discusso solo nelle segrete stanze e non portandolo all'attenzione del Parlamento sardo, perché è chiaro che allora questi che indicate all'articolo 22 bis sono solo buoni propositi. Peraltro anche pericolosi, perché non si fa riferimento alle strumentazioni.

Anche i progetti che riguardavano l'insediamento dei parchi eolici, tutte le questioni che riguardavano l'energia dovevano essere decise tramite delle intese; io me le sono prese le vostre accuse quando avete enfatizzato le cosiddette "intese" che c'erano dentro il Piano paesaggistico, che dovevano governare la frase transitoria, con una piccola differenza, però: e cioè che quelle intese che ho promosso io, e che abbiamo conseguito noi in quell'esperienza, erano talmente governate dalle regole, che non solo siamo stati controllati dalla Corte dei conti, ma anche dalle Procure della Repubblica, dalle Sovraintendenze, dalla Guardia di finanza, della Capitaneria di porto, e nessuno ha avuto modo di eccepire. L'unico tentativo, che ha fatto qualche altro di segno opposto, di realizzare intese sulle energie ha portato, come conseguenza, all'iscrizione in un registro.

Allora, quella delle intese e del modo col quale noi realizziamo il partenariato e il coinvolgimento del territorio, è una concezione che a me interessa moltissimo discutere, perché credo sia uno dei pilastri fondamentali della democrazia che si esprime a partire da qui dentro. Perché quindi non cominciate a illustrare l'esito di questo grande piano per lo sviluppo e l'occupazione? Perché non ce ne parlate? Perché non pensate che noi che vi abbiamo votato (chi a favore, chi contro, chi con dubbi) abbiamo diritto di conoscere cosa avete espresso?

La realtà è che per voi noi siamo i rappresentanti del popolo sardo quando serve un voto per dare una copertura finanziaria e non per valutare concretamente gli effetti tangibili degli interventi che con quei soldi volete realizzare? Quando il Presidente della Regione era favorevole Soru si diceva: "lui, l'uomo solo al comando" E Cappellacci che cos'è? Secondo me non solo è solo, ma è anche perso al comando, che è ancora peggio. Io vi dico tutto ciò perché quando avete voluto imperversare accusando lo avete fatto, lo avete potuto fare tranquillamente, se volete continuate pure adesso, strumentalmente, ma noi non siamo mai stati iscritti a nessun registro, io non sono stato iscritto in nessun registro, perché - ne approfitto che c'è l'assessore Rassu - quando si è proposto di fare il Piano paesaggistico chi era assessore è venuto qui dentro passando giorni e settimane a mettere in discussione gli indirizzi applicativi.

Fino a quando non abbiamo finito ne abbiamo discusso qua dentro e io sono stato rimasto seduto sul banco della Giunta per ore e per giorni e vorrei che allo stesso modo, con lo stesso criterio di trasparenza, chi governa oggi venisse qua a confrontarsi con gli interventi che gli autorizziamo o con i soldi che gli diamo da gestire perché ci sia l'esaltazione di un principio democratico che non può risolversi in una delega sistematica alla Giunta. La democrazia ha anche bisogno di momenti cosiddetti di intimità nei quali esercitare la sua funzione applicativa, appunto l'informazione e la concertazione sulle questioni che decidiamo.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, noi avremmo voluto ascoltare oggi i commenti del presidente Cappellacci a seguito dell'esito della seduta di stamattina, per sapere se ancora se la sente di dichiarare alla stampa che la maggioranza è unita, è coesa, che non ci sono fibrillazioni né malumori. Vedremo che cosa dichiarerà domani, se è ancora così sereno e se non si è ancora reso conto che anche pezzi importanti della sua maggioranza responsabilmente si stanno convincendo che alcune situazioni vanno fermate e sulle quali bisogna evidentemente riflettere.

Ci vuole coraggio, secondo noi, a titolare questo articolo 22 bis "politiche per lo sviluppo" perché ci sembra, invece, un insieme di ovvietà. Anche in questo caso, forse, bisognerebbe riflettere se è opportuno inserirle in una legge e circostanziarle con commi e con lettere che specificano anche commi. Ci vuole coraggio a titolare "politiche dello sviluppo" un insieme di principi generali che noi abbiamo già sentito enunciare più volte durante questi due anni e mezzo di legislatura, che abbiamo letto nel programma regionale di sviluppo, che abbiamo letto in tante delibere, in altre leggi che sono state approvate - a dire il vero soltanto finanziarie e collegati alla finanziaria - e che non sono altro che un insieme di intendimenti generali e di principi generali triti e ritriti che niente hanno prodotto in termini di azione e di attività concreta. Anzi più che generali sono principi generalissimi, che stanno alla base di qualsiasi provvedimento appunto (partenariato, concertazione), sono un sottofondo anche condiviso e condivisibile, in cui tutti più o meno si ritrovano.

Quindi per noi è certamente bene la concentrazione per individuare le priorità di intervento, perché no; bene anche la concertazione delle risorse e l'integrazione degli strumenti di intervento, bene anche il favore per le imprese locali (ci mancherebbe altro!) la connessione tra interventi infrastrutturali e il raggiungimento poi degli obiettivi di sviluppo locale; talmente bene, appunto, che siamo davvero sul piano dell'ovvietà più assoluta e della fiera dell'ovvio. Siamo infatti soltanto ai presupposti metodologici.

Noi nel collegato alla finanziaria, che avrebbe dovuto dare risposte di non so quale levatura ai problemi della Sardegna (tant'è che dalla finanziaria sono stati rimandati al collegato una serie di provvedimenti che in finanziaria non era opportuno approvare) siamo fermi ai presupposti metodologici (perché di questo si tratta) quindi a mere questioni di metodo, ovvie, trite e ritrite, sentite e risentite, che non hanno trovato spazio, invece, nell'attività concreta della Giunta. Quello che, invece, vorremmo capire è quali sono gli strumenti concreti attraverso cui applicare questo metodo che è stato individuato. Non bastano quindi gli intendimenti, le enunciazioni di principio e le questioni di metodo.

Meno male, però, Presidente, che di fronte a questa assoluta pochezza del collegato, alla superficialità anche delle norme, dei commi e degli articoli con cui si trattano poi titoli così importanti, politiche di sviluppo piuttosto che interventi nei settori delle attività produttive, meno male che a fare da contraltare e a riequilibrare questo vuoto e questa pochezza di disposizioni c'è la delibera di Giunta numero 27/2 del 1° giugno 2011, attraverso la quale il presidente Cappellacci dispensa risorse pubbliche per un totale di 180 mila euro (che fanno parte, onorevole Capelli, delle cosiddette risorse per la pubblicità istituzionale), e riequilibra la pochezza delle politiche di sviluppo, del turismo, culturali, anche per favorire la buona nomea della Regione Sardegna, con queste risorse, spendendo, dicevo, 200.000 euro, quindi sottraendo 200.000 euro a ben altre priorità che in quest'Isola chiedono da tempo risposte.

E tutto ciò per fare che cosa? Non si capisce come, con quali criteri, se c'è una graduatoria, chi è che effettua la valutazione dei progetti che devono essere finanziati per promuover il buon nome della Sardegna e poi veicolare i valori dello sport, della tutela dell'ambiente e della cultura.

Vengono previsti 20.000 euro a favore del Convento di San Pietro in Silki, Santuario della Madonna delle Grazie, per la produzione di un volume dal titolo Memoria del Centenario; 20 mila euro a favore della casa editrice che produce l'opera, Workdesign.it di Selargius, per la produzione di un altro volume; 13 mila euro a favore del Comitato del Risorgimento; 60 mila euro per sostenere l'iniziativa culturale promossa dalla società Planet Image di Selargius, che propone di valorizzare l'Orto botanico di Cagliari; 72 mila euro, invece, a favore dell'associazione culturale dilettantistica Atlantide per il campionato italiano, europeo di Offshore, e via dicendo, per un totale di 200 mila euro.

Assessore La Spisa, in Commissione ciascun Gruppo politico e anche singoli consiglieri hanno presentato degli emendamenti che poi sono stati anche ritirati dalla maggioranza, e comunque quelli della minoranza bocciati, che chiedevano la disponibilità di risorse anche inferiori a queste per sopperire a esigenze caratterizzate da un livello di priorità decisamente superiore, e lei, adducendo il senso di responsabilità che ciascuno deve avere nel gestire le poche risorse pubbliche a disposizione, ha invitato tutti al ritiro degli emendamenti pena la bocciatura degli emendamenti stessi.

Allora, io vorrei sapere il suo parere intorno alla bontà e alla responsabilità che informa, invece, il Presidente della Regione a buttare via le risorse pubbliche, in un momento di grave crisi economica come quella che stiamo vivendo, in iniziative di questo genere. Vorrei anche sapere perché ci si oppone ogni volta a sottrarre risorse da quella parte del bilancio regionale che riempie le casse della pubblicità istituzionale, quando lo si vuole, svuotare a favore di priorità reali di quest'Isola, anche piccole, ma che magari verrebbero incontro a persone che hanno bisogno di aiuto per la sopravvivenza quotidiana?

Credo che questa delibera sancisca veramente l'assoluta superficialità e l'assoluta indifferenza del Presidente della Regione nei confronti di quello che stiamo discutendo qui dentro; confermi la mancata conoscenza delle difficoltà che anche il Consiglio sta affrontando arrabbattandosi di fronte ai 50 milioni di euro che questo collegato mette a disposizione; sottolinei veramente un atteggiamento così leggero che denota la qualità del suo modo di essere Presidente da una parte e cittadino sardo dall'altra.

E' una vergogna! Spero che nella rivisitazione di quell'emendamento che serve per recuperare le risorse per Abbanoa e nella rivisitazione di quell'emendamento che costituisce di per sé un assestamento di bilancio, tutte le risorse destinate alla pubblicità istituzionale vengano requisite col voto favorevole di tutto questo Consiglio per essere messe a disposizione delle esigenze di quest'Isola e non delle "marchette" personali del Presidente della Regione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io non voglio affrontare l'argomento che hanno trattato i miei colleghi negli interventi precedenti dal punto di vista della polemica politica. Penso che sia utile invece affrontare questo argomento dal punto di vista anche giuridico. Noi dobbiamo esaminare l'articolo 22 bis: "Politiche di sviluppo". C'è un riferimento in termini del tutto generali all'esigenza di affrontare questa materia avendo un approccio territoriale, avendo cura di coinvolgere direttamente il partenariato istituzionale, sociale ed economico, una specie di manifesto, di manifestino, di volantino. Questo è quello di cui discute il Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale discute ciò che a norma di Statuto (vorrei ricordare a lei e anche ai colleghi e anche all'onorevole Cuccureddu), è competenza del Consiglio regionale. Cioè, il Consiglio regionale approva le leggi, ma non solo fa le leggi, abroga anche le leggi, le sostituisce. Almeno questo è quello che c'è scritto nello Statuto, nella Costituzione formale. Nel linguaggio giuridico abbiamo però introdotto anche il concetto di Costituzione materiale, e la Costituzione materiale chi la fa? La Costituzione materiale la fanno gli opinionisti, coloro che scrivono nei giornali. La Costituzione materiale sarebbe un'interpretazione più rispondente alle esigenze del momento, utilizzando norme inesistenti.

Bravissimo in questo tipo di esercizio è l'Assessore del lavoro dell'attuale Giunta: è un campione del mondo. Io oggi ho scoperto sul giornale, non solo sul giornale, mi hanno chiamato tutti gli assessori provinciali (si dà il caso che sei province su otto siano governate dal centrosinistra) per chiedermi come mai l'Assessore avesse stabilizzato tutti i lavoratori dei servizi per il lavoro e dei centri per lo svantaggio nell'Agenzia regionale del lavoro. E quando io gli ho detto: "Ma non è così", mi hanno dato del bugiardo, perché sul giornale c'era scritto il contrario!

Quando ho sostenuto che i 200 milioni erano una sorta di pio desiderio più che una realtà, che il piano per il lavoro, per l'occupazione, per i servizi e per il lavoro stabilito dalla legge numero 20 del 2005 non esiste perché questo Consiglio non lo ha approvato, mi hanno detto che sono un bugiardo, che non conosco la Costituzione materiale. Quando ho tentato di precisare che l'organizzazione dell'Agenzia regionale del lavoro prevede un regolamento e che quel regolamento deve essere approvato dal Consiglio regionale mi hanno detto che sono un bugiardo perché l'Assessore sulla stampa, nelle conferenze stampa che insieme al Presidente sistematicamente tiene in orario di lavoro d'Aula (perché il Presidente della Regione qui non ci passa, adesso sta, insieme all'assessore Prato, presentando la CO2, cioè l'anidride carbonica con la quale ci vuole avvelenare, con la quale sta avvelenando le istituzioni democratiche di questa regione) sostiene il contrario. CO2? Cosa fa con la CO2, la cattura? Tenta di catturarla? Ne inietto un po' nell'acqua, ci mette un po' di zucchero, e produce gazzosa in quantità industriale!

Noi per tutta questa parte di legislatura non abbiamo attaccato il Presidente, ci siamo anche sentiti rimproverare che l'opposizione che stavamo conducendo non era un'opposizione giusta perché voi, nella precedente legislatura, vi siete scatenati contro il presidente Soru, avevate il breviario degli insulti e ogni volta, quando venivate qua, non citavate la Costituzione materiale o quella formale, non lo Statuto, non il manuale consiliare, ma recitavate il breviario degli insulti. Noi ci siamo sempre chiamati fuori da questa prassi, ma è possibile che oggi, mentre si parla delle sorti della Sardegna, delle leggi che devono regolare la bancarotta alla quale questa Giunta sta portando la Regione, il Presidente tenga conferenze stampa con un ex Assessore licenziato da tutti, dal popolo, dai pastori, dagli agricoltori, anche da questo Consiglio, dalla sua stessa maggioranza, per parlare di CO2? Ma dove siamo? Ma questo è il rispetto, questo è il rigore che noi avremmo bisogno di mostrare quotidianamente?

Questo è un Presidente assolutamente inadeguato al bisogno. Assessore, gli dica che è venuto il momento di dimettersi, di liberare la Sardegna dal suo ingombro. La Sardegna non sta sorridendo, sta piangendo. Lei ha promesso, ha garantito la raccolta delle idee nel territorio; ecco l'approccio territoriale dell'articolo 22 è questo: siccome non ho idee vado per le campagne a cercarle! Ma nelle campagne idee ce ne sono e sono idee di smantellamento di questo Governo regionale, di smantellamento di questo Governo nazionale che ci sta portando al disastro! Di idee nelle campagne ce ne sono e sono le idee del licenziamento del Presidente della Regione. Tiene conferenza stampa sulla CO2 con un ex Assessore licenziato da tutti mentre qui si deve discutere delle leggi, delle leggi della Regione che devono salvare i sardi! Siamo alla canna del gas; abbiamo la testa dentro il forno!

Noi siamo qui che disperatamente cerchiamo di trovare un senso a un provvedimento. Gli emendamenti, molti dei quali sono della Giunta e non sono migliorativi, sono tutti aggiuntivi quindi peggiorativi: è un pasticcio. La soluzione migliore sarebbe prendere - l'ho detto anche ieri - recuperare questo testo. Non so se il dottor Cocco ha un "distruggi documenti" da qualche parte; se non riusciamo a farne coriandoli facciamone stelle filanti e buttiamole giù dalla finestra perché è venuto il momento di liberarci dei fardelli e di un pasticcio come questo!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io mi chiedo se abbia un senso intervenire a tal proposito soprattutto su questo articolo 22 bis perché, dopo aver parlato di varie forme dei differenti punti vendita nel corso delle giornate precedenti di questo dibattito che si sta trascinando troppo a lungo, e dopo aver parlato di interventi in materia produttiva siamo arrivati alla vera sostanza, perché l'articolo recita: politiche di sviluppo. Purtroppo al titolo dell'articolo non corrisponde il contenuto dei vari commi dell'articolo stesso. Perché io credo che le politiche di sviluppo si possano intraprendere solo ed esclusivamente se ci sono idee e risorse. Qua invece non abbiamo né idee né risorse.

E mentre siamo tutti consapevoli del dramma in cui viviamo, io richiamo il dato della Sardegna e nello specifico quello della disoccupazione giovanile. In Spagna il 44 per cento della disoccupazione giovanile ha creato il movimento degli indignati, qui con il 45 per cento della disoccupazione del mondo giovanile abbiamo creato il movimento dei rassegnati, perché questo è lo stato di sconforto in cui abbiamo gettato i nostri giovani.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SECHI.) Credo che questo argomento ci permetti di cominciare a fare un bilancio dopo oltre due anni di attività di Consiglio regionale. Riguardo alle iniziative portate all'attenzione di quest'Aula, soprattutto in relazione alla proposta di rilancio dell'economia e dell'occupazione (questo era il titolo di quel famigerato "piano casa uno" ripreso dal "piano casa due" e dal "piano casa tre") stiamo ancora qui a capire e a comprendere dove si sia creato lo sviluppo, come si sia messo in moto lo sviluppo e in che stato stia l'occupazione. Allora tutti i discorsi contenuti in questo articolo (concertazione, gli attori locali, i protagonismi vari) rappresentano veramente un insulto al buon senso e una mortificazione per chi vive la situazione e il disagio della gestione degli enti locali.

Colgo anche l'occasione per richiamare quanto sostenuto dalla collega Barracciu sull'utilizzo dei fondi della pubblicità istituzionale. Io credo che sia veramente immorale che, in un momento così buio e difficile come quello che sta attraversando la società sarda, per la scarsità di risorse, la scarsità di mezzi, il dramma della disoccupazione, si possano spendere somme così ingenti. E quindi condivido appieno la proposta che tutte queste somme, più o meno consistenti, che vengono utilizzate con la più assoluta discrezionalità, liberalità, clientelismo, vengano messe a disposizione dell'esigenza primaria della Sardegna, cioè quella di dare una risposta all'occupazione nelle forme e nei metodi che in quest'Aula abbiamo più volte richiamato e sottolineato e che possono essere maggiormente affinati.

Lo dico perché oggi sulla stampa è emersa una polemica tra me e l'assessore Crisponi in merito a 180 mila euro stanziati per parlare di moda e arte. Un'iniziativa frivola che dovrebbe tenersi ad Alghero, una città che sta vivendo un dramma come poche altre, mortificata in quella che è la sua potenzialità, forse unica, della promozione turistica. Si pensa di risolvere le sorti del turismo buttando dalla finestra 180 mila euro e affidandone la gestione ad aziende esterne alla nostra Isola. Quindi io invito gli altri colleghi a fare una riflessione su questa proposta, è un dovere...

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Sechi, colleghi, non disturbate l'oratore.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sicuramente staranno concordando in che modo perfezionare la proposta avanzata dalla collega Barracciu e quindi io aspetto dall'Aula una risposta a questa sollecitazione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Politiche di sviluppo. Domanda: quale sviluppo? E' lecito chiedersi quale sviluppo? E se c'è un'idea su quale sviluppo poi vi chiederei anche quali politiche e come queste politiche orientino quel tipo di sviluppo. Non vedo più l'Assessore dell'industria, l'ho visto prima quindi c'è; dubitavo che gli fosse venuto uno scatto d'orgoglio e si fosse dimesso.

(Interruzione del consigliere Steri)

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io non devo dimettermi da nulla, non ho incarichi assessoriali è più facile per te dimetterti Giulio, non devi rispondere neanche agli elettori che ti hanno votato, io devo rispondere ai 5000 che mi hanno votato e quindi devo chiedere a qualcuno prima. Non provocatemi per cortesia. Allora, detto questo, senza buttarla in polemiche, io vorrei porre all'attenzione due o tre questioni, forse senza utilizzare neanche tutti i dieci minuti. Io non voglio tediarvi con i riferimenti ai soliti indicatori macroeconomici, ne prendo solo uno, assessore La Spisa, che solitamente viene trascurato, ma non perché sia meno importante degli altri.

Prendiamo l'indicatore dell'import-export; credo che nelle politiche di sviluppo abbia una qualche funzione, un qualche riferimento. Allora fatte 100 le esportazioni che noi effettuiamo da quest'Isola, circa il 93 per cento è costituito da prodotti petroliferi, chimici e metalliferi, il resto del nostro sistema produttivo vale per circa il 7 per cento. Questo vuol dire - e mi rivolgo anche all'onorevole Maninchedda e all'onorevole Diana - che noi abbiamo un sistema economico e un sistema produttivo che ha come unico mercato di riferimento il milione e 600 mila abitanti di quest'Isola. Quando noi abbiamo come obiettivo un mercato di queste dimensioni è chiaro che non possiamo guardare al futuro della nostra economia con grandi prospettive. Allora io chiedo: è possibile una riflessione critica su due o tre punti?

Il primo. Noi importiamo di tutto, importiamo per quasi il 70 per cento tutti i prodotti agroalimentari, importiamo le carni, e (in un'Isola) importiamo per il 63 per cento prodotti ittici. Siamo un'Isola, forse tra le pochissime in Europa, forse siamo secondi soltanto alla Corsica, che non ha un'industria manifatturiera, negli ultimi dieci anni è aumentata l'importazione anche dei laterizi. Eppure i blocchetti, i mattoni, i travetti un tempo si fabbricavano un po' dappertutto, ormai invece non si fabbricano più da nessuna parte. Abbiamo perso la vocazione produttiva, riusciamo solo ad esportare i prodotti derivati dal petrolio, dalla chimica (da quella che è rimasta) ed i prodotti metalliferi, in particolare quelli non ferrosi.

Allora - e lo dico senza polemiche - è possibile fare un minimo di discussione su questi argomenti? Cioè noi, con le politiche di sviluppo di cui vogliamo dotarci,, quali sono i settori, i comparti, che vogliamo in qualche maniera sviluppare, favorire? Vogliamo sviluppare il settore agroalimentare? Parrebbe un settore vincente per noi, perché abbiamo certamente un clima ideale, abbiamo probabilmente un territorio non compromesso come altri territori, abbiamo produzioni di qualità (dove riusciamo a coltivarle) che conquistano anche nicchie di mercato interessantissime, a partire dalle eccellenze di Pula (ma non soltanto di Pula) e di altre parti della Sardegna. Cioè, vogliamo fare una riflessione su quali sono i settori in qualche maniera da incentivare, da sostenere, con politiche di sviluppo, con risorse, con servizi eccetera? Vogliamo sviluppare il settore zootecnico? Attraverso quali politiche? Io credo che non guasterebbe, per esempio, un contributo in tal senso anche della Commissione competente. E' mai possibile, infatti, che il Consiglio regionale non sia un luogo anche di confronto tra chi, avendo la responsabilità, anche settoriale, nelle commissioni, può dare un contributo? E' possibile che si parli di sviluppo senza parlare di nessun intervento che riguarda lo sviluppo?

Guardi, assessore La Spisa, io non ho nulla, per carità contro i cinque commi. Si dice anche, tra l'altro, ad un certo punto e - io lo condivido molto - che occorre: "assicurare che gli interventi infrastrutturali siano direttamente connessi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo locale". Sottoscrivo. Mi volete dire quali sono i progetti di sviluppo locale, e quali sono gli orientamenti che noi diamo a Nuoro, nel Sulcis, in Ogliastra, in base anche alla vocazione territoriale, alla cultura, alle tradizioni, ad alcune produzioni autoctone che ci possono essere, quali sono gli orientamenti che noi forniamo? E' possibile saperlo? E' una discussione da marziani, oppure è una discussione che ha diritto di cittadinanza in quest'Aula? Mi chiedo perché non c'è un minimo di disponibilità per discutere attorno a queste questioni.

Io vi indico due o tre punti, li indico in particolare all'assessore La Spisa e all'assessore Cherchi. Noi abbiamo alcune materie prime che ci invidiano in tutta Europa, di sicuro in Italia, e farò anche un esempio. Noi, in questa regione abbiamo i migliori feldspati (so che qualcuno non sa neanche cosa siano) abbiamo le migliori sabbie silice, abbiamo la migliore fluorite. Per i feldspati non bisogna neanche andare a scavare, sono a cielo aperto. Abbiamo le migliori sabbie silice nella zona del Sarcidano, Isili, Laconi, eccetera. Abbiamo, ripeto, la migliore fluorite che c'è in Europa, abbiamo tra le migliori argille.

Io faccio un esempio banalissimo, assessore Cherchi, lo sa bene l'assessore La Spisa, faccio un esempio: noi abbiamo in quel di Guspini un'azienda, la Ceramica mediterranea, i cui proprietari sono del distretto delle ceramiche di Sassuolo, e di loro tutto si può dire ma non che non sappiano produrre pianelle di qualità. Ebbene operano sia a Guspini sia a Sassuolo e anche a Sassuolo utilizzano la materia prima prelevata dalle nostre campagne nel guspinese. Un metro quadro di prodotto finale a Guspini costa circa il 30 per cento in più di un metro quadro finale prodotto a Sassuolo, nonostante la materia prima provenga dalla Sardegna, semplicemente perché il costo della kilocaloria prodotta con il metano costa circa il 57 per cento in meno rispetto a quella prodotta con l'olio combustibile.

Allora, torniamo alle infrastrutture: vogliamo fare una discussione seria, o di che cosa stiamo parlando? Vogliamo parlare di sviluppo? Concentriamoci su una questione. Mi rendo conto che qui parliamo di tutto, e ognuno di noi sa di tutto e non sa di nulla (io per primo per carità!). Io pongo due o tre questioni umilmente, modestamente, è possibile un minimo di discussione, o di che cosa dobbiamo parlare? Io non ho nulla contro questo articolo, ma ho tutto contro perché non c'è uno straccio di indicazione. Mi volete declinare uno di questi cinque commi…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Comunico che l'onorevole Radhouan Ben Amara è rientrato dal congedo.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare metto in votazione l'articolo 22 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 22 bis.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dessì, Planetta e Sanna Giacomo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 38

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 22 ter e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22 ter e dei relativi emendamenti:

Art. 22 ter

Trasferimento di funzioni

1. Per l'esercizio delle funzioni di cui ai titoli I e II del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 (Incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della L. 17 maggio 1999, n. 144), anche al fine di incrementare lo sviluppo del sistema produttivo isolano tramite l'erogazione di servizi finalizzati alla creazione e al consolidamento d'impresa, all'attrazione degli investimenti nel territorio regionale e all'assistenza tecnica nella pubblica amministrazione, la società in house BIC Sardegna Spa è autorizzata ad acquisire dalla società Sviluppo Italia Sardegna, società per azioni controllata da Invitalia, il ramo d'azienda necessario all'esercizio delle funzioni di cui sopra, costituito dai contratti di lavoro del personale dipendente a tempo indeterminato, esclusi i dirigenti, alla data della messa in liquidazione della società Sviluppo Italia Sardegna e dai contratti di servizio.

2. Al fine di assicurare la massima efficacia e integrazione degli strumenti nell'attuazione dei progetti e programmi la società Sardegna Impresa e Sviluppo - BIC Sardegna Spa si avvale, inoltre, del personale di INSAR Sardegna, che è assorbito sulla base delle esigenze derivanti dall'attuazione dei programmi di sviluppo affidati dalla Regione.

3. Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzato, a decorrere dall'anno 2011, a favore del BIC Sardegna l'ulteriore contributo valutato in euro 500.000 annui (UPB S01.04.002)

Emendamento sostitutivo parziale Uras - Ben Amara - Sechi

Articolo 22 ter

Il comma 1 dell'articolo 22 ter è così modificato:

1. Ai fini dell'attuazione del Protocollo d'intesa stipulato in data 20 dicembre 2010 tra il Ministero dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (Invitalia), Sviluppo Italia Sardegna Spa in liquidazione e la Regione autonoma della Sardegna per l'esercizio delle finzioni di cui ai titoli I e II del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 (Incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego), anche al fine di incrementare lo sviluppo del sistema produttivo isolano tramite l'erogazione di servizi finalizzati alla creazione e al consolidamento d'impresa, all'attrazione degli investimenti nel territorio regionale e all'assistenza tecnica nella pubblica amministrazione, la società in house BIC Sardegna acquisisce, con carattere d'urgenza, dalla società Sviluppo Italia Sardegna, società per azioni controllata da Invitalia Spa, il ramo d'azienda necessario all'esercizio delle predette funzioni e secondo l'attuale articolazione operativa regionale costituito dai contratti di lavoro del personale dipendente a tempo indeterminato vigenti al momento della cessione, dalle attività previste nel citato protocollo d'intesa e dai relativi contratti di servizio.". (263)

Emendamento sostitutivo parziale Cucca - Sabatini - Cuccu - Sanna Gian Valerio - Meloni

Articolo 22 ter

Al comma 2 dell'articolo 22 ter le parole "sulla base delle esigenze derivanti dall'attuazione dei programmi di sviluppo affidati dalla Regione" sono sostituite dalle seguenti: "nell'organico della medesima società Sardegna impresa e sviluppo - BIC Sardegna Spa". (140)

Emendamento all'emendamento numero 140 sostitutivo totale Giunta regionale

L'emendamento 140 è sostituito dal seguente:

"Il comma 2 dell'articolo 22 ter è soppresso." (303).)

PRESIDENTE. Comunico che l'emendamento numero 303 che non è ammissibile in quanto non strettamente connesso.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, sull'articolo 22 ter chiedo la votazione per parti.

PRESIDENTE. Tenga presente che ci sono degli emendamenti sostitutivi parziali, quindi dovremo prima esaminare gli emendamenti, una volta esaminati gli emendamenti vedremo come votare il testo dell'articolo per parti.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 263 il parere espresso della Commissione è favorevole con approfondimenti che doveva fare la Giunta; sull'emendamento numero 140 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è favorevole sull'emendamento numero 263 e contrario sull'emendamento numero 140. Se posso approfitto per chiarire perché è necessaria questa votazione per parti. C'è la necessità di motivare che la Giunta intende chiedere al Consiglio di sopprimere il comma secondo perché ormai il processo di uscita dalla liquidazione di Insar è sostanzialmente completato e quindi non è più necessaria l'indicazione del secondo comma che evidentemente si riferiva a un periodo in cui la liquidazione era ancora in corso e vi era il problema di trovare una soluzione per i lavoratori. Poiché Insar esce dalla liquidazione rapidamente, si ritiene di poter lasciare tutti i lavoratori Insar là dove sono, per cui si chiede la soppressione del comma 2.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Chiedo cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta sino alle ore 17 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 09, viene ripresa alle ore 17 e 15.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 263.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 263.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cherchi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Risponde no il consigliere: Mariani.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 61

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 140.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). L'emendamento numero 140 è ritirato.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del testo dell'articolo. Dobbiamo votare il comma 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, anche io ho sentito le dichiarazioni dell'Assessore e chiaramente le condivido, nel senso che il processo di acquisizione dell'Insar da parte della Regione Sardegna si è concluso. Io però volevo approfittarne per fare una raccomandazione all'Assessore. I dipendenti dell'Insar vivono una situazione - io l'ho segnalato anche altre volte in quest'Aula - sicuramente anomala, nel senso che pur essendo dipendenti pubblici, o facenti parte di una società a totale capitale pubblico, di proprietà della Regione, sono ancora in cassa integrazione.

Io prima sollecitavo i liquidatori a richiamare in servizio tutti i dipendenti, adesso la proprietà è nostra, Assessore, pertanto le chiedo cortesemente di farsi carico lei e l'Assessore regionale del lavoro del compito di riattivare i contratti a tempo pieno per tutti i lavoratori. Anche perché mi consta che in questi giorni verranno approvati i bandi che riguardano l'occupazione che probabilmente potranno essere affidati all'Insar.

Quindi le chiedo, Assessore, un intervento forte perché chiediamo sacrifici alle aziende private perché vadano incontro alle necessità dei dipendenti e evitino (quando si può) la cassa integrazione e noi, invece rimaniamo in una situazione totalmente anomala con una società pubblica che mantiene i propri dipendenti in cassa integrazione.

Un'altra raccomandazione è questa: dal liquidatore sono stati conclusi alcuni contratti relativo alla dirigenza presente all'interno dell'azienda. Adesso io chiederei anche all'Assessore - considerato che la Regione è diventata proprietaria - di valutare alcune situazioni rispetto anche a professionalità e capacità che forse veramente possono essere anche state sottovalutate. Gli impegni sono tanti, le necessità sono tante, c'erano capacità e qualità professionali che avevano dato dimostrazione nel tempo della loro validità e chiederei all'Assessore di farsi carico di valutare l'opportunità di rivedere alcune di queste situazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ovviamente intervengo per annunciare il voto contrario, volevo però ricordare al collega Gavino Manca, è stato un miracolo salvare l'Insar, credo che tutti quanti siamo consci di questo. Ora abbiamo appena salvato l'Insar e già ci stiamo preoccupando dei salti di livello, delle modifiche della pianta organica. Una volta che è salvata l'Insar è chiaro che la cassa integrazione termina, tutto il resto credo che non debba essere considerato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, brevissimamente noi siamo naturalmente contrari a questo comma quindi voteremo contro, però voglio rivolgere un'altra raccomandazione alla Giunta e lo faccio perché rimanga agli atti. C'è un problema che è rimasto probabilmente non risolto per quanto riguarda Sviluppo Italia, sono infatti passati ormai sei mesi dall'approvazione della delibera con la quale si è stabilito di acquisire il ramo d'azienda di Sviluppo Italia Sardegna e rimane ancora non risolto il problema dell'incubatore di Porto Torres.

Il consorzio industriale provinciale di Sassari si è candidato a gestire l'incubatore di nuova impresa a Porto Torres e probabilmente è opportuno, da parte della Giunta regionale, esprimersi anche in questo senso insomma, far capire qual è la decisione ultima. Sono già trascorsi sei mesi, assessore La Spisa, mi sembra pertanto opportuno chiarire se la Regione vuole gestirle direttamente l'incubatore oppure se preferisce lasciare la gestione al consorzio industriale di Sassari e definire una volta per tutte la situazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Intervengo per confermare naturalmente il voto contrario, come ha detto il Capogruppo, e per precisare ciò che ha detto il collega Manca. Per noi ovviamente è chiaro ciò che ha detto: si tratta di chiedere alla Giunta regionale, all'assessore La Spisa, di considerare che ci sono ancora sette persone in cassa integrazione e che per queste sette persone è necessario trovare il percorso attraverso il quale farle rientrare al lavoro. Questa è una richiesta esplicitata dall'onorevole Manca, che faccio anche mia e del Gruppo del Partito Democratico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del secondo comma dell'articolo 22 ter.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Cucca hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cossa - Diana Giampaolo.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Salis.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 2

contrari 61

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione il comma 3 dell'articolo 22 ter. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'articolo 23 è soppresso.

Passiamo all'esame dell'articolo 24 e dei relativi emendamenti. Faccio presente che gli emendamenti numero 221 e 152 sono privi di copertura finanziaria.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 24 e dei relativi emendamenti:

Art. 24

Disposizioni in materia ambientale

1. Per garantire il funzionamento del meccanismo premialità-penalità e lo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani nel territorio regionale, è autorizzata la spesa di euro 4.000.000 per l'anno 2011 e la spesa di euro 3.000.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013. Il relativo programma di spesa è approvato con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di ambiente (UPB S04.05.001).

2. E' autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 2.000.000 per la realizzazione di centri di raccolta comunali (ecocentri) di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 8 aprile 2008 (Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche). Il relativo programma di spesa è approvato con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di ambiente (UPB S04.05.002).

3. E' autorizzata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 1.500.000 per garantire la gestione da parte dell'Assessorato della difesa dell'ambiente delle attività di prevenzione fitosanitaria e di lotta contro gli insetti nocivi volte alla tutela, salvaguardia e salute delle piante forestali (UPB S05.01.013).

4. La Regione è autorizzata al cofinanziamento, nell'anno 2011, di euro 79.000 a favore della agenzia energetica di Sassari per la realizzazione del progetto comunitario "Patto fra le isole dell'Europa" sul tema energia sostenibile e i piani di azione a sostegno di un patto tra le isole d'Europa (UPB S04.07.007).

5. Per la bonifica e l'implementazione dei dati, la manutenzione migliorativa, adeguativa e correttiva e la formazione degli utenti istituzionali del Sistema informativo regionale ambientale, è autorizzata una spesa valutata in euro 100.000 per l'anno 2011 e in euro 500.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 (UPB S04.07.005).

6. Al fine di assicurare le attività di recupero e conservazione della fauna selvatica terrestre da parte delle province, nonché per la conservazione della fauna marina ad opera degli enti facenti parte della Rete regionale per la conservazione della fauna marina, in attuazione delle disposizioni previste all'articolo 12 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna), e all'articolo 5, comma 19, della legge regionale n. 3 del 2009 è autorizzata, per l'anno 2011 e successivi, la spesa di euro 400.000, da trasferire alle province ed ai suddetti enti. Il relativo programma di spesa è approvato con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di ambiente (UPB S04.08.016).

7. Per la realizzazione di interventi infrastrutturali e investimenti in genere nell'ambito dei parchi regionali e nazionali, è autorizzata la spesa di euro 100.000 per l'anno 2011 e di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 (UPB S04.08.002).

8. E' autorizzata per l'anno 2011 la spesa complessiva di euro 5.000.000 da destinare, quanto a euro 4.950.000, a interventi di bonifica e ripristino ambientale delle aree minerarie dismesse e quanto ad euro 50.000 per la relativa assistenza tecnica e la direzione dei lavori. Per le medesime finalità è autorizzata, per ciascuno degli anni 2012 e 2013, la spesa di euro 10.000.000 da ripartire sulla base di un programma approvato con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di ambiente (UPB S04.06.006).

9. Per le finalità di cui alla legge regionale 21 novembre 1985, n. 28 (Interventi urgenti per le spese di primo intervento sostenute dai comuni, province e comunità montane in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità atmosferiche), è autorizzata, per l'anno 2011, l'ulteriore spesa di euro 1.500.000 (UPB S04.03.005).

10. Per l'attuazione dell'accordo di collaborazione tra la Regione autonoma della Sardegna e il Ministero dell'interno, sottoscritto dal Presidente della Regione in data 12 luglio 2010, è autorizzata, a decorrere dall'anno 2011, una spesa valutata in euro 600.000 annui (UPB S04.08.013).

11. All'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 gennaio 2011, n. 5 (Disposizioni integrative della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna)), le parole: "o a canna rigata" sono sostituite dalle seguenti: "o a canna rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40".

12. Per l'adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture necessarie per la previsione e prevenzione del rischio incendi boschivi, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 650.000. Tali stanziamenti possono essere utilizzati per l'acquisizione delle aree di sedime delle postazioni di avvistamento della rete regionale di avvistamento, anche mediante espropriazione di pubblica utilità, per la realizzazione e l'adeguamento infrastrutturale delle stesse postazioni, nonché per l'acquisizione dei beni e servizi necessari per il regolare funzionamento delle medesime postazioni (UPB S04.08.012).

13. La Regione adotta e applica all'intero territorio regionale le linee guida per la caratterizzazione e la bonifica delle aree minerarie dismesse, approvate con ordinanze del 12 aprile 2010, n. 5, e del 16 dicembre 2010, n. 29, dal commissario delegato per l'emergenza ambientale delle aree minerarie dismesse del Sulcis-Iglesiente e del Guspinese; con deliberazione di Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, sono emanate le direttive tecniche di attuazione.

14. Nell'articolo 7 della legge regionale 16 dicembre 2005, n. 22 (Norme per l'approvazione del Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto) sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 è così sostituito:
"1. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere alle amministrazioni provinciali, comunali e alle AA.SS.LL. risorse finanziarie, da ripartire annualmente, per gli interventi di bonifica dell'amianto su immobili o infrastrutture pubbliche e di aree dì smaltimento di amianto in fibre libere; la misura del contributo è pari al 100 per cento della spesa ammessa a finanziamento. Il contributo è concesso nei limiti degli stanziamenti iscritti in bilancio.";

b) nel comma 2, in fine, è aggiunto il seguente periodo: "Per le strutture private ad uso esclusivamente pubblico, quali scuole, strutture per anziani e disabili nonché strutture religiose, l'ammontare del contributo è stabilito fino ad un massimo del 90 per cento della spesa ammessa a finanziamento ma, comunque, non è superiore ad euro 12.000. Tutte le spese di cui ai precedenti periodi relative alla progettazione e comprensive di piano di lavoro, di cantiere, di ponteggio, di analisi e sicurezza sono liquidate fino ad un massimo del 30 per cento delle spese sostenute e documentate per l'intervento complessivo.".

15. Nella legge regionale 17 gennaio 1989, n. 3 (Interventi regionali in materia di protezione civile), e successive modificazioni e integrazioni, sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo l'articolo 15 è inserito il seguente:
"Art. 15 bis (Organizzazioni o associazioni di volontariato civile)
1. E' considerata organizzazione o associazione di volontariato di protezione civile ogni organismo liberamente costituito, senza fini di lucro, ivi inclusi i "Gruppi comunali di protezione civile", che svolge o promuove, avvalendosi delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti, attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione degli eventi previsti nell'articolo 2, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile), nonché relativa attività di formazione e addestramento.";

b) l'articolo 18 è abrogato.

16. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale emana direttive in materia di pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, in conformità del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 (Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose), e successive modifiche ed integrazioni.

17. Per l'esercizio delle competenze di cui all'articolo 70 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali) è autorizzata a favore delle province, a decorrere dall'anno 2012, la spesa di euro 450.000 per la concessione di contributi e rimborso spese alle associazioni di volontariato di protezione civile, regolarmente iscritte al registro regionale e censite operativamente (UPB S04.03.005).

18. Il comma 8 dell'articolo 5 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato.

19. La legge regionale 9 giugno 1999, n. 24 (Istituzione dell'Ente foreste della Sardegna, soppressione dell'Azienda delle foreste demaniali della Regione sarda e norme sulla programmazione degli interventi regionali in materia di forestazione), è così modificata:

a) alla lettera g) del comma 1 dell'articolo 3, dopo la parola: "promuove" è inserita la parola: "anche";

b) dopo la lettera g) del comma 1 dell'articolo 3, è inserita la seguente:
"g bis) gestire centri di allevamento e recupero della fauna selvatica (ex URF articolo 101 della legge regionale n. 23 del 1998).";

c) dopo l'articolo 4 è inserito il seguente:
"Art. 4 bis (Compiti del direttore generale)
1. Il direttore generale svolge le funzioni e i compiti di cui all'articolo 24 della legge regionale n. 31 del 1998 e successive modifiche ed integrazioni.".

20. In attesa dell'approvazione del Piano energetico ambientale regionale della Sardegna (PEARS), e comunque per un periodo massimo non superiore a un anno a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, è disposta la sospensione nell'intero territorio regionale dei procedimenti di autorizzazione unica e di valutazione di impatto ambientale di nuovi impianti di produzione di energia da fonte eolica, degli ampliamenti di quelli esistenti, nonché di nuovi impianti termici di potenza complessiva superiore a 1 MW e alimentati con combustibili rinnovabili, il cui bacino di approvvigionamento risulti, anche parzialmente, extra-regionale. La sospensione non si applica agli impianti eolici di potenza complessiva uguale o inferiore a 1 MW, nonché agli impianti eolici destinati a soddisfare il fabbisogno energetico in regime di autoproduzione, fermo restando che, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), così come modificato dall'articolo 6, comma 8, della legge regionale n. 3 del 2009, la realizzazione degli stessi è consentita nelle aree ammissibili individuate ai sensi dell'articolo 112 delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale. La presente disposizione, attesi i problemi connessi alla rete di distribuzione e di trasporto dell'energia elettrica derivanti dalle condizioni di insularità e le specificità paesaggistico-ambientali del territorio regionale, persegue la finalità di consentire la realizzazione di impianti efficienti che possano immettere effettivamente in rete l'energia prodotta senza limiti di dispacciamento.

21. Per consentire l'attuazione degli interventi previsti dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e implementare la filiera della raccolta differenziata e del recupero, anche tramite accordi di programma, è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 60.000 per l'anno 2011, e di euro 20.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 (UPB S04.05.001).

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu

Articolo 24

L'articolo 24 è soppresso. (133)

Emendamento soppressivo parziale Diana Mario - Biancareddu

Articolo 24

Nell'articolo 24 il comma 20 è soppresso. (76)

Emendamento aggiuntivo Greco - Zedda Alessandra

Articolo 24

Dopo il comma 1 dell'articolo 24 è aggiunto il seguente:

"1 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 500.000 (UPB 0605001) per interventi di risanamento ambientale e ripristino della potenzialità produttiva del compendio lagunare di Is Benas in territorio del comune di San Vero Milis. L'attuazione degli interventi di cui al presente comma è attribuita al Comune di San Vero Milis.

Copertura finanziaria:

in aumento

UPB S06.05.001

2011 euro 500.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

2011 euro 500.000 (194)

Emendamento aggiuntivo Vargiu - Meloni Francesco

Articolo 24

Dopo il comma 5 dell'articolo 24 è aggiunto il seguente:

"5 bis. E' autorizzato nell'anno 2011 lo stanziamento di euro 2.000.000 da destinare al Servizio di piena dell'Ufficio del Genio civile di Nuoro, finalizzato agli interventi di messa in sicurezza del. Bacino imbrifero Rio Cedrino e per la sistemazione dei canali di dreno (UPB S04.03.003 cap. SC04.0339).

in aumento

UPB S04.03.003

Tutela e difesa del suolo - Spese correnti (cap. SC04.0339)

2011 euro 2.000.000

in diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 2.000.000 (221)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi

Articolo 24

Dopo il comma 15, è aggiunto il seguente:

"15 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, istituisce un coordinamento delle autorità pubbliche locali e regionali competenti in materia di tutela, bonifica e ripristino ambientale, anche ai fini della più efficace prevenzione degli incidenti ambientali e per i conseguenti necessari tempestivi interventi di contenimento dei danni. A tale coordinamento sono invitati, in via permanente, le prefetture, la protezione civile, le autorità marittime, i comandi regionali delle forze armate e delle forze dell'ordine. Alle relative spese si provvede con uno stanziamento, nel1'UPB di nuova istituzione, di 150.000 euro e riducendo di pari importo le dotazioni del FNOL 2011.". (152)

Emendamento aggiuntivo all'emendamento numero 152 Cocco Pietro - Uras - Salis - Mariani - Ben Amara - Zechi - Zuncheddu - Lotto - Solinas Antonio

Il testo dell'emendamento 152, dopo il comma 2, è integrato come segue:

"Al coordinamento predetto, ove ritenuto necessario, partecipano le associazioni territoriali e regionali del volontariato sardo per la protezione civile e le compagnie barracellari. Al fine della necessaria operatività i componenti delle compagnie barracellari sono sottoposti, a carico del sistema sanitario regionale, agli accertamenti obbligatori di idoneità. (326)

Emendamento aggiuntivo Peru - Diana Mario - Sanna Paolo - Randazzo - Murgioni

Articolo 24

Al comma 20 dell'articolo 24 prima delle parole "nonché agli impianti eolici destinati a soddisfare il fabbisogno energetico in regime di autoproduzione" sono aggiunte le parole "ed agli impianti eolici e agli impianti termici alimentati con combustibili-rinnovabi localizzati all'interno delle aree industriali gestite dai consorzi industriali provinciali e le Aree ZIIR (tabelle A e B della legge regionale n. 10 del 2008). (95)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 24

All'articolo 24 dopo il comma 20 è aggiunto il seguente:

"20 bis. Nelle more dell'approvazione del PEARS i procedimenti relativi alle istanze per il rilascio dei permessi di ricerca e delle concessioni per la coltivazione delle risorse geotermiche sono sospesi per dodici mesi, al fine di assicurare lo sviluppo di una politica energetica rispettosa delle esigenze dell'ambiente e del paesaggio. La Giunta regionale, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della presente legge, provvede alla emanazione di apposite linee guida alle quali i medesimi procedimenti dovranno uniformarsi.". (147)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Bruno - Cocco Pietro - Lotto

Articolo 24

All'articolo 24 dopo il comma 21 è aggiunto il seguente:

"21 bis. E' autorizzata per gli anni 2011/2012/2013 la spesa di euro 5.000.000 per interventi di bonifica negli stagni della Provincia di Oristano.".

Copertura finanziaria

in aumento

UPB S06.05.001

2011 euro 5.000.000

2012 euro 5.000.000

2013 euro 5.000.000

UPB S01.03.010

(Programmazione negoziata - PIA)

2011 euro 5.000.000

2012 euro 5.000.000

2013 euro 5.000.000 (82)

Emendamento all'emendamento numero 82 aggiuntivo Bruno - Sanna Gian Valerio

Articolo 24

Dopo le parole "Provincia di Oristano" sono aggiunte le seguenti: "e la spesa di 1.000.000 di euro per interventi di studio e bonifica dello Stagno del Calic, a favore del Comune di Alghero". (311)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 24

Dopo il comma 21 è aggiunto il seguente:

21 bis. Il comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali) è soppresso. (180).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, vedo che, come è successo per altri settori della nostra economia, anche al settore agricolo e alle tematiche di carattere ambientale è toccato di essere oggetto di questo collegato alla finanziaria. Sarà per la mia poca esperienza in materia di legislazione regionale, però sinceramente resto abbastanza perplesso di fronte al ricorrente metodo di inserire nelle leggi finanziarie tutta una serie di temi che avrebbero necessità di essere ben altrimenti affrontati con riflessioni approfondite nelle Commissioni competenti, con appositi disegni di legge. Uno dei temi inerenti comunque il settore agricolo, ma che non riguardava questo articolo di legge, lo abbiamo appena superato questa mattina con il ritiro da parte dei proponenti di diversi emendamenti che, di fatto, intendevano sostituirsi al lavoro che, nella Commissione agricoltura, relativamente al tema della pesca si sta facendo, tra l'altro con la collaborazione di tutti i commissari, maggioranza e minoranza, per produrre un testo unico su alcuni argomenti di grande interesse.

Anche in questa occasione, si affrontano diversi temi legati all'ambiente, e qualcuno anche all'agricoltura, ma sopperendo a un intervento più organico che comunque nel settore è assolutamente necessario. E, se noi affrontiamo un articolo di legge con il collegato alla finanziaria dove parliamo di disposizioni in materia di ambiente e di agricoltura, non possiamo non tener presente che in questa materia, specie per l'agricoltura, siamo usciti lo scorso anno, alla fine del mese di novembre, da una lunga discussione che ha visto la Regione impegnata in un serrato confronto con le organizzazioni di categoria e col mondo dell'agro-pastorizia. E in quell'occasione abbiamo anche approvato una legge importante, una legge con ventitré o ventiquattro articoli, in cui sono compresi diversi interventi che avevano l'ambizione e hanno l'ambizione di aiutare questo settore a uscire dalla durissima crisi in cui, per riconoscimento di tutti, versa.

Ebbene, se oggi andiamo a esaminare che cosa è stato fatto, dobbiamo riconoscere che siamo molto in ritardo nell'applicazione di quella legge che dicevamo si sarebbe dovuta approvare in tempi rapidissimi, e poi in tempi rapidissimi applicare. Oggi, rispetto alle quasi 10 mila domande che sono state presentate per i contributi de minimis, soltanto 5 mila e poco più hanno ottenuto un'anticipazione, il pagamento di questa misura, mentre per tutte le altre dal mese di aprile, non si capisce perché, non c'è stato più nessun pagamento.

Ancora, desta molta preoccupazione il fatto che di questa legge soltanto la misura relativa al pagamento alle singole imprese agricole dei contributi in regime di de minimis è stato in parte avviato a soluzione, mentre su tutti gli altri articoli che riguardavano il rilancio del settore agropastorale e del settore lattiero-caseario non è stato compiuto alcun passo in avanti. Questo non ci può lasciare tranquilli, non ci può non preoccupare, perché noi ci ritroveremo quest'estate di nuovo di fronte al movimento dei pastori e alle organizzazioni di categoria, che scenderanno a chiederci conto di cosa è stato fatto e cosa è stato fatto per "mettere a correre" quei quattrini che, sufficienti o insufficienti che fossero, sono stati comunque messi a disposizione di questo settore, ma di fatto soltanto in piccolissima parte sono arrivati alle imprese agricole.

E cosa dire ancora di altri fondi, in questo caso comunitari, che solo per una parte sono arrivati alle aziende agricole? Mi riferisco al fatto che si sia lavorato per anticipare i fondi relativi al premio unico per il 2010, mentre la gran parte delle aziende agricole sarde sta ancora aspettando l'erogazione per le annualità 2007-2008-2009. Questo significa, signori, che oggi noi parliamo di un settore, quello dell'agricoltura e quello dell'ambiente, cercando di dare qualche palliativo, di adottare qualche piccolo provvedimento, e non stiamo prestando attenzione al fatto che ci sono nella disponibilità della Regione sarda, nella disponibilità quindi, in teoria, anche degli agricoltori, ingenti somme di denaro che non riusciamo a far pervenire agli interessati.

Questo è un problema serissimo, noi non possiamo assolutamente ignorarlo, perché oggi ne parliamo qui dentro. Appena finisce la stagione della mungitura, e ci siamo quasi, e se ne vedono anche già i segnali un po' qua e là - noi ci ritroveremo ad affrontare nelle piazze, nei porti e negli, e qua in Consiglio regionale, qua a Cagliari, una discussione con un mondo, quello delle campagne, che non ha visto assolutamente risolti i suoi problemi, e ancor più vede che ci sono disponibilità finanziarie presenti che non arrivano a destinazione. Non ce lo possiamo permettere, non ce lo possiamo permettere noi e non se lo possono permettere coloro che sono direttamente interessati e che da tanto attendono che questo evento dovuto si verifichi.

Ecco perché credo che parlare nel collegato alla finanziaria di temi legati all'agricoltura rischi di sembrare una presa in giro, c'è la netta sensazione che non si stia riuscendo a fare quello che è invece nella possibilità della nostra Regione, e non facendolo, e colpevolmente sia aggrava e si contribuisce ad aggravare o a lasciare che si aggravi la situazione di questo comparto importantissimo della nostra economia.

Certo, si parla anche di disposizioni in materia di ambiente, e anche qua ci sono alcune risposte ad alcune esigenze, probabilmente assolutamente urgenti, c'è qualcosa che va assolutamente fatta. Non siamo, anche in questo settore, di fronte a un disegno complessivo che affronti la gravissima situazione della tematica dei rifiuti in Sardegna. Siamo in ritardo su molti fronti, noi anche questo non ce lo possiamo permettere. Ci sono situazioni che affrontiamo soltanto quando c'è una delegazione di sindaci che viene a tirarci le orecchie o a tirarci per la giacca perché la situazione in qualche parte della Sardegna sta precipitando, ma non abbiamo un disegno organico che ci consenta di portare a compimento una strategia e una politica di gestione dei rifiuti nella nostra Isola.

Siamo anche qua fortemente in ritardo, e parlarne oggi in questo collegato alla finanziaria, quando non ne parliamo nella competente Commissione per affrontare in maniera organica il tema, rischia di essere anche questa una presa in giro. Al di là dei meriti di ciascuno, io credo che dobbiamo assolutamente farci carico, in Commissione agricoltura e ambiente prima e in Consiglio poi, di mettere mano a queste tematiche in maniera organica, non aspettare che arrivi la prossima legge finanziaria, il prossimo collegato, il prossimo assestamento di bilancio, per inserire di straforo qualche altra piccola misura che corregga qualche legge di settore. E' un metodo che non porta a risolvere i problemi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, questo che tratta della materia ambientale, a nostro avviso è uno degli articoli qualificanti di tutto il collegato. Contiene una serie di norme che consentono interventi di emergenza, che consentono di intervenire anche per quanto riguarda la premialità dei rifiuti, i termovalorizzatori e quant'altro. Non sto a elencare il contenuto dell'articolo, vorrei solo soffermarmi brevemente sul comma 20, che è uno di quei commi che - come l'onorevole Loto ricordava - introduce quella che ha chiamato "una disciplina di legge", cioè la norma sul Pears (il Piano energetico ambientale della Regione) che prevede la sospensione per un anno delle autorizzazioni per il rilascio di centrali ad energia eolica.

Dico subito che questa norma - arriverò alle conclusioni dopo - a mio avviso è una norma corretta, perché nell'attuale situazione sarda, considerando che non abbiamo un sistema che consenta di far circolare l'energia per tutta la Regione, che abbiamo dei cavi che ci collegano con la Penisola e che hanno una capacità limitata nella produzione già sovrabbondante, consentire la realizzazione oggi di nuovi impianti di energia eolica, che non siano in autoproduzione, dove non c'è divieto, come il caso di Portovesme, vuol dire semplicemente consentire la realizzazione di impianti che produrranno energia, che non essendo cumulabile andrà dispersa. Però avranno i cosiddetti certificati verdi, che vuol dire consentire la speculazione.

Da questa considerazione era nato l'emendamento. Prendo però atto che è stato presentato un emendamento soppressivo e che su questo emendamento soppressivo la Giunta ha espresso parere favorevole; mi attengo, quindi, all'indicazione della Giunta per quanto riguarda l'emendamento. Ciononostante, anche se questo comma 20 sarà soppresso, come è presumibile ritenere, ritengo che la norma rimanga estremamente qualificante di tutto il collegato. Le chiedo espressamente, sin d'ora, quando si voterà l'articolo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, ho capito lo spirito della sua richiesta, però lei sa perfettamente bene che questa richiesta non ostacola o non impedisce l'eventuale richiesta di votazione a scrutinio segreto.

E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, colleghi e colleghe, un altro articolo importante, un tema di grande portata credo per la Sardegna. Ambienti e agricoltura è un connubio strategico, e penso anche importantissimo, per il futuro dell'Isola. E' un articolo corposo, che contiene passaggi condivisibili e sicuramente accettabili. Faccio riferimento all'implementazione degli ecocentri, strutture comunali semplici che, però, danno un grande apporto alla raccolta differenziata, consentendo ai cittadini di smaltire i rifiuti in maniera autonoma e in diversi momenti della giornata.

Ci sono anche altri temi, chiaramente non li elencherò tutti, mi soffermerò su alcuni. Mi riferisco, per esempio, anche al tema legato al contributo per la fauna selvatica, un altro elemento che caratterizza la nostra Isola per il quale, probabilmente, le risorse destinate sono ancora insufficienti, non fosse altro per le difficoltà che la gestione della fauna selvatica comporta. Porto solo l'esempio della colonia autoctona del cervo sardo nelle aree dell'arburese e del guspinese; i cervi che oggi arrivano sino alle case dei centri abitati, esercitando anche una forte pressione sulle aziende agricole, e quindi è necessario un intervento di alto profilo e di tutela, per il quale queste somme risultano esigue, tenuto conto che si tratta di un territorio abbastanza vasto, ed è uno dei tanti territori interessati alla tutela della fauna selvatica.

Un altro tema particolare, che io voglio riprendere, perché mi sta a cuore (non fosse altro perché, come ho detto altre volte, ho vissuto il problema in prima persona) riguarda gli ulteriori stanziamenti della Regione Sardegna per le bonifiche nelle aree minerarie dismesse. Già quest'Aula ha bocciato i 4 milioni previsti nel precedente articolo, e ha quindi posto, giustamente, all'attenzione del Consiglio l'opportunità che (per porre rimedio ai danni ambientali causati da società nazionali, in modo particolare dell'Eni) noi continuiamo "a foraggiare" queste bonifiche.

Anche in questo articolo sono previsti 30 milioni in tre anni, più 4 milioni e 950 mila nell'immediato e 50 milioni per la caratterizzazione. Allora, va bene, passi la caratterizzazione, perché è un atto importante da effettuare prima delle bonifiche, però voglio ricordare a quest'Aula che da oltre 10 anni, pur essendo le aree minerarie del Sulcis Iglesiente guspinese inserite all'interno della normativa nazionale sulle bonifiche (il D.M. ambientale del 18 settembre 2001, il numero 468, che costituiva il programma nazionale delle bonifiche ambientali, aveva inserito le aree del Sulcis Iglesiente guspinese all'interno di queste bonifiche con un primo stanziamento di 63 miliardi e 600 milioni di lire), di queste bonifiche nulla è stato fatto, perché ancora gestiamo i trasferimenti dello Stato, ma non riusciamo a spenderli.

Ciò è dovuto al fatto che le aree minerarie sono in capo a una società per azioni che peraltro oggi è pienamente controllata dalla Regione e che non riesce a compiere la sua funzione. Ricordo che l'IGEA (acronimo di interventi geoambientali) è nata con questa finalità, quando l'ente minerario è stato sciolto. Mi chiedo, allora, se ancora una volta noi dobbiamo finanziare con altri 30 milioni di euro lavori socialmente utili perché questo si sta facendo. Le uniche risorse sono infatti quelle regionali, perché quelle ministeriali non riusciamo a utilizzarle, in virtù del fatto che vengono assegnate a una società privata, che non può interagire, non può intervenire nelle aree di proprietà dell'IGEA, che è l'unica a detenere il patrimonio.

Io credo che sia arrivato il momento, visto che si parla tanto di tagli, di risparmi economici, di usare queste risorse nazionali che ci sono state messe a disposizione e che non abbiamo utilizzato; e non abbiamo richiesto neanche una ulteriore tranche! Forse è bene che invece di usare le risorse del bilancio regionale, cominciamo a utilizzare quelle assegnateci da norme nazionali, perché questo danno è un danno gravissimo che mina tutto il sistema delle falde acquifere presenti nei nostri territori.

Ricordo che solo a Montevecchio ci sono 270 chilometri di gallerie oggi interamente allagate, su una profondità che va oltre i 230 metri sotto il livello del mare. Cioè abbiamo un livello piezometrico di oltre 500 metri di trafori in verticale allagati da acque che interessano giacimenti di minerale, quindi con grande rilascio di cadmio, di piombo, di zinco e di materiali diversi, materiali pesanti, che entrano, e sono entrati sicuramente nel circuito alimentare delle nostre comunità. Vi ricordo che nei nostri territori ancora vige lo sfruttamento delle acque sotterranee per l'irrigazione degli orti, dei campi, e quindi non è difficile che questi elementi entrino in circolazione nel settore alimentare. Per cui credo che sia venuto il momento - lo hanno detto anche i miei colleghi - di fermarci un attimo a riflettere su un tema possibile.

Perché non riusciamo a far decollare quelle aree minerarie? Perché giustamente nessun imprenditore prenderà in carico mai quelle aree minerarie, eppure sono stati emanati i bandi, sono stati contattati anche imprenditori di livello, ma quando hanno visto la situazione di quelle aree si sono guardati bene dall'acquistare quei terreni, perché chi acquista quei terreni è obbligato per legge a bonificarli, mentre noi abbiamo lasciato andare via l'ENI senza che avesse bonificato una sola area.

Io sono stato in Toscana a visitare le colline metallifere, in qualità di rappresentante dei comuni minerari, da sindaco, e in Toscana l'ENI è ancora lì che bonifica le aree, e una volta bonificate le restituisce alla Regione. In Sardegna abbiamo tutte le aree minerarie allo sbando e credo che sia venuto il momento che il Presidente della Regione, che è stato nominato commissario straordinario per le bonifiche, vada dal Ministero e ridiscuta l'accordo, che è stato fatto, ripeto, assegnando a un'associazione temporanea di imprese le risorse mai spese, che sat vivendo con le risorse regionali e sta eseguendo non bonifiche, ma lavori socialmente utili. Questi soldi diamoli ai comuni, vista la disperazione, per fare i lavori socialmente utili, cioè sistemare le piazze, le strade; è una ricchezza importante, e allora cominciamo a intervenire laddove è possibile e cominciamo a risparmiare.

Io direi che, per assurdo, con quei soldi potremmo pagare anche i dipendenti dell'IGEA, che hanno lo stesso trattamento economico dei dipendenti regionali. Mi sembra che oggi sia stato bocciato un ulteriore intervento di implementazione degli stipendi pari a 1 milione e mezzo. Allora perché non ci si ferma e si risolve anche questo gravissimo problema? Io ci tornerò portandovi i dati epidemiologici del Medio Campidano da cui si evince il grande aumento delle malattie tumorali. Il Medio Campidano è una delle aree dove, per esempio (non dico che dipenda da questo) c'èil maggior numero di malati di SLA. Il Medio Campidano è una delle aree dove questa malattia ha un grande impatto.

Mi fermo qua, ma potrei parlare anche della protezione civile. Sì, oggi si prevedono le risorse per il 2012, ma per anni precedenti? Noi rischiamo di affrontare l'estate con equipaggi che non hanno i mezzi o li hanno fermi perché la Regione Sardegna non fornisce le risorse per pagare la benzina, effettuare le manutenzioni. Oltretutto mi risulta che abbiamo fermo un parco macchine nuovissimo; perché allora queste vetture non vengono distribuite alle associazioni di volontariato e di protezione civile regolarmente registrate? Quindi penso che se saluto positivamente il 2012…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io credo che sia davvero molto urgente…

(Brusio in aula)

Sarebbe anche opportuno che si pensasse, Presidente, di allestire in Consiglio regionale dei tavolini come nei bar perché tanto non ci si ascolta. Poi ci si lamenta quando il Governo nazionale impugna una legge e dice: "guarda che hai fatto una porcheria, non hai rispettato le leggi". E abbiamo anche la velleità di immaginare che i cittadini stiano a guardare quello che facciamo noi!

All'articolo 24 c'è un esempio chiarissimo che spiega quello che stamattina stavamo dicendo sulle competenze; bastava fare un passo più avanti e avremmo scoperto l'imbroglio degli EPT. Il comma 17 dell'articolo 24 recita: e c'è scritto che "per l'esercizio delle competenze di cui all'articolo 70 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali) è autorizzata a favore delle province, a decorrere dall'anno 2012, la spesa di euro 450.000 per la concessione di contributi e rimborso spese alle associazioni di volontariato di protezione civile, regolarmente iscritte al registro regionale".

Perfetto. Noi nel 2011 diciamo che dobbiamo stanziare 450 mila euro a favore delle province per esercitare queste competenze. Sembrerebbe tutto normale, anche opportuno, però dopo c'è scritto: "Il comma 8 dell'articolo 5 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato". Come recita il comma 8? Recita: "Per l'esercizio delle competenze di cui all'articolo 70 della legge regionale n. 9 del 2006, sono assegnate alle province, per l'anno 2008, risorse pari a euro 450.000" - cioè la stessa cifra di oggi - "per la concessione di contributi e rimborso spese alle associazioni di volontariato di protezione civile". Poi continua, ascoltate, ascoltate: "per gli esercizi successivi tali somme confluiscono nel fondo unico di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007".

Non è che noi quando abbiamo fatto le scelte eravamo del tutto distratti, le abbiamo fatte con congruità. Quello che sta succedendo adesso ai commi 17 e 18 è quello che si è voluto far passare stamattina sugli EPT, cioè c'è una mania di tornare indietro rispetto all'applicazione del principio di decentramento, ed è un errore perché noi già non possiamo gestire, col patto di stabilità e altri problemi vari che abbiamo, il bilancio regionale, ci manca solo che derubrichiamo rispetto al fondo unico tutte le assegnazioni che dobbiamo fare agli enti locali per non poterne più capire nulla!

Il problema è un altro, il problema è che serve oggi e serve soprattutto in sede di bilancio, Assessore. Il fondo unico è un vantaggio ma è anche uno strumento educativo nei confronti degli enti locali. Loro devono capire che dentro questo fondo devono esaurire le loro funzioni e se i cittadini si lamenteranno della mancanza di servizi adeguati dovranno anche capire che, si deve, per esempio, rinunciare alla festa di Capodanno con il big di turno, e dare priorità ai servizi. Questa è la funzione moralizzatrice del fondo unico, oltre che essere uno strumento che in qualche modo ci instrada verso la logica del federalismo interno: tanto entra nelle casse della Regione, tanto tu puoi disporre per la tua spesa. Se deroghiamo a questo principio saremo "fritti, prima quelli che subentreranno a voi e poi ancora voi quando toccherà il vostro turno.

Altra questione. L'articolo 24 andrebbe cancellato perché contiene una norma insopportabile e indecente: il comma 20. Voi, per la seconda volta in questa legislatura, stabilite il blocco allo sviluppo delle energie alternative e rinnovabili e lo stabilite in maniera totale (e non capiamo per quale ragione) per la seconda volta. Dite: "In attesa dell'approvazione del Piano energetico ambientale" - che è un po' come il Piano sanitario, la riforma che stiamo aspettando dall'inizio: sono trascorsi due anni e mezzo, che cosa dobbiamo aspettare? Però poi fate anche delle affermazioni interessanti, peccato che siano false. Dite: no, questo blocco non interessa le potenze inferiori a un megawatt, cioè quelle che possono servire in agricoltura, perché queste possono essere realizzate purché rispettino il piano di cui all'articolo 112 delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico. Quel piano non esiste! Quel piano non è stato fatto, ergo neanche gli impianti che sono sotto un megawatt si possono realizzare perché non esiste quel piano!

E' chiaro il ragionamento? Dicendo una bugia si paralizza tutto facendo finta che invece vada avanti una parte che è quella che sembrerebbe interessare di più gli agricoltori. E' falso! Il termine del'articolo 112 non esiste (è informazione di stamattina perché è meglio avere le informazioni aggiornate ad horas) non c'è, quindi è bloccato. Che cosa vuol dire questo? Cari colleghi, lo dico ai colleghi del centrodestra perché dello slogan: "Noi non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini" ne hanno fatto una bandiera. Il vostro "gran capo" ha sbandierato questo slogan per tanti anni. Presidente, mi rendo conto che il discorso non interessa, poi quando ai cittadini arriverà il conto verranno qui in corporazione e assedieranno la nostra sede perché noi siamo stati distratti...

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Sanna. Colleghi, per favore, lasciate proseguire l'oratore.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Che cosa accade, però? Che mentre noi siamo stati un anno fermi e staremo un altro anno fermi, permettiamo che sulla bolletta dei cittadini vengano ancora continuativamente accollati gli oneri che vanno a finanziare tutti i vantaggi dell'energia rinnovabile, cioè noi paghiamo per i benefici degli altri e noi in casa nostra blocchiamo tutti. E' una tassa, chiamatela come volete, è una tassa perché se il cittadino non partecipa ai benefici per i quali paga con la sua bolletta energetica già penalizzata, mi dovete spiegare che cos'è? E' una tassa. Io sono contro ogni possibilità che si approfitti dei cittadini sardi già vituperati sul piano energetico da anni con questi sistemi dozzinali di fare affari, perché io voglio capire per quale ragione si blocca per la seconda volta, senza avere una disciplina regolatrice in Sardegna, questo campo, quando tutto il mondo, nel momento in cui stiamo facendo una battaglia per il referendum, tutti gli altri Stati che vanno in questa direzione programmano per i decenni futuri il raggiungimento di percentuali di energia alternativa che possano sopportare la mancanza del nucleare.

Che cosa stiamo facendo noi? Siamo fermi? E ci lamentiamo di quello che diceva il collega Diana sui costi della mattonella perché l'energia ci impedisce di creare valore aggiunto con le nostre produzioni per le quali abbiamo la materia prima migliore e probabilmente anche la capacità manifatturiera migliore.

Ma dov'è Cappellacci? Deve venire qui a parlare di queste cose, deve rendere conto qui di queste impostazioni! Qui siete chiamati a spiegare alla comunità sarda come orientate il modello di sviluppo! Voi volete uccidere l'industria in Sardegna, volete uccidere i cittadini perché se permetterete che paghino oneri senza avere benefici li state ammazzando. Di questi argomenti deve venire a parlare qui il Presidente della Regione, altro che mandare le rose alla scienziata! Cominci a mandare crisantemi da qualche parte, alla sua parte politica! Di questi argomenti deve venire a parlare qui perché la politica è moralità, render conto delle scelte che si operano, altro che approvare cose di questo genere che fanno davvero...

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, io credo che l'articolo 24 sia nella logica e nella coerenza di questo collegato. Non c'è una linea che possa guidare gli interventi, mi sembra che l'azione politica sia dettata dall'improvvisazione e basta. Io vorrei accennare per l'ennesima volta a un problema che riguarda il risanamento ambientale degli stagni dell'Oristanese.

Qualche mese fa, due o tre mesi fa, si è tenuta a Cagliari l'ennesima manifestazione dei lavoratori dei compendi ittici, il Presidente della Giunta regionale ricevette in quell'occasione la delegazione dei pescatori e assunse l'impegno di recarsi nell'Oristanese a verificare qual era la situazione, perché dopo due anni ancora non aveva avuto il tempo di farlo. In quell'occasione si è inaugurato un nuovo metodo della politica sarda. In quella visita, in quella ricognizione che la Presidenza della Giunta ha effettuato mancava forse la persona più direttamente interessata all'argomento (l'Assessore che ha la delega all'ambiente) però erano presenti, in compenso, l'Assessore dell'industria e alcuni consiglieri della maggioranza dell'Oristanese, alcune associazioni di categoria vicine al partito del Presidente e, in poche parole, quella visita si è rilevata più che una visita istituzionale, una visita di partito.

Comunque in quell'occasione quella delegazione assunse impegni ben precisi per quanto riguarda i problemi che ormai da anni attanagliano gli stagni dell'Oristanese, pertanto mi sarei aspettato, nel prendere visione del collegato, che in qualche modo la Giunta avesse previsto delle risorse per poter intervenire, mentre ho scoperto che non ne ha fatto minimamente cenno. Non ne ha fatto minimamente cenno: e non solo, nel 2009, nel momento in cui questa Giunta si è insediata aveva a disposizione 30 milioni di euro per il risanamento dell'Oristanese (che poi sono diventati 11,5 milioni di euro, non più solo per gli stagni dell'Oristanese ma per tutti gli stagni della Sardegna) e oggi, a distanza di due anni e mezzo, di quei soldi non si è speso neanche un euro. La situazione diventa sempre più drammatica e il rischio è che, con l'avvicinarsi del periodo estivo, ancora una volta quei territori vengano gravati magari dall'ennesima moria di pesci.

Ecco, io credo che in un territorio come quello dell'Oristanese, che dal punto di vista economico è certamente fragile, il settore della pesca svolga un ruolo importante e noi, voi in modo particolare, che siete al governo della Regione in questo momento, non potete far finta di nulla. Io ho presentato l'ennesimo emendamento a questo collegato per cercare di riportare un po' di risorse in questo settore. Credo che, come al solito, verrà bocciato dalla maggioranza, mi auguro, però, che i cittadini, e i pescatori in modo particolare, che con grande enfasi hanno incontrato il Presidente della Giunta regionale circa un mese fa a Cabras, a Terralba, a Santa Giusta, ad Arborea, ricordino nel prossimo incontro al Presidente gli impegni che aveva preso.

In questo articolo 24 - lo hanno già detto i miei colleghi che sono intervenuti prima di me - si parla ancora una volta, al comma 20, delle energie rinnovabili e in modo particolare del settore eolico, bloccando ancora una volta per almeno un anno, qualsiasi autorizzazione unica per questo tipo di impianti. Avete condotto una campagna elettorale contro i blocchi della Giunta Soru in tutti i settori, dall'edilizia al settore delle rinnovabili, e in questi due anni e mezzo l'unica cosa che siete riusciti a fare in questo settore è quello di bloccare tutto, in modo che nulla si possa fare in un settore così importante per lo sviluppo della Sardegna.

Io mi pongo solo due domande per cercare di capire, di far capire, a me stesso prima che agli altri, le motivazioni di questo blocco totale: lo state facendo perché siete convinti che si possa arrivare al nucleare nel più breve tempo possibile, nonostante i proclami di qualche esponente di questa maggioranza, oppure state aspettando che si concluda la famosa indagine sulla cosiddetta "cricca" che possa in qualche modo riemergere e magari poter concludere qualche affare in questo settore così importante?

Credo, Presidente, Assessore, che non possiamo più permettere, per le motivazioni che sono già state illustrate, che la Sardegna venga ancora una volta e ulteriormente penalizzata a vantaggio di altre regioni. E' un settore fondamentale, è un settore importante, non possono certamente essere costruiti impianti eolici o impianti fotovoltaici in tutto il territorio della Sardegna, ma nella passata legislatura si era indicata una linea, un percorso logico su dove potevano e dovevano essere costruiti questi tipi di impianti. Decidetevi perché la Sardegna non può più aspettare e non può più sopportare le beghe che anche oggi avete dimostrato in quest'Aula che esistono all'interno di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. L'articolo che stiamo discutendo contiene una serie di commi che necessitano di alcune precisazioni che riguardano non solo la materia ambientale ma, come si è poi ben visto all'interno dello stesso articolato, tutta una serie di attività relative alle bonifiche di siti minerari. Riprendo pertanto le considerazioni relative all'articolo 22, soprattutto al comma 6, che aveva una destinazione particolare che quest'Aula e nel rispetto dell'aula accettiamo questo verdetto, ha respinto. Una di queste destinazioni era quella che riguardava l'ex miniera di Furtei che richiedeva un intervento particolare di risanamento in capo all'Assessorato dell'industria. Su alcune considerazioni invece legate al piano energetico regionale e soprattutto su quelle che sono le necessità da parte di questa Giunta regionale di attivare linee di blocco - così come sono state definite da alcuni colleghi che sono intervenuti all'interno di quest'Aula - credo che sia necessaria una precisazione fondamentale.

Mi riferisco soprattutto al comma 20 che, tutto sommato, contiene delle disposizioni che normano e normerebbero il cosiddetto blocco del sistema eolico e del sistema della realizzazione di impianti di biomasse. Noi riteniamo, come Giunta regionale, nel rispetto chiaramente delle scelte che opera questo Consiglio, che una norma così importante abbia sicuramente bisogno di una legge organica, anche perché è necessario entrare nel merito di considerazioni più importanti e più particolari che questa materia naturalmente necessita. E' chiaro che la predisposizione del piano energetico regionale che è in itinere determina comunque delle scelte sul futuro del sistema regionale delle energie rinnovabili con la determinazione anche delle percentuali relative alle rinnovabili stesse.

Quindi credo che, nel rispetto di quella che è sicuramente la volontà dell'aula e nel rispetto degli emendamenti che sono stati presentati, l'emendamento presentato dall'onorevole Diana che chiede la soppressione del comma 20 possa sicuramente, anche da parte della Giunta regionale, essere condiviso alla luce della predisposizione futura di una norma organica che entri nel merito del sistema delle rinnovabili stesse. Credo che ci sia anche un aspetto importante da sottolineare: l'emendamento numero 147 che la Giunta regionale propone soccorre a una necessità importante che è quella di regolamentare il rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni per quanto riguarda la geotermia, che come voi sicuramente ben sapete, ha una regolamentazione che risale a un regio decreto del 1931 che permette di chiedere l'autorizzazione a sondare e a sperimentare sui vari territori (con obbligo da parte dell'Assessorato dell'industria di rilasciare l'autorizzazione) con la conseguente possibilità di realizzare impianti su quei siti.

Quindi sempre nelle more dell'approvazione del piano energetico regionale la Giunta chiede che l'emendamento numero 147 venga approvato in modo da regolamentare almeno fino all'entrata in vigore del piano energetico il regime di rilascio delle concessioni che è libero, aperto e che già nell'arco di due mesi ha determinato, all'interno dell'Assessorato, l'arrivo di copiose richieste che hanno già invaso il nostro territorio regionale. Credo pertanto che, da parte di questo Consiglio, ci sia la necessità di assumere una responsabilità importante per determinare -sempre attraverso il piano energetico regionale -le percentuali di attività rinnovabili

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, sull'emendamento numero 133 il parere è contrario; sull'emendamento numero 76 il parere è favorevole; l'emendamento numero 194 è ritirato; sull'emendamento numero 221 c'è l'invito al ritiro perché era scoperto poi è stata cambiata la copertura finanziaria. Sull'emendamento numero 152, il parere è favorevole, purché venga soppresso l'ultimo comma.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). L'ultimo comma è soppresso.

PRESIDENTE. C'è anche l'emendamento numero 326 a firma Cocco, Uras e Salis.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non ce l'ho Presidente. Siccome non è stato possibile esaminarlo in Commissione, mi rimetto all'Aula L'emendamento numero 95 è ritirato. L'emendamento numero 147 era sospeso perché la Giunta doveva decidere se tenerlo. Sull'emendamento numero 311, mi rimetto comunque all'aula perché non è stato possibile esaminarlo in Commissione. Sull'emendamento numero 83 e sull'emendamento numero 82 il parere contrario, l'emendamento numero 180 è sospeso.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme. Si mantengono gli emendamenti della Giunta che erano rimasti sospesi, quindi si sottopongono all'attenzione dell'Aula per la votazione.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Avevo chiesto il parere sugli emendamenti agli emendamenti.

PRESIDENTE. Conforme ha detto! E quindi presumo che si sarà rimesso all'Aula anche l'assessore La Spisa, a meno che non abbia delle precisazioni da fare. Sono gli emendamenti numero 326 e 311.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere su questi due subemendamenti è contrario.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare metto in votazione l'emendamento numero 133. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 76. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione dell'articolo 24.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Le chiedo gentilmente, Presidente, di voler sottoporre a votazione separata i commi 17 e 18, e chiedo anche la votazione nominale, perché così vediamo chi sono coloro che stanno destrutturando il fondo unico, e chi sono coloro che invece ci credono. Dopodiché questo elemento ci servirà nel proseguo dei lavori per capire in che modo si gestiranno i bilanci futuri.

Io ho già detto che questo atteggiamento di superamento della concezione del Fondo unico non va bene, è diseducativaonei confronti degli enti locali. Il Fondo unico già ricomprende, oggi, a regime, quella cifra. Gli stiamo dando 450.000 euro in più non dovuti, perché glieli abbiamo già dati in forza del comma 8 dell'articolo 5 della legge numero 3 del 2008. Dobbiamo essere coerenti perché stiamo raddoppiando le provvidenze nei confronti di enti che ce le hanno già. E noi non possiamo permetterci di buttare i soldi dalla finestra, perché c'è gente che fa la fame, solo per accontentare delle persone che vengono qui a mendicare un maggior trasferimento, solo per gestire maggiori risorse. Oggi devono rendere conto di quello che hanno. Se non vanno bene le risorse, aumentate il Fondo unico, ma non fate questi marchingegni.

Quindi io chiedo che ci sia una votazione separata dei commi 17 e 18, perché li ritengo lesivi dell'ordinamento della nostra Regione.

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Sanna, chiede una votazione separata di tutti gli altri commi dell'articolo e i commi 17 e 18 insieme, oppure che vengano votati separatamente anche i commi 17 e 18?

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, va bene anche insieme!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 24, ad esclusione dei commi 17 e 18 che votiamo con una votazione separata.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Stochino hanno votato a favore e che i consiglieri Cucca e Manca hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 41

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei commi 17 e 18 dell'articolo 24.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore, che il consigliere Cucca ha votato contro e che i consiglieri Dedoni e Sanna Giacomo si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Stochino - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Sanna Giacomo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 56

astenuti 9

maggioranza 29

favorevoli 28

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Passiamo alla votazione degli emendamenti aggiuntivi. L'emendamento numero 194 è stato ritirato. L'emendamento numero 221 è privo di copertura finanziaria e c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, a me risulta che da parte della Commissione sia stato sospeso il parere, non che vi sia un invito al ritiro. Ero anche presente in Commissione, però la copertura finanziaria è stata cambiata: copertura finanziaria dal fondo perenzioni all'UPB 0801004.

Poi, vorrei ricordare ai colleghi che circa un anno e mezzo fa quest'Aula approvò all'unanimità una mozione che riguardava le problematiche del Rio Cedrino; ad un anno e mezzo dall'approvazione di quella mozione non è stato fatto nulla. Vorrei ricordare anche tutti i problemi causati dall'esondazione di detto Rio Cedrino, e quanti soldi la Regione tiri fuori per pagare danni alluvionali. Lo spirito dell'emendamento è quello di assegnare un po' di risorse al Genio civile e al Servizio di piena per mettere in sicurezza tutto il bacino del Rio Cedrino. Vista l'importanza dell'emendamento io chiedo all'Aula di esprimersi, e quindi non ritiro l'emendamento. Mi sembra che in un collegato dove stiamo mettendo un po' di tutto, una problematica così importante meriti attenzione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 221, con la nuova copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 221.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Contu Felice ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccureddu - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Petrini - Pittalis - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 64

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 34

contrari 30

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). So che il voto ovviamente non può essere cambiato, però vorrei che restasse agli atti che purtroppo ho sbagliato ed erroneamente ho votato a favore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 3226.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo all'onorevole Mario Diana che so cacciatore…

DIANA MARIO (P.d.L.). Ho smesso di sparare, faccio altre cose.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). … un attimo di attenzione. Questo emendamento ha l'obiettivo, con costi veramente limitati (che non sono a carico di questo bilancio ma delle disponibilità già assegnate allo scopo di accertamenti obbligatori al Sistema sanitario regionale) di consentire ai componenti delle Compagnie barracellari, che sono impegnati in attività spesso di protezione civile, e non solo, di poter usufruire del Sistema sanitario regionale proprio per gli accertamenti di idoneità. Io chiedo la cortese attenzione di quest'Aula perché venga approvato questo emendamento e dichiaro il mio voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Anch'io voglio sostenere l'approvazione di questo emendamento perché le Compagnie barracellari, che fanno parte a pieno titolo della campagna antincendi, e che sono già state messe in preallarme, non hanno la possibilità di effettuare gli accertamenti sanitari perché non hanno i soldi per pagarsi le visite mediche. Quindi credo che sia assolutamente indifferibile e indispensabile che questo emendamento venga approvato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, dichiaro anch'io il mio voto favorevole e ricordo all'Assessore che, durante la discussione della legge finanziaria, mi sembra che avessimo assunto l'impegno di rivedere la questione in sede di esame del collegato. Adesso, siccome parliamo anche di importi non rilevanti, io penso che l'Assessore una riflessione su questo tema possa e debba farla, vista l'importanza del ruolo delle compagnie barracellari. Quindi, Assessore, io chiedo la cortesia se può, su questo tema, esprimere almeno il parere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, intervengo per richiamare quanto già detto dal collega Questore, perché io ricordo che, in sede di esame di legge finanziaria, proprio l'assessore La Spisa si era impegnato a tenere presente questo problema che ci è stato sottoposto da numerose Compagnie barracellari di tutta la Sardegna, che svolgono, come tutti sappiamo, un compito che è intenzione di tutti tentare di rivalorizzare, proprio per un controllo più preciso e puntuale delle campagne della Sardegna. Quindi, auspico e chiedo ai colleghi della maggioranza e della minoranza di voler sostenere questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Anch'io sono favorevole a questo emendamento. Insomma, stiamo arrivando all'assurdo: si tratta qua di offrire un aiuto mutualistico statale a soggetti che operano nell'ambito dei servizi collettivi da porre direttamente a carico del Sistema sanitario, cioè dell'erario pubblico. Boh, ma pensate davvero che si possa far reddito lucrando su queste cose, per risparmiare e far rientrare il bilancio della sanità? Oppure la sanità vi riguarda solo per i grossi affari pubblico-privati che vengono conclusi al suo interno? Ma vi rendete conto che è un segno di inciviltà bocciare questo emendamento? E' un segno di inciviltà! Per un intervento che non costa nulla se non la nostra indignità di stare qui dentro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Anch'io ho firmato questo emendamento e credo che sia abbastanza inaccettabile che per chi fa opera di volontariato e mette a disposizione della collettività, della comunità la propria attività la Regione non si renda disponibile a garantire la possibilità delle normali visite affinché quella collaborazione possa essere prestata; io resto davvero assolutamente perplesso. Credo quindi che sia assolutamente necessario che l'intera Aula voti questo emendamento e lo faccia con convinzione perché è una cosa…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Lotto. Colleghi, lasciate proseguire l'oratore. Prego, onorevole Lotto.

LOTTO (P.D.). Chiudo confermando il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, intervengo intanto per esprimere il mio parere favorevole sull'emendamento. Vorrei ricordare all'Assessore (e anzi gli chiederei se può intervenire) che non tanto tempo fa in un incontro pubblico tenuto a Siniscola, dove c'erano tutte le Compagnie barracellari, è stato assunto l'impegno da parte della Giunta di coprire le spese sanitarie, e non solo quelle sanitarie ma anche quelle per portare i barracelli al poligono; e mi sembra che ci fosse la volontà da parte della Giunta di venire incontro alle Compagnie barracellari, considerando che prestano un servizio per la collettività. Credo che ci fosse un impegno, da parte dell'Assessore almeno, che le spese sanitarie gravassero sul Servizio sanitario nazionale; quindi, ripeto, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io faccio presente però ai presentatori dell'emendamento all'emendamento che in molte realtà della nostra Isola, mi riferisco per esempio alla città di Sassari, esistono delle associazioni che svolgono attività di tutela ambientale in regime di convenzione, esattamente come capita per le Compagnie barracellari, con le pubbliche amministrazioni.

Così come l'emendamento è formulato noi avremmo le Compagnie barracellari che vengono, giustamente, tutelate sotto questo aspetto e altre associazioni, che svolgono ad esempio nella città di Sassari l'assistenza ambientale e anche un'attività sanitaria per quanto riguarda il randagismo, che invece si troverebbero penalizzate. Quindi credo che, da questo punto di vista, l'emendamento, almeno nell'ultimo comma, andrebbe completato con una dizione che facesse riferimento anche alle "associazioni che svolgono attività di tutela ambientale in regime di convenzione con amministrazioni pubbliche", perché credo che sia il giusto completamento di un'attività che viene svolta in maniera analoga da associazioni meritorie, come le Compagnie barracellari, e però che in grandi città come Sassari…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Campus, c'è un brusio in aula.

CAMPUS (P.d.L.). Ho finito, Presidente.

PRESIDENTE. Era una proposta di emendamento orale?

CAMPUS (P.d.L.). Sì, proponevo solo l'integrazione per completare l'universo mondo delle associazioni che, come le Compagnie barracellari, svolgono queste meritorie attività nei nostri Comuni e nei nostri territori.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni la proposta di emendamento orale è ammessa.

Ha domandato di parlare l'Assessore agli enti locali finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, il testo dell'emendamento senz'altro ritengo debba essere accolto, perché questo principio, è sia presente nel disegno di legge che la Giunta sta per portare all'attenzione della competente Commissione. Ritengo che per chi svolge servizio di volontariato, molte volte anche a rischio della propria vita così come è capitato in qualche campagna antincendi, questo sia il minimo che la società e quindi la Regione possa fare.

D'altronde non penso che comporti una spesa così elevata, e comunque è giusto e necessario che il sistema pubblico provveda a caricarsi di quest'onere a favore di questi cittadini emeriti che, gratis e animati dal solo spirito del volontariato, offrono un servizio indispensabile alle nostre comunità. Parlo principalmente delle compagnie barracellari ma anche di tutte le altre associazioni di volontariato che prestano quotidianamente il loro servizio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, dobbiamo prendere atto che il parere della Giunta sta diventando un parere non vincolante, visto e considerato il modo di votare della stessa maggioranza. Io credo di poter tranquillamente affermare che il mio partito e i suoi rappresentanti, compreso il relatore di maggioranza, prenderanno posizione e in questo caso voteranno a favore, e si sentiranno liberi da qualsiasi vincolo di parere della Giunta espresso sino a questo momento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io credo che sia opportuna una sospensione dei lavori, perché mi pare necessario che ci sia un approfondimento politico della situazione. Ovviamente, condivido ciò che ha detto il mio Capogruppo, però penso che sia opportuno non proseguire in maniera non ordinata. Per cui chiederei una valutazione sulla sospensione dei lavori.

PRESIDENTE. Intanto dobbiamo concludere la votazione dell'emendamento numero 326. Dopo che votiamo l'emendamento numero 326 l'Aula si esprimerà sulla richiesta di sospensione.

Metto in votazione l'emendamento numero 326.

STERI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 326 con le modifiche proposte.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Corda - Diana Mario - Rodin.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 63

astenuti 4

maggioranza 32

favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Siccome mancano pochi emendamenti, propongo di concludere l'articolo 24 e poi valutare la richiesta di sospensione facendo esprimere i Gruppi, se siete d'accordo. Poiché non ci sono opposizioni passiamo all'emendamento numero 152.

MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, l'ultimo periodo è eliminato?

PRESIDENTE. Sì, è eliminato l'ultimo periodo.

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 152, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 147 decade a seguito della soppressione del comma 20 dell'articolo. Metto in votazione l'emendamento numero 311, per il quale è stata individuata la copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indinpendentistas). L'emendamento nasce dalla necessità di tentare di trovare una soluzione ad un problema che è emerso lo scorso anno nella laguna del Calic, con conseguenze drammatiche sulla costa, sul litorale, sulla spiaggia di Maria Pia in Alghero. La vicenda ha origine di là nel tempo, quando venne realizzato, in località San Marco, il depuratore della città di Alghero, che non è il solo che getta le acque depurate nello stagno del Calic. La quantità, il volume d'acqua così elevato gettato su uno spazio come il Calic, ha alterato infatti l'equilibrio originario della laguna.

Abitualmente a seguito delle piogge del periodo invernale riversare le acque del Calic si riversano sul Golfo di Alghero, mentre nel periodo estivo (il periodo di secca) le acque del mare rientravano nel Calic determinando quello scambio che la natura così magistralmente è riuscita a realizzare e che l'uomo invece è riuscito a scompaginare. Il depuratore, infatti, nato sottodimensionato o dichiarato tale per evitare la valutazione di impatto ambientale, oggi rilascia un volume d'acqua eccessivo che sta provocando un danno all'economia dell'intero territorio perché sono fortemente colpiti tutti gli operatori turistici ad iniziare dai concessionari di spiaggia. Ma è soprattutto l'immagine della città di Alghero a risultare fortemente deturpata.

Lo scorso anno il mare dell'intero golfo di Alghero di fronte alla spiaggia di Maria Pia appariva di un colore giallo che alterava completamente la cromia originaria, determinando disgusto in coloro che intendevano immergersi nelle acque per fare il bagno. Questo fenomeno si era già verificato all'inizio dell'estate, nello scorso mese di maggio, suscitando gravi preoccupazioni in un settore peraltro fortemente in crisi.

Quindi la necessità è quella di intervenire immediatamente. In parte lo ha fatto il consorzio di bonifica della Nurra dichiarando la sua disponibilità a prelevare parte delle acque, però il problema è di tali proporzioni che solo un intervento straordinario può mettere in sicurezza il Calic e quindi eliminare quella situazione che ho denunciato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole a questo emendamento, che cerca di affrontare un fenomeno serio che riguarda in maniera particolare la nostra Isola. E' stato già fatto uno studio specifico da parte dell'Arpas, una indagine sullo stato trofico dello stagno del Calic, ma noi riteniamo che occorra necessariamente intervenire con la bonifica, lo studio sistematico, anche per capire quali siano state effettivamente le cause che hanno portato, anche nel corso dell'estate scorsa e nel corso di questa estate, a fenomeni di colorazione anomala delle acque, in particolare della spiaggia di Maria Pia ad Alghero. Riteniamo che sia un problema che riguardi in modo particolare la Regione, come è anche evidenziato dal Piano di gestione delle acque reflue depurate del Comune di Alghero. Per cui, l'intervento che chiediamo con questo emendamento, finalizzato alla bonifica e allo studio dello Stagno del Calic, a favore del Comune di Alghero, è di un milione di euro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, dichiaro il voto contrario all'emendamento numero 311, e non perché non comprenda le ragioni che, con dovizia di particolari, il collega Sechi ha portato a quest'Aula. Però voglio ricordare, collega Sechi, che nella Provincia di Oristano ci sono 10 mila ettari di acque interne, che soffrono sistematicamente di questo problema. E, nonostante tutto, di fronte ad un emendamento presentato dalla collega Greco, per 500 mila euro, che erano già impegnati e per un errore solo dei programmi fatti dall'Assessorato competente non sono stati destinati a questa comunità, di fronte a certe situazioni, noi abbiamo ritirato l'emendamento. Quindi l'invito è che lo stesso venga fatto dai colleghi di Alghero o comunque dai colleghi del centrosinistra.

Il risanamento degli stagni, il risanamento delle acque interne si effettua con programmi che richiedono bel altre risorse. Allora, c'è un Assessorato competente, che dipende dall'Assessorato dell'ambiente, dall'Assessorato dell'agricoltura, ma per quale motivo dobbiamo impegnare delle risorse senza avere nessuna certezza e nessuna certificazione su ciò che è successo in quelle acque interne? Quindi il voto del P.d.L è contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 311.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 311.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 25

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Questione pregiudiziale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, le chiedo di porre all'attenzione dell'Aula la chiusura dei lavori, poi la ripresa avverrà secondo gli orari normali.

PRESIDENTE. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 82 del Regolamento, possono parlare un oratore a favore e un oratore contro, dopodiché l'Aula si esprime con una votazione.

Onorevole Uras, intende intervenire a favore o contro?

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sulla richiesta di sospensione dei lavori c'è bisogno di seguire questa procedura? Non possiamo concordare tutti quanti che si sospendano i lavori?

PRESIDENTE. Onorevole Uras, siccome ho percepito che alcuni colleghi non erano d'accordo, ho ritenuto di seguire la normale procedura che prevede un intervento a favore e un intervento contro, ma se tutta l'Aula è d'accordo possiamo concludere i lavori qui. Siamo tutti d'accordo? Se siamo tutti d'accordo chiudo i lavori adesso. Se c'è qualcuno contrario chieda di intervenire.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Normalmente, quando si chiede la chiusura anticipata della seduta si chiede la parola sull'ordine dei lavori e poi improvvisamente ci dobbiamo fronteggiare uno a favore e uno contro. Posto che non sono assolutamente in disaccordo con ciò che viene richiesto, voglio però sottolineare che non concordo con le modalità. Nella giornata di oggi - ancorché qualcuno di noi stia facendo finta che questa stranezza democratica costituisca la normalità - sono successi fatti politicamente rilevanti.

Da un certo punto di vista - non voglio entrare nelle vostre responsabilità, e ve le lascio tutte -io credo che, da qui a domani, non cambierà molto, perché io credo che ci sia bisogno di riflettere - per la parte politica che vi riguarda e anche per la parte di merito - sull'opportunità di portare avanti ancora uno strumento di questo genere. Io voglio essere collaborativo, non voglio mettermi di traverso, anche io vorrei fare un'opposizione diversa, un'opposizione che abbia davvero come obiettivo quello di consegnare alla nostra Isola una legislazione buona e utile, non una legislazione frutto di una speculazione uno contro l'altro pur di vincere.

Oggi avete inviato un segnale che è politicamente rilevante, che merita una riflessione politica, che noi comprendiamo, ma riteniamo anche necessario che porti a una conclusione, che riguardi il nostro lavoro quotidiano. Dopodiché, spetta a voi farla nei tempi di cui avete bisogno, spetterà a noi prendere atto se la volete fare davvero oppure se volete continuare con questo andazzo. Sappiate che la qualità dell'opposizione è frutto anche della qualità della maggioranza. Quindi siamo interessati a che voi facciate questa riflessione.

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10 e 30. Convoco per le ore 10 la Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è tolta alle ore 18 e 52.