Seduta n.390 del 27/03/2013 

CCCXC SEDUTA

Mercoledì 27 marzo 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente Bruno

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 31.

COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 13 febbraio 2013 (382), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Paolo Luigi Dessì, Rosanna Floris, Franco Mula, Efisio Planetta e Paolo Terzo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 27 marzo 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Solinas Antonio - Diana Giampaolo: "Norme per la promozione, il sostegno e lo sviluppo delle cooperative di comunità in Sardegna". (500)

(Pervenuta il 26 marzo 2013 e assegnata alla sesta Commissione.)

Pittalis - Sechi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Dedoni - Obinu - Salis: "Disposizioni eccezionali e transitorie in materia di opere e manufatti temporanei a servizio della fruizione turistico-ricreativa". (501)

(Pervenuta il 26 marzo 2013 e assegnata alla quarta Commissione.)

Dimissioni di consiglieri regionali

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Meloni, con nota del 26 marzo 2013, ha comunicato di aver esercitato l'opzione per la carica di deputato del Parlamento ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto per la Regione Sardegna. Con precedente nota del 15 marzo 2013 indirizzata a questa Presidenza, l'onorevole Meloni, dopo aver anticipato l'intenzione di optare per la carica di deputato, comunicava quanto segue: "Ringraziandola per l'attenzione e pregandola di voler ricevere e trasmettere ai colleghi, agli Uffici e a tutti i dipendenti e collaboratori del Consiglio i sensi della mia più sentita riconoscenza per questi anni di attività, che ho inteso sempre svolgere nel rispetto del mandato degli elettori che mi hanno conferito l'onore di rappresentare il popolo sardo nella sua massima istituzione autonomistica, e nell'interesse esclusivo della nostra amata Sardegna, le porgo i miei saluti più cordiali. Marco Meloni."

Comunico inoltre che il consigliere regionale Pierpaolo Vargiu, con nota del 27 marzo 2013, ha comunicato di aver esercitato l'opzione per la carica di deputato del Parlamento, ai sensi dell'articolo 17 dello Statuto per la Regione Sardegna.

L'Assemblea pertanto prende atto dell'opzione effettuata dai consiglieri Meloni e Vargiu ai quali auguriamo buon lavoro nella loro nuova veste di deputati del Parlamento della Repubblica. Prego quindi il Presidente della Giunta delle elezioni di convocare immediatamente la Giunta stessa affinché, esaminati gli atti degli Uffici circoscrizionali, si pronunci circa i candidati che subentrano ai consiglieri Meloni e Vargiu. Sospendo a questo fine la seduta per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 34, viene ripresa alle ore 10 e 46.)

Proclamazione e giuramento di consiglieri

PRESIDENTE. Do lettura della lettera inviatami dal Presidente della Giunta delle elezioni: "Comunico alla signoria vostra onorevole che la Giunta delle elezioni si è riunita in data 27 marzo 2013 per esaminare la situazione determinatasi a seguito della presa d'atto del Consiglio delle dimissioni dei consiglieri regionali Marco Meloni e Pierpaolo Vargiu, eletti deputati del Parlamento della Repubblica".

La Giunta stessa fa presente che dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale circoscrizionale di Cagliari relativi alle elezioni dei 15 e 16 febbraio 2009, risulta che l'onorevole Marco Meloni era stato eletto nella lista del collegio di Cagliari avente il contrassegno "Partito Democratico"; i candidati della stessa lista e del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Cozzolino Lorenzo con cifra elettorale 4414; Mattana Salvatore, noto Tore, con cifra elettorale 4142; Gessa Gianluigi con cifra elettorale 3720.

L'onorevole Pierpaolo Vargiu era stato eletto nella lista del collegio di Cagliari avente il contrassegno "Riformatori"; i candidati della stessa lista del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Pisano Franco Sergio con cifra elettorale 2431; Mereu Alessio con cifra elettorale 2249; Porrà Roberto con cifra elettorale 1419.

La Giunta delle elezioni, a seguito delle verifiche effettuate, prende atto che ai consiglieri regionali dimissionari Marco Meloni e Pierpaolo Vargiu, subentreranno rispettivamente Lorenzo Cozzolino e Franco Sergio Pisano.

Sulla base di quanto comunicatomi dal Presidente della Giunta delle elezioni, proclamo eletti consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino, in sostituzione di Marco Meloni, e Franco Sergio Pisano, in sostituzione di Pierpaolo Vargiu.

Constatatane la presenza, li invito ad entrare in aula e a prestare il giuramento prescritto dall'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.

Invito i colleghi a presentarsi di fronte al banco della Presidenza.

Do lettura della formula del giuramento, dopodiché i consiglieri Lorenzo Cozzolino e Franco Sergio Pisano risponderanno: " Giuro":

"Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".

COZZOLINO LORENZO. Giuro.

PISANO FRANCO SERGIO. Giuro.

(Applausi)

Sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 50, è ripresa alle ore 10 e 55.)

Discussione congiunta delle mozioni Diana Giampaolo - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu sulla crisi del CRS4 Surl, centro di ricerca d'eccellenza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (244) e Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea sulla situazione di crisi del CRS4. (248)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 244 e 248.

(Si riporta di seguito il testo delle mozioni:

MozioneDiana Giampaolo - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu sulla crisi del CRS4 Surl, centro di ricerca d'eccellenza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- il CRS4 è un centro di ricerca interdisciplinare d'eccellenza che promuove lo studio, lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni innovative a problemi provenienti da ambienti naturali, sociali e industriali che si basano sulla scienza e tecnologia dell'informazione e sul calcolo digitale ad alte prestazioni;

- il CRS4, quale uno dei principali centri di calcolo italiani, è dotato della prima piattaforma in Italia dedicata alla genotipizzazione e al sequenziamento massivo del DNA e di un laboratorio di visual computing adeguato allo stato dell'arte;

- la missione del centro è quella di aiutare la Sardegna a dar vita e far crescere un tessuto di imprese hi-tech essenziali per il suo sviluppo economico e culturale;

CONSIDERATO che:

- quando la Regione ha dato vita al Consorzio 21, da cui sarebbe nato il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, il CRS4 era presieduto da un fisico italiano vincitore del premio Nobel per la fisica, Carlo Rubbia, e con lui da un gruppo di ricercatori di spicco come il fisico Nicola Cabibbo e la presenza saltuaria della nota neurologa Rita Levi Montalcini;

- con la gestione di Carlo Rubbia, il CRS4 divenne un punto di riferimento per l'informatica e l'innovazione della Regione e fu propedeutico per l'istituzione del corso di laurea in ingegneria elettronica all'Università di Cagliari;

- il Centro è ricordato anche per aver consentito alla Sardegna di strappare primati internazionali nei collegamenti a internet, per aver realizzato il primo sito web italiano, aver contribuito in modo rilevante a far decollare Video on line, e tanto altro ancora;

EVIDENZIATO che:

- nel corso degli anni si è assistito all'azzeramento dei soci esterni del CRS4 con la sua trasformazione in una società a socio unico che è Sardegna ricerche, presieduto dall'ex Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione della prima Giunta Cappellacci, Corona;

- Sardegna ricerche, attraverso il suo presidente, ha governato il CRS4 prima con un consiglio di amministrazione (CDA) provvisorio, poi con un consiglio, quello attuale, costituito dagli stessi amministratori di Sardegna ricerche ad eccezione del solo presidente del centro;

- l'ex Assessore Corona è presidente di Sardegna ricerche e anche vice-presidente del CRS4;

- un centro di ricerca deve poter funzionare in base ad indirizzi di deliberazione regionale e deve distinguersi un'attività di ricerca che non deve rispondere a condizionamenti di ordine politico e finanziario, ma ad obiettivi di innovazione e crescita tecnico-scientifici, così come avviene nel resto della comunità scientifica nazionale e internazionale e che non pare stia avvenendo in questi ultimi anni al CRS4;

APPRESO, da articoli recenti di stampa, che:

- il Presidente del CRS4 parrebbe essere presente solo alle riunioni del CDA, il vice-presidente non è presente in assenza del presidente, i dirigenti sono privi di deleghe, il centro risulta pertanto paralizzato e nel più totale caos gestionale;

- nel 2010 i fondi regionali per il CRS4 erano stati di 10 milioni di euro, calati a 7.500 nel 2011, ridotti a 7.300 nel 2012;

- il presidente del CRS4, nell'ultima riunione a dicembre 2012, ha annunciato ai dirigenti che le risorse disponibili in cassa per i dipendenti e i tanti consulenti sono in via di esaurimento;

- si preavvisa pertanto il rischio che dalla prossima primavera non sia più possibile pagare gli stipendi ai 184 ricercatori, che erano 211 nel 2010, 197 lo scorso anno e che scenderanno ulteriormente, come si legge in documenti ufficiali depositati alla Regione, a 162 nel 2014;

RICORDATO che nella deliberazione n. 17/30 del 27 aprile 2010 inerente gli indirizzi per la trasformazione in fondazione del CRS4 Surl, il Presidente stesso della Regione richiama l'attenzione sul fatto che l'attuale forma giuridica di società a responsabilità limitata del CSR4 non appare la più consona alla piena realizzazione delle finalità pubbliche istituzionalmente perseguite dalla società e la più adatta a favorire i potenziali sviluppi della sua attività;

SOTTOLINEATO che:

- come riportato nella deliberazione di cui sopra, la costituzione di una fondazione appare anche sotto il profilo giuridico e fiscale la soluzione più conveniente, giacché consente, anzitutto, la costituzione di un fondo di dotazione destinato al perseguimento delle finalità previste nell'atto costitutivo e nello statuto;

- il Presidente aveva dato mandato a Sardegna ricerche di attuare la trasformazione del CRS4 Surl in fondazione entro il 30 settembre 2010;

- si è osservato, in particolar modo negli ultimi due anni, un CRS4 più preoccupato ad intrattenere rapporti con una valenza di ordine politico-funzionale alla Giunta regionale che non di sviluppare rapporti con soggetti esterni aventi l'obiettivo di qualificare ulteriormente l'attività di ricerca del centro stesso;

PRESO ATTO della situazione agonizzante per il centro d'eccellenza, sia sul breve termine sia per il futuro, e per i lavoratori in esso impiegati con alti profili specializzati e competitivi a livello europeo considerato che con la crisi del CRS4, sta sprofondando tutta la ricerca che nell'Isola, agli inizi degli anni novanta, era considerata come il petrolio, un settore su cui puntare per una crescita reale,

impegna il Presidente della Regione

a riferire in Aula:

1) quali azioni la Giunta regionale intenda assumere per consentire al CRS4 di continuare a svolgere l'attività di ricerca che dagli anni novanta e fino al 2009 ha permesso al Centro di raggiungere risultati eccellenti nei diversi settori interdisciplinari;

2) se la Giunta regionale intenda provvedere alla redazione di un piano strategico pluriennale per la programmazione delle attività di ricerca che abbiano un risvolto a carattere nazionale e internazionale e che preveda, inoltre, il loro monitoraggio considerando anche le ricadute possibili e attese sul territorio che da esse ne derivano;

3) come intenda procedere per valorizzare le professionalità altamente specializzate del CRS4 che rappresentano un'eccellenza nel campo della ricerca e quindi un valore aggiunto per la Sardegna e la comunità scientifica internazionale;

4) su ciò che hanno prodotto, in termini di ricadute per la Sardegna, le tante e costose consulenze esterne;

5) sulle decisioni della Giunta regionale in merito al progetto di trasformazione del CRS4 in fondazione, se intenda portarlo avanti, al fine di dotare il centro dell'indispensabile autonomia amministrativa e di gestione, quale prerogativa necessaria per un qualsiasi centro di ricerca;

6) quali siano gli indirizzi della Giunta regionale in ordine al ruolo che il CRS4 ricopre nel rapportarsi con l'intero mondo scientifico internazionale e a riferire in che modo il centro possa essere messo a disposizione del sistema produttivo isolano, che richiede attività di studio e sviluppo sperimentale in ricerca e innovazione di processo e di prodotto;

7) quali direttive intenda assumere per promuovere e rafforzare il rapporto di collaborazione con i due atenei sardi. (244)

Mozione Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea sulla situazione di crisi del CRS4.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- in attuazione della legge regionale 23 agosto 1985, n. 21, è stato istituito un consorzio, che è stato nello statuto qualificato come pubblico, denominato Consorzio 21, successivamente ridenominato, con deliberazione della Giunta regionale 21 novembre 2006, n. 48/14, Sardegna Ricerche;

- in applicazione dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 21 del 1985, come modificato dall'articolo 46 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 13, è stato costituito il parco scientifico e tecnologico della Sardegna, denominato CRS4; attualmente la forma giuridica è quella di società a responsabilità limitata a socio unico a seguito della trasformazione deliberata dall'assemblea della società stessa in data 28 settembre 2005;

- nel sito del CRS4 si legge espressamente: "Il CRS4 è un centro di ricerca interdisciplinare che promuove lo studio, lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni innovative a problemi provenienti da ambienti naturali, sociali e industriali. Tali sviluppi e soluzioni si basano sulla Scienza e Tecnologia dell'Informazione e sul Calcolo Digitale ad alte prestazioni. L'obiettivo principale è l'Innovazione. La missione del Centro è quella di aiutare la Sardegna a dar vita e far crescere un tessuto di imprese hi-tech essenziali per il suo sviluppo economico e culturale.";

- è nota la situazione di crisi in cui si trova attualmente il CRS4, che non pare adempiere adeguatamente alle finalità istituzionali;

- il superamento di questa situazione richiede un drastico cambiamento di rotta con la sostituzione dell'attuale vertice ed, in particolare, del presidente del CRS4;

- questo cambiamento deve essere accompagnato da una rivisitazione della composizione del consiglio di amministrazione in ossequio al ben noto risultato referendario nonché ad un mutamento della natura giuridica del CRS4 in adempimento a quanto prescritto dalla vigente normativa; invero, il legislatore nazionale è intervenuto recentemente con il decreto legge 7 agosto 2012, n. 95, convertito con modifiche in legge 7 agosto 2012, n. 135, articolo 4, dettando una serie di norme aventi ad oggetto la "Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche", che paiono concernere anche il CRS4;

- peraltro, con deliberazione della Giunta regionale 27 aprile 2010, n. 17/30, erano già stati forniti indirizzi volti a trasformare la società in fondazione; tali indirizzi, però, non hanno trovato alcuna applicazione; successivamente la Giunta regionale, con deliberazione 26 febbraio 2013, n. 11/1, ha dettato un atto di indirizzo finalizzato alla razionalizzazione e contenimento della spesa delle agenzie, degli enti e delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione autonoma della Sardegna;

RITENUTO che:

- l'attività a suo tempo svolta e che può svolgere il CRS4 è di indubbia utilità in considerazione delle positive ricadute che la stessa può avere per la Regione, assicurando che esso assolva compiutamento alla propria missione;

- è, pertanto, necessario procedere con assoluta urgenza a rivedere la forma giuridica del CRS4;

- nel contempo, nel procedere in tale senso, occorre, oltre che nominare i nuovi vertici, anche assicurare il rispetto del risultato referendario per quanto concerne la determinazione degli organi di amministrazione,

impegna il Presidente della Regione

a riferire in Aula sulla situazione attuale del CRS4 e sulle iniziative che intende porre in essere per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di cui in narrativa. (248).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione numero 244 ha facoltà di illustrarla.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'auspicio per tutti noi è che l'ingresso dei nuovi colleghi porti anche un po' di tono ai lavori di questa Assemblea che in quest'ultimo periodo si è smarrito. Noi con questa mozione sul CRS4 vogliamo provare a portare all'attenzione dell'Aula, speriamo non distratta, una delle istituzioni che hanno rappresentato per oltre vent'anni in Sardegna un punto di eccellenza che molti ci hanno invidiato.

Il CRS4 ha infatti rappresentato negli anni 90 un'idea importante, qualcuno l'ha definita in questi giorni anche un'idea geniale. Il CRS4 ha rappresentato per la Sardegna uno strumento capace di superare i limiti fisici dell'isolamento, ha rappresentato un nodo importante di un sistema internazionale nel campo della ricerca interdisciplinare di eccellenza. Per circa vent'anni, come testé ho ricordato, il CRS4 ha mantenuto collegamenti con il mondo, ha rappresentato un valore aggiunto straordinario per la nostra Regione, ha generato processi virtuosi per le aziende isolane che avevano, soprattutto allora, un disperato bisogno di innovazione sia di processo sia di prodotto.

Credo non sia banale ricordare che il CRS4, Centro di ricerca sviluppo e studi superiori in Sardegna, nasce con partner quali IBM, Texxo, STMicroelettronics con l'obiettivo di sciogliere i nodi storici del ritardo della nostra Isola. Insisto, non è banale ricordare che la Sardegna ha conquistato primati internazionali nei collegamenti Internet, sia per capire cosa è il CRS4, sia per spingere quest'Aula, e soprattutto la Giunta regionale, a rivelarci che intendimenti hanno rispetto a questo centro di ricerche, se intendono procedere per mantenere il blasone del CRS4 o se deve, come altri strumenti che altri vi hanno consegnato, diventare un qualcosa che lasciate morire lentamente.

Il CRS4, lo voglio ricordare - lo sa bene l'assessore Zedda - è stato il primo sito Web in Italia, è stato il CRS4 che ha contribuito in maniera determinante a far decollare Video on Line, fin dai primi anni 90, e fino al 2009 (non lo dico polemicamente) il centro ha svolto attività di ricerca conseguendo risultati eccellenti nei diversi settori interdisciplinari. In questi ultimi anni, invece, si sta purtroppo assistendo ad un continuo depauperamento del suo ruolo e della sua funzione. E' su questo, assessore Zedda, che gradiremmo che lei si soffermasse, vorremmo ci convincesse che il CRS4 non sta subendo questo processo di depauperamento.

Con questa mozione tutto il centrosinistra vuole contribuire ad analizzare le ragioni, le cause dell'esaurirsi della spinta che il CRS4 fino a qualche anno fa ha impresso alla Sardegna per far crescere un tessuto di imprese high-tech e per il suo sviluppo economico e culturale. Non credo di esagerare se affermo che oggi il CRS4, assessore Zedda, attraversa un momento di lenta agonia. Il CRS4 ha tanti problemi, io cercherò di enuclearne alcuni, senza pretese di esaustività.

Innanzitutto - lo voglio ricordare ai colleghi distratti - stiamo parlando di un centro di ricerca, e un centro di ricerca non è paragonabile a nessun'altra struttura di servizi, industriale. Da alcuni anni questo centro di ricerca ha un problema serissimo di governance che ne compromette ruolo e funzione. Io allora le chiedo, assessore Zedda, se condivide questo giudizio e se sì cosa intende fare, se no ci dica qual è la governance che oggi regge il CRS4.

La programmazione della ricerca non può essere al servizio di nessuno se non al servizio della crescita e dello sviluppo; quindi c'è un problema delicatissimo di programmazione e di autonomia del centro. Anche questo è un tema molto delicato che in questi ultimi anni ha inciso pesantemente, perché è noto a tutti che si è cercato di asservire (e talvolta si è riusciti ahinoi) un centro di ricerche a condizionamenti di ordine politico. Anche il centro di ricerche, purtroppo, è stato utilizzato per soddisfare esigenze di equilibri politici della maggioranza di centrodestra che aveva difficoltà a trovare un collante al suo interno. E' una vergogna, perdonatemi se uso questo termine, che si sia usato anche il CRS4, così come la sanità e a tanti altri comparti, per rispondere a queste becere logiche che non aiutano certamente la ricerca di eccellenza che avevamo in questa Regione.

C'è una pericolosa perdita di autorevolezza scientifica (nessuno si offenda, io non ce l'ho personalmente con nessuno) c'è una pericolosa perdita di autorevolezza scientifica in chi rappresenta il CRS4. Ricordo che in passato il centro è stato presieduto da Carlo Rubbia e da Nicola Cabibbo, oggi invece l'autorevolezza scientifica è stata sostituita dall'appartenenza politica. Fare questo significa usare una mano assassina nei confronti del centro. Vorrei avere un'interlocuzione seria con la Giunta attorno a questioni che stiamo ponendo con grande serietà e con grande preoccupazione, e vorrei che questa preoccupazione fosse condivisa. Condividerla però significa condividere che un centro di ricerca debba essere connotato da una presenza che si giustifica per la sua autorevolezza scientifica non per altri titoli, tanto meno quelli di ordine politico. Rubbia non era al servizio di nessuno e nemmeno Cabibbo, sfido voi a dirmi che chi presiede il centro attraverso Sardegna Ricerche risponda agli stessi criteri.

Io però voglio qui riproporre, con serietà e con preoccupazione, il problema della natura giuridica del centro, perché con l'attuale veste formale non può nemmeno (e anche questa è una perdita) partecipare a progetti che gli permetterebbero di acquisire e di veicolare risorse che sono sempre inferiori. E si comprende pure questo secondo aspetto che, per carità, non è giustificato ma si può comprendere in un momento difficile per l'economia isolana, nazionale e internazionale. Ma allora, a maggior ragione, è necessario fare uno sforzo e utilizzare il Centro, conferendogli una natura giuridica che gli consenta di partecipare a bandi nazionali e internazionali che veicolano risorse e possono liberare l'impegno dell'Amministrazione regionale.

In questi ultimi anni, poi, la spinta alla divulgazione del Centro si è affievolita ulteriormente in due settori fondamentali: quello della ricerca scientifica, e, ahinoi, anche quello delle scuole. Manca un rapporto proficuo, Assessore, tra il Centro di ricerca e gli altri centri di ricerca privati che esistono in quest'Isola, manca un rapporto proficuo con gli atenei e con il sistema delle imprese. Noi stiamo assistendo a un momento della vita del CRS4 in cui lo stesso Centro rischia di passare nel dimenticatoio, per le ragioni che ho cercato di illustrare e per l'uso che ne ha fatto la Giunta regionale.

La parte viva della società sarda, gli atenei, il sistema delle imprese, il mondo della produzione non sono più coloro i quali, in qualche maniera, chiedono, domandano al Centro ricerche di mettersi al servizio della programmazione, soprattutto dell'innovazione del nostro settore produttivo. E' inutile nascondere, Assessore, che i problemi che ho richiamato nascono nel momento in cui (lo voglio dire con chiarezza, è un po' il cuore della mozione, mi pare si soffermi anche l'altra mozione presentata dai colleghi Steri e dagli altri colleghi) il CRS4 liquida i soci esterni, trasformando il Centro in una società a socio unico che è "Sardegna Ricerche".

Sardegna Ricerche ha rappresentato l'inizio dell'agonia del CRS4, e rischia di essere il becchino del CRS4. Sto usando parole pesanti, forse inappropriate, poco consone a quest'Aula, ma la sostanza è questa, e vorrei che oggi ci soffermassimo su queste questioni. Siamo all'assurdo: il Consiglio di amministrazione del CRS4 è - è con l'accento - il Comitato di controllo di Sardegna Ricerche. Badate, solo voi siete capaci di inventare un mostro di questa natura, dove il controllore è il controllato. Basterebbe questo per svelare quali siano le reali intenzioni che avete avuto finora e che, probabilmente, avrete anche nel prossimo e nel medio futuro. Ciò determina un rapporto inaccettabile, non tollerabile.

Questo, tra l'altro, fa sì che il ruolo del CRS4, diversamente dal passato (perché avveniva sino al 2009, e vi sfido a dimostrarmi il contrario) non dipenda più dagli indirizzi e dagli orientamenti della Giunta regionale (perché non può fare di più una Giunta regionale per un Centro di ricerca, se non dare orientamenti o indirizzi, altrimenti sarebbe altra cosa da un centro di ricerca) ma dipenda da condizionamenti di ordine politico che lo stanno soffocando. Su queste questioni, Assessore, a cui riconosco una grande onestà intellettuale, la prego davvero di soffermarsi nella sua replica. Non imiti il suo Presidente, non pronunci una replica già scritta senza prima ascoltare quali sono le ragioni di chi ha sentito e ha avvertito la sensibilità di discutere di queste questioni.

E' evidente che il CRS4, pena il suo irreversibile declino, non può restare in questa condizione. Serve, innanzitutto, la sua trasformazione, e noi insistiamo nell'esigenza non più procrastinabile di trasformare il CRS4 in fondazione. Assessore, lei sa bene che voi stessi, attraverso delibere della sua Giunta, avevate ipotizzato la trasformazione del CRS4 in fondazione entro luglio, se non ricordo male, del 2010; decisione importante che abbiamo apprezzato ed è stata apprezzata ovunque. Dov'è finita questa decisione? Perché vi siete fermati? Vi rendete conto che il non aver posto in essere quella decisione sta, ripeto, portando alla fine irreversibile del CRS4? Quindi serve, innanzitutto, questa trasformazione.

Il Centro attraversa, come lei ben sa, un momento di grossa difficoltà. Mancano le risorse finanziarie; nel 2012 erano 10 milioni, nel 2011 sono passate a 7, 5, nel 2012 a 7, 3, e non si sa se e quante saranno nel 2013. Il personale nel 2010 era di 211 unità, nel 2011 di 197, nel 2014 sarà, secondo una specie di budget che ho letto, intorno alle 160 unità, il tutto senza che questo progressivo svuotamento di risorse finanziarie e professionali (perché il patrimonio del Centro non sono le risorse materiali, sono le persone, le professionalità, l'entusiasmo, la capacità di questa gente di interloquire col mondo) venga arrestato.

L'isolamento fisico di una Regione come la nostra si supera attraverso la cultura, la conoscenza, e il Centro è stato un nodo di un moderno sistema a rete della ricerca internazionale che voi state distruggendo. Di questo stiamo parlando.

Il tutto, tra l'altro, avviene senza un minimo di rispetto delle relazioni sindacali; non lo dico per i miei trascorsi, ma è una cosa vergognosa. In quell'Azienda non ci sono più relazioni industriali, non c'è un minimo di confronto, a nessun livello, non si applica il Contratto collettivo nazionale di lavoro, non si applica il contratto integrativo. Ciò vuol dire che vi state apprestando ad avere una conflittualità che rischia di aggiungersi alla vostra inconcludenza, che rischia davvero di compromettere, in maniera irreversibile, il futuro del Centro.

Mi permetto di dire che quando ho parlato di assenza di governance, probabilmente una riflessione va fatta anche sul management, perché il Centro (sapete com'è articolato) non può restare senza una guida autorevole. A me dispiace parlare di persone, ma voglio farlo. Il momento di maggior fulgore dell'ente è stato quando l'attuale presidente ha garantito una presenza continua, oggi non la garantisce più.

Allora, in conclusione, le chiedo, Assessore, di azzerare il consiglio di amministrazione del CRS4 nelle more della creazione della fondazione perché è vergognoso che il CdA del CRS4 sia il comitato di controllo di Sardegna Ricerche. Se dobbiamo scegliere quale di quelle realtà deve permanere in vita, senza dubbio scegliamo il Centro ricerche e non Sardegna Ricerche.

PRESIDENTE. Uno dei presentatori della mozione numero 248 ha facoltà di illustrarla.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, l'onorevole Giampaolo Diana ci ha appena illustrato la sua mozione e nella mozione ha riportato una serie di circostanze di fatto che non sto a ripetere e do per acquisite. A seguito di queste circostanze di fatto ha ovviamente tratto le sue conseguenze politiche, muovendo i soliti addebiti alla maggioranza. Considerato che la trasformazione di Sardegna Ricerche, anche dello statuto, e la trasformazione in società in house risalgono alla deliberazione 48/14 del 21 novembre 2006 (e quindi non è di questa maggioranza) mi pare che le considerazioni svolte dal collega Giampaolo Diana non siano condivisibili visto che la responsabilità quanto meno è di entrambi gli schieramenti, maggioranza e opposizione, presenti in quest'aula.

Il mio intervento, invece, vuole essere svolto in un'ottica differente. Non vuole essere svolto nel tentativo di fare polemica politica non si sa bene a quelli fini, ma nell'interesse del CRS4, della ricerca e della Sardegna. Quindi non inizierò nessuna polemica o quanto meno i rilievi che muoverò non avranno tale finalità.

Il problema del CRS4 si inserisce nel mare magnum delle società sarde, delle società che controlla la Regione Sardegna, e oggi, dopo le modifiche del 2006, Sardegna Ricerche è una Srl a socio unico controllata dalla Regione Sardegna. Già l'inquadramento giuridico di Sardegna Ricerche è sbagliato perché Sardegna Ricerche non nasce, come è detto espressamente nello Statuto approvato nel 2006, quale ente pubblico, ma è un consorzio pubblico costituito in base alle leggi del Mezzogiorno oggi abrogate. Quindi dobbiamo procedere, dal punto di vista giuridico, a una rivisitazione di tutto il sistema sia di Sardegna Ricerche sia del CRS4, e questo dobbiamo farlo con assoluta urgenza perché, come tutti sapete, il 2013 è l'anno di transizione della programmazione comunitaria; nel 2013 si fa la nuova programmazione comunitaria, ci deve essere un nuovo piano di attività che il CRS4 deve approvare entro l'anno e su questa base deve svolgere la sua attività. Ecco perché è urgente che il consiglio di amministrazione del CRS4 venga modificato immediatamente.

Noi abbiamo necessità che il CRS4 venga gestito e diretto da altissime professionalità scientifiche - sarde, aggiungo io, rispetto a quello che ha detto l'onorevole Giampaolo Diana - e questo deve essere fatto immediatamente, altrimenti risultati non ne otterremo. Con la nostra mozione abbiamo appunto voluto segnalare questo. Sappiamo che c'è stato, come è detto, un presidente nominato a suo tempo che, applicando le parole del presidente Napolitano, dovrebbe dimettersi perché il tempo degli straordinari, considerata l'età, è finito anche per lui .

Abbiamo poi una serie di funzionari che fanno parte del Consiglio di amministrazione. Si legge, peraltro, sui giornali di questi giorni, di qualche modifica intervenuta nella composizione di questo consiglio di amministrazione, ma noi ufficialmente non ne sappiamo niente, e ritengo che così non si possa più andare avanti. La situazione di questo consiglio di ammministrazione, che per oltre quattro anni non è stato nominato a regime - ma che opera grazie al contributo di questi funzionari, per carità, bravissimi, che però certo non hanno quella visione o quell'impronta politica che devono poter conferire al consiglio di amministrazione - si inquadra anche nella tematica del rispetto dei risultati del referendum .

Per quanto riguarda le società, infatti - fermo rimanendo il problema di stabilire il momento in cui si vuole applicare il referendum - non è necessaria nessuna norma di legge, è sufficiente che la Regione, là ove le controlli, chieda subito - e mi meraviglia che non lo abbia già fatto - la modifica degli statuti per armonizzarli col risultato del referendum. Si potrà discutere da che momento giuridicamente si verificherà questo, però lo Statuto si può modificare immediatamente anche se entrerà in vigore nel momento in cui - secondo quello che era stato detto dalla Giunta a suo tempo - scadrà quell'organo. In quest'ipotesi, ripeto, noi siamo assolutamente contrari a che perduri questa situazione. Non solo, ma l'obbligo di rivedere la situazione del CRS4, come peraltro anche la Giunta ha già rilevato con due delibere (una specifica nel 2010 che prevedeva la trasformazione in fondazione del CRS4, un'altra quest'anno a carattere generale che riguardava tutte le società della Regione) deve essere assolto in applicazione della normativa nazionale.

E' ben vero che la normativa nazionale è stata impugnata dalla Regione nanti la Corte costituzionale, però così come si applicano le leggi regionali impugnate fintanto che la Corte non le dichiara illegittime, altrettanto succede alla legge nazionale impugnata, e richiamo l'attenzione…

Presidente, è impossibile parlare! Capisco che a nessuno interessi, però…

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Steri. Per favore, colleghi, non disturbate l'oratore.

STERI (U.D.C.-FLI). Dicevo, la legislazione nazionale pone a carico delle società pubbliche che non si sono adeguate una serie di conseguenze molto ma molto gravi che non solo per il CRS4, ma anche per tutte le altre società, possono essere di estremo pregiudizio per l'attività che vanno a svolgere.

Pertanto, in definitiva, a carattere generale ribadiamo la richiesta, già accolta con ordine del giorno da parte del Consiglio regionale, che venga rispettato immediatamente l'esito del referendum; richiediamo che venga esaminata la situazione di tutte le società controllate dalla Regione. Siamo assolutamente contrari a interventi come quelli di cui si è parlato in Giunta l'altro giorno, di trasformazione di particolari società in house; si fa tutto insieme globalmente, non si fa quello che interessa, si fa l'interesse generale, non l'interesse particolare.

Chiediamo l'immediata sostituzione del consiglio di amministrazione con la nomina di personalità scientifiche sarde - e ribadisco sarde - di alto profilo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, ammetto di essere un poco stupito che un collega serio e informato come il collega Diana abbia potuto usare toni così truculenti: "agonia", "becere logiche", e soprattutto presentare una mozione così superficiale. Io non voglio fare polemiche, ma la mozione contiene davvero alcuni errori grossolani e una serie di affermazioni generiche e ingiustificate, non basate su nessun assunto fattuale o (trattandosi di CRS4) scientifico. Mi limito ad alcuni punti della mozione, alla parte dell'evidenziato.

Al primo punto - l'ha già detto il collega Steri - si legge: "si è assistito all'azzeramento dei soci esterni del CRS4 con la sua trasformazione in una società a socio unico che è Sardegna Ricerche".L'ha già detto il collega Steri: questo risale ad atti della Giunta che ha preceduto la Giunta Cappellacci, quindi ad anni in cui governava il centrosinistra.

Il punto secondo poi recita: "Sardegna Ricerche ha governato il CRS4 prima con un consiglio di amministrazione provvisorio, poi con un consiglio, quello attuale, costituito dagli stessi amministratori di Sardegna Ricerche". Bene, anche questo risale ad anni precedenti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BRUNO

(Segue MELONI FRANCESCO.) Infine tra gli "evidenziato" c'è una frase che mi ha colpito molto, là dove dice che "un'attività di ricerca non deve rispondere a condizionamenti di ordine politico e finanziario, ma ad obiettivi di innovazione e crescita tecnico-scientifici, così come avviene nel resto della comunità scientifica internazionale, e che non pare stia avvenendo in questi anni al CRS4".

Colleghi, sta avvenendo o no? Cosa vuol dire: "Non pare"? Io francamente non lo capisco. Il consiglio di amministrazione di Sardegna Ricerche, che per effetto dei provvedimenti della Giunta Soru governa oggi il CRS4, è costituito dall'ex assessore Corona, come ricorda la mozione, e dai due più illustri scienziati sardi in attività. Sul sito della VIA-academy c'è una classifica degli scienziati italiani basata sull'H-index, quindi su dati oggettivi e non soggettivi. Il professor Gaetano Di Chiara è al sessantesimo posto di quella graduatoria e il professor Biggio poco dopo, ma comunque entro i primi 250 scienziati, su una classifica di 2500. Sono due scienziati nel top del 10 per cento degli scienziati italiani. Bene, questi li abbiamo nominati noi e mi pare che ci sia poco da discutere. Sono di un livello tale che anche voi non potete fare a meno di riconoscere che abbiamo nominato due persone sopra le parti, due persone che non hanno clientele, due persone che non portano voti, forse il loro, ma non sappiamo neanche se votano per noi o no.

Abbiamo effettuato due nomine di qualità, come per la verità dovrebbero essere tutte, non solo queste. Non sempre succede, ma in questo caso è successo. Al vertice c'è l'ex assessore Corona che non ha autorevolezza scientifica, ma è una manager di provata esperienza e capacità. Al vertice, prima della Corona, collega Diana, c'era l'onorevole Giuliano Murgia che è stato un degnissimo presidente di Sardegna Ricerche (quindi non lo sto criticando) ma che non aveva autorevolezza scientifica neppure lui.

Allora, se diamo retta alla mozione e se qualcuno sta suggerendo ai ricercatori cosa bisogna ricercare bisogna anche chiedersi chi: forse Biggio, forse Di Chiara? Bene. Se lo facessero non ci sarebbe proprio nulla di male, direi che li abbiamo messi lì anche per questo, per guidare la ricerca scientifica, del resto hanno un livello scientifico tale che se non lo facessero li dovremmo cacciare. Oppure, l'onorevole Diana, pensa che sia la Corona ad andare dagli scienziati del CRS4 a suggerirgli sulla base di (mi consenta) improbabili input politici cosa fare nel loro lavoro? Collega, ma davvero ce la vede Ketty Corona che va dagli scienziati del CRS4 e gli dice: "No, guardate, l'acetilcolina no, occupatevi invece della serotonina", magari su input del presidente Cappellacci? A me sembra davvero improbabile.

Lasciamo perdere questa parte, veniamo agli stanziamenti, invece, che, secondo la mozione, sarebbero drammaticamente diminuiti in questi anni, passando dai 10 milioni del 2010 ai 7,5 del 2011 e infine ai 7,3 dell'anno scorso. Bene, questo non è vero, collega Diana, i suoi informatori l'hanno informata male, non vi hanno offerto tutti i dati. Adesso ve li fornisco io partendo però dal 2006, così abbiamo ben presente tutti quanti il quadro. Nel 2006 il CRS4 riceve 1,5 milioni tramite l'articolo 26 della legge numero 37 del '98 e ulteriori 3,6 milioni dalla finanziaria regionale. Totale: 5,1 milioni nel 2006, Giunta Soru, maggioranza di centrosinistra.

L'anno dopo, sempre la Giunta Soru e la vostra maggioranza, senza che nessuno presenti interpellanze drammatiche, riduce i fondi a 4,2 milioni, tutti sulla finanziaria. Nel 2008 si rimedia e, tra articolo 26 e finanziaria, si sale a 7,9 milioni per poi ridiscendere nel 2009 a 6,7 milioni. Nel 2010 (governa il presidente Cappellacci) abbiamo assegnato 2,5 milioni sull'articolo 26, 7,5 sulla finanziaria, per un totale, che è il record da allora, di 10 milioni e rotti. L'anno dopo si arriva tra le due voci a 7 milioni e mezzo, in più però ci sono i fondi della legge numero 7 del 2007 sulla ricerca scientifica, altri 6 milioni: totale 13,5. Mai stati così elevati i finanziamenti!

Nel 2012, date le circostanze difficili per tutti (come sapete non ci sono soldi per le scuole, non ci sono soldi per la sanità, non ci sono soldi per l'assistenza sociale, ce n'è di meno anche per la ricerca) si scende a 8,4 milioni, comunque un tasso di finanziamento altissimo. Allora, qual è il problema? Il problema è che c'è stata una riduzione dall'anno scorso che è stata però relativa alle spese di funzionamento e di gestione, in piena sintonia con il contenimento della spesa pubblica, l'eliminazione degli sprechi e anche con gli orientamenti espressi a più riprese dalla Corte dei conti. Invece sono aumentati i fondi per le attività di ricerca, proprio in relazione alla natura specifica del CRS4 che è un centro di ricerca.

Insomma, abbiamo dato più soldi complessivamente (meno per la burocrazia e più per la ricerca) e non capisco come possiate non essere d'accordo su questo. Se poi il presidente del CRS4 non è d'accordo su questo e si spinge fino a spargere (se è stato lui) inutili allarmismi, ha davanti una sola strada molto chiara. Ne ha parlato prima il collega Steri e quindi non ripeto.

Vado a concludere con un'ultima annotazione sul fatto che la mozione e il collega Diana hanno parlato di esclusione dell'Università di Cagliari e di Sassari dai progetti. Io invece vorrei ricordare il progetto "Innovare" che è un'iniziativa nata come modello di cooperazione in rete tra diversi soggetti: le imprese, le organizzazioni imprenditoriali, Sardegna Ricerche, le Università di Cagliari e di Sassari. E' un progetto che, sotto il coordinamento della Regione, ha già favorito l'affermarsi di un canale di collegamento bidirezionale tra il mondo della ricerca, dell'innovazione, dell'impresa e il mondo dello studio e dell'Università.

Così come ce n'è anche un altro, il progetto della biblioteca scientifica regionale, che prevede una forte collaborazione tra il CRS4 e le Università di Cagliari e di Sassari, configurandosi come un grande archivio digitale interrogabile attraverso diverse procedure. Quindi, mi pare che non ci sia nulla di drammatico. E' vero, c'è il problema della trasformazione in fondazione, e su questo anche noi siamo favorevoli e invitiamo anche noi il Presidente, l'Assessore, la Giunta regionale a presentare un apposito disegno di legge, non senza però aver raccomandato di tenere sotto attento occhio la compatibilità con le norme varate dal Parlamento, soprattutto con l'articolo 4 della legge numero 135 del 2012, relativo alla finanziabilità delle fondazioni, non solo di ricerca, ma di tutte le fondazioni.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, diciamo che di questa difesa d'ufficio dell'onorevole Meloni forse non si sentiva particolarmente il bisogno. Qui il tema non è se i finanziamenti si siano particolarmente ristretti e se si siano ristretti magari anche in attuazione di misure complessive di contenimento della spesa. Credo che il tema di oggi sia un tema diverso, cioè se la ricerca scientifica può vivere in un contesto in cui la libertà di iniziativa, l'autonomia, l'indipendenza, l'autorevolezza, la competenza vengono completamente falcidiati a partire dai vertici, nel contesto in cui c'è un'occupazione politica, burocratica, amministrativa di una struttura di eccellenza che, non dimentichiamoci, negli anni (specialmente negli anni prestigiosi del suo avvio, del suo inizio, con la presidenza di Rubbia) ha consentito alla Sardegna, su alcuni settori come l'innovazione tecnologica, come il settore legato ad Internet, di giocare un ruolo importante sullo scenario internazionale e di favorire la nascita di tante imprese e di tante realtà che ancora oggi caratterizzano la nostra regione.

Il tema è se questa Amministrazione regionale, la vostra Giunta, può ancora accettare di avere al suo interno una realtà che non risponda a comando, che non sia occupata in maniera clientelare, che non sia sovrastata, che non sia oberata di servizi che si sovrappongono ad altri, come servizi di commercializzazione e di vendita, perché il CRS4 negli ultimi anni si è affannato a cercare di promuoversi e di vendersi all'esterno dimenticando di sviluppare servizi, prodotti, contenuti, ricerche che avessero una qualche valenza internazionale. Perché in un centro di ricerca dovremmo anzitutto parlare dei risultati scientifici, dovremmo innanzitutto parlare dei livelli di qualità che un centro di ricerca di questo tipo raggiunge e se ha senso asservire un centro di ricerca, il CRS4, a un'altra realtà, come Sardegna Ricerche, che evidentemente dovrebbe avere caratteristiche molto diverse, fino quasi a svuotarlo, crearne un doppione, avviarlo apparentemente a una inevitabile dissoluzione.

Quindi su questi temi avremmo voluto sentire l'onorevole Meloni, non in una difesa d'ufficio. Capisco che i Riformatori in questo momento abbiano la pancia piena, che abbiano ricevuto una serie di promesse dalla Giunta, che hanno avuto rassicurazioni sul fatto che le province verranno cancellate, che sono diventati in qualche modo un pezzo di peso specifico maggiore all'interno della maggioranza, ma...

(Interruzione del consigliere Francesco Meloni)

PRESIDENTE. Scusi onorevole Porcu, onorevole Porcu le chiedo scusa! Pregherei di prendere posto se è possibile, c'è troppo brusio e chiederei di lasciar parlare gli oratori.

PORCU (P.D.). La ringrazio Presidente, ma come vede non mi ero preoccupato delle interruzioni. Capisco che quando si mette il dito nella piaga ci possano essere anche reazioni di questo tipo, quindi diciamo...

(Interruzione del consigliere Francesco Meloni)

PRESIDENTE. La prego, onorevole Meloni, lasci parlare l'oratore!

Onorevole Dedoni per favore non dovete interloquire, altrimenti sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 35, è ripresa alle ore 11 e 36.)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, Prego.

PORCU (P.D.). Io spero, lo dico al Capogruppo, lo dico all'onorevole Meloni, spero che la libertà di espressione sia ancora un valore in cui tutti ci riconosciamo, e non sono insulti, sono valutazioni politiche e io spero che le valutazioni politiche sia possibile farle...

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 37, viene ripresa alle ore 11 e 39.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego onorevole Porcu, prosegua.

PORCU (P.D.). Io ho notato che anche su altri argomenti l'atteggiamento è cambiato; probabilmente è l'atmosfera pasquale che vi ispira, lo Spirito Santo che vi irradia, perché da alleati recalcitranti, dai primi a provocare strappi e abbandonare l'aula, negli ultimi giorni siete diventati i primi difensori della Giunta su tutti gli argomenti.

L'altro giorno, in materia di sanità, il primo intervento a difesa della Giunta è stato del vostro collega Cossa; oggi si parla di CRS4 e il primo intervento in difesa della Giunta arriva dai banchi dei Riformatori. Considerato quello che è successo negli ultimi mesi nel vostro Gruppo mi chiedo se questo sia dovuto all'atmosfera pasquale o sia dovuto al fatto che il vostro peso specifico in Giunta è aumentato e che il Presidente Cappellacci abbia dovuto prendere qualche impegno anche in rapporto a qualcuna delle vostre battaglie che portate avanti con insistenza ma spesso con scarsi risultati concreti. Quindi, io vorrei chiudere questa parentesi legata ai colleghi per riprendere il filo del mio intervento.

Il problema non è un problema di finanziamenti e dimensione dei finanziamenti, è il problema del ruolo di una struttura di eccellenza che può rimanere di eccellenza soltanto se al suo interno il carattere scientifico di ricerca e di innovazione prevale su tutti gli altri, prevale sulla distribuzione di progetti in maniera clientelare, prevale sull'occupazione di altre strutture, prevale su servizi che sono magari prettamente commerciali e di vendita che però, per vendere, devono avere anche una progettualità scientifica di livello. E quindi credo che, per chiudere (perché poi non è una discussione che vogliamo protrarre all'infinito) abbia fatto molto bene il collega Diana a presentare questa mozione e anche a evidenziare quella che rischia di essere, con lo svuotamento del CRS4, un'occasione persa rispetto a un'iniziativa che, negli anni, ha portato dei risultati importanti per la nostra Regione, ha in qualche modo indicato una strada per creare iniziative che avessero un grande valore aggiunto, che tenessero conto anche delle caratteristiche strutturali e imprenditoriali in cui operiamo nella nostra Isola.

Se pertanto vogliamo e dobbiamo veramente ripartire non è questione di qualche milione di euro in più o in meno di finanziamento. Io mi rivolgo al nuovo Assessore della programmazione, a cui faccio gli auguri per un compito ingrato e anche per una finanziaria che non ha le caratteristiche di una finanziaria tecnicamente ineccepibile, una finanziaria che sembra aprire una lunga campagna elettorale. Io mi auguro che l'assessore sappia in qualche modo moderare questa finanziaria elettoralistica rispetto agli annunci strabilianti di questi giorni. Però, tornando alla materia della mozione, credo che accanto a un cambiamento dei vertici del CRS4, forse ci vogliano figure più legate alla qualità scientifica del momento, più giovani, più innovative e più vogliose di dimostrare che una struttura come questa possa ancora produrre risultati di eccellenza.

Io credo che vada assolutamente ripristinato un comitato scientifico di livello internazionale, che sia paragonabile a comitati scientifici di strutture analoghe in giro per l'Italia e per il mondo e che vada chiarito definitivamente quale debba essere l'assetto societario. Se si vuole fare la fondazione si faccia la fondazione ma certamente questo rapporto con Sardegna Ricerche sembra oggi soltanto il preludio di una morte annunciata, lo svuotamento definitivo dell'autonomia e dell'indipendenza del CRS4.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). In premessa, approfittando della sua cortesia, Presidente, e anche della presenza dell'assessore Zedda, vorrei chiedere un intervento presso il presidente Cappellacci perché possa smentire velocemente questa sorta di allarmismo che si sta propagando negli uffici della Regione Sardegna sul fatto che la Regione avrebbe difficoltà a pagare gli stipendi dei dipendenti. Fatelo velocemente perché anche oggi sul giornale c'è la risposta del sindacato a questo rischio paventato in maniera improvvida dal presidente Cappellacci, e sarebbe opportuno che questa notizia venisse decisamente e velocemente smentita.

La ringrazio Presidente per l'opportunità che mi ha offerto e prego l'assessore Zedda di voler rappresentare questa necessità al presidente Cappellacci. Sulla mozione io non aggiungo niente a quanto detto dal collega Diana ma…

(Interruzione)

PRESIDENTE. Sì, onorevole Salis, ha ragione: prego i colleghi di prendere posto!

SALIS (I.d.V.). No, Presidente, perché noi ieri abbiamo posto il problema all'assessore Milia sui…

(Interruzioni)

Ma ci sono questi consiglieri, Presidente, che non intervengono mai e sono specializzati nel disturbare chi intende portare una riflessione su un tema importante qual è la ricerca.

PRESIDENTE. Adesso la stanno ascoltando. Prosegua nell'intervento!

SALIS (I.d.V.). Se non vogliono intervenire che vadano negli spogliatoi. Per carità! Guardate ci sono gli spogliatoi lì, potete chiacchierare quanto volete.

CRS4. Io ho rivisto gli articoli di stampa con cui negli anni 90 è stato presentato questo importante progetto relativo alla ricerca in Sardegna. Ne parlavano come di un progetto che puntava in maniera ambiziosa ed intelligente a trasformare un'idea, quella del polo tecnologico sardo, nella realizzazione di un centro di ricerche di eccellenza nazionale ed internazionale che ponesse la Sardegna al centro del dibattito scientifico relativamente ai temi che sono oggetto dei riferimenti statutari del CRS4 e di Sardegna Ricerche.

Collega Meloni io, con molto rispetto e con molta amicizia, ho apprezzato le qualità eccelse che hai dimostrato oggi nello svolgere il ruolo di "pompiere", però voglio porgere una domanda, a te, al collega Meloni, alla maggioranza e alla Giunta: siete soddisfatti del livello, non dico di eccellenza, di sufficienza che dovrebbe garantire un centro di ricerca così importante qual è il CRS4?

Al di là della indubbia caratura scientifica dei professori Di Chiara e Biggio, qual è la risposta che in questi anni il CRS4 ha dato ai suoi compiti di sviluppo di eccellenza? Ma il fatto che sia praticamente quasi scomparso dalla scena…

(Interruzione)

Ha aumentato teoricamente l'attività di ricerca, ma non è così! E' assolutamente scomparso, o praticamente scomparso dalle riviste internazionali, è scomparso del dibattito scientifico di livello! E una riflessione è stata fatta anche quando si è puntato a trasformare il CRS4 in fondazione. E adesso, con la gestione di questi ultimi anni, il livello di decadenza è assolutamente palese.

Ecco perché noi chiediamo che venga prontamente accolta la richiesta formulata dal collega Diana nell'illustrazione della mozione sull'azzeramento dei vertici del CRS4. Richiesta ripresa anche dalla mozione del collega Steri e dell'U.D.C., che punta non solo a valutare la necessità di rispondere prontamente alla decadenza di questo centro di ricerca, ma che si pone anche nell'ottica dell'obiettivo che il Consiglio regionale si è dato (in ossequio anche all'esito del referendum regionale che ha fornito una risposta chiara in questa direzione) relativamente alla composizione dei consigli di amministrazione.

Ieri abbiamo discusso dei ritardi della Giunta regionale nell'erogazione dei contributi per gli affitti degli studenti universitari fuori sede, abbiamo discusso del livello assolutamente insufficiente (e sotto la media delle altre università) delle borse di studio universitarie che la Regione Sardegna eroga, di una situazione che vede l'istruzione (e nel caso del CRS4 la ricerca) assolutamente insufficientemente presente nelle politiche della Giunta regionale; con l'indicazione di questa mozione puntiamo a voler riprendere un'attività importante di ricerca e di innovazione che riteniamo sia fondamentale per la nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, io credo che ragionare sui problemi scientifici richieda un tema più ampio di quello che è stato posto con questa mozione. Mi sembra anche deteriore l'approcciarsi di alcuni interlocutori. Oltretutto ho visto emergere nel P.D. una linea "soriana", forse in preparazione delle prossime primarie per la candidatura a Presidente della Regione sarda. Ora io capisco che la dialettica interna al PD tenda ad emergere, ma ciò non deve deprimere le esigenze, eventualmente da verificare e riscontrare all'interno del Consiglio regionale, relative all'individuazione delle vie più opportune per poter dare una risposta all'innovazione e alla ricerca in Sardegna.

Non voglio fare l'avvocato difensore dell'onorevole Meloni, che certamente non ne ha bisogno, ma vorrei ricordare all'onorevole Chicco Porcu - che si è segnalato in più di una circostanza come personaggio vivace, anche quando c'era la Giunta Soru, nel manifestare le proprie idee a proposito e a sproposito - che probabilmente farebbe bene a rileggere tutti i documenti che riguardano il problema del CRS4 e ad affrancarsi da quell'atteggiamento di superiorità morale che qualche volta assume ritenendosi portatore di verità. Vorrei che ricordasse a se stesso che non ha titolo per trinciare giudizi su altri, in caso contrario, stia tranquillo, potremo esprimere noi giudizi duri su di lui, e non credo che potremo sbagliare.

Noi non siamo difensori della Giunta, noi siamo leali compartecipanti di questa Giunta e di questa maggioranza. Nel momento in cui riterremo che questa Giunta e questa maggioranza non saranno all'altezza, non avranno dato risposte a quelle istanze per le quali noi facciamo parte di questa maggioranza e di questa Giunta, prenderemo le nostre decisioni. Ma stia tranquillo, onorevole Porcu, che non sarà certo per le "bombonierine" che presenta agli altri che ciò avverrà.

E vorrei invitarla ad informarsi meglio di ciò di cui deve parlare, perché chi si alza in piedi qua dentro è bene che sappia quel che dice. L'onorevole Meloni le ha detto che coloro i quali fanno parte del Consiglio di amministrazione del CRS4 sono degli scienziati di livello mondiale, sono le due più alte personalità scientifiche presenti ed operanti in Sardegna. E le ricordo che lei non può ergersi a difensore d'ufficio di qualcuno che ha qualche anno in più di tutti noi (mi pare abbia 85 e passa anni) e che, con tutto ciò che potrà offrire in termini di saggezza, non arrecherà certamente quelle innovazioni che lei vorrebbe.

Se volessimo infierire ancora di più potremmo ricordare che il Presidente di quell'ente era un degnissimo rappresentante della CGIL ma niente più, forse conduceva corsi di formazione professionale (quindi aveva titolo che poteva essere fatto valere in quella circostanza). Se è questo lo spirito del dibattito che lei voleva introdurre all'interno di quest'aula, sappia che ha trovato pane per i suoi denti. Noi avremmo voluto fare qualcosa di meglio e di più, aggiungendo la sottolineatura della necessità che la ricerca venga irrorata da nuova energia, dalla capacità di profondere incisive novità nel panorama scientifico. Avremmo voluto ricordare che non è solo con i danari che si risolvono i problemi; probabilmente qualche implementazione sarà anche necessaria ma spesso le scoperte scientifiche, quelle che hanno dato lustro alla medicina, all'innovazione in fisica e altro, si sono ottenute anche con scarsi mezzi finanziari.

Il problema è la capacità di trovare "cervelli" adeguati, soprattutto nuovi cervelli, giovani, su quello sì che mi posso trovare d'accordo, quelli che non dobbiamo più far andare all'estero, quelli che dobbiamo far permanere nella nostra Isola e offrirgli un'incentivazione maggiore, non solo chiacchiere! Non le discussioni arroganti e tracotanti che spesso provengono dal P.D. o, per lo meno, da una fazione del P.D.!

Voglio dirle, Presidente, che se qualcuno vuole continuare in questa direzione avremo modo e occasione anche di dire di peggio e di più circa i comportamenti dei componenti di Giunta e dei componenti di commissione in passate legislature.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI). Io non sprecherò tutto il tempo necessario nei particolari però alcune cose ho il dovere di dirle.

Il CRS4 da alcuni anni, di fatto, non è operativo. E' stato nominato a presiedere il consiglio di amministrazione, alla scadenza del mandato del Presidente Rubbia, il suo vice, Zanella, solo perché si riteneva che fosse anche lui un luminare: si tratta di una persona di una certa età, che ogni tanto si reca ad ossigenarsi nella località di Pula ma che, di fatto, in questi anni realizzazioni ne ha promosse poche o addirittura nessuna.

Per quanto riguarda invece il Consiglio di amministrazione (che, come è noto, sin dal suo avvio doveva essere composto da cinque membri di cui quattro professori universitari) il factotum, la magna pars delle varie strutture (partendo dal Centro ricerche arrivando al CRS4 a fase uno) l'ingegner Marcheschi, considerato che la Giunta regionale aveva perso tempo nell'indicare i quattro professori universitari, nomina esso stesso, in qualità di Direttore generale del Centro ricerche, membri del consiglio di amministrazione quattro impiegati del CRS4.

I risultati di questa operazione sono stati molto scarsi: ci sono stati dei buchi finanziari, non si è conseguito l'obiettivo di questa società (la ricerca e l'innovazione) e oggi viene richiesto un incremento di risorse. Solo poco tempo fa - questo va chiarito - sono stati nominati due professori universitari, direttori scientifici del Centro ricerche: Biggio, farmacologo di chiara fama, e il professor Di Chiara. Peraltro sono stati nominati - questo va detto, così ripristiniamo un po' di verità - a seguito delle dimissioni spontanee dei componenti del consiglio di amministrazione ( gli impiegati di cui avevo parlato prima) in quanto il Presidente aveva emanato una serie di delibere senza informare il consiglio stesso. Per garantire la continuità amministrativa sono stati sostituiti dai direttori scientifici del centro ricerche Biggio e Di Chiara, i quali hanno accettato di far parte del consiglio di amministrazione a "zero lire", e devo dire, nessuno me ne voglia, sono stati nominati nel 2012. Quindi sino al 2012 questi quattro impiegati e chi li ha nominati di fatto non hanno prodotto nessun risultato positivo.

Soltanto oggi possiamo dire che esiste un programma, predisposto nel 2013 grazie a Biggio e Di chiara, un programma che comunque va visto rivisto e per il quale si richiedono ulteriori risorse finanziarie. Poi anche di questo avvicendamento, per amore della verità, siamo venuti a conoscenza a cose fatte, perché le nomine sono avvenute senza un atto formale, e questo non va bene.

E' ora di finirla con queste soluzioni di emergenza. Noi siamo perché ci sia sempre il massimo della trasparenza. Vogliamo essere informati di tutto, non come maggioranza ma come Consiglio regionale, per tutte le decisioni! Io a coloro che si recano ogni tanto in Sardegna, si ossigenano e partono sono contrario! Non l'ho detto una sola volta, l'ho detto in diversi consessi e alla presenza dei più autorevoli esponenti anche della Giunta regionale. Oggi stiamo discutendo di questo, noi ci attestiamo sulla posizione espressa dal nostro Capogruppo, evidenziata anche dall'onorevole Franco Meloni, e cioè che si ponga mano immediatamente agli impegni assunti sulla base dei risultati referendari, ma non togliendo fuori un fiorellino ogni tanto, vogliamo che sia fatto tutto contestualmente, alla luce del sole, in modo da dare effettivamente attuazione al risultato del referendum.

Per quanto mi riguarda ho cercato di fare un po' di storia di questo organismo, le responsabilità sono variegate, le riconoscerei soprattutto a chi ha gestito realmente tutta questa fase, a questo personaggio che è rimasto sino all'altro giorno. Questo anche perché le sue dimissioni si sono protratte per molto, molto tempo! Amici cari, bisogna però che ad un certo punto anche noi ci muoviamo. C'è una finanziaria in atto, molti enti devono scomparire, altri devono essere modificati per assolvere nel migliore dei modi alle proprie funzioni. La riduzione fortissima dei costi doveva servire per attrarre imprenditori, scienziati, e, di fatto, attraverso questo meccanismo, permettere l'arrivo in Sardegna di capitali e tecnologie avanzate. Questo processo si è assopito per oltre tre anni e mezzo, nessuno può dire il contrario, e non si sono neanche soddisfatte alcune esigenze di persone che avrebbero potuto offrire un valido contributo.

Noi ci attestiamo sulla posizione espressa dal nostro Capogruppo di accordare la preferenza ad intelligenze sarde; ci sono troppi personaggi privi di un profilo professionale valido che gestiscono alcune strutture in Sardegna nei confronti dei quali noi certamente assumeremo atteggiamenti di forte contrarietà in tutte le sedi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, colleghi, premetto che non condivido il contenuto della mozione dell'onorevole Diana e neppure l'intervento che ho ascoltato questa mattina in Aula, non foss'altro perché l'onorevole Giampaolo Diana ha partecipato con me, qualche mese fa, ad un convegno sulla ricerca e sull'innovazione organizzato proprio dall'Assessorato della programmazione; convegno nel quale l'onorevole Diana ha potuto apprezzare l'eccellenza che molti intervenuti - e parlo di autorità scientifiche - hanno evidenziato con riferimento a tutta l'attività svolta in Sardegna, sia da Sardegna Ricerche sia da tutti i soggetti che operano in stretta collaborazione con Sardegna Ricerche.

Non comprendo innanzitutto l'accento gravemente negativo che oggi ho sentito, anche perché l'onorevole Diana sa bene che Sardegna Ricerche, così come il CRS4, continua a essere un centro di eccellenza sia nel panorama nazionale sia in quello europeo, e lo certificano proprio quei punti di forza della infrastruttura per la ricerca che possiamo sintetizzare nei tre principali, che sono la piattaforma di High Performance Computing, la piattaforma di Visual computing e la piattaforma di genotipizzazione ad alta processività e di sequenziamento di nuova generazione. Quindi proprio la combinazione di competenza di frontiera nella gestione di piattaforme tecnologiche avanzatissime…

(Interruzioni)

No, chiedo scusa ai colleghi che esigono il silenzio quando parlano loro e se ne "strafottono", scusi l'espressione, con questo comportamento…

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Pittalis. Prego.

PITTALIS (P.d.L.). E quindi, sostanzialmente, il CRS4 anche da questo punto di vista - e sono i fatti che parlano - continua a essere uno dei soggetti di riferimento su scala nazionale nelle aree di ricerca della biomedicina, dell'ICT, dell'ambiente e dell'energia, con un potenziamento, che noi ci auguriamo, anche per accrescere la sua presenza nei programmi nazionali ed internazionali, attraverso la partecipazione diretta, la collaborazione e la sinergia con la comunità industriale, tecnica e scientifica presente nel sistema regionale.

Quindi, non è vero che si registra un esaurirsi della spinta del CRS4, come ha detto l'onorevole Giampaolo Diana, una sorta di debolezza scientifica, di lenta agonia; no, queste sono espressioni che davvero non paiono dar conto dell'esatta situazione.

Detto questo, io non mi nascondo tuttavia dietro un dito, nel senso che c'è stata una gestione, che non è quella riferibile a questi ultimi anni, che è conseguenza anche di un azzeramento dei soci esterni del CRS4, che è stata opera della Giunta dell'onorevole Soru quando, nel luglio 2007, ha trasformato il CRS4 in società con unico soggetto Sardegna Ricerche. La nomina del professor Zanella non è del presidente Cappellacci, anzi bisogna dare semmai atto al presidente Cappellacci che non ha guardato il colore politico di provenienza né del professore né di chi l'ha nominato, ma, in ossequio al principio di continuità amministrativa, e non certamente politica, il professor Zanella è rimasto lì, così come, in questa ottica e seguendo questa impostazione creata dalla Giunta Soru, sono rimasti lì coloro che avrebbero dovuto integrare il consiglio di amministrazione, che appunto non poteva che essere espressione delle migliori autorità scientifiche presenti nel panorama sardo.

Come vi hanno ricordato l'onorevole Meloni e l'onorevole Oppi, le nomine sono state di competenza di questa Giunta regionale; e con riferimento all'inserimento nel CRS4 di funzionari di Sardegna Ricerche, voi sapete bene (e questo non può essere assolutamente negato) che né la vicepresidente Ketty Corona né gli altri funzionari hanno mai percepito un euro: è un'attività svolta a titolo gratuito e, anzi, con un aggravio per quanto riguarda il loro impegno, ma sicuramente senza aggravio di costi amministrativi per il CRS4.

Questo va detto e va anche detto che la presidente Corona (che non ha necessità di nessuna difesa d'ufficio, anche perché non mi pare sia in discussione il suo ruolo), ha portato sicuramente una ventata di novità, dimostrando un'ottima managerialità. Del resto chi c'era prima, Giuliano Murgia, com'è stato ricordato, non proveniva da chissà quale accademia, e comunque era un bravo manager così come è un ottimo manager la dottoressa Corona che sta gestendo con responsabilità, serietà e razionalità le risorse affidate alla ricerca.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue PITTALIS.) E allora, colleghi, se noi vogliamo farne una questione solo di polemica fine a se stessa possiamo proseguire con i toni roboanti. Mi pare, però, che almeno su un punto concordiamo: sulla necessità, cioè, che questo ente continui a svolgere la sua funzione e, perché no, siccome c'è stata già una deliberazione di indirizzo della Giunta Cappellacci e c'è stato un referendum noi siamo d'accordo perché, nell'ottica di quella delibera voluta proprio da Ugo Cappellacci e del risultato di quel referendum, si azzeri il consiglio di amministrazione e si proceda ad una nomina che tenga appunto conto di queste nuove direttive. Soprattutto non facciamo un torto alla storia della ricerca in Sardegna e soprattutto a chi oggi, pur con grandi difficoltà, continua a tenere alta una bandiera che non è di una parte politica ma dell'intera comunità sarda.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, colleghi, io credo che si abbia davvero un po' di difficoltà a discutere in questo modo di un problema legittimamente sollevato di fronte al fatto (credo non sia neanche più necessario ripeterselo) che la decadenza della politica spesso è legata a questo atteggiamento, a questa inclinazione che abbiamo osservato anche qui dentro, a quest'attività sistematica di eutanasia della verità.

Noi abbiamo presentato una mozione che descrive uno stato di agonia, peraltro sancito e certificato anche dallo stesso intervento del collega Oppi, che ha illustrato una condizione di caos. E' inutile guardare al passato, perché voi dovete rispondere ai cittadini che vi chiedono di essere migliori dei vostri predecessori. Noi possiamo anche, in questa aula, ammettere la parzialità delle cose che abbiamo fatto, ma i cittadini qui dentro pretendono che chi governa sia migliore dei suoi predecessori.

Troppo facile chiamare in causa Soru, così come sarebbe troppo facile per me chiedervi di confrontare il pietoso curriculum della presidente di Sardegna Ricerca con quelli dei presidenti degli analoghi enti presenti in tutt'Italia.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedete quello di Giuliano Murgia.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ecco! Infatti, infatti, con la differenza che qualcuno ha ricoperto quel posto attraverso il principio delle porte girevoli, altri sono stati nominati senza aver bisogno di girare nelle porte, solo questo.

Tuttavia la nostra mozione, oltre a sottolineare che è passato troppo tempo da quando si sarebbe dovuto attuare quel principio sancito dall'esito referendario relativo al superamento dei consigli di amministrazione, rileva che il ritardo è ancor più grave perché in quegli enti non ci sarebbero mai dovuti essere consiglieri di amministrazione ma comitati scientifici, che sono altra cosa. Anche la denominazione è impropria; gli enti vanno trasformati in una visione futura non guardando al passato, perché, signori belli, la realtà è questa: in questi anni il portafoglio progetti di quell'ente è andato via via riducendosi, non ci sono più interlocutori, questo è il dramma, questo è quello di cui dobbiamo rendere conto ai nostri studenti che quando escono dall'università sono costretti ad andare chissà dove se vogliono intraprendere la carriera scientifica, mentre in Sardegna stiamo perdendo l'occasione di creare una piattaforma dove possano prestare la loro attività.

E poi io chiedo a voi se quella nomina (per quanto ci possiamo astenere da qualunque giudizio) descriva una concreta e assoluta autonomia dalla politica. La ricerca, infatti, ha bisogno di essere autonoma dalla politica, perché gli orizzonti di studio devono rispondere alle esigenze della ricerca scientifica non alle impostazioni di chi commissiona o non commissiona i progetti di studio. Oltretutto noto che una delle attività, anche emblematiche, svolte in questo periodo è quella delle discussioni sul fatto che questo grande centro di ricerca della Sardegna debba avere una unica location . E allora si parla di affitti, e allora si ritorna alle vecchie questioni che abbiamo affrontato all'inizio della legislatura, e allora mi preoccupo ovviamente perché non si sta parlando di ricerca, si sta parlando di altri argomenti molto più materiali di cui abbiamo già parlato e che una recente delibera della Giunta affronta. Non vorrei che questo problema indirizzasse l'attenzione più della ricerca.

Io credo che dovremmo, colleghi, intanto decidere che quegli enti non siano più i centri di ricerca in Sardegna, i centri ricerche Sardegna non devono essere scambiati come enti sottoposti alla classica lottizzazione, semplicemente questo. E se noi siamo stati tiepidi nei confronti di quest'attività nel passato siamo qui a dirvi che siamo disponibili ad appoggiare un salto di qualità, perché, mentre prima si poteva pensare che la ricerca potesse essere sostenuta largamente con i fondi pubblici, oggi abbiamo bisogno anche dei fondi privati, perché la finanza pubblica è arrivata a un punto oltre il quale la sua sostenibilità diventa relativa. Noi dobbiamo trasformare questi enti in modo tale che anche attraverso il 5 per mille, la fiscalità, le donazioni, la gente senta il bisogno di sostenerli in modo che non siano totalmente a carico della Regione.

Ecco perché serve una modifica, ed ecco perché non ci spieghiamo come mai questa trasformazione non sia già avvenuta. E i giudizi lasciamoli perdere perché quando fu in carica un altro governo regionale che aveva un'idea diversa della ricerca scientifica costruì anche delle società assegnandole a quella strategia (parlo per esempio della fase 1 di cui non si parla più) che rispondeva ad una esigenza di implementazione di quella piattaforma tecnologica e scientifica. E poi, attenzione, i comitati scientifici e chi li presiede (non i consigli di amministrazione) sono nati per attirare la ricerca e la localizzazione della ricerca. Rubbia non era lì solo perché era un luminare, era lì anche perché doveva attrarre, e oggi invece cosa attraiamo noi in questa condizione? Lo strumento è inadeguato, le persone non hanno nessuna base scientifica, qualcuno ha più di 80 anni ed è peraltro, come diceva il collega Oppi, il presidente di una società che si troverebbe anche in situazioni di conflitti di interesse, anche se non certo volute, per carità, ma indotte da una condizione di fatto, perché credo che l'attuale presidente non volesse fare il presidente, è stato costretto a farlo per sostituire qualcuno.

Allora ci si vuole muovere da questa situazione? Vogliamo pensare che quello può essere l'investimento futuro in un momento di difficoltà dell'economia? Vogliamo pensare che lo strumento deve essere utile e adatto all'ipotesi che i sardi, anche attraverso il sistema della fiscalità, possano sostenere le ricerche in Sardegna? Dotiamoci allora della strumentazione necessaria. Oggi come Srl è difficile che io possa dedicare il mio 5 per mille alla ricerca in Sardegna o a un ente specifico, ma con opportuni accorgimenti potrei decidere che i miei fondi rimangano per la ricerca in Sardegna e si potrebbe impostare, da parte della Regione, un'attività mirata anche a stimolare e propagandare questo obiettivo. Perché, come dico da un po' di tempo, non ce la caveremo caricando solo sul bilancio pubblico quello che vorremmo fare e quello che sarebbe necessario fare in Sardegna.

Allora, disegni di legge, avete detto di tutto, fatelo, e ai Riformatori, che hanno fatto un gran chiasso il giorno dopo il referendum per ciò che piaceva a loro, dico che mi sorprendo per questo loro comportamento da sinusoide un po' impazzita: in qualche caso sì in qualche caso no. Dopodiché sapete, il futuro è nelle mani nostre, la gente ci sta osservando, e alla gente non importa nulla delle nostre contrapposizioni politiche, la gente vuole sapere dove deve mandare i propri figli per avviarli in una prospettiva di studio e di ricerca. All'estero? Lontano dal mondo? Abbiamo un'opportunità: sviluppiamola. La mozione aveva questo significato e ci chiede di rispondere a questa esigenza. Se vorrete collaborare noi abbiamo creato il presupposto per incontrarci, ammettendo tutti la nostra quota parte di responsabilità. Il futuro non ammette purezze di spirito e di comportamenti, il futuro è un'altra cosa rispetto a quello che abbiamo fatto, ivi compreso il bene e il male che ci portiamo appresso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. In effetti avevo anche preparato una relazione che conteneva ulteriori dati in materia di ricerca, però mi rendo conto, a seguito di tutti gli interventi, che forse è necessario fornire subito dei dati chiari.

Intanto preciso subito che il CRS4, come hanno sostenuto anche altri colleghi, rientrerà in una revisione ai fini della riduzione e razionalizzazione delle spese del sistema della pubblica amministrazione, quindi sicuramente sarà una delle azioni che sarà portata all'attenzione di questo Consiglio, però dobbiamo anche sottolineare che è ingiusto non considerare la capacità, la volontà nei fatti che ha avuto questa Giunta regionale, in tutti questi anni, di destinare ingenti risorse alla ricerca. E io non voglio neanche sminuire i risultati ottenuti, perché la Sardegna, comunque - e lo confermano i diversi riconoscimenti conseguiti a livello nazionale e internazionale - continua ad esercitare un ruolo principale, con numerosi progetti finanziati anche nel settore degli interventi sia europeo che nazionale.

Detto questo, voglio rassicurare da subito che il CRS4 non versa assolutamente in una situazione di agonia né, tantomeno, lo si vuole affossare. Riparto dalle considerazioni dell'onorevole Sanna che diceva: "Guardiamo al futuro". Certo, proprio da ciò che è stato fatto bisogna partire per potenziare ancora di più il lavoro che fanno sia Sardegna Ricerche sia il CRS4, ma, soprattutto, credo che occorra dare delle informazioni corrette. E allora: il funzionamento del CRS4 non ha subito nessuna modifica nell'arco di questi ultimi anni, ma è stato sempre impostato con una programmazione annuale che comprende, sia operativamente sia finanziariamente, l'attività di ricerca e innovazione proposta indicata dal CRS4, sia l'attività di ricerca e innovazione proposta da tutti gli altri centri. Il tutto, ovviamente, sotto il controllo, la partecipazione, e io direi anche il valore aggiunto, di Sardegna Ricerche.

Il programma, come i consiglieri sanno, viene presentato sempre all'attenzione della Giunta regionale, quindi è ovvio che se ci si chiede di intervenire e di riprogrammare ai fini di avere la migliore ricerca, la Giunta da tutta la disponibilità e, ovviamente, dovrà essere incidente l'indirizzo che dovrà essere dato ai nostri centri di ricerca.

Voglio fare una precisazione in ordine ai progetti, ma anche in termini finanziari. Io concordo con le risorse indicate - perché sono quelle corrette - dall'onorevole Meloni, in ordine ai finanziamenti ricevuti dal CRS4, ma devo dire che se vi è stata qualche riduzione in termini finanziari, è stato a causa ovviamente delle manovre della Spending Review, che è andata ad incidere sulle spese di funzionamento. Devo invece dire che proprio sulla compartecipazione ai progetti abbiamo registrato dal 2010 al 2013 un sensibile incremento, infatti siamo passati dai 3 milioni 684, 526 dell'anno 2010, in crescendo, fino ad arrivare a 6 milioni 459, 204 per l'anno 2013. Devo anche aggiungere che per l'anno 2013 in materia di ricerca la dotazione finanziaria di Sardegna Ricerche e, di conseguenza, del CRS4, non verrà assolutamente intaccata.

Spesso e volentieri ci si scontra con le necessità di cassa, ma avere difficoltà di cassa non significa assolutamente non guardare con attenzione alla programmazione dei progetti, perché è ben altra cosa. Per quanto riguarda il discorso della trasformazione del CRS4 in fondazione, è stata presentata proprio a questo riguardo una proposta, però ci si è fermati a seguito della normativa comunitaria e nazionale che è intervenuta in materia.

Uno degli argomenti importanti che volevo sottolineare è il potenziamento del CRS4 nei programmi nazionali e internazionali, attraverso sia la partecipazione diretta, sia la collaborazione, la sinergia con la comunità industriale, tecnica e scientifica presente nel sistema regionale. Ecco, io credo che partecipando, la Regione Sardegna in primis in maniera significativa, ai Cluster tecnologici nazionali e ai bandi nazionali sulla Smart City, si possa conseguire una maggiore presenza anche dei nostri centri in questo settore. La Regione, peraltro, non ha nessuna intenzione di contravvenire a posizioni di questo genere, anzi, lo sforzo anche nel 2013 sarà in questa direzione, perché siamo convinti che, a fronte del finanziamento pubblico della ricerca che, voglio risottolineare, da parte della Regione è stato di 150 milioni dal 2009 ad oggi, la presenza privata sia assolutamente fondamentale, anche perché si pone nello spirito del principio costituzionale della libertà della ricerca scientifica.

Ora non vorrei scendere nel particolare dell'esame dei curricula delle persone che sono state citate in quest'Aula, però devo dire che l'attività svolta nell'arco degli ultimi 2 anni che è stata, come avete sottolineato, "a gratis", sicuramente ha inviato dei segnali di discontinuità rispetto al passato. Credo anche che sia importante…

OPPI (U.D.C.-FLI). I dipendenti del CRS4…

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, i dipendenti del CRS4. Spesso, però, onorevole Oppi, lavorando"a gratis", capisce che si sono verificate delle difficoltà da questo punto di vista, così come alcune scelte sono state fatte proprio in termini di contrazione della spesa.

Comunque, per quanto riguarda invece le prospettive future, io credo sia importante evidenziare che anche per la programmazione triennale, ma in particolare per quest'anno di riferimento, lo stanziamento sarà confermato, anche considerando l'articolo 26 della legge numero 37 del 98.

Ancora, come ho detto prima, sarà importante, e in questo la Giunta assolutamente sarà disponibile a collaborare anche con il Consiglio regionale, rivedere gli indirizzi che dovranno essere sempre più rispondenti alle esigenze del mercato e, quindi, sempre più funzionali alle necessità della nostra Regione. Occorre, però, non dimenticare assolutamente di seguire i percorsi che hanno portato ad avere anche il controllo delle attività di ricerca, perché non è vero che questo controllo non c'è stato. Oltretutto il controllo su tutta la programmazione che è avvenuta fino ad oggi ha messo in evidenza che la ricerca ha registrato dei valori importanti ed è stata spesso di grande supporto per tutte le azioni che sono state citate, nel campo energetico, sanitario e ambientale in particolare.

Per quanto riguarda il discorso della trasformazione ho già detto. Io credo che la Giunta sarà assolutamente disponibile a esaminare da subito la revisione di tutte le società, degli enti di cui ho parlato, e già questa finanziaria dovrebbe contenere degli indirizzi in tal senso che, compatibilmente con i lavori del Consiglio, saranno portati all'attenzione dello stesso Consiglio nel più breve tempo possibile. E' importante sottolineare però che manca in effetti una valutazione della ricerca svolta dai diversi centri nello specifico, e quindi si ha la necessità di orientare alcuni centri di ricerca regionali alla realizzazione di attività di ricerca che abbiano impatti significativi.

A questo proposito - è vero - importante e rilevante sarà un management adeguato e più attento alle domande di innovazione che vengono dal mondo dell'impresa. Bisogna dare maggiore garanzia di un orientamento al mercato che possa ovviamente evitare di seguire delle logiche che non hanno, invece, mai portato a risultati neanche soddisfacenti.

Per quanto riguarda l'internazionalizzazione della ricerca noi crediamo che tutti i nostri centri di ricerca debbono averne ovviamente la possibilità, ed ecco perché è importante che si valutino i progetti, al di là ovviamente delle altre logiche, e quindi che si possa cercare di portare sempre di più i nostri centri (che, ricordo, essendo al centro del Mediterraneo, hanno più facilità) a relazionarsi con il resto del mondo. Da questo punto di vista credo che sia importante continuare quell'opera che Sardegna Ricerche, il CRS4, ma anche l'Assessorato della programmazione in termini di ricerca stanno impostando da diversi anni. A questo proposito sarà importante una messa a sistema delle infrastrutture, l'incentivazione del trasferimento tecnologico verso il settore pubblico e sviluppare quei meccanismi che possano favorire le ricadute verso il mondo del privato.

Gran parte del lavoro, anche impostato recentemente, riguarda la divulgazione in senso lato; una linea che noi riteniamo di dover confermare essendo necessario coniugare la ricerca con la sua massima divulgazione. In questo senso credo che anche su questa materia ci siano dei fatti importanti; non più tardi del mese prossimo partirà un programma che prevede proprio una attività di divulgazione scientifica attraverso incontri territoriali per mettere in evidenza tematiche importanti della ricerca e i relativi risultati.

Questa Giunta cercherà veramente di mettere in atto quelle politiche che possano portare ancora a conservare il ruolo del CRS4, perché è un ruolo strategico importante, al pari ovviamente dell'altra attività di ricerca destinata a tutte le parti della nostra regione ma soprattutto ai settori di intervento importanti. In questo senso sicuramente credo che l'opera di razionalizzazione e di revisione anche dell'attività di programmazione, contenendo ovviamente degli indirizzi precisi, potrà essere di grande aiuto.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io ho sentito alcuni colleghi della maggioranza…

PRESIDENTE. Scusi onorevole Diana. Onorevole Petrini! Sto pensando seriamente di rinviare la seduta al pomeriggio per dare la possibilità ai colleghi di riflettere sull'opportunità di fare silenzio in aula. Non è più tollerabile!

Prego onorevole Diana.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non so se sia meglio questo chiacchiericcio oppure il sentire alcuni colleghi della maggioranza pronunciare affermazioni incredibili con una semplicità disarmante. Forse non ci siamo capiti oppure non avete voluto capire.

Nella mozione il centrosinistra, lo ha scritto e detto, ha del CRS4 un giudizio che non è cambiato. Stiamo parlando di un centro di eccellenza che ci invidiano un po' dappertutto e siamo convinti sia un patrimonio di quest'Isola e che, per responsabilità politiche attuali, si stia sempre più depauperando. Abbiamo detto che grazie al CRS4 si è riusciti a superare confini e limiti fisici che non si superano diversamente e lo si è fatto attraverso la conoscenza, la cultura, perché il Centro è diventato un nodo internazionale di un sistema di relazioni della ricerca. Tutto ciò lo si deve innanzitutto alle risorse umane che sono presenti da anni nel CRS4, che nasce come Consorzio 21 e poi subisce una trasformazione sino a diventare la struttura attuale che abbiamo ricordato.

Sono le stesse cose, onorevole Pittalis, che abbiamo cercato, almeno per quanto riguarda la parte politica che rappresento, di mettere in evidenza - sono a disposizione gli atti - in quella conferenza regionale che lei ha ricordato. Io ricordo che una dei commenti che ho ricevuto in quell'occasione, lo dico con un pizzico di ilarità, fu quello della dottoressa Corona che mi disse, dopo l'intervento: "Ma hai deciso di chiedere le mie dimissioni?". Non è questo il tema, il tema è un altro. Il tema è essere rappresentati, anche nelle figure apicali, in maniera congrua alla ragione sociale di ciò che si rappresenta, poi sta alle persone di buon senso giudicare se il blasone di Rubbia, di Cabibbo e di altri è lo stesso di chi rappresenta attualmente questa eccellenza. Tutto qui. Non voglio trinciare giudizi, non spetta a me, ognuno di noi produce il vino che ha in botte; è di fronte agli occhi di tutti.

Detto questo, l'ha ricordato il collega Gian Valerio Sanna - io non ho avuto il tempo perché purtroppo parlo troppo e anche lei, assessore Zedda, per economia di tempo non ha risposto- a me spaventano queste voci preoccupanti che circolano di un trasferimento del Centro a Cagliari. Vedo, assessore Zedda, che lei fa un cenno di diniego. Guardi, io accolgo, mi creda, con grande favore il suo movimento orizzontale della testa, l'accolgo con grande favore e spero, nell'interesse della Sardegna, di chi ha responsabilità politiche e istituzionali, che lei non venga mai smentita; però se ne parla, ma fermiamola li.

Io insisto però su alcune questioni, Assessore. Prendo atto delle sue dichiarazioni importanti: non mancheranno risorse. Bene. Io insisto nel dirle, Assessore, che manca una governance, e mi pare che quanto diceva anche il collega Oppi testimoni questo mio giudizio; non voglio offendere nessuno. L'assenza semmai di governance offende e limita la funzione e il ruolo del CRS4. Allora è bene che il CRS4 venga trasformato immediatamente in fondazione. Io davvero non capisco cosa stiate aspettando, e non comprendo perché ci si scandalizzi, onorevole Meloni, se nelle more di ciò vi chiediamo l'azzeramento immediato del consiglio di amministrazione, per di più in una situazione come quella di quel consiglio: quel CdA è il comitato di controllo di Sardegna Ricerche.

Ma perché non dirci e dirvi, assessore Zedda, che Sardegna Ricerche sta surrogando a quell'assenza di indirizzi e di orientamenti nella programmazione che dovrebbe dare la Giunta regionale? Programmazione nell'accezione che si declina per la ricerca, programmazione in quel senso, lo preciso perché non voglio che venga utilizzato strumentalmente questo termine, quasi le si voglia mettere un cappio, e così non può essere. Però, se permettete, siete voi che dovreste avere una visione della Sardegna nel medio e nel lungo periodo, e la ricerca dovrebbe essere funzionale a quella visione, a far crescere il tessuto produttivo, le aziende, a scommettere in innovazione di processo, di prodotto, eccetera, eccetera.

Ecco, queste sono le questioni che noi abbiamo messo in evidenza. Mi pare, al di là della difesa d'ufficio di qualche collega della maggioranza, assessore Zedda, di leggere nelle sue dichiarazioni (le voglio leggere in maniera estensiva, probabilmente piegate a un modo che ho di intendere e di giudicare questo dibattito) una sua non contrarietà ai temi che abbiamo sollevato, alla necessità di mantenere il CRS4, a fare l'impossibile per consentirgli di camminare con le proprie gambe, a fare l'impossibile per evitare che venga piegato a logiche politiche che ne mortificherebbero e depaupererebbero il ruolo e la funzione.

Mi pare che abbia insistito sulla necessità di costituire la fondazione, pertanto io credo che, Assessore, lei possa tranquillamente, essendo anche consigliere regionale, votare a favore di questa mozione, perché mi sembra che le mozioni e il dibattito siano animati da un interesse e una volontà comune. Allora, si tratta di manifestare, attraverso un atto del Consiglio, questa volontà che io voglio leggere nella sua replica. Non si comprenderebbe un parere negativo da parte della Giunta perché i temi che abbiamo voluto sollevare sono nell'interesse del CRS4 che costituisce un valore aggiunto per la Sardegna e nessuno ha voglia di fargli perdere questo valore. Quindi io invito, lei e la maggioranza, a votare a favore della mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, sarò brevissimo. Io avevo auspicato nel mio intervento che si parlasse senza polemica politica. Quando si parla di ricerca - e quando si parla di ricerca si parla di CRS4 - bisogna parlarne senza cadere in strumentalizzazioni. Purtroppo l'appello non è stato raccolto. Non importa chi ha sbagliato, l'ha detto correttamente Gian Valerio Sanna: la scorsa legislatura - ha detto - abbiamo fatto non bene, sino ad oggi abbiamo fatto non bene, da domani dobbiamo fare meglio. E noi siamo pienamente d'accordo con questa impostazione. A questo mirava il mio intervento.

Noi abbiamo presentato un ordine del giorno che riassume quello che è stato detto in quest'Aula durante gli interventi, ossia la necessità che venga azzerato il consiglio di amministrazione e si proceda alla nomina rapida di figure di alto profilo, con la precisazione che queste figure di alto profilo devono approvare uno specifico programma di azione. L'assessore Zedda ha parlato dei programmi che si stanno ponendo in essere; noi questi programmi non li conosciamo, quantomeno se parliamo di programmi nuovi, quindi saremmo grati all'assessore Zedda se ci volesse far conoscere quali sono questi programmi. Non ci risulta neanche che il piano di azione del 2013 sia stato, ad oggi, approvato.

Sicuramente non possono essere considerati programmi la comunicazione istituzionale o i convegni in cui si va a dire di tutto e di più. Contestualmente anche noi riteniamo che debba essere rivista la situazione e la configurazione giuridica del CRS4, ma ho detto deve essere rivista anche quella di Sardegna Ricerche (qualificato erroneamente ente pubblico quando semmai è un consorzio a natura pubblicistica) dobbiamo rivedere la forma giuridica di tutte le società regionali perché, ripeto, con la spending review sappiamo tutti, in base al D.L. 95, convertito con la legge numero 135, quali sono le gravi conseguenze su operazioni di queste società, e questo avremmo dovuto farlo entro il 31 dicembre 2013.

Va da sé che deve essere presentato uno specifico disegno di legge altrimenti i vari Gruppi possono presentare proposte di legge; purtroppo non sono argomenti che possiamo trattare in finanziaria perché, come a tutti è noto, si tratta di norme intruse.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

La mozione numero 248 è stata ritirata ed è stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

ORDINE DEL GIORNO STERI - PITTALIS - SANNA Matteo - FOIS sul rilancio dell'attività del CRS4.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione delle mozioni n. 244 e n. 248 sulla situazione di crisi del CRS4,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad addivenire in tempi più rapidi possibili al rilancio del CRS4 con figure di alto profilo che approvino un piano di azione che consenta il rilancio della struttura;

2) a procedere in tempi brevi alla rivisitazione contestuale di tutte le società controllate dalla Regione adeguandole all'esito favorevole del referendum. (1).)

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 244.

Ha domandato di parlare l' Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, per alcuni chiarimenti. Ne ha facoltà.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, sarò brevissima, ma volevo sgombrare assolutamente il campo da ogni dubbio e quindi ribadire che questa Giunta, non sta valutando di operare alcun trasferimento, semmai a questo forse è interessato qualche giornalista che fornisce informazioni non veritiere, magari per ottenere più visibilità.

Per quanto riguarda invece il discorso della trasformazione in fondazione, io credo che sia importante rivedere il discorso complessivo. Ovviamente concordiamo con quanto affermato anche ultimamente dall'onorevole Steri, la rivisitazione deve essere a 360 gradi, quindi ad oggi anche il discorso della fondazione, che potrebbe essere una soluzione possibile, dovrà essere valutato con tutte le altre società dell'amministrazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io capisco, Assessore, che lei si stia interessando di quest'argomento da alcuni giorni, però quando noi facciamo delle affermazioni non inseguiamo le news giornalistiche, siamo persone con una certa responsabilità, per cui lei si vada a vedere una delle ultime delibere adottate sulla logistica regionale e legga cosa c'è scritto. Noi traiamo dagli atti della Giunta le informazioni che ci consentono di dire quello che dobbiamo dire. Ovviamente mi fa piacere che lei sostenga che la Giunta non ha in mente questa operazione, bisognerebbe semplicemente rettificare alcuni atti di Giunta e dire che si va in un'altra direzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Se ho capito bene, Presidente, l'ordine del giorno numero 1 è relativo alla mozione numero 244?

PRESIDENTE. La mozione numero 244 è stata ritirata ed è stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

SALIS (I.d.V.). Se posso, intervengo sulla mozione numero 248 che noi sosteniamo e votiamo perché riteniamo che le argomentazioni inserite siano assolutamente da tenere in considerazione, anche se l'Assessore nella sua replica ha tenuto conto in maniera positiva di alcuni elementi critici che nella mozione sono presenti.

In particolare vorrei ricordare che il Presidente della Regione, nella delibera del 27 aprile 2010, tre anni fa quasi, aveva fornito indicazioni a Sardegna Ricerche perché il processo di trasformazione di CRS4 in fondazione venisse completato entro il 30 settembre 2010, ben prima quindi delle innovazioni contenute nella spending review del governo Monti, ben prima. Quindi c'è stato uno stop, una frenata brusca su questa trasformazione in fondazione di cui, collega Pittalis, il CRS4, il Centro ricerche stanno subendo le conseguenze. Ciò è venuto fuori dal dibattito, al di là delle incrollabili certezze del collega Meloni, a cui manifesto il mio apprezzamento e la mia stima ulteriore, incrollabili certezze che sono crollate di fronte al dibattito.

Allora c'è la necessità di una rivisitazione profonda di Centro ricerche, di CRS4, di tutte le società partecipate della Regione e c'è la necessità di fare chiarezza sulla politica che la Regione vuole condurre su istruzione, scuola e ricerca scientifica e tecnologica. Concludo, sull'affermazione, la postura del suo viso relativamente alle operazioni immobiliari. Io le riporto l'affermazione fattami da un funzionario del Centro ricerche che mi ha detto: "Da Centro ricerche scientifiche e tecnologiche rischiamo di trasformarci in un centro ricerche immobiliari". Siccome non sono solo notizie di stampa ma sono atti di Giunta, come ha richiamato l'ex assessore Sanna, la pregheremmo come Giunta di valutare se non sia il caso di esplicitare in maniera più chiara, che non con gesti della testa, una posizione della Giunta che possa sgombrare il campo da ogni possibile dubbio

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo semplicemente per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo alla mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 244.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Cocco Daniele, Corda, Cozzolino, Floris Vincenzo e Lotto hanno votato a favore e che i consiglieri Artizzu, Biancareddu, Cappai, Pisano, Rassu e Sanjust hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 60

astenuti 3

maggioranza 31

favorevoli 29

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Diana Mario - Sanna Matteo - Sanna Giacomo - Dedoni - Obinu: "Disposizioni concernenti la Carbosulcis Spa". (502)

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di iscrivere all'ordine del giorno in base all'articolo 102 la proposta di legge numero 502.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, la dichiaro chiusa.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Affidamento di funzioni alla Carbosulcis Spa

1. Nelle more della conclusione della procedura ex articolo 108, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, al fine di dare esecuzione agli obblighi di cui al regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443 (Norme di carattere legislativo, per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere del Regno), e del decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128 (Norme di polizia delle miniere e delle cave), sono affidate alla Carbosulcis Spa le attività di messa in sicurezza e custodia della miniera di Nuraxi Figus - concessione "Monte Sinni".

2. Ai relativi oneri, determinati in euro 10.000.000 per l'anno 2013, si fa fronte con le risorse già destinate agli interventi a valere sull'autorizzazione di spesa per l'anno 2012 di cui all'articolo 4, comma 11, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009), sussistenti nel conto dei residui dell'UPB S06.03.024 - capitolo SC06.0690.

3. La Regione, ai sensi degli articoli 107, 108 e 109 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, provvede alla comunicazione alla Commissione europea.)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà. Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Zuncheddu, che ha a disposizione dieci minuti.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Questa proposta di legge è arrivata sui nostri banchi circa un'ora fa e debbo dire che, con grande stupore, ho notato che le forze politiche che hanno firmato la proposta di legge si rifanno a una normativa piuttosto datata, cioè al regio decreto 29 luglio 1927 numero 143: "Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere del regno" per affidare alla Carbosulcis SpA le attività di messa in sicurezza e custodia della miniera di Nuraxi Figus.

Questa proposta di legge sta quindi palesemente sostenendo una politica energetica tardo ottocentesca, o al massimo dei primi del novecento, una politica energetica che oggi è fuori da ogni logica e che continua a mettere al centro dell'attenzione il carbone. Ora l'unica ragione comprensibile è che ciò sia opera di forze politiche conservatrici che si rifanno a una politica energetica dello scorso secolo. Mi chiedo però come mai non si faccia alcun riferimento all'ultimo accordo della Carbosulcis sullo stoccaggio delle ceneri di carbone dentro la miniera di Nuraxi Figus. Voglio ricordare anche l'accordo fra Regione autonoma della Sardegna ed Enel per lo smaltimento delle ceneri della centrale a carbone nonché del carbone importato, con costi esorbitanti e uno sperpero, in 10 anni di ben 400 milioni di euro.

Il comma 3 dell'articolo 1 della legge recita: "La Regione, ai sensi degli articoli 107, 108 e 109 del Trattato sul finanziamento dell'Unione europea, provvede alla comunicazione alla Commissione europea". A questo proposito ritengo importante ricordare che si vuole percorrere una strada già percorsa che ha visto la Commissione europea aprire una procedura di infrazione nei confronti della Carbosulcis proprio per i 400 milioni di euro sperperati. Mi chiedo perché si vuole continuare a insistere su una strada che si è già rivelata fallimentare?

Comunque voglio ribadire che questa proposta di legge parla di messa in sicurezza e custodia della miniera di Nuraxi Figus in modo improprio e ingannevole visto che l'unico uso che si vuole fare della miniera è quello di sito di stoccaggio delle ceneri del carbone locale e di importazione. Quindi è palese che il destino della nostra miniera non sia quello della sua messa in sicurezza ma quello della sua trasformazione in ennesima discarica. Tengo anche a ricordare che questa miniera, a differenza delle miniere di salgemma della Germania, non è a tenuta stagna, per cui è facilmente prevedibile un nuovo dramma sul fronte dell'inquinamento ambientale.

Pertanto invito i colleghi a ricorrere a una chiave di lettura di queste proposte che tenga conto del rispetto anche dell'ambiente. Poi bisogna sempre dire la verità. L'obiettivo numero uno è lo stoccaggio delle ceneri di carbone e non certamente la messa in sicurezza della miniera.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io, come Presidente del Gruppo di Italia dei Valori, ho dato l'assenso alla discussione di questa proposta di legge tramite l'articolo 102 del Regolamento perché siamo assolutamente sensibili alla difficoltà, alle attese, alle aspettative legittime di circa 500 persone che si trovano senza stipendio. Oggi però approfitto per pronunciare un intervento a titolo personale, Presidente, per dire che è ora che questo Consiglio regionale assuma il coraggio di dire che non possiamo più sperperare risorse ingenti su attività che non offrono possibilità di produrre reddito e soprattutto di creare risorse certe. Lo dico oggi perché non è possibile che noi spendiamo 30 milioni all'anno.

La legge che approverete, su cui io mi asterrò, sta destinando 10 milioni per pagare gli stipendi a questi lavoratori, di cui una larga parte sono impiegati, non sono minatori. E mi piange il cuore dire queste cose, perché so qual è la storia di quei territori, però è necessario far comprendere che 500 lavoratori con 30 milioni di spesa all'anno vuol dire che si spendono 60 mila euro a dipendente, e non possiamo e non siamo più nelle condizioni di poter spendere queste risorse, queste poche risorse che sono presenti nel bilancio regionale, solamente per sostenere stipendi, assistenza.

Io, ripeto, oggi non posso più fare a meno di porre questo problema, ne va della mia coscienza, della necessità di dire con chiarezza che le risorse del Piano Sulcis, del progetto di sviluppo della Regione, le risorse, le poche risorse che abbiamo, vengano destinate ad attività produttive che siano legate al futuro dello sviluppo della Sardegna, non al passato. Questo volevo dire, Presidente, mi scusi anche lo sfogo e la passione, però penso che sia necessario per una buona volta porre questo problema anche in quest'Aula.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io speravo - evidentemente è stato ritenuto non necessario dopo le riunioni che hanno preceduto questa sessione - che qualche rappresentante della Giunta (l'assessore competente, o chi per lui insomma) illustrasse all'Aula la genesi di questo provvedimento che fra un po' verrà messo in votazione, perché mi par di capire (e ognuno di noi ha una parte di responsabilità, io ne ho un pezzo piccolo) che da più parti non ci sia chiarezza (e non certamente per responsabilità dei colleghi) su che cosa stiamo votando, e l'assenza di chiarezza rischia di ingenerare un comportamento, attraverso il voto, che minaccia di compromettere l'obiettivo di questo provvedimento.

Però io mi chiedo, ma perché deve farla un componente dell'opposizione? Abbiate pazienza! Io ho espresso una serie di perplessità e di dubbi in sede di Conferenza dei Capigruppo. Presidente Lombardo, lei sa bene che la Conferenza dei Capigruppo si è riunita anche stamattina, prima del Consiglio, perché ieri il sottoscritto non ha prestato l'assenso alla procedura prevista dall'articolo "102" del Regolamento, l'ha prestato solo stamattina, perché aveva la necessità di procedere ad una serie di verifiche. Ecco, però ho l'impressione che l'Aula si appresti a votare un qualcosa che non conosce, e quando non conosce un argomento, non per sua responsabilità, non ci si meravigli se poi i comportamenti attraverso il voto rischiano di creare problemi.

Io potrei anche fermarmi qui. Non so se sia usuale che, a questo punto, qualcuno della Giunta intervenga e chiarisca. Perché devo farlo io? Però mi dispiace che i colleghi votino senza conoscere quello che stanno votando, perché questo è il tema. E'assurdo, infatti, che qualcuno di noi sia autorizzato a pensare (perché nessuno l'ha messo al corrente) che questo provvedimento sia un provvedimento necessitato, un provvedimento che deve essere adottato oggi in quella forma, che non prevede notifica all'Unione Europea, perché c'è in corso una procedura di infrazione dell'Unione Europea, perché è un procedimento tutto sommato concertato col Governo, con la società, con i rappresentanti dei lavoratori, e comunque in quel provvedimento non c'è un euro in più rispetto alla dotazione che la Regione mette a disposizione da tanti anni per Carbosulcis, perché la Regione è socio unico.

Allora , potremo parlare ognuno di noi per tre ore sul piano energetico regionale, su quali fonti sfruttare, ma stiamo parlando d'altro. Ecco, Presidente, io mi rivolgo a lei, ho l'impressione che non ci sia chiarezza. Ma perché? Sto zitto insomma!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, lei ha riportato giustamente ciò che è avvenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo. Purtroppo nessuno è intervenuto per illustrare la proposta. L'assessore Alessandra Zedda mi ha dato la disponibilità di intervenire in sede di replica sull'articolo 1 per illustrare all'Aula la ratio della proposta di legge che è stata presentata questa mattina all'attenzione dell'Aula.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, intervengo perché, avendo svolto il ruolo di Assessore dell'industria, conosco più approfonditamente gli aspetti che ci hanno portato a dover approvare questa legge. Intanto ricordo ai colleghi che è stata avviata una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea. Nel corso dell'anno 2012 la Carbosulcis aveva stanziato in bilancio per i programmi relativi, anche nel rispetto della nostra legge regionale numero 12 del 2011, 20 milioni di euro. Nel corso dell'anno ha avuto la disponibilità di 10 milioni di euro e nel momento in cui è intervenuto il procedimento di infrazione non è stata erogata la seconda parte di quanto dovuto.

Devo anche dire che nel momento in cui è intervenuta l'infrazione l'Assessorato ha chiesto da subito un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico al fine di poter chiarire meglio quale potesse essere il percorso futuro in ordine alla Carbosulcis. Nel corso di quelle riunioni, che sono state svariate, si è fatto presente che la Carbosulcis, non avendo potuto avere nessuna disponibilità finanziaria, si trovava nell'impossibilità anche di poter adempiere a quanto previsto nelle operazioni legate al regio decreto di cui appunto si dà atto nella norma in discussione, e quindi di attivare le operazioni di custodia e di messa in sicurezza basilari e fondamentali.

Tra l'altro ricordo che in miniera vi sono forti possibilità che si verifichino principi di autocombustione e pertanto qualsiasi atto, anche non controllato, potrebbe veramente dare origine a pericoli seri. Pertanto, a seguito di questa situazione, l'unica strada per poter ottemperare a queste funzioni, che ricordo sono anche di pubblico servizio, è assolutamente questa legge. Lungi da chicchessia parlare oggi di piani che possono riguardare una riconversione, una chiusura della miniera. Quest'attività è destinata alla messa in sicurezza e qualsiasi attività che dovrà essere posta in essere a seguito dell'infrazione credo che dovrà essere attentamente ponderata, studiata, approfondita e eseguita nell'interesse del Sulcis e dell'intera Sardegna. Nessuno dovrà porre in essere operazioni frettolose, e sarà fondamentale il confronto con il Governo, perché qualsiasi sarà la scelta (e ad oggi ovviamente le ipotesi sono svariate) dovrà essere assolutamente effettuata nella convinzione che non verrà tolto nulla al Sulcis in termini occupazionali e che dovranno essere garantite anche quelle condizioni di sviluppo di cui il territorio assolutamente necessità fortemente.

Quindi io credo che qualsiasi decisione sarà portata all'attenzione di quest'Aula e questa legge ha lo scopo ben preciso di poter continuare a garantire le operazioni minime che in questo momento non precludono la produzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Vorrei formulare una proposta di emendamento orale all'articolo 1. Chiedo se è possibile aggiungere dopo la frase: "sono affidate alla Carbosulcis Spa" la frase: "i servizi di pubblico interesse e".

PRESIDENTE. L'emendamento è all'articolo 1, primo comma, nella parte finale.

Si deve aggiungere la "e" congiunzione perché si deve legare con "le attività di messa in sicurezza e custodia della miniera".

STERI (U.D.C.-FLI). "E" congiunzione non va bene!

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 17, viene ripresa alle ore 13 e 18.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Va bene così, dopo questo chiarimento dell'Assessore, l'emendamento orale consiste solo nell'aggiunta della frase: "i servizi di pubblico interesse"..

PRESIDENTE. Ci vuole una virgola!

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). No! Mettiamo "relativi".

PRESIDENTE. "I servizi di pubblico interesse relativi alle attività di messa in sicurezza". Altrimenti non ha senso, scusate! L'Aula è d'accordo?

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). La dichiarazione dell'Assessore conferma la mia prima impressione alla lettura di questa proposta di legge. L'Assessore ci conferma che si prova ad utilizzare risorse per le quali esiste già una censura dell'Unione europea. Quindi noi stiamo rischiando di fare un provvedimento pasticciato - anzi è già pasticciato - che rischia di provocare più danni di quelli che si avrebbero senza di esso. E non siamo nemmeno memori dei danni provocati agli agricoltori con la legge numero 44, quando abbiamo provato a fare il provvedimento nell'interesse degli agricoltori e non l'abbiamo notificato all'Unione europea.

Poi ci sono altre ragioni. Io non mi fido di questa Giunta e quindi non sono disposto ad avallare nulla di ciò che proviene da questa Giunta. Mi stupisce che il mio Capogruppo abbia firmato questo provvedimento. Questa Giunta non presenta la finanziaria, non presenta il bilancio e noi dobbiamo avallare l'utilizzo di risorse che non ci sono? E poi la formula è ingannevole! Ha ragione l'onorevole Zuncheddu: scrivere che si dà la messa in sicurezza e la custodia quando una legge mineraria dice che chi ha la concessione mineraria ha il dovere e l'obbligo della custodia della sicurezza è un imbroglio! E poi ci sono anche altri territori che hanno bisogno di assistenza, invece voi gli state voltando le spalle! Vi ricordo che a Santa Maria assunta non avete voluto spendere un centesimo, e che anche la Keller è abbandonata. Io non do nessun avvallo ad una Giunta pasticciona e imbrogliona! Io voto contro!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RANDAZZO (P.d.L.). Intervengo per annunciare il mio voto favorevole e per precisare al collega Cuccu che questa legge è un atto obbligato perché, come riportato anche dalla stampa di questi giorni, il provvedimento, i 10 milioni non sono assogettabili a procedura di infrazione , come è successo per il progetto del CSS e soprattutto con l'altro provvedimento che potrebbe portare a condannare la Regione, unica proprietaria della Carbosulcis, alla restituzione allo Stato di somme pari a 405 milioni di euro.

Questa legge, dicevo, si rende obbligatoria per poter provvedere subito al pagamento delle spese per la messa in sicurezza, così come prevede il decreto regio citato dalla legge, poiché i funzionari dopo l'avvio della procedura di infrazione non si sono assunti la responsabilità di pagarle. Io credo che in momenti come questo, quando le trattative vengono fatte col MISE e con la Unione europea, dobbiamo non abbandonare ma supportare quei funzionari che oggi fanno andare avanti la macchina amministrativa. Io capisco il ragionamento del collega Salis quando afferma di essere stanco di destinarvi risorse. Però queste sono indispensabili per la messa in sicurezza. Se vogliamo sindachiamo il bilancio, entriamo nel merito delle voci, perché ci sono delle voci che vanno contestate, ma il minimo per la messa in sicurezza io, da rappresentante delle istituzioni, devo garantirlo!

E questo lo chiedo anche alla mia Giunta e al mio Consiglio regionale, perché non possiamo metterci a giocare su quello che stiamo discutendo con la Unione europea Sono state aperte due procedure di infrazione, non possiamo baypassarle, dobbiamo essere seri e coerenti con ciò che abbiamo votato anche nella finanziaria dell'anno scorso. Dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Volevo richiamare un problema che avevo già sollevato in sede di Conferenza dei Capigruppo. Ho visto che è stato modificato il comma terzo dell'articolo 1 sostituendo l'espressione "notifica alla Commissione europea" con l'espressione "comunicazione alla Commissione europea". Io sono convinto che sia necessario tornare al testo iniziale, quindi propongo un emendamento orale all'Aula che sostituisca la parola "comunicazione" con la parola "notifica".

PRESIDENTE. Poiché vi sono opposizioni la proposta di emendamento orale non è ammessa. Proseguiamo con la formulazione originaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Intervengo per dichiarazione di voto e per dire che se a questa Giunta regionale dovessero essere formulate accuse nella gestione della Carbosulcis, non basterebbe una giornata intera, non fosse altro perché questo Consiglio regionale ha di recente approvato una sconfessione dell'intero gruppo dirigente della Carbosulcis e invece quel gruppo dirigente è ancora in carica.

Sulla questione della Carbosulcis i termini invece vanno ovviamente approfonditi, pertanto gli onorevoli Zuncheddu, Salis e gli altri colleghi che sono intervenuti, credo che abbiano ragione a chiedere approfondimenti in termini oggettivi sulla materia, però per l'oggetto in discussione oggi, questo è un fatto puramente tecnico, qua bisogna sgombrare il campo da approfondimenti che non sono all'ordine del giorno questa mattina. Qua c'è una richiesta all'Unione europea di avere chiarimenti; in attesa che i chiarimenti arrivino dall'Unione europea a noi per capire che strada dobbiamo seguire, è bene che la miniera continui a restare in piedi, è bene che l'attività possa essere mantenuta, e tutto deve essere fatto senza cozzare con le disposizioni dell'Unione europea.

Quindi questo testo va approvato, va sostenuto, è un fatto tecnico, i 10 milioni di euro sono un'anticipazione perché il bilancio non è ancora approvato e noi dobbiamo trasferire le risorse. Tutte le altre questioni che sono state sollevate non sono all'ordine del giorno oggi. E' chiaro che su Carbosulcis dovremo discutere, è chiaro che sono necessari provvedimenti perché le attività possano essere sorrette, così come accade in altri luoghi. Queste sono questioni che alla Giunta vanno ricordate e noi le dobbiamo sostenere, ma non per questo si deve scatenare una guerra tra poveri per dire che un territorio deve essere sostenuto e un altro no, perché se ragioniamo così questo Consiglio regionale non può andare avanti.

Siamo tutti consiglieri regionali prima che consiglieri di un territorio, e dobbiamo rappresentare le istanze che devono essere portate avanti nel migliore dei modi. Qua si tratta di un'azienda regionale che non può essere abbandonata, piuttosto io chiederei all'Assessore - non so se faccio in tempo adesso, magari interverrò dopo - di esaminare meglio le questioni che riguardano gli accordi con l'Enel per la fornitura del carbone all'azienda per il 2013 e il 2014. Magari ne discutiamo dopo. Comunque dichiaro il voto favorevole alla proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Io ho sentito parlare di un provvedimento necessitato e urgente, e devo dire che anche il Presidente del mio Gruppo ha dato il suo assenso, ed è il motivo per cui pronuncio una dichiarazione in dissenso rispetto alla posizione assunta dal mio Capogruppo in sede di Conferenza.

Io non voterò questa legge perché non mi sento di votare una legge che prolunghi ulteriormente la condanna della nostra Isola a buttare soldi in attività che non sono né remunerative né redditizie né produttive ma che addirittura continuano ad essere motivo di apertura di procedure di infrazione da parte dell'Unione europea, che non ci sanziona perché è matrigna o perché è cattiva ma perché continuiamo a perseverare nell'errore, continuiamo a scambiare (se così possiamo dire) per la nostra incapacità di presentare progetti alternativi, l'assistenza con gli investimenti.

Io capisco che si debbano mettere in sicurezza le miniere perché altrimenti diventano pericolose, ma in tutti questi anni e con tutti questi milioni di euro che cosa abbiamo fatto? Abbiamo solo pagato stipendi! Ma è possibile che ancora oggi si debbano stanziare altri soldi perché altrimenti ci può essere l'autocombustione? E tutti quelli che abbiamo speso sino adesso dove li abbiamo messi? Stiamo bruciando soldi, è questa l'autocombustione, ma non è un'autocombustione, è un delitto nei confronti della collettività buttare i soldi!

Io credo davvero che la Giunta dovrebbe sforzarsi, anziché inseguire la contrattazione col ministero e con l'Europa, per riuscire a trovare scorciatoie per fare quello che è stato già definito sbagliato, fuori mercato, senza nessuna economicità e senza nessuna prospettiva di sviluppo e di crescita, dovrebbe sforzarsi di presentare a quel territorio, ma anche a tutti gli altri, dei progetti reali di crescita.

E infine, onorevole Cocco, lei ha ragione però, caso strano, l'articolo 102 del Regolamento ha sempre una sola localizzazione regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io già in precedenza avevo annunciato che non avrei più votato provvedimenti con la procedura prevista dall'articolo 102 del Regolamento, lo confermo, e lo confermo per la gravità con cui si cerca di investire all'ultimo momento di problemi così profondi e articolati il Consiglio regionale. Se qualcuno protesterà gli ricorderò che deve protestare contro questa Giunta, perché l'altro giorno è stata approvata la proroga dell'esercizio provvisorio, e in quel contesto la Giunta ci avrebbe potuto presentare l'autorizzazione di spesa in conto residui, e invece ancora oggi non ha depositato il bilancio.

Questa operazione, Assessore, finissima debbo dire, al pari delle aspettative di questa Giunta regionale, tenta tutto ma non riesce in una cosa: a prenderci in giro. Quando lei dice nell'articolato che "nelle more della risoluzione del contenzioso dell'infrazione", sta dicendo che evidentemente gli Uffici hanno bisogno di una legge nelle more per fare quello che evidentemente non vogliono fare; che voi state chiedendo a noi, nelle more, di fare qualcosa che non è lecito, perché se la messa in sicurezza fosse un atto obbligatorio che bisogno c'è di dire "nelle more"? Perché ce lo dite se non state nascondendo qualche cosa?

Io sono un po' anziano in termini di esperienza legislativa e capisco il significato delle parole: non ci potete prendere in giro in questo modo. E se qualcuno ha bisogno della copertura ci dovete dire tutto, perché fate riferimento ad un'infrazione che non c'entrerebbe niente e invece la richiamate. E' un'obiezione legittima, così come è legittimo, Assessore ( l'altro giorno il vostro esimio Presidente ci ha detto che si rischia di non poter pagare gli stipendi e l'ha detto lui, non lo abbiamo forzato noi) che decidiamo noi quali siano gli stipendi che hanno priorità. E lo decidiamo in sede di bilancio; perché lo dobbiamo decidere qua? E perché dobbiamo recuperare dal fondo residui questi fondi, se poi il Consiglio dovesse decidere che non erano meritevoli? Sono "furbate" che non devono essere ammesse per rispetto reciproco, non per fatto politico: per rispetto reciproco!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Le stesse perplessità che ha l'onorevole Gian Valerio Sanna sul "102" le nutro anch'io, anche perché spesso si verificano battaglie violente fra maggioranza e minoranza però su alcuni argomenti si trova sempre l'unanimità, e caso strano spesso sono argomenti che riguardano il Sulcis. Credo che sia un caso che la Presidente e diversi autorevoli e influenti rappresentanti dei Gruppi provengano da quelle zone…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, eviti le illazioni gratuite!

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io non l'ho mai interrotta, non mi interrompa, mi faccia la cortesia, non mi interrompa perché io non l'ho mai interrotta…

PRESIDENTE. Eviti le illazioni gratuite e stia attento a ciò che dice, onorevole Cuccureddu.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). … e fa brutta figura lei!

PRESIDENTE. No, io non faccio nessuna brutta figura, io la devo richiamare ad avere rispetto e a non fare illazioni gratuite!

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Adesso anche il luogo di nascita richiede rispetto, ci sarà scritto sulla sua carta d'identità mica sulla mia, ma questo è un altro problema. Poi se è un dato sensibile scrivere che uno è nato a Carbonia piuttosto che a Iglesias piuttosto che a Sassari, è un altro problema.

Io dico invece che sono molto ottimista, e al contrario dell'onorevole Cuccu credo molto nell'attività svolta dall'assessore Zedda nella vicenda carbone. Io credo che il carbone sia una delle risorse fondamentali per il futuro energetico della nostra regione, perché del Galsi se ne parla ma sulla sua realizzazione c'è più di un dubbio, magari per la contentezza dell'onorevole Zuncheddu, mentre questa è una risorsa che noi abbiamo, come l'Algeria ha il metano, dobbiamo soltanto renderla produttiva.

Io sono d'accordo che i soldi spesi sino ad oggi abbiano dimostrato una assoluta improduttività, ma dobbiamo cercare di sforzarci, magari non immagazzinando CO2 ma pensando di costringere, attraverso meccanismi meccanici e non chimici o elettrolitici, di separare finalmente lo zolfo dal carbone utilizzabile e, con una macinazione inferiore ai 100 micron, costringere finalmente l'Enel ad acquistare il nostro carbone. L'Assessore sa che è possibile, la sperimentazione è all'attenzione del Ministero, io mi auguro finalmente, proprio perché sono ottimista, che si possa riuscire a rendere produttive le miniere del Sulcis, e credo che, essendo una delle principali risorse che abbiamo, non possiamo interrompere oggi, dopo che abbiamo speso tutti questi soldi, di sfruttarle. Quindi il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Preliminarmente dichiaro il voto favorevole, per evitare che questa guerra fra poveri crei più danno di quanto si possa pensare. Questi soldi servono a pagare gli stipendi, e ce lo diciamo sino in fondo, però credo che oggi possiamo certificare anche il fallimento della politica, iniziato quando questa Regione si sostituì allo Stato e si caricò questo onere, un onere che stiamo pagando pesantemente da troppo tempo.

Onorevole Cuccureddu, noi non siamo imprenditori, non siamo noi che dobbiamo estrarre carbone, non siamo noi che dobbiamo immetterlo sul mercato. Sino a questo momento stiamo pagando risorse che non abbiamo più a disposizione. Occorre trovare la forza di creare i presupposti di una riconversione vera, reale di quel comparto, perché non c'è azienda che possa tenere in organico un numero pari di impiegati e operai, perché almeno la metà dei dipendenti è costituito da personale amministrativo rispetto a chi va a estrarre. Ma come può reggere il mercato un'azienda in queste condizioni? E noi dobbiamo ancora continuare a pagare! Dobbiamo smetterla di stare zitti e dobbiamo avere la capacità di guardare ad altro.

Chi è nato minatore non può necessariamente morire minatore, ma qui chi è nato minatore vuole far fare al figlio il minatore, e così via. Non siamo più in queste condizioni, il treno è passato e siamo noi che siamo rimasti fermi. Guardate, queste risorse sono tante, io non me la sento di lasciare questi lavoratori senza stipendio, scriviamo come vogliamo la soluzione, però da questo momento non mi troverete più a disposizione se non per studiare tutti assieme un sistema economico alternativo.

Ma noi dobbiamo sottostare a estrarre il carbone perché l'ENEL lo bruci? E se l'ENEL non lo vuole? Io non sono venuto qui a fare il minatore, va bene? Non sono venuto qui a gestire miniere, non spetta a me, troviamo la soluzione ma dobbiamo parlarne non solo quando servono i soldi, ma quando è necessario e c'è il tempo per parlarne e decidere, perché questa situazione diventerà sempre peggiore, si sta incancrenendo. E non stiamo facendo una cortesia né al Sulcis né alla Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, io ritengo doveroso precisare, siccome ci sono stati alcuni interventi che hanno mosso questo rilievo, che la legge porta la firma dei consiglieri dei vari Gruppi politici semplicemente perché la Giunta regionale, che era l'autore di questo progetto di legge, non l'ha trasmesso per tempo al Consiglio, per cui la firma è stata posta al di là della condivisione dei contenuti per consentirne la presentazione. Questo è il motivo per cui anche io ho firmato. Il testo è il testo della Giunta quale uscito a seguito di alcuni confronti con delle limature tecniche.

Do anche atto, è doveroso farlo, alla Presidente che non ha influito né inciso in alcuna maniera affinché questa legge arrivasse in aula, né è intervenuta in nessun modo, quindi è stata estremamente corretta anche in questo caso. Rappresento che in sede di Conferenza dei Capigruppo ci sono state delle difficoltà, anche il mio Gruppo ha rappresentato la difficoltà e la contrarietà nel merito di questo provvedimento. Contrarietà anche sull'utilizzo dei residui. Noi abbiamo fatto la battaglia contro i residui per la pulizia dei bilanci e ciò nonostante qua ci sono ancora residui.

In questa situazione, anche per il vincolo di maggioranza, abbiamo aderito alle richieste di fare entrare in Aula, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, questa legge e, pur non condividendola, la voteremo sempre per vincolo di maggioranza. Va da sé che di residui in finanziaria non ne vogliamo sentire parlare, per cui preghiamo di espungere immediatamente tutte le norme in cui sono presenti residui perché non le voteremo.

Detto questo, sui problemi della Carbosulcis concordo con quanto ha detto Pietro Cocco: ne parleremo e ne dovremo parlare per operare delle scelte che spero che non siano di parte ma di tutto il Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, intervengo per precisare la mia dichiarazione di voto anche alla luce del fatto che è stato respinto l'emendamento orale con cui chiedevo la notifica del provvedimento alla Commissione europea, notifica che quindi è stata respinta dall'Aula.

La ragione pertanto mi porterebbe a votare contro, però ho premesso che sono assolutamente in sintonia con l'intervento pronunciato dal collega Giacomo Sanna perché tutti abbiamo a cuore le sorti di questi lavoratori che dipendono da questa nostra decisione. Solo per questa ragione io mi asterrò nella votazione e comunico questa mia decisione all'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io mi rivolgo, forse in maniera inusuale, a lei, e lo faccio perché credo che rappresenti una figura e un elemento di garanzia per tutta l'Aula. E lo faccio anche perché lei è testimone del fatto che mi ha costretto a tenervi, lei e i colleghi Capigruppo, per due giorni a discutere di questo provvedimento. Non lo dico a giustificazione di nulla che riguardi me stesso, mi assumo come sempre le responsabilità degli atti che compio.

Presidente, con questo dibattito si sta consumando in maniera pericolosa, anche per la nostra credibilità, l'inconcludenza della Giunta regionale, ed è per questo che mi rivolgo in questa maniera al Presidente del Consiglio. Si consuma in questa maniera e pagherà come al solito la parte più debole: i lavoratori (perché di questo stiamo parlando) che non hanno né anagrafe né censo né residenza ma sono lavoratori, io così sono abituato a declinarli.

Nel mio intervento mi sono lamentato del fatto che la Giunta non fosse intervenuta a chiarire cosa si stava discutendo, perché ero certo che sarebbe successo quello che è successo, era inevitabile. Allora io mi chiedo, onorevoli Assessori, è sottovalutazione la vostra oppure è assenza di un minimo di responsabilità? Dove è l'Assessore dell'industria? Dove è? E' vergognoso che si tratti di una questione delicata come questa e che manchi l'Assessore dell'industria. Attenzione, se vogliamo aprire una discussione sul futuro dell'attività estrattiva facciamolo, ma qui stiamo discutendo altro.

Io sarei il primo a iscrivermi a dire la mia (vale per un ottantesimo) sul futuro dell'attività estrattiva, ma non posso farlo in sede di discussione di questo provvedimento, perché avrei da dire sul CIP 6 avrei da dire sugli incentivi ai certificati verdi.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Floris Vincenzo, Milia, Piras, Pisano e Rassu hanno votato a favore, che il consigliere Cozzolino ha votato contro e che il consigliere Corda si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Cappai - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cozzolino - Cuccu - Meloni Valerio - Moriconi - Pitea - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 48

astenuti 10

maggioranza 25

favorevoli 41

contrari 7

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Dichiaro il voto a favore, però mi rivolgo alla Giunta: badate, è intollerabile per il Consiglio regionale che la Giunta non avverta la responsabilità di coinvolgerlo in una discussione su una questione che, tra virgolette, è strategica per abbattere i costi energetici, in particolare quelli dell'energia elettrica, anzi, solo quelli dell'energia elettrica. Se però la convenzione integrata si sviluppasse in un certo modo potrebbe fornire anche vapore, e si potrebbero risparmiare anche i soldi che si stanno impegnando in quella NewCo per Alcoa.

Questo per dirvi che almeno quando parliamo di queste questioni, sappiamo di cosa stiamo parlando; mi farebbe piacere che sapesse altrettanto di cosa sta parlando la Giunta e, in particolare, chi ha la responsabilità di questo settore, perché non è possibile che per la vostra inconcludenza, inefficienza, irresponsabilità, mettiate contro pezzi del Consiglio, pezzi di territorio, perché di questo si sta parlando. E' questo che volevate? Dove è il Presidente della Regione? Quello che si sta discutendo oggi, che si sta scatenando è un qualcosa di pericoloso!

Non si può assistere a una discussione legittima, preoccupata per colpa vostra, perché la lettura che si dà, senza una vostra assunzione di responsabilità di carattere generale, rischia di essere quella di una discussione parziale, che riguarda interessi parziali, che riguarda interessi di territori. Così invece non è, ma voi non siete all'altezza di dargli questa valenza. Se ci fosse un po' di dignità, di etica della responsabilità istituzionale vi dimettereste in questo momento!

STOCHINO (P.d.L.). Esagerato!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ma cosa esagerato! Non sai di cosa stai parlando! Caro Angelo, te lo dico con tutto il rispetto, non lo sai tu ne, tantomeno, lo sanno loro, ed è ancora più grave che non lo sappiano loro, perché altrimenti il Consiglio non sarebbe stato messo in questa condizione!

STOCHINO (P.d.L.). Me ne vado!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). E fai bene! E faresti bene a non tornare, se questo è l'atteggiamento.

STOCHINO (P.d.L.). Decidono gli elettori!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Lo so, lo so! Ma io sono un elettore e mi permetto un giudizio. Pazienza, dirò un'eresia, pazienza!

Finisco, Presidente. Io voterò a favore, però, per carità, so che farà sorridere quello che sto per dire, io la prego, invito anche lei a farsi carico di trasmettere al Presidente della Regione, alla Giunta la richiesta di mettere il Consiglio nelle condizioni di effettuare scelte che abbiano come presupposto innanzitutto la conoscenza, perché purtroppo questo Consiglio ha, per responsabilità vostra, anche questo limite, e di fronte a un limite come questo, ripeto, si scatenano discussioni che non servono a nessuno, perché è evidente quello che sta succedendo.

Allora io, per senso di responsabilità, e tanti altri colleghi, ovviamente, anche quelli che hanno manifestato un dissenso, con lo stesso senso di responsabilità ci esprimeremo secondo coscienza. Però, anche questa, sia chiaro, è una responsabilità che avete tutta voi, perché è vergognoso, caro assessore Zedda (e lei non c'entra nulla, stavolta) che si sia aperta una discussione con questi presupposti, e la si stia chiudendo anche peggio.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io, sinceramente, sono dispiaciuta che ci possano essere delle accuse da parte di chi, ovviamente, più di altri forse, è stato informato dell'andamento di questa situazione.

Io credo, colleghi, che oggi, al di là anche delle considerazioni espresse - e mi dispiacciono anche quelle dell'onorevole Cuccu - qui non si stia imbrogliando proprio nessuno, probabilmente si sta cercando di fare un po' di ordine e di trovare delle soluzioni possibili, per quello che ho detto precedentemente, su 30 anni di cattiva gestione.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Floris Vincenzo e Solinas Antonio hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Cappai - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cozzolino - Cuccu - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 46

astenuti 10

maggioranza 24

favorevoli 39

contrari 7

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 502.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Floris Vincenzo ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Cappai - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cuccu - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cugusi - Mariani - Salis - Sechi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 46

astenuti 9

maggioranza 24

favorevoli 39

contrari 7

(Il Consiglio approva).

I lavori del Consiglio continueranno martedì 9 aprile alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 13 e 53.