Seduta n.245 del 13/09/2011 

CCXLV SEDUTA

MARTEDI' 13 SETTEMBRE 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza del Vicepresidente CUCCA

La seduta è aperta alle ore 16 e 09.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 28 luglio 2011 (238), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Pietro Cocco e Marco Meloni hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 13 settembre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

SALIS (I.d.V.). Si possono conoscere le motivazioni dei congedi?

PRESIDENTE. Si tratta di motivi personali, onorevole Salis.

Colleghi, poiché la Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali ha chiesto quindici minuti di sospensione per completare la preparazione della risoluzione, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 10, viene ripresa alle ore 16 e 30.)

Commemorazione di ex consigliere

PRESIDENTE. Colleghi, è con profonda commozione che oggi il Consiglio regionale ricorda l'onorevole Mariano Cucca, prematuramente scomparso poco più di un mese fa.

L'onorevole Cucca era nato a Nuoro l'11 ottobre del 1950. Ha fatto parte dell'Assemblea nella XI legislatura, essendo stato eletto nel 1994 nella lista del Partito Democratico della Sinistra nella circoscrizione di Nuoro. Durante gli anni trascorsi in Consiglio ha ricoperto l'incarico di Vicepresidente della Giunta delle elezioni ed è stato componente della Commissione sanità.

La politica lo affascinò sin da giovane. E' stato un protagonista di spicco nel dibattito politico nel suo territorio. La sua passione per la politica, intesa come servizio ai cittadini, lo indusse anche a candidarsi e fu eletto come consigliere comunale nella sua città di origine. Sindacalista, direttore del Patronato INCA-CGIL di Nuoro è stato un attivo sostenitore di associazioni culturali e del folclore.

In Consiglio regionale è stato particolarmente attivo. L'onorevole Cucca è stato, infatti, promotore di numerosissimi provvedimenti in materia di sanità, di trasporti e di turismo. Tra le numerose interpellanze e interrogazioni che portano la sua firma molte hanno riguardato anche argomenti strettamente attinenti alle condizioni del suo territorio, il Nuorese. Significative, poi, le mozioni sull'industria, sulla viabilità, sull'emergenza dell'ordine pubblico in Sardegna e sullo spopolamento dei comuni delle zone interne.

Ai familiari dell'onorevole Mariano Cucca giunga il sentito cordoglio del Consiglio regionale e mio personale.

Sospendo la seduta, in segno di lutto, per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 32, viene ripresa alle ore 16 e 44.)

Approvazione della risoluzione della Commissione speciale d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali, sulla corretta attuazione delle disposizioni di cui alla legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, anche avuto riguardo al mantenimento in servizio del personale precario dei CSL, CESIL e Agenzie di sviluppo locale come stabilito dalla vigente legislazione regionale (7)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno, come annunciato stamattina, reca la discussione della risoluzione numero 7.

(Si riporta di seguito il testo della risoluzione:

COMMISSIONE D'INCHIESTA SULLA MANCATA APPLICAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI

composta dai consiglieri

Uras, Presidente e relatore - Rodin, Vicepresidente - Diana Giampaolo, Segretario - Campus - Capelli - Contu Mariano Ignazio - Cuccu - Diana Mario - Meloni Francesco - Obinu - Pitea - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio

approvata il 13 settembre 2011

RISOLUZIONE

sulla corretta attuazione delle disposizioni di cui alla legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, anche avuto riguardo al mantenimento in servizio del personale precario dei CSL, CESIL e agenzie di sviluppo locale come stabilito dalla vigente legislazione regionale

La Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali, istituita con ordine del giorno n. 27 del 2010,

VISTO l'articolo 2, comma 7, della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, che dispone che "per le assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato e agli incarichi di collaborazione coordinata derivanti da processi di decentramento di funzioni e competenze stabilite con legge regionale, nonché da processi di riorganizzazione, trasformazione o soppressione di enti locali, il cui onere è finanziato con risorse regionali ivi comprese quelle del fondo unico previsto dall'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, non si applicano agli enti locali che non hanno violato i vincoli imposti dal patto di stabilità né ai comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, nei quali l'incidenza delle spese per il personale è inferiore al 40 per cento delle spese correnti, le disposizioni dell'articolo 14, commi 7 e 9, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010";

CONSIDERATO che:

- la norma regionale in oggetto, peraltro non impugnata dal Governo, né sottoposta ad esame della Corte costituzionale e tanto meno sospesa nella sua efficacia, regola in modo dettagliato l'argomento di cui al precedente paragrafo, ed interviene a sostenere le amministrazioni locali, tutte, nelle procedure di assunzione e nel mantenimento in servizio del personale impiegato in attività essenziali per la comunità, come quelle relative alle politiche del lavoro, all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, alla creazione di economia e allo sviluppo locale;

- inoltre, tale norma agisce, in armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico, a regolare in ambito regionale il coerente e produttivo impiego di risorse regionali assegnate per l'esercizio di funzioni trasferite o delegate al sistema delle autonomie locali,

INVITA LA GIUNTA REGIONALE

a) a procedere, tramite i propri competenti Assessorati, con adeguati atti di indirizzo per la piena applicazione delle disposizioni regionali in vigore e in particolare quelle dell'articolo 2, comma 7, della legge regionale n. 10 del 2011;

b) a intervenire direttamente presso l'Amministrazione provinciale di Sassari con specifico urgente atto di indirizzo, al fine di dare attuazione alla deliberazione adottata dalla provincia, nel pieno rispetto della disposizione normativa in oggetto, per il mantenimento in servizio del personale dei CSL (31 lavoratori) che risulta sospesa per la contrarietà formalmente espressa dal Dirigente preposto al Settore risorse finanziarie, per dubbi circa il potere derogatorio della legge regionale in argomento;

c) a garantire, quale organo esecutivo della Regione, la piena attuazione delle leggi regionali in vigore e farle rispettare da ogni altro soggetto obbligato, in quanto leggi della Repubblica, ai sensi della Costituzione e della legge costituzionale n. 3 del 1948 e successive modifiche e integrazioni,

DELIBERA

di trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Regione e all'intera Giunta regionale affinché sia trasmessa a tutte le amministrazioni locali della Sardegna.)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare il consigliere Uras per illustrare la risoluzione.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, do per illustrata la risoluzione, che è stata approvata all'unanimità dalla Commissione d'inchiesta e che interviene in via generale a meglio precisare le modalità applicative di una disposizione che interessa tutti i comuni e le province, gli enti locali in genere della Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. La Giunta esprimeparere favorevole.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. Procediamo alla votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della risoluzione numero 7.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Greco e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 57

(Il Consiglio approva).

Continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge Meloni Francesco - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Mula: "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico". (83/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge numero 83/A. Proseguiamo con l'esame dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti.

E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Signor Presidente, abbiamo ascoltato ancora una volta interventi che hanno richiamato all'attenzione dell'Aula problematiche più ampie di quella affrontata dalla normativa in discussione. Io capisco che si possa parlare di tutto e di più, anche di cose che sono estremamente importanti, ma che non devono essere affrontate con dichiarazioni estemporanee e momentanee, bensì approfondendo i problemi e cercando soluzioni agli stessi, perché sono le soluzioni ciò che il popolo sardo si aspetta. Chi non sa che siamo in crisi? Chi non si accorge che siamo in crisi? E quando andremo ad approvare il bilancio di previsione prossimo venturo toccheremo ancor più con mano quelle che sono le gravi condizioni in cui versa la Sardegna, anche per le negligenze dello Stato nei confronti di quest'Isola.

Veda, onorevole Gian Valerio Sanna, io ho ascoltato con interesse quello che lei stamattina ha detto e non mi sono mai posto il problema se lei conosca la trigonometria, se l'abbia mai applicata, se abbia mai cercato il punto di forza o di equilibrio delle forze quando si progettano delle strutture più o meno complesse. Non mi sono chiesto se lei abbia usato mai il GPS o il distanziometro, non mi interessa e non ne faccio una questione di discussione, anche perché non ho voglia di entrare nel merito delle sue peculiarità professionali né tanto meno voglio essere colui che esprime valutazioni sul quoziente intellettivo altrui, anche perché voglio mantenere una buon rapporto nei suoi confronti e non essere smentito qualora approfondissi tale ricerca.

Ma ho ascoltato con estrema attenzione il suo intervento e al riguardo preferisco non aver capito quali sono le operazioni, le alchimie preparatorie alla stesura del PPR, perché se dovessi andare fino in fondo in quelle che sono state le attività preparatorie del PPR e gli equivoci rapporti tra l'Amministrazione regionale di allora e alcune imprese o agenzie di imprese che hanno avuto, attraverso intese e sottintese, anche prima che fosse approvato il PPR, alcune agevolazioni per costruirsi addirittura dei villaggi turistici, mi sorgerebbe veramente qualche dubbio e preferisco, proprio in questi termini, non conoscere, non per mancanza di QI, ma per non dover considerare le avventurose cose che hanno portato a quel PPR e a tutto quello che ne è conseguito.

Preferirei che ciascuno di noi cercasse, secondo la propria quota di intelligenza, di lavorare in modo attivo, costante, con disponibilità nei confronti degli altri per risolvere i problemi dei sardi. Di suggerimenti, ripeto ancora una volta, per migliorare la normativa in discussione ne sono venuti ben pochi; sono arrivate critiche, legittime, ma non suggerimenti, non proposte di emendamenti, anche conseguenti a colloqui, se fosse necessario, per migliorare questa norma. A una interlocuzione proposta dall'onorevole Francesco Meloni si è risposto con sufficienza, come se sopprimere, cancellare qualcosa bastasse per dimostrare che non ci sono interessi particolari in questa norma. Si sono cancellati anche i finanziamenti per la campagna pubblicitaria, riducendo ulteriormente i fondi di spesa legati a questa norma. In più di una circostanza, anche stamattina, io stesso qui ho detto: allontaniamoci dal mare quanto si ritiene opportuno, se la vicinanza al mare fa paura, sfruttiamo le case ormai disabitate dei piccoli paesi, senza costruire nuove strutture alberghiere, o quanto meno strutture non necessarie rispetto al compito di dare positività a questa iniziativa sul golf. Recuperiamo quello che è un panorama disastroso dei nostri paesi, cercando di portare economia, cercando di dare una possibilità di sviluppo alle zone interne, perché ci si riempie la bocca di parole sulle politiche per le zone interne, ma poi, quando si presentano delle possibilità, anche di un certo livello, guarda caso non va bene la proposta, non va bene la norma.

Allora sorge un interrogativo: la minoranza vuole svolgere un ruolo propulsivo, di pungolo, di verifica di quello che fa la maggioranza, oppure si accontenta di arroccarsi nel dire no su tutto in un'Aula, è vero, distratta in più di una circostanza? Forse c'è la necessità che ciascuno di noi rifletta bene. Non mi piace neanche un certo discorso che viene fatto, questo lo dico en passant, perché in più di una circostanza lo stesso Presidente del Gruppo del P.D. ha menzionato i tagli del numero dei consiglieri regionali e dei relativi emolumenti. Se non si lavora, se non c'è la dimostrazione verso la popolazione del fatto che questo Consiglio lavora e approva leggi, soprattutto leggi buone che incidono sulla nostra economia e sullo sviluppo, rimarrà soltanto la rincorsa alla visibilità da parte di alcuni personaggi. Apro una parentesi: nella scorsa legislatura l'indennità dei consiglieri regionali della Sardegna è stata tagliata del 10 per cento, ebbene se n'è accorto qualcuno, è apparso al riguardo qualche titolo sui giornali? Anziché adempiere al nostro dovere di lavorare nell'interesse della Sardegna e del suo sviluppo, cerchiamo la prima pagina sui giornali, magari per dire che avanziamo proposte più ardite di quelle avanzate da altri. Stiamo attenti, perché governare è qualcosa di più della sequela di dichiarazioni da parte di alcuni che non fanno altro che propugnare una casta. Certo, la casta è nata nel momento in cui si è creata una distanza tra le istituzioni e il popolo rappresentato. Certo che c'è questa distanza e si raccolgono le firme per cancellare il "porcellum", perché sino a oggi, purtroppo, si sono nominati, come fece Caligola, anche i cavalli come senatori, per non dire altro. Certo che c'è una distanza tra chi è rappresentato e chi rappresenta ed è così che si crea la casta e si finisce per dare al popolo cose minime anziché quello che è giusto dargli, cioè provvedimenti per il lavoro esito di leggi discusse nelle Commissioni e in Aula. Non si possono proporre solo mozioni, la cui discussione termina con l'approvazione di ordini del giorno fini a sé stessi. Su queste cose dovremo confrontarci, maggioranza e opposizione, per creare qualcosa di buono che serva allo sviluppo della nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Trovo normale la passione del collega Dedoni e l'impegno dei Riformatori nel difendere una proposta di legge che appartiene a loro, alla quale naturalmente essi credono, e lo hanno dimostrato. Però noi non ci crediamo e quindi argomentiamo in termini diversi una proposta di legge che, fra le altre cose, riteniamo non idonea a dare risposte non solo alle esigenze dei sardi in questo momento, ma soprattutto al rilancio del turismo in Sardegna.

In riferimento ad alcuni percorsi che possono essere presentati, così come ha fatto il collega Campus stamattina, cioè il turismo culturale, il turismo congressuale e il turismo sportivo, io credo che non sia sufficiente avanzare proposte come questa per rilanciare il turismo golfistico e sportivo. La Sardegna ha bisogno di molte altre cose. Stamattina ho fatto riferimento ai trasporti e il discorso non riguarda solo i trasporti da e per la Sardegna, ma soprattutto la mobilità interna. La rete viaria della nostra regione è disastrosa, c'è una carenza di segnaletica e di sicurezza sulle strade che è paurosa, e facciamo da contrapposizione a un estremo che forse alcuni di voi conoscono: a Eivissa, isola delle Baleari, 24 chilometri di lunghezza massima da un capo all'altro, è stata realizzata un'autostrada, dall'aeroporto ai campi da golf, che credo non superi i 18 chilometri di lunghezza, questo per consentire un rapido raggiungimento della meta ambita, cioè i campi da golf, a coloro che raggiungono l'isola appunto per giocare a golf. Questo stride con la situazione della nostra regione, perché qui non c'è il conforto di infrastrutture che dovrebbero supportare la promozione di un'immagine turistica della Sardegna a tutto campo e ancor più nel settore dello sport golfistico. Credo che lo sport c'entri poco con questa proposta di legge, perché il golf è solo la ciliegina sui progetti per l'edificazione di volumetrie in zone pregiate. Fare riferimento alle zone interne io lo trovo demagogico e lo denuncio; denuncio l'atteggiamento demagogico di fare riferimento alla possibilità di arretrare verso le zone interne, dove sarebbe possibile addirittura recuperare il patrimonio edilizio esistente attraverso il meccanismo dell'albergo diffuso. Nella legge questo non è contemplato e comunque se dovesse accadere questo per alcuni versi, come si suol dire, sarebbe tirato per i capelli, perché sappiamo che il movimento golfistico internazionale non chiede soluzioni in albergo diffuso, chiede altro. Quando qui si fa riferimento alla Costa Smeralda è evidente che si punta a creare condizioni vicine a quella realtà e non ad altre, ma questo è limitativo, proprio per le condizioni della Sardegna: l'insularità, la sua storia, il valore paesaggistico del suo territorio. L'offerta turistica, se ci deve essere, deve essere più ampia, più articolata, deve essere in primo luogo offerta culturale e deve essere credibile. Può essere quella della creazione di un sistema museale unico, però poi rimane una presenza diffusa nel territorio: penso a Barumini, a Nora, a Tharros, a Tuvixeddu, a Sant'Antioco. Penso a una grande offerta su tutto il territorio che inevitabilmente dovrebbe essere favorita da una viabilità interna efficiente. La realtà è però diversa: le ferrovie sono ridotte nello stato che tutti conosciamo, le strade sono quelle che ho descritto prima. Quindi su questo credo si debba fare ancora tanto.

Per quanto riguarda il turismo congressuale, credo che questo tipo di turismo stia segnando il passo ovunque; è un turismo in crisi, è un turismo che ha poche risorse a disposizione e quindi anche le grandi università o i grandi congressi di medicina non si fanno più non tanto per mancanza di strutture idonee, quanto per altri problemi. Ne approfitto per richiamare la presenza nel nord della Sardegna del Palazzo dei Congressi di Maria Pia di Alghero, un'autentica cattedrale nel deserto, uno schiaffo alle aspettative di quel territorio, che giace lì da oltre vent'anni. Il Comune di Alghero ha messo a disposizione della Regione l'area per costruire quel Palazzo nel 1984, quindi se non sbaglio il calcolo, la costruzione di quell'opera è iniziata ventisette anni fa, quando dentro la città di Alghero vi era, ed è tuttora lì abbandonata ai topi e agli scarafaggi, un'opera che avrebbe potuto essere benissimo recuperata, cioè il cine-teatro Selva, dotato di 1.100 posti a sedere e oltretutto situato dentro una città infrastrutturata e dotata di strutture ricettive, che avrebbe potuto essere funzionale a un'ipotesi di turismo congressuale.

Tornando al turismo sportivo, credo ci siano altre chance prima di puntare sul golf. Penso alla grande vela, di cui ci sono state alcune manifestazioni in Sardegna, ai grandi meeting di atletica, che poi sono stati mortificati, come quello di Alà dei Sardi, che per tanti anni ha dato una gloriosa immagine della nostra terra; penso al grande basket o al ciclismo, che non segna più una sua presenza nella nostra Isola. Potrei parlare anche del tennis, del montagnismo, del mountain biking, del triathlon, del nuoto di fondo, attività con le quali sarebbe possibile sicuramente dare un'immagine attraente della Sardegna. Ma penso anche ai tentativi fatti in anni passati, come quello di offrire la Sardegna e le nostre infrastrutture alla preparazione atletica delle squadre nazionali e di quelle dei grandi club, ma penso anche ai ciclisti che sono venuti qualche volta in Sardegna per fare quel tipo di preparazione e poi sono andati via in primo luogo perché non ci sono strutture alberghiere idonee ad accoglierli, e soprattutto non esiste una viabilità che consenta loro di percorrere in sicurezza le nostre strade.

Tutto questo rimane ancorato al problema dei trasporti, perché se non risolviamo prima il problema dei trasporti non possiamo pensare di realizzare tutto il resto. Credo non si tratti solo di discutere e di articolare la proposta nelle varie sfaccettature che ho citato, occorre anche chiarire quali sono le nostre posizioni. Come ha ricordato qualcuno in quest'Aula questa mattina, esistono due posizioni nettamente contrapposte. La posizione del centrodestra e dell'attuale Governo regionale è quella di favorire l'edificazione, qualunque e ovunque. Il vostro tentativo, colleghi del centrodestra, attuato con il piano casa, oggi con la proposta di legge sul golf, la vostra volontà, manifestata attraverso la stampa sarda, di mettere mano al Piano paesaggistico regionale è il segno della vostra determinazione di cancellare le regole e le norme per consentire tutto il possibile, nonostante la crisi, come ho detto stamattina, di un mercato immobiliare che, ormai, si trova veramente in condizioni non di affanno, bensì di disagio, tanto da preannunciare situazioni preoccupanti o il possibile fallimento per alcune imprese. La nostra posizione l'abbiamo espressa sostenendo convintamente il PPR sia in Consiglio regionale, ad opera dei nostri consiglieri che allora ne facevano parte, sia fuori di questo palazzo. Per questo abbiamo combattuto, abbiamo pagato un prezzo, ma continueremo a difendere quel paino perché il "bene paesaggio" riteniamo sia il bene supremo che viene prima di ogni altra possibilità, sulla quale siamo pronti a confrontarci. Non siamo tuttavia disponibili a rinunciare ai valori paesaggistici che continueremo a difendere con ogni mezzo e ogni arma.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. Comunico che l'onorevole Pietro Cocco è rientrato dal congedo.

E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, mi sono iscritto a parlare non pensando all'intervento dell'onorevole Gian Valerio Sanna, ma visto che è un mio conterraneo e anche persona che stimola il dialogo mi rivolgo innanzitutto a lui.

Onorevole Sanna, io ho compreso il senso del suo intervento e probabilmente se fossi un componente della sinistra, o dell'opposizione, capirei anche meglio lo spirito con cui lei ha invitato la minoranza ad abbandonare l'aula o comunque ad abbandonare qualsiasi velleità di contrapporsi in maniera importante a una legge che, ovviamente, non vede la condivisione dell'opposizione sotto nessun punto di vista. Voi ritenete, se non ho compreso male, che questa proposta di legge non possa, in qualche maniera, modificare la situazione economica della Sardegna, quindi non credete nello sviluppo di un comparto così importante come il turismo golfistico. E se non ci credete, lei, onorevole Sanna, ha perfettamente ragione a chiedere alla minoranza di non dialogare con noi su questo argomento. Saremo noi, semmai, a dire ai sardi che su un argomento così rilevante il centrosinistra ritiene di non dover dare nessun tipo di contributo. Ovviamente ho compreso anche dove lei intendeva andare a parare nel preoccuparsi fondamentalmente dell'ambiente, del paesaggio, perché il tutto poi torna lì. D'altronde le critiche e i comunicati che sono stati diffusi in questi giorni a seguito di una pubblicità istituzionale messa in campo dalla Presidenza della Giunta regionale ovviamente ci hanno fatto capire delle cose, però, onorevole Sanna, non l'ho scritto io nella legge numero 4 che ogni due anni bisognava revisionare o rivedere il PPR. Ora voi state muovendo una grande critica su quello che noi ci apprestiamo a fare per quanto riguarda il PPR, senza avere però cognizione di quello che vogliamo realmente fare. Partite dal presupposto che nel centrodestra non ci sia coscienza ambientale e questo è un errore! Può anche essere che in altri tempi qualche parte del centrodestra, qualche partito che oggi fa parte dello schieramento che fa capo alla maggioranza possa non aver avuto grande coscienza ambientale. Per quanto ci riguarda, lo dico a nome del Gruppo del P.d.L., questa coscienza noi l'abbiamo ben presente e vorremmo assolutamente tutelare il nostro ambiente, ma abbiamo sempre detto che non vogliamo essere vittime sacrificali dell'ambiente. Questa regione non se lo può permettere e non se lo possono permettere i sardi, non ce lo vogliamo permettere noi. Peraltro in campagna elettorale noi abbiamo detto a chiare lettere che se c'era una cosa sulla quale saremmo intervenuti questa era il Piano paesaggistico regionale, ma non vogliamo intervenire su questo piano per annientarlo, perché sappiamo benissimo quali sono i limiti del Codice Urbani. Noi non vogliamo annullare nulla! A seguito delle interlocuzioni che abbiamo fatto, così come le avete fatte voi, con gli amministratori, i sindaci e le varie organizzazioni - sono agli atti, ci sono tutte le registrazioni -, ci siamo preoccupati di recepire le istanze che gli amministratori locali ci hanno continuamente rappresentato. Certo, se voi intendete mantenere in piedi le intese nel modo in cui le avete sempre caldeggiate, vi sbagliate di grosso! Le intese, anche se il PPR non è stato ancora rivisto, per quanto ci riguarda sono già morte e sepolte. Non ci saranno più intese, perché noi vogliamo riportare il tutto all'origine, vogliamo che i comuni sappiano esattamente come comportarsi. Noi vogliamo essere nelle condizioni di dire a tutti cittadini sardi, mappale per mappale, questi sono i vincoli, questi sono i problemi che esistono nel vostro terreno, nel vostro appezzamento o nella vostra proprietà, anziché rimandare sempre a un'intesa con la Regione. Noi vogliamo ristabilire la potestà dei comuni con gli strumenti urbanistici che sono necessari.

Perché ho fatto questo ragionamento? Ho fatto questo ragionamento perché questa non è una legge che, come dite voi, stravolgerà le regole del PPR. Non lo vuole e non lo può fare e saremo molto attenti a questo, però secondo me voi avete avuto…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, mi scusi. Onorevole Ladu, per cortesia, non si riesce a sentire l'oratore.

DIANA MARIO (P.d.L.). Con l'onorevole Ladu mi sono già misurato, quindi sa bene come la penso.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Diana.

DIANA MARIO (P.d.L.). Voi avete un po' di timore di questa legge, ma soprattutto delle modifiche del Piano paesaggistico regionale, perché sapete benissimo che abbiamo toccato un nervo scoperto della vostra amministrazione. Oggi vi rendete conto anche voi - alcuni ragionamenti dell'onorevole Porcu mi fanno pensare questo - che tutto sommato qualche modifica bisogna pur apportarla al PPR e che qualche cosa di questa legge si può anche accettare. Se sono stati presentati tanti emendamenti, anche da parte della maggioranza, evidentemente non tutti siamo d'accordo sul testo che è stato esitato dalla Commissione. Siamo qui per dare il nostro contributo, per lavorare e per cercare di rendere questa legge accettabile da tutti. Ce lo auguriamo. So che non sarà così, però noi su questo comparto particolare, cioè sullo sviluppo del turismo golfistico, ci crediamo e apprezziamo gli sforzi dei colleghi della maggioranza, in particolare dei Riformatori, i quali hanno puntato molto su questo particolare settore. Siamo convinti di poter approvare questa legge, gradiremmo farlo in tempi brevi, per fare poi che cosa? Per realizzare le cose delle quali ieri, onorevole Bruno, abbiamo discusso in Conferenza dei Capigruppo e non per fare proclami, ma per decidere un calendario, per trovare un modus operandi su quello che dobbiamo fare a proposito di riforme o di eventuali - e dico eventuali - "tagli della politica", perché qualcuno di voi mi deve ancora dimostrare quali sono i tagli della politica, se sono tagli della democrazia o se sono tagli reali dei costi. Ditelo una volta per tutte, poi però dite soprattutto ai sardi che cosa volete fare, perché sino adesso sinceramente non lo si è ancora compreso.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Meloni, relatore.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 37 il parere è contrario. All'emendamento numero 161 è stato presentato un subemendamento…

PRESIDENTE. L'emendamento numero 161 è un emendamento all'emendamento numero 21.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sì, esatto. Sull'emendamento numero 21 il parere è favorevole, mentre l'emendamento numero 161 è sostituito da un altro emendamento.

PRESIDENTE. Non ho capito, onorevole Meloni.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. C'è un altro emendamento che sostituisce il numero 161.

PRESIDENTE. No, l'altro emendamento è stato ritirato. Rimane l'emendamento numero 161.

(Interruzione)

Mi dicono che l'emendamento numero 161 è ritirato, ma a me non risulta.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. E' ritirato.

CAMPUS (P.d.L.). L'emendamento numero 161 è ritirato.

PRESIDENTE. L'onorevole Campus ha ritirato l'emendamento numero 161.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, sono inesperto come relatore. Questa è la prima legge di una lunga serie di cui sarò relatore e quindi devo imparare.

PRESIDENTE. Non si preoccupi onorevole Meloni, non c'è problema.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 37.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 37.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Bruno ha votato a favore e che i consiglieri Artizzu, Fois, Sanna Matteo e Tocco hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti i consiglieri: Capelli - Pitea.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 24

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 21 sostituisce totalmente l'articolo 1, quindi passiamo all'esame dell'articolo 1 bis, al quale sono stati presentati nove emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 bis e dei relativi emendamenti:

Art. 1 bis

Agevolazioni

1. La Regione, in attuazione delle finalità di cui all'articolo 1, considera strategici gli interventi previsti dalla presente legge e introduce specifiche agevolazioni finalizzate ad assicurarne la realizzazione attraverso:

a) la previsione di strumenti di semplificazione procedurale ed amministrativa, anche al fine di contenere i tempi dei procedimenti;

b) l'introduzione di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità nei confronti delle amministrazioni comunali;

c) il finanziamento di una campagna promozionale pluriennale tesa a promuovere l'immagine dell'Isola come polo del turismo golfistico.

Emendamento soppressivo totale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 1 bis

L'articolo 1 bis è soppresso. (38)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 1 bis

La lettera a) dell'articolo 1 bis è soppressa. (39)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 1 bis

La lettera b) dell'articolo 1 bis è soppressa. (41)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca - Bruno.

Articolo 1 bis

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 bis è soppressa. (42)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Giacomo - Dessì - Maninchedda - Planetta.

Articolo 1 bis

La lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 bis è soppressa. (12)

Emendamento all'emendamento numero 12 sostitutivo totale Meloni Francesco - Vargiu.

Articolo 1 bis

L'emendamento 12 è sostituito dal seguente:

All'articolo 1 bis, comma 1, lettera c), le parole "il finanziamento di" sono soppresse. (176)

Emendamento soppressivo parziale Campus - Diana Mario.

Articolo 1 bis

All'articolo 1 bis, comma1 , la lettera c) è soppressa. (22)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 1 bis

La lettera c) dell'articolo 1 bis è soppressa. (40)

Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Lotto - Manca - Moriconi - Sabatini.

Articolo 1 bis

Il titolo è sostituito dal seguente "Strumenti d'intervento e disposizioni speciali". (150).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, confermo la mia precedente richiesta di votazione a scrutinio segreto degli emendamenti numero 38 e 12 e dell'articolo 1 bis.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Se i colleghi fanno un po' di silenzio consentono all'onorevole Sanna di svolgere il suo intervento.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Se non disturbo troppo le attività di preparazione dell'innalzamento del PIL della Sardegna, vorrei fare alcune considerazioni, sperando sinceramente di non dover intervenire spesso nel prosieguo.

Autorevoli colleghi hanno parlato con riferimento al Piano paesaggistico. Intanto vorrei dire una cosa... Presidente, se si può parlare proseguo, se no chiamo un po' di gente e parliamo tra noi!

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Sanna. Se i colleghi raggiungono il proprio posto, come dicevo, consentono all'onorevole Sanna di svolgere il suo intervento.

Prego, onorevole Sanna.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dicevo che alcuni colleghi si sono attenuti al discorso sulla pianificazione paesaggistica e io vorrei prima di tutto inquadrare questo provvedimento, così che l'assessore Rassu sia più sicuro di quello che farà nei prossimi giorni.

Cosa dice il Codice Urbani, decreto legislativo contenente misure di riforma economico-sociale della Repubblica, cioè elemento vincolante anche per la Regione Sardegna? Dice che "le previsioni dei piani paesaggistici (…) non sono derogabili da parte di piani, programmi e progetti nazionali o regionali di sviluppo economico, sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle città metropolitane e delle province, sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici, stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell'adeguamento degli strumenti urbanistici e sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali". Decidete voi se questa è una riforma economica o un intervento settoriale, in ogni caso ha lo stesso valore. "Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione a incidenza territoriale previsti dalle normative di settore", foss'anche questa una norma di settore. Ergo, facciamo pure la legge sul golf, visto che ci tenete tanto, però si sappia che se non si modifica la pianificazione paesaggistica questa legge ve la tenete in una cornice, va bene? Quindi stiamo facendo una cosa sapendo bene che non la possiamo attuare per il momento.

Arriviamo adesso alla pianificazione paesaggistica. E' verissimo quello che dice il collega Diana, ovvero che i piani paesaggistici sono soggetti all'adeguamento, ma anche qui il decreto legislativo numero 42, articolo 156, dispone come questi piani debbano essere adeguati e dice che per fare questo la Regione, deve stipulare, ai sensi dell'articolo 135 dello stesso Codice, un'intesa col Ministero. E' stata fatta? Ce la fate vedere? Assessore, le Regioni stipulano le intese ai sensi dell'articolo 143, comma 2, per disciplinare le modalità dello svolgimento congiunto Ministero-Regione della verifica e dell'adeguamento dei piani paesaggistici. Esiste questa intesa? Si conoscono le modalità congiunte con le quali voi dovete fare le modifiche?

Dice la legge: "Nell'intesa è stabilito il termine entro il quale devono essere completati la verifica e l'adeguamento, nonché il termine entro il quale la Regione approva il piano adeguato". Deve essere tutto temporalizzato nell'intesa con il Ministero. "Il piano adeguato è oggetto di accordo fra il Ministero e la Regione, ai sensi dell'articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241". Non quindi nelle segrete stanze, ma a norma della legge sulla trasparenza! "E dalla data della sua adozione vigono le misure di salvaguardia di cui all'articolo 143, comma 9. Qualora all'adozione del piano non consegua la sua approvazione da parte della Regione, entro i termini stabiliti dall'accordo, il piano medesimo è approvato in via sostitutiva con decreto del Ministero". Cosa vuol dire questo? Vuol dire che non è proibito adeguarlo, ma che si deve seguire una procedura e se questa non è rispettata quel piano non vale.

Ma la legge dice anche una cosa incredibilmente più forte, che deriva dal fatto che il Codice Urbani non viene dallo Spirito Santo un po' contrariato dagli uomini che distruggono il paesaggio, viene bensì dal recepimento in sede nazionale dei principi contenuti nella Convenzione europea del paesaggio tenutasi, a Firenze nel 2000, in cui si disse che non è più possibile che gli amministratori siano gli unici depositari della potestà di modificare la pianificazione del territorio, ma che questa deve avvenire attraverso forme di partecipazione e di pubblicità. Assessore, abbiamo appreso nei giorni scorsi che ci sarebbe una modifica del PPR. Resta inteso che vorremmo conoscere i termini dell'intesa con il Ministero, anzi la vorremmo leggere, perché dentro quell'intesa dovremmo trovare le date, le modalità che ci servono per capire se si sta rispettando quel percorso.

Ma poi l'articolo 144 del Codice Urbani, decreto legislativo contenente norme di riforma economico-sociale della Repubblica, dice: "Nei procedimenti di approvazione dei piani paesaggistici sono assicurate la concertazione istituzionale, la partecipazione dei soggetti interessati e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, individuate ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di ambiente e danno ambientale, e ampie forme di pubblicità". Domando a questa sorta di cabina telefonica, dove tutti gli Assessori stanno telefonando non si capisce a chi: ma queste forme di pubblicità le avete assicurate o abbiamo sbagliato, nei giorni scorsi, noi a stupirci nel leggere sui giornali una pubblicità che inneggiava alla modifica fatta? Ma è possibile? Siamo stati per troppo tempo su Marte e non ci siamo accorti che quella partecipazione era stata avviata?

Badate, non ci sono scorciatoie su queste cose, per cui la leggina in discussione dice esattamente: uno, che la legge sul golf rimane al palo fino a quando non verrà modificato il Piano paesaggistico regionale; due, che il Piano paesaggistico deve essere verificato e aggiornato secondo una precisa modalità, che a dire la verità non mi pare sia stata neppure iniziata, fino a quando non ci verrà documentato, con la consegna, il protocollo d'intesa fra la Regione e il Ministero che ne indichi le modalità, i tempi e le date, perché questo dice la legge.

Mi fermo qua, perché l'opinione pubblica all'esterno di quest'Aula così qualificata e così bramante di dare risposte economiche allo sviluppo del PIL in Sardegna, possa essere d'accordo con me nel dire che siamo fuori dai tempi della storia, cioè che stiamo parlando a noi stessi sapendo di fare una legge che non potrà avere nessuna applicazione. E mentre noi parliamo di altre cose, le fabbriche chiudono, perdiamo posti di lavoro che forse si potrebbero salvare, non facciamo riflessioni sulle riforme fondamentali per favorire un'agricoltura competitiva e porre mano a dei sistemi che creino lavoro, e soprattutto non riusciamo a essere, come sarebbe giusto che fossimo, un po' più stringenti e ingenerosi nei confronti di una Giunta che non ha un'idea di Sardegna. O meglio, un'idea ce l'ha, ma è un'idea confusa. Ce l'ha, eccome se ce l'ha! Il fatto è che preferisce la gestione del giorno per giorno a una visione d'orizzonte. Qualche volta anche nelle Giunte regionali circolavano persone che, al di là dei giochi di squadra, erano talmente illuminate da portare dentro quegli organismi un sentimento di dovere rispetto ai cambiamenti necessari. Adesso voi preferite gli slogan, gli annunci, incassate le sconfitte e niente di più!

Questo lo volevo dire per amore della verità, come si suol dire, e anche come deterrente alla troppa enfasi che mi sembra aleggi tra i banchi dei proponenti questa proposta di legge, che certamente non interverrà sul PIL della Sardegna fino a quando non ci saranno le condizioni perché ciò accada. Ergo, io continuo a dire ai miei colleghi: se si deve fare una legge inutile è meglio fargliela fare da soli.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Nell'articolo 1 bis sono sintetizzati gli elementi fondamentali che hanno portato alla modifica della legge che a suo tempo il partito dei Riformatori propose. Si parla esplicitamente di previsione di strumenti di semplificazione procedurale e questa sarebbe una gran bella cosa se, diciamo così, fosse mirata a pratiche di cui si condivide il contenuto. Alla lettera b), però, si parla di introduzione di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità nei confronti delle amministrazioni comunali. Il testo di legge che venne proposto a suo tempo (questo fu motivo di vanto da parte del Gruppo dei Riformatori quando presentò la legge in Commissione) prevedeva che gli indici di edificabilità restassero praticamente invariati; si ragionava invece sulla possibilità di utilizzare quegli stessi indici per realizzare le strutture che si ritenevano necessarie per la costruzione di un sistema integrato di strutture sportive e ricettive nonché, si diceva anche nel progetto di legge originario, di carattere residenziale.

Alla lettera c) si parla di una campagna promozionale. Sappiamo già che questa lettera verrà cancellata; è stato presentato un emendamento soppressivo da parte nostra e dei diversi partiti della maggioranza, per cui questo punto è comunque destinato a essere rimesso in discussione. Diciamo che, nell'ambito di un discorso complessivo e giusto, se la legge fosse stata diversa avrebbe avuto o avrebbe potuto avere senso. In questo quadro invece non ne ha.

Ora io credo che parlare, così come si fa nella lettera a), di previsione di strumenti di semplificazione procedurale e amministrativa quando le pratiche che verranno esaminate e che saranno destinatarie di questi strumenti di semplificazione saranno finalizzate alla realizzazione di volumetrie che niente hanno a che fare con la pratica del golf e neanche con lo sviluppo del turismo....

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Lotto. C'è di nuovo un brusio insostenibile. Consentiamo all'oratore di poter essere ascoltato.

Prego, onorevole Lotto.

LOTTO (P.D.). Quando si ragiona per costruire un sistema davvero basato sulla realizzazione di strutture che richiamino l'attenzione di chi pratica il turismo golfistico e per creare le condizioni per una sufficiente ricettività di questo richiamo turistico è ovvio e condivisibile che si creino le condizioni affinché quelle pratiche se è possibile vadano avanti non velocemente, bensì volando! Così purtroppo non è. E siccome così non è, non ha neanche senso che accanto a quella che io continuo a sostenere sia una beffa per il sistema golfistico sardo, cioè il condizionamento relativo alla realizzazione di tante volumetrie inutili per la bisogna di cui si sta parlando, ci sia una possibile attività di promozione da parte della Regione.

A me questo dispiace perché per il turismo sardo iniziative meritorie ce ne sono, devono però essere messe in campo le pratiche di promozione. Certo, vanno messe in campo per obiettivi positivi. La legge originaria prevedeva contributi a fondo perduto in conto capitale per realizzare campi da golf. Il fatto che questi contributi siano stati eliminati, badate bene, su richiesta del sistema delle imprese non è stato, oggettivamente e al di fuori di qualunque discussione, di per sé positivo. Certo, non sono tempi in cui si possano mettere a disposizione fondi per realizzare strutture di questo tipo, però non sono neanche tempi in cui in cambio della realizzazione di un campo da golf si possano concedere licenze per realizzare volumi a quella bisogna assolutamente inutili. Ecco perché credo che l'articolo 1 bis, che riguarda le agevolazioni previste per i soggetti interessati, vada abrogato, così come succederà, non soltanto per quanto riguarda la lettera c), ma per tutto il suo contenuto. Ed ecco perché noi proponiamo un emendamento che prevede la soppressione totale dell'articolo 1 bis, che è l'anima della legge e dalla quale si dipartono poi le parti più negative. Con la soppressione dell'intero articolo secondo me si mina la possibilità che questa legge, così com'è e che non condividiamo, vada in porto. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Vargiu.

VARGIU (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, non utilizzerò certamente tutto il tempo a mia disposizione, ma debbo comunque ringraziare l'onorevole Gian Valerio Sanna, perché probabilmente molte delle cose che ha detto bisognava ricordarle a tutti noi. Ovviamente gli articoli che presentano una qualche complessità di per sé sembrano il Vangelo, però, per amore della verità, onorevole Sanna, l'articolo 156 del Codice Urbani dice che in fase di adeguamento le Regioni "possono", non "devono". Non è un dettaglio trascurabile. In ogni caso la posso rassicurare che tutti i passaggi di cui lei ha parlato sono stati fatti. Certo, li dobbiamo vedere, in ogni caso le voglio ricordare che noi siamo in un'aula consiliare per esaminare una proposta di legge, quindi un testo legislativo nato in questo Consiglio regionale. La Giunta, che è presente, avrà modo e tempo di attuare eventuali modifiche del Piano paesaggistico regionale contenute in questa proposta di legge (mi pare che ci siano due passaggi in cui si ipotizza appunto una modifica del PPR).

Sono d'accordo con lei che non si può modificare il PPR con questa norma, lo so benissimo, ma non è compito del Consiglio regionale, è compito della Giunta regionale presentare degli emendamenti e suggerire delle soluzioni. Sono d'accordo con lei anche sul fatto che questa legge rischia, una volta approvata e in assenza di un adeguamento del Piano paesaggistico regionale, di incontrare dei problemi. Noi crediamo che questo non avverrà, perché siamo sicuri che questa legge nasce nel rispetto dell'attuale Piano paesaggistico regionale. Qualora il PPR venga adeguato, come noi auspichiamo, sono sicuro che non ci sarà nessun problema in ordine all'applicazione di questa legge in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

RASSU, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signor Presidente, è vero che l'articolo 156 riguarda le intese che le Regioni non "devono", ma "possono" stipulare con lo Stato in fase di adeguamento del PPR, su questo vorrei però essere più preciso. L'intesa non è obbligatoria in fase di adeguamento, bensì in fase di realizzazione del Piano paesaggistico. Questa intesa è già stata formulata, è già stata stesa dal momento che proprio l'ex assessore Sanna l'ha firmata. In fase di adeguamento del PPR l'articolo 156 non impone, ma dà la facoltà di stipulare intese. Questo per essere precisi.

Così come formulato ritengo che l'articolo 1 bis sia abbastanza generico, per cui non credo possa incidere più di tanto, o almeno non incide sulla pianificazione territoriale paesaggistica. Chiaramente alcuni articoli possono essere rivisti, ma non questo che, ripeto, è abbastanza generico. Volevo solo dire questo. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Meloni, relatore. Faccio presente che l'emendamento numero 176 è inammissibile.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Signor Presidente, sull'emendamento numero 39, 41 e 42 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Meloni, e sull'emendamento numero 38?

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 38 il parere è ugualmente contrario. L'emendamento numero 176 è inammissibile; sull'emendamento numero 12 il parere è contrario. Sugli emendamenti numero 22 e 40 c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 12, 22 e 40 sono uguali.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 12, 22 e 40, con invito ai colleghi Sardisti di ritirare gli emendamenti numero 22 e 40 naturalmente, perché in Commissione abbiamo raggiunto l'accordo di eliminare il finanziamento previsto all'articolo 12 e di lasciare soltanto l'affermazione di principio per cui la Regione nei tempi e nei modi dovuti farà una campagna promozionale.

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 150, onorevole Meloni?

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 150 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 38.

(Segue la votazione)

Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 65

maggioranza 33

favorevoli 29

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 39.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore e che i consiglieri Diana Mario, Milia, Planetta e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 24

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 41 e 42. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 12, 22 e 40.

(Segue la votazione)

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 67

maggioranza 34

favorevoli 41

contrari 26

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 150.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

Salis (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 150.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Zedda hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Ladu - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 26

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 bis.

(Segue la votazione)

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 67

maggioranza 34

favorevoli 40

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati sette emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Aree di intervento

1. Le agevolazioni di cui all'articolo 1 bis si applicano agli interventi per la realizzazione di campi da golf connessi a strutture alberghiere e residenziali nelle seguenti cinque aree:

a) comuni compresi in un raggio di 100 chilometri di percorrenza stradale dall'aeroporto di Cagliari Elmas, nelle Province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, suddivisi in due gruppi del sud est e del sud ovest;

b) comuni compresi in un raggio di 100 chilometri di percorrenza stradale dall'aeroporto di Olbia Costa Smeralda, nelle Province di Olbia-Tempio e Nuoro;

c) comuni compresi in un raggio di 100 chilometri di percorrenza stradale dall'aeroporto di Alghero Fertilia, nelle Province di Sassari ed Oristano;

d) comuni compresi in un raggio di 50 chilometri di percorrenza stradale dall'aeroporto di Tortolì Arbatax;

e) comuni compresi in un raggio di 50 chilometri di percorrenza stradale dall'aeroporto di Oristano.

Emendamento soppressivo totale Campus - Diana Mario.

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (1)

Emendamento soppressivo totale Cuccureddu - Pitea - Locci.

Articolo

L'articolo 2 è soppresso. (8)

Emendamento soppressivo totale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (44)

Emendamento sostitutivo totale Lotto - Moriconi - Manca - Bruno.

Articolo 2

L'art 2 viene cosi sostituito:

1. Le agevolazioni di cui all'articolo 1 bis si applicano agli interventi per la realizzazione di campi da golf connessi a strutture alberghiere, esistenti o di nuova realizzazione, dislocate nell'intero territorio regionale. (47)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 2

La lettera a) del comma 1 è soppressa. (43)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 2

La lettera b) del comma 1 è soppressa. (46)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 2

La lettera c) del comma 1 è soppressa. (45).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, prima di fare una lunga discussione sull'articolo 2, poiché vedo che ci sono emendamenti anche della maggioranza, credo sarebbe utile sapere dal relatore se è pronto per esprimere un parere favorevole sull'emendamento numero 1, così evitiamo la discussione, altrimenti devo articolare il mio ragionamento.

Noi daremo un contributo a questa legge. Non farò un ragionamento molto lungo, spiego succintamente le ragioni della nostra posizione. Credo che il tentativo fatto con l'articolo 2 di "compartizzare" gli interventi previsti da questa norma, cioè il fatto di racchiuderli in zone così strettamente delimitate…

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, fate un po' di silenzio! I consiglieri ritornino al loro posto, grazie.

Prego, onorevole Porcu.

PORCU (P.D.). Capisco la ratio del tentativo attuato con l'articolo 2, cioè si auspica che attraverso una delimitazione precisa delle aree dove sono previsti interventi e per il fatto stesso che si dichiara l'esistenza di tali aree arrivino degli investitori che magicamente distribuiscano gli interventi in tutta la Sardegna. Forse questo ha rassicurato qualche collega della maggioranza, convinto che ogni territorio avrà qualche ricaduta positiva, però è evidente che anche se questo fosse l'obiettivo, e ne capisco la ratio, questo articolo ottiene l'effetto opposto, addirittura taglia fuori alcune zone. Io non ho misurato con il compasso quali aree rimangono fuori dalla distanza di 50 o 100 chilometri dalle infrastrutture aeroportuali, sarebbe tuttavia opportuno lasciare agli investitori la libertà di scegliersi le sedi che ritengono migliori.

Presidente, sto provando ad articolare un ragionamento anche con spirito…

PRESIDENTE. Onorevole Steri, onorevole Pittalis, onorevole Piras, onorevole Rodin, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento.

PORCU (P.D.). Non mi offendo se qualche collega non ascolta, può anche uscire dall'aula, per carità. Poi se anche l'onorevole Planetta desse una mano gliene sarei grato.

PRESIDENTE. Colleghi, prendete posto.

PORCU (P.D.). Presidente, spero che lei mi faccia recuperare il tempo perso. PRESIDENTE. Il conteggio del tempo è fermo in questo momento, perché è acceso il mio microfono. Appena i colleghi prendono posto magari possiamo riprendere i lavori.

PORCU (P.D.). Credo che quell'intento possa essere eventualmente raggiunto in altri modi. E' chiaro che corriamo il rischio di sovrapporci al soggetto imprenditoriale che intende fare una sua analisi della migliore location del campo da golf, che può essere a 50,1 chilometri o più vicino, cioè facciamo sulla carta un lavoro che rischia di tagliare fuori, proprio perché un po' più distanti dall'infrastruttura aeroportuale, territori più meritevoli magari di vedere realizzato un intervento che ha la finalità che almeno voi intendete dargli, cioè quella di creare un'infrastruttura in grado di fare da attrattiva turistica. E' una contraddizione! Credo che se noi ragionassimo effettivamente da pianificatori economici dovremmo considerare in termini elettivi chi fa la scommessa di insediare un'infrastruttura di questo tipo lontano dalle coste, in quanto contribuisce a valorizzare un territorio magari di elevato valore paesaggistico e naturale, ma distante dalla tradizionale cintura costiera.

Ritengo inutile in questa fase "compartizzare" gli interventi, come fanno in maniera assai didascalica le varie lettere di questo articolo. Credo che accogliendo gli emendamenti soppressivi o l'emendamento presentato dalla minoranza che specifica ulteriormente, forse in maniera ridondante, che gli interventi riguardano l'intero territorio regionale, otterremo il risultato di poter, magari in sede di Commissione, stabilire le priorità garantendo la diffusione degli interventi sul territorio regionale.

Visto che su questo articolo ci sono anche intendimenti comuni a maggioranza e minoranza, auspico che vi sia il buon senso da parte del relatore di accogliere le indicazioni che sono state date dalla minoranza, ma anche da un emendamento della maggioranza, e quindi di dare parere favorevole alla soppressione di questo articolo. Anche perché, assessore Crisponi, ricorderà che io chiesi a lei che proviene dalle zone interne e valorizza l'identità culturale della Sardegna attraverso un'attività economica simbolo che fa benchmark, cultura e tradizione, cosa pensa di un campo da golf nella valle di Lanaitto. Questo tipo di infrastruttura turistica come si interfaccia o fa sistema con la valorizzazione e la promozione dei prodotti dell'identità e della cultura locale? Come si può fare in modo che non diventi un'opera calata dall'alto, un ennesimo recinto o villaggio fortezza, come i tanti costruiti lungo le coste, che attraggono turisti, ma non hanno ricadute economiche, perché magari (noi prevediamo in un emendamento che i soggetti promotori devono avere sede legale in Sardegna) sono svincolati dal territorio, usano distributori di prodotti Marr e non di prodotti sardi, o si portano appresso la manodopera? Alla fine noi rischiamo, se queste infrastrutture non saranno integrate nel territorio, di creare ennesime enclave che poco lasciano ai territori della Sardegna.

Se non abrogassimo l'articolo 2, Assessore, lei alla mia domanda non potrebbe rispondere, perché avrà calcolato che la distanza tra Olbia e la Valle di Lanaitto è di 103 chilometri e quindi perché associare alla sua struttura alberghiera un campo da golf a Lanaitto? Lei a questo deve rispondere, perché se è vero tutto quello che ci ha detto, deve anche dire se nella Valle di Lanaitto, dove ci sono vigneti dismessi e un terreno elettivo per campi da golf, vuole realizzare appunto un campo da golf. Ecco, se lei si assumerà la responsabilità di dire che ritiene valido e possibile creare un campo da golf nella Valle di Lanaitto, vicino alle sorgenti di Su Gologone, senza stravolgerne i valori identitari, culturali e paesaggistici, io mi impegno a votare a favore di questa legge!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, noi stiamo facendo una legge non so se buona o pessima; sono più propenso alla seconda ipotesi. E' una di quelle norme anche abbastanza confuse, scritte male e che purtroppo determinano nella Giunta regionale, nei suoi Uffici, tra le sue burocrazie profumatamente pagate, una sorta di ribellione e quindi anche di posizione di contrasto.

Io lo dico chiaramente: anche le leggi che non condivido, che reputo pessime, quando diventano leggi della Regione devono essere applicate. A questa Giunta non compete scegliere quali deve applicare e quali non deve applicare, perché una scelta di questo tipo richiama responsabilità che - lo dico perché non venga dimenticato, assessore Rassu - noi non consentiremo più essere responsabilità che non vengono sanzionate così come devono essere sanzionate tutte le violazioni delle leggi della Repubblica che determinino danno, siano esse approvate dal Parlamento o dalla Regione, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione.

Oggi dico che non condivido questa proposta di legge, ma se diventerà legge la Regione avrà il dovere di applicarla, e per renderla applicabile - lo suggerisco come ho fatto altre volte - bisogna essere precisi. Adesso stiamo trattando l'articolo 2, Presidente, quello sugli ambiti di intervento che fa riferimento all'articolo 1 bis sulle agevolazioni. Poi c'è un articolo che si sofferma molto sugli indici di edificabilità e anche sugli obblighi al mantenimento dell'attività turistico-golfistica. Ma i contenuti dell'articolo 1 bis, che poi guidano i successivi articoli, hanno un tratto di genericità che è sospetta. Ecco perché dico: attenti, perché non consentiremo che si passi tranquillamente quella linea di confine per cui c'è una delega a regolare materie di valore legislativo attraverso atti amministrativi che non hanno quindi le caratteristiche per poter regolare effettivamente quelle materie.

Qua si parla di strumenti di semplificazione procedurale e amministrativa per contenere i tempi dei procedimenti. Quali sono? Quelli della legislazione vigente? Se parliamo di edificabilità qua siamo arrivati all'assurdo, che però si applica; stranamente quella è una norma che viene applicata. Ricordate lo sportello unico per le imprese? Vi ricordate che i palazzi per civile abitazione sono diventati impianti produttivi, in violazione di tutte le disposizioni dello Stato? Ma le burocrazie non si inalberano per quel tipo di violazione, sono complici, tanto prendono l'alto stipendio che gli viene garantito dagli Esecutivi. Poi viene messa in discussione l'indennità di chi rappresenta il popolo. Giustamente noi siamo pronti ai sacrifici, ma le regalie ai complici delle violazioni delle disposizioni di legge, a coloro che scelgono quali leggi applicare, a quali interessi piegare la loro azione, che deve invece essere imparziale, e cose di questo genere non vengono trattate. Non vengono trattate oggi perché godete di una maggioranza; chissà se verranno trattate domani, quando quella maggioranza vi verrà a mancare e sarà più facile accertare le responsabilità, in tutte le sedi.

Se si tratta delle disposizioni legislative che già fanno parte del nostro ordinamento perché non scriverlo? Quali semplificazioni procedurali e amministrative finalizzate a contenere i tempi dei procedimenti devono essere messe in campo? Se qualcuno pensasse infatti di introdurne di nuove, io rammento che gli organi esecutivi, amministrativi e burocratici dell'amministrazione pubblica non hanno potere legislativo, non possono regolare materie che invece sono riservate alla legge. Le aree di intervento, quindi, hanno un rilievo in ragione delle agevolazioni che si possono applicare, ma non è dato capire quali siano esattamente le agevolazioni che si possono applicare e quali siano le modalità di introduzione di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità nei confronti delle amministrazioni comunali. Di quale specialità si parla, per intenderci? Di quali poteri disponiamo da distribuire a piene mani alle strutture tecniche, burocratiche, agli uffici o alla Giunta regionale? Di quali poteri noi possiamo disporre il trasferimento in altre mani? Di quali controlli possiamo disporre perché quei poteri vengano esercitati effettivamente nell'interesse della comunità?

Noi tutti siamo chiamati a un giuramento che recitiamo tutti, assessori e consiglieri, in questa sede. Un giuramento che è giusto ricordare, perché ci vincola nei confronti del nostro popolo, e che dice esattamente questo: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione autonoma della Sardegna". Questo giuramento viene violato ogni volta che la fedeltà alla Repubblica non viene rispettata attraverso una violazione sistematica e continua della legge della Repubblica; è tale anche la legge regionale che vale in questo territorio come legge della Repubblica. Viene anche violato quando il bene inseparabile dello Stato e della Regione è piegato all'interesse spesso particolare di singoli gruppi o di singole persone.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Signor Presidente, dicevamo all'inizio della discussione di questa legge, e precisamente quando si è parlato dell'articolo 1 e quindi delle finalità, che era contenuto nel testo arrivato dalla Commissione un richiamo alla valorizzazione delle aree svantaggiate. Se i colleghi provano a prestare un attimo di attenzione a quello che si dice su questa pur inutile legge, probabilmente possiamo anche riuscire a fare qualche ragionamento con un minimo di interesse.

L'emendamento numero 21, presentato dal P.d.L, che è stato approvato e ha portato alla sostituzione dell'intero testo dell'articolo 1, ha praticamente cancellato il richiamo alla valorizzazione delle zone svantaggiate. Probabilmente l'articolo 1 è adesso ancora più in sintonia, così come è scritto, col contenuto dell'articolo 2, perché questo articolo, concentrando l'attenzione nel raggio di 100 o 50 chilometri, a seconda dei casi, da ciascuno dei cinque aeroporti della Sardegna, di fatto cancella quell'ipotesi di ragionamento sulle zone svantaggiate. Probabilmente l'approvazione di un emendamento che lasciava cadere nel vuoto quell'appello pure importante, secondo me, a che una legge come questa guardasse anche a quell'obiettivo con un certo interesse, ha consentito che ci fosse una maggiore coerenza, in negativo, tra l'articolo 1 così come modificato e l'articolo 2.

L'articolo 2 limita a determinate zone la possibilità di intervenire. Se questa legge fosse modificata in senso positivo e non presentasse gli aspetti negativi di cui abbiamo già parlato e avremo modo di parlare più avanti, a mio avviso le previsioni in essa contenute, se positive, dovrebbero essere ampliate a tutta la regione. Per cui i colleghi della maggioranza che hanno approvato questo articolo in Commissione o ritengono che le ricadute di questa legge siano negative e fanno bene a limitarne gli effetti, oppure ritengono che siano positive e allora male fanno a limitarne tali effetti alle sole zone attorno ai principali aeroporti. E' un ragionamento che rischia di diventare specioso, perché di fatto non si sta ragionando di ricadute positive sullo sviluppo del turismo in Sardegna con la realizzazione di quanto prevede questa legge, si sta bensì ragionando sulla possibilità di consentire a chi è interessato a realizzare Sardegna ulteriori doppie case, questa volta di lusso, di realizzarle in aree dove attualmente non sono previste e al di fuori di qualsiasi serio ragionamento di carattere urbanistico. Ecco perché noi abbiamo presentato l'emendamento soppressivo totale numero 44, ma vedo che anche gli emendamenti numero 1 e 8 presentati dalla maggioranza prevedono la soppressione dell'intero articolo 2.

Credo che questo articolo vada effettivamente soppresso, perché non ha nessuna ragione la suddivisione della Sardegna in zone che possono subire effetti negativi o positivi a seconda del giudizio che ciascuno di noi dà di questa legge. Ecco perché chiederemo che l'articolo 2 venga soppresso, poi vedremo come proseguire.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signor Presidente, noi abbiamo presentato un emendamento soppressivo dell'articolo 2, ma non l'abbiamo fatto assolutamente nello spirito di completare l'articolo 1 e tagliar fuori le zone interne o disagiate. Abbiamo semplicemente voluto semplificare la legge.

L'emendamento soppressivo dell'articolo 2 nasce da una considerazione molto semplice: in più punti della legge si ribadisce che il sistema del turismo golfistico regionale deve garantire una diffusione su tutti i territori dell'Isola. Questo è uno dei presupposti perché non esistano zone avvantaggiate e zone svantaggiate dal punto di vista della possibile e auspicata ricaduta turistica. Questo concetto ha portato gli estensori a identificare con l'articolo 2 un meccanismo di suddivisione degli ambiti. Lo spirito dell'articolo 2, quindi, lo comprendiamo e lo condividiamo completamente; non condividiamo quella che è stata, diciamo, l'applicazione di questo spirito, stabilendo un collegamento con gli aeroporti che, di fatto, e l'abbiamo evidenziato anche in Commissione, oltre a escludere realmente delle aree interne, creava delle contraddizioni, perché c'erano zone, mi riferisco alle lettere c) ed e), e quindi ai comuni compresi in un raggio di 100 chilometri dall'aeroporto di Fertilia e di 50 chilometri dall'aeroporto di Oristano, che potevano ricadere nell'una o nell'altra fattispecie. Questo avrebbe creato una situazione di scarsa chiarezza nel tentativo invece di invogliare, anzi di obbligare gli investitori a ragionare tenendo presente tutto il territorio regionale.

Questa è la motivazione per cui abbiamo presentato l'emendamento soppressivo dell'articolo 2, non già per la volontà di suddividere tutta l'Isola in ambiti. Voglio spiegare perché c'è la necessità di suddividere in ambiti il territorio: se, come dice la legge, che ha una portata temporale limitata, anche per quanto riguarda le autorizzazioni, dobbiamo trovare comunque un sistema che garantisca che tutti gli interventi che possono essere autorizzati attraverso questo procedimento non vengano concentrati solo al nord o solo al sud o solo al centro dell'Isola. Allora dobbiamo trovare un meccanismo che individui degli ambiti subregionali che realizzino dei circuiti locali con campi che agiscono sinergicamente tra loro in quanto parti di un sistema locale che ha molta più attrattiva rispetto al singolo campo. Ribadisco, però, che non vogliamo che i campi siano concentrati in un'unica area, per cui ci sarà successivamente, durante la prosecuzione dell'esame degli articoli, la possibilità di esplicitare come questi cinque ambiti possono essere identificati in maniera compiuta, chiara e non equivoca.

Questo è il motivo per cui noi sosteniamo, così come fa l'opposizione, però con uno spirito costruttivo che spero di aver chiarito, la soppressione dell'articolo 2, che riteniamo giusto nella motivazione. Sappiamo che il relatore su quell'emendamento già in Commissione ha espresso parere favorevole, quindi ha già detto che l'articolo 2, così com'è formulato, in effetti non risponde a quelle che sono le caratteristiche che gli stessi ideatori della legge volevano dare al testo. Per cui l'articolo 2 sarà soppresso, mi auguro, così come proposto da noi e dal relatore, di cui anticipo il parere favorevole all'emendamento soppressivo, ribadisco tuttavia la necessità di prevedere in legge, onde evitare che possano esserci delle prevaricazioni di alcuni territori su altri, o l'esclusione di particolari territori, un sistema che garantisca che gli imprenditori investano in tutta l'Isola, anziché concentrarsi su aree magari particolarmente appetibili dal punto di vista turistico per quello che hanno fatto in questi anni o nei decenni precedenti. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Franco Meloni, relatore.

MELONI FRANCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 1, 8 e 44 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 47, 43, 46 e 45 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti numero 1, 8 e 44, che sono uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 1, 8 e 44.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore e che il consigliere Contu Felice si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo - Steri.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 53

astenuti 7

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Con l'approvazione degli emendamenti numero 1, 8 e 44 gli emendamenti numero 47, 43, 46 e 45 decadono.

Passiamo all'esame dell'articolo 3, al quale sono stati presentati otto emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3

Destinatari

1. Sono ammessi alle agevolazioni previste dalla presente legge:

a) enti locali territoriali, altri enti pubblici e loro forme associative;

b) società e consorzi a capitale misto e/o interamente pubblico e/o interamente privato;

c) associazioni sportive regolarmente iscritte alla Federazione italiana golf;

d) società di capitali.

Emendamento soppressivo totale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (49)

Emendamento sostitutivo totale Porcu - Lotto - Manca - Moriconi - Sabatini.

Articolo 3

L'articolo 3 è così sostituito:

1. Sono ammessi alle agevolazioni previste dalla presente legge le società di capitali e i consorzi di società anche con capitale misto pubblico/privato con sede legale in Sardegna. (148)

Emendamento all'emendamento numero 148 aggiuntivo Campus - Diana Mario - Meloni Francesco.

Articolo 3

All'emendamento n. 148, è aggiunto il seguente periodo:

"Pertanto, al fine di garantire una adeguata distribuzione degli interventi tra tutti i territori della regione, la Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge individua gli ambiti territoriali funzionalmente omogenei, a costituire i circuiti locali del sistema del turismo golfistico della Sardegna, sulla base delle seguenti indicazioni:

a) ambito del territorio della Provincia di Sassari e della parte settentrionale della Provincia di Oristano;

b) ambito del territorio della Provincia di Olbia-Tempio e della parte settentrionale della Provincia di Nuoro;

c) ambito del territorio della Provincia del Medio-Campidano, della parte meridionale delle Provincia di Oristano e di Nuoro;

d) ambito del territorio occidentale della Provincia di Cagliari e della Provincia di Carbonia-Iglesias;

e) ambito del territorio orientale della Provincia di Cagliari e della Provincia dell'Ogliastra.". (180)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 3

La lettera a) del comma 1 è soppressa. (48)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 3

La lettera b) del comma 1 è soppressa. (50)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 3

La lettera c) del comma 1 è soppressa. (51)

Emendamento soppressivo parziale Meloni Francesco - Vargiu.

Articolo 3

La lettera d) del comma 1 dell'articolo 3 è soppressa. (24)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 3

La lettera d) del comma 1 è soppressa. (52).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Una cortesia, Presidente. Forse mi è sfuggito, ma l'emendamento numero 47 è decaduto con l'approvazione dell'articolo 2?

PRESIDENTE. L'emendamento numero 47 è decaduto in seguito all'approvazione degli emendamenti soppressivi dell'articolo 2.

SALIS (I.d.V.). Ho capito. Era il più serio degli emendamenti all'articolo 2, ma è decaduto, pazienza!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, stiamo entrando in una fase della discussione in cui, dopo aver evidenziato tutte le possibili differenze nella filosofia di fondo di quella che riteniamo debba essere la pianificazione urbanistica, proviamo a svolgere un compito critico, non rinunciando a limitare i danni e a far sì che questo testo di legge sia quanto più possibile meno confuso. Noi sappiamo, però, che sarà largamente inattuato perché è inapplicabile per i motivi che venivano richiamati, legati alla pianificazione paesaggistica sovraordinata, ma anche all'effettiva presenza nel panorama europeo di imprenditori in grado di investire le svariate decine di milioni di euro che sono necessarie per creare l'infrastruttura golfistica e le cubature a essa connesse. Mi rivolgo al relatore, se avesse la bontà di ascoltarmi, per segnalare che l'articolo 3…

(Brusio in aula)

Onorevole Artizzu, guardi che sui campi da golf non si può cacciare, non si può sparare ai tordi e quindi almeno questo è un aspetto positivo. Più campi da golf ci sono meno possibilità lei avrà di andare in giro con la carabina, a canna rigata o non rigata, come lei ama fare in tutti gli ambiti. Quindi è inutile che si rivolga all'onorevole Meloni, perché da questo punto di vista lui è un naturalista.

Onorevole Meloni, mi permetto di segnalarle che l'articolo 3 è evidentemente il frutto dell'impostazione precedente della legge, sulla base della quale si prevedevano - e mi riferisco al testo della Commissione - dei contributi a fondo perduto per la realizzazione di campi da golf. Non si spiega altrimenti. E' molto difficile che le associazioni sportive regolarmente iscritte alla Federazione italiana golf possano realizzare 40 o 50 o 60 mila metri cubi, perché ormai stiamo parlando di interventi urbanistici che prevedono consistenti investimenti finanziari; non stiamo più parlando di singoli campi da golf, la legge ha cancellato quella fattispecie. Sostanzialmente questa legge prevede infrastrutture golfistiche che si trascinano volumetrie che devono in qualche modo mettere il sistema in equilibrio. Basta fare attenzione alle agevolazioni previste all'articolo 7 bis, che è il cuore della legge, perché questo appaia del tutto evidente. Se uno vuole realizzare un campo da golf probabilmente lo può fare; stiamo parlando di una legge che di fatto, attraverso le volumetrie, rende sostenibile l'investimento in campi da golf inizialmente e nel tempo. Quindi i soggetti che faranno questo intervento, che, come abbiamo detto, deve essere qualificato, deve essere qualitativamente elevato e usufruisce di tutto quello che abbiamo previsto in termini di volumetrie strettamente connesse e di volumetrie residenziali, saranno evidentemente delle società di capitali. E' evidente che un'associazione sportiva non sarebbe neanche in grado di garantire la leva finanziaria necessaria per mettere in campo gli investimenti previsti dalle tipologie di intervento previste da questa legge, così come è assai difficile che gli enti locali da soli si imbarchino in investimenti che richiedono decine e decine di milioni di euro per essere realizzati.

Noi stiamo cercando, ripeto, di dare un contributo e nel riscrivere l'articolo 3 abbiamo sostanzialmente riformulato la lettera b) in maniera più compiuta, dicendo cioè che sono ammessi alle agevolazioni le società di capitali e i consorzi di società con capitale misto pubblico-privato, comprendendo quindi gli enti territoriali che volessero partecipare a queste iniziative, che sono, ripeto, complesse dal punto di vista urbanistico e richiedono investimenti consistenti. Quindi abbiamo sostanzialmente riscritto la lettera b) aggiungendo quello che noi riteniamo un punto qualificante, cioè che i soggetti proponenti siano obbligati ad avere sede legale in Sardegna, ricordando che siamo stanchi delle enclave, e se anche dovesse trattarsi di un'enclave è bene che quella quota di tasse che ci spetta, e che lo Stato non sempre ci trasferisce, rimanga in Sardegna.

Credo quindi che con la proposta di riscrittura dell'articolo 3 diamo un contributo per far sì che questa legge abbia ricadute effettive, da un lato rendendo necessario che il veicolo proponente abbia sede legale in Sardegna e ne facciano eventualmente parte più soggetti, quindi garantendo che la compartecipazione arrivi alla nostra regione, cioè che la quota di tasse che si paga sugli utili possa rimanere in Sardegna, e dall'altro chiarendo che si sta parlando di soggetti robusti dal punto di vista finanziario. Non mi rassicura, infatti, che soggetti finanziariamente non robusti si imbarchino in progetti che, proprio per le cose che abbiamo detto e scritto e che compaiono anche nei vostri emendamenti, riguardano infrastrutture golfistiche importanti, di livello - come voi stessi scrivete - nazionale e internazionale, cioè campi da golf che si sviluppano su 80, 90 o 100 ettari e le cui pertinenze comprendano volumetrie per svariate decine di migliaia di metri cubi.

Credo che in questo modo facciamo chiarezza e spieghiamo che sono benvenuti i soggetti robusti dal punto di vista finanziario, ma questa legge non è la porta di accesso per soggetti non adeguatamente attrezzati che magari con eccessiva facilità tentano la via della speculazione edilizia senza garantirci, per robustezza finanziaria, ma io dico anche per curriculum, per capacità, per aver realizzato interventi importanti in Italia, in Europa e nel resto del mondo, quella qualità degli investimenti che può veramente mettere in campo, se ci credete voi per primi, un sistema golfistico in grado di essere attrattivo e competitivo a livello internazionale.

E' chiaro che la nostra non è una posizione rigida, ma crediamo di aver dato, con l'emendamento numero 148, un contributo positivo alla legge. Abbiamo però presentato anche un emendamento soppressivo dell'articolo che evidentemente ha l'intendimento di lasciare la porta aperta e di riservare la possibilità di capire meglio, in sede di valutazione della qualità degli interventi (magari tramite regolamento e non legge), quali sono i soggetti che possono avere non soltanto la volontà, ma anche i titoli, le capacità e il curriculum, ripeto, per realizzare opere che noi vorremmo fossero di altissima qualità.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il relatore ci diceva poco fa che l'articolo sul finanziamento di questa legge non c'è più, quindi non ci sono più i 15 milioni di euro che erano previsti come copertura finanziaria. Abbiamo eliminato il finanziamento della campagna promozionale, ma l'articolo 3 comincia dicendo: "Sono ammessi alle agevolazioni previste dalla presente legge…". Quali sarebbero queste agevolazioni? Non c'è una lira, non si possono fare più le campagne promozionali, per cui leggo e capisco che le agevolazioni sarebbero la previsione di strumenti di semplificazione procedurale e amministrativa (che sarebbe un dovere della pubblica amministrazione più che un'agevolazione!) e l'introduzione - e qui viene il dunque - di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità nei confronti delle amministrazioni comunali. Per cui, avvertite l'Assessore del turismo che se ne può tornare in Assessorato perché non c'è più nulla in questo provvedimento che riguardi il turismo e viene in ballo l'assessore Rassu. La relazione fra il Gruppo politico proponente e l'Assessore di riferimento non ha più nessuna ragione: non ci sono soldi, non c'è una politica turistica. D'ora in poi risponda lei, assessore Rassu, perché stiamo parlando solo di agevolazioni - clientelari, aggiungo io - riguardanti indici di edificabilità.

Questa previsione di agevolazione è impossibile da realizzare a norma del Codice civile. Assessore Crisponi, può andare via tranquillamente perché non c'è più nessuna materia che riguardi il turismo, è tutta materia urbanistica, è libero di andare, possiamo dedicarci a discutere con l'assessore Rassu degli indici di fabbricabilità, perché sono le uniche agevolazioni di cui dobbiamo discutere. Siccome vedo che siete un po' in difficoltà nel coordinarvi con la Giunta, scusate se ci penso io, che ho una certa esperienza. Non c'entra più niente il turismo, non ne abbiamo mai parlato. Tra l'altro lei, assessore Crisponi, deve risolvere il problema di riportare far arrivare in Sardegna qualche pullman in più e qualche nave in più carichi di turisti. Se ce la farà, sarà meglio anche per il golf.

La questione degli indici non la supererete perché è in violazione del Piano paesaggistico, quindi dovete cambiare il Piano paesaggistico, e laddove vi dovesse pure riuscire dovreste trovare l'intesa col Ministero, ma sapete bene che col piano casa non vi è riuscito, nel senso che avete dovuto fare un bel po' di giri e adesso ci state riprovando con gli indici che riguardano la campagna, una cosa che interessa anche questo provvedimento. Quello che state facendo voi con l'ultimo piano casa è semplicissimo: violazione delle norme di salvaguardia. Cioè voi non volete più sopportare l'onta di una norma cautelare in attesa dell'applicazione a regime e perciò dite: "No, d'ora in poi in campagna si costruisce secondo gli indici previsti dalle norme per l'edificazione in campagna", stabiliti dal decreto Floris. E' così, so leggere bene le cose, assessore Rassu. Io vi suggerirei di togliere la parola "agevolazione", perché questa non è un'agevolazione; per agevolazioni si intendono altre cose. Abbiamo tolto i denari, non c'è più niente, di che cosa stiamo discutendo, di quali agevolazioni? Volete forse dire che da oggi in poi dobbiamo chiamare agevolazioni i patteggiamenti sulle volumetrie? Ma quelle non c'entrano niente! Vogliamo parlare di agevolazione come concessione di volumetrie o come semplificazione amministrativa nelle procedure burocratiche, che dovrebbe rappresentare un dovere della pubblica amministrazione e che noi accenniamo per capitoli, ma non nella disamina puntuale? In che cosa consiste la semplificazione? Nel silenzio assenso? Non lo dite, fate solamente annunci, propaganda. Esattamente quello che avete fatto sui giornali: vi fate una domanda e vi date pure la risposta. Quanto siete bravi! Invece di usare la pubblicità istituzionale per documentare, per rendere i cittadini più consapevoli, preannunciate loro...

Questo è un bar, è il bar dello sport, non è un Consiglio regionale!

PRESIDENTE. Onorevole Piras, onorevole Matteo Sanna, prendete posto!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Di che cosa ci stiamo interessando? Dello sviluppo del PIL della Sardegna e quindi giustamente... Grazie, collega, tanto è solo per le buone anime che parliamo. Tutto il resto di questo provvedimento è di carattere derogatorio in materia urbanistica ed è l'unica cosa di cui avevano bisogno quelli del consorzio, i quali hanno affermato, sostenendo in maniera spropositata questa legge, di non voler aspettare i tempi di modifica del PPR. Ma se qualcuno di voi avesse detto loro: "Badate che potrete fare i campi da golf una volta che avremo modificato il Piano paesaggistico", probabilmente quei soldi usati come stimolo e per un pubblico ringraziamento nei confronti della Commissione non li avrebbero spesi. Io sinceramente, assessore Rassu, non ricordo a memoria, e ne ho un po', che un soggetto privato abbia mai pagato pagine di pubblicità sui quotidiani sardi per ringraziare l'autorità pubblica di aver esitato un atto legislativo, augurandosi persino che il Consiglio regionale si comportasse come la Commissione che aveva licenziato il provvedimento. Non ho mai sentito una cosa del genere! E a qualcuno di voi non nasce il dubbio: siamo davvero tutti liberi? L'attività legislativa guarda alle sue responsabilità davvero in maniera generale e astratta? Siamo sicuri che creiamo condizioni di pari opportunità nei confronti di tutti e che tutti siano messi nella condizione di concorrere allo sviluppo di questa regione innalzando il proprio prodotto interno lordo e portando benefici alla Sardegna o questa è una prerogativa che riguarda solo alcuni fortunati? Il bisogno di sviluppo riguarda una visione complessiva della Sardegna o riguarda solo il golf?

Queste sono le domande che io mi pongo, poi, voglio dire, ognuno è animato dalla sua coscienza, perché è vero che noi abbiamo approvato delle norme e posto dei vincoli, probabilmente per qualcuno di voi, ma non li abbiamo fatti contro qualcuno, li abbiamo fatti erga omnes, tant'è che tutti se la sono presa con noi. E voglio dire un'altra cosa: quello che state scrivendo nelle pagine dei giornali, che imbrattate in questi giorni, è un'istigazione alla delinquenza! Dovete stare attenti a quello che scrivete, perché non potete dire che siete per il paesaggio, ma siete contro le leggi che lo tutelano, perché così indicate alla gente che bisogna avere un'allergia alle regole. La convivenza democratica però si basa sulle regole, cioè il contrario! Dovete stare attenti a quello che scrivete, perché in quelle parole si possono configurare dei reati. Dovete essere invece esempio di rispetto delle regole, onorare la disciplina, considerare che la cultura del paesaggio si forma anche attraverso alcune regole, perché se delle regole sono state scritte vuol dire che il paesaggio non si poteva tutelare da solo. I PTP avevano distrutto, con le zone F, il nostro territorio se è vero com'è vero che li abbiamo fatti, ma poi, quando sono stati annullati, siamo rimasti senza norme. Adesso voi state facendo un ragionamento di questo tipo: siamo stati per un breve periodo di tempo senzapianificazione paesaggistica, siamo stati bene, abbiamo potuto fare quello che volevamo, vogliamo tornare a quella condizione.

Avremo tempo, assessore Rassu, per poter dimostrare documenti alla mano che questa è la condizione nella quale ci state portando. E allora, tornando alle agevolazioni, almeno cambiate i termini, cercate di usare termini più consoni a quello che state facendo, perché qui di agevolazioni non ce ne sono, ci sono favori, che sono una cosa diversa!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Abbiamo assistito all'ennesima lezione dell'onorevole Sanna, di cui faremo sicuramente tesoro. Io invece mi voglio rivolgere all'onorevole Porcu, che ringrazio perché sta cercando di collaborare per migliorare la legge.

Io penso che l'emendamento numero 148, quello che prevede che le società di capitali e i consorzi ammessi alle agevolazioni della legge sul golf debbano avere sede legale in Sardegna, possa essere accolto, ma sono contrario ad abolire l'articolo 3 nella sua attuale forma. Onorevole Porcu, un'associazione sportiva potrebbe realizzare un campo da golf senza chiedere cubatura, quindi non necessariamente deve avere alle spalle gruppi economici. E siccome - lo vedremo più avanti - minore è la cubatura più è facile che un progetto venga ammesso fra quelli che verranno realizzati, proporrei eventualmente di trasformare l'emendamento sostitutivo totale numero 148 in emendamento aggiuntivo. Se così fosse voterei a favore. La Commissione stessa si era espressa in senso favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Matteo Sanna, ho visto che si è iscritto a parlare. E' iscritto a parlare prima di lei l'onorevole Cuccureddu, ma lei non può intervenire perché si è iscritto in ritardo.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Interverrò dopo, grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io non parlerò di pubblicità istituzionale né di aspetti urbanistici, anche perché credo di aver colto nell'intervento dell'onorevole Porcu una qualche disponibilità a parlare di turismo golfistico e non solo di volumetrie residenziali o alberghiere che siano.

Perché è importante mantenere la possibilità che gli enti locali, ma io direi anche la Regione, eventualmente in territori che non hanno le caratteristiche di attrattività di investimenti privati possano utilizzare questa legge per realizzare gli investimenti in essa previsti? Devo dire che l'emendamento numero 177, che è un emendamento all'emendamento numero 10 all'articolo 12, che io stesso ho presentato ed è stato concordato in prima Commissione, è volto a produrre questo effetto, quello cioè di far sì che possano beneficiare dei finanziamenti chiaramente ordinari previsti dalle leggi di settore, dall'Unione europea e dai vari PIA, tutti coloro che non realizzano volumetrie. Realizzare un campo da golf nel comune di Alghero, faccio un esempio, dove ci sono 10 mila posti letto con un indice di occupazione del 24 per cento (ciò significa che per tre quarti dell'anno restano vuoti), può essere un investimento utile per aumentare il tasso di utilizzo dei posti letto che già esistono, e in questo caso l'incentivo sarà di natura finanziaria non solo per il fatto che questa legge stanzia apposite ulteriori risorse, ma anche perché rientra nelle incentivazioni delle strutture connesse alla ricettività: oggi il campo da tennis, il centro benessere e il centro congressi, domani il campo da golf o qualunque altra infrastruttura o servizio utile per una maggiore occupazione dei posti letto esistenti. In quest'ottica io credo che sia opportuno mantenere il più ampio possibile lo spettro dei destinatari.

Vorrei aggiungere una riflessione sulle società che devono essere obbligate ad avere la sede legale in Sardegna. Questo mi ricorda il dibattito in questo momento in atto tra società e imprese vere, che producono, e tutta la finanza che ci si costruisce attorno, i derivati e tutto il resto. Se noi spostiamo la sede legale di alcune imprese in Sardegna non arricchiamo la Sardegna. Dimentichiamoci l'idea che così arricchiamo la Sardegna. Spostiamo la sede legale qui con la speranza che quelle società vadano in attivo, cosa rarissima perché prima di pagare tasse le società fanno tutti gli investimenti possibili e immaginabili per arrivare a bilancio zero. Ma poniamo anche che venga pagato qualche euro di tasse in Sardegna, quale potrebbe essere l'effetto? Quello che è successo nel 2007: perdiamo 8 miliardi di euro perché usciamo dall'Obiettivo 1, dall'Obiettivo coesione, e perché i milioni di euro fatturati dalla Saras e da E.ON per via del meccanismo del reddito pro capite vengono caricati su ogni sardo, ma i sardi sono poveri nella stessa misura. Ecco, stiamo attenti oggi a non fare lo stesso errore.

Sappiate che da qui al prossimo aprile l'Unione europea definirà i parametri di ricchezza della nostra regione. Cerchiamo di convincere qualcuna di queste imprese che fatturano molto, ma pagano poche tasse, a trasferire a Milano la residenza per evitare di caricare un fatturato enorme e ripartirlo tra i sardi, perché i sardi non guadagneranno niente, ma perderanno l'ennesima occasione per infrastrutturare la Sardegna. Stiamo molto attenti a fare norme che apparentemente portano vantaggi, ma che di fatto affossano il nostro bilancio e l'economia della Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Meloni, relatore.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 49, 148, 48, 50 e 51 il parere è contrario; sugli emendamenti numero 24 e 52 è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, anche se vorrei che l'emendamento numero 148 fosse formulato meglio. Cioè questo emendamento sostituisce completamente l'articolo 3 oppure no? Non lo si è capito bene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Ho spiegato all'onorevole Porcu che in Commissione per errore avevamo dato parere favorevole all'emendamento numero 148, perché eravamo sostanzialmente d'accordo sul fatto che le società dovessero avere sede legale in Sardegna. Ci era sfuggito, però, che questo emendamento sostituiva l'intero articolo 3, che noi non intendiamo sostituire, per cui ho proposto che sia modificato in emendamento aggiuntivo. In questo caso potremmo dare parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Siccome si tratta di un emendamento sostitutivo totale, di fatto l'emendamento numero 148 sostituisce completamente l'articolo 3. Quindi se il relatore dice che va bene io mi uniformo al suo parere, però questo emendamento non può essere aggiuntivo, perché dice la stessa cosa dell'articolo 3.

PRESIDENTE. Assessore Rassu, quindi esprime parere contrario?

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo due minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 19 e 05.

(La seduta, sospesa alle ore 19, viene ripresa alle ore 19 e 09.)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 49.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, il relatore ha chiesto la nostra disponibilità sull'emendamento numero 148, ho capito bene?

PRESIDENTE. Sì, onorevole Porcu, possiamo parlarne magari dopo aver votato l'emendamento numero 49, quando arriveremo all'emendamento numero 148, che poi è il successivo.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Manca e Salis hanno votato a favore e che i consiglieri Cherchi, Milia e Obinu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Campus - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: Capelli - Cappai.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 62

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 26

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 148.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, l'emendamento numero 148 potrebbe essere sostitutivo della lettera b). Se così fosse, la richiesta del relatore potrebbe essere accolta. Ribadisco che stiamo semplicemente cercando di limitare i danni di una legge che non avremmo voluto discutere, siamo però disponibili a considerare questo emendamento non aggiuntivo, perché il testo risulterebbe confuso, ma sostitutivo della lettera b). Mi sono spiegato, onorevole Meloni?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.

CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Poiché con la nuova formulazione l'emendamento numero 148 sostituisce soltanto la lettera b) dell'articolo 3, questo emendamento sarà votato dopo gli emendamenti soppressivi parziali. Pertanto procediamo adesso alla votazione dell'emendamento numero 48.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 48.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 63

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, ho esplicitato nel mio precedente intervento, quando ho accolto la richiesta del relatore, che l'emendamento numero 50 è ovviamente ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 50 è stato ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 51.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 51.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore e che i consiglieri Biancareddu, Milia e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 68

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 25

contrari 43

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 24, che è uguale all'emendamento numero 52.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 24 e 52.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Capelli ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Espa - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 69

maggioranza 35

favorevoli 67

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Ritorniamo ora all'emendamento numero 148, così come riformulato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 148.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cherchi, Corda, Meloni Francesco e Rodin hanno votato a favore e che il consigliere Ben Amara si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Cuccu - Manca.

Si sono astenuti i consiglieri: Ben Amara - Capelli - Cuccureddu - Oppi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 65

astenuti 4

maggioranza 33

favorevoli 62

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione dell'articolo 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Ladu e Zedda hanno votato a favore e che i consiglieri Diana Giampaolo e Manca hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 43

contrari 24

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4, al quale sono stati presentati dieci emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:

Art. 4

Applicazione delle agevolazioni

1. Le agevolazioni previste dalla presente legge si applicano:

a) agli interventi per la realizzazione ex novo di campi da golf da almeno diciotto buche costruiti secondo le specifiche tecniche e i criteri di omologabilità stabiliti dalla Federazione italiana golf e agli interventi di ampliamento e completamento di campi da golf già esistenti, ma non a diciotto buche;

b) agli interventi relativi alla realizzazione dei servizi complementari dei campi da golf, necessari per la loro piena operatività, nonché a quelli di realizzazione delle strutture ricettive alberghiere e residenziali ad essi connesse; le volumetrie destinate alle residenze non superano, comunque, il 60 per cento delle volumetrie complessive dell'intervento.

Emendamento soppressivo totale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 4

L'articolo 4 è soppresso. (54)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 4

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 è soppressa. (53)

Emendamento soppressivo parziale Moriconi - Lotto - Manca - Bruno.

Articolo 4

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 4 è soppressa. (55)

Emendamento sostitutivo parziale Meloni Francesco - Vargiu.

Articolo 4

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 è così sostituita:

a) agli interventi per la realizzazione ex novo di campi da golf da almeno diciotto buche, omologati dalla Federazione italiana golf, disegnati da progettisti di dimostrata esperienza e qualificazione internazionale, che siano classificabili come campi di prima categoria dotati delle seguenti caratteristiche minime:

- superficie minima di settanta ettari, comprendente il campo il campo da gioco e le aree di salvaguardia e di rispetto, di cui almeno il 15 per cento venga destinato ad aree naturali di rispetto ambientale integrale;

- lunghezza delle linee del percorso di gioco non inferiore a 6.300 metri;

- PAR non inferiore a 72;

- impianto di irrigazione finalizzato al minor consumo idrico, con riutilizzazione dei reflui o altre risorse autonome che garantiscano la totale autosufficienza;

- caduta drive con distanze di rispetto di almeno quaranta metri;

- certificazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme) o GEO (Golf Environment Organisation);

a bis) agli interventi per la realizzazione di campi da golf di seconda categoria, con diciotto buche, che abbiano le caratteristiche dimensionali e tecniche definite per i campi di omologazione superiore a 18 buche dalle norme deliberate, in data 21 luglio 2009, dal Consiglio federale della Federazione italiana golf ed atti ad ospitare competizioni di carattere nazionale; (25)

Emendamento all'emendamento numero 25 sostitutivo parziale Campus - Diana Mario.

Articolo 4

Nell'emendamento numero 25 alla lettera a) le parole: "settanta ettari" sono sostituite dalle parole: "ottantacinque ettari". (160)

Emendamento sostitutivo parziale Campus - Diana Mario.

Articolo 4

La lettera a) è sostituita dalla seguente:

a) agli interventi per la realizzazione ex novo o per l'ampliamento, l'adeguamento ed il completamento di campi da golf nel rispetto dei criteri generali di cui all'articolo 5, secondo le specifiche tecniche ed i criteri stabiliti per i campi da golf di prima e seconda categoria. (7)

Emendamento sostitutivo parziale Lotto - Bruno.

Articolo 4

All'articolo 4, comma 1, lettera a), le parole "almeno diciotto buche" vengono sostituite con le seguenti "almeno nove buche". (58)

Emendamento aggiuntivo Salis - Cocco Daniele.

Articolo 4

Nella lettera a) dopo le parole "ma non ancora a diciotto buche" sono aggiunte le parole "compresi i campi pratica già realizzati.". (11)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Bruno.

Articolo 4

All'articolo 4, comma 1, la lettera c) viene così sostituita:

c) alle richieste di ampliamento e di completamento di campi da golf già esistenti, ma adeguare. (56)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Bruno.

Articolo 4

All'articolo 4, comma 1, la lettera c) viene così sostituita:

c) alle richieste di ampliamento e di completamento di campi da golf già esistenti, ma adeguare (57).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, vorrei aiutare i colleghi a capire il senso di questo articolo 4, se ci riesco. Le agevolazioni previste dalla presente legge consistono - dice sostanzialmente l'articolo - negli interventi per la realizzazione di campi da golf. E fin qua noi siamo d'accordo, perché i campi da golf sono considerati dal PPR come miglioramento ambientale, quindi indirettamente il proponente ammette che il campo da golf, in quanto tale, è autonomamente definito come intervento ambientale, non come intervento corredato da un intervento edilizio. Lo riconosce lo stesso proponente, cioè detto in questi termini il campo da golf è definito come intervento ambientale. Tant'è che si è sentita la necessità di differenziare nelle lettere a) e b). La lettera a) riguarda l'intervento ambientale, sul quale siamo d'accordo, perché ogni miglioramento ambientale è un vantaggio per il territorio e per l'ambiente. Le dolenti note arrivano dalla lettera b) e sono anche chiarificatrici del significato del testo, perché l'articolo 4 non può essere letto da solo, ma lo si deve leggere insieme all'articolo 7 bis, in quanto parla di interventi di realizzazione delle opere necessarie a rendere funzionali i campi da golf, quindi opere immobiliari, ma non solo, anche quelle alberghiero-ricettive e residenziali. Ed è qui il chiarimento nodale, infatti si dice che le volumetrie destinate alle residenze non possono comunque superare - pensate un po'! - il 60 per cento delle volumetrie complessive dell'intervento. Cosa vuol dire? Vuol dire, appunto in base all'articolo 7 bis, che, ad esempio, per quanto riguarda appezzamenti di terreno inferiori a 100 ettari, dove possiamo costruire 50 mila metri cubi, 30 mila metri cubi sono riservati alla residenza. Negli ambiti compresi tra 100 e 200 ettari, dove praticamente possiamo costruire 75 mila metri cubi, di questi 75 mila metri cubi 40 mila sono riservati alla residenza e di 85 mila metri cubi, per estensioni superiori a 200 ettari, ben 51 mila sono per la residenza.

Deduzione: cosa c'entra la residenza con i campi da golf? Volete costruire un patrimonio immobiliare da mettere in vendita, non avete neanche ritegno per dire potenziamo la fase alberghiera, che ancora ancora ci avrebbe messo in difficoltà. Cioè riserviamo queste volumetrie per la ricettività alberghiera e creiamo una situazione tale da determinare un inviluppo del turismo non solo ed esclusivamente sul terreno del golf.

Sapete cosa significano 51 mila metri cubi di residenze in poco più di 200 ettari? Significano circa 150 ville, se consideriamo che mediamente sono ville di 180 metri quadri, nella migliore delle ipotesi, fatte salve eventuali volumetrie sotterranee, perché sappiamo come funzionano queste cose. Pensate che il 45 per cento di Villa Certosa è sotto terra, cioè Berlusconi ha eluso il vincolo, e non gli mancavano di certo i metri quadri per costruire! Quindi l'uso delle volumetrie sotterranee è una cosa abbastanza frequente, e infatti Berlusconi ha avuto l'esigenza di creare un percorso sotterraneo fino al mare, che chiamano bunker! Era già sotto, a quel punto ha proseguito. Chissà cosa c'è sotto, peggio dei formicai!

Allora, se mediamente le ville sono di 180 metri quadri, quindi con una volumetria di 600 metri cubi grosso modo - sono delle signore ville, tra l'altro -, raggiungiamo un totale di circa 140-150 immobili. Centocinquanta immobili per una densità abitativa poniamo di tre persone - almeno tre persone in 180 metri quadri le mettiamo, no? -, fanno un totale di 450-500 persone, come gli abitanti di alcuni nostri piccoli paesi. Abbiamo tantissimi paesi sotto i 500 abitanti, immaginate che cosa significa tutto questo!

Questo lo voglio dire perché disegnando quello che si potrebbe potenzialmente produrre attraverso questa norma, si ha chiaro in maniera figurata lo scenario e anche lo scopo di questa legge. Pensate voi che queste 150 case, o quante saranno, moltiplicate per i 25 campi che si pensa di realizzare, andranno a organizzazioni senza scopo di lucro, a organizzazioni missionarie per ospitare persone senza casa, diseredati, poveri o cose di questo genere? Penso proprio di no! Non andranno a questa povera gente, e dunque a chi vanno? Vanno a chi cerca il lucro e quindi le immetterà nel mercato immobiliare; un mercato immobiliare che, come sappiamo, sta producendo faville in tutto il mondo: ha già inguaiato l'America e si è radicato abbastanza corposamente anche in Europa, determinando la crisi della nostra finanza pubblica. Però noi abbiamo lo sguardo lungimirante, abbiamo un'ambizione profetica: vediamo dove non vedono gli altri! Peccato che ci schiantiamo sempre contro i muri, nel senso che poi piano casa qui, piano casa là, non ne abbiamo azzeccata una! Bisognerebbe ascoltare almeno i rumor del sistema economico per capire dove si orienta la comunità internazionale.

Assessore del turismo, lei appare spesso sui giornali, quando sono uscite le due pagine di pubblicità della Regione abbiamo capito perché lei rilascia così frequentemente dichiarazioni. Il problema è semplice: se la gente quest'anno non è venuta in Sardegna e abbiamo registrato nel turismo un tracollo del 30-40 per cento è perché qualcuno, che aveva la responsabilità del governo, non ci ha pensato prima, cioè si è fatto scippare dalle mani la potestà di garantire la continuità territoriale. Lo si è commentato come se fosse stato un incidente congiunturale di percorso, ma non è un incidente congiunturale, è un'omissione del Governo regionale che segnerà anche pesantemente nei prossimi anni la condizione del nostro turismo, perché ormai quella partita è persa e ricostruire una capacità di collegamento a basso costo sarà difficile, anche se dovesse esserci una proroga delle iniziative oggi operanti. Ma la proroga a carico di chi è costituita? E' gratis? Chi la paga? Che cosa intendete fare per la continuità? E' tutta una questione da vedere e più che rilasciare dichiarazioni bisogna avere un'idea chiara. Il 15 settembre finirà questo regime, forse lo potremo prorogare, ma avremmo voluto discutere di queste cose piuttosto che parlare di golf, anche se adesso è chiaro che stiamo parlando di residenze. Ecco perché le reitero l'invito, assessore Crisponi: lei in questa discussione non c'entra più niente, non è interessata la competenza del suo Assessorato. Se vuole restare come spettatore ovviamente è gradito, è importante, però il nostro interlocutore è adesso giocoforza l'assessore Rassu, perché il bonus, cioè il "gratta e vinci" in questo caso sono le volumetrie e bisogna vedere che cosa volete grattare non avendo il Piano paesaggistico a vostro favore!

Ho cercato di spiegare qual è la conseguenza pratica del combinato disposto degli articoli 4 e 7 bis affinché ne siamo tutti più consapevoli. Io ne ero consapevole, credo che lo siate anche voi ed è per questo che non siete "zente bona".

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Noi continuiamo a discutere di questa legge, facciamo dei tentativi per coprire qualche strafalcione, ma è un'impresa titanica, è un'impresa ardua, un'impresa al di sopra delle nostre possibilità. Tappiamo una falla e se ne apre un'altra. Se consideriamo l'articolo 4, abbiamo la certezza che questa legge non soltanto viene discussa nel momento sbagliato ed è l'ennesima promessa che sventoliamo di fronte ai sardi, pur sapendo sin da oggi che non potrà essere applicata, ma è anche contraddittoria e confusa. Basta leggere l'articolo 4 per rendersene conto in maniera lapalissiana.

Ma vediamo in che cosa consistono queste benedette agevolazioni. Si dice che le agevolazioni previste da questa legge si applicano: a) ai campi da golf ; b) ai servizi complementari ai campi da golf, nonché a tutto quello che c'è intorno. Allora rileggiamo l'articolo 1 bis,che abbiamo già approvato, per vedere quali sono queste agevolazioni: le agevolazioni per i campi da golf sono di nuovo la semplificazione procedurale e amministrativa e l'introduzione di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità. Sostanzialmente per i campi da golf non c'è nulla che possa invogliare o incentivare qualcuno a fare un impianto sportivo, punto e basta. Non c'è niente, perché l'incentivo è totalmente volumetrico.

Assessore Rassu, qui non c'è nessun tentativo di recuperare le volumetrie esistenti, nessun tentativo di mettere a sistema le strutture residenziali alberghiere esistenti, magari per farle rivivere. Assessore Crisponi, in questa legge non c'è nessun tentativo per superare la stagionalità e migliorare gli in[PS1] dici di occupazione delle strutture alberghiere esistenti, non c'è nulla! Avrei capito una legge in cui, insistendo sulle zone urbane, sulle zone dove sono presenti cubature, sulle coste che sono abitate solo poche settimane all'anno, dove ci sono alberghi e seconde case, noi avessimo previsto un'infrastruttura sportiva golfistica con l'obiettivo di mettere a sistema le cubature che rimangono vuote per molti mesi all'anno, ma in questa legge non c'è nulla di tutto questo. Continuiamo a sommare metri cubi a metri cubi, continuiamo ad avere l'ossessione dei metri cubi senza pensare a come mettere a sistema quelli esistenti.

Assessore Crisponi, quando lei darà il via libera alla realizzazione dell'impianto golfistico a Lanaitto, a pochi metri dall'albergo Su Gologone, sappia che non potrà utilizzare quella struttura per migliorare gli indici di occupazione del suo albergo, perché intorno le costruiranno settanta, ottanta, cento ville e altri tre o quattro alberghi! Non è possibile mettere a sistema quello che c'è già, questa legge non lo prevede. E' questo l'inganno di questa legge. Io avrei capito e sottoscritto una legge che si fosse limitata strettamente all'attribuzione della volumetria per la club house funzionale al servizio sportivo e avesse messo a sistema le strutture esistenti per aumentarne il tasso di utilizzo, partendo dalle aree urbane e arrivando magari a quelle aree costiere che, ripeto, rimangono spopolate per molti mesi all'anno. Ma noi non vogliamo fare niente di tutto questo. Cosa ne pensa, onorevole Cuccureddu? Ha senso questa legge? Gli albergatori di Castelsardo che beneficio ne avranno? Non c'è nulla che possa invogliarli a investire in una struttura sportiva che renda attrattivi i loro alberghi, che possa aumentare il tasso di utilizzo di stanze che vengono occupate per poche settimane all'anno.

E' qui l'inganno di questa legge! Se colleghiamo l'articolo 4 con l'articolo 2 capiamo qual è l'inganno: non c'è nulla per la struttura sportiva in quanto tale, ci sono solo nuovi volumi che si sommano ad altri volumi, nonostante la Sardegna abbia un patrimonio urbanistico di 200 mila seconde case occupate per poche settimane all'anno, nonostante i nostri albergatori lamentino, e l'assessore Crisponi ne è testimone, che il tasso di utilizzo delle nostre strutture ricettive è mediamente sotto il 50 per cento. Ciò vuol dire che anche considerando le grandi città, anche considerando gli alberghi che non sono legati al movimento turistico, mediamente le nostre strutture ricettive sono vuote per metà dell'anno e nelle zone costiere per nove o dieci mesi all'anno. Qui c'è un vulnus, qui c'è l'inganno di una legge che alla fine, per come è scritta, non produrrà effetti. Neanche nella promessa che viene fatta - va detto - questa legge parla a chi ha già delle strutture, a chi ha un sistema di residenze da collegare magari anche attraverso un sistema di ricettività diffusa; parla soltanto a gruppi che intendono, facendo saltare le norme di tutela paesaggistica, derogando a tali norme, realizzare un investimento di carattere speculativo che nulla ha a che fare con gli impianti sportivi.

Credo che l'articolo 4 chiarisca quello che è l'inganno, la scarsa comprensione o la scarsa trasparenza che anche nella comunicazione avete messo in campo intorno a questa legge, di cui rivela pienamente l'identità. Quindi gli emendamenti presentati poco possono fare. C'è un emendamento, presentato dalla maggioranza, che cerca di specificare che gli interventi meritevoli sarebbero quelli per campi da golf di carattere internazionale. Io sarei d'accordo, ma avremmo dovuto considerare l'intervento complessivo e dire esattamente che cosa questa legge si propone di fare. Questa legge non fa nulla per recuperare a un utilizzo prolungato le cubature esistenti, per ottimizzare quello che c'è già. In linea di principio, sarei d'accordo se quel poco che fa lo facesse almeno in termini di qualità, prevedendo la realizzazione di campi internazionali, per cui a chi investe in campi da golf di altissimo livello, che sappiamo essere anche più onerosi e avere un costo a buca molto più alto rispetto ai campi meno importanti, potrebbero essere concesse determinate volumetrie. Ma questa legge fa questo e altro ancora: prevede campi di tutti i livelli, volumetrie per tutti!

Credo che non basteranno i nostri emendamenti per fare pulizia e rendere trasparente e comprensibile questa legge, che utilizza i termini anche con faciloneria, come quando parla di "agevolazione". E' un'opera più grande di noi dare un senso a questa legge. Noi lo sforzo l'abbiamo fatto, ma avremmo dovuto fermarci prima e magari concordare degli emendamenti che dessero un senso a questa legge, per poi dedicarci ad altro. Non lo avete voluto fare e l'effetto è questo: una legge pasticciata, che rimarrà pasticciata, insulsa, inutile, nonostante gli sforzi che stiamo cercando di profondere per darle un qualche senso, che comunque alla fine non avrà.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). In generale l'edilizia residenziale non è una parolaccia, però lo può diventare. Lo può diventare perché, alla fine, i capisaldi della legge sul golf sono proprio l'articolo 4 e suo figlio, cioè l'articolo 7 bis, che dà dei connotati numerici. A questo punto questo articolo è la cartina di tornasole che impedisce anche alla migliore opposizione costruttiva di intervenire su un tema che palesemente si è tentato inizialmente di presentare come legge sullo sport.

Dicevo che l'edilizia residenziale non è sempre una parolaccia, anche se qualche volta lo diventa. Ricordo, per esempio, che quest'Aula pochi mesi fa, forse poche settimane prima che io entrassi a far parte del Consiglio regionale, ha addirittura licenziato una cosa molto simile a questa, ovvero un condono edilizio. Non so se tutti se ne siano accorti. Condono edilizio per quanto attiene al pregresso, condono urbanistico per la parte successiva. Gli uffici dell'urbanistica dei vari comuni sono molto interessati al comma 32 dell'articolo 18 del collegato alla finanziaria, con cui di botto - sempre in tema di parolacce e di edilizia residenziale - avete trasformato (non so quale maggioranza, io ho solo visto l'articolo) tutti i servizi connessi alle lottizzazioni già realizzate, già convenzionate, in volumetrie residenziali. Atto gravissimo! Avete fatto questo anziché dire che il decreto Floris andava rivisitato e riformulato, perché non si può ancora convivere con impostazioni di trenta o quarant'anni fa. Bisogna aggiornare tutto, perché non possiamo obbligare sempre, per ogni lottizzazione, a quello standard di servizio connesso. Si è sbagliato sicuramente, ma con quell'errore che cosa si è fatto? Anziché rivisitare il decreto Floris, si sono usate le parolacce e si è fatto un condono: edilizio per certi versi, urbanistico per altri. Ne vedremo le conseguenze, perché sto già vedendo ravvivarsi fortissimi interessi immobiliari in tal senso.

Anche quella di oggi è una grossa parolaccia. Io sono uno che crede nell'edilizia residenziale, perché c'è anche l'edilizia residenziale sana, e quindi mi sento frustrato quando anche il mio mestiere viene intaccato da articoli che sicuramente danno un brutto segno. Certo, forse un'opposizione costruttiva avrebbe potuto in qualche modo intervenire, magari formulando un emendamento che abbattesse di brutto tutto, anche perché man mano che va avanti questo dibattito diventa sempre più difficile stare dietro a una legge di cui potremmo renderci complici, se si esagerasse nell'emendarla per cercare di salvarla.

L'articolo 4 e l'articolo 7 bis mi fanno pensare alle difficoltà che ho di fronte a questo testo. Io mi ritengo un moderato, nel senso che sono abituato a ragionare sempre in punta di diritto, a ragionare sulle leggi, perché le leggi sono per tutti, e quindi anche quando una legge non mi piace per niente provo a renderla meno peggio. In questo caso ho grosse difficoltà e penso che avrò difficoltà a continuare a intrattenermi nel dibattito su questa legge.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Signor Presidente, abbiamo ripreso a discutere di questa legge passando all'articolo 4 e ho appena ascoltato una dichiarazione giusta, e cioè che l'edilizia residenziale non è di per sé una parolaccia e se fosse anche pubblica sarebbe anche una gran bella cosa, perché c'è tanta gente che ha bisogno della casa ma non ha i soldi per potersela costruire e vive spesso in alloggi di fortuna, cosiddetti impropri, e se ci fosse maggiore attenzione anche da parte di questo Consiglio regionale a legiferare in merito a questo tema piuttosto che a quello in discussione, probabilmente ci ritroveremmo a parlare di edilizia residenziale in maniera positiva e tutti convintamente impegnati a conseguire qualche obiettivo.

Paradossalmente, di volumi già costruiti ce ne sono tanti e altrettanto paradossalmente di gente senza disponibilità di casa ce n'è molta. Oggi stiamo discutendo una legge che tratta un tema che - io continuo a ripeterlo - è di grande interesse, ovvero la realizzazione di strutture per l'esercizio di una pratica sportiva che, se abbinata a un sistema equilibrato di crescita della capacità ricettiva del nostro sistema turistico, può diventare fattore di sviluppo dell'economia e del turismo. Però oggi noi di questo ne discutiamo non parlando di campi da golf, ma facendo finta di parlarne e concentrando l'attenzione e l'impegno principalmente su ciò che si vuole legare alla realizzazione di questi campi. In questo caso, l'espressione "edilizia residenziale" diventa se non una parolaccia, comunque qualcosa che noi riteniamo inaccettabile: da un lato perché, di fatto, creiamo le condizioni perché si diano autorizzazioni, per l'ennesima volta in deroga ai piani urbanistici comunali, per costruire volumi che niente hanno a che fare con le finalità dichiarate di questa legge, dall'altro perché creiamo le condizioni perché si ragioni e si concentri l'impegno solo ed esclusivamente su questo tema. E' un errore, perché stiamo parlando di uno sport che in Sardegna è presente pochissimo, che potrebbe essere presente molto di più, però lo facciamo in maniera tale che ci sia - giustamente, aggiungo io - da parte dell'opinione pubblica un approccio negativo.

Io sostengo, però, che siccome si lega la realizzazione di questi impianti sportivi a grandi investimenti edilizi, si dice anche che sono accettabili - ma è comprensibile in questa logica - soltanto impianti a diciotto o a ventisette buche o, comunque, si dirà poi, di prima e di seconda categoria. Io credo invece che se avessimo ragionato sulla pratica del golf, sull'incremento della pratica del golf da parte dei cittadini sardi, avremmo parlato anche della realizzazione di impianti più piccoli per la pratica di questo sport da parte di gente non professionista, a cui però piace il golf e che non pretende di avere i campi di prima categoria, ma si accontenterebbe di campi a nove buche, la cui realizzazione è molto meno impattante e che comunque consentono di praticare questo sport anche al di fuori dei tornei nazionali o internazionali. E siccome non possiamo pensare che in Sardegna si possa organizzare ogni settimana un torneo internazionale di golf, questo tema poteva essere affrontato con un'ottica diversa, prevedendo la realizzazione di alcuni campi di livello adeguato alla promozione di tornei internazionali e nazionali e di altri campi molto meno impegnativi, tali da consentire comunque di costruire impianti con investimenti minori, senza la richiesta di abbinare ad essi, per forza di cose, grandi volumi edilizi.

Torniamo sempre a questo problema: qui sta il vero nodo, il nocciolo della questione, cioè l'aver voluto, onorevole Franco Meloni, non nella proposta iniziale, ma principalmente in tutto ciò che ne è derivato nella discussione in Commissione e nel confronto anche con l'esterno, derogare alle volumetrie già previste dai piani regolatori e urbanistici non per fare impianti sportivi, ma per realizzare nuovi volumi edilizi che con questa logica e in questo quadro diventano volumetrie residenziali che meritano di essere appellate come "parolaccia", come diceva prima il collega Cugusi. Non l'avremmo dovuto fare, ma lo si sta facendo. Questa legge così operando viene marchiata come una legge che tende a favorire la speculazione edilizia mascherandola come intervento a favore dello sport e del turismo.

PRESIDENTE. L'intervento dell'onorevole Lotto era l'ultimo di questa sera. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Giampaolo Diana.

La seduta è tolta alle ore 19 e 56.


[PS1]Tasso di utilizzo o indice di occupazione