Seduta n.200 del 18/05/2011 

CC Seduta

Mercoledì 18 maggio 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 43.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 12 aprile 2011 (193), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Simona De Francisci, Angelo Stochino e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta del 18 maggio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

De Francisci - Cuccu:

"I distretti culturali". (282)

(Pervenuta il 5 maggio 2011 e assegnata all'ottava Commissione.)

Rodin - Diana Mario - Pittalis - Lai - Campus - Zedda Alessandra - Stochino - Greco - Floris Rosanna - Piras - Locci - Petrini - Peru - Sanjust:

"Misure per la promozione della rendicontazione sociale nelle amministrazioni della Sardegna". (283)

(Pervenuta il 6 maggio 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

De Francisci - Diana Mario:

"Istituzione delle Breast unit". (284)

(Pervenuta il 6 maggio 2011 e assegnata alla settima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Espa - Bruno - Caria - Meloni Valerio sull'esercizio della pratica della contenzione nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari, sulla riduzione degli orari di apertura dei servizi territoriali per la salute mentale e sull'attuazione della legge n. 180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia)". (360)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

"Interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sul Piano per l'edificazione dei nuovi ospedali della Regione Sardegna". (369)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla necessità di preservare il servizio di guardia medica nel Comune di Burgos". (456)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

"Interrogazione Manca - Bruno - Meloni Valerio - Caria - Espa - Lotto sulla situazione del personale medico e sanitario della ASL n. 1 di Sassari". (484)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

"Interrogazione Amadu sulle conseguenze derivate dalla divulgazione dei dati relativi agli invalidi civili delle province di Sassari e Olbia-Tempio da parte dell'INPS nazionale". (508)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

"Interrogazione Agus - Espa - Diana Giampaolo in merito alle difficoltà delle sedi INPS regionali nella gestione delle prestazioni relative alle invalidità civili". (537)

(Risposta scritta in data 10 maggio 2011.)

Votazione del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento" (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte I)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 222/A, parte I.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario del Gruppo del Partito Democratico al passaggio agli articoli. Noi voteremo contro il passaggio agli articoli perché siamo per l'ennesima volta di fronte a un articolato che in origine, secondo gli intendimenti della Giunta (a sentire le parole pronunciate dall'Assessore, anche durante la discussione dell'ultima finanziaria, in Aula e in Commissione), avrebbe dovuto affrontare i problemi della Sardegna, dare risposte alle esigenze dei sardi, costituire una proposta rappresentativa dell'idea di politica di Sardegna che il centrodestra e questa Giunta regionale hanno proposto ai sardi.

Nell'analizzare questo articolato in Commissione, nel lavorarci anche in questi giorni è emerso in maniera drammatica che non c'è niente che corrisponda ai bisogni della Sardegna e noi, coerentemente con quanto abbiamo detto in questi ultimi due anni e continuiamo a dire, voteremo contro perché ci dissociamo in maniera totale da proposte di questo genere che rappresentano il vuoto politico e programmatico; vuoto politico e programmatico che d'altronde in quest'ultima tornata elettorale è stato ampiamente appreso e compreso dai sardi, i quali hanno dato a noi un segnale di ordine positivo e credo che a voi e a questa Giunta regionale abbiano dato il segnale di non credere più in questa politica - che noi definiamo "non politica" -, di non credere più alle vostre vuote promesse e a quelle del leader nazionale che vi guida.

Vi lasceremo assumere tutte le responsabilità del nulla che state producendo, del vuoto che avete creato in Sardegna e su questa linea continueremo i lavori su questo articolato. Quindi il voto del Gruppo del Partito Democratico è contro il passaggio all'esame degli articoli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, dichiaro il voto contrario del mio Gruppo a un provvedimento affollato di emendamenti, presentati certamente anche dalla minoranza, ma in grande quantità dalla Giunta e dalla maggioranza. Non li ho contati, ma mi pare che questi emendamenti evochino finanziarie tra le più tortuose e complicate che il Consiglio regionale abbia mai dovuto affrontare.

Dichiaro il nostro voto contrario anche per un'altra ragione, cioè perché in Commissione avevamo assunto l'impegno di fare una disposizione snella, capace di intervenire sull'emergenza, che trattasse soprattutto le vicende della situazione economica e finanziaria della Regione, che affrontasse il disastro sotto il profilo dei conti pubblici, ma soprattutto sapesse rispondere alle esigenze e ai bisogni della nostra popolazione, che vive una condizione tragica, non più soltanto drammatica, di vita, di lavoro e di serenità.

Purtroppo tutto questo non è stato e noi pensiamo che sia molto difficile che avvenga anche nel prosieguo dei lavori di quest'Aula. Non siamo ottimisti sull'esame che faremo degli emendamenti che sono stati presentati quando, svolta la votazione per il passaggio agli articoli, dovremo incontrarci in Commissione per dare il parere sugli emendamenti. E questo è un grave limite, purtroppo, della maggioranza di centrodestra e un grave limite dell'influenza negativa che certamente ha avuto la Giunta regionale nel pasticciare questo provvedimento.

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

MANCA GAVINO (P.D.). Votazione nominale!

PRESIDENTE. Non era stata chiesta.

I lavori si concludono qui, riprenderanno domani mattina alle ore 10. E' convocata immediatamente la Commissione bilancio per l'esame degli emendamenti.

La seduta è tolta alle ore 16 e 53.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Espa - Bruno - Caria - Meloni Valerio sull'esercizio della pratica della contenzione nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari, sulla riduzione degli orari di apertura dei servizi territoriali per la salute mentale e sull'attuazione della legge n. 180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia). (360)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, anche sulla base di quanto illustrato dal Direttore del Centro Salute Mentale in merito alla problematica in oggetto, si rappresenta quanto segue.

La pratica della contenzione risulta un intervento attuato, da vari decenni, nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del presidio ospedaliero SS. Trinità dì Cagliari, unico Servizio psichiatrico ospedaliero della ASL n. 8 di Cagliari sino al 2008. Nel periodo sottoposto a monitoraggio, dal 2006 al 2010, il ricorso alla contenzione si è costantemente e significativamente ridotto, passando dai n. 158 episodi di contenzione del 2006, ai n. 28 episodi del 2010. Nello specifico, il fenomeno della contenzione è stato valutato dalla Direzione del Dipartimento di salute mentale e dallo stesso Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, a partire dal 2006, tramite una apposita scheda di rilevazione, inviata obbligatoriamente dal Servizio al DSM per ogni singolo episodio di contenzione.

Sull'argomento è stata redatta, inoltre, una ricerca che rilevava, tra l'altro, n. 158 episodi di contenzione nell'anno 2006 e n. 122 episodi nell'anno 2007. Nell'anno 2008 su n. 900 ricoveri si registrarono n. 40 contenzioni. Mentre, per quanto riguarda il primo anno di attività dei due Servizi, ossia, il periodo febbraio 2009 - febbraio 2010 (il 2° SPDC è stato aperto nel 2009), dai report di attività risultano n. 29 contenzioni su n. 448 ricoveri nel SPDC 1 e n. 15 contenzioni su n. 467 ricoveri nel SPDC 2. Infine, dal monitoraggio degli eventi sentinella in corso di ricovero nel biennio 2009-2010, risultano n. 41 contenzioni su n. 871 ricoveri nel SPDC 1 e n. 30 contenzioni su n. 920 ricoveri nel SPDC 2; rispettivamente il 4,7 per cento ed il 3,2 per cento di contenzioni sui ricoveri totali.

Dall'analisi del fenomeno si può dedurre che le pratiche di contenzione non fanno parte dei dispositivi ordinari di cura dei pazienti negli SPDC e che esse vengono considerate interventi scaturenti da uno stato di necessità che si tende, comunque, a prevenire.

Nel corso dell'anno 2010 sono state diffuse e condivise nei due SPDC le raccomandazioni redatte dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nel mese di luglio 2010, contenute nel documento "Contenzione fisica in psichiatria: una strategia possibile di prevenzione". Le sette raccomandazioni finali del documento coincidono in gran parte con le iniziative già in corso nei due SPDC quali, ad esempio, il monitoraggio del fenomeno, la trasparenza, la formazione degli operatori, i progetti finalizzati.

E' stato, inoltre, osservato il suggerimento espresso per il Ministero della salute da parte del gruppo interregionale della salute mentale che recita: "In ogni caso gli interventi vanno adeguatamente documentati, anche per dimostrare che non è stato applicato un livello di violenza superiore a quello della violenza cui si voleva porre rimedio".

La Regione autonoma della Sardegna e l'Azienda sanitaria di Cagliari rientrano a pieno titolo tra le regioni e le aziende sanitarie che attuano un ridotto numero di contenzioni e che stanno attivando programmi e strategie per la prevenzione delle contenzioni fisiche in situazioni di emergenza psichiatrica. In particolare, il 1° SPDC nel 2010 ha realizzato, con esito positivo, un progetto dal titolo "Riduzione di eventi sentinella: aggressione verso operatori e terzi, contenzioni, tentativi di suicidio, fughe".

La sospensione del servizio posti letto presente presso i CSM di Quartu Sant'Elena e di Cagliari A è stata adottata dal Dipartimento di salute mentale in quanto gli stessi sono risultati scarsamente utilizzati (sempre al di sotto del 50 per cento), anche a fronte delle risorse mediche ed infermieristiche impegnate e, ad ogni modo, ritenute poco utili rispetto alle esigenze assistenziali relative agli interventi residenziali ed alle condizioni d'acuzie. Ad ogni buon conto, l'Azienda sanitaria di Cagliari intende garantire, tramite il Dipartimento di salute mentale, gli interventi centrati sul territorio e finalizzati alla diagnosi, cura e riabilitazione, onde assicurare e migliorare i livelli qualitativi di assistenza nel territorio aziendale, anche all'interno degli interventi integrati dei PLUS, valorizzando il protagonismo e la responsabilizzazione di utenti, familiari e cittadini attivi nello spirito della legge n. 180 del 1978.

Per quanto riguarda, infine, il quesito di cui al punto 4, ossia, quali azioni si intenda intraprendere affinché la Regione autonoma della Sardegna possa continuare a garantire il rispetto dell'attuazione dei principi stabiliti dalla legge n. 180 del 1978, si informano gli onorevoli interroganti che la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore scrivente, con deliberazione n. 16/13 del 29.03.2011, ha approvato le "Linee guida" in materia di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) e di accertamento sanitario (ASO) per persone sofferenti mentali. Le "Linee guida" in materia di TSO e ASO sono state formulate sulla base delle "Raccomandazioni in merito all'applicazione di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per malattia mentale" (artt. 33, 34, 35, legge 23 dicembre 1978, n. 833), approvate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano in data 19 marzo 2009, e dispongono indicazioni omogenee sull'utilizzo di tali procedure, con lo scopo di rimediare alla difformità di applicazione nel territorio regionale.

Il provvedimento rappresenta un importante strumento non solo per garantire la corretta applicazione delle procedure di trattamento sanitario obbligatorio, ma anche per ridurre le pratiche di contenzione attraverso progetti di prevenzione, col coinvolgimento in rete di tutti gli operatori dei servizi territoriali. A tal fine è prevista, fra l'altro, l'attivazione di programmi di formazione interprofessionale, finalizzati alla condivisione delle competenze necessarie.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sul piano per l'edificazione dei nuovi ospedali della Regione sarda. (369)

Con deliberazione n. 58/25 del 28.10.2008 la Giunta regionale approvava un piano straordinario di interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico, definito dal Piano regionale dei servizi sanitari 2006-2008, prevedendo una preventiva programmazione di risorse finanziarie di varia natura (fondi comunitari, fondi nazionali ex articolo 20 legge n. 67/1988, fondi FAS regionali e fondi Memorandum).

Il programma di interventi strutturali sull'edilizia sanitaria sarda di cui alla citata DGR 58/25 ha subito alcune significative modificazioni:

- i fondi Memorandum di cui al protocollo di intesa per un "Quadro strategico per la salute, sicurezza e sviluppo del Mezzogiorno", non sono mai stati assegnati in quanto destinati, dal Governo centrale, ad altri interventi;

- i fondi FAS - Fondi per le aree sottoutilizzate, non sono stati ancora assegnati in quanto oggetto di accurato studio per la loro rifìnalizzazione, da definire in sede di programma attuativo regionale 2007-2013, da sottoporre poi al vaglio dei competenti organismi statali;

- per quanto riguarda i fondi comunitari (POR FESR 2007-2013 - Asse II, obiettivo operativo 2.2.2, linea di attività 2.2.2.b "ammodernamento tecnologico delle strutture ospedaliere con particolare riferimento all'alta diagnostica, alla radioterapia oncologica e al potenziamento dei centri di eccellenza in ambito medico"), le verifiche del documento di programmazione POR FESR 2007-2013 evidenziavano l'impossibilità di realizzare gli interventi così come previsti dalla DGR 58/25 del 2008, considerato il vincolo che detti interventi debbano concentrarsi, in particolar modo, nelle zone a bassa densità di popolazione. Pertanto, l'Assessorato della sanità, nel mese di settembre 2009, si attivava con l'Autorità di gestione al fine di una modifica del POR FESR che prevedesse la possibilità di effettuare interventi di alta tecnologia in zone urbane. La Giunta regionale, vista la necessità di provvedere alla riprogrammazione del fondi POR con la previsione di interventi di ammodernamento tecnologico che rientrassero nei requisiti della attività finanziate con i fondi POR FESR, con Deliberazioni n. 24/2 del 23.06.2010 e n. 41/16 del 23.11.2010 (che, per maggior dettaglio, si allegano alla presente) ha approvato il programma relativo alle risorse POR FESR 2007-2010, Asse II, obiettivo operativo 2.2.2, linea di attività 2.2.2. b. Allo stato attuale, l'Assessorato sta procedendo alla liquidazione delle prime tranche alle Aziende sanitarie.

Per quanto concerne il progetto relativo al nuovo ospedale di San Gavino, la Giunta regionale, con deliberazione n. 3/13 del 26.01.2011 ha approvato lo studio di fattibilità della realizzazione dello stesso, attualmente sottoposto alla verifica presso il Ministero della salute.

Gli ulteriori interventi di edilizia sanitaria dovranno essere ricompresi nell'ambito della nuova fase programmatoria da porre in atto con il terzo accordo di programma di cui all'articolo 20 della legge n.67/1988, attualmente in fase di definizione.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla necessità di preservare il servizio di guardia medica nel Comune di Burgos. (456)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto concernente la necessità di mantenere il presidio di guardia medica nel Comune di Burgos, si rappresenta quanto segue.

Allo stato attuale, il territorio del Goceano dispone di una rete assistenziale composta da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, da una struttura poli-specialistica nel Comune di Bono e da ben cinque sedi di guardia medica (Servizio di continuità assistenziale) alle quali la popolazione si rivolge per le situazioni di urgenza nelle ore notturne, nei giorni festivi e prefestivi e, comunque, negli orari in cui il medico di famiglia non è in servizio.

Tra queste vi rientra la sede della guardia medica di Burgos, presidio sanitario assolutamente indispensabile che garantisce la continuità assistenziale per le popolazioni dei Comuni di Burgos, Bottida ed Esporlatu.

Come è stato specificato in ripetute occasioni, si ritiene fondamentale mantenere, nelle zone interne del territorio regionale, servizi sanitari capaci di garantire prestazioni sanitarie adeguate alle richieste delle comunità residenti. Pertanto, il timore che il grave episodio di violenza perpetrato nello scorso novembre, nei confronti della guardia giurata in servizio scorta per la guardia medica di Burgos, possa condurre alla soppressione del servizio di guardia medica è assolutamente privo di fondamento, posto che né la programmazione sanitaria regionale né quella aziendale, prevedono il ridimensionamento o, tanto meno, la soppressione del servizio.

Ad ogni modo, la complessiva riconfigurazione della rete dell'emergenza-urgenza, attualmente in fase di definizione, consentirà, attraverso l'ottimizzazione delle risorse umane e strumentali, di migliorare l'efficienza dell'intero sistema di emergenza sanitaria.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Manca - Bruno - Meloni Valerio - Caria - Espa - Lotto sulla situazione del personale medico e sanitario della ASL n. 1 di Sassari. (484)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto sulla base dell'istruttoria eseguita dagli uffici dell'Assessorato, si espone quanto segue.

- L'Azienda sta provvedendo all'adozione del Piano del fabbisogno del personale per l'anno 2011 nel rispetto dei limiti previsti dalla legge n. 191 del 23/12/2009, articolo 1, comma 71, dalla deliberazione della G.R. n. 8/16 del 23/02/2010 e dalla deliberazione G.R. 20/7 del 19/05/2010, procedendo alla modifica della propria dotazione organica provvisoria previa trasformazione, ad invarianza di costo, dei posti resisi vacanti e all'incremento del numero di posti in dotazione organica. I posti previsti nel piano del fabbisogno verranno ricoperti, previa autorizzazione da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità, mediante lo scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti, in riferimento ai posti vacanti, mentre per i posti di nuova istituzione si procederà ad attivare le procedure di mobilità e successivamente a bandire i nuovi concorsi.

- L'Amministrazione ASL ha provveduto alle procedure di stabilizzazione, così come previsto dalla legge n. 244 del 24/12/2007, legge finanziaria anno 2008, nonché dalla legge regionale n. 3 del 7/08/2009, seguendo gli indirizzi dettati dall'Amministrazione regionale.

- Per quanto concerne la gestione del Servizio 118, si conferma che attualmente l'Azienda ha esternalizzato le prestazioni di "autista soccorritore", mediante contratto d'appalto con la ditta "SERIANA 2000". A tale proposito si evidenzia che la normativa in vigore non prevede la stabilizzazione degli autisti che prestano servizio alle dipendenze di società private e che per l'anno corrente, l'Azienda non ha previsto di attivare procedure concorsuali in riferimento alla copertura di posti rispondenti al profilo "autista soccorritore".

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Amadu sulle conseguenze derivate dalla divulgazione dei dati relativi agli invalidi civili delle province di Sassari e Olbia-Tempio da parte dell'INPS nazionale. (508)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto sulla base dell'istruttoria eseguita dagli uffici dell'Assessorato, si espone quanto segue.

Nel mese di febbraio l'INPS ha diffuso attraverso un'intervista rilasciata dal presidente Antonio Mastropasqua, pubblicata sul Corriere della Sera, dei dati inerenti alle revoche delle pensioni di invalidità civile riferiti alle varie regioni. Da questi dati emergerebbe che la Sardegna assurge al ruolo di regione capofila nel riscontro delle false pensioni di invalidità civile, con il 53 per cento di pensioni revocate. La diffusione di tali dati ha destato come è ovvio un certo scalpore e la mobilitazione del mondo associazionistico e della stampa locale, oltre che della politica regionale, apparendo francamente tali dati in qualche modo abnormi rispetto alla realtà regionale.

Si rende noto che a seguito degli accadimenti sopra descritti il direttore regionale dell'INPS Sardegna ha trasmesso una nota esplicativa al Presidente della Giunta regionale, acquisita con prot. 2172 del 22.03.2011, con la quale fa rilevare che i dati divulgati sono relativi a un campione statistico.

Va inoltre considerato che gli accertamenti in questione fanno riferimento ai nuovi parametri di assegnazione delle pensioni di invalidità, per cui in molti casi risulta oltremodo scorretto e demagogico parlare di falsi invalidi trattandosi, in molti casi, di una mancata rispondenza ai nuovi criteri.

Si condividono pertanto le perplessità palesate dall'onorevole interrogante riguardo alla maggiore cautela che sarebbe stata necessaria nella diffusione dei dati che senza le necessarie puntualizzazioni e tutti i distinguo del caso finiscono per criminalizzare una categoria di persone che versano di per se in condizioni di svantaggio.

Si sottolinea, quand'anche ce ne fosse bisogno, che L'INPS non è una struttura vincolata o subordinata all'Amministrazione regionale, ma dotata di piena autonomia, che pur tuttavia ha un rapporto di collaborazione con le regioni con riferimento all'iter procedurale dell'assegnazione delle pensioni di invalidità civile, pertanto non è pensabile che l'istituto in questione concerti la propria politica di relazioni esterne con questa Amministrazione.

Per quanto attiene al secondo quesito posto dall'interrogante, ossia quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere presso l'INPS per favorire la migliore organizzazione degli uffici al fine di meglio rispondere alle esigenze dei cittadini, si porta a conoscenza dell'interrogante che l'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha predisposto la bozza di convenzione tra la Regione autonoma della Sardegna e l'Istituto nazionale per la previdenza sociale in attuazione dell'accordo quadro di cui all'articolo 20 del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito in legge 3 agosto 2009, n. 102, tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e le Regioni per l'affidamento all'INPS delle funzioni concessorie nei procedimenti di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilita, ed è stata iscritta all'ordine del giorno del lavori della Giunta regionale per il 26/04 pv.

Tale convenzione detta nuove norme di organizzazione nell'espletamento dell'iter procedurale per il rilascio delle pensioni di invalidità civile e prevede fra l'altro:

- all'articolo 2, comma 2 che "(...) Nel caso di concessione di prestazioni soggette a revisione, l'INPS dovrà richiedere tempestivamente alla commissione medica istituita presso la competente Azienda sanitaria di sottoporre l'invalido civile a visita medica, inviando contestualmente copia della richiesta all'interessato;

- non si farà luogo alla sospensione dell'erogazione della prestazione prima della data di visita di revisione, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 20, comma 2 del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 3 agosto 2009, n. 102 e dall'articolo 5, comma 5, del DPR 698/94. Nell'ipotesi di conferma del requisito sanitario, la prestazione dovrà essere corrisposta senza soluzione di continuità".

Con tale esplicito richiamo, si è inteso sottolineare la priorità delle esigenze dei cittadini a non vedere interrotta l'erogazione delle prestazioni eventualmente causate dall'organizzazione degli uffici INPS.

Inoltre, allo scopo di razionalizzare l'attività connessa alla gestione del nuovo processo di invalidità civile ai sensi della legge 3 agosto 2009, n. 102, la convenzione prevede, all'articolo 5, l'istituzione di un apposito tavolo tecnico permanente composto da un rappresentante della Direzione generale delle politiche sociali e della Direzione generale della sanità di questo Assessorato, un rappresentante della Direzione regionale dell'INPS, uno dei patronati, uno delle associazioni più rappresentative in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, uno dei medici presidenti di commissione e uno dell'ordine dei medici, che avrà il compito di definire delle linee guida operative a livello regionale e svolgere un monitoraggio sugli esiti della sperimentazione effettuata in attuazione della convenzione.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Agus - Espa - Diana Giampaolo in merito alle difficoltà delle sedi INPS regionali nella gestione delle prestazioni relative alle invalidità civili. (537)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto sulla base dell'istruttoria eseguita dagli uffici dell'Assessorato, si espone quanto segue.

Nel mese di febbraio l'INPS ha diffuso attraverso un'intervista rilasciata dal presidente Antonio Mastropasqua, pubblicata sul "Corriere della Sera", dei dati inerenti alle revoche delle pensioni di invalidità civile riferiti alle varie regioni. Da questi dati emergerebbe che la Sardegna assurge al ruolo di regione capofila nel riscontro delle false pensioni di invalidità civile, con il 53 per cento di pensioni revocate. La diffusione di tali dati ha destato come è ovvio un certo scalpore e la mobilitazione del mondo associazionistico e della stampa locale, oltre che della politica regionale, apparendo francamente tali dati in qualche modo abnormi rispetto alla realtà regionale.

Si rende noto che a seguito degli accadimenti sopra descritti il direttore regionale dell'INPS Sardegna ha trasmesso una nota esplicativa al Presidente della Giunta regionale, acquisita con prot. 2172 del 22.03.2011, con la quale fa rilevare che i dati divulgati sono relativi a un campione statistico.

Va inoltre considerato che gli accertamenti in questione fanno riferimento ai nuovi parametri di assegnazione delle pensioni di invalidità, per cui in molti casi risulta oltremodo scorretto e demagogico parlare di falsi invalidi trattandosi, in molti casi, di una mancata rispondenza ai nuovi criteri.

Si condividono pertanto le perplessità palesate dagli onorevoli interroganti riguardo alla maggiore cautela che sarebbe stata necessaria nella diffusione dei dati che senza le necessarie puntualizzazioni e tutti i distinguo del caso, finiscono per criminalizzare una categoria di persone che versano di per se in condizioni di svantaggio.

Per quanto concerne il quesito posto al punto primo dell'interrogazione, inerente all'organico degli uffici INPS nella regione Sardegna, le affermazioni degli interroganti vengono categoricamente smentite dal direttore regionale INPS Sardegna che con la citata nota, acquisita al prot. n. 2172 del 22.03.2011, in riferimento all'interrogazione in questione ha testualmente comunicato che "Le affermazioni sull'organico dell'INPS in Sardegna (meno di 300 unità) sono totalmente non vere, sia per l'aspetto numerico, sia per l'evoluzione del concetto di organico che oggi si ha in una moderna azienda di servizi qual è l'INPS. Storicamente l'organico regionale era fissato in 960 unità, attualmente la forza è di 820 unità. La lieve carenza di personale, peraltro presente in termini più massicci in altre realtà pubbliche, viene sopperita con una politica gestionale moderna tramite le continue ed adeguate attività formative, l'alta tecnologia, la telematizzazione di gran parte dei servizi, il massiccio coinvolgimento dei cittadini, degli enti di patronato e dei consulenti del lavoro, l'utilizzo di unità interinali (che però cesserà il 31 marzo p.v.) e l'attuazione di un modello organizzativo all'avanguardia. In merito posso affermare che l'INPS centrale, al fine di incrementare gli organici delle regioni, sta procedendo a definire lo scorrimento delle graduatorie di concorsi già effettuati, a gestire la mobilità intercompartimentale e all'indizione di nuovi concorsi, una volta ricevuto l'assenso dei Ministeri competenti ".

Per quanto attiene al secondo quesito posto dall'interrogante, ossia quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere presso l'INPS per favorire la migliore organizzazione degli uffici al fine di meglio rispondere alle esigenze dei cittadini, si porta a conoscenza degli interroganti che la Giunta regionale, su proposta dell'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, con atto deliberativo n. 20/7 del 26.04.2011, ha approvato la Convenzione tra la Regione autonoma della Sardegna e l'Istituto nazionale per la previdenza sociale in attuazione dell'accordo quadro di cui all'articolo 20 del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito in legge 3 agosto 2009, n. 102, tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e le Regioni per l'affidamento all'INPS delle funzioni concessorie nei procedimenti di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità.

Tale convenzione detta nuove norme di organizzazione nell'espletamento dell'iter procedurale per il rilascio delle pensioni di invalidità civile e prevede fra l'altro:

- all'art. 2, comma 2, che "(...) Nel caso di concessione di prestazioni soggette a revisione, l'INPS dovrà richiedere tempestivamente alla commissione medica istituita presso la competente Azienda sanitaria di sottoporre l'invalido civile a visita medica, inviando contestualmente copia della richiesta all'interessato;

- non si farà luogo alla sospensione dell'erogazione della prestazione prima della data di visita di revisione, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 20, comma 2, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 3 agosto 2009, n. 102 e dall'articolo 5, comma 5, del DPR 698/94. Nell'ipotesi di conferma del requisito sanitario, la prestazione dovrà essere corrisposta senza soluzione di continuità".

Con tale esplicito richiamo, si è inteso sottolineare la priorità delle esigenze dei cittadini a non vedere interrotta l'erogazione delle prestazioni eventualmente causate dall'organizzazione degli uffici INPS.

Inoltre, allo scopo di razionalizzare l'attività connessa alla gestione del nuovo processo di invalidità civile ai sensi della legge 3 agosto 2009, n. 102, la convenzione prevede, all'articolo 5, l'istituzione di un apposito tavolo tecnico permanente composto da un rappresentante della Direzione generale delle politiche sociali e della Direzione generale della sanità di questo Assessorato, un rappresentante della Direzione regionale dell'INPS, uno dei patronati, uno delle associazioni più rappresentative in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, uno dei medici presidenti di commissione e uno dell'ordine del medici, che avrà il compito di definire delle linee guida operative a livello regionale e svolgere un monitoraggio sugli esiti della sperimentazione effettuata in attuazione della convenzione.