Seduta n.321 del 08/05/2012 

CCCXXI SEDUTA

(Pomeridiana)

Martedì 8 maggio 2012

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 12.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 21 marzo 2012 (313), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Giorgio Locci e Marco Meloni hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana dell'8 maggio 2012.

Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazione

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Cocco Pietro - Barracciu - Espa, con richiesta di risposta scritta, sul ruolo istituzionale del Dott. Andrea Prato come coordinatore del progetto Sardegna CO2.0". (868)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Porcu - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Barracciu sulle gravi carenze nella gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline e sulle conseguenze che ne possono derivare per la salvaguardia ambientale del compendio naturalistico di rilevanza internazionale". (329)

"Interpellanza Lotto - Solinas Antonio - Cucca - Diana Giampaolo sulla realizzazione dei contenuti del Protocollo di intesa per la chimica verde a Porto Torres con particolare riferimento alle attività agricole connesse". (330)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Colleghi, un attimo di attenzione, per cortesia. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, preso atto dell'assenza del Presidente della Regione (dovuta a un incidente che ha avuto questa mattina, a seguito del quale, dopo le visite mediche, gli è stata prescritta l'immobilità assoluta per dieci giorni) ha deciso di rinviare la seduta del Consiglio a data da definirsi nel momento in cui il Presidente ci comunicherà la sua disponibilità a presenziare ai lavori dell'Aula. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha altresì stabilito che, nella serata di oggi e nel corso della settimana, lavoreranno le Commissioni, compresa la Commissione d'inchiesta.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto).Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori, nel senso che volevo ricordare che noi abbiamo sospeso in Aula la discussione di un provvedimento legislativo che attiene ad argomenti di assoluto rilievo e di assoluta attualità, come il funzionamento degli enti di governo intermedio, cioè delle province, che ci pare assolutamente urgente e non riusciamo neppure a comprendere come non ci si ponga il problema assolutamente urgente. Ci sarebbe parsa utile una comunicazione del Presidente in questo senso o una comunicazione che il Presidente avrebbe potuto sicuramente concordare con qualche componente della Giunta su questo argomento, perché rimane campato in aria il sistema istituzionale locale; si affida a un'ipotetica norma legislativa la soluzione di un problema che si sarebbe dovuto prevedere prima della consultazione elettorale referendaria.

Per questa ragione si sarebbe benissimo potuto utilizzare lo strumento legislativo che avevamo in discussione la scorsa settimana, allo stato invece noi abbiamo una realtà… chiedo scusa, probabilmente non vi interessa… perché forse noi abbiamo decine, centinaia di lavoratori, un sistema amministrativo in collasso, nel caos istituzionale, senza sapere dove andare a parare, trovandoci di fronte a una condizione, anche politicamente molto discutibile, con l'assenza sistematica… io mi auguro che stia bene fra dieci giorni il Presidente della Regione, ma noi viviamo in un sistema presidenziale, lo voglio ricordare a coloro che hanno invitato il popolo sardo a votare per un sistema presidenziale! Nel sistema presidenziale, se uno sta reiteratamente in una condizione di difficoltà fisica, è cagionevole di salute, esiste l'istituto delle dimissioni per consentire che il popolo sardo si scelga un Presidente sano, che non si ammali sistematicamente e che non abbia incidenti in ogni circostanza nella quale bisogna affrontare i problemi!

Io non riesco a essere comprensivo perché è l'ennesima volta che, per un motivo o per un altro, di fronte alla tragedia di questo popolo, l'assente principale è il Presidente della Regione, che non si pone neppure il problema di delegare qualcuno a svolgere la sua funzione! Oggi non c'è neppure il Vicepresidente della Regione! Rimaniamo nel caos, e quest'Aula è mortificata sistematicamente da mesi, da anni! E' intollerabile questo atteggiamento!

Ecco perché, Presidente, io credo che si debba porre il problema di come noi arriveremo fra dieci giorni, ammesso e non concesso che, fra dieci giorni, ci sia un Presidente della Regione!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo anche io sull'ordine dei lavori. Presidente, dico agli Assessori presenti e ai colleghi in Aula che noi siamo da troppo tempo ostaggio, questo è un Consiglio regionale ostaggio della salute cagionevole del presidente Cappellacci. Non è possibile! Io ho grande rispetto, lo dico soprattutto a Pittalis, che risponde puntualmente, anche quando è assente, alle osservazioni critiche dell'opposizione, in particolare del sottoscritto, noi abbiamo, lo dico ai colleghi e ai rappresentanti della Giunta, un Presidente che è dappertutto, è presente puntualmente quando si tratta di registrare le trasmissioni usando le risorse della pubblicità istituzionale per promuovere la sua faccia, faccia che non abbiamo il piacere di vedere in Consiglio regionale!

Non manca, giustamente dico io, Pittalis, a un appuntamento istituzionale fuori dalla Sardegna, manca a tutti gli appuntamenti con il Consiglio regionale! Oggi doveva essere in aula per riferire sullo stato del confronto con il Governo, abbiamo avuto modo di registrare con piacere che il Presidente della Regione ha anche siglato un accordo, doverosamente, con le organizzazioni sindacali confederali, guarda caso non sappiamo nulla di tutto questo! E' un qualcosa di cui il Consiglio regionale deve essere a conoscenza, oppure è una prerogativa esclusiva del Presidente della Regione? Eppure è stata una materia che ha investito e coinvolto responsabilmente tutto il Consiglio regionale, a partire dalla massima responsabilità istituzionale del Consiglio, nel confronto col Presidente del Consiglio, in occasione della visita del Presidente della Repubblica anche in quest'Aula.

Noi siamo in presenza di un'assenza che dura da tre anni; qualcuno è capace di contare quante volte questo Presidente è stato presente in quest'Aula? Ho paura che le dita di due mani siano più che sufficienti! Noi siamo in presenza di un Presidente che non c'è! Io chiedo alla Giunta, chiedo alla maggioranza, che esprime questo Presidente, di mettere il Consiglio regionale nelle condizioni di svolgere le proprie funzioni. Non è tollerabile che il Consiglio regionale, per l'ennesima volta, stavolta venga rinviato di dieci giorni, poi non si sa se all'undicesimo giorno il Presidente sarà presente in quest'Aula! Non è possibile che il Consiglio non possa discutere almeno in presenza del Vicepresidente della Regione: è intollerabile!

Io faccio appello al senso di responsabilità, che so essere tanta, della Giunta e dell'intera maggioranza. Non potete subire supinamente un atteggiamento irriguardoso del Presidente della Regione nei confronti del Consiglio regionale. Non è più tollerabile! Se il Presidente della Regione ha bisogno di curarsi, siamo d'accordo con lui, non si può scherzare né, tantomeno, ironizzare su queste cose, ma questo non deve condizionare, nella maniera più assoluta, l'esercizio senza soluzione di continuità delle funzioni del Consiglio regionale.

Pertanto sarebbe bene che tutti quanti pensassimo con coraggio che questa è una legislatura che non ha futuro, già non ne ha avuto in questi tre anni, ancor meno ne ha da oggi in poi. E allora, se il Presidente non è, da troppo tempo, purtroppo per la Sardegna, nelle condizioni politiche di governare questa Regione e si aggiunge a questa condizione politica anche una condizione di salute, allora, probabilmente, è bene che insieme, con un grande senso di responsabilità, decidiamo davvero di "liberarci" di quest'uomo, che non sta svolgendo il ruolo e la funzione di Presidente della Regione!

Io le chiedo, Presidente del Consiglio, per la parte che può svolgere lei, lo dico anche agli Assessori presenti, non essendo d'accordo io che il Consiglio venga aggiornato da qui a dieci giorni, che il Consiglio venga riconvocato immediatamente, alla presenza del Vicepresidente della Regione, per tentare di dar seguito almeno all'ordine del giorno che avevamo in programma.

(Interruzione del consigliere Pittalis)

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, su che cosa intende intervenire?

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo di intervenire sulla proposta formulata dall'onorevole Diana.

PRESIDENTE. Prima ci sono altri consiglieri che hanno chiesto di parlare, poi devo dare la parola a un oratore a favore e a un oratore contro.

PITTALIS (P.d.L.). Allora sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. No, se lei voleva intervenire sulla proposta dell'onorevole Diana, siccome c'è un altro consigliere che ha chiesto di parlare…

PITTALIS (P.d.L.). No, allora intervengo prima sull'ordine dei lavori e poi anche sulla proposta dell'onorevole Diana.

PRESIDENTE. Allora faccia la proposta sull'ordine dei lavori e poi la argomenti se ha una proposta differente.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, io sono d'accordo sul fatto che il Consiglio regionale debba lavorare, quindi la proposta, per quanto mi riguarda, è valutare gli argomenti da inserire, tenuto conto dell'assenza del Presidente della Giunta regionale; io non voglio fare il suo difensore d'ufficio, ma è davvero stucchevole, onorevole Diana, che, addirittura di fronte a una situazione di dramma anche personale, perché è la conseguenza di un incidente stradale, veniate qui, ancora, a banalizzare situazioni di questa natura, chiedendo le dimissioni del Presidente su un fatto di natura personale, di cui dovreste davvero vergognarvi.

(Interruzioni)

Oggi, semmai, dovreste accentrare la questione sulla politica, sul confronto, lo scontro, tutto quello che volete, ma non vi è consentito, su questioni di questa natura, accendere un dibattito, portare la polemica, perché, allora sì, ha ragione quella gente che sta fuori da questo Palazzo a reagire come sta reagendo, quando la qualità della politica che proponete è questa, perché non avete idee e non avete proposte alternative!

L'unica vostra proposta è quella di mandare a casa un Presidente anche quando è infortunato perché vittima di un incidente stradale! Questo è il senso della proposta politica di cui dovreste davvero vergognarvi!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, più che una proposta sull'ordine dei lavori, lei stava sostenendo la proposta dell'onorevole Diana, avevo ragione io a farla parlare dopo a favore della proposta dell'onorevole Diana!

(Interruzione)

Onorevole Salis, su che cosa intende intervenire?

SALIS (I.d.V.). Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo sull'ordine dei lavori e soprattutto sul fatto che considero assolutamente improponibile la proposta di sospendere i lavori del Consiglio per dieci giorni, stante l'urgenza degli argomenti in discussione e stante il fatto che abbiamo sospeso la discussione di una legge sulle province che è assolutamente, a questo punto, indispensabile affrontare.

Al riguardo, Presidente, vorrei riprendere le argomentazioni che sono state oggetto della Conferenza dei Capigruppo. Io penso di dover chiedere agli Assessori degli affari generali e degli enti locali, qui presenti, che la Giunta, nelle sue persone, nella sua collegialità, affronti immediatamente i problemi posti dall'esito del referendum, immediatamente, non possiamo aspettare la guarigione del presidente Cappellacci. Noi ci auguriamo che sia una guarigione velocissima, ma non possiamo aspettare assolutamente che il Presidente riprenda le sue funzioni per affrontare queste problematiche.

E, soprattutto, non possiamo non affrontare le tematiche legate alla vertenza Sardegna. Sappiamo che si è tenuto ieri un incontro con i sindacati, è stato firmato un documento congiunto con le parti sociali, di cui il Consiglio regionale non sa niente oltre le informazioni avute dalla stampa. Sappiamo che c'è un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che fissava al 7 febbraio l'inizio dell'attività del tavolo istituzionale per affrontare i temi della vertenza Sardegna, sappiamo che lo stesso decreto dava quattro settimane di tempo al tavolo per chiudere i lavori sulle problematiche oggetto di interesse del tavolo e, soprattutto, per chiudere la vertenza entrate: il Consiglio regionale è stato assolutamente tagliato fuori da ogni conoscenza sullo stato dell'attività relativamente alla vertenza Sardegna.

Ecco perché, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori chiedendole di rivedere la posizione esposta all'Aula e di organizzare i lavori dell'Aula e la presenza della Giunta nella figura e nella persona del Vicepresidente della Giunta regionale, in modo che si carichi della responsabilità di rappresentare il Presidente quanto meno fino a quando il Presidente non sarà disponibile.

PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 30, viene ripresa alle ore 17 e 15.)

PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deciso di aggiornarsi alle ore 12 e 30 di giovedì prossimo per acquisire da parte della Giunta la comunicazione sulla disponibilità a venire in Aula per riferire sulla mozione sulla continuità territoriale.

Sono convocate le Commissioni quinta, sesta, settima e ottava e la Commissione di inchiesta, mentre per domani, alle ore 12, è convocata la Giunta per il Regolamento.

Il Consiglio verrà convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 17 e 15.



Allegati seduta

Testo dell'interrogazione e interpellanze annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Cocco Pietro - Barracciu - Espa, con richiesta di risposta scritta, sul ruolo istituzionale del Dott. Andrea Prato come coordinatore del progetto Sardegna CO2.0.

I sottoscritti,

PREMESSO che, con deliberazione n. 19/23 del 14 aprile 2011, la Giunta regionale ha dato avvio al progetto CO2.0 al fine di attivare azioni integrate per diminuire progressivamente le emissioni di CO2 in Sardegna, coinvolgendo le amministrazioni pubbliche, le imprese e i privati con l'obiettivo di indirizzarli verso una riconversione dei vecchi processi produttivi in nuova fonte denominata green economy;

CONSIDERATO che:

- si è deciso di affidare la responsabilità attuativa del progetto alla Direzione generale della Presidenza, individuata come unico centro di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 25, comma 5 quater, della legge regionale n. 2 del 2007;

- si è dato mandato alla Direzione generale della Presidenza di provvedere all'adozione degli atti di competenza necessari a rinnovare gli incarichi attualmente in essere per prestazioni di elevata professionalità nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico;

PRESO ATTO che:

- l'ex Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Dott. Andrea Prato, attualmente svolge il compito di coordinatore del progetto Sardegna CO2.0;

- su incarico della Presidenza della Regione ha seguito ed introdotto pubblicamente i lavori per la presentazione del progetto CO2.0 - Smart city di concerto con le amministrazioni pubbliche e gli imprenditori per espandere la riconversione energetica in Sardegna;

- non si conosce quale sia l'atto deliberativo della Giunta regionale con il quale si conferisce l'incarico al Dott. Andrea Prato di coordinatore del progetto CO2.0;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quale sia l'atto formale di incarico al dott. Andrea Prato come coordinatore per conto della Regione dei lavori del progetto CO2.0;

2) quale compenso percepisca e quali credenziali possieda come da deliberazione di Giunta regionale n. 19/23 del 14 aprile 2011 nella quale gli incarichi previsti devono prevedere elevata professionalità nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico. (868)

Interpellanza Porcu - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Barracciu sulle gravi carenze nella gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline e sulle conseguenze che ne possono derivare per la salvaguardia ambientale del compendio naturalistico di rilevanza internazionale.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius;

- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, e che, nell'ambito della rete Natura 2000, è classificato sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 del 1992 e zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;

- nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, tra il 1992 ed il 2005 con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60 milioni di euro di fondi nazionali e comunitari allo scopo di consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar);

- la deliberazione della Giunta regionale 15 settembre 2010, n. 32/52, avente per oggetto l'attivazione di "Progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati..." relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-litorali per l'ulteriore rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;

VERIFICATO che:

- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a sette anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco;

- dopo 6 mesi non è stato dato alcun tangibile seguito alle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) avviate il 30 settembre 2011 presso il competente ufficio dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, SAVI, per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del Piano del Parco" come risulta dalla mancata pubblicazione sul sito del parco del rapporto preliminare ambientale previsto per l'avvio della procedura di scoping, la primissima fase prevista per la VAS, propedeutica alla delimitazione del campo d'indagine dello studio di impatto ambientale;

- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione dell'area naturalistica ha portato alle recenti, discutibili scelte operate dalla direzione del consorzio nella moltiplicazione dei punti di accesso al parco, come quello da via Cristoforo Colombo a Quartu possibile per un tratto, addirittura con mezzi motorizzati, in assenza di controlli e specifica regolamentazione, di apertura di nuovi attraversamenti, come quello dall'idrovora del Rollone al litorale del Poetto all'altezza dell'Ospedale Marino, senza prevedere adeguati strumenti di mitigazione, di coordinamento con gli stessi interventi del Corpo forestale che vengono compiuti, in mancanza di prescrizioni, con mezzi motorizzati anche in zone delicate dal punto di vista naturalistico;

- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile affrontare compiutamente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione dell'abitato in villaggio agricolo rurale, il problema della viabilità, in pessime condizioni, e il rilancio delle attività agricole sostenibili dal punto di vista ambientale;

RILEVATO che:

- da oltre due anni la guida operativa del consorzio è affidata ad un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del parco;

- nel frattempo, sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 e questo pur in presenza di processi di esternalizzazione delle funzioni di amministrazione e di educazione ambientale, con evidente duplicazione di ruoli e con l'assegnazione di incarichi discutibili come quello di addetto marketing di un consorzio senza programmi e, quindi, senza servizi o prodotti da promuovere a sostenibilità ambientale controllata;

- risultano inspiegabili i motivi per cui le esigenze di personale del consorzio di gestione del parco non siano rese pubbliche in modo trasparente, come risulta dal sito istituzionale dell'ente dove è sparito ogni riferimento alla pianta organica, e non siano mai stati banditi regolari concorsi pubblici atti a dotare il consorzio di personale adeguato alla gestione di un compendio di così grande valore naturalistico;

- la gestione improvvisata e inadeguata del personale ha comportato l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere per la quasi totalità del personale del consorzio che, dal 31 marzo scorso, è affidato alla gestione di tre sole unità (il direttore facente funzioni, una segretaria e un amministrativo) rimanendo, al momento, privo di personale per azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione dell'avifauna;

- l'attuale assenza di personale nell'area tecnica e naturalistica sta mettendo a rischio oltre 2 milioni di euro tra fondi per il Programma LIFE+, rivolto a salvaguardare la biodiversità e a creare più idonee condizioni di tutela dell'ambiente animale e vegetale, e fondi ministeriali per attività di promozione e di miglioramento delle condizioni di fruizione del parco;

- la mancata attribuzione all'ente per il 2012 delle risorse per investimenti, pari a 1 milione e 600 mila euro da dedicare in particolare all'ecosistema filtro, la riduzione del contributo al consorzio di gestione del parco per il 2012 e l'erogazione parziale per soli 533 mila euro del contributo alle spese di gestione per il 2011 di cui al capitolo SC041726 pari a 800 mila euro, la riduzione a 700 mila euro del contributo 2012, sta creando ulteriore situazione di incertezza gestionale;

CONSIDERATO che l'attuale carente struttura organizzativa e l'assenza degli strumenti di pianificazione previsti dalla legge istitutiva rendono il consorzio, al momento, nell'impossibilità di gestire ulteriori cospicui investimenti come quelli previsti in premessa, senza che si sia prioritariamente proceduto a colmare le numerose lacune gestionali e pianificatorie sopra richiamate,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:

1) intendano dare garanzie certe per gli investimenti di 1.600 milioni di euro già previsti e per l'erogazione immediata almeno del contributo di gestione 2011 al consorzio del parco in modo da rendere possibile, in attesa della definizione della pianta organica e delle selezioni pubbliche di personale, la continuità delle attività di controllo e monitoraggio dell'avifauna e della manutenzione dei circuiti idraulici, con contratti di lavoro temporanei ad hoc;

2) si ritenga opportuno, prioritariamente all'avvio di nuovi investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato equilibrio naturalistico, verificarne meglio la coerenza con le fondamentali esigenze di tutela ambientale, richiedendo l'approvazione, dopo sette anni dalla nascita del consorzio di gestione, degli atti di programmazione previsti dalla richiamata legge regionale istitutiva del Parco Molentargius-Saline e, in particolare, del piano del parco, strumento giuridicamente e strategicamente sovraordinato ad ogni altro atto di pianificazione paesaggistico e urbanistico vigente e propedeutico ad ogni piano pluriennale di sviluppo;

3) confermino la sostanziale stasi della procedura di VAS per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del parco" e se la Regione intenda avvalersi di quanto previsto dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999 istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline relativamente all'istituzione di un comitato misto Assessorato regionale della difesa dell'ambiente e consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione e l'adozione del piano del parco considerato che sono inutilmente trascorsi non i quindici mesi previsti dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben ottantaquattro mesi dalla costituzione del consorzio senza che questo si sia dotato di un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del parco;

4) considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano dalla ridotta disponibilità di personale del consorzio del parco, la Regione intenda avvalersi, in questa fase di transizione organizzativa, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;

5) conclusivamente, condividano la necessità di un salto di qualità dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale, atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, a superare le attuali emergenze gestionali, organizzative, pianificatorie e finanziarie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico del compendio. (329)

Interpellanza Lotto - Solinas Antonio - Cucca - Diana Giampaolo sulla realizzazione dei contenuti del Protocollo di intesa per la chimica verde a Porto Torres con particolare riferimento alle attività agricole connesse.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- il 26 maggio 2011 è stato siglato a Roma il Protocollo d'intesa per la chimica verde a Porto Torres tra Eni, Novamont, Polimeri Europa, Syndial, Enipower, Presidenza del Consiglio dei ministri, Regione, associazioni ed enti locali;

- il progetto prevede la realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di derivati di oli vegetali costituito da un impianto di produzione di monomeri biodegradabili da fonti rinnovabili, con potenzialità di 40.000 t/anno ed un impianto di produzione di oli lubrificanti biodegradabili avente potenzialità di 30.000 t/anno;

- lo stabilimento verrà realizzato all'interno del sito industriale di Porto Torres;

CONSIDERATO che:

- le materie prime utilizzate nel primo impianto saranno oli vegetali naturali che si prevede di ottenere dalla coltivazione di colture oleaginose presso il sistema locale delle imprese agricole;

- l'agricoltura in Sardegna sta attraversando da troppo tempo un profondo stato di crisi, che necessita della massima attenzione da parte delle istituzioni regionali;

- le imprese agricole stanno vivendo un momento di grande difficoltà per il forte calo dei redditi derivanti dalle produzioni tradizionali;

- all'avvio del progetto per la chimica verde guarda, pertanto, con attenzione ed interesse tutto il mondo agricolo del territorio del nord Sardegna;

VERIFICATO che:

- sono stati istituiti più tavoli di lavoro presso la Regione onde seguire e coordinare le implicazioni che la realizzazione dello stabilimento avrà sullo sviluppo del territorio;

- detti tavoli interessano i temi dell'agricoltura, dell'indotto e delle bonifiche;

- questi tavoli sono stai attivati da diverso tempo, ma non risulta che, nelle riunioni tenute fino ad oggi e nonostante diverse nostre sollecitazioni in Consiglio ed in Commissione, siano mai state coinvolte le organizzazioni degli agricoltori per la discussione dei temi inerenti le tematiche produttive della materia prima (semi oleosi);

APPRESO che:

- per coordinare i tavoli dell'indotto e delle bonifiche sono stati individuati dirigenti dell'Amministrazione regionale, mentre per quanto riguarda il tavolo relativo alle tematiche agricole, sarebbe stata incaricata una persona estranea all'Amministrazione medesima;

- sarebbe in atto un'apposita attività di sperimentazione sulla coltura del cardo portata avanti da uffici delle agenzie agricole o da personale delle stesse;

- nei vari comuni della Sardegna parrebbe che agli agricoltori vengano fatte proposte di coltivazione a cardo dei propri terreni con ipotesi di rapporti contrattuali mai discussi e pertanto escludendo gli agricoltori stessi e le loro organizzazioni da una gestione trasparente dei rapporti contrattuali indispensabile in questo caso più che mai,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:

1) cosa intendano fare affinché il tema della chimica verde e delle sue possibili ricadute sull'agricoltura sarda, venga gestito con la massima attenzione e coinvolgendo il mondo agricolo organizzato con l'obbiettivo di favorire un riscontro positivo per l'insieme delle aziende agricole;

2) cosa intendano fare per garantire che la gestione di tutta la partita della produzione di semi oleosi per lo stabilimento industriale di nuova realizzazione a Porto Torres venga gestita con la massima trasparenza;

3) quali atti siano stati adottati, e con quali costi per l'Amministrazione, tra le agenzie agricole regionali e la Novamont per le attività di sperimentazione e quale personale di queste ultime sia stato impegnato a riguardo;

4) quali atti siano stati adottati in relazione alla nomina di persone estranee all'Amministrazione regionale per coordinare il lavoro del tavolo relativo alle questioni agricole e, nel caso, quali criteri siano stati utilizzati per la selezione. (330)