Seduta n.263 del 13/10/2011 

CCLXIII SEDUTA

(POMERIDIANA)

Giovedì 13 ottobre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

Indi

del Vicepresidente COSSA

La seduta è aperta alle ore 16 e 32.

TOCCO, Segretario ff., dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 29 settembre 2011 (256), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Roberto Capelli, Felice Contu, Marco Meloni e Paolo Terzo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 13 ottobre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico di aver nominato, in data 13 ottobre 2011, il Vicepresidente Mario Bruno Presidente della Giunta delle Elezioni e Presidente della Commissione di verifica e il Vicepresidente Michele Cossa Presidente della Commissione per la Biblioteca.

Considerate le numerose assenze in aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 33, viene ripresa alle ore 16 e 54.)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per chiedere l'inversione dell'ordine del giorno proponendo di mettere al primo punto la discussione della mozione numero 148, così come concordato in Conferenza di Presidenti di Gruppo, poi passare all'elezione dei Segretari del Consiglio e, conseguentemente, come ultimo punto della seduta, proseguire con la proposta di legge in argomento, la numero 308/A per dare tempo ai consiglieri di organizzarsi meglio.

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. E' stata chiesta l'inversione degli argomenti all'ordine del giorno; perchè la proposta sia approvata, ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, occorre una maggioranza dei due terzi dei votanti.

Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Dichiaro la contrarietà della Giunta regionale all'inversione dell'ordine del giorno.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di inversione dell'ordine del giorno.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Biancareddu e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Matteo - Steri - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 28

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 308/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, questa legge giunge all'esame dell'Aula a seguito della modifica della norma introdotta con la legge numero 16, con cui era stato stabilito di cristallizzare gli effetti della disciplina del FITQ. Quella norma (che, ricordo, era passata a voto segreto con pochi voti contrari, se non sbaglio 11 voti contrari) ha creato notevoli difficoltà applicative, nasce da qui l'esigenza di intervenire bloccando e differendo l'efficacia dell'entrata in vigore al primo gennaio 2012.

Diciamo che sicuramente quell'emendamento aveva il pregio di richiamare l'attenzione sulla situazione del FITQ. Noi tutti sappiamo che il FITQ, da parecchi anni, chiude i propri bilanci in deficit, tanto è vero che nel 2007 si è anche intervenuti modificando le aliquote di contribuzione, per cui, mentre è rimasta ferma l'aliquota del 5 per cento a carico dei dipendenti, quella a carico dell'amministrazione regionale è salita al 7,5 per cento. Ciò nonostante, la situazione di deficit non è stata superata, anzi è verosimile ritenere che, in vista dei prossimi pensionamenti, detta situazione andrà ad aggravarsi. Pertanto l'esigenza di intervenire per disciplinare il FITQ è sicuramente avvertita, sia per garantire i diritti acquisiti dei dipendenti che hanno già maturato la pensione, sia per disciplinare la situazione giuridica dei dipendenti regionali che ancora non hanno maturato la pensione.

Mi pare di poter dire che, dal voto del Consiglio regionale, il quale si è espresso con la legge numero 16, si sia manifestata chiara la volontà dell'Aula di giungere a una chiusura del FITQ, tanto è vero che sia il Gruppo U.D.C.-F.L.I. sia il Gruppo P.D.L. hanno presentato una proposta di legge articolata su due titoli: il primo crea un fondo volontario con relative contribuzioni e il secondo disciplina le modalità di chiusura del FITQ. Non è stato possibile, a oggi, ancorché la prima Commissione abbia provveduto immediatamente a porlo all'ordine del giorno, andare avanti con questo provvedimento di legge perché stavamo attendendo il disegno di legge, che mi consta essere stato approvato dalla Giunta una delle scorse sedute, anche se non ho avuto ancora occasione di leggere e studiare questo testo. La situazione di difficoltà del FITQ nasce sia da fattori strutturali interni alla legge numero 15, sia da un'altra serie di evenienze verificatesi nel tempo.

Per quanto riguarda i fattori strutturali, noi li troviamo sia per quanto riguarda i trattamenti di fine rapporto sia per quanto riguarda il pagamento dei contributi sul trattamento pensionistico, con un sistema totalmente retributivo. Il che vuol dire che, nel momento in cui c'è stata una modifica del sistema pensionistico nazionale, col passaggio al sistema contributivo e residuale rimane il sistema misto, è evidente che la forbice tra entrate e uscite tende sempre più a divaricarsi e ad aumentare.

A questo si possono aggiungere altri episodi. Il problema è che, all'interno del trattamento del FITQ, è stata inserita tutta una serie di voci, basti pensare all'indennità di dirigenza, di coordinamento e quant'altro. Consideriamo anche che, col sistema retributivo, molti dipendenti (che sono transitati nei ruoli della Regione per uscirne subito dopo), per aver maturato il sistema pensionistico hanno potuto usufruire del trattamento FITQ anche con contributi versati del tutto minimali rispetto ai trattamenti aggiuntivi che vanno a percepire.

Volendo fare un esempio pratico, questa difficoltà è gravata, per esempio, se consideriamo il problema dell'inquadramento del personale nella dirigenza. Come tutti sappiamo, noi abbiamo inquadrato, in base all'articolo 77 della legge numero 31, una serie di dirigenti in automatico, poi c'è stata la prima tornata di inquadramento di dirigenza. Ebbene, la gran parte di questi dipendenti inquadrati in dirigenza erano quasi al termine della carriera; per cui, pur provenendo dalle vecchie categorie, settima e ottava, e avendo versato i contributi relativi a quei trattamenti stipendiali, sono andati a percepire un trattamento stipendiale più elevato per uscire dall'ambito dell'attività lavorativa dopo uno o due anni.

E' evidente che tutti questi fattori hanno determinato un aggravamento del deficit. Nella sostanza noi oggi ci troviamo ad approvare… vedo che non interessa quello che dico, quindi concludo… ci troviamo ad approvare una norma di legge per evitare gli effetti negativi di un emendamento non sufficientemente pensato, in un periodo estremamente limitato, perché stiamo prorogando l'entrata in vigore di quell'emendamento al primo gennaio, fermo restando che, entro quella data, deve essere approvata la riforma del FITQ.

Concludo, perchè non mi sembra che l'Aula sia molto interessata all'argomento di cui stiamo parlando!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, non intendo utilizzare tutti i venti minuti. Perché intervengo? Intervengo per fare un pochino di chiarezza. Intanto non voterò questa legge, non l'ho esaminata in Commissione, è un escamotage per risolvere un problema che è l'ultimo dei problemi che noi dovremmo risolvere relativamente a quel modello di previdenza integrativa.

Il primo problema riguarda la natura di questo strumento. Quando è nato? E' nato nel 1965. Ho chiesto adesso agli Uffici di ricordarmi i contenuti di quella disposizione. Di che tipo di previdenza integrativa stiamo parlando? Stiamo parlando di una previdenza integrativa obbligatoria, cioè ogni dipendente dell'amministrazione regionale è iscritto obbligatoriamente al Fondo. Questa caratteristica è tipica della previdenza obbligatoria nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti. E di chi è la competenza a legiferare in questa materia? La competenza a legiferare in questa materia (ce lo dirà anche l'onorevole Pittalis, che è Presidente della prima Commissione) è dello Stato, è del Parlamento. Non può alcuna legge regionale disciplinare previdenza di tipo obbligatorio! Si può avere un fondo integrativo di trattamenti di quiescenza volontari.

Abbiamo quindi compiuto una violazione, questa violazione è stata particolarmente onerosa per l'amministrazione pubblica regionale e particolarmente vantaggiosa per alcune categorie di dipendenti dell'amministrazione regionale, alle quali si sono potuti garantire pensionamenti, ai tempi del Bengodi, per cui noi, i nostri figli e i nostri nipoti dovremo pagarne le conseguenze; hanno potuto godere di benefici per cui un dipendente con ventisette anni, sei mesi e un giorno di attività di servizio e di iscrizione al Fondo andava in pensione e aveva garantito il trattamento retributivo in godimento al momento della cessazione di servizio, quindi il 100 per cento del trattamento retributivo.

Ovviamente c'è anche un'altra serie di vantaggi collaterali, quindi stiamo parlando di una condizione di assoluto privilegio! Di questo privilegio, badate, nei tempi del Bengodi, ovverosia nei tempi in cui questi privilegi si sprecavano un po' in ogni dove, ne pagheremo le conseguenze noi, i nostri figli, i nostri nipoti; bisogna dirlo, assumendoci le responsabilità, anche quelle che non abbiamo. Personalmente ho presentato proposte di rimozione di questo istituto anche quando svolgevo la funzione di sindacalista della CGIL in rappresentanza dei lavoratori dipendenti della Regione e ci voleva coraggio a farlo, ma sapevamo che era un pozzo di San Patrizio, un Fondo senza fondo, privo anche di fondi necessari a sorreggersi autonomamente in funzione delle prerogative che doveva garantire e dei benefici che doveva assicurare.

Perché ci diciamo questo? Perché stamattina abbiamo parlato dei costi della macchina pubblica parlando delle indennità dei consiglieri regionali e parlando del fatto che il Consiglio regionale dovesse risparmiare anche attraverso la sua riorganizzazione, ma poi manteniamo sacche di privilegio che sono inaccettabili al resto della popolazione e dei lavoratori dipendenti, inaccettabili agli occhi della popolazione e dei lavoratori dipendenti delle altre amministrazioni e del settore privato. Noi stiamo facendo riforme della pensione, che riguardano tutti i lavoratori altri, che sono dolorosissime ed è questa una delle ragioni per cui non voterò questa norma di differimento.

Capisco che ci siano problemi applicativi. Ha ragione l'Assessore, ci sono problemi applicativi perché purtroppo il danno fatto è perpetuato nel tempo, nonostante i tentativi, tutti maldestri e tutti non compiuti, grazie all'influenza di una burocrazia che decide sulle nostre leggi. La burocrazia regionale decide sulle leggi di questo Consiglio, ci dobbiamo chiedere qualche volta se siamo noi a fare le leggi o se abbiamo delegato questa funzione agli impiegati che devono tutelare i propri interessi! E lo dice, guardate, un funzionario della Regione che non può votare questa cosa perché riguarderebbe il proprio interesse, io sarei in una condizione, almeno sul piano della opportunità, di incompatibilità rispetto a questo voto e quindi posso solo votare contro o astenermi, non posso votare a favore.

Che cosa si fa con il differimento? L'Assessore dice di prenderci il tempo necessario per affrontare in modo organico il problema e per risolverlo superando questa forma, peraltro ormai insostenibile anche finanziariamente, e passando da un sistema assolutamente retributivo - lo diceva prima anche l'onorevole Steri - a un sistema di tipo contributivo. Ma che cosa succede in questi tre mesi? Perché non si scrive, badate, che il differimento è al 31 dicembre 2011, si scrive che il differimento è al 1° gennaio 2012. Cioè è possibile che noi abbiamo proprio bisogno anche della notte di San Silvestro per predisporre gli atti della Regione in funzione del superamento di questo sistema, peraltro incostituzionale, che determina disparità di trattamento tra lavoratori dipendenti, anche tra i dipendenti dello stesso comparto dell'amministrazione regionale?

Ha ragione l'onorevole Vargiu! Ci sono quelli che godono e quelli che non godono. Una parte di quelli che non godono li abbiamo affossati noi in questo Consiglio regionale in quanto li abbiamo esclusi perché stranamente sono stati assunti in un periodo di tempo… anzi sono passati alla Regione obbligatoriamente in un periodo di tempo in cui il FITQ era stato sospeso. Lo ricordiamo? Io lo ricordo. Mi pare che non li abbiamo recuperati, mi pare che fu bocciata la proposta dell'onorevole Vargiu. Quindi perfetta disparità. Perché si fa? Perché le proposte che arrivano dalla burocrazia, che riguardano la burocrazia, sono fatte nell'interesse esclusivo della burocrazia, non sono fatte nell'interesse della comunità a cui quella burocrazia si deve riferire per rendere un servizio. Noi siamo disperati, onorevole Diana, perché la mattina diciamo una cosa e la sera ne facciamo un'altra e siamo ormai così incancreniti nella nostra disperata ricerca di denigrazione da parte del resto della comunità che su queste cose non riflettiamo mai! Di mattina diciamo una cosa, difendiamo l'Assemblea regionale, sosteniamo il diritto nostro di fare le leggi nell'interesse del popolo sardo, richiamiamo i valori della sovranità, facciamo tutto questo e poi la sera facciamo un favore a una burocrazia che non serve gli interessi della comunità, che pensa in modo più pratico a se stessa!

Stamattina, quando l'onorevole Floris ci ha ricordato che, passando da 80 a 60 consiglieri regionali, avremmo risparmiato 5 milioni di euro, mi è venuta in mente una piccola tabella, che riguarda solo i dirigenti dell'Amministrazione regionale e Assessorati, non sto parlando dell'insieme, che ho ricevuto nella mia qualità di Presidente della Commissione d'inchiesta. Ho scoperto che costano circa 22 milioni di euro all'anno, cioè costano già circa 3 milioni di euro in più dei consiglieri regionali in carica, magari, voglio dire, sono anche un numero non esagerato, sono circa 130, ma ci sono, tra i 130 che sono stati considerati, anche quelli che sono andati in pensione e che in quell'anno hanno ricevuto, per esempio, retribuzioni solo per una parte. Abbiamo scoperto che le retribuzioni onnicomprensive dei nostri dirigenti non sono onnicomprensive, godono di incarichi aggiuntivi che valgono 50, 60, 70 o 80 mila euro l'anno. E allora di che cosa parliamo?

In più, hanno un sistema previdenziale integrativo che dovrebbe essere già abolito, almeno dall'inizio della riforma previdenziale e pensionistica in Italia, che non si sarebbe mai dovuto istituire perché questa era una materia, così come è trattata, di competenza esclusiva dello Stato e rappresenta una spesa sistematica del bilancio della Regione che, ormai da circa vent'anni, è passata da alcuni miliardi di lire a 5, 6, 7 milioni di euro all'anno aggiuntivi ai contributi versati obbligatoriamente dai lavoratori dipendenti, per reggere una folla di assistiti che sono andati in pensione nel paese di Bengodi, quello che non tornerà mai più, con 27 anni, 6 mesi e un giorno o, se giovani lavoratrici, con un assegno integrativo maturato con 15 anni di contribuzione integrativa al FITQ.

Allora, dico questo sostenendo una cosa soltanto, poi faccia l'Assemblea quello che ritiene, che forse sarebbe stato più utile portare (oggi subito oppure aspettare una settimana, quindici giorni) direttamente il provvedimento di riforma, trattando anche questo argomento in quel progetto di riforma con la motivazione che si differisce per questioni di natura pratica onde evitare che ci siano danni nei confronti dei lavoratori assistiti o di coloro che hanno comunque maturato diritti, anche se questi diritti sono super diritti, però facendolo nello stesso provvedimento che cancella quel tipo di previdenza e ne introduce un'altra, cancella il sistema retributivo e introduce quello contributivo, facendo giustizia anche sotto il profilo giuridico di questo strumento.

Forse avremmo potuto farlo questo, no? Cioè venire, fra quindici giorni, con la legge e dire: "Viste le difficoltà di applicazione, facciamo un articolo, una norma transitoria per differire gli effetti di quell'altra norma che avevamo predisposto" L'onorevole Campus si ricorderà, anche il caro onorevole Rodin, noi abbiamo agito per assumere una decisione, cioè andare alla riforma. Devo dire che anche l'Assessore si è dichiarato disponibile a procedere con celerità verso la riforma di questo strumento e quella riforma è stata già assegnata alla Commissione, credo che sia già stata anche in parte esaminata o, se non è stata esaminata, comunque è in carico alla prima Commissione, anziché venire qua e fare un'operazione che lascia le cose come stanno, non rispetto alla norma che abbiamo fatto ad agosto, ma rispetto al passato o, meglio ancora, rispetto all'esistenza di uno strumento che, come dicevo, è, sotto molti profili, non solo un privilegio, ma un privilegio acquisito fuori dai codici e dalle disposizioni legislative costituzionali.

Non voterò a favore di questo provvedimento per le ragioni che ho detto. Suggerisco, se è possibile (ma questo dipende dalla maggioranza), di prendere, portare questo provvedimento in Commissione e farne oggetto di un articolo nella legge di riforma, del resto già presentata dall'assessore Floris. Diversamente suggerisco che almeno il tempo che è indicato venga ristretto, se il problema è gestire una fase transitoria per completare la partita della riforma, diciamo entro il 30 novembre o il 10 dicembre, perché non credo che noi voteremo qua il giorno di San Silvestro la nuova riforma del FITQ, perché sennò che cosa si rischia? Si rischia di arrivare non al 1° gennaio 2012, perché c'è la finanziaria, poi ci sono tutte le altre cose, poi la Commissione deve essere composta e poi il Presidente, poi chi più ne ha più ne metta, ma al 1° dicembre o al 31 dicembre del 2012 e nel frattempo chissà che cosa succede. E se succede quel che succede, allora noi avremmo fatto un'altra ennesima brutta figura, forse qualche nostro amico dell'amministrazione regionale sarà contento, ma le decine di migliaia di lavoratori e di non lavoratori, cioè di disoccupati, che stanno fuori dalla porta della Regione, saranno sicuramente meno contenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, posso chiedere la verifica del numero legale?

PRESIDENTE. Ho già dato la parola all'onorevole Campus. Onorevole Vargiu, appena l'onorevole Campus terminerà il suo intervento, procederemo alla verificha del numero legale.

CAMPUS (P.d.L.). Cercherò di essere breve. Presidente, sono notevolmente in imbarazzo perché non mi piace apparire il Pierino della situazione né vorrei che io e il consigliere Rodin passassimo (come qualcuno ha cercato di farci passare) come nemici dei dipendenti, di tutti i dipendenti regionali, a iniziare da quelli che lavorano all'interno di questa struttura. Noi abbiamo presentato sul collegato un emendamento perché ritenevamo che fosse fondamentale intervenire in una spesa che diventava insostenibile per la collettività, perché quando si parla di soldi della Regione, lo dico soprattutto a molti componenti della maggioranza, stiamo parlando di soldi dei sardi, della collettività dei sardi, non è una cosa generica così, tanto paga Pantalone, no, sono soldi che comunque vengono tolti alla disponibilità di qualsiasi altro intervento a favore della popolazione sarda.

Diventava insostenibile perché nessuno, a parte un tentativo (l'ho riconosciuto allora in quella discussione) che fu fatto dalla Giunta Soru con la finanziaria del 2008 per il 2009, nessuno aveva messo mano a una legge del 1965, legge che la gran parte di noi continua a non conoscere. In base a quella legge, esiste questo fantomatico FITQ (Fondo integrativo trattamento di quiescenza), cioè Fondo integrativo della pensione per i dipendenti regionali, che consiste in un fondo alimentato, in base alla legge istitutiva, con un versamento obbligatorio per i dipendenti regionali del 5 per cento della loro retribuzione, più un 5 per cento versato dal datore di lavoro (quindi i sardi) e in questo fondo confluisce un ulteriore 2,5 per cento della retribuzione di ogni dipendente, perché servirà anche all'integrazione del trattamento di fine servizio o trattamento di fine rapporto. Quindi, i sardi, ogni mese, per ogni dipendente della Regione, versano il 7,5 per cento dello stipendio di quei dipendenti. Per carità, nel 1965, non era così alta la differenza tra la pensione che veniva maturata e l'ultima retribuzione, lo sappiamo con certezza, però sappiamo anche che nel mentre sono cambiate molte cose, che molta acqua è passata sotto i ponti, in particolare due riforme pensionistiche che hanno drasticamente modificato i regimi pensionistici degli italiani, compresi i dipendenti della Regione sarda.

Allora, vi leggo qual è, in base alla legge istitutiva, questo che non posso che definire un privilegio, con ciò non voglio attaccare i dipendenti regionali, ma voglio dire che è un qualcosa di anacronistico, e a questo punto mi rivolgo ai sindacati dei dipendenti regionali che sono venuti a cercarci, dopo che quest'Aula approvò l'emendamento, per confermarci l'insostenibilità della norma. Ve ne accorgete adesso, dopo che passa una norma che la blocca? Voi, così sensibili, voi sindacalisti così bravi e sensibili a sentire le necessità e a protestare... non mi guardi così, onorevole Diana, non ce l'ho con tutti i sindacalisti... voi non avete mai pensato di intervenire prima? Se non ci fosse stata una presa di coscienza sul voto segreto, perché qualcuno aveva paura di rimetterci la faccia, io e l'onorevole Rodin ce l'abbiamo messa e le nostre fotografie sono state appese in molti uffici regionali dicendo: "Dovete ringraziare questi due"...

CAPPAI (U.D.C.-FLI). E' tutta pubblicità!

CAMPUS (P.d.L.). Sì, è tutta pubblicità ma non ci è piaciuta. Ebbene, i sindacati sino adesso sono stati zitti, 40, 45 anni in cui andava tutto bene, ora ci dicono: "Sì, in effetti era insostenibile". Perché insostenibile? Perché in base a questo versamento un dipendente regionale, dopo quindici anni, rileggo, quindici anni di iscrizione al Fondo, ha diritto a un trattamento pensionistico pari al 50 per cento dell'ultimo stipendio, cosa che molti giovani si sogneranno dopo quarant'anni di contributi col nuovo sistema, più un 25 per cento ogni dieci anni, per cui con 35 anni di iscrizione (35 anni di iscrizione che teoricamente non dovrebbero essere sufficienti per andare in pensione) hanno diritto al 100 per cento dell'ultimo stipendio. In che senso? Il senso è chiarito dalla legge del 1989 che dice: "L'assegno integrativo della pensione diretta, indiretta o di reversibilità è determinato sulla base della differenza tra il trattamento di quiescenza spettante secondo la legge istitutiva del fondo" - quella che vi ho detto, cioè 50 per cento dopo 15 anni, 75 per cento dopo 25 anni e 100 per cento dopo 35 anni - "e il trattamento di quiescenza spettante secondo la vigente normativa degli istituti di previdenza".

Ora qualcuno potrebbe dire che è scontato che sia un privilegio, che è scontato che sia un costo enorme per la Regione, e perché è scontato? Perché non è solo il 7,5 per cento che versa la collettività dei sardi per ogni dipendente regionale, infatti la legge dice anche che se quanto versato, teoricamente, mensilmente dalla Regione e dal dipendente, non è sufficiente per coprire quanto deve essere erogato invece mensilmente come integrazione della pensione, comunque deve essere messo dalla Regione, leggasi "collettività dei sardi", leggasi "collettività dei sardi" e non "Pantalone" in senso generico.

Allora noi abbiamo detto che diventa insostenibile, era già un qualcosa di poco sostenibile da un punto di vista morale, l'hanno riconosciuto gli stessi sindacati, bontà loro, solo dopo che abbiamo sollevato il problema, però era qualcosa di moralmente insostenibile ma finanziariamente è assolutamente insostenibile. Abbiamo cercato di intervenire dicendo che i diritti acquisiti non si toccano, che chi riceve la pensione continuerà a riceverla, che chi ha versato sinora continuerà ad avere un'integrazione pro quota in base a quello che ha versato rispetto a quello che avrebbe maturato sino alla fine, pensavamo di aver quantomeno sistemato una pendenza non certo per risolvere i problemi di Nanni Campus né di Teodoro Rodin, ma sempre in nome e per conto della Regione, intesa come popolo sardo che, con le proprie tasse e con i propri soldi, contribuisce a questo Fondo.

Ora, ci viene comunicato che in Commissione è stato detto: "Dobbiamo posticipare l'entrata in vigore di quell'emendamento che cristallizzava la situazione al 1 gennaio 2012, perché non sappiamo come pagare il trattamento integrativo delle pensioni vigenti". Quindi non stiamo non pagando le pensioni, non stiamo pagando il trattamento integrativo che porta quelle pensioni al 100 per cento dell'ultimo stipendio e così via a scalare.

Ho detto che, nella relazione che accompagna la legge, l'Assessore (che ha tutto il mio rispetto e la mia stima e lo sa) ci dice semplicemente che servono 1 milione e 300 mila euro al mese e non ci sono più i versamenti dei dipendenti, per cui la Ragioneria non paga più questo trattamento integrativo della pensione. Allora ho semplicemente chiesto: di questo milione e 300 mila euro, qual è la quota del 5 per cento che versano i dipendenti attuali? Giusto per sapere qual è, su questo milione e 300 mila euro mensili, la quota che la collettività sarda deve mettere ogni mese per mantenere questo che, comunque lo si voglia vedere, è un privilegio, perché fuori non si conosce, come non lo conosce la metà o più della metà di quest'aula, però è comunque un privilegio.

Ancora non ho avuto risposta, però ho fatto un ragionamento molto semplice. Il Fondo si regge su un 5 per cento che versano i dipendenti in servizio e di fatto su un 7,5 (un 5 per cento più un 2,5 per cento) per il trattamento di fine rapporto che deve versare la Regione. Nel momento in cui dal 1° settembre 2011 la Regione ha smesso di versare questo 7,5 per cento per ogni dipendente, così come hanno smesso i dipendenti di versare il loro 5 per cento, questo 7,5 per cento è nella disponibilità della Regione, così com'è sicuramente nella disponibilità della Regione tutto quello che esubera la quota compresa oltre questo 12,5 per cento tra i due componenti.

Quindi i soldi ci sarebbero perché noi non versiamo più per i dipendenti in servizio e utilizziamo quei soldi per integrare quel 5 per cento che i dipendenti in servizio non versano più a favore di quelli che sono già in pensione. Sembra complicato ma è di una banalità estrema, forse sono io che non sono chiaro ma è di una banalità estrema. Manca un 5 per cento che versano i dipendenti, il 5 per cento che la Regione doveva versare per i dipendenti non deve più versarlo perché è passato l'emendamento, questi soldi vengono presi e travasati a coprire quel 5 per cento che non versano i dipendenti. Anche perché credo che il capitolo di bilancio sia lo stesso e sia intitolato "FITQ". Se così non fosse, anziché portarci a una proroga, si poteva portare una norma finanziaria e dire che quei soldi che noi dobbiamo versare ogni mese, e quindi abbiamo perché altrimenti non potremmo versarli, nel bilancio della Regione, devono esistere, in qualche capitolo ci devono essere, li spostiamo da questo capitolo nell'altro e continuiamo a dare in godimento i suoi diritti a chi li ha maturati e continuiamo a pagarlo.

Però, da questo punto di vista finanziario, non ho avuto risposte, non so a quanto ammonta l'entità del versamento da parte dei dipendenti, non so quanto costa alla Regione, se non le voci che abbiamo raccolto parlando con la gente, parlando con i sindacati; quello che ci è stato detto è che, con quell'emendamento che quest'Aula ha votato, la Regione (intesa sempre come popolo sardo) risparmia 18 milioni l'anno. Con il taglio di 20 consiglieri, ci è stato detto che ne risparmiamo 5, qualcuno ha detto che stiamo togliendo la democrazia, stiamo riducendo la rappresentanza, io continuo a dire che si poteva addirittura tagliare di più, ma questo è un altro discorso solo per significare che, se è giusto andare a cercare tagli, a maggior ragione, questi tagli devono essere fatti laddove si incide non sui diritti ma sui privilegi perché poter avere una pensione pari al 100 per cento dell'ultimo stipendio goduto dopo solo 35 anni è un privilegio.

Non se ne abbiano i dipendenti di questo Consiglio, non se ne abbiano i dipendenti della Regione, però da nessuna parte di quest'isola, vadano fuori a chiederlo, c'è qualche altro lavoratore che abbia lo stesso privilegio. Qualcuno mi obietterà che noi addirittura dopo cinque anni prendiamo il vitalizio. Benissimo, interveniamo su quello, però non è che si ppssa continuare a sostenere una situazione che la politica regionale (è questo che m'infastidisce), in più di quarant'anni, anzi cinquant'anni, non ha mai avuto il coraggio di toccare perché si tratta di sacche di voto, sacche di preferenze.

Ebbene, se è questa la motivazione, a maggior ragione voterò contro questa proroga e mi batterò perché la situazione venga normalizzata; soprattutto mi batterò perché lo sappiano fuori. I sindacati sono stati bravissimi a non far uscire questa notizia, sta a noi far capire che non ce l'abbiamo contro nessuno, però sta a noi anche dimostrare che sappiamo amministrare nella maniera migliore i soldi della collettività che ci ha mandato qua a rappresentarla e tutelarla.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la verifica del numero legale dal consigliere Steri. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Mario Diana).

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Corda, Diana Giampaolo, Meloni Francesco, Peru, Stochino e Vargiu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 62 consiglieri.

Risultano presenti i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Poiché il Consiglio è in numero legale, i lavori possono proseguire.

E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, diceva molto bene l'onorevole Steri che, con questa legge, si cerca di rimediare all'approvazione che quest'Aula, tra l'altro a voto segreto, ha dato a un emendamento all'ultimo collegato, sicuramente sull'onda (come molto bene il collega Campus adesso diceva), dei cosiddetti privilegi. Sarebbe importante verificare i privilegi che tutte le categorie dei lavoratori hanno nella nostra isola e che dipendono per intero dalle casse regionali. Però la scrittura veloce e confusa di quell'emendamento ha prodotto mille interpretazioni all'interno dell'amministrazione regionale e l'effetto è stato traumatico; dirigenti, una volta tanto solerti, hanno per esempio sospeso immediatamente il pagamento dell'assegno integrativo delle pensioni dei dipendenti regionali e la trattenuta in busta paga dei dipendenti in servizio.

Se questo fosse il significato di quell'emendamento, ripeto approvato con molta fretta durante l'esame del collegato, il Fondo oggi non sarebbe in grado di pagare la quota integrativa ai dipendenti che sono andati in pensione o gli assegni integrativi alle vedove dei dipendenti regionali, ma la Regione sarebbe - a mio avviso - obbligata immediatamente, a chi ne fa richiesta e sono più di seimila persone, a rimborsare le quote che sinora i dipendenti hanno versato. Lascio a voi immaginare che cosa succederebbe delle casse regionali! Sono perfettamente d'accordo con molte delle affermazioni fatte dal collega Campus, anche che si tratta oggi di attualizzare un Fondo come quello del FITQ dei dipendenti regionali, di verificare la rispondenza delle nuove esigenze della società sarda, di riformarlo cancellando sicuramente alcuni privilegi oggi non più tollerabili.

Però bisogna anche fare un passo indietro, perché il Fondo integrativo di quiescenza dei dipendenti regionali, Assessore, mi corregga, se sbaglio, sembra che sia nato in passivo. Io ricordo, o meglio non ricordo perché non ero ancora nato, ma ho letto la storia del Fondo integrativo di quiescenza, che è stato creato nei primi anni '50, anni in cui nasceva la Regione autonoma della Sardegna, anni in cui, tra l'altro, venivano trasferiti i dipendenti, i funzionari statali (che si occupavano di competenze che erano state trasferite alla Amministrazione regionale, mi riferisco in modo particolare ai funzionari statali dei lavori pubblici e dell'agricoltura) agli Assessorati regionali. Prestando servizio, quando è andata bene, qualche anno nell'Amministrazione regionale, qualcuno è riuscito ad andare in pensione con l'integrativo di 15 anni (minimo 15 anni) di servizio all'interno dell'Amministrazione regionale, portando da subito il Fondo integrativo in grande passività. Dico subito che voterò a favore della proposta di differire l'entrata in vigore di quell'emendamento, tre mesi non sono tre secoli, perchè credo che sia necessario dare alla prima Commissione il tempo di porre mano al Fondo integrativo di quiescenza, riformandolo, adeguandolo ai tempi, come ho già detto, portando in Aula - entro il 30 dicembre di quest'anno - una proposta di riforma e di cancellazione in modo particolare di alcuni privilegi che, ripeto, oggi non sono più sopportabili.

Assessore, le chiedo anche di fare una verifica perché, oltre al FITQ dei dipendenti regionali, esistono altri fondi integrativi di quiescenza, finanziati dall'amministrazione regionale, mi riferisco in modo particolare ai vecchi fondi che aveva l'ERSAT e che sono stati trasferiti alle agenzie regionali e poi, non ultimo, presidente Lombardo, credo che sia anche opportuno verificare il Fondo integrativo che hanno i dipendenti del Consiglio regionale. Credo che faremmo cosa utile a tutti compiendo una rivisitazione dei privilegi di tutti quanti, non solo di una categoria dei dipendenti regionali, e non faremmo un danno a una singola parte, considerandoli solo ed esclusivamente una classe di privilegiati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, vorrei chiedere il voto segreto su questa norma, è possibile? Sì, è possibile. Chiedo il voto segreto e pregherei i dipendenti regionali di astenersi dall'intervenire su questo punto.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il voto segreto deve essere richiesto dopo la chiusura della discussione, prima che il Presidente inviti il Consiglio a votare.

SALIS (I.d.V.). Perfetto, benissimo, annuncio quindi la richiesta di voto segreto. Perché lo faccio, Presidente? Lo faccio perché non se ne può più, tra i pochi provvedimenti che discutiamo e approviamo, quelli che hanno un carattere riformatore e che vogliono tentare di modificare questa struttura, questo "moloch", sia Consiglio regionale, che Regione in senso lato, vengono rinviati. Questo provvedimento, questa proposta della Giunta, ha la stessa funzione che ha avuto l'emendamento che è stato approvato relativamente al numero dei consiglieri, cioè rinviare, rinviare e ancora rinviare.

Allora non capisco che cosa, da agosto 2011, il 4 agosto se non ricordo male (data in cui il Consiglio regionale ha approvato l'emendamento che tentava di bloccare l'erogazione di questi privilegi, come io continuo a chiamarli, nei confronti dei dipendenti regionali), che cosa ha ostato ad attivare tutta la serie di adempimenti burocratici e tecnici che avrebbe dovuto mettere in moto la procedura in grado di superare questo istituto e di garantire i cosiddetti diritti, tra virgolette, acquisiti bloccando il fatto che la Regione, il popolo sardo, i Sardi (come ha detto il collega Campus) debbano continuare a erogare fondi, soldi e risorse per i dipendenti regionali.

La discussione su questo punto è il secondo tempo della discussione di stamattina. Se non ci sono atti, nei confronti nostri, dei consiglieri regionali, della politica, che tendano a dare il segnale di un autocontenimento, come è possibile poi chiedere agli altri (è capitata oggi la combinazione di questa leggina di rinvio) di rinunciare a privilegi che sono consolidati da ormai molti decenni? Così come avevo chiesto al collega Steri di evitare il rinvio della leggina che abbiamo poi con modifiche approvato oggi, leggina che poi è molto più importante di quella di due settimane fa. Ecco, questo è il secondo tempo!

Un amico sindacalista, che seguiva le trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del comparto dei dipendenti regionali, mi disse alcuni anni fa: "Adriano, abbiamo difficoltà, come sindacati, perché, al tavolo delle trattative, quando noi proponiamo la bozza di contratto e gli incrementi salariali e normativi nei confronti dei dipendenti, ci troviamo spesso scavalcati in avanti dalle proposte dell'Assessore di turno"; "ci troviamo spesso scavalcati in avanti", nel senso di proposte maggiormente migliorative (rispetto a quelle dei sindacati) dei politici di turno che gestivano le trattative con i sindacati.

Allora penso che sia necessario dare un segnale. Ho detto, nel dibattito sulla legge numero 16, che il sottoscritto godeva, sino al 1995, di un trattamento di previdenza integrativa, ero iscritto al Fondo telefonici, così come i piloti dell'Alitalia, così come i dipendenti dell'Enel, avevamo fondi di pensione integrativi che avevano più o meno lo stesso meccanismo del FITQ regionale; dopo le riforme Dini e Amato, questo fondo di pensione integrativa dei dipendenti della Telecom è sparito, quello che avevamo versato come contributi è andato al Fondo pensioni che ognuno di noi sta costituendo con i suoi contributi e con i contributi aziendali, non abbiamo perso una lira (perché allora si parlava di lire) ma nessuno ha fatto questioni.

Il Fondo dei dipendenti regionali invece continua, dopo quasi vent'anni, a rimanere in piedi. E' stato ricordato il tentativo della scorsa legislatura quando abbiamo cercato di cambiare un po' le cose e non ci siamo riusciti, perché? Comprendiamo che le pressioni sono tante e comprendiamo anche che il sottoscritto e gli altri colleghi stanno intervenendo su questo argomento con questa decisione, con questa franchezza e con questo coraggio… ho apprezzato il collega Uras, lo apprezzo per la coerenza che ha manifestato parlando contro i suoi stessi interessi personali, lo apprezzo e voglio pubblicamente riconoscerglielo, perché in determinati momenti si deve avere anche un certo coraggio. Richiamavamo stamattina il Capo dello Stato: "Coraggio e disinteresse", queste parole dovrebbero risuonare sempre nelle nostre orecchie se vogliamo riuscire a recuperare un minimo di credibilità e di autorevolezza.

Ecco perché io non sono assolutamente d'accordo per questo rinvio, l'ho detto anche in Commissione, Assessore, ho tentato di motivarlo. Ringrazio il collega Campus che oggi ha portato una serie di dati analitici molto più precisi di quelli che sono riuscito a recuperare io, significativamente precisi, che danno il senso della necessità, assessore Floris, di uscire da questa tenaglia. Sono stato oggetto di telefonate e incontri, quanto quasi tutti i consiglieri di questo Consiglio regionale, sicuramente perderemo qualche voto, pazienza, ma non si può legiferare o pensare di riformare la Regione se abbiamo paura di perdere qualche voto di persone che, fortunatamente, hanno acquisito il diritto al lavoro, che è costituzionalmente garantito, e dovrebbe essere costituzionalmente garantito, ma che vede escluse centinaia di migliaia di sardi dal diritto al lavoro sancito dall'articolo 1.

Assessore, badi bene, nei mesi prossimi dovremo legiferare su enti locali, sanità, forestale, precari, cioè tutta una serie di settori per i quali saremo probabilmente costretti a cercare di dimostrare l'obbligo di definire e di apportare tagli alle poche cose che spesso questi settori hanno, sovente anche ai loro diritti, allora cominciamo a dare un segnale riuscendo finalmente a non rinviare, sotto la pressione…. ho ricevuto una lettera dove c'erano sette, otto, dieci sigle sindacali di cui non conoscevo neanche l'esistenza, in cui, anche con certi toni…. collega Campus, probabilmente anche la mia fotografia ha girato in qualche ufficio, ho chiesto il voto segreto la volta scorsa su quell'emendamento, figuriamoci che cosa si è detto e si è fatto, ma ho il coraggio di dire che non mi preoccupo se perdo qualche voto o qualche simpatia, perché lo stesso rigore che sto chiedendo che venga applicato nei miei confronti, ho il diritto di chiederlo, in questo periodo di crisi drammatica per centinaia di migliaia di sardi, nei confronti di chi gode ancora di privilegi che sono assolutamente incomprensibili e inaccettabili.

Per cui, così come la crisi chiede direttamente alla maggioranza dei sardi, e come dovremmo chiedere noi nei prossimi mesi, di incrementare questi sacrifici, abbiamo anche il coraggio di chiedere ai dipendenti regionali di rinunciare a un privilegio a cui già i dipendenti telefonici come il sottoscritto hanno rinunciato da quindici anni a questa parte!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Impegnerò molto meno del tempo a disposizione, Presidente. Mi rivolgo all'assessore Floris perché vorrei capire alcune cose. Provo a leggere il comma 2 dell'articolo 12 della legge numero 16 del 4 agosto di quest'anno che recita: "Le prestazioni obbligatorie previste a carico del Fondo di cui al comma 1 sono cristallizzate alla data di entrata in vigore della presente legge e sono determinate e corrisposte secondo i criteri previsti dalla legge regionale numero 15 del 1965, rivalutate secondo gli indici ISTAT dalla data di entrata in vigore della presente legge fino alla data del mese antecedente la data di erogazione".

Ora mi rivolgo all'Assessore e al Presidente del Consiglio, anche se capisco che non ha nessuna possibilità di intervento. Davvero non comprendo, Assessore, perché stia avvenendo un fatto gravissimo in questa Amministrazione regionale; a me non pare che la norma che abbiamo approvato con la legge numero 16, in particolare questo articolo 12, autorizzi l'Ammistrazione regionale a operare così come sta operando; a me pare che ci sia un arbitrio nell'interpretazione di questa norma, perché questa norma non autorizza nessuno a non erogare una parte delle prestazioni.

Qual è la ragione per cui si chiede il differimento? Serve agli Uffici? Per che cosa agli Uffici? Per fare quello che non sono riusciti a fare da agosto a oggi? Abbiamo la certezza che, quello che non sono riusciti a fare, riusciranno a farlo da ottobre al 31 dicembre di quest'anno? O siamo in presenza invece, volutamente, di un'interpretazione, ripeto, unilaterale, non rispondente, così evito il termine "arbitrio" che può essere eccessivamente pesante, dico un'interpretazione unilaterale non rispondente al dettato della norma che l'Assemblea regionale ha licenziato? Perché se è così, attenzione, noi rischiamo di dare fiducia a chi, non per ragioni di tempo, ma per altre ragioni evidentemente, non vuole attuare correttamente la norma licenziata dal Consiglio, forse per vanificare la volontà del Consiglio stesso.

Mi rendo conto che la mia richiesta è irrituale e non può essere accolta, cioè aprire brevemente una discussione su questo, ma non è possibile che noi siamo prigionieri… scusate, lo dico anche ai colleghi Solinas e Campus, perché è una cosa delicata… per carità, so che state parlando di questo, lo ripeto, tanto ho tempo, colleghi Campus e Solinas, io ho letto il comma 2 dell'articolo 12 della legge numero 16 del 2011, in questo comma non si dice assolutamente che le prestazioni non vanno più erogate, si dice l'esatto contrario, cioè che le prestazioni obbligatorie sono cristallizzate all'entrata in vigore e dice che sono determinate e corrisposte secondo la norma vigente, la norma del 1965, e dice ancora che sono rivalutate secondo l'indice Istat. Allora mi chiedo perché qualche ufficio dell'Amministrazione regionale non attua correttamente una norma che è scritta bene, è scritta in italiano, è scritta in maniera comprensibile, cioè, Assessore, davvero, non lo so, chiedo anche una sospensione di questi lavori, per dieci, quindici minuti, per appurare il perché.

Non possiamo essere costretti a venire in quest'Aula e a svolgere una discussione su un altro tema! Perché? Qual è il motivo? Il motivo è perché gli uffici, da agosto a oggi, non hanno trovato il tempo per applicare correttamente una norma? Oppure siamo in presenza di uffici che, nonostante si sia in presenza di una norma chiara, decidono di fare quello che vogliono? Io credo che sia così! Allora mi chiedo per quale ragione, qual è l'obiettivo, è quello di mortificare una volontà del Consiglio regionale? Che cos'è? Presidente, le chiedo davvero, non so se è irrituale, chiedo scusa se così fosse, una sospensione di dieci, quindici minuti in quest'Aula per un minimo di riflessione su quanto sta avvenendo, perché sono stanco di essere sottoposto, all'interno di quest'Aula, a un dibattito che non dipende da noi, ma dall'arroganza e dalla tracotanza con cui qualcuno interpreta norme in maniera completamente differente dalla volontà del legislatore. Di questo si tratta!

Credo che dovremmo dire basta! C'è un qualcosa, uno strumento? Perché altrimenti se non è così, che cosa ci stiamo a fare? Capisco di fronte ad altre leggi, ne abbiamo discusso tante volte in Commissione d'inchiesta, tante volte, lo sa bene il presidente Uras, forse, se vogliamo dare il beneficio di non so che cosa, forse qualche norma poteva essere interpretata diversamente, ma qui siamo di fronte a un qualcosa che non si comprende. E' possibile sospendere dieci minuti, quindici minuti e trovare una forma per richiamare chi ha la responsabilità di attuare correttamente questa norma? Badate, gli effetti della negligenza, dell'irresponsabilità di chi attua in maniera non corretta questa norma, si stanno scaricando su gente che si vede privata di una prestazione salariale, scusate, di una retribuzione, questo sta succedendo. Non mi voglio assumere questa responsabilità, non voglio coprire chi non ha responsabilità legislative e, comunque, sovrasta la nostra volontà e getta discredito sull'attività che ognuno di noi svolge. Non è più tollerabile questa situazione, chiedo davvero di sospendere un attimo, quanto serve, e recuperare questa situazione.

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per porre una questione sospensiva ai sensi del comma 2 dell'articolo 86, proprio in ragione del dibattito che si è sviluppato e anche della proposta fatta dall'onorevole Diana, penso che sia utile ai fini di una verifica, diciamo, degli aspetti anche di contenuto normativo. Per esempio, potrebbe bastare magari un'interpretazione autentica, se fosse necessaria, anziché fare quindici minuti di sospensione, decidiamo di sospendere la discussione per oggi e di riprenderla, sempre nella tornata, successivamente. Così avremo tutti quanti il tempo di riflettere, io penso di riflettere opportunamente, sul fatto che questa è una legge, ha ragione l'onorevole Campus, che ha effetti di natura finanziaria non di poco conto.

Le dico, onorevole Campus, che si maturano diritti previdenziali che riguardano non solo le retribuzioni fondamentali, ma anche le retribuzioni di posizione. Un dirigente, nominato direttore generale, trova la sua retribuzione lievitata e quindi anche i suoi diritti previdenziali lievitati, in ragione della posizione che ha assunto e che ha maturato per esempio nell'arco dell'anno, ecco perché il differimento non è privo di incrementi, di costi a carico del bilancio regionale e, in questa norma, lo voglio sottolineare perché gli uffici ogni volta ci richiamano, non vi è alcuna copertura finanziaria, eppure il differimento determinerà inevitabilmente un costo finanziario, anzi, mi sorprendo del fatto che gli uffici e la stessa Presidenza non l'abbiano segnalato.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, posso chiederle di sottoporre la questione sospensiva dopo l'intervento della Giunta? Mi sembrerebbe corretto concludere la discussione generale con l'intervento della Giunta e poi chiamare l'Aula a esprimersi sulla sua proposta.

URAS (Gruppo Misto). Assolutamente sì.

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Presidente, colleghi, non nascondo le mie perplessità e i miei dubbi, perché ho sempre ritenuto che un consigliere regionale conosca perfettamente la macchina burocratica della Regione, le leggi che sovraintendono, i regolamenti e quindi che si arrivi qui con cognizione di causa. Bisogna che ci mettiamo d'accordo, noi dobbiamo sgombrare il campo da equivoci e da dubbi che stanno emergendo. Un conto è trattare la riforma complessiva e organica del FITQ, ridiscutere sulla legittimità o meno del permanere di un sistema previdenziale integrativo, che è quello che è stato indicato da alcuni colleghi, discutere della moralità o meno di quel sistema, a distanza di quindici anni, quando le cose si sono trasformate e sono cambiate in tutta Italia, altro conto è discutere su come far fronte agli obblighi vitalizi nei confronti di pensionati che, in base a una legge di questo Consiglio, hanno versato i contributi, diritti che non possono essere messi in discussione da nessuno, dico da nessuno!

Non mi pare che la finalità dell'articolo 12 della legge numero 16 fosse un articolo di legge che ponesse fine al problema del FITQ in Sardegna. Abbiamo tutti quanti detto, lo hanno detto i presentatori, e altri lo hanno approvato col voto segreto con questo intento, ricordo gli interventi che vi sono stati in quest'Aula, ricordo perfettamente, era un modo per sottolineare l'esigenza di una riforma organica e complessiva di questo Fondo, tanto che la Giunta regionale aveva assunto l'impegno, sulla base delle dichiarazioni fatte da alcuni colleghi in quest'Aula, di presentare un disegno di legge organico per mettere ordine in questo FITQ, cosa che è stata fatta non soltanto dalla Giunta regionale, ma anche da alcune forze politiche che hanno ritenuto di dover presentare una propria proposta di legge, tanto che la prima Commissione, quando si è riunita e ha discusso del differimento di questa legge, ha ritenuto opportuno iscrivere, all'ordine dei lavori della Commissione, la proposta di legge presentata dai Gruppi, in attesa di ricevere quella della Giunta regionale, cosa che è avvenuta puntualmente.

La finalità che è stata posta con l'articolo 12, di anticipazione della riforma, ha portato da un lato alla cessazione completa delle iscrizioni, di tutte le iscrizioni al Fondo, e dall'altra alla cristallizzazione delle prestazioni a carico del Fondo. Quindi si è bloccato tutto, non esistono i giochini e i giochetti, da una parte si dà, da una parte c'è, si è cristallizzato tutto! Questo aspetto ha dato luogo a complesse problematiche di ordine applicativo e operativo, ma soprattutto finanziario, tanto è vero che esistono, agli atti dell'Assessorato, le dichiarazioni dell'Assessorato della programmazione, della Ragioneria, del Fondo e di quant'altro, nelle quali si dice che è inapplicabile, perché noi da questo momento dobbiamo fermare tutto. L'interruzione di questi flussi in entrata non consente al FITQ (e quindi alla Regione, che ha gli obblighi, perché il FITQ non è un'entità giuridica, l'entità giuridica è la Regione) di far fronte agli obblighi vitalizi in favore degli iscritti al Fondo: oggi 3077 pensionati, ai quali devono essere erogati mensilmente assegni integrativi per circa 1 milione e 300 mila euro. A dimostrazione di questa difficoltà, non abbiamo pagato il mese di settembre in tempo utile, proprio per evitare di pagare l'IRPEF, perché non avremmo raggiunto le somme necessarie per pagare l'IRPEF e quindi abbiamo dovuto, come dire, ritardare i pagamenti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue FLORIS MARIO.) Esistono nel Fondo 30 milioni di euro, che sono investiti, ma che sono a garanzia delle prestazioni in favore dei dipendenti, comunque difficili da disinvestire. L'articolo 12 della legge numero 16 dice, come diceva il Capogruppo del P.D.: "Le presunte risorse sono costituite dal contributo di solidarietà a favore del Fondo, costituito da una trattenuta sulla retribuzione annua lorda pari al 75 per cento del tasso di inflazione, determinato seguendo gli indici ISTAT, che appare indeterminato…"; secondo me, se me lo consentite, è ingiusto e di dubbia legittimità, se si considera che viene posto a carico dei soggetti, vale a dire a carico degli iscritti al Fondo, che non godranno mai o comunque non più delle prestazioni del Fondo. Indeterminato, senza alcun capitolo di bilancio, senza alcuna possibilità di capire qual è l'entità di questo fondo. Quindi ci troviamo di fronte a un'impossibilità di far fronte agli impegni che abbiamo assunto.

Abbiamo i dati, e i dati sono questi: in entrata, il Fondo ha incassato nel mese di gennaio contributi per 7 mila euro, nel mese di febbraio 152 mila euro, nel mese di marzo 2 mila 125 euro, nel mese di aprile 1 milione 114 mila euro, nel mese di maggio 1 milione 105, nel mese di giugno 3 milioni e 55, nel mese di luglio 109, nel mese di agosto 1 milione 85, per un totale di 8 milioni 752 mila, questo per quanto riguarda i contributi. Per quanto riguarda il rimborso INPDAP, nella stessa data per le quote TFR 1 milione 332 mila. Poi ci sono gli interessi sugli investimenti per 297 mila euro, le sovvenzioni della Regione per 5 milioni e 880 mila euro, per un totale di 16 milioni e 261 mila. A partire dal mese di settembre, sono state introitate soltanto le somme relative al mese di agosto di 1 milione 109 mila, più il rimborso INPDAP di 128 mila. Non ci sono investimenti e non c'è sovvenzione da parte della Regione. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, nonostante la cristallizzazione, non ci sarà assolutamente nulla. Per cui, il totale degli incassi è di 21 milioni 125 mila euro. Il totale delle spese è di 26 milioni 52 mila euro; ci sono tutti i dati.

Allora che cosa si sta chiedendo? Si sta chiedendo di esaminare la legge di riforma, di consentire l'afflusso dei contributi da parte dei dipendenti e da parte della Regione per due mesi, poi, come dice l'onorevole Uras, non sarà il 31 dicembre, sarà il 30 novembre, il Consiglio regionale metta pure il 30 ottobre, questo non è un problema, per riformare totalmente questo Fondo che verrà riformato seguendo le linee nazionali, che sono state dette dall'onorevole Steri, che sono quelle di trasformare il Fondo da retributivo a contributivo. Tutti coloro che hanno maturato i diritti acquisiti al 31 dicembre 2011 avranno quei diritti acquisiti, mentre a partire dal 1° gennaio 2012 ci sarà un nuovo sistema, quindi non più il giochino.

Guardate, non voglio entrare in merito alla riforma del Fondo; quando ne parleremo, perché tanto ne dovremo parlare, vi accorgerete che il Fondo non ha sfondato per altri motivi, ha sfondato per tante leggi che sono state presentate con emendamenti in quest'Aula, inserendo nel Fondo persone che non avevano mai pagato una lira! Quindi, se ci sono responsabilità, per il Fondo, questo Consiglio regionale ne ha tante; vi posso citare almeno dieci o dodici emendamenti che sono stati presentati durante le leggi finanziarie, dove è stata inserita, a carico del Fondo, gente che non aveva mai pagato una lira!

Quindi di che cosa stiamo parlando? Ma di che cosa stiamo parlando? Mi pare che questi siano dati con i quali non c'entrano niente gli Uffici, l'amministrazione, la gente, io non presento "roba" che mi danno gli uffici, cerco sempre di valutare. Su questo aspetto ho consumato due mesi e mezzo di tempo per sentire i sindacati, perché capisco anche il valore che ha questo Fondo per il personale dipendente della Regione; siamo liberi di modificare totalmente e anche di annullare questo beneficio, ma non siamo libeeri di mantenere fede agli impegni che abbiamo assunto nei confronti degli aderenti al fondo!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento

PRESIDENTE. E' stata posta una questione sospensiva da parte dell'onorevole Uras, ai sensi dell'articolo 86, comma 2.

Poiché nessuno domanda di parlare, metto in votazione la questione sospensiva, con procedimento elettronico, senza registrazione dei nomi.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16(Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 308/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Ho ascoltato con estrema attenzione…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Il voto segreto non è formalmente ancora chiesto perché l'ha chiesto in un momento nel quale non lo poteva chiedere.

SALIS (I.d.V.). Sto parlando della replica dell'Assessore.

PRESIDENTE. E' una dichiarazione di voto.

(Interruzioni)

SALIS (I.d.V.). Intervengo per dichiarazione di voto.

(Interruzioni)

Non mi sto esprimendo sul voto perché ho già chiesto il voto segreto…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Salis, allora lei non può fare dichiarazione di voto.

SALIS (I.d.V.). La replica dell'Assessore, che mi sento di…

(Interruzione)

Franco, adesso non sottilizziamo, non facciamo i legulei. Voglio dire due parole sulle dichiarazioni fatte dall'Assessore, confermando la richiesta di voto segreto sulla legge. Mi sembra corretto, l'Assessore ha espresso, e lo abbiamo apprezzato, le sue proposte all'Aula, le sue indicazioni, le sue specificazioni…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Salis, lei sta proponendo il voto segreto su questa votazione? Sul passaggio all'esame degli articoli?

SALIS (I.d.V.). Sull'articolato della legge…

(Interruzione)

Sì, sul passaggio. E' chiaro, è finita la discussione generale, siamo sul passaggio all'esame degli articoli, non posso chiedere il voto segreto sugli emendamenti che verranno presentati dopo! Chiedo il voto segreto sul passaggio all'esame degli articoli. Volevo dire due cose sulla replica dell'Assessore, ma lasciamo perdere, ne parliamo successivamente.

PRESIDENTE. Perfetto. Grazie.

Allora è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto. Prego i colleghi di prendere posto. Rammento all'Aula che stiamo votando il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo solo per dire che, se si fosse votato a scrutinio palese, avrei partecipato alla votazione, ma siccome sono parte interessata, essendo un dipendente regionale in aspettativa, non partecipo al voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto di astensione. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Onde evitare strumentalizzazioni, come è già accaduto quando abbiamo avuto votazioni a scrutinio segreto, dichiaro la mia astensione.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 61

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 32

contrari 28

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: Cossa - Sanjust.)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalità

1. Per motivi organizzativi e finanziari, l'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), è differita al 1° gennaio 2012.

2. Il differimento di cui al comma 1 ha effetto a partire dalla data di entrata in vigore della legge regionale n. 16 del 2011.

3. L'Amministrazione regionale adotta gli atti idonei ad adeguare gli effetti già prodotti dall'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale n. 16 del 2011 a quanto previsto dal comma 2.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Intervengo solo per dire molto brevemente che questa disposizione porterà spesa. Sottolineo che non è stata data copertura finanziaria, inoltre che noi certamente non faremo la riforma del fondo di previdenza entro il 31 dicembre di quest'anno. Quando arriverà la legge finanziaria, come è noto, non saremo più in condizioni di fare esami di altri provvedimenti e nella stessa legge finanziaria ci dovremo porre una serie di problemi di coerenza. Questo lo dico per coloro che da quella parte si alzeranno a dire che noi dobbiamo contenere la finanza pubblica, lo dico perchè, quando si alzeranno da quella parte a dire che i trasferimenti agli enti locali devono essere ridotti rispetto al fondo unico e all'ammontare del fondo unico attuale, personalmente, da qui, farò una battaglia senza tregua su questo profilo, dirò esattamente il contrario perché bisogna incominciare a prendere la cassa della Regione (che, ha giustamente detto l'onorevole Campus, è la cassa del popolo sardo) e restituirla al popolo sardo perché non è la cassa nostra, è la cassa del popolo sardo!

Badate, mi attrezzerò per sottolineare l'esborso finanziario che è costato, ha ragione l'onorevole Floris, anche in relazione alle regalie che abbiamo fatto di contributi non versati, non maturati, a categorie di lavoratori interi, trasferite dallo Stato alla Regione o da altri soggetti anche pubblici. Costerà una marea di risorse finanziarie reggere questo Fondo di trattamento di quiescenza e ovviamente farà contenti tutti coloro che, da qui al 31 dicembre, che dal 31 dicembre al 30 marzo, che dal 30 marzo al 30 giugno e così via, matureranno trattamenti previdenziali aggiuntivi in ragione della retribuzione di posizione che voi dovete sapere è interamente coperta dal punto di vista previdenziale, sia a carico della cassa INPDAP, sia a carico del Fondo del trattamento di quiescenza.

Lo dico perché, nel caso della dirigenza della Regione, non parliamo di mille euro, parliamo di decine di migliaia di euro l'anno. Allora, diventa difficile per questa Assemblea, diventa impossibile per la vostra parte, per il centrodestra, accreditarsi come i difensori del rigore finanziario, voi siete degli spreconi, ma purtroppo non sprecate i vostri soldi, sprecate i soldi di tutti!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, sul fatto che il FITQ sia un fondo che richiede interventi in continuazione da parte della Regione, non c'è dubbio; sul fatto che il problema del FITQ debba essere risolto, mi sembra che ci sia un assenso unanime da parte dell'Aula. Proprio per questo motivo, già prima dell'estate, io con il collega Mario Diana abbiamo predisposto una proposta di legge con l'auspicio che essa sarebbe potuta essere esaminata dall'Aula immediatamente, già prima della pausa estiva. Purtroppo non è stato possibile, non è stato possibile coagulare un consenso unanime per arrivare a questo risultato.

In questa situazione, è evidente che dobbiamo intervenire in qualche maniera per rimediare al pasticcio fatto con quell'emendamento, avevo detto già in quell'occasione che quell'emendamento tecnicamente avrebbe creato una serie di difficoltà e una serie di problemi. Ossia nessuno contesta che, sul FITQ, bisogna intervenire, ma oggi l'argomento della discussione non è questo. Sono stati fatti vari esempi dall'onorevole Campus, ne potrei aggiungere altri cento di esempi che hanno portato a sfondare il FITQ, è sotto gli occhi di tutti. Ripeto, c'è gente che c'è stata un giorno e poi si è avvantaggiata di tutti i benefici del FITQ. Non solo, ma contrariamente a quanto diceva prima l'onorevole Solinas, i dipendenti che hanno versato i contributi se poi non riceveranno niente non possono ripeterli perché il FITQ è retto dal principio di solidarietà e ci sono già precedenti giurisprudenziali specifici del Consiglio di Stato che dice che quelle somme sono irripetibili.

Allora, si tratta solo ed esclusivamente, con buon senso, con serietà, di prendere in mano il problema e di risolverlo. Per quanto mi riguarda, sono pronto a entrare stasera in Commissione, esaminare e affrontare il problema. Va da sé che non è una legge che possiamo approvare di corsa, dobbiamo fare tutta una serie di audizioni, sindacati e quant'altro. Da qui l'esigenza di questa norma di legge.

Il problema della copertura finanziaria, sollevato dall'onorevole Uras, è già stato sollevato in Commissione e il Presidente, sentiti gli Uffici, è giunto, con la posizione concorde anche della Giunta, a una soluzione difforme rilevando che questa norma non richiede norma finanziaria in quanto le somme già c'erano a suo tempo nella finanziaria e sono rimaste perché, con l'emendamento, non sono state tagliate le somme, semmai si sarebbe posto il problema dell'inammissibilità di quell'emendamento perché quell'emendamento era privo di copertura finanziaria per gli effetti che andava a generare.

Per cui, in conclusione, sicuramente dobbiamo riformare il FITQ, siamo pronti a farlo da subito, la nostra parte l'abbiamo fatta sin dal primo momento, già prima di presentare la proposta di legge, io mi ero fatto carico di consegnarla a tutti i Capigruppo perché ne potessero prendere visione per ricevere eventualmente il loro assenso. Oggi ci troviamo in una situazione di emergenza, una situazione di emergenza che non è risolvibile altrimenti che con una norma di proroga degli effetti al 1° gennaio 2012. Abbiamo speso, dal 1965 a oggi, miliardi di lire prima e milioni di euro dopo, non credo che prorogare per due mesi e mezzo, perché di quello stiamo parlando, l'efficacia della disciplina della legge del 1965 sia una cosa che provochi un disastro nelle casse della Regione sarda.

Per cui, non capisco sinceramente le critiche che sono state fatte, più che altro sono critiche che condivido ma hanno un altro bersaglio, il bersaglio non è questa norma di legge. Confermo quindi il nostro voto favorevole, così come del resto è la posizione espressa dalla maggioranza (a parte l'onorevole Campus a titolo personale) la quale ha votato a favore di questa norma di legge anche in Commissione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, rispetto alle dichiarazioni fatte dall'assessore Floris, formulo due quesiti che ho già posto in Commissione. Il primo è: c'è una norma che impedisce di riprendere in mano provvedimenti legislativi che siano stati bocciati dall'Aula entro sei mesi dalla bocciatura? Ne sono passati quattro e a questa domanda non mi è stata data risposta. Seconda domanda: come è possibile che non ci sia necessità di una copertura finanziaria per questo provvedimento quando, dal 4 agosto, data in cui l'abbiamo approvata, la "12" ha bloccato i capitoli di bilancio relativi a questo fondo? Come è possibile che non ci sia necessità di copertura finanziaria quando oggi stiamo sbloccando di nuovo i rubinetti della spesa della Regione per tutti i dipendenti che matureranno in questo frangente? Si parla di due mesi, ma chi crede ai due mesi? Crediamo alle favole? Questo è un tentativo palese di rinviare sine die il problema!

Si continua a parlare di riforma del FITQ, ma perché si deve riformare il FITQ? La riforma previdenziale nazionale ha abolito questi sistemi integrativi a carico degli imprenditori pubblici o privati! Aboliti! Perché dobbiamo riformare il FITQ? Dobbiamo riprendere lo spirito dell'emendamento approvato sulla legge numero 16 e dire che la cristallizzazione, che viene richiamata anche in questa leggina, peraltro, in maniera impropria e forse improvvida, ci impone di continuare a versare contributi della Regione, dei sardi, nei confronti di questo Fondo.

A queste domande non mi è stata data risposta e pregherei che mi venisse data quantomeno adesso che ci predisponiamo ad affrontare l'articolato della legge e i probabili emendamenti, dopo che l'Aula si è spaccata con una minoranza del Consiglio regionale che ha sostenuto questa legge, perché 32 consiglieri sono un'esigua minoranza, anche questo va fatto rilevare. Per cui, dopo che si tenderà a far passare nel dimenticatoio questa riforma, perché questo sarà il tentativo, temo, ma aspetto smentite, sarò molto felice di essere smentito il 1° gennaio 2012, quando avremo riformato (punto interrogativo, non si sa bene come, poi vedremo le proposte di legge) il FITQ, la mia paura è che, visto che questo film l'abbiamo già visto nella scorsa legislatura, ci sarà il tentativo, non tanto velato, di non parlare più di riforma del FITQ perché non si vuole disturbare una platea di potenziali elettori che potrebbe non dare il consenso magari alle stesse persone che hanno alimentato questo tipo di meccanismi nei decenni passati.

Mi aspetto una risposta a queste due domande e ci predisponiamo a tentare di bloccare ulteriormente, nel corso della votazione, questa legge che ci impedirà - temo - di poter dare alle categorie che verranno a chiedere un aiuto in Regione e ci porterà a doverci vergognare di quello che abbiamo fatto anche stasera.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Vede, Assessore, ribadisco il mio assoluto rispetto e la stima, però francamente rimango ancora perplesso. Avrei voluto essere convinto da lei, così come avevo chiesto in Commissione, per venire incontro alle esigenze che, a quanto pare, esprime parte della maggioranza. Però davvero non riesco perché ci sono due aspetti a cui lei non ha dato risposta e che rimangono per me fondamentali. Lei ci ha letto giustamente dei dati numerici, così come avevo chiesto, ci ha detto in definitiva che, a fronte di 21 milioni di euro di incassi, ci sono 26 milioni di spese e ci ha letto anche quanto è stato incassato a gennaio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio e agosto. La mia domanda era molto più semplice: di questi 21 milioni di incassi o, se preferisce, di quello che ci ha letto per ogni mese, ma credo che forse sia meglio ragionare in termini di anni, io ho chiesto qual è la quota che compete al 5 per cento dei versamenti obbligatori da parte dei dipendenti e quanto compete alla collettività sarda. Questo è il nodo! Questo è il nodo, giusto per capire di che entità finanziaria stiamo parlando a carico della collettività. Certamente non sono tutti e 26 milioni che mette la Regione però non credo nemmeno che siano 12 milioni anzi 13 milioni come quota che viene prelevata attraverso il 5 per cento dei dipendenti, perché teoricamente dovrebbe essere un fifty-fifty. Ce lo dica, questo potrà aiutarmi a decidere.

E' vero che le spese sono superiori agli incassi, però la mia seconda domanda (che è stata fatta anche dagli altri colleghi che sono intervenuti) è: perché è stato bloccato il pagamento dell'integrazione pensionistica degli attuali aventi diritto a fronte di una quota di fondi regionali che comunque deve essere disponibile? Perché se questa quota di fondi regionali non fosse disponibile, non avrebbe alcun senso nemmeno questa proroga perché non sapremmo che cosa versare.

Quindi i soldi, Assessore ci sono, vogliamo sapere quanto compete alla collettività e vogliamo sapere perché comunque, artatamente, secondo noi, non è stata erogata l'integrazione pensionistica in questi due mesi a fronte di fondi che ci devono essere perché altrimenti non avrebbe alcun senso, e lo ribadisco, una proroga che consentirà retroattivamente di versare e di pagare. Da dove li prendiamo? Arrivano miracolosamente nelle casse regionali? Sicuramente no, Assessore.

Mi tolga per favore questo sospetto che qualcuno all'interno degli uffici abbia usato questo ricatto nei confronti delle famiglie e degli aventi diritto per imporci un qualcosa da un punto di vista legislativo!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, credo, spero, che la situazione che stiamo vivendo possa servirci in futuro a evitare di infilarci in discussioni su emendamenti presentati senza che abbiano la dovuta istruttoria, perché ci siamo trovati e ci stiamo trovando in una situazione davvero imbarazzante.

Voglio dirlo, come si suol dire, a suocera perché senta nuora o viceversa: attenzione, noi dobbiamo evitare, dovremmo essere gli unici non portatori di interessi di parte ma dobbiamo essere portatori di interessi generali, tutti gli altri invece, organizzazioni sindacali, associazioni, eccetera, hanno il dovere, infatti hanno una rappresentanza parziale, di rappresentare interessi parziali e si può comprendere tutto. Però starei molto attento a evitare di toccare i diritti acquisiti. Badate, si innesca un qualcosa che diventa davvero preoccupante per tutti, anche per coloro i quali, qua dentro o fuori, si sentono al riparo. Badate che, se quest'Aula, lo dico a tutti, si permette il lusso di toccare i diritti acquisiti, allora attenzione, tutti quanti sono autorizzati a toccare e a chiedere di toccare i diritti acquisiti di tutti, di tutti, nessuno escluso, nessuno escluso! Si rischia di avere effetti devastanti e incontrollabili che metterebbero tutti nell'imbarazzo di difendere i diritti acquisiti. Dico che noi tutto dobbiamo fare tranne che...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Infatti non si è capito, mi sto riferendo soprattutto ai colleghi, se non si capisce questo, si rischia davvero di non saper tutelare nulla. Non voglio andare oltre insomma, dovrei dire cose che non voglio dire, però mi dispiace questa disattenzione, spero che sia dovuta al fatto che chi è disattento sa tutto e solo io non appartengo a questa categoria.

Allora un appello: noi siamo contrari, io sono contrario a toccare i diritti acquisiti, il presidente Floris nel suo intervento ci ha descritto una situazione che ha riaperto una discussione, ci ha parlato anche di un fondo che ha circa 30 milioni, se non ricordo male, credo che siano 30 milioni che avranno un rendimento, probabilmente il rendimento non è esigibile quando si vuole e quindi non so, avranno scadenza semestrale, annuale, non lo so, non conosco questa situazione, perché altrimenti si potrebbe anche attingere da quel fondo per coprire un periodo. Comunque quel fondo è sempre un fondo a cui hanno concorso sia l'amministrazione regionale per la sua parte che i lavoratori dipendenti, quindi per la parte che riguarda l'amministrazione regionale sono sempre soldi pubblici, comunque li si voglia utilizzare, possono essere esigibili immediatamente o fra sei mesi, sono sempre soldi pubblici. Penso che ci siamo infilati in un pasticcio, soprattutto perché tocca diritti acquisiti e, sarà anche per la mia storia, perlomeno permettetemi sul piano personale, io non vorrei toccare mai i diritti acquisiti.

Come si possono salvaguardare, nella situazione data, nel pasticcio in cui ci siamo infilati, i diritti acquisiti? Presidente Floris, non vedo che due strade: o si può toccare quel fondo, mi pare che non sia possibile per le ragioni che lei ci ha detto, oppure l'altra strada è il differimento nell'applicazione della norma. Non guardo con ostilità nemmeno questa seconda ipotesi, ovviamente ci deve essere un impegno, un impegno che abbia un minimo di carattere di cogenza, altrimenti davvero è un impegno politico che rischia di essere un accordo tra i funzionari che, in qualche maniera, se così fosse, vogliono vanificare il dettato di questa norma e chi non vuole ovviamente fare nulla.

Allora è possibile che si vada, sin dalla prossima settimana, nella Commissione competente, si inizino le audizioni, innanzitutto dell'Assessore e delle organizzazioni sindacali, immediatamente, non è una cosa semplice, non è una materia da discutere direttamente in quest'Aula, tantomeno attraverso un emendamento, come abbiamo fatto, c'è bisogno, ripeto, di una norma. Credo, con l'articolo 12 della "16" del 2011, non è scritto ma si evince dalla lettura dei tre commi, mi pare che l'obiettivo comunque era di riformare quel sistema. E non è vero che, nel sistema previdenziale attuale, si sono eliminati i sistemi integrativi anzi, se noi vogliamo che le future generazioni abbiano una previdenza dignitosa, rispetto a 30, 35, 40 anni di lavoro, non si può che passare attraverso i sistemi integrativi. Quindi non è vero.

Se noi vogliamo garantire una certa qualità della prestazione, dobbiamo per forza passare attraverso i sistemi integrativi, nelle forme in cui si stanno attuando un po' dappertutto. Io sono tra quelli che privilegia ovviamente i fondi chiusi, quelli che gestiscono le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro, non sono per privilegiare le compagnie di assicurazione, assolutamente, ma questa è una mia opinione. Sono per privilegiare i fondi chiusi, in cui paga una parte il lavoratore e una parte il datore di lavoro, perché garantiscono una qualità della prestazione finale migliore per il lavoratore. Quindi mi pare che anche il Consiglio regionale della Sardegna debba indirizzarsi in questa direzione. In questo senso, penso che possiamo anche, in qualche maniera, derogare gli effetti di quell'emendamento, e quindi della "16" del 2011, di due mesi, perché di questo si tratta, purché ovviamente entro quella data ci sia l'impegno davvero di arrivare a una riforma del sistema previdenziale integrativo dei dipendenti della Regione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signor Presidente, intervengo per dare ancora alcune delucidazioni in ordine a questo problema. Ha ragione il Capogruppo del P.D. quando afferma che, tutti insieme, abbiamo deciso di riformare il sistema. Il sistema, per quanto riguarda la Giunta regionale, è già riformato; non è riformato sicuramente tenendo conto dei voti che i dipendenti regionali o i pensionati daranno a questo o all'altro Partito, perché quando il Consiglio regionale entrerà in possesso dei documenti della Giunta regionale e dei sindacati, che accompagnano la delibera, si accorgerà che c'è una netta distinzione e che noi non abbiamo trovato alcun accordo con le organizzazioni sindacali. Loro ritengono di dover mantenere i diritti acquisiti, non soltanto per il passato, ma anche per il futuro, modificando l'ultimo stipendio, vedendo lo stipendio medio degli ultimi 15 anni. Non abbiamo accettato neanche questo, quindi c'è una differenza sostanziale. La Giunta ha agito secondo le indicazioni portate dal Consiglio regionale con l'articolo 12, quindi conoscendo benissimo la posizione e l'intenzione del Consiglio regionale.

Onorevole Salis, non c'è stata nessuna bocciatura e non c'è bisogno di una norma finanziaria perché i soldi ci sono già, sono cristallizzati e bloccati, fanno parte di quei 5 milioni e 880 mila euro che sono stati sospesi e che sono in bilancio, i quali, con questo emendamento, si sbloccano e riprendono i flussi normali.

Onorevole Campus, la quota a favore della Regione con la quota a favore del dipendente, non è una quota paritaria, la Regione mette una quota del 7,5 per cento rispetto a una quota del 5 per cento che mette il personale, quindi praticamente la Regione mette la metà in più rispetto a quanto mette il dipendente.

Ora, non è possibile che avvenga il flusso perché il blocco comporta direttamente l'iscrizione all'INPDAP, sia da parte dei dipendenti sia da parte della Regione, ecco perché non potrebbero essere utilizzati quei fondi, giustamente lei obietta che c'erano; invece con quello stop noi abbiamo indirizzato verso un'altra cosa, che si potrà ovviare secondo le indicazioni di quell'articolo 12, con la legge che noi abbiamo già presentato, ma mi pare che sia identica a quella presentata in Commissione dagli onorevoli Diana e Steri.

PRESIDENTE. Poiché la legge consta di un unico articolo e non ci sono emendamenti, passiamo direttamente alla votazione finale.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 308/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanjust si è astenuto.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 33

contrari 25

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Sanjust.)

Discussione e approvazione della mozione Uras - Diana Mario - Bruno - Steri - Sanna Giacomo - Vargiu - Salis - Cuccureddu - Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Contu Mariano - Contu Felice - Cossa - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Dedoni - Dessì - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo Terzo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Stochino - Tocco - Zuncheddu sul riconoscimento del valore legale del titolo acquisito dai docenti abilitati e abilitandi in Scienze della formazione primaria (infanzia e primaria), e docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado, ai fini dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (148)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 148.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Uras - Diana Mario - Bruno - Steri - Sanna Giacomo - Vargiu - Salis - Cuccureddu - Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Contu Mariano - Contu Felice - Cossa - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Dedoni - Dessì - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo Terzo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Stochino - Tocco - Zuncheddu sul riconoscimento del valore legale del titolo acquisito dai docenti abilitati e abilitandi in Scienze della formazione primaria (infanzia e primaria), e docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado, ai fini dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che lo scorso giugno dal decreto sviluppo, approvato alla Camera, è stata cassata la norma che avrebbe aperto la porta delle graduatorie a esaurimento a ulteriori 20.000 docenti, iscritti al corso di laurea abilitante in Scienze della formazione primaria, per la scuola dell'infanzia e primaria, che hanno conseguito il titolo o stanno per conseguirlo, abilitati e abilitandi dunque, e con loro anche il gruppo dei docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado; nonostante il tentativo trasversale delle forze politiche impegnate a trovare una soluzione, a oggi circa 550 docenti sardi (e oltre 20.000 docenti su tutto il territorio nazionale) sono condannati all'esclusione dalle graduatorie ad esaurimento (GaE);

CONSIDERATO che dall'approvazione dell'articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), le graduatorie permanenti sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento ipotizzando contestualmente una fase transitoria, finalizzata ad individuare nuove modalità di formazione e abilitazione e ad innovare e aggiornare gli attuali sistemi di reclutamento del personale docente, nonché a verificare l'opportunità di procedere a eventuali adattamenti degli stessi sistemi;

PRESO ATTO che nella fase transitoria è stato effettuato un primo adattamento alla legge n. 296 del 2006 nel 2008, con l'approvazione di una norma che ha consentito una "finestra di inserimento" a circa 21.000 docenti e che questo primo "adattamento" ha creato evidente discriminazione e disparità di trattamento tra le categorie di docenti immatricolati nel 2007/2008 e quelli, abilitati e abilitandi, immatricolati dal 2008/2009 in poi, che avevano intrapreso un identico percorso di studi;

VISTO il nuovo decreto sulla formazione dei docenti, decreto n. 249 del 2010 (Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado), entrato in vigore il 15 febbraio 2011, nel quale si attribuiscono pari diritti di trattamento ai docenti iscritti dal 2007 al 2010 ai corsi abilitanti di Scienze della formazione primaria e ai corsi abilitanti di cui ai decreti ministeriali n. 82 del 2004 e n. 137 del 2007 (Strumento musicale), appare necessario intervenire, a fini perequativi, sulle modalità di reclutamento, con l'inserimento degli abilitati e abilitandi immatricolati entro 1'anno 2010/2011,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a promuovere e intraprendere tutte le iniziative politico-istituzionali necessarie per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di tutti i docenti che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento con il vecchio sistema di formazione dei docenti in vigore fino all'anno 2010/2011;

2) a intervenire, in ambito regionale, perché i suddetti docenti siano impiegati in attività di insegnamento e recupero nella scuola dell'infanzia e primaria e nella scuola di primo grado, con finanziamento regionale integrale o parziale. (148).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

URAS (Gruppo Misto). La mozione si dà per illustrata, è stata sottoscritta da tutti i consiglieri regionali di tutti i Gruppi politici di tutti gli schieramenti, con l'assenso della Giunta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 148.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 61

contrari 0

(Il Consiglio approva).

Elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Comunico che i Gruppi Italia dei Valori, P.S.d'Az. e Misto, non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, hanno chiesto, ai sensi del secondo comma dell'articolo 4 del Regolamento, che si proceda all'elezione di un Segretario per ciascun Gruppo. L'Ufficio di Presidenza, secondo il dettato del terzo comma del suddetto articolo 4, ha deliberato di accogliere tali richieste in quanto legittime e regolarmente espresse; il Consiglio può pertanto procedere alla relativa votazione.

Comunico altresì che il Consiglio deve procedere all'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna, in sostituzione di Pietro Leo, dimissionario.

Procederemo con un'unica votazione per la quale verranno consegnate due schede. Una scheda per la nomina dei Segretari appartenenti ai Gruppi non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, nella quale ciascun consigliere dovrà scrivere un solo nominativo. Risulteranno eletti i consiglieri che, essendo iscritti ai Gruppi Italia dei Valori, P.S.d'Az. e Misto, otterranno il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Una scheda per la sostituzione del componente dimissionario del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna, in questo caso ogni consigliere dovrà scrivere sulla scheda un solo nome, risulterà eletto chi conseguirà il maggior numero di voti.

Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione per l'elezione di tre Segretari del Consiglio

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo Italia dei Valori:

presenti 62

votanti 62

Ha ottenuto voti: Cocco Daniele Secondo, 48.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Cocco Daniele Secondo.

Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo Misto:

presenti 62

votanti 62

Ha ottenuto voti: Mulas, 34.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Mulas.

Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo P.S.d'Az.:

presenti 62

votanti 62

Hanno ottenuto voti: Dessì Paolo Luigi, 49; Maninchedda, 1.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Dessì.

Risultato della votazione per l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna:

presenti 62

votanti 62

Hanno ottenuto voti: FIGUS Stefano, 29; PRATO, 6; PALOMBA, 1; BRANDUARDI, 1.

Viene proclamato eletto: Stefano FIGUS.

(Hanno preso parte alle votazioni i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.)

Comunico che, martedì 18 ottobre, alle ore 11, è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo; inoltre, alle ore 16 del medesimo giorno è convocata la quarta Commissione.

Il Consiglio regionale è convocato alle ore 10 di mercoledì 19 ottobre 2011.

La seduta è tolta alle ore 19 e 28.



Allegati seduta

CCLXIII SEDUTA

(POMERIDIANA)

Giovedì 13 ottobre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

Indi

del Vicepresidente COSSA

La seduta è aperta alle ore 16 e 32.

TOCCO, Segretario ff., dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 29 settembre 2011 (256), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Mario Bruno, Roberto Capelli, Felice Contu, Marco Meloni e Paolo Terzo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 13 ottobre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico di aver nominato, in data 13 ottobre 2011, il Vicepresidente Mario Bruno Presidente della Giunta delle Elezioni e Presidente della Commissione di verifica e il Vicepresidente Michele Cossa Presidente della Commissione per la Biblioteca.

Considerate le numerose assenze in aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 33, viene ripresa alle ore 16 e 54.)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per chiedere l'inversione dell'ordine del giorno proponendo di mettere al primo punto la discussione della mozione numero 148, così come concordato in Conferenza di Presidenti di Gruppo, poi passare all'elezione dei Segretari del Consiglio e, conseguentemente, come ultimo punto della seduta, proseguire con la proposta di legge in argomento, la numero 308/A per dare tempo ai consiglieri di organizzarsi meglio.

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. E' stata chiesta l'inversione degli argomenti all'ordine del giorno; perchè la proposta sia approvata, ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, occorre una maggioranza dei due terzi dei votanti.

Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Dichiaro la contrarietà della Giunta regionale all'inversione dell'ordine del giorno.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di inversione dell'ordine del giorno.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Biancareddu e Planetta hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Matteo - Steri - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 28

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 308/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, questa legge giunge all'esame dell'Aula a seguito della modifica della norma introdotta con la legge numero 16, con cui era stato stabilito di cristallizzare gli effetti della disciplina del FITQ. Quella norma (che, ricordo, era passata a voto segreto con pochi voti contrari, se non sbaglio 11 voti contrari) ha creato notevoli difficoltà applicative, nasce da qui l'esigenza di intervenire bloccando e differendo l'efficacia dell'entrata in vigore al primo gennaio 2012.

Diciamo che sicuramente quell'emendamento aveva il pregio di richiamare l'attenzione sulla situazione del FITQ. Noi tutti sappiamo che il FITQ, da parecchi anni, chiude i propri bilanci in deficit, tanto è vero che nel 2007 si è anche intervenuti modificando le aliquote di contribuzione, per cui, mentre è rimasta ferma l'aliquota del 5 per cento a carico dei dipendenti, quella a carico dell'amministrazione regionale è salita al 7,5 per cento. Ciò nonostante, la situazione di deficit non è stata superata, anzi è verosimile ritenere che, in vista dei prossimi pensionamenti, detta situazione andrà ad aggravarsi. Pertanto l'esigenza di intervenire per disciplinare il FITQ è sicuramente avvertita, sia per garantire i diritti acquisiti dei dipendenti che hanno già maturato la pensione, sia per disciplinare la situazione giuridica dei dipendenti regionali che ancora non hanno maturato la pensione.

Mi pare di poter dire che, dal voto del Consiglio regionale, il quale si è espresso con la legge numero 16, si sia manifestata chiara la volontà dell'Aula di giungere a una chiusura del FITQ, tanto è vero che sia il Gruppo U.D.C.-F.L.I. sia il Gruppo P.D.L. hanno presentato una proposta di legge articolata su due titoli: il primo crea un fondo volontario con relative contribuzioni e il secondo disciplina le modalità di chiusura del FITQ. Non è stato possibile, a oggi, ancorché la prima Commissione abbia provveduto immediatamente a porlo all'ordine del giorno, andare avanti con questo provvedimento di legge perché stavamo attendendo il disegno di legge, che mi consta essere stato approvato dalla Giunta una delle scorse sedute, anche se non ho avuto ancora occasione di leggere e studiare questo testo. La situazione di difficoltà del FITQ nasce sia da fattori strutturali interni alla legge numero 15, sia da un'altra serie di evenienze verificatesi nel tempo.

Per quanto riguarda i fattori strutturali, noi li troviamo sia per quanto riguarda i trattamenti di fine rapporto sia per quanto riguarda il pagamento dei contributi sul trattamento pensionistico, con un sistema totalmente retributivo. Il che vuol dire che, nel momento in cui c'è stata una modifica del sistema pensionistico nazionale, col passaggio al sistema contributivo e residuale rimane il sistema misto, è evidente che la forbice tra entrate e uscite tende sempre più a divaricarsi e ad aumentare.

A questo si possono aggiungere altri episodi. Il problema è che, all'interno del trattamento del FITQ, è stata inserita tutta una serie di voci, basti pensare all'indennità di dirigenza, di coordinamento e quant'altro. Consideriamo anche che, col sistema retributivo, molti dipendenti (che sono transitati nei ruoli della Regione per uscirne subito dopo), per aver maturato il sistema pensionistico hanno potuto usufruire del trattamento FITQ anche con contributi versati del tutto minimali rispetto ai trattamenti aggiuntivi che vanno a percepire.

Volendo fare un esempio pratico, questa difficoltà è gravata, per esempio, se consideriamo il problema dell'inquadramento del personale nella dirigenza. Come tutti sappiamo, noi abbiamo inquadrato, in base all'articolo 77 della legge numero 31, una serie di dirigenti in automatico, poi c'è stata la prima tornata di inquadramento di dirigenza. Ebbene, la gran parte di questi dipendenti inquadrati in dirigenza erano quasi al termine della carriera; per cui, pur provenendo dalle vecchie categorie, settima e ottava, e avendo versato i contributi relativi a quei trattamenti stipendiali, sono andati a percepire un trattamento stipendiale più elevato per uscire dall'ambito dell'attività lavorativa dopo uno o due anni.

E' evidente che tutti questi fattori hanno determinato un aggravamento del deficit. Nella sostanza noi oggi ci troviamo ad approvare… vedo che non interessa quello che dico, quindi concludo… ci troviamo ad approvare una norma di legge per evitare gli effetti negativi di un emendamento non sufficientemente pensato, in un periodo estremamente limitato, perché stiamo prorogando l'entrata in vigore di quell'emendamento al primo gennaio, fermo restando che, entro quella data, deve essere approvata la riforma del FITQ.

Concludo, perchè non mi sembra che l'Aula sia molto interessata all'argomento di cui stiamo parlando!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, non intendo utilizzare tutti i venti minuti. Perché intervengo? Intervengo per fare un pochino di chiarezza. Intanto non voterò questa legge, non l'ho esaminata in Commissione, è un escamotage per risolvere un problema che è l'ultimo dei problemi che noi dovremmo risolvere relativamente a quel modello di previdenza integrativa.

Il primo problema riguarda la natura di questo strumento. Quando è nato? E' nato nel 1965. Ho chiesto adesso agli Uffici di ricordarmi i contenuti di quella disposizione. Di che tipo di previdenza integrativa stiamo parlando? Stiamo parlando di una previdenza integrativa obbligatoria, cioè ogni dipendente dell'amministrazione regionale è iscritto obbligatoriamente al Fondo. Questa caratteristica è tipica della previdenza obbligatoria nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti. E di chi è la competenza a legiferare in questa materia? La competenza a legiferare in questa materia (ce lo dirà anche l'onorevole Pittalis, che è Presidente della prima Commissione) è dello Stato, è del Parlamento. Non può alcuna legge regionale disciplinare previdenza di tipo obbligatorio! Si può avere un fondo integrativo di trattamenti di quiescenza volontari.

Abbiamo quindi compiuto una violazione, questa violazione è stata particolarmente onerosa per l'amministrazione pubblica regionale e particolarmente vantaggiosa per alcune categorie di dipendenti dell'amministrazione regionale, alle quali si sono potuti garantire pensionamenti, ai tempi del Bengodi, per cui noi, i nostri figli e i nostri nipoti dovremo pagarne le conseguenze; hanno potuto godere di benefici per cui un dipendente con ventisette anni, sei mesi e un giorno di attività di servizio e di iscrizione al Fondo andava in pensione e aveva garantito il trattamento retributivo in godimento al momento della cessazione di servizio, quindi il 100 per cento del trattamento retributivo.

Ovviamente c'è anche un'altra serie di vantaggi collaterali, quindi stiamo parlando di una condizione di assoluto privilegio! Di questo privilegio, badate, nei tempi del Bengodi, ovverosia nei tempi in cui questi privilegi si sprecavano un po' in ogni dove, ne pagheremo le conseguenze noi, i nostri figli, i nostri nipoti; bisogna dirlo, assumendoci le responsabilità, anche quelle che non abbiamo. Personalmente ho presentato proposte di rimozione di questo istituto anche quando svolgevo la funzione di sindacalista della CGIL in rappresentanza dei lavoratori dipendenti della Regione e ci voleva coraggio a farlo, ma sapevamo che era un pozzo di San Patrizio, un Fondo senza fondo, privo anche di fondi necessari a sorreggersi autonomamente in funzione delle prerogative che doveva garantire e dei benefici che doveva assicurare.

Perché ci diciamo questo? Perché stamattina abbiamo parlato dei costi della macchina pubblica parlando delle indennità dei consiglieri regionali e parlando del fatto che il Consiglio regionale dovesse risparmiare anche attraverso la sua riorganizzazione, ma poi manteniamo sacche di privilegio che sono inaccettabili al resto della popolazione e dei lavoratori dipendenti, inaccettabili agli occhi della popolazione e dei lavoratori dipendenti delle altre amministrazioni e del settore privato. Noi stiamo facendo riforme della pensione, che riguardano tutti i lavoratori altri, che sono dolorosissime ed è questa una delle ragioni per cui non voterò questa norma di differimento.

Capisco che ci siano problemi applicativi. Ha ragione l'Assessore, ci sono problemi applicativi perché purtroppo il danno fatto è perpetuato nel tempo, nonostante i tentativi, tutti maldestri e tutti non compiuti, grazie all'influenza di una burocrazia che decide sulle nostre leggi. La burocrazia regionale decide sulle leggi di questo Consiglio, ci dobbiamo chiedere qualche volta se siamo noi a fare le leggi o se abbiamo delegato questa funzione agli impiegati che devono tutelare i propri interessi! E lo dice, guardate, un funzionario della Regione che non può votare questa cosa perché riguarderebbe il proprio interesse, io sarei in una condizione, almeno sul piano della opportunità, di incompatibilità rispetto a questo voto e quindi posso solo votare contro o astenermi, non posso votare a favore.

Che cosa si fa con il differimento? L'Assessore dice di prenderci il tempo necessario per affrontare in modo organico il problema e per risolverlo superando questa forma, peraltro ormai insostenibile anche finanziariamente, e passando da un sistema assolutamente retributivo - lo diceva prima anche l'onorevole Steri - a un sistema di tipo contributivo. Ma che cosa succede in questi tre mesi? Perché non si scrive, badate, che il differimento è al 31 dicembre 2011, si scrive che il differimento è al 1° gennaio 2012. Cioè è possibile che noi abbiamo proprio bisogno anche della notte di San Silvestro per predisporre gli atti della Regione in funzione del superamento di questo sistema, peraltro incostituzionale, che determina disparità di trattamento tra lavoratori dipendenti, anche tra i dipendenti dello stesso comparto dell'amministrazione regionale?

Ha ragione l'onorevole Vargiu! Ci sono quelli che godono e quelli che non godono. Una parte di quelli che non godono li abbiamo affossati noi in questo Consiglio regionale in quanto li abbiamo esclusi perché stranamente sono stati assunti in un periodo di tempo… anzi sono passati alla Regione obbligatoriamente in un periodo di tempo in cui il FITQ era stato sospeso. Lo ricordiamo? Io lo ricordo. Mi pare che non li abbiamo recuperati, mi pare che fu bocciata la proposta dell'onorevole Vargiu. Quindi perfetta disparità. Perché si fa? Perché le proposte che arrivano dalla burocrazia, che riguardano la burocrazia, sono fatte nell'interesse esclusivo della burocrazia, non sono fatte nell'interesse della comunità a cui quella burocrazia si deve riferire per rendere un servizio. Noi siamo disperati, onorevole Diana, perché la mattina diciamo una cosa e la sera ne facciamo un'altra e siamo ormai così incancreniti nella nostra disperata ricerca di denigrazione da parte del resto della comunità che su queste cose non riflettiamo mai! Di mattina diciamo una cosa, difendiamo l'Assemblea regionale, sosteniamo il diritto nostro di fare le leggi nell'interesse del popolo sardo, richiamiamo i valori della sovranità, facciamo tutto questo e poi la sera facciamo un favore a una burocrazia che non serve gli interessi della comunità, che pensa in modo più pratico a se stessa!

Stamattina, quando l'onorevole Floris ci ha ricordato che, passando da 80 a 60 consiglieri regionali, avremmo risparmiato 5 milioni di euro, mi è venuta in mente una piccola tabella, che riguarda solo i dirigenti dell'Amministrazione regionale e Assessorati, non sto parlando dell'insieme, che ho ricevuto nella mia qualità di Presidente della Commissione d'inchiesta. Ho scoperto che costano circa 22 milioni di euro all'anno, cioè costano già circa 3 milioni di euro in più dei consiglieri regionali in carica, magari, voglio dire, sono anche un numero non esagerato, sono circa 130, ma ci sono, tra i 130 che sono stati considerati, anche quelli che sono andati in pensione e che in quell'anno hanno ricevuto, per esempio, retribuzioni solo per una parte. Abbiamo scoperto che le retribuzioni onnicomprensive dei nostri dirigenti non sono onnicomprensive, godono di incarichi aggiuntivi che valgono 50, 60, 70 o 80 mila euro l'anno. E allora di che cosa parliamo?

In più, hanno un sistema previdenziale integrativo che dovrebbe essere già abolito, almeno dall'inizio della riforma previdenziale e pensionistica in Italia, che non si sarebbe mai dovuto istituire perché questa era una materia, così come è trattata, di competenza esclusiva dello Stato e rappresenta una spesa sistematica del bilancio della Regione che, ormai da circa vent'anni, è passata da alcuni miliardi di lire a 5, 6, 7 milioni di euro all'anno aggiuntivi ai contributi versati obbligatoriamente dai lavoratori dipendenti, per reggere una folla di assistiti che sono andati in pensione nel paese di Bengodi, quello che non tornerà mai più, con 27 anni, 6 mesi e un giorno o, se giovani lavoratrici, con un assegno integrativo maturato con 15 anni di contribuzione integrativa al FITQ.

Allora, dico questo sostenendo una cosa soltanto, poi faccia l'Assemblea quello che ritiene, che forse sarebbe stato più utile portare (oggi subito oppure aspettare una settimana, quindici giorni) direttamente il provvedimento di riforma, trattando anche questo argomento in quel progetto di riforma con la motivazione che si differisce per questioni di natura pratica onde evitare che ci siano danni nei confronti dei lavoratori assistiti o di coloro che hanno comunque maturato diritti, anche se questi diritti sono super diritti, però facendolo nello stesso provvedimento che cancella quel tipo di previdenza e ne introduce un'altra, cancella il sistema retributivo e introduce quello contributivo, facendo giustizia anche sotto il profilo giuridico di questo strumento.

Forse avremmo potuto farlo questo, no? Cioè venire, fra quindici giorni, con la legge e dire: "Viste le difficoltà di applicazione, facciamo un articolo, una norma transitoria per differire gli effetti di quell'altra norma che avevamo predisposto" L'onorevole Campus si ricorderà, anche il caro onorevole Rodin, noi abbiamo agito per assumere una decisione, cioè andare alla riforma. Devo dire che anche l'Assessore si è dichiarato disponibile a procedere con celerità verso la riforma di questo strumento e quella riforma è stata già assegnata alla Commissione, credo che sia già stata anche in parte esaminata o, se non è stata esaminata, comunque è in carico alla prima Commissione, anziché venire qua e fare un'operazione che lascia le cose come stanno, non rispetto alla norma che abbiamo fatto ad agosto, ma rispetto al passato o, meglio ancora, rispetto all'esistenza di uno strumento che, come dicevo, è, sotto molti profili, non solo un privilegio, ma un privilegio acquisito fuori dai codici e dalle disposizioni legislative costituzionali.

Non voterò a favore di questo provvedimento per le ragioni che ho detto. Suggerisco, se è possibile (ma questo dipende dalla maggioranza), di prendere, portare questo provvedimento in Commissione e farne oggetto di un articolo nella legge di riforma, del resto già presentata dall'assessore Floris. Diversamente suggerisco che almeno il tempo che è indicato venga ristretto, se il problema è gestire una fase transitoria per completare la partita della riforma, diciamo entro il 30 novembre o il 10 dicembre, perché non credo che noi voteremo qua il giorno di San Silvestro la nuova riforma del FITQ, perché sennò che cosa si rischia? Si rischia di arrivare non al 1° gennaio 2012, perché c'è la finanziaria, poi ci sono tutte le altre cose, poi la Commissione deve essere composta e poi il Presidente, poi chi più ne ha più ne metta, ma al 1° dicembre o al 31 dicembre del 2012 e nel frattempo chissà che cosa succede. E se succede quel che succede, allora noi avremmo fatto un'altra ennesima brutta figura, forse qualche nostro amico dell'amministrazione regionale sarà contento, ma le decine di migliaia di lavoratori e di non lavoratori, cioè di disoccupati, che stanno fuori dalla porta della Regione, saranno sicuramente meno contenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, posso chiedere la verifica del numero legale?

PRESIDENTE. Ho già dato la parola all'onorevole Campus. Onorevole Vargiu, appena l'onorevole Campus terminerà il suo intervento, procederemo alla verificha del numero legale.

CAMPUS (P.d.L.). Cercherò di essere breve. Presidente, sono notevolmente in imbarazzo perché non mi piace apparire il Pierino della situazione né vorrei che io e il consigliere Rodin passassimo (come qualcuno ha cercato di farci passare) come nemici dei dipendenti, di tutti i dipendenti regionali, a iniziare da quelli che lavorano all'interno di questa struttura. Noi abbiamo presentato sul collegato un emendamento perché ritenevamo che fosse fondamentale intervenire in una spesa che diventava insostenibile per la collettività, perché quando si parla di soldi della Regione, lo dico soprattutto a molti componenti della maggioranza, stiamo parlando di soldi dei sardi, della collettività dei sardi, non è una cosa generica così, tanto paga Pantalone, no, sono soldi che comunque vengono tolti alla disponibilità di qualsiasi altro intervento a favore della popolazione sarda.

Diventava insostenibile perché nessuno, a parte un tentativo (l'ho riconosciuto allora in quella discussione) che fu fatto dalla Giunta Soru con la finanziaria del 2008 per il 2009, nessuno aveva messo mano a una legge del 1965, legge che la gran parte di noi continua a non conoscere. In base a quella legge, esiste questo fantomatico FITQ (Fondo integrativo trattamento di quiescenza), cioè Fondo integrativo della pensione per i dipendenti regionali, che consiste in un fondo alimentato, in base alla legge istitutiva, con un versamento obbligatorio per i dipendenti regionali del 5 per cento della loro retribuzione, più un 5 per cento versato dal datore di lavoro (quindi i sardi) e in questo fondo confluisce un ulteriore 2,5 per cento della retribuzione di ogni dipendente, perché servirà anche all'integrazione del trattamento di fine servizio o trattamento di fine rapporto. Quindi, i sardi, ogni mese, per ogni dipendente della Regione, versano il 7,5 per cento dello stipendio di quei dipendenti. Per carità, nel 1965, non era così alta la differenza tra la pensione che veniva maturata e l'ultima retribuzione, lo sappiamo con certezza, però sappiamo anche che nel mentre sono cambiate molte cose, che molta acqua è passata sotto i ponti, in particolare due riforme pensionistiche che hanno drasticamente modificato i regimi pensionistici degli italiani, compresi i dipendenti della Regione sarda.

Allora, vi leggo qual è, in base alla legge istitutiva, questo che non posso che definire un privilegio, con ciò non voglio attaccare i dipendenti regionali, ma voglio dire che è un qualcosa di anacronistico, e a questo punto mi rivolgo ai sindacati dei dipendenti regionali che sono venuti a cercarci, dopo che quest'Aula approvò l'emendamento, per confermarci l'insostenibilità della norma. Ve ne accorgete adesso, dopo che passa una norma che la blocca? Voi, così sensibili, voi sindacalisti così bravi e sensibili a sentire le necessità e a protestare... non mi guardi così, onorevole Diana, non ce l'ho con tutti i sindacalisti... voi non avete mai pensato di intervenire prima? Se non ci fosse stata una presa di coscienza sul voto segreto, perché qualcuno aveva paura di rimetterci la faccia, io e l'onorevole Rodin ce l'abbiamo messa e le nostre fotografie sono state appese in molti uffici regionali dicendo: "Dovete ringraziare questi due"...

CAPPAI (U.D.C.-FLI). E' tutta pubblicità!

CAMPUS (P.d.L.). Sì, è tutta pubblicità ma non ci è piaciuta. Ebbene, i sindacati sino adesso sono stati zitti, 40, 45 anni in cui andava tutto bene, ora ci dicono: "Sì, in effetti era insostenibile". Perché insostenibile? Perché in base a questo versamento un dipendente regionale, dopo quindici anni, rileggo, quindici anni di iscrizione al Fondo, ha diritto a un trattamento pensionistico pari al 50 per cento dell'ultimo stipendio, cosa che molti giovani si sogneranno dopo quarant'anni di contributi col nuovo sistema, più un 25 per cento ogni dieci anni, per cui con 35 anni di iscrizione (35 anni di iscrizione che teoricamente non dovrebbero essere sufficienti per andare in pensione) hanno diritto al 100 per cento dell'ultimo stipendio. In che senso? Il senso è chiarito dalla legge del 1989 che dice: "L'assegno integrativo della pensione diretta, indiretta o di reversibilità è determinato sulla base della differenza tra il trattamento di quiescenza spettante secondo la legge istitutiva del fondo" - quella che vi ho detto, cioè 50 per cento dopo 15 anni, 75 per cento dopo 25 anni e 100 per cento dopo 35 anni - "e il trattamento di quiescenza spettante secondo la vigente normativa degli istituti di previdenza".

Ora qualcuno potrebbe dire che è scontato che sia un privilegio, che è scontato che sia un costo enorme per la Regione, e perché è scontato? Perché non è solo il 7,5 per cento che versa la collettività dei sardi per ogni dipendente regionale, infatti la legge dice anche che se quanto versato, teoricamente, mensilmente dalla Regione e dal dipendente, non è sufficiente per coprire quanto deve essere erogato invece mensilmente come integrazione della pensione, comunque deve essere messo dalla Regione, leggasi "collettività dei sardi", leggasi "collettività dei sardi" e non "Pantalone" in senso generico.

Allora noi abbiamo detto che diventa insostenibile, era già un qualcosa di poco sostenibile da un punto di vista morale, l'hanno riconosciuto gli stessi sindacati, bontà loro, solo dopo che abbiamo sollevato il problema, però era qualcosa di moralmente insostenibile ma finanziariamente è assolutamente insostenibile. Abbiamo cercato di intervenire dicendo che i diritti acquisiti non si toccano, che chi riceve la pensione continuerà a riceverla, che chi ha versato sinora continuerà ad avere un'integrazione pro quota in base a quello che ha versato rispetto a quello che avrebbe maturato sino alla fine, pensavamo di aver quantomeno sistemato una pendenza non certo per risolvere i problemi di Nanni Campus né di Teodoro Rodin, ma sempre in nome e per conto della Regione, intesa come popolo sardo che, con le proprie tasse e con i propri soldi, contribuisce a questo Fondo.

Ora, ci viene comunicato che in Commissione è stato detto: "Dobbiamo posticipare l'entrata in vigore di quell'emendamento che cristallizzava la situazione al 1 gennaio 2012, perché non sappiamo come pagare il trattamento integrativo delle pensioni vigenti". Quindi non stiamo non pagando le pensioni, non stiamo pagando il trattamento integrativo che porta quelle pensioni al 100 per cento dell'ultimo stipendio e così via a scalare.

Ho detto che, nella relazione che accompagna la legge, l'Assessore (che ha tutto il mio rispetto e la mia stima e lo sa) ci dice semplicemente che servono 1 milione e 300 mila euro al mese e non ci sono più i versamenti dei dipendenti, per cui la Ragioneria non paga più questo trattamento integrativo della pensione. Allora ho semplicemente chiesto: di questo milione e 300 mila euro, qual è la quota del 5 per cento che versano i dipendenti attuali? Giusto per sapere qual è, su questo milione e 300 mila euro mensili, la quota che la collettività sarda deve mettere ogni mese per mantenere questo che, comunque lo si voglia vedere, è un privilegio, perché fuori non si conosce, come non lo conosce la metà o più della metà di quest'aula, però è comunque un privilegio.

Ancora non ho avuto risposta, però ho fatto un ragionamento molto semplice. Il Fondo si regge su un 5 per cento che versano i dipendenti in servizio e di fatto su un 7,5 (un 5 per cento più un 2,5 per cento) per il trattamento di fine rapporto che deve versare la Regione. Nel momento in cui dal 1° settembre 2011 la Regione ha smesso di versare questo 7,5 per cento per ogni dipendente, così come hanno smesso i dipendenti di versare il loro 5 per cento, questo 7,5 per cento è nella disponibilità della Regione, così com'è sicuramente nella disponibilità della Regione tutto quello che esubera la quota compresa oltre questo 12,5 per cento tra i due componenti.

Quindi i soldi ci sarebbero perché noi non versiamo più per i dipendenti in servizio e utilizziamo quei soldi per integrare quel 5 per cento che i dipendenti in servizio non versano più a favore di quelli che sono già in pensione. Sembra complicato ma è di una banalità estrema, forse sono io che non sono chiaro ma è di una banalità estrema. Manca un 5 per cento che versano i dipendenti, il 5 per cento che la Regione doveva versare per i dipendenti non deve più versarlo perché è passato l'emendamento, questi soldi vengono presi e travasati a coprire quel 5 per cento che non versano i dipendenti. Anche perché credo che il capitolo di bilancio sia lo stesso e sia intitolato "FITQ". Se così non fosse, anziché portarci a una proroga, si poteva portare una norma finanziaria e dire che quei soldi che noi dobbiamo versare ogni mese, e quindi abbiamo perché altrimenti non potremmo versarli, nel bilancio della Regione, devono esistere, in qualche capitolo ci devono essere, li spostiamo da questo capitolo nell'altro e continuiamo a dare in godimento i suoi diritti a chi li ha maturati e continuiamo a pagarlo.

Però, da questo punto di vista finanziario, non ho avuto risposte, non so a quanto ammonta l'entità del versamento da parte dei dipendenti, non so quanto costa alla Regione, se non le voci che abbiamo raccolto parlando con la gente, parlando con i sindacati; quello che ci è stato detto è che, con quell'emendamento che quest'Aula ha votato, la Regione (intesa sempre come popolo sardo) risparmia 18 milioni l'anno. Con il taglio di 20 consiglieri, ci è stato detto che ne risparmiamo 5, qualcuno ha detto che stiamo togliendo la democrazia, stiamo riducendo la rappresentanza, io continuo a dire che si poteva addirittura tagliare di più, ma questo è un altro discorso solo per significare che, se è giusto andare a cercare tagli, a maggior ragione, questi tagli devono essere fatti laddove si incide non sui diritti ma sui privilegi perché poter avere una pensione pari al 100 per cento dell'ultimo stipendio goduto dopo solo 35 anni è un privilegio.

Non se ne abbiano i dipendenti di questo Consiglio, non se ne abbiano i dipendenti della Regione, però da nessuna parte di quest'isola, vadano fuori a chiederlo, c'è qualche altro lavoratore che abbia lo stesso privilegio. Qualcuno mi obietterà che noi addirittura dopo cinque anni prendiamo il vitalizio. Benissimo, interveniamo su quello, però non è che si ppssa continuare a sostenere una situazione che la politica regionale (è questo che m'infastidisce), in più di quarant'anni, anzi cinquant'anni, non ha mai avuto il coraggio di toccare perché si tratta di sacche di voto, sacche di preferenze.

Ebbene, se è questa la motivazione, a maggior ragione voterò contro questa proroga e mi batterò perché la situazione venga normalizzata; soprattutto mi batterò perché lo sappiano fuori. I sindacati sono stati bravissimi a non far uscire questa notizia, sta a noi far capire che non ce l'abbiamo contro nessuno, però sta a noi anche dimostrare che sappiamo amministrare nella maniera migliore i soldi della collettività che ci ha mandato qua a rappresentarla e tutelarla.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la verifica del numero legale dal consigliere Steri. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Mario Diana).

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Corda, Diana Giampaolo, Meloni Francesco, Peru, Stochino e Vargiu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 62 consiglieri.

Risultano presenti i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Poiché il Consiglio è in numero legale, i lavori possono proseguire.

E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, diceva molto bene l'onorevole Steri che, con questa legge, si cerca di rimediare all'approvazione che quest'Aula, tra l'altro a voto segreto, ha dato a un emendamento all'ultimo collegato, sicuramente sull'onda (come molto bene il collega Campus adesso diceva), dei cosiddetti privilegi. Sarebbe importante verificare i privilegi che tutte le categorie dei lavoratori hanno nella nostra isola e che dipendono per intero dalle casse regionali. Però la scrittura veloce e confusa di quell'emendamento ha prodotto mille interpretazioni all'interno dell'amministrazione regionale e l'effetto è stato traumatico; dirigenti, una volta tanto solerti, hanno per esempio sospeso immediatamente il pagamento dell'assegno integrativo delle pensioni dei dipendenti regionali e la trattenuta in busta paga dei dipendenti in servizio.

Se questo fosse il significato di quell'emendamento, ripeto approvato con molta fretta durante l'esame del collegato, il Fondo oggi non sarebbe in grado di pagare la quota integrativa ai dipendenti che sono andati in pensione o gli assegni integrativi alle vedove dei dipendenti regionali, ma la Regione sarebbe - a mio avviso - obbligata immediatamente, a chi ne fa richiesta e sono più di seimila persone, a rimborsare le quote che sinora i dipendenti hanno versato. Lascio a voi immaginare che cosa succederebbe delle casse regionali! Sono perfettamente d'accordo con molte delle affermazioni fatte dal collega Campus, anche che si tratta oggi di attualizzare un Fondo come quello del FITQ dei dipendenti regionali, di verificare la rispondenza delle nuove esigenze della società sarda, di riformarlo cancellando sicuramente alcuni privilegi oggi non più tollerabili.

Però bisogna anche fare un passo indietro, perché il Fondo integrativo di quiescenza dei dipendenti regionali, Assessore, mi corregga, se sbaglio, sembra che sia nato in passivo. Io ricordo, o meglio non ricordo perché non ero ancora nato, ma ho letto la storia del Fondo integrativo di quiescenza, che è stato creato nei primi anni '50, anni in cui nasceva la Regione autonoma della Sardegna, anni in cui, tra l'altro, venivano trasferiti i dipendenti, i funzionari statali (che si occupavano di competenze che erano state trasferite alla Amministrazione regionale, mi riferisco in modo particolare ai funzionari statali dei lavori pubblici e dell'agricoltura) agli Assessorati regionali. Prestando servizio, quando è andata bene, qualche anno nell'Amministrazione regionale, qualcuno è riuscito ad andare in pensione con l'integrativo di 15 anni (minimo 15 anni) di servizio all'interno dell'Amministrazione regionale, portando da subito il Fondo integrativo in grande passività. Dico subito che voterò a favore della proposta di differire l'entrata in vigore di quell'emendamento, tre mesi non sono tre secoli, perchè credo che sia necessario dare alla prima Commissione il tempo di porre mano al Fondo integrativo di quiescenza, riformandolo, adeguandolo ai tempi, come ho già detto, portando in Aula - entro il 30 dicembre di quest'anno - una proposta di riforma e di cancellazione in modo particolare di alcuni privilegi che, ripeto, oggi non sono più sopportabili.

Assessore, le chiedo anche di fare una verifica perché, oltre al FITQ dei dipendenti regionali, esistono altri fondi integrativi di quiescenza, finanziati dall'amministrazione regionale, mi riferisco in modo particolare ai vecchi fondi che aveva l'ERSAT e che sono stati trasferiti alle agenzie regionali e poi, non ultimo, presidente Lombardo, credo che sia anche opportuno verificare il Fondo integrativo che hanno i dipendenti del Consiglio regionale. Credo che faremmo cosa utile a tutti compiendo una rivisitazione dei privilegi di tutti quanti, non solo di una categoria dei dipendenti regionali, e non faremmo un danno a una singola parte, considerandoli solo ed esclusivamente una classe di privilegiati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, vorrei chiedere il voto segreto su questa norma, è possibile? Sì, è possibile. Chiedo il voto segreto e pregherei i dipendenti regionali di astenersi dall'intervenire su questo punto.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il voto segreto deve essere richiesto dopo la chiusura della discussione, prima che il Presidente inviti il Consiglio a votare.

SALIS (I.d.V.). Perfetto, benissimo, annuncio quindi la richiesta di voto segreto. Perché lo faccio, Presidente? Lo faccio perché non se ne può più, tra i pochi provvedimenti che discutiamo e approviamo, quelli che hanno un carattere riformatore e che vogliono tentare di modificare questa struttura, questo "moloch", sia Consiglio regionale, che Regione in senso lato, vengono rinviati. Questo provvedimento, questa proposta della Giunta, ha la stessa funzione che ha avuto l'emendamento che è stato approvato relativamente al numero dei consiglieri, cioè rinviare, rinviare e ancora rinviare.

Allora non capisco che cosa, da agosto 2011, il 4 agosto se non ricordo male (data in cui il Consiglio regionale ha approvato l'emendamento che tentava di bloccare l'erogazione di questi privilegi, come io continuo a chiamarli, nei confronti dei dipendenti regionali), che cosa ha ostato ad attivare tutta la serie di adempimenti burocratici e tecnici che avrebbe dovuto mettere in moto la procedura in grado di superare questo istituto e di garantire i cosiddetti diritti, tra virgolette, acquisiti bloccando il fatto che la Regione, il popolo sardo, i Sardi (come ha detto il collega Campus) debbano continuare a erogare fondi, soldi e risorse per i dipendenti regionali.

La discussione su questo punto è il secondo tempo della discussione di stamattina. Se non ci sono atti, nei confronti nostri, dei consiglieri regionali, della politica, che tendano a dare il segnale di un autocontenimento, come è possibile poi chiedere agli altri (è capitata oggi la combinazione di questa leggina di rinvio) di rinunciare a privilegi che sono consolidati da ormai molti decenni? Così come avevo chiesto al collega Steri di evitare il rinvio della leggina che abbiamo poi con modifiche approvato oggi, leggina che poi è molto più importante di quella di due settimane fa. Ecco, questo è il secondo tempo!

Un amico sindacalista, che seguiva le trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del comparto dei dipendenti regionali, mi disse alcuni anni fa: "Adriano, abbiamo difficoltà, come sindacati, perché, al tavolo delle trattative, quando noi proponiamo la bozza di contratto e gli incrementi salariali e normativi nei confronti dei dipendenti, ci troviamo spesso scavalcati in avanti dalle proposte dell'Assessore di turno"; "ci troviamo spesso scavalcati in avanti", nel senso di proposte maggiormente migliorative (rispetto a quelle dei sindacati) dei politici di turno che gestivano le trattative con i sindacati.

Allora penso che sia necessario dare un segnale. Ho detto, nel dibattito sulla legge numero 16, che il sottoscritto godeva, sino al 1995, di un trattamento di previdenza integrativa, ero iscritto al Fondo telefonici, così come i piloti dell'Alitalia, così come i dipendenti dell'Enel, avevamo fondi di pensione integrativi che avevano più o meno lo stesso meccanismo del FITQ regionale; dopo le riforme Dini e Amato, questo fondo di pensione integrativa dei dipendenti della Telecom è sparito, quello che avevamo versato come contributi è andato al Fondo pensioni che ognuno di noi sta costituendo con i suoi contributi e con i contributi aziendali, non abbiamo perso una lira (perché allora si parlava di lire) ma nessuno ha fatto questioni.

Il Fondo dei dipendenti regionali invece continua, dopo quasi vent'anni, a rimanere in piedi. E' stato ricordato il tentativo della scorsa legislatura quando abbiamo cercato di cambiare un po' le cose e non ci siamo riusciti, perché? Comprendiamo che le pressioni sono tante e comprendiamo anche che il sottoscritto e gli altri colleghi stanno intervenendo su questo argomento con questa decisione, con questa franchezza e con questo coraggio… ho apprezzato il collega Uras, lo apprezzo per la coerenza che ha manifestato parlando contro i suoi stessi interessi personali, lo apprezzo e voglio pubblicamente riconoscerglielo, perché in determinati momenti si deve avere anche un certo coraggio. Richiamavamo stamattina il Capo dello Stato: "Coraggio e disinteresse", queste parole dovrebbero risuonare sempre nelle nostre orecchie se vogliamo riuscire a recuperare un minimo di credibilità e di autorevolezza.

Ecco perché io non sono assolutamente d'accordo per questo rinvio, l'ho detto anche in Commissione, Assessore, ho tentato di motivarlo. Ringrazio il collega Campus che oggi ha portato una serie di dati analitici molto più precisi di quelli che sono riuscito a recuperare io, significativamente precisi, che danno il senso della necessità, assessore Floris, di uscire da questa tenaglia. Sono stato oggetto di telefonate e incontri, quanto quasi tutti i consiglieri di questo Consiglio regionale, sicuramente perderemo qualche voto, pazienza, ma non si può legiferare o pensare di riformare la Regione se abbiamo paura di perdere qualche voto di persone che, fortunatamente, hanno acquisito il diritto al lavoro, che è costituzionalmente garantito, e dovrebbe essere costituzionalmente garantito, ma che vede escluse centinaia di migliaia di sardi dal diritto al lavoro sancito dall'articolo 1.

Assessore, badi bene, nei mesi prossimi dovremo legiferare su enti locali, sanità, forestale, precari, cioè tutta una serie di settori per i quali saremo probabilmente costretti a cercare di dimostrare l'obbligo di definire e di apportare tagli alle poche cose che spesso questi settori hanno, sovente anche ai loro diritti, allora cominciamo a dare un segnale riuscendo finalmente a non rinviare, sotto la pressione…. ho ricevuto una lettera dove c'erano sette, otto, dieci sigle sindacali di cui non conoscevo neanche l'esistenza, in cui, anche con certi toni…. collega Campus, probabilmente anche la mia fotografia ha girato in qualche ufficio, ho chiesto il voto segreto la volta scorsa su quell'emendamento, figuriamoci che cosa si è detto e si è fatto, ma ho il coraggio di dire che non mi preoccupo se perdo qualche voto o qualche simpatia, perché lo stesso rigore che sto chiedendo che venga applicato nei miei confronti, ho il diritto di chiederlo, in questo periodo di crisi drammatica per centinaia di migliaia di sardi, nei confronti di chi gode ancora di privilegi che sono assolutamente incomprensibili e inaccettabili.

Per cui, così come la crisi chiede direttamente alla maggioranza dei sardi, e come dovremmo chiedere noi nei prossimi mesi, di incrementare questi sacrifici, abbiamo anche il coraggio di chiedere ai dipendenti regionali di rinunciare a un privilegio a cui già i dipendenti telefonici come il sottoscritto hanno rinunciato da quindici anni a questa parte!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Impegnerò molto meno del tempo a disposizione, Presidente. Mi rivolgo all'assessore Floris perché vorrei capire alcune cose. Provo a leggere il comma 2 dell'articolo 12 della legge numero 16 del 4 agosto di quest'anno che recita: "Le prestazioni obbligatorie previste a carico del Fondo di cui al comma 1 sono cristallizzate alla data di entrata in vigore della presente legge e sono determinate e corrisposte secondo i criteri previsti dalla legge regionale numero 15 del 1965, rivalutate secondo gli indici ISTAT dalla data di entrata in vigore della presente legge fino alla data del mese antecedente la data di erogazione".

Ora mi rivolgo all'Assessore e al Presidente del Consiglio, anche se capisco che non ha nessuna possibilità di intervento. Davvero non comprendo, Assessore, perché stia avvenendo un fatto gravissimo in questa Amministrazione regionale; a me non pare che la norma che abbiamo approvato con la legge numero 16, in particolare questo articolo 12, autorizzi l'Ammistrazione regionale a operare così come sta operando; a me pare che ci sia un arbitrio nell'interpretazione di questa norma, perché questa norma non autorizza nessuno a non erogare una parte delle prestazioni.

Qual è la ragione per cui si chiede il differimento? Serve agli Uffici? Per che cosa agli Uffici? Per fare quello che non sono riusciti a fare da agosto a oggi? Abbiamo la certezza che, quello che non sono riusciti a fare, riusciranno a farlo da ottobre al 31 dicembre di quest'anno? O siamo in presenza invece, volutamente, di un'interpretazione, ripeto, unilaterale, non rispondente, così evito il termine "arbitrio" che può essere eccessivamente pesante, dico un'interpretazione unilaterale non rispondente al dettato della norma che l'Assemblea regionale ha licenziato? Perché se è così, attenzione, noi rischiamo di dare fiducia a chi, non per ragioni di tempo, ma per altre ragioni evidentemente, non vuole attuare correttamente la norma licenziata dal Consiglio, forse per vanificare la volontà del Consiglio stesso.

Mi rendo conto che la mia richiesta è irrituale e non può essere accolta, cioè aprire brevemente una discussione su questo, ma non è possibile che noi siamo prigionieri… scusate, lo dico anche ai colleghi Solinas e Campus, perché è una cosa delicata… per carità, so che state parlando di questo, lo ripeto, tanto ho tempo, colleghi Campus e Solinas, io ho letto il comma 2 dell'articolo 12 della legge numero 16 del 2011, in questo comma non si dice assolutamente che le prestazioni non vanno più erogate, si dice l'esatto contrario, cioè che le prestazioni obbligatorie sono cristallizzate all'entrata in vigore e dice che sono determinate e corrisposte secondo la norma vigente, la norma del 1965, e dice ancora che sono rivalutate secondo l'indice Istat. Allora mi chiedo perché qualche ufficio dell'Amministrazione regionale non attua correttamente una norma che è scritta bene, è scritta in italiano, è scritta in maniera comprensibile, cioè, Assessore, davvero, non lo so, chiedo anche una sospensione di questi lavori, per dieci, quindici minuti, per appurare il perché.

Non possiamo essere costretti a venire in quest'Aula e a svolgere una discussione su un altro tema! Perché? Qual è il motivo? Il motivo è perché gli uffici, da agosto a oggi, non hanno trovato il tempo per applicare correttamente una norma? Oppure siamo in presenza di uffici che, nonostante si sia in presenza di una norma chiara, decidono di fare quello che vogliono? Io credo che sia così! Allora mi chiedo per quale ragione, qual è l'obiettivo, è quello di mortificare una volontà del Consiglio regionale? Che cos'è? Presidente, le chiedo davvero, non so se è irrituale, chiedo scusa se così fosse, una sospensione di dieci, quindici minuti in quest'Aula per un minimo di riflessione su quanto sta avvenendo, perché sono stanco di essere sottoposto, all'interno di quest'Aula, a un dibattito che non dipende da noi, ma dall'arroganza e dalla tracotanza con cui qualcuno interpreta norme in maniera completamente differente dalla volontà del legislatore. Di questo si tratta!

Credo che dovremmo dire basta! C'è un qualcosa, uno strumento? Perché altrimenti se non è così, che cosa ci stiamo a fare? Capisco di fronte ad altre leggi, ne abbiamo discusso tante volte in Commissione d'inchiesta, tante volte, lo sa bene il presidente Uras, forse, se vogliamo dare il beneficio di non so che cosa, forse qualche norma poteva essere interpretata diversamente, ma qui siamo di fronte a un qualcosa che non si comprende. E' possibile sospendere dieci minuti, quindici minuti e trovare una forma per richiamare chi ha la responsabilità di attuare correttamente questa norma? Badate, gli effetti della negligenza, dell'irresponsabilità di chi attua in maniera non corretta questa norma, si stanno scaricando su gente che si vede privata di una prestazione salariale, scusate, di una retribuzione, questo sta succedendo. Non mi voglio assumere questa responsabilità, non voglio coprire chi non ha responsabilità legislative e, comunque, sovrasta la nostra volontà e getta discredito sull'attività che ognuno di noi svolge. Non è più tollerabile questa situazione, chiedo davvero di sospendere un attimo, quanto serve, e recuperare questa situazione.

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per porre una questione sospensiva ai sensi del comma 2 dell'articolo 86, proprio in ragione del dibattito che si è sviluppato e anche della proposta fatta dall'onorevole Diana, penso che sia utile ai fini di una verifica, diciamo, degli aspetti anche di contenuto normativo. Per esempio, potrebbe bastare magari un'interpretazione autentica, se fosse necessaria, anziché fare quindici minuti di sospensione, decidiamo di sospendere la discussione per oggi e di riprenderla, sempre nella tornata, successivamente. Così avremo tutti quanti il tempo di riflettere, io penso di riflettere opportunamente, sul fatto che questa è una legge, ha ragione l'onorevole Campus, che ha effetti di natura finanziaria non di poco conto.

Le dico, onorevole Campus, che si maturano diritti previdenziali che riguardano non solo le retribuzioni fondamentali, ma anche le retribuzioni di posizione. Un dirigente, nominato direttore generale, trova la sua retribuzione lievitata e quindi anche i suoi diritti previdenziali lievitati, in ragione della posizione che ha assunto e che ha maturato per esempio nell'arco dell'anno, ecco perché il differimento non è privo di incrementi, di costi a carico del bilancio regionale e, in questa norma, lo voglio sottolineare perché gli uffici ogni volta ci richiamano, non vi è alcuna copertura finanziaria, eppure il differimento determinerà inevitabilmente un costo finanziario, anzi, mi sorprendo del fatto che gli uffici e la stessa Presidenza non l'abbiano segnalato.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, posso chiederle di sottoporre la questione sospensiva dopo l'intervento della Giunta? Mi sembrerebbe corretto concludere la discussione generale con l'intervento della Giunta e poi chiamare l'Aula a esprimersi sulla sua proposta.

URAS (Gruppo Misto). Assolutamente sì.

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Presidente, colleghi, non nascondo le mie perplessità e i miei dubbi, perché ho sempre ritenuto che un consigliere regionale conosca perfettamente la macchina burocratica della Regione, le leggi che sovraintendono, i regolamenti e quindi che si arrivi qui con cognizione di causa. Bisogna che ci mettiamo d'accordo, noi dobbiamo sgombrare il campo da equivoci e da dubbi che stanno emergendo. Un conto è trattare la riforma complessiva e organica del FITQ, ridiscutere sulla legittimità o meno del permanere di un sistema previdenziale integrativo, che è quello che è stato indicato da alcuni colleghi, discutere della moralità o meno di quel sistema, a distanza di quindici anni, quando le cose si sono trasformate e sono cambiate in tutta Italia, altro conto è discutere su come far fronte agli obblighi vitalizi nei confronti di pensionati che, in base a una legge di questo Consiglio, hanno versato i contributi, diritti che non possono essere messi in discussione da nessuno, dico da nessuno!

Non mi pare che la finalità dell'articolo 12 della legge numero 16 fosse un articolo di legge che ponesse fine al problema del FITQ in Sardegna. Abbiamo tutti quanti detto, lo hanno detto i presentatori, e altri lo hanno approvato col voto segreto con questo intento, ricordo gli interventi che vi sono stati in quest'Aula, ricordo perfettamente, era un modo per sottolineare l'esigenza di una riforma organica e complessiva di questo Fondo, tanto che la Giunta regionale aveva assunto l'impegno, sulla base delle dichiarazioni fatte da alcuni colleghi in quest'Aula, di presentare un disegno di legge organico per mettere ordine in questo FITQ, cosa che è stata fatta non soltanto dalla Giunta regionale, ma anche da alcune forze politiche che hanno ritenuto di dover presentare una propria proposta di legge, tanto che la prima Commissione, quando si è riunita e ha discusso del differimento di questa legge, ha ritenuto opportuno iscrivere, all'ordine dei lavori della Commissione, la proposta di legge presentata dai Gruppi, in attesa di ricevere quella della Giunta regionale, cosa che è avvenuta puntualmente.

La finalità che è stata posta con l'articolo 12, di anticipazione della riforma, ha portato da un lato alla cessazione completa delle iscrizioni, di tutte le iscrizioni al Fondo, e dall'altra alla cristallizzazione delle prestazioni a carico del Fondo. Quindi si è bloccato tutto, non esistono i giochini e i giochetti, da una parte si dà, da una parte c'è, si è cristallizzato tutto! Questo aspetto ha dato luogo a complesse problematiche di ordine applicativo e operativo, ma soprattutto finanziario, tanto è vero che esistono, agli atti dell'Assessorato, le dichiarazioni dell'Assessorato della programmazione, della Ragioneria, del Fondo e di quant'altro, nelle quali si dice che è inapplicabile, perché noi da questo momento dobbiamo fermare tutto. L'interruzione di questi flussi in entrata non consente al FITQ (e quindi alla Regione, che ha gli obblighi, perché il FITQ non è un'entità giuridica, l'entità giuridica è la Regione) di far fronte agli obblighi vitalizi in favore degli iscritti al Fondo: oggi 3077 pensionati, ai quali devono essere erogati mensilmente assegni integrativi per circa 1 milione e 300 mila euro. A dimostrazione di questa difficoltà, non abbiamo pagato il mese di settembre in tempo utile, proprio per evitare di pagare l'IRPEF, perché non avremmo raggiunto le somme necessarie per pagare l'IRPEF e quindi abbiamo dovuto, come dire, ritardare i pagamenti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue FLORIS MARIO.) Esistono nel Fondo 30 milioni di euro, che sono investiti, ma che sono a garanzia delle prestazioni in favore dei dipendenti, comunque difficili da disinvestire. L'articolo 12 della legge numero 16 dice, come diceva il Capogruppo del P.D.: "Le presunte risorse sono costituite dal contributo di solidarietà a favore del Fondo, costituito da una trattenuta sulla retribuzione annua lorda pari al 75 per cento del tasso di inflazione, determinato seguendo gli indici ISTAT, che appare indeterminato…"; secondo me, se me lo consentite, è ingiusto e di dubbia legittimità, se si considera che viene posto a carico dei soggetti, vale a dire a carico degli iscritti al Fondo, che non godranno mai o comunque non più delle prestazioni del Fondo. Indeterminato, senza alcun capitolo di bilancio, senza alcuna possibilità di capire qual è l'entità di questo fondo. Quindi ci troviamo di fronte a un'impossibilità di far fronte agli impegni che abbiamo assunto.

Abbiamo i dati, e i dati sono questi: in entrata, il Fondo ha incassato nel mese di gennaio contributi per 7 mila euro, nel mese di febbraio 152 mila euro, nel mese di marzo 2 mila 125 euro, nel mese di aprile 1 milione 114 mila euro, nel mese di maggio 1 milione 105, nel mese di giugno 3 milioni e 55, nel mese di luglio 109, nel mese di agosto 1 milione 85, per un totale di 8 milioni 752 mila, questo per quanto riguarda i contributi. Per quanto riguarda il rimborso INPDAP, nella stessa data per le quote TFR 1 milione 332 mila. Poi ci sono gli interessi sugli investimenti per 297 mila euro, le sovvenzioni della Regione per 5 milioni e 880 mila euro, per un totale di 16 milioni e 261 mila. A partire dal mese di settembre, sono state introitate soltanto le somme relative al mese di agosto di 1 milione 109 mila, più il rimborso INPDAP di 128 mila. Non ci sono investimenti e non c'è sovvenzione da parte della Regione. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, nonostante la cristallizzazione, non ci sarà assolutamente nulla. Per cui, il totale degli incassi è di 21 milioni 125 mila euro. Il totale delle spese è di 26 milioni 52 mila euro; ci sono tutti i dati.

Allora che cosa si sta chiedendo? Si sta chiedendo di esaminare la legge di riforma, di consentire l'afflusso dei contributi da parte dei dipendenti e da parte della Regione per due mesi, poi, come dice l'onorevole Uras, non sarà il 31 dicembre, sarà il 30 novembre, il Consiglio regionale metta pure il 30 ottobre, questo non è un problema, per riformare totalmente questo Fondo che verrà riformato seguendo le linee nazionali, che sono state dette dall'onorevole Steri, che sono quelle di trasformare il Fondo da retributivo a contributivo. Tutti coloro che hanno maturato i diritti acquisiti al 31 dicembre 2011 avranno quei diritti acquisiti, mentre a partire dal 1° gennaio 2012 ci sarà un nuovo sistema, quindi non più il giochino.

Guardate, non voglio entrare in merito alla riforma del Fondo; quando ne parleremo, perché tanto ne dovremo parlare, vi accorgerete che il Fondo non ha sfondato per altri motivi, ha sfondato per tante leggi che sono state presentate con emendamenti in quest'Aula, inserendo nel Fondo persone che non avevano mai pagato una lira! Quindi, se ci sono responsabilità, per il Fondo, questo Consiglio regionale ne ha tante; vi posso citare almeno dieci o dodici emendamenti che sono stati presentati durante le leggi finanziarie, dove è stata inserita, a carico del Fondo, gente che non aveva mai pagato una lira!

Quindi di che cosa stiamo parlando? Ma di che cosa stiamo parlando? Mi pare che questi siano dati con i quali non c'entrano niente gli Uffici, l'amministrazione, la gente, io non presento "roba" che mi danno gli uffici, cerco sempre di valutare. Su questo aspetto ho consumato due mesi e mezzo di tempo per sentire i sindacati, perché capisco anche il valore che ha questo Fondo per il personale dipendente della Regione; siamo liberi di modificare totalmente e anche di annullare questo beneficio, ma non siamo libeeri di mantenere fede agli impegni che abbiamo assunto nei confronti degli aderenti al fondo!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento

PRESIDENTE. E' stata posta una questione sospensiva da parte dell'onorevole Uras, ai sensi dell'articolo 86, comma 2.

Poiché nessuno domanda di parlare, metto in votazione la questione sospensiva, con procedimento elettronico, senza registrazione dei nomi.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione del disegno di legge: "Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16(Norme in materia di organizzazione e personale)" (308/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 308/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Ho ascoltato con estrema attenzione…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Il voto segreto non è formalmente ancora chiesto perché l'ha chiesto in un momento nel quale non lo poteva chiedere.

SALIS (I.d.V.). Sto parlando della replica dell'Assessore.

PRESIDENTE. E' una dichiarazione di voto.

(Interruzioni)

SALIS (I.d.V.). Intervengo per dichiarazione di voto.

(Interruzioni)

Non mi sto esprimendo sul voto perché ho già chiesto il voto segreto…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Salis, allora lei non può fare dichiarazione di voto.

SALIS (I.d.V.). La replica dell'Assessore, che mi sento di…

(Interruzione)

Franco, adesso non sottilizziamo, non facciamo i legulei. Voglio dire due parole sulle dichiarazioni fatte dall'Assessore, confermando la richiesta di voto segreto sulla legge. Mi sembra corretto, l'Assessore ha espresso, e lo abbiamo apprezzato, le sue proposte all'Aula, le sue indicazioni, le sue specificazioni…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Salis, lei sta proponendo il voto segreto su questa votazione? Sul passaggio all'esame degli articoli?

SALIS (I.d.V.). Sull'articolato della legge…

(Interruzione)

Sì, sul passaggio. E' chiaro, è finita la discussione generale, siamo sul passaggio all'esame degli articoli, non posso chiedere il voto segreto sugli emendamenti che verranno presentati dopo! Chiedo il voto segreto sul passaggio all'esame degli articoli. Volevo dire due cose sulla replica dell'Assessore, ma lasciamo perdere, ne parliamo successivamente.

PRESIDENTE. Perfetto. Grazie.

Allora è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto. Prego i colleghi di prendere posto. Rammento all'Aula che stiamo votando il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo solo per dire che, se si fosse votato a scrutinio palese, avrei partecipato alla votazione, ma siccome sono parte interessata, essendo un dipendente regionale in aspettativa, non partecipo al voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto di astensione. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Onde evitare strumentalizzazioni, come è già accaduto quando abbiamo avuto votazioni a scrutinio segreto, dichiaro la mia astensione.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 61

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 32

contrari 28

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: Cossa - Sanjust.)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalità

1. Per motivi organizzativi e finanziari, l'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), è differita al 1° gennaio 2012.

2. Il differimento di cui al comma 1 ha effetto a partire dalla data di entrata in vigore della legge regionale n. 16 del 2011.

3. L'Amministrazione regionale adotta gli atti idonei ad adeguare gli effetti già prodotti dall'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale n. 16 del 2011 a quanto previsto dal comma 2.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Intervengo solo per dire molto brevemente che questa disposizione porterà spesa. Sottolineo che non è stata data copertura finanziaria, inoltre che noi certamente non faremo la riforma del fondo di previdenza entro il 31 dicembre di quest'anno. Quando arriverà la legge finanziaria, come è noto, non saremo più in condizioni di fare esami di altri provvedimenti e nella stessa legge finanziaria ci dovremo porre una serie di problemi di coerenza. Questo lo dico per coloro che da quella parte si alzeranno a dire che noi dobbiamo contenere la finanza pubblica, lo dico perchè, quando si alzeranno da quella parte a dire che i trasferimenti agli enti locali devono essere ridotti rispetto al fondo unico e all'ammontare del fondo unico attuale, personalmente, da qui, farò una battaglia senza tregua su questo profilo, dirò esattamente il contrario perché bisogna incominciare a prendere la cassa della Regione (che, ha giustamente detto l'onorevole Campus, è la cassa del popolo sardo) e restituirla al popolo sardo perché non è la cassa nostra, è la cassa del popolo sardo!

Badate, mi attrezzerò per sottolineare l'esborso finanziario che è costato, ha ragione l'onorevole Floris, anche in relazione alle regalie che abbiamo fatto di contributi non versati, non maturati, a categorie di lavoratori interi, trasferite dallo Stato alla Regione o da altri soggetti anche pubblici. Costerà una marea di risorse finanziarie reggere questo Fondo di trattamento di quiescenza e ovviamente farà contenti tutti coloro che, da qui al 31 dicembre, che dal 31 dicembre al 30 marzo, che dal 30 marzo al 30 giugno e così via, matureranno trattamenti previdenziali aggiuntivi in ragione della retribuzione di posizione che voi dovete sapere è interamente coperta dal punto di vista previdenziale, sia a carico della cassa INPDAP, sia a carico del Fondo del trattamento di quiescenza.

Lo dico perché, nel caso della dirigenza della Regione, non parliamo di mille euro, parliamo di decine di migliaia di euro l'anno. Allora, diventa difficile per questa Assemblea, diventa impossibile per la vostra parte, per il centrodestra, accreditarsi come i difensori del rigore finanziario, voi siete degli spreconi, ma purtroppo non sprecate i vostri soldi, sprecate i soldi di tutti!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, sul fatto che il FITQ sia un fondo che richiede interventi in continuazione da parte della Regione, non c'è dubbio; sul fatto che il problema del FITQ debba essere risolto, mi sembra che ci sia un assenso unanime da parte dell'Aula. Proprio per questo motivo, già prima dell'estate, io con il collega Mario Diana abbiamo predisposto una proposta di legge con l'auspicio che essa sarebbe potuta essere esaminata dall'Aula immediatamente, già prima della pausa estiva. Purtroppo non è stato possibile, non è stato possibile coagulare un consenso unanime per arrivare a questo risultato.

In questa situazione, è evidente che dobbiamo intervenire in qualche maniera per rimediare al pasticcio fatto con quell'emendamento, avevo detto già in quell'occasione che quell'emendamento tecnicamente avrebbe creato una serie di difficoltà e una serie di problemi. Ossia nessuno contesta che, sul FITQ, bisogna intervenire, ma oggi l'argomento della discussione non è questo. Sono stati fatti vari esempi dall'onorevole Campus, ne potrei aggiungere altri cento di esempi che hanno portato a sfondare il FITQ, è sotto gli occhi di tutti. Ripeto, c'è gente che c'è stata un giorno e poi si è avvantaggiata di tutti i benefici del FITQ. Non solo, ma contrariamente a quanto diceva prima l'onorevole Solinas, i dipendenti che hanno versato i contributi se poi non riceveranno niente non possono ripeterli perché il FITQ è retto dal principio di solidarietà e ci sono già precedenti giurisprudenziali specifici del Consiglio di Stato che dice che quelle somme sono irripetibili.

Allora, si tratta solo ed esclusivamente, con buon senso, con serietà, di prendere in mano il problema e di risolverlo. Per quanto mi riguarda, sono pronto a entrare stasera in Commissione, esaminare e affrontare il problema. Va da sé che non è una legge che possiamo approvare di corsa, dobbiamo fare tutta una serie di audizioni, sindacati e quant'altro. Da qui l'esigenza di questa norma di legge.

Il problema della copertura finanziaria, sollevato dall'onorevole Uras, è già stato sollevato in Commissione e il Presidente, sentiti gli Uffici, è giunto, con la posizione concorde anche della Giunta, a una soluzione difforme rilevando che questa norma non richiede norma finanziaria in quanto le somme già c'erano a suo tempo nella finanziaria e sono rimaste perché, con l'emendamento, non sono state tagliate le somme, semmai si sarebbe posto il problema dell'inammissibilità di quell'emendamento perché quell'emendamento era privo di copertura finanziaria per gli effetti che andava a generare.

Per cui, in conclusione, sicuramente dobbiamo riformare il FITQ, siamo pronti a farlo da subito, la nostra parte l'abbiamo fatta sin dal primo momento, già prima di presentare la proposta di legge, io mi ero fatto carico di consegnarla a tutti i Capigruppo perché ne potessero prendere visione per ricevere eventualmente il loro assenso. Oggi ci troviamo in una situazione di emergenza, una situazione di emergenza che non è risolvibile altrimenti che con una norma di proroga degli effetti al 1° gennaio 2012. Abbiamo speso, dal 1965 a oggi, miliardi di lire prima e milioni di euro dopo, non credo che prorogare per due mesi e mezzo, perché di quello stiamo parlando, l'efficacia della disciplina della legge del 1965 sia una cosa che provochi un disastro nelle casse della Regione sarda.

Per cui, non capisco sinceramente le critiche che sono state fatte, più che altro sono critiche che condivido ma hanno un altro bersaglio, il bersaglio non è questa norma di legge. Confermo quindi il nostro voto favorevole, così come del resto è la posizione espressa dalla maggioranza (a parte l'onorevole Campus a titolo personale) la quale ha votato a favore di questa norma di legge anche in Commissione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, rispetto alle dichiarazioni fatte dall'assessore Floris, formulo due quesiti che ho già posto in Commissione. Il primo è: c'è una norma che impedisce di riprendere in mano provvedimenti legislativi che siano stati bocciati dall'Aula entro sei mesi dalla bocciatura? Ne sono passati quattro e a questa domanda non mi è stata data risposta. Seconda domanda: come è possibile che non ci sia necessità di una copertura finanziaria per questo provvedimento quando, dal 4 agosto, data in cui l'abbiamo approvata, la "12" ha bloccato i capitoli di bilancio relativi a questo fondo? Come è possibile che non ci sia necessità di copertura finanziaria quando oggi stiamo sbloccando di nuovo i rubinetti della spesa della Regione per tutti i dipendenti che matureranno in questo frangente? Si parla di due mesi, ma chi crede ai due mesi? Crediamo alle favole? Questo è un tentativo palese di rinviare sine die il problema!

Si continua a parlare di riforma del FITQ, ma perché si deve riformare il FITQ? La riforma previdenziale nazionale ha abolito questi sistemi integrativi a carico degli imprenditori pubblici o privati! Aboliti! Perché dobbiamo riformare il FITQ? Dobbiamo riprendere lo spirito dell'emendamento approvato sulla legge numero 16 e dire che la cristallizzazione, che viene richiamata anche in questa leggina, peraltro, in maniera impropria e forse improvvida, ci impone di continuare a versare contributi della Regione, dei sardi, nei confronti di questo Fondo.

A queste domande non mi è stata data risposta e pregherei che mi venisse data quantomeno adesso che ci predisponiamo ad affrontare l'articolato della legge e i probabili emendamenti, dopo che l'Aula si è spaccata con una minoranza del Consiglio regionale che ha sostenuto questa legge, perché 32 consiglieri sono un'esigua minoranza, anche questo va fatto rilevare. Per cui, dopo che si tenderà a far passare nel dimenticatoio questa riforma, perché questo sarà il tentativo, temo, ma aspetto smentite, sarò molto felice di essere smentito il 1° gennaio 2012, quando avremo riformato (punto interrogativo, non si sa bene come, poi vedremo le proposte di legge) il FITQ, la mia paura è che, visto che questo film l'abbiamo già visto nella scorsa legislatura, ci sarà il tentativo, non tanto velato, di non parlare più di riforma del FITQ perché non si vuole disturbare una platea di potenziali elettori che potrebbe non dare il consenso magari alle stesse persone che hanno alimentato questo tipo di meccanismi nei decenni passati.

Mi aspetto una risposta a queste due domande e ci predisponiamo a tentare di bloccare ulteriormente, nel corso della votazione, questa legge che ci impedirà - temo - di poter dare alle categorie che verranno a chiedere un aiuto in Regione e ci porterà a doverci vergognare di quello che abbiamo fatto anche stasera.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Vede, Assessore, ribadisco il mio assoluto rispetto e la stima, però francamente rimango ancora perplesso. Avrei voluto essere convinto da lei, così come avevo chiesto in Commissione, per venire incontro alle esigenze che, a quanto pare, esprime parte della maggioranza. Però davvero non riesco perché ci sono due aspetti a cui lei non ha dato risposta e che rimangono per me fondamentali. Lei ci ha letto giustamente dei dati numerici, così come avevo chiesto, ci ha detto in definitiva che, a fronte di 21 milioni di euro di incassi, ci sono 26 milioni di spese e ci ha letto anche quanto è stato incassato a gennaio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio e agosto. La mia domanda era molto più semplice: di questi 21 milioni di incassi o, se preferisce, di quello che ci ha letto per ogni mese, ma credo che forse sia meglio ragionare in termini di anni, io ho chiesto qual è la quota che compete al 5 per cento dei versamenti obbligatori da parte dei dipendenti e quanto compete alla collettività sarda. Questo è il nodo! Questo è il nodo, giusto per capire di che entità finanziaria stiamo parlando a carico della collettività. Certamente non sono tutti e 26 milioni che mette la Regione però non credo nemmeno che siano 12 milioni anzi 13 milioni come quota che viene prelevata attraverso il 5 per cento dei dipendenti, perché teoricamente dovrebbe essere un fifty-fifty. Ce lo dica, questo potrà aiutarmi a decidere.

E' vero che le spese sono superiori agli incassi, però la mia seconda domanda (che è stata fatta anche dagli altri colleghi che sono intervenuti) è: perché è stato bloccato il pagamento dell'integrazione pensionistica degli attuali aventi diritto a fronte di una quota di fondi regionali che comunque deve essere disponibile? Perché se questa quota di fondi regionali non fosse disponibile, non avrebbe alcun senso nemmeno questa proroga perché non sapremmo che cosa versare.

Quindi i soldi, Assessore ci sono, vogliamo sapere quanto compete alla collettività e vogliamo sapere perché comunque, artatamente, secondo noi, non è stata erogata l'integrazione pensionistica in questi due mesi a fronte di fondi che ci devono essere perché altrimenti non avrebbe alcun senso, e lo ribadisco, una proroga che consentirà retroattivamente di versare e di pagare. Da dove li prendiamo? Arrivano miracolosamente nelle casse regionali? Sicuramente no, Assessore.

Mi tolga per favore questo sospetto che qualcuno all'interno degli uffici abbia usato questo ricatto nei confronti delle famiglie e degli aventi diritto per imporci un qualcosa da un punto di vista legislativo!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, credo, spero, che la situazione che stiamo vivendo possa servirci in futuro a evitare di infilarci in discussioni su emendamenti presentati senza che abbiano la dovuta istruttoria, perché ci siamo trovati e ci stiamo trovando in una situazione davvero imbarazzante.

Voglio dirlo, come si suol dire, a suocera perché senta nuora o viceversa: attenzione, noi dobbiamo evitare, dovremmo essere gli unici non portatori di interessi di parte ma dobbiamo essere portatori di interessi generali, tutti gli altri invece, organizzazioni sindacali, associazioni, eccetera, hanno il dovere, infatti hanno una rappresentanza parziale, di rappresentare interessi parziali e si può comprendere tutto. Però starei molto attento a evitare di toccare i diritti acquisiti. Badate, si innesca un qualcosa che diventa davvero preoccupante per tutti, anche per coloro i quali, qua dentro o fuori, si sentono al riparo. Badate che, se quest'Aula, lo dico a tutti, si permette il lusso di toccare i diritti acquisiti, allora attenzione, tutti quanti sono autorizzati a toccare e a chiedere di toccare i diritti acquisiti di tutti, di tutti, nessuno escluso, nessuno escluso! Si rischia di avere effetti devastanti e incontrollabili che metterebbero tutti nell'imbarazzo di difendere i diritti acquisiti. Dico che noi tutto dobbiamo fare tranne che...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per cortesia!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Infatti non si è capito, mi sto riferendo soprattutto ai colleghi, se non si capisce questo, si rischia davvero di non saper tutelare nulla. Non voglio andare oltre insomma, dovrei dire cose che non voglio dire, però mi dispiace questa disattenzione, spero che sia dovuta al fatto che chi è disattento sa tutto e solo io non appartengo a questa categoria.

Allora un appello: noi siamo contrari, io sono contrario a toccare i diritti acquisiti, il presidente Floris nel suo intervento ci ha descritto una situazione che ha riaperto una discussione, ci ha parlato anche di un fondo che ha circa 30 milioni, se non ricordo male, credo che siano 30 milioni che avranno un rendimento, probabilmente il rendimento non è esigibile quando si vuole e quindi non so, avranno scadenza semestrale, annuale, non lo so, non conosco questa situazione, perché altrimenti si potrebbe anche attingere da quel fondo per coprire un periodo. Comunque quel fondo è sempre un fondo a cui hanno concorso sia l'amministrazione regionale per la sua parte che i lavoratori dipendenti, quindi per la parte che riguarda l'amministrazione regionale sono sempre soldi pubblici, comunque li si voglia utilizzare, possono essere esigibili immediatamente o fra sei mesi, sono sempre soldi pubblici. Penso che ci siamo infilati in un pasticcio, soprattutto perché tocca diritti acquisiti e, sarà anche per la mia storia, perlomeno permettetemi sul piano personale, io non vorrei toccare mai i diritti acquisiti.

Come si possono salvaguardare, nella situazione data, nel pasticcio in cui ci siamo infilati, i diritti acquisiti? Presidente Floris, non vedo che due strade: o si può toccare quel fondo, mi pare che non sia possibile per le ragioni che lei ci ha detto, oppure l'altra strada è il differimento nell'applicazione della norma. Non guardo con ostilità nemmeno questa seconda ipotesi, ovviamente ci deve essere un impegno, un impegno che abbia un minimo di carattere di cogenza, altrimenti davvero è un impegno politico che rischia di essere un accordo tra i funzionari che, in qualche maniera, se così fosse, vogliono vanificare il dettato di questa norma e chi non vuole ovviamente fare nulla.

Allora è possibile che si vada, sin dalla prossima settimana, nella Commissione competente, si inizino le audizioni, innanzitutto dell'Assessore e delle organizzazioni sindacali, immediatamente, non è una cosa semplice, non è una materia da discutere direttamente in quest'Aula, tantomeno attraverso un emendamento, come abbiamo fatto, c'è bisogno, ripeto, di una norma. Credo, con l'articolo 12 della "16" del 2011, non è scritto ma si evince dalla lettura dei tre commi, mi pare che l'obiettivo comunque era di riformare quel sistema. E non è vero che, nel sistema previdenziale attuale, si sono eliminati i sistemi integrativi anzi, se noi vogliamo che le future generazioni abbiano una previdenza dignitosa, rispetto a 30, 35, 40 anni di lavoro, non si può che passare attraverso i sistemi integrativi. Quindi non è vero.

Se noi vogliamo garantire una certa qualità della prestazione, dobbiamo per forza passare attraverso i sistemi integrativi, nelle forme in cui si stanno attuando un po' dappertutto. Io sono tra quelli che privilegia ovviamente i fondi chiusi, quelli che gestiscono le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro, non sono per privilegiare le compagnie di assicurazione, assolutamente, ma questa è una mia opinione. Sono per privilegiare i fondi chiusi, in cui paga una parte il lavoratore e una parte il datore di lavoro, perché garantiscono una qualità della prestazione finale migliore per il lavoratore. Quindi mi pare che anche il Consiglio regionale della Sardegna debba indirizzarsi in questa direzione. In questo senso, penso che possiamo anche, in qualche maniera, derogare gli effetti di quell'emendamento, e quindi della "16" del 2011, di due mesi, perché di questo si tratta, purché ovviamente entro quella data ci sia l'impegno davvero di arrivare a una riforma del sistema previdenziale integrativo dei dipendenti della Regione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signor Presidente, intervengo per dare ancora alcune delucidazioni in ordine a questo problema. Ha ragione il Capogruppo del P.D. quando afferma che, tutti insieme, abbiamo deciso di riformare il sistema. Il sistema, per quanto riguarda la Giunta regionale, è già riformato; non è riformato sicuramente tenendo conto dei voti che i dipendenti regionali o i pensionati daranno a questo o all'altro Partito, perché quando il Consiglio regionale entrerà in possesso dei documenti della Giunta regionale e dei sindacati, che accompagnano la delibera, si accorgerà che c'è una netta distinzione e che noi non abbiamo trovato alcun accordo con le organizzazioni sindacali. Loro ritengono di dover mantenere i diritti acquisiti, non soltanto per il passato, ma anche per il futuro, modificando l'ultimo stipendio, vedendo lo stipendio medio degli ultimi 15 anni. Non abbiamo accettato neanche questo, quindi c'è una differenza sostanziale. La Giunta ha agito secondo le indicazioni portate dal Consiglio regionale con l'articolo 12, quindi conoscendo benissimo la posizione e l'intenzione del Consiglio regionale.

Onorevole Salis, non c'è stata nessuna bocciatura e non c'è bisogno di una norma finanziaria perché i soldi ci sono già, sono cristallizzati e bloccati, fanno parte di quei 5 milioni e 880 mila euro che sono stati sospesi e che sono in bilancio, i quali, con questo emendamento, si sbloccano e riprendono i flussi normali.

Onorevole Campus, la quota a favore della Regione con la quota a favore del dipendente, non è una quota paritaria, la Regione mette una quota del 7,5 per cento rispetto a una quota del 5 per cento che mette il personale, quindi praticamente la Regione mette la metà in più rispetto a quanto mette il dipendente.

Ora, non è possibile che avvenga il flusso perché il blocco comporta direttamente l'iscrizione all'INPDAP, sia da parte dei dipendenti sia da parte della Regione, ecco perché non potrebbero essere utilizzati quei fondi, giustamente lei obietta che c'erano; invece con quello stop noi abbiamo indirizzato verso un'altra cosa, che si potrà ovviare secondo le indicazioni di quell'articolo 12, con la legge che noi abbiamo già presentato, ma mi pare che sia identica a quella presentata in Commissione dagli onorevoli Diana e Steri.

PRESIDENTE. Poiché la legge consta di un unico articolo e non ci sono emendamenti, passiamo direttamente alla votazione finale.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 308/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanjust si è astenuto.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 33

contrari 25

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Sanjust.)

Discussione e approvazione della mozione Uras - Diana Mario - Bruno - Steri - Sanna Giacomo - Vargiu - Salis - Cuccureddu - Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Contu Mariano - Contu Felice - Cossa - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Dedoni - Dessì - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo Terzo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Stochino - Tocco - Zuncheddu sul riconoscimento del valore legale del titolo acquisito dai docenti abilitati e abilitandi in Scienze della formazione primaria (infanzia e primaria), e docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado, ai fini dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (148)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 148.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Uras - Diana Mario - Bruno - Steri - Sanna Giacomo - Vargiu - Salis - Cuccureddu - Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Contu Mariano - Contu Felice - Cossa - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Dedoni - Dessì - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo Terzo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Stochino - Tocco - Zuncheddu sul riconoscimento del valore legale del titolo acquisito dai docenti abilitati e abilitandi in Scienze della formazione primaria (infanzia e primaria), e docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado, ai fini dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che lo scorso giugno dal decreto sviluppo, approvato alla Camera, è stata cassata la norma che avrebbe aperto la porta delle graduatorie a esaurimento a ulteriori 20.000 docenti, iscritti al corso di laurea abilitante in Scienze della formazione primaria, per la scuola dell'infanzia e primaria, che hanno conseguito il titolo o stanno per conseguirlo, abilitati e abilitandi dunque, e con loro anche il gruppo dei docenti abilitati per l'insegnamento dello strumento musicale A177 nella scuola secondaria di primo grado; nonostante il tentativo trasversale delle forze politiche impegnate a trovare una soluzione, a oggi circa 550 docenti sardi (e oltre 20.000 docenti su tutto il territorio nazionale) sono condannati all'esclusione dalle graduatorie ad esaurimento (GaE);

CONSIDERATO che dall'approvazione dell'articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), le graduatorie permanenti sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento ipotizzando contestualmente una fase transitoria, finalizzata ad individuare nuove modalità di formazione e abilitazione e ad innovare e aggiornare gli attuali sistemi di reclutamento del personale docente, nonché a verificare l'opportunità di procedere a eventuali adattamenti degli stessi sistemi;

PRESO ATTO che nella fase transitoria è stato effettuato un primo adattamento alla legge n. 296 del 2006 nel 2008, con l'approvazione di una norma che ha consentito una "finestra di inserimento" a circa 21.000 docenti e che questo primo "adattamento" ha creato evidente discriminazione e disparità di trattamento tra le categorie di docenti immatricolati nel 2007/2008 e quelli, abilitati e abilitandi, immatricolati dal 2008/2009 in poi, che avevano intrapreso un identico percorso di studi;

VISTO il nuovo decreto sulla formazione dei docenti, decreto n. 249 del 2010 (Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado), entrato in vigore il 15 febbraio 2011, nel quale si attribuiscono pari diritti di trattamento ai docenti iscritti dal 2007 al 2010 ai corsi abilitanti di Scienze della formazione primaria e ai corsi abilitanti di cui ai decreti ministeriali n. 82 del 2004 e n. 137 del 2007 (Strumento musicale), appare necessario intervenire, a fini perequativi, sulle modalità di reclutamento, con l'inserimento degli abilitati e abilitandi immatricolati entro 1'anno 2010/2011,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a promuovere e intraprendere tutte le iniziative politico-istituzionali necessarie per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di tutti i docenti che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento con il vecchio sistema di formazione dei docenti in vigore fino all'anno 2010/2011;

2) a intervenire, in ambito regionale, perché i suddetti docenti siano impiegati in attività di insegnamento e recupero nella scuola dell'infanzia e primaria e nella scuola di primo grado, con finanziamento regionale integrale o parziale. (148).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

URAS (Gruppo Misto). La mozione si dà per illustrata, è stata sottoscritta da tutti i consiglieri regionali di tutti i Gruppi politici di tutti gli schieramenti, con l'assenso della Giunta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 148.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 61

contrari 0

(Il Consiglio approva).

Elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Comunico che i Gruppi Italia dei Valori, P.S.d'Az. e Misto, non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, hanno chiesto, ai sensi del secondo comma dell'articolo 4 del Regolamento, che si proceda all'elezione di un Segretario per ciascun Gruppo. L'Ufficio di Presidenza, secondo il dettato del terzo comma del suddetto articolo 4, ha deliberato di accogliere tali richieste in quanto legittime e regolarmente espresse; il Consiglio può pertanto procedere alla relativa votazione.

Comunico altresì che il Consiglio deve procedere all'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna, in sostituzione di Pietro Leo, dimissionario.

Procederemo con un'unica votazione per la quale verranno consegnate due schede. Una scheda per la nomina dei Segretari appartenenti ai Gruppi non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, nella quale ciascun consigliere dovrà scrivere un solo nominativo. Risulteranno eletti i consiglieri che, essendo iscritti ai Gruppi Italia dei Valori, P.S.d'Az. e Misto, otterranno il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Una scheda per la sostituzione del componente dimissionario del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna, in questo caso ogni consigliere dovrà scrivere sulla scheda un solo nome, risulterà eletto chi conseguirà il maggior numero di voti.

Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di tre Segretari del Consiglio e di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione per l'elezione di tre Segretari del Consiglio

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo Italia dei Valori:

presenti 62

votanti 62

Ha ottenuto voti: Cocco Daniele Secondo, 48.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Cocco Daniele Secondo.

Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo Misto:

presenti 62

votanti 62

Ha ottenuto voti: Mulas, 34.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Mulas.

Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza del Gruppo P.S.d'Az.:

presenti 62

votanti 62

Hanno ottenuto voti: Dessì Paolo Luigi, 49; Maninchedda, 1.

Viene proclamato eletto Segretario del Consiglio: Dessì.

Risultato della votazione per l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'Azienda speciale della Fiera internazionale della Sardegna:

presenti 62

votanti 62

Hanno ottenuto voti: FIGUS Stefano, 29; PRATO, 6; PALOMBA, 1; BRANDUARDI, 1.

Viene proclamato eletto: Stefano FIGUS.

(Hanno preso parte alle votazioni i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.)

Comunico che, martedì 18 ottobre, alle ore 11, è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo; inoltre, alle ore 16 del medesimo giorno è convocata la quarta Commissione.

Il Consiglio regionale è convocato alle ore 10 di mercoledì 19 ottobre 2011.

La seduta è tolta alle ore 19 e 28.