Seduta n.332 del 21/06/2012
CCCXXXII SEDUTA
Giovedì 21 giugno 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 18 e 03.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 17 maggio 2012 (324), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Felice Contu, Cesare Moriconi, Franco Mula, Efisio Planetta, Adriano Salis e Christian Solinas hanno chiesto congedo per la seduta del 21 giugno 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che il Gruppo consiliare Sardegna Domani, con nota del 14 giugno 2012, ha reso noto di aver modificato la propria denominazione in "Sardegna è già Domani".
PRESIDENTE. Comunico che, in data 8 giugno 2012 e 11 giugno 2012, sono pervenute a questa Presidenza due petizioni concernenti: la prima, "Concessione di finanziamenti agevolati ad attività di allevamento di bestiame per la costruzione di nuove stalle" (3/XIV); la seconda, "Per indire nuovi concorsi pubblici per l'assunzione di nuovo personale con ampliamento delle rispettive piante organiche" (4/XIV).
Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento, i fascicoli relativi a dette petizioni sono a disposizione dei consiglieri, rispettivamente, presso la quinta e la prima Commissione.
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:
"Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro". (395)
(Pervenuto il 19 giugno 2012 e assegnato alla sesta Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Moriconi - Sabatini - Cucca - Cuccu - Meloni Valerio - Manca - Lotto - Cocco Pietro - Soru - Solinas Antonio - Agus - Barracciu - Bruno - Porcu - Espa - Meloni Marco - Corda:
"Norme urgenti per la prevenzione sismica nella Regione Sardegna". (396)
(Pervenuta il 20 giugno 2012 e assegnata alla quarta Commissione.)
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione Maninchedda sul servizio del portierato della ASL n. 3 di Nuoro". (657)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Zuncheddu sulle gravi denunce da parte dell'Associazione italiana assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti in merito ai capi di bestiame abbattuti durante le esercitazioni militari con proiettili realizzati con metalli pesanti e poi macellati e serviti a civili e militari nelle mense del Poligono di Capo Frasca, e sui fondati dubbi che inducono a sospettare che le carni e altri alimenti provenienti dalle zone prossime ai poligoni di tiro in Sardegna possano non corrispondere alle prescrizioni di legge". (787)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Barracciu sulla richiesta discriminatoria da parte della ASL n. 3 di Nuoro di certificati di invalidità per il rilascio dei microinfusori per insulina ai cittadini diabetici e sulla mancata approvazione da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale dei reflettometri di nuova generazione, alcuni già in distribuzione nelle ASL italiane dal 2009". (790)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Gallus in merito alla situazione della chirurgia oculistica presso il Presidio ospedaliero Delogu di Ghilarza e Mastino di Bosa". (791)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Dedoni - Vargiu - Cossa - Fois - Meloni Francesco - MULA sulla possibile recrudescenza dell'epidemia denominata 'Febbre del Nilo'". (841)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Corda - Barracciu - Espa - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Porcu, con richiesta di risposta scritta, sul sovrannumero di personale amministrativo presso la ASL n. 2 di Olbia, lo squilibrio esistente tra personale sanitario (carente) ed amministrativo e la dichiarata intenzione di procedere al concorso per ulteriori 30 impiegati". (892)
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sul ricorrente e ancora irrisolto problema degli ordigni inesplosi sia in mare che a terra durante i cosiddetti "giochi di guerra" in Sardegna". (893)
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'attuale situazione della stroke unit di Sassari e sulla necessità di ampliamento della stessa". (894)
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Uras - Sechi - Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione che sta interessando il commercio nel Sassarese a causa dell'istituzione dell'area blu". (895)
"Interrogazione Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sulla difficile situazione del Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna". (896)
"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche che si stanno determinando a carico del Comune di Pula relativamente alla realizzazione dello stabile consegnato al Ministero degli interni e adibito a nuova caserma dei Carabinieri". (897)
"Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sulla condizione di precarietà e la mancata stabilizzazione degli ex LSU-ATAI". (898)
"Interrogazione Sanna Giacomo, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione del settore sanità privata in Sardegna". (899)
"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, in merito al blocco dell'attività ambulatoriale di routine e probabile blocco dell'attività chirurgica e diagnostica in elezione nella Unità operativa di oculistica di Alghero". (900)
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, in merito alle criticità sulla realizzazione di una discarica per rifiuti cosiddetti non pericolosi in località "Pranu Mannu" nell'isola amministrativa del Comune di Decimomannu in Provincia di Cagliari". (901)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Steri - Cappai sul potenziamento dei centri regionali di sclerosi multipla operanti a Cagliari e a Sassari". (339)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Mozione Zuncheddu - Uras - Cocco - Cugusi - Sechi affinché il Presidente e la Giunta regionale intervengano presso il Governo affinché l'Italia non ratifichi il trattato MES (Meccanismo europeo di stabilizzazione) o Fondo salva Stati". (189)
"Mozione Cucca - Capelli - Barracciu - Lunesu - Mariani - Mula - Pittalis - Diana Giampaolo - Cuccu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Meloni Marco - Porcu - Corda - Bruno - Agus - Lotto - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Uras - Sechi - Espa - Cugusi - Ben Amara - Salis - Cocco Daniele Secondo sulle condizioni che si sono verificate nell'area industriale di Ottana a seguito del disimpegno della società Terna nei confronti di Ottana Energia e sul suo declassamento, nonché sulle gravi ripercussioni sulle aree industriali sarde a seguito di tale declassamento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (190)
PRESIDENTE. Constatata la scarsa presenza di consiglieri, sospendo la seduta. Prego i Presidenti dei Gruppi di richiamare i consiglieri in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 33.)
politiche del lavoro" (395)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 395, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.
Colleghi, in riferimento alla stesura delle disposizioni del disegno di legge numero 395, concernente la "Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro", comunico che, sotto l'aspetto strettamente formale, la stesura della disposizione contenente la copertura finanziaria non appare corretta secondo le vigenti disposizioni disciplinanti la redazione dei testi normativi. Pertanto questa Presidenza ha disposto una differente stesura formale del testo presentato relativamente alla norma finanziaria, che è stata inserita in un separato articolo. Ciò al fine di assicurare alla normativa, eventualmente approvata, una veste formalmente corretta.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, la ringrazio. Credo che, già nella sua introduzione, lei abbia fatto capire come questa norma, che ha saltato - invocando l'articolo 102 del Regolamento - la discussione in Commissione, sia una norma emergenziale, una norma che tampona una falla in merito alla copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali in deroga. E' opportuno dire subito che (anche se i Gruppi di minoranza hanno ritenuto doveroso raccogliere l'appello dei sindacati per dare copertura a questi ammortizzatori per questi lavoratori che rischiano di rimanere senza sostegno al reddito) la nostra adesione alla procedura abbreviata e semplificata, e anche a una soluzione positiva dell'iter di questa legge, non implica un'adesione al metodo con cui ci siamo arrivati e non implica il far venir meno di una denuncia della carente programmazione della Giunta.
Non mi riferisco all'Assessore attuale evidentemente, perché i fatti che ci portano oggi a tamponare questa falla risalgono al 2010, l'Assessore si dovrà assumere le sue responsabilità, per quanto ha fatto o non ha fatto in questi mesi, e ci obbliga oggi a intervenire con fondi regionali per coprire la parte di cofinanziamento regionale pari al 40 per cento quando, con una programmazione più attenta, una previsione più attenta, sarebbe stato possibile, nel 2010, chiedere anticipatamente le risorse statali, che sarebbero dovute essere stimate, dai calcoli che sono stati fatti, in circa 55 milioni di euro, ma soprattutto rendere possibile che il cofinanziamento regionale potesse essere attinto dai fondi del POR, in particolare del Fondo sociale europeo.
Questo è possibile e sarà possibile soltanto se la Regione finalmente dà avvio, potenzia quelle che sono le politiche attive del lavoro. Infatti, l'utilizzo dei fondi europei è possibile solo in misura proporzionale alle politiche del lavoro; cioè non "posso" utilizzare i fondi europei a copertura del cofinanziamento regionale, se non "ho" impegni per pari importo per quanto riguarda le politiche attive.
Ed è qui che noi vogliamo prendere le distanze, totalmente, dall'operato della Giunta regionale, non voglio richiamare gli ex Assessori del lavoro, ma certamente richiamo il presidente Cappellacci che, evidentemente, non ha esercitato il suo ruolo di indirizzo in materia, che ci costringe oggi a coprire questi 32 milioni che mancano, poi vedremo se la copertura è adeguata e opportuna; anche perché, Presidente, i testi si sono accavallati, le coperture si sono accavallate, quindi credo che alla fine saremo tutti d'accordo probabilmente sulla parte iniziale della legge, il comma 1 e il comma 2, ma certamente sulla norma finanziaria noi dovremo essere certi di non distogliere risorse per il lavoro, per darle ad altre persone che sono in condizioni di disagio, a non creare una competizione tra poveri e far sì che la copertura non tolga ad altre categorie che soffrono e neanche ai giovani impegnati in percorsi di rientro con il Master and Back.
Voglio richiamare qui quella che è stata una sofferta ammissione di responsabilità di cui l'Assessore del lavoro si è dovuto far carico in un'audizione in Commissione, responsabilità non sua direttamente, ma certamente tutta dell'Amministrazione regionale e di chi non ha esercitato il suo compito d'indirizzo. L'assessore Liori lo dice bene anche negli interventi sul giornale: "Bisogna sfruttare meglio la dotazione del POR, del fondo sociale europeo, che è pari a 729 milioni di euro". L'assessore Liori dice, e ha ragione, che si tratta di una importante opportunità che non va vanificata. Ma ecco che proprio noi oggi certifichiamo e testimoniamo che non siamo stati capaci di mettere in campo politiche attive del lavoro e quindi di utilizzare i fondi POR a copertura del cofinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
Il fallimento delle politiche attive, lo voglio richiamare, è documentato dai dati sul numero dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga che hanno usufruito o si sono iscritti a corsi di formazione; è una fotografia che va ricordata per certificare il fallimento di una Giunta che, diciamo, non fa sconti ed eccezioni nella sua inadeguatezza in tutti i settori. Lo sappiamo dalle entrate, dalle politiche industriali sino a quelle della formazione, della sanità e anche a quelle del lavoro. Nel 2010, a fronte di 9000 lavoratori beneficiari di cassa integrazione guadagni in deroga, soltanto 1448 si sono iscritti a corsi di formazione, cioè soltanto il 18 per cento. Nel 2011, la situazione non è migliorata, su 10889 lavoratori beneficiari di cassa integrazione guadagni in deroga soltanto il 22 per cento si è iscritto a corsi di formazione. Questo vuol dire che sull'80 per cento del cofinanziamento non possiamo attingere alle risorse del fondo sociale europeo. E oggi siamo costretti a togliere comunque 31 milioni a qualche altra politica che potevamo finanziare con fondi regionali.
Non so se li toglieremo al lavoro, spero di no, non so se li toglieremo alla programmazione; non so se li toglieremo al Master and Back, o al Galsi, non so come copriremo o se magari più opportunamente cancelleremo fondi per consulenze, per la comunicazione istituzionale, ammesso che ne siano rimasti visto che sono gli unici fondi per i quali la Giunta si distingue nella velocità di spesa. So per certo che stiamo andando a utilizzare fondi regionali inutilmente, dove non ce ne sarebbe stato bisogno, se fossimo stati capaci di mettere in campo, a partire dal 2008, 2009 , 2010, politiche attive per il lavoro.
Quando facciamo la fatidica domanda all'Assessore (gliel'abbiamo fatta in Commissione) per chiedergli perché non ne siamo stati capaci, l'Assessore ci risponde o ci ha risposto (non so se la risposta cambierà oggi) che i Centri provinciali per i servizi per il lavoro non funzionano; non funzionano perché c'è una riforma inattuata e inapplicata, non funzionano perché ci sono lavoratori in stato di precarietà scarsamente motivati, e ci suggerisce altri percorsi, quelli di società in house, quelli di abbinamento diretto del sostegno al reddito in deroga con l'iscrizione obbligatoria a corsi di formazione, cioè altre politiche che, in qualche modo, sembrano rinunciare a piè pari a completare le riforme già avviate, a dare un'attuazione e una funzione ai centri provinciali, ai CESIL, alle agenzie per lo sviluppo locale. Credo che su questo dovrebbe basarsi la discussione di oggi: cioè se questo comportamento, questo spreco di risorse, questa mancata programmazione, questo inseguire i problemi, questo tamponare le falle, questo utilizzare risorse regionali, laddove non c'è bisogno, sia un qualcosa che facciamo oggi o dovremo fare anche domani.
Ritengo anche salutare che oggi riprendiamo a parlare dei problemi di questa Regione, perché c'è da dire che, nelle ultime settimane, abbiamo parlato d'altro, abbiamo parlato degli esiti del referendum, ognuno li ha attirati dalla sua parte e devo dire che, anche da questo punto di vista, non posso che fare i complimenti a chi, nella maggioranza, o nell'Esecutivo, per mascherare questi problemi che sono i veri problemi della Sardegna, ha ritenuto di cavalcare l'onda referendaria per nascondere la propria inadeguatezza. Ma oggi è evidente che cavalcare il referendum è stato soltanto una foglia di fico e la nudità politica dell'inadeguatezza e dell'incapacità di questa Giunta regionale emerge in tutta la sua chiarezza nel momento in cui siamo costretti mentre non dovevamo esserlo se avessimo pianificato adeguatamente e se avessimo chiesto, nel 2010, fondi al Governo.
Tutto questo è incominciato quando, nel 2010, dimentichi del fatto che, nel 2008, il PIL era diminuito dell'1,5 per cento e, nel 2010, del 3,5 per cento, quindi del 5 per cento in due anni, ed era evidente che quel decremento del PIL doveva portare a una sofferenza occupazionale, ci siamo dimenticati - diciamolo, Assessore - di chiedere 57 milioni al Governo nazionale e siamo andati in affanno finanziario costringendo l'INPS ad anticipazioni che poi sono finite a carico della Regione, quindi un doppio errore! Mancata richiesta di fondi nazionali e incapacità di mettere in campo politiche attive del lavoro! Oggi, anche in questo settore, calata la polvere, sedimentata la polvere dei referendum, come dire, rischiarata l'atmosfera sollevata dalla grancassa e dalla polvere referendaria, emerge, una volta di più, l'incapacità e l'inadeguatezza della Giunta regionale!
Oggi, anche se arriveremo ad approvare questa legge, noi ci auspichiamo di approvarla perché non vogliamo che a fare le spese dell'incapacità di questa Giunta sia chi soffre di più gli effetti della crisi, non vogliamo che a farne le spese siano le migliaia di lavoratori che rimarrebbero senza sostegno al reddito, non vogliamo scatenare guerre dei poveri, non siamo per il "tanto peggio, tanto meglio", non rinunciamo e non vogliamo tacere nel denunciare che questa Giunta, in un momento di crisi, in un momento in cui c'è un Patto di stabilità, in un momento in cui mancano le risorse in tanti settori, dal sociale alla sanità, alla scuola, all'occupazione, all'industria, ci costringe a distogliere risorse regionali (31 milioni) laddove non ce ne sarebbe stato bisogno!
Quindi auspichiamo e speriamo in un iter veloce di questa legge. Certamente vigileremo perché la copertura finanziaria non tolga al futuro dei nostri giovani e non tolga ad altri soggetti e categorie che soffrono, ma non rinunceremo, anche alla fine di questo dibattito, con un nostro ordine del giorno, a censurare il comportamento del Presidente della Regione e a impegnare la Giunta a diversa capacità di programmazione, a diverso impegno, a una piena attuazione delle politiche attive per il lavoro per il futuro. Con questo spirito, auspichiamo un'approvazione della legge, ma non dimentichiamo e non dimenticheremo le responsabilità di chi oggi guida la Regione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, vorrei riprendere il mio intervento non tornando sul merito della legge stessa, che bene è stato illustrato dal collega Porcu che mi ha preceduto, ma considerando la parte di copertura finanziaria che riguarda il provvedimento in esame. Nella proposta della Giunta abbiamo riscontrato subito diverse incongruenze, salta agli occhi la copertura che si vuole dare, per oltre 21 milioni di euro, sottraendo i fondi dal Master and Back.
Voglio ricordare a tutti che quella copertura finanziaria per il Master and Back è stata ampiamente discussa in sede di finanziaria tra le forze politiche, in Commissione prima e in Aula dopo, concordata in ultimo con la Giunta, e dà risposte a un progetto che ha consentito a molti giovani prima una fase formativa fuori dalla Sardegna e successivamente un periodo di lavoro all'interno delle pubbliche amministrazioni e delle aziende private. Molti giovani attendevano l'esito di quella discussione finanziaria, risolta positivamente, e ora la Giunta, con un colpo di mano, mi pare di poter dire, improvvisamente fa sparire quelle somme dalla disponibilità del Master and Back!
Ovviamente tutto questo potrebbe avere delle ripercussioni ma, soprattutto, non è comprensibile la posizione della Giunta mentre si riscontrano, nell'allegato tecnico del bilancio, delle somme disponibili per la copertura sia di questa norma e di altre che la Giunta continua a tenere non nascoste, perché alla fine si trovano, ma non particolarmente poste in evidenza affinché il cosiddetto tesoretto continui a rimanere tale, una è la programmazione negoziata che, a oggi, 100 mila euro in più, 100 mila euro in meno, ha nella sua disponibilità circa 292 milioni di euro non impegnati che potrebbero costituire una base per la formazione dei milioni di residui per la prossima finanziaria. Mi chiedo anche come si faccia ad avere 292 milioni di fondi non impegnati e destinati a residui a luglio dell'annualità in corso, il che vuol dire, per chi conosce che cosa voglia dire programmazione negoziata, che saranno difficilmente impegnabili.
Ora, avendo questa parte e avendo un'altra parte di disponibilità, certo non paragonabile alla programmazione negoziata, che assomma a circa 5 milioni e 300 mila euro disponibili ancora per la pubblicità istituzionale, non della Sardegna ma degli Assessori e del Presidente, in gestione totalmente privatistica… apro una parentesi, nel senso che, ovviamente, quando si leggono le delibere che finanziano nuovamente Novas, rally vari e feste di campagna, si sa benissimo che le scelte sono molto soggettive soprattutto in un periodo in cui non feste ci chiede la gente ma di avere lavoro, pane e dignità!
Allora mi chiedo, se noi dobbiamo dare una copertura a questa legge, perché non usufruire di queste fonti di finanziamento che sono sicuramente utili e necessarie in periodi di vacche grasse, ma che non danno sicuramente dignità a chi le propone in periodi di ristrettezza economica e di crisi sociale quale quella che stiamo vivendo.
Altro aspetto è la disponibilità di 17 milioni circa, esattamente dovrebbero essere 17 milioni e 20, già nella disponibilità dell'INPS, che furono destinati allo stesso Ente per la copertura della legge numero 36, che non vengono e non verranno utilizzati; l'Assessore della programmazione e il Presidente, che sa far bene di conto, dovrebbero sapere che quei fondi sono destinati a essere accantonati per poter magari nel prossimo futuro ritornare in una riprogrammazione che decide la Giunta e, per essa, l'Assessore della programmazione e il Presidente. Se voi avete preso nota di quello che sto riferendo all'Aula in questo momento, vado a memoria perché non ho avuto modo di riportare esattamente in colonna la somma delle risorse finanziarie che vi ho annunciato, è facile riscontrare che siamo nella disponibilità di circa 250 milioni di euro, in un momento in cui si parla di dignità della politica, in cui si parla di crisi sociale ed economica, in cui si parla di sacrifici che si chiedono ai cittadini, generalmente della classe medio bassa nella scala sociale, noi continuiamo a giocare invece nel trasferimento di somme da decisioni assunte dal Consiglio regionale per coprire iniziative da tutti reputate valide quali quelle per esempio del Master and Back.
Potete perciò capire il disorientamento che provoca leggere disposizioni di questo tipo per la copertura finanziaria di una legge importante, utile e necessaria che la Giunta intende coprire per 32 milioni e 500 mila euro, mentre sappiamo tutti che c'è la necessità di dare copertura maggiore, come segnalano i sindacati stessi, perciò vedrete che noi proporremo anche, nel corso dell'esame degli emendamenti, di aumentare la dotazione finanziaria e, nel contempo, individuiamo anche le corrette coperture finanziarie.
Non va passato sotto tono o sottaciuto l'intervento di apertura dei lavori di quest'Aula in cui, per l'ennesima volta, su un disegno di legge presentato dalla Giunta, gli Uffici e la Presidenza riscontrano la non completezza dell'atto, la formazione dello stesso in maniera superficiale e comunque sbagliata, e questo, ripeto, per l'ennesima volta. Per l'ennesima volta, ci ritroviamo a correggere la dotazione finanziaria e la stessa formulazione dei disegni di legge della Giunta e questo, per alcune volte, grazie all'articolo 102 che ci permette di esaminare il disegno di legge in Aula senza il preventivo esame della Commissione, viene a conoscenza del pubblico dominio. Ma voi dovete sapere, colleghi che non partecipate alla terza Commissione, che questa è quasi una prassi, è una prassi che la Giunta sbagli, sbagli le coperture finanziarie e sbagli l'impostazione dei disegni di legge! E' una prassi ormai consolidata che spero quanto prima possa essere cancellata.
Credo che molta attenzione dovrà essere posta da parte dei colleghi sull'esame degli emendamenti che vengono posti all'attenzione dell'Aula stessa per la copertura finanziaria e per altri argomenti che verranno posti dagli stessi colleghi durante l'esame degli emendamenti, fin dal cambio del titolo della stessa legge.
Non credo che ci sia molto altro da aggiungere, se non che questa è sicuramente una delle poche occasioni che abbiamo per parlare finalmente in quest'Aula di una legge, una legge urgente, una legge straordinaria, che arriva in Aula solo ed esclusivamente perché c'è necessità di intervenire subito, ma che nulla ha a che vedere con la programmazione del lavoro di quest'Aula e con le proposte della Giunta. Giunta che, nonostante tutto, mi ricollego alla dotazione finanziaria e alla copertura finanziaria che noi diamo attraverso i fondi della pubblicità istituzionale, molto e bene si è data da fare invece nell'impegnare gran parte dei fondi che quest'Aula - ahimè - ha voluto lasciare a sua disposizione nel corso di questi mesi, nonostante la stessa attività di comunicazione istituzionale, che è disciplinata dalla legge numero 6 del 2005, richieda anche l'approvazione di un piano annuale di comunicazione; piano annuale di comunicazione che non è stato ancora approvato dalla Giunta regionale. Giunta regionale che, per poter consentire l'immediata autorizzazione dei fondi resi disponibili dalla finanziaria, provvede comunque a impegnarli attraverso delle delibere che interessano appunto la comunicazione istituzionale, andando quindi in deroga e cercando di superare ciò che è previsto per legge perché si possa dare attuazione a un piano di comunicazione.
Piano di comunicazione istituzionale che però esiste, cari colleghi, esiste anche se non formalmente autorizzato e deliberato dalla Giunta. Sarebbe interessante distribuire copia di questo piano di comunicazione istituzionale, nel quale si possono ritrovare diverse e simpatiche intuizioni nella spendita di centinaia di migliaia di euro pubblici, sarebbe anche interessante farlo conoscere (ma, ahimè, io Novas non la posso gestire) all'opinione pubblica; opinione pubblica che, giustamente, è attenta, in modo particolare in questo periodo, ai costi della pubblica amministrazione. Sarebbe bellino, utile, interessante e forse anche divertente poter individuare le voci e gli strumenti che si intendono utilizzare per spendere chi 100 mila euro, chi 2 milioni di euro, chi 300 mila euro, somme rilevanti che dovrebbero dare nuovo impulso all'economia e al "prodotto Sardegna". "Prodotto Sardegna" che utilizza sempre gli stessi metodi tradizionali, indi clientelari, per poter distribuire soldi a pioggia a diverse fedeli società di comunicazione, e non solo.
Tra queste volevo leggervi qualcosa, che avevo velocemente individuato e che trovavo interessante, come la destagionalizzazione dei flussi turistici, c'è un interessante intervento di azione e di comunicazione per la promozione dell'iniziativa "Bonus Sardo Vacanza" a potenziali turisti italiani e stranieri; per comunicare loro che esiste questa iniziativa, spendiamo circa 3 milioni di euro (costo previsto nel piano di comunicazione) per stampa, tv, radio, web, gazebo e tram e, nel mentre, ci paghiamo una continuità territoriale che non esiste. Sappiamo tutti che, per migliorare la situazione del turismo in Sardegna, abbiamo prima di tutto la necessità di consentire in maniera concorrenziale che i turisti vengano in Sardegna, però noi continuiamo a comunicare loro che abbiamo belle spiagge, begli ambienti, pochi punti di riferimento di accoglienza turistica degni dello stesso ambiente che si deve vendere (pochi ma efficienti), spendiamo 3 milioni di euro per comunicare loro che esistiamo, ma non spendiamo in modo adeguato, giusto e corretto, e non intavoliamo con la controparte, che è il Governo italiano, con i giusti mezzi e con il giusto tono, una controversia o un confronto perché, come avviene in tutto il mondo, in tutte le nazioni civili dell'Occidente, uno Stato si carichi dell'onere della continuità territoriale e metta un'isola nelle condizioni di parità nei confronti della cosiddetta terraferma (poi come terra siamo più fermi noi di altri), del Continente, fondamentalmente per poter arrivare in Sardegna.
Allora, lì c'è molta approssimazione, c'è molta chiarezza invece nel buttare via denaro pubblico per milioni di euro, come vi dimostro e come è dimostrato, per destagionalizzare, cioè per far venire i turisti in Sardegna in periodo di bassa stagione, quando anche i trasporti costano ancora di più, perché per alcune settimane siamo rimasti senza il sostegno della continuità territoriale. Potrei elencare altri sistemi previsti ma sarebbe troppo lungo, non avrei il tempo e probabilmente incorrerei nel provocare la noia di chi mi sta ad ascoltare.
Allora, credo che questo disegno di legge debba procedere celermente nella sua approvazione e che, con altrettanta celerità, questo Consiglio debba decidere di rimettere, nei capitoli giusti e utilizzare dai capitoli giusti, la copertura finanziaria per questa norma, per questa legge e per le prossime leggi. Auspico una grande attenzione, da parte dell'Aula, nell'esame degli emendamenti, così come grande attenzione porrò e porremo nell'esame degli emendamenti proposti dai colleghi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Presidente, l'emergenza e l'urgenza mi pare siano evidenti a tutti, lo si rileva maggiormente dal contenuto e dai toni usati nella norma presentata e soprattutto dalla procedura utilizzata per portare questa norma in Aula.
Il dramma credo che sia, come abbiamo detto anche in altre occasioni, rappresentato dal fatto che siamo totalmente privi di politiche attive per il lavoro. La Giunta denuncia con tutta evidenza la mancanza di una programmazione, che non c'è, di una progettazione complessiva per alleviare il dramma del lavoro che in Sardegna c'è ancora meno. Ventimila lavoratori appesi a un filo di speranza; filo che potrebbe diventare un cappio se non riusciamo a dare soluzione alla copertura finanziaria di questo provvedimento, perché ci opporremo con ogni mezzo e avanzeremo delle proposte alternative che non siano l'utilizzo dei fondi per l'alta formazione.
E' pur vero che, nella società di oggi, dove la povertà, sempre più diffusa, crea situazioni di difficoltà e di disagio, ancora una volta vediamo, perché ne siamo testimoni, che spesso la solidarietà, verso chi non ha, viene dalle classi più deboli, più povere, perché scatta quella solidarietà istintiva e innata di aiutare coloro che soffrono e coloro che non hanno. Ancora una volta la solidarietà, che è naturale ed è innato che scatti tra i poveri, non può essere imposta da un Consiglio regionale che altra fantasia non ha se non quella di ricorrere al prelievo di fondi che sono stati, come ricordava il collega Capelli, concordati in quest'Aula, anche per dare un passo agile e snello alla finanziaria, che è stata approvata con una non belligeranza da parte dell'opposizione, proprio perché, su alcuni punti come questi, si era trovato l'accordo su richieste che erano state in qualche modo accolte dalla maggioranza. Oggi suona come una presa in giro proporre di rimuovere quei finanziamenti e utilizzarli per dare quell'aiuto a chi realmente ne ha bisogno, come i ventimila lavoratori in cassa integrazione in deroga.
E' già partita oggi una sollevazione, una contestazione nel mondo giovanile che ha visto (perché la notizia è apparsa sulla stampa) messa in discussione la possibilità di utilizzo di quelle risorse che avevamo fortemente voluto per integrare le somme esigue che erano state previste per l'alta formazione e per il "Master and Back", a sostegno di graduatorie ricche di nomi in attesa e di aspettative di quei giovani che trovano in quell'opportunità forse una delle poche rare occasioni che, in questo momento, viene loro offerta.
Come diceva qualcuno, non si ruba per dare ai ricchi, ma non si ruba neanche per dare ad altri poveri, vanno aiutati tutti nelle loro debolezze e nei loro bisogni. Cito un esempio, lo abbiamo citato più volte, lo ricordiamo, è salito agli onori della cronaca ancora in questi ultimi giorni, non siamo riusciti a dare risposta al dramma dei lavoratori del CSL di Sassari che, fra l'altro, lavorano per dare assistenza e aiuto a chi il lavoro va a cercarlo. E' una cosa che grida vendetta, che indigna, quella di non essere riusciti a dare risposte. Siamo all'assurdo, siamo all'assurdo perché non ci occupiamo neanche di dare capacità operativa a coloro che devono lavorare per creare opportunità di lavoro a chi il lavoro non ce l'ha.
Siamo arrivati al dunque: occorre dare esecuzione a questa norma, occorre che, questa sera, speditamente si arrivi a liquidare questa norma. Dove prendere i fondi? Dove prendere le risorse? Questo è soprattutto un compito della Giunta, ma noi, attraverso gli emendamenti che presenteremo, suggeriremo delle proposte che andranno in direzione opposta, alcune le ha indicate Roberto Capelli, altre le indicheremo attraverso gli emendamenti che presenteremo, mi auguro che tutta l'Aula collabori per trovare una soluzione in risposta a questi ventimila lavoratori che attendono con ansia una soluzione ai loro problemi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Cercherò di essere brevissimo. Presidente, ho iniziato la mia mattinata, oltre che con la lettura dei giornali, che mi ha allarmato non poco, col ricevere tutta una serie di telefonate di ragazzi, di giovani, estremamente preoccupati per quanto previsto nel disegno di legge oggi in discussione in Aula. Colgo l'occasione per ringraziarla, perché la mattinata e il pomeriggio sono serviti, grazie al suo intervento, per recuperare quella che, secondo me, sarebbe stata veramente una deriva molto pericolosa per la nostra Regione, soprattutto per quella credibilità che noi purtroppo abbiamo già fatto di tutto per perdere in queste ultime settimane, ma che avremmo perso forse definitivamente se non avessimo dato seguito a quanto, nell'ultima finanziaria, avevamo detto di fare.
L'emendamento che ho visto, e che è stato già presentato a firma di tutti i Capigruppo, rende merito a lei e alla parola che lei ha preso con questa quota parte dei sardi, quindi questo non può che farle onore. Approfitto però dello scampato pericolo per fare rapidissime valutazioni su quello che, a oggi, è stato il "Master and Back", approfittando della presenza non solo del Presidente, ma dell'assessore Liori.
Il programma "Master and Back", seppure ancor oggi sia riuscito a registrare l'ennesimo grosso incremento di fondi, necessita a mio parere di un'approfondita riflessione che non può prescindere dai concreti effetti prodotti in termini di occupazione in questi ultimi anni. Quasi 200 milioni di euro, rivolti a una platea che non supera il 3 per cento del capitale umano della Sardegna, sono il segno che, seppure questa amministrazione abbia inserito importanti correttivi, il programma è nato con forti limiti di visione, che lo hanno reso poco adatto al nostro sistema produttivo. Potrebbe essere questo il momento giusto per riconsiderare le ultime annualità alla luce di un nuovo programma di politiche attive che si rivolga all'intero capitale umano della Sardegna e che sottragga, anche quelle donne e quegli uomini oggi interessati da ammortizzatori sociali, dall'incubo della perdita del posto di lavoro. Non sfugga a tutti noi, cari colleghi, che non basta superare una emergenza, come quella odierna, per salvare la nostra Isola dal declino in cui cadrebbe se diventasse essa stessa una nuova grande isola, ma solo di cassaintegrati, e il nostro ruolo quello di amministratori impotenti per una crisi che potrebbe diventare irreversibile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto).Abbiamo visto le tante incongruenze che un po' tutto il Consiglio sta manifestando, soprattutto c'è questa ribellione, la ribellione a non vedere stravolto un nobile programma già consolidato o, peggio, eliminare garanzie acquisite, un esempio lo faceva anche poc'anzi l'onorevole Sanjust con il "Master and Back". Penso che la Giunta debba recepire i suggerimenti che l'Aula fornirà nei prossimi minuti per assicurare che la cassa integrazione in deroga possa essere garantita. Alcuni buoni consigli li abbiamo già sentiti; qualcosa di positivo, anche se sicuramente per il futuro, l'ho sentita dall'onorevole Capelli, per esempio. Ma soprattutto penso che sarebbe stata una cosa molto più utile che la Commissione, nonostante il carattere d'urgenza del provvedimento, avesse lavorato con l'Assessore, in una giornata o due giornate, in modo che il disegno di legge potesse essere molto più indolore. Perché qui parliamo di un travaso di danaro, un travaso tra categorie tutte svantaggiate.
La mia proposta è che la Giunta ritiri il disegno di legge e si confronti con la Commissione, anche perché non c'è urgenza che possa imprimere soluzioni semplicistiche come queste che stiamo leggendo. Quindi rimangono due strade: la prima è una battaglia in Aula per emendare il disegno di legge e renderlo civile, attuabile, e l'altra è che la Giunta, con la Commissione competente, riesamini il tutto e ci porti al più presto un disegno di legge attuabile. Questo non è l'inizio ma il proseguo di una gravissima crisi che ci imporrà di individuare sempre risorse nuove per sfamare la gente. A questo siamo arrivati, se penso che, per esempio, da una finanziaria licenziata qui in Aula diversi mesi fa, ancora non vediamo partire cantieri nei comuni.
Mi fa anche paura la problematica della burocrazia, quest'altra grande problematica del trasferimento dei fondi. Penso che dobbiamo allertarci soprattutto per questo; anche quando abbiamo pochi fondi da trasferire, facciamo in modo che i trasferimenti avvengano in tempi reali. Attualmente vediamo tutte le amministrazioni assediate dai lavoratori che sanno che ormai da diversi mesi ci sono i fondi, per esempio, per far partire i cantieri, ma di cantieri ancora non ne abbiamo visto. Azzeriamo i tempi burocratici, questo è un periodo in cui non ci possiamo permettere assolutamente di perdere tempo utile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Gruppo Misto). Presidente, penso che la relazione del collega Porcu sia stata abbastanza esaustiva e ben chiara, così come gli altri interventi dei colleghi. Vorrei solo toccare altri nervi o, meglio, fare delle considerazioni che apparentemente appartengono al mondo discorsivo, forse del non detto. Mi chiedo inizialmente se si possono sottrarre risorse già destinate ad alcune categorie e trasferirle d'ufficio verso altre pseudo politiche del lavoro. Ma esiste anche l'altro messaggio che viene da Roma, che noi non recepiamo, cioè che, se non verranno spese le risorse europee per la riqualificazione e per il reimpiego dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, lo Stato non garantirà i trasferimenti. Il messaggio qui è fin troppo chiaro.
La crisi, dunque, non può essere la scusa per scaricare sulle fasce più deboli, già a rischio di disoccupazione, tutti i costi sociali. Se non siamo in grado di risolvere questi problemi, il mio consiglio è che ciascuno di noi dovrebbe prendersi una vacanza da se stesso. Non lasciamoci ingannare dai nostri sofismi. Si dimentica, cari colleghi, che l'Italia investe lo 0,7 per cento del PIL negli ammortizzatori sociali contro una media europea superiore all'1,5 per cento.
C'è sempre stata una debolezza storica nel sistema di protezione sociale, ma gli ammortizzatori sociali non devono comprendere soprattutto la protezione dell'occupazione e la promozione dell'impiego? "Ammortizzatori sociali" non significa solidarietà? E quale dovrebbe essere, dunque, il parametro di una nuova solidarietà? Forse il dibattito ci porterà all'arbitrarietà tra la logica di assicurazione e la logica universale. Non dobbiamo mai considerare gli ammortizzatori sociali come una stigmazione, ma al contrario come un pilastro di una cittadinanza sociale moderna.
La vita di un corpo sociale suppone l'esistenza di ammortizzatori sociali che permettano di ammortizzare i colpi sociali shock e frenare le oscillazioni, ma il problema è che la nozione stessa di ammortizzatore sociale è vaga. Anche in economia si conoscono male gli ammortizzatori sociali delle piccole crisi economiche e molto spesso l'azione degli ammortizzatori è, per la sua stessa costruzione, poco visibile e poco percettibile. Non sappiamo ancora bene ciò che significa una crisi sociale perché siamo sempre stati sincronizzati a dissertare solo sulla crisi finanziaria ed economica, sullo spread invece che parlare di bread (che significa pane).
La sofferenza sociale, che ogni giorno diventa più acuta, più aggressiva, deve essere sempre legata alla vulnerabilità strutturale tipica della nostra società post-moderna, che non offre per niente la garanzia dei supporti istituzionali e delle protezioni formali. Bisogna dunque incentrare la riflessione sulla fragilità individuale nata dall'esigenza sociale di autonomia e di realizzazione, in una configurazione societaria che deistituzionalizza e privatizza l'insieme delle attività sociali. Direi che bisogna partire qui da una tesi durkheimiana e mostrare come le condizioni strutturali dell'organizzazione sociale possono essere generatrici di situazioni patogene e sottolineare che l'indebolimento dei quadri collettivi possa generare demoralizzazione.
Dobbiamo non solo considerare l'origine sociale della sofferenza, ma anche legare la sua forma al tipo di organizzazione della società. In altre parole, a ogni tipo di configurazione societaria corrispondono delle forme di patologia sociale sentite singolarmente dall'individuo. La sofferenza sociale risiede nella frustrazione nata dall'aspettativa mancata e tradita. Le trasformazioni del mondo del lavoro sono segnate oggi non solo da una terziarizzazione forte, ma anche da una nuova organizzazione del lavoro che sta massacrando il mondo operaio. L'operaio non deve solo ubbidire, ma deve modellare la sua oggettività e il suo salario, la sua vita e il suo futuro. La mobilizzazione del sapere e del saper fare dei lavoratori deve mirare a risolvere e non a compiere dei compiti. La formazione e lo sviluppo partecipativo devono essere la base del vero management e devono prima di tutto favorire la moltiplicazione delle occasioni di apprendimento e di trasferimento delle competenze. Le competenze professionali devono essere contestualizzate e in relazione con il collettivo del lavoro per poter diventare ammortizzatori sociali. Come vediamo gli ammortizzatori sociali non sono la soluzione. La sofferenza sociale non è un effetto di moda e non è un caso se i suicidi, forma estrema di questa patologia sociale, si manifestano nei teatri dove regna l'impotenza di agire sul mondo, nelle famiglie e sul luogo del lavoro.
Per il momento godiamoci i risultati del referendum e diamo atto alle esternazioni "palombesche" che ci considerano la casta di tutte le caste.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, è singolare come, su un argomento di questa delicatezza, la maggioranza esprima la sua considerazione. Questa è per voi evidentemente una pratica burocratica, non è un momento di fare una riflessione, riflessione che si rende necessaria, colleghi, dal fatto che non possiamo prescindere non tanto, come dice il collega Sanjust, dal correttivo sul filo di lana - posto che sia un correttivo, lo verificheremo - ma dal fatto che una Giunta di governo ha approvato un disegno di legge che è stato trasmesso e io questo sono chiamato a giudicare.
Vedete, non è liquidare la questione con una scorciatoia: "Sì, poi abbiamo le sensibilità", forse che chi governa non deve avere sensibilità? Forse non le deve avere più degli altri? Invece approva un disegno di legge e noi non possiamo far altro, colleghi, che giudicare la razza di chi ci governa dalla qualità delle proposte che ci vengono inoltrate. Poi possiamo metterci dei rimedi, ma il giudizio, il giudizio che danno all'esterno, che hanno dato anche gli addetti ai lavori, che si sono allarmati, è quello che deriva da una scelta della Giunta di governo, non da un errore, da un atto deliberato!
E che cosa dice questo atto? Intanto vorrei dire che una priorità, in questo tempo difficile, bisogna che ce lo diciamo, non esclude la coesistenza di una molteplicità di priorità, quindi chi deve governare deve sapere che quella molteplicità di priorità deve avere la medesima dignità e il medesimo ambito di tutela e di difesa. Invece questa Giunta regionale non lo ha fatto. Ha fatto una scelta di priorità dicendo che una cosa era una priorità e le altre non lo erano. E che cosa sono le altre? Prima di tutto sono in gran parte il frutto del lavoro fatto nella finanziaria, cioè quella manovra che ha consentito di liberare risorse per dare risposta, a chi? Ai rami secchi dell'amministrazione? No! Alla formazione, ricerca e inserimento di disoccupati, ma anche di giovani. Ripeto, formazione e ricerca, lavoratori socialmente utili e soprattutto i ragazzi del Master and Back.
Badate, in larga misura, avevamo deciso di sacrificare un pezzo consistente del nostro futuro pur per una cosa importante. Ma è possibile che una Giunta si presenti al Parlamento sardo in un momento incredibilmente difficile dicendo: "Queste sono le nostre scelte". Io mi preoccupo, non faccio come dice Sanjust: "Ah, meno male, respiro". E quando non arrivano qui per farci respirare, che cosa succede? Beh, succede che, come ieri, il Presidente va a inaugurare una pala meccanica in un cantiere, di fronte alla pala meccanica, in un luogo chiuso, per dire che stanno spendendo soldi che non hanno preso loro, sapendo che quei soldi al momento non esistono! Poi la Giunta va ad Arbatax a inaugurare un molo, mi dispiace che non ci sia Angelo, dimenticando che quei soldi, che hanno fatto sì che il molo sia stato realizzato, li ha messi Carlo Mannoni, ma non lo dice. Il sindaco di Tortolì in pompa magna era lì, il vescovo c'era, ci mancavano un po' di suore ed eravamo al completo nella cerimonia.
Poi l'Assessore della sanità, sempre in pompa magna, ci dice: "Abbiamo cominciato a fare, i dati sono significativi: diminuzione dello 0,4 per cento della spesa farmaceutica". Ce l'abbiamo al 21,7! Due anni fa avevamo approvato una norma che chiedeva alla Giunta regionale di bloccarla al 14 per cento, non so se mi spiego! Ce l'abbiamo al 21,7! Due anni fa vi chiedevamo di fermarci al 14! Poi il Presidente si accorge che ha degli enti e che gli enti devono smettere di comprare macchine di servizio. Ma va! E andiamo a vedere quali sono le macchine di servizio nell'amministrazione regionale? Vediamo se vi siete fermati ad acquistarle? Oppure se avete smesso di pagare affitti per sistemare uffici in grande ambascia senza tenere conto che purtroppo i parametri dei nostri uffici sono cambiati, che le piante organiche sono diminuite e che dobbiamo far coesistere la gente che lavora nei luoghi che ci appartengono e non prenderli in affitto, per esempio? E tante altre cose.
Però tutto questo avviene con grande sollievo dell'onorevole Sanjust nel momento in cui la Corte dei conti ci dice che lo Stato deve 1 miliardo e 400 milioni alla Regione Sarda. Non solo non vanno a prendere il miliardo e quattro, ma presentano una relazione alla legge, una perla! Ma, anche se noi fossimo messi male, perché dichiararlo? Facciamo finta di niente, non dichiariamo. No, questa Giunta è anche allegra, vuol far divertire il prossimo e dice che, allo stato attuale, "è necessario precisare che la Regione potrebbe non essere in grado di rendicontare l'intera quota di cofinanziamento POR-FSE, a causa dell'oggettiva impossibilità di realizzare una corrispondente spesa a titolo di politiche attive del lavoro". Cioè dichiariamo che siamo degli imbecilli e lo dichiariamo apertamente! Non ve la passate così. Questa dell'oggettiva impossibilità ce la dovete spiegare, che la spesa in questa Regione non funzioni tutta e non il cofinanziamento è una cosa che sanno tutti ma, nel frattempo, che cosa avete fatto? Quali bottoni avete pigiato perché la spesa cammini? Perché la Corte dei conti dice che i sindaci e i comuni stanno aspettando ancora da noi 800 mila euro di fondi arretrati che servono per far vivere le comunità? Perché tutto questo? Ecco la meraviglia!
Sinceramente chiedeteci tutto ma non chiedeteci di far finta di essere sollevati all'idea di un emendamento peraltro neanche troppo condiviso perché è generico in quanto dice "mediante utilizzo delle risorse", "partite generali che si compensano nell'entrata". Qualcuno di voi sa che cosa produrrà questo fatto? Abbiamo accertato esattamente e puntualmente la ricaduta? Siamo sicuri che non andiamo a danneggiare qualche cosina, qualche ufficio, qualche altra cosa? Nessuno lo sa! L'Assessore del bilancio non c'è, non glielo possiamo chiedere! Siamo tranquilli? Siamo tranquilli, tanto dichiariamo che abbiamo fallito!
Ecco che cosa mi stupisce, mi stupisce questo. Una Giunta seria non può fare l'errore di presentarci una cosa di questo genere, per mille ragioni. Adesso non ho affrontato per niente, per niente, le motivazioni che ci hanno condotto ad avere bisogno di questo provvedimento, le lascio perdere, non è un momento, dobbiamo servire ventimila lavoratori che aspettano e altrettanti giovani sui quali noi non dobbiamo mancare di investire tutta la nostra speranza. Questa crisi si affronta, assessore Liori, lo spieghi quando ha un po' di calma al Presidente, che ha l'allergia evidentemente alla mia voce, glielo spieghi che questa crisi ci aiuterà a capire che non possiamo fare a meno di investire sul futuro perché l'Italia chiede, si domanda. Dobbiamo iniziare lo sviluppo, ma non è che lo fa un'entità astratta, lo fa l'entità nazionale accompagnata dalle più grandi istituzioni regionali che fanno la stessa politica. Al di là di qualcuno che, dopo un colpo di sole, dichiara improvvisamente che quello che noi abbiamo fatto nella finanziaria non serve, noi diciamo che quello che abbiamo fatto nella finanziaria è interpretare coerentemente il bisogno di crescita che ha questo nostro Paese e il pezzo di contributo che gli dobbiamo dare obbligatoriamente, e non possiamo non darlo attraverso i giovani.
Ecco perché un Governo regionale deve avere un profilo diverso. La deve smettere di fare ambasciate, smargiassate, tutto quello che gli capita in giro, sotto i tendoni, rinfreschi, pubblicità! Smettetela! Smettetela! "Fate fatti" e, soprattutto, mettete sullo stesso piano tanta gente che ha bisogno; noi non consentiremo di mettere in Sardegna poveri contro poveri, bisognosi contro bisognosi. C'è molto da fare dentro quest'amministrazione regionale, ci sono tanti sprechi e tante cose che si devono fare. Sarei stato più contento che, a fronte di uno sforzo, anche sul settore del Servizio sanitario regionale, di fronte al Ministro, si fosse potuto annunciare che in Sardegna sarebbe cominciato da qui a poco il taglio di un po' di primariati di cui sinceramente non sappiamo cosa farcene.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Randazzo. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Prima di tutto ringrazio i colleghi della Commissione che il giorno 19 si sono riuniti nonostante non fosse pervenuto il documento, con la disponibilità di maggioranza e opposizione, per esitare subito il testo vista l'importanza delle tematiche toccate e due mesi di chiamate alla stampa per la dignità di quelle ventimila persone che aspettano una risposta da quest'Aula. Voglio ricordare a me stesso che la cassa integrazione in deroga, nel 2008, aveva solo 3000 domande, sul calcolo di previsione, passato a 17800 domande nel 2011, pagate, a oggi, sono circa 20000 richieste.
Mi viene un dubbio, Assessore, gliel'ho posto in Commissione, glielo pongo in quest'Aula. Premetto che la copertura sul Master and Back non ci ha trovato d'accordo, neanche la Commissione, tengo a precisarlo, però mi è venuto un attimo di imbarazzo quando ho visto che dei fondi stanziati, nella legge finanziaria 2012, all'articolo 4, comma 44, per il Master and Back, pari a 21 milioni e 500 mila, tuttora in perenzione, non sia stato speso neanche un euro. Mi rivolgo a lei sapendo che poi la gestione del fondo Master and Back va in competenza all'Assessorato della programmazione. Con l'emergenza con cui è stato approvato, l'articolo 4, comma 44, prevede, cito testualmente: "E' autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 21.500.000 per il potenziamento del programma Master and Back quale integrazione regionale delle risorse di cui all'Asse IV del POR FSE 2007/2013. Quanto a euro 18.000.000 sono utilizzati, relativamente al bando 2011, per lo scorrimento dei percorsi di rientro, mentre 3.500.000…" e così via. Dei 18 milioni di euro con le graduatorie aperte, a oggi mi stupisce che non sia stata impegnata alcuna somma. Soprattutto perché i colleghi dell'opposizione avevano precisato e fatto rimarcare che, dopo novanta giorni dall'approvazione della legge finanziaria, si doveva tornare in Commissione bilancio per vedere a che punto era la spendita di quel capitolo.
Nella relazione, che ha letto il collega Gian Valerio Sanna, si ricorda che la certificazione non può avvenire per i 40 milioni e 300 mila euro che sono la compartecipazione dell'accordo firmato nel 2009 tra il Governo, le Regioni, l'ANCI e tutti i firmatari degli accordi per le casse integrazioni in deroga e gli ammortizzatori sociali.
Assessore, è sorto un dubbio ed è stato sollevato dalla Commissione, non sto a leggere né entro nel merito delle polemiche avvenute via stampa tra vecchie Giunte ma, negli uffici, a oggi di quanto sono concretamente certificabili le compensazioni sulle attività rispetto alle passività? E' un dubbio che viene perché oggi stiamo intervenendo con fondi regionali e l'accordo, che si era fatto nel 2009, è stato rinnovato poi nel 2011 con la variazione delle percentuali di partecipazione della Regione, dal 70 per cento allo Stato e il 30 per cento alla Regione, siamo arrivati a 60 allo Stato e 40 a noi. Ci obbligano nella stesura: uno, per ogni euro speso per la passività, la previsione di un euro per l'attività; due, sul documento firmato, se non ricordo male ne ha parlato il mio collega vicepresidente Porcu, si parla di ipotesi di diverse agenzie. Forse ricordo male, ero presente quando è stata fatta la legge numero 20 nel 2005, ma le competenze venivano attribuite alle province e i bracci delle province allora erano i CSL. A tutt'oggi, vengono rifinanziati i CSL, mi auguro, prima di apportare modifiche, visto che bisogna modificare la legislazione, che si responsabilizzino gli uffici e che i CSL adempiano alle indicazioni del famoso censimento che è stato fatto, il famoso trait d'union tra le offerte formative e il codice fiscale del cassintegrato. Oggi il cassintegrato, secondo il Ministro del lavoro, ha un numero che deve corrispondere al Ministero del lavoro, INPS e Regione, si può così certificare quando entra nel percorso attivo, automaticamente deve coincidere con le altre politiche organizzate per la solidarietà. Ovviamente siamo più che convinti che l'importanza di questa legge ci consente oggi di venire incontro alle istanze della Giunta.
Assessore, personalmente, visto che poi in Commissione non abbiamo potuto esitare un parere perché il "102" ha scavalcato la Commissione, senza offesa, ma quando vi è un'emergenza di questi livelli, di una portata che tocca ventimila famiglie, ventimila casi umani, con il disagio che vivono quelle famiglie, famiglie che non vorrebbero venire qua a chiedere l'elemosina (perché gli ammortizzatori sociali, la mobilità, sono un'elemosina), ma vorrebbero la dignità entrando in un ambito lavorativo, dobbiamo far sì che gli uffici funzionino. Assessore, le chiedo (lo dichiaro in questa Aula) un quadro dettagliato sulle esitazioni da parte del CSL; vista la nostra inadempienza e la nostra garanzia, ogni sei mesi, in via eccezionale, di una copertura finanziaria, i CSL non hanno certezza, all'indomani della scadenza di ogni sei mesi, della loro parte economica, allora dobbiamo andare a vedere quelle che sono le cifre. Soprattutto Assessore, spero di sbagliarmi sulle cifre che le ho letto prima, sui famosi 5 milioni certificabili, se abbiamo (visto che la rendicontazione non è prevista annualmente ma può essere fatta entro i 18 mesi), nella ricontrattazione che stiamo facendo con l'asse comunitario, finalmente ad assestarli, a implementare, il che ovviamente dovrà essere dichiarato al tavolo del Ministero del Lavoro, quando andremo a portare i dati reali sulle esigenze odierne, perché certezza a oggi non l'ha nessuno.
Soprattutto, io ho sentito l'INPS e vorrei sapere dagli uffici, lei ovviamente, Assessore, si farà portavoce, sulle istanze in questi due mesi, da quando è nata la polemica per il famoso blocco, così citato dalla stampa, cioè se è un errore formale dell'INPS, se è una comunicazione errata del Ministero del Lavoro, se per sbaglio siamo stati noi troppo cauti che, in attesa di mettere la copertura della parte integrante dell'accordo, cioè la quota INPS per la compartecipazione, abbiamo detto che garantiamo la copertura e poi entreremo nella discussione.
Mi sfugge un passaggio, sentendo i vari enti, dalla Direzione generale del lavoro all'INPS e all'Assessorato, non si percepisce dove è il punto, se l'INPS ha ricevuto qualche circolare interna, perché non ci sono decreti esplicativi sui richiami, se non la lettera formale che è stata mandata a tutte le Regioni per versare la quota mancante, per completare il quadro effettivo della tabella data a tutte le Regioni d'Italia, con la parte in negativo e in positivo per le quote versate.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, oggi sono pervenuti, sia a me che a tantissimi altri consiglieri, dei messaggi, messaggi scritti, telefonate, sollecitazioni di ogni genere, da parte soprattutto dei giovani del Master and Back. Credo che non sia tempo di discorsi demagogici e infertili. Mi auguro che stasera si cerchino davvero delle soluzioni. Non voglio leggere i messaggi che sono arrivati, sono messaggi molto forti, messaggi di disperazione, messaggi - diciamo - di accusa di inadeguatezza di questa classe politica nell'affrontare, nel trovare soluzioni al mondo disperato dei sardi.
Oggi la grande sfida che viene lanciata alla classe politica è proprio quella di trovare soluzioni che siano degne di una classe politica matura e adeguata a dare delle risposte alla nostra gente. Tutto noi oggi possiamo decidere, tranne che scatenare guerre fra poveri, non possiamo permetterci un errore così imperdonabile, così come si profila un po' con questo provvedimento di legge della Giunta.
Oggi dovremmo davvero parlare poco e agire molto. Agire in concreto significa incominciare a individuare le fonti da cui attingere le risorse per dare risposte questa sera. Andiamo a vedere dove sono gli sperperi veri. Molto spesso in quest'Aula si è parlato di sperperi e ancor più fuori da quest'Aula, noi veniamo additati come consiglieri regionali perché in effetti un segno di maturità alla società sarda non è stata lanciata in termini seri a partire da noi, ma di certo non siamo la causa di tutti i mali, tenendo conto che nessuno, anche nel contesto di quest'Aula, ha mai parlato di andare a visitare gli sperperi all'interno degli enti regionali, delle agenzie, lo sperpero vergognoso della pubblicità istituzionale, cose che non possiamo assolutamente permetterci.
Quando abbiamo, proprio in chiusura della finanziaria, abbiamo, io no, però diciamo pure che a maggioranza è stato votato per 150 milioni da destinare alla società Galsi per il gasdotto, veramente è stata una scelta infelice, questi sarebbero da recuperare, a tamburo battente, e ci risolverebbero un po' di problemi. Così pure, lo ribadisco, i 100 milioni che sono stati scippati per i lavori de La Maddalena e che potremmo recuperare immediatamente, basterebbe che il presidente Cappellacci, lo ribadisco per l'ennesima volta, si costituisse parte civile per la restituzione e il riconoscimento dei danni prodotti nel corso del G8.
Ci sono anche i 750 milioni che ancora restano del POR, insomma dico che oggi veramente non vorrei sentire tanti discorsi che poi non risolvono nulla, servono solo ad ammazzare il tempo. Direi che oggi noi dobbiamo dare risposte, dovremmo uscire da quest'Aula con risposte che non siano scioccanti o per i cassintegrati oppure per i giovani studiosi del Master and Back.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Presidente, come Gruppo "Sardegna è già Domani", nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo, abbiamo immediatamente acconsentito che si venisse in Aula senza il passaggio in Commissione. Era forse la prima e l'unica volta che il Consiglio regionale era costretto a fare questo passaggio, non per una decisione che nasceva dai Capigruppo, ma per un altro motivo, dovuto al fatto, lo ha riconosciuto anche il Presidente della Commissione, che il disegno di legge non era ancora pervenuto in Aula, non era pervenuto in Consiglio. Pertanto, anche a seguito delle legittime pressioni che arrivavano dai sindacati e da tutti i soggetti interessati, abbiamo dovuto acconsentire a che si venisse in Aula.
Certo tutti quanti avremmo preferito un doveroso passaggio in Commissione, perché in Commissione, probabilmente, si sarebbero potute esaminare meglio e più compiutamente tutte le partite finanziarie che ammontano a 32 milioni e mezzo di euro. Abbiamo avuto una copertura finanziaria da parte della Giunta che leggo adesso, negli emendamenti che la Giunta ha presentato, essere stata totalmente stravolta. Mi chiedo come sia possibile, nell'arco di dieci giorni, modificare la copertura finanziaria tre volte di fila! Credo che la Giunta, se avesse avuto un'attenzione maggiore, avrebbe potuto tranquillamente trovare la copertura che ha indicato oggi nell'emendamento (alla quale, annuncio, siamo completamente contrari!), l'avrebbe potuta evidenziare già nella prima stesura senza alcun problema e oggi, probabilmente, non saremmo qui a discutere di questo disegno di legge ma avremmo già esitato abbondantemente con buona pace dei ventimila e passa lavoratori che aspettano queste provvidenze.
Invece abbiamo scatenato tutto il mondo, perché si è scatenato il mondo del Master and Back. Il Master and Back adesso è scomparso, peraltro sarebbe scomparso comunque perché avevamo presentato degli emendamenti e abbiamo presentato degli emendamenti nei quali si capisce benissimo che, al di là della utilità di quei 21 milioni e mezzo di euro stanziati per il Master and Back, c'è un fatto che non può essere taciuto a quest'Aula. Mi pare che ne abbia fatto già riferimento il collega Capelli: abbiamo chiuso la finanziaria ultima e, dopo un lunghissimo iter, alla fine si è conclusa la vicenda con due aspetti fondamentali contrattati politicamente, cioè c'è stato un accordo politico tra la maggioranza e l'opposizione, un accordo politico che non è stato sottoscritto da me come Capogruppo ma io ero presente, è stato sottoscritto dal presidente Cappellacci e dall'assessore La Spisa, in presenza dei colleghi Capigruppo delle forze di opposizione. Come si può pensare di stravolgere un accordo politico di tale portata? O non si era convinti allora o non si era convinti dopo, ma una volta che si fanno gli accordi, se si vogliono raggiungere dei risultati, credo che sia opportuno che gli accordi vadano rispettati. Vanno certamente rispettati!
Perché faccio riferimento al fatto che vanno rispettati i patti? Perché l'emendamento presentato dalla Giunta è un altro di quei patti violati! Bisogna dirsi le cose! Non bisogna tacere! Venga l'assessore La Spisa a dirmi da dove vengono fuori quelle risorse! Non è che me lo deve dire qua, lo so benissimo da dove vengono fuori quelle risorse! La realtà è che quelle risorse non sono nella disponibilità della Giunta, sempre per la finanziaria ultima che noi abbiamo approvato!
Allora, per quale motivo, quando esistono 17 milioni e 20, giacenti presso l'INPS, non si devono utilizzare queste risorse? Non c'è bisogno neanche di spostarle, sono già lì, sono nella disponibilità dell'INPS, sono nella disponibilità nostra con un semplice emendamento che abbiamo presentato, dopodiché il restante delle somme l'ha indicato la Giunta, le vuole modificare? Che le modifiche pure! Certamente non saremo d'accordo per tutte le modifiche che la Giunta propone! Lo dico all'assessore Liori che rischia di diventare una vittima e che non ha nessuna responsabilità. Mi fa piacere evidenziarlo perché le colpe e le manchevolezze vanno evidenziate, a tempo e a luogo, ma in questo caso se c'è un Assessore che non ha responsabilità, questo è l'assessore Liori. Per tutto il resto, stendiamo un velo pietoso!
Il Gruppo ha presentato degli emendamenti, il Gruppo che è "Sardegna è già Domani", perché stiamo pensando al domani e stiamo pensando anche che quelle risorse, che giacciono presso l'INPS, se non vengono utilizzate per questo scopo, che è il più nobile degli scopi possibili, venga oggi il presidente Cappellacci a dirmi e a dirci per quale motivo debbono stare dentro l'INPS! Non so dare una spiegazione, la posso immaginare, ma non è oggetto di discussione oggi, certo è che gli impegni presi vanno rispettati e vanno mantenuti. Spero che un fatto di questo genere non si verifichi mai più e che, per la partita degli ammortizzatori sociali, assessore Liori, spero che lei non debba scivolare, come qualcun altro ha fatto, nel prossimo futuro e spero che non dovremmo tornare qua per anticipare le risorse che certamente mettiamo a disposizione con grande sacrificio per tutti gli altri settori produttivi della Sardegna. Certamente ne avremmo fatto volentieri a meno.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, dicevo prima che se avessi i capelli ci infilerei in mezzo le mani! Non ho più capelli e non posso farlo, ma c'è da chiedersi a che livello di incapacità siamo arrivati nel Governo della Regione per i problemi seri che questa Sardegna deve affrontare.
Per quale ragione oggi ci troviamo, ad alcune settimane, ad alcuni mesi… tra l'altro l'"Uomo Ombra" c'era prima, è tornato nell'ombra, si sa, viene, sparisce, ritorna… abbiamo una situazione nella quale ciò che manca, lo dico ai colleghi della maggioranza, ancora per poco (ve lo ricordate quando ce lo ricordavate? Adesso ve lo ricordiamo noi!), ancora per poco maggioranza, perché il vostro Partito sta andando e si vede dai sondaggi, quelli che piacciono molto ai vostri vertici nazionali, che ci hanno insegnato che la vita delle persone e delle comunità si fa a sondaggi! I sondaggi vi portano alla disgrazia, alla scomparsa e noi vi chiediamo di accelerare questa scomparsa perché, prima avviene, meno danni subisce il nostro popolo.
Oggi, a distanza di poco dalla sessione di bilancio, ci troviamo ad affrontare il problema di una copertura prevedibilissima, perché c'è una corrispondenza fittissima fra Ministero e Giunta, tra le strutture ci sono incontri, le organizzazioni sindacali hanno posto la questione immediatamente, questa vicenda era nota a tutti gli operatori, i lavoratori si lamentavano sistematicamente dei ritardi nei pagamenti delle indennità di mobilità e di cassa integrazione in deroga, abbiamo dovuto aspettare oggi, tutto d'urgenza, perché ormai il "bubbone" era scoppiato, cioè, ognuno ha costruito la verità di questo evento. Per incapacità, per lassismo, per negligenza, per inefficienza, la Giunta regionale non ha assolto ai suoi compiti e ha lasciato senza copertura finanziaria i diritti di circa ventimila persone che già vivono una situazione di difficoltà.
Dopodiché, accettiamo l'emergenza, ancora una volta questa minoranza, questa opposizione si dimostra sensibile. Arrivano le organizzazioni sindacali e, dimenticati tutti gli affronti che abbiamo subito dall'Uomo ombra (quello che non si vede mai e quando si vede sarebbe meglio non vederlo), accettiamo ancora una volta di venir incontro alle difficoltà del Governo. I lavoratori, sia ben chiaro, devono cercare voi, non noi! Noi non c'entriamo niente nella vostra inefficienza, è tutta vostra! Accettiamo quindi di andare con il "102". Accettiamo di andare con il "102"e poniamo un problema, il problema della copertura finanziaria, cioè voi togliete ai poveri per dare ai poveri, togliete ai giovani per dare ai genitori - che sono in difficoltà - di quei giovani e togliete, alle possibilità di accrescimento delle qualità del nostro popolo, le risorse necessarie perché quel programma (che pure sono d'accordo andrebbe migliorato) possa proseguire senza intoppi, mi riferisco al Master and Back.
Ho presentato un emendamento uguale al vostro, perché l'ho presentato? Perché voglio fare quello che scopre le carte di Mandrake; Mandrake insieme all'Uomo Ombra, riempiva i fumetti di qualche decennio fa, Mandrake era il prestigiatore, quello che faceva i trucchi, l'Uomo ombra era quello che colpiva senza mai vedersi. Allora, che succede? Succede esattamente che voi prendete una dotazione finanziaria che abbiamo accantonato ben sapendo che non esiste, cioè ben sapendo che quella dotazione finanziaria riguarda una quota che il Governo ci ha già preannunciato che non trasferirà nelle entrate della Regione, quindi non c'è! C'è contabilmente, c'è nei capitoli di bilancio ma non c'è concretamente perchè, verrà richiesta, è quella sorta di UPB dove accantoniamo i fondi che ci servono per coprire i disavanzi nel caso di mancate entrate.
Allora il trucco è bellissimo, oggi sembra che noi abbiamo rivitalizzato il Master and Back, ma in realtà manco per niente, perché bloccheremo quella spesa, non procederemo agli impegni, utilizzeremo nominalmente quei fondi, ma di fatto avremo già accantonato le risorse, per fare l'operazione di ripiano, in ragione delle mancate entrate esattamente sulle poste di bilancio che avevate deciso di aggredire, quelle di coloro che non hanno sussidi, della formazione, destinata ai lavoratori in difficoltà e della quota per il Master and Back: a questo trucco non ci stiamo!
Ritiro l'emendamento che mi serviva per fare, come dire, quello che ha letto i fumetti, che ha capito quanto valessero l'Uomo Ombra e Mandrake ed è cresciuto su altri esempi, che non sono questi. Sono anche gentile, dovrei essere molto più duro perché, in altre circostanze, uomini di governo con tanta più sapienza di quelli che ci sono adesso, che non hanno fatto i danni che fanno quelli che ci sono adesso, che non sono cinici come quelli che ci sono adesso, che non tutelano interessi particolari e particolarissimi come quelli che ci sono adesso, in altre circostanze le opposizioni sarebbero state molto più dure rispetto a operazioni inqualificabili, sotto ogni profilo, anche quello morale, come quella che ci avete proposto.
E' inaccettabile, Presidente! Mi rivolgo all'unico Presidente che ho il piacere di vedere, è inaccettabile che quest'Aula continuamente debba fare di mestiere quella che scopre i trucchi! E siccome lei scopre i trucchi, quest'Aula deve essere presa e messa alla berlina, con i suoi componenti, deve essere distrutta nel suo valore di rappresentanza politica, deve essere cancellata nella dinamica democratica, perché scopre le carte, perché trova i trucchi, perché svergogna Mandrake, perché svergogna l'Uomo Ombra! Mentre ci sono i lavoratori che stanno aspettando il tanto che serve per sopravvivere, loro e le loro famiglie.
Chi ha la responsabilità di questo Governo giocava su queste questioni, indegnamente giocava su queste questioni! I giornali ne hanno dato notizia, non ieri e non avantieri, un quotidiano ne ha dato notizia ben diversi giorni prima di ieri, e ha detto che i sindacati sono venuti, hanno fornito gli elementi, hanno fornito la corrispondenza, non si sono spiegati questo comportamento; ma oggi, fuori da questa Regione, non ci sono le folle, le folle? Chiamiamole folle! Le folle vengono chiamate solo all'interno di uno scandalo tutto montato, non sullo scandalo vero su come si usano i danari pubblici, come si favoriscono gli amici, che tipo di clientele si foraggiano, come si dimenticano i diritti, no, vengono chiamate su altro! Non si fa un referendum per buttare giù i governi che non fanno il loro dovere e che si spartiscono, a colpi di nomine, i poteri gestionali dell'economia, di quell'economia che ancora rimane, tutta foraggiata dal pubblico di questa Regione, perché non c'è più un imprenditore privato che si possa mettere a competere in questo deserto che avete costruito!
Non ci sono solo i ventimila che abbiamo di fronte, Presidente, i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità in deroga; ci sono le decine di migliaia di disoccupati, ci sono i prossimi lavoratori in cassa integrazione e in ammortizzatore sociale. Questa è un'isola che sta esplodendo per la vostra incapacità di disegnare una politica, non fate altro che ripetere le stesse cose, giocare sulle stesse parole d'ordine, gonfiare le pagine di giornale di inutili, inutili, appelli. Ogni volta c'è qualcuno, più o meno ombra, che si rivolge al popolo e dice: "Richiamo il Consiglio regionale a un atto di responsabilità". Ma da chi viene, da quale pulpito, la predica? C'è una cosa veramente disgustosa, Presidente, è questa presunzione di essere sempre nella ragione, anche di fronte a una realtà che ci dice il contrario.
Voterò la norma che garantisce a quei lavoratori l'indennità, a condizione che la copertura finanziaria sia quella che viene individuata in modo trasparente, fuori dai trucchi! Abbiamo fatto un accordo, Presidente, ci siamo seduti al tavolo, era presente anche l'Assessore del bilancio, e abbiamo chiesto: "Sono fatte salve queste situazioni?". Ci hanno risposto di sì. Abbiamo individuato alcuni capitoli che abbiamo detto anticrisi. Assessore, ha presente i servizi per il lavoro? Ci siamo visti anche in Commissione d'inchiesta, per il parere della funzione pubblica, ci siamo detti che avremmo sistemato tutte le cose. Noi abbiamo chiesto di farci sapere se le amministrazioni provinciali fanno il loro dovere, se applicano la legge, oppure si rifiutano di farlo, perché abbiamo necessità di intervenire. Fateci sapere, perché abbiamo bisogno di una struttura che si occupi delle politiche di lavoro, invece non abbiamo saputo più nulla, niente ci è stato più detto! Mi dicono che i lavoratori dei servizi per il lavoro di Sassari sono per strada, che sono per strada i lavoratori dei servizi per il lavoro di Nuoro, che sono per strada diversi lavoratori dei servizi per il lavoro di Oristano, e noi abbiamo stanziato le somme, abbiamo preteso che fossero trasferite, abbiamo fatto una battaglia per la costruzione delle disposizioni, abbiamo difeso le ragioni di avere un minimo di struttura, visto che, da sette anni, le Giunte impediscono l'attuazione della legge in vigore con un atteggiamento eversivo, golpista, assolutamente inaccettabile!
Abbiamo chiesto tutto questo e tutto questo, ancora una volta, non è stato fatto. Oggi sarà una notte, per quanto possibile lunga, per quanto possibile difficile e per quanto possibile combattiva, perché noi non accettiamo più, lo dico a chi ama organizzare assemblee sotto questo Palazzo. Le organizzeremo anche noi, d'ora in avanti, Presidente, avranno una faccia diversa da quelle viste fino a oggi, avranno una faccia diversa e motivazioni diverse, saranno le assemblee dei lavoratori traditi nei loro diritti, saranno le assemblee dei lavoratori che si sentono trafugati del loro patrimonio, saranno le assemblee dei lavoratori e dei cittadini che vogliono una Regione che abbia uno Statuto come Carta dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, che sia passata attraverso una riscrittura della nostra Carta costituzionale, che non può essere quella strumentale che altri non fanno altro che evocare da anni, ma vuole essere una Carta dei diritti dei lavoratori e dei cittadini sardi che, finalmente, rimuovono il peso che invece essi subiscono dal mal governo che, finalmente, sistematicamente, si ripropone con le medesime forme, a prescindere dagli schieramenti.
Noi non accetteremo più che quelli che hanno i piedi in caldo decidano per quelli che hanno i piedi al freddo; non accetteremo più che quelli che lucrano sulla posizione di potere, curando i propri interessi, diano le lezioni a chi vive sul proprio lavoro, sulla propria capacità e sul proprio impegno, non accetteremo più questo, e non lo accetteremo da oggi! Ecco perché, Presidente, ritirando quell'emendamento mando un segnale alle forze che hanno consapevolezza dei problemi, perché si converga su un testo e su una copertura finanziaria congrua a risolvere la questione che abbiamo davanti.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.).Sono le ore 20 e 12, secondo la previsione dell'onorevole Uras, dovremmo andare a notte inoltrata, lo dico perché i giornalisti che seguono puntigliosamente i lavori della nostra Aula possano registrare che, anche in quest'occasione, nottetempo, il Consiglio regionale si sta occupando di un provvedimento urgente, di un provvedimento che ha un grande impatto su una categoria di lavoratori con gravissime difficoltà. Dunque trovo davvero incomprensibile che, anziché parlare del problema degli ammortizzatori sociali, qual è l'argomento, ci si attardi, come al solito, in una serie di polemiche. Ho sentito che è stata richiamata la questione della Sassari-Olbia in questo contesto ma per dire che cosa? Che sono stati recuperati da questa Giunta regionale tutti i fondi? Quello che non aveva fatto la precedente Giunta regionale? Ci vogliamo dire queste cose? Hanno senso? Oppure volete dare l'assist al presidente Cappellacci per dire che viene con la sua macchina personale, la "Bmw", che sosta sotto il Consiglio regionale? Che senso ha parlare del parco auto come se questa fosse materia oggetto dei lavoratori in cassa integrazione?
Lo voglio dire apertamente, vorrei riconoscere all'opposizione che, in questa occasione, come peraltro anche in altre occasioni, ma in questa particolarmente, non ha assolutamente fatto ricorso agli strumenti, che pure erano a sua disposizione, nel chiedere i termini, nell'impedire che questo provvedimento potesse approdare oggi in Aula. Quindi riconosco anche all'opposizione il senso di responsabilità nell'aver consentito oggi di poter affrontare e dunque esitare questo importante provvedimento. Mi auguro che non si debba arrivare appunto a notte fonda perché siamo tutti d'accordo, ci siamo detti tutti d'accordo quando abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali. Peraltro, con questo provvedimento, andiamo anche oltre la richiesta delle organizzazioni sindacali che avevano fissato in 26 milioni di euro l'effettiva necessità; il provvedimento prevede addirittura 32 milioni e 500 mila.
Allora ci stiamo avvitando su un aspetto superato. Il Master and Back non viene assolutamente in qualche modo toccato, la copertura finanziaria individuata è assolutamente congrua. Si attinge da un capitolo che non ha nulla di misterioso, è quello relativo alla previsione delle entrate; come bene tutti sappiamo, in una fase nella quale non era assolutamente certo l'esito del giudizio davanti alla Corte costituzionale, la prudenza ha voluto che non si toccasse nulla di quel capitolo delle entrate. La sentenza della Corte costituzionale prima e il pronunciamento della Corte dei conti di questi giorni hanno fatto sì che si potesse attingere da quel capitolo e da quella unità previsionale di base, superando anche quelle legittime critiche che potevano essere avanzate se fosse rimasta l'originaria copertura finanziaria. Una volta che si sono superate tutte queste difficoltà e che si rende il provvedimento, anche con questa copertura, alla portata di tutti, perché non si tocca alcun capitolo che possa andare a incidere sulle politiche sociali o sulle politiche del lavoro, mi pare davvero una forzatura attardarsi ancora su simili questioni.
Per riprendere qualche intervento che ho sentito, ci sarà anche un domani, ma pensiamo all'oggi, mi pare che si possa davvero arrivare a un punto di incontro almeno su un provvedimento che dà quella risposta seria e concreta, con risorse liquide ed esigibili per i lavoratori, che le organizzazioni sindacali (che tanto ci hanno pressato) aspettano. Quindi da noi finalmente forse meno chiacchiere e più azione concreta, questo provvedimento mi pare che vada nella direzione giusta.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, senza urlare o usare toni che possono dar fastidio: onorevole Pittalis, la serietà dell'opposizione credo che lei possa constatarla anche oggi se non altro per il semplice fatto che, se avessimo voluto, molto probabilmente anche in questo momento, senza di noi non ci sarebbe il numero legale per proseguire. Quindi siamo qui perché abbiamo interesse, nel rappresentare gli interessi generali, a far sì che quest'Aula oggi esiti un testo che, almeno per quanto ci riguarda, non è esattamente quello che lei ha sostenuto poc'anzi.
Abbiamo dato il nostro assenso ad attivare l'articolo 102 del Regolamento per una ragione semplicissima. Innanzitutto per le sollecitazioni che sono intervenute anche dalle organizzazioni sindacali confederali, ma soprattutto per evitare che molti lavoratori, circa 22-23 mila lavoratori, restassero anche un solo giorno senza la già misera, povera, indennità che percepiscono attraverso gli ammortizzatori sociali.
Onorevole Pittalis, questa possibilità è messa a rischio dall'inconcludenza e dal dilettantismo della Giunta regionale; oggi non saremmo in quest'Aula, se così non fosse e se la Giunta avesse messo in essere quanto doveva, nel tempo stabilito, a partire dal 2010. Capisco il confronto col fioretto tra l'Assessore e il Capogruppo Mario Diana, se non altro per un'appartenenza comune pregressa rispetto alle responsabilità. Sono d'accordo, non è certamente responsabilità, almeno su questa questione, dell'attuale Assessore del lavoro. Però, Assessore, colgo l'occasione per farle una domanda e spero che, quando in particolare un rappresentante dell'opposizione pone una domanda a un rappresentante della Giunta, lei non sia reticente, come da tre anni a questa parte fa il Presidente della Regione, onorevole Ugo Cappellacci. Assessore Liori, le chiedo quali sono le ragioni per il mancato trasferimento delle risorse statali. Quali sono le ragioni che vi hanno portato a questa situazione? E' lecito porre questa domanda? Credo di sì e credo che sia un dovere della Giunta, nella fattispecie dell'assessore Liori, dare una risposta perché abbiamo il diritto di sapere che cosa è successo.
Assessore, le chiedo altresì: siamo forse di fronte a uno Stato patrigno che guarda con malevolenza nei confronti della Sardegna? E' questa la causa, oppure la causa risiede nella vostra inconcludenza, nel vostro dilettantismo? Insisto, nulla di personale, ma credo sia dovere di quest'Aula conoscere quali sono le ragioni vere che finora, caro onorevole Pittalis, mettono a rischio 57 milioni di risorse statali a questo fine. Questo è il dato! Si può anche arzigogolare, ma questo è il dato!
Assessore, la prego di darci una risposta, sia gentile. Le chiedo che cosa è successo nel 2010. Assessore, nel 2010, è agli atti, avete omesso di richiedere al Governo le risorse necessarie nonostante fosse abbastanza evidente; stiamo parlando del 2010, era abbastanza evidente perché noi avevamo un trend che partiva dal 2008, vedeva il PIL, anche il PIL regionale, in caduta libera (non voglio qui tediarvi con i soliti numeri, a cui mi appassiono, ma li conosciamo tutti); la caduta del PIL in maniera inversamente proporzionale ovviamente faceva lievitare la domanda di assistenza di tanti e tanti, di migliaia e migliaia di lavoratori che perdevano il lavoro o venivano collocati nei vari strumenti degli ammortizzatori sociali. Era un dato talmente evidente che, davvero, soltanto un cieco poteva non vedere quella dinamica. Soltanto uno (che ha un approccio dilettantistico al governo della cosa pubblica) non si accorgeva della necessità di monitorare e adeguare costantemente il fabbisogno di risorse rispetto a questo trend.
Colgo anche l'occasione, Assessore, con molto rispetto sul piano personale e anche della funzione, preso atto che non ha una responsabilità diretta, perché in quegli anni lei era titolare di un altro Assessorato, per chiederle: oggi, Assessore, che tipo di monitoraggio fate per essere puntuali rispetto alla dinamica di questi fattori del mercato del lavoro? Attraverso quali strumenti intervenite e qual è la frequenza con la quale, a seguito di questo monitoraggio, aggiornate il fabbisogno di risorse sia per il bilancio della Regione sia per le disponibilità che, obbligatoriamente, deve mettere a disposizione lo Stato se la Regione ovviamente assolve alle proprie responsabilità?
Vorrei davvero, senza polemica alcuna, che lei ci desse una qualche risposta. Però, mi permetta di dirle, Assessore, mi dispiace che manchi il Presidente della Regione, che il disegno di legge che avete presentato è una vergogna! E' una vergogna, Assessore! Sa perché? Le dico perché! Perché è lo specchio della inaffidabilità politica e istituzionale e, aggiungo, assumendomi la responsabilità, anche personale del Presidente della Regione. Caro onorevole Pittalis, lei non c'entra nulla, ma oggi è il Capogruppo del maggior Partito della maggioranza, questo disegno di legge mette in discussione, lo richiamava il collega Mario Diana, un accordo politico raggiunto innanzitutto in terza Commissione, lo sa bene il presidente Pietrino Fois, ma è un accordo politico raggiunto tra le forze politiche e, in particolare, tra queste forze politiche, si sono distinte le forze dell'opposizione e il Presidente della Regione. Quell'accordo politico nasce dalla necessità di ripulitura del bilancio e, all'interno di quella ripulitura (questo termine è brutto, gergale), ha portato al recupero di circa 140-150 milioni, risorse recuperate che altrimenti sarebbero continuate a restare nella disponibilità discrezionale della Giunta e in particolare della Presidenza e della programmazione.
Non a caso c'è stata una resistenza fortissima a impedire che si realizzasse un accordo politico che toglieva dalle mani irresponsabili e discrezionali circa 150 milioni di euro, tutti d'accordo, nessuno escluso! Di questo si è pavoneggiato il Presidente della Regione benché non abbia dato alcun contributo, alcun contributo! Innanzitutto voglio ricordare che quell'articolo della finanziaria, il quinto se non ricordo male, ha avuto il voto favorevole di tutte le forze politiche qua dentro, proprio perché era il prodotto di un lavoro importante fatto in terza Commissione, di un lavoro importante che nasceva da una serie di audizioni propedeutiche a quell'accordo politico e destinava quei 150 milioni sostanzialmente verso due direttrici: la prima era quella di finanziare le opere immediatamente cantierabili da gestire attraverso il sistema delle autonomie locali, dentro quel filone, dentro quella direttrice c'erano anche i cantieri comunali, ma c'erano anche risorse per alcuni settori, non ultimo anche lo spettacolo. E poi l'altro filone, su cui abbiamo discusso giorni, settimane, però alla fine do atto a tutte le forze politiche di essersi convinte che era necessario che la classe politica, la Regione, in tutte le sue espressioni, scommettesse sul proprio futuro attraverso i giovani, dando la possibilità ai giovani che avevano partecipato a un bando del Master and Back di poter esaurire quella graduatoria.
Credo che abbiamo fatto benissimo a far questo e oggi, caro assessore Liori, rimettere in discussione quella scelta, mi permetta, glielo voglio dire con eleganza, se ci fosse il sommo poeta le direbbe che è un vituperio, per non dirle una vergogna! Ecco perché è inaffidabile Cappellacci, perché lui si è fatto garante di questo accordo! Si è fatto garante di questo accordo! Dov'è il Presidente della Regione? Perché oggi con un disegno di legge rimettete in discussione un accordo politico? Ma è chiaro che poi, scusate, si perde di credibilità! Questo accordo lo abbiamo raggiunto pochi mesi fa, lo state gettando al macero dopo tre mesi! Ma quale credibilità può avere? Quale credibilità possono avere gli estensori di quell'accordo politico importante? E' anche una sorta di tradimento verso una parte importante delle giovani generazioni che guardano alla Regione come a un luogo e a un'occasione che può consentire di fornire loro strumenti per formarsi nel migliore dei modi.
Ecco, queste sono le ragioni per cui voi siete del tutto inaffidabili e vi diciamo che avete presentato un disegno di legge che, così com'è, non è ricevibile. Dire che non è ricevibile, non è rispondere negativamente ai 22 o 23 mila lavoratori che io e gli altri 79 consiglieri conosciamo molto bene, ma per alcune frequentazioni forse io li conosco più di altri e quindi sarei l'ultimo a opporre anche una piccolissima difficoltà perché quei lavoratori possono avere il sostegno degli ammortizzatori sociali. Tra l'altro stiamo parlando di una miseria, una miseria che però per loro è molto importante e vitale. Assessore, le chiedo di ritirare questo disegno di legge almeno nella sua norma finanziaria, perché quella norma finanziaria è di un cinismo esasperante, di un cinismo che offende tutte le coscienze.
Voi non potete utilizzare le risorse destinate al Master and Back e all'alta formazione per finanziare gli ammortizzatori sociali. Anche noi abbiamo presentato un emendamento che modifica totalmente la norma finanziaria. Voteremo questo disegno di legge solo ed esclusivamente se la norma finanziaria verrà modificata; non si può affermare, con il cinismo che vi contraddistingue, una soluzione come quella che avete prospettato in questo disegno di legge. Noi siamo disponibili, se serve, anche a ritirare l'emendamento. Presidente, colgo l'occasione per dirle che, alla fine del dibattito, dopo la replica della Giunta, se ci sarà, ma penso proprio di sì, conoscendo l'assessore Liori, forse è necessario, se la Giunta lo riterrà opportuno, se la maggioranza lo riterrà opportuno, a meno che la maggioranza non si riconosca in quella norma finanziaria, allora, badate, il grido di vergogna non è soltanto alla Giunta, ma è anche a tutta la maggioranza, farò un appello all'Assessore, alla Giunta e alla maggioranza affinché oggi si possa esitare un disegno di legge che non metta assolutamente in discussione le risorse del Master and Back e dell'alta formazione e garantisca comunque le risorse per gli ammortizzatori sociali. Assessore, questo è quello che vi chiediamo.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, mi sembra di interpretare che chiede, dopo la replica dell'Assessore, una sospensione dei lavori dell'Aula?
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sì.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Onorevole Presidente e onorevoli consiglieri regionali, dal dibattito sono emerse molte domande; non ho preso l'elenco di chi le ha presentate e quindi risponderò alle domande più stringenti, più importanti, senza citare, e mi scuserete, chi le ha poste.
Intanto è vero che noi abbiamo ingenti risorse del Fondo sociale europeo, 720 milioni di euro circa, e che dobbiamo spendere meglio come obiettivo, però intanto un obiettivo l'abbiamo ormai raggiunto: già nel corso del 2011, per la prima volta, sono stati raggiunti tutti e tre i targets della triade di obiettivi che ci sono stati posti, quindi non è stato rimandato a Bruxelles neanche un euro del Fondo sociale europeo per il fondo appunto che è di competenza dell'Assessorato del lavoro. L'obiettivo d'ora in avanti è spendere meglio e ripetere questo exploit. Debbo anche dire che, da un audit che in questi giorni c'è stato con il Ministero e con il rappresentante della Commissione europea, abbiamo migliorato ulteriormente le nostre performance, per cui c'è da essere parzialmente ottimisti.
Uno degli interrogativi più importanti che sono stati sollevati qui dentro è sul perché delle difficoltà di spesa che abbiamo sulle politiche attive. Sulle politiche attive, abbiamo difficoltà che derivano dalla storia, dal pregresso. Non per giocare a scaricabarile, ma che cosa vuol dire? Vuol dire che, tra gli obiettivi che abbiamo, per ogni euro che spendiamo per gli ammortizzatori sociali, in particolare per questi, dobbiamo spendere una somma equivalente di politiche attive, quindi di politiche volte alla riqualificazione e al reinserimento lavorativo di queste persone, in modo che venga facilitato al massimo non solo il loro reinserimento come singoli lavoratori, ma anche nel complesso, cioè migliorando i singoli lavoratori si migliora anche la qualità e la capacità lavorativa dell'impresa e quindi la si rende più competitiva.
Però noi abbiamo una duplice criticità. Intanto chi doveva portare avanti queste politiche attive, onorevole Diana, sono i Centri per i servizi del lavoro e anche qui un'altra criticità storica, perché i Centri per i servizi del lavoro non funzionano bene anche per colpa della politica che, in questi anni, non ha dato risposte. Penso che sia di sua soddisfazione sapere che, come promesso, entro il mese di giugno presenterò un disegno di legge per il riordino complessivo del sistema. Così come abbiamo concordato con le parti sindacali, con le province, cercheremo, se il Consiglio ci verrà incontro, entro l'anno, nei termini previsti dalla lettera del Ministero della funzione pubblica, di dare una risposta, un inquadramento definitivo, che permetta a questi Servizi per l'impiego di lavorare in maniera migliore di come oggi non sono stati messi nelle condizioni di lavorare. In realtà, c'è stata una disattenzione in questi anni, per cui noi pensiamo, nell'immediato, vista l'impossibilità e l'incapacità dei Centri per i servizi del lavoro di attivare le politiche attive, cioè di chiamare ogni singolo lavoratore e ricordargli l'obbligo che lui ha di seguire un corso, di organizzare il corso, anche i corsi che devono essere organizzati della Regione, di porre rimedio e di migliorare, in questo momento penso che ci rivolgeremo a una delle agenzie in house per chiamare tutti i lavoratori, scavalcando nell'immediato i Centri servizi per l'impiego.
Le regole del gioco in questo periodo sono cambiate e sono cambiate in maniera, diciamo, acuta ultimamente, in seguito alla tabella del ministro Barca, che, avendo cambiato le regole del gioco, rende più difficile tutto il sistema, avendo reso rigidi i parametri di compartecipazione. Quindi bisogna assolutamente partire da questo, perché il Ministero ci dice che, se non si spendono nelle politiche attive, non si viene messi nelle condizioni di avere le somme da spendere. Il paradosso potrebbe anche essere che il Ministero ci mette a disposizione le somme e che noi siamo nell'impossibilità di spenderle perché non siamo in grado di garantire la compartecipazione delle politiche attive.
In realtà, perché stiamo chiedendo queste somme? Avremmo potuto benissimo rivolgerci al Fondo sociale europeo per coprire il fabbisogno dei 32 milioni di euro, questo lo permette anche la legge, però, non avendo la certezza di poter fare le politiche attive, oggi utilizziamo fondi regionali, nella speranza anche, rendendoli coerenti, di poterli poi domani sostituire con i fondi del Fondo sociale europeo. Se facessimo diversamente e poi non dovessimo essere in grado di coprirli con una spesa altrettanto uguale di fondi di politiche attive, verremmo a perdere i fondi europei e questo non ce lo possiamo permettere.
Questa urgenza, questa necessità, è venuta a galla all'improvviso. Però bisogna anche dire che il Ministero, quando ci ha detto che non ci avrebbe messo immediatamente a disposizione i 57 milioni della sua compartecipazione perché noi avevamo un debito importante con l'INPS, non ha usato lo stesso parametro di misura che ha usato nei confronti di tutte le altre Regioni italiane. In realtà siamo l'unica Regione che della compartecipazione governativa non ha visto ancora una "lira". Quindi in un certo senso non siamo stati trattati molto bene, anche perché magari il Governo in questo periodo si trova in ristrettezze e in difficoltà per cui ha bisogno anch'esso di fare quadrare i suoi conti.
Una delle altre domande pervenute è se serva una copertura maggiore; in realtà, così come hanno dichiarato i sindacati, non serve , perché loro si riferivano a dati che l'INPS aveva fornito agli inizi del mese di maggio; è passato molto tempo e, nel frattempo, per via delle domande evase, la richiesta di fondi è sicuramente superiore ed è cresciuta, per cui, ci troveremo a brevissimo nella condizione di dover ripercorrere l'iter uguale a quello di oggi, cioè approvare un'altra leggina per integrare il fabbisogno.
Bisogna dire che, al pari di altre Regioni, proprio perché esiste un sistema di monitoraggio che deriva soprattutto da un attento controllo delle domande che sono state evase dagli uffici del tavolo tecnico, abbiamo la capacità di sapere qual è il fabbisogno momento per momento. Ecco perché, già dal mese di marzo di quest'anno, noi abbiamo inoltrato al Ministero del lavoro una richiesta di fondi ulteriori rispetto a quelli già previsti dagli accordi dell'anno precedente, conclusi a fine del 2011. "Italia lavoro", che è un organismo incaricato dal Ministero per monitorare l'andamento della spesa, ci informa di eventuali necessità; è per quello che siamo stati in grado (se non fosse bastato un tavolo tecnico che tardava a partire, perché in realtà, lo sapete tutti, è partito con un po' di ritardo quest'anno) di segnalare da subito al Ministero che, per quest'anno, le somme non sarebbero bastate.
Credo di aver risposto un po' a tutto. Una volta fatto questo, una volta che abbiamo saldato il debito con l'INPS, così come già altre Regioni si sono affrettate a fare, il Ministero ci ha detto che, anche con l'Assessore del lavoro e con il Presidente della Giunta regionale, aprirà un altro tavolo per verificare il fabbisogno di incremento di risorse che noi sappiamo già essere necessarie, cioè questi 32 milioni sommati a quelli che già abbiamo dato all'INPS, più i "57" che arriveranno, non basteranno e si dovranno contrattare e negoziare ulteriori risorse, che non saranno risorse di poco conto, con il Ministero per coprire il fabbisogno degli ammortizzatori sociali per tutto il 2012.
Con questo, voglio solo ricordare, nel ringraziare il Consiglio per la sensibilità dimostrata, che, se questa legge non venisse approvata celermente, ventimila famiglie si troverebbero con una misera somma, bisogna riconoscerlo, con la quale tirano avanti, in un momento difficile di crisi congiunturale come credo che la nostra Isola non abbia attraversato dal dopoguerra fino a oggi. Grazie per il senso di responsabilità dimostrato.
PRESIDENTE. Poiché è stata chiesta una sospensione, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 46 , viene ripresa alle ore 21 e 37.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.
AMADU (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Cappellacci e Zedda hanno votato a favore e che il consigliere Valerio Meloni si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 42
astenuti 20
maggioranza 22
favorevoli 42
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame del titolo. Al titolo è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:
Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro
Emendamento aggiuntivo Uras.
Titolo
Al titolo, infine, sono aggiunte le seguenti parole: "e disposizioni urgenti varie." (8).)
PRESIDENTE. Metto in votazione il titolo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del titolo.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Rassu e Zuncheddu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 63
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 8.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 8.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Rassu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 63
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Finanziamento degli ammortizzatori
sociali in deroga
1. È autorizzata per l'anno 2012 la spesa complessiva di euro 32.500.000 per il finanziamento degli interventi disciplinati con gli accordi istituzionali per la proroga e la prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga stipulati in data 14 gennaio 2011 e 22 dicembre 2011 tra la Regione, le parti sociali e le istituzioni coinvolte.
2. Le risorse di cui al comma 1 sono destinate per essere trasferite all'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1.
Emendamento all' emendamento numero 1 aggiuntivo Diana Mario.
Articolo 1
Al comma 1 le parole "euro 55.000.000" sono sostituite dalle seguenti: "euro 32.500.000".(13)
Emendamento sostitutivo totale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 1
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
Articolo 1. Finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga
1. È autorizzata per l'anno 2012 la spesa complessiva di euro 55.000.000 per il finanziamento degli interventi disciplinati con gli accordi istituzionali per la proroga e la prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga stipulati in data 14 gennaio 2011 e 22 dicembre 2011 tra la Regione, le parti sociali e le istituzioni coinvolte.
2. Gli interventi sono attuati dall'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1. Per tali finalità l'INPS è autorizzato a utilizzare, per una somma pari a euro 17.000.000, i risparmi di spesa realizzati sulle somme accreditate ai sensi della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 36 (Politiche attive sul costo del lavoro) e successive modificazioni e integrazioni." (1)
Emendamento all'emendamento numero 2 aggiuntivo Diana Mario.
Articolo 1
All'emendamento numero 2, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis. L'Assessore del bilancio è autorizzato ad apportare gli occorrenti atti attuativi". (12)
Emendamento sostitutivo parziale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 1
L'articolo 1, comma 2, è sostituito dal seguente:
"2. Gli interventi sono attuati dall'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1. Per tali finalità l'INPS è autorizzato a utilizzare, per una somma pari a euro 17.000.000, i risparmi di spesa realizzati sulle somme accreditate ai sensi della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 36 (Politiche attive sul costo del lavoro) e successive modificazioni e integrazioni. " (2).)
PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, sarò brevissimo. Se ho capito bene sull'ordine di votazione degli emendamenti, qualora dovesse essere bocciato l'emendamento numero 1 o l'emendamento all'emendamento numero 13 non verrebbe messo in discussione l'emendamento numero 2 e il relativo emendamento all'emendamento?
PRESIDENTE. Se venisse approvato l'emendamento numero 1, non verrebbe messo in discussione.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.). Quindi comunque l'emendamento numero 2 verrebbe messo in discussione e anche l'emendamento all'emendamento?
PRESIDENTE. Allora, l'ordine di votazione è questo: se venissero approvati gli emendamenti numero 13 e 1, essendo l'emendamento numero 1 un sostitutivo totale è chiaro che non si metterebbe in votazione l'emendamento numero 2, che è un emendamento sostitutivo parziale.
Se invece l'emendamento numero 1 dovesse essere bocciato…
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.). E' l'occasione per ragionare su ciò che abbiamo ragionato prima, Presidente, mi rivolgo al Presidente della Giunta e all'Assessore. Sappiamo perfettamente che il bilancio della Regione oggi passa, dopo il voto in Aula, nella griglia del Patto di stabilità. Il Patto di stabilità ha due livelli di vincolo, il vincolo del tetto degli impegni e il vincolo del tetto dei pagamenti. Noi stiamo intervenendo su una misura che richiede erogazioni immediate, quindi non è una misura, questa dei 32 milioni, che possa rimanere nei cassetti della Regione. E' una misura sopraggiunta, ne consegue che la Giunta, per far uscire questi 32 milioni, ha diverse strade: o diminuisce il tetto dei pagamenti dell'Assessorato del lavoro di pari importo, oppure fa un taglio lineare al tetto dei pagamenti di tutti gli Assessorati; oppure, terza soluzione, individua un capitolo che ritiene sovrastimato, del tetto dei pagamenti però non degli impegni, ed eroga le somme.
Diversamente la manovra che oggi stiamo varando è una manovra che non eroga risorse. Sarebbe stato opportuno chiarire, rispetto al tetto dei pagamenti assegnato a ciascun Assessorato, da parte della Giunta, quale di questi tetti vada in diminuzione per garantire l'uscita di queste risorse, perché queste risorse non possono non uscire! Chiarito questo, qualora la Giunta volesse dirci quale tetto di pagamento dell'Assessorato o il taglio lineare a tutti gli Assessorati, cioè la strategia che intende mettere in atto per trasferire queste risorse realmente all'INPS, il problema sarebbe più trasparente, perché è evidente che, se domani si dovesse dire che non si trasferiscono per pari importo 32 milioni sull'ultima tranche del fondo unico, dovremmo dirlo ai Comuni, oppure per pari importo non si scorre la graduatoria del Master and Back, pur di consentire la fuoriuscita dei 32 milioni. In questo momento, i 32 milioni vengono dichiarati ma non si dice come li si fa uscire per il Patto di stabilità.
Per questi motivi, lo dico perché rimanga a verbale e non perché sto cercando di convincere qualcuno, avevamo ritenuto sostenibile l'emendamento presentato dai colleghi Capelli e più circa i 17 milioni già presenti oggi nelle casse dell'INPS, che sono fuori dal Patto di stabilità, che ridurrebbe il taglio del tetto dei pagamenti a soli 15 milioni: sono soldi già disponibili che verrebbero rimodulati con la nostra norma.
Sono convinto che, in questa fase, la Giunta non sta considerando fino in fondo che i 32 milioni, che devono uscire per forza in diminuzione dal tetto dei pagamenti, pongono problemi seri di erogazione. Noi voteremo a favore dell'emendamento che stanzia i 17 milioni in parziale copertura, perché riteniamo che sia un modo per agevolare sia la soluzione del problema, sia lo svolgersi dei programmi di spesa deliberati con i tetti di pagamento che la Giunta ha assegnato a ciascun Assessorato.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 13.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cugusi, Meloni Valerio, Sechi, Uras e Zuncheddu si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Capelli - Dessì - Diana Mario - Maninchedda - Mulas - Petrini.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 40
astenuti 24
maggioranza 21
favorevoli 6
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'emendamento numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Vorrei capire se le parole che si dicono in quest'Aula vengono prese in considerazione, mi rivolgo soprattutto ai colleghi della minoranza e dell'opposizione. Poc'anzi avete esercitato il vostro diritto di voto astenendovi (non sarebbe passato comunque, anche perché purtroppo i Sardisti sono presenti solo con due consiglieri, come capita un po' a tutti) su un emendamento che riportava la cifra di stanziamento da 55 milioni a 32 milioni e 500 mila euro.C'è una ratio in questo voto? C'è una filosofia, c'è un'attenzione a quello che avete fatto? Credo che nessuno abbia colto che si stava votando l'emendamento numero 13 che riportava la cifra concordata a 32 milioni e 500 mila euro, correggendo l'emendamento numero 1 che aveva l'obiettivo di coprire ulteriormente. Proprio per il discorso che ha fatto il collega Maninchedda, molto chiaro e semplice o, meglio, talmente semplice che credo sia stato molto chiaro per tutti, si è votato un emendamento a cui non riesco a dare una ragionevole spiegazione. Non è molto comprensibile in questo caso la ratio che guida l'opposizione; io sono "opposizione" ma credo che questo non mi debba esimere dal ragionare.
A questo punto, credo che sia opportuno ritirare l'emendamento numero 1, che ci fa perdere l'impostazione del recupero dei 17 milioni, sempre che non ci sia sufficiente distrazione anche sull'emendamento numero 2.
Ritiro l'emendamento numero 1.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 12.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sterri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 61
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 26
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Dessì ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 62
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
1) a) quanto ad euro 5.765.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 10, lettera a) della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012) (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
2) b) quanto ad euro 5.235.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 1, comma 11, lettera a) della legge regionale n. 6 del 2012 (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
3) c) quanto ad euro 21.500.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma 44 della legge regionale n. 6 del 2012 (UPB S02.02.007 - cap. SC02.0642).
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
SPESA
in diminuzione
UPB S02.02.007
PO 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della formazione - Assi I - II - III
2012 euro 21.500.000
in aumento
UPB S06.06.004
Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti
2012 euro 21.500.000
Emendamento sostitutivo totale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 2
L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
"Art. 2 (Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 55.000.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
a) quanto ad euro 17.000.000 secondo le modalità di cui al comma 2 dell'articolo 1;
b) quanto ad Euro 5.765.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 10, lett. a) della L.R. 15 marzo 2012, n. 6 (U.P.B. S06.06.004 - Gap. SC06.1582.);
c) quanto ad Euro 5.235.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 1, comma 11, lettera a) della legge regionale 15 marzo 2012 n.6 (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
d) quanto ad euro 27.000.000 con le seguenti variazioni nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014:
In diminuzione
U.P.B. S01.03.002 (Promozione e pubblicità istituzionale)
Anno 2012 euro 1.294.969
mediante utilizzo delle risorse di cui ai seguenti capitoli:
SCO 1.0446 euro 306.969
SC01.0448 euro 150.000
SCO 1.0449 euro 552.000
SCO 1.0450 euro 286.000
UPB S06.04.015 (Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti)
Anno 2012 euro 3.205.031
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC06.1159.
UPB S01.03.010 (Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS) Anno 2012 euro 22.500.000
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC01.0628
In aumento
U.P.B. S06.06.004 (Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti)
Anno 2012 euro 27.000.000." (3)
Emendamento sostitutivo totale Pittalis - Steri - Dedoni - Sanna Giacomo.
Articolo 2
L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
a) quanto ad euro 32.500.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti sulla UPB S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata - capitolo SC08.0323;
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
Spesa
in diminuzione
UPB S08.02.002
Altre partite generali che si compensano nell'entrata
Euro 32.500.000
mediante utilizzo delle risorse di cui al seguente capitolo:
SC08.0323 euro 32.500.000
in aumento
UPB S06.06.004
Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti
2012 euro 32.500.000
Per incrementare il cap. SC06.1607 (6)
Emendamento sostitutivo totale Diana Giampaolo - Barracciu - Sanna Gian Valerio.
Articolo 2
L'articolo 2 è così sostituito:
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012 si fa fronte a valere in diminuzione di pari importo sulla UPB S08.02.002 Cap SC08.0323.
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
In diminuzione
UPB S08.02.002 Cap SC08.0323
32,5 Mil. € 2012
In aumento
UPB S06.06.004 Cap SC06.1607
32,5 Mil. € 2012 (10)
Emendamento modificativo Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 2
Nell'articolo 2, comma 1, sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera c) è sostituita dalla seguente: "c) quanto ad euro 17.000.000 secondo le modalità di cui al comma 2 dell'art. 1;
b) dopo la lettera c) è inserita la seguente: "c bis) quanto ad euro 4.500.000 con le seguenti variazioni nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014:
In diminuzione
U.P.B. S01.03.002 (Promozione e pubblicità istituzionale)
Anno 2012 euro 1.294.969
mediante utilizzo delle risorse di cui ai seguenti capitoli:
SC01.0446 euro 306.969
SC01.0448 euro 150.000
SC01.0449 euro 552.000
SC01.0450 euro 286.000
UPB S06.04.015 (Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti)
Anno 2012 euro 3.205.031
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC06.1159.
In aumento
U.P.B. S06.06.004 (Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti)
Anno 2012 euro 4.500.000. (4)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Cocco Daniele.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. All'art. 4 della legge regionale 12 giugno 2012, n° sono aggiunte le parole: "e le selezioni effettuate con modalità analoghe attestate dai relativi dirigenti di servizio o generali per le figure professionali aventi i requisiti dei 30 mesi maturati entro i termini stabiliti dal comma 2 dell'art. 6 della LR. 16/2011". (5)
Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. I contratti a termine di cui al comma 8 dell'art. 6 della L.R. n. 16 del 4 agosto 2011, che non siano stati rinnovati dalle soppresse Province Sarde alla data di approvazione della presente legge sono stipulati con decorrenza immediata dai Dirigenti competenti in materia di personale delle attuali gestioni provvisorie.
La Presente norma si applica anche nei casi di raggiungimento dei 36 mesi di lavoro subordinato maturato dai soggetti aventi titolo alla assunzione, maturato nelle soppresse Amministrazioni Provinciali in ordine alle disposizioni straordinarie di cui alla L.R. 11/2012. (11)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Steri - Dedoni - Sanna Giacomo.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è inserito il seguente
Art. 2 bis
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS). (7) ).
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo solo perchè, tra gli emendamenti aggiuntivi, ritengo sia utile citare in modo particolare l'emendamento numero 11, che riguarda i lavoratori dei CSL che, come è noto, sarebbero già dovuti essere reimpiegati nelle attività dei Servizi per il lavoro, mentre invece, per questioni che sono note in modo particolare all'Assessore del lavoro, non sono impiegati perché le province o, meglio, i funzionari e i dirigenti delle Province hanno sollevato eccezioni di natura giuridica che avrebbero impedito la loro assunzione, se non violando disposizioni di legge nazionale.
In modo particolare, si sarebbe andati a violare la norma che prevedeva i trentasei mesi di impiego con il medesimo datore di lavoro, cioè il superamento dei trentasei mesi anche non continuativi in un dato periodo con il medesimo datore di lavoro. Com'è noto, noi siamo intervenuti con un referendum e poi con una legge che, in qualche misura, agisce per recepire il contenuto del referendum abrogativo delle province e le province sono soppresse, tutte e otto! Essendo soppresse le province, cioè gli enti, scompare il datore di lavoro, non c'è più! E siccome scompare il datore di lavoro, che viene sostituito da una forma straordinaria, quella della gestione provvisoria attribuita agli organi che rimangono in carica e alle strutture che sono governate da quegli organi, non esiste più l'impedimento, perché il datore di lavoro è cancellato ed è sostituito da un altro, giuridicamente individuato nella norma che abbiamo approvato.
Questo serve, senza comportare alcun costo, perché le dotazioni finanziarie sono già state a suo tempo assegnate, con provvedimento proprio dell'Assessorato del lavoro, alle province o, meglio, alle ormai gestioni provvisorie delle province già soppresse. Si tratta soltanto di fare una sorta di chiarimento giuridico che consenta con immediatezza l'assunzione di questi lavoratori che sono per strada, ingiustamente per strada, ingiustamente triturati da artifizi di natura giuridica, da opposizioni di natura tecnica e che invece meritano di lavorare e anche di sostenere le scarse politiche di lavoro che noi abbiamo messo in campo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo di intervenire sull'emendamento numero 3.
PRESIDENTE. Non l'ho ancora chiamato per la votazione, a meno che non lo debba ritirare, perché sull'emendamento numero 3 dovrò dire qualcosa per le modifiche da apportare in seguito all'approvazione dell'articolo 1.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 3, 4 e 5; mentre si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 6, 7 e 11.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Intervengo sull'emendamento numero 3 che, ovviamente, non può più dire niente perché, a seguito delle valutazioni precedenti, qui si prevedevano 55 milioni di euro, credo che l'emendamento non abbia più senso tranne che nell'ultima parte, in cui si scrive "in diminuzione", in diminuzione c'erano i fondi della pubblicità istituzionale.
Mi compiaccio che sia presente il Presidente. Allora, ci dicono i colleghi della maggioranza che questi capitoli sarebbero stati prosciugati tutti quanti, non ci sarebbero più risorse, con una delibera che è stata assunta l'altro giorno, così è stato detto. Allora io ritiro l'emendamento, ma chiedo che venga trasmessa immediatamente ai consiglieri regionali la delibera con cui sono stati impegnati tutti questi capitoli della pubblicità istituzionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Intervengo sull'emendamento numero 3, che faccio mio.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, se lei fa suo l'emendamento numero 3, bisogna specificare.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, lo faccio mio solo per poter intervenire, non ho bisogno delle spiegazioni. Lo faccio mio per chiarire, qualora ce ne fosse necessità, alcune cose. Se il progetto SIBAR funziona, ci costa diverse decine, siamo sulla soglia di centinaia di milioni, al quale non abbiamo ancora accesso, perché io sfido i colleghi della maggioranza, che hanno sostenuto che queste cifre sono già impegnate, a dimostrarmi ora, in questo momento, attraverso il SIBAR, se queste cifre della pubblicità istituzionale risultano impegnate o meno e se, per cortesia, mi insegnano a entrare nel sistema SIBAR.
Siccome non credo che nessuno di loro sia entrato nel sistema SIBAR, mentre posso dimostrare invece, con queste stampe, ad horas, che i fondi della pubblicità istituzionale, ancora liberi e non impegnati, assommano a oltre 5 milioni di euro, non capisco perché non si abbia il pudore di dire: "Li vogliamo conservare", invece di dire che sono già impegnati. Li vogliamo conservare per finanziare le attività di comunicazione personale del Presidente e della Giunta, perché non sono comunicazioni di tipo istituzionale e sono fondi che, in un momento di crisi economica, per la quale siamo già stati indicati come maggiori responsabili nel mondo della politica, per mancanza di sensibilità adeguata, continuiamo ad alimentare questo tipo di considerazione da parte dell'opinione pubblica continuando a investire denari nel nulla e nel vuoto.
Accedo al ritiro dell'emendamento, ma sarebbe opportuno che ci fosse molta più chiarezza, chiarezza negata dagli atteggiamenti poco trasparenti di questa Presidenza, di questa Giunta e di questa maggioranza.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, è ritirato l'emendamento numero 3?
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Ne ha facoltà.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.Intervengo solo per correggere il parere sull'emendamento numero 5, che diventa favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 4 decade.
Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Presidente, chiedo di poter apporre la mia firma sull'emendamento.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 11.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Petrini e Piras hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 61
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 7. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Comunico che è stato presentato un ordine del giorno. Se ne dia lettura.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine Del Giorno Porcu - Uras - Diana Mario - Mariani - Ben Amara sulla inadeguata programmazione dei fondi per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga e sulla necessità di potenziare le politiche attive per il lavoro anche al fine di garantire attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo il relativo cofinanziamento regionale.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul DL N. 395 "Rimodulazione degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro"
VERIFICATO che nell'annualità 2010 la Giunta regionale ha programmato in maniera inadeguata le risorse finanziarie necessarie per gli ammortizzatori sociali in deroga omettendo di richiedere al Governo nazionale i fondi necessari nonostante fosse del tutto evidente che la Sardegna, a partire dal 2008, avesse imboccato una fase recessiva particolarmente pesante (con decremento del PIL base 2007, del 1,2% nel 2008 e del 3,8% nel 2009) con relative sofferenze occupazionali e conseguente aumento delle domande di sostegno al reddito dei lavoratori come, in effetti, avvenuto nel 2011 con un incremento del 113% delle domande rispetto all'anno precedente;
RILEVATO che tale mancata richiesta di fondi nazionali ha portato, proprio a partire dal 2011, ad un rapido esaurimento, già prima della fine dell'anno, delle risorse regionali disponibili a tale scopo e di quelle nazionali a residuo delle annualità 2009 e 2008;
CONSIDERATO che il regime di cofinanziamento regionale al 40% degli ammortizzatori sociali in deroga, introdotto dal Governo nel febbraio del 2009, avrebbe dovuto suggerire alla Giunta di avviare un potenziamento delle politiche attive del lavoro in modo da poter utilizzare, in misura proporzionale, i fondi POR-FSE per le politiche passive quali la compartecipazione regionale ai fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga,
VERIFICATA che la mancata attuazione della riforma sui servizi pubblici per l'impiego, la condizione ancora precaria degli addetti dei Centri Servizi per il Lavoro delle province, l'assenza di qualsiasi altra politica di incentivazione alla frequenza di corsi di formazione per i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga (per la CIG solo il 18% nel 2010 e solo il 22% nel 2011 dei lavoratori beneficiari si è iscritto ad un corso di formazione) ha costretto ad utilizzare preziosi e limitati fondi regionali - invece che i fondi POR - a titolo di cofinanziamento dei fondi nazionali;
CENSURA
Il Presidente della Regione per il mancato controllo ed indirizzo sugli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro e per l'inutile ed evitabile dispendio di risorse regionali
IMPEGNA
Il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l'Assessore al Lavoro:
- ad una adeguata pianificazione del fabbisogno degli ammortizzatori sociali per gli anni 2013 e 2014;
- all'attuazione delle norme regionali di politiche del lavoro, sui Centri provinciali per i Servizi al Lavoro, CESIL e Agenzie di Sviluppo;
- ad un potenziamento delle politiche attive del lavoro che possa contribuire ad attingere integralmente dai Fondi POR del FSE la quota di finanziamento richiesta per gli ammortizzatori sociali in deroga. (1) .)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Maninchedda.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 60
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 25
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 395.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Ben Amara - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 44
astenuti 18
maggioranza 23
favorevoli 44
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 22 e 07.
Allegati seduta
CCCXXXII SEDUTA
Giovedì 21 giugno 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 18 e 03.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 17 maggio 2012 (324), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Felice Contu, Cesare Moriconi, Franco Mula, Efisio Planetta, Adriano Salis e Christian Solinas hanno chiesto congedo per la seduta del 21 giugno 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che il Gruppo consiliare Sardegna Domani, con nota del 14 giugno 2012, ha reso noto di aver modificato la propria denominazione in "Sardegna è già Domani".
PRESIDENTE. Comunico che, in data 8 giugno 2012 e 11 giugno 2012, sono pervenute a questa Presidenza due petizioni concernenti: la prima, "Concessione di finanziamenti agevolati ad attività di allevamento di bestiame per la costruzione di nuove stalle" (3/XIV); la seconda, "Per indire nuovi concorsi pubblici per l'assunzione di nuovo personale con ampliamento delle rispettive piante organiche" (4/XIV).
Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento, i fascicoli relativi a dette petizioni sono a disposizione dei consiglieri, rispettivamente, presso la quinta e la prima Commissione.
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:
"Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro". (395)
(Pervenuto il 19 giugno 2012 e assegnato alla sesta Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Moriconi - Sabatini - Cucca - Cuccu - Meloni Valerio - Manca - Lotto - Cocco Pietro - Soru - Solinas Antonio - Agus - Barracciu - Bruno - Porcu - Espa - Meloni Marco - Corda:
"Norme urgenti per la prevenzione sismica nella Regione Sardegna". (396)
(Pervenuta il 20 giugno 2012 e assegnata alla quarta Commissione.)
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione Maninchedda sul servizio del portierato della ASL n. 3 di Nuoro". (657)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Zuncheddu sulle gravi denunce da parte dell'Associazione italiana assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti in merito ai capi di bestiame abbattuti durante le esercitazioni militari con proiettili realizzati con metalli pesanti e poi macellati e serviti a civili e militari nelle mense del Poligono di Capo Frasca, e sui fondati dubbi che inducono a sospettare che le carni e altri alimenti provenienti dalle zone prossime ai poligoni di tiro in Sardegna possano non corrispondere alle prescrizioni di legge". (787)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Barracciu sulla richiesta discriminatoria da parte della ASL n. 3 di Nuoro di certificati di invalidità per il rilascio dei microinfusori per insulina ai cittadini diabetici e sulla mancata approvazione da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale dei reflettometri di nuova generazione, alcuni già in distribuzione nelle ASL italiane dal 2009". (790)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Gallus in merito alla situazione della chirurgia oculistica presso il Presidio ospedaliero Delogu di Ghilarza e Mastino di Bosa". (791)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
"Interrogazione Dedoni - Vargiu - Cossa - Fois - Meloni Francesco - MULA sulla possibile recrudescenza dell'epidemia denominata 'Febbre del Nilo'". (841)
(Risposta scritta in data 19 giugno 2012.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Corda - Barracciu - Espa - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Porcu, con richiesta di risposta scritta, sul sovrannumero di personale amministrativo presso la ASL n. 2 di Olbia, lo squilibrio esistente tra personale sanitario (carente) ed amministrativo e la dichiarata intenzione di procedere al concorso per ulteriori 30 impiegati". (892)
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sul ricorrente e ancora irrisolto problema degli ordigni inesplosi sia in mare che a terra durante i cosiddetti "giochi di guerra" in Sardegna". (893)
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'attuale situazione della stroke unit di Sassari e sulla necessità di ampliamento della stessa". (894)
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Uras - Sechi - Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione che sta interessando il commercio nel Sassarese a causa dell'istituzione dell'area blu". (895)
"Interrogazione Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sulla difficile situazione del Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna". (896)
"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche che si stanno determinando a carico del Comune di Pula relativamente alla realizzazione dello stabile consegnato al Ministero degli interni e adibito a nuova caserma dei Carabinieri". (897)
"Interrogazione Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sulla condizione di precarietà e la mancata stabilizzazione degli ex LSU-ATAI". (898)
"Interrogazione Sanna Giacomo, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione del settore sanità privata in Sardegna". (899)
"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, in merito al blocco dell'attività ambulatoriale di routine e probabile blocco dell'attività chirurgica e diagnostica in elezione nella Unità operativa di oculistica di Alghero". (900)
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, in merito alle criticità sulla realizzazione di una discarica per rifiuti cosiddetti non pericolosi in località "Pranu Mannu" nell'isola amministrativa del Comune di Decimomannu in Provincia di Cagliari". (901)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Steri - Cappai sul potenziamento dei centri regionali di sclerosi multipla operanti a Cagliari e a Sassari". (339)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Mozione Zuncheddu - Uras - Cocco - Cugusi - Sechi affinché il Presidente e la Giunta regionale intervengano presso il Governo affinché l'Italia non ratifichi il trattato MES (Meccanismo europeo di stabilizzazione) o Fondo salva Stati". (189)
"Mozione Cucca - Capelli - Barracciu - Lunesu - Mariani - Mula - Pittalis - Diana Giampaolo - Cuccu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Meloni Marco - Porcu - Corda - Bruno - Agus - Lotto - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Uras - Sechi - Espa - Cugusi - Ben Amara - Salis - Cocco Daniele Secondo sulle condizioni che si sono verificate nell'area industriale di Ottana a seguito del disimpegno della società Terna nei confronti di Ottana Energia e sul suo declassamento, nonché sulle gravi ripercussioni sulle aree industriali sarde a seguito di tale declassamento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (190)
PRESIDENTE. Constatata la scarsa presenza di consiglieri, sospendo la seduta. Prego i Presidenti dei Gruppi di richiamare i consiglieri in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 33.)
politiche del lavoro" (395)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 395, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.
Colleghi, in riferimento alla stesura delle disposizioni del disegno di legge numero 395, concernente la "Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro", comunico che, sotto l'aspetto strettamente formale, la stesura della disposizione contenente la copertura finanziaria non appare corretta secondo le vigenti disposizioni disciplinanti la redazione dei testi normativi. Pertanto questa Presidenza ha disposto una differente stesura formale del testo presentato relativamente alla norma finanziaria, che è stata inserita in un separato articolo. Ciò al fine di assicurare alla normativa, eventualmente approvata, una veste formalmente corretta.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, la ringrazio. Credo che, già nella sua introduzione, lei abbia fatto capire come questa norma, che ha saltato - invocando l'articolo 102 del Regolamento - la discussione in Commissione, sia una norma emergenziale, una norma che tampona una falla in merito alla copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali in deroga. E' opportuno dire subito che (anche se i Gruppi di minoranza hanno ritenuto doveroso raccogliere l'appello dei sindacati per dare copertura a questi ammortizzatori per questi lavoratori che rischiano di rimanere senza sostegno al reddito) la nostra adesione alla procedura abbreviata e semplificata, e anche a una soluzione positiva dell'iter di questa legge, non implica un'adesione al metodo con cui ci siamo arrivati e non implica il far venir meno di una denuncia della carente programmazione della Giunta.
Non mi riferisco all'Assessore attuale evidentemente, perché i fatti che ci portano oggi a tamponare questa falla risalgono al 2010, l'Assessore si dovrà assumere le sue responsabilità, per quanto ha fatto o non ha fatto in questi mesi, e ci obbliga oggi a intervenire con fondi regionali per coprire la parte di cofinanziamento regionale pari al 40 per cento quando, con una programmazione più attenta, una previsione più attenta, sarebbe stato possibile, nel 2010, chiedere anticipatamente le risorse statali, che sarebbero dovute essere stimate, dai calcoli che sono stati fatti, in circa 55 milioni di euro, ma soprattutto rendere possibile che il cofinanziamento regionale potesse essere attinto dai fondi del POR, in particolare del Fondo sociale europeo.
Questo è possibile e sarà possibile soltanto se la Regione finalmente dà avvio, potenzia quelle che sono le politiche attive del lavoro. Infatti, l'utilizzo dei fondi europei è possibile solo in misura proporzionale alle politiche del lavoro; cioè non "posso" utilizzare i fondi europei a copertura del cofinanziamento regionale, se non "ho" impegni per pari importo per quanto riguarda le politiche attive.
Ed è qui che noi vogliamo prendere le distanze, totalmente, dall'operato della Giunta regionale, non voglio richiamare gli ex Assessori del lavoro, ma certamente richiamo il presidente Cappellacci che, evidentemente, non ha esercitato il suo ruolo di indirizzo in materia, che ci costringe oggi a coprire questi 32 milioni che mancano, poi vedremo se la copertura è adeguata e opportuna; anche perché, Presidente, i testi si sono accavallati, le coperture si sono accavallate, quindi credo che alla fine saremo tutti d'accordo probabilmente sulla parte iniziale della legge, il comma 1 e il comma 2, ma certamente sulla norma finanziaria noi dovremo essere certi di non distogliere risorse per il lavoro, per darle ad altre persone che sono in condizioni di disagio, a non creare una competizione tra poveri e far sì che la copertura non tolga ad altre categorie che soffrono e neanche ai giovani impegnati in percorsi di rientro con il Master and Back.
Voglio richiamare qui quella che è stata una sofferta ammissione di responsabilità di cui l'Assessore del lavoro si è dovuto far carico in un'audizione in Commissione, responsabilità non sua direttamente, ma certamente tutta dell'Amministrazione regionale e di chi non ha esercitato il suo compito d'indirizzo. L'assessore Liori lo dice bene anche negli interventi sul giornale: "Bisogna sfruttare meglio la dotazione del POR, del fondo sociale europeo, che è pari a 729 milioni di euro". L'assessore Liori dice, e ha ragione, che si tratta di una importante opportunità che non va vanificata. Ma ecco che proprio noi oggi certifichiamo e testimoniamo che non siamo stati capaci di mettere in campo politiche attive del lavoro e quindi di utilizzare i fondi POR a copertura del cofinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
Il fallimento delle politiche attive, lo voglio richiamare, è documentato dai dati sul numero dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga che hanno usufruito o si sono iscritti a corsi di formazione; è una fotografia che va ricordata per certificare il fallimento di una Giunta che, diciamo, non fa sconti ed eccezioni nella sua inadeguatezza in tutti i settori. Lo sappiamo dalle entrate, dalle politiche industriali sino a quelle della formazione, della sanità e anche a quelle del lavoro. Nel 2010, a fronte di 9000 lavoratori beneficiari di cassa integrazione guadagni in deroga, soltanto 1448 si sono iscritti a corsi di formazione, cioè soltanto il 18 per cento. Nel 2011, la situazione non è migliorata, su 10889 lavoratori beneficiari di cassa integrazione guadagni in deroga soltanto il 22 per cento si è iscritto a corsi di formazione. Questo vuol dire che sull'80 per cento del cofinanziamento non possiamo attingere alle risorse del fondo sociale europeo. E oggi siamo costretti a togliere comunque 31 milioni a qualche altra politica che potevamo finanziare con fondi regionali.
Non so se li toglieremo al lavoro, spero di no, non so se li toglieremo alla programmazione; non so se li toglieremo al Master and Back, o al Galsi, non so come copriremo o se magari più opportunamente cancelleremo fondi per consulenze, per la comunicazione istituzionale, ammesso che ne siano rimasti visto che sono gli unici fondi per i quali la Giunta si distingue nella velocità di spesa. So per certo che stiamo andando a utilizzare fondi regionali inutilmente, dove non ce ne sarebbe stato bisogno, se fossimo stati capaci di mettere in campo, a partire dal 2008, 2009 , 2010, politiche attive per il lavoro.
Quando facciamo la fatidica domanda all'Assessore (gliel'abbiamo fatta in Commissione) per chiedergli perché non ne siamo stati capaci, l'Assessore ci risponde o ci ha risposto (non so se la risposta cambierà oggi) che i Centri provinciali per i servizi per il lavoro non funzionano; non funzionano perché c'è una riforma inattuata e inapplicata, non funzionano perché ci sono lavoratori in stato di precarietà scarsamente motivati, e ci suggerisce altri percorsi, quelli di società in house, quelli di abbinamento diretto del sostegno al reddito in deroga con l'iscrizione obbligatoria a corsi di formazione, cioè altre politiche che, in qualche modo, sembrano rinunciare a piè pari a completare le riforme già avviate, a dare un'attuazione e una funzione ai centri provinciali, ai CESIL, alle agenzie per lo sviluppo locale. Credo che su questo dovrebbe basarsi la discussione di oggi: cioè se questo comportamento, questo spreco di risorse, questa mancata programmazione, questo inseguire i problemi, questo tamponare le falle, questo utilizzare risorse regionali, laddove non c'è bisogno, sia un qualcosa che facciamo oggi o dovremo fare anche domani.
Ritengo anche salutare che oggi riprendiamo a parlare dei problemi di questa Regione, perché c'è da dire che, nelle ultime settimane, abbiamo parlato d'altro, abbiamo parlato degli esiti del referendum, ognuno li ha attirati dalla sua parte e devo dire che, anche da questo punto di vista, non posso che fare i complimenti a chi, nella maggioranza, o nell'Esecutivo, per mascherare questi problemi che sono i veri problemi della Sardegna, ha ritenuto di cavalcare l'onda referendaria per nascondere la propria inadeguatezza. Ma oggi è evidente che cavalcare il referendum è stato soltanto una foglia di fico e la nudità politica dell'inadeguatezza e dell'incapacità di questa Giunta regionale emerge in tutta la sua chiarezza nel momento in cui siamo costretti mentre non dovevamo esserlo se avessimo pianificato adeguatamente e se avessimo chiesto, nel 2010, fondi al Governo.
Tutto questo è incominciato quando, nel 2010, dimentichi del fatto che, nel 2008, il PIL era diminuito dell'1,5 per cento e, nel 2010, del 3,5 per cento, quindi del 5 per cento in due anni, ed era evidente che quel decremento del PIL doveva portare a una sofferenza occupazionale, ci siamo dimenticati - diciamolo, Assessore - di chiedere 57 milioni al Governo nazionale e siamo andati in affanno finanziario costringendo l'INPS ad anticipazioni che poi sono finite a carico della Regione, quindi un doppio errore! Mancata richiesta di fondi nazionali e incapacità di mettere in campo politiche attive del lavoro! Oggi, anche in questo settore, calata la polvere, sedimentata la polvere dei referendum, come dire, rischiarata l'atmosfera sollevata dalla grancassa e dalla polvere referendaria, emerge, una volta di più, l'incapacità e l'inadeguatezza della Giunta regionale!
Oggi, anche se arriveremo ad approvare questa legge, noi ci auspichiamo di approvarla perché non vogliamo che a fare le spese dell'incapacità di questa Giunta sia chi soffre di più gli effetti della crisi, non vogliamo che a farne le spese siano le migliaia di lavoratori che rimarrebbero senza sostegno al reddito, non vogliamo scatenare guerre dei poveri, non siamo per il "tanto peggio, tanto meglio", non rinunciamo e non vogliamo tacere nel denunciare che questa Giunta, in un momento di crisi, in un momento in cui c'è un Patto di stabilità, in un momento in cui mancano le risorse in tanti settori, dal sociale alla sanità, alla scuola, all'occupazione, all'industria, ci costringe a distogliere risorse regionali (31 milioni) laddove non ce ne sarebbe stato bisogno!
Quindi auspichiamo e speriamo in un iter veloce di questa legge. Certamente vigileremo perché la copertura finanziaria non tolga al futuro dei nostri giovani e non tolga ad altri soggetti e categorie che soffrono, ma non rinunceremo, anche alla fine di questo dibattito, con un nostro ordine del giorno, a censurare il comportamento del Presidente della Regione e a impegnare la Giunta a diversa capacità di programmazione, a diverso impegno, a una piena attuazione delle politiche attive per il lavoro per il futuro. Con questo spirito, auspichiamo un'approvazione della legge, ma non dimentichiamo e non dimenticheremo le responsabilità di chi oggi guida la Regione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, vorrei riprendere il mio intervento non tornando sul merito della legge stessa, che bene è stato illustrato dal collega Porcu che mi ha preceduto, ma considerando la parte di copertura finanziaria che riguarda il provvedimento in esame. Nella proposta della Giunta abbiamo riscontrato subito diverse incongruenze, salta agli occhi la copertura che si vuole dare, per oltre 21 milioni di euro, sottraendo i fondi dal Master and Back.
Voglio ricordare a tutti che quella copertura finanziaria per il Master and Back è stata ampiamente discussa in sede di finanziaria tra le forze politiche, in Commissione prima e in Aula dopo, concordata in ultimo con la Giunta, e dà risposte a un progetto che ha consentito a molti giovani prima una fase formativa fuori dalla Sardegna e successivamente un periodo di lavoro all'interno delle pubbliche amministrazioni e delle aziende private. Molti giovani attendevano l'esito di quella discussione finanziaria, risolta positivamente, e ora la Giunta, con un colpo di mano, mi pare di poter dire, improvvisamente fa sparire quelle somme dalla disponibilità del Master and Back!
Ovviamente tutto questo potrebbe avere delle ripercussioni ma, soprattutto, non è comprensibile la posizione della Giunta mentre si riscontrano, nell'allegato tecnico del bilancio, delle somme disponibili per la copertura sia di questa norma e di altre che la Giunta continua a tenere non nascoste, perché alla fine si trovano, ma non particolarmente poste in evidenza affinché il cosiddetto tesoretto continui a rimanere tale, una è la programmazione negoziata che, a oggi, 100 mila euro in più, 100 mila euro in meno, ha nella sua disponibilità circa 292 milioni di euro non impegnati che potrebbero costituire una base per la formazione dei milioni di residui per la prossima finanziaria. Mi chiedo anche come si faccia ad avere 292 milioni di fondi non impegnati e destinati a residui a luglio dell'annualità in corso, il che vuol dire, per chi conosce che cosa voglia dire programmazione negoziata, che saranno difficilmente impegnabili.
Ora, avendo questa parte e avendo un'altra parte di disponibilità, certo non paragonabile alla programmazione negoziata, che assomma a circa 5 milioni e 300 mila euro disponibili ancora per la pubblicità istituzionale, non della Sardegna ma degli Assessori e del Presidente, in gestione totalmente privatistica… apro una parentesi, nel senso che, ovviamente, quando si leggono le delibere che finanziano nuovamente Novas, rally vari e feste di campagna, si sa benissimo che le scelte sono molto soggettive soprattutto in un periodo in cui non feste ci chiede la gente ma di avere lavoro, pane e dignità!
Allora mi chiedo, se noi dobbiamo dare una copertura a questa legge, perché non usufruire di queste fonti di finanziamento che sono sicuramente utili e necessarie in periodi di vacche grasse, ma che non danno sicuramente dignità a chi le propone in periodi di ristrettezza economica e di crisi sociale quale quella che stiamo vivendo.
Altro aspetto è la disponibilità di 17 milioni circa, esattamente dovrebbero essere 17 milioni e 20, già nella disponibilità dell'INPS, che furono destinati allo stesso Ente per la copertura della legge numero 36, che non vengono e non verranno utilizzati; l'Assessore della programmazione e il Presidente, che sa far bene di conto, dovrebbero sapere che quei fondi sono destinati a essere accantonati per poter magari nel prossimo futuro ritornare in una riprogrammazione che decide la Giunta e, per essa, l'Assessore della programmazione e il Presidente. Se voi avete preso nota di quello che sto riferendo all'Aula in questo momento, vado a memoria perché non ho avuto modo di riportare esattamente in colonna la somma delle risorse finanziarie che vi ho annunciato, è facile riscontrare che siamo nella disponibilità di circa 250 milioni di euro, in un momento in cui si parla di dignità della politica, in cui si parla di crisi sociale ed economica, in cui si parla di sacrifici che si chiedono ai cittadini, generalmente della classe medio bassa nella scala sociale, noi continuiamo a giocare invece nel trasferimento di somme da decisioni assunte dal Consiglio regionale per coprire iniziative da tutti reputate valide quali quelle per esempio del Master and Back.
Potete perciò capire il disorientamento che provoca leggere disposizioni di questo tipo per la copertura finanziaria di una legge importante, utile e necessaria che la Giunta intende coprire per 32 milioni e 500 mila euro, mentre sappiamo tutti che c'è la necessità di dare copertura maggiore, come segnalano i sindacati stessi, perciò vedrete che noi proporremo anche, nel corso dell'esame degli emendamenti, di aumentare la dotazione finanziaria e, nel contempo, individuiamo anche le corrette coperture finanziarie.
Non va passato sotto tono o sottaciuto l'intervento di apertura dei lavori di quest'Aula in cui, per l'ennesima volta, su un disegno di legge presentato dalla Giunta, gli Uffici e la Presidenza riscontrano la non completezza dell'atto, la formazione dello stesso in maniera superficiale e comunque sbagliata, e questo, ripeto, per l'ennesima volta. Per l'ennesima volta, ci ritroviamo a correggere la dotazione finanziaria e la stessa formulazione dei disegni di legge della Giunta e questo, per alcune volte, grazie all'articolo 102 che ci permette di esaminare il disegno di legge in Aula senza il preventivo esame della Commissione, viene a conoscenza del pubblico dominio. Ma voi dovete sapere, colleghi che non partecipate alla terza Commissione, che questa è quasi una prassi, è una prassi che la Giunta sbagli, sbagli le coperture finanziarie e sbagli l'impostazione dei disegni di legge! E' una prassi ormai consolidata che spero quanto prima possa essere cancellata.
Credo che molta attenzione dovrà essere posta da parte dei colleghi sull'esame degli emendamenti che vengono posti all'attenzione dell'Aula stessa per la copertura finanziaria e per altri argomenti che verranno posti dagli stessi colleghi durante l'esame degli emendamenti, fin dal cambio del titolo della stessa legge.
Non credo che ci sia molto altro da aggiungere, se non che questa è sicuramente una delle poche occasioni che abbiamo per parlare finalmente in quest'Aula di una legge, una legge urgente, una legge straordinaria, che arriva in Aula solo ed esclusivamente perché c'è necessità di intervenire subito, ma che nulla ha a che vedere con la programmazione del lavoro di quest'Aula e con le proposte della Giunta. Giunta che, nonostante tutto, mi ricollego alla dotazione finanziaria e alla copertura finanziaria che noi diamo attraverso i fondi della pubblicità istituzionale, molto e bene si è data da fare invece nell'impegnare gran parte dei fondi che quest'Aula - ahimè - ha voluto lasciare a sua disposizione nel corso di questi mesi, nonostante la stessa attività di comunicazione istituzionale, che è disciplinata dalla legge numero 6 del 2005, richieda anche l'approvazione di un piano annuale di comunicazione; piano annuale di comunicazione che non è stato ancora approvato dalla Giunta regionale. Giunta regionale che, per poter consentire l'immediata autorizzazione dei fondi resi disponibili dalla finanziaria, provvede comunque a impegnarli attraverso delle delibere che interessano appunto la comunicazione istituzionale, andando quindi in deroga e cercando di superare ciò che è previsto per legge perché si possa dare attuazione a un piano di comunicazione.
Piano di comunicazione istituzionale che però esiste, cari colleghi, esiste anche se non formalmente autorizzato e deliberato dalla Giunta. Sarebbe interessante distribuire copia di questo piano di comunicazione istituzionale, nel quale si possono ritrovare diverse e simpatiche intuizioni nella spendita di centinaia di migliaia di euro pubblici, sarebbe anche interessante farlo conoscere (ma, ahimè, io Novas non la posso gestire) all'opinione pubblica; opinione pubblica che, giustamente, è attenta, in modo particolare in questo periodo, ai costi della pubblica amministrazione. Sarebbe bellino, utile, interessante e forse anche divertente poter individuare le voci e gli strumenti che si intendono utilizzare per spendere chi 100 mila euro, chi 2 milioni di euro, chi 300 mila euro, somme rilevanti che dovrebbero dare nuovo impulso all'economia e al "prodotto Sardegna". "Prodotto Sardegna" che utilizza sempre gli stessi metodi tradizionali, indi clientelari, per poter distribuire soldi a pioggia a diverse fedeli società di comunicazione, e non solo.
Tra queste volevo leggervi qualcosa, che avevo velocemente individuato e che trovavo interessante, come la destagionalizzazione dei flussi turistici, c'è un interessante intervento di azione e di comunicazione per la promozione dell'iniziativa "Bonus Sardo Vacanza" a potenziali turisti italiani e stranieri; per comunicare loro che esiste questa iniziativa, spendiamo circa 3 milioni di euro (costo previsto nel piano di comunicazione) per stampa, tv, radio, web, gazebo e tram e, nel mentre, ci paghiamo una continuità territoriale che non esiste. Sappiamo tutti che, per migliorare la situazione del turismo in Sardegna, abbiamo prima di tutto la necessità di consentire in maniera concorrenziale che i turisti vengano in Sardegna, però noi continuiamo a comunicare loro che abbiamo belle spiagge, begli ambienti, pochi punti di riferimento di accoglienza turistica degni dello stesso ambiente che si deve vendere (pochi ma efficienti), spendiamo 3 milioni di euro per comunicare loro che esistiamo, ma non spendiamo in modo adeguato, giusto e corretto, e non intavoliamo con la controparte, che è il Governo italiano, con i giusti mezzi e con il giusto tono, una controversia o un confronto perché, come avviene in tutto il mondo, in tutte le nazioni civili dell'Occidente, uno Stato si carichi dell'onere della continuità territoriale e metta un'isola nelle condizioni di parità nei confronti della cosiddetta terraferma (poi come terra siamo più fermi noi di altri), del Continente, fondamentalmente per poter arrivare in Sardegna.
Allora, lì c'è molta approssimazione, c'è molta chiarezza invece nel buttare via denaro pubblico per milioni di euro, come vi dimostro e come è dimostrato, per destagionalizzare, cioè per far venire i turisti in Sardegna in periodo di bassa stagione, quando anche i trasporti costano ancora di più, perché per alcune settimane siamo rimasti senza il sostegno della continuità territoriale. Potrei elencare altri sistemi previsti ma sarebbe troppo lungo, non avrei il tempo e probabilmente incorrerei nel provocare la noia di chi mi sta ad ascoltare.
Allora, credo che questo disegno di legge debba procedere celermente nella sua approvazione e che, con altrettanta celerità, questo Consiglio debba decidere di rimettere, nei capitoli giusti e utilizzare dai capitoli giusti, la copertura finanziaria per questa norma, per questa legge e per le prossime leggi. Auspico una grande attenzione, da parte dell'Aula, nell'esame degli emendamenti, così come grande attenzione porrò e porremo nell'esame degli emendamenti proposti dai colleghi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Presidente, l'emergenza e l'urgenza mi pare siano evidenti a tutti, lo si rileva maggiormente dal contenuto e dai toni usati nella norma presentata e soprattutto dalla procedura utilizzata per portare questa norma in Aula.
Il dramma credo che sia, come abbiamo detto anche in altre occasioni, rappresentato dal fatto che siamo totalmente privi di politiche attive per il lavoro. La Giunta denuncia con tutta evidenza la mancanza di una programmazione, che non c'è, di una progettazione complessiva per alleviare il dramma del lavoro che in Sardegna c'è ancora meno. Ventimila lavoratori appesi a un filo di speranza; filo che potrebbe diventare un cappio se non riusciamo a dare soluzione alla copertura finanziaria di questo provvedimento, perché ci opporremo con ogni mezzo e avanzeremo delle proposte alternative che non siano l'utilizzo dei fondi per l'alta formazione.
E' pur vero che, nella società di oggi, dove la povertà, sempre più diffusa, crea situazioni di difficoltà e di disagio, ancora una volta vediamo, perché ne siamo testimoni, che spesso la solidarietà, verso chi non ha, viene dalle classi più deboli, più povere, perché scatta quella solidarietà istintiva e innata di aiutare coloro che soffrono e coloro che non hanno. Ancora una volta la solidarietà, che è naturale ed è innato che scatti tra i poveri, non può essere imposta da un Consiglio regionale che altra fantasia non ha se non quella di ricorrere al prelievo di fondi che sono stati, come ricordava il collega Capelli, concordati in quest'Aula, anche per dare un passo agile e snello alla finanziaria, che è stata approvata con una non belligeranza da parte dell'opposizione, proprio perché, su alcuni punti come questi, si era trovato l'accordo su richieste che erano state in qualche modo accolte dalla maggioranza. Oggi suona come una presa in giro proporre di rimuovere quei finanziamenti e utilizzarli per dare quell'aiuto a chi realmente ne ha bisogno, come i ventimila lavoratori in cassa integrazione in deroga.
E' già partita oggi una sollevazione, una contestazione nel mondo giovanile che ha visto (perché la notizia è apparsa sulla stampa) messa in discussione la possibilità di utilizzo di quelle risorse che avevamo fortemente voluto per integrare le somme esigue che erano state previste per l'alta formazione e per il "Master and Back", a sostegno di graduatorie ricche di nomi in attesa e di aspettative di quei giovani che trovano in quell'opportunità forse una delle poche rare occasioni che, in questo momento, viene loro offerta.
Come diceva qualcuno, non si ruba per dare ai ricchi, ma non si ruba neanche per dare ad altri poveri, vanno aiutati tutti nelle loro debolezze e nei loro bisogni. Cito un esempio, lo abbiamo citato più volte, lo ricordiamo, è salito agli onori della cronaca ancora in questi ultimi giorni, non siamo riusciti a dare risposta al dramma dei lavoratori del CSL di Sassari che, fra l'altro, lavorano per dare assistenza e aiuto a chi il lavoro va a cercarlo. E' una cosa che grida vendetta, che indigna, quella di non essere riusciti a dare risposte. Siamo all'assurdo, siamo all'assurdo perché non ci occupiamo neanche di dare capacità operativa a coloro che devono lavorare per creare opportunità di lavoro a chi il lavoro non ce l'ha.
Siamo arrivati al dunque: occorre dare esecuzione a questa norma, occorre che, questa sera, speditamente si arrivi a liquidare questa norma. Dove prendere i fondi? Dove prendere le risorse? Questo è soprattutto un compito della Giunta, ma noi, attraverso gli emendamenti che presenteremo, suggeriremo delle proposte che andranno in direzione opposta, alcune le ha indicate Roberto Capelli, altre le indicheremo attraverso gli emendamenti che presenteremo, mi auguro che tutta l'Aula collabori per trovare una soluzione in risposta a questi ventimila lavoratori che attendono con ansia una soluzione ai loro problemi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Cercherò di essere brevissimo. Presidente, ho iniziato la mia mattinata, oltre che con la lettura dei giornali, che mi ha allarmato non poco, col ricevere tutta una serie di telefonate di ragazzi, di giovani, estremamente preoccupati per quanto previsto nel disegno di legge oggi in discussione in Aula. Colgo l'occasione per ringraziarla, perché la mattinata e il pomeriggio sono serviti, grazie al suo intervento, per recuperare quella che, secondo me, sarebbe stata veramente una deriva molto pericolosa per la nostra Regione, soprattutto per quella credibilità che noi purtroppo abbiamo già fatto di tutto per perdere in queste ultime settimane, ma che avremmo perso forse definitivamente se non avessimo dato seguito a quanto, nell'ultima finanziaria, avevamo detto di fare.
L'emendamento che ho visto, e che è stato già presentato a firma di tutti i Capigruppo, rende merito a lei e alla parola che lei ha preso con questa quota parte dei sardi, quindi questo non può che farle onore. Approfitto però dello scampato pericolo per fare rapidissime valutazioni su quello che, a oggi, è stato il "Master and Back", approfittando della presenza non solo del Presidente, ma dell'assessore Liori.
Il programma "Master and Back", seppure ancor oggi sia riuscito a registrare l'ennesimo grosso incremento di fondi, necessita a mio parere di un'approfondita riflessione che non può prescindere dai concreti effetti prodotti in termini di occupazione in questi ultimi anni. Quasi 200 milioni di euro, rivolti a una platea che non supera il 3 per cento del capitale umano della Sardegna, sono il segno che, seppure questa amministrazione abbia inserito importanti correttivi, il programma è nato con forti limiti di visione, che lo hanno reso poco adatto al nostro sistema produttivo. Potrebbe essere questo il momento giusto per riconsiderare le ultime annualità alla luce di un nuovo programma di politiche attive che si rivolga all'intero capitale umano della Sardegna e che sottragga, anche quelle donne e quegli uomini oggi interessati da ammortizzatori sociali, dall'incubo della perdita del posto di lavoro. Non sfugga a tutti noi, cari colleghi, che non basta superare una emergenza, come quella odierna, per salvare la nostra Isola dal declino in cui cadrebbe se diventasse essa stessa una nuova grande isola, ma solo di cassaintegrati, e il nostro ruolo quello di amministratori impotenti per una crisi che potrebbe diventare irreversibile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto).Abbiamo visto le tante incongruenze che un po' tutto il Consiglio sta manifestando, soprattutto c'è questa ribellione, la ribellione a non vedere stravolto un nobile programma già consolidato o, peggio, eliminare garanzie acquisite, un esempio lo faceva anche poc'anzi l'onorevole Sanjust con il "Master and Back". Penso che la Giunta debba recepire i suggerimenti che l'Aula fornirà nei prossimi minuti per assicurare che la cassa integrazione in deroga possa essere garantita. Alcuni buoni consigli li abbiamo già sentiti; qualcosa di positivo, anche se sicuramente per il futuro, l'ho sentita dall'onorevole Capelli, per esempio. Ma soprattutto penso che sarebbe stata una cosa molto più utile che la Commissione, nonostante il carattere d'urgenza del provvedimento, avesse lavorato con l'Assessore, in una giornata o due giornate, in modo che il disegno di legge potesse essere molto più indolore. Perché qui parliamo di un travaso di danaro, un travaso tra categorie tutte svantaggiate.
La mia proposta è che la Giunta ritiri il disegno di legge e si confronti con la Commissione, anche perché non c'è urgenza che possa imprimere soluzioni semplicistiche come queste che stiamo leggendo. Quindi rimangono due strade: la prima è una battaglia in Aula per emendare il disegno di legge e renderlo civile, attuabile, e l'altra è che la Giunta, con la Commissione competente, riesamini il tutto e ci porti al più presto un disegno di legge attuabile. Questo non è l'inizio ma il proseguo di una gravissima crisi che ci imporrà di individuare sempre risorse nuove per sfamare la gente. A questo siamo arrivati, se penso che, per esempio, da una finanziaria licenziata qui in Aula diversi mesi fa, ancora non vediamo partire cantieri nei comuni.
Mi fa anche paura la problematica della burocrazia, quest'altra grande problematica del trasferimento dei fondi. Penso che dobbiamo allertarci soprattutto per questo; anche quando abbiamo pochi fondi da trasferire, facciamo in modo che i trasferimenti avvengano in tempi reali. Attualmente vediamo tutte le amministrazioni assediate dai lavoratori che sanno che ormai da diversi mesi ci sono i fondi, per esempio, per far partire i cantieri, ma di cantieri ancora non ne abbiamo visto. Azzeriamo i tempi burocratici, questo è un periodo in cui non ci possiamo permettere assolutamente di perdere tempo utile.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Gruppo Misto). Presidente, penso che la relazione del collega Porcu sia stata abbastanza esaustiva e ben chiara, così come gli altri interventi dei colleghi. Vorrei solo toccare altri nervi o, meglio, fare delle considerazioni che apparentemente appartengono al mondo discorsivo, forse del non detto. Mi chiedo inizialmente se si possono sottrarre risorse già destinate ad alcune categorie e trasferirle d'ufficio verso altre pseudo politiche del lavoro. Ma esiste anche l'altro messaggio che viene da Roma, che noi non recepiamo, cioè che, se non verranno spese le risorse europee per la riqualificazione e per il reimpiego dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, lo Stato non garantirà i trasferimenti. Il messaggio qui è fin troppo chiaro.
La crisi, dunque, non può essere la scusa per scaricare sulle fasce più deboli, già a rischio di disoccupazione, tutti i costi sociali. Se non siamo in grado di risolvere questi problemi, il mio consiglio è che ciascuno di noi dovrebbe prendersi una vacanza da se stesso. Non lasciamoci ingannare dai nostri sofismi. Si dimentica, cari colleghi, che l'Italia investe lo 0,7 per cento del PIL negli ammortizzatori sociali contro una media europea superiore all'1,5 per cento.
C'è sempre stata una debolezza storica nel sistema di protezione sociale, ma gli ammortizzatori sociali non devono comprendere soprattutto la protezione dell'occupazione e la promozione dell'impiego? "Ammortizzatori sociali" non significa solidarietà? E quale dovrebbe essere, dunque, il parametro di una nuova solidarietà? Forse il dibattito ci porterà all'arbitrarietà tra la logica di assicurazione e la logica universale. Non dobbiamo mai considerare gli ammortizzatori sociali come una stigmazione, ma al contrario come un pilastro di una cittadinanza sociale moderna.
La vita di un corpo sociale suppone l'esistenza di ammortizzatori sociali che permettano di ammortizzare i colpi sociali shock e frenare le oscillazioni, ma il problema è che la nozione stessa di ammortizzatore sociale è vaga. Anche in economia si conoscono male gli ammortizzatori sociali delle piccole crisi economiche e molto spesso l'azione degli ammortizzatori è, per la sua stessa costruzione, poco visibile e poco percettibile. Non sappiamo ancora bene ciò che significa una crisi sociale perché siamo sempre stati sincronizzati a dissertare solo sulla crisi finanziaria ed economica, sullo spread invece che parlare di bread (che significa pane).
La sofferenza sociale, che ogni giorno diventa più acuta, più aggressiva, deve essere sempre legata alla vulnerabilità strutturale tipica della nostra società post-moderna, che non offre per niente la garanzia dei supporti istituzionali e delle protezioni formali. Bisogna dunque incentrare la riflessione sulla fragilità individuale nata dall'esigenza sociale di autonomia e di realizzazione, in una configurazione societaria che deistituzionalizza e privatizza l'insieme delle attività sociali. Direi che bisogna partire qui da una tesi durkheimiana e mostrare come le condizioni strutturali dell'organizzazione sociale possono essere generatrici di situazioni patogene e sottolineare che l'indebolimento dei quadri collettivi possa generare demoralizzazione.
Dobbiamo non solo considerare l'origine sociale della sofferenza, ma anche legare la sua forma al tipo di organizzazione della società. In altre parole, a ogni tipo di configurazione societaria corrispondono delle forme di patologia sociale sentite singolarmente dall'individuo. La sofferenza sociale risiede nella frustrazione nata dall'aspettativa mancata e tradita. Le trasformazioni del mondo del lavoro sono segnate oggi non solo da una terziarizzazione forte, ma anche da una nuova organizzazione del lavoro che sta massacrando il mondo operaio. L'operaio non deve solo ubbidire, ma deve modellare la sua oggettività e il suo salario, la sua vita e il suo futuro. La mobilizzazione del sapere e del saper fare dei lavoratori deve mirare a risolvere e non a compiere dei compiti. La formazione e lo sviluppo partecipativo devono essere la base del vero management e devono prima di tutto favorire la moltiplicazione delle occasioni di apprendimento e di trasferimento delle competenze. Le competenze professionali devono essere contestualizzate e in relazione con il collettivo del lavoro per poter diventare ammortizzatori sociali. Come vediamo gli ammortizzatori sociali non sono la soluzione. La sofferenza sociale non è un effetto di moda e non è un caso se i suicidi, forma estrema di questa patologia sociale, si manifestano nei teatri dove regna l'impotenza di agire sul mondo, nelle famiglie e sul luogo del lavoro.
Per il momento godiamoci i risultati del referendum e diamo atto alle esternazioni "palombesche" che ci considerano la casta di tutte le caste.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, è singolare come, su un argomento di questa delicatezza, la maggioranza esprima la sua considerazione. Questa è per voi evidentemente una pratica burocratica, non è un momento di fare una riflessione, riflessione che si rende necessaria, colleghi, dal fatto che non possiamo prescindere non tanto, come dice il collega Sanjust, dal correttivo sul filo di lana - posto che sia un correttivo, lo verificheremo - ma dal fatto che una Giunta di governo ha approvato un disegno di legge che è stato trasmesso e io questo sono chiamato a giudicare.
Vedete, non è liquidare la questione con una scorciatoia: "Sì, poi abbiamo le sensibilità", forse che chi governa non deve avere sensibilità? Forse non le deve avere più degli altri? Invece approva un disegno di legge e noi non possiamo far altro, colleghi, che giudicare la razza di chi ci governa dalla qualità delle proposte che ci vengono inoltrate. Poi possiamo metterci dei rimedi, ma il giudizio, il giudizio che danno all'esterno, che hanno dato anche gli addetti ai lavori, che si sono allarmati, è quello che deriva da una scelta della Giunta di governo, non da un errore, da un atto deliberato!
E che cosa dice questo atto? Intanto vorrei dire che una priorità, in questo tempo difficile, bisogna che ce lo diciamo, non esclude la coesistenza di una molteplicità di priorità, quindi chi deve governare deve sapere che quella molteplicità di priorità deve avere la medesima dignità e il medesimo ambito di tutela e di difesa. Invece questa Giunta regionale non lo ha fatto. Ha fatto una scelta di priorità dicendo che una cosa era una priorità e le altre non lo erano. E che cosa sono le altre? Prima di tutto sono in gran parte il frutto del lavoro fatto nella finanziaria, cioè quella manovra che ha consentito di liberare risorse per dare risposta, a chi? Ai rami secchi dell'amministrazione? No! Alla formazione, ricerca e inserimento di disoccupati, ma anche di giovani. Ripeto, formazione e ricerca, lavoratori socialmente utili e soprattutto i ragazzi del Master and Back.
Badate, in larga misura, avevamo deciso di sacrificare un pezzo consistente del nostro futuro pur per una cosa importante. Ma è possibile che una Giunta si presenti al Parlamento sardo in un momento incredibilmente difficile dicendo: "Queste sono le nostre scelte". Io mi preoccupo, non faccio come dice Sanjust: "Ah, meno male, respiro". E quando non arrivano qui per farci respirare, che cosa succede? Beh, succede che, come ieri, il Presidente va a inaugurare una pala meccanica in un cantiere, di fronte alla pala meccanica, in un luogo chiuso, per dire che stanno spendendo soldi che non hanno preso loro, sapendo che quei soldi al momento non esistono! Poi la Giunta va ad Arbatax a inaugurare un molo, mi dispiace che non ci sia Angelo, dimenticando che quei soldi, che hanno fatto sì che il molo sia stato realizzato, li ha messi Carlo Mannoni, ma non lo dice. Il sindaco di Tortolì in pompa magna era lì, il vescovo c'era, ci mancavano un po' di suore ed eravamo al completo nella cerimonia.
Poi l'Assessore della sanità, sempre in pompa magna, ci dice: "Abbiamo cominciato a fare, i dati sono significativi: diminuzione dello 0,4 per cento della spesa farmaceutica". Ce l'abbiamo al 21,7! Due anni fa avevamo approvato una norma che chiedeva alla Giunta regionale di bloccarla al 14 per cento, non so se mi spiego! Ce l'abbiamo al 21,7! Due anni fa vi chiedevamo di fermarci al 14! Poi il Presidente si accorge che ha degli enti e che gli enti devono smettere di comprare macchine di servizio. Ma va! E andiamo a vedere quali sono le macchine di servizio nell'amministrazione regionale? Vediamo se vi siete fermati ad acquistarle? Oppure se avete smesso di pagare affitti per sistemare uffici in grande ambascia senza tenere conto che purtroppo i parametri dei nostri uffici sono cambiati, che le piante organiche sono diminuite e che dobbiamo far coesistere la gente che lavora nei luoghi che ci appartengono e non prenderli in affitto, per esempio? E tante altre cose.
Però tutto questo avviene con grande sollievo dell'onorevole Sanjust nel momento in cui la Corte dei conti ci dice che lo Stato deve 1 miliardo e 400 milioni alla Regione Sarda. Non solo non vanno a prendere il miliardo e quattro, ma presentano una relazione alla legge, una perla! Ma, anche se noi fossimo messi male, perché dichiararlo? Facciamo finta di niente, non dichiariamo. No, questa Giunta è anche allegra, vuol far divertire il prossimo e dice che, allo stato attuale, "è necessario precisare che la Regione potrebbe non essere in grado di rendicontare l'intera quota di cofinanziamento POR-FSE, a causa dell'oggettiva impossibilità di realizzare una corrispondente spesa a titolo di politiche attive del lavoro". Cioè dichiariamo che siamo degli imbecilli e lo dichiariamo apertamente! Non ve la passate così. Questa dell'oggettiva impossibilità ce la dovete spiegare, che la spesa in questa Regione non funzioni tutta e non il cofinanziamento è una cosa che sanno tutti ma, nel frattempo, che cosa avete fatto? Quali bottoni avete pigiato perché la spesa cammini? Perché la Corte dei conti dice che i sindaci e i comuni stanno aspettando ancora da noi 800 mila euro di fondi arretrati che servono per far vivere le comunità? Perché tutto questo? Ecco la meraviglia!
Sinceramente chiedeteci tutto ma non chiedeteci di far finta di essere sollevati all'idea di un emendamento peraltro neanche troppo condiviso perché è generico in quanto dice "mediante utilizzo delle risorse", "partite generali che si compensano nell'entrata". Qualcuno di voi sa che cosa produrrà questo fatto? Abbiamo accertato esattamente e puntualmente la ricaduta? Siamo sicuri che non andiamo a danneggiare qualche cosina, qualche ufficio, qualche altra cosa? Nessuno lo sa! L'Assessore del bilancio non c'è, non glielo possiamo chiedere! Siamo tranquilli? Siamo tranquilli, tanto dichiariamo che abbiamo fallito!
Ecco che cosa mi stupisce, mi stupisce questo. Una Giunta seria non può fare l'errore di presentarci una cosa di questo genere, per mille ragioni. Adesso non ho affrontato per niente, per niente, le motivazioni che ci hanno condotto ad avere bisogno di questo provvedimento, le lascio perdere, non è un momento, dobbiamo servire ventimila lavoratori che aspettano e altrettanti giovani sui quali noi non dobbiamo mancare di investire tutta la nostra speranza. Questa crisi si affronta, assessore Liori, lo spieghi quando ha un po' di calma al Presidente, che ha l'allergia evidentemente alla mia voce, glielo spieghi che questa crisi ci aiuterà a capire che non possiamo fare a meno di investire sul futuro perché l'Italia chiede, si domanda. Dobbiamo iniziare lo sviluppo, ma non è che lo fa un'entità astratta, lo fa l'entità nazionale accompagnata dalle più grandi istituzioni regionali che fanno la stessa politica. Al di là di qualcuno che, dopo un colpo di sole, dichiara improvvisamente che quello che noi abbiamo fatto nella finanziaria non serve, noi diciamo che quello che abbiamo fatto nella finanziaria è interpretare coerentemente il bisogno di crescita che ha questo nostro Paese e il pezzo di contributo che gli dobbiamo dare obbligatoriamente, e non possiamo non darlo attraverso i giovani.
Ecco perché un Governo regionale deve avere un profilo diverso. La deve smettere di fare ambasciate, smargiassate, tutto quello che gli capita in giro, sotto i tendoni, rinfreschi, pubblicità! Smettetela! Smettetela! "Fate fatti" e, soprattutto, mettete sullo stesso piano tanta gente che ha bisogno; noi non consentiremo di mettere in Sardegna poveri contro poveri, bisognosi contro bisognosi. C'è molto da fare dentro quest'amministrazione regionale, ci sono tanti sprechi e tante cose che si devono fare. Sarei stato più contento che, a fronte di uno sforzo, anche sul settore del Servizio sanitario regionale, di fronte al Ministro, si fosse potuto annunciare che in Sardegna sarebbe cominciato da qui a poco il taglio di un po' di primariati di cui sinceramente non sappiamo cosa farcene.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Randazzo. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Prima di tutto ringrazio i colleghi della Commissione che il giorno 19 si sono riuniti nonostante non fosse pervenuto il documento, con la disponibilità di maggioranza e opposizione, per esitare subito il testo vista l'importanza delle tematiche toccate e due mesi di chiamate alla stampa per la dignità di quelle ventimila persone che aspettano una risposta da quest'Aula. Voglio ricordare a me stesso che la cassa integrazione in deroga, nel 2008, aveva solo 3000 domande, sul calcolo di previsione, passato a 17800 domande nel 2011, pagate, a oggi, sono circa 20000 richieste.
Mi viene un dubbio, Assessore, gliel'ho posto in Commissione, glielo pongo in quest'Aula. Premetto che la copertura sul Master and Back non ci ha trovato d'accordo, neanche la Commissione, tengo a precisarlo, però mi è venuto un attimo di imbarazzo quando ho visto che dei fondi stanziati, nella legge finanziaria 2012, all'articolo 4, comma 44, per il Master and Back, pari a 21 milioni e 500 mila, tuttora in perenzione, non sia stato speso neanche un euro. Mi rivolgo a lei sapendo che poi la gestione del fondo Master and Back va in competenza all'Assessorato della programmazione. Con l'emergenza con cui è stato approvato, l'articolo 4, comma 44, prevede, cito testualmente: "E' autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 21.500.000 per il potenziamento del programma Master and Back quale integrazione regionale delle risorse di cui all'Asse IV del POR FSE 2007/2013. Quanto a euro 18.000.000 sono utilizzati, relativamente al bando 2011, per lo scorrimento dei percorsi di rientro, mentre 3.500.000…" e così via. Dei 18 milioni di euro con le graduatorie aperte, a oggi mi stupisce che non sia stata impegnata alcuna somma. Soprattutto perché i colleghi dell'opposizione avevano precisato e fatto rimarcare che, dopo novanta giorni dall'approvazione della legge finanziaria, si doveva tornare in Commissione bilancio per vedere a che punto era la spendita di quel capitolo.
Nella relazione, che ha letto il collega Gian Valerio Sanna, si ricorda che la certificazione non può avvenire per i 40 milioni e 300 mila euro che sono la compartecipazione dell'accordo firmato nel 2009 tra il Governo, le Regioni, l'ANCI e tutti i firmatari degli accordi per le casse integrazioni in deroga e gli ammortizzatori sociali.
Assessore, è sorto un dubbio ed è stato sollevato dalla Commissione, non sto a leggere né entro nel merito delle polemiche avvenute via stampa tra vecchie Giunte ma, negli uffici, a oggi di quanto sono concretamente certificabili le compensazioni sulle attività rispetto alle passività? E' un dubbio che viene perché oggi stiamo intervenendo con fondi regionali e l'accordo, che si era fatto nel 2009, è stato rinnovato poi nel 2011 con la variazione delle percentuali di partecipazione della Regione, dal 70 per cento allo Stato e il 30 per cento alla Regione, siamo arrivati a 60 allo Stato e 40 a noi. Ci obbligano nella stesura: uno, per ogni euro speso per la passività, la previsione di un euro per l'attività; due, sul documento firmato, se non ricordo male ne ha parlato il mio collega vicepresidente Porcu, si parla di ipotesi di diverse agenzie. Forse ricordo male, ero presente quando è stata fatta la legge numero 20 nel 2005, ma le competenze venivano attribuite alle province e i bracci delle province allora erano i CSL. A tutt'oggi, vengono rifinanziati i CSL, mi auguro, prima di apportare modifiche, visto che bisogna modificare la legislazione, che si responsabilizzino gli uffici e che i CSL adempiano alle indicazioni del famoso censimento che è stato fatto, il famoso trait d'union tra le offerte formative e il codice fiscale del cassintegrato. Oggi il cassintegrato, secondo il Ministro del lavoro, ha un numero che deve corrispondere al Ministero del lavoro, INPS e Regione, si può così certificare quando entra nel percorso attivo, automaticamente deve coincidere con le altre politiche organizzate per la solidarietà. Ovviamente siamo più che convinti che l'importanza di questa legge ci consente oggi di venire incontro alle istanze della Giunta.
Assessore, personalmente, visto che poi in Commissione non abbiamo potuto esitare un parere perché il "102" ha scavalcato la Commissione, senza offesa, ma quando vi è un'emergenza di questi livelli, di una portata che tocca ventimila famiglie, ventimila casi umani, con il disagio che vivono quelle famiglie, famiglie che non vorrebbero venire qua a chiedere l'elemosina (perché gli ammortizzatori sociali, la mobilità, sono un'elemosina), ma vorrebbero la dignità entrando in un ambito lavorativo, dobbiamo far sì che gli uffici funzionino. Assessore, le chiedo (lo dichiaro in questa Aula) un quadro dettagliato sulle esitazioni da parte del CSL; vista la nostra inadempienza e la nostra garanzia, ogni sei mesi, in via eccezionale, di una copertura finanziaria, i CSL non hanno certezza, all'indomani della scadenza di ogni sei mesi, della loro parte economica, allora dobbiamo andare a vedere quelle che sono le cifre. Soprattutto Assessore, spero di sbagliarmi sulle cifre che le ho letto prima, sui famosi 5 milioni certificabili, se abbiamo (visto che la rendicontazione non è prevista annualmente ma può essere fatta entro i 18 mesi), nella ricontrattazione che stiamo facendo con l'asse comunitario, finalmente ad assestarli, a implementare, il che ovviamente dovrà essere dichiarato al tavolo del Ministero del Lavoro, quando andremo a portare i dati reali sulle esigenze odierne, perché certezza a oggi non l'ha nessuno.
Soprattutto, io ho sentito l'INPS e vorrei sapere dagli uffici, lei ovviamente, Assessore, si farà portavoce, sulle istanze in questi due mesi, da quando è nata la polemica per il famoso blocco, così citato dalla stampa, cioè se è un errore formale dell'INPS, se è una comunicazione errata del Ministero del Lavoro, se per sbaglio siamo stati noi troppo cauti che, in attesa di mettere la copertura della parte integrante dell'accordo, cioè la quota INPS per la compartecipazione, abbiamo detto che garantiamo la copertura e poi entreremo nella discussione.
Mi sfugge un passaggio, sentendo i vari enti, dalla Direzione generale del lavoro all'INPS e all'Assessorato, non si percepisce dove è il punto, se l'INPS ha ricevuto qualche circolare interna, perché non ci sono decreti esplicativi sui richiami, se non la lettera formale che è stata mandata a tutte le Regioni per versare la quota mancante, per completare il quadro effettivo della tabella data a tutte le Regioni d'Italia, con la parte in negativo e in positivo per le quote versate.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, oggi sono pervenuti, sia a me che a tantissimi altri consiglieri, dei messaggi, messaggi scritti, telefonate, sollecitazioni di ogni genere, da parte soprattutto dei giovani del Master and Back. Credo che non sia tempo di discorsi demagogici e infertili. Mi auguro che stasera si cerchino davvero delle soluzioni. Non voglio leggere i messaggi che sono arrivati, sono messaggi molto forti, messaggi di disperazione, messaggi - diciamo - di accusa di inadeguatezza di questa classe politica nell'affrontare, nel trovare soluzioni al mondo disperato dei sardi.
Oggi la grande sfida che viene lanciata alla classe politica è proprio quella di trovare soluzioni che siano degne di una classe politica matura e adeguata a dare delle risposte alla nostra gente. Tutto noi oggi possiamo decidere, tranne che scatenare guerre fra poveri, non possiamo permetterci un errore così imperdonabile, così come si profila un po' con questo provvedimento di legge della Giunta.
Oggi dovremmo davvero parlare poco e agire molto. Agire in concreto significa incominciare a individuare le fonti da cui attingere le risorse per dare risposte questa sera. Andiamo a vedere dove sono gli sperperi veri. Molto spesso in quest'Aula si è parlato di sperperi e ancor più fuori da quest'Aula, noi veniamo additati come consiglieri regionali perché in effetti un segno di maturità alla società sarda non è stata lanciata in termini seri a partire da noi, ma di certo non siamo la causa di tutti i mali, tenendo conto che nessuno, anche nel contesto di quest'Aula, ha mai parlato di andare a visitare gli sperperi all'interno degli enti regionali, delle agenzie, lo sperpero vergognoso della pubblicità istituzionale, cose che non possiamo assolutamente permetterci.
Quando abbiamo, proprio in chiusura della finanziaria, abbiamo, io no, però diciamo pure che a maggioranza è stato votato per 150 milioni da destinare alla società Galsi per il gasdotto, veramente è stata una scelta infelice, questi sarebbero da recuperare, a tamburo battente, e ci risolverebbero un po' di problemi. Così pure, lo ribadisco, i 100 milioni che sono stati scippati per i lavori de La Maddalena e che potremmo recuperare immediatamente, basterebbe che il presidente Cappellacci, lo ribadisco per l'ennesima volta, si costituisse parte civile per la restituzione e il riconoscimento dei danni prodotti nel corso del G8.
Ci sono anche i 750 milioni che ancora restano del POR, insomma dico che oggi veramente non vorrei sentire tanti discorsi che poi non risolvono nulla, servono solo ad ammazzare il tempo. Direi che oggi noi dobbiamo dare risposte, dovremmo uscire da quest'Aula con risposte che non siano scioccanti o per i cassintegrati oppure per i giovani studiosi del Master and Back.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Presidente, come Gruppo "Sardegna è già Domani", nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo, abbiamo immediatamente acconsentito che si venisse in Aula senza il passaggio in Commissione. Era forse la prima e l'unica volta che il Consiglio regionale era costretto a fare questo passaggio, non per una decisione che nasceva dai Capigruppo, ma per un altro motivo, dovuto al fatto, lo ha riconosciuto anche il Presidente della Commissione, che il disegno di legge non era ancora pervenuto in Aula, non era pervenuto in Consiglio. Pertanto, anche a seguito delle legittime pressioni che arrivavano dai sindacati e da tutti i soggetti interessati, abbiamo dovuto acconsentire a che si venisse in Aula.
Certo tutti quanti avremmo preferito un doveroso passaggio in Commissione, perché in Commissione, probabilmente, si sarebbero potute esaminare meglio e più compiutamente tutte le partite finanziarie che ammontano a 32 milioni e mezzo di euro. Abbiamo avuto una copertura finanziaria da parte della Giunta che leggo adesso, negli emendamenti che la Giunta ha presentato, essere stata totalmente stravolta. Mi chiedo come sia possibile, nell'arco di dieci giorni, modificare la copertura finanziaria tre volte di fila! Credo che la Giunta, se avesse avuto un'attenzione maggiore, avrebbe potuto tranquillamente trovare la copertura che ha indicato oggi nell'emendamento (alla quale, annuncio, siamo completamente contrari!), l'avrebbe potuta evidenziare già nella prima stesura senza alcun problema e oggi, probabilmente, non saremmo qui a discutere di questo disegno di legge ma avremmo già esitato abbondantemente con buona pace dei ventimila e passa lavoratori che aspettano queste provvidenze.
Invece abbiamo scatenato tutto il mondo, perché si è scatenato il mondo del Master and Back. Il Master and Back adesso è scomparso, peraltro sarebbe scomparso comunque perché avevamo presentato degli emendamenti e abbiamo presentato degli emendamenti nei quali si capisce benissimo che, al di là della utilità di quei 21 milioni e mezzo di euro stanziati per il Master and Back, c'è un fatto che non può essere taciuto a quest'Aula. Mi pare che ne abbia fatto già riferimento il collega Capelli: abbiamo chiuso la finanziaria ultima e, dopo un lunghissimo iter, alla fine si è conclusa la vicenda con due aspetti fondamentali contrattati politicamente, cioè c'è stato un accordo politico tra la maggioranza e l'opposizione, un accordo politico che non è stato sottoscritto da me come Capogruppo ma io ero presente, è stato sottoscritto dal presidente Cappellacci e dall'assessore La Spisa, in presenza dei colleghi Capigruppo delle forze di opposizione. Come si può pensare di stravolgere un accordo politico di tale portata? O non si era convinti allora o non si era convinti dopo, ma una volta che si fanno gli accordi, se si vogliono raggiungere dei risultati, credo che sia opportuno che gli accordi vadano rispettati. Vanno certamente rispettati!
Perché faccio riferimento al fatto che vanno rispettati i patti? Perché l'emendamento presentato dalla Giunta è un altro di quei patti violati! Bisogna dirsi le cose! Non bisogna tacere! Venga l'assessore La Spisa a dirmi da dove vengono fuori quelle risorse! Non è che me lo deve dire qua, lo so benissimo da dove vengono fuori quelle risorse! La realtà è che quelle risorse non sono nella disponibilità della Giunta, sempre per la finanziaria ultima che noi abbiamo approvato!
Allora, per quale motivo, quando esistono 17 milioni e 20, giacenti presso l'INPS, non si devono utilizzare queste risorse? Non c'è bisogno neanche di spostarle, sono già lì, sono nella disponibilità dell'INPS, sono nella disponibilità nostra con un semplice emendamento che abbiamo presentato, dopodiché il restante delle somme l'ha indicato la Giunta, le vuole modificare? Che le modifiche pure! Certamente non saremo d'accordo per tutte le modifiche che la Giunta propone! Lo dico all'assessore Liori che rischia di diventare una vittima e che non ha nessuna responsabilità. Mi fa piacere evidenziarlo perché le colpe e le manchevolezze vanno evidenziate, a tempo e a luogo, ma in questo caso se c'è un Assessore che non ha responsabilità, questo è l'assessore Liori. Per tutto il resto, stendiamo un velo pietoso!
Il Gruppo ha presentato degli emendamenti, il Gruppo che è "Sardegna è già Domani", perché stiamo pensando al domani e stiamo pensando anche che quelle risorse, che giacciono presso l'INPS, se non vengono utilizzate per questo scopo, che è il più nobile degli scopi possibili, venga oggi il presidente Cappellacci a dirmi e a dirci per quale motivo debbono stare dentro l'INPS! Non so dare una spiegazione, la posso immaginare, ma non è oggetto di discussione oggi, certo è che gli impegni presi vanno rispettati e vanno mantenuti. Spero che un fatto di questo genere non si verifichi mai più e che, per la partita degli ammortizzatori sociali, assessore Liori, spero che lei non debba scivolare, come qualcun altro ha fatto, nel prossimo futuro e spero che non dovremmo tornare qua per anticipare le risorse che certamente mettiamo a disposizione con grande sacrificio per tutti gli altri settori produttivi della Sardegna. Certamente ne avremmo fatto volentieri a meno.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, dicevo prima che se avessi i capelli ci infilerei in mezzo le mani! Non ho più capelli e non posso farlo, ma c'è da chiedersi a che livello di incapacità siamo arrivati nel Governo della Regione per i problemi seri che questa Sardegna deve affrontare.
Per quale ragione oggi ci troviamo, ad alcune settimane, ad alcuni mesi… tra l'altro l'"Uomo Ombra" c'era prima, è tornato nell'ombra, si sa, viene, sparisce, ritorna… abbiamo una situazione nella quale ciò che manca, lo dico ai colleghi della maggioranza, ancora per poco (ve lo ricordate quando ce lo ricordavate? Adesso ve lo ricordiamo noi!), ancora per poco maggioranza, perché il vostro Partito sta andando e si vede dai sondaggi, quelli che piacciono molto ai vostri vertici nazionali, che ci hanno insegnato che la vita delle persone e delle comunità si fa a sondaggi! I sondaggi vi portano alla disgrazia, alla scomparsa e noi vi chiediamo di accelerare questa scomparsa perché, prima avviene, meno danni subisce il nostro popolo.
Oggi, a distanza di poco dalla sessione di bilancio, ci troviamo ad affrontare il problema di una copertura prevedibilissima, perché c'è una corrispondenza fittissima fra Ministero e Giunta, tra le strutture ci sono incontri, le organizzazioni sindacali hanno posto la questione immediatamente, questa vicenda era nota a tutti gli operatori, i lavoratori si lamentavano sistematicamente dei ritardi nei pagamenti delle indennità di mobilità e di cassa integrazione in deroga, abbiamo dovuto aspettare oggi, tutto d'urgenza, perché ormai il "bubbone" era scoppiato, cioè, ognuno ha costruito la verità di questo evento. Per incapacità, per lassismo, per negligenza, per inefficienza, la Giunta regionale non ha assolto ai suoi compiti e ha lasciato senza copertura finanziaria i diritti di circa ventimila persone che già vivono una situazione di difficoltà.
Dopodiché, accettiamo l'emergenza, ancora una volta questa minoranza, questa opposizione si dimostra sensibile. Arrivano le organizzazioni sindacali e, dimenticati tutti gli affronti che abbiamo subito dall'Uomo ombra (quello che non si vede mai e quando si vede sarebbe meglio non vederlo), accettiamo ancora una volta di venir incontro alle difficoltà del Governo. I lavoratori, sia ben chiaro, devono cercare voi, non noi! Noi non c'entriamo niente nella vostra inefficienza, è tutta vostra! Accettiamo quindi di andare con il "102". Accettiamo di andare con il "102"e poniamo un problema, il problema della copertura finanziaria, cioè voi togliete ai poveri per dare ai poveri, togliete ai giovani per dare ai genitori - che sono in difficoltà - di quei giovani e togliete, alle possibilità di accrescimento delle qualità del nostro popolo, le risorse necessarie perché quel programma (che pure sono d'accordo andrebbe migliorato) possa proseguire senza intoppi, mi riferisco al Master and Back.
Ho presentato un emendamento uguale al vostro, perché l'ho presentato? Perché voglio fare quello che scopre le carte di Mandrake; Mandrake insieme all'Uomo Ombra, riempiva i fumetti di qualche decennio fa, Mandrake era il prestigiatore, quello che faceva i trucchi, l'Uomo ombra era quello che colpiva senza mai vedersi. Allora, che succede? Succede esattamente che voi prendete una dotazione finanziaria che abbiamo accantonato ben sapendo che non esiste, cioè ben sapendo che quella dotazione finanziaria riguarda una quota che il Governo ci ha già preannunciato che non trasferirà nelle entrate della Regione, quindi non c'è! C'è contabilmente, c'è nei capitoli di bilancio ma non c'è concretamente perchè, verrà richiesta, è quella sorta di UPB dove accantoniamo i fondi che ci servono per coprire i disavanzi nel caso di mancate entrate.
Allora il trucco è bellissimo, oggi sembra che noi abbiamo rivitalizzato il Master and Back, ma in realtà manco per niente, perché bloccheremo quella spesa, non procederemo agli impegni, utilizzeremo nominalmente quei fondi, ma di fatto avremo già accantonato le risorse, per fare l'operazione di ripiano, in ragione delle mancate entrate esattamente sulle poste di bilancio che avevate deciso di aggredire, quelle di coloro che non hanno sussidi, della formazione, destinata ai lavoratori in difficoltà e della quota per il Master and Back: a questo trucco non ci stiamo!
Ritiro l'emendamento che mi serviva per fare, come dire, quello che ha letto i fumetti, che ha capito quanto valessero l'Uomo Ombra e Mandrake ed è cresciuto su altri esempi, che non sono questi. Sono anche gentile, dovrei essere molto più duro perché, in altre circostanze, uomini di governo con tanta più sapienza di quelli che ci sono adesso, che non hanno fatto i danni che fanno quelli che ci sono adesso, che non sono cinici come quelli che ci sono adesso, che non tutelano interessi particolari e particolarissimi come quelli che ci sono adesso, in altre circostanze le opposizioni sarebbero state molto più dure rispetto a operazioni inqualificabili, sotto ogni profilo, anche quello morale, come quella che ci avete proposto.
E' inaccettabile, Presidente! Mi rivolgo all'unico Presidente che ho il piacere di vedere, è inaccettabile che quest'Aula continuamente debba fare di mestiere quella che scopre i trucchi! E siccome lei scopre i trucchi, quest'Aula deve essere presa e messa alla berlina, con i suoi componenti, deve essere distrutta nel suo valore di rappresentanza politica, deve essere cancellata nella dinamica democratica, perché scopre le carte, perché trova i trucchi, perché svergogna Mandrake, perché svergogna l'Uomo Ombra! Mentre ci sono i lavoratori che stanno aspettando il tanto che serve per sopravvivere, loro e le loro famiglie.
Chi ha la responsabilità di questo Governo giocava su queste questioni, indegnamente giocava su queste questioni! I giornali ne hanno dato notizia, non ieri e non avantieri, un quotidiano ne ha dato notizia ben diversi giorni prima di ieri, e ha detto che i sindacati sono venuti, hanno fornito gli elementi, hanno fornito la corrispondenza, non si sono spiegati questo comportamento; ma oggi, fuori da questa Regione, non ci sono le folle, le folle? Chiamiamole folle! Le folle vengono chiamate solo all'interno di uno scandalo tutto montato, non sullo scandalo vero su come si usano i danari pubblici, come si favoriscono gli amici, che tipo di clientele si foraggiano, come si dimenticano i diritti, no, vengono chiamate su altro! Non si fa un referendum per buttare giù i governi che non fanno il loro dovere e che si spartiscono, a colpi di nomine, i poteri gestionali dell'economia, di quell'economia che ancora rimane, tutta foraggiata dal pubblico di questa Regione, perché non c'è più un imprenditore privato che si possa mettere a competere in questo deserto che avete costruito!
Non ci sono solo i ventimila che abbiamo di fronte, Presidente, i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità in deroga; ci sono le decine di migliaia di disoccupati, ci sono i prossimi lavoratori in cassa integrazione e in ammortizzatore sociale. Questa è un'isola che sta esplodendo per la vostra incapacità di disegnare una politica, non fate altro che ripetere le stesse cose, giocare sulle stesse parole d'ordine, gonfiare le pagine di giornale di inutili, inutili, appelli. Ogni volta c'è qualcuno, più o meno ombra, che si rivolge al popolo e dice: "Richiamo il Consiglio regionale a un atto di responsabilità". Ma da chi viene, da quale pulpito, la predica? C'è una cosa veramente disgustosa, Presidente, è questa presunzione di essere sempre nella ragione, anche di fronte a una realtà che ci dice il contrario.
Voterò la norma che garantisce a quei lavoratori l'indennità, a condizione che la copertura finanziaria sia quella che viene individuata in modo trasparente, fuori dai trucchi! Abbiamo fatto un accordo, Presidente, ci siamo seduti al tavolo, era presente anche l'Assessore del bilancio, e abbiamo chiesto: "Sono fatte salve queste situazioni?". Ci hanno risposto di sì. Abbiamo individuato alcuni capitoli che abbiamo detto anticrisi. Assessore, ha presente i servizi per il lavoro? Ci siamo visti anche in Commissione d'inchiesta, per il parere della funzione pubblica, ci siamo detti che avremmo sistemato tutte le cose. Noi abbiamo chiesto di farci sapere se le amministrazioni provinciali fanno il loro dovere, se applicano la legge, oppure si rifiutano di farlo, perché abbiamo necessità di intervenire. Fateci sapere, perché abbiamo bisogno di una struttura che si occupi delle politiche di lavoro, invece non abbiamo saputo più nulla, niente ci è stato più detto! Mi dicono che i lavoratori dei servizi per il lavoro di Sassari sono per strada, che sono per strada i lavoratori dei servizi per il lavoro di Nuoro, che sono per strada diversi lavoratori dei servizi per il lavoro di Oristano, e noi abbiamo stanziato le somme, abbiamo preteso che fossero trasferite, abbiamo fatto una battaglia per la costruzione delle disposizioni, abbiamo difeso le ragioni di avere un minimo di struttura, visto che, da sette anni, le Giunte impediscono l'attuazione della legge in vigore con un atteggiamento eversivo, golpista, assolutamente inaccettabile!
Abbiamo chiesto tutto questo e tutto questo, ancora una volta, non è stato fatto. Oggi sarà una notte, per quanto possibile lunga, per quanto possibile difficile e per quanto possibile combattiva, perché noi non accettiamo più, lo dico a chi ama organizzare assemblee sotto questo Palazzo. Le organizzeremo anche noi, d'ora in avanti, Presidente, avranno una faccia diversa da quelle viste fino a oggi, avranno una faccia diversa e motivazioni diverse, saranno le assemblee dei lavoratori traditi nei loro diritti, saranno le assemblee dei lavoratori che si sentono trafugati del loro patrimonio, saranno le assemblee dei lavoratori e dei cittadini che vogliono una Regione che abbia uno Statuto come Carta dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, che sia passata attraverso una riscrittura della nostra Carta costituzionale, che non può essere quella strumentale che altri non fanno altro che evocare da anni, ma vuole essere una Carta dei diritti dei lavoratori e dei cittadini sardi che, finalmente, rimuovono il peso che invece essi subiscono dal mal governo che, finalmente, sistematicamente, si ripropone con le medesime forme, a prescindere dagli schieramenti.
Noi non accetteremo più che quelli che hanno i piedi in caldo decidano per quelli che hanno i piedi al freddo; non accetteremo più che quelli che lucrano sulla posizione di potere, curando i propri interessi, diano le lezioni a chi vive sul proprio lavoro, sulla propria capacità e sul proprio impegno, non accetteremo più questo, e non lo accetteremo da oggi! Ecco perché, Presidente, ritirando quell'emendamento mando un segnale alle forze che hanno consapevolezza dei problemi, perché si converga su un testo e su una copertura finanziaria congrua a risolvere la questione che abbiamo davanti.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.).Sono le ore 20 e 12, secondo la previsione dell'onorevole Uras, dovremmo andare a notte inoltrata, lo dico perché i giornalisti che seguono puntigliosamente i lavori della nostra Aula possano registrare che, anche in quest'occasione, nottetempo, il Consiglio regionale si sta occupando di un provvedimento urgente, di un provvedimento che ha un grande impatto su una categoria di lavoratori con gravissime difficoltà. Dunque trovo davvero incomprensibile che, anziché parlare del problema degli ammortizzatori sociali, qual è l'argomento, ci si attardi, come al solito, in una serie di polemiche. Ho sentito che è stata richiamata la questione della Sassari-Olbia in questo contesto ma per dire che cosa? Che sono stati recuperati da questa Giunta regionale tutti i fondi? Quello che non aveva fatto la precedente Giunta regionale? Ci vogliamo dire queste cose? Hanno senso? Oppure volete dare l'assist al presidente Cappellacci per dire che viene con la sua macchina personale, la "Bmw", che sosta sotto il Consiglio regionale? Che senso ha parlare del parco auto come se questa fosse materia oggetto dei lavoratori in cassa integrazione?
Lo voglio dire apertamente, vorrei riconoscere all'opposizione che, in questa occasione, come peraltro anche in altre occasioni, ma in questa particolarmente, non ha assolutamente fatto ricorso agli strumenti, che pure erano a sua disposizione, nel chiedere i termini, nell'impedire che questo provvedimento potesse approdare oggi in Aula. Quindi riconosco anche all'opposizione il senso di responsabilità nell'aver consentito oggi di poter affrontare e dunque esitare questo importante provvedimento. Mi auguro che non si debba arrivare appunto a notte fonda perché siamo tutti d'accordo, ci siamo detti tutti d'accordo quando abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali. Peraltro, con questo provvedimento, andiamo anche oltre la richiesta delle organizzazioni sindacali che avevano fissato in 26 milioni di euro l'effettiva necessità; il provvedimento prevede addirittura 32 milioni e 500 mila.
Allora ci stiamo avvitando su un aspetto superato. Il Master and Back non viene assolutamente in qualche modo toccato, la copertura finanziaria individuata è assolutamente congrua. Si attinge da un capitolo che non ha nulla di misterioso, è quello relativo alla previsione delle entrate; come bene tutti sappiamo, in una fase nella quale non era assolutamente certo l'esito del giudizio davanti alla Corte costituzionale, la prudenza ha voluto che non si toccasse nulla di quel capitolo delle entrate. La sentenza della Corte costituzionale prima e il pronunciamento della Corte dei conti di questi giorni hanno fatto sì che si potesse attingere da quel capitolo e da quella unità previsionale di base, superando anche quelle legittime critiche che potevano essere avanzate se fosse rimasta l'originaria copertura finanziaria. Una volta che si sono superate tutte queste difficoltà e che si rende il provvedimento, anche con questa copertura, alla portata di tutti, perché non si tocca alcun capitolo che possa andare a incidere sulle politiche sociali o sulle politiche del lavoro, mi pare davvero una forzatura attardarsi ancora su simili questioni.
Per riprendere qualche intervento che ho sentito, ci sarà anche un domani, ma pensiamo all'oggi, mi pare che si possa davvero arrivare a un punto di incontro almeno su un provvedimento che dà quella risposta seria e concreta, con risorse liquide ed esigibili per i lavoratori, che le organizzazioni sindacali (che tanto ci hanno pressato) aspettano. Quindi da noi finalmente forse meno chiacchiere e più azione concreta, questo provvedimento mi pare che vada nella direzione giusta.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, senza urlare o usare toni che possono dar fastidio: onorevole Pittalis, la serietà dell'opposizione credo che lei possa constatarla anche oggi se non altro per il semplice fatto che, se avessimo voluto, molto probabilmente anche in questo momento, senza di noi non ci sarebbe il numero legale per proseguire. Quindi siamo qui perché abbiamo interesse, nel rappresentare gli interessi generali, a far sì che quest'Aula oggi esiti un testo che, almeno per quanto ci riguarda, non è esattamente quello che lei ha sostenuto poc'anzi.
Abbiamo dato il nostro assenso ad attivare l'articolo 102 del Regolamento per una ragione semplicissima. Innanzitutto per le sollecitazioni che sono intervenute anche dalle organizzazioni sindacali confederali, ma soprattutto per evitare che molti lavoratori, circa 22-23 mila lavoratori, restassero anche un solo giorno senza la già misera, povera, indennità che percepiscono attraverso gli ammortizzatori sociali.
Onorevole Pittalis, questa possibilità è messa a rischio dall'inconcludenza e dal dilettantismo della Giunta regionale; oggi non saremmo in quest'Aula, se così non fosse e se la Giunta avesse messo in essere quanto doveva, nel tempo stabilito, a partire dal 2010. Capisco il confronto col fioretto tra l'Assessore e il Capogruppo Mario Diana, se non altro per un'appartenenza comune pregressa rispetto alle responsabilità. Sono d'accordo, non è certamente responsabilità, almeno su questa questione, dell'attuale Assessore del lavoro. Però, Assessore, colgo l'occasione per farle una domanda e spero che, quando in particolare un rappresentante dell'opposizione pone una domanda a un rappresentante della Giunta, lei non sia reticente, come da tre anni a questa parte fa il Presidente della Regione, onorevole Ugo Cappellacci. Assessore Liori, le chiedo quali sono le ragioni per il mancato trasferimento delle risorse statali. Quali sono le ragioni che vi hanno portato a questa situazione? E' lecito porre questa domanda? Credo di sì e credo che sia un dovere della Giunta, nella fattispecie dell'assessore Liori, dare una risposta perché abbiamo il diritto di sapere che cosa è successo.
Assessore, le chiedo altresì: siamo forse di fronte a uno Stato patrigno che guarda con malevolenza nei confronti della Sardegna? E' questa la causa, oppure la causa risiede nella vostra inconcludenza, nel vostro dilettantismo? Insisto, nulla di personale, ma credo sia dovere di quest'Aula conoscere quali sono le ragioni vere che finora, caro onorevole Pittalis, mettono a rischio 57 milioni di risorse statali a questo fine. Questo è il dato! Si può anche arzigogolare, ma questo è il dato!
Assessore, la prego di darci una risposta, sia gentile. Le chiedo che cosa è successo nel 2010. Assessore, nel 2010, è agli atti, avete omesso di richiedere al Governo le risorse necessarie nonostante fosse abbastanza evidente; stiamo parlando del 2010, era abbastanza evidente perché noi avevamo un trend che partiva dal 2008, vedeva il PIL, anche il PIL regionale, in caduta libera (non voglio qui tediarvi con i soliti numeri, a cui mi appassiono, ma li conosciamo tutti); la caduta del PIL in maniera inversamente proporzionale ovviamente faceva lievitare la domanda di assistenza di tanti e tanti, di migliaia e migliaia di lavoratori che perdevano il lavoro o venivano collocati nei vari strumenti degli ammortizzatori sociali. Era un dato talmente evidente che, davvero, soltanto un cieco poteva non vedere quella dinamica. Soltanto uno (che ha un approccio dilettantistico al governo della cosa pubblica) non si accorgeva della necessità di monitorare e adeguare costantemente il fabbisogno di risorse rispetto a questo trend.
Colgo anche l'occasione, Assessore, con molto rispetto sul piano personale e anche della funzione, preso atto che non ha una responsabilità diretta, perché in quegli anni lei era titolare di un altro Assessorato, per chiederle: oggi, Assessore, che tipo di monitoraggio fate per essere puntuali rispetto alla dinamica di questi fattori del mercato del lavoro? Attraverso quali strumenti intervenite e qual è la frequenza con la quale, a seguito di questo monitoraggio, aggiornate il fabbisogno di risorse sia per il bilancio della Regione sia per le disponibilità che, obbligatoriamente, deve mettere a disposizione lo Stato se la Regione ovviamente assolve alle proprie responsabilità?
Vorrei davvero, senza polemica alcuna, che lei ci desse una qualche risposta. Però, mi permetta di dirle, Assessore, mi dispiace che manchi il Presidente della Regione, che il disegno di legge che avete presentato è una vergogna! E' una vergogna, Assessore! Sa perché? Le dico perché! Perché è lo specchio della inaffidabilità politica e istituzionale e, aggiungo, assumendomi la responsabilità, anche personale del Presidente della Regione. Caro onorevole Pittalis, lei non c'entra nulla, ma oggi è il Capogruppo del maggior Partito della maggioranza, questo disegno di legge mette in discussione, lo richiamava il collega Mario Diana, un accordo politico raggiunto innanzitutto in terza Commissione, lo sa bene il presidente Pietrino Fois, ma è un accordo politico raggiunto tra le forze politiche e, in particolare, tra queste forze politiche, si sono distinte le forze dell'opposizione e il Presidente della Regione. Quell'accordo politico nasce dalla necessità di ripulitura del bilancio e, all'interno di quella ripulitura (questo termine è brutto, gergale), ha portato al recupero di circa 140-150 milioni, risorse recuperate che altrimenti sarebbero continuate a restare nella disponibilità discrezionale della Giunta e in particolare della Presidenza e della programmazione.
Non a caso c'è stata una resistenza fortissima a impedire che si realizzasse un accordo politico che toglieva dalle mani irresponsabili e discrezionali circa 150 milioni di euro, tutti d'accordo, nessuno escluso! Di questo si è pavoneggiato il Presidente della Regione benché non abbia dato alcun contributo, alcun contributo! Innanzitutto voglio ricordare che quell'articolo della finanziaria, il quinto se non ricordo male, ha avuto il voto favorevole di tutte le forze politiche qua dentro, proprio perché era il prodotto di un lavoro importante fatto in terza Commissione, di un lavoro importante che nasceva da una serie di audizioni propedeutiche a quell'accordo politico e destinava quei 150 milioni sostanzialmente verso due direttrici: la prima era quella di finanziare le opere immediatamente cantierabili da gestire attraverso il sistema delle autonomie locali, dentro quel filone, dentro quella direttrice c'erano anche i cantieri comunali, ma c'erano anche risorse per alcuni settori, non ultimo anche lo spettacolo. E poi l'altro filone, su cui abbiamo discusso giorni, settimane, però alla fine do atto a tutte le forze politiche di essersi convinte che era necessario che la classe politica, la Regione, in tutte le sue espressioni, scommettesse sul proprio futuro attraverso i giovani, dando la possibilità ai giovani che avevano partecipato a un bando del Master and Back di poter esaurire quella graduatoria.
Credo che abbiamo fatto benissimo a far questo e oggi, caro assessore Liori, rimettere in discussione quella scelta, mi permetta, glielo voglio dire con eleganza, se ci fosse il sommo poeta le direbbe che è un vituperio, per non dirle una vergogna! Ecco perché è inaffidabile Cappellacci, perché lui si è fatto garante di questo accordo! Si è fatto garante di questo accordo! Dov'è il Presidente della Regione? Perché oggi con un disegno di legge rimettete in discussione un accordo politico? Ma è chiaro che poi, scusate, si perde di credibilità! Questo accordo lo abbiamo raggiunto pochi mesi fa, lo state gettando al macero dopo tre mesi! Ma quale credibilità può avere? Quale credibilità possono avere gli estensori di quell'accordo politico importante? E' anche una sorta di tradimento verso una parte importante delle giovani generazioni che guardano alla Regione come a un luogo e a un'occasione che può consentire di fornire loro strumenti per formarsi nel migliore dei modi.
Ecco, queste sono le ragioni per cui voi siete del tutto inaffidabili e vi diciamo che avete presentato un disegno di legge che, così com'è, non è ricevibile. Dire che non è ricevibile, non è rispondere negativamente ai 22 o 23 mila lavoratori che io e gli altri 79 consiglieri conosciamo molto bene, ma per alcune frequentazioni forse io li conosco più di altri e quindi sarei l'ultimo a opporre anche una piccolissima difficoltà perché quei lavoratori possono avere il sostegno degli ammortizzatori sociali. Tra l'altro stiamo parlando di una miseria, una miseria che però per loro è molto importante e vitale. Assessore, le chiedo di ritirare questo disegno di legge almeno nella sua norma finanziaria, perché quella norma finanziaria è di un cinismo esasperante, di un cinismo che offende tutte le coscienze.
Voi non potete utilizzare le risorse destinate al Master and Back e all'alta formazione per finanziare gli ammortizzatori sociali. Anche noi abbiamo presentato un emendamento che modifica totalmente la norma finanziaria. Voteremo questo disegno di legge solo ed esclusivamente se la norma finanziaria verrà modificata; non si può affermare, con il cinismo che vi contraddistingue, una soluzione come quella che avete prospettato in questo disegno di legge. Noi siamo disponibili, se serve, anche a ritirare l'emendamento. Presidente, colgo l'occasione per dirle che, alla fine del dibattito, dopo la replica della Giunta, se ci sarà, ma penso proprio di sì, conoscendo l'assessore Liori, forse è necessario, se la Giunta lo riterrà opportuno, se la maggioranza lo riterrà opportuno, a meno che la maggioranza non si riconosca in quella norma finanziaria, allora, badate, il grido di vergogna non è soltanto alla Giunta, ma è anche a tutta la maggioranza, farò un appello all'Assessore, alla Giunta e alla maggioranza affinché oggi si possa esitare un disegno di legge che non metta assolutamente in discussione le risorse del Master and Back e dell'alta formazione e garantisca comunque le risorse per gli ammortizzatori sociali. Assessore, questo è quello che vi chiediamo.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, mi sembra di interpretare che chiede, dopo la replica dell'Assessore, una sospensione dei lavori dell'Aula?
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sì.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Onorevole Presidente e onorevoli consiglieri regionali, dal dibattito sono emerse molte domande; non ho preso l'elenco di chi le ha presentate e quindi risponderò alle domande più stringenti, più importanti, senza citare, e mi scuserete, chi le ha poste.
Intanto è vero che noi abbiamo ingenti risorse del Fondo sociale europeo, 720 milioni di euro circa, e che dobbiamo spendere meglio come obiettivo, però intanto un obiettivo l'abbiamo ormai raggiunto: già nel corso del 2011, per la prima volta, sono stati raggiunti tutti e tre i targets della triade di obiettivi che ci sono stati posti, quindi non è stato rimandato a Bruxelles neanche un euro del Fondo sociale europeo per il fondo appunto che è di competenza dell'Assessorato del lavoro. L'obiettivo d'ora in avanti è spendere meglio e ripetere questo exploit. Debbo anche dire che, da un audit che in questi giorni c'è stato con il Ministero e con il rappresentante della Commissione europea, abbiamo migliorato ulteriormente le nostre performance, per cui c'è da essere parzialmente ottimisti.
Uno degli interrogativi più importanti che sono stati sollevati qui dentro è sul perché delle difficoltà di spesa che abbiamo sulle politiche attive. Sulle politiche attive, abbiamo difficoltà che derivano dalla storia, dal pregresso. Non per giocare a scaricabarile, ma che cosa vuol dire? Vuol dire che, tra gli obiettivi che abbiamo, per ogni euro che spendiamo per gli ammortizzatori sociali, in particolare per questi, dobbiamo spendere una somma equivalente di politiche attive, quindi di politiche volte alla riqualificazione e al reinserimento lavorativo di queste persone, in modo che venga facilitato al massimo non solo il loro reinserimento come singoli lavoratori, ma anche nel complesso, cioè migliorando i singoli lavoratori si migliora anche la qualità e la capacità lavorativa dell'impresa e quindi la si rende più competitiva.
Però noi abbiamo una duplice criticità. Intanto chi doveva portare avanti queste politiche attive, onorevole Diana, sono i Centri per i servizi del lavoro e anche qui un'altra criticità storica, perché i Centri per i servizi del lavoro non funzionano bene anche per colpa della politica che, in questi anni, non ha dato risposte. Penso che sia di sua soddisfazione sapere che, come promesso, entro il mese di giugno presenterò un disegno di legge per il riordino complessivo del sistema. Così come abbiamo concordato con le parti sindacali, con le province, cercheremo, se il Consiglio ci verrà incontro, entro l'anno, nei termini previsti dalla lettera del Ministero della funzione pubblica, di dare una risposta, un inquadramento definitivo, che permetta a questi Servizi per l'impiego di lavorare in maniera migliore di come oggi non sono stati messi nelle condizioni di lavorare. In realtà, c'è stata una disattenzione in questi anni, per cui noi pensiamo, nell'immediato, vista l'impossibilità e l'incapacità dei Centri per i servizi del lavoro di attivare le politiche attive, cioè di chiamare ogni singolo lavoratore e ricordargli l'obbligo che lui ha di seguire un corso, di organizzare il corso, anche i corsi che devono essere organizzati della Regione, di porre rimedio e di migliorare, in questo momento penso che ci rivolgeremo a una delle agenzie in house per chiamare tutti i lavoratori, scavalcando nell'immediato i Centri servizi per l'impiego.
Le regole del gioco in questo periodo sono cambiate e sono cambiate in maniera, diciamo, acuta ultimamente, in seguito alla tabella del ministro Barca, che, avendo cambiato le regole del gioco, rende più difficile tutto il sistema, avendo reso rigidi i parametri di compartecipazione. Quindi bisogna assolutamente partire da questo, perché il Ministero ci dice che, se non si spendono nelle politiche attive, non si viene messi nelle condizioni di avere le somme da spendere. Il paradosso potrebbe anche essere che il Ministero ci mette a disposizione le somme e che noi siamo nell'impossibilità di spenderle perché non siamo in grado di garantire la compartecipazione delle politiche attive.
In realtà, perché stiamo chiedendo queste somme? Avremmo potuto benissimo rivolgerci al Fondo sociale europeo per coprire il fabbisogno dei 32 milioni di euro, questo lo permette anche la legge, però, non avendo la certezza di poter fare le politiche attive, oggi utilizziamo fondi regionali, nella speranza anche, rendendoli coerenti, di poterli poi domani sostituire con i fondi del Fondo sociale europeo. Se facessimo diversamente e poi non dovessimo essere in grado di coprirli con una spesa altrettanto uguale di fondi di politiche attive, verremmo a perdere i fondi europei e questo non ce lo possiamo permettere.
Questa urgenza, questa necessità, è venuta a galla all'improvviso. Però bisogna anche dire che il Ministero, quando ci ha detto che non ci avrebbe messo immediatamente a disposizione i 57 milioni della sua compartecipazione perché noi avevamo un debito importante con l'INPS, non ha usato lo stesso parametro di misura che ha usato nei confronti di tutte le altre Regioni italiane. In realtà siamo l'unica Regione che della compartecipazione governativa non ha visto ancora una "lira". Quindi in un certo senso non siamo stati trattati molto bene, anche perché magari il Governo in questo periodo si trova in ristrettezze e in difficoltà per cui ha bisogno anch'esso di fare quadrare i suoi conti.
Una delle altre domande pervenute è se serva una copertura maggiore; in realtà, così come hanno dichiarato i sindacati, non serve , perché loro si riferivano a dati che l'INPS aveva fornito agli inizi del mese di maggio; è passato molto tempo e, nel frattempo, per via delle domande evase, la richiesta di fondi è sicuramente superiore ed è cresciuta, per cui, ci troveremo a brevissimo nella condizione di dover ripercorrere l'iter uguale a quello di oggi, cioè approvare un'altra leggina per integrare il fabbisogno.
Bisogna dire che, al pari di altre Regioni, proprio perché esiste un sistema di monitoraggio che deriva soprattutto da un attento controllo delle domande che sono state evase dagli uffici del tavolo tecnico, abbiamo la capacità di sapere qual è il fabbisogno momento per momento. Ecco perché, già dal mese di marzo di quest'anno, noi abbiamo inoltrato al Ministero del lavoro una richiesta di fondi ulteriori rispetto a quelli già previsti dagli accordi dell'anno precedente, conclusi a fine del 2011. "Italia lavoro", che è un organismo incaricato dal Ministero per monitorare l'andamento della spesa, ci informa di eventuali necessità; è per quello che siamo stati in grado (se non fosse bastato un tavolo tecnico che tardava a partire, perché in realtà, lo sapete tutti, è partito con un po' di ritardo quest'anno) di segnalare da subito al Ministero che, per quest'anno, le somme non sarebbero bastate.
Credo di aver risposto un po' a tutto. Una volta fatto questo, una volta che abbiamo saldato il debito con l'INPS, così come già altre Regioni si sono affrettate a fare, il Ministero ci ha detto che, anche con l'Assessore del lavoro e con il Presidente della Giunta regionale, aprirà un altro tavolo per verificare il fabbisogno di incremento di risorse che noi sappiamo già essere necessarie, cioè questi 32 milioni sommati a quelli che già abbiamo dato all'INPS, più i "57" che arriveranno, non basteranno e si dovranno contrattare e negoziare ulteriori risorse, che non saranno risorse di poco conto, con il Ministero per coprire il fabbisogno degli ammortizzatori sociali per tutto il 2012.
Con questo, voglio solo ricordare, nel ringraziare il Consiglio per la sensibilità dimostrata, che, se questa legge non venisse approvata celermente, ventimila famiglie si troverebbero con una misera somma, bisogna riconoscerlo, con la quale tirano avanti, in un momento difficile di crisi congiunturale come credo che la nostra Isola non abbia attraversato dal dopoguerra fino a oggi. Grazie per il senso di responsabilità dimostrato.
PRESIDENTE. Poiché è stata chiesta una sospensione, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 46 , viene ripresa alle ore 21 e 37.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.
AMADU (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Cappellacci e Zedda hanno votato a favore e che il consigliere Valerio Meloni si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 42
astenuti 20
maggioranza 22
favorevoli 42
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame del titolo. Al titolo è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:
Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro
Emendamento aggiuntivo Uras.
Titolo
Al titolo, infine, sono aggiunte le seguenti parole: "e disposizioni urgenti varie." (8).)
PRESIDENTE. Metto in votazione il titolo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del titolo.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Rassu e Zuncheddu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 63
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 8.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 8.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Rassu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 63
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Finanziamento degli ammortizzatori
sociali in deroga
1. È autorizzata per l'anno 2012 la spesa complessiva di euro 32.500.000 per il finanziamento degli interventi disciplinati con gli accordi istituzionali per la proroga e la prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga stipulati in data 14 gennaio 2011 e 22 dicembre 2011 tra la Regione, le parti sociali e le istituzioni coinvolte.
2. Le risorse di cui al comma 1 sono destinate per essere trasferite all'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1.
Emendamento all' emendamento numero 1 aggiuntivo Diana Mario.
Articolo 1
Al comma 1 le parole "euro 55.000.000" sono sostituite dalle seguenti: "euro 32.500.000".(13)
Emendamento sostitutivo totale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 1
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
Articolo 1. Finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga
1. È autorizzata per l'anno 2012 la spesa complessiva di euro 55.000.000 per il finanziamento degli interventi disciplinati con gli accordi istituzionali per la proroga e la prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga stipulati in data 14 gennaio 2011 e 22 dicembre 2011 tra la Regione, le parti sociali e le istituzioni coinvolte.
2. Gli interventi sono attuati dall'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1. Per tali finalità l'INPS è autorizzato a utilizzare, per una somma pari a euro 17.000.000, i risparmi di spesa realizzati sulle somme accreditate ai sensi della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 36 (Politiche attive sul costo del lavoro) e successive modificazioni e integrazioni." (1)
Emendamento all'emendamento numero 2 aggiuntivo Diana Mario.
Articolo 1
All'emendamento numero 2, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis. L'Assessore del bilancio è autorizzato ad apportare gli occorrenti atti attuativi". (12)
Emendamento sostitutivo parziale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 1
L'articolo 1, comma 2, è sostituito dal seguente:
"2. Gli interventi sono attuati dall'INPS, ente titolare delle funzioni relative all'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga ai sensi della normativa vigente, ai fini dell'attuazione degli accordi istituzionali di cui al comma 1. Per tali finalità l'INPS è autorizzato a utilizzare, per una somma pari a euro 17.000.000, i risparmi di spesa realizzati sulle somme accreditate ai sensi della legge regionale 24 dicembre 1998, n. 36 (Politiche attive sul costo del lavoro) e successive modificazioni e integrazioni. " (2).)
PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, sarò brevissimo. Se ho capito bene sull'ordine di votazione degli emendamenti, qualora dovesse essere bocciato l'emendamento numero 1 o l'emendamento all'emendamento numero 13 non verrebbe messo in discussione l'emendamento numero 2 e il relativo emendamento all'emendamento?
PRESIDENTE. Se venisse approvato l'emendamento numero 1, non verrebbe messo in discussione.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.). Quindi comunque l'emendamento numero 2 verrebbe messo in discussione e anche l'emendamento all'emendamento?
PRESIDENTE. Allora, l'ordine di votazione è questo: se venissero approvati gli emendamenti numero 13 e 1, essendo l'emendamento numero 1 un sostitutivo totale è chiaro che non si metterebbe in votazione l'emendamento numero 2, che è un emendamento sostitutivo parziale.
Se invece l'emendamento numero 1 dovesse essere bocciato…
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.). E' l'occasione per ragionare su ciò che abbiamo ragionato prima, Presidente, mi rivolgo al Presidente della Giunta e all'Assessore. Sappiamo perfettamente che il bilancio della Regione oggi passa, dopo il voto in Aula, nella griglia del Patto di stabilità. Il Patto di stabilità ha due livelli di vincolo, il vincolo del tetto degli impegni e il vincolo del tetto dei pagamenti. Noi stiamo intervenendo su una misura che richiede erogazioni immediate, quindi non è una misura, questa dei 32 milioni, che possa rimanere nei cassetti della Regione. E' una misura sopraggiunta, ne consegue che la Giunta, per far uscire questi 32 milioni, ha diverse strade: o diminuisce il tetto dei pagamenti dell'Assessorato del lavoro di pari importo, oppure fa un taglio lineare al tetto dei pagamenti di tutti gli Assessorati; oppure, terza soluzione, individua un capitolo che ritiene sovrastimato, del tetto dei pagamenti però non degli impegni, ed eroga le somme.
Diversamente la manovra che oggi stiamo varando è una manovra che non eroga risorse. Sarebbe stato opportuno chiarire, rispetto al tetto dei pagamenti assegnato a ciascun Assessorato, da parte della Giunta, quale di questi tetti vada in diminuzione per garantire l'uscita di queste risorse, perché queste risorse non possono non uscire! Chiarito questo, qualora la Giunta volesse dirci quale tetto di pagamento dell'Assessorato o il taglio lineare a tutti gli Assessorati, cioè la strategia che intende mettere in atto per trasferire queste risorse realmente all'INPS, il problema sarebbe più trasparente, perché è evidente che, se domani si dovesse dire che non si trasferiscono per pari importo 32 milioni sull'ultima tranche del fondo unico, dovremmo dirlo ai Comuni, oppure per pari importo non si scorre la graduatoria del Master and Back, pur di consentire la fuoriuscita dei 32 milioni. In questo momento, i 32 milioni vengono dichiarati ma non si dice come li si fa uscire per il Patto di stabilità.
Per questi motivi, lo dico perché rimanga a verbale e non perché sto cercando di convincere qualcuno, avevamo ritenuto sostenibile l'emendamento presentato dai colleghi Capelli e più circa i 17 milioni già presenti oggi nelle casse dell'INPS, che sono fuori dal Patto di stabilità, che ridurrebbe il taglio del tetto dei pagamenti a soli 15 milioni: sono soldi già disponibili che verrebbero rimodulati con la nostra norma.
Sono convinto che, in questa fase, la Giunta non sta considerando fino in fondo che i 32 milioni, che devono uscire per forza in diminuzione dal tetto dei pagamenti, pongono problemi seri di erogazione. Noi voteremo a favore dell'emendamento che stanzia i 17 milioni in parziale copertura, perché riteniamo che sia un modo per agevolare sia la soluzione del problema, sia lo svolgersi dei programmi di spesa deliberati con i tetti di pagamento che la Giunta ha assegnato a ciascun Assessorato.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 13.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cugusi, Meloni Valerio, Sechi, Uras e Zuncheddu si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Capelli - Dessì - Diana Mario - Maninchedda - Mulas - Petrini.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 40
astenuti 24
maggioranza 21
favorevoli 6
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'emendamento numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Vorrei capire se le parole che si dicono in quest'Aula vengono prese in considerazione, mi rivolgo soprattutto ai colleghi della minoranza e dell'opposizione. Poc'anzi avete esercitato il vostro diritto di voto astenendovi (non sarebbe passato comunque, anche perché purtroppo i Sardisti sono presenti solo con due consiglieri, come capita un po' a tutti) su un emendamento che riportava la cifra di stanziamento da 55 milioni a 32 milioni e 500 mila euro.C'è una ratio in questo voto? C'è una filosofia, c'è un'attenzione a quello che avete fatto? Credo che nessuno abbia colto che si stava votando l'emendamento numero 13 che riportava la cifra concordata a 32 milioni e 500 mila euro, correggendo l'emendamento numero 1 che aveva l'obiettivo di coprire ulteriormente. Proprio per il discorso che ha fatto il collega Maninchedda, molto chiaro e semplice o, meglio, talmente semplice che credo sia stato molto chiaro per tutti, si è votato un emendamento a cui non riesco a dare una ragionevole spiegazione. Non è molto comprensibile in questo caso la ratio che guida l'opposizione; io sono "opposizione" ma credo che questo non mi debba esimere dal ragionare.
A questo punto, credo che sia opportuno ritirare l'emendamento numero 1, che ci fa perdere l'impostazione del recupero dei 17 milioni, sempre che non ci sia sufficiente distrazione anche sull'emendamento numero 2.
Ritiro l'emendamento numero 1.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 12.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sterri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 61
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 26
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Dessì ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 62
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
1) a) quanto ad euro 5.765.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 10, lettera a) della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012) (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
2) b) quanto ad euro 5.235.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 1, comma 11, lettera a) della legge regionale n. 6 del 2012 (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
3) c) quanto ad euro 21.500.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma 44 della legge regionale n. 6 del 2012 (UPB S02.02.007 - cap. SC02.0642).
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
SPESA
in diminuzione
UPB S02.02.007
PO 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della formazione - Assi I - II - III
2012 euro 21.500.000
in aumento
UPB S06.06.004
Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti
2012 euro 21.500.000
Emendamento sostitutivo totale Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 2
L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
"Art. 2 (Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 55.000.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
a) quanto ad euro 17.000.000 secondo le modalità di cui al comma 2 dell'articolo 1;
b) quanto ad Euro 5.765.000 mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 10, lett. a) della L.R. 15 marzo 2012, n. 6 (U.P.B. S06.06.004 - Gap. SC06.1582.);
c) quanto ad Euro 5.235.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 1, comma 11, lettera a) della legge regionale 15 marzo 2012 n.6 (UPB S06.06.004 - cap. SC06.1582);
d) quanto ad euro 27.000.000 con le seguenti variazioni nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014:
In diminuzione
U.P.B. S01.03.002 (Promozione e pubblicità istituzionale)
Anno 2012 euro 1.294.969
mediante utilizzo delle risorse di cui ai seguenti capitoli:
SCO 1.0446 euro 306.969
SC01.0448 euro 150.000
SCO 1.0449 euro 552.000
SCO 1.0450 euro 286.000
UPB S06.04.015 (Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti)
Anno 2012 euro 3.205.031
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC06.1159.
UPB S01.03.010 (Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS) Anno 2012 euro 22.500.000
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC01.0628
In aumento
U.P.B. S06.06.004 (Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti)
Anno 2012 euro 27.000.000." (3)
Emendamento sostitutivo totale Pittalis - Steri - Dedoni - Sanna Giacomo.
Articolo 2
L'articolo 2 è sostituito dal seguente:
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012, si fa fronte:
a) quanto ad euro 32.500.000 mediante utilizzo delle risorse sussistenti sulla UPB S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata - capitolo SC08.0323;
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
Spesa
in diminuzione
UPB S08.02.002
Altre partite generali che si compensano nell'entrata
Euro 32.500.000
mediante utilizzo delle risorse di cui al seguente capitolo:
SC08.0323 euro 32.500.000
in aumento
UPB S06.06.004
Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti
2012 euro 32.500.000
Per incrementare il cap. SC06.1607 (6)
Emendamento sostitutivo totale Diana Giampaolo - Barracciu - Sanna Gian Valerio.
Articolo 2
L'articolo 2 è così sostituito:
1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge quantificati in euro 32.500.000 per l'anno 2012 si fa fronte a valere in diminuzione di pari importo sulla UPB S08.02.002 Cap SC08.0323.
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014 sono introdotte le seguenti variazioni:
In diminuzione
UPB S08.02.002 Cap SC08.0323
32,5 Mil. € 2012
In aumento
UPB S06.06.004 Cap SC06.1607
32,5 Mil. € 2012 (10)
Emendamento modificativo Capelli - Diana Mario - Campus - Mulas.
Articolo 2
Nell'articolo 2, comma 1, sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera c) è sostituita dalla seguente: "c) quanto ad euro 17.000.000 secondo le modalità di cui al comma 2 dell'art. 1;
b) dopo la lettera c) è inserita la seguente: "c bis) quanto ad euro 4.500.000 con le seguenti variazioni nel bilancio della Regione per gli anni 2012-2014:
In diminuzione
U.P.B. S01.03.002 (Promozione e pubblicità istituzionale)
Anno 2012 euro 1.294.969
mediante utilizzo delle risorse di cui ai seguenti capitoli:
SC01.0446 euro 306.969
SC01.0448 euro 150.000
SC01.0449 euro 552.000
SC01.0450 euro 286.000
UPB S06.04.015 (Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti)
Anno 2012 euro 3.205.031
mediante utilizzo delle risorse del capitolo SC06.1159.
In aumento
U.P.B. S06.06.004 (Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti)
Anno 2012 euro 4.500.000. (4)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Cocco Daniele.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. All'art. 4 della legge regionale 12 giugno 2012, n° sono aggiunte le parole: "e le selezioni effettuate con modalità analoghe attestate dai relativi dirigenti di servizio o generali per le figure professionali aventi i requisiti dei 30 mesi maturati entro i termini stabiliti dal comma 2 dell'art. 6 della LR. 16/2011". (5)
Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. I contratti a termine di cui al comma 8 dell'art. 6 della L.R. n. 16 del 4 agosto 2011, che non siano stati rinnovati dalle soppresse Province Sarde alla data di approvazione della presente legge sono stipulati con decorrenza immediata dai Dirigenti competenti in materia di personale delle attuali gestioni provvisorie.
La Presente norma si applica anche nei casi di raggiungimento dei 36 mesi di lavoro subordinato maturato dai soggetti aventi titolo alla assunzione, maturato nelle soppresse Amministrazioni Provinciali in ordine alle disposizioni straordinarie di cui alla L.R. 11/2012. (11)
Emendamento aggiuntivo Pittalis - Steri - Dedoni - Sanna Giacomo.
Articolo 2
Dopo l'art. 2 è inserito il seguente
Art. 2 bis
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS). (7) ).
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo solo perchè, tra gli emendamenti aggiuntivi, ritengo sia utile citare in modo particolare l'emendamento numero 11, che riguarda i lavoratori dei CSL che, come è noto, sarebbero già dovuti essere reimpiegati nelle attività dei Servizi per il lavoro, mentre invece, per questioni che sono note in modo particolare all'Assessore del lavoro, non sono impiegati perché le province o, meglio, i funzionari e i dirigenti delle Province hanno sollevato eccezioni di natura giuridica che avrebbero impedito la loro assunzione, se non violando disposizioni di legge nazionale.
In modo particolare, si sarebbe andati a violare la norma che prevedeva i trentasei mesi di impiego con il medesimo datore di lavoro, cioè il superamento dei trentasei mesi anche non continuativi in un dato periodo con il medesimo datore di lavoro. Com'è noto, noi siamo intervenuti con un referendum e poi con una legge che, in qualche misura, agisce per recepire il contenuto del referendum abrogativo delle province e le province sono soppresse, tutte e otto! Essendo soppresse le province, cioè gli enti, scompare il datore di lavoro, non c'è più! E siccome scompare il datore di lavoro, che viene sostituito da una forma straordinaria, quella della gestione provvisoria attribuita agli organi che rimangono in carica e alle strutture che sono governate da quegli organi, non esiste più l'impedimento, perché il datore di lavoro è cancellato ed è sostituito da un altro, giuridicamente individuato nella norma che abbiamo approvato.
Questo serve, senza comportare alcun costo, perché le dotazioni finanziarie sono già state a suo tempo assegnate, con provvedimento proprio dell'Assessorato del lavoro, alle province o, meglio, alle ormai gestioni provvisorie delle province già soppresse. Si tratta soltanto di fare una sorta di chiarimento giuridico che consenta con immediatezza l'assunzione di questi lavoratori che sono per strada, ingiustamente per strada, ingiustamente triturati da artifizi di natura giuridica, da opposizioni di natura tecnica e che invece meritano di lavorare e anche di sostenere le scarse politiche di lavoro che noi abbiamo messo in campo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo di intervenire sull'emendamento numero 3.
PRESIDENTE. Non l'ho ancora chiamato per la votazione, a meno che non lo debba ritirare, perché sull'emendamento numero 3 dovrò dire qualcosa per le modifiche da apportare in seguito all'approvazione dell'articolo 1.
Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 3, 4 e 5; mentre si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 6, 7 e 11.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Intervengo sull'emendamento numero 3 che, ovviamente, non può più dire niente perché, a seguito delle valutazioni precedenti, qui si prevedevano 55 milioni di euro, credo che l'emendamento non abbia più senso tranne che nell'ultima parte, in cui si scrive "in diminuzione", in diminuzione c'erano i fondi della pubblicità istituzionale.
Mi compiaccio che sia presente il Presidente. Allora, ci dicono i colleghi della maggioranza che questi capitoli sarebbero stati prosciugati tutti quanti, non ci sarebbero più risorse, con una delibera che è stata assunta l'altro giorno, così è stato detto. Allora io ritiro l'emendamento, ma chiedo che venga trasmessa immediatamente ai consiglieri regionali la delibera con cui sono stati impegnati tutti questi capitoli della pubblicità istituzionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Intervengo sull'emendamento numero 3, che faccio mio.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, se lei fa suo l'emendamento numero 3, bisogna specificare.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, lo faccio mio solo per poter intervenire, non ho bisogno delle spiegazioni. Lo faccio mio per chiarire, qualora ce ne fosse necessità, alcune cose. Se il progetto SIBAR funziona, ci costa diverse decine, siamo sulla soglia di centinaia di milioni, al quale non abbiamo ancora accesso, perché io sfido i colleghi della maggioranza, che hanno sostenuto che queste cifre sono già impegnate, a dimostrarmi ora, in questo momento, attraverso il SIBAR, se queste cifre della pubblicità istituzionale risultano impegnate o meno e se, per cortesia, mi insegnano a entrare nel sistema SIBAR.
Siccome non credo che nessuno di loro sia entrato nel sistema SIBAR, mentre posso dimostrare invece, con queste stampe, ad horas, che i fondi della pubblicità istituzionale, ancora liberi e non impegnati, assommano a oltre 5 milioni di euro, non capisco perché non si abbia il pudore di dire: "Li vogliamo conservare", invece di dire che sono già impegnati. Li vogliamo conservare per finanziare le attività di comunicazione personale del Presidente e della Giunta, perché non sono comunicazioni di tipo istituzionale e sono fondi che, in un momento di crisi economica, per la quale siamo già stati indicati come maggiori responsabili nel mondo della politica, per mancanza di sensibilità adeguata, continuiamo ad alimentare questo tipo di considerazione da parte dell'opinione pubblica continuando a investire denari nel nulla e nel vuoto.
Accedo al ritiro dell'emendamento, ma sarebbe opportuno che ci fosse molta più chiarezza, chiarezza negata dagli atteggiamenti poco trasparenti di questa Presidenza, di questa Giunta e di questa maggioranza.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, è ritirato l'emendamento numero 3?
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Ne ha facoltà.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.Intervengo solo per correggere il parere sull'emendamento numero 5, che diventa favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 4 decade.
Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Presidente, chiedo di poter apporre la mia firma sull'emendamento.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 11.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Petrini e Piras hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 61
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 7. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Comunico che è stato presentato un ordine del giorno. Se ne dia lettura.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine Del Giorno Porcu - Uras - Diana Mario - Mariani - Ben Amara sulla inadeguata programmazione dei fondi per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga e sulla necessità di potenziare le politiche attive per il lavoro anche al fine di garantire attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo il relativo cofinanziamento regionale.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul DL N. 395 "Rimodulazione degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro"
VERIFICATO che nell'annualità 2010 la Giunta regionale ha programmato in maniera inadeguata le risorse finanziarie necessarie per gli ammortizzatori sociali in deroga omettendo di richiedere al Governo nazionale i fondi necessari nonostante fosse del tutto evidente che la Sardegna, a partire dal 2008, avesse imboccato una fase recessiva particolarmente pesante (con decremento del PIL base 2007, del 1,2% nel 2008 e del 3,8% nel 2009) con relative sofferenze occupazionali e conseguente aumento delle domande di sostegno al reddito dei lavoratori come, in effetti, avvenuto nel 2011 con un incremento del 113% delle domande rispetto all'anno precedente;
RILEVATO che tale mancata richiesta di fondi nazionali ha portato, proprio a partire dal 2011, ad un rapido esaurimento, già prima della fine dell'anno, delle risorse regionali disponibili a tale scopo e di quelle nazionali a residuo delle annualità 2009 e 2008;
CONSIDERATO che il regime di cofinanziamento regionale al 40% degli ammortizzatori sociali in deroga, introdotto dal Governo nel febbraio del 2009, avrebbe dovuto suggerire alla Giunta di avviare un potenziamento delle politiche attive del lavoro in modo da poter utilizzare, in misura proporzionale, i fondi POR-FSE per le politiche passive quali la compartecipazione regionale ai fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga,
VERIFICATA che la mancata attuazione della riforma sui servizi pubblici per l'impiego, la condizione ancora precaria degli addetti dei Centri Servizi per il Lavoro delle province, l'assenza di qualsiasi altra politica di incentivazione alla frequenza di corsi di formazione per i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in deroga (per la CIG solo il 18% nel 2010 e solo il 22% nel 2011 dei lavoratori beneficiari si è iscritto ad un corso di formazione) ha costretto ad utilizzare preziosi e limitati fondi regionali - invece che i fondi POR - a titolo di cofinanziamento dei fondi nazionali;
CENSURA
Il Presidente della Regione per il mancato controllo ed indirizzo sugli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro e per l'inutile ed evitabile dispendio di risorse regionali
IMPEGNA
Il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l'Assessore al Lavoro:
- ad una adeguata pianificazione del fabbisogno degli ammortizzatori sociali per gli anni 2013 e 2014;
- all'attuazione delle norme regionali di politiche del lavoro, sui Centri provinciali per i Servizi al Lavoro, CESIL e Agenzie di Sviluppo;
- ad un potenziamento delle politiche attive del lavoro che possa contribuire ad attingere integralmente dai Fondi POR del FSE la quota di finanziamento richiesta per gli ammortizzatori sociali in deroga. (1) .)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI (P.d.L.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Si esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Mulas - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Maninchedda.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 60
astenuti 3
maggioranza 31
favorevoli 25
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 395.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Ben Amara - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 44
astenuti 18
maggioranza 23
favorevoli 44
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 22 e 07.