Seduta n.217 del 23/06/2011 

CCXVII Seduta

Giovedì 23 giugno 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

ZUNCHEDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 14 giugno 2011 (210), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Giovanni Mariani, Adriano Salis e Angelo Stochino hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 23 giugno 2011. Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Constatato lo scarso numero di consiglieri presenti in Aula sospendo la seduta per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 02, viene ripresa alle ore 16 e 11.)

Commemorazione di ex consigliere

PRESIDENTE. Colleghi, commemoriamo oggi l'onorevole Giovanni Paolo Nuvoli, conosciuto da tutti come Giampaolo, scomparso nel mese di gennaio di quest'anno.

L'onorevole Nuvoli, nato ad Ardara il 5 marzo del 1952, era laureato in giurisprudenza. Giornalista pubblicista, è stato consigliere regionale per due legislature e deputato per altre due.

La carriera politica di Giampaolo Nuvoli è legata indissolubilmente al suo territorio. Ad appena 26 anni, nel 1978, fu eletto sindaco di Ardara e indossò la fascia tricolore per 25 anni.

Uomo dalla personalità eclettica era sempre pronto a difendere gli interessi della Sardegna. La sua esperienza in Consiglio regionale non fu lunghissima.

Nella decima legislatura, primo dei non eletti nel collegio di Sassari nelle liste della Democrazia Cristiana, subentrò all'onorevole Pietro Tamponi che si era dimesso, ma non entrò mai nell'esercizio delle sue funzioni perché dopo pochi giorni optò per la Camera dei deputati.

Nella Dodicesima legislatura si candidò nelle liste di Forza Italia Sardegna nel collegio di Sassari e fu eletto nuovamente in Consiglio regionale ma non completò la legislatura in quanto eletto successivamente alla Camera dei deputati.

Durante il periodo trascorso in Consiglio regionale fece parte del Gruppo di Forza Italia e fu Presidente della Prima Commissione "Autonomia - Ordinamento regionale Rapporti con lo Stato", commissario della Quarta Commissione "Assetto generale del territorio-Pianificazione territoriale regionale - Urbanistica- Viabilità e trasporti- Lavori pubblici" e dell'Ottava "Diritto allo studio, Scuole materne - Edilizia scolastica-Cultura".

Molteplici i provvedimenti legislativi che portano la sua firma. Ricordiamo soprattutto le numerose proposte in materia ambientale e sanitaria. Fu anche primo firmatario delle proposte di legge sul "Riordino dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna" e "sull'abolizione dell'indennità di carica dei consiglieri regionali durante i periodi di crisi dell'Esecutivo".

In Parlamento fu eletto, per la prima volta come deputato nelle liste del Polo delle Libertà, nella Dodicesima legislatura e confermato sempre nelle liste di Forza Italia, nella XIV Legislatura. Sul finire del 2004 lasciò il Gruppo per aderire all'UDEUR ma nel marzo 2008 rientrò nel Gruppo parlamentare del Popolo della Libertà.

Politico attento, fu sicuramente ispirato sempre da un'autentica passione civile. Numerosi gli incarichi di prestigio che gli furono affidati a livello nazionale. Nel 2007, l'allora guardasigilli Clemente Mastella, lo nominò Direttore Generale del Ministero di Grazia e Giustizia, Sezione Diritti Umani in materia civile e penale. Fu riconfermato anche nel 2008 dal Ministro della giustizia Angelino Alfano.

Nell'esprimere alla famiglia dell'onorevole Nuvoli il cordoglio dell'intera Assemblea regionale e mio personale, sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 15, viene ripresa alle ore 16 e 19.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222, Parte prima. Abbiamo sospeso questa mattina i lavori in fase di voto dell'articolo numero 27 ter.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io non sono intervenuto in sede di discussione generale per problemi di tempo. Però una breve dichiarazione di voto la devo fare perché sono stato sicuramente toccato nel cuore e nella fantasia dall'appassionante intervento su questo articolo dell'onorevole Uras, così come devo riconoscere di essere stato toccato invece nella testa da alcuni passaggi dell'intervento dell'onorevole Soru che ha colto dei punti estremamente importanti che sottendono la nostra responsabilità quando trattiamo questi argomenti. Sono rimasto perplesso invece dalle dichiarazioni dell'onorevole Vargiu che dice fondamentalmente: non condivido l'articolo ma lo voto.

E' vero, il precariato dovrebbe essere una fase propedeutica all'ingresso definitivo nel mondo del lavoro (un tempo c'era l'apprendistato) attraverso un pubblico concorso, una vera selezione per merito, un vero concorso. E invece la politica - è stato ricordato - ha inculcato nei nostri giovani, nei loro genitori, il concetto che basti mettere un piede, un dito in una pubblica amministrazione per una settimana, un mese, tre mesi perché tanto poi una sanatoria arriverà, tanto poi quella situazione sarà sanata attraverso una selezione, un concorso riservato, attraverso qualcosa fatto con carte truccate.

Carte truccate sotto vari aspetti. Si è parlato della necessità di aver maturato almeno 36 mesi, oppure 30 mesi, cinque anni 10 anni di servizio nella pubblica amministrazione. Io allora mi chiedo perché si scrive "anche non continuativi" a far data dal primo gennaio 2002 e non dal primo gennaio 2003 piuttosto che dal primo gennaio 2001? Qualcuno mi saprà spiegare anche la ragione, sarà magari ha anche una ragione logica ma è sbagliata, comunque è sbagliata, è ingiusta.

Allora io credo che si debba iniziare a inviare dei segnali educativi, insegnare che la politica deve creare le condizioni ma non deve gestire i posti di lavoro. Al precariato sappiamo che si accede non attraverso un concorso ma attraverso, com'è stato ben ricordato, l'appoggio, attraverso la spinta. E io in queste condizioni, diviso tra il cuore e la testa, non sono in condizione di dare voto favorevole a questo articolo per cui, non volendo votare contro, mi asterrò.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, colleghi, nel votare a favore di questo provvedimento non posso che ricordare il disagio, il senso di impotenza che io e altri consiglieri comunali abbiamo avvertito in questi ultimi anni nel vivere le esperienze del precariato, nell'assistere alla pessima figura che ha fatto l'amministrazione di Cagliari nei confronti del precariato, la pessima figura che quella amministrazione ha fatto sulle politiche del lavoro, politiche del lavoro a sfondo essenzialmente clientelare, politiche che io chiamo d'ingegneria interinale, politiche che fortunatamente gente di destra, di centro e di sinistra ha interrotto poche settimane fa.

E' vero, il provvedimento può anche intaccare i canoni della buona programmazione, può intaccare i canoni della razionalizzazione delle risorse ma non intacca sicuramente i canoni del buon senso. Penso che la prima politica del lavoro sia proprio, in tempi di grave disagio occupazionale, quello di interrompere le procedure di tipo interinale, procedure che di fatto non fanno altro che essere procedure di clientela politica. Quello potrebbe essere il primo provvedimento. Io penso, mi auguro che qualche altro mio intervento possa essere a sostegno di politiche vere, di politiche che questa Regione, per quanto attiene al lavoro, possa attivare. Stiamo sanando un pregresso, è vero, però io penso che se vogliamo dare spazio ai giovani dobbiamo cominciare a sanare le disgrazie dei loro genitori. Di questo si tratta.

PRESIDENTE. Comunico che i colleghi Ben Amara e Stochino sono rientrati dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Amadu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Presidente, colleghe e colleghi, io intervengo molto brevemente per annunciare il mio convinto voto favorevole a questo articolo, i cui contenuti, già definiti in sede finanziaria, vengono oggi riproposti in termini di maggior rigore dal punto di vista del modo di procedere. Ho ascoltato con attenzione gli interventi pronunciati sia stamane sia in sede di dichiarazione di voto, inerenti al merito di questa problematica. Un po' tutti hanno ragione, però io credo che, davanti a situazioni umane particolari, dobbiamo tenere conto dello stato di fatto della realtà.

Come legislatore sento in coscienza il dovere di tentare, ove possibile (e quando c'è la convergenza è ancora meglio) di dare risposte concrete soprattutto a chi vive in uno stato di precarietà e attende un segnale positivo dal proprio lavoro. Io credo che questo articolo risponda a quelle esigenze, per cui confermo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas.). Colgo l'occasione della dichiarazione di voto per spiegare alcuni punti dell'articolo che stiamo votando, e che io voterò a favore. Intanto arriviamo alla conclusione - io spero - di una lunga, lunghissima marcia che riguarda la possibilità di essere stabilizzati, o meglio di trovare una stabilizzazione lavorativa per alcune delle centinaia e centinaia di lavoratori precari che operano nelle amministrazioni locali. Operano nelle amministrazioni locali - e se operano rappresentano un costo già oggi, quindi non è che risparmino se non vengono stabilizzati, anzi, in molti casi risparmiamo se vengono stabilizzati - perché in via surrettizia, truffando le leggi sulla contabilità pubblica, la gran parte delle nostre amministrazioni, per sopperire ad esigenze di servizio, è obbligata a procedere ad assunzioni temporanee con questa modalità, con queste caratteristiche.

Ora, perche queste destabilizzazioni non contrastano con le politiche di sviluppo? Perché sono altro paio di maniche, cerchiamo di non confondere le pere con le arance, i cavoli con le banane o con i salumi: è tutto un altro paio di maniche! Questo è personale che opera nelle pubbliche amministrazioni perché ve n'è esigenza, e le esigenze devono essere sempre motivate; è personale che opera in forza di provvedimenti assunti in ragione dell'attività di quelle amministrazioni, le quali sono costrette a utilizzare queste forme surrettizie perché non possono procedere all'assunzione diretta di questo personale.

C'è bisogno di norme specifiche; con queste norme cerchiamo di rimediare a un utilizzo improprio di risorse umane (che hanno un costo che già si esplicita, e quindi non rappresenta un'ulteriore spesa) e aiutiamo i comuni a risolvere un problema che comunque, in ogni caso, si sarebbero trovati a dover affrontare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas.). Intervengo solo per annunciare il mio voto a favore, aggiungendo che la precarietà si sa bene che è un'invenzione aziendale per ben sfruttare il lavoro e bloccare la crescita mentale e sociale alimentata sia dalla destra sia dalla sinistra.

Mi ricordo quando D'Alema affermava che il lavoro non è un diritto automatico. Noi rimaniamo sempre contrari alla precarietà, convinti della validità dei concorsi, ma i concorsi possono anche essere truccati. Il problema è che questo Governo non bandisce i concorsi, perché gli fa comodo la non stabilizzazione, perché gli permette di ricattare socialmente e soprattutto politicamente i lavoratori non inseriti. Il mio voto è a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Noi su questo articolo ci asteniamo, credo che dobbiamo mettere una parola fine al precariato, e dobbiamo farlo prevedendo forme di assunzione conformi alla Costituzione, e cioè attraverso il concorso nella pubblica amministrazione. Credo che dovremmo dedicarci di più alle politiche di sviluppo, a cominciare dalle politiche per i giovani.

Io ne approfitto anche per rispondere al collega Maninchedda, che più volte anche stamattina ha pronunciato alcune affermazioni importanti. Intanto ha ribadito quanto noi affermiamo da tempo, che cioè questa legislatura sostanzialmente è finita, e che probabilmente possiamo trovare il modo per dedicare tempo ed energia - e noi in questo senso cogliamo la sfida - alle emergenze della Sardegna, probabilmente anche in maniera trasversale, passare alle politiche delle soluzioni e non a quelle delle posizioni.

Noi cogliamo questa sfida, però chiediamo all'onorevole Maninchedda di individuare insieme anche la data di conclusione vera di questa legislatura, perché bisogna anche in qualche modo esprimere un giudizio politico su questa esperienza fallimentare. E noi ci siamo, ci siamo nel senso che, fissata la data nella quale chiamiamo i sardi alle urne, possiamo trovare lo spazio e il tempo per dedicarci alle vere emergenze, alle politiche di sviluppo, alle riforme della Sardegna. Credo che sia una sfida vera, da accogliere positivamente, cercando insieme di dirci esattamente come stanno le cose, e quindi dichiarare fallita un'esperienza che comunque vi vede e vi ha visto al governo di questa Regione, e iniziare un corso nuovo, stabilendo subito, in modo chiaro, in modo esplicito, la data delle prossime elezioni regionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO (P.d.L.). Presidente, nell'esprimere il mio voto favorevole, vorrei fare una piccola riflessione anche da consigliere comunale, entrante e uscente, per sposare anche ciò che ha detto poc'anzi il mio collega Cugusi.

E' vero, abbiamo vissuto all'interno dell'amministrazione delle situazioni piuttosto incresciose, è anche vero però che questo articolo è un articolo che ci mette in condizioni di favorire tutte quelle persone che sono precarie da tanti anni, soprattutto gli anziani, e tutte quelle persone che usufruiranno delle eventuali selezioni. Però - mi duole anche dirlo, e vorrei farlo veramente col cuore in mano - molte volte tutte queste persone, questi precari che sono entrati nel mondo del lavoro dell'amministrazione locale hanno anche demeritato. Devo dirlo perché, Cugusi ne è ben conscio, abbiamo potuto toccarlo con mano. Molti, il giorno dopo che sono stati assunti, si sono messi in malattia o hanno preferito addirittura le procedure di disoccupazione, quindi probabilmente non avevano neanche grande intenzione di lavorare durante quei sei mesi, quell'anno.

Credo pertanto sia importante in questo momento attuare, nelle selezioni tramite concorso interno, un monitoraggio molto più accurato, affinché le professionalità di queste persone - sempre che ci siano - vengano veramente valutate in maniera corretta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA (P.d.L.). Presidente, mi pare che stasera, con l'onorevole Cugusi, abbiamo iniziato un percorso un po' diverso da quello di stamattina. Stamattina abbiamo provato a volare alto, e i temi proposti anche dall'onorevole Maninchedda, a me personalmente appassionano. Io credo che, come ho avuto già modo di dire altre volte, noi dobbiamo pensare a delle forme di assunzione e reclutamento, che siano il più vicino possibile alle forme previste dalla Costituzione. Tra l'altro, la difficoltà delle stabilizzazioni è nei fatti.

Voglio però ricordare all'onorevole Cugusi che proprio il Comune di Cagliari è stato uno di quei Comuni che ha attivato un processo di stabilizzazione e non ha lasciato fuori nessun dipendente. Che poi ce ne siano degli altri e che ancora il problema non sia stato risolto, sicuramente è dato da una difficoltà: forse ci siamo dimenticati delle leggi Brunetta e Tremonti?

Vorrei anche ricordare, sempre all'onorevole Cugusi, che un'altra amministrazione, questa volta di centrosinistra - e mi riferisco alla Provincia di Cagliari - ha fatto dei proclami in campagna elettorale per le stabilizzazioni, ma, ad oggi, nulla è avvenuto. Quindi io credo che sia molto più corretto riportare la discussione su ciò che è possibile fare. Pertanto, come ho già avuto modo di dichiarare altre volte, il mio è un voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, l'ultimo intervento dimostra, ancora una volta, come abbiamo sostenuto stamattina, che questa parola, "precariato", più che mai rappresenta una delle tante parole che usiamo privandole di un significato durevole.

E' stato spiegato stamattina che un lavoratore può essere considerato precario se prima conveniamo sulla definizione di precario, se invece ogni volta che ci vediamo cerchiamo di allargare la maglia per ricomprendere in questa definizione quello che ci fa comodo, quello è una definizione che si perde; è chiaro? E allora, noi rivendichiamo il diritto, nella nostra astensione, di gridare che esiste una pari opportunità di tutti coloro che stanno in Sardegna e che non hanno un lavoro e ne hanno diritto, e che nessuno è abilitato in quest'Aula a decidere o a decretare, per legge, quali diritti vengano prima degli altri diritti. C'è qualcuno che pensa ancora, (in via residuale, secondo me) secondo una cultura della clientela, sulla quale la politica ha fatto le sue fortune negli ultimi vent'anni, che ancora, con queste operazioni qualcuno sopravvivrà a un confronto reale sui problemi nodali dello sviluppo. Uscire dalla prigionia della clientela per affrontare le strade impervie e complicate della proposta, della fatica e anche delle regole, è esattamente il punto di distinzione fra la comodità di accontentare alcune parti e la scomodità di lanciare un messaggio per il futuro.

In tutti questi discorsi che abbiamo pronunciato fino a oggi non ho sentito una sola parola, un solo esempio, che abbia collegato l'esigenza di stabilizzazione con la parola "funzionalità". Noi pensiamo prima a sistemare le persone, poi a trovare qualcosa da fargli fare; non partiamo dalla necessità delle amministrazioni e poi vediamo come provvedervi: facciamo esattamente il contrario. Queste operazioni sono operazioni che hanno solo un sapore clientelare. Noi rivendichiamo il diritto di rappresentare tante migliaia di persone che reclamano il diritto di avere un lavoro, e se qualcuno ritiene di mettersi la coscienza in pace approvando questo provvedimento, noi, caro Amadu, siamo ancora più sereni di lei perché rappresentiamo migliaia e migliaia di più.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, intervengo per dichiarare innanzitutto il mio voto favorevole, e per ricordare che i comuni già avevano provveduto ad avviare le procedure per la stabilizzazione di questi precari. Io questo voto lo dò sia con la testa sia con il cuore, perché è anche un modo per ribadire l'autonomia, una volta tanto, di questo Consiglio, rispetto al Governo centrale.

Non dimentichiamoci, infatti, che le procedure di stabilizzazione stavano andando avanti sinché non si è messo di mezzo il ministro Fitto. Quindi non stiamo facendo altro che riconfermare una volontà espressa, quasi all'unanimità, da questo Consiglio regionale, sperando anche - e questo vuol essere un segnale - che il precariato possa essere definitivamente superato, e le agenzie interinali possano essere abolite quando servono esclusivamente come strumento inqualificabile di clientela.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, questo è un tema, lo si vede anche dagli interventi di appartenenti a diverse aree politiche, che affonda nella cultura di ognuno di noi, e tutti abbiamo difficoltà a scrollarcela. Allora, io non voglio ripetere concetti già espressi nell'intervento di stamattina, il mio Capogruppo ha già affermato che il nostro Gruppo si asterrà, e ne ha illustrato anche le ragioni, quindi questo mi semplifica il compito. Io voglio aggiungere che la mia astensione nasce proprio dalle ragioni che ho cercato di ricordare stamane.

io sono favorevole a procedere definitivamente alle stabilizzazioni, a tracciare una linea orizzontale sotto la quale, a destra, si scriva "basta" con 27 punti esclamativi. Però, per dire basta (lo dico a tutti, innanzitutto a chi ha responsabilità di governo nell'Amministrazione regionale) dobbiamo, d'ora in poi, evitare di procedere anche ad una sola assunzione che abbia i connotati di una delle tantissime tipologie che rientrano nella categoria dei contratti atipici, e cioè dei lavori precari, perché ce ne sono un'infinità.

Allora, c'è l'impegno di quest'Aula (a partire dall'Assessore degli affari generale, che non vedo) di dare disposizioni a tutti gli Assessorati, a tutti gli enti, a tutte le AA.SS.LL. di non assumere più una sola persona con questi contratti? Altrimenti, se insieme alla norma di oggi, sulla quale ci asterremo, non c'è questa volontà, noi ci ritroveremo il prossimo anno e quello ancora successivo a discutere ancora di una situazione come questa. Io vorrei sentire che c'è un impegno in questa direzione innanzitutto da parte della Giunta, vorrei davvero sentirlo, che l'Amministrazione regionale, da oggi, non ricorra più a questo tipo di assunzioni; è così difficile? Badate, se lo assumete, dichiarate automaticamente di evitare anche di essere accusati di fare clientela.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, il collegato che ormai si avvia al termine della discussione, è stato veramente penoso, attorno ad esso si è sviluppato anche un dibattito che, per certi versi, ha tentato inutilmente di nobilitarlo, perché a distanza di tanto tempo ben poco è stato prodotto.

Questo collegato sarebbe dovuto nascere da un'analisi attenta delle ragioni della grande crisi, e quindi da uno studio anche di risposte alternative e concrete, e invece non è stato così, le cose non sono andate in questa direzione, e pare proprio che questo collegato non sia nato assolutamente per fornire alcuna risposta. Credo che questo articolo sia davvero un raro segnale positivo per le emergenze in corso, per cui io voto assolutamente a favore e auspico che questa sia anche la risposta da dare ai precari OSS, che battagliano per tutte le strade e per tutte le piazze, devo dire inutilmente, ricevendo a tutt'oggi solo delle risposte molto infelici da parte dell'Assessore, che sostiene che le assunzioni abbiano superato addirittura il numero della lista prevista.

D'altra parte può aver ragione, perché può aver pure proceduto a fare delle assunzioni, ma queste esulano chiaramente dalla lista che vedeva iscritti questi precari già da tempo; ha pescato, con tutta probabilità, da liste interinali. Io voterò a favore, con l'auspicio davvero che non si riproduca mai più una situazione del genere; il precariato è un qualcosa che serve al sistema e non deve essere assolutamente più riprodotto in nessuna direzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intanto mi scuso con i colleghi ma purtroppo non ho approfondito le discussioni pronunciate nel consiglio comunale di Cagliari circa i processi di stabilizzazione né della precedente né di questa consiliatura. Per quanto riguarda quest'articolo, invece, io preannuncio il voto non convintamente favorevole del mio Gruppo, ad eccezione di quello dell'onorevole Capelli che credo si asterrà. Non convintamente favorevole perché mi sorprendono alcuni atteggiamenti.

Ci sono state battaglie condotte coerentemente in questi anni da gruppi politici, su questo tema, ma parallelamente ne hanno fatte altre a difesa della Costituzione. Siamo andati sulle piazze a difendere la Costituzione e la Costituzione dice che nella pubblica amministrazione si entra per concorso. I costituenti, credo nel maggio del 1947, quando hanno messo mano a quell'articolo, questo hanno deciso come uno dei pilastri della terzietà della pubblica amministrazione rispetto all'organismo politico. Poi ha ragione l'onorevole Ben Amara: i concorsi si possono truccare, anzi in questi anni in Italia si è data ampia dimostrazione di concorsi truccati - e queste sono le riflessioni che mi porterebbero a non votare favorevolmente - però ci sono due aspetti che mi portano a votare a favore e che in questo momento ritengo prevalenti.

Il primo è che c'è un accordo politico, e quando si raggiunge un accordo lo si rispetta sino in fondo. Non sono ammessi, a mio avviso, ripensamenti in Aula dopo che si è raggiunto un accordo tra forze politiche di maggioranza e di minoranza in Commissione. Il secondo aspetto è che non possiamo prendere in giro queste persone. A queste persone abbiamo detto dal 2009 che avremmo messo una pietra sopra e chiuso una vicenda e io credo che coerentemente dobbiamo portarla a conclusione, se la Corte costituzionale, come ci auguriamo (e qui ci sono stati sforzi importanti per cercare di venire incontro anche ai rilievi mossi dalla Corte costituzionale) riterrà non confliggente con la Costituzione questa norma.

Detto questo, concordo con gli interventi ormai di quasi tutti: dobbiamo mettere una pietra sopra e porre fine al precariato. Finora le politiche portate avanti hanno generato precariato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, io credo che sia giusto astenersi su questo articolo. Dobbiamo essere consapevoli che stiamo trattando una materia estremamente delicata perché è vero quello che hanno detto diversi colleghi, che ragioniamo del lavoro instabile e insicuro di tante persone, che è da anni che ne discutiamo in quest'Aula e che riusciamo a risolvere il problema solo per alcuni. Ci siamo dati dei termini e dei tempi due anni fa. Alcuni lavoratori sono stati immediatamente stabilizzati, altri pur avendo conseguito le stesse posizioni non sono stati stabilizzati e questo per atteggiamenti diversi dei diversi dirigenti rispetto a persone con gli stessi titoli.

E' una situazione che non può essere a mio parere tollerata. Io sono d'accordo con chi dice: "Chiudiamo pure questa pagina e cominciamone una nuova, dove si mette fine a questo sistema che non può non essere clientelare di assunzione nella pubblica amministrazione". E' giusto che a chi ha lavorato per tanti anni e quindi ha reso un proprio servizio alla pubblica amministrazione gli venga riconosciuto, è giusto che vengano adottati i provvedimenti affinché questo si possa fare, però prendiamo quest'impegno di porre la parola fine con questo sistema di assunzione a chiamata che non fa altro che alimentare…

(Interruzione)

Risolviamo questo problema una volta per tutte e facciamo in modo che da oggi, sistemate queste situazioni che sono incresciose (e non sono incresciose per colpa dei lavoratori, ma per colpa delle amministrazioni che non hanno risolto il problema nei tempi giusti) si avvii una stagione diversa che metta tutti i cittadini nelle medesime condizioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, dispiace che manchi qualche collega del centrosinistra a cui avrei voluto ricordare come è che si è arrivati a questo articolo, soprattutto a uno dei commi, che non è stato mai proposto dal centrodestra, ma è stato proposto e sostenuto durante la finanziaria dal centrosinistra. Abbiamo cercato di trovare una soluzione e quel comma è contenuto qui ed è stato fortemente voluto dal centrosinistra. Poi il centrosinistra può anche dividersi ci sarà - probabilmente accadrà anche nel centrodestra -chi si asterrà e chi voterà a favore.

La linea ufficiale del P.d.L. è di votare a favore e comunque chiediamo la votazione per parti e, nella fattispecie, le chiederei di mettere in votazione i primi due commi e poi il terzo comma, perché vorrei capire se quelle persone del centrosinistra che tanto erano affezionate al terzo comma oggi voteranno differentemente da come avevano votato durante la finanziaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, questo è un tema effettivamente delicato e sentito, di cui in quest'Aula si è parlato più volte, tant'è che anche nella scorsa legislatura abbiamo, con la nostra iniziativa, messo mano a percorsi di stabilizzazione. Oggi noi ci asteniamo su questo articolo perché riteniamo di dover affrontare le questioni in maniera diversa, diversamente da come sono state affrontate fin qui, e in particolare attenendoci non in maniera quasi coerente con la Costituzione, ma in maniera totalmente coerente con la Costituzione e con i dettati costituzionali. Quest'articolo, invece, non percorre questa strada e contemporaneamente non offre risposte ai problemi della Sardegna, a iniziare da quelli di coloro che il lavoro non ce l'hanno.

Ci sarebbe piaciuto che in questa legislatura si fosse messo mano al tentativo di superare la precarietà generale della Sardegna, dal Nord al Sud, da Est a Ovest, cosa che invece in questi due anni e mezzo di legislatura non è stata fatta perché abbiamo messo mano esclusivamente a leggi finanziarie e a collegati alla finanziaria che niente hanno, nel loro contenuto, che possa corrispondere ai bisogni della Sardegna.

Vorrei anche ricordare che questo articolo non è stato concordato con il centrosinistra. Al Gruppo del Partito Democratico non risulta questo, onorevole Diana. Vorrei anche ricordare che durante la discussione del collegato la sottoscritta è intervenuta proprio per evidenziare che i provvedimenti che si stavano chiudendo nel merito di questi temi non corrispondevano ai problemi e alle esigenze generali che avrebbero dovuto trovare risposta nel collegato e invece la Commissione non ha voluto ascoltare. Ci sono anche dichiarazioni al microfono della sottoscritta che mettono in evidenza il dissenso del Gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Io prendo la parola molto brevemente per motivare il mio voto di astensione, che ovviamente è un voto assolutamente a titolo personale, e che motivo nell'estrema confusione che sto vedendo regnare in quest'Aula, ma forse sarebbe meglio dire nella politica moderna. La destra, infatti, non fa più politiche di rigore, non fa più politiche di meritocrazia, non fa più politiche di trasparenza e la sinistra, da quello che ho potuto capire nel dibattito pomeridiano, si trova, almeno in una sua parte, in fortissimo imbarazzo nel formulare oggi politiche sociali e assistenziali. Ecco perché in questa grandissima confusione che veramente mi sta imbarazzando non poco, preferisco astenermi.

PRESIDENTE. Metto in votazione i primi due commi dell'articolo 27 ter.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 ter,commi 1 e 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Sanna Giacomo e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Vargiu - Zedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 38

astenuti 25

maggioranza 20

favorevoli 38

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il terzo comma dell'articolo 27 ter.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). A me è capitato, come a tutti i colleghi, credo, di vedere di tutto, di sentire affermazioni pronunciate con una semplicità disarmante, di leggere norme scritte con una semplicità disarmante. Non mi interessa di chi sia la paternità di questo comma, quand'anche fosse mia (e non lo ricordo) io mi permetto di dire che questo comma ha del demenziale, ha del demenziale!

In buona sostanza in questo comma si dice: ci sono lavoratori inquadrati ad un certo livello che si trovano però nella condizione di essere lavoratori precari, bandisco un corso concorso, se lo superano bene (e ci mancherebbe altro!) se non lo superano, come nell'esercito, gli tolgo le "stellette". Ma è una follia, è una follia! Io davvero mi appello al buon senso perché non so dare altri suggerimenti, io chiederei, se fosse possibile (lo dico ai Capigruppo perché forse sono i soli che possono intervenire) di togliere dall'imbarazzo il Consiglio regionale nel pronunciarsi su una questione demenziale, sulla quale, comunque, per quanto ci riguarda, votiamo contro. E' demenziale perché offende l'intelligenza di tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, bisognerebbe fare la storia di questo collegato. Questo collegato nasceva per fare un po' di "manutenzione legislativa" proprio in ragione della finanziaria, con l'obiettivo di intervenire su 2, 3, 4 questioni urgenti che il Consiglio regionale avrebbe dovuto affrontare per non tracollare sul piano economico finanziario con l'intera Regione oppure per non trovarsi settori come quello dell'acqua, del trasporto aereo, e quindi della continuità territoriale, nel caos più assoluto.

Questo comma, che è stato proposto da un collega del P.D. in ragione di un'osservazione che era stata avanzata dagli Uffici e che riguarda il personale dell'amministrazione regionale, ha il senso di completare la stabilizzazione dei lavoratori della Regione che peraltro è iniziata nel corso della precedente legislatura insieme a quella che ha riguardato tutto il sistema della sanità. Chi era rimasto fuori? Erano rimasti fuori i lavoratori degli enti locali.

Onorevole Cuccureddu, non è vero che nella pubblica amministrazione si accede sempre attraverso concorso, e lei lo dovrebbe sapere perché è stato sindaco. Ci sono coloro che arrivano fino alla quinta qualifica o quarto livello professionale che vengono chiamati direttamente, in ragione del fatto che non è richiesta una particolare specializzazione. La gran parte dei lavoratori interessati alla stabilizzazione nei comuni ha questa qualifica, quindi i concorsi glieli facciamo comunque fare per fare un accertamento sull'idoneità, e siamo su più severi della legislazione vigente. Qua oltre che incompetenti si è anche folli qualche volta.

E allora mettiamo un punto e basta perché l'ideologia l'abbiamo lasciata, l'abbiamo lasciata noi, lasciatela anche voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo brevemente per ribadire che - non si stupisca onorevole Sanjust - il centrosinistra non pensi di risolvere i problemi del mondo con le politiche assistenziali, noi siamo per l'inclusione sociale e per la solidarietà che sono cose diverse. Siamo contro le ingiustizie, e credo che abbiamo appena votato precedentemente un'ingiustizia profonda, un'ingiustizia nei confronti di chi avrebbe voluto partecipare a un concorso pubblico e non potrà partecipare, abbiamo appena recato un danno alla qualità della pubblica amministrazione e abbiamo recato ancora un danno laddove abbiamo insegnato, a chi verrà dopo di noi, che l'importante è mettere un piedino dentro la pubblica amministrazione poi arriverà sempre qualcuno che sistemerà tutto.

Ma mentre mi sono astenuto sui commi precedenti, chiunque abbia presentato questo terzo comma, chiunque esso sia (e mi dispiace che sia qualcuno che evidentemente adesso è assente) così come chi ha proposto di passare da cinque anni a dieci anni (in favore di chi e di quali "fotografie" ha proposto di passare da cinque anni a dieci anni) mi pare abbia veramente un po' esagerato. E' come se - lo diceva il mio collega - domani si bandisse un bel concorso per sottufficiale dei carabinieri e si prevedesse che coloro che sono sottufficiali nel momento in cui partecipano al concorso se non superano il concorso vengono degradati. Mi sembra qualcosa di cui saremo chiamati a rendere conto se arriviamo ad approvare sciocchezze di questo genere.

PRESIDENTE. Metto in votazione il terzo comma dell'articolo 27 ter.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 ter, comma 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Vargiu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cuccureddu - Mulas - Sanjust.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 60

astenuti 6

maggioranza 31

favorevoli 41

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'articolo 27 quater e ai relativi emendamenti.

(Si riporta il testo dell'articolo 27 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 27 quater

Superamento del precariato

1. Al fine di promuovere opportunità di lavoro stabile in favore dei lavoratori ai sensi del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81 (Integrazioni e modifiche della disciplina dei lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 45, comma 2, della L. 17 maggio 1999, n. 144), ancora impegnati in attività socialmente utili, l'Amministrazione regionale, attraverso l'Assessorato competente in materia di lavoro, è autorizzata a predisporre, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, uno specifico programma nell'ambito del quale siano previste le misure da adottarsi.

2. Per il perseguimento dell'obiettivo di cui al comma 1, il programma può anche finanziare specifiche iniziative che prevedano il coinvolgimento diretto di società in house della Regione costituite o in via di costituzione.

3. Il programma tiene conto dell'attuale collocazione territoriale dei lavoratori interessati, avuto prioritariamente riguardo agli attuali enti utilizzatori che possono, secondo le vigenti norme, continuare ad avvalersi delle maestranze stabilizzate senza costi aggiuntivi a carico del loro bilancio.

4. Alla spesa prevista per l'attuazione del presente articolo, valutata in euro 1.500.000 per l'anno 2011, e di euro 2.250.000 per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, si fa fronte con le disponibilità recate al fondo regionale per l'occupazione di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S06.06.004).

Emendamento aggiuntivo Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Diana Giampaolo - Espa - Corda - Mariani

Articolo 27 quater

All'articolo 27 quater dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:

4 bis. Ai fini dei superamento del lavoro precario nella sanità in Sardegna gli operatori Socio sanitari risultati idonei ed utilmente inseriti nelle graduatone concorsuali pubbliche in vigore, per la copertura di posti in organico a tempo indeterminato presso le aziende sanitarie locali, l'Azienda ospedaliera Brotzu e le aziende ospedaliere universitarie della Sardegna, che hanno svolto servizio presso le stesse per un periodo non inferiore ad otto mesi alla data di approvazione della presente legge, sono stabilizzati a tempo indeterminato presso le stesse previa ricognizione da parte delle Aziende sanitarie del fabbisogno della seguente figura professionale entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge e scorrimento degli idonei in graduatoria. (12)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio - Cuccu - Agus - Diana Giampaolo

Articolo 27 quater

Dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:

4 bis. Per assicurare la continuità nelle attività dei beni culturali e delle biblioteche e archivi degli enti locali la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla entrata in vigore della presente Legge, provvede alla approvazione di uno specifico disegno di legge per la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori, anche soci di cooperative, oggetto delle previsioni di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 17 del 2008. I predetti lavoratori sono mantenuti in servizio presso gli enti locali dove operano, anche tramite convenzione con le società cooperative delle quali siano dipendenti, a tal fine i necessari contratti sono prorogati fino al 31 dicembre 2012.
Il finanziamento dei progetti è stabilito nella misura del 100 per cento del costo del lavoro e del 5 per cento per i costi generali e attrezzature, così come previsto nella legge regionale n. 11 del 1988, articolo 92. Gli oneri derivanti dalla attuazione della presente disposizione sono valutati in euro 5.000.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012, 2013 a cui si provvede a valere sulle disponibilità recate dall'UPB S06.06.004 (Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti). (54)

Emendamento aggiuntivo Manca - Sabatini - Cucca - Cuccu - Meloni Valerio - Porcu - Lotto - Barracciu

Articolo 27 quater

Dopo il comma 4 è inserito il seguente:

4 bis. "Per la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 27, comma 5, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4, da attuarsi a cura dell'Amministrazione regionale tramite i soggetti esecutori titolari della progettazione entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012,2013 la spesa di euro 2.000.000.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.03.002

Politiche attive del lavoro - Investimenti

2011 euro 2.000.000

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

In diminuzione

UPB 06.06.004

Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti

2011 euro 2.000.000

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000. (55)

Emendamento aggiuntivo Mula - Vargiu

Articolo 27 quater

Dopo il comma 4 dell'articolo 27 quater è aggiunto il seguente:

4 bis. Per la prosecuzione delle azioni previste all'articolo 27, comma 5 della legge regionale n. 4 del 2006, gi finanziate nelle annualità precedenti, è autorizzata per l'anno 2011 la spesa di euro 2.000.000. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente, provvede ad approvare il relativo programma.(UPB S02.03.002 cap. SC02.0903).

in aumento

UPB S02.03.002

Politiche attive del lavoro - Investimenti (cap. SC02.0903)

2011 euro 2.000.000

in diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 2.000.000. (219)

Emendamento aggiuntivo Vargiu - Meloni Francesco.

Articolo 27 quater

Dopo il comma 4 dell'articolo 27 quater è aggiunto il seguente:

4 bis. Per le finalità indicate all'articolo 3, comma 9, della legge regionale n. 3 del 2009, per il personale in servizio alla data dell'approvazione della predetta legge è autorizzato nell'anno 2011 l'ulteriore stanziamento di euro 500.000 e per gli anni 2012, 2013 e 2014 di euro 900.000 (UPB S05.01.013 cap. SC05.0229).

In aumento

UPB S05.01.013

igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e degli alimenti (cap. SC05.0229)

2011 euro 500.000

2012 euro 900.000

2013 euro 900.000

2014 euro 900.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 500.000

2012 euro 900.000

2013 euro 900.000

2014 euro 900.000. (222)

Emendamento aggiuntivo Uras - Meloni Marco - Espa - Ben Amara - Sechi

Articolo 27 quater

Dopo l'articolo 27 quater è aggiunto il seguente articolo:

Art. 27 quinquies

1. A completamento delle azioni di stabilizzazione dei lavoratori precari nel sistema sanitario regionale, sono inquadrati presso le competenti amministrazioni, previa specifica selezione concorsuale funzionale alla verifica dell'idoneità all'espletamento delle mansioni di servizio della qualifica di inquadramento e, ove richiesto, previa frequenza di apposito corso di formazione, il personale precario assunto con contratto di lavoro a termine, o con forme contrattuali flessibili, atipiche o libero professionali, che abbia maturato almeno 36 mesi, anche non continuativi, a far data dal 1" gennaio 2002, già impiegati nelle attività del laboratorio delle malattie metaboliche del bambino - Ospedale Microcitemico. Gli oneri relativi sono a carico del bilancio della amministrazione competente nell'ambito degli stanziamenti per salari e stipendi per l'anno 2011 e successivi. E' altresì inquadrato con le medesime modalità il personale precario, in possesso degli stessi requisiti, che operi presso i laboratori di analisi o nei servizi di accoglienza, informazione o pagamento ticket, delle aziende sanitarie, aziende miste e ospedaliere sarde. (264).)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 12, 54, 222 e 264 sono ritirati.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Superamento del precariato. Questo articolo sostanzialmente stabilisce che per promuovere opportunità di lavoro stabile a favore dei lavoratori socialmente utili noi autorizziamo a predisporre un piano: "nell'ambito del quale siano previste le misure da adottarsi". Cioè un programma nel quale vediamo se dobbiamo rinviare, se dobbiamo prendervi in giro, se dobbiamo parlarne l'anno prossimo. L'oggetto è questo: "predisporre un programma specifico nell'ambito del quale siano previste le misure da adottarsi", non la soluzione ma le misure da adottarsi. Poi scriviamo che per il perseguimento dell'obiettivo di cui al comma 1 (cioè dotarsi di questo programma) si possono anche finanziare specifiche iniziative con società in house della Regione costituite o in via di costituzione. Questa è una delega a dare i soldi a chi ci capita, senza sapere a chi li stiamo dando.

Tutto questo articolo è stato costruito per prendere i soldi di cui ai capitoli indicati al comma 4, destinati ai lavoratori socialmente utili, e poter utilizzare questa delega in bianco affidando i soldi stessi alle società in house della Regione, da fare o già fatte. Questo è il succo di questo articolo perché i soldi chiamati in causa sono già soldi dedicati ai lavori socialmente utili e quindi finalizzati a quello. Se avete bisogno di approvare un programma per decidere come creare le opportunità di lavoro vuol dire che fino adesso non avevate una, quindi non sapete come spendere quei soldi perché non ne avete finalità.

Se i fondi contenuti e stanziati nella legge numero 3 del 2008 sono già destinati a favore dei lavoratori socialmente utili, mi dovete spiegare la ratio di questo articolo che vorrebbe sostenere la risoluzione dei problemi del precariato aprendo una delega in bianco nei confronti di non meglio precisate società in house da costituirsi o già costituite. Quindi c'è anche l'incognita: chi sarà? Sarà una società già esistente o sarà una che verrà costituita cammin facendo?

Io credo, primo, che il Consiglio non possa concedere deleghe di questo genere; secondo, che se pensa di intitolare l'articolo "superamento del precariato" con queste soluzioni ci sia una doppia presa in giro.

Però volevo riprendere il ragionamento di qualcuno che ha definito i ragionamenti di stamattina un tentativo di "volare alto". Badate, io ho questa convinzione: quando si tocca il fondo della frustrazione politica normalmente si cercano questi grandi ragionamenti. Qui il problema, secondo me, è di tutti. A parte il fatto che chi deve stare seduto sulle soluzioni prioritariamente - siccome i posti sono contingentati - siete voi che siete in maggioranza, che avete ricevuto il consenso. State seduti sulle soluzioni voi prima, poi se c'è posto, se troviamo accoglienza noi ci facciamo stretti, ma lanciare degli appelli generici non va bene, non va bene! Non va bene perché a me sinceramente non risulta che siano intervenuti mutamenti intellettualmente corretti con atti conseguenti, con sfiducie palesi, con punti di distinzione netti, con capacità di rinuncia.

Badate, io l'ho detto più volte, poi ognuno ha le sue idee, però sostengo sempre che nei momenti difficili bisogna sempre rifarsi ad un ragionamento. C'è una persona che ha sofferto molto ma che guardava lontano e che diceva che le idee valgono per quello che costano non per quello che rendono. La conseguenza di questo principio è che chi crede in determinate idee deve pagare un prezzo. Non deve proclamare un'ideale e passare sempre all'incasso, alla convenienza. Deve pagare un prezzo!

La legislatura per me è finita perché non si ha questo coraggio, perché nonostante un'epoca, che si diceva essere quella del berlusconismo, sembri volgere al termine (sembra, non lo so, non mi interessa se volge o non volge, io credo che gli italiani, i sardi, siano governati da chi si meritano, nel bene e nel male; ad ognuno spetta di vendere al meglio quello che porta nella disponibilità) voi avete passato due anni e mezzo a demolire quello che abbiamo costruito.

Citatemi una sola iniziativa organica, integrale, strategica che rappresenti una risposta opposta ad una riforma che abbiamo fatto noi e io ve ne sarò atto! Ma fino ad oggi avete solo attaccato i cardini di ciò che abbiamo fatto noi. Questo vi ha danneggiato e vi continuerà a danneggiare perché dimostra che siete privi di personalità politica. Avete presentato un programma: andatevi a confrontare con quello e tenete presente che dalla data in cui avete vinto le elezioni (il 19 o il 13 febbraio) le responsabilità si contano dalla vostra parte.

Noi non siamo qui per danneggiare chicchessia, siamo qui per propugnare le nostre idee e i nostri valori sulla consapevolezza che viviamo un momento nel quale bisogna pagare qualche cosa, affinché, con un atto di umiltà, si raggiungano posizioni di avvicinamento nell'interesse del bene collettivo. Non bisogna cercare la soddisfazione di una parte sull'altra, no! Perché voi dovete mettere nel conto che la prossima volta in teoria potreste rivincere voi, e avrete il diritto, come abbiamo il diritto noi, di poter aspirare a governare in una condizione meno disastrosa di quella di oggi e quindi dovrete accogliere questo invito sapendo che avrete anche voi qualcosa a cui dovrete rinunciare.

Qui non se ne capisce più niente; se si toccano consigli d'amministrazione che non servono, o che servono solo a tenere in piedi rappresentanze politiche di amici e contro amici non si può votare, magari si criticano apertamente e con tutti i mezzi le "non politiche" che fanno quegli enti però, siccome non si possono toccare gli amici o fare i dispetti, li teniamo in piedi. Lì si sarebbe dovuta vedere la coerenza di chi dice: "Togliamo le spese inutili da dove sono inutili!". Ecco i prezzi che si pagano! Però poi c'è un ritorno.

Ci vogliono gesti coraggiosi; non si può dire in quest'Aula, pensando che i sardi non abbiano un livello di intelligenza sufficiente: "è una cosa improponibile, non la condivido ma la voto", perché a queste affermazioni non ci crede più nessuno se non quelli che lavorano ogni giorno scavando sotto le nostre fondamenta per togliere sistematicamente ancora credibilità alla politica. Questo interessa sì anche noi, perché nella perdita di credibilità generale anche noi perdiamo un po' di credibilità e anche per questo bisogna avere il coraggio di non derogare ad alcuni principi e alcuni punti di distinzione. Attenzione a questo articolo: è una delega, non è una soluzione al precariato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, io stamattina ho seguito con attenzione il dibattito che si è tenuto in quest'Aula e dove sono state pronunciate dichiarazioni importanti, di un certo peso, non insignificanti. La prima dichiarazione che ho seguito, anche quella con molta attenzione, l'ha pronunciata l'assessore Floris che ha detto: "attenti bene, io voterò contro il D.L. 71, voterò contro tutti gli articoli di quel disegno di legge". Mi viene un dubbio: non è che fra un po' si alzerà l'assessore Sannitu e dirà "voterò contro tutti gli emendamenti che riguardano il collegato sui lavori pubblici"?

ESPA (P.D.). Sannitu non vota.

SABATINI (P.D.). Va bene, magari esprimerà un parere contrario.

Queste affermazioni fanno pensare, ci portano a chiederci che cosa stia succedendo. I Capigruppo si parlano con la Giunta, esiste una maggioranza, si rapportano tra loro, ne discutono, ne parlano? Fateci capire che cosa volete fare in quest'Aula, che cosa vogliamo fare. E' stato preso un impegno e un impegno oggi è stato disdetto, è stato rigettato da un Assessore. Questo è un primo punto che noi vorremmo capire.

La seconda affermazione la fa l'onorevole Maninchedda, e anche questa lascia tutti rilassati - Assessori rilassati, qualcuno del centrodestra che dice "accogliamo con benevolenza questa affermazione" - ma abbiamo capito che cosa ha detto l'onorevole Maninchedda? Ha detto praticamente che è necessario che questo Consiglio cambi passo, che apra una riflessione unitaria fra maggioranza e opposizione, fra le forze politiche in esso presenti, e si dia un termine per realizzare alcune riforme, nel mentre ha messo in mora la Giunta, ha fatto una dichiarazione chiara in cui ha detto "questa Giunta ha fallito, non è capace di governare la Sardegna e quindi deve andare a casa, per cui facciamo alcune riforme importanti, ci diamo un tempo, dopo di che andiamo tutti a casa". A queste due affermazioni, a questi due interventi mi sarei aspettato una reazione, anche di rabbia, e invece non si è notato alcun tipo di reazione.

Veda, onorevole Vargiu, noi abbiamo, in due anni e mezzo, ripetuto continuamente ciò che vorremmo fare per migliorare la situazione. Abbiamo fatto, ad esempio, una battaglia sulla vertenza per le entrate, perché poi, guardate, senza risorse non è possibile rilanciare lo sviluppo. Il piano per il lavoro che voi avete approvato, per esempio, è del tutto insignificante, perché le politiche attive per il lavoro hanno un senso se noi abbiamo la capacità di rilanciare l'economia, perché i posti di lavoro veri si fanno rilanciando l'economia non approvando i piani per il lavoro. I piani per il lavoro, le politiche attive per il lavoro sono un supporto al rilancio dell'economia, al rilancio dell'occupazione, ma senza crescita economica non si creano nuovi posti di lavoro, e per creare nuovi posti di lavoro, per superare quelle che sono le difficoltà affinché le imprese possano competere sono necessarie le risorse finanziarie.

Io l'altro giorno ho citato una graduatoria che mi ha un po' spaventato: la Comunità economica europea ha pubblicato da poco la graduatoria della competitività delle regioni d'Europa e su 268 regioni la Sardegna era al duecentoquarantottesimo posto, siamo penultimi in Italia; dopo di noi c'è solo la Basilicata. Allora, per superare i blocchi di rilancio dell'economia, per rendere competitive le nostre aziende, per far sì che queste si insedino, creino ricchezza, creino posti di lavoro, sono necessarie risorse, e quindi ci chiediamo: che fine hanno fatto le norme di attuazione dell'articolo 8, qual è la battaglia che state conducendo sui fondi per le aree sottoutilizzate, che fine hanno fatto i fondi per le infrastrutture per la Sardigna? Ma non solo, in questo periodo e in questo momento della politica sarda succede di peggio.

Io non ho niente in contrario, come soluzione tampone, all'affitto di due navi per il trasporto pubblico marittimo, io non ho niente in contrario, però attenti, non possiamo perdere di vista l'obiettivo più importante. Noi ci stiamo sostituendo allo Stato, perché lo Stato dà alla Tirrenia 60 milioni di euro all'anno e, siccome noi non riusciamo ad imporre alla Tirrenia le condizioni, siccome stiamo accettando le vecchie convenzioni, siccome la Tirrenia continuerà a effettuare un trasporto pubblico locale da terzo mondo, per bestiame (come sono sempre stati trattati i sardi e i turisti che sono venuti in Sardegna), allora noi, anziché attingere a quelle risorse, ci sostituiamo e utilizziamo le risorse, che potevamo utilizzare per rilanciare l'economia, per sostituire lo Stato.

Lo stesso, guardate, abbiamo fatto con la scuola: quando ci siamo occupati di precariato abbiamo rinunciato alle risorse dello Stato. Quindi, non solo non prendiamo le risorse che spettano a questa Regione, ma utilizziamo le risorse di questa Regione per sostituirci a compiti che sono dello Stato e a funzioni che dovrebbero essere svolte con finanziamenti dello Stato. Quindi non è vero che non stiamo dicendo ciò che deve essere fatto; il problema è che spesso si parla ma non si viene ascoltati.

Allora, noi siamo pronti ad accettare, onorevole Maninchedda, la sfida, fino in fondo: diamoci un tempo, individuiamo quali sono le riforme, decidiamo quando questa Giunta andrà a casa; è una sfida che apro, è d'accordo tutto il Gruppo del Partito Democratico e accetta questa sfida. Siamo pronti, quando vogliamo incontrarci fissiamo la data e apriamo un tavolo di confronto tra le forze politiche di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI (P.d.L.). Io volevo intervenire nel merito di questo articolo anche se l'intervento che mi ha preceduto è stato un intervento di natura squisitamente politica e quindi credo che anch'io non possa esimermi dal fare alcune brevi considerazioni.

Premesso che personalmente - e credo anche gran parte del mio Gruppo - sono contrario ai "governissimi", se l'idea del collega Maninchedda è stata ed è quella di lanciare un governissimo, nonostante io abbia una grande stima del professionista e della persona, devo dire in tutta onestà che sono assolutamente in disaccordo.

Io credo che il bipolarismo ci abbia insegnato ad assumerci ognuno le sue responsabilità; il governatore Soru penso che in questo sia stato un maestro, in quanto ha giustamente fatto sì che le sue funzioni fossero portate ai massimi livelli, fino al punto, quando la maggioranza non lo ha più seguito, di forzare la mano e andare ad elezioni anticipate. Però si è assunto delle responsabilità e io, da questo punto di vista, ho profondo rispetto del presidente Soru. Credo che noi dovremo fare altrettanto, in quanto ci siamo presentati agli elettori portando un programma e assumendo degli impegni; magari c'è da chiedersi perché fino ad oggi non abbiamo ancora tenuto fede a tutti gli impegni che abbiamo sottoscritto. Quindi credo che le forze della maggioranza, cominciando dal partito di maggioranza relativa, debbano tirare diritti e cercare di dare le risposte per le quali hanno chiesto l'impegno degli elettori.

Detto questo, vorrei spendere due parole sull'articolo che stiamo discutendo adesso, cioè l'articolo per i lavoratori socialmente utili. Vorrei fare una brevissima cronistoria per chi magari non conosce a fondo l'argomento. Questi lavoratori sono dei lavoratori "figli di un dio minore", che dal 1995 percepiscono, di fatto, un assegno di sussistenza, perché di questo si tratta, e non hanno nemmeno gli assegni previdenziali pagati; quindi sono lavoratori oggi ultracinquantenni (ce ne sono novanta in tutta la Sardegna) e che anche la Giunta che ci ha preceduto, pur avendone stabilizzato una buona parte, non è riuscita a stabilizzare tutti.

A questo proposito entro più nel dettaglio dell'articolo, che è stato citato da una persona (l'onorevole Gian Valerio Sanna), che peraltro stimo, e per certi versi anche ammiro per la correttezza e anche per la preparazione, che ha puntualmente precisato la lettura del primo comma dimenticandosi però di leggere il terzo comma, che è il punto d'arrivo.

Questo articolo, caro onorevole Sanna, è nato attraverso un grosso lavoro che è stato svolto dal sottoscritto e da altri in collaborazione stretta con l'Assessorato del lavoro per cercare di trovare una soluzione che sia inattaccabile sotto il profilo del rispetto dall'articolo 97 della Costituzione, che è stato quello che ha fatto cassare la famosa legge numero 3 del 2009. Quindi le parole che lei ha citato, con un pochino di ironia per certi versi, le voglio far sapere che sono state pesate una per una, per evitare di incorrere in questo pericolo.

Per società in house si intendono quelle che ci sono e quelle che ci saranno. Ma che cosa devono fare? Devono fare dei programmi che dovranno tenere conto "dell'attuale collocazione territoriale - lei non l'ha letto, e quindi mi permetto di leggerglielo" - dei "lavoratori interessati, avuto prioritariamente riguardo agli attuali enti utilizzatori che possono, secondo le vigenti norme, continuare ad avvalersi delle maestranze stabilizzate senza costi aggiuntivi a carico del loro bilancio".

Le ricordo che noi con questo articolo andiamo a prelevare le risorse finanziarie prendere i fondi dal fondo regionale per l'occupazione. E le voglio anche ricordare che siamo stati talmente antesignani che abbiamo anticipato anche il piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro che l'assessore Manca ha presentato la settimana scorsa. Perché a proposito di inclusione sociale, di cui parlava Soru - alla quale giustamente si è dichiarato sensibile - questo articolo, che fa riferimento al piano straordinario per l'occupazione, parla proprio dell'inclusione sociale e se lei va a leggere il piano per il lavoro si accorgerà che contiene praticamente le stesse affermazioni contenute in questo articolo.

Quindi noi votando questo articolo stiamo sanando una palese ingiustizia che hanno subito 90 lavoratori ultracinquantenni con figli a carico che sono ed erano figli di un Dio minore, perché erano persone che evidentemente non avevano santi in paradiso e non sono stati stabilizzati negli enti territoriali dove attualmente lavorano. E le faccio sapere che sono per la maggior parte persone che lavorano nel Sulcis, in comuni guidati dal centro sinistra. Quindi questo per precisare che non ci sono dietro "marchette" o "marchettone".

Però, caro onorevole Sanna, la invito prima di fare certe affermazioni - lei l'ha fatta da una parte politica che è sensibile ai problemi sociali - ad andare un po' più a fondo, perché io da lei, in questi due anni e mezzo, ho imparato molto, è forse la persona del centrosinistra che seguo di più, perché lei è sempre uno puntuale, preparato, si vede lontano un miglio che è uno che studia, al contrario di molti altri, anche suoi colleghi. Però mi dispiace, devo dirle che stavolta non si è preparato bene su questo articolo perché si è dimenticato di citare quel comma che le ho letto, che è quello determinante per tentare di salvaguardare dei diritti che credo la vostra parte politica debba difendere d'ufficio, senza neanche insistere.

Io, veda, provengono da un'esperienza di destra, destra sociale, tengo a precisare, e spesso e volentieri in Commissione mi trovo su singoli problemi molto vicino a posizioni della parte avversa, e non ho mai difficoltà a offrire il mio apporto quando ritengo che siano posizioni giuste, che vadano sicuramente incontro alle esigenze dei deboli, dei diseredati e di coloro che sono figli di un Dio minore, come queste 90 famiglie di ultracinquantenni che andranno in pensione con un "buco" di 15 anni di contributi previdenziali non pagati, grazie al mancato intervento della precedente Giunta.

Volevo solamente dirle questo, mi creda, ma senza fare polemiche personali, perché ho ribadito la stima che ho nei suoi confronti. Però su questo punto un po' mi ha deluso.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Cercherò di rifarmi più tardi.

LOCCI (P.d.L.). Credo che su questo articolo una volta che ho chiarito questi punti il vostro Gruppo, nonostante le cose che ha detto lei, dovrebbe votare a favore, perché se voterà a favore, voterà a favore di 90 famiglie che sono le uniche che sono rimaste in questa terra di nessuno. Con 700 euro al mese, dei figli a carico e con un buco di 15 anni di contributi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, spero di essere tra coloro a cui l'onorevole Locci dà almeno un sei meno meno, insomma, non pretendo la sufficienza. Io credo, onorevole Locci, che mi asterrò e cerco di spiegare perché. Conosco bene la situazione degli ex lavoratori socialmente utili, abbiamo iniziato qualche anno fa, diversi anni fa in Sardigna, erano quasi 12 mila e siamo riusciti a stabilizzarli grazie soprattutto all'intervento del sistema delle autonomie locali. Ne sono restati pochi (ha ragione lei), onorevole Locci, e molti sono nel Sulcis e molti li conosce lei e li conosco anch'io.

A me spiace, quando si interviene in questa aula, che ci sia qualcuno che si arroghi il diritto di sindacare, l'intervento di altri colleghi, cercando di tacciare quell'intervento come l'intervento di chi vuole in qualche maniera penalizzare i destinatari delle norme. Allora sia ben chiaro, a scanso di equivoci, che per quanto ci riguarda non da oggi, abbiamo assunto una posizione precisa sul problema. Le ripeto, onorevole Locci, diversi anni fa erano circa 12 mila gli LSU e se da parte del centrosinistra non ci fosse stata negli anni passati (ma non solo del centrosinistra, per carità) la volontà di stabilizzarli, oggi non ci troveremmo di fronte a questi numeri assai esigui. Mi pare che questo affermi la volontà di chi oggi siede nei banchi dell'opposizione di voler risolvere definitivamente la questione.

E' vero, questi lavoratori e i colleghi di questi lavoratori di cui parliamo oggi, che sono già stati stabilizzati, lo sa bene l'onorevole La Spisa e tanti altri, sono lavoratori che quando matureranno i requisiti per la quiescenza riceveranno una pensione da fame, perché purtroppo non si è riusciti a intervenire sul "buco" - scusate la poca eleganza del termine - previdenziale. Allora io mi limito ad esprimere un giudizio, ed è per questa ragione che mi asterrò. Però siccome, come tutti qua dentro, non appartengo alla categoria dei cretini, cioè di quelli che non cambiano mai opinione, io mi picco insieme a tutti voi, credo, di non appartenere a questa categoria, se qualcuno avrà la bontà, magari dai banchi della Giunta, di spiegarci alcune questioni può anche essere che anche da parte nostra si cambi opinione.

Allora, io non ho fiducia in uno strumento che non passa al vaglio del Consiglio, ma delega alla Giunta il compito di trovare una soluzione. Perché, badate, la Giunta attuale e quelle precedenti potevano trovare una soluzione anche senza passare per il Consiglio, nessuno glielo ha impedito, nessuno. Io mi chiedo, lo chiedo anche a lei, onorevole Locci, quante sono effettivamente le persone? Sono novanta? Quali sono le società in house? Sono quelle esistenti? E quali sono le società in house esistenti? Sono le società miste che abbiamo costituito negli anni passati, era un'alchimia istituzionale e organizzativa per allocare quei lavoratori? Se ne vogliono costituire altre? Dove? Si costituirà una società in house in tutte le province? E quei lavoratori che sono alle dipendenze di società miste con i comuni transiteranno nella società in house della provincia? E con quali criteri, attraverso quale metodo, attraverso quale procedura passeranno in queste società? Sono società già esistenti? Se sono società già esistenti, per cortesia - lo chiedo alla Giunta - ci dite quali sono? Ripeto, ce n'è una in ogni provincia, quindi otto?

Domanda: è lecito che un consigliere regionale, presidente Lombardo - lo chiedo a lei, non ce l'ho con lei - è possibile che un consigliere regionale - perché altrimenti ho sbagliato tutto, e quindi l'onorevole Locci mi darà quattro meno meno, invece che sei meno meno - chieda a questo punto della discussione alla Giunta o a chi per essa di sapere quali sono gli strumenti in essere che verranno utilizzati per stabilizzare questi lavoratori?

Io lo chiedo, onorevole Locci, a garanzia di quei lavoratori, perché non mi interessa fare un figurone in questa sede, e poi mantenere un problema irrisolto anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Chiedo quindi alla Giunta qual è lo strumento. E' la società in house, sono otto società in house, sono nove società in house? Ma, se è una società in house, quindi come si organizza? Si organizza poi nel territorio, avrà delle succursali, attraverso che cosa? Non ho capito. Però potrebbe darsi che sia un limite mio, e allora ne prenderei atto.

Tra le righe di questo dispositivo c'è l'intendimento della maggioranza e della Giunta di costituire nuove società, quindi stiamo parlando di costituende società in house, o di cosa stiamo parlando? Per capirci, lo ribadisco: non c'è una posizione del centrosinistra o del P.D. Il P.D. chiede molto sommessamente, ma con convinzione, con fermezza, credo sia un diritto, di sapere, presidente Cappellacci, quali sono gli strumenti attraverso i quali si vogliono finalmente stabilizzare questi restanti novanta lavoratori socialmente utili?

Io ricordo all'onorevole Locci che lavoratori socialmente utili non sono solo questi novanta, ce ne sono molti altri. Ieri, per esempio - forse ci sono anche oggi, io stamattina non sono sceso e neanche questo pomeriggio - c'erano alle porte di questo Palazzo tutti i lavoratori socialmente utili, ex personale ATA. Voi direte: non c'entra nulla con la Regione, sono d'accordo, ma badate bene che c'entrano parecchio con i comuni e con le province. Se si costituisce una società in house, o meglio, se se ne costituiscono otto, una per provincia, allora io chiedo di aprire una discussione, presidente Cappellacci, affinché in quelle società in house, a livello provinciale, si possa riaffrontare il problema che riguarda anche le tante lavoratrici, onorevole De Francisci, soprattutto lavoratrici, ex personale ATA, dipendenti di scuole di competenza della provincia e degli asili dei comuni.

Stiamo parlando - e lei conosce bene la materia perché l'abbiamo anche affrontata insieme - e sono, le assicuro onorevole Locci, di ben più di novanta persone. Io non ce l'ho con lei, onorevole Locci, per carità, sto cercando di dire a quest'Aula che forse è necessario conoscere anche le dimensioni del fenomeno, perché, conosciute le dimensioni del fenomeno, probabilmente la Giunta dovrà anche conteggiare la parte relativa alla vil pecunia da mettere a disposizione per sanare…

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, preliminarmente chiedo all'onorevole Locci di considerare anche soltanto questo che dirò e ciò che hanno detto i colleghi dell'opposizione, perché probabilmente se si scrive costituite o in via di costituzione non cambia niente sotto il profilo della tecnica legislativa. Una volta che si dice che si può fare anche con società in house, quelle costituite sono costituite, quelle costituende, essendo in house, rientrano sempre all'interno della disciplina. Capisco le ragioni, però probabilmente, sotto il profilo della tecnica legislativa, non ha molto senso tenerlo.

In secondo luogo, vorrei dire ai colleghi che possiamo usare qualsiasi articolo di questo residuo del collegato per parlare di tutto, però un conto è quando si segnalano alcuni aspetti specifici, un conto è che sul precariato si sollevi una tensione di questo tipo, che tra l'altro - mi spiace dirlo - sembra dar ragione - per i toni che si usano anche rispetto ai precari - all'infelicissima espressione di un Ministro della Repubblica. Io credo che ci sia una misura anche quando parliamo, sebbene si stia parlando tra maggioranza e opposizione, per chi ha a cuore questi problemi. Sembra che davvero stiamo parlando dell'Italia peggiore o stiamo parlando dell'Italia più in difficoltà.

Io sono lontanissimo dalle dichiarazioni del ministro Brunetta, e anche dalla cultura del ministro Brunetta; abbiamo approvato delle norme in Commissione proprio perché ci si ispira ad altri principi, ad altri valori. Nella fattispecie, qui si sta dicendo che si attuerà un programma sui lavoratori socialmente utili, che potrà comprendere le società in house (che sappiamo quali sono, non c'è bisogno di stare lì ad analizzarle) e che sana un'esclusione che, nelle maglie di un'amministrazione, se la norma, come diceva l'onorevole Sanna, non prevede dettagliatamente tutte le fattispecie, costringe il Consiglio regionale a prevedere norme specifiche per ogni fattispecie. Questo è quello che è successo, e questo è quello che ha guidato la Commissione, tutto qui.

Sotto il profilo politico, e concludo, le formule di "governassimo" sono fuori dalle mie corde. Quando un consigliere regionale parla qui dentro, parla assumendosi la responsabilità di quello che dice, ma anche in ragione delle sollecitazioni che riceve. Io vorrei domandare questo all'onorevole Locci: lei pensa che in Italia sia un caso che non sia mai stata approvata una legge sul conflitto di interessi in grazia di Dio? Non è un caso, non è un caso perché questa Italia è un'Italia che non riesce a trovare nell'interesse nazionale le capacità di modificarsi strutturalmente. Le modifiche strutturali passano attraverso determinate soglie di consenso.

Io non credo che questo Consiglio regionale sarà mai in grado di fare le riforme strutturali senza un'alta soglia di consenso, e credo che sarebbe nostro dovere fare in modo che sulla spesa, sullo sviluppo e sul funzionamento delle istituzioni si consegua un alto livello, alto, alto livello di consenso, che non sia guidato dai posizionamenti indotti dalla politica italiana. Questo è il mio pensiero da sempre, espresso anche con la formula del "partito dei sardi". Poi c'è qualche furbacchione che adesso fuori sta usando questa formula e fra un po' dirà: "Nel partito dei sardi doppia tessera"; cioè, dalla virtù la furbizia. Io penso che questa sia la strada, va bene?

Poi ho aggiunto; penso che questa legislatura sia esangue. Verissimo! Noi siamo afflitti da tanti problemi, siamo afflitti dal lobbismo, in maniera parossistica (è grave, e lo dico, lo ripeto) e penso che siamo anche afflitti da una grande separazione dalla realtà. Faccio un inciso; il ministro Palmerston, mi sembra si chiamasse così, commemorò Cavour al parlamento inglese, fu un caso unico, perché gli inglesi commemorano solo gli inglesi, perché gli altri muoiono sempre male, e in quell'occasione disse che prima di Cavour l'Italia stava sotto il peso della lussuria, cioè che il problema dell'Italia era la lussuria.

Allora, non credo di dover declinare l'esempio sull'attualità, ma è evidente che una persona che come lei ha sensibilità sociale, non penso si riconosca in alcuni esempi istituzionali, che pure hanno fatto la campagna elettorale qui. Il quadro è cambiato, le persone sono cambiate, il mondo è cambiato, e forse è il caso che ci sintonizziamo.

Ora, dire queste cose, lo dico all'onorevole Sanna che parlava di costi-benefici per le proprie idee, dire queste cose non è che non comporti un costo, anche per il sottoscritto, l'ha comportato nella precedente legislatura, lo sta comportando anche adesso. Io mi sono sempre assunto la responsabilità di quello che ho detto. Nella scorsa legislatura condussi una battaglia proprio sulla statutaria, perché avevo e ho un'idea delle istituzioni più libertaria di quella che allora maturava, e mi costò un isolamento anche fisico.

E' vero, c'è un rapporto costi-benefici sulle proprie idee, e io l'ho sempre pagato in prima persona, lo sto pagando anche adesso. Però, detto questo, siccome la vita non è epica, eroica, io penso che si debba guardare sempre a un orizzonte positivo di soluzione dei problemi e di governo dei problemi. E' così sbagliato dire in quest'Aula: "Badate che non succederà mai nulla finché il sistema dei partiti in Sardegna è clonato su quello italiano"? E' sbagliato? O forse qui dentro cambieranno le cose se cambierà la geografia esterna dei partiti? E' sbagliato auspicare che ci sia un P.d.L. non lobbista? Non viziato da lussuria (per citare Palmerstan)? Che abbia a cuore riforme, che abbia a cuore una tradizione liberale positiva?

E' possibile pensare che esista un P.d.L. di questo tipo, che cambi nome e che si trovi su una strada comune con ciò che dice l'onorevole Vargiu e con ciò che dicono anche altri dall'altra parte? Io lo dissi a Nuoro e lo ripeto qui: io mi auguro che P.d.L. e P.D. in Sardegna finiscano, non esistano più, e che dalla loro scomposizione nasca una proposta radicata in Sardegna.

Lavoro a scomporre; mi assumo anche le responsabilità di isolamento che deve pagare chi fa queste affermazioni, onorevole Sanna, me le assumo totalmente, e anche nei prossimi giorni si vedrà. Però non è questo il nodo, il nodo non è staccare i frutti dall'albero, il nodo è costruire un albero dove i frutti siano diversi da quelli spacciati da una politica italiana che francamente è esangue, e che non mi pare mostri segni di vitalità anche in parti quali quelle che talvolta vengono rappresentate dal Partito Democratico.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Ma, a me dispiace intanto che non ci sia l'onorevole Soru, che questa mattina ha pronunciato due affermazioni: una, che tutti i suoi cugini sono disoccupati. Io sono rimasto un po' così, non basito, però… e poi guarda caso, mi dicono che una cugina ha trovato subito occupazione nella neonata Giunta del sindaco Zedde. Quindi, onorevole Soru, non dica bugie…

(Interruzioni)

PITTALIS (P.d.L.). …Zedda, scusate.

L'altra affermazione dell'onorevole Soru è quella di aver offerto un posto di lavoro ad un disoccupato, e il disoccupato, nella prospettiva di accedere alle dipendenze della pubblica amministrazione, sia pure nella condizione di precario, avrebbe scelto quest'ultima. All'onorevole Soru avrei detto che forse quel disoccupato ha scelto il male minore; ci riempiamo la bocca di precariato, puntiamo il dito, veniamo qua a ripartire lezioni agli altri, come se non conoscessimo vicende che interessano anche determinati gruppi imprenditoriali.

Allora, se vogliamo affrontare con serenità e serietà il problema del precariato all'interno del più vasto e complesso problema del lavoro e dell'occupazione, abbassiamo tutti quanti i toni e consideriamo che la questione, siccome riguarda persone, in carne e ossa, non può certamente essere liquidato con i toni da stadio che abbiamo sentito, consapevoli che un problema esiste, bene lo sa l'onorevole Soru, non solo nel comparto pubblico, ma anche in quello privato, se davvero vogliamo affrontare serenamente la questione.

Se vogliamo affrontare la questione del precariato, dovremmo porci, una volta per tutte, anche il problema del come si genera il precariato, perché non è un problema che nasce con la giunta Cappellacci, o come effetto delle politiche dell'Assessore del lavoro o del personale della Regione, è un problema antico, è un problema che ha investito tutti i governi regionali, di centrodestra come di centrosinistra. Ci sono stati strumenti, per carità, assolutamente legali e legittimi previsti dalla legge (penso per esempio al cosiddetto strumento del lavoro interinale) che qualche problema hanno creato e stanno creando, e anche vicende recenti che hanno investito qualche ente locale ne sono un esempio. Cito quest'ultimo caso, veramente, per fare un esempio e non per fare speculazione spicciola, anzi, mi auguro veramente che da quella vicenda ne possano uscire a testa alta, perché sono sempre convinto che le finalità siano sempre quelle nobili (la fila di gente dietro la porta di un Assessore, la necessità di dare risposte) e che non vi siano ragioni di altra natura. Però l'esempio sta a dimostrare che ci possono essere anche fenomeni di degenerazione, e allora è compito della politica, quando affronta il problema, studiare come eliminare le cause, perché non possiamo sempre rincorrere gli effetti quando questi si sono prodotti anche in una misura direi abnorme.

Se è vero com'è vero che sono stati presentati, in questo collegato, decine e decine di emendamenti per risolvere questo problema, allora, il problema va affrontato in maniera organica e non episodica come spesso si fa. Io penso che il centrodestra, che in questa prima fase della legislatura ha avuto e ha ancora i suoi problemi, proprio su un tema come il lavoro e l'occupazione debba davvero cimentarsi perché deve rappresentare il banco di prova, in questa che noi riteniamo debba essere una legislatura che si deve chiudere e completare nel suo termine naturale. E questo non perché abbiamo paura di perdere la poltrona, il seggio, ma perché siamo convinti che, pur nella difficoltà in cui questo Governo regionale e questa maggioranza si sono trovati, nel pieno di una crisi devastante e in una condizione di rigidità di bilancio (e non certo come conseguenza di un'azione sconsiderata dell'assessore La Spisa o degli altri Assessori o dello stesso presidente Cappellacci) su questo terreno sia possibile intervenire efficacemente. Se noi vogliamo affrontare, quindi, serenamente il problema io penso che il P.d.L. la propria parte la faccia, l'abbia fatta e la farà ancora, pur nelle sue difficoltà, anche interne.

Però, in un momento come questo, dove c'è un disagio sociale, dove tutti gridiamo che ci sono gravi problemi, trovare le soluzioni per andarcene tutti a casa, perché sogniamo chissà che cosa, non mi sembra sia fare l'interesse della nostra Isola. Io dico, e lo dico con serenità, chi vuole se ne vada. Noi ci siamo e rimaniamo, signor Presidente. Noi siamo qua per sostenere quel piano del lavoro che lei qualche settimana fa ha presentato, dove ci sono 411 milioni, perché vogliamo che quelle risorse vengano davvero spese e non si blocchino perché c'è una crisi di Giunta, perché ci sono elezioni anticipate per soddisfare anche una legittima aspirazione, un disegno politico che però, sia chiaro, non ci appartiene, non ci interessa e lo respingiamo tutto al mittente. Noi ragioniamo nella consapevolezza che non siamo dipendenti di qualcuno, ragioniamo con la nostra testa, crediamo fermamente nella logica dell'alternanza e vorremmo che a fine legislatura la maggioranza e questa Giunta fossero sottoposte al giudizio degli elettori per quanto di positivo riteniamo si possa e si debba ancora fare.

Noi riteniamo che le azioni, Presidente, che lei ha avviato, anche in questi ultimi mesi, sulla continuità territoriale, quella marittima innanzitutto (ma aspettiamo la Giunta anche alla prova della continuità aerea) siano assolutamente positive. L'Assessore dei trasporti sta operando bene, sta operando nel verso giusto, così come anche l'Assessore preposto alla promozione delle politiche per il turismo. Sono risultati apprezzabili come è stato apprezzabile il risultato della campagna referendaria contro il nucleare, Presidente. Ecco perché riteniamo che finalmente si sia davvero imboccata la strada giusta.

L'invito è a continuare su questa strada e a sostenere il lavoro della sua squadra. Noi cercheremo di farlo, pur nelle difficoltà qualche volta, ma con l'entusiasmo con il quale siamo partiti e con il quale vorremmo davvero arrivare a chiusura di questa legislatura, lasciando ad altri le soluzioni velleitarie. Quelle sì non risolvono i problemi: li complicano.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, preliminarmente dichiaro che voterò a favore di quest'articolo. L'ho seguito dal momento in cui si è incominciato ad elaborare, conosco l'esigenza e il problema perché di questo mi sono occupato per tanti anni. Ricordo anche come, attraverso la predisposizione di norme e l'intervento necessario e assolutamente significativo della Regione, si sia svuotato il bacino dei lavoratori socialmente utili (erano 12 mila) così come ricordava prima l'onorevole Giampaolo Diana. Nel corso di una riunione scrivemmo proprio l'emendamento a una legge finanziaria - credo che se lo ricordi anche l'onorevole Oppi - che consentì lo svuotamento di questo bacino di lavoratori e la loro stabilizzazione grazie all'impegno principale del sistema delle autonomie locali.

Va anche ricordato che questi lavoratori non provenivano dalla pubblica amministrazione. Questi lavoratori provenivano dal sistema delle imprese, le quali imprese, colpite da processi di riconversione e ristrutturazione, non erano più in grado di sostenere questa dimensione di manodopera che, pertanto, venne posta in cassa integrazione - allora non esisteva ancora la lista di mobilità, non esistevano ancora altri ammortizzatori sociali - a carico pressoché quasi integrale del fondo nazionale per l'occupazione, cioè del fondo pubblico.

Le imprese andavano in crisi, lasciavano i lavoratori per strada, e i lavoratori che erano per strada che provenivano dal settore privato venivano raccolti dal sistema pubblico che, attraverso il fondo nazionale per l'occupazione, gli garantiva la cassa integrazione. Poi arrivò il "basta con la cassa integrazione pluridecennale" e dalla cassa integrazione si passò alla lista di mobilità; la lista di mobilità durava 24 mesi, poi il salario veniva ridotto al 60 per cento e infine si veniva licenziati. Per cui per reggere lo scontro sociale derivante dalla cancellazione della cassa integrazione si inventarono i lavori socialmente utili, cioè si impegnò questo personale in attività socialmente utili a carico delle pubblica amministrazione statale, regionale, provinciale e comunale. Dopo questo periodo prolungato di parcheggio in lavori socialmente utili si arrivò alle norme di stabilizzazione. Con queste norme vennero quasi tutti "sistemati": rimasero i più sfortunati per i quali, quindi, l'intervento va fatto.

Voglio semplicemente fare un piccolo ragionamento, perché qua si parla di clientele, si parla a sproposito di tutto da questo punto di vista e si esaltano, anche in questo caso a sproposito, strumenti che avrebbero richiesto un minimo di sperimentazione. Mi riferisco per esempio al Master and back. Il Master and back è più master che back, nel senso che noi abbiamo favorito la formazione all'estero di giovani studenti ancorché non meritevoli, ancorché non in difficoltà, cioè giovani studenti che avevano semplicemente presentato domanda di andare ad acquisire una professionalità maggiore, una conoscenza e una competenza maggiore di quella che si poteva acquisire in terra natia prescindendo dallo stato sociale, dalla condizione economica, dallo stato familiare degli studenti.

Nell'ultimo bando ci sono indicate università che necessitano, per la frequenza, di una provvista finanziaria che si aggira su una cifra più o meno simila a quella necessaria per acquistare un appartamento nel centro storico di Cagliari. Ora se attraverso i sistemi e i criteri di selezione che sono previsti nel bando, che io contesto e che ho contestato, capitasse che colui che noi selezioniamo scegliesse una di quelle università, Presidente (lo sto dicendo perché poi non appaia che qualcuno possa decidere senza conoscere) si "mangerebbe" più o meno quasi integralmente la provvista finanziaria che noi abbiamo messo a disposizione.

Dal 2005 ad oggi l'importo complessivo che noi abbiamo stanziato per questo sistema di formazione è pari a circa 200 milioni di euro, 400 miliardi di vecchie lire. L'agenzia regionale del lavoro ci fa sapere che hanno partecipato al back circa 1146 giovani, quindi la gran parte di questi ragazzi rimane dove fa la formazione, si fidanza, forse anche si sposa, e noi attraverso i nostri soldi formiamo gente che poi opera nelle Regioni più avanzate d'Italia e d'Europa, cioè dove trova lavoro. E siccome oggi si fa competizione tra sistemi territoriali, aiutano la competizione avversaria della Sardegna cioè rafforzano gli altri, i sistemi più forti e abbandonano il nostro che è un sistema bisognoso. Su 1146 giovani il 10 per cento ha ottenuto contratti a tempo indeterminato, quindi noi abbiamo speso 200 milioni di euro per formare gente che rimane integralmente nei Paesi dove ha sviluppato la formazione, rofforzandone il sistema economico.

Noi paghiamo con i nostri soldi l'incremento della competitività nei nostri confronti di sistemi territoriali altri, magari avanzati, e abbiamo sistemato, diciamo stabilizzato, prodotto lavoro per 146 giovani ad un costo unitario di circa 1.750.000 euro.

Allora, anziché ogni tanto farci prendere dall'angoscia della nostra insufficienza e metterci a competere con le fesserie che fa Brunetta, vogliamo qualche volta anche ragionare sugli effetti degli strumenti che abbiamo posto in essere? Essere meno ideologici, essere più concreti, ragionare con i numeri alla mano, conoscere come, quando e in che modo abbiamo speso (e se li abbiamo spesi bene) i soldi che abbiamo messo a correre? Io voterò per sistemare le 90 famiglie che costano quasi come un posto di lavoro creato con il Master and back.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Noi Riformatori saremmo tentati di seguire il consiglio saggio che il collega Paolo Maninchedda ha dato questa mattina e cioè che è importante parlare del mare però è difficile trasferire il mare all'interno di un bicchiere, cioè all'interno del disegno di legge a cui stiamo lavorando.

E' vero, collega Maninchedda, lei ha ragione e sicuramente noi faremmo bene a rimanere soltanto nell'ambito di ciò che stiamo discutendo, però è anche vero che il precariato è un tema che ha tali e tante implicazioni, tali e tanti collegamenti con le politiche di sviluppo economico della Sardegna e quindi col destino futuro della Sardegna che è difficile non parlarne, al punto che è stato difficile anche per lei nell'intervento di questa sera. Io devo dire che il suo suggerimento di questa mattina, e cioè di andare più verso le politiche delle soluzioni che non le politiche delle posizioni, noi Riformatori abbiamo cercato di accoglierlo e siamo stati convinti dalle argomentazioni sul precariato che sono state addotte da molti dei colleghi del Partito Democratico che sono intervenuti, al punto che abbiamo votato in maniera coerente a quanto i colleghi del Partito Democratico hanno proposto.

Però ai colleghi del Partito Democratico io vorrei formulare una domanda, e cioè vorrei chiedere loro qual è stato l'andamento delle questioni relative al precariato nella scorsa legislatura regionale. Si ricordano quante volte il Consiglio regionale è stato costretto a intervenire, anche sotto il profilo normativo, per far fronte alla stessa esigenza che oggi viene posta come minoranza in quest'Aula, e cioè a quella di porre fine alla attivazione di nuovo lavoro precario?

Il problema fondamentale, infatti è che a, fronte di continue sanatorie sul precariato esistente, la Regione Sardegna a oggi (ma anche per tutta la passata legislatura) non ha fatto altro che dotarsi di nuove forme di lavoro precario che saranno sanate nella prossima legislatura o che noi stessi dovremo sanare alla fine di questa legislatura. Questo è nelle cose, quindi che si alternino nel ruolo di professore la maggioranza e la minoranza a seconda di quello che gli elettori ci dicono di fare non è cosa utile alla soluzione del problema.

Forse noi dobbiamo passare da una fase di bipolarismo "muscolare" a una fase di bipolarismo del confronto, a una fase di bipolarismo liberale, cioè a una fase in cui non c'è la necessità di continuare a sottolineare il pezzo di verità di cui si è portatori ma si è nella necessità di comprendere di quale "pezzo di verità" sono portatori gli altri. E questo probabilmente è il problema che noi abbiamo in questo momento ed è il problema che ci troveremo di fronte anche per i prossimi due anni e mezzo di legislatura se la legislatura dovesse durare tanto.

E' il problema sul quale probabilmente dovrebbe riflettere anche l'ex Presidente della Regione Renato Soru, anche per preparare meglio la sua prossima ricandidatura a Presidente della Regione, perché nel sostenere, come ha fatto questa mattina in aula, che il Partito Democratico in modo particolare ha un'idea coerente di quello che è il progetto di sviluppo della Sardegna e che quest'idea coerente è già stata esplicitata nei quattro anni e mezzo della passata legislatura ed è stata esplicitata all'interno del programma di governo con cui la coalizione di centrosinistra si è presentata alle elezioni, commette un errore che io vorrei aiutarlo ad emendare. Sono infatti convinto che emendarsi dall'errore possa essere utile a tutti perché quel programma è già stato sottoposto agli elettori ed è stato bocciato dagli elettori.

Ora io non sto a sottolineare la bocciatura per dare all'onorevole Soru l'idea che fosse tutto sbagliato ciò che era contenuto all'interno del programma, ma per chiedergli di ragionare sulla parte che è stata bocciata dagli elettori, sui motivi della bocciatura e cercare di produrre qualche cosa di nuovo rispetto a quel programma, che possa essere motivo interessante di discussione in questa Aula, che possa essere l'inizio di un percorso costruttivo di questa Aula. Io credo, colleghi del Consiglio, che quando il collega Maninchedda dice che si possono fare delle "cose" insieme in questa Aula stia dicendo una cosa sacrosanta e io vedo almeno due tipi di "cose" che si possono fare insieme in quest'Aula: intanto cose che rappresentino valori che devono essere condivisi dai due schieramenti che ne costituiscono patrimonio condiviso.

Ripeto il solito ragionamento sulla sanità; noi abbiamo ereditato da voi un deficit sulla sanità e un sistema che purtroppo non siamo riusciti in nessuna maniera a cambiare; il sistema della sanità che oggi è governato e amministrato in Sardegna ha cambiato solo i direttori generali, è lo stesso che voi avete impostato e fatto funzionare la scorsa legislatura, produce quel debito che noi sappiamo essere ormai consolidato, che non è mai cambiato nei numeri né nella scorsa legislatura né in questa legislatura, quindi alcuni interventi si possono decidere nella condivisione delle differenze che esistono tra il nostro e il vostro schieramento e sono utili all'intera Sardegna.

Ma c'è anche un secondo ordine di "cose" che può essere fatto insieme e questa volta non per la condivisione di valori da parte vostra e da parte nostra, ma trasversalmente tra noi e voi, perché sia al vostro interno che al nostro interno ci sono elementi più sensibili all'innovazione e elementi più trascinati dalla conservazione. E allora nulla vieta che, sui problemi concreti, si possono saldare sensibilità rivolte all'innovazione che sono trasversali ai due schieramenti. Questi sono due ordini di cose che possono essere fatte insieme, che per fare insieme non è necessario che aspettiamo la fine traumatica della legislatura come chiede l'onorevole Maninchedda.

All'onorevole Maninchedda che dice: "facciamo le cose insieme e poi dichiariamo morta la legislatura" risponde il capogruppo del P.D. Bruno che propone: "stabiliamo la data della morte della legislatura". Allora io mi domando: non facciamo più in fretta a stabilire invece quali sono le cose che possiamo, che vogliamo e che dobbiamo fare insieme? Non sarebbe più costruttivo che ci mettessimo a ragionare su ciò che si può fare insieme, abbandonando posizioni ideologiche e abbandonando la convinzione che bisogna recar danno all'altro schieramento per poterne trarre un vantaggio?

Credetemi, se oggi ci fossero le elezioni regionali e se voi, come pensate, come siete sicuri, conseguiste l'assetto capace di farvi vincere le elezioni regionali e veniste in questa aula, gli autotrasportatori continuerebbero ad andare ad Olbia a danneggiare il turismo, i pastori continuerebbero ad andare ad Olbia a danneggiare il turismo e le manifestazioni sotto questo palazzo continuerebbero ad esserci, come c'erano durante la scorsa legislatura. In questa legislatura sono aumentate perché è aumentato il malessere sociale e continueranno nella prossima legislatura perché la Sardegna non è fuori dal mondo, è in Italia, e l'Italia è in Europa, dove c'è anche la Grecia, la Spagna, dove ci sono tutti i problemi che conosciamo.

Quindi, colleghi, credetemi, che voi andiate a governare al posto nostro non è la soluzione: la soluzione è iniziare a ragionare fuori dalle ideologie che non sono utili alla soluzione dei problemi.

PRESIDENTE. La Giunta intende intervenire?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. No.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 27 quater.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Avevo proposto di cassare le parole: "costituito e in via di costituzione", perché il significato non cambia ed elimina una costruzione pleonastica.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni la proposta di emendamento orale è accolta.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo per annunciare, come ho già detto nell'intervento che ho svolto, il voto di astensione. La ragione è semplicissima, la voglio ripetere: il Partito Democratico vuole stabilizzare questi lavoratori socialmente utili. Questa è la posizione del Partito Democratico. Chiedo soltanto alla Giunta - e mi spiace che non risponda - siccome non è chiarito nel dispositivo, io chiedo quante sono le società in house. Una per provincia? Una, come dice Locci, per tutta la Regione?

Io ricordo all'Aula che ci sono già, come ricordava l'onorevole Oppi, società in house; si vuol fare un minimo di chiarezza attorno a questo? E aggiungo: in queste società in house costituende o esistenti, come transitano questi lavoratori? Perché si tratta di lavoratori che attualmente sono nelle società miste dei comuni e delle province.

Insisto su un'altra questione, Presidente Cappellacci, mi rivolgo a lei, la domanda gliela rivolgo in maniera accorata, non strumentale, ci dica qual è lo strumento, quali sono le società in house, ce n'è una per la Regione? Ce n'è una per provincia? Le ricordo - lei lo sa meglio di me - che ci sono già! Ancora: questi lavoratori delle società miste come li fate transitare nelle società in house? Attraverso quale forma, quale procedura, perché anche quella è da definire, e non è una cosa semplice.

E ancora - lo ripeto - visto che anche l'onorevole Vargiu richiamava i lavoratori che puntualmente manifestano sotto il Palazzo, ci sono in questa legislatura (c'erano anche nell'altra e ci saranno, caro onorevole Vargiu, anche nel prossimo futuro, dipende molto da noi ma soprattutto da voi) ci sono circa 300 lavoratori che dipendono dalle province e dai comuni ed ex personale ATA che hanno diritto, anche loro ex LSU (non solo sono 90, onorevole Locci, sono almeno 300) ad essere stabilizzati. Allora, io chiedo a questa Giunta: ci dite, per cortesia, cosa ne volete fare di questa gente? E' possibile che non si risponda a questa domanda? Sono soprattutto donne, peraltro, che vanno in queste costituenti società in house? Ma cosa stiamo votando se non ci dite niente? Questo è il motivo dell'astensione, non siamo assolutamente contrari a stabilizzare quei lavoratori, vogliamo stabilizzare ma vogliamo sapere con quale strumento di stabilizzazione!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Intervengo per annunciare il voto favorevole, ovviamente, e per manifestare meraviglia per il tono che il collega Giampaolo Diana ha assunto nell'ultima parte del suo intervento; pare quasi che l'abbia morso una tarantola.

Probabilmente, onorevole Diana le è sfuggito forse un piccolo passaggio: i 90 lavoratori socialmente utili di cui si parla, è vero, sono una piccola parte dei lavoratori socialmente utili che abbiamo in Sardegna, ma se lei andasse a vedere il piano per l'occupazione e per il lavoro che è stato predisposto dalla Giunta regionale, troverebbe impegnati 52 milioni di euro solo per i lavoratori socialmente utili.

Ho detto che probabilmente lei è stato morso da una tarantola, perché altrimenti non si capisce perché una persone pacata come lei abbia assunto un tono così, quasi esasperato. Stia calmo: stiamo parlando di 90 lavoratori socialmente utili, avete dichiarato il voto di astensione, c'è il voto favorevole del Gruppo dell'onorevole Uras, mi pare che nessuno di voi abbia deciso di votare contro, e lei banalizza il problema chiedendo con quali modalità verranno stabilizzati e quali saranno le società in house che dovranno stabilizzare questi novanta lavoratori? Abbiamo dato incarico alla Giunta di definire le modalità, e sarà la Giunta a decidere, così come nel piano di cui abbiamo parlato, dove ci sono, ripeto, 52 milioni di euro che sono una piccola parte dei 486 milioni di euro di cui ha parlato il collega Pittalis, saranno quelli che definiranno esattamente come stabilizzare i lavoratori socialmente utili.

Ma in quel piano non si parla solo dei lavoratori socialmente utili, si parla anche di altro: si parla di occupazione, si parla di argomenti importanti, certamente argomenti che il Consiglio deve affrontare, ma li affronteremo a tempo e a luogo. Adesso sistemiamo questa partita, per il resto c'è ancora tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). E' da due anni e mezzo che stiamo aspettando di liberarci di leggi inutili per vedere gli atti miracolosi, quindi la speranza è l'ultima a morire e noi saremo qui, pazienti, ad aspettare che questo miracolo avvenga.

Purtroppo siamo punto e a capo, e siamo costretti ad astenerci perché siamo abituati - così ci hanno insegnato - a venire qui per approvare norme generali e astratte, e questa non è una norma generale e astratta; e se è vero che il problema di una parte degli altri lavoratori che hanno il medesimo problema si risolve da un'altra parte, nessuno di voi può negare che sappiamo anche noi come funziona la finanza regionale e che è molto probabile che, o questi entrino nella tagliola del Patto di stabilità, o che questi e gli altri stiano fuori per tutto l'anno, e quindi state stiamo solamente dichiarando aria fritta, come spesso fatte da due anni e mezzo, con in testa il vostro Presidente, raccontando frottole, come il Piano per l'occupazione.

Ringrazio per la stima l'onorevole Locci, io sono una persona molto attenta - cerco di sforzarmi ma non sono immune da errori - ma quello che ho letto qua significa che voi con questa norma state confermando il precariato, perché state esentando che gli enti nei quali questi signori possono continuare a lavorare dal sopportare i relativi onere, quindi stanziate risorse della Regione per poter consentire a quegli enti di tenersi queste persone che pertanto, per definizione, continuano a rimanere precari: quando finiranno, nel 2014, questi soldi, il problema si ripresenterà identico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 quater con le modifiche proposte.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Contu Felice - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 44

astenuti 23

maggioranza 23

favorevoli 44

(Il Consiglio approva).

Prima ho dimenticato di chiedere al relatore il parere sugli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 55 c'è l'invito al ritiro e così pure sull'emendamento numero 219.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'emendamento numero 55.

Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, colleghi, Assessori, io ho sentito il parere che ha espresso l'Assessore, che è conforme a quello del Presidente. Assessore, io mi permetto di ricordarle su questo emendamento, che poi viene riproposto anche dal collega Mula, che l'impegno in esso contenuto è un impegno che è stato assunto nelle due precedenti finanziarie e che è stato traslato di anno in anno per trovare un punto di arrivo. Nell'ultima finanziaria eravamo rimasti d'accordo che si sarebbe trovata l'opportunità di finanziare le cosiddette vecchie azioni bosco e terre pubbliche, che sono interventi tra l'altro che creano occupazione e immediatamente spendibili, che hanno dato il loro risultato, sia dal punto di vista occupazionale sia dal punto di vista della tutela ambientale.

Ricordiamoci che queste azioni consentono interventi di tutela dei boschi e delle foreste della nostra Regione, che altrimenti avremmo difficoltà ad effettuare con il personale dell'Ente foreste. Quindi, eravamo rimasti d'accordo, Assessore, che sarebbe stato assunto un impegno ufficiale da parte sua, ma io chiedo anche da parte del Presidente, di inserire questo intervento all'interno del Piano straordinario per il lavoro, dove ci sono le risorse e ci sono le disponibilità.

Non possiamo rimandare ulteriormente perché ci sono le cooperative che aspettano, ci sono dei progetti immediatamente finanziabili, che hanno dato i risultati e vanno avanti da diversi anni. Quindi c'è la disponibilità al ritiro però io le chiedo veramente se questa volta, c'è una disponibilità ad inserire realmente questo intervento all'interno del piano del lavoro. Le chiedo solo questo e, eventualmente, una risposta in merito da parte dell'Assessore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io confermo l'impegno assunto già in sede di discussione della finanziaria. Queste misure possono essere ricomprese nel Piano straordinario del lavoro. Non ritengo che sia necessaria la norma, ritengo che possa essere inserito invece semplicemente nell'atto di programmazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Assessore, io assolutamente sono disposto a ritirare l'emendamento e lo ritirerò sicuramente però se lei utilizza il termine "possono" l'impegno ha una valenza diversa, perché il "possono" l'avete utilizzato per due finanziarie e io invece penso che tranquillamente possiate prendere un impegno più stringente.

Chiedo scusa, Presidente, non voglio costringere l'Assessore a rifare l'intervento ma è necessario questo chiarimento.

PRESIDENTE. Onorevole Manca, non possiamo però proseguire così ad ogni emendamento.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Confermo formalmente che non occorre una norma legislativa, basta inserirlo nel Piano, questo è quanto sostengono gli Uffici.

PRESIDENTE. L'emendamento è ritirato. Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Ritiro l'emendamento numero 219.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 27 quinquies e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27 quinquies e dei relativi emendamenti:

Articolo 27 quinquies

Disposizioni a favore delle cooperative di giornalisti disoccupati o in cassa integrazione e/o mobilità

1. Nel rispetto del regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato degli aiuti de minimis, è autorizzata, a favore delle cooperative editrici costituite da giornalisti disoccupati o che si trovino in cassa integrazione e/o in mobilità, per la produzione di quotidiani, la spesa complessiva di euro 900.000, in ragione di euro 300.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013 per gli interventi di cui all'articolo 19, comma 1, lettere b), c), d) ed f), della legge regionale 3 luglio 1998, n. 22 (Interventi a favore dell'editoria) (UPB S03.02.003).

Emendamento sostitutivo totale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 27 quinquies

Il comma 1 è così sostituito:

1. Nel rispetto del regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato degli aiuti de minimis, B autorizzata, a favore di giornalisti disoccupati o che si trovino in cassa integrazione e/o in mobilità, per la produzione di prodotti editoriali e/o quotidiani anche in concorso con forme associate o cooperative che valorizzino e favoriscano il pluralismo informativo regionale, la corresponsione, per ogni assunzione a tempo indeterminato, di una borsa lavoro del valore massimo di euro 20.000 all'anno. La spesa complessiva di euro 900.000, in ragione di euro 300.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013 per gli interventi di cui all'articolo 19, coma l, lettere b), c), d) ed f), della legge regionale 3 luglio 1998, n. 22 (Interventi a favore dell'editoria) (UPB S03.02.003). (159)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Cucca - Diana Giampaolo - Sabatini - Porcu

Articolo 27 quinquies

Dopo l'articolo 27 quinquies è aggiunto il seguente:

Art. 27 quinquies bis

Personale ex ESAF

1. Il personale ex ESAF che risulta ancora alle dipendenze di Abbanoa Spa e che ha presentato istanza di mobilità ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale 12 luglio 20051 n. 101 alla data di entrata in vigore della presente legge. è inquadrato nei ruoli ordinari dell'Amministrazione regionale.

2. su specifica istanza detto personale può essere comandato in distacco Presso 1' società Abbanoa Spa.

3 A tutto il personale di cui ai commi 1 e 2 sono estesi i benefici di cui all'articolo 1, comma 41 della legge regionale 21 giugno 2010, n 12. (51)

Emendamento aggiuntivo Vargiu - Zedda Alessandra

Articolo 27 quinquies

Dopo l'articolo 27 quinquies è aggiunto il seguente:

1. Il personale ex ESAF che risulta ancora alle dipendenze del soggetto Abbanoa Spa e che ha presentato istanza di mobilità ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 12 luglio 2005, n. 10, alla data di entrata in vigore della presente legge, è inquadrato nei ruoli ordinari dell'Amministrazione regionale.

2. Su specifica istanza detto personale può essere comandato, in distacco presso la Società Abbanoa Spa.

3. Per tutto il personale di cui ai commi i sono estesi i benefici di cui all'articolo 1, comma 4, della legge regionale 21 giugno 2010, n. 12.

4. Per il personale ex ESAF che risulta ancora alle dipendenze del soggetto Abbanoa Spa e che non ha presentato istanza di mobilità ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 12 luglio 2005, n. 10 si provvederà nell'ambito della nuova disciplina in materia di organizzazione del servizio idrico integrato. (208)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 quinquies

Dopo l'articolo 27 quinquies è aggiunto il seguente:

1. Il personale ex ESAF che risulta ancora alle dipendenze del soggetto Abbanoa Spa e che ha presentato istanza di mobilità ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale 12 luglio 2005, n. 10, alla data di entrata in vigore della presente legge, è inquadrato nei ruoli ordinari dell'Amministrazione regionale. Su specifica istanza detto personale può essere comandato, in distacco presso la Società Abbanoa Spa.

2. Per tutto il personale di cui ai commi 1, sono estesi i benefici di cui all' articolo1, comma 4, alla della legge regionale 21 giugno 2010, n. 12. (209)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 27 quinquies

Dopo l'articolo 27 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 27 quinques

Contributo annuale alle associazioni ricreative aziendali dei dipendenti regionali

1. L'amministrazione regionale, per favorire lo sviluppo delle attività culturali, sportive e ricreative è autorizzata ad erogare un contributo a favore delle attività dei centri ricreativi aziendali del personale della Regione e degli enti pubblici da essa dipendenti, denominati CRAL Regione Sardegna e CRA Regione Sardegna (di seguito CRAL e CRA).

2. Il contributo è erogato annualmente, nei limiti dello stanziamento stabilito nell'apposito capitolo da istituirsi nel bilancio della Regione, previa domanda dell'associazione interessata all'Assessorato degli affari generali, personale e riforma.

3. Il contributo è finalizzato all'esercizio delle iniziative di carattere sportivo, culturale e ricreativo dei dipendenti regionali per un proficuo impiego del loro tempo libero; l'associazione presenta alla fine di ciascun anno finanziario un elenco delle attività svolte a seguito della concessione del contributo regionale.

4. Per l'esercizio finanziario 2011 è autorizzata la spesa di euro 20.000 per ciascun ente. Dopo il comma 25 dell'articolo 27 è aggiunto il seguente comma:
"25 bis. Alla legge regionale 18 marzo 2011 n. 10, articolo 2, comma 6, dopo il n. 12 è aggiunto il n. 13. (261).)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 51, 208 e 209 sono ritirati. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Sanna.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo attiene ad una possibilità di finanziare cooperative di giornalisti disoccupati o in cassa integrazione e mobilità. Abbiamo presentato un emendamento che dà all'interpretazione di questo articolo un senso diverso, perché trovo particolarmente inutile favorire cooperative in quanto, invece di valorizzare il pluralismo informativo di cui c'è tantissimo bisogno, possono essere il veicolo attraverso il quale i grandi potentati editoriali riescono a sfruttare un intervento per avere poche risorse in più.

La proposta che noi avanziamo è quella di trasformare questo intervento abbinando il contributo al giornalista, corrispondendo, cioè, direttamente al giornalista ha una sorta di borsa di studio, di zainetto che porterà con sé, e che potrà utilizzare anche collaborando con strutture di diversa natura, ma assegnato alla professionalità.

Assegnarlo alla cooperativa significherebbe, infatti, preordinare una linea editoriale, un'impostazione culturale che evidentemente potrebbe essere anche parziale, faziosa. La individualità professionale, invece, mette in competizione i professionisti migliori e li veicola verso le organizzazioni tra le associazioni cooperative migliori.

Io avevo detto che avremmo potuto osare di più, nel senso che avremmo potuto fare un articolo che davvero fungesse da grimaldello nei confronti di questa informazione regionale bloccata, asservita al potere, foraggiata dalla pubblicità istituzionale e da tutte queste cose che ormai conosciamo. Abbiamo avuto un esempio recentemente. Le elezioni, i referendum hanno dimostrato che anche quella strada alla fine, quando raggiunge il limite della sua incredibilità, cioè non più credibilità, non è neanche più utile per generare consenso, né per orientarlo né per confezionarlo.

Un'informazione pulita, oggettiva, non asservita ai poteri economici o al Governo di turno serve quindi a tutti. Ecco perché mi sono permesso di fare un esempio, di come con una forma di intervento mirato sulla singola professionalità, che viene lasciata libera di aggregarsi nei modi spontanei che essa stessa potrà decidere, si possa valorizzare la capacità professionale e anche l'indipendenza dell'informazione. Mi è sembrato, però che il collega Maninchedda abbia frainteso alcuni concetti che sono stati espressi. E alcuni concetti che ha espresso anche il collega Vargiu andrebbero precisati.

Vi dico come la penso: io mi sono fatto l'idea che molto probabilmente questa legislatura andrà a finire grosso modo come è finita la legislatura conclusasi con l'onorevole Masala Presidente della Giunta; grosso modo finirà così. Con la differenza che allora non c'era l'elezione diretta del Presidente della Regione, adesso c'è un vincolo in più. Ma finirà così perché alla fine nella confusione, nella mancanza di linea, nella mancanza di scelte si accavalleranno le diverse convenienze e si farà tutto e il contrario di tutto, senza una linea, mettendo in mezzo anche la responsabilità dell'opposizione, che è la cosa peggiore.

Da questo punto di vista io non sono d'accordo al pensiero che mettere in minoranza la Giunta sia alla fine un vantaggio, come credo che non sia neppure vero quella specie di paradosso in base alla quale sulle cose che contano dobbiamo trovare l'unione. Per carità, sarebbe un bel principio, se ci fosse onestà reciproca, ma se noi, come abbiamo fatto tante volte intraprendiamo con voi un'azione unitaria, e poi la persona meno abilitata a farlo, magari il Presidente, se ne prende il merito, a discapito degli altri, non vi è più una condizione di parità. Ci vuole lealtà per attuare questo principio.

Peraltro, io quando affermo che le persone debbano pagare un prezzo, lo dico come un fatto individuale (perché che Maninchedda, Pittalis, Vargiu possano avere anche un'idea differente dagli altri, dal punto di vista della staticità di una situazione di difficoltà, non cambia nulla) quello che deve cambiare è il fatto di non essere più disponibili a raccogliere vantaggi, a pagare dei prezzi attraverso un pluralismo collettivo, aggregante che metta - e qui passo all'aspetto più difficile -in discussione i limiti o meglio i vincoli che impone su di voi e su di noi un'elezione diretta male interpretata, interpretata come vincolo alla libertà di coscienza, come vincolo alla libertà di mandato, come vincolo alla possibibilità di dissentire, come vincolo alla possibilità di interpretare la politica, rispetto al bisogno di oggi, come un'azione sempre e solo dinamica, non statica.

Se noi dobbiamo costruire la politica del domani, abbiamo bisogno di vedere che qualcosa si muova, metta in discussione le sicurezze, censurando anche ciò che è sbagliato e rendendosi affidabile nei confronti della controparte attraverso il coraggio di pagare dei prezzi collettivi.

Badate, lo dico perché sulla interpretazione dell'elezione diretta scontiamo limiti ed errori, da una parte e dall'altra; non è che da una parte è andata bene e dall'altra andata male: è quadrato il conto. E noi dobbiamo capire una volta per tutte (poiché noi facciamo anche i nostri partiti, non sono i partiti che fanno noi, siamo noi che li facciamo, perché siamo qua a rappresentare le loro idee) noi dobbiamo capire che ogni qualvolta tenteremo di soffocare le nostre verità, le nostre ansie, le nostre insoddisfazioni, mi ossequio al costume che bisogna mantenere l'ordine di scuderia, staremo di fatto rinunciando ad un principio importante che servirà moltissimo, io spero, in futuro, anche al centrosinistra che è il principio che la fatica della democrazia non potrà mai essere sostituibile da nessun sistema elettorale.

La fatica della democrazia è, non cercare di far quadrare quattro conti, perché il Presidente stia lì bello tranquillo dietro minaccia di andarsene, ma fare il contrario dicendo: no tu te ne vai se non fai le politiche che noi abbiamo pattuito con l'elettorato, che è cosa molto diversa. Questo vuol dire attribuire un significato diverso all'elezione diretta, perché l'elezione diretta non deve portare a bypassare il livello democratico che nel quotidiano delegittima a assumere le responsabilità.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Questo è il problema della modernità. Ecco perché il movimento dei singoli lascia il tempo che trova. E' il movimento plurale, della pluralità delle idee, della forza del coraggio che ci dobbiamo scambiare per superare le paure che sono quei segnali che servono per costruire il futuro.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, l'articolo nasce su sollecitazione esplicita dell'associazione della stampa, che ha richiesto che quanto viene previsto per i cassaintegrati e i lavoratori in mobilità di altri settori, soprattutto per l'autoimpiego, possa essere previsto anche per coloro che provengono dal settore dell'informazione. Si tratta di una misura che agevolando le cooperative crea condizioni analoghe a quelle che sono riconosciute ad altri soggetti che si trovano nella stessa situazione. Tuttavia il contenuto dell'emendamento dell'onorevole Sanna ha già messo in moto un meccanismo, perché mi risulta che l'INPGI stia per adottare una delibera analoga a quella dell'INPS, che consente oggi, per l'assunzione a tempo indeterminato, ventiquattro mesi di esenzione dai contributi. Quindi, probabilmente, con una prossima delibera sarà possibile far accedere a quei benefici anche i giornalisti.

Questo cosa significa? Significa che le cooperative hanno con la legge numero "5" i contributi sugli investimenti, con questa norma vengono sostenuti per lo startup, con la norma dell'INPGI dovrebbero avere quella "scorta" di cui parlava l'onorevole Sanna nel suo emendamento.

Mi prendo due minuti per rispondere all'onorevole Pittalis, perché è la quinta volta che l'onorevole Pittalis in qualche modo mi sollecita a rispondergli. Io ho difficoltà a risponderle perché lei, nei suoi interventi, non riesce a parlare solo del merito, utilizza aggettivi velleitari e quant'altro. Io ho una visione relativistica della realtà, per cui penso che ci sia un pezzo di verità un po' in quello che dicono anche gli altri, quindi cerco di astenermi da alcune valutazioni tranchant. Però se lei cerca un'interlocuzione con me io la accolgo.

Allora, qui non è in gioco quanto è stato fatto, perché vorrei farle l'"estratto conto" di ciò che io ho fatto in questa legislatura. Primo, non c'era uno straccio di legge che prevedesse l'utilizzo dei cassaintegrati, anziché lasciarli a casa; nella prima finanziaria con un emendamento che ho scritto io è stata inserita una norma che invece lo prevede. Sono stati previsti i cantieri verdi, che, anziché lasciare la gente per strada nei paesi, la utilizza. E' stata inserita la norma che ha consentito all'onorevole Milia di non subire le decisioni del Ministero della pubblica istruzione sul dimensionamento delle scuole, e che gli sta consentendo, anche per le competenze che ha, di dire no allo scempio che vuole fare il Ministero sulle scuole serali. E' stata inserita la norma che ripristina e consente all'onorevole Milia di varare il piano formazione, istruzione e lavoro. Allora, se vale il lavoro per valutare chi fa politica, questo è il mio contributo.

Altro esempio: ho materialmente scritto io le norme per i piani di sviluppo locale, quelli che non si vogliono applicare a La Maddalena. Mi volete spiegare perché non si applicano i piani di sviluppo locale a La Maddalena? Cosa deve fare un consigliere regionale di maggioranza ortodossa, come lei richiede, perché si applichi una legge del Consiglio regionale? Cosa deve fare? Prima lo dice, poi lo ridice, poi lo rispiega, poi comincia a dire che c'è qualcosa che non va, specie se capisce che a La Maddalena sta tornando la Difesa. E allora accade che a La Maddalena, dove stanno facendo la fame, dicano: "Meglio la Difesa, che mi porta duecento stipendi, che nulla".

I piani di sviluppo locale sono stati premiati come la migliore pratica europea a Tossilo, adesso sono stati estesi alla Marmilla. Questo è il portato di un consigliere regionale leale con la Sardegna, dopodiché, onorevole Pittalis, non è velleitario capire che la Sardegna ha bisogno di qualcosa che qui dentro non c'è, non c'è, e non è velleitario notare che un conto sono i titoli, un conto è la sostanza. Lei mi cita la flotta sarda, ma ha idea della "colica intestinale" che lei ha scatenato qua dentro quando l'onorevole Sanna propose esattamente quello che abbiamo fatto dopo due mesi, e lei ci fece ritirare l'ordine del giorno, contro la compagnia sarda? Perché mi porta a discutere di queste cose?

Voi ci avete fatto ritirare un ordine del giorno che poi ha applicato perfettamente la Giunta sulla compagnia. E' agli atti, è agli atti! Di cosa vogliamo parlare? Vogliamo parlare del piano straordinario del lavoro, ne abbiamo mai parlato qua dentro? Adesso le elenco la ripartizione dei 65 milioni previsti nel piano straordinario del lavoro: 15 sono destinati, come sempre, alla lotta alla dispersione scolastica che sono sempre stati nel bilancio; 10 sono destinati a Tossilo, stanziati nel 2009; 10 sono destinati all'imprenditorialità femminile; gli altri sono i piani di sviluppo comunale, che a me interessano molto. Lei li ha mai discussi con noi i piani di sviluppo comunale, onorevole Pittalis?

Le dico una cosa: dentro i piani di sviluppo comunale è prevista una politica di fiscalità di vantaggio, esattamente quella che noi abbiamo inserito in legge e che il Governo nazionale ci ha impugnato. Ne abbiamo mai parlato insieme? La vicenda del nucleare: quando i Sardisti la inserirono nell'accordo con il presidente Cappellacci, nessuno parlava del nucleare, perché Scajola diceva che il nucleare si doveva fare. Dopo, Scajola ha avuto le sue disavventure e noi siamo sbocciati denuclearizzati. Questa è la storia vera, questa è la storia vera! La lealtà comporta una virilità di rapporti, non una suggestione di rapporti, e quello che manca per il proseguo della legislatura è avere chiaro quali sono gli interventi veri da fare.

Noi abbiamo un problema che pone continuamente l'onorevole La Spisa e non viene ascoltato, che è questo: abbiamo un patto di stabilità che ci costringe a stare nei limiti dei 3 miliardi di spesa; con questi 3 miliardi in realtà stiamo pagando stipendi e sanità. Le do un dato: a giugno lo Stato ci ha trasferito 1 miliardo e 800 di euro. Come lo abbiamo speso, secondo voi? Dati del controllo di gestione: un miliardo e 100 sono andati alla sanità e 700 sono stati destinati a spese di funzionamento, trasferimento enti locali ecc. Quando in quest'Aula io proposi la censura morale del ministro Tremonti, venni additato come un nemico. Oggi è l'Italia che sta dicendo a Tremonti: "Sì, va bene, hai tenuto fermi i conti, ma noi come facciamo?". E' politica, non è slealtà, è politica!

Allora il P.d.L. deve dirlo. Il P.d.L. deve dire con chiarezza qual è diventato il suo orizzonte politico in Sardegna. Se il suo orizzonte politico è Tremonti, è Tremonti; se il suo orizzonte politico è la Sardegna, è la Sardegna. Questo si sta discutendo qui. Di altri argomenti che lei volesse sollevare, ne riparleremo nelle sedi che si riterranno opportune, ma è questo l'ordine del giorno, non è un giochino tra parti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, questo articolo del collegato effettivamente è stato introdotto sulla base di un'audizione che c'è stata in Commissione da parte dell'associazione della stampa, e affronta il problema, che poi affronteremo anche in seguito, sia relativo ai giornalisti precari, sia relativo ai giornalisti disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità, insomma, un tema che merita attenzione.

Così come penso - e ne ha parlato poco fa il primo firmatario Gian Valerio Sanna - meriti attenzione l'emendamento che noi abbiamo proposto. Io non ho personalmente una visione dell'articolo a favore, insomma, delle cooperative editrici costituite da giornalisti disoccupati o che si trovino in cassa integrazione o in mobilità, non esprimo un giudizio negativo, ma l'emendamento da noi proposto amplia - intanto è riferito ai giornalisti disoccupati e non in maniera specifica alle cooperative - amplia il campo di applicazione ai giornalisti che operano nelle società di produzione di prodotti editoriali, in forma associata, anche cooperative, con una borsa lavoro dell'importo massimo di 20 mila euro l'anno per ogni assunzione a tempo indeterminato. Quindi credo che nel voler arrivare magari anche ad una sintesi rispetto alle posizioni in campo, si debba e si possa tener conto anche della soluzione che noi abbiamo prospettato con questo emendamento.

Andremo adesso ad affrontare, in quest'ultima parte del collegato, temi importanti (penso a Quirra) dove è necessaria comunque una sintesi (penso ad Abbanoa) e su cui dovremmo entrare nel merito (penso alla destagionalizzazione negli scali sardi, al problema degli aeroporti) e credo che le proposte che sono state avanzate - mi riferisco anche a quelle dell'onorevole Maninchedda e dell'onorevole Vargiu - di prospettiva, meritino attenzione.

A me è piaciuta anche l'esortazione che ha fatto poco fa l'onorevole Vargiu: "Ci dobbiamo ascoltare di più". C'è una parte della nostra proposta politica che magari non rappresenta, com'è normale che sia, la totalità del corpo elettorale, perché siamo una parte, perché siamo espressione di partiti diversi, ma c'è un riconoscimento anche del valore delle proposte che fanno gli altri.

Io credo, onorevole Vargiu e onorevole Maninchedda, che sulle priorità (penso al tema della sanità, onorevole Vargiu, alla riforma che sta lì, da un anno e mezzo, penso al tema delle riforme, sul quale c'è un ordine del giorno fermo in prima Commissione, onorevole Pittalis, del 19 novembre dello scorso anno, penso alle politiche per lo sviluppo) si possa aprire anche un confronto, anche tra maggioranza e opposizione. Credo anche, però, che non possiamo far finta di niente, che non possiamo insieme dire che questa legislatura ha fallito e che occorre sicuramente una svolta che ci conduce ad affrontare temi prioritari per la drammatica situazione della Sardegna (quasi come un time out) ma dobbiamo necessariamente individuare - ed è questa la condizione che poniamo - anche il termine di questa legislatura. Il proseguo sarebbe, onorevole Maninchedda - senza trovare formule di dialogo e di confronto su temi specifici, sulle priorità - sarebbe un continuare nell'agonia, sarebbe un proseguire in quella navigazione a vista che, purtroppo, ha caratterizzato questi due anni e mezzo di governo Cappellacci.

Allora, se la discussione su questo collegato, per gran parte inutile, servisse solo a cambiare questo atteggiamento, a focalizzarci sul bene comune della Sardegna, io credo che avremmo fatto un esercizio utile, che però ha bisogno ora di fatti concreti, a cominciare dal rapporto organico in questa maggioranza e in questa Giunta regionale. Noi partiamo da due programmi diversi, ci siamo presentati agli elettori con due programmi, due progetti, uno di questi, il vostro, ha vinto le elezioni e ha l'onere del Governo e della proposta, l'altro ha l'onere dell'opposizione. Credo che su alcuni temi ci si possa incontrare, ma nella chiarezza, nella chiarezza e anche nella presa d'atto che la legislatura, così come è stata impostata, ormai 26, 27 mesi fa in campagna elettorale, ha esaurito la sua funzione.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 159, la Commissione si rimette all'Aula. Gli emendamenti numero 51, 208 e 209 sono stati ritirati mentre sull'emendamento numero 261 esprime parere contrario, così come sugli emendamenti numero 154 e 277. Tuttavia il numero 154 contiene una disposizione che non comporta spesa, che di fatto impone una qualità di rapporti di lavoro differenti tra i lavoratori dipeedenti, le emittenti e i giornali che ricevono provvidenze dall'Amministrazione regionale. Qualora la Giunta volesse valutarlo…

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Per quanto riguarda l'emendamento numero 154, leggendo il testo penso che possiamo assolutamente essere d'accordo: è l'imposizione di un onere, del rispetto dei contratti collettivi di lavoro e quindi della presentazione dell'idonea certificazione per cui il parere è favorevole. Sui restanti emendamenti il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 159.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole e per chiedere la votazione nominale sia sul numero 159, sia sul numero 154.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io ho rinunciato ad intervenire sull'articolo, ma voglio fare alcune riflessioni su questo emendamento.

La materia del finanziamento alle attività editoriali è delicatissima, nel senso che ogni volta che viene finanziata con denaro pubblico un'iniziativa editoriale relativa ai quotidiani in Sardegna, al di fuori del duopolio Nuova Sardegna-Nord, Unione Sarda-Sud è inevitabilmente destinata al fallimento, con ripercussioni molto gravi sia sui poligrafici, sia sui giornalisti che si illudono di poter continuare a esercitare queste attività. Ora 900 mila euro con un massimale di 300 mila euro ad iniziativa significa che finanzieremo tre nuovi quotidiani. Però senza ipocrisie ci dobbiamo dire che qui nei prossimi giorni nasceranno due nuovi quotidiani, uno che potrà avere le caratteristiche per beneficiare di questa norma e un altro, il cui editore mi risulta essere un componente di questo Consiglio regionale, che avrebbe le caratteristiche per beneficiare dei contributi qualora passasse questo emendamento.

Si fa molto moralismo in quest'Aula, si parla di tutto, poi ogni tanto passa un emendamento che potrebbe portare risorse fresche, pronte, a un'iniziativa in itinere. Io sono tendenzialmente contrario a sollecitare, favorire e incentivare iniziative destinate al fallimento, ma sono ancora più contrario a far sì che questi 300 mila euro secondo questa formulazione, vadano alla Rai (perché andremmo a finanziare la Rai) vadano ai quotidiani che già beneficiano di incentivi esistenti e che sono già sul mercato o vadano a finanziare nuove iniziative editoriali. Pertanto, ripeto, posto che non sono convintissimo della bontà dell'articolo, preferisco l'articolo come è formulato all'emendamento. Quindi il mio voto sull'emendamento è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo un minuto di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 06, viene ripresa alle ore 19 e 33.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, solo per la remota possibilità che possa avere qualche esito positivo, le chiederei e chiederei ai colleghi di poter eliminare nell'ultimo periodo il riferimento alla legge numero 22 del 1998. Il periodo risulterebbe pertanto il seguente: "La spesa complessiva è di euro 900.000 in ragione di euro 300.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013", (Interventi a favore dell'editoria). (UPB S03.02.003)". Quella didascalia va tolta insomma.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni la proposta di emendamento orale è accolta.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 159 con la modifica proposta.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Dedoni ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Cocco Daniele - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 64

astenuti 4

maggioranza 33

favorevoli 19

contrari 45

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame del testo dell'articolo 27 quinquies.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, vorrei proporre all'Aula una piccolissima modifica: sostituisce alle parole "per la produzione di quotidiani" le parole "per la produzione editoriale".

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ce lo spieghi, non capisco il significato.

DIANA MARIO (P.d.L.). Nella produzione editoriale rientra tutta l'editoria e quindi...

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho capito, grazie.

PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo?

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ho bisogno di un chiarimento. Chiedo una breve sospensione della seduta.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 36, viene ripresa alle ore 19 e 39.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, per una volta in un minuto siamo riusciti credo a trovare la soluzione. L'emendamento orale potrebbe essere questo e mi pare che abbia incontrato il favore di tutti: alle parole "per la produzione di quotidiani" sostituire le parole "per la produzione anche di quotidiani e di notiziari".

PRESIDENTE. Metto in votazione il testo dell'articolo.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Non siamo d'accordo sull'emendamento orale, Presidente.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni rimane la stesura originaria. Metto in votazione il testo dell'articolo 27 quinquies.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 quinquies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Cappellacci, De Francisci, Piras, Stochino e Tocco hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Oppi - Planetta - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Cappellacci - Cherchi - De Francisci - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Stochino - Tocco - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 50

astenuti 17

maggioranza 26

favorevoli 26

contrari 24

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 261, con parere contrario del relatore e della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io pensavo che magari mi si invitasse al ritiro anziché esprimere parere contrario. Comunque volevo spiegare la ratio di questa norma.

Come voi sapete il turismo quest'anno in tutta Italia, in tutta Europa sta vivendo un periodo di forte crisi, addirittura superiore a quella del 2009. Quindi si stanno attivando forme di stimolazione del turismo interno attraverso i CRAL, le associazioni, il turismo congressuale. La Regione Piemonte ha stanziato per i CRAL, per stimolare questo genere di turismo interno, 400 mila euro, e ha la metà dei dipendenti che ha la Regione Sardegna. Si è concordato con le due associazioni CRAL un contributo di 20 mila euro per stimolare in bassa stagione (parliamo di fine settembre ed ottobre) la possibilità di dare una boccata di ossigeno per mantenere aperti gli alberghi quattro settimane in più. Non mi pare che offrire un contributo di 20 mila euro ai dipendenti regionali, ai CRAL regionali, possa mandare in rovina le finanze della Regione, però se lo si ritiene necessario ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 261 è ritirato. Passiamo all'emendamento numero 154, con parere favorevole della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico e chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 154.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ladu e Milia hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 70

votanti 68

astenuti 2

maggioranza 35

favorevoli 68

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 277. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'articolo 27 sexies e ai relativi emendamenti. Gli emendamenti all'emendamento numero 341 e 343 sono inammissibili.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27 sexies e dei relativi emendamenti:

Art. 27 sexies

Disposizioni in tema di distribuzione dei farmaci e di erogazione di servizi da parte delle farmacie

1. In attuazione dell'articolo 11, comma 7, lettera a), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni nella legge 30 luglio 2010, n. 122 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), e della determinazione dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) del 2 novembre 2010, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 261 dell'8 novembre 2010, l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, stipula accordi con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate pubbliche e private e con le associazioni di categoria dei distributori farmaceutici intermedi, al fine di garantire che i farmaci di cui alla menzionata determinazione dell'AIFA siano distribuiti, utilizzando i distributori intermedi presenti sul territorio regionale, attraverso le farmacie pubbliche e private aperte al pubblico della Regione, secondo le modalità indicate negli accordi medesimi. In attuazione del decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 (Individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, nonché disposizioni in materia di indennità di residenza per i titolari di farmacie rurali, a norma dell'articolo 11 della legge 18 giugno 2009, n. 69), e, segnatamente dell'articolo 2, nonché in attuazione del decreto del Ministero della salute del 16 dicembre 2010 (Disciplina dei limiti e delle condizioni delle prestazioni analitiche di prima istanza, rientranti nell'ambito dell'autocontrollo ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera e), e per le indicazioni tecniche relative ai dispositivi strumentali ai sensi dell'articolo 1, comma 2, lettera d), del decreto legislativo n. 153 del 2009), l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale favorisce e garantisce lo svolgimento, da parte delle farmacie pubbliche e private, delle prestazioni e dell'assistenza ai pazienti che in autocontrollo fruiscono delle prestazioni di cui agli articoli 2 e 3 del citato decreto ministeriale. A tal fine, l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, stipula accordi con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate pubbliche e private per la disciplina delle modalità di erogazione dei servizi da parte delle farmacie. Con gli accordi di cui al presente articolo possono essere, altresì, definite ulteriori forme di collaborazione con le farmacie convenzionate.

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 27 sexies

Dopo l'articolo 27 sexies è aggiunto il seguente:

Art. 27 sexies bis

Osservatorio regionale delle autonomie locali

1. Al fine di promuovere e favorire il processo di riordino del sistema degli enti locali e gli adempimenti ad esso derivanti dal federalismo fiscale è istituito presso la Direzione generale degli enti locali, l'Osservatorio regionale delle Autonomie locali.

2. L'Osservatorio, d'intesa con la Conferenza permanente Regione-Enti Locali, predispone strumenti di monitoraggio e diffusione delle informazioni gestionali e finanziarie degli Enti locali, mediante l'individuazione di indicatori, criteri di rilevazione e metodologie per l'analisi degli effetti delle politiche pubbliche di settore; attua specifici programmi di assistenza tecnica e formazione finalizzati all'espletamento ottimale delle funzioni; adotta iniziative di approfondimento e divulgazione volte alla corretta applicazione delle norme.

3. La composizione e le modalità di funzionamento dell'Osservatorio sono determinate con deliberazione della Giunta regionale d'intesa con la Conferenza permanente Regione-enti locali.

4. Le risultanze delle rilevazioni sono rese note annualmente.

5. L'Amministrazione regionale è autorizzata a stipulare apposite convenzioni con le Università degli Studi della Sardegna e con altri primari istituti scientifici per effettuare analisi e ricerche nelle materie oggetto dell'attività dell'Osservatorio. (179)

Emendamento all'emendamento numero 179 aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 27 sexies

Al termine dell'emendamento numero 179 è aggiunto il seguente comma:

5 bis. Il termine di cui all'articolo 2 comma 3 della legge regionale n. 10 del 2011 è prorogato al 30 settembre 2011. (341)

Emendamento all'emendamento numero 179 aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 27 sexies

Al termine dell'emendamento numero 179 è aggiunto il seguente comma:

5 bis. Il comma 3 dell'articolo 2 della legge regionale n. 10 del 2011 è soppresso. (343).)

PRESIDENTE. L'emendamento numero 179 è ritirato.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 27. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 27 septies e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27 septiese dei relativi emendamenti:

Art. 27 septies

Interventi vari

1. Al fine di migliorare la qualità e l'efficacia degli interventi educativi nei servizi pubblici e nel privato sociale con l'apporto di competenze specialistiche i cui requisiti siano accertati, e al fine di consentire alle istituzioni pubbliche e private di disporre di un apposito strumento di conoscenza delle professionalità presenti sul territorio, la Regione istituisce il Registro regionale dei dottori specialisti e magistrali dell'area pedagogica; per l'iscrizione al registro è pubblicato un apposito bando.

2. Ai fini della promozione, valorizzazione e sviluppo socio-economico dei territori della Sardegna, i collegamenti ferroviari esercitati su linee di scartamento ridotto e qualificati come "Trenino verde" sono individuati quali servizi turistici di linea di livello regionale. Con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, sono individuati i collegamenti ferroviari, definiti i contenuti dei relativi programmi di esercizio e stabilita la politica tariffaria unitamente ai criteri e modalità di erogazione delle risorse finanziarie. Per l'attuazione del presente comma è autorizzata una spesa annua valutata in euro 4.000.000 per l'anno 2011 e in euro 7.000.000 per ciascuno degli anni successivi (UPB S07.06.001).

3. Il termine di cinque anni, di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001, ai soli fini della decadenza del vincolo urbanistico preordinato all'esproprio, è calcolato al netto della sospensiva o annullamento, se riformato in secondo grado, dichiarato dal giudice amministrativo.

4. Gli oneri previdenziali derivanti dal rapporto di lavoro dei lavoratori dipendenti collocati, a decorrere dal 1° luglio 2004, in aspettativa non retribuita ai sensi dell'articolo 40 della legge costituzionale n. 3 del 1948, e successive modificazioni, qualora non siano coperti mediante la contribuzione figurativa di cui all'articolo 31 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento), sono interamente a carico dell'Amministrazione regionale per tutto il periodo di aspettativa, nella misura rispettivamente prevista dalla legislazione vigente per la quota a carico del datore di lavoro e per la quota a carico del lavoratore, in aggiunta al trattamento spettante ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 27 giugno 1949, n. 2 (Determinazione delle indennità spettanti al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio, agli Assessori ed ai Consiglieri regionali), e successive modificazioni. L'Amministrazione regionale provvede al versamento delle relative somme agli enti previdenziali di appartenenza. Alla relativa spesa si fa fronte a valere sulle risorse recate dall'UPB S01.01.002.

5. In attesa dell'approvazione del Piano sanitario regionale, la Giunta regionale, con propria deliberazione, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la competente Commissione consiliare che si esprime entro il termine di venti giorni, decorso il quale se ne prescinde, è autorizzata a disporre per una sola volta l'accreditamento istituzionale di strutture sanitarie pubbliche e private. L'accreditamento è autorizzato esclusivamente nelle AA.SS.LL., nel cui ambito territoriale si abbia un rapporto posti letto per mille abitanti inferiore alla media regionale.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu

Articolo 27 septies

L'articolo 27 septies è soppresso. (136)

Emendamento sostitutivo parziale Espa - Bruno - Barracciu

Articolo 27 septies

Il comma 5 dell'articolo 27 septies è sostituito dal seguente:

5.In attesa dell'approvazione del nuovo Piano sanitario regionale, la Giunta regionale, con propria deliberazione, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la competente Commissione consiliare che si esprime entro il termine di venti giorni, è autorizzata a disporre l'accreditamento della struttura ospedaliera gestita dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, delle dimensioni di 150-200 posti letto. (211)

Emendamento all'emendamento numero 211 sostitutivo parziale Meloni Francesco - Fois

Articolo 27 septies

All'emendamento 211 le parole "è autorizzata disporre l'accreditamento … Omissis … 150-200 posti letto" sono sostituite dalle seguenti: "decorso entro il quale se ne prescinde, è autorizzata ad approvare, in via del tutto eccezionale, la programmazione della rete ospedaliera regionale". (323)

Emendamento all'emendamento numero 211 sostitutivo parziale Meloni Francesco - Dedoni - Vargiu - Cossa - Fois - Mula

Articolo 27 septies

All'emendamento 211 le parole "è autorizzata disporre l'accreditamento … Omissis … 150-200 posti letto" sono sostituite dalle seguenti: "decorso entro il quale se ne prescinde, è autorizzata a disporre l'accreditamento dell'Ospedale San Raffaele di Olbia, delle dimensioni di 150 posti letto per acuti, con contestuale precisazione della provenienza dei suddetti posti letto". (324)

Emendamento aggiuntivo Agus - Bruno - Sabatini - Porcu - Barracciu

Articolo 27 septies

Alla fine dell'emendamento 211 sono aggiunte le seguenti parole: "nonché a dare attuazione alla sottoscrizione dello stralcio della quarta fase del Programma ex articolo 20 della legge n. 67 del 1988, previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 3/13 del 26 gennaio 2011, per la realizzazione del nuovo Ospedale di San Gavino Monreale con una dotazione non inferiore a 200 posti letto di degenza per acuti". (397)

Emendamento all'emendamento numero 211 aggiuntivo Cuccu - Agus - Piras Sanna Paolo

Articolo 27 septies

Alla fine dell'emendamento 211 sono aggiunte le seguenti parole: "nonché a contrarre un mutuo di 77 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale con una dotazione non inferiore a 200 posti letto di degenza per acuti". (399)

Emendamento aggiuntivo Sanna Matteo - Steri - Meloni Francesco - Piras

Articolo 27 septies

Dopo il comma 1 è inserito il seguente comma 1 bis:

1 bis. Dopo l'articolo 30 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è inserito il seguente articolo 30 bis:
"30 bis (Disposizioni in materia di attività produttive nelle zone a vocazione turistica)
1. I titolari di autorizzazione per l'esercizio dell'attività di noleggio con conducente, come meglio definita dall'articolo 3, lettera c), della legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21, che hanno la residenza o la sede legale in uno dei Comuni di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 55 del 108 del 29 dicembre 2000, punto 7, possono chiedere a pena di decadenza entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente disposizione, il trasferimento della licenza presso il comune ove hanno la residenza o la sede legale. I requisiti richiesti per avvalersi della presente disposizione devono essere posseduti alla data del 31 dicembre 2010.
2. Alla domanda deve essere allegato l'originale della licenza per la quale è richiesta la conversione. Il comune provvede entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta e, contestualmente, provvede alla restituzione della licenza all'ente che l'aveva rilasciata. Entro sessanta giorni dalla scadenza dei termini di attuazione della presente disposizione i comuni comunicano all'Assessorato regionale dei trasporti il numero delle licenze totali in carico.". (38)

Emendamento aggiuntivo Capelli

Articolo 27 septies

Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:

3 bis. L'indennità di carica di cui all'articolo 1, secondo comma, lettera c), della legge regionale 7 aprile 1966, n. 2, modificata con legge regionale 1° marzo 1968, n. 15, e con legge regionale 13 agosto 1985, n. 19, è stabilita in misura non superiore al 60 per cento di quella fissata per le corrispondenti cariche del Parlamento. (168)

Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Porcu

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. All'articolo 7 comma 5 della legge regionale n. 1 del 2011 le parole "al 30 giugno 2011" sono sostituite dalle seguenti: "al 30 dicembre 2011". (2)

Emendamento aggiuntivo Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Diana Giampaolo - Espa - Corda - Mariani

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma è aggiunto il seguente:

5 bis. Relativamente alle qualifiche ed alle mansioni di concorsi pubblici già indetti presso le aziende sanitarie locali, l'Azienda ospedaliera Brotzu e le aziende ospedaliere universitarie della Sardegna e di cui non si è proceduto all'effettiva assunzione dei vincitori e degli idonei, le rispettive aziende sanitarie coprono i propri fabbisogni di personale attingendo esclusivamente dagli elenchi delle graduatorie in vigore alla data di approvazione della presente legge fino al loro esaurimento, prima di poter procedere con l'indizione di un nuovo concorso o con l'assunzione senza concorso di lavoratori a tempo determinato o alla stipula di contratti di lavoro interinale. (13)

Emendamento aggiuntivo Manca - Bruno

Articolo 27 septies

Nell'articolo 27 septies, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente:

5 bis. Il comma 12 dell'articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1985 è abrogato. (18)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Solinas Antonio

Articolo 27 septies

Al termine dell'articolo dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma:

5 bis. Per le opere viarie relative alla "Costruzione cavalcavia Ponte Tirso - Circonvallazione Nord-Est" - PIA OR3 "Campidano" - codice OR 03.44 AA, UPB S08.033 (Ex S08.073), finanziamento di euro 10.000.000, annualità 2005, e della "Messa in sicurezza e riqualificazione della strada consortile da Gonnostramatza al bivio di Collinas", UPB S04.03.004 - SC04.0367, finanziamento di euro 1.100.000, annualità 2007, in delega alla Provincia di Oristano, i termini di cui all'articolo 1, comma 9, della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1, sono fissati in 120 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione della presente legge. (22)

Emendamento all'emendamento numero 22 aggiuntivo Lotto - Sabatini - Solinas - Manca - Meloni Valerio

Articolo 27 septies

All'emendamento n. 22 sono aggiunte le seguenti modifiche:

Dopo le parole "in delega alla Provincia di Oristano" sono aggiunte le seguenti frasi: "per le opere relative ai lavori di bonifica nel Borgo minerario dell'Argentiera finanziamento di euro 1.500.000 favore del Comune di Sassari DDS n. 131109/467 del 24 giugno 2009 POR FESR 2007/2013 UPB S04. 6.006 Cap. SC041393 residui annualità 2007, per la realizzazione del raccordo della SS. 125 con la ex strada consortile per Loceri, nello svincolo di Cea nella direttrice Strada statale 125 - Lanusei finanziamento di euro 2.000.000 a favore della Provincia dell'Ogliastra.". (290)

Emendamento all'emendamento numero 290 aggiuntivo Sabatini

Articolo 27 septies

Alla fine dell'emendamento numero 20 sono aggiunte le seguenti parole: ", collegamento SS 389 alla SS 125 attraverso strade provinciali. Realizzazione di una rotatoria tra la circonvallazione di Loceri, la SS 390 Barisardo-Loceri e la strada di collegamento tratto bivio SS 390 Barisardo-Loceri e nuova SS 125 per un importo di euro 1.900.000. (313)

Emendamento aggiuntivo Zedda Alessandra - Diana Mario - Lai - Piras - Stochino - Murgioni

Articolo 27 septies

Al termine dell'articolo, dopo il comma 5, sono aggiunti i seguenti commi:

5 bis. Nel comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 17 dicembre 2010, n. 15, sono soppresse le parole: "ai sensi del Regolamento CE n. 1535/2007 della Commissione del 20 dicembre 2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti nel settore della produzione agricola.".

5 ter. Nel comma 3 dell'articolo 1 della legge regionale 17 dicembre 2010, n. 15, le risorse sono aumentate di euro 8.816.090 per l'anno 2011, di cui euro 4.590.890 per integrare le dotazioni della prima annualità dell'intervento, euro 3.112.600 per integrare le dotazioni del 2011 ed euro 1.112.600 per l'anno 2012. (23)

Emendamento all'emendamento numero 23 sostitutivo totale Giunta regionale.

Articolo 27 septies

Il testo dell'emendamento numero 23 è sostituito dal seguente:

Dopo il comma 5 sono introdotti i seguenti:

5 bis. Nel comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 17 dicembre 2010, n. 15, il periodo "ai sensi del regolamento CE n. 1535/2007 della Commissione del 20 dicembre 2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti nel settore della produzione agricola" è soppresso.

5 ter. Per le finalità di cui all'articolo 1 della legge regionale 17 dicembre 2010, n. 15, è autorizzata, nell'anno 2011, l'ulteriore complessiva spesa di euro 8.817.000, di cui euro 4.591.000 ad integrazione dell'annualità 2010 ed euro 1.113.000 dell'annualità 2012.

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 5.000.000

UPB S06.04.013

Finanziamenti per interventi strutturali nel settore agro-zootecnico

2011 euro 2.704.000

2012 euro 1.113.000

In aumento

UPB S06.04.008

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - spese correnti

2011 euro 7.704.000

2012 euro 1.113.000. (301)

Emendamento all'emendamento numero 23 aggiuntivo Dedoni - Vargiu - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula

Articolo 27 septies

Alla fine dell'emendamento numero 23 è aggiunto il seguente comma:

5 quater. E' autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 1.000.000 per la realizzazione, anche in collaborazione col Department of Agricolture and Food's Wester Autralia, di prove on farm in dieci aziende pilota finalizzate al miglioramento delle razze ovine.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S06,04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 1.000.000

In diminuzione

FNOL

2011 euro 1.000.000. (312)

Emendamento all'emendamento numero 23 aggiuntivo Dedoni - Vargiu - Mula - Cossa - Fois

Articolo 27 septies

Alla fine dell'emendamento n. 23 è aggiunto il seguente comma a valere sulle disponibilità recate dall'UPB S06.04.001, SC06.0820:

5 quater. E' autorizzato nell'anno 2011 lo stanziamento di euro 20.000 a favore dell'Agenzia Laore per la predisposizione di 6 ettari di campi dimostrativi e di tutte le azioni collaterali per la valorizzazione del mais a frattura vitrea. (330)

Emendamento aggiuntivo Zedda Alessandra - Diana Mario - Lai - Piras - Stochino - Murgioni

Articolo 27 septies

Al termine dell'articolo, dopo il comma 5, sono aggiunti il seguente comma:

5 bis. L'articolo 25 della legge regionale 8 agosto 2006, n. 13 è sostituito dal seguente:
"Art. 25 (Struttura organizzativa)
1. La struttura organizzativa dell'Agenzia ARGEA Sardegna è disciplinata dalla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, e dal suo statuto. (25)

Emendamento aggiuntivo Petrini - Sanna Paolo Terzo - Uras - Murgioni - Locci - Pittalis - Diana Mario - Campus - Ladu - Rodin - Tocco - Bardanzellu - Greco - Amadu - Lai - Pitea - Peru - Sanjust - Piras - Stochino - De Francisci - Randazzo - Floris Rosanna - Zedda Alessandra

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. E' autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 250.000 per interventi di manutenzione straordinaria della villa Asquer di proprietà della Regione sarda.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S01.05.002

2011 euro 250.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

2011 euro 250.000

FNOL parte corrente. (29)

Emendamento aggiuntivo Manca - Lotto - Cocco Daniele Secondo - Bruno

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. E' destinata la somma di euro 500,000 a valere sul Bilancio regionale a favore dell'Accademia delle belle arti di Sassari per l'anno accademico 2011/2012 per l'attivazione dei corsi assegnati dal MIUR.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.01.009

Formazione universitaria

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

Programmazione negoziata PIA

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000. (32)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Cocco Pietro - Lotto - Diana Giampaolo

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. Dopo l'articolo 1, comma 1, della legge regionale 30 maggio 2008, n. 8, è istituito il comma 1 bis:
"1 bis. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario a favore dei familiari delle vittime ex esposti all'amianto. La Giunta regionale stabilisce criteri e modalità per l'erogazione del contributo.".

Copertura finanziaria

Capitolo delle perenzioni. (83)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Cuccu

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. Al fine di promuovere una valutazione con metodo controfattuale dell'impatto socio-economico delle servitù militari nei comuni della Sardegna, a valere sulla UPB S02.04.004 (Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - Spese correnti), è autorizzato lo stanziamento, per l'anno 2011, di euro 200.000. La valutazione verrà effettuata secondo le procedure e modalità di affidamento previste dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 7.

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.004

Capitolo SC 08.0045

2011 euro 200.000

In aumento

UPB S02.04.004

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti

2011 euro 200.000. (137)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. E' autorizzata l'alienazione da parte dell'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA), secondo le modalità previste dalla legge 24 dicembre 1993, n. 560, degli immobili trasferiti in proprietà da altri enti, agli attuali occupanti che non avessero in essere un contratto di locazione al momento del trasferimento.

La cessione degli immobili è subordinata alle seguenti condizioni:

a) che gli attuali occupanti siano i legittimi assegnatari, ovvero che dimostrino di occupare i suddetti alloggi da oltre cinque anni;

b) che, ove si tratti di immobili adibiti ad uso abitativo, non siano proprietari di alloggio adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare nel medesimo comune.

In difetto di attestazione dell'avvenuto versamento dei canoni di locazione il prezzo di vendita, determinato ai sensi della legge 24 dicembre 1993, n. 560, sarà incrementato nella misura del 10 per cento. Dal prezzo di vendita potranno essere dedotte le spese per opere di miglioria e manutenzione eseguite a cura degli acquirenti, previa attestazione degli uffici tecnici comunali. (156)

Emendamento aggiuntivo Capelli

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

"L'assegno di vitalizio di Consigliere regionale della Sardegna non è cumulabile con l'assegno di vitalizio di parlamentare della Repubblica italiana e/o parlamentare europeo". (169)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

All'articolo 27 septies dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. Il personale trasferito ai sensi dell'articolo 2 comma 1 della legge regionale n. 10 del 2005 che ha presentato istanza di mobilità ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 della predetta legge, è inquadrato nei ruoli ordinari dell'Amministrazione regionale. Per il personale che non ha presentato istanza di mobilità ai sensi del comma 3 dell'articolo 2 della legge n. 10 del 2005 si provvede con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale, alla sua assegnazione nei ruoli ordinari dell'amministrazione regionale o degli enti di cui alla legge regionale n. 31 del 1998 nonché nell'ARPAS e nell'ente foreste. (214)

Emendamento aggiuntivo Vargiu - Meloni Francesco

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. I dipendenti regionali delle agenzie, aziende ed enti regionali, attualmente inquadrati nella categoria C che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda nella categoria D, al primo livello retributivo. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione organica nella categoria D e l'eguale corrispondente riduzione della categoria C. (220)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Il personale di cui all'articolo 3, comma 16, della legge regionale n. 3 del 2008, può chiedere entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, l'iscrizione al Fondo per l'integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza di cui alla legge regionale n. 15 del 1965, con decorrenza dalla data di assunzione, alle medesime condizioni previste per il personale di cui al terzo periodo del punto 1), del comma 1 dell'articolo 2 della stessa legge n. 15 del 1965; gli oneri derivanti dall'applicazione della presente norma ammontano a euro 330.000. (UPB S01.02.002).

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 330.000. (223)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. I dipendenti regionali, ivi compresi coloro che sono cessati dal servizio, transitati, con decorrenza 12 ottobre 2005, dalla categoria C alla categoria D a seguito delle selezioni interne indette in applicazione dell'articolo 77 del CCRL 1998-2001, sono inquadrati con la stessa decorrenza, al II livello della medesima categoria. La decorrenza economica dell'aumento retributivo di tale inquadramento ha effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge mentre per il personale nel frattempo cessato dal servizio, detto aumento viene corrisposto con effetto dal primo giorno del mese precedente alla risoluzione del rapporto di lavoro. Alla relativa spesa pari ad euro 5.000 si fa fronte con le risorse stanziate sulle UPB S01.02.001 e UPB S01.02.002. (228)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. I periodi di servizio riconosciuti ai fini giuridici, di cui al comma 2 dell'articolo 3 della norma transitoria per l'anno 2006 dell'accordo sulle professioni professionali dei dipendenti della Regione autonoma della Sardegna all'interno della stessa categoria o area, accordo sottoscritto in data 10 novembre 2009 dal CORAN e dalle organizzazioni sindacali, sono validi ai fini delle progressioni professionali all'interno della stessa categoria o area anche per il personale cessato dal servizio dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006, ancorché quelli riconosciuti dall'articolo 9 dell'accordo contrattuale sulle progressioni professionali sottoscritto il 20 giugno 2005 dal CORAN e dalle organizzazioni sindacali. Per il personale nel frattempo cessato dal servizio, è attribuito il livello economico superiore a quello di appartenenza con decorrenza ai fini economici, dal primo giorno del mese precedente la risoluzione del rapporto di lavoro. L'onere derivante dall'applicazione del presente articolo è valutato in euro 100.000.

Copertura finanziaria

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 100.000. (230)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. I dipendenti della categoria D dell'Amministrazione regionale, in possesso di laurea del vecchio ordinamento o specialistica o magistrale, con 20 anni di anzianità di servizio, che hanno ricoperto incarichi di responsabile di unità organizzative o incarichi di alta professionalità, ricerca e studio per almeno 7 anni anche non consecutivi, e ai quali inoltre siano stati conferiti incarichi di Presidente e/o commissario di enti o consorzi a partecipazione regionale, potranno conseguire la qualifica di dirigente dell'Amministrazione regionale, previo apposito colloquio volto ad accertare e valutare, per il tramite dell'istituzione di una Commissione esaminatrice, la professionalità conseguita e la capacità attitudinale all'esercizio del ruolo dirigenziale. (231)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Al personale regionale cessato dal servizio che, in forza del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 184 del 27 novembre 2000, ha svolto le funzioni conferitegli ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14, e successive modificazioni e integrazioni e al quale, ai sensi dell'articolo 36 della legge regionale 5 settembre 2000, n. 17, è stata attribuita per l'intera durata dell'incarico e fino alla data di risoluzione del rapporto d'impiego l'indennità di coordinatore di servizio prevista dal DPG n. 385 del 21 dicembre 1995, di cui al Contratto collettivo regionale di lavoro (CC.RR.LL.) 1994-1997, è riconosciuta, in sostituzione di detta indennità e con effetto dal primo giorno del mese precedente la data di cessazione dal servizio, la retribuzione di posizione prevista per i direttori di servizio dall'articolo 42, comma 1, lettera b), del Contratto collettivo regionale di lavoro (CC.RR.LL.) del personale con qualifica dirigenziale dell'Amministrazione regionale e degli enti strumentali, per i bienni economici 2000/2001, 2002/2003 e 2004/ 2005.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 12.000. (232)

Emendamento aggiuntivo Dedoni - Pittalis

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Per assicurare con carattere di continuità la prosecuzione delle attività svolte, i dipendenti a tempo indeterminato, comandati presso l'Amministrazione, le agenzie e gli enti regionali da oltre sedici mesi, alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere inquadrati negli organici, rispettivamente dell'Amministrazione, delle agenzie e degli enti medesimi. L'inquadramento è disposto a domanda secondo le modalità e i criteri previsti dall'articolo 18 della legge regionale 14 giugno 2000, n. 6, nella categoria professionale corrispondente a quella di appartenenza con il connesso trattamento retributivo e con la salvaguardia della retribuzione in godimento. La domanda deve essere presentata entro trenta giorni decorrenti dalla data di entra in vigore della presente legge ed è accolta nei limiti della dotazione organica e delle risorse disponibili nei bilanci. (233)

Emendamento aggiuntivo Dedoni

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Ai dipendenti dell'Amministrazione regionale, delle agenzie ed degli enti regionali, inquadrati in categoria superiore a seguito di procedere selettive previste dal CCRL 1998/2001 e della legge regionale n. 31 del 1998, è riconosciuto per 2/3 il periodo di servizio precedentemente maturato nella categoria di provenienza e lo stesso periodo ha validità quale permanenza di servizio effettivo nel livello economico iniziale della categoria raggiunta anche ai fini delle progressioni professionali previste dalle norme dei contratti collettivi del personale regionale, seppure anteriori alla data di entrata in vigore della presente legge. (234)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Le parole di cui al comma 13 dell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2008 "svolte entro il 31 dicembre 2006", e del comma 3 dell'articolo 7, della legge regionale n. 1 del 2011 sono sostituite con le parole "previste dall'articolo 77 del CCRL 15 maggio 2001". (235)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Per assicurare le pari opportunità tra il personale regionale, possono essere indette procedure selettive per l'accesso al livello economico iniziale delle categorie C dell'Amministrazione regionale, nel numero di 6 posti per la categoria C, riservate al personale del soppresso Istituto sardo organizzazione lavoro artigiano (IS0LA) transitato nei ruoli regionali per effetto della legge regionale n. 4 del 2006, che non abbia partecipato alle selezioni interne di cui all'articolo 77 del contratto collettivo regionale di lavoro 15 maggio 2001, applicando le modalità di selezione previste dal decreto assessoriale n. 593/P del 17 giugno 2003, come modificato dai decreti assessoriali n. 1134 del 23 settembre 2004 e n. 1298/P del 4 novembre 2004 e nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla norma contrattuale. Il personale che risulterà idoneo al suddetto concorso beneficerà della legge regionale n. 3 del 2008, articolo 3 comma 13 (è comunque fatto salvo quanto previsto dallo stesso comma per quanto riguarda la data di superamento delle selezioni interne). (236)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. I dipendenti di ruolo dell'Amministrazione regionale laureati, inquadrati nelle prime tre categorie contrattuali, e i dipendenti regionali attualmente inquadrati nella categoria C assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria D, aventi almeno trenta mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, sono inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 10 gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione nelle categoria A, B e C. (237)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Per assicurare le pari opportunità tra il personale regionale, possono essere indette procedure selettive per l'accesso al livello economico iniziale delle categoria C, riservate al personale del soppresso Istituto sardo organizzazione lavoro artigianato (IS0LA) transitato nei ruoli regionali per effetto della legge regionale n. 4 del 2006, che non abbia partecipato alle selezioni interne di cui all'articolo 77 del contratto collettivo regionale di lavoro 15 maggio 2001, applicando le modalità di selezione previste dal decreto assessoriale n. 593/P del 17 giugno 2003, come modificato dai decreti assessoriali n. 1134 del 23 settembre 2004 e n. 1298/P del 4 novembre 2004 e nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla norma contrattuale. Il personale che risulterà idoneo al suddetto concorso beneficerà dell'articolo 3, comma 13, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3. (238)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Il comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale n. 1 del 2011, si applica al personale dell'Amministrazione regionale, enti, agenzie, istituti e aziende regionali. (239)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Nel comma 13 dell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2008, le parole "e assunti con concorsi pubblici non riservati" sono soppresse e le parole "svolte entro il 31 dicembre 2006" sono sostituite con le parole "previste dal CCRL 1998/2001". (240)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Al comma 4, lettera f), dell'articolo 6, della legge regionale n. 2 del 2007, come modificato dal comma 3, lettera a) dell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2008, è aggiunta la seguente frase: "l'inquadramento nella categoria superiore ha validità per i soli fini giuridici dalla data di approvazione della presente legge. (241)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. Il comma 13 della legge regionale n. 3 del 2008, si applica al personale dell'amministrazione regionale, enti, agenzie, istituti e aziende regionali e dallo stesso articolo sono soppresse le parole "assunti con concorsi pubblici non riservati. (242)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

5 bis. La Regione e gli enti del settore regionale allargato destinano, ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 381 del 1991, alle cooperative sociali di tipo B una quota pari ad almeno il 5 per cento delle forniture di servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria. Al tal fine, anche allo scopo di agevolare la corretta attuazione della norma e la sua verifica, possono essere individuate specifiche categorie di servizi, anche caratterizzate da elevato contenuto professionale, ritenute particolarmente adatte allo scopo, da riservare interamente agli affidamenti di cui al comma precedente. La Regione e gli enti di cui sopra valorizzano ove utile ed opportuno negli affidamenti, di qualunque importo, delle forniture di beni e di servizi e della realizzazione di opere di lavori pubblici le clausole sociali di cui all'articolo 69 del decreto legislativo n. 163 del 2006. (273)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 27 septies

Dopo il comma 5 è inserito il seguente:

5 bis. A valere sulle risorse recate dall'UPB S06.04.006 (cap. SC06.0970) è autorizzata, nell'anno 2011, una spesa fino ad euro 500.000 destinata ad anticipare gli indennizzi da concedere alle aziende colpite dal provvedimento anti-pascolo sull'intera area militare del poligono di Quirra. (276)

Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Porcu - Sabatini - Meloni Valerio - Corda - Mariani

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 septies/ bis

1. Per le finalità di cui all'articolo 3 comma 18, della legge regionale 14 maggio 2009, n.1, è autorizzato l'ulteriore stanziamento di euro 2.000.000 destinati al supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (articolo 73 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9).

2. Le risorse sono da ritenersi aggiuntive a quelle proprie degli enti locali e devono essere utilizzate esclusivamente al miglioramento dei servizi di assistenza specialistica e di trasporto.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.01.006

euro 2.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

euro 2.000.000. (8)

Emendamento all'emendamento numero 8 sostitutivo totale Meloni Francesco - Espa

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 septies/ bis

Per le finalità di cui all'articolo 3 comma 18, della legge regionale 14 maggio 2009, n.1, è autorizzato l'ulteriore stanziamento di euro 1.000.000 destinati al supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (articolo 73 della legge regionale 12 giugno 2006, n.9).

Le risorse del capitolo sono da ritenersi aggiuntive a quelle proprie degli enti locali e devono essere utilizzate esclusivamente al miglioramento dei servizi di assistenza specialistica di cui all'art. 13 comma 3 della legge n. 104 del 1992 e di trasporto scolastico (legge n. 118 del 1971).

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.01.006

euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

euro 1.000.000. (322)

Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Porcu - Sabatini - Meloni Valerio - Corda - Mariani

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 septies bis

E' autorizzata la spesa di euro 2.000.000 per attivare tutte le forme di supporto organizzativo, strutturale e di processo nei percorsi di formazione professionale, agli allievi con disabilità. Le modalità di applicazione sono definite con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, sentita la Commissione consiliare competente.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.01.006

euro 2.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

euro 2.000.000. (9)

Emendamento all'emendamento numero 9 aggiuntivo Meloni Francesco - Dedoni - Vargiu - Cossa - Fois - Mula

Articolo 27 septies

Nell'emendamento numero 9, dopo le parole "allievi con disabilità" è aggiunto il seguente periodo: "A valere sulle disponibilità recate dall'UPB S05.04.001 - Cap. SC05.0856 la somma di euro 1.000.000,00 è destinata a sostegno delle attività sportive agonistiche per i diversamente abili svolte dalle associazioni sportive affiliate al CIP e/o alle federazioni sportive dallo stesso riconosciute". (325)

Emendamento aggiuntivo Espa - Sabatini - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Meloni Valerio - Corda - Mariani

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art.27 septies bis

Per l'anno 2011 è autorizzata la spesa di euro 22.000.000 quali fondi integrativi al Capitolo di spesa SC05.0673 (UPB S05.03.007), destinati al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernente misure di sostegno in favore di persone con handicap grave);

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S05.03.007

Cap. SC05.0673

euro 22.000.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

euro 22.000.000. (11)

Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Porcu - Meloni Valerio - Corda - Mariani

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 septies bis

Sblocco del turn over nelle AA.SS.LL.

1. Le ASL, l'AO Brotzu e le AOU della Sardegna, possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente a una spesa pari al 50 per cento di quella relativa alle cessazioni nell'anno 2010, al 70 per cento nell'anno 2011 e al 90 per cento a decorrere dall'anno 2012. (14)

Emendamento aggiuntivo Rodin - Petrini - Uras - Espa

Articolo 27 septies

Dopo l'art.27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 septies bis

1. L'articolo 2, comma 2, lettera b) e c), della legge regionale 30 maggio 2008, n. 7, è sostituito dai seguenti:

b) tre rappresentanti delle associazioni regionali con sedi operative in almeno 3 province della Sardegna o di altre associazioni presenti in almeno 5 province della Sardegna con soci aventi diritto di voto attivo e passivo, eletti dalla Conferenza regionale di cui all'articolo 6, scelti tra persone con disabilità o loro familiari;

c) tre rappresentanti di diverse ed altre associazioni dei disabili, operanti a livello territoriale- sub regionale, eletti dalla conferenza regionale di cui all'articolo 6, scelti tra le persone con disabilità o loro familiari; all'elezione non hanno diritto elettorale di voto passivo le associazioni o loro articolazioni territoriali di cui alla lettera b);. (15)

Emendamento aggiuntivo Petrini - Diana Mario - Campus - Locci - Ladu - Pittalis - Tocco - Sanjust - Bardanzellu - Greco - Murgioni - Amadu - Sanna Paolo Terzo - Lai - Pitea - Peru - De Francisci - Rodin - Piras - Stochino - Randazzo - Floris Rosanna - Randazzo - Zedda Alessandra

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente articolo:

Art. 27 septies bis

1. E' autorizzata in ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 750.000 per l'erogazione all'associazione "Istituto europeo ricerca formazione orientamento professionale onlus" (IERFOP) di un contributo per lo svolgimento, in coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale in materia di formazione professionale, di attività finalizzata alla massima implementazione, a beneficio degli utenti, dell'utilizzazione della struttura da esso realizzata con il contributo, regionale di cui all'articolo 2, primo comma, lettera a) della legge regionale 25 maggio 1999, n. 18, e all'articolo 29 della legge regionale 20 aprile 2000, n. 4, secondo comma, già riservato ad enti con personalità giuridica operante in Sardegna nell'ambito della formazione ed orientamento professionale, dedicati alla forza di lavoro non vedente o portatrice di altri handicap. Il programma di spesa del contributo è inviato da IERFOP all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge per il primo anno ed entro il 31 marzo di ognuno degli anni. successivi, unitamente ad una relazione illustrativa dell'attività svolta nell'anno precedente.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.02.001

Programmazione e politica della Formazione e del sistema formativo

2011 euro 750.000

2012 euro 750.000

2013 euro 750.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

Pia (programmazione negoziata)

2011 euro 750.000

2012 euro 750.000

2013 euro 750.000. (31)

Emendamento all'emendamento numero 31 sostitutivo totale Espa - Bruno - Barracciu

Articolo 27 septies

Il testo dell'emendamento numero 31, è sostituito dal seguente:

E' autorizzata in ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 750.000 per l'erogazione alle associazioni operanti nel settore della disabilità, di un contributo per lo svolgimento, in coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale in materia di formazione professionale, di attività finalizzata nella massima implementazione, a beneficio degli utenti, di corsi nell'ambito della formazione ed orientamento professionale, dedicati alla forza lavoro non vedente o con altre disabilità.

I criteri di accesso per gli enti richiedenti e il programma di spesa annuale è stabilito dalla Giunta Regionale, su proposta dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, previo parere della Commissione consiliare competente. (321)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente articolo:

Articolo 27 septies bis

1. E' autorizzata in ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 750.000 per l'erogazione all'associazione Istituto europeo ricerca formazione orientamento professionale onlus (IERFORP) di un contributo per lo svolgimento, in coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale in materia di formazione professionale, di attività finalizzata alla massima implementazione, a beneficio degli utenti, dell'utilizzazione della struttura da esso realizzata con il contributo regionale di cui all'articolo 2, primo comma, lettera a), della legge regionale 25 maggio 1999, n. 18, e dell'articolo 29della legge regionale 20 aprile 2000, n. 4, secondo comma, già riservato ad enti con personalità giuridica operante in Sardegna nell'ambito della formazione ed orientamento professionali, dedicati alla forza di lavoro non vedente o portatrice di altri handicap.

Il programma di spesa del contributo è inviato da IERFOP all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge per il primo anno ed entro il 31 marzo di ognuno degli anni successivi, unitamente ad una relazione illustrativa dell'attività svolta nell'anno precedente.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S02.02.001

Programmazione e politica della Formazione e del sistema formativo

2011 euro 750.000

In diminuzione

UPB S01.03.010

Pia (programmazione negoziata)

2011 euro 750.000. (199)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

1. La direzione generale dell'organizzazione e metodo del personale è soppressa.

2. Sono istituiti i seguenti servizi che costituiscono strutture della Direzione generale degli affari generali e riforma della Regione dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione.

1. Servizio del personale, formazione e controllo - competente in materia di reclutamento e mobilità del personale, formazione e qualificazione professionale, controllo di legittimità dei provvedimenti in materia di personale degli enti strumentali e delle agenzie regionali e per la gestione degli indirizzi politico-amministrativi del rapporto di lavoro.

2. Servizio della contrattazione, della previdenza ed assistenza e del fondo integrativo trattamento di quiescenza - contenzioso e supporto alle direzioni generali - competenti nelle materie relative alla applicazione dei contratti collettivi di lavoro, della previdenza, assistenza e FITQ, e gestione dei relativi contenziosi - supporto alle direzioni generali nella gestione delle risorse umane di assessorati, enti ed agenzie.

3. Le attività di gestione diretta del personale, tenuta dei fascicoli personali, rilevamento presenze anche ai fini del più efficiente impiego delle risorse professionali assegnate è attribuita alle direzioni generali degli assessorati, enti e agenzie regionali. (155)

Emendamento all'emendamento numero 155 aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 27 septies

Al termine dell'emendamento numero 155 è aggiunto il seguente comma:

3 bis E' soppressa l'Agenzia del lavoro della Regione autonoma della Sardegna. (338)

Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Barracciu

Articolo 27 septies

Al termine dell'articolo 27 septies è aggiunto il seguente articolo 27 septies bis:

Art. 27 septies bis

E' autorizzata la spesa integrativa di euro 4.000.000 in favore dei reparti di rianimazione di tutta la Sardegna tramite le AA.SS.LL. di competenza, finalizzati a migliorare e incentivare il servizio sperimentale di dimissione e presa in carico dei pazienti complessi dalle riami nazioni direttamente a domicilio.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

Capitolo di nuova istituzione

In diminuzione

UPB S01.03.010

euro 4.000.000. (212)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

Attività di assistenza e servizi di animazione

1. Al fine di supportare le politiche di incentivazione e di sviluppo delle attività imprenditoriali nelle materie di competenza dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, una quota delle risorse disponibili nell'UPB S06.02.002, cap. SC06.0199, del Bilancio regionale per l'anno 2011 pari a 350.000 euro è destinata alle attività di assistenza e servizi di animazione territoriale, monitoraggio e verifica dei risultati con l'istituzione di un nuovo capitolo. (216)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

Disposizioni urgenti in materia di riduzione degli organici

1. I dipendenti dell'Amministrazioni regionale, enti, agenzie e aziende regionali, per gli anni 2011, 2012 e 2013 possono chiedere di essere esonerati dal sevizio con le modalità e nei termini previsti dall'articolo 72, commi 1,2,3,4 e 5 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133.

2. Al fine di favorire lo snellimento e riorganizzazione della struttura amministrativa della Regione Sardegna, i dipendenti regionali in possesso del requisito minimo di anni 30 di anzianità contributiva e 52 anni di età anagrafica alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno diritto a conseguire l'anticipato collocamento a riposo entro il limite del 30 per cento, per ciascun anno di riferimento, di ciascuna area o categoria in relazione alla dotazione organica.

3. Fermi restando i criteri di calcolo previsti dalle normative nazionali e regionali sull'importo della pensione annua, spettante al personale beneficiano del collocamento a riposo anticipato, si applica la percentuale di riduzione indicata nella tabella C. La riduzione permanente della pensione è fissata nella misura dello 0,05 per cento per ogni mese, o frazione superiore a giorni quindici, di anzianità anagrafica o contributiva, mancante al raggiungimento dalla quota "90" indicato nella colonna a) della medesima superiore tabella. La percentuale di riduzione di cui al comma precedente è applicata sull'importo lordo di pensione spettante, comprénsivo dell'indennità di contingenza.

4. Le domande per accedere al pensionamento dovranno essere presentate dagli aventi titolo nel termine perentorio di tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

5. Ove le domande presentate superino la percentuale di cui al comma 2, al beneficio sono ammessi i dipendenti con maggiore anzianità contributiva e, a parità, quelli di maggiore età anagrafica.

6. Le domande di prepensionamento possono essere avanzate anche dai dipendenti che, alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno in corso riscatti, riconoscimenti o ricongiunzioni, fatta salva la verifica dei requisiti all'atto del collocamento a riposo.

7. Il collocamento a riposo di cui al presente articolo è disposto a partire dalla scadenza del termine di cui al quarto comma per contingenti semestrali pari ad un quarto del numero delle domande presentate.

8. L'inserimento nei quattro contingenti d'uscita di cui al comma precedente è stabilito d'ufficio dall'Amministrazione tenuto conto del criterio dell'età anagrafica più elevata tra i soggetti aventi diritto che abbiano presentato istanza.

9. L'indennità di buonuscita spettante ai dipendenti ammessi al beneficio del prepensionamento verrà ripartito in tre quote, ciascuna pari ad un terzo del totale, da erogarsi a decorrere dalla data di collocamento a riposo con cadenza annuale. Nessun onere per il pagamento frazionato è posto a carico dell'Amministrazione regionale. Sono fatte salve le quote previdenziali integrative se previste.

10. Le risorse derivanti dalle cessazioni dal servizio, destinate ad incrementare il fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato per il personale con qualifica dirigenziale e il fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni per il personale con qualifica non dirigenziale, a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge e sino al 31 dicembre 2013, confluiscono negli stessi limitatamente alla misura dei 2/3 del loro ammontare.

Tabella C

Somma età

anagrafica e

Età anagrafica

minima per la

Riduzione

percentuale 0,1 per

(a)

(b)

(c)

82

52

4,8%

83

52

4,2%

84

52

3,6%

85

52

3,3%

86

52

2%

87

52

1,8%

88

52

1,2%

89

52

0,6%

90

52

0,00%

(218)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 28 octies

1. I dipendenti dell'Amministrazione regionale, degli enti, agenzie regionali, ivi compresi coloro che sono cessati dal servizio-transitati, con decorrenza 12 ottobre 2005, dalla categoria C3 alla categoria D, a seguito delle selezioni interne indette in applicazione dell'articolo 77 del CCRL 1998/2001, sono inquadrati con la stessa decorrenza, al III livello della medesima categoria.

2. La decorrenza economica dell'aumento retributivo di tale inquadramento ha effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge; mentre, per il personale nel frattempo cessato dal servizio, detto aumento viene corrisposto con effetto dal primo giorno del mese precedente la risoluzione del rapporto di lavoro.

3. Alla relativa spesa pari a euro 80.000 si fa fronte con le risorse stanziate sull'UPB S01.02.001 e S01.02.002. (244)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis


1. Il comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale n. 1 del 2011 è sostituito dal seguente:

"3. I dipendenti di ruolo dell'Amministrazione regionale laureati, inquadrati nelle prime tre categorie contrattuali, e i dipendenti regionali attualmente inquadrati nella categoria C assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria D, aventi almeno trenta mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, sono inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011, previo superamento di procedure selettive per soli titoli di cui all'articolo 52 della legge regionale n. 31 del 1998, lettera b). La quota di riserva per l'accesso dall'esterno è garantita attraverso l'espletamento delle procedure concorsuali previste dal piano triennale delle assunzioni. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione nelle categorie di provenienza. (UPB S01.02.001 - UPB S01.02.002).". (245)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

Misure incentivanti la certificazione di qualità

1. Nel comma l dell'articolo 21 bis, al penultimo ed all'ultimo capoverso, le parole "sul bilancio regionale 2012. Per gli anni successivi gli stanziamenti di spesa sono disposti con legge finanziaria" sono sostituite dalle seguenti: "per ciascuno degli anni 2012 e 2013 a valere sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 6 della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1.".

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

In aumento

UPB S07.10.001

Oneri relativi agli appalti e contratti e spese generali \

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000. (246)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'art. 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 octies

Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2007

1. Il comma 2 dell'articolo 19 è così sostituito:
"2. Dopo il comma 13 dell'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5 e successive modifiche e integrazioni è introdotto il seguente comma 13bis:

"13bis. I ribassi di gara e le ulteriori economie realizzati sulle opere di cui al presente articolo restano a disposizione dell'Amministrazione regionale e degli enti per il completamento dell'opera medesima, ovvero per la realizzazione di altre opere previste nel programma originariamente finanziato, salvo diversa disposizione dei provvedimenti di finanziamento. (247)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis


1. Al personale cessato dal servizio, già inquadrato in fascia apicale del ruolo unico dell'amministrazione regionale dal 10 giugno 1982, quale vincitore di concorso di cui all'articolo 90 della legge regionale 17 agosto 1978, n. 51, che abbia espletato per almeno 12 anni funzioni di coordinamento ed al quale è stata attribuita, con provvedimento consolidato, la qualifica di dirigente ai soli fini giuridici, con effetto dal 2 dicembre 1998, compete il trattamento economico previsto dai CC.CC.RR.LL. per il personale con qualifica dirigenziale dell'Amministrazione regionale, con decorrenza dal primo giorno del mese antecedente la data di cessazione dal servizio. Tale trattamento è comprensivo della retribuzione di posizione nella misura prevista per i dirigenti con compiti di studio, ricerca e consulenza (staff).

2. In deroga agli articolo 3 e 8 della legge regionale n. 15 del 1965, gli incrementi retributivi derivanti dall'applicazione del precedente comma non sono computabili ai fini della riliquidazione dell'indennità di anzianità.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S01.02.001

Oneri per il trattamento economico dei dipendenti, ivi compreso il salario accessorio

2011 euro 6.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

FNOL in conto capitale

2011 euro 6.000. (249)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

Provvidenze a favore dell'industria alberghiera

1. E' autorizzata la sospensione per un periodo di due anni del pagamento della quota capitale, sulle rate del finanziamento concesso ai sensi della legge regionale18 marzo 1964, n. 8.

2. Sulle rate che dovessero risultare insolute alla data del 1 marzo 2011 non gravano gli ulteriori interessi di mora per il periodo di sospensione disposto al precedente comma 1.

3. Le somme stanziate ai sensi dell'articolo 23, comma 2, lettera b) della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 e non utilizzate sono destinate ai fondi PIA per la predisposizione di un bando a valere sulla legge regionale n. 40 del 1993. (252)

Emendamento aggiuntivo Vargiu

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis



1. La Regione Sardegna, al fine di promuovere la costituzione da parte dei comuni delle società di cui Articolo 120 del decreto legislativo 18 Agosto 2000, n. 267 (Società di trasformazione urbana, STU) per il perseguimento degli obiettivi di trasformazione di porzioni di territorio o di riqualificazione di distretti urbani fortemente degradati sotto l'aspetto sociale, urbanistico e ambientale, provvede al finanziamento del capitale sociale necessario per la costituzione della STU. in particolare consentendo tutti gli atti precedenti all'ingresso della componente privata all'interno della compagine societaria. La Regione può provvede pertanto al finanziamento della costituzione delle società, degli studi di fattibilità, delle indagini conoscitive necessarie all'approfondimento della realizzabilità economica, amministrativa, finanziaria e tecnica delle ipotesi di trasformazione deliberate dal consiglio comunale.

2. Nel caso in cui una parte dei beni oggetto dello studio di trasformazione sia ricompreso nel demanio o nel patrimonio immobiliare regionale (anche in fase di dismissione) la Regione può partecipare alla compagine societaria delle società di trasformazione urbana, per operare il necessario coordinamento. E' demandata alla STU la redazione dei piani urbanistici riguardanti le eventuali modifiche agli strumenti pianificatori vigenti.

3. Costituisce elemento prioritario di ammissione ai finanziamenti di cui al comma 1 la previsione, all'interno delle trasformazioni ipotizzate, di interventi destinati al social housing, in misura non inferiore al dieci per cento delle risorse finanziarie pubbliche e private necessarie per la completa attuazione del programma di trasformazione.

4. Costituisce inoltre elemento prioritario di ammissione ai finanziamenti di cui al comma 1 la previsione all'interno delle trasformazioni ipotizzate, di interventi destinati all'edilizia alberghiera di alto livello, in misura non inferiore al dieci per cento delle risorse finanziarie pubbliche e private necessarie per la completa attuazione del programma di trasformazione.

5. Entro centoventi giorni a far data di pubblicazione della presente legge sul BURAS la Giunta regionale, con propria deliberazione adottata su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, decreta i criteri generali per la redazione del bando per l'accesso ai finanziamenti di cui al comma 1.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S06.03.024

Partecipazioni azionarie

2011 euro 2.000.000

2012 euro 3.000.000

2013 euro 3.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

FNOL Parte corrente

2011 euro 2.000.000

2012 euro 3.000.000

2013 euro 3.000.000. (254)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Cossa - Steri - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Salis

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

1. E' autorizzata, nell'anno 2011, a valere sulle disponibilità recate dalla UPB S01.03.002, la spesa di euro 40.000 a favore del Comitato organizzativo e scientifico regionale per le celebrazioni in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia, costituito presso la Presidenza della Regione, per la promozione delle iniziative volte alla partecipazione della Regione alle stesse celebrazioni. (281)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Uras - Bruno - Meloni Francesco

Articolo 27 septies

Dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Articolo 27 septies bis

1. L'articolo 10 della legge regionale 25 ottobre 1993, n. 52,è abrogato.

2. In via di interpretazione autentica, all'articolo 1, comma 2, lettera d) della legge regionale 7 aprile 1966, n.2, prima dell'ultimo capoverso, è inserito il seguente capoverso: "Ai sensi dell'articolo 122, comma 4 della Costituzione e dell'articolo 25 della legge costituzionale n. 3 del 1948 (Statuto Speciale per la Sardegna) la gestione avviene in piena autonomia amministrativa, contabile e funzionale.".

3. L'articolo 2 quinquies della legge regionale 7 aprile 1996, n. 2, è sostituito dal seguente:
"Art. 2 quinquies
1. L'articolo 68 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, trova applicazione dalla sua entrata in vigore.".
E' abrogato nell'articolo 2 quater della legge n. 2 del 1966 l'inciso "fino alla concorrenza dei quattro decimi del suo ammontare, secondo quanto disposto nel successivo articolo 2 quinquies.". (282)

Emendamento all'emendamento numero 282 sostitutivo totale Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Uras - Bruno

Articolo 27 septies

L'emendamento numero 282 è sostituito dal seguente:

dopo l'articolo 27 septies è aggiunto il seguente:

Art. 27 octies

1. L'articolo 10 della legge regionale 25 ottobre 1993, n. 52, è abrogato.

2. Nella legge regionale 7 aprile 1966, n. 2, sono apportate le seguenti modifiche:

a) nell'articolo 2 quater è abrogato l'inciso "fino alla concorrenza dei quattro decimi del suo ammontare, secondo quanto disposto nell'articolo 2 quinquies".

b) l'articolo 2 quinquies è sostituito dal seguente:

"Art. 2 quinquies.

1. Al fine di recepire i principi recati dall'articolo 68 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), i dipendenti delle pubbliche amministrazioni eletti nel Consiglio regionale della Sardegna sono collocati in aspettativa senza assegni per la durata del mandato. Essi possono optare in qualunque momento per la conservazione, in luogo dell'indennità di cui all'articolo 1, primo comma, del trattamento economico in godimento presso l'amministrazione di appartenenza, che resta a carico della medesima.

2. Il periodo di aspettativa è utile ai fini del calcolo dell'anzianità di servizio e del trattamento di quiescenza e di previdenza.

3. Qualora l'eletto venga collocato in aspettativa dalla pubblica amministrazione di appartenenza in data antecedente all'immissione nella carica di consigliere regionale, ai sensi dell'art. 23 della legge costituzionale n. 3 del 1948 (Statuto speciale per la Sardegna), ogni onere relativo al trattamento di quiescenza e di previdenza per tale periodo è a completo carico del Consiglio regionale.

4. Nell'ipotesi che venga esercitata l'opzione di cui al comma 1, le contribuzioni relative al conseguimento del diritto a percepire l'assegno vitalizio in favore dei consiglieri regionali gravano sulle voci previste alle lettere a), b), c), e), f) e h) dell'articolo 1, secondo comma, della legge regionale n. 2 del 1966. Qualora quanto dovuto per le predette voci non consenta la necessaria capienza contributiva, il consigliere regionale integra in via diretta la residua parte di contribuzione.

5. Il collocamento in aspettativa ha luogo all'atto della immissione in carica degli eletti ai sensi dell'art. 23 della legge costituzionale n. 3 del 1948; di questa il consigliere regionale dà comunicazione alle amministrazioni di appartenenza per i conseguenti adempimenti.

6. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano ai consiglieri regionali a partire dalla elezione della XIV legislatura consiliare". (398).)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 168, 2, 13, 25, 214, 220, 223, 228, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 137, 238, 239, 241, 242, 14, 155, 218, 244, 245, 249 sono ritirati.

Gli emendamenti numero 330 e 338 sono inammissibili, gli emendamenti numero 22, 290, 313, 156, 246, 247, 254 sono spostati alla seconda parte del collegato; gli emendamenti numero 276 e 168 sono rinviati ad una fase successiva, rientrando nell'ambito degli emendamenti relativi a Quirra.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, reitero la richiesta di attenzione per un aspetto che credo molto delicato, che attiene all'interesse della maggioranza e dell'opposizione.

I giorni scorsi, lunedì 6 giugno, è comparso su un quotidiano un articolo che io ritengo in larga misura infondato, basato su informazioni sbagliate, dove si dice: "con un comma la Regione paga i contributi agli Assessori", quasi a denunciare un privilegio e un attentato al buon senso. Forse a qualcuno è sfuggito ma all'articolo 40 del nostro Statuto di autonomia c'è scritto: i dipendenti di una pubblica amministrazione che siano nominati membri della Giunta regionale, sono messi a disposizione della Regione senza assegni ma conservano gli altri diritti di carriera e di anzianità. Questa è una norma di democrazia che consente di avere pari accesso a tutti alle cariche pubbliche.

Cosa si sta verificando nella nostra Regione? Che non avendo, nella scorsa legislatura, gli uffici preposti, cioè quelli comandati dal direttore generale del personale e degli affari generali, provveduto a dare attuazione a questo articolo dello Statuto (anzi, hanno dato un'interpretazione, che è quella corrente, che i lavoratori autonomi possono usufruire della contribuzione figurativa, mentre i dipendenti pubblici non potrebbero usufruirne) il 26 novembre del 2010, cioè ben oltre il termine di scadenza del nostro mandato, la Regione e l'Assessorato ci hanno inviato una lettera dove si dice che l'ordinamento è carente e che la questione è stata sottoposta alla valutazione dell'Inpdap. Lo stesso Inpdap non ammette altra forma di copertura previdenziale a favore dei lavoratori di cui trattasi.

Però mentre la Regione afferma: "che la conservazione dei diritti di carriera e di anzianità sancita dalla legge non può non ricomprendere la tutela previdenziale secondo una valutazione che tenda alla salvaguardia del rapporto di lavoro nell'interesse dei suoi iscritti", l'Inpdap in una circolare della direzione nazionale inviata alla Regione, e quindi a quel direttore generale, afferma che non è possibile che gli assessori esterni, che sono dipendenti della pubblica amministrazione, possano pagare i contributi figurativi, perché non sono eletti, in quanto quella disciplina riguarda solo gli eletti! Però aggiunge - e non ne dà conto il direttore generale - che l'attività di Assessore può essere valutata ai fini pensionistici, tramite versamento contributivo sia per la quota ente che per la quota del dipendente, il cui onere è a carico delle amministrazioni regionali presso le quali viene espletato l'incarico. Questo per assicurare, per l'espressa previsione del legislatore regionale, la tutela del lavoratore chiamato ad esercitare quelle funzioni. Cioè l'Inpdap dice come si deve provvedere.

Il comma 4 prevede esattamente ciò che ha detto l'Inpdap, io l'ho voluto inserire perché nella comunicazione che mi ha inviato l'Assessorato chiede a me di pagare la mia quota di contributi. Ora, per tranquillizzare tutti voi, io ho provveduto al pagamento (ho qui la copia del bonifico) perché il problema non è pagare, il problema è che, a fronte di una precisa circolare dell'INPDAP (emanda, peraltro, a seguito di una richiesta di parere del nostro direttore generale) lo stesso direttore generale adotta una delibera totalmente in contrasto con essa. Ora, in questa situazione ci troviamo noi che siamo stati assessori nella scorsa legislatura e non abbiamo copertura previdenziale nonostante l'articolo 40 dello Statuto, ma vale anche per i colleghi Assessori di questa Giunta che non sono più consiglieri di questa Giunta.

Ora io per liberarvi da ogni imbarazzo, ho voluto inserire quel comma 4 per indicare per l'ennesima volta come noi tutti siamo ostaggi della discrezionalità, molte volte incomprensibile e dolosa.

Assessore le dico una cosa: c'è uno dei tanti assessori non eletti che appartiene al comparto pubblico per il quale quel direttore ha fatto una eccezione. Io non ne voglio sapere di più: dico solo che non stiamo rubando niente a nessuno, ma che anche i giornalisti - ed è per questo che voglio metterci la faccia - devono imparare a considerare che quel diritto che è sancito nell'articolo 40 della Statuto di autonomia serve a garantire che nessun dipendente pubblico sia discriminato nella sua prerogativa di poter accedere alla carica di Assessore regionale mettendolo alla pari di tutti gli altri cittadini che quel diritto ce l'hanno garantito dalla legge.

Io ho fatto il mio dovere. Chiedo, Presidente, la votazione per parti sul comma 4, alla quale non parteciperò per chiari ed evidenti motivi di correlazione, ed invito, la mia parte politica a votare contro, perché il comma era solo un pretesto per dimostrare che siamo ostaggi di una burocrazia incomprensibile, illiberale, pericolosa, di cui anche noi paghiamo il prezzo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, questo articolo 27 septies reca come titolo la dizione che ha il nome di "interventi vari". Vari è il sostantivo che ricorre di più in questa legge, perché sono vari i settori di intervento, le disposizioni, eccetera, cioè questo è un provvedimento vario, variegato, un modo originale con cui ognuno di noi, in particolare ognuno di voi della maggioranza, cerca di attribuire un senso alla propria presenza in quest'Aula.

Io sono tra coloro che sono stati molto critici su questa legge, su questo modo di procedere, credo che un "collegato zattera", "arca di Noè", dove si carica un po' di tutto non dia un'idea di un progetto di governo di una maggioranza che ha una visione condivisa. Credo che questo collegato, anche se ha delle norme al suo interno che io condivido - il finanziamento all'Università, qualche altra norma all'interno di questo articolo -, nel suo insieme accresca la confusione ed è molto difficile capire di cosa si discuta, perché affronta le materie più disparate. Però anche su questo articolo - mi rivolgo al presidente, all'Assessore, al Presidente della Commissione - voglio confermare l'atteggiamento al ruolo che, su questa legge, la minoranza ha tenuto un atteggiamento responsabile, critico, che ha portato la stessa, laddove intravedeva delle misure e dei provvedimenti che potessero essere utili, anche a votarli a favore o a provare a migliorarli.

Credo quindi che gli appelli che continuano ad arrivare, di mettere insieme tutti quelli che dovrebbero essere buoni e giusti, siano appelli che vengono largamente accolti, ma sempre accolti nella distinzione dei ruoli; noi crediamo che ci debba essere una maggioranza che fa la maggioranza e che governa, una Giunta che ha la sua idea di Sardegna e cerca di portarla avanti, e un'opposizione che svolge il suo ruolo. Ma ci deve essere una maggioranza che cerca di dare un indirizzo, e la vostra non ci riesce, ed è per questo che è anche difficile per noi fare l'opposizione, perché spesso facciamo l'opposizione al nulla, l'opposizione alla confusione.

Probabilmente siete consapevoli che se portaste in Aula una riforma sanitaria, un piano energetico o una riforma organica dei sistemi di incentivo non arriverebbe in porto, perché non siete neanche d'accordo tra di voi; meglio quindi una norma collage, una norma che mette tutto insieme, una norma che si può fare a pezzi e dividere (cinque commi li metto io, tre commi li metti tu, questo articolo lo porto avanti io) che quindi attraverso un collage vi fa stare uniti.

Ma è un collage che non riflette un'idea di Sardegna, che scivola all'indietro, nonostante il presidente Cappellacci, con iniziative a volte singole e individuali, provi a suonarvi la scossa e la sveglia. Un'azione di governo spesso solitaria e scollegata, basata su iniziative simboliche e assai poco incisive su una realtà che avrebbe bisogno di ben altre riforme, non può dare buoni frutti, ed è per quello che noi diciamo che dopo due anni e mezzo la legislatura è già finita, perché avete già dato prova della vostra capacità, o meglio della vostra non capacità di governare. E allora ben vengano gli appelli; noi li accogliamo sempre.

Abbiamo votato tempo fa una risoluzione in Commissione bilancio dove ci dichiaravamo disposti ad affiancarci alla Giunta, per esempio nella discussione col Governo relative ai decreti di attuazione del federalismo fiscale. In quell'occasione abbiamo detto: "portate la vostra proposta, diteci come affrontiamo quella partita col Governo e noi ci saremo, vi affiancheremo e faremo valere le ragioni della Sardegna". Ma voi quelle cose non riuscite a farle. L'abbiamo detto nella vertenza entrate, firmando un ordine del giorno unitario, dando il via libera, con l'astensione, alle norme di attuazione, ma quelle norme di attuazione, che valgono, per la Sardegna, un miliardo e 200 milioni di euro, sono rimaste in qualche cassetto del Governo senza essere state mai attuate.

Allora diventa difficile per noi credere ancora che ci sia speranza in questa legislatura, difficile per noi credere che, anche quando diamo la nostra adesione ad alcuni progetti, ad alcune risoluzioni, ad alcuni ordini del giorno che dovrebbero portare ad un confronto fattivo, specie sulle grandi vertenze nei confronti dello Stato, quelle risoluzioni non siano soltanto una foglia di fico per dire che volete fare e promettere di fare, quello che non riuscite a fare.

Per entrare però nel merito di questo articolo 27 septies, e per confermare il ruolo costruttivo che svolge la minoranza, io credo che su questo articolo vi siano anche dei punti che meritino accoglimento. Mi riferisco in particolare al comma 2. Io sono propenso a votare a favore del comma 2 perché, anche se andrebbe inserito in una norma più organica riguardante il turismo delle zone interne, e il trasporto pubblico locale (di cui ancora non avete completato la pianificazione regionale) credo che sia un buon comma.

I trasporti interni sono uno dei fattori che viene ritenuto principale, prima ancora dei collegamenti tra la Sardegna e il resto d'Italia, per lo sviluppo del turismo nell'Isola; spesso il turista arriva in Sardegna e poi vorrebbe girare, conoscere, e non riesce a farlo perché il sistema dei trasporti interni è lacunoso, non informa abbastanza, non è chiaro, non è intermodale. Allora io credo che stabilire (anche se in maniera disorganica e parziale) che le linee a scartamento ridotto, le linee del cosiddetto Trenino verde siano individuate quali servizi turistici di linea a livello regionale e siano servizi che fanno parte di una grande infrastruttura che punta alla promozione, valorizzazione e sviluppo socio-economico dei territori della Sardegna, sia un fatto positivo, e non ho remore a dirlo, per cui voterò a favore di questo comma, e credo che voteranno a favore di questo comma altri colleghi del Gruppo.

Purtroppo questo articolo 27 septies dove si spazie e si discute un po' di tutto è un'altra manifestazione di questa disorganicità che ormai è diventata organica al vostro modo di intendere l'azione di governo. E le mie parole non vogliono essere strumentali o ripetitive, è un dato di fatto oggettivo, non me ne voglia il collega Maninchedda, non me voglia il collega Vargiu, io prendo atto che questo è il massimo che riuscite a fare ma non sono contento, non sono soddisfatto, vorrei dire cose diverse, vorrei dire che riuscite a portare anche norme organiche, che il confronto lo possiamo fare sulla riforma dell'istruzione, sulla riforma sanitaria, sulla riforma del sistema degli incentivi.

Non sono contento, non vorrei dire quello che dico, però mi accontento anch'io, ormai mi sono rassegnato, mi accontento anch'io di prendere quello che di buono c'è e in questo articolo ci sono anche delle cose buone. Oltre al secondo comma, infatti c'è anche il comma quinto, che pone un tema, quello della possibilità, là dove c'è una disparità, dove c'è un rapporto di posti letto ogni mille abitanti inferiore alla media regionale, di fare fronte a questa disparità creando posti letto per acuzie che mettano tutti i residenti di questa Regione alla pari a prescindere dalle province e dai territori di residenza. Ma ancora una volta lo fate in maniera disorganica, non presentate i piani sanitari, non presentate i piani di rete ospedaliere. Su questo comma, sono stati presentati anche emendamenti, vedremo come reagirete.

Su questo articolo, pertanto, dovremmo proporre un voto per parti (lo farà la collega Barracciu) perché anche questo articolo esprime il modo disorganico con cui governate, e nonostante i nostri sforzi non credo che riuscirete a fare di meglio. Ma accontentiamoci e speriamo che il tempo passi in fretta.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per porre l'attenzione proprio sul comma 5 dell'articolo 27 septies, frutto di un accordo in Commissione bilancio, che contiene importanti elementi per superare un problema di grande rilevanza quale è, appunto, lo squilibrio esistente in aree territoriali della Sardegna dove l'esiguità del numero dei posti letto ogni mille abitanti, e anche la carenza di specialità, anche di bassa e media intensità, costituisce un danno ovvero la negazione di un diritto irrinunciabile per quelle popolazioni quale è quello alla salute.

Certamente quando si parla di ASL che hanno un numero di posti letto inferiore alla media regionale ci si riferisce a situazioni di una certa eclatanza. Il dato riguarda fondamentalmente il distretto di Olbia dove il rapporto posti letto per mille abitanti è di 1,7 che è un dato assolutamente intollerabile mentre la ASL ha 2,2 posti letto per mille abitanti, che è un dato, anche esso, naturalmente difficilmente sopportabile ulteriormente.

Evito naturalmente di fare approfondimenti su dati di raffronto, perché non vorremmo che l'esposizione di questi elementi portasse a vedere in una dimensione troppo localistica la rappresentazione di questo squilibrio esistente. Squilibrio esistente che si intende superare per quanto riguarda la nostra realtà (una realtà distante dagli ospedali più grandi di riferimento di Sassari, Cagliari e Nuoro) si intende superare attraverso due interventi: primo, l'autorizzazione all'apertura dell'ospedale San Raffaele, che dovrebbe completare l'offerta di specialità per la Gallura, e che noi riteniamo sia un'opportunità di confronto anche col sistema sanitario regionale; secondo, l'adeguamento dei posti letto della nuova struttura ospedaliera, i cui due lotti sono stati ultimati recentemente, e un incremento dei posti letto, per quanto contenuto, anche nella struttura pubblica.

Un elemento qualificante, anche nell'enunciazione del comma 5 dell'articolo 27, è infatti che queste autorizzazioni, all'accreditamento dei posti letto e delle specialità, avvengono nell'integrazione tra il pubblico e il privato, che a nostro avviso, non è scindibile quando si cerca di compensare e di riequilibrare l'offerta ospedaliera nei territori.

Noi riteniamo che la misura inserita nel comma quinto costituisce un approccio non di carattere localistico ma sia una risposta equa ad un problema generale, ovunque esso si manifesti, anche se, ripeto, nella nostra realtà assume connotati difficilmente sopportabili ulteriormente, perché parliamo di dati che contrastano anche con la struttura di una popolazione in cui sono evidenti incrementi quasi esponenziali.

Il trend di crescita della popolazione che si è confermato nel corso di quest'ultimo decennio è infatti irripetibile, non solo all'aumento del numero degli emigrati, ma anche all'aumento delle nascite. Porto un dato: in vent'anni le nascite sono passate da 150 a 970 quasi 1000. E se ci fosse una struttura di neonatologia, che sicuramente potrà essere acquisita attraverso l'applicazione della misura prevista nel comma 5, noi potremmo evitare i trasferimenti di tante donne per partorire in ospedali in cui ci sia un assetto neonatologico adeguato anche all'assistenza dei bambini di basso peso o che hanno l'esigenza di un'assistenza neonatale intensiva.

Voglio dire ancora che non si tratta quindi di un privilegio né di autorizzare tout court percorsi privi di garanzia. Io ritengo che sia davvero difficile permettere l'aterno dilatarsi dei tempi per realizzare questo adeguamento. Può attendere sicuramente con animo sereno i tempi lunghi della razionalizzazione ospedaliera una realtà in cui l'offerta ospedaliera sia completa, ma da noi è veramente difficile. Colleghi, stiamo parlando di argomenti molto seri che riguardano la tutela della salute delle persone. Parliamo anche di provvedimenti che stanno andando a buon fine e che trovano le basi nei finanziamenti che sono stati stabiliti 26 anni fa per il completamento del nuovo ospedale e per l'inizio della progettualità del San Raffaele.

Noi vogliamo un riequilibrio, non vogliamo togliere niente a nessuno, (soprattutto in termini di ruoli che siano già definiti e storicamente definiti, sia nell'importanza degli altri ospedali sia nel connotato di riferimento che altri ospedali rispetto ai nostri hanno) però vogliamo uscire da una condizione di inadeguatezza che, per quanto mi riguarda, ho avuto modo di vivere in tanti anni di lavoro pesante e disagiato in una realtà profondamente squilibrata.

Quindi abbiamo il dovere di rappresentare con intensità questi aspetti anche se io ritengo, leggendo gli emendamenti che sono stati presentati, che il testo sia corretto e giusto così come è stato scritto e quindi ritengo opportuno mantenere la dizione originaria del comma, dove si prevede che si possa contestualmente agire non solo sull'offerta di posti letto erogata da privati, ma anche sull'offerta di posti letto erogata da presidi pubblici, perché ritengo che le due realtà costituiscano l'offerta complessiva di prestazioni ospedaliere di un territorio e non siano pertanto inscindibili.

Io spero che emerga che ognuno di noi ha offerto il suo contributo al di là degli schieramenti, per la consapevolezza che la realizzazione di questa importante e prestigiosa struttura ospedaliera rappresenti un grande passo avanti per la sanità non solo del nostro territorio, della Gallura, ma anche dell'intera Sardegna. Auspico quindi che su questo tema vi sia la massima unitarietà andando oltre qualsiasi polemica.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, l'intervento del collega Lai ha già annunciato uno dei temi penso più caldi di questo articolo, che è stato già ben definito, come il problema del San Raffaele. Io credo, onorevole Lai, che lei sia d'accordo con me che questo articolo è imbarazzante per la vostra maggioranza, perché - lo dico con estrema chiarezza, e chiedo scusa all'Assessore se dirò queste cose - dimostra da un punto di vista politico che con questo articolo voi cercate di trovare uno strumento che consenta l'accreditamento per l'ospedale San Raffaele, che è in corso di ultimazione.

Sono passati due anni, e credo che questa norma inserita qui dentro rappresenti solo una pezza alla vostra totale incapacità di programmare e di dare corso a una sanità che offre risultati anche per i territori, perché ormai la legislatura è iniziata da due anni, e ormai è finito il periodo in cui potevamo dire che era colpa di Soru, se ancora non era stato definito il Piano sanitario regionale, il nuovo Piano sanitario regionale. La legge giace da tempo in Commissione; più volte l'Assessore aveva detto che entro il 31 marzo sarebbe stata approvata, invece è ferma, è ferma a causa della spaccatura totale della vostra maggioranza, che ha fatto sì che importanti esponenti della stessa non partecipassaro neanche ai lavori.

Dobbiamo partire da questo presupposto: noi siamo per il San Raffaele, lo abbiamo sempre detto. Io voglio solo ricordare cosa si diceva all'interno del nostro Piano sanitario, quello che poi ha avuto la fine che ha avuto. Nel nostro Piano si diceva questo: "Tenuto conto della particolare situazione della Provincia di Olbia-Tempio, caratterizzata da una crescita demografica ed economica e da consistenti flussi turistici, è ipotizzata la presenza di una struttura privata, Fondazione e Centro San Raffaele del Monte Tabor, delle dimensioni di 150-180 posti letto, strettamente integrata con l'offerta ospedaliera pubblica, operante nell'area medica, nell'area chirurgica e nell'area della riabilitazione, nel rispetto di quanto previsto dal presente piano, in particolare con riguardo alle discipline medico-specialistiche operanti all'interno delle diverse aziende sanitarie".

Faccio questo richiamo perché io, diversamente da lei, onorevole Lai, non posso votare a favore del comma 5, e non per motivi politici. Io ho problemi, perché faccio il mio lavoro e quindi posso dire che non mi fido, tra virgolette, di voi. Se infatti il comma 5 venisse approvato così come è scritto, ci sarebbero dei rischi. La frase: "La possibilità di accreditamento per una sola volta di strutture sanitarie pubbliche o private". E' infatti troppo generica e troppo discrezionale.

Cosa vuol dire solo una volta? Può succedere di tutto, potrebbe verificarsi una serie di accreditamenti di nuove strutture sanitarie pubbliche o private in diverse province della Sardegna, e non solo nella Provincia di Olbia-Tempio, e io aggiungo del Medio Campidano, che ha una sofferenza ancora maggiore. Per questo stiamo cercando di mettere delle pezze; per questo abbiamo proposto un emendamento. Questo testo lascia troppa discrezionalità, quella famosa discrezionalità che poi può sconfinare nell'arbitrio perché manca un Piano sanitario regionale. I nostri emendamenti (perché sono più di uno) cercano di dare un nome alle cose (quindi, al San Raffaele questo, a San Gavino quest'altro) in modo da avere la certezza che ci siano gli accreditamenti.

Io ho letto oggi un comunicato stampa in cui l'Assessore diceva che l'ospedale di San Gavino si farà. Io sono ben contento, però, ripeto, qui manca una programmazione. Quindi, da questo punto di vista, mettere le pezze non è, secondo me, un grande obiettivo, certo si può fare, però noi nel mettere le pezze abbiamo proposto un testo alternativo.

Ho citato San Gavino e vorrei ancora citarlo, perché noi sappiamo che Olbia si trova sicuramente in una situazione difficile, perché i posti per acuti sono 2,6 ogni mille abitanti, che sappiamo essere una percentuale molto bassa, però San Gavino ne ha 1,7 ogni mille abitanti. Per questo, noi crediamo che anche San Gavino meriti un intervento e per questo abbiamo proposto un subemendamento.

Comunque, rispetto al quadro generale, Olbia ha 2,6 posti letto per mille abitanti, contro i 5,8 di Sassari, i 6,5 di Cagliari, i 3,5 di Nuoro e i 4,7 della media regionale. Quindi, sicuramente il riequilibrio va fatto, però bisogna anche fare il piano, bisogna fare la legge di riforma, se no lasciamo la legge numero 10. Perché dobbiamo riformare la legge numero 10? Io voglio ricordare che siete passati dai commissariamenti direttamente alla nomina dei direttori generali senza aver fatto la riforma, e noi sappiamo che uno dei punti importanti della riforma è il cambio del nome, da ASL diventa ASP, e secondo questo probabilmente porterà a un esborso di 2 milioni di euro solo come costo per cambiare le targhe.

Quindi non è questa la riforma, e la legge numero 10 non è la sfida del centrosinistra in eterno, è una legge che è patrimonio di tutti. Sicuramente si possono adottare accorgimenti, però il fatto che la vostra proposta di riforma sia bloccata e sia naufragata in Commissione, e ancora giace lì senza sapere che esito avrà, ci porta - e lo dico ai colleghi senza polemica - a mettere delle pezze, cioè a a fronte di una situazione di emergenza a Olbia dobbiamo mettere una pezza, a fronte di una situazione di emergenza a San Gavino dobbiamo mettere una pezza, e questo è, appunto, mettere pezze, non è governare. Per questo abbiamo presentato degli emendamenti, di cui chiederemo il voto all'Aula.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, noi abbiamo presentato due emendamenti (parlo anche io del comma 5), il numero 323 e il numero 324, che probabilmente ritireremo su richiesta della Giunta. Dico probabilmente perché forse, dopo che avrò spiegato bene il meccanismo di accreditamento, autorizzazione, eccetera, è possibile che uno di questi due emendamenti invece la Giunta sia d'accordo a tenerlo in piedi.

Noi li abbiamo presentati per un motivo che concerne fondamentalmente il rispetto formale, oltre che sostanziale, delle norme vigenti; non quindi per un fatto burocratico, ma perché le norme vigenti hanno una logica, non sono parole scritte in libertà, non sono ghirigori intellettuali di qualcuno che ha scritto una legge. Il comma che noi vorremmo modificare prevede, come ha detto il collega Espa, come ha detto il collega Lai, nuovi posti letto all'ospedale San Raffaele di Olbia, posti letto necessari per aprire ed operare. Quindi l'Assessore della sanità - qui mi fermo, non parlerò dell'Assessore della sanità, non in questa sede - potrà, con propria deliberazione, accreditare il nuovo San Raffaele e concedergli posti letto, senza dire da dove li prende, a chi li sottrae (se al pubblico o al privato) e a quale provincia vengono tolti.

Il collega Lai sostiene giustamente che occorre riepilogare il rapporto abitanti-posti letto a Olbia, che è sotto la media regionale. Però riequilibrare Olbia, siccome il totale dei letti della Regione è superiore a quello che dovrebbe essere in base ai parametri di legge, significa sottrarre posti letto a qualche altra area, collega Lai. E' una constatazione, non una polemica. Quindi noi non sappiamo a chi li togliamo, quale AA.SS.LL. penalizziamo, e soprattutto alle nuove strutture si assegna un numero di posti letto imprecisato. Non si sa, infatti, quanti saranno: centocinquanta, centosettanta, centonovanta; è un mistero per ora. Poi, ritornerò sul problema perché ha un impatto notevole. Adesso vorrei tornare al punto dell'accreditamento per spiegare bene che cosa significa accreditamento anche a chi non lo sa.

Il sistema di accreditamento nella nostra Regione è regolato dalla famigerata legge numero 10 del 2006, che però è fatta molto male. adesso spiegherò perché, collega Espa. La legge prevede 4 fasi disciplinate in 4 articoli diversi: l'autorizzazione a costruire (articolo 5), l'autorizzazione a operare (articolo 6), l'accreditamento (articolo 7) e, infine, la contrattualizzazione (articolo 8). Allora, vado direttamente ai due articoli 6 e 7 dell'autorizzazione ad operare e dell'accreditamento. Per essere accreditata una struttura ospedaliera deve essere prima autorizzata, per essere autorizzata deve essere finita, avere le attrezzature, i letti eccetera.

Io vi faccio osservare una cosa, e qui vengo all'illogicità del percorso disegnato dalla legge numero 10: un struttura per essere autorizzata deve avere già tutto dentro, per avere tutto dentro si deve sapere che cosa succederà in quell'ospedale, perché se io ho un reparto di neurochirurgia, devo avere un microscopio operatorio, ovviamente, se io ho semplicemente un reparto di medicina interna, la mia dotazione di attrezzature sarà molto inferiore. Quindi, a che punto di questo iter, dell'iter previsto da questa norma, facciamo tutto questo? Cioè, a che punto noi diciamo che in quell'ospedale ci sarà la neurochirurgia, ci sarà la dialisi o ci saranno i trapianti di fegato e quindi le necessarie attrezzature, la necessaria dotazione di personale? Così come è, il comma della legge, secondo me è inapplicabile, perché manca tutta questa parte.

Io voglio essere chiaro: non è che sono contro il San Raffaele, anzi, sono favorevolissimo al San Raffaele, al San Raffaele a Olbia, sarei favorevole se lo volessero fare a Oristano, se lo volessero fare a Cagliari, se lo volessero fare a Sassari; più ospedali di livello, e più competizione e più raffronti abbiamo, meglio è per i sardi, e meglio è anche per i nostri ospedali. Anzi, lancio un'idea provocatoria al Presidente: affidiamogli pure il Brotzu, che forse lo gestirebbero meglio di come stiamo facendo noi, Presidente. Però, tutto questo dev'essere fatto nell'ambito di un disegno organico, ecco perché ci vuole il Piano sanitario regionale, e soprattutto la parte del Piano sanitario regionale che è stata annullata, ci vuole la rete ospedaliera regionale della Regione Sardegna e non quella della Regione Piemonte.

Da qui poi discende un problema economico; quanti letti gli accreditiamo? E qui ritorna il discorso di prima: 120, 150, 180, 170, 200? A 150 posti letto per acuti corrisponde una spesa sui posti letto gestiti per acuti di circa 25 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le prestazioni per esterni, le prestazioni ambulatoriali, l'eventuale dialisi e quello per cui l'ospedale sarà autorizzato. Quindi ecco un altro motivo per cui ci vuole una rete ospedaliera regionale, perché i soldi che diamo a Olbia, giustamente li dobbiamo dare a Olbia, collega Lai, ma li dobbiamo togliere da qualche altra parte, perché noi sappiamo che a Oristano ne hanno di più, quindi li toglieremo ad Oristano e li porteremo a Olbia. Perché se no il rischio è quello di sforare di nuovo la spesa sanitaria, come probabilmente succederà.

Io ho i dati, l'Assessore lo potrà confermare, "a naso" l'esperienza mi suggerisce che 3.126 milioni di spesa sui preconsuntivi, diventeranno 3.170, 3.180, forse 3.200, quindi un aumento di spesa del 5, 6 per cento l'anno, che dovrebbe preoccuparci molto. Perché stiamo spendendo molto senza migliorare né la qualità, né la quantità delle prestazioni, stiamo spendendo molto nell'insoddisfazione di gran parte di cittadini sardi. In realtà qualcuno soddisfatto c'è. Ad esempio penso ai 143 interinali assunti dall'Azienda ospedaliera Brotzu senza concorso, tra cui ben 40 impiegati amministrativi che non si sa neanche bene dove metterli, considerato che ormai gli spazi sono tutti occupati.

Comunque volevo rispondere, prima di terminare, al collega Bruno, che mi dispiace non sia presente, che si era rivolto a noi, all'onorevole Vargiu e al Presidente del mio Gruppo in particolare, rimproverandoci per la mancata approvazione della legge di riforma sanitaria. Bene, colleghi, noi abbiamo presentato, nel luglio del 2009, una proposta di riforma sanitaria che aveva una logica, una coerenza interna, una legge che stava in piedi e che poteva assicurarci un miglioramento del servizio e un controllo (non dico una riduzione della spesa, che è quasi impossibile oggi, per motivi che non sto qui ad elencare) ma comunque almeno un controllo del trend di crescita della spesa rispetto al 5, 6 per cento di oggi. Non è colpa nostra se non è andata avanti. Noi rappresentiamo - ditelo al collega Bruno - il 7 per cento dell'elettorato, e su questa base possiamo operare. Ci sono anche gli altri, e noi, facendo parte di una maggioranza, naturalmente, prendiamo atto di questo e ci adeguiamo, com'è doveroso da parte nostra fare.

Concludo dicendo al Presidente che, probabilmente, accogliere l'emendamento numero 323 che prevede che la Giunta regionale possa programmare solo con un semplice passaggio in Commissione la rete ospedaliera regionale, è probabilmente la via migliore per agevolare e rendere più rapido l'iter autorizzativo del San Raffaele di Olbia. Però, Presidente, si decide di lasciare e di votare l'emendamento che abbiamo presentato, lo manteniamo, altrimenti manteniamo fede alla parola e lo ritiriamo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, intervengo per chiedere che vengano riammessi tre emendamenti, in via del tutto straordinaria, perché riguardano opere pubbliche per 16 milioni che sono state definanziate, opere pubbliche anche di una certa importanza relative alla viabilità delle Province di Sassari, Oristano, Medio Campidano e Ogliastra. Sono tutte opere pronte ad essere immediatamente appaltate che rischierebbero di essere definanziate se non provvediamo a recuperarle e a dichiararle ammissibili in deroga alla legge numero 14. Sono opere che sono già finanziate, quindi hanno la copertura, non c'è nessun impegno di spesa. L'emendamento è il numero 22 e gli emendamenti all'emendamento numero 22 sono i numeri 290 e…

PRESIDENTE. Sono relativi alla parte seconda del collegato.

SABATINI (P.D.). Sì, lo so, sto chiedendo…

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, se dovessimo ammettere questi, dovremmo ammettere anche tutti gli altri presentati dagli altri consiglieri, che abbiamo rinviato alla parte seconda.

SABATINI (P.D.). Ma si tratta di opere che rischiano di essere definanziate. Sono pronte ad essere appaltate. Sono opere pubbliche per un importo di 16 milioni per le quali rischiano di dover rifare tutte le procedure.

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, altri consiglieri hanno posto questioni urgenti con altri emendamenti presentati, proprio i colleghi del suo Gruppo oggi hanno fatto un richiamo alla Presidenza sul rispetto delle regole. Non possoo concedere deroghe.

E' iscritto a parlare il consigliere Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI (P.d.L.). Presidente, sarò abbastanza breve, voglio fare solo due precisazioni all'onorevole Espa, che, ovviamente, deve ricoprire il suo ruolo di strenuo oppositore, spesso (anche se non sempre, devo dire) a proposito.

Dall'esposizione che ha fatto, in effetti, non si capisce bene in cosa si differenzi la legge di riforma sanitaria, che è quella che è ferma in Commissione, rispetto al piano di riordino della rete ospedaliera, che è il Piano sanitario regionale. E poi si lamenta di questo comma, perché è un comma generico! Volevo ricordare all'onorevole Espa che questo comma è nato dopo una grossa discussione, articolata, con tutti i Gruppi rappresentati in Commissione bilancio, e si è arrivati proprio appositamente a una norma "generica" in modo che fosse applicabile al San Raffaele. E mi stupisce che proprio l'onorevole Espa, che fa parte del partito che spesso e volentieri afferma, a torto o a ragione, che le norme devono essere sempre generali e estratte, che non bisogna approvare norme "con nome e cognome", come dice spesso l'onorevole Gian Valerio Sanna, si lamenti perché la norma è generica. E' generica e si può applicare praticamente solo per il San Raffaele.

Questa norma è nata ed è stata partorita in Commissione attraverso un'interlocuzione, tra l'altro, con l'opposizione, e mi ha stupito enormemente che lui abbia tirato in ballo una giustificazione di questo tipo. Poi, tornando sul piano più strettamente politico, volevo ricordare all'onorevole Espa (e anche ai cortesi avversari dell'opposizione) che se non c'è il Piano sanitario regionale vigente è per colpa della precedente Giunta di centrosinistra che se lo è fatto cassare dal Tar e dal Consiglio di Stato.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Sono passati due anni e mezzo però!

LOCCI (P.d.L.). D'accordo, però in effetti noi che cosa stiamo facendo? Stiamo di fatto applicando le linee guida nazionali, perché in mancanza di quelle regionali le linee guida nazionali ti dicono che i posti per acuti devono essere il 3 per mille, e noi siamo all'interno del 3 per mille nell'applicare questa norma. Poi il piano di riordino della rete ospedaliera - e se interverrà l'Assessore lo dirà - praticamente è pronto, però ciò non toglie che voi non siete stati in grado, nei cinque anni precedenti, di partorire un aborto di Piano sanitario regionale, e oggi venite qui a dirci a noi che cosa?

BARRACCIU (P.D.). Ma di cosa stai parlando?

LOCCI (P.d.L.). Sto parlando di argomento che conosco molto bene, cara onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). Di cosa stai parlando? Due anni e mezzo e dov'è la vostra riforma?

LOCCI (P.d.L.). Forse lei sta parlando di argomenti che non conosce, io li conosco molto bene. Glielo posso…

BARRACCIU (P.D.). Più di te!

LOCCI (P.d.L.). No, guarda…

BARRACCIU (P.D.). E allora di' la verità!

LOCCI (P.d.L.). La verità è quella che stai sentendo, cara onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). Dov'è la vostra riforma? Dov'è?

LOCCI (P.d.L.). Guarda, la legge di riordino della rete, il piano di riordino lo vedrai a breve, poi la legge di riforma sanitaria è un altro capitolo, è un capitolo dove effettivamente ci sono dei ritardi, non ho nessuna difficoltà a dirlo, però sono due provvedimenti diversi perché una cosa è la legge di riforma sanitaria e una cosa è il piano di riordino della rete ospedaliera.

Detto questo, a mio parere credo che questo comma si possa approvare così come è, senza stravolgerlo più di tanto, perché è opinione di tutti, direi anche di coloro che all'opposizione sedevano in Commissione, che è applicabile solo per il San Raffaele.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Corda. Ne ha facoltà.

CORDA (P.D.). Presidente, il disegno di legge oggi all'esame dell'Aula sarà pure collegato alla finanziaria, come si suole dire, ma è sicuramente scollegato e slegato da un progetto serio, da un'idea di sviluppo vero e duraturo della Sardegna. E' stato detto più volte (e ripeterlo per l'ennesima volta sicuramente banalizza anche il senso di ciò che si dice e che si vuole sostenere) però è innegabile che questo collegato contenga di tutto. E' cioè indicativo di un modo di governare scoordinato, slegato da un quadro normativo organico di riferimento ai diversi settori, e ciò vale per tanti settori: vale per l'urbanistica, vale per i trasporti (perché non c'è ancora il piano dei trasporti regionale) vale per il piano energetico e vale per il Piano sanitario.

Però io voglio cogliere anche un aspetto che ritengo in ogni caso positivo di questo articolato. Io credo che tra tutti i provvedimenti contenuti in questo collegato quello previsto al comma 5 forse è uno dei pochi meritevoli di considerazione ed è sicuramente il più compatibile con la funzione e con gli obiettivi del collegato stesso. Lo dico perché io provengo da una realtà che soffre maledettamente i problemi annosi di una sanità che non funzion.

Si dice sempre che la sanità è sofferente un po' dappertutto: nel territorio della Gallura la sanità è ancora più sofferente che altrove. Io mi sorprenderei meno, al posto dell'onorevole Locci, nel sentire le considerazioni che ha svolto, anche pacatamente, il consigliere Espa, mi sorprenderei meno se solo mi soffermassi ad approfondire meglio alcuni aspetti e a conoscere i dati relativi alla realtà gallurese e poi a conoscere e raccontare meglio la storia del Piano sanitario regionale che la precedente amministrazione comunque aveva attuato. Voi ora non potete continuare a nascondervi dietro il pretesto delle difficoltà attribuibili all'opposizione, se non riuscite a portare in porto il Piano sanitario; governate da due anni e mezzo e c'era il tempo per poterlo realizzare.

Dicevo però che volevo cogliere gli aspetti positivi di questo articolo e cioè il comma 5. E' vero, alcuni correttivi dovrebbero essere apportati, in ogni caso si evince lo sforzo di sanare, di porre rimedio a una situazione che è davvero insostenibile. La percentuale dei posti letto in Gallura è quella che ricordava prima l'onorevole Lai: per l'intero territorio sommano a 2,4 ogni mille abitanti, ma in quei 2,4 ci sono i posti letto dell'isola di La Maddalena, che è meno ospedale e più pronto soccorso e che è lontana, comunque, da Olbia ed è irraggiungibile per quei pazienti che dovessero essere affetti da patologie urgenti e in caso di acuzie.

Purtroppo i cittadini olbiesi che soffrono di patologie importanti o anche banali devono ricorrere, quando va bene, agli ospedali di Nuoro, di Sassari, di Cagliari e spesso anche di Roma, di Milano e di Genova, con conseguenti oneri notevoli per la ASL numero 2 e disagi per i cittadini. Allora, nelle more dell'approvazione del Piano sanitario, che io mi auguro siate in grado di formulare e portare all'approvazione quanto prima, credo sia necessario, urgente, doveroso che questo Consiglio, questa Assemblea non resti insensibile rispetto a problemi così gravi che nei territori si vivono, e per questo facciamo appello alla sensibilità di ciascuno di voi, di ciascuno di noi.

Io capisco, sono osservazioni serie quelle che faceva il consigliere Meloni, sono osservazioni serie, le capisco, condivido le sue preoccupazioni quando afferma che se si accredita il San Raffaele bisogna che si dica dove si taglia. Io in questo momento non mi pongo il problema di dove si taglia perché i cittadini olbiesi non lo capiscono e non lo vogliono, capire credo giustamente. Io mi pongo il problema di dotare quella città, quella provincia, quel territorio del minimo indispensabile relativamente al servizio sanitario. Poi ragioneremo sui tagli responsabilmente, ma oggi non si può mantenere la situazione attuale tutta a danno di un territorio che, ripeto, storicamente vive ritardi non più accettabili in materia di sanità e non solo. E allora si affronti in termini davvero seri il problema.

Io credo che sia, ripeto, possibile apportare delle modifiche migliorative al comma 5. Il Gruppo del P.D. ha presentato un emendamento, io credo che sia meritevole di attenzione e di approvazione. Valutiamolo, discutiamolo, non c'è nulla di straordinario, si vuole solo precisare in modo più puntuale quando e come verranno decise le priorità per accreditare questa struttura privata. Una struttura sì privata ma, giova ricordare, che è destinata ad ospitare precise, specifiche specialità.

Naturalmente non possiamo essere insensibili al problema della concorrenza col pubblico in materia di sanità come per altri servizi, però ripeto poiché è destinata ad ospitare specialità specifiche e poi un centro di ricerca, non credo che possa preoccupare alcuno circa l'aspetto concorrenziale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, colleghi, l'attenzione di quasi tutti gli interventi si è concentrata sul quinto comma e nonostante nessun riferimento in quel comma si faccia all'accreditamento del San Raffaele, tutti abbiamo ritenuto che si riferisca a quell'ospedale.

Io credo che il San Raffaele sia e debba essere una realtà per la nostra Isola. Ne abbiamo autorizzato la costruzione, quindi abbiamo autorizzato nel tempo gli investimenti, e l'Assessore che diede il via a questa operazione, cioè l'assessore Oppi, aveva concordato sul Piano sanitario vigente di allora, un accreditamento ipotizzabile di circa 135-150 posti letto. Sulla base di quell'indicazione il San Raffaele ha iniziato e ha progettato la sua struttura.

Vorrei saltare tutti i passaggi che ho sentito qua di piani sanitari, di razionalizzazione ospedaliera e quant'altro, perché tutte le parti politiche hanno delle responsabilità per la mancanza di un Piano sanitario regionale completo con proiezione triennale. Il centrosinistra perché nella scorsa legislatura non ha voluto dare attenzione e prestare orecchio ai suggerimenti dell'aula correttivi di quel Piano sanitario che è stato poi cassato nella parte di organizzazione della rete ospedaliera; il centrodestra (o chi l'ha preceduto) perché non è stato in grado di portare a termine un progetto di Piano sanitario regionale. Fatto sta che noi siamo in assenza di un completo Piano sanitario regionale.

Quindi, punto primo, il San Raffaele esiste, è una realtà, è ovvio che bisogna accreditarlo dei posti letto utili e necessari e per farlo ci riferiamo al piano vigente. Ricordo che in Commissione è stata portata una delibera di Giunta che, dimenticando che non esiste attualmente un piano di razionalizzazione ospedaliera, ha erroneamente proposto allora 187 posti letto.

Quella delibera è stata respinta dalla Commissione e rimandata alla Giunta e oggi ci troviamo nella situazione tipica italiana e tipica nostra di dover mettere una pezza alla solita legge omnibus che viene approvata annualmente in questa aula, per dare una risposta al San Raffaele.

Io dico subito che sono totalmente contrario al superamento del tetto dei 200 posti letto per il San Raffaele, sono assolutamente contrario perché stiamo già derogando ai limiti vigenti. Inoltre devono essere specificate le specializzazioni presenti. Perciò avverto subito che qualora venisse richiesto il voto a scrutinio segreto, voterò contro il comma 5, così come dico che apprezzo invece l'emendamento numero 211 presentato dal centrosinistra, che stabilisce il tetto tra i 150 e i 200 posti letto e apprezzo ancor più o parimenti l'emendamento numero 224 presentato dal Gruppo dei Riformatori che ancor meglio specifica il tetto dei posti letto da assegnare al San Raffaele. Qualora il Gruppo dei Riformatori decidesse di ritirare il proprio emendamento su richiesta della Giunta io lo farei proprio e ne chiederei comunque la votazione dell'aula.

Io credo che soprattutto alcuni territori, per esempio Sassari e la sua università, i suoi rappresentanti, non abbiano valutato bene che cosa significhino 250 posti letto al San Raffaele e cosa significhino per l'Università di Sassari. Credo che non ci sia contezza su questo ma ci sia contezza soltanto delle azioni di pressione fatte per salvare questo gruppo già in profonda crisi per altri versi, per investimenti speculativi sbagliati effettuati dal gruppo appunto del San Raffaele di Milano.

Detto questo mi vorrei occupare anche di altro e voglio portare all'attenzione dell'Aula un emendamento - il mio - che si sta cercando di porre in sordina e che offre in qualche modo risposta, o meglio tenta di offrire risposta, ad alcuni argomenti che ho sentito sollevare in quest'Aula oggi. Prendo atto di una cosa: se devo paragonare la politica a un motore, questo è sicuramente un diesel a due tempi che ha necessità di tempo, di molto tempo per "ingranare" (anacronistico rispetto ai nostri tempi) per individuare una via per capire, per comprendere. Secondo me tutto questo deriva dal fatto che non ci si ascolta.

Posso, semplicemente per sintesi, dire che sottoscrivo l'intervento del collega Vargiu di stamane, che sottoscrivo l'intervento del collega Maninchedda di stamane, che sottoscrivo l'intervento del collega Soru di stamattina, ma non capisco perché non ci ascoltiamo, sono tre anni che parlo di questi argomenti qui dentro, che cerco di stimolare un dibattito perché la politica cambi davvero, e sono arrivato ad una conclusione: se la politica, il sistema politico, l'approccio alla politica, la rappresentanza politica deve cambiare - e deve farlo - questo può avvenire solo fuori da quest'Aula. I meccanismi, i cortocircuiti, l'autoreferenzialità, il voler prevaricare, il non ascoltarci, non ci porterà a nulla!

Nei corridoi ne discutiamo forse da 5-6 anni, possiamo fare così, però c'è la strategia da tener conto, c'è la strategia che è collegata magari alla cadenza delle nomine, perché è meglio portare prima a casa qualcosa e poi prendere delle decisioni politiche. Ho sentito parlare del sistema pensionistico italiano qui dentro, dei privilegi, dei soprusi: nessuno di noi è in grado di rappresentare la maggioranza di questo Paese e la maggioranza di questa Regione, perché la maggioranza è composta da tutti coloro che costantemente subiscono le prevaricazioni della politica. Bene o male un po' tutti - e ci possiamo ricredere e anche pentire - abbiamo utilizzato quello strumento. E' meglio che oggi ne prendiamo atto. Sappiamo benissimo che c'è chi vive di quel consenso: rompiamo questo filo. Perché non abbiamo il coraggio di romperlo?

Abbiamo parlato - come diceva il collega Diana - di tante persone che devono vivere con 400 euro al mese di pensione, sociale, riscontriamo che il 16,8 per cento del PIL nazionale è impegnato dal sistema pensionistico e parliamo sempre degli altri. La mia non è né una provocazione né una sfida, ma è un convincimento, e quando propongo a quest'Aula di assumersi le sue responsabilità io spero che se le assuma e quindi propongo che il nostro vitalizio non sia cumulabile quanto meno al vitalizio che si può avere in futuro con il Parlamento italiano, con il Senato e con la Camera. Io non chiedo la soppressione del vitalizio, assolutamente, ma dalla prossima legislatura bisogna stabilire la non cumulabilità dei vitalizi.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 136 il parere è contrario, sull'emendamento numero 399 ci si rimette all'Aula perché la Commissione non l'ha potuto esaminare, ugualmente per l'emendamento numero 397.

Sull'emendamento numero 211 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Ci sono anche gli emendamenti numero 323 e 324 che sono emendamenti all'emendamento numero 211.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 323, la Commissione non l'ha potuto esaminare, q uindi c'è un invito al ritiro o comunque viene sottoposto all'Aula, così pure sull'emendamento numero 324.

Sull'emendamento numero 211 il parere è contrario.

Sull'emendamento numero 38 si invita al ritiro, gli emendamenti numero 168, 2 e 13 sono stati ritirati, sull'emendamento numero 18 il parere è contrario, sull'emendamento numero 22 il parere è contrario. All'emendamento numero 23 sono stati presentati l'emendamento 301 della Giunta regionale su cui si esprime parere favorevole, sull'emendamento numero 23 il parere è contrario, sull'emendamento numero 312 ci si rimette all'Aula, sull'emendamento numero 330.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 330 è inammissibile!

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 25 è stato ritirato. Sull'emendamento numero 29 c'è l'invito al ritiro, sull'emendamento numero 32 c'è l'invito al ritiro o parere contrario, così pure sull'emendamento numero 83.

Sull'emendamento numero 137…

PRESIDENTE. Viene spostato perché rientra nell'emendamento di sintesi su Quirra.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 156 è stato ritirato, sull'emendamento numero 169 ci si rimette all'Aula.

Gli emendamenti numero 214, 220, 223, 228, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236 uguale al 238, 237, 239, 240, 241 e 242 sono stati ritirati.

Sull'emendamento numero 273 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 275 il parere favorevole, l'emendamento numero 276 è stato rinviato perché tratta di Quirra. Sull'emendamento numero 8 il parere è contrario, sull'emendamento all'emendamento numero 322 ci si rimette all'Aula, sull'emendamento numero 9 il parere è contrario, sull'emendamento all'emendamento numero 325 ci si rimette all'Aula.

Sull'emendamento numero 11 il parere è contrario. Sull'emendamento numero 322, che è un emendamento all'emendamento numero 8, ci si rimette all'Aula perché non è stato possibile esaminarlo in Commissione. Sull'emendamento all'emendamento numero 325 ci si rimette all'Aula. Sugli emendamenti numero 9 e 11 il parere è contrario. L'emendamento numero 14 è ritirato. Il parere è favorevole sull'emendamento numero 15. Sull'emendamento numero 31, uguale al numero 199, ci si rimette all'Aula, e di conseguenza anche sull'emendamento numero 321 che è sostitutivo totale. L'emendamento numero 155 è ritirato. Il parere è contrario sull'emendamento numero 212 mentre sull'emendamento numero 216 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Gli emendamenti numero 218, 244, 245, 246, 247 e 249 sono ritirati. Sull'emendamento numero 252 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. L'emendamento numero 254 è ritirato. Per l'emendamento numero 281 ci si rimette all'Aula e così pure per l'emendamento numero 282. Sull'emendamento 398, che è un sostitutivo totale del numero 282, ci si rimette all'Aula.

(Interruzione)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 397 e 399 sono emendamenti all'emendamento numero 211 per cui il relatore si è già rimesso all'Aula.

Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore per quanto riguarda gli emendamenti esaminati in Commissione su cui il relatore ha espresso già il parere. Per gli emendamenti ad emendamenti per i quali il relatore si è rimesso all'Aula, la Giunta esprime il seguente parere: sugli emendamenti numero 323, 324, 397 e 399 invito al ritiro, altrimenti il parere è negativo; sull'emendamento numero 301 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 312, 322, 321 invito al ritiro; sull'emendamento numero 398 la Giunta si rimette all'Aula.

ESPA (P.D.). Non è stato specificato il parere sull'emendamento numero 31.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 31 è uguale al numero 199 e il relatore si è rimesso all'Aula.

L'assessore La Spisa ha precisato che il parere era conforme a quello del relatore tranne che per gli emendamenti che ha chiamato uno ad uno, e il numero 31 non rientrava tra questi.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare sull'ordine dei lavori il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi rivolgo soprattutto ai Capigruppo, in particolare agli onorevoli Bruno, Diana, Cuccureddu, Vargiu, ai Capigruppo presenti - perché l'emendamento è stato ritirato in quanto considerato un emendamento che tratta materia del personale. Io non voglio riaprire la discussione che abbiamo fatto stamane, su quanti articoli riguardanti il personale abbiamo discusso, abbiamo approvato, emendato, eccetera, qui si tratta di porre rimedio a un errore che noi abbiamo commesso, noi tutti nella finanziaria, perché abbiamo anticipato di sei mesi la scadenza delle graduatorie degli operatori sociosanitari. Sotto un certo punto di vista probabilmente è stata anche un'operazione apprezzabile perché animata forse dal desiderio di risolvere il problema nei termini fissati dalla finanziaria, però facendo questo noi abbiamo commesso un'ingiustizia profonda. Io mi appello ai Capigruppo perché si possa recuperare questo emendamento e prorogare la scadenza al 31 dicembre di quest'anno.

Quindi, ecco, l'invito che rivolgo io, senza partigianerie di nessun genere, è di giudicare questa richiesta nel senso vero e profondo, perché se non ripariamo questa ingiustizia che noi stessi abbiamo commesso, condanniamo due volte questi lavoratori.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, a parte che non tutti i Capigruppo sono d'accordo, ma…

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ma lasci che si esprimano i Capigruppo, Presidente, perché interpreta il pensiero di altri?

PRESIDENTE. Perché un Capogruppo mi ha già detto che non è d'accordo, onorevole Diana, altrimenti non mi permetterei di riferire un parere che non è stato espresso. E poi le ribadisco che le regole sono uguali per tutti, e il richiamo al rispetto delle regole è arrivato proprio stamattina dai colleghi del suo Gruppo. E' stato preso un accordo per cui le norme sul personale vanno rinviate tutte al disegno di legge numero 71. Anche altri colleghi non avrebbero voluto ritirare, onorevole Diana, non emendamenti altrettanto importanti, altrettanto urgenti, eppure l'hanno dovuto fare per rispettare una regola che è stata data ed è uguale per tutti.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). E quindi mal comune mezzo gaudio. Siamo tutta la mattina che parliamo di personale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Chiedo la votazione per commi separati dell'articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, io credo che il problema che ha sottoposto il collega Giampaolo Diana sia un problema serio, un problema anche di giustizia. Io credo che ci voglia anche buon senso nel condurre l'Aula e anche da parte nostra siamo chiamati a volte ad esprimerci anche su alcune deroghe a decisioni precedentemente assunte. Io credo che sia inutile rinviare questo emendamento al disegno di legge numero 71. C'è una graduatoria che scade, io credo che questa Aula si debba esprimere, che debba essere concesso a questa Aula di esprimersi, perché altrimenti dovremmo entrare nel merito anche di tanti altri provvedimenti contenuti all'interno del collegato che abbiamo votato e sul quale non c'era l'unanimità dei Capigruppo.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, lei ha partecipato con me alla Conferenza dei Capigruppo due giorni fa quando io ho chiesto ai Capigruppo, rispetto agli emendamenti riguardanti la materia del personale che non erano stati ancora ritirati, che venissero considerati tali, perché altrimenti il Presidente li avrebbe dichiarati inammissibili, e su questo la Conferenza dei Capigruppo si era espressa all'unanimità. Non si può oggi sostenere una tesi differente.

Proprio stamattina, peraltro, un suo collega l'onorevole Gian Valerio Sanna, ha fatto presente alla Presidenza una incongruenza, io gli ho dato atto che quell'incongruenza c'era, ma su quella il Presidente non può intervenire perché riguarda il testo esitato dalla Commissione. Su tutti gli altri emendamenti si era adottato sempre lo stesso criterio.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, chiedo un paio di minuti di sospensione della seduta per poter parlare con i Capigruppo.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 21 e 23, viene ripresa alle ore 21 e 28.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per una precisazione perché non vorrei essere citato illegittimamente. Io stamattina ho detto giustamente che le eccezioni non confermavano il comportamento che stavamo seguendo. Però ancora non era intervenuto un fatto rilevante di questa giornata consiliare: l'affermazione da parte della Giunta che il disegno di legge numero 71 non ha nessuna prospettiva reale e che non ce l'avrà; cosa che io per esempio condivido largamente, ma se quella prospettiva non esiste, quell'accordo che fu concluso sulla base del disegno di legge numero 71 non è più valido, almeno fino a quando qualcuno non ci ragguaglierà su che destino avrà il disegno di legge numero 71.

Insomma, se usiamo le parole, usiamole tutte e facciamo che gli accordi siano una cosa seria e non un escamotage per uscire da una situazione complicata, perché qui dentro ci sono tante persone che hanno i medesimi diritti a far valere le proprie proposte. Quindi quell'accordo è meglio non invocarlo perché non c'è più, non c'è più e quindi non c'è più neanche il divieto di riammettere alcuni emendamenti che probabilmente sono particolarmente urgenti. Però poi, sappiamo tutti che la maggioranza vive di clientelismo e quindi ha bisogno di bandire concorsi e non di tenere in piedi la graduatoria.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, l'accordo sul disegno di legge numero 71 non lo può far venire meno la Giunta ma lo può far venir meno soltanto il Consiglio. La Conferenza dei Capigruppo ha definito la propria programmazione e calendarizzazione dei lavori; il disegno di legge numero 71 è iscritto all'ordine del giorno ed arriverà in aula la prossima settimana, salvo diversa determinazione a seguito di decisioni di questo Consiglio e non della Giunta regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo semplicemente per ricordare che della Conferenza dei Capigruppo fa parte anche la Giunta che partecipa alle nostre riunioni e che evidentemente concorda anche con noi l'ordine dei lavori. Solo per questo, e quindi quel patto, dal mio punto di vista, è venuto meno.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, io ho un punto di vista diverso, la Giunta può anche cambiare idea, però è solo la Conferenza Capigruppo o l'Aula con la maggioranza dei due terzi che può invertire l'ordine del giorno.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla

manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 136.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 323.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 324.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Ritiro l'emendamento.

CAPELLI (Gruppo Misto). Lo faccio mio, l'ho già detto nell'intervento e chiedo altresì la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 324.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Murgioni e Peru hanno votato contro e che i consiglieri Lotto e Zuncheddu si sono astenuti.

Risponde sì il consigliere: Capelli.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cuccureddu - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 33

astenuti 25

maggioranza 17

favorevoli 1

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 397.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, l'emendamento numero 397, come l'emendamento numero 399 e l'emendamento numero 211, sono quei tre emendamenti che abbiamo preannunciato che servono per meglio specificare e chiarire i dubbi che sono emersi dall'interpretazione del comma 5 dell'articolo 27 septies. Per quanto riguarda l'ospedale di San Gavino, questo versa in uno stato drammatico di fatiscenza da diverso tempo. E' da tempo ormai che non beneficia più di interventi significativi di messa in sicurezza, di adeguamento funzionale, di ristrutturazioni, e ciò non solo per penuria di risorse finanziarie ma anche perché nel Piano sanitario regionale il Consiglio regionale aveva deciso nel 2007 che nel Comune di San Gavino Monreale sarebbe stato realizzato un nuovo ospedale. Quindi c'è anche questa giustificazione.

Ma qual era la ragione per la quale il Consiglio regionale prese la decisione di realizzare nel Medio Campidano una nuova struttura ospedaliera? Intanto, per dotare una provincia come quella di un nosocomio adeguato alle esigenze, che fosse degno di questo nome, perché chiunque andasse a visitare l'ospedale di San Gavino si renderebbe conto che non è degno di essere chiamato ospedale, e poi anche per consentire, con 200 nuovi posti letto per acuti, di riequilibrare uno squilibrio che è evidente. E' vero che la Provincia del Medio Campidano è contigua a quella di Cagliari, ma è anche vero che ci sono 1,7 posti per mille abitanti contro i 5,7 per Sassari, il 6,2 per Cagliari e così via, a fronte di una media regionale di 4,6 posti letto per mille abitanti. C'era anche questa ragione, che era quella del riequilibrio.

Quindi noi, leggendo il comma 5 dell'articolo 27 septies, ci siamo resi conto che, sì, si apre una possibilità per gli accreditamenti, ma è necessario che si dia seguito anche all'autorizzazione alla costruzione. Oggi i sindaci del Medio Campidano e il Presidente della Provincia hanno incontrato l'Assessore, che ha fornito rassicurazioni, ma noi rassicurazioni, leggendo il comma 5 dell'articolo 27 septies non ne vediamo. Giustamente l'onorevole Meloni chiedeva: a chi si toglie, quanti sono i posti letto nuovi, a quali province vanno? Noi vorremmo avere dei chiarimenti di questo tipo. Questi emendamenti servono anche per questo, servono perché l'Aula ribadisca degli impegni, che sono quelli di realizzare nella Provincia del Medio Campidano e nel Comune di San Gavino un nuovo ospedale da 200 posti letto, così come ci siamo impegnati. Oltre tutto, c'è una progettazione già approvata per 77 milioni di euro, e noi pensiamo che questo qui…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Questo emendamento, di fatto, è in continuità con quanto già previsto nel Piano sanitario regionale. Uno dei cinque ospedali previsti nel Piano approvato nella scorsa legislatura, quello di San Gavino, quello che si trova nella fase più avanzata, nella fase di progettazione operativa ormai definita, nella versione del Piano della Giunta Soru doveva avere 250 posti letto e un finanziamento di circa 93 milioni. Si è arrivati ad un finanziamento attuale di circa 46 milioni, con 200 posti letto. Ed è quello che si chiede con questo emendamento, che di fatto agisce chiedendo una deroga per quanto riguarda l'ospedale di San Gavino Monreale. Per cui noi esprimiamo parere favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CASMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo solo per sottolineare che alcuni discorsi sono corretti, altri forse è meglio che li valutiamo con più attenzione. Faccio riferimento semplicemente al rapporto numero di posti letto-abitanti, e alla richiesta che avvenga una compensazione di tipo regionale. Ora, è chiaro che questo ragionamento non può essere fatto in maniera così elementare, perché è chiaro che esistono a Sassari e a Cagliari, ad esempio, degli ospedali di alta specializzazione, di riferimento regionale, come sono per definizione ad esempio le cliniche universitarie, com'è diventato il Brotzu, com'è l'Oncologico, com'è il Microcitemico, per cui, da questo punto di vista, quando vogliamo parlare di media regionale, dobbiamo fare riferimento ai posti letto degli ospedali territoriali e non certo dei presidi di alta specializzazione, pena l'irraggiungibilità della compensazione. Lo stesso vale per la concentrazione di case di cura, che rientrano nella conta dei posti letto, ma queste case di cura che sono private, sono localizzate dove c'è un numero di abitanti (e quindi una richiesta) tale da renderle economicamente sostenibili.

Quindi è giusto tutto, però non enfatizziamo eccessivamente dei numeri che poi, portati nella realtà, non sono assolutamente lo specchio della reale esigenza territoriale di posti letto. Esprimo parere contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Personalmente esprimo il mio voto contrario a questo emendamento conformemente con quanto ha chiesto la Giunta, e devo rilevare, sulla base di quello che ha detto correttamente il collega Bruno, che la Giunta precedente effettuò una pianificazione per la costruzione di cinque nuovi ospedali, per una spesa complessiva di 797 milioni di euro, di cui poi non si è più sentito parlare. Quindi, sarebbe interessante sapere dove sono finiti questi 797 milioni di euro, sarebbe interessante capire se sono già stati spesi.

E' assolutamente vero che l'ospedale di San Gavino è un ospedale che merita una revisione profonda, nel senso che è giusto pensare alla costruzione del nuovo ospedale di San Gavino, perché la struttura attualmente esistente non è una struttura in condizione di garantire una qualità dei servizi sanitari. E' però altrettanto vero che è prevista nel piano della Giunta precedente la costruzione di altri quattro nuovi ospedali. E' evidente che dalla Giunta regionale, che opera da due anni e mezzo, ci si attenderebbe una risposta che non riguardi soltanto l'ospedale di San Gavino, ma riguardi tutti e cinque gli ospedali che afferivano alla pianificazione precedente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, i fondi per glii ospedali sono "volati via", sono finiti tra quelli destinati all'Alitalia, sono finiti tra i fondi FAS, che sono serviti come un Bancomat, come si è già detto diverse volte, per far fronte alle spese più diverse, a partire da una delle cose tra le più importanti, che è valsa molta propaganda durante la campagna elettorale.

Sono volati via i fondi FAS, in parte quelli regionali, di cui oggi non conosciamo più la consistenza definitiva (e adesso pare che siano sotto i 2 miliardi) sono volati via quelli a gestione nazionale, e una parte importante di quelli riguardava un progetto di riequilibrio tra Nord e Sud nell'infrastrutturazione della rete ospedaliera. I soldi per l'ospedale di San Gavino c'erano e in buona parte sono rimasti, perché facevano parte anche dei fondi regionali. Di quei fondi vi chiediamo conto, essendo l'ospedale di San Gavino tra i progetti immediatamente cantierabili, e quindi si potrebbe utilizzarlo anche come un'attività capace di promuovere economia nel territorio nel momento della sua costruzione.

E' vero quello che diceva l'onorevole Campus: i numeri dei posti letto non si possono "giocare" così, in poche battute, in Consiglio regionale. Nella passata legislatura è stato preparato un Piano sanitario, ci è costato molte giornate, forse più di un mese, notti; e per un cavillo procedurale in un secondo passaggio in Commissione è decaduto, purtroppo. Bene ha fatto chi si è riferito comunque a un Piano esistente, è vero, non è in vigore, ma è l'unico Piano che abbiamo, e anche in ciò che facciamo oggi sarebbe importante che a questo piano continuassimo a riferirci, fintanto che non saremo in grado di farne uno migliore, che non nascerà certamente dalle poche battute di questa serata in Consiglio regionale.

Stiamo parlando di una realizzazione importante che riguarda il nord Sardegna, e credo che sarebbe altrettanto importante mettere la parola fine a questo tira e molla relativo al superamento di un ospedale da Terzo Mondo che a San Gavino ormai convive male con l'esigenza della popolazione. Quindi, sarebbe bene fare chiarezza e votare anche questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Intervengo per esprimere il mio voto contrario a questo emendamento, anche se riconosco che l'ospedale di San Gavino è nelle condizioni di cui parla l'onorevole Cuccu, e certamente va ricostruito. Volevo solo precisare, presidente Soru, che il ricorso sul Piano sanitario regionale era basato su sei motivi formali e quattro sostanziali. Il tribunale amministrativo regionale ha accolto uno dei motivi formali, e quindi ha dichiarato assorbiti gli altri, ma non è che non ci fossero altri punti che non andavano bene.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 397.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 397.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Dessì ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Oppi.

Risultato della votazione

presenti 60

votanti 57

astenuti 3

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 399.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, il comma 5 consente una deroga agli accreditamenti in assenza del Piano della rete ospedaliera. Come precisava l'onorevole Soru il progetto per il San Gavino esiste ed è stato anche approvato dalla Giunta lo studio di fattibilità. Di recente, a gennaio di quest'anno, una sua rimodulazione ha riportato i fondi a 76 milioni e rotti. Però l'ospedale non si può realizzare, perché afferma il Ministero "l'assenza del Piano della rete ospedaliera non consente di spendere i fondi ministeriali".

Noi diciamo: i fondi ministeriali non sono sufficienti a costruire gli ospedali che ci servono, quello di San Gavino, quello di Sassari, quello che sicuramente dovrà essere costruito nel Sulcis e probabilmente anche in qualche altra parte della Sardegna? Allora utilizziamo risorse nostre, facciamo delle anticipazioni rispetto ai fondi ministeriali, contraiamo un mutuo, non sostituiamo i soldi nostri ai soldi dello Stato, ma consentiamo di partire". Quindi il senso dell'emendamento numero 399 è questo.

E' vero che non si può decidere quanti ospedali costruire in periferia sulla base di un calcolo ragionieristico però, comunque, il Piano sanitario regionale approvato non faceva un calcolo di questo tipo: a fronte di 4,7 posti letto a Cagliari, 3,8 a Sassari, ne prevedeva 1,9 modestamente nel Medio Campidano, quindi non si chiedeva un riequilibro ragionieristico ma un riequilibrio di buon senso, che consentisse anche ai cittadini delle zone interne della Sardegna di avere una sanità di un certo livello. E' questo quello che abbiamo chiesto, che abbiamo ottenuto con l'approvazione del Piano sanitario regionale e quello che chiediamo a quest'Aula oggi.

Tutti quanti ci dichiariamo d'accordo sul fatto che anche a San Gavino debba essere costruito un nosocomio degno di tale nome, però poi i voti sono sempre contrari. In questa maniera noi stiamo dicendo: "ok, superiamo anche l'ostacolo". Oggi l'assessore Liori ai Sindaci ha detto: "l'ospedale di San Gavino verrà realizzato"; ecco, ditelo anche voi. Nel sito della Regione oggi l'Assessore afferma che verrà realizzato il nuovo ospedale a San Gavino. Perché allora il Consiglio regionale non deve dire la stessa cosa, perché non deve andare nella stessa direzione? Diamo un riconoscimento, approviamo questo emendamento, probabilmente, a questo punto, avremo anche la possibilità, avrete voi la possibilità di porre la prima pietra sulla realizzazione di un'opera che sarà epocale per il nostro territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo per esprimere parere favorevole a quest'emendamento. Il collega Vargiu si chiedeva: "Dove sono finiti i soldi per i cinque ospedali?". Onorevole Fois, io le faccio un esempio; l'ospedale di Alghero era uno dei cinque ospedali previsti dal Piano sanitario regionale, finanziato nel progetto attuativo regionale fondo aree sottoutilizzate (PAR-FAS) e portato all'attenzione del Governo (quindi del CIPE) nel gennaio del 2009 con 80 milioni di euro, è uno dei cinque ospedali. Il PAR-FAS è stato poi rimodulato dalla Giunta Cappellacci nell'agosto successivo, quegli 80 milioni sono scomparsi, per essere poi ricomparsi (e ricompresi) in un fondo indistinto di 190 milioni. Adesso non c'è più un'indicazione chiara su Alghero, ma tra i destinatari di quei 190 milioni troviamo l'ospedale di Cagliari, il distretto socio-sanitario di Quartu, l'ospedale di Alghero.

Sappiamo come sono finiti i fondi Fas, lo sappiamo, onorevole La Spisa, possiamo verificarlo dagli ultimi dati che abbiamo, anche dall'ultima delibera CIPE. Mi pare che quei 2 miliardi e 250 miliardi oggi siano ridotti a meno di 2 miliardi. Comunque sono sempre fermi, sono sempre lì. Il problema è molto più ampio, lo sa bene l'assessore Liori. Non solo non riusciamo a realizzare il nuovo ospedale di Alghero, ma la stessa ristrutturazione che si era avviata nel gennaio del 2009, una ristrutturazione complessiva dell'attuale ospedale civile, con fondi recuperati dalla Giunta Soru (grazie ai buoni uffici dell'Assessore Dirindin) e risalenti al 1994, il cosiddetto secondo lotto, una parte dei quali è già andata in perenzione, è totalmente ferma. Ecco, siamo fermi anche nella riqualificazione dell'ospedale attuale, siamo al sottopiano da circa due anni, così come è al sottopiano questa Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 399, perché credo che questa sia la strada per poter realizzare l'ospedale di San Gavino ormai atteso da anni. Io non ho nessuna fiducia sulle dichiarazioni che l'assessore Liori ha fatto oggi ai sindaci di questo territorio, perché sono le stesse dichiarazioni positive, gli stessi annunci che ha fatto nei mesi scorsi, anzi, negli anni scorsi, da che si è insediato come Assessore della sanità, anche ai sindaci del mio territorio, in riferimento all'ospedale di Sorgono. Quindi, onorevole Cuccu, guardi, se non sarà il Consiglio regionale ad approvare questa norma e a dar seguito a una decisione presa da tempo per un'esigenza importante di quel territorio, non si aspetti che lo faccia l'assessore Liori, perché sono anni che annuncia di intervenire positivamente per i servizi sanitari delle zone interne e le sue parole sono parole vuote.

Per quanto riguarda il mio territorio, dall'inizio sono stata una voce pressoché sola a lamentare questo atteggiamento e questa volontà di depotenziamento, di smantellamento e, secondo me, di chiusura, prima o poi, dell'Ospedale di Sorgono, in quanto presidio ospedaliero. Oggi l'assessore Liori, se fosse stato a Nuoro, avrebbe assistito alla volontà di un territorio intero (con i sindaci, gli amministratori locali e i rappresentanti istituzionali, e, soprattutto gli abitanti dello stesso) che in questo momento dissente su ciò che lo stesso Assessore sta facendo per l'ospedale di Sorgono, dissente sui suoi annunci, ritiene che gli annunci che fa da mesi, anzi, da anni, siano bugie. Quindi la sottoscritta non è più la sola a ritenere ciò. Se vuole dire anche a tutti i cittadini del Mandrolisai che sono bugiardi e che fanno demagogia, lo faccia, sono certa che lei, in quel territorio, non potrà più mettere piede, assessore Liori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Fra qualche tempo, non so quando, in quest'Aula torneremo a parlare di sanità per approvare un piano di assestamento del disavanzo per il 2011, che si prevede vicino ai 300 milioni. Una cifra "mostruosa": l'ultima volta in cui si parlò di numeri di questa portata mi pareche fu in occasione dei 160 milioni di finanziamento del disavanzo per l'anno 2004, all'avvio della legislatura. Ecco dove sono andati i soldi per finanziare le nuove infrastrutture: nella necessità di coprire i disavanzi giganteschi che si stanno formando. E a nulla varrà provare a fare un po' di propaganda sull'ex assessore di Torino, la professoressa Dirindin, la quale ha lasciato conti ben diversi rispetto a questi che dovrete fronteggiare.

Oggi abbiamo la possibilità di fare qualcosa per la Sardegna, anche in campo sanitario: mandare avanti la realizzazione di un ospedale che è stato progettato, per il quale è stato approvato lo studio di fattibilità, per il quale è stata individuata l'area e per il quale c'è un'esigenza compresa da tutti, senza procedere a fare la conta dei posti letto col bilancino. Possiamo fare qualcosa di buono in questo Consiglio regionale ogni tanto, oltre che fronteggiare piccoli interessi particolari? Possiamo fare qualcosa anche in sanità finalmente di buono, assessore Liori, o mi chiamerà qui a parlare di come finanziare 300 milioni di disastro della sanità regionale?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento. Le ragioni sono state ben chiarite anche da chi mi ha preceduto. Rimane sullo sfondo di questa sessione di lavori, la dimensione dello sfascio economico e finanziario della Regione che noi non abbiamo ancora pienamente percepito, perché la dimensione è oltre il pensiero.

A conclusione dei bilanci, quando si leggerà il passivo - che in genere ha un colore rosso e quindi colpisce molto, soprattutto in alcuni ambienti allergici a quel colore, sotto ogni profilo - forse non ci sarà molto da salvare, non dico della sanità sarda, ma forse neppure delle istituzioni democratiche. Non so come fronteggeremo la pressione sociale, il conflitto che è alle porte e che si manifesta sempre più con insofferenza, se non saremo in grado di incominciare a dare risposte che sotto il profilo sociale abbiano un senso.

Noi abbiamo una brutta abitudine, anzi pessima, che è quella di non riuscire mai a dare esatta esecuzione alla assunzione di impegno che prendiamo. Molte sono le ragioni, qualche volta sono anche valide. Adesso penso per tutti al D.L. numero 71 che qua qualcuno vorrebbe sopprimere prima che nasca. Lo dico per dirlo: qua tutti quanti ci siamo guardati in faccia e siamo arrivati alla discussione di questo "schifo" esattamente con l'impegno che alcune cose che erano necessarie le avremmo risolte in quella sede. Se non verranno affrontate neanche quelle questioni noi avremmo fatto uno "schifo" e non avremmo neppure l'occasione di rimediare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, dichiaro il mio voto contrario all'emendamento numero 399. Io non avevo posto la domanda all'onorevole Soru e agli altri colleghi del centrosinistra in modo retorico, chiedendo dove fossero finiti i 797 milioni di euro previsti dal piano straordinario dell'edilizia ospedaliera della Regione Sardegna. In realtà, quando venne presentato quel piano, noi vi dicemmo che quei soldi non c'erano e la testimonianza che oggi i soldi non ci sono è certificata.

Onorevole Soru, non dobbiamo coprire un disavanzo della sanità del 2010. Il disavanzo della sanità del 2010 lo abbiamo già coperto. Dobbiamo coprire quello del 2011 perché abbiamo prelevato i soldi che erano previsti per il 2011 e che non erano sufficienti per coprire il disavanzo del 2010, e dovremmo andare a coprire un disavanzo del 2011 che, se la spesa continuerà a crescere come sta crescendo, sarà di 450 milioni di euro, non di 300 milioni di euro. Quindi sono queste le somme che verranno sottratte allo sviluppo economico, che verranno sottratte alla infrastrutturazione, che verranno sottratte a tutto ciò che serve per far crescere la Sardegna.

Collega Barracciu - e anche gli altri colleghi che continuano a proporre degli interventi a "spot", io il concetto che vorrei veramente, con sentimento e con passione, cercare di trasferire a quest'Aula è che non c'è una sanità di Sorgono, una sanità di San Gavino e una sanità di Alghero in Sardegna, c'è una sanità sarda e la sanità che va male e che tende a costringere i sardi ad andare a cercare risposte di salute fuori dalla nostra Regione è l'intera sanità sarda. E' inutile che stiamo col bilancino a calcolare quanti posti letto ci sono nelle singole province perché poi sappiamo che il problema è quello della qualità delle specializzazioni che vengono offerte dai singoli ospedali.

Quindi il problema che noi ci dobbiamo porre oggi tutti insieme è quello di definire i livelli qualitativi dell'assistenza sarda nelle singole zone e complessivamente nella Sardegna e definirli in maniera tale che la quantità immensa di risorsa che ci stiamo buttando dentro abbia un senso, perché non ha un senso se buttiamo soldi dentro un colabrodo come abbiamo fatto sino ad ora.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Intervengo per dichiarare l'astensione, così come ho fatto in precedenza quando senza vincolare il mio Gruppo, mi sono astenuto. Mi sono astenuto perché, sempre per amore della verità, voglio dire anche all'onorevole Soru che negli anni precedenti al 1994 non c'era la possibilità di realizzare nuovi ospedali perché esistesse un vincolo stabilito a livello nazionale. Infatti con i fondi ottenuti nel 2001 (700 miliardi di vecchie lire) e nel protocollo d'intesa che io siglai con il ministro Veronesi, procedemmo per blocchi, ivi compreso un "blocco" proprio in quel di Alghero. Mi astengo perché non ho capito le motivazioni.

Certo, contrarre il mutuo è un'altra cosa, ma la volontà politica - l'Assessore poteva dirlo - è quella di realizzare l'ospedale di San Gavino, se è vero come è vero che recentemente noi abbiamo deliberato in Giunta uno stanziamento di 45 miliardi per detto ospedale. San Gavino è al di sotto degli standard perché ha pochissimi posti letto in rapporto al numero degli abitanti: pertanto avrei gradito che ci fosse stata un'espressione positiva nei confronti della realizzazione dell'ospedale.

Se poi le risorse al momento non sono sufficienti si può procedere anche per lotti, però la volontà politica espressa anche in Giunta è stata a favore della realizzazione dell'ospedale di San Gavino e questo io lo voglio rimarcare a chiare lettere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io sono contento di sapere che c'è la volontà politica di realizzare l'ospedale di San Gavino e questo emendamento cerca evidentemente di compiere un passo in più. Credo però che lo scopo di quest'emendamento, al di là delle parole accalorate dell'onorevole Vargiu, sia anche un altro: parlare di San Gavino, ma anche parlare di sanità, chiederci a che punto siamo, se stiamo facendo qualcosa di buono, se stiamo facendo qualcosa per frenare quei 400 milioni di buco della sanità che cresce senza che accanto alla crescita di spesa ci sia un miglioramento della qualità dei servizi erogati.

Avete iniziato questa legislatura con dei commissariamenti innescati da una riforma che doveva arrivare (quella dei servizi sanitari) giustificati da una transitorietà che è diventata permanenza. Molti di quei commissari (non tutti ma quasi tutti) sono poi diventati direttori generali perché non si poteva più andare avanti per proroghe. Siamo arrivati ad aprile di quest'anno senza che della riforma dei servizi sanitari ci sia traccia.

Noi cerchiamo con gli strumenti che abbiamo, Assessore, di parlare di sanità, per capire se lei ha un'idea, se ha un progetto, se ha un programma. A noi piace parlare di sanità perché ci piace parlare di diritti, ci piace parlare di bisogni. Abbiamo nostalgia di quelle notti del 2007 in cui tutti insieme in quest'Aula parlavamo di Piano sanitario. C'era un'idea, c'era un progetto. A volte non eravamo d'accordo, ma almeno si capiva che si discuteva!

Ma ce la volete dare questa possibilità? Ci fate capire cosa volete fare? Sopravviviamo, viviamo alla giornata, un comma dopo un altro, tappiamo un buco. Riusciamo ad avere un'idea organica di cosa volete fare per la sanità e la salute in questa regione?

Ecco, io credo che lo scopo di quest'emendamento sia quello di cominciare a fare qualcosa sperando che voi abbiate un'idea complessiva per affrontare i problemi che sono emersi. Quindi, da questo punto di vista, questo emendamento è già un successo, ma noi speriamo che serva anche a scuotervi, serva anche per portarci una proposta, per parlarne meglio e più compiutamente di sanità, ma abbiamo la paura che non ne sarete capaci. In ogni caso il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, il mio voto sarà sicuramente favorevole all'emendamento. Certo, mi sembra che la notizia di oggi, sia quella che un autorevole esponente della maggioranza, l'onorevole Vargiu, ci annuncia: che quest'anno probabilmente il deficit salirà a 450 milioni di euro. Ecco, siccome abbiamo polemizzato molto su queste questioni, io credo che bisognerà votare con particolare convizione a favore dell'emendamento proposto dagli onorevoli Cuccu, Agus e anche da alcuni colleghi del centrodestra, proprio perché bisogna fare qualcosa di concreto (l'abbiamo detto, lo stiamo ripetendo) però mi sembra che questa notizia di un disavanzo di 450 milioni di euro vada sottolineata.

Allora io mi domando: quanto tempo è passato dalla fine della precedente legislatura? Quando finiremo di leggere comunicati stampa dove la colpa dei mali della sanità sono attribuiti alla professoressa Dirindin e all'onorevole Soru? Io voglio capire per quale motivo, come anche ha appena detto il collega che mi ha appena preceduto, noi non riusciamo a confrontarci con una visione sulla quale discutere. Io credo che voi, nella precedente legislatura, la visione l'abbiate avuta e avete avuto la possibilità di discutere di cose concrete.

Onorevole Meloni, io sono arrivato alla fine della scorsa legislatura, lei non era ancora consigliere però questa era la realtà di questa Aula, cioè c'era una visione, c'erano contrasti, c'erano battaglie ma c'era una visione. Io credo che riconoscerete che questa situazione in questo momento non c'è, stiamo procedendo con delle pezze perché questo comma 5, lo ripeto, è una pezza in mancanza di politica sanitaria, in mancanza di un Piano sanitario. Sono passati più di due anni e nella maggioranza si registra una spaccatura totale che si riflette in Commissione sanità dove la pseudo riforma non va avanti, non va avanti di un millimetro, nonostante quello che è stato detto precedentemente. Volevo concludere dicendo all'onorevole Vargiu, che i fondi FAS sono soldi veri, dei sardi, quindi quei soldi ci sono, il problema è che noi non riusciamo a ottenere una delibera dal CIPE adesso. Quindi, è vero c'è il problema di San Gavino, di Olbia, però poiché non c'è un Piano sanitario siamo costretti o siete costretti a dover fare le politiche con un collegato alla finanziaria e mettere solo una pezza, perché le esigenze ci sono e senza governo della sanità non si riesce a fare altro che questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi sembra che anche i fatti di alcuni mesi fa, onorevole Vargiu, dimostrino che noi non siamo iscritti alla facoltà dei giocolieri delle cifre. Il fatto che la Giunta regionale e il suo Presidente abbiano dovuto prendere atto dell'attendibilità delle cifre che noi sostenevamo sulla vertenza delle entrate è una dimostrazione che noi non abbiamo mai giocato con le cifre, che stavamo parlando di valori veri e di cifre vere. Anche i fondi per gli ospedali esistevano ed erano dentro i fondi FAS che sono stati programmati dallo speciale comitato fra le Regioni presso il Ministero che doveva essere utilizzato per il riequilibrio infrastrutturale. Altro è poi la volontà del Governo di dare attuazione a quello che è stato deciso, e quindi la capacità del Governo regionale di tramutare i programmi in soldi veri.

Noi stiamo preparando il dossier dei finanziamenti che questa Giunta ha fatto sparire dalla Sardegna; quello sì sarà un bel giorno. E poi vorrei aggiungere, onorevole Meloni, che qui non si tratta di dire che c'erano sei punti e quattro cavilli, il fatto è che c'era una traccia, e quella traccia per noi che significa saper indicare come si governa e nell'indicare come si governa dare trasparenza a quello che si fa.

Questa Giunta preferisce lavorare a braccio, a vista, e se può nascondere nasconde. Cosa ci proponete oltre un certo sadismo verbale e qualche goccia di veleno nei confronti della vostra Giunta e dell'assessore Liori? Qual è il dopo?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo molto brevemente, Presidente, per esprimere il voto e il parere all'emendamento che ha come primo firmatario il collega Cuccu. Io però ne approfitto - lo faccio sommessamente - e chiedo all'assessore Liori di rispondere a una domanda su una dichiarazione che ha rilasciato alla stampa nella giornata odierna. Può darsi invece che io abbia capito male, però in questo caso saremmo siamo in due perché anche Espa avrebbe capito male: lei ha dichiarato che il deficit della sanità per l'anno in corso - ha fatto una proiezione e siamo a metà anno - sarà di 450 milioni di euro.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. L'Assessore ha già chiesto la parola.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Perfetto. Assessore, se ha già chiesto la parola immagino farà chiarezza su questo, magari non saranno 450 come riferisce qualche collega, saranno 200. Però, Assessore, io capisco che il primo anno si erediti la programmazione di chi ha preceduto e capisco che nel primo anno ci possano essere dei trascinamenti, ma a partire dal secondo anno non c'è nessuna giustificazione. Per di più, com'è stato ricordato, avete cacciato via i direttori generali e avete richiamato come pretesto per commissariare le AA.SS.LL. l'esigenza di una riforma. Dov'è allora la riforma? Cosa vi impedisce adesso di intervenire strutturalmente su una organizzazione che crea disavanzo? Chi ve lo impedisce? Avete una maggioranza "bulgara", una maggioranza coesa: chi vi impedisce di andare avanti?

Assessore Liori, io la prego di intervenire immediatamente e dirci il perché. Davvero, è ridicolo che lei continui a dire che il deficit della sanità è colpa della Dirindin o di Soru o di altri. Ripeto, il primo anno passi ma a partire dal tredicesimo mese è una giustificazione che fa piangere: ha ragione Gian Valerio Sanna. Assessore, intervenga e dica a Vargiu che non ha ragione, che non sono 450 milioni di euro, magari sono solo 250.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Non entrerò assolutamente nella polemica né sui fondi FAS né sulla riforma impantanata o, addirittura, secondo alcuni, abortita, perché avremo modo - è stato detto - di parlarne in altra sede e con più compiutezza che non nei tre minuti della dichiarazione di voto. Non so nemmeno se l'Assessore potrà prendere la parola, posto che siamo in sede di dichiarazione di voto, poi sarà la Presidenza a decidere. Posso solo sottolineare rapidamente un aspetto. Noi abbiamo conosciuto un trend di crescita della spesa sanitaria in questi anni che viaggiava intorno al 6 per cento, e non do patenti di colpa a nessuno. Sappiamo che nel 2010 il trend si è assestato e che attualmente si aggiri intorno a un 2 per cento. Oggi, ad esempio, questa Aula ha votato l'articolo 27 sexies che dovrebbe determinare un miglioramento del servizio sanitario in quanto prevede la distribuzione dei farmaci di fascia H attraverso le farmacie, e ciò in attuazione di un decreto ministeriale. Ora, il Ministero della salute nell'emanarlo ha previsto una somma di 600 milioni da distribuire alle altre Regioni ma non alla Sardegna perché la Sardegna ha fatto (non dico né bene né male) la sua scelta.

Quindi noi sappiamo che, sicuramente, da questo miglioramento del servizio (perché è certamente un'esigenza dei cittadini quella di non doversi recare in ospedale per avere alcune categorie di farmaci che prima l'AIFA classificava in fascia H) discenderà un aggravio di spesa, ma sarà un aggravio di spesa che significherà un miglioramento. Quindi quello su cui ci dovremo confrontare davvero, certamente sono i numeri freddi e aridi, ma in sanità, come ho detto più volte, come hanno detto in tanti, non si valuta in termini di miliardi, si valuta in termini di qualità.

Pertanto, ribadisco, esiste un trend di crescita; da quanto a noi risulta il deficit del 2010 si assesta sui 280 milioni, con 160 che erano già previsti a copertura e 120 che dovranno essere messi a copertura, ma l'aspetto fondamentale è la possibilità di avere un reale miglioramento del servizio, e in questo rientra anche la costruzione di nuovi ospedali. Ritengo però che la costruzione dell'ospedale di San Gavino sia un'emergenza non diversa da tante altre che riguardano la sanità nei nostri territori e pertanto considero più opportuno che su tutto il territorio nazionale e regionale vengano date delle risposte con quei soldi che saranno realmente resi disponibili. Per cui dichiaro il voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Relativamente al dubbio dell'onorevole Campus preciso che gli Assessori tecnici possono intervenire in qualsiasi momento essi lo richiedano.

Ha facoltà di parlare l'Assessoredell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

LIORI, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Io vorrei soltanto sottolineare che quando ho preso in considerazione l'idea di finanziare l'ospedale di San Gavino ho trovato in realtà un piano per l'edilizia ospedaliera regionale poco credibile, anche perché prevedeva la spesa di fondi che non sono mai stati nella disponibilità della Regione, e mi riferisco ai fondi Memorandum.

Subito dopo ci fu il famoso terremoto nell'Italia centrale, che indusse lo Stato a portare via parte dei fondi FAS anche alla Regione Sardegna, e quindi noi ci vedemmo costretti a ripensare il piano dell'edilizia predisposto da chi ci aveva preceduto, anche perché poi c'era realmente da rivedere tutto. Una delle priorità che allora intendemmo dare come Giunta fu proprio, per lo stato avanzato di progettazione, anche perché il progetto mi sembrava convincente, quella dell'ospedale di San Gavino, che finanziammo con una settantina di milioni di euro in tutto perché bisognava prevedere - così almeno ci viene detto dagli uffici - la realizzazione non solo delle opere murarie, ma di tutto ciò che serviva per far funzionare l'ospedale.

Quindi deliberammo per costruirlo, stralciandolo dal resto, il Ministero ci disse che senza un piano complessivo non potevamo fare nessuno stralcio e quindi io presentai subito in Giunta il piano di riordino dei servizi ospedalieri (che avevamo praticamente pronto) proprio per accelerare anche questo iter.

Per questo piano, ci tengo a dirlo, abbiamo accettato la collaborazione dei rappresentanti dell'Agenzia nazionale della sanità, che poi sono gli stessi che hanno scritto il piano per tutte le regioni sottoposte al programma di rientro, quindi anche al Piemonte, come ben dovrebbe sapere l'Aula, o perlomeno coloro che si interessano di sanità, ciò può aver indotto qualcuno a pensare che il nostro piano sia stato copiato da quello di qualche Regione; in realtà noi disponevamo della proposta di piano e molto tempo prima che l'avesse il Piemonte e l'approvasse. Quindi, sfido chiunque a dimostrare che sia stato copiato da chicchessia.

Coloro che hanno collaborato con noi e con la Regione Piemonte sono gli stessi, quindi se si cerca qualunque documento scritto dalle stesse persone sulla base delle linee guida nazionali è normale che si trovi qualche frase in comune ma la realtà è questa. Comunque, noi abbiamo la ferma volontà di completare l'ospedale di San Gavino, abbiamo concordato…

PRESIDENTE. Assessore, il tempo a sua disposizione è terminato ma l'Aula le concede qualche minuto in più.

LIORI, Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Semplicemente avevamo concordato uno spostamento di più di 50 posti letto per la riabilitazione verso il territorio e che venissero aumentati i servizi territoriali già sufficientemente presenti nel territorio per quanto riguarda la riabilitazione, lasciando l'ospedale con soli 200 posti letto che sono comunque superiori a quelli attualmente presenti nel territorio. Secondo me anche superiori ai bisogni, visto che il territorio è vicino a Cagliari e comunque per molti dei servizi, anche se avessimo costruito un ospedale con 250 posti letto, la popolazione avrebbe comunque continuato a servirsi degli ospedali di Cagliari.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, io mi asterrò, non intendevo intervenire perché è stato già detto di tutto, e anche perché sono un po' stanco e non voglio entrare in polemica con l'assessore Liori. Noi stavamo procedendo bene ma adesso rischiamo, come si suol dire dalle nostre parti, di perdere la causa per alcune affermazioni.

Veda Assessore, io credo che sia obbligo di tutti noi non fare denunce ma esprimere delle osservazioni, fare dei rilievi. Lei bene ha fatto a presentare il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera ma, mi permetta, da non rimpianto Assessore della sanità, è sempre meglio che ognuno di noi proponga il suo di lavoro, perché quel piano, Assessore, lei non lo può liquidare, e ha fatto male a richiamare quest'argomento adesso dicendo che alcune parti sono sovrapponibili; quel piano è all'86,5 per cento copiato, e non solo da quello della Regione Piemonte. Però non voglio entrare in polemica a quest'ora, tanto non ci ascolta nessuno, o almeno spero che non ci ascolti nessuno, voglio esprimere la mia opinione, invece, sull'ospedale di San Gavino.

Se io fossi stato, come sono, all'opposizione, se noi due fossimo stati all'opposizione, Assessore, se noi tre fossimo stati all'opposizione, avremmo presentato ugualmente quella richiesta e avremmo presentato ugualmente quella richiesta sostenuta da quelle ragioni. Il problema, continuo a dire, è che non arrivano le risposte, vuoi perché non arrivano dal Governo centrale, vuoi perché non abbiamo saputo difendere i fondi FAS, vuoi perché non esiste e non c'è un progetto. Non se ne abbia male, Presidente, ma l'unica proposta contenuta in questo documento della Presidenza della Giunta è l'aumento dei fondi per la pubblicità istituzionale, da lei non è arrivata nessuna proposta diversa su questo documento.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 399. E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 399.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Contu Felice hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Oppi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 59

astenuti 3

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 211.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io ribadisco la necessità di votare a favore di questo emendamento perché - l'ho già spiegato prima ma lo voglio rispiegare - secondo noi il comma 5 dell'articolo 27 septies, così com'è scritto, si presta a molti rischi. E' un peccato che non siano stati approvati gli emendamenti sull'ospedale di San Gavino perché completavano bene questo nostro emendamento. La terminologia generica che c'è all'interno del comma 5 genera infatti dubbi, perché il lavoro di scegliere per una volta un accreditamento di strutture sanitarie pubblico e private può essere altamente discrezionale. Questo emendamento stabilisce invece con chiarezza dice dove va fatto l'intervento.

Voglio semplicemente ricordare all'onorevole Locci - l'ho detto prima ma lo ripeto perché ho sentito il suo intervento - che noi non ci vergogniamo affatto di dire che siamo a favore del San Raffaele, addirittura lo scriviamo, perché preferiamo che poi non ci sia discrezionalità negli interventi, e lo diciamo perché c'è scritto questo nel nostro Piano sanitario. Noi non abbiamo cambiato posizione; nel nostro Piano sanitario, come ho letto prima integralmente, si parla di questo intervento stabilendo anche il numero di posti letto, quindi siamo assolutamente coerenti con ciò che abbiamo fatto nella scorsa legislatura.

Piuttosto mi rivolgo all'Assessore perché mi sembra che abbia detto che il Piano non era copiato, ma preparato da persone che hanno lavorato anche per il Piemonte. Ecco, questo per me non è un fatto positivo, è una cosa grave, perché il Piano sanitario, questa forma di Piano sanitario che mi sembra sia stata bloccata, è completamente destrutturata, non tiene conto della realtà sarda, non tiene conto di quello che è successo (non voglio parlare della gaffe di scrivere delle "regioni confinanti") ma non tiene conto di quello che è successo in questi anni, perché è affidato ad esperti che hanno fatto un piano medio nazionale senza entrare nella specificità sarda. Credo che questo sia un fatto pacifico.

A me quello che preoccupa del Piano è che sia assolutamente consono, nella sua linea guida e nella sua mentalità, alla realtà sarda, che ha registrato progressi ovviamente in questi ultimi cinque anni, non partiamo dall'anno zero.

Comunque, al di là di questo argomento, io continuo a dire che il comma 5 rimane una pezza e quindi chiedo che venga approvato l'emendamento che vi stiamo sottoponendo al voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, in realtà con questo emendamento noi cerchiamo di dire, in maniera chiara, quello che vogliamo mantenere in legge. Con questo comma 5 della legge in realtà il legislatore che cosa vuole ottenere, in attesa del Piano sanitario (chissà quando arriverà) del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, in attesa di atti di programmazione? Vuole ottenere quello che noi diciamo in maniera chiara: che sia autorizzato l'accreditamento della struttura relativa al San Raffaele di Olbia. E allora, se questo è l'obiettivo, noi crediamo di doverlo esprimere in maniera semplice e chiara nel testo di legge, anche per non aprire altre strade, magari ad altre strutture private, magari non con la stessa eccellenza, magari non, com'è avvenuto con il San Raffaele, con gli atti di programmazione approvati nella scorsa legislatura.

Insomma, questa formulazione del comma 5 non ci convince, non ci convince affatto, non ci fidiamo totalmente, è meglio dire le cose come stanno, e l'emendamento che vi proponiamo le esprime in maniera molto chiara: è sostanzialmente una deroga a favore dell'accreditamento del San Raffaele di Olbia. Il Gruppo del Partito Democratico è a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io esprimo voto contrario su questo emendamento però, nel votare contro, voglio sottolineare che questo emendamento avrebbe tentato di dare perlomeno una collocazione al comma 5 che poi noi andremo a votare autorizzativamente. Nel momento in cui autorizzeremo il comma 5 noi porremo in carico al Sistema sanitario regionale una spesa ulteriore, nuova, che sarà, nella migliore delle ipotesi, di 25 milioni di euro, per 150 posti letto accreditati e autorizzati; se i posti letto saranno di più, sarà una cifra superiore.

Nel significare qual è l'entità della somma ho l'occasione di ricordare qualche cosa ai colleghi del centrosinistra. Io non ho parlato di un disavanzo di 450 milioni, colleghi, semplicemente ho parlato dei risultati di un'operazione che è stata fatta in Consiglio regionale durante la finanziaria. In virtù di quella operazione noi non avremo nessun deficit per il 2010, perché abbiamo deciso di trasferire fondi di bilancio (3.300 milioni) destinati a finanziare la spesa sanitaria del 2011 per coprire il disavanzo sanitario del 2010. Quindi, non c'è stata nel 2011 una crescita del disavanzo, semplicemente abbiamo ridotto i finaziamenti che avevamo stanziato inizialmente nel bilancio del 2011.

E' evidente allora che alla fine del 2011, quand'anche la crescita fosse assolutamente fisiologica, e anche pari al 2 per cento come ritiene l'onorevole Campus, ci troveremmo di fronte ad una spesa complessiva che non potrà essere inferiore ai 3.300 milioni di euro. Ora, siccome lo stanziamento del 2011, per la nostra scelta di andare a coprire il disavanzo 2010, è di 2.850 milioni di euro, dovremo trovare risorse per 450 milioni di euro. E non è una situazione differente da quella che abbiamo ereditato dalla Giunta Soru, perché nel 2008, anno interamente "soriano", il disavanzo certificato era di 200 milioni di euro, e nel 2009, anno di infausta cogestione tra direttori generali del centrosinistra e Giunta di centrodestra, era di 300 milioni di euro.

Quindi non pensiamo che il disavanzo sia colpa di una Giunta, il disavanzo è un problema da affrontare complessivamente, e noi abbiamo sempre detto che la sanità dovrebbe essere una di quelle materie da tenere fuori dallo scontro politico destra-sinistra in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo brevemente per ripetere concetti che ho già espresso tante volte e che evidentemente faccio fatica a spiegare.

Abbiamo appena sentito che i fondi per le infrastrutture ospedaliere c'erano - l'ha detto l'assessore Liori ricordando che c'era un memorandum Stato-Regioni, con questa Regione e con tutte le Regioni del Sud - che assegnava alcune centinaia di milioni di euro alla Regione Sardegna, oltre ai fondi FAS. Fondi FAS che sono stati sottratti…

VARGIU (Riformatori Sardi). Il memorandum è stato proposto dal Governo Prodi, presidente Soru.

PRESIDENTE. Onorevole Vargiu, lei è già intervenuto, consenta all'onorevole Soru di svolgere il suo intervento.

VARGIU (Riformatori Sardi). Chiedo scusa.

SORU (P.D.). Chiedo di recuperare il tempo, Presidente, per cortesia. Mi fa piacere avere il mio tempo perché magari, al di là delle parole, provo a spiegare un concetto.

I fondi FAS nazionali prevedevano una quota rilevante per l'infrastrutturazione delle Regioni del Sud. E' stato firmato un memorandum (poi se ne sono stati firmati altri e si chiamano anch'essi memorandum non glielo so dire), tra il ministro Livia Turco e le Regioni del Sud per la ripartizione di questi fondi per le diverse specializzazioni dei diversi ospedali del Sud. Tra queste c'era, per alcune centinaia di milioni, la Regione Sardegna. Insieme a fondi FAS regionali, venne presentata una tabella in cui si mostrava, al di là di ogni polemica, come questi ospedali erano finanziati. Certo, le risorse non erano ancora state trasferite ma i soldi erano individuate a fronte di norme e programmi nazionali e regionali.

Ho detto che quei fondi non ci sono più, in parte sono "volati" con Alitalia (ed è la storia di questi ultimi anni), in parte sono stati sottratti con il terremoto, in parte sono stati sottratti con il finanziamento dell'ICI, in parte sono stati sottratti nei tanti tagli lineari che sono stati effettuati. Sul disavanzo della sanità in quest'Aula ho già spiegato che si mischiano pere con mele se si afferma che nel 2008 abbiamo avuto un disavanzo di 180 milioni di euro: se ci fosse stato l'avrebbe rilevato il Ministero dell'economia di Tremonti, mentre ha rilevato un dato completamente diverso e ha rilevato il sostanziale riequilibrio della sanità sarda in quell'anno, l'ultimo anno del piano di risanamento.

Detto tutto questo, ricordato il memorandum di cui ha parlato l'assessore Liori, ricordato quindi che eravamo in sostanziale equilibrio (nelle sue parole 180 milioni ma siamo già arrivati a 300 milioni, e si può anche riequilibrare, non sempre spendere di più) è stato certificato in quest'Aula il disastro in cui versa la sanità sarda. Voterò pertanto a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, dichiaro il mio voto a favore di questo emendamento, ma sono molto interessato a sottolineare quanto sia veramente sconfortante l'annuncio del disastro che non proviene dai consiglieri dell'opposizione ma dai consiglieri della maggioranza. E siccome stiamo parlando di un disastro, che il disavanzo si valuti di 300-400 milioni ha rilevanza ma non decisiva. Poniamo che anziché essere di 450 milioni (a me il ragionamento dell'onorevole Vargiu convince) sia di 300 come sostiene l'Assessore della sanità. Se a questi 300 milioni aggiungiamo i quasi 400 di Abbanoa, e quelli della costellazione delle controllate e delle partecipate (per non parlare del resto che non si vede) è chiaro allora che una riflessione va fatta.

Noi abbiamo passato quasi tutto il pomeriggio a parlare del costo del precariato, dell'assistenzialismo. Quegli articoli che abbiamo approvato valgono 5 milioni di euro: una sorta di nocciolina, un paio di bruscolini rispetto a questo disastro di debiti che siamo riusciti a accumulare con la pessima gestione della pubblica amministrazione regionale. Pensare pertanto che ci possa arrivare qualche euro da un Governo "nord centrico" che vuole trasferire a Milano i ministeri e che ci ha già trasferito le risorse in modo tale da lasciare il resto del Paese in una condizione pietosa e da scaricarlo, se è possibile, sul fondo del Mediterraneo, beh, insomma, mi sembra veramente improbabile. Noi dobbiamo ragionare così per capire che cosa dobbiamo fare.

Io voto a favore, Presidente, poi se vogliamo pensiamo a come procedere perché se l'andazzo è questo, è chiaro ed evidente che noi non concluderemo stasera e allora è giusto interrompere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io voto a favore di questo emendamento per una ragione molto particolare. L'ho detto ai miei colleghi nei giorni scorsi: il comma 5 è un comma assolutamente pericoloso, perché stabilisce, in via surrettizia, la competenza della Giunta sul Piano sanitario. E' una formulazione che danneggia le prerogative del Consiglio. Con l'emendamento numero 211, circoscrivendo il caso e scrivendo nome e cognome della strattura ospedaliera, si salvaguarda la prerogativa del Consiglio, impedendo che si apra una voragine in ordine alle competenze della nostra Assemblea.

Detto questo io sono abbastanza disincantato; stasera il collega Paolo Maninchedda discuteva sulla differenza tra le persone che preferiscono fare il proprio dovere "sedendosi" sulle posizioni e coloro che invece si vorrebbero sedere sulle soluzioni. Avete sentito da noi parlare di sanità e di quello che noi abbiamo fatto senza mai aver citato i nostri predecessori, abbiamo parlato di quello che abbiamo fatto attivamente noi, non di quello che hanno fatto i nostri predecessori. Onorevole Vargiu, non facciamo che sentire parlare di quello che abbiamo fatto noi.

In questi due anni purtroppo sono uscito dalla Giunta con la convinzione che abbiamo lavorato bene ma non mi sono mai montato la testa, ma da due anni a questa parte a furia di vedere voi, di ascoltare quello che dite, non accetto più un confronto perché non è accettabile un confronto tra dilettanti e professionisti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORDA (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole all'emendamento e chiedere di potervi apporre la firma. Approfitto inoltre per sottolineare e per rappresentare all'Assessore l'urgenza di rendere operativo quel lotto del nuovo ospedale di Olbia, ultimato diversi mesi fa, prontamente inaugurato, ma ancora non operativo, che rappresenta comunque una risposta sia pure parziale ad una emergenza che è molto sentita in quel territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io non voglio tediare l'Aula, mi rendo conto che l'ora è tarda, ma credo che l'argomento sia importante. L'opposizione si trova nella situazione di dover approfittare di questi momenti, della presenza dell'assessore Liori che ci racconta, che ha appena presentato il piano, l'onorevole Capelli che ci spiega e ci racconta che l'86,5 per cento del piano è copiato.

Nella discussione sul disavanzo della sanità, insomma, noi ci rendiamo conto che gli strumenti di programmazione non abbondano e, se ci sono, non siamo certi che parlino della nostra Regione, certamente non sono stati ancora approvati. E quindi lei capisce bene, assessore Liori, che di fronte ad un comma che recita "in attesa dell'approvazione del Piano sanitario regionale" -è un'attesa che ormai diventa veramente enfatica - "la Giunta è autorizzata a disporre l'accreditamento per una sola volta l'accreditamento nelle AA.SS.LL. (…) nel cui ambito territoriale si abbia un rapporto posti letto per mille abitanti inferiore alla media regionale" è difficile capire di dosa di parli.

Più province, infatti, si trovano in questa situazione: a quale diamo priorità? Come facciamo a capire cosa volete fare? Come possiamo capirlo in mancanza di uno strumento di programmazione complessiva? Come facciamo a non interpretare questo comma come un ennesimo "via libera", come un procedere per pezzi a spicchi e bocconi. Allora tanto vale specificare di che cosa stiamo parlando, definire l'intervento. Altrimenti veramente si rischia di canellare le prerogative del Consiglio regionale e dare una specie di via libera.

Allora, io credo che o si procede per emergenze, come procedete voi, e allora tanto vale dirlo, oppure bisogna avere la capacità di mettere in campo strumenti di programmazione complessiva e di farlo veramente, di portarli in discussione e di portarli in discussione in questo Consiglio, dimostrare di avere un'idea di quello che volete fare in questa regione. Noi l'idea l'abbiamo e cerchiamo anche di aiutarvi, con questo emendamento lo facciamo. Il mio voto sull'emendamento numero 211 è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento e per ricordare alcuni passaggi dei lavori della Commissione sanità dove effettivamente il centrosinistra, il Partito Democratico senza ombra di dubbio, si è espresso a favore di una norma che consentisse di stabilire il numero dei posti letto e di accreditarli per il San Raffaele.

I colleghi della Commissione bilancio - che contestualmente sono anche colleghi della Commissione sanità - hanno riformulato quell'emendamento che adesso è diventato il comma 5, rassicurando gli altri colleghi che quella formulazione, nonostante non contenesse esplicito riferimento all'ospedale San Raffaele, avrebbe comunque spiegato efficacia esclusivamente per il San Raffaele. Queste sono le parole dell'onorevole Locci e dell'onorevole Lai.

Sulla base di queste rassicurazioni, quindi in totale buona fede, il centrosinistra ha espresso parere favorevole per quel comma. Se non che, a seguito di approfondimenti, ci siamo resi conto che quella formulazione così ambigua peremetterebbe l'accreditamento dei posti letto non esclusivamente per il San Raffaele, ma anche per altre realtà, in deroga al Piano sanitario che mai verrà, alla razionalizzazione della rete ospedaliera che mai verrà. Quindi, quella formulazione ambigua è volutamente ambigua. E le argomentazioni con cui ci avete rassicurato sono argomentazioni volutamente ambigue, che non hanno chiarito allora i termini della questione.

Con questo emendamento vogliamo invece riportare la norma a quell'obiettivo specifico, perché tutto il resto dovrà essere fatta nell'ambito di una riorganizzazione che non sorpassi i limiti che già sono sorpassati ormai, ma che non devono essere più sorpassati. Per questo motivo, ci tenevo a chiarire, onorevole Locci, che ciò che lei ha detto non corrisponde a verità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Purtroppo stasera io ho sentito parlare molto di meriti e demeriti. Lo voglio ricordare a me stesso, la Giunta precedente aveva posto il problema della razionalizzazione della rete ospedaliera, che peraltro è arrivata in Aula, i ritardi sono stati determinati da giochi di prestigio, poi si sciolse il Consiglio e non si poté più approvare. Questo lo voglio dire. Così come, per quanto riguarda l'ospedale di Olbia, di cui tanto si parla, la prima pietra l'ho messa io e i soldi li abbiamo messi noi. C'era un contenzioso, questo è stato superato, non riuscimmo in quella fase e in quegli anni ad accogliere la richiesta di Don Verzé soltanto per il fatto che non c'era la razionalizzazione della rete ospedaliera. Il presidente Soru, appena eletto, invece ha assunto un impegno attraverso una lettera (nonostante non ci fosse neanche allora la razionalizzazione della rete ospedaliera) di garantire circa 180 posti letto. Lo poteva fare, aveva l'autorevolezza per farlo, e poi ha mantenuto questo impegno.

Ho voluto chiarire questo, perché se no si resta nella confusione. Io voterò contro questo emendamento, è evidente, perché qualcuno sta pensando che fra 20 giorni e fra un mese si possa già procedere all'accreditamento. E' pura follia, perché innanzitutto bisogna che vengano completate la struttura e le opere dell'ospedale di Don Verzé, bisogna stabilire di quali servizi dotarlo e tutte le particolarità, poi bisogna comprare le attrezzature, predisporre tutto, poi si farà anche l'accreditamento provvisorio, ma bisogna che la struttura sia a norma. Quindi, passeranno molti mesi.

Io credo comunque che non ci saranno problemi se ci basiamo sulla buona fede di tutti quanti, considerando che la volontà espresse è questa. Del resto uno dei primi che si è adoperato per il San Raffaele è stato proprio il presidente Soru, che ha autorizzato l'accreditamento con una lettera formale dell'ospedale di Don Verzé, nonostante non ci fosse neanche allora il piano di razionalizzazione della rete pubblica. Credo che tutti quanti siamo d'accordo perché questa struttura possa nascere; acceleriamo pertanto la procedura perché questa struttura possa finalmente svolgere un ruolo fondamentale nella situazione sanitaria della Sardegna, magari non intralciando i servizi erogati a livello locale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Intervengo brevemente per dichiarare il mio voto contrario a questo emendamento, perché l'enunciazione che è stata formulata nel comma 5 è stata concordata in Commissione ed è stata molto attenta anche a un aspetto che a noi preme in maniera particolare, che è quello dell'integrazione anche con la struttura pubblica.

La parola "una sola volta" non consente certamente di andare oltre quelle che erano le indicazioni relativamente al San Raffaele, nell'integrazione con le esigenze anche della struttura pubblica per la quale è stato ultimato un nuovo ospedale, ma ci sono esigenze anche - e sono molto importanti - che riguardano il presidio ospedaliero di Tempio Pausania, nonché la realtà - tenendo conto dell'insularità -di La Maddalena.

Pertanto sono contrario proprio perché ritengo sia necessario mantenere la dizione originale del comma, dove si prevede che si possa contestualmente agire sui posti letto pubblici e sulle specialità, oltre che su quelli erogati dai privati, essendo due realtà che completano l'offerta complessiva di prestazioni ospedaliere di un territorio e che non sono scindibili. Questo è il motivo per cui io voto contro questo emendamento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 211.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 211.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Contu Mariano e Floris Mario hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, chiedo una Conferenza dei Capigruppo per aggiornare i lavori di stasera a una data da destinarsi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo di proseguire, così come avevamo deciso, ad oltranza.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Vorrei che fosse concordata una data con l'impegno di concludere. Noi dobbiamo essere posti nella condizione di svolgere il nostro lavoro.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei ha avanzato la proposta di convocare la Conferenza dei Capigruppo. Se i colleghi sono d'accordo si può procedere in tal senso, altrimenti si esprimeranno direttamente in Aula. E' inutile convocare una Conferenza se non c'è la volontà di definire una modalità differente rispetto a quella che era stata già precedentemente concordata.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ci sono consiglieri regionali che hanno subito un intervento chirurgico.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, le ricordo che la settimana scorsa, a seguito della Conferenza dei Capigruppo, in cui abbiamo definito le modalità di svolgimento dei nostri lavori in questa settimana, io ho comunicato, e può risultare dai resoconti già la settimana scorsa, che avremmo proceduto a oltranza.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Noi non siamo nelle condizioni di rimanere in aula fino alle due del mattino. Io chiedo la convocazione di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei ha posto un problema, chiamo l'Aula a votare perché l'Aula è sovrana.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Noi vogliamo sapere a che ora si finisce di lavorare, abbiamo il diritto di saperlo.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, mi sembra evidente che oltre le due del mattino, anche per rispetto nei confronti degli Uffici, non si possa continuare.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ho chiesto una Conferenza dei Capigruppo, e ho diritto di chiederla.

PRESIDENTE. Ha diritto di chiederla, c'è stato un pronunciamento contrario, ci deve essere un pronunciamento a favore, dopodiché devo chiamare l'Aula ad esprimersi. Se l'Aula non mi fa capire come intende procedere, onorevole Sanna, io devo chiamare l'Aula a votare, perché nessuno sta intervenendo per appoggiare la sua richiesta.

Onorevole Sanna, le devo ricordare che proprio un collega del suo Gruppo è intervenuto immediatamente dopo di lei per chiedere una cosa differente. Quindi, io voglio capire dall'Aula se si vuole sospendere per la Conferenza dei Capigruppo.

Onorevole Cuccureddu, non si può aprire una discussione su questo. Sulla proposta dell'onorevole Uras può intervenire un consigliere a favore e uno contro, dopodiché l'Aula vota, perché non possiamo aprire un dibattito. C'è già stato un intervento contro, pertanto può intervenire soltanto se interviene a favore della proposta dell'onorevole Uras, onorevole Cuccureddu.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io vorrei intervenire a favore della proposta dell'onorevole Uras, nel senso che sono favorevole alla richiesta di convocare la Conferenza dei Capigruppo per stabilire eventualmente l'aggiornamento dei lavori alla prossima settimana, dopo l'approvazione di questo articolo. Abbiamo un solo emendamento sostitutivo, si mette in votazione l'emendamento, si pronunciano le dichiarazioni di voto e poi si fa la Conferenza dei Capigruppo.

PRESIDENTE. Metto in votazione la richiesta dell'onorevole Uras. Chi la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Il Consiglio non approva, quindi proseguiamo i nostri lavori.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Qua si stanno mettendo in difficoltà persone che non possono seguire i lavori!

PRESIDENTE. Onorevole Uras, questo problema era ben presente la settimana scorsa, quando la sottoscritta…

(Interruzione del consigliere Uras)

PRESIDENTE. Onorevole Uras!

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Noi vogliamo sapere a che ora si finisce.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, gliel'ho già comunicato: alle ore 2. Domani mattina si riprende alle ore 11 e 30.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Colleghi, io credo che ci sia un fondamento di verità in ciò che diceva…

(Interruzioni)

L'onorevole Uras mi pare sia mosso da…

(Interruzione)

Presidente, non ci sono le condizioni per parlare.

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia! Prego, onorevole Maninchedda.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, il problema è questo, credo, l'onorevole Uras… se mi ascolta, l'onorevole Uras… Presidente, sospenda cinque minuti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo-

(La seduta, sospesa alle ore 22 e 59, viene ripresa alle ore 23 e 03.)

(La seduta, sospesa alle ore 23 e 04, viene ripresa alle ore 23 e 10.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. Dobbiamo passare al voto del testo dell'articolo 27 septies. E' stata chiesta la votazione comma per comma.

Articolo 27 septies. Metto in votazione il comma 1.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Dichiaro il voto favorevole e chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 septies, comma 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Manca, Sanna Gian Valerio e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Ben Amara - Campus - Capelli - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Espa - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 3 dell'articolo 27 septies.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, io non capisco il senso di questo comma, mi pare sia una di quelle norme che si prestano a rilievi di illegittimità, perché interferiscono con norme di valenza statale. Non so quale sia la finalità o l'esigenza, ma attenzione che la norma mi pare non possa cogliere nel segno, qualunque sia la finalità, interferisce con norme di rango statale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Anch'io, se fosse possibile, vorrei chiedere, magari al Presidente della Commissione, che ce ne spiegasse il senso. io non ho partecipato ai lavori della Commissione e, magari, nonostante l'ora tarda, nonostante le tensioni che, auspicabilmente, si supereranno, sarebbe opportuno procedere con calma. Io ho cercato di intervenire sul comma precedente per chiedere se, allo stato attuale delle condizioni della finanza sarda e dei problemi che abbiamo, ci sembra veramente opportuno stanziare 7 milioni di euro all'anno, vita natural durante, per il trenino verde.

Io sono favorevole al trenino verde, ho fatto anche io quello che ho potuto, ma a parte i finanziamenti che ci pervengono attraverso i programmi FESR, ci sembra opportuno per attivare l'esercizio in pochi mesi estivi alcune tratte turistiche impegnare 7 milioni di euro della Regione? Io non so se siamo coscienti di ciò che stiamo facendo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). A proposito dell'intervento dell'onorevole Soru, vorrei far notare alla Presidente che in altre occasioni è stata tolta la parola quando si è discusso di commi già votati.

Sul merito invece del terzo comma e non del secondo, vorrei dire all'onorevole Pittalis che si tratta di una norma inserita nel codice degli appalti, ma è l'unica norma in meteria urbanistica, dove la Regione Sardegna ha potestà primaria. Qual è il problema? Ci sono 6 comuni sardi, 4 amministrati dal centrosinistra e 2 dal centrodestra, che rischiano di perdere importanti finanziamenti POR perché il vincolo preordinato all'esproprio, che si attua con una variante di tipo urbanistico, decade dopo cinque anni. Questo succederà se noi non inseriamo una norma che prevede che qualora il Tar sospenda l'esproprio, i termini di decadenza restino anch'essi sospesi.

Oggi, infatti, il soggetto privato fa ricorso, il Tar sospende, poi il comune vince, però nel frattempo sono trascorsi cinque anni, la delibera decade e deve essere riproposta. L'emendamento invece precisa che i cinque anni devono intendersi come cinque anni netti, nei quali l'amministrazione ha la disponibilità del tempo necessario per poter operare. E' una norma assolutamente di carattere urbanistico, benché vada ad incidere sul codice degli appalti. Noi non stiamo però intervenendo su una norma di rango statale, ma sulla norma di rango regionale inserita in una più ampia disciplina, che è quella degli espropri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Presidente, io voglio chiarire questo aspetto. Relativamente a questo comma Le mie perplessità sono le stesse del collega Pittalis e aggiungo di più: gradirei che eventualmente queste spiegazioni e anche queste perplessità venissero la prossima volta evidenziate nella Commissione competente, visto che io non ricordo che la Commissione abbia esaminato questa istanza e questo punto.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sul comma 3 dell'articolo 27 septies, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 4 dell'articolo 27 septies.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 septies, comma 4.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Oppi - Pittalis - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 55

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 30

contrari 25

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 5 dell'articolo 27 septies.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27 septies, comma 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Artizzu e Diana Mario hanno votato a favore e che il consigliere Capelli si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Ben Amara - Cocco Daniele - Cuccu - Cugusi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 42

astenuti 16

maggioranza 22

favorevoli 36

contrari 6

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento aggiuntivo numero 38, a firma Sanna Matteo più, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Presidente, io non posso ritirare quest'emendamento e intendo porre all'attenzione dell'Aula una problematica che sta rischiando di portare sotto il nostro Palazzo, oltre i numerosi "clienti" che frequentano il porticato del Consiglio regionale, anche un'altra categoria, che è quella dei titolari di licenza NCC (noleggio con conducente). In modo particolare mi riferisco a un vuoto normativo che sta portando questa categoria ad avere dei grossi problemi, soprattutto nella stagione estiva, perché la maggior parte dei titolari di licenza NCC usufruiscono di una licenza conseguita dietro partecipazione a regolare bando, magari anni fa, emananto da comuni spesso diversi da quello di residenza del conducente.

Cosa succede? Durante la stagione estiva, essendo obbligatorio, per coloro i quali appunto usufruiscono di questa licenza, il ricovero del mezzo, nel comune che ha rilasciato la licenza, chi ha residenza in un comune diverso di trova a dover affrontare dei grossi problemi perché sia le forze dell'ordine sia i corpi di polizia municipale intervengono sanzionando e spesso bloccando questi noleggiatori che pure svolgono un importante servizio.

L'obbligo di ricovero del mezzo nel comune che ha rilasciato la licenza aveva la sua ratio nella valenza meramente locale che queste licenze avevano in passato. Esse dovevano servire a garantire un servizio utile a chi non aveva la patente di guida e soprattutto a quelle categorie che non avevano altra possibilità di recarsi nei centri più grossi, per effettuare visite ospedaliere o altro. Oggi però l'evoluzione della società sarda, e in modo particolare lo sviluppo del turismo, hanno portato questa categoria a compiere un salto di qualità. Il turista esigente, infatti, chiede determinate tipologie di auto, determinate tipologie di autista, che parli anche le lingue e ciò ha portato a un miglioramento del servizio.

Con quest'emendamento chiediamo di poter dare la possibilità a questi noleggiatori con conducente di trasferire la licenza presso il comune ove hanno l'effettiva residenza o la sede legale stabilendo che i requisiti richiesti che devono essere posseduti alla data del 31 dicembre del 2010. Alla domanda chiediamo che venga allegato l'originale della licenza per la quale è richiesta la conversione e il comune dovrà provvedere, entro 30 giorni dal ricevimento, della richiesta e contestualmente provvederà alla restituzione della licenza all'ente che l'aveva rilasciata originariamente.

Noi con questo emendamento veramente daremo un grande servizio alla nostra comunità, e anche al turismo, soprattutto quello di qualità!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.-FLI). Presidente, intervengo solo per chiedere di apporre anche la mia firma - è già firmato dal Capogruppo - e dichiarare il voto favorevole dell'U.D.C. perché è un emendamento che mira a semplificare e a razionalizzare una materia che molte volte diventa complicata senza ragione.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 38, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 18.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, mi permetto di chiedere al relatore di maggioranza di stare più vicino alla maggioranza e quindi di fornire le indicazioni opportune quando si presentano le occasioni, perché la votazione è troppo veloce e qualche emendamento può sfuggire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Presidente, io credo che il parere contrario da parte della Giunta a quest'emendamento derivi da un errore che ho commesso io nel presentarlo e che mi è stato segnalato dall'ufficio. E' un emendamento che mira a uniformare la nostra Regione a tutte le altre regioni d'Italia in riferimento alle sanzioni da applicare per gli abusi edilizi.

Accade che in Sardegna, unica Regione in Italia per l'appunto, gli oneri di demolizione siano a carico dei comuni. Io, sbagliando, avevo proposto l'abrogazione del comma che fa riferimento a questa norma, e quindi chiedo di poter fare adesso una modifica all'emendamento, cioè sostituire nel comma 12 dell'articolo 6 della legge numero 23 del 1985 la frase "a cure e spese dell'amministrazione comunale" con la frase "rimandando l'onere della demolizione ai responsabili dell'abuso". Chiedo all'Assessore di pronunziarsi su questa rimodulazione dell'emendamento perché credo che sia un atto doveroso rispetto a fronte dei nostri obblighi di perseguire la giustizia, la legalità e il rispetto del diritto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Io voto contro l'emendamento numero 18 però vorrei ricordare all'onorevole Diana che il Gruppo del P.d.L. per sei volte durante lo svolgimento dei lavori ha votato in difformità rispetto ai pareri espressi in Commissione, e anche in occasione di provvedimenti riguardanti la mia provincia sono rimasto legato e fedelmente ancorato ai pareri espressi in Commissione.

Dinanzi a quello che accade in quest'Aula, quando vedo più gruppi della maggioranza che si esprimono difformemente, ho chiesto la votazione nominale. Non sono stato sentito e mi regolerò di conseguenza, perché un relatore che chieda la controprova quando due gruppi di maggioranza o uno si pronunciano in maniera difforme a come si sono pronunciati in Commissione, credo che stia forzando un po' la mano. In quelle circostanze chiederò la votazione nominale così ognuno, aldilà delle distanze e delle prossimità, avrà la possibilità di verificare la concretezza e la rettitudine dei comportamenti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 18. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 301 che è l'emendamento all'emendamento numero 23 della Giunta regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è favorevole. Io a titolo personale annuncio il mio voto di astensione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 301.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 301.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Milia, Rassu e Sanna Paolo hanno votato a favore e che i consiglieri Barracciu, Meloni Valerio e Porcu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Dessì - Maninchedda - Oppi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 56

astenuti 6

maggioranza 29

favorevoli 36

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 312. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 23 decade. L'emendamento numero 29 è ritirato. Sull'emendamento numero 32 c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Capisco che non potrà essere approvato però non lo ritiro comunque e chiedo su questo emendamento la votazione nominale.

Mi limito a dire semplicemente che stiamo parlando dell'unica istituzione di alta formazione artistica che abbiamo in Sardegna, una delle venti università di questo tipo esistenti in Italia. La necessità di finanziamento discende dal fatto che il MIUR affida i corsi ma non trasferisce più risorse economiche. Io credo che sia senz'altro un dovere della Regione sostenere dal punto di vista economico questa facoltà alla pari delle altre. Se questo non si fa si corre il rischio che venga chiusa o trasferita presso altre regioni.

Mi piacerebbe sentire il parere dell'Assessore, magari lui ha già un suo progetto, un suo programma, comunque non ritiro l'emendamento e chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 32.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zedda ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Amadu - Campus - Capelli - Cuccureddu - Peru.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 55

astenuti 6

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 83.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, con questo emendamento si vuole porre in evidenza il problema di molti lavoratori che hanno lavorato nel settore dell'amianto e che hanno subito i danni derivati dall'esposizione a questo minerale. Purtroppo vengono colpiti, in tempi anche brevi, dalla malattia e qualcuno non riesce ad andare neppure in pensione. Con questo emendamento si vogliono inserire anche i familiari delle vittime dell'esposizione all'amianto a godere dei benefici della legge numero 8 che è quella che rimborsa le vittime del lavoro. Credo che questa sia una risposta che questo Consiglio debba ai familiari delle vittime dell'amianto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 83. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 169.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Probabilmente qualcuno dirà che sono l'unico, anzi uno dei due che non deve parlare su questo emendamento, in quanto questo emendamento teoricamente è applicabile (anche se è stato specificato dal presentatore che spiegherà effetto dalla prossima legislatura) nei confronti miei e dell'onorevole Contu.

Aldilà della facile demagogia (e indubbiamente avrei visto bene lo stesso spirito in un libro di Gian Antonio Stella o di Sergio Rizzo) se ne può discutere e può essere giustissimo. Però mi chiedo come sia conciliabile allora la progressività dell'assegno vitalizio per ogni legislatura all'interno del Consiglio regionale. Perché se un consigliere fa una, due, tre, quattro, cinque legislature in Consiglio regionale il suo vitalizio cresce, se invece fa più legislature in organi diversi (in Consiglio regionale e alla Camera o al Senato) il divieto di cumulto impedisce che l'assegno vitalizio cresca allo stesso modo.

Allora, o si stabilisce che l'assegno vitalizio è uguale per tutti, qualsiasi sia il numero di legislature fatte, allora sono d'accordo, se vuole essere una provocazione per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sui privilegi della casta va bene, ma così com'è mi meraviglio che sia stato dichiarato ammissibile un emendamento palesemente anticostituzionale.

Francamente anche la Giunta poteva esimersi da dire "mi rimetto all'Aula" perché anche in termini di merito mi sarei aspettato dalla Giunta un parere un po' più conforme a quella che è la logica che è assolutamente evidente. Per cui davvero invito il presentatore al ritiro dell'emendamento perché l'effetto che voleva conseguire probabilmente l'ha conseguito, ma così com'è, anche se parte dalla prossima legislatura, è assolutamente e palesemente sbagliato ed incostituzionale.

PRESIDENTE. Onorevole Campus, l'emendamento è stato approfondito. E' ammissibile perché il principio può essere ribadito. Pone però problemi di applicabilità!

CAPELLI (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 169.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pitea ha votato contro e che il consigliere Contu Felice si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Cugusi - Mulas - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Cocco Pietro - Contu Felice - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Maninchedda - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 47

astenuti 15

maggioranza 24

favorevoli 8

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 273.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io sinceramente non ho mai visto questa dicitura "enti del settore regionale allargato"; questo è uno dei tanti termini che si presta alle libere interpretazioni della burocrazia. Cosa ci costa essere precisi? Cosa intendiamo, Presidente, con "allargato"? Stabiliamo i confini, sappiamo di che cosa stiamo parlando e possiamo riscontrare se viene applicato o non viene applicato. Così la concezione dell'allargamento è nella testa di chi lo deve applicare.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 273.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Mario Diana.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 273.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Sanna Gian Valerio hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Campus - Capelli - Murgioni - Sanjust - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 56

astenuti 6

maggioranza 29

favorevoli 37

contrari 19

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 276 è stato rinviato insieme agli altri emendamenti su Quirra.

Passiamo all'emendamento numero 322.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Rinuncio.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 322.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Diana Giampaolo ha votato a favore e che i consiglieri Cuccureddu e Greco hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Milia - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Dessì - Maninchedda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 59

astenuti 4

maggioranza 30

favorevoli 26

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 325 è stato ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 11.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, cercherò di essere breve visto gli accordi che si sono raggiunti. Qui stiamo parlando di rifinanziare i fondi della legge numero 162; il problema è noto, credo che chiunque di noi abbia ricevuto pressioni in tal senso. Come abbiamo detto già in passato, è stato tagliato il numero dei piani finanziabili e non l'ammontare in senso lato delle quote. Nonostante le modifiche apportate si sono levate proteste in tutta la Sardegna da parte di tanti cittadini che vedono tagliati i progetti personalizzati dalla legge numero 162 per i disabili gravi.

Ora riparte il lavoro della Commissione consiliare consultiva, credo che ciò permetterà di apportare dei miglioramenti ma, Assessore, al budget totale mancano 22 milioni di euro! Per questo abbiamo proposto questo emendamento, perché la quota che ha stabilito il Consiglio regionale con presentato unanime è di 116 milioni di euro (uguale a quella stabilita per l'esercizio precedente), lei stesso ha affermato che per quest'anno per i progetti sono stati spesi 104 milioni di euro. Quindi se l'anno scorso sono stati finanziati 28 mila progetti con 116 milioni di euro e quest'anno 30 mila con 106 o 104 milioni di euro vuol dire qualche taglio c'è stato. Per questo chiedo il voto a favore, perché poi sapete benissimo che se non verrà ripristinato almeno il finanziamento originario le persone torneraano qui a protestare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 11. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 15.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, ritengo che su un argomento così delicato (cioè come costituire la Consulta regionale) che coinvolge tutte le associazioni del settore, sia opportuno consultare il mondo delle associazioni per costruire una soluzione che sia, da loro che ne sono protagonisti, condivisa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Io semplicemente volevo annunciare il mio voto a favore di questo emendamento e illustrarlo rapidamente. Poiché a causa di alcune ambiguità del testo della legge, approvata all'unanimità nella passata legislatura non si riusciva a convocare le associazioni, con questa modifica che è una modifica bipartisan, si vuole sgombrare il campo da qualsiasi ambiguità e far sì che la Presidenza della Regione possa immediatamente convocare la Consulta e questa possa immediatamente operare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente Cappellacci, lei è stato chiamato in causa, io non voglio sollevare un casus belli, vorrei da lei, però conoscere le ragioni per le quali ha deciso di sospendere la convocazione della Consulta. Vorrei chiederle questo. Se non pervenisse la risposta, io chiedo di sospendere un attimo la seduta per parlarle.

PRESIDENTE. La Giunta non intende rispondere, per cui, onorevole Diana, andiamo avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io ho firmato quell'emendamento, conosco anche le ragioni per le quali si è sospesa la convocazione della Consulta, non sono ragioni che avrebbero dovuto consentire la sospensione. La sospensione è stata un abuso, non si sarebbe dovuta fare ed è stata richiesta dall'onorevole Espa. Il Presidente, su richiesta, ha assentito. Questa è la ragione, onorevole Diana.

Dopodiché rimane un fatto, ed è per quello che io ho firmato l'emendamento: che la Consulta non è stata convocata e non si costituisce. Cioè siamo di fronte ad uno di quei casi straordinari dove non si va avanti se non si trova una composizione tra i soggetti. Se io fossi stato Presidente della Regione - e non lo sono - avrei chiamato i rappresentanti delle associazioni regionali e avrei ragionato con loro; invece siamo di fronte all'emendamento.

Per quanto mi riguarda, qualunque soluzione è meglio del nulla. Per cui se il partito di maggioranza relativa della coalizione di maggioranza e il partito di maggioranza relativa della coalizione di opposizione chiedono questa modifica, io sono perché si faccia, e perché la Consulta finalmente si costituisca e funzioni, se no noi abbiamo un vuoto e anche un arbitrio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Petrini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PETRINI (P.d.L.). Presidente, la Consulta dei disabili, come ha detto l'onorevole Uras, è bloccata da due anni per varie ragioni. Abbiamo lavorato tanto per metterla in piedi e mi auguro che con questa modifica il Presidente al più presto la convochi. Dunque chiedo a tutti di votare a favore dell'emendamento perché è vergognoso che la Regione Sardegna per vent'anni non abbia mai costituito la Consulta dei disabili. Finalmente siamo alla fine, finalmente ci sarà la Consulta dei disabili, se voi voterete a favore e se il Presidente si deciderà al più presto. Io so che è tutto pronto, mancava solo questa modifica e finalmente si potrà andare avanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rodin per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RODIN (P.d.L.). La Presidenza della Giunta ha bloccato, perché fa capo alla Presidenza della Giunta, la procedura per la costituzione e per la convocazione della Consulta. A mio avviso ha opportunamente bloccato la procedura, perché…

(Interruzione)

PRESIDENTE. Onorevole Diana, lei è già intervenuto, faccia parlare l'onorevole Rodin. Grazie.

RODIN (P.d.L.). Perché la formulazione imprecisa dell'articolo 2 della legge numero 7 del 2008 (ad esempio non parla di associazioni ma di organizzazioni) avrebbe portato all'esclusione di alcune associazioni generando un contenzioso che sicuramente avrebbe procrastinato ancora ulteriormente l'avvio.

L'emendamento quindi vuole porre rimedio alle difficoltà evidenziate in quell'occasione e facilitare la fase di avvio della legge, eliminando così alla radice ogni ostacolo per la convocazione alla Consulta. E' in questi termini solamente che noi firmatari abbiamo convenuto che questa fosse la via più breve per rendere effettiva l'applicazione della legge. Quindi confermo il voto favorevole del P.d.L.

PRESIDENTE. Onorevole Espa, lei è già intervenuto, su che cosa intende intervenire?

ESPA (P.D.). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Era solo per precisare, come ha precisato l'onorevole Uras…

PRESIDENTE. No, mi scusi, o svolge un intervento sull'ordine dei lavori o non può più intervenire, perché lei ha già pronunciato la dichiarazione di voto sull'argomento.

ESPA (P.D.). Va bene, allora chiedo di intervenire per fatto personale alla fine della seduta.

PRESIDENTE. Non è un fatto personale.

ESPA (P.D.). No, lo chiedo io. Intervengo per fatto personale alla fine della seduta. Ok?

PRESIDENTE. Valuterò se sussiste il fatto personale, come prevede il Regolamento.

(Interruzione del consigliere Giampaolo Diana)

PRESIDENTE. L'ha già fatta, onorevole Giampaolo Diana. Non eravamo nella fase delle domande, onorevole Diana, non cerchiamo…

(Interruzione del consigliere Giampaolo Diana.)

PRESIDENTE. Ascolti, onorevole Diana, lei è intervenuto in fase di dichiarazione di voto e ha chiesto se si poteva procedere ad una sospensione nel caso in cui la Giunta non le avesse fornito alcuna risposta. Lei ha già pronunciato la sua dichiarazione di voto.

Metto in votazione l'emendamento numero 15.

PETRINI (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Ma la votazione non la deve chiedere un Capogruppo?

(Appoggia la richiesta il consigliere Mario Diana.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 15.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Manca, Sanna Paolo e Soru hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Cocco Daniele - Cugusi - Lotto - Porcu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 55

astenuti 5

maggioranza 28

favorevoli 55

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 321.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, nel chiedere la votazione nominale su questo emendamento, colgo l'occasione per spiegare che noi abbiamo presentato questo emendamento per indurre i colleghi a ritirare l'emendamento sullo IERPOF. Se venisse ritirato anche noi potremmo ritirare il nostro emendamento. Perché voi prevedete il finanziamento ad un ente ben preciso che è lo IERPOF.

DIANA MARIO (P.d.L.). E' ritirato.

ESPA (P.D.). Va bene, alla fine della discussione.

PRESIDENTE. Scusate, emendamento numero 321 a firma Espa e più, e l'onorevole Espa…

DIANA MARIO (P.d.L.). E' un emendamento all'emendamento numero 31 che è ritirato.

PRESIDENTE. A noi non l'ha comunicato nessuno che l'emendamento numero 31…

(Interruzione consigliere Mario Diana.)

PRESIDENTE. Sì, poteva essere anche uguale, onorevole Diana, però non l'ha comunicato nessuno che era stato ritirato. Sono ritirati gli emendamenti numero 31 e numero 199, per cui decade l'emendamento numero 321. Scusate colleghi, mi rifiuto di andare avanti in questo modo.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io non ho ritirato l'emendamento numero 199.

PRESIDENTE. Allora rimane anche l'emendamento numero 321 perché l'emendamento numero 31 e l'emendamento numero 199 sono uguali e l'emendamento numero 321 è un emendamento all'emendamento.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, noi abbiamo presentato l'emendamento numero 321 per dare un minimo di decenza a quest'altro emendamento che è stato presentato, l'emendamento numero 199. Naturalmente a noi piacerebbe che, con uno scatto di pudore, i presentatori lo ritirassero, perché si tratta di finanziare specificatamente un ente che, per carità di Dio, si occupa anche di una finalità assolutamente meritoria, ma noi non condividiamo che esplicitamente ed esclusivamente questo finanziamento venga dato allo IERPOF.

Peraltro, senza pudore, si fa anche riferimento al fatto che la struttura dell'ente di formazione, in cui dovrebbero essere svolte le attività di formazione, è stata finanziata anche essa dalla Regione. E come se non bastasse in maniera esclusiva questa aula, anzi la maggioranza, vorrebbe dare dei finanziamenti esclusivamente allo stesso ente di cui ha finanziato anche la struttura ma non soltanto la struttura, le dotazioni tecnologiche e chi più ne ha più ne metta.

Allora siccome ci sono altri enti, altrettanto meritori, che svolgono un ruolo anche importante, riteniamo che, per una questione di equità e di giustizia, e anche per una questione di decenza, quelle somme, se stanziate, debbano essere stanziate per tutti i soggetti giuridici che svolgono quelle finalità. Ci piacerebbe quindi che l'emendamento venisse ritirato o almeno che si approvasse il nostro emendamento che riporta alla decenza l'obiettivo dei presentatori. E' una vergogna, oserei dire che è una "marchetta".

Gli Assessori che sono usciti dalla Giunta vengono ricambiati con ruoli dirigenziali importantissimi, i consiglieri regionali non eletti del centrodestra vengono invece ricambiati con ingenti somme per portare avanti le loro attività in maniera esclusiva. E' una vergogna, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, lei ha ritirato anche l'emendamento?

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io sono l'ultimo dei firmatari, ritiro solo la mia firma.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, l'ha ritirato o no? Altrimenti proseguiamo con le dichiarazioni di voto.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Sì, è stato firmato da tutti i Capigruppo di maggioranza, io e Diana lo ritiriamo, non so gli altri.

STERI (U.D.C.-FLI). E' ritirato.

PRESIDENTE. E' ritirato, quindi decade anche l'emendamento numero 321.

Metto in votazione l'emendamento numero 212. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 216 a firma Vargiu per il quale c'è un invito al ritiro.

VARGIU (Riformatori Sardi). E' ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 252 per il quale c'è un invito al ritiro.

VARGIU (Riformatori Sardi). E' ritirato, volentieri.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 281, a firma Diana e più, per cui ci si è rimessi all'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 281.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Contu Felice, Cossa, Cuccureddu e Piras hanno votato a favore, che il consigliere Diana Giampaolo ha votato contro e che i consiglieri Cugusi e Uras si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Soru - Steri - Stochino - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli - Cugusi - Dessì - Fois - Maninchedda - Mula - Porcu - Uras - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 52

astenuti 10

maggioranza 27

favorevoli 37

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 398. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 282 decade.

Passiamo all'esame degli emendamenti che provengono dall'articolo 27. Il primo è l'emendamento numero 45. All'emendamento numero 45 è stato presentato l'emendamento numero 403, sostitutivo totale.

(Si riporta di seguito il testo dell' emendamento numero 403:

Emendamento all'emendamento numero 45 sostitutivo totale Sanna Giacomo - Steri - Diana Mario

Articolo 27

L'emendamento numero 45 è così modificato:

"Dopo l'articolo 27 è aggiunto il seguente:

Art. 27 bis

1. Nell'articolo 20 della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

a) nel comma 4, dopo le parole "piano urbanistico comunale" sono aggiunte le seguenti"entro il termine di dodici mesi dalla data adozione di cui al comma 1;

b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: "4 bis. Decorso il termine di cui al precedente comma 4, la Giunta regionale esercita il potere sostitutivo previsto dall'art. 9 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9;

c) il comma 7 è sostituito dal seguente: "7. Dalla data di adozione del piano di cui al primo comma si applicano le norme dl salvaguardia di cui all'articolo 12 del DPR 6 giugno2001, n. 380". (403).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione separata del punto c) rispetto agli altri punti. Il punto a) e il punto b) di fatto stabiliscono i tempi che i comuni hanno a disposizione per rispondere alle osservazioni sul Piano urbanistico comunale, fissati in dodici mesi. Questo può essere un fatto ragionevole, così come è ragionevole che, se questo termine decorre, possa essere esercitato il potere sostitutivo.

Quello che non va bene è il punto c), perché il punto c) stabilendo che dalla data di adozione del piano di cui al primo comma, si applicano le norme di salvaguardia del DPR numero 380 del 2001, di fatto contingenta la vigenza delle norme di salvaguardia. Questo è un fatto più pericoloso, perché le norme di salvaguardia rappresentano la garanzia che il piano venga fatto. Eliminando questo sistema di fatto si viene alle norme nazionali in materia urbanistica sulla gestione delle fasi di transizione da una pianificazione a un'altra. Questo, secondo me, è in contrasto con la legge nazionale.

Noi pertanto chiediamo la votazione per parti, a meno che i presentatori non siano d'accordo anche loro a sopprimere il punto c).

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione per parti.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, delle lettere a) e b) dell'emendamento numero 403.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Fois e Uras hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Meloni Valerio - Moriconi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 55

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 55

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera c) dell'emendamento numero 403.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cugusi ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 36

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Decade pertanto l'emendamento numero 45.

Sono stati presentati gli emendamenti di sintesi numero 405 e 407.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti di sintesi numero 405 e 407:

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale - Uras

Articolo 28

Dopo l'articolo 28 è aggiunto il seguente:

"Art. 28 bis

1. La Regione provvede al finanziamento di misure urgenti a favore delle amministrazioni locali, delle popolazioni e delle aziende insediate nelle aree del poligono interforze di Quirra o in altre aree prossime al citato poligono o che comunque abbiano subito direttamente o indirettamente le limitazioni conseguenti alle attività di indagine in corso.

2. Lo stanziamento a tal fine previsto è costituito:

a) a valere sulle risorse recate dall'UPB S06.04.006 (cap. SCO6.0970) è autorizzata per l'esercizio 2011 una spesa fino a euro 500.000 destinata ad anticipare gli indennizzi da concedere alle aziende colpite dal provvedimento anti-pascolo sull'area interessata;

b) a valere sulle risorse recate dall'UPB S01.03.010 è stanziato per il 2011 l'importo di euro 1.700.000 di cui 300.000 necessari per interventi di approfondimento di indagine ambientale ed epidemiologica per una campagna di rilancio e di compensazione dell'immagine e dell'economia delle aree interessate direttamente o indirettamente dai limiti e condizionamenti imposti dalle autorità che stanno provvedendo all'accertamento di eventuali danni e pericoli ambientali o sanitari.

3. Alla definizione dei criteri di spesa dei suddetti fondi provvede la Giunta regionale, previa intesa con tutti gli enti locali territoriali interessati.". (405)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 276-186-137 sostitutivo totale Diana Mario - Bruno - Steri - Vargiu - Uras - Cocco Daniele - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Sabatini - Porcu

Articolo 28

Dopo l'articolo 28 è aggiunto il seguente:

Art. 28 bis

1. La Regione provvede al finanziamento di misure urgenti a favore delle amministrazioni locali, delle popolazioni e delle aziende insediate nelle aree del poligono interforze di Quirra o in altre aree prossime al citato poligono o che comunque abbiano subito direttamente o indirettamente le limitazioni conseguenti alle attività di indagine in corso.

2. Lo stanziamento a tal fine previsto è costituito:

a) a valere sulle risorse recate dall'UPB S06.04.006 (cap. SCO6.0970) è autorizzata per l'esercizio 2011 una spesa fino a euro 500.000 destinata ad anticipare gli indennizzi da concedere alle aziende colpite dal provvedimento anti-pascolo sull'area interessata;

b) a valere sulle risorse recate dall'UPB S01.03.010 è stanziato per il 2011 l'importo di euro 1.500.000 di cui 300.000 necessari per interventi di approfondimento di indagine ambientale ed epidemiologica per una campagna di rilancio e di compensazione dell'immagine e dell'economia delle aree interessate direttamente o indirettamente dai limiti e condizionamenti imposti dalle autorità che stanno provvedendo all'accertamento di eventuali danni e pericoli ambientali o sanitari.

3. Alla definizione dei criteri di spesa dei suddetti fondi provvede la Giunta regionale, previa intesa con tutti gli enti locali territoriali interessati.

4. Al fine di promuovere una valutazione con metodo contro fattuale del'impatto socio-economico delle servitù militari nei Comuni della Sardegna, a valere sulla UPB S01.03.010, è autorizzato lo stanziamento, per l'anno 2011, di euro 200.000. La valutazione verrà effettuata secondo le procedure e modalità di affidamento previste dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 7. (407).)

PRESIDENTE. Passiamo ora alla votazione dell'emendamento numero 407, che è l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 186 e 276.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento di sintesi numero 407.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 55

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione a scrutinio segreto dell'emendamento numero 274. Si può intervenire soltanto per dichiarazione di astensione.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Io vorrei ritirare la richiesta di votazione a scrutinio segreto, se fosse possibile.

PRESIDENTE. No, perché la richiesta l'aveva fatta, se non ricordo male, l'onorevole Salis, quindi lei non può ritirare la richiesta.

L'emendamento numero 274 è della Giunta. L'Assessore chiede di cambiare la copertura finanziaria.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La copertura è S06.04.015.

CAPELLI (Gruppo Misto). Qual è l'oggetto?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Promozione e prodotti agricoli.

PRESIDENTE. E' stata richiesta la votazione a scrutinio segreto sull'emendamento numero 274.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 274.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 39

contrari 23

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.)

Passiamo all'esame dell' articolo 28 e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28 e dei relativi emendamenti:

Art. 28

Copertura finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge sono valutati in euro 59.969.000 per l'anno 2011, in euro 45.050.000 per l'anno 2012, in euro 41.550.000 per l'anno 2013 e in euro 21.580.000 per gli anni successivi.

2. Nel bilancio di previsione della Regione per l'anno 2011 e in quello per gli anni 2011-2013 sono apportate le seguenti variazioni:

In diminuzione

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto

2011 euro 10.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.02.001

Oneri per il trattamento economico dei dipendenti, ivi compreso il salario accessorio

2011 euro 500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.02.003

Altre spese per il personale

2011 euro 1.050.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.02.004

Spese per il personale effettuate nell'interesse dell'Amministrazione regionale

2011 euro 750.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.02.005

Acquisizione di beni e servizi

2011 euro 600.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 140.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.03.001

Cooperazione con i paesi in via di sviluppo e collaborazione internazionale

2011 euro 350.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.03.003

Funzionamento organismi d'interesse regionale

2011 euro 260.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.03.006

Spese per l'organizzazione e la partecipazione a incontri

2011 euro 150.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.03.009

Altre spese istituzionali

2011 euro 295.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.04.001

Studi, ricerche, collaborazioni e simili

2011 euro 390.000

2012 euro 20.000

2013 euro 20.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 740.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.04.003

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale - Spese per investimenti

2011 euro 30.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.04.004

Relazioni con il pubblico e comunicazione interna

2011 euro 220.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 850.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 550.000

2012 euro 1.750.000

2013 euro 1.750.000

UPB S02.02.004

Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.02.001

Spese per la tutela delle acque - Parte corrente

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.03.003

Tutela e difesa del suolo - Spese correnti

2011 euro 410.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.03.006

Protezione civile - Investimenti

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.03.011

Servizio idrografico - Parte corrente

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.03.012

Servizio idrografico - Investimenti

2011 euro 10.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.05.001

Finanziamenti di parte corrente per la gestione dei rifiuti

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.06.002

Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

2011 euro 500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.07.005

Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.07.007

Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 euro 210.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - Spese correnti

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.002

Interventi a tutela dei Parchi e delle aree protette - Investimenti

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.005

Valorizzazione e salvaguardia delle zone umide dei laghi salsi - parte corrente

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.012

Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.017

Investimenti a tutela della fauna

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.09.006

Spese per la gestione del sistema informativo e cartografico

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.10.003

Edilizia abitativa. Parte corrente

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S05.03.001

Interventi a favore del volontariato - Parte corrente

2011 euro 80.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S05.03.004

Interventi a favore dei lavoratori e loro associazioni

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.02.001

Enti turistici - Spese di funzionamento

2011 euro 300.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.001

Incentivazioni alle attività artigiane

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.002

Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane

2011 euro 1.145.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.008

Sostegno alle attività commerciali - Investimenti

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.028

Investimenti a favore della cooperazione e dell'imprenditoria giovanile

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.004

Interventi per favorire l'accesso al mercato finanziario e agli investimenti delle imprese agricole

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.006

Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche - Parte corrente

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.012

Spese per l'attività fitosanitaria e per la lotta agli insetti nocivi e ai parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.015

Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - Spese correnti

2011 euro 1.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.021

Consorzi di bonifica - Investimenti

2011 euro 1.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.06.006

Credito di imposta per le imprese

2011 euro ---

2012 euro 10.000.000

2013 euro 10.000.000

UPB S07.07.004

Interventi per lo sviluppo e la razionalizzazione del sistema idrico

2011 euro 50.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 21.074.000

2012 euro 21.230.000

2013 euro 16.280.000

mediante riduzione delle seguenti voci della tabella A allegata alla legge regionale n. 1 del 2011:

voce 2: 2011 euro 6.940.000

2012 euro 6.090.000

2013 euro 2.840.000

voce 3: 2011 euro 14.134.000

2012 euro 15.140.000

2013 euro 13.440.000

UPB S08.01.003

Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale

2011 euro 20.370.000

2012 euro 12.050.000

2013 euro 13.500.000

mediante riduzione della voce 1 della tabella B allegata alla legge regionale n. 1 del 2011.

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 3.385.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In aumento

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

2013 euro 500.000

UPB S01.02.002

Oneri per contributi sociali e di fine rapporto a carico dell'Amministrazione regionale

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

2013 euro 100.000

UPB S01.03.009

Altre spese istituzionali

2011 euro 50.000

2012 euro 50.000

2013 euro 50.000

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 2.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S02.01.009

Formazione universitaria

2011 euro 6.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S02.01.013

Formazione integrata

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

2013 euro 100.000

UPB S03.01.003

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale - Spese correnti

2011 euro 80.000

2012 euro 80.000

2013 euro 80.000

UPB S03.02.003

Interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione

2011 euro 300.000

2012 euro 300.000

2013 euro 300.000

UPB S04.02.001

Spese per la tutela delle acque - Parte corrente

2011 euro 2.400.000

2012 euro 2.000.000

2013 euro 1.000.000

UPB S04.02.002

Spese per la tutela delle acque - Investimenti

2011 euro 2.550.000

2012 euro 2.500.000

2013 euro ---

UPB S04.03.004

Tutela e difesa del suolo - Investimenti

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

2013 euro 1.500.000

UPB S04.03.005

Protezione civile - Spese correnti

2011 euro 1.500.000

2012 euro 450.000

2013 euro 450.000

UPB S04.05.001

Finanziamenti di parte corrente per la gestione dei rifiuti

2011 euro 4.060.000

2012 euro 3.020.000

2013 euro 3.020.000

UPB S04.05.002

Investimenti nell'ambito della gestione dei rifiuti

2011 euro 2.000.000

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

UPB S04.06.005

Interventi di recupero ambientale e di valorizzazione delle aree minerarie - Investimenti

2011 euro 4.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.06.006

Investimenti nell'ambito della gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati

2011 euro 5.000.000

2012 euro 10.000.000

2013 euro 10.000.000

UPB S04.07.005

Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale

2011 euro 100.000

2012 euro 500.000

2013 euro 500.000

UPB S04.07.007

Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 euro 79.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S04.08.002

Interventi a tutela dei parchi e delle aree protette - Investimenti

2011 euro 100.000

2012 euro 500.000

2013 euro 500.000

UPB S04.08.012

Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

2011 euro 650.000

2012 euro 650.000

2013 euro 650.000

UPB S04.08.013

Prevenzione e difesa dagli incendi - Spese correnti

2011 euro 600.000

2012 euro 600.000

2013 euro 600.000

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2011 euro 400.000

2012 euro 400.000

2013 euro 400.000

UPB S05.01.013

Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e degli alimenti

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

2013 euro 1.500.000

UPB S05.02.001

Istituto zooprofilattico e osservatorio veterinario - Parte corrente

2011 euro 400.000

2012 euro 400.000

2013 euro 400.000

UPB S05.03.001

Interventi a favore del volontariato - Parte corrente

2011 euro 600.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S05.03.005

Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2011 euro ---

2012 euro 1.000.000

2013 euro 1.000.000

UPB S05.03.010

Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

UPB S05.04.001

Interventi a favore dello sport - Spese correnti

2011 euro 350.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S05.04.003

Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo

2011 euro ---

2012 euro 900.000

2013 euro 900.000

UPB S05.04.005

Strutture teatrali

2011 euro 1.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.009

Sostegno alle attività commerciali - Spese correnti

2011 euro 30.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.011 (NI)

Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema dei servizi

2011 euro ---

2012 euro 7.000.000

2013 euro 7.000.000

UPB S06.03.023 (DV)

Liquidazione EMSA, commesse RAS e bonifica siti minerari

2011 euro 2.700.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.024 (DV)

Gestione partecipate RAS

2011 euro 10.100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.03.029

Agenzie provinciali per le aree industriali

2011 euro 3.520.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S06.04.017 (NI)

Regolazione catastale dei terreni agricoli e usi civici

2011 euro 1.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.000.000

2012 euro 7.000.000

2013 euro 7.000.000

UPB S07.10.004

Edilizia patrimoniale e opere di competenza regionale, anche delegata

2011 euro 200.000

2012 euro ---

2013 euro ---

3. Le spese previste per la attuazione della presente legge fanno carico alle suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2011-2013 ed a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 28

Art. 28

Copertura finanziaria

1. Nelle variazioni in diminuzione l'importo delle seguenti UPB è sostituito come segue:

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 150.000

UPB S02.02.004

Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

2011 euro 35.000

UPB S04.05.001

Finanziamenti di parte corrente per la gestione dei rifiuti

Eliminata

UPB S04.06.002

Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

Eliminata

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - Spese correnti

Eliminata

UPB S04.08.017

Investimenti a tutela della fauna

Eliminata

UPB S04.07.005

Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale.

2011 euro 150.000

UPB S04.07.007 Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi

per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 euro 110.000

UPB S04.03.006 Protezione civile - Investimenti

Eliminata

UPB S04.08.012

Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale Eliminata

UPB S06.03.028 Investimenti a favore della cooperazione e dell'imprenditoria giovanile

Elimina

UPB S06.06.004(Nuovo inserimento)

Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 euro 265.000

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 4.785.000. (267)

Emendamento all'emendamento numero 267 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 28

Copertura finanziaria

Nelle variazioni in diminuzione l'importo delle seguenti UPB è sostituito come segue:

UPB S0l.06.001 - Trasferimenti agli Enti Locali - Parte corrente

2011 € 150.000

UPB S02.02.004 - Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

2011 € 35.000

UPB S04.05.001 - Finanziamenti di parte corrente per la gestione dei rifiuti

Eliminata

UPB S04.06.002 - Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

Eliminata

UPB S04.08.001 - Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - Spese correnti

Eliminata

UPB S04.08.017 - Investimenti a tutela della fauna Eliminata

UPB S04.07.005 - Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale

2011 € 150.000

UPB S04.07.007 - Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 € 110.000

UPB S04.03.006 - Protezione civile - Investimenti

Eliminata

UPB S04.08.012 - Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale

Eliminata

UPB S06.02.001 - Enti turistici - Spese di funzionamento

Eliminata

UPB S06.02.002 (Nuovo inserimento) - Promozione e propaganda turistica

2011 € 300.000

UPB S06.03.028 - Investimenti a favore della cooperazione e dell'imprenditoria giovanile Eliminata

UPB S06.06.004 (Nuovo inserimento) - Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti

2011 € 265.000

UPB S08.01.004 - Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 € 4.785.000. (300)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 28

Dopo l'articolo 28 è inserito il seguente:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E362.016

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario

(Cap. N.I.)

2011 euro 4.047.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

Strategia 02

UPB S02.01.001 (Cap. SC02.0008)

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

201 1 euro 400.000

Strategia 06

UPB S06.06.004 Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 300.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 250.000

Strategia 03

UPB S03.02.002

Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per i'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 280.000. (75)

Emendamento all'emendamento numero 75 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 28

Il testo dell'emendamento numero 75 è così sostituito:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2011 euro 60.000.000

UPB E362.016

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario (Cap. NI)

2011 euro 4.047.000

In diminuzione

UPB E121.002

Imposte sui consumi

2011 euro 20.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2011 euro 40.000.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 500.000

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 300.000

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 100.000

Strategia 02

UPB S02.01.001

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

(Cap. SC02.0008) 2011 euro 400.000

UPB S02.04.004

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - Spese correnti

2011 euro 12.000.000

Strategia 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 3.327.000

UPB S06.06.004

Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 320.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006 Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001 Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 650.000

Strategia 02

UPB S02.04.019 NI Tit. II

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - investimenti

2011 euro 12.000.000

Strategia 03

UPB S03.02.002

Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 04

UPB S04.08.009 Interventi per favorire la forestazione - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2011 euro 500.000

Strategia 05

UPB S05.01.001

Spese per il Servizio sanitario regionale - Parte corrente

2011 euro 2.500.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per l'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000. (389)

Emendamento all'emendamento numero 389 sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 28 bis

Nel testo dell'emendamento numero 389 sono introdotte le seguenti variazioni in diminuzione (UPB S02.04.004) e in aumento (UPB S02.04.019) sono così sostituite:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Spesa

Strategia 02

In diminuzione

UPB S02.04.004 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti

2011 € 13.500.000

UPB S03.01.003 Cap. SC03.0008 (vedi art. 5, c.5 LF 2011)

2011 € 100.000

2012 € 100.000

2013 € 100.000

In aumento

UPB S02.04.019 - N.I. Tit. II Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - investimenti

2011 € 13.500.000

UPB SC 05.03.007 (Cap SC03.0008)

2011 € 100.000

2012 € 100.000

2013 € 100.000. (401)

Emendamento all'emendamento numero 389 sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 28

Nel testo dell'emendamento numero 389 le variazioni in diminuzione (UPB S02.04.004) e in aumento (UPB S02.04.019) sono così sostituite:

Articolo 28

Variazioni di bilancio

Spesa

Strategia 02

In diminuzione

UPB S02.04.004 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti

2011 € 13.500.000

In aumento

UPB S02.04.019 - N.I. Tit. II Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - investimenti

2011 € 13.500.000. (400)

Emendamento all'emendamento numero 389 aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 28

Al testo dell'emendamento numero 389 è aggiunta a seguente variazione:

In diminuzione

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 2.831.000

2012 euro 2.831.000

2013 euro 6.549.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.003

Altre spese per il personale

2011 euro 2.831.000

2012 euro 2.831.000

2013 euro 6.549.000

mediante sostituzione totale del comma 17 dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio2011, n. 1, col seguente testo:

"Le risorse di cui all'articolo 1 comma 13 della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 sono rideterminate in euro 6.549.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013 ai fini dell'attuazione del comma 9 dell'articolo 6 della presente legge. Al relativo riparto provvede la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente, sulla base dei criteri previsti dal vigente accordo collettivo". (402)

Emendamento all'emendamento numero 389 aggiuntivo Steri - Sanna Giacomo - Vargiu - Cuccureddu

Articolo 28 bis

Alla fine dell'emendamento n. 389 dopo UPB S01.05.001 è aggiunto:

"UPB S06.03.029 (Cap. SC06.0763) - Le risorse sussistenti nel conto dei residui permangono per essere utilizzate nell'esercizio 2011 per l'attuazione del disposto di cui all'articolo 7, comma 38, della legge regionale n.3 del 2008". (404)

Emendamento all'emendamento numero 75 sostitutivo totale Giunta regionale.

Articolo 28

Il testo dell'emendamento numero 75 è così sostituito:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2011 euro 60.000.000

UPB E362.016

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario

(Cap. NI)

2011 euro 4.047.000

In diminuzione

UPB E121.002

Imposte sui consumi

2011 euro 20.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2011 euro 40.000.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 500.000

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 300.000

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 100.000

Strategia 02

UPB S02.01.001

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

(Cap. SC02.0008)

2011 euro 400.000

Strategia 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 3.327.000

UPB S06.06.004

Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 320.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 650.000

Strategia 03

UPB S03.02.002

Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 04

UPB S04.08.009

Interventi per favorire la forestazione - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2011 euro 500.000

Strategia 05

UPB S05.01.001

Spese per il Servizio sanitario regionale. Parte corrente

2011 euro 2.500.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per l'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000. (388)

Emendamento all'emendamento numero 75 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 28

Dopo l'articolo 28 è inserito il seguente:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2011 euro 60.000.000

UPB E362.016

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario

(Cap. NI)

2011 euro 4.047.000

In diminuzione

UPB E121.002

Imposte sui consumi

2011 euro 20.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2011 euro 40.000.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

Strategia 02

UPB S02.01.001

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

(Cap. SC02.0008)

2011 euro 400.000

Strategia 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S06.06.004

Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 320.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006 Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001 Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 250.000

Strategia 03

UPB S03.02.002

Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 04

UPB S04.08.009

Interventi per favorire la forestazione - Investimenti

2011 euro 827.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per l'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000. (304)

Emendamento all'emendamento numero 304 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 28

Il testo dell'emendamento numero 304 è così sostituito:

Art. 28 bis

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E121.002

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2011 euro 60.000.000

UPB E362.016 (Cap. NI)

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario - Imposte sui consumi

2011 euro 4.047.000

In diminuzione

UPB E121.002

Imposte sui consumi

2011 euro 20.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2011 euro 40.000.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 300.000

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 100.000

Strategia 02

UPB S02.01.001 (Cap. SC02.0008)

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

2011 euro 400.000

Strategia 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S06.06.004

Fondo Regionale per occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S0801.004

Somme per le quali sussiste obbligo a pagare

2011 euro 320.000

In aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001 Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 650.000

Strategia 03

UPB S03.02.002 Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 04

UPB S04.08.009

Interventi per favorire la forestazione - Investimenti

2011 euro 827.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per l'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPB S08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000. (310)

Emendamento all'emendamento numero 310 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 28

Il testo dell'emendamento numero 310 così sostituito:

Art. 28

Variazioni di bilancio

Entrata

In aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2011 euro 60.000.000

UPB E362.016

Rimborso oneri servizi di trasporto pubblico ferroviario

(Cap. NI)

2011 euro 4.047.000

In diminuzione

UPB E121.002

Imposte sui consumi

2011 euro 20.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2011 euro 40.000.000

Spesa

In diminuzione

Strategia 01

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 500.000

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2011 euro 650.000

UPBS01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2011 euro 300.000

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 100.000

Strategia 02

UPB S02.01.001

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

(Cap. SC02.0008)

2011 euro 400.000

Strategia 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S06.06.004

Fondo regionale per occupazione - Spese correnti

2011 euro 130.000

Strategia 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 320.000

in aumento

Strategia 01

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2011 euro 400.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2011 euro 20.000

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2011 euro 650.000

Strategia 03

UPB S03.02.002

Interventi per manifestazioni tradizionali e dell'identità sarda

2011 euro 200.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 200.000

Strategia 04

UPB S04.08.009

Interventi per favorire la forestazione - Investimenti

2011 euro 827.000

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2011 euro 500.000

Strategia 06

UPB S06.03.025

Spese correnti per l'imprenditoria femminile

2011 euro 130.000

Strategia 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2011 euro 4.047.000

Strategia 08

UPBS08.02.003

Versamento alle contabilità speciali

2011 euro 300.000. (317)

Emendamento all'emendamento numero 317 aggiuntivo Espa - Bruno - Barracciu

Articolo 28

Variazioni aggiuntive all'emendamento numero 75

Spesa

Tra le variazioni in diminuzione è inserita la seguente:

UPB S05.03.005 Capitolo SC05.0629 euro 100.000

Tra le variazioni in aumento è inserita la seguente:

UPB S05.03.005 Capitolo SC05.0612 euro 100.000. (340).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 300, 388, 389, 400, 401, 402 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 340 (che non è stato esaminato dalla Commissione) e 404 ci si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sugli emendamenti numero 300, 401, 402 e 404 il parere è favorevole. Il numero 400 è da ritirare perché uguale al 401.

PRESIDENTE. Il numero 400 è ritirato?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, perché la specificazione è contenuta nel numero 401. Si tratta di un riassestamento fra spese correnti e di investimento. Sul numero 389 il parere è favorevole, e sul numero 340 ci rimettiamo all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti. Metto in votazione l'emendamento numero 300.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Noi siamo contrari a tutti questi emendamenti all'articolo 28, presentati per dare copertura finanziaria all'articolo. In questi emendamenti si dà dimostrazione evidente della necessità di fare ciò che abbiamo chiesto in sede di Commissione, cioè che per far fronte ai debiti immani di questa Regione bisogna cominciare a fare sul serio, riponendo nuove risorse, non utilizzando fondi di rotazione che non fanno altro che spostare il debito in avanti nel tempo, perché questo è un metodo attraverso il quale state perpetuando un ulteriore indebitamento dei sardi; questa è la realtà.

Queste coperture sono coperture che non possiamo condividere, perché sono il succo, la linfa vitale di questo provvedimento inutile, che, ovviamente, non porterà a nulla, perché siamo alla fine di giugno, sono passati sei mesi, dobbiamo fare i conti con il patto di stabilità, e quando arriveranno le altre partite, dovremo fare i conti anche con gli altri 50 milioni per il debito di Abbanoa che, chiaramente, avrà un valore prioritario e che richiederà il taglio di altre spese per le quali voi vi siete tanto battuti e avete tanto dibattuto in questo collegato.

Riteniamo che sia irresponsabile l'atteggiamento complessivo della Giunta e del Governo regionale di fronte al debito corrente di questa Regione; è un atto di irresponsabilità nei confronti di ogni cittadino sardo. Queste non sono risposte, queste sono pezze, pannicelli caldi che non risolvono nessun problema. Spostate pure il debito in avanti. Noi siamo anche contenti, tutto sommato, perché abbiamo altri due anni e mezzo con i quali dobbiamo fare i conti con voi con questa impostazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Credo che l'onorevole Sanna abbia sbagliato sul tempo, due anni e mezzo…

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Me la sono presa larga!

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). …se l'è presa molto larga, ma molto molto molto. Noi sappiamo che il tracollo comincerà in autunno. In autunno la pressione sociale sarà aggravata dai danni provocati dal Governo Berlusconi, in autunno si sentirà molto di più la difficoltà che deriva dalla crisi del sistema economico e sociale della Sardegna, che è ancora più in crisi del sistema economico e sociale dell'intero Paese.

Quando si incomincerà a dover fare attendere - e questo avverrà - qualcuno di coloro che puntualmente prendono lo stipendio - non sto parlando dei lavoratori dell'industria, non sto parlando dei lavoratori dell'agricoltura, non sto parlando dei lavoratori dell'edilizia, quelli ci sono abituati, sto parlando dei lavoratori del pubblico impiego - quando si incomincerà, e la Regione non sarà l'ultima, a dover fare i conti con la bancarotta nella quale l'avete cacciata, in quel momento i vostri giorni saranno contati. La Giunta non sarà in grado di sostenere la pressione sociale, la Giunta si dovrà dimettere.

Noi, onorevole Sanna, saremo costretti a ereditare una bancarotta, dovremo cioè chiamare tutto il popolo sardo al sacrificio, a sostenere una situazione drammatica che non è quella che dipingo io, Presidente, è quella che dipingono i suoi alleati, è quella che dipinge l'onorevole La Spisa quando si presenta in Commissione bilancio, è quella che dipinge l'onorevole Vargiu quando ci racconta del dissesto finanziario della sanità. Noi avremmo dovuto fare quell'assestamento di bilancio che ci eravamo riproposti, saremmo dovuti intervenire sul debito, avremmo dovuto recuperare risorse finanziarie per intervenire sulla questione sociale. Non si è fatto questo. Voi ne avete la responsabilità, voi pagherete le conseguenze.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 300.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 300.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 37

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Decade pertanto l'emendamento numero 267.

Metto in votazione il testo dell'articolo 28.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 401. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 400 è stato ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 402.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dichiaro il mio voto negativo, ma sempre per far notare il rapporto che c'è tra la Giunta e il Consiglio, la scarsa trasparenza. Diminuzione, somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare: è questo il punto dove si nascondono i denari, sempre, costantemente; andateveli a vedere. Noi vorremmo sapere quando ci presenterete un bilancio vero, che non presenti dei luoghi nei quali avete nascosto delle somme, perché quando si rimuovono risorse dalle somme per le quali sussiste l'onere di pagare risorse, vuol dire che sono somme appostate fittiziamente ingannando la lettura e la leggibilità del bilancio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Solo per dire che le somme per le quali sussiste l'obbligo di pagare sono le tasse sul lusso, gli interessi e le spese legali che stiamo restituendo a coloro che, non seguendo il mio consiglio, hanno pagato quella tassa. Successivamente la Corte costituzionale e la Corte di giustizia europea ci hanno condannato, quindi oggi stiamo pagando i danni da voi provocati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Se avesse ragione l'onorevole Cuccureddu, che quasi mai ha ragione, avrebbe assolutamente ragione l'onorevole Sanna, cioè state togliendo soldi che noi dobbiamo restituire ai cittadini anche perché siamo stati incauti e quindi non gli restituiamo nulla.

Avete idea di che cosa vuol dire questo? Che il dissesto ce l'abbiamo già perché non paghiamo i fornitori, non paghiamo i debiti nei confronti dei cittadini. Questo vuol dire che non abbiamo soldi e se non abbiamo soldi, con il patto di stabilità e tutte le altre cose che grazie al cielo ci manda Tremonti, che noi abbiamo censurato moralmente e politicamente all'unanimità, anche contro il Presidente della Regione, sapete bene come finiremo. Abbiamo purtroppo una finanza dissestata.

Onorevole La Spisa, le hanno assegnato un Assessorato sicuramente molto complicato. Io voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Ancora con le tasse sul lusso! Lei è stato l'unico che si è avvantaggiato delle tasse sul lusso perché su quello ci ha costruito una carriera che l'ha portata fin qui in Consiglio regionale, una carriera di visibilità, a rimorchio di un tema che andrebbe trattato un po' più seriamente.

Per la necessità di riequilibrare il bilancio della Regione sono stati fatti diversi interventi, compresa l'introduzione l'imposta di soggiorno. Quella stessa imposta con la quale è stato ricostruito il finanziamento di Roma capitale, con la quale il sindaco di Firenze cerca di migliorare il bilancio della sua città, quell'imposta di soggiorno che il Governo Berlusconi ha reinserito e che noi oggi accettiamo, avendo rinunciato per tempo ad esercitare un diritto. Accettiamo un'opzione che il Governo nazionale ci offre e il partito dell'autonomia non comprende che invece avevamo autonomamente rinunciato a esercitare un diritto.

Comunque ho votato contro l'intero articolo e non vale nemmeno la pena di discutere questi emendamenti. In realtà quello che ci state offrendo è un piano regionale di spargimento di fumo. Tra i tanti tagli e i tanti interventi un fatto emerge: 2 milioni e 700 mila euro in più per la pubblicità istituzionale della Presidenza della Regione. Quanti altri annunci dovremo tollerare? Quanto altro fumo negli occhi ci dovrete gettare? Quante altre storielle ci dovrete raccontare sulle fanfare, sulla brigata Sassari, sui fumaioli con i quattro mori? Quante altre storielle ci volete raccontare su ciò di cui avremmo bisogno? Un piano per lo spargimento di fumo negli occhi della Sardegna, questo è il vostro piano.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 402. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 404.

Poiché nessuno domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 389.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Anche in questo emendamento c'è una mobilitazione di risorse in aumento e tributi erariali (evidentemente si sta rettificando l'ingresso) una diminuzione di 40 milioni delle compartecipazioni IVA (credo che siano le questioni che riguardano il trasporto pubblico locale) però il fatto sostanziale rimane sempre collegato all'emendamento numero 75 dove anche qui, onorevole Cuccureddu, ci sarà qualche tassa che abbiamo istituito noi perché anche qui ci sono somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare; altri 4 milioni in diminuzione non sono bruscolini. Cioè noi non stiamo parlando di un errore di 150 mila euro relativamente alla cifra che dovevamo mettere a copertura e quindi 150 mila euro li recuperiamo, stiamo parlando di un errore di 4 milioni di euro! Ma chi li fa i conti? Che cosa possiamo leggere noi di veritiero? Questo è il punto.

E allora tutti i nostri ragionamenti fatti in queste giornate, in queste settimane che valore assumono se probabilmente ci sono altre eminenze grazieche muovono i denari lasciandoci solo gestire le briciole? Davvero non so se questo documento sia o no un documento improntato almeno a quella lealtà di base che ci dovrebbe essere tra un Esecutivo e un Consiglio. Non abbiamo neanche la possibilità di verificare a causa della velocità con cui si procede perché anche questi orari servono per impedirci di vedere nei documenti di bilancio tutto quello che è successo. Pertanto voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Anch'io intervengo per dire che voterò contro questo emendamento e per condividere con voi questo pensiero. Probabilmente ha fatto i conteggi sulla copertura finanziaria lo stesso ufficio studi che nel passato si è distinto nel fare i conteggi del disavanzo della sanità per il 2008. Quell'ufficio studi che continua a dire che magari sono 180 milioni quando invece la cifra si aggira intorno ai 20 milioni di euro. E questo è il modo con cui ci state presentando i conti, con questo livello di approssimazione, non si capisce se il disavanzo per quest'anno sarà di trecento, o di quattrocento milioni, non si capisce!

L'unica cosa che comprendiamo è che sono delle poste assurde per i tempi che viviamo. 2.700.000 euro per continuare a ingannare i sardi. Laddove non si danno servizi diamo invenzioni! Laddove non c'è la continuità territoriale per le navi diamo fanfare dei bersaglieri o della brigata Sassari! Laddove non si possono soddisfare diritti si raccontano storielle! Tra un po' dovremo parlare di come finanzieremo il disavanzo di Abbanoa, credo che almeno 270 milioni li metteremo da parte. Abbanoa varrà almeno cento volte l'impegno nella pubblicità istituzionale. Allora le famiglie sarde si renderanno conto se è meglio spendere un euro nella pubblicità istituzionale o 100 euro per garantirgli l'acqua pulita in casa!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io non sono più riuscito a trovare tra le mie carte gli emendamenti che stiamo discutendo. In realtàmi interessa anche poco, tanto devo votare contro. L'onorevole La Spisa lo sa: noi avevamo stretto un patto, l'avevamo fatto a conclusione della discussione della finanziaria, avremmo dovuto fare uno studio serio sui residui, avremmo dovuto fare un assestamento di bilancio, avremmo dovuto fare una piccola manutenzione legislativa per rimediare a qualche danno grave e avremmo dovuto, soprattutto, intervenire con le risorse effettivamente disponibili per dare un po' di respiro alle situazioni sociali più pesanti.

Questo era l'obiettvo del collegato, invece è diventato uno schifo generale, si è imperversato introducendo "di tutto e di più". Anche noi, alla fine, abbiamo fatto qualche incursione, tutte le nostre sono meritevoli di attenzione, le vostre un po' meno e io voto contro a prescindere, e poi a quest'ora mi pare inutile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Per un chiarimento Presidente. L'emendamento numero 389 sostituisce il numero 388.

PRESIDENTE. Se viene approvato l'emendamento numero 389 decadono l'emendamento numero 388, il numero 75 e il numero 340.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Volevo far rilevare che si tratta di variazioni di bilancio con un importante contenuto politico. Certo l'ora è tarda,e forse non è possibile approfondirle però occorre almeno capire perché si spostano 12 milioni dalle spese correnti per la ricerca scientifica e gli investimenti, e perché vengo messi in diminuzione 3 milioni e 327 mila euro degli incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica che poi non si ritrovano in aumento su altre voci, mentre si trovano in aumento le spese di parte corrente del sistema sanitario regionale di 2 milioni e mezzo.

Capisco perfettamente, invece, l'aumento di 4 milioni per il trasporto pubblico locale, considerato lo sforzo che stiamo facendo. Non lo dico in termini provocatori, ma certo ha rilevanza politica quello che sta avvenendo nella variazione di bilancio, non è banale. Ci sono anche 400 mila euro in diminuzione sulle spese correnti relative al diritto allo studio. Non so davvero cosa pensare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo brevemente solo per ricordare all'onorevole Soru che lui ha avuto a disposizione per la pubblicità istituzionale oltre 60 milioni di euro; oggi invece si spaventa o grida allo scandalo perché viene approvato l'emendamento che ne prevede 2 milioni e mezzo o poco più. E' solo un'osservazione che penso sia di buon senso e chiarisca tutto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 389. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Decadono pertanto l'emendamento numero 75, l'emendamento numero 388 e l'emendamento numero 340.

Passiamo all'articolo 28 bis e ai relativi emendamenti.

(Si riporta il testo dell'articolo 28 bis e dei relativi emendamenti:

Art. 28 bis

Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2011
(Bilancio di previsione per gli anni 2011-2013)

1. Nel bilancio della Regione per l'anno 2011 e in quello pluriennale per gli anni 2011-2013 sono apportate le seguenti variazioni:

In diminuzione

STRATEGIA 03

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 3.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

mediante riduzione della voce 3 della tabella A allegata alla legge regionale n. 1 del 2011.

STRATEGIA 06

UPB S06.04.010 (soppresso)

Interventi per il miglioramento delle produzioni vegetali - Investimenti

2011 euro ---

2012 euro 1.000.000

2013 euro 1.000.000

STRATEGIA 08

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo di pagare

2011 euro 5.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In aumento

STRATEGIA 04

UPB S04.05.002 (DV)

Investimenti per la gestione dei rifiuti e per il revamping dei termovalorizzatori

STRATEGIA 05

UPB S05.04.003

Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo

2011 euro 3.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

per incrementare i seguenti capitoli:

SC05.0909 euro 500.000

SC05.0911 euro 2.500.000

STRATEGIA 06

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2011 euro ---

2012 euro 1.000.000

2013 euro 1.000.000

STRATEGIA 08

UPB S08.01.001

Fondo riserva spese obbligatorie, impreviste e revisione prezzi

2011 euro 5.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 28 bis

Art. 28 bis

Copertura finanziaria

Nelle variazioni in diminuzione l'importo delle seguenti UPB è sostituito come segue:

UPB S04.05.001

Finanziamenti di parte corrente per la gestione dei rifiuti

Soppressa

UPB S04.06.002

Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

Soppressa

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - Spese correnti

Soppressa

UPB S04.08.017

Investimenti a tutela della fauna

Soppressa

UPB S04.07.005

Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale

2011 euro 150.000

UPB S04.07.007

Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2011 euro 110.000

UPB S04.03.006

Protezione civile - Investimenti

Soppressa

UPB S04.08.012

Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale

Soppressa

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 4.385.000. (91)

Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo

Articolo 28 bis

Nella parte "in aumento" nella strategia 03 è aggiunto:

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2011 euro 30.000

per incrementare il capitolo SC03. 0337 da destinare alle finalità di cui all'articolo 8, comma 4, lettera b), (fondazione Maria Carta) della legge regionale 4 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006) (spesa rideterminata in euro 65.000).

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 30.000. (145)

Emendamento all'emendamento numero 145 soppressivo parziale Sanna Giacomo - Planetta - Maninchedda

Articolo 28 bis

L'emendamento numero 145 è così sostituito: ", nella legge regionale n. 1 del 2006, articolo 7, comma 4, lettera b), le parole "valutato in euro 35.000" sono sostituite dalle seguenti: "determinato in euro 50.000 a valere sulle disponibilità recate dalla UPB S03.03.005. capitolo SC03.0337".". (333)

Emendamento aggiuntivo Steri

Articolo 28 bis

Nella parte "in aumento" nella Strategia 04 è aggiunto:

UPB S04.06.002

Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

2011 euro 400.000

per incrementare il capitolo SC04. 1287

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 400.000. (88).)

PRESIDENTE. A questi si aggiungono gli emendamenti provenienti dall'articolo 27 numero 259, 266, 296, 320, 393, 265, 262 e l'emendamento di sintesi numero 406.

(Si riporta il testo dell'emendamento di sintesi numero 406:

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 266 e 296 aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 28 bis

Dopo l'articolo 28bis è inserito il seguente:

Art. 28 ter

Attività di sostegno al processo di riforma del Servizio Idrico Integrato

1. A garanzia delle azioni a sostegno del nuovo Piano industriale del Gestore del Servizio Idrico Integrato, quali il consolidamento dei debiti del Gestore stesso in essere alla data del 30 giugno 2010, volte ad assicurare la continuità del servizio pubblico di interesse generale ed al riequilibrio, nel breve periodo, del ciclo economico e finanziario della gestione, è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa complessiva di euro 50.000.000.

2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, da adottarsi previo parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro il termine di 20 giorni, decorso il quale si intende acquisito, disciplina l'utilizzo della somma di cui al precedente comma con l'approvazione di azioni mirate:

a. alla costituzione di uno specifico fondo di garanzia;

b. alla partecipazione al capitale sociale, in forma diretta o indiretta, anche mediante contributi alle amministrazioni locali, già socie o di nuovo ingresso.

3. Conseguentemente all'adozione della deliberazione di cui ai precedente comma, l'ATO e il Gestore sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire puntuali e costanti verifiche sulle attività del Gestore medesimo, finalizzate al risanamento finanziario della società. (406).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Volevo far presente che sull'emendamento numero 262 ho presentato un emendamento orale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Sanna.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Su questo articolo abbiamo coagulato alcuni dei problemi che abbiamo lasciato alla fine perché i più scottanti. Vorrei ripetere brevemente quello che noi abbiamo sostenuto in Commissione, non si può giocare con i debiti e soprattutto non si può giocare con le gestioni quando queste riguardano servizi ai cittadini.

Noi abbiamo ereditato un sistema idrico regionale che quando era in carica l'onorevole Pili maturava 75 milioni all'anno di debito sistematico. Secondo le risultanze post riforma sembrerebbe che i debiti annui si siano ridotti a 12 milioni. Ora andrebbero esaminati anche questi 12 milioni perché nel corso di una riforma così radicale e profonda occorre sempre disporre di dati per poter valutare l'adeguatezza di queste cifre. Abbiamo chiesto in Commissione di conoscere i dati del debito verso le banche, verso le imprese, quello che era immediatamente esigibile, e abbiamo chiesto di sapere quanto costa la gestione, quante persone sono in condizioni di andare nei prossimi tre anni in pensionamento per diminuire gli oneri di gestione. Vi risulta che ci abbiano dato qualche pezzo di carta che riporti questi dati? Però noi dobbiamo risolvere i problemi del deficit.

Dall'altra parte poi ci sono i comuni che, secondo me, un po' hanno ragione e un po' torto, perché rivendicare una maggiore titolarità non significa avere domani la garanzia di riuscire a far fronte da soli a eventuali cattivi funzionamenti. Per cui noi abbiamo detto che se il debito, come ci pare, supera i 200 milioni, un'operazione di fondo garanzia di 50 milioni fa solo ridere e rende palese tutta la vostra irresponsabilità perché gli interventi che noi dobbiamo fare, devono essere proporzionati all'entità del danno economico per il quale siamo chiamati ad intervenire. Questa invece è una diluizione e una ricontrattazione del debito nel tempo, non è un'operazione che è in grado, come scrivete nell'emendamento numero 406 di garantire il risanamento finanziario della società.

L'emendamento recita: "conseguentemente all'adozione della delibera l'A.T.O. e il gestore sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire puntuali e costanti verifiche nell'attività del gestore". Ma di che cosa state parlando? Di che cosa state parlando? Adottare che cosa? Noi sappiamo che cos'è Abbanoa, e sappiamo anche che cos'è il diritto societario rispetto alle aspettative che possiamo avere noi. Quindi fare i pensierini della sera per dire che faremo tutti da bravi ha un valore quando siamo bambini ma quando siamo grandi non ci crede più nessuno.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Vi abbiamo detto di presentare almeno una risposta significativa: mettiamo 100 milioni, decidiamo che parte destinare alla riconversione del debito e che parte destinare all'eventuale ricapitalizzazione, discutiamone!

Abbiamo detto che dobbiamo pure decidere qualche criterio su come usare questi denari, visto che ci sono circa 60-70 milioni di crediti inesigibili vantati da imprese che hanno svolto il lavoro e che stanno rischiando il fallimento, e dietro queste imprese ci sono persone fisiche che devono portare i soldi alle loro famiglie! Vi abbiamo chiesto questo! Per aiutarci, abbiamo detto, dateci dei dati! La risposta è stata la reiterazione dello stesso emendamento sul quale noi non siamo d'accordo, perché questa è una soluzione da irresponsabili ed è ancora più irresponsabile perché prendete i 50 milioni dalle risorse destinate alla programmazione negoziata.

Il ragionamento è semplice, l'assessore La Spisa dice che siamo a metà anno e quindi 36 milioni di euro, circa, della programmazione negoziata non siamo in condizioni di spenderli, pertanto li togliamo dalla programmazione negoziata. Ma, scusate, la programmazione negoziata non l'abbiamo difesa e anche cercata di alimentare perché poteva essere quel veicolo, quel lumicino (perché non c'è più nulla) che ci avrebbe aiutato a implementare un po' di sviluppo, ad aprire qualche cantiere, a dare un po' di lavoro nel territorio, un po' di equilibrio alle zone che stanno morendo? Non avevamo detto questo? Mi sono sbagliato? E invece togliamo i soldi da lì! Encefalogramma piatto!

Questa Sardegna paga per spese di funzionamento, per spese obbligatorie mentre non destina niente allo sviluppo! Zero! Anzi sottozero! Io dico che dobbiamo sì fare gli amministratori ma una Regione deve avere anche una visione del trend economico, deve capire quando un euro va messo da una parte piuttosto che da un'altra, perché deve maturare altro reddito! Il nostro problema è generare redditi, invece togliamo 36 milioni dalla programmazione negoziata. Quindi se li scordino, quelli che hanno avuto le promesse, i finanziamenti dei PIA e altre cose di questo genere. Altri 10 milioni vengono poi recuperati da alcuni emendamenti che gli abbiamo bocciato sull'industria, sulle partecipate, e altri 4 milioni da interventi minori che nono richiedono una spendita immediata. Questi sono i 50 milioni.

Ma siete credibili? Pensate che sia un messaggio forte? Ve l'abbiamo anche detto: saremmo disponibili se ci fornirete i dati con chiarezza, ad accompagnare anche le norme (sapendo che le norme e i provvedimenti strutturali per intervenire, per ripensare e per migliorare la condizione del gestore hanno bisogno di più tempo) cominciando a dare dei segnali, perché se la Regione non paga l'acqua alla Regione dobbiamo trovare qualche sistema per cui almeno tra enti che pagano l'acqua non si creino dei problemi.

Poi qui ci sono delle versioni differenti. C'è qualcuno che, per esempio, non so se strategicamente, sostiene che Abbanoa si porterebbe indietro i debiti pregressi del passato e qualcuno che può dimostrare che così non è! Che quelli che sono i debiti sono i debiti della gestione e probabilmente i debiti del mancato versamento delle quote dei comuni. Insomma, stiamo andando anche noi a naso, assessore Rassu, lei è l'unico che mi ascolta, lo dico a lei, se ne rende conto che è un discorso fra sordi?

Non ci avete fornito un dato! Un dato, un elemento, uno screening, una dimensione reale! Però tutti sanno che il debito supera i 200 milioni, lo sanno tutti! Tutti lo sanno e tutti lo dicono, e voi pensate di risolvere il problema con 50 milioni? Noi siamo in disaccordo, vi lasciamo fare perché tanto ci rivedremo, perché siccome avete oltremodo superato il limite di guardia per capire che c'è una relazione fra responsabilità pubblica e decenza rimarrete ancora per un po' di tempo, rimarrete perché siete cocciuti, perché non accetterete la sconfitta, quindi tornerete qua e ne riparleremo questa legislatura non finirà, cari Assessori, senza che noi vi facciamo il conto del danno finanziario che avete procurato ai sardi...

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo su questo articolo riguardante le coperture finanziarie che sono state completamente stravolte nel prosieguo della discussione, e ciò è un indice dell'attenzione con la quale questo collegato è stato portato avanti fin qui. E' entrato in un modo, ne sta uscendo in un modo totalmente diverso; è una pletora di spese decise senza un criterio, senza un filo conduttore, senza un'idea di quello che occorre fare. Nel frattempo è emersa, anche durante la discussione di oggi, da una parte la volontà ogni tanto di riprendere il bandolo della matassa e provare a discutere di cose serie in questo Consiglio regionale, dall'altra la tendenza dello stesso Consiglio ad attardarsi in piccole cose, in interventi difficilmente comprensibili, in interventi difficilmente attuali e privi di ogni significato per la situazione in cui viviamo.

Ci arrivano delle notizie molto preoccupanti sul debito della sanità e sulle necessità di finanziamento, ci arrivano senza che capiamo molto non avendo informazioni e senza quindi poter prendere nemmeno una decisione, lasciando totale libertà alla Giunta su come comportarsi in futuro circa lo stato di salute del distributore dell'acqua, di Abbanoa. Sappiamo delle difficoltà del sistema aeroportuale, sappiamo che abbiamo un bilancio dove abbiamo previsto delle entrate che, di volta in volta, abbiamo detto che sarebbero arrivate, in quanto mancava semplicemente l'ultima firma nelle norme di attuazione, e invece non ne abbiamo più sentito parlare, probabilmente non arriveranno fin tanto che non ci sarà qualcuno capace di farsele dare.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue SORU.) Sappiamo, da una parte, che stiamo perdendo le entrate e d'altra parte vediamo esplodere i conti di questa Regione, e noi siamo qui ad attardarci serenamente in cose davvero di poco senso. Tra di noi ogni tanto ci divertiamo (vero collega?), magari non a prestare attenzione, ma a distribuire veleno, questo sì. Prestiamo poca attenzione a quanto diciamo e anche a come ci prepariamo a ciò che diciamo, altrimenti lei avrebbe potuto imparare in questi anni che io non ho mai avuto 67 milioni per la pubblicità istituzionale a disposizione.

E' stato fatto un processo per questo, ma lei (con un garbo che sicuramente è lo specchio della sua coscienza) di tutto questo non ne tiene conto. Non tiene conto che non ho mai avuto 67 milioni, ho avuto meno di un terzo da mettere a bando e riguardava, appunto, non la pubblicità istituzionale di cui stiamo parlando oggi, ma riguardava quella pubblicità per l'agricoltura, che è stata sottratta all'Assessore in tempo reale, così com'è stato sottratto il G8 in TV. Riguardava, per oltre 10 milioni, quel tipo di pubblicità, riguardava per circa 12 milioni la pubblicità per il turismo, non riguardava fumaioli sulle navi, non riguardava pubblicità incomprensibile in cui un Presidente dichiarava la sua intenzione di voto sul referendum regionale, non riguardava pubblicità sui 150 anni dell'Unità d'Italia che ha sottratto risorse persino a "Sa die de sa Sardigna".

Ma a lei tutto questo interessa poco, niente, non le interessa né di approfondire, le interessa sputar veleno perché evidentemente questo è quello che le detta la sua coscienza.

In questa giornata in cui noi assistiamo al disastro di questa maggioranza e di questa Regione, siamo qui all'una di notte a parlare di argomenti che non risolveranno un solo problema dei sardi. Stiamo parlando di come portare avanti questa legislatura che è già finita e qualcuno di voi si attarda a cercare di difendere qualche pezzetto di questo niente che è indifendibile, perché la sostanza è che abbiamo una Regione che ha perso i soldi per le entrate, che ha perso i soldi per i fondi FAS, che non può più finanziare una struttura ospedaliera, che non può più finanziare una infrastruttura stradale, che si è fatta sottrarre la continuità territoriale aerea. Io ieri sono partito alle sette perché dopo le sette e fino a mezzogiorno non c'è più un volo per Milano, e sa perché? Per incompetenza di questa Giunta regionale che non ha rinnovato per tempo la continuità territoriale aerea.

Sa perché sono aumentati i prezzi dei biglietti dei traghetti? Per l'incompetenza di questa Giunta regionale che si è fatta incantare dalle promesse di Berlusconi e non ha realizzato per tempo la continuità territoriale marittima. E quando sono scaduti i vincoli di Tirrenia, quando Tremonti ha tolto i soldi a Tirrenia, la Tirrenia si è fatta autorizzare a decidere autonomamente il prezzo dei biglietti per i sardi, nonostante le sue navi, nonostante il suo disservizio, nonostante la lentezza, nonostante tutto! Per questo sono aumentati i prezzi, perché per prima li ha aumentati la Tirrenia! Noi ci balocchiamo col fumo negli occhi per ingannare i sardi e non parlare dei problemi, e lei si balocca col veleno anziché studiare.

Ho dieci minuti e li impiego per richiamare quest'Aula alla responsabilità dei tempi che viviamo, al fatto che non costruiremo lavoro aumentando gli organici degli uffici pubblici, al fatto che di lavoro vero c'è bisogno e che al lavoro vero e allo sviluppo della regione non ci stiamo pensando, stiamo pensando ognuno ai fatti propri, ognuno ai fatti propri ora, in questo momento, senza un'idea delle nostre responsabilità e divertendoci ogni tanto a raccontar storielle.

Credo che, non so quando, ma verrà un tempo migliore per quest'Aula in cui torneremo a parlare di leggi vere, in cui torneremo a parlare di piani regionali di sviluppo, in cui eserciteremo responsabilità senza offenderci, in cui ci sarà un'idea di Sardegna che oggi non c'è, in questa Sardegna calpestata in ogni suo diritto, mentre noi ridiamo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Lei, consigliere Soru, si deve mettere il cuore e anche la coscienza in pace perché, i sardi l'hanno ricacciata all'opposizione, non i giochetti di palazzo.

Quanto al veleno lei, grazie a Dio, ne ha sparso in quest'Aula e fuori di quest'Aula. Quindi, le lezioni se le tenga per lei, le può fare ai suoi dipendenti nella sua azienda, ma qui, proprio da lei non abbiamo bisogno di lezioni di nessun genere, proprio da lei. Lei che ha invocato la necessità di un sussulto richiamando la "sua" statutaria, lei che non è mai venuto un giorno in prima Commissione da quando si discute della riforma dello Statuto e della statutaria, non ha titolo per parlare neanche di quell'argomento.

Io non l'ho offesa, io non ho richiamato la sua vicenda processuale, mi sono ben guardato, anzi, mi sono sempre espresso con prudenza e garantismo facendole anche gli auguri. Io ho semplicemente fatto un'osservazione perché lei per la terza volta ha richiamato l'emendamento che riguardava i 2.500.000 euro approvati per la pubblicità istituzionale. Io ho richiamato, a ragion veduta, perché ho studiato anche quelle carte, avendo assunto la funzione di Vicepresidente della Commissione d'inchiesta sulla Saatchi & Saatchi (e lei ricorderà con quale rigore, con quale anche onestà i consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno lavorato senza mai, soprattutto chi le parla, utilizzare a scopi strumentali quella vicenda) ho richiamato - dicevo - soltanto il fatto che ci siamo occupati di una vicenda dove 65 (lei ha detto 67) milioni per la pubblicità istituzionale, e mettevo in evidenza la sproporzione rispetto all'importo di cui si parla oggi. Non sono entrato neanche nel merito.

Se lei poi ritiene che ogni suo intervento sia non spargere veleno, ma sia portare un contributo, e questo per lei è il contributo, è l'alternativa che vuole creare al presidente Cappellacci, a questa maggioranza e a questa Giunta, beh, allora noi siamo contenti perché sappiamo che è un'alternativa assolutamente fasulla quella che lei propone ai sardi.

SORU (P.D.). Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori, Presidente. Non può permettere che si parli di argomenti che non siano inerenti a quelli in discussione.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei ha avuto modo di pronunciare il suo intervento esprimendo le sue opinioni. Altrettanto l'onorevole Pittalis, come avviene sempre nel corso dei nostri lavori. Poi se lei ritiene di dover intervenire per fatto personale è un altro discorso. Però potrà farlo solo alla fine della seduta.

E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, è tardi, io ci provo ancora una volta, so che probabilmente fallirò anche stavolta. Io mi rivolgo a lei, assessore Sannitu, e spero che abbia, come dire, un'attenzione diversa nei confronti di un consigliere che chiede di conoscere qualcosa. Ho chiesto a tutti. Stiamo parlando del servizio idrico integrato che credo sia uno dei temi più importanti.

Parliamo di acqua, di un bene inestimabile, abbiamo di fronte un provvedimento che mette a disposizione di questo servizio 50 milioni di euro. Abbiamo iniziato questa discussione qualche giorno fa, l'abbiamo di comune accordo rinviata, e il rinvio doveva servire - almeno così l'ho inteso -alla Giunta per riformulare il dispositivo stesso. Mi pare (però forse l'ora, la stanchezza non mi consente di discernere esattamente) che il dispositivo sia sostanzialmente uguale all'altro, non ho notato grosse differenze.

Allora, io vorrei chiederle questo, assessore Sannitu: qual è la situazione, qual è l'esposizione debitoria di Abbanoa? I 50 milioni di euro in che misura intervengono? Sono sufficienti ad affrontare le difficoltà di Abbanoa? Le difficoltà di Abbanoa sono di origine strutturale oppure siamo in presenza di un intervento per risanare semplicemente il bilancio?

In questi giorni - mi pare oggi o ieri, non ricordo - qualche organo di stampa, relativamente alla città di Cagliari, ci ricordava che le perdite non sono del 50 per cento, come normalmente si afferma, ma arrivano al 62 per cento. Cioè se le reti perdono il 62 per cento dell'acqua che ovviamente non può essere fatturato, se non sulla fiscalità generale, i 50 milioni servono, per fare qualche intervento strutturale sulla la rete di distribuzione, di adduzione? Non lo so, vorrei chiederle qualcosa, Assessore.

A me dispiace, non è una provocazione, pensavo che ci potesse essere anche un minimo di interlocuzione. Quando il Presidente chiede all'Assessore competente se ha intenzione di intervenire, spesso interviene l'assessore La Spisa; ci sono Assessori che hanno competenza sulla materia che stiamo discutendo, forse un loro intervento aiuterebbe a capire di cosa stiamo parlando.

Io poi vorrei chiederle e chiedervi a quanto ammontano i crediti che ha Abbanoa. Perché non si riesce a renderli esigibili? Ci sono responsabilità del management? Mi interesserebbe avere due o tre informazioni per capire se questo è un intervento che viene incontro alle difficoltà di Abbanoa e a quali difficoltà, perché Abbanoa di difficoltà ne ha tante.

C'è anche un contenzioso tra Abbanoa e la stessa autorità d'ambito, è possibile che non ci sia un minimo di interlocuzione in questa fase importante tra la Giunta e l'Aula e il Consiglio? Ecco io semplicemente questo volevo dire, non voglio ripetere gli interventi pronunciai nei giorni scorsi, quando qualcuno di noi ha contestato anche le voci da cui si recuperano questi soldi, volevo dire che utilizzare le risorse della programmazione negoziata credo che sia quanto di più sbagliato si possa fare.

Onorevole Vargiu, lei stamattina, se non ricordo male, ha pronunciato un intervento impegnato, serio dal mio modestissimo punto di vista, ha parlato della necessità di impegnare il Consiglio regionale, la Giunta, tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale in una discussione seria sui problemi che attanagliano la Sardegna per dotarci di politiche di sviluppo e aumentare la crescita di questa Regione. Ebbene, se voi recuperate 36 milioni dei 50 dalla programmazione negoziata - l'ha già detto, mi pare, il collega Gian Valerio Sanna - voi state intervenendo in uno dei pochi capitoli, che tra l'altro riguarda lo sviluppo locale.

Io vi ricordo che la programmazione negoziata, al di là dei risultati, ha creato una cultura della responsabilità locale che ha consentito di progettare un minimo di sviluppo. Fa piacere che l'assessore Liori utilizzi il tempo per fotografare il collega Mario Diana, è comunque un modo di rispondere ai quesiti che i consiglieri pongono. Per carità. A me piace che queste situazione suscitino ilarità.

(Interruzione del consigliere Mario Diana.)

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Eravamo noi? Mi sembra giusto. Allora correggo ed evito le critiche, se i soggetti eravamo noi mi pare una cosa interessante.

Però al di là delle battute, assessore Sannitu, io davvero, insomma, chiedo a lei, alla Giunta di intervenire su questa materia. Abbiamo posto alcune questioni. Ci dite qual è il debito di Abbanoa? A quanto ammonta? Ci dite quali sono i crediti di Abbanoa? Ci dite come Abbanoa vorrà utilizzare questi 50 milioni, che fra qualche decina di minuti verranno messi a disposizione con un voto di questa'Aula, credo che sia nostro diritto saperlo. Vorrei infatti saperese questi 50 milioni Abbanoa li utilizzerà per risanare le perdite, per intervenire su una situazione disastrata nelle infrastrutture materiali, o se invece i 50 milioni li utilizzerà per altro. E' possibile saperlo? Perché si trascina crediti da due anni, e non riesce a riscuotere quasi nulla.

Io questo volevo chiederle, mi limito a questo, e spero almeno nell'assessore Sannitu, visto che i suoi colleghi non ci hanno degnato minimamente di una risposta. Anzi, ad onor del vero, il presidente Floris ci ha degnato di una risposta stamattina, ma tacciandoci come persone che non avevano capito nulla. Sembrava quasi che noi volessimo toglierci un bruscolino dall'occhio, quando invece abbiamo una trave che ci sta trafiggendo. Non mi è sembrato, assessore Floris, che ci fosse questa dabbenaggine da parte nostra.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. La Giunta intende intervenire?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. No.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 91 e numero 333, che è un emendamento all'emendamento numero 145, il parere è favorevole; l'emendamento numero 145, se è approvato il "333", decade, no?

PRESIDENTE. No, l'emendamento numero 333 è un soppressivo parziale.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, ma è erroneamente classificato come soppressivo parziale, è un soppressivo totale.

PRESIDENTE. E' un sostitutivo totale allora.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. E' un sostitutivo totale, comunque il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 88 c'è un invito al ritiro.

STERI (U.D.C.-FLI). E' ritirato.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 259 c'è un invito al ritiro o il parere è contrario. E' stato presentato l'emendamento numero 406 di sintesi degli emendamenti numero 266 e 296. Sull'emendamento numero 406 il parere è favorevole, la copertura è data dall'emendamento numero 393. Sull'emendamento all'emendamento numero 320 il parere è contrario; sull'emendamento numero 393 e 265 il parere è favorevole; sull'emendamento numero 262…

STERI (U.D.C.-FLI). C'è un emendamento all'emendamento numero 262.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Se c'è un emendamento all'emendamento numero 265 io non lo conosco.

PRESIDENTE. L'onorevole Steri ha proposto un emendamento orale, in via di riproduzione.

BRUNO (P.D.). E allora che parere esprime?

PRESIDENTE. Non stiamo esprimendo infatti il parere, stavo precisando proprio quello, non è ancora disponibile e quindi non si può esprimere il parere.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il parere sull'emendamento numero 262 è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme a quello del relatore, con l'unica eccezioni di quello sull'emendamento numero 259, su cui il relatore ha riferito correttamente il parere che è emerso in Commissione. Però, su questo, la Giunta è disponibile a rimettersi alle valutazioni dell'Aula.

PRESIDENTE. All'emendamento numero 262 è stato presentato un emendamento all'emendamento che è sostitutivo totale; non era un emendamento orale.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Volevo intervenire prima per direche mi sono reso conto che relativamente all'emendamento numero 259, quando è stato espresso il parere, è stata distribuita una vecchia fotocopia che non riportava le modifiche da me apportate già quattro, cinque giorni fa. Quindi così è chiaro che il parere non poteva essere favorevole.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 1 e 24, viene ripresa alle ore 1 e 31.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 91.

(E' approvato)

Metto in votazione il testo dell'articolo 28 bis. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 333. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 145 decade, il numero 88 è stato ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 259.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Per cercare di conservare la finalità di questo emendamento, io propongo all'Aula la seguente formulazione del comma quarto: "Alle spese previste per l'attuazione del presente articolo, fino all'importo di 3 milioni di euro, si fa fronte con le disponibilità recate dall'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 13, comma 7, della legge 29 gennaio 2011, numero 1 e alle conseguenti variazioni provvede l'Assessore competente in materia di bilancio".

Si tratta di quel fondo che era stato destinato alla cessione del credito a favore delle imprese

(Intervento fuori microfono)

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, èuna variazione di bilancio, utilizzare tre decimi delle risorse del fondo per la cessione del credito per questo scopo. E' un tentativo per recuperare questo emendamento.

PRESIDENTE. Colleghi, se vi sono opposizioni l'emendamento orale non è accolto. Metto in votazione l'emendamento numero 259 nella formulazione originaria, poiché non è stata accolta la proposta di emendamento orale.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto contrario su questo emendamento e per provare a dire due parole sulla sua pericolosità, al di là del modo in cui è finanziato.

I primi due commi riguardano la possibilità che le imprese creditrici di Abbanoa possano scontare il loro credito presso qualche banca, qualche società di factoring; non c'è bisogno di una legge regionale che autorizzi allo sconto di quei crediti, le imprese creditrici hanno la possibilità di farlo autonomamente. La parte che mi preoccupa di più è invece il comma 3, laddove si dice che attraverso un'apposita convenzione, di fatto, la Regione certifica la sussistenza di quei crediti che le imprese vantano e che poi andrebbero scontati. Li certifica, e se non si pronuncia nulla entro 60 giorni vige il silenzio-assenso, e, così, in qualche modo, certifica la recuperabilità dei crediti. Ovvero, se dopo due esercizi Abbanoa non paga, pagherà la Regione.

Di fatto stiamo dando una garanzia totale ad Abbanoa, stiamo dicendo che i debiti di Abbanoa nei confronti delle imprese private, con l'approvazione di questo emendamento, diventano debiti della Regione Sardegna. Credo sia una follia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Confermo quello che ha detto l'onorevole Soru. La stessa riformulazione proposta dall'assessore La Spisa denuncia questo, cioè, che la Regione è già indebitata, per cui non può neanche metterci soldi; l'importo è stato ridotto a 3 milioni proprio per questo. E' un emendamento folle: che cerca solamente di diluire pericolosamentenel tempo, e sempre a spese di "mamma Regione", un debito, perché chiaramente, poi, questo fondo verrà aggreditola tutti coloro che vantano dei crediti e che poi si mettono in lista per incassarli.

L'onorevole Cuccureddu ci ha parlato dell'esigenza di emulare la Puglia e altre realtà; noi dovremmo emulare un po' il buon senso qualche volta. Abbiamo una situazione di tracollo finanziario complessivo, dovremmo interessarci a risanare i nostri "giocattoli", piuttosto che pensare ai "giocattoli" altrui. Noi vi abbiamo offerto la nostra disponibilità ad affrontare con serietà questo argomento, voi ci avete risposto con la messa a disposizione di poche briciole, e con le briciole vi tenete il problema. Noi questo emendamento non lo votiamo, perché è risibile e anche pericoloso, come ha detto il presidente Soru.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Mi fa piacere che rimangano agli atti queste dichiarazioni, cioè che questi sono emendamenti risibili, perché non credo che le imprese sarde che stanno fallendo, perché hanno avuto la sfortuna di vincere una gara d'appalto per conto di Abbanoa (che è una società totalmente pubblica e quindi hanno fatto affidamento sull'affidabilità di una società totalmente pubblica, e compartecipata dalla Regione al 16 per cento, e al 18 per cento dal Comune di Cagliari e da tutti gli altri Comuni della Sardegna) non so se abbiano molto da ridere queste imprese, quando molti di noi si sono riempiti la bocca parlando di sostegno alle piccole e medie imprese della Sardegna, alla produzione, al Pil.

Queste imprese hanno fatto affidamento sulla solidità di una società, che non ha dietro una società di factoring, una banca; se non ci sono garanzie da parte della Regione, le fatture, i crediti, liquidi ed esigibili di Abbanoa equivalgono a cartastraccia. Ci sono solo due enti pubblici in Italia hanno questa credibilità: Abbanoa e il Comune di Reggio Calabria. Sono gli unici due enti dietro i quali non c'è una sola società di factoring, una sola banca, se non gli strozzini (però in questo collegato si è deciso di non incrementare neanche il fondo antiusura). Quindi stiamo mettendo nelle mani degli strozzini o dei giudici fallimentari la gran parte delle imprese piccole e medie della Sardegna, che hanno avuto la sfortuna di vincere questi appalti.

Stiamo parlando, per essere chiari, di qualcosa come 150 piccoli artigiani e imprese, qualcuna anche multinazionale (certo c'è Acciona e qualcun'altra, ma, per la maggior parte, sono piccole imprese) quindi la situazione attuale è devastante. Noi interveniamo con 50 milioni per consolidare i debiti verso le banche (200 milioni) e non interveniamo sul debito di 180 milioni. E' chiaro che questo era un tentativo.

Qualcuno domanda: "Ci dobbiamo accollare noi i debiti di Abbanoa?". Perché, che cosa stiamo facendo? Perché, la Regione non si sta accollando i debiti di Abbanoa? Perché, la Regione non si accollerà i debiti di Abbanoa? A me sembrano veramente risibili le motivazioni portate stasera (o stanotte) dall'onorevole Soru e dall'onorevole Sanna. Comunque ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento di sintesi numero 406, abbinato all'emendamento numero 393 che è quello relativo alla copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo perché rimanga agli altri, perché nessuno giochi con le parole. Io ritengo che possiamo finanziare Abbanoa anche per 270 milioni di euro, sono soldi spesi meglio di come sono spesi altri 2 milioni e 700 mila. La mia proposta è di non far fallire le imprese della Sardegna, e di usare gli strumenti giusti per intervenire su Abbanoa, magari con qualche informazione in più di quante non ne abbiamo oggi. Uno strumento giusto può essere anche questo emendamento di sintesi, che peraltro lascia ampia discrezionalità alla Giunta (io credo un po' troppa) tra la scelta di istituire un fondo di garanzia e quella di partecipare al capitale della società.

Io preferirei che decidesse di partecipare al capitale della società e preferirei che utilizzasse anche quell'aumento di capitale per ripartirlo tra i diversi enti locali della Sardegna e per riequilibrare la partecipazione, magari in proporzione agli abitanti, riequilibrando la posizione delle città capoluogo. Quindi, onorevole Cuccureddu, occorre usare le parole giuste e gli strumenti giusti. Mi fa piacere che, a seguito di argomentazioni risibili, lei abbia ritirato il suo risibilissimo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Su questo emendamento della Giunta regionale in realtà c'è stata una discussione tra Capigruppo anche recentemente e l'indirizzo che era stato impartito anche alla Giunta regionale - che evidentemente non ne ha tenuto conto - era quello di incidere anche sulla capitalizzazione. Abbiamo presentato anche alcune proposte relativamente all'importo, che secondo noi non deve essere limitato a 50 milioni di euro.

Noi riteniamo che anche la copertura finanziaria che è stata individuata, che porta a incidere per 36 milioni e 600 mila euro sulla programmazione negoziata (quindi sullo sviluppo, sui fondi per lo sviluppo) a incidere in maniera notevole, ancora una volta, assessore Contu, sull'agricoltura, ancora una volta sugli investimenti a favore della pesca - ce l'hanno con lei, Assessore! - non sia la scelta più corretta. Credo che si potesse incidere su altri capitoli, per esempio sulla pubblicità istituzionale del Presidente della Regione, su Sardegna CO2.0, che si potessero individuare altre forme di copertura.

Credo che Abbanoa sia un problema che riguarda tutti e sia da affrontare con serietà. Ci ritorneremo, penso a brevissimo, con un assestamento di bilancio, presidente Cappellacci; ci dovremo ritornare. Per cui io credo che il Partito Democratico decicerà per un voto di astensione, tenuto conto di una copertura finanziaria che non ci convince per niente e di un emendamento che poteva trovare, anche nella formulazione che ha proposto l'assessore La Spisa, molto più coraggio. Non risolviamo il problema. Stiamo un'altra volta rimandando, forse evitando il crac al 31 dicembre, ma non stiamo per niente risolvendo il problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io dichiaro il mio voto contrario. Questa stesura è la prima volta che la vedo. Avrei preferito si fosse sviluppata un'interlocuzione, che è esattamente ciò che avevamo proposto e che non è stato fatto, per cui non condivido la responsabilità, neppure di striscio, di questo emendamento. Sono, invece, molto angosciato per quanto prima diceva lo stesso onorevole Cuccureddu, che cioè siamo "alla frutta", non riusciamo a pagare. Alcune imprese hanno la sfortuna di lavorare con Abbanoa. Io penso che molte imprese abbiano la sfortuna molte imprese di lavorare con la Regione e penso che insieme al Comune di Reggio Calabria e ad Abbanoa tra coloro che non sono assolutamente affidabili sotto il profilo finanziario ci finirà presto anche la Regione sarda.

Avremmo dovuto effettuare quello che abbiamo detto prima: un assestamento di bilancio, un assestamento di bilancio anche intervenendo sull'ammontare spaventoso di residui. Io ce l'ho lo stato della spesa e delle entrate a maggio del 2011. Se era pessimo quello dell'anno scorso questo certo non è meglio. La vertenza delle entrate, a parte la sceneggiata che il Presidente della Regione ha fatto, quella specie di ipotesi di norme di attuazione che ci hanno fatto perdere un sacco di tempo, non ha prodotto niente. Prima era così, adesso è così e nulla si è mosso. C'è un fallimento generale e noi dovremmo fare l'opposizione proprio sotto questo profilo da ora in avanti.

Io sono veramente poco interessato al merito dei provvedimenti. L'unica cosa che mi interessa è capire come si farà una politica di entrate e di spese. Altro che nuova sovranità! Noi rischiamo di essere venduti al miglior offerente. Passerà qualche negoziante brasiliano e ci comprerà.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento di sintesi numero 406 e l'emendamento numero 393 relativo alla copertura finanziaria.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento di sintesi numero 406 abbinato all'emendamento numero 393.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Capelli - Cocco Daniele - Cugusi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 45

astenuti 17

maggioranza 23

favorevoli 40

contrari 5

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 320 decade.

Passiamo all'emendamento numero 265 della Giunta regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Questo emendamento, che non riguarda evidentemente solo l'aeroporto di Alghero, ma anche quelli di Alghero, di Cagliari e di Olbia, riceverà il nostro voto di astensione, perché non vogliamo essere complici del fallimento della società di gestione degli aeroporti di Alghero.

Come è noto, con la legge numero 10 del 2010, voluta dalla Giunta regionale, si modificava il regime, fino allora messo in atto, dei contributi co-marketing, e nell'articolo 3 si introducevano gli incentivi alla destagionalizzazione dei collegamenti aerei da e per la Sardegna individuando un importo totale (19 milioni e 260 mila euro) per quattro scali (5 milioni per Cagliari-Elmas SOGAER, 4 milioni per Olbia Costa Smeralda, 9 milioni e 960 per SOGEAAL, 300 mila euro per Oristano).

Come ho avuto già modo di dire, in sede di discussione di quella legge, siamo intervenuti senza aver sbloccato l'erogazione dei contributi co-marketing che fino al 2007 (dagli anni 2001-2002 con allora presidente Pili) sono stati imputati ai capitoli della comunicazione istituzionale, dal 2007 ai capitoli riguardanti Sardegna promozione e che, soprattutto in questi ultimi anni (dal 2007 in poi) non sono stati erogati anche per un'indagine relativa a presunti aiuti di Stato. La legge numero 10 che doveva risolvere tutti i problemi del mondo evidentemente non li ha risolti e solamente con una delibera dello scorso 6 dicembre del 2010 veniva chiesta la notifica della misura alla Commissione europea.

Ora ci troviamo a dover intervenire con un finanziamento soci a titolo oneroso che non riteniamo sia la misura più idonea in questo momento.

Noi pertanto ci asteniamo, proprio perché siamo consapevoli dell'importanza dell'aeroporto di Alghero per il territorio e proprio a favore dello sviluppo del territorio così come c'è stato in questi 10 anni anche attraverso i voli low cost. Noi riteniamo di non dover essere complici di un fallimento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intervengo per dichiarare l'astensione ma non per la preoccupazione di non apparire complici di un fallimento perché questo è un fallimento. Non siamo stati complici prima di questo fallimento e non saremo complici adesso di questo fallimento. Il fallimento è nelle cose, è nei circa sette-otto anni di osservazioni proposte dall'Unione Europea a cui l'amministrazione non ha saputo rispondere, è nell'atteggiamento un po' spavaldo e un po' spregiudicato degli amministratori nel trattare questa partita, quasi fosse una partita personale, è nelle procedure di infrazione che sicuramente incombono su molte delle partite che sono state trattate in questa materia e che arriveranno, come arrivano sempre, con tutte le negative conseguenze che si trascinano dietro, dal punto di vista finanziario. E ancora di più è nella incapacità di compiere il proprio dovere, nell'atteggiamento che la burocrazia, in complicità anche qualche volta con l'Esecutivo, ha nel riferirsi al Consiglio regionale.

Noi, nell'aprile scorso, abbiamo approvato una legge che doveva essere risolutiva, quella legge non è stata notificata, il programma attuativo di quella legge che doveva essere notificato non è stato notificato all'Unione Europea, e tutte e due le questioni sono di fatto una violazione palese del diritto comunitario. Si aggiunga a ciò che di questo ne è pienamente consapevole l'Esecutivo, che ne è pienamente consapevole anche la direzione generale dell'Assessorato competente, che è questa consapevolezza a rendere più grave ancora la manchevolezza e si aggiunga che lo strumento che è stato individuato forse, sotto il profilo della violazione delle normative comunitarie sul piano formale non sarà un problema, ma se non sarà seguito adeguatamente - lo dico all'onorevole Presidente della terza Commissione -rappresenterà un rischio per chi amministra questa partita.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 265.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 265.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Petrini ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Vargiu - Zedda.

Risponde no il consigliere: Stochino.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Agus - Amadu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Oppi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 32

astenuti 28

maggioranza 17

favorevoli 31

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 262, al quale è stato presentato un emendamento orale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo un minuto di sospensione, Presidente.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 1 e 56, viene ripresa alle ore 2 e 01.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, è stato presentato un emendamento orale al numero 262. Noi proponiamo che alla terza riga dell'emendamento orale la scadenza del "31 marzo 2012" sia sostituita con "31 dicembre 2012".

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni la proposta di emendamento orale viene ulteriormente emendata nel senso precisato dall'onorevole Cuccu.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, non sono d'accordo con gli emendamenti orali, né con il primo né con il secondo e ritiro l'emendamento originario.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 28 ter.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28 ter:



Art. 28 ter

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 28 ter, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Comunico che sono stati presentati due ordini del giorno.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1 e 2:

Ordine del Giorno Zuncheddu - Uras - Cugusi - Ben Amara - Cocco Daniele sulle iniziative che la Giunta regionale intende porre in atto per far fronte alla grave situazione venutasi a creare nella gestione dei servizi idrici in Sardegna e del rischio di crac finanziario della società Abbanoa.

Il Consiglio regionale

A seguito della discussione sul Disegno di Legge n. 222/A - parte I - Disposizione nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013) e in particolare dell'articolo 15.

PREMESSO che

- il 12 e 13 Giugno scorsi la società civile ha inequivocabilmente espresso la propria volontà votando si al referendum che proponeva l'abrogazione dell'art, 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112, sulla normativa che disciplinava gli affidamenti del servizio idrico;

- a seguito della abrogazione del sopracitato articolo non sussiste più per gli EELL l'obbligatorietà della cessione della gestione del servizio idrico ad operatori privati;

- la Giunta Regionale ha previsto l'istituzione di un Fondo specifico per l'anno 2011 di Euro 50 milioni da usare come garanzia per la ricontrattazione del debito con le banche e ha chiesto il commissariamento del cda Abbanoa per procedere all'affidamento della gestione a favore di un amministratore unico;

CONSTATATO che

- a fronte delle suddette richieste la Giunta regionale e il Presidente della Regione non si sono ancora pronunciati con chiarezza su quali azioni intendano intraprendere per ripianare il debito ed evitare il crac finanziario della società;

- le suddette iniziative rivendicate dalla Giunta Regionale appaiono del tutto inadeguate per affrontare le criticità della società soprattutto perché:

1) non rientrano in un piano organico di risanamento che porti, cosi come prospettato dalla Giunta, ad "assicurare la continuità del servizio pubblico" e a procedere "al riequilibrio, nel breve periodo, del ciclo economico e finanziario della gestione";

2) si tratta di misure insufficienti a far fronte alla gravissima posizione debitoria della società nei confronti di banche (200 milioni, di cui 70 immediatamente esigibili) e di fornitori (ulteriori 180 milioni) e ad un deficit di ben 12 milioni di Euro;

impegna la Giunta regionale

ad adottare gli idonei strumenti e a promuovere i necessari interventi atti:

1) ad avviare un tavolo tecnico in sinergia con tutti gli EELL preposti al fine di mettere in atto tutte le Procedure ottimali per la redazione di un piano di risanamento economico-finanziario della società;

2) a far sì che la gestione dei servizi idrici sia concretamente pubblica e partecipata nel rispetto dell'abrogazione referendaria dell'art. 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112. (1)

Ordine del giorno Zuncheddu - Uras - Ben Amara - Cugusi - Cocco Daniele - Diana Giampaolo - Espa sulla vertenza degli Operatori Socio Sanitari in merito alla grave carenza di personale organico e alla stipulazione di appalti di somministrazione di lavoratori interinali presso le AA.SS.LL. Sarde e l'A.O. G. Brotzu di Cagliari.

Il Consiglio regionale

A seguito della discussione sul Disegno di Legge n. 222/A - parte I - Disposizione nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013) e in particolare del Capo V bis - Disposizioni in materia di personale e di superamento del precariato.

CONSIDERATE

- la grave precarietà lavorativa e la carenza di personale organico medico, infermieristico e OSS (Operatori Socio Sanitari) creatasi presso le AA.SS.LL. Sarde, soprattutto alla luce delle reali esigenze determinate dalle piante organiche, così come risulta dai dati ufficiali divulgati dall'Assessore alla Sanità (in base ai quali emerge che il fabbisogno di personale segnalato per il 2011 ammonta ad un totale di 661 unità);

PRESO ATTO

- della oramai insostenibile situazione che si è venuta a verificare in particolare presso la ASL 8 di Cagliari e l'Azienda Ospedaliera G. Brotzu dove, seppure a fronte della sussistenza di graduatorie di concorso ancora vigenti e del blocco delle assunzioni imposto dalla Giunta Regionale alle AA.SS.LL., risulta a tutt'oggi assodata la stipula di appalti di somministrazione di lavoratori interinali per far fronte alle carenze di personale;

- che tale prassi non solo non risponde, come impone la legge, ad esigenze "temporanee e eccezionali" che possano giustificare deroghe e/o eccezioni, ma è in palese violazione della legislazione vigente in materia sanitaria, del lavoro alle dipendenze della amministrazioni pubbliche, di efficienza, efficacia e buon andamento della pubblica amministrazione (con notevole ed ulteriore aggravio sul piano economico del sistema sanitario regionale già profondamente in crisi);

- che i lavoratori inseriti nelle graduatorie concorsuali ancora in vigore sono in possesso di tutte quelle comprovate conoscenze e competenze specifiche richieste per le mansioni che sono chiamati a svolgere, requisito imprescindibile per il buon andamento della pubblica amministrazione.

CONSTATATO che

- la Regione Sardegna ha investito ben 7.602.000 di Euro nella formazione degli operatori socio sanitari per garantirne la professionalità, risulta del tutto contradditorio che la stessa amministrazione regionale faccia ricorso a contratti di tipo interinale ledendo il diritto di assunzione degli idonei al concorso;

impegna la Giunta regionale

ad adottare gli idonei strumenti e a promuovere i necessari interventi atti:

- adeguarsi nell'immediato alla legislazione vigente in merito al ricorso di lavoro interinale presso le AA.SS.LL. con graduatorie di concorso pubblico ancora valide;

- di procedere all'assunzione del personale organico carente presso le suddette ASL e Aziende Ospedaliere attingendo dalle graduatorie dei concorsi pubblici non ancora esaurite e quindi con l'immissione in ruolo degli idonei aventi diritto;

- concedere una proroga della validità delle suddette graduatorie ed in particolare alla graduatoria relativa all'A.O. G. Brotzu con imminente scadenza a Giugno 2011;

- evitare l'indizione di nuovi concorsi pubblici per le stesse figure professionali al fine di evitare ulteriore sperpero di denaro pubblico e la mancata assunzione degli idonei aventi diritto delle precedenti prove concorsuali. (2).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sui due ordini del giorno ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Contu Mariano ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Petrini - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 19

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Passiamo ora alla votazione finale della legge.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, questa è una legge pessima, che non risolve nulla e che aggrava la situazione economico-finanziaria della Regione, la cui responsabilità ricade tutta sulla maggioranza che purtroppo getta ancora di più la Sardegna in una condizione di crisi, pesante sul piano economico e sociale. Il dibattito di questi giorni, e anche di queste ore, ha però palesato una situazione politica anche più grave. Se è vero che non esiste più una maggioranza è anche vero che non è scontato che esista un'alternativa a quella maggioranza. Questo non per responsabilità di chi vi parla ma per incertezze pesanti, gravi sotto il profilo sociale, delle politiche del lavoro, occupazionali, che si sono in quest'Aula manifestate in più circostanze.

Se fosse qua l'onorevole Meloni, che ci delizia della sua presenza solo ed esclusivamente quando deve parlare male dei precari, gli avrei sottolineato questo elemento come un elemento costitutivo delle difficoltà del centrosinistra che non serve assolutamente nascondere, perché se noi lo nascondessimo non faremmo servizio al centro sinistra, alla possibilità della creazione di una maggioranza alternativa, progressista per le nuove sovranità, identitaria, fortemente legata ai principi di libertà anche di questa terra e non faremmo un servizio soprattutto alla Sardegna e ai sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario alla legge del Gruppo del Partito Democratico, voto contrario perché il Partito Democratico si dissocia totalmente dai contenuti di questa legge che tale non può essere definita. Si tratta, infatti, di un agglomerato di provvedimenti senza né capo né coda, che poco hanno a che fare con i bisogni della Sardegna. E' questo che noi abbiamo detto dall'inizio, è questo che ribadiamo, non vogliamo avere con questa legge nessuna responsabilità, pensiamo che questa responsabilità (dall'ennesimo tassello al nulla che è il programma di governo di questa maggioranza) e questa responsabilità se la assuma totalmente la maggioranza.

Il Gruppo del Partito Democratico coerentemente con i principi che porta con sé, coerentemente anche con la sua opposizione alla proposta di governo, che certamente non ha avuto il consenso degli elettori, ha lavorato anche a questa legge che è stata approvata oggi. I dissensi che si sono manifestati sono evidentemente dissensi che andranno affrontati nelle settimane a venire, ciascuno si assumerà la responsabilità di essere coerente con il programma che noi abbiamo presentato agli elettori, che ci guida anche in questa legislatura e guida anche la nostra opposizione. Nei mesi che verranno avremo modo di affermarli ancora di più, avremo modo di avanzare ancora le nostre proposte per i lavoratori, per quelli soprattutto che il lavoro non ce l'hanno e vanno cercandolo, per quelli che hanno studiato per avere un lavoro e non hanno avuto da questa Giunta risposte adeguate.

Certo, le risposte adeguate non sono quelle di una sinistra che i pochi posti di lavoro disponibili vuole che vengano assegnati esclusivamente a coloro che negli anni hanno avuto privilegi forse attraverso modalità che non sono quelle legate ai dettami costituzionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, il mio voto non potrà che essere contrario, proprio come ha detto l'onorevole Uras, per gli stessi motivi che l'onorevole Uras ha ricordato, gli stessi identici motivi.

Veda, onorevole Uras, lei ha partecipato attivamente alla definizione di alcune parti della legge insieme al centrodestra, io credo che lei lo abbia fatto per il bene della Sardegna, dal suo punto di vista, e non dirò che ha commesso un abuso come lei ha detto a me. E dirò anche che anche l'onorevole Meloni credo che, dal suo punto di vista, lavori per il bene della Sardegna, e non credo che lui adesso che è assente sia in una condizione di deficit rispetto a questo Consiglio regionale. E credo che il P.D. abbia preso le sue posizioni e non insulti e non accusi nessuno di atti che noi crediamo, tutti (e ognuno per conto proprio) fanno per il bene la Sardegna. Quindi concordo con lei che questa legge è totalmente responsabilità di questa maggioranza, pertanto il mio voto sarà negativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto negativo sulla legge. Concordo con molto di quanto che ho appena sentito dall'onorevole Uras, cioè che non abbiamo risolto nessuni dei problemi della Sardegna e anzi abbiamo avuto notizia di situazioni ancora più gravi di quelle che immaginavamo, siamo usciti con qualche problema in più invece che con qualche problema in meno. Per questo voto contro con molta convinzione.

Non concordo invece sull'ultima parte del suo discorso; se ci fosse qui Marco Meloni, il mio collega, si difenderebbe da solo: Marco Meloni non è intervenuto per parlare male dei precari, che stanno a cuore a Marco Meloni e a tutti noi, almeno quanto stanno a cuore a tutti gli altri consiglieri, semplicemente non siamo d'accordo con alcune soluzioni per risolvere il problema dei precari. In buona sintesi non vorremmo attuare delle politiche che, a nostro avviso, ne creano di nuovi, e in maniera continuativa e più ingiusta.

Detto questo, non vorrei nemmeno che ci distinguessimo, come spesso accade nel centrosinistra ogni volta che vinciamo qualcosa, per creare subito pasticci, quasi come se la vittoria non ci si addicesse, e invece io credo che si addica la vittoria al centrosinistra, che possiamo viverla serenamente e senza perdere la testa. E sono certo che ritroveremo le ragioni dello stare insieme, anche laddove ci differenziamo su alcune soluzioni di sviluppo duraturo e di lavoro vero per la nostra Regione, non lontano dalla produzione di nuova ricchezza e non dalla crescita unicamente della pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, io credo che ciascuno di noi, anche per il ruolo che ricopre, deve essere sempre responsabile, sempre attento, magari anche ad ascoltare gli altri anche alle 2 di notte e mantenere un po' di lucidità.

Io credo che questo collegato alla finanziaria, definito omnibus, in realtà sia senza strategia, senza idee, non faccia compiere un solo passo avanti alla Sardegna. Abbiamo occupato questo Consiglio (dalla finanziaria a oggi) per otto mesi, lo abbiamo fatto con un provvedimento pasticciato, con un provvedimento che forse va incontro ad alcuni interessi particolari ma non va incontro all'interesse generale della Sardegna.

Tra gli aspetti positivi che sono emersi, anche oggi, presidente Cappellacci, c'è stata la richiesta da parte di qualcuno della sua maggioranza di operare una svolta: "questa legislatura è finita" - ha detto, e noi lo diciamo da tempo - "occorre trovare altri modi per tentare, in questa parte residuale della legislatura, di provare a fare gli interessi della Sardegna, di provare a fare il bene comune". Abbiamo anche detto, qualcuno di noi ha detto: su alcuni temi - la sanità, le riforme, lo sviluppo - si può anche avviare un tavolo di confronto, partendo dalla consapevolezza che la legislatura è finita e che occorre individuare una data per le elezioni. Mi pare che anche nell'esame di questo articolato sia emersa questa volontà, e anche la volontà di superare questo momento, di superare questo momento con un'attenzione ai problemi veri della Sardegna.

Anche i sindacati qualche giorno fa hanno richiamato, presidente Lombardo, il Governo regionale (ma anche questo Consiglio regionale) al rispetto di un ordine del giorno: molte volte il Presidente della Regione non ha rispettato gli ordini del giorno, almeno noi come Consiglio regionale li dobbiamo rispettare, e uno di questi è l'ordine del giorno sulle riforme. Concentriamoci sui problemi veri, altrimenti dovremo tornare in Aula per l'assestamento, poi ci sarà un'altra finanziaria e poi probabilmente dovremo andare al voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, chiaramente voto contro questo collegato che sancisce politicamente l'incapacità di questa maggioranza di governare, un'incapacità più volte ribadita anche dalle votazioni in Aula che hanno visto la Giunta soccombere in diverse occasioni. Si è discusso di un collegato praticamente indecente e impresentabile, frutto di una visione totalmente distorta e parziale degli eventi che stanno segnando la pesantissima crisi economica e sociale in Sardegna. Tutto questo sta creando una forte disgregazione sociale, fallimenti di imprese e di singoli, e tutto nell'indifferenza di questa maggioranza; è una situazione devastante che avrà delle grosse ricadute sociali, senza nessuna speranza, nessun progetto. Nonostante in qualche parte d'Italia si avvertano già timidi spiragli di uscita dalla crisi, questo purtroppo non si sta registrando qui da noi.

Questo collegato alla finanziaria fino ad oggi è stato governato, come ribadito anche in altri interventi, da logiche dissennate di spartizione; è stata una pericolosa perdita di tempo nell'incalzare della crisi. Ribadisco pertanto la pericolosità di questo disegno di legge, privo totalmente di un progetto economico credibile e praticabile, per cui il voto chiaramente sarà negativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Le dichiarazioni di voto alle 2 e 20 rischiano di essere tutte un po' stereotipate, però qualcosa vorrei dire anch'io. Quello che vorrei dire è che l'esame di questo collegato è iniziato in un clima politico completamente diverso, è iniziato quando non erano ancora evidenti le crepe nel centrodestra (o almeno non così grandi come quelle che poi si sono manifestate anche a livello nazionale) non c'erano state ancora le elezioni amministrative, non c'erano stati ancora i referendum, e finisce ora certamente in un clima politico completamente diverso. E questo fa anche capire perché si avverte un po' di adrenalina da campagna elettorale, riscontrabile anche nel centrosinistra, che pure viene da una serie di vittorie che testimoniano il distacco tra gli italiani e il governo Berlusconi e il distacco tra i sardi questo Governo regionale.

C'è quindi voglia di portare le proprie ragioni, a volte emergono in modo diverso ma anche la campagna elettorale e gli ultimi avvenimenti ci dicono che si vince in tanti modi, e se si ritrovano tutti quei modi di vincere, insieme e non uno solo, penso che si potrà continuare a vincere, svolgendo responsabilmente il nostro ruolo di opposizione come lo abbiamo fatto finora. C'è stata una buona opposizione, non sempre c'è stata una maggioranza, e lo dimostra il vostro modo di stare insieme: avete inaugurato un modo di stare insieme, oltre che approvato una legge.

Il vostro modo di stare insieme è non fare leggi di settore, il vostro modo di stare insieme è non affrontare riforme organiche, il vostro modo di stare insieme è non andare alla radice dei problemi, il vostro modo di stare insieme è caricare su una zattera legislativa tutti vostri interessi - alcuni nobili e alcuni meno nobili - e sopravvivere con questa zattera dove si carica di tutto. Perché sapete che le Commissioni non funzionano, che non siete in grado di farle funzionare, che se doveste fare una riforma sanitaria litighereste, se doveste fare una riforma dell'istruzione non trovereste una ragione per stare insieme, e quindi vi arrangiate.

Avete inaugurato l'arte di arrangiarsi con le conferenze e le inaugurazioni e gli eventi che organizza il presidente Cappellacci e una maggioranza che arranca in Aula. Non avete fatto niente di buono, vi siete limitati alla mera sopravvivenza. Per questo voto contro, con la speranza di non vederne molti altri di collegati come questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Nonostante una piccola boccata d'ossigeno (che spero di trasmettere domani stesso ad una fascia molto ristretta di precariato) con risorse molto irrisorie, e tanto baccano per nulla, penso che questa legge sia fortemente carente e molto disorganica, per il poco che ho potuto vedere. Mi auguro che questo disfacimento della maggioranza non porti anche un disfacimento dell'opposizione, mi auguro che ci sia una ripresa al più presto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 222/A, Parte prima.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 38

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Per fatto personale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Occupo solamente trenta secondi per dire, molto serenamente, che trovo ingiusto, se pur nella dialettica politica, tornare a fatti personali che riterrei conclusi da tempo, soprattutto ritengo sbagliato utilizzare delle notizie inesatte in maniera così strumentale. Semplicemente questo.

Credo che valga la pena pensarci su, per la dignità del Consiglio. A me interessa poco dal punto di vista personale, ma credo che per la dignità del Consiglio sia bene sottrarsi dal fare attacchi personali su questioni che sono state già decise in tribunale e che sono totalmente diverse da come sono state presentate in questa aula oggi.

PRESIDENTE. I lavoro del Consiglio riprenderanno mercoledì 29 giugno alle ore 10 con la prosecuzione dell'ordine del giorno.

La seduta è tolta alle ore 2 e 23 di venerdì 24 giugno 2011.