Seduta n.129 del 09/12/2015
CXXIX Seduta
Mercoledì 9 dicembre 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
indi del Vicepresidente Eugenio LAI
indi del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 17 e 30.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 25 novembre 2015 (125), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Giampietro Comandini ha chiesto congedo per la seduta del 9 dicembre 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Tedde - Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda:
"Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 27 (Disciplina delle strutture ricettive extra alberghiere, integrazioni e modifiche alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22, concernente: "Norme per la classificazione delle aziende ricettive" e abrogazione della legge regionale 22 aprile 1987, n. 21)". (289)
(Pervenuta il 3 dicembre 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)
Crisponi - Dedoni - Cossa:
"Disciplina dell'attività di panificazione e norme per la tutela dei pani tipici della Sardegna". (290)
(Pervenuta il 4 dicembre 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Interrogazione Tedde sulla necessità che l'esecutivo onori in tempi rapidi i debiti nei confronti della Sogeaal Spa e sostenga il percorso di privatizzazione della società di gestione con il necessario aumento di capitale e con azioni riequilibratrici delle criticità causate alla Sogeaal Spa a causa dei ritardi nei pagamenti e dei mancati pagamenti. (201)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Tocco sull'immediata riduzione delle tariffe Saremar in adeguamento al calo del prezzo del carburante sul mercato. (266)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Tocco sull'immediata riduzione delle tariffe Saremar in adeguamento al calo del prezzo dei carburanti sui mercati. (275)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Pizzuto sui continui disservizi del traffico ferroviario nel Sulcis. (288)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Tocco in merito al servizio di bus navetta da Muravera per Villaputzu, erogato nel corso della stagione estiva. (437)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Solinas Christian sull'indizione in unico lotto della procedura aperta per l'affidamento del servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI) nel territorio di competenza della ASL di Cagliari, con grave pregiudizio per il comparto delle imprese sarde operanti nel settore socio-sanitario domiciliare. (491)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Ledda sulla necessità di procedere alla revoca della deliberazione n. 43/15 del 1° settembre 2015. (504)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
Interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sulla situazione della Saremar e sul possibile licenziamento dei lavoratori. (520)
(Risposta scritta in data 4 dicembre 2015.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Cherchi Augusto - Busia - Congiu - Desini - Manca Pier Mario - Unali, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del protocollo d'intesa siglato dalla Regione per l'utilizzo del compendio immobiliare ex Seminario di Cuglieri e sulle iniziative conseguenti". (590)
"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di aggiudicazione della procedura indetta dall'Azienda sanitaria locale n. 5 di Oristano per la fornitura di strumenti telematici per varie tipologie di esami di laboratorio". (591)
"Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sul ritardo nell'adozione di un provvedimento che stabilisca i criteri che consentano alla Fondazione Marreri onlus, situata a Nuoro in località Marreri, di poter chiedere l'autorizzazione e il conseguente accreditamento della struttura residenziale per adolescenti e giovani adulti con disturbi dello spettro autistico". (592)
"Interrogazione Zanchetta - Gaia - Perra - Meloni, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione conseguente all'abnorme taglio al finanziamento del servizio di trasporto per la scuola dell'obbligo del Comune di Padru, che mette a rischio il regolare svolgimento dell'anno scolastico in corso". (593)
Interrogazione Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Randazzo - Tedde- Tocco - Tunis - Zedda Alessandra sull'opportunità che la Regione trasmetta al Ministero delle infrastrutture e trasporti motivata richiesta per l'individuazione della sede dell'Autorità portuale di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres quale sede dell'istituenda Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna. (594/C-4)
"Interrogazione Meloni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di fatto degli interventi previsti e finanziati per l'utilizzo ai fini potabili delle risorse idriche della diga sul Rio Pagghiolu a Monti di Deu". (595)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELE, Segretaria:
"Interpellanza Oppi - Rubiu - Tatti - Pinna Giuseppino sull'opportunità della collaborazione tra la ASL n. 1 di Sassari e l'Azienda sanitaria provinciale di Catania per l'affidamento al dott. Raffaele Barone di una consulenza in materia di riorganizzazione, gestione e funzionamento delle strutture afferenti al dipartimento di salute mentale di cui alla deliberazione del commissario straordinario n. 987 del 19 novembre 2015". (181)
"Interpellanza Comandini - Cocco Pietro - Deriu - Collu - Cozzolino - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas sulla situazione dei mediatori culturali impiegati presso il Servizio di mediazione linguistico culturale delle provincie". (182)
"Interpellanza Meloni - Zanchetta - Fasolino sulla necessità di ottenere dal Governo nazionale il riconoscimento di Olbia quale sede dell'istituenda Autorità di sistema portuale della Sardegna". (183)
"Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sul mancato rispetto delle indicazioni operative alle aziende del Servizio sanitario regionale, prescritte dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 28/17 dell'11 luglio 2014, n. 23/7 del 12 maggio 2015 e n. 43/9, in materia di personale, proroga delle graduatorie concorsuali e blocco del turnover". (184)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Mozione Tocco - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Zedda Alessandra -Tedde - Tunis -Truzzu - Lampis sulla necessità di porre in essere ogni misura utile a evitare l'accorpamento delle due attuali sedi regionali di Port authority del nord Sardegna e di Cagliari". (208)
"Mozione Crisponi - Dedoni - Cossa - Rubiu - Tatti - Pinna Giuseppino - Lampis - Truzzu - Cherchi Oscar - Tocco - Randazzo - Tedde - Fasolino - Zedda Alessandra - Peru - Locci - Tunis sul paventato abbandono della compagnia Ryanair dei collegamenti aerei da e per la Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (209)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Io so che si è riunita la Conferenza dei Capigruppo e che lei ha espresso anche una sua personale opinione, opinione che comunque è l'opinione del Presidente dell'Assemblea. Riterrei opportuno che lei riflettesse e ci ripensasse, perché quello che sta avvenendo non è un fatto secondario, è un fatto che attiene ai rapporti politici tra le forze politiche, tra la maggioranza e l'opposizione, è un fatto che riguarda le future generazioni. Non stiamo discutendo di una cosa qualunque, stiamo discutendo della nuova geografia politica della Regione Sardegna, che abbia o non abbia questi poteri. Presidente, non è colpa nostra se la maggioranza giunge a questo appuntamento fuori tempo massimo. Lei sa benissimo che aveva un anno di tempo, poi sono passati altri 6 mesi, un anno e mezzo di tempo, improvvisamente, come la bella addormentata si è svegliata (…) e ritiene di imporre alla minoranza un ritmo che non è congeniale ai lavori di serietà di un'Assemblea legislativa, quale è appunto la nostra. Quello che io le sto chiedendo è un diritto, non è una cortesia. Non è possibile che noi discutiamo, come abbiamo fatto anche su altri comparti e su altre leggi: la legge sulla sanità presentata dalla Giunta regionale, o la legge urbanistica presentata dalla Giunta regionale, portata in Commissione, approvata dalla Commissione, modificata dalla Commissione, si arriva in aula, si presentano gli emendamenti e si ripropone la legge che era stata presentata precedentemente dalla giunta regionale; questo non è un modo di fare le cose seriamente. Io ho il diritto, come consigliere regionale, di sapere di che cosa sto parlando. Non è possibile fare una relazione di maggioranza su un testo di legge che non è quello che abbiamo tenuto a battesimo nella Commissione autonomia, non è possibile fare la relazione di minoranza, io ho necessità di leggere… d'altra parte non sono io che lo dico, proprio pochi minuti fa il Presidente dell'Anci ha detto che prima di tutto vuole conoscere il testo della legge; se lo vuole conoscere il Presidente dell'Anci, figuriamoci chi ha lavorato qui per tanti anni e ha diritto ad avere questa conoscenza, per sapere come presentare gli emendamenti, per sapere come coordinarli, per sapere come approvarli sulla base di quello che viene scritto dalla legge nazionale e così via. Io comprendo che forse tutti i consiglieri di maggioranza che alzano la mano conoscano… ma è una materia difficile, è una materia complessa; Presidente, è impossibile che lei costringa l'Aula a trattare un argomento che non è quello che è all'ordine del giorno, che è tutt'altra cosa. Abbiamo avuto 4 testi di legge: il primo presentato dalla Giunta; il secondo fatto dalla Commissione; il terzo è pervenuto per vie traverse da parte dell'Assessore competente in materia al Presidente che lo ha fatto proprio; il quarto è quello fatto dai sindaci, ma, insomma, vogliamo scherzare? Questa è un'Assemblea legislativa seria, io non credo! Per cui le chiedo di sospendere e di rinviare il provvedimento in Commissione, perché faccio parte della Commissione autonomia e desidero esprimere la mia opinione prima che la esprima l'Aula; l'Aula esprimerà l'opinione definitiva. E' inutile che ci rivolgiamo ai funzionari, Presidente, io sto ponendo un problema politico abbastanza serio, se ha bisogno di consultarsi, finisco. Credo che la mia proposta sia precisa, sto chiedendo di rimandare in Commissione il nuovo testo di legge, se poi lei mi dice che non c'è un nuovo testo di legge, che non deve essere mandato in Commissione perché il testo è quello che abbiamo approvato, nessuno è più contento di me.
PRESIDENTE. Sì, è chiarissimo, a parte alcuni passaggi che mi sfuggono. Io non ho altri testi di legge al di fuori di quello che è depositato e regolarmente esitato dalla Commissione, per cui non so di che testo di legge lei stia parlando. Io mi attengo al regolamento, ho un testo che è quello esitato dalla Commissione che è iscritto all'ordine del giorno di questo Consiglio, quindi non so se ci sono altri testi di legge, io non li conosco. Il Consiglio quindi procedere secondo le regole che ha da sempre, che sono quelle scritte nel regolamento che prevedono che quando un testo è esitato dalla Commissione arrivi in consiglio, e quindi stiamo procedendo. La relazione di maggioranza è prevista, come è prevista la relazione di minoranza su quel testo. L'unica proposta che ho fatto, non per contingentare tempi o per accelerare oltre i limiti la discussione, anzi, ho proposto un tempo congruo proprio per la predisposizione degli emendamenti, tanto che ho detto che al di là della chiusura della discussione generale proponevo la data di martedì prossimo per la presentazione degli emendamenti, che mi pare un tempo congruo iniziando mercoledì una discussione generale. Dopodiché lei ha fatto una proposta che è chiarissima, è quella del rinvio in Commissione dell'atto, in questo caso come sapete è possibile intervenire per ciascun Gruppo sulla proposta, dopodiché il Consiglio è sovrano e decide in merito alla proposta. Chiedo quindi se qualcuno vuole intervenire nel merito.
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, io credo invece di aver capito molto bene la proposta dell'onorevole Floris, tanto bene che mi pare strano che una persona come lei, che oltre che intelligente è saggia, (…) bene quello che è il termine che ha posto l'onorevole Floris, anche perché è presente in tutti gli organi di stampa, in tutti i mass media, ed è una cosa palese, è palese anche a lei, peraltro, perché ci siamo trovati come Capigruppo, presente il Presidente dell'Anci, del CAL e diversi sindaci della Sardegna, che hanno chiesto una serie di modifiche di quello che è l'oggetto di questa proposta di legge, che ci ha detto tra l'altro il presidente Floris ha subito notevoli variazioni in viaggio, in Commissione e non, che si sono riuniti a più riprese gli organi dell'Anci, che si sono riuniti l'Assessore insieme al Capogruppo di maggioranza, o chi lo rappresentava, al relatore di maggioranza e ad altri esponenti di maggioranza, insieme ai sindaci per trovare soluzioni ben diverse da quelle che sono proposte in questo disegno di legge. Ora io mi chiedo: se è una proposta suscettibile di rimodificazione, così come è iscritto, se è vero che verrà modificato in itinere, se sostanzialmente viene modificata questa proposta di legge, come si può… io penso che il relatore di maggioranza farà qualche giro diverso, perché conosce meglio la materia avendo partecipato a questi incontri, ma avrà delle difficoltà comunque a dire che cosa è che deve dire, se deve seguire questo testo o altri testi di altra circostanza. Se lo stesso Presidente dell'Anci ha detto e scritto che ha bisogno di conoscere esattamente qual è il testo di legge definitivo che andrà in Aula, mi dica lei qual è il testo: quello che abbiamo, o quello che verrà? O quello che, per meglio dire, stanno ancora studiando i tecnici per poterlo aggiornare a quelli che sono gli accordi intrinseci che sono emersi da questi incontri. Ma vogliamo prenderci in giro? Io credo di no! Vogliamo ancora una volta staccare la politica e le istituzioni da quello che è il paese reale? Vogliamo far sì che questa che dovrebbe essere la nobile Istituzione di rappresentanza del popolo sardo possa essere presa ancora una volta in giro, solo perché ci sono interessi di maggioranza o frette? E ricordo che la fretta è quasi sempre il nemico dell'ottimo. Non credo che sia questo. Allora, se siamo tutti bravi e facciamo una riflessione seria, di saggezza, diciamo che probabilmente ci prendiamo qualche giorno, si organizzi effettivamente la proposta di legge così come deve essere definitiva in aula e discutiamo di questo. Non è un fatto di contingentare e dire: "Preparo e organizzo e faccio nei tempi che decido io"; fatelo! Ma state facendo delle cose contro quelle che sono le rappresentanze vere delle istituzioni, state facendo cose contro anche gli stessi sindaci che avete incontrato, non si può prendere in giro la gente, e attraverso i sindaci le popolazioni. Su queste cose bisogna che ci meditiamo un po'; non è morale e non è etico, perché la politica è morale ed etica se risponde a certi canoni e se si rispettano le istituzioni. Questo è l'Organo che fa le leggi, e deve discutere di cose serie oggi per domani; se queste cose non facciamo, stiamo tradendo la fiducia di chi ci ha mandato qui.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (SEL). L'unico testo in mano nostra è quello esitato dalla Commissione è portato in Aula oggi. È un testo la cui responsabilità è ora saldamente nelle mani di quest'Aula. C'è un momento per l'ascolto, per la condivisione, per il confronto aperto. È un momento che è stato ampio, che non è iniziato soltanto quando i sindaci hanno iniziato giustamente a portare le loro istanze e le loro recriminazioni, ma è un momento che ha accompagnato tutto il percorso di questo testo sin dalla presentazione in Giunta e in diversi momenti pubblici organizzati dall'assessore Erriu e dal Consiglio. È stato discusso in Commissione anche in sedute aperte che hanno coinvolto diverse parti sociali. Ora, dopo il confronto e dopo l'apertura, è arrivato il momento della responsabilità, saldamente nelle mani del legislatore ed è in quest'Aula che verrà appunto migliorato dopo il dibattito e dopo gli emendamenti che le forze di maggioranza e di opposizione decideranno di presentare per rendere questo testo in grado di fronteggiare i gravissimi problemi in cui versa il sistema degli enti locali sardi. Per questo motivo, avendo come unico interesse appunto gli interessi dei sardi, sono contrario a portare il testo in Commissione e credo sia il caso di iniziare la discussione a partire dalle relazioni.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
(Interruzioni)
Scusate, calma tutti, interviene uno per Gruppo. Ora sta intervenendo l'onorevole Christian Solinas per il Partito Sardo d'Azione. Prego onorevole Solinas.
SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Grazie Presidente. In verità la proposta dell'onorevole Floris merita la dovuta attenzione perché è di comune dominio il fatto che vi siano delle interlocuzioni in corso tra la Giunta regionale, la maggioranza e il sistema delle autonomie locali, ed è anche un fatto positivo perché noi per primi avevamo chiesto che vi fosse un confronto maggiormente aperto e più serrato su questi temi. Sappiamo tutti che si arriverà anche a un testo differente rispetto a quello che oggi stiamo discutendo e credo che la proposta dell'onorevole Floris richiami tutti noi anche alla dignità di questo organo, cioè alla dignità del Parlamento dei sardi che rappresenta il luogo deputato a trovare queste sintesi. Il fatto che vi siano riunioni e interlocuzioni al di fuori di quest'Aula è un fatto positivo in termini propedeutici, ma la sede delle decisioni e delle discussioni deve essere questa. Per cui la proposta dell'onorevole Floris di tornare alla Commissione per cercare di trovare una sintesi positiva tra le diverse istanze che sono emerse credo che vada incontro all'esigenza anche di speditezza nell'adottare una norma la più rispondente possibile alle esigenze in campo.
Peraltro, Presidente, vorrei richiamare anche l'attenzione della struttura su un fatto, cioè chiedere conferma che il testo sul quale il CAL ha espresso il proprio parere obbligatorio sia lo stesso che oggi è in discussione in aula, perché allo scrivente in verità risulta, ed ha lavorato anche il mio Gruppo, sul testo inviato al CAL che prevedeva - per fare un mero esempio - all'articolo 74 abrogazioni fino alla lettera cc); nel testo oggi in distribuzione in aula le abrogazioni si sono ridotte e arrivano fino alla lettera s), per cui sono stati reintrodotti di fatto alcuni argomenti che riguardano principalmente la formazione professionale che non erano stati abrogati, quindi non sono stati oggetto del parere del CAL. Quindi mi chiedo anche se vi sia un problema di procedibilità rispetto a questa differenza di testi.
PRESIDENTE. Sì, do una risposta tecnica. Sono state semplicemente accorpate le abrogazioni nel testo definitivo. Non c'è nessuna omissione o sostituzione, è semplicemente un accorpamento per maggiore leggibilità.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, stasera stiamo scrivendo una brutta pagina nella politica regionale della Sardegna, una brutta pagina perché si vuole non ammettere l'evidenza, cioè mentre 4-5 ore fa l'assessore Erriu qui presente era in riunione con l'ANCI per discutere le varie modifiche da apportare alla legge, stasera qui si vuole far credere all'Aula, ma lo si vuol fare credere alla Sardegna intera, che nulla è cambiato, e qualcuno dice che facciamo gli interessi dei sardi. Ma gli interessi dei sardi sono diversi da quelli a cui voi state pensando! Gli interessi dei sardi sono quelli di trovare le soluzioni, gli interessi dei sardi sono quelli di cercare di capire che fine devono fare i dipendenti delle province, che fine devono fare i lavoratori delle società in house, che fine devono fare i lavoratori in utilizzo. Quelli sono i problemi dei sardi. L'ANCI in realtà - associazione alla quale faccio i miei più grandi complimenti - ha dato lezione politica alla Giunta, ha dato lezione amministrativa all'Assessore e alla sua Giunta perché è riuscita in qualche modo a riscrivere in modo corretto questa porcheria di legge, questa legge che ci darà occasione di trattenerci in aula e di contestarla aspramente, perché non è possibile che i comuni vengano relegati e in qualche modo vengano costretti a subire da parte di unione dei comuni o da città metropolitane una serie di danni che andrebbero poi a ripercuotersi sui nostri cittadini. Cosa sono state sino ad oggi le unioni dei comuni? Quali benefici economici hanno portato ai nostri cittadini alla Sardegna? Zero, solo costi aggiuntivi. E oggi vogliamo discutere di una legge, che non è la legge che in qualche modo è stata emendata dall'ANCI. La stessa ANCI in un comunicato stampa dice stasera: "Vogliamo vedere per iscritto quali sono le variazioni che la Giunta apporterà". Noi vogliamo perdere tempo a discutere del nulla, di una legge che è già vecchia, è già superata? E lo sappiamo tutti perché qui sono presenti una serie di sindaci che hanno partecipato agli incontri di stamattina, ma al conclave che si è tenuto i giorni scorsi. Quindi, Presidente, veramente ritengo ridicolo e offensivo, prima di tutto per chi rappresentiamo, perché noi non dimentichiamo che non siamo qui perché abbiamo deciso noi di essere qui, noi rappresentiamo i sardi, rappresentiamo una porzione della Sardegna e non possiamo permetterci di prendere in giro i sardi, non di fare gli interessi dei sardi come qualcuno sostiene.
PRESIDENTE. H domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Presidente, io credo che abbia ragione l'onorevole Agus: dobbiamo avere come principale obiettivo l'interesse dei sardi e con questa legge che è entrata oggi in Aula ovviamente andiamo a toccare tante e tali cose che sono di un'importanza fondamentale per la vita futura delle nostre comunità e per la vita delle future generazioni della Sardegna per cui un po' di giudizio e un po' di sangue freddo forse sarebbe utile a tutti e probabilmente dovremmo cercare di tenerlo nel giudizio su quello che sta avvenendo. È vero che oggi noi abbiamo un testo e che è assurdo pensare che sia questo testo che debba rientrare in Commissione, però è anche vero che tutti sappiamo - ed è il segreto di Pulcinella se non ce lo vogliamo raccontare, vogliamo far finta di non tenerlo presente - che c'è già qualcosa di diverso e di differente, frutto delle interlocuzioni con il sistema delle autonomie locali, perché ci sono una serie di agenzie che sono uscite nel pomeriggio che ci dicono giustamente che c'è stata una conversazione con della Giunta, con il relatore di maggioranza, con il Presidente della Commissione per individuare delle soluzioni alle cose che non andavano bene in questa legge e sono stati trovati anche degli accordi, perché io leggo che una delle richieste è lo smantellamento del centralismo regionale che fanno i rappresentanti dell'ANCI e del CAL, uno sviluppo decentrato diffuso, tutela e garanzia dell'autodeterminazione dei comuni, oltre a emendamenti sugli ambiti territoriali strategici. Quindi è chiaro che si è andati su altre cose che non sono contenute in questo testo, e c'è anche una dichiarazione del Presidente dell'ANCI il quale ci dice che lui però vuole vedere la legge prima di esprimere un giudizio definitivo. Ora, davanti al Presidente dell'ANCI che ci dice che vuole giustamente conoscere la legge sulla quale poi si andrà realmente a decidere il futuro delle nostre comunità, questo Consiglio fa finta di niente, ognuno di noi non deve conoscere, invece, il testo della legge. Andiamo a discutere un testo che è già superato dai fatti. Ecco perché la richiesta dell'onorevole Floris è da accettare, perché faremo prima di tutto un servizio a noi stessi, a quest'Aula, acquisteremo credibilità e smetteremo di essere dipinti come delle persone che vengono qua a passare il tempo mentre le decisioni sono prese altrove.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Presidente, non farò una discussione generale come molti colleghi che mi hanno preceduto hanno fatto entrando nel merito, sui contenuti della legge o meno. Io condivido, presidente Ganau, pienamente quanto lei ha dichiarato e cioè semplicemente abbiamo un testo che è stato esitato dalla Commissione e come tutte le leggi vengono discusse in Aula; dopo la discussione generale e dopo le relazioni di maggioranza e di minoranza si passerà alla votazione per l'articolato, in quell'occasione si presenteranno gli emendamenti. È un iter normale, regolare, come si è sempre fatto. Oltretutto mi duole rimarcare ai colleghi della minoranza che oggi, con il rispetto delle posizioni di ciascuno ovviamente, che ci vengono a dire che stiamo mancando di rispetto a questa Assemblea e che il Consiglio sta perdendo dignità, però gli stessi che fanno queste affermazioni sono coloro i quali non hanno partecipato ai lavori della Commissione numero 1 dove c'è stata la discussione generale, dove si sono votati gli emendamenti, insomma era quella la sede in cui bisognava confrontarsi e bisognava presentare gli emendamenti, insomma, fare tutte le considerazioni.
Poi il fatto che oggi l'assessore Erriu abbia partecipato all'assemblea dell'ANCI io penso che gli faccia onore ed è la dimostrazione lampante e palese che non si vuole assolutamente portare un testo blindato che non vuole avere il contributo anche dell'ANCI e soprattutto è la dimostrazione che questa maggioranza non si vuole arroccare sulle sue posizioni, anzi, tutt'altro. Io dico tranquillamente che forse determinati confronti li avremmo dovuti fare prima, questo è un dato di fatto che... riconosciamo un po' tutti, però da qui a dire che non sappiamo neanche quali sono gli emendamenti, voi non conoscete i nostri, noi non conosciamo i vostri, anche perché mi pare che in Commissione da parte della minoranza non siano stati depositati emendamenti, quindi io non vedo il motivo per il quale si sta ponendo questa pregiudiziale e si sta chiedendo il rinvio. Io dico che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, il nostro Gruppo convintamente dice che bisogna proseguire con la discussione generale anche perché i sindaci - ve lo dice anche un sindaco - devono fare i sindaci, chi ha il dovere, l'onore e l'onere di essere la massima espressione legislativa della Sardegna, cioè il Consiglio regionale, deve assolvere al suo compito e cioè quello di legiferare. Noi siamo deputati a questo e questo dobbiamo fare.
Il nostro Gruppo non è assolutamente d'accordo per il rinvio, ma bensì per iniziare la discussione per i motivi che abbiamo detto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, sulle procedure io vorrei sapere che cosa c'è di strano nel presentare in Aula un testo approvato dalla Commissione. Dov'è la stranezza? Mi pare che fino ad oggi tutti i testi arrivati in Aula siano quelli passati in Commissione e approvati dalla Commissione. Quindi, dov'è la stranezza? In che cosa questa maggioranza sta sbagliando nel presentare in Aula un testo approvato dalla Commissione? Commissione, lo dico tra parentesi, senza voler in nessun modo utilizzarlo come elemento neanche di discussione, ma va detto, a cui la minoranza avrebbe potuto fornire un contributo importante se avesse partecipato nella sua interezza durante la presentazione della discussione, durante la presentazione degli emendamenti è così non è stato. La minoranza ovviamente fa le sue scelte e una delle scelte che ha fatto è stata quella di non discutere durante tutta questa fase lunghissima, come diceva il collega Mario Floris, della discussione sul testo sul riordino degli enti locali. Non c'è stato questo. Per cui l'anomalia sarebbe il contrario, sarebbe dire che questo testo viene tolto dopo che la Commissione l'ha approvato e che si deve fare affidamento a quale testo? A un altro, un'altra discussione, mesi di discussione? Chi è autorizzato a dover discutere questo testo? Ovviamente questo Consiglio regionale. O vogliamo dire che questo Consiglio regionale non deve avere un ruolo? Allora sarebbe una cosa differente, state dicendo questo, colleghi? No, io credo che non vogliate dire questo. Credo che sia necessario discutere su questo.
Dov'è l'anomalia? In qualsiasi testo che viene discusso nell'Aula del Consiglio regionale nel caso in cui vengono presentati emendamenti che ne modificano in parte, o in gran parte, o in minima parte il testo che la Commissione ha portato all'approvazione, io credo che non ci sia nessun anomalia, credo che sia la regola abbastanza normale e oggi stiamo confermando una regola, neanche facendo un'eccezione, confermando una regola semplicemente che è quella di aver discusso un testo, approvarlo. Poi durante la discussione ognuno dirà la sua, dirà che cosa pensa in merito alla legge, se è una legge - come diceva il collega Rubiu - che non vale niente, se è una legge che invece vale. Io credo che poche leggi abbiano avuto un iter di discussione così approfondito e così partecipato, con il coinvolgimento (in questo caso di riordino degli enti locali) di tutti i comuni attraverso le sue rappresentanze, siano esse l'ANCI, siano esse il Consiglio delle autonomie locali, che hanno approfondito la discussione. Poi, vivaddio, in mezzo a 377 comuni ci saranno moltissimi che non vedono di buon occhio e vogliono partecipare alla discussione così come hanno fatto attraverso i propri rappresentanti per dire che alcune modifiche possono essere presentate, io credo che qualche modifica, anche più di una, forse, la potremo accogliere e la discuteremo durante questo iter di discussione normativa che stiamo portando all'attenzione oggi. Però il testo è questo. L'anomalia sarebbe presentare un testo differente, perché io direi: "Per quale ragione dobbiamo discutere una cosa diversa"? Quindi non capisco tutta questa discussione sulle procedure.
Poi, sulla sostanza del testo ognuno dirà giustamente la sua, la minoranza avrebbe potuto farlo anche in Commissione, ha scelto di non farlo, probabilmente concentra i suoi sforzi durante la discussione sul testo in quest'Aula e noi saremo qua a difenderlo e a proporre degli emendamenti che riterremo opportuno portare all'attenzione dell'Aula, così come saremo capaci, se li riterremo giusti, di accogliere emendamenti che ci sono stati sollecitati dai rappresentanti dei comuni o di altri organismi che hanno titolo per dare il proprio parere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Io, senza entrare nel merito del testo, penso che le questioni di natura procedimentale che ha posto il Presidente del Consiglio e che hanno richiamato anche i colleghi dell'opposizione avrebbero un senso nella misura in cui oggetto della discussione fosse un ordinario provvedimento di legge. Qui state perdendo di vista l'obiettivo vero. Oggetto della discussione è una riforma costituente. Voi state trattando al pari di un ordine del giorno la legge di riforma degli enti locali ed è un problema che probabilmente vi sfugge o probabilmente siete troppo distratti. Qui noi stiamo ponendo non un problema formale come volete sostenere voi con argomentazioni che, ve lo riconosciamo, neanche la migliore scolastica potrebbe offrire per dare contezza del tutto e del contrario di tutto, qui stiamo ragionando della riforma degli enti locali. Se voi volete fermarvi all'atto formale avete ragione. Andiamo avanti. Se invece vi ponete il problema serio che di riforma costituente si tratta e se vi ponete il problema che qualcosa è successo in queste ultime settimane proprio come reazione indignata del sistema delle autonomie locali, ad iniziare dai sindaci, beh, allora io penso che questa fretta, la fretta che lo stesso presidente dell'ANCI in una conferenza stampa - come ha ricordato l'onorevole Floris - mette bene in evidenza, nel senso che ancora non si ha un testo scritto, però abbiamo avuto notizie dirette dall'Assessore degli enti locali nel corso della Conferenza dei Capigruppo che qualcosa di profondamente nuovo c'è in questa legge che noi dovremo discutere. Allora se è un problema della maggioranza e ve la volete approvare, discutere, cantare, suonare e ballare, voi fatelo, vi assumete la responsabilità. Se ritenete invece come noi riteniamo, che la discussione e che l'esame e l'approvazione debba passare attraverso un confronto serio che probabilmente non è ancora concluso col sistema delle autonomie locali e con una parte di questo Consiglio regionale che vi ricordiamo rappresenta la maggioranza dei sardi, l'insieme delle forze politiche rappresenta la maggioranza dei sardi stando all'ultimo dato elettorale delle regionali, se vi ponete almeno il problema che la metà dei sardi probabilmente non la pensano come voi, non hanno un'idea neocentralista che volete reintrodurre o comunque rafforzare nel sistema e nel rapporto con il sistema degli enti locali, probabilmente un confronto un pochino più serio e soprattutto che tenga conto di una dinamica che vi sfugge, che è il ruolo e la funzione dei comuni che da voi non è assolutamente preso in considerazione perché trattate di tutto ma non del ruolo e della funzione dei comuni che passa in secondo piano. E allora sono queste le questioni, la questione delle aree metropolitane, la questione di un centro nord Sardegna che in questa legge è completamente ignorato e assente. Sono questioni di poco conto? Le ritenete tali? Ecco perché noi sosteniamo la proposta dell'onorevole Floris che la legge possa e debba tornare in Commissione per un migliore approfondimento. Questo sì che consentirebbe a quest'aula di poter affrontare un argomento, una riforma costituente e non è stata da me coniata l'espressione, ma da un autorevole rappresentante del centrosinistra che ancora stamattina vi invita a fermarvi ed è l'onorevole Parisi, non è un quisque de populo, è qualcuno che probabilmente ha capito l'errore nel quale il centrosinistra vuol far precipitare questa...
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Zanchetta. Ne ha facoltà.
ZANCHETTA PIETRO (Cristiano Popolari Socialisti). Io credo che si debba procedere e invece mi pare che l'onorevole Pittalis abbia iniziato la relazione anziché chiedere la sospensione, è entrato già nel merito e quindi questo mi sembra un aspetto propositivo per poter affrontare immediatamente la legge di riordino, e credo che sia già un aspetto che ci fa evitare di andare a perder tempo. Per quanto riguarda invece la reazione indignata, mi permetta onorevole Pittalis, c'è stata una reazione partecipata non indignata, la partecipazione dei sindaci che in quanto sindaci non hanno rappresentanza, non hanno casacche, rappresentano i territori, lo hanno fatto in maniera anche determinata, ma stamattina che era la conclusione dell'intervento della due giorni, della tre giorni degli incontri precedenti, ha rappresentato un momento di partecipazione e non di indignazione dal quale io personalmente ho tratto anche indicazioni che mi permetterò poi di rappresentare all'aula.
Presidente, concludo chiedendo che si proceda.
PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di rinvio in Commissione del disegno di legge numero 176/A. Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.
(Non è approvata)
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sull'ordine dei lavori. Io colgo le posizioni, pensavo che ci fosse un attimo di saggezza che si capisce che c'è... io capisco il sindaco Desini che a Sennori... andremo a informare la popolazione di Sennori... io credevo di poter recuperare un attimo di serenità, cosa che non mi pare e ancora una volta si vuole procedere a testa bassa...
PRESIDENTE. Lei sta chiedendo di intervenire sull'ordine dei lavori, la prego di formulare...
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io la sto articolando, ho la necessità di articolare, arrivo alla proposta che è quella che arriverà, nel senso che io pensavo che se in troppi non si ha la saggezza necessaria...
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, mi deve dire in merito a che cosa sta intervenendo!
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Se lei mi lascia finire, arriviamo al dunque.
PRESIDENTE. Lei deve intervenire sull'ordine dei lavori, non fare interventi di altro genere e valutazioni di altro genere!
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io stavo per proporre una riunione di Capigruppo di modo che si esaminasse la situazione.
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, l'abbiamo appena fatta! Onorevole Deriu può andare avanti.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, siccome noi riteniamo che l'oggetto della discussione sia davvero serio e non vorremmo che tutto finisse come sempre a tarallucci e vino, l'opposizione proprio per senso di responsabilità in queste condizioni non vuole essere corresponsabile di una situazione che si sta determinando, se ne assuma la responsabilità la maggioranza, e non partecipa ai lavori per quanto riguarda la questione ed è un fatto gravissimo, vi assumete la responsabilità, saremo qua con una valanga di emendamenti beninteso perché non vi lasceremo sosta costasse anche di lavorare il giorno di Natale, ma non vi daremo sosta e tregua perché è una vergogna che un dibattito si svolga sul piano dei formalismi e dei bizantinismi. Noi abbandoniamo l'aula.
(I consiglieri di minoranza abbandonano l'Aula.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 176/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Deriu, relatore di maggioranza.
DERIU ROBERTO (PD), relatore di maggioranza. È senz'altro la causa della proclamazione...
PRESIDENTE. Attendiamo che la minoranza abbandoni l'Aula, un attimo di pazienza.
DERIU ROBERTO (PD), relatore di maggioranza. Io ritengo che la proclamazione dell'Anno Santo intitolato alla misericordia abbia spinto l'opposizione a cercare di evitarmi la fatica di questa relazione sicuramente al di sopra delle mie forze. Comunque nonostante la loro benevolenza purtroppo è arrivato il momento di pronunciarla, però non essendo io dotato della stessa memoria storica del presidente Floris dovrò parlare di cose d'attualità. Per cui ricordo sommessamente a me stesso, signor Presidente, un suo predecessore convocò e presiedette il 7 gennaio 1421 il Parlamento generale dei Sardi, forse la stessa istituzione alla quale prima ci ha equiparato, anche qui con misericordia, il presidente Dedoni, e in quella sede, onorevoli colleghe, colleghi e signor Presidente, si discusse tra le altre cose, tra le altre doglianze, si discusse delle prerogative della città di Iglesias, quindi come si vede il dibattito è ben più lungo di quell'anno e mezzo che ci ha ammesso Commissione I a portare all'Aula questa proposta. La Commissione ha voluto lavorare, è infatti riportato primo tra i principi della legge, sulla previsione costituzionale limpida, elegante norma dell'articolo 5: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento". Il riconoscimento e la promozione delle autonomie locali. Per l'appunto l'autonomia e il decentramento sono i comandi che la Costituzione formula nei confronti dei legislatori statali e regionali. Noi legislatore regionale speciale diamo oggi attuazione ad una norma di grande riforma della Repubblica, alla quale dobbiamo però accostarci ricordandoci di dover attuare uno Statuto speciale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LAI
(Segue ROBERTO DERIU.) La nostra autonomia ci assegna infatti la possibilità di una importante modifica, di un importante intervento a beneficio della nostra specialità, della peculiarità della Sardegna. Siamo cioè in grado di svolgere con pienezza di poteri il disposto dell'articolo 5: il riconoscimento delle autonomie.
Noi non dobbiamo inventarci l'autonomia in Sardegna, noi dobbiamo riconoscere le forme con le quali l'autonomia può in Sardegna svilupparsi, può in Sardegna ritrovare un armonico disegno. Per questo motivo nessuno all'interno del Consiglio regionale del sistema politico, o nel dibattito culturale sardo potrebbe essere stato tanto ingenuo da ritenere che un riordino dell'assetto dei poteri locali in Sardegna potesse realizzarsi, e prima ancora concepirsi, a passo di carica e a suon delle fanfare. Una trasformazione radicale e profonda del sistema amministrativo, una ridefinizione dell'apparato simbolico costituito dalla tradizionale ripartizione in ambiti territoriali politici della Sardegna che risale ai giudicati, la riscrittura del patto istituzionale sostanziale tra i sardi, consacrato da quasi settant'anni dello Statuto, in nessun caso e da nessuno potevano essere considerati eventi da realizzarsi frettolosamente e senza discussioni e verifiche, anche molto impegnative, in tempi congrui. La Commissione I, guidata con competenza, saggezza e ammirevole tenacia dal suo Presidente, e animata da un fecondo e costruttivo spirito di collaborazione tra tutti i suoi componenti, preoccupati di offrire il loro contributo ad un così arduo cimento, ha costituito il luogo di confronto e di elaborazione sulla materia coinvolgendo decine di soggetti altamente rappresentativi del mondo degli enti locali, delle istituzioni e della cultura dell'Isola.
La Commissione ha inteso il proprio compito non già come quello di un pedissequo istruttore tecnico di una pratica burocratica, ma come organo specializzato dell'Assemblea legislativa, attivo nell'elaborazione di un testo che offrisse al Consiglio regionale un orizzonte di decisioni sui grandi principi ispiratori della legge, nonché un apparato di soluzioni a problemi tecnico - amministrativi e giuridico - costituzionali di grandissimo momento come quelli attualmente in parola. Un testo che è stato offerto appena disponibile, lo hanno detto bene i Capigruppo della maggioranza, al dibattito pubblico e ad un intenso negoziato coi rappresentanti del Consiglio delle autonomie locali e del coordinamento delle associazioni.
Credo, signor Presidente, che le proteste e le rimostranze che abbiamo avuto da parte dell'opposizione a questo proposito non siano giustificate. Quando ci si è chiesto di non essere tetragoni, di non essere chiusi al dibattito, noi abbiamo realizzato un confronto nel momento in cui il testo era riuscito ad assumere una connotazione precisa, e poter essere valutato, noi abbiamo aperto un confronto e ci siamo aperti anche a delle intense modifiche del testo. E oggi noi discutiamo principalmente allora di tre argomenti. Discutiamo della introduzione della città metropolitana, discutiamo della permanenza delle Province così come definite nei limiti e nella ridefinizione che ne opera la legge Delrio, e discutiamo di come i Comuni diventano l'ente protagonista dell'autonomia locale. La città metropolitana dovrà convivere con le province in un regime nel quale queste categorie di enti sono entrambe costituzionalizzate. Nella Costituzione si parla di città metropolitana, nella Costituzione e nello Statuto si parla di Province, finché questi enti non usciranno dalla previsione costituzionale non sarà possibile arrivare ad un nuovo ordinamento che preveda un governo di area vasta impostato, così come lo imposta la proposta oggi all'esame, in ambiti strategici. La pagina degli ambiti strategici è da scrivere, noi pensiamo che debba essere scritta con la partecipazione popolare, con il protagonismo dei Comuni, con un vasto dibattito culturale e politico. Pensiamo ad un secondo tempo di questa fase riformatrice che in questo momento, come giustamente ha sempre affermato l'assessore Erriu, consiste in questo momento in un riordino, cioè nella riorganizzazione delle forze disponibili, nella cura come ho detto prima di un apparato, nell'apprestamento di un apparato complesso e adeguato per consentire la transizione da un nuovo sistema che prevede le Province alleggerite, ad uno che appunto prevede invece il protagonismo dei Comuni, senza che l'amministrazione sia indebolita, senza che il patrimonio sia disperso, senza che soprattutto il personale abbia a soffrirne.
Naturalmente noi agiamo in questo ambito, in questa grande fase di riforme, avendo presente un insegnamento essenziale della dottrina sorta nel dopoguerra in epoca repubblicana, cioè quella di un diritto pubblico che non è più concentrato sui poteri e sul rapporto tra il potere e il cittadino, ma è teso a sviluppare la libertà della società nella fornitura di servizi pubblici. Questo è lo scopo, questo è il sottofondo di questa grande legge che noi, così come è stata presentata è disponibile a delle anche consistenti modifiche, invitiamo il Consiglio ad approvare. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Deriu, poiché non è presente in Aula il relatore di minoranza, lo stesso decade. Do quindi la parola all'onorevole Daniela Forma, che rinucia. Non essendoci quindi altri interventi do la parola all'assessore Erriu.
Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Direi che rimandiamo la discussione ad un altro contesto insomma, più che ad un intervento di commento dell'intervento del Relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Grazie Assessore. Non ci sono altri iscritti a parlare…
COCCO PIETRO (PD). Possiamo fare una sospensione di cinque minuti?
PRESIDENTE. Si, sospendo la seduta per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore18 e 28, viene ripresa alle ore 18 e 31.)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GANAU
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, se non ci sono altri interventi dichiaro chiusa la discussione generale.
E' possibile intervenire per dichiarazione di voto.
Poiché nessuno domanda di parlare per dichiarazioni di voto, metto in votazione il passaggio agli articoli ricordando che avevamo concordato che il termine per la presentazione degli emendamenti, al di là della votazione del passaggio agli articoli, sarebbe stato fissato il martedì alle ore 10. Quindi entro martedì alle ore 10 devono essere presentati gli emendamenti.
Metto quindi in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Il Consiglio è convocato per martedì pomeriggio alle ore 16, la Commissione si riunirà il a fine mattinata, primo pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 18 e 33.
Allegati seduta
Risposte scritte a interrogazioni
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tedde sulla necessità che l'Esecutivo onori in tempi rapidi i debiti nei confronti della Sogeaal Spa e sostenga il percorso di privatizzazione della società di gestione con il necessario aumento di capitale e con azioni riequilibratrici delle criticità causate alla Sogeaal Spa a causa dei ritardi nei pagamenti e dei mancati pagamenti. (201)
In data 17 dicembre 2014 è stato deliberato dall'assemblea degli azionisti Sogeaal S.p.A. l'aumento di capitale sociale mediante sottoscrizione di nuove azioni con sovrapprezzo affidata al mercato.
La scadenza del termine di tale sottoscrizione è stata prevista per il 20 dicembre 2015.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sull'immediata riduzione delle tariffe Saremar in adeguamento al calo del prezzo del carburante sul mercato. (266)
In merito a quanto richiesto dall'Onorevole Tocco si evidenzia che la Regione è diventata azionista unico della Saremar Spa nel novembre 2009 e da allora non ha mai autorizzato questa Compagnia ad applicare aumentati tariffari, se non quelli sull'aggiornamento obbligatorio dell'imposta IVA applicata ai noli per il trasporto dei veicoli (2011 dal 20% al 21% e 2013 dal 21% al 22%). Dal 2009 il prezzo medio globale del carburante "Marine Diesel OIL" espresso in dollari a tonnellata è quasi raddoppiato: da una quotazione media globale di 570$/t (dollari a tonnellata) del 2009 ha raggiunto una quotazione media intorno a 950 $/t (spesso con picchi superiori a 1000$/t) per tutto il triennio 2011-2013 e per gran parte del 2014. Da settembre 2014 si è assistito ad un rapido calo delle quotazioni medie dei carburanti, che hanno raggiunto minimi di 525 $/t in gennaio 2015, mentre da febbraio 2015 si assiste nuovamente ad un incremento.
Da un confronto del quadro tariffario del mese di aprile 2009 e di quello applicato in marzo 2015 risulta che le tariffe passeggeri non hanno subito alcuna variazione. Le tariffe relative agli autoveicoli, 4 categorie di lunghezza, da quelli inferiori a 3,5 m a quelli superiori a 4,5m, registrano un aumento medio del 2,45%, dovuto al già accennato incremento del 2% dell'Iva e ai necessari arrotondamenti per eccesso entro i 10 centesimi successivi. Per un'opportuna comprensione si allega la seguente tabella
Aprile 2009 Marzo 2015 ?%
--- Passeggero ordinario--- euro
La Maddalena -Palau 4,7 4,7 0
Carloforte-Portovesme 5,5 5,5 0
Carloforte-Calasetta 4,7 4,7 0
--- Autofino a 3,50 m -----
La Maddalena -Palau 7,7 7,9 2,60%
Carloforte-Portovesme 9,3 9,5 2,15%
Carloforte-Calasetta 8,2 8,4 2,44%
--- Auto fino a 4,00 m ---
La Maddalena -Palau 8,7 8,9 2,30%
Carloforte-Portovesme 11,4 11,7 2,63%
Carloforte-Calasetta 9,2 9,4 2,17%
--- Auto fino a 4,50 m ---
La Maddalena -Palau 10,3 10,6 2,91%
Carloforte-Portovesme 13 13,3 2,31%
Carloforte-Calasetta 10,3 10,6 2,91%
--- Auto oltre 4,50 m ---
La Maddalena -Palau 11,9 12,2 2,52%
Carloforte-Portovesme 16,3 16,7 2,45%
Carloforte-Calasetta 15 15,3 2,00%
In conclusione si può affermare che l'attuale quotazione dei carburanti non giustifica interventi di riduzione delle tariffe applicate dalla Saremar Spa, atteso che in precedenza la Regione non ha, Viceversa, autorizzato aumenti in concomitanza delle elevate quotazioni del carburante appena illustrate. Si è ritenuto in altri termini, opportuno e prudente, adottare questa linea di azione onde evitare eventuali richieste retroattive da parte dei prestatori di servizio relative al mancato adeguamento verso l'alto delle tariffe, pur in presenza di aumenti del costo del bunker che hanno registrato incrementi vicini al 90% nel quinquennio 2009-2014.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sull'immediata riduzione delle tariffe Saremar in adeguamento al calo del prezzo dei carburanti sui mercati. (275)
In merito a quanto richiesto dall'Onorevole Tocco si evidenzia che la Regione è diventata azionista unico della Saremar Spa nel novembre 2009 e da allora non ha mai autorizzato questa Compagnia ad applicare aumentati tariffari, se non quelli sull'aggiornamento obbligatorio dell'imposta IVA applicata ai noli per il trasporto dei veicoli (2011 dal 20% al 21% e 2013 dal 21% al 22%). Dal 2009 il prezzo medio globale del carburante "Marine Diesel OIL" espresso in dollari a tonnellata è quasi raddoppiato: da una quotazione media globale di 570$/t (dollari a tonnellata) del 2009 ha raggiunto una quotazione media intorno a 950 $/t (spesso con picchi superiori a 1000$/t) per tutto il triennio 2011-2013 e per gran parte del 2014. Da settembre 2014 si è assistito ad un rapido calo delle quotazioni medie dei carburanti, che hanno raggiunto minimi di 525 $/t in gennaio 2015, mentre da febbraio 2015 si assiste nuovamente ad un incremento.
Da un confronto del quadro tariffario del mese di aprile 2009 e di quello applicato in marzo 2015 risulta che le tariffe passeggeri non hanno subito alcuna variazione. Le tariffe relative agli autoveicoli, 4 categorie di lunghezza, da quelli inferiori a 3,5 m a quelli superiori a 4,5m, registrano un aumento medio del 2,45%, dovuto al già accennato incremento del 2% dell'Iva e ai necessari arrotondamenti per eccesso entro i 10 centesimi successivi. Per un'opportuna comprensione si allega la seguente tabella
Aprile 2009 Marzo 2015 ?%
--- Passeggero ordinario--- euro
La Maddalena -Palau 4,7 4,7 0
Carloforte-Portovesme 5,5 5,5 0
Carloforte-Calasetta 4,7 4,7 0
--- Autofino a 3,50 m -----
La Maddalena -Palau 7,7 7,9 2,60%
Carloforte-Portovesme 9,3 9,5 2,15%
Carloforte-Calasetta 8,2 8,4 2,44%
--- Auto fino a 4,00 m ---
La Maddalena -Palau 8,7 8,9 2,30%
Carloforte-Portovesme 11,4 11,7 2,63%
Carloforte-Calasetta 9,2 9,4 2,17%
--- Auto fino a 4,50 m ---
La Maddalena -Palau 10,3 10,6 2,91%
Carloforte-Portovesme 13 13,3 2,31%
Carloforte-Calasetta 10,3 10,6 2,91%
--- Auto oltre 4,50 m ---
La Maddalena -Palau 11,9 12,2 2,52%
Carloforte-Portovesme 16,3 16,7 2,45%
Carloforte-Calasetta 15 15,3 2,00%
In conclusione si può affermare che l'attuale quotazione dei carburanti non giustifica interventi di riduzione delle tariffe applicate dalla Saremar Spa, atteso che in precedenza la Regione non ha, Viceversa, autorizzato aumenti in concomitanza delle elevate quotazioni del carburante appena illustrate. Si è ritenuto in altri termini, opportuno e prudente, adottare questa linea di azione onde evitare eventuali richieste retroattive da parte dei prestatori di servizio relative al mancato adeguamento verso l'alto delle tariffe, pur in presenza di aumenti del costo del bunker che hanno registrato incrementi vicini al 90% nel quinquennio 2009-2014.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Pizzuto sui continui disservizi del traffico ferroviario nel Sulcis. (288)
Eravamo a conoscenza delle criticità, ma ringraziamo l'interrogante per averle ulteriormente e puntualmente segnalate. Siamo intervenuti su Treni Italia per assicurarci della corretta esecuzione del Servizio.
È in fase di predisposizione un nuovo contratto di servizio, nel quale saranno ulteriormente specificatigli obblighi del prestatore e le sanzioni sui mancati adempimenti.
Quanto al doppio binario sulla Decimo - Iglesias - Carbonia, pur riconoscendone l'indubbia utilità non si tratta di opera al momento sostenibile dal punto di vista finanziario.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco in merito al servizio di bus navetta da Muravera per Villaputzu, erogato nel corso della stagione estiva. (437)
Il servizio di bus navetta Muravera - Villaputzu, risulta essere stato regolarmente eseguito nella stagione estiva 2015.
L'estensione di tale servizio verso il Comune di San Vito sarà oggetto di considerazione per la prossima stagione estiva 2016.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Solinas Christian sull'indizione in unico lotto della procedura aperta per l'affidamento del servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI) nel territorio di competenza della ASL di Cagliari, con grave pregiudizio per il comparto delle imprese sarde operanti nel settore socio-sanitario domiciliare. (491)
In riferimento alle richieste di chiarimenti, di cui ai punti nn. 5, 6, 7 e 8 dell'interrogazione indicata in oggetto, si evidenzia che le scelte operate dalla ASL n. 8 di Cagliari consentono di assicurare sia un'ampia partecipazione degli operatori economici che l'interesse ad un'oculata gestione delle risorse pubbliche; pertanto, si ritengono legittime le scelte operate dall'Azienda.
Inoltre, si trasmette la relazione contenente i chiarimenti forniti dalla ASL di Cagliari e si comunica che, con deliberazione n. 1153 del 24.09.2015 il Commissario straordinario della ASL n. 8 di Cagliari, al fine di garantire la più ampia partecipazione alla gara da parte degli operatori economici del settore di riferimento, ha disposto la proroga dei termini di presentazione delle offerte al 03.11.2015.
Con riferimento all'interrogazione n. 491/A, pervenutaci in data 29/09, si trasmettono gli elementi forniti dalla ASL di Cagliari ritenendo che gli stessi siano utili anche alla risposta relativa all'interrogazione n. 507/C6, pervenutaci in data 15/10/2015.
Premessa
Il Servizio oggetto dell'Appalto rientra tra i servizi di cui alla categoria 25 dell'allegato II B del Codice degli appalti e come tale, parzialmente escluso dall'applicazione delle norme del codice. La scelta del contraente, a mente dell'art. 27, poteva essere realizzata senza gara comunitaria, previo invito ad almeno 5 concorrenti, sempre nel rispetto dei principi generali di economicità, imparzialità, parità di trattamento trasparenza, e proporzionalità. La stazione appaltante ha operato invece la scelta della procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, per garantire la massima partecipazione del mercato oltreché il più ampio rispetto dei principi generali anzidetti.
Punto 5) Rilievi sull'articolazione dell'Appalto in un Lotto unico:
La normativa ed in particolare l'art.2 comma 1bis, del codice degli appalti non pone in capo alla Stazione appaltante l'obbligo di procedere alla suddivisione dell'appalto in lotti, bensì il dovere di contemperare, in ragione dello specifico oggetto dell'appalto, i due interessi in gioco: l'interesse alla suddivisione in lotti per garantire la piccola e media impresa e l'interesse della pubblica amministrazione alla convenienza economica per una oculata gestione delle risorse pubbliche.
A tal fine, vista la complessità del servizio oggetto di gara è stata svolta una approfondita analisi che ha coinvolto più professionalità dell'azienda, in esito alla quale si è ritenuto opportuno articolare la procedura in un unico lotto in ragione della tutela degli assistiti, dell'uniformità di erogazione del servizio e nell'ottica di contenimento dei costi di gestione, così come motivato nella delibera di indizione.
In particolare si evidenzia che la possibile articolazione in lotti della gara in oggetto avrebbe potuto basarsi o sull'ambito territoriale, individuato tipicamente sul Distretto, o sulla tipologia di servizio prestato (ADI prestazionale, ADI integrata 1°, 2° e 3° livello e Cure Palliative). A dire il vero nessuna delle ipotesi è stata ritenuta valida e percorribile in quanto non suscettibile di garantire quella necessaria uniformità che, nell'intero ambito aziendale, deve caratterizzare questo tipo di prestazioni, senza considerare la non remota possibilità che lo stesso paziente avrebbe potuto ricevere assistenza da figure professionali diverse dipendenti da operatori economici diversi.
Oggetto: Interrogazione consiliare n.507/C6 sulla procedura aperta dalla Asl di Cagliari per l'affidamento del Servizio di Assistenza domiciliare integrata (ADI), in un unico lotto della durata di due anni più opzione di rinnovo per un anno, del valore complessivo presunto della fornitura pari a 37.726.845 euro più iva.
Con riferimento alla nota pro1.3474/4AB del 15/10/2015, di pari oggetto, si rappresenta quanto segue.
Il capitolato speciale di cui alla procedura di appalto indetta con deliberazione n. 913 del 2015, così come modificato dalla delibera n. 1122 del 17.09.2015, prevede testualmente che il requisito di carattere economico finanziario necessario per la partecipazione alla procedura di Gara, e in particolare il fatturato globale di impresa realizzato negli ultimi 3 esercizi finanziari di importo non inferiore ad 1,5 volte il valore del lotto, nel caso di operatore economico plurisoggettivo "dovrà essere posseduto, a pena di esclusione, dall'operatore plurisoggettivo e potrà essere raggiunto sommando i fatturati delle singole imprese aderenti". A seguito della suddetta riforma si è disposta, con delibera n. 1153 del 24.09.2015, la proroga dei termini per la presentazione delle offerte.
Alla luce di quanto sopra esposto si ribadisce che il capitolato speciale della gara in oggetto è assolutamente conforme alla normativa di settore e consente la più ampia partecipazione anche ad imprese più piccole nell'ambito dei raggruppamenti consentiti dalle disposizioni vigenti.
Corre, comunque, l'obbligo di evidenziare che desta non poca sorpresa l'attenzione che suscita la legittima indizione della gara in oggetto, proprio ora che l'Azienda ha finalmente posto in essere la procedura necessaria per superare una situazione preesistente caratterizzata da significativi profili di criticità.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Ledda sulla necessità di procedere alla revoca della deliberazione n. 43/15 del 1° settembre 2015. (504)
In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto si comunica che, ai fini della DGR n. 43/15 del 01.09.2015, sono state prese in esame e ponderate sia le possibili criticità che gli effetti ampiamente positivi della campagna vaccinale. Per maggiori dettagli sull'efficacia della campagna vaccinale, si trasmette la relazione predisposta dalla Direzione generale della Sanità.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi di risposta:
Come noto, la febbre catarrale degli ovini, comunemente conosciuta anche come "blue tongue" è una malattia infettiva non contagiosa, ad eziologia virale che colpisce i ruminanti. È trasmessa da insetti vettori (Culicoides) ed è caratterizzata da febbre, dimagrimento, ulcerazioni, cianosi delle mucose, edema e zoppia. La patogenicità di questo virus è variabile, l'infezione si manifesta in forma grave negli ovini e si determina in forme cliniche evidenti nei bovini. In questa specie il virus ha la capacità di rimanere nel sangue a lungo facendone il serbatoio virale più importante, in grado
di infettare gli insetti vettori per lunghi periodi. Le misure di lotta si basano sulla profilassi diretta, che mira in particolare ad eliminare l'insetto vettore, e sulla profilassi indiretta che prevede la vaccinazione delle specie recettive alla blue tongue.
La situazione epidemiologica nella nostra Regione dal 2013 ad oggi evidenzia l'efficacia della vaccinazione per contrastare il diffondersi della malattia.
Nel 2013 detta malattia, a partire dal mese di luglio ha causato 5.777 focolai sugli ovini con un numero di capi coinvolti pari a 1.733.827 e un numero di morti pari a 113.769 capi.
Le risorse stanziate dalla Regione, in conseguenza di questa epidemia, per il 2013 sono state pari a 28 milioni di euro e sono state destinate a sostenere le aziende sede di focolaio, al fine di consentire agli allevatori la ricostituzione del patrimonio zootecnico perduto a causa della malattia ed a compensare la riduzione del reddito aziendale.
In ragione di ciò si è avviata una diversa strategia d'azione, basata sull'estensione della profilassi vaccinale a tutto il patrimonio ovino e bovino. La valutazione dell'andamento dell'epidemia nel 2014, sia in relazione al numero dei focolai di malattia che alla mortalità nelle specie recettive, consente di rilevare che la strategia adottata è stata efficace.
Infatti nel corso del 2014 sono stati confermati solo 21 focolai e 13 capi ovini morti.
Il raffronto tra i due anni esaminati rende evidente l'efficienza della strategia di profilassi adottata.
Inoltre è importante evidenziare che la vaccinazione di massa contro la febbre catarrale degli ovini consente nel breve periodo la protezione del patrimonio zootecnico, riducendo notevolmente l'impatto in termini di mortalità e di danni alla produzione e, nel medio-lungo periodo, determina la riduzione della circolazione virale tra specie recettive finanche all'eradicazione del sierotipo 1 dalla Sardegna.
Pertanto, la Giunta Regionale, al fine di assicurare i positivi risultati ottenuti nell'anno 2014, ha adottato, anche per il 2015, con deliberazione n. 10/18 del 17 marzo 2015, un piano di profilassi vaccinale contro il sierotipo 1 della blue tongue, prevedendone la conclusione entro il 31 agosto 2015.
Premesso quanto sopra, la Giunta Regionale, al fine di garantire il completo raggiungimento dei suddetti obiettivi, tenuto conto che la situazione epidemiologica della blue tongue in Sardegna, relativamente al sierotipo 1, è soddisfacente in quasi tutto il territorio regionale, che le condizioni meteo climatiche dei mesi di Settembre-Ottobre favoriscono l'aumento delle densità degli insetti vettori, così come osservato nel corso della maggior parte delle epidemie, per fare in modo che la percentuale di animali appartenenti alle specie sensibili resi immuni attraverso la vaccinazione in questo particolare periodo sia la massima possibile, con deliberazione n. 43/15 del 01.09.2015, ha ritenuto necessaria la prosecuzione delle operazioni di vaccinazione, prorogando la campagna vaccinale fino al 30 settembre 2015.
Ha quindi stanziato per la prosecuzione della campagna vaccinale, risorse aggiuntive pari a € 600.000. Questo al fine di consentire alle ASL di implementare le figure professionali necessarie per completare la vaccinazione di tutto il patrimonio ovino e bovino.
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sulla situazione della Saremar e sul possibile licenziamento dei lavoratori. (520)
La società Saremar S.p.A è stata ammessa a concordato preventivo liquidatorio e in data 2 settembre 2015 è stata emessa dal Tribunale Civile di Cagliari, sezione fallimentare, la sentenza di omologa del concordato stesso.
La privatizzazione non è pertanto prospettiva più attuale in quanto al 31/12/2015 (salvo proroghe concesse dai commissari liquidatori) la società dovrà essere liquidata.
A tale data tutti i rapporti di lavoro con Saremar SpA dovranno necessariamente cessare.
Tutti i 154 marittimi attualmente in servizio potranno essere riassorbiti, al netto di coloro i quali abbiano maturato alla data di liquidazione della società il requisito della pensione, dal nuovo affidatario del servizio identificato a seguito di procedura di gara, in base ad apposita clausola di salvaguardia sociale inserita nel contratto di servizio. Per i dipendenti amministrativi ed i lavoratori dell'indotto sono in corso l'individuazione di meccanismi di protezione.
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Cherchi Augusto - Busia - Congiu - Desini - Manca Pier Mario - Unali, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del protocollo d'intesa siglato dalla Regione per l'utilizzo del compendio immobiliare ex Seminario di Cuglieri e sulle iniziative conseguenti.
I sottoscritti,
premesso che, nel 1976, la Regione ha acquistato il compendio immobiliare ex seminario di Cuglieri, il cui valore indicato nel conto del patrimonio regionale ammonta a circa otto milioni di euro;
constatato che, negli anni, lo stesso compendio è stato oggetto di ingenti impegni finanziari da parte dell'Amministrazione regionale per garantirne la conservazione e in attesa di un suo compiuto utilizzo per finalità collettive;
dato atto che, negli anni '90, la stessa Regione impegnò significative risorse indicando al contempo per l'ex Seminario la destinazione a centro operativo regionale di protezione civile e che, solo recentemente, una congregazione religiosa aveva avanzato l'ipotesi di un nuovo insediamento religioso presso l'ex Seminario, riportando lo stesso immobile alle funzioni originarie;
considerato che, a fronte di questa ultima ipotesi, la Giunta regionale presieduta dall'On. Cappellacci aveva invece optato per la consegna della struttura al Comune di Cuglieri al prezzo simbolico di un euro al fine di attuare un non meglio precisato progetto della Conferenza episcopale della Sardegna;
rilevato che:
- il 18 gennaio 2014, il Presidente Cappellacci aveva siglato un protocollo di intesa per la concessione, da parte della Regione al Comune di Cuglieri in comodato d'uso al prezzo simbolico di un euro, dell'ex Seminario pontificio regionale;
- il documento, era stato siglato con il presidente della Conferenza episcopale sarda, Mons. Arrigo Miglio, e il sindaco di Cuglieri, Andrea Loche;
dato atto che la nota informativa della Regione descriveva allora in questo modo quello che si sarebbe attuato: "Tra gli obiettivi principali del protocollo, infatti, sono previsti interventi per attività di formazione e di ricerca finalizzati al rafforzamento della conoscenza e il supporto alle attività scolastiche in tutti gli ambiti, anche quelli universitari. Nello specifico il documento sottoscritto, consentirà di: favorire la partecipazione, la crescita, lo sviluppo economico-sociale e la cooperazione con i paesi dell'area mediterranea; promuovere un luogo di incontro e scambio tra centri di eccellenza, di ricerca e formazione in particolar modo nel settore delle risorse umane ispirati alla cultura del dialogo; sostenere lo sviluppo delle componenti sociali e professionali per affermare il ruolo della Sardegna come porta del Mediterraneo; fornire contributi utili all'elaborazione di politiche di sviluppo comuni ai paesi dell'Unione europea e, non ultimo, facilitare lo sviluppo della conoscenza e di nuove vie di supporto all'istruzione.";
considerato che al momento non risultano essere state avviate iniziative o attività relative a tale protocollo d'intesa della Regione e rammentate le obbligazioni patrimoniali in capo alla stessa Amministrazione regionale per la gestione dei propri beni,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, al fine di conoscere:
1) quali siano allo stato attuale le reali attività e iniziative poste in essere nel compendio dell'ex Seminario pontificio regionale di Cuglieri;
2) se, come parrebbe, il protocollo d'intesa non abbia sortito alcun positivo riscontro rispetto agli impegni sottoscritti, quali iniziative intenda adottare la Giunta regionale per tutelare l'interesse pubblico prevalente sull'utilizzo di un bene patrimoniale di così rilevante valore;
3) se non si ritenga necessario verificare con i soggetti interessati all'iniziativa se sussistano ancora tutti i presupposti, compresi quelli finanziari, che ne hanno determinato la condivisione o se non sia più opportuno per l'Amministrazione regionale riesaminare in autotutela le destinazioni dell'ex Seminario di Cuglieri per disporlo a un utilizzo più concreto e con maggiori ricadute sulla stessa comunità di Cuglieri. (590)
Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di aggiudicazione della procedura indetta dall'Azienda sanitaria locale n. 5 di Oristano per la fornitura di strumenti telematici per varie tipologie di esami di laboratorio.
Il sottoscritto,
premesso che, con deliberazione del direttore generale n. 650 del 31 luglio 2013, l'Azienda sanitaria locale n. 5 di Oristano ha indetto una procedura aperta telematica per la fornitura in "service" per esami di coagulazione, per esami in elettroforesi per le proteine sieriche e urinarie e per la tipizzazione e l'identificazione delle componenti monoclonali, per esami di diagnostica sierologica delle malattie autoimmuni, per un sistema integrato di microbiologia, per l'esame chimico-fisico e del sedimento delle urine, per esami di coagulazione in Poct, da destinarsi al laboratorio analisi aziendale nei presidi ospedalieri di Oristano, Ghilarza e Bosa e nei punti territoriali dell'Azienda per un periodo di 60 mesi;
considerato che il bando di gara per la fornitura di cui sopra è stato pubblicato online l'8 agosto 2013 con scadenza fissata per il 21 ottobre 2013 ed è stato aggiudicato con deliberazione del direttore generale n. 335 del 24 aprile 2014;
verificato che, fino al 30 novembre 2015, il Centro per la Terapia anticoagulante orale (Tao) attivo presso l'Unità operativa complessa di immunoematologia e medicina trasfusionale dell'Ospedale San Martino di Oristano era solito inviare quotidianamente a mezzo fax ai propri pazienti i piani terapeutici;
sottolineato che l'invio a mezzo fax dei piani terapeutici, per un totale di 70-80 invii giornalieri, oltre a costituire un servizio costoso, poco tempestivo e scomodo per i pazienti, impegnava un infermiere per una porzione considerevole della giornata lavorativa;
preso atto che il direttore dell'Unità operativa complessa si è visto pertanto costretto, a far data da oggi, a interrompere l'invio dei piani terapeutici a mezzo fax, disponendone la consegna unicamente a mano nei locali del centro Tao;
valutato che tale decisione, benché inevitabile, si traduce in un ulteriore declassamento del servizio fornito dal centro ai propri pazienti, già oltremodo carente quando l'invio avveniva a mezzo fax, strumento obsoleto e assai poco diffuso nell'utilizzo domestico;
evidenziato che, tra i servizi per la cui fornitura è stata bandita e aggiudicata la gara di cui alla premessa, vi sono quelli che consentirebbero l'invio telematico dei piani terapeutici per la Tao,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinché riferisca:
1) quale sia lo stato di aggiudicazione delle forniture relative alla gara di cui alla premessa;
2) per quali ragioni la ASL n. 5 non abbia ancora provveduto a mettere a disposizione dei presidi ospedalieri i servizi di cui sopra;
3) entro quale data la ASL n. 5 preveda di rendere disponibili per i propri laboratori analisi i servizi;
4) quali misure la Giunta regionale intenda adottare affinché il centro Tao dell'Ospedale San Martino di Oristano sia messo immediatamente nelle condizioni di poter trasmettere i piani terapeutici ai propri pazienti nelle modalità più efficienti, rapide ed economiche consentite dalle tecnologie attualmente disponibili. (591)
Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sul ritardo nell'adozione di un provvedimento che stabilisca i criteri che consentano alla Fondazione Marreri onlus di poter chiedere l'autorizzazione e il conseguente accreditamento della struttura residenziale per adolescenti e giovani adulti con disturbi dello spettro autistico, situata a Nuoro in località Marreri.
La sottoscritta,
premesso che:
- con deliberazione n. 53/8 del 29 dicembre 2014, la Giunta regionale ha definito la programmazione nel settore della salute mentale per gli anni 2015-2016, prevedendo la possibilità di autorizzare e accreditare n. 50 posti residenziali e n. 100 semiresidenziali da destinare al disturbo dello spettro autistico (DSA);
- nel medesimo provvedimento, si dispone che le aziende sanitarie riclassifichino l'utenza in carico presso i propri servizi di salute mentale, definendo il fabbisogno di prestazioni residenziali e semiresidenziali secondo le tipologie di assistenza entro il 28 giugno 2015;
- dai fabbisogni comunicati dalle ASL si rileva con chiarezza che devono essere poste in essere, con tempestività, le azioni necessarie a implementare la rete assistenziale per consentire il soddisfacimento dei bisogni rilevati;
premesso che:
- il 12 settembre 2015, è entrata in vigore la legge 18 agosto 2015, n. 134 che riporta "Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie";
- l'articolo 3, comma 2, lettera g), della legge n. 134 del 2015 stabilisce che le regioni adottino misure atte a garantire la "disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti";
atteso che:
- la Fondazione Marreri onlus, avvalendosi della collaborazione di soggetti pubblici e privati quali la Provincia di Nuoro, l'Istituto tecnico agrario Bernardo Brau di Nuoro, l'Associazione dei genitori ANGSA Sardegna onlus e usufruendo di rilevanti finanziamenti erogati dalla Provincia di Nuoro, dalla Regione autonoma della Sardegna e dalla Fondazione Banco di Sardegna, ha realizzato a Nuoro in località "Marreri" una struttura di accoglienza dedicata alle persone con disturbo dello spettro autistico (DSA);
- la struttura di accoglienza risulta pronta a operare ma impossibilitata a farlo in mancanza dell'autorizzazione e del relativo accreditamento da parte della Regione;
considerato che:
- non esistono, attualmente in tutto il territorio regionale, strutture pubbliche o private accreditate in grado di dare accoglienza ai numerosi pazienti affetti da disturbo dello spettro autistico e, pertanto, l'avvio del centro sito in località Marreri a Nuoro colmerebbe un vuoto nell'offerta del Servizio sanitario regionale e darebbe avvio all'attuazione della rete di servizi territoriali previsti dalla legge n. 134 del 2015;
- la Fondazione Marreri onlus, con nota datata 12 febbraio 2015 ha presentato richiesta di verifica di compatibilità e funzionalità all'Assessorato regionale competente per la realizzazione di una struttura sanitaria della tipologia "Centro Diurno a valenza socio-riabilitativa per persone con disabilità in situazione di gravità (SRDSA) per persone affette da autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo", di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 53/8 del 29 dicembre 2014, ricevendo risposta favorevole;
ritenuto che la Regione debba consentire al più presto l'avvio dell'attività del Centro per l'autismo di Nuoro,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale per sapere se intendano adottare, senza ulteriori rinvii, la deliberazione di Giunta già inserita negli ordini del giorno a far data dal 28 luglio 2015 che stabilisce i criteri che mettano la Fondazione Marreri onlus nella condizione di poter chiedere l'autorizzazione e l'accreditamento della struttura di accoglienza realizzata a Nuoro, al fine di colmare una grave carenza nell'offerta del servizio sanitario regionale e di valorizzare le risorse finora impegnate. (592)
Interrogazione Zanchetta - Gaia - Perra - Meloni, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione conseguente all'abnorme taglio al finanziamento del servizio di trasporto per la scuola dell'obbligo del Comune di Padru, che mette a rischio il regolare svolgimento dell'anno scolastico in corso.
I sottoscritti,
premesso che:
- secondo le previsioni del Piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2015/2016, il Comune di Padru si troverebbe a dover garantire il servizio di trasporto per le scuole dell'obbligo, infanzia, primaria e secondaria, potendo contare su un'assegnazione risibile di 9.000 euro annui, a fronte di un costo sostenuto pari a 80.000 euro annui;
- fino allo scorso anno il servizio poteva invece contare su un finanziamento di 48.000 euro, incrementato, alla presentazione della rendicontazione annuale, dal rimborso fino alla concorrenza delle ulteriori spese sostenute, per circa ulteriori 30.000 euro;
- la situazione che si prospetta per l'anno scolastico in corso assume i contorni del grottesco, se si pensa che gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico del Comune di Padru sono circa 70, hanno età comprese tra i 3 e i 14 anni, sono residenti in un territorio molto vasto, composto da numerose frazioni e varie località con case sparse, con distanze da coprire a partire dai 20 km e una media di percorrenza di circa 15 km, per un totale di 350 km giornalieri;
considerato che:
- nell'ultimo ventennio la popolazione di Padru si è vista via via sottrarre i propri servizi pubblici essenziali, con un inarrestabile abbandono da parte dello Stato e delle istituzioni, segnatamente rispetto alla possibilità di fruizione di un diritto fondamentale come il diritto allo studio;
- dagli anni novanta il Governo centrale, con il supporto di una Regione incapace di affermare la propria autonomia e specialità, ha sistematicamente cancellato la rete scolastica territoriale basata su plessi scolastici presenti in ogni frazione del Comune di Padru (Biasì, Budò, Cuzzola, Granidolzu, Ludurru, Nodalvu, Pedra Bianca, Sas Enas, Sa Serra, Sos Runcos, Sotza, Tirialzu);
- il piano di dimensionamento scolastico regionale 2015, portando al culmine l'opera di smantellamento del diritto allo studio in atto nell'ultimo ventennio, è arrivato a negare al Comune anche le risorse necessarie per consentire agli alunni di raggiungere le sedi scolastiche, ormai accentrate nel centro abitato principale;
sottolineato che:
- finanziare il servizio di trasporto scolastico con l'assegnazione di circa una decima parte delle risorse consolidate, 9.000 euro su 80.000 necessari, equivale ad una implicita volontà di soppressione del servizio stesso, vista soprattutto la drammatica crisi in cui sono stati trascinati i piccoli comuni della Sardegna;
- la quasi totalità degli alunni del territorio del Comune di Padru è impossibilitata a raggiungere le scuole con mezzi propri, data la situazione di note e crescenti difficoltà in cui si trovano a vivere tante famiglie sarde e in particolare quelle che popolano le zone interne, con prevedibili conseguenze sulle drammatiche percentuali dell'abbandono e dispersione scolastica;
- nessuna risposta è stata data alle legittime richieste dell'amministrazione comunale e della popolazione di Padru, che tramite il suo sindaco sono state rivolte all'Assessore competente per chiedere l'immediata reintegrazione del finanziamento del servizio di trasporto degli alunni, indispensabile per lo svolgimento dell'anno scolastico;
- la macroscopica decurtazione del finanziamento si è verificata ad anno scolastico già iniziato, con palese ulteriore accrescimento dei disagi e in totale dispregio delle istituzioni locali e della popolazione di Padru;
ribadito che risulta assolutamente inaccettabile questo ulteriore sacrificio che vorrebbe essere imposto ad un territorio che ha già ampiamente contribuito al dimensionamento con lo smantellamento del proprio sistema scolastico, da diversi anni ormai costantemente falcidiato anche con la chiusura di classi di vario ordine e grado,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere:
1) se non ritenga necessario procedere all'immediato reintegro del finanziamento per il servizio pubblico essenziale, riassegnando gli importi concessi fino allo scorso anno, per consentire al Comune di Padru di provvedere al trasporto degli alunni e garantire il regolare svolgimento dell'anno scolastico in corso;
2) se non ritenga altresì doveroso adottare le iniziative necessarie al fine di eliminare le limitazioni, o quantomeno non frapporre ulteriori ostacoli, all'esercizio del diritto allo studio per le giovani generazioni, in attuazione di un principio garantito dalla nostra Costituzione e che deve essere posto concretamente a fondamento della crescita sociale ed economica della Sardegna. (593)
Interrogazione Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Randazzo - Tedde- Tocco - Tunis - Zedda Alessandra sull'opportunità che la Regione trasmetta al Ministero delle infrastrutture e trasporti motivata richiesta per l'individuazione della sede dell'Autorità portuale di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres quale sede dell'istituenda Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna.
I sottoscritti,
premesso che risulta in via di approvazione un decreto legislativo recante "Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84";
considerato che:
- è tacito che l'esperienza della legge n. 84 del 1994, sebbene abbia prodotto risultati importanti, possa considerarsi esaurita e, di conseguenza, è necessario aprire una nuova fase per la portualità italiana;
- il tema dei porti riveste per lo sviluppo generale del Paese e, in particolare, della Sardegna una grande rilevanza, anche in considerazione del problema dell'insularità, della competitività, della carenza delle reti infrastrutturali connesse al sistema trasportistico e alla logistica;
- alla luce della nuova disciplina europea in materia di reti TEN-T e di una conseguente nuova governance del sistema portuale, è necessaria una riforma che punti a una razionalizzazione delle autorità portuali;
- il regolamento TEN-T prevede che la rete transeuropea dei trasporti presenti una struttura a doppio strato, caratterizzata da una rete globale, Comprehensive network, costituita da tutte le infrastrutture esistenti che soddisfano requisiti specifici e garantiscono la coesione territoriale e da una rete centrale, Core network, sovrapposta alla globale che rappresenta la spina dorsale della rete di mobilità multimodale;
- in Italia, sono 14 i porti della rete centrale, Core, e sono 25 quelli della rete complessiva; in Sardegna nello specifico esiste un unico porto della rete centrale, Core, Cagliari, e sette porti della rete globale tra i quali Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, oltre a La Maddalena, Palau, Carloforte e Portovesme;
- relativamente alla Sardegna, un approccio standard può risultare inadatto sia in considerazione del vincolo territoriale sia in relazione alla mobilità turistica e alla bassa densità abitativa;
- la Sardegna è l'unico caso in cui il distretto portuale e logistico non può essere individuato nell'ambito di un corridoio TEN-T, tutti i porti italiani della rete core fanno, infatti, parte di un corridoio;
- i porti del nord Sardegna costituiscono il terminale naturale delle autostrade del mare che rappresentano la dimensione marittima delle reti transeuropee dei trasporti;
visto che:
- la riforma nazionale del sistema portuale appare ormai indifferibile e orientata verso una logica di aggregazione delle autorità portuali;
- tale proposta deve necessariamente essere operata, avendo riguardo a criteri oggettivi relativi ai volumi di traffico che non sottendono scelte campanilistiche;
- il sistema portuale sardo costituisce un elemento fondamentale quale garanzia della continuità territoriale dei sardi e uno dei fattori più rilevanti in relazione allo sviluppo dell'economia isolana, visto che la quasi totalità degli scambi commerciali, così come una quota non trascurabile del traffico passeggeri da e per la Sardegna avvengono via mare;
- la strutturazione del sistema portuale isolano si esplica principalmente attraverso l'individuazione di due principali poli portuali anche se rappresentati da uno o più scali di diversa caratterizzazione: quello di Cagliari costituito dal porto commerciale e dallo scalo industriale (noto come Porto Canale) con la movimentazione di container e servizio di transhipsent, quello del nord Sardegna, costituito dal complesso del porto commerciale e industriale di Olbia e dai porti di Golfo Aranci e Porto Torres;
dato atto che:
- da una lettura dei dati disponibili, per Cagliari, sono le operazioni di transhipment a rappresentare il settore di punta del polo portuale, attività che generalmente transitano solo quindi nel porto, ma di fatto non "entrano" in Sardegna, producendo effetti diversi sull'economia della Regione;
- a rappresentare il settore di punta per i porti del nord Sardegna (Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres) è il dato del traffico di cabotaggio per trasportare con unità Ro-Ro, passeggeri, auto al seguito e mezzi pesanti con o senza merci;
- dai dati sul movimento navigazione delle due autorità portuali (Cagliari e Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres) riferiti all'intero 2014, si evince che i passeggeri movimentati nello scalo di Cagliari sono stati 246.979, quelli del nord Sardegna 3.562.230, che i crocieristi in transito sono stati 81.844 contro i 164.995 del Port Autority del nord Sardegna e che le tonnellate di merci su Ro-Ro sono pari a 3.044.741 afferenti al porto di Cagliari e 5.859.732 per gli scali del nord;
- nel corso dell'approvazione del nuovo piano operativo triennale 2016-2018 il commissario straordinario dell'Autorità portuale di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres ha sottolineato come nei tre porti, per i primi nove mesi del 2015, i dati riferiti al traffico passeggeri siano cresciuti del 12 per cento rispetto all'anno precedente;
- stiamo parlando di due realtà complementari ma differenti che, però, evidenziano una chiara indicazione di come lo spostamento delle merci e dei passeggeri con auto al seguito sia di fatto prevalente nei porti del nord Sardegna;
- tale valenza numerica deve necessariamente far riflettere sulla necessità di operare alcune scelte strategiche e che una nuova governance dei porti accorpati deve garantire una crescita e uno sviluppo degli scali sia in relazione alla loro naturale funzione, sia in armonia con lo sviluppo delle reti transeuropee;
- in diverse occasioni pubbliche, anche l'Assessore regionale dei trasporti ha espresso la considerazione che la sede del nuovo organismo di governance dei porti non necessariamente deve essere ubicata a Cagliari;
preso atto che:
- lo schema di decreto legislativo di cui in premessa prevede l'istituzione di 14 autorità di sistema portuale (AdsP) nazionali, individuando per la Sardegna un unico ente denominato "del Mar di Sardegna" mediante accorpamento/fusione delle precedenti autorità portuali di Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e di Cagliari;
- l'articolo 1 bis del suddetto schema di decreto individua, quale sede dell'AdsP, la sede del Porto core, così come individuato nel regolamento n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013, ricadente nella stessa AdsP;
- per l'Italia, il Regolamento comunitario indica 14 porti core: Genoa, La Spezia, Livorno, Napoli, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Palermo, Cagliari, Augusta, i primi 11 individuati già nella proposta della Commissione dell'ottobre 2011, Palermo aggiunto a dicembre dello stesso anno e Cagliari e Augusta inseriti, invece, durante l'iter di approvazione del Regolamento;
- stando così le disposizioni inserite in norma la sede del nuovo organismo del Mar di Sardegna diventerebbe automaticamente Cagliari;
ravvisato altresì che il già citato articolo 1 bis dello schema di decreto legislativo prevede che "il Ministro, su proposta motivata della regione o delle regioni il cui territorio è interessato dalle AsdP, ha facoltà di individuare in altra sede di soppressa Autorità portuale aderente alla AsdP, la sede della stessa",
chiedono di interrogare il Presidente della Regione:
1) per sapere se sia intenzione dell'Amministrazione regionale intervenire presso il Ministro delle infrastrutture e trasporti affinché, stante le motivate considerazioni sopra espresse, venga individuata quale sede dell'AdsP Mar di Sardegna la sede della soppressa Autorità portuale di Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres;
2) affinché chiarisca quali siano gli orientamenti della Giunta regionale in ordine allo schema di decreto legislativo recante "Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84";
3) se, stante le peculiarità della Sardegna e le evidenti criticità e differenze dei due sistemi portuali, non ritenga utile intervenire presso il Ministro delle infrastrutture e trasporti al fine di addivenire a una riforma che tenga in considerazione, relativamente alla nostra isola, di scelte differenti rispetto alla proposta. (594/C-4)
Interrogazione Meloni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di fatto degli interventi previsti e finanziati per l'utilizzo ai fini potabili delle risorse idriche della diga sul Rio Pagghiolu a Monti di Deu.
Il sottoscritto,
premesso che:
- già con le ordinanze del Commissario governativo per l'emergenza Idrica (CGEI) n. 427 del 1° settembre 2005 e n. 437 dell'11 ottobre 2006, sono stati finanziati gli interventi di "Interconnessione Rio Pagghiolu - utenze area Tempio" per un importo di euro 2.700.000 e l'intervento di "completamento della strumentazione, delle opere di controllo e sorveglianza, di sistemazione dei versanti e di completamento della viabilità di accesso alla Diga sul Rio Pagghiolu a Monti di Deu" per un importo di euro 1.250.000;
- l'attuazione degli interventi è stata quindi affidata, al Consorzio ZIR di Tempio che ha curato la realizzazione della diga, sulla base dei finanziamenti dell'Agensud;
- la Giunta regionale, con la propria deliberazione in data 6 febbraio 2015 n. 5/23, attesa la messa in liquidazione del Consorzio ZIR e tenuto conto del ruolo oggi attribuito all'ENAS in materia di gestione del sistema idrico multisettoriale e ad Abbanoa in materia di servizio idrico integrato, ha ritenuto, confermando l'attualità degli interventi, di riprogrammare dette risorse, assegnandone l'attuazione:
- all'ENAS (gestore del sistema multisettoriale) riguardo l'intervento di "completamento della strumentazione, delle opere di controllo e sorveglianza, di sistemazione dei versanti e di completamento della viabilità di accesso alla diga sul Rio Pagghiolu a Monti di Deu;
- ad Abbanoa (gestore del servizio idrico integrato) riguardo l'intervento di "Interconnessione rio Pagghiolu - utenze area Tempio";
considerando l'attuale fase di emergenza idrica in cui versa tutto il nord Sardegna e considerando soprattutto la ciclicità del fenomeno sempre più ricorrente, dovuto all'innegabile nuovo assetto climatico, e quindi la necessità di raggiungere gli obiettivi operativi indicati nella citata deliberazione della Giunta regionale in tempi compatibili con le esigenze dei cittadini,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere:
1) quale sia lo stato dell'arte relativo all'attuazione degli interventi in argomento;
2) se, attese le note difficoltà dei soggetti attuatori nel portare avanti sollecitamente gli interventi loro affidati, non sia il caso di individuare procedure che semplifichino le fasi di attuazione notoriamente lunghe (progettazione, acquisizione pareri, approvazione e procedura di gara) in modo da giungere all'inizio delle opere in tempi ragionevoli dando così ai cittadini (che non comprendono e mal sopportano le esigenze della burocrazia) un segnale di interessamento che pur non risolvendo la problematica nell'immediato, potrà aiutare a sopportare il grande disagio cui sono costretti. (595)
I sottoscritti,
- per la riorganizzazione della rete delle strutture territoriali per la salute mentale e le dipendenze, la ASL n. 1 di Sassari ha ritenuto necessario avvalersi, nell'ambito di tale attività di studio e successiva rimodulazione dell'articolazione strutturale, organizzativa e gestionale del Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze (DSMD), della collaborazione e supervisione del dott. Raffaele Barone, medico psichiatra dell'Azienda sanitaria provinciale di Catania;
- il commissario straordinario della ASL n. 1 di Sassari, con deliberazione n. 987 del 19 novembre 2015, ha preso atto dello schema di convenzione tra la ASL n. 1 di Sassari e l'Azienda sanitaria provinciale di Catania per l'affidamento della suddetta consulenza in materia di riorganizzazione, gestione e funzionamento delle strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale;
rilevato che secondo tale convenzione, della durata di sei mesi con possibilità di rinnovo, la ASL n. 1 di Sassari dovrà corrispondere alla ASP di Catania per l'attività di consulenza prestata dal proprio dipendente dott. Raffaele Barone l'importo forfettario di euro 15.000, oltre alle spese di rimborso viaggio sostenute per ogni accesso (sono previsti accessi di tre giorni ogni tre/quattro settimane);
appreso che lo stesso dott. Raffaele Barone ha ricoperto vari incarichi sia quale membro di commissioni sanitarie per la programmazione nell'area della salute mentale nella Regione Sicilia che politici (ASI, microcredito);
ritenuto che nella stessa ASL n. 1 di Sassari, nonché in Sardegna, siano presenti capacità e professionalità sufficienti per svolgere tale attività di consulenza;
valutato che la scelta di affidare una consulenza esterna ad un professionista proveniente dal sistema sanitario siciliano sia quantomeno censurabile in ragione degli obiettivi di risparmio della spesa sanitaria; inoltre delegare ad un operatore esterno significa non tener conto della contestualizzazione delle problematiche; l'organizzazione presente in un'altra regione è il risultato di procedure e mezzi che sono tipiche di quella regione; in Sardegna ci troviamo a lavorare con risorse molto differenti rispetto a quelle della Sicilia;
valutata totalmente assente, sia nel curriculum che nella produzione scientifica, qualsiasi competenza in merito alla gestione degli esordi psicotici e dei disturbi psichiatrici legati alle sostanze che rappresentano la grande sfida della attualità, condizione necessaria e sufficiente per favorire la riorganizzazione di un DSMD;
constatato che il dott. Barone risulta attivo nell'organizzazione di eventi di natura culturale, sportiva e formativa, dal curriculum si evince che viene valorizzato prevalentemente il versante psicologico e scarsamente quello clinico, la produzione scientifica è settoriale e non testimonia una conoscenza della globalità delle problematiche psichiatriche;
rilevato conseguentemente che il citato professionista non ha mai svolto mansioni dirigenziali di coordinamento ed indirizzo nell'ambito dei servizi di salute mentale, quale responsabile di struttura semplice o complessa, né tantomeno incarichi di direttore di Dipartimento di salute mentale e che quindi risulta privo di esperienza e titoli per la riorganizzazione, gestione e funzionamento delle strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze, infatti egli ha una buona esperienza nella residenzialità psichiatrica e solo una recente esperienza quale dirigente medico psichiatra presso un servizio psichiatrico di diagnosi e cura,
chiedono di interpellare il Presidente della regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) attraverso quali procedure, atti e in quali forme sia stata resa pubblica la selezione che ha portato all'affidamento esterno di un incarico di consulenza al dott. Raffaele Barone;
2) se, prima di procedere all'affidamento esterno dell'incarico, siano state prese in considerazione e valutate le professionalità alle dipendenze della ASL n. 1 di Sassari;
3) se, alla luce di quanto espresso in premessa, non ritengano opportuno revocare tale provvedimento che appare in contrasto con la necessità di ridurre la spesa della sanità regionale. (181)
Interpellanza Comandini - Cocco Pietro - Deriu - Collu - Cozzolino - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas sulla situazione dei mediatori culturali impiegati presso il Servizio di mediazione linguistico culturale delle provincie.
I sottoscritti,
premesso che:
- il fenomeno dell'immigrazione ha avuto negli ultimi anni un'evoluzione esponenziale;
- il 12 giugno 2014, il Senato della Repubblica ha approvato la mozione "Mare Nostrum", nella quale si evidenzia che lo scenario internazionale non fa presagire alcun rallentamento dei flussi migratori nel Mediterraneo;
- il Ministro dell'interno, nel corso dell'accordo di Schengen, sull'attività di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, ha asserito: "è un dato di fatto che, con l'accentuarsi dell'instabilità politica del nord Africa, i fattori di pushing immigration restano attestati su valori molto alti";
- non è stato difficile, a suo tempo, prevedere che il trend degli sbarchi sarebbe continuato a esser in forte crescita, generando gravissime difficoltà di gestione, così come confermato dagli ultimi disperati episodi che hanno visto talvolta sopravvissuti, talvolta morti;
- in considerazione delle tragedie che periodicamente si consumano nel Mediterraneo, anche in Europa si è finalmente sviluppata una nuova sensibilità, tutti gli stati membri sono obbligati ad accogliere i migranti ed ecco che i mediatori culturali assumono sempre maggiore importanza, contribuendo a garantire che i diritti fondamentali siano rispettati per ogni luogo della terra;
- i mediatori culturali sono di fondamentale importanza per favorire l'accesso degli immigranti ai servizi socio-sanitari e assistenziali, per l'inserimento scolastico e l'accesso alle altre opportunità di tipo educativo-formativo;
- i mediatori culturali al momento non hanno un albo, non sono inseriti in un contratto collettivo nazionale e lavorano con contratti per lo più a tempo determinato o come lavoratori autonomi;
- la definizione, il ruolo e l'utilità del mediatore sono presenti, giuridicamente, nei testi di legge che regolano la materia dell'immigrazione, in particolare nella sezione che tratta i processi di integrazione:
a) legge 6 marzo 1998 n. 40, "Disciplina dell'immigrazione e norme sulle condizioni dello straniero";
b) decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286, recante il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione;
c) decreto del Presidente della Repubblica del 31 agosto 1999 n. 394, "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero";
verificato che:
- le regioni, tramite un accordo sottoscritto il giorno 8 aprile 2009, hanno stabilito dei parametri comuni attraverso la stesura del documento della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome 09/030/CR/C9 "Riconoscimento della figura professionale del Mediatore interculturale", in cui viene riconosciuta l'importanza della figura nel contesto italiano; il documento definisce le linee di indirizzo comune in riferimento ad aree di attività, competenze e ruolo;
- nel 2011, l'Istat ha classificato la figura del mediatore culturale come "tecnico del reinserimento ed integrazione sociale";
precisato che la Regione ha sempre prestato un'attenzione particolare al fenomeno perseguendo l'obiettivo principale di favorire la piena integrazione del cittadino immigrato nel tessuto sociale locale in tutti i suoi aspetti e livelli civile, politico e culturale, nel rispetto di ciò che lo differenzia dalla società ospite;
vista:
- la legge regionale 24 dicembre 1990 n. 46, recante "Norme di tutela di promozione delle condizioni di vita dei lavoratori extracomunitari in Sardegna", che definisce una serie di strumenti destinati a garantire equità di trattamento e adeguate condizioni di vita ai cittadini stranieri presenti nell'isola;
- la deliberazione n. 43/9 del giorno 11 ottobre 2006, con la quale la Giunta regionale ha approvato, per la prima volta, le "Linee guida triennali per l'immigrazione" che definiscono, nel quadro generale delle politiche regionali, le priorità e gli indirizzi da seguire in materia di immigrazione;
- la deliberazione n. 42/17 del 16 ottobre 2013, con la quale la Giunta regionale ha approvato il piano annuale per l'immigrazione per l'anno 2013;
- in linea con il decreto legislativo n. 286 del 1998, che attribuisce agli enti locali, oltre che alle amministrazioni regionali, un ruolo decisivo nella programmazione e attuazione delle politiche finalizzate all'integrazione dei cittadini extracomunitari, la Regione annualmente adotta il Piano di intervento con un fondo regionale, individuando le amministrazioni provinciali quali soggetti attuatori;
in considerazione e ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale n. 47 del 1990 "Norme di tutela e di promozione delle condizioni di vita dei lavoratori extracomunitari";
accertato che:
- l'Associazione nazionale comuni italiani è l'ente che gestisce il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati;
- l'attività di mediazione culturale si caratterizza per la sua presenza trasversale presso tutti i servizi dell'amministrazione provinciale interessati alla tematica: i centri per gli affidi, i servizi di supporto alla pianificazione dei piani locali unitari, il Centro di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale e i centri dei servizi per il lavoro;
- con nota del 2 ottobre 2014, indirizzata la Presidente dell'Anci, il comitato dei lavoratori nei centri servizi per l'immigrazione hanno manifestato una forte preoccupazione riguardo al futuro dei centri servizi per l'immigrazione, dove lavorano, spesso in situazioni di emergenza, i mediatori linguistico culturali;
considerato che:
- la Giunta regionale, con propria deliberazione n. 25/17 del 26 maggio 2015, ha ribadito l'importanza professionale e umana che il mediatore culturale ricopre in una società sempre più multi etnica, confermando la volontà dell'esecutivo di favorire la piena integrazione del cittadino immigrato attraverso l'attivazione di un progetto innovativo nell'ambito dei servizi di mediazione culturale che valorizzi appunto le buone prassi già avviate in passato;
- a tal proposito, nella deliberazione n. 25/17 del 26 maggio 2015, si approva la proposta di intervento e si stanziano ben 2.400.000 euro per rendere esecutivo il progetto, ritenuto urgente, volto a garantire la continuità dei servizi esistenti e, nel contempo, uniformare il servizio nell'intero territorio regionale,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e il direttore generale dell'Agenzia regionale del lavoro per sapere:
1) quali siano i motivi che ostano all'applicazione della deliberazione n. 25/17 del 26 maggio 2015 che, dopo ben sette mesi dalla sua approvazione e di assenza da parte delle istituzioni, vede la situazione in uno stato di impasse;
2) se non sia opportuno, al fine di garantire il funzionamento e la prosecuzione delle attività finora svolte, creare un centro regionale per l'immigrazione e la mediazione culturale anche presso l'agenzia regionale per il lavoro, dando così la possibilità di offrire un servizio adeguato anche per quanto riguarda l'opportunità d'inserimento nel mondo del lavoro, tenendo conto che, da questo dipende il rinnovo del permesso di soggiorno, sia per il cittadino immigrato che per i propri familiari. (182)
Interpellanza Meloni - Zanchetta - Fasolino sulla necessità di ottenere dal Governo nazionale il riconoscimento di Olbia quale sede dell'istituenda Autorità di sistema portuale della Sardegna.
I sottoscritti,
premesso che:
- secondo indiscrezioni di stampa, si sarebbe definito a livello governativo il riordino delle autorità portuali italiane che, relativamente alla Sardegna, parrebbe prevedere l'accorpamento delle due autorità portuali oggi in essere in una unica Autorità di sistema portuale, la cui sede sarebbe stata individuata nel capoluogo;
- come noto i porti principali in Sardegna sono quattro, di cui soltanto uno, quello di Cagliari, situato nel sud dell'Isola; gli altri, Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, sono invece situati nel nord dell'Isola e Olbia e Golfo Aranci sono peraltro vicinissimi tra loro;
- dall'analisi dei dati più recenti a disposizione (aggiornati a ottobre 2015), risulta che nei porti del nord Sardegna nel 2015 il traffico passeggeri è aumentato mediamente di oltre il 10 per cento, in particolare nel porto di Olbia l'aumento è stato dell'11,75 per cento e, in quello di Golfo Aranci addirittura del 21,94 per cento; ciò oltre ai diversi milioni di tonnellate di merci trasportate ed un traffico crocieristico in continua evoluzione;
- non si hanno a disposizione dati recenti relativamente al traffico passeggeri nel porto di Cagliari, basti tuttavia citare che nel 2014 il traffico complessivo passeggeri è stato di circa 247.000 unità contro le oltre 3.500.000 unità dei porti del nord Sardegna;
- relativamente al traffico merci, occorre evidenziare che al netto delle operazioni di transhipment (merci su contenitori e prodotti petroliferi che transitano solo all'interno del porto e di fatto non entrano in Sardegna) settore di punta del porto di Cagliari, il traffico di cabotaggio con unità Ro- Pax, Ro-Ro, (passeggeri e auto al seguito, mezzi pesanti con o senza merci) passa in larghissima parte dai porti del nord Sardegna, in particolare da quello di Olbia;
posto quanto sopra, attesa l'evidenza della necessità di individuare il porto di Olbia quale sede naturale dell'istituenda nuova Autorità di sistema portuale della Sardegna,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per conoscere se:
1) le notizie riportate di recente dalla stampa abbiano reale fondamento, e quali siano, in tal caso, i criteri che legittimerebbero l'eventuale indicazione di Cagliari quale sede della nuova Autorità di sistema portuale;
2) non ritengano doveroso, anche alla luce delle motivazioni esposte, porre in essere, presso il Governo nazionale, tutte le iniziative necessarie al fine di ottenere il legittimo riconoscimento, alla città di Olbia, della sede dell'istituenda Autorità di sistema portuale della Sardegna. (183)
Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sul mancato rispetto delle indicazioni operative alle aziende del Servizio sanitario regionale, prescritte dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 28/17 dell'11 luglio 2014, n. 23/7 del 12 maggio 2015 e n. 43/9, in materia di personale, proroga delle graduatorie concorsuali e blocco del turnover.
I sottoscritti,
premesso che:
- la deliberazione della Giunta regionale n. 28/17 dell'11 luglio 2014 ha disposto, tra l'altro, che le Aziende sanitarie e ospedaliere rispettino le previsioni normative che impongono per le assunzioni a tempo determinato l'utilizzo delle graduatorie per concorsi pubblici a tempo indeterminato vigenti nelle aziende, piuttosto che l'indizione di apposite procedure selettive;
- l'articolo 4 della legge regionale n. 7 del 2015 stabilisce che alle aziende sanitarie e alle aziende ospedaliere della Sardegna, poiché comprese nelle amministrazioni pubbliche che hanno subito limitazioni delle assunzioni, si applichi l'articolo 4, comma 4, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che proroga l'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2016;
- con la deliberazione della Giunta regionale n. 23/7 del 12 maggio 2015 la Giunta regionale ha approvato, tra le altre, le direttive relative alla proroga delle graduatorie concorsuali, richiamando specifici indirizzi nazionali per l'applicazione uniforme della disciplina prevista dal decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge n. 125 del 2013, prevedendo in particolare che le assunzioni a tempo determinato avvengano mediante l'utilizzo di graduatorie di concorso pubblico a tempo indeterminato, anche attraverso l'utilizzo di graduatorie di concorsi approvate da altre amministrazioni;
- con la deliberazione della Giunta regionale 43/9 del 1° settembre 2015 si dispone, al fine di evitare l'incremento di altre voci di costo che potrebbero scaturire da soluzioni organizzative diverse rispetto a quelle assunzionali, di prevedere altresì il blocco di tutte quelle tipologie di reclutamento ex novo di personale che comportino un incremento di spesa a carico del SSR, in particolare per il conferimento di incarichi ex articolo 7, comma 6, del decreto legislativo. n. 165 del 2011, nonché tutte le altre forme di lavoro flessibile, a esclusione di quelle finanziate con risorse finalizzate;
- la circolare n. 20514 del 7 settembre 2015 dispone che eventuali autorizzazioni per la proroga dei contratti a tempo determinato da gestire nei limiti del turnover potranno essere concesse dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e assistenza sociale, su richiesta delle singole aziende che documentino inderogabili esigenze, nel limite massimo del 10 per cento del totale del personale in servizio nell'azienda di appartenenza e nel relativo comparto;
considerato che l'Asl di Sanluri, con deliberazione n. 385 del 19 giugno 2015, ha disposto la stipula di appositi accordi con le aziende sanitarie ASL n. 5 di Oristano, ASL n. 7 di Carbonia, ASL n. 8 di Cagliari, AO Brotzu e l'AOU di Cagliari per l'utilizzo reciproco delle graduatorie concorsuali;
appreso che diverse aziende hanno ripetutamente rinnovato tipologie contrattuali precarie a copertura di posti in pianta organica vacanti della figura di dirigente psicologo;
considerata la presenza di posti vacanti in pianta organica per la figura di dirigente psicologo nelle diverse aziende sopracitate e dell'attuale copertura precaria di alcuni posti con contratti a tempo determinato, stipulati sulla base di graduatorie a tempo determinato per titoli e colloqui o con contratti libero professionali, nonostante le deliberazioni regionali invitino al reclutamento attingendo dalle graduatorie di concorso attive;
considerato che la graduatoria della selezione indetta dall'ASL di Sanluri per il profilo di dirigente psicologo di psicoterapia a tempo indeterminato, di cui alle deliberazioni n. 263 del 19 marzo 2013 e n. 356 del 7 maggio 2013, è tuttora utilizzabile,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto avvenuto nelle diverse ASL e aziende ospedaliere della Sardegna in merito alla copertura dei posti vacanti per la figura di dirigente psicologo e come intendano intervenire qualora tali procedure di assunzione risultino in contrasto con la normativa e le direttive regionali richiamate in premessa;
2) quali provvedimenti intendano intraprendere al fine di favorire accordi tra aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna per l'effettivo utilizzo delle graduatorie di concorso approvate da altre amministrazioni per profili analoghi, nel rispetto delle previsioni di legge e del contenimento della spesa sanitaria. (184)
Mozione Tocco - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Zedda Alessandra -Tedde - Tunis -Truzzu - Lampis sulla necessità di porre in essere ogni misura utile a evitare l'accorpamento delle due attuali sedi regionali di Port authority del nord Sardegna e di Cagliari.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- da quanto appreso da fonti esterne, è intendimento del Governo procedere a una rivisitazione delle autorità portuali presenti in Italia, in base alla quale scaturirebbe, per la Sardegna, un accorpamento delle due attuali realtà del nord Sardegna e di Cagliari in un unica Port authority regionale con sede a Cagliari,
- una simile decisione, peraltro non dibattuta né tantomeno concordata con la Giunta regionale e il Consiglio regionale, sembra perseguire, da parte del Governo, logiche di accorpamenti forzati, aventi come principale scopo quello di realizzare economie da impiegare altrove, senza preventivamente verificarne conseguenze e opportunità;
CONSIDERATO che, per la Sardegna, anche l'attuale sommaria divisione in due autorità portuali dell'intero territorio costiero regionale (con quella del nord che già incorpora tre realtà portuali commerciali importanti come Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres) è insoddisfacente e l'eventuale accorpamento potrebbe generare incongruenze, inefficienze, difficoltà gestionali e dirigenziali nel seguire da vicino e al meglio strutture diverse per loro natura e operatività;
RILEVATO che, allo scopo di garantire maggiore efficienza ed efficacia di funzionamento, le attuali Port authority regionali dovrebbero invece proseguire in direzioni autonome e focalizzate alle singole e diverse problematiche portuali, circostanza ancor più vera se si considera un territorio fortemente penalizzato dall'insularità e dalla grave crisi economica, ma anche le possibilità di sviluppo legate alla portualità sarda nella sua posizione strategica al centro del Mediterraneo rispetto ad altre della penisola italiana;
RITENUTO opportuno che tutta la politica regionale debba impegnarsi per scongiurare l'accorpamento e adottare prontamente una ferma opposizione alla scelta che intende fare il Governo, che andrebbe a discriminare il territorio sardo e i suoi interessi fortemente legati all'economia del mare, anche considerando altre realtà similari, come la Sicilia, in cui è prevista la coesistenza di due Port authority regionali,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
a porre in essere con fermezza ogni azione utile,
in sede regionale e nazionale, a evitare il previsto accorpamento
delle due attuali sedi di autorità portuale del nord Sardegna e di
Cagliari, allo scopo di
preservarne l'autonomia gestionale e funzionale come avviene
attualmente. (208)
Mozione Crisponi - Dedoni - Cossa - Rubiu - Tatti - Pinna Giuseppino - Lampis - Truzzu - Cherchi Oscar - Tocco - Randazzo - Tedde - Fasolino - Zedda Alessandra - Peru - Locci - Tunis sul paventato abbandono della compagnia Ryanair dei collegamenti aerei da e per la Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che pare sempre più probabile, da parte di Ryanair, la dismissione di parte dei collegamenti aerei da e per la Sardegna con diverse destinazioni nazionali ed europee e che tale rischio pare sempre più da relazionare alla disattenzione della Giunta regionale verso le esigenze delle compagnie low cost;
TENUTO CONTO che il disimpegno dalla Sardegna da parte del vettore irlandese sarebbe un vero e proprio disastro sotto il profilo dell'economia turistica e della mobilità per residenti e non, e che all'origine dello strappo con Ryanair, secondo quanto riferito dai quotidiani locali, vi sarebbe una maldestra azione della Giunta regionale;
CONSIDERATO che la stessa Regione ha infatti avviato con negligente superficialità apposito bando, in "procedura pubblica per l'affidamento del servizio di pianificazione e acquisto di spazi pubblicitari, finalizzati alla destagionalizzazione dei flussi turistici", allo scopo di individuare forme collaborative per il tramite di soggetti differenti dalle stesse compagnie aeree e dalle società aeroportuali fino a qualche tempo fa coinvolte nei rapporti commerciali;
VALUTATO che, come ampiamente riportato dalla stampa locale, detto bando si è dimostrato inefficace, di fatto immobilizzando importanti risorse - pari a 12 milioni di euro - allo scopo destinate, invogliando le compagnie aeree low cost ad abbandonare il nostro territorio regionale a favore di destinazioni con amministrazioni più accorte;
PRESO ATTO che la stretta vigilanza dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato impone l'individuazione di puntuali strategie che al momento non paiono presenti nell'agenda della Giunta regionale che, per contro, pare non saper concretizzare alcuna delle possibilità offerte dalle pur strette maglie dell'ordinamento comunitario,
impegna la Giunta regionale
1) ad avviare un confronto urgente con la compagnia aerea Ryanair e con le altre compagnie low cost operanti presso gli aeroporti dell'Isola;
2) ad informare immediatamente amministrazioni locali, associazioni di categoria, imprese e cittadini, sulle effettive possibilità di superamento delle criticità palesatesi;
3) a riferire in Consiglio regionale sulla reale situazione e sulle immediate prospettive e possibilità di rinsaldare i rapporti con il vettore irlandese e a presentare, con carattere di urgenza, oltre alle mere dichiarazioni di intenti, solide soluzioni per affrontare e superare i vincoli imposti dall'Unione europea in tema di trasporto aereo. (209)