Seduta n.95 del 01/04/2015 

XCV Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 1° Aprile 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 16 e 22.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 30 marzo 2015 (91), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Marcello Orrù e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 1° aprile 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 130.

Metto in votazione l'emendamento numero 554.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, prima di dichiarare il mio voto sull'emendamento numero 554 mi sembra doveroso richiamare l'Aula ad una più attenta e puntuale attestazione di consenso nei confronti di un testo che viene portato all'attenzione dell'Aula. Quindi, probabilmente forse è arrivato davvero il momento di intervenire - e lo chiedo anche al Presidente del Consiglio - di intervenire ad hoc o perlomeno per quello che è l'intervento e l'emendamento che è posto in votazione. A chi non ne è a conoscenza perché tecnicamente non ne conosce la materia, io magari suggerirei di stare in silenzio, sereni e tranquilli senza nessun tipo di problema e senza sollevare o suscitare nei confronti dell'Aula distrazioni che portano o a offendere o a creare invece malumori che non servono assolutamente a niente. Quindi, a mio avviso mi sembra che il richiamo sia pertinente nell'oggetto della discussione e rimanere all'interno invece del tema e del testo che noi stiamo andando ad approvare eventualmente, ma perlomeno a discutere.

Sulla parte tecnica io ho cercato di farlo in tutti i miei interventi, evitando di uscire fuori dal tema e rimanendo sempre nella perfetta lucidità dell'argomento che stiamo andando a trattare. Al comma 7 dell'emendamento 125, quindi nella parte finale del testo, noi chiediamo che le parole "nella misura massima per ciascuna unità immobiliare di 120 metri cubi" venga soppresso. Questo perché? Perché stiamo parlando e siamo in discussione della possibilità di incrementare volumetrie solo ed esclusivamente per attività o, perlomeno, per necessità legate a chi ha difficoltà e quindi per dei disabili. Quindi non penso che sia il caso di indicarne una misura massima, ma bensì quello di lasciarlo molto libero perché le esigenze possono essere differenti l'una dall'altra, sia per quanto riguarda la zona urbanistica A che chiaramente le zone B e C, indicando eventualmente anche, ove fosse necessario, la possibilità di...

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, per dire che voto a favore dell'emendamento, ma mi ha incuriosito la formulazione di questo comma che dice: "Nella zona urbanistica A, nonché nelle zone urbanistiche... con destinazione... legittimamente realizzati". Io trovo che sia curioso perché o è implicito che sono legittimamente realizzate o sennò non c'è bisogno di specificarlo, perché si presume che uno che chiede il permesso di realizzare un incremento volumetrico, siccome non penso che abbia voglia di autodenunciarsi se vive in una casa abusiva, mi sembra curioso l'inciso che devono essere legittimamente realizzati. Concordo con l'emendamento, mi pare che casomai si potrebbe mettere un'espressione... siccome io non credo che tutte le volte dobbiamo mettere un limite legato ai metri cubi oppure quantificare il limite, si potrebbe mettere una formulazione del tipo che sia congrua per la finalità che si deve conseguire. Perché io immagino che in determinate situazioni i 120 metri cubi possano essere o eccessivi probabilmente oppure talora anche insufficienti alla bisogna. Ribadisco il voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Anch'io confermo il voto favorevole a questo emendamento che è curioso sotto altri profili anche, che probabilmente necessitano di alcune delucidazioni. Perché se è vero com'è vero che la norma, Assessore... probabilmente è necessario integrare un passaggio, perché se è vero com'è vero che la norma prevede che è necessario a garantire la massima fruibilità degli spazi destinati ad abitazione principale dei disabili, è anche vero che questa locuzione "abitazione principale dei disabili" può prestarsi alle interpretazioni più disparate. Mi spiego meglio, l'interpretazione principale per disabili può essere in locazione, può essere in comodato, può essere in proprietà, noi dobbiamo capire qual è il diversamente abile avente diritto, è il proprietario? È il conduttore? È il comodatario? Io purtroppo lo so che l'Assessore è impegnato, mi spiace perché è un punto delicato. Cioè, spiego in due parole. Noi prevediamo che l'abitazione principale per i disabili possa avere determinati benefici volumetrici fino a 120 metri cubi, però Assessore ciò che noi ci chiediamo è se il disabile che può avere benefici è comodatario, conduttore o proprietario. Ecco, è un quesito che credo meriti una risposta, perché le difficoltà interpretative che sono insite in questa locuzione poi si possono riflettere negativamente sui disabili che andranno a chiedere questa volumetria ulteriore, perché si presenta il conduttore presso l'ufficio tecnico e l'ufficio tecnico, verosimilmente, gli dice ma lei non è proprietario, lei non può chiedere un titolo a costruire. Oppure l'altro impiegato, l'altro funzionario potrebbe dire ma lei è proprietario, è il conduttore che ha diritto a questo titolo. Quindi credo che la legge debba avere la capacità di chiarire ab origine queste possibili conseguenze nefaste della laconicità della locuzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, semplicemente per assicurare il voto favorevole all'emendamento che è stato presentato dai colleghi, ma anche una riflessione che volevo portare l'attenzione dell'Assessore. Il fatto stesso che si richiami la presenza di un'abitazione principale per i disabili sembrerebbe escludere che questa concessione non venga autorizzata nei confronti dei disabili che eventualmente dovessero avere l'abitazione principale in zone F. Il fatto stesso che si certifichi che viene autorizzato l'incremento in una misura massima se si tratta di una abitazione a favore dei disabili sta creando, così come la leggo io, un discrimine evidentissimo, perché dice nella zona urbanistica A, nonché nelle zone urbanistiche B e C, e negli edifici con destinazione residenziale realizzati in altre zone urbanistiche. Ma per quale motivo non viene richiamata la zona F? Per quali motivi dovremmo escludere che i disabili possono avere un'abitazione principale in una zona di quel genere? E per quale motivo dovrebbero venire vincolati ad un potenziale incremento, solo se questi risiedono nella zona urbanistica A? A mio giudizio sembrerebbe un discrimine assolutamente evidente e andrebbe specificato, altrimenti la legge continua a fare dei distinguo tignosi e fastidiosi. E qua se mi consente dovrebbe essere prevista semmai una esemplificazione migliore, più puntuale e più chiara in modo tale che non ci sia l'evidente intento di discriminare alcuno, e in modo specifico, in modo particolare se stiamo parlando in modo chiaro di disabili.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, volevo appunto rinunciare all'intervento!

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 554.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 554.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pittalis si è astenuto.

Risponde sì il consigliere: Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Pittalis.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 30

votanti 27

astenuti 3

maggioranza 14

favorevoli 1

contrari 26

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento sostitutivo parziale numero 545.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, innanzitutto dichiariamo come opposizione che il mancato voto precedente ha chiaramente una valenza politica. Mentre sull'emendamento numero 545 il mio voto sarà certamente favorevole. Ritorniamo al comma 2 del 125 e rientriamo in zona storica, in centro storico. Nella zona A noi chiediamo che l'incremento volumetrico, che chiaramente si riferisce al comma 1, cioè indicando esattamente le zone urbanistiche dove è possibile realizzare l'incremento, possano essere realizzate esclusivamente per garantire la fruibilità degli spazi destinati ad abitazione principale. Quindi qui entriamo nel concetto di prima casa, nella necessità di dare maggior incremento volumetrico, quindi di dare maggiore premialità al fatto della proprietà e quindi della propria prima abitazione, aumentando e dando quindi la possibilità di una misura massima legata alla stessa unità immobiliare per un incremento volumetrico massimo di 120 metri cubi. Noi crediamo che questo sia davvero un emendamento importante che dà risposta non solo ed esclusivamente, anzi non la dà per niente a nessuno speculatore, ma bensì qui davvero stiamo parlando di prima casa, stiamo parlando di chi può avere delle necessità per effetto di una dimensione dell'unità immobiliare non sufficiente a tutto il carico familiare che deve vivere all'interno di quell'unità immobiliare, quindi riteniamo che insomma questo sia davvero un emendamento importante che possa suscitare sicuramente molta attenzione e molto interesse nei confronti della maggioranza. Sempre stando all'interno del ragionamento generale che è quello del non ostruzionismo ma garantismo, ma soprattutto nel concetto principale di proposta. Ecco, queste sono le nostre proposte, queste sono le proposte che ha elaborato la minoranza e su questo noi vogliamo confrontarci e discutere, solo su questo, tutto il resto credo che non abbia nessuna necessità…

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, a proposito del discorso che facciamo sempre dell'ostruzionismo, è dall'articolo 17 in poi, da quando abbiamo incominciato a trattare degli argomenti che sono la parte centrale, più corposa di questa legge, che gli emendamenti sono quasi tutti realmente propositivi, sono tutti emendamenti che cercano di migliorare questa legge. E oltretutto cerchiamo di formularli anche cercando di leggere quella che è la vostra ideologia. Cioè andiamo a fare degli emendamenti cercando di capire che voi avete un approccio ideologico alla materia, e quindi vi diciamo, guardate, per non avere neanche il dubbio che si possa parlare di speculazione, per non avere neanche il dubbio che si possa parlare di un qualcosa che magari vi fa paura, parliamo della prima casa, della prima abitazione, quindi chi sceglierà di andare ad abitare nel centro storico. E questo può anche essere un incentivo, perché da più parti, molto spesso, tiriamo fuori che i centri storici delle nostre città sono disabitati, il fatto di poter dare una volumetria maggiore all'interno dei centri storici, se uno effettivamente ci risiede, può essere la possibilità per far rivivere anche i nostri centri storici. Quindi l'emendamento è stato concepito in questa maniera per cercare di creare un incentivo per ripopolare i centri storici e allo stesso tempo togliere qualsiasi dubbio da qualsiasi paura di speculazione ed è un emendamento propositivo, quindi ci auguriamo che la maggioranza possa recepire questo emendamento e lo possa votare in maniera favorevole. Dichiaro, Presidente, il mio voto favorevole logicamente all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, annuncio il voto favorevole, questa è la dimostrazione plastica, come suggeriva il consigliere Fasolino, che il nostro partito è molto attento alle ragioni di coloro che tutelano la prima casa. Siamo andati a tentare di correggere una norma, l'articolo 19, che invece questa accezione non la prevedeva, noi crediamo che sia un emendamento perfettamente accoglibile anche perché, come dicevamo poc'anzi, come dicevo stamattina, allorché si parla di prima casa, si parla di esigenze primarie, non si parla di speculazione, si parla di tetto, famiglia, di focolare, di affetti: sono tutti valori che noi cerchiamo di tutelare con questo piccolo emendamento, che tra le altre cose va anche a correggere qualche appesantimento di troppo del comma 2 perché a noi, e questo lo enunceremo in altri emendamenti, o meglio l'abbiamo già enunciato in altri emendamenti, a noi pare eccessivo che per individuare le case della zona A che si sono meritevoli di riqualificazione attraverso gli incrementi volumetrici e di efficienza energetica ci pare eccessivo che si debba invece fare un piano particolareggiato ad hoc, noi crediamo che se ci sono delle caratteristiche architettoniche dell'edificio, dell'appartamento che contraddicono quel contesto ambientale, quel quartiere, quell'area storica, queste contraddizioni possa anche farle rilevare un dirigente, non necessariamente bisogna avviare un procedimento di piano particolareggiato, di variante urbanistica che appesantirebbe sicuramente il lavoro del Consiglio comunale e giungerebbe a conclusione dopo qualche anno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Ho ricevuto numerose lamentele dai colleghi della maggioranza per aver rinunciato all'intervento di prima quindi cercherò di riassumere in un unico intervento tutti i concetti che avrei voluto esprimere e la ragione per cui avrei considerato utile votare in maniera favorevole allo scorso emendamento. Quello del centro storico è una vicenda che comunque sia ha una letteratura ormai consolidata. Abbiamo una tipologia di centri storici, soprattutto nelle principali città della Sardegna che hanno nel tempo contribuito in maniera significativa soltanto grazie ad investimenti privati a riqualificare le zone urbane, sotto certi aspetti hanno anche rilanciato settori di economia che in altre realtà, in altri borghi italiani rappresentano invece degli elementi trainanti, questo credo che sia il discorso da cui dobbiamo partire, il centro storico è un valore anche architettonico, di cultura, che noi abbiamo l'obbligo di preservare, come farlo se non dando l'opportunità a chi perlomeno decide di viverlo, non soltanto di possederlo ma di viverlo, di investirci dei danari per migliorarne la vivibilità, è pacifico che le abitazioni che sono nei centri storici non rispondano alle concezioni di comfort, di abitabilità che invece sarebbe più naturale e forse anche più economico riscontrare in altre zone residenziali. Certo è che questo deve diventare un elemento da incentivare, l'unico modo che noi possiamo fare è quello di concedere una volumetria alla quale incomprensibilmente, come per tutto il resto deve necessariamente essere posto un limite, questi sono i limiti che a mio avviso devono cadere, sono i limiti che sono strumentali, soltanto perché adatti a tenere calma la coscienza di chi non è convinto di fare qualcosa di buono. Come vi ho già detto noi siamo qui non per imporre dei ragionamenti o delle metodologie o soltanto per rivendicare il fatto che noi abbiamo in passato, anche se io non c'ero ma ho lavorato meglio di voi, ma proprio perché voi possiate interiorizzare, fare proprie queste cose, che ancora evidentemente non mi appartengono del tutto, il famoso vorrei ma non posso. Quindi il limite è un limite che voi dovete rimuovere prima di tutto da voi stessi, perché se rimosso da voi stessi nell'approccio laico a questa tipologia di materia può portare ad un concreto e reale miglioramento del testo che stiamo andando ad analizzare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per esprimere il parere favorevole all'emendamento numero 545, in realtà è un emendamento che mi auguro la maggioranza voti compatta perché è quanto voi chiedete ripetutamente, quello di evitare il consumo del suolo, quello di riportare la gente nei centri storici, quello di cercare in qualche modo di rivitalizzare il cuore e l'anima dei nostri paesi, delle nostre città, quindi l'aumento delle volumetrie nei centri storici indubbiamente è quanto noi, tutti quanti, soprattutto voi della maggioranza vi augurate che accada. In realtà questo emendamento potrebbe essere anche migliorato perché noi abbiamo emendamenti anche successivi, nell'articolo 20, dove chiediamo che vengano presi in considerazione tutte quelle strutture architettoniche nel pieno rispetto degli Abaco, che si tratta delle norme vigenti del luogo, dei materiali da utilizzare per migliorare anche centri storici, quindi questo ritengo sia per voi uno di quegli articoli dove, senza nessuna difficoltà, troverete sicuramente e accoglierete favorevolmente anche la nostra proposta perché non fa altro che andare a migliorare la vita di chi oggi si trova nella situazione anche di disagio, perché i centri storici spesso sono privi di ambienti sanitari non adeguati o di ambienti che anche per i disabili vanno migliorati, quindi questo è l'esempio dove la maggioranza e la minoranza possono sicuramente trovare un punto d'incontro, c'è un interesse comune che è quello di evitare lo spreco del suolo, quando così è ritenuto soprattutto da alcuni interlocutori della maggioranza, quindi riteniamo che da questo momento in poi, nel momento in cui trattiamo le zone A, nel momento in cui parliamo delle zone matrice, qui troviamo sicuramente punti di incontro. L'invito che rivolgo agli amici e colleghi della maggioranza, diamo un segnale anche di maturità, un segnale di apertura anche agli emendamenti che noi proponiamo, votate favorevolmente il nostro emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, questo emendamento dimostra, contrariamente a quello che si pensa secondo l'ostruzionismo, che invece noi siamo coerenti, siamo coerenti quando parliamo e abbiamo proposto l'albergo diffuso al fine di una rivitalizzazione e di una riqualificazione e di un recupero dei centri storici e siamo coerenti ora nel difendere la prima casa, nel valorizzare l'abitazione principale. Siamo talmente coerenti che se avessimo avuto modo di discutere con voi e di approfondire alcuni aspetti avremmo potuto trovare un modo, invece che dire sempre ed inserire solo divieti, di trovare anche delle concessioni, quelle concessioni che nel nostro modo comune di pensare magari ci avrebbero potuto portare a migliorare, come ho detto prima e completare magari vincolando queste concessioni agli incrementi volumetrici al fine di rendere complete le facciate che oggi invece sono ancora in grezzo di gran parte delle strutture dei centri storici e soprattutto dei nostri comuni. Quindi noi crediamo, infatti voteremo a favore dopo averlo proposto ovviamente, che questo potesse essere un modo per cercare di smagliare tutte quelle posizioni di divieto che contiene sostanzialmente questa norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, con questo comma siamo nel cuore del problema, o se si preferisce nel problema del cuore dei nostri paesi, i centri storici. Centri storici che non riusciamo a riattare, che non riusciamo a riattivare, che non riusciamo a far rivivere, che non riusciamo a rendere fruibili ai nostri concittadini. Ora, credo che il comma 2, così com'è stato scritto nell'emendamento numero 125, complichi un pochino questo obiettivo, se l'obiettivo è contribuire a rivitalizzare i centri storici e a renderli appetibili. Immaginiamo una giovane coppia che decide di riprendere in mano una vecchia casa della famiglia, disabitata da anni, per farne la propria abitazione principale. In effetti con il comma 2 che voi proponete con l'emendamento 125 credo che rinunci ancora prima di arrivare alla fine, perché le cose a cui deve sottostare sono tali e tante che sicuramente lo scoraggia. Quindi, credo che l'emendamento numero 545 dia una lettura più agevole, dia un obiettivo raggiungibile a chi eventualmente decidere di andare a vivere nel centro storico, non dà assolutamente il via a nessuna speculazione, perché stiamo parlando per volumi realizzati esclusivamente per garantire la massima fruibilità degli spazi destinati ad abitazione principale. Quindi, stiamo parlando di chi decide di andare a vivere nel centro storico. Ai quali non stiamo dicendo che possono fare quello che vi pare, con l'emendamento numero 545 stiamo anche mettendo un limite, preciso, chiaro che comunque gli dà la possibilità veramente di prendere la vecchia casa di famiglia e di andare a viverci rendendola fruibile, rendendola migliore rispetto al passato, rendendola attuale rispetto alle esigenze che oggi hanno le giovani coppie per accedere e vivere nel centro storico. Quindi, l'invito è non solo a votarlo ma proprio ad accettare anche lo spirito e la filosofia di questo emendamento. Quindi annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Per dichiarare voto favorevole all'emendamento numero 545, i miei colleghi che mi hanno preceduto hanno sottolineato ed evidenziato, detto in tutte le salse, che noi stiamo cercando di far capire ai colleghi della maggioranza che siamo convinti che qualcuno la coscienza ce l'ha, che noi pensiamo e ci crediamo veramente sul fatto che in particolare parliamo delle zone A, per farle rivivere, per animarle, perché quello è un patrimonio importante dei cittadini sardi, dobbiamo creare degli strumenti perché le case del centro storico non sono funzionali alla vita di una famiglia. Lo sappiamo che non possono essere funzionali. Allora non è possibile non adottare degli strumenti che possono veramente riqualificarle, che possono dargli una connotazione diversa, tenendo anche il fatto che è necessario che quel patrimonio debba essere salvaguardato. Quindi noi di questo ne siamo convinti. Qualcuno ha citato l'albergo diffuso, noi lo diciamo in una maniera molto chiara. L'albergo diffuso è uno degli strumenti che anima il centro storico, è uno degli strumenti che attrae all'interno dei nostri patrimoni dei centri storici con la nostra identità, la nostra storia, ma siamo convinti che lasciandoli in quello stato, quegli immobili che sono immobili dei privati, perdono valore commerciale e cadono i cocci per terra e i cocci bisogna raccoglierli con i soldi pubblici, se noi non abbiamo la possibilità a quelle strutture di riqualificarle. Allora, non possono che essere riqualificate con quello che era il percorso della legge numero 4, con misure che non hanno dei limiti ma che hanno dei limiti legati a un patrimonio da oltre cinquant'anni, ci sono le sovrintendenze, gli uffici di tutela che consentono di non distruggere quel patrimonio e a questo punto, partendo dalle zone A e finendo con le zone omogenee F, noi vi diciamo riflettete. Perché solo così possiamo veramente dare una sterzata a una legge che non ha assolutamente né corpo né anima e che non dà assolutamente nessun obiettivo e nessuna efficacia la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Vorrei porre all'attenzione dell'Assessore e della maggioranza che se non si amplia la possibilità di accrescere la struttura che è identificata nella zona storica, in quella A, è pur contraddizione con tutto quello che è il ragionamento che si è fatto sinora, compresa la proposta di legge dell'avvocato Arbau, che ha proposto la vendita a un euro. Il problema è che se vendi, ma non hai la possibilità di ampliare nessuno compra effettivamente, tu devi dare l'opportunità, a chi compra o a chi ce l'ha, di poter far sì che si realizzi uno stare comodo, bene con tutti i servizi che oggi sottendono un vivere civile. Addirittura è contrastante con quello che è il ragionamento generale per cui si dice: preferisco andare in periferia, consumare nuovo terreno con nuove urbanizzazioni, creando quindi infrastrutture che sono un costo per il comune e quindi per la collettività. Allora, è lapalissiano pensare che una disponibilità nell'aumento delle cubature, all'interno della zona A, qualifichi quello che è il ragionamento che è stato fatto anche in parte della maggioranza. Ma che sino adesso la vede retriva in un ragionamento da portare a compimento, anche dalla visione di cui abbiamo detto di rifinanziare, o per lo meno io ho sostenuto, la legge numero 29 e di poter non solo inserire l'albergo diffuso ma riqualificare effettivamente tutto il centro storico. Riportandolo a vivere. Cosa che non si è più fatta proprio perché i pochi spazi che ci sono, le difficoltà a vivere in un modo degno di quello che oggi è un concetto di vivere civile, non lo consente. Allora, facciamo un ragionamento, fatelo, per meglio dire, e vedrete che assumerete anche voi una posizione diversa da quella che avete mantenuto fino ad adesso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). C'è un passaggio a mio giudizio da fare, è stato richiamato poc'anzi da alcuni colleghi, io credo che le criticità dei centri storici della Sardegna siano ben conosciute: spopolamento innanzitutto e fuga dai centri storici spesso per le dimensioni inadeguate degli spazi a disposizione, altre volte perché non vi sono le condizioni materiali per poter individuare proprio nel centro storico l'allocamento non solo della civile abitazione ma anche della più minima attività commerciale o comunque imprenditoriale. Se dovessimo fare solo una riflessione su ciò che è stato peraltro finanziato anche con la recente finanziaria, con i due milioni di euro messi a disposizione per i centri storici e per l'albergo diffuso. Tutto questo andrebbe in perfetto contrasto perché se volessimo realizzare un bel centro storico adibito ad un'area che viene fornita in modo intelligente in una piccola zona magari dell'interno della Sardegna, di un albergo diffuso, quella casa, quella costruzione già necessiterebbe della messa a disposizione, coerentemente alle richieste di mercato, di un bagno per ogni stanza a disposizione. Se solo mancasse questo presupposto noi rispetto all'Umbria, all'Abruzzo, al Trentino, alla stessa Emilia-Romagna, faremmo un passo indietro. Eppure l'albergo diffuso potrebbe essere e rappresentare un significativo elemento di restituzione di vitalità dei centri storici. Quindi, se solo mancasse questo elemento che è l'essenziale per poter avere la fruibilità, l'agibilità, l'accessibilità e naturalmente la possibilità di metterlo a sistema economico di un'antica abitazione, di una vecchia dimora che magari ha ancora allocato all'esterno se non nei cortili, nelle corti come spesso accade nelle antiche case dei centri storici un bagno all'esterno a servizio di un nucleo familiare, vedete che già siamo fuori termine, non abbiamo la possibilità per mettere a sistema, a reddito proprio quella vecchia casa che potrebbe restituire vitalità a un centro storico che magari ne ha tutte le condizioni ma gli manca proprio quella di qualche metro quadro, quella manciata di metri quadri che potrebbe restituire ad una funzione non simbolica ma realistica ed effettiva di quello spazio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Si tratta di capire, ed è questo il senso della riflessione che vi sottoponiamo, quale ruolo assegnare ai centri storici. I colleghi che mi hanno preceduto, e da ultimo anche il collega Peru, giustamente sottoponeva all'attenzione la problematica: i centri storici cosa ne facciamo, una sorta di archeologia urbana fine a se stessa? Perché i nostri centri storici non sono il foro imperiale, il Colosseo, sono i centri storici delle nostre città e dei nostri paesi che sono fruibili e vivibili. E allora i centri storici che purtroppo si stanno sempre più spopolando e allora qui bisogna che la politica trovi il sistema perché tornino ad essere quello che originariamente hanno rappresentato nella nostra cultura, nella storia e allora è necessario che per rivitalizzarli, per procedere quindi anche con una certa celerità ad iniziative che ne consentano il ripopolamento bisogna che facciamo qualcosa di più di quello che spesso si fa lasciando tutto nell'abbandono, come luogo spesso, quando capita, quando c'è qualche segnaletica anche da visita per i turisti, ma mi pare che così altro che recupero, altro che risanamento, rischia di cadere a pezzi il patrimonio immobiliare. E allora ecco perché noi dobbiamo fare quello che per la verità a livello nazionale si sta facendo in una compartecipazione tra pubblico e privato proprio per consentire il recupero e questa mi pare che sia una delle misure che può senz'altro contribuire a rivitalizzare i centri storici a dare consistenza e quindi anche a consentire che tornino ad essere il luogo, il punto di aggregazione, luogo centrale dove tutta la comunità si riconosce. Altrimenti veramente rischiamo di fare un'operazione questa sì che è di oblio della storia e diventerà il tutto proprio per gli studiosi di archeologia.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 545.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Oppi e Randazzo hanno votato a favore e che il consigliere Manca Gavino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 571.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, mi pare che questo emendamento contemperi anche l'esigenza che viene da quest'Aula di voler salvaguardare i contesti architettonici dei centri storici. Qui nessuno, mentre si parla di aumenti volumetrici e di possibilità di consentirli anche in maniera più larga nelle zone A con questo emendamento vorremmo dare un contributo alla semplificazione del quadro delle norme. Se aspettiamo che per consentire gli interventi in zone A, se noi aspettassimo che tutti i comuni riuscissero ad approvare i piani particolareggiati dei centri storici capite bene che stiamo dicendo già da oggi: badate che nei centri storici, nelle zone A non si potrà fare nessun tipo di intervento di aumento volumetrico. Perché il condizionamento dell'intervento del privato all'approvazione dei piani particolareggiati, capite, che ci rimanda di qualche anno, ci rimanda esattamente alle premialità che avete previsto in maniera più larga con i PUC adeguati al PPR. Allora perché non diciamo chiaramente che salvaguardiamo tutti quegli immobili che hanno più di cinquant'anni e quindi stiamo nelle logiche della protezione dei beni identitari così come erano stati già definiti nel Piano paesaggistico nella famosa legge del presidente Soru. Quindi mi pare che il voto favorevole, io annuncio il voto favorevole a questo emendamento, ma mi pare che sia assolutamente ragionevole se dobbiamo parlare chiaro ai sardi e dire che gli interventi in zone A saranno consentiti mi pare assolutamente ragionevole che lo dobbiamo fare a prescindere dall'approvazione dei piani particolareggiati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, devo dire che l'emendamento primo firmatario all'onorevole Tedde mi sembra un emendamento di assoluto buon senso, e se vogliamo rendere effettive ed efficaci le premialità che sono connesse agli incrementi volumetrici, ha ragione il collega Locci, legarli all'approvazione dei piani particolareggiati io non so quanti sono i comuni che hanno adottato i piani particolareggiati, ma se sono 13 quelli che hanno adottato i piani urbanistici comunali posso immaginare quanti sono quelli che hanno tirato fuori quelle centinaia di migliaia di euro, lo dico per i consiglieri non sindaci che non si rendono conto probabilmente dell'entità delle cifre di cui stiamo parlando, che servono per tirar fuori i piani particolareggiati dei centri storici. Per cui consentire incrementi volumetrici è difficile che hanno meno di cinquant'anni. Io ho fatto rilevare in un precedente intervento che i nostri centri storici sono zeppi di edifici che attualmente sono tutelati dal piano paesaggistico in quanto inseriti nel centro di prima matrice ma che andrebbero demoliti e rifatti perché sono di una bruttezza sconfinata. Con questo emendamento se venisse approvato questo emendamento io credo che verrebbe introdotto un incentivo importante a migliorare la qualità architettonica degli edifici attraverso un beneficio volumetrico e si darebbe una spinta importante verso il miglioramento progressivamente di tutto il contesto urbano dei cosiddetti centri di prima matrice. Questo il motivo per cui voterò a favore di quest'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, annuncio ovviamente il voto favorevole a questo emendamento, ma questo emendamento mi dà il destro per ribadire alcuni concetti che abbiamo rappresentato nel corso della discussione di questa legge, e il concetto principale è che questa legge che dovrebbe semplificare semplifica molto poco. Siccome oggi vogliamo volerci tutti bene, utilizzo questa locuzione, semplifica molto poco. E questa norma che noi cerchiamo di alleggerire, di modificare, è la certificazione che semplificazione ce n'è molto poca, perché laddove mi si chiede un piano particolareggiato, adeguato ovviamente al Piano paesaggistico regionale per incrementare la volumetria di un sottano, di una casetta, di uno scantinato, di una soffitta del centro storico, ciò significa impedire a priori che questo incremento volumetrico possa essere attuato. Perché tra le altre cose nelle more dell'approvazione del piano particolareggiato che non si approva in due settimane, non si adotta in due settimane. Nelle more dell'adozione dell'approvazione cosa accade? Accade che questa norma viene modificata, perché questa norma, così come ci viene detto in quest'Aula e non solo, dovrebbe essere modificata nel giro di qualche mese. Quindi, per alleggerire questa norma noi abbiamo proposto che l'incremento volumetrico si possa applicare a edifici che siano in contrasto, che abbiano meno di cinquant'anni, uno, e che siano in contrasto coi caratteri architettonici e tipologici del contesto, quindi del quartiere, e che questa contraddizione coi caratteri tipologici o architettonici del quartiere venga dichiarata dal competente dirigente. Non la vogliamo far dichiarare dal dirigente competente? E facciamo fare una delibera di Giunta. Prevediamo con un emendamento verbale una delibera di Giunta, ma lasciamo stare il piano particolareggiato per incrementare di 10 metri quadri un sottano o uno sgabuzzino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Sull'emendamento numero 571 voterò a favore, e voterò a favore con grande convinzione. L'intervento del collega che mi ha appena preceduto ha ben sottolineato l'aspetto tecnico del perché noi voteremo a favore. Nel vostro testo, nella vostra proposta del 125 indicate per incremento volumetrico delle zone A, indicate in modo chiaro 20 per cento, ma comunque sempre con un massimo di 70 metri cubi. Ecco già il primo aspetto, quel "fino a un massimo di 70 metri cubi" deve sparire da questa legge, deve essere cancellato, perché il limite condiziona e condizionerebbe comunque l'incremento volumetrico stesso, anche perché come voi sapete la tipologia in sé dei fabbricati che sono all'interno dei centri storici è una tipologia varia, che è condizionata dal fatto che sono realizzate all'interno di una zona storica del centro abitato. Ma l'aspetto più importante che noi veramente vogliamo sottolineare è proprio il fatto che l'intervento è condizionato, o per lo meno è possibile solo ed esclusivamente se quell'amministrazione comunale ha un piano particolareggiato adeguato al Piano paesaggistico regionale. L'ho già detto negli altri interventi, voglio sapere qual è l'amministrazione comunale dei 388 comuni della Sardegna che ha un piano particolareggiato approvato in adeguamento con il PPR. Quindi, già questo è il primo limite che condiziona e che bloccherebbe comunque l'utilizzo di questa norma. Il secondo aspetto è proprio legato all'emendamento numero 571, nell'emendamento numero 571 noi chiediamo in modo chiaro e diretto che non esistano, e non ci devono essere assolutamente limiti volumetrici per quanto riguarda l'ampliamento, che comunque si può intervenire sui fabbricati che hanno meno di cinquant'anni, ma ancora in modo più chiaro diciamo che anziché adeguare al PPR il piano particolareggiato, demandiamo al dirigente del servizio, e se non volete, così come ha appena detto l'onorevole Tedde, lo possiamo condizionare ad un'eventuale delibera di Giunta, questo sarebbe molto più semplice e darebbe sicuramente molta garanzia e certezza nell'utilizzo del riordino, ma non solo, della valorizzazione del patrimonio storico del centro abitato, del centro storico, della zona A, di quel comune, quindi di quell'ente locale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Si diceva dei limiti. È evidente che questo punto nasce con la non dichiarata ma evidente volontà di non far mettere mano al centro storico. Non se ne intuisce onestamente la ragione. Con ulteriori limiti posti mi sembrerebbe giusto dire anche senza pensare come si può attribuire il medesimo limite in termini di metri cubi a zone residenziali, nata con una concezione moderna, con un'altezza e di conseguenza un'incidenza sul volume nettamente inferiore rispetto a quella che è facile trovare in quasi tutti i nostri centri storici. Sappiamo molto bene che incide per oltre il 20 per cento la differenza di altezza tra un centro storico e un'espansione residenziale recente. Immaginarsi come inciderebbe negativamente sui metri quadri. Ecco questa è la dimostrazione nel combinato disposto con l'esigenza di un piano particolareggiato che ci fa pensare che, senza il coraggio di volerlo dire, voi non avete nessuna intenzione di far fare nessun tipo di intervento, invece in quelle zone delle nostre città e dei nostri paesi che maggiormente sarebbero in grado di rilanciare non soltanto il radicamento, l'attaccamento alle proprie appartenenze dei nostri cittadini, ma anche quel motore di economia commerciale, artigianale, che si ritrova in tantissimi borghi in Italia e che non riesce a trovare il giusto sfogo nelle nostre comunità. Ecco, colleghi, per il tempo che ci separa dalla fine di questo intervento, io vorrei richiamare la vostra attenzione esattamente su questo, cosa c'è di pensato in un articolo come questo? Perché l'atteggiamento ipocrita di provare a dire che si può fare quando si pongono dei limiti oggettivi, è quasi irrazionale immaginare che effettivamente si possa fare un intervento in zona A. Qual era l'obiettivo? Perché non dire con chiarezza, dall'inizio, che effettivamente non è gradito un intervento nei centri storici? Io credo che sarebbe un segno di chiarezza, un segno anche di dignità politica se vogliamo, non sono persuaso del fatto che a volte denunciare in maniera chiara le proprie intenzioni sia una cosa controproducente. Probabilmente le persone che poi si troveranno ad applicare queste norme, a interpretarle, a trovarsi lì nel labirinto dell'interpretazione…

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Io annuncio il voto favorevole all'emendamento all'emendamento numero 571 perché non si può dire certamente, la maggioranza non può dire certamente che non stiamo provando a proporvi delle modifiche in tutte le salse, cercando di trovare non una breccia, perché quando uno prende una decisione è giusto che la mantenga, ma un margine di ragionamento. In quest'Aula sono presenti otto sindaci in carica, ora, a parte uno che sicuramente è a posto, credo che comunque ci sia un problema perché nel momento in cui subordiniamo il tutto all'approvazione di un piano particolareggiato e adeguato al Piano paesaggistico regionale ed esteso all'intera zona urbanistica, a fronte di una richiesta da parte del cittadino di un intervento nel centro storico, sappiamo bene che la risposta che dobbiamo dare a quel cittadino è: "Lascia ogni speranza o tu che hai chiesto questa cosa", perché naturalmente i tempi necessari per fare un piano particolareggiato esteso all'intera zona, adeguato al Piano paesaggistico regionale, credo che non siano consoni o coerenti con l'esigenza che quel cittadino, presentandoci quella proposta edificatoria, ci pone. Allora, in questo caso non stiamo disconoscendo il fatto di tutelare gli edifici storici, perché stiamo dicendo che gli interventi devono essere fatti limitatamente agli edifici aventi meno di cinquant'anni, che tra l'altro devono essere in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto. Allora, stiamo salvaguardando gli edifici che hanno più di cinquant'anni, stiamo subordinando quegli edifici anche se hanno meno di cinquant'anni e devono essere in contrasto con il contesto… cari colleghi della maggioranza, credo che la proposta di un emendamento di questo genere debba essere accolta, perché è puro buon senso, allo stato liquido, che se ne sta andando fuori da quest'Aula, come l'acqua piovana se ne va fuori dalle terrazze attraverso le gronde. Qui è necessario che un attimino ci si fermi e si dica: "Ma l'obiettivo di questo emendamento, il risultato di questo emendamento, è così diverso da quello che noi vogliamo?". E allora, se stiamo semplificando la procedura, se stiamo rendendo la vita meno difficile ai nostri concittadini, bene, approviamolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Bene ha fatto il collega Carta a ricordare la presenza dei sindaci e a cercare di immedesimarci nelle richieste che i nostri concittadini ci fanno, e alle difficoltà che molto spesso questi si trovano di fronte, per arrivare all'obiettivo magari di una ristrutturazione, di un ampliamento. E allora questo emendamento penso che voglia quasi dirvi, dopo tante richieste, dopo che vi abbiamo chiesto di elevare l'adeguamento al PPR, dopo che vi abbiamo chiesto di elevare il piano particolareggiato, dopo che vi abbiamo chiesto di elevare i comuni dotati di PUC, dopo che vi abbiamo chiesto una serie di cose, adesso vi chiediamo anche: "Guardate, mettiamo, per semplificare il più possibile, che sia al di sotto di cinquant'anni, che sia il dirigente a poter…" cioè, più di così, cosa possiamo fare per farvi capire che queste sono esigenze non nostre, questo non è ostruzionismo, il voler in continuazione presentare emendamenti che abbiano sempre qualcosa di meno l'uno rispetto all'altro, pur di cercare di avere la vostra attenzione e pur di cercare di fare in modo di semplificare la vita del cittadino, ma cosa dobbiamo fare di più? Questi dovrebbero essere anche problemi vostri, non solo problemi nostri. Tu sei sindaco, tu lo sai cosa vuol dire. Questi sono problemi che non sono solo dei sindaci che ci sono da questa parte, sembra che voi questi problemi non li viviate. Questo è lo spirito di questo emendamento e di tanti altri emendamenti che ci troveremo a discutere da qua in avanti. Annuncio il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Anch'io, Presidente, annuncio il mio voto favorevole a questo emendamento numero 571. Ma solo leggere il comma 2, così come è stato presentato dall'emendamento della Giunta, meriterebbe già delle modifiche. Perché? Se solo dovessimo andare a leggere il fatto che l'incremento volumetrico sarà concesso a quegli edifici che non conservano rilevanti tracce dell'assetto storico, ma sono in presenza dei fantasmi… quindi, se il rilevato ha un valore sotto il profilo storico e va mantenuto, ma in quel contesto sono rimasti solamente i fantasmi, perché non è più abitato, quindi vuol dire che non abbiamo nessuna possibilità di intervenire, quindi vuol dire che lasciamo al proprio destino quell'assetto di un centro storico che magari meriterebbe di essere ripopolato, rivalorizzato, riportando all'interno dello stesso centro la presenza dei suoi vecchi abitanti. A mio giudizio questo non dovrebbe essere oggetto di una valutazione urbanistica, ma qua ci vorrebbe un antropologo che scrive un emendamento a questo comma scritto in questo modo. Se noi pensiamo che solamente per un piano particolareggiato ci vogliono più metri cubi di quanti ne vengono rilasciati e rimessi nella sua disponibilità, più metri cubi di carta! Ci vorrebbero più metri cubi di carta di quanto viene messo nel volume a disposizione del cittadino. Noi ci ritroviamo praticamente con un malloppo interminabile di storie che vanno dal 1942, quando venne immaginata la legge sui piani particolareggiati, con tutte le norme intervenute fino al 2015, e ci ritroviamo con tavole, mappe catastali, rilasci di autocertificazioni, autodichiarazioni, valutazioni della sovrintendenza, e chi più ne ha più ne metta, e alla fine io credo che qualunque cittadino di buon senso dovrebbe andare dal sindaco e dire: "Mi scusi signor sindaco, io mi sono sbagliato, non si sono sbagliati in Consiglio regionale nel presentare una norma così macchinosa, è colpa mia che ho avuto la sventura di immaginare di potermi riappropriare delle antiche mura dei miei padri, dei miei nonni, e ho sbagliato a voler immaginare un centro storico che riaccende le sue luci sul consorzio civile, ho sbagliato tutto, non ha sbagliato il Consiglio regionale della Sardegna".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Per dare un contributo alla discussione, ripeto un'osservazione citata nella discussione di un altro articolo. La premialità in zona A per le abitazioni dei disabili, se da un lato può avere motivazioni nobili, dall'altro diventa molto rischioso, perché viene introdotta una delega non solo al PPR, ma anche al decreto Floris, che può avere effetti molto rischiosi innanzitutto da un punto di vista pratico, prima che storico-artistico. Introdurre nuove volumetrie in centri storici, come quello di Quartu, vuol dire aumentare la densità abitativa e dunque congestionare ulteriormente le strade e i servizi urbanistici, già profondamente intasati. Dall'altro lato, invece, questa premialità può essere … rispetto al decreto Floris e al PPR. Pensiamo a quanti edifici presenti nel centro storico di Cagliari sono frutto di ricostruzioni postbelliche, non sempre volte a fini speculativi, come … ce ne sono tante altre, ma anche di necessità, costruite con volumi molto inferiori a quelli precedenti, o comunque quelli degli edifici limitrofi. Ci sono molte disparità tra gli edifici. In quest'ottica sarebbe necessario fare un censimento dell'edilizia dei centri storici, che sarebbe da un lato uno strumento utile per capire cosa conservare e cosa si può modificare, e dall'altro occasione di lavoro per varie categorie, che potrebbero concorrere collegialmente per decidere il futuro di un edificio: un geometra, un architetto, un laureato in lettere o beni culturali, un artigiano, in modo tale da coniugare giudizi storici, architettonici, tecnici e normativi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Per dire prima di tutto che siamo favorevoli all'emendamento numero 571 e poi per continuare a discutere su questo articolo 19. Potremmo ribattezzare questa legge: "La legge della contraddizione urbanistica", perché siamo in continua contraddizione. Questo è un emendamento che è stato scritto per voi, è stato scritto seguendo le logiche dei vostri ragionamenti, è stato scritto seguendo le logiche di chi in qualche modo vuole tentare di risparmiare il suolo e vuole tentare di migliorare la vita a chi risiede nei centri storici. Abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili, io ringrazio anche i colleghi di Forza Italia, che con questo emendamento hanno ulteriormente migliorato la legge, perché stanno dicendo con questo emendamento che su tutti gli edifici con una vita di oltre cinquant'anni non discutiamo, discutiamo per tutti quegli edifici che hanno meno di cinquant'anni, quindi dove possiamo intervenire per fare dei miglioramenti, dove possiamo intervenire per tentare di rendere fruibili questi edifici, edifici che oggi sono disabitati, e anche qui la contraddizione. Se da una parte i colleghi della maggioranza hanno qualche giorno fa parlato di concedere a un euro gli edifici dei centri storici, ma come li vogliamo ristrutturare, con quali leggi se poi ci viene vietato di renderli e di adeguarli a tutte quelle regole e a quelle norme sanitarie delle quali necessitano tutti gli edifici che andrebbero in qualche modo vissuti all'interno dei centri storici. Ecco, questa è la continua contraddizione di questa legge, che se da una parte richiama l'attenzione di tutti noi e dell'opinione pubblica ad un comportamento più corretto nel rispetto del suolo, dall'altra, nel momento in cui proponiamo emendamenti seri, emendamenti di principio, che sono in perfetta sintonia con quello che è anche il contesto storico e paesaggistico, invece niente, anche su questi emendamenti mi sembra di capire che i colleghi della maggioranza non siano d'accordo. Io non so più come spiegare che sono questi gli emendamenti seri, gli emendamenti per i quali dobbiamo cercare di convergere e trovare un punto di incontro, questi emendamenti che rivitalizzano i centri storici, che danno ai nostri paesi finalmente la dignità che meritano e soprattutto a quegli edifici che fanno parte della nostra storia, della nostra cultura, cercano di ridare la vitalità che meritano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per l'unica voce che, mi pare in solitudine, chiama nel deserto, che è quella dell'onorevole Anedda, e che ripropone un tema che io ho già colto nelle sue dichiarazioni all'articolo, mi pare, e che oggi ripropone, ma che probabilmente trovano la sedes materiae nel punto 7 dell'emendamento numero 125, con riferimento alla questione anche relativa agli spazi di fruibilità destinata per l'abitazione principale di disabili. Qui noi poniamo un tema molto più semplice, che è di buon senso anche, e che è la possibilità di adattare, anzi se il collega Tedde me lo consente ne darei lettura integrale perché io penso che nessuno di voi davvero neanche abbia avuto la bontà di andare a leggere quello che c'è scritto, perché merita quantomeno una riflessione. Qui stiamo parlando di un emendamento ispirato a criteri di buon senso. Forse solo l'onorevole Anedda lo ha letto, nella distrazione generale di quest'Aula. E allora consentitemi che ve lo sottoponga, non in forma prosaica, ma per quello che oggettivamente dice: "Nella zona urbanistica A l'incremento volumetrico si applica limitatamente agli edifici aventi meno di cinquant'anni in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto e a condizione che l'intervento comporti un miglioramento della qualità architettonica estesa all'intero edificio". Ma si sta dicendo qualcosa di grave, di speculativo, che possa ledere l'interesse di qualcuno se non il decoro urbano, questo sì, recuperare al decoro urbano quello che è stato fatto sul finire degli anni Sessanta e Settanta, questo sì? Ma siete andati a Nuoro nella via Grazia Deledda dove, accanto alla casa di Grazia Deledda e nelle vicinanze, ci sono edifici del più svariato colore con le persiane in ottone e con tutto ciò che veramente grida vendetta per il contrasto che c'è con l'insieme? E non si consente che in determinate situazioni si possano fare interventi che comportino il miglioramento. Quindi l'invito è…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Soltanto per dire, Assessore, che sul centro storico e sul centro matrice cosiddetto non si è mai trovata una differenza sostanziale. Il povero Bagnolo riteneva che i centri storici in Sardegna fossero quei centri nati come primi come germe in quel paese, ma di storico non avevano nulla e non hanno nulla, "lardini", mattoni fatti… per cui sul concetto di centro storico bisogna che noi facciamo una riflessione. Che cosa vogliamo conseguire noi con questo emendamento e la maggioranza credo la stessa cosa? Di prendere quegli immobili che sono inseriti in una zona A, perché di zona A si tratta, e che non sono compatibili con gli stili architettonici del quartiere. Quindi basta dire questo, senza legarlo al piano paesaggistico, al piano particolareggiato, perché non ne usciremo mai! Allora, o è vera l'intenzione che noi abbiamo di rivalutare i centri storici, e quindi di ampliare, o non è vera. Se è vera mi pare che dobbiamo alleggerire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il 25 maggio c'è un'udienza della Corte costituzionale sul vecchio Piano casa che interveniva proprio anche su questo punto perché si tratta di capire, posto che credo che non vi sia nessuno qui dentro che non è d'accordo sull'idea di rivitalizzare i centri storici, di farli rivivere, sul fatto che lo spopolamento e la crisi delle nostre comunità rurali è molto legata anche alla difficoltà di ricercare condizioni di vivibilità. L'emendamento dell'onorevole Arbau, l'articolo 28 bis, che prevede piani integrati di riqualificazione urbana, anche con premi volumetrici di quartiere, e qui c'è un tema molto delicato perché dobbiamo metterci d'accordo sulle parole. Se siamo d'accordo che centri storici sono beni unici e irriproducibili in moltissimi casi, se siamo d'accordo sul fatto che nel corso degli anni molti comuni, in assenza di regole, hanno consentito l'edificabilità di edifici incongrui, io qua vedo un emendamento che attribuisce ai nostri geometri comunali, ai dirigenti dei servizi tecnici, il compito di decidere quando un edificio è congruo o non è congruo. Io credo che lo strumento, data la delicatezza del tema, non possa essere gestito in modo così superficiale e affidare a strumenti di pianificazione attenta che individuino edificio per edificio quali sono quelle caratteristiche che consentano una ricostruzione filologica di quel determinato edificio all'interno del centro storico e del centro matrice. Questo lavoro deve essere fatto all'interno di un processo di pianificazione che ha un nome e si chiama piano particolareggiato, perché il piano particolareggiato è quello che consente di individuare al comune, attraverso il supporto dei professionisti, con le risorse che la Regione mette a disposizione e che abbiamo messo, anche queste, per 3 milioni di euro nel bilancio di quest'anno per sostenere i comuni alla definizione dei loro piani particolareggiati, consentendo in questo modo anche un'opportuna verifica di coerenza, un aiuto, un supporto anche della Regione, oltre che delle sovrintendenze. La Corte costituzionale il 25 maggio si pronuncerà su questo tema proprio perché nel Piano casa del 2009 l'intervento in sede di verifica di coerenza e di copianificazione non è stato attuato, cioè non c'erano sufficienti elementi di garanzia. Quindi partiamo tutti quanti da una base che ci vede d'accordo e che mi vede personalmente d'accordo, con una serie di strumenti che nella legge finanziaria, all'interno di questo disegno di legge, con le risorse a disposizione della programmazione comunitaria e così via, la legge numero 29 rifinanziata con 30 milioni nel triennio, ricordo, con una serie di strumenti che vanno nella direzione di rivitalizzare i centri storici, ma, vivaddio, io con tutta la buona volontà di venire incontro anche ad esigenze non mi sentirei di affidare il compito di attribuire a un dirigente di un comune, che poi nella stragrande maggioranza dei casi è un geometra, il compito di decidere quando vi è miglioramento architettonico e quando un edificio è armonizzato oppure no con il contesto storico e paesaggistico in cui si inserisce. Credo che non sia sufficientemente tutelato il centro storico dei nostri paesi con una norma di questo genere.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 571.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Desini e Locci hanno votato a favore e che il consigliere Cocco Daniele ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Desini - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 22

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ugo Cappellacci. Ne ha facoltà.

CAPPELLACCI UGO (FI). Presidente, colgo l'occasione della presenza del presidente Pigliaru, almeno era qua sino a pochi secondi fa, mi auguro che sia semplicemente... ecco, lo vedo lì dietro, se riusciamo ad averlo è anche meglio... Presidente, noi siamo molto preoccupati e credo non solo noi, mi risulta che in queste ore sia stata presentata una mozione anche dal centrosinistra sul tema del deposito unico nazionale per le scorie nucleari. Allora, temo che anche alla luce delle notizie che sono uscite ieri con delle iniziative portate avanti da alcuni consiglieri regionali nel Lazio, alla luce delle dichiarazioni rese dal ministro Guidi, ma credo che anche la lettera spedita dalla Regione e la mozione presentata dal centrosinistra temo che siano un brutto indizio in questa direzione.

Allora, alla luce di questo quadro e alla vigilia di una decisione che potrebbe veramente arrivare nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore, io credo che sarebbe molto importante se l'Aula potesse discutere di questo tema o se comunque potessimo avere almeno un'informativa sullo stato dell'arte dal presidente Pigliaru. Credo che l'argomento che stiamo trattando sia un argomento importante, certamente molte aspettative crea fuori da quest'Aula e in tutta la società sarda anche se, ahimè, sono aspettative che sono certo verranno tradite, però altrettanto importante è trattare di quei temi che sono fondamentali e decisivi per il nostro futuro, per il futuro di quest'isola e perché quest'isola possa essere ancora attrattiva sul piano nazionale e internazionale.

PRESIDENTE. Credo che sull'argomento si sia già espressa pubblicamente più volte la Giunta, ultimamente anche formalizzando la propria posizione si è espresso il Consiglio, quindi procederemo secondo le modalità regolamentari.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, gli dica di andare personalmente, non di far scrivere l'Assessore di turno.

PRESIDENTE. Non ha bisogno che glielo diciamo noi cosa deve fare il Presidente, ha la capacità di decidere lui cosa deve fare, quando lo deve fare e come lo deve fare, credo.

Ha domandato di parlare Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Io credo che quando si fa un appello a una battaglia che dobbiamo fare tutti insieme, tutti insieme vuol dire anche che naturalmente si rispettano i ruoli, incluso quello dell'Assessore dell'ambiente. Noi siamo pronti, l'abbiamo detto in tutte le salse e in tutte le situazioni, dalle interviste sui giornali a lettere formali, mi pare anche una presa di posizione del Consiglio. Io credo che di fronte a un rischio che c'è, dobbiamo essere pronti a stare molto saldi e compatti. Ieri ha scritto l'Assessore, io ho già espresso la mia posizione credo in perfetto accordo col Consiglio e credo che siamo pronti a fare la nostra parte.

Per quanto ne so io, ma naturalmente è mio ruolo e dovere quello di informarmi continuamente sul punto, il prossimo passo è l'individuazione degli ambiti idonei che potrebbero essere comunque moltissimi. La decisione su quali ambiti tra tutti gli idonei saranno utilizzati ci darà, io credo, abbastanza tempo, con mente fredda e grande forza di determinazione, tutti insieme, di fare quello che riteniamo giusto e cioè ribellarci a un'eventuale proposta di ulteriore servitù per la Sardegna. Quindi, faccio mio l'appello a essere molto vigili e molto uniti. Io farò la mia parte e sono sicuro che questo Consiglio farà la sua parte.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 536.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, per annunciare che era stato dato parere contrario sull'emendamento numero 536, ma da un approfondimento con la Giunta e con i presentatori dell'emendamento la Commissione esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, apprendo in maniera positiva il fatto che il Presidente della Commissione, dopo aver sentito anche la Giunta, abbia espresso parere favorevole a questo emendamento che, come già più volte abbiamo detto, come più volte abbiamo ripetuto da quando abbiamo iniziato a discutere di questa legge, era fondamentale per far sì che questa legge arrivasse all'obiettivo che si era prefissata, doveva essere un incentivo. Doveva contenere all'interno una serie di incentivi per fare in modo che i privati potessero essere veramente interessati dall'idea di fare una ristrutturazione o un possibile ampliamento. Sinceramente il limite che era stato inserito prima all'interno della legge era veramente limitativo.

Secondo noi la cosa più giusta per poter fare in modo che questa legge potesse realmente incidere sull'economia della Sardegna era quella di lasciarla libera, cioè lasciare esclusivamente la percentuale senza tetti di limite e oltretutto non condizionandoli neanche all'approvazione dei piani urbanistici. Però questo abbiamo già visto diverse volte che non era possibile, allora come abbiamo fatto già nei precedenti emendamenti abbiamo cercato di chiedere sempre un qualcosa di meno pur di arrivare a un beneficio per chi poi dovrà usufruire di questa legge.

Ripeto, accolgo in maniera favorevole le dichiarazioni del Presidente della Commissione. Il nostro atteggiamento nell'approcciarci a questa legge è questo, è proprio questo emendamento, io mi auguro che oltre a questo se ne possano approvare e valutare in maniera positiva anche altri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Semplicemente per esprimere il voto favorevole del Gruppo di Sardegna Vera, diciamo il convinto voto di Sardegna Vera.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, per dire che, al di là di tutto, un emendamento simile, anzi uguale, l'avevamo presentato anche noi, voglio rimarcare, non è stato mai ritirato prima dell'emendamento 125 della Giunta, credo che fosse il numero 91. Quindi, voglio dire che ci sono anche dei momenti di convergenza con la minoranza, non solo qualche volta in modo disdicevole anche da parte mia dei toni alti, ma ci sono anche delle analisi della legge che ci portano a trovare delle convergenze. Uno dei punti era proprio questo, che noi avevamo meditato ed era, credo, l'emendamento numero 91. Come non interverrò successivamente anche ai successivi 120 metri in più di cubatura eravamo d'accordo anche noi con un emendamento che non era stato mai ritirato. Quindi votiamo favorevole anche perché era un emendamento nostro presentato a suo tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, gutta cavat lapidem dicevamo i giorni scorsi, ed effettivamente finalmente festeggiamo i primi segni di questo lavoro delle nostre goccioline sulle vostre granitiche convinzioni. Credo che questo sia un momento che dobbiamo festeggiare come quello del possibile inizio della svolta. Sono numerosi i contributi che da parte nostra e da parte vostra sono venuti al miglioramento di questa norma. Cogliamoli. Sull'onda dell'entusiasmo di questa apertura che riconosciamo importante da parte della maggioranza facciamoci travolgere da uno spirito unitario che non soltanto nelle questioni di difesa dalle scorie in questo caso, delle grandi questioni delle vertenze con lo Stato, ma anche sulle questioni del nostro stretto interesse locale ci possono trovare uniti. In effetti manca davvero poco, manca ancora soltanto che il maggiordomo rinunci a commettere l'omicidio, rinunci a portare a termine l'efferato delitto che rappresenterebbe trascorrere per molti di voi, cattolici convinti, sarebbe trascorrere il venerdì santo per esempio qui, in nome della passione per l'edilizia. Quindi, colleghi, nell'accogliere con grande soddisfazione e anche con orgoglio per tutto il lavoro svolto questa disponibilità, mi accingo ad annunciare il mio voto favorevole. E volevo dedicare soltanto il poco tempo che mi è rimasto a disposizione di questo intervento per segnalare che leggevo l'altro giorno delle considerazioni di un illustre esponente del centrosinistra, una personalità politica eletto mi pare in un collegio fuori dalla Sardegna, che con ironia diceva: Sì, ma tutto questo allarmismo sulle scorie, sono cose lontane, "magari" quasi si leggeva nel suo intervento, perché sarebbero investimenti importanti, assolutamente sicuri, una grandissima opera pubblica. Ecco, io sono lieto di aver sentito dalle parole del Presidente della Regione ben altro tono, ben altra considerazione del problema, e soprattutto il piglio di chi una grande opportunità, come quella che ci stava esponendo l'onorevole Meloni pochi giorni fa, non ha nessuna intenzione di coglierla.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, nell'emendamento numero 536 voterò anch'io come la maggioranza a favore. Voto a favore e devo dire anche finalmente, insomma credo che questo sia il primo segnale chiaro da parte della maggioranza per un'apertura ad una soluzione, o meglio ad un risultato un po' più ampio rispetto a quella che è la proposta molto restrittiva da parte della stessa maggioranza, o della stessa Giunta. Quest'apertura che comunque arriverebbe a 90 metri cubi non completerebbe e non completa però il quadro chiaramente del ragionamento più ampio che noi dobbiamo portare all'interno di quest'Aula. Cioè i 90 metri cubi massimi che sono consentiti nelle zone B e C in assenza dell'adeguamento del PUC al Piano paesaggistico regionale sono legati al 20 per cento dell'incremento, ma che però deve anche viaggiare insieme all'incremento legato all'efficientamento energetico parziale del 5 per cento e totale del 10 per cento. Allora effettivamente a conclusione di tutto il ragionamento siamo sicuramente in grado di dare una risposta importante a chi oggi aspetta un'approvazione di una legge che sia all'altezza del suo nome. È chiaro che tutto ciò che è stato fatto fino ad adesso non è e non risponde esattamente alle richieste e alle necessità che sono state poste non solo da noi, ma sicuramente da chi ha suggerito tutti gli emendamenti, da chi suggerisce dall'esterno la necessità di avere una norma chiara, una norma diretta, una norma che dia certezza del diritto, una norma che dia possibilità di incrementi importanti volumetrici. Però questo diciamo che è sicuramente un primo passo, siamo qui, siamo pronti a ragionare e a cogliere finalmente un segnale positivo. E per questa ragione che anch'io, insieme alla maggioranza, nonostante l'emendamento sia nostro e quindi dell'opposizione voterò favorevolmente e ne condivido il percorso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, per confermare il voto favorevole a questo emendamento numero 536 da parte del Gruppo dei Riformatori Sardi. Ma anche per dire che non avevamo nessun dubbio che finalmente la maggioranza in un sussulto di democrazia abbia voluto ascoltare e abiurare a quel suo presunto giuramento ad una personale e bendisposta ideologia, che riguardava però solamente i presenti in Aula, mentre là fuori non solo a noialtri, ma anche a voialtri, e ci risulta anche questo, sono state tante le persone che vi hanno contattato per sollecitarvi ad una modifica delle indicazioni pervenute in precedenza dalla Commissione. E sia l'emendamento numero 536, così come accadrà per l'emendamento numero 537, sono semplicemente la restituzione di un minimo di buonsenso ad una legge che finora si è dimostrata fallace e ben poco adeguata alle esigenze della pubblica opinione, e soprattutto dei tanti interessati a mettere mano a quei minuscoli elementi fatti in metri quadri che sicuramente non comporteranno né scempi edilizi, né sconvolgimenti sui territori, né le amministrazione dei tanti sindaci qui presenti nell'Aula, e nemmeno però saranno capaci di risollevare il morale di chi opera, e mi riferisco ai tanti imprenditori, alla filiera artigiana, che dall'edilizia pretende di avere risposte certe per poter risollevare ciò che è stato sempre nella loro storia personale ed imprenditoriale. E invece oggi questa legge, seppur con questi minime restituzioni, dimostra che ci sono occasioni di collaborazione e speriamo che questo sia solamente il primo segno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, il mio voto sarà ovviamente favorevole, ma non posso non rilevare che la maggioranza in questa occasione ha dimostrato di essere ciò che noi ritenevamo che fosse capace di essere. L'abbiamo detto anche momenti di scontro più cruento, abbiamo sempre detto che la maggioranza se avesse riflettuto, il primo a sostenere questa tesi è stato l'onorevole Mario Floris, se avesse riflettuto serenamente avremmo potuto condividere e un percorso complessivo all'interno del quale instradare tutte le norme, e comunque quantomeno avrebbe potuto condividere con noi delle modifiche importanti all'articolato. Purtroppo non avete voluto seguire il suggerimento dell'onorevole Floris, ora ci ritroviamo a vedere in modo spezzato un articolato che avrebbe invece meritato un esame molto più attento. La Commissione avrebbe potuto lavorare meglio, ma io credo che anche i Capigruppo lavorando assieme avrebbero potuto sciogliere questi nodi che noi stiamo cercando di sciogliere in questi giorni con tanta difficoltà. Ma anche un altro elemento emerge dal voto, o meglio dalla discussione su questo emendamento, emerge in modo forte il fatto che l'opposizione non fa opposizione tanto per farla, opposizione tesa a rallentare i lavori, opposizione tesa a creare problemi alla maggioranza o alla Giunta. No, noi abbiamo fatto un'opposizione, non utilizzo il termine costruttiva, ma un'opposizione positiva perché gli emendamenti che abbiamo proposto, e questo ne è la riprova, sono emendamenti che tendono magari a volte indegnamente a migliorare l'articolato, tendono a migliorare la proposta normativa che comunque ha dei problemi, che comunque ha delle lacune, e noi stiamo cercando, assieme a voi laddove è possibile, di colmare le lacune, di risolvere i problemi e di sciogliere questi nodi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Presidente, dopo il commovente intervento del collega Tunis ho un po' di difficoltà ad intervenire. Ma al di là delle battute, finalmente ha visto collega Fasolino che le gocce alla fine portano i risultati. È la dimostrazione che questa non è una maggioranza ottusa, che non ha orecchie, che non sappiamo ascoltare, ci sono delle cose dove ci possono essere delle convergenze, e devo dire che per la stima personale che ho nei suoi confronti e la simpatia, fa piacere votare un suo emendamento, anche perché noi come Centro Democratico avevamo presentato un emendamento che era anche superiore a questa cubatura, quindi è la dimostrazione che ci possono essere di punti d'incontro, io mi auguro che questo possa essere anche un elemento per confrontarci, forse anche in maniera un po' più serena su alcune questioni dove possiamo trovare di punti d'incontro, di condivisione, quindi a nome del Gruppo votiamo convintamente l'emendamento numero 536.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Dichiaro il voto favorevole e ringrazio il Presidente della Commissione, anche se un identico emendamento è stato presentato dal nostro Gruppo, quindi siamo in perfetta sintonia, voglio approfittare di questo lasso di tempo per cogliere l'occasione di fare una precisazione. Innanzitutto è giusto che noi facciamo una grossa battaglia, dobbiamo stare all'erta eccetera però mentre si parlava io ho parlato con il Ministro il quale mi ha detto che le procedure, l'iter non è ancora completato, che è un iter abbastanza lungo che si completerà probabilmente a fine anno, quindi stiamo all'erta, del resto noi siamo stati i precursori, attaccando il nostro Ministro Giovanardi quando si parlava di scorie in passato contestando nelle sedi istituzionali. Quindi siccome abbiamo l'occasione, Presidente ci starà lei presente, ci sarà il presidente Pigliaru, martedì ci sarà un convegno a cui parteciperà il Ministro dell'ambiente, questo convegno organizzato dagli ex parlamentari, quindi sentiremo dalla sua viva voce e gli porremo il problema, qual è lo stato dell'arte, credo però che fare fughe in avanti non serva a nessuno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Presidente, per dichiarare il voto favorevole a questo emendamento presentato dal nostro Gruppo. Questo fa capire che la minoranza non ha fatto ostruzionismo, se questo è il primo segnale, anche se è timido da parte della maggioranza questo è un segnale che il nostro lavoro non è inutile, quindi questa apertura noi diciamo alla maggioranza di riflettere anche sui successivi emendamenti, quindi noi diciamo che non è un problema di quanti volumi, è un problema dell'organicità, quindi siamo convinti che, a iniziare dalle zone B e C c'è necessità di aumentare il termine volumetrico per dare veramente una riqualificazione organica a quello che è l'espansione delle zone omogenee B e C. Quindi io spero che finalmente si sia capito che il nostro lavoro non è assolutamente invano, ma l'abbiamo detto in maniera anche molto forte, molto marcata in Commissione, non ci avete sentito, finalmente ci avete sentiti in Aula, quindi almeno su questo, lo dico timidamente, ma stiamo soddisfatti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente annuncio il voto favorevole all'emendamento, mi sia consentito un commento a questa ritrovata unità su questo specifico emendamento, che non è il preludio a nessun patto de sa Marina o del Nazareno, visto che stiamo qui a Cagliari, ma è semplicemente un piccolo passo, un punto di passaggio nel tentativo di migliorare secondo il nostro punto di vista questa norma. Sappiamo che da più parti ci sono tentativi di sabotarla totalmente, di non farla camminare, di non farla andare avanti, anzi di seminare il più possibile zizzania lungo questo percorso. Noi lo vorremmo fare alla luce del sole manifestando le nostre differenze, a viso aperto, alla luce del sole senza nasconderci dietro altre questioni, quindi andiamo avanti su questa strada e continueremo a batterci con l'unico obiettivo, dal nostro ovviamente umile punto di vista, quello di poter dare un contributo positivo al miglioramento della norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Una brevissima dichiarazione, soprattutto politica, perché non vorrei che si cadesse nell'equivoco perché si accoglie questo emendamento, lo dico ad evitare qualunque tipo di equivoco, non c'è nessuna trattativa in corso, non c'è nessun accordo, non c'è nessuna convergenza, sono lontane le distanze perché questo emendamento, per essere molto ma molto chiari, rappresenta il tentativo di modificare in meglio un testo di legge rispetto al quale noi abbiamo preso le distanze perché non è questa la filosofia per quanto ci riguarda, non è questo l'obiettivo e non è questa la finalità. Questo lo dico, ma lo dico anche facendo l'interesse della stessa maggioranza, perché i nostri equivoci su una commistione di responsabilità e di ruoli perché la responsabilità di questa legge è tutta vostra, noi stiamo cercando solo di correggerla, allora su qualche punto sul quale c'è la convergenza ne prendiamo atto, ma sono altre le questioni, sono ben altre le questioni sulle quali noi avremmo voluto la convergenza, ad iniziare per esempio dall'agro sul quale c'è stata una chiusura e rispetto alla quale noi manteniamo ancora motivi forti di dissenso, per cui questo emendamento noi lo voteremo a favore, ma senza dare alcun altro significato se non quello proprio che è scritto in quell'emendamento che consente un aumento di volumetria da 70 metri cubi a 90 metri cubi.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 536, lo metto in votazione. È stata chiesta la votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 536.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Azara e Fenu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 50

astenuti 3

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 535.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, per annunciare che anche sull'emendamento numero 535 la Commissione ha concordato con la Giunta e anche da approfondimenti con i commissari della stessa Commissione, di modificare il proprio parere, che era negativo, per trasformarlo in parere positivo. Su questi argomenti, ne approfitto visto che mi ha dato la parola Presidente, su questi temi la Commissione, l'onorevole Peru ricorderà molto bene, ha discusso approfonditamente, poi ha maggioranza ha deciso quello che è stato licenziato dalla Commissione, ma non c'era certamente l'unanimità su questi temi. Ne approfitto anche per confermare quello che dice l'onorevole Pittalis, non c'è nessun accordo, stiamo lavorando a vista sulle cose che riteniamo opportuno approvare e che ci rendiamo conto che devono essere approvate, non votiamo contro solo perché le ha proposte la minoranza, su questi temi magari ci si è incontrati, però volevo anche dire all'onorevole Pittalis, che ha fatto un'altra affermazione che è quella che la minoranza contesta con forza questa legge, che la maggioranza si deve assumere tutta la sua responsabilità, ce la assumiamo tutta. Lo abbiamo detto anche ieri, sarebbe opportuno che questa responsabilità ce la facciate assumere. Perché credo che sia noto qui dentro, ma anche fuori, che la minoranza questa legge l'avversa in tutte le sue forme possibili, per cui noi ne risponderemo davanti agli elettori quando gli elettori e i cittadini sardi potranno leggere questa buona legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Logicamente per annunciare il voto favorevole, adesso ormai ci sto prendendo gusto alle dichiarazioni positive da parte del Presidente della Commissione, ne abbiamo presentato anche degli altri più avanti, onorevole Solinas, se magari li vuole guardare bene prima di bocciarli o di esprimere parere contrario, perché ce ne sono diversi. Farei un invito all'onorevole Crisponi a non sollecitare la maggioranza a leggere messaggi, ne hanno letto uno e hanno fatto un po' di macello, quindi per cortesia non solleciti ulteriori letture di messaggi. In questo emendamento c'è, come c'era nell'emendamento precedente, lo spirito da parte della minoranza nell'approccio a questa legge. Considerate una cosa importante che secondo noi, lo ripeto, ma non lo ripeto perché voglio essere pedante oppure… la nostra logica era quella non di mettere un tetto, era di lasciarlo libero, nel senso mettere una percentuale e lasciare questa, ci stiamo accontentando perché stiamo cercando di tirare il più possibile da questa vostra chiusura su quest'idea che avete dell'urbanistica e dell'edilizia. Allora, cerchiamo di accontentarci ma non per accontentarci noi, per cercare di dare, come ha detto giustamente il nostro Capogruppo, una legge migliore a chi dovrà usufruirne. Per cercare di dare una legge che effettivamente possa essere un'opportunità di sviluppo economico anche se minimo. Perché le possibilità erano quelle di avere una legge molto migliore, questo è un minimo ma pur di fare questo, pur di ottenere questo siamo disposti a rimanere qui a combattere, a discutere con voi per cercare di migliorare questa legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Il voto è sicuramente favorevole ma sarò anche brevissimo, solo per aggiungere un aspetto tecnico che mi sembra importante e fondamentale che è il ragionamento che è stato fatto da me precedentemente e magari anche interpretato da qualche collega della minoranza come un intervento trionfalistico, assolutamente non lo è stato e non lo è. Se non completiamo ma dall'annuire del Presidente della Commissione e del Capogruppo del PD mi è sembrato che questo sia il percorso che si voglia seguire, cioè quello che non può completarsi semplicemente con l'approvazione di questi nostri emendamenti legati alla massima realizzazione dell'incremento volumetrico, ma bensì deve essere completato anche attraverso la possibilità dell'incremento legato alla parte dell'efficientamento energetico. Quindi, quello parziale legato all'incremento solo alla parte che si vuole aumentare come volumetria e poi eventualmente con quel 10 per cento, fondamentale va chiarito in modo importante, legato a tutto l'efficientamento di tutto il fabbricato, di tutto quello che è oggetto dell'intervento. Credo che questo comunque anche se non in una forma completa per quello che è la nostra posizione possa chiarire e dare una risposta un po' più ampia, rispetto a quello che fino a questo momento si è dato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Per annunciare il voto favorevole dell'emendamento numero 535, per prendere atto che quando si vuole anche la maggioranza riesce a ragionare e a cercare di convergere sui punti di interesse comune. In realtà noi votiamo a favore, ma questo emendamento ci soddisfa in parte perché noi il 16 marzo con l'emendamento numero 58, a pagina 158, abbiamo presentato un emendamento senza limiti cioè con la soppressione del "fino ad un massimo di 90 metri cubi". Quindi, indipendentemente da un numero prefissato qui si richiedeva un riconoscimento di quei metri cubi in base alla volumetria del fabbricato che si andava in qualche modo a migliorare. Però, riteniamo che anche questo segnale, perché tale va ritenuto, è un segnale importante che agevola i nostri cittadini, che agevola la nostra popolazione, che in questo momento sono sempre più numerosi, che ci stanno ascoltando, che ci stanno tempestando di messaggini e quindi anche a loro vogliamo tranquillizzare. E dimostrate, anche in questa occasione, che quando si vuole si può trovare un punto di incontro e quando si vuole si può fare l'interesse dei sardi e non di questioni ideologiche che sicuramente non fanno bene a nessuno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Anche io per annunciare il voto favorevole del Gruppo dei Riformatori Sardi e anche per esprimere le perplessità che portava poc'anzi il collega Cherchi, in gergo elettorale potremmo definirla un'anatra zoppa, perché ci sono delle condizioni che vanno bene, che vanno a favore di una direzione da noi più volte sollecitata, però manca di alcuni passaggi che sono stati richiamati e altri ancora che troveremo via via che gli emendamenti saranno esaminati dall'Aula. Insomma, per concludere, possiamo dire che quei cittadini, a cui faceva riferimento poc'anzi il collega Rubiu, troveranno nell'uovo di Pasqua i 90 e i 120 metri cubi che sono una piccola novità rispetto al muro contro muro finora portato avanti da maggioranza e minoranza.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 535.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Tedde ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 49

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

Metto ora in votazione l'emendamento numero 572.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Anche su questo emendamento per cambiare il parere, esprimiamo parere favorevole con un emendamento orale che daremo lettura in quest'Aula e se l'Aula sarà d'accordo lo approveremo.

PRESIDENTE. Chi lo deve presentare l'emendamento orale onorevole Solinas?

COCCO PIETRO (PD). Lo presento io.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). L'emendamento orale è semplicemente questo: la residenza deve essere data nel momento di entrata in vigore della legge.

PITTALIS PIETRO (FI). Non ho capito scusa.

COCCO PIETRO (PD). C'è scritto: nella zona urbanistica D con destinazione industriale o artigianale l'incremento volumetrico può essere realizzato esclusivamente se strettamente connessi alle predette destinazioni, con esclusione di qualunque destinazione abitativa, residenziale o commerciale, nella misura massima per ciascuna unità immobiliare del 25 per cento del volume urbanistico esistente. Nei fabbricati residenziali esistenti, adibiti come prima casa dal titolare dell'impresa, o del custode, sono consentiti gli incrementi volumetrici di cui al comma 3, lettera a) e b), facendo partire la residenza dall'entrata in vigore della legge.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Cocco, non è molto chiaro perché se sono già strutture residenziali, padronali o di pertinenza… ho capito ma stiamo parlando soltanto di quelle che sono già unità residenziali esistenti, quindi non può essere che chiediamo che chi è già residente poi chieda la residenza dopo. C'è qualcosa che non è chiaro nell'emendamento orale. Se serve sospendiamo un attimo per chiarire perché così non… Allora la correzione è questa: che devono avere la residenza all'entrata in vigore della legge cioè non è consentita un'estensione… Anche perché non sarebbero residenziali già se non fosse così. Quindi è una precisazione per quello che mi sembra di capire. Comunque sospendiamo attimino per chiarire.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 20, viene ripresa alle ore 18 e 32.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Per ritirare la richiesta di emendamento orale.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 572. C'è richiesta di voto elettronico?

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Chiedo venia, chiedo scusa ma ho voluto prendere la parola per fare i complimenti alla maggioranza perché evidentemente la maggioranza ha gli strumenti, l'organizzazione politica e anche l'organizzazione complessiva per avere le antenne alte e quindi è in grado anche di rivedere determinate posizioni. E ha capito anche che le elezioni si vincono e si perdono a seconda della situazione economica del momento. Per creare situazioni economiche occorre anche creare i presupposti fondamentali. Poi ci sono le elezioni fra poco, le elezioni comunali in Sardegna importanti e quindi credo che subito dopo le elezioni ci sono le direttive e credo che abbia fatto bene. Sapendo anche una cosa fondamentale che qualunque miglioramento venga portato da una legge portata dalla maggioranza chiunque contribuisca a migliorarla i meriti sono sempre della maggioranza che ha portato la legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 572.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cossa ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 49

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 573.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, per annunciare che anche sull'emendamento numero 573 la Commissione modifica il suo parere ed esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Una piccola dichiarazione di voto, ovviamente il voto favorevole, non possiamo non esprimere il nostro apprezzamento nei confronti della maggioranza che ha dimostrato di saper fare un passo indietro nell'interesse di coloro che tutti i giorni lavorano per cercare di fare andare avanti un'impresa industriale, uno stabilimento, per cercare di pagare la retribuzione ai lavoratori. L'edilizia residenziale o meglio le esigenze abitative, il tetto, il focolare sono di tutti, non soltanto dei lavoratori subordinati ma anche di coloro che vivono di fatto negli stabilimenti custodi e proprietari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, per esprimere il voto favorevole a questo emendamento e anche un apprezzamento per il mutamento di orientamento della Commissione. In effetti non sarebbe stato coerente, rispetto alle decisioni già prese, non consentire un incremento volumetrico per fabbricati che hanno comunque caratteristica di fabbricati residenziali ancorché inseriti in zone a destinazione urbanistica artigianale e industriale per quanto riguarda il precedente emendamento e commerciale per quanto riguarda questo. Quindi sicuramente il voto favorevole e anche apprezzamento per la ragionevolezza con cui sono state tenute in considerazione queste proposte di modifica. Grazie.

PRESIDENTE. Comunico che è rientrato dal congedo l'onorevole Deriu.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Rinuncio, Presidente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 573.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Risponde no il consigliere: Lai.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 49

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 591, con parere favorevole della Commissione e della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, più che una dichiarazione di voto vorrei capire il senso di questa modifica che è stata suggerita e proposta dalla Giunta al comma 7, non tanto per i commi, che ovviamente sono adeguamento a una nuova scansione di commi del nuovo articolo proposto, quanto perché non mi è chiaro, Assessore però ascoltami, perché vengono aggiunte le parole "e inoltre". Nell'emendamento numero 591 ci sono due modifiche che vengono apportate, i commi, e va bene, ma viene aggiunta la parola "inoltre", "è inoltre consentito", non mi è chiaro il perché di questa aggiunta, cosa cambia nel senso complessivo dell'emendamento, e se la Giunta intendeva… per capire se è semplicemente un fatto linguistico…

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Possiamo mettere un "anche" o un "altresì". È un refuso.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). È solo quello il senso? Perfetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). L'onorevole Cossa ha in effetti anticipato un po' la considerazione e il ragionamento dell'emendamento numero 591. Quei 120 metri cubi che tradotti in metri quadri sarebbero circa 40 metri quadri, se l'altezza è quella di 3 metri, poi bisogna vedere il fabbricato dove eventualmente si trova, nel centro storico può essere anche più alta chiaramente, quindi una superficie decisamente inferiore, è l'in più, cioè si va a sommare con il minimo consentito nelle zone A, B e C. Questo va chiarito perché andiamo in più e quindi in sovrapposizione alla volumetria consentita, perché altrimenti sarebbe anche questa poi circolare esplicativa, e quindi credo che sia importante e fondamentale mettere "altresì" o "anche", e questo come emendamento orale deve essere accolto dall'Aula altrimenti diventa un problema poi nella sua esplicita interpretazione.

PRESIDENTE. Quindi l'emendamento orale mi pare di capire che sostituisca "inoltre" con "altresì". Se non ci sono osservazioni, acquisiamo l'emendamento orale. È accolto dall'Aula l'emendamento orale, non mi pare che ci siano osservazioni, quindi la correzione è fatta.

Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD). Un chiarimento. L'emendamento numero 591 parla di comma 7, mentre la sostituzione è al comma 8, perché il 7 è nella zona urbanistica D.

PRESIDENTE. Onorevole Cozzolino, è un emendamento all'emendamento numero 125. Grazie.

Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 591.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Floris - Oppi.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 32

astenuti 20

maggioranza 17

favorevoli 30

contrari 2

(Il Consiglio approva).

A seguito dell'approvazione di questo emendamento decadono gli emendamenti numero 553, 531, 555 e 556.

Metto in votazione l'emendamento numero 550.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Qua cominciamo a capire se si vuole portare avanti una legge migliore, qua bisogna capire se realmente vogliamo dare un impulso all'economia della nostra Regione, perché noi dobbiamo capire, e lo si può fare con molta serenità, dove è stato utilizzato il Piano casa, in che zone particolarmente è stato importante che ci fosse il Piano casa per creare sviluppo nei nostri territori. Facendo questa analisi, facendo questo esame, riusciremo a capire facilmente che queste due zone sono le zone più importanti per poter dare impulso, vero impulso all'economia. Uno, perché diamo impulso a quella che è la zona F, quella che è una zona turistica, ma soprattutto andiamo a migliorare la qualità e l'offerta di questa zona, perché noi dobbiamo cercare di capire, che doveva essere alla base di questa legge, che progetto di Sardegna abbiamo. Allora capendo che progetto di Sardegna abbiamo e come si vuole investire sul turismo non si può fare a meno di votare questo emendamento e di inserire, dopo la lettera d), la lettera e) e la lettera f) per cercare di portare un miglioramento sia nella zona agricola che nella zona turistica della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). L'emendamento numero 550 arriva prima dell'emendamento numero 547 e dell'emendamento numero 549, che li vede separati, e quindi comunque chiede l'inserimento nella parte iniziale del comma 1 del testo dell'articolo 19 la possibilità di inserire anche le zone urbanistiche, sia quella agricola che quella di tipo turistico, quindi, sommandole alle altre zone del centro storico e alle altre omogenee di tipo B e C e ai servizi generali. Questo è un messaggio, è un significato piuttosto importante nel momento in cui verrà accolto e se la maggioranza ritiene di accogliere questo emendamento, il messaggio è chiaro, che si vuole aprire anche ed inserire anche le zone agricole e poi le zone chiaramente turistiche, anche se poi sulle zone turistiche in realtà si potrebbe rivedere il tutto all'articolo 20 quando andremo a discuterne poi in modo separato. È molto più probabile che l'emendamento numero 550, così come da parere della Giunta e della Commissione, abbia un parere contrario, ma che possa accogliersi nel successivo emendamento numero 547, almeno quello delle zone agricole, e questo chiaramente è un messaggio che mandiamo a voce alta, ma dalla posizione della Giunta e del Presidente della Commissione mi sembra che questo possa essere accolto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Il punto non è il nome della zona omogenea, il punto è invece la fascia costiera. Allora, le zone F rientrano per il 95 per cento, 90 per cento all'interno della fascia costiera. Evidentemente non stiamo parlando della fascia costiera introdotta dalla Galasso, dalla "47" dell'89, stiamo parlando della fascia costiera introdotta dal PPR, stiamo parlando cioè di quella fascia che va da zero a 2 chilometri, a 3 chilometri più o meno, non dell'ambito costiero ma della fascia costiera. Il PPR definisce la fascia costiera come bene paesaggistico di insieme, il che significa che la considera una risorsa strategica fondamentale per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, cioè dell'intera Sardegna, non solamente dei comuni nei quali ricade quella porzione di territorio, ma dell'intera Sardegna, è il nodo, il punto centrale del PPR, è l'aspetto più importante…

PRESIDENTE. Onorevole Demontis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Mi spiace non aver sentito la fine dell'intervento del collega Demontis, però era importante conoscere la posizione della maggioranza. Certo che va inevitabilmente votato questo emendamento. Oggi i titoli di apertura di alcuni quotidiani locali parlano di un turismo ad andamento lento, parlano dell'inizio della stagione, che è certificata dall'arrivo della Pasqua, e storicamente è sempre stato così, eppure le dichiarazioni sono lì sui giornali, quindi mi pare siano testimonianza, semmai dovessero esserci dubbi, di che cosa chiedono gli operatori. In realtà si chiede semplicemente adeguamento, rinnovamento e creazione di spazi che sappiano essere funzionali alla destagionalizzazione; non c'è da girarci molto intorno, non è che si stanno chiedendo chissà quali volumetrie per dover fare chissà che cosa, si chiede esclusivamente che alcuni spazi vengano individuati per poter realizzare quelle cose che non desiderano gli imprenditori, avrebbero poca voglia di investire i propri denari e probabilmente di trovare qualche porta sbarrata in Regione e nelle banche, ma semplicemente di rispondere a quelle che sono esattamente le sollecitazioni da parte dei mercati internazionali. Chi può venire in questo momento in Sardegna se non mercati internazionali? Aspettiamo che arrivino da Milano, da Roma, da Parma, da Palermo, da Napoli, da Firenze? No! Arrivano da mezzo mondo, quel mondo che guarda sempre con interesse e attenzione alla Sardegna. Ma è pensabile che possiamo offrire strutture, magari anche di pregio, collocate adeguatamente in una determinata zona, ma che non hanno a disposizione centri benessere, aree Wellness, piscine riscaldate, piccole zone sportive, piccole aree congressuali, piccole situazioni nelle quali poter fare magari dei corsi di cucina ai quali i mercati internazionali sono molto interessati; non vogliamo fare tutto questo? E allora mi spiegate quando mai si destagionalizzerà il lavoro della Sardegna? E mi pare che il turismo rappresenti esattamente una cinghia di trasmissione preziosa e irrinunciabile per il nostro territorio. Quindi ecco perché il nostro voto, chiaramente, andrà a favore di questo emendamento, che prevede l'aggiunta delle lettere E ed F.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Per annunciare il voto favorevole ovviamente a questo emendamento e per sottolineare ed evidenziare che è un emendamento che va nella direzione da noi tutti auspicata di migliorare la qualità edilizia dell'esistente, dei fabbricati esistenti, con incrementi residuali che sono quelli di cui abbiamo parlato poc'anzi, che sono stati leggermente modificati. È un emendamento che punta quindi anche nelle zone E e nelle zone F a efficientare sotto il profilo energetico, a impedire il consumo del territorio e, tra le altre cose, con questo emendamento sarà anche possibile nelle campagne e nelle zone F prevedere questi tetti verdi e giardini verticali che, seppur non esistenti nelle norme, nella prassi, esistono e fanno bella mostra di sé in tanti palazzi. Abbiamo visto grattacieli con giardini verticali, speriamo di poter vedere anche qualche campagna con giardini verticali; non sarebbe male.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Qui effettivamente è la prova dei fatti; vediamo se riusciamo a convincervi che le zone F e le zone E debbano essere quelle che attivino la crescita per quanto riguarda l'attività urbanistica. Le vostre battaglie contro le piccole imprese, contro il settore industriale, contro le famiglie che si sono attenuate con l'emendamento precedente, vorremmo capire se anche le zone e le zone F, cioè quelle che danno possibilità di attività di sviluppo, possono essere strutturate dando la possibilità alle attività ricettive alberghiere di poterle riqualificare, di poterle riordinare, perché attività realizzate sicuramente negli anni 70 e 80 hanno necessità di essere…

Presidente, io non riesco assolutamente a concludere l'intervento, anzi, dico ai colleghi che mi comunicano che via rete ci sono in questo momento 19.000 utenti che ci ascoltano, sono proprio pari a quelli che vi hanno dato la possibilità della vittoria, quindi state attenti perché vi stanno ascoltando in 19.000. Dicevo, quindi, questa è la prova che dà la possibilità a quelle zone F, cioè a quelle attività ricettive che hanno necessità di riqualificazione. Noi diciamo che abbiamo necessità di attività per far turismo, centri benessere, residenze, turismo rurale, tutte queste attività hanno la necessità di poter essere messe in condizioni di essere ampliate, ma hanno necessità dei volumi esistenti per dare possibilità a servizi, per dare possibilità ai posti letto, e la stessa identica cosa nelle zone agricole, i nostri agriturismo, realizzati anche con tecniche obsolete, hanno la necessità di essere rivisitati. Quindi questa è la prova per far capire esattamente… vi abbiamo convinto, ripeto, in maniera molto timida nelle zone C e nelle zone B, quindi speriamo possiate fare una riflessione anche per quanto riguarda l'inserimento dell'ampliamento volumetrico nelle zone F, attività ricettive, e nelle zone E.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). A me pare che dopo che sono stati approvati i limiti territoriali per le zone E, e dopo che… io credo sia nella testa di tutti che bisogna fare un ragionamento per le zone F, spero che sia nella testa di tutti, mi sembra francamente irragionevole non inserire anche le zone E tra quelle per le quali si può effettuare un incremento volumetrico, perché stiamo parlando di edifici regolarmente concessionati, stiamo parlando soltanto della parte residenziale, e stiamo parlando per di più di un contesto in cui è stato inserito, condivisibile o meno, ma comunque quello il Consiglio ha approvato, che voi avete approvato, un limite di 3 ettari per le nuove costruzioni. Quindi, onestamente, un incremento volumetrico, minimo peraltro del tipo di quello che è già stato assentito anche per le zone E e le zone F, mi sembra una cosa accettabile, cioè non mi pare che comporti chissà quale sconvolgimento. Anzi, alla luce delle cose già fatte e delle considerazioni svolte anche da colleghi della maggioranza in quest'Aula, mi sembra assolutamente irragionevole escludere le zone E e le zone F. Quindi io naturalmente voterò a favore dell'emendamento, ma credo che ci debba essere un supplemento di istruttoria anche da parte della maggioranza su questo tema, perché mi pare che stiamo parlando di cose assolutamente non sconvolgenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Sarà un accorato appello quello che rivolgerò ai colleghi e che vuole essere un tentativo di condivisione, perché io non dico che da qui si parrà la vostra nobilitate, non è questa la questione, qui si comincia a scrivere il futuro della storia di questa norma, e io vorrei che fosse fatto alla luce del giorno, vorrei che fosse fatto con l'assunzione di responsabilità, vorrei che tutti i colleghi, che hanno la ferma e intima convinzione che noi dobbiamo andare a creare sviluppo dove si gioca la partita, non certamente dove il volume degli interessi è talmente basso da poter risultare quasi una goccia nel mare, vorrei che questo fosse un tema, quello dello sviluppo, quello della possibilità di creare economia, di attrarre qualche investimento, che entra dentro il dibattito di quest'Aula. Sino adesso abbiamo visto confrontarsi due posizioni, tutte e due legittime, tutte e due posso dire che partono dallo stesso principio, cioè quello della salvaguardia del nostro territorio e quello di fare un passo indietro rispetto all'utilizzo che ne è stato fatto da nessuno di noi, ma nei decenni precedenti. Noi abbiamo ricevuto un'eredità pesante, e questo è chiaro, e tutte e due le nostre parti ritengono di avere ricette adeguate per poter migliorare la situazione, perché c'è una diversa cultura, perché ci sono diverse tecnologie, perché ci sono diverse informazioni. Abbiamo le competenze per poter affrontare, depurati dalle paure, tutto ciò che comporta investire in termini di edilizia anche in quelle zone di territorio che tutti noi siamo consapevoli essere le più sensibili.

A questo punto, colleghi, non è una sfida quella che vi rivolgo, ma è un invito. Intanto tutti noi parliamo, sappiamo bene che è molto più vasta della sola opposizione la sensibilità che vorrebbe che questa spinta economica partisse proprio da quelle zone in cui è possibile che attecchisca. Facciamolo su questo emendamento, facciamolo a viso aperto, con un'assunzione di responsabilità condivisa. Non nascondiamoci. Dividiamoci la responsabilità di un atto che siamo in grado, perché ne abbiamo la serietà e le competenze, di gestire in modo da certificare ai sardi che nessuno si sta preoccupando di svendere il nostro territorio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 550.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Oppi ha votato a favore e che il consigliere Manca Gavino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Rubiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 47

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 19

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 547, che è uguale al 570.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, per fare una dichiarazione di voto logicamente favorevole a questo emendamento sempre con lo stesso sistema che abbiamo utilizzato fino ad oggi, cioè vi chiediamo di allargare questa legge alle zone F e alle zone E. Vediamo che non si può arrivare a entrambi, cerchiamo di farvi ragionare sulle zone E con la speranza che possiate riflettere sull'esigenza di applicare questa norma anche alle zone agricole. Anche perché c'è un atteggiamento che non si comprende. Qual è il danno che si può causare nelle zone agricole se viene applicata la stessa norma che applichiamo per le zone B e le zone C? Qual è il danno che si creerebbe nell'applicare questa legge nelle zone agricole? Perché vogliamo impedire la possibilità per una famiglia che vive in campagna, per un imprenditore agricolo che vive in campagna, di realizzare la camera per il proprio figlio? Qual è la paura che affligge questa maggioranza nel portare avanti un'iniziativa di questo tipo? Non la vediamo, non vediamo nessun pericolo, non vediamo nessuna possibilità di speculazione. È secondo me un approccio sbagliato dall'inizio quello di escludere le zone E, perché probabilmente non si è capito di che cosa si stava parlando, perché se no non è possibile togliere le zone E. Togliere le zone agricole da questa legge è una cosa assurda. Quindi io mi auguro che la maggioranza possa cambiare la propria opinione e che possa approvare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, devo dire che l'intervento del collega Fasolino ci aveva quasi convinto di confermare il parere contrario, però la Commissione esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Sì, Presidente, apprendo adesso il parere favorevole, quindi il ragionamento che abbiamo fatto precedentemente si completa. L'emendamento numero 547, che è uguale al 570, accoglie la parte della zona agricola, nell'emendamento numero 549, che è uguale al 585, invece, si chiede l'inserimento delle zone turistiche. Quindi sulle zone agricole, nel momento in cui si inserisce all'interno del comma 1, e si dà quindi la possibilità dell'incremento volumetrico, sarebbe importante a questo punto capire anche, ma lo faremo chiaramente nel ragionamento che seguirà l'approvazione di questo stesso emendamento, quali sono però le reali proposte relative alla parte di incremento volumetrico legate alle zone agricole. Se chiaramente rientra tutto l'ambito costiero, se invece nell'ambito costiero si intende individuare una linea di demarcazione, per esempio quella dei 300 metri, e quanto dovrebbe essere in realtà la percentuale volumetrica che si vuole proporre. Comunque prendiamo atto ancora una volta della volontà della maggioranza di accogliere il nostro emendamento e per questa ragione anche io confermo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, confermo il voto favorevole e metto in evidenza che chi fa dei leggerissimi incrementi anche nelle case in agro non lo fa per fare affari o per fare speculazione, quindi questa norma va nella direzione di creare condizioni di giustizia urbanistica, se così possiamo definirla, sostanziale e sicuramente è indice di grande ragionevolezza l'aver deciso di votare a favore. Il miglioramento della qualità abitativa, l'efficientamento energetico e la riduzione di consumo del territorio sono tutti elementi che debbono essere applicati non soltanto nelle zone B, C e D, ma anche nelle zone E e possibilmente anche nelle F.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, certo avrei voluto affrontare la questione che riguarda le zone E con un altro spirito, senza la ferita che deriva dalla discussione e dall'approvazione degli articoli precedenti. Io sono convinto che quella che voi avete presentato come un procrastinare una decisione, qualcuno ha detto una norma di salvaguardia, in realtà altro non sia che purtroppo, in quel caso specifico, una mancanza di coraggio nell'affermare un principio, cioè quello che anche chi sceglie di stare o di tornare in quel mondo ha diritto ad avere una casa dignitosa, ma anche il fatto che probabilmente si ignora o non si vuole tenere conto del fatto che quello di considerare l'ipotesi di presenza, di presidio delle campagne, di presidio dell'agro come attività prevalente sia una questione, nella situazione che viviamo oggi, come minimo antistorica. Già dagli anni Cinquanta le campagne sono state lasciate non fisicamente, ma sono state abbandonate come reddito prevalente per rincorrere quello del lavoro subordinato come reddito principale e sono diventate a tutti gli effetti, da quel periodo in poi, una fonte di reddito accessorio, una prospettiva di risparmio o di opportunità per il futuro. Noi in maniera troppo radicale, in maniera a mio avviso anche troppo poco meditata, con uno spirito che secondo me non ha tenuto conto della realtà socio-economica della Sardegna, abbiamo scritto un articolo che considero sotto alcuni aspetti surreale. Cioè immaginare non soltanto che... ho capito che siete favorevoli però vedete, essere favorevoli su questo punto però confermare ciò che, mi si consenta di dirlo, io volevo sommessamente ricordare quanto già avvenuto sull'agro, è una questione che implica che vi siete dimenticati delle vostre origini. Io frequento i paesi dell'interno, anche se non ci abito, e so bene che cosa ha significato lì, in paesi che conosciamo bene tutti quanti, apprendere la notizia di questo articolo di legge. La possibilità concreta di rioccupare le nostre campagne passa dalla volontà che esprimeremo noi di agevolarne la vita, la vitalità, l'opportunità economica. Quindi, colleghi, cominciamo...

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, volevo dire agli oltranzisti che l'inserimento della lettera E non comporta grandi problemi, quindi tutti tranquilli, stiamo parlando di un indice di edificabilità che a seconda della tipologia di zona E è di 0,01 metri cubi a metro quadro, cioè 100 metri se si tratta di un ettaro o di 0,03 a seconda della tipologia edilizia. Sto parlando di fabbricati esistenti che hanno sfruttato un indice di 0,01 o 0,03, quindi per un ettaro, stiamo parlando di edifici già fatti.

COCCO PIETRO (PD). Se residenziale anche 0,10.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Ha ragione, ma non inficia il ragionamento.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, grazie.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). È apprezzata l'integrazione che però non inficia il ragionamento per dire che stiamo parlando comunque di un impatto minimo. Anche da parte mia manifesto l'apprezzamento per il mutamento di parere da parte della Commissione su questo emendamento perché mi pare che non crei un grande danno, anzi venga incontro ad un'esigenza diffusa. Naturalmente bisognerà anche aggiungere la norma sostanziale che non c'è. Io non so se ci sono emendamenti che riguardano le zone E, ma se non ci fossero bisognerà raggiungerli perché sennò ci troviamo un articolo 19 con un buco.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Meglio tardi che mai arrivare ad accorgersi che le zone E con questo emendamento non vengono antropizzate. Quindi, anche se a forza di rattoppi questa minoranza è soddisfatta, da averla accusata di fare ostruzionismo sta diventando invece un lavoro propositivo, quindi a piccoli passi stiamo facendo capire che avevamo ragione. Anzi, che avevano ragione i sardi perché stiamo parlando di strutture, manufatti esistenti quindi non stiamo consumando il territorio, stiamo parlando di strutture che sono legate alle attività agricole, stiamo parlando di agriturismo, stiamo parlando di punti di ristoro che peccato che negli ambiti costieri li avete eliminati, perché non ci possiamo dimenticare che negli ambiti costieri sono stati inseriti i tre ettari eliminando l'autonomia ai comuni e non si possono più realizzare i punti di ristoro. Però, questo passettino avanti ci fa capire che il nostro lavoro è importante, il nostro lavoro è propositivo e quindi dichiaro il voto favorevole all'emendamento della minoranza 547.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Molto brevemente, per annunciare il voto favorevole e per dire due cose sulla questione agricola, sul lotto minimo e dire questo: il lotto minimo è una norma di salvaguardia, come abbiamo detto, in vista dell'approvazione della legge urbanistica che segnerà un nuovo modo di gestire le campagne. Questa è una scelta fatta dalla maggioranza che ha portato a sintesi una serie di posizioni molto diverse, non ideologiche, molto pratiche.

Tra l'altro a me suona un po' strana questa agricoltura che descrivete da quei banchi perché il problema principale dell'agricoltura oggi in Sardegna è la manodopera, è il fatto che i nostri giovani non vanno più in agricoltura. Quindi il problema principale nostro non è tanto quello di mettere qualche mattone in più in campo agricolo, che è più un problema di altre categorie che stanno occasionalmente in campagna, ma quello di lavorare attraverso i fondi comunitari, attraverso le politiche attive sul lavoro, per dare un'agricoltura di vocazione, un'agricoltura che porti i giovani di nuovo ad appassionarsi del campo agricolo e che dicano a tutti noi che est finida s'ora de andare a faghere sos operaios po battor soddos, ma cumbenidi andare in azienda a traballare su terrinu.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (SEL). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 547. Riconosciamo il modestissimo sforzo della maggioranza per arrivare a questa conclusione, è chiaro che non rende giustizia al mondo agricolo e soprattutto siamo sempre lontani dal discorso del lotto minimo che avevamo previsto e discusso ieri nell'articolo 17. Ricordo ai colleghi che quando si è parlato di lotto minimo si è parlato di agricoltore attivo, si è parlato di redditività aziendale, quindi dobbiamo entrare nella logica che le zone E hanno questo scopo, hanno questo principio soprattutto per salvaguardare quello che è il patrimonio che la Sardegna ha che è l'agricoltura, la zootecnia e tutte le persone che ci lavorano. Ci siamo riempiti la bocca in queste settimane, ma potrei dire in questi mesi, sul voler rilanciare un settore così importante, però nel momento in cui dobbiamo prendere delle decisioni in realtà poi veniamo meno agli impegni presi, veniamo meno ai proclami e ci comportiamo in modo diverso. L'emendamento in oggetto in qualche modo rende giustizia, vogliamo capire però quant'è la percentuale di incremento, perché qui non c'è ancora, si tratterebbe nei commi successivi, anche lì vedremo di fare un ragionamento congiunto, un ragionamento di buon senso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Io vorrei esprimere la mia condivisione della scelta della Commissione di dare parere positivo su questo emendamento. Credo che vada però rimarcata la differenza tra il consentire un incremento volumetrico delle case esistenti e il fare una scelta di fondo sul dove, come e con quali modalità consentire delle nuove costruzioni in territorio agricolo. Credo che la scelta fatta dalla maggioranza di rimandare questo tema alla futura legge urbanistica sia una scelta giusta, condivisibile, ciò non toglie che invece su un tema come questo, che è più da classico, chiamiamolo così, tra virgolette, piano casa, possa essere affrontata la questione relativa alle case costruite in zone cosiddette E. Ecco perché, a mio parere, non c'è nulla di scandaloso sul fatto che si è scelto di dare un assenso alla possibilità di consentire incrementi volumetrici, tra l'altro della stessa entità di quelli consentiti per le altre zone interessate, invece si è scelto di rimandare a un altro momento di ragionamento più complessivo su una tematica che è più di carattere urbanistico che non emergenziale come invece lo è questo. Ecco perché voto favorevolmente rispetto a quest'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 547 e 570 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Agus ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per chiedere il voto segreto sull'emendamento numero 585, abbinato all'emendamento numero 549.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, per chiedere cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione, è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto, quindi in questo momento non è proprio possibile.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 549 e 585 uguali.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 51

astenuti 4

maggioranza 26

favorevoli 27

contrari 24

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Ganau - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Arbau - Ledda - Perra.)

Metto in votazione l'emendamento numero 546.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, questo è un emendamento cui noi chiediamo alla maggioranza ancora una volta di modificare il parere e darlo chiaramente positivo, ed eventualmente saremo anche disposti a verificare nell'eventuale proposta la disponibilità della percentuale legata all'incremento volumetrico. Su questo emendamento, che chiaramente in modo palese riguarda le zone agricole che vanno oltre la fascia dei 1000 metri, quindi siamo sempre in ambito costiero, ma stiamo in questo caso discutendo dai 1000 metri in poi, noi proponiamo un incremento volumetrico pari al 20 per cento, dando addirittura e stabilendo una data precisa per quanto riguarda la realizzazione delle opere, che per noi è quella del 31.12.1014, e chiaramente con una destinazione urbanistica, o perlomeno una destinazione d'uso in senso generale molto chiara e molto diretta, cioè stiamo parlando di residenze e stiamo parlando di attività produttive. Quindi da questo punto di vista riteniamo che sia davvero importante cogliere l'occasione e accettare questo emendamento e farlo proprio. Io ora capisco che l'Aula è un attimo in una fase di assestamento dopo il voto segreto e quindi l'aver inserito la lettera f) nel primo comma dell'emendamento numero 125, però ritengo che ora l'emendamento importante sia quello che è in discussione, cioè l'emendamento numero 546, quindi da questo punto di vista mi sembra che sia importante fondamentale definire, visto che l'Aula all'unanimità ha approvato l'inserimento delle zone agricole anche nell'articolo 19, possa dare una risposta chiara, concreta e precisa sull'emendamento numero 546, in modo che noi possiamo eventualmente approvare anche questo emendamento.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, prima di procedere, ho fatto una lettura dell'esito del voto non completa, siccome il voto è segreto devo proclamare anche i voti degli astenuti e dei nulli. Quindi: presenti 55, votanti 51, favorevoli 27, contrari 24, astenuti 4 e nessun nullo. Gli astenuti sono: Arbau, Ganau, Ledda e Perra.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, noi abbiamo approvato l'emendamento, non ultimo, ma il penultimo, inserendo le zone E all'interno del disegno di legge 130. Non abbiamo stabilito che cosa effettivamente si può fare in zona E e c'è l'emendamento numero 546 che prevede un incremento del 20 per cento senza un limite massimo. La Commissione esprime parere favorevole su questo emendamento, a condizione che ci sia accolto l'emendamento orale che è il seguente. Intanto sostituiamo non dopo il comma 1, ma il comma 7 bis; e dopo le parole "è consentito un incremento" togliere le parole "del 20 per cento", inserendo "un incremento volumetrico di cui al comma 3, lettera a) e b)" in coerenza con quello che abbiamo stabilito per le zone b) e c).

Allora l'emendamento è questo: " è consentito un incremento volumetrico di cui al comma 3, lettera a) e b)" e poi prosegue "dei fabbricati realizzati alla data del 31.12.2014 ed avente destinazione abitativa o produttiva".

Ne approfitto, Presidente, per fare anche una dichiarazione, un invito, mi collego anche alle dichiarazioni fatte dall'onorevole Oppi stamattina, io credo che una cosa delle cose che la Commissione per il Regolamento dovrà andare a vedere è anche l'utilizzo del voto segreto. L'abbiamo detto nella passata legislatura, il voto segreto può essere e deve essere utilizzato solo quando riguarda un problema di persone, ma credo che tutti quanti siamo persone che rappresentiamo territori, che rappresentiamo gli elettori, che rappresentiamo cittadini sardi, e quindi credo che tutti quanti dobbiamo assumerci alla luce del sole quella che è la nostra posizione. Quindi un invito a chi fa parte della Commissione per il Regolamento a cancellare, o a mettere mano alla regolamentazione del voto segreto, perché non si possano più ripetere azioni come questa di oggi. Grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, chiedo scusa, quindi è stato presentato un emendamento orale a questo emendamento, allora chiedo all'Aula se l'emendamento orale è accolto o se ci sono obiezioni. Forse è il caso che rileggiamo un attimino l'emendamento orale. Grazie.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Comma 7 bis: "Nelle zone E oltre la fascia di 1000 metri dalla battigia marina è consentito un incremento volumetrico di cui al comma 3, lettera a) e b) dei fabbricati realizzati alla data del 31.12.2014 ed aventi destinazione abitativa o produttiva".

Togliamo il "20 per cento" ed inseriamo "di cui al comma 3, lettera a) e b)" che sono l'emendamento che abbiamo fatto prima dei 90 metri cubi o dei 120 metri cubi.

PRESIDENTE. Chiedo se è chiaro?

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, solo per una sospensione di un minuto in Aula per una breve valutazione.

PRESIDENTE. Facciamo copia e lo facciamo distribuire. Allora lasciamo in sospeso questo emendamento che è l'emendamento numero 546, facciamo copia dell'emendamento orale e procediamo con l'emendamento successivo. Sospendiamo la discussione sull'emendamento numero 546, ne facciamo copia e lo distribuiamo a tutti. Invito tutti a prendere posto.

Gli emendamenti dichiarati inammissibili sono quelli dal 544 al 530, quindi è da votare l'emendamento numero 583. Onorevole Solinas, mi conferma il parere favorevole della Commissione sull'emendamento numero 583?

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sì, parere favorevole della Commissione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 583.

Sospendiamo un attimo la seduta, facciamo un po' d'ordine per un paio di minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 30, viene ripresa alle ore 20 e 19.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente noi abbiamo pazientemente atteso questa lunga sospensione dei lavori, vorremmo capire come si organizzano i lavori da questo momento in poi perché noi abbiamo atteso qui e avremmo necessità perché ci sono anche alcuni colleghi che hanno anche necessità di natura comprensibile, soprattutto anche colleghi più anziani, per capire come si sviluppano i lavori da questo momento in poi.

PRESIDENTE. Io sono fermo all'accordo che si andava avanti sino a mezzanotte in questi giorni, salvo diversa decisione del Consiglio ovviamente, che si sarebbe proceduto sino alla mezzanotte, questo era quello che c'eravamo detti, se ci sono cose diverse decidiamo.

PITTALIS PIETRO (FI). Se non ho capito male proseguiamo sino alla mezzanotte, noi non sappiamo se la maggioranza nel frattempo ha avuto modo di rifocillarsi, ma ne avremmo bisogno anche noi ad una certa ora, decida lei Presidente quando disporre la sospensione di un'oretta per consentirci di poter, anche noi di opposizione, di poter consumare anche un frugale pasto e attendere ai bisogni fisiologici. Lo decideremo insieme ai Capigruppo allora.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia". (130/A)

PRESIDENTE. Siamo fermi all'emendamento numero 546, è stato presentato un emendamento orale che è stato acquisito da tutti, quindi l'emendamento è il 546 e al 546 è stato previsto un emendamento orale che stato distribuito a tutti quindi chiedo se ci sono opposizioni.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, intervengo per far notare che andrebbe coordinata anche una misura di applicazione di questa norma per le isole minori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Nella precedente normativa per le isole minori, quando era 2000 metri c'erano 500 metri dalla linea di battigia, possiamo confermarlo; 500 metri (…) fare 250.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, nessuna contrarietà ad andare anche a mezzanotte, all'una, alle due, tanto per capirci, ma la Conferenza dei Capigruppo aveva sciolto il discorso dell'andare sino a mezzanotte in attesa di un'altra Conferenza dei Capigruppo, questa era l'ultima decisione che credo sia registrata anche dagli uffici, se poi è così facciamo così, però credo che sia opportuno seguire la linea maestra.

PRESIDENTE. Non c'è stata mai una decisione del genere dei Capigruppo, si era chiesto di andare ad oltranza, si era votato ad oltranza dopo di che l'oltranza è durata fin tanto che c'erano le condizioni, ieri abbiamo interrotto, non è mai passata in votazione una decisione diversa dall'oltranza del Consiglio, io l'unica dichiarazione che ho fatto è che si sarebbe fatto un'interruzione di un'ora, dalle 14 alle 15 di un'ora che abbiamo prorogato sino alle 16. Le garantisco di sì.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ci sono anche le Commissioni di domani. Perché se si va avanti così allora ci costringe a fare operazioni di ostruzionismo.

PRESIDENTE. Questo è lecito e legittimo e va bene, non è un problema, però non è che… onorevole Dedoni, mi consenta, lei non si può permettere di dire che io dico le bugie, perché i verbali della Conferenza dei Capigruppo sono chiarissimi.

(Interruzioni dell'onorevole Attilio Dedoni)

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, la richiamo, la deve smettere! Grazie! Evidentemente non abbastanza! Perché la Conferenza dei Capigruppo si è conclusa con una votazione che decideva l'oltranza, con un'unica interruzione dalle ore 14 alle ore 15, che io ho ritenuto di prorogare fino alle ore 16. Così abbiamo fatto tanto che ieri stavamo andando in proroga finché è mancato il numero legale. Mi dispiace per lei ma è esattamente così. Quindi possiamo andare avanti.

Chiedo se ci sono obiezioni, oltre a quella che è stata posta…

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Presidente, non esiste una norma che stabilisca l'oltranza, io sono stato informato puntualmente in questi termini: per quanto riguardava venerdì, sabato e domenica l'orientamento era di andare ad oltranza. Ma successivamente, per queste giornate, non c'è stato nessun incontro dei Capigruppo, quindi per carità si può andare fino a mezzanotte, si può andare ad oltranza, però la verità è questa. Perché non credo che il mio Capogruppo sia informato in modo diverso che di fatto l'oltranza era prevista per venerdì, sabato e per domenica.

PRESIDENTE. Mi permetta di precisare ancora. L'oltranza era per la convocazione del Consiglio poi si è deciso di non fare Consiglio venerdì, sabato e domenica che è diverso, non di modificare gli ordini e gli orari di convocazione del Consiglio. Questo è stato. Questa è stata la decisione a meno che qualcuno oggi non la riproponga in maniera diversa, ma così è stato deciso e così stiamo procedendo. Ieri stavamo procedendo fino alla mezzanotte sino a che è mancato il numero legale verso le nove. Quindi in quel caso lì si interrompe evidentemente la riunione ma non c'era nessuna indicazione diversa rispetto a questo.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia". (130/A)

PRESIDENTE. Possiamo continuare? Quindi, chiedo se su questo emendamento…

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Ha fatto bene il collega Locci a sollevare il problema, aggiungerei l'emendamento che è stato consegnato a tutti i colleghi dopo "abitativa e produttiva" "nelle isole minori il limite stabilito nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina".

PRESIDENTE. Bene, quindi l'emendamento orale è completato con questo chiarimento della distanza dei 200 metri per le isole minori, scusate 300 metri. Chiedo se ci sono obiezioni. Non ci sono obiezioni quindi è acquisito l'emendamento orale.

Allora metto in votazione l'emendamento numero 546 con l'emendamento orale.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Noi vogliamo cercare di lavorare in modo proporzionato all'importanza del momento, sinceramente questo emendamento che viene incastonato in modo orale all'interno di un corpo di norme che qualche difficoltà interpretativa la presenta, ci dà qualche preoccupazione. Chiederemmo una sospensione di cinque minuti, in modo che l'opposizione si possa riunire e possa decidere che tipo di valutazione fare di questo emendamento orale.

PRESIDENTE. La sospensione è stata fatta per valutare l'emendamento orale, perché c'era una confusione che non se ne capiva più niente. Io credo che abbiate lavorato su quello. Non è che facciamo un'altra sospensione su una cosa che abbiamo già discusso.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, se non cinque, due, lei sa benissimo che la sospensione non era per l'emendamento, ma era per un'esigenza della maggioranza, lo sappiamo benissimo e lo capiamo, lo capiamo. Perché sta nelle cose. Però io chiedo realmente due minuti, se possibile, anche in Aula va bene…

COCCO PIETRO (PD). Se è due minuti in aula allora va bene.

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 30, viene ripresa alle ore 20 e 36.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia". (130/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Procediamo quindi alla votazione dell'emendamento così presentato e acquisito dall'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Logicamente per dichiarare il voto favorevole all'emendamento così modificato anche con l'ultima parte. Quindi, l'emendamento orale va al 7 bis del "125", vero? Ok. È importante perché nel momento in cui si fa la scelta di inserire, all'interno di questa legge, la possibilità di incrementi anche nelle zone E, è importante logicamente e normale perché sarebbe un vuoto incredibile. Quindi è importante questo emendamento e annuncio il voto favorevole, sono contento di come sta andando il Consiglio stasera per il tipo di approccio che anche la maggioranza sta avendo nei confronti di questa legge, perché devo dire la verità se continuate così diventa veramente una legge migliore, che crea impulso economico per la nostra isola. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Annuncio il voto favorevole facendo rilevare che non è semplicissimo lavorare così, con questi emendamenti volanti, orali, scritti, a centinaia, non ci facilitano il lavoro. Però, detto che sono favorevole all'emendamento, credo che probabilmente sarebbe stato preferibile utilizzare gli incrementi delle lettere a) e b) piuttosto che mettere in campo un incremento unico. Ora, io non so per quale motivo sia stato scelto l'incremento unico, però credo che una differenziazione così come è stata fatta nell'ipotesi a) e b) sarebbe stata importante. Confermo comunque il voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Mi associo un po' alle considerazioni sia del collega Fasolino che del collega Tedde, in primo luogo perché è davvero difficile lavorare in questo modo, soprattutto quando si è all'interno di quest'aula per tanto tempo, per tante ore, e quindi anche l'effetto luminoso non ci rende più lucidi per un problema proprio di luminosità e di difficoltà di illuminare l'aula stessa. Quindi per questa ragione dico che è importante capire molto spesso di che cosa stiamo parlando e che tipo di emendamento effettivamente stiamo approvando. Per questa ragione, dopo anche l'inserimento orale per come è stato proposto e l'Aula è d'accordo, sul "546" sono perfettamente d'accordo. Invece ritengo che probabilmente questo è il segnale, così come abbiamo chiesto oramai da qualche emendamento precedente, che la maggioranza sta dando, sono dei messaggi piuttosto importanti, noi da questo punto di vista accogliamo, devo dire anche che nel messaggio esterno di coloro che ci hanno anche suggerito e supportato e ci continuano a seguire, perché anche in queste ore il cittadino e molti cittadini sono collegati, semplici cittadini che però fanno parte di associazioni di ordini professionali sono collegati, e confermano che effettivamente gli emendamenti che noi abbiamo presentato e stiamo portando avanti effettivamente danno un contributo importante, ma soprattutto migliorano in modo definitivo, decisivo, il testo della legge stessa. Quindi stiamo parlando di zone agricole, stiamo parlando della limitazione legata alla fascia costiera dei 1.000 metri, abbiamo introdotto anche la garanzia per quanto riguarda isole e isole naturalmente minori, quello che a noi interesse adesso è che nei prossimi emendamenti venga preso anche in considerazione ciò che è stato approvato fino adesso, cioè parliamo non solo di zone agricole, ma chiaramente anche del residenziale sulla zona turistica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Esprimo invece a nome del Gruppo dei Riformatori il voto favorevole sull'emendamento orale così come è stato appena presentato e distribuito qui in aula. Mi associo alle considerazioni che faceva il collega Cherchi anche per il recente passato, quindi per le ultimissime votazioni che hanno significato un buon risultato dai tanti che in questo momento seguono in diretta le vicende del Consiglio regionale e che in questo momento esprimono soddisfazione per l'andamento dei lavori dell'Aula e anche per come si è arrivati a questo importante risultato che restituisce un po' di valore a questa legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per annunciare il voto favorevole all'emendamento e anche con una considerazione, mi sia consentita un po' per rompere anche la tensione. Se è vero che in quest'Aula e in questi giorni hanno aleggiato alcuni spiriti, alcuni fantasmi, ci sono anche evidentemente i ghostbusters che hanno lottato, questa volta hanno fatto bene il loro lavoro di acchiappa fantasmi e hanno contribuito, secondo il nostro punto di vista, a dare un contributo a questo Consiglio per migliorare la norma che è entrata in Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Brevissima, per dichiarare ovviamente il voto favorevole a questo emendamento integrato anche dall'emendamento orale che credo migliori certamente l'emendamento numero 546, o quantomeno da ancora maggiore chiarezza. Però, insisto, chiedo agli Uffici nel riassemblarlo di verificare, perché avendolo fatto così velocemente crediamo che un approfondimento vada fatto.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 546 così emendato in Aula.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 546 modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Floris e Tunis hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Andiamo adesso all'emendamento numero 583. C'era un parere favorevole della Commissione, mi conferma, onorevole Solinas?

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sì Presidente, confermo il parere favorevole della Commissione.

PRESIDENTE. Un attimo, l'emendamento che discutiamo è l'emendamento numero 583.

Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Per ritirare l'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 583 è ritirato.

LOCCI IGNAZIO (FI). Faccio mio l'emendamento.

PRESIDENTE. Prego. Deve essere un Capogruppo però o cinque consiglieri. Lo fa proprio l'onorevole Pittalis.

Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Mi pare che questa sia più una norma di coordinamento che un aumento, nel senso che questa norma ha nella sua struttura dei premi volumetrici nei casi in cui vengano utilizzati materiali che siano riconducibili alle classificazioni riferite alla norma numero 192 del 2005 e tutte le sue modifiche ed integrazioni fino al 2009. Stesse direttive dell'Unione europea incoraggiano gli Stati membri a legiferare e a predisporre norme che incentivino la riqualificazione e i premi volumetrici nei casi di utilizzo di materiali innovativi e di materiali che possano in qualche modo andare nella direzione dell'efficientamento energetico e della riqualificazione, e quindi mi pare che sia assolutamente ragionevole assumere questo emendamento al corpo della norma e per questo annuncio il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Per annunciare il voto favorevole a questo emendamento che io reputo eccellente, perché questo piccolo incremento sugli incrementi di cui al comma 3 spinge, incentiva le famiglie e tutti coloro che ottengono incrementi volumetrici a determinare nella realizzazione della costruzione le condizioni perché ci sia un minor consumo dell'ambiente, quindi lo definirei proprio un emendamento ambientalista. E minor consumo dell'ambiente corrisponde a risparmi importanti di energia e anche a minori costi per le famiglie, e questi sono i motivi per cui noi riteniamo che questo emendamento debba trovare l'accoglimento di tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Per spiegare che questo era un emendamento molto ambientalista, perché non riduceva semplicemente il consumo dell'edificio, lo portava a casa passiva, e le case passive sono quelle che hanno un'efficienza energetica pari al doppio della classe più alta, della classe A, cioè che arrivano a consumare 15 kilowattora al metro quadro all'anno, piuttosto che 30 kilowattora a metro quadro all'anno, senza caldaia, con un sistema che non sto nemmeno a discutere. Il punto è che però era certamente molto ambientalista e molto virtuoso sulle cubature iniziali, non su queste. Io credo che si dovessero raggiungere delle cubature superiori non su queste… su quelle attuali, a seguito degli emendamenti, credo che si dovessero raggiungere delle cubature superiori, con esempi molto virtuosi come questo, ma non invece ritengo che debba essere applicato alle cubature che abbiamo raggiunto fino adesso. Quindi per questo motivo lo ritiro e invito ovviamente a votare contro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, il mio intervento per lo meno che avevo pensato nella dichiarazione di voto, quindi comunque nel confermare il mio voto favorevole era proprio diretto a capire perché questo emendamento viene ritirato dai presentatori. A questo punto vorrei avere un quadro un attimino più dettagliato di quello che sarà e che saranno eventualmente le premialità volumetriche per chi realizza o vuole realizzare l'ampliamento. Siamo rimasti in una posizione abbastanza chiara. Nell'emendamento numero 125 la premialità è pari al 5 per cento se è però riferita alla sola quota, la sola parte dell'ampliamento stesso, quindi il 5 per cento, che si va a sommare con quelle percentuali che noi abbiamo già approvato. Per un'eventuale invece inserimento, anzi, miglioramento dell'efficientamento energetico, ma in senso generale addirittura del quasi zero, che è proprio come ha spiegato in modo chiaro l'onorevole Demontis, noi diamo ancora un incremento, o avremmo voluto dare un incremento del 10 per cento, significa che quel 10 per cento non ci sarà più, cioè se anche io faccio dell'efficientamento su tutto il fabbricato, non mi viene riconosciuta nessun tipo di premialità volumetrica. Ecco, credo che questo sia un errore enorme, e non perché lo si trasforma in metri cubi, ma semplicemente perché si aiuta chi vuole realizzare l'investimento nel proprio fabbricato, o nei fabbricati che meglio ritiene di dover ampliare, con una possibilità di efficientamento che è richiamato comunque non solo dall'Unione europea, ma ci viene richiamato anche dallo Stato membro, e quindi dalla stessa nazione italiana chi chiede che comunque tutti gli edifici, con relativi tra l'altro sgravi fiscali, che vengano riportati a un'efficientamento e dove è possibile addirittura quello quasi zero. Quindi io credo che da questo punto di vista ci sia un errore gravissimo, e abbiamo fatto bene a questo punto a farlo nostro e a dichiarare il voto favorevole nella speranza che la maggioranza cambi idea, perché mi sembra che da un'ora all'altra le cose stanno cambiando costantemente e continuamente, quindi davvero diventa difficile anche il ragionamento generale, anche perché io avevo appena dato una notizia contraria a chi ci sta ascoltando all'esterno, che invece avrebbero avuto anche il 10 per cento dell'efficientamento energetico, quindi mi dovrò ricredere se eventualmente l'Aula dovesse votare contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Anch'io prima dell'intervento dell'onorevole Demontis avevo previsto un intervento diverso, perché logicamente quest'emendamento realmente lo considero uno dei migliori emendamenti, perché lega un aumento volumetrico a una migliore condizione sicuramente dell'abitazione a risparmio energetico eccetera eccetera, come lei meglio di me ha saputo fare prima. E oltretutto devo dire che è un emendamento che lei insegue dalla Commissione, perché era già una sua idea quella di fare un emendamento di questo tipo, che è davvero un emendamento ambientalista, quindi secondo me era positivo a prescindere. Poi lei ha spiegato le ragioni per le quali lei ha ritirato l'emendamento, e allora con il suo stesso modo di ragionare cerco di interpretare il suo modo di ragionare e dico, facciamo un emendamento orale: se invece di dare un premio volumetrico netto del 10 per cento e incrementassimo magari i parametri, quindi aumentiamo i parametri del 10 per cento, sicuramente l'aumento volumetrico non sarebbe quello, però sarebbe importante come incentivo per fare quel determinato tipo di lavoro. Secondo me potrebbe essere molto interessante, perché lei, altra cosa secondo me intelligente che era inserita in questo emendamento, era quella di estenderlo a tutta l'unità immobiliare, questa era secondo me una grande visione. Io la invito non solo a non ritirare l'emendamento, ma lavoriamo sulla percentuale, ma deve essere importante questo emendamento, perché è lo scopo di questo emendamento che è importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). È un peccato che il collega Demontis ha ritirato quest'emendamento, peccato che l'abbia ritirato lui… qui bisogna fare un attimo il punto. Qui non c'è chi è assatanato dalle volumetrie e chi invece sta cercando di frenare, qui si cerca di dare degli incentivi per ottenere determinati risultati, ecco perché io sono molto d'accordo su questo emendamento, collega Demontis. Ora, l'incentivo che viene dato per l'efficientamento energetico delle abitazioni credo che sia l'incentivo meglio speso, per cui incoraggiare la gente a investire nell'efficientamento energetico, io credo sia una cosa ben fatta, perché stiamo parlando del futuro nostro, del futuro dell'ambiente, stiamo parlando tra l'altro anche di realizzare significativi risparmi economici per le famiglie, tutte quelle cose che ognuno di noi ben sa e che il legislatore accorto dovrebbe cercare di tradurre in provvedimenti legislativi efficaci anche da questo punto di vista. Ora, è pur vero che tutti i lacci e i lacciuoli e tutte le pastoie che esistono già e che voi aggiungete con questa legge disgraziata renderanno comunque estremamente difficili gli interventi, questo è vero, quindi da questo punto di vista questa norma si potrebbe pure considerare inutile o quantomeno vanificata all'origine, però sarebbe un segnale forte in quella direzione. Quindi a me piacerebbe che i colleghi della maggioranza, ancorché l'emendamento sia stato ritirato dagli stessi proponenti, comunque sostenessero questo emendamento, perché mi pare sia un segnale importante nella direzione che si diceva.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Io chiedo scusa, purtroppo la voce non mi assiste, sto facendo una fatica enorme, ma ritenevo doveroso questo mio intervento a sostegno di questo emendamento. Io, onorevole Demontis, questo emendamento lo avrei votato a prescindere. Per chi crede nei principi della bioedilizia, per chi crede nell'ambiente, per chi crede nell'emissione di energia quasi zero dei fabbricati, è doveroso sostenere un emendamento di questo tipo. Tra l'altro inserisce un ragionamento di premialità che diventa un incentivo per l'intera Sardegna a ragionare in questi termini, a fare un passo avanti, così come hanno fatto altre realtà europee, verso la bioedilizia, verso una edificazione sostenibile del nostro territorio e verso un vivere meglio, verso una migliore qualità della vita. Onorevole Demontis, io le chiedo a tal proposito di riconsiderare la sua stessa posizione perché questo è un esempio positivo per la Sardegna e non si rinuncia a dare un esempio positivo alla Sardegna e ai sardi solo perché si pensa che incida su ciò che si è fatto prima. Non si butta il bambino con l'acqua sporca, onorevole Demontis. Per questo io ritengo, in cuor mio, di sostenere ancora con più forza questo emendamento e invitare la maggioranza, che comunque ha sempre sostenuto queste tesi, queste idee, a sostenerlo pienamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Io sono d'accordo con il propositore e con il titolare dell'emendamento, non sono d'accordo con la stessa persona che purtroppo lo vuole ritirare. Questo per dire che anche la maggioranza con un atto di coraggio dovrebbe assumersi la responsabilità perché non credo che l'efficientamento energetico di un'abitazione sia di minoranza o di maggioranza e non credo nemmeno, visto che la legge che istituisce la riqualificazione energetica è prevista sia per le abitazioni che per le attività strumentali, quindi significa che tu la puoi utilizzare anche per un capannone industriale e artigianale, per un'attività turistica, quindi io credo che ci siano tutte le condizioni per cui un buon emendamento come questo, scritto bene, che dia valore a un elemento al quale tutti quanti dobbiamo sottendere, che è quello del risparmio energetico, della riqualificazione degli stessi volumi abitativi o ad uso strumentale, lo stesso pensiero che ci siano anche fattori inquinanti che vanno in diminuzione, io credo che meriti un'attenzione anche da parte vostra, caro collega Demontis. Quindi a ragione mi pare sia utile richiamarvi tutti quanti all'attenzione e magari fare quella marcia indietro che avete già dimostrato in alcune lucide occasioni questa stessa sera. E allora il sottoscritto all'emendamento numero 583 naturalmente voterà a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Presidente, anche io per invitare il consigliere Demontis a non ritirare questo emendamento, anzi a farlo votare a tutta all'Aula, a tutta la maggioranza, perché è uno degli emendamenti migliori che sono stati presentati. Do dei numeri, consigliere Demontis. Questo emendamento si sposa con quello che è l'indirizzo della legge nazionale sull'efficientamento energetico del 65 per cento. In Sardegna nel 2014 sono state presentate oltre 100 mila richieste tra ristrutturazione, quindi detrazione del 50 e del 65 per cento, con un indotto pari a oltre 1 miliardo di euro. Quindi questo emendamento, che non è assolutamente positivo per la premialità volumetrica, ma è positivo perché stimola veramente la gente a realizzare la casa, come diceva lei, in classe A. La casa in classe A fa risparmiare, lei lo sa perfettamente, la casa in classe A cambia la qualità della vita del cittadino sotto tutti i punti di vista. Questo è un ottimo emendamento. Vediamolo, rivisitiamolo sulla percentuale della volumetria, della premialità, ma non è possibile ritirare un emendamento che crea un moltiplicatore economico per quanto riguarda questo settore in Sardegna. Riflettiamo tutti perché questo è un ottimo emendamento che si sposa in maniera sinergica con la legge edilizia. Il Governo nazionale, proprio per questi numeri, ha riprorogato in toto, facendo un grande sforzo, anche per tutto il 2015 sia la detrazione fiscale del 50 per cento sulle ristrutturazioni, ma soprattutto il 65 per cento di detrazione sulla ristrutturazione e sull'efficientamento energetico. Su questo emendamento veramente riflettiamo tutti, votiamolo perché per la Sardegna è importantissimo. 100 mila concessioni edilizie, 100 mila richieste, pari a oltre 1 miliardo di euro, è un indotto importante per un settore che dà la possibilità di riqualificare la casa e di renderla veramente efficiente ed efficace sotto l'aspetto ambientale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, credo che il vero tema sia non perché il collega Demontis ha ritirato questo emendamento, ma perché questi contenuti non fossero all'interno della norma, perché se noi effettivamente ci riflettiamo questo che è trattato opportunamente in questo emendamento è uno di quelli che dovrebbero costituire i temi centrali di una norma che intende occuparsi di edilizia. Su cosa, se non sull'efficientamento energetico, dovrebbero essere rivolti gli investimenti e di conseguenza la premialità? Qui è un fatto di educazione civica prima ancora che di politica economica. Qui è un fatto di impostare il futuro nostro, delle nostre abitazioni, in un modo che sia coerente, che sia compatibile con gli anni che andiamo ad affrontare. Ho sentito tanti colleghi, tante persone fuori di qui riempirsi la bocca del fatto che bisogna superare l'utilizzo dei combustibili fossili, che bisogna rinunciare ai sistemi tradizionali di riscaldamento e rinfrescamento, e poi nel momento in cui ci si dà l'opportunità, attraverso opportuni investimenti nella coibentazione, nell'isolamento termico, attraverso l'utilizzo di quelle nuove tecnologie che consentono alla nostra quotidianità, negli uffici, nelle abitazioni, di essere non solamente confortevoli, ma anche un investimento sull'ambiente del futuro, noi ci sottraiamo. Io non vorrei che fosse un gesto di stizza perché onestamente non ne comprenderei il significato e invito il collega Demontis a tornare indietro. Così come invito l'Assessore a giustificare perché questi concetti, questi elementi, non sono inclusi nella norma in un modo così evidente. Perché non è nel dividersi su questioni di carattere ideologico, è nel trovarsi sulle soluzioni. È nel trovarsi su ciò che rappresenta il bene nostro, ma soprattutto delle future generazioni. Ecco, colleghi, questo è uno degli esempi più alti che possiamo portare al fatto che questa legge sbagliata, incompleta, che creerà più problemi che soluzioni, deve velocemente tornare in Commissione e nella Commissione trovare il luogo in cui il confronto ci risparmi la vicende che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, con piacere discutiamo dell'emendamento numero 583. Io ringrazio il collega Demontis che ci ha dato questa grande opportunità, un'opportunità importante che in qualche modo arricchisce di contenuti una bellissima legge che stiamo discutendo in quest'Aula, una legge che farà sicuramente bene alla Sardegna. Quello che mi dispiace è che in realtà è stato ritirato questo emendamento perché era uno di quei pochi emendamenti che ci hanno fatto in qualche modo sobbalzare dalla sedia, un emendamento così importante, un emendamento di una serietà che in qualche modo riesce a far arricchire di contenuti l'intera legge.

L'articolo 1 del decreto legislativo numero 192 disciplina alcune cose: la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche integrate, la applicazione dei requisiti minimi in materia di…

(Interruzioni)

È importante, questo emendamento è importantissimo. Cercate di dare l'importanza dovuta perché stiamo discutendo del cuore della legge e dell'emendamento che veramente può far modificare integralmente questa legge, non possiamo perdere un'occasione come questa. Quindi, dicevo, l'applicazione dei requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche, le imposizioni periodiche degli impianti, anche questo, Presidente, è molto interessante, ma soprattutto all'articolo 1 del decreto legislativo 192 alla voce "finalità" cosa c'è scritto? Al comma f) degli esperti incaricati della certificazione energetica degli impianti. Ecco, io mi vorrei soffermare su questo aspetto, perché mentre nella legge al comma d) dell'articolo 4 noi parliamo di istituti accreditati, ecco, questi "istituti accreditati" io chiedo di poterlo sostituire con un emendamento orale "da esperti incaricati nella certificazione" perché questi esperti incaricati indubbiamente hanno un costo notevolmente inferiore a quello che invece è previsto in legge di "istituti accreditati". Io ritengo che tutti quanti insieme dobbiamo votare per questo emendamento, un emendamento che è arrivato sì a fine serata, però riconosco l'importanza di un emendamento di questo genere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, siccome spesso ho parlato di cattedrali non mi ci affondo momentaneamente, ma sicuramente si avrà avuto cura entrando in una chiesa che generalmente, anzi quasi sempre, il pavimento è fatto a scacchi, ma non sono scacchi...

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Dedoni. Onorevole Fenu, onorevole Cocco, onorevole Cocco due, onorevole Oppi, onorevole Demontis, se vi sedete e lasciate parlare o uscite dall'aula è meglio. Prego, onorevole Dedoni.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Non ne faccio più caso perché parliamo di cose serie e concrete, tanto la gente ci sta ascoltando e sta vedendo. Stavo dicendo, sono bianche e nere se non si osservano bene, ma se si osservano bene, e chiunque può andarlo a vedere in qualunque tempio, non sono né tutte nere né tutte bianche. Questo per ricordare che l'uomo non è perfetto né nel tutto male né nel tutto bene e quindi qualcuno dovrebbe riflettere con attenzione e capire dove sta passando e se riesce a cogliere gli aspetti positivi che quella scacchiera dà. Da quello che vedo qui e da come conduce, Presidente, mi pare che l'esempio sia adatto e si capisca dove stiamo camminando e in quale tempio civile ci troviamo a parlare di cose importanti, di cose che l'Europa ha voluto dare come indirizzo, di gente che presenta e ritira, di gente che fa i propri interessi, ma certamente non fa quelli della gente che sta fuori da questo palazzo. Io sono qui per rappresentare quelli che sono fuori dal palazzo! Allora si possono dire le verità non vere, si può dire di tutto e di più, ma stiamo certi e tranquilli che la gente alla fine la politica in genere la farà pagare, al di là di chi amministra oggi o amministrerà domani.

Questa non era una legge da presentare, era una legge da ritirare al più presto e forse bene avrebbe fatto il presidente Pigliaru a ritirarla perché bastava semplicemente aspettare il momento giusto affinché si parlasse di urbanistica in maniera seria, se se ne vuole parlare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, io ho notato l'amarezza dell'onorevole Demontis nel ritirare l'emendamento, al quale io annuncio che voterò favorevolmente. Però dico questo, se questo emendamento si chiamasse Isacco e l'onorevole Demontis Abramo ora sarebbe salvo, perché credo che sia giusto dare l'onore che meritano emendamenti di questo genere, perché è un emendamento corretto, è un emendamento giusto, non è un aumento eccezionale perché il 10 per cento del 20 porta al 22 per cento, il 10 per cento del 30 porta al 33 per cento. Allora, facendo l'eco a quanto ha proposto l'onorevole Fasolino se noi il 10 per cento lo riserviamo alle percentuali e teniamo fermo il valore assoluto di 90 e 120, probabilmente riusciamo a salvare anche un emendamento che dà un messaggio importante perché dà un messaggio veramente di significato altissimo dal punto di vista energetico, dal punto di vista ambientale e dal punto di vista di quella che dovrebbe essere l'impostazione giusta che se ne dovrebbe fare nell'edilizia. Quindi credo che accettare e accogliere la proposta dell'onorevole Fasolino consenta di trovare una mediazione e salvare un emendamento che riporta in sé un messaggio importante che, come ha detto prima l'onorevole Tunis, doveva già essere all'interno della legge, doveva già esserci questo indirizzo e questa impostazione verso un'edilizia veramente sostenibile e da un punto di vista energetico innovativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, intanto ringrazio l'onorevole Demontis per aver presentato questo emendamento che va veramente in una logica che rispetta in toto quelli che sono anche i parametri che riguardano l'efficientamento energetico. Parliamo tanto di 20-20-20 però quando siamo poi di fronte a poter avere delle possibilità per essere all'avanguardia ci ritiriamo. Quindi, non capisco perché ha cambiato idea, onorevole Demontis. Invece io voglio ancora cercare di solleticare il suo interesse, quindi l'approvazione da parte sua e della maggioranza di questo emendamento. Intanto ricordo che basta guardare gli interventi che ci sono stati, 100 mila in Sardegna su questo tema al fine di avere delle case che sono più sane, che sono rispettose perché non vanno, in questo caso, certamente a consumare nessun territorio, ma sono rispettose dell'ambiente e soprattutto creiamo anche una situazione economica di favore. Possiamo parlare, passatemi il termine, di un moltiplicatore al contrario perché nel momento in cui io ho un rimborso sul costo di costruzione, tra l'altro devo anche dirvi che ci sono Regioni italiane che hanno recepito in toto addirittura la parte del rimborso del 50 per cento per la realizzazione dei nuovi edifici residenziali e del 25 per cento per gli altri adibiti ad uso diverso, ecco, in questo modo non solo risparmiamo perché abbiamo il recupero del 65 per cento, ma di quel 35 per cento ne godiamo nei dieci anni successivi in termini di consumi. Allora io vi dico, perché vogliamo evitare, ed è il ragionamento che vi ho fatto stamattina in ordine al completamento delle facciate, per esempio, ne abbiamo parlato per i centri storici, anche qui, invogliamo, diamo delle concessioni, un favore affinché si migliorino in linea generale le strutture della nostra regione e nel contempo miglioriamo l'economia, nel contempo miglioriamo l'ambiente e la qualità della vita. Quindi, noi voteremo a favore di questo emendamento e ci auguriamo anche che la maggioranza possa ravvedersi su questa posizione.

PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere posto, grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Sembra una seduta solenne visto anche la presenza di quasi tutti gli Assessori. Ci fa piacere però se partecipassero anche alle sedute diurne dove spesso si parla di industria, di pubblica istruzione (perché vedo le gentili signore presenti), di ambiente, anzi ne abbiamo parlato oggi, ce le ha date il presidente Pigliaru alcune assicurazioni, ci avrebbe spiegato il perché di una lettera al Ministro... sarebbe utile questa dialettica perché serve anche a questa Assemblea comprendere alcune dinamiche su fatti molto importanti. Assessore Erriu, noi sappiamo anche che lei sta facendo uno sforzo incredibile perché deve anche subire gli interventi, spesso anche quelli della sua maggioranza, non fossero sufficienti quelli della minoranza, però riconosciamo anche e confidiamo nella capacità anche sua, in relazione a questa legge complessa, di poter indirizzare anche la sua maggioranza sulle cose che hanno un senso e che hanno un fondamento, come questo emendamento, onorevole Demontis, è una delle poche cose che le riconosciamo di questa legge ad onor del vero e guarda caso lei lo ritira contraddicendo quello che ha dichiarato l'onorevole Pietro Cocco, che ieri in maniera solenne ha detto: "Ma cosa dite? 10 più 20 più 5 più 10 fanno 45 per cento, e qui stiamo già riducendo questo numero, siamo a 10 più 20 più 5 fanno 35, quindi meno 10. Eh, questo era il senso anche ieri del suo intervento per mettere in evidenza che insomma non si stava facendo una legge così al ribasso, ma che conteneva un messaggio importante. Oggi state facendo una retrocessione, ma lo state facendo su un aspetto che è rilevantissimo, perché è la qualità della riqualificazione energetica delle unità immobiliari che è legato anche allo sgravio che il collega Peru e gli altri colleghi…

PRESIDENTE. Onorevole Rubiu, lei è già intervenuto nella discussione.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Sull'ordine dei lavori. Presidente, in questa legge ho notato che in nessun caso si è parlato dell'utilizzo di prodotti sardi, cioè materiali e prodotti in Sardegna…

PRESIDENTE. Onorevole Rubiu, scusi, lei è già intervenuto su questo emendamento.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Sto parlando per capire in futuro che cosa possiamo fare…

PRESIDENTE. Non ha titolo. Siamo in dichiarazione di voto. No, non può farla.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). La dichiarazione di voto l'ho già fatta.

PRESIDENTE. Appunto. Grazie.

Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Io credo che opportunamente sia il caso di ritirarlo, questo auspico, perché la Giunta ha elaborato, pressoché completato, un disegno di legge in materia di sostenibilità energetica, la sedes materiae di un incentivo importante come quello che stiamo discutendo, unitamente ad altri strumenti di incentivazione finanziaria, di riduzione degli oneri concessori, di salvaguardare delle risorse idriche, gli standard di risparmio energetico, di approvvigionamento energetico, di componenti edilizie e tecnologiche ecocompatibili e riciclabili, con i protocolli e le linee guida fanno parte di uno specifico strumento legislativo integrato, di cui il tema di cui parliamo è una delle componenti fondamentali che va proprio nella direzione auspicata dall'onorevole Rubiu di considerare questo come tema centrale in materia ripeto energetica, per cui io chiedo al Consiglio di valutare la possibilità di discutere questo importante strumento all'interno di un disegno di legge organico che la Giunta si impegna di presentare da qui a brevissimo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 583 modificato.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Floris - Oppi - Pinna Giuseppino - Rubiu - Tatti.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 49

astenuti 7

maggioranza 25

favorevoli 17

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 551.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, è vero mi iscrivo sempre a parlare e mi sto iscrivendo sempre a parlare però devo dirvi anche che gli emendamenti veramente che sono stati presentati per quanto riguarda l'articolo 19 sono veramente degli emendamenti che cercano o hanno quanto meno l'obiettivo di migliorare la legge, tenendo delle posizioni, questo ci mancherebbe, che possono anche non trovar d'accordo tutti i consiglieri, possono anche non trovar d'accordo la maggioranza, però l'intento è realmente quello di migliorare la legge. Questo emendamento soprattutto in particolare è un emendamento che dà dignità a quei comuni che prima dell'entrata in vigore del PPR avevano adeguato i piani urbanistici, avevano quindi i piani urbanistici, avevano programmato i loro territori, poi cosa è successo? È arrivato il PPR che prometteva di rivedere tutto con l'adeguamento dei PUC al PPR con un nuovo adeguamento dei piani urbanistici, poi arriva il Piano casa, l'articolo 13 della legge 4 del 2009 che dà l'opportunità nel Capo II, quindi come legge definitiva, ai Comuni dotati di PUC di portare avanti dei piani di lottizzazione nelle zone contigue, quindi nelle zone C, D, G qualora incluse o contigue e integrate al centro urbano c'era l'opportunità di portare avanti questi piani di lottizzazione. Cosa succede? Quindi degli imprenditori acquistano queste aree, i Comuni stessi fanno dei progetti in base all'articolo 13 della 4 del 2009 che magari non vengono ultimati solo ed esclusivamente perché non arrivano i nullaosta da altri enti, come magari potrebbe essere l'Ufficio tutela, a oggi quelli che non hanno completato quest'iter con l'approvazione di questa legge si vedono vanificato l'investimento fatto fino ad oggi, i Comuni si vedono vanificati una programmazione fatta fino ad oggi in maniera secondo me sbagliata. Allora io non dico di salvare i piani di lottizzazione di tutti i Comuni, non dico di salvare i piani di lottizzazione quelli fermi al 2006, ma nei Comuni dotati di PUC, qualora questi hanno adottato i piani di lottizzazione, secondo me sarebbe corretto far salvi quei piani di lottizzazione, perché sono una programmazione fatta dalle amministrazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, l'emendamento numero 551 ha una logica di possibilità, cioè perlomeno nella sua costruzione logica dà una possibilità meglio a tutte quelle zone che sono riconosciute come espansioni residenziali, quindi le cosiddette D e C, e altre che sono chiaramente legate sempre a piani di lottizzazione, e quindi a pianificazione convenzionata come le zone D, e automaticamente anche queste con lottizzazione convenzionata sempre nelle zone D servizi generali. Si chiede, credo che questo sia un appello molto importante che debba essere rivolto non certamente a noi che siamo qui all'interno di quest'Aula, dove stiamo ragionando su una legge che onestamente quando sarà approvata definitivamente creerà talmente tanto caos nel mondo dell'edilizia, ma di questo avremo modo di discuterne sicuramente nei prossimi mesi, vi dà la possibilità invece di chiarire e di avere un chiarimento su quelle lottizzazioni o su quelle procedure che erano state attivate prima dell'entrata in vigore del Piano paesaggistico regionale, addirittura della famosa 8 del 2009. E quindi sono quelle attività che qualcuno ha definito in sonno, che invece darebbero la possibilità di essere riprogrammate e poter andare avanti. Cioè perlomeno nelle zone che sono già attive, ma che in realtà non avrebbero la possibilità di usufruire dell'incremento volumetrico. Su questo credo che sia un emendamento importante e fondamentale, quanto lo era quello precedente, da questo punto di vista, davvero, io non posso accogliere la risposta, o perlomeno la proposta dell'Assessore, che quel 10 per cento di incremento lo metteremo in un'altra legge, cioè che noi per adesso mettiamo un tassello poi vediamo cosa succederà dopo. Io vorrei ricordare, anche all'Assessore, anche se in questo momento tratta con la Presidenza, ma non credo che ci sia nessun tipo di problema, magari glielo raccontiamo dopo, che quando si fanno dichiarazioni all'interno dell'Aula rimane registrato e chi sta lì al tavolo al centro dell'aula registra tutto e trascrive tutto quindi noi lo riutilizzeremo e lo vediamo se davvero esiste una legge già pronta, una norma già pronta che parla in senso generale di efficientamento energetico e che darà invece risposte immediate al popolo sardo. Credo davvero che sia anche questa una bufala, ne abbiamo visto tante, ma da questo punto di vista accettiamo tutto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, per annunciare il voto favorevole a questo emendamento che tende a premiare i comuni diligenti che hanno fatto il Piano urbanistico comunale sulla base della norma regionale "45" del 1989, questo emendamento si basa su evidenti ragioni di giustizia sostanziale, non è assolutamente corretto in termini di parametri legati alla certezza del diritto che questi piani già adottati, relativi alle zone territoriali omogenee C, D e G, intercluse, o comunque integrate in termini di infrastrutture con l'ambito urbano, non è assolutamente corretto che non gli si consenta di proseguire nel procedimento amministrativo che è stato avviato con l'adozione. Il procedimento amministrativo, Assessore, questo ci porta a considerare in modo positivo e benevolo questo emendamento che noi crediamo possa essere votato da tutta l'Aula, anche dai consiglieri più distratti che chiacchierano amabilmente e chiacchierano di cose che probabilmente non sono pertinenti a questo emendamento, o a tematiche in argomento, però noi confidiamo in un sussulto di resipiscenza di quei consiglieri che chiacchierano e non ascoltano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, credo che attraverso questo emendamento a cui dichiaro immediatamente il voto favorevole, ma in generale sull'ambito in discussione che stiamo affrontando ora ci si possa fermare un attimo e fare un punto, non fermarci dai nostri lavori, per carità di Dio, magari cessare di fare dei capannelli, questo sarebbe tutto sommato indicato, però è un momento in cui non convince la prova di compattezza che magari vorrebbe provare a dare la maggioranza, non convincono sul piano tecnico le giustificazioni che opportunamente sul piano politico però prova a dare l'Assessore, è una reazione che io definirei quasi isterica, come quella che si è verificata sull'emendamento precedente da parte del proponente della maggioranza, piuttosto che da questo via vai di esponenti della Giunta che probabilmente non hanno neanche idea di cosa stiamo dicendo, ed è naturale che sia così perché sino ad ora sono stati impegnati in ben altre faccende. Così oltretutto come da noi richiesto, ci troviamo nella circostanza in cui mettere un punto, fermarci e riflettere sarebbe opportuno, prima di commettere degli errori, procurare dei guai, non era certamente il nostro quell'intendimento semplicemente di svolgere un ruolo subalterno o secondario rispetto all'approvazione di questa legge. Sino a questo momento, credo, abbiamo dimostrato di aver dato anzi delle ampie dimostrazioni, la volontà di essere propositivi, il desiderio di attribuire anche grande significato a quello che avete fatto voi, siccome siamo in una situazione in cui ci apprestiamo a trascorrere delle ore, anche notturne assieme, cerchiamo di farlo al meglio, cerchiamo di farlo nella compiutezza del nostro lavoro che è quello di lavorare con attenzione su un testo legislativo. Come si fa a non approvare un emendamento così, asciutto, essenziale, al comma 7 dopo la lettera C sono aggiunte le lettere: D e G, che significato politico può avere per meritare tanto distacco da parte della maggioranza? Sarebbe stato invece opportuno entrare nel merito, sentire finalmente la vostra opinione, non ricorre la circostanza del piacere di sentire la vostra voce, almeno da dieci ore, questo onestamente colleghi è un dispiacere perché sarebbe invece piacevole vedervi partecipare ai nostri lavori, però noi, state tranquilli, andremo avanti e andremo avanti con convinzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, riprendo un attimo il concetto che volevo esprimere nel precedente intervento, interrotto dal Presidente dove dovremmo in qualche modo ulteriormente premiare quei cittadini che utilizzano materiali di natura ecologica per la biodiversità prodotti in Sardegna. Questo in qualche modo favorirebbe sia lo sviluppo di nuove aziende per materiale isolante, coibentati da utilizzare nell'edilizia dei nostri fabbricati, ma soprattutto andrebbe a creare quello strumento di premialità per utilizzare prodotti che sono stati in qualche modo con il Made in Sardinia, questo dovremmo istituirlo anche in legge perché il Made in Sardinia è una di quelle cose che arricchisce di contenuti anche tutti quelli che sono i nostri materiali. Questo per fare che cosa? Per cercare di impostare un ragionamento di riconoscimento, anche di qualità di tutte quelle produzioni, che siano questi materiali per l'edilizia o materiali di altro genere, che fanno bene all'economia della Sardegna. Questo emendamento è molto importante, è un emendamento che peraltro richiama alla legge regionale numero 45 del 1989 e mi permetto di dire che oggi avere qui con noi come collega l'onorevole Mario Floris che è l'ideatore di questa legge per me è un motivo di orgoglio perché ci tengo a dirlo, onorevole Floris, così come per l'onorevole Oppi, vi ho invidiato in quegli anni, vi ho ammirato e ho riconosciuto in voi un grandissimo lavoro che avete fatto per la Sardegna e per la politica sarda. I lotti interclusi sono in realtà un riconoscimento, un grandissimo successo della politica sarda che ha consentito soprattutto nei centri storici, perché è nei centri storici che si è sviluppata la prima edilizia e la bioedilizia all'interno delle nostre città, in questi centri noi abbiamo finalmente potuto ottenere con questa norma il grande risultato di poter costruire vicino ad altre costruzioni, vicino ai nostri giardini. Ecco perché sono d'accordo e favorevole a votare questo emendamento, l'emendamento numero 551, che dopo l'emendamento dell'onorevole, collega Demontis, è forse tra gli emendamenti più importanti che noi stiamo discutendo, quindi ritengo che sia giusto votare a favore e l'invito che rivolgo a tutti i colleghi qui presenti, i colleghi della maggioranza, i colleghi della minoranza e chi in qualche modo ha ostacolato anche quest'approvazione di votare a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, siccome ho potuto notare, e oltretutto anche apprezzarne il profumo, che si sta tenendo un picnic nei banchi della maggioranza, volevo sapere se eventualmente noi possiamo adottare la stessa modalità ed eventualmente in quale forma perché non so a norma di Regolamento, ammetto la mia ignoranza, non so in quale forma possano essere consumati dei sacchetti viveri.

PRESIDENTE. Esattamente in forma occulta, come stanno facendo gli altri, penso che sia ammesso.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Un quesito su cui vorrei avere risposta dall'Assessore riguardo questo emendamento, se è vero che nelle zone C, D e G, esistono superfici quindi lottizzazioni intercluse, infrastrutturate, convenzionate, effettivamente una risposta è necessario darla, perché l'alternativa in una zona interclusa, quindi con un solo lato libero, l'alternativa è o ci coltiviamo le patate oppure i comuni sono costretti ad acquisirla, sono costretti all'esproprio con un aggravio di costi. Quindi qualora esistessero zone intercluse noi dovremo interrogarci e trovare soluzioni riguardo e in merito a questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). "Fate maturare la vostra ammirazione per un poco", sono le parole che Shakespeare mette in bocca ad Amleto e che stasera io, sia pure in versione meno prosaica, sottopongo a voi, cari colleghi della maggioranza. Fate maturare la vostra attenzione su un emendamento che, come vi hanno spiegato i colleghi che mi hanno preceduto, mettono in evidenza una problematica che come al solito è come quel domestico poco curante, quando non c'è il padrone, mette la polvere sotto il tappeto. Voi ignorate che fuori da questo Palazzo possano esservi esigenze, istanze, problematiche che non sono necessariamente legate a chissà quale lobby o chissà quale gamma di interessi, se non quelli che reclamano ad alta voce i normali cittadini, ai quali probabilmente parte di questa maggioranza dimostra assoluto disinteresse. Perché non gliene frega assolutamente niente, come dimostra questa sorta di assoluta assenza anche di quel minimo contributo al dibattito su argomenti di questa portata e di questo interesse. Allora, farà ridere l'onorevole Busia questo emendamento, ma non fa ridere i sardi che sulla loro pelle state consumando una delle pessime, bruttissime pagine di cui dovranno sopportare loro le conseguenze e gli effetti negativi. Noi continueremo a dirvelo e non demorderemo neppure un attimo, fino a quando non avremo elementi di resipiscenza da parte vostra, quelli che in questo momento ci mancano. Ecco perché continueremo ad andare avanti, e continueremo in questa nostra battaglia che è una battaglia di civiltà, di democrazia, che è una battaglia nell'interesse dei sardi.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domandato di parlare su questo emendamento lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 551.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Tunis ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 52

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto ora in votazione l'emendamento numero 584.

L'emendamento numero 574 è decaduto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Sull'ordine dei lavori in questo momento. Volevo capire, mi scusi, mi devo essere perso qualche cosa, se effettivamente proseguendo i lavori è prevista, seppur breve, una pausa.

PRESIDENTE. Negli accordi, presi sempre nella riunione dei Capigruppo, che qualcuno non ricorda, l'unica pausa prevista era quella tra le 14 e le 15, dopodiché non c'era pausa sino alla mezzanotte. Quindi, procediamo.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, mi sembrava un fatto di civiltà.

PRESIDENTE. Così abbiamo deciso.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). È un arbitrio, non lo può fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Vorrei capire bene il senso di questo emendamento presentato dal collega Demontis, perché si dice che all'interno del centro matrice, in assenza di piano particolareggiato adeguato al PPR, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia interna è consentito l'intervento di ristrutturazione edilizia di tipo conservativo. Che mantiene immutati alcuni elementi strutturali qualificanti con possibili interazioni funzionali e strutturali, senza incrementi di superficie, volume, variazione e della sagoma storicamente esistente. Mi sembrerebbe anche un intervento che abbia un suo significato, quindi comprensibile, mi pare che abbia qualche elemento di vaghezza, o meglio di discrezionalità dal quale io non dissento, sia chiaro, però mi sembra che sia più conforme a una logica di maggiore elasticità che non rispetto alle rigidità che voi avete inserito in questo provvedimento. Quindi io vorrei sospendere la dichiarazione di voto, non so se è consentito, per chiedere al collega Demontis di chiarire un po' meglio il senso e il significato di questo emendamento, che comunque mi sembra positivo nel suo contenuto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Giusto per spiegare velocemente. Allora si tratta di questo, attualmente all'interno del centro matrice, in assenza di piano particolareggiato, è consentito un intervento di ristrutturazione edilizia interna, il che significa che se ci sono elementi strutturali della sagoma dell'edificio in condizione di staticità precaria, o addirittura strutture crollate in tutto o in parte, spesso gli uffici tecnici non consentono l'intervento. Intervento di ristrutturazione edilizia conservativa invece lo consente. Quindi si possono sostituire anche elementi della sagoma, diciamo così per non andare troppo negli aspetti tecnici, murature portanti, oppure solai, copertura dell'edificio, ma ripeto anche quegli edifici che vediamo nei centri storici crollati, in tutto o in parte, che attualmente non possono essere, senza piano particolareggiato, ricostruiti. In questo caso si fa riferimento alla sagoma storicamente esistente, cioè si ricostruisce con foto quello che è la sagoma originaria e si può, ad esempio, costruire un edificio che è crollato. È un intervento certo di apertura evidentemente al centro storico, pur nel rispetto della nostra filosofia, che è quella di attuare degli interventi con i piani particolareggiati, in assenza di piano particolareggiato però questo è un intervento da consentire per quello che ho detto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Siccome mi sembra un emendamento estremamente interessante, però tecnicamente l'avverbio "alcuni" e l'aggettivo "qualificanti" mi pare gli attribuiscono un'indeterminatezza che rischia di metterne poi a rischio l'interpretazione, a meno che non faccia riferimento… fa dei riferimenti precisi a tipologie di intervento e cose di questo tipo? Ok, questo volevo chiedere perché nella formazione della volontà sulla dichiarazione di voto avevo necessità di questo chiarimento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Io annuncio il voto favorevole a questo emendamento, intanto perché rientra anche un po' nel binario già di uno presentato dal nostro Gruppo che comunque è stato bocciato, ma va senza dubbio nella direzione di consentire almeno gli interventi di manutenzione straordinaria, ordinaria, di tutti quegli elementi che possono servire a fare degli interventi proprio anche per rendere sicuramente migliore l'aspetto dei nostri centri storici. Io mi permetto di segnalare comunque che l'ultima frase sull'intervento che è soggetto al Codice Urbani o lo si specifica bene perché non si vorrebbe incorrere nel rischio che qualche ufficio tecnico pretendesse magari, laddove non è necessario, il titolo presupposto del nullaosta paesaggistico ai sensi dell'articolo 146 del Codice Urbani stesso e vanificando allora anche questi piccoli interventi che sicuramente non necessitano, quando sono di tipo conservativo, di ordinaria o straordinaria manutenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Per essere ancora più chiari, probabilmente è necessaria una piccola modifica all'emendamento perché si parla di centro matrice, centro matrice a oggi, sono perimetrati praticamente quasi tutti, però ci sono alcuni che hanno ancora delle difficoltà. Quindi io, onestamente, anziché centro matrice indicherei zone A, e sarebbe tutto molto più semplice e molto più facile. Il problema è che se io non ho perimetrato il centro matrice che cosa faccio? Se io non ho perimetrato il centro matrice che cosa utilizzo, la zona A? Giustamente devo usare il centro storico, però siccome non c'è scritto, mi preoccupa quello. È scritto a penna, io non lo vedo però. Eccolo, chiedo scusa ai colleghi, non lo avevo visto neanche io, perfetto. Credo che sia sicuramente un emendamento che deve essere approvato, chiedo scusa ma veramente non avevo notato la scritta a penna e quindi non mi ero reso conto, abbiamo fatto entrambi la stessa considerazione ed effettivamente poi è così. Quello che è molto importante però all'interno di questo emendamento è che in assenza proprio del piano particolareggiato si dà la possibilità dell'intervento nei fabbricati che possono essere di manutenzione ordinaria o straordinaria, ma quello che interessa in forma e in modo molto particolare è proprio la ristrutturazione edilizia. Nella ristrutturazione edilizia, che abbiamo già chiarito negli articoli precedenti, l'intervento molto spesso è considerato un po' troppo interpretativo da parte della pubblica amministrazione, e magari è molto più ampio e restrittivo da parte loro e molto più ampio da parte del tecnico che invece redige il progetto. Quindi, questo aspetto di alcuni elementi strutturali qualificanti effettivamente apre alla possibilità comunque di demolizioni e di eventuali ricostruzioni in modo chiaro. Quindi credo che questo emendamento debba essere approvato all'unanimità dall'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Per annunciare il voto favorevole a questo emendamento che ritengo oltremodo utile, perché va a chiarire una fattispecie di ristrutturazione edilizia che mantiene immutati alcuni elementi qualificanti che consentono un'interpretazione più univoca rispetto a quelle che di solito vengono fatte in questi casi. Non avevo visto questa aggiunta a penna nella zona urbanistica A che ritengo del tutto opportuna, il voto è favorevole, credo che anche l'opposizione allorché affronta emendamenti che sono utili ai cittadini deve necessariamente stare al fianco di coloro che li propongono anche se sono della maggioranza. Noi non ci contrapponiamo sterilmente, mi pare che l'abbiamo dimostrato, per la verità anche voi avete dimostrato in qualche occasione in questi giorni, oggi soprattutto, che non avete da contrapporvi sterilmente a noi, anzi avete votato con noi in un'occasione importante, quindi il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). La mia sensazione iniziale che ci fossero contenuti interessanti all'interno di questo emendamento vede confermata non soltanto dalle spiegazioni esaustive del collega Demontis, ma anche dagli interventi che i colleghi stanno facendo, e che mi fanno comprendere che effettivamente i suoi contenuti sono importanti al miglioramento di questa norma. Vale lo stesso ragionamento che facevo prima, se si fosse opportunamente operato in sede di preparazione della norma, non sarebbe stata necessaria una discussione che porterà via una trentina di minuti del vostro prezioso tempo, perché sarebbe stato già nel corpo della norma. Ecco, rispetto a questo, mi pare dia un giusto peso al centro storico, lo riporti, a differenza di quanto è avvenuto in altri punti della norma, al centro della nostra discussione. Nell'annunciare il voto favorevole da parte mia, ma credo poi verrà anche successivamente da tutto quanto il Gruppo, a questo emendamento, mi domando se vi siano altre cose che possano meglio qualificare gli interventi in questa parte del nostro sistema urbano. Mi domando se ci si è interrogati nel modo giusto, se si è fatto il giusto approfondimento istruttorio, mi domando se vi siano poi altri emendamenti che possiamo cominciare ad esaminare e che possono portare ad un risultato importante. Dopotutto ci stiamo avvicinando alla fine di questo faticoso, o forse no, perché poi ci sono anche tutti quanti i sostitutivi. Mi domandavo quanto altro ancora dobbiamo aspettarci in termini di proposte da parte della maggioranza per migliorare questa norma? Quanto tempo ci potremmo risparmiare se questo avvenisse all'interno di un'altra sede? È stato superato anche il momento emozionale che aveva portato qua l'intera Giunta, probabilmente siamo tornati anche in un momento di tranquillità e di operatività normale. Se questa fosse la circostanza, allora forse, al di là di una pausa opportuna, sarebbe anche opportuno sincronizzare tutti quanti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Sono contento che questa volta l'onorevole Demontis non ha ritirato l'emendamento, anche perché così ci dà l'opportunità di votare un emendamento della maggioranza, ne siamo contenti perché così dimostriamo anche noi che quando un emendamento serve, che quando un emendamento è positivo e propositivo lo votiamo. Lo abbiamo già fatto in quello precedente nonostante lei lo abbia voluto ritirare, in questo spero che il voto sia unanime di tutta l'Aula. Quindi dichiaro il mio voto favorevole a questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (FI). Per esprimere il voto favorevole a questo emendamento, e questa volta il collega Demontis si è superato, perché è un emendamento, e qui lo dico con molta onestà, molto interessante. Non è un emendamento di sinistra, questo lo dobbiamo riconoscere, e lo chiamerei, non me ne voglia il collega Demontis, emendamento deroga, perché in realtà con questo emendamento siamo riusciti ad ottenere tre, quattro risultati tutti insieme. Stiamo costruendo nella zona matrice, nelle zone A, stiamo ottenendo quelle cinque categorie di interventi che sono manutenzione straordinaria, manutenzione ordinaria, restauro, risanamento conservativo, cioè stiamo facendo in questo emendamento una serie di situazioni, di lavori che probabilmente in tutta la legge non ci sono. Questo emendamento deroga, che è un bellissimo emendamento che se avessimo fatto noi ce l'avreste bocciato immediatamente, è un emendamento che consente veramente di costruire dove non si può costruire normalmente, in pieno rispetto del Codice Urbani, tenendo conto di una serie di situazioni. E mi permetto di dire, non me ne voglia il collega Demontis, che questo emendamento è scritto da un vero professionista, nel senso che chi conosce, puoi essere anche tu, non lo metto in dubbio, chi conosce perfettamente la legge, di chi è addentro alla materia urbanistica, di chi è addentro soprattutto alla materia delle costruzioni, perché questo potrebbe far arrossire, non me ne voglia il decano collega Mario Floris, perché questo va oltre ogni questione di lotto intercluso, va oltre ogni logica, però aiuta noi, aiuta le nostre famiglie, i nostri imprenditori, perché risolve indubbiamente tantissimi problemi. Però questo lo dovremo usare anche come esempio, perché nel momento in cui andremo ad inventare delle norme che veramente rasentano quelle che sono anche le regole più semplici che in questa legge sono state scritte, richiameremo l'emendamento deroga il numero 584. Esprimo voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Molto brevemente. C'è una "e" da correggere con una "o", altrimenti può essere fraintesa. Farei un emendamento orale, se il Consiglio me lo permette: "nella zona urbanistica A, o nel centro matrice", altrimenti sembra solo nella zona urbanistica A, invece è più estensivo, "nella zona urbanistica A, o nel centro matrice".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Dire che questo è un emendamento positivo, che può dare possibilità ai centri storici di intervenire, ma di intervenire anche in maniera pesante, collega Demontis, perché voi nei centri storici avete fatto resistenza per quanto riguarda l'ampliamento volumetrico, per quanto riguarda la riqualificazione, perché è un patrimonio importante da conservare, questo emendamento noi diciamo che potrebbe anche essere positivo, perché dà la possibilità della ristrutturazione edilizia per quanto riguarda anche il rilancio in riferimento all'albergo diffuso. Perché la ristrutturazione edilizia che viene disciplinata dalla numero 380, recepita qualche giorno fa anche nel 130, che cosa disciplina? Recita che: "gli interventi di ristrutturazione edilizia sono rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino e la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi. Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono compresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione". Quindi nel centro storico noi, con questo emendamento, acconsentiamo anche la trasformazione. Se lei cita "ristrutturazione edilizia", anche se di tipo conservativo, consentiamo la demolizione attraverso il testo numero 380 recepito all'articolo 16 del numero 130. Quindi noi diciamo che potrebbe anche andar bene, ma dobbiamo fare una grande riflessione su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). È il caso di dire che camminando su quelle piastrelle bianche e nere, che non sono né tutte bianche, né tutte nere, è la dimostrazione questa che non è tutto brutto quello che è dentro la piastrella nera, né è tutto brutto quello che è dentro la piastrella bianca, e questo porta anche delle altre considerazioni. Se si prestasse un po' più di attenzione, di garbo, e non ci si chiudesse nella nicchia dell'essere io, dell'essere maggioranza, del decidere solo perché ideologicamente, anche con una certa protervia, dire che la verità sta tutta da una parte in tasca, dimenticandosi che quelle lastre di marmo vengono scelte all'interno delle chiese proprio non tutte bianche, né tutte nere; osservatelo, poi mi direte se è bugia quello che dico! Perché è una partita a scacchi nella vita, ma bisogna stare molto attenti a pensare che si ha solo la verità in tasca. E allora, ripensando a quell'emendamento trascorso, che è stato ritirato, che è stato fatto proprio dalla minoranza e poi bocciato, io non so se abbiate fatto bene e avete colto il segno di dove camminavate. Se prenderò o riprenderò l'argomento delle cattedrali, vedrete che nelle cattedrali, in quelle più rinomate, quelle gotiche, c'è sempre un punto particolare, di cui parleremo nella prossima puntata, dove le persone vanno a provare a camminare e vedere se riescono a trovare la via d'uscita. Ma chissà se ci riusciremo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Intanto annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 584, e mi viene da fare questa riflessione, e cioè che le leggi in effetti durano, le leggi hanno effetti negli anni, quindi, quello che stiamo facendo noi in questo periodo, noi dico il Consiglio regionale, come anche stasera, che alle 10 siamo qui e non abbiamo intenzione di mollare fino a mezzanotte, se così è stato deciso e così sarà, e così si farà, credo che non dobbiamo assolutamente lesinare questo sforzo, perché alla fine l'articolo 19 che verrà fuori alla fine della discussione, credo che sarà un buon articolo 19, credo che tutte le modifiche che attraverso gli emendamenti, che attraverso gli emendamenti agli emendamenti, attraverso tutta la discussione che si è fatta quest'oggi, credo che alla fine produrrà un articolo 19 sicuramente migliore di come è entrato in Aula. Quindi credo che lo sforzo, il sacrificio, il lavoro che si sta facendo su questo articolo, sia un lavoro ben fatto e utile, perché questo articolo 19 resterà. E credo che l'emendamento, onorevole Demontis, perché tutti hanno segnalato la professionalità dell'ingegnere Demontis, però voglio ricordare anche che è uno che ha fatto l'Assessore, quindi è stato in prima linea, si è misurato con i problemi della sua città, in questo caso di Sassari, con i problemi posti dai cittadini, e credo che andare oggi a dire che qualcosa si può fare nei centri matrice, se pur con tutte le limitazioni e i divieti che eventualmente ci saranno, ma comunque che qualcosa si può fare, si può intervenire, credo che sia una cosa che deriva sicuramente dalla professionalità, ma anche dall'esperienza che ha fatto. Quindi io plaudo a questo emendamento che mi va bene. L'unico dubbio è sull'ultima riga: quali sorprese può riservarci il Codice Urbani interpretato dagli uffici tecnici, dove, a voler essere benevoli, c'è da dire che ogni tanto pretendono delle schermate, degli scudi, delle responsabilità che loro devono assumersi, che a volte riversano su altri. Quindi questo potrebbe in qualche maniera allungare i tempi e rallentare l'efficacia di questo emendamento. Vediamo come potrà essere eventualmente risolto, ma comunque l'emendamento nel suo complesso va bene e ha il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Il collega Demontis, dopo il 583, che ha avuto modo di ritirare, su questo 584 però segue una linea logica davvero importante. Mi vengono alla mente, soprattutto nei centri storici, tutta una serie di vecchi e antichi palazzotti costruiti con struttura portante difficilmente ripetibili nella loro modalità costruttiva, quindi tecniche importantissime, intelligenti, peraltro irripetibili perché la manodopera di quei tempi non è oggi certamente ritrovabile o rintracciabile sul mercato, e quelle stesse strutture talvolta potrebbero beneficiare di un intervento non invasivo, quindi che evita di modificare una sagoma, peraltro preziosa sotto il profilo del pregio non solo costruttivo ma anche estetico, quindi architettonico, e che magari perfettamente si inseriscono in taluni ambiti. Possiamo immaginare in quante occasioni tutto questo possa accadere anche in un semplice giro della città di Cagliari. Questo significa che se si potesse intervenire non solo su una faccenda di maggiore organicità dei volumi all'interno di questo manufatto nella sua esteriorità, ma si interviene anche con organicità e attribuendo a quella stessa struttura la possibilità di essere rinforzata, e quindi intervenendo con la struttura vera e propria, quindi ingabbiandola, mettendo delle fibre e quindi creando delle condizioni di mantenimento, viene davvero difficile pensare che questo emendamento, così come è stato scritto, non sia perfettamente funzionale a tante storie che si possono individuare nei vari centri storici della nostra isola. Quindi, proprio perché appartiene ai segni dell'identità più profonda, intendiamo mantenerlo e io credo che proprio questo emendamento meriti il voto favorevole da parte mia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Hanno già preannunciato, i colleghi del Gruppo che mi hanno preceduto e della opposizione, che voteremo a favore di questo emendamento e lo voteremo convintamente per il coraggio che il proponente ha dimostrato. Io non so se sia tra quegli emendamenti che hanno costituito oggetto di discussione in quella direzione del Partito Democratico, perché sarebbe una novità. Sarebbe una novità se c'è stato l'input del vostro Segretario regionale, sarebbe una novità se c'è questa apertura nuova del Partito Democratico che vede con spirito laico gli interventi in un settore, quello edilizio e urbanistico, e in particolare nei centri storici, con un approccio del tutto nuovo, del tutto diverso rispetto a quello che è stato, dal nostro punto di vista, inopinatamente predicato. E allora che finalmente da parte di qualcuno che conosce bene la materia, perché la pratica anche nella quotidianità, soprattutto per il fatto che deve ricorrere anche da professionista e si rende benissimo conto delle implicazioni che ha l'immobilismo o una politica fatta di soli divieti e veti, cosa invece significhi, però, onorevole Demontis, io glielo dico con un'assoluta franchezza. Questo emendamento risolve problemi sicuramente di carattere generale, ma rimane in me sempre un grande dubbio, che non sia la sollecitazione di qualcheduno.

(Interruzione del consigliere Salvatore Demontis)

PITTALIS PIETRO (FI). Se non mi fate spiegare però! Non so dicendo di un interesse particolare e privato, però se lei reagisce così! Le ho dato atto della sua onestà e della sua correttezza e voglio insistere su questo. Onorevole Demontis, io voglio, anzi, darle atto di un mutamento di linea. Io ragiono sul piano politico, non mi interessano le questioni di piccolo cabotaggio, del sospetto e io non appartengo a quella categoria. Poi proseguirò e dirò perché sono d'accordo con lei.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Ricordo che c'è una correzione che era stata proposta, di sostituire la "o" al posto della "e", che risulta accolta dall'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo scusa, vorrei sapere dall'onorevole Demontis se ritenga - che era la parte che mi interessava - che sia necessario mantenere l'ultimo inciso: "L'intervento è soggetto al decreto legislativo…", che dal mio punto di vista è pleonastico. Perché detto in maniera così generica, o c'è riferibilità a un qualcosa di specifico del decreto legislativo, e allora ha un senso ancorarlo, altrimenti veramente, valutate voi. È anche una questione di buona tecnica legislativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Effettivamente è pleonastico. Stando in centro matrice c'è l'autorizzazione paesaggistica senza necessità di specificarlo.

DEMONTIS SALVATORE (PD). È pleonastico, non c'è dubbio.

PRESIDENTE. Allora metto in votazione l'emendamento numero 584 con la correzione proposta.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 584 modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pigliaru ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 586 e 602, che sono identici.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (Centro Democratico). Presidente, solo per dichiarare il voto contrario mio e di tutto il Gruppo SEL ai due emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Dichiaro il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Posso anche rinunciare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Signor Presidente, non è soltanto il dato politico. C'è una volontà da parte di questo Consiglio che è scaturita da un voto democratico, con il quale questo Consiglio ha voluto allargare questa legge anche alle zone F, alle zone turistiche, in maniera secondo me corretta, visto che ero anche presentatore di quell'emendamento e sono anche il presentatore di questo emendamento, però bisogna normarla. Non lasciamola in questa maniera perché rischiamo che veramente questa legge continui ad essere un pasticcio. C'è una zona che non è normata, c'è una volontà politica di inserire le zone turistiche ma non sono normate. Piuttosto sediamoci e normiamole, magari anche in maniera differente, vediamo un attimino, ma normiamola, perché rischiamo altrimenti di avere una serie di ricorsi non normandola, perché è aperta alle zone F, ma non è specificato che cosa. Questo vuol dire che non c'è limite. Quindi a parte il voto favorevole a questa norma, in quanto ci consente realmente di farla diventare un'opportunità di sviluppo per la nostra isola, considerate che ogni zona della Sardegna ha la propria peculiarità. Ci sono zone che hanno una peculiarità agricola, ci sono altre zone che hanno una peculiarità turistica e ci sono alcune zone, come la Gallura, dove c'è il 70 per cento delle zone F della Sardegna che hanno dato economia a quest'Isola. Quindi, non normandole rischiamo di creare un pasticcio normativo che non farà altro che far presentare ricorsi e metterci in difficoltà. Stiamo attenti a questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, voterò a favore dell'emendamento numero 586 e ho qualche dubbio sul 602. Lo dico per una ragione chiaramente politica, perché gli emendamenti sono perfettamente identici, ma lo dico in modo molto chiaro perché da questo punto di vista su questi emendamenti si evince in modo chiaro, in modo palese la volontà di chi ha sottoscritto questo emendamento e che ha chiaramente una valenza e una caratura politica molto chiara. All'interno della maggioranza abbiamo una differenza di chi ragiona in un modo molto aperto e francamente molto chiaro e di chi invece, tutta l'altra parte, si nasconde dietro una posizione completamente differente. Questo è proprio un emendamento ideologico, se così lo vogliamo definire. L'ultima dichiarazione o meglio la dichiarazione dell'onorevole Lai che si estende a tutto il suo Gruppo che è negativa ne dimostra ancora di più la loro posizione. È una loro posizione, per carità, noi non abbiamo niente da aggiungere e niente da togliere. Quello che però ci fa ragionare e ci fa capire è che all'interno della maggioranza esiste una spaccatura. Quindi io sono convinto che nel voto certo di tutta la minoranza su questo emendamento più il voto di chi lo ha firmato, che sicuramente sarà favorevole, positivo, visto che è stato presentato, noi avremo la possibilità finalmente di avere normate - all'interno del testo del D.L. 130, all'articolo 19 - in modo chiaro le zone urbanistiche di tipo F. Chiaramente, questo lo condividiamo, escludendo la fascia dei 300 metri. Stiamo praticamente utilizzando lo stesso incremento volumetrico, quindi gli stessi parametri delle zone B, C, D, G e zone anche agricole visto che sono state aggiunte in una seconda fase, quindi da questo punto di vista credo che sulla zona residenziale e sulle zone ricettive sia opportuno approvare questo emendamento che darà certamente in modo chiaro e in forma diretta anche la possibilità di un incremento volumetrico nelle zone turistiche F.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, io sono ovviamente per il voto favorevole a questo emendamento, ma debbo anche manifestare profonda meraviglia perché ho sentito provenire dai banchi della maggioranza (maggioranza che ha votato l'inserimento delle zone F nell'articolo 19) ho sentito dei pareri negativi, ho sentito parlare di voto contrario. Stiamo rischiando di fare un pasticcio, un grosso pasticcio, cosa che ci porrebbe all'attenzione dell'opinione pubblica in modo negativo, tutto il Consiglio regionale però, non soltanto la maggioranza che non vota questo emendamento. Occorre dare completezza alla scelta che avete fatto voi assieme a noi, l'inserimento delle zone F nell'articolo 19 è un dato di fatto, è un dato acquisito. Ora però che è stato scelto... l'avete scelto voi, bisogna quantificare il cosiddetto quantum. Badate bene, non è che non normando il quantum le zone F rimangono senza disciplina. Io ho il vago sospetto e il ragionevole dubbio che così non sia. Non ci può essere un buco. Nel momento in cui la zona F è prevista all'interno dell'articolo 19, nel momento in cui l'incremento volumetrico è previsto nell'articolo 19, se noi non stabiliamo il quantum l'interprete dovrà andare a verificare quali dei quantum che noi abbiamo normato può essere applicabile alla fattispecie. Il problema è, e sarà, che l'interprete A deciderà per un quantum "x", l'interprete B deciderà per il quantum "y" e così via. Quindi state rischiando di provocare un brutto pasticcio. Cercate di riflettere su questo punto, avete contribuito in modo fattivo a inserire le zone F nell'articolo 19, continuate questo percorso perché diversamente il Consiglio regionale rischia di fare una figura magra. Attenti. Tra le altre cose, volevo anche dire un'altra cosa, che nell'ipotesi in cui non si normasse il quantum ricordate bene che l'articolo 19 prevede incrementi volumetrici nelle zone F anche nei 300 metri, mentre invece questo emendamento soltanto oltre i 300 metri. State bene attenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, mi ha fatto una certa tenerezza il collega Lai che è scattato in piedi per tutta la sua lunghezza a provare ad impedire una rivincita che non era prevista per questa sera. Purtroppo non vi era concessa per oggi, era invece previsto che voi vi assumeste la responsabilità di quello che sta avvenendo all'interno di questa norma. Questa assunzione di responsabilità deve essere talmente piena che va articolata sia dal punto di vista del vulnus che eventualmente andate a creare, se di vulnus si dovesse trattare, a mio avviso l'interpretazione è assolutamente trasparente, mentre invece la responsabilità politica di chi, pur dovendo ammettere posizioni legittimamente variegate all'interno della propria maggioranza, dovrà giustificare che per copertura delle pudende è costretto a non votare un emendamento che, con autorevoli esponenti, essa stessa aveva proposto all'Aula. Allora, con le pudende coperte, ma per le poche ore che ci separano dalla luce del sole e dalla lettura dei quotidiani, occorrerebbe invece fare un esame introspettivo dei valori che sono emersi dalle precedenti votazioni per comprendere che è qua esattamente dove si gioca la partita dello sviluppo economico della Sardegna. Io comprendo che chi è appassionato di altre faccende, di commissariamenti, di occupazione di spazi di potere, di ben altre questioni, la faccenda dello sviluppo economico cui tengono invece le persone che stanno fuori di qui è ben poca cosa, però sappiate che non è sfuggito e non sfuggirà agli attori economici di questa regione il fatto che voi, pur di nascondere il fatto che avete delle posizioni diversificate, cercate di rendere di difficile applicazione una norma.

Ora, colleghi, noi sino a questo momento abbiamo fatto, ci riconoscerete, un'opposizione gentile, un'opposizione aperta al dialogo e questo, credo, dandocene atto però dobbiate apprezzare la differenza nel momento in cui da adesso gli sconti sono finiti, perché in questo momento si è visto chi c'è davanti a noi: c'è una classe politica faticosamente attaccata al piccolo spazio che è riuscito ad acquisire e che davanti all'unica questione che si è venuta ad esaminare in quest'Aula nel corso di un anno si è spaccata miseramente. Io questo non lo voglio considerare un fatto negativo, anzi lo considero un valore positivo, una ricchezza di idee, di contenuti che può portare anche voi nel futuro a partecipare al dibattito politico della Regione, non soltanto alla piccola e normale, legittima gestione del potere. Cari colleghi, ahimè, oggi è andata così, dovrete avere pazienza...

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, al solo annuncio degli emendamenti 586 e 602 ho sentito una certa aria fredda che entrava in aula e questa volta non era il mancato funzionamento corretto dell'impianto di riscaldamento o di condizionamento, era il terrore di dover andare nuovamente a discutere, a votare, ad intervenire. Togliendomi, fra l'altro, anche il piacere di sentire, ascoltare l'intervento del collega Arbau che prima si è prenotato e poi ha rinunciato all'intervento, o anche del collega Deriu, Meloni, Piscedda, quelli che hanno giustamente firmato l'emendamento 586. Io - a differenza del collega Cherchi - li voterò entrambi, 586 e 602, proprio per un fatto politico, perché entrambi vogliono dare una risposta a chi continua nonostante l'ora tarda a seguire con attenzione questo dibattito consiliare, ben sapendo che questo intervento è necessario perché è un intervento di completamento, di definizione di ciò che è stato votato poc'anzi. Noi abbiamo necessità dei due emendamenti perché vanno praticamente a definire un perimetro nel quale già ci si è cimentati positivamente. E quindi inevitabilmente anche in questo caso l'emendamento numero 586, così come l'emendamento numero 602 necessitano di un perfezionamento in Aula, e quindi questo perfezionamento non può che avvenire con un voto a favore per il quale naturalmente io mi esprimo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, io annuncio il voto favorevole ai due emendamenti. Mi pare che sia necessario stabilire, proprio come ha affermato il collega Marco Tedde, qui si tratta di stabilire il tantundem eiusdem per stabilire con precisione quanto si deve riconoscere agli incrementi volumetrici nelle zone F. Dobbiamo uscire dalla logica del piombo, del sigillo che è stato messo con il PPR alle zone F, sì il piombo, il suggello alle zone F come fatto dal PPR. Quindi questo credo che sia corretto farlo, ma non solo nei 300 metri, non dobbiamo dimenticarci delle isole minori, quindi questi interventi nelle isole minori devono quantomeno tenere i limiti dei 150 metri come per tutti gli interventi fino ad adesso. Mi pare che con il completamento di questa norma, o meglio di questa misura, quindi stabilendo i limiti anche volumetrici consentiti agli edifici esistenti riusciamo a completare bene il quadro di incrementi volumetrici consentiti a tutte le categorie urbanistiche nei centri abitati, nell'agro, quindi il centro storico, il centro matrice, insomma mi pare una norma di libertà e di civiltà. Ovviamente senza tralasciare il fatto che questo Consiglio si è espresso positivamente rispetto alla possibilità di consentire questo tipo di aumenti, per cui sarebbe corretto completare il ragionamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, io annuncio il voto favorevole ad entrambi gli emendamenti, che tra l'altro sono perfettamente uguali a dimostrazione, assolutamente un caso, però il caso a volte soccorre e fa giustizia di quello che poi è, cioè il fatto che nelle cose che interessano, nelle cose importanti, negli interessi generali e astratti, uso sempre la frase dell'onorevole Arbau, ci si ritrova, perché in questo caso stiamo parlando di un interesse generale e astratto, cioè quello di voler consentire, al di là dei 300 metri, che anche nelle zone F si possano fare questi aumenti volumetrici. Zone F che sono croce e delizia dei Comuni, ma che sono la croce per la difficoltà con la quale a volte si devono andare a gestire, e credo che la possibilità che oggi con questi emendamenti si sta dando consentirà ai Comuni di poter essere più agili nella gestione delle zone F, più veloci nel poter dare risposte e sicuramente questi emendamenti avvicinano ancora di più, un po' di più ancora questa legge a quelli che sono interessi astratti e legittimi, perché non sta cadendo un tabù con questi emendamenti, con questi emendamenti si sta parlando comunque di sviluppo, si sta parlando comunque non di cementificazione, si sta parlando comunque di cose che fanno bene all'economia e che fanno bene ai territori, che possono essere utili e saranno sicuramente utili a tutte le comunità nelle quali questi emendamenti e questa legge andrà ad incidere. Per cui sicuramente oggi con questi due emendamenti, seppur ad una tarda ora, il Consiglio regionale sta trovando una sintesi bella, una sintesi importante, una sintesi che, al di là di qualunque sia il voto che oggi si esprime e che tra poco si esprimerà, credo che dimostri che effettivamente ragionando e incontrandosi su cose concrete si possa lavorare bene insieme e fare delle cose importanti e giuste per la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per esprimere il voto favorevole all'emendamento numero 586 e anche all'emendamento numero 602, anche se in realtà il valore politico del 586 è ben diverso, non me ne vogliano i colleghi e amici della minoranza, perché l'emendamento 586 è uno di quegli emendamenti che esprime anche qui un concetto che non è di sinistra, e questo ci fa piacere, è un emendamento che è aperto al dialogo, è un emendamento che favorisce lo sviluppo, è un emendamento liberale, un emendamento che serve all'economia della Sardegna, di questa martoriata terra fatta di crisi, fatta di disoccupazione. Questa legge in realtà, almeno per queste micro proposte potrebbe in qualche modo dare una sorta di input allo sviluppo, soprattutto in quelle zone costiere. Però i 300 metri dalla battigia marina significa che se io ho di fronte al mare un albergo, se io di fronte al mare ho una casa posso costruire dietro, quindi in realtà una magra soddisfazione perché è molto limitativo, però è un segnale, mi fa piacere che i colleghi Meloni, Deriu, Piscedda, Comandini, Gavino Manca, Moriconi e Sabatini abbiano voluto presentare questo emendamento, e soprattutto il significato politico con la doppia valenza della libertà totale, sganciata dal partito e sganciata dall'innominabile, sganciata da una serie di altre questioni che sono di natura squisitamente politica. Quindi il mio voto favorevole e, Presidente non so se possiamo chiederlo, non l'abbiamo chiesto in quest'Aula, io chiedo ai colleghi se mi autorizzano ad apporre la firma al vostro emendamento, se mi è concesso firmerei l'emendamento numero 586 perché lo ritengo un emendamento giusto, un emendamento che in qualche modo crea sviluppo in Sardegna e finalmente un emendamento che non è di sinistra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, io non so se l'uomo Demontis ha detto sì anche a questo emendamento, che indubbiamente rompe un tabù, così come l'ha rotto l'emendamento sui centri di prima matrice, che qualitativamente è identico ad un precedente emendamento che era stato bocciato dal Consiglio, che tutto sommato dicevo rompe un tabù rispetto ai centri di prima matrice perché consente di fare interventi finalmente pur in assenza di un piano particolareggiato. Questo ci tenevo a dirlo, perché prima si preferiva aspettare che le case cadessero, che i proprietari facessero cadere le case proprio per non incorrere in tutti i problemi che comportava un intervento nei vecchi centri storici, e oggi comporta un intervento in qualunque centro di prima matrice. Il voto per questi due emendamenti è favorevole, sapendo che prima o poi dovremo porci sia il problema che ha sollevato il collega Rubiu, cioè quello delle strutture ricettive, sia il problema della riqualificazione edilizia di quelle brutture che si trovano regolarmente costruite però, e che non verranno mai abbattute spontaneamente che sono dentro i 300 metri e sui quali non si può intervenire per un miglioramento architettonico perché noi abbiamo questa foglia di fico, per cui facciamo finta di non vedere, come per la prostituzione, facciamo finta che non esista però c'è, e ci opponiamo a qualunque tentativo di migliorare la situazione. Quindi, cari colleghi, è un voto favorevole a quest'emendamento perché riteniamo che sia una cosa quasi normale in un sistema in cui si ragiona delle cose, sapendo però che ci sono altri problemi che noi dovremo affrontare quandocominceremo a ragionare concretamente delle cose, sono quelli della riqualificazione edilizia di un patrimonio edilizio in Sardegna che in gran parte è brutto, rispetto al quale noi stiamo adottando norme che ne impediscono in ogni modo la riqualificazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, le chiedo intanto cortesemente se qualcuno dei commessi può gentilmente favorire di portarmi un bicchiere d'acqua, chiedo scusa, tenuto conto anche dell'ora. Questo è un emendamento che i colleghi anche del Partito Democratico, nella loro indubbia saggezza, hanno ritenuto di proporre, ed è un problema, lo dico soprattutto al Presidente Pigliaru, Presidente, valutate bene l'emendamento, tralasciate il nostro che dice le stesse cose, ma esaminate l'emendamento a firma di alcuni colleghi del Partito Democratico, non è che si sono svegliati così con la voglia di fare chissà quale iniziativa, pongono un problema concreto, questo emendamento diventa ancor più necessario, utile ed indispensabile, nel momento in cui è stato inserito nel contesto dell'articolo 19 la zona F. Sapete qual è? Io non sono un urbanista, un esperto di diritto urbanistico, un amministrativista, quindi sono limitate da questo punto di vista le mie competenze, però non è illogico ipotizzare che essendo stata inserita la zona F senza che vi sia, come ci ricordava il collega onorevole Tedde, una quantificazione, cioè un parametro di riferimento, il rischio sa qual è? Il rischio vero è che per quanto riguarda le zone F si possa ricorrere al criterio ermeneutico dell'applicazione della norma più favorevole, con allora sì, una situazione anacronistica che andrebbe proprio controtendenza rispetto all'obiettivo che voi stessi vi siete prefissati, allora io vi consiglio sospendete l'esame…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 586 e 602, uguali.

(Segue la votazione)

Prende atto che il consigliere Meloni ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Meloni - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - SABATINI - SOLINAS Antonio - TENDAS - USULA - ZEDDA Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento sostitutivo totale numero 125.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, l'emendamento numero 125 è l'emendamento che sostituisce il testo della Commissione che è venuto fuori dalla Commissione e che si trasforma con un emendamento della Giunta, tutti gli emendamenti che abbiamo discusso fino adesso sono emendamenti all'emendamento numero 125 e ha portato alcune modifiche abbastanza importanti, e direi anche sostanziali, io credo però che nell'emendamento numero 125 ci sia una parte, e oltretutto un'anomalia, che si sommano all'impossibilità eventuale di avere una chiarezza nel testo in senso generale e una disponibilità invece in quella tecnica, sulla tecnica arrivo direttamente al punto, mi sembra che non avere indicato in modo chiaro e legittimo le zone F, ma bensì aver inserito solo le zone agricole comporterà sicuramente una interpretazione anomala di una norma che in realtà dovrebbe avere una chiarezza per chi la deve utilizzare, soprattutto per la parte tecnica, per l'utente ma ancora di più per chi della pubblica amministrazione dovrà interpretare ed applicare la norma stessa. C'è un punto, così come dicevo prima, che lascia probabilmente perplessi quell'incidente, così viene definito dalle agenzie di stampa, quell'incidente che ha portato il presidente Pigliaru a minacciare le dimissioni, perché lo dichiara direttamente la carta stampata.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Lo dichiara lei? È il mio portavoce?

CHERCHI OSCAR (FI). No, non lo dico io Presidente, c'è scritto nelle agenzie di stampa, io non sono il suo portavoce, c'è scritto nelle agenzie di stampa, se lei lo vuole leggere, abbia pazienza! Non è che può attribuire, può venire qua e fare il professore universitario, faccia il Presidente, non sto dichiarando qualcosa di diverso.

(Interruzioni)

CHERCHI OSCAR (FI). L'arroganza non ha mai portato a niente, siccome io sto facendo una considerazione non sono il portavoce del Presidente ma ho ripreso un'agenzia di stampa che non scrivo io chiaramente, quindi dall'agenzia di stampa c'è scritto chiaramente che il Presidente ha detto in modo chiaro se volete andare a casa e avete cambiato posizione. Siccome tecnicamente, se lo volete capire capitelo - come diceva qualcuno - se non lo volete capire non capitelo! Non fa nulla!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Dopo qualche giorno si è materializzata la figura di quel grande personaggio che risponde al nome di Vitangelo Moscarda, la crisi d'identità del centrosinistra si è materializzata, si è concretizzata in qualcosa di solido, un centrosinistra che vota…

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, grazie!

TEDDE MARCO (FI). Continua ad alzare le mani, ma stai sbagliando, c'è un signore lì che gesticola. Un centrosinistra che prima vota l'inserimento delle zone F nell'articolo 19 che prevede gli incrementi volumetrici, e dopo essere stato in qualche modo reinstradato, stavo per dire rimbrottato ma non volevo assolutamente offendere nessuno, absit iniuria verbis onorevole Oscar Cherchi, dopo essere stato rimbrottato dal Presidente il centrosinistra si reinstrada, ma va fuori strada, perché non normando le zone F va fuori strada, porta il Consiglio regionale fuoristrada, porta la legge fuori strada. Colleghi, badate bene che quando una fattispecie concreta non è disciplinata da una norma apposita, così come sta accadendo adesso che c'è la fattispecie, la fattispecie sono le zone F, però vengono disciplinate sotto il profilo quantitativo, interviene sempre per analogia una norma che disciplina fattispecie analoghe, e all'interno del 19 di queste norme ce ne sono tante, e si rischia anche di fare di fare qualche pasticcetto nei 300 metri. Per questo il nostro onorevole Pittalis, il vostro Capogruppo, vi ha in qualche modo allarmati, vi ha stimolati ad assumere un atteggiamento diverso, coerente con quello che avete assunto in prima battuta, perché avete votato voi quell'emendamento che è inserito nelle zone F non soltanto noi. Allora coerenza avrebbe voluto che voi votaste anche gli incrementi quantitativi, non votandoli o votando contro gli incrementi quantitativi state creando un mostro giuridico. Qualcuno vi chiederà conto di questo mostro giuridico, noi di sicuro non assumeremo responsabilità che non abbiamo, che sono vostre. Davanti ai sardi voi vi dovrete assumere la responsabilità di aver fatto in modo che le zone F venissero introdotte all'interno di questo corpus normativo, ma di non prevedere invece gli incrementi quantitativi. Allora, l'interprete, i dirigenti andranno a verificare quali sono gli incrementi quantitativi inseriti nel 19 e sceglieranno quello che più gli aggraderà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per riassumere questa giornata di dibattito, io sono veramente contento di questa giornata perché abbiamo iniziato nel segno della chiusura, però, passo passo, con le nostre proposte e anche con la vostra apertura, quindi che, come ha detto il collega Tedde, in qualche modo ha messo a nudo non tanto le contraddizioni, ma magari quella sindrome che ha aleggiato fino adesso in quest'Aula. Vorrei ricordare che è stata fatta un'apertura per aumentare gli incrementi volumetrici, è stata fatta un'apertura sulle zone agricole molto importante, neanche nel Piano casa, oserei dire, si arrivò a tanto. Si è fatta una buona mediazione anche sugli interventi nelle zone A, nei centri matrice, quindi mi pare che in qualche modo siamo riusciti a farvi cambiare strada, o quanto meno aiutarvi a prendere la strada che volevate prendere e che non avevate il coraggio di dire e di spiegare ai sardi che in realtà la pensate esattamente come noi in questa materia perché è buona guida per voi è il Presidente del Consiglio, il presidente Renzi, che la pensa esattamente come noi, e quindi oggi diciamo che anche se non abbiamo sottoscritto un patto del Nazareno, un patto qui di via Roma, però siamo riusciti a trovarci su tante cose, colleghi, e questa secondo me è una buona notizia. Non possiamo però accordarvi il voto favorevole a questo articolo che con questo emendamento sostituisce il testo dell'articolo 19, perché c'è un dato politico che voi non volete prendere in considerazione, che nel complesso del quadro normativo questa non sarà una norma che sarà di facile applicazione, di semplice interpretazione, e non farà altro che creare probabilmente un certo disorientamento nei tecnici, negli uffici tecnici, nei professionisti e anche dei cittadini sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Io le dico che invece ho una visione un pochettino più nobile, forse più romantica. Secondo me alla fine siamo riusciti insieme a migliorare questo articolo, questo articolo è partito che sinceramente non ci piaceva per niente, e invece, dicevo, insieme siamo riusciti a migliorarlo. Mi dispiace che non ci sia il presidente Pigliaru, che si è allontanato un attimo, perché io sono convinto che questo che qualcuno chiama un incidente…

(Interruzioni dell'onorevole Giorgio Oppi)

PRESIDENTE. Può andare avanti, onorevole Fasolino.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Io mi sto esprimendo in maniera veramente pacata e sto manifestando un pensiero vero che ho, e adesso ne approfitto perché è rientrato il presidente Pigliaru, perché probabilmente queste modifiche che si sono apportate a questo articolo, anche quelle che magari non tutti volevate, che magari non tutti all'interno della Giunta, magari anche lei presidente Pigliaru non voleva, magari invece hanno migliorato questa norma, magari hanno portato alla fine ad una norma che può essere migliore per i sardi, ed era questo il vostro grande obiettivo, questo sarebbe dovuto essere il vostro grande obiettivo, e poi comunque c'è anche da valutare che si è evidenziata un'esigenza, che probabilmente quello che dicevamo all'inizio, quello che dicevamo noi da quando abbiamo iniziato a parlare di questa legge era vero, che probabilmente avevate una maggioranza che era tirata al guinzaglio, che non voleva approvare questa legge così come la stavate approvando, questa è la verità, questo è il dato vero che è uscito dalle votazioni di oggi, che c'erano dei consiglieri che non pensavano che questa legge fosse la giusta legge, la legge che il popolo sardo si meritava e non volevano votarla così. Questo è il dato su cui dovete riflettere. Allora, questo articolo 19, così come è uscito alla fine, probabilmente è un articolo migliore rispetto a quello che si stava proponendo, non è il massimo che noi volevamo, non è quello che noi avremmo portato avanti, però è sicuramente migliore. Dispiace a me non votarlo, dico la verità, non sono come gli altri che dicono che sono costretti a non votarlo, mi dispiace non votare questo articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Per esprimere il voto favorevole ovviamente sull'emendamento numero 125, a conclusione di una giornata nella quale tutti abbiamo detto, qualcuno ha detto qualcosa in più probabilmente, dando le parti, sia chiaro, queste è un emendamento che fa la sintesi di quello che abbiamo deliberato questa sera in quest'Aula, ovvero che nelle zone A, B, C, D ed E abbiamo incrementato i volumi così come scritto nel testo di legge presentato dalla Giunta, incrementato fino a 90 metri cubi con gli emendamenti che abbiamo accolto e dei quali abbiamo discusso, nei luoghi in cui ci sono i piani urbanistici e fino a 120 metri cubi nei luoghi nei quali… il contrario, dove non ci sono i piani urbanistici, e 120 dove ci sono i piani urbanistici. Così vale per le zone D, per le zone A, e anche di questo abbiamo detto. Intervengo anche per chiosare, siccome tutti i consiglieri che mi hanno preceduto, sulla questione delle zone F c'è stato il voto segreto nel quale nel testo della legge si è aggiunta l'idea che possano essere fatti ampliamenti anche nelle zone F, in realtà questo non è assolutamente così, è stato uno scivolone che va identificato come tale, perché noi sulle zone F abbiamo detto che è nostra intenzione entrare a normare in seguito, attraverso una legge urbanistica seria, non in una legge sull'edilizia come quella che stiamo trattando adesso, e avevamo chiesto a tutti di discuterne successivamente. Però possono capitare queste cose, abbiamo recuperato con l'emendamento successivo attraverso il quale voto si è bocciata completamente e quindi sterilizzata l'idea che nelle zone F possano essere fatte delle modifiche. Per cui non ci saranno interpretazioni alla legge più alta di riferimento, più bassa di riferimento, le zone F sono state sterilizzate completamente rispetto a quello che era la discussione iniziale. Per cui mi scoccia in qualche misura deludere le aspettative di coloro che dicono: "Grande vittoria", non c'è nessuna grande vittoria, ogni legge è frutto del lavoro e della partecipazione di coloro che le presentano e dei consiglieri che partecipano, siano essi di maggioranza che di minoranza, e in questo caso, sulle zone F, abbiamo saputo correggere il tiro di un errore causato dal voto segreto. Per cui nelle zone F è stato sterilizzato il tema, e lo affronteremo con la legge urbanistica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, apprendiamo, seppure con ritardo e a tarda notte, che questa di legge seria non trattasi, dalle parole del Capogruppo del PD che dice che invece la legge seria in materia di urbanistica seguirà in un momento imprecisato, speriamo perlomeno all'interno di questa legislatura. Volevo fargli presente un aspetto, lui non so se ha confidenza con aspetti lavoristici, il mobbing, un istituto di recente applicazione e di ancora poca giurisprudenza, trova il suo significato nella radice del verbo to mob, che è l'attività che compie il branco nell'aggredire il soggetto che ritiene evidentemente in quel momento più debole. Devo essere franco, è stato sgradevole vedere, ma più che vedere sentire, per quel poco che si è visto in televisione, un comportamento irritante, quasi, non voglio dire un abbaiare, però assomigliava a qualcosa del genere, mentre il collega Cherchi è rimasto solo tra il Gruppo di Forza Italia, mentre noi cercavamo un attimino di tirare il fiato, è stato quasi aggredito verbalmente, per aver detto cose oltretutto di una chiarezza e di una semplicità unica, non ha fatto altro che riprendere quanto riferito da un'agenzia, farlo presente, due cose che, per noi che siamo addetti ai lavori, sono assolutamente naturali. È scontato che qualcuno abbia minacciato le dimissioni, ed è altrettanto scontato che nessuno gli abbia creduto, né da questa parte dell'Assemblea, né da quella parte; sono cose che si fanno, sono cose che si dicono, occorrerebbe però, in tutte queste fasi, mantenere il rispetto per le opinioni, pure differenti, che vengono dai banchi in questo caso dell'opposizione. Posso capire, lo attribuisco soltanto all'ora tarda, lo attribuisco alle fatiche di questa giornata, non è facile digerire quello che è successo, verrà comunque dimenticato. Io sono convinto che si proseguirà con il lavoro e confido ancora nelle parole di quello che ha detto, l'intervento più interessante che ho sentito oggi è stato quello della collega Pinna, che ha detto che noi dobbiamo esitare velocemente questa legge perché finalmente, dopo un anno di legislatura, avete deciso di occuparvi di qualche cosa, e questa, credetemi, al di là dell'aggiunta delle zone F all'articolo, devo dire è la novità politica più importante e significativa della giornata odierna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente, noi non sapevamo di dover lavorare fino a mezzanotte, perlomeno io non lo sapevo, né il mio Capogruppo mi ha avvertito. Non è che non sia successo niente, comprendiamo che è successo qualcosa, e comunque gli animi non sono sereni e non sono calmi, quindi la pregherei di terminare i lavori e di fare una breve Conferenza dei Capigruppo per regolamentarli anche meglio. I lavori fatti in notturna non rendono, si può iniziare a lavorare anche alle 8 del mattino, si può iniziare a lavorare alle 15 anziché alle 16, però andare avanti così, sinceramente non la reputo una cosa positiva.

PRESIDENTE. Io ho quattro iscritti per dichiarazione di voto, poi intendevo sospendere la seduta per verificare se siamo d'accordo per la sospensione e la ripresa domani alle 10.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, sarò brevissima, però non possiamo non sottolineare che continuiamo con dei termini che sinceramente non rendono neanche onore al lavoro che è stato fatto oggi in quest'Aula e che stiamo portando avanti da settimane su questa legge che, a me non piace utilizzare, perché ultimamente si sta abusando di questo titolo "seria, serio", noi l'abbiamo definita in questo momento una legge che non risolve i problemi, una legge che non va nell'indirizzo e nei contenuti che sono sia nei titoli, negli articoli e in quanto vi è scritto, che è una legge che non ha un'idea chiara di sviluppo, è una legge che oggi, anche a seguito di quello che è successo in ordine alle zone F, non fa altro che peggiorare la situazione per quanto riguarda l'applicabilità. Io credo, collega Cocco, che non ha molto senso dire che non è applicabile eccetera eccetera, noi dobbiamo fare delle leggi applicabili, dobbiamo essere chiari con i nostri cittadini, dobbiamo essere chiari, una legge è generale e astratta, e deve poter essere soprattutto applicata e recepita da tutti. Allora, se noi facciamo leggi monche, anche tra virgolette volutamente per rispondere a logiche politiche, credo che non stiamo certamente facendo un buon lavoro normativo. Allora, io invito, da qui alla fine dei lavori, a voler porre rimedio a ciò che avete votato insieme a noi. Alcuni di voi hanno, illuminati, folgorati sulla via di Damasco, hanno votato correttamente. Ecco, pensiamoci, perché lasciare una legge che non si può applicare, certamente non va bene. Allora, io credo, per quanto riguarda l'articolo 19, dovremo fare ancora un ulteriore sforzo insieme, perché ci sembravate veramente convinti, tanto da mettere in crisi la vostra maggioranza e scontentare qualcuno, anche fuori da quest'Aula, vi chiediamo di rifletterci e di porre rimedio per quanto riguarda anche le quantificazioni e quindi le volumetrie delle zone F.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIAN LUIGI (Area Popolare Sarda). Per riprendere un po' alcuni commenti fatti poco fa sulla legge "seria", in realtà quanto detto poc'anzi dal collega rispecchia esattamente il vero, e cioè che questa non è una legge seria, non è una legge seria, è una legge dell'approssimazione, della superficialità, è una legge che sicuramente otterrà, anche questa, un grandissimo risultato, che è quello di scontentare tutti, ed è una legge che ha attirato l'attenzione, avevo sottovalutato questo aspetto, dell'opinione pubblica, perché, sarà probabilmente una programmazione televisiva molto scarsa, però stasera ci stanno seguendo da casa ma veramente in tantissimi, migliaia di persone, ognuno di noi continua a ricevere telefonate, messaggini, mail di nostri amici, di nostri elettori e di vostri elettori che ci spingono ad andare avanti, che ci dicono: "State lì, state tutta la notte, però fate presente quanto è brutta questa legge, quanto questa legge è approssimativa, quanto questa legge non farà sicuramente bene alla Sardegna, non farà sicuramente bene ai sardi". Quindi, in realtà questa bellissima serata, che per me è una novità in termini di orario, almeno in questo Consiglio regionale, è una bella esperienza, mi fa capire tante cose. In alcuni casi mi fa capire anche quanto la politica è capace di autolesionismo, perché in questo caso dimostriamo, ancora una volta, che questo Consiglio regionale, ma soprattutto questa maggioranza, non è in grado di governare la Sardegna. Veramente io mi auguro che il presidente Pigliaru possa al più presto rassegnare le dimissioni perché così liberate la Sardegna da questa schiavitù e riportate i sardi al voto per esprimere un governo che possa amministrare degnamente la Sardegna. Poi sulla legge alcune cose sbrigatevi, fatele velocemente, perché ce le ritroviamo noi. Alcuni emendamenti che ha proposto anche il collega Demontis sono emendamenti bellissimi, ce li ritroveremo noi quando saremo al governo, tra qualche mese ci ritroveremo questi emendamenti già pronti con una legge che sarà solo da correggere, però tutto questo agevola anche il ragionamento.

L'ultima perla di saggezza di questa legge la leggo alla quarta riga del comma 2: "realizzato unicamente negli edifici che non consentano rilevanti tracce dell'assetto storico". Ma cosa vuol dire rilevanti tracce? Ma chi è che scrive una porcata di questo genere? Cosa vuol dire rilevanti tracce dell'assetto storico? Spiegateci cosa vuol dire!

(Interruzioni)

Cosa vuol dire rilevanti tracce? Ma qual è l'unità di misura?

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Devi avere rispetto per il lavoro degli altri!

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, la richiamo.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Ma cosa avete scritto?

(Interruzione del consigliere Antonio Solinas)

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, la richiamo per la seconda volta.

(Interruzione del consigliere Antonio Solinas)

PRESIDENTE. L'ho richiamata già due volte!

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Questa è una schifezza di legge!

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Voi non avete mai avuto rispetto nei confronti degli altri.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Però Presidente, riprende gli altri…

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, basta così! Grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). L'ultima battuta che si è sentita credo che sia identificativa dell'atteggiamento che si ha. Io francamente non capisco più neanche i colleghi dell'opposizione, perché quasi quasi chiedono in ginocchio che voi facciate un atto di umiltà, riconosciate l'errore e portiate a compimento migliorando la legge. Ormai, siccome è una cosa che abbiamo fatto per tutta una serie di giorni, e quando un sordo non vuol sentire non sente!

(Interruzione)

Sì che sente. Anche quando è sordo uno può sentire, Tocco! Siccome sono sordi sordi è inutile parlare, tanto non si migliora. Fuori ascoltano, la gente sa, punto e a capo. Se la votino e se la portino a casa questa legge. È ora di finirla. Poi, presidente Floris, mi scuserà, ma siamo arrivati alle 23 e 13, io sono perché si compia il delitto sino alle 24 così come ha chiesto il Presidente in maniera solitaria.

SABATINI FRANCESCO (PD). Se vuoi andare oltre, a oltranza…

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Anche a oltranza, senza problema!

Guardi, siamo pronti, per quel che mi riguarda siamo pronti. Le assicuro che io sono pronto.

PRESIDENTE. Per cortesia, lasciate finire l'onorevole Dedoni.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Le assicuro che sono pronto, non ho problemi e vedrà che qualche sordo che non vuol sentire sentirà, anche perché riusciamo a fare qualche miracolo qualche volta.

(Interruzione del consigliere Daniele Cocco)

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Si attrezzi anche lei, onorevole Cocco. Comunque sia, voi volete questa legge che è una porcata? Tenetevela, non c'è problema. Vuol dire che non volete migliorare le cose che servono ai sardi, a quelli che sono fuori, non a voi o a qualche piccolo interesse che rappresentate. Non state guardando l'interesse dei sardi. Presidente, che sia di mattina o di sera o di pomeriggio tanto è la stessa cosa: lei sta governando una buona sua tribù. Se la tenga e se la porti all'ora che ritiene più opportuna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Forse non ci rendiamo davvero conto che non stiamo rendendo un buon servizio all'istituzione che rappresentiamo e lo dico con la severità con cui il presidente Floris e l'onorevole Oppi, persone di esperienza, hanno tentato in vario modo di richiamare un po' anche alla sobrietà dei comportamenti, perché non si può ridurre questo Consiglio regionale a una sorta di ring, a chi dà il pugno più forte o a chi viene steso kappaò. E allora cerchiamo di stare in argomento.

Da parte nostra vi abbiamo proposto alcune modifiche, alcune integrazioni. Avete fatto orecchie da mercante, avete sostanzialmente rifiutato di tornare a una impostazione, quella sì, che vi avevamo suggerito, di una proroga del Piano casa, perché sono emerse… e non vale, onorevole Pietro Cocco, minimizzare quello che è successo qualche ora fa perché eravamo consapevoli che non tutto andava bene, madama la marchesa, assolutamente, e ne abbiamo avuto prova questa sera nel voto di un emendamento, quello riguardante la zona F, e non può l'onorevole Pietro Cocco assurgere ad oracolo di quello che fa il Consiglio regionale dando patenti di nullità a quello che questo Consiglio regionale ha votato. Non glielo consentiamo. Anche se sono le 23 e 17 stia tranquillo che quello che ha votato il Consiglio regionale vale, eccome che vale! Poi lui potrà dire che con una futura legge urbanistica farete i miracoli, farete ancora cose meravigliose. Fate quello che volete. Quello che importa è quello che questo Consiglio regionale ha deciso nella sua sovranità e nella libertà dell'esercizio supremo che è questo, l'esercizio della democrazia.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 125.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 32

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Con l'approvazione dell'emendamento numero 125 decadono tutti gli emendamenti presentati all'articolo 19.

Sospendo la seduta per una Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 23 e 19, viene ripresa alle ore 23 e 44.)

PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso che la seduta è tolta e domani il Consiglio è convocato alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 23 e 45.