Seduta n.43 del 21/10/2014 

XLIII SEDUTA

Martedì 21 ottobre 2014

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

indi

del Vicepresidente Eugenio LAI

indi

del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 15 e 24.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 16 0ttobre 2014 (40), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Anna Maria Busia, Giampietro Comandini, Roberto Desini, Giuseppino Pinna e Gavino Sale hanno chiesto congedo per la seduta del 21 ottobre 2014.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 29 luglio, 5, 7, 29 agosto, 2, 12, 16, 26 e 30 settembre 2014.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cozzolino - Pizzuto - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Deriu - Arbau - Lai - Sabatini - Manca Pier Mario: "Interventi a tutela delle specie endemiche di importanza comunitaria (Trota sarda - Salmo cettii ex macrostigma)". (128)

(Pervenuta il 16 ottobre 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)

Lotto - Demontis - Manca Gavino: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 febbraio 1999, n. 4 (Istituzione del Parco naturale regionale di "Porto Conte")". (129)

(Pervenuta il 16 ottobre 2014 e assegnata alla quarta Commissione.)

Annunzio di interrogazione

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alle problematiche relative all'amianto". (181)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Ledda - Arbau - Azara - Perra sull'urgenza di procedere all'istituzione di un servizio di pilotaggio da mettere a disposizione delle navi in transito nelle Bocche di Bonifacio in coerenza alle disposizioni della risoluzione MSC 90/28". (77)

"Interpellanza Dedoni - Cossa - Crisponi sulla privatizzazione della Sogeaal di Alghero". (78)

"Interpellanza Ledda - Arbau - Azara - Perra sulla grave situazione della scuola di Bono per la mancata istituzione della classe 2a dell'indirizzo ITAFM - Amministrazione, finanza e marketing, della sede associata di Bono dell'IIS di Ozieri". (79)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Fenu - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tunis - Truzzu - Fasolino - Locci - Zedda Alessandra - Solinas Christian - Tocco - Randazzo sullo stato di crisi delle micro, piccole e medie imprese della Sardegna, in particolare nei comparti del commercio, artigianato, turismo e servizi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (81)

Continuazione della discussione e approvazione del disegno di legge: "Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016". (111/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione finale del disegno di legge numero 111/A. E' possibile intervenire con dichiarazioni di voto, per tre minuti, prima della votazione finale.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, relativamente all'emendamento numero 32, approvato precedentemente, vorrei proporre una modifica da apportare in sede di coordinamento finale del provvedimento. Nella norma riguardante i Consorzi avevamo scritto che l'incentivazione era concessa ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato che entro il 31 dicembre 2017 avessero chiesto la risoluzione del rapporto di lavoro. Abbiamo verificato con gli uffici che non c'è copertura finanziaria fino al 2017, quindi proponiamo di portare il termine al 31 dicembre 2014", se l'Aula è d'accordo.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni la modifica si intende accolta.

Siamo in fase di dichiarazioni di voto.

Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (P.D.). Presidente, è doveroso intervenire per esprimere il mio apprezzamento per il lavoro portato avanti dall'Assessore della programmazione, dal Presidente della Commissione bilancio e dal Consiglio intero, proprio sulla manovra di assestamento di un bilancio non approvato in questa legislatura e che presentava diverse criticità. Con questa manovra noi ripianiamo per 216 milioni di euro il disavanzo di amministrazione maturato nel 2013.

Provvediamo, come abbiamo visto, ad assicurare in abbondanza l'equilibrio economico e finanziario nel Servizio sanitario regionale, a garantire il pagamento dei debiti commerciali della Sanità per 103 milioni di euro, ancora facciamo un'"operazione giustizia" nei confronti degli enti locali, dei comuni e delle province perché rispetto ai tagli del Fondo unico degli enti locali, perpetrati all'inizio dell'anno dalla precedente amministrazione, noi abbiamo sottoscritto e rispettato un accordo che prevede un incremento di 35 milioni di quel Fondo che consentirà agli enti locali di chiudere in pareggio i loro bilanci.

Non solo, abbiamo fatto un ulteriore sforzo, lo ricordiamo, costituendo un fondo con 5 milioni di euro aggiuntivi per evitare che in questi ultimi mesi dell'anno potessero esserci dei problemi nell'erogazione dei servizi pubblici essenziali da parte delle province, in particolare per quanto riguarda i servizi afferenti alle scuole secondarie: utenze, manutenzioni, trasporto dei disabili. Con questa manovra poi abbiamo iniziato un ragionamento tutto nuovo e che costituirà il nostro nuovo modo di approcciarci alla programmazione della spesa e degli investimenti, tutta imperniata su una visione pluriennale fortemente consapevole di quello che di anno in anno si potrà effettivamente impegnare e spendere su ogni singola opera programmata e su ogni singolo intervento. Questo lavoro faticoso ma oculato porterà certamente, io ne sono convinta, ordine e pulizia nei bilanci di questa Amministrazione regionale.

Infine vorrei sottolineare alcune piccole, grandi risposte che con questa manovra di assestamento, pure nell'esiguità dei margini di manovra, siamo riusciti a dare a due importanti realtà, rilevanti nel panorama culturale e identitario della nostra Regione; nello specifico si tratta della messa a disposizione delle risorse necessarie per il supporto alla gestione, quindi anche per il mantenimento, per l'apertura del Museo Nivola e per il Consorzio per la pubblica lettura della "Satta". Ecco per questo la mia dichiarazione di voto è naturalmente positiva.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Presidente, un ringraziamento va fatto, anche in questa circostanza, alle opposizioni nel senso che abbiamo apprezzato molto il corretto e leale confronto che si è realizzato in quest'Aula perché molti rilievi sono stati portati dai Gruppi di opposizione a questo documento eppure durante il confronto in Aula non si sono svolte azioni ostruzionistiche, anzi, abbiamo potuto vedere realizzata una collaborazione proficua, pur nella distinzione dei ruoli distanti da qualunque pratica consociativa.

Un Consiglio regionale animato da questo spirito può sicuramente essere un arbitro della politica e delle politiche molto più equanime di un Consiglio regionale invece spaccato su posizioni preconcette, per cui da parte nostra sicuramente c'è riconoscimento dell'intera opposizione, dei singoli Gruppi che hanno cooperato nella realizzazione e nell'affinamento di un documento che comunque la Giunta ci ha consegnato (da questo punto di vista, vogliamo formulare un apprezzamento all'assessore Paci e all'intera Giunta), con una sua complessità e articolazione, ma anche dotato di una sua anima, di un filo conduttore importante che ha caratterizzato e delineato l'intero provvedimento.

Sono state giornate nelle quali abbiamo potuto rapidamente valutare, attraverso i numeri dell'assestamento anche alcuni grandi problemi della Sardegna, alcuni dei temi irrisolti; abbiamo potuto provvedere, in maniera a nostro giudizio intelligente ed efficace, anche su alcuni aspetti problematici della pubblica amministrazione; non è, lo abbiamo detto, l'hanno detto prima di tutti il presidente Sabatini, il Presidente del nostro Gruppo, e i vari esponenti della maggioranza che sono intervenuti, un documento che noi consideriamo come veicolo delle nostre politiche; è un documento che ci siamo trovati a dover predisporre, la Giunta si è trovata a dover apprestare, per superare questa congiuntura, però riteniamo che questo sia stato fatto per il meglio e di ciò, oltre che dare merito alla nostra Giunta ringraziamo ancora l'opposizione per la sua condotta leale e istituzionalmente corretta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, voterò contro, come presumo anche tutto il mio Gruppo, ma io lo dico solo a titolo personale, questo assestamento di bilancio. Ringrazio i colleghi della maggioranza che hanno visto in noi disponibilità, la disponibilità arriva nel momento in cui ci si rende conto che sono atti importanti e che comunque un Consiglio regionale deve procedere, deve lavorare e andare avanti, però non condividiamo assolutamente il contenuto del provvedimento stesso.

L'onorevole Forma l'ha definita una "operazione giustizia", io la definisco una "operazione ingiustizia", per tutta una serie di scelte che sono state individuate e che non porteranno mai a soluzioni importanti e determinanti.

Un esempio per tutti può essere quello dell'università decentrata. Il Presidente della Regione va a Oristano e dichiara: "Io ci credo e ci crederò!", però intanto 1 milione di euro per la competenza 2014 viene tagliato e la responsabilità comunque rimane sempre in capo a chi c'era prima, perché voi non avete pensato a fare una legge organica e quindi noi adesso penseremo a una legge organica e, nel frattempo, tagliamo e poi Dio vede e provvede.

Oppure, l'altro esempio, che credo dimostri come sia davvero una operazione di ingiustizia, sia quello relativo ancora una volta al risarcimento dei danni al settore dell'agricoltura, un taglio di 10 milioni di euro che non potranno essere utilizzati in questa competenza per risarcire le aziende che hanno subito dei danni per effetto dell'alluvione.

Però non è certamente una scelta condivisibile che da febbraio a oggi non sia stato fatto assolutamente niente, non si sono messe in condizioni le aziende di poter avere questo eventuale risarcimento, tanto meno si è messa in piedi una procedura di aiuto. E' tutto fermo, non si sa se tra l'altro i restanti 10 milioni di euro che rimangono in quel capitolo potranno essere utilizzati entro la fine di quest'anno, ma credo che l'elenco sarebbe davvero lungo.

Noi non abbiamo creduto e non crediamo a questa manovra e a questo assestamento di bilancio, non lo ritenevamo importante e fondamentale in questo momento e in questa circostanza, e per questa ragione votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD). Presidente, anch'io condivido le annotazioni del collega Deriu; la maggioranza, ritirando i mille e più emendamenti, ha aperto durante la discussione in Aula un confronto sereno che credo sia opportuno proseguire anche nella discussione della prossima finanziaria 2015.

L'ho detto sin dall'inizio, questa è stata una manovra obbligata, nessuno avrebbe voluto farla ma dovevamo dare copertura, come tutti sappiamo, ai fondi per la sanità, al fondo unico, ai fondi perenti. Abbiamo però avuto la possibilità di anticipare i temi della finanziaria 2015, legati alla discussione che sta avvenendo tra il Governo nazionale e le Regioni. Si discute se le Regioni possono risparmiare ancora risorse, se devono risparmiare ancora risorse, se le possono risparmiare. Questo è il dibattito che interessa il livello nazionale ma interpella anche noi. Io credo che molti risparmi possano essere fatti, certamente dobbiamo tenere una linea ferma nei confronti dello Stato sulla vertenza entrate, ma dobbiamo porci qualche problema.

I temi in discussione sono principalmente tre. Innanzitutto la spesa sanitaria; qualcuno associa alla riduzione delle ASL il calo della spesa sanitaria, io credo che sia un approccio totalmente sbagliato dato che è stato pubblicato qualche mese fa il libro bianco nel quale è spiegato dove e come si deve operare per risparmiare in sanità, non viene mai citata la riduzione delle ASL, è un tema che dovremo affrontare.

Il Fondo unico, dobbiamo smettere questa diatriba tra Regione ed Enti locali (Comuni e Province), dobbiamo ridefinire il Fondo unico, dobbiamo assimilare all'interno del Fondo unico una serie di voci che si aggiungono, definire le competenze e definirne l'importo in modo definitivo senza poi durante l'anno dover rincorrere le cifre.

Infine il terzo punto: i costi della pubblica amministrazione; questo Consiglio costava 112 milioni, oggi ne costa 52, il Consiglio regionale ha fatto un grande passo in avanti, tutta la pubblica amministrazione deve fare un passo in avanti, mi riferisco in modo particolare al salario accessorio del personale della Regione che deve essere rivisto e ai tanti risparmi che nei vari Assessorati possono essere e devono essere fatti, perché la Regione deve contenere le spese per destinare risorse alle politiche di sviluppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, io credo che da questa maratona oratoria siano emerse alcune certezze, alcuni elementi di grande chiarezza. Il primo è quello che certifica la debolezza del presidente Pigliaru e della maggioranza. Il secondo è l'incoerenza che il presidente Pigliaru e il Governo regionale hanno dimostrato rispetto alla visione e al progetto che hanno prospettato ai sardi in campagna elettorale e in relazione al quale hanno vinto poi le elezioni. Il terzo elemento poi sono le contraddizioni del vicepresidente Paci, che sulla stampa accusava il centrodestra di essere la causa di questo assestamento, nel senso che l'assestamento si era reso necessario per cercare di riparare alle malefatte finanziarie del centrodestra, salvo poi arrivare in Aula e dire tutt'altro, dimostrando apprezzamento nei confronti del centrodestra, assumendo un atteggiamento positivo nei confronti di ciò che il centrodestra affermava in quest'Aula. Contraddizioni che comunque peseranno sul futuro dei rapporti fra maggioranza e opposizione.

Un altro elemento di grande chiarezza, che emerge da questo lungo dibattito, è costituito dal senso di responsabilità e dalla forza dimostrati dalla minoranza e complessivamente da tutta l'opposizione; minoranza che avrebbe potuto inchiodare il Governo regionale e la maggioranza su questo assestamento per tanti giorni ancora, minoranza che invece ha rinunciato a centinaia di emendamenti per consentire al Governo regionale capacità di spesa immediata, minoranza che è riuscita anche a produrre emendamenti significativi, emendamenti che vanno nella direzione dello sviluppo, della crescita dell'economia, del sostegno nei confronti dei più deboli.

Da una parte c'è stata questa minoranza, dall'altra ci sono stati invece una maggioranza e il governo regionale con atteggiamenti non proprio positivi. Ecco perché il mio voto e il nostro voto non potrà essere favorevole e chiudo con un'affermazione, che probabilmente potrà apparire anche faceta: se il buongiorno si vede dal mattino, credo che in Sardegna ci sia poco da stare allegri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, anche noi, assieme agli altri colleghi della minoranza, abbiamo contribuito per senso di responsabilità, e ringrazio i colleghi della maggioranza che di questo hanno dato atto, a chiudere in termini relativamente rapidi questo assestamento di bilancio. L'abbiamo fatto ritirando gli emendamenti, facendo in modo che l'Aula potesse concentrarsi sulla sostanza del provvedimento, sul quale naturalmente noi manteniamo un giudizio fortemente negativo; ma è anche comprensibile che quando si interviene con una manovra di questo genere si tenda a tagliare e si tenda a tagliare dove in questo caso l'Assessore ha ritenuto ci fossero esuberi di stanziamento, ci fossero somme non spese.

Eppure le scelte che sono state fatte non ci trovano minimamente d'accordo, l'abbiamo detto durante il dibattito e richiamiamo le argomentazioni che abbiamo utilizzato in quella occasione. Il motivo fondamentale per il quale noi abbiamo ritenuto che fosse necessario in qualche maniera chiudere rapidamente la partita dell'assestamento è che in questi giorni è emersa una discussione drammatica tra le Regioni e il Governo nazionale, che sottende una mai sopita velleità del livello nazionale di annichilire il livello di Governo regionale, anche con accuse becere, come quelle che sono state utilizzate e che abbiamo letto sui giornali e sentito in televisione.

Io credo che il pericolo sia molto più grande di una discussione sul bilancio, io credo, ne abbiamo parlato altre volte, che non siamo abbastanza consapevoli e non abbiamo approfondito abbastanza il ragionamento sul regionalismo, sul valore del regionalismo e soprattutto sul valore della nostra specialità. Io credo che qualche piccolo miglioramento comunque siamo riusciti a ottenerlo in questo assestamento, mi riferisco in particolare all'emendamento approvato dall'Aula sui lavoratori in utilizzo e mi riferisco anche a qualche emendamento che il mio collega Giorgio Oppi definirebbe "emendamento marchetta", che è stato bocciato dall'Aula stessa. Il confronto vero, come abbiamo detto più volte, sarà sul bilancio, manca ormai poco, in quell'occasione potremo veramente confrontarci sulle linee strategiche per la Sardegna del domani.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Presidente, dichiaro il voto favorevole, convinto, del Gruppo SEL a questo assestamento di bilancio, per due motivi in particolare. In primis, per gli impegni che sono stati assunti in maniera chiara e non contradditoria dall'assessore Paci in quest'Aula rispetto agli argomenti e ai temi che non hanno potuto avere risposta in questa fase. Mi riferisco soprattutto al discorso del servizio civile, mi riferisco al discorso dei cantieri verdi, mi riferisco alla stabilizzazione degli operai (1500 previsti) dell'Ente foreste. L'Assessore in maniera chiara ha illustrato la posizione della Giunta che a noi ha convinto.

Diceva bene prima l'onorevole Sabatini, che questo assestamento di bilancio non ha fatto altro che anticipare i temi che poi saranno trattati nella finanziaria regionale. Quello sarà il vero banco di prova per questo Esecutivo e per questa maggioranza. Alcuni temi sono stati citati in questi giorni di discussione, abbiamo parlato del Fondo unico, abbiamo parlato di tutte le problematiche di tipo sociale, dagli ammortizzatori sociali al precariato, alla disoccupazione, allo spopolamento; insomma tutte le criticità che in questo momento affliggono in maniera pesante e pressante la nostra Regione. Quindi questo provvedimento è propedeutico sicuramente ad affrontare in maniera seria, nella seconda fase, questi problemi.

Io non vedo nella Giunta e nel Presidente né debolezza e neanche incoerenza rispetto a quello che è stato detto in campagna elettorale, e rispetto alle dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru. Vedo, invece, una continuità nell'azione che la Giunta ha intrapreso, negli atti che oggi, insieme a questo Consiglio, sta assumendo e credo che sia questa, e non possa essere diversamente, la strada giusta che ci porterà a uscire da un vulnus che sicuramente in questo momento per l'intero popolo sardo è di una gravità inaudita. Quindi il gruppo SEL vota convintamente a favore dell'assestamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, intanto ringraziamo i colleghi per aver riconosciuto il senso di responsabilità e la serietà di questa minoranza; atteggiamento che, colleghi, nasce già dai lavori della Commissione, dove riteniamo tra l'altro di aver avuto la sola attenzione e considerazione dell'assessore Paci, e che ci ha consentito di contribuire a migliorare di molto già da allora questo disegno di legge, considerato che c'erano dei punti che non lo rendevano assolutamente né legittimo né tantomeno conforme ai principi di bilancio.

Detto questo, che riguarda il passato, voglio dire che l'assestamento in discussione nasce con un peccato originale, per noi, che è quello di una trattativa Stato-Regione che ci ha visto a nostro avviso perdenti, perché oggi avremmo potuto parlare di maggiori entrate, avremmo potuto parlare di maggiori spazi in termini di Patto di stabilità, invece avete accettato l'accordo "pattacca", come noi lo definiamo, che non sappiamo neanche ancora quanto altro ci farà subire a partire dal 2015.

Ma questo disegno di legge ha anche un altro peccato originale, non meno importante, perché quando parliamo di cifre su cui avete avuto margine di manovra in questo assestamento, mi riferisco a cifre importanti come quelle sul Piano straordinario del lavoro, sul dissesto idrogeologico, sull'impresa femminile, sui Piani per il commercio, l'artigianato, il turismo, che adesso in assestamento, in questa parte dell'anno, non si possono impegnare, per cui rimane il rammarico che da febbraio a oggi queste cifre non siano state impegnate né tantomeno ci sia stato un progetto importante per cui invece le avevamo stanziate nella finanziaria. Quindi, secondo noi si è persa un'occasione.

Certamente c'erano delle parti tecniche su cui si doveva intervenire e che attengono a esigenze delle famiglie, delle imprese e degli enti locali, quindi niente da dire sul Fondo unico, sulle somme perente, sulla parte della sanità su cui si doveva agire in questo momento, però altre scelte non le possiamo proprio sostenere. Dico ancora che ci auguriamo che la battaglia sulla vertenza entrate e i relativi successivi comportamenti possano avere un esito diverso. Mi preoccupano due cose, intanto l'atteggiamento del Presidente del Consiglio, Renzi, che probabilmente…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, oggi approviamo un provvedimento importante, l'assestamento di bilancio, e lo facciamo per una serie di ragioni che sono state elencate durante il dibattito che abbiamo fatto in questi giorni; dibattito che è stato animato in Commissione, che è stato animato anche in quest'Aula e al quale tutti abbiamo contribuito per cercare di imprimere un'accelerazione sia nei lavori sia nella sostanza dei provvedimenti che abbiamo approvato all'interno dei vari articoli.

Ricordo la copertura al disavanzo di amministrazione di 216 milioni maturato al 31 dicembre 2013; l'intervento sulla sanità con 103 milioni di euro; la questione del Fondo unico per i Comuni, 35 milioni di euro; le borse di studio e i prestiti d'onore per gli studenti universitari, 2 milioni di euro; il ripristino dei fondi a favore delle associazioni per il Banco alimentare; il fondo per l'assorbimento del debito commerciale dell'amministrazione regionale, 33 milioni di euro; e poi le risorse per Carbonsulcis, le risorse per IGEA.

Una serie di provvedimenti, alcuni assolutamente necessari perché imposti dalla necessità di dare copertura alle buste paga di aziende partecipate dalla Regione Sardegna, altri nati da accordi che questa Regione ha stipulato con le associazioni dei Comuni, tra cui il CAL e l'ANCI, per dare soddisfazione agli enti locali, e ai Comuni in particolare, che soffrono enormemente e che hanno bisogno di avere spazi finanziari adeguati alle urgenze che il tempo impone e anche dotazioni maggiori di Fondo unico per sopportare il peso sempre importante delle cose che devono essere messe in piedi.

Va bene, quindi, dire che tutti abbiamo contribuito però, a onor del vero, ho trovato alcuni toni in certi momenti fuori luogo. Io naturalmente non mi meraviglio di questo perché mi rendo conto che fa parte delle regole della democrazia, tuttavia siamo stati costretti ad approvare rapidamente una manovra finanziaria, e lo abbiamo fatto naturalmente con il concorso di tutti, e ciò naturalmente è frutto di un lavoro articolato che poi alla fine ha dato i suoi frutti.

Al termine del mio intervento dichiaro naturalmente il voto favorevole del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, dagli interventi che mi hanno preceduto, parlo ovviamente di quelli a sostegno di questo disegno di legge di assestamento, pare che tutto vada bene, pare che questo mirabolante disegno di legge di assestamento di bilancio risolverà tutti i problemi della Sardegna; noi pensiamo che ovviamente non sia così, non sarà così. Poco fa sono stati elencati, in modo molto veloce e anche impersonale, gli interventi finanziari di questa Regione nei vari settori dell'economia, interventi che riteniamo non solo che non siano strategici ma che non riusciranno assolutamente a disegnare un progetto univoco e uniforme per le strategie di questa terra.

Fuori di qui c'è una Sardegna che soffre, ci sono cittadini davvero ormai stremati da questa situazione di crisi che non sarà risolta, come ho già detto, da questo assestamento. Ovviamente ciò che ci aspetta nei prossimi mesi, gli annunci di stamattina nell'intervista dell'assessore Paci e le stesse dichiarazioni del premier Renzi dei giorni scorsi, non ci annunciano certamente una bella stagione per la Sardegna. Mi riallaccio quindi alle conclusioni del mio collega Marco Tedde, se il buongiorno si vede dal mattino allora, ragazzi, attenzione, perché davvero la politica sarda non può permettersi ancora di distruggere le famiglie sarde, dobbiamo intervenire per lenire le ferite e non per acuire i malesseri che già colpiscono la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, qualcuno dai banchi della maggioranza, ma anche e soprattutto dai banchi della Giunta, ha voluto accreditare all'esterno l'idea che si trattasse di un atto tecnico; non ci sono atti tecnici, ci sono atti politici, e questo è un atto politico rilevante se è vero, come è vero, che dai banchi politici della maggioranza testé abbiamo anche udito che si tratta di un'anticipazione dei temi della finanziaria, e se questo corrisponde dunque al vostro disegno politico, auguri! È una manovra recessiva, è una manovra dalla quale è scomparso il lavoro, è scomparso ogni riferimento alle piccole e medie attività, è una manovra dove l'artigianato, il commercio, l'industria turistica, la cooperazione, sono assolutamente assenti.

È una manovra, questo è vero, che ha molto del tratto contabile ragionieristico che però in una situazione drammatica, in una situazione grave come quella che stiamo attraversando non si pone neppure il problema di come trovare soluzioni, di indicare una via d'uscita. E soprattutto notiamo con grave preoccupazione, e in questo noi denunciamo la debolezza di questa maggioranza e di questa Giunta, rispetto all'azione del Governo nazionale, perché Renzi fa il generoso con il portafogli degli altri, che non c'è alcuna reazione da parte del Governo regionale della Sardegna. Ci sono le prese di posizione da parte di tutti i governatori, manca un'azione forte e decisa da parte di questa Regione. E allora, vicepresidente Paci, mi rivolgo anche se assente al presidente Pigliaru, svegliatevi, noi non possiamo mortificare anni di lotta a favore dell'autonomia…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, certo che è davvero difficile essere chiamati per la prima volta come neoconsiglieri a un voto davvero importante, quello che assesta il bilancio e si prepara a quello futuro dell'imminente finanziaria. E a questa scadenza purtroppo, anche se ci fossero stati ordini differenti di scuderia da parte del mio Gruppo, addirittura del complesso dei soggetti della minoranza, io avrei sicuramente votato contro questo assestamento semplicemente perché dal grande vocabolario delle attività, alle quali la Giunta e il Consiglio stesso sono stati richiamati, mancano completamente, credo che sia stato appena accennato dal collega Pittalis, l'attenzione e l'impegno verso i comparti produttivi dei quali ci si è dimenticati totalmente, eccetto per microscopiche occasioni, quasi delle mance, a favore di due Concorsi fidi, come se la Sardegna avesse solo due Consorzi fidi, solo due comparti, solo due linee produttive. Impensabile tutto questo, e quindi mi spiace davvero profondamente che sia stata dedicata solo ed esclusivamente un'attenzione a mettere in moto il richiamo verso Machiavelli.

Abbiamo praticamente finanziato il debito pubblico nazionale, abbiamo sottratto risorse alle nostre pubbliche amministrazioni, ai piccoli comuni, ai territori, alla nostra gente, abbiamo soprattutto tolto quel minimo di speranza che le filiere produttive possono assicurare alla nostra terra. Manca soprattutto quello che oggi la Svimez indicava sul quotidiano La Nuova Sardegna come l'unico comparto che potrebbe restituire ristoro e, soprattutto, opportunità di lavoro: il comparto del turismo, capace di mettere in moto, tutte le filiere a esso legate e correlate. E mi spiace, davvero.

Normalmente queste 55 mila persone occupate nelle migliaia di imprese della filiera produttiva più importante della Sardegna vengono totalmente dimenticate. Io spero che ci possa essere un minimo di sangue freddo per poter parlare sinceramente, seriamente di opportunità legate al turismo così come all'artigianato, al commercio, ai servizi, alla piccola manifattura, tutto ciò che è stato fino a oggi orgogliosamente mantenuto in piedi solo ed esclusivamente per quella schiena straordinariamente dritta dei nostri imprenditori.

Io spero, pertanto, che questa Aula possa dedicare maggiore attenzione a questi settori e, soprattutto, che vi siano interventi di migliore concretezza da parte della Giunta con la imminente finanziaria regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, debbo dire che non avevo per niente intenzione di intervenire eppure mi sento necessitato perché al di là delle piccole schermaglie tra opposizione e maggioranza, le carezzevoli parole "or l'uno or l'altro", per cui si approda a una condizione di tranquillità nell'Aula, io dico che restano in piedi alcuni fondamentali nodi che Alessandra Zedda chiama peccati originali, ma che per noi, se ci riflettiamo e abbiamo l'umiltà di fare una seria verifica in noi stessi, sono estremamente importanti per il futuro.

Un pareggio di bilancio dove non ci sono entrate pur essendo liberi di spendere quello che vogliamo non ci consente di spendere niente se non l'ordinarietà, perché straordinarietà si fa solo se ci sono entrate. Un rapporto di sudditanza nei confronti del Governo centrale non ci giova, anche perché vediamo a volte l'arroganza con la quale vengono poste davanti all'opinione pubblica accentuazioni, giustamente richiamate dal collega Michele Cossa, sulle posizioni oggi di debolezza secondo alcuni delle Regioni.

È come colui il quale ha un trave nell'occhio ma riesce a vedere ancora la pagliuzza negli occhi degli altri. Un Parlamento non deve sentirsi avulso dalla necessità di una riforma e di una pulizia complessive delle istituzioni repubblicane. E noi dovremmo avere il coraggio di operare un serio e sacro lavacro sulle cose che ben conosciamo, e avere l'opportunità di poter modificare un atteggiamento che non ci paga, che non ci dà la giusta rappresentanza di un'isola che proprio per quella specialità e peculiarità è autonomista.

Noi dobbiamo ricercare in noi stessi la capacità di fare politica alta e di porci in una condizione in cui si discute di istituzioni e di quello che deriva dalle istituzioni in un rapporto di lealtà e di coerenza. Su questi punti c'è la sfida per il futuro, per la costruzione della prossima…

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, signori della Giunta, noi sardisti abbiamo condiviso come buona prassi di politica finanziaria di questa Regione quella di arrivare all'approvazione di un assestamento del bilancio che rappresenta l'opportunità di fare una verifica in corso dell'anno dell'andamento dei costi e della capacità reale di spesa.

Abbiamo anche condiviso l'operazione che tende a riportare, a riallineare la spesa della Regione e quindi la previsione degli stanziamenti in competenza al plafond euro compatibile. Crediamo che sia un'operazione di trasparenza e una buona prassi come dicevo prima nella gestione del bilancio regionale.

Quindi da quel punto di vista non abbiamo esitato a sostenere che sia un tipo di politica efficiente, cioè che fa bene le cose che fa. Ma è sotto il profilo dell'efficacia che abbiamo cercato di sollevare alcune perplessità, e cioè sotto il profilo delle cose giuste che devono essere fatte in questo momento di grave crisi nella quale, oggettivamente, è complicatissimo operare delle scelte.

Questo assestamento ha operato alcune scelte cercando di privilegiare le risorse che andavano spese immediatamente, noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo in termini di proposta rispetto all'assetto originario del testo; abbiamo sollevato anche alcuni problemi di carattere generale come quelli che riguardano il mondo della lingua e della cultura sarda, del sardo veicolare a scuola, abbiamo sollevato il problema dell'emigrazione; nel complesso delle tante esigenze, rispetto alla coperta corta di questo bilancio, abbiamo visto la buona volontà di riaffrontare il tema per l'esercizio successivo.

Per questo esercizio però permangono i dubbi che abbiamo espresso fino a questo momento e da quel che ci viene detto non è percorribile la possibilità di coprire le esigenze relative a quei due temi con i residui. Questo non ci consentirà di votare questo assestamento di bilancio come avremmo fatto nel caso si fosse riusciti a ottenere i punti qualificanti che abbiamo testé richiamato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, quando si vede un energumeno che si accanisce contro uno più debole, spontaneamente, naturalmente, viene da solidarizzare col più debole, in questo caso l'energumeno è il Governo di Roma e il più debole è la Regione Sardegna. Purtroppo, non riusciamo a uscire da questo stato di debolezza perché i tagli del Governo, il PIL che non cresce, sono sicuramente delle cose che non dipendono dalla Giunta regionale, ma contro i quali e per i quali la Giunta regionale deve intervenire. I temi della prossima finanziaria, la spesa sanitaria, il Fondo unico, il costo dell'amministrazione pubblica, credo che non dovranno prescindere dallo sviluppo, dal creare lavoro e dal creare occupazione. In questo caso, condividendo quanto detto dal Capogruppo, confermo il voto non favorevole.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione il disegno di legge numero 111/A.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 111/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fenu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 30

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Istituzione del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu". (38/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 38/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Presidente, oggi discutiamo dei disegni di legge numero 38 e 39, concernenti l'istituzione finalmente dei parchi montani in Sardegna. Devo, con piacere, ringraziare soprattutto i componenti della minoranza consiliare all'interno dalla quarta Commissione perché si è arrivati a un voto unanime dopo una discussione che è durata qualche settimana sul provvedimento presentato dalla Giunta.

Questa approvazione assume una veste di particolare importanza in quanto la procedura di istituzione di tale Parco è iniziata nel 2005 ed essa giunge al termine dopo un periodo di tempo oggettivamente troppo lungo. Tale obiettiva considerazione fa chiaramente emergere la necessità che si pervenga, con estrema celerità, alla completa rivisitazione della disciplina regionale in materia di parchi e di protezione ambientale, adeguandola alle norme nazionali, alla "394" in modo particolare e alle norme in discussione e in approvazione in queste settimane nel Parlamento nazionale, al fine di porre le necessarie premesse per una più agevole istituzione di altre aree protette.

E' opportuno ricordare che l'approvazione di tale disegno di legge arriva dopo la piena e consapevole partecipazione delle comunità locali che, compiutamente coinvolte nella procedura da parte delle varie Giunte regionali che nel frattempo si sono succedute, hanno pienamente concordato sull'obiettivo di sottoporre a una tutela "attiva" tale importante porzione del loro territorio, nel quale insiste anche l'oasi di protezione del WWF sita nel compendio di Monte Arcosu. A tale proposito, ne approfitto per comunicare all'Aula, ma credo ve ne sia stata data copia, che tutti i componenti della Commissione hanno sottoscritto un emendamento dove prevedono la possibilità che l'associazione del Parco possa sottoscrivere delle convenzioni col WWF in quanto questa associazione, all'interno dell'area ricadente nel Parco, ha un'area di 3.600 ettari.

La Commissione, nel corso dell'esame del testo proposto dalla Giunta regionale, ha sentito le comunità locali che, per bocca dei sindaci, hanno unanimemente auspicato la rapidissima approvazione di tale importante disegno di legge in quanto suscettibile di coniugare gli aspetti della protezione ambientale con i profili dell'utilizzo responsabile del compendio interessato. Il testo esitato dalla Commissione è in larga misura molto simile al testo proposto dalla Giunta regionale; ciò al fine di impedire l'insorgere di problematiche con le comunità locali che, si ripete, avevano da tempo trovato un accordo sul testo proposto.

Sono state comunque apportate alcune significative modifiche, come, all'articolo 2, è stato aggiunto, tra i comuni facenti parte del Parco, il Comune di Teulada, che partecipa per 65 ettari. Naturalmente non lo ha deciso la Commissione, ma è un lavoro anche questo fatto e concluso all'interno dell'associazione dei sindaci. È stata inserita, all'articolo 3, la previsione delle sede legale e amministrativa del Parco nel Comune di Santadi, naturalmente anche questo in seguito a comunicazione dell'Assemblea dei sindaci.

È stata inserita, nell'articolo 5 concernente la composizione dell'assemblea del Parco, una norma di raccordo con il processo di riforma in atto concernente le autonomie locali e, in particolare, relativamente alla sorte delle province. Do lettura velocemente dell'articolo 5 lettera a), dove si parla dell'assemblea del Parco e della sua costituzione. Il testo recita: "L'assemblea è costituita dai Presidenti delle province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias o dai legali rappresentanti dell'ente intermedio, che al termine del processo complessivo di riforma del sistema degli enti locali in atto succede nell'esercizio delle cessate funzioni provinciali o da un loro delegato".

Sempre tra le modifiche, è stato modificato l'articolo 7, sulla composizione del collegio dei revisori dei conti. È stata introdotta, all'articolo 8, una differente procedura per la nomina del direttore del Parco del quale è stata puntualizzata la figura giuridica, il trattamento economico e la responsabilità gestionale. E' stata poi precisata, all'articolo 11, la definizione e la natura giuridica del piano del Parco e, all'articolo 12, le procedure di approvazione e l'efficacia giuridica del medesimo piano. E' stata soppressa la disposizione di cui all'articolo 19 che disciplina la potestà del Parco di procedere all'acquisto o promuovere l'espropriazione di ulteriori beni immobili; ciò in quanto è sembrato più opportuno rimandare ad analoga disposizione già esistente nella normativa nazionale vigente, specificatamente richiamata.

Infine, è stata modificata la disposizione dell'articolo 22 concernente la vigilanza e l'eventuale irrogazione delle sanzioni. Senza andare a individuare altri soggetti dipendenti del Parco o altro tipo di associazioni, questa potestà, avendo l'amministrazione regionale il Corpo forestale, è stata assegnata in modo esclusivo al Corpo forestale e di vigilanza ambientale regionale.

Do anche lettura dell'emendamento, così ne approfitto, se l'Aula è d'accordo; sull'emendamento proposto, invece di presentarlo nella sua totalità, la proposta è all'articolo 15 bis, convenzione tra l'Ente Parco e il WWF, di scrivere solamente: "Con apposita convenzione sono disciplinati i rapporti tra l'Ente Parco e l'associazione italiana per il WWF Onlus", senza parlare di proprietari dell'oasi, in quanto si potrebbe creare un precedente sugli altri parchi che privati, in associazione o singoli, possono chiedere di utilizzare con eventuali convenzioni.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, pregiudizialmente, chiedo all'Assessore di aprire una pausa di riflessione sulla possibilità che vi siano delle norme, all'interno di questo disegno di legge, che contrastano con il decreto legislativo numero 39 del 2013, il cosiddetto decreto anticorruzione; e mi riferisco all'articolo 5, sia nella versione originaria, che in quella che è stata in qualche modo emendata dalla Commissione. L'articolo 5 dice che l'Assemblea è costituita dai presidenti delle province, eccetera eccetera, dai sindaci dei comuni, dal Presidente dell'Ente foreste, dall'Assessore regionale.

Ora, posto che comunque qui vi sono dei comuni come Assemini e Capoterra che hanno oltre 15 mila abitanti, posto che ci sono comunque i Presidenti delle province e c'è anche l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, io credo che sia necessario prestare attenzione all'articolo 11 del decreto legislativo numero 39 che, per l'esattezza, impedisce che vengano affidati incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni regionali e gli incarichi di amministratori di ente pubblico di livello regionale a coloro che fanno parte della Giunta o del Consiglio della Regione che ha conferito l'incarico; a coloro che fanno parte della Giunta o del Consiglio di una provincia o di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.

Quindi, Assessore, le chiedo di riflettere su questo punto, perché stiamo rischiando di approvare un disegno di legge che è in contrasto palese con una norma nazionale che, sicuramente, in questa materia deve essere necessariamente preferita, perché laddove c'è un contrasto apparente fra norme coesistenti, questa norma, che comunque si richiama a principi molto più elevati, deve essere tenuta presente. Neanche il Consiglio regionale può derogare a questa norma, tant'è vero che in tutti gli altri progetti di legge sui parchi o su altre questioni questa norma, cioè il decreto legislativo numero 39, viene rispettato ab origine.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ritengo le osservazioni del collega Tedde estremamente pertinenti e credo che sia necessario, preliminarmente, chiarire questi aspetti. A noi sembra particolarmente incongruo che nell'assemblea dell'Ente sull'istituzione del parco si colga l'occasione per ridare fiato alle province mentre anche poc'anzi alcuni oratori hanno parlato di risparmio, hanno parlato dell'esigenza di eliminare gli sprechi, hanno parlato implicitamente anche della necessità di dare un segnale a livello nazionale da parte delle Regioni, poi noi naturalmente ci preoccupiamo della nostra Regione, per eliminare sprechi, duplicazioni eccetera, su questa strada va il processo di abolizione delle province.

Anche piccole cose, come quella di cui stiamo parlando, depongono negativamente, perché noi non vediamo alcuna necessità di restituire dignità alle province inserendole nell'assemblea dell'Ente parco; casomai è un intervento che si potrà fare successivamente, una volta varata la riforma degli enti locali si potranno verificare i soggetti che avranno competenze di area vasta, se ce ne saranno, di livello non intermedio, perché credo che l'ente intermedio abbia ormai raggiunto il capolinea. Ma se ci saranno funzioni di area vasta, ci saranno degli organismi di raccordo tra comuni che potranno avere competenza territoriale anche sul territorio del Parco. Eventualmente, ripeto, se ne potrà riparlare, ma mi sembra assolutamente fuori luogo la previsione contenuta in questo disegno di legge.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Presidente, intervengo per dire che, innanzitutto, condivido la scelta operata dalla Giunta prima, e dalla Commissione poi, di portare finalmente all'approvazione dell'Aula, dopo tanto tempo, dei progetti di legge che hanno avuto una lunga gestazione, e portarli a compimento significa manifestare una volontà da parte del Consiglio regionale di andare incontro all'esigenza di valorizzare al massimo le risorse naturali di cui la nostra Regione dispone.

E queste aree, individuate con la delimitazione dei parchi di cui oggi parliamo, sono senz'altro di grandissimo interesse naturalistico e possono rappresentare, se salvaguardate al meglio, con un ruolo positivo e attivo delle popolazioni del luogo, uno di quei patrimoni naturali, identitari e culturali che possono aiutare lo sviluppo di quel settore a cui tutti guardiamo con interesse per la nostra economia, che è il turismo non solo balneare, ma interessato alla visita del nostro patrimonio e della nostra identità. Quindi riuscire oggi, dopo che qualche anno fa venne istituito il parco di Porto Conte, a istituire questi altri due parchi, è senz'altro un grande risultato dal punto di vista politico.

Io auspico anche che questo stesso Consiglio regionale, nei tempi che saranno necessari, si indirizzi verso la predisposizione di una normativa generale sulla gestione del patrimonio della biodiversità naturale, fino alle zone protette a vario genere, per costruire le condizioni affinché l'intera Isola possa essere gestita al meglio da questo punto di vista. Poi, effettivamente, dice il collega Tedde, ci sono problemi legati alla norma Severino che, impattando con il percorso seguito dalla legge istitutiva di Porto Conte, ha posto dei problemi di legittimità agli attuali organi che quella stessa legge prevede.

Di conseguenza stiamo ragionando per prevedere in questi giorni un intervento che modifichi quella situazione, però, io suggerirei di verificare con attenzione se per caso insorga, proprio a seguito di questa norma, un problema che potrebbe poi creare difficoltà; occorre quindi ragionare freddamente e se il problema c'è risolverlo.

Detto questo credo sia utile da parte nostra lavorare per licenziare il prima possibile queste due norme di legge e poi per farle diventare operative, perché la politica regionale è da tempo caratterizzata dal fatto di fare le leggi e poi abbandonarle. Questo è un problema, perché quando si legifera lo si fa con i migliori intendimenti, però applicare, rendere operativa una legge è molto più difficile che approvarla ma, d'altro canto, i risultati vengono dalla sua applicazione, non dal suo varo da parte di questo Consiglio regionale, quindi all'Esecutivo e a tutta la struttura regionale, alle amministrazioni locali, che svolgono un ruolo particolare in queste realtà, il compito di farle diventare davvero patrimonio positivo. Io però, siccome ci credo davvero, sono assolutamente fiducioso che in questa direzione sapremo andare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Presidente, innanzitutto una precisazione rivolta al collega Solinas il quale ha fatto bene a parlare del 2005; è vero che la gente ha poltrito, è rimasta addormentata per tanto tempo… l'avete scritto voi, non l'ho scritto io. Nel novembre 2009, essendo io l'Assessore incaricato ho promosso circa dieci incontri radunando tutti i comuni che avevano presentato domanda per il parco, e devo dire che c'erano state delle difficoltà. Il problema dell'integrazione di Teulada e di Santadi; Santadi era commissariato e quindi abbiamo dovuto aspettare perché potesse far parte di questo parco, anche perché ha una rilevanza notevole come estensione territoriale, tant'è che i comuni lo hanno scelto come guida, come il centro appunto.

Però, va detto subito, le difficoltà da che cosa nascevano? L'Assessore lo sa: dalla legge numero 31, perché la legge numero 31 è molto restrittiva e quindi non consente delle aperture, ma proprio in quegli anni noi abbiamo attivato i parchi. Io mi meraviglio che perdiamo tanto tempo perché questi due parchi possono essere votati nell'arco di dieci minuti. C'era qualche difficoltà per il Tepilora - e probabilmente lei lo sa - perché nella zona relativa per esempio a Seulo, Seui, eccetera, essendosi ritirato un comune mancava la continuità territoriale che è un fondamento, che è la struttura portante affinchè si possa costituire un parco; e siamo riusciti - ahimè - a istituire anche il parco del Gennargentu formato da quattro comuni: Urzulei, Oliena, Orgosolo e Dorgali.

E al riguardo proprio l'altro giorno - mi dispiace doverlo dire - sono stato io parlando con l'Assessore, che ringrazio, a dirgli che siccome abbiamo stanziato 2 milioni per tutti i parchi, non 100 mila euro, e siccome questi erano nel bilancio, bisognerebbe dargli le risorse perché hanno lavorato bene, ma perché proprio questo parco è fuori dalla legge numero 31; quindi, siccome l'Ente foreste non era in grado di fornire i necessari supporti, è stata data a questi comuni la possibilità di fare le assunzioni e di fare, per esempio, tutte le istruttorie e i servizi, e questo è fondamentale, tant'è che l'Assessore ha preso impegno che attraverso residui, che non sono i loro, gli assegnerà 500 mila euro.

Questo per chiarire quali sono i problemi. Abbiamo perso molto tempo dopo il 2009, perché fino a quando sono rimasto io abbiamo corso. Voi avete trovato la pappa pronta e chiaramente avete perso molto tempo, chi l'ha preceduta e, mi consenta, oltre a chi l'ha preceduta anche lei, ha perso sei mesi, il provvedimento poteva essere portato subito alla discussione perché era già pronto, era tutto pronto, tutto predisposto nei particolari, questo e gli altri. È evidente pertanto che a questo punto ci sono le condizioni per poterlo approvare subito, pur con qualche difficoltà alla quale ho accennato e sulla quale voglio sorvolare.

Per quanto riguarda ciò che ha proposto Lotto, è praticamente un emendamento. Innanzitutto Porto Conte - consentimi di dirti - non c'entra. Porto Conte è nato molto prima, quindi non c'entra niente con la "31", io sono d'accordo con Lotto che occorra trovare una soluzione, ma non attraverso questo meccanismo perché parliamo di due leggi diverse e faremmo soltanto confusione.

Quindi per quanto mi concerne ovviamente rilevo, per quanto riguarda la posta finanziaria, che non sono i 100 mila euro stanziati nel 2015-2016 che possono creare le condizioni per favorire lo sviluppo e, quindi, in fase di bilancio credo che sia necessario dare anche a queste due nuove strutture, che sono in fase di realizzazione, anche se con notevole ritardo, una congrua cifra che gli consenta di svolgere quelle attività fondamentali che altri hanno messo in essere.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Presidente, io non ricordo chi fosse l'Assessore che ha preceduto l'assessore Spano…

OPPI GIORGIO (UDC). Non io. Io ero Assessore nel 2009.

COCCO DANIELE (SEL). Sto scherzando perché la pappa pronta una cosa è mangiarla in sei mesi, una cosa è mangiarla in cinque anni. Io devo dare atto però all'onorevole Oppi che lui effettivamente si è occupato molto di parchi e di aree protette. Affermo questo perché ho avuto cognizione ed esperienza diretta di ciò quando si parlava dell'area protetta Marghine-Goceano, della quale l'onorevole Oppi, allora Assessore dell'ambiente, molto si occupò e molto fece perché si arrivasse in porto anche con l'approvazione di una legge di tutela per quel territorio. Il provvedimento non andò in porto proprio per i problemi legati alla legge numero 31, che sicuramente anche in merito a questi dispositivi che oggi spero approveremo, anche molto celermente, qualche problema lo hanno creato.

Il mio intervento sarà brevissimo, intendo ringraziare l'assessore Spano che ha portato a termine questa operazione sicuramente molto attesa da quei territori che tanto hanno speso a livello di energie in tutti questi anni. C'è da fare anche un plauso alla Commissione che lavorando alacremente, e con celerità, è riuscita a esitare le due proposte e a portarle subito in Aula, questo a dimostrazione che quando si crede nelle cose e c'è unità di intenti si trovano i punti di caduta, però un plauso all'Assessore che sta portando in Aula due provvedimenti importanti credo che vada fatto.

PRESIDENTE. Comunico al Consiglio che l'onorevole Busia è rientrata dal congedo.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

SPANO DONATELLA, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Presidente, innanzitutto mi preme sottolineare il fatto che dal momento dell'insediamento della Giunta sono passati neanche due mesi, per cui questo è un segno di grande attenzione di questa Giunta per la tutela ambientale, la valorizzazione delle aree protette e la potenzialità di sviluppo economico sostenibile che la nascita dei parchi naturali offre per i territori. Noi abbiamo trovato un processo già avviato, si ricordavano il 2005, il 2007, 2009, però è vero che la mancata discussione di questi disegni di legge ha anche portato a perdita della copertura finanziaria, e noi abbiamo lavorato per trovare la copertura finanziaria per l'istituzione dei parchi.

Abbiamo, quindi, espresso con grande forza il nostro intento e lo abbiamo espresso stabilendo un metodo importante che serva come esempio per la costituzione di altri parchi e per la gestione di aree protette, cioè quello di mettere insieme enti locali, amministrazioni locali ed Ente foreste, che svolgerà un ruolo importante perché è lì, attivo, con i suoi mezzi e con i suoi uomini, per la gestione delle aree.

Credo che questa forte accelerazione, accompagnata dalla nuova copertura finanziaria, per i due disegni di legge, consenta di superare possibili piccole problematiche che in Aula possono essere risolte e per quanto riguarda l'emendamento relativo alla convenzione con il WWF esprimo parere favorevole della Giunta, ritenendo appunto necessario porre in sinergia tutte le realtà che agiscono e che contribuiscono a portare a tutela e a valorizzazione le aree del parco, e anche questo è un esempio per altre associazioni o altre realtà o altri casi che si possono verificare.

Sono anche d'accordo sulla necessità di svecchiare la legislazione regionale in materia di parchi, e quindi di lavorare su una riforma complessiva della legge numero 31 in un'ottica europea di un concetto più ampio, più flessibile e più integrato della tutela ambientale e delle aree protette in generale, dove addirittura viene superato questo concetto che può sembrare limitativo di parco. In quest'ottica io voglio sottolineare che è un atto politico di estrema importanza la nascita di questi due parchi perché entrambi nascono veramente dalla volontà delle popolazioni e delle amministrazioni locali; voglio pertanto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al tavolo di lavoro che ha portato alla stesura delle bozze dei disegni di legge.

Voglio anche mettere in evidenza il lavoro celere della Commissione con la quale ci siamo confrontati e abbiamo trovato subito degli accordi costruttivi, anche per il futuro dei lavori e per la revisione della legge 31. Con questo io mi auguro una rapidissima approvazione dei disegni di legge.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Capo I

Disposizioni generali

Art. 1

Istituzione del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu

1. La Regione autonoma della Sardegna istituisce il Parco naturale regionale di Gutturu Mannu.

2. Il parco assicura la gestione unitaria del complesso di ecosistemi presenti nel suo territorio, garantendo la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali, la loro fruizione, la promozione e lo svolgimento di attività scientifiche e di didattica ambientale, l'esercizio di attività produttive compatibili e la riqualificazione di opere e manufatti esistenti.

3. Il parco contribuisce all'armonico sviluppo economico dell'intero territorio.

4. Il parco è un ente di diritto pubblico, dotato di personalità giuridica e autonomia patrimoniale e gestionale, secondo le disposizioni di cui alla presente legge.)

PRESIDENTE. Poichè nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cossa ha votato a favore e che la consigliera Pinna Rossella si è astenuta.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Risponde no il consigliere: Orru'.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cherchi Oscar - Pinna Rossella.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 48

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 47

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Delimitazione del parco

1. Il parco naturale regionale di Gutturu Mannu di seguito denominato parco, si estende nei territori dei Comuni di: Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus De Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra, Sarroch e Teulada secondo la delimitazione provvisoria indicata in cartografia in scala 1:25.000 di cui all'allegato A della presente legge e interessa una superficie complessiva pari a 19.750 ha di territorio di cui rispettivamente: Pula 5.654 ha; Villa San Pietro 1.625 ha; Siliqua 2.243 ha; Domus De Maria 25 ha; Uta 3.060 ha; Assemini 4.074 ha; Santadi 1.585 ha; Capoterra 340 ha; Sarroch 1.079 ha; Teulada 65 ha.

2. La delimitazione di cui al comma 1 può essere modificata in sede di approvazione del piano del parco di cui all'articolo 11.

3. La perimetrazione indicata nella cartografia di cui all'allegato A costituisce la base di riferimento per il successivo reperimento di aree da includere nel parco, anche in previsione dell'adesione di comuni limitrofi che conferiscano, per le finalità del parco, loro territori, a condizione che sia mantenuta la contiguità delle aree e la continuità del perimetro.

4. I confini del parco sono resi visibili sul terreno mediante l'apposizione, sul perimetro esterno e lungo le strade d'accesso al parco, di apposite tabelle.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Capo II

Organizzazione del parco

Art. 3

Organi del parco

1. L'Ente parco ha personalità giuridica di diritto pubblico, sede legale e amministrativa nel Comune di Santadi.

2. Sono organi dell'Ente:

a) l'assemblea del parco;

b) il presidente dell'assemblea;

c) il collegio dei revisori dei conti.

3. Le competenze e le modalità di funzionamento degli organi del parco sono disciplinati dalla presente legge e dallo statuto dell'Ente.

4. I membri dell'assemblea e il presidente svolgono i compiti previsti dalla presente legge e dallo statuto a titolo gratuito.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Statuto

1. Lo statuto dell'ente, in conformità alla presente legge, stabilisce i criteri generali in materia di organizzazione interna e di gestione del parco.

2. Lo statuto può prevedere la costituzione e le modalità di funzionamento di organi di consulenza tecnico-scientifica e di organi di rappresentanza delle associazioni portatrici di interessi diffusi in materia ambientale e delle categorie sociali ed economiche locali.

3. Lo statuto è predisposto dall'assemblea entro sei mesi dalla data di insediamento, ed è approvato con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente. Nel caso di mancata approvazione, da parte degli organi del parco, dello statuto nel termine prescritto, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente attiva la procedura per i controlli sostitutivi per gli enti locali.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Sospendo la seduta per consentire un riordino degli emendamenti presentati.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 43, viene ripresa alle ore 17.)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti:

Art. 5

Assemblea del parco

1. L'assemblea è costituita:

a) dai presidenti delle Province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias, o dai legali rappresentanti dell'ente intermedio che, al termine del processo complessivo di riforma del sistema degli enti locali in atto, succede nell'esercizio delle cessate funzioni provinciali o da un loro delegato;

b) dai sindaci dei comuni nei cui territori sono ricomprese le aree del parco;

c) dal presidente dell'Ente foreste della Sardegna o da un suo delegato;

d) dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente o da un suo delegato.

2. L'assemblea per il primo insediamento è nominata con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, i componenti e i loro rappresentanti decadono allo scadere del mandato elettivo e subentrano per titolo i nuovi eletti.

3. L'assemblea elegge al suo interno, a maggioranza assoluta delle quote di partecipazione, il proprio presidente che assume il ruolo di presidente del parco. Il presidente provvede a convocarla almeno tre volte l'anno e quando venga richiesto dai rappresentanti di almeno un terzo delle quote di partecipazione. La convocazione per il primo insediamento della comunità è effettuata dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.

4. L'assemblea può eleggere al proprio interno un vice presidente ed eventualmente una giunta esecutiva formata da tre o cinque componenti, compreso il presidente dell'assemblea, secondo le modalità e con le funzioni stabilite nello statuto dell'ente parco.

5. All'assemblea compete:

a) formulare gli indirizzi relativamente all'attività tecnica-amministrativa dell'ente parco;

b) predisporre e approvare la proposta di statuto;

c) predisporre il piano del parco, il programma di sviluppo economico e sociale ed il regolamento, tutti da sottoporre all'approvazione finale della Regione;

d) predisporre ed approvare il bilancio di previsione annuale e pluriennale ed il conto consuntivo;

e) nominare il direttore del parco;

f) approvare la dotazione organica e il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi dell'Ente;

g) designare i revisori dei conti.

6. La direzione del parco fornisce all'assemblea il necessario servizio di segreteria tecnico-amministrativa. I componenti dell'assemblea durano in carica per un periodo corrispondente al mandato elettivo nell'ente di provenienza.

7. Alle riunioni dell'assemblea ed alla giunta esecutiva, ove costituita, partecipa, senza diritto di voto, il direttore.

8. Ai fini dell'assunzione degli atti di competenza dell'assemblea le quote di partecipazione attribuite a ciascun componente sono così determinate:

a) 10 per cento alla Regione;

b) 5 per cento alla Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, o all'ente intermedio di cui al comma 1, lett. a) da suddividere in proporzione all'estensione di rispettivi territori interessati dall'area parco;

c) 5 per cento all'Ente foreste della Sardegna;

d) la restante quota percentuale è suddivisa tra i rappresentanti dei comuni in proporzione all'estensione del rispettivo territorio ricadente nell'area parco.

9. Per la validità delle deliberazioni della comunità è necessaria la partecipazione dei componenti che rappresentano la maggioranza delle quote di partecipazione. In caso di parità prevale il voto del presidente.

Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.

Articolo 5

La lettera a) dell'articolo 5 è soppressa. (3)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Solinas Antonio - Cocco Pietro.

Articolo 5

Al comma 3 le parole "al suo interno" sono soppresse. (2)

Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.

Articolo 5

La lettera b) del comma 8 è soppressa. (4).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, i due emendamenti che abbiamo presentato sono conseguenti alle considerazioni svolte in sede di discussione generale, quindi puntano a eliminare la presenza della provincia sia dall'assemblea sia dalle quote del parco le quali, conseguentemente, vengono ridistribuite tra i comuni che ne fanno parte. Quindi l'emendamento numero 3 mira a sopprimere la lettera a) del comma 1, l'emendamento numero 2 mira a sopprimere la lettera b) del comma 8 che ripartisce le quote di partecipazione dei diversi enti nell'assemblea del parco.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Per quanto riguarda l'emendamento numero 2 il parere è favorevole, mentre per quanto riguarda gli emendamenti numero 3 e 4 il parere è contrario, Presidente, chiarendo anche ai presentatori che il disposto della lettera a) dell'articolo 5 è il risultato del confronto tra i sindaci, la Giunta regionale e la Commissione.

Io capisco che possa dare fastidio il termine "provincia", ma da una lettura attenta si evince proprio che si sta evitando di ritornare in Consiglio regionale per modificare nuovamente la legge prevedendo che il soggetto intermedio (che sarà un ente di secondo livello, che sarà l'unione dei comuni) farà parte comunque come rappresentante del territorio all'interno dell'assemblea del parco. Per quanto riguarda l'emendamento al comma 8, lettera b), il parere della Commissione è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

SPANO DONATELLA, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, vorrei capire l'ammissibilità di questi emendamenti, perché mi pare che ci siano dei tempi, modi e forme anche di presentazione. Se qui dobbiamo aggiustare sempre all'ultimo momento, non dico in corso d'opera, ma all'ultimo momento senza neppure un minimo di interlocuzione!.. Qui vedo emendamenti - addirittura quello al successivo articolo - che stravolgono il senso di una norma su cui era stato raggiunto l'accordo anche in seno alla Commissione. Pongo quindi un problema di rispetto anche dei termini di presentazione e di ammissibilità.

PRESIDENTE. Dal punto di vista procedurale sono stati presentati nei termini, nel senso che la ricezione degli emendamenti è pervenuta prima della chiusura della discussione generale come da Regolamento. L'emendamento numero 5 all'articolo 6 anche questo è pervenuto nei tempi. Il ritardo è dovuto al fatto che abbiamo sospeso la seduta per fotocopiarli e distribuirli.

(Interruzione del consigliere Pietro Pittalis)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, io capisco le dichiarazioni che rilascia il collega Solinas, però vorrei sommessamente far osservare che la Provincia del Sulcis è soppressa, è soppressa! Se qualcuno la vuole reinventare ce lo dica ma, non vorrei arrecare danno all'intelligenza di altri e neppure alla mia, non ho capito perchè si insista a dire che le province esistono. E' una vergogna! E mi vergognerei ancora di più se le province dovessero ritornare in Aula per essere risistemate, è due volte sciocchezza tornare sulla stessa norma. E ribadisco, il Sulcis Iglesiente è soppressa come provincia quindi è un atto illegittimo e per certi aspetti illegale.

Pregherei il Presidente di prendere in considerazione le due aggettivazioni.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, poiché mi pare che ci sia un po' di confusione sull'ordine e sui tempi di presentazione degli emendamenti, se fosse possibile chiedo una breve sospensione per cercare di coordinarci. Gli emendamenti sono pochi, ma abbiamo difficoltà di coordinamento.

PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 08, viene ripresa alle ore 17 e 12.)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Presidente, intendo significare alcune cose rispetto alle importanti considerazioni del collega Dedoni. Le province non sono state abrogate, sono state commissariate, sono lì gestite dai commissari, altre invece non sono state affatto commissariate e continuano nella loro gestione. Dopodiché mi sembra anche che, nella parte dell'articolo 5 che viene inquisita, si sia stabilito che ci devono essere o dei legali rappresentanti dell'ente intermedio, che al termine del processo complessivo di riforma del sistema degli enti locali in atto succedono nell'esercizio delle cessate funzioni provinciali, o un loro delegato, per cui non c'è da questo punto di vista nessun ripristino.

Ma ci tenevo a precisare che le province esistono, gestite da commissari o gestite in modo normale non sono mai state abrogate.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.

FENU MODESTO (Sardegna). Onorevole Pizzuto non me ne voglia a male, però c'è stato un referendum attraverso il quale una volontà popolare chiara si è espressa per la soppressione delle province di nuova costituzione, ribadisco "soppressione", questi sono i termini esatti, e ha dato un'indicazione anche per quanto riguarda le province storiche. Adesso posso capire che nella confusione generale in cui i livelli amministrativi stanno operando in questo momento si cerchi di trovare una soluzione, ma la stessa soluzione dei commissari è una soluzione a tempo, una soluzione che non può essere duratura, in ogni caso prima o poi, io mi auguro quanto prima, il problema della soppressione delle province e il problema della governance locale va affrontato in modo razionale.

In ogni caso, considerato che la volontà dei cittadini è stata questa, ed è stata espressa in modo manifesto, tutte le azioni legislative e amministrative del legislatore devono andare nella direzione di sottrazione delle competenze a enti soppressi e trovare un altro livello di governance a cui attribuire queste competenze. Io sono favorevolissimo ai parchi, ma che senso ha inserire comunque una competenza di soggetti che non esistono più e che sono stati soppressi? Poi si può anche insistere nel dire "ma sono commissariati e ci sono", ma in ogni caso la direzione delle nuove proposte di legge deve essere verso la rinuncia a quel livello di governance per individuare un altro livello di governance, così come i sardi ci hanno chiesto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, in aggiunta alle considerazioni che faceva il collega Fenu, dico all'onorevole Pizzuto che il referendum ha forza di legge, quindi anche se il Consiglio regionale ha fatto e fa resistenza per l'abolizione delle province, ci hanno già pensato i cittadini: quattro province, compresa quella del Sulcis, sono abolite. L'altra è commissariata. E adesso mi giunge notizia che il mio amico Michele Piras ha denunciato quello che ha detto poco fa il collega Pizzuto. Pensi, collega Pizzuto, che due mesi fa noi abbiamo inoltrato una denuncia alla Corte dei Conti su questo tema specifico.

Al collega Solinas dico, ma chi rappresentano i Commissari oggi? Rappresentano la popolazione di quelle province? Credo di no. Rappresentano il territorio di quelle province? Credo di no. Sono lì per liquidare le province, tutti; quindi per fare ordinaria amministrazione e per liquidare le province. Allora reinserirle in una nuova legge è una cosa incongrua. Di conseguenza sono anche abbastanza sorpreso del parere espresso dalla Giunta su questi emendamenti, perché se è un indirizzo della Giunta mi preoccupa molto, però è incongruo continuare ad attribuire competenze a enti che non ci sono più. Quando ci sarà il riassetto si vedrà, però per il momento la situazione è questa, il Consiglio deve prenderne atto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, soltanto per esprimere soddisfazione perché la maggioranza ha accolto il nostro grido d'allarme sulla presenza in questa norma, nell'articolo 5, di una superfetazione giuridica che andava a contrastare in modo palese contro una norma nazionale. E quindi è evidente che su questo emendamento il nostro voto non può non essere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Presidente, sulla questione delle province non vorrei passare in quest'Aula come chi è favorevole al ripristino delle province, perché siamo tutti contrarissimi, o quasi tutti, e io lo sono in particolar modo ancora prima del referendum. Però la soluzione che abbiamo trovato, onorevole Cossa, è quella consigliata dagli Uffici. Cioè di fatto, l'articolo 5 recita: "…dal Presidente della Provincia, o dal legale rappresentante dell'ente intermedio che al termine del processo complessivo di riforma del sistema degli enti locali in atto succede nell'esercizio del cessate funzioni provinciali, o da un suo delegato". Cioè è chiarissimo quello che vogliamo fare, nessuno vuole restituire dignità alle province evidentemente, che a seguito del referendum sono ormai tramontate. Vogliamo utilizzare questo termine. Siamo perfettamente d'accordo con lei nel merito, però non è necessario un emendamento a questo articolo per ribadire questo concetto. E quindi voteremo contro, ma non certamente perché siamo favorevoli al ripristino delle province, è evidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 22

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Carta ha votato a favore e che il consigliere Orrù si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Risponde no il consigliere: Oppi.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 34

astenuti 20

maggioranza 18

favorevoli 33

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 4.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori sardi). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'articolo 5.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e del relativo emendamento:

Presidente del parco

1. Il Presidente del parco è eletto fra i membri dell'assemblea ed è nominato con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e dura in carica tre anni e comunque non oltre il mandato dell'ente di provenienza. Il presidente ha la legale rappresentanza dell'ente ed esercita le funzioni attribuitegli dallo statuto e dalla presente legge.

Emendamento soppressivo parziale Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio.

Articolo 6

Le parole "è eletto tra i membri dell'assemblea" sono soppresse. (5).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'emendamento numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Solinas Antonio - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Oppi - Rubiu - Tedde.

Si sono astenuti: Il Presidente Ganau - Cappellacci - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Solinas Christian - Tatti - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 33

astenuti 18

maggioranza 17

favorevoli 28

contrari 5

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 7

Collegio dei revisori dei conti

1. Del collegio dei revisori dei conti fanno parte tre componenti iscritti nel registro dei revisori contabili di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva n. 2006/43/CE relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti annuali e dei conti consolidati), designati dall'Assemblea.

2. Il collegio dei revisori dei conti è nominato con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.

3. I revisori durano in carica tre anni, possono essere riconfermati per una sola volta e non sono revocabili salvo che per gravi inadempienze, per violazioni di legge e delle norme dello statuto.

4. I revisori esercitano la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione del parco con le modalità previste dalla normativa contabile degli enti pubblici e sulla base dei regolamenti dell'Ente parco.

5. I revisori operano a titolo onorifico. Possono essere esclusivamente rimborsate le spese sostenute.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 7, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 8

Direttore del parco

1. Il direttore del parco, di seguito denominato direttore, è nominato dall'assemblea del parco e scelto a seguito di selezione ad evidenza pubblica, tra persone in possesso del diploma di laurea, di comprovata professionalità ed esperienza almeno quinquennale nella gestione e nel coordinamento di strutture organizzative complesse, presso organismi privati o enti pubblici, possibilmente con esperienze maturate nella gestione di progetti finanziati con risorse comunitarie; per la nomina del primo direttore del parco le procedure di selezione sono gestite dal comune in cui ha sede legale il parco; successivamente provvede il direttore del parco.

2. Il direttore è incaricato per un periodo massimo di cinque anni, allo scadere dei quali decade automaticamente. Egli può partecipare alla successiva selezione ma non ricevere l'incarico più di due volte e comunque per non oltre dieci anni complessivamente.

3. Al direttore spetta il trattamento economico stabilito per i dirigenti degli enti locali.

4. Il direttore ha la responsabilità gestionale, in relazione agli obiettivi dell'ente, della correttezza amministrativa e dell'efficienza.

5. Il parere di legittimità del direttore è obbligatorio ed è formalmente e motivatamente espresso per tutti gli atti di gestione e su quelli che incidono sull'organizzazione dei servizi e del personale.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 8, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 9.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 9

Servizi e personale del parco

1. Il parco si dota di una propria struttura tecnico-amministrativa. La struttura è posta alle dipendenze del direttore e la sua articolazione e organizzazione sono definite nello specifico regolamento.

2. Il parco può avvalersi sia di personale proprio sia di personale comandato dalla Regione o da altri enti pubblici.

3. Il regolamento del personale, comprensivo della relativa pianta organica, è sottoposto al parere della Regione. Esso si uniforma, salvo gli adattamenti necessari, alla disciplina vigente per i dipendenti degli enti locali.

4. Il personale dell'Ente foreste della Sardegna che opera nel territorio del parco svolge la propria attività al servizio funzionale del parco, sulla base di specifica intesa tra la direzione del parco e la direzione dell'Ente foreste della Sardegna.

5. Per la gestione dei servizi e delle attività economiche del parco, con esclusione della vigilanza, l'ente può avvalersi di soggetti privati o stipulare convenzioni con enti pubblici.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 9, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 10.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 10

Strumenti di pianificazione e programmazione

I. Il parco persegue le finalità di cui all'articolo 1 dotandosi dei seguenti strumenti di pianificazione e programmazione:

a) il piano del parco;

b) il programma di sviluppo economico e sociale;

c) il regolamento del parco.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rubiu. Ne ha facoltà

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 10.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Oppi - Tocco.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 49

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 11

Piano del parco - finalità e contenuti

1. Il piano del parco, di seguito piano, è lo strumento di tutela dei valori naturali, ambientali, storico culturali e demo-antropologici del parco, disciplina l'organizzazione del territorio in relazione agli usi compatibili, suddividendolo in base al diverso grado di protezione.

2. Il piano dispone in particolare:

a) l'organizzazione generale del territorio, la sua articolazione in sub aree con la definizione dei vincoli e degli usi consentiti in virtù delle esigenze di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali presenti, le destinazioni d'uso pubblico o privato e le relative norme applicative;

b) i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale con particolare riguardo agli accessi, ai percorsi e alle strutture riservate ai diversamente abili e agli anziani;

c) le tipologie costruttive e i materiali consentiti, le modalità di conservazione, ristrutturazione e manutenzione delle strutture e infrastrutture esistenti, le modalità di esercizio delle attività produttive e compatibili con il parco.

3. Il piano, sulla base di formali intese tra l'ente parco e i comuni interessati, può prevedere l'individuazione delle aree contigue al parco stesso e la disciplina delle medesime ai sensi del titolo IV, articolo 32, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette).

4. Il piano può individuare terreni di proprietà privata su cui esercitare il diritto di prelazione nel caso di trasferimento a titolo oneroso del bene.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 11, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 12

Piano del parco: procedure di approvazione
ed efficacia giuridica

1. Il piano è predisposto dall'assemblea dell'Ente parco entro due anni dalla sua costituzione ed è adottato dalla Giunta regionale entro i successivi sei mesi. Il piano è reso esecutivo con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente ed è pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).

2. Al fine di garantire la più ampia partecipazione e consultazione dei soggetti interessati, il piano è sottoposto alla procedura di valutazione ambientale strategica secondo le disposizioni vigenti.

3. Il piano del parco è soggetto a periodiche verifiche e ad eventuali aggiornamenti con frequenza non superiore a cinque anni.

4. Le varianti al piano sono approvate con le procedure previste ai commi 1, 2 e 3.

5. Il piano è coerente al Piano paesaggistico regionale (PPR) e al Piano di assetto idrogeologico (PAI), e ha efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza.

6. Le prescrizioni del piano sono vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati, che svolgono o intendono svolgere attività disciplinate dal piano stesso.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 12, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 13.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 13

Programma di sviluppo economico e sociale

1. Il programma di sviluppo economico e sociale, di seguito programma, nel rispetto delle previsioni del piano, individua le modalità per la promozione e la valorizzazione delle attività produttive compatibili, i servizi erogabili e ogni altra attività diretta a garantire lo sviluppo economico e sociale sostenibile del parco.

2. Il programma è finalizzato a correlare l'obiettivo fondamentale di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali del parco con le esigenze di fruizione, di valorizzazione e di promozione dello sviluppo economico, anche al fine dell'auto finanziamento.

3. Per le finalità di cui al comma 1, l'ente di gestione identifica e tutela a termini di legge un marchio tipico di qualità da concedere, attraverso specifiche convenzioni, a servizi e prodotti locali che presentino i requisiti di qualità e che soddisfino le finalità del parco.

4. Il programma ha validità triennale e può essere annualmente aggiornato.

5. Il programma è predisposto ed adottato dall'ente di gestione entro due anni dalla sua costituzione, ed è approvato in via definitiva entro sei mesi dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 13, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 14.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 14

Regolamento del parco

1. Il regolamento del parco, di seguito regolamento, disciplina l'esercizio delle attività consentite entro il territorio del parco ed è adottato dall'ente parco anche contestualmente all'approvazione del piano e comunque entro e non oltre sei mesi dall'approvazione del medesimo.

2. Il regolamento disciplina in particolare:

a) la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti;

b) lo svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizi e agro-pastorali;

c) il soggiorno e la circolazione del pubblico con qualsiasi mezzo di trasporto;

d) lo svolgimento di attività sportive, ricreative ed educative;

e) lo svolgimento di attività di ricerca scientifica e biosanitaria;

f) i limiti delle emissioni sonore, luminose o di altro genere, nell'ambito della legislazione in materia;

g) lo svolgimento delle attività da affidare a interventi di occupazione giovanile, di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile;

h) l'accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap ed anziani.

3. Nel parco sono vietate le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli elementi naturali tutelati, con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat. In particolare sono vietati:

a) la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali; il danneggiamento delle specie vegetali, salvo nei territori in cui sono consentite le attività agro-pastorali; l'introduzione di specie estranee, animali o vegetali;

b) l'apertura e l'esercizio di cave, di miniere e di discariche, nonché l'asportazione di minerali;

c) la modificazione del regime delle acque.

4. È regolamentata la raccolta delle specie vegetali di interesse tradizionale.

5. Sono comunque fatti salvi gli usi civici e i diritti reali delle collettività locali.

6. Il regolamento stabilisce altresì le eventuali deroghe ai divieti di cui al comma 3, in particolare per quanto riguarda la lettera a). Esso prevede eventuali prelievi faunistici ed eventuali abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall'ente parco; i prelievi e gli abbattimenti avvengono su iniziativa e sotto la diretta responsabilità dell'ente parco.

7. Il regolamento è predisposto ed adottato dall' assemblea dell'Ente parco entro due anni dalla sua costituzione ed è approvato con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente entro quaranta giorni dalla richiesta e pubblicato sul BURAS.)

PRESIDENTE Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 14, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 15. All'articolo 15 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 e del relativo emendamento:

Art. 15

Ente foreste della Sardegna

1. L'Ente foreste della Sardegna fornisce, nei limiti delle proprie competenze, l'assistenza tecnica necessaria per la definizione ed attuazione del piano del parco e del programma di sviluppo economico e sociale, nei quali si deve tenere conto delle attività di programmazione, valorizzazione e gestione del patrimonio forestale di cui l'Ente foreste è titolare.

2. Tutti gli atti di programmazione e di gestione che incidono sul patrimonio forestale ricompreso nel territorio del parco sono preventivamente sottoposti al parere obbligatorio e vincolante dell'ente parco in coerenza con il piano del parco.

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Meloni - Lai - Azara - Demontis - Tatti - Peru - Fenu.

Articolo 15

Dopo l'articolo 15 è aggiunto il seguente:

Art. 15 bis

Convenzione tra l'Ente parco e il WWF

1. Con apposita convenzione sono disciplinati i rapporti tra l'Ente parco e l'Associazione italiana per il WWF - ONLUS proprietaria della riserva naturale denominata "Oasi di Monte Arcosu", classificata Zona di protezione speciale ITB044009 nel sito di interesse comunitario ITB001106 - Foresta di Monte Arcosu.". (1).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 15, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Usula si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cossa - Cozzolino - Demontis - Deriu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fenu - Rubiu - Usula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 48

astenuti 6

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 1

Ricordo che l'emendamento è così configurato: "con apposita convenzione sono disciplinati i rapporti tra l'ente Parco e l'Associazione italiana per il WWF-ONLUS".

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, chiedo una breve sospensione.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 30, viene ripresa alle ore 17 e 32.)

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Anna Maria Busia e Giampietro Comandini sono rientrati dal congedo.

Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 16.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 16

Poteri di autotutela dell'ente parco

1. Il direttore del parco, qualora sia esercitata un'attività in difformità dai piani, dai regolamenti o dai nulla osta rilasciati, dispone l'immediata sospensione dell'attività medesima ed ordina in ogni caso la riduzione in pristino o la ricostituzione di specie vegetali o animali a spese del trasgressore con la responsabilità solidale del committente, del titolare dell'impresa e del direttore dei lavori in caso di costruzione o trasformazione di opere.

2. In caso di inottemperanza, il direttore del parco, entro un congruo termine, provvede all'esecuzione in danno degli obbligati secondo la procedura di legge recuperando le relative spese.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 16, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 17.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 17

Nulla osta

1. Nelle aree del parco è prescritto, per lo svolgimento di determinate attività indicate dal piano e dal regolamento del parco, il preventivo nulla osta da parte dell'ente parco. Esso è rilasciato, a richiesta dell'interessato, dal direttore del parco.

2. Fatti salvi i casi in cui è richiesta la valutazione di impatto ambientale, il nulla osta è rilasciato entro sessanta giorni dalla richiesta.

3. Nei casi in cui è prevista la procedura di valutazione di incidenza, nelle aree di interesse comunitario (SIC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS), è preliminarmente acquisito il nulla osta dell'ente parco da parte dell'interessato.

4. Per gli interventi, gli impianti e le opere per le quali é prescritta la concessione o l'autorizzazione di altri soggetti pubblici, il nulla osta è rilasciato, previa istruttoria eseguita dall'ente o a seguito di conferenza di servizio convocata dall'ente, entro sessanta giorni dalla richiesta. Il direttore del parco, entro sessanta giorni dalla richiesta, con comunicazione scritta al richiedente, può rinviare, per una sola volta, di ulteriori trenta giorni i termini di rilascio del nulla osta.

5. L'ente parco dà notizia per estratto, nelle formule previste dalla legge, dei nulla osta rilasciati.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 17, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 17.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pittalis ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Orru' - Rubiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 50

astenuti 3

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 18.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 18

Poteri sostitutivi e ordinanze dell'autorità regionale

1. In caso di grave disavanzo, gravi violazioni di legge, gravi irregolarità di gestione, su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e previa deliberazione della Giunta regionale, il Presidente della Regione procede allo scioglimento dell'assemblea ed alla revoca del presidente e nomina un commissario straordinario che provvede in, via sostitutiva, alla gestione del parco.

2. Per mancata ottemperanza agli specifici adempimenti previsti dalla presente legge, il Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e previa deliberazione della Giunta regionale, nomina un commissario ad acta.

3. Qualora si verifichi grave pericolo di danno ambientale nel territorio del parco e constatata l'inadempienza degli organi del parco, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente emana ordinanze contingibili ed urgenti e può attivare le procedure dei commi 1 e 2.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 18, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'articolo 19 è stato soppresso in Commissione.

Passiamo all'esame dell'articolo 20.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 20

Entrate del parco

1. Le entrate del parco sono costituite da:

a) contributi ordinari e straordinari dello Stato;

a bis) contributi dell'Unione europea;

b) contributi della Regione;

c) contributi degli altri soggetti partecipanti all'ente parco;

d) contributi e finanziamenti di specifici progetti;

e) lasciti, donazioni, liberalità, redditi patrimoniali, canoni, diritti e tariffe provenienti da forniture di servizi, da concessioni ed attività economiche, nonché dai proventi delle sanzioni ed ogni altro finanziamento acquisito in conformità alle disposizioni vigenti.

2. La Regione partecipa alle spese ordinarie di gestione dell'ente con un contributo annuale.

3. La partecipazione finanziaria ordinaria dei soggetti che concorrono alla costituzione dell'ente parco è determinata dallo statuto.

4. L'ente parco ha l'obbligo del pareggio di bilancio.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 20, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 21.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 21

Norme di salvaguardia provvisorie

1. Fino all'entrata in vigore del piano del parco e dei relativi regolamenti, si applicano le norme di salvaguardia di cui all'articolo 26 della legge regionale 7 giugno 1989, n. 31 (Norme per l'istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale), nonché le disposizioni di cui alla deliberazione della Giunta regionale 5 settembre 2006, n. 36/7, e del decreto del Presidente della Giunta regionale 7 settembre 2006, n. 82 (Approvazione del Piano paesaggistico regionale - Primo ambito omogeneo - deliberazione della Giunta regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 21, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 22.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 22

Art. 22

Vigilanza e competenza
sull'irrogazione delle sanzioni

1. La vigilanza sull'osservanza dei divieti e delle prescrizioni in materia di tutela dell'ambiente naturale nel territorio del parco e la competenza all'irrogazione delle sanzioni è attribuita al Corpo forestale e di vigilanza ambientale di cui alla legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 (Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione sarda).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 22, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 23.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 23:

Art. 23

Sanzioni

1. Fatto salvo quanto stabilito dall'articolo 30, comma 8, della legge n. 394 del 1991, si applicano le sanzioni amministrative previste dagli articoli 28, 29, 30 e 31 della legge regionale n. 31 del 1989.)

PRESIDENTE Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 23, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 24.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 24

Norma di rinvio

1. Per quanto non previsto dalla presente legge, si rimanda alla legge regionale n. 31 del 1989 e alla legge n. 394 del 1991.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 24, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 25.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 25

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 21, comma 2, sono valutati in euro 250.000 per l'anno 2014, ed in euro 100.000 per l'anno 2015 e successivi.

2. Agli stessi oneri si provvede:

a) per l'anno 2014 mediante l'utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 5, comma 10, della legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 (legge finanziaria 2014), iscritte in conto dell'UPB S04.08.002 del bilancio regionale per lo stesso anno;

b) agli oneri per gli anni 2015 e successivi, si provvede mediante utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 2, comma 1, della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 (Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica), iscritte in conto dell'UPB S04.08.005 del bilancio regionale per gli anni 2015 e 2016 e di quelle corrispondenti per gli anni successivi;

3. Nel bilancio della Regione per gli anni 2014/2016, sono introdotte le seguenti variazioni:

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 04

UPB S04.08.002
Interventi a tutela dei Parchi e delle aree protette - Investimenti I
2014 euro 250.000

UPB S04.08.005
Valorizzazione e salvaguardia delle zone umide dei laghi salsi - parte corrente
2015 euro 100.000
2016 euro 100.000

in aumento

UPB S04.08.001
Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - spese correnti
2014 euro 250.000
2015 euro 100.000
2016 euro 100.000.

4. Gli oneri derivanti dalla presente legge gravano sulla succitata UPB S04.08.001 del bilancio regionale per gli anni 2014/2016 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 25, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 26.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 26

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel BURAS.)

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 26, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'allegato A.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'allegato A, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 38/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora". (39/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 39/A "Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora".

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Mi rimetto alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritta a parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (PD). Presidente, con l'approdo in Aula del disegno di legge numero 39 si porta a compimento, almeno dal punto di vista legislativo, un processo di concertazione e di programmazione territoriale che parte da lontano; con l'istituzione del Parco regionale di Tepilora la Regione esplicita la volontà di una parte del territorio della Baronìa, dei Comuni di Bitti, Lodè, Posada e Torpè di creare le premesse, attraverso la protezione e la valorizzazione del proprio patrimonio naturale, affinché si inneschi un processo virtuoso che conduca allo sviluppo dei territori interessati.

Il nostro intendimento è proprio quello di favorire la crescita delle realtà economiche locali partendo dalle ricchezze paesaggistiche e ambientali che insistono su questo angolo di paradiso della provincia di Nuoro, connettendo l'area costiera di Posada, con le zone più interne di Torpè e Lodè sino ad addentrarci nel territorio ancora più interno e aspro del comune di Bitti. Lo ricordava anche il Presidente della quarta Commissione, il collega Antonio Solinas, questo è stato un percorso lungo e faticoso, perché faticoso è il cammino della condivisione, che ha portato a un progetto ampiamente condiviso con le rappresentanze e le istituzioni locali e che, a mio avviso, dovrebbe avere contribuito anche alla responsabilizzazione dei veri custodi dei parchi naturali che sono, non dimentichiamocelo, le popolazioni locali.

Probabilmente oggi non avremmo potuto apprezzare questo rilevante patrimonio ambientale e paesaggistico, non avremmo potuto apprezzare questa grande ricchezza di biodiversità se non fosse stato per la cura secolare delle genti di questi luoghi, che hanno salvaguardato il proprio interesse e la sopravvivenza mediante il ripetersi di attività di prelievo rispettoso e non predatorio delle materie prime e delle risorse rinnovabili locali.

Quindi è nostro intendimento oggi produrre alcuni strumenti normativi volti alla tutela del patrimonio che c'è stato affidato, tutela che non si limiti a una estasi contemplativa dello stesso, ma che sia occasione di tutela delle vecchie attività e di promozione e sviluppo di nuove, avendo cura di salvaguardare il sistema da inaccettabili speculazioni. Questo è l'obiettivo della nostra azione politica e amministrativa: assumere la coraggiosa decisione di investire risorse pubbliche in materia di tutela ambientale, affinché questa si trasformi in un atto di ecologia produttiva, nel senso di voler creare nuove occasioni di sviluppo economico connesse al contesto produttivo locale per un intero territorio.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, noi non siamo assolutamente contrari in modo pregiudiziale a che vengano istituiti parchi, anche se non sempre i parchi hanno funzionato bene, questo ce lo dobbiamo dire. Molto spesso sono stati dei posteggi per politici, molto spesso sono stati utilizzati per dare dei contentini a qualche nostro collega e non sempre hanno svolto il loro compito di conservazione e di attenzione nei confronti dell'ambiente e anche di crescita e di sviluppo. Quindi, qualche riflessione sull'utilizzo dello "strumento Parco" per creare sviluppo bisogna farla, è necessario che questo Consiglio la faccia e non mi pare che non sia stata fatta.

Quello che può essere apprezzato in questi disegni di legge, che poi sono la ripetizione quasi conforme di altri progetti di legge o disegni di legge della Giunta di centrodestra, è che c'è lo sforzo verso la realizzazione di un principio di economicità, e l'assenza di indennità a favore degli organi depone a favore di questa tesi anche se, per la verità, è ancora presente il collegio dei revisori. Io credo che in un'ottica di risparmio e di economicità sarebbe preferibile prevedere un revisore unico piuttosto che il collegio dei revisori, che non mi pare sia necessario per verificare la contabilità e le finanze del Parco. Quindi credo che una riflessione la maggioranza e l'Assessore su questo punto (prevedere un revisore unico piuttosto che il collegio dei revisori) la possano fare in tempo reale.

Detto questo, anche questo disegno di legge presenta quella superfetazione giuridica che a nostro avviso deve essere eliminata, cioè la possibilità che anche i sindaci, o i presidenti di provincia, o l'assessore possano fare i presidenti dell'assemblea. Anche qui credo che dobbiate proporre un emendamento analogo a quello proposto per il precedente disegno di legge, che elimini radicalmente, quindi dall'articolo 5 e dall'articolo 6, quei soggetti che il decreto legislativo numero 39 del 2013 caratterizza come soggetti in conflitto di interessi, e quindi incompatibili. Credo che qualche membro della maggioranza più solerte di altri interverrà in proposito.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Presidente, riflettevo sul fatto che questo Parco non è solo a beneficio della sgarza ciuffetto, o del falco pescatore, del gabbiano corso, del porfirio o pollo sultano la cui nidificazione a rischio è così importante per i fini naturalistici di questa istituzione. Scopo di questa nuova istituzione, per coloro che vivono in quell'area, è quello di trasformare il corso del Rio Posada in un corso e in un alveo di vita anziché, come si è purtroppo verificato nel corso dell'ultima alluvione, in un'area di pericolo e di morte.

È un territorio, signor Presidente, molto ricco di natura e anche di contraddizioni, sotto il profilo civile e umano. Questa infrastrutturazione naturale data dal corso del Rio Posada, così come la definisce la relazione, è sede di una serie di comunità, abbiamo detto Bitti, Lodè, Torpé, Posada, che hanno i numeri più significativi e più diversi nella demografia provinciale. Bitti ha avuto negli ultimi anni uno spopolamento deciso di quasi il 15 per cento della sua popolazione, mentre Posada ha visto crescere i suoi abitanti del 20 per cento. È uno spostamento di persone dall'interno al mare ed è anche un impoverimento della vita civile e sociale ed economica. Quei territori stanno scommettendo fortemente su questa nuova istituzione.

Non è solo l'amore per la natura che li spinge a organizzare la protezione dell'ambiente, la sua valorizzazione, è anche l'amore per sé stessi e per la propria capacità di riscatto, per la propria volontà di futuro come comunità.

Il parco a Bitti nasce voluto dalla gente insieme alle iniziative che hanno contraddistinto in questi anni Lodè e Posada e poi da ultimo anche finalmente Torpé per congiungere, rendere contigua l'area; sono luoghi dove si intende fare crescere la comunità e far crescere l'economia attraverso la valorizzazione della natura. È uno dei primi esperimenti delle zone interne della Sardegna, nella provincia di Nuoro, di scommessa sul territorio da parte degli abitanti non di rifiuto ma di costruzione paziente, e alla fine unanime di un esperimento che la Regione ha deciso di incoraggiare e sostenere. Quindi un plauso a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato. Io mi permetto di dire abbiamo lavorato a contribuire e a raggiungere questo risultato che è storico per le popolazioni ed è storico per la Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (Ps d'Az). Presidente, oggi si sta approvando un parco regionale ma si sta facendo di più, si sta sdoganando la parola "parco" in un territorio dove per molto tempo questa parola ha significato imposizione dall'alto, ha significato espropriazione delle competenze delle popolazioni, ha significato l'esclusione delle popolazioni verso un modello di sviluppo che invece nascesse dal basso.

Con questo disegno di legge che noi oggi approveremo si sta dimostrando che quel territorio non è abitato da zoticoni, non è abitato da gente che non ama l'ambiente, non ama il proprio territorio ma tutt'altro, è abitato da persone che hanno ereditato dai loro padri un territorio salvaguardato, un territorio tutelato, un territorio degno di poter essere valorizzato con un modello di sviluppo diverso. Perché quello che scaturisce è un modello di sviluppo che queste popolazioni attraverso i loro sindaci hanno proposto alla Regione e che la Regione sta certificando oggi con questo disegno di legge.

Noi abbiamo oggi la dimostrazione che una zona interna e una zona costiera della Provincia di Nuoro, insieme, vogliono sfidare il futuro, vogliono proiettarsi verso il futuro con un ambiente che diventa il fiore all'occhiello, la miniera sulla quale fondare la prospettiva di lavoro per giovani e per le famiglie e per tutti coloro che lì abitano.

L'onorevole Oppi ha parlato del Parco del Gennargentu, non c'è ancora il Parco del Gennargentu e tengo a precisare "Parco del Gennargentu" senza alcuno aggettivo. Il Parco del Gennargentu è in gestazione, diciamo che si sta iniziando a lavorarci, gli interventi fatti con il "progetto Supramonte" sono sicuramente importanti, dimostrano la volontà di questa popolazione di collaborare, dimostrano l'amore verso il proprio territorio e gli interventi che sono stati finanziati con il "progetto Su Suercone" vanno in questa direzione.

Quindi a nome anche dei sindaci di Oliena, Orgosolo e di Urzulei dico che l'impegno che la Giunta ha assunto ci soddisfa, ci tranquillizza e ci permette di tranquillizzare le popolazioni. Di conseguenza su questo disegno di legge noi esprimeremo sicuramente il voto favorevole e l'auspicio è che sia foriero di altre situazioni di questo genere.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, Assessori e colleghi consiglieri e soprattutto cari amici sindaci della Provincia di Nuoro, con soddisfazione arriviamo alla conclusione di un percorso legislativo anche faticoso; come diceva l'onorevole Oppi era in dirittura d'arrivo già nello scorso mandato e per un mero disguido d'Aula non ha avuto il suo compimento. Bene ha fatto l'attuale assessore Spano a rimettere in pista, diciamo così, il provvedimento, con una seria istruttoria in Commissione arrivando infine al provvedimento definitivo.

Per il nostro territorio questo è un provvedimento molto importante, l'ha detto in modo molto chiaro l'onorevole Carta nel momento in cui ha fatto riferimento alle battaglie che sono state portate avanti relativamente al Parco del Gennargentu: un modello calato dall'alto che, come ha spesso sostenuto la Banca mondiale, non era un modello di sviluppo ma un modello di tutela.

Il territorio della nostra provincia, della Barbagia, della Baronia, del Mandrolisai è così perché ci vive un popolo che lo ha saputo tenere in questo modo. Diceva in modo arguto il sociologo e antropologo Bachisio Bandinu, giusto per citare un figlio illustre di quel territorio, che nella lingua sarda il termine ambiente non esiste neanche perché l'uomo e l'ambiente sono un tutt'uno, sono la stessa cosa e non può esserci violazione dell'ambiente, del proprio territorio perché si violerebbe sé stessi. Non è filosofia spinta è la constatazione che in quel territorio si possono fare le cose e si possono fare seriamente se partono dal basso, direi io da "La Base", e se si consente di attivare tutte quelle condizioni per poter arrivare ai risultati. Da questo punto di vista bisogna fare un plauso alle amministrazioni comunali che ci hanno creduto, ai sindaci in prima battuta e che hanno lavorato alacremente.

E devo dire anche che la polemica su "province sì e province no" in questo caso non c'entra proprio, non c'entra proprio per niente perché capita anche a me di essere d'accordo con l'onorevole Demontis quando dice che quella è una formulazione che la legge ci impone perché a tutt'oggi esistono le istituzioni province; tra l'altro nel nostro caso è l'ente che ha coordinato questa attività assieme ai comuni e quindi la legge pone le condizioni per poter lavorare assieme perché i comuni lo hanno già fatto precedentemente, chiedono la collaborazione dell'ente intermedio che nascerà per un semplice presupposto: con il Parco di Tepilora non nasce il "parchetto" di pochi comuni ma nasce un'area protetta che è posta a vantaggio di tutto il nostro territorio vasto della Provincia di Nuoro e credo anche della Sardegna. Andiamo avanti quindi con coraggio, spero che sia un primo passo per cercare di passare da un'idea di Parco a un'idea di gestione del territorio integrata che parte dal basso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, i disegni di legge che oggi sono giunti all'esame dell'Aula, riguardanti uno l'istituzione del parco naturale regionale di Gutturu Mannu appena approvato e l'altro l'istituzione del parco naturale di Tepilora in discussione, sono caratterizzati tra l'altro da, è stato detto, una comunione di intenti e condivisione tra enti locali e le popolazioni interessate che poche volte sono state raggiunte in passato nelle fasi di trattazione di strumenti di questo tipo. Se è vero che l'Assessore ha trovato un lavoro importante che era stato evidentemente svolto è anche vero che la stessa ha, in tempi rapidi, avuto l'abilità di portare i disegni di legge in Giunta, ottenerne l'approvazione, presentare il disegno di legge all'attenzione della quarta Commissione con il giusto spirito di apertura agli emendamenti che sono puntualmente arrivati a opera della Commissione.

Immediatamente dopo il nostro insediamento siamo stati sensibilizzati sulla necessità, opportunità, di approvare l'istituzione dei parchi di Tepilora e Gutturu Mannu. Il fatto più sorprendente, ma una piacevole sorpresa direi, mi è parso quello di ricevere tali richieste da parte di coloro che sono i veri protagonisti del territorio: i sindaci che, evidentemente, consideravano maturi i tempi per istituire realtà così importanti per il loro territori, e ritengo che i sindaci per conto delle loro popolazioni abbiano fatto davvero un'ottima scelta in termini soprattutto di tutela, conservazione e valorizzazione del loro patrimonio naturale.

Ma direi anche in termini di promozione del territorio; e da questo punto di vista posso portare l'esperienza dell'area marina protetta di Tavolara, punta Coda Cavallo, ente di istituzione ministeriale con gestione in capo a un consorzio costituito dai comuni interessati. L'istituzione di quest'area marina ha avuto una gestazione non semplice anche a causa delle perplessità degli enti locali interessati e della iniziale contrarietà di parecchi operatori del settore. Oggi, a distanza di quindici anni, si può affermare che quella è stata una scommessa vinta, sotto tutti i punti di vista, e così sarà anche per Tepilora e Gutturu Mannu.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, io sono fra quelli che hanno sempre avversato l'istituzione del Parco del Gennargentu, un Parco imposto da boiardi romani, da Ministri dell'ambiente che trovavano anche interlocutori politici compiacenti in Sardegna; un Parco che proprio era sbagliato nella filosofia, un Parco calato dall'alto che non soddisfava le esigenze di tutela dell'ambiente, le esigenze delle popolazioni interessate, le esigenze soprattutto di quel mondo agropastorale che in quei territori, da secoli, tramandando l'attività da padre in figlio, vive e opera.

Questa è un'altra situazione, qui si tratta di un Parco che nasce proprio dal confronto, come è stato ricordato da chi mi ha preceduto, con le comunità locali, e dunque è un Parco fortemente voluto e atteso proprio dagli amministratori e dalle popolazioni interessate. È il procedimento che muta di prospettiva, e quindi è questa la ragione per la quale con determinazione sosteniamo questo disegno di legge che, voglio ricordare, è stato oggetto anche di un'ipotesi di inserimento in una delle ultime riunioni d'Aula della scorsa legislatura, e che, proprio perché eravamo ormai a ridosso delle elezioni, non è stato possibile discutere.

Di questo disegno di legge noi apprezziamo non solo il segno tangibile dell'attenzione verso le zone interne, che sono sempre dimenticate dall'agenda politica dei governi regionali, non sempre, però spesso, questa è una risposta, un segno di attenzione lodevole al quale noi ci associamo, perché è un Parco che insiste nei Comuni di Bitti, di Lodè, di Posada e di Torpè, e che valorizza soprattutto lo straordinario habitat di quei territori; c'è un aspetto che mi piace sottolineare, ed è quello relativo al marchio tipico di qualità che è possibile concedere a servizi e prodotti locali che soddisfino le finalità del Parco.

Quindi, anche questo è un elemento importante che ci auguriamo, con questa integrazione zone interne-coste, possa davvero contribuire alla soluzione dei problemi di sviluppo di queste aree e delle vocazioni produttive di queste aree. Quindi, per non farla lunga, confermo il nostro voto favorevole, anche perché, essendo presenti numerosi amministratori di questi territori, penso che la cosa migliore sarebbe approvarlo in tempi rapidi e consentire loro di poter tornare in tempo utile nel nuorese.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

SPANO DONATELLA, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Presidente, come ho avuto modo di sottolineare nella discussione sul provvedimento precedente, anche questo rappresenta la conclusione di un processo di confronto con le comunità locali, che firmarono delle intese programmatiche al fine di istituire le aree protette. È un processo, come è stato ricordato, lungo, iniziato un anno dopo rispetto al disegno di legge sul Parco di Gutturu Mannu, però è stato un percorso estremamente interessante in cui, al fine di raggiungere la massima concertazione, di riconoscere le particolari esigenze anche dei singoli territori, è stata seguita una metodologia molto importante.

È stato costituito un gruppo di lavoro composto e coordinato dai funzionari del servizio della tutela della natura dell'Assessorato della difesa dell'ambiente, dai rappresentanti delle aree che hanno firmato l'accordo di programma, dai rappresentanti dei due Parchi regionali già istituiti e dall'Ente foreste della Sardegna. Il gruppo di lavoro ha prodotto questi disegni di legge.

L'attuale disegno di legge che è stato presentato ai sindaci, è stato concordato con le istituzioni, con gli enti locali, con le comunità, siamo arrivati a questo punto a individuare concretamente l'obiettivo principale, che è quello della tutela del pregiato patrimonio naturalistico di questi comuni, di queste aree, e a porre le basi per uno sviluppo economico e sociale nuovo. Ricordo, ma lo ha già fatto qualcuno prima di me, che si tratta di un Parco che collega zone interne con quelle costiere. Questa è una grandissima peculiarità di questo Parco, e utilizza il fiume come una vera infrastruttura, non solo come un connettore ecologico, ma come un elemento di connessione tra attività produttive legate al turismo e alla tutela ambientale.

Questa è veramente la grande novità di questo Parco. Ed è molto significativo il fatto che, proprio per queste finalità, l'Ente Parco identifica e tutela, a termini di legge, un marchio tipico di qualità, da concedere a servizi e prodotti locali che soddisfino le finalità del Parco. È proprio in quest'ottica e per questi motivi, per dare atto dell'importanza di questo processo di condivisione che abbiamo accelerato la presentazione, prima in Giunta e poi in Commissione, del disegno di legge; abbiamo dato di conseguenza una forte accelerazione al processo istitutivo e trovato la copertura finanziaria per il disegno di legge, appunto al fine di consentire l'avvio e l'effettiva e immediata istituzione dei due Parchi, e in particolare, in questo caso, del Parco di Tepilora. Anche in questo caso 'auspico la rapidissima approvazione del provvedimento.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Istituzione del Parco naturale regionale
di Tepilora

1. La Regione autonoma della Sardegna istituisce il Parco naturale regionale di Tepilora.

2. Il Parco naturale regionale di Tepilora comprende le aree di Tepilora e Crastazza nel Comune di Bitti, Sant'Anna nel Comune di Lodè, Usinavà nel Comune di Torpè e il Rio Posada, che attraversa tutti i comuni e sfocia nel Comune di Posada, ed è ubicato in un'area di alto valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, connotata anche dalla presenza di attività antropiche.

3. Il parco assicura la gestione unitaria del complesso di ecosistemi presenti nel suo territorio, garantendo la conservazione della biodiversità e la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali, la loro fruizione, la promozione e lo svolgimento di attività scientifiche e di didattica ambientale, l'esercizio di attività produttive compatibili e la riqualificazione di opere e manufatti esistenti.

4. Il parco ha l'obiettivo della salvaguardia, della qualificazione, della valorizzazione e del rafforzamento delle attività agro-silvo-pastorali, promuove ed incentiva l'adozione di tecniche colturali a basso impatto ambientale, al fine di ottenere produzioni biologiche e di qualità.

5. Le finalità istitutive del Parco naturale regionale di Tepilora sono:

a) tutelare il patrimonio ambientale del territorio attraverso la realizzazione di interventi di:

1) ripristino e rinaturalizzazione del paesaggio fluviale, delle zone umide, degli ambienti costieri e riparali, ove degradati, anche al fine di ridurre i fenomeni di frammentazione degli habitat;

2) recupero e salvaguardia delle funzionalità generali del sistema idrologico, nella salvaguardia degli equilibri idraulici ed idrogeologici e nell'attuazione di interventi di miglioramento degli stessi, prediligendo le tecniche di ingegneria naturalistica;

3) contrasto al fenomeno di arretramento della foce del fiume e della linea di costa, attraverso la regolamentazione delle attività che comportano la diminuzione del trasporto solido, quali la realizzazione di nuovi sbarramenti artificiali;

b) promuovere attività di ricerca scientifica, di monitoraggio ambientale e di formazione, finalizzate alla conservazione della biodiversità e alla protezione della risorsa idrica e fluviale quali:

1) monitoraggio delle componenti ambientali del territorio e delle pressioni che incidono negativamente sulla biodiversità (monitoraggio dell'inquinamento e dello stato degli indicatori biologici degli ecosistemi fluviali, umidi, costieri e boschivi);

2) organizzazione, anche d'intesa con la Regione e la provincia competente, di speciali corsi di formazione per le diverse attività di interesse del parco, compresa quella delle guide turistiche, ambientali-escursionistiche, accompagnatori turistici, con il rilascio di titoli riconosciuti, riservati prioritariamente a cittadini residenti nell'ambito territoriale del parco;

c) promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile, che non alteri l'ambiente e le risorse naturali, che incentivi la riqualificazione delle attività economiche in forme compatibili con le finalità della presente legge, anche al fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti attraverso la:

1) promozione dell'utilizzo sostenibile della risorsa idrica, che incentiva forme di riuso della stessa e una gestione degli invasi compatibile con gli ambienti naturali connessi;

2) promozione ed incentivazione del settore agro-silvo-pastorale, anche tramite l'adozione di tecniche colturali biologiche e a basso impatto ambientale;

3) regolamentazione della pesca tradizionale, sportiva e professionale;

4) valorizzazione delle aree ripariali del fiume e dell'intero compendio boschivo anche mediante la promozione di forme di fruizione compatibile con gli ambienti naturali;

5) allestimento di infrastrutture ed incentivazione di iniziative per la mobilità lenta;

6) promozione di attività culturali per il tempo libero, nella salvaguardia degli ambienti fluviali e boschivi e nella garanzia della manutenzione, contrastando eventuali processi di abbandono;

7) agevolazione, anche in forma di cooperativa, di attività produttive compatibili, con particolare riferimento alla produzione artigianale tradizionale ed agro-silvo-pastorale;

8) promozione e gestione di servizi turistici, culturali, sociali, sportivi collegati alla fruizione ambientale ed alla valorizzazione del rapporto uomo-natura;

9) individuazione di forme di agevolazione a favore dei proprietari, dei conduttori e dei cittadini residenti nel territorio del parco, attraverso l'utilizzo delle risorse naturali, in favore dell'occupazione;

10) valorizzazione del paesaggio agricolo tradizionale, attraverso la qualificazione e la valorizzazione delle produzioni tipiche di qualità e delle attività agricole condotte secondo i criteri di sostenibilità;

d) tutelare, recuperare e valorizzare il patrimonio paesaggistico, naturale, archeologico, storico-architettonico diffuso e difendere le tipicità, le tradizioni e la cultura locale attraverso la promozione di azioni di sensibilizzazione delle comunità locali e degli operatori verso azioni di conservazione e gestione del patrimonio naturale e culturale.

6. Il parco contribuisce all'armonico sviluppo economico dell'intero territorio.

7. Il parco è un ente di diritto pubblico, dotato di personalità giuridica e autonomia patrimoniale e gestionale, secondo le disposizioni di cui alla presente legge.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, chiedo la votazione nominale di tutti gli articoli del disegno di legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Delimitazione del parco

1. Il Parco naturale regionale di Tepilora, di seguito denominato parco, si estende nei territori dei Comuni di Bitti, Lodè, Posada, Torpè, secondo la delimitazione provvisoria indicata in cartografia in scala 1:20.000 di cui all'allegato A, che interessa una superficie complessiva pari a 7.877,81 ettari (ha) di territorio di cui rispettivamente: Bitti 4.779 ha; Lodè 1.107,82 ha; Posada 841,42 ha; Torpè 1.149,57 ha.

2. La delimitazione di cui al comma 1 può essere modificata in sede di approvazione del piano del parco di cui all'articolo 11.

3. La perimetrazione indicata nella cartografia di cui all'allegato A costituisce la base di riferimento per il successivo reperimento di aree da includere nel parco, anche in previsione dell'adesione di comuni limitrofi, che conferiscono per le finalità del parco loro territori, a condizione che sia mantenuta la contiguità delle aree e la continuità del perimetro.

4. I confini del parco sono resi visibili sul terreno mediante l'apposizione, sul perimetro esterno e lungo le strade d'accesso al parco, di apposite tabelle.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 54

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3:

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Organi del parco

1. L'Ente parco ha personalità giuridica di diritto pubblico, sede legale e amministrativa nel Comune di Bitti.

2. Sono organi dell'Ente:

a) l'assemblea del parco;

b) il presidente dell'assemblea;

c) il collegio dei revisori dei conti.

3. Le competenze e le modalità di funzionamento degli organi del parco sono disciplinate dalla presente legge e dallo statuto dell'Ente.

4. I membri dell'assemblea e il presidente svolgono i compiti previsti dalla presente legge e dallo statuto a titolo gratuito.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 54

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Statuto

1. Lo statuto dell'Ente, in conformità alla presente legge, stabilisce i criteri generali in materia di organizzazione interna e di gestione del parco.

2. Lo statuto prevede la costituzione e le modalità di funzionamento di organi di consulenza tecnico-scientifica e di organi di rappresentanza delle associazioni portatrici di interessi diffusi in materia ambientale e delle categorie sociali ed economiche locali.

3. Lo statuto è predisposto dall'assemblea entro sei mesi dalla data d'insediamento, ed è approvato con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore della difesa dell'ambiente. Nel caso di mancata approvazione, da parte degli organi del parco, dello statuto nel termine prescritto, l'Assessore della difesa dell'ambiente attiva la procedura per i controlli sostitutivi per gli enti locali.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 54

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 dei relativi emendamenti:

Art. 5

Assemblea del parco

1. L'assemblea è costituita

a) dal presidente della Provincia di Nuoro o dal legale rappresentante dell'ente intermedio che, al termine del processo complessivo di riforma del sistema degli enti locali in atto, succede nell'esercizio delle cessate funzioni provinciali o da un suo delegato;

b) dai sindaci dei comuni nei cui territori sono ricomprese le aree del parco;

c) dal presidente dell'Ente foreste della Sardegna o da un suo delegato;

d) dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente o da un suo delegato.

2. L'assemblea per il primo insediamento è nominata con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, i componenti e i loro rappresentanti decadono allo scadere del mandato elettivo e subentrano per titolo i nuovi eletti.

3. L'assemblea elegge al suo interno, a maggioranza assoluta delle quote di partecipazione, il proprio presidente, che assume il ruolo di presidente del parco. Il presidente provvede a convocarla almeno tre volte l'anno e quando richiesto dai rappresentanti di almeno un terzo delle quote di partecipazione. La convocazione per il primo insediamento dell'assemblea è effettuata dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.

4. L'assemblea può eleggere, al proprio interno, un vice presidente secondo le modalità e con le funzioni stabilite nello statuto dell'Ente parco.

5. All'assemblea compete:

a) formulare gli indirizzi relativamente all'attività tecnica-amministrativa dell'Ente parco;

b) predisporre e approvare la proposta di statuto;

c) predisporre il piano del parco, il programma di sviluppo economico e sociale ed il regolamento, tutti da sottoporre all'approvazione finale della Regione;

d) predisporre ed approvare il bilancio di previsione annuale e pluriennale ed il conto consuntivo;

e) nominare il direttore del parco;

f) approvare la dotazione organica e il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi dell'Ente;

g) designare i revisori dei conti.

6. La direzione del parco fornisce all'assemblea il necessario servizio di segreteria tecnico-amministrativa. I componenti dell'assemblea durano in carica per un periodo corrispondente al mandato elettivo nell'ente di provenienza.

7. Alle riunioni dell'assemblea partecipa, senza diritto di voto, il direttore del parco.

8. Ai fini dell'assunzione degli atti di competenza dell'assemblea le quote di partecipazione attribuite a ciascun componente sono così determinate:

a) 10 per cento alla Regione;

b) 5 per cento alla Provincia di Nuoro o all'ente intermedio di cui al comma 1, lettera a);

c) 5 per cento all'Ente foreste della Sardegna;

d) la restante quota risulta così suddivisa: al Comune di Bitti il 26 per cento, al Comune di Lodè il 18 per cento, al Comune di Torpè il 18 per cento e al Comune di Posada il 18 per cento.

9. Per la validità delle deliberazioni dell'assemblea è necessaria la partecipazione dei componenti che rappresentano la maggioranza delle quote di partecipazione. In caso di parità prevale il voto del presidente.

Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.

Articolo 5

La lettera b) del comma 8 è soppressa. (5)

Emendamento soppressivo parziale Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio.

Articolo 5

Al comma 3 le parole "al suo interno" sono soppresse. (6)

Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.

Articolo 5

La lettera a) del comma 1 è soppressa. (4))

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, perché rimanga agli atti e perché nessuno dei colleghi possa dire di essersi distratto rispetto a questi problemi, gli emendamenti numero 4 e 5 ripropongono il tema già affrontato nel precedente provvedimento di legge circa la presenza delle province, e su questi due emendamenti, Presidente, noi chiediamo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO, relatore. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 4 e 5. Vorrei dire all'onorevole Cossa che, nonostante la Provincia di Nuoro non sia soppressa, è in fase di elaborazione una legge di riordino di tutto il sistema degli enti locali in Sardegna, ma anche per quanto riguarda il parco di Tepilora abbiamo previsto la possibilità che l'Ente provincia venga sostituito da un altro soggetto nel territorio. Mentre, Presidente, per quanto riguarda l'emendamento numero 6 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

SPANO DONATELLA, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 4. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, al di là ora della problematica "provincia sì, provincia no", noi ci auguriamo che anche nella prospettiva di un processo riformatore, questo disegno di legge consenta alle amministrazioni comunali, territoriali di poter gestire i loro territori; cioè noi auspichiamo, ed è questo il senso anche dell'emendamento che noi sosteniamo, che "meno regione, più comuni", sia affiancato da "nemmeno province e più comuni".

Questa sarebbe stata già l'occasione e il banco di prova, forse, per iniziare a invertire una tendenza che sulla strada che tracciano i comuni vede sempre l'interferenza ora della Regione, ora di qualche altro ente intermedio. Ripeto, la questione, io la valuto a prescindere dalla questione "province sì, province no" è dare maggiori poteri, maggiori strumenti ai comuni che sono in grado, capaci e sicuramente anche determinati a gestire in perfetta autonomia un parco di questa portata, senza necessità di interferenze esterne.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento che stiamo presentando vuole eliminare da una carta istitutiva di un ente per noi importante, che sfiora un territorio particolarmente sensibile, quello della provincia di Nuoro, un ente sul quale 550 mila cittadini della Sardegna hanno espresso un voto di abolizione, semplicemente un voto praticamente pari, quasi, allo stesso numero di sardi che hanno votato per portare tutti voi consiglieri in quest'Aula. Quindi il senso di questo emendamento è proprio questo. Si tratta di un ente che, evidentemente, è stato disegnato in tempi ormai lontani, sempre più lontani dalla gente, e quindi vogliamo dare seguito a quel voto importante di quel referendum, che ha detto che le province andavano eliminate.

Ecco perché noi intendiamo presentare questo emendamento, fermo restando che siamo pienamente convinti che il governo del territorio debba essere affidato ai veri proprietari, agli amministratori comunali, a quei luoghi che con grande generosità hanno inteso mettere a disposizione la propria terra, i propri luoghi, luoghi dell'identità, della memoria, del lavoro, agli amministratori comunali dobbiamo delegare quelle funzioni, quindi riteniamo assolutamente inutile la partecipazione e la presenza di un ente provinciale, riteniamo semmai utile che siano i cittadini, ancora una volta, a poter decidere che cosa vada fatto, quali scelte individuate.

E dal momento che non sarà più possibile per le amministrazioni provinciali determinare presenze di propri rappresentanti, ecco che si rafforza ancora di più in quel territorio la presenza delle stesse amministrazioni, allontanando ancora una volta l'ente Regione, che in quel territorio può, semmai, solamente individuare i propri rappresentanti ai fini di una migliore valorizzazione. E quei territori, mi piace ricordarlo, sono anche quelli che mettono in moto, per la prima volta, una possibilità di collegamento fra le zone interne e le aree più fortunate, che sono quelle a mare, sgombrando così, una volta per tutte, dagli equivoci di una contrapposizione per una sorta di effetto ciambella non solo sulle cose che accadono in termini di spopolamento, ma anche sugli effetti del pensiero.

Quindi ci piace immaginare che siano essi stessi i protagonisti dello sviluppo di un'area, di un territorio che sicuramente avrà delle pagine molto belle ancora da scrivere nella propria storia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Presidente, dichiaro un voto integralmente conforme a quello del relatore, ma vorrei lasciare anche una nota interpretativa sui lavori preparatori di questo disegno di legge, nel senso che gli articoli 5 e 6 andranno letti nel combinato disposto e, alla fine, sarà chiaro che l'indicazione degli organi del parco avverrà da parte dei comuni e con la sanzione formale dell'Assessorato e senza diversa possibile interpretazione. Quindi raccomando la lettura del combinato disposto, risultante dall'intervento di questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, credo che si sia notato che si sta votando unanimemente questi disegni di legge, e francamente non capisco l'enfasi che ha posto l'Assessore della difesa dell'ambiente nel dire la sua contrarietà ai due emendamenti, come se fosse un dato certo; mi meraviglia perché viene da una Giunta che si è qualificata riformatrice, che vuole andare avanti nel senso del cambiamento e lo stesso presidente Pigliaru ha detto che faceva propria l'innovazione istituzionale a livello regionale.

Ora, poteva tranquillamente dire: "Troviamo qualche altra posizione". Bene, non si vuole ancora una volta dare certezza a quello che è un dato più che certo: i voti dei cittadini. Io mi chiedo: ma non è già un consorzio fra comuni quello che stiamo istituendo? Che bisogno abbiamo di aggiungere altri enti? Io dico che siano i comuni del territorio a gestire il proprio territorio, che uniformemente all'interno di quel compendio che si è identificato i comuni possano programmare, gestire e dare possibilità di sviluppo ai territori e alla gente che vi abita. Questo è il segno di cambiamento, non aggiungere e ancora aggiungere istituzioni su istituzioni.

Anche la Regione dovrebbe essere fuori da un momento di gestione simile. Io sono perché la Regione sia fuori come la Provincia, l'indirizzo e il controllo devono restare alla Regione, ben altro non ci deve essere. Su queste cose bisogna incominciare a ragionare e discutere, altrimenti sono spese in più, partecipazioni inattive, blocco di iniziative della gente che vuole lavorare e avere opportunità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Oppi si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Manca Gavino - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Oppi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 22

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula.

Risponde no il consigliere: Oppi.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 33

astenuti 20

maggioranza 17

favorevoli 32

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Locci e Oppi hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Orru'.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 49

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e del relativo emendamento:

Art. 6
di
Presidente del parco

1. Il presidente del parco è eletto fra i membri dell'assemblea, è nominato con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e dura in carica tre anni, e comunque non oltre il mandato nell'ente di provenienza. Il presidente ha la legale rappresentanza dell'ente ed esercita le funzioni attribuitegli dallo statuto e dalla presente legge.

Emendamento soppressivo parziale Cocco Pietro - Solinas Antonio - Lotto.

Articolo 6

Le parole "è eletto tra i membri dell'assemblea" sono soppresse. (3))

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, io ho votato contro già nelle precedenti votazioni, ma non ho avuto il tempo di spiegare le motivazioni. Ora, se noi approviamo questo emendamento, il combinato disposto mi dice che il presidente del parco è nominato con decreto dell'Assessore regionale. Scusate, risulta scritto così! Perché noi stiamo sopprimendo le parole da "è eletto" fino a "assemblea", quindi stiamo sopprimendo le parole "è eletto fra i membri dell'assemblea".

Noi vogliamo dire che l'assemblea elegge anche al di fuori dei suoi membri, ma qui stiamo dicendo che il presidente è nominato con decreto dell'Assessore regionale, quindi bisogna formularlo meglio se vogliamo che il combinato disposto, come diceva l'onorevole Deriu, corrisponda alla reale volontà, altrimenti con questo il presidente è nominato con decreto dell'Assessore regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Presidente, la soppressione che abbiamo fatto della dicitura "al suo interno" al comma 3 dell'articolo 5 sancisce per legge che l'assemblea elegge il proprio presidente. Nell'articolo 6 si dice che quella persona che è stata eletta dall'assemblea attualmente è nominata con decreto del presidente. Nel momento in cui eliminiamo un qualcosa che è ripetitivo, ci rifacciamo all'articolo 5 che dice che l'assemblea elegge il presidente e con decreto il Presidente della Regione lo nomina, quindi non c'è nessuna contraddizione. L'abbiamo vista con attenzione ed è lineare, secondo me, la lettura. Capisco che ci possa essere qualche perplessità e quindi è giusto chiarirsela, però l'abbiamo vista con attenzione e mi sembra abbastanza chiara.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, nel tentativo di armonizzare le posizioni, che mi pare siano già concordi nella sostanza, propongo un emendamento orale, se l'Aula è d'accordo. Dopo "il presidente del parco", le parole "è eletto fra i membri dell'assemblea" sono sostituite da "è eletto dall'Assemblea", e poi continua l'articolo: "è nominato con decreto dell'Assessore regionale".

SOLINAS ANTONIO (PD). E' una ripetizione!

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). No, perché è in un articolo differente. Io capisco che il combinato disposto possa essere interpretato in quel modo, ma visto l'antico brocardo, collega Solinas, ubi lex non distinguit

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, anch'io avevo le stesse perplessità, però i dubbi sono stati fugati da una lettura corretta alla quale sono stato invitato dai bravi funzionari del Consiglio; ed effettivamente il punto 3 dell'articolo 5 recita testualmente: "L'assemblea elegge al suo interno, a maggioranza assoluta delle quote di partecipazione, il proprio presidente", quindi non è in discussione l'organo che elegge il presidente. Per la verità una lettura parziale della norma in esame aveva creato anche in me questo dubbio, cioè con questo emendamento sembrava che fosse di nomina dell'Assessore dell'ambiente. Così non è, e quindi rassicuro, avendo già esaminato il problema e avendolo già discusso, per quanto mi riguarda, che concordo con le osservazioni del presidente Lotto.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Dopo l'intervento dell'avvocato rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Mi pare che abbiamo capito perfettamente qual è la soluzione. L'unica possibilità potrebbe essere il richiamo all'articolo 5 all'inizio dell'articolo 6, cioè "il presidente, eletto a norma dell'articolo 5, è nominato…".

PRESIDENTE. L'Aula deve esprimersi sull'emendamento orale che è stato proposto dall'onorevole Solinas.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). L'emendamento orale è ritirato.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni sull'emendamento orale proposto dall'onorevole Deriu, all'articolo 6 si inseriscono le parole: "Il Presidente del parco, eletto ai sensi dell'articolo 5, è nominato con decreto dell'Assessore", per maggiore chiarezza.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Truzzu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Solinas Antonio - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Rubiu - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 48

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6 come testé modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Oppi si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Oppi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 52

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:

Art. 7

Collegio dei revisori dei conti

1. Del collegio dei revisori dei conti fanno parte tre componenti iscritti nel registro dei revisori contabili di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva n. 2006/43/CE relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti annuali e dei conti consolidati), designati dall'assemblea.

2. Il collegio dei revisori dei conti è nominato con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.

3. I revisori durano in carica tre anni, possono essere riconfermati per una sola volta e non sono revocabili salvo che per gravi inadempienze, per violazioni di legge e delle norme dello statuto.

4. I revisori esercitano la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione del parco con le modalità previste dalla normativa contabile degli enti pubblici e sulla base dei regolamenti dell'Ente parco.

5. I revisori operano a titolo onorifico. Possono essere esclusivamente rimborsate le spese sostenute.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:

Art. 8

Direttore del parco

1. Il direttore del parco, di seguito denominato direttore, è nominato dall'assemblea del parco a seguito di selezione ad evidenza pubblica, tra persone in possesso del diploma di laurea, di comprovata professionalità ed esperienza almeno quinquennale nella gestione e nel coordinamento di strutture organizzative complesse, presso organismi privati o enti pubblici, possibilmente con esperienze maturate nella gestione di progetti finanziati con risorse comunitarie; per la nomina del primo direttore del parco le procedure di selezione sono gestite dal comune in cui ha sede legale il parco; successivamente provvede il direttore del parco.

2. Il direttore è incaricato per un periodo massimo di cinque anni, allo scadere dei quali decade automaticamente. Egli può partecipare alla successiva selezione, ma non ricevere l'incarico più di due volte e comunque per non oltre dieci anni complessivamente.

3. Al direttore spetta il trattamento economico stabilito per i dirigenti degli enti locali.

4. Il direttore ha la responsabilità gestionale, in relazione agli obiettivi dell'ente, della correttezza amministrativa e dell'efficienza.

5. Il parere di legittimità del direttore è obbligatorio ed è formalmente e motivatamente espresso per tutti gli atti di gestione e su quelli che incidono sull'organizzazione dei servizi e del personale.)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, io mi ero iscritto a parlare precedentemente sull'articolo 7 ed è sfuggita evidentemente la mia prenotazione, non sull'articolo 8.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Tedde.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri COSSA e DEDONI hanno votato a favore e che il consigliere LEDDA si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Ledda.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 9.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9:

Art. 9

Servizi e personale del parco

1. Il parco si dota di una propria struttura tecnico-amministrativa. La struttura è posta alle dipendenze del direttore e la sua articolazione e organizzazione sono definite nello specifico regolamento.

2. Il parco può avvalersi sia di personale proprio, sia di personale comandato dalla Regione o da altri enti pubblici.

3. Il regolamento del personale, comprensivo della relativa pianta organica, è sottoposto al parere della Regione. Esso deve uniformarsi, salvo gli adattamenti necessari, alla disciplina vigente per i dipendenti degli enti locali.

4. Il personale dell'Ente foreste della Sardegna, che opera nel territorio del parco, svolge la propria attività al servizio funzionale del parco, sulla base di specifica intesa tra la direzione del parco e la direzione dell'Ente foreste della Sardegna.

5. Per la gestione dei servizi e delle attività economiche del parco, con esclusione della vigilanza, l'Ente parco può avvalersi di soggetti privati o stipulare convenzioni con enti pubblici.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 9.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 10.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:

Capo III
Programmazione e gestione delle attività del parco

Art. 10

Strumenti di pianificazione e programmazione

1. Il parco persegue le finalità di cui all'articolo 1 dotandosi dei seguenti strumenti di pianificazione e programmazione:

a) il piano del parco;

b) il programma di sviluppo economico e sociale;

c) il regolamento del parco.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 10.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, forse sarà una questione di lana caprina, ma dobbiamo votare il Capo III.

PRESIDENTE. Non abbiamo votato i Capi.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 10.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:

Art. 11

Piano del parco: finalità e contenuti

1. Il piano del parco, di seguito denominato piano, è lo strumento di tutela dei valori naturali, ambientali, storico culturali e demo-antropologici del parco, disciplina l'organizzazione del territorio in relazione agli usi compatibili, suddividendolo in base al diverso grado di protezione.

2. Il piano dispone in particolare:

a) l'organizzazione generale del territorio, la sua articolazione in sub aree, con la definizione dei vincoli e degli usi consentiti, in virtù delle esigenze di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali presenti, le destinazioni d'uso pubblico o privato e le relative norme applicative;

b) i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale, con particolare riguardo agli accessi, ai percorsi e alle strutture riservate ai diversamente abili e agli anziani;

c) le tipologie costruttive e i materiali consentiti, le modalità di conservazione, ristrutturazione e manutenzione delle strutture e infrastrutture esistenti, le modalità di esercizio delle attività produttive e compatibili con il parco.

3. Il piano, sulla base di formali intese tra l'Ente parco e i comuni interessati, può prevedere l'individuazione delle aree contigue al parco stesso e la disciplina delle medesime ai sensi del titolo IV, articolo 32, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette).

4. Il piano può individuare terreni di proprietà privata su cui esercitare il diritto di prelazione nel caso di trasferimento a titolo oneroso del bene.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 11.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

OPPI GIORGIO (UDC). Non abbiamo votato!

PRESIDENTE. Abbiamo votato l'articolo 11.

OPPI GIORGIO (UDC). Non è vero!

PRESIDENTE. Abbiamo votato l'articolo 11, ho proclamato adesso perché stavano facendo una verifica con la votazione precedente, l'articolo 10. Abbiamo votato adesso l'articolo 11.

Passiamo all'esame dell'articolo 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:

Art. 12

Piano del parco: procedure di approvazione ed efficacia giuridica

1. Il piano è predisposto dall'assemblea dell'Ente parco entro due anni dalla sua costituzione ed è adottato dalla Giunta regionale entro i successivi sei mesi. Il piano è reso esecutivo con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente ed è pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).

2. Al fine di garantire la più ampia partecipazione e consultazione dei soggetti interessati, il piano è sottoposto alla procedura di valutazione ambientale strategica secondo le disposizioni vigenti.

3. Il piano del parco è soggetto a periodiche verifiche e ad eventuali aggiornamenti con frequenza non superiore a cinque anni.

4. Le varianti al piano sono approvate con le procedure previste ai commi 1, 2 e 3.

5. Il piano è coerente al Piano paesaggistico regionale (PPR) e al Piano di assetto idrogeologico (PAI), e ha efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza.

6. Le prescrizioni del piano sono vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati, che svolgono o intendono svolgere attività disciplinate dal piano stesso.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 12.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 13.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13:

Art. 13

Programma di sviluppo economico e sociale

1. Il programma di sviluppo economico e sociale, di seguito denominato programma, nel rispetto delle previsioni del piano, individua le modalità per la promozione e la valorizzazione delle attività produttive compatibili, i servizi erogabili e ogni altra attività diretta a garantire lo sviluppo economico e sociale sostenibile del parco.

2. Il programma è finalizzato a correlare l'obiettivo fondamentale di tutela e conservazione delle risorse naturali e ambientali del parco con le esigenze di fruizione, di valorizzazione e di promozione dello sviluppo economico, anche al fine dell'auto finanziamento.

3. Per le finalità di cui al comma 1, l'Ente parco identifica e tutela a termini di legge un marchio tipico di qualità da concedere, attraverso specifiche convenzioni, a servizi e prodotti locali che presentino i requisiti di qualità e che soddisfino le finalità del parco.

4. Il programma ha validità triennale e può essere annualmente aggiornato.

5. Il programma è predisposto ed adottato dall'assemblea dell'Ente parco entro due anni dalla sua costituzione, ed è approvato in via definitiva entro sei mesi dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 13.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 14.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 14:

Art. 14

Regolamento del parco

1. Il regolamento del parco, di seguito denominato regolamento, disciplina l'esercizio delle attività consentite entro il territorio del parco ed è adottato dall'Ente parco anche contestualmente all'approvazione del piano, e comunque entro e non oltre sei mesi dall'approvazione del medesimo.

2. Il regolamento disciplina in particolare:

a) la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti;

b) lo svolgimento delle attività artigianali, commerciali, di servizi e agro-pastorali;

c) il soggiorno e la circolazione del pubblico con qualsiasi mezzo di trasporto;

d) lo svolgimento di attività sportive, ricreative ed educative;

e) lo svolgimento di attività di ricerca scientifica;

f) i limiti delle emissioni sonore, luminose o di altro genere, nell'ambito della legislazione in materia;

g) lo svolgimento delle attività, da affidare a interventi di occupazione giovanile di volontariato, con particolare riferimento alle comunità terapeutiche e al servizio civile;

h) l'accessibilità nel territorio del parco attraverso percorsi e strutture idonee per disabili, portatori di handicap ed anziani.

3. Nel parco le aree agricole sono spazi a valenza produttiva e paesaggistica, caratterizzati dalla presenza di attività agricole. L'Ente parco promuove l'esercizio di tali attività e riconosce tali aree anche come spazi vocati alla fruizione e conoscenza del parco e dei suoi elementi caratteristici. Per le aree agricole, il regolamento persegue in particolare le seguenti finalità:

a) garantire la sostenibilità dello sviluppo economico del settore rurale;

b) incentivare gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio rurale;

c) favorire il recupero e la riqualificazione edilizia funzionale, attraverso l'adeguamento tecnologico degli edifici esistenti e delle loro pertinenze, anche al fine dell'insediamento di attività di carattere turistico, della creazione di una rete dell'ospitalità diffusa all'interno del parco, e della promozione dell'attività rurale, per favorire la conoscenza del parco stesso;

d) promuovere attività agricole, che garantiscano la conservazione dei paesaggi agrari storici e la continuità ecosistemica, le pratiche agricole tradizionali, le produzioni tipiche di qualità;

e) garantire, nella realizzazione di nuovi fabbricati abitativi e agricolo-produttivi, ove consentiti, il loro armonico inserimento nel paesaggio agrario.

4. Nel parco sono vietate le attività e le opere che compromettono la salvaguardia del paesaggio e degli elementi naturali tutelati, con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat. In particolare sono vietati:

a) la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali; il danneggiamento delle specie vegetali, salvo nei territori in cui sono consentite le attività agro-pastorali; nonché l'introduzione di specie estranee, animali o vegetali; l'apertura e l'esercizio di cave, di miniere e di discariche, nonché l'asportazione di minerali;

b) la modificazione del regime delle acque.

5. È consentita e regolamentata la raccolta delle specie vegetali di interesse tradizionale.

6. È consentito l'esercizio delle attività di pesca tradizionale, professionale e sportiva disciplinata dal regolamento.

7. È consentita la realizzazione di opere e manufatti a sostegno della pesca e dell'agricoltura, purché consentite dalle norme del PPR e del PAI.

8. Sono comunque fatti salvi gli usi civici e i diritti reali delle collettività locali.

9. Il regolamento stabilisce, altresì, le eventuali deroghe ai divieti di cui al comma 3, in particolare per quanto riguarda la lettera a) esso prevede eventuali prelievi faunistici ed eventuali abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall'Ente parco. I prelievi e gli abbattimenti devono avvenire per l'iniziativa e sotto la diretta responsabilità dell'Ente parco.

10. Il regolamento è predisposto ed adottato dall' assemblea dell'Ente parco entro due anni dalla sua costituzione, ed è approvato con decreto dell'Assessore della difesa dell'ambiente entro quaranta giorni dalla richiesta e pubblicato sul BURAS.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 14.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 15.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15:

Art. 15

Accordi di programma

1. Il Presidente della Regione promuove, per gli effetti di cui all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), accordi di programma tra Regione, Ente parco ed enti territoriali locali interessati, aventi ad oggetto l'impiego coordinato delle risorse finanziarie per l'attuazione del programma di sviluppo economico e sociale. Può sollecitare, ove opportuno, la partecipazione di organi ed enti dello Stato agli accordi medesimi.

2. La Giunta regionale può promuovere l'applicazione dell'articolo 6 della legge regionale 8 giugno 1989, n. 31 (Norme per l'istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica e ambientale), in sede di predisposizione dei bilanci annuali o pluriennali di spesa, mediante l'attribuzione di premialità o priorità nei contributi e negli incentivi, già previsti dalla legislazione vigente, nei settori indicati dal citato articolo 6 della legge regionale n. 31 del 1989.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cossa, Dedoni, Fenu e Oppi hanno votato a favore

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 16.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 16:

Art. 16

Ente foreste della Sardegna

1. L'Ente foreste della Sardegna fornisce, nei limiti delle proprie competenze, l'assistenza tecnica necessaria per la definizione ed attuazione del piano del parco e del programma di sviluppo economico e sociale, nei quali si tiene conto delle attività di programmazione, valorizzazione e gestione del patrimonio forestale di cui l'Ente foreste è titolare.

2. Tutti gli atti di programmazione e di gestione, che incidono sul patrimonio forestale ricompreso nel territorio del parco, sono preventivamente sottoposti al parere obbligatorio e vincolante dell'Ente parco, in coerenza con il piano del parco.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 16.

(Segue la votazione)

Prende atto che il consigliere Usula si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Usula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 17.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 17:

Art. 17

Poteri di autotutela dell'Ente parco

1. Il direttore del parco, qualora sia esercitata un'attività in difformità dal piano, dal regolamento o dai nulla osta rilasciati, dispone l'immediata sospensione dell'attività medesima ed ordina, in ogni caso, la riduzione in pristino o la ricostituzione di specie vegetali o animali, a spese del trasgressore, con la responsabilità solidale del committente, del titolare dell'impresa e del direttore dei lavori, in caso di costruzione o trasformazione di opere.

2. In caso di inottemperanza, il direttore del parco, entro un congruo termine, provvede all'esecuzione, in danno degli obbligati, secondo la procedura di legge, al fine di recuperare le relative spese.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 17.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ruggeri si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Ruggeri.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 18.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 18:

Art. 18

Nulla osta

1. Nelle aree del parco è prescritto, per lo svolgimento di determinate attività indicate dal piano e dal regolamento, il preventivo nulla osta. Esso è rilasciato dal direttore, a richiesta dell'interessato.

2. Fatti salvi i casi in cui è richiesta la valutazione di impatto ambientale, il nulla osta è rilasciato entro sessanta giorni dalla richiesta.

3. Per gli interventi, gli impianti e le opere per le quali è prescritta la concessione o l'autorizzazione di altri soggetti pubblici, il nulla osta è rilasciato, previa istruttoria eseguita dall'Ente parco o a seguito di conferenza di servizio convocata dall'Ente parco, entro sessanta giorni dalla richiesta. Il direttore, entro sessanta giorni dalla richiesta, con comunicazione scritta al richiedente, può chiedere integrazioni per una volta sola, e rinviare di ulteriori trenta giorni dal ricevimento delle stesse i termini di rilascio del nulla osta.

4. L'Ente parco pubblica, nelle forme previste dalla legge, l'elenco dei nulla osta rilasciati.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 18.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 19.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 19:

Art. 19

Poteri sostitutivi e ordinanze
dell'autorità regionale

1. In caso di grave disavanzo, gravi violazioni di legge, gravi irregolarità di gestione, su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e previa deliberazione della Giunta regionale, il Presidente della Regione procede allo scioglimento dell'assemblea ed alla revoca del presidente e nomina un commissario straordinario che provvede in via sostitutiva alla gestione del parco.

2. Per mancata ottemperanza degli specifici adempimenti previsti dalla presente legge, il Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e previa deliberazione della Giunta regionale, nomina un commissario ad acta.

3. In caso di grave pericolo di danno ambientale nel territorio del parco e constatata l'inadempienza degli organi del parco, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente emana ordinanze contingibili ed urgenti e può attivare le procedure dei commi 1 e 2.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 19.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

L'articolo 20 è stato soppresso in Commissione.

Passiamo all'esame dell'articolo 21.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21:

Art. 21

Entrate del parco

1. Le entrate del parco sono costituite da:

a) contributi ordinari e straordinari dello Stato;

b) contributi dell'Unione europea;

c) contributi della Regione;

d) contributi degli altri soggetti partecipanti all'Ente parco;

e) contributi e finanziamenti di specifici progetti;

f) lasciti, donazioni, liberalità, redditi patrimoniali, canoni, diritti e tariffe provenienti da forniture di servizi, da concessioni e da attività economiche, nonché dai proventi delle sanzioni, ed ogni altro finanziamento acquisito in conformità alle disposizioni vigenti.

2. La Regione partecipa alle spese ordinarie di gestione dell'Ente con un contributo annuale.

3. La partecipazione finanziaria ordinaria dei soggetti che concorrono alla costituzione dell'Ente parco è determinata dallo statuto.

4. L'Ente parco ha l'obbligo del pareggio di bilancio.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 21.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 22.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22:

Art. 22

Norme di salvaguardia provvisorie

1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino all'approvazione del piano del parco e dei relativi regolamenti, fermi restando eventuali vincoli maggiormente restrittivi, sono vietate le seguenti attività:

a) effettuare dicioccamenti, dissodamenti, decespugliamenti, arature in terreni con pendenze superiori al 35 per cento e comunque l'esportazione di massa vegetale evoluta, in grado di proteggere adeguatamente il suolo;

b) raccogliere fossili, minerali e concrezioni, anche in grotta;

c) effettuare nuovi interventi che modificano le caratteristiche idrogeologiche delle acque; sono ammesse le opere in alveo e gli interventi idraulici di messa in sicurezza per la mitigazione del rischio idraulico, sulla base di piani, programmi e progetti disposti dalle autorità preposte e nel rispetto delle normative vigenti, in materia di tutela delle acque, sicurezza idraulica, salvaguardia delle caratteristiche naturali dell'alveo e mantenimento della varietà e molteplicità delle biocenosi fluviali e riparie;

d) creare ogni forma di discarica di rifiuti solidi e liquidi non prevista dai piani e programmi regionali;

e) realizzare nuovi insediamenti, che diano luogo ad immissioni in atmosfera, fatta eccezione per quanto previsto dai piani e programmi regionali.

2. Previo nulla osta della Giunta regionale sono comunque consentite le opere funzionali alla realizzazione di impianti per la produzione di energie alternative.

3. Nelle aree perimetrate dal PAI si fa riferimento alle Norme tecniche di attuazione dello stesso.

4. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio, valgono le prescrizioni degli strumenti urbanistici dei comuni interessati.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 22.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 23.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 23:

Art. 23

Gestione faunistica

1. All'interno del parco è vietata l'attività venatoria.

2. Il parco esegue i censimenti e il monitoraggio della fauna selvatica. Gli interventi di gestione della fauna selvatica sono definiti e regolamentati nel rispetto delle leggi nazionali e regionali in materia. A tale riguardo, l'Ente parco si dota di un apposito regolamento faunistico.

3. Il parco soccorre la fauna selvatica ferita o in difficoltà e la conferisce al Centro recupero animali selvatici competente per territorio.

4. Il parco promuove attività di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione, anche volte alla riduzione dei fenomeni di avvelenamento con esche e bocconi, in ossequio all'ordinanza ministeriale 10 febbraio 2012 (Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati) e alla normativa vigente in materia.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 23.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 24.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 24:

Art. 24

Vigilanza e competenza sull'irrogazione delle sanzioni

1. La vigilanza sull'osservanza dei divieti e delle prescrizioni in materia di tutela dell'ambiente naturale nel territorio del parco e la competenza all'irrogazione delle sanzioni è attribuita al Corpo forestale e di vigilanza ambientale di cui alla legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 (Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione sarda).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 24. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, l'articolo 24 su modifica della Commissione competente stabilisce che siano delegate le funzioni esclusivamente per l'irrogazione delle sanzioni al Corpo forestale. Cito, stando all'argomento, quanto è accaduto quest'estate, in occasione di eventi nell'area riferita al Parco nazionale della Maddalena dove c'è stata la letterale impossibilità di poter intervenire, pur avendo individuato le persone, maleducate e cafone, per irrogare quantomeno una sanzione a gente che oltretutto ha preso a schiaffi l'unico vigilante presente sull'isolotto di Budelli e nessuno è potuto intervenire.

Io direi che, propongo un emendamento orale, il Corpo di polizia municipale dei comuni direttamente interessati possa avere titolo per intervenire nella vigilanza e sull'irrogazione delle sanzioni. Ricordo anche che una quota delle multe che vengono irrogate deve naturalmente andare a favore dei comuni che mettono a disposizione gli uomini del Corpo municipale. Le stazioni di vigilanza che potrebbero intervenire sono infatti incredibilmente lontane perchè stiamo parlando di un territorio, questo appunto dell'istituendo Parco, che sfiora i quasi 8000 ettari. Beh, io non credo che tutte le stazioni di vigilanza che sono presenti da Porto San Paolo fino a Siniscola e Orosei siano in grado di controllare un territorio così vasto. Quindi mi fa specie che siano stati esclusi da questo tipo di controllo, vigilanza e ripeto irrogazione delle sanzioni, gli uomini dei rispettivi Corpi di polizia municipale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, intanto dichiaro di associarmi alla proposta di emendamento orale formulata dall'onorevole Crisponi; inoltre voglio segnalare che a volte il Corpo forestale, lo dico all'Assessore, si comporta anche in maniera un pochettino strana, perché capita che in aree sottoposte al controllo del Corpo forestale siano installati dei barbecue, e lo stesso Corpo forestale interviene per sanzionare il malcapitato turista che magari, vedendo il barbecue ritiene di poter arrostire una bistecca o un po' di salsiccia.

Potrà sembrare un problema banale, sicuramente il contesto si presta però a questo tipo di considerazione perché nel resto d'Italia, nel resto del mondo è abbastanza normale cuocersi una bistecca invece a quanto pare a Monte Cresia, Assessore glielo segnalo, alcune settimane fa in provincia di Cagliari è capitato un inconveniente di questo genere. Siccome questo interferisce anche con le politiche turistiche dell'accoglienza, del viso sorridente che la Sardegna deve presentare ai suoi turisti, magari insegnare un po' di buona educazione anche agli agenti del Corpo forestale non sarebbe una cattiva cosa. Oppure, Assessore, in subordine, demoliamo i barbecue se è vero che questi sono fuori norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Presidente, intervengo per rispondere ai colleghi perché la Commissione, su questo punto, si è trovata all'unanimità d'accordo sulla modifica che è stata portata alla proposta del disegno di legge della Giunta per evitare di creare confusione, doppia competenza, considerato che il Corpo di vigilanza ambientale della Regione Sardegna per legge regionale svolge proprio quel compito, si è scelto di dare la competenza solo ed esclusivamente al Corpo di vigilanza ambientale per le funzioni all'interno del Parco senza creare nuove figure di dipendenti del parco o dipendenti dell'Ente foreste che potevano svolgere il proprio ruolo all'interno del parco.

Per quanto riguarda il Corpo di vigilanza municipale non c'è bisogno che gli diamo la competenza con un'altra legge, ce l'hanno già, se sono chiamati a intervenire all'interno del territorio comunale la competenza è comunque anche loro.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 24.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus, Anedda, Arbau, Azara, Busia, Cappellacci, Carta, Cherchi Augusto, Cherchi Oscar, Cocco Daniele, Cocco Pietro, Collu, Comandini, Cozzolino, Demontis, Deriu, Floris, Forma, Lai, Ledda, Locci, Lotto, Manca Gavino, Manca Pier Mario, Meloni, Moriconi, Oppi, Perra, Peru, Pinna Rossella, Piscedda, Pittalis, Pizzuto, Randazzo, Ruggeri, Solinas Antonio, Solinas Christian, Tatti, Tedde, Tendas, Tocco, Truzzu, Tunis, Unali, Usula, Zedda Alessandra E Zedda Paolo hanno votato a favore e che i consiglieri Cossa, Crisponi, Dedoni, Ganau, Orru' e Rubiu si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente GANAU - COSSA - CRISPONI - DEDONI - ORRU'- RUBIU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 47

astenuti 6

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 25.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 25:

Art. 25

Sanzioni

1. Fatto salvo quanto stabilito dall'articolo 30, comma 8, della legge n. 394 del 1991, si applicano le sanzioni amministrative previste dal capo III, articoli 28, 29, 30 e 31 della legge regionale n. 31 del 1989.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 25.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Rubiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 26.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 26:

Art. 26

Norma di rinvio

1. Per quanto non previsto dalla presente legge, si rimanda alla legge regionale n. 31 del 1989 e alla legge n. 394 del 1991.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 26.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 27. All'articolo 27 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27 e del relativo emendamento:

Art. 27

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 21, comma 2, sono valutati in euro 250.000 per l'anno 2014 ed in euro 100.000 per l'anno 2015 e successivi.

2. Agli stessi oneri si provvede:

a) per l'anno 2014 mediante l'utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 5, comma 10, della legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 (legge finanziaria 2014), iscritte in conto dell'UPB S04.08.002 del bilancio regionale per lo stesso anno;

b) agli oneri per l'anno 2015 e successivi mediante utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 2, comma 1, della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 (Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica), iscritte in conto dell'UPB S04.08.005 del bilancio regionale per gli anni 2015 e 2016 e di quelle corrispondenti per gli anni successivi.

3. Nel bilancio della Regione per gli anni 2014-2016, sono introdotte le seguenti variazioni:

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 04

UPB S04.08.002
Interventi a tutela dei Parchi e delle aree protette - investimenti
2014 euro 250.000

UPB S04.08.005
Valorizzazione e salvaguardia delle zone umide dei laghi salsi - parte corrente
2015 euro 100.000
2016 euro 100.000

in aumento

UPB S04.08.001
Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - spese correnti
2014 euro 250.000
2015 euro 100.000
2016 euro 100.000

4. Gli oneri derivanti dalla presente legge gravano sulla succitata UPB S04.08.001 del bilancio regionale per gli anni 2014-2016 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Manca Gavino - Demontis.

Articolo

Dopo l'articolo 27 viene aggiunto il seguente

Art. 27 bis

Modifiche della legge regionale 26 febbraio 1999, n. 4 (Istituzione del Parco naturale regionale "Porto Conte")

1. All'art. 5 della legge regionale n. 4 del 1999 sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

"1 . bis. L'assemblea è costituita da 9 componenti:

a. il sindaco in carica del Comune di Alghero o un suo delegato;

b. il presidente della Provincia di Sassari (o dell' Ente intermedio individuato dalla legge di riforma sugli enti locali) o un. suo delegato;

c. l'Assessore della difesa dell'ambiente della Regione autonoma della Sardegna o un suo delegato;

d. il presidente dell'Ente foreste della Sardegna o un suo delegato:

e. 5 componenti eletti dal consiglio comunale di Alghero in modo da garantire la rappresentanza della minoranza consiliare con le modalità definite nel regolamento di funzionamento del consiglio comunale.".

b) la lettera g) del comma 2 è sostituita come segue:

"g) Elegge il Presidente del Parco e i due Membri del Consiglio direttivo."

c) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:

"4.bis I membri dell'Assemblea, del Consiglio direttivo e il Presidente svolgono i compiti previsti dalla presente legge e dallo statuto a titolo gratuito.". (2))

PRESIDENTE. L'emendamento numero 2 è stato dichiarato inammissibile in quanto il testo non riguarda il Parco istituendo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Manca Pier Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 52

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 52

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 28.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28:

Art. 28

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel BURAS.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 28.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Tendas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

.

Presenti 53

Votanti 50

Astenuti 3

Maggioranza 26

Favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'allegato A.

(Si riporta di seguito l'allegato A.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'allegato A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale del disegno di legge numero 39/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, mi iscrivo a parlare per fare delle dichiarazioni che non ho potuto fare nell'ambito della discussione sull'articolo 7. Ma io voglio, in questo clima di concordia, innanzitutto porre l'accento sul fatto che la minoranza ha dato, anche questa volta, prova di grande senso di responsabilità, perché con il contributo dell'opposizione si è arrivati celermente a istituire due parchi, ripeto, con il contributo dell'opposizione, e questo è sicuramente un risultato fortemente positivo.

Ma, prima, ho cercato di intervenire sull'articolo 7, per segnalare una contraddizione in questo disegno di legge che merita un attimo di attenzione. Io credevo che fosse condiviso, anzi è sicuramente condiviso il principio secondo il quale bisogna ridurre i costi, bisogna rendere questi parchi economici. Tutti noi credo che abbiamo condiviso questo principio, però laddove vengono disciplinati i revisori dei conti c'è un passaggio o due passaggi che contraddicono questo buon proposito dall'Assemblea.

Allora la norma generale sugli organi del parco, che è esattamente l'articolo 3, dice espressamente che "I membri dell'assemblea e il Presidente svolgono i compiti previsti dalla presente legge e dallo Statuto a titolo gratuito". Quindi i membri dell'assemblea e il Presidente lavorano gratuitamente, e questo dice la norma generale che prevede anche il Collegio dei revisori dei conti. Poi esaminiamo l'articolo 7, che è la norma che disciplina il Collegio dei revisori dei conti (io avrei preferito se si fosse trasformato in revisore unico), e il comma 5 dice, in modo molto sibillino e contraddittorio, che "i revisori operano a titolo onorifico", "possono essere esclusivamente rimborsate le spese sostenute". E poi arrivano i gettoni di presenza improvvisamente "gli eventuali gettoni di presenza sono rimborsati nei limiti stabiliti dalla normativa vigente". Quindi o l'incarico è onorifico, o è gratuito, oppure ci sono i gettoni di presenza!

SOLINAS ANTONIO (PD). Ma che testo stai leggendo?

TEDDE MARCO (FI). Sto leggendo il comma 5 dell'articolo 7.

SOLINAS ANTONIO (PD). Forse stai leggendo il testo della Giunta.

TEDDE MARCO (FI). Ah, scusate! Va bene, comunque rimane ferma la perplessità sul fatto che non si è pensato a un revisore unico, piuttosto che a un Collegio dei revisori, questo avrebbe sicuramente consentito di spendere meno anche in rimborsi spese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (U.D.C.). Presidente, dichiaro il nostro voto favorevole all'approvazione del disegno di legge numero 39 sull'istituzione del Parco regionale di Tepilora, per due motivi:

Il primo, come UDC siamo stati promotori di questa iniziativa già dal 2009 con l'allora assessore Oppi; il secondo motivo deriva dalla convinzione che la tutela dei nostri territori e del patrimonio naturalistico passa per il tramite di questi strumenti, ovviamente condivisi con i territori, con i sindaci e con gli enti locali.

Ci preme evidenziare che giace però da quattro mesi una nostra interrogazione sull'istituzione dell'Area marina protetta nel Sulcis Iglesiente, pur consapevoli che questa è una competenza ministeriale, però a tutt'oggi sia dal Presidente che dall'Assessore, che non ascolta perché probabilmente non è interessato all'argomento, non abbiamo ancora ricevuto risposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, intervengo esclusivamente e solamente per significare il voto convinto del Gruppo dei Riformatori, ma anche per ricordare a quest'Aula, a noi stessi, agli amici amministratori qui intervenuti, a quasi un mese da un brutto anniversario, quello dello scorso 18 novembre, che non va assolutamente dimenticata un'alta risposta da parte dell'Assemblea legislativa dei sardi a territori che hanno sofferto fortemente, che hanno pagato un duro prezzo anche con la morte dei loro concittadini, una risposta che vuole rappresentare un momento di ripartenza, una nuova alba.

Un territorio che mette a disposizione se stesso, il suo ricordo, la sua memoria, il suo lavoro, i suoi uomini migliori, con un progetto, con un laboratorio nuovo, un laboratorio d'idee che ha una fortissima potenzialità. Mette insieme territori di straordinaria bellezza, mette insieme il suo territorio ma anche il coraggio dei suoi amministratori che sfidano il futuro con un progetto cerniera intelligente. Mette insieme due territori, quello delle aree più interne con quello delle aree che potremmo anche dire più fortunate. Ebbene quei 7850 ettari credo che possano disegnare un nuovo futuro per quegli ambiti, ma credo che possano essere anche mutuati con rapidità e con facilità se quest'Aula saprà prendere le parti migliori di questo progetto, e in qualche modo riportarle su aree che hanno tempo, diritto, potenzialità, medesime occasioni per poter scrivere anche esse stesse un possibile rilancio delle proprie terre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, dichiaro il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico e personalmente ringrazio l'assessore Spano e il presidente Solinas, che per ultimi ma non ultimi nel merito, hanno condotto questo grande progetto con tanto impegno. E nel ringraziare anche dire che sono fiero di appartenere a questo Consiglio che ha voluto, con tanta concordia ed efficacia, consacrare l'impegno delle comunità di Bitti, di Lodè, di Torpè e di Posada, che oggi coronano un loro grande sogno e iniziano un nuovo cammino.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Presidente, vorrei rispondere un attimo al collega Tedde, e anche chiedere scusa se mi sono permesso di interromperlo, che evidentemente ha seguito i lavori sul testo del disegno di legge originario e non su quello scaturito dai lavori della Commissione. Però ne approfitto per dire anche che per quanto riguarda il comma 5 dell'articolo 7 io, pur essendo di diverso avviso, da Presidente mi sono adeguato alla decisione della maggioranza.

Stiamo chiedendo a dei liberi professionisti di svolgere un'attività, di assumersi delle responsabilità, nel certificare la regolarità delle partite contabili dei parchi, a titolo gratuito; credo che questo aspetto debba farci riflettere, perché non so quali liberi professionisti accetteranno questo incarico che non è molto gravoso, ma comunque comporta delle responsabilità.

Dichiaro ovviamente il voto favorevole, e approfitto per ringraziare ancora una volta tutta la Commissione, nelle sue componenti sia di maggioranza che di minoranza perché hanno sicuramente svolto un ruolo importante. Abbiamo discusso, però alla fine abbiamo raggiunto l'obiettivo, cioè convincerci tutti che era un'occasione unica.

Dal 2005 a oggi si è discusso sulla istituzione di questi parchi, ce ne sono tanti altri da proporre, su cui discutere e da approvare; però credo che se avessimo assunto anche nel passato, senza nulla togliere ad alcuno, anche alla Giunta e all'Assessore attuali, il criterio che ci guidato oggi molto probabilmente avremmo raggiunto anche altri obiettivi. Finalmente i sindaci, gli amministratori e le popolazioni hanno capito che l'Ente Parco non è una penalizzazione per il territorio ma può essere uno strumento di crescita e di sviluppo, non solo sociale ma anche economico.

Io chiudo rivolgendo un appello a tutti i colleghi perché in tutti i territori noi abbiamo una grande ricchezza che è la ricchezza ambientale che può essere sfruttata dal punto di vista turistico e può creare economia e sviluppo per la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Io non voglio utilizzare il termine "concordia" che hanno utilizzato l'onorevole Tedde e l'onorevole Deriu perché non porta molta fortuna, ma anch'io sono fiero di appartenere a questo Consiglio che ha approvato in tempi così celeri questi due provvedimenti importantissimi. Rifacendomi a quello che ha appena detto il Presidente della Commissione, credo che davvero gli atti di oggi possano essere propedeutici perché altri territori seguano questo esempio.

Non è facile concertare, condividere con alcune parti della nostra regione, parti territoriali, questo tipo di azioni, però credo che gli atti approvati oggi possano indurre quelle popolazioni che hanno la possibilità di procedere in questa maniera a fare altrettanto. Il voto del Gruppo SEL è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, il Gruppo sardista voterà convintamente a favore del disegno di legge; ci piace anche sottolineare come finalmente la politica regionale si sia resa interprete delle sensibilità che emergevano a livello locale, quindi oggi approviamo il testo normativo che è frutto di una programmazione dal basso, se mi è consentito l'utilizzo di questo termine. Io credo che le comunità locali fossero già ben consapevoli delle potenzialità insite nell'organizzare il proprio territorio per poterlo sfruttare dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale.

Credo che oggi abbia fatto un passo avanti la politica regionale che ha deciso di dare a queste comunità l'opportunità di governare il proprio sviluppo, il proprio territorio, secondo principi di libertà e responsabilità a un tempo, per cui il nostro voto è a favore. Speriamo che questo diventi un modello utile di programmazione dal basso che possa portare ad atti normativi sempre più rispondenti alle esigenze del territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, ho già dichiarato il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, ma approfitto della presenza dell'Assessore del bilancio e della programmazione perché, cari colleghi, le nozze con i fichi secchi non si fanno. Io non ho voluto sollevare problemi nel corso della discussione dell'esame del provvedimento perché ritenevo più utile che si procedesse speditamente essendo anche sul finire dell'anno 2014, però la previsione finanziaria non mi convince, questo dobbiamo dircelo.

Allora, visto che c'è unanimità e addirittura un sentimento di entusiasmo per quello che oggi il Consiglio ha fatto io, colleghi e Assessore, vi aspetto alla sfida, chiedo scusa al collega Pietro Cocco, in finanziaria, dove spero non costringerete l'opposizione a proporre un emendamento che preveda poste adeguate, perché altrimenti questi parchi nascono già fallimentari. Questa è una verità che ci dobbiamo dire: dobbiamo dotarli di adeguate risorse perché con 100 mila euro non si fa assolutamente nulla e di questo noi siamo consapevoli.

Quindi, o ci proponiamo e ci impegniamo a dare gambe con le risorse che sono necessarie, allora avremo fino in fondo fatto cosa buona e giusta, altrimenti il rischio è di fare una bella legge e appenderla, gli amministratori alle bacheche dei loro comuni, ma che non servirà assolutamente a nulla! La sfida, pertanto, sportivamente, che rivolgiamo soprattutto ai banchi della maggioranza, poiché l'Assessore della programmazione ha preannunciato che il bilancio e la finanziaria arriveranno in Aula fra qualche settimana, è di impegnarci in quella sede, per il 2015-2016, e per gli anni successivi, a prevedere le risorse adeguate perché 100 mila euro vi assicuro che non sono assolutamente neppure sufficienti per fare gli atti preliminari che occorrono per mettere su una struttura degna di una istituzione come quella che oggi noi approveremo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, dichiaro il voto favorevole del Gruppo Sardegna Vera e accetto, onorevole Pittalis, con entusiasmo la sua sfida: ci vedremo in sede di finanziaria perchè noi siamo per dare gambe ai parchi di Tepilora e di Gutturu Mannu e per cercare di utilizzare anche quell'attività importante che l'assessore Paci ha già messo in campo con il nuovo Piano di sviluppo regionale a favore dell'ambiente con le schede presentate dall'assessore Donatella Spano. Infine, "diamo a Giorgio quello che è di Giorgio", perché molto lavoro è stato fatto dall'onorevole Oppi e bisogna dare atto che questa attività ha prodotto un'attività utile anche all'assessore Spano e a tutti noi.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 39/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sabatini ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Interventi urgenti per le spese di funzionamento e manutenzione delle sedi della formazione professionale e il completamento dei piani di formazione professionale". (97/A)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 97/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, noi gradiremmo la presenza dell'Assessore competente, perché su questo tema vorremmo sottoporgli qualche problema.…

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 03, viene ripresa alle ore 19 e 08.)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare la consigliera Rossella Pinna, relatrice

PINNA ROSSELLA (PD), relatrice. Presidente, il disegno di legge che oggi perviene in Aula è stato approvato nella seduta del 7 ottobre 2014 a maggioranza, con l'astensione del rappresentante del Gruppo di Forza Italia, dalla seconda Commissione. La Commissione, dopo aver sentito in audizione l'Assessore del lavoro, ha condiviso l'esigenza di dare priorità al provvedimento oggi in discussione in quanto contiene delle disposizioni indispensabili a garantire l'operatività e il funzionamento, dal punto di vista tecnico-amministrativo, dei Centri regionali di formazione professionale e a consentire la conclusione di alcuni corsi di formazione professionale risalenti al Piano del 2009.

Allo stato attuale, infatti, da un lato si rischia la chiusura delle sedi periferiche dei Centri di formazione la cui gestione, essendo attualmente affidata direttamente all'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, risulta particolarmente complessa, dall'altro mancano le risorse finanziarie per il completamento dell'attività formativa prevista nel Piano del 2009, per il quale si sono create legittime aspettative che meritano la dovuta considerazione.

Il disegno di legge si compone di soli 3 articoli. L'articolo 1 attribuisce la competenza all'Assessorato degli enti locali e integra di euro 1 milione 503 mila per il 2014, a copertura delle spese di funzionamento e manutenzione nelle sedi dei CRFP, per un totale di 2 milioni124 mila euro per il 2014. Mentre per ciascuna delle annualità 2015 e 2016 lo stanziamento previsto è di euro 3 milioni 400 mila. L'implementazione dello stanziamento nei capitoli di spesa per il triennio 2014-2016 (stanziamento risultato insufficiente a seguito della finanziaria 2014), permette di assicurare il funzionamento e la manutenzione ordinaria delle sedi dei CRFP, di fatto assimilabili a istituti scolastici. Con la spesa di euro 100 mila si garantiscono gli interventi urgenti di manutenzione straordinaria per il 2014.

Inoltre, l'accorpamento di funzioni omogenee in materia di gestione del patrimonio immobiliare della Regione consente di razionalizzare la spesa, migliorando l'efficienza e l'efficacia organizzativa; lo spostamento di tutte le funzioni relative alla gestione operativa delle undici sedi periferiche decentrate della formazione professionale dall'Assessorato del lavoro, che risulta sprovvisto della necessaria struttura tecnica, all'Assessorato degli enti locali permetterà così una corretta gestione tecnica e logistica degli stabili.

L'articolo 2 tratta del completamento delle attività formative relative al 2009 bloccato per insufficienza di risorse relativamente alle indennità da corrispondere agli allievi, alla fornitura di beni e di servizi, alla retribuzione dei docenti. Con un ulteriore stanziamento di 621 mila euro sarà possibile avviare finalmente 8 progetti che insistono sul CRFP di Cagliari, relativi all'alta formazione, e proseguire alcuni corsi interrotti per mancanza di risorse già avviati dalle sedi di Oristano, che comprende anche Bosa e San Gavino, e Carbonia, che comprende anche la sede di Sant'Antioco.

In sede di discussione la seconda Commissione, presieduta dall'onorevole Gavino Manca e col supporto dei funzionari (le dottoresse Pautasso e Caria), ha ritenuto necessario apportare alcune modifiche al disegno di legge della Giunta regionale, semplicemente però per migliorare il testo e renderne più agevole l'applicazione. In particolare per quanto riguarda l'articolo 1 si è ritenuto di dover fare riferimento alle UPB per attribuire all'Assessorato degli enti locali la competenza, al pari di quanto avviene per tutti gli altri uffici regionali di proprietà della Regione, per la manutenzione ordinaria e degli impianti tecnologici.

È stata quindi ridefinita, come dicevo, in euro 1 milione 824 mila la maggiore spesa da autorizzare per l'anno 2014 ed è stato fatto riferimento alle UPB dove la somma sarà iscritta in aumento. La riduzione di spesa nasce dal fatto che, come riferito dall'Assessore in sede di audizione, nelle more della presentazione e discussione del disegno di legge, si è reso necessario garantire continuità ai servizi indispensabili e al funzionamento degli uffici delle sedi decentrate dell'Assessorato regionale del lavoro operando un prelievo dal fondo di riserva per le spese impreviste.

Per quanto riguarda l'articolo 3, la norma finanziaria è stata razionalizzata nella scrittura ed è stata aggiornata la copertura finanziaria in ragione della minore autorizzazione di spesa necessaria. In particolare, a integrazione di quanto riportato nella relazione al disegno di legge presentato dalla Giunta regionale, va evidenziato che la diminuzione operata sullo stanziamento dell'UPB S01.02.008 deriva da un risparmio di risorse generato dal collocamento in quiescenza di una parte del personale iscritto alla lista speciale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f) della legge regionale numero 3 del 2008.

Esprimiamo il nostro convinto assenso a un provvedimento che risolve la problematica aperta dal 2010, quella del piano 2009, con tempestività e determinazione. Una buona Amministrazione si misura dalla capacità di spendere velocemente le risorse assegnate, al netto dei limiti chiaramente imposti dal Patto di stabilità interno, nel caso specifico si darà risposta alle aspettative di coloro che, in graduatoria da ben tre anni, aspettano di iniziare o di concludere corsi di formazione professionale.

Il riordino previsto dal disegno di legge numero 97/A segna un altro passo sul percorso avviato fin dai primi mesi da questa Amministrazione regionale che punta verso il doveroso efficientamento della macchina organizzativa, non con tagli lineari alle spese, ma mediante un più razionale utilizzo di appalti unici o di centrali uniche di committenza. Vale appena il caso di rammentare in questa sede come questo provvedimento, in realtà molto semplice quanto efficace, confermi l'attenzione che questa maggioranza di governo assegna all'istruzione e alla formazione continue.

Istruzione e formazione rappresentano elementi strategici per lo sviluppo della Sardegna in quanto l'accrescimento delle competenze e la qualificazione delle risorse umane, necessari al mondo produttivo locale, sono funzionali all'aumento della competitività economica dell'isola. Se le statistiche confermano che ogni anno in Italia circa 2 ragazzi su 10, tra i 18 e 24 anni, non tornano sui banchi di scuola dopo la licenza media, o lo fanno in modo tanto precario da abbandonare prematuramente ogni possibilità di successo formativo, preoccupa ancora di più il divario che aumenta al sud e nelle isole. In particolare, è allarmante il dato relativo alla nostra Regione che tocca la vetta in negativo del 25,5 per cento, il dato peggiore rispetto a tutte le altre regioni italiane. La Sicilia ha il 24, la Campania il 21, la Puglia il 17.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LAI

(Segue PINNA ROSSELLA.) Il fenomeno dell'abbandono scolastico ha dimensioni allarmanti anche a livello economico, dato che si è stimato che il suo costo per la collettività è compreso tra l'1,4 e il 6,8 per cento del Pil.

È altrettanto preoccupante che sui saperi essenziali per orientarsi nella società del terzo millennio i sardi indossino la maglia nera dell'analfabetismo funzionale. In questa legislatura abbiamo iniziato a investire con convinzione, ieri il progetto "garanzia giovani" sul quale in tanti ripongono molte aspettative, una legge con tirocini formativi e di apprendistato, oggi una legge di riordino di competenze sulla formazione professionale; certo non basta ancora, ma è già un buon inizio.

Occorrono politiche di contrasto alla dispersione scolastica e per lo sviluppo delle competenze tecniche professionali, ed è altrettanto impellente la necessità di una riforma organica dell'intero sistema della formazione professionale in Sardegna. In merito a ciò la seconda Commissione ha espresso la volontà di iniziare quanto prima un percorso aperto e condiviso su queste tematiche, per giungere in tempi brevi all'approvazione di una legge regionale sull'argomento.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà. L'onorevole Tunis, non essendo presente in Aula, decade.

È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, l'onorevole Pinna ha senz'altro "colorato" questo disegno di legge riempiendolo anche dei contenuti che non ci sono, perché sostanzialmente si tratta esclusivamente di un travaso di fondi da un capitolo a un altro per cercare di snellire le procedure burocratiche che servono poi a mettere in ordine e a "manutenzionare"i Centri regionali di formazione professionale. Non c'è dubbio comunque che su questa facilitazione poi poggia il progetto più ampio di completamento del Piano di formazione del 2009.

Noi ci auguriamo che da questo provvedimento possa anche, in qualche modo, ripartire il rilancio dei Centri regionali di formazione professionale; cioè noi da questo riordino (che non può essere evidentemente racchiuso in un semplice spostamento di finanze per la manutenzione degli edifici), ci auguriamo che il sistema della formazione della Regione possa utilizzare gli immobili, su cui è stata effettuata la manutenzione, per questo scopo.

Se invece l'obiettivo è esclusivamente quello, come stiamo assistendo adesso nel grandissimo, importante, poi ne vedremo i risultati, strumento di Garanzia Giovani, di andare incontro alle agenzie formative private, evidentemente stiamo anche dicendo che il nostro sistema cosiddetto pubblico non è così poi attrezzato e capace di affrontare questo tema. Quindi rischierebbe addirittura di essere completamente inutile una ristrutturazione di questi edifici se poi non li mettiamo a frutto.

Erano anche queste le nostre perplessità quando abbiamo discusso in Commissione, pur rendendoci conto che il tema non può essere solamente quello trattato in questo disegno di legge, ossia la ristrutturazione quindi il travaso di fondi per una ristrutturazione e poi i fondi per il completamento dei cicli formativi del 2009, non può certamente essere solo questo. Noi pensiamo che tra i tanti progetti di legge organici, che questa maggioranza dice di voler portare deve portare finalmente qui nella Commissione, in questo Consiglio la discussione sul grande tema della formazione. Un tema che deve essere affrontato in questa sede non nei salotti dei piani.

Quindi per questo motivo noi a un certo punto della discussione abbiamo, come dire, fermato la palla, ed è per questo che non ci sembra oggi questo un disegno di legge di largo respiro nel sistema più complesso della formazione professionale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Fabrizio Anedda. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Presidente, alcune riflessioni sul tempo che intercorre tra l'adeguamento finanziario e l'individuazione dei fabbisogni formativi, circa sette anni, piano annuale 2009, i bandi sono del 2010, graduatorie del 2011, al 2014 ci sono corsi non avviati e sospesi. Probabilmente sono stati formulati nel 2008. Se l'obiettivo della formazione è l'inserimento in tempi rapidi nel mondo del lavoro questo è un esempio di una formazione inutile, sprecona e che disattende le aspettative delle aziende e dei disoccupati. Passati sette anni le aspettative delle aziende, dei giovani che vengono formati non sono più attuali. Abbiamo comunque un debito con gli allievi e con i loro docenti per cui l'adeguamento finanziario è dovuto. Voteremo a favore di questo. Resta comunque la cattiva gestione della formazione professionale.

PRESIDENTE. È iscritta parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, intervengo giusto per fare alcune considerazioni. La materia della formazione professionale non può di certo tradursi con questo disegno di legge sul quale noi, lo anticipo, esprimeremo ovviamente un voto di astensione. Crediamo però che sia arrivato il momento di riprendere questa materia per realizzare una riforma organica, anche perché in tutti questi anni a mio avviso c'è stata una sottovalutazione del problema. E vorrei ricordare quello che successe ai tempi del governo Soru sulla materia della formazione professionale, si creò un vuoto per cui i cinque anni successivi furono anni di ricostruzione. Ma ancora non è stata fatta una riforma complessiva.

Noi crediamo che soprattutto alla luce dei nuovi finanziamenti europei, mi riferisco in particolare agli obiettivi imposti dal FSE, ci siano tutte le condizioni (l'assessore Paci insieme all'assessore Mura ritengo abbiano già avviato un percorso con il documento strategico unitario) per arrivare a traguardi ben definiti sia per chi ancora frequenta le scuole dell'obbligo e in questo senso anche coloro che frequentano ovviamente le scuole superiori; ma soprattutto noi crediamo che l'attenzione sui progetti europei debba andare in particolare a chi oggi, e ne abbiamo ben donde, si trova in posizioni di difficoltà rispetto all'occupazione.

Quindi sarà importante anche guardare con attenzione alle professioni che oggi il mondo del lavoro richiede cercando di non disperdere risorse e soprattutto evitando di fare piccoli interventi spot che di fatto non aiutano nessuno. Detto questo confermo che ovviamente su questo disegno di legge non possiamo che essere totalmente favorevoli e dimostreremo comunque che è un punto di partenza dando il nostro voto di astensione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gavino Manca. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (PD). Presidente, non intendo aggiungere molto di più a quello che bene ha detto la mia collega, l'onorevole Pinna, dico soltanto che questa è una norma che serve per porre rimedio a due situazioni; la prima discende dal fatto che tutta una serie di servizi non funzionano perché, posti in capo all'Assessorato del lavoro, non trovano riscontro dal punto di vista anche della capacità finanziaria. La seconda è una situazione da sanare che è degenerata nel tempo, che parte da concorsi diciamo che sono stati programmati, e mai attuati, dal 2009.

Detto questo, che sono le considerazioni relative al disegno di legge del quale trattiamo stasera, è oggettivo, è vero quanto dicevano sia il collega Locci che l'onorevole Zedda, che il problema della formazione professionale ha sicuramente necessità di un altro approccio, e quindi deve essere affrontato in maniera diversa. Non per altro come Commissione, ho firmato io questa nota, abbiamo chiesto all'Assessore tutti i dati relativi alla formazione professionale, nelle prossime settimane entreremo nel merito dei singoli temi per quanto riguarda sia l'utilizzo dei Centri di formazione professionale regionali, che necessitano sicuramente di una rivisitazione, sia su tutto il tema della formazione professionale. Diciamo che nel corso della presidenza Soru sono state fatte alcune rivisitazioni complessive del mondo della formazione, probabilmente non andate a compimento in maniera definitiva, però anche successivamente con la Giunta Cappellacci per la verità abbiamo un po' rincorso il problema.

Io penso che ci sia la necessità di un intervento complessivo, coordinato, che valuti tutte le situazioni e che dia alla formazione professionale una prospettiva di sviluppo per la nostra terra, assolutamente congruo da questo punto di vista; pertanto mi dichiaro disponibile nei lavori della Commissione ad affrontare questo tema.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, io non so se l'Assessore della programmazione sia in grado di dare le risposte, se era possibile, perché non abbiamo ancora avuto l'elenco dei Centri regionali di formazione interessati dagli interventi di straordinaria manutenzione e di quelli interessati dagli interventi di ordinaria manutenzione. È una necessità che è emersa in questi ultimi mesi, in quest'ultime settimane o è una esigenza datata? E poi, con riferimento ai piani della formazione 2009-2010, a cosa si riferisce l'importo di 621 mila euro? Vorremmo capirlo. Perché senza entrare nel merito e senza adombrare nessun dubbio o sospetto, e men che meno direi sospetto, vorremmo capire per quali finalità e a chi dovrebbe essere destinata questa somma.

Sono questi gli argomenti, le questioni che avremmo dovuto porre all'attenzione dell'Assessore del lavoro, e sarebbe stata anche un'occasione per capire lo stato della spesa, i famosi 400 milioni di euro a valere sul vecchio piano operativo regionale, qual è lo stato della spesa e quante risorse ancora sono da spendere in questo settore. Almeno su queste questioni essenziali avremmo voluto un'interlocuzione con l'Assessore competente; sicuramente il Vicepresidente ci darà le risposte esaustive, almeno così crediamo, ci riserviamo in altra occasione però di portare l'esame su altri aspetti per cui, forse, riteniamo che un ripensamento dell'intero sistema e dell'intera organizzazione della formazione professionale in Sardegna sia assolutamente necessario e urgente.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, rispondo io non essendo presente l'assessore Mura, che è stata chiamata a Roma per seguire la vertenza Meridiana, e penso che tutti i consiglieri si rendano conto dell'importanza di seguire personalmente da parte dell'Assessore del lavoro e dell'Assessore dei trasporti una vertenza così importante. Allo stesso tempo, il progetto di legge che stiamo discutendo ha avuto già un passaggio importante in Commissione, dove l'assessore Mura è stata sentita e ha potuto dare tutte le risposte che vengono nuovamente chieste qui in Aula.

Si tratta di un disegno non certo di riforma organica della formazione professionale, ne siamo ben consapevoli, ma di una proposta che serviva a sistemare alcune questioni, in particolare un'attribuzione precisa all'Assessorato degli enti locali e patrimonio delle manutenzioni ordinarie, delle spese di funzionamento dei Centri regionali e di formazione professionale. Sembra una cosa strana, però in realtà, negli ultimi anni o per un arco di tempo ancora maggiore, queste spese erano a carico dell'Assessorato del lavoro, e la cosa è ovviamente assurda. Quindi, attraverso l'articolo 1, viene ripristinata la giusta attribuzione all'Assessorato degli enti locali e del patrimonio di quelle competenze.

Viene portata a completamento una cosa molto vecchia, che è il Piano formativo 2009-2010, e qui concordo pienamente con quanto già messo in luce dall'onorevole Anedda, e quindi dei ritardi nella realizzazione. Si tratta di una serie di norme, come il relatore ha ben esplicitato, per provvedere a sistemare alcuni temi, e ovviamente sarà cura della Giunta, insieme al Consiglio, provvedere, anche all'interno del PRS, a una riorganizzazione complessiva del sistema della formazione professionale, inserito nella filiera dell'istruzione che, come abbiamo più volte dichiarato, rappresenta certamente uno dei tasselli più importanti.

Quindi, una formazione professionale all'interno di questa filiera della conoscenza in stretto legame con le imprese, e avremo, avrete modo di vedere come questo tema viene trattato compiutamente nel PRS. Oggi si tratta semplicemente, come è stato più volte ribadito, di provvedere con una certa urgenza a sistemare le questioni.

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

PITTALIS (FI). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, essendo in fase di votazione si procederà alla verifica del numero legale attraverso la votazione.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Prende atto che il consigliere Cherchi Augusto ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 32

votanti 31

astenuti 1

maggioranza 16

favorevoli 31

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, vorrei risultasse agli atti che il nostro Gruppo non ha partecipato al voto per motivazioni politiche.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e del relativo emendamento:

Art. 1

Disposizioni in materia di spese di funzionamento e manutenzione dei Centri regionali di formazione professionale

1. Al fine di garantire la regolare erogazione dei servizi necessari per il funzionamento e la manutenzione ordinaria dei Centri regionali di formazione professionale è autorizzata, in capo all'UPB S01.02.005, la spesa di euro 1.103.000 per l'anno 2014 e di euro 3.400.000 per ciascuno degli anni 2015 e 2016.

2. Al fine di garantire l'attuazione di interventi urgenti di manutenzione straordinaria dei Centri regionali di formazione professionale è autorizzata, in capo all'UPB S02.02.004, la spesa di euro 100.000 per l'anno 2014.

Emendamento aggiuntivo Pinna Rossella - Manca Gavino - Tendas - Cocco Pietro - Zedda Paolo - Cozzolino.

Articolo 1

Prima del comma 1 è inserito il seguente comma:

"01. È attribuita all'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica la competenza relativa alle spese di funzionamento e manutenzione ordinaria dei Centri regionali di formazione professionale.". (1).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare la consigliera Rossella Pinna, relatrice.

PINNA ROSSELLA (PD), relatrice. Con questo emendamento dell'ultima ora si vuole aggiungere e specificare meglio che è attribuita all'Assessorato regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica la competenza relativa alle spese di funzionamento e manutenzione ordinaria dei Centri regionali di formazione professionale. Di fatto, questo diventa il comma 1 e gli altri scivolano, per cui il comma 1 diventerà comma 2 e il comma 2 diventerà comma 3. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 32

Astenuti 21

Maggioranza 17

Favorevoli 32

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 1

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Interventi per il completamento
del Piano formativo 2009/2010

1. Al fine di completare l'attuazione degli interventi formativi previsti nel Piano di formazione professionale 2009/2010, è autorizzata per l'anno 2014 l'ulteriore spesa di euro 621.000.

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 2 lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, valutati complessivamente in euro 1.824.000 per l'anno 2014, e in euro 3.400.000 per ciascuno degli anni 2015 e 2016 si provvede come di seguito specificato:

a) quanto a euro 1.175.000 per l'anno 2014 e a euro 1.069.000 per ciascuno degli anni 2015 e 2016, mediante riduzione di pari quota delle risorse già destinate agli interventi previsti per il personale iscritto alla lista speciale di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), iscritte in conto dell'UPB S01.02.008 del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014, 2015 e 2016;

b) quanto a euro 649.000 per l'anno 2014 e a euro 631.000 per ciascuno degli anni 2015 e 2016, mediante riduzione di pari quota delle risorse già destinate agli interventi del fondo regionale per l'occupazione di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, iscritte in conto dell'UPB S06.06.004 del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014, 2015 e 2016;

c) quanto a euro 1.700.000 per ciascuno degli anni 2015 e 2016 mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto in conto dell'UPB S02.02.003 del bilancio di previsione della Regione per gli stessi anni.

2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2014-2016, sono introdotte le seguenti variazioni:

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 01

UPB S01.02.008
Oneri relativi alla lista speciale del personale della formazione professionale
2014 euro 1.175.000
2015 euro 1.069.000
2016 euro 1.069.000

STRATEGIA 06

UPB S06.06.004
Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti
2014 euro 649.000
2015 euro 631.000
2016 euro 631.000

STRATEGIA 02

UPB S02.02.003
Funzionamento sedi formative
2014 euro ---
2015 euro 1.700.000
2016 euro 1.700.000

in aumento

UPB S01.02.005
Acquisizione di beni e servizi
2014 euro 1.103.000
2015 euro 3.400.000
2016 euro 3.400.000

UPB S02.02.003
Funzionamento sedi formative
2014 euro 621.000
2015 euro ---
2016 euro ---

UPB S02.02.004
Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative
2014 euro 100.000
2015 euro ---
2016 euro ---

3. Gli oneri derivanti dalla presente legge gravano sulle succitate UPB S01.02.005, S02.02.003 e S02.02.004 del bilancio regionale per gli anni 2014-2016.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 3.

OPPI GIORGIO (UDC). Presidente, abbiamo chiesto la votazione nominale.

PRESIDENTE. A mia precisa domanda mi è stato detto che nessuno aveva chiesto la votazione nominale, per cui ho preceduto alla votazione palese, come da Regolamento.

E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, per un chiarimento sulla copertura finanziaria. Da un lato il prelievo avviene attraverso gli oneri relativi alla lista speciale del personale della formazione professionale, e noi sappiamo che le risorse che sono state allocate erano, così ci risulta, calcolate al centesimo e dovevano servire allo scopo, quindi si tratta di capire se poi non ci troveremo sotto il palazzo del Consiglio regionale una manifestazione dei lavoratori del settore ai quali non possono essere corrisposti gli stipendi.

La stessa considerazione riguarda anche la previsione dell'articolo 2; l'attuazione degli interventi 2009-2010 viene coperta con il Fondo regionale per l'occupazione; in questo caso stiamo togliendo fondi per il lavoro, per l'occupazione. Quindi mi chiedo se è stata fatta una valutazione dell'impatto che può avere questo tipo di copertura finanziaria, perché anziché creare il lavoro noi stiamo togliendo la possibilità, in questo momento difficile, di poterlo incrementare. Quindi si tratta di valutare se è stata fatta una seria previsione, perché mi pare che le voci dalle quali si sta attingendo non siano proprio le più adeguate allo scopo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, concordo sulle preoccupazioni che ha espresso adesso l'onorevole Pittalis, ma vorrei anche confortare l'assessore Paci che gli interventi precedenti, per legge, erano fatti su fondi europei, perché i CRFP erano diretta emanazione della formazione professionale e venivano allocati sia per la costruzione che per la ristrutturazione all'interno di quei finanziamenti. Oggi, togliendo questi finanziamenti, che invece erano ben indirizzati, vorrei capire se ciò che ha esternato stamattina sulla stampa circa la possibilità di dare un largo spazio all'occupazione, possa essere mantenuto e se, effettivamente, le circostanze consentiranno di avere quello che si è dichiarato, ed eventualmente qualche occasione in più sia sotto l'aspetto di lavori socialmente utili, che attraverso attività con dei corsi che spesso si fanno, ovvero attraverso anche altri tipi di intervento che venivano finanziati e che erano legati ai cantieri di lavoro. Credo che sarà anche il caso, eventualmente, di dibattere, di vedere e approfondire quali sono le ripercussioni e quali possibilità invece avremo di poter migliorare le iniziative occupazionali.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gavino Manca. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, la preoccupazione che ha espresso poc'anzi l'onorevole Pittalis è stata anche all'attenzione della Commissione. L'UPB relativa agli oneri relativi alla lista speciale del personale della formazione professionale era una UPB capiente che dava l'opportunità di recuperare queste risorse e fare questo intervento straordinario. Quindi questa valutazione è stata fatta, sono stati chiesti i dati economici e finanziari all'Assessorato, sono stati messi a disposizione e si è dimostrato che oggettivamente la capienza era sufficiente.

Approfitto anche per dare un'altra informazione all'onorevole Pittalis, che giustamente ha chiesto quali erano questi corsi che venivano rifinanziati. Sono otto corsi del CRFP di Cagliari, la cui programmazione è partita nel 2009 e non si è mai portata a compimento soprattutto per una questione organizzativa perchè essendo corsi abbastanza particolari, come quello per filmaker, per tecnico di impianti a energia rinnovabile, fra predisporre le sale e tutta un'altra serie di vicende di carattere organizzativo non c'è stata neanche la disponibilità di recuperare le risorse che sono state rifinanziate.

Poi è previsto un finanziamento della sede di Bosa, due della sede di Oristano e due di San Gavino, uno per estetista, l'altro per acconciatore, e uno per la sede di Carbonia che forma un manutentore polivalente di strutture ricettive. Questi sono i corsi rifinanziati, che partono però dalla programmazione del 2009.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 32

astenuti 21

maggioranza 17

favorevoli 32

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 bis:

Art. 3 bis

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3 bis.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: Il Presidente Ganau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 33

astenuti 20

maggioranza 17

favorevoli 33

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 97/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis- Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 33

astenuti 21

maggioranza 17

favorevoli 33

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è riconvocato per domani, mercoledì 22 ottobre, alle ore 10 e 30.

La seduta è tolta alle ore 19 e 48.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alle problematiche relative all'amianto.

Il sottoscritto,

premesso che la Sardegna, con l'approvazione della legge regionale n. 22 del 2005 ha attuato un fondamentale strumento normativo atto a difendere il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori esposti all'amianto, tramite sorveglianza gratuita presso il Servizio per la prevenzione della salute e del lavoro (Spresal) all'interno delle ASL locali; prevede inoltre la concessione dei contributi per la bonifica e lo smaltimento delle lastre in eternit, la mappatura obbligatoria da parte dei comuni degli edifici pubblici e privati interessati dall'inquinamento dell'amianto e tutto ciò conferisce un rilievo estremamente attuale ed efficace alla legge;

accertato che dopo l'approvazione del testo è seguito il silenzio assordante della Regione, data l'incapacità di applicare pienamente le predisposizioni normative a cui è seguita la mancata vigilanza delle somme erogate alle province isolane per la bonifica dell'amianto; nel quadriennio tra il 2006 ed il 2009 sono state erogate somme per 22 milioni e mezzo di euro che non sono però stati spesi, facendo emergere la carenza nella vigilanza da parte della Regione;

rilevato che negli anni si è assistito, a danno dei cittadini e della tutela alla salute dei lavoratori, all'eliminazione dei fondi destinati alla bonifica (dagli 8 milioni di euro impegnati nel 2006, ai 2 milioni nel 2010 sino all'azzeramento dei capitoli anche nell'ultima manovra contabile) e dunque, alla prevenzione primaria, atto inaccettabile e contradditorio;

valutato che risulta assente una campagna informativa di sensibilizzazione inerente la sorveglianza sanitaria, lasciando le vittime dell'amianto ignare degli strumenti e dei vantaggi dalla legge; si rivela poi l'incomprensibile inerzia sul fronte della ricerca attiva degli ex esposti; non è stato infatti istituito il registro dei casi accertati di asbestosi, previsto dalla direttiva CE n. 148/2009;

annotato che in diversi centri dell'Isola emerge la presenza di un elevato numero di edifici pubblici, tra cui diverse scuole, che vedono l'esposizione di amianto e appare assente una mappatura di tutti gli edifici pubblici e privati che posseggono coperture in eternit; il fattore che provoca maggior scalpore è dovuto ai dati secondo cui in Sardegna ci sarebbero quasi novemila chilometri di condotte realizzate in cemento amianto, con un pericolo serio per l'esposizione a tale materiale;

dato atto che il Consiglio regionale ha approvato l'ordine del giorno n. 85 del 13 giugno 2012, a seguito della mozione n. 179 (prima firmataria Barracciu), sull'emergenza sanitaria e sociale provocata dall'amianto, in cui si impegna la Giunta regionale ad individuare tutti i siti sardi che esposti all'amianto, a vigilare sui prezzi di bonifica, a garantire un'informazione costante e diffusa sulla problematica che veda in prima linea cittadini, lavoratori, tecnici comunali e imprese;

appreso che solo nell'Isola si segnalano oltre cinquanta decessi all'anno causati da mesotelioma pleurico o tumori di altro genere derivanti dall'esposizione all'amianto; l'apice è previsto dalle organizzazioni sanitarie internazionali nel 2020, con l'incremento esponenziale delle perdite umane derivate da questo fenomeno; con questa finalità le città di Alghero e Assemini, hanno aderito al "Progetto obiettivo 2020. Città deamiantizzata", con un piano che impegna i singoli comuni al controllo ed alla bonifica completa di tutto il territorio dall'amianto, con la conseguente enfatizzazione della qualità del lavoro e della vita svolta in luoghi salubri ed accoglienti; il progetto si potrebbe peraltro allargare alla Regione con il programma "Sardegna 2020. Isola deamiantizzata", con politiche ambientali e sanitarie atte a rimuovere il materiale e rendere la Sardegna una location pulita e salutare sotto tutti i punti di vista; deriverebbe, così, un ulteriore miglioramento della qualità della vita sul territorio sardo;

osservato che da quanto emerge dal quadro attuale circa il rischio amianto, si evidenzia la totale assenza ed incapacità della Giunta regionale di attuare la legislazione e applicare le misure di prevenzione primaria,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:

1) per conoscere le logiche che hanno motivato la spesa in diminuzione del capitolo riguardante la rimozione dell'amianto anche nell'ultima manovra contabile;

2) per valutare la possibilità di dare piena attuazione alla legge regionale n. 22 del 2005, con un riconoscimento finanziario adeguato ai comuni affinché possano adoperarsi per una mappatura di tutti gli edifici pubblici e privati con coperture in amianto, rafforzando la sorveglianza sanitaria e l'obbligo di bonifica e smaltimento del materiale in questione;

3) per conoscere quanti siti e edifici sono stati censiti, in cui i lavoratori sono stati esposti all'amianto;

4) per verificare la possibilità di sollecitare il rapido esame in Parlamento con successiva approvazione dei disegni di legge AS 2141 del 28 aprile 2010 e AS 3274 del 26 aprile 2012 concernenti i "Benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, malati o deceduti a causa dell'amianto";

5) per esaminare la possibilità di indire nell'immediato la Conferenza regionale amianto e promuovere una capillare e diffusa sensibilizzazione sulla problematica;

6) per valutare l'istituzione di un tariffario regionale con stipula di convenzioni con le imprese di bonifica, per favorire gli interventi su tutto il territorio sardo. (181)

Interpellanza Ledda - Arbau - Azara - Perra sull'urgenza di procedere all'istituzione di un servizio di pilotaggio da mettere a disposizione delle navi in transito nelle Bocche di Bonifacio in coerenza alle disposizioni della risoluzione MSC 90/28.

I sottoscritti,

premesso che le Bocche di Bonifacio e lo Stretto di Bonifacio sono stati dichiarati Area marina protetta speciale per biodiversità (2001), Santuario internazionale dei cetacei (2002), Patrimonio mondiale Unesco (2006) e che l'IMO (Organizzazione marittima internazionale) ha definito la navigazione in questo stretto particolarmente pericolosa;

considerato che:

- la risoluzione IMO A766 del 1993 ha richiesto alle navi che trasportano sostanze pericolose di evitare questa rotta;

- nello stesso anno (1993) le autorità marittime francesi ed italiane hanno stabilito, con due decreti, il divieto di transito nelle Bocche, in caso di trasporto di merci inquinanti o comunque pericolose, applicabile, però, esclusivamente alle proprie navi; navi battenti bandiere di altri stati possono, pertanto, transitare con qualsiasi merce; nel 1998 una circolare IMO indica rotte raccomandate e sistema di segnalazione delle navi in transito;

- nel 1999 viene stipulato un accordo italo-francese sulle procedure operative per il sistema di segnalazione nelle Bocche di Bonifacio; nasce "Bonifacio Traffic";

- nel 2011 Italia e Francia sottopongono alla 62a assemblea del Comitato di protezione dell'ambiente marino (MEPC) la proposta di istituire le Bocche di Bonifacio e le zone adiacenti come PSSA (zona di mare particolarmente sensibile); il Comitato ha accolto la richiesta, con la risoluzione MEPC.204 (62) il 15 luglio 2011; tale risoluzione stabilisce di implementare nelle Bocche di Bonifacio un efficace sistema di "pilotaggio raccomandato", attivabile su richiesta dei comandanti delle navi che transitano in questo tratto di mare ed in particolar modo di quelli che trasportano merci pericolose;

- il Comitato di sicurezza marittima (MSC) ha preso in considerazione questa misura nel corso della sua 90a sessione il 31 maggio 2012, attraverso la risoluzione MSC 90/28, disponendo che doveva diventare effettiva dal 1° luglio 2014;

- le stazioni dei piloti di Olbia e Porto Torres sono ora autorizzate a pilotare nello stretto in virtù del decreto n. 12/2014 del 1° luglio 2014, emesso dalla Direzione marittima italiana di Olbia e dell'ordinanza n. 73/2014 del 30 giugno 2014 rilasciata dalla Capitaneria di porto di La Maddalena;

attestato che, al momento, sono stati conseguiti importanti risultati sul piano del sistema di "pilotaggio raccomandato", ma non si possono obbligare le navi ad avvalersene; a tale proposito si specifica che il pilota marittimo sale a bordo della nave in navigazione quale fiduciario dello Stato, che non rileva il comandante della nave, ma lo affianca nella navigazione, suggerisce la rotta da seguire, informa dei regolamenti in vigore, mantiene i contatti con la Guardia costiera ed è il diretto referente in caso di necessità per le autorità di terra, essendo un perfetto conoscitore della zona;

valutato che deve essere istituito un servizio di pilotaggio da mettere a disposizione delle navi in transito;

verificato che i piloti delle stazioni di pilotaggio di Olbia e di Porto Torres si sono messi a disposizione, gratuitamente e con la rinuncia ai periodi di riposo dal servizio regolare svolto nelle rispettive sedi di appartenenza, per effettuare eventuali servizi;

sottolineato che l'attuale servizio di pilotaggio richiederebbe risorse, mezzi e tecnologie, attualmente indisponibili;

rilevato che l'unica analisi disponibile del traffico navale in questo tratto di mare, relativa al periodo 2000-2009, ha registrato il transito di 35.188 navi (media di 3.500/anno), di cui il 10 per cento francesi, il 26 per cento italiane ed il 64 per cento degli altri stati, il 63 per cento delle quali considerate ad alto rischio;

appreso che nel 2013 delle oltre 3.500 navi in transito, 57 hanno violato la risoluzione IMO, ed il traffico delle merci pericolose è aumentato del 28 per cento rispetto al 2012, e che nel corso degli ultimi 40 anni si sono verificati, nello stretto, numerosi incidenti, alcuni dei quali al limite di causa d'inquinamento,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione affinché riferisca quali urgenti misure intenda adottare:

1) per istituire il primo gruppo internazionale di Piloti di alto mare del Mediterraneo (Deep sea pilots) al servizio della Regione autonoma della Sardegna;

2) per impegnare risorse destinate all'impiego di nuovi piloti, di personale addetto alle pilotine, per l'acquisto di mezzi adatti ad affrontare quell'impervio tratto di mare, di apparecchiature tecnologicamente avanzate e per la manutenzione delle barche in uso. (77)

Interpellanza Dedoni - Cossa - Crisponi sulla privatizzazione della Sogeaal di Alghero.

I sottoscritti,

premesso che, in data 11 febbraio 2014, la Giunta regionale ha approvato una deliberazione avente per oggetto "Legge regionale 13 aprile 2010, n. 10, articolo 1, comma 2. Misure per lo sviluppo del trasporto aereo. Collocazione sul mercato di parte della quota di partecipazione azionaria regionale nel capitale sociale di SOGEAAL S.p.a. Avvio procedure";

considerato che:

- la richiamata legge regionale 3 aprile 2010, n. 10 avvia la privatizzazione della Sogeaal;

- la Regione, aveva spiegato l'allora presidente della commissione Paolo Maninchedda, attuale Assessore regionale dei lavori pubblici, terrà una percentuale minoritaria sul capitale Sogeaal che sarà quindi detenuto in maggioranza dagli investitori privati;

- la società Sogeaal s.p.a. risulta, infatti, concessionaria, per la durata di anni quaranta, del sedime demaniale per la gestione totale dell'aeroporto di Alghero - Fertilia, in virtù di apposita convenzione stipulata da quest'ultima, in data 28 maggio 2007, con l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) e approvata con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 3 agosto 2007;

- detta convenzione prevede, tuttavia, la decadenza automatica del concessionario dalla medesima "in caso di mancato conseguimento, allo scadere del primo quadriennio, dell'equilibrio economico-finanziario della gestione";

- la deliberazione dell'11 febbraio 2014 non fa altro che dar corso alle norme approvate dal Consiglio regionale;

- attualmente la compagine societaria di SOGEAAL s.p.a. è composta dalla Regione autonoma della Sardegna con 1'80,20 per cento delle quote, Sfirs (la società finanziaria della Regione) con il 19,80 per cento;

valutato che, in questo periodo di profonda crisi economica, difficilmente la Regione potrà continuare a coprire il rosso dell'aeroporto con decine e decine di milioni di euro e, dunque, la privatizzazione appare l'unica strada percorribile per evitare la decadenza della concessione;

ritenuto che, nella fase di privatizzazione sopra descritta, il pubblico si debba fermare a una quota minoritaria, cedendo ai privati la maggioranza assoluta, la quota in mano pubblica dovrà essere in parte ceduta ai comuni di Alghero, Sassari e Porto Torres, in modo tale che le amministrazioni che ruotano attorno all'aeroporto abbiano la possibilità di controllare e incidere sulle scelte strategiche di uno scalo fondamentale per il nord Sardegna,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dei trasporti affinché riferisca:

1) a che punto è l'attuazione della deliberazione n. 5/25 dell'11 febbraio 2014 che non fa altro che attuare un dettato normativo stabilito dalla legge regionale 3 aprile 2010, n. 10, articolo 1, comma 2;

2) se non ritenga di andare avanti velocemente sulla privatizzazione della Sogeaal, stabilendo che nella quota di minoranza in mano pubblica sia compresa anche una quota da cedere ai comuni di Alghero, Sassari e Porto Torres;

3) se non creda sia estremamente pericoloso, per la vita stessa dello scalo, lasciare le cose come stanno col rischio di non poter più ripianare i conti, andando così incontro alla decadenza della concessione dell'Enac. (78)

Interpellanza Ledda - Arbau - Azara - Perra sulla grave situazione della scuola di Bono per la mancata istituzione della classe 2a dell'indirizzo ITAFM - Amministrazione, finanza e marketing, della sede associata di Bono dell'IIS di Ozieri.

I sottoscritti,

premesso che:

- nonostante le reiterate legittime richieste la Direzione scolastica regionale non ha proceduto ad istituire la classe 2a dell'indirizzo ITAFM - Amministrazione, finanza e marketing della sede associata di Bono dell'IIS di Ozieri, per cui i 12 allievi provenienti dalla classe 1a, all'inizio del corrente anno scolastico, si son visti privati anche materialmente di una sede scolastica in cui frequentare la 2a;

- l'istituto è accorpato, da ormai due anni, per l'indirizzo di liceo scientifico con l'IIS "Antonio Segni" e per gli indirizzi di tecnico commerciale e professionale per l'agricoltura e l'ambiente con l'IIS "Enrico Fermi" di Ozieri;

- gli istituti si trovano a una distanza tale per cui è alquanto difficoltoso il raggiungimento, visti anche i disagi creati dalla precaria rete di trasporti;

- l'IIS di Bono rimane uno dei pochi presidi ancora attivi dello Stato per tentare di fronteggiare il crescente malessere sociale e la dispersione scolastica;

- la classe è composta da 12 allievi, tra cui un alunno in situazione di disabilità certificata ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che garantisce "priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici" e la conseguente certezza per l'alunno, di proseguire il proprio percorso di formazione scolastica;

- la famiglia dell'allievo portatore di handicap si dichiara indisponibile a soluzioni che prevedono il pendolarismo sia per i comprensibili disagi e problemi inerenti il trasporto del proprio figlio, che per l'impossibilità di sostenere gli oneri di un quotidiano andata e ritorno da Bono per centri come Ozieri o Buddusò, distanti circa 40 km;

- tutti gli studenti devono ancora adempiere all'obbligo formativo;

- la circolare ministeriale n. 34 del 1° aprile 2014 dispone che "debba essere riservata particolare attenzione alle condizioni di disagio legate a specifiche situazioni locali. riguardanti i comuni montani";

- il decreto di funzionamento delle classi in deroga (prot. n. 5593) emanato dal Dirigente reggente dott. Sergio Repetto in data 11 luglio 2014, riconosce a Bono lo stato di sede disagiata e l'isolamento geografico e quindi implicitamente riconosce il diritto alla concessione della richiesta di deroga a favore del funzionamento della predetta 2a classe in maniera che i suoi studenti possano concludere il biennio di obbligo formativo;

preso atto che:

- il regolamento recante norme concernenti il riordino degli uffici tecnici emanato con decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, all'articolo 4, comma 3, prevede che presso gli istituti tecnici per il settore tecnologico venga istituito un ufficio tecnico;

- l'Istituto tecnico agrario nel nuovo ordinamento confluisce nel settore tecnologico - Indirizzo agraria, agroalimentare, agroindustria, e dovrà, pertanto, essere dotato di un ufficio tecnico;

- il responsabile scolastico formulava nell'agosto 2014 una richiesta per la concessione di una unità docente della classe C050 perdente posto, per l'anno scolastico 2014-2015 per l'utilizzazione del medesimo presso il costituendo ufficio tecnico nel suddetto istituto;

considerato che nell'ipotetica circostanza che i 12 studenti iscritti alla 2a venissero trasferiti presso altre istituzioni scolastiche si determinerebbe l'esito paradossale di dover procedere ad un verosimile sdoppiamento di classi vista la presenza di un allievo disabile,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport al fine di conoscere se non ritenga:

1) necessario attivarsi presso la Direzione scolastica regionale affinché voglia autorizzare la concessione della classe in oggetto;

2) altresì opportuno sollecitare la concessione in deroga relativa all'istituzione dell'ufficio tecnico nella sede di Ozieri dell'IIS Enrico Fermi. (79)

Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Fenu - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tunis - Truzzu - Fasolino - Locci - Zedda Alessandra - Solinas Christian - Tocco - Randazzo sullo stato di crisi delle micro, piccole e medie imprese della Sardegna, in particolare nei comparti del commercio, artigianato, turismo e servizi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- l'impatto generato dalla crisi economica e finanziaria continua a procurare gravissime e rilevanti problematiche alle attività d'impresa, che continuano a resistere su un mercato quanto mai indebolito e con un tasso di crescita inesorabilmente avviato verso la recessione;

- in particolare i comparti dell'artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi e più in generale della micro, piccola e media impresa sono trascinati verso un vortice negativo contro il quale gli stessi imprenditori lamentano di non poter disporre di strumenti con cui potersi contrapporre in maniera efficace e risolutiva;

VALUTATO che la situazione finanziaria della Regione non pare disporre di quelle necessarie risorse per assicurare nuove opportunità quali la ristrutturazione aziendale, la qualificazione commerciale o l'esplorazione nei rassicuranti ambiti dell'internazionalizzazione, spesso inficiate dal ritardo nei pagamenti della macchina pubblica;

CONSIDERATO che gli istituti di credito continuano ad adottare eccessive norme restrittive nel rinnovare il credito alle micro, piccole e medie imprese, limitandone fortemente il loro rafforzamento e semmai cagionando all'intero tessuto produttivo esasperanti censure e l'impossibilità al riposizionamento negli ambiti dell'economia reale;

RITENUTO che l'attuale situazione nella erogazione del credito si avvia inesorabilmente verso le nuove più stringenti norme stabilite dagli accordi di Basilea 3 dove si prevede un disastroso inasprimento dei requisiti di accesso al credito per il sistema produttivo, che le banche, a loro volta saranno chiamate al generale adeguamento alle stringenti norme europee sugli accordi, che imporranno alle stesse l'accumulo di riserve patrimoniali e di liquidità, facendole fatalmente mancare alle economie locali, generando ulteriori tagli nelle linee di fido e nella mancata erogazione di mutui e finanziamenti,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) affinché sia assicurata la messa a disposizione di adeguate risorse atte a favorire l'emanazione di bandi per le leggi di settore delle micro, piccole e medie imprese;

2) siano costantemente monitorate le attività da parte degli enti e agenzie regionali (Sfirs, Bic, Sardegna Ricerche) affinché garantiscano stabili volumi di finanziamento, essenziali per lo sviluppo e l'innovazione dei comparti produttivi;

3) siano previste per gli eventuali nuovi bandi, idonee e innovative misure regolamentari tendenti alla semplificazione e velocizzazione delle formalità burocratiche e amministrative;

4) si provveda a supportare con adeguati finanziamenti i consorzi di garanzia collettiva fidi e si impegnino al contempo gli istituti di credito nell'adozione di criteri di accantonamento patrimoniale dei confidi, non superiori all'evidente risparmio di capitale assicurato alle banche dall'intervento suppletivo degli stessi consorzi;

5) si assicuri la necessaria vigilanza sull'effettivo e coerente impiego del maxi prestito recentemente assegnato dalla Banca centrale europea (BCE) condizionato all'erogazione di prestiti all'economia reale, a favore dei raggruppamenti bancari a capo dei vari istituti.